porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma,...

37

Transcript of porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma,...

Page 1: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2

Page 2: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 3

Calendario parrocchialemese di APRILE 2007

1 Dom Pi Tepqi 2 Lun svi 64244 Hspsvm hm Qevme mr W2 Tesps 3 Mar svi 64274 Gsrjiwwmsrm Ehs1Tvihsvi 4 Mer svi 64274 Gsrjiwwmsrm gsq2 Ehypxm 5 Gio svi 64244 Qiwwe Gsire Hsqmrm

i ehsve~msri rsxxyvre 6 Ven svi 59244 Zme Gvygmw

svi 64244 Gipifve~msri Tewwmsri i Tvsgiwwmsri Gvmwxs qsvxs

7 Sab svi <15527435927415<274 Gsrjviwwmsrm svi 59244 Firihm~msri ysze svi 65244 Zikpme tewuyepi

8 Dom Tewuye svi 55244 Qiwwe gsr Gsvs Geppmhs svi 5;274 Ziwtvm wspirrm svi 5<244 Qiwwe gsr Gsvs Ijjexå

12 Gio svi 65244 Tviteve~msri Fexxiwmqm 14 Sab svi :274 Tivikvmrexms e Wxippe Qevmw

svi 58274 Wmrshs 15 Dom svi 55244 Fexxiwmqm gsqyrmxevm 16 Lun svi 64289 Kirmxsvm Tvmqe Gsrjiwwmsri 17 Mar svi 64289 Kirmxsvm Tvmqe Gsqyrmsri 18 Mer svi 64244 Yjjmgms gsqyrmxevms

svi 65244 Gsrw2 Tewxsvepi Zmgevmepi 20 Ven svi 64274 Yrmxepwm e Glmyhyrs 22 Dom Vmxmvs Tvmqe Gsqyrmsri

svi 59244 Eww2 Werxs Vswevms 23 Lun svi 64274 Kirmxsvm Gviwmqe

svi 64274 Ermqexsvm Ehsp2 e Zmppsrks 24 Mar svi 64274 Ehsv2 tiv Pmxyvkme hsqirmge 25 Mer Vehyrs Opeowsr Glmivmglixxm

Kmxe e Ziri~me Gsvs Geppmhs 26 Gio svi 64289 Mrgsrxvs Gevmxew 29 Dom svi 58274 Wmrshs

svi 55274 Jiw}e hippe Zmxe 1 Ezmw

Sommario

Orario Sante Messe

2 Calendario parrocchiale3 Editoriale: La gioia di un abbraccio 4 Chiesa universale 6 Dalla Diocesi 8 Don Salvoldi: Vestire gli ignudi

10 Frammenti di un’esperienza11 Il patrimonio parrocchiale12 Missioni: Progetto 2007 13 Circolazione di saperi e sapori14 I Sagrestani17 Sarnicese di alta, rara integrità morale 17 Ricordando p. Ruggeri a un anno dalla scomparsa 18 Musica e bollicine per il Coro Callido19 Bergamo ha molte eccellenze sanitarie20 Roma: Premio agli studenti di Sarnico 23 Www.parrocchiasarnico.it 24 Pollini, naturrali donatori di vita, ma anche di ... 26 Tematiche in Pinacoteca 28 Associazioni 34 Dal Comune 37 Anagrafe parrocchiale

Numeri utili

Direttore responsabile: GIUSEPPE VALLI - Redazione e amministrazione: don LUCIANO RAVASIO Casa parrocchiale: Tel. 035 910 056 - Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971 Stampa: Tipografia Sebina Sarnico - Hanno collaborato: don Luciano Ravasio, don Loris Fumagalli, don G. Bellini, L. Cuni, M. Dometti (CIVIS), G. Franco Gaspari, D. Giudici, P. Gusmini, S. Marini, R. Modina, G. Schivardi -Progetto grafico: Studio Példy - Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale - Tel. 035 910 056 -Inserzioni pubblicitarie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292 - Foto di copertina: Silvano Marini

Festivo

8.00-9.30-11.00-18.00-20.00Feriale

8.00-16.00-20.00 Vigilia di Festa

16.00 (Casa di Riposo)- - 20.00 (Parrocchia)

NUMERI DI TELEFONO Carabinieri Sarnico 035 910031 Parrocchia 035 910056 Emergenza sanitaria118 don Luciano 348 9049113 Guardia Medica 035 914553 Oratorio 035 912078 Ospedale Sarnico 035 306 2111 don Loris 328 3932361 Bellini don Gianni 035 913672 Sito Parrocchiale: Centro Pr. Ascolto 035 910916 www.parrocchiasarnico.it Sacristia 035 914041 E-mail Redazione IL PORTO: Sala Giochi-Meulì 035 912107 [email protected] Sala Junior 035 910916 E-mail Parroco: Sala Junior(Picco) 380 7240316 [email protected] Centro Quader 035 912420 E-mail don Loris: Centro Famiglia 035 911252 [email protected] Casa di Riposo 035 911385 Conto Corrente Postale Parrocchia: Il Battello 035 914421 N. 49089303

Il prossimo numero sarà in distribuzione dal 28 aprile. La Redazione raccomanda la consegna degli articoli in formato word e delle immagini in formato Jpeg, entro e non oltre sabato 14 aprile 2007. Il materiale pervenuto oltre il limite stabilito non potrà essere pubbli-cato se non nel mese successivo. Grazie per la collaborazione.

Page 3: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 4

Editoriale 3

Comunità a cura di don LUCIANO RAVASIO Editoriale

La gioia di un abbraccio!

Signore, dove sei? Ho sentito, con insistenza e sofferenza, risuonare questa domanda dentro di me quando ho raccolto, come in un otre prezioso, le lacrime di una mamma che mi confidava le sue pene. E’ significativo che le pene non vengono mai da sole. Accanto alla bellezza della vita, dello stupore di ogni giornata, riconosco la mia impotenza di fronte alla sofferenza di tante persone. Proprio quando vivo queste esperienze mi è più facile gustare il ricordo di una passeggiata della mia giovinezza tra i sentieri delle Dolomiti. Non vole-vo vedere nessuno, mi ero trovato in una di quelle giornate in cui tutto sembrava cadermi addosso, ero preso dalla tristezza per la malattia di una persona a me cara e dalla delusione per un amore non corri-sposto (ho detto che le difficoltà pare si mettano insieme). Feci alcuni passi su un sentiero erboso fino a che arrivai in una radura, in quelle zone belle, dove si respira l’infinito. Appena fuori dal centro di Moena, percorsi una mulattiera che mi permetteva di allontanarmi un poco dall’abitato, e di poter ammirare le vette vicine a tal punto che, a volte, mi pareva persino di poterle prendere per mano.

Continuai nella mia passeggiata; conservo ancora una diapositi- Mi inebrio al pensiero che io vivo nella tua misericordia, che va con la luce del sole che filtrava dalle nubi creando un’atmo- quelle braccia spalancate sono lì per me, che io sono sempre sfera che sapeva di magia come fosse un grande concerto su un abbracciato perché smetta di chiudermi in me stesso. La Pasqua organo cosmico. Ai piedi di un crocifisso, opera lignea di ignoto è inebriarmi dell’abbraccio di Cristo perché spontaneamente le scultore, di cui spesso le montagne sono arricchite, riposai leg- mi braccia si alzino, il mio cuore si apra, il mio amore possa vive-gendo un libro. A un certo punto mi prese un forte desiderio di re nella riconoscenza di poter abbracciare un fratello non perché alzarmi per incontrare il mio sguardo con quello del crocifisso: un io sia buono e faccia un’opera buona, ma perché io sono stato evento che mi cambiò la giornata. Stando lì, in piedi, di fronte alla amato da un Dio che mi sostiene nel cammino e mi dà la forza croce, sentii la gioia di essere amato e ho respirato la misericor- di dare pienezza alla mia vita. “Se vuoi essere perfetto…” dice il dia del Signore che mi diceva: “Ma di che cosa hai paura? Non Vangelo, ma in greco la parola perfetto vuol dire completo: se staccare gli occhi da me e troverai sempre te stesso”. Stava lì, vuoi dare pienezza ai tuoi giorni, alla tua vita… con le braccia spalancate, inchiodate dalle cattiveria e dalla vio- Incontriamo Cristo in questi giorni santi e troveremo la nostra lenza di chi credeva di aver ragione e come se ciò fosse la solu- pienezza mettendo noi stessi sulla strada di quell’amore che, zione ai problemi. Certo, la storia ha dell’incredibile! abbracciandoci, ci dà ogni giorno la gioia di essere salvati. Buona Dammi, Signore, la gioia di incontrare un amore così grande che Pasqua perché se noi siamo felici rendiamo bella la nostra vita, dia pace al mio cuore soprattutto nei giorni di angoscia e di tri- ma Buona Pasqua perché se sperimentiamo la gioia dell’abbrac-stezza perché ad ogni dolore non manchi mai la speranza e ogni cio di Cristo diventiamo anche noi per qualcuno un abbraccio uomo, incontrandomi, possa sperimentare la misericordia come così che, nei giorni difficili della sua esistenza, non si senta solo. forza vera della vita. Spesso faccio fatica ad amare perché penso che debba fare degli sforzi, delle rinunce. Ribalto la prospettiva! Don Luciano

Page 4: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 5

laCHIESA4

Comunità laCHIESA

Chiesauniversale Da “L’Avvenire” Quotidiano di ispirazione cattolica

5

1 34

1 Cei, a Bagnasco il dopo Ruini Benedetto XVI ha scelto l’arcivescovo di Genova quale successore del cardinale

che per 16 anni ha guidato la Chiesa Italiana Sedici anni nel «cantiere Italia» La sfida della Cei di Ruini: testimoniare il Vangelo in tempi di mutamenti radicali e drammatici Quell’8 marzo del 1981, sulle prime pagine di tutti i giornali riferivano di «Monsignor Camillo Ruini» nuovo presidente della Cei…. Sono questi anni, complessi e difficili, che il cardinale Ruini si trova a governare. Tenendo saldo il timone di una Conferenza episcopale italiana che, contem-poraneamente, arriva ad acquisire un peso crescente non solo in relazione ai nuovi compiti deri-vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare. Qualcosa che forse nemmeno lo stesso porporato, quando quel 7 marzo Giovanni Paolo II lo volle alla Presidenza della Conferenza episcopale italiana, pote-va immaginare… «….Al termine del mio mandato di presidente della Conferenza Episcopale Italiana, desidero esprimere la mia più profonda gratitudine anzitutto ai Sommi Pontefici Giovanni Paolo II di venerata memoria, che per tre volte ha voluto conferirmi questo incarico, e Benedetto XVI, che mi ha ulteriormente confermato in esso…. Al nuovo presidente, monsignor Angelo Bagnasco, va il mio augurio più fervido e affettuoso per l’opera che lo attende…»

Angelo Bagnasco nuovo presidente della CeiDa Genova le sue prime parole: «Quando il Papa chiama, si risponde»Nel salone dell’episcopato del capoluogo ligure ha comunicato la scelta di Benedetto XVI alla Curia e ai giornalisti: «Dopo il grande cardinale ora tocca a un “cireneo”… Spero di poter anda-re a Roma tutte le settimane, ma l’ottima organizzazione degli uffici centrali della conferenza epi-scopale è comunque garanzia di sicurezza e tranquillità». Angelo Bagnasco è nato a Pontevico,

provincia di Brescia il 14 genna-io 1943 da genitori sfollati da Genova . La famiglia è rientrata subito a Genova dove Angelo ha frequentato il ginnasio e il liceo classico presso il Seminario arci-vescovile. Il 29 giugno1966 è stato ordinato sacerdote. Si è laureato in filosofia presso l’Università statale di Genova nel1979. Dal 1980 al 1998 docente di metafisica e ateismo contemporaneo alla Facoltà teo-logica dell’Italia settentrionale, sezione di Genova. Il 3 gennaio 1998 è nominato vescovo di Pesaro ; il 29 agosto 2006 è nominato arcivescovo di Genova. «… Sono certo che Genova sen-tirà questa scelta come atto di stima e di apprezzamento da parte del Santo Padre, ma anche come motivo di una più intensa responsabilità ecclesiale e civile.

Page 5: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 6

5 Affido il mio compito alla Madonna della Guardia, venera-tissima a Genova e in liguria Sia Lei a guardare con occhi mater-ni il mio servizio, a guidare e a sostenere i miei passi e il cam-mino delle Chiese che sono in Italia… »

2 America latina, riscopri le ragioni della speranza

Celam: verso la quinta Assemblea, che si terrà a maggio ad Aparecida. Parla il cardinale Geraldo Majella Agnelo, presidente dei vescovi del Brasile «Credo che mai un’assemblea generale del Celam abbia avuto un cammino di preparazione tanto intenso e partecipato dalla comunità ecclesiale a tutti i livel-li:merito anche del tema, così pertinente rispetto alla realtà attuale e alle sfide che ci atten-dono»… «..E sarà Benedetto XVI ad aprire l’incontro: «Così come è stato lui a scegliere la sede e il tema dell’assemblea» Per este-so: Discepoli e missionari di Gesù Cristo perché i nostri popoli in Lui abbiano vita». «Perciò è bello e importante il tema – spiega Agnelo - , Tante volte abbiamo parlato di evange-lizzazione, ora cerchiamo di andare ancor più all’essenziale: e cioè che l’evangelizzazione deve fare di voi veri discepoli di Gesù Cristo per poter essere suoi credibili missionari». «…Molti e gravi sono i problemi. La povertà ad esempio. Le ingiustizie socia-li. La violenza urbana. Le soffe-renze dei popoli indigeni. La sal-vaguardia del creato…». «…E’ questa la nuova evangelizzazione di cui ha bisogno e che vogliamo rilanciare assieme al Papa…»

3 Cristiani, «lievito» d’Europa Azione Cattolica, ecumenismo, cultura e politica quali «orizzonti d’impegno» dei credenti. Se ne parla a Madrid, al quarto «incontro Europa-Mediterraneo» del

Forum internazionale dell’associazione Che cosa chiede l’evangelizzazione in Europa all’inizio del terzo millennio? Il titolo del quarto incon-tro continentale Europa-Mediterraneo del Fiac – il Forum Internazionale di Azione Cattolica – aper-tosi a Madrid, contiene una domanda e addita gli orizzonti della risposta: Dove va l’Europa? I cristiani, valore e speranza di futuro. I rappresentanti dei cinque Paesi del segretariato generale Fiac (Argentino- Burundi – Italia – Romania e Spagna) con quelli di alcuni paesi europei (Austria- Malta – Polonia – Svizzera – Bulgaria – Croazia - Bosnia – Erzegovina –Portogallo) confronteranno idee e esperienze. Spiccano le sfide «del dialogo fra culture, religioni, confessioni» e del «significato della fede in un contesto di secolarismo accentuato», mentre appare fondamentale «costruire un modello di civiltà aperta al futuro, attraverso l’attenzione alle giovani generazioni»…

4 Santa Sede-Vietnam: il dialogo si rafforza Si è conclusa la visita della delegazione vaticana. Hanoi: «Lavoriamo per riaprire

le relazioni diplomatiche» Esito positivo per la visita della delegazione vaticana in Vietnam. Il comunicato della Santa Sede che riassume temi e contenuti dei colloqui ad alto livello, sottolinea che sono stati compiuti passi avanti sulla strada della normalizzazione delle relazioni diplomatiche. Il testo specifica poi che «le sessioni di lavoro, si sono svolte in un clima di cordialità, franchezza e rispetto…»La delegazione, ha celebrato Messa nella cattedrale di San Giuseppe di Hanoi e nella parrocchia di Hon Gai, a Ha Long, nella Diocesi di Hai Phòng, vicino alla Cina, e ha visitato numerose case religiose,opere di carità, internati e scuole materne di una Chiesa, che «non cessa di suscitare ammirazione per il suo coraggio, la sua vitalità e il suo dinamismo…».

5 Putin dal Papa, un incontro «cordiale» Affrontate le questioni dei rapporti Vaticano-Patriarcato ortodosso e le crisi inter-

nazionali Un colloquio ampio, in un clima «molto positivo». Durante il quale, oltre ai «temi bilaterali di comu-ne interesse» come per esempio quelli delle relazioni tra il Vaticano e il Patriarcato ortodosso di Mosca, sono state affrontate un po’ tutte le questioni che affollano le agende internazionali… Sempre secondo il comunicato «i colloqui, svoltisi in un clima molto positivo, hanno permesso di rilevare i cordiali rapporti esistenti fra la Santa Sede e la Federazione Russa, nonché la volontà reci-proca di svilupparli ulteriormente, anche con specifiche iniziative di carattere culturale….»

6 Loreto: guarda oltre l’Adriatico l’Agorà 2007 All’incontro dei giovani italiani con il Papa l’1 e 2settembre ai piedi del santuario

marchigiano prenderanno parte anche coetanei da tutti i paesi dei Balcani. Una delegazione della nostra Conferenza episcopale si è fatta 3mila chilometri in 11 giorni per invitare ragazzi di Albania, Slovenia, Serbia, Kosovo, Macedonia, Bosnia e Croazia. L’aria internazionale è garantita Dal 2001 è nato l’Agorà del Mediterraneo un appuntamento ideato dai due uffici della Cei (il ser-vizio nazionale per la Pastorale Giovanile e l’Ufficio missionario e la cooperazione tra le Chiese, in collaborazione con il Centro Giovanni Paolo II) che vede radunarsi ogni anno nei primi giorni di set-tembre giovani provenienti dai paesi che si affacciano al Mediterraneo impegnati nel campo gio-vanile e missionario.

Page 6: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 7

laCHIESA

6

6

Comunità laCHIESA

dallaDIOCESIDa “L’Eco di Bergamo”

Auguri, don Roberto Il 16 marzo 1957 monsignor Amadei fu ordinato sacerdote

3

1

Presenza, ascolto e libertà lo stile di un prete-vescovo 13 febbraio 1933: nasce monsignor Roberto Amadei, nella cascina Zacagna a Verdello, nel 1938 si tra-sferisce a Pognano. Dopo gli studi in Seminario il 16 marzo 1957 viene ordinato sacerdote dal Vescovo Giuseppe Piazzi. Nello stesso anno, viene inviato nel Pontificio Seminario Romano per perfezionare gli studi teologici, che si concludono con la licenza in Sacra Teologia e in seguito con la laurea in Storia ecclesiastica alla Gregoriana. 1960-‘90: docente di storia ecclesiastica in Seminario; 1968-1981: preside di teologia in Seminario; 1981-1990: rettore del Seminario diocesano. 21 aprile 1990: viene nominato vescovo di Savona-Noli. Ordinato vescovo il 2 giugno in Seminario.21 Novembre 1991: nominato vescovo di Bergamo, succedendo a Giulio Oggioni. Fa il solenne ingresso domenica 26 gennaio 1992. «…Roberto Amadei, vescovo di Bergamo, il 16 marzo festeggia i 50 anni di sacerdozio, o più semplice-mente «di Messa», come si usa dire dalle nostra parti. Ma già scrivere che «monsignor Amadei festeg-gia» è una frase ardita. Sono piuttosto gli altri, i suoi preti, i suoi amici a voler celebrare l’anniversario: lui, schivo com’è ne farebbe molto volentieri a meno. Gli evviva, gli applausi, i riconoscimenti, i compli-menti non fanno per lui…. Alla parola «io» ha sempre preferito mettere al centro altre parole, come Cristo o Chiesa. «La mia persona conta niente» disse Papa Giovanni nel famoso discorso della Luna: Per carat-tere e per educazione monsignor Amadei appartiene alla stessa scuola. …. Ma cinquant’anni di fedeltà alla propria vocazione sono una grazia per la quale vale la pena di fare un «torto» al nostro vescovo, per raccontare la gratitudine della sua gente verso una persona a cui Dio ha dato un compito grande. Auguri, don Roberto. »

1

2

2 «Ascoltiamo gli ultimi del mondo»

83° Convegno missionario dio-cesano. Anche qui c’è bisogno di testimoni Il messaggio del vescovo Amadei: impegno quotidiano nella fede e nella carità

«La missione non è propaganda di un’idea, Dio non è una bella canzone da mandare a memoria. Il cristianesimo è un dono che si fa missionarietà quando unito all’annuncio del Vangelo c’è uno stile di vita immerso nella carità. Non c’è missionarietà legata solo ai paesi lontani, essa è ovunque, anche a Bergano: siamo chiama-ti sempre a testimoniare quella bellezza infinita che è l’more di Dio per l’uomo»…Parole chiare, un messaggio affettuoso ma pieno di tensione emotiva. Sono

Numeri utili Ufficio polizia municipale Biblioteca Comunale - Tel. 035 912 134 tel. 035 924 114 - 335 44846 Lun chiuso

UFFICI COMUNALI da lunedì a venerdì 9.00 - 12.30 Mar 14.30 - 19.00

tel. 035 924111 - Fax 035 924165 15.00 - 18.00 Mer 15.00 - 19.00

Uffici amministrativi Ufficio assistente sociale- tel.035 924 152 Gio 9.00 - 12.30 (anagrafe, stato civile, leva, elettorale) 035 924126 lunedì 17.30 - 18.30 15.00 - 19.00 da lunedì a venerdì 9.00 - 12.30 mercoledì e giovedì 9.00 - 12.30 Ven 15.00 - 19.00 lunedì martedì giovedì 17.30 - 18.30 Ufficio tributi - tel.035 924 112 Sab 9.00 - 12.30

Ufficio tecnico - tel. 035 924145 lunedi mercoledi venerdì 9.00 - 12.30 15.00 - 17.00

mercoledì venerdì 9.00 - 12.30 giovedì 17.30 - 18.30

Page 7: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 8

7 le parole del vescovo Amadei intervenuto alla celebrazione eucaristica che ha chiuso l’83° Convegno diocesano missionario. Numerosi i rappresentanti dei gruppi missionari parrocchiale che hanno partecipato all’83° Convegno diocesano missionario. A confronto l’esperienza di due missionari: Padre Marco Gambardella, a lungo missionario in Costa d’Avorio, e don Alberto Brignoli, per nove anni in Bolivia. E’ intervenuto anche padre Ilario Bianchi, superiore del PIME di Sotto il Monte. «Il Convegno ha rimarcato quanto la missione non è un concetto da riservare a certe aree geo-grafiche ma è ovunque – afferma don Giambattista Boffi, direttore dell’Ufficio missionario dioce-sano – La presenza di 31 sacerdoti Fidei donum, su circa 750 missionari, religiose e laici berga-maschi nel mondo sono una ricchezza per il nostro essere Chiesa. Uno scambio di esperienze di fede che aiutano ogni credente e le comunità a crescere e a comprendere che il messaggio di Gesù è universale».

3 MESSAGGIO DEL VESCOVO PER LA QUARESIMALa Messa è l’incontro col Risorto, non una lezione

«Convertiti e credi al Vangelo: è l’invito rivolto dal Signore a ciascuno di noi e alle comunità all’ini-zio di ogni quaresima…» «…..Il modo in cui viene vissuto il giorno del Signore e celebrata l’Eucaristia domenicale deve far crescere nei fedeli un’animo apostolico, aperto alla condivisione della fede, generoso nel servizio della carità, pronto a rendere ragione della speranza….»

«Perché l’Eucaristia possa realizzare tutto questo occorre viverla non come un obbligo da soddi-sfare alla svelta, né come una lezione dove si apprendono nuove idee, ma come l’incontro sem-pre nuovo con il Crocifisso Risorto che con la sua vita vuole arricchire la nostra perché cammi-ni verso la pienezza e diventi segno e strumento della sua presenza nella storia….»..«…Vivendo così l’Eucaristia domenicale e cercando di tradurre nel quotidiano ciò che il Signore ci ha detto e dato in tale incontro, al termine della quaresima saremo più capaci di meglio comprendere l’ine-sauribile amore di Dio manifestato nella morte in croce e nella resurrezione di Gesù, sapremo meravigliarci dell’altissima nostra dignità e della speranza che illumina ogni passo del nostro cammino, anche il temuto passo della morte. ….Guarderemo gli altri con la benevolenza e la condivisione con la quale il Signore ci guarda; comprenderemo meglio l’importanza e la missine della parrocchia e la sentiremo come realtà che ci ha generati e ci genera alla fede, e alla quale possiamo ogni giorno offrire il contributo della nostra testimonianza…».

4 37° Sinodo Com’è moderno l’oratorio dell’800

Il bello di educare alla vita Il Vescovo Roberto Amadei:Oratorio «Casa aperta a tutti dove i ragazzi possono trovare ciò che non trovano altrove»

«Non è possibile parlare della realtà degli Oratori senza tratta-re il tema delicato dell’educa-zione». Monsignor Amadei ha auspica-to la nascita di alleanze fra le diverse agenzie educative. «La famiglia, fondata sull’amore, è importante ma non basta. Occorre che ad essa si aggiun-gano la scuola, i gruppi e la parrocchia e lo strumento che questa ha a disposizione nella sfida educativa è l’Oratorio» «Tutti coloro che vi operano, catechisti, animatori, baristi, allenatori – ha precisato - pos-sono educare con il loro com-portamento che deve comuni-care amore, accoglienza e attenzione» . «L’Oratorio è una casa che deve essere aperta a tutti – ha continuato – Nel rispetto di alcune norme necessarie tutti devono avere la possibilità di entrare e di incontrare qualcuno che non è lì per giudicarli ma per ascoltarli…» Gli adulti non vivano di nostal-gia – ha auspicato- ripensando al passato. La realtà attuale è diversa e non è solo da critica-re. Occorre darsi da fare tutti, in uno spirito di collaborazione, per il bene delle nuove genera-zioni…Tutti quelli che vi lavora-no – ha concluso – sentano la bellezza e la responsabilità della collaborazione, in uno spi-rito di accoglienza e di ascolto.

Page 8: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 9

donSAL OLDI8

Comunità donSALVVOLDI VALENTINO SALVOLDI intervistato da LUCA RE

Vestire gli Ignudi Luca. Quale è il valore che la Chiesa intende preservare quando esige dai cristiani di vestire gli ignu-di?

Valentino. Con questa opera di misericordia siamo invitati al massimo rispetto per il corpo umano. Corpo dell’uomo che è il corpo stesso di Dio, da quando egli è diventato come noi, carne della nostra carne, per farci diventare come lui. Ogni essere umano che incontriamo diventa un rimando essen-ziale a Dio. Un invito ad uscire da noi stessi, per immergerci nell’Amore.

“Solo se esci dal tuo io, sia pure per gli occhi belli di una zingara, sai che cosa domandi a Dio e perché corri dietro a Lui”.

Così il teologo greco ortodosso, Christos Yannaras, ci sfida per invitarci ad uscire dal nostro piccolo mondo e aprirci agli altri, sedotti da una bellezza che sia rimando al Creatore di ogni cosa bella e buona. Con questa immagine, con questi occhi belli della zingara, siamo invitati a considerare ogni corpo come tempio dello Spirito Santo, facendo dell’eros la forza per entrare in quell’amore di cui continua a parlarci Benedetto XVI.

Sulle orme del Papa, in ascolto del suo messaggio per la quaresima 2007, non arrossisco a parla-re dell’eros di Dio nei nostri confronti, del bisogno che egli ha di noi, della valorizzazione che Egli fa di ciascuno di noi, della nostra persona, del nostro corpo. Ci chiama nel deserto per stare con lui e capire che, grazie alla fede in Lui, si dilatano i nostri orizzonti. Lui che non solo non è geloso dei nostri amori, ma ne è il garante, quando lo poniamo al primo posto. Lui, che ci ha insegnato a misu-rare il nostro amore verso il Padre con l’amore verso il prossimo, da rispettare con

quei sentimenti che Dio ha sug-gerito a Mosè: “Togliti i sandali perché questo terreno è sacro”. Ogni corpo è terreno sacro, da rivestire del massimo amore.

E quale è il peccato che la Chiesa intende denunciare quando i cristiani non solo non si preoccupano di vestire gli ignudi ma fanno di tutto per denudare soprattutto il corpo femminile?

Ti rispondo con tre affermazioni che spero siano chiare in se stesse. Sono precise denunce che la Chiesa non si è mai stan-cata di rinnovare: - La mercificazione del corpo. Il nudo usato per pubblicità di ogni genere. - La riduzione ad oggetto del corpo della donna: lungi dall’es-sere considerato come tempio

Page 9: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 10

9 dello Spirito Santo il suo corpo è svilito e strumentalizzato per fini consumistici e per istupidire persone poco equilibrate e fissate sulla sessualità ridotta a genitalità e null’altro. - L’immoralità della grande finanza che fa affari imponendo, per moda, vestiti che non nobilitano il corpo, ma lo svuotano ulteriormente: il corpo diventa prezioso non perché Dio l’ha plasmato a sua immagine e somiglianza, ma solo per gli abbigliamenti con “firma”.

Come formuleresti quest’opera di miseri-cordia in modo da renderla attuale per quei cristiani che vogliono ascoltare la Chiesa e contemporaneamente avere un linguaggio accettabile da parte dei nostri contempora-nei?

Reputo che sia un comune dovere il rive-stire gli esseri umani di ciò che hanno perduto: il senso del pudore. Del pudore dice testualmente l'enciclopedia Zani-chelli:"Sentimento di riserbo e vergogna nei confronti di quanto riguarda la sfera sessuale". Io l’ho definito:”L’arte di riser-vare il proprio corpo alla persona amata”.

Non so quanti concordino con questa definizione. Di fatto trionfa la moda di spogliarci, senza pudore, specie nel mondo dello spettacolo. Un giornalista commentava argutamente la frase di una prosperosa ragazza-squillo che bazzicava negli ambienti della TV in odore di ricatti sessuali alle aspiranti attrici. La frase era:"Non ho nulla di cui vergognarmi". E' vero, diceva il giornalista, che non hai nulla di cui vergognarti. Ma il motivo è che non sai più vergognarti, in quanto hai perso il senso del pudore, il rispetto di te stessa, quindi non hai vergogna. "Vergogna" notava l'articolista viene da "vereor-gognam", cioè temo, ho paura della "gogna", il luogo, il legno su cui venivano esposti al pubblico ludibrio gli indegni, i malviventi.

Il primo vestito che dobbiamo offrire sarà dunque il senso del pudore.Vestire gli ignudi sarà restituire ad ogni persona il rispetto di se stessa, l'amore verso se stessa, il rispetto del mistero della vita che ha ricevuto e di cui è responsabile. Rispetto quindi di quelle parti del corpo che trasmettono la vita, i genitali, depo-

sitari del mistero della vita, sia come amore, sia come procreazione. Questo riserbo, pro-prio della nostra cultura, sia pure nelle forme più diverse, esiste in qualunque cultura, anche primitiva.

Non credo che questo "riserbo" ora possa essere allegramente squalificato in nome della libertà, o inalberando il vessillo della lotta contro "moralismi stantii", difesi da "religioni arcaiche", come la nostra Chiesa. Però il processo di banalizzazione universale, che pretende di appiattire tutti i valori,

svuotandoli del mistero, trionfa anche in questo campo. Assistiamo inermi al trionfo della mediocrità. Non si ricorre alle grandi menti, ai maestri di vita, ai santi e agli uomini e alle donne di giustizia e di pace, come esempi, come testimoni.

Di fronte a tanti stimoli provocatori che esaltano la nudità, come concretizzeresti l’invito della Chiesa a vestire gli ignudi?

A questo punto rivestire gli ignudi diventa un'opera titanica. Non si tratta più di fornire di vestiti chi non ne ha o di coperte chi ha freddo. Si tratta di rivestirci dei valori di cui ci hanno privato, in nome del progresso o della libertà. La libertà che invoco con questa opera di misericordia corporale consiste nel garantire a ogni persona il diritto di essere se stessa. Libertà di poter pensare con la propria testa e non secondo le mode culturali di chi manovra la cosiddetta cultura. Libertà di accedere alla verità e non a informazioni truc-cate. Libertà di affacciarsi all'orizzonte delle cose belle e buone. Libertà di reagire contro una valanga proposte che non sanno offrirci altro che violenza e sesso.

Vestire gli ignudi allora è rivestire i nostri fratelli e noi stessi, di quei valori che fanno gran-de l'uomo o più semplicemente gli permettono di dirsi uomo veramente. Circondare del rispetto che meritano i valori più grandi, quelli che disegnano la nostra autentica dignità. Senza dimenticare ciò che diceva Pascal :"Un solo dei tuoi pensieri vale più di tutto l'uni-verso fisico". A tutto ciò ci richiama l’apostolo S.Paolo, che ci invita a rivestirci ogni gior-no dei veri valori:"Fratelli, rivestitevi, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza...Non conformatevi alla mentalità di questo mondo"(Col.3,12s).

Alle tue riflessioni teologiche posso aggiungere una affermazione di qualche psicologo: “Il coprire il corpo serve anche a favorire un sano desiderio sessuale”?

Coprirsi vuol dire rispettare il mistero di ciò che siamo. In tutte le grandi religioni del mondo, l’esperienza della rivelazione di Dio passa sempre attraverso la contemplazione del mistero. L’incarnazione di Gesù per opera dello Spirito San la transustanziazione del pane e del vino nel corpo e sangue di Cristo, la Sua resurrezione e ascensione in cielo…. Situazioni queste che il fedele visita con il cuore e con la mente, che contempla in quan-to fonte inesauribile di intima unione con il supremo Mistero dal quale attingere fede, spe-ranza e carità ma che non può comprendere. Come un profumo è racchiuso in un vaso che lascia evaporare il suo inesauribile aroma, così tutte le grandi verità sono racchiuse nel senso del mistero. E’ attorno ad esso che il senso della vita e del proprio essere prende forma. Chi lo profana va incontro alla morte. Così hanno fatto Adamo ed Eva quando non hanno rispettato il monito di Dio che li invi-tava a non mangiare dei frutti dell’albero del bene e del male: “S’accorsero d’esser nudi”. Così succede all’uomo quando vuole volgarmente svuotare il mistero del corpo di una donna e ne perde gradualmente il fascino: in lui muore la novità, lo stupore, il senso di meraviglia e l’attrazione. In questo senso la teologia si congiunge a quella sana psicolo-gia che invita l’essere umano a rispettare quest’opera di misericordia antica e tanto nuova. Rispettare il buon senso di ricorrere a quel pudore che, mi si permetta di ribadir-lo, consiste nel riservare il proprio corpo, la propria nudità alla persona amata. Con lei la nudità non è indecenza, ma fonte di contemplazione, di preghiera, di adorazione del mistero.

Page 10: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 11

VITAinFAMIGLIA10

Comunità VITAinFAMIGLIA a cura di don GIULIANO VOLPI

Le parolenon dette La parola serve per dichiarare un punto di vista personale tra per-sone che si conoscono, per manifestare un desiderio, per raccon-tare il motivo di una sofferenza e di una gioia. In pratica dà “un volto”, un’immagine, ai sentimenti che fluiscono in uno scambio relazionale. Il desiderio in ognuno di noi è quello di constatare che le parole “non dette” o “ non date” all’altro, vengano confermate come opportune per un chiarimento e quindi condivise. Tuttavia l’esperienza che ciascuno di noi può avvertire è quella di consta-tare che “certe parole” – mentre si evolve la relazione – vanno taciute, non dette per evitare una razione negativa al nostro inter-locutore. E la memoria ci ricorda che quando abbiamo pronunco-iate parole “non opportune” in “quel momento” con “quella per-sona” abbiamo spesso provocato una reazione di disapprovazio-ne tale da sentirci fraintesi e, per tale motivo, mortificati. Da quel momento, o abbiamo tolto il saluto, o abbiamo deciso una rigida vigilanza sulla nostra comunicazione verbale capace di ”frenare” la pronuncia delle nostre parole che avrebbero potuto poi recarci danno e critiche alle spalle. Così sono aumentate le diffidenze, sono state annullate amicizie che magari duravano da tempo, è stato tolto il saluto. In seguito è nata l’indecisione, la timidezza, il disagio. E se il dramma di vedere condannata una frase è acca-duto nella prima infanzia, quando iniziavamo il lavoro emotivo per spiegare con la parola il nostro vissuto del momento, quando cioè era dominante il nostro bisogno di accoglienza, a poco a poco abbiamo messo nello scrigno della nostra memoria emotiva la paura di pronunciarci in determinati contesti relazionali, ci siamo emotivamente convinti che la nostra parola, eventualemtne “detta”, avrebbe avuto una scarsa considerazione da parte dei nostri interlocutori.

Il danno delle parole “non dette” eppur sentite in noi importanti Quando una persona non riesce a comunicare verbalmente il proprio vissuto, si impedisce IL CONFRONTO CON L’ALTRO nella sua diversità. Senza confronto non si riesce a verifica-re e il nostro valore e l’importanza che l’ascolto dell’altro può avere per ampliare le nostre conoscenze. Questo vissuto nasce e si irrigidisce in un clima familiare dove c’é la per-sona dominante che vuol dire sempre l’ultima parola, dove il clima familiare è pervaso da recriminazioni, insulti e sopraffazioni verso chi è vissuto come debole. Si tace la paro-la ma la memoria del fatto, in cui si è avvertita l’impotenza del verbalizzare, ha accumulato emozioni, ha costruito punti di vista rigidi (convincimenti emotivi) nella visione del mondo esterno. Non abbiamo parlato allora, adesso ci capita di esplo-dere abbandonando la logica di un ragionamento: ci innervo-siamo, ulriamo senza che vi sia una giustificazione tra l’episo-dio del momento e la reazione emotiva esagerata. E quando questa manifestazione di sentimenti è trattenuta: cresce la sof-ferenza e si cerca nella “dipendenza” – da farmaci, da stupe-facenti, da alcool – una soluzione che – essendo provocata da un bisogno emotivo – non si pone traguardi ...

CENTENARIO PER NONNA ANGELINA

Auguri a nonna Angelina Mussinelli di Sarnico,ospite della nostra Casa di riposo,la quale domenica primo aprile festeggia Il traguardo dei cento anni.

Page 11: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 12

Missioni 11

Comunità a cura del CPAE Missioni

Il Patrimonio parrocchiale

Si ritiene opportuno comunicare che il patrimonio netto finanziario della Parrocchia rilevato al 31 dicembre 2006 , complessivamente di EURO 349.332,08 , verrà principalmente destinato alla copertu-ra delle spese per i lavori di conservazione e ristrutturazione della chiesa parrocchiale. Sono stati presi contatti con l’apposito ufficio della Curia Vescovile per poter avere dei consigli in merito ai lavori che si intendono eseguire ed alle relative procedure. A tale riguardo si informa che verrà dato incarico a due tecnici professionisti per la realizzazione di due distinti progetti inerenti l’impianto elettrico e l’impianto termico. Sono stati presi contatti anche con professioni-sti per i lavori di conservazione e consolidamento degli stucchi e degli affreschi. Tenuto conto del preventivo delle spese già pubbli-cato su “ Il Porto “ del mese di aprile 2006 , è necessario integrare le risorse finanziarie già disponibili. Si ricorda a tale riguardo che la Parrocchia si affida alla generosità dei propri fedeli e che per i con-tributi provenienti da imprese e società è possibile rilasciare una ricevuta fiscalmente deducibile nel rispetto delle norme vigenti.

Page 12: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 13

Missioni12

Comunità Missioni a cura del GRUPPO MISSIONARIO

Progetto 2007La fragilità chiede aiuto

Due sono gli appelli ai quali il Gruppo missionario dedica il progetto 2007 “La fragilità chie-de aiuto”: uno proveniente dal Mozambico e uno dallo Zimbabwe. In Mozambico opera da molti anni Suor Maria Pedron, missionaria comboniana, ora impe-gnata con alcune consorelle alla periferia di Nampula, dove assiste ammalati di tubercolosi e aids e bambini orfani: “L’Africa Subsahariana sta per essere decimata non solo per la malaria, la fame e la tubercolosi, ma soprattutto per l’aids: qui c’è il 70% dei sieropositivi di tutto il mondo! Riguardo alla tubercolosi, ogni anno sono diagnosticati quasi 4.000 casi nuovi, senza contare quelli con ricaduta o tubercolosi associata all’aids. In questa zona il numero dei bambini orfani aumenta sempre più”. Una vecchia chiesa sconsacrata è stata allestita dalle suore comboniane come ambulatorio-dispensario, ma ha un’estrema e costante esigenza di medicinali, dispositivi sanitari, alimenti, acqua. Suor Maria Pedron e le sue consorelle sono un riferimento per la popolazione di Nampula in un contesto di povertà assoluta, in un ambiente durissimo che aggrava la fragilità della malattia: “A causa della sic-cità, la fame fa soffrire molto. Per gli ammalati voi potete ben immaginare cosa voglia dire, non avere il minimo per alimentarsi e cosí aumentano ancor piú le malattie con tutte le loro conseguenze. In alcune zone non trovano neppure l'acqua per bere. Stano pure aumentan-do i casi di colera”. Un’attenzione particolare viene riservata dalle suore comboniane alle donne e ai bambini sieropositivi, sia per quanto riguarda la diagnosi tempestiva, sia per l’aiu-to morale e materiale una volta accertato il contagio: “Il momento più duro per loro e per me é quando devono comunicare il risultato del test. Qui poi, oltre che sapere questa malattia, quando sono nella fase terminale, vengono abbandonati dalla famiglia. Ed é per questo che adesso mi sto dedicando un po’ anche ad aiutare queste mamme a morire un po’ meglio... dando loro qualche piccolo aiuto di cibo”. Quanto sarà possibile raccogliere per aiutare Suor Maria Pedron verrà utilizzato per l’alimen-tazione e le cure di bambini da 0 a 6 anni e di adulti ammalati di tubercolosi e aids, nonché per la gestione di una scuola materna per bambini dai 3 ai 6 anni, con un fabbisogno annuo che oscilla dai 200 ai 250 euro per ogni assistito.

MozambicoIndicatori sanitari di base:

Popolazione: 18,5 milioni Superficie: 801.590 Kmq Totale spesa sanitaria annuale pro-capite: 9 euro Speranza media di vita: 42 anni Bambini malnutriti: 30% Mortalità infantile: 150 per mille Sotto i 5 anni: 220 per mille Copertura vaccini: 58% PIL per sanità: 5,9% Accesso acqua potabile: 25% Popolazione rurale: 80% di cui il 65% nella miseria più nera Popolazione urbana: 20% Religione animista: 50% Religione cristiana: 25% Religione musulmana: 22%

Page 13: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 14

FamiglieSolidali13

Comunità FamiglieSolidali a cura di CARLA CASATI

Circolazione di saperi e sapori

Giovedì 15 marzo si è svolto il primo di quattro incontri di un percorso che durerà fino a fine maggio a cadenza mensile. Il primo incontro ha visto Eva dalla Bulgaria e Martina dalla Repubblica Ceca nelle vesti di grandi chef e Assunta, Esmeralda, Hayet, Rina e Carla nelle vesti di aiuto-cuoche. Nel pomeriggio, nella cucina dell’ Oratorio, ci siamo rimboccate le maniche e magistral-mente guidate da Eva e Martina abbiamo iniziato a preparare i piatti tipici che le cuo-che hanno abilmente scelto per farci gusta-re i sapori delle loro terre. Dalla Bulgaria una “Insalata del pastore” e “Ghiuvege” un piatto tipico cotto in forno in ciotole di terra-cotta; dalla Repubblica Ceca il tipico “Gulasch” e “Hrabencin strudel”, strudel della contessa. Sembrava di essere in una cucina di un grande albergo, tutto filava tranquillamente, e tra un taglio e una mescolata ci si scambiava gli usi, i costumi e le curiosità delle terre in questione. Dalle spezie che si usano abitualmente alle bevande tipo lo yogurt, dalle feste tradizio-nali alle curiosità tipiche della quotidianità. L’idea di mettere in programma un progetto del genere è nato dal Laboratorio Famiglie Solidali che da tempo sta ponendo specifica attenzione ai percorsi di integrazione e di inserimento diretti a famiglie con appartenenze culturali diverse e residenti nel nostro territorio. Gli strumenti privilegiati messi in campo in questi anni sono stati lo Spazio Gioco e la

Cena Multietnica, quest’ultima è una riuscita occasione di aggregazione e conoscenza reci-proca in quanto favorita dalla possibilità di potersi esprimere (da parte delle mamme utenti dello Spazio Gioco) come protagoniste nel proporre i propri “sapori” che sono il frutto dei pro-pri “saperi” e quindi bagaglio culturale di ciascuna. L’aggregazione è una frontiera che nel campo dell’immigrazione è stata poco frequentata: riteniamo che rispetto ad altre forme di intervento (es. risposte a bisogni materiali, assistenza, ecc.) sia più efficace oltre che rispet-tosa della dignità delle persone. Questa percezione ci è stata indotta dal bisogno di cono-scersi e integrarsi espresso dalle mamme utenti dello Spazio, sia migranti che native. Proprio tenendo conto di tutto ciò, si è pensato ad un “laboratorio” sperimentale quale contesto dove, in modo soft e quasi informale, a questo bisogno si possa rispondere. Ecco che la cuci-na diventa luogo dove ogni donna: - è regina dell’arte culinaria ereditata e acquisita,- è portatrice di un proprio originale bagaglio di saperi e di sapori.Ma non è finita qui, la sera poi la cucina diventa una grande sala da pranzo, dove le perso-ne sedute intorno al tavolo oltre che gustare i prelibati piatti continuano a far cir-colare sape-ri collegati ai sapori. Direi che come primo incontri gli obiettivi stabiliti e cioè favorire l’incon-tro, lo scambio, la conoscenza reciproca e l’aggregazione tra mamme di diversa apparte-nenza culturale residenti in Sarnico, a partire dalla legittimazione e valorizzazione delle stes-sa. Il laboratorio si struttura attraverso l’attivazione di occasioni di degustazione di piatti tipi-ci dei luoghi di provenienza delle mamme che avranno aderito alla proposta.Quindi ogni volta si individuerà una mamma (o più) che vestirà, in cucina, i panni dello “chef”e che, affiancata da altre mamme nelle vesti di “aiuto-cuoco”, preparerà un suo piatto tipi-co. Il successivo momento della degustazione verrà arricchito dalla spiegazione della ricet-ta, alla quale potranno seguire anche racconti, ricordi e spiegazioni legati al significato chequesto piatto ha per chi lo ha preparato.Per approfondire meglio la conoscenza reciproca e quella delle origini di ciascuno, questeoccasioni “a tema” potrebbero diventare occasioni anche per:• la messa in mostra di elementi relativi alla cultura di appartenenza (oggetti, opere d’arte,fotografie, capi di abbigliamento da far “sfilare”, ecc.);• l’ascolto (anche come sottofondo della fase di degustazione) di musiche tipiche del luogodi origine;• l’ascolto della storia personale (favorita dall’esistenza di un contesto protetto e predispo-sto all’ascolto);• la valorizzazione delle capacità artistiche presenti nelle mamme (spesso rimaste sopite acausa della migrazione o della condizione di mamma).Il percorso di questo laboratorio sfocerà in una nuova edizione della “Cena Multietnica” che,grazie alla possibilità di co-costruzione tra tante mamme, potrà assumere i toni di una vera“serata di gala” delle chef e di questo loro patrimonio artistico-culturale offerta a tutta lapopolazione.Il percorso verrà accompagnato da un’accurata operazione di documentazione (foto, ricette,interviste, ecc.) finalizzata a farne tesoro e a favorirne la diffusione.

RISULTATI ATTESI • L’aumento del sentimento di integrazione di alcune mamme native e migranti in quanto si sentono protagoniste di un momento e di uno spazio nel quale interagire “alla pari”. • La creazione di un contesto nel quale, sentendosi a proprio agio, mettersi personalmente e direttamente in gioco sperimentando il ribaltamento dei ruoli (raramente si creano le con-dizioni per cui chi è migrante sia in posizione “up – chef” e il nativo in posizione “down – aiuto cuoco”). • Una prossima edizione della Cena Multietnica più “ricca” e “appetibile” per tutta la cittadi-nanza. • Una pubblicazione che documenta tutto quanto detto e fatto in questo laboratorio (ricette, racconti, fotografie, ecc.).

Page 14: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 15

il PERSONAGGIO14

Comunità il PERSONAGGIO a cura di CIVIS

I Sagrestani

Recentemente Pozzuoli, è stata sede del convegno dell’Unione Diocesana Addetti al Culto/Sacristi di questa Diocesi una delle più antiche d’Italia, portando in evidenza che anche i Sacristi, se ne contano ventimila nelle oltre venticinquemila Parrocchie italiane, hanno una loro associazione, la “Fiudac/s”, con tanto di contratto nazionale di lavoro, una rivista specializzata “Servire-S” e tiene anche corsi specifici di aggiornamento. Nel convegno una delle questioni oggetto di discussione è la valorizzazione della figura del Sacrista e del comportamento che deve assumere nella Chiesa d’oggi. E’ indubbio che ol sagrè-stà, al di la di ogni facile ironia che lo vede una delle figure più ricorrenti nelle barzellette e nella satira, ha una funzione importante nell’assicurare materialmente, la celebrazione di tutti i riti del-l’anno liturgico.

Ma come è organizzata nella nostra Parrocchia questa impor-tante funzione è soprattutto, a chi è affidata? Don Bonassi come sagrestano ebbe per tanto tempo il buon Giovanni Dossi, don Carminati e don Ferraroli si affidarono la Sacrestia a Luigi Stanzioni; dopo le sue dimissioni arrivò della figura esplosiva e per certi versi travolgente della Rosi Belotti, che rimase al timone anche con il venticello primaveri-le don Romano e pure, con l’ura-gano don Luciano che, oltre alla Parrocchia, ereditò anche la Rosi. Il resto è storia recente: a segui-to della malattia i medici le impo-sero riposo assoluto e, questa non voluta defezione, ha scate-nato in Sacrestia un’anarchia assoluta al limite del sovversivi-smo; una caccia al posto di Sacrista che non ebbe paragoni nemmeno per la successione al trono di Spagna del 1700. I contendenti in campo per acca-parrarsi il posto della Rosi sono parecchi ma tutti trovano un baluardo in Giuseppe, Pino Santinelli che, alla stregua del-l’indimenticabile Sagrestano Giovanni Dossi, anche lui uomo …di poche parole ma di gran disponibilità e dedizione, vuole gestire personalmente questo periodo di “regno vacante” senza interferenze di alcun genere; nemmeno Suor Giuliana con l’autorità e il carisma che gli riconosciamo può intervenire sul suo operato. Lui è il braccio lungo della Rosi, il suo “alter ego” e, alla stregua del Generale “George Casey” comandante in capo delle truppe americane in Iraq, risponde sola-mente a lei, alla “Condoleezza Rice” di Via Veneto e solo lei può dargli degli ordini; il più esplicito è stato: « Ada chè so malàda mia morta! La Sagrèstana so amò me. Te d’öc piötòst ol Marini; chèl le, al völ fam le scarpe:

Page 15: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 16

15

prima a me pò al Prèòst! » Dalla sua postazione (primo posto del secondo banco a destra vicino all’ingres-so della sacrestia), tiene tutto sotto con-trollo e, anche se apparentemente lo si vede con la testa fra le mani in atto di contrizione, il buon Pino non si è assopi-to, è il suo modo di sorvegliare e vigilare; nulla gli sfugge. Se qualcuno osa entrare in Sacrestia lui, lo controlla, lo pedina e infine lo invita con eloquenti gesti a torna-re in Chiesa o, se necessario, andare al Bar Acli. Ha in mente una zona di “prefil-traggio” con dei tornelli, come allo stadio di San Siro. Da protagonista della vita della Parrocchia, ama farsi fotografare: appena vede l’obiettivo si mette in posa, esigendo poi le fotografie che gli sono state scatta-te. L’avvento del digitale, da questo punto di vista, gli ha procurato alcuni problemi. La candidatura del Pino è comunque con-trastata dalla frangia conservatrice che ha nel Luigino Belussi l’aspirante più accre-ditato: dinamico, ne troppo vecchio ne troppo giovane, legato all’ala moderata e tradizionalista, ha nelle donne della pulizia della Chiesa le sue accanite sostenitrici che lo acclamano con un eloquente «Luigino for church officer» (Vogliamo Luigino Sagrestano). Lui, come altri cittadini pensionati, vuole

comunque restare attivo e dedicare parte del suo tempo alla comunità ed avrebbe quin-di tutte le carte in regola per emergere nell’attività di Sagrestano; la sua candidatura si porrebbe inoltre in netta contrapposizione con un altro aspirante del quale non riveliamo il nome ma che, lavorando sott’acqua e, con apparizioni che limita alle grandi funzioni liturgiche, sta cercando sostenitori. Le sue idee oltranziste unite al fatto di non abitare a Sarnico però gli concedono poche chance. «Guai a otèr sé ‘l ve chèl le! » è stata questa la reazione della Rosi alla notizia di una possibile candidatura. Da qualche tempo però c’è una figura emergente fra gli aspiranti sagrestani: è ancora una donna e, come la “titolare della cattedra”, anche lei si chiama Rosa e sta catturan-do le simpatie dei fedeli grazie al suo sorriso accattivante, al suo fare garbato (passan-do per i banchi per la questua, ringrazia coloro che fanno l’offerta) e alla scrupolosità nell’indossare abiti in linea con le nuove tendenze che vedono oggi, anche gli anziani, liberarsi dalle convenzioni e dal tradizionalismo. Rosa è un po’ la “donna del mistero”; a parte per il suo impegno in Sagrestia nessu-no sa nulla di lei e, parlandone, mi colpisce una pur lieve forma della “sindrome di Stendhal” che, notoriamente coglie chi osserva un'opera d'arte attorno alla quale si è fatto un gran parlare, magari a vanvera, una sorta di effetto “Codice da Vinci". Ma lei è la Rosa punto e basta, non occorre sapere altro e se anche la sua storia è avvolta dal mistero, posso assicurare che non è Maria Maddalena... L'altra cosa che si può affer-mare con certezza, è che lei è la donna con il sorriso più misterioso della Parrocchia. Rosa non è legata ad alcun contesto “politico” nel senso più ampio della parola (interes-sarsi operativamente della propria comunità, delle sue necessità, della sua crescita e del suo sviluppo futuro... non quindi essere solo sindaco o assessore). Che sia proprio lei, la Monnalisa della zona Lazzarini, la futura Sacrista? Credo a questo punto che i miei amici Sagrestani mi perdoneranno se ho voluto un scherzare un po’ con loro. Questo articolo vuole essere invece un omaggio a queste “stupende persone”; la loro straordinarietà sta proprio nel mettersi al servizio della comunità parrocchiale attraverso azioni umili e semplici, con senso di responsabilità, sacrificio e generosità; di questo, ne è un eloquente esempio la Rosi Belotti che, nono-stante la malattia continua, per quanto possibile e valorosamente, ad essere il cuore, il perno attorno al quale ruota l’attività della Sacrestia. Un incarico che vive proprio come un’esperienza di servizio agli altri alla Chiesa ma soprattutto a Dio e di questo dobbia-

Page 16: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 17

16

i mo esserle grati. Un giorno don Luciano in un’omelia nel corso della gita parrocchiale a Vicenza disse: «Devo dire che sono molto soddisfatto dei miei collaboratori laici perché da loro mi sento stimolato e sostenuto in tutte le iniziative proposte e mirate sempre all’annuncio Evangelico. Un Vangelo vissuto e messo in pratica, nelle pieghe della nostra quotidianità. » E’ vero, sono anche le per-sone come Pino, Luigino, Rosi, Rosa, Silvano ed altri che si impegnano con costanza nella puli-zia dell’edificio sacro o nell’oscuro lavoro di lavanderia e di stiratura, che permettono alla Chiesa di essere tale e fare per intero la sua missione. Bisogna quindi non abbassare la guardia e man-tenere sempre viva l’appartenenza alla Chiesa, ed alla Parrocchia che chiede sempre sostegno e collaborazione. Tutti siamo affezionati al Pino e di lui ne apprezziamo il suo impegno e la sua dedizione. Sento spesso dire che i diversamente abili sono portatori di ricchezza proprio in virtù della loro diversità. Sono convinto invece che il nostro Aiuto Sagrestano ne farebbe volentieri a meno di questa ricchezza; casomai queste persone sono portatori invece di esigenze specifiche che, sono tanto più gravi quanto meno trovano adeguati riscontri. Sa gestire il suo lavoro in modo quasi del tutto indipendente e, anche se i suoi tempi a volte ten-dono a “dilatarsi”, la sua presenza in Chiesa è opportuna, costante e continua. Quindi non diversamente abile, ma abile al punto che alcune persone “abili”, allo stesso modo, non lo saranno mai. A questa persona speciale dobbiamo gratitudine, rispetto e considerazione, non può essere altrimenti. Essere sordi è un handicap, ma può essere un vantaggio perché non si ascoltano le stupidaggini del mondo e non parlare può essere utile in quanto, poche persone sono in grado di ascoltare realmente. Grazie anche a Luigino Belussi, anche lui rientra in quella categoria di persone iscritte al “volon-tariato sommerso” per le quali il «non ho tempo» non ha alcun significato. Queste parole, abu-sate al punto tale da diventare un luogo comune, sono a volte un pretesto per giustificare il moti-vo per il quale “non si trova tempo …per gli altri”. Il passare del tempo spesso ci crea ango-scia, ma questa ansia è dovuta non tanto dal suo scorrere, ma dal modo in cui lo viviamo. Un giusto apprezzamento anche a Silvano Marini (a volte vittima della mia benevole ironia) per il suo prezioso lavoro al servizio della Chiesa e dei fedeli, un ruolo che svolge con costanza, serietà e continuità. «La fede va trasmessa, va comunicata» diceva Giovanni Paolo II”; forse la sensibilità di alcune persone deve ancora maturare alle novità dei tempi per poter percepirle in rapporto alle consuetudini del passato. Silvano non farà mai il Sagrestano, questo è certo, ma in Chiesa continuerà ad essere presen-te nella luce della sua fede e dando coerenza ed entusiasmo alla sua vocazione al servizio. Concludo con la Rosa: con termine “donna del mistero” ho voluto riconoscere in lei il mito della donna imperscrutabile ma fortemente determinata e in grado di portare avanti le sue idee, non con le chiacchiere ma con la serietà del suo operare concreto e visibile a tutti. Anche lei è parte integrante della Sagrestia e della nostra comunità che da oggi, ne sono certo, imparerà a volerle ancora più bene e valutare in modo positivo il suo desiderio di farsi apprez-zare per poter costruire con gli altri relazioni più soddisfacenti. «Vorrei poter fare di più» dice spesso a chi le è più vicino. Proviamo di accontentarla. Vorrei infine, almeno per il momento, smentire coloro che mi hanno inserito tra i candidati alla

carica di Sagrestano. Il mio imminente pensionamento, miei trascorsi di chierichetto e gli attuali compiti che svolgo in Parrocchia possono aver in qual-che modo alimentato questa voce. Credo però che la comuni-tà parrocchiale non sia ancora pronta ad avere, oltre che un Parroco, anche un Sacrestano “high technology” (a tecnologia avanzata). Per il momento alme-no non mi proporrò e metterò nel cassetto le idee futuristiche che ho in mente: l’impiego di una “carta di credito” personalizzata per le offerte, l’utilizzo di internet per prenotare messe e confes-sioni, le riunioni tramite telecon-ferenza, le candele ad accensio-ne elettronica e soprattutto un’idea già sperimentata all’estero: con la consulenza e l’esperienza nel …campo(santo) del mio socio Cesare Penta ed ancora con l’ausilio di internet, vorrei creare una sorta di “Cimitero virtuale” dove, dopo aver inviato la foto del defunto in formato jpg, ad un indirizzo di posta elettronica ed essere opportunamente registrati, sarà possibile visitare da casa vostra, il caro estinto a qualsiasi ora, in modo assolutamente privato e deporre dinanzi a lui fiori e lumi-ni votivi (naturalmente virtuali). La Home page potrebbe essere questa: ”Benvenuti in Lux Perpetua il sito web dedicato al ricordo”: Premere la …bara spa-ziatrice per accedere. Cose da matti!

Page 17: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 18

Testimoni17

Comunità Testimoni

Sarnicese di alta,rara integrità morale

Sono trascorsi quasi 15 anni dalla sua morte pre-annunciata da una diagnosi chirurgica terri-bile. A 21 anni la “chiamata”. Poi la faticosa preparazione per le vocazioni adulte e l’ordinazio-ne sacerdotale nel 1967. Dal ’68 missionario saveriano in Brasile. Il “solito trio” di Sarnicesi (Bruno, Don John, Sandro) è stato a trovarlo a Barcamena. Con lui abbiamo visitato tutti i villaggi che ha catechizzato lungo il Rio delle Amazzoni ed il lebbrosario di Marituba. Lì ho “scoperto” Padre Sebastiano prete missionario, capace di soffrire in silenzio, umile e dignitoso. Sacerdote esemplare, di schietta pietà. Schivo ed estraneo ai rumori del mondo. Il suo parlare era scarno e dimesso, l’atteggiamento non curato, ma la sua parola coin-volgeva ed entusiasmava. Ha vissuto nelle difficoltà dell’Amazzonia riuscendo a conciliare fede e ragione. Ha comunicato il Vangelo attraverso la formazione umana e spirituale delle persone, con particolare attenzione ai bambini ed alla gioventù. In sintesi, era un prete semplice, corag-gioso, entusiasta, animato da una caratteristica preziosa: dedicarsi agli altri, ai poveri. Tutto fatto con piccoli passi compiuti nell’ottica della solidarietà e della volontà di donare.

Ha voluto portare il Vangelo in zone sempre più vaste; a popo-lazioni sempre più numerose, penetrando in tutti gli strati della gente come proposta d’amore.

Il suo obiettivo? Evangelizzare in forma esplicita (annuncio, spie-gazione verbale, celebrazione). Diceva: “Il mio Dio è un Dio a cui posso parlare!”. E ripeteva spesso: “Sono una goccia nel vasto Rio delle Amazzoni e spero che una goccia possa abbassare o innalzare il livello di tutto il fiume!”. Ha onorato i missionari e Sarnico.

Grazie di tutto! Nonno Sandro Arcangeli

Ricordando padre Ruggeria un anno dalla scomparsa

Mercoledì 7 marzo è stata celebrata una S.Messa nella Parrocchiale alla presenza di diversi suoi confratelli, in ricordo del primo anniversario della scomparsa. Crediamo sia cosa opportuna ricordarlo citando il penultimo capitolo del libro da Lui scritto dal titolo “Vivendo Maria Donna di Nazareth”, perché l’opera è uscita proprio vent’anni or sono e porta la prefazione scritta di proprio pugno dall’indimenticabile Card.Ugo Poletti. Rileggere quelle pagine a distanza di vent’anni fa tanto bene perché sono di attualità , coinci-dendo con le celebrazioni dell’imminente Settimana Santa. Ecco il testo di Padre Ruggeri: GESU’ AFFIDA LA MADRE, L’ACCOGLIE CHI E’ SUO DISCEPOLO

“E da quell’ora il discepololo prese nella sua casa”. (Gv. 19,27)

Dopo le ultime parole del dono di Cristo, quella della sua umanità nella stretta dell’addio,Giovanni traccia nel suo vangelo questa semplice espressione appena annunziata.A tradurla in noi ci vuole una vita. E può riempire una vita. Giovanni vuol farci intendere ciò cheè avvenuto in lui. Comunica i sentimenti intimi, gli atteggiamenti che lo stringono per semprealla madre.La prese “come sua”. L’accoglie in tutto ciò che gli è proprio. Stringersi a Maria per compiereintegralmente la missione. Senza distogliere da lei i giorni, le opere, l’amore. Così Giovanni cicomunica l’esperienza dei credenti della prima chiesa.Assicurarci come era ritenuta Maria, come era vista, accolta dalla prima generazione cristiana.Ci dice come deve essere accolta da ogni discepolo del Signore. Sigillo della benevolenza divi-na, espressione della sua misericordia che ci avvolge, respiro nel cuore d’ogni uomo.

Possiamo percorrere la vita con l’amore e gli stessi sentimenti di Cristo verso la madre. Dimorare in Maria Accogliere Maria è dar luogo ad una comunione ineffabile di vita che si stabilisce fra il discepolo e la madre. Comunione di vita. Adempie alla consegna di

Page 18: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 19

Testimoni18

Comunità Testimoni

Cristo. Ogni discepolo nel Signore, da una generazione all’altra, deve vivere questa consegnacon fedeltà per tutto il tempo della chiesa.Prendere Maria come “nostra madre”. Dimorare in lei per essere in Cristo. Ciò significa sentirenel profondo il desiderio del riparo materno. Questa comunione di spirito col grembo ci generaancora e sempre. Alimenta una vita in crescita perenne nella novità di Cristo.“Da questo conosciamo di essere in Lui. Chi dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi comelui si è comportato” (Gv 2,6)Dimorare in Maria è attingere il segreto dell’amore consegnato da Cristo stesso.E’ accostare il cuore perché beva alle sorgenti della salvezza, alle scaturigini della vita.“Chi vuole il frutto interamente maturo e completamente formato, deve possedere l’albero chelo produce; chi vuole avere il frutto di vita, Cristo Gesù, dive possedere l’albero di vita, Maria.Chi vuol avere in sé l’attività dello Spirito Santo, deve avere la sua sposa fedele ed indissolubi-le, la divina Maria” (Monfort: «Trattato» n°164).In un tempo di incertezze come il nostro, una delle esigenze più sentite dal cristiano è la spiri-tualità. Tanti sono alla ricerca di una dimensione spirituale per oggi. Chi si chiede di essere,

come essere, come vivere nella chiesa. Che fare della vita? A questa esigenza di fondo di una spiritualità evangelica sem-plice, risponde Maria, la madre del nostro essere in Cristo. Colei che ha vissuto liberamen-te e intensamente una vita evangelica. Obbediente in tutto allo Spirito “che muove tutte le cose”. Che le anima e che è l’in-teriorità di tutto.

GianFranco Gaspari

Musica e bollicine per il Coro Callido

Un cocktail perfetto di vino,

musica, arte e natura è il risul-

tato della domenica 4 marzo

trascorsa a Villa Baiana.

Provate infatti a trascorrere

una splendida e calda giorna-

ta di sole di questa primavera anticipata in una delle verdi colline della franciacorta assaporando il fine vino della cantina,

accompagnati dal canto del coro “CALLIDO” e dall’inconfondibile tocco al pianoforte del Maestro Giancarlo Corna, il tutto all’in-

terno del salone della Villa abbellito dai lavori dell’artista Remo Bianco. Scoprirete che vino, musica, arte e natura possono stare

molto bene da sole, ma, tutti insieme creano qualcosa di veramente magico . Certo non sarebbe stata la stessa cosa senza un

simpatico gruppo di bevitori e musicisti, che guardavano, ascoltavano ma soprattutto apprezzavano gli aromi di un vino ine-

briante. Che dire quindi: “grazie maestro Corna per l’invito a nome mio e degli amici. Non si scordi di noi alla prossima occa-

sione”

Ennio Vernuccio, Corale Callido

Page 19: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 20

Sanità19

Opinioni Sanità a cura di SANDRO ARCANGELI

Bergamo ha molte eccellenze sanitarie

I mass-media ingigantiscono ogni insuccesso della sanità. Fa parte del loro mestiere (diritto di cronaca!!). Non solo si accaniscono alla ricerca di vittime e capri espiatori sostituendosi ai giudi-ci, spesso sentenziano senza appello! Vogliono il mostro in prima pagina! Quando poi c’è un’”eccellenza” italiana nel mondo della sanità, allora lasciano che sia la stampa specializzata a parlarne! Non fa scoop!! Ciò non è corretto!! La terra bergamasca ha parecchie “eccellenze” sia nelle strutture ospedaliere che in quelle private. Parlo da chirurgo di chiara “fame” punito dalle coronarie troppo sollecitate da bolliti con zamponi e Barbera di 15 gradi. Sono fuori dal “giro” della sanità da parecchi anni. Però non sono né cieco, né muto, né sordo. Girando nei vari repar-

ti ospedalieri ho notato in parti-colare un’eccellenza: la neuro-chirurgia degli Ospedali Riuniti. Campo difficile, con tanti rischi per gli operatori e per gli utenti dovuti alla difficile materia tratta-ta. Lì ho trovato il mio sogno: la squadra! Perfetta, ben guidata, con tecniche di avanguardia e personale super-motivato che usa anche il “cuore” nel seguire i propri malati. I risultati ci sono invidiati da tutti. In reparto sem-bra di trovarsi in un centro multi-regionale e razziale, pur tra muri antichi (era ora di costruire il nuovo ospedale!) Ci si trova bene. Non ho sentito una lamen-tela. Perché? Finalmente ha vinto la professionalità. Grazie Dr Biroli, ti voglio bene.

Nonno Sandro

Page 20: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 21

ilT rritorio20

Attualità ilTeerritorio a cura di LUCA CUNI - Fotoservizio San Marco Villongo

il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti premia gli studenti di Sarnico

Roma:

il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti premia gli studenti di Sarnico

Bel colpo, ragazzi. Vincere un premio giornalistico già sui banchi di scuola, dove spesso si è ancora alle disperate prese con grammatica e consecutio, è una grande soddisfazione e maga-ri anche un buon viatico per chi vorrà intraprendere questa professione. I giornalini scolastici sono una preziosa palestra di formazione. L’esempio più clamoroso è «La Zanzara», foglio del liceo Parini di Milano, che tra i suoi redattori ha avuto fior di futuri cronisti come Vittorio Zucconi e i compianti Walter Tobagi e Guido Vergani. «La Zanzara» balzò addirittura alla ribalta naziona-le nel 1966 (pleistocene per voi, vero?) quando pubblicò un’indagine sulla sessuologia tra gli studenti di quella scuola. Roba che adesso, con tutto quel che si vede su giornali e tv, strappe-rebbe un sorrisetto di commiserazione, ma che allora fece scalpore e divise l’opinione pubblica italiana. Anche noi di seconda media a Sarnico, anno 1977 (sempre pleistocene), tentammo di dare vita a un giornalino, una specie di imbuto dove finivano i nostri impulsi creativi. Era una pubblicazio-ne che odorava di sogni e di ciclostile (un arnese di archeologia tipografica che in quegli anni caldi era un po’ il simbolo della controinformazione). Durò un paio di numeri, nulla più. Non so nemmeno come l’avevamo battezzato, però mi ricordo ancora le «riunioni di redazione» coi com-pagni di banco durante l’intervallo tra una lezione e l’altra, e l’impaginazione artigianale, con i fogli senza fotografie (per i nostri miseri mezzi di stampa sarebbe stato fantascienza), i disegni in bianco e nero, qualche articolo battuto a macchina, gli altri scritti a mano, la testata traccia-ta col pennarello. Niente di pretenzioso, tutto circoscritto ai tre piani delle «Donadoni», i concor-si nazionali nemmeno esistevano all’epoca: il nostro premio erano le poche copie che faticosa-mente riuscivamo a vendere (100 lire l’una) agli studenti delle altre classi. Giocavamo a fare i giornalisti. Poi qualcuno lo è diventato davvero.

Stefano Serpellini

Sarnico. il periodico di Sarnico “Times Riva School on line”, sarà premiato il 27 marzo 2007 a Roma dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti all’in-terno del progetto nazionale “Fare giornale nelle scuole”. Il concorso, giunto alla quarta edi-zione, ha come obiettivo primario quello di focalizzare l’attenzione sulla tematica: “La funzione dei giornali scolastici nell’evoluzione dei linguaggi giovanili”. Il periodico “Times Riva School”, realizzato internamente dagli studenti dell’Istituto Statale “Serafino Riva” di Sarnico, è stato incluso nella lista delle 60 scuole vincitrici in una competi-zione che ha visto ai nastri di partenza oltre mille periodici in rappresentanza di altrettante isti-tuzioni scolastiche di tutta Italia per l’anno formativo 2005-

Page 21: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 22

21 2006. Lavori, presentati dalle scuole di ogni ordine e grado e sottoposti all’esame di gruppo di lavoro organizzato presso l’Ordine dei Giornalisti. Alla ceri-monia, che si terrà il 27 marzo presso la Sala dello Stenditoio del Complesso monumentale di San Michele (Ministero dei Beni Culturali) alla presenza di Lorenzo del Boca, presidente dell’Ordine e di Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio, parteciperà una delegazione dei nostri studenti, ai quali sarà con-segnato un diploma e la meda-glia d’argento. I giornali premiati sono risultati 60, suddivisi in quattro sezioni: scuole Elementari, Medie ed Istituti Comprensivi, scuole Superiori, sezione giornali video ed on line. Nella nostra provincia, quello attribuito a “Times Riva School on line”, giornale peraltro redatto anche in forma cartacea, è stato l’unico riconoscimento assegna-to, mentre nell’intera Lombardia i giornali selezionati sono risultati complessivamente quattro. Veramente un buon risultato, che

premia il lavoro di una redazione tinta di rosa, coordinata dal prof. Anselmo Zamblera e com-posta da: Gian Luca Pantano, Claudia Belometti, Elena Galbussera, Enrico Fenaroli, Giulia Lazzaroni, Daniela Cattaneo, Cristina Piras, Yvette Rapis, Elena Carrara, Martina Sorosina, Laura Aldofredi, Stella Cantoni, Laura Svanetti ed infine Matteo Luzzari per l’edizione on line. “La sod-disfazione è grande ed inaspettata”, sottolinea il prof. Zamblera, “e gratifica l’impegno profuso dai ragazzi dal 2005 e la vicinanza dei nostri sponsor, i quali ci permettono di sopportare le spese di pubblicazione. Insomma, non abbiamo deluso le attese. Alla premiazione, invieremo a Roma i giovani giornalisti del Liceo fondatori del periodico. Si tratta di un mezzo di comunicazio-ne interno al quale collaborano tanti studenti in rappresentanza dei diversi indirizzi formativi dell’Istituto di Sarnico. Uno strumento di legame fra i vari indirizzi scolastici presenti a Sarnico”. Il prossimo numero, giunto alla quinta edizione, sarà pubblicato in maggio e verrà distribuito come sempre a tutti gli studenti e al personale docente e non partecipe alla vita dell’Istituto Statale Serafino Riva. In aggiunta, sarà possibile leggere “Times Riva School” nell’edizione on line all’indirizzo www.istsuperioreserafinirivasarnico.it. Sulle tematiche seguite dalla testata pro-segue Anselmo Zamblera: “Cerchiamo di mettere in risalto tutto quello che c’è di positivo nella scuola. Spesso le cronache hanno mostrato in questi ultimi tempi vicende di violenza fatta di aggressioni verbali, morali e anche fisiche. Ma è proprio così? Non scordiamoci che la maggior parte degli allievi è composta da persone generose, altruiste, motivate allo studio e se qualcu-no avesse dei dubbi, basta sfogliare le 35 pagine del giornale, dove è palpabile il desiderio di guardare al mondo con speranza, cercando di fare bene le piccole cose della vita”. Complimenti alla redazione ed ai collaboratori, con la speranza che non si indeboliscano nel tempo le linee guida che spettano al giornalista, tra le quali ricordiamo la necessità di chiarezza, il controllo delle notizie, il rispetto per la verità e soprattutto lo scrivere nell’esclusivo interesse del lettore, vero punto di riferimento per chi scrive con passione e professionalità. L.C

UN CAMMINO CONTINUO VERSO L’ECCELLENZA PER L’ISTITUTO SUPERIORE “SERAFINO RIVA” Il premio conseguito dai ragazzi dell’Istituto Scolastico Superiore Statale Serafino Riva, ci ricor-da i notevoli e positivi investimenti economici messi in campo dalla a Sarnico per creare un polo di formazione autonomo di prim’ordine in provincia, calamita in particolare per il Basso Sebino e la Valcalepio. Un patrimonio fortemente voluto dai nostri amministratori. Variegata l’offerta for-

Page 22: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 23

22

mativa, peraltro potenziata negli ultimi anni: Istruzione Professionale, ITIS biennio e triennio, Tecnico-Commerciale (ERICA-IGEA), liceale Scientifica e informatico Abacus. L’attività è regola-mentata da un documento che regola la vita dell’Istituto e che si ispira a cinque principi: Libertà, Imparzialità, Qualità, Trasparenza e Sicurezza. Attualmente la struttura è composta da 505 stu-denti, 27 classi, 80 professori e 22 responsabili di servizio. A dirigere la preziosa realtà è l’ing.Giuseppe Lillo. Fiore all’occhiello sono i laboratori specialistici di ultima generazione, tra i quali il laboratorio linguistica, di fisica, informatica, elettronica, macchine utensili.

Una cittadella scolastica all’a-vanguardia, quella creata a Sarnico, completata dal recente completamento del nuovo Istituto Comprensivo per le scuole del-l’obbligo. L.C.

Page 23: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 24

viaRETE23

Comunità viaRETE a curo dello Webmaster

www.parrocchiasarnico.it Primo anno di vita

L’1 aprile 2007 il nostro sito web festeggerà il suo primo anno

di vita e come per altre attività è quindi tempo di bilanci e di

previsioni.

Come responsabile della sua gestione, sono moderatamente

soddisfatto, anche se ritengo che occorra prendere sul serio

l’invito che la Chiesa Cattolica Italiana, ha rivolto, attraverso il

Direttorio per le Comunicazioni Sociali, in un documento che da

alcune indicazioni operative sul rapporto tra Chiesa e mass-

media, e nel quale si chiede ad ogni Parrocchia di dotarsi di un

proprio sito web anche per dialogare e comunicare con i fede-

li.

Sul sito ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana ci si rivol-

ge inoltre alle Diocesi affinché formino degli "operatori pasto-

rali della comunicazione" volontari laici che lavorino accanto ai

sacerdoti, ai catechisti, ai volontari per mettere al servizio della

Comunità Cristiana strumenti di comunicazione sociale e per

un’attività di riflessione, elaborazione e trasmissione culturale

all'interno della stessa.

Il mio moderato ottimismo è dovuto anche al fatto che ancora

non tutti i gruppi Parrocchiali, o che comunque gravitano attor-

no alla Parrocchia, comunicano allo Web Master le loro attività

che dal sito potrebbero essere reclamizzate. Trovo a volte nella

bacheca alle porte della Chiesa avvisi di riunioni, corsi, attività

varie delle quali non ho ricevuto riscontro; ritenendole merite-

voli comunque di essere fatte conoscere, mi costringono a

fotografare gli avvisi stessi col telefonino e riscriverli poi sul

Sito. Una maggiore collaborazione nella comunicazione in que-

sto caso sarebbe più opportuna e farebbe perdere meno tempo

per la messa on-line della notizia.

Gli accessi sono comunque hanno quasi raggiunto quota 3.000

dei quali l’78% per accesso diretto il 16% da motori di ricerca

e il 6% tramite link da altri siti.

Gli accessi suddivisi per nazioni sono i seguenti: Italia 94,92%

Spagna 2,26% Brasile 1,13% Polonia 1,13% Francia

0,56 %. I periodi di maggior accesso al sito sono stati: maggio

2006, settembre 2006 e Gennaio 2007 (in occasione dello

spettacolo di S.Mauro) Novembre e Dicembre 2006 sono stai i

mesi di minore accesso. Il giorni della settimana più favorevoli

per le visite sono il lunedì e il venerdì i meno favorevoli sabato

e domenica.

Le novità più importanti del sito sono costituite dall’ottima col-

laborazione fornita sia dal Gruppo Missionario e dalla Signora

Gabriella Cadei per la sezione Spiritualità. Sono visualizzabili

inoltre sul sito i filmati completi di Bergamo TV, Tele Più valli,

Tele Boario e Rai3, dei servizi dello spettacolo “Scior picaprede

e pescadùr”. Prosegue fino a fine marzo la carrellata delle bel-

lissime foto dello spettacolo stesso scattate da Giuseppe

Zanchi (scansite da Bruno Faglia) e da Foto S.Marco. E’ inoltre

pubblicata per intero con possibilità di essere scaricata,

l’Esortazione Apostolica “Sacramentum Caritatis del Santo

Padre Benedetto XVI all'Episcopato, al Clero, alle persone con-

sacrate e ai fedeli laici sull'Eucaristia fonte e culmine della vita

e della missione della Chiesa

Buona navigazione

Lo web master

Page 24: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 25

e salute Nipote Riccardo24

Cultura e salute a cura di GIACOMO SCHIVARDI

E’ un argomento che ho trattato diverso tempo fa, ma che ogni anno si presenta con le sue fastidiose, a volte pruriginose, comunque turbative manifestazioni, tanto da essere sempre dii immediata attualità. Questa realtà, che, ripeto, immancabilmente si presenta ad ogni primavera, mi ha incoraggiato a ripro-porre tale problema, opportunamente, aggiornato, che la situazione meteo di questo inverno, quest’an-no, in pratica, mai esistito, ha fatto anticipare prepotentemente la stagione, con tutte le sue caratteri-

POLLINI naturali donatori di vita, ma anche di malesseri

stiche conseguenze ed espressioni, non per tutti, purtroppo, sempre piacevoli. Il riscaldamento del nostro pianeta diventerà, sempre, il maggior nemi-co di chi è allergico ai pollini e, di sicuro ne soffrirà sempre di più. L’inverno mite e la scarsa piovosità della stagione hanno aumentato anche la quantità di pollini in circo-lazione, che le piogge, di solito, spazzano via, ma che invece svolaz-zano sotto i nostri nasi. Ho constatato che questo inusuale periodo climatico, inoltre, sta crean-do un po’ a tutti, oltre ai paventati disturbi allergici in misura maggiore rispetto al passato, sbalzi di umore, stati di euforia, di scoraggiamento, svogliatezza, stanchezza, apatia.

LE PRIME RAFFICHE DI STARNUTI Vi sentite depressi e fisicamente semidistrutti; il palato vi prude, gli occhi vi lacrimano e il naso cola. Tra uno starnuto e l’altro vi maledite e cercate mentalmente di individuare cosa avete o non avete fatto per meritarvi tutto questo. Eppure, voi non c’entrate proprio niente. E’ “solo” arrivata la primave-ra. E come ogni anno l’arrivo della bella stagione si accompagna alla comparsa nell’aria dei pollini: quelle impalpabili polveri che, liberate dai fiori di numerosissime piante, ne permettono la riproduzione. Così, mentre per le piante si apre la stagione degli “amori”, per noi, comuni mortali, ha inizio il periodo della “pollinosi”. Si tratta, per inten-derci, del cosiddetto “raffreddore da fieno”, caratterizzato da rinite, con-giuntivite e qualche volta da difficol-tà respiratorie. In effetti si dovrebbe chiamare “raffreddore da fieno” solo la pollinosi causata dall’erba dei prati e non invece da tutte le varietà esistenti. Le piante che producono pollini allergizzanti sono infatti numerose e comprendono le graminacee (per es. la gramigna, il frumento, il gra-noturco), le urticacee (la famosa parietaria), le leguminose (robinia,

Page 25: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 26

25 erba medica, acacia), le composte (margherite, girasoli, dalie, crisan-temi) e le piante arbocee (olivo, pioppo, betulla, castagno ecc.). Ma, in sostanza, che cos’è mai il polline? Non tutti sanno che il pol-line è costituito da granelli del diametro variabile da 5 a 200 millesi-mi di millimetro (in media 30 o 40), i quali, trasportati dal vento oppu-re da insetti, vanno a fecondare i fiori di altre piante della stessa spe-cie. La maggioranza delle piante responsabili delle pollinosi liberano il polline nell’aria; in questo modo i granuli possono allontanarsi anche di molto dalla pianta ed essere facilmente inalati da una per-sona anche nel bel mezzo di una città. Si noti che non tutti i vegeta-li producono polline; le piante inferiori, come le alghe ed i funghi, ne sono sprovviste.

UN DISTURBO STAGIONALE L’allergia ai pollini si manifesta, ovviamente, solo nel periodo in cui queste sostanze si spargono per l’aria. E’ evidente perciò che un primo approccio di carattere preventivo consiste nel conoscere i periodi di fioritura delle varie piante che producono i pollini ai quali ciascuno è allergico. La maggior parte delle piante fiorisce in primavera ed estate, ma alcune sono praticamente in fioritura perenne, soprattutto in alcune regioni del Sud con clima mite. In Italia, circa l’8% della popolazione, vale a dire oltre quattro milioni di persone è interessata dalla pollinosi; si è notato che tali allergie sono più frequenti negli abitanti di città e nelle fasce di età compre-sa tra i 20 ed i 40 anni, specie nei consanguinei di allergici, dato che esiste un’evidente familiarità per questo tipo di disturbi. In questi ulti-mi anni vi è stato un rialzo delle allergie dei pollini di piante apparte-nenti alle oleacee (olivo, frassino, ligustro), la cui fioritura ha inizio di regola nel mese di aprile.

I SINTOMI E LE CAUSE Nelle persone allergiche a un dato polline, il contatto anche con pic-colissime quantità di quel polline scatena starnuti, lacrimazione, pru-rito alle palpebre, ostruzione nasale, rinorrea (il naso “gocciolante”) tosse stizzosa e qualche volta difficoltà di respirazione e attacchi asmatici. Possono anche comparire, sebbene con minore frequenza, febbre, malessere generale e cefalea; ancor più raramente può essere inte-ressata la pelle (orticaria ed eczemi) o l’intestino (diarrea e dolori addominali). Ma come è possibile che una polvere impalpabile possa provocare sintomi così evidenti e fastidiosi? La spiegazione è abbastanza semplice. Ogni granello di polline è for-mato da uno strato esterno poroso, fatto di sostanze grasse e zuc-cheri e da uno più interno costituito da proteine. Quando il granulo nel suo insieme raggiunge la mucosa delle vie aeree, gli enzimi presenti nel muco ne dissolvono lo strato esterno. Così le proteine interne vengono liberate e si comportano come anti-geni, stimolano cioè una risposta immunitaria dell’organismo, che riconosce immediatamente le proteine di quel granulo di polline, come elementi estranei all’organismo. Avviene che le proteine del polline, con attività di antigene, si legano ad anticorpi corrispondenti situati sulla superficie di cellule speciali del sistema immunitario, i mastociti. E i mastociti vengono stimolati dall’antigene pollinico a liberare grandi quantità di istamina e di altre

sostanze ad azione infiammatoria. E’ dunque l’istamina, insieme ad altre sostanze, a provocare tutte le alterazioni responsabili dei sintomi tipici da pollinosi: dallo spasmo bronchiale, all’irritazione delle congiuntive, al raffreddore, fino alla semplice secrezione della mucosa nasale.

CONSIGLI E RIMEDI Innanzitutto è bene dire che esistono alcune semplici norme di com-portamento, utili a mitigare gli effetti dannosi dell’esposizione ai pol-lini. Ad esempio, è bene: - evitare di tenere aperte le finestre di casa nelle ore di massima concentrazione dei pollini, vale a dire in quelle più calde della giorna-ta - evitare l’apertura dei finestrini durante i viaggi in auto o in treno; - la cosa migliore, ma nella maggior parte dei casi, inattuabile, sarebbe il poter soggiornare in località con scarsa presenza di pian-te allergizzanti. Per esempio, la parietaria, diffusissima in pianura e sulle coste, non cresce oltre i mille metri di altezza. Nelle altre forme è genericamen-te indicato il soggiorno in località marine, soprattutto con venti pre-dominanti nella direzione dal mare alla terra ferma, quindi privi di pol-lini. La prevenzione ed il trattamento delle pollinosi sono affidati ai vacci-ni desensibilizzanti (estratti a concentrazione crescente dei pollini responsabili dell’allergia) e a farmaci che interferiscono con i mecca-nismi stessi dell’allergia. Per ciò che riguarda in specifico la preven-zione dell’asma, si noti che essa deve essere iniziata al più presto nel paziente a rischio, specialmente in pediatria, onde evitare lo scate-narsi di fenomeni a livello sistemico che diventerebbero irreversibili e, col tempo, difficilmente curabili. A questo scopo l’utilizzo dei vaccini è una delle armi terapeutiche migliori che il medico allergologo abbia a disposizione e che risolve, se ben attuata, molti dei casi di patologie allergiche.

Per quanto riguarda invece il trattamento farmacologico si noti che sono a disposizione prodotti, da assumere sotto controllo medico, quali: - antistaminici: bloccano i recettori sensibili all’istamina liberata dai mastociti: - stabilizzanti dei mastociti: impediscono preventivamente la libe-razione di istamina da parte dei mastociti; - cortisonici: impediscono con vari meccanismi d’azione i processi infiammatori che hanno luogo con la pollinosi. Altri farmaci che possono essere utili, di caso in caso in relazione ai sintomi, sono: - Vasocostrittori locali: sotto forma di gocce o spray rinologici e colliri, per alleviare i sintomi nasali e oculari; - Broncodilatatori: per via orale (aerosol e spray) contrastano lo spasmo bronchiale responsabile dell’asma. Il riferimento continuo a un medico specialista allergologo è ovvia-mente dato per scontato nel corso della cura a questo tipo di pato-logia. Con i cambiamenti climatici, cui stiamo assistendo, forse dovremo ripensare anche a tutto il sistema di assistenza ai pazienti, la cui allergia cessa di essere “stagionale” per divenire “perenne”.

Page 26: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 27

e arte26

Cultura a cura di don

e arte GIANNI BELLINI

Tematiche in Pinacoteca

3

1. Cristo porta-croce di Aurelio Luini 2. Apollo e Arianna di A. Bourdon, sec XXVII 3. Ritratto virile, maestro Galgario, sec. XVIII

1 2

I quadri fanno sentire la loro voce cioè parlano.Sta bene quindi vederli nel loro stile, studiare la loro epoca, e se possibile, arriva-re all’Autore.Ma è cosa saggia ascoltarli e ritenere quanto insegnano.La Galleria di Sarnico – è noto – non è «maggiore» ma essa pure racchiude unaantologia pittorica che coinvolge tutte le tematiche dell’arte figurativa; ogni imma-gine ed ogni gruppo ha qualcosa da dire e da proporre allo studioso e al visitato-re.Ecco qui il Sommario dei temi scelti e svolti dagli artisti dal 1400 al 1700 compre-so.

1) L’ARTE SACRA CRISTO nella figura singola e nel suo Vangelo.MARIA SS. Dalla predestinazione al trionfoI SANTI nella solitudine meditativa, negli episodi biografici, e nelle Sacre conversa-zioni.L’Arte religiosa è quindi raffigurata nel gaudio, nel dolore, nella gloria!

2) L’ARTE PROFANA La nostra raccolta in prevalenza è arte sacra con Cristo, Maria sua Madre e i Santi, ma non dà l’impressione di una sacristia, tutt’altro!Contiene numerosi soggetti pagani e mitologici a figura unica e in componimento.Sono presenti:Promoteo, Lucrezia, Venere ed Apollo, Bacco e Arianna, e poi tuttol’Olimpo.Ci sta pure la «Famiglia del Fauno» e tanti vispi bambini. Mancano i Nudi.

Page 27: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 28

27 3) PAESAGGIO Sono appesi molti paesaggi per lo più d’ambito veneto del ‘700. Spesso il paesaggio fa da sfondo alle varie scene siano esse religiose, pagane, storiche, e mirabilmente le avvolge e le completa.

4) I FIORI E spicca al secondo piano un bel filare multicolore. Serti, coro-ne, cascatelle, rallegrano gli spettatori al termine del loro per-corso. Due tele con fiori incorniciano il volto di Maria SS.

5) I RITRATTI Una saletta racchiude ritratti italiani e fiamminghi. Di notevole importanza il «nobile» VandiKiano e la «Monachella» (Così l’ha dipinta il Conte Mappelli) Tutti questi volti meritano una menzione onorevole. A più tardi un commento al ritrattismo su Cà Gervasoni.

6) SOGGETTI VARI Sfuggono all’occhio perché poco rappresentanti nel nostro Museo:

Le Nature morte ( solamente due)Le battaglie (tre in tutto)LeVanitas (ancora due)Anche in tempi passati era difficile reperire tali soggetti perchérari e con altissima quotazione di mercato.

CONCLUSIONE E prima di passare in rassegna i temi qui enunciati si consiglia agli osservatori un minimo di apprendimento e cioè: un po’ di catechesi, - un ripasso di storia, - un’infarinatura di mitologia, - -*uno studio sui simboli. Solamente così, dopo la visita al MUSEO, potranno dire con un certo vanto d’aver arricchito la mente attraverso l’antica arte figurativa.

E’ in preparazione la TESI (Cfr da chi? E quando?) Orbene se pubblicata (unitamente al Catalogo) aiuterà a dia-gnosticare le figurazioni in quanto tali ma anche i molteplici significati in esse contenuti. Nel suo ruolo un Museo, anche minore, ha un’anima, un carattere, una psicologia da non offu-scare o negare!

Page 28: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 29

Avis28

Associazioni Continua l’emergenza sangue Avis

Pochi mesi fa il Presidente dell'Avis Provinciale dott. Tiziano Gamba lanciava l'allarme per la carenza di sangue dovuta alle forti richieste per traumi, trapianti e malattie come l'anemia mediterranea, la leucemia etc. Oggi più che mai la situazione è di emergenza, specialmente per il sangue raro come il gruppo 0 rh negativo. In qualità di presidente dell'Avis di Sarnico e Basso Sebino mi sento in dovere di chiedere a tutta a cura di la popolazione adulta di raccogliere questo nuovo allarme per far fronte a una situazione di grave carenza,risolvibile solo con l’aumento del numero di donatori e di donazioni. E' un gesto semplice e di grande aiutoal prossimo. Troppe persone che soffrono aspettano la nostra immediata risposta.(Si dona tutti i venerdì dalle ore 7.30 alle ore 10.00 e tutte le domeniche prefissate presso l’Ospedale diSarnico – sede Avis)

SERAFINO FALCONI

ASSEMBLEA ANNUALE DELL’AVIS DI SARNICO Il 18 febbraio scorso, presso l’auditorium comunale, si è svolta l’assemblea annuale ordinaria. Il presiden-te Serafino Falconi è intervenuto con la seguente relazione morale: “Quest’anno grazie al forte impegno di tutti, dal Direttivo al neonato Gruppo Giovani, ai collaboratori e simpatizzanti, si è rivelato molto proficuo e al di sopra di ogni più rosea aspettativa. Gli scopi prefissati all’inizio sono stati raggiunti ed i traguardi supe-rati. La sensibilizzazione alla donazione di sangue è stata ottima, sia con la pubblicità che con il forte impatto dei festeggiamenti per il 45° di Fondazione. Infatti, si è registrato un incremento del 12% nelle donazioni (620 contro le 550 del 2005) e nei donatori attivi (560 contro 498). Proseguendo su questa strada, tra 2 anni a fine mandato del Direttivo, potremmo avere il 40% in più di donazioni e donatori lasciando ai più giovani un’importante eredità. Tutto il Direttivo sta indirizzando le proprie energie verso il Gruppo Giovani per aiutarlo e seguirlo nei nuovi ruoli associativi, che andranno poi a coprire in un futuro ormai prossimo. Continuo elencando le attività che ci hanno visti protagonisti. Il nostro “45° di Fondazione”, dove abbiamo avuto ospiti d’onore il dott. Tiziano Gamba e il dott. Domenico Giupponi, rispettivamente presidente e Direttore sanitario dell’ AVIS di Bergamo, la dott. ssa Nadia Coffetti, dell’azienda ospedaliera di Seriate, don Antonio Mazzi, presidente della Fondazione Exodus, il capitano dell’Atalanta Bellini Giampaolo, il campione mondiale di motocross Belometti Alex, il comico Pietro Ghislandi, i cori di ben 3 paesi e altrettanti corpi musicali, e le maggiori autorità del Basso Sebino. Un ringraziamento di cuore va al sindaco di Sarnico rag. Franco Dometti e al Presidente della Comunità Montana sig. Bettoni Celestino, che hanno dato un forte appoggio e contributo. Sono state coinvolte le scuole primarie e secondarie con 600 studenti e la consegna di ben 25 borse di studio. I festeggiamenti sono terminati con la “Festa degli Auguri” che si è tenuta alla “Fattoria” di Capriolo, ospite eccezionale il Gabibbo. Inoltre in tale occasione è stata istituita ufficialmente, a cadenza annuale, una borsa di studio del valore di Euro 2.000 alla memoria dell’indimenticabile dott Serafino Tambuscio. La “Giornata della Vita” a cui hanno partecipato tutte le Associazioni, un incontro molto forte e significa-tivo che unisce chi aiuta il prossimo senza distinzione di colore, di bandiera o di schieramento politico. Non aggiungo altro, i fatti parlano da soli, aiutare il prossimo vuol dire anche sensibilizzare le persone ad entrare nella grande famiglia dell’Avis, certamente un onore farne parte oltre ad essere un dovere. Di nuovo grazie a tutti e buon 2007”. Nella relazione sanitaria il responsabile medico Dr.Paris ha sottolineato che, oltre all’incremento delle donazioni tradizionali, si è registrato un aumento del 33% della Plasmaferesi (prelievo mirato di alcuni com-ponenti del sangue) che ora si può effettuare anche presso il centro trasfusionale dell’Ospedale di Seriate, prenotandosi alla Sede Avis di Sarnico. E’ appena terminato lo screening per il tumore alla prostata con controllo del PSA su donatori con oltre 50 anni, che subito parte la vaccinazione contro l’epatite virale B, e questa è una priorità vista l’alta per-centuale di portatori sul nostro territorio. Ancora una volta l’Avis si dimostra viva, sensibile e attiva. E’ costante l’impegno educazionale specie nelle scuole con il ripetersi della iniziativa delle borse di studio. Quest’anno il tema, mutuando l’iniziativa del convegno provinciale, è “Il sangue non ha colore” come nuova prospettiva di vera integrazione degli immigrati, non solo in termini di accoglienza e solidarietà ma anche di tutela della salute. La maggior parte degli extracomunitari in regola con le leggi dello stato (nella nostra realtà lavorativa sono il 9%), è rappresentata da giovani con un patrimonio di salute integro, non porta microbi tropicali, non ha malattie sessuali né parassiti sul corpo; anzi dal punto di vista mentale sta meglio di noi: niente schizofrenia, paranoia, ansia e depressione. Semmai le patologie sono rappresentate dalle malattie da disagio e da alcune malattie infettive. Pertanto si rinnova l’invito anche a loro di avvicinarsi all’AVIS. L’assemblea ha poi approvato il conto consuntivo 2006 e il bilancio di previsione 2007.Si ringraziano infine tutti gli avisini ricordando che dovrebbero essere proprio loro a ringraziarel’Associazione per la possibilità civile, morale e concreta di esprimere la solidarietà nel donare il propriosangue.

Page 29: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 30

Scherma 29

Associazioni Scherma

a cura di GIANLUIGI BERTOLI

Campionati Nazionali a squadre: la Marcellini SESTA Nelle giornata di sabato e domenica 3 - 4 marzo si sono disputate a Monza tutte le gare del Campionato Nazionale a squadre B1 e B2. La Sala Scherma Marcellini di Sarnico, dopo la promozione dell'anno scor-so dalla b2 alla b1, era attesa ad una verifica nella nuova serie. La nostra sala schierava la sua squadra di fioretto maschile composta dagli atleti Gianluigi Bertoli, Battista Bertoli, Francesco Cavallari e Federico Fico, tutti autori di una prova maiuscola. La battaglia in questa serie è sempre alta, vista la presenza di equipe molto forti come Torino, Mangiarotti e Jesi. La nostra, proveniente per promozione dalla serie B2, entrava come 14.a in classifica fra le 16 squadre iscritte al torneo. Inserita nel 3.o girone, riusciva a condurlo molto bene, battendo con facilità Caserta (45 a 35), Milano Piccolo Teatro (45 a 40) e perdendo solo con Jesi (45 a 35), squadra data per favorita alla finale. Con le due vittorie i nostri accedevano alla fase play off per la promozione nella serie maggiore. Nella prima diretta, complice un pizzico di sfortuna, i nostri incontravano subito la fortissima Torino alla quale cedevano 41 a 32 dopo un incontro combattuto con onore. Una bella gara per confermarsi nella serie, posizionandosi al 6° posto assoluto. La finale vedeva impegnate le due squadre di Jesi e Torino, con la vittoria di quest'ultima. Complimenti a tutti, ma soprattutto ai nostri eroici atleti !

La Pro-Loco Sarnico informa…Associazioni Per rendere più piacevole l’attesa che ancora ci divide dall’inizio della stagione estiva, su richie-PPrrooLLooccoo sta di alcuni soci, abbiamo organizzato un fine settimana a Roma, con partenza venerdì 4 e rientro domenica 6 maggio. Una guida nella capitale ci accompagnerà nei tre giorni alla scoper-ta o riscoperta, per chi già li conosce, degli angoli più suggestivi. Non mancherà una cena ai Colli e la visita di Piazza San Pietro la domenica mattina per assistere alla Benedizione del Papa.

L’organizzazione del pacchetto è curata da Sebino Tours e l’Agenzia Viaggi da Intenditore.

Per informazioni e prenotazioni:

Pro-Loco Sarnico – Via Lantieri, 6 Sarnico Tel. 035/910900

Page 30: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 31

Anziani &Pensionati

30

XI° Anno AccademicoAssociazioni Mercoledì 14 febbraio si è aperto l’ XI° anno accademico della nostra Università per la terza età che ha per tema: “La sapienza nell’uomo: sapere, saper fare, far sapere”. Erano presenti all’inau-Anziani & gurazione il Sindaco rag.Dometti, l’Assessore Romy Gusmini anche in rappresentanza della

Pensionati Comunità Montana, il direttore dell’Antea Bergamo dr.Fiorendi con il dr.Giacomo Anfuso, assen-te per impegni pastorali il prevosto Don Luciano che ha mandato il suo saluto.a cura di Ha aperto l’anno accademico il nostro Mons.Maurizio Gervasoni con una stupenda prolusione ed GIANFRANCO GASPARI al quale va la nostra riconoscenza per la sua presenza. Come già pubblicato nella rubrica del mese scorso le lezioni seguiranno ogni mercoledì sino all’incontro conclusivo del 16 maggio, con due incontri seminariali e due visite guidate in fase di preparazione e che speriamo di effettuare con il solito concorso dei corsisti. La prima il 4 aprile presso il museo d’arte moderna e contemporanea dove saremo accolti dalla nostra concittadina Dr.ssa Maria Fratelli, la seconda il 2 maggio con la visita al Teatro “La Scala” di Milano dopo il suo grandioso rifacimento. Vogliamo concludere l’anno con la gita di 3 giorni a Salisburgo per la quale sono già stati distri-buiti i relativi dépliants. Ringraziamo infine i nostri “universitari” che anche quest’anno si sono mostrati entusiasti e numerosi raggiungendo il numero di ben 150 iscritti. Benvenuti e buon “Anno accademico”

Soggiorno al mare a CATTOLICA Si informa che il soggiorno marino sarà presso l’Hotel King di Cattolica e precisamente dal gior-no 31 Maggio al 14 giugno. Prenotazioni in sede.

La nostra Assemblea annuale Venerdì 23 febbraio, presso la nostra sala comunitaria, si è svolta l’assemblea annuale con la presenza del Sindaco che ringraziamo per le sue parole di incitamento, grazie anche all’asses-sore Romy ed al Prevosto che ci hanno fatto pervenire i loro saluti ed auguri. Dopo il ricordo dei soci defunti si è dato corso all’ordine del giorno con la relazione morale letta dalla nostra Presidente Emy Ruggeri; di essa vogliamo qui citare i punti più interessanti: Carissimi A voi tutti il mio saluto e il mio grazie sentito per avervi qui e aver aderito al nostro consueto appuntamento annuale. Un grazie grande al Sig. Sindaco e all’assessore ai servizi sociali e alla amministrazione comu-nale tutta che è sempre tanto vicina e attenta ai nostri problemi. Il sig. Parroco mi ha pregato di chiedervi scusa per la sua assenza ma l’inizio del Triduo e la man-canza del predicatore per oggi gli hanno proprio reso impossibile la partecipazione. Diamo inizio alla relazione per l’attività svolta durante l’anno 2006.

Attività delegate Continua su delega la gestione degli orti, dei pasti a domicilio e la collaborazione con l’iniziativa“La Clessidra”.L’iniziativa dei pasti a domicilio richiede molto impegno, disponibilità e responsabile continuità eperché no, tanta pazienza, ma grazie agli operatori e ai volontari che danno la loro collaborazio-ne, tutto procede bene. Grazie di cuore.Nell’anno 2006 sono stati ditribuiti n° 7995 pasti con una media giornaliera di 27/28.

Clessidra Taxi I Km. Percorsi dai nostri volontari sono stati 2937. Sono state servite 45 persone e impiegate 162 ore. Non abbiamo tenuto conto dei servizi fatti in paese.

Casa di Riposo E’ sempre con attenta collaborazione che siamo vicini alla nostra Casa di Riposo e nel limite del possibile siamo pronti a sopperire a eventuali necessità, mentre il nostro gruppo del “ballo” rega-

Page 31: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 32

31

la sovente agli ospiti pomeriggi di animazione coronati da abbondanti rinfreschi.

Assistenza sanitaria Continua ogni mercoledì dalle ore 9,30 alle ore 10,30 il funzionamento del nostro ambulatorio e grazie alla cortesia e disponibilità dei nostri volontari i fruitori di questo servizio sono contenti. Gestione tempo libero Frequentati i pomeriggi al “bar” del Centro Sociale articolati nel gioco delle carte, della tombola e delle bocce. Anche le serate del sabato sera sono molto frequentate. Musica, quattro salti, un piccolo spunti-no, ma soprattutto tanta allegria e familiarità. …Ritorno alla gestione del tempo libero e voglio che i volontari che gestiscono questo servizio sentano la mia riconoscenza ed abbiano il mio grazie di cuore. Il lavoro è tanto e abbiamo bisogno di forze nuove. Avanti coraggio… c’è posto per tutti.

Festa Sociale E’ iniziata con la S.Messa e un pensiero molto centrato per la nostra età; è proseguita poi con il pranzo all’Albergo Stazione. Il “Bandino” ha rallegrato con la sua musica tutta la copiosa compagnia.

Presenza in Sede La presenza in sede è continua e attiva, pronta per ogni bisogno. E’ estremamente doveroso per me soffermarmi su questo punto e rivolgere il mio grazie di cuore a tutti i componenti il direttivo per il lavoro che svolgono. Un grazie particolare anche a tutti i volontari che portano avanti i loro compiti con grande dispo-nibilità. E termino amici con questo pensiero: Troppe persone evitano di aiutare gli altri per timore di perdere la propria tranquillità. Così soffocano i sentimenti profondi dell’anima, la morte interiore precede di gran lunga quella fisica e la vecchiaia giunge circondata da squallido grigiore. Cullarsi nella credenza che la razionalità e la tranquillità economica debbano avere il sopravvento sugli affetti significa perdere la parte più preziosa che non ha prezzo. Negare un aiuto significa guardare il cielo con gli occhi chiusi, perciò teniamoli aperti, ma soprattutto teniamo aperta la porta del nostro cuore. Grazie di tutto amici, stateci vicini, abbiamo bisogno di voi.

(La Presidente)

Chiudiamo la nostra rubrica con l’invito a tutti i soci che ancora non hanno potuto venire per il rinnovo della tessera, a farsi vivi o chiedere l’intervento per soddisfare un loro dovere, ma soprat-tutto per dare sempre più prestigio e forza alla nostra Associazione che continua a godere di così larghi consensi.

Page 32: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 33

Aido32

Associazioni Aido

Domenica 4 febbraio alle 10.30, presso l’ Auditorium del Comune, si è svolta la consueta assem-blea annuale del gruppo pluricomunale AIDO di SARNICO, di cui fanno parte anche gli iscritti di FORESTO SPARSO, GANDOSSO, PARATICO e ADRARA S. MARTINO con ADRARA S. ROCCO. Era presente, dopo qualche anno di assenza, il presidente provinciale e regionale dell’ AIDO cav. LEONIDA POZZI che è stato nominato presidente dell’assemblea. In rappresentanza dell’ammi-nistrazione comunale era presente la vice-sindaco sigina Gusmini Romana, sempre molto atten-ta e disponibile verso la nostra associazione e impegnata a sostenerci anche economicamente, come è avvenuto in occasione del concerto della COLUMBUS ORCHESTRA. Il nostro presidente sig. MORA LEANDRO ha letto la relazione morale, chiedendo prima di tutto un minuto di silenzio per ricordare i defunti fondatori DOB-AIDO del gruppo pluricomunale ed in particolare il sig. UGO BUELLI, figura di fondamentale importanza nella storia dell’ AIDO del nostro paese. MORA ha ribadito l’importanza e la necessità di continuare l’opera di sensibilizzazione alla dona-zione con entusiasmo e perseveranza, innanzitutto con gli interventi nelle scuole di ogni ordine e grado e poi con tutta una serie di attività (marce, fiaccolate, stand informativi, spettacoli ecc.), senza lasciarsi prendere dallo scoramento se i risultati sono inferiori alle aspettative. Il 2006 ha ricordato e festeggiato i 35 anni della fondazione DOB-AIDO con tutta una serie di manifestazio-ni che sono terminate il 22 dicembre con un grande “SPETTACOLO PER LA VITA” presso il tea-tro Donizetti di Bergamo. Sarnico, invece, ha avuto l’onore di ospitare il 10 luglio scorso, presso le residenze sul PORTO,

la prestigiosa COLUMBUS ORCHESTRA di GENOVA che ha tenuto un concerto in memoria di Cristina Bresciani, organizzato da YSE (your special events) e con il patrocinio del comune di SAR-NICO. Questo evento è servito moltissimo alla nostra associazione, sia per la pubblicità che per l’informazione e la sensibilizzazione. Mora ha proseguito ringraziando i SOCI che sostengono l’AIDO con il loro contributo, la parrocchia e l’amministrazione comunale che sempre ci manife-stano il loro appoggio e la loro solidarietà. Infine ha preso la parola il cav. LEONIDA POZZI che ha parlato della situazione dei trapianti e donazioni in ITALIA e nella nostra provincia, dandoci una serie di informazioni assai utili e che ci danno il coraggio e la forza per continuare nel nostro cammino. L’ITALIA è al secondo posto in Europa per i trapianti, superata solo dalla Spagna ma è la prima nel mondo per la QUALITA’ dei TRAPIANTI e con una sopravvivenza più lunga dopo il TRAPIANTO; altra bella notizia è che non esiste più limite di età per la donazione degli organi! Recentemente infatti è stato prelevato il fegato ad un ultraottantenne e i reni a ultrasettantenni, naturalmente organi in buono stato, oltre alle CORNEE che, non essendo vascolarizzate, possono essere prelevate a qualunque età. In particolare BERGAMO si distingue per la sua qualificata abilità nei trapianti pediatrici anche di più organi, come nel caso del bambino di 17 mesi al quale sono stati trapiantati 5 organi con-temporaneamente e che a tutt’oggi gode ottima salute. POZZI ha poi ricordato la sua seconda “nascita” avvenuta 9 anni fa, grazie al trapianto di FEGATO al quale è stato sottoposto e che gli ha salvato la vita. Avendo vissuto in prima persona questa esperienza “forte”, Pozzi è più che mai convinto dell’importanza dell’AIDO che deve continuare senza sosta a fare opera di sensibilizza-zione perché il concetto di DONAZIONE deve divenire parte integrante della mentalità, della cul-tura di ognuno ed esprimere il grado di civiltà di una SOCIETA’ nella quale viviamo con gli altri ma anche per gli altri. Ogni anno in ITALIA si fanno 3000 TRAPIANTI ma non sono sufficienti per salvare i 9885 pazien-ti in lista d’attesa. Grazie all’ AIDO l’80% delle DONAZIONI provengono da persone non iscritte alla nostra associazione ma che, in vita, hanno recepito il messaggio del nostro operato! L’assemblea è terminata verso mezzogiorno, pochi come al solito i partecipanti ma, rincuorati dalle notizie positive e dai risultati ottenuti coi trapianti, ce ne siamo andati felici, facendo più che mai nostra la frase del grande GIORGIO BRUMAT che dice “coraggio, non si può chiedere se non si sa donare!”. I migliori auguri di tanto bene a tutti dal DIRETTIVO AIDO.

La Segretaria Manuela Brignoli

Page 33: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 34

CSI Sci 33

Associazioni CSI Sci

CASPOLADA “al chiaro di luna” a Vezza d’Oglio Cosa ci fanno 50 cittadini di Sarnico a Vezza d’Oglio una sera d’inverno? Semplice, partecipano alla settima edizione della caspolada al chiaro di luna, ovvero una corsa non competiva con ai piedi le “racchette da neve” a spasso tra i boschi e i sentieri della valle camonica. Il gruppo, malgrado l’inesperienza dovuta dalla prima volta, ha partecipato talmente numeroso, grazie al patrocinio dello SCI CLUB SARNICO, che ha vinto il premio del gruppo con più iscritti. Un successo che sicuramente l’anno prossimo si ripeterà, grazie alle ottime presta-zioni e posizioni in classifica generale ottenute da alcuni componenti del gruppo: Andrea, Bobo, Pierandrea, Marzia, Laura, Fabio, Silvano, Vilma, Achille, Giovanna, Alessandro, Maurizio, Alessandro, Katia, Renato, Laura, Alberto, Annalisa, Giuseppe, Claudio, Gianfranco, Massimo, Anna, Ornella, Andrea, Michael, Rosolino, Angelo, Enrica, Tiziano, Romana, Mario, Angela, Diego, Nicola, Persilia, Mario, Stefania, Tatiana, Carla, Fabrizio, Teresa, Guerino, Elisa, Dario, Federico, Stefano, Roberto, Nicolò, Martino. Ciao a tutti. Andrea

Page 34: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:44 Pagina 35

dal COMUNE34

TERRITORIO dal COMUNE a cura dell’Amministrazione Comunale

Come sempre... sorprendenti e strepitosi, ragazzi del Battello!

Eh no, cari ragazzi, anche noi del Comune non possiamo far finta che non sia successo niente in questo inizio anno. Apparentemente la sede del Battello sembra ancora quella della indimenticabile data di inaugurazio-ne; sono trascorsi solo due anni e mezzo e basta entrare per capire immediatamente che c’è stata una rivoluzio-ne. Anche perché quando per le scale si incontra il miti-co sig. Ravelli seguito dai suoi generosi e allegri volon-tari, vuol dire che ci sono cambiamenti in atto. È ciò che è capitato a me una decina di giorni fa, quando Carmen e Margaret mi hanno invitato a dare una sbirciatina al primo piano... Sono rimasta a bocca aperta e con il fiato sospeso: il grande salone ora è diviso longitudinalmente a metà e sul lato sinistro si affacciano meravigliose camerette a due letti e una saletta-laboratorio, coloratis-sime e arredate a meraviglia. Nulla è stato lasciato al caso, tutto è stato valutato attentamente nei minimi particolari. Mi hanno riferito le due responsabili che a turno i ragazzi trascorreranno weekend da sogno, viven-do insieme tre giornate lontano da casa, ma in assoluta autonomia in compagnia degli amorevolissimi educato-ri. Ed è inutile chiedersi quanto è costato realizzare tutto questo, perché la risposta, quando c’è di mezzo il Battello, è sempre la stessa: nulla... o meglio, se il para-metro è il numero di volontari, le ore dedicate gratuita-mente, l’elenco infinito degli sponsor e di chi, in qual-che modo ha contribuito a un risultato da albergo a cin-que stelle, allora il totale è incalcolabile. Mi sto convincendo che quando si parla di “Solidarietà” con la “S” maiuscola, di quella accompagnata dall’entu-siasmo, dal sorriso, dalla gratuità non c’è bisogno di chiedere, perché ciò che serve arriva e anche moltiplica-to. Credo che questo dipenda da tante positività: a par-tire dalla grandissima nascosta ma presente e attenta presidente che ha scelto di spendere il suo tempo libero in una maniera inusuale; senza dimenticare il fervore e l’incalcolabile energia della sua vice che farebbe di tutto per i ragazzi... e poi i numerosi volontari e volontarie che aiutano a sostenere la cooperativa. Ma penso che ci sia un valore aggiunto che non sempre si trova in realtà di questo tipo: l’alta professionalità senza dubbio favorita dagli educatori attenti, preparati, esperti conoscitori dei ragazzi e del territorio in cui operano. Ma non c’è dubbio: il merito di questa spontanea solida-rietà trasversale è senz’altro vostro... Alessandro, Alessia,

Angelo, Catia, Chiara, Cristian, Daniele, David, Elena, Elsa, Elsa, Emanuela, Fiorella, Francesco, Franco, Gabriele, Giuseppe, Ines, Leonildo, Lorena, Lorena, Loreto, Luca, Luisa, Marco, Maria Attilia, Matteo, Mirko, Moira, Monica, Nicola, Nicola, Norberto, Ottavio, Giovanni, Renato, Roberto... Voi siete i veri pilastri! Voi ci insegnate a vivere! Grazie allora per i vostri colori, le voci, i sorrisi, le specificità, le battute, la simpatia. E un grande augurio: divertitevi, fate vostri gli weekend prossimi e... continuate a sorprenderci.

Assessore ai Servizi Sociali Romy Gusmini

Ps.Se un giorno ci fosse un lettino libero mi ospitereste acasa vostra?

Page 35: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:44 Pagina 36

35

Arte e bollicine: un connubio vincente

Sarnico – Sono 35 i corsisti del Basso Sebino che hanno appreso l’abc della degustazione del vino nel bellissimo contesto della sala della Pinacoteca “G. Bellini” di Sarnico, resa disponibile dall’Associazione “Amici della Pinacoteca”. Un ambiente ideale per conoscere intensità e complessità del “nettare di Bacco” che abbraccia la cultura, la storia e l’arte. Promotore delle sei serate tenute da esperti, il Centro territoriale Permanente Educazione degli Adulti (Eda) di Villongo, che ha ottenuto il patrocinio dell’Amministrazione comunale e la collaborazione dell’Enoteca-Taverna di via Lantieri. I temi degli incontri sono stati i vini delle regioni produttrici italiane più importanti. Sommellier ed enologi concordano sul fatto che “apprendere una fidata metodologia di assag-gio è sicuramente il primo passo per comprendere e gustare appieno il vino per distinguerne colore, profumo e sapore, corpo e retrogusto”. Oltre al piacere di apprezzare i vini, la degustazione aiuta il consumato-re a selezionare i propri acquisti. “La significativa partecipazione a que-sto corso base – sottolinea la coordinatrice dell’Eda Cristiana Gusmini – e ai due corsi di Tavernola svolti in collaborazione con la Biblioteca comunale, insieme ad altre richieste, indicano che i gusti dei consuma-tori si sono raffinati e questo può essere un segnale importante anche per i nostri ristoratori”.

Margary Frassi

Page 36: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:44 Pagina 37

Bridge36

Associazioni Bridge

Page 37: porto marzo 2007 28-03-2007 16:43 Pagina 2 · vanti dagli accordi di revisione del Concordato, ma, soprattutto proprio dalla profondità della crisi che il Paese si trova ad attraversare.

porto marzo 2007 28-03-2007 16:44 Pagina 38

Anagrafe 37

Comunità Anagrafe

Rinati alla vita della grazia2) Belotti Marta di Maurizio e di Colombo Michela,

nata il 10.10.2006 a Iseo. Battezzata in questa Parrocchia il 18.02.2007. Madrina: Biondi Maria.

3) Mognetti Kevin di Oscar e di Poli Franca, nato il 18.02.2006 a Iseo. Battezzato in questa Parrocchia il 18.02.2007. Madrina: Rossi Deborah.

4) Bresciani Michela di Luca e di Picco Annalisa, nata il 12.07.2006 a Iseo.Battezzata a Villongo il 18.02.2007.Madrina: Picco Giovanna.Padrino: Brescianini Marco.

Nella casadel Padre 5) Belussi Cesare di anni 77.

Deceduto l’1.02.2007.

6) Besenzoni Serafina (detta Giulia) di anni 72. Deceduta il 07.02.2007.

7) Muscelli Teresa di anni 73. Deceduta il 10.02.2007.

8) Consoli Giuseppe di anni 82. Deceduto il 20.02.2007.

76

2 4

9) Vitali Gianluigi di anni 63. Deceduto il 21.02.2007.

10) Mazza Tullio di anni 46. Deceduto il 28.02.2007.

Duci Santina di anni 78. Deceduta il 14.02.2007.

10