Portfolio Arturo Caione

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Portfolio Arturo Caione

Transcript of Portfolio Arturo Caione

  • Prof.: Danilo DANNA

    Studenti: Fabio ROCCO, Marco CAPPELLETTI, Arturo CAIONE

    TAV. 1 LABORATORIO DI DETTAGLIO

    SEZIONE AA - SCALA 1:100 -

    SEZIONE BB - SCALA 1:100 -

  • PIANTA PIANO INTERRATO - SCALA 1:100 -

    SEZIONE BB - SCALA 1:50 -

    PROSPETTO INGRESSO DA VIA DELLASILO

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    TAV. 2 LABORATORIO DI DETTAGLIO

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    VISTE CENTRO POLIFUNZIONALE

    PIANTA PIANO TERRA quota di riferimento VIA DELLASILO - SCALA 1:100 -

    SEZIONE FF - SCALA 1:50 -

    TAV. 3 LABORATORIO DI DETTAGLIOPorta vetrata

    Espozione La Corsa allAnello

    Giardino e Premiazione

    Giuria e Votazioni

    BookshopWC

    Esposizione 10 Artisti

    Caffetteria

    Corridoi e aperture verso le residenze

    Esposizione Anni Precedenti

    CONCORSO ARS PALLIORUM

    LEnte Corsa allAnello presenta, in collaborazi-one con il Comune di Narni, Ars Palliorum, premio di arte contemporanea, curato da Gaia Cecca. Il progetto, nasce dallesigenza di focaliz-zare lattenzione sulla ricerca artistica in citt e di dare visibilit e sostegno alle nuove proposte che emergono dagli artisti di nuova generazione. Il concorso, vuole mettere in luce ed incoraggiare i giovani che scelgono di intervenire con conti-nuit e creativit nel campo della cultura e lintento quello di promuovere la ricerca artis-tica nazionale individuando le esperienze pi promettenti. Saranno nove gli artisti di prove-nienza diversa, che presentando un lavoro origi-nale ispirandosi al Medioevo e alla Corsa allAnello e tenendo conto sia delle caratteris-tiche tipiche dellevento che delle particolarit del proprio stile, si contenderanno il premio finale che consister in un assegno di 1000 euro. Al secondo classificato spetteranno 300 euro, al terzo 200 euro. Lopera che vincer rappre-senter il Bravio per ledizione successiva della Corsa allAnello.Gli artisti verranno giudicati da una giuria com-posta da esperti del settore e inoltre, come inter-essante elemento di stimolo culturale, sar as-segnato un premio speciale da una giuria popo-lare composta dai visitatori che vorranno dare il loro contributo critico, apponendo in unapposita urna un foglietto con il nome del vincitore. Degno di nota il fatto che in questa occasione verr pubblicato un catalogo.

    Entrata

    Percorso

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    VISTE ALLESTIMENTO CHIOSTRO

    PIANTA PIANO SECONDO - SCALA 1:100 -

    SEZIONE DD - SCALA 1:50 -TAV. 4 LABORATORIO DI DETTAGLIO

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    VISTE ALLOGGI

    PIANTA LIVELLO ALLOGGI - SCALA 1:50 -

    FONDAZIONE PILASTRO - SCALA 1:20 -

    SEZIONE EE - SCALA 1:50 -

    TAV. 5 LABORATORIO DI DETTAGLIO

  • VISTE PARTICOLARE CHIOSTRO

    SEZIONE DD - SCALA 1:50 -

    PROSPETTO LATERALE - SCALA 1:50 -

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    TAV. 6 LABORATORIO DI DETTAGLIO

  • FOTOINSERIMENTI

    SEZIONE AA - SCALA 1:50 -

    SEZIONE FF - SCALA 1:50 -

    TAV. 7 LABORATORIO DI DETTAGLIO

  • Arturo Caione - n matricola 366000 - [email protected]

    Universit degli Studi La Sapienza Facolt di Architettura

    Corso di Laurea Specialist ica in Progettazione delle Scenografie, degli Allestimenti

    e delle Architetture di Interno

    A .A . 2009 /2010

    Docente: Prof. Arch. Maurizio RIDOLFI

    Studente: Arturo CAIONE

    Roma, Febbraio 2010

    PIANTA

    PIANTA E CONTROCAMPO

    Scala metrica

    CINEPRESA FOCALE 35 mmALTEZZA DA TERRA h 1.60 m

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    PROGETTO DI UNA BARBERIA PER CINEMALOCATION: STUDIOS S.r.l.

    dimensioni 28.0 x 12.40 m - h 11.30m

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  • Arturo Caione - n matricola 366000 - [email protected]

    Universit degli Studi La Sapienza Facolt di Architettura

    Corso di Laurea Specialist ica in Progettazione delle Scenografie, degli Allestimenti

    e delle Architetture di Interno

    A .A . 2009 /2010

    Docente: Prof. Arch. Maurizio RIDOLFI

    Studente: Arturo CAIONE

    Roma, Febbraio 2010

    Uffici

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    STUDIOS S.r.l - TEATRO 6 -

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    SEZIONE AA - scala 1 : 20

    SEZIONE AA - scala 1 : 20 -

    SEZIONE BB - scala 1 : 20 -

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    SEZIONE BB - scala 1 : 20

    CINEPRESA FOCALE 35 mmALTEZZA DA TERRA h 1.60 m

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    PROGETTO DI UNA BARBERIA PER CINEMALOCATION: STUDIOS S.r.l.

    dimensioni 28.0 x 12.40 m - h 11.30m

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  • Arturo Caione - n matricola 366000 - [email protected]

    Universit degli Studi La Sapienza Facolt di Architettura

    Corso di Laurea Specialist ica in Progettazione delle Scenografie, degli Allestimenti

    e delle Architetture di Interno

    A .A . 2009 /2010

    Docente: Prof. Arch. Maurizio RIDOLFI

    Studente: Arturo CAIONE

    Roma, Febbraio 2010

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    STUDIOS S.r.l - TEATRO 6 -

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    SEZIONE CC - scala 1 : 20

    SEZIONE DD - scala 1 : 20 -

    SEZIONE CC - scala 1 : 20 -

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    SEZIONE DD - scala 1 : 20

    CINEPRESA FOCALE 35 mmALTEZZA DA TERRA h 1.60 m

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    PROGETTO DI UNA BARBERIA PER CINEMALOCATION: STUDIOS S.r.l.

    dimensioni 28.0 x 12.40 m - h 11.30m

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  • Arturo Caione - n matricola 366000 - [email protected]

    Universit degli Studi La Sapienza Facolt di Architettura

    Corso di Laurea Specialist ica in Progettazione delle Scenografie, degli Allestimenti

    e delle Architetture di Interno

    A .A . 2009 /2010

    Docente: Prof. Arch. Maurizio RIDOLFI

    Studente: Arturo CAIONE

    Roma, Febbraio 2010

    PLANIMETRIA - Scala 1 : 100 - SEZIONE AA` - Scala 1 : 100 - PROSPETIVA CENTRALE

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    FILOMENA MARTURANO di Edoardo de FILIPPO

    Restituzione tecnica della scenografia

    TEATRO DI PROSA

    TEATRO ARGENTINA ROMA

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    PROSPETTIVA CENTRALE SCENOGRAFIA

    SEZIONE AA` SCENOGRAFIA` - Scala 1 : 100 -

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    PLANIMETRIA SCENOGRAFIA` - Scala 1 : 100 -

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    ZONA ARCO

  • Arturo Caione - n matricola 366000 - [email protected]

    Universit degli Studi La Sapienza Facolt di Architettura

    Corso di Laurea Specialist ica in Progettazione delle Scenografie, degli Allestimenti

    e delle Architetture di Interno

    A .A . 2009 /2010

    Docente: Prof. Arch. Maurizio RIDOLFI

    Studente: Arturo CAIONE

    Roma, Febbraio 2010

    PLANIMETRIA - Scala 1 : 100 - SEZIONE - Scala 1 : 100 - PROSPETIVA CENTRALE

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    MACBETH di Giuseppe VERDIRestituzione tecnica della scenografia

    TEATRO LIRICO

    TEATRO dellOPERA ROMA

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    PLANIMETRIA SCENOGRAFIA` - Scala 1 : 100 -

    SEZIONE SCENOGRAFIA` - Scala 1 : 100 - PROSPETTIVA CENTRALE SCENOGRAFIA

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  • Arturo Caione - n matricola 366000 - [email protected]

    Universit degli Studi La Sapienza Facolt di Architettura

    Corso di Laurea Specialist ica in Progettazione delle Scenografie, degli Allestimenti

    e delle Architetture di Interno

    A .A . 2009 /2010

    Docente: Prof. Arch. Maurizio RIDOLFI

    Studente: Arturo CAIONE

    Roma, Febbraio 2010

    PIANTA - Scala 1 : 100 -

    PIANTA - Scala 1 : 100 -

    SEZIONE AA` - Scala 1 : 50 -

    SEZIONE AA` - Scala 1 : 50 -

    SEZIONE BB` - Scala 1 : 50 -

    SEZIONE CC` - Scala 1 : 50 -

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    PROGETTO DI SCENOGRAFIA TV APPROFONDIMENTO POLITICOLOCATION: CPTV - TEULADA 2

    dimensioni 24.0 x 20.0 m - h 6.15m

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  • LA STORIALA STORIA

    Tempio di Esculapio Tempio di Diana

    Tempio di Antonio e Faustina

    Arco di Settimio Severo Propilei greciPropilei egizi Fontana del fiocco

    Portico dei leoni

    VILLA BORGHESE E IL GIARDINO DEL LAGO

    Villa Borghese un grande parco della citt di Roma che comprende sistemazioni a verde di diverso tipo, dal giardino all'italiana alle ampie aree di stile inglese, edifici, piccoli fabbricati, fontane e laghetti. A partire dagli ultimi due decenni del Settecento, fu oggetto di una profonda trasformazione. Nel 1766 il principe Marcantonio intraprese consistenti lavori di trasformazione ed abbellimento che interessarono, in primo luogo, il "Casino nobile" (ora sede della Galleria Borghese), poi il "Primo Casino" (attuale "Aranciera" e sede del Museo Carlo Bilotti), e soprat-tutto nel parco, con la sistemazione del "Giardino del lago", per opera degli archi-tetti Antonio e Mario Asprucci. La zona denominata nelle descrizioni seicentesche piano dei licini, perch caratterizzata da un bosco di lecci, attigua allacquedotto e al Primo Casino, venne recintata assumendo una connotazione precisa, mutata dalla moda dei giardini allinglese. Le prime notizie sullinizio dei lavori risalgono al 1784 ma solo nel 1790 lintervento si pot considerare compiuto: nel corso di quei sei anni il progetto cambi pi volte e a fianco degli architetti Asprucci, si alterna-rono artisti, giardinieri e paesaggisti. Inizialmente Marcantonio intendeva trasfor-mare unarea senza caratteri particolari arricchendola di arredi, creando un siste-ma di viali e percorsi, secondo i moduli abituali, senza introdurre tipologie innova-tive. Il gusto del tempo era affidato agli arredi ispirati allimitazione dei modelli architettonici del passato, soprattutto ai templi greci e infatti i primi tre monu-menti realizzati nellarea furono: il tempio di Esculapio, il tempio di Diana e il Tempio di Antonio e Faustina. I tre monumenti progettati, sotto la guida degli Asprucci, dotarono quella zona del parco di una omogenea presenza neoclassica, accentuata dalle numerose statue antiche, solo in minima parte in sintonia con la moda dei giardini allinglese che prevedeva una pluralit di stili. Le fasi di realizza-zione del Giardino del Lago e le ripetute variazioni sono documentate da mandati di pagamento, resoconti e a questi si aggiunge una fonte preziosa e originale, le lettere scritte da Francesco Bettini al suo padrone, il cardinale Doria, proprietario della villa attigua a Villa Borghese. Bettini, si era appassionato allarte dei giardini nel corso dei suoi lunghi soggiorni in Francia e, tornato a Roma, aveva avuto lincarico dal cardinale di trasformare la modesta vigna in un parco allinglese. Cosi i lavori delle due ville procedettero di pari passo.

    Inizialmente i due progetti si presentavano estremamente diversi: grandioso,imponente, classicheggiante e ricco di arredi di pregio quello di Villa Borghese, mentre quello della Villa Doria era limitato nellestensione e negli arredi, ma pi articolato, originale e eccentrico. Inevitabilmente, la vicinanza introdusse contaminazioni e rapporti di collaborazione e il principe Marcantonio, attratto dalle originali innovazioni della villa del vicino, cambi in gran parte limpostazione iniziale. Larchitetto Antonio Asprucci aveva ideato un sistema di viali simmetrici e perpendicolari, adorni di statue, busti e altri arredi di pregio, con alcuni monumenti nei punti focali, come il Tempio di Esculapio e il Tempio di Diana, agli estremi del viale principale. Il tempio di Esculapio doveva essere addossato alla parete di confine della villa, adorno di una colossale statua e con innanzi una peschiera rettangolare. Ma il principe, osservando il lago che si stava realizzando nella Villa Doria, ne fu influenzato e cosi decise di cambiare limpostazione del tutto chiamando come consulente Jacob More. La peschiera fu sostituita da un lago dalle forme irregolari, ad imitazione di uno stagno naturale, contornato da alberi e con al centro, su unisoletta, il tempio di Esculapio. In seguito, non solo per il lago, ma anche per lassetto del parco e per la scelta della vegetazione, vennero ripresi i modelli dei giardini allinglese. Bettini pu essere senza dubbio considerato il primo ad aver introdotto a Roma la moda dei giardini allinglese, realizzando nella villa Doria un originale parco ricco di arredi eclettici, movimenti del terreno, laghetti, fontane e il tutto arricchito dalluso di molte piante di provenienza esotica e rara. Usava piante importate dallAmerica e dallEstremo Oriente quali le magnolie, la sofora, la bignonia catalpa, variet di aloe e di vucca, la gledischtsia triacanthos, la melia azerdac, la tuie, le robine eil cipresso. Per, nonostante la grande disponibilit di mezzi e la volont del princi-pe di modificare il progetto formale originario, il risultato non fu ottimale. Sotto la regolare piantata di lecci, ad interrompere la simmetria dei viali tracciati a formare i tradizionali riquadri geometrici, vennero infatti piantati folti cespugli e creati vialetti tortuosi e il lago, nella sua nuova forma, con al centro il maestoso tempio, costituiva un interessante tentativo di avvicinarsi ai nuovi modelli. Tuttavia la permanenza dei viali rettilinei scanditi dai tradizionali lecci, la monotonia del terreno pressoch totalmente pianeggiante, rendevano il Giardino del lago ben lontano dai giardini francesi o inglesi dellepoca.

    COMUNICAZIONE VISIVA E MULTIMEDIALE A.A. 2008/2009 Prof. Corrado TERZIStudente Arturo CAIONE TAV. 1

  • LA STORIALA STORIA

    Anfora portapiante J.C. REINHART Villa borghese J.H. Larancera e lacquedotto MARCHETTI Manifesto per il giardino del Lago Viale del Lago Vista aerea del giardino del Lago

    E. LANDESIO Festa al tempio di Eustachio incisione 1842

    L.CANINA pianta di villa borghese 1828

    Oggi di tanti arredi preziosi resta ben poco, ma da descrizioni depoca abbiamo la conferma che in tutta larea del Giardino del lago erano disseminate statue, un tripode, numerosi sarcofagi con bassorilievi. Anche delle numerose essenze arboree ben poche oggi sono sopravvissute e accanto alla predominanza dei lecci possiamo ancora vedere qualche pianta di banano, alcuni cipressi e delle weigelia. Con il passare del tempo, lassetto del parco si normalizzato, i viali sono stati per lo pi rettificati, sono stati collocati un po casualmente nuovi arredi estranei allimpianto, i lecci sono cresciuti a dismisura e lapertura al pubblico della Villa ha portato ad una ulteriore trasformazione ma da rilevare che solo pochi anni dopo il completamento del Giardino del lago i figli di Marcantonio abbandonarono i tentativi di realizzare dei giardini allinglese per tornare ai moduli sperimentali dei giardini formali. Alla fine dei lavori del Primo Casino, nellarea limitrofa furono realizzati due giardini. Nella pianta sono rappresentati, ai due lati delledificio, due giardini simmetrici, disposti longitudinalmente, divisi in scomparti e racchiusi da mura . Il nuovo giardino comprendeva anche due pergolati con armature di legno. Alcuni elementi di modernit riguardarono la scelta delle piante: alle classiche essenze vegetali mediterranee si aggiunsero quelle proveniente dallAmerica e dallOriente.La coesistenza nella Villa di impianti formali e non, era stata rilevata dallarchitetto Luigi Canina che fu chiamato a succedere gli Asprucci. Canina, a differenza degli Asprucci, dimostra una certa conoscenza dellarte dei giardini e dichiara di volersi attenere allimpostazione moderna nel suo intervento. Tuttavia nel tracciare le strade intende adattarsi alla natura del terreno evitando di fingere assetti naturali e facendo chiaramente capire al visitatore che la distribuzione delle strade non sia derivata dal solo caso. Meno esplicito risulta latteggiamento rispetto alle essenze vegetali da usare anche se Canina risulta comunque essere sensibile a questo aspetto dellarte dei giardini e cosi si avvalse della consulenza del botani-co Ferdinando Gennero. Questo interesse documentato anche da un progetto di serra del 1842 realizzato nellarea vicino allAranciera che era destinata a sostituire quella in legno gi esistente. Questa prevedeva luso di tipologie e materiali moderni, doveva essere in ferro e ghisa, con una copertura di 429 lastre doppie di vetro e con il basamento di travertino e pavimento di peperino. Oggi non esiste pi traccia di alcuna serra nellarea della Villa; si suppone che sia andata distrutta allepoca dei bombardamenti nel 1849. A Canina si deve comun-que un arricchimento della Villa con costruzioni quali lArco di Settimio Severo, i Propilei greci,i Propilei egizi, la fontana del fiocco, il portico dei leoni.Gli interventi di Canina oltre ad arricchire ed abbellire la parte del parco un tempo destinata a campagna, erano finalizzati al collegamento del nucleo pi antico della Villa con le aree di ampliamento dovute agli acquisti recenti dei Borghese comprendevano la Villa Giustiniani e gli Orti Nazzari, che consentivano un nuovo accesso in direzione di Piazzale Flaminio.

    La difficolt dellimpresa consisteva nel collegare unarea, loriginaria Villa Giustiniani, caratterizzata da avvallamenti e situata ad una quota inferiore rispetto ai confini della Villa, allora coincidenti con il Giardino del lago. La soluzione di Canina fu di abbandonare la stretta e tortuosa strada gi esistente lungo il Muro Torto e di tracciare un nuovo asse rettilineo che da Piazzale Flaminio aveva come fondale la Fontana del fiocco che fungeva da snodo per il collegamento della viabilit interna della Villa. Per superare il dislivello del terreno,larea della Villa Giustiniani fu appiattita e fu creato un ponte che,passando sotto lArco si Settimio Severo, arrivava allaltezza dei Propilei egiziani, permettendo il passaggio dalla piccola strada, via delle Tre Madonne, che conduceva allingresso della Villa in direzione del Muro torto. Per lingresso su piazzale Flaminio, Canina scelse una scala grandiosa e monumentale,ideando due maestosi Propilei greci. Il nuovo ingresso, inaugurato nel 1829, venne posto in posizione arretrata di circa 70 metri rispetto alla via Flaminia, consentendo una visione in prospettiva che metteva in evidenza la grandiosit dlingresso. Canina riusc cosi a fondere i due modelli: la moderna concezione dei giardini allinglese e la tradizione formale italiana e romana, in particolare, introducendo un modello intermedio pi facilmente assimilabile, che infatti ritroveremo nella maggior parte delle realizzazioni del secondo Ottocento, perlomeno nei giardini di Roma.

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  • Aloe

    Bignonia Catalpa

    Cipresso Tuie

    Cipresso Disticha

    Gledischtsia Triacantos Kalmia

    Lecci

    MagnoliaMelia AzedarachRobinie

    Sequoia Sofora

    WeigeliaYucca

    VEGETAZIONEVEGETAZIONE

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  • PLANIMETRIAPLANIMETRIA

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  • CONCEPTCONCEPT

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  • Illuminazione diffusa dei viali circostanti il Giardi-no del Lago eseguita tramite numero 38 appa-recchiature diffusori da terra prodotti dalla METALARTE.

    Caratteristiche:

    Fabricante: METALARTEProdotto: CHIMSETADesigner: Pepe CortsDimensioni: dim. 13,2 cm, altezza38 cmPortalampada: E14Lampadina: 40 W

    ILLUMINAMENTO DEL GIARDINO DEL LAGO

    PROGETTOPROGETTO

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  • Pianta Laghetto

    Sezione BB

    Sezione AA

    DELTA FULL COLOR

    ILLUMINAMENTO LAGHETTO

    Fabricante: DTSProdotto: N. 8 Delta R Full ColorDimensioni: (LxDxH) 430 x 289 x 570 mmPotenza: 40x3w (40xRed 40xGreen 40xBlue) Colori: 16 milioniLuminosita: 550 Lux a 5 metri Temperatura colore: 3200 K - 5500 KLenti: Very Wide FloodProtezione: IP 65Durata LED: 100.000 h

    Apparecchiature usate per lilluminamentodella vegetazione del Laghetto:

    P1 - P8 DELTA R COLOUR CHANGERS

    PROGETTOPROGETTO

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  • Apparecchiature usate per lilluminamentodel Tempio di Esculapio e Sculture:

    M1 - M8 HELIOS LED PROJECTOR

    S1 - S8 FOCUS LED PROJECTOR

    FOCUS RGB

    HELIOS RGB

    Fabricante: DTSProdotto: N. 8 FOCUS RGBDimensioni: (LxDxH) 95 x 86 x 105 mmPotenza: 3x1w (1xRed 1xGreen 1xBlue) Colori: 16 milioniLuminosita: 608 Lux a 2 metri Temperatura colore: 3200 K - 5500 KLenti: SpotProtezione: IP 68Durata LED: 100.000 h

    Fabricante: DTSProdotto: N. 8 HELIOS RGBDimensioni: (LxDxH) 230 x 198 x 85 mmPotenza: 36x1w (12xRed 12xGreen 12xBlue) Colori: 16 milioniLuminosita: 6750 Lux a 2 metri Temperatura colore: 3200 K - 5500 KLenti: Medium FloodProtezione: IP 68Durata LED: 100.000 h

    ILLUMINAMENTO TEMPIO DI ESCULAPIO

    PROGETTOPROGETTO

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  • C= 0 - 180 90 - 270

    DIAGRAMMA POLARE (cd/Klm)

    Rendimento: LOR = 48,3; DLOR = 100,0; ULOR =0,0Apertura Fascio: C 0 - 180= 20,1; C 90 - 270=17,7

    Asimmetria: IMax=2797,1 cd/Klm; C=195 ,0; gamma=1,0Orientamento: 0 - Inclinazione: 0 - Rotazione: 0

    HELIOS LED PROJECTOR

    Fabricante: DTSDimensioni: (LxDxH) 230 x 198 x 85 mmPotenza: 36x1w (12xRed 12xGreen 12xBlue) Colori: 16 milioniLuminosita: 6750 Lux a 2 metri Temperatura colore: 3200 K - 5500 KLenti: Medium FloodProtezione: IP 68Durata LED: 100.000 h

    0

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    90900 500500 1001000 15001500 20002000 25002500 30003000

    Beam angle Narrow

    Lux centerFoot candlesDiameter cm .Diameter ft.

    mt 2ft 6,56

    mt 10ft 32,81

    mt 8 ft 26,2 5

    mt 6ft 19,68

    mt 4ft 13,12

    S

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    Beam angle Medium

    1260 315 140 79 50 117 29 13 7 5 78 156 233 311 389 2,55 5,10 7,65 10,20 12,75

    HELIOS

    RGB

    Medium fl ood lenses

    CARATTERISTICHE APPARECCHIATURE ILLUMINANTI APPARECCHIAPPARECCHI

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  • FOCUS LED PROJECTOR

    Fabricante: DTSDimensioni: (LxDxH) 95 x 86 x 105 mmPotenza: 3x1w (1xRed 1xGreen 1xBlue) Colori: 16 milioniLuminosita: 608 Lux a 2 metri Temperatura colore: 3200 K - 5500 KLenti: SpotProtezione: IP 68Durata LED: 100.000 h

    0

    1515

    3030

    4545

    6060

    7575

    90900 30003000 60006000 90009000 120001200 150001500

    Lux center 2430 608 27 0 152 97Foot candles 226 56 25 14 9Diameter cm 21 42 63 84 105Diameter ft. 0,69 1,38 2,07 2,76 3,45

    Beam angle Narrow

    mt 1ft 3,28

    mt 5ft 16,40

    mt 4 ft 13,12

    mt 3ft 9,84

    mt 2ft 6,56

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    FOCUS

    RGB

    Spot lenses

    DIAGRAMMA POLARE (cd/Klm)

    C= 0 - 180 90 - 270

    Rendimento: LOR = 37,7; DLOR = 100,0; ULOR =0,0Apertura Fascio: C 0 - 180= 5,9; C 90 - 270=5,3

    Asimmetria: IMax= 13621 cd/Klm; C=150 ,0; gamma=1,0Orientamento: 0 - Inclinazione: 0 - Rotazione: 0

    CARATTERISTICHE APPARECCHIATURE ILLUMINANTI APPARECCHIAPPARECCHI

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  • Fabricante: DTSDimensioni: (LxDxH) 430 x 289 x 570 mmPotenza: 40x3w (40xRed 40xGreen 40xBlue) Colori: 16 milioniLuminosita: 550 Lux a 5 metri Temperatura colore: 3200 K - 5500 KLenti: Very Wide FloodProtezione: IP 65Durata LED: 100.000 h

    DELTA R COLOUR CHANGERS

    DELTA FULL COLOUR

    Wide fl ood lensesColour: White

    569 750 205 270 51 68 23 30 13 17 63 70 19 25 5 6 2 3 1 2 312 520 1041 1561 2082 10,24 17,06 34,15 51,21 68,31

    mt 3ft 9.84

    mt 5ft 16.40

    mt 10ft 32.81

    mt 15ft 49.21

    mt 20ft 65.62

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    Lux center / with boostFoot candles / with boostDiameter cm.Diameter ft.

    Lux 50% / with boostFoot candles / with boostDiameter cm.Diameter ft.

    Lux 10% / with boostFoot candles / with boostDiameter cm.Diameter ft.

    286 375 103 135 26 34 11 15 6 8 27 35 10 13 2 3 1 1 1 1 189 315 631 946 1261 6,20 10,33 20,70 31,04 41,37

    58 75 21 27 5 7 2 3 1 2 5 7 2 3 0 1 0 0 0 0 286 480 954 1431 1908 9,38 15,75 31,30 46,95 62,60

    DIAGRAMMA POLARE (cd/Klm)

    0

    1515

    3030

    4545

    6060

    7575

    90900 5050 100100 150150 200200 250250 300300 350350 400400 450450 500500

    C= 0 - 180 90 - 270

    Rendimento: LOR = 100,0; DLOR = 100,0; ULOR =0,0Apertura Fascio: C 0 - 180= 86,0; C 90 - 270=110,4

    Asimmetria: IMax= 511,0 cd/Klm; C=210,0; gamma=31,5Orientamento: 0 - Inclinazione: 0 - Rotazione: 0

    CARATTERISTICHE APPARECCHIATURE ILLUMINANTI APPARECCHIAPPARECCHI

    COMUNICAZIONE VISIVA E MULTIMEDIALE A.A. 2008/2009 Prof. Corrado TERZIStudente Arturo CAIONE TAV. 11

  • 0 20 40 60 80 100 120 140 (m)

    1 : 2500

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    40

    60

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    100

    120

    140(m)

    0.3 0.5 0.75 1 1.5

    Illuminamento cilindrico (lx)

    0.3 0.5 0.75 1 1.5

    Luminanza (cd/m2)

    Altezza piano di riferimentoIlluminamento medio

    20 m

    Illuminamento minimoEm 0.3 lx

    Illuminamento massimoEmin 0 lxEmax 3.35 lx

    Flusso luminoso totale di tutte le lampadePotenza totale

    18289 lm

    Potenza totale per superfice 10.000 m21412 W0.14 W/m2

    NORMATIVA EN 13201-2:2003 (E) - Parchi Pubblici -

    RISULTAI CALCOLO RELUX CALCOLOCALCOLO

    COMUNICAZIONE VISIVA E MULTIMEDIALE A.A. 2008/2009 Prof. Corrado TERZIStudente Arturo CAIONE TAV. 12

  • 0.5 0.75 1 1.5 2

    Luminanza del TempioMinimo 0 cd/m2Massimo 389 cd/m2

    Falsi Colori Luminanza (cd/m2)

    3 5 7.5 10 15

    Falsi Colori Illuminamento (lx)

    NORMATIVA EN 13201-2:2003 (E) - Superfici Verticali -

    RISULTAI CALCOLO RELUX CALCOLOCALCOLO

    COMUNICAZIONE VISIVA E MULTIMEDIALE A.A. 2008/2009 Prof. Corrado TERZIStudente Arturo CAIONE TAV. 13

  • versione colore

    C 40, M 0, Y 50, K 0 C 75, M 30, Y 80, K 40

    Bauhaus 93 Regular, corpo 18 ptversione b/n

    abcdefghijklmnopqrstuvwxyzABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ1234567890

    comunit montanaVALLI DEL VERBANO

  • COMUNITA MONTANAVALLI DEL VERBANO

    versione colore

    C 70, M 80, Y 40, K 35 C 25, M 30, Y 15, K 15

    Cooper Black Regular, corpo 14 ptversione b/n

    abcdefghijklmnopqrstuvwxyzABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ1234567890

  • Studio leggibilit

    versione b/n

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    abcdefghijklmnopqrstuvwxyzabcdefghijklmnopqrstuvwxyzABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ1234567890Myriad Bold Italic corpo 30

    high_techhigh_tech

  • C 0, M 0, Y 0, K 100 C 20, M 95, Y 0, K 0 C 0, M 62, Y 0, K 0

    C 0, M 0, Y 0, K 100 C 95, M 55, Y 0, K 0C 45, M 0, Y 0, K 0

    C 0, M 0, Y 0, K 100 C 0, M 90, Y 90, K 0C 0, M 40, Y 90, K 0

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