POR FSE Ob. 3 2000-2006 Regione Piemonte. La base giuridica: il Regolamento CE 1260/99 Il...
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POR FSE Ob. 3 2000-2006 Regione Piemonte
La base giuridica:il Regolamento CE 1260/99
• Il Regolamento CE 1260/99 rappresenta il
documento fondamentale per la nuova
programmazione 2000-2006, esso definisce i
meccanismi di negoziazione e programmazione, i
compiti e le responsabilità, le procedure di gestione
dei programmi finanziati dai fondi strutturali.
• Come ogni regolamento comunitario il Reg. 1260/99
ha portata generale, vale a dire è obbligatorio in tutti i
suoi elementi ed ha efficacia direttamente vincolante
all'interno dei singoli Stati membri.
Programmazione 2000-2006: Gli obiettivi (1)
• OBIETTIVO 1:
Destinato alle regioni il cui PIL per abitante è
inferiore al 75% della media europea e alle
regioni ultraperiferiche (dipartimenti francesi
d’oltremare, Azzorre, Madera e Isole Canarie);
Copre il 15% della popolazione europea
Programmazione 2000-2006: Gli obiettivi (2)
• OBIETTIVO 2:
Destinato alle zone in mutamento economico,
ovvero: zone in declino industriale (10% della
popolazione UE); zone in declino rurale (5%);
zone dipendenti dalla pesca in difficoltà (2%);
quartieri urbani in difficoltà (1%)
Programmazione 2000-2006: Gli obiettivi (3)
• OBIETTIVO 3:
Finalizzato all’adattamento e all’ammodernamento dei
sistemi di istruzione, formazione e impiego. Prevede
misure di accompagnamento ai mutamenti economici e
sociali; formazione continua lungo tutto l’arco della vita e
sistemi di formazione; Politiche attive di lotta contro la
disoccupazione, di concerto con le autorità nazionali; lotta
contro l’esclusione sociale.
Programmazione Ob.3 Fondo Sociale Europeo
SEO
POR
COMPLEMENTO DI PROGRAMMA
QCS
Reg (CE) NAP
SEO
QUATTRO PILASTRI:
Occupabilità (lg 1 – 7)
Impreditorialità (lg 8 – 12)
Adattabilità (lg 13 – 15)
Pari opportunità (lg 16 – 18)
Il Piano d’Azione Nazionale per l’Occupazione
(National Action Plan - NAP) (1)
• Con il Consiglio europeo di Amsterdam (giugno 1997) e
soprattutto con il Consiglio straordinario europeo
sull'occupazione di Lussemburgo (novembre 1997) gli Stati
membri dell'Unione europea hanno concordato di promuovere
un'azione comune per lottare e prevenire la disoccupazione in
Europa. Su questa base è stato deciso mettere in campo una
strategia coordinata attraverso l'elaborazione dei National
Action Plan nazionali aventi una struttura comune fondata su
quattro pilastri fondamentali (occupabilità, imprenditorialità,
adattabilità e pari opportunità).
Il Piano d’Azione Nazionale per l’Occupazione
(National Action Plan - NAP) (2)
• Ogni anno ciascun Stato membro, elabora tenendo
conto della SEO (Strategia europea per
l’occupazione) il Nap per l'annualità successiva.
Ciascuno Stato membro svolge un'attività di
monitoraggio e valutazione dei risultati raggiunti
attraverso la realizzazione del Nap nell'annualità
precedente.
Quadro Comunitario di Sostegno (QCS)
• Viene siglato, al termine di un processo di negoziazione, tra lo Stato membro (Ministero del Lavoro) e la Commissione europea (Direzione Generale Occupazione)
• Definisce le politiche nazionali per lo sviluppo delle risorse umane nel periodo 2000-2006 e ne individua le relative risorse
• Individua i grandi ambiti di iniziativa (Assi) e le strategie di attuazione (Misure)
I nuovi orientamenti SEO 2003
• I nuovi orientamenti per la Strategia Europea per l’Occupazione (SEO) prevedono tre Obiettivi:
Pieno impiego
Migliorare la qualità e la produttività del lavoro
Rafforzare la coesione e l’inclusione sociale
• Questi orientamenti SEO 2003 sostituiscono quindi i precedenti quattro pilastri (Occupabilità, Imprenditorialità, Adattabilità, Pari Opportunità)
Le 18 lg della precedente strategia, sono sostituite da 10 priorità.
Programma operativo regionale (POR) (1)
• Definisce la specificazione regionale per l’attuazione delle politiche nazionali per lo sviluppo delle risorse umane
• Rappresenta la traduzione operativa del QCS, di cui condivide assi e misure
• La stesura compete alla Regione, sulla base di una stretta concertazione con autonomie locali, parti sociali, rappresentanze tematiche
Programma Operativo Regionale
(POR) (2)
• Una volta adottato dagli organismi
regionali viene inoltrato alla Commissione
Europea per avvio negoziato
• Al termine della negoziazione, la
Commissione Europea approva il POR ed
il relativo piano finanziario
Complemento di Programmazione (CdP) (1)
• Si tratta di un nuovo strumento introdotto dal Regolamento
Generale sui Fondi strutturali (1260/99) con lo scopo di
responsabilizzare e conferire maggiore autonomia alle autorità
di gestione
• Il CdP rappresenta infatti il documento per la specificazione
delle misure contenute nel POR che tramite schede tecniche si
evidenziano i soggetti attuatori, destinatari, linee di intervento,
azioni, servizi, indicatori di realizzazione e di risultato, ecc..
Complemento di Programmazione
(CdP) (2)
• La Regione deve provvedere all’elaborazione del CdP entro tre mesi dalla data di approvazione del POR
• Il CdP non è soggetto ad approvazione da parte della UE, bensì a conferma ovvero modifica ad opera del Comitato di Sorveglianza
Complemento di Programmazione (CdP) (3)
• Il Complemento di Programma rappresenta il documento generale di riferimento per la predisposizione delle direttive e degli altri strumenti attuativi delle Misure
• Eventuali modifiche di normative significative per l’attuazione del CdP comportano la modifica del Complemento
• I contenuti del CdP sono specificati in Direttive e/o Bandi Regionali/Provinciali
Struttura dei documenti di programmazione (Por, Docup, CdP)
• OBIETTIVI GLOBALI
(6)
• OBIETTIVI SPECIFICI
(10)
ASSI
MISURE
LINEE DI INTERVENTO
AZIONI
Obiettivo globale Assi Obiettivi specifici Misure
A. 1 Implementazione dei servizi per l’impiego e messa in rete delle strutture
Contribuire all’occupabilità dei soggetti in età lavorativa
ASSE A: Sviluppo e promozione di politiche attive del mercato del lavoro per combattere e prevenire la disoccupazione, evitare a donne e uomini la disoccupazione di lunga durata, agevolare il reinserimento dei disoccupati di lunga durata nel mercato del lavoro e sostenere l'inserimento nella vita professionale dei giovani e di coloro, uomini e donne, che si reinseriscono nel mercato del lavoro.
1. Prevenzione della disoccupazione di giovani e adulti e inserimento e reinserimento dei disoccupati di lunga durata A. 2 Inserimento e reinserimento nel
mercato del lavoro
Promuovere l’integrazione nel mercato del lavoro delle persone esposte al rischio di esclusione sociale
ASSE B: Promozione di pari opportunità per tutti nell'accesso al mercato del lavoro, con particolare attenzione per le persone che rischiano l'esclusione sociale.
2. Favorire il primo inserimento lavorativo o il reinserimento di soggetti a rischio di esclusione sociale
B.1 Inserimento lavorativo e reinserimento di gruppi svantaggiati
C.1 Adeguamento del sistema della formazione professionale e dell’istruzione
3. Adeguare il sistema della formazione professionale e dell’istruzione
C. 2 Prevenzione della dispersione scolastica e formativa
4. Promuovere un’offerta adeguata di formazione superiore
C.3 Formazione superiore
Sviluppare un’offerta di istruzione, formazione professionale e orientamento che consenta lo sviluppo di percorsi di apprendimento per tutto l’arco della vita favorendo anche l’adeguamento e l’integrazione tra i sistemi della formazione, istruzione e lavoro.
ASSE C: Promozione e miglioramento della formazione professionale, dell'istruzione, dell'orientamento nell'ambito di una politica di apprendimento nell'intero arco della vita, al fine di agevolare e migliorare l'accesso e l'integrazione nel mercato del lavoro, migliorare e sostenere l'occupabilità eromuovere la mobilità professionale.
5. Promuovere la formazione permanente
C.4 Formazione permanente
La struttura della programmazione (1)
Obiettivo globale Assi Obiettivi specifici Misure
D.1 Sviluppo della formazione continua, della flessibilità del MdL e della competitività delle imprese pubbliche e private, con priorità alle PMI
6. Sostenere le politiche di rimodulazione degli orari e di flessibilizzazione del MdL, e sviluppare la formazione continua con priorità alle PMI e alla PA
D.2 Adeguamento delle competenze della Pubblica Amministrazione
7. Sostenere l’imprenditorialità in particolare nei nuovi bacini d’impiego
D.3 Sviluppo e consolidamento dell’imprenditorialità con priorità ai nuovi bacini d’impiego
Sostenere le politiche di flessibilizzazione del MdL, promuovere la competitività e favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità.
ASSE D: Promozione di una forza lavoro competente, qualificata e adattabile, dell'innovazione e dell'adattabilità nell'organizzazione del lavoro, dello sviluppo dello spirito imprenditoriale, di condizioni che agevolino la creazione di posti di lavoro nonché della qualificazione e del rafforzamento del potenziale umano nella ricerca, nella scienza e nella tecnologia.
8. Sviluppare il potenziale umano nei settori della ricerca e dello sviluppo tecnologico
D. 4 Miglioramento delle risorse umane nel settore della Ricerca e Sviluppo tecnologico
Migliorare l’accesso, la partecipazione e la posizione delle donne nel mercato nel lavoro.
ASSE E: Misure specifiche intese a migliorare l'accesso e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, compreso lo sviluppo delle carriere e l'accesso a nuove opportunità di lavoro e all'attività imprenditoriale, e a ridurre la segregazione verticale ed orizzontale fondata sul sesso nel mercato del lavoro.
9. Accrescere la partecipazione e rafforzare la posizione delle donne nel mercato del lavoro
E. 1 Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro
F. 1 spese di gestione, esecuzione, monitoraggio, controllo
Migliorare i sistemi di monitoraggio, valutazione e informazione
ASSE F: Accompagnamento del QCS e dei programmi operativi
10. Migliorare i sistemi di monitoraggio, valutazione, informazione e controllo F. 2 altre spese di Assistenza tecnica
La struttura della programmazione (2.)
Cambiamento, semplificazione, puntualizzazione
La Regione Piemonte ha inteso la fase di riprogrammazione del POR/CdP, come fattore di cambiamento, semplificazione, puntualizzazione:
• aderendo agli orientamenti della Commissione Europea in merito alla semplificazione delle procedure (documento del 7 ottobre 2002);• partecipando alla definizione delle modifiche al QCS in procedura scritta;• attivando un percorso di verifica all’interno del Comitato regionale per i Fondi Strutturali.
Il contesto della riprogrammazione (1)
Il lavoro di riprogrammazione è stato realizzato alla luce
dell’evoluzione di alcuni grandi processi di riforma:
1. La riforma della SEO, che oltre ad individuare obiettivi
quantitativi di riferimento, impone una maggiore integrazione tra
politiche occupazionali e politiche economiche:
2. Nell’ambito delle politiche occupazionali, risulta fondamentale
sostenere, attraverso azioni complementari, una sempre maggiore
integrazione sociale e lavorativa in coerenza con le indicazioni dei
NAP Occupazione e Inclusione;
Il contesto della riprogrammazione (2)
3. La riforma del titolo V della Costituzione Italiana, quale delineata dalla L.C. 3/01, trasferisce in capo alle Regioni e agli enti locali funzioni prima di competenza dello Stato;
4. La Legge 30/03 e il connesso D.lgs 276/03 ridisegnano il mercato del lavoro italiano, l’intermediazione di manodopera esercitata da soggetti pubblici e privati, introducendo nuove fattispecie contrattuali e riformando i contratti a contenuto formativo;
5. In materia di formazione e istruzione tra sistemi formativo e scolastico, la Legge 53/03 riforma i cicli dell’istruzione scolastica ed il secondo canale del sistema dell’istruzione e della formazione professionale;
Proposte di riprogrammazione
• In fase di riscrittura dei documenti programmatici POR/CdP sono state avanzate proposte da parte del Comitato per i Fondi Strutturali;
• Alcune osservazioni, in particolare quelle inerenti le procedure operative, riguardano atti di programmazione di terzo e quarto livello, e pertanto non vengono recepite al livello di POR/CdP;
Le scelte adottate dalla Regione (1)
Alla luce delle indicazioni emerse in sede di partenariato,
la Regione Piemonte ha ritenuto, in primo luogo, di
operare nel senso di qualificare le azioni a favore dei
soggetti deboli sul mercato del lavoro attraverso una
maggiore integrazione tra PAL e politiche sociali:
• incrementando la dotazione dell’Asse B
• allargando la gamma di azioni realizzabili sull’Asse E
Le scelte della Regione (2)
Si è inoltre provveduto a:• confermare le azioni formative per gli
operatori dei SPI e prevedere una linea di intervento per l’emersione del lavoro nero (Misura A1)
• sostenere lo sviluppo del canale dell’istruzione e formazione professionale (Misura A2)
• potenziare le azioni di contrasto alla dispersione (Misura C2)
Le scelte della Regione (3)
• sostenere l’alta formazione e i master (Misura C3)
• potenziare lo sviluppo della formazione lungo l’intero arco di vita degli individui (Misura C4)
• confermare la funzione strategica della formazione continua (Misure D1 e D2)
• garantire interventi di assistenza tecnica che favoriscano un efficace attuazione del programma (Misura F2)
Piano finanziario riprogrammato(1)
• Alla luce delle proposte sopra riassunte, la
Regione Piemonte ha inteso ripartire la
riserva di premialità (circa 62 milioni di euro)
fra i 6 assi del POR
Piano finanziario riprogrammato (2)
MISURE DISPONIBILITA’ 2000-2006
RISERVA PERFORM.
% RISERVA PERFORM.
PIANO FINAN. RIPROGRAM.
Misura A1 54.260.351 - - 54.260.351
Misura A2 351.607.064 + 12.374.533 20% 363.981.597
Misura B1 65.494.498 + 12.374.533 20% 77.869.031
Misura C1 18.424.614 - - 18.424.614
Misura C2 13.728.141 + 6.187.266 10% 19.915.407
Misura C3 70.447.062 + 6.187.266 10% 76.634.328
Misura C4 54.190.041 + 8.662.173 14% 62.852.214
Misura D1 170.093.095 - - 170.093.095
Misura D2 9.028.293 + 11.137.080 18% 20.165.373
Misura D3 44.058.080 44.058.080
Misura D4 9.028.294 9.028.294
Misura E1 102.211.109 102.211.109
Misura F1 20.937.370 20.937.370
Misura F2 8.832.857 + 4.949.813 8% 13.782.670
TOTALE 992.340.869 + 61.872.664 100% 1.054.213.533
Risorse Pubbliche Programmazione POR (valori %)
asse F3,00%
asse E10,30%
asse D23,40%
asse C15,80%
asse B6,60%
asse A40,90%
Risorse Pubbliche Riprogrammazione POR (valori %)
asse F3,29%asse E
9,70%
asse D23,08%
asse C16,87%
asse B7,39%
asse A39,67%
PROGRAMMAZIONE 2007 - 2013
• Adesione di 10 nuovi Stati Membri• Globalizzazione ed apertura dei mercati• Invecchiamento demografico • Carenza di manodopera in settori chiave• Immigrazione crescente• Sviluppo dell’economia e della società della
conoscenza
Il quadro di riferimento complessivo:
Proposte della Commissione Europea per la politica di coesione 2007/2013
Il quadro di riferimento complessivo
I principi chiave:• conferma delle priorità di Lisbona, Nizza e Goteborg• complementarità tra le politiche dell’Unione (Strategia Europea per
l’Occupazione e per l’Inclusione, Ricerca e Sviluppo, Ambiente, Reti, Istruzione e Cultura, Impresa, Politiche economiche generali)
• dimensione territoriale della politica di coesione• coinvolgimento di tutti i Paesi e tutte le Regioni dell’Unione, con
particolare enfasi sui Paesi e sulle Regioni più arretrate• investimento sulle capacità istituzionali ed amministrative e sui
sistemi• concentrazione tematica e territoriale delle risorse• approccio strategico complessivo• programmi monofondo• Effetto leva e valore aggiunto dei contributi comunitari
TEMI ESSENZIALI PER TUTTA L’UNIONE (1)
• Competitività e Adattabilità
• Sviluppo sostenibile
• Ristrutturazione economica e sociale
TEMI ESSENZIALI(2)
PROGRAMMI OPERATIVI REGIONALI:• Innovazione ed economia della conoscenza• Ambiente e prevenzione dei rischi• Accessibilità e servizi di interesse economico e generale
I POR incorporano azioni nel campo della cooperazione interregionale
PROGRAMMI OPERATIVI NAZIONALI:• implementazione delle riforme per la piena occupazione• crescita della produttività e della qualità del lavoro• promozione della coesione e dell’inclusione sociale
il FSE rafforza il suo ruolo di principale strumento finanziario della SEO
Ulteriori priorità per le aree più svantaggiate
• costruzione di capacità istituzionali
• disponibilità di infrastrutture
TEMI ESSENZIALI(3)
1. CONVERGENZA
2. COMPETITIVITA’ REGIONALE E OCCUPAZIONE
3. COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA
GLI OBIETTIVI (1)
OBIETTIVO CONVERGENZA (2)
FONDI STRUTTURALI: FESR, FSE E FONDO DI COESIONE
AREE TERRITORIALI:
• Regioni e Stati con PIL pro capite inferiore al 75% media
comunitaria
• Regioni, colpite da effetto statistico
Per i nuovi Stati membri è previsto un livello massimo di assorbimento di risorse (“capping”), corrispondente al 4% del PIL nazionale tenuto conto delle risorse provenienti da gli strumenti di sviluppo rurale e della pesca.
OBIETTIVO “CONVERGENZA” (3)
PRIORITA’ DEL FESR
innovazione ed economia della conoscenza
accessibilità e servizi di interesse economico generale
prevenzione dei rischi ed ambiente
rafforzamento capacità istituzionali
Rafforzamento dei sistemi del mercato del lavoro, di istruzione e di formazione, dei servizi di cura e protezione.
Misure di formazione iniziale e continua.
Misure per l’accesso al mercato del lavoro per tutti
Misure a supporto dell’inclusione sociale
Adattabilità delle istituzioni pubbliche ai cambiamenti, investendo sulla costruzione di capacità amministrative.
I Programmi finanziati dal FSE dovranno incorporare i principi di Equal
OBIETTIVO “CONVERGENZA” (4)
PRIORITA’ DEL FSE
OBIETTIVO“COMPETITIVITA’ REGIONALE E OCCUPAZIONE “ (1)
FONDI STRUTTURALI: FESR e FSE
AREE TERRITORIALI:
tutti i territori non eleggibili a titolo dell’ob.1
Regioni al di fuori dell’ob.1 indipendentemente dall’effetto statistico
In questo obiettivo sono previsti:
Programmi monofondo regionali finanziati dal FESR
Programmi monofondo nazionali finanziati dal FSE
Innovazione, ricerca e sviluppo con priorità alle PMI.
Reti di trasporto e collegamenti telematici.
Infrastrutture ambientali.
OBIETTIVO“COMPETITIVITA’ REGIONALE E OCCUPAZIONE “ (2)
PRIORITA’ DEL FESR
OBIETTIVO “COMPETITIVITA’ REGIONALE E OCCUPAZIONE” (3)PRIORITA’ DEL FSE
Concentrazione al massimo su tre temi
Adattabilità dei lavoratori
Strategie di life long learning
Formazione continua
Offerta di lavoro e Soggetti svantaggiati
Strategie per l’invecchiamento attivo e per la permanenza nel
mercato del lavoro e supporto alla partecipazione delle donne
Occupabilità, pari opportunità e inclusione della popolazione
svantaggiata
OBIETTIVO “COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA”
FONDI STRUTTURALI: FESR
AREE TERRITORIALI: tutto il territorio dell’Unione (confini territoriali e marittimi)
FINALITA’
Trovare soluzioni comuni a problemi comuni attraverso la realizzazione di programmi integrati gestiti da una sola autorità
Integrazione armoniosa ed equilibrata tra i territori dell’Unione
TEMI
Ricerca e Sviluppo Tecnologico
Società dell’Informazione
Ambiente
Prevenzione rischi e gestione integrata delle acque;
MECCANISMI DI GESTIONE
PRINCIPI CARDINE: programmazione, partenariato, cofinanziamento e valutazione
MODIFICHE PROPOSTE:
Documento strategico comunitario adottato dal Consiglio Europeo su proposta
della Commissione Europea, soggetto a verifica annuale;
Documento politico nazionale e documenti operativi nazionali e regionali;
Sussidiarietà nel campo dei controlli e dell’eleggibilità delle spese;
Gestione finanziaria a livello di priorità;
Verifica dell’addizionalità solo nell’obiettivo convergenza;
Rafforzamento dell’efficienza della qualità e dell’efficienza dei programmi;
Definizione più rigorosa e trasparente del monitoraggio e della
valutazione;
Rafforzamento del partenariato e della cooperazione;
Adozione contestuale dei Regolamenti;
RISORSE FINANZIARIE
Tetto di risorse proposto pari all’1,24% del Prodotto Nazionale Lordo
Il volume finanziario corrispondente è pari a 336,3 miliardi di euro per tutto il periodo.
Obiettivo Convergenza: 78% risorse
Obiettivo Competitività regionale ed occupazione: 18% risorse; ripartizione delle risorse tra programmi regionali (FESR) e nazionali (FSE) pari 50% e 50%.
Criteri di attribuzione delle risorse economici, sociali e territoriali
Obiettivo Cooperazione territoriale europea: 4% risorse
PRINCIPALI PUNTI DI NEGOZIATO (1)
A livello generale
Condivisione della proposta di contribuire con l’1,24% del Prodotto
Nazionale Lordo
L’approccio programmatorio proposto: documento strategico
comunitario- documento politico nazionale unico-documenti operativi
regionali e nazionali: contenuti specifici e rapporto tra programmi
comunitario, nazionale, operativi;
One Programme- One Fund;
Rapporti tra obiettivi e tra programmi (integrazione, trasversalità degli
interventi, misurazione)
PRINCIPALI PUNTI DI NEGOZIATO (2)
In relazione agli obiettivi criteri per l’attribuzione delle risorse agli Stati Membri e alle Regioni, con
particolare riguardo al sostegno rafforzato transitorio per le regioni in phasing out;
criteri per l’individuazione di specifici territori (derivanti da handicap geografici) e
lista delle città;
ripartizione risorse obiettivo “Convergenza” tra FESR e FSE;
ripartizione risorse obiettivo “Competitività regionale ed occupazione”: il 50%
assegnato ai programmi regionali finanziati dal FESR e il 50% assegnato ai
programmi nazionali finanziati dal FSE sono percentuali da valutare a livello
nazionale o comunitario o regionale?;
menù di priorità proposto dalla Commissione Europea per i Fondi e per gli obiettivi:
verifica della condivisione delle priorità, fermo restando il principio della
concentrazione;
mancata riproposizione di un’Iniziativa Comunitaria finanziata dal FSE tipo Equal;
assistenza tecnica (solo obiettivo convergenza?);
Il calendario proposto dalla Commissione Europea
10 e 11 maggio 2004 = Forum europeo sulla coesione a Bruxelles
Luglio 2004 = Adozione del pacchetto legislativo da parte della Commissione
Fine 2005 = Decisione del Consiglio e del Parlamento europeo
2006 = Preparazione dei programmi per il periodo 2007 - 2013
1 gennaio 2007 = Inizio dell’attuazione