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Anno VIII numero 05 - 19 Marzo 2016 diretto da Antonio Auricchio POLITICHE SOCIALI: LA DAMA NERA “CACCIATA” DA AFRAGOLA POLITICHE SOCIALI: CARDITO, CRISPANO E CAIVANO UFFICIALIZZANO LA COSTITUZIONE DI UN ALTRO AMBITO. AFRAGOLA FARA’ DA SE’. CAIVANO SARA’ “CAPOFILA” MA BISOGNERA’ CAPIRE LE LOGICHE CHE HANNO GUIDATO LA DECISIONE DEI SINDACI DI CARDITO E CRISPANO POLITICHE SOCIALI: CARDITO, CRISPANO E CAIVANO LA COSTITUZIONE DI UN ALTRO AMBITO. AFRAGOL CAIVANO SARA’ “CAPOFILA” MA BISOGNERA’ CAPIR CHE HANNO GUIDATO LA DECISIONE DEI SINDACI DI CA POLITICHE E S SO OC CI IA AL LI I: C C CA A AR R RD D DI I IT T TO O O, C CRISPAN All’interno

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Anno VIII numero 05 - 19 Marzo 2016 diretto da Antonio Auricchio

POLITICHE SOCIALI:LA DAMA NERA “CACCIATA”

DA AFRAGOLA

POLITICHE SOCIALI: CARDITO, CRISPANO E CAIVANO UFFICIALIZZANOLA COSTITUZIONE DI UN ALTRO AMBITO. AFRAGOLA FARA’ DA SE’.CAIVANO SARA’ “CAPOFILA” MA BISOGNERA’ CAPIRE LE LOGICHE

CHE HANNO GUIDATO LA DECISIONE DEI SINDACI DI CARDITO E CRISPANO

POLITICHE SOCIALI: CARDITO, CRISPANO E CAIVANO LA COSTITUZIONE DI UN ALTRO AMBITO. AFRAGOLCAIVANO SARA’ “CAPOFILA” MA BISOGNERA’ CAPIR

CHE HANNO GUIDATO LA DECISIONE DEI SINDACI DI CA

POLITICHEE SSOOCCIIAALLII: CCCAAARRRDDDIIITTTOOO, CCRISPAN

All’interno

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Maggioranza compatta

Forza Italia si sfalda, il Pd “censura” i dissidenti e Tuccillo riparte col bilancio e il Puc

Centrodestra in crisi. Nel gruppo consiliare “azzurro” restano solo Giacco e Pannone. Baia e Fusco indipendenti, Caiazzo verso “Scelta civica”. Documento del Pd contro Concas e Montefusco che si presentano alla riunione di maggioranza e col

silenzio avallano le linee del sindaco. Altro sgambetto dell’ufficio Ragioneria: sbaglia a calcolare i residui passivi certificando 25milioni rispetto ai 50 reali.

a cura di Antonio Auricchio

2 19 Marzo 2016

Afragola

AFRAGOLA - Il sindaco Mimmo Tuc-cillo prepara la seconda parte della con-siliatura puntando tutto sul bilancio che nelle prossime settimane il Consiglio dovrà approvare e sul Piano urbanistico comunale. Il centrodestra, invece, si lecca le ferite dopo il blitz fallito sullo sciogli-mento anticipato del civico consesso che ha determinato uno scollamento dell’op-posizione. Come se fosse arrivato il mo-mento di sciogliere le fila. Forza Italia è in forte imbarazzo ad Afra-gola per gli avvenimenti politici. Poi, si è messo l’episodio di cronaca nera a Caiva-no dove è stato addirittura gambizzato in un agguato il cognato della parlamentare afragolese Pina Castiello. Insomma, una settimana nera.Lasciamo gli episodi di cronaca nera alla magistratura ed alle forze dell’ordine per restare nell’alveo politico. Forza Italia ad Afragola, con un parlamentare in ser-vizio, Pina Castiello appunto, e la regia dell’ex sindaco e senatore Enzo Nespoli, arriva ai minimi storici. Solo due consi-glieri in aula nel gruppo “azzurro”: Ca-millo Giacco, nipote di Nespoli, e Anto-

nio Pannone. Tutto il resto della ciurma abbandona la barca. Aniello Baia lo ha fatto da mesi e non perde occasione per rimarcare la sua distanza dal “vecchio sistema”. Adesso è il turno di Raffaele Fusco che si dichiara indipendente e non risparmia bacchettate alla conduzione del partito e della coalizione a livello locale. Indiscrezioni lo danno pronto ad ufficia-lizzare il suo passaggio in Scelta Civica. Antonio Caiazzo, eletto nel Pdl e poi pas-sato nelle fila di un gruppo indipendente, “Liberamente”, con i consiglieri Cristina Acri e Tommaso Bassolino, questi ultimi eletti in Fratelli d’Italia, probabilmente sceglierà di seguire il consigliere regiona-le ex Forza Italia, Michele Schiano, che abbandona il partito di Berlusconi e passa in “Scelta civica”. Non a caso Caiazzo ha già iniziato, su “Facebook”, a pren-dere le distanze pubblicamente da Silvio Berlusconi: “Berlusconi vuole dare case e lavoro nel pubblico ai rom. Non ci siamo proprio. #ottantanniesentirliunpotroppo”. Biagio Castaldo resta fedele a Fratelli d’Italia ma ciò che emerge da una lettu-ra attenta dello scenario riguarda un cen-trodestra sbandato, senza una leadership riconosciuta e soprattutto che inizia final-mente a prendere le distanze dalla regia del “vecchio sistema” e in particolare da Pina Castiello e Enzo Nespoli. La strada giusta per tentare di rilanciare le istan-ze moderate lontane dalle deviazioni del “quinquennio”. Sul versante opposto ci sono delle certez-ze e tanti dubbi. le certezze sono sempre le stesse: il progetto di governo, la leader-ship di Mimmo Tuccillo e una parte della maggioranza che crede nell’azione ammi-nistrativa e politica del governo di “salute pubblica”. Qualche certezza in più inizia ad arrivare finalmente anche dal Partito democratico. Convegno ad Afragola col sindaco, personalità di spicco, militanti, figure istituzionali locali e regionali, alla

presenza del segretario provinciale del partito, Venanzio Carpentieri. Il mes-saggio emerso in chiave locale, al di là degli importanti argomenti affrontati, è secco: il Pd è al fianco di Mimmo Tuccil-lo. Chi non è d’accordo, si mette fuori dal partito. Si smonta così definitivamente il caso che l’ex assessore Giuseppe Affini-to ha cercato di creare alzando l’ennesi-mo polverone ma restando, a conti fatti, con un pugno di mosche tra le mani tra-dito ormai anche dai consiglieri Concas e Montefusco. Ma il problema non è Af-finito. I dubbi da sciogliere erano legati ai consiglieri del Pd Enzo Concas e Biagio Montefusco. Adesso, visto che non è ba-stata la linea emerse durante il congresso cittadino, l’indirizzo che arriva dal parti-to locale, provinciale e regionale è chiaro ed è stato ribadito con forza e decisione. Così come lo stesso sindaco ha spiegato più volte durante le riunioni di maggio-ranza. Ai sani valori che hanno permesso di vincere la campagna elettorale non è possibile derogare. A qualsiasi costo. An-che a costo di perdere qualche pezzo. E i primi segnali sono positivi. Infatti, duran-te l’ultima riunione di maggioranza, Enzo Concas e Biagio Montefusco sono rimasti Antonio Caiazzo

Giovanni Romano

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in silenzio avallando i ragionamenti e le linee spiegate dal sindaco Tuccillo. Quin-di, non avendo nulla da dire significa che hanno deciso di tornare in coalizione per mettersi a disposizione della collettività e di continuare, questa volta con lealtà, il cammino insieme al governo di “salute pubblica”. Pure perché la sezione locale del Partito democratico, come promesso dal segretario Giovanni Romano, proprio su “Mosaico”, ha approvato un documen-to politico per sgombrare definitivamente il campo da qualsiasi dubbio. Ecco i passi salienti. “Il congresso cittadino del Pd - scrive la sezione locale - , celebrato a no-vembre del 2015, ha visto a confronto tre tesi portatrici di modelli di gestione che sia pure con delle differenti sfumature, aveva-no in comune l’obiettivo di corroborare e sostenere l’azione del governo comunale nell'attuazione dell’annunciata fase due. Nonostante questa oggettiva convergenza di tutte le posizioni interne al partito sulla tutela e sul sostegno all’azione che l’am-ministrazione si apprestava a mettere in campo con la citata “fase due”, secondo modalità partecipative e condivise, nelle ultime settimane sono state purtroppo re-gistrate iniziative e comportamenti, sia di eletti che di aderenti al Pd che hanno cre-ato forti imbarazzi e perdita di credibilità del partito nella maggioranza e nella città.A partire dal voto di sfiducia al sindaco ed all’amministrazione, alla raccolta di firme per promuovere lo scioglimento del consiglio comunale, per finire al manca-to rispetto in combutta con l’opposizione, dell’impegno assunto in maggioranza di confermare il presidente e l’ufficio di Pre-sidenza del Consiglio Comunale, il Pd ha dovuto registrare sia alcune assenze inac-cettabili nei vari momenti topici della vita istituzionale che il ruolo equivoco svolto in netta contrapposizione con l’ammini-strazione comunale e con la linea politi-ca della segreteria da parte di alcuni suoi significativi rappresentanti. Come se tutto questo non bastasse, questi stessi rappre-sentanti del Pd. hanno inscenato una pub-blica manifestazione, a cui purtroppo han-no partecipato anche dirigenti ed eletti di prestigio del partito a livello Regionale, abusando del simbolo e del nome del Pd per esternare alla città posizioni ed at-teggiamenti di netto contrasto allo stesso Partito e all’amministrazione comunale. Si tratta evidentemente di scelte indivi-duali e personali di chi a parole professa la linea di non stare contro il Pd ma che

nei fatti si muove a prescindere dal P.D. Dalle sue regole statutarie, dai suoi valori, dal vincolo di solidarietà e di appartenen-za ad una comunità politica.”. Insomma, primo dato. Il comportamento di Concas, Montefusco e Affinito è stato censurato dal Pd di Afragola in un documento ufficiale. E nella stessa nota, si chiarisce che certi atteggiamenti non avranno più diritto di cittadinanza. Chi non si comporterà in ma-niera leale e coerente e perseguirà obiettivi diversi da quello legato all’interesse col-lettivo, priorità del progetto di governo, sarà messo alla porta. “Per quanto riguar-da rappresentanti ufficiali del partito che hanno assunto ed assumono ancora atteg-giamenti ed iniziative in netto dissenso ed a prescindere dalla loro appartenenza al partito, il Pd – scrive la sezione locale - stigmatizza il loro modo di essere e di fare politica e nel contempo ribadisce la neces-sità per tutti di rispettare i ruoli, il pro-prio mandato, l’appartenenza politica ed i luoghi deputati al confronto democratico tra idee ed opinioni anche diverse, ma che devono sempre e comunque trovare una necessaria ed univoca sintesi nella seda esterna: unità nel rispetto delle diversità.Il mancato rispetto di questa che è una re-gola fondamentale del Partito non potrà ovviamente restare senza conseguenze. Chi non si adegua alla linea del partito e assume automaticamente posizioni perso-nali e pertanto parla solo a nome persona-le e si mette fuori da solo.Dopo tutto quanto fino qui premesso il Pd esprime sostegno e solidarietà politi-ca piena all’amministrazione comunale ed al sindaco Tuccillo ai quali richiede di procedere con la massima speditezza nel-le iniziative previste per l'attuazione della fase due. Ribadiamo qualora ci fosse bisogno, dopo aver letto qui e là la stampa locale, la no-stra lealtà e la nostra appartenenza alla coalizione di governo in maniera forte e convinta”. C’è poco da aggiungere. Se quanto det-to dovesse tramutarsi in fatti concreti, la maggioranza avrà guadagnato finalmen-te un alleato in più. In sintesi, se il Pd si mette a fare sul serio, partendo dalla con-sapevolezza del ruolo che occupa il par-tito del sindaco e il principale partito del centrosinistra, ne guadagnerà l’azione di governo e di conseguenza la collettività. Pure perché i temi sul tavolo sono delica-ti e non bisogna perdere d’occhio quello che è stato sempre scritto almeno su que-

ste colonne. La vera opposizione a questa amministrazione si annidava negli uffici comunali. E in sessione di bilancio, quan-to successo sui residui passivi, costringe ad una analisi senza attenuanti. Possibile che la giunta debba riunirsi ed approvare una delibera ammettendo l’errore dell’uf-ficio Ragioneria che aveva certificato solo 25milioni di residui a fronte dei 50 reali? L’amministrazione ha inviato tutti gli atti, dopo aver corretto l’errore, all’Organismo interno di valutazione per verificare se ci sono innanzitutto le condizioni per avviare eventuali provvedimenti disciplinari per i responsabili di questo imbarazzante episo-dio. L’altro provvedimento importante che rap-presenta il banco di prova non solo per la coalizione di governo ma per tutta la lo-cale classe dirigente, riguarda il Piano ur-banistico comunale. Si andrà in giunta per approvare le linee guida e poi si aprirà un confronto per recepire i migliori indirizzi e le istanze sane che arriveranno dai settori produttivi della città sull’idea da mettere su carta che determinerà lo sviluppo del territorio.“Sui contenuti e sui temi che riguardano la città – dichiara Raffaele Botta, consi-gliere di “A viso aperto” – ci faremo tro-vare sempre pronti come stiamo facendo dall’inizio di questa avventura. Sul piano politico il chiarimento e la posizione del Pd rappresentano dei momenti importanti per la maggioranza in quanto si sgombra il tavolo da qualsiasi dubbio e si può fi-nalmente continuare a lavorare per Afra-gola attuando quel programma elettorale che per noi rappresenta la stella polare da seguire. Non accetteremo ritardi né frena-te. La nostra agenda è dettata, e sarà solo quella a illuminare il nostro cammino. Chi non ci crede, si faccia da parte”.

www.napolimetropoli.it - il portale “all news” dell’area nord di Napoli 319 Marzo 2016

Afragola

Raffaele Botta

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L’editoriale del direttore

Fase nuova sulle Politiche sociali: Afragola lontana dagli equivoci. Bene il Pd, male Fi. Resta il problema con la macchina burocratica Corsivo del direttore di “Mosaico”, Antonio Auricchio, sui principali temi di attualità. Afragola ne guadagna da un nuovo Am-bito così come Caivano. Bisogna, però, capire quali logiche hanno prevalso nei ragionamenti dei sindaci di Cardito e di Crispa-

no. Sul piano politico locale il Pd si riprende la maggioranza zittendo i “dissidenti” e il centrodestra rompe le righe. Unica certezza: il ciclo di Nespoli e Castiello si è chiuso

a cura di Antonio Auricchio

4 19 Marzo 2016

Editoriale

AFRAGOLA – Mai come in que-sto caso le valu-tazioni sono importanti non solo per interpre-tare i fatti ma an-che per fornire la giusta chiave di

lettura rispetto a delle critiche che piovono non su scelte legittime ma sugli obiettivi che regolano la vita politica e amministra-tiva di tutto il comprensorio che va da Afragola passando per Cardito e Crispano fino a Caivano. E il punto di partenza non può non essere l’Ambito 19. Per quanto accaduto in questi giorni e raccontato su questo numero di “Mosaico”. Se un orga-nismo come l’Ambito 19 scoppia un motivo ci sarà. Pure perché l’idea di comporre un organismo diverso che comprenda i Comu-ni di Caivano, capofila, Cardito e Crispa-no senza Afragola non nasce come un ra-gionamento elaborato rispetto ad un percorso. E lo dimostra il fatto che i sinda-ci coinvolti hanno espletato l’iter in gran segreto ed hanno reso pubblica la notizia, comunicandola al sindaco di Afragola, quando tutto era già pronto e la decisione ufficialmente assunta. Per carità. Nessun appello allo stile ed allo spirito istituziona-le soprattutto nei confronti di sindaci spes-so elogiati da “Mosaico”. Quindi, nessuna analisi distruttiva. Anche perché quando si parla di stile e di rispetto istituzionale ognuno si distingue da sé. Il nocciolo del problema è un altro consapevoli che in questa divisione Afragola non ci perde nul-la. Anzi, ci guadagna perché si farà tutto in proprio, avendo i numeri per gestirsi i ser-vizi sociali da sola, eliminando le scorie di una sistema di potere e di lobby che ruota-no attorno ai servizi sociali ed a tutto quel-lo che rappresentano. Scorie divenute “si-stema” che durante gli anni del centrodestra di Vincenzo Nespoli erano organiche al tessuto politico ed alla vita dell’organismo. Poi, con Tuccillo Afragola

ha iniziato a subire quel meccanismo sma-scherato da sentenze giudiziarie, dalle in-chieste giornalistiche e soprattutto da in-trecci che in un contesto sano avrebbero suscitato imbarazzo e vergogna. Ed è inuti-le tornare su quanto già scritto e ripetuto: gli appalti, il familismo e i collegamenti tra chi giudica e chi viene giudicato. In rela-zione alle gare. Il discorso si fa serio quan-do si esce da questo tourbillon di accuse e si pone un problema ai sindaci interessati: si costruiscono due Ambito sociali diversi per stroncare un sistema che si considera imbarazzante, affaristico e clientelare op-pure si punta a trovare una soluzione per consentire a quel sistema di continuare ad operare in condizioni ideali tornando in quel contesto ovattato, chiuso, silente, com’era prima dell’arrivo al Municipio di Afragola del sindaco Mimmo Tuccillo? La risposta a questa domanda rappresenta la sintesi di tutto il discorso. Se prevale la pri-ma ipotesi, ci saranno tempi bui e duri per-ché ormai i nomi di chi si è cibato di quel pane sono a tutti noti e facilmente dimo-strabili. Carte alla mano. Contratti, buste paga e grado di parentela. Per quello che si può dimostrare. Per un’altra parte ci sono le sentenze della magistratura che avrebbero dovuto aprire una discussione franca almeno tra i sindaci sul ruolo e sui comportamenti di alcuni dirigenti per nien-te in linea con i criteri dell’interesse collet-tivo. Invece totale silenzio. Non sappiamo se di complicità o di imbarazzo. E questo sarà un altro nodo da sciogliere. Partendo però da un assunto: ogni sindaco ha una peculiarità ed un modo di comportarsi; per questo dev’essere giudicato singolarmente anche per le scelte che ha fatto sul proprio territorio da quando è stato eletto. Tuccillo è fuori discussione. Ha una storia che par-la da sola. Simone Monopoli, unico primo cittadino di centrodestra tra quelli interes-sati, ha dimostrato in otto mesi di governo coraggio, qualità e soprattutto di essere un soggetto distinto e distante da certe dina-miche, anche se sconta il limite di apparato

burocratico che al momento non è riuscito a scardinare. A lui interessa il risultato po-litico che porta a casa. Caivano da sempre ultima ruota del carro in ogni situazione inizia a diventare protagonista: sarà il Co-mune capofila. Quindi, tutta l’operazione ha un senso. Politico e amministrativo. E se serviranno decisioni coraggiose o scelte drastiche, Monopoli ha dimostrato di es-serne all’altezza e di non avere cordoni ombelicali con zone d’ombra. Sin dall’ini-zio ha gestito questa partita con diploma-zia e lo sta continuando a fare incassando risultati uno dietro l’altro. Discorso diver-so per Cardito e Crispano. Non che i sinda-ci siano peggiori. Ci mancherebbe. Ma hanno assunto una linea di condotta sulla questione nei primi otto mesi di mandato diversa da Monopoli e pure da Tuccillo. In particolare Cardito. Ha dominato la scena con posizioni dure e forti. Modificate, affie-volite fino a scomparire col passar dei mesi. E non solo sul “caso Femiano”, la cui rimozione era considerata un atto indi-spensabile nel rispetto dell’Anticorruzio-ne. Poi tutto si è fermato. Anzi, è cambiata la strategia. Femiano resta e si condivido-no pure informazioni, come quella sulla costituzione del nuovo Ambito, arrivate solo in ultimo ed in sede ufficiale al tavolo istituzionale. E lo stesso vale per il sindaco di Crispano Antonio Barra che rispetto alle condizioni del suo dirigente dovrebbe chiarire più di qualche situazione almeno di imbarazzo. Quindi, la scelta dei due Am-biti è legittima. I motivi saranno evidenti da qui a qualche mese, appena il nuovo or-ganismo partirà. Pure perché l’ok deve ar-rivare dai rispettivi consigli comunali dove saranno sviscerati i motivi della scelta ed emergeranno anche gli indirizzi, i valori e gli obiettivi. Tornando ad Afragola, in chiave strettamente locale, sul fronte politi-co assumono un grandissimo significato due eventi. Uno positivo, l’altro negativo. Quello positivo riguarda il documento del Pd che ha finalmente tracciato una linea netta di demarcazione tra chi vuole il bene

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di Afragola e dell’amministrazione e chi, invece, dietro quel simbolo voleva nascon-dere battaglie ed interessi di chiara matrice personale. Leggendo quelle righe (leggi ar-ticolo alle pagg. 2-3) emerge con chiarezza un dato: la porta è aperta. Chi non ci vuole stare, ha il dovere di farsi da parte. Proprio così, il dovere. Perché dopo quello che Afragola ha vissuto nei precedenti anni del sistema di centrodestra, è impossibile, inac-cettabile ed inconcepibile che possa preva-lere la regola del becero ricatto. Con Tuc-cillo prevale il ragionamento sui problemi, sui contenuti e fino ad oggi mancava all’ap-pello il partito del sindaco. Il quale, anche se con ritardo e solo a metà consiliatura, ha assunto una posizione chiara ed ha annun-ciato di voler riprendersi sul campo quel ruolo di leadership che fino ad oggi ha avu-to solo sulla carta ma non ha mai esercitato sul campo. E se davvero questo ingranag-gio inizia a funzionare, si potrà accelerare senza alcun problema. La nota negativa ri-guarda, ancora una volta, l’apparato buro-cratico e l’imbarazzante vicenda della man-cata certificazione di tutti i residui, che non può e non deve passare inosservata. Ormai il mosaico è completo. La distrazione può valere una volta. La buona fede giustifica il secondo errore. Ma se da alcuni settori ar-rivano sistematicamente delle vere e pro-prie “patate bollenti” significa che bisogna intervenire chirurgicamente e senza media-

zioni. Perché parliamo di gestione, di chi ha delle responsabilità non verso la politica, ma innanzitutto verso la città e verso la col-lettività. Parliamo di chi viene pagato dalla comunità per svolgere con imparzialità e abnegazione delle funzioni di servitore del-lo Stato in ossequio alle leggi vigenti. Chi fa altro, chi vuole fare altro, è libero di sce-gliere, ma lasci la poltrona, rinunci ai soldi ed entri nell’arena. E su questo il sindaco Tuccillo non può più restare a guardare. Lo abbiamo detto agli inizi del mandato, quan-do si paventava il pericolo, e lo si ribadisce oggi, con maggiore forza e convinzione, dopo metà consiliatura consegnata alla sto-ria, per quanto si è visto e si continua a ma-nifestare quotidianamente. Perché non c’è bisogno di spiegarlo. Si può compattare la maggioranza, si possono avere le idee chia-re sull’idea di città che si vuole attuare, si possono vantare i numeri e le capacità poli-tiche e amministrative; ma se i settori rema-no contro difficilmente si raggiungono ri-sultati importanti. Ecco perché non ci devono più essere sacche di tolleranza o mezze misure. Il “cancro” dev’essere estir-pato alla radice prima che le metastasi pos-sano espandersi fino a determinare la morte dell’amministrazione. Anche se, per amore della verità, va sottolineato che qualcosa nei rapporti tra la macchina burocrtatica e l’esecutivo qualcosa sta cambiando, e sta cambiando nel segno positivo. Ma di questo

ne avremo prova nelle prossime settimane.Sul centrodestra afragolese le novità han-no una doppia possibilità di analisi. Da un lato, è positivo che la classe dirigente storica si stia allontanando dal “vecchio si-stema” ed abbia preso le distanze da Pina Castiello ed Enzo Nespoli. Semplicemente perché un ciclo si è chiuso ed ha dimostra-to le proprie potenzialità. Hanno fallito al governo, chiudendo l’esperienza con un sindaco agli arresti e cinque anni passati tra illegittimità e scandali; ed hanno fal-lito all’opposizione depauperando un pa-trimonio elettorale, politico ed umano che avrebbe potuto governare, per potenzialità espresse, Afragola per venti anni. Ma c’era bisogno di valori diversi rispetto a quelli messi in campo. E da questi fallimenti si deve ripartire, mettendo alla porta le scorie e aprendo un confronto in città sui temi, sui contenuti, sulle compatibilità programma-tiche mettendo al primo punto lo sviluppo e la legalità. In sintesi, c’è una classe diri-gente che vuole iniziare a ragionare con la propria testa ed a camminare con le proprie gambe. Questa è la sfida. Tornare ad esse-re soggetti pensanti e non servi sciocchi di chi ha scritto le peggiori pagine della storia politica locale a sfondo giudiziario. E gli eventi di questi giorni lasciano ancora più perplessi. Un ciclo non solo da chiudere ma da consegnare alla preistoria come “esem-pio da non seguire”.

www.napolimetropoli.it - il portale “all news” dell’area nord di Napoli 519 Marzo 2016

Editoriale

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Politiche sociali: Cardito, Crispano e Caivano annunciano l’addio. Portandosi in dote il “vecchio sistema”

Ultimi mesi poi si cambia. Caivano sarà capofila con Cardito e Crispano. Mentre Afragola farà da sé. L’arcano: l’organismo che sorgerà porterà in dote il perverso meccanismo di affidare appalti alle imprese senza requisiti e non farà scandalo che le coope-

rative che partecipano alle gare assumono i familiari di chi deve giudicarle in sede di gara con importi da capogiro? Giustino: “Se è questo, meglio che se ne vadano lontani da Afragola”.

a cura di Antonio Auricchio

AFRAGOLA – L’Ambito 19 scoppia. Dopo gli scandali raccontati da “Mosaico” sugli intrecci tra le cooperative che parteci-pano alle gare d’appalto e alcuni componen-ti delle commissioni di gara, dirigenti nei rispettivi Comuni di appartenenza; dopo gli appalti affidati dalla commissione a coope-rative senza requisiti mentre si escludevano chi aveva i requisiti per portare a casa la vit-toria, così come raccontano le sentenze del-la giustizia amministrativa, adesso arriva la puntata finale: l’Ambito 19 ha pochi mesi di vita. Come annunciato sempre da “Mosai-co” ben otto mesi fa, i Comuni di Caivano, Cardito e Crispano hanno annunciato duran-te la riunione dei sindaci che hanno già av-viato le procedure con la Regione per mette-re in piedi un nuovo Ambito sociale lontano da Afragola. Un risultato politicamente im-ponente per il sindaco Simone Monopoli perché Caivano diventerà il Comune capo-fila del nuovo organismo che si occuperà di gestire i servizi sociali sul territorio. E lo stesso vale per Afragola. La città guida-ta da Mimmo Tuccillo ha i numeri per fare ambito da sé, azzerando così le polemiche sorte con gli altri paesi nell’Ambito 19 a di-mostrare che, ormai, non ci sono più i mar-gini di una convivenza nella legalità e nella legittimità. Troppi intrecci, troppi scandali che hanno coinvolto i dirigenti e il sottobo-sco che ruota attorno ad un meccanismo spi-noso e delicato. Business, affarismo, lobby, familismo, appalti e posti di lavoro. Figure strane e mediatori che girano per i Comu-ni cercando di ingaggiare sindaci, politici e imprenditori con finalità sulle quali è me-glio soprassedere. Sulla valutazione politica degli ambiti separati tra Afragola, Caivano, Cardito e Crispano restano certezze e dubbi. Le prime, come detto, riguardano Afragola e Caivano. Per Tuccillo non cambierà nul-la. Anzi, si tirerà fuori da quel maccanismo perverso scoppiato in tutta la sua evidenza negli ultimi mesi. Caivano porterà a casa la leadership del nuovo ambito – leadership ri-conosciuta da due sindaci del PD – Per Car-dito e Crispano, invece, le ombre avvolgono certi atteggiamenti che in apparenza, e solo in apparenza, non hanno spiegazioni. Cardito: ben otto mesi fa il sindaco Giusep-pe Cirillo, richiamando l’Anticorruzione, si

presentò appena eletto al tavolo istituzionale dell’Ambito 19 ed iniziò a sparare a pallet-toni contro dirigenti e soprattutto contro il vertice dell’organismo. Maria Femiano. Ne chiese la testa come principio assoluto per ripartire nel rispetto dei principi di lega-lità, di trasparenza e di quelli dettati dall’Au-torità anticorruzione. Voleva una “ventata di aria fresca”. Dopo otto mesi e tanti scandali collezionati da quei dirigenti, Cirillo ha di-menticato la sua battaglia contro Femiano ed anzi, ci si mette a braccetto per organiz-zare un nuovo Ambito sociale lontano da Afragola. Cosa è cambiato in questi mesi? Cosa ha fatto cambiare idea al primo cittadi-no al punto da passare dalla “cacciata” del-la Femiano ad un silenzio assordante sugli scandali sollevati anche dalla stampa e dalle sentenze giudiziarie sugli appalti all’Ambito 19 e sugli intrecci e i conflitti di interesse tra i dirigenti di quei Comuni e le cooperative? Senza dimenticare che a Cardito in otto mesi sono cambiati ben tre dirigenti al settore Po-litiche sociali. Fatta fuori Teresa Daniele, Cirillo scelse otto mesi fa Gerardo Di Pa-ola. E prima che avesse inizio il concorso per le cinquanta assunzioni di figure profes-sionali in seno all’ambito ha fatto fuori Di Paola mettendo al suo posto Lina Sannino. Crispano, invece, dovrebbe spiegare ben al-tro, per esempio i rapporti tra alcuni settori comunali con quelle cooperative che han-no partecipato agli appalti ed hanno vinto. I sindaci parlano tanto di anticorruzione, di legalità, di trasparenza, ma queste notizie e le sentenze della magistratura che certifica-no gli errori madornali e a tratti grossolani commessi in sede di gara favorendo addirit-tura chi non aveva i requisiti per partecipare all’appalto ed escludendo chi, invece, aveva le carte in regola per vincerlo, non merita-vano almeno una riflessione ed anche qual-che imbarazzo? Tralasciando il dato che il dirigente di Crispano alle Politiche sociali doveva ruotare e passare ad altro settore ma alla fine si è fatto garantire da “settori politi-ci” sui quali è meglio e opportuno sorvolare per motivi di opportunità. Allora la verità è un’altra: legittimo costituire due Ambiti so-ciali diversi perché l’Ambito 19 è scoppiato, defunto e sepolto. Il problema è un altro. I Comuni che hanno deciso di mettersi insie-

me, Caivano, Crispano e Cardito, lo fanno per aprire una pagina nuova e superare l’at-tuale situazione, ormai divenuta insosteni-bile prima che si degeneri magari accen-dendo i riflettori della giustizia su quanto già denunciato dalla stampa, oppure per tutelare quel “sistema” che Afragola vuole combattere e pensa che facendo da sé può continuare a comportarsi come successo in questi mesi senza alcun disturbo? La chiave di lettura la fornirà il tempo. Per il momento resta l’amaro in bocca per quanto denuncia-to e nessuno ha voluto approfondire. Né i sindaci e nemmeno i consiglieri comunali. Si poteva partire dalle sentenze della giusti-zia amministrativa che ha confermato, come detto, l’assegnazione di appalti a chi non aveva i requisiti per partecipare alla gara. O, tutto dimostrabile carte alla mano, con figli, mogli e parenti dei dirigenti comunali, commissari di gara, in servizio presso le co-operative che partecipavano e continuano a partecipare alle gare. Un filone fino ad oggi raccontato in generale. Ma se si entra nel particolare, gli intrecci fanno accapponare la pelle. Così come denuncia il capogrup-po in consiglio comunale di Afragola di “A viso aperto”, Gennaro Giustino: “la scelta dei costituire Ambito sociali diversi resta legittima da parte dei singoli Comuni – di-chiara Gennaro Giustino – e a mio avviso si rende necessaria per gli scandali denun-ciati da più parti e pure dal sottoscritto che nessuno ha inteso approfondire perché i di-retti interessati sanno bene cosa c’è dentro quel pentolone. Sanno bene che si pesca nel torbido. Caivano a mio avviso porta a casa un risultato importante in quanto si vede riconosciuta in chiave politica, da realtà di centrodestra, una leadership da due sindaci di centrosinistra. Per gli altri ci sono tantis-simi dubbi da chiarire soprattutto sui cambi repentini di opinioni e di atteggiamenti in-coerenti in apparenza sul piano della logica e della politica ma che in verità covano mo-tivazioni ben diverse che è meglio che se ne vadano lontani da Afragola. Naturalmente chiederemo ai comuni di saldare le loro quote arretrate nei confronti del comune di Afragola prima che questi signori vadano via, che ammontano ad oltre un milione di euro al netto delle quote 2015”.

Scoppia l’Ambito 19 719 Marzo 2016

Afragola

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Area giochi all’Aldo Moro

Inaugurata una nuova area giochi alla scuola elementare “Aldo Moro”

Nuova area giochi per i bambini della scuola elementare "Aldo Moro". A tagliare il nastro insieme al dirigente scolastico Tu-fano anche il sindaco di Afragola Domenico Tuccillo ed il Dott. Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco. Tuccillo: “Il vostro è stato un prezioso regalo per i bambini della scuola”. Intanto buone notizie anche per la zona esterna all’edificio

scolastico. Ripartono i lavori del centro Lumo.

a cura di Giuny Terracciano

AFRAGOLA - “Cartoniadi” il nome dell’iniziativa, patrocinata dalla Regione Campania, alla quale la nostra città ha par-tecipato aggiudicandosi il premio “miglio-re performance nella raccolta differenziata di carta e cartone”. La città ha sbaragliato gli altri comuni (Aversa, Cava de’ Tirreni, Eboli, Frattamaggiore, Mugnano di Napo-li e Scafati), che monitorati dal Comieco, Consorzio nazionale recupero e riciclo de-gli imballaggi a base cellulosica, si sono impegnati a dar prova di una cittadinanza attiva e consapevole.Il concreto senso civico e l’interesse per un tema quale quello dei rifiuti e del loro smaltimento ha permesso alla nostra città di aggiudicarsi oltre all’ambito riconosci-mento, la possibilità di rivalutare, grazie all’ausilio del Comieco, un’area verde della scuola “Aldo Moro” e di trasformar-la in un giardino dotato di giostre, scivoli e altalene per i più piccoli. L’inaugura-zione dell’area giochi si è tenuta il giorno

Venerdì 11 Marzo alle ore 10, ed è stata presieduta dal Sindaco, On. Domenico Tuccillo, dall’Assessore all’Ambiente, Salvatore Iavarone, dal Presidente della Commissione consiliare Ambiente, Arch. Nicola Petrellese, dal Dirigente scolasti-co, Dott. Salvador Tufano e dal Diretto-re generale di Comieco, promotore delle «Cartoniadi», Dott. Carlo Montalbetti.L’Assessore al ramo della giunta Tuccil-lo, Salvatore Iavarone, ha sottolineato in particolar modo come, ancora una volta,

Afragola si sia mostrata attenta ad una problematica tanto sentita, precisando che accanto alle iniziative di sensibilizzazione al riciclo virtuoso nelle scuole della città, già partite negli scorsi mesi, si affianche-ranno ulteriori iniziative per migliorare ancora i dati sulla raccolta di carta e car-tone, esaltando infine lo spiccato impegno della scuola Aldo Moro.Nel discorso inaugurale il Sindaco, On. Domenico Tuccillo, ha invece insistito sulla partecipazione dei bambini, protago-

nisti della giornata e futura classe dirigen-te che come tale va educata ai valori del ri-spetto per l’ambiente e per tutto ciò che ci circonda e ha ringraziato i rappresentanti del Comieco che hanno reso possibile la realizzazione dell’area giochi: “Il vostro è stato un prezioso regalo per la comu-nità di Afragola ma soprattutto per tutti i bambini afragolesi”. Ha esordito l’On. Tuccillo lasciando poi spazio ad un picco-lo spettacolo realizzato dagli alunni della scuola che hanno voluto ringraziare con canti e balli sia la società che ha donato le giostre che l’amministrazione comuna-le. L’inaugurazione si è conclusa con una conferenza durante la quale il Sindaco ha nuovamente ringraziato il Consorzio na-zionale e ha promesso di sviluppare, am-pliare e concretizzare i prossimi progetti di rivalutazione e rifunzionalizzazione ambientale partendo dalla rivalutazione di un terreno, retrostante l’istituto, ricevuto in dono da un privato e che il Comune do-nerà alla scuola e dalla ripresa dei lavori del centro L.u.m.o.

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Afragola

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La “fase 2” inizia nel migliore dei modi: la maggioranza lancia la sfida sullo sviluppo

Il consigliere comunale de “La Svolta”, Gennaro Riccio, spiega il percorso e gli obiettivi della coalizione di governo per scri-vere il Piano urbanistico comunale e quello commerciale garantendo al paese un nuovo corso di crescita sostenibile. Revocare

l’incarico affidato a Ciamarra nel 2005. Bando esterno per selezionare professionalità e con l’ausilio dell’Università: “. Il nostro paese registra una carenza di standard urbanistici impressionante rispetto alle sue dimensioni demografiche, mancano del tutto i

parcheggi pubblici, il verde attrezzato, luoghi di pubblico interesse attrezzati ed opere di interesse sovracomunale”.

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CAIVANO - La coalizione di governo, guidata dal sindaco Monopoli, mette mano ai grandi problemi legati all’idea da città da realizzare ed alla programmazione del-lo sviluppo. Oltre ad aver ripristinato in alcuni casi la legalità ed in altri i principi di buona amministrazione, la “fase 2” pre-vede un’accelerata sui grandi temi. A par-tire dal Piano urbanistico comunale (Puc). Il vecchio Piano regolatore generale (Prg). Che non riguarda solo una questione le-gata all’urbanistica ma si tratta di un atto che condiziona lo sviluppo di un territorio per decenni. Si parte da un dato di fatto. Nonostante sia stato affidato nel 2005 un incarico esterno all’architetto Massimo Pica Ciamarra, ad oggi, nel 2016, agli atti del Comune non c’è nessuna bozza di Puc. Anzi, mancano persino gli indirizzi sui quali dovrà esprimersi prima il consi-glio comunale e poi la cittadinanza e tut-te le realtà sane operanti sul territorio in manifestazioni pubbliche che il Comune organizzerà ad hoc sullo sviluppo urbani-stico. L’idea è quella comunque di affidare la redazione del Puc agli uffici col supporto dell’Università in un clima partecipato che deve coinvolgere tutte le forze politiche. Perché si tratta di un tema da tenere fuori e lontano dagli interessi del piccolo orticel-lo. Partiamo dalla cronistoria per arrivare all’amministrazione Monopoli. Negli anni si sono spesi soldi, sono stati prodotti atti ma sul piano concreto ed ope-rativo relativo al Puc è stato fatto poco o nulla. Il Comune di Caivano è dotato di un Piano Regolatore Generale adottato con deliberazione commissariale numero 2 del 04 maggio 1995, approvato con delibera-zione del Commissario prefettizio numero 41 del 03 maggio 1999, reso esecutivo Dpg di Napoli numero 634 del 16 settembre 1999 (pubblicato sul Burc numero 66 del 04/10/1999). Il decreto veniva annullato dal Consiglio di Stato con sentenza nume-ro 2286 del 2005 ed il piano definitivamen-te approvato con Decreto sindacale pubbli-cato sul BURC numero 50 del 03 ottobre 2005. Poi si arriva ad un punto di svolta.

Con deliberazioni di giunta municipale numero 33 del 20 gennaio 2005 e numero 270 del 09 giugno 2005, veniva conferito prima all’architetto Massimo Pica Ciamar-ra, e quindi alla società “Studio PCA-INT Pica Ciamarra Associati S.r.l”, l’incarico di redazione del Piano Urbanistico Comunale (Puc) e del Regolamento Urbanistico Edi-lizio Comunale (Ruec) con un impegno di spesa di 244mila euro. Incarico regolato da una convenzione sot-toscritta dalle parti. Con deliberazione del commissario straordinario numero 67 del 13 febbraio 2007, l’incarico a Ciamarra veniva esteso all’elaborazione dello studio acustico e zonizzazione acustica del terri-torio comunale con un impegno di spesa aggiuntivo di ventimila euro. Con delibe-razioni di giunta numero 181 del 14 otto-bre 2010 e la numero 239 del 22 novembre 2010 l’incarico veniva ancora integrato con un corrispettivo aggiuntivo di 40mila euro oltre iva ed oneri con la giustificazio-ne di un presunto maggiore impegno del professionista incaricato in relazione alle nuove disposizioni normative e le com-petenze estese alla redazione della “Vas” e dei piani di settore, con un impegno di spesa aggiuntivo di 87mila euro. Arrivia-mo al 2016 e agli atti il sindaco Simone Monopoli non ha trovato nulla. Nemme-no la bozza di Puc. Ecco perché uno dei principali obiettivi resta quello di mettere mano ad uno strumento indispensabile per programmare e attuare l’idea di città che si vuole realizzare. Gennaro Riccio, consigliere comunale della civica “La Svolta”, architetto di pro-fessione e punto di riferimento sulle que-stioni tecniche. Perché può dare, al di là del ruolo politico che riveste, un contributo determinante per rilanciare un settore dove per decenni ha vissuto di immobilismo, al-meno se si leggono le carte relative al Piano urbanistico comunale. “Una delle priorità della nostra amministrazione - dichiara Gennaro Riccio a “Mosaico” -, fin dal pri-mo giorno che ci siamo insediati, è la re-dazione del nuovo Piano Urbanistico Co-

munale e del Siad, più comunemente noto come piano commerciale. La prima azione messa in campo è stata verificare il lavoro fin qui svolto dal professionista incaricato nel lontano 2005, il professore Massimo Pica Ciamarra; verifica che ha dimostrato che nonostante il tempo trascorso, fino ad oggi non è stata tracciata nemmeno una linea sul nuovo Puc. Senza voler entrare nel merito della questione, visto che si deve partire da zero, abbiamo deciso anche per motivi strategici, di revocare l’incarico al tecnico. La nuova legge urbanistica del-la Regione Campania ha reso il Puc uno strumento più flessibile. Esso si compone di una componente strutturale e di una componente operativa. Quest’ultima – continua il consigliere Gennaro Riccio - rappresenta la parte flessibile del piano e richiede una continua pianificazione. Per tali motivi riteniamo, per la redazione del Puc, di istituire un ufficio di Piano com-posto da diverse figure professionali: agro-nomo, geologo, sociologo, operatori Gis, e naturalmente architetti e ingegneri esperti in pianificazione. Le varie figure verranno selezionate attraverso un bando pubblico dove possono partecipare tutti coloro che

Puc e Siad

a cura di Angelica Petrellese

19 Marzo 2016

Caivano

Gennaro Riccio

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hanno i requisiti richiesti. Il coordinamen-to del Piano sarà affidato al Dipartimento di Urbanistica dell’Università di Napoli Federico II, con questa nuova strategia si colgono due risultati, uno avere un ufficio di urbanistica adeguato e formato sui nuovi processi di pianificazione, l’altro non tra-scurabile di natura economica, infatti la nuova impostazione per la redazione del PUC comporterà una spesa totale di circa 150mila euro a fronte dei 340mila euro pre-visti precedentemente, con un notevole ri-sparmio per l’Ente”. Insomma, Riccio trac-cia la linea che l’amministrazione intende seguire nel rispetto del programma elettora-le. E spiega come si raggiunge il massimo risultato con il minimo sforzo. Si tutela la trasparenza in quanto non ci sa-ranno professionisti con incarichi diretti, ma attraverso un bando pubblico l’ammi-nistrazione avrà la possibilità di scegliere i migliori. Formando un “pool” in grado di mettere su carta e in tempi rapidi le indica-zioni che arriveranno dal consiglio comuna-le, dai partiti, dalle associazioni di categoria e da tutte le realtà sane operanti sul terri-torio. Avendo la certezza di raggiungere in tempi relativamente rapidi il risultato e con una spesa di gran lunga inferiore rispetto a quanto preventivato dalle amministrazio-ni precedenti. In netta discontinuità con le precedenti gestioni, le quali hanno affidato e ampliato incarichi professionali senza che agli atti ci fosse una bozza di Puc. “La redazione del Puc – continua Genna-ro Riccio - oltre ad essere un adempimento di legge, è diventata una priorità a cui non si può più prescindere. Negli ultimi anni si è pensato solo alla edificazione privata co-struendo molti alloggi, senza preoccuparci di costruire anche la cosiddetta città pub-blica. Il nostro paese registra una carenza di standards urbanistici impressionante rispetto alle sue dimensioni demografiche, mancano del tutto i parcheggi pubblici, il verde attrezzato, luoghi di pubblico interes-se attrezzati ed opere di interesse sovraco-munale. Negli ultimi anni registriamo un calo di popolazione dovuto anche a feno-meni di emigrazione dei nostri concittadini, che date le condizioni preferiscono emigra-re in altre realtà, pertanto con la redazione del nuovo Puc occorre dare priorità agli aspetti legati alle attrezzature pubbliche, rendendo la città più vivibile, solo così si può invertire il fenomeno di spopolamento in atto e creare nuova domanda di edilizia privata”. Anche questa considerazione è degna di nota perché non è possibile avalla-re ancora la politica attuata negli anni scorsi dove si è dato sfogo solo all’edilizia priva-ta, alla realizzazione degli appartamenti, ad una cementificazione del territorio senza che ci fosse un’idea di città complessiva da

attuare. Riccio, inoltre, non dimentica altre priorità, soprattutto quella legata al “Siad”, ossia al rilancio del commercio. Un atto che viaggia di pari passo rispetto al Puc. “Contestualmente - dichiara Gennaro Riccio - al Puc bisogna mettere mano final-mente al Siad, anche su questo fronte regi-striamo un ritardo ormai ventennale. Già troppe occasioni si sono perse in passato, vedi la realizzazione dell’outlet di Marcia-nise, che come molti sapranno doveva esse-re realizzato sul nostro territorio, ma grazie alla miopia della classe politica passata, ciò non è avvenuto con grave danno per il nostro paese sia in termini occupazionale che di nuove tasse, il comune di Marcianise incassa ogni anno circa due milioni di euro di Imu e Tarsu dal centro commerciale. Solo con la redazione di questo importantissimo strumento possiamo pianificare una politi-ca commerciale che possa dotare il terri-torio di spazi dedicati alla medie e grandi strutture di vendita. Ecco - continua Riccio - queste sono le sfide che una buona am-ministrazione deve vincere, e quando parlo

di amministrazione mi riferisco non solo alla maggioranza, ma anche alla minoran-za, poiché su queste tematiche così impor-tanti, come il Puc e il Siad, c’è bisogno del coinvolgimento di tutti. A tal riguardo non posso non evidenziare il comportamento a dir poco ambiguo della minoranza che se da un lato, si mostra propositiva, soprattut-to da parte del Partito Democratico, con la discussione aperta nel Consiglio Comuna-le tenutosi giovedì 10 marzo, poi dopo soli due giorni viene affisso un manifesto dai partiti di minoranza chiedendo al sindaco di dimettersi. Capisco le critiche – conclude Riccio -, ma a mio avviso, uno dei problemi della classe politica in generale è l’assolu-ta mancanza della cultura della sconfitta: come si può chiedere ad un sindaco di di-mettersi dopo solo otto mesi di amministra-zione dimostrando poco rispetto anche per il voto dei caivanesi? Caivano ha bisogno di essere amministrata bene e tutti dobbia-mo fare la nostra parte nel miglior modo possibile; solo così possiamo sperare di in-nescare quel tanto auspicato cambiamento che da troppi anni tutti noi attendiamo”.

www.napolimetropoli.it - il portale “all news” dell’area nord di Napoli 1119 Marzo 2016

Caivano

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Cinque assessori tecnici esterni di “alto profilo”per il definitivo “salto di qualità”

Il sindaco ha mantenuto la promessa: “Un valore che si aggiunge a quello della locale classe politica per affrontare le emergen-ze causate da decenni di malamministrazione”. Rosario Poliso al Bilancio, Antonio Baldi alla Tutela ambientale, Michele Cor-

cione agli Affari generali, alle Attività produttive e al Contenzioso, Marco Fiorucci il “super tecnico” con delega all’Urbanistica, Lavori pubblici, Cimitero e Manutenzioni mentre la dirigente scolastica Lina Cantone si occuperà della pubblica istruzione

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CAIVANO - Il sindaco Simone Monopoli nomina la nuova giunta. La “fase 2” inizia con un governo di cinque assessori tecni-ci esterni di “alto profilo”. Ecco i nomi e le deleghe dei componenti dell’esecutivo municipale. Rosario Poliso, dottore com-mercialista e revisore dei conti, si occuperà del Bilancio, della Ragioneria, delle Finan-ze, dei Tributi, del Patrimonio e della Par-tecipazione; ad Antonio Baldi, geologo di professione, il sindaco ha affidato la Tutela ambientale; all’avvocato Michele Dulvi Corcione gli Affari generali, gli Affari le-gali, il Contenzioso, il Personale, Attività produttive e la Polizia locale; all’ingegnere civile ed edile Marco Fiorucci il sindaco ha consegnato le deleghe all’Urbanistica, Lavori pubblici, Cimitero e Manutenzioni mentre la Pubblica istruzione, la Cultu-ra, lo Sport e lo Spettacolo a Lina Can-tone, unico assessore di Caivano attual-mente dirigente scolastico a Cardito. Cinque professionalità di “alto profilo”. I curricula parlano chiaro. Rosario Poliso vanta docenze in atti-vità di formazione: docente fondazione “Odec” di Benevento, di Cosenza, di Crotone. Docente e relatore in diversi seminari di preparazione per i reviso-ri Enti locali. Tra l’altro è cofondato-re dell’Associazione “Entilab” avente come scopo istituzionale “diffondere il sapere e le conoscenze per la costruzione del bilancio partecipato”. Ancora: nel 2015 è stato consulente “Adisu” Università “Fe-derico II” di Napoli e dal 2011 è segretario della commissione di Studio “Enti locali” dell’Ordine dei dottori commercialisti e de-gli esperti contabili. L’assessore alla Tutela ambientale, Antonio Baldi, geologo, vanta all’attivo esperienze da dirigente all’Am-biente al Comune di Giugliano, dirigente al Comune di Napoli dell’ufficio Demolizioni del Dipartimento Assetto del territorio fino a ricoprire presso il Comune di Castellam-mare l’incarico di Comandante della Po-lizia municipale. Inoltre, nel 2003 è stato incaricato dall’allora sindaco di Napoli di

redigere come progettista gli elaborati ge-ologici per il Prg cimiteriale del capoluogo partenopeo. L’avvocato Michele Dulvi Corcione, as-sessore agli Affari legali, Affari generali, Personale, Attività produttive e Polizia lo-cale, dottore di ricerca a seguito di concorso nazionale in “Scienza politica ed istituzio-ni in Europa” presso la facoltà di Scienze politiche all’Università “Federico II” ed ha conseguito un master in “Risoluzione e conciliazione delle controversie familiari” presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Maggiore in congedo dell’Aeronautica mi-litare ha svolto numerosi incarichi nell’am-bito dell’Amministrazione Difesa. E’ stato, inoltre, docente incaricato della cattedra di Diritto internazionale umanitario presso la

facoltà di Scienze politiche dell’università di Napoli “Federico II” e docente incarica-to della cattedra di Diritto penale militare. E’ docente a contratto presso l’Università “Parthenope” di Napoli. L’assessore Marco Fiorucci, ingegnere ci-vile ed edile, dottore di ricerca di recupero edilizio e innovazione tecnologica, vanta una serie di consulenze su incarichi di giu-dici, avvocati e privati in Preture e Tribu-nali della Corte di Appello di Napoli non-ché ha svolto attività professionale come progettista di importanti opere presso Enti pubblici. Dal 2004 al 2015 amministratore e socio di capitale della società di Servizi e di ingegneria “Area tre” mentre dal 1996 al 2006 socio di capitale e responsabile tec-

nico della “prevenire servizi per la qualità delle aziende”. L’assessore alla Pubblica istruzione Lina Cantone, residente a Caivano, laureata in Scienze biologiche, specializzata in Mi-crobiologia con un’esperienza da docente presso l’Università di Napoli “Federico II”, facoltà di Medicina e Chirurgia, vanta 44 di servizio presso la scuola pubblica, con un’esperienza da docente anche presso la scuola media “Cilea” di Caivano; Cantone attualmente guida da dirigente scolastico l’Istituto comprensivo “Marco Polo – Ga-lileo Galilei” di Cardito. Il sindaco si mostra soddisfatto: “Si tratta di nomi che non hanno bisogno di presen-tazioni – dichiara Simone Monopoli -. I curricula parlano chiaro. Partiamo con 5

assessori, tecnici esterni, di “alto pro-filo” per aprire finalmente la cosiddet-ta “fase 2” durante la quale il gover-no locale metterà mano ad importanti provvedimenti amministrativi di ampio respiro cercando un confronto che sia di contenuto anche con la minoranza puntando ad uno spirito nuovo che possa garantire alla città una fase di proficuo lavoro nell’interesse comune. Questa giunta raccoglie un importan-te testimone lasciato dalla precedente amministrazione e se oggi il governo

locale può partire spedito verso la soluzio-ne dei problemi e la programmazione del futuro è proprio grazie a quanto fatto da-gli assessori politici nei primi otto mesi di mandato. La giunta di tecnici esterni è stata nominata per garantire un valore aggiun-to rispetto all’importante valore garantito dalla locale classe politica. In un momento storico come quello attuale e con i problemi che abbiamo ereditato in tutti i settori, dove siamo stati costretti a partire dal ripristino della legalità, la maggioranza ha deciso di aprirsi a nuove professionalità, esterne al circuito politico, in modo da poter dispor-re di nuove energie che sommate a quelle locali e politiche potranno garantire alla città il definitivo salto di qualità”.

Ecco la nuova giunta

a cura di Angela Terracciano

19 Marzo 2016

Caivano

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Sulla valutazione della giunta Sirico dice una cosa ed il Pd ne fa un’altra

In Consiglio Monopoli presenta gli assessori esterni e Sirico dichiara: “Anacronistico nel 2016 fare discussioni intorno alle ori-gini degli assessori. Spetta al sindaco scegliere i propri collaboratori, non spetta né alla maggioranza e né all’opposizione. Come potrei adesso dire che gli assessori non vanno bene se non sono di Caivano? È una questione interna alla maggioranza e quindi

noi non vi entriamo”. Detto, fatto. Domenica scorsa il Pd diffonde un manifesto contestando gli assessori “forestieri”…

a cura di Giovanni Sivero

CAIVANO - Criticare l’opposizione po-trebbe apparire una posizione di parte. So-prattutto se lo si fa attraverso la diffusione, seppur legittima, delle opinioni. Quando si lascia la parola ai diretti interessati ed emer-ge in maniera evidente un’incoerenza asso-luta, allora il discorso cambia. In settimana si è svolto il consiglio comunale durante il quale il sindaco di Caivano ha presenta-to la giunta. Il commento di Luigi Sirico, che dovrebbe rappresentare il pensiero di tutta la coalizione di minoranza, ha sor-preso tutti per i toni e per i contenuti. Ecco cosa ha dichiarato l’esponente del Pd: “(…) Debbo fare, però, come dire, una piccola precisazione – dichiara Sirico -. Personal-mente non ho fatto mai questioni locali, sarebbe credo anacronistico nel 2016 fare discussioni intorno alle origini degli asses-sori. Francamente è una cosa che non mi appassiona. L’ho detto anche in un breve articolo per questo sono stato ripreso dal suo addetto stampa che ha detto che sono spocchioso quando ho dichiarato che non mi interessava degli assessori. Mentre devo dire che gli assessori sono di esclusiva competenza e di esclusiva responsabilità del sindaco. L’assessore è una emanazione del sindaco e quindi non credo che nessu-no di noi, di maggioranza e di opposizione, debba intervenire sull’argomento. Ma non per spocchia, perché credo che la legge lo dice chiaramente. Cioè spetta al sindaco scegliere i propri collaboratori, non spetta né alla maggioranza e né all’opposizione. Quindi su questo non sono intervenuto non perché volevo snobbare l’argomento - con-tinua Sirico - ma perché ritenevo che non fosse un argomento di interesse generale. D’altra parte lei sa, sindaco, che io durante la mia campagna elettorale ho dovuto fare una battaglia perché il mio neo maggiore era di aver vissuto a lungo a Caserta e solo da alcuni anni a Caivano. Quindi è fuori da ogni sospetto la mia posizione. Come potrei adesso dire che gli assessori non vanno bene se non sono di Caivano? È una questione interna alla maggioranza e quindi noi non

vi entriamo”. Parola per parola, la dichia-razione di Luigi Sirico in aula sulla nuova giunta. Semplicemente perfetta. Soprattutto se il sindaco ha spiegato a più riprese che gli assessori tecnici sono tutti esterni per-ché si è inteso aggiungere al valore della locale classe politica quello di altre profes-sionalità per fronteggiare le emergenze che Caivano vive dopo decenni di cattiva am-ministrazione e pure affaristica. Sirico dice: “Come potrei adesso dire che gli assessori non vanno bene se non sono di Caivano? Siamo nel 2016, sarebbe anacronistico. È una questione interna alla maggioranza e quindi noi non vi entriamo”. Sapete cosa è successo? Dopo due giorni, la linea di Luigi Sirico sbandierata ai quattro venti, pubbli-camente, in aula, viene smentita dal Pd. Il partito fa l’esatto opposto rispetto a quanto dichiarato da Sirico nel civico consesso. Al punto da diffondere in città, domenica mat-tina, un manifesto dal titolo emblematico: “Il sindaco Monopoli umilia i caivanesi”. Udite, udite. Su cosa? Sulla nuova giunta. Il Pd fa l’esatto contrario rispetto alla linea espressa da Luigi Sirico: contesta le origini degli assessori esterni considerati “forestie-ri”. Non scendiamo nella facile polemica servita dal Pd su un piatto d’argento ma sul fatto che il partito con questo scritto abbia scaricato Luigi Sirico dimostrando che non è lui il “portatore” in aula della linea del partito di Renzi e nemmeno dell’opposizio-ne. La riflessione che emerge è più gene-rale e riguarda gli obiettivi che muovono la minoranza: è in preda alla logica delle stru-mentalizzazioni, delle offese, della voglia di colpire le persone e di impedire che si fac-cia qualcosa di buono per la città. Perché se loro hanno fallito e portato Caivano nel de-grado, non sopportano l’idea che qualcuno possa fare meglio. Non sopportano l’idea che Monopoli possa ripristinare la legalità violata in molti settori, non sopportano che si possa in un anno portare a termine una gara europea per l’affidamento del servizio della raccolta dei rifiuti quando il centrosi-nistra non è riuscito a farlo nei cinque anni

di amministrazione passata. La minoranza non sopporta l’idea che qualcuno possa fare qualcosa di buono per la città e dimostrare quello che ormai è a tutti evidente: il falli-mento di tutta la vecchia classe dirigente. E allora se ne fregano di alzare l’asticella del confronto; se ne fregano dell’interes-se collettivo. L’imperativo è “sparare nel mucchio”, offendere, strumentalizzare. E in quest’ottica tutto fa brodo. Fa niente se si mette a repentaglio, come in questo caso, anche la reputazione di quello che dovrebbe essere, a rigor di logica, Luigi Sirico appun-to, il leader dell’opposizione in aula. L’u-nico obiettivo è quello di criticare e tentare di dimostrare all’opinione pubblica non che Sirico esprima un valore amministrativo superiore, in termini di progetto politico e di governo; ma si parte dal presupposto che il centrosinistra per storia valga poco e di conseguenza, essendone consapevole, deve dimostrare a tutti i costi che chi governa vale quanto il centrosinistra. Poco quanto loro. Il solito gioco al ribasso. E le condi-zioni di Caivano, i problemi, le emergenze che Monopoli sta affrontando, uniche in tut-ta la provincia, lo dimostrano. La domanda sorge spontanea: da cosa nasce la diversità di opinioni e di comportamento sulla linea politica da tenere tra il Pd e la posizione espressa da Luigi Sirico su una questione ri-levante come la nomina del governo locale ed il giudizio sulla giunta? E’ semplicemen-te una leggerezza frutto di un contesto poco politicizzato oppure è un segnale rilevante dove il partito ha scelto di smentire pubbli-camente e dopo un paio di giorni la posizio-ne assunta da Sirico in consiglio comunale?

“Gaffe” della minoranza 1319 Marzo 2016

Caivano

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Il Pd fa polemica sterile mentre la maggioranza sblocca l’iter per realizzare la nuova scuola

L’opposizione colleziona un’altra “gaffe”: pubblica un manifesto generico per spiegare, senza contenuti, che Antonio Barra non ha mantenuto le promesse. Il Pd sbaglia la tempistica. Dimentica che proprio in questi giorni l’amministrazione ha sbloccato l’iter burocratico per dare inizio ai lavori di costruzione della nuova scuola nel rione “Cappuccini”, inizieranno i carotaggi sui suoli per costruire la scuola nel rione “Acquedotto” e soprattutto sono arrivati altri debiti collezionati quando al Municipio c’era Esposito…

a cura di Vincenzo Fico

CRISPANO - Il sindaco e l’amministra-zione lavorano per garantire risultati con-creti alla città dopo anni di immobilismo e sprechi mentre il consigliere comunale Carlo Esposito guida l’opposizione e ciò che resta del Pd locale diffondendo in città dei manifesti definiti sterili dalla coalizio-ne di governo. L’ultimo appare quantome-no inopportuno. Di argomenti seri non ve ne sono: una generica accusa al sindaco Antonio Barra di non aver mantenuto le promesse elettorali. Dimenticando che non siamo al quinto anno di nuovo corso ma semplicemente a nove mesi dal voto. E le accuse del Pd rischiano di diventare ridicole se si entra nei contenuti. Partiamo dal con-cetto dell’opposizione: “Antonio Barra non ha mantenuto le promesse”. E lo si dice pro-prio durante un annuncio storico che arriva dalla Casa comunale: “Tutto pronto per ini-ziare i lavori per la costruzione della scuola nel rione Cappuccini”. Proprio così. Dopo diverse controversie con la ditta vincitrice dell’appalto, si passa alla terza in gradua-toria, visto chela seconda impresa non si è presentata all’invito dell’Ente. Quindi, tut-to pronto per la firma del contratto per dare inizio all’iter burocratico e di conseguenza all’apertura del cantiere. Tutto questo in nove mesi di governo. Quello che Carlo Esposito promette da decenni e non è mai stato capace di realizzare. In nove mesi Barra sblocca l’iter burocratico, si assume la responsabilità di decisioni coraggiose e se fila tutto liscio prima della fine del man-dato i cittadini di Crispano ringrazieranno il sindaco in carica per aver realizzato un vero e proprio sogno: una nuova scuola nel rio-ne Cappuccini. Sempre sul fronte relativo alla costruzione di un’altra nuova scuola, l’amministrazione comunale darà in questi giorni il via libera ai carotaggi sui suoli nel rione “Acquedotto”, altra promessa manca-ta dalle precedenti amministrazioni. Anto-nio Barra è riuscito a sbloccare l’iter ed a far partire i controlli sui suoli occupati da un “cimitero” di autovetture. E da qui pro-seguire fino ad arrivare alla realizzazione dell’istituto scolastico. Insomma, altro che promesse mancate. Barra viaggia spedito

come un treno anche per recuperare i ritardi accumulati dalle precedenti amministrazio-ni. E’ vero, a scanso di equivoci, Antonio Barra ci ha fatto parte. Ma non era il sin-daco. E soprattutto la squadra di governo attuale rappresentava l’opposizione dura a quel sistema di potere e di governo. Ecco perché non basta dire che negli anni scorsi Barra era assessore per giustificare i ritardi ed il fallimento di quell’esperienza. Antonio Barra, a differenza degli altri, ha preso le di-stanze, è stato critico al punto da presentarsi come alternativa recependo il programma e la piattaforma programmatica di “Progetto Crispano”. E adesso sta mettendo mano ai problemi del paese fornendo in soli nove mesi risposte alla collettività che i suoi pre-decessori non sono riusciti a garantire in de-cenni di amministrazione. E siamo solo agli inizi. Consapevoli che il terreno è minato. E strada facendo stanno arrivando altri pro-blemi legati proprio alla passata esperienza. Ricordate i 640mila euro che mancavano nelle casse dell’Ente durante gli anni di Carlo Esposito a causa del problema avuto con la “Gosaf”, la ditta che gestiva la teso-reria? I guai relativi al mancato controllo di quegli anni continuano a pesare sull’attuale amministrazione. Infatti, al Municipio pro-prio in questi giorni è arrivato una richie-sta di risarcimento da parte di “Eni acqua” per gli anni 2013-2014 per un debito di 120mila euro. Perché il Pd e Carlo Esposito non spiegano come mai non si sono accorti di nulla? Come mai Carlo Esposito e il Pd non spiegano come sia possibile che tutto questo sia potuto accadere? Senza dimenti-care l’ammanco di 170mila euro dalle casse del cimitero alle quali bisogna aggiungere altre 100mila euro circa derivanti da debiti ereditati da questa amministrazione e legati sempre agli anni passati. Eppure il sinda-co Antonio Barra non si è mai lamentato, mai una parola fuori posto oppure un’accu-sa al precedente sindaco. Niente di niente. Sta affrontando le difficoltà ereditate senza batter ciglio e con la volontà di chi punta a risolvere i problemi senza alimentare pol-veroni o polemiche. Una lezione di stile al Pd e all’opposizione consiliare che ha as-

sunto un atteggiamento totalmente opposto. “Dall’inizio della consiliatura – dichiara il sindaco Antonio Barra – ho sempre detto che questo paese non ha bisogno di pole-miche e di personalismi ma di una classe dirigente che mette da parte il rancore e si mette a lavoro per tentare di garantire a Crispano buon governo, sviluppo e riso-luzione dei problemi. Capisco il ruolo del-la minoranza ma certe polemiche sterili e gratuite lasciano il tempo che trovano so-prattutto perché ci sono questioni sul tavolo ben più importanti da affrontare. Questio-ni che interessano ai cittadini. Non a caso, stiamo lavorando sodo per sbloccare l’iter burocratico relativo ai lavori di costruzio-ne della nuova scuola nel rione “Cappuc-cini”, un risultato storico. La cittadinanza pretende un paese vivibile, un obiettivo che si raggiunge riuscendo a realizzare servizi, strutture pubbliche come appunto le scuole. Siamo appena da nove mesi in carica ed il bilancio posso dire che è positivo nonostan-te ci siano situazioni inaspettate che ci sia-mo trovati addosso. Prendiamo atto degli errori del passato e lavoriamo per risolverli e rilanciare la politica e lo sviluppo. E sui grandi temi mi farebbe piacere che la mi-noranza abbandonasse la strada dei perso-nalismi, della delegittimazione reciproca, e nel rispetto dei ruoli stabiliti dall’elettorato ci si renda conto che il paese ha bisogno di un clima nuovo e di collaborazione”. Sul-la stessa lunghezza d’onda il vicesindaco Enzo Cennamo: “I nodi arrivano sempre al pettine ed ormai non serve nemmeno più parlare dei guasti che l’attuale minoranza ha causato quand’era al governo di Cri-spano. Bisogna guardare avanti e lavorare sodo come il sindaco e tutta la coalizione sta facendo per rilanciare il ruolo delle istituzioni locali e anche l’immagine della classe dirigente. L’inizio dei lavori per la costruzione della nuova scuola è un merito che rivendichiamo come amministrazione e cercheremo di migliorare con tutto il nostro impegno la vivibilità di un territorio che, da quanto è a tutti evidente, è uscito finalmente dal tunnel dell’immobilismo e dell’incapa-cità”.

Solito copione 1519 Marzo 2016

Crispano

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C’è chi pensa che il problema del traffico si risolva chiudendo lo svincolo dell’Asse mediano

La proposta di tre consiglieri del gruppo “I democratici” crea imbarazzo in maggioranza e pure in città: si tratta solo di una pro-vocazione in quanto non tiene conto degli interessi del territorio. Serve solo ad aprire una polemica con finalità politiche. Senza dimenticare che “i democratici” hanno sottoscritto la tessera al Pd senza aderire al gruppo consiliare. Cosa vietata dalle norme

che regolano la vita del Partito democratico

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FRATTAMAGGIORE – In attesa di scoprire cosa succederà nel Partito De-mocratico, dopo il recente tesseramento dei tre consiglieri comunali, il gruppo dei Democratici ha recentemente protocolla-to una richiesta, firmata da tre consiglieri comunali appunto, che non mancherà di far discutere sia nel merito che nel me-todo.Il documento chiede infatti in modo chiaro e senza indugi, al sindaco Mar-co Del Prete, di procedere con la chiu-sura dello svincolo dell’Asse mediano di Frattamaggiore che confluisce su via padre Mario Vergara. Una richiesta che ha senz’altro colto di sorpresa la maggio-ranza ma che va discussa senza dubbio nel merito, soprattutto per ciò che com-porterebbe in termini di incidenza sulla viabilità dell’intera area a nord di Napoli. In sostanza, il fulcro della proposta con-siste nell’idea di veicolare l’intero traffi-co in uscita verso l’uscita della zona Asi, deviando sostanzialmente il corso di una grossa parte della viabilità che insiste, so-prattutto nelle ore di punta, in quella zona. La proposta ha senz’altro degli aspetti po-sitivi, soprattutto perché prova a recepire un’istanza che proviene da tanti cittadini che vivendo nella zona si trovano nella spiacevole situazione di dover sostanzial-mente condividere gli spazi di vivibilità con uno dei punti più intasati della città e non solo. Tuttavia, nonostante le istan-ze di questi cittadini siano assolutamente comprensibili, l’idea di bloccare intera-mente un asse viario così importante per l’intera area, pare assolutamente avven-tato e privo di una reale comprensione della portata di una simile scelta. Ciò che vogliamo dire è che questa proposta è forse l’esempio emblematico di come, nei territori a nord di Napoli, siamo ormai necessario un coordinamento sempre più stringente tra i vari comuni e gli enti terri-

toriali, al fine di comprendere, soprattutto nell’ottica della città Metropolitana, che non si può più ragionare come singole en-tità staccate dal proprio contesto di riferi-mento. Pensare che si possa chiudere uno svincolo autostradale, soprattutto della portata viaria come quello di Frattamag-giore, senza aver dato vita ad una com-plesso meccanismo di confronto tra i vari centri limitrofi che anche sono investiti di un simile problema è probabilmente un atto di miopia politica non più tollerabile. Immaginate cosa potrebbe accadere se ad un tratto, in un gioco a perdere, ogni co-mune decidesse autonomamente di chie-dere la chiusura degli svincoli al fine di favorire i residenti della aree circostanti, ci troveremmo di fronte ad una situazione di imbarazzante caos che potrebbe a trat-ti sembrare ridicolo se non fosse invece un’ipotesi drammatica. Insomma, sareb-be necessario che certe proposte fossero prive del contenuto populista delle quali spesso si fanno portavoce per diventare invece un vero momento di dibattito e di confronto in ottica del miglioramento globale delle condizioni di vivibilità del-la aree interessate. Il problema dell’inta-samento veicolare, che ha aspetti spesso insopportabili, non si risolve sbandieran-do delle proposte da spot elettorale, ma bensì rimettendo mano all’intero flusso veicolare di una città, come Frattamag-giore, che anche grazie al fatto di essere il centro nevralgico di tanti spostamenti, è stata in grado di diventare punto di rife-rimento unico in un’area molto più vasta sulla quale insiste. L’idea che proponia-mo e che risente quindi di una visione che riteniamo essere più ampia ed onesta nei confronti dei cittadini e dei nostri lettori è che non si può, per quanto apprezzabile, fare leva sulle problematiche dei cittadi-ni proponendo cose oggettivamente im-possibili. Da qui sorge un problema po-

litico, che è poi quello che scriviamo già da tempo, manca in questo caso la guida solida e concreta del Partito Democrati-co. Possibile che i consiglieri comunali, di fronte ad una proposta che apparente-mente cerca di salvaguardare gli interes-si di tanti cittadini, ma che a ben vedere finirebbe per danneggiare sia Frattamag-giore che i comuni limitrofi, siano privi di un’idea e di un progetto? Siamo certi che non sia così, eppure riteniamo neces-sario che anche su questo aspetto il parti-to democratico faccia sentire la sua voce, partendo dall’esempio di questa singola proposta ma propagando questo modo di agire a tutto l’iter amministrativo. Marco Del Prete, lo diciamo da tempo, è stato capace, insieme alla sua giunta, di copri-re anche le lacune che la sua maggioran-za, in taluni casi ha dimostrato, ma non può essere lasciato solo nella proposta. Dunque, la domanda è: cosa pensa il Partito Democratico della proposta della lista satellite de “i democratici”? ritiene fattibile, anche considerando non solo i

Iniziativa del sindaco

a cura di Piero Antonio Costanzo

19 Marzo 2016

Frattamaggiore

Marco Antonio Del Prete

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benefici ma anche i costi che una simile scelta avrebbe, portare avanti questa idea? Non sarebbe più corretto, invece di lascia-re spazio a singole proposte, iniziare final-mente a ragionare prima di tutto dell’as-setto del territorio da un punto di vista globale? Questo darebbe senz’altro il via ad una discussione lunga, ma senza dub-bio costruttiva anche con le liste satellite che avrebbero finalmente la possibilità di mettere in campo idee e progetti che l’at-tuale situazione politica, evidentemente frena. D’altronde anche il metodo, l’idea secon-do la quale, considerata la piena autono-mia di proposta, tra l’altro assolutamente legittima, essendo il gruppo dei demo-cratici regolarmente formato in consiglio comunale, non convince. Certe proposte, anche quando pienamente accettate e con-divise da una parte della maggioranza, an-drebbero prima di tutto discusse al livello politico e poi inglobate all’interno di un progetto ampio di condivisione. Insomma, questa proposta che ripetiamo, ha sicura-mente il pregio di provare a risolvere un problema, pecca proprio nel momento in cui, venendo meno il coordinamento poli-tico, fallisce nel non considerarne i difetti e le problematiche.Ecco perché, e veniamo alla considera-zione più prettamente politica, il sindaco dovrebbe adesso, dopo una fase ammi-nistrativa convulsa e turbolenta, mettere mano anche alla fase politica del suo man-dato. Non dovrebbe più essere possibile, per una maggioranza che vuole dirsi tale, procedere così a ranghi sparsi, nella corsa a chi propone la cosa più innovativa, più demagogica o più populista, mettendo da parte invece il progetto complessivo di ri-assetto della città promesso in campagna elettorale. Senza dubbio, l’atteggiamento volitivo di molti consiglieri, è indice del-la volontà di questa maggioranza di fare, di produrre di lasciare un segno tangibile sulla città e non abbiamo nemmeno dub-bi ad affermare che è evidente che non ci potesse essere alcuna alternativa ad essa. C’è però un evidente necessità di registra-re meglio i percorsi, che magari saranno più semplici e lineari quando le partite politiche, soprattutto quello sul prossimo assetto della squadra amministrativa, sa-ranno chiusi. Lo diciamo da tempo, quan-do il partito democratico deciderà che è il momento di riprendere in mano il gioco di questa nuova fase, rimettendosi al cen-

tro dello scacchiere politico e determi-nandone le sorti, sarà tutto più semplice e cristallino. Tutto ciò fa ovviamente parte dei meccanismi della politica, non deve sorprendere nessuno ed è in questa ottica che vogliamo inquadrare questa proposta, quella cioè di un segnale politico chiaro lanciato da un gruppo politico presente in consiglio comunale di presenza e di pro-posta.Nulla di tutto ciò rappresenta necessaria-mente un male se, subito dopo però, certe “provocazioni” politiche lasciano spazio alla programmazione. Esattamente ciò che riteniamo sia necessario adesso, ri-partendo da un dato: esiste la possibilità che la bretella dell’asse mediano che va verso Caivano-Cardito possa essere un giorno conclusa? Perché sembra che a tut-ti sfugga qual è l’aspetto più importante di quanto stiamo discutendo, cioè l’enne-simo mancato completamento di un’opera che dovrebbe, quello sì, liberare l’intera are fornendo allo stesso tempo un servizio a molti e favorendo l’ottica dell’interes-se globale. Le istanze non devono restare inascoltate, questo è certo. I tanti cittadini aspettano da anni una ri-sposta rispetto a questo argomento, ma è necessario fornirla con senso di respon-sabilità e non aizzando gli animi nella speranza che ciò crei spazi politici. Non riteniamo sia questo il caso, senza dubbio la proposta dei “democratici” è genuina e rivolta all’interesse dei cittadini, tut-tavia, ha senza dubbio l’effetto di creare una difficoltà all’amministrazione: dare corso a quanto chiesto, sapendo del possi-bile danno collaterale inferto alla città ed ai comuni limitrofi, o rispondere con re-sponsabilità, lasciando tuttavia inascoltate le richieste di molti cittadini? Questo tipo di considerazioni si risolvono sempre allo stesso modo, governare non significa viag-giare per slogan, ma significare mostrare capacità di visione. Il sasso nello stagno è lanciato, nessuno ritiene oggettivamente plausibile che il sindaco possa dare corso ad una simile richiesta, ora però a lui toc-ca l’onere di rilanciare trovando una so-luzione brillante ad un problema storico, salvaguardando, se possibile, gli interessi generali della città. Un compito non da poco, che questo sin-daco ha già dimostrato di saper svolgere, nella nefasta occasione dell’interruzione del servizio ospedaliero, dove, insieme ai suoi assessori e gambe in spalla ha trova-

to il modo di riparare un danno ingente e di rilanciare addirittura trasformando un danno in un’opportunità. Ecco, ha anche oggi, dopo questa proposta, una possibilità simile sperando che il partito democratico e le sue professionalità vogliano dare una mano seria e concreta nella risoluzione di un problema molto sentito. Potrebbe ma-gari rilanciare impegnandosi a trovare una soluzione per il completamento dell’ope-ra, potrebbe persino provare una proposta creativa di traffico alternato, insomma le possibilità sono tante. Siamo sicuri che saprà stare lontano dalla demagogia e lon-tano dalle proposte che fanno consenso ma che creano più problemi delle soluzio-ni che riescono a dare. L’ennesima sfida per un’amministrazione che si appresta a consegnare alla città il suo primo anno di mandato in una condizione di salute for-te e vigorosa. I risultati parlano bene del percorso di Marco Del Prete, le insidie vengono, come al solito, dalle dinamiche politiche impazzite. Quelle dinamiche portate avanti da chi ama la politica per la politica e il continuo gioco delle sca-tole cinesi. Gli attuali assetti sono in mu-tamento, soprattutto quelli politici, il Pd è compatto ma non ha trovato ancora la forza per emergere con vera unità d’inten-ti. Questa è l’ennesima possibilità che gli viene offerta, siamo sicuri che non man-cherà di prenderla al volo, trasformando l’ennesimo “tam-tam” in un progetto di sviluppo del territorio. Staremo a vedere.

www.napolimetropoli.it - il portale “all news” dell’area nord di Napoli 1719 Marzo 2016

Frattamaggiore

diretto da Antonio Auricchio

Direttore responsabile: Antonio AuricchioCaporedattore: Giovanni Sivero

Comitato di redazione: Angelica Petrellese, Domenico Sepe, Vincenzo Fico, Giuny Terracciano

Angela Terracciano, Pier Antonio Costanzo.

Mosaico Live [email protected]

Edito da “A ssociazione Mediterraneo e Città” sede legale Corso Meridionale, 69 - Afragola (N a)

aut. del trib. Napoli N. 54 del 13/07/2009

Tuccillo Arti Grafiche s.r.l.Via dell’Indipendenza, 37 - Afragola (Na)

Tel. 081 8601021 - Fax 081 8527473e-mail: [email protected]

Chiuso in tipografia il 17 Marzo 2016

Periodico di attualità, politica, cronaca, approfondimento e sport

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Il 25 marzo terminano i lavori all’ospedale “San Giovanni di Dio”

Il pronto soccorso dell’Ospedale “San Giovanni di Dio” di Frattamaggiore è ancora chiuso dalla notte del 28 ottobre. Da allora si sono spese molte parole, sono stati scritti decine di articoli, ci sono stati anche diversi servizi televisivi. Siamo andati diret-tamente dal sindaco Del Prete per per capire quale sia lo stato dell’arte e fare chiarezza su questa vicenda. Marco Del Prete:

“L’Asl ci ha assicurato che a metà aprile il Pronto Soccorso tornerà in funzione”

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FRATTAMAGGIORE - Il pronto soccor-so dell’Ospedale “San Giovanni di Dio” di Frattamaggiore è ancora chiuso dalla notte del 28 ottobre quando, a seguito di una ec-cezionale pioggia torrenziale, vi fu l’alla-gamento di alcuni locali della struttura. Da allora si sono spese molte parole, sono stati scritti decine di articoli, ci sono stati anche diversi servizi televisivi. “Mosaico” ha scelto di interpellare direttamente il sinda-co di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete per capire quale sia lo stato dell’arte e fare chiarezza su questa vicenda. Senza troppi giri di parole, siamo andati subito al cuore della questione.Quando sarà riaperto il pronto soccor-so? “Rispondo con le parole che lo stesso Re-sponsabile dei Lavori, l’ingegnere Gal-diero ha riferito al sottoscritto ed al Com-missario Straordinario durante l’ultimo sopralluogo effettuato: il 25 marzo termi-neranno i lavori ed a metà Aprile il Pronto Soccorso tornerà in attività”. Nei fatti manca meno di un mese, ma facciamo chiarezza: qualche giornale ed una trasmissione televisiva andata in onda recentemente su una rete locale, hanno sostenuto che sulla questione vi fossero delle carenze del Comune. “Nulla di più sbagliato, prima di scrivere o di dire cose errate e senza alcun senso, basterebbe informarsi un po’ su qualsi-asi enciclopedia o anche su internet, per capire che il Comune di Frattamaggiore non ha nessuna competenza. Le Asl infatti, sono aziende dotate di autonomia organiz-zativa, gestionale, tecnica, amministrativa, patrimoniale e contabile. Ne consegue che non è l’Amministrazione Comunale a sta-bilire né l’intervento né la tempistica dello stesso, bensì l’Azienda Sanitaria Locale”.Quindi i ritardi sono dovuti all’ASL?“Guardi, non penso che sia il caso di sta-bilire colpe o meriti. Qui si sta parlando della salute dei cittadini ed è bene capire in che modo risolvere i problemi piuttosto che perdersi in sterili discorsi su eventuali

attribuzioni di colpe. Tenga presente che il nuovo Commissario Sanitario si è insedia-to solo il 12 Novembre ed ha dovuto far fronte a situazioni molto complicate. Noi dal canto nostro, gli abbiamo sempre for-nito il massimo supporto”. Quindi il comune è intervenuto fattiva-mente per la risoluzione del problema?“Assolutamente si. Come le dicevo poc’an-zi, nonostante non avessimo competenza specifica, non siamo rimasti a guardare, ma abbiamo dato fin da subito il nostro fattivo contributo. A conferma di quanto dico, ci sono le parole dello stesso Diret-tore Sanitario dell’Ospedale, che il 4 Di-cembre 2015 presso la Regione Campania, in una riunione della Commissione Sanità presieduta dal Consigliere Regionale Lello Topo, ebbe a dire che i tecnici del comu-ne di Frattamaggiore sono stati di grande supporto all’ufficio tecnico dell’A.S.L. per poter capire quali erano i percorsi e gli al-lacciamenti giusti e consoni”. Eppure qualcuno ha addebitato proprio al Comune di Frattamaggiore le cause del ritardo dei lavori. La stessa ASL in una nota stampa ha fatto sapere che in data 29 dicembre il Comune di Fratta-minore autorizzava lo svolgimento dei lavori, mentre solo nella giornata del 7 gennaio, il Comune di Frattamaggiore emetteva il proprio nullaosta…“Torno a ripeterle che non penso sia il caso si mettersi a distribuire colpe ma, dato che insiste, le dico che probabilmente la con-fusione potrebbe essere scaturita da una incomprensione tra le amministrazioni. Il Comune di Frattamaggiore infatti, ha au-torizzato i lavori in data 29 dicembre 2015 come si evince dalla determina pubblicata sul nostro sito internet”. Fugato ogni dubbio sulla questione, tor-niamo al punto iniziale: lei si sente di rassicurare i cittadini sull’apertura del Pronto Soccorso?“Sono fiducioso, ho stima del Commissa-rio Straordinario dell’ASL Napoli2Nord e sono sicuro che le sue parole non saranno

smentite. Personalmente, da medico pri-ma ancora che da Sindaco, so benissimo quale sia l’importanza del nostro presidio ospedaliero, sia per la nostra città che per l’intero circondario. Per questo continuo a seguire direttamente l’avanzamento dei lavori, per fare in modo che gli stessi si svolgano nel minor tempo possibile e nel miglior modo possibile. Ricordo ancora gli articoli di alcuni giornali per i quali ci sarebbe stata la volontà politica di te-nere chiuso il nostro Ospedale, allora non ho replicato e non lo farò adesso. Anche se sono in carica da poco, penso che i cit-tadini di Frattamaggiore hanno compreso che il sottoscritto ha sempre preferito i fat-ti alle chiacchiere e l’apertura del Pronto Soccorso sarà la giusta risposta a quanti hanno screditato questa Amministrazione. Un’Amministrazione che in pochissimo tempo ha già risolto problemi decennali. Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo senza clamore, lavorando a testa bassa, perché siamo consapevoli del senso di re-sponsabilità dei nostri ruoli e abbiamo ve-ramente a cuore la nostra città”. Insomma, dalle parole chiare del sinda-co si evince in modo netto come, anche su questo importantissimo aspetto che ri-guarda la città e non solo ci sia stato un impegno a tutto campo. Un approccio ed una dedizione alla risoluzione dei proble-mi nei quali si sono evidenziati due fattori importanti: il primo, l’importanza di avere un capo dell’amministrazione che si inte-

L’annuncio del sindaco

a cura di Piero Antonio Costanzo

19 Marzo 2016

Frattamaggiore

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ressa in prima persona, anche coinvolgen-do la propria rete politica, per risolvere le problematiche del territorio. Il secondo, riguarda invece l’importanza di avere una macchina amministrativa efficiente e capa-ce di governare i processi e adoperarsi per eseguire in modo chiaro gli indirizzi politici e anche da questo punto di vista i dirigen-ti di settore del comune di Frattamaggiore non mancano di dimostrare competenza e grande impegno. Ora ci si aspetta un chiaro rilancio della struttura ospedaliera, che ser-ve non solo Frattamaggiore ma tutti i co-muni limitrofi. Un rilancio che tra l’altro il sindaco ha già ampiamente preannunciato e

che sembra, al momento, avanzare a grandi passi. Saremo attenti e vigili sulla vicen-da che riguarda il “San Giovanni di Dio”, perché è questione che interessa i cittadini e soprattutto che investe la salute pubblica. Non saranno accettate beghe politiche o ul-teriori ritardi, e riteniamo che al momento, le parole del sindaco siano rassicuranti sul futuro. La presenza del consigliere regiona-le Topo, ha aggiunto ulteriore colore politi-co, chiarendo quanto sia importante stabi-lire una filiera di dialogo con le istituzioni sovracomunali che compiono a loro volta pienamente il loro dovere quando si pongo-no al fianco degli enti territoriali, tastando

con mano la grande necessità di soluzioni ai problemi che sorgono. Infine, un mo-mento di chiarezza che il sindaco ha voluto trasmettere ai cittadini che rilancia ancora di più il tema della corretta comunicazione negli enti locali. Comunicare con i cittadini in modo corretto evita che si creino momenti di corto circuito nei quali, a pagare, resta sempre la verità. Ringraziamo quindi il sindaco, che dimo-stra attenzione anche da questo punto di vi-sta. Ribadiamo inoltre che sulla questione del presidio ospedaliero resterà altissima la nostra attenzione, così come ci chiedono i nostri lettori.

www.napolimetropoli.it - il portale “all news” dell’area nord di Napoli 1919 Marzo 2016

Frattamaggiore

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Tempi lunghi per riaprire corso Cesare Battisti. Via Marconi presto tornerà alla normalità

La parte antica del paese abbandonata da tempo in stato di degrado. Palazzi pericolanti, immobili fatiscenti e voragini, strade chiuse. Chiacchio: “Servono soluzioni immediate e concrete”. L’assessore ai Lavori pubblici Anna Auriemma: “Presto si ve-dranno i risultati del nostro lavoro. Tutto pronto per la riqualificazione di piazza San Biagio e piazza Madonna delle Grazie”

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CARDITO - Il centro storico rappresenta la priorità dell’amministrazione. E basta farsi un giro per capire quanto il centro an-tico sia stato sacrificato negli anni scorsi sull’altare della cementificazione e degli interessi, anche illegittimi, di una parte ben definita della locale classe politica con l’imprenditoria edile. Il risultato? Mol-ti residenti sono scappati; i commercianti hanno chiuso bottega; palazzi degradati e fatiscenti; crolli di edifici, voragini, immo-bili puntellati, strade chiuse al traffico. Un paese morto. Sotto tutti i punti di vista. Un ghetto dormitorio. Senza dimenticare che la stragrande maggioranza delle famiglie indigenti, se si analizzano gli ultimi dati forniti dal Comune, risiede proprio nel centro antico. Un’analisi senza pietà, senza appello, che conferma più di qualsiasi altro indicatore quanto la locale classe dirigente sia stata incapace, inadeguata, incompeten-te. Adesso il sindaco Giuseppe Cirillo deve cambiare marcia. Non più annunci. Ma cose concrete. E il centro storico dev’esse-re la priorità. E il primo segnale a favore del primo cittadino riguarda proprio come si è comportato sulle lottizzazioni di via Roma: come primo atto, nello “biennio”, bocciò i Pua e fermò la costruzione di ben 74 appartamenti. Affermando una linea urbanistica ed un’idea di città nettamente distinta e distante da quella tendenza a ce-

mentificare, anche contro legge, che ha ca-ratterizzato le passate amministrazioni. Un segnale positivo quello lanciato da Cirillo che adesso deve tramutarsi in atti concreti per rilanciare il centro antico. Pure perché alcuni settori della coalizione di governo puntano tutto sul rilancio e la riqualifica-zione del centro antico. “Bisogna invertire la rotta e passare ai fatti perché il paese non rinasce certo con gli annunci – dichiara Pasquale Chiacchio, consigliere comunale della civica “Cardito democratica” -: tra qualche settimana pos-siamo dire di dover tracciare il bilancio del primo anno di governo e sul centro stori-co non è stato fatto nulla. Sento parlare di Puc, di proposte, di idee di riqualificazione della parte antica del paese. Ma, e lo dico da consigliere comunale di maggioranza, in concreto non è stato ancora deciso nulla. Ecco perché chiedo al sindaco di accelera-re in quanto sono disponibile a parlare di cose per il paese perché sono stufo di una politica “inciuciona” e improduttiva che si perde nei personalismi, nella tattica, nella strategia dimenticando che il paese va am-ministrato e la gente ci ha eletto per fornire soluzioni ai problemi. E sul centro storico la partita è di vitale importanza per Cardi-to ma anche per la tenuta della coalizione di governo. Era una priorità del program-ma elettorale e dev’essere tale. Servono soluzioni immediate perché la gente non ce la fa più a vivere in una situazione di estremo degrado e disagio”. L’allarme di Chiacchio non dev’essere sottovalutato e va interpretato come una dichiarazione che punta a motivare una coalizione forte nei numeri ma non ancora “squadra” e soprat-tutto con un malcontento che cova sotto le ceneri. Ecco perché bisogna fare chiarezza non rinviando le questioni ma affrontando-le e tenendo ferma la barra, dritta al centro, sul percorso di legalità e sviluppo incarnato dalla leadership di Giuseppe Cirillo. E per fare questo bisogna tenere fede al program-ma elettorale e mettere mano allo sviluppo del territorio con provvedimenti coraggio-si, seri e concreti. Entriamo nei dettagli

partendo da corso Cesare Battisti. La strada è chiusa al traffico da anni a causa di “bar-bacani” e pali che puntellano edifici perico-lanti. Si tratta di una delle strade più bella ma anche più degradate del centro storico di Cardito. In questo caso è in atto un con-tenzioso legale dinanzi al tribunale di Na-poli e si è in attesa delle determinazioni del Ctu e dei tecnici di parte. Le operazioni pe-ritali sono iniziate il 9 marzo 2016. L’am-ministrazione ha espresso la ferma volontà di procedere alla riapertura, anche parziale, della pubblica strada, anche indicando i ne-cessari lavori da farsi, ma la richiesta non è stata accolta. Pertanto si attende prima il giudizio dinanzi al tribunale e poi si deci-derà cosa fare. Nel frattempo l’amministra-zione non intravede altre soluzioni per resti-tuire quella parte di città alla cittadinanza. Su via Marconi, invece, l’interruzione è stata causata da problemi di cedimenti in fondazione di fabbricati privati prospicien-ti sulla sede viaria e che rappresentavano potenziali pericoli per la pubblica incolu-mità. L’amministrazione, a seguito di inter-vento dei vigili del fuoco e dopo numerosi sopralluoghi tecnici, ha immediatamente interdetto il traffico veicolare con due ordi-nanze sindacali. Tali ordinanze, tra l’altro, intimavano ai proprietari degli immobili di eseguire ad horas i necessari interventi per la messa in sicurezza e l’eliminazione del pericolo. Visti gli adempimenti ad oggi già realizzati e quelli in corso di esecuzione da parte dei proprietari, la riapertura della sede viaria avverrà in tempi brevi. Si tratta, però, di provvedimenti tampone in quanto per rilanciare il centro storico servono scelte coraggiose e radicali. La necessità è quel-lo di ripopolarlo e rilanciarlo dal punto di vista sociale e commerciale. Riconoscendo vantaggi ed opportunità a chi investe nel centro antico riqualificando gli immobili anche attraverso abbattimenti e ricostruzio-ni. Proprio quello che è stato promesso dai palchi in campagna elettorale e quello che rivendica a gran voce pure Pasquale Chiac-chio, consigliere comunale molto legato al centro storico di Cardito al punto da farsi

Centro storico ai raggi x

a cura di Vincenzo Fico

19 Marzo 2016

Cardito

Pasquale Chiacchio

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portavoce in più occasioni delle istanze dei residenti e di quella parte di territorio.L’assessore ai lavori pubblici, Anna Auri-emma, della lista “Cardito democratica”, tra l’altro prima dei non eletti al consiglio comunale nella civica del sindaco, spiega punto per punto come stanno le cose e cosa è stato prodotto fino ad oggi. “Per quanto attiene alle attività svolte in questi primi mesi dall’insediamento ed inerenti il mio assessorato, voglio fare il punto sul lavoro svolto - dichiara Anna Auriemma a “Mo-saico” - e su quanto è in itinere o in fase di realizzazione: per quanto attiene i lavori di sistemazione di piazza San Biagio, la gara di appalto è stata espletata e i lavori stes-si sono stati assegnati; al momento sono in corso le normali procedure di perfeziona-mento del contratto e della consegna delle aree: presumibilmente l’inizio materiale dei lavori avverrà entro fine aprile. Per Piaz-za Madonna delle Grazie abbiamo ottenuto l’autorizzazione della Cassa depositi e pre-stiti per il finanziamento dell’opera; sono iniziate le procedure e l’approvazione degli atti di gara per l’espletamento della stessa. Tempi previsti per l’inizio dei lavori ipotiz-zabili nel mese di maggio. Anche il Comune di Cardito, come già altri comuni limitro-fi, sarà presto dotato di almeno 4 casette dell’acqua per offrire alla cittadinanza un servizio pubblico di fornitura idrica agevo-lato unitamente ad un risparmio in termini di raccolta differenziata degli usuali conte-nitori di plastica. Dopo aver già approvato in giunta - continua Auriemma - il progetto preliminare, è in fase di approvazione il pro-getto definitivo del nuovo plesso scolastico che sorgerà in via Marconi in luogo della scuola “Don Milani”. Tale attività tecnica è svolta internamente all’Ufficio Lavori Pub-blici, con evidente e concreto risparmio eco-nomico per le casse comunali. L’opera sarà totalmente finanziata con i fondi della nuo-va programmazione Por Fesr 2014 – 2020 appena determinata dalla Regione Campa-

nia. Di grande rilievo – dichiara l’assessore Auriemma - è lo svolgimento del bando per il Concorso di Idee per la riqualificazione e nuove proposte di utilizzo del Parco Car-dito (Parco Taglia). Entro fine aprile l’Ente acquisirà tutte le proposte progettuali dei partecipanti, che porteranno una ventata di idee e soluzioni progettuali propedeutiche alle future scelte dell’amministrazione circa la procedura di “project financing” già de-terminata ad approvata nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche. A questo punto mi sento di poter serenamente dichiarare che molto è già stato fatto, anche se non per-cepito dalla cittadinanza, e tra non molto si inizieranno a vedere i risultati di tutto il lavoro di programmazione”. Sicuramente le idee messe in campo sono importanti sul piano amministrativo, quello che è manca-to in questo scorcio di consiliatura riguarda la partecipazione e il coinvolgimento degli stessi consiglieri della coalizione di gover-no. E questo handicap il sindaco lo deve colma-re soprattutto se vuole puntare, com’è giu-sto ed indispensabile, sul gioco di squadra. Qualche polemica di troppo è stata perdona-

ta ai consiglieri del Pd che spesso, pubblica-mente, su questioni di contenuto, assumo-no posizioni incoerenti con quelle che, poi, assumono, in diversa sede. A partire dalla gestione dell’ufficio tecnico fino a questio-ni politiche di contenuto come la vertenza interna al Partito democratico. Restare nel-la zona equivoca non serve al paese e non serve all’amministrazione perché qualsiasi buona iniziativa rischia di tramontare se si lascia spazio alla tattica in chiave perso-nale, alla strategia che punta alla tutela del piccolo orticello e soprattutto se da un lato si vuole far parte di un progetto politico, quello incarnato dalla leadership di Cirillo, e contemporaneamente si cerca in città di delegittimarlo per costruire un’alternativa. Questo modo di fare è consegnato alla sto-ria. Cardito ha bisogno di una classe diri-gente di qualità che lavora al Municipio per attuare un’idea di città premiata dagli eletto-ri. E’ già stato dimostrato che i tradimenti e le pugnalate alle spalle non servono. Chi ci crede vada avanti nel bene di Cardito e nel rispetto degli impegni assunti con gli eletto-ri. I “doppiogiochisti” perdono tempo. Chi non ci crede, faccia pure. La porta è aperta.

www.napolimetropoli.it - il portale “all news” dell’area nord di Napoli 2119 Marzo 2016

Cardito

Anna Auriemma

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La cultura

Incontro con l’ autore: intervista al prof. Paolo Battimiello

“La conoscenza che viene acquisita con l’obbligo non fa presa nella mente. Quindi non usate l’obbligo, ma lasciate che la prima educazione sia una sorta di divertimento; questo vi metterà maggiormente in grado di trovare l’inclinazione naturale

del bambino.” (Platone)

a cura di Domenico Sepe

AFRAGOLA - Incontriamo Pa-olo Battimiello, 63 anni, dirigente scolastico presso la scuola seconda-ria statale di 1°gra-do “A. Belvedere” e autore del libro “Da Barbiana a Scampia verso la comunità di ap-

prendimento”. Dott. Battimiello questi i nuovi problemi per la scuola di oggi: abbandono scolasti-co, incomunicabilità tra docenti e discen-ti, la noia degli allievi, incrementati nelle percentuali in questi ultimi anni, dove trovano la loro causa o una delle cau-se? “Una grande causa del malessere che si vive nella scuola risiede nel paradigma che ha costruito la scuola come istituzio-ne. Vede, la scuola è nata per implementare l’industria, costruendosi e strutturandosi sull’ambizione. Laddove c’è uno che emer-ge sugli altri, questi sarà presente con le competenze giuste per poter dirigere gli al-tri. Oggi, il paradigma stesso non ha più senso, la crisi economica mondiale mostra la vetustà e l’incongruenza di tutto l’im-pianto. L’ambizione va soppiantata con la cooperazione, lo scambio e la condivisio-ne dell’altro pensiero e delle altre distanti nuove ispirazioni”. Parliamo adesso di linguaggio. Perché oggi gli insegnanti non lasciano più il se-gno, negli studenti? “Linguaggio e segno, sono questi elementi che hanno smesso di parlarsi. I docenti non sospettano neanche lontanamente di dover assumere, imparare la lingua del territorio in cui lavorano e questo rende “il segno” da lasciare un fantasma inutile”.Come si affronta la noia dello studente?“Vede, ho paragonato la scuola ad un treno che va verso l’obiettivo della formazione e che tenendo conto solo di questo non si preoccupa di quelli che scendono dal treno durante il viaggio. La scuola paradossal-

mente raggiunge la formazione senza avere passeggeri formati. La noia è il passeggero che scende dal treno. La scuola, il docente con gli standard imposti e preposti non si preoccupa che lo studente decodifichi col suo pensiero le informazioni che gli arriva-no. Il docente va dritto spedito nello svolgi-mento delle sue funzioni, mentre il discente non avendo tempo per decomporre e deco-dificare, immagazzina sommariamente ciò che riceve”.Che ruolo può avere la creatività nella formazione?“Fondamentale e oramai al di là dell’oce-ano, in Europa e anche qui da noi si sta comprendendo che far riconoscere al sin-golo scolaro le proprie inclinazioni e le proprie specificità li rende autonomi, forti, sicuri di se stessi al punto di poter condi-videre con gli altri le proprie specifiche competenze. La creatività, sviluppata nella scuola definisce le competenze individuali, le rende disponibili e visibili all’individuo, che si sente forte e sicuro di se stesso tan-to da poterle consapevolmente condividere con l’altro e creare quello scambio che fa di una società quello che deve essere: co-operante, non individualizzata né in com-petizione. Sulla carta lo sappiamo che da soli non si va da nessuna parte, ma nella pratica ancora non lo stiamo applicando a pieno”. Disturbi del linguaggio, deficit dell’at-tenzione iperattività e tutto quello che lei conoscerà a menadito, sono mali del nostro tempo, perché?“ S o n o s i n t o m i che non esistono. Q u a n d o per lun-go tempo i g n o r i a -mo l’al-tro, questi si sente soffocato nella sua

vera essenza, costretto in un luogo in cui non è libero di esprimersi e comunica come può, con quelli che lei definisce i malesse-ri del nostro tempo. Nella squadra “scuo-la” non devono permanere i ruoli definiti. L’insegnante dovrà farsene una ragione, a scuola il docente deve imparare dall’alun-no quali sono i circuiti su cui è opportu-no lavorare, per consentirgli di essere un adulto senziente autonomo e in grado di scegliere consapevolmente cosa gli serve per crearsi il suo futuro. Il preconfezionato ha ormai fatto il suo tempo. Del resto noi, ne quelli che scrivono i programmi mini-steriali, sanno come sarà la società che ac-coglierà i nostri bambini dell’asilo. La pre-visione è praticamente impossibile. Perché non dare, invece, loro la capacità di poter essere adeguatamente pronti per il futuro che li attende?”.Prof. la sua domanda è l’emblema del suo libro e del suo modo di intendere la scuola: un prof che si interroga, che esalta la possibilità che l’errore possa far parte del progetto scuola.“L’errore è uno dei maestri scalzati fuo-ri che deve rientrare a pieno diritto nella scuola. L’errore è il tentativo creativo e entusiasmante che l’uomo deve fare per riconoscersi nel mondo e io benedico tutti gli errori commessi e mi auguro non mi ab-bandonino mai”.Una bellissima chiacchierata quella col Prof. Battimiello che continueremo Sabato 19 Marzo alle ore 18,00 presso la sala dell’ Arancia Blu, Vi aspettiamo.

2319 Marzo 2016

Cultura

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