Politiche Regionali Comunitarie e Politiche di Sviluppo per il Mezzogiorno

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Politiche Regionali Comunitarie e Politiche di Sviluppo per il Mezzogiorno

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Politiche Regionali Comunitarie e Politiche di Sviluppo per il Mezzogiorno. LA POLITICA REGIONALE EUROPEA Periodo di Programmazione 2000 - 2006. Introduzione Obiettivi prioritari Strumenti finanziari Caso studio: il QCS per il Mezzogiorno Valutazione di Medio Termine - PowerPoint PPT Presentation

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Politiche Regionali Comunitarie

e Politiche di Sviluppo per il

Mezzogiorno

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LA POLITICA REGIONALE EUROPEAPeriodo di Programmazione 2000 - 2006

• Introduzione

• Obiettivi prioritari

• Strumenti finanziari

• Caso studio: il QCS per il Mezzogiorno

• Valutazione di Medio Termine

• Allargamento dell’UE: rischi e opportunità

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LA POLITICA REGIONALE EUROPEACronologia

Politiche di Sviluppo per il Mezzogiorno

1950-57: Viene istituita la Cassa per il Mezzogiorno; Prima fase Infrastrutturale

1958-1970: Fase di Industrializzazione

1971-92: Fase mista (e confusa) di incentivi settoriali: Interventi a “pioggia”

1992, Fine dell’Intervento Straordinario e inizio dell’Intervento Ordinario: è fallita la politica di sviluppo dall’alto?

1996, Programmazione Negoziata: ovvero, le potenzialità dello sviluppo dal basso

Politica regionale dell’EU

1958, Trattato di Roma, gli Stati firmatari affermano l’esigenza di garantire lo sviluppo armonioso riducendo il divario fra le diverse regioni

1958-75: Vengono istituiti i Fondi Strutturali

1989-93: Primo ciclo di PE1992, Tra gli obiettivi fondamentali

dell’EU: coesione, unione economica e mercato unico; nasce il fondo di Coesione

1994-99: Secondo ciclo di PE2000, Consiglio di Berlino: riforma degli

strumenti finanziari e definizione degli strumenti di adesione per i paesi candidati

2004, Maggio: da EU15 a EU25

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Obiettivi Prioritari:

• Obiettivo 1: promuovere lo sviluppo e l’adeguamento strutturale delle regioni che presentano ritardi nello sviluppo

• Obiettivo 2: favorire la riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà strutturali

• Obiettivo 3: favorire l’adeguamento e l’ammodernamento delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione e occupazione

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Obiettivo 1: “sostenere lo sviluppo delle regioni meno prospere”

Regioni ammissibili: Prodotto Interno Lordo (PIL) inferiore al 75% della media comunitaria

Altri indicatori “in rosso”:

• - scarso livello di investimenti• - elevato tasso di disoccupazione• - mancanza di servizi adeguati a persone e imprese

- dotazione inadeguata di infrastrutture di base

60 Regioni: 22% della popolazione Europea Sostegno transitorio (phasing out)

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LA POLITICA REGIONALE EUROPEAPeriodo di Programmazione 2000 - 2006

• Obiettivo 2: favorire la riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà strutturali

• Zone ammissibili:

• 1. zone industriali con:•  • - tasso di disoccupazione superiore alla media comunitaria• - percentuale di posti di lavoro nel comparto industriale pari o superiore alla media EU• - costante declino dell’occupazione nel settore industriale

2. zone rurali con: 

• -   scarsa densità di popolazione o elevato tasso di occupati in agricoltura• -   elevato tasso di disoccupazione o una diminuzione della popolazione

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• Obiettivo 2: favorire la riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà strutturali

• Zone ammissibili (continua):

3. zone urbane che presentano almeno uno dei seguenti indicatori:        - elevato tasso di disoccupazione di lunga durata        - elevato livello di povertà        - ambiente degradato, criminalità e delinquenza, basso livello di istruzione 

4. zone dipendenti dalla pesca con:

- una quota significativa di occupati nel settore pesca e diminuzione dei posti di lavoro nello stesso settore

Il massimale di popolazione comunitaria ammissibile all’obiettivo 2 è fissato dal regolamento CE nella misura del 18%.

        

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LA POLITICA REGIONALE EUROPEAPeriodo di Programmazione 1994-1999

Obiettivo 1 Obiettivo 2 Obiettivo 5b Obiettivo 6

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• Obiettivo 3:favorire l’adeguamento e l’ammodernamento delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione e occupazione

    Le misure previste nell’ambito di questo obiettivo, applicabili a zone non incluse nell’obiettivo 1, promuovono:

- politiche attive del mercato del lavoro e lotta alla disoccupazione - accesso al mercato del lavoro con particolare attenzione alle persone a rischio di esclusione sociale- potenziamento dell’occupazione tramite sistemi di istruzione e formazione permanenti - misure adeguate per anticipare e favorire l’adattamento ai mutamenti economici e sociali- pari opportunità tra uomini e donne

  

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Strumenti finanziari:

La politica regionale dell’EU si fonda sulla solidarietà finanziaria: parte del contributo al bilancio comunitario da parte di ciascuno Stato membro è devoluto a regioni e ceti sociali più deboli.

Regola generale: Quale che sia il tipo di intervento, la partecipazione Europea non copre mai interamente i costi ma integra i contributi nazionali.

1. Fondi Strutturali (FS)2. Fondo di Coesione (FC)3. Strumento per le politiche strutturali di preadesione (ISPA)

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Strumenti finanziari

1. Fondi Strutturali (FS)

finanziano programmi pluriennali, basati su strategie di crescita definite di comune intesa tra le regioni, gli Stati membri e la Commissione Europea, conformi agli orientamenti espressi da quest’ultima e destinati ad incidere sulle strutture economiche e sociali allo scopo di:

 - promuovere lo sviluppo di infrastrutture (ad esempio nei settori dei trasporti e dell’energia)

      - estendere le reti di telecomunicazione        - sostenere le imprese e la formazione professionale        - diffondere le nuove tecnologie dell’informazione

  I progetti di sviluppo finanziati attraverso i FS devono rispondere a

precise esigenze accertate dalle autorità nazionali e regionali competenti, cui spetta il compito di realizzarli, garantendo il rispetto dell’ambiente e delle pari opportunità.

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Strumenti finanziari

1. Fondi Strutturali (cont.)

Sono attualmente 4:

 • (FESR) Fondo Europeo di Sviluppo Regionale: si prefigge principalmente

di promuovere la coesione economica e sociale nell’Unione Europea tramite azioni destinate a ridurre le disparità tra regioni o gruppi sociali;

• (FSE) Fondo Sociale Europeo, il principale strumento finanziario che consente all’Unione Europea di concretizzare gli obiettivi strategici della sua politica per l’occupazione;

• (FEAOG) Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia, che contribuisce alla riforma strutturale dell’agricoltura e allo sviluppo delle zone rurali;

• (SFOP) Strumento Finanziario di Orientamento alla Pesca, fondo specifico per la riforma strutturale del settore della Pesca;

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Strumenti finanziari

1. Fondi Strutturali (cont.)

sono finalizzati a:

… determinati obiettivi prioritari 70% degli stanziamenti (ovvero più dei 2/3 degli stanziamenti dei Fondi Strutturali)

è destinato alle regioni Obiettivo 1 dove i Fondi strutturali serviranno a sostenere il decollo delle attività economiche delle suddette regioni, dotandole delle attrezzature di base mancanti, adattando ed elevando il livello della formazione delle risorse umane e favorendo gli investimenti nelle imprese.

11,5% alla riconversione economica e sociale di zone con problemi strutturali, in cui vive il 18% della popolazione Europea (Obiettivo 2)

12,3% all’ammodernamento dei sistemi di formazione e di avviamento al lavoro (Obiettivo 3) nelle regioni che non rientrano nell’obiettivo 1, dove queste misure sono già contemplate dalle strategie di sviluppo messe in atto

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Strumenti finanziari

1. Fondi Strutturali (cont.)

sono finalizzati a:

… altre iniziative

5,3% sono destinati a 4 Iniziative Comunitarie volte ad individuare soluzioni comuni a problematiche specifiche:

  - cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale (INTERREG III) - sviluppo sostenibile delle città e dei quartieri degradati (URBAN II) - sviluppo rurale promosso dagli operatori locali (LEADER +) - lotta contro le disuguaglianze e le discriminazioni nell’accesso al mercato del

lavoro (EQUAL) 0,5% a provvedimenti a favore della pesca al di fuori di quelli previsti per le regioni che

rientrano nell’Obiettivo 10,51% a interventi a sostegno di strategie di sviluppo innovative

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Strumenti finanziari

1. Fondi Strutturali: Riepilogo

Tipologia di Fondo per iniziativa intrapresa

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Tipologia delle spese dei FSTipologia delle spese dei FS

Altri2%

Risorse umane 23%

Investimenti produttivi34%

Infrastrutture41%

4.3 Ripartizione delle attribuzioni dei Fondi strutturali nelle regioni obiettivo 1 : tutti gli Stati membri, 2000-2006

Aal

Fonte: DG REGIO

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LA POLITICA REGIONALE EUROPEAPeriodo di Programmazione 2000 – 2006

Distribuzione dei Fondi Strutturali per Paese

Chi sono i maggiori beneficiari dei FS nel periodo 2000-2006?

26,5 % dei Fondi Strutturali è destinato alla Spagna

14% alla Germania14% all’Italia

11% al Portogallo

4 Paesi assorbono il 58,5% dei Fondi Strutturali

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Strumenti finanziari

2. Fondo di Coesione (FS)

Fondo speciale (destinato principalmente alle infrastrutture per l’ambiente e i trasporti) in favore degli Stati membri dove il PIL è inferiore al 90% della media comunitaria. Attualmente rientrano in questa categoria: Spagna, Grecia, Irlanda, Portogallo.

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Risultati del ciclo 1994-99 (e 1989-1993)

Enormi ritardi nella spesa

Permane la grave inefficienza della Pubblica Amministrazione

Permane il gap in termini di infrastrutture, Capitale Umano, ecc.

Fotografia della situazione al 1999:

LA POLITICA REGIONALE EUROPEA

Caso studio: il Mezzogiorno Italiano nell’Obiettivo 1

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LA POLITICA REGIONALE EUROPEAil Mezzogiorno Italiano nell’Obiettivo 1

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LA POLITICA REGIONALE EUROPEAil Mezzogiorno Italiano nell’Obiettivo 1

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LA POLITICA REGIONALE EUROPEAil Mezzogiorno Italiano nell’Obiettivo 1

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Elementi della riforma del ciclo 2000 – 2006

Principio di concentrazione geografica e finanziaria (ridotto il numero degli obiettivi e degli assi prioritari)

Maggiore enfasi a ambiente e pari opportunità

Coinvolgimento dei partner socio-economici e istituzionali

Criterio della centralità del Territorio e Sviluppo locale (dal basso)

LA POLITICA REGIONALE EUROPEA

Caso studio: il Mezzogiorno Italiano nell’Obiettivo 1

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LA POLITICA REGIONALE EUROPEAQCS 2000-2006 per il Mezzogiorno Italiano

Percorso che ha portato al QCS 2000-2006 per l’Italia

Dicembre 1998, Catania: “100 idee per lo sviluppo”, ovvero le idee-programma delle amministrazioni e parti economiche e sociali. il processo è avviato con il coordinamento del Ministero dell’economia e delle Finanze. Soggetti coinvolti: regioni, amministrazioni nazionali, enti locali e parti economiche e sociali

Luglio 1999: il Piano di Sviluppo per il Mezzogiorno – che contiene gli orientamenti per la programmazione degli investimenti per lo sviluppo del Mezzogiorno – viene trasmesso alla Commissione Europea. Segue periodo durante il quale Roma e Bruxelles si scambiano osservazioni sulla genericità del PSM e sulla difficoltà di valutare l’impatto sullo sviluppo economico e sociale

  1 Agosto 2000: La Commissione Europea approva il QCS e i POR

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LA POLITICA REGIONALE EUROPEAQCS 2000-2006 per il Mezzogiorno Italiano

QCS: Documento programmatico attraverso cui si attuano i FS nell’Obiettivo 1 (articolato in POR e PON)

Mira a:

– migliorare la dotazione di infrastrutture materiali e immateriali dei pubblici servizi

– Promuovere direttamente e indirettamente l’imprenditorialità e l’occupazione

– Favorire la tutela dell’ambiente, le pari opportunità e lo sviluppo sostenibile

– Valorizzare le risorse culturali, storiche e turistiche

Spesa Programmata: 51.000 milioni di Euro per investimenti di sviluppo in Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia

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LA POLITICA REGIONALE EUROPEAQCS 2000-2006 per il Mezzogiorno Italiano

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LA POLITICA REGIONALE EUROPEAQCS 2000-2006 per il Mezzogiorno Italiano

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LA POLITICA REGIONALE EUROPEAQCS 2000-2006 per il Mezzogiorno Italiano

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• OBIETTIVI DI SVILUPPO

(1)

Potenziamento dell’imprenditoria edella coesione sociale all’interno dell’Isola

• STRATEGIE DI SVILUPPO

Sviluppare la capacità di:     innovazione delle imprese regionali,

    ingresso dei beni prodotti nei nuovi mercati,

Come?    privilegiando nella concessione

degli aiuti i settori e le iniziative con elevato contenuto tecnologico e di esportazioneriorientando le produzioni verso segmenti di mercato meno minacciati dalla concorrenza dei nuovi paesi Europei e meno sensibili ai costi più elevati legati alla condizione di insularità

LA POLITICA REGIONALE EUROPEAQCS 2000-2006: POR Sardegna

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• OBIETTIVI DI SVILUPPO

(2)

Attrazione di imprenditoria e di risorse esterne

(competenze e capitali)

• STRATEGIE DI SVILUPPO

Potenziare la capacità di attrazione eliminando o riducendo l’impatto dei fattori che scoraggiano la localizzazione di iniziative produttive nell’Isola (Solo così si potrà rompere il circolo vizioso che impedisce alle imprese locali di crescere, specializzarsi, competere fuori dall’Isola e generare sviluppo sostenibile)

LA POLITICA REGIONALE EUROPEAQCS 2000-2006: POR Sardegna

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Terzo Rapporto di Coesione Economica e Sociale

Convergenza significativa dei paesi della coesione Evoluzione positiva delle regioni dell'obiettivo 1 nel loro

insieme: Crescita del PIL, dell'occupazione e della produttività superiori

alla media europea ammodernamento delle strutture economiche e metodi di

gestione Migliore governance a livello regionale Cooperazione delle regioni a livello europeo

LA POLITICA REGIONALE EUROPEAUna valutazione a medio termine

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< 5050 - 7575 - 9090 - 100100 - 125>= 125Assenza dati

Indice UE 25= 100

Fonte: Eurostat

PIL regionale2001

PIL regionale2001

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< 56

< 56.0 – 60.2

< 60.2 – 64.4

64.4 – 68.6

>= 68.6

Assenza dati

% della popolazione tra 15-64 anni

Deviazione Standard = 8.4

FONTE :Eurostat and NSI

UE-27 =62.4

Tasso di occupazione 2002

Tasso di occupazione 2002

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Occupazione nei settori ad alta tecnologia 2002

< 7.45

< 7.45 – 9.55

< 9.55 – 11.65

11.65 – 13.75

>= 13.75

Assenza datiFonte: Eurostat

Media = 10.6Deviazione = 4.30

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Impatto dell’ampliamento:

La popolazione dell’Unione passa da 380 (EU15) a 454 milioni (EU25)

I futuri Stati membri hanno un tasso di crescita più elevato: 4,5% in media contro i 2,5% degli Stati EU15

Il PIL per abitante scende: -12,5% in EU25

Tasso di occupazione dei 15 SM è passato da 60 a 64 tra 1996 e 2002, ma il tasso di occupazione dei nuovi SM è 56 nel 2002 (era 59 nel 1999)

LA POLITICA REGIONALE EUROPEA- 33 giorni all’ampliamento dell’EU:

La sfida più importante

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0,0

20,0

40,0

60,0

80,0

100,0

120,0

140,0

160,0

180,0

200,0

LU IE DK NL AT UK BE FR SE FI DE IT ES CY EL PT MT SI CZ HU SK PL EE LT LV RO BG

Media UE 25

PIL per abitante

Fonte : Eurostat, National Accounts

Indice, UE25 = 100

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LA POLITICA REGIONALE EUROPEA1 MAGGIO 2004