Mauro Terzoni – Dirigente Politiche Comunitarie e Autorità di Gestione FESR e FSE Regione Marche...

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IL Fondo Sociale Europeo nella programmazione dei Fondi comunitari 2014/2020 Mauro Terzoni – Dirigente Politiche Comunitarie e Autorità di Gestione FESR e FSE Regione Marche Ancona, 19 luglio 2013

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IL Fondo Sociale Europeonella programmazione dei Fondi

comunitari 2014/2020Mauro Terzoni –

Dirigente Politiche Comunitarie e Autorità di Gestione FESR e FSERegione Marche

Ancona, 19 luglio 2013

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I TARGET DI EUROPA 2020

1. Occupazione• Innalzamento al 75% del tasso di occupazione (per la fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni)

2. R&S• Aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo al 3% del PIL dell'UE

3. Cambiamenti climatici e sostenibilità energetica• Riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (o persino del 30%, se le condizioni lo permettono) rispetto al 1990

• 20% del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili• Aumento del 20% dell'efficienza energetica

4. Istruzione• Riduzione dei tassi di abbandono scolastico precoce al di sotto del 10%• Aumento al 40% dei 30-34enni con un'istruzione universitaria

5. Lotta alla povertà e all'emarginazione• Almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione in meno

Per misurare i progressi compiuti nel conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020, sono stati convenuti 5 obiettivi quantitativi - tra di loro interconnessi - per l'intera Unione europea.

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Concentrazione sulle priorità della Strategia Europa2020 per una crescita intelligente, sostenibile, inclusiva;

Concessione di riconoscimenti in base ai risultati; Sostegno alla programmazione integrata; Attenzione focalizzata sui risultati; Rafforzamento della coesione territoriale; Semplificazione dell’esecuzione.

I PRINCIPI

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3 fasce di Regioni (più sviluppate, meno sviluppate e in transizione);

L’accordo di partenariato; La concentrazione tematica; Il sistema delle condizionalità (ex ante, ex post e

macroeconomica); Il sostegno alla programmazione integrata (ev.

programmi plurifondo, approccio integrato allo sviluppo locale di tipo partecipativo);

Introduzione di una riserva di performance del 5%; Modifica regola n+2 n+3 Incrementare l’utilizzo degli strumenti di ingegneria

finanziaria (Fondi di rotazione tipo JESSICA).

LE PRINCIPALI NOVITA’

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2007-2013

Regioni della convergenza

Regioni in phasing-out

Regioni inphasing-in

Regioni dell’obiettivo competitivitá e occupazione

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2014-2020

(indicativa)

Regioni meno sviluppate

Regioni in transizione

Regioni piú sviluppate

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Concentrazione investimenti nel FSE

Occupabilità

1 - accesso all'occupazione 2 – giovani3 – creazione impresa4 – conciliazione5 – adattabilità6 – invecchiamento attivo7 - istituzioni mercato lavoro

Inclusione sociale

Istruzione

Capacità istituzionale

1 - abbandono scolastico 2 – qualità istruzione superiore3 – formazione permanente

1 - inclusione attiva2 - comunità emarginate 3 - antidiscriminazione 4 - accesso a servizi5 - economia sociale 6 - sviluppo locale da collettività

1 - capacità istituzionale amministrazione pubblica

2 - rafforzamento parti interessate; patti settoriali / territoriali di riforma

- Stato membro: almeno 20% per inclusione sociale- Programma operativo: Almeno l’80% (compresa l’inclusione sociale) su 4 tra le seguenti18 priorità d’investimento:

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Concentrare le risorse per massimizzare l’impatto – Vincoli FESR

Regioni in transizione

Regioni più sviluppate

Regioni meno sviluppate

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1. Ricerca e innovazione2. Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC)3. Competitività delle Piccole e Medie Imprese (PMI)

4. Transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio

5. Adattamento ai cambiamenti climatici e prevenzione e gestione dei rischi

6. Tutela dell'ambiente ed efficienza delle risorse7. Trasporto sostenibile e rimozione delle strozzature nelle

principali infrastrutture di rete

8. Occupazione e sostegno alla mobilità dei lavoratori9. Inclusione sociale e lotta alla povertà10.Istruzione, competenze e apprendimento permanente11.Potenziamento della capacità istituzionale e

amministrazioni pubbliche efficienti

Proposta Regolamento: Undici obiettivi tematici

FESR FSE

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1. Efficienza della spesa, in termini di velocità e di semplificazione procedurale

2. Efficacia della spesa, in termini di qualità degli interventi e impatto sulle politiche

3. Meno contributi a fondo perduto e più spesa che favorisca l’accesso a ulteriori finanziamenti e l’accesso al credito (es: strumenti di ingegneria finanziaria: fondi di rotazione, fondi di garanzia, ecc..)

4. Meno spesa «assistenziale» e più spesa che agisca da leva per lo sviluppo (sostenibilità futura della spesa)

5. Integrazione delle risorse tra i vari fondi e canali di finanziamento (es: programmi UE a gestione diretta)

6. Integrazione con altre risorse, pubbliche e private (es: Sistema bancario, Fondi Interprofessionali)

Gli Obiettivi di EUROPA 2020 e l'utilizzo delle risorse: un parallelismo opportuno

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Lo Sviluppo Locale di tipo Partecipativo (approccio Leader): concentrato su territori subregionali specifici; guidato da gruppi di azione locale composti dai rappresentanti degli interessi socio-economici locali, pubblici e privati; partecipazione di più Fondi.

I piani di Azioni Comuni (J.A.P.): comprende un gruppo di progetti (non infrastrutture) realizzati sotto la responsabilità del beneficiario (organismo di diritto pubblico) nell’ambito di uno o più Programmi Operativi.

Investimenti Territoriali Integrati: qualora una strategia di sviluppo urbano o un’altra strategia o patto territoriale richieda un approccio integrato che comporti investimenti nell’ambito di più Assi prioritari di uno o più Programmi Operativi, l’azione viene eseguita sotto forma di ITI.

L’approccio integrato nei regolamenti

Maggiore coordinamento FESR - FSE Mantenimento della clausola di complementarietà (max

10% asse); Possibilità di adottare Programmi Plurifondo; E’ previsto che il FSE possa contribuire con le proprie

priorità d’investimento al conseguimento di alcuni obiettivi FESR (in particolare Ricerca e Innovazione, PMI, e T.I.C.)

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Il punto di vista delle Regioni nel dibattito sulla nuova politica di coesione

• Non tiene sufficientemente conto della dimensione regionale• Ipotizza riduzione cofinanziamento nazionale, aumento dei PO Ministeriali e

dà preferenza ai programmi plurifondo • Dà scarsa rilevanza ai temi dell’internalizzazione e del patrimonio culturale• Propone una riduzione degli interventi formativi per i lavoratori in ambito

FSE• Assegna scarso rilievo alla strategia macroregionale per blue economy e

turismo

Position paper

• Scarso coinvolgimento regionale • Centralizzazione delle politiche di coesione• Indeterminatezza sui criteri per l’Opzione Aree Interne e Città • Assenza di riferimento alla Cooperazione Territoriale e alle strategie

macroregionali

Documento «Metodi e obiettivi»

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Il punto di vista delle Regioni nel dibattito sulla nuova politica di coesione

• Rischio di un neo-centralismo statale, solo in parte giustificato dalle scarse performance di alcune regioni

• Incremento dei Programmi Nazionali con contestuale riduzione delle risorse per i Programmi Regionali

• Necessità di definire al più presto le quote di cofinanziamento nazionale• Chiarezza sui programmi per le città: non sottrarre risorse ai POR, come le

Marche, che non rientrano nel piano nazionale città metropolitane• Necessità di avviare al più presto il negoziato nazionale sul riparto delle

risorse, (definire criteri e percentuali)• Tentativo statale di ingerenza negli assetti organizzativi interni delle Regioni

(es: collocazione delle varie Autorità di gestione, di Certificazione, di Audit)• Scarsa attenzione del Governo alle politiche macroregionali, in particolare

alla Macroregione Adriatico-Jonica

Ulteriori spunti a livello nazionale

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Dicembre 2012: si apre la fase di consultazione pubblica con l’approvazione documento del Ministro per la Coesione «Metodi e Obiettivi»

Febbraio – Marzo 2013 rispetto alle 4 «missioni» strategiche individuate dal Ministro sono stati attivati e conclusi i lavori di 4 tavoli tematici di confronto per preparare e orientare la redazione dei documenti programmatici (partecipano tutte le Regioni):

Tavolo A (Lavoro, competitività, sistemi produttivi e innovazione) Tavolo B (Valorizzazione, gestione e tutela dell’ambiente) Tavolo C (Qualità della vita e inclusione sociale) Tavolo D Istruzione, formazione e competenze

9 aprile 2013 gli esiti dei lavori dei tavoli sono confluiti in un prima proposta di contenuti per l’Accordo di partenariato, disponibile al seguente link:

http://www.dps.tesoro.it/view.asp?file=2013/104345_accordo_partenariato.htm&img=new

16 luglio 2013 trasmessa dal DPS una seconda versione dell’AdP che tiene conto delle indicazioni della Comm.ne UE (definizione analisi contesto e riduzione numero azioni)

Percorso di preparazione dell’AdP

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Tre dimensioni strategiche: Mezzogiorno, Città ed Aree Interne Proposte per le Città: responsabilizzare amministrazioni comunali e

favorire modelli di coordinamento con altri soggetti che investono nelle città; potenziare il ruolo delle Città Metropolitane come protagoniste delle politiche aggiuntive; valorizzare le città impegnate nelle strategie di qualità per la crescita e la sostenibilità.

Si ipotizza un piano nazionale per 14 città metropolitane (no le Marche) e programmi regionali per le altre aree urbane.

Aree interne: caratterizzate dalla «lontananza dai servizi essenziali» individuare i poli di attrazione capaci di offrire servizi essenziali.

Obiettivi generali della Strategia Paese per le Aree Interne (DPS): Tutelare il territorio e la sicurezza degli abitanti affidandogliene la

cura Promuovere la diversità naturale e culturale e il policentrismo

aprendo all’esterno Rilanciare lo sviluppo e il lavoro attraverso l’uso di risorse potenziali

sotto utilizzate

La dimensione territoriale nell’approccio Barca

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Sulla prima bozza di Accordo di partenariato:- troppe azioni ridurle per concentrare- partire dagli obiettivi e poi passare ai risultati attesi, alle

azioni e agli indicatori

- Concentrazione forte su poche priorità, indicando la scala delle gerarchie: un’ azione è ammissibile se si trova ai primi posti di tale scala

- Per il FESR: attenzione specie sugli obiettivi tematici che assorbono l’80%: innovazione, ricerca (in particolare industriale applicata), competitività PMI, e strategia per le energie; per il resto pochi O.T., tra cui una strategia per lo sviluppo dei centri urbani;

- Per il FSE: occupabilità in particolare per giovani e donne; politiche di inclusione soprattutto lavorativa e non di tipo assistenziale; sull’ O.T. 11 (capacità istituzionale) attenzione a e-government, riorganizzazione uffici giudiziari, semplificazione per le imprese, migliorare la capacità di utilizzo dei fondi UE.

Le principali questioni emerse nel primo confronto con la Commissione UE

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Rischio di un neo-centralismo statale, in parte giustificato dalle scarse performance di alcune regioni, in particolare del sud e di avere su alcuni temi (trasporti, scuola, inclusione sociale, ecc..) strategie nazionali;

Incremento dei Programmi Nazionali con contestuale riduzione delle risorse per i Programmi Regionali;

Definire al più presto le quote di cofinanziamento nazionale; Incertezza sulle risorse disponibili per le Regioni stante la non chiarezza

sulla portata dei PON (numero e peso finanziario); Chiarezza sui programmi per le città: non sottrarre risorse ai POR, come le

Marche, che non rientrano nel piano nazionale città metropolitane; Necessità di avviare al più presto il negoziato nazionale sul riparto delle

risorse, anche a bilancio UE non ancora approvato (definire criteri e percentuali);

Tentativo statale di ingerenza negli assetti organizzativi interni delle Regioni (es: collocazione delle varie Autorità: di gestione di Certificazione, di Audit);

Incertezza sui nuovi assetti istituzionali (Province); Scarsa attenzione del Governo alle politiche macroregionali, in particolare

della Macroregione Adriatico-Jonica.

Le principali criticità nel confronto a livello nazionale

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Nuova politica di coesione : a che punto siamo?

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Nella seduta del 7-8 febbraio il Consiglio ha approvato il MFF 2014-2020 con una proposta di compromesso rispetto alle richieste della Commissione:

particolarmente significativo l’aumento delle risorse per le regioni «più sviluppate».

nel complesso la posizione italiana sembra rafforzata Sono previste consistenti risorse per i giovani: Youth Employment

Iniziative, risorse destinati alle regioni con un tasso disoccupazione 15/24 anni > 25% sì le Marche

L’accordo politico è stato raggiunto, dopo una prima bocciatura del Parlamento, il 27 giugno scorso a risorse invariate rispetto alla proposta di febbraio: 325 miliardi per la politica di coesione di cui 49 per le regioni più sviluppate.

La successiva risoluzione del PE del 3 luglio è altrettanto importante perché introduce, tra l’altro, un principio di flessibilità nella gestione dei conti nazionali (per i paesi più virtuosi) consentendo lo sforamento del rapporto deficit PIL per gli investimenti effettuati nell’ambito dei Fondi.

Il Quadro Finanziario UE 2014-2020

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A livello Europeo: - Regioni ob. Competitività e Occupazione 2007/2013:

38,74 md €- Regioni + sviluppate 2014/2020 (Accordo Consiglio UE): 49,49 md €

+ 27,75 %, A livello Italia (lieve incremento peso Italia all’interno UE e posizione rafforzata regioni centro Nord):- Regioni Competitività e Occupazione 2007/2013*: 4,95

md €- Regioni più sviluppate 2014/2020: 6,92 md €* Al netto di Abruzzo e Molise che escono dalle regioni «competitività»

+ 41%Quindi, per le Marche:FESR + FSE 2007/2013 = 570 MEURO (Fesr 289 + Fse 281)FESR + FSE 2007/2013 (solo quota UE) = 225 MEURO (Fesr 114+Fse 111) L’incremento della sola quota UE porterebbe i due POR nel 2014/2020 a 317 mln di quota UE. Ipotizzando che il cofinanziamento nazionale in % resti invariato rispetto al periodo attuale, la dimensione dei POR sarebbe decisamente più importante.

Il quadro finanziario FESR e FSE 2014/2020

“LO SCENARIO OTTIMISTA”

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L’aumento della dotazione dei POR della Regione Marche potrebbe realizzarsi A CONDIZIONE CHE:

• La quota della Regione Marche nel riparto tra le Regioni Italiane rimanga sostanzialmente invariata;

• IL COFINANZIAMENTO NAZIONALE (Stato-Regione) sia lo stesso della programmazione 2007/2013.

  MA• il cofinanziamento nazionale, stante la crisi della finanza pubblica, quasi

sicuramente si attesterà al minimo indispensabile (pari alla quota UE) 317 MEURO (- 8% rispetto ad oggi)

• Il recente «documento Barca» auspica maggiori risorse per i PON a danno dei POR che potrebbero stimarsi in – 10/15%

Combinando i due aspetti, il totale dei due programmi FESR e FSE potrebbe attestarsi nuovamente a 570 MEURO, sostanzialmente invariato rispetto alla programmazione 2007/2013 o con una lieve riduzione, (senza tener conto però della perdita di valore d’acquisto dopo 7 anni).

Il quadro finanziario FESR e FSE 2014/2020“LO SCENARIO PESSIMISTA (o REALISTA ?)”

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Nel Consiglio Europeo del 27 e 28 giugno 2013 è stato concordato un approccio globale alla lotta contro la disoccupazione giovanile da attuare soprattutto attraverso gli interventi finanziati dal FSE

• Rapida attivazione della Garanzia per I Giovani e della YEI “Youth

Employment Initiative “- i 6 MLD stanziati per la YEI sono resi

immediatamente disponibili per il biennio 2014-2016, invece di essere

“spalmati” per l’intero periodo della nuova programmazione 2014-2020

• La YEI dovrà essere pienamente operativa a partire da gennaio

2014 - Le regioni europee con una tasso di disoccupazione giovanile

superiore al 25% saranno le prime a beneficiare del finanziamento. Gli Stati

membri dovranno definire dei Piani nazionali, entro la fine del 2013• Rafforzare le iniziative per favorire la

mobilità dei giovani - Saranno potenziati

gli interventi "Your first EURES

Job" e "Erasmus +”

• Apprendistato e Tirocini - L’ “Alleanza

Europea per gli Apprendistati” e il “Quadro di

qualità per i Tirocini” dovranno essere resi

operativi nel 2014

IL SOSTEGNO ALLE POLITICHE PER L’OCCUPAZIONE GIOVANILE

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Alcuni elementi di contesto in vista della programmazione 2014/2020:

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Mercato del lavoro – dati 2012

15-64 Totale 15-29 Totale 15-64 Femmine

15-29 Femmine

0.0

20.0

40.0

60.0

80.0

62.6

37.6

54.7

32.3

Tasso di occupazione

MarcheCentroItalia

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Mercato del lavoro – dati 2012

15-64 Totale 15-29 Totale 15-64 Femmine

15-29 Femmine

0.0

5.0

10.0

15.0

20.0

25.0

30.0

9.3

21.2

10.7

22.8

Tasso di disoccupazione

MarcheCentroItalia

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Domanda di lavoro regionale

2007 2008 2009 2010 2011 2012230

240

250

260

270

280

290

300

310309

306

262

276

285

270

Avvii per anno (dati in migliaia)

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Dinamiche recenti: ammortizzatori sociali in deroga

  Lavoratori autorizzati Ore autorizzate2009 11.427 4.638.816,172010 17.667 15.295.818,572011 13.486 10.497.611,202012 26.519 17.858.112,28

Totale 69.099 48.290.358,22

Um

bria

Marc

he

Em

ilia R

om

agna

Sard

egna

Pie

monte

Puglia

Abru

zzo

Veneto

Lom

bard

ia

Toscana

Molis

e

Cam

pania

Lig

uria

Cala

bria

Lazio

Basilic

ata

Friu

li Venezia

Giu

lia

Sic

ilia

Valle

d'A

osta

Tre

ntin

o A

lto A

dig

e

0

50

100

150

Numeri indice 2009/12 (ore cig in deroga autorizzate/occupati)

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ALCUNE INDICAZIONI DI POLICY DERIVANTI DALL’ANALISI DI CONTESTO

Favorire, in sinergia sia con il FESR che con altri programmi di intervento, il riposizionamento competitivo del sistema produttivo locale per innalzare la domanda di lavoro

Favorire l’inclusione socio-lavorativa di soggetti a rischio di esclusione attraverso azioni finalizzate soprattutto all’empowerment delle competenze e all’inserimento lavorativo.

Definizione di una strategia di intervento integrata attraverso l’incrocio degli obiettivi tematici e delle priorità FSE e FESR con le priorità e i progetti strategici regionali (DGR 581/2012 e s.m.i.)

Ridurre gli attuali livelli di disoccupazione, attivando interventi mirati sui giovani, sulle donne e sugli over 50

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Obiettivi specifici: Rafforzare l’occupabilità dei giovaniRafforzare le misure per l’inserimento lavorativo delle donneSviluppare misure di sostegno all’occupabilità dei lavoratori anzianiRafforzare l’inserimento lavorativo degli immigratiRidurre il numero dei disoccupati di lunga durataMigliorare l’efficacia e la qualità dei servizi per il lavoroPromuovere l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità

Azioni:Formazione finalizzata all’occupazione (qualifiche , specializzazioni, IFTS, ITS, ecc.)Incentivi all’assunzione e altri interventi di politica attiva (es .dottorati) Promuovere l’apprendistato e le work experiencesIncentivi all’autoimpiegoIncentivi alle «staffette intergenerazionali»Incentivi alla mobilità professionale

Indicatori per la misurazione dei risultati attesi

Tassi di copertura per target

O.T. PROMOZIONE DELL’OCCUPAZIONE

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Obiettivi specifici: Rafforzare le competenze delle persone più vulnerabiliInclusione socio lavorativa delle persone in condizione di svantaggio

Azioni:Percorsi di empowerment funzionali all’inserimento lavorativoMisure a sostegno di percorsi di auto-imprenditorialitàIncentivi all’autoimpiego e all’assunzione, ecc.

Indicatori per la misurazione dei risultati attesi

Tassi di copertura per target

O.T. PROMOZIONE DELL’INCLUSIONE SOCIALE

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Obiettivi specifici: Qualificazione dell’offerta di istruzione e formazione tecnica e professionale

Azioni:Azioni di internazionalizzazione dei sistemi educativi e mobilitàAzioni di sistema per il miglioramento del sistema formativo

Indicatori per la misurazione dei risultati attesi

Innovazioni di sistema introdotte

O.T. INVESTIMENTO NELL’ISTRUZIONE, NELLE COMPETENZE…

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Obiettivi specifici: Sviluppo dell’e-governmentRafforzamento delle competenze della Pubblica Amministrazione

Azioni:Potenziamento dei servizi alle imprese e ai cittadini fruibili in modalità telematicaFormazione funzionari pubblici

Indicatori per la misurazione dei risultati attesi

Incremento servizi digitali a favore dell’utenza

O.T. CAPACITA’ ISTITUZIONALE

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Grazie dell’attenzione !

www.europa.marche.it