POF Secondaria

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anno scolastico 2012 - 2013 3 TERZA PARTE Pianificazione scolastica comunità religiosa Sacra Famiglia piano offerta formativa pof e Curricolo centro Educativo e Scuola santa Paola Elisabetta Cerioli

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anno scolastico 2012 - 2013 3

TERZA PARTE Pianificazione

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piano offerta formativa

pof e Curricolo

centro Educativo e Scuola santa Paola Elisabetta Cerioli

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SALUTO

CarigenitorideglialunnidellaScuola,

inquestepaginetrovate

ilnostroPianoOffertaFormativa(=POF),

fruttodiannidipassioneeducativaedidattica.

ConilPOFtrovateancheil

CurricolodiScuolaattraversoilquale

conosceteaqualicompetenzeeducativeedidattiche

vengonomotivatiivostri igli.

Lanostrapropostaèunostrumento

perliberarelemigliorienergie

degliadolescentidioggi

eperprepararliadunfuturo

caricodipromessa.

Buonannoscolastico!

p.Antonioep.Luca

conlaComunitàeducanteescolastica

Orzinuovi1settembre2012

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TERZA PARTE

pianificazione scolastica

Le soluzioni di carattere educativo e didattico

del Centro educativo e Scuola Santa Paola Elisabetta Cerioli

PIANO GENERALE POF fascicolo 1 Progetto educativo della Congregazione

fascicolo 2 La Scelta educativa (I parte) Percorsi formativi (II parte)

fascicolo 3 Pianificazione scolastica (III parte): pof - Scuola dell’infanzia A pof - sezione Primavera B pof - Scuola primaria pof - Scuola secondaria

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Questa terza parte del POF riguarda la PIANIFICAZIONE SCOLASTI-

CA nell’individuazione delle soluzioni di carattere organizzativo e didattico. Questo livello corrisponde alle rifiniture di una casa. È la parte più pratica e organizzativa e ha il compito di tradurre in metodologie adeguate e scelte chiare il progetto di fondo. Le di-verse parti in cui è strutturata l’intera organizzazione permette di suddividere l’intera proposta formativa. Per evidenziare il carattere unitario della nostra Scuola presenteremo i progetti del POF della Scuola dell’Infanzia (materna), della Scuola Primaria (elementare) e della Scuola Secondaria (media) Questa parte comprende anche la DIMENSIONE VALUTATIVA. Nel progetto di una casa corrisponde da un lato alla soddisfazione di tutte le certificazioni vigenti in ordine alla sicurezza e dall’altro alla interrogazione circa la soddisfazione di colui che l’ha co-struita e di colui che la abita. Concretamente vi si trovano i crite-ri per l’autovalutazione, la valutazione dell’apprendimento e la valutazione dello stesso piano dell’offerta formativa.

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La Scuola Secondaria di I° grado Santa Paola Elisabetta Cerioli è una scuola cattolica, pubblica non statale, legalmente riconosciuta dal 13 maggio 1989 e dall'anno 2000-2001 è scuola paritaria.

È gestita dai religiosi della Congregazione religiosa della Sacra Fa-miglia, fondata nel 1863 da santa Paola Elisabetta Cerioli, una ma-dre di famiglia divenuta educatrice di tanti altri figli. La sua offerta formativa si riferisce concretamente alle intuizioni e alle scelte che animarono l’azione di Paola Elisabetta Cerioli: mettersi al servizio del territorio, con la precisa finalità di istruire, educare ed assistere i ragazzi, per prepararli, anche culturalmente, all’inserimento pie-no, maturo e dignitoso nella società.

La Comunità religiosa si avvale della competente collaborazione di docenti ed educatori ben istruiti e formati.

La scuola è situata a Orzinuovi e inserita in una vasta area verde utilizzata per le attività ricreative e sportive dei ragazzi. Accanto alla scuola sorge un centro sportivo, gestito anch’esso dalla Comuni-tà religiosa, con piscine aperte al pubblico e utilizzate durante l'anno scolastico dagli stessi alunni.

Con la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria, la Scuola Seconda-ria è frequentata da circa 600 alunni provenienti dal territorio dei paesi distanti fino a 30 Km da Orzinuovi ed inserita nel contesto del Centro educativo.

ORARIO DI APERTURA

DEL CENTRO EDUCATIVO SCOLASTICO da lunedì a venerdì: 07.30 - 17.30

ORARIO DI APERTURA DELLA SEGRETERIA

È aperta ai genitori, docenti e alunni: da Lunedì a Venerdì

ore 8.00 - 9.00 ore 12.00 – 13.00 ore 16.00 – 17.00

ORARIO DELLE LEZIONI SCOLASTICHE da lunedì a venerdì: 08.15 - 16.45

ORARIO EXTRASCOLASTICO

tempo pre-scuola: 07.30-08.15 tempo mensa: 13.30-14.00

tempo ricreazione: 14.00- 15.00 tempo post-scuola: 16.45-17.3

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I - LA NOSTRA SCUOLA

anno scolastico 2012-13 Alunni Maschi Femmine totale

Classi1^ 31 28 59Classi2^ 43 22 65Classi3^ 34 35 69Totale 108 85 193

Docenti

Religione p.LucaGhirardelli

Lettere,Storia,Geogra ia,CittadinanzaeCostituzione

MonassitaAiol iStefaniaBergamaschiAlesiaDeMartiniElisaCrescini

FlaviaGilberti(suppl)(ElenaGeroldi)

Storia,Geogra ia,CittadinanzaeCostituzione GuidoZuelli

ScienzeMatematiche GretaDel iniPaolaGrassi

LucaColumpsi(suppl.)(PaolaGipponi)

LinguaInglese DanielaAlbertiElenaZanetti

LinguaSpagnolo IlariaGusmaroli

Tecnologia PierGiovannaFranguelli

ArteeImmagine StefaniaVei

Ed.Musicale FrancescoPavesi

ScienzeMotorieeSportive TitoCosta

Informatica AndreaCerioli

Dirigenzascolastica

DirigentescolasticoeGestoredellaScuola p.AntonioConsonni

vice‐presideeDirettoreperl’educazione p.LucaGhirardelli

Collaboratoredidattico prof.TitoCosta

Responsabileeducatoriecoordinatoreattivitaextrascolastiche

ManuelFalarti

Segreteria GiovannaCavanusAdrianaFusini

Amministrazione AlessandroGandagliaAusiliaCosta

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Fes vità nazionali 1 novembre 8 dicembre 

25 aprile 1 maggio 2 giugno 

festa di tu  i San  Immacolata Concezione anniversario della Liberazione festa del Lavoro festa nazionale della Repubblica 

Regione Lombardia ai sensi dell’art. 138, comma 1° del D.L.vo n. 112 del 31.03.1998  

e dell’art. 4, comma 121 della L.R. n. 1 del 05.01.2000  

  mercoledì 12 se embre 2012 

venerdì 02 novembre 2012 Sabato  08 dicembre 2012 

dal 22 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013 

dal 27 marzo al 2 aprile 2013 Sabato 8 giugno 2013 

  inizio delle lezioni Commemorazione dei defun  Festa dell’Immacolata Concezione vacanze di Natale vacanze di Pasqua termine delle lezioni 

Is tuto Sacra Famiglia

Domenica 7 o obre 

Venerdì 21 dicembre  

Venerdì 25 gennaio 2013 lunedì11‐martedì 12 febbraio 2012 

Domenica 2  giugno 2013 

 Festa di inizio della Scuola S. Messa con scambio d’auguri nata‐lizi (xsa parr.le) Festa santa Paola Elisabe a Cerioli Vacanza di Carnevale                                                Festa di fine anno scolas co 

Vacanza in montagna di Carnevale da venerdì 8 a martedì 12 febbraio 

Vacanza in montagna di Carnevale da venerdì 8 a martedì 12 febbraio 

extra scuola  

Gioco Estate:  dal 17 giugno al 26 luglio 

Gioco Estate d’Agosto:  dal 29 luglio al 9 agosto 

Vacanze mare 

da domenica 30 giugno a domenica 7 luglio ragazzi/e v^ primaria, I^‐II^ secondaria  da domenica 28 luglio a martedì 6 agosto ragazzi/e II^ secondaria + I^‐II^ superiore 

Corsi di Musica, Sport, Danza C R E AT I  V A M E N T E 

da o obre a maggio 2012 Esibizioni conclusive a maggio 

CALENDARIO GENERALE 2012-2013

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1. Adolescenza e adolescenti. Un’età ‘esplosiva’ della vita

2. Le famiglie dei nostri adolescenti

3. Le Scuole della Congregazione della Sacra Famiglia

4. Il Centro educativo e la Scuola S. P. E. Cerioli.

5. La Scuola nel contesto socio-culturale ed economico

6. Le Scuole statali e paritarie di Orzinuovi

7. Breve storia della nostra Scuola

II - L’ADOLESCENZA,

LA NOSTRA SCUOLA, IL SUO CONTESTO 

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1. Adolescenza. Un’età ‘esplosiva’ della vita

Gli adolescen  che frequentano la Scuola Secondaria S. P. E. Cerioli vivono la stagione della (prima) adolescenza. 

L’adolescenza è l’età più difficile, un’età esplosiva! Il corpo, il cuore, l’intelligenza diventano un vulcano.  

Anche le relazioni con gli adul  e con Dio vengono a raversate da questa instabilità e ricerca.  

Se  l’immagine per descrivere  il tempo dell’Infanzia  (Scuola dell’In‐fanzia) è un bambino/a in braccio a sua madre; mentre il bambino che cammina ‐svincolato da papà e mamma‐ racconta il tempo del‐la  Scuola  primaria,  l’adolescenza  ha  bisogno  di  diverse  immagini per essere descri a: primavera, vulcano, navigazione! 

L’adolescenza è come  la primavera  in cui tu o sboccia, si rinnova, cambia. È come un vulcano che sconvolge  ‐nel corpo e nell’anima del ragazzo / della ragazza‐ gli an chi equilibri. È come una naviga‐zione  in mare:  sembra  che non  ci  sia méta e orizzonte ed  invece ogni volta  l’adolescente sperimenta  l’urgenza di una des nazione, di una guida che sostenga, di amici che lo aiu no. 

Questa fase dell’adolescenza della vita è importante perché si ma‐nifesta una legge che pure dovrà essere ricercata come qualificante per rapporto alla vita umana tu a: la vita non è possibile se non nel segno della libertà! … Nel segno di una consegna e di una dedizione all’altro! L’uomo nasce senza scegliere, ma non può vivere se non a questa precisa condizione: di riprendere la prima nascita mediante la sua scelta libera. 

Noi, come Scuola, di  fronte a ques  adolescen  ci  interroghiamo: Quale Scuola fare?  

I nostri orientamen : 1. mo vare allo studio; 2. sviluppare un grup‐po classe laboratoriale; 3. preparare alla Scuola Secondaria di II e al futuro. 

La domanda non è disgiunta dall’altra: Di quale famiglia ha bisogno questo adolescente?  

1. clima familiare coeso con regole interiorizzate di vita; 2. una sa‐na alleanza  con  la  scuola, nel bene e nel male; 3.  la necessità di me ersi in ques one e di lasciarsi formare da altri. 

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C’è un’ul ma domanda sempre rimossa: A quale Dio affidarsi? 

SI pensa che  la ques one degli adolescen  sia solo emo va o rela‐zionale. Occorre ripensare invece originariamente alla esperienza di fede dei figli adolescen , per non tradirli nelle loro a ese. 

 

2. Le famiglie dei nostri adolescen

Le  famiglie che portano  i  loro figli al nostro Centro e Scuola sono uno ‘spaccato’ delle famiglie del mondo che vivono questo tempo. 

Ci sono famiglie che vivono un buon clima familiare e sono sostan‐zialmente unite, anche se molte vivono la ferita della separazione e del disagio,  clima non  certo  favorevole  alla  riuscita  scolas ca del proprio figlio. Ancora più  rilevante  il disagio che si  registra dove  i figli  vivono  situazioni  di  ro ura  familiare  spesso  seguite  da  for  tensioni  tra  i due genitori.  Il figlio viene spesso conteso dalle due par  più  come  segno di  vi oria  sull’ ex  coniuge  che  come  scelta educa va nei confron  del minore.  

Si sta imponendo un nuovo modello di ‘vivere la famiglia’, che regi‐stra  il modello di tu a  la civiltà occidentale. Dal modello  ‘figli con genitori’ si sta passando al modello ‘coppia con figlio’. In altre paro‐le: la relazione filiale appare più solida del rapporto spesso instabile tra i coniugi e dunque la famiglia si va cos tuendo anzitu o in fun‐zione del figlio. Come dire che i matrimoni (e le convivenze) si rom‐pono con una certa facilità, ma i bambini restano.  

Il  clima delle  famiglie di oggi è definito da due profili: privata ed affe va.  

Privata, nel senso di sistema camente sequestrata rispe o a quei sistemi di scambio sociale, ai quali si affida la vita pubblica; a diffe‐renza di quella tradizionale nella quale era il centro a procedere dal quale prendeva forma ogni rapporto sociale.  

Affe va, nel senso che  ingrediente del  legame familiare, anzi ten‐denzialmente esclusivo, diventa appunto l’affe o. 

Ques  due  tra  della figura della  famiglia  rendono assai arduo  il compito educa vo, perché predispone  lo spazio per  la  lievitazione della  figura materna,  a raverso  l’oscillazione  dei  due  comporta‐

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men  quali  la  rassicurazione  incondizionata e  il cosidde o  rica o affe vo.  

Le famiglie che scelgono il nostro Centro educa vo e scuola appar‐tengano a questo contesto sociale, culturale ed economico. Tu a‐via  le ragioni sono molto variegate: ci sono famiglie che portano  i loro figli al nostro Centro per  la condivisione di una comune pro‐spe va  ideale della vita: cris anamente  impostata e saggiamente cara erizzata. Pur nella sua spiccata laicità, la scuola rimane forte‐mente  connotata dalla  sua  iden tà  cris ana.  Tu avia  la  scuola  è qualificata significa vamente dal suo essere scuola ca olica, aper‐ta a tu . 

Ci sono,  invece,  famiglie che scelgono  la scuola perché entrambi  i genitori  lavorano.  Esso  appare  senza  dubbio  uno  dei mo vi  che spinge  le  famiglie a  scegliere un’is tuzione  che perme e una  cu‐stodia qualificata del bambino per  l’intera giornata. La mo vazio‐ne, spesso ben esplicitata al momento dell’iscrizione, perme e di recuperare il senso della collaborazione della scuola con la famiglia, non in senso vicario, sos tu vo, ma nello spirito di un’alleanza co‐stru va. 

Queste  ragioni non  impediscono alla nostra proposta di  farsi pro‐posi va  e  interpellante  la  coscienza  dei  genitori.  Per  noi  rimane certo che primi educatori dei figli ‐poiché hanno offerto e con nua‐no ad offrire il contesto di vita‐ sono i genitori. 

 

3. Le Scuole della Congregazione della Sacra Famiglia

1. Il tragi o della vita di santa Paola Elisabe a Cerioli è la realizza‐zione di un  ideale: esprimere maternità, crea vità, generosità pri‐ma verso  i  suoi figli e dopo  la perdita dei figli propri, verso  i figli degli altri, poveri e senza avvenire. E rintracciare  in tu o questo  il compiersi della ‘volontà di Dio’. 

2. La Congregazione custodisce questo metodo educa vo. Dal pic‐colo gesto di accoglienza di una bambina orfana nacque la Congre‐gazione dei religiosi  (4 novembre 1863) e delle religiose  (8 dicem‐bre 1862) della Sacra Famiglia che, evangelizzando a raverso l’edu‐cazione, con nuano il sogno di madre Paola Elisabe a Cerioli: fare 

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del mondo  la  famiglia  di Dio,  dove  genitori  ed  educatori  fossero come un ponte verso la paternità e maternità di Dio.  

3.  Un’idea  fondamentale  della  nostra  esperienza  è  che  per evangelizzare  dobbiamo  innanzitu o  lasciarci  evangelizzare  dalla Parola  di  Dio,  dal  carisma  e  dalla  vita  dei  poveri.  Evangelizzare educando  è  stato  lo  slogan  sinte co  della  nostra  esperienza educa va. «Il nostro essere manda  ad evangelizzare  i poveri» (Lc 4,18)  passa  inesorabilmente  e  primariamente  nell’impegno  a formare  le  coscienze  delle  giovani  generazioni.  In  questo  senso l’educazione  appare  sopra u o  come  la  forza  più  potente  ed efficace  in  grado  di  fornire  l’accesso  per  tu   alla  ci adinanza terreste in una comunità planetaria. 

 

4. Il nostro Centro educa vo e la Scuola santa Paola Eli‐sabe a Cerioli.

La Scuola Secondaria S. P. E. Cerioli si pone all'interno di una real‐tà stru urale ed educa va più ampia che è il Centro Educa vo sco‐las co preesistente alla Scuola stessa, avviata nel 1989. 

Il Centro Educa vo scolas co è un ambiente forma vo sicuro, fami‐liare, ben organizzato ed inserito in una vasta area verde che inten‐de andare  incontro alle  varie esigenze delle  famiglie. Per questo prevede anche tempi e servizi che vanno al di là dell'offerta mera‐mente scolas ca. 

La scuola all'interno del Centro Educa vo scolas co è a vata con finalità ben precise: 

‐ tenere aperta una finestra sul mondo interiore di tu  i ragazzi per‐ché ciascuno sia artefice del proprio sviluppo; 

‐ tenere aperta una finestra sul mondo complessivo di tu   i ragazzi del mondo con par colare a enzione per  i più sfortuna , senza av‐venire ed impedi  di abitare il mondo; 

‐ soccorrere  le esigenze delle famiglie del territorio che chiedono aiuto educa vo nella ges one della crescita dei propri figli; 

‐  tes moniare, con  il profilo  specifico della cultura antropologica cris ana, che  il benessere psicofisico e spirituale di ogni persona 

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sta nella possibilità di crescere  il più serenamente possibile  in una famiglia e/o in luogo educa vo che si affianca ad essa per sostene‐re, illuminare e soccorrere il suo sforzo forma vo. 

 

5. La scuola e sul contesto socio ‐ economico ‐ culturale.

La Scuola Secondaria ‐insieme alla Scuola dell’Infanzia e alla Scuola Primaria‐ è ubicata nel Comune di Orzinuovi. Il Comune appar ene geograficamente all’area della Bassa Bresciana e presenta i vantag‐gi e i limi  della vita di una piccola realtà provinciale. 

All’interno  di  questo  quadro  socio  economico  culturale,  l’utenza della  scuola  secondaria  è  cos tuita  da  alunni  provenien   dalla scuola Primaria della nostra Scuola e dai Comuni del Territorio. 

La  preparazione  scolas ca  pregressa  è  mediamente  acce abile, anche se negli anni si è riscontrato un aumento di alunni fortemen‐te svantaggia  sul piano sociale e culturale, altri con handicap par‐colarmente grave o con DSA.  

La Scuola S. P. E. Cerioli ha iniziato ad operare nel Comune di Orzi‐nuovi, con una modalità par colare a par re dal 1925. 

Con l’anno scolas co 2000 ha saputo rinnovarsi nel tempo per ren‐dere sempre a uale  la propria offerta forma va e culturale, e per rispondere in modo efficace e per nente alla domanda di istruzio‐ne e di formazione dell’intera Comunità di Orzinuovi e del Territo‐rio della Bassa Bresciana.  

Nel tempo la Scuola Secondaria di I grado ha voluto e saputo inte‐ragire  con  altre  is tuzioni  territoriali  (famiglie,  en   locali,  chiesa, mondo  del  lavoro  e  del  volontariato)  precorrendo  e  realizzando quanto  le  norme  nel  tempo  avrebbero  via  via  codificato  (DPR  n. 235/2007).  

 

6. Le scuole statali e paritarie di Orzinuovi

Le Scuole del Comune di Orzinuovi sono queste: >    ’ :  

statale (a Coniolo, frazione di Orzinuovi);  

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comunale (Garibaldi);  paritaria (Canossiane); 

>    :    >       1°  :    >   S    G  C   

. Liceo scien fico 

. Liceo linguis co 

. Is tuto tecnico  Inizia ve a  favore della  famiglia e,  in par colare, dei minori  sono ges te dalla Parrocchia e dalle Amministrazioni comunali del terri‐torio. 

 

7. Breve storia della nostra scuola

Le  tappe  che  hanno  portato  alla  cos tuzione  del  nostro  Centro educa vo  e  Scuola  s.  Paola  Elisabe a,  da  tu   conosciuto  come ‘Andreana’ sono queste: 

1921, 23 se embre: don Giuseppe Musle , na vo di Orzinuovi e parroco di Ovanengo,  esprime  il  desiderio di  lasciare  tu o  il  suo patrimonio alla Congregazione della Sacra Famiglia perché venga aperto,  possibilmente  nel  Comune  di  Orzinuovi,  un  Orfanotrofio per raccogliere, allevare e istruire ed educare orfani poveri  

1925, 11 novembre: a nome e per conto della Congregazione della Sacra Famiglia, padre Francesco Tomasoni con fratel Giovanni Ca‐pister, due  suore    e un  gruppo di  ragazzi, prende  possesso della Possessione Landriana.   

1926:  l’Is tuto Andreana  s’avvia ad accogliere  circa 35‐40  ragazzi che hanno frequentato le prime classi elementari a Mar nengo e la classe  quinta  a  Villacampagna.  Impegna   nell’a vità  agricola,  i giovani migliori seguono  i corsi di scienze agrarie e zootecnica  te‐nu  dal prefe o d’agraria fratel G. Capister.  

1932‐33:   viene avviata  la Scuola Agraria  serale. Fratel Omobono Pezzoli  insegna agraria e zootecnia, mentre  il maestro Branchi e  il professor Gardoni cultura generale.   

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1941, giugno: i dieci allievi migliori vengono invia  ad Orzinuovi per sostenere  gli  esami  del  Secondo  Corso  presso  il  Regio  Corso d’Avviamento Professionale  di Tipo Agrario.  

1946,  o obre:  riapre  la  Scuola  di  Avviamento  serale  con l’is tuzione del Terzo Corso.  

1954,  8  se embre:  viene  inaugurato  il  nuovo  grande  padiglione con dormitorio, refe orio e officina meccanica agraria.   

1955‐56, o obre: l’Is tuto Andreana accoglie anche ragazzi esterni che  hanno  terminato  il  ciclo  elementare,  come  convi ori  o  semi convi ori per il periodo scolas co che frequentano il corso trienna‐le di Avviamento Professionale Industriale.  

1957, o obre: approntate nuove aule,  la palestra e  il  laboratorio, l’Is tuto Andreana o ene l’autorizzazione ad ospitare una sezione staccata dell’Avviamento Professionale  Industriale  Statale di Orzi‐nuovi.  

1960, 1 o obre:  l’Is tuto Andreana ospita una sezione coordinata dell’Is tuto  Professionale  Industria  e  Ar gianato  “More o”  di Brescia (I.P.S.I.A.), l’an ca Scuola Tecnica.  

1963‐64: soppressa la Scuola d’Avviamento Professionale,  l’Is tuto Andreana  ospita  una  sezione  staccata  della  nuova  Scuola Media Unica di Orzinuovi.  

1974, 1 se embre:  il complesso scolas co dell’Andreana ospita  la sezione staccata dell’Is tuto Tecnico “Don Primo Mazzolari” di Ve‐rolanuova.  

1989, 13 maggio: il decreto ministeriale concede il riconoscimento legale  alla  Scuola  Media  “P.E.Cerioli”  con  decorrenza  dall’anno scolas co  1988‐89.  Il Ministero  della  P.I.  riconoscerà  lo  status  di Scuola Media Paritaria con decreto 28 febbraio 2001.  

2000, 14 se embre: autorizzata dal Dirigente Scolas co del Circolo Dida co di Orzinuovi, s’avvia la Classe Prima della Scuola Primaria ‘P.E.Cerioli’.  

Con  decreto  27  febbraio  2003  il M.I.U.R.  riconosce  lo  status  di Scuola Primaria Paritaria. 

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2003, 11 se embre: avvio del primo anno della Scuola dell’Infanzia “P.E.Cerioli”. 

2005, Con decreto 28 novembre  il M.I.U.R.  riconosce  lo  status di Scuola dell’Infanzia. 

2005, gennaio: inizio lavori di ristru urazione della Piscina. 

2006, 2 o obre: avvio del C.I.S.  / Consiglio d’Is tuto della Scuola per  custodire  e  far  crescere  la  con nuità  e  la  collaborazione  tra religiosi, docen , genitori delle tre sezioni della Scuola. 

2007,  2  o obre:  avvio  del  movimento  delle  famiglie  per l’Educazione e la Famiglia. 

PerchéilnomeAndreanaallanostrascuola

Generalmente, icascinalidellapianurapadanaprende‐vano denominazione dal cognome della famiglia pro‐prietaria,oppuredaunaparticolareemergenzanatura‐le: un dosso, un bosco, una pianta, …. Verso la metadell’800,ilgruppofamiliareGossalli‐Moretti‐LegnanifacostruiresulCampo La Vigna,postonellacontradadellaMadonninadell’Oglio,unavascaperlamacerazionedellino, ibraalloramoltorichiestasulmercato lombardo.Per utilizzare una derivazione della RoggiaMezzarola,lastrutturavieneinterratatantodarichiedereunasca‐lettainmattoniperaccedervi.Ecosıinfossatadarichia‐marelebuieandronedeicentriurbani,ilchelemeritaladenominazionediL’andruna,chesiestendeal terre‐nochelaospitaepiutardiallacascinachesudiessonel1881‐83 vi fara costruire il proprietario Enrico Salini,nativodiSoncinoefarmacistainMilano.

Perlaprimavolta,nellamappacatastaledel1898laCa‐scina Landrunaeuf icialmentesegnalatacomeCascinaLandriani, evidente interpretazioneburocraticadell’in‐decifrabile toponimo originario. Per altre fantasiosecontaminazionipopolari,diquiseguiraCascina Landria‐nae inalmenteL’Andreana.

 

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1. Continuità didattica ed educativa comune

2. Il Curricolo di Istituto e il Curricolo della Secondaria

3. I pilastri fondamentali: imparare ad imparare, allean-za con la famiglia e con il territorio, solidarietà e co-scienza multiculturale

4. Piano didattico personalizzato (DSA)

5. L’accompagnamento scolastico

6. Innovazione didattica: pratica e prospettive digitali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

III - LE INNOVAZIONI. LA NOSTRA QUALITA’

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CONTINUITÀ DIDATTICA ED EDUCATIVA COMUNE

Quando una  famiglia  chiede di  iscrivere un figlio presso  la nostra Scuola a par re dai 2 anni, noi  immaginiamo e proge amo  il suo percorso fino ai 14 anni. 

Ciò impegna la Scuola ‐dall’Infanzia, alla Primaria, alla Secondaria di I* e alla Secondaria esterna di II*‐ a proge are e verificare una rea‐le con nuità dida ca ed educa va. 

Il confronto con una Scuola Superiore qualifica ancora di più la con‐nuità interna. 

 

2. IL CURRICOLO DI ISTITUTO e IL CURRICOLO DELLA SCUOLA. CHE COSA

CONTIENE?

Con l'autonomia, alla scuola vengono riconosciu  ampi margini, pur in un quadro unitario dei sàperi, nella determinazione dei percorsi dida ci fonda  sulle necessità e sui bisogni degli alunni. 

Programmazione  curricolare  significa  scelta  di  a vità  e  indirizzi operata  all'interno  del  contesto  educa vo  ‘Sacra  Famiglia’  e del  ‘Collegio docen ’ sulla base di un proge o che  ene conto di: 

‐ analisi della situazione di partenza 

‐ definizione degli obie vi 

‐ selezione dei contenu  

‐ strategie ed esperienze di apprendimento 

‐ valutazione e verifica 

 

La programmazione curricolare prevede l'integrazione di due esigen‐ze: 

‐la formazione comune degli alunni 

‐la personalizzazione dei saperi degli alunni 

Il lavoro di costruzione del Curricolo d’Is tuto da parte del CD è “un processo a raverso il quale si sviluppano ed organizzano la ricerca 

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e  l’innovazione educa va”.   Definizione pregnante  se  si  intende  il Curricolo come “l’insieme delle esperienze che una scuola intenzio‐nalmente proge a  e  realizza  per  l’alunno al fine di  conseguire  le mete forma ve desiderate”.  

Considerando che la vocazione della scuola, ciò per cui essa esiste, è  l’apprendimento di competenze di base e di competenze per  la ci adinanza, in un contesto di comunità educante, il curricolo allo‐ra diviene il cuore della proge ualità della scuola. In questa acce‐zione, dovendo una buona proge azione contenere anche la misu‐ra dei  tempi, degli  spazi e delle  risorse necessarie alla  sua  imple‐mentazione,  il Curricolo quasi coincide con  il POF o comunque as‐sume all’interno di esso un peso determinante.  

In ques   anni  sono  state molteplici  le  elaborazioni di Curricoli di is tuto  con  uno  sforzo  di  ges one  in  ver cale  degli  stessi,  vista l’impostazione del testo delle INDICAZIONI NAZIONALI.  

Rimangono però, anche nelle realtà più felici e di maggior coinvol‐gimento del personale, pochi i Curricoli che hanno saputo orientar‐si  alle  competenze,  ed  ancora meno  i  curricoli  che  riescono  ad esplicitare in modo chiaro le modalità della loro rilevazione.  

È quindi importante, di fronte a questo periodo di consolidamento dell'a vità di elaborazione del curricolo, che venga ri‐analizzato  il percorso fa o, che i curricoli vengano sistema zza  defini vamen‐te;  per  far  ciò  può  essere  u le  cara erizzarli  elencando  alcuni aspe  imprescindibili. 

 

3. I PILASTRI FONDAMENTALI

IMPARARE AD IMPARARE OVVERO IMPARARE UN METODO PER FARE I COMPITI E PER STUDIARE

A) IL PROGETTO “IMPARARE AD IMPARARE”. Questo  proge o qualifica  la nostra Scuola e dis ngue  la sua proposta educa va da quella delle altre realtà scolas che del territorio. Premessa fonda‐mentale del proge o “Imparare ad imparare” è la dis nzione e va‐lorizzazione  del  compito  specifico  degli  alunni,  dei  docen   e  dei genitori:  l'intero  processo  dida co  è  affidato  al  rapporto  docen‐�alunni, senza per questo escludere l'apporto delle famiglie. 

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Ai genitori,  infa , è richiesta un'a enzione sensibile e costante al cammino dei figli, per sostenere e  incoraggiare  il percorso  in a o. Essi, secondo il cosidde o “Pa o di corresponsabilità”, si impegna‐no a  valorizzare  la  vicinanza e  l’assistenza della  scuola ai  ragazzi, mantenendo  saldi un  collegamento fiducioso  ed un'alleanza  reci‐proca.  In  questo  senso  viene  garan to  ai  genitori  che  il  compito dell'insegnamento e dell'apprendimento è sostanzialmente e radi‐calmente  affidato  al  rapporto  alunno‐insegnante e non  a  loro.  In concreto  i genitori non devono occuparsi di fare  i compi  dei figli, bensì  interessarsi a come  i figli  si dispongono nei  confron  di  ciò che la scuola loro propone e richiede. 

Ai ragazzi  è  chiesto  di  impegnarsi  e  di  coinvolgersi  a vamente giorno  dopo  giorno  in  un  lavoro  sereno  e  costante  che  sfru   al meglio le opportunità offerte nel tempo scuola. Concretamente ciò significa affidarsi alla guida dell’insegnante, seguendolo passo dopo passo nel compimento dello studio  in classe, per evitare di dover poi passare ore a casa a recuperare quanto in realtà poteva essere svolto con profi o nell'ambiente scolas co.   L’impegno degli alun‐ni tu avia non si esaurisce solo a scuola;  l’eccellenza,  la responsa‐bilità,  la crea vità e sopra u o  l’autonomia  richiedono una  riela‐borazione a casa nel tempo che la scuola indica. 

Agli insegnan  compete  la sfida più difficile e delicata: FAR  IMPA‐RARE AD  IMPARARE. Questo  semplice  slogan nasconde una  com‐plessità di mo vazioni,  inten , significa  ed obie vi che pare ne‐cessario esplicare con chiarezza. La società moderna è cara erizza‐ta dalla richiesta pressante e inevitabile di flessibilità professionale, intesa come capacità di ada amento alle necessità sempre in evo‐luzione e mutamento del mondo del  lavoro. Sebbene questo con‐ce o sia generalmente diffuso e condiviso, alla gente comune risul‐ta difficile o addiri ura prematuro immaginare alunni di 11‐13 anni come futuri adul  e ci adini. Proprio in tale prospe va è obie vo prioritario per noi docen  far acquisire a ques  uomini e donne del domani abilità meta‐cogni ve che consentano loro una rapidissima e  tempes va  riconversione delle  competenze, ovvero delle  cono‐scenze e delle abilità,  in modo da adeguarle  in maniera assai agile ai diversi contes  sociali.  In questo senso  il metodo più efficace e produ vo di  insegnamento deve  sì  far  imparare, ma  sopra u o “far imparare ad imparare”, ossia fornire gli strumen , le tecniche, 

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le conoscenze ed un metodo di studio/lavoro ada abili a qualsiasi mutamento. 

Il fondamento teorico di un proge o così innova vo e lungimirante è condiviso dall’intero Collegio Docen . Partendo dalla convinzione che un’azione educa va efficace risieda nella possibilità del singolo di  compiere esperienze  che  corrispondano allo  stadio di  sviluppo del proprio pensiero e della propria personalità  in con nua evolu‐zione,  l’ar colazione del  tempo scuola consente agli  insegnan  di osservare l’apprendimento dei propri allievi in una prospe va pri‐vilegiata  e  farne  sempre  tesoro.  Grazie  a  proge azioni  flessibili, mirate e condivise,  i docen ‐educatori trasme ono  i saperi e gui‐dano i ragazzi alla loro assimilazione mediante la collaborazione, lo studio e l’esercizio. Il metodo “Imparare ed imparare” si basa su un lavoro d’equipe che inizia dal  collegio docen , coinvolge i vari con‐sigli di classe, gli educatori ed eventuali specialis  esterni;  in que‐sto contesto,  la figura del coordinatore di classe assume un ruolo fondamentale come referente e tramite con le famiglie. 

 

COMPITI E STUDIO A SCUOLA In che cosa la nostra scuola si differenzia nel servizio offerto alle famiglie?

Caposaldo del nostro metodo educa vo ”Imparare ad Imparare” è lo svolgimento di tu a l’a vità dida ca (lezioni, laboratori, eserci‐tazioni e compi ) all’interno del tempo scuola; 

Perché questo? Considerando che i  nostri alunni, da quando esco‐no di casa al ma no a quando vi rientrano la sera, sono impegna  nella scuola per oltre 10 ore (impegno richiesto ad un adulto che va a  lavorare  a Brescia…), hanno  tu o  il diri o di essere  stanchi, di voler  giocare,  fare  un’a vità  spor va,  col vare qualche hobby  e perché no… non fare più niente e rilassarsi.  

Una ricerca di circa 10‐12 anni fa sosteneva che il tempo medio di a enzione degli alunni davan  ad una lezione frontale è di 20’ la 1^ u.t., 15’ la 2^ e la 3^ fino ai 5’/8’ alla 5^. Per ques  mo vi, il Colle‐gio docen  ha deciso di o mizzare il tempo scuola per far sì che gli alunni,  lavorando qualita vamente e non quan ta vamente, una volta rientra  a casa, non siano chiama  a svolgere ulteriore lavoro 

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che si rivelerebbe inu le e improdu vo oltre che pedagogicamen‐te scorre o. I docen , quindi, rendono  le  lezioni più acca van  e laboratoriali con gli alunni come protagonis  principali del proces‐so di apprendimento. 

Tu o questo non  significa abbassare  la qualità dell’insegnamento e/o dell’apprendimento perché, considerando che sono  le compe‐tenze che devono crescere e maturare nell’alunno, è molto meglio e più reddi zio far  lavorare dire amente gli alunni a scuola con  la supervisione dei docen »    

L’imparare ad  imparare è stata  la vecchia carta vincente di questa scuola ed è ancor più a uale oggi; fare compi  e studiare con i do‐cen /educatori accanto è certamente  un valore aggiunto oltre che un prezioso aiuto.  

La se mana corta presenta ulteriori vantaggi: viene offerta la pos‐sibilità ai ragazzi di VIVERE la FAMIGLIA alla sera e nel weekend: in un mondo sempre più  frene co e pieno d’impegni  (compi , cate‐chismo, a vità spor ve, lavoro domenicale, genitori separa , ecc.) la famiglia non può e non deve essere sacrificata. Alleanza scuola‐famiglia vuol dire anche questo. 

Dunque: « Compi  e studio* a scuola!» Ovviamente chi vuole rag‐giungere  l’eccellenza o  ripassare per una verifica  lo  farà  in  forma autonoma.  

L’eventuale assegnazione di   compi /studio  facolta vi  se manali verranno considera  in fase valuta va come credi  acquisi  in cor‐so d’opera! 

La nostra vuole essere una sfida; ci rendiamo conto che, come tu e le sfide, fa paura, ma dobbiamo tu  me erci in gioco rivedendo le abitudini e le credenze radicate nel tempo. Così facendo ci diversifi‐chiamo  sul  territorio,  rilanciamo  l’a vità  dida ca  e  sopra u o l’intervento educa vo a favore delle famiglie.            La scuola ga‐ran sce il tempo necessario per lo studio e lo svolgimento dei com‐pi   scri   assegna ;    va  da  sé  che  l’alunno  per  svaria   mo vi (necessità di ripetere ad alta voce, concentrazione maggiore, tempi più dilui , ma anche per distrazione o scarso interesse), non riesca ad  ul mare  le  consegne.  E’  quindi  fondamentale  o mizzare  a scuola  il tempo a disposizione evitando così di dover recuperare a casa  ciò  che  non  è  stato  appreso  durante  il  tempo  scolas co.  I compi  vengono svol  durante  le ore di scuola, siano esse ore di 

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metodologia o curricolari, ore di studio con i docen  o con gli edu‐catori  per  agevolare,  a raverso  la  supervisione  dell’insegnante/educatore, l’interiorizzazione del metodo ed il processo di appren‐dimento autonomo dell’alunno. 

Tempo delle Esercitazioni/Compi : queste u.t.  (metodo di  studio, studio personale, 2 u.t. del martedì e del   giovedì pomeriggio), de‐vono essere u lizzate per lo svolgimento dei compi  somministra  dai docen  di ogni disciplina. 

N.B. Durante le vacanze di Natale ed es ve (durante quelle pasqua‐li, data l’esiguità dei giorni di sospensione della scuola non vengono assegna   compi )  la  scuola  assegnerà  esercitazioni  obbligatorie calcolate in base al tempo e proporzionate tra le varie discipline.

B) ALLEANZA CON LA FAMIGLIA E IL TERRITORIO OVVERO EDUCA‐

RE INSIEME 

Educare è possibile in un clima di fiducia, s ma, cura. Ciò è vero per i genitori nei confron  dei loro figli, ma anche per la Scuola e per lo Stato. 

Crediamo e abbiamo fiducia nella famiglia, nei genitori e chiediamo alla famiglia, ai genitori di avere la stessa fiducia nei confron  della Scuola: ciò che facciamo lo facciamo per il bene del figlio a par re dalla  nostra  tradizione  educa va,  dalla  competenza  educa va  e professionale  dei  docen ,  dallo  s le  altamente  costru vo  della nostra azione educa va. 

Per  noi  Comunità  educante  della  Sacra  Famiglia  è  il  presupposto fondamentale per l’accoglienza di un bambino o di un ragazzo nella nostra Scuola e perché ‐sin dall’inizio‐ le relazioni siano buone. 

C) SOLIDARIETÀ OVVERO CRESCERE IN UNA COSCIENZA MULTI‐CULTURALE

La solidarietà è un sen mento naturale e spontaneo di ogni essere umano: fa riferimento al bisogno e alla necessità di dare , imparare a donare qualcosa di sé all’altro,  imparare a donare  in fine  la pro‐pria vita all’altro. 

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La solidarietà nella nostra scuola è una vera e propria a vità scola‐s ca a raverso la quale la preparazione dei ragazzi si apre alla que‐s one della globalizzazione e della mul culturalità. In questa disci‐plina  si approfondiscono  i dinamismi  che  regolano  i  rappor   tra  i popoli nel mondo intero, le cause della povertà e dello sfru amen‐to dei paesi so osviluppa , le incongruenze del cosidde o mondo industrializzato.  L'obie vo  della  disciplina  è  di  far  prendere  co‐scienza delle cause del so osviluppo e di fare chiarezza sui troppi paesi ricchi, quindi di suscitare  l'impegno a ricercare e me ere  in pra ca, nel quo diano, forme di un uso equo e solidale delle risor‐se. 

d ca o su uso de d a o

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Piano didattico personalizzato (DSA) “L’apprendimento personalizzato rappresenta oggi uno degli snodi più significativi dell’attuale dibattito educativo e scolastico. Esso offre una via d’uscita per la questione dello svantaggio e per porre ogni allievo nella condizione di realiz-zare tutto il suo potenziale”

(D. Hopkins).  

La personalizzazione  dell’apprendimento  (a  differen‐za  della  individualizzazione) non impone un rapporto  di uno a uno tra docente e allievo con conseguente aggravio del  lavoro dell’insegnante, ma  indica  l’uso di  “strategie dida che finaliz‐zate a garan re a ogni studente  una propria  forma  di  eccel‐lenza  cogni va,  a raverso  possibilità  ele ve  di col vare  le proprie potenzialità  intelle ve  (capacità  spiccata   rispe o  ad altre/punto  di  forza).  In  altre  parole,  la  PERSONALIZZAZIONE ha  lo scopo di far sì che ognuno sviluppi propri personali talen‐” (M. Baldacci).   Con il Piano Dida co Personalizzato si è pas‐

sa  dalle semplici indicazioni di indirizzo ad un  percorso per la sua realizzazione pra ca. 

  

Che cos’è il PDP? Analizziamo le parole che compongono la defi‐nizione di Piano Dida co Personalizzato: PIANO: è “studio mirante a predisporre un'azione  in tu   i suoi sviluppi”: un programma, un proge o, una strategia. DIDATTICO: lo scopo della dida ca è il miglioramento: • dell'effi‐cacia  e  sopra u o  dell'efficienza  dell'apprendimento dell‘allievo, che comporta  ,   quindi,  una  diminuzione  dei  tempi di  studio  e  del  dispendio  di energie; • dell‘ efficacia e dell'effi‐cienza dell'insegnamento del  docente PERSONALIZZATO:  indica  la  diversificazione delle metodo‐logie, dei tempi, degli strumen nella  proge azione  del  la‐voro  della  classe  (C.M.  n  4099  del 05/10/2004  e    n.  674  del 10/05/2007        per    studen   dislessici  rt_10_DPR_122_giugno 2009. – Circ. MIUR 28.5.2009) 

 “Con  la  personalizzazione  si  persegue  l’obie vo  di  rag‐

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giungere  i medesimi obie vi  a raverso  i nerari  diversi. Que‐sta  strategia  implica  la  messa  a  punto  di  nuove  forme  di organizzazione   dida ca  e  di  trasmissione  dei  processi  del “sapere”  e  del  “saper  fare”  in modo  da  predisporre  piani  di apprendimento coeren  con  le capacità,  i ritmi e i tempi di svi‐luppo  degli  alunni”.  (G.  Chiosso,  La  personalizzazione  dell’ap‐prendimento) 

Il PDP  è un  contra o  fra docen ,  Is tuzione Scolas che,  Is tuzioni    Socio‐ Sanitarie  e   famiglia  per  indivi‐duare  e  organizzare  un  percorso  personalizzato,  nel  quale devono  essere  defini   i  suppor   compensa vi  e  dispensa vi che  possono  portare  alla realizzazione del successo scolas co degli alunni DSA.  

Pa o con la famiglia Il  PDP,  una  volta  reda o,  deve  essere  conse‐

gnato  alle  famiglie,  anche  per  consen re    l’a vazione  di indispensabili  sinergie  tra  l’azione  della  scuola,  l’azione  del‐la  famiglia,  l’azione  dell’allievo.  Tu   i  protagonis   del  pro‐cesso devono potersi  applicare  al raggiungimento  di  obie ‐vi  comuni  e   condivisi   e  secondo  modalità  integrate,  evi‐tando fraintendimen , dispersione di forze, contraddi orietà, improvvisazione. 

Nella  proge azione    del  PDP  dovranno  essere indicate  le modalità di accordo tra i docen  e la famiglia.  

Perché le famiglie acquisiscano fiducia nel ruo‐lo della  scuola, è di  importanza fondamentale,  costruire  con essa  legami  significa vi,  comunicando  ai  genitori  i  progressi (anche minimi)    rilevabili  solo  in  un  con nuo monitoraggio del processo di apprendimento di ogni studente. 

Il  PDP  deve  avvalersi  quindi  della  partecipa‐zione  dire a  della  famiglia  e dell’allievo, ovviamente in età adeguata, per consen rgli di sviluppare piena consapevolezza delle  proprie  peculiari  modalità  di  “funzionamento”  ,  per renderlo  parte  a va  nel  processo  di  apprendimento  ,  per dargli  la percezione di possedere  la capacità di poter raggiun‐gere un obie vo ed essere in grado di svolgere un compito. 

È inoltre di notevole supporto psicologico per  le  fami‐

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glie  far  comprendere  che, per  i ragazzi  con   DSA,  è  possibile costruire  un  proge o  scolas co  e  di  vita  di  successo  (ad esempio   la  possibilità  di  con nuare   gli  studi  universitari,  d’intraprendere    un    percorso  lavora vo  gra ficante  nono‐stante le difficoltà ) 

 

5. Innovazione Didattica: pratica e prospettive in-formatiche   

Insegnare ed educare al tempo del mondo digitale 

«I media sono ormai una parte integrante del tessuto della vita quo diana 

dei  bambini,  e  sono  totalmente  inseri   nelle  loro  relazioni  sociali». 

(Buckingham, MEDIA EDUCATION, Trento, Erickson 2006, p. 59). 

I  genitori  si  stanno  sempre di più  accorgendo di  come  i media  ‐i nuovi 

mezzi di comunicazione‐ stanno cambiando  i nostri figli,  le  relazioni e  le 

dinamiche sociali. 

Le nuove generazioni, chiamate ‘na vi digitali’, nascono e crescono assie‐

me alle nuove tecnologie, acquisiscono s li di apprendimento, di comuni‐

cazione e di socializzazione che pongono nuove sfide dida che ed educa‐

ve per gli insegnan  dell’Era Digitale. 

Nella Scuola  Italiana si stanno sviluppando tre modalità di approccio alla 

ques one: 1.  la  scuola  come  contrappeso,  che  tenta di  re‐inserire nella 

dida ca i tempi, l’ascolto, la ricerca, l’a esa e tu o quanto pare le tecno‐

logie della comunicazione s ano velocizzando;  2. la scuola come accomo‐

dante, per cui si inseriscono tecnologie nelle is tuzioni scolas che al fine 

di usare gli stessi strumen  e  linguaggi dei na vi digitali;     3.  l’approccio 

equilibrato‐integra vo,  che  integra  in maniera  equilibrata  le  tecnologie 

nei  processi  dida ci  ed  educa vi,  nello  spirito  di  educare  all’u lizzo  e 

fugare gli eventuali pericoli, favorendo quindi una dida ca collabora va, 

inclusiva, efficace ed efficiente. 

La  nostra  Scuola    ‐che  sta  crescendo  in  questo  approccio  equilibrato  e 

integra vo‐ da diversi anni ha avviato una  riflessione e a vato proge  

sui nuovi mezzi di comunicazione.  

Il diba o ci ha portato a realizzare il SITO che visibilizza il proge o edu‐

ca vo e dida co della Scuola e la sua a uazione; il REGISTRO INFORMA‐

TICO per  tu  gli ordini di Scuola  (Infanzia, Primaria, Secondaria) ad uso 

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dei Docen ; una AGENDA INFORMATICA per i Genitori, che possono vede‐

re in tempo reale ‐tramite una password‐ la situazione scolas ca dei pro‐

pri figli,  i  compi  e  le  comunicazioni  scuola‐famiglia. Siamo  su  facebook 

con ANDREANA DIDATTICA dove  gli  studen  possono  trovare  contenu  

mul mediali della dida ca svolta in classe, per suscitare in loro il deside‐

rio di apprendere oltre i confini della scuola. 

Per predisporre tu o questo, oltre che dalla passione dei Docen , ci sia‐

mo avvalsi della competenza di alcuni universitari per elaborare  i criteri 

della  Valutazione  degli  studen   e,  nella  fase  opera va,  di  una  buona 

azienda di programmazione. 

La nostra scuola, inoltre, è a rezzata di un efficiente Laboratorio informa‐

co (con 30 pc) che tu  gli studen  u lizzano almeno una volta alla se ‐

mana.  Il  percorso  incomincia  con  l’ul mo  anno  di  Scuola  dell’Infanzia, 

prosegue nella primaria e con nua nella Secondaria (anche se questa di‐

sciplina non è più obbligatoria). Ogni classe ha un PC con accesso ad Inter‐

net. 

L’esperienza dida ca ed educa va  conferma  il percorso  intrapreso: ora 

s amo predisponendo una  formazione per  i Genitori, per noi adul , un 

poco ‘in ritardo’ rispe o alla nuova era che s amo vivendo. 

La formazione dei Docen  con nuerà con la partecipazione di un gruppo 

al  primo  Convegno  nazionale  «LA  SCUOLA  NELL’ERA  DIGITALE»  a Trento dal 9 al 10 marzo 2012. L’evento forma vo intende fornire una panoramica completa di tu e le tema che ineren  alla Scuola nell’E‐

ra Digitale, da un punto di vista dida co, pedagogico e psicologico, senza 

trascurare gli aspe  tecnico‐legali (cf www.erickson.it). 

 

 

 

 

 

 

 

 

OBIETTIVI CONTENUTI MATERIE ATTIVITÀ TEMPI

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1. Valutazione: ideografica, sommativa e formativa; 2. Schede di valutazione; 3. Rubrica valutativa del comportamento 4. Verifiche e modalità di valutazione  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IV- CRITERI DI VERIFICA DEGLI APPREN-

DIMENTI E VALUTAZIONE DELLE COMPE-

TENZE DEGLI STUDENTI 

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1‐ VALUTAZIONE IDEOGRAFICA, SOMMATIVA E FORMATIVA   

CHE COS’È LA VALUTAZIONE 

La valutazione è un’operazione inter‐sogge va, cioè in relazione al quadro di valori e di significa  entro cui si collocano i criteri di giu‐dizio di chi valuta. Va pertanto  inserita entro un sistema di regole comuni. 

Le regole devono essere condivise.  

“La  ricerca  dell’ogge vità  non  è  solo  vana, ma  rischia  di  essere anche dannosa in contes  come quello educa vo, qualora si perda‐no di vista l’iden tà del sogge o valutato e la specificità del conte‐sto e della relazione educa va” (P. Plessi)  

Appare quindi evidente come  la valutazione dell’apprendimento e dei comportamen  non può risolversi nella media matema ca dei risulta  delle singole verifiche od osservazioni.  

Rappresenta per il docente un momento importante per entrare in sintonia con l'alunno, per incoraggiarlo rilevandone i progressi, ma anche per s molarlo ad una riflessione più approfondita su alcuni temi, proponendo nuovi pun  di vista, offrendo altre  informazioni e suggerendo prospe ve diverse. 

Rappresenta anche un momento privilegiato per  l'alunno  che  im‐para ad autovalutarsi e ad assumere la responsabilità della propria crescita. 

 

PERCHE’ SI VALUTA? 

Per i docen  e gli studen  è chiaro  che  si valuta:  

per accertare gli apprendimen , 

per capire a che punto si è rispe o a degli standard o ai compagni, 

quali progressi ci sono sta  rispe o ad una situazione di partenza, 

per verificare l’adeguatezza della metodologia. 

 

COME SI VALUTA? 

Occorre costruire percorsi di valutazione metodologicamente cor‐

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re  e comunica  agli studen  e alle famiglie. La indicazione di indi‐catori e  l’elaborazione di prove di verifica non sono mai un’azione neutrale, ma dipendono da scelte pedagogiche culturali e sociali. 

QUALE  RAPPORTO  TRA  VALUTAZIONE  NELLE  DISCIPLINE  E  COM‐PORTAMENTO? 

Vi sono alcuni aspe  del comportamento ( interesse, mo vazione, partecipazione  a va,  collaborazione  con  appor   personali)  che possono contribuire alla valutazione nelle diverse discipline. 

Perciò ogni docente dovrebbe: 

‐operare in una visione sistemica e forma va, superando la valenza sanzionatoria e la logica del solo controllo per valorizzare i percorsi, le par colarità di ciascun alunno, i suoi cambiamen , la partecipa‐zione a va, le par colari difficoltà; 

‐coinvolgere  l’alunno nel momento valuta vo ed accrescere  in  lui la  consapevolezza  della  propria  esperienza  di  apprendimento  (monitoraggio e autovalutazione); 

‐non pensare solo in termini di riduzione, rispe o alle situazioni di difficoltà, ma  in una  logica di  integrazione delle differenze, ar co‐lando le proposte mediante a vità laboratoriali che CONSENTANO A TUTTI di far emergere “almeno un“ valore. 

 

2‐ SCHEDE DI VALUTAZIONE

Scheda di valutazione interquadrimestrale interna: informa la fami‐glia a metà quadrimestre  indicando un profilo  socio‐relazionale e l’andamento dida co dell’alunno. 

>  L’impegno della nostra  Scuola  S.P. Elisabe a Cerioli è quello di qualificare  la con nuità educa va e dida ca tra Scuola dell’Infan‐zia, Primaria e Secondaria di I°. L’impegno è anche quello di stabili‐re una con nuità dida ca ed educa va con le Scuole Secondarie di II grado  del Territorio. 

> In questa prospe va si colloca la SCHEDA INTERQUADRIMESTRA‐LE DELLA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO E DELLA DIDATTI‐CA, consegnata a metà del I° e del II° quadrimestre. I criteri ado a  fanno riferimento all’idea di educazione di S.P.E. Cerioli e alle prassi educa ve della Congregazione della Sacra Famiglia. 

> La  scheda ha un valore educa vo e non puni vo. Se  il compito 

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dei  Docen   è  quello  di  osservare  e  orientare  il  comportamento dell’alunno, l’alunno ha quello di interiorizzare le indicazioni per un possibile  ulteriore  miglioramento  (la  rubrica  AREA  SOCIO‐RELAZIONALE descrive con precisione quanto ci si aspe a dall'alun‐no in ordine alle diverse dimensioni di cui si cos tuisce il comporta‐mento  scolas co);il  pagellino  indica  gli  aspe   sui  quali  l’alunno deve crescere e sollecita il cambiamento in caso di bisogno. Ai  ge‐nitori spe a  il compito di rifle ere con  il proprio figlio/ figlia circa le  indicazioni  date.  Tu o  è  finalizzato  al  raggiungimento  degli obie vi educa vi. 

Il Coordinatore/la Coordinatrice presenta la situazione complessiva dell’alunno e, insieme agli altri Docen , traccia un percorso perso‐nale collegialmente.  

LA SCHEDA È   STRUTTURATA  IN DUE PARTI: AREA SOCIORELAZIO‐NALE E AREA DELLE DISCIPLINE. 

AREA SOCIORELAZIONALE: COMPORTAMENTO SOCIALE, RISPETTO DELLE REGOLE, IMPEGNO  E PARTECIPAZIONE, UTILIZZO DEL MATE‐RIALE, AUTONOMIA.  

GIUDIZI:  PIENAMENTE  RAGGIUNTO;  RAGGIUNTO;  PARZIALMENTE RAGGIUNTO; ANCORA DA RAGGIUNGERE. 

AREA  DISCIPLINARE:    si  considerano  le  valutazioni  raggiunte  per avere un quadro completo della situazione. 

Nel documento è possibile prendere visione delle assenze, del nu‐mero delle comunicazioni e delle note rela ve al periodo osserva‐to. 

Ques  criteri sono comuni alle tre scuole  (Infanzia, Primaria e Se‐condaria) per visibilizzare la con nuità nella valutazione del proces‐so educa vo e dida co. 

 

S         I°/II°  .  E   dà una valutazione forma va delle singole discipline e un giudizio ana‐li co globale dell’alunno. 

La nostra scuola per illustrare alle famiglie le valutazioni conseguite dai figli e  in  coerenza ai principi  che  informano  la propria azione pedagogica  ‐e nello spirito della  legge 53/2003 circa  l’autonomia‐ man ene nella propria scheda di valutazione il giudizio anali co sul livello di maturazione raggiunto dall’alunno (  come recita lo stesso 

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ar colo 3 del DL, 1 se embre 2008, n 137). 

Il giudizio è formulato dal Coordinatore di classe, dopo aver raccolto le indicazioni dei altri Docen , u lizzando gli indicatori approva  dal Col‐legio Docen  che delineano un profilo dell’alunno  sia nell’area  socio‐relazionale che nell’ambito dell’impegno e della partecipazione all’a ‐vità scolas ca.  

 

VALIDITA’ ANNO SCOLASTICO 

Come da circolare ministeriale n. 20/11, rela va alla validità dell’anno scolas co, il collegio definisce il monte‐ore annuale come base di riferi‐mento per il calcolo dei tre quar  di presenza necessari per l’ammissio‐ne alla classe successiva e agli Esami di Stato.  

Monte ore 1220 u.t 

Limite minimo u.t. presenza 915 

Assenze consen te 305 (25%) 

In merito alle deroghe che  il C.D. può stabilire, si è deciso di far riferi‐mento alle indicazioni fornite dal M.I.U.R. nella circolare stessa: 

‐gravi mo vi di salute adeguatamente documenta  

‐terapie e/o cure programmate 

‐donazioni di sangue 

‐partecipazione ad a vità spor ve e agonis che organizzate da  fede‐razioni riconosciute dal C.O.N.I. 

‐adesioni a confessioni religiose (cfr. legge 516/1988 e 101/1989). 

Sarà compito dei rispe vi C.C. verificare il superamento del limite mas‐simo consen to di assenze. 

La Direzione scolas ca provvederà a comunicare ad  inizio anno scola‐s co, ad ogni studente e alla sua famiglia, il rela vo orario annuale per‐sonalizzato, il limite minimo di ore di presenza da assicurare la validità dell’anno scolas co e le deroghe previste. 

Prima degli scru ni intermedi e finali, alunni e famiglie, verranno messi al corrente della quan tà oraria di assenza accumulate. 

 

C     :  al  termine  del  I°  ciclo  d’istruzione Alle  famiglie viene consegnato  il modulo da allegare alla documenta‐zione necessaria da allegare per l’iscrizione alla scuola secondaria di II°.  

 

 

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PIE

NA

MEN

TE

RA

GG

IUN

TO 

 

 R

AG

GIU

NTO

   

 P

AR

ZIA

LMEN

TE

RA

GG

IUN

TO 

 

 A

NC

OR

A D

A

RA

GG

IUN

GER

E   

CO

MP

OR

TAM

ENTO

SO

CIA

LE 

 capacità di relazionarsi 

e di ges

re le proprie em

ozioni 

Si relaziona in m

odo colla‐

bora

vo e

 rispe

oso con 

adul e coetanei 

Si relaziona in m

odo colla‐

bora

vo con adul e coe‐

tanei 

Si 

relaziona 

general‐

men

te in

 modo rispe

o‐

so con adul e coetanei 

Va smolato a relazio‐

narsi 

corre

amente 

con adul e coetanei 

IMP

EGN

O E

PA

RTE

CIP

AZI

ON

E capacità di applicazione 

e diligenza nell’esecuzione 

capacità di intervenire 

in m

odo costante e per

nente 

Si applica in m

aniera a

va 

e regolare nell’esecuzione 

delle consegne. Interviene 

in modo per

nen

te, co‐

stante e costru

vo duran‐

te le lezioni 

  

Si applica 

regolarm

ente 

nell’esecuzione delle con‐

segne e interviene respon‐

sabilm

ente 

durante 

le 

lezioni 

L’im

pegno 

nell’esecu‐

zione d

elle consegne e

 la partecipazione duran‐

te le lezioni sono di‐

scon

nui 

Va spronato a im

pe‐

gnarsi maggiorm

ente 

e guidato a interveni‐

re in

 modo per

nen

te 

durante le lezioni. 

RIS

PET

TO D

ELLE

REG

OLE 

comprensione,  

interiorizzazione 

e rispe

o delle regole 

Riconosce e interiorizza il 

valore delle regole e le sa 

rispe

are 

in contes di‐

versi 

Riconosce e 

rispe

a le 

regole 

Conosce le regole e 

solitam

ente le rispe

a Va 

sollecitato al ri‐

spe

o delle regole 

AU

TON

OM

IA 

Autosufficienza e indipendenza 

nello svolgim

ento delle conse‐

gne 

assegnate in ambiente

scolasco 

Sa organizzarsi con ordine 

e u

lizza in m

odo autono‐

mo conoscenze, strumen

 e metodi, anche in conte‐

s diversi 

Possiede un buon livello

 di 

autonomia, che gli con‐

sente di portare a termine 

le a

vità in m

odo appro‐

priato, anche in contes 

diversi 

Ha bisogno di conferm

e esterne per l’esecuzione 

delle consegne 

Necessita della guida 

dell’insegnante 

per 

portare a compim

en‐

to le consegne 

UTI

LIZZ

O M

ATE

RIA

LE 

Capacità di autonomia 

nella ges

one del m

ateriale 

Porta 

puntualmen

te 

il materiale e lo

 gessce con 

cura e precisione. 

Ha con sé il materiale e lo 

gessce in m

odo corre

o. 

Gen

eralmen

te ha con sé 

il materiale anche se va 

guidato 

alla 

corre

a gesone. 

Va guidato e sollecita‐

to a portare il mate‐

riale e 

spronato alla 

corre

a gesone. 

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3 ‐ RUBRICA VALUTATIVA DEL COMPORTAMENTO  

4 ‐ VERIFICHE E MODALITA’ DI VALUTAZIONE CHE COS’E’ UNA VERIFICA? 

Consiste  nell’elaborazione  e  nella  somministrazione  di  prove  per raccogliere da  misurabili riferi  a precisi obie vi di apprendimen‐to al fine di rilevare  l’acquisizione di conoscenze, abilità e compe‐tenze. 

COME SI VERIFICA? 

È importante u lizzare prove di verifica diversificate (non stru ura‐te /stru urate /semistru urate, orali e scri e…),”valide” (in cui vi sia corrispondenza  tra  la prestazione  rilevata e ciò che  si  intende misurare) ed “a endibili” (costan  nella le ura della prestazione), che  si  possano  integrare  per  scandagliare  le  diverse  dimensioni dell’apprendimento e per consen re a ciascun alunno di esprime al meglio  le proprie potenzialità,  in base allo s le cogni vo e al pro‐prio modo di operare. 

 

 

TABELLA DEI VOTI E DELLE PERCENTUALI

Percentuali Vo

da 95 a 100 10

da 85 a 94 9

da 75 a 84 8

da 65 a 74 7

da 55 a 64 6

da 45 a 54 5

da 35 a 44 4

da  0 a 34 3  

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Didattica Lineeculturali,educative,metodologicheedope‐

rative. Dettaglidelprogetto“imparareadimparare” Monteore Fondamentidell’attivitadidattica AttivitaextrascolasticheServizi

settimanacortacompitiestudioall’internodell’orarioscolasticostileeducativoecollaborativoconlefamiglieeducazioneall’amicizia,alleemozioni,all’amorepossibilitadiconsulenzapedagogicaepsicologicamensascolasticainternalibriditestoeisussidididatticitrasportoBUScorsidiCREATIVAMENTEtempo“E….STATE CON NOI” (GiocoEstate, Vacanze al Mare) 

Ambienti

ChiesadellaSacraFamiglia

V - PROPOSTE FORMATIVE DELLA SCUOLA

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AulaMagnaAulaInformaticaAulavideoAulaMusicaAulaMultimedialeSalegiochiCampidagioco(sinteticoenaturale)JoyBarPalestraPiscinaSegreteria  

 

LINEE CULTURALI, EDUCATIVE, METODOLOGICHE

E OPERATIVE

La Scuola Secondaria di I grado S. P. E. Cerioli  ha un ruolo di scuola leader nella Bassa Bresciana dopo  il  suo  rinnovamento, per  il  suo contesto  educa vo,  per  la  propensione  e  la  sensibilità  dei  propri dirigen   scolas ci,  dei  docen   e  delle  famiglie  a  ‘sperimentare’ nuovi contenu , nuovi materiali, ‘tempi scuola’ innova vi rispe o a quelli previs  dagli ordinamen . 

La  ‘stagione’  della  sperimentazione metodologico‐dida ca  (art.  2 del DPR n° 419) e quella di ordinamen  e stru ure (art. 3 del DPR n° 419) sono state molto ricche e ar colate nelle proposte educa ‐ve  e  dida che  dell’intero  is tuto:  dall’integrazione  scuola‐territorio, al tempo pieno, ai modelli sperimentali di schede di valu‐tazione,  alla  autonomia  scolas ca,  alle  proposte  di  riforma  della scuola. 

Queste le tappe più significa ve, ma nel de aglio molte altre inno‐vazioni hanno cara erizzato e qualificano tu ora  le proposte edu‐ca ve e dida che della scuola.  

Bas  pensare allo sviluppo e all’applicazione delle nuove tecnologie alla dida ca (laboratori mul mediali;  lavagne mul mediali; anten‐ne paraboliche; uso di video, DVD e di CD‐Rom nella dida ca, ecc) 

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e sopra u o, con  l’avvento delle riforme  (legge n.°53/2003; d.lgs n°59/2004; DM 31.07.07), si sta sviluppando/ impulso alla dida ca laboratoriale. 

In  sintesi  la proposta  forma va dell’Is tuto per gli allievi  iscri  e frequentan  la scuola è cara erizzata da ques presuppos : 

a) La coerenza tra le scelte educa ve e dida che dell’is tuto con le scelte is tuzionali contenute nella legge di riforma (n°53 del 28.09.03), nel d.lgs. n° 59/2000 che introduce le INDI‐CAZIONI NAZIONALI PER I PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI NEL  SISTEMA  SCOLASTICO  ITALIANO,  il  D.M.  31/07/2007 (INDICAZIONI PER IL CURRICOLO); e i REGOLAMENTI APPENA PUBBLICATI; 

b) La funzionalità delle scelte educa ve e dida che al soddi‐sfacimento dei bisogni forma vi degli allievi: bisogni di cono‐scenza,  bisogni  di  iden tà  e  di  socializzazione,  bisogni  di orientamento  tanto  in  campo  scolas co  quanto  in  quello forma vo  più  ampio  che  supera  il  perimetro  della  scuola; bisogni di comunicazione e di “padronanza” dei vari linguag‐gi; bisogni di  integrazione nel contesto socio‐culturale; biso‐gni di  rassicurazione e di ges one dell’incertezza e dell’im‐previsto. 

c)  Il confronto collegiale e partecipato  tra  il dirigente scola‐s co,  i  docen ,  il  personale  ATA  e  le  famiglie  nelle  scelte educa ve  e  dida che,  a raverso  lo  scambio  di  idee  sulle proposte e  sull’assunzione di precise  responsabilità  in  rela‐zione alla propria funzione e al proprio ruolo nella scuola. 

d) L’uso diffuso delle tecnologie educa ve e dida che quali strumen  funzionali a promuovere apprendimen  disciplina‐ri ed extradisciplinari e per  imparare ad usare nuove  forme di linguaggio (iconico, grafico, mul mediale, ecc). 

e)  La proge azione di  situazioni  forma ve  che privilegiano un  apprendimento a vo  degli  allievi,  a raverso  forme  di coinvolgimento,  di  responsabilizzazione  e  di  mo vazione degli allievi su argomen , problemi, compi  di realtà signifi‐ca vi  per  ciascun  alunno.  Le  situazioni  di  apprendimento, indicate  nelle  varie  programmazioni  dei  docen ,  prevede‐

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ranno momen  di opera vità, affianca  da studio ed elabo‐razione personali; pertanto molto centrate sul ‘fare’ più che sul ‘dire’ e il ‘ripetere’. 

Proprio  per  questo  nella  scuola  vengono  proge a   e  realizza  ‘prodo ’  che  aiutano molto  l’allievo  a  riconoscere  i  ‘vuo ’  e  i ‘pieni’ della sua preparazione. La consapevolezza circa i ‘vuo ’ nor‐malmente s mola gli allievi a non lasciar perdere ma a completare il proge o. Par colare importante è data alla documentazione del‐le esperienze dida che (processi e prodo ). 

Accanto a ques  presuppos  teorici, la proposta culturale e forma‐va della Scuola Secondaria di I grado si avvale anche di un patri‐

monio culturale di notevole rilevanza educa va, sociale e pedago‐gica che si è andato costruendo e capitalizzando negli anni. 

 

I D E T T A G L I D E L P R O G E T T O

“ I m p a r a r e a d i m p a r a r e ”

Il tempo scuola è distribuito su 5 giorni, da lunedì a ve‐

nerdì, con 6 u.t. al ma no (8.15‐13.30) e 2  al pomeriggio( 15.05

‐16.45).  

Le 40 u.t. se manali si svolgono nel seguente modo: 

‐ 38 u.t. con la guida dei docen  (36 u. t. curricolari+2 di esercitazione) 

‐ 2 u.t. il martedì pomeriggio con gli Educatori. 

 

Le 36 u.t. curricolari comprendono oltre al tempo di  in‐segnamento previsto dal Ministero: 

esercitazioni;  sono  un’a vità  della  scuola  volte  ad approfondire  e  consolidare  le  conoscenze  rag‐giunte dagli alunni nello svolgimento delle a vità 

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curriculari. 

metodo di studio; l’insegnante  indica  le  strategie di studio, i passaggi significa vi, le a vità da svolge‐re per raggiungere risulta   importan . La memo‐rizzazione guidata,  l’esercizio di verifica,  l’esposi‐zione orale ai compagni rappresentano una rispo‐sta immediata alle esigenze dell’alunno. Il metodo di  studio  è  affidato  alla  disciplina  scolas ca  di le ere e si cara erizza: 

1‐ in I^ come metodo di studio che il docente insegna agli studen  perché possano meglio affrontare  la quan tà maggiore di a vità scolas ca della scuo‐la secondaria; 

2‐ in II^ per far crescere l’autonomia dell’alunno aiu‐tandolo a sinte zzare tes  e contenu  disciplinari differen ; 

3‐  In  III^ per coordinare  il  lavoro degli studen   in vi‐sta dell’Esame di Stato con  la preparazione della tesina per il colloquio pluridisciplinare.  

Informa ca (disciplina a tu  gli effe  in base alla legge sull’au‐

tonomia scolas ca 53/2003); 

studio personale; consiste in 1 u.t. se manale all’in‐terno della quale ogni alunno, con la supervisione del docente, studia o svolge  i compi  scri  asse‐gna  nelle varie discipline. 

Il martedì e il giovedì risultano facolta vi; in questo mo‐do si offre  la possibilità agli alunni di poter  frequentare a vità extrascolas che. 

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È  comunque  consigliata  la  presenza  a  scuola  in  ques  due momen  per poter sviluppare l’autonomia dell’allie‐vo e lavorare con il docente/educatore nei momen  d’in‐teriorizzazione del lavoro svolto al ma no. 

L’orario è stato concepito con  l’obie vo di organizzare la  dida ca  nel modo  più  adeguato  possibile  in  riferi‐mento alle dinamiche degli alunni. 

Considerando che il carico di lavoro è richiesto dalla pre‐parazione  delle  verifiche  imposte  dalle  scadenze  inter‐quadrimestrali e di fine quadrimestre,  i docen  si  impe‐gnano a monitorare la programmazione se manale del‐le prove  (inserendo  le date nell’agenda even  del Regi‐stro informa co) e si pongono come criterio di non asse‐gnare più di due verifiche al giorno tra le materie di stu‐dio. 

IL MONTE ORE

Le unità tempo della scuola sono funzionali all’a vità dida ca scelta nello 

spirito della legge sull’Autonomia scolas ca 53/2003, perché ado a il ser‐

vizio scolas co del tempo pieno in se mana corta. L’organizzazione is tu‐

zionale scolas ca assunta e lo spirito del nostro servizio dida co, a ento 

al contesto a uale delle famiglie e dei loro figli, i nostri alunni, procede nel 

solco del cammino  intrapreso dalla nostra scuola di offrire un metodo di 

lavoro dida co a ento alla dinamica dell’imparare ad imparare. Una tale 

metodologia poiché prevede anche l’occasione di svolgere durante le a ‐

vità dida che, e perciò assis  dai docen , i compi  u lizza un monte ore 

par colarmente esteso. Tale necessità  rende  indispensabile  la partecipa‐

zione del corpo docente  in piena collaborazione e  sinergia perché  tu   i 

nostri alunni possano avere il sostegno ada o nella loro a vità scolas ca 

che  confermi  le  conoscenze acquisite e  approfondisca  le  abilità del  sog‐

ge o in vista dei traguardi per lo sviluppo delle competenze.  

Questa nostra modalità di  fare scuola non vuol dire allora che deve  fare 

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tu o  il docente  in classe, ma che certamente con queste unità  tempo a 

disposizione egli possa verificare    immediatamente se e quanto  il suo  in‐

tervento sia giunto a buon segno nei suoi alunni e/o se essi necessi no di 

nuove informazioni, s moli e solleci  circa l’apprendimento. 

Il numero esteso delle U.T. a disposizione dei docen  e  la collaborazione 

tra docen   in proge  trasversali e/o di recupero hanno  il compito di fa‐

vorire gli alunni nell’approfondire  la conoscenza delle singole materie  in 

modo  interdisciplinare  e  offrire  occasioni  di  dialogo  e  reciproca  fiducia 

nello svolgimento dei propri doveri scolas ci.  

Favorire le mo vazioni allo studio è certamente la condizione migliore per 

raggiungere risulta  scolas ci posi vi.  Il monte‐ore così  fa o allora, non 

va  inteso  solo  come  occasione  per  svolgere  un  più  esteso  programma 

dida co ‐ disciplinare, ma per cos tuire un clima scolas co efficace. 

FONDAMENTI DELL’ATTIVITA’ DIDATTICA 

Accanto agli obie vi forma vi vol  a favorire la maturazione di una per‐

sona che sappia coniugare autonomia e  libertà, senso cri co e responsa‐

bilità,  autocontrollo  e  collaborazione,  la  scuola  pone  come  fondamen  

dell'a vità dida ca i seguen  pun : 

l'unità del sapere che  implichi coerenza e coordinamento  tra  i vari  inse‐

gnamen  proponendo s li educa vi comuni sia nell'organizzazione degli 

interven  che nella proposta dei  contenu ; 

l'analisi  preven va  della  classe  e  dei  singoli  alunni per un'impostazione 

ogge va e scien fica del lavoro che sia rapportabile alla realtà del grup‐

po e dell' individuo; 

la definizione di obie vi sia nell'area dida ca che  in quella relazionale e 

affe va che favoriscano  i rappor   interpersonali,  la partecipazione,  l'au‐

tonomia di lavoro e di pensare in modo cri co; 

a vità diversificate per il recupero, il sostegno, il potenziamento creando 

un sistema integrato che vuole sollecitare al massimo le possibilità di ogni 

singolo alunno; 

la funzione forma va delle verifiche e delle valutazioni che, pur diversifi‐

cate nelle singole discipline, trovano  la  loro unità negli obie vi comune‐

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mente e precedentemente defini ; 

l'organizzazione  di  a vità  che  coinvolgono  a vamente  l'alunno  nella 

comunità e nella realtà circostante (visite guidate, viaggi d'istruzione, cor‐

si complementari, forma vi, ecc...).  

docente di Madre Lingua‐Inglese. Grazie all'apporto offerto dalla mul me‐

dialità, gli studen  hanno  la concreta possibilità di avvicinarsi, conoscere 

ed approfondire  i diversi aspe  della  lingua, della cultura e del  ‘mondo 

inglese’. Per vedere, sperimentare, verificare ciò che altrimen  rischiereb‐

be di rimanere pura teoria e per me ere in pra ca ciò che si è appreso in 

classe,  la nostra Scuola, ormai da anni, organizza durante  le ore scolas ‐

che l’esperienza dida ca con la presenza di un docente madre lingua che 

collabora  con  il  docente  nell’organizzazione  delle  lezioni.  Inoltre  offre 

l'opportunità della Vacanza Studio per un esperienza es va in un paese di 

lingua inglese. 

A vità motoria. In piscina è prevista un’a vità di  nuoto curricolare 

che  si conclude con i campiona  fra gli alunni di tu e le  classi che 

hanno svolto le migliori prestazioni in vasca. ‐ Lo sport all’interno 

del Centro Educa vo è visto e considerato come un prezioso  mez‐

zo di crescita, confronto e socializzazione dei ragazzi. 

Informa ca. Il nostro proge o scolas co d’informa ca si propone lo sco‐

po non solo di avvicinare i ragazzi al computer, ma anche e sopra u o di 

offrire  loro un accesso alla mul medialità e alla  ipertestualità rendendoli 

partecipi di questo linguaggio. Ogni alunno svolge un'u.t. se manale per 

la durata dell'intero anno scolas co. L'insegnante offre la possibilità di un 

lavoro interdisciplinare e trasversale con i colleghi di tu e le altre discipli‐

ne oltre che  lavorare col gruppo‐classe, s molando  tra  i  ragazzi  l'intera‐

zione, il confronto, la collaborazione. 

Orientamento: ogni adolescente, al termine della classe III,  è chiamato a 

prepararsi  al  suo  futuro  con  la  scelta  della  Scuola  Superiore.  L’orienta‐

mento nel percorso scolas co abilita ogni studente a comprendere  il si‐

gnificato di fare delle scelte e  imparare a vivere autonomamente. La no‐

stra scuola intende l’orientamento come una ‘modalità educa va perma‐

nente’, un processo con nuato  in  funzione dell’individualizzazione e del 

potenziamento massimo delle capacità della persona in crescita. La perso‐

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na è  l’obie vo principale, considerata come valore  in sé  inserita nel suo 

dinamismo di crescita, aperta alla trascendenza, secondo una concezione 

spiritualis ca dell’uomo e una visione cris ana della vita. Si tra a perciò 

di un orientamento  educa vo prima  ancora  che  scolas co.  Esso mira  a 

portare l’individuo alla scoperta di sé e alla realizzazione del proprio com‐

pito. 

Il sogge o da “orientare” diventa il protagonista di questa ricerca, che lo 

porta a costruire un iden tà personale e sociale. 

Percorsi di approfondimento.  

             a‐ Il KET= Key English Test è un cer ficato che riconosce il livello di 

conoscenza  della  lingua  inglese  rilasciato  dall’Università  di  Cambridge. 

Tale  cer ficato  è  riconosciuto  dalle  scuole  superiori  fin  dal primo  anno 

con pun  di credito. 

             b‐  la no=  in  classe  III è possibile  frequentare  il  corso di  la no  in 

vista di un’ eventuale iscrizione in un liceo. 

 

Credi  forma vi  

Al  termine della  scuola  secondaria di  I° ogni alunno deve avere sviluppato diverse competenze; ogni docente è chia‐mato  a  valorizzare  l’operato  di  ciascuno  studente  asse‐gnando credi   in riferimento ad a vità o  lavori facolta vi di potenziamento/arricchimento. I credi  matura  durante l’anno scolas co vengono riconosciu   in sede di valutazio‐ne  interquadrimestrale e quadrimestrale. Compito del do‐cente è quello di rendere partecipe  l’alunno delle modalità di  a ribuzione  dei  credi   in  vista  della  valutazione  inter‐quadrimestrale e quadrimestrale. 

Valorizzazione delle eccellenze  

E’ fondamentale  in ambito scolas co ed educa vo eviden‐ziare  le  eccellenze  come  s molo  per  tu   ad  agire  bene; siamo più propensi ai gius  rimproveri mentre facciamo più fa ca a riconoscere il bene che i nostri adolescen  fanno e a promuoverlo per tu .  

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Anche  la nostra  santa  fondatrice  aveva  is tuito  nelle  sue scuole  la  giornata  dei  premi  come  occasione  educa va  molto  importante. Noi  abbiamo  ripreso  il  senso  delle  sue indicazioni per poi calarle nella nostra esperienza educa va is tuendo così le eccellenze per la crescita dell’adolescente. Il  raggiungimento  di  risulta   eleva   rappresenta,  nel  ri‐spe o dell’autonomia delle is tuzioni scolas che, un fa o‐re di qualificazione del POF. Organizzazione,  criteri e pro‐gramma  annuale  vengono  pubblica   nel  sito  della  suola all’inizio di ogni nuovo anno scolas co. 

 

ATTIVITA’ EXTRA SCOLASTICHE 

 Per  una  crescita  integrale  dell’adolescente  sono  previste  a vità extrascolas che, a scelta libera: (cf fascicolo) 

 

MENSA SCOLASTICA 

 La scuola offre  il servizio di mensa  interna.  Il menù previsto se ‐manalmente viene approvato dall’ ASL bresciana periodicamente. Si garan sce una cucina per ogni necessità cer ficata degli alunni e un servizio personalizzato e curato dal personale.

 

SERVIZIO DI TRASPORTO

 Il Centro Educa vo, per un servizio più qualificato alle famiglie e ai loro figli, offre un servizio pullman di proprietà della Congregazio‐ne. Per vivere  il viaggio verso scuola o verso casa come momento educa vo di amicizia e di dialogo all’inizio di ogni anno scolas co si so oscrive un pa o tra alunno, famiglia e scuola per un buon com‐portamento.                            Il non rispe o delle regole può portare alla sospensione del servizio di trasporto per un periodo definito dalla Direzione. 

Gli au s , nel viaggio pomeridiano, sono coadiuva  da un educa‐tore che ha  il compito di garan re  l’ordine e  la sicurezza, facen‐dosi interprete delle situazioni di difficoltà. 

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AMBIENTI

Il Centro educa vo, stru ura accogliente, elegante, a rezzata ap‐positamente per  le necessità educa ve e dida che dei ragazzi,   è inserito nel contesto naturale del Parco dell’Oglio; è arricchito dalla presenza delle piscine con vasche invernali ed es ve, u lizzate non solo dai  ragazzi della nostra  scuola ma anche dagli  studen  degli is tu  limitrofi. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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VI - ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA

mattino

08.10 - 08.15 Preghiera sul piazzale e saluto

08.15 - 09.05 1^ unità tempo

09.05 - 09.55 2^ unità tempo

09.55 - 10.45 3^ unità tempo

10.45 - 11.00 intervallo

11.00 -11.50 4^ unità tempo

11.50 - 12.40 5^ unità tempo

12.40 - 13.30 6^ unità tempo

  pomeriggio

13.30-15.05 pausa pranzo e ricreazione

15.05 – 15.55 7^ unità tempo

15.55 – 16.45 8^ unità tempo

ORARIO GIORNALIERO

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1

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2

 

1

6

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GRAFIA

2

 

‐ COSTITUZIONE E CITTA

DINANZA

1

 

  MATEMATICA

3

1

 

4

SCIENZE

3

 

  3

INGLESE

3

1

 

4

SPAGNOLO

2

 

  2

INFO

RMATICA

1

 

  1

TECNOLO

GIA

2

 

  1

ARTE e IM

MAGINE

2

   

2

ED. M

USICALE

2

 

  2

SCIENZE M

OTO

RIE

2

 

  2

RELIGIONE

1

   

1

METODO DI STU

DIO

1

 

  1

STUDIO PER

SONALE

1

 

  1

TOTA

LE

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2

2

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‐ COSTITUZIONE E CITTA

DINANZA

1

 

  MATEMATICA

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SCIENZE

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‐ COSTITUZIONE E CITTA

DINANZA

1

 

  MATEMATICA

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INGLESE

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SPAGNOLO

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II - PROGETTI DELL’ANNO

I progetti che la Scuola attiva sono a serviziodell’apprendimento, della crescita e della ricercadisensodellostudente.

IProgettisonomiglioratividellapropostaor-dinaria (Indicazioni nazionali) con riferimentoalleesigenzeformativedegliallievi.

All'internodellosvolgimentodelleattivitadisci‐plinari vi e l'approfondimento di attivita tra‐sversali ai saperi che riguardano l'educazione elaformazionedellapersonaintuttiisuoiaspetti,isici,psichici,sociali,spiritualiemoraliquali:

Tutteacarattereinterdisciplinareconl'obiettivodisviluppareinognialunnolacapacitadi:

conosceresestessoconoscereglialtrielarealtacircostanteprogettareilpropriofuturolavorare agganciandosi ai problemi delterritorio e delmondo in un'organizza‐zioneculturalecheabbracciapiuambitidisciplinari.

All'interno del Collegio docenti e stabilita unaCommissionediinsegnantiperilmonitoraggioe

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la rendicontazione di conformita e di ef icienzatraiprogettiesibitinelPOFeirisultaticoncreti.

a- Progetti scolastici

ProgettoAccoglienza perleclassiIProgettoOrientamento pertutteleclassiOrienteering perleclassiIIEducazionestradale pertutteleclassiEducazioneagliaffetti:Educazioneall’amicizia:Lareteeilmare classiI

Educazionealleemozioni:LascopertadelTesoroclassiII

Educazioneall’amore:LaPietraeilfuoco classiIII

ProgettoCostituzione,Cittadinanza,Mondialita.NewMedia_ProgettodiInformatica

b- Progetti EXTRASCOLASTICI CorsidiMusica(pianoforte,danza,musical)CorsidiSport(Rugby)Torneidipallavolo,basket,calcio

c- Viaggi d’Istruzione e Uscite didattiche NormativageneralePropostePattoScuola‐Studenti

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d- Estate GiocoEstate(grest)VacanzealMare

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VIII - LA COMUNITA’ EDUCANTE 

I componenti Studenti Religiosi Docenti Collaboratoriscolastici Educatori Genitori

I rapporti

a- I RAPPORTI DIREZIONE, DO-CENTI, PERSONALE b- I RAPPORTI SCUOLA - FAMIGLIA

Scuola‐FamigliaPattoEducativodicorresponsabilitaeducativaScuola‐FamigliaQuandocisonodif icolta…

c- I RAPPORTI SCUOLA - TERRITO-RIO

Scuola‐TerritorioPatto educativo di corresponsabilita

dellaComunitaterritorialeLaConsultadeiDirigentiScolasticiProgetticomuni(Dialoghisull’educa‐

zione|Giochid’Amiciziasenzafrontiere)

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a- RAPPORTI DIREZIONE, DOCENTI, PERSONALE Ques  rappor  sono ges  nello s le della fiducia, della s ma e 

della collaborazione per uno s le adeguato agli alunni. 

 

 

b- RAPPORTI SCUOLA - FAMIGLIA Lo s le educa vo della scuola è  improntato alla massima disponi‐bilità nei confron  dei genitori degli allievi che vengono coinvol  nelle  decisioni  quando  il  loro  parere  rappresenta  un  ‘passaggio obbligato’ nella definizione di pra che  scolas che, nella elabora‐zione delle proposte forma ve dell’is tuto e sopra u o nelle fasi di  scelta delle a vità educa ve dida che  che  le  leggi di  riforma riservano appunto alle famiglie e agli allievi.  Nella vita della scuola ci sono momen  importan  in cui la collabo‐razione SCUOLA‐FAMIGLIA va ges ta con grande cura: a)  LA FASE DELLE ISCRIZIONI. Vengono organizza   incontri  con  i genitori degli  alunni di 5^ elementare per  la presentazione della proposta forma va della scuola, sulla base delle  indicazioni vinco‐lan  della legge (n. 53/2003, D.Lgs. n. 59/2004, DM 21/07/2007) e delle decisioni autonome del Collegio dei Docen , accolte e condi‐vise dal Consiglio d’Is tuto.   OPEN DAY.  Per facilitare la decisione delle famiglie, in merito all’offerta forma‐va della scuola, vengono organizza  incontri di consulenza, collo‐

qui orienta vi con famiglie e futuri allievi, allo scopo di favorire le scelte e anche per renderle più ada e possibili agli allievi a secon‐da delle loro esigenze e dei loro interessi e/o mo vazioni.  b) LA FASE DELLA FORMAZIONE DELLE CLASSI. La scuola delibera nelle sedi opportune (Collegio Docen  e Consiglio d’Is tuto) i crite‐ri per la formazione delle classi.  Nella nostra Scuola Secondaria di I grado S. P. E. Cerioli i criteri per la formazione delle classi I sono i seguen : 

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PIANO ORGANIZZATIVO DELLA CLASSE PRIMA

indicazioni della Scuola Primaria di provenienza

da  contenu  nei fascicoli personali

livello  di  apprendimento  ‐  risulta   sul  piano  degli  apprendi‐men  (profi o);

comportamento

preparazione culturale

richieste  dei  genitori,  se mo vate  e  non  contrastan   con  le situazioni preceden

fon  di rilevazione delle prove di  ingresso svolte a giugno e a se embre

 segnalazioni  e  richieste  par colari  avanzate  dalle  insegnan  della  scuola  primaria  (es.  incompa bilità  tra  allievi  nella  stessa classe);

 problemi par colari segnala  dalla famiglia ( e valuta  a en‐tamente dalla Commissione formazione classi).

Le prove di ingresso a cara ere trasversale avranno come scopo la conoscenza  e  l’accoglienza  dei  ragazzi;  verranno    verifica :                  il  grado  di  conoscenza,  la  capacità  di  socializzazione,  le  capacità cogni ve  a  cara ere  generale(riconoscere,  ordinare,  me ere  in relazione, ragionare), la conoscenza del lessico per la comprensio‐ne della lingua orale e scri a.  c)  LA FASE DELL’ACQUISTO DEI LIBRI DI TESTO.  L’assegnazione dell’alunno/a ad una classe perme e poi alla famiglia di procedere all’acquisto dei libri di testo.  A ciascuna famiglia viene consegnato l’elenco dei tes  ado a  da‐gli  insegnan  delle  classi a  seguito della delibera del Collegio dei Docen . Il criterio di fondo seguito negli anni è quello di ridurre al minimo  il cambio dei  tes  per evitare alle  famiglie cos  eccessivi per i libri di testo. D) LA FASE DELL’AVVIO DELL’ANNO SCOLASTICO, Gli alunni di clas‐se  prima,  vengono  invita   a  scuola  un  giorno  prima  rispe o  ai 

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compagni di  II^ e  III^; nell’arco di questa giornata vengono  intro‐do  nella nuova scuola cominciando a prendere dimes chezza con insegnan  nuovi e modalità nuove rispe o alla scuola primaria. Per comunicazioni urgen  i genitori possono rivolgersi al Dire ore. E) LA FASE DI COMUNICAZIONE DEI RISULTATI SCOLASTICI A META’ e FINE QUADRIMESTRE. Un momento par colarmente  importante è  la consegna della scheda di valutazione al termine del 1° quadri‐mestre dopo il ritorno ai vo .  Durante la consegna i docen  fanno il punto della situazione e con‐cordano  con  le  famiglie  il  da  farsi  per migliorare  e/  recuperare eventuali difficoltà. È il momento in cui si cerca si responsabilizzare l’allievo davan  ad un quadro valuta vo a 360° circa il suo impegno scolas co e  i risulta  nelle varie a vità disciplinari e/o  trasversali (es. a vità opzionali aggiun ve e facolta ve). Forse più delicata è la fase rela va alla conclusione dell’anno scola‐s co  quando  i  genitori  vengono  invita   dai  docen   a  valutare a entamente la situazione scolas ca dei propri figli, sopra u o se i  risulta   sono problema ci e al di  so o delle aspe a ve dei do‐cen  e  inferiori alle potenzialità degli allievi. È una fase delicata  in quanto i docen  sono chiama  poi collegialmente ad amme ere o meno l’allievo alla classe successiva. In caso di risultato nega vo, la Dirigenza scolas ca convoca i genitori per informarli dell’esito, for‐nendo loro gli elemen  salien  della decisione collegiale.  F) LA FORMAZIONE. I genitori degli alunni di I^, così come quelli di II^ e III^, sono invita  durante l’anno scolas co a  momen  di formazione serali e ad altri appuntamen    secondo un calendario consegnato a  tu e  le  fami‐glie.   Prospe ve nel Rapporto Scuola‐famiglia G) L’AGENDA INFORMATICA. Nel tenta vo di migliorare la comuni‐cazione  scuola‐famiglia,  anche  a raverso  le  nuove  tecnologie,  è offerta ai genitori la modalità di accedere ad una banca da  con le valutazioni intermedie e finali degli allievi nelle varie materie o a ‐vità  scolas che,  tramite  l’uso  del  PC  sulla  base  di  un  codice/password che viene fornito dietro richiesta della  famiglia.  

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H) PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA SCUO‐

LA‐FAMIGLIA.  1. Contestualmente all’iscrizione alla  singola  is tuzione  scolas ‐ca, è richiesta  la so oscrizione da parte dei genitori e degli stu‐den  di un Pa o Educa vo di Corresponsabilità, finalizzato a defi‐nire in maniera de agliata e condivisa diri  e doveri nel rappor‐to tra is tuzione scolas ca autonoma, studen  e famiglie. 2.  I  singoli  regolamen   di  is tuto  disciplinano  le  procedure  di so oscrizione nonché di elaborazione e  revisione  condivisa, del pa o di cui al comma 1. 3. Nell’ambito  delle  prime  due  se mane  di  inizio  delle  a vità dida che, ciascuna is tuzione scolas ca pone in essere le inizia‐ve più idonee per le opportune a vità di accoglienza dei nuovi 

studen , per la presentazione e la condivisione dello statuto delle studentesse e degli studen , del piano dell’offerta forma va, dei regolamen  di is tuto e del pa o educa vo di corresponsabilità 

c- RAPPORTI SCUOLA - TERRITORIO Ogni mese la CONSULTA DEI DIRIGENTI DELLE SCUO‐LE si ritrova per programmare e valutare esperienze comuni e proprie di ogni Scuola.  In Orzinuovi  le Scuole coinvolte sono queste: Scuole dell’Infanzia  (Pubblica,  Canossiane,  Sacra  Famiglia); Scuole  Primaria  (Pubblica  e  Sacra  Famiglia);  Scuola Secondaria  I°  (Pubblica e Sacra Famiglia); Scuola Se‐condaria  II°  (Pubblica  Provinciale  con  1.110  studen‐).Ogni  Dirigente  ha  partecipato  fedelmente  ogni 

mese all’incontro.  > Nel  2009‐2010  abbiamo  imparato  a  conoscerci,  a conoscere  le  varie  realtà  scolas che  e  a  proge are alcune esperienze comuni e condivise. Le esperienze 

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comuni sono state queste: per tu e le Scuole: la Se ‐mana  della  Musica  (1  se mana  di  maggio);  per  le scuole dell’Infanzia: la Festa di Primavera; per le Scuo‐le  Secondaria:  Giochi  d’Amicizia  senza  fron ere  (23 maggio);   >  Il clima di  rispe o, fiducia e collaborazione  tra Diri‐gen  ha fa o maturare il desiderio di coinvolgere nella ques one  educa va  le  realtà  del  territorio  perché  la ques one  scolas ca ed educa va  fosse portata a  co‐scienza di piazza  e,  sopra u o,  fosse  condivisa nella vita ordinaria con le varie associazioni culturali, spor ‐ve e di volontariato del territorio.  > Da questa esperienza è stato approntato un Manife‐sto per  l’Educazione e  la firma per un Pa o x  l’Educa‐zione della Comunità territoriale (13 maggio 2012). 

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CONTRIBUTOSCOLASTICO

L’importoestabilitoogniannodalConsigliodiAmministrazio‐ne.

•Considerandochel'educazioneelacrescitadiun iglio,diunaigliainfamigliaelavitainunbuoncontestoeducativosonoilmiglior investimento per il futuro dei genitori e della societa.Per gli Alunni della Scuola Secondaria e Primaria la RegioneLombardia continua ad erogare il contributo chiamato DOTESCUOLA;conilsuddettointervento, larettascolasticaverrari‐dottainproporzionedelcontributoregionaleassegnatoadognialunno, a seguito della richiesta on‐line fatta dal genitore.(www.regionelombardia.it).

•FondodiSolidarietaedEducazione."Un ioreperElisa':Lano‐stra Scuola vuole continuare ad essere aperta a tutti. QuestoFondo di Solidarieta sovviene alle esigenze delle famiglie piubisognoseealleoperescolastichedelleScuoledove lavorano inostriconfratelli(BrasileeMozambico).E'alimentatodallaCo‐munitareligiosaedagenitorisolidali.

Primodoveredellefamiglieebased'ognieducazioneeaprirelamenteedilcuoredei igliaconoscere,amareeservireilSigno‐re,DioePadrenostro,‐comedelrestotuttineabbiamol'obbli‐goedildovere‐,maconunafedesenzapregiudizi,sodaesince‐ra.

ISCRIZIONE

Perl’iscrizioneallaclasseprimaenecessarialarichiestascrittadelgenitore,con l’autocerti icazionesumoduli fornitidallase‐greteriadellascuola.Vieneinoltrerichiestala irmadelgenito‐resulPattoFormativoconsegnatoasettembre.

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tutto il Centro Educativo OTTEMPERA ALLE NORMATIVE INMATERIADISICUREZZASUL LAVORO(d.lgs.81/08)conl’in‐tervento di una ditta esterna e la programmazione annuale dinumero2provedievacuazioneantincendiodegliambientisco‐lastici.

V POF

IlP ’O F eoggettodivalutazionecon‐tinuadapartedeiDocentie trovanelleCommissionicostituiteall’internodelCollegioDocentiedelConsigliodiIstituitoglior‐ganicompetentiperunaanalisieperlasuaattualizzazione.

Perquantononespressamenteprevistonelpresentedocumen‐to,valeilriferimentoallenormevigenti.

VALIDITA’

IlpresenteP.O.F.

estatoapprovatodalCollegioDocentiperlapartedidattica

il7settembre2012

edalC.I.S.perlaparteorganizzativa

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DECALOGO DEL GARANTE DELLA PRIVACY PER LA SCUOLA

ECCO IL DECALOGO DEL GARANTE DELLA PRIVA-

CY PER LA SCUOLA. FORNITE REGOLE E INDICA-

ZIONI PER LA TUTELA TRA I BANCHI.

(DIRE - Notiziario minori) Roma, - Obbligo del consen-

so per video e foto sui social network. Scrutini e voti

pubblici.

>Sì alle foto di recite e gite scolastiche. No alla pubbli-

cazione on line dei nomi e cognomi degli studenti non

in regola coi pagamenti della retta. Su cellulari e tablet

in classe l'ultima parola spetta alle scuole. E' tempo di

ritorno in classe e il garante per la protezione dei dati

personali ha ritenuto utile fornire a professori, genitori

e studenti, sulla base dei provvedimenti adottati e dei

pareri resi, alcune indicazioni generali in materia di

tutela della privacy.

TEMI IN CLASSE - Non lede la privacy l'insegnante

che assegna ai propri alunni lo svolgimento di temi in

classe riguardanti il loro mondo personale. Sta invece

nella sensibilità dell'insegnante, nel momento in cui gli

elaborati vengono letti in classe, trovare l'equilibrio tra

esigenze didattiche e tutela della riservatezza, special-

mente se si tratta di argomenti delicati.

CELLULARI E TABLET - L'uso di cellulari e smartpho-

ne è in genere consentito per fini strettamente perso-

nali, ad esempio per registrare le lezioni, e sempre nel

rispetto delle persone. Spetta comunque agli istituti

scolastici decidere nella loro autonomia come regola-

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mentare o se vietare del tutto l'uso dei cellulari. Non si

possono diffondere immagini, video o foto sul web se

non con il consenso delle persone riprese. E' bene

ricordare che la diffusione di filmati e foto che ledono la

riservatezza e la dignità delle persone può far incorrere

lo studente in sanzioni disciplinari e pecuniarie o perfi-

no in veri e propri reati. Stesse cautele vanno previste

per l'uso dei tablet, se usati a fini di registrazione e non

soltanto per fini didattici o per consultare in classe libri

elettronici e testi on line.

RECITE E GITE SCOLASTICHE - Non violano la pri-

vacy le riprese video e le fotografie raccolte dai genitori

durante le recite, le gite e i saggi scolastici. Le immagi-

ni in questi casi sono raccolte a fini personali e desti-

nati ad un ambito familiare o amicale. Nel caso si inten-

desse pubblicarle o diffonderle in rete, anche sui social

network, è necessario ottenere il consenso delle perso-

ne presenti nei video o nelle foto.

RETTA E SERVIZIO MENSA E' illecito pubblicare sul

sito della scuola il nome e cognome degli studenti i cui

genitori sono in ritardo nel pagamento della retta o del

servizio mensa.

Lo stesso vale per gli studenti che usufruiscono gratui-

tamente del servizio mensa in quanto appartenenti a

famiglie con reddito minimo o a fasce deboli.

Gli avvisi messi on line devono avere carattere genera-

le, mentre alle singole persone ci si deve rivolgere con

comunicazioni di carattere individuale. A salvaguardia

della trasparenza sulla gestione delle risorse scolasti-

che, restano ferme le regole sull'accesso ai documenti

amministrativi da parte delle persone interessate.

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TELECAMERE - Si possono in generale installare tele-

camere all'interno degli istituti scolastici, ma devono

funzionare solo negli orari di chiusura degli istituti e la

loro presenza deve essere segnalata con cartelli. Se le

riprese riguardano l'esterno della scuola, l'angolo vi-

suale delle telecamere deve essere opportunamente

delimitato. Le immagini registrare devono essere can-

cellate in generale dopo 24 ore.

INSERIMENTO PROFESSIONALE - Al fine di agevo-

lare l'orientamento, la formazione e l'inserimento pro-

fessionale le scuole, su richiesta degli studenti, posso-

no comunicare e diffondere alle aziende private e alle

pubbliche amministrazioni i dati personali dei ragazzi.

QUESTIONARI PER ATTIVITÀ DI RICERCA - L'attivi-

tà di ricerca con la raccolta di informazioni personali

tramite questionari da sottoporre agli studenti è con-

sentita solo se ragazzi e genitori sono stati prima infor-

mati sugli scopi delle ricerca, le modalità del tratta-

mento e le misure di sicurezza adottate. Gli studenti e i

genitori devono essere lasciati liberi di non aderire all'i-

niziativa.

ISCRIZIONE E REGISTRI ONLINE, PAGELLA ELET-

TRONICA - In attesa di poter esprimere il previsto pa-

rere sui provvedimenti attuativi del ministero dell'Istru-

zione riguardo all'iscrizione on line degli studenti, all'a-

dozione dei registri on line e alla consultazione della

pagella via web, il Garante auspica l'adozione di ade-

guate misure di sicurezza a protezione dei dati. –

VOTI, SCRUTINI, ESAMI DI STATO - I voti dei compiti

in classe e delle interrogazioni, gli esiti degli scrutini o

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degli esami di Stato sono pubblici. Le informazioni sul

rendimento scolastico sono soggette ad un regime di

trasparenza e il regime della loro conoscibilità è stabi-

lito dal ministero dell'Istruzione. E' necessario però, nel

pubblicare voti degli scrutini e degli esami nei tabelloni,

che l'istituto eviti di fornire, anche indirettamente, infor-

mazioni sulle condizioni di salute degli studenti: il riferi-

mento alle ‘prove differenziate’ sostenute dagli studenti

portatori di handicap, ad esempio, non va inserito nei

tabelloni, ma deve essere indicato solamente nell'atte-

stazione da rilasciare allo studente.

TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI - Le scuole

devono rendere noto alle famiglie e ai ragazzi, attraver-

so un'adeguata informativa, quali dati raccolgono e

come li utilizzano. Spesso le scuole utilizzano nella

loro attività quotidiana dati delicati - come quelli riguar-

danti le origini etniche, le convinzioni religiose, lo stato

di salute - anche per fornire semplici servizi, come ad

esempio la mensa. E' bene ricordare che nel trattare

queste categorie di informazioni gli istituti scolastici

devono porre estrema cautela, in conformità' al rego-

lamento sui dati sensibili adottato dal ministero dell'I-

struzione. Famiglie e studenti hanno diritto di conosce-

re quali informazioni sono trattate dall'istituto scolasti-

co, farle rettificare se inesatte, incomplete o non ag-

giornate. 

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COORDINATORI‐SEGRETARI2012–2013

Classi

Coordinatori Segretari

I A  

prof.ssa Delfini prof.ssa Gusmaroli

I B  

prof.ssa Grassi prof. Pavesi

II A  

prof.ssa Gilber prof.ssa Zane

II B  

prof. Zuelli prof.ssa Alber

II C  

prof. Columpsi prof.ssa Vei

III A  

prof.ssa De Mar ni  

prof.ssa Franguelli

III B  

prof.ssa Aiolfi  

prof. Costa

III C  

prof.ssa Bergama‐schi

prof.ssa Crescini

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LA SCUOLA E LE SUE ATTREZZATURE

La scuola è una struttura accogliente, elegante, attrezzata appositamente per le necessità educative e didattiche dei bambini. Ogni aula è spaziosa, ben illuminata e insonorizza-ta, dotata di banchi a norma e con altezza adeguata alla strut-tura fisica del bambino. Ogni aula ha con PC con possibilità di accesso al registro informatico, alla rete intranet e collega-mento ad Internet. La Scuola inoltre dispone di 2 sale con 30 PC, ciascuna colle-gati in rete con accesso ad Internet. Possiede inoltre una di-screta biblioteca multimediale e numerosi software didattici e di utilità. Dispone inoltre di una palestra attrezzata per l’insegnamento della motoria e l’animazione psico-corporea, particolare atti-vità ricreativo-formativa avviata in modo sperimentale pres-so la nostra scuola. Inoltre ha una nuova sala multimediale per l’attività musica-le-vocale-visiva denominata “AULA DEI SUONI” per l’educa-zione all’immagine; aule per la manipolazione, per il teatro e la danza.

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EDILIZIA S 

Criteri per l’u lizzo degli spazi □ Ogni spazio della scuola è organizzato in modo funzionale per un u lizzo an‐

che polifunzionale. □ Nei corridoi e negli spazi comuni non è consen to svolgere giochi pericolosi 

per la propria e altrui incolumità □ Le turnazioni nelle aree comuni 

(Informa ca, Palestra, Piscina) vengono concordate all'inizio dell'anno scolas ‐

co. □ II materiale è tenuto con cura da 

diversi responsabili. □ Le aule abilitate a laboratori vengono u lizzate per lo svolgimento di a vità specifiche e, durante le ore in cui non sono previste tali a vità, diventano 

aule per altre a vità.  

La Scuola è a rezzata con una mensa interna di o ma qualità. Il menù previ‐

sto se manalmente è  approvato dall’ASL bresciana. Per i bambini con 

cer ficato medico per allergie o intolle‐ranze alimentari è previsto il menù 

adeguato. 

INFANZIA  PRIM4 Aule con bagni  sezi

Sala Docen   Aule | 10

Spazio gioco Esterno  Aula

Spazio gioco Interno  Aula 

Mensa ‐ Aula  Spazio GSpazio G

  Aule | 10

 

  Inf

 

  M

 

  spaziper l’a vità di 

mento e c

  uffiCoordinatore

Superamento barriere archite oniche Piano di evacuazione | Illuminazione Impianto ele rico | an ncendio | acus co 

 

 

 

 

 

 

S

Tu o  il  Centro  Educa vo  OT‐

TEMPERA  ALLE  NORMATIVE  IN 

MATERIA  DI  SICUREZZA  SUL  

LAVORO  (d.lgs. 81/08  ) con  l’in‐

tervento  di  una  di a  esterna  e 

la  programmazione  annuale  di 

numero 2 prove di evacuazione 

an ncendio  degli  ambien   sco‐

las ci. 

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SCOLASTICA  MARIA  SECONDARIA  SPAZI COMUNI ioni A / B  sezioni A / B / C  Aula Magna 

0 su due piani  Aule | 9 su un piano  Laboratorio Informa ca 

a Docen   Aula  Docen   Laboratorio Mul mediale Musica 

Educatori  Sala Educatori  Biblioteca 

GIOCO Interno Gioco Esterno 

Spazio Gioco interno  Palestra 

0 su due piani  Spazio Gioco Esterno  Piscina 

Bagni  Infermeria  Mensa 

fermeria  Bagni  BAR 

       

Mensa  Mensa  Segreteria 

        

 a rezza   recupero, potenzia‐onsolidamento 

spazi a rezza   per l’a vità di recupero, potenzia‐

mento e consolidamento 

ESTERNO 

cio per il  e A vità educa ve 

ufficio per il  Coordinatore A vità educa ve  

Campi di Calcio | 6 

| an sismica   Chiesa Sacra Famiglia 

    Campo Pallavolo 

     Campo Pallacanestro 

     Campo Calce o 

     Spazio Giochi Bambini 

     Ampio Parcheggio 

  La Casa ospita anche i ri ri dei bambini e dei ragazzi con le loro famiglie che si preparano alla cresima e alla prima 

comunione 

La Casa è accogliente per le feste di compleanno, per le cresime e per le 

prime comunioni 

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centro Educativo e Scuola santa Paola Elisabetta Cerioli

Sacra Famiglia / andreana

Piano Offerta Formativa

(=POF) strumento per la vita

della Comunità educante e scolastica

* Curricolo di Scuola

per la programmazione e l’apprendimento delle discipline scolastiche

buon anno

di scuola!