Poche Parole n.38

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In questo numero NOTIZIARIO DELLA RETE BANCO ALIMENTARE NOVEMBRE 2012 POSTE ITALIANE SPA SPED. ABB. POSTALE DL 353/03 (CONV. IN L.46/04) ART.1 COMMA 1 LO/MI POCHE PAROLE EDITORE Fondazione Banco Alimentare Onlus, Via Legnone 4, 20158 Milano - Tel. 02.8965.8450 - [email protected] - DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Lovati - STAMPA Postel SpA, Milano - PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE aodmilano.it COORDINAMENTO Stefania Porro - Aut. Trib. Milano n. 502 del 15/7/2000 - Registrazione al ROC n. 22193 del 05/04/2012 www.bancoalimentare.it 16 a giornata nazionale della colletta alimentare GRAZIE! ECCEDENZE ALIMENTARI Sei milioni di tonnellate da recuperare: una sfida sostenibi- le solo con l’aiuto di tutti EVENTI In Abruzzo Open House per lasciare fuori la crisi e aprire alla speranza RETE BANCO ALIMENTARE Un Piano triennale che ci impegna a dare il meglio di noi. Ogni giorno SOSTENITORI Partner che credono all’“energia” della gratuità PARTNERSHIP Il “dolce” sostegno a favore della Fondazione Banco Alimentare Onlus

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16°Giornata Nazionale della Colletta Alimentare - Grazie!

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In questo numero

n o t I z I a r I o d e l l a r e t e B a n c o a l I m e n t a r e

noVemBre 2012POSTE ITALIANE SPASPED. ABB. POSTALE

DL 353/03 (CONV. IN L.46/04)ART.1 COMMA 1 LO/MI POCHE PAROLE

editore Fondazione Banco Alimentare Onlus, Via Legnone 4, 20158 Milano - Tel. 02.8965.8450 - [email protected] - direttore responsabile Francesco Lovati - stampa Postel SpA, Milano - progetto grafico e impaginazione aodmilano.it coordinamento Stefania Porro - Aut. Trib. Milano n. 502 del 15/7/2000 - Registrazione al ROC n. 22193 del 05/04/2012 www.bancoalimentare.it

16a giornata nazionale dellacolletta alimentare

GRAZIE!

ECCEDENZE ALIMENTARI

Sei milioni di tonnellate da recuperare: una sfida sostenibi-le solo con l’aiuto di tutti

EVENTI

In Abruzzo Open House per lasciare fuori la crisi e aprire alla speranza

RETE BANCO ALIMENTARE

Un Piano triennale che ci impegna a dare il meglio di noi. Ogni giorno

SOSTENITORI

Partner che credono all’“energia” della gratuità

PARTNERSHIP

Il “dolce” sostegno a favore della Fondazione Banco Alimentare Onlus

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aPrIle 2012

“Questa ricerca, prima nel suo genere, ha ri-sposto a tre obiettivi: sapere dove si trovano gli alimenti da recuperare e da destinare alla lotta contro la povertà, individuare le inefficienze della filiera alimentare perché possa recuperare competitività, richiamare al valore dei prodotti alimentari in un’epoca di consumismo. I dati dicono che molto si può fare ancora per recu-perare le eccedenze a vantaggio delle persone indigenti e per questo è meritoria qualunque azione volta a sostenere l’attività di Fondazione Banco Alimentare Onlus.”giorgio Vittadini, presidente Fondazione per la Sussidiarietà

“Accanto a gravi situazioni di povertà e alla man-

canza delle risorse necessarie per il più elementa-

re dei bisogni come l’alimentazione, si verificano

anche degli sprechi inaccettabili. (…). Le eccedenze

andrebbero impiegate meglio, valorizzandole in

un’ottica solidaristica e re-distributiva: quello che

è inutile per alcuni, e che quindi viene sprecato, si

può e si deve trasformare in qualcosa di utile per chi

ne ha bisogno. È proprio a partire dall’esistenza di

questi sprechi che nasce un nuovo stimolo per l’eco-

nomia del dono.” corrado passera, ministro dello Sviluppo economico,

infrastrutture e trasporti

Le due facce del cibo in eccedenza:

spreco e risorsaProblemi e bisogni che pensavamo archiviati in Paesi “ricchi” come l’Italia riemergono prepoten-ti a causa di una situazione economica difficile che porta nella condizione di indigenza alimen-tare una sempre più ampia fascia di cittadini.Una fonte preziosa di indicazio-ni per la Rete Banco Alimentare impegnata ogni giorno nel ”salvare” il cibo ancora buono per ridistribuirlo gratuitamente - si è rivelata la ricerca “Dare da mangiare agli affamati. Le ecce-denze alimentari come oppor-

tunità”, curata dai professori Perego, Garrone e Melacini del Politecnico di Milano e realizzata con Fondazione per la Sussidiarietà in collabora-zione con Nielsen Italia. Per la prima volta e con rigore scientifico si sono rilevate le aree ove si “generano” eccedenze alimentari in Italia, fornendo una visione d’insieme del fenomeno e indicandone la ricuperabilità a fini sociali.

professor perego, perché esistono le ecce-denze alimentari e cosa sono?Sono costituite da alimenti “commestibi-li” che per diversi motivi non vengono ad oggi consumati dall’uomo. Si generano

nei diversi stadi della filiera agro-alimentare e presso le famiglie per cause che sono in parte

Nei dati della Ricerca “Dare da mangiare agli affamati. Le eccedenze ali-mentari come opportunità” (vedi sopra ndr) Fondazione Banco Alimen-tare Onlus - FBAO, che guida e coordina la Rete Banco Alimentare, ha trovato indicazioni e stimoli per migliorare la propria attività di ogni giorno: recuperare le eccedenze, impedendo che diventino spreco per distribuirle gratuitamente alle strutture caritative. Ne parliamo con andrea giussani e antonio oliva, volontari e, rispettivamente, presidente e vice-presidente della FBAO.

presidente giussani, spendete veramente 1 per donare 30, come afferma il professor Perego?Sì, perché la nostra organizzazione si basa sul lavoro di soli 118 dipendenti nelle 21 sedi regionali della Rete Banco Alimentare che coordinano 1.500 volontari stabili - che diventano 120.000 nella Giornata nazionale della Colletta Alimentare -. Lo sforzo di tutti è potenziato da un forte senso di condivisione dello scopo.

Sei milioni di tonnellate all’anno “pronte” da recuperare. Una bella sfida. Sì. Tutti coloro che lavorano per la Rete Banco Alimentare ogni giorno danno molto impegno e dedizione. Nel 2011 - prosegue il presidente - abbiamo recu-perato 58.400 t di alimenti per donarli gratuitamente alle strutture caritative. Per consolidare quanto facciamo ogni giorno e per fare di più esortiamo le im-prese alimentari, della distribuzione e della ristorazione a sostenere la nostra azione, donandoci il cibo ‘ancora buono’. Ci permettiamo però di chiedere con forza il sostegno economico per continuare a dare una risposta alle strutture caritative che sulla Rete Banco Alimentare fanno affidamento per aiutare le persone povere a tutti questi operatori e a tutti i nostri amici, vecchi e nuovi. Il 2013 ci preoccupa molto.

“(…) Il tema dell’aiuto ai poveri, anche attraverso le eccedenze alimentari, è per questo Governo particolarmente importante, conside-rando che il tema dell’etica, declinata in legalità e solidarietà, è per noi caratterizzante.In Italia, per quanto riguarda il sostegno alle fasce più povere della popolazione, molto è stato fatto anche grazie alle food bank, agli enti caritativi e ad alcune misure comunitarie.(…)”mario catania, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali

risultati che ci provocano a dare il meglio di noi

Hanno detto...in occasione del convegno di presentazione della ricerca a Milano:

A quali riflessioni vi hanno portato i dati emersi?Per la prima volta - spiega Giussani -

abbiamo informazioni attendibili sull’en-tità e sulle fonti dell’eccedenza. Questo ci

consentirà, nonostante un drastico taglio delle politiche europee per gli aiuti alimentari, di inno-

vare la nostra azione di recupero di alimenti che altri-menti sarebbero destinati a diventare rifiuti, focalizzando meglio sia i canali di maggior potenzialità sia la qualità del cibo da recuperare.

Efficienza, programmazione, valutazione dei risultati: un linguaggio adatto al non-profit?Certo, come anche - afferma Antonio Oliva - ottimizzazione delle risorse e razionalizzazione dei processi che sono indispensabili in qualsiasi tipo di organizzazione che investe nell’azione a lungo raggio, che guarda lontano

1.574Volontari stabili

modello concettuale

Nella filiera agroalimentare italiana vengono sprecate 5,5 milioni di t/anno(pari al 16% dei consumi annui alimentari)

45%GENERATO DAICONSUMATORI

55%GENERATO

DAGLI ATTORIECONOMICI

ECCEDENZERECUPERATE TOTALE

58.400TONNELLATE

ALIMENTIRACCOLTI

10.124TONNELLATE8.673

STRUTTURE CARITATIVEE ASSOCIAZIONI

Il circolo virtuoso dell’opera della rete Banco alimentare tra recupero, raccolta e redistribuzione alle strutture caritative

tavole tratte dal libro “dare

da mangiare agli affamati. Le

eccedenze alimentari come

opportunità”. Il volume, edito

da Guerini e associati Spa, è

disponibile nelle migliori librerie ed

è acquistabile on line

(link: www.sussidiarieta.net/it/

node/1144)

Vista di sintesisull’entità dello spreco

*Dati in migliaia di tonnellate/anno

49%BASSA

FUNGIBILITÀ

2.727*49%

MEDIAFUNGIBILITÀ

2.738*

2%ALTA

FUNGIBILITÀ

84*

dISPonIBIlItÀalImentare

conSUmoalImentare

dIretto

ScartoalImentare

eccedenzaalImentare

altaFUnGIBIlItÀ

medIaFUnGIBIlItÀ

BaSSaFUnGIBIlItÀ

Fungibilità = facilità di recupero dell’eccedenza

legate a decisioni consapevoli ed in parte ricon-ducibili ad errori di pianificazione o gestione.

in italia 6 milioni di tonnellate di eccedenze, pari a 12,3 miliardi di euro, in quali canali sono “prodotte”?Per oltre il 58% all’interno della filiera agro-alimentare - 39% nell’agricoltura e allevamento, 13% nella distribuzione, 3% nella ristorazione e 3% nella produzione - e per la restante parte a casa della gente, come avanzo (ancora comme-stibile) o come alimenti “scaduti”.

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Le due facce del cibo in eccedenza:

spreco e risorsa

insomma. La Rete Banco Alimentare – aggiunge Oliva – già si è data metodologie e strumenti, come il Piano Triennale 2012-14, ad esempio, per assicurare a donatori e riceventi affidabilità, serietà, continuità.

fungibilità, fruibilità… sembra molto complesso tutto questo.Conoscere dove concentrare le risorse, rende tutto più semplice - dice il vice pre-sidente della Fbao -. Siamo passati dal dato soggettivo a quello oggettivo espres-so dall’indagine del Politecnico di Milano. Ora sappiamo dove-come-chi genera le eccedenze e, ancor più importante, quanto sono recuperabili per finalità sociali. Il “grado di fungibilità” delle eccedenze è il nostro cardine: ci permette di valutare la difficoltà per raggiungere l’obiettivo che ci siamo posti e prevedere le azioni idonee per affrontarle.

non si rischia di perdere di vista la mission originaria?Quando per raggiungere lo scopo bisogna porsi obiettivi sfidanti, - spiega Giussani - ogni organizzazione, profit o non-profit che sia, deve adottare metodi e strumenti che supportino nelle scelte “strategiche” trovando in essi un valore aggiunto per l’azione quotidiana. Questo approccio, serio e strutturato, non ci fa perdere di vista la mission dell’opera e i suoi principi ispiratori, anzi, ci induce a perseguire lo scopo con maggior responsabilità e consapevolezza. •

con il torrone sostienila Fondazione Banco Alimentare Onlus

“Pernigotti ha scelto di sostenere FBAO perché solidale con la sua mission: recuperare l’eccedenza con finalità sociali limitan-do, così, lo spreco di prodotti alimentari - spiega Mariacristina Giangoia, direttore marketing dell’azienda dolciaria piemon-tese -. In particolare consideriamo la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare un’iniziativa importante che invita a un gesto concreto di dono e condivisione”. Pernigotti SpA, che nei suoi 150 anni di vita ha saputo coniugare tradizione e qualità, è da sempre sensibile alle tematiche sociali e ha scelto il suo tradizionale Torrone (classico e morbido da 250 gr), prodotto-simbolo di convivialità e condivisione delle feste, per so-stenere l’attività della Fondazione Banco Alimentare Onlus devolvendole una quota dei ricavi per ogni torrone venduto durante le prossime festività natalizie.

Bilancio positivo per l’alleanza “salva-cibo”

“Cuki Save the Food è il nostro primo progetto di charity a lungo termine nato per mettere il nostro know-how al servizio della Rete Banco Alimenta-re e che - afferma orgoglioso Corrado Ariaudo, presidente di Cuki spa - provvede a ben il 25% del fabbisogno di contenitori del programma Siticibo”.Dal 2011 siticibo può contare sul sostegno del progetto Cuki save the food - nato dalla col-laborazione tra Fondazione Banco Alimentare Onlus e Cuki Spa - grazie al quale sono state “salvate” e ridistribuite agli enti che assistono i poveri oltre 500.000 porzioni di cibo. Un bilan-cio positivo, quindi, e un sostegno importante alla luce della crescente domanda di aiuto che le persone in difficoltà rivolgono alle strutture caritative convenzionate con la Rete BA. Cuki, azienda leader nella produzione di contenitori per la preparazione, conservazione e traspor-to dei cibi, aiuta Siticibo sia con un contributo economico sia donando vaschette in alluminio, contenitori indispensabili per recuperare i cibi cotti, e box termici per trasportare gli stessi alla corretta temperatura di legge. Il prossimo obiettivo di siticibo è incrementare l’attività di raccolta di cibi freschi e pronti a Roma. Un invito ai gestori dei servizi di ristorazione organizzata della capitale a destinare il cibo eccedente alla Rete Alimentare Cittadina Siticibo, gestita dal Banco Alimentare del Lazio Onlus. Cuki Save the

Food metterà a disposizione una fornitura annua di vaschette in alluminio e fornirà una dotazione di box termici sufficienti a

gestire la raccolta.

questo servono processi in ordine, tracciabilità dei flussi e ovviamente responsabilità.

Qual è la quota di eccedenze “fungibili” recu-perata? sarà possibile incrementarla? Ad oggi sono solo una piccola frazione del to-tale, poco più del 7 per cento. C’è quindi molto spazio di crescita. È però importante che cia-scuno dia il suo contributo in modo ordinato: da una parte le “banche del cibo” che raccolgono le eccedenze dai donatori e le rendono dispo-nibili agli enti caritativi, dall’altra questi ultimi che hanno a cuore l’ultimo e più delicato (dal punto di vista umano) anello della catena, la relazione con chi ha bisogno.

anche per le banche del cibo serve una crescita professionale? Certamente. Perché il “mestiere” della food bank è difficile e perché l’appassionante oggetto del loro lavoro costringe a far le cose nel modo migliore. E comunque, non si può che ringraziarle perché svolgono un compito fondamen-tale. I nostri calcoli dicono che queste organizzazioni “spendono 1” per “donare 30” e spesso sono limitate in questa azione dalla mancanza di quell’uno. E’ questa un’area dove i soldi pubblici potrebbero svolgere una vera azione sussidiaria integrando i contributi dei privati.•

Sulla confezione

facilmente identificabile

il logo che contraddistingue

i prodotti Pernigotti

che “aiutano” Fbao

Segui il progetto su

www.cukisavethefood.it

6 milionit./anno

17,4% del consumo

PrImarIo

2,3 milionit./anno2,9%*

traSFormazIone

0,18 milionit./anno0,4%*

dIStrIBUzIone

0,77 milionit./anno2,5%*

rIStorazIone

0,2 milionit./anno6,3%*

conSUmatorI

2,5 milionit./anno8,0%*

I numeri dell’eccedenza

*Incidenza percentualedell’eccedenza nel singolostadio della filiera

C’è una differenza in qualità e quantità delle derrate eccedenti?Certo. Le eccedenze che si generano nelle fasi più “industriali” della filiera - cooperative e intermediari nell’ortofrutta, aziende di trasfor-mazione, centri distributivi della distribuzione moderna - presentano un maggiore grado di recuperabilità.

ovvero sono alimenti più “fungibili” come li definite nella vostra ricerca? Sì, in parole più semplici, più recuperabili per l’alimentazione umana. Le eccedenze presenta-no anche un diverso valore - sia economico sia nutrizionale - per cui è ragionevole dedicare più energie per recuperare eccedenze a maggior valore, anche se il recupero è più complesso (si pensi ai cibi preparati e non distribuiti nelle mense oppure ai prodotti freschi in eccedenza nella grande distribuzione).

Allora, cibi ancora buoni che diventano rifiuti, quindi, spreco?Diventano senza dubbio “spreco sociale” nel senso che non sono usati per la loro destinazio-ne originaria (alimentare le persone).

come possono operare meglio le organizza-zioni che si occupano di recuperare il cibo per finalità sociali come la Rete Banco Alimentare?Devono operare nel modo più professionale pos-sibile in modo da dare ai “donatori” garanzie che il cibo donato sia correttamente gestito e giunga realmente a coloro che ne hanno bisogno. Per

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La crisi continua a cambiare la vita di molte persone. L’unica possibilità è sopravvivere, sperando che tutto

prima o poi passi? Perché riproporre proprio oggila Colletta Alimentare? Che novità ci attendiamo?Anche dentro le difficoltà, io esisto e non mi sto

dando la vita da solo, sono fatto e voluto in questo istante da Dio: questo, come disse don Giussani,

“è il tempo della persona”. Solo la riscoperta di questo rapporto originario permette di vivere ogni cosa da uomini: perché tutto è occasione

per incontrare Chi mi sta dando la vita ora. Questa è la novità che attendiamo: poterLo incontrare

ancora. Per questo ti invitiamo a partecipare insieme alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare:

fare la spesa per chi ha più bisogno.

I RISULTATI, LE IMMAGINI, LE TESTIMONIANZE, GLI INCONTRISUL SITO WWW.BANCOALIMENTARE.IT

Felici di aiutare “Oltre alla stima che nutriamo per l’opera quotidiana della Rete Banco Alimenta-re - afferma Marco Bernardi di DSE Spa di Bologna - ci ha spinto a sostenere la Gior-nata Nazionale della Colletta Alimentare il messaggio di gratuità che essa propone e diffonde fin dall’idea che l’ha ispirata, attualissimo pur in un momento socioe-conomico così difficile”. Un sostegno che nasce coerentemente con la strategia DSE che dedica alla responsabilità sociale d’impresa un’area alla quale partecipano liberamente figure aziendali di ogni ordine e grado e dalla quale partono le proposte di sostegno ad attività no-profit e di volon-tariato d’impresa. Una responsabilità sociale nei confronti di dipendenti, del territorio e del tessuto sociale di riferimento non strillata, ma pra-ticata. “La Giornata nazionale della Colletta Alimentare per noi - spiega Bernardi - è l’incontro tra realtà che pongono la gratuità come dimensio-ne alla base di un modo migliore e più interessante di lavorare ed è te-stimonianza che questo approccio alla vita è concretamente praticabile”.

la solidarietàcome tratto comune“Il sostegno del Gruppo Unipol alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare - afferma Alberto Federici, responsabile Corporate Identity - è una scelta aderente alla concezione con la quale il nostro Gruppo affronta le tematiche della solidarietà e che fa riferimento ad un impegno attivo nei confronti delle organizzazioni che operano nella società civile a favore delle persone più deboli. Coerentemente con la strategia di sostenibilità che abbiamo messo alla base del nostro Piano Industriale: creare valore economico e sociale”. Una visione che pone attenzione a progetti volti a migliorare la società in tutti i suoi aspetti, con particolare riguardo a quelli che si prefiggono di sensibilizzare la comunità su temi quali la solidarietà, la salute, la sicurezza e il volontariato. “La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare rappresenta un importante evento capace di coin-volgere la società civile in un gesto di solidarietà, che diviene stimolo per un dialogo costruttivo con tutti e che trasforma la condivisione da tema accademico a concreta azione”.

Terremoto Emilia Romagna

noi: prima, durante e dopoI giorni erano quelli generosi, ma un po’ concitati dell’emergenza per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto in Emilia-Romagna e nella bassa Lombardia. La Fondazione Banco Alimentare dell’Emilia-Roma-gna Onlus è stata in prima linea e si è messa a disposizione – con il partecipato supporto di tutta la Rete BA - delle strutture convenzio-nate coinvolte dal sisma e della Protezione Civile, incaricata dei primi soccorsi.Realismo per collaborare! è stato l’imperativo appreso dalla Rete BA nella precedente altrettanto terribile esperienza del terremoto in Abruzzo. “Chiedere cosa serve prima di donare per non creare problemi alla complessa macchina degli aiuti” esortava Gianluca Benini, diret-tore della Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna Onlus.

“La Protezione Civile ora ha concluso il suo compito e smobilita i centri di raccol-ta e ci chiede di recuperare gli alimenti rimasti” afferma orgoglioso Benini “un riconoscimento significativo e un dono importante perchè ancora tante persone chiederanno aiuto rivolgendosi alle strutture di accoglienza con noi convenziona-te”. “La nostra opera di recupero e ridistribuzione gratuita di alimenti - ricorda il direttore -, nella quotidianità come nell’emergenza, è resa possibile da chi, condi-videndo la nostra mission, ci sostiene ogni giorno”.

Evento Open House in Abruzzo

costruire in un mondo che cambia“Voi, con la vostra opera, ricordate a tutti che la gratuità è ciò che muove il mon-do: in questo tempo di crisi, dite a tutti che il profitto è un fattore, non un fine, per-ché tutto si fa con uno scopo più grande. E questo è indispensabile per ripartire”. Le parole di Bernhard Scholz, presidente nazionale della Compagnia delle Opere, hanno ben sintetizzato il senso dell’Open House dell’Associazione Ban-co Alimentare dell’Abruzzo, che si è svolto nel luglio scorso. A fare gli onori di casa nella serata di gala ideata per aprire le porte al mondo dell’imprenditoria locale, il presidente, Luigi Nigliato, che ringraziando i pre-senti nel suo discorso ha sottolineato “… la crisi morde sempre di più, ma noi non ci arrendiamo e vogliamo coinvolgervi nel nostro lavoro quotidiano che, oltre a donare cibo a chi non ne ha, vuole rappresentare una speranza per tutti”. Proprio speranza è stata la parola che ha fatto da filo rosso all’intera serata, che ha avuto per titolo “Costruire in un mondo che cambia”. Il direttore, Cosimo Trivi-sani, ha ricordato le attività della Rete Banco Alimentare, sottolineando il valore dell’amicizia come fattore di speranza per tutti.

dSe incoraggia i propri dipendenti all’impegno nel non profit e nel volonatriato.

SI RINGRAZIA PER IL SOSTEGNO

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