Piú in lá del tuo - 8ealtro · straordinaria bellezza della natura e l’energia ... visto che...

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Siamo arrivati ad Apartadó a bordo di un aereo piccolo e precario atterrando in una lingua di cemento in mezzo a sterminate piantagioni di banane. L’aeroporto ricordava una piccola stazione degli autobus. E poi il trasferimento alla Comunitá di Pace in jeep attraverso una selva rigogliosa e colorata, l’accoglienza calorosa dei contadini e la gioia dei bambini. Il primo impatto con la Colombia mi ha lasciato senza parole. La straordinaria bellezza della natura e l’energia contagiosa delle persone facevano apparire la Comunitá di Pace come una specie di paradiso terrestre. Purtroppo la realtá é molto diversa. Il conflitto colombiano é di una complessitá estrema. Attraverso i racconti delle persone sono riuscito lentamente a riscostruire la storia di questa Comunitá fatta di violenza, abusi, stragi, ma allo stesso tempo di speranza e di forza. Quello che mi ha colpito di piú é il legame, apparentemente invisibile, tra le sofferenze di queste persone e il nostro stile di vita. Dietro ad ogni strage, ad ogni esproprio, ad ogni minaccia subita da questa gente c’é sempre l’interesse economico di qualche multinazionale, spesso europea. É proprio questo ultimo aspetto, che ci riguarda da vicino, che cercheró di dipingere attraverso due piccoli “racconti”. Energia Pulita? La leggenda racconta che il fiume Sinù nacque dal frutto sacro dell'albero del Totumo d'oro che l'indio Zenù Domicò trovò dopo lunghissime e faticose ricerche. Pazzo di gioia Domicò fece però cadere il frutto sacro, che aprendosi lasciò uscire un liquido verde da cui nascerà il fiume. Da quel giorno le sue acque hanno dato cibo e refrigerio a decine di comunità indigene e contadine che vivono lungo il suo corso. Nel 1999 un consorzio di imprese, guidate da una multinazionale svedese, inaugurò la diga URRA 1 con l'obiettivo di produrre 1400 GWH all'anno di energia rinnovabile e pulita. Da quel momento tutte le comunità che vivono a valle della diga sono rimaste senza acqua ne pesce, mentre quelle a monte vedono i propri campi inondati nelle stagioni di piena. Alcune famiglie della Comunità di Pace di San Josè vivevano sui terreni espropriati dal Governo per dare spazio alla diga e sono state costrette a lasciare tutto per sfuggire alle minacce dei gruppi paramilitari al servizio delle multinazionali. Ora vivono nelle colline che circondano la diga e quando il sole tramonta non possono nemmeno accendere una lampadina per rendere meno oscura e triste la notte. Qui, ad un passo dalla gigantesca diga, l'elettricità non arriva. Interdipendenza di alessandro lodi Comunitá di pace di San José La Comunità di Pace di San Josè de Apartadó si trova nella regione dell' Urabà, regione duramente colpita dal conflitto tra guerriglia e militari/paramilitari del governo colombiano a causa della sua posizione geostrategica e per la sua importanza a livello economico. Nella regione si trovano, infatti, vaste piantagioni di banane che muovono gli interessi di grandi multinazionali, le stesse che finanziano gruppi paramilitari perché costringano i contadini ad abbandonare le terre in modo da poterle sfruttare a proprio piacimento. Nel marzo del 1997 circa 500 contadini, decisero di organizzarsi per opporsi alla guerra nei loro territori e per portar avanti un processo di neutralità rispetto al conflitto. Attualmente la Comunità comprende 1.300 persone che si impegnano a non partecipare in forma diretta o indiretta alla guerra, a non portare armi, a denunciare pubblicamente le violenze commesse dagli attori armati, a partecipare al lavoro comunitario e a non reagire alla violenza con la violenza. Sono principi, questi, che costarono la vita a piu´di 150 persone. Ció nonostante la Comunità di Pace continua a lottare con una speranza che non dimunisce neppure davanti alla morte, ma che anzi cresce giorno per giorno nel cuore di chi crede che l’ingiustizia e la impunitá non posso guidare la storia. Piú in lá del tuo naso Pagine web per ap- profondire: http://www.youtube.com/ elretornocolombia#p/search/1/ LGPaybCOnhE Video sulla Comunitá di pace di San José De Apartado www.cdpsanjose.org Sito ufficiale della Comunitá di Pace Aprile 2010 Numero 7 Servicio justicia y paz

Transcript of Piú in lá del tuo - 8ealtro · straordinaria bellezza della natura e l’energia ... visto che...

Siamo arrivati ad Apartadó a bordo di un aereo piccolo e precario atterrando in una lingua di cemento in mezzo a sterminate piantagioni di banane. L’aeroporto ricordava una piccola stazione degli autobus. E poi il trasferimento alla Comunitá di Pace in jeep attraverso una selva rigogliosa e colorata, l’accoglienza calorosa dei contadini e la gioia dei bambini. Il primo impatto con la Colombia mi ha lasciato senza parole. La straordinaria bellezza della natura e l’energia contagiosa delle persone facevano apparire la Comunitá di Pace come una specie di paradiso terrestre. Purtroppo la realtá é molto diversa. Il conflitto colombiano é di una complessitá estrema. Attraverso i racconti delle persone sono riuscito lentamente a riscostruire la storia di questa Comunitá fatta di violenza, abusi, stragi, ma allo stesso tempo di speranza e di forza. Quello che mi ha colpito di piú é il legame, apparentemente invisibile, tra le sofferenze di queste persone e il nostro stile di vita. Dietro ad ogni strage, ad ogni esproprio, ad ogni minaccia subita da questa gente c’é sempre l’interesse economico di qualche multinazionale, spesso europea. É proprio questo ultimo aspetto, che ci riguarda da vicino, che cercheró di dipingere attraverso due piccoli

“racconti”.

Energia Pulita?

La leggenda racconta che il fiume Sinù nacque dal frutto sacro dell'albero del Totumo d'oro che l'indio Zenù Domicò trovò dopo lunghissime e faticose ricerche. Pazzo di gioia Domicò fece però cadere il frutto sacro, che aprendosi lasciò uscire un liquido verde da cui nascerà il fiume. Da quel giorno le sue acque hanno dato cibo e refrigerio a decine di comunità indigene e contadine che vivono lungo il suo corso. Nel 1999 un consorzio di imprese, guidate da una multinazionale svedese, inaugurò la diga URRA 1 con l'obiettivo di produrre 1400 GWH all'anno di energia rinnovabile e pulita. Da quel momento tutte le comunità che vivono a valle della diga sono rimaste senza acqua ne pesce, mentre quelle a monte vedono i propri campi inondati nelle stagioni di piena. Alcune famiglie della Comunità di Pace di San Josè vivevano sui terreni espropriati dal Governo per dare spazio alla diga e sono state costrette a lasciare tutto per sfuggire alle minacce dei gruppi paramilitari al servizio delle multinazionali. Ora vivono nelle colline che circondano la diga e quando il sole tramonta non possono nemmeno accendere una lampadina per rendere meno oscura e triste la notte. Qui, ad un passo dalla gigantesca diga,

l'elettricità non arriva.

Interdipendenza di alessandro lodi

Comunitá di pace di San José

La Comunità di Pace di San Josè de Apartadó si trova nella regione dell' Urabà, regione duramente colpita dal conflitto tra guerriglia e militari/paramilitari del governo colombiano a causa della sua posizione geostrategica e per la sua importanza a livello economico. Nella regione si trovano, infatti, vaste piantagioni di banane che muovono gli interessi di grandi multinazionali, le stesse che finanziano gruppi paramilitari perché costringano i contadini ad abbandonare le terre in modo da poterle sfruttare a proprio piacimento. Nel marzo del 1997 circa 500 contadini, decisero di organizzarsi per opporsi alla guerra nei loro territori e per portar avanti

un processo di neutralità rispetto al conflitto. Attualmente la Comunità comprende 1.300 persone che si impegnano a non partecipare in forma diretta o indiretta alla guerra, a non portare armi, a denunciare pubblicamente le violenze commesse dagli attori armati, a partecipare al lavoro comunitario e a non reagire alla violenza con la violenza. Sono principi, questi, che costarono la vita a piu´di 150 persone. Ció nonostante la Comunità di Pace continua a lottare con una speranza che non dimunisce neppure davanti alla morte, ma che anzi cresce giorno per giorno nel cuore di chi crede che l’ingiustizia e la impunitá non posso guidare la storia.

Piú in lá del tuo

naso

Pagine web per ap-

profondire:

http://www.youtube.com/elretornocolombia#p/search/1/

LGPaybCOnhE

Video sulla Comunitá di pace

di San José De Apartado

www.cdpsanjose.org

Sito ufficiale della Comunitá di

Pace

Aprile 2010

Numero 7

Servicio

justicia y

paz

che e’ aumentata di un 41% rispet-to ai primi sei mesi del 2007.

I bambini e le bambine usati dai gruppi armati e dalle milizie urbane nel conflitto colombiano sono

all’incirca 14.000.

La “Defensoría del Pueblo en Colom-bia” ha registrato dichiarazioni di bambini coinvolti nel conflitto ar-mato secondo cui:

Il 18% ha ucciso almeno una volta il 60% ha visto uccidere il 78% ha visto sequestrare il 13% e’ stato sequestrato il 18% ha visto torturare il 40% ha sparato, almeno una volta, contro una persona il 28% e’stato ferito

www.unicef.cl/centrodoc/pdf/estados/

conflicto2005.pdf

Secondo Amnesty Internacional, nell’anno 2007, nel conflitto co-lombiano ci sono stati circa 1.400 omicidi di civili, cifra suo-

periore a quella del 2006.

Nel 2008 la ong “Consejería para los Derechos Humanos y el Despla-zamiento Forzado (Codhes)”, di-chiara che solo nei primi sei mesi del 2008 270.000 persone sono state costrette a lasciare le pro-pre terre e le proprie case, cifra

Yo soy otro (2008) ( D i r . O s c a r C a m p o ) (o "Caras de país enfermo") Un viaggio all'interno del con-flitto Colombiano. Un thriller fantascentifico con retroscena, crimini e corruzione. La malva-gitá e la corruzione morale, tratti della societá colombiana, si manifestano nel film anche attraverso una “corruzione” del corpo a causa di una malat-tia chiamata litomiasis. Malattia irreale che rende possibile l'e-mergere di cloni in chi la con-trae. Il protagonista del film potrebbe essere il modello del

colombiano medio, uomo co-

mune e individualista interessa-to solamente in sè stesso e nella difesa del proprio metro

quadrato senza preoccupazioni verso il mondo e verso gli altri. Con la malattia incominciano, però, ad apparire i suoi doppi in tutta la città, e con essi si evidenziano le differenti realtà del paese, visto che ogni clone e' un riflesso diverso della stes-sa persona. La storia si trasfor-ma cosi in un incubo dove con-fusione, delirio e violenza pren-dono il sopravvento. Una vio-lenza che nel fondo non e' che lo specchio di ció che la Co-lombia vive da molti anni e che sembra essere il ruomore di sottofondo della sua storia.

- 20/22 Aprile-Cumbre de la Madre tierra in

Bolivia

- 25 Aprile in Italia si celebra la festa di libera-zione dai nazi

fascisti (1945)

APRILE

- 7 Aprile del 1889 nel villaggio di

Vicuña nasce Gabriela Mistral

- 13 Aprile del 1926 il Senato del Cile approva il voto femminile nelle

elezioni comunali

- 22 Aprile Giorno mondiale della terra (nascita movimento ambientalis-

ta moderno)

MAGGIO

- 1 Maggio: festa internazionale dei

lavoratori

- 9 Maggio festa della mamma

- 17 Maggio giorno contro l’omofobia (nel 1990 la OMS ritira l’omosessualitá dalla sua lista di

malattie mentali)

- 28 Maggio 1998 Amnesty in-ternacional informa che 9.000 persone sono scomparse in Ar-

gentina dal 1976

- Il buddismo celebra Wesak nella luna piena di questo mese

Come gocce nel mare

Cosa posso vedere? (consigli di Rodrigo.........)

Giorno per giorno

PIÚ IN LÁ DEL TUO NASO Página 2

NUMERO 7

cui ti senti come uno che si è perso tra obbiettivi ogni volta più grandi. Succede perché, in un instante tutto il

resto diventa invisibile, privo di senso e irrag-giungibile per me, succe-de perché fingo che va sempre tutto bene ma non lo penso in fondo...”

Credo che il testo di questa canzone rispec-

chi ció che sono, che sono stata e che mi piacerebbe essere. Da dove arriva la scelta di essere un casco Bianco? Dalla necesita di non restare sospesa, di cercare di cambiare qualcosa. Non possiamo rimanere fermi a guardare il mondo che continua a girare lamen-tandoci perché quello che vediamo

non ci piace.

Ognuno dovrebbe tentare di cambiare

qualcosa o almeno se stesso.

Io ci sto provando.

“Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere, dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire. Un aereo passa velo-ce e io mi fermo a pensare a tutti quelli che partono, scappa-no o sono sospesi per giorni, mesi, anni in

Purtoppo non potró stare con voi.

(...) Pero’ voglio accompagnarvi in

qualche modo in questa riunione

che e’ vostra ma che sento anche

mia. Vi mando queste parole per

manifestare il mio stare con voi,

pur nell’assenza.

Voglio dirvi che spero si possa fare

tutto il possibile e l’impossibile

affinché la Cumbre della Madre

tierra sia la prima tappa verso la

espressione collettiva dei popoli

che non governano la politica

mondiale, pero’ che la subiscono.

Magari fossimo capaci di parlare

poco e fare molto (...) Siamo

stanchi dell’ipocrisia dei paesi

ricchi che ci stanno lasciando

senza pianeta mentre pronunciano

pomposi discorsi per dissimulare il

sequestro (...)

Io voglio festeggiare la forza della

veritá che illumina le parole e i

silenzi che nascono dalla

comunione umana con la natura

(...) . Ci sono voci del passato che

parlano al futuro. La Bolivia e’ una

delle nazioni americane dove la

cultura indigena ha saputo

sopravvivere e queste voci, oggi,

risuonano con piu’ forza che mai,

nonostante la lunga persecuzione e

il disprezzo.

Il mondo intero, stordito come é,

vacillando come un cieco nel

mezzo di una sparatoria, dovrebbe

ascoltare queste voci. Esse ci

insegnano che noi, piccoli uomini,

siamo parte della natura, parenti di

tutto ció che ha gambe, zampe, ali

o radici. La conquista europea

condannó per idolatria gli indigeni

che vivevano questa comunione

con la natura, e per credere in essa

sono stati massacarti, macellati o

bruciati vivi.

A partire da quel tempo che

chiamiamo Rinascimeno europeo,

la natura diventó una merce di

scambio e un ostacolo al progresso

umano. Ad oggi continua questo

divorzio tra noi e lei fino al punto

che ci sono ancora persone di

buona volontá che si commuovono

per la povera natura cosí tanto

maltrattata, cosí tanto ferita peró

guardandola da fuori. Le culture

indigene, invece, la guardano da

dentro. Guardandola, mi vedo.

Quello che faccio contro di lei, lo

faccio contro me stesso. In essa mi

ritrovo, le mie gambe sono parte

del suo cammino.

Celebriamo, quindi, questa

Cumbre della madre terra. E che i

sordi possano ascolatre: i diritti

umani e i diritti della natura sono

due nomi della stessa dignitá.

Messaggio alla Cumbre de la madre tierra

di Eduardo Galeano (scrittore)

Bisogna vivere l’oggi come se fosse l’unico giorno che ci e’ dato da vivere.

Bisogna stare attenti ad ogni istante e viverlo in tutta la sua intensitá.

.

Anna Laura

Presentazione casco bianco Elisa Grattarola, 28 anni, Ligure

Prima di dormire

Presentazione casco bianco Anna Laura Gagnesi, 27 anni, Toscana.

“Incluya aquí una frase o una cita del artículo para captar la atención del “Incluya aquí una frase o una cita del artículo para captar la atención del “Incluya aquí una frase o una cita del artículo para captar la atención del “Incluya aquí una frase o una cita del artículo para captar la atención del lector”.lector”.lector”.lector”.

Pie de imagen o gráfico.

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Progetto OPERAZIONE COLOMBA

L’ Operazione Colomba é un progetto della “Associazione Comunitá Papa

Giovanni XXIII” che ha l’obiettivo di realizzare un’azione civile nonvio-

lenta in zone di conflitto, con l’aiuto di volontari e obiettori di coscen-

za, e coinvolgendo la societá civile. A partire dal 1992 (durante la gue-

rra in ex Yugoslavia) abbiamo usato questa forma di intervento in molti

conflitti, convinti che dal vivere con le vittime della guerra possono

nascere cammini di pace inaspettati. Durante questi anni abbiamo

stretto relazioni e collaborazioni con molti organismi tra cui le Nazioni

Unite, ONG locali e internazionali, numerosi centri di diritti umani, es-

ponenti della Chiesa, associazioni e gruppi locali. Da allora piu’ di mille

persone hanno partecipato nall’Operazione Colomba che oggi e’ presen-

te in Kosovo, Palestina, Italia (Castel Volturno) e Colombia.

Le princpali caratteristiche del nostro intervento sono:

-la nonviolenza attiva: attraverso cui cerchiamo sempre l’incontro

con l’altro e forme di risoluzione ai conflitti che non siano violente con

l’obiettivo di liberare tanto gli oppressi quanto gli oppressori;

-la condivisione con le persone maggiormente colpite dalle guerre;

-la neutralitá o “equidistanza” rispetto alle parti in conflicto, ma

non rispetto alle ingiustizie.

Per approfondire:

http://www.operazionecolomba.com/

CUMBRE DELLA MADRE TIERRA CUMBRE DELLA MADRE TIERRA CUMBRE DELLA MADRE TIERRA CUMBRE DELLA MADRE TIERRA

Bolivia 2010 Bolivia 2010 Bolivia 2010 Bolivia 2010

“....los derechos humanoslos derechos humanoslos derechos humanoslos derechos humanos

y los derechos de la naturaleza y los derechos de la naturaleza y los derechos de la naturaleza y los derechos de la naturaleza

son dos no son dos no son dos no son dos nombres de la mismambres de la mismambres de la mismambres de la misma

dignidad.” dignidad.” dignidad.” dignidad.”

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