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1/2011 febbraio Bimestrale di informazione del Collegio Geometri e Geometri Laureati di Padova L’ALLUVIONE DI NOVEMBRE 2010 Numero 1 - Anno 9 - febbraio 2011 - Poste Italiane s.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2004 n° 46) - art. 1, comma 1, DCB Padova 2 Turn over in studio: perché no? Pierluigi Capuzzo 14 Cassa Geometri: Un osservatorio per le donne e i giovani Chiara Cattani 16 Prevenire le cadute dall’alto Paolo Trevisan 21 Il Filo di Arianna: risanamento umidità Commissione Ambiente 26 Restauri in zona agricola Marco Mason

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1/2011febbraio

Bimestrale di informazionedel Collegio Geometrie Geometri Laureati di Padova

L’ALLUVIONE DI NOVEMBRE 2010

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2 Turn over in studio: perché no?Pierluigi Capuzzo

14 Cassa Geometri: Un osservatorioper le donne e i giovaniChiara Cattani

16 Prevenire le cadute dall’altoPaolo Trevisan

21 Il Filo di Arianna: risanamento umiditàCommissione Ambiente

26 Restauri in zona agricolaMarco Mason

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1CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 1/2011

Bimestrale ufficiale di informazione del Collegio Geometri e Geometri Laureati di Padovavia Fornace Morandi, 2435133 Padova tel. 049 8757788 - fax 049 661124e-mail: [email protected]. Pierluigi CapuzzoSegretarioGeom. Oddone Zecchin TesoriereGeom. Paolo PolConsiglieriGeom. Giovanna BaldinGeom. Moreno BenetazzoGeom. Luca BiadollaGeom. Samuela BoggianGeom. Giovanni Dal ZottoGeom. Maurizio FalascoGeom. Giuseppe Gazzin Geom. Michele Levorato Geom. Marco Mason Geom. Sandro Merlo Geom. Michele Rizzo Geom. Elena TresoldiDirettorePierluigi CapuzzoReferente per il CollegioChiara CattaniDirettore responsabileBarbara AmmanatiIscrizione al Tribunale di Padovan. 1852, 11 luglio 2003EditoreLettera srl, Galleria Scrovegni 7tel. 0498805776; fax 830257735121 [email protected] - www.lettera.orgPubblicitàLettera srl, Galleria Scrovegni 7tel. 0498805776; fax 830257735121 [email protected] Grafotecnica sncvia Leonardo da Vinci 8,35020 Casalserugo (PD)PrivacyLettera srl è responsabile dell’indiriz-zario dei geometri della provincia diPadova, e si impegna a utilizzarlo aisoli fini della spedizione della rivista.CopyrightGli articoli pubblicati sono protettidalla legge sulla proprietà intellettua-le e del diritto d’autore.Chiuso in redazione il 2 febbraio 2011

SSOOMMMMAARRIIOO

PPiittaaggoorraa nn.. 11//22001111

In copertina: La rotta del Frassine a Megliadino San Fidenzio. Foto dellaProtezione civile.

Turn-over nei nostri studi...Perché no?di PPiieerrlluuiiggii CCaappuuzzzzoo 2

LL’’AALLLLUUVVIIOONNEE DDII NNOOVVEEMMBBRREE 22001100di MMaarriiaannggeellaa BBaalllloo 4

Le rotte del Tesina, del Frassine, del Bacchiglione 6Fotocronaca della Protezione civile 9L'intervento del Collegio e degli altri Ordini 10L'esperienza di Elena Tresoldi 10Riflessioni di Giulio Robusti 11Fotocronaca di Gianni Baldin 12Il bacino del Bacchiglione 13Notizie dalla Cassa Geometri

Un osservatorio per le donne e i giovanidi CChhiiaarraa CCaattttaannii 14

Prevenire le cadute dall'altoUn convegno su un adempimento poco conosciutodi PPaaoolloo TTrreevviissaann 16

Notizie dal Consiglio Nazionale Attività di mediazione 20

Il Filo di Arianna Tecnologie di prosciugamento - umidità di risalitaa cura della CCoommmmiissssiioonnee AAmmbbiieennttee 21

La bacheca di novembre 25Gli abilitati 2010 25Tutti possono restaurare le case in zona agricola

La legge n. 30/2010 elimina ogni incertezza nei comunidi MMaarrccoo MMaassoonn 26

Le novità della finanziaria 2011di GGiiaannccaarrlloo NNoovveennttaa 28

Informazioni 30Detrazioni anche per gli interventi del Piano CasaRifiuti dei cantieri ediliContratti di locazioneCosti chilometriciDecreto milleproroghe 31Indici Istat III trimestre 2010 del costo delle costruzioniGuida ai contratti pubbliciRiconoscimenti professionali, una Guida per i cittadini europei 32

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2 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 1/2011

Questa è una lettera rivolta a tutti, ma in particolare ai Colleghi più an-ziani, quelli cioè che sono più prossimi alla pensione. Attenzione: non

alla pensione formale, quella che ci eroga la nostra Cassa, consentendociperò di rimanere iscritti all’Albo, mantenere aperti gli studi e proseguirel’attività.

Mi riferisco alla pensione vera, quella che potremmo meglio definirequiescenza, e cioè il vero riposo, la chiusura definitiva dello studio, l’al-lontanamento dall’attività lavorativa e dagli affari.

Molti Colleghi in quelle occasioni vedono subentrare a sé i propri figli,magari laureati, e lo studio rimane aperto. Altri hanno soci più giovani cheproseguono nell’attività, o lasciano a collaboratori o dipendenti, e lo stu-dio rimane aperto.

Altri, ed è a questi che mi rivolgo, con figli che hanno legittimamentedeciso di occuparsi di altro o privi di collaboratori, smettendo l’attivitàchiudono lo studio.

Possiamo dire che questa lettera è caldamente rivolta a chi, in buona so-stanza, ha in animo di tirare i remi in barca nel giro di due, tre, quattro an-ni -il tempo della normale inerzia dei lavori già iniziati o giù di lì- e nonha chi gli subentrerà, prevedendo pertanto una definitiva chiusura dellostudio. Forse non saranno moltissimi ma ci sono e, pensandoci, ci rendia-mo conto di quale patrimonio di esperienza e potenzialità varie viene cosìa dissiparsi.

Come tutti ormai sanno, la scuola sta cambiando profondamente. Peresercitare questa bellissima professione intermedia, che per certe attivitàmeglio di altre si rivolge alle famiglie e alle aziende, non saranno più suf-ficienti i cinque anni di scuola secondaria. Sarà necessario conseguire lalaurea breve e solo dopo si potrà iscriversi ai nostri albi, conseguendo il ti-tolo di Geometra laureato.

Qui dobbiamo fare leva per attirare i ragazzi, che ricevono dall’esternomille altri stimoli. È indispensabile comprendere una volta per tutte chenuovi iscritti non sono nuova concorrenza. L’attività professionale è un’at-tività fiduciaria, basata sul rapporto tra geometra e cliente nel quale lacomponente economica non è preponderante. È prioritario riconsolidareun adeguato turn-over tra vecchi e giovani, che purtroppo per vari motivis’è andato nel tempo riducendo. I motivi di questa necessità sono sin trop-po evidenti, primo fra tutti il perpeturarsi della professione tout-court.

Ecco la proposta ai Colleghi Anziani: trovatevi un giovane geometra(uomo o donna che sia), già iscritto ed esercitante la professione, e affian-

Una propostaai Colleghi Anzianisenza eredi:affiancatevi in studioun giovane geometra,(uomo o donna che sia)già iscritto all’Albo,e trasmetteteglila vostra professionalità.Il Collegiosta predisponendoun protocollo d’intesache regolamentiil rapporto.

Turn-over nei nostri studi...

EEDDIITTOORRIIAALLEEddii PPiieerrlluuiiggii CCaappuuzzzzoopprreessiiddeennttee

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3CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 1/2011

catevelo anche part-time nei vostri studi. Trasmettegli la vostra professio-nalità, i vostri segreti, le vostre furbizie. Per contro, apritevi alle sue capa-cità specifiche, a quel maggior rigore che le regole di oggi ci impongonoe sul quale lui è già mentalmente formato.

Il Collegio sta predisponendo un protocollo d’intesa tra i colleghi, cheregolamenterà in modo preciso anche il lato economico di questo tipo dirapporto, perché ci sia accordo anche da quel punto di vista.

Come è noto, l’attività professionale è personale, e non può essere cedu-ta a titolo oneroso. Un rapporto come quello che stiamo promuovendo, di-versamente, potrebbe consentire l’uscita di scena del collega anziano con-tinuando a ricevere un seppur piccolo appannaggio per qualche tempo, eal giovane l’acquisizione di una clientela che altrimenti avrebbe potuto an-che approdare ad altri professionisti, e non è detto che fossero geometri…

Pensateci, è un valore non da poco.

...perché no?Pitagora ed Euclide nella scuola di Atene (Raffaello).

IInnaauugguurraattaa llaa nnuuoovvaa sseeddee ddeell CCoolllleeggiioo ddii PPaaddoovvaa

Il giorno 28 gennaio 2011 è stata inaugurata la nuova sededel Collegio Geometri e Geometri Laureati di Padova, situa-ta all’interno della ristrutturata Fornace Morandi, alla pre-senza di Fausto Savoldi, presidente del Consiglio NazionaleGeometri, Ivo Rossi vice sindaco di Padova, che ha tagliatoil nastro, Pierluigi Capuzzo presidente del Collegio, FaustoAmadasi presidente della Cassa Geometri, ente che ha ac-quistato l’immobile, Roberto Furlan presidente della Cameradi Commercio di Padova, mons. Daniele Prosdocimo vicarioper la Pastorale della Città, che ha benedetto i locali.

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4 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 1/2011

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SSAALLEETTTTOOSSAALLEETTTTOO OOSSPPEEDDAALLEETTTTOO EE..OOSSPPEEDDAALLEETTTTOO EE..

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5CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 1/2011

PPAADDOOVVAAPPAADDOOVVAA

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6 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 1/2011

Era il 15 novembre 2010 quando ilCollegio Geometri e Geometri Lau-reati ha sottoscritto, assieme agli altriOrdini professionali tecnici, il proto-collo di intesa con la Provincia di Pa-dova riguardante l’assistenza e il sup-porto alla popolazione civile.

Erano passate meno di due setti-mane dall’alluvione che si è verifica-ta dall’1 al 5 novembre, in conse-guenza della rottura di tre argini: delFrassine nel pomeriggio del primonovembre in comune di MegliadinoSan Fidenzio con successivo allaga-mento del territorio di Saletto e O-spedaletto Euganeo, del Tesina nellanotte in comune di Veggiano, nelpunto di confluenza con il Bacchi-glione e, quasi contemporaneamente,ancora del Bacchiglione in destraidraulica in comune di Ponte San Ni-colò (dove prende il nome di Ron-cajette). Qui l’acqua è rimasta poco,perché è scesa rapidamente allagan-do in modo esteso Casalserugo e in-saccandosi infine a Bovolenta.

Nella prima foto a sinistra, scattatail 2 novembre, si vede la rotta delFrassine a Megliadino San Fidenzio,sopra la quale un elicottero dell’eser-cito sta scaricando grossi blocchi dicemento, dopo che precedenti tentati-vi con massi di roccia erano falliti acausa della violenza d’urto dell’ac-qua, che si coglie nella successiva fo-to notturna. Nella seconda foto si ve-de la cosiddetta palancolata, una pa-rete continua costituita da elementi diferro aventi sezione ad U, infissi nelterreno e disposti gli uni accostatiagli altri in modo contenere l’acqua.I lavori di chiusura della falla sonostati eseguiti dal Genio civile.

In meno di tre giorni, dal 31 otto-

bre al 2 novembre, nel bacino del-l’Alto Vicentino, dove c’è la ricaricadei fiumi Frassine e Bacchiglione,sono caduti circa 600 millimetri dipioggia, equivalenti a un terzo dellacaduta media annua, una quantità ec-cezionale per la continuità. È stato unfenomeno molto diverso dal solito. Ibacini idragrafici si sono caricati a talpunto che, secondo i calcoli del Ge-nio Civile, il Bacchiglione non avreb-be comunque sopportato indennequel passaggio di piena. Se si fosseaggiunta anche la piena del Brenta,che non ha molte possibilità di regi-mazione delle acque, per il Veneto sa-rebbe stata una catastrofe.

Le tre rotte avvenute in provincia diPadova sono state un fatto considera-to possibile ma non prevedibile percome e dove. Gli argini, già resi fragi-li dalle tane di tassi, volpi, nutrie, era-no stressati per la enorme quantitàd’acqua. Se avessero resistito, ci sa-rebbero state comunque esondazioni.

Quello che è accaduto nei giornidall’1 al 5 novembre ha provocato,nella provincia di Padova, l’abbando-no delle proprie case da parte di circatremila famiglie, in conseguenza diordinanze di sgombero da parte deisindaci di Veggiano, Ponte San Ni-colò, Casalserugo, Bovolenta, Me-gliadino San Fidenzio, Saletto, Ospe-daletto Euganeo, ordinanze firmatein gran fretta, anche di notte. I faxtrasmessi ai municipi la sera del 31ottobre da parte del Centro funziona-le decentrato della Regione Veneto,gestito dalla Protezione Civile, parla-vano di stato di allarme per il Pa-dovano.

Era certamente una cosa preoc-cupante, ma non si poteva sapere se,

Di notte uno squarciodi cento metri nell’argine del Frassine

Nelle foto sovrastanti,la rotta del Frassinea Megliadino San Fidenzio,tappata il giorno dopo dal Genio civilecon grossi blocchi di cementocalati da un elicottero militare.A destra, un punto di smistamentonella zona di Bovolenta.

TTrree rroottttee qquuaassii ccoonntteemmppoorraanneeee:: FFrraassssiinnee,, TTeessiinnaa ee BBaacccchhiigglliioonnee

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SSiinnddaaccoo

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dove e come si sarebbero verificaterotture, oppure esondazioni, oppuresemplici fontanazzi. Tocca ai sindaciavvertire le popolazioni e firmareeventuali ordinanze di evacuazione,ma si tratta di provvedimenti moltogravi. È ovvio che essi tendano a ri-tardarli il più possibile, quando c’è laquasi certezza che siano inevitabili.

Così è stato. Gli sgomberi hannomesso in moto un meccanismo cheha coinvolto le autorità di protezione

civile (Stato ed Enti locali) e le nu-merose forze che queste possonomettere in campo: innanzitutto i Vigi-li del fuoco, come sempre in prima li-nea in queste circostanze, poi le forzedi polizia (statali e locali), e natural-mente il volontariato.

Nel Veneto, l’ampio settore del vo-lontariato è coordinato, per delega re-gionale, dalle Province. Nel Padova-no, si tratta di 3500 volontari suddi-visi in più di cento gruppi.

Il sindacoai due capi della catenadi Protezione civile

Il sindaco è la figura centraledella complessa catena della Protezione civile.Egli può rivolgersi per aiutoalla Prefettura, che mette in campole forze dello Stato, e agli Enti locali:Regione e Provincia.In tal modo confluiscononei punti critici una quantitàdi specialità operative: Vigili del fuoco,Esercito, Carabinieri, PoliziaGenio civile, Consorzi di bonifica,Asl, Polizia locale.Il volontariato, attivo a vari livelli,è coordinato dalla Provincia,e specificatamente dal settoredella Protezione civile.In questa catena, come si vedenello schema a fianco,il coordinamento è alquantocomplesso, e molto importarteè la capacità collaborativa di tutti.Questo è quanto è accadutodurante l’alluvione di novembre.Nella prima foto, a Salettopolizia locale e carabinieriportano in salvo un uomo(e anche due cagnolini).Nella seconda e terza foto, i Vigili delfuoco e la Protezione civile nella zona di Bovolenta.

GGeessttiirree ll’’eemmeerrggeennzzaa:: lloo SSttaattoo,, ggllii EEnnttii LLooccaallii,, ii vvoolloonnttaarrii L’organizzazione dei centri di rac-

colta che sono stati immediatamenteresi disponibili è stata un piccolo capo-lavoro di collaborazione, disponibilità,

buon senso da parte di tutti i soggetticoinvolti nell’assistenza alla popola-zione. Lo schema sottostante mostracome funziona questa collaborazione.

SSTTAATTOO EENNTTII LLOOCCAALLII

PPrreessiiddeennzzaa CCoonnssiigglliioo ddeeii mmiinniissttrriiDDiippaarrttiimmeennttoo PPrrootteezziioonnee CCiivviillee

PPrreeffeettttooPPrreessiiddeennttee RReeggiioonnee

LLEE AAUUTTOORRIITTÀÀ DDII PPRROOTTEEZZIIOONNEE CCIIVVIILLEE

DDiippaarrttiimmeennttoo PPrrootteezziioonnee CCiivviillee

CCeennttrroo ccoooorrddiinnaammeennttoossooccccoorrssii PPrreeffeettttuurraa

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II LLIIVVEELLLLII DDII CCOOOORRDDIINNAAMMEENNTTOO

CC..OO..MM.. SSaalleettttoo

CCeennttrroo ooppeerraattiivvooccoommuunnaallee

SSaallaa ooppeerraattiivvaaPPrroovviinncciiaa

SSTTAATTOO EENNTTII LLOOCCAALLII

DDiippaarrttiimmeennttoo nnaazz.. pprrootteezziioonnee CCiivviillee

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RReeggiioonnee

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PPrreeffeettttuurraa

DDiippeennddeennttiiVViiggiillii ddeell ffuuooccooPPoolliizziiaa ddii SSttaattooFFoorrzzee aarrmmaattee

DDiippeennddeennttiiCCoonnssoorrzzii ddii bboonniiffiiccaa ee GGeenniioo cciivviillee

AASSLLVVoolloonnttaarriiaattoo aallttrree pprroovviinnccee

PPrroovviinncciiaa

DDiippeennddeennttiiVVoolloonnttaarriiaattoo pprroovviinncciiaallee

CCoommuunnee

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VVoolloonnttaarriiaattoo llooccaallee

CC..OO..MM.. CCaassaallsseerruuggoo

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CCeennttrroo ooppeerraattiivvooccoommuunnaallee

nazionale

intercomunale

regionale

provinciale

comunale

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8 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 1/2011

I centri di raccolta della popolazio-ne sfollata, circa 3000 famiglie, sonostati organizzati a Veggiano, a PonteSan Nicolò, a Maserà e Albignasego(per i cittadini di Casalserugo), aBovolenta, a Ospedaletto Euganeo ea Saletto. Si sono usate per lo più lepalestre, dove la Provincia ha portatole sue brande (quelle in dotazione ealtre 400 acquistate) e l’Esercito neha aggiunte un migliaio.

Subito la Prefettura ha attivato ilCentro coordinamento soccorsi, unaunità di crisi attiva sulle 24 ore, a cuisono stati chiamati gli altri soggetti:Provincia, Vigili del fuoco, Carabi-nieri, Polizia, Comune di Padova. Isindaci avevano intanto attivato daparte loro i COC (Centri operativi co-munali). Infine si sono creati dueCOM (Centri operativi misti), uno aSaletto per i comuni del Monta-gnanese, e uno a Casalserugo. Tuttociò è accaduto tra l’1 e il 5 novembre.Quando sono stati operativi i COM,il 5 novembre, tutto il coordinamentoè passato a loro, sotto la responsabili-tà di un funzionario della Prefettura.Si sono allora delineate tutte le fun-zioni di supporto: soccorso alla po-polazione, valutazione dei danni, ge-stione del volontariato e degli aiuti.

Nell’assistenza alla popolazione ilvolontariato è stato determinante. LaProtezione civile della Provincia, chelo coordina per delega regionale, hacontato circa diecimila giornate di la-voro per ottomila persone (3500 pa-dovani più altre squadre mandatedalle altre province venete).

Sono intervenute anche le colonne

mobili di regioni vicine, in questo ca-so sotto il coordinamento della regio-ne Veneto.

Non c’è stata sosta negli interven-ti: prima per mettere in salvo la gen-te intrappolata in casa, poi per dareloro da mangiare e dormire, poi peraiutarli a rientrare nelle case. I volon-tari hanno collaborato anche alla ge-stione del magazzino delle donazionia Casalserugo. La sala operativa,presso la sede di via dei Colli a Pado-va, non ha smesso di funzionare perdue settimane consecutive. La posta-zione radio, che tiene i contatti con ilterritorio, è stata costantemente pre-sidiata.

Nel magazzino sono stati confezio-nati 200.000 sacchi di sabbia, che poipropri automezzi hanno distribuito inloco. La cucina da campo (foto sotto,dietro al camion), ha sfornato pasticaldi per tre giorni a Ponte SanNicolò e poi per due settimane eCasalserugo. A Bovolenta si è porta-to un catering in palestra e a saletto siè usata la mensa scolastica.

Protagonisti di tutta questa attivitàsono stati i Gruppi di protezione civi-li del territorio padovano, oltre alGruppo provinciale formato da trentapersone della sezione nucleo operati-vo e da venti persone della sezionesala operativa. In questa folla di 3500volontari sono molti i geometri, chemettono a disposizione le loro com-petenze per prestare un soccorso qua-lificato. La convenzione di cui si par-la più avanti non è perciò l’unica co-sa che essi hanno fatto per gli allu-vionati.

La Protezione civiledella Provinciaal centro dei soccorsi

Vari momenti di interventodella Protezione civile coordinatadalla Provincia di Padova. Dall’alto, dormitorio allestitoin una palestra,il centro radio della centrale operativa,il confezionamento dei sacchidi sabbia nel magazzino di via dei Colli,la costruzione di un passaggioprovvisorio per consentire il transitodegli autocarri senza danneggiarei tubi delle pompe posizionatisulla strada.

LLaa mmaacccchhiinnaa ddeeii ssooccccoorrssii ppeerr ttrreemmiillaa ffaammiigglliiee ssffoollllaattee

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FFOOTTOOCCRROONNAACCAA DDAALLLLAA PPRROOTTEEZZIIOONNEE CCIIVVIILLEE

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10 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 1/2011

Luca Zaia commissarioper l’alluvioneIl 13 novembre 2010 il presidentedel Consiglio ha nominato Luca Zaia,presidente della Regione Veneto,commissario delegato alla concessionedei contributi per il risarcimentodei danni e all’avvio delle operenecessarie ad evitare il ripetersidelle alluvioni. Zaia ha nominatosuo vicario con funzioni gestionaliMariano Carraro, segretario regionaleper l’ambiente.

Anche in questa emergenza, comeè accaduto di recente per il terremotoin Abruzzo, il Collegio dei Geometri,su richiesta dalla Provincia, ha mani-festato la propria disponibilità a orga-nizzare l’intervento di professionistiesperti nella valutazione dei danni. Siè risposto alla richiesta con un proto-collo di intesa tra la Provincia di Pa-dova, rappresentata dall’assessore al-le attività produttive Mirko Patron etutti gli ordini professionali di naturatecnica ed economica, i quali si sonoimpegnati a mettere a disposizionedei professionisti affinché venissesvolta un’attività di consulenza e disupporto, per quanto di competenza,alle imprese e alle persone gravemen-te colpite dall’alluvione, nell’espleta-mento delle pratiche conseguenti aidanni e ai disagi subiti.

Contestualmente la Camera diCommercio, rappresentata dal presi-dente geometra Roberto Furlan, hasottoscritto un accordo con gli Ordiniprofessionali tecnici (ingegneri, ar-chitetti, geometri) al fine di attivare

un servizio di perizie per le aziendeche hanno subito danni superiori a30.000 euro. Il coordinamento tra gliOrdini e il Collegio è stato affidatoall’Ordine degli ingegneri.

Nel giro di poco tempo, 131 geo-metri si sono resi disponibili a parte-cipare alle terne. Se ne sono formateuna trentina, che hanno svolto sopral-luoghi in tutta fretta, entro il 6 dicem-bre, data entro la quale dovevano es-sere presentate le domande per il ri-sarcimento dei danni subiti. Con taledocumentazione i Comuni hanno e-rogato gli acconti previsti.

Dopo i sopralluoghi, occorrevastendere le perizie. In questo camponon erano poche le incertezze, tantoche gli ordini professionali hanno rac-colto tutti i quesiti formulati dai tecni-ci che avevano partecipato ai sopral-luoghi e li hanno inviati in Regione alCommissario del Governo. Le rispo-ste saranno oggetto di un incontro alquale parteciperanno anche i tecnicicomunali, dato che le liquidazioni deidanni sono in capo a questi enti.

LL’’iinntteerrvveennttoo ddeell CCoolllleeggiioo ee ddeeggllii aallttrrii OOrrddiinnii pprrooffeessssiioonnaallii

Alluvione che fare? Ce lo siamo chiesti in tanti e millesono stati i modi che singoli cittadini, gruppi, associazio-ni o enti locali hanno trovato per contribuire ad alleviaregli enormi disagi che ha provocato la fuoriuscita e lungastagnazione delle acque del fiume Bacchiglione. Dannienormi che famiglie e aziende devono rendicontare percercare di accedere a fondi che lo Stato ha stanziato.

Ecco l'idea, partita dai vari enti istituzionali, di affidareagli Ordini degli ingegneri, degli architetti e al Collegiodei geometri il compito dicreare terne di professionistiin grado di effettuare pressole aziende sopralluoghi atti aquantificare danni a strutturee macchinari.

Si è vista subito una gran-de disponibilità da parte ditutti i colleghi che hannomesso a disposizione la loroprofessionalità in maniera

gratuita. L'Ordine degli ingegneri si è fatto carico dicreare i vari gruppi che hanno eseguito i sopralluoghinelle aziende colpite. Sono state redatte delle relazioni(elenco delle macchine da sistemare, riparare o sostitui-re stato del fabbricato), raccolti i preventivi con relativedocumentazioni fotografiche, e sono stati aiutati i tito-lari delle attività a compilare il modulo denominatoOPCM 3906/2010 del 13/11/2010 per attività produttiveda presentare in Comune in tempi molto brevi.

Fatto tutto ciò, resta in noila grande tristezza per averetoccato con mano ciò che lanatura può provocare - anni eanni di lavoro e di dedizionebuttati al vento - ma ci con-forta comunque aver vistopersone e piccoli imprendito-ri con una grande voglia dimettersi tutto alle spalle e ri-cominciare subito a lavorare.

RReessttaa iill rriissccoonnttrroo ddeellll''oottttiimmaaeessppeerriieennzzaa ccoollllaabboorraattiivvaa aavvuuttaa ttrraa pprroo--ffeessssiioonniissttii ee ll''aauussppiicciioo ddeellllaa ffuuttuurraa ccoollllaa--bboorraazziioonnee mmaaggaarrii ppeerr pprrooggeettttii ddii ssiissttee--mmaazziioonnee ddeell tteerrrriittoo--rriioo..

CCOOLLLLAABBOORRAAZZIIOONNEE SSOOLLIIDDAALLEE:: PPOOTTRREEBBBBEE AAVVEERREE UUNN FFUUTTUURROO??LL’’eessppeerriieennzzaa ddii uunnaa ggeeoommeettrraa cchhee hhaa ppaarrtteecciippaattoo aaii ssoopprraalllluuoogghhii

di EElleennaa TTrreessoollddii, geometra, consigliere

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11CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 1/2011

RRIIFFLLEESSSSIIOONNII DDII GGIIUULLIIOO RROOBBUUSSTTII,, GGEEOOMMEETTRRAA,, AALLLLUUVVIIOONNAATTOO

AALLLLUUVVIIOONNAATTII……PPEERR CCAASSOO??È il pomeriggio di lunedì 1 novembre 2010, sono a ca-

sa e ciclicamente avverto in lontananza il passaggio diun'auto dalla quale si irradia una voce metallica mutua-ta forse da un megafono, tendo l'orecchio, ma forsecomplice la velocità dell'auto e la successiva lontananzadella fonte, non riesco a comprendere il messaggio.

Qualche minuto dopo, Diana mia moglie, torna a casatrafelata e con grande preoccupazione mi informa delpericolo alluvione che incombe e della conseguente or-dinanza emessa dal Sindaco di sgomberare le abitazioni,anche della nostra via.

In quei momenti, pensieri razionali e irrazionali si ac-cavallano, ti domandi perché hai scelto quel luogo perviverci e far crescere la tua famiglia, allora ti ricordi di es-sere un tecnico e rammenti di avere consultato le map-pe e di aver verificato che la tua zona è fra le più alte al-timetricamente parlando di tutto il comune e che, dalleinformazioni assunte, nell'alluvione del 1966 da te l'ac-qua non era arrivata.

Ne segue un sospiro di sollievo che però si ferma ametà, perché realizzi che dal 1966 ad oggi le cose sonocambiate, profondamente cambiate, in peggio. Nellearee più depresse altimetricamente, l'irragionevole uto-pia edificatoria ha depositato migliaia di metri cubi diedifici residenziali, tutti potenzialmente a rischio alluvio-ne. Questo pensiero, si è realizzato in pochi istanti assie-me alla domanda: quanto crescerà l'acqua in caso diinondazione rispetto al 1966? La risposta era già presen-te nella mente: si alzerà di tutti quei metri cubi che irra-gionevolmente sono stati realizzati dove non si doveva!

Risultato, il giorno dopo,rottura dell'argine del Tesina,350 famiglie alluvionate, ol-tre 800 sfollati, centinaia dimigliaia di euro di danni.

Nell'immediato qualcunoha detto che l'alluvione èstato il frutto di concauseeccezionali ed impreviste.Anche nell'alluvione del 1966e del 1968 si erano dette lastesse cose, snobbando quan-to era necessario fare. Suc-cessivamente, nei giorni 15dicembre 2010 e 24 dicembre2010, vi sono state nuoveesondazioni e straripamentidel Bacchiglione e Retrone,specialmente nel Vicentino, a

riprova, se ve ne fosse bisogno, che l'eccezionalità è di-ventata la consuetudine.

È indubbio che l'alluvione verificatasi, oltre a fare crol-lare tratti di arginature, dissestare strade e terreni, allaga-re centinaia di abitazioni, innumerevoli attività produtti-ve ed in genere il sistema infrastrutturale di buona partedel Veneto, ha messo in evidenza la fragilità dell'appara-to di ritenzione e deflusso delle acque, incidendo forte-mente sulle certezze e sicurezze di ognuno di noi.

Non possiamo più nasconderci e minimizzare i proble-mi, è necessario che in noi si verifichi un radicale cam-biamento. Lo stile di vita che abbiamo scelto non dialo-ga che in minima parte con la natura ed il mondo che cicirconda: troppa la cementificazione, l'impermeabilizza-zione e la mancata o parziale manutenzione, che inte-ressa sia il piccolo rivolo, come il grande fiume.

Siamo in grado di fari calcoli complicatissimi che ri-guardano le regole che ci siamo dati, ma non siamo ingrado di riconoscere e rispettare le semplici ed allo stes-so tempo forti regole della natura, che si possono rac-chiudere in una parola, equilibrio. Quando, con i nostricomportamenti superiamo l'equilibrio naturale delle co-se, assistiamo inevitabilmente impotenti al verificarsi dieventi disastrosi.

Il XX secolo, per il mondo occidentale, è stato un seco-lo di grandi traguardi, dove la figura umana egoistica-mente si è posta al centro del sistema adoperandosi eforzando anche oltre il lecito, affinché tutto utopistica-mente girasse attorno a lei……. Io spero che l'uomo delXXI secolo, consapevolmente, in una sorta di nuovo rina-

scimento, delle coscienze edel saper fare, possa cercaredi porre rimedio ai danni atutti i livelli fino ad ora per-petrati.

Confido, che il risvegliodelle coscienze coinvolga an-che le categorie tecniche,che grande parte hanno avu-to ed hanno sull'antropizza-zione del territorio. Non pos-siamo rimanere insensibili difronte al grido d'aiuto che dapiù parti si leva. Qualche de-cennio fa W. Churchill disse:“Se un politico nega d'occu-parsi di un problema, prima opoi sarà il problema ad occu-parsi di lui".

ÈÈ ccoonn ggrraannddee ssppeerraannzzaa cchhee,, ddaaqquueessttee ppaaggiinnee,, ffoorrmmuulloo ll''aappppeelllloo aaffffiinncchhèèllee pprrooffeessssiioonnii tteeccnniicchhee aabbbbiiaannoo aadd iinnccoonn--ttrraarrssii iinn uunnaa aasssseemmbblleeaa,, eedd iinn qquueellllaa sseeddeevveennggaannoo ggeettttaattee llee bbaassii ppeerr llaa ffoorrmmaazziioo--nnee ddii uunn ttaavvoolloo tteeccnniiccoo iinntteerrpprrooffeessssiioonnaa--llee cchhee ppoossssaa aaffffiiaannccaarree ccoonn pprrooggeettttii eepprrooppoossttee ccoonnccrreettee llee AAmmmmiinniissttrraazziioonnii lloo--ccaallii ee ii cciittttaaddiinnii ppaarrttiiccoollaarrmmeennttee pprroovvaattiiiinn qquueessttaa ffaassee ccoossìì ttrriissttee ee ddeeccaaddeennttee ppeerriill nnoossttrroo tteerrrriittoorriioo..

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12 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 5/2010

FFOOTTOOCCRROONNAACCAA DDII GGIIAANNNNII BBAALLDDIINN,, GGEEOOMMEETTRRAA VVOOLLOONNTTAARRIIOO AA CCRREEOOLLAA

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13CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 5/2010

IILL BBAACCIINNOO DDEELL BBAACCCCHHIIGGLLIIOONNEE

Il bacino del Bacchiglione è uno dei sistemi idrograficipiù importanti della Provincia di Padova: interessa unavasta zona del territorio provinciale che comprende buo-na parte dei territori in Destra Brenta nell’alta padovana,la maggior parte del territorio Euganeo ed infine la fasciadi bassa padovana racchiusa entro i limiti segnati dagliargini maestri del Bacchiglione stesso a Nord ed a Est, delcanale Bisatto ad Ovest e del canale Cagnola a Sud.

Da un punto di vista idrografico il fiume Bacchiglionenasce dall’unione di due distinti sottosistemi idrografici:il primo origina dalle risorgenze del Bacchiglione pro-priamente detto, situate in comune di Dueville (VI), il se-condo è invece costituito dal sottobacino del Leogra-Timonchio che raccoglie le acque di una piccola partedella zona montana vicentina e di buona parte della pia-nura scledense. La confluenza delle aste principali diquesti due sottosistemi è situata poco a monte della cit-tà di Vicenza e da qui il fiume inizia il suo percorso assu-mendo il nome di Bacchiglione. Dopo l’immissione del-l’Astico-Tesina il ramo principale prosegue in direzione diPadova ricevendo in località Trambacche di Veggiano le

acque del fiume Tesina Padovano, che origina dalla con-fluenza dei fiumi Tesinella e Ceresone; scendendo versoPadova il Bacchiglione rimpingua ulteriormente le sueportate con una parte delle acque del Brenta che vigiungono tramite il Canale Brentella.

Procedendo il Bacchiglione giunge al Bassanello, dovesi ripartisce in tre canalizzazioni: la prima, rivolta versoSud, dà origine al Canale Battaglia; la seconda rivolta adEst, ha funzione di scaricatore di piena ed è denominataappunto Canale Scaricatore e si congiunge a Ca’ Nordiocol Canale Roncajette; l’ultima, detta Tronco Maestro, ri-volta a Nord attraversa Padova alimentandone i canaliinterni e suddividendosi a sua volta in due rami a forma-re il Canale Piovego ed il Canale Roncajette.

Uscito da Padova col nome di Roncajette, il Bacchi-glione piega verso Sud-Est e si dirige verso Bovolenta,dove si unisce al Canale Cagnola. Da Bovolenta il Bacchi-glione, racchiuso fra robusti argini, scorre verso il maredove sfocia, dopo essersi congiunto col Brenta, in locali-tà Ca’ Pasqua, dopo un percorso di complessivi 119 Km.

(da www.provincia.padova.it)

Il fiume Bacchiglione nei pressi di Padova, in due foto: a sinistra in tempi normali, a destra il giorno 2 novembre 2010.

PPAADDOOVVAA

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14 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 5/2010

L'assemblea dei delegati Cassa a Roma, avvenuta il 22-23-24 novembre u.s., ha deliberato le seguenti modifichestatutarie e regolamentari sulla scorta delle istanze di ri-forma che mirano a rafforzare la tutela previdenziale e arendere più agile il rapporto assicurativo.

In sintesi si è disposto di:11)) dare rilievo all'attuazione e alla realizzazione di formevolontarie di pprreevviiddeennzzaa ccoommpplleemmeennttaarree, in aggiunta allatutela obbligatoria, attraverso apposite gestioni separateed autonome (all'interno o all'esterno della Cassa) oppureattraverso gestioni convenzionate su precisi obiettivi det-tati dal nostro Ente. In tal senso, modificando lo statuto,la Cassa potrà attuare trattamenti volontari di previdenzacomplementare. Si è aperta cosi la strada per organizzarele modalità di attivazione.22)) aumentare la tutela previdenziale con l'introduzionedell'istituto del rriissccaattttoo ddeeggllii aannnnii ddii llaauurreeaa ee ddeell sseerrvviizziioommiilliittaarree. Questa possibilità è utile esclusivamente ai finidella maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia edi anzianità e si perfeziona con il pagamento dell'oneredella riserva matematica. La domanda di riscatto potrà es-sere presentata fino alla data di presentazione della do-

manda di pensione.33)) rriidduurrrree iill nnuummeerroo ddii ccoommppoonneennttii ddeell CCoolllleeggiioo ssiinnddaaccaallee,per uniformare la composizione a quella delle altre Casse,che passa da sette a cinque, composto da un sindaco desi-gnato dal Ministero del Lavoro, un sindaco designato dalMinistero dell'Economia e tre sindaci di categoria.44)) concludere il progetto che consentirà agli iscritti direndere le ccoommuunniiccaazziioonnii oobbbblliiggaattoorriiee rreeddddiittuuaallii aattttrraavveerr--ssoo iill MMooddeelllloo UUnniiccoo dell'Agenzia delle Entrate ed utilizzarecome sistema di ppaaggaammeennttoo iill mmooddeelllloo FF2244. Non si porràpiù il problema delle dichiarazioni tardive, omesse, irrego-lari o infedeli mentre rimane in essere il regime sanziona-torio in relazione al tipo di versamento dei contributi. Percoloro che non presenteranno la dichiarazione dei redditiverrà assunto in via provvisoria il reddito pari a zero chediventerà definitivo se non rettificato.55)) iinnsseerriirree aallttrree dduuee ssccaaddeennzzee ddii ppaaggaammeennttoo sui contribu-ti minimi: oltre a quella del 31 maggio e del 31 luglio siaggiungono le scadenze del 1155 oottttoobbrree e 1155 ddiicceemmbbrree.66)) ssoossttiittuuiirree llaa ppeennssiioonnee ddii iinnvvaalliiddiittàà con la pensione divecchiaia o di anzianità, purchè di misura non inferiore altrattamento in godimento.

LLEE UULLTTIIMMEE MMOODDIIFFIICCHHEE SSTTAATTUUTTAARRIIEE EE RREEGGOOLLAAMMEENNTTAARRII

NNoottiizziiee ddaallllaa CCaassssaa GGeeoommeettrriia cura di CChhiiaarraa CCaattttaannii delegata Cassa del Collegio di Padova

A conclusione dell'ultima giornata di lavori ho presenta-to, ufficialmente la nascita di un gruppo di lavoro di donnegeometra del nord-est italiano, denominato "Osservatoriotriveneto".

Abbiamo ritenuto importante lanciare un messaggio aivertici della Cassa di Previdenza offrendo un laboratorio,geograficamente ben distribuito, per l'analisi delle motiva-zioni che spingono i giovani a non iscriversi al collegio equindi a non fare i professionisti. Intendiamo anche ana-lizzare le motivazioni che portano le donne geometra, do-po un primo percorso, a cancellarsi dagli albi e non prose-guire più l'attività.

Solo con l'impegno della Cassa, insieme, potremo trova-re delle nuove formule per arginare il calo delle iscrizioni eper favorire la permanenza delle donne all'interno dellacategoria. Siamo consapevoli che sarà un lavoro impor-tante e impegnativo, perché crediamo che il lavoro di geo-metra sia da difendere e che le nostre risorse umane, i gio-vani e le donne, siano il vero fulcro del cambiamento, inquesto momento di crisi del mercato del lavoro.

A livello regionale e interregionale l'iniziativa è statacondivisa e segna un chiaro intento di lavoro comune, conl'obiettivo di trovare soluzioni efficaci a favore della soste-nibilità del sistema previdenziale di categoria.

UUNN OOSSSSEERRVVAATTOORRIIOO PPEERR SSTTUUDDIIAARREE LLEE DDIIFFFFIICCOOLLTTÀÀ DDEELLLLEE DDOONNNNEE EE DDEEII GGIIOOVVAANNII NNEELLLLAA PPRROOFFEESSSSIIOONNEE

L'incontro delle donne consigliere del Triveneto, avvenuta a Padova il 12 novembre 2010 per preparare il documento presen-tato a Roma. Da sinistra; Diane Copetti (Udine - consigliera), Nicla Manetti (Udine - delegata Collegio), Chiara Cattani(Padova - delegata Cassa), Caterina Ferrari (Rovigo - consigliera), Lisa Matiuzzo (Treviso - tesoriere), Cristina Chemelli (Trento- consigliera), Daniela Brazzolotto (Venezia - consigliera), Giovanna Baldin (Padova - consigliera), Alessia Zaupa (Vicenza -tesoriere), Francesca Gasparotto (Vicenza - consigliera).

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15CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 5/2010

Le sottoscritte geometre, in accordo con i Collegi provinciali del Triveneto,nella consapevolezza che la crisi generale dell'economia colpisce particolarmente il settore dell'edilizia e, conseguen-temente penalizza la nostra professione, determinando un calo tendenziale delle iscrizioni ai nostri collegi e delle con-tribuzioni alla Cassa, e altresì consapevoli delle difficoltà incontrate dai giovani colleghi e dell'acuirsi del disagio del-le donne impegnate nella professione che, spesso, si vedono costrette ad abbandonare i Collegi compromettendo, intal modo, la loro situazione previdenziale,

ddeecciiddoonnoo ddii ccoossttiittuuiirree uunn ""OOsssseerrvvaattoorriioo ddeell TTrriivveenneettoo""allo scopo di monitorare l'evoluzione della situazione ed individuare proposte e iniziative utili per

ffaacciilliittaarree l'ingresso nella categoria dei giovani e l'adesione alle nostre istituzioni;ssoosstteenneerree la permanenza delle donne professioniste all'interno degli Albi provinciali.

Sentiti i delegati Cassa del Triveneto

cchhiieeddoonnoopertanto alla Cassa di Previdenza l'impegno a studiare azioni mirate da valutare insieme con il supporto logistico alle inizia-tive operative e, ancor più, ai provvedimenti che verranno, di volta in volta, suggeriti e proposti, con responsabile realismo.

ssuuggggeerriissccoonnooinoltre che la costituzione di un simile "Osservatorio" venga proposta a tutti i Collegi perché questa iniziativa, con il con-vincimento di tutti, risulti forte ed efficace.

Novembre 2010

Letto, firmato e sottoscrittogeometra: Cattani Chiara (Padova - delegata Cassa), Baldin Giovanna (Padova - consigliera), Matiuzzo Lisa (Treviso - tesoriere),Ferrari Caterina (Rovigo - consigliera), Brazzolotto Daniela (Venezia - consigliera), Zaupa Alessia (Vicenza - tesoriere),Gasparotto Francesca (Vicenza - consigliera ), Pasqualini Marta (Verona - tesoriere), Copetti Diane (Udine - consigliera),Manetti Nicla (Udine - delegata Collegio), Helene Fischer (Bolzano - consigliera), Chemelli Cristina (Trento - consigliera)

La presentazione del documento di costituzione dell'Os-servatorio Triveneto è stata fatta da Chiara Cattani, dele-gata Cassa del Collegio di Padova, anche a nome dellerappresentanti istituzionali dei Collegi di, Vicenza, Treviso,Venezia, Rovigo, Verona, Trento, Bolzano, Udine.

Il nostro ente di previdenza tocca con mano l'esiguo nu-mero di nuove iscrizioni di giovani che si affacciano aguardare uno scenario grigio: incertezze sulla qualità di-dattica della scuola, incertezze sulle competenze, incer-tezze sul mondo del lavoro. Eppure la voglia di iniziare èconcreta.

Le statistiche che analizzano il periodo 1997-2008 evi-denziano che le donne che scelgono la professione di geo-metra sono aumentate mediamente del 3,7% con tassi dicrescita notevolmente più alti di quelli degli uomini. In per-centuale dal 1997 al 2008 le donne sono cresciute, in ter-mini di iscrizioni, del 138% mentre gli uomini del 32%.

Nell'anno 2008 i nostri giovani geometri iscritti nellaclasse di età fino a 29 anni, rappresentavano il 13,5% del-l'intera categoria, distribuiti maggiormente nel nord Italia.

Nella classificazione tra uomini e donne emerge un da-to, per noi oggettivamente importante. L'analisi dell'anno2008 evidenzia che nella fascia di età fino a 29 anni ledonne iscritte alla Cassa rappresentano mediamente intutta Italia il 21% rispetto ai colleghi uomini, mentrescende nella fascia d'età 30-44 anni al 12% per arrivare al3% scarso nella fascia 45-64 anni, dove invece gli uomini

sono la stragrande maggioranza. Le esigenze familiarispesso sono la causa principale che compromette l'attivi-tà professionale con minore disponibilità in ufficio, in can-tiere, con la clientela, e la conseguenza più drastica è lacancellazione dall'albo professionale.

Questa inflessione delle iscritte ci preoccupa assai, comeanche l'involuzione dei corsi scolastici superiori per geo-metri, dove diminuiscono i carichi orari di materie specia-lizzanti quali topografia e costruzioni e aumentano le oredi lingua o di matematica. Sarebbe utile e interessante ca-pire le ragioni di queste scelte o di queste rinunce, vistoche le cancellazioni delle colleghe avvengono a circa undecennio e più dall'inizio della propria attività. Abbando-nare una professione ha un grande significato

Noi temiamo che questa circostanza, in un momentostorico di crisi diffusa, aumenti anziché diminuire. I giova-ni sono il nostro pilastro, il loro futuro ci riguarda tutti ese la nostra professione non li attira più, dobbiamo capiree agire. Lo dobbiamo fare ascoltando la base, coloro chetutti i giorni affrontano in silenzio la vita lavorativa e chehanno giustamente delle aspettative, professionali, eco-nomiche ma anche previdenziali e assistenziali.

ÈÈ qquueessttoo iill mmoottiivvoo ppeerr iill qquuaallee nnooii ddoonnnnee ggeeoommeettrraa ddeellTTrriivveenneettoo,, rriiuunniitteessii aa PPaaddoovvaa iill 1122 nnoovveemmbbrree uu..ss.. aabbbbiiaammooddeecciissoo ddii ffoorrmmaarree uunn ""ggrruuppppoo ddii llaavvoorroo"" cchhee ssii ooccccuuppeerrààddeeii pprroobblleemmii aattttiinneennttii ii ggiioovvaannii iissccrriittttii,, aall ffiinnee ddii ddeelliinneeaarreeee vvaalluuttaarree llee mmoottiivvaazziioonnii cchhee ssppiinnggoonnoo ggllii sstteessssii aa ccaanncceell--llaarrssii ddaallll''aallbboo ddeeii ggeeoommeettrrii..

LLAA PPRREESSEENNTTAAZZIIOONNEE DDEELL DDOOCCUUMMEENNTTOO SSUULLLL’’OOSSSSEERRVVAATTOORRIIOO

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16 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 1/2011

Formazione

Prevenire le cadute dall’altoadempimento poco conosciutoUn convegno svoltoa Este in ottobree poi replicatoha illustrato quali sonogli adempimentia carico dei progettistie dei direttori dei lavoriper mettere in sicurezzai lavori di manutenzionein quota nei nuoviedifici costruitidopo il 5 novembre 2009.

Si è svolto a Este l’8 ottobre 2010 (replicato poi il 10 novembre) il conve-gno organizzato da Studio Associato Prometeo e PD COOP Veneto, dedicatoai “Sistemi di accesso, transito ed esecuzione dei lavori di manutenzione inquota in condizioni di sicurezza”.

Lo scopo degli organizzatori era quello di coinvolgere i Professionisti, addet-ti ai lavori, in un dibattito con le Istituzioni, gli Enti, gli Organi di Vigilanza, equanti che in un modo o nell’altro fossero coinvolti nell’argomento.

Il Convegno ha ottenuto l’importante patrocinio sia del Comune di Este,che ha messo a disposizione la Sala Fumanelli, che del Collegio dei Geometrie Geometri Laureati della Provincia di Padova, il quale ha richiesto ed otte-nuto l’attribuzione di 4 crediti formativi per gli Iscritti partecipanti.

di PPaaoolloo TTrreevviissaann, geometra

Con la pubblicazione nel BUR n.86 del 20 ottobre 2009 delle istruzionitecniche regionali relative alle misurepreventive e protettive di cui all’art.79-bis della L.R. 61/85, le disposizio-ni normative sono diventate efficaci aisensi dell’art. 12, comma 2, della L.R.n. 4/2008. Il 5 novembre 2009 tali di-sposizioni si sono attivate!

Da quel giorno sono cambiati imodi di relazionarsi. Per la prima

volta una norma di natura urbanisti-ca converge e interseca le norme perla prevenzione degli infortuni e al-cuni aspetti tecnici strettamente con-nessi con la sicurezza nel lavoro.Non solo quindi un mero aspetto ur-banistico ma anche tecnico e di sicu-rezza. In particolare si evidenzia ilcoinvolgimento in pieno del fascico-lo dell’opera e del Titolo IV delD.Lgs 81/08.

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17CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 1/2011

Quali sono quindi gli effetti delmancato rispetto di questa normati-va? Quali le responsabilità e conse-guenze? Quali le procedure da appli-care? Vi sono differenze tra i Comu-ni? A queste domande si è tentato didare una risposta.

I lavori sono stati aperti con i salu-ti del sindaco del Comune di Este,Giovanni Piva, che ha sottolineatol’importanza di tali momenti formati-vi che, favorendo la diffusione dellacultura della sicurezza, concorrono aridurre il numero degli incidenti sullavoro.

La relazione dell’arch. RenzoCamporese (dirigente dell’Ufficio te-cnico del Comune di Este) ha messoin evidenza gli obblighi dei Comuni,in particolare:1) l’impossibilità di rilasciare titoliabilitativi edilizi relativi agli inter-venti edilizi che riguardano nuovecostruzioni o edifici esistenti, qualoranella documentazione progettuale al-legata all’istanza originaria non sianopreviste “idonee misure preventive eprotettive che consentano, anche nel-la successiva fase di manutenzione,l’accesso, il transito e l’esecuzionedei lavori in quota in condizioni di si-curezza”;2) l’obbligo di adeguare il proprio re-

golamento edilizio alle istruzioni tec-niche regionali deliberate con DGRn.2774/09 (allegato A);3) l’obbligo di prevedere “adeguaticontrolli sulla effettiva realizzazionedelle misure anche ai fini del rilasciodel certificato di abitabilità”

Non solo, dal dibattito è poi emer-so che tali misure, oltre che preven-tive e protettive per l’accesso, iltransito e l’esecuzione dei lavori dimanutenzione in quota sono ancherequisiti di conformità degli inter-venti e, quindi, condizionanti le atti-vità dei progettisti e dei direttori deilavori.

Il direttore dello Spisal Aulss17 Do-riano Magosso ha poi illustrato condovizia di dati e particolari la genesidella norma. Partendo dalla descri-zione della struttura produttiva dellaRegione Veneto e passando poi ai da-ti infortunistici, ha dimostrato che il50% degli infortuni avviene per ca-duta dall’alto e la situazione più fre-quente si verifica proprio nei lavoridi manutenzione.

I lavori in quota in condizione disicurezza pertanto devono essere vi-sti come promozione della salute, mi-sure di tutela ed approccio ergonomi-co, sviluppo sostenibile, miglioramen-to continuo.

Il ruolo del progettista, del direttore dei lavori e dell’installatoreIl dott. Isidoro. Ruocco e l’ing. Al-

berto Pincigher (Ufficio Tecnico diTrentino Sicurezza) hanno poi illu-strato quali devono essere i criteri te-cnici per la progettazione della mes-sa in sicurezza, quali siano le condi-zioni di lavoro in quota e le varie ti-pologie di caduta, le necessarie certi-ficazioni, sia delle varie componentidei sistemi che dei dispositivi antica-duta, le azioni agenti sugli ancoraggie sui punti di collegamento, quali so-no le verifiche che devono esseremesse in atto per il controllo degliancoraggi strutturali. Hanno descrittoe illustrato le forze trasmesse daglielementi di collegamento alla struttu-ra del fabbricato, hanno chiarito qua-li siano le verifiche da porre in attorelativamente alle strutture di sup-porto.

È così emerso quale sia l’impor-

tanza del ruolo di progettista, di diret-tore dei lavori e dell’installatore deisistemi di accesso. Un sistema di ac-cesso deve essere adeguatamenteprogettato in funzione delle specifi-che esigenze del fabbricato su cui an-drà installato, e non acquistato a sca-tola chiusa come in un kit da pre-montare o, peggio ancora, costruitocon il “fai da te”. Va progettato con-siderando la frequenza d’uso e le ne-cessità future in relazione a quanto siprevede andrà poi installato su quellacopertura (impianto solare, fotovol-taico), va adeguatamente dimensio-nato in funzione delle numerose va-riabili esistenti, quali il numero dipersone che si intende far accederealla copertura simultaneamente, la ti-pologia del sistema di lavoro scelto(in trattenuta o in anticaduta), in rap-porto alla struttura esistente.

Non affidarsia kit preconfezionatisenza analisi progettualiAttualmente, molti rivenditorie produttori con pochi scrupoli,il cui unico obiettivo è fare business,propongono incontri con le aziendedel settore edile, trasferendoinformazioni in qualche caso sbagliate, il più delle volte accentuando determinatecaratteristiche per indurread acquistare i kit preconfezionatisenza le necessarie analisi progettuali.Non solo, in qualche caso affermanoche chiunque può installaretali attrezzature dimenticandoche l'installatore deve poi certificarela corretta installazione di cui è direttamente responsabile.

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18 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 1/2011

La progettazione metterà in evi-denza i punti di accesso, i percorsi, lapresenza di linee vita e di punti di de-viazione o di rinvio, il tutto dimo-strandone l’efficacia dal punto di vi-sta della sicurezza con schemi graficirelativamente anche all’effetto pen-dolo.

Vedi gli esempi di figura 1 (sistemacon linea vita e 4 punti di deviazionecon due ganci per raggiungere la li-nea vita con il doppio cordino) o fi-gura 2 (sistema con palo girevole e 4punti di deviazione, accesso con uni-co gancio); in figura 3 il particolaredi un gancio di deviazione.

Figura 1. Sistema con linea vita e quattro punti di deviazione con due ganci perraggiungere la linea vita con il doppio cordino Sono raffigurati: l’accesso allacopertura, il percorso di sicurezza, la linea di vita principale, i punti devia-zione/rinvio.

Figura 2. Sistema con palo girevole equattro punti di deviazione, accessocon unico gancio. Vengono utilizzatiper la messa in sicurezza di coperture aquattro falde o abbinati a un sistemacon linea di vita principale.

Figura 3. Particolare di un gancio dideviazione.

Il ruolo del direttore dei lavori, si-curamente non secondario, è quellodi verificare la corretta esecuzione,da parte dell’installatore, di quantoprogettualmente previsto. Installato-

re che non può essere improvvisato,vista anche la particolarità tecnicadell’argomento trattato. Nelle fotosotto, l’esemplificazione di un per-corso di sicurezza.

Particolare di operatore assicurato alinea vita con punto di deviazione ag-ganciato per eliminare o ridurre l'ef-fetto pendolo in caso di caduta.

Per saperne di piùGli atti del Convegno "Sistemi diaccesso, transito ed esecuzione deilavori di manutenzione in quota incondizioni di sicurezza" possonoessere scaricati, previa registrazione,dal sito www.prometeosicurezza.it

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19CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 1/2011

L’ultimo intervento è stato realiz-zato dal tecnico della prevenzioneMassimo Osiliero (Aussl 16) il qualeha trattato l’integrazione della nor-mativa regionale con il testo unico, ilD.Lgs 81/08, con particolare riferi-mento al Fascicolo dell’opera. Sonostati analizzati i fattori condizionantila sicurezza (l’accesso, la durata, laparticolarità dei lavori da eseguire, leinformazioni presenti), l’adeguatezzao meno e le soluzioni possibili me-diante l’applicazione delle misurepreviste dal D.Lgs 81/08.

Lo scopo era, senza entrare nel me-rito dei rischi specifici delle attività,definire tutte le informazioni in gradodi facilitare l’attività di tutela della si-curezza e della salute del personale in-caricato, durante l’esercizio dell’ope-ra, nell’esecuzione di tutti quei lavorinecessari e prevedibili, anche per lafutura gestione e manutenzione del-l’opera stessa. Inoltre si è chiarito chideve predisporre la documentazione,con quali contenuti e in quali casi.

Avendo l’obiettivo di individuarele soluzioni di accesso ed utilizzo piùconvenienti da un punto di vista tec-nico economico, la progettazione de-ve partire dall’analisi dettagliata del-la copertura e delle sue caratteristi-che. Se ne elencano alcune:- se esistente o no;- se praticabile;- se portante, e di quali materiali è o

sarà composta;- se inclinata e con quale angolo;- se sdrucciolevole;- se vi sono dislivelli;- presenza di impianti; di altri ele-

menti fissi quali antenne, camini;- presenza di elementi sporgenti;- il contesto di inserimento;

L’analisi del tirante d’aria, o me-glio il rapporto tra l’altezza libera dicaduta e la distanza di arresto, è ne-cessaria per decidere se ipotizzare deilavori in anticaduta o in trattenuta, equindi di sostanziale importanza peril dimensionamento di tutto il siste-ma e della struttura a cui è collegato.

In alcuni casiè possibile l’usodi ancoraggi mobiliÈ stato analizzato anche l'uso degli ancoraggi di tipo mobile(UNI EN 795B) che, in taluni casi,consentono l'installazione dei sistemidi accesso in condizioniin cui non risulta possibile predisporreun sistema di protezione collettiva.

Le questioni aperteAlla fine dei vari interventi si è

aperta la discussione. Il dibattito chene è seguito ha incentrato l’attenzio-ne anche su alcune criticità quali adesempio:- i comuni devono adeguare i regola-menti edilizi, ma sono ancora moltigli enti che non hanno ancora prov-veduto;- quali siano gli “adeguati controllisulla effettiva realizzazione delle mi-sure anche ai fini del rilascio del cer-tificato di abitabilità”;

Non solo, alcuni colleghi hannosottolineato la necessità di saperne dipiù su un argomento molto particola-re, con cui dovremo fare i conti in unfuturo già presente. Chi scrive haavanzato l’ipotesi e la proposta, cheribadisco in questa sede, di corsi diformazione specifici, opportunamen-te collegati ai crediti formativi.

Un altro argomento che ha interes-sato la platea dei geometri è stata laquestione delle responsabilità nel casoin cui da un tetto appena ultimato ca-da una persona durante una manuten-zione. Questo è un argomento che ap-profondiremo nel prossimo convegno.

I lavori poi sono stati chiusi dal-l’assessore provinciale DomenicoRiolfatto.

Se il convegno è stato utile nonspetta agli organizzatori dirlo, sicura-mente la replica indica un notevoleinteresse sull’argomento, quindi aipromotori la soddisfazione di averloofferto. Un ringraziamento al presi-dente Capuzzo e a tutto il Collegio,in particolare al geom. Gazzin per lacollaborazione, senza dimenticare ilComune di Este e il suo sindaco, sen-za il quale tale convegno difficilmen-te avrebbe avuto luogo.

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20 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 5/2010

Il Consiglio Nazionale Geometri ha fornito, con la circo-lare del 12 gennaio 2011, informazioni riguardanti la disci-plina dell’attività di intermediazione immobiliare, e in par-ticolare gli effetti innovativi introdotti dall’entrata in vigo-re del DLgs. 26 marzo 2010 n. 59, rispetto all’obbligo diiscrizione al ruolo dei mediatori e alla incompatibilità conl’iscrizione in albi, ruoli, ordini. Di seguito il testo.

Il DLgs. del 26 marzo 2010 n. 59 costituisce l’attuazionedella direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercatointerno (10G0080) le cui disposizioni vanno applicate aqualunque attività economica, di carattere imprenditoria-le o professionale, svolta senza vincolo di subordinazione,diretta allo scambio di beni o alla fornitura di altra presta-zione anche a carattere intellettuale.

L' Art. 73 innova la disciplina relativa alle modalità diesercizio dell'attività di intermediazione commerciale e diaffari (Titolo Il, Disposizioni relative ad alcuni procedimen-ti di competenza del Ministero dello sviluppo economico)sopprimendo il ruolo di cui all'articolo 2 della legge 3 feb-braio 1989, n. 39 e successive modificazioni.

Comunque, l'innovazione non comporta sostanziali mo-difiche alle posizioni soggettive previgenti poiché la fun-zione del Ruolo suddetto è stata semplicemente sostituitadall'iscrizione "in una apposita sezione del REA" (Reper-torio delle notizie economiche e amministrative) - o nelregistro delle imprese per le attività svolte in forma di im-presa - costituendo, contrariamente all'auspicata libera-lizzazione, una condizione di confermata esclusività pro-fessionale.

Quindi, le attività in precedenza disciplinate dal ruolo,per l'iscrizione al quale era previsto un procedimento adistanza di parte, sono oggi soggette a dichiarazione di ini-zio di attività (DIA), da presentare alla Camera diCommercio, industria, artigianato e agricoltura, per il tra-mite dello sportello unico, corredata delle autocertifica-zioni e delle certificazioni attestanti il possesso dei requi-siti prescritti.

La Camera di Commercio, Industria, Artigianato eAgricoltura assume la competenza di verificare il posses-so dei requisiti stessi e di iscrivere i relativi dati nel regi-stro delle imprese, se l'attività è svolta in forma di impre-sa, oppure nel repertorio delle notizie economiche e am-ministrative (REA), assegnando ad essi la qualifica di inter-mediario per le diverse tipologie di attività, distintamentepreviste dalla legge 3 febbraio 1989, n. 39.

La procedura è vincolante sia per il passaggio di iscrizio-ne al Registro degli intermediatori immobiliari già iscrittinel ruolo, sia per i nuovi iscritti e per tutti coloro che, noniscritti al ruolo, intendono continuare l'esercizio dell'atti-vità anche se in modo occasionale o discontinuo.

L'iscrizione ha "effetto dichiarativo del possesso dei re-quisiti abilitanti all'esercizio della relativa attività profes-sionale" e implica obbligatoriamente: 1. iill pprreevviioo ppoosssseessssoo ddii ssppeecciiffiiccii rreeqquuiissiittii tra i quali la fre-quenza di un corso di formazione ed il superamento di unesame diretto ad accertare l'attitudine e la capacità pro-fessionale in relazione al ramo prescelto oppure un perio-do di pratica con l'obbligo di frequenza di specifico corsoprofessionale. Tali requisiti costituiscono condizione es-senziale di procedibilità per le nuove iscrizioni e non sonosostituibili con altri titoli professionali o crediti formativi.2. llaa iinnccoommppaattiibbiilliittàà ccoonn ll''eesseerrcciizziioo ddii pprrooffeessssiioonnii. Le re-centi disposizioni normative nulla correggono in tema diincompatibilità. Infatti, con l'art. 18, lett. c), della legge 5marzo 2001, n. 57, che ha sostituito il comma 3, dell'art. 5,L. n. 39/89, la Legge fissa le condizioni di incompatibilitàprevedendo l'obbligo per il mediatore di non "esercitare"altre attività autonome imprenditoriali o professionali aldi fuori del settore della mediazione. L'abolizione del piùrestrittivo divieto, che prevedeva l'incompatibilità con l'i-scrizione in albi, ruoli o registri di qualsiasi genere, spostala questione de qua dal piano dell'iscrizione a quello del-l'esercizio di attività imprenditoriali e professionali o nelregistro delle imprese per le attività svolte informa di im-presa.

L'iscrizione all'Albo dei Geometri non è causa di incom-patibilità ma contestualmente permane l'obbligo, a caricodel professionista che abbia optato per l'attività di inter-mediazione immobiliare, di astenersi in modo assolutodall'esercitare la professione di geometra.

Pertanto, restando comunque salve tutte le disposizioninormative originariamente collegate al "ruolo" ed attual-mente da riferirsi al "REA", anche il geometra professioni-sta che eserciti l'attività di mediatore, ancorché in modooccasionale o discontinuo, ha l'obbligo di essere iscrittonell'istituendo Repertorio delle notizie economiche e am-ministrative secondo le modalità, requisiti soggettivi econdizioni di incompatibilità previsti dalla modifica legi-slativa di cui al D.Lgs. del 26 marzo2010, n. 59.

Il mancato rispetto della disciplina espone a pesantisanzioni sia amministrative (da 7.500 a 15.000 euro) siapenali ai sensi dell'art. 348 c.p., in caso di recidiva, conl'obbligo di restituzione alle parti contraenti delle provvi-gioni percepite.

Per gli iscritti all'Albo è comunque sempre legittima l'at-tività professionale di partecipazione alla mediazionequando sia espletata su incarico e nell'interesse di una so-la delle parti, si sostanzi anche oltre le prestazioni rien-tranti nelle normali competenze tecnico professionali(consulenze e verifiche tecniche, stime, contratti, ecc.) esia compensata con onorari, diritti e spese.

AATTTTIIVVIITTÀÀ DDII MMEEDDIIAAZZIIOONNEE IIMMMMOOBBIILLIIAARREE

NNoottiizziiee ddaall CCoonnssiigglliioo NNaazziioonnaallee

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21CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 5/2010

Collegio Geometri e Geometri Laureati di Padova- Commissione Ambiente -

oovvvveerroo ppeerrccoorrssoo ddii aavvvviicciinnaammeennttoo aallllaa pprrooggeettttaazziioonnee iiddeeaallee

AAnnnnoo 22°°nn.. 33--11//44

TTEECCNNOOLLOOGGIIEEDDII

PPRROOSSCCIIUUGGAAMMEENNTTOO

UMIDITÀ DI RISALITA SISTEMA NATURALE SISTEMA ELETTRICOUMIDITÀ DA INFILTRAZIONI SISTEMA CHIMICO TAGLIO-MUROALTRO TIPO DI UMIDITÀ ALTRO SISTEMA

PPiittaaggoorraa11//22001111ffeebbbbrraaiioo

Questa esperienza nasce in un cantiere in cui si doveva-no eseguire lavori di ristrutturazione. Il fabbricato esisten-te era un ex-edificio rurale, parte ad uso residenziale eparte ad uso stalla-fienile; un classico del nostro lavoro.

Si doveva trasformare la parte rurale in residenziale eduno dei problemi era rappresentato dalla "bonifica" dellemurature della stalla, estremamente umide e con fortepresenza di sali. Inoltre il piano di calpestio della nuovadestinazione risultava ad una quota inferiore di una deci-na di centimetri a quella del terreno esterno. Detto chenon si voleva né doveva demolire com-pletamente il vecchio fabbricato, lascelta progettuale fu quella di sostituirecompletamente una parte delle mura-ture della stalla, laddove possibile, e di"pulire", estraendo più sali possibile,quelle da mantenere, addossando poi,ad esse, una parete nuova (rifodera) persoddisfare la funzione estetico-igienica,lasciando solo quella portante alla mu-ratura originaria. Infine, per risolvere ilproblema del calpestio interno più bas-so dell'esterno, fu deciso di realizzare un "effetto vasca"per mezzo della posa in opera di opportune guaine imper-meabilizzanti saldate a quelle taglia-muro.

A distanza di qualche anno sono iniziati fenomeni ecla-tanti di presenza di umidità con deterioramento delle pit-ture e degli intonaci delle pareti. Tralasciando la parte re-lativa al contenzioso apertosi con l'impresa esecutrice,che in questa sede non interessa, si ritiene interessante

analizzare quanto fatto per risolvere il problema che si ri-teneva già superato a livello progettuale.

Si è pensato, in un primo momento, che il difetto risie-desse su di un difettoso "taglia-muro" e quindi si è inter-venuti realizzando una "barriera chimica" sui muri ester-ni a mezzo di iniezioni. Un iniziale successo si è ben pre-sto trasformato in un fenomeno ancora più esteso; nonsolo le murature esterne ma anche il pavimento presen-tava fenomeni di umidità a "macchia di leopardo" e purele murature interne.

Apparendo chiaro che si trattava diumidità di risalita e dimostratisi falli-mentari i metodi usati fino a quel mo-mento, si è ricorsi ad altri sistemi; unaaccurata ricerca ci ha condotto alla te-cnologia qui illustrata. Ci siamo convintial suo impiego non solo perché il sistemaè del tutto naturale, come il fenomenoda combattere, ma anche perché la ga-ranzia del tipo "soddisfatti o rimborsati"era seria: prima una approfondita anali-si della situazione fatta con prove sui

materiali prelevati sul sito, quindi una serie di successiverilevazioni per monitorare l'efficacia della tecnologia ap-plicata nell'arco non breve di più di un anno, con l'even-tuale rimborso di quanto speso in caso di risultati negati-vi, ed infine una garanzia ventennale sul sistema.

Ecco di seguito i risultati ottenuti nel fabbricato in esa-me e a seguire una doverosa disanima del problema umi-dità, giusto per chiarirci le idee.

Valori dell’umidità dei muri misurati in un anno22/04/2009 06/11/2009 23/04/2010

M1 6,6 2,2 1M2 6,6 1,9 2,2M3 3,2 2,7 1,8M4 2,4 1 1M5 1,6 1 1M6 3,3 1,2 1M7 3,5 1,2 1M8 2,1 1,3 1

TTEECCNNOOLLOOGGIIEE DDII PPRROOSSCCIIUUGGAAMMEENNTTOO -- UUMMIIDDIITTÀÀ DDII RRIISSAALLIITTAA -- MMEETTOODDOO NNAATTUURRAALLEE

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Collegio Geometri e Geometri Laureati di Padova- Commissione Ambiente -

oovvvveerroo ppeerrccoorrssoo ddii aavvvviicciinnaammeennttoo aallllaa pprrooggeettttaazziioonnee iiddeeaallee

AAnnnnoo 22°°nn.. 33--22//44

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PPRROOSSCCIIUUGGAAMMEENNTTOO

UMIDITÀ DI RISALITA SISTEMA NATURALE SISTEMA ELETTRICOUMIDITÀ DA INFILTRAZIONI SISTEMA CHIMICO TAGLIO-MUROALTRO TIPO DI UMIDITÀ ALTRO SISTEMA

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PPrroottooccoolllloo ddii mmiissuurraazziioonnee ddeellll’’uummiiddiittàà ddeeii mmuurrii ee ddeell cclliimmaa

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23CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 5/2010

Collegio Geometri e Geometri Laureati di Padova- Commissione Ambiente -

oovvvveerroo ppeerrccoorrssoo ddii aavvvviicciinnaammeennttoo aallllaa pprrooggeettttaazziioonnee iiddeeaallee

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TTEECCNNOOLLOOGGIIEEDDII

PPRROOSSCCIIUUGGAAMMEENNTTOO

UMIDITÀ DI RISALITA SISTEMA NATURALE SISTEMA ELETTRICOUMIDITÀ DA INFILTRAZIONI SISTEMA CHIMICO TAGLIO-MUROALTRO TIPO DI UMIDITÀ ALTRO SISTEMA

PPiittaaggoorraa11//22001111ffeebbbbrraaiioo

PPrroottooccoolllloo ddii mmiissuurraazziioonnee ddeellll’’uummiiddiittàà ddeeii mmuurrii ee ddeell cclliimmaa

Per ogni punto di prelievo risultano il grado di umidità (Basso/Medio/Alto), il valore della misura su spessore della strut-tura (60/40), l'altezza del prelievo rispetto al pavimento, la percentuale di acqua presente, la profondità del prelievosulla parete e tipo di materiale prelevato (laterizio, malta. ecc.), ed infine la percentuale di umidità ambientale (inter-na ed esterna) in quel momento.

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24 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 5/2010

Collegio Geometri e Geometri Laureati di Padova- Commissione Ambiente -

oovvvveerroo ppeerrccoorrssoo ddii aavvvviicciinnaammeennttoo aallllaa pprrooggeettttaazziioonnee iiddeeaallee

AAnnnnoo 22°°nn.. 33--44//44

TTEECCNNOOLLOOGGIIEEDDII

PPRROOSSCCIIUUGGAAMMEENNTTOO

UMIDITÀ DI RISALITA SISTEMA NATURALE SISTEMA ELETTRICOUMIDITÀ DA INFILTRAZIONI SISTEMA CHIMICO TAGLIO-MUROALTRO TIPO DI UMIDITÀ ALTRO SISTEMA

PPiittaaggoorraa11//22001111ffeebbbbrraaiioo

Per informazioni più specifiche, ci si può rivolgere al geometra Giovanni Dal Zotto, della Commissione Ambiente,e.mail: [email protected]

LL''uummiiddiittàà ssaallee ee nnoonn èè ssoollaaSe l'isolamento (orizzontale) manca o è difettoso, i ma-

teriali edili porosi assorbono l'umidità proveniente dal ter-reno che, in contrasto con la forza di gravità, sale attra-verso il sistema capillare. Insieme all'umidità di risalita sipresenta un altro problema che è quello dei sali. A causadella continua risalita capillare dell'umidità, questi salifuoriescono dal muro e dal terreno, fino a depositarsi nel-la zona di evaporazione sull'intonaco o sulla pittura. Perrisolvere definitivamente il problema si deve innanzituttoprosciugare il muro all'interno, poi, se necessario elimina-re l'intonaco ammalorato e pieno di sali e sostituirlo conun intonaco adatto, generalmente di calce naturale e pit-turare il muro con pitture naturali e non isolanti.

Come mai la forza di gravità non è sufficien-te a dirigere le molecole dell'acqua verso il bas-so? È più leggera dell'aria? Naturalmente no! Sisono però individuati alcuni fattori che combi-nati insieme fanno accadere ciò; essi sono: 1) lacapillarità del materiale murario; 2) l'adesionedell'acqua alle varie sostanze e, soprattutto 3) ladifferenza di carica tra la parte superiore delmuro (-) e la parte inferiore (+). Ora, se esistonoforze in grado di compiere un "lavoro così pe-sante" nel muro contro la forza di gravità, dovrebbe essereancora più facile mobilitare le forze che agiscono in allean-za con "la forza di gravità", in modo da trasportare qualchetonnellata d'acqua che si trova nel muro, verso il terreno.

Questo è possibile con un sistema che crea un campo dinatura gravo magnetica. La struttura di un'onda gravo ma-gnetica assomiglia a quella di un'onda elettromagnetica,sebbene vi siano alcune differenze. Il campo gravo magne-tico provoca un movimento contrario verso il basso dellemolecole d'acqua, attraverso il sistema capillare del muro.

FFuunnzziioonnaammeennttoo ddeell ssiisstteemmaa ggrraavvoommaaggnneettiiccooSi può quindi parlare di cinetica gravomagnetica cioè di

un movimento delle molecole dell'acqua provocato da uncampo gravomagnetico con determinate proprietà. In que-sto modo l'umidità torna lentamente nel terreno da dove

era venuta. L'apparecchio non usa energia elettrica (comeper altro sarebbe possibile fare e alcuni fanno) e pertantonon sviluppa campi elettromagnetici. Non ci sono partielettriche e il materiale utilizzato non è deteriorabile.

La Terra ha delle vibrazioni (onde) magnetogravitazio-nali. Queste vibrazioni naturali vengono captate per mez-zo di un’antenna ricevente che si trova all'interno dell'ap-parecchio (immaginate una sorta di lampadario); qui unaunità di polarizzazione inverte la direzione delle vibrazio-ni captate e, attraverso le antenne trasmittenti, l'energiache è stata polarizzata in senso inverso, viene ritrasmessanell'ambiente per un certo raggio d'azione. In aggiunta aquesta energia, confluisce nella parte superiore dell'appa-recchio energia libera, così chiamata in Fisica. Tutti i muri

che si trovano all'interno di questo raggio d'a-zione sono interessati al fenomeno della devia-zione del flusso dell'acqua presente all'internodel muro verso il sottosuolo, contrastando l'ef-fetto dovuto all'adesione delle molecole del-l'acqua nei capillari delle murature (risalita)con un altro effetto fisico che si manifesta so-lo all'interno del muro (inversione delle cariche-/+); in questo modo il muro si prosciuga del-l'acqua salina presente e si mantiene asciutto

nel tempo.L'apparecchio viene dimensionato a seconda dell'edificio

da prosciugare, poiché il suo raggio d'azione, che attraver-sa muri e pareti, può raggiungere dai 70 ai 400 mq di su-perficie piana. L'energia utilizzata è la stessa energia con laquale convivono tutti gli esseri viventi da quando esiste laTerra. La funzione dell'apparecchio è solo quella di inverti-re la direzione di questa energia senza creare scompensibiologici, bensì un effetto benefico per tutte quelle formedi vita che si trovano sopra le zone geopatogene (ossia zo-ne con elevate radiazioni terrestri, per esempio disturbicausati da falde acquifere, ecc.).

Il monitoraggio compiuto nell'arco di un anno sulle mu-rature in laterizio dell'edificio, dimostra l'efficacia dellatecnologia qui rappresentata e quindi essa sarà coperta dagaranzia ventennale.

Apparecchio contenentele antenne.

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25CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 1/2011

Daniele Mironi via Cò Cappone, Piove di [email protected] 2010 ho conseguito l'abilitazione.Cerco impiego come geometra-progettistazone limitrofe Piove di Sacco-Padova. Michela Galliovia Trento 41, Carmignano di Brentatel. 347/0560889. Abit. 049/[email protected] 2007. Abilitazione nel 2009 convoto 77/100. Cerco un impiego come geo-metra-progettista, preferibilmente nellezone limitrofe della provincia di Padova.

Fabio Guarientovia Gramsci 22, Conselve, 349/[email protected] 2010. Sono un ragazzo di 29 an-ni con esperienza decennale nel settoredell'edilizia. Ho iniziato un corso stataleserale presso il Belzoni di Padova doveho conseguito il diploma di geometra convotazione di 79/100. Offro massima di-sponibilità e serietà.Riccardo Santoniccolovia Carducci 1/C, Villafranca Padovana [email protected] per finire i due anni di praticantato.Esperienze in ambito catastale (docfa,

pregeo), sicurezza cantieri, accantiera-menti, psc, render fotorealisti, rilievi e re-stituzioni grafiche. Ottimo uso Autocad2d, 3d, Cinema 4d. Automunito e dispo-nibile a spostarmi su tutta la provincia diPadova e Vicenza.Giovanni Spigolon via Padova 1/b, Baone [email protected] 2009. Da febbraio 2010 sonostato assunto come tirocinante in uno stu-dio di architettura di Este.Ho buona co-noscenza nell'uso dell' autocad 2d ed inparte il 3d, del pacchetto office, e dell'uti-lizzo di internet e mail.

CCEERRCCOO LLAAVVOORROO CCEERRCCOO LLAAVVOORROO CCEERRCCOO LLAAVVOORROO CCEERRCCOO LLAAVVOORROO CCEERRCCOO LLAAVVOORROO CCEERRCCOO LLAAVVOORROO

OOFFFFRROO LLAAVVOORROO OOFFFFRROO LLAAVVOORROO OOFFFFRROO LLAAVVOORROO OOFFFFRROO LLAAVVOORROO OOFFFFRROO LLAAVVOORROO OOFFFFRROO LLAAVVOORROO Studio Archingvia del Lavoro 79/1, Vigonovotel. 049/[email protected] geometra per praticantato, prefe-ribilmente residente in zone limitrofe aVigonovo (VE). Lo studio si occupa diprogettazione, direzione lavori, catasto.Contattare via email o telefono.

Ing. Alberto Artonivia Lisbona 10, Padova Z.I.

tel. 333/[email protected] geometra praticante. Lo studio sioccupa di progettazione e D.L. edilizia eindustriale, collaudi, rilievi, catasto. Pregocontattarmi direttamente al cellulare.

Geom. Sandro Berto via Romea 73/3, Legnaro tel. 348/[email protected]

Cercasi collaboratori con esperienza diprogettazione e pratiche edilizie in genere.

Progetto Leonardo Engineering via Fratta 19, Fontaniva tel. 049 [email protected] geometra o ingegnere ancheneodiplomati\neolaureati da inserire all'in-terno dello studio. Si offre un ambientegiovane e versatile.

La bacheca di gennaio

GGllii aabbiilliittaattii aa eesseerrcciittaarree llaa lliibbeerraa pprrooffeessssiioonnee ddii ggeeoommeettrraa -- sseessssiioonnee 22001100IIssttiittuuttoo tteeccnniiccoo BBeellzzoonnii BBooaaggaa

3388^̂ CCoommmmiissssiioonnee

1. Andreolli Andrea2. Balin Lara3. Benetollo Fabio4. Benetti Marco5. Bertagnon Mauro6. Berti Fabio7. Binotto Giovanni

8. Biondi Riccardo9. Bortolozzo Raffaele

10. Bragagnolo Vanessa11. Callegaro Emanuele12. Dalla Mutta Federica13. Dazzo Nicola14. Dianin Emanuele15. Facchin Luca

16. Fantinato Cristina17. Fasolo Diego18. Levorato Thomas19. Lunardi Enrico20. Marazzato Riccardo21. Marenduzzo Cristiano22. Maretto Michele23. Marolla Perla

3399^̂ CCoommmmiissssiioonnee

1. Martinello John2. Masiero Riccardo3. Mason Damiano4. Mironi Daniele5. Paparello Marco6. Pengo Moreno7. Pizzolato Valerio8. Polito Manuela

9. Pomaro Andrea10. Riolfo Ivan11. Rossato Matteo12. Rossato Roberto13. Rossetto Alberto14. Saccheti Marco15. Sacco Alessio16. Salmaso Andrea17. Sartori Giuliano

18. Savio Mattia19. Tinello Stefano20. Trivellato Andrea21. Turcato Matteo22. Turetta Manuel23. Veronese Gioia24. Visentin Paolo25. Zavattiero Alessandro26. Zoggia Riccardo

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26 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 5/2010

È stata pubblicata sul BUR n. 97 del 28 dicembre 2010la legge regionale 23 dicembre 2010, n. 30, “Modifiche al-la legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 - Norme per il go-verno del territorio e successive modificazioni e disposi-zioni transitorie in materia di varianti urbanistiche”. Sitratta della Deliberazione legislativa n. 11, approvata dalConsiglio regionale l’1 dicembre 2010.

Le modifiche riguardano gli interventi in zona agricola,chiarendo che per le case di abitazione esistenti gli inter-venti edilizi sono consentiti a prescindere dall’essere o me-no il proprietario un imprenditore agricolo; sono inoltremodificate le norme riguardanti il regime transitorio pre-visto dalla stessa legge 11/2004, stabilendo che, a seguitodell’approvazione del Piano di Assetto del Territorio(PAT), il Piano Regolatore Generale vigente, per le particompatibili con il PAT stesso, diventa a tutti gli effetti il

Piano degli Interventi (PI) anticipando, rispetto a quantoattualmente previsto, la fine del regime transitorio.

Un’altra modifica riguarda la proroga al 31 dicembre2011 della deroga al divieto, per i comuni sprovvisti diPAT, di adottare varianti allo strumento urbanistico gene-rale. In questo modo, spiega una nota della RegioneVeneto, “le amministrazioni comunali che non hanno ilPAT approvato, attraverso la predisposizione di alcune fat-tispecie di varianti urbanistiche ai sensi della vecchia leg-ge urbanistica regionale (n. 61/1985) potranno comunquefornire risposte operative alle necessità che provengonodal territorio”.

Pubblichiamo la legge n. 30/2010. La legge n. 11/2004,modificata, è reperibile sul sito del Consiglio regionale.La nuova legge è in vigore dal 29 dicembre 2010, giornosuccessivo a quello della pubblicazione sul BUR.

TTUUTTTTII PPOOSSSSOONNOO RREESSTTAAUURRAARREE LLEE CCAASSEE IINN ZZOONNAA AAGGRRIICCOOLLAALLaa ppuubbbblliiccaazziioonnee ddeellllaa lleeggggee nn.. 3300 ddeell 2233 ddiicceemmbbrree 22001100 eelliimmiinnaa ooggnnii iinncceerrtteezzzzaa nneeii ccoommuunnii

di MMaarrccoo MMaassoonn, coordinatore della Commissione Urbanistica del Collegio

L’articolo 1 introduce nella legge regionale n. 11 del 2004l’articolo 11 bis, disponendo che l’aggiornamento del quadro co-noscitivo predisposto dai comuni per la redazione del piano de-gli interventi (PI) e delle sue varianti, sia trasmesso alla Giuntaregionale ai fini del monitoraggio e dell’assegnazione dell’indi-ce di qualità previsto dalla legge stessa. Si ricorda che il quadroconoscitivo è documento fondamentale nella pianificazione deli-neata dalla legge urbanistica regionale, costituendo “il sistemaintegrato delle informazioni e dei dati necessari alla comprensio-ne delle tematiche svolte dagli strumenti di pianificazione terri-toriale ed urbanistica” (articolo 10 legge regionale n. 11/2004); lanorma introdotta è pertanto finalizzata a mantenere un periodicoaggiornamento e verifica da parte della Regione su questo impor-tante documento.

L’articolo 2 modifica la procedura di formazione degli stru-menti urbanistici attuativi attribuendo alla giunta comunale, inun’ottica di semplificazione procedimentale, oltre all’adozionedel piano attuativo anche la sua approvazione, riducendo con-temporaneamente da sessanta a trenta giorni i termini per l’ap-provazione dello strumento attuativo (comma 1). L’articolo,inoltre, al comma 2, richiama e precisa le modalità di approva-zione previste all’articolo 22, comma 3, lettera b) del DPR n.380 del 2001 affinché il piano possa consentire il ricorso alleprocedure di denuncia di inizio attività (DIA).

L’articolo 3 introduce tra gli interventi sempre consentiti inzona agricola la ristrutturazione edilizia, con ciò restituendo co-erenza alla norma del comma 5 dell’articolo 44 che già consen-te, anche ai soggetti non imprenditori agricoli, l’ampliamentodelle case di abitazione fino ad 800 mc.

L’articolo 4 modifica la durata del regime transitorio previ-sto dalla legge regionale n. 11 del 2004 stabilendo che, a segui-to dell’approvazione del piano di assetto del territorio (PAT), ilpiano regolatore generale vigente, per le parti compatibili con ilPAT stesso, diventa a tutti gli effetti il piano degli interventi an-ticipando, rispetto a quanto attualmente previsto, la fine del re-gime transitorio (comma 5 bis come introdotto dal comma 2 del-l’articolo). Questo articolo contiene, inoltre, precisazioni in or-dine alla sua applicabilità (commi 5 ter e 5 quater come intro-

dotti dal comma 2 dell’articolo) nonché disposizioni di coordi-namento tecnico (commi 3 e 4), mentre l’ultimo comma consen-te ai comuni già dotati di piano di assetto del territorio (PAT) cheabbiano varianti al piano regolatore generale in corso, di portar-le a conclusione.L’articolo 5 dispone l’interpretazione autentica del comma 5dell’articolo 44 della legge regionale n. 11 del 2004 che riguar-da gli interventi sempre consentiti in zona agricola. Infatti purin presenza di un esplicita circolare regionale che specificavacome la manutenzione ordinaria e straordinaria, il restauro e ilrisanamento conservativo, nonché l’ampliamento di una casadi abitazione in zona agricola fossero consentiti a chiunque, aprescindere dall’essere o meno imprenditori agricoli, a seguitodi due pronunce del giudice amministrativo che escludevanotale possibilità (sentenza TAR Veneto n. 1353/2009 conferma-ta dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 798/2010) si è crea-ta tra i comuni una situazione di forte incertezza che ha resonecessario un intervento chiarificatore da parte del legislatoreregionale. L’interpretazione autentica ribadisce pertanto cheper le case di abitazione esistenti in zona agricola gli interven-ti di manutenzione ordinaria e straordinaria, di restauro e risa-namento conservativo, l’ampliamento -ed ora anche la ristrut-turazione edilizia introdotta con la modifica dell’articolo 3 diquesta proposta legislativa -sono sempre consentiti, a prescin-dere dai requisiti normalmente richiesti per edificare in zonaagricola e cioè anche in assenza in capo al richiedente della ti-tolarità di un impresa agricola con i requisiti del comma 2 del-l’articolo 44 e della presentazione di un piano aziendale con lecaratteristiche di cui al comma 3 dello stesso articolo; infinel’articolo precisa, che sono fatte salve eventuali disposizionipiù restrittive contenute nello strumento urbanistico generalepurché, all’evidenza, non riguardino i suddetti requisiti dell’ar-ticolo 44.L’articolo 6 proroga fino al 31 dicembre 2011 la deroga al di-vieto, per i comuni sprovvisti di PAT, di adottare varianti urba-nistiche allo strumento urbanistico generale, previsto dall’arti-colo 48 della legge regionale n. 11 del 2004, abrogando le pre-cedenti disposizioni che disponevano in senso analogo.

LLaa rreellaazziioonnee ddeell ccoonnssiigglliieerree AAnnddrreeaa BBaassssii aall CCoonnssiigglliioo RReeggiioonnaallee

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27CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 5/2010

AArrtt.. 11 -- IInnsseerriimmeennttoo ddeellll''aarrttiiccoolloo 1111 bbiiss nneellllaa lleeggggee rreeggiioonnaallee2233 aapprriillee 22000044,, nn.. 1111 ""NNoorrmmee ppeerr iill ggoovveerrnnoo ddeell tteerrrriittoorriioo""..11.. Dopo l'articolo 11 della legge regionale 23 aprile 2004, n.11 è inserito il seguente articolo: Art. 11 bis - Aggiornamento del quadro conoscitivo.1. L'aggiornamento del quadro conoscitivo predisposto dalcomune per il piano degli interventi (PI) e per ogni sua va-riante è trasmesso alla Giunta regionale ai fini del solo mo-nitoraggio.

AArrtt.. 22 -- -- MMooddiiffiiccaa ddeellll''aarrttiiccoolloo 2200 ddeellllaa lleeggggee rreeggiioonnaallee 2233aapprriillee 22000044,, nn.. 1111 ""NNoorrmmee ppeerr iill ggoovveerrnnoo ddeell tteerrrriittoorriioo"".. 11. Il comma 1 dell'articolo 20 della legge regionale 23 aprile2004, n. 11 è così sostituito:"1. Il piano urbanistico attuativo (PUA) è adottato dallaGiunta comunale ed approvato dal Consiglio comunale.Qualora il piano sia di iniziativa privata la Giunta comuna-le, entro il termine di trenta giorni dal ricevimento della pro-posta corredata dagli elaborati previsti, adotta il piano op-pure lo restituisce qualora non conforme alle norme e aglistrumenti urbanistici vigenti."22.. Il comma 4 dell'articolo 20 della legge regionale 23 aprile2004, n. 11 è così sostituito: "4. Entro trenta giorni dal decorso del termine di cui al com-ma 3, il Consiglio comunale approva il piano decidendo sul-le osservazioni e sulle opposizioni presentate.Il Consiglio comunale in sede di approvazione del piano di-chiara, altresì, la sussistenza delle eventuali disposizioni pia-no-volumetriche, tipologiche, formali e costruttive contenu-te nel piano urbanistico attuativo (PUA) al fine di consenti-re la realizzazione degli interventi mediante denuncia di ini-zio attività (DIA) ai sensi dell'articolo 22, comma 3, lettera b)del decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001e successive modificazioni."AArrtt.. 33 -- MMooddiiffiiccaa ddeellll''aarrttiiccoolloo 4444 ddeellllaa lleeggggee rreeggiioonnaallee 2233aapprriillee 22000044,, nn.. 1111 ""NNoorrmmee ppeerr iill ggoovveerrnnoo ddeell tteerrrriittoorriioo""..1. Al comma 5 dell'articolo 44 della legge regionale 23 apri-le 2004, n. 11, le parole: "e c)" sono sostituite dalle parole: "c)e d)".AArrtt.. 44 -- MMooddiicchhee aallll''aarrttiiccoolloo 4488 ddeellllaa lleeggggee rreeggiioonnaallee 2233 aapprrii--llee 22000044,, nn.. 1111 ""NNoorrmmee ppeerr iill ggoovveerrnnoo ddeell tteerrrriittoorriioo"" ee uulltteerriioo--rrii ddiissppoossiizziioonnii ttrraannssiittoorriiee..11.. Il comma 5 dell'articolo 48 della legge regionale 23 aprile2004, n. 11 è così sostituito: "5. I piani regolatori generali vigenti mantengono efficaciafino all'approvazione del primo PAT".22.. Dopo il comma 5 sono inseriti i seguenti commi:"5 bis. A seguito dell'approvazione del primo piano di assetto delterritorio (PAT), il piano regolatore generale vigente, per le particompatibili con il PAT, diventa il piano degli interventi.5 ter. Le disposizioni di cui al comma 5 bis non trovano appli-cazione nel caso di approvazione di PATI che disciplinano soloin parte il territorio dei comuni interessati o affrontano singo-li tematismi ai sensi dell'articolo 16, comma 1.5 quater. Dall'approvazione del primo PAT decorre, per il pia-no degli interventi di cui al comma 5 bis, il termine di deca-denza di cui all'articolo 18, comma 7, ferma restando la spe-

cifica disciplina per i vincoli preordinati all'esproprio previ-sta dalla normativa vigente".33.. La lettera b) del comma 7 ter dell'art. 48, è così sostituita:"b) nelle sottozone classificate E2 e E3 dal vigente piano re-golatore generale comunale è, altresì, consentita la realizza-zione di nuovi edifici residenziali da destinare ad abitazioneprincipale nel limite di 600 mc, fermo restando quanto pre-visto ai commi 2 e 3 dell'articolo 44".44.. Alla lettera d) del comma 7 ter dell'articolo 48, della leg-ge regionale 23 aprile 2004, n. 11, è soppressa l'espressione:"Nelle zone E1, il cambio di destinazione d'uso a fini residen-ziali è consentito esclusivamente con gli interventi di cui al-le lettere a), b) e c) del comma 1 dell'articolo 3 del decretodel Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 e successivemodificazioni".55.. Fermo restando quanto previsto al comma 1 e 2, sono fat-ti salvi e si concludono con le procedure già previste, i pro-cedimenti in corso relativi alle varianti agli strumenti urba-nistici generali adottate in deroga al divieto di cui al comma1 dell'articolo 48 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11e successive modificazioni, da parte dei comuni che, alla da-ta di entrata in vigore della presente legge, hanno approva-to il piano di assetto del territorio (PAT).

AArrtt.. 55 -- IInntteerrpprreettaazziioonnee aauutteennttiiccaa ddeell ccoommmmaa 55 ddeellll''aarrttiiccoolloo4444 ddeellllaa lleeggggee rreeggiioonnaallee 2233 aapprriillee 22000044,, nn.. 1111 ""NNoorrmmee ppeerr iillggoovveerrnnoo ddeell tteerrrriittoorriioo""..11.. Al comma 5 dell'articolo 44 della legge regionale 23 apri-le 2004, n. 11, le parole: "Sono sempre consentiti" sono daintendere nel senso che gli interventi cui si fa riferimentosono ammissibili anche in assenza dei requisiti soggettivi edel piano aziendale di cui ai commi 2 e 3 del medesimo ar-ticolo 44, ferme restando le disposizioni più restrittive previ-ste negli strumenti urbanistici, purché le stesse non limitinogli interventi con riferimento ai commi 2 e 3 dell'articolo 44.

AArrtt.. 66 -- DDiissppoossiizziioonnii ttrraannssiittoorriiee iinn mmaatteerriiaa ddii aapppplliiccaazziioonneeddeellll''aarrttiiccoolloo 4488 ddeellllaa lleeggggee rreeggiioonnaallee 2233 aapprriillee 22000044,, nn.. 1111""NNoorrmmee ppeerr iill ggoovveerrnnoo ddeell tteerrrriittoorriioo""..11.. Le varianti allo strumento urbanistico generale, consenti-te in deroga al divieto di cui all'articolo 48, comma 1, dellalegge regionale 23 aprile 2004, n. 11 alla data di entrata invigore della presente legge, possono essere adottate fino al-l'approvazione del primo PAT e comunque non oltre il 31 di-cembre 2011.22.. Sono abrogati l'articolo 6 della legge regionale 26 giugno2008, n. 4 "Disposizioni di riordino e semplificazione norma-tiva - collegato alla legge finanziaria 2007 in materia di go-verno del territorio, parchi e protezione della natura, ediliziaresidenziale pubblica, mobilità e infrastrutture" e l'articolo 4,comma 1, della legge regionale 9 ottobre 2009, n. 26"Modifica di leggi regionali in materia urbanistica ed edili-zia".

AArrtt.. 77 -- DDiicchhiiaarraazziioonnee dd''uurrggeennzzaa..11. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'artico-lo 44 dello Statuto ed entra in vigore il giorno successivo al-la sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regionedel Veneto.

LLeeggggee rreeggiioonnaallee 2233 ddiicceemmbbrree 22001100,, nn.. 3300 ((BBUURR nn.. 9977//22001100))

MMooddiiffiicchhee aallllaa lleeggggee rreeggiioonnaallee 2233 aapprriillee 22000044,, nn.. 1111 ""NNoorrmmee ppeerr iill ggoovveerrnnoo ddeell tteerrrriittoorriioo"" ee ssuucc--cceessssiivvee mmooddiiffiiccaazziioonnii ee ddiissppoossiizziioonnii ttrraannssiittoorriiee iinn mmaatteerriiaa ddii vvaarriiaannttii uurrbbaanniissttiicchhee

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28 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 5/2010

OOPPEERRAAZZIIOONNII IIVVAA OOLLTTRREE TTRREE MMIILLAA EEUURROO OO SSPPEESSOOMMEETTRROOCon questa denominazione si vuole individuare il nuo-

vo obbligo di comunicare all'Agenzia delle Entrate le ope-razioni determinanti per monitorare le movimentazionidelle ditte, degli studi, nonché dal 1° maggio 2011 anchedei soggetti privati.

Entro il prossimo 3311 oottttoobbrree 22001111, infatti, tutti i sog-getti IVA dovranno inviare telematicamente la dichiara-zione contenente i nominativi verso cui hanno emessofatture obbligatorie nell'anno 2010 per operazioni di im-porto superiore a 25.000 euro al netto dell'I.V.A..

PPeerr qquuaannttoo rriigguuaarrddaa ll''aannnnoo 22001111,, llaa ddiicchhiiaarraazziioonnee ddoovvrrààeesssseerree iinnvviiaattaa eennttrroo iill 3300 aapprriillee 22001122 e dovrà contenere inominativi dei destinatari di operazioni per importi supe-riori a euro 3.000 al netto dell'IVA, nonché le operazioniverso privati cittadini (non soggetti IVA) effettuate dal 1°maggio 2011 quando l'importo sia superiore a euro 3.600I.V.A. compresa. Quest'ultimo obbligo riguarda soprattuttoi commercianti al minuto e gli artigiani che in luogo dellefatture obbligatorie emettono la ricevuta o scontrino.Sotto l'aspetto pratico per quest'ultime operazioni verso iprivati superiori a 3.600 euro l'accorgimento più sempliceè quello di acquisire copia della carta d'identità per i datianagrafici e del codice fiscale del cliente e di riportare ta-li operazioni in una nuova colonna del registro dei corri-spettivi. Per operazioni deve intendersi sia la cessione dibeni nonché le prestazioni di servizi. Sono escluse da que-sto nuovo obbligo le operazioni già segnalate all'Agenziacome le importazioni, le esportazioni, le operazioni verso ipaesi black list.

SSii aavvvveerrttee ssiinn dd''oorraa cchhee llee ddiissppoossiizziioonnii pprreevveeddoonnoo cchheennoonn èè ppoossssiibbiillee ffrraazziioonnaarree llee ooppeerraazziioonnii ee pprreevveeddee llaa rriillee--vvaannzzaa ccuummuullaattiivvaa nneell ccaassoo ddii ccoonnttrraattttii ttrraa lloorroo ccoolllleeggaattii -questo per evitare di sfuggire ai limiti previsti emettendovarie fatture.

OOPPEERRAAZZIIOONNII IINNTTRRAACCEEEEA seguito della modifica all'art. 35 DPR 633/72 (legge

IVA ) i soggetti passivi IVA, quindi ditte, società e liberiprofessionisti, per effettuare operazioni di acquisti e/ovendite intracomunitarie dovranno prima inviare un'i-stanza di "volontà" ad una Agenzia delle Entrate per l'i-scrizione del proprio nominativo nell'archivio Vies (ana-grafe delle partite IVA comunitarie) e trascorso il terminedi 30 giorni, per silenzio assenso potranno effettuare leoperazioni, salvo che l'Agenzia abbia risposto negativa-mente.

Sono esclusi da quest'adempimento i soli soggetti pas-sivi IVA che per gli anni 2009 e 2010 hanno inviato il mod.Intra per operazioni intracomunitarie e che hanno inviatola dichiarazione IVA per l'anno 2009, nonché coloro chehanno iniziato l'attività dal 31 maggio 2010 e hanno nel

modello di iscrizione manifestato la "volontà" di porre inessere operazioni intracomunitarie.

Come è risaputo negli scambi intracomunitari i sogget-ti che effettuano una cessione di beni non devono adde-bitare nella fattura l'imposta IVA. Quest'adempimento è acarico del cessionario o committente che dovrà integrarela fattura ricevuta dal cedente con l'imposta IVA e a suavolta dovrà registrare la stessa fattura integrata dell'im-posta nel registro IVA acquisti portando in detrazionel'imposta e dovrà, per la compensazione o pareggio del-l'imposta detratta, anche registrare la stessa fattura inte-grata nel registro IVA vendite o corrispettivi.

Nelle fatture emesse dovranno essere riportate le parti-te IVA intracomunitarie del cedente e del cessionario ocommittente che nella pratica corrisponde alla propriapartita IVA preceduta dalla sigla dello stato di apparte-nenza, per l'Italia IT. Questi scambi dovranno infine esse-re riepilogati nel mod. Intra da inviare agli uffici dogana-li competenti nei termini previsti.

Dopo il 28 febbraio 2011 in assenza dell'invio dell'istan-za di volontà non sarà possibile effettuare le operazionicon le modalità prima dette. Sarà comunque possibile ef-fettuare le operazioni però addebitando (vendite) o pa-gando (acquisti) l'imposta IVA normalmente come per gliscambi all'interno dello Stato. Praticamente, in assenzadell'istanza, è preclusa la soggettività attiva e passiva del-le operazioni intracomunitarie.

In alternativa i soggetto passivo dovrà inviare l'istanzadi volontà, attendere 30 giorni, salvo diniego da partedell'Agenzia, e poi per il silenzio assenso procedere alleoperazioni.

AACCCCEERRTTAAMMEENNTTOO SSIINNTTEETTIICCOO EE RREEDDDDIITTOOMMEETTRROOCon tali termini s'intende il nuovo sistema di accerta-

mento che riguarderà soprattutto la sfera privata di tuttii cittadini siano essi imprenditori, dipendenti e pensionati.

In pratica per quanto riguarda l'accertamento sinteticol'Agenzia partirà dalla totalità delle spese fatte in un annoper arrivare a determinare il reddito del contribuente. Trale spese rientrano in primis, l'acquisto di una casa, diun'auto e relativi costi, le spese per assicurazioni, le spesemediche, le rate dei mutui, le spese per i figli dediti allostudio soprattutto universitario, i master, i viaggi, l'acqui-sto di oggetti preziosi, ecc… Non tralasciamo infine chel'Agenzia può consultare le movimentazioni bancarie.

LLEE NNOOVVIITTÀÀ DDEELLLLAA FFIINNAANNZZIIAARRIIAA 22001111di GGiiaannccaarrlloo NNoovveennttaa,, ragioniere commercialista

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29CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 5/2010

L'accertamento con il redditometro consisterà nel de-terminare il reddito del contribuente applicando alle spe-se rilevanti e previste normativamente dei coefficienti,sempre previsti dalle disposizioni.

Sottolineo che oggi l'Agenzia è in possesso di vaste ban-che dati che se sfruttate posso individuare situazioni red-dituali prima non possibili.

IINNCCEENNTTIIVVII 5555%%Dal 1 gennaio 2011 la nuova formulazione dell'incenti-

vo prevede la detrazione suddivisa in 10 rate e non più in5. Gli incentivi riguardano il risparmio energetico (pannel-li solari termici, caldaie a condensazione, finestre isolanti,coibentazioni, ecc..). Per i privati il momento decisivo èquello in cui è effettuato il bonifico di pagamento. Per leimprese invece conta il fine lavori.

IIVVAA DDEELL CCOOSSTTRRUUTTTTOORREEDal 1° gennaio 2011 le vendite di abitazioni da parte

delle imprese di costruzioni sono soggette a IVA se cedu-te entro i cinque anni dalla data di fine lavori o ultimazio-ne. Dopodiché sono operazioni esenti IVA art. 10 DPR633/72 e sono soggette al pro-rata per cui è persa unaparte dell'IVA sugli acquisti pari al rapporto tra operazioniesenti e il totale del volume d'affari.

IINNTTEERREESSSSII LLEEGGAALLIILa misura degli interessi legali dal 1° gennaio 2011 pas-

sa dal 1% al 1,5%. Rammento che a questo tasso si fa ri-ferimento qualora le parti non abbiano concordato untasso diverso. Fiscalmente il tasso viene anche applicatonel ravvedimento operoso.

AAVVVVIISSII DDII AACCCCEERRTTAAMMEENNTTOO EESSEECCUUTTIIVVII DDOOPPOO 6600 GGIIOORRNNIIGli avvisi di accertamento, notificati a partire dal 1° lu-

glio 2011 e relativi ai periodi d'imposta a iniziare dal 2007,riporteranno l'intimazione a pagare le somme richiesteentro 60 giorni. Trascorso 30 giorni dal termine, la riscos-sione passerà al concessionario.

RRAAVVVVEEDDIIMMEENNTTOO OOPPEERROOSSOOPer le irregolarità da sanare con il ravvedimento, a par-

tire dal prossimo 1° febbraio 2011 la sanzione ridotta pas-sa al 3% dal 2,5% se la regolarizzazione avviene entro isuccessivi 30 giorni e al 3,75% dal 3% se la regolarizzazio-

ne avviene entro il termine dell'invio del mod.unico e co-munque entro un anno dall'irregolarità.

AANNTTIIRRIICCIICCLLAAGGGGIIOOSi ricorda che l'uso del denaro contante è limitato alla

soglia di euro 5.000. Su importi superiori il pagamento de-ve avvenire con strumenti tracciabili come il bonifico ban-cario, l'assegno, carta di credito e altro tracciabile. Atten-zione ai possessori di libretti al portatore perché entro il 30giugno 2011 i libretti non potranno riportare più di 5.000euro. Quindi estinzione del libretto o il saldo deve essere ri-condotto al di sotto della soglia dei 5.000 euro.

RREEVVEERRSSEE CCHHAARRGGEE AAPPPPLLIICCAATTOO AAII TTEELLEEFFOONNII CCEELLLLUULLAARRIIDal 1° aprile 2011 le cessioni di telefoni cellulari e di di-

spositivi a circuito integrato per pc che si verificano intutte le fasi della commercializzazione precedenti la ven-dita al dettaglio saranno assoggettati al meccanismo delriverse charge o inversione contabile, vale a dire che il de-stinatario della cessione, se soggetto passivo IVA, è obbli-gato all'assolvimento dell'imposta IVA al posto del ceden-te. Quindi il cedente emetterà la fattura senza IVA e conl'indicazione dell'applicazione del riverse charge - art. 17,comma 6, lett.c, DPR 633/72 - . Il committente o destina-tario dovrà integrare la fattura con l'indicazione dell'ali-quota e della relativa imposta e annotarla nel registro del-le fatture emesse o in quello dei corrispettivi - se in pos-sesso - entro il mese di ricevimento o successivamente macomunque entro quindici giorni dal ricevimento e con ri-ferimento al relativo mese; lo stesso documento, ai finidella detrazione, è riportato anche nel registro IVA acqui-sti. Il meccanismo prima detto non trova applicazione perla fase del commercio al dettaglio.

CCOOMMPPEENNSSAAZZIIOONNII CCOONN IIMMPPOOSSTTEE AA CCRREEDDIITTOOA partire dal 1 gennaio 2011 parte lo sbarramento pre-

visto dall'art.31 Dl 78/2010 relativo alle compensazioni diimposte a credito con eventuali cartelle esattoriali a ruo-lo, scadute e non pagate, relative alle imposte erariali e re-lativi accessori, per un importo superiore a euro 1.500,00;questo anche se il contribuente abbia dei crediti miliona-ri. Siamo a segnalare che in caso di indebite compensazio-ni le sanzioni previste sono del 50 per cento dell'eventua-le importo compensato.

Un comunicato di venerdì 14 gennaio 2011 dell'ufficiostampa dell'Agenzia delle Entrate ha confermato che lecompensazioni in presenza di ruoli scaduti superiori a1.500 euro, non saranno sanzionabili fino all'emanazionedel decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanzeche ne disciplina le modalità. Questo a condizione che l'o-perazione di compensazione non vada ad intaccare i cre-diti necessari per pagare i ruoli scaduti.

In presenza di cartelle a ruolo scadute e non pagate èbene che il contribuente segnali tale circostanza al propriostudio di consulenza aziendale per evitare inconvenientiprevisti.

(Riproduzione riservata)

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30 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 1/2011

Informazioni

Sul supplemento ordinario n. 284alla Gazzetta ufficiale n. 299 del 23dicembre scorso è stato pubblicato ilComunicato dell’Agenzia delle entra-te recante "Tabelle nazionali dei costichilometrici di esercizio di autovettu-re e motocicli elaborati dall’ACI". icosti chilometrici sono necessari perquantificare l’importo dei rimborsispettante ai dipendenti o professioni-sti che utilizzano il proprio veicolosvolgendo attività a favore del datoredi lavoro ed anche per la determina-zione del fringe-benefit, cioè della re-tribuzione in natura che deriva dallaconcessione in uso ai dipendenti deiveicoli aziendali che vengono desti-nati ad uso promiscuo per esigenze dilavoro e per esigenze private.

RRiiffiiuuttii ddeeii ccaannttiieerrii eeddiilliiÈ stato pubblicato in Gazzetta Uf-

ficiale n. 288 (supplemento ordina-rio) del 10 dicembre 2010 il decretolegislativo 205 del 3 dicembre 2010che attua la direttiva 2008/98/CE inmateria di rifiuti. È entrato in vigoreil 25 dicembre 2010.

Il Dlgs 205/2010 modifica la ParteQuarta del Codice Ambiente (Dlgs152/2006) coordinandola con il siste-ma di tracciabilità dei rifiuti SISTRIche è entrata in vigore il 1° gennaio2011. Con una modifica all’articolo212, comma 8, del Codice Ambiente,si dispone che chi intenda raccoglieree trasportare i propri rifiuti non peri-colosi, non aderendo al sistema SI-STRI, dovrà dotarsi di un registro dicarico e scarico. Sono esclusi dall’ob-bligo i cantieri relativi alla LeggeObiettivo. Sul registro (art. 190), uno

per ogni cantiere, dovranno essere an-notate le caratteristiche quali-quanti-tative dei rifiuti; le annotazioni do-vranno essere effettuate almeno entro10 giorni lavorativi dalla produzionedel rifiuto e dal relativo scarico.

Le imprese che producono meno didieci tonnellate di rifiuti non perico-losi all’anno, possono adempiere al-l’obbligo della tenuta dei registri an-che tramite associazioni imprendito-riali o società di servizi. Il registrodovrà essere vidimato dalle Cameredi commercio e gestito con le stesseprocedure dei registri IVA.

Le informazioni contenute nei re-gistri devono essere rese disponibiliin qualunque momento all’autorità dicontrollo. I registri vanno conservatiper cinque anni dalla data dell’ultimaregistrazione.

DDeettrraazziioonnii rriissttrruuttttuurraazziioonnii ee rriissppaarrmmiioo eenneerrggeettiiccoo aanncchhee ppeerr ggllii iinntteerrvveennttii ddeell PPiiaannoo CCaassaaTriplice intervento delle Entrate

nell’ambito delle detrazioni per le ri-strutturazioni edilizie e gli interventidi risparmio energetico. I due bonusdel 36 e 55 per cento possono essererichiesti anche per i lavori di amplia-mento eseguiti in attuazione delPiano Casa, secondo le regole gene-rali previste per le ristrutturazioni,mentre la ritenuta d’acconto del 10per cento sui relativi bonifici può es-sere trasferita dai Consorzi alle sin-gole imprese e non va effettuata sullesomme pagate ai Comuni in caso dioneri di urbanizzazione.Ampliamenti Piano Casa agevola-ti. Con la risoluzione 4/E l’Agenziafornisce chiarimenti in merito ai la-vori eseguiti in attuazione del PianoCasa, che prevede la possibilità diampliare o ricostruire le abitazioni inderoga ai piani regolatori locali. Inparticolare, viene confermato chel’ampliamento di superfici e volumi èdetraibile se riguarda la costruzionedei servizi igienici, come già chiaritodalle circolari 57/E e 121/E del 1998.

Le ritenute d’acconto vanno alleconsorziate. La risoluzione 2/E pre-cisa che i Consorzi di imprese senzafinalità di lucro possono trasferire al-le consorziate la ritenuta alla fontedel 10 per cento, che banche e PosteSpa devono effettuare sui bonifici di-sposti per i bonus ristrutturazioni e ri-sparmio energetico. La risoluzione,infatti, precisa che le ritenute posso-no essere attribuite alle singole im-prese una volta azzerato l’eventualedebito Ires del Consorzio e a pattoche tale scelta risulti da un atto di da-ta certa (atto costitutivo del Consor-zio o verbale del Consiglio di ammi-nistrazione).Sugli oneri di urbanizzazione nien-te ritenuta per i Comuni. Sempre intema di ritenuta d’acconto, la risolu-zione 3/E interviene specificamentesul pagamento degli oneri di urbaniz-zazione e di quelli collegati alla rea-lizzazione degli interventi agevolati.Per evitare che i Comuni subiscano laritenuta del 10 per cento, il pagamen-to di tali spese non deve necessaria-

mente essere effettuato tramite boni-fico. Tuttavia, se ciò avviene, occorreindicare il Comune come destinatarioe, come causale, che si tratta di oneridi urbanizzazione, Tosap, ecc., e nondi interventi per il recupero del patri-monio edilizio o il risparmio energeti-co; non va, quindi, utilizzato l’apposi-to modulo per le agevolazioni gene-ralmente predisposto dalla banca odall’ufficio postale.

Il testo delle risoluzioni è disponibi-le sul sito Internet dell’Agenzia delleEntrate, www.agenziaentrate.gov.it,all’interno della sezione “Provvedi-menti, Circolari e Risoluzioni”.

da FiscoOggi del 4 gennaio 2011

Alla fine di novembre, sono statepiù di 452mila le dichiarazioni di ini-zio lavori, presentate nel 2010 al-l’Agenzia delle Entrate. Il dato fa re-gistrare un aumento del 10% rispettoallo stesso periodo dell’anno scorso.In Veneto sono stati oltre 57mila icontribuenti che hanno approfittatodell’agevolazione, il 12,7% del datocomplessivo.

CCoossttii cchhiilloommeettrriiccii

CCoonnttrraattttii ddii llooccaazziioonnee

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31CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 1/2011

Informazioni

IInnddiiccii IIssttaatt IIIIII ttrriimmeessttrree 22001100 ddeell ccoossttoo ddeellllee ccoossttrruuzziioonniiNel terzo trimestre 2010, l’indice

destagionalizzato della produzionenel settore delle costruzioni con base2005=100 è aumentato rispetto al tri-mestre precedente del 3,2 %. In ter-mini tendenziali, l’indice corretto pergli effetti di calendario ha segnatouna crescita dell’1,3 % e l’indicegrezzo è aumentato dello 0,5 %. Nelconfronto tra i primi tre trimestri del2010 e il corrispondente periodo del2009, l’indice corretto per gli effettidi calendario e l’indice grezzo hannoregistrato diminuzioni, rispettiva-mente, del 3,9 e del 3,6 %.

Con la diffusione del dato riguar-dante il terzo trimestre del 2010, vie-ne operata una revisione retrospettivadell’indice che incorpora gli aggior-namenti delle informazioni sugli in-dici mensili del fatturato dell’indu-stria, utilizzati nella stima della pro-duzione delle costruzioni.

Gli indici per gruppo del terzo tri-mestre 2010 hanno registrato, rispettoal trimestre precedente incrementidello 0,1 % per la Mano d’opera e del-lo 0,8 % per i Trasporti e noli, mentrehanno segnato una diminuzione dello

0,3 % per i Materiali. Rispetto al terzotrimestre 2009, il costo della Manod’opera è aumentato del 2,8 %, quellodei Materiali dello 0,7 % e quello deiTrasporti e noli del 3,1 %. All’internodel gruppo dei Materiali, nel terzo tri-mestre la diminuzione congiunturalepiù ampia ha riguardato la categoriametalli (-2 %) e l’aumento maggiorela categoria materiale ed apparecchia-ture elettriche (+1,8 %). In terminitendenziali, l’aumento più marcato siè registrato per i metalli (+15 %),mentre le diminuzioni più significati-ve riguardano le categorie impianti disollevamento (-4,7 %) e laterizi e pro-dotti in calcestruzzo (-3,6 %).

L’indice dei costi di costruzione diun fabbricato misura la variazione neltempo dei costi dell’edilizia residen-ziale, riferiti ad una specifica tipolo-gia di manufatto e, in particolare, deicosti diretti attribuibili alla rea-lizzazione dell’opera. Sono inclusi icosti della mano d’opera, dei materia-li, dei noli e dei trasporti per la realiz-zazione dell’opera mentre non sonoinclusi i costi del suolo, di progetta-zione nonché il margine di profitto.

Attestazione SoaRidotte a tre mesi le agevolazioni

per la qualificazione Soa prevista dalCodice Appalti. Fino al 31 marzo2011 si potranno dimostrare la cifradi affari realizzata con lavori svoltimediante attività diretta e indiretta,l'adeguata dotazione di attrezzaturetecniche e l'adeguato organico medioannuo riferendosi ai migliori cinqueanni del decennio antecedente la da-ta di sottoscrizione del contratto conla Soa per il conseguimento dellaqualificazione. Fino al 31 marzo,inoltre, per la dimostrazione della ca-pacità tecnico-professionale ed eco-nomico-finanziaria, il periodo di atti-vità documentabile è quello relativoai migliori tre anni del quinquennioprecedente o ai migliori cinque annidel decennio precedente la data dipubblicazione del bando di gara.

GGuuiiddaa aaii ccoonnttrraattttii ppuubbbblliicciiSul sito del governo www.gover-

no.it/Presidenza/ si trovano i primi duevolumi della Guida pratica per i con-tratti pubblici di servizi e forniture neisettori ordinari. Il primo volume è de-dicato al mercato degli appalti, il se-condo all’evidenza pubblica. La Gui-da, elaborata da un gruppo di docentied esperti con il coordinamento delDipartimento per le politiche di gestio-ne e sviluppo delle risorse umane edell’Ufficio bilancio e ragioneria, rece-pisce le più recenti disposizioni nor-mative e i principali orientamenti giu-risprudenziali in materia di contrattipubblici. Tuttavia, essendo la stesuraprecedente all’approvazione del Rego-lamento di attuazione del Codice deicontratti e alla pubblicazione sullaG.U. n. 288 del 10/12/2010, (modifica-to con Errata-Corrige pubblicata sullaG.U. n. 292 del 15/12/2010), il testosarà aggiornato nelle parti interessatedalle disposizioni di dettaglio contenu-te nel Regolamento, il quale entrerà invigore l’8 giugno 2011.

DDeeccrreettoo mmiilllleepprroorroogghheeÈ stato pubblicato nella Gazzetta

Ufficiale n. 303 del 29 dicembre2010 il decreto 29 dicembre 2010, n.225 cosiddetto Milleproroghe, entra-to in vigore nello stesso giorno.

Resta confermato lo slittamento al31 marzo 2011 delle norme agevola-tive per progettisti ed imprese; delladichiarazione di aggiornamento cata-stale prevista all'articolo 19, commi8, 9 e 10, del decreto-legge 31 mag-gio 2010, n. 78, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 30 luglio2010, n. 122; della proroga al 31 di-cembre 2011 della trasmissione delleverifiche sismiche di cui all'articolo4, comma 1, del decreto legge 29marzo 2004, n. 79, convertito nellalegge 28 maggio 2004, n. 139; della

proroga per il conferimento in disca-rica dei rifiuti di cui all'articolo 6,comma 1, lettera p), del decreto le-gislativo 13 gennaio 2003, n. 36; deltermine per completare l’adegua-mento delle strutture alberghiere alledisposizioni antincendio; dei vou-cher per tutti anche nel 2011.

Sanatoria catastale. È prorogatoal 31 marzo 2011 il termine per lapresentazione delle istanze di aggior-namento catastale inerenti agli im-mobili non dichiarati o che hannoperso il requisito di ruralità. La pre-cedente scadenza era al 31 dicembre2010, come previsto dall'articolo 19,commi 8 e seguenti del decreto legge78/2010, poi convertito nella legge n.122 del 30 luglio 2010.

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32 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 1/2011

CCoolllleeggiioo GGeeoommeettrrii ee GGeeoommeettrrii LLaauurreeaattii ddii PPaaddoovvaavia Fornace Morandi 24 - 35133 PadovaTel. 049 8757788 - Fax 049 661124e-mail: [email protected] DI RICEVIMENTOdal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 12.30COMMISSIONE PARCELLE: riceve ogni primo e terzo lunedì del mese su appuntamento.Ufficio staccato di FONTANIVApresso Centro Padre Odone Nicolini - via Umberto I, 27tel. 0495942943, fax 049 5941749Lunedì ore 9-12.30

InformazioniRRiiccoonnoosscciimmeennttii pprrooffeessssiioonnaallii,, uunnaa GGuuiiddaa ppeerr ii cciittttaaddiinnii eeuurrooppeeii

Sulla possibilità di esercitare la pro-fessione all’estero, Pitagora ha dedi-cato, nel n. 2/2008, un servizio infor-mativo. Ora il Dipartimento per le po-litiche comunitarie presso la Presi-denza del Consiglio ha predispostouna Guida per il riconoscimento dellequalifiche professionali. La Guidaspiega, in modo sintetico, quali sonole procedure previste per i cittadiniUE che intendono ottenere il ricono-scimento delle proprie qualifiche pro-fessionali in Italia e per i cittadini ita-liani interessati a spostarsi in uno deiPaesi membri, per stabilirsi o per eser-citare in regime di libera prestazione.

La libera circolazione dei lavorato-ri all’interno della Comunità è garan-tita dal Trattato dell’Unione europea,che disciplina, tra l’altro, il diritto distabilimento, riguardante qualsiasiattività di lavoro svolta in regime dinon subordinazione e in modo stabi-le; il riconoscimento delle qualificheprofessionali è regolato dalla diretti-va 2005/36/CE (recepita in Italia conil d.lgs. n.206/2007). Tale direttiva siapplica a tutti i cittadini di uno Statomembro che intendono esercitare unaprofessione regolamentata in unoStato membro diverso da quello incui hanno acquisito le loro qualificheprofessionali, sia come lavoratori au-tonomi sia come lavoratori dipenden-ti. La direttiva prevede oltre alla “li-

bertà di stabilimento” la possibilitàdella “libera prestazione di servizi”.

L’Italia, con il decreto n. 206/07, èstato il primo Paese comunitario a tra-sporre la direttiva nell’ordinamentointerno. Il decreto si applica ai cittadi-ni degli Stati membri dell’Unione eu-ropea che vogliano esercitare sul terri-torio nazionale, quali lavoratori subor-dinati o autonomi, compresi i liberiprofessionisti, una professione regola-mentata in base a qualifiche professio-nali conseguite in uno Stato membrodell’Unione europea e che, nello Statod’origine, li abilita all’esercizio dellaprofessione. La professione può esse-re esercitata in regime di stabilimentoo con prestazione transfrontalieratemporanea e occasionale.

Il riconoscimento delle qualificheprofessionali permette di accedere al-la professione corrispondente per laquale i cittadini europei sono qualifi-cati nello Stato membro d’origine edi esercitarla alle stesse condizionipreviste dall’ordinamento italiano.La professione che l’interessato eser-citerà sul territorio italiano sarà quel-la per la quale è stato qualificato nelproprio Stato membro d’origine, se leattività sono comparabili.

La Guida - è scritto nel sito - saràprogressivamente aggiornata in baseagli orientamenti giurisprudenzialidella Corte di Giustizia Europea in

materia e ai lavori delle istituzionieuropee; ma anche attraverso ogni in-formazione utile che emergerà dallacorrispondenza tra gli operatori dellamateria (Coordinatore Nazionale-Punto Nazionale di Contatto) e il cit-tadino stesso.

Il professionista italiano che vuoleesercitare la propria professione inuno Stato Ue può ricevere informa-zioni nei Punti di Contatto nazionali,elencati nella Guida stessa. Inoltre, inogni Stato membro dell’Unione eu-ropea esiste un centro SOLVIT, la re-te per la risoluzione di problemi onli-ne, in cui gli Stati membri collabora-no per risolvere i problemi derivantidall’applicazione scorretta delle nor-me sul mercato interno da parte delleamministrazioni pubbliche. Il CentroSOLVIT italiano opera presso la Pre-sidenza del Consiglio dei Ministri,Dipartimento per le Politiche Comu-nitarie, Piazza Nicosia 20, Roma, tel.06 6779 5844, fax 06 6779 5044; e-mail: [email protected]. Il Cen-tro non riceve i cittadini. È possibilecontattare il SOLVIT con telefono,fax, e-mail.

La Guida è disponibile sia in for-mato pdf scaricabile sia in versionenavigabile sul sito www.politicheco-munitarie.it/attivita/17592/ricono-scimento-delle-qualifiche-professio-nali-guida-allutente.