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2/2011 aprile Bimestrale di informazione del Collegio Geometri e Geometri Laureati di Padova COMPORTAMENTO E PRESTAZIONI ESTIVE DEGLI EDIFICI Numero 2 - Anno 9 - aprile 2011 - Poste Italiane s.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2004 n° 46) - art. 1, comma 1, DCB Padova - con I.P. 2 La nuova scuola dei geometri Pierluigi Capuzzo 9 La firma digitale è obbligatoria 10 Prestazioni estive degli edifici Dimitri Polato 20 Quote rosa e Casse previdenziali Patrizia Gobat 22 Commissione neo iscritti e donne geometra Giovanna Baldin, Elena Tresoldi 26 Operazioni Iva oltre 3 mila euro Giancarlo Noventa

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2/2011aprile

Bimestrale di informazionedel Collegio Geometrie Geometri Laureati di Padova

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2 La nuova scuola dei geometriPierluigi Capuzzo

9 La firma digitale è obbligatoria10 Prestazioni estive degli edifici

Dimitri Polato20 Quote rosa e Casse previdenziali

Patrizia Gobat22 Commissione neo iscritti

e donne geometraGiovanna Baldin, Elena Tresoldi

26 Operazioni Iva oltre 3 mila euro Giancarlo Noventa

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1CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 2/2011

Bimestrale ufficiale di informazione del Collegio Geometri e Geometri Laureati di Padovavia Fornace Morandi, 2435133 Padova tel. 049 8757788 - fax 049 661124e-mail: [email protected]. Pierluigi CapuzzoSegretarioGeom. Oddone Zecchin TesoriereGeom. Paolo PolConsiglieriGeom. Giovanna BaldinGeom. Moreno BenetazzoGeom. Luca BiadollaGeom. Samuela BoggianGeom. Giovanni Dal ZottoGeom. Maurizio FalascoGeom. Giuseppe Gazzin Geom. Michele Levorato Geom. Marco Mason Geom. Sandro Merlo Geom. Michele Rizzo Geom. Elena TresoldiDirettorePierluigi CapuzzoReferente per il CollegioChiara CattaniDirettore responsabileBarbara AmmanatiIscrizione al Tribunale di Padovan. 1852, 11 luglio 2003EditoreLettera srl, Galleria Scrovegni 7tel. 0498805776; fax 830257735121 [email protected] - www.lettera.orgPubblicitàLettera srl, Galleria Scrovegni 7tel. 0498805776; fax 830257735121 [email protected] Grafotecnica sncvia Leonardo da Vinci 8,35020 Casalserugo (PD)PrivacyLettera srl è responsabile dell’indiriz-zario dei geometri della provincia diPadova, e si impegna a utilizzarlo aisoli fini della spedizione della rivista.CopyrightGli articoli pubblicati sono protettidalla legge sulla proprietà intellettua-le e del diritto d’autore.Chiuso in redazione il 31 marzo 2011

SSOOMMMMAARRIIOO

PPiittaaggoorraa nn.. 22//22001111

In copertina: L’auditorium della sede del Collegio nella tavola di proget-to dell’arredamento, curato dal geometra Dino Pegorin di Cittadella.

La nuova scuola dei geometridi PPiieerrlluuiiggii CCaappuuzzzzoo 2

Anima tecnologica sotto il vecchio mattoneInaugurata la nuova sede del Collegio 4

La firma digitale è obbligatoriaLa Geopec gratuita anche ai soli iscritti all’Albo 9

Comportamento e prestazioni estive degli edificiIndicazioni per una buona progettazionedi DDiimmiittrrii PPoollaattoo 10

Le disposizioni del "decreto rinnovabili" 15Quote rosa e Casse previdenziali dei liberi professionisti

La necessità di aumentare la rappresentanza femminiledi PPaattrriizziiaa GGoobbaatt 20

Consulta femminile e neo iscrittiIl gruppo si incontra ogni mese in Collegiodi GGiioovvaannnnaa BBaallddiinn ee EElleennaa TTrreessoollddii 22

Notizie dalla Cassa e dal Consiglio Nazionale Attività di mediazione 23

Personal card: una tessera professionale multifunzioneAttesta la presenza agli eventi formativi e registra i crediti 24

Operazioni Iva oltre 3 mila euro o spesometrodi GGiiaannccaarrlloo NNoovveennttaa 26

La bacheca di marzo 28Informazioni 29

Certificato energetico negli atti di compravenditaPrima casa per erediCircolare su corretta gestione degli appalti e subappalti 30Cedolare secca sugli affittiAree agricole nella pianificazione comunale 31

Albo: variazioni 31

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2 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 2/2011

Riteniamo utile un aggiornamen-to ai Colleghi sui temi riguar-

danti la formazione scolastica deinostri ragazzi, perché se è vero cheil futuro di ogni famiglia sono i gio-vani, ciò vale anche per i geometri.

Come è noto, la recente cosiddet-ta “Riforma Gelmini” della scuolaitaliana ha portato a una sorta di for-male estinzione del geometra cosìcome definito fino a oggi, creandoun ambito formativo che ha suddivi-so i precedenti istituti tecnici in un-dici indirizzi, dei quali due econo-mici (Amministrativo e Turistico) enove tecnologici, tra cui l’ex istitutotecnico per geometri che oggi sichiama Istituto Tecnico per le Co-struzioni, l’ambiente e il territorio.Da questa scuola non usciranno piùgeometri propriamente detti ma deigenerici “periti” che acquisiranno iltitolo di “geometra” solo nel mo-mento in cui si iscriveranno nei no-stri albi. Un po’ come avviene per ilaureati, che fino al momento dell’i-scrizione all’albo si definiscono ge-nericamente “dottori in…”.

Ne deriva che, mentre in prece-denza il naturale sbocco professio-nale per il ragazzo che intendevafermare il proprio iter formativo aldiploma era l’iscrizione all’albo deigeometri, oggi ciò non può più av-venire. È necessaria una formazionepost secondaria, universitaria o omo-loga all’universitaria, e la riformal’ha trattata.

Oggi il Collegio si sta occupandoapprofonditamente del problema,agendo su due fronti. Il primo, comenoto, è la prosecuzione del rapportocon la facoltà di Agraria, dove si tie-ne il corso di laurea breve in Tutela

e riassetto del territorio. A questo fa-rà seguito la proposta del Collegio,unitamente alla Facoltà stessa, ailaureati e laureandi, di partecipare alCorso denominato “Obiettivo liberaprofessione Geometra”, una sorta dimaster per la preparazione alla spe-cifica attività professionale. Dopomolto tempo per la messa in cantie-re e l’organizzazione, prenderà l’av-vio con il prossimo anno accademi-co. Alla fine, i ragazzi potranno dareimmediatamente l’esame di stato equindi iscriversi all’albo.

Un secondo, e non meno impor-tante ambito operativo, è l’IstitutoTecnico Superiore (ITS).

È, questo, un organismo formati-vo previsto dalla riforma scolastica efortemente voluto dalle organizza-zioni del lavoro, prima fra tutte l’in-dustria. Non si tratta, come si po-trebbe pensare, di una scuola postsecondaria tout-court, ma di un veroe proprio istituto autonomo, gestitoda una fondazione di scopo e finan-ziato in parte dalle regioni. Ne sonosorti un certo numero in Italia condiversi indirizzi, e nel Veneto, inparticolare, sono state costituite lefondazioni per la gestione di istitutiin tema di Viticoltura, Moda e tessi-le, Meccatronica, Risparmio Ener-getico-Bioedilizia. Quest’ultimo ènato sulla spinta primaria dello sto-rico Istituto Tecnico per GeometriG.B. Belzoni di Padova nella perso-na della dirigente Cristina Pollazzi,e fanno parte della fondazione alcu-ni organismi locali di primaria im-portanza (Provincia di Padova, AN-CE Padova e Veneto, Scuola Edile,Università, solo per citarne alcuni).Ovvio che non potevamo starne fuo-

Il Collegioinsieme all’Universitàe ad altri organismiformativi, tra cuil’Istituto Belzoni,sta approntandoalcune iniziativedidattiche per offrireun titolo abilitanteai futuri diplomatidell’Istituto tecnicoper le Costruzioni,trasformato dalla riformain generico istitutotecnologico che dàsolo il titolo di perito.

La nuova scuola dei geometri

EEDDIITTOORRIIAALLEEddii PPiieerrlluuiiggii CCaappuuzzzzoopprreessiiddeennttee

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ri, e quindi siamo parte attiva siadella fondazione sia della program-mazione di questo nuovo importanteambito formativo.

Siamo in piena fase organizzativa:il primo corso partirà a settembre eavrà durata biennale.

Non appena le cose saranno mag-giormente consolidate, non manche-remo di aggiornare i Colleghi, siaper l’una, sia per l’altra ipotesi for-mativa, certamente valide opportu-nità entrambe anche per nostri diret-ti rampolli.

Nel sito dell’Istituto Tecnico per geometri Belzoni diPadova è descritto il progetto di Istituto TecnicoSuperiore, che partirà a settembre 2011. Ne riportiamola descrizione.IIttss aarreeaa tteeccnnoollooggiiccaa ddeellll''eeffffiicciieennzzaa eenneerrggeettiiccaarriissppaarrmmiioo eenneerrggeettiiccoo ee nnuuoovvee tteeccnnoollooggiiee iinn bbiiooeeddiilliizziiaa

Con scuola capofila il Belzoni, in ottobre abbiamocostituito la Fondazione in partecipazione, ente dotatodi personalità giuridica propria. I soggetti fondatori so-no: Belzoni, Università di Padova (facoltà di Agraria),Provincia di Padova, Ance Padova, Ance Veneto, Colle-gio Geometri della Provincia di Padova, CPIPE, Forema,IIS Einaudi Badia Polesine. Abbiamo già ricevuto il fi-nanziamento dal Ministero.

Il corso ITS si prefigge di formare una figura tecnicacon competenze specifiche nei seguenti ambiti:- contenimento dei consumi energetici e utilizzo difonti di energia rinnovabili. La nuova figura del "Certifi-catore energetico" ha il compito di assegnare ad ognisingola unità edilizia, sia essa esistente o di nuova co-struzione, un voto di "qualità energetica" che ne condi-ziona la commerciabilità e il valore.- Utilizzo di nuove tecnologie in bio-edilizia che ha ri-voluzionato l'approccio alla progettazione edilizia e im-plica aggiornamento nelle conoscenze delle caratteri-stiche dei materiali e delle tecnologie costruttive, siaper quanto attiene all'involucro murario edilizio, sia pergli impianti tecnologici.- risparmio energetico, correlato alla riduzione delleemissioni di CO2, settore che richiede l'ammoderna-mento di impianti produttivi industriali ed il monito-raggio delle emissioni prima e dopo le trasformazioniimpiantistiche.

Il nuovo corso di studi post-diploma partirà a set-tembre 2011. Il corso ha durata biennale (1800-2000ore) e almeno il 40% del percorso si svolge in tirocini,anche all'estero, nelle imprese tecnologicamente piùavanzate. Perciò circa 1000 ore di lezione e 800 ore distage (circa 5 mesi). Gli ITS possono aggiungere ai per-corsi anche un terzo anno, d'intesa con l'Università in-teressate, per fare acquisire ai tecnici superiori una lau-rea di primo livello.

I corsi si concludono con verifiche finali delle compe-tenze acquisite, condotte da commissioni d'esameesterne (rappresentate da scuola, università, formazio-ne professionale, esperti del mondo del lavoro). Acce-dono ai nostri corsi, previa selezione, i giovani in pos-sesso di diploma di geometra. È consentito l'accesso aicandidati in possesso di altri tipi di diploma tecnicoprevia frequenza di moduli di specifica preparazione.

Gli ordinamenti sono definiti con regolamento delMiur di concerto con il Ministero del Lavoro per assicu-rare la massima interconnessione con i sistemi produt-tivi territoriali. I percorsi formativi realizzati dall'ITS so-no finalizzati al conseguimento del diploma di istruzio-ne e formazione tecnica superiore, spendibile a livellonazionale e dell'UE.

I docenti vengono individuati sulla base di appositaselezione, sono reclutati con contratto d'opera: almenoil 50% deve provenire dal mondo del lavoro e delle pro-fessioni con esperienza pregressa lavorativa di almeno5 anni nelle imprese di settore.

Oltre a realizzare percorsi di specializzazione, gli ITSpossono collaborare con le parti sociali per la formazio-ne continua dei lavoratori, orientamento, aggiorna-mento tecnico-professionale dei docenti.

IITTSS AARREEAA TTEECCNNOOLLOOGGIICCAA DDEELLLL''EEFFFFIICCIIEENNZZAA EENNEERRGGEETTIICCAARRiissppaarrmmiioo eenneerrggeettiiccoo ee nnuuoovvee tteeccnnoollooggiiee iinn bbiiooeeddiilliizziiaa

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4 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 2/2011

La nuova sede del Collegio, al secondo piano dellaFornace Morandi a Padova, è stata inaugurata formal-mente alla presenza delle autorità il giorno 28 gennaio2011.

Tuttavia sarà quasi una seconda inaugurazione l’occa-sione dell’assemblea per l’approvazione dei bilanci,. In

quella occasione i geometri iscritti potranno visitare i lo-cali e festeggiare l’ambito traguardo.

In queste pagine illustriamo l’ambiente attraverso ilconfronto tra le tavole di progetto dell’arredamento, cu-rato dal geometra Dino Pegorin di Cittadella, e quantorealizzato, vissuto il giorno dell’inaugurazione.

IINNAAUUGGUURRAATTAA IILL 2288 GGEENNNNAAIIOO LLAA NNUUOOVVAA SSEEDDEE DDEELL CCOOLLLLEEGGIIOO

AANNIIMMAA TTEECCNNOOLLOOGGIICCAA SSOOTTTTOO IILL VVEECCCCHHIIOO MMAATTTTOONNEE

La pianta dell’area segreteria, che consta della reception, dell’ufficio del presidente, del segreterio, del tesoriere, di unasala riunioni, di un salone con tre postazioni di lavoro, oltre ai servizi e a un ripostiglio. Sotto, l’area reception.

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LL’’AAUUDDIITTOORRIIUUMM EE LLAA SSAALLAA DDEELL CCOONNSSIIGGLLIIOO:: AAMMBBIIEENNTTEE AA DDIIMMEENNSSIIOONNEE VVAARRIIAABBIILLEE

Nel disegno in alto è rappresentata l’area au-ditorium: in giallo la pedana dei relatori, inblu le sedie. Dietro l’ultima fila di sedie si ve-de la parete mobile che separa l’auditorumdalla sala consiglio.Nelle foto a fianco, durante l’inaugurazione, sivede aperta la porta scorrevole tra l’audito-rium e la sala consiglio. Nella foto sotto, laporta è invece chiusa. Qui sotto, un pilastrodella vecchia fornace.

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NNEELLLL’’AAUUDDIITTOORRIIUUMM II PPIILLAASSTTRRII DDII MMAATTTTOONNII IINNCCOORRNNIICCIIAANNOO II RREELLAATTOORRII

Nel disegno in alto è rappre-sentata l’area relatori del-l’auditorium: in giallo la pe-dana e il tavolo, in blu pare-te con il pannello rimovibileper le proiezioni, in rosso ipilastri di mattoni. A sinistraè disegnato il giardino pen-sile e a destra la terrazza.Nel secondo disegno la ve-duta laterale. Sotto, l’arearelatori il giorno dell’inau-gurazione.

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UUNN’’AAMMPPIIAA RREECCEEPPTTIIOONN CCOONN SSAALLAA DD’’AATTTTEESSAA

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LL’’AACCCCEESSSSOO AAGGLLII UUFFFFIICCII

La serata dell’inaugurazionedella nuova sede si è con-clusa con una breve rappre-sentazione teatrale trattadalla commedia “La casanova” di Carlo Goldoni, ispi-rata alle vicende connessecon il restauro di una casa.La rappresentazione è stataa cura di Bel Teatro. Le fotosono di Beatrice Mancini.

IINN FFIINNAALLEE UUNN RREESSTTAAUURROO ““GGOOLLDDOONNIIAANNOO””

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Professione

La firma digitale è obbligatorianella trasmissione al catasto

Dal 28 marzo 2011 le firme elettro-niche rilasciate dall’Agenzia del Terri-torio, usate per la sottoscrizione deimodelli unici informatici trasmessiper via telematica, non sono più vali-de. Diventa quindi obbligatorio dotar-si di una firma digitale. Poiché nontutti i geometri iscritti all’Albo l’han-no richiesta, si richiama la proceduraper ottenerla, ricordando che questoadempimento per il momento è obbli-gatorio per coloro che trasmettonopratiche al catasto, ma tra breve servi-rà a firmare le pratiche edilizie, le con-sulenze tecniche, le stime, le certifica-zioni e tutte le dichiarazioni tecniche.

Occorre innazitutto collegarsi al si-to della Cassa geometri www.cassa-geometri.it;- su “Area riservata” inserire codicimatricola e password;- cliccare all’interno della finestra conscritto “Cliccare qui per entrare”;- sulla finestra che si apre, cliccare su“Richiedi subito la tua firma digitale” e sientra automaticamente sul sito di Aruba;- da questa finestra scegliere il Collegiodi iscrizione e seguire le istruzioni.

Se alla conclusione delle operazionirisulta da pagare una somma superiorea euro 49,80 la procedura è stata sba-gliata. Uscire e riprovare. Infatti questoè il costo fissato grazie a una conven-zione tra il Consiglio Nazionale e la so-cietà Aruba. La firma digitale erogatacontiene anche i dati di iscrizione al-l’Albo. Sostituisce pertanto il timbro.

Dal momento della richiesta la fir-ma sarà disponibile in Collegio dopo

circa 20-30 giorni. Il giorno dedicatoal ritiro è il martedì dalle 10,30 alle12,30. Occorre precisare che per que-sta procedura il Collegio ha solo ilcompito di provvedere alla consegnaall’iscritto che dovrà recarsi personal-mente in Collegio con un documentodi identità per sottoscrivere in origina-le il contratto con Aruba.

Posta elettronica certificata. Sul si-to della Cassa è possibile anche ottene-re, gratuitamente, la casella di postaelettronica certificata (Pec), obbligato-ria per tutti i professionisti iscrittiall’Albo, denominata “@geopec.it”. éovviamente possibile aprire una pecpresso altri gestori a scelta, ma in tal ca-so ha il costo fissato dal gestore stesso.

La Pec è un servizio che disciplinal’uso della posta elettronica (e-mail)tra le pubbliche amministrazioni, leaziende e i privati cittadini, dando va-lore legale alle e-mail scambiate, so-stituendo le tradizionali notifiche amezzo postale (raccomandate con ri-cevuta di ritorno) e fornendo lo stessovalore giuridico delle ricevute.

Una comunicazione congiunta delConsiglio Nazionale e della Cassa hachiarito che anche i geometri iscrittisolo all’Albo e non alla Cassa possonoottenere la geopec. In tal caso la proce-dura sarà diversa: dovranno recarsi inCollegio e farne domanda. Il Collegio,attraverso l’accesso riservato avvieràuna nuova funzione denominata "PEC- Iscritti solo Albo" e lì compilerà i da-ti richiesti. Quindi stamperà i moduli eli farà firmare all’interessato.

Non è più validala firma elettronicarilasciata dall’Agenziadel Territorio.Qui le procedureper coloro che nonl’hanno ancorarichiesta.Come otteneregratuitamentela posta elettronicacertificata (Geopec),alla quale hanno dirittoanche gli iscrittisoltanto all’Albo.

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Certificazioneenergetica

Comportamento e prestazioniestive degli edificiUna progettazionecorretta prevede ancheil controllodel raffrescamentodegli edifici, evitandoil surriscaldamentodegli ambienti.Sono da considerarel’ombreggiamento,la capacità termicadelle strutturee il raffrescamentopassivo.

di DDiimmiittrrii PPoollaattoo,, iscritto al Collegio di Padova e all'elenco dei certificatori energetici nella Regione Lombardia

Che sia stata anche la calda estatedel 2003 a spingere i legislatori a

pensare al problema del surriscalda-mento estivo? Purtroppo spesso ser-vono degli eventi eccezionali per cer-care di risolvere dei problemi norma-li. Il problema non è la possibilità ocapacità di progettare il comfort esti-vo. La difficoltà progettuale attualeovviamente esiste: non sempre è pos-sibile decidere per l’orientamento otti-male, non sempre è possibile decidereuna tipologia costruttiva adeguata.

Altri Paesi europei si sono mossiprima del nostro a studiare il proble-ma e cercare di definire dei parametriutili o necessari per una progettazioneefficiente. In alcuni paesi si prevedo-no già zone climatiche legate al perio-do estivo, differenziate rispetto a quel-le invernali. In base alle zone climati-che estive vengono definite le prescri-zioni per la limitazione del surriscal-damento degli edifici.

Il DLgs 192/2005 per la prima vol-ta introduce in Italia questo problema,

limitandosi però a dare delle indica-zioni troppo vaghe. Solo con il DPR59/09 possiamo parlare di requisitispecifici.

Il problema non è così semplicecome invece può risultare quello in-vernale. Nel periodo invernale ci tro-viamo ad affrontare un bilancio ter-mico in condizioni interne tenden-zialmente mantenute fisse dall’im-pianto. Lo stesso discorso non valeper il periodo estivo.

La problematica dei mesi caldi èproprio quella di limitare, grazie al-l’involucro dell’edificio, le forti va-riazioni di temperatura interna degliambienti per effetto dell’irraggia-mento solare diurno e dell’attenua-zione notturna. Comfort estivo sicu-ramente vuol dire non avere tempera-ture eccessive nei locali abitati, maaltrettanto importante è non far subi-re al nostro corpo e alle nostre abita-zioni sbalzi termici a volte anche di10-15 °C di temperatura dell’aria.

Il controllo del fabbisogno energe-

Una soluzione per limitare la trasmissionedel calore solare attraverso i vetri è quella di applicare pellicole riflettenti.

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tico degli edifici nuovi e riqualificatiè l’obiettivo della Direttiva Europea2002/91/CE sulla “Prestazione ener-getica nell’edilizia”. La preoccupa-zione riguardante il fabbisogno ener-getico durante il periodo estivo è det-tata soprattutto: “dalla crescente pro-liferazione degli impianti di condi-zionamento dell’aria nei paesi delsud dell’Europa. Ciò pone gravi pro-blemi di carico massimo, che com-portano un aumento del costo dell’e-nergia elettrica e uno squilibrio delbilancio energetico di tali paesi”. Eche quindi “dovrebbe essere accor-data massima priorità alle strategieche contribuiscono a migliorare ilrendimento termico degli edifici nelperiodo estivo”. (Dir. 2002/91/CE eDir. 2010/31/UE).

Secondo le Direttive pertanto, unacorretta progettazione deve passareanche attraverso il controllo del rin-frescamento degli edifici. E questoobiettivo va perseguito con strumentilegislativi nazionali o locali che sianoin grado di porre l’attenzione sullemisure progettuali per evitare il surri-scaldamento degli ambienti, comel’ombreggiamento, la capacità termi-ca delle strutture e le tecniche di raf-frescamento passivo. Inoltre devonoessere in grado di promuovere strate-gie che consentano un ulteriore mi-glioramento del rendimento energeti-co degli edifici grazie al controllo del-le condizioni climatiche locali e di ga-rantire un basso consumo energeticod’esercizio anche per gli impianti dicondizionamento.

Le leggi in vigore in ItaliaLe limitazioni di legge in vigore in

Italia possono essere divise in duegruppi: il primo relativo alle regolesul contenimento energetico inverna-le e il secondo al periodo estivo.

Per quanto riguarda le regole in-vernali è ormai prassi considerare ilrispetto di limiti relativi:

al contenimento del fabbisogno dienergia primaria per il riscaldamento;

al rendimento energetico degli im-pianti termici per la produzione di ca-lore ed acqua calda sanitaria;

all’isolamento termico delle strut-ture che compongono l’involucrodell’edificio.

Anche i metodi di calcolo necessa-ri alla valutazione di questi parametrisono ormai noti e comunemente a-dottati senza problemi particolari.Questo perché la fisica tecnica appli-cata alle verifiche invernali è sempli-ficabile attraverso modelli in regimestazionario. Questo significa che larappresentazione del comportamentoenergetico dell’edificio, degli im-pianti o delle strutture edilizie checompongono l’involucro può esseresviluppata attraverso algoritmi di cal-colo che non considerano il fattore“tempo”.

Ad esempio per prevedere quantovale il consumo per il riscaldamentodi un edificio durante il mese inver-nale, oltre alle caratteristiche dell’e-

dificio stesso, è sufficiente conoscerei valori medi mensili delle tempera-tura esterna e i valori medi mensilidell’irraggiamento solare sulle prin-cipali esposizioni, e non si consideral’andamento temporale delle tempe-rature interne ed esterne.

Il quadro estivo invece non puògodere di questa semplificazione:l’analisi energetica deve essere con-dotta in regime dinamico, ovvero ilfattore “tempo” non può più esseretrascurato, perché l’accumulo e il ri-lascio energetico istante per istantedelle varie componenti del sistemaedificio-impianto fa parte del feno-meno da analizzare.

Per prevedere quanto valgono i con-sumi energetici per il raffrescamentodi un edificio durante un mese estivo,questa volta è necessario conoscere:1. l’andamento orario delle tempera-

ture esterne;2. l’andamento orario delle sollecita-

zioni solari esterne sulle diverseesposizioni;

3. la presenza di eventuali venti obrezze;

4. il comportamento d’accumulo e dirilascio energetico delle strutturedell’edificio.In conclusione l’analisi dinamica

è l’unica che permette di prevederecon un’accuratezza adeguata i fab-bisogni in gioco.

Tutto derivada una Direttiva europeaIl controllo del fabbisogno energetico degli edifici nuovi e riqualificatiè l'obiettivo della Direttiva Europea2002/91/CE sulla "Prestazioneenergetica nell'edilizia".In Italia tale Direttiva è stata recepitadal DLgs 192/2005 e resa applicabiledal DPR 59/09.

Per prevedere quanto valgonoi consumi energetici per il raffrescamento di un edificiodurante un mese estivo,è necessario conoscere:1. l'andamento orario

delle temperature esterne;2. l'andamento orario

delle sollecitazioni solari esternesulle diverse esposizioni;

3. la presenza di eventuali ventio brezze;

4. il comportamento d'accumuloe di rilascio energeticodelle strutture dell'edificio.

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12 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 2/2011

Le indicazioni di legge recitano:“Il progettista, al fine di limitare ifabbisogni energetici per la climatiz-zazione estiva e di contenere la tem-peratura interna degli ambienti (…)esegue, in tutte le zone climatiche adesclusione della F, per le località nel-le quali il valore medio mensile del-l’irradianza sul piano orizzontale,nel mese di massima insolazioneestiva, Im,s, sia maggiore o uguale a290 W/m2:1. relativamente a tutte le pareti ver-

ticali opache con l’eccezione diquelle comprese nel quadrantenord-ovest/nord/nord-est, almenouna delle seguenti verifiche:- che il valore della massa superfi-

ciale Ms, calcolato senza consi-derare gli intonaci, sia maggioredi 230 Kg/m2;

- che il valore del modulo dellatrasmittanza termica periodicaYie sia inferiore a 0,12 W/m2K;

2. relativamente a tutte le pareti opa-che orizzontali ed inclinate:- che il valore del modulo della

trasmittanza termica periodicaYie sia inferiore a 0,20 W/m2K.

Gli effetti positivi che si ottengonocon il rispetto dei valori di massa su-

perficiale o trasmittanza termica pe-riodica delle pareti opache possonoessere raggiunti, in alternativa, conl’utilizzo di tecniche e materiali, an-che innovativi, ovvero coperture averde, che permettano di contenerele oscillazioni della temperatura de-gli ambienti in funzione dell’anda-mento dell’irraggiamento solare. Intale caso deve essere prodotta unaadeguata documentazione e certifi-cazione delle tecnologie e dei mate-riali che ne attesti l’equivalenza conle predette disposizioni” (Art. 4 com-ma 18.b del DPR 59/09).

L’evoluzione normativa impone aiprogettisti la conoscenza di nuoviparametri caratterizzanti il comporta-mento estivo dei singoli elementi co-struttivi. Tali parametri descrivono lareazione di un elemento edilizio aduna sollecitazione termica variabilenel tempo.

Inerzia dell’involucro

In regime stazionario il flusso dicalore è costante in ogni punto dellastruttura e la distribuzione della tem-peratura dipende esclusivamente dal-la conducibilità termica dei materialiche la compongono. Nella realtà latemperatura esterna varia sensibil-mente anche nell’arco temporale del-la stessa giornata in virtù dell’irrag-giamento solare.

In realtà il sistema edificio-impian-to opera in regime variabile.

Nel comportamento di un edificioin regime variabile, cioè in regimedinamico, il flusso termico non è piùcostante all’interno della struttura mavaria, e la distribuzione del flussostesso e temperatura dipendono an-che dall’inerzia termica.

Pertanto, non ci si può più riferiresolo alla trasmittanza termica Udei componenti opachi, ma occorre

necessariamente riferirsi anche allasua inerzia termica, cioè alla capa-cità di accumulare calore (Capacitàtermica Cm), per poi rilasciarlo suc-cessivamente, e quindi di attenuaree ritardare gli effetti delle variazio-ni di temperatura.

Generalmente l’andamento dellevariazioni di temperatura sulla super-ficie esterna di una parete viene rap-presentato schematicamente con unasinusoide che rappresenta l’onda ter-mica.

Gli effetti dell’inerzia termica diun componente opaco possono esse-re rappresentati con il fattore di atte-nuazione e lo sfasamento temporaledell’onda termica, che esprime le va-riazioni di temperatura sulla superfi-cie interna del componente stesso, incorrispondenza delle variazioni ditemperatura sulla superficie esterna.

Premessa teorica

Come funzionala facciata ventilataLa norma UNI 11018, definiscela facciata ventilata come "un tipodi facciata a schermo avanzato in cui l'intercapedine tra il rivestimentoe la parete è progettata in modo taleche l'aria in essa presente possa fluireper effetto camino in modo naturale e/o in modo artificialmente controllato,a seconda delle necessità stagionalie/o giornaliere, al fine di migliorarnele prestazioni termoenergetiche complessive".Sotto, la schema di ventilazione.Nella foto a destra,una facciata ventilata.

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13CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 2/2011

La trasmittanza termica periodicamette in relazione la variazione delflusso termico sulla superficie ester-na del componente edilizio con laconseguente variazione di tempera-tura sul lato interno dello stesso. È

evidente che, dal punto di vista esti-vo, il comportamento di una paretesarà tanto migliore quanto minore èla sua trasmittanza termica periodica.La trasmittanza termica periodica èespressa in W/m2K.

La trasmittanza termica periodica Yie

Lo sfasamento dell’onda termicaè definito come: “periodo di tem-

po tra l’ampiezza massima di unacausa e la massima ampiezza deisuoi effetti”.

In generale si assume come causala variazione di temperatura superfi-

ciale sul lato esterno del componenteedilizio e come effetto la conseguen-te variazione sul lato interno. Lo sfa-samento rappresenta quindi il tempo,misurato in ore, che intercorre tra ilpicco di temperatura sul lato esternoe quello sul lato interno.

Lo sfasamento dell’onda termica

Il fattore di attenuazione fa è defi-nito dalla norma come: “rapporto trala trasmittanza termica periodica ela trasmittanza termica in condizionistazionarie, U”.

fa = Yie / UIl fattore di attenuazione rappresen-

ta la diminuzione d’ampiezza che su-bisce un’onda termica nel passare at-traverso il componente edilizio in e-same. Essendo il rapporto tra duegrandezze (Yie ed U) entrambe misu-rate in W/m2K, il fattore di attenua-zione è un numero adimensionabile.

Il fattore di attenuazione fa

Attenuazione e sfasamento dell'onda termica per effetto dell'inerzia termica diuna parete.

Il Jubilee Campusall’Universitàdi NottinghamA sinistra, un edificio simbolodel Jubilee Campus,costruito da Michael Hopkinse aperto nel 1999.È un esempio di architetturasostenibile: è circondato da specchid’acqua che attenuano il calore,i tetti sono coperti da piantea lenta crescita che mentengonocostante la temperatura all’interno,nel tetto dell’ingresso è integratoun impianto fotovoltaico,ovunque c’è ventilazione passiva.

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14 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 2/2011

Nel caso di edifici esistenti con su-perficie utile inferiore a 1000 m2, inalternativa al metodo che determinal’energia primaria dell’involucroEPe,inv, è possibile fare una valuta-zione della qualità termica estiva del-l’involucro in base alle caratteristi-che dinamiche dello stesso: sfasa-

mento e attenuazione dell’onda ter-mica. Nel caso che i valori non rien-trino coerentemente nella stessa cate-goria, prevale il valore dello sfasa-mento. Sulla base dei valori assuntiper questi parametri è stata definita laseguente classificazione valida pertutte le destinazioni d’uso.

Metodo basato su parametri qualificativi

Sfasamento (h) Attenuazione Prestazioni Qualità prestazionale

S > 12 fa < 0,15 Ottime I12 > S > 10 0,15 < fa < 0,30 Buone II10 > S > 8 0,30 < fa < 0,40 Medie III8 > S > 6 0,40 < fa < 0,60 Sufficienti IV

6 > S 0,60 < fa Mediocri V

Una struttura edilizia che si trovaad avere uno sfasamento dell’ondatermica maggiore delle 12 ore e unaattenuazione inferiore a 0,15 risulteràavere ottime prestazioni, viceversauna struttura avente uno sfasamentodell’onda termica minore o uguale a

6 ore e una attenuazione maggiore ouguale a 0,60 risulterà avere medio-cri prestazioni. Se una struttura pos-siede uno sfasamento compreso frale 8 e le 10 ore e una attenuazionecompresa fra 0,40 e 0,60 avrà presta-zioni medie (prevale lo sfasamento).

Nel caso di singoli appartamenti sipossono distinguere tre casi:1. con impianti termici autonomi o

contabilizzazione del calore si pre-vede un certificato per apparta-mento determinato con l’utilizzodel rapporto di forma proprio del-l’appartamento;

2. con impianti centralizzati privi diregolazione o contabilizzazionedel calore l’indice è ricavabile te-nendo conto dell’indice di presta-

zione dell’intero edificio ripartitoin base alle tabelle millesimali delriscaldamento;

3. in presenza di impianto centraliz-zato e appartamenti che si distin-guono per interventi di riqualifica-zione energetica o installazione diimpianti di regolazione, si procedecome nel caso dell’impianto auto-nomo, considerando per i calcoliparametri di rendimento dell’im-pianto comune.

Certificazione di singoli appartamenti

Registro regionaledelle certificazionienergeticheCon la delibera n. 121 dell’8 febbraiola Giunta regionale ha istituitoil Registro regionale delle attestazionidi certificazione energeticasecondo il DM 26/06/2009“Linee guida per la certificazioneenergetica degli edifici”.É un registro informatizzatoa cui vengono attribuiti tutti gli effetti giuridici connessi alla ricezionee registrazione delle attestazioni.Si avrà la garanzia che le attestazionitrasmesse mediante casella di postaelettronica certificata, o in formatocartaceo, verranno acquisiteal sistema di conservazionedei documenti informaticidella Regione del Veneto,ed andranno a costituire una banca dati dedicata, agilmente interrogabiledai soggetti pubblici o privatie che potrà facilmente interoperarecon altre analoghe banche datidi altre Regioni o di soggetti pubblicinazionali, quali l'Enea.

Uno dei "cinque punti di una nuovaarchitettura" indicati da Le Corbusiere applicati nell’opera manifestodel razionalismo architettonico,villa Savoye a Poissy del 1929,è il tetto giardino, così descritto:“Il tetto-terrazza soddisfa anchequest'esigenza [protezionedagli sbalzi termici], adottandouna misura particolare di protezione:sabbia ricoperta di lastre spessedi cemento, a giunti sfalsati seminaticon erba. L'effetto ottenuto è quellodi una massa termoregolatrice, radici e sabbia lasciano filtrare l'acqualentamente. I tetti-giardino diventanoopulenti: fiori, arbusti e alberi, prato.In generale per una cittài tetti-giardino significano il riscattodi tutte le superfici edificate.

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15CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 2/2011

L’articolo 11 del decreto legislativo sulle fonti rinnova-bili (n. 28 del 3 marzo 2011, “Attuazione della direttiva2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell’energia da fon-ti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazionedelle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE. (11G0067),G.U. Suppl. Ordinario n. 81 del 28 marzo 2011) prevedeche i progetti di edifici di nuova costruzione e i progetti diristrutturazioni rilevanti degli edifici esistenti devono pre-vedere l’utilizzo di fonti rinnovabili per la copertura deiconsumi di calore, di elettricità e per il raffrescamento, daun minimo del 20% quando la richiesta del pertinente tito-lo edilizio è presentata tra il 31 maggio 2012 ed il 31 mag-gio 2013, ad un massimo del 50% quando la richiesta delpertinente titolo edilizio è presentata a partire dal primogennaio 2017.

Le leggi regionali potranno peraltro stabilire incremen-ti di tali valori. Le soglie sono ridotte del 50% nei centristorici, ed inoltre non si applicano nei casi di impossibili-tà. Tali obblighi non possono essere assolti tramite im-pianti da fonti rinnovabili che producano esclusivamenteenergia elettrica la quale alimenti, a sua volta, dispositivio impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, il ri-scaldamento e il raffrescamento.

Il punto 3 dell’Allegato 3 definisce inoltre, con riferi-mento ai medesimi casi, la potenza elettrica degli impian-ti alimentati da fonti rinnovabili che devono essere obbli-gatoriamente installati sopra o all’interno dell’edificio.

Ecco le prescrizioni contenute nell’art. 11.Art. 11 - Obbligo di integrazione delle fonti rinnovabi-li negli edifici di nuova costruzione e negli edifici esi-stenti sottoposti a ristrutturazioni rilevanti1. I progetti di edifici di nuova costruzione ed i progetti diristrutturazioni rilevanti degli edifici esistenti prevedonol’utilizzo di fonti rinnovabili per la copertura dei consu-mi di calore, di elettricità e per il raffrescamento secondoi principi minimi di integrazione e le decorrenze di cui al-l’allegato 3. Nelle zone A del decreto del Ministero dei la-vori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, le soglie percentua-li di cui all’Allegato 3 sono ridotte del 50 per cento. Leleggi regionali possono stabilire incrementi dei valori dicui all’allegato 3.2. Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano agliedifici di cui alla Parte seconda e all’articolo 136, com-ma 1, lettere b) e c), del codice dei beni culturali e delpaesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004,n. 42, e successive modificazioni, e a quelli specificamen-te individuati come tali negli strumenti urbanistici, qua-lora il progettista evidenzi che il rispetto delle prescrizio-ni implica un’alterazione incompatibile con il loro carat-tere o aspetto, con particolare riferimento ai caratteristorici e artistici.3. L’inosservanza dell’obbligo di cui al comma 1 compor-ta il diniego del rilascio del titolo edilizio.

4. Gli impianti alimentati da fonti rinnovabili realizzati aifini dell’assolvimento degli obblighi di cui all’allegato 3del presente decreto accedono agli incentivi statali previstiper la promozione delle fonti rinnovabili, limitatamente al-la quota eccedente quella necessaria per il rispetto dei me-desimi obblighi. Per i medesimi impianti resta ferma lapossibilità di accesso a fondi di garanzia e di rotazione.5. Sono abrogati:a) l’articolo 4, comma 1-bis, del decreto del Presidentedella Repubblica 6 giugno 2001, n. 380;b) l’articolo 4, commi 22 e 23, del decreto del Presidentedella Repubblica 2 aprile 2009, n. 59.6. Nei piani di qualità dell’aria previsti dalla vigente nor-mativa, le regioni e le province autonome possono preve-dere che i valori di cui all’allegato 3 debbano essere as-sicurati, in tutto o in parte, ricorrendo ad impieghi dellefonti rinnovabili diversi dalla combustione delle biomas-se, qualora ciò risulti necessario per assicurare il proces-so di raggiungimento e mantenimento dei valori di quali-tà dell’aria relativi a materiale particolato (PM10 e PM2,5) e ad idrocarburi policiclici aromatici (IPA).7. Gli obblighi previsti da atti normativi regionali o co-munali sono adeguati alle disposizioni del presente arti-colo entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore delpresente decreto. Decorso inutilmente il predetto termine,si applicano le disposizioni di cui al presente articolo.

Allegato 3 - Obblighi per i nuovi edifici o gli edifici sot-toposti a ristrutturazioni rilevanti1. Nel caso di edifici nuovi o edifici sottoposti a ristruttu-razioni rilevanti, gli impianti di produzione di energiatermica devono essere progettati e realizzati in modo dagarantire il contemporaneo rispetto della copertura, tra-mite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimenta-ti da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti perl’acqua calda sanitaria e delle seguenti percentuali dellasomma dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria,il riscaldamento e il raffrescamento:a) il 20 per cento quando la richiesta del pertinente tito-lo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicem-bre 2013;b) il 35 per cento quando la richiesta del pertinente tito-lo edilizio è presentata dal 1° gennaio 2014 al 31 dicem-bre 2016;c) il 50 per cento quando la richiesta del pertinente tito-lo edilizio è rilasciato dal 1° gennaio 2017.

2. Gli obblighi di cui al comma 1 non possono essere as-solti tramite impianti da fonti rinnovabili che producanoesclusivamente energia elettrica la quale alimenti, a suavolta, dispositivi o impianti per la produzione di acquacalda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento.3. Nel caso di edifici nuovi o edifici sottoposti a ristruttu-razioni rilevanti, la potenza elettrica degli impianti ali-

FFOONNTTII RRIINNNNOOVVAABBIILLII NNEEGGLLII EEDDIIFFIICCII NNUUOOVVII OO RRIISSTTRRUUTTTTUURRAATTII NNeell ddeeccrreettoo lleeggiissllaattiivvoo ssuullllee rriinnnnoovvaabbiillii rriittoorrnnaa ll’’oobbbblliiggoo ddeellll’’aauuttoopprroodduuzziioonnee

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mentati da fonti rinnovabili che devono essere obbligato-riamente installati sopra o all’interno dell’edificio o nel-le relative pertinenze, misurata in kW, è calcolata secon-do la seguente formula:

dove S è la superficie in pianta dell’edificio al livello delterreno, misurata in mq, e K è un coefficiente (mq/kW)che assume i seguenti valori:a) K = 80, quando la richiesta del pertinente titolo edili-zio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013;b) K = 65, quando la richiesta del pertinente titolo edili-zio è presentata dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016;c) K = 50, quando la richiesta del pertinente titolo edili-zio è presentata dal 1° gennaio 2017.4. In caso di utilizzo di pannelli solari termici o foto-voltaici disposti sui tetti degli edifici, i predetti compo-nenti devono essere aderenti o integrati nei tetti mede-simi, con la stessa inclinazione e lo stesso orientamen-to della falda.5. L’obbligo di cui al comma 1 non si applica qualora l’e-dificio sia allacciato ad una rete di teleriscaldamento chene copra l’intero fabbisogno di calore per il riscaldamen-to degli ambienti e la fornitura di acqua calda sanitaria.6. Per gli edifici pubblici gli obblighi di cui ai precedenticommi sono incrementati del 10%.7. L’impossibilità tecnica di ottemperare, in tutto o inparte, agli obblighi di integrazione di cui ai precedentiparagrafi deve essere evidenziata dal progettista nella re-lazione tecnica di cui all’articolo 4, comma 25, del decre-to del Presidente della Repubblica 2 aprile 2009, n. 59 edettagliata esaminando la non fattibilità di tutte le diver-se opzioni tecnologiche disponibili.8. Nei casi di cui al comma 6, è fatto obbligo di ottenereun indice di prestazione energetica complessiva dell’edi-ficio (I) che risulti inferiore rispetto al pertinente indicedi prestazione energetica complessiva reso obbligatorioai sensi del decreto legislativo n. 192 del 2005 e succes-sivi provvedimenti attuativi (I192) nel rispetto della se-guente formula:

Dove:- %obbligo è il valore della percentuale della somma deiconsumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscalda-mento e il raffrescamento che deve essere coperta, ai sen-si del comma 1, tramite fonti rinnovabili;- %effettiva è il valore della percentuale effettivamente rag-giunta dall’intervento;- Pobbligo è il valore della potenza elettrica degli impian-ti alimentati da fonti rinnovabili che devono essere obbli-gatoriamente installati ai sensi del comma 3;- Eeffettiva è il valore della potenza elettrica degli impian-

ti alimentati da fonti rinnovabili effettivamente installatasull’edificio.

Decreto Ministero dei Lavori Pubblici 2 aprile 1968, n.1444 - Limiti inderogabili di densità edilizia, di altez-za, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi traspazi destinati agli insediamenti residenziali e produt-tivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, alverde pubblico o a parcheggi da osservare ai fini dellaformazione dei nuovi strumenti urbanistici o della re-visione di quelli esistenti, ai sensi dell'art. 17 della leg-ge 6 agosto 1967, n. 765Art. 2 - Zone territoriali omogeneeSono considerate zone territoriali omogenee, ai sensi eper gli effetti dell'art. 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765:A) le parti del territorio interessate da agglomerati urba-ni che rivestono carattere storico, artistico o di particola-re pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese learee circostanti, che possono considerarsi parte inte-grante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi;[...]-----------------------------Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42“Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi del-l'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137”Parte secondaArticolo 10 - Beni culturali1. Sono beni culturali le cose immobili e mobili apparte-nenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici terri-toriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e apersone giuridiche private senza fine di lucro, che presen-tano interesse artistico, storico, archeologico o etnoan-tropologico.[...]Articolo 136 .- Immobili ed aree di notevole interessepubblico1. Sono soggetti alle disposizioni di questo Titolo per illoro notevole interesse pubblico:[...]b) le ville, i giardini e i parchi, non tutelati dalle disposi-zioni della Parte seconda del presente codice, che si di-stinguono per la loro non comune bellezza;c) i complessi di cose immobili che compongono un ca-ratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale;[...]

Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001,n. 380Articolo 4 - Regolamenti edilizi comunali1. Il regolamento che i comuni adottano ai sensi dell'artico-lo 2, comma 4, deve contenere la disciplina delle modalitàcostruttive, con particolare riguardo al rispetto delle nor-mative tecnico-estetiche, igienico-sanitarie, di sicurezza evivibilità degli immobili e delle pertinenze degli stessi.2. Nel caso in cui il comune intenda istituire la commissio-ne edilizia, il regolamento indica gli interventi sottoposti alpreventivo parere di tale organo consultivo.

LLEEGGGGII AABBRROOGGAATTEE

LLEEGGGGII DDII RRIIFFEERRIIMMEENNTTOO

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DPR 2 aprile 2009, n. 59Art. 4 - Criteri generali e requisiti delle prestazioni energeti-che degli edifici e degli impianti22. Per tutte le categorie di edifici, così come classificati in ba-se alla destinazione d’uso all’articolo 3 del decreto delPresidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, nel casodi edifici pubblici e privati, è obbligatorio l’utilizzo di fonti rin-novabili per la produzione di energia termica ed elettrica. Inparticolare, nel caso di edifici di nuova costruzione o in occa-sione di nuova installazione di impianti termici o di ristruttura-zione degli impianti termici esistenti, l’impianto di produzionedi energia termica deve essere progettato e realizzato in mododa coprire almeno il 50 per cento del fabbisogno annuo dienergia primaria richiesta per la produzione di acqua calda sa-nitaria con l’utilizzo delle predette fonti di energia. Tale limiteè ridotto al 20 per cento per gli edifici situati nei centri storici.

23. Le modalità applicative degli obblighi di cui al comma 22,le prescrizioni minime, le caratteristiche tecniche e costruttivedegli impianti di produzione di energia termica ed elettricacon l’utilizzo di fonti rinnovabili, sono precisate, in relazionealle dimensioni e alle destinazioni d’uso degli edifici, con suc-cessivo provvedimento ai sensi dell’articolo 4, del decreto le-gislativo. Le valutazioni concernenti il dimensionamento otti-male, o l’eventuale impossibilità tecnica di rispettare le pre-senti disposizioni, devono essere dettagliatamente illustratenella relazione tecnica di cui al comma 25. In mancanza di ta-li elementi conoscitivi, la relazione è dichiarata irricevibile.Nel caso di edifici di nuova costruzione, pubblici e privati, odi ristrutturazione degli stessi conformemente all’articolo 3,comma 2, lettera a), del decreto legislativo, è obbligatorial’installazione di impianti fotovoltaici per la produzione dienergia elettrica.

PPRREEMMII VVOOLLUUMMEETTRRIICCII IIll ddeeccrreettoo ssuullllee rriinnnnoovvaabbiillii pprreevveeddee aaggeevvoollaazziioonnii ppeerr cchhii ssuuppeerraa ii lliivveellllii mmiinniimmii

All’art. 12 è previsto un premio volumetrico del 5%, ac-compagnato da semplificazioni amministrative, per i pro-getti di edifici di nuova costruzione e di ristrutturazioni ri-levanti su edifici esistenti che assicurino una copertura deiconsumi di calore, di elettricità e per il raffrescamento inmisura superiore di almeno il 30% rispetto ai valori mini-mi, fermo restando il rispetto delle norme in materia di di-stanze minime tra edifici e distanze minime di protezionedel nastro stradale.Art. 12 - Misure di semplificazione1. I progetti di edifici di nuova costruzione e di ristruttu-razioni rilevanti su edifici esistenti che assicurino una co-pertura dei consumi di calore, di elettricità e per il raffre-scamento in misura superiore di almeno il 30 per centorispetto ai valori minimi obbligatori di cui all’allegato 3,beneficiano, in sede di rilascio del titolo edilizio, di unbonus volumetrico del 5 per cento, fermo restando il ri-spetto delle norme in materia di distanze minime tra edi-fici e distanze minime di protezione del nastro stradale,nei casi previsti e disciplinati dagli strumenti urbanisticicomunali, e fatte salve le aree individuate come zona Adal decreto del Ministero dei lavori pubblici 2 aprile1968, n. 1444. I progetti medesimi non rientrano fra quel-li sottoposti al parere consultivo della commissione edili-zia eventualmente istituita dai Comuni ai sensi dell’arti-colo 4, comma 2, del decreto del Presidente della Repub-blica 6 giugno 2001, n. 380.2. I soggetti pubblici possono concedere a terzi superfici diproprietà per la realizzazione di impianti di produzione dienergia elettrica da fonti rinnovabili nel rispetto della di-sciplina di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163.Le disposizioni del presente comma si applicano anche aisiti militari e alle aree militari in conformità con quantoprevisto dall’articolo 355 del codice dell’ordinamento mi-litare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66.3. Entro il 31 dicembre 2012, con decreto del Ministrodello sviluppo economico, di concerto con il Ministro del-l’ambiente e della tutela del territorio e del mare e con ilMinistro della semplificazione, previa intesa con laConferenza unificata, di cui all’articolo 8 del decreto le-

gislativo 28 agosto 1997, n. 281, si provvede al riordinodegli oneri economici e finanziari e delle diverse forme digaranzia richiesti per l’autorizzazione, la connessione, lacostruzione, l’esercizio degli impianti da fonti rinnovabi-li e il rilascio degli incentivi ai medesimi impianti. Il rior-dino è effettuato sulla base dei seguenti criteri:

a) coordinare ed unificare, laddove possibile, i diversioneri e garanzie al fine di evitare duplicazioni o sovrap-posizioni;b) rendere proporzionato e razionale il sistema comples-sivo di oneri e garanzie;c) rendere efficiente l’intero processo amministrativo edaccelerare la realizzazione degli impianti, corrisponden-do agli obiettivi di cui all’articolo 3 e, al contempo, con-trastando attività speculative nelle diverse fasi di autoriz-zazione, connessione, costruzione, esercizio degli impian-ti e rilascio degli incentivi;d) prevedere la possibilità di diversificare gli oneri e le ga-ranzie per fonti e per fasce di potenza, tenendo conto del-l’effetto scala;e) 1-septies, comma 2, del medesimo decreto-legge n. 105del 2010;f) per gli oneri e le garanzie a favore di Regioni o di entilocali, prevedere principi minimi generali che restano va-lidi fino all’emanazione di un’apposita normativa regio-nale;g) definire i casi in cui l’acquisizione del nulla osta mine-rario, previsto dall’articolo 120 del testo unico delle dispo-sizioni di legge sulle acque e impianti elettrici, di cui al re-gio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, può essere sostitui-to da dichiarazione del progettista circa l’insussistenza diinterferenze con le attività minerarie, prevedendo la pub-blicazione delle informazioni necessarie a tal fine da par-te dalla competente autorità di vigilanza mineraria edeventualmente coinvolgendo le Regioni interessate;h) definire, con riferimento all’obbligo di rimessa inpristino del sito di cui all’articolo 12 del decreto legis-lativo 29 dicembre 2003, n. 387 le modalità e le garan-zie da rispettare per assicurare il corretto smaltimentodei componenti dell’impianto.

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18 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 2/2011

PROCEDURA ABILITATIVAFerma restando l’autorizzazione unica, che è il regime

amministrativo di riferimento per gli impianti di maggio-re potenza, viene introdotta una procedura semplificataper gli impianti alimentati da energia rinnovabile.Art. 6 - Procedura abilitativa semplificata e comunica-zione per gli impianti alimentati da energia rinnovabile1. Ferme restando le disposizioni tributarie in materia diaccisa sull’energia elettrica, per l’attività di costruzioneed esercizio degli impianti alimentati da fonti rinnovabilidi cui ai paragrafi 11 e 12 delle linee guida, adottate aisensi dell’articolo 12, comma 10 del decreto legislativo29 dicembre 2003, n. 387, si applica la procedura abili-tativa semplificata di cui ai commi seguenti.2. Il proprietario dell’immobile o chi abbia la disponibi-lità sugli immobili interessati dall’impianto e dalle opereconnesse presenta al Comune, mediante mezzo cartaceoo in via telematica, almeno trenta giorni prima dell’effet-tivo inizio dei lavori, una dichiarazione accompagnata dauna dettagliata relazione a firma di un progettista abili-tato e dagli opportuni elaborati progettuali, che attesti lacompatibilità del progetto con gli strumenti urbanisticiapprovati e i regolamenti edilizi vigenti e la non contra-rietà agli strumenti urbanistici adottati, nonché il rispet-to delle norme di sicurezza e di quelle igienico-sanitarie.Alla dichiarazione sono allegati gli elaborati tecnici perla connessione redatti dal gestore della rete. Nel caso incui siano richiesti atti di assenso nelle materie di cui alcomma 4 dell’articolo 20 della legge 7 agosto 1990, n.241, e tali atti non siano allegati alla dichiarazione, de-vono essere allegati gli elaborati tecnici richiesti dallenorme di settore e si applica il comma 5.3. Per la procedura abilitativa semplificata si applica, pre-via deliberazione del Comune e fino alla data di entrata invigore dei provvedimenti regionali di cui al comma 9, quan-to previsto dal comma 10, lettera c), e dal comma 11 dell’ar-ticolo 10 del decreto-legge 18 gennaio 1993, n. 8, converti-to, con modificazioni, dalla legge 19 marzo 1993, n. 68.4. Il Comune, ove entro il termine indicato al comma 2 siariscontrata l’assenza di una o più delle condizioni stabi-lite al medesimo comma, notifica all’interessato l’ordinemotivato di non effettuare il previsto intervento e, in casodi falsa attestazione del professionista abilitato, informal’autorità giudiziaria e il consiglio dell’ordine di appar-tenenza; è comunque salva la facoltà di ripresentare ladichiarazione, con le modifiche o le integrazioni necessa-rie per renderla conforme alla normativa urbanistica ededilizia. Se il Comune non procede ai sensi del periodoprecedente, decorso il termine di trenta giorni dalla datadi ricezione della dichiarazione di cui comma 2, l’attivi-tà di costruzione deve ritenersi assentita.5. Qualora siano necessari atti di assenso, di cui all’ulti-mo periodo del comma 2, che rientrino nella competenzacomunale e non siano allegati alla dichiarazione, ilComune provvede a renderli tempestivamente e, in ognicaso, entro il termine per la conclusione del relativo pro-cedimento fissato ai sensi dell’articolo 2 della legge 7agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni. Se gli at-ti di assenso non sono resi entro il termine di cui al perio-do precedente, l’interessato può adire i rimedi di tutela dicui all’articolo 117 del decreto legislativo 2 luglio 2010,n. 104. Qualora l’attività di costruzione e di esercizio de-gli impianti di cui al comma 1 sia sottoposta ad atti di as-senso di competenza di amministrazioni diverse da quellacomunale, e tali atti non siano allegati alla dichiarazione,l’amministrazione comunale provvede ad acquisirli d’uffi-cio ovvero convoca, entro venti giorni dalla presentazione

della dichiarazione, una conferenza di servizi ai sensi de-gli articoli 14 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241e successive modificazioni. Il termine di trenta giorni dicui al comma 2 è sospeso fino alla acquisizione degli attidi assenso ovvero fino all’adozione della determinazionemotivata di conclusione del procedimento ai sensi dell’ar-ticolo 14-ter, comma 6-bis, o all’esercizio del potere sosti-tutivo ai sensi dell’articolo 14-quater, comma 3, della me-desima legge 7 agosto 1990, n. 241.6. La realizzazione dell’intervento deve essere completataentro tre anni dal perfezionamento della procedura abilita-tiva semplificata ai sensi dei commi 4 o 5. La realizzazio-ne della parte non ultimata dell’intervento è subordinata anuova dichiarazione. L’interessato è comunque tenuto acomunicare al Comune la data di ultimazione dei lavori.7. La sussistenza del titolo è provata con la copia della di-chiarazione da cui risulta la data di ricevimento della di-chiarazione stessa, l’elenco di quanto presentato a corre-do del progetto, l’attestazione del professionista abilitato,nonché gli atti di assenso eventualmente necessari.8. Ultimato l’intervento, il progettista o un tecnico abili-tato rilascia un certificato di collaudo finale, che deve es-sere trasmesso al Comune, con il quale si attesta la con-formità dell’opera al progetto presentato con la dichiara-zione, nonché ricevuta dell’avvenuta presentazione dellavariazione catastale conseguente alle opere realizzate ov-vero dichiarazione che le stesse non hanno comportatomodificazioni del classamento catastale.9. Le Regioni e le Province autonome possono estenderela soglia di applicazione della procedura di cui al comma1 agli impianti di potenza nominale fino ad 1 MW elettri-co, definendo altresì i casi in cui, essendo previste auto-rizzazioni ambientali o paesaggistiche di competenza diamministrazioni diverse dal Comune, la realizzazione el’esercizio dell’impianto e delle opere connesse sono as-soggettate all’autorizzazione unica di cui all’articolo 5.Le Regioni e le Province autonome stabiliscono altresì lemodalità e gli strumenti con i quali i Comuni trasmettonoalle stesse Regioni e Province autonome le informazionisui titoli abilitativi rilasciati, anche per le finalità di cuiall’articolo 16, comma 2. Con le medesime modalità dicui al presente comma, le Regioni e le Province autono-me prevedono la corresponsione ai Comuni di oneriistruttori commisurati alla potenza dell’impianto.10. I procedimenti pendenti alla data di entrata in vigoredel presente decreto legislativo sono regolati dalla previ-gente disciplina, ferma restando per il proponente la pos-sibilità di optare per la procedura semplificata di cui alpresente articolo.11. La comunicazione relativa alle attività in edilizia libera,di cui ai paragrafi 11 e 12 delle linee guida adottate ai sensi del-l’articolo 12, comma 10 del decreto legislativo 29 dicembre2003, n. 387 continua ad applicarsi, alle stesse condizioni emodalità, agli impianti ivi previsti. Le Regioni e le Provinceautonome possono estendere il regime della comunicazionedi cui al precedente periodo ai progetti di impianti alimenta-ti da fonti rinnovabili con potenza nominale fino a 50 kW, non-ché agli impianti fotovoltaici di qualsivoglia potenza da rea-lizzare sugli edifici, fatta salva la disciplina in materia di valu-tazione di impatto ambientale e di tutela delle risorse idriche.

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19CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 2/2011

Gli impianti fotovolaici a terra in terreno agricolo han-no avuto nel mese di marzo una regolamentazione in sen-so restrittivo sia in campo regionale che nazionale

Nella finanziaria regionale, approvata il 2 marzo2011, c’è un articolo che riguarda gli impianti alimentatida fonti rinnovabili. È l’articolo n. 4, “Disposizioni tran-sitorie in materia di impianti fotovoltaici a terra e diimpianti di produzione alimentati da biomassa e a bio-gas e bioliquidi e oneri istruttori in attuazione del de-creto del Ministero dello sviluppo economico del 10settembre 2010 “Linee guida per l’autorizzazione de-gli impianti alimentati da fonti rinnovabili”. Tale arti-colo contiene la moratoria fino al 31 dicembre 2011 dellenuove autorizzazioni per impianti fotovoltaici in terrenoagricolo che abbiano picchi di potenza superiori a 200 ki-lowatt e per impianti alimentati a biogas e biomasse.Questo il testo:“1. Nelle more dell’emanazione del decreto del Ministerodello sviluppo economico di cui all’articolo 8 bis del de-creto-legge 30 dicembre 2008, n. 208 “Misure straordi-narie in materia di risorse idriche e di protezione del-l’ambiente” convertito in legge con modificazioni dallalegge 27 febbraio 2009, n. 13, e della approvazione diuno specifico stralcio del Piano energetico regionale dicui all’articolo 2 della legge regionale 27 dicembre 2000,n. 25 “Norme per la pianificazione energetica regionale,l’incentivazione del risparmio energetico e lo sviluppodelle fonti rinnovabili di energia”, relativo alla produzio-ne di energia da fonti rinnovabili, da parte del Consiglioregionale, e comunque non oltre il 31 dicembre 2011, nonpossono essere rilasciate autorizzazioni alla realizzazio-ne ed all’esercizio di impianti fotovoltaici a terra in areaagricola di potenza di picco superiore a 200kWp, di im-pianti di produzione di energia alimentati da biomassa dipotenza elettrica superiore a 500kWe, nonché di quellialimentati a biogas e bioliquidi di potenza elettrica supe-riore a 1.000kWe.2. Sono comunque fatte salve le istanze di autorizzazionedi impianti fotovoltaici presentate alla data di entrata invigore della presente legge.3. La Giunta regionale è altresì autorizzata ad effettuaregli studi e le analisi per la verifica del potenziale di svi-luppo sostenibile della produzione di energia da fonti rin-novabili ai fini del conseguimento degli obiettivi di cui alcomma 1 e dell’individuazione delle aree e dei siti nonidonei all’installazione di impianti alimentati da fontienergetiche rinnovabili di cui al comma 10 dell’articolo12 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387“Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla pro-mozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energeti-che rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità”.4. In applicazione di quanto previsto dal punto 9.1.dell’Allegato “Linee guida per il procedimento di cui al-l’articolo 12 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n.387 per l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio

di impianti di produzione di elettricità da fonti rinnovabi-li nonché linee guida tecniche per gli impianti stessi” deldecreto del Ministero dello sviluppo economico del 10settembre 2010 “Linee guida per l’autorizzazione degliimpianti alimentati da fonti rinnovabili”, la Giunta regio-nale è autorizzata ad applicare oneri istruttori al fine dicoprire le spese istruttorie di cui al paragrafo 14 del pre-detto allegato del decreto ministeriale, inerenti l’avvio elo svolgimento del procedimento unico per gli impiantialimentati da fonti rinnovabili.5. Gli oneri di cui al comma 4 sono a carico del propo-nente e sono rapportati al valore degli interventi in misu-ra pari allo 0,025 per cento dell’investimento.6. Le entrate derivanti dalla riscossione degli oneri istrut-tori di cui al comma 5, quantificate in euro 88.000,00, so-no introitate nell’upb E0039 “Prestazione di servizi” delbilancio di previsione 2011.

L’assessore Massimo Giorgetti ha assicurato il massi-mo impegno della Giunta per tener fede alla scadenza del31 dicembre per l’approvazione del piano stralcio per leenergie rinnovabili.

Nel decreto legislativo sulle fonti rinnovabili (3 mar-zo 2011, n. 28), altre restrizioni vengono dettate in cam-po nazionale. Infatti, dall’entrata in vigore del Decreto,gli impianti fotovoltaici a terra in aree agricole potrannoaccedere agli incentivi a condizione che non superino 1MW di potenza nominale ciascuno, siano collocati a nonmeno di 2 km di distanza l’uno dall’altro se il proprieta-rio del terreno è lo stesso, non occupino più del 10% del-l’appezzamento.Art. 10 - (Requisiti e specifiche tecniche)4. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto, pergli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a ter-ra in aree agricole, l’accesso agli incentivi statali è con-sentito a condizione che, in aggiunta ai requisiti previstidall’allegato 2:a) la potenza nominale di ciascun impianto non sia supe-riore a 1 MW e, nel caso di terreni appartenenti al mede-simo proprietario, gli impianti siano collocati ad una di-stanza non inferiore a 2 chilometri;b) non sia destinato all’installazione degli impianti piùdel 10 per cento della superficie del terreno agricolo nel-la disponibilità del proponente.5. I limiti di cui al comma 4 non si applicano ai terreniabbandonati da almeno cinque anni.6. Il comma 4 non si applica agli impianti solari fotovol-taici con moduli collocati a terra in aree agricole chehanno conseguito il titolo abilitativo entro la data di en-trata in vigore del presente decreto o per i quali sia statapresentata richiesta per il conseguimento del titolo entroil 1° gennaio 2011, a condizione in ogni caso che l’im-pianto entri in esercizio entro un anno dalla data di en-trata in vigore del presente decreto.

SSTTOOPP AAGGLLII IIMMPPIIAANNTTII FFOOTTOOVVOOLLTTAACCII IINN TTEERRRREENNOO AAGGRRIICCOOLLOOSSiiaa llaa ffiinnaannzziiaarriiaa rreeggiioonnaallee ssiiaa iill ddeeccrreettoo lleeggiissllaattiivvoo ssuullllee rriinnnnoovvaabbiillii ppoonnggoonnoo lliimmiittaazziioonnii

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20 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 2/2011

Professioneal femminile

Quote rosa e Casse previdenzialidei liberi professionistiÉ urgente un nuovomodello di previdenzae di welfareprofessionale,e questo non puòprescindere daun maggiorecoinvolgimentodella componentefemminile.Ciò significache deve aumentarela rappresentanzanei contesti decisionali,possibilmente senzal’imposizionedelle quote rosa.

di PPaattrriizziiaa GGoobbaatt,, consigliere del CDA della Cassa Previdenza Consulenti del Lavoro ENPACL

La realtà economica e sociale delledonne scivola giorno per giorno frapiccole conquiste e molti problemi ir-risolti. Il tema della conciliazione ci-clicamente s’intravede nelle paginedella stampa specializzata, permea dibuone pratiche la normativa che si oc-cupa di lavoro, concorsi, bandi di fi-nanziamento. Il contesto del lavorofemminile si arricchisce di contributiimportanti al fine di abbattere il “sof-fitto di cristallo”: l’ Europa si mobilitaper inserire quote obbligatorie di pre-senza femminile nei Cda, il program-ma Italia 2020 e protocolli d’intesa avari livelli sanciscono misure per fa-vorire l’effettiva parità di trattamento.

Purtroppo il gap culturale della pa-rità di condivisione delle responsabi-lità familiari, oltre a quelle lavorati-ve, avrà bisogno di almeno un pas-saggio generazionale per diventareun modello naturalmente applicato e,nel frattempo, la normativa sulle pariopportunità produce strumenti edazioni quasi esclusivamente a soste-gno delle donne per supportarle du-rante quella parte della vita destinataai “tempi di cura”.

E le professioniste? Normalmentenelle professioni intellettuali la discri-minazione non viene avvertita comeun problema. L’accesso alla profes-sione avviene prevalentemente su ba-si paritarie nel momento in cui passaattraverso la valutazione nel merito;le statistiche ci dicono univocamenteche le donne hanno titoli di studioelevati e conseguono i migliori pun-

teggi sia all’università che nei con-corsi. Esaminando lo svolgimento delpercorso di lavoro, però, man manoche gli anni passano il gap aumentasia sotto il profilo del reddito profes-sionale prodotto, che le statistichestimano del 40% inferiore rispetto aquello dei colleghi uomini, che delladiscontinuità della carriera, nel mo-mento in cui si decide di mettere sufamiglia e fare dei figli. Zero prote-zione sociale, scarsissimi servizi perla prima infanzia fanno sì che perconciliare il ruolo professionale ed itempi di cura le professioniste sonocostrette a volte a fare delle scelte,procrastinando il momento della ma-ternità e facendo i salti mortali peradempiere ai due ruoli.

Sono queste alcune delle ragioni cheportano anche ad una minore tutelapensionistica alleggerita, appunto, daredditi sensibilmente inferiori e carrie-re discontinue. Al fenomeno della con-tinua e crescente femminilizzazione ri-levato da numerose categorie profes-sionali si contrappone la scarsa presen-za della componente femminile negliorgani dirigenziali, allineandosi aglistandard rilevabili a livello generale.In campo previdenziale, gli indici ca-dono precipitosamente, come dimo-stra la tabella che segue e che rispec-chia l’attuale composizione per generedei Cda (9.10% femm.) e dei Collegisindacali (36% dato comprensivo del-la componente ministeriale che incre-menta la presenza femminile) delle va-rie casse di previdenza:

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CCaassssaa ddii pprreevviiddeennzzaa CCoommppoossiizziioonnee ddii ggeenneerree ((mmaasscchhii//ffeemmmmiinnee)) ddeeggllii oorrggaannii iissttiittuuzziioonnaallii %%

CNPADCCommercialisti

Consiglio di Amministrazione - 9 componenti - 8 maschi e 1 femmina 11%Giunta esecutiva - 3 componenti - tutti maschi 0%Collegio dei sindaci - 5 elementi - 3 maschi e 2 femmine 40%

CASSA FORENSEConsiglio di Amministrazione - 11 componenti - tutti maschi 0%Giunta esecutiva - 5 componenti di cui 2 supplenti, tutti maschi 0%Collegio dei sindaci - 5 elementi - 4 maschi e 1 femmina 20%

CASSA GEOMETRIConsiglio di Amministrazione - 11 componenti - tutti maschi 0%Giunta esecutiva - 5 componenti - tutti maschi 0%Collegio dei sindaci - 7 elementi - 6 maschi e 1 femmina 14%

CASSA NOTARIATOConsiglio di Amministrazione - 15 componenti - 12 maschi e 3 femmine 20%Comitato esecutivo - 4 componenti - 3 maschi e 1 femmina 25%Collegio dei sindaci - 5 elementi - 1 maschi e 4 femmine 80%

CASSA RAGIONIERIConsiglio di Amministrazione - 11 componenti - 11 maschi e 1 femmina 9%Giunta esecutiva - 5 componenti - tutti maschi 0%Collegio dei sindaci - 5 elementi - 4 maschi e 1 femmina 20%

ENPAB BiologiConsiglio di Amministrazione - 5 componenti - tutti maschi 0%Consiglio di indirizzo generale-10 componenti - 9 maschi e 1 femmina 10%Collegio dei sindaci - 5 elementi - 2 maschi e 3 femmine 60%

ENPAMMedici e odontoiatri

Consiglio di Amministrazione - 23 componenti - 21 maschi e 2 femmine 8,70%Comitato esecutivo - 8 componenti - tutti maschi 0%Collegio dei sindaci - 5 elementi - 3 maschi e 2 femmine 40%

ENPAVMedici e Veterinari

Consiglio di Amministrazione - 11 componenti - 9 maschi e 2 femmine 18%Comitato esecutivo - 5 componenti - 3 maschi e 2 femmine 40%Collegio dei sindaci - 4 elementi - 3 maschi e 1 femmina 25%

EPPIPeriti industriali

Consiglio di Amministrazione - 5 componenti - tutti maschi 0%CIG - 16 componenti - tutti maschi 0%Collegio dei sindaci - 5 elementi - 4 maschi e 1 femmina 20%

INPGIGiornalisti

Consiglio di Amministrazione - 16 componenti -13 maschi e 3 femmine 18,75%Collegio dei sindaci - 7 elementi - 5 maschi e 2 femmine 28,50%

INARCASSAIngegneri e Architetti

Consiglio di Amministrazione - 11 componenti - 9 maschi e 2 femmine 18%Collegio dei sindaci - 5 elementi - 3 maschi e 2 femmine 40%

ENPAFFarmacisti

Consiglio di Amministrazione - 11 componenti -10 maschi e 1 femmina 9%Comitato esecutivo - 5 componenti - tutti maschi 0%Collegio dei sindaci - 4 elementi - 2 maschi e 2 femmine 50%

ENPACLConsulenti del lavoro

Consiglio di Amministrazione - 9 componenti - 7 maschi e 2 femmine 22%Collegio dei sindaci - 3 elementi - 2 maschi e 1 femmina 33%

MMEEDDIIAACCoonnssiigglliioo ddii AAmmmmiinniissttrraazziioonnee -- GGiiuunnttee ee ccoommiittaattii eesseeccuuttiivvii 99,,1100%%CCoolllleeggiioo ddeeii ssiinnddaaccii 3366%%

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22 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 2/2011

Progettare un nuovo modello diwelfare professionale non può pre-scindere da un approfondita cono-scenza della realtà demograficadell’intero sistema. I numeri sonoindispensabili per avviare serie ri-flessioni, studi e ricerche affinchéla previdenza diventi, per i profes-sionisti, non un onere da sopportarema una opportunità da costruiretempo per tempo con la massimaattenzione. Su questo tema ritenia-mo che all’interno dell’Adepp sipossa fare sintesi ed avviare una ri-cerca che disegni un quadro realedella Previdenza privatizzata al finedi pianificare una linea comune diinterventi che, successivamente, sa-rà declinata sulle specificità dei va-ri sistemi categoriali, vista la diso-mogeneità normativa e di contribu-zione delle singole Casse.

La condivisione della parità di trat-tamento per tutti gli iscritti potrebberappresentare il punto di partenza co-mune per l’innovazione del sistema.

La “vision” del nuovo modello do-vrà essere trasversale ed agire su tut-te le leve a disposizione: forme di as-sistenza sanitaria, nuove misure ditutela per la famiglia, convenzionicon strutture di cura, strumenti di in-

tegrazione al reddito nei momenti didifficoltà. Nuove prospettive si po-tranno aprire anche nel settore degliinvestimenti immobiliari privilegian-do la destinazione degli stessi a favo-re della comunità di iscritti.

È ovvio che tale sistema di prote-zione dovrà essere finanziato da nuo-ve risorse derivanti sia da aumenticontributivi che da altri interventiquali, ad esempio, la flessibilità dellamaturazione dei requisiti di accessoal pensionamento in relazione all’e-voluzione del contesto economico-sociale associati a politiche redistri-butive che tengano conto del pattogenerazionale e della solidarietà fragruppi di iscritti.

In tale contesto non è ipotizzabi-le prescindere da un maggiorecoinvolgimento della componentefemminile sul tema della previden-za e del welfare professionale ed inquesto senso auspichiamo unamaggiore sensibilità nei gruppi di-rigenti delle diverse categorie af-finché la rappresentanza aumentinaturalmente nei contesti deci-sionali, contribuendo a sfondare il“soffitto di cristallo” dei vari pa-lazzi anche senza l’imposizionedelle “quote rosa”.

Siamo un gruppo di donne professioniste padovaneche vogliono mettersi a disposizione delle colleghe af-frontando argomenti inerenti le problematiche delladonna professionista e dei giovani iscritti che si appre-stano ad entrare nel mondo della libera professione.

L'incontro mensile si tiene presso la sede del Collegioooggnnii pprriimmoo mmaarrtteeddìì ddeell mmeessee ddaallllee oorree 99 aallllee 1100..3300. Ilgruppo è aperto, senza appuntamento, alle colleghe, aipraticanti e ai neo-iscritti che volessero dare il loro ap-porto costruttivo al servizio del Collegio e aumentarne ilsenso di appartenenza allo stesso. La riunione mensilevuole essere un info-point per la raccolta delle richiestee per risolvere le problematiche specifiche che ci verran-no sottoposte.

Il gruppo attualmente si sta proponendo di affrontarein particolare la tematica della maternità, in quei casi in

cui il rapporto tra lavoro e gravidanza è messo a duraprova dallo stato di salute che costringe le professioni-ste a periodi di riposo prolungato pre-parto o di assenzadal lavoro per stare vicine al neonato. Da un sondaggioè risultato che spesso si è costrette a scegliere tra la li-bera professione e il lavoro dipendente che dia più ga-ranzie economiche. L'aiuto potrebbe venire da una poliz-za salute adattata alle nostre specifiche esigenze chepossa coprire tali periodi di astensione dal lavoro e chepossa essere di sostegno dal punto di vista sanitario.

Un'altra iniziativa sarà quella di affiancare i Colleghiresponsabili dei praticanti negli incontri per conoscere iragazzi ed essere di sostegno quando dovranno affac-ciarsi al mondo della libera professione.

LLee ccoonnssiigglliieerreeGGiioovvaannnnaa BBaallddiinn ee EElleennaa TTrreessoollddii

CCOOMMMMIISSSSIIOONNEE NNEEOO IISSCCRRIITTTTII EE DDOONNNNEE GGEEOOMMEETTRRAAQuadriennio 2010-2014

Partire dalla parità di trattamento

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23CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 2/2011

CCoonnttrriibbuuttii pprreevviiddeennzziiaallii iinnsseerriittii nneellll’’UUnniiccooA partire da quest’anno, grazie alla convenzione tra la

Cassa Geometri e l’Agenzia delle Entrate, sarà possibile de-terminare i contributi alla cassa all’interno del ModelloUnico, adempiendo così agli obblighi previdenziali con ilsolo adempimento fiscale. Non sarà più necessario fareuna seconda dichiarazione attraverso il Modello 17, maogni professionista potrà compilare la nuova sezione pergli iscritti alla Cassa inserita nel quadro RR, dedicato aicontribuenti previdenziali, del Modello Unico 2011.

Questa innovazione non solo consentirà uno snellimen-to dei tempi e una riduzione del rischio di errori, ma ap-porterà tre importanti vantaggi per gli iscritti.

Il primo riguarda la compensazione debiti-crediti che,già utilizzata per i pagamenti con il Modello F24, si esten-derà anche ai debiti contributivi verso la cassa, che po-tranno essere compensati con eventuali crediti verso glialtri enti impositori (Iva, Irpef).

Il secondo prevede la rateizzazione dei pagamenti pos-sibile fino a un massimo di sei rate rispetto alle due previ-

ste con il Modello 17, acquisendo così le stesse modalità escadenze di quelli fiscali.

Il terzo vantaggio è rappresentato dalla riduzione al 4per cento del tasso annuo di interesse per le rate rispettoal precedente 6 per cento.

CCoommee rreeccuuppeerraarree llaa ppaasssswwoorrddDal 16 febbraio scorso è stato attivato il servizio on-li-

ne per il recupero della password sul portale della Cassa.Tutti gli iscritti possono ora richiederla, nel caso non la ri-cordassero, cliccando sul link “Recupera password”, posi-zionato sotto la sezione di accesso all’area riservata. Unavolta entrati nell’area di recupero, sarà sufficiente inserireil numero di matricola e l’indirizzo di posta elettronicacertificata (PEC) presente nella propria anagrafica.

Dopo ciò, la password sarà immediatamente inviata al-l’indirizzo PEC. Se non si dispone della PEC (peraltro obbli-gatoria), si può richiedere la password contattando il nu-mero verde 800 65 58 73 e comunicando all’operatore ilproprio numero di matricola e il proprio codice fiscale.

NNoottiizziiee ddaallllaa CCaassssaa GGeeoommeettrriia cura di CChhiiaarraa CCaattttaannii delegata Cassa del Collegio di Padova

RRiillaasscciioo ddii ccooppiiee iinnffoorrmmaattiicchhee ddeeggllii eellaabboorraattiiCome comportatarsi di fronte alla richiesta del cliente di

ottenere copia informatica degli elaborati di cui si compo-ne la prestazione commessa? Il Consiglio Nazionale ha in-viato ai collegi il seguente promemoria:

“Non esiste una regola ad hoc ma la questione è defini-bile semplicemente facendo riferimento ai principi conte-nuti nella legislazione vigente. Infatti l’art. 13 della leggen. 144 del 2 marzo 1949 “Tariffa professionale dei geome-tri”, disciplinando i diritti del committente, sancisce cheallo stesso “spetta salvo particolari pattuizioni, una solacopia di tutti gli elaborati di cui si compone l’operazionecommessa”, mentre il geometra “è tenuto a fornirgli tutti idati, le notizie e gli atti necessari perché gli sia possibile divalersi pienamente dell’opera commessa, e non avrà dirit-to a ulteriori compensi per tali notizie, dati e atti, se essipossono implicitamente ritenersi compresi nei compensiesposti nella specifica”.

Quindi, con il pagamento della specifica, il committenteacquista esclusivamente il diritto a realizzare quella speci-fica opera, avvalendosi dei progetti e dei permessi ad essicorrelativi. Gli elaborati originali dei disegni, delle relazio-ni, dei calcoli e di quanto altro, rappresentando l’operad’ingegno del geometra, non possono essere liberamenteriproposti con adattamenti in nuovi contesti, ma i diritti diuso restano sempre riservati allo stesso professionista.

Quanto sopra trova fondamento nell’art. 2575 c.c. econferma nell’art. 7, legge n. 144 del 2 marzo 1949, chedispone esplicitamente: “[...] Qualora un elaborato vengausato anche per altre applicazioni, oltre quella per cui fu

commesso, o ne venga dal committente ripetuto l’uso, algeometra spetta, per ogni nuova applicazione, un com-penso non inferiore al 25% e non superiore al 50% dellecompetenze stabilite dalla tariffa in ragione inversa delnumero delle applicazioni, oltre alle intere competenze perle nuove prestazioni da esse dipendenti (rilievi, traccia-menti, contratto, direzione dei lavori, liquidazione, ecc.)”.

Alla luce delle disposizioni di cui sopra, può affermarsiche il committente ha diritto di ricevere una copia confor-me cartacea o su supporto elettronico (protetta in mododa non consentire la possibilità di modifica) degli elabora-ti che compongono gli atti oggetto della prestazione. Talielaborati, in quanto tali, non sono utilizzabili (tantomenomodificabili) senza il consenso o l’autorizzazione del pro-fessionista/autore, poiché soltanto allo stesso spetta la fa-coltà di apportarvi eventuali variazioni.

D’altro lato, la consegna di copia non protetta in formatoelettronica comporta naturalmente il consenso all’uso e l’im-plicita oggettiva accettazione della possibilità di modifica. [...]Ai fini della congrua ed equa determinazione degli onorari dacorrispondere al professionista per il rilascio di tale tipo dicopia, è necessario tenere conto che gli stessi devono essereconcordati e definiti caso per caso (art 7, L. 144/49) in rap-porto al valore delle attività tecniche svolte (triangolazioni,rilievo metrico con o senza preesistenza di grafici, disegno edelaborazione grafica, dimensionamenti, caratterizzazione ar-chitettonica, rilievo fotografico, restituzione prospettica, ri-produzione di foto e mappe, ecc.), all’originalità dell’opera diingegno e di progetto, all’importanza della stessa, al livello dicreatività o soluzione originale di problemi tecnici”.

NNoottiizziiee ddaall CCoonnssiigglliioo NNaazziioonnaallee

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24 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 2/2011

Formazioneprofessionale

Personal card: una tesseraprofessionale multifunzioneAttesta l’iscrizioneall’Albo, la presenzaagli eventi formativie registra i creditiÉ in distribuzionepresso la Fondazioneal costo di venti europiù Iva.

È in distribuzione da parte dellaFondazione Geometri del Gattamela-ta, presso la sede di via Fornace Mo-randi (la stessa del Collegio), la “per-sonal card”, tessera che viene rilascia-ta ai geometri iscritti all’Albo. È unatessera professionale che, accompa-gnata da un documento di identità, havalore di documento di riconoscimen-to che attesta l’iscrizione all’Albo e hainserito un microchip che consente, surichiesta, la registrazione dei creditiformativi. È infatti già in uso la regi-strazione della partecipazione aglieventi formativi mediante la semplicee veloce lettura del codice a barre pre-sente sulla tessera. Si evitano così lelunghe code per apporre la firma suiregistri. L’attribuzione dei crediti av-viene successivamente. Attualmente ilConsiglio Nazionale sta regolarizzan-do l’attribuzione dei crediti formativifino al 31 dicembre 2010.

I geometri possono controllare quan-ti crediti hanno accumulato fino a que-sta data entrando nel sito del Consiglionazionale (www.cng.it). Cliccando suFormazione, saranno trasferiti sul sito

della Fondazione / Gestione crediti for-mativi. Qui le procedure si diversifica-no. Se si tratta del primo accesso, de-vono inserire nel “nome utente” il pro-prio codice fiscale tutto minuscolo enella password lo stesso codice fiscaletutto maiuscolo. Di qui seguire la pro-cedura, che comprende l’obbligo dicambiare la password.

Per gli accessi successivi nel nomeutente bisognerà inserire il codice fi-scale con caratteri minuscoli e la pas-sword scelta e memorizzata. Se si èdimenticata tale password, è necessa-rio rivolgersi al Collegio (anche pertelefono), chiedere di Morena, la qua-le provvederà al reset. Solo dopo taleintervento, sarà possibile ripartire conla procedura del primo accesso.

Rammentiamo che la personal cardè in distribuzione al Collegio, tutti igiorni, al costo di venti euro più Iva ela Fondazione invierà successiva-mente la fattura.

Per quanto riguarda i crediti forma-tivi da acquisire da ciascun iscrittoall’Albo si richiama la tabella riporta-ta a pag. 16 di Pitagora n. 2/2010.

EESSAAMMII DDII AABBIILLIITTAAZZIIOONNEE SSEESSSSIIOONNEE 22001111Sulla Gazzetta Ufficiale n. 17 -4^ Serie Speciale del 1 marzo è stato pub-

blicato il Bando per la presentazione delle domande di ammissione all'esamedi abilitazione alla professione di geometra - sessione 2011, il cui termine èscaduto il 31 di marzo.

Si invitano i colleghi, con almeno 10 anni di iscrizione all'Albo e che sonodisponibili a svolgere l'attività di Commissario d'esame, ad inviare la propriacandidatura per la formazione dell'elenco che prossimamente, il Collegio,dovrà inviare al Ministero della Pubblica Istruzione.

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25CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 2/2011

Il programma formativo 2011 del Collegio

Per quanto riguarda l’aggiorna-mento obbligatorio in materia di sicu-rezza sul lavoro, il Consiglio Na-zionale ricorda "l’obbligo di aggior-namento a cadenza quinquennale del-la durata complessiva di 40 ore, da ef-fettuare anche per mezzo di diversimoduli nell’arco del quinquennio.L’aggiornamento può essere svoltoanche attraverso la partecipazione aconvegni e seminari con un numeromassimo di 100 partecipanti. Per co-loro che hanno conseguito l’attestatoprima dell’entrata in vigore del decre-

to 106/2009 (3 agosto 2009), l’obbli-go di aggiornamento decorre dalla da-ta di entrata in vigore del medesimodecreto. Il modulo di otto ore è giàpubblicato e disponibile sul sitoFondazione Geometri Italiani con co-dice 2011E0110001. Sul modulopubblicato è evidenziato che "i corsidi 40 ore sono sconsigliati da diverseinterpretazioni di istituzioni nazionalie i moduli dovranno essere di 8 ore edargomenti a scelta del Collegio". Èpossibile la gestione dei vari modulinel corso del 2011.

Aggiornamento obbligatorio sulla sicurezza

MMeeddiiaattoorree ccoonncciilliiaattoorree pprrooffeessssiioonniissttaa:: uunn ccaammppoo ppeerr ii ggeeoommeettrriiIl corso sulla mediazione civile riguarda un argomento

di grande attualità. A partire dal 21 marzo scorso, è diven-tato obbligatorio il tentativo di trovare un accordo ami-chevole tra le parti coinvolte in una lite civile o commer-ciale. Solo dopo che tale tentativo sia fallito, è possibileintraprendere la via giudiziaria. L'articolo 5, comma 1, delDlgs 28/2010 elenca i casi per cui la procedura si fa obbli-gatoria: diritti reali, divisione, successioni ereditarie, pattidi famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risar-cimento danni derivanti da responsabilità medica o dastampa o altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi,contratti bancari, contratti finanziari. Dal 20 marzo 2012la mediazione diventa obbligatoria anche per le contro-versie in materia di: condominio, risarcimento del dannoderivante da circolazione di veicoli e natanti.

Per i geometri si apre una nuova prospettiva professio-nale, dato che essi hanno in genere consuetudine conproblematiche inerenti il settore immobiliare. Per diventa-re mediatore conciliatore professionista occorre essereiscritti a un ordine o collegio professionale, e avere parte-

cipato a un apposito corso di formazione, come prescriveil decreto del ministero della Giustizia 180/2010. È esclusoqualsiasi riconoscimento automatico della qualifica dimediatore, prevedendo che sia attribuita solo a chi è inpossesso di una adeguata formazione. Il percorso forma-tivo prevede la partecipazione a un corso di base o a unsuccessivo modulo di aggiornamento, almeno biennale.Tanto il corso di formazione quanto l'aggiornamento de-vono essere organizzati da enti accreditati dal ministerodella Giustizia e iscritti nell'apposito elenco.

La normativa stabilisce per il percorso formativo di ba-se una durata complessiva di almeno 50 ore (articolate inlezioni teoriche e in corsi pratici), oltre a 4 ore di valuta-zione conclusiva degli aspiranti mediatori, allo scopo diappurare sia le conoscenze teoriche sia le capacità prati-che acquisite durante la formazione. Il superamento dellavalutazione costituisce la condizione necessaria per poterrichiedere l'accreditamento presso un organismo di me-diazione. Il procedimento di mediazione è descritto sul si-to del ministero della Giustizia (www.giustizia.it).

Il 18 marzo si sono tenuti due semi-nari di 4 ore: uno sulle successioni euno sulla pianificazione sostenibile.Nell’immediato futuro c’è un aggior-namento sulla certificazione energeti-ca e uno in materia di acustica, tenutida Dimitri Polato (autore di un artico-lo in questo numero di Pitagora), unseminario tecnico sul risanamento del-le murature da umidità di risalita e unosul clima naturale per la casa, uno suIva e imposte in edilizia, uno su nano-tecnologie e nuovi materiali.

Saranno invece di lunga durata uncorso di estimo e valutazioni immo-biliari basato sugli standard interna-

zionali (ore 40) e uno sulla me-diazione civile (54 ore).

Alcuni di questi sono gratuiti, altria pagamento. A questo proposito, laconferma all’adesione deve essereconsiderata un impegno vincolante al-la partecipazione. L’eventuale assenzache non sia preventivamente segnala-ta comporterà l’adozione di un prov-vedimento disciplinare, oltre alla per-dita dell’eventuale contributo pagato.

In questa fase il Collegio intendefavorire l’aggiornamento professio-nale degli iscritti all’Albo da meno di5 anni, consentendo la partecipazionegratuita agli eventi formativi.

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26 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 2/2011

Giusto per tornare sul tema del nuovo obbligo che inte-resserà tutti i contribuenti IVA, siano essi ditte, professio-nisti individuali, studi associati e società, è doveroso se-gnalare che non dovrebbero essere interessati a questonuovo adempimento i soggetti "minimi", regime introdot-to dalla legge Finanziaria 2008, trattandosi di soggetti chehanno sì una partita IVA ma non effettuano operazioni ri-levanti ai fini dell'imposta IVA.

Dovrebbero essere invece interessati i soggetti che han-no avviato nuove iniziative produttive di cui all'art.13 leg-ge 388/2000, in quanto tali contribuenti sono soggettipassivi IVA e effettuano operazioni che sono rilevanti ai fi-ni di tale imposta.

In ambedue i casi citati, esistono margini di incertezza esi attende un chiarimento da parte dell'Agenzia delleEntrate.

Con l'occasione si premettono le operazioni che per di-sposizioni normative sono escluse dalla segnalazione:- importazioni;- esportazioni di cui all'art.8 C.1, lettere a) e b) del D.P.R.2610/1972 n. 633 (legge IVA);- cessioni di beni e le prestazioni effettuate o ricevute, re-gistrate o soggette a registrazione, nei confronti di opera-tori economici aventi sede, residenza o domicilio in Paesicosiddetti black list di cui al decreto 4/5/1999 e al decre-to 21/11/2001;- operazioni che hanno costituito oggetto di comunica-zione all'Anagrafe tributaria, di cui all'art. 7 D.P.R.29/9/1973 n. 605.

In merito e nell'occasione di Telefisco 2011 dello scorsofebbraio è stato chiarito che sono escluse dal nuovo obbli-go le operazioni immobiliari, in quanto l'Agenzia ha già lasegnalazione a seguito della registrazioni dei relativi atti,mentre saranno soggette alla comunicazione le operazio-ni riguardanti la cessione di autoveicoli, motoveicoli e na-tanti, in quanti tali operazioni non sono monitorate dal-l'anagrafe tributaria.

L'Agenzia ha anche chiarito che devono essere oggettodi comunicazione anche le operazioni intracomunitariesoggette a dichiarazione modello Intrastat, in quanto ladichiarazione stessa non contiene gli elementi richiestidall'art.21 del DL n. 78/2010.

Si rammenta che il primo obbligo di dichiarazione è fis-sato per il prossimo 31 ottobre 2011 e riguarda le operazio-ni effettuate nell'anno 2010, che tra l'altro, rispetto alla di-chiarazione per il corrente anno 2011 e a quelle a seguire,sono previste delle semplificazioni che si riassumono:- l'importo limite di ogni singola operazione è di euro25.000 e non euro 3.000;- la dichiarazione dovrà contenere le sole operazioni sog-gette all'obbligo di fatturazione;

A partire dalla dichiarazione per l'anno 2011 e quindi aregime, il termine per l'invio telematico è previsto nel me-se di aprile dell'anno successivo all'anno di riferimento equindi per l'anno 2011 sarà il 30 aprile 2012.

A questo punto quali saranno i dati che dovranno esse-re indicati nella dichiarazione?

Andrà comunicato l'anno di riferimento, la partita IVA oin mancanza, il codice fiscale del cedente, prestatore, ces-sionario o committente, per i soggetti non residenti nelterritorio dello Stato, privi di codice fiscale, i dati previstidall'art. 4 1° comma del D.P.R. 29.9.1973 n. 605 e cioè perle persone fisiche, il cognome e nome, il luogo e la data dinascita, il sesso e il domicilio fiscale e per i soggetti diver-si dalle persone fisiche, la denominazione, la ragione so-ciale o la ditta, il domicilio fiscale e per le società, associa-zioni o le altre organizzazioni senza personalità giuridica,devono essere inoltre indicati i dati di almeno una dellepersone fisiche che ne hanno la rappresentanza, nonchépoi i corrispettivi dovuti dal cessionario o committente,secondo le condizioni contrattuali, e l'importo dell'impo-sta sul valore aggiunto o la specificazione che trattasi ioperazioni non imponibili o esenti e per quanto riguardale operazioni rilevanti al fini dell'imposta IVA per le qualinon ricorre l'obbligo della fattura, i corrispettivi compren-sivi dell'imposta IVA. Per quest'ultime operazioni il com-mittente è tenuto a fornire i propri dati e cioè la partitaIVA o in mancanza il codice fiscale.

Problemi particolari sotto l'aspetto pratico potrebberosorgere in merito alla fornitura di prestazioni, anche pro-fessionali, in capo ad un medesimo soggetto. L'Agenziadelle Entrate rispondendo ai vari quesiti di Telefisco hachiarito che per i contratti da cui derivano corrispettiviperiodici, anche se fatti verbalmente, il limite dei 3.000euro (25.000 euro per l'anno 2010) va riferito alla somma-toria delle singole operazioni. In tal caso, e qualora il con-tratto o il mandato sia stato fatto verbalmente e non informa scritta, molte sono le perplessità da cui deriva la ve-rifica se la prestazione è singola e cioè fine a se stessa ocontinuativa e quindi facente parte di una sommatoria. Inquesto potrebbe essere di aiuto l'art. 1559 del Codice civi-le che parla del contratto di somministrazione, dove rias-sumendo, una parte si obbliga verso un corrispettivo di unprezzo ad eseguire ad un'altra parte prestazioni periodichee continuative.

Siamo fiduciosi che visti i dubbi che sorgeranno nel mo-mento della predisposizione degli elenchi da inserire nelladichiarazione ed indicativamente nel mese di ottobreprossimo, l'Agenzia delle Entrate cercherà di chiarire que-sti aspetti che rischiano di creare delle problematiche conrelative conflittualità e rischi di sanzioni e liti con gli or-gani accertatori.

OOPPEERRAAZZIIOONNII IIVVAA OOLLTTRREE 33MMIILLAA EEUURROO OO SSPPEESSOOMMEETTRROOoovvvveerroo llaa ccoommuunniiccaazziioonnee pprreevviissttaa ddaallll''aarrtt.. 2211 ddeell ddeeccrreettoo--lleeggggee 3311 mmaaggggiioo 22001100,, nn.. 7788..

di GGiiaannccaarrlloo NNoovveennttaa,, ragioniere commercialista e revisore contabile

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28 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 2/2011

Manuela Polito Este, tel. 349 [email protected] 2006. Nel 2010 ho superato l’e-same per l’abilitazione professionale. Inquesti anni ho acquisito esperienze nelcampo della progettazione, redazione dipratiche edilizie di vario genere, perizie distima, rilievi e riproduzioni grafiche. Cercooccupazione come dipendente/disegnatricein un qualsiasi studio nelle zone limitrofead Este. Disponibilità anche per un part-ti-me.Roberta Bonato Campodarsego, tel [email protected] 2010. 33 anni, sono interessata aprestare tirocinio presso uno studio.Enrico Ferro via Chiusure 19, Bosco di Rubanotel. 346/[email protected] 2008. Cerco periodo di prati-cantato per conseguire l’abilitazione.Stefano BertoTribano - tel. 3487266577

[email protected] 1992. Geometra con 15 anni diesperienza lavorativa nel settore della pro-gettazione, redazione di computi metriciestimativi, contabilità lavori, rilievi incantiere. (Abilitazione Libera Professioneconseguita nel 1995). Offro collaborazio-ne a studi professionali per redazione ela-borati grafici 2D e 3D (Autocad), redazio-ne computi metrici estimativi (PrimusACCA Software - Excel).Arianna TommasiPiove di Sacco - tel. [email protected] 2006. Giovane geometra conabilitazione alla professione ed esperien-ze in progettazione, disegno 2D/3D e pre-parazione della documentazione necessa-ria per inizio lavori, permessi di costruirecerca lavoro anche part time a Padova edintorni.Gigi Lazzarettovia Fiume 11, Maserà di [email protected] 1996 Esperienze c/o ufficio tec-nico edilizia privata a Piove di Sacco eNoventa Padovana. Esperienza c/o studio

di progettazione effettuando rilievi, prati-che edilizie (PdiC, D.I.A., rapporti conEnti, pratiche Asl, VVF, computistica, ri-chieste agibilità ecc.), sopralluoghi incantiere. Ultima esperienza c/o pressoazienda di progettazione e realizzazionechiavi in mano di Sale operatorie ed am-bienti specialistici sanitari con progetta-zione d’arredo specialistico. CorsoCoordinatore Sicurezza nei cantieri tem-poranei e mobili, Corso Rappresentantedei Lavoratori per la sicurezza Collabora-zione per redazione pratiche edilizie, pro-gettazione CAD 2D e 3D, redazione com-puti metrici e verifiche contabilità (Softwa-re Acca) Piani SicurezzaNicola LoroAbano Terme, tel. [email protected] 1990. Dal 1990 al 2010 pressoimpresa di costruzioni edili con compitidi direzione lavori, gestione clienti e ap-palti, responsabile sicurezza, preventivi eaddetto alle vendite di immobili. Dal2010 geometra libero professionista.Offresi collaborazione qualificata a im-prese e/o studi tecnici per DD.LL., conta-

CCEERRCCOO LLAAVVOORROO CCEERRCCOO LLAAVVOORROO CCEERRCCOO LLAAVVOORROO CCEERRCCOO LLAAVVOORROO CCEERRCCOO LLAAVVOORROO CCEERRCCOO LLAAVVOORROO

OOFFFFRROO LLAAVVOORROO OOFFFFRROO LLAAVVOORROO OOFFFFRROO LLAAVVOORROO OOFFFFRROO LLAAVVOORROO OOFFFFRROO LLAAVVOORROO OOFFFFRROO LLAAVVOORROO

La bacheca di marzo

Studio Geometra Giaconvia Coluccio Salutati 6, Padovatel. 049/[email protected] tirocinante da inserire all’internodell’organico dello studio. Pregasi inviareCV all’indirizzo [email protected].

Geom. Giuseppe Orlandovia A. Angelieri 4/1, Codevigotel. [email protected] tirocinante per essere inserito or-ganico di progettazione dello studio, pre-visto affiancamento a geometri dipenden-ti dello studio; IDEALE conoscenza AR-CHICAD. Si valutano anche disegnatorie/o arredatori..

Norma S.r.l. via Stefano Canzio 16, Padova tel. [email protected] collaboratore da inserire mediantestage per la ricerca di documenti presso gliuffici tecnici di alcuni comuni del padovano.

AR.C. Systemvia Volta, 19/3, Albignasego tel.049/8809073, ore [email protected] richiede Geometra per rilievi, progetta-zione e iter autorizzativi.

Ing. Luigi Lagolargo Parolini 108, Bassano del Grappa tel.329/[email protected] geometra tirocinante zona lavoroquartiere Arcella.

Geom Marco Schiavon c/o Studio 3via Monte Rosa 1/3, Roncaglia di PonteSan Nicolò[email protected] praticante serio/a e motivato/a dainserire nel nostro studio. È richiesta buonavolontà e la conoscenza nonché l’uso di pro-grammi Autocad 2D, Office ed Excel. Lostudio si occupa di progettazione civile, dire-zione lavori, sicurezza cantieri, catasto, con-dominio, pratiche edilizie in genere. Inviarerichiesta via e-mail per appuntamento.

Studio Architettura Visentinvia Vigonovese 417, Padovatel. 0498792176, [email protected] una figura esclusivamente tecnicatirocinante o praticante (nessuna retribu-zione), anche senza esperienza, ma conbuona conoscenza del computer e in par-ticolare dei programmi Microsoft e Auto-cad; si richiede serietà e voglia di impara-re. Contattare solo se si risponde ai requi-siti richiesti e realmente interessati.

Studio Endrizzi via Germania 7/12, Vigonza tel. 049/[email protected] geometra con esperienza, in gradodi seguire le pratiche amministrative e irapporti con le amministrazioni comunali.Richiesto uso del computer di base. La fi-gura ideale è un ex impiegato comunale,che conosce l’iter burocratico dei progetti.Requisiti: buona capacità di dialogo conenti e amministrazione, dinamicità e di-sponibilità a spostamenti, ordine, puntuali-tà e precisione nel seguire le pratiche.

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29CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 2/2011

InformazioniTToorrnnaa ll’’oobbbblliiggoo ddeell cceerrttiiffiiccaattoo eenneerrggeettiiccoo nneeggllii aattttii ddii ccoommpprraavveennddiittaa

Ritorna l’obbligo del certificato e-nergetico negli atti di compravenditadegli immobili. Il decreto legislativo“rinnovabili”, attuativo della Diretti-va 2009/28/CE, introduce due nuovicommi, il 2-ter e il 2-quater all’art. 6del D.Lgs. 192/2005. Il comma 2-quater dispone che a decorrere dal 1°gennaio 2012 gli annunci commer-ciali di vendita di edifici o singole u-nità immobiliari riportino l’indice diprestazione energetica contenuto nel-l’ACE. Il nuovo comma 2-ter preve-de invece l’inserimento, nei contrattidi compravendita o di locazione disingole unità immobiliari di “apposi-ta clausola con la quale l’acquirente oil conduttore danno atto di aver rice-vuto le informazioni e la documenta-zione in ordine alla certificazioneenergetica degli edifici”. Per i con-tratti di locazione la disposizione siapplica solo se gli edifici o i singolienti immobiliari sono già dotati diACE (trattasi di immobili oggetto direcente costruzione o compravenditao di interventi per i quali si è usufrui-to delle detrazioni fiscali del 55%).

Dare atto di aver ricevuto “le infor-mazioni e la documentazione ineren-te la certificazione energetica” equi-vale all’obbligo di preventiva dota-zione e consegna dell’ACE. Non so-no però previste sanzioni in caso dimancata osservanza di tale disposi-zione, né è esplicitamente citata lanullità dell’atto.

Il Consiglio nazionale del Notaria-to su questo punto ha emesso una no-ta con le prime indicazioni operativesul tema. “Classe G” e autocertificazione delproprietario. Per gli edifici ad altoconsumo energetico, nelle Regioni incui manca la relativa disciplina, si fariferimento all’art. 9 dell’allegato“A” al D.M. 26 giugno 2009 che co-sì dispone: “Per gli edifici di superfi-cie utile inferiore o uguale a 1000 m2

[...] mantenendo la garanzia di unacorretta informazione dell’acquiren-

te, il proprietario dell’edificio, con-sapevole della scadente qualità ener-getica dell’immobile, può sceglieredi ottemperare agli obblighi di leggeattraverso una sua dichiarazione incui afferma che: l’edificio è di classeenergetica G; i costi per la gestioneenergetica dell’edificio sono moltoalti. Entro quindici giorni dalla datadel rilascio di detta dichiarazione, ilproprietario ne trasmette copia allaRegione o Provincia autonoma com-petente per territorio”. il Notariatoprecisa che “l’Autodichiarazione delproprietario continua ad essere in vi-gore, completando il quadro normati-vo. Ciò consente che la certificazioneenergetica possa essere sostituita dal-l’Autodichiarazione, contenuta nel-l’atto notarile o in documento separa-to”. E aggiunge “ciò garantisce, co-munque, come la stessa norma con-ferma una corretta informazione al-l’acquirente”.

Il Notariato però precisa che le par-ti non possono convenire di dispensa-re il venditore: “la norma, ovviamen-te non consente più deroghe consen-suali alla consegna della documenta-zione”.Chi certifica nelle regioni prive dinormativa d’attuazione?Il Consiglio nazionale del Notariatoribadisce che, in attesa dei decreti at-tuativi previsti dall’art. 4 del d.lgs.192/2005, trova applicazione il d.lgs.115/2008, che nel suo art. 18 comma6 rinvia all’allegato 3, nel quale si de-finisce “tecnico abilitato un tecnicooperante sia in veste di dipendente dienti ed organismi pubblici o di socie-tà di servizi pubbliche o private(comprese le società di ingegneria)che di professionista libero od asso-ciato, iscritto ai relativi ordini e colle-gi professionali, ed abilitato all’eser-cizio della professione relativa allaprogettazione di edifici ed impianti,asserviti agli edifici stessi, nell’ambi-to delle competenze ad esso attribui-te dalla legislazione vigente.

Come si disciplina, nel testo del con-tratto, l’attuazione della norma?Il consiglio è che, pur essendo for-malmente sufficiente la pura e sem-plice (formale) riproduzione delle pa-role usate dal legislatore, la miglioree più corretta interpretazione dellanormativa (in senso sostanziale) sug-gerisce di inserire nella clausola spe-cifici riferimenti alla documentazio-ne consegnata (numeri di identifica-zione, data, autore dell’ACE; riferi-menti ricognitivi dell’autodichiara-zione, se trasmessa all’acquirente inun momento anteriore al rogito).Mancato inserimento clausola. IlNotariato è prudente: sembra propen-dere per l’interpretazione che l’attoprivo della clausola non è nullo, tut-tavia si riserva di dare disposizionipiù precise in seguito.

PPrriimmaa ccaassaa ppeerr eerreeddiiIn caso di falsa dichiarazione deca-

de dal beneficio fiscale per la primacasa non solo il dichiarante ma tutti isoggetti coinvolti nella successione onella donazione. Le sanzioni, invece,si applicano soltanto a chi ha erro-neamente dichiarato il possesso deirequisiti. Negli altri casi di decaden-za, cioè quando la residenza non vie-ne trasferita entro 18 mesi oppurequando la casa viene venduta nei 5anni senza riacquisto di un altro im-mobile nei 12 mesi successivi, lamaggiore imposta è richiesta unica-mente al dichiarante che allo stessomodo deve versare le relative sanzio-ni. La risoluzione 33/E del 15 marzo2011 illustra i casi in cui si decadedal beneficio previsto dalla Legge342 del 2000, che prevede, per il tra-sferimento di un immobile oggetto disuccessione o donazione, l’applica-zione in misura fissa delle imposteipotecaria e catastale a favore di tuttigli eredi o donatari, a patto che alme-no uno di loro possieda i requisiti perusufruirne.

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30 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 2/2011

InformazioniCCiirrccoollaarree ssuu ccoorrrreettttaa ggeessttiioonnee ddeeggllii aappppaallttii ee ssuubbaappppaallttiiÈ stata firmata l’11 febbraio 2011

dal ministro Sacconi la circolare n. 5in materia di appalti e subappalti. Lacircolare, tenuto conto del ricorsosempre più frequente a processi di e-sternalizzazione e della complessitàdella legislazione e delle fonti di rife-rimento in materia, effettua una rico-gnizione delle principali problemati-che che gli operatori incontrano nelricorrere all’appalto e fornisce indi-cazioni e chiarimenti in merito allasua corretta gestione.

Tra le principali questioni affronta-te, i criteri che qualificano un appaltocome genuino, gli obblighi di caratte-re retributivo connessi all’utilizza-zione dell’istituto, il valore degli ap-palti e i criteri di scelta dei contraen-ti, la responsabilità solidale tra com-mittente, appaltatore ed eventualisubappaltatori, il ricorso alla certifi-cazione, la disciplina in materia di sa-lute e sicurezza del lavoro.

Il Ministero del lavoro richiamal’art. 29 del D.Lgs. n. 276/2003 se-condo il quale “il contratto di appal-to, stipulato e regolamentato ai sensidell’articolo 1655 del codice civile,si distingue dalla somministrazionedi lavoro per la organizzazione deimezzi necessari da parte dell’appal-tatore, che può anche risultare, in re-lazione alle esigenze dell’opera o delservizio dedotti in contratto, dall’e-sercizio del potere organizzativo e di-rettivo nei confronti dei lavoratoriutilizzati nell’appalto, nonché per laassunzione, da parte del medesimoappaltatore, del rischio d’impresa”.

Ciò premesso, nel caso di appaltiche non richiedono un rilevante im-piego di beni strumentali, in cui laconsistenza dell’appaltatore sia esi-gua, riducendosi alla organizzazionedel lavoro, un elemento fondamentaleper verificare la “genuinità” dell’ap-palto è fornito dall’accertamento suchi, concretamente, esercita il potereorganizzativo e direttivo nei confrontidei lavoratori utilizzati. Altri elementi

utili per valutare la genuinità dell’ap-palto sono forniti dall’analisi dell’or-ganizzazione dei mezzi necessari perla realizzazione dell’opera o del servi-zio dedotto in contratto, dall’attivitàappaltata, dalla durata presumibile delcontratto e dai dettagli in ordine al-l’apporto dell’appaltatore.

Dal Ministero del Lavoro sono ri-chiamate le Linee guida alla certifi-cazione allegate nella Circolare n.48/2004, che deducono la bontà del-l’appalto dal rischio di impresa chepuò essere rilevato attraverso alcuniindici, in particolare:- l’appaltatore ha già in essere un’at-tività imprenditoriale che viene eser-citata abitualmente;- l’appaltatore svolge una propria at-tività produttiva in maniera evidentee comprovata;- l’appaltatore opera per conto di diffe-renti imprese da più tempo o nel me-desimo arco temporale considerato.

Al riguardo, il ministero del La-voro ha chiarito che il solo utilizzo distrumenti di proprietà del committen-te, ovvero dell’appaltatore da partedei dipendenti del subappaltatore,non costituisce di per sé un elementodecisivo per la qualificazione di unappalto non genuino, ma devono es-sere verificati altri parametri inerentile circostanze concrete dell’appalto,la natura e le caratteristiche dell’ope-ra. La verifica di genuinità dell’ap-palto può, altresì, verificarsi median-te alcuni elementi di carattere forma-li, quali: l’iscrizione al registro delleimprese, con particolare riguardo alladata, all’oggetto sociale nonché alcapitale sociale; il libro giornale e illibro degli inventari; il Libro unico dellavoro per le scritturazioni afferenti al-la data di assunzione nonché alle qua-lifiche e mansioni dei lavoratori impie-gati nell’appalto; il Documento unicodi regolarità contributiva (Durc).

Le circolare è scaricabile dal sitodel ministero del lavoro, sotto la no-tizia dell’11 febbraio.

CCeeddoollaarree sseeccccaa ssuuggllii aaffffiittttiiÈ stato pubblicato in G.U. n. 67 del

23/03/2010 il D. Leg.vo 23/2011, inmateria di federalismo fiscale muni-cipale. L’articolo 3 del provvedi-mento introduce, con decorrenza2011, la facoltà per il contribuentepersona fisica di applicare un regi-me tributario sostitutivo sui redditida locazione di immobili ad usoabitativo, consistente nell’applica-zione di un’aliquota fissa del 21%(cosiddetta “cedolare secca sugli af-fitti”), che tiene luogo delle impostesul reddito e relative addizionali,nonché delle imposte di registro e dibollo sul contratto di locazione. L’a-liquota è ridotta al 19% per i con-tratti stipulati a canone concordato,relativi ad immobili ubicati neiComuni ad alta tensione abitativa. Ilcomma 6 dell’art. 3 esclude esplici-tamente le locazioni abitative effet-tuate nell’esercizio di attività di im-presa, arti o professioni. L’opzioneper il regime della cedolare seccadetermina l’impossibilità per il loca-tore di richiedere adeguamenti delcanone, ivi compresa la variazioneIstat, anche se prevista nel contrattoa qualsiasi titolo.

Sarà un successivo Provvedimen-to del Direttore dell’Agenzia delleEntrate a definire le modalità diesercizio dell’opzione da parte delcontribuente. Tale opzione è infattistrettamente legata a un provvedi-mento che dovrebbe essere emanatodalle Entrate circa l’applicazione ditale meccanismo di tassazione (iltermine ultimo è il 6 luglio 2011).In caso di emanazione successiva al31 maggio tale opzione non potràessere esercitata nel modello 2011.

Fermo restando l’obbligo di pre-sentare la dichiarazione dei redditi,la registrazione del contratto di lo-cazione assorbe gli ulteriori obbli-ghi di comunicazione, ivi inclusoquello di comunicare entro 48 orealle autorità locali di pubblica sicu-rezza le generalità del conduttore.

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31CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAAPitagora 2/2011

L’Albo professionale / variazioni

SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 31 DICEMBRE 2010

IscrizioniPenazzo Maristella 4506 Piove di Sacco

Cancellazioni per trasferimentoGambalonga Elena 3641 Noventa Vicentina

DimissioniSattin Michele 4380 ConselveLamon Gianfranco 3985 LoreggiaBonaldi Marino 2799 Galzignano TermeFabris Sandro 3807 Abano TermeCavinato Bruno 1023 CadonegheDe Biasi Luciano 2141 LoreggiaGaravello Loris 4167 EsteFranco Michela 3523 AlbignasegoCognolato Giovanni 2346 MonseliceGaleazzo Luciano 2335 AlbignasegoCavallante Antonio 1315 PadovaGazerro Marco 4276 PadovaLorenzin Paolo 1473 BaoneSpazzini Paolo 3611 PadovaPeruzzo Simone 3778 Cervarese S. CroceMuraro Alessandro 3589 Este

SEDUTA DI CONSIGLIO DELL’11 GENNAIO 2011DimissioniFalamischia Martina 4217 Montagnana

Cancellazioni per decessoFeltresi Franco 2101 Albignasego

SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 30 GENNAIO 2011DimissioniDal Bello Roberto 1215 Campo San Martino

Cancellazioni per decessoMatteazzi Giorgio 2245 Carmignano di Brenta

SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 15 FEBBRAIO 2011IscrizioniRossato Roberto 4507 VeggianoBiondi Riccardo 4508 AlbignasegoMarolla Perla 4509 SalettoSacco Alessio 4510 CodevigoMichielon Ivan 4511 AlbignasegoPomaro Andrea 1413 S.Margherita d’Adige

ReiscrizioniRossi Ferdinando 4512 Este

DimissioniDresseno Ilaria 4215 Piove di SaccoSinigaglia Dario 1461 RovolonBruscato Giuliano 1328 PadovaSgaravato Franco 3948 S. Angelo di PioveTrevisan Bruno 2225 FontanivaBaggio Renato 1139 TomboloScarparo Domenico 3547 Bagnoli di Sopra

InformazioniAArreeee aaggrriiccoollee nneellllaa ppiiaanniiffiiccaazziioonnee ccoommuunnaallee nnoonn ssoonnoo nneecceessssaarriiaammeennttee aaggrriiccoollee

Il Consiglio di Stato, con la senten-za n. 352 del 18 gennaio 2011, con-fermando la precedente pronuncia deiTAR, ribadisce come la classificazio-ne, all’interno del piano urbanisticocomunale, di un’area ad uso agricolonon debba rispondere necessariamen-te all’esigenza di promuovere l’inse-diamento di specifiche attività agrico-le, in quanto tale destinazione puòtrovare la sua ragion d’essere nellavolontà dell’amministrazione locale

di sottrarre parte del territorio comu-nale a nuove edificazioni.

Richiamando precedenti pronuncein tal senso (sentenze 869/1998 e4920/2010), il Consiglio di Stato ri-badisce come la destinazione di un’a-rea di piano regolatore a verde agri-colo possa coerentemente essere fun-zionale all’esigenza di conservazionedei valori naturalistici e di conteni-mento del fenomeno di espansioneedilizia, di per sé idoneo, quest’ulti-

mo, a compromettere i valori paesag-gistici della zona.

Nello specifico, rileva come non ri-sulti di carattere abnorme né irrazio-nale la scelta di classificare l’area(dell’appellante) come agricola bo-scata, in linea con gli obiettivi del-l’amministrazione di assicurare unapiù adeguata tutela all’ambiente natu-rale dei luoghi in questione, già con-trassegnati da fenomeni di significati-va urbanizzazione.

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32 CCOOLLLLEEGGIIOO GGEEOOMMEETTRRII EE GGEEOOMMEETTRRII LLAAUURREEAATTII DDII PPAADDOOVVAA Pitagora 2/2011

Registro Praticanti / variazioni

SEDUTA DI CONSIGLIO DEL’11 NOVEMBRE 2010IscrizioniSabbion Mariano 3501 TeoloBernardi Francesco 3502 Vo'Bazzan Luca 3503 PadovaMason Cristian 3504 LoreggiaPasin Paride 3505 RovolonMiolo Daniele 3506 Villafranca PadovanaBeghin Ivan 3507 Galliera VenetaGemmo Andrea 3508 Noventa VicentinaCirotto Marco 3509 PadovaCirotto Giada 3510 PadovaGiordano Luca 3511 Martellago

SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 30 NOVEMBRE 2010IscrizioniCalzavara Christian 3512 San Martino di LupariVisentin Marco Marzio3513 CittadellaMattolin Andrea 3514 CittadellaGiannopolo Nicola 3515 Grisignano Del ZoccoPetertini Martina 3516 AlbignasegoSoldan Denis 3517 CittadellaMarcolongo Daniel 3518 San Giorgio in BoscoBusolin Riccardo 3519 TrebaseleghePaesan Gabriele 3520 BruginePrimo Maicol 3521 MonseliceArtusi Alessandro 3522 CampodarsegoTesta Daniele 3523 S. Giorgio delle PerticheZaramella Nancy 3524 CurtaroloStaibano Arianna 3525 VigodarzereBison Mattia 3526 Pozzonovo

CCoolllleeggiioo GGeeoommeettrrii ee GGeeoommeettrrii LLaauurreeaattii ddii PPaaddoovvaavia Fornace Morandi 24 - 35133 PadovaTel. 049 8757788 - Fax 049 661124e-mail: [email protected] DI RICEVIMENTOdal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 12.30COMMISSIONE PARCELLE: riceve ogni primo e terzo lunedì del mese su appuntamento.COMMISSIONE NEO ISCRITTI E DONNE GEOMETRA: riceve ogni primo martedì del mese dalle ore 9 alle 10.30

senza appuntamento.

Ufficio staccato di FONTANIVApresso Centro Padre Odone Nicolini - via Umberto I, 27tel. 0495942943, fax 049 5941749Lunedì ore 9-12.30

Marchetti Chiara 3527 SaonaraLincetto Luca 3528 CadonegheCherubin Alex 3529 BorgoriccoFasolato Leonardo 3530 MassanzagoDalla Villa Emanuela 3531 PadovaCavaliere Federico 3532 CarturaGarbo Giada 3533 Codevigo

SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 30 DICEMBRE 2010IscrizioniBabolin Davide 3534 BrugineRanzato Elisa 3535 Piove di SaccoStocco Filippo 3536 Castello di Godego (TV)

SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 15 FEBBRAIO 2011IscrizioniBertinazzi Davide 3537 Camisano VicentinoMingozzi Davide 3538 FormignanaPilli Valentina 3539 AlbignasegoSpinello Giovanni 3540 ArzergrandeZanellato Denis 3541 Montegrotto TermeZanon Alessandro 3542 GrantortoCanella Marco 3543 SaccolongoMillan Matteo 3544 Villafranca PadovanaProsdocimi Simone 3545 S. Giorgio delle PerticheBerto Lisa 3546 Masera di PadovaFacco Daniela 3547 CurtaroloVezzù Elena 3548 VigonzaZago Daniele 3549 Padova

Iscrizioni per trasferimentoMirizzi Matteo 3550 Padova