PISA

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Pisa album completo

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•• 10 CAMPIONATOGIORNALISMO GIOVEDÌ 2 FEBBRAIO 2012

Strega?Preferisco contadinaProcessatecon l’accusadimalefici, donne innocenti dellaValderadel ‘600

CAPANNOLI, arsa viva per «stre-goneria». Era quello che succedevaad alcune donne con doti curativeparticolari nel XVII secolo. Lachiesa considerava queste donne incontatto con il diavolo e capaci difare malefici verso altre persone fi-no alla morte. Nell’archivio vesco-vile di San Miniato, tra i processidell’anno 1647, si conserva quello aCaterina Volterrani, detta la Vol-terrrana. Residente in un piccolopaesino della Valdera situato traVolterra e Pontedera precisamentea Santo Pietro in Belvedere (frazio-ne di Capannoli), Caterina, vedovadi 64 anni, vive in una casa nel po-dere Campignoli, ospite dei Gobbi,dopo che i figli maschi l’hanno ab-bandonata. Faceva la contadina edera esperta di cure con le erbe gra-zie, cure apprese non dal diavoloma da un medico, Pietro Ruschi,quando lei faceva da balia in casaBerzichelli a Pisa,

IL7MAGGIOdi quell’anno,Giu-seppe Valentini, sbirro di Ponsac-co, denuncia che una certa Cateri-na Volterrani abbia fatto una ma-lia, allamoglie di SandroGiobbi, la-voratore al Bosco Grosso( nella fo-

to), un podere dell’abate Borghini.Caterina gli aveva detto, nella spe-ranza di guadagnare qualcosa, chesua moglie “spiritata” sarebbe gua-rita, grazie alle sue cure. Siamonell’anno 1647 eCaterina, senza unuomo al suo fianco a difenderla, sitrova sotto l’accusa di stregoneria.Daquestomomento inizia la perse-cuzione giudiziaria, che arriva fino

alla tortura. Gli atti del processo ri-portano una storia confusa. La de-bolemente di donna anziana si con-fonde, afferma e nega, inverte l’or-dine dei fatti. Caterina è consapevo-le che rischia la pena di morte,quindi decide di collaborare. Riferi-sce di viaggi straordinari, episodimagici, di un noce, di una città deldiavolo (verosimilmente Firenze,

città di vizi e feste per i contadinidella Valdera), riporta narrazioniascoltate dalla gente, durante le ve-glie. Infatti i luoghi e i fatti che Ca-terina inventa assomigliano moltoa quello che qualche decennio pri-ma aveva riferito un’altra donna diqueste zone, processata anche leiper stregoneria a San Miniato, Go-stanza da Libbiano (Peccioli). Il 28maggio si mise inmoto la strutturainquisitoria superiore, il tribunaledi Pisa; da Pisa gli atti del processofurono spediti alla congregazionedel Sant’Uffizio di Roma, in SantaMaria sopra Minerva. Il 22 luglioCaterina Volterrani fu ricondotta acasa del figlio e lì lasciata, come sidirebbe oggi, agli arresti domicilia-ri. Non fu assolta, ma nemmenocondannata a causa della scarsitàdegli indizi contro di lei. Alla fineCaterina fu assolta perché si capìche era una donna vedova e una po-vera contadina. Caterina ebbe fortu-na perché trovò un giudice com-prensivo,ma ciò non accadeva sem-pre a quell’epoca; in particolare aSalem (1692, New England), comeabbiamo studiato, 19 persone furo-nogiustiziate.Donne torturate o ar-se vive, in modo che non lasciasse-ro tracce e che il loro corpo si purifi-casse.

LASTREGONERIA è detta anche «l’era dei roghi»quando la chiesaCattolica, appoggiata dalmondo lai-co, torturò ed uccise un numero imprecisato di stre-ghe o presunte tali. Il numero delle donne morte acausa di questa isteria collettiva fu enorme. La figuradella strega è molto antica, seppur con diversa carat-terizzazione. Nella cultura greca e latina aveva unapropria collocazione e non veniva descritta coi tonidelle donne malefiche datesi a Satana. A determina-re un cambiamentodella strega, ebbe un ruolo fonda-mentale il contatto con ilmondo cristiano, che consi-derava ogni espressione della cultura pagana una te-stimonianza del culto di Satana. Lepersecuzioni del-le streghe risalgono al 340 d.c. con il Concilio diAlvi-ra, di Rotari (643) e di Liutoprando (727), che puni-vano chiunque procurasse la morte con l’ausilio del-la magia. Nel XI-XII secolo il dibattito sulle streghepassò in secondo piano, solonellametà delXIII seco-lo tornarono ad occuparsene per il fatto che nel 1218

Federico II decise che la stregoneria fosse giudicatacome un’offesa alla maestà divina. Nel 1231 il papaaccolse la decisione e condannò le streghe al rogo.

LA VICENDA di Caterina Volterrani si svolge nel1647, nella situazione socio-culturale della campa-gna toscana, in cui le pratiche terapeutiche, che risen-tivano di elementi magici, accettati per secoli, nonerano più tollerati dalla chiesa controriformata. Ri-correvano a questa guaritrice gli abitanti, anche diun certo livello sociale, dei paesi della Valdera, Val-darno e Valdelsa: Chianni, Terricciola, Peccioli,Ghizzano, Montaione, Gambassi, Capannoli, Pon-sacco, S.Miniato. Nei fatti di stregoneria, simili aquello di CaterinaVolterrani, il racconto storico è ba-sato sulla narrazione orale, ma soprattutto sulle con-fessioni sollecitate dagli inquisitori, che spesso era-no più fini conoscitori di letture demoniache chenon di esseri umani.

LA RICERCA STORICAUNAPROSPETTIVA LOCALE PERDAREUNCONTRIBUTO

L’Inquisizionee la condizione femminile

CAPANNOLI Il podere Campignoli dove viveva Caterina

LAREDAZIONE

A DÌ 12maggio 1647, estrat-ta di carcere e costituita per-sonalmente avanti l’ill.mo etrev.movescovodi SanMinia-to et avanti il suo rev.mo si-gnor vicario generale Cateri-na di Matteo da Capannolihabitante a Campignoli...Detto che dica la causa per laquale è stata condotta qua, ri-sponde «Io mi immagino lacausa, perchémi è stato appo-sto che io habbia fatto una co-sa che non è, cioè che io hab-bia guasto una donna». Det-to chi sia questa donna chehabbia guastato, rispose «SichiamaCaterinadi Sandro la-voratore del signor abateBor-ghini delBoscoGrosso».Det-to in chemodo li sia stato det-to chehabbia fatto questama-lia, rispose: «Mi dicano cheio gnenehabbia data in un fi-co».Detto se veramente essa con-fessasse a prete Domenicod’haver fatto questamalia, ri-spose: «Doppo molte parolee molti interrogatori li dissi‘Voi volete che io l’habbia fat-to, io dirò d’haverlo fatto!’».Detto di che età ella sia, rispo-se: «Io ho da sessantatré a 64anni». Detto se in casa suasia sola o habbia nessuno al-tro, rispose: «Io sono vedovagià quindici anni sono et unafigliola che stameco et due fi-glioli, Francesco e Bartolo-meo, che stanno tutti dua aSolaia».

DOMANDATO se dettaCaterinadi Sandro li chiedes-se rimedio alcuno contro aquesto suomale, rispose: «Si-gnor sì». E quivi, legata et alcanapo sottoposta, dettoliche essa nelle sue examineha confessato essere stata coldemonio...>>da atti del pro-cesso, nell’Archivio vescovi-le, San Miniato, in S.Nanni-pieri “Caterina e il Diavolo”ed. ETS

ScuolamediaScuolamedia

DanteAlighieri II ADanteAlighieri II ACapannoliCapannoli

IL CALDERONE Ecco comegli alunni vedono la stregoneria

Questa pagina del campionato di giornali-smo, organizzato da «La Nazione» è statarealizzata dalla IIA, scuola media “DanteAlighieri” di Capannoli: Guglielmo Bene-detti, Francesca Bernardeschi, Debora Bi-

tossi, Gianluca Bove, Camilla Carnesesec-chi, Francesca Cipolli, Sara Citi, MarioD’Avino,Martina Fontana, Giuntini Alissia,Aurora Granchi, Melissa Granchi, LorenzoLandi, Desara Mehmeti, Giovanna Moccia-

ro,MichelleMorani, FedericaPaoli, Rober-

ta Paoli, Mario Papadopol, Eleonora Pra-

telli. Docente tutor: Patrizia Guiggi, diri-

gente scolastica: Renata Lulleri.

INTERROGATORIO

Come lealtreancheCaterina

confessò

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••11CAMPIONATOGIORNALISMOGIOVEDÌ 2 FEBBRAIO 2012

Piccoli paesimagrandi storieSegreti nascosti nel territorio di Cascina. Una guida per sentirti a casa

PICCOLI paesi in mezzo ai cam-pi, gente che si conosce, vecchiestorie raccontate di padre in fi-glio, persone che credono che illuogo in cui abitano sia soltantoun paese. Quelle persone forsenon sanno o non pensano che ilposto in cui abitano è stato a suavolta abitato da grandi persone.Piccoli paesi somiglianti ad opered’arte, edifici strani in territoriestesi, chiese belle e sconosciute!E tu? Sì, proprio tu che stai leg-gendo, lo sapevi? Sapevi o imma-ginavi tutto questo? Sapevi che ilpaese dove abiti ha una grandestoria? Sapevi perché il tuo paeseporta quel nome? Se sei curioso evuoi saperlo, leggi e leggi ancora!Noi, dopo tutto, abbiamo fattoquesto lavoro anche per te…!

FORSE, abiti a San Benedetto ecomunque, anche se non ci abiti,potrebbe interessarti la storia diquel paese che conosci, no? Adesempio sai chi è il Conte Ugoli-no? Ti do un aiuto, ne parla Dan-te Alighieri nellaDivina Comme-dia: fu accusato di tradimentocontro Pisa e cercò rifugio qui. Ti

chiederai il perché, beh lo sapeviche aveva un Castello qui e i restisono ancora visibili nel lettodell’Arno durante i periodi di sic-cità? E i Lanfranchi, nobili pisanima ghibellini, anche loro ricorda-ti daDanteAlighieri nellaDivinaCommediapurtroppo comenemi-ci del Conte Ugolino? Sapevi che

esiste ancora la loro residenza inquesto territorio così importanteanche per i Romani perché deli-mitava il Limes dell’Impero Ro-mano? Ed ancora San Frediano,un irlandese, che divenuto vesco-vo di Lucca, ha deviato il corsodel fiume Serchio? Sapevi che ilnome del paese è dovuto a lui an-

che se porta l’aggiunta di Settimoperché si trova al Settimo MiglioRomano della “Strata Vallis Ar-ni” che porta a Pisa, così comeSan Benedetto e indica la distan-za da quella città?. Conosci SanGiorgio a Bibbiano? Si trova a trechilometri da Cascina, abiti lì tu?Lo sapevi che le pietre con cui èstata costruita la chiesa vengonodal Monte della Verruca? Beh,noi lo sapevamo!Già ilMonte del-la Verruca, avamposto della glo-riosa Repubblica Pisana, fortezzamilitare dalla quale si poteva avvi-stare l’arrivo dei nemici da qua-lunque parte essi arrivassero, an-che dalmare, e che nessuno riuscìmai a conquistare, nemmeno iFiorentini chedovettero comprar-la per averla!! Ma ora siamo intempo di pace, le lotte comunalisono finite per nostra fortu-na!!!Spero che tu abbia imparatotante cose leggendo questo artico-lo e spero soprattutto che tu impa-rerai ad apprezzare il meraviglio-so posto in cui abiti perché tu, daoggi in poi, chiamerai questo pae-se, qualunque esso sia, «CASA» econ una punta di orgoglio nellavoce!.

LA CENTURIAZIONE, fatta dividendo il terre-no in superfici tutte uguali le Centuriae, da cui ilnomediCenturatio, determinò l’insediamento abi-tativo dando origine a tutti i paesi del territorio.Quando iRomani conquistavano un territorio pre-sidiavano la strada percorsa dalleLegioni e lo face-vano servendosi dei Legionari Veterani, cioè quel-li congedati, ad ognuno davano 50 jugeri di terre-no (12,50 ettari), capi bestiame e schiavi; il Legio-nario, esonerato dal servizio e trasformato inColo-no, s’insediava con la famiglia nel territorio asse-gnatogli, a guardia del sentiero aperto e percorsodai Legionari.

LE CHIESE: San Frediano a Settimo: edificatanel 1178 a pianta rettangolare, nel 1872 divenne acroce latina con l’aggiunta di due cappelle laterali

e della cupola. Fra le sue opere d’arte la «Madonnain trono col Bambino edAngeli» attribuita a Turi-no Vanni. E’ dedicata a San Frediano, vescovo diLucca, che riuscì a deviare il corso del Serchio.San Giorgio a Bibbiano: romanico-pisana, ad unanavata e intitolata a San Giorgio che ha ucciso ildrago simbolo delmale, è diversa dalle altre chiesedel territorio: ha la facciata rivolta aMezzogiorno,è tronca al vertice termina con una piccola bifora avela; reca la lapide indicante l’altezza raggiuntadall’Arno durante l’inondazione del 1855. SanLo-renzo aPagnatico: romanica, ad unanavata, fu edi-ficata tra il XI e XII sec. Ha sulla facciata l’unicoportale d’accesso, la lunetta, il timpano come nellaPieve di Cascina e al centro una fessura a forma dicroce con due oculi ai lati; il campanile quadrato èdiviso in tre fasce.

PROGETTI FRA TRADIZIONE, CULTURA E CURIOSITÀ. ECCO I NOSTRI APPROFONDIMENTI

Il territorio, i romani, ilMedioevoe le chiese

PASSATO E FUTURO La facciata di San Lorenzo

LAREDAZIONE

NEL MEDIOEVO l’Arnostraripava, allagava case e af-fogava animali e persone.Ciò succedeva per la troppaacqua che riceveva dal Ser-chio e dagli altri suoi af-fluenti che scendevano dal-le Colline Pisane. I Medici,ricca famiglia fiorentina, du-rante il loro governo pensa-rono di deviare il corso delSerchio. Secondo una leg-genda, però, fu il vescovo diLucca San Frediano che,conunmiracolo, riuscì a de-viare il fiume, facendo inmodo che le sue acque finis-sero inmare; conun rastrel-lo il Santo tracciò il corsoche avrebbe dovuto seguireil Serchio e le sue acque,mi-racolosamente, vi s’incana-larono come ubbidendo adun ordine. Altri dicono cheSanFrediano fosse un esper-to idraulico e fece eseguire ilavori per deviare il corsodel fiume. Le leggende so-no tante; si dice anche che ilucchesi, per dispetto ai Pi-sani, deviarono il corso delfiume per non far arrivarepiù l’acqua nell’Arno, ma sirovinarono da soli: a Pisa cifu e c’è ancora acquanell’Ar-no, mentre i costi sostenutiper deviare il Serchio furo-no altissimi.

UNA STORIA sulla vita diSan Giorgio racconta che ilsanto, arrivato in un paese,vide un bimbo che annaffia-va le rocce, domandò per-ché lo facesse e lui risposeche voleva un fiore: la non-na gli aveva detto che, nellavita, per arrivare a qualcosabisogna impegnarsi. Il gior-no dopo S. Giorgio ripassò,vide il fiore e decise anchelui d’impegnarsi per rag-giungere i propri scopi.

ScuolamediaScuolamedia

Luca d’Aosta II CLuca d’Aosta II CCascinaCascina

PERSONAGGIO San Frediano

fu vescovo di Lucca

La pagina è stata realizzata dalla IIC scuo-la media Duca D’Aosta, Cascina: AfruneGiulia, Alberti Alessio, Bellomo Andrea,Biocca Luca, CaggianoChantal, CaliniucSe-bastian Eduard, De Marco Camilla, Der-

vishi Debora, Di Lillo Simmaco, GermanoLeonardo, Giorgetta Luca, Guerucci Bene-detta ,Hysa Alessia Andja, Katorri Klaudja,Martini Leonardo,Meli Raffaele, Nuti Gior-gia, Ozkutayli Deniz, Riva Alessandro, Ter-

ni Dario, Vazzano Chiara (Classe 2˚C, Scuo-laMedia “Duca d’Aosta”) Istituto Compren-sivo “Fabrizio De Andrè”. Insegnante-tu-tor: professoressa Martelli Rita. Dirigentescolastico: Beatrice Lambertucci.

SCOPERTE

SanFredianoeSanGiorgioMiracoli e vita

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•• 8 CAMPIONATOGIORNALISMO MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

Tiriamo fuori l’Italia dalla spazzaturaInformazioni su alcune delle città italianemenopulite. I problemi dell’ambiente

L’ INQUINAMENTO è un’alte-razione dell’ambiente, naturale oantropico, e può essere altrettantodi origine antropica o naturale.Esso produce disagi temporali, pa-tologie o danni permanenti per lavita in una data area, e può porrela zona in disequilibrio con i ciclinaturali esistenti. Non esiste unasostanza o un fattore fisico di persé inquinante o non inquinante.Si dice inquinamento tutto ciòche è nocivo per la vita o alternacaratteristiche-chimiche che ri-guardano soprattutto acqua earia. L’inquinamento di quest’ul-time potrebbe provocare malattiein grado di cambiare la saluteumana.Potremmoconsiderare in-quinamento tutti gli atti nocivicommessi dall’uomo e non quellinaturali come per esempio emis-sioni gassose naturali connesse alvulcanismo (dispersione di cenerivulcaniche che provocano l’au-mento naturale della salinità del-le acque).

IN ITALIA ci sono molte città,province e comuni a rischio di in-quinamento, questo perché non

si rispettano alcune regole fonda-mentali. Tra le città più inquinated’Italia ricordiamo Napoli. Ognigiorno a Napoli moltissime mac-chine, passando per le strade piùpopolate, danneggiano l’aria chetutti noi oggi respiriamo. Le mi-sure adottate dai comuni per com-battere il fenomenovarianodana-

zione e nazione e di città in città,ma sostanzialmente il rimedioprincipale è quello che adotta an-che il comune diNapoli: il bloccodel traffico cittadino e la promo-zione delle “domeniche ecologi-che”, ovvero la chiusura al traffi-co automobilistico di aree che perun giorno diventano pedonali o

percorribili in bicicletta. Faccia-mo altri esempi di città inquina-te: Milano e Torino. L’inquina-mento di queste due città interes-sa il fattore atmosferico. Per quan-to riguarda Milano il provvedi-mento voluto dalla Giunta Pisa-pia per limitare la congestione ditraffico e inquinamento, impo-nendo un pedaggio di 5 euro alleauto che vogliono entrare in cen-tro, non sta dando i frutti sperati.Prima di immettere questa tassalo smog aveva un valoremaggiorea quello reputato massimo dallaprotezione civile. Se non fosse sta-ta immessa questa nuova tassa ilcomune avrebbe continuato a pa-garedai 31-35milioni di euro l’an-noper ilmantenimento di “politi-che verdi”. Per quanto riguardaTorino è allarme smog, che ha su-perato di 124 volte la soglia gior-naliera oltre la quale l’inquina-mento diventa pericoloso per lasalute. I segnali che arrivano dallapolitica non sono certo incorag-gianti. Nonostante il livello di in-quinamento, Legambiente diceno a domeniche a piedi e targhealterne.

ANCHE un piccolo aiuto da parte di noi bambinipotrebbe migliorare l’ ambiente in cui viviamo.Alcuni esempi sono: spegnere la luce quando nonè necessaria; spegnere la luce dello standby di tv,pc e altro. Chiudere l’acqua quando ci laviamo identi o le mani. Dove è possibile passare alriscaldamento a legna, fare attenzione quando si fala spesa: preferire confezioni con meno imballaggi.E ancora: fare la raccolta differenziata. Ci sonometodi anche per limitare la quantità di polveripresenti in una città. Per esempio potremmoridurre l’inquinamento con misure di prevenzionee stili di vita corretti.

NELLE scelte quotidiane, andando a lavoro o ascuola, usando il riscaldamento o l’ariacondizionata possiamo favorire o aggravare il

livello di inquinamento. Un ottimo rimedioall’inquinamento è il risparmio di energia.Risparmiare energia aiuta a ridurrel’inquinamento atmosferico. Quando si brucianocombustibili fossili, si inquina l’aria. Usare menobenzina, gas ed elettricità (le centrali elettrichebruciano combustibili fossili per generareelettricità): sostituire le lampadine con quelle arisparmio energetico; usare il ventilatore e nonl’aria condizionata; istallare miscelatori di aria suirubinetti di casa; ridurre il consumo dielettricità,gas e altri combustibili etc. Secondo unostudio inglese, pur mantenendo un livello di vitaaccettabile, all’interno del proprio nucleo familiaresi possono applicare cambiamenti che, se adottatida tutti, porterebbero a una riduzione drasticadelle emissioni di gas a effetto serra: ben il 37%,più di un terzo.

LENTE D’INGRANDIMENTO IL PUNTODI VISTA DEI PIU’ PICCOLI. ECCO IL VADEMECUMDEL RISPARMIO

Lanostraguerra contro l’inquinamento

IL QUADROEcco la mappa delle città più inquinate in Toscana, zona per zona.Ambiente e prevenzione il glossario dalla A alla Z

LAREDAZIONE

PISA è in buone condizioni

per ciò che riguarda l’ozono

(9 sforamenti giornalieri , al

di sotto dei 25 consentiti

per legge) e biossido di azo-

to (valore medio annuale di

31,3microgrammi almetro-

cubo,minore dei 40 consen-

titi per legge). Peggiora in-

vece, rispetto al 2010, la si-

tuazione polveri sottili (par-

ticelle di materia allo stato

liquido o solido che si trova-

no sospese nell’aria). Alla

centralina di via del Bor-

ghetto gli sforamenti sono

stati 44 nel 2011 (erano 31

l’anno precedente) e alla

centralina de I Passi (quella

valida per la regione) sono

stati rilevati 28 sforamenti

(erano 13 nel 2010). Pisa ri-

mane comunque dentro i

parametri della legge che fis-

sa a 35 li sforamenti annui

massimi consentiti di

Pm10.

L’APPARECCHIO de I

Passi è quello da considera-

re a questo scopo, così dice

infatti la legge regionale,

perché è una centralina “di

fondo urbano” e quindi mi-

sura in maniera rappresen-

tativa l’incidenza media sui

cittadini. Mentre l’apparec-

chio di via del Borghetto è

classificato come «di traffi-

co» perché posto a lato di

una strada. Quindi, pur

avendo alcuni difetti, a Pisa

l’aria è comunque buona.

Vari studi e approfondite ri-

cerchehanno fatto capire al-

le persone che la città della

Torre Pisa si può vivere be-

ne, senza pensare allo smog

presente nell’aria che ci cir-

conda.

Scuolamedia

Toniolocentrale II APisa

LECENTRALINE

Pisae lo smogTutti i dati

LA PROMOZIONEUno degli sloganper promuovere la differenziata

Questa pagina del campionato organizzatodalla Nazione è stata realizzata da: Bene-detta Azzarà, Samuele Birindelli, MatteoBonistalli, Stefano Ceccanti, Chen PeiZhou, Alessio Cipolli, Tommaso Fiaschi,

Francesco Fiorini, Nicola Giani, MatteoGiannetti, Emanuele Giarri, Andrea Gros-so, EnveraHajdarevic, RichardHarper, Gil-da Macelloni, Elena Mercatanti, MartinaMughini, Marco Cini Pacciardi, Andrea Par-

dini, Daniel Pisha, Michele Pratali, RebeccaRenieri, Daniele Rindi, Jessica Salazar, Ro-mica Taragan, Enrico Tripiccione, GabrieleVannini, Pietro Leopoldo Vicerè. Tutor profAldo Sgarrella. Dirigente Andrea Serani.

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••9CAMPIONATOGIORNALISMOMARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

Unalberosecolare: lamusicaLenoteattraverso i secoli, sinfonie earee.Comecambiano i gusti

INDAGANDO tra le tradizionimusicali dei popoli primitivi, è ri-sultato che intendevano la musicacome forza creatrice e sostanzadell’universo. Lamusica ha originilontanissime, ne troviamo traccianelle più antiche civiltà e religioni:inMesopotamia, in Egitto, in Pale-stina, in Grecia. Da questa civiltà ein particolare da quelle fiorite attor-no al bacino del Mediterraneo onelle più immediate vicinanze, ènata appunto la musica. Il suo im-piego naturale è sempre stato quel-lo in ambito religioso; ma era pre-sente anche negli aspetti della vitasociale e laica, come feste, banchet-ti e spettacoli. Gli arabi, però, chehanno il merito di avere trasmessoalla nostra civiltà gli strumenti piùsignificativi.

NEL ‘500 la musica era basata suitesti delle poesie di celebri scrittoridel tempo. In Italia, le città in cui sisviluppòquesto tipodimusica furo-no Roma e Venezia e i principalistrumenti erano l’organo e il liuto.Il violino, il flauto, l’organo e il cla-vicembalo furono gli strumentiche dominarono la scena musicaledel Seicento italiano ed europeo, imaggiori musicisti di quel tempofurono Antonio Vivaldi e Wolf-gang Amadeus Mozart. Vivaldi

nacque a Venezia nel 1678 e fin dagiovane, grazie al padre, si cimentònello studio del violino. Mozart fuun importante musicista, tutt’ora èricordato come uno dei più bravisuonatori di pianoforte di tutti itempi. Il Settecento, invece, fu unperiodo in cui si svilupparono di-versi tipi di musica, come: la musi-ca descrittiva, la quale attraverso

strumenti o voci, riusciva a descri-vere un evento; l’opera buffa, cheaveva come protagonisti la borghe-sia e il popolo e l’opera seria, chemetteva in scena eroi mitologici edella storia antica. Nell’Ottocento,la musica divenne patrimonio ditutti coloro che per cultura e condi-zioni economiche erano in gradodi accoglierne il messaggio artisti-

co. Il più importante musicista deltempo fu Beethoven, compositoredimolte Sinfonie eQuartetti per or-gano.Le sue innovazioni concludo-no e completano un’evoluzioneche vede la musica diventarel’espressione più elevata del rappor-to tra musicista e uomo. Con Be-ethoven termina l’età classica e siapre un nuovo periodo dell’artemusicale: il Romanticismo. Versola seconda metà dell’800 la corren-te romantica trovò applicazionenell’opera di Verdi e Wagner. Allaluce del nuovo secolo la musica sirinnova: compare nelle colonie iljazz. Le sue origini vanno ricercatein Africa e nei villaggi delle foresteequatoriali. Le tribù si ritrovavanointorno al fuoco dando libero sfogoalle loro sensazioni condanze e can-ti al ritmo dei tamburi. Nel Nove-cento lamusica jazz andòprogressi-vamente affermandosi in America,soprattutto, e negli anni Trenta, aChicago, nacquero le grandi orche-stre, composte da più elementi: pia-noforte, banjo, chitarra, contrabbas-so e batteria per la sezione ritmica,mentre per quellamelodica sassofo-ni, trombe, tromboni e clarinetti.Nel tempo, la musica si è evolutamantenendoperò la sua caratteristi-ca di colonna sonora nella vita de-gli uomini.

LA MUSICA è ovunque: la troviamo come sottofon-do negli ambienti che frequentiamo, in televisione,alla radio, la suonano i musicisti per strada, i ragazzimentre vanno a scuola o quando sono con gli amici ela tengono come sottofondo anche quando fanno icompiti. La musica accompagna sempre più la vitadei giovani. E’ facile vedere per strada, alla fermatadell’autobus o nei luoghi di ritrovo, ragazzi e ragazzecon le cuffie nelle orecchie: qualcuno canta sottovo-ce, altrimuovono lievemente la testa, seguendo il rit-mo della loro musica preferita. Il tipo di musica cheascoltano è importante per identificarsi e per sentirsiparte di un gruppo. La musica serve quindi per uni-re, per fare nuove amicizie;ma allo stesso tempo puòisolare, ghettizzare. Infili le cuffie e tutto svanisce!Parte la musica che hai scelto secondo il tuo statod’animo e rimani solo! Ascoltare musica è come ri-trovarsi in un rifugio, lontano da tutto e tutti, lonta-

no dalle altre voci, lontano dal caos, dal traffico oma-gari lontano dal silenzio. Spesso la musica è sottova-lutata, in realtà ha unpotere fortissimo: è più persua-siva della parola, più colorata di un paesaggio. Lamusica è una continua scoperta: capita spesso, ascol-tando una canzone più volte, di trovarla sempre piùbella, di sentire note nuove e nuovi strumenti: unasfumatura nella voce del cantante che non avevamocolto, di comprendere più a fondo un testo. Lamusi-ca è come un mondo personale, privato, che ognunoricerca per sé ogni volta che ne ha bisogno; attira iricordi e fa maturare i progetti. Non c’è nulla di piùutile ed efficace quando si vuole riflettere se si hannodei dubbi, se ci si vuole rallegrare un po’ quando si ètristi, se si vuole aumentare la positività quando si èfelici. La musica è terapeutica: ci “cura” allontanan-doci dal mondo. E’ un’ amica per molte persone chenon si sentono accettate dalle società; un’amica chesa distrarre, sa mettere allegria, sa far riflettere.

I GIOVANI ASCOLTARE LEMELODIE E’ COMERITROVARSI IN UNRIFUGIO

«Infili le cuffie e tutto svanisce»

CHIAVE DI VIOLINO

Ecco come i ragazzi vedono la musica, come un albero con tantirami. Ognuno sceglie quello che più gli piace

LAREDAZIONE

OGGI la musica si è moltodiversificata rispetto a qual-che decennio fa. Sia i ragazziche gli adulti ascoltano gene-ri musicali che vanno dallostile classico-melodico aduno più pop, rock e hip hop.Da qualche tempo sono natianche sottogeneri musicalicome: reggae, rap, heavyme-tal, elettro, ecc.. che hannoavuto subito molto successotra i ragazzi. A questi generi,fanno riferimento soprattut-to i “neoadolescenti”, chetendono a creare gruppi se-condo lo stile a cui pensanodi appartenere e così facendoascoltano la stessa musica, sivestono in maniera affine ein qualche modo si isolanodai coetanei. Artisti comeClaudio Baglioni, AntonelloVenditti, Andrea Bocelli eLucio Dalla hanno perso lapopolarità nel mondo giova-nile, mantenendola perònell’ambito adulto; invece icantanti ascoltati dai ragazzisonoRihanna, Babaman,Fa-bri Fibra, Eminem, Pitbull,Beyoncè, Britney Spears,Emma Marrone, MichealJackson,Ligabue,VascoRos-si e Madonna, che riesconoad attrarre gli adolescenticon un genere più commer-ciale.

NEGLI ULTIMI periodialcuni cantanti hanno inizia-to ad andare contro le regole,affrontando, nelle loro canzo-ni, argomenti scabrosi e ta-bù, come ad esempio la dro-ga e il sesso; forse è anche perquesto che alcuni ragazzi liascoltano, ciò che conta, perloro è “trasgredire” e meno“sentire”. Secondo un son-daggio fatto nelle classi terzedella nostra scuola, risultache su 77 ragazzi, il 29% pre-ferisce il rap, il 21% ascolta ilrock, al 27% piace il pop, il17% privilegia il reggae e il6% segue l’heavy metal.

Scuolamedia

DaVinci III ACastelfranco di Sotto

I GENERI

Lecanzonipiù ascoltatedai ragazzi

STRUMENTI

Se una chitarra e un organoparlano di musica

Questa pagina del campionato di giornali-smo è stata realizzata dalla III A dellascuolaDaVinci: BocanceaDaniela Borghe-si Mattia Calò Aurora Cavallini BenedettaCorti Sara De Felice Alessia Eyce Muham-

med Fastella Alessia Flammia Luca GjokaAlbi Golopyat Anton Guerrieri Luca KerriRoberto Lo Russo Giada Manzi MelissaMartone Michelangelo Medei Yuri NovelliAlice Pepe Federico Pizza Paolo Rasera

Celeste Rubino Simone Scagnoli Erika

Trozzo Greta. Docente-tutor Alessandra

Castrigano. Dirigente scolastico Pietro Vi-

cino.