Pietro Ubaldi - La Vita Dopo La Morte

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PIETRO UBALDI E LA VITA DOPO LA MORTE Pubblicato il 23 novembre 2011 di Alessio Galati Quest’anno ricorre il decimo anniversario del trapasso di Pietro Ubaldi. Abbiamo voluto cogliere questa importante occasione per pubblicare le ultime parole pronunciate da Ubaldi poco prima di spirare e registrate dalla figlia. Sono parole da meditare perché pronunciate mentre lo sguardo del morente spaziava già nell’aldilà. Per questa ragione la quarta parte dell’articolo di Dante Gavioli, “Reincarnazione, una realtà”, uscirà nel prossimo numero. Un breve articolo dell’Ing. Mario Pincherle, noto studioso di scienze spirituali, dal titolo “La gente non sa cosa sia la morte” apparso sul periodico “L’Aurora” nel 1980, m’induce per il suo fine morale e commovente contenuto a rendere nota una primizia assoluta del pensiero di Pietro Ubaldi su questo tragico argomento della nostra vita terrena: le ultime sue parole in punto di morte. Esse costituiscono il risultato vissuto e finale di tutta la sua vita di pensiero e di passione, l’apodittica conclusione di tutta la sua Opera profondamente cristiana. Ho portato dal Brasile la bobina registrata con la sua voce mentre egli era degente in un ospedale di S. Vincente in attesa della morte liberatrice, per farla conoscere, come mi era stato raccomandato, al momento opportuno. In singolare coincidenza con l’articolo suddetto che solo ora ho avuto l’occasione di leggere, quest’anno ricorrerà il10° Anniversario della morte di Pietro Ubaldi (29 Febbraio 1972), e questo mi sembra il segnale atteso per onorare la memoria divulgando l’esperienza di un’anima giunta al cospetto di Dio. L’articolo in questione riferisce un caso doloroso: la morte dell’unico giovanissimo e amatissimo figlio del Sig. Luigi Clementi, amico dell’Ubaldi e del Pincherle, il quale invocando la morte scrive all’Ubaldi per chiedere conforto e aiuto al suo disperato dolore. La risposta di Ubaldi, riportata dall’articolo, è parte integrante delle sue ultime e più profonde esperienze in armonia con la sua Opera che è opera di resurrezione. La lettera in sostanza parla di un pensiero “extra cerebrale” a conferma della sopravvivenza dello spirito che egli osserva e studia su se stesso nonostante la decadenza fisiologica del corpo. “Invecchio e non muoio, esperienza sublime!” già ebbe a scrivere agli inizi dell’Opera. La lettera conclude: “La gente non sa cosa sia la morte”… “La morte non esiste, è solo un cambiamento di ambiente e Pietro Ubaldi - Sito UfficialePIETRO UBALDI E LA VITA DOPO LA... http://www.pietroubaldi.com/?p=39#more-39 1 di 12 05/10/2012 21:01

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PIETRO UBALDI E LA VITA DOPO LAMORTEPubblicato il 23 novembre 2011

di Alessio Galati

Quest’anno ricorre il decimo anniversario del trapasso di Pietro Ubaldi. Abbiamo volutocogliere questa importante occasione per pubblicare le ultime parole pronunciate da Ubaldipoco prima di spirare e registrate dalla figlia. Sono parole da meditare perché pronunciatementre lo sguardo del morente spaziava già nell’aldilà. Per questa ragione la quarta partedell’articolo di Dante Gavioli, “Reincarnazione, una realtà”, uscirà nel prossimo numero.

Un breve articolo dell’Ing. Mario Pincherle, noto studioso di scienze spirituali, dal titolo “Lagente non sa cosa sia la morte” apparso sul periodico “L’Aurora” nel 1980, m’induce per il suofine morale e commovente contenuto a rendere nota una primizia assoluta del pensiero diPietro Ubaldi su questo tragico argomento della nostra vita terrena: le ultime sue parole inpunto di morte. Esse costituiscono il risultato vissuto e finale di tutta la sua vita di pensiero edi passione, l’apodittica conclusione di tutta la sua Opera profondamente cristiana.

Ho portato dal Brasile la bobina registrata con la sua voce mentre egli era degente in unospedale di S. Vincente in attesa della morte liberatrice, per farla conoscere, come mi erastato raccomandato, al momento opportuno. In singolare coincidenza con l’articolo suddettoche solo ora ho avuto l’occasione di leggere, quest’anno ricorrerà il10° Anniversario dellamorte di Pietro Ubaldi (29 Febbraio 1972), e questo mi sembra il segnale atteso per onorarela memoria divulgando l’esperienza di un’anima giunta al cospetto di Dio.

L’articolo in questione riferisce un caso doloroso: la morte dell’unico giovanissimo eamatissimo figlio del Sig. Luigi Clementi, amico dell’Ubaldi e del Pincherle, il quale invocandola morte scrive all’Ubaldi per chiedere conforto e aiuto al suo disperato dolore. La risposta diUbaldi, riportata dall’articolo, è parte integrante delle sue ultime e più profonde esperienze inarmonia con la sua Opera che è opera di resurrezione. La lettera in sostanza parla di unpensiero “extra cerebrale” a conferma della sopravvivenza dello spirito che egli osserva estudia su se stesso nonostante la decadenza fisiologica del corpo. “Invecchio e non muoio,esperienza sublime!” già ebbe a scrivere agli inizi dell’Opera. La lettera conclude: “La gentenon sa cosa sia la morte”… “La morte non esiste, è solo un cambiamento di ambiente e

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modo di vivere”.

Quando nel ’70 dopo diciotto anni di separazione, mi recai in Brasile sapendolo alla finedell’opera e della sua vita stessa come da lui predetto, mi trovai naturalmente di fronte unUbaldi fisicamente finito, curvo, stanco, ma di una vivacità di spirito incredibile che quasi mifaceva intravedere nel suo posto un giovane dalle magnifiche fattezze. Non ero nuovo aquesta immagine che in Italia riportavo di lui dopo ogni nostro incontro quasi da restarne poi,per così dire, deluso che non vi corrispondesse esteticamente; ma questa volta la visione sisovrapponeva immediatamente ad una triste ed indesiderabile realtà di fatto. Possiamo allorachiederci: semplice fenomeno di reazione e suggestione o anche reale visione, sia purerelativa e contingente, di una giovinezza e bellezza interiore e eterna che il suo spiritoemanava? Il discorso è certo relativo allo spirito che possediamo, ma le nostre idealizzazioniestetiche non risponderanno forse anche a qualche realtà metafisica e futura? Non usiamoforse nel nostro linguaggio e nei nostri reciproci rapporti di convivenza, delle similitudini belle ebrutte che togliamo da qualche regno della Natura per caratterizzare lo spirito di un individuo?Poesia e verità, direbbe Goethe. Un fatto comunque è certo nell’orrore istintivo che abbiamoper la corruzione e caducità delle forme di cui il nostro spirito si riveste: che è precisamentela morte a confermarci la sopravvivenza del nostro spirito con lo spezzare continuamente leforme relative che vi si adeguano ma che vorremmo fossero eterne per un principio stesso di“creazione” cui partecipiamo a immagine e somiglianza di Dio nostro “Padre”, ma che non è,quindi, soltanto quello prestabilito e voluto da Lui, ma anche nostro. E come, diversamente,potremmo avere coscienza del divenire mutevole del mondo se così non fosse? Sarebbe, seuna esistenza simile fosse possibile, un mondo immobile, assoluto, assurdo, senza ideali esperanze e, dato quello che relativamente è, un inferno eterno. In verità, checché si possaaverne detto, nessuno ha mai realmente amato questo mondo per esservisi trovatoperfettamente a suo agio, si ama solo la vita in se stessa nel suo fluire e rinnovarsi perenne.Questo non è il mondo dei vivi ma dei morti (Luca IX, 60) in reale attesa della lororesurrezione. Così la morte sembra dirci: “Guarda il mondo in cui sei per tua esperienza egiudizio, esso è tuo quale l’hai voluto perché a nessuno è dato di fare esperienze non richiestee meritate. E ora dimmi se ti aggrada per quello che non avresti mai voluto vi fosse”. Nelvolume “Dio e universo” di Ubaldi sono mirabilmente spiegate le ragioni teologiche dellamorte, e in “Evoluzione e vangelo” il sistema per vincerla.

Si può ben capire tuttavia che dopo trenta anni di amicizia, di ricordi, di fitta corrispondenza,l’idea di ripartire per non più rivederlo era per me, morte o non morte, tutt’altro cheaccettabile, e quando ricevetti l’annuncio del decesso di questo mio vero “padre spirituale” fuun crollo morale che mi trascinai lungamente sentendomi solo e abbandonato. Ma una seradello stesso anno, qualche giorno prima di ripartire per il Brasile per deporre una corona difiori in nome degli amici e una lapide sulla sua tomba, mentre pensavo con tristezza al vuotoche avrei trovato, mi sentii improvvisamente dire nell’udito psichico con voce chiara edinconfondibile: “Ma io non sono morto!”

Non mi dilungo di più e cedo la parola a Pietro Ubaldi. Sono le sue ultime parole poco tempoprima di rendere l’anima a Dio che qui in terra sembra oggi averci abbandonato. Sono stateregistrate dalla figlia Agnese anch’essa deceduta pochi anni dopo e il cui nome voglio qui

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ricordare. Dovevano far parte di un terzo volume a completamento di due precedenti intitolati“Pensamentos” (Riflessioni) in cui egli osserva l’azione provvidenziale della legge di Dio inalcuni casi positivi e negativi vissuti da persone a lui vicine. Sino all’ultimo delle sue forze havoluto pensare alla sua Opera per il bene dell’umanità. I puntini di sospensione sono dovutialla commozione e alle pause forzate per l’affanno che l’opprimeva.

“Questa volta parleremo della Legge, argomento supremo… direi schiacciante per le mieforze, però ne parlerò in termini semplici, tra amici… Mi riesce più facile parlarne questa voltaper il fatto che la Legge in questo caso io l’ho vista lavorare, come si direbbe, sulla mia pelle,cioè, addosso a me!, del cui fatto ora cercherò di compiere una esatta analisi… che non stocompiendo fantasie e perdendomi in teorie perché non sono pazzo. Lo prova il fatto chequesta analisi io la sto compiendo con la massima accuratezza, cercando di sviscerarne il piùprofondo significato per capire il mondo immerso che sta dietro di questo fatto. Eccomidunque a narrarvi che cos’è avvenuto.

Io mi trovo ammalatoin letto, da un mese, con varie complicazioni. Essendomi impossibile discrivere non sapevo come esprimere le mie idee. Devo qui far notare un fatto: come venivanoqueste idee?.. La malattia mi dava una sonnolenza profonda e un esaurimento fisico…notevole. Ora, in queste condizioni, è avvenuto che la parte fisica del mio organismo si èindebolita in modo estremo. Avendo la fortuna di avere accanto tutte le cure possibili epersone di piena fiducia che mi trattavano con amore, io ho voluto abbandonarmicompletamente a loro e dimenticare tutte le preoccupazioni e i pensieri di questo mondo. Èavvenuta così una graduale eliminazione di essi e si è spento quel focolaio di pensieri,preoccupazioni, paure, ecc. che sogliono empire il cervello umano allo stato di veglia. Io mison trovato, così, con la mente inerte nel vuoto. Ma quale mente?.. Intendo la mentecerebrale, quella che contiene tutti gli affari umani, le cose di questo mondo. Tutto questomondo è scomparso… il mio cervello si è liberato e si è messo in stato di riposo anche luiinsieme all’organismo umano di cui esso fa parte. Dunque, tutta la parte fisica… organica,compreso il cerebro, è stata messa fuori causa e, eliminata la mia personalità, eliminataquesta parte umana, si è trovata inerte e nel vuoto.

Ora, che c’era in questo inerte e in questo vuoto? Guardiamo un po’: in questo stato diabbandono e di inerzia, io non mi sono sentito affatto inerte; é venuto fuori un altro mondo, ilmondo delle idee. La mia mente ha cominciato a pensare…: ma, qui stanno succedendo dellecose attorno a me, io le vedo, le osservo, le capisco… Che cosa vogliono fare tutte questecose?.. Queste cose si muovono, vanno da una direzione ad un’altra, dunque c’è un finech’esse vogliono raggiungere. C’è una mente che le dirige e, dunque, questi fatti mi rivelanoun pensiero e, io in questa pace… in questo vuoto… io devo scoprire quale è questo pensieroche sta dietro questo fatto, questi fatti. Ecco la chiave del mistero: scoprire!… voglio vedere!voglio sapere! questa è la cosa che più mi interessa. E così ho cominciato ad osservare… equi non posso fare l’analisi di ogni fatto minuto ma… ho già notato la tecnica del mio metododi lavoro. E adesso che ho spiegato il metodo del mio lavoro, analizziamo il fatto. Che cosa èavvenuto?..

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Circa un mese fa mi sono ammalato leggermente, poi sempre più gravemente fino a trovarmioggi in una stanchezza profonda con gli effetti che abbiamo ora raccontato. Che cosa ha fattola Legge in queste condizioni?.. Osserviamo il lavoro delle sue mani e cerchiamo di capireperché l’ha fatto e che cosa significa e dove vuole portarmi. Prima di tutto…, fattostranissimo, inverosimile, ha fatto arrivare molti aiuti finanziari prima che io incominciassi astar male. Dico, aiuti finanziari, non perché io sia povero, ma perché sostenere il pesoimmenso di queste malattie restava al di là delle mie possibilità economiche; e io non avreipotuto sostenere una malattia di questo genere come spesa. Ora la Legge sapeva che ioavevo bisogno di questi mezzi e… e li ha mandati perché altrimenti non c’era nessunsignificato ch’essi arrivassero… imprevedibili!, inverosimili!, da parte… di gente da cui io nonavevo diritto di aspettarmi niente! Primo fatto, passiamo al secondo.

Io stavo senza medico, un medico che mi visitava di rado, visite di controllo che non servivanoa niente. Pochi giorni prima che io mi ammalassi, esattamente pochi giorni prima, mi vienepresentato un altro medico che abita fisso nella stessa città dove abito io, vicino alla miacasa, e questo medico viene incaricato di prender cura di me. Questo medico risultò ottimo,pieno di attenzioni verso di me in modo che mi fu di grande aiuto… nello sviluppo e risoluzionedella malattia.

Passiamo all’altro fatto….

In casa, affidata alle cure della famiglia, noi avevamo una bambina molto rumorosa la qualesarebbe stata di grande ingombro… durante la mia malattia. Ora, questo fatto è legato ad unaltro: la famiglia di questa bambina stava nella grande città vicina dove solo era possibiletrovare lavoro, e tanto il marito che la moglie erano tutti impegnati in questo, sicché nonpotevano assolutamente prender cura della bambina. Ora ecco il fatto incredibile,inverosimile, che si verifica di colpo: il marito aveva cercato invano sino allora, con milletentativi inutili, di trovare un lavoro qualunque, magari modesto ma che gli desse per vivere esi arrabattava disperatamente a lavorare lui e la moglie solo per campare. Ecco che…inaspettatamente… mia figlia parla per caso con un signore e in mezzo a tante chiacchere glidice che il marito di questa mia nipote, della figlia di mia figlia, era disoccupato e cercavalavoro ma che era un giovane intelligente, pieno di esperienza, avvocato, esperto delmestiere. Questo signore… che parlava con mia figlia le disse: “Guardi, in questo momento”– in questo momento dico – “abbiamo bisogno di un aiuto avvocato che ci risolva un casocomplicato. Ce lo mandi, ci mandi questo suo ragazzo”e detto fatto… il marito di mia nipoteandò e cominciò a lavorare. Intelligente, pronto e competente anche in altre materie che nonerano solo quelle dell’avvocato… fu capace di dare un aiuto ben valido alla soluzione di quelcaso di cui gli altri non erano capaci di uscire… E così incominciò ad esser ben voluto tantoche gli dissero: “Bene, per il tuo lavoro vuoi un compenso fisso o restare con noi a

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stipendio… fisso?”. Il giovane disse: “Voglio restare a stipendio perché ho bisogno di farmiuna posizione”. Ottimo, e restò a stipendio e qui c’è da cader dalle nuvole perché un ragazzoaffannato che… non trova posto da nessuna parte per anni, faticando e logorandosi perquesto senza concludere niente, di colpo, in un mese, si trova offerta una posizione ottima adaltissimo stipendio il che gli risolve il problema di tutta la vita. E torniamo alla bambina.

Questo fatto dell’aver trovato una posizione stabile gli assicura la vita, può mettersi in unacasa fisso, pagando tutto il necessario lui, liberando la moglie dalla fatica di lavorare,permettendo di accudire alla casa e alla bambina, ed ecco che la bambina partì da casa miae andò a casa loro, e io posso ammalarmi tranquillamente. Anche questo è una cosaincredibile, insperata, inverosimile! ed è accaduta, e queste cose vanno tutte per lo stessoverso. Ma c’è un altro fatto, minore ma importante anche questo…:

Poco prima di ammalarmi, essendo qui stagione calda, avevamo pensato di spostarci tuttiper… l’altopiano vicino dove l’aria è più fresca e più salubre. E stavamo pronti per partire… ioavevo già quasi preparato la valigia, quando il… medico ci dice: “tardate ancora unasettimana per prudenza”. Se il medico non ce lo avesse detto, noi saremo partiti fiduciosi.Ora, che sarebbe successo se una forza provvidenziale non ci avesse impedito di partire?Saremmo arrivati in una casetta di campagna sprovvista delle cose più difficili, complicate,come di medicine, di comodità ecc. fatta solo per villeggiare… e casa isolata senza telefono,lontana da ogni medico o perlomeno provvista solo di medici sconosciuti e provvisori. E cosaavremmo fatto là, perduti in quel deserto, quando la malattia, come poi realmente ha fatto,avrebbe cominciato a complicarsi senza fine sino a ridurmi nello stato in cui mi trovo? Inquelle condizioni sarei morto. Che si faceva lì? Mi avrebbero trasportato con un’ambulanzanella capitale vicina e là, senza conoscenze, non saprei dove sarei capitato e che trattamentosarebbe stato fatto, tutto a casaccio in mano di medici sconosciuti. Invece, restando nelpaese dove mi trovo, il medico è vicino, tutti ci conoscono, non ci manca nulla, abbiamo lecomodità… gli aiuti, tutto quello che abbiamo bisogno, e solo cosi è che mi sono potutosalvare perché ero ridotto ben male… Ora, anche questo fatto viene immesso, nella mente diquel medico, di aspettare una settimana, quella settimana che ha deciso e che ha fattovedere che il male stava aggravandosi. Se quel medico non avesse pensato quella cosainnocua e indifferente, di nessuna importanza in quel momento… quale corso diverso avrebbepreso tutta la faccenda?..

… E qui ho finito di raccontare i dettagli del fatto, ed ora mettiamoli tutti insieme: ma essivanno tutti per lo stesso verso! Vogliono fare la stessa cosa e lo fanno per vie insospettabili!,imprevedibili!,… su cui io non ho fatto nulla e nessuno dei miei, tutto è automatico, dicoautomatico!… Cosa significa automatico? Che io non ho fatto niente e hanno fatto tutto glialtri! Chi gli altri? Ma nemmeno le persone che mi stanno vicino hanno fatto niente perché nonne sapevano niente! Sono tutte previsioni di fatti imprevedibili!E tutto ciò è avvenuto!… Ma quic’è un pensiero… c’è una volontà! …………..Non posso………….

perché io questa forza la sento!…………..la tocco!………..mi stringe!…………mitrascina!…………mi travolge!…………….!!

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Ho dovuto fermarmi un momento per rimettermi dall’emozione. Non faccio teorie. Questaforza mi salva, mi aiuta, mi fa vedere che cos’è, che cos’è il Sistema, che cos’è Dio, checos’è questo altro mondo che il mondo così poco vede, immerso nel mondo opposto,dall’altro lato. Quanta tenebra….Quanta cecità!… poveretti….non hanno gli occhi, se li sonoschiacciati con le loro mani…..se li sono schiacciati con le loro mani!… e non possono piùvedere… e credono e inneggiano a cose che stanno alla rovescia, al negativo, e corrono alnegativo per l’ingiù invece che correre al positivo per l’insù………..Ah, che tristezza!….

Dio aiutami!………………….

Sono costretto a momenti a fermarmi per riprendermi dall’emozione… Ecco dunque…..che alpolo opposto la Legge, questa immensa bellezza che ora stiamo osservando… è all’opposto.Lì tutto è positivo, tutto è bontà, tutto è vita, tutto è giustizia, ordine, bellezza, amore…non sodir di più………….Ebbene questa Legge ora mi conforta…, è mio Padre che mi sta accanto,è il mio amico fedele…Lo devo dire per forza!…non è una fantasia!… Ma non abbiamoosservato insieme quei fatti? ma come interpretare diversamente?….I fatti sono fatti…..eparlano chiaro….

Ora le conclusioni che io traggo da questa analisi sono enormi…sono qualcosa ditravolgente!…Ora, io racconto tutto questo che succede a me non per far sapere i fatti mieima perché voglio presentare agli occhi del lettore il fatto vivo! come io l’ho vissuto! perché loviva anche lui e si renda conto che tesoro immenso c’è… e che egli può ungiorno………arrivare là. Cerchi di avvicinarsi, come ho già detto, centimetro per centimetro, aquesta grande Luce, faccia un passetto per volta, qualunque sia la fatica che dovrà fare nonc’è misura che possa limitare la grandezza e la bellezza di quello che lui troverà in fondo allastrada…..

Ora, osserviamo un altro aspetto del fenomeno… Analizziamo cioè come esso si ècomportato dentro di me, come io l’ho potuto osservare in questo suo comportamentointeriore che riguarda la mia persona…Il fatto è che io sto vivendo, realmente vivendo… unaltro tipo di vita… che non è quello che io ben conosco e che tutti conoscono e che è quellonormale della vita comune di tutti… Il mio corpo sta da una parte come morto, non lo sentopiù…La mia mente è libera di tutte le comuni idee,…tutto il mondo umano che lo riempiva èridotto a zero. Se io guardo dentro diversamente… vedo il vuoto, dunque non c’è più niente…di quel mondo. Io ne sono fuori… e dove sono?… E vivo in un altro mondo ma vivo davvero! evivo potentemente! ma quello che è strano, vivo in un’altra forma di vita che non è quellaumana e che io stesso prima non conoscevo o conoscevo molto vagamente e che ora vivo inpieno… Che è successo dunque? Che cosa sta avvenendo dentro di me?… Per farmicapire….e far vedere i risultati di questa mia analisi…io…. bisogna che descriva… il piùesattamente possibile questo nuovo tipo di vita che sto vivendo. Quello umano tutti loconoscono e non perdiamo tempo a ripeterlo. Ma questo nuovo tipo di vita, quello che èmeraviglioso, è che non solo è differentissimo da quello umano ma è così vivo e cosi potenteda superarlo… da superarlo in forza vitale in modo che io non mi sento affatto morto ma mi

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sento dieci volte più vivo di prima!… È questo che mi sorprende. E come è fatto questo altrotipo di vita,… Esso…è agli antipodi, pare l’opposto di tutto quello che è la potenza umana. lonon sono forte fisicamente, volitivamente, prepotentemente, per lottare. lo non lotto, tuttoviene da sé, tranquillo, automatico, io non devo conquistare nulla, tutto avviene da sé,…èsoppresso tutto l’attrito che pare che accompagni ogni movimento umano. Prendiamo, anzianalizziamo… questo altro tipo di vita sotto l’aspetto più attraente, che è quello della nostragioia o del nostro dolore… Quali sono le gioie di questa nuova vita?…..

Il mondo nostro non è capace di immaginarsele. È naturale che stiano agli antipodi….e chi stanelle tenebre non può immaginare la gioia di chi sta nella luce…L’uomo è fatto di un dato tipobiologico proporzionato al suo livello di evoluzione e non può uscire di colpo da lì, è comevoler trasformare un animale in un altro, una pianta in un’altra. Lui sta bene al suo posto, èproporzionato alle sue lotte, è costruito per sopportare i suoi dolori, quella è la sua vita e nonpuò immaginarne altra. Ora, quando gli parliamo di quest’altra vita che dico io e che il mondoconosce in teoria…in forma astratta e che chiama Paradiso, chiama felicità eterna, chiamacon vari nomi,….si trova ad aver costruito delle belle teorie, dei castelli mirabili…ma stalontano dalla realtà e lo prova i fatti che queste costruzioni stanno nelle nuvole, lontano dallarealtà concreta e ben dura che è ben diversa, quella del mostro mondo umano….Qui la vita èun’altra cosa, è lotta, è attrito, è sopraffazione, solo il vincitore ha ragione, la verità e lagiustizia la fa lui e gli altri sono costretti a sottomettersi, è il regno del padrone e del servo, dichi comanda e di chi si inginocchia per obbedire…Questo è il nostro triste mondo, e quantomale, quante tenebre… quanto dolore…il mondo ne rigurgita. Ora possiamo capire perché,perché è questo il suo livello di evoluzione, e il dolore e il male sono proporzionati al grado dievoluzione raggiunto e diminuiscono con l’evoluzione che noi stiamo guadagnando di giornoperché ogni centimetro che facciamo verso il Sistema noi lo facciamo verso la felicità, essarappresenta la liberazione dal dolore….

Guardiamo ora dal lato opposto… Mi viene in mente una prima osservazione:…È bennaturale che gli uomini quando cercano di immaginare che cos’è il Paradiso non trovino altromezzo che quello di moltiplicare le loro gioie umane al grado più elevato possibile…ma ciò liporta completamente fuori strada, perché non possono capire che si tratta di un mondo dinatura opposta a loro, che sta agli antipodi per cui, per capire le gioie di quest’altro mondo,non bisogna moltiplicare quelle loro, ma distruggerle e fare precisamente l’opposto. Noncapiscono che loro stanno in un mondo negativo e che qui si tratta di un mondo positivo…Ècosì che si spiega che quando si parla di queste alte cose spirituali e si parla della gioiaimmensa della sensazione della presenza di Dio, persino a negare questa che è la sorgenteprima di tutte le gioie, di ogni felicità. Ma anche questo è logico e si spiega, è secondo laLegge dell’essere così. Perché? Chi sta ad un dato livello di vita si è costruito secondo undato tipo biologico, non può comprendere quello che avviene ad un altro livello di evoluzioneed è costruito con un’altra forma di tipo biologico. Ecco dunque che tutto si spiega, questaindifferenza umana. Dico indifferenza perché anche le persone dabbene vedono che non se laprendono molto a cuore di queste cose. Ma è logico ed è giusto… perché essi hanno benaltro da fare se vivono in un altro mondo in cui la lotta non dà tregua e non possono perderetempo in elucubrazioni filosofiche, perché all’ultimo, tutte queste cose si riducono a voli sullenuvole, perché non afferrano, quell’aspetto positivo, obiettivo, sperimentale… utilitario! comevuole la vita…che offro io adesso raccontando il mio fatto… La vita non dà tregua, intendo lavita al livello umano, non permette voli, ozi, fantasie, è assillante, lotta di ogni giorno, quindi,

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l’uomo va compreso e perdonato. Non è un’accusa che io faccio…è una specie di pena che iosento per le sue condizioni. Ma la vita è così e tutto è organizzato per muoversi in questosenso.

Ora… mi si domanderà: perché l’uomo si trova situato nell’ Antisistema? Questa è unaquestione che ci porterebbe troppo lontano…Dicevo che non posso entrare in discussioni checi portano troppo lontano (1). Passiamo alloranel campo opposto, quello del Sistema e dellaLegge. Qui siamo agli antipodi. Chiamo questo campo “del Sistema e della Legge”, ma vorreiaggiungere anche una parola molto importante, vorrei chiamarlo anche il campo di Dio.Debbo però… evitare di introdurre, in questo mio studio, questa parola “Dio”, non permancanza di rispetto, perché io mi genufletto commosso ai piedi di questa grande Idea…ma… devo evitare di introdurla in questo studio per una ragione che ora voglio spiegare… IIconcetto di Dio non l’ho fabbricato io, è proprietà delle filosofie, delle religioni, persino degliatei che Lo negano,… in modo che io debbo rispettare….questa loro proprietà e i relativimetodi che essi adoperano nel concepire questa Idea. Difatti… all’idea di Dio…vedo chearrivano per delle strade già stabilite, per esempio col metodo della fede, e si esige chequella Idea sia un mistero…Ora, tutto questo non è un fatto disprezzabile, merita tutto ilrispetto. Perché?… Ma perché ha compiuto una funzione immensa!… per le coscienze delpassato e che ha sostenuto per duemila anni, ma li ha sostituiti nella forma che essiesigevano…. cioè la forza emotiva, sentimentale, mentre noi qui vogliamo fare uno studiocompletamente diverso. Ora… ora quella funzione è stata realmente compiuta e merita ognirispetto perché quelle coscienze avevano bisogno di quella forma mentale… perché se liavessimo trattati con la forma mentale che ora uso nell’esame dei fatti che io porto sopra illaboratorio della vita per farne un esame analitico scientifico, quelle coscienze non avrebberocapito nulla. Mi inchino dunque con tutto il rispetto a queste forme, a questi modi di concepirela Divinità. Però, non posso introdurre questi metodi nel mio studio perché… porterebberoconfusione, nascerebbe subito la discussione, le opinioni diverse in conflitto e giù condanne…un insieme di discussioni che io non posso… di cui io non posso tener conto. Eliminiamodunque, per amore di pace, e ripeto con infinito rispetto…questo mondo e limitiamoci… achiamare… questo ambiente… quello della Legge e del Sistema. Chiarito questo puntocerchiamo di approfondire la nostra analisi.

Ho detto che siamo entrati nel terreno del Sistema e dell’ Antisistema. Là è la Legge… e ilSistema… li vedo come un castello splendente di luce e di tutte le belle qualità che già hoelencato. In che rapporto mi trovo io con loro?… Io mi posso paragonare come alla punta diun ago ch’è riuscita ad infilarsi appena nella porta del castello della Legge, eppure, perquanto minimo, questa punta di un ago è un contatto. Non ho visto niente, non ho sentitoniente di quello che c’è dentro, ma ho sentito il sapore….del Paradiso che lì trionfa.

Ma facciamo un altro esempio per meglio capire…la struttura del fenomeno.Immaginiamo…la Legge ovvero il Sistema o Dio che si voglia, questo detto tra noi, come unoceano sconfinato…Ed io che cosa sono?…io sto dall’altro Iato…Un filo sottile mi lega aquesto oceano. È un tubo dentro cui passa una goccia d’acqua…ogni tanto, lentamente, …eio sono una spugna secca assetata che sta assorbendo questa goccia. Ora questa va pianoma non si ferma mai…e la spugna assorbe… assorbe sempre più, fino a che… finisce per

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forza per saturarsi e allora avviene che quello che più pesa… non è la spugna secca ma èl’acqua di cui essa è imbevuta. Ora io mi sono impregnato di questo filo d’acqua che viene daquell’oceano. L’oceano è immenso, il filo è sottile e la goccia arriva lentamente e la spugna èpiccola piccola…Ma questa saturazione avviene… e io sono saturo di quest’acqua equest’acqua è la vita nuova che io sto vivendo adesso e che mi spiega che se il mio corpo èstato parte mezzo morto… a zero e se il mio cervello è vuoto, anche lui a zero, io sono vivo,vibrante, e penso e scrivo per dire questo libro e sono pieno di vita, di entusiasmo, dipassione!… Ora a questo punto sorge una domanda grave…Osserviamo il fenomeno, essoci dirà molte cose…

Qui avvengono dei movimenti ben calcolati…C’è un oceano da una parte, un filo sottile…la cuigrandezza deve essere calcolata… e che, trasporta un filo d’acqua. Anche questo deve essercalcolato. Lo sapete perché deve esser calcolato?.. Ma perché si tratta di immissioni di forzedi una potenza incredibile, è la potenza di Dio che qui si trasforma e passa da un essere adun altro! Ora…un miliardesimo di errore di calcolo o salva o ammazza, il che rendenecessario un’esattezza di calcolo esatto…Bisogna notare che è anche necessariaun’esattezza cronometrica del fornimento di quest’acqua che scende dal cielo. Ed ènecessario che tutto sia proporzionato alla grandezza della spugna, alla sua capacità diricezione di quell’acqua… Non vedete quanti calcoli bisogna fare perché il fenomeno sisviluppi regolarmente come di fatto constatiamo che avviene? Ma allora che significa tuttoquesto? Chi è che pensa, Che dirige? Che sa, che guida?.. Tutto questo chi è?.. È il Sistema,è la Legge! Ma allora questa Legge… rappresenta un pensiero sbalorditivo e qui, in questomomento, noi ci troviamo di fronte a questo pensiero… lo tocchiamo con mano… nonpossiamo farne a meno di costatarne la presenza. Ora mi domando… ora mi domando comenon restare sbalorditi di fronte ad una tale constatazione di fatto. Parlo di constatazione difatto, non sto facendo teorie…questo è il risultato di una analisi… di un fatto che io stovivendo! che mi investe tutto!…mi assorbe…mi riempie! mi trasforma!… mi dà una vita nuovamentre il mio corpo e il mio cervello stanno dalla parte a zero!…Che mi dice dottore?… (1)

Affrontiamo ora l’analisi dello stesso fatto da un altro punto di vista per approfondirne laconoscenza…. Che cos’è la Legge, il Sistema? Essi non sono come una bella statua,mirabile, che ti stupisce per la sua bellezza ma sta ferma, è immobile, senza vita…Il Sistema,la Legge non sono una statua, sono vivi! sono vibranti!…sono esuberanti di vita!….

Che cosa significa questo? Che essi irradiano, irradiano intorno a sé tutte le loro belle grandiqualità. Le irradiano naturalmente nel loro terreno positivo di Sistema, e anche riescono apenetrare nel terreno opposto negativo dell’ Antisistema per mantenervi un certo ordinesalvatore di quel caos infernale…Quale potenza d’irradiazione ha questo Sistema!…. Esso sipuò paragonare al sole che illumina e mantiene in vita tutti gli esseri che vivono sullaterra…Se l’uomo fosse esposto direttamente ai raggi del sole…perché trasportato al disopra dell’atmosfera verrebbe distrutto, così l’individuo se fosse esposto direttamente airaggi di questa radiazione ultrapotente verrebbe distrutto, ma anche qui ci sono le protezioni,gli addolcimenti…le forze protettive che permettono che l’uomo assorba nella misura dellasua capacità di assorbimento e anche qui vediamo…il lavorio che la vince… l’esattezza delsuo lavoro. Anche questa radiazione la percepisco che mi pervade, mi penetra, mi trasforma,

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e io l’assorbo ed è il mio cibo quotidiano, quello che alimenta questo mio altro organismo,quello in cui ora vivo….

Ma passiamo ad osservare ancora un altro aspetto, un’altra posizione del fenomeno permeglio comprenderlo. Osserviamo come si comporta…di fronte al fenomeno del dolore sia ilSistema sia l’Antisistema. È evidente che il Sistema essendo di segno positivo sia tutto fattodi felicità…e che l’Antisistema essendo di segno negativo sia tutto fatto dì dolore, questa è latendenza fondamentale, la posizione dell’essere nei due campi. L’essere che sta dalla partedel Sistema tende ad essere sempre più felice e l’essere che sta dalla parte dell’ Antisistemaè di trasportare tutto in basso verso il dolore, mentre la tendenza prevalente del Sistema è ditrasportare tutto in alto verso la felicità. Osserviamo quello che succede nell’ Antisistema……

Esso lavora come una piovra… che cerca di avvolgere nei suoi fili sottili, con la parvenza di unlavoro innocente, seducendo con l’offrire godimenti gratuiti…e così… avvolgendo la vittima.Ma una volta presa l’ingenua… ecco che le spire si stringono…e tendono sempre più adavvolgerla a trascinarla in fondo… fino in fondo alla morte. Guardiamo come funziona…questo fenomeno. L’uomo…anche situato nell’ Antisistema è pieno, saturo, ardente, famelicodi felicità. Come mai, perché? ma perché lui sta in fondo al cammino dell’evoluzione mainsieme a questo cammino c’è la felicità che è il termine di questo cammino. Dunque, anchel’involuto dell’ Antisistema sente che la felicità è sua, lo sarà un giorno lontanissimo ma questafelicità nessuno gliela potrà mai togliere perché rappresenta la mèta del cammino della suaevoluzione. Ora, questo individuo è famelico e va cercando di qua e di là…ma sta nelletenebre, sta al lato opposto, sta lontanissimo e non sa nemmeno cercare e va per tentativi, eprova e riprova e si disillude… ma è pieno di voglie, ma queste voglie non sono inutili perchéintanto questa irrequietezza lo fa muovere… e mentre si muove sperimenta e mentresperimenta sbaglia, soffre e impara, e imparando cammina e va avanti verso quella lontanafelicità. Eccolo questo povero uomo!…che lotta, insaziabile; se è ricco vuole diventare piùricco, se è più ricco vuole diventare più ricco ancora, se è potente vuole diventare più potentee se è più potente vuole diventare più potente ancora e corre e corre, corre,…e che cosatrova se riesce ad afferrare qualcosa?… La sua condanna è questa corrida dietro unmiraggio che si allontana tanto più quanto lui avanza e corre…e corre. Questo è il suodestino, ma è quello che ci vuole… è il mezzo per salire…e intanto fatica e avanza….

Vedete come funziona il meccanismo… Nell’ Antisistema è presente il Sistema che stabilisce ilsuo ordine e la sua giustizia. Allora che cosa gli avviene quando l’uomo dell’ Antisistema simette a godere?… Vari passi: il primo passo è quello dell’individuo che ha faticato, si èguadagnato il suo godimento. Allora il Sistema gli concede un proporzionato godimento,proporzionato alla fatica con cui costui se l’è guadagnato…Ma quell’uomo si fa astuto e dice:“Ma perché non ripetere il gioco? Perché io devo faticare altrettanto? Pigliamoci… lo stessogodimento faticando meno”. E questo lo fa la seconda volta. Poi ci piglia gusto e lo fa la terzavolta, ecc. e così avanti. Ma…osserviamo che cosa succede. Per la presenza della giustiziadel Sistema situata nell’ Antisistema, questo gioco non và. Il primo godimento proporzionatoalla fatica è completo. Ma il secondo godimento, ripetuto, diminuisce come godimento e laterza volta diminuisce ancora e la quarta volta diminuisce sempre più fino a che all’ultimo nonsolo non è più un piacere ma diventa una sofferenza, un malanno, una disgrazia e questo loconstatano tutti! Provate ad abusare di qualsiasi cosa, o la sazietà, o la malattia o qualchecosa che lo fa fermare per forza perché una possibilità di godimento continuoin terra non è

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possibile. Vedete qui quello che dicevo prima: siamo nell’ Antisistema… e qui la tendenza è ladistruzione del godimento e la sostituzione del dolore a quel godimento. Lo vediamo daquesto esempio!…il contrario avviene nel Sistema, ma adesso guardiamo quello che avvienenell’ Antisistema…È l’Antisistema con la sua negatività che non vuole che nel suo piano, nelsuo ambiente, si goda perché l’Antisistema è il regno della negatività che vuoi dire delladistruzione, del dolore, della morte, del male e di tutti questi infiniti malanni… Ora è evidenteche questa è la legge di quel piano e nessuno ne può uscire. Di tutto ciò abbiamo un esempiodella droga… L’uomo crede di essersi fatto astuto gabbando la Legge e pensa: “Ah, questavolta ho trovato il modo di Godere!”, e che cosa succede?..: prende la prima dose, e valiscia. Prende una seconda dose ma per ottenere lo stesso godimento è necessario unaumento di dose…Prende una terza dose e per ottenere lo stesso godimento deve ancoraaumentare. Ma di questo passo dove si arriva?.. E ora, questa droga non è affatto benefica,questa droga ammazza! Ora, aumenta, aumenta ogni giorno, per ottenere quello stessogodimento della prima volta bisogna ingoiare quantità enormi!, ma allora questo piacere dovefinisce, dove porta?…Ma questa è la via del cimitero, porta alla morte! Ecco dove vediamoproprio…come funziona lo spirito distruttore e malefico dell’ Antisistema. E guai a chi ci cade,viene avvolto dalle spire e non si ferma più, viene travolto fino in fondo, e vediamo la fine diquesti drogati… ora la conoscono tutti.

Ora vorrei chiudere questo argomento… con uno slogan che potrebbe essere usato… percolpire le menti in senso buono e salvatore. Esso dice: chi scende per le vie del vizio va versola morte. Questo detto non è la conclusione di teorie, è la conclusione di fatti che abbiamoosservato, di fenomeni che abbiamo analizzato. Qui non si parla di fede, di sogni, si parla direaltà… concrete, dimostrate con argomenti convincenti…ed io faccio appello a quelli chehanno ancora forza di pensare rettamente e di non impazzire…perché si salvino!….Il mioscopo è quello del Sistema!…. salvare!…aiutare!…

Mi piange il cuore a vedere tanto disastro di gioventù che si perde, gioventù ricca di mezzi, diintelligenza, a cui non manca nulla per avere una vita buona e bella, creatrice, piena disuccessi e di soddisfazioni altissime come sono quelle del Sistema. Per questo parlo tantodel Sistema, per far vedere quale altro mondo esiste e dove si può trovare una vera felicitàche non è quella della droga che ammazza!…una felicità che dà la vita eterna, una felicitàsconfinata… che travolge solamente nel concepirla… per quanto è grande e bella! Vorrei farsentire a questi giovani… vorrei far sentire a questi giovani… la mia passione… persalvarli…per farli degli uomini veri e soprattutto soddisfatti e felici! Abbiamo vicino i mezzi! liabbiamo sulle mani!…Io ve li spiego, ve li offro, vi insegno la strada per comprenderli e perconquistarli!… Che devo fare di più?… Aiutatemi a salvarli, faremo un’opera grande,immensa, di bene… un’opera santa, l’opera del Sistema!…”

Pietro Ubaldi

1)Su questo argomento vedi dello stesso Autore: “Dio e Universo”; “Il Sistema” e “Caduta eSalvezza”.

2)A questo punto il medico faceva cenno all’ammalato di non agitarsi.

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UN PENSIERO SU “PIETRO UBALDI E LA VITA DOPO LA MORTE”

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PAOLA PEPPOLONIil 28 febbraio 2012 alle 21:59 scrive:

(29 FEBBRAIO 1972)…… 29 FEBBRAIO 2012………RICORRE L’ANNIVERSARIODELLA SCOMPARSA DEL MIO MAESTRO PIETRO UBALDI…….(MAESTRO SEISEMPRE NEL MIO CUORE!!!!!)

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