Pier giuseppe rossi

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Che sono oggi le Tecnologie dell’Educazione? Pier Giuseppe Rossi Università degli studi di Macerata

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Che sono oggi le Tecnologie

dell’Educazione?Pier Giuseppe Rossi

Università degli studi di Macerata

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Cosa sono oggi le Tecnologie dell’educazione?In passato:1. Un settore ben circoscritto della didattica. Un orto.

1a. In passato molte nostre storie erano connesse all’e-learning e da lì (in modo non detto) proponevamo una didattica altra.

2. La didattica tout court. Tutto il campo.2a. Più recentemente parlavamo di tecnologie ovvero di dispositivi, strategie, e si trattava di didattica in senso ampio, senza definire i confini.

• Sebbene oggi sembra difficile separare didattica e tecnologie (face to face, blended e on line), sebbene oggi le tecnologie sono pervasive a differenza delle tecnologie di un tempo (TV e audio-video), sebbene siamo immersi,

occorre liberarsi da luoghi comuni e – soprattutto - cogliere la specificità, definire il campo.

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Settori di approfondimento• Nel mio intervento vorrei approfondire:• come, superato il primo gradino, ovvero quali tecnologie e come

usarle:• l’uso delle tecnologie cambia la didattica?• la didattica cambia le tecnologie?• la tecnologia modifica la formazione degli insegnanti e la ricerca?• la formazione degli insegnanti e la ricerca modificano la tecnologia?

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Mediazione• Il termine mediazione potrebbe portare una seconda ambiguità tra

didattica ed Education Technology.• Sciogliere l’ambiguità:• Mediazione come sinonimo di didattica (Damiano).• Mediazione come processo uno dei processi della trasposizione didattica e della

regolazione didattica.

• Analizzo questo secondo aspetto.

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Primo livello – Tecnologie come tecniche• È sicuramente cambiato uso e tipologia dei mediatori con l’impatto delle

tecnologie, ovvero oggi sono molto più presenti nella didattica i mediatori digitali così come sono di molto più presenti gli strumenti per la creazione e la manipolazione dei mediatori.• Si pensi alle immagini, ai video, alla connessione tra simbolico e grafico, alla

scrittura con il digitale.• È cambiato anche il modo di produrre immagini e video e di condividerle.• Se negli anni ’80 nella scuola dell’infanzia si stampavano foto (quando non si

usava la Polaroid), oggi si usa lo smartphone e la foto e il video sono direttamente fruibili o meglio il tempo che intercorre tra lo scatto e l’uso è minore. La foto riporta in classe l’esperienza personale.

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I video• I video in particolare hanno oggi uno spazio imprevedibile solo rispetto a 10

anni fa.

• Alcuni modelli didattici sono possibili grazie alla facilità con cui produrre e utilizzare i video (EAS, Flipped classroom).• Sui modelli di formazione professionale l’uso dei video ha un impatto molto

significativo.• Attraverso il video è possibile formare alla professionalità e favorire

l’acquisizione:• di leggere i contesti, di decidere in azione e di riflettere sulla propria azione (Seidel e

Stürmer, 2014).

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Secondo livello – Tecnologie come logica• Molte delle modificazioni che stiamo vivendo stanno cambiando in profondità i

nostri vissuti, sono connesse all’introduzione delle tecnologie, ma hanno radici più profonde di quanto una descrizione «tecnica» delle tecnologie potrebbe far pensare.

• Molte di esse (soprattutto in relazione alla professionalizzazione) partono dal superamento della razionalità tecnica (basata sul concetto di performatività) verso una razionalità riflessiva.

• Il nuovo modello di professionalizzazione ho favorito la produzione di tecnologie diverse da quelle presenti solo 20 anni fa. • Cogliere la relazione ricorsiva tra tecnologia e spirito del tempo.

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Dalla de- alla qualificazione (esempio)• Se un tempo l’introduzione delle tecnologie portava alla dequalificazione del

lavoro (linea di montaggio, ripetitività del gesto, taylorismo, automatizzazione sfrenata).• Le professionalità attuali richiedono ricche competenze e trasversali (a

cominciare dalla competenza digitale), una maggiore preparazione (iniziale e in servizio] e molto flessibilità [si pensi anche a lavori definiti umili – operatori ecologici, taxisti con le app.]. Le tecnologie si adeguano a tale nuova richiesta e sono alla base di tale nuova professionalità.• Dall’automatizzazione alla personalizzazione.

• Sono, quindi, cambiate le tecnologie di oggi rispetto a 20/30 anni fa?

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Cosa significa razionalità riflessiva• Per la mediazione didattica.• Per la professionalità docente.• Per la ricerca scientifica

Per comprendere lo specifico delle TECNOLOGIE DELL’EDUCAZIONE (TdE) dovremmo analizzare:• Come la logica delle tecnologie digitali interagisce con la mediazione didattica.• Come la logica delle tecnologie digitali interagisce con la professionalità docente.• Come la logica delle tecnologie digitali interagisce con la ricerca educativa.(nei tre casi analizzando come è prodotta la tecnologia e come essa determina le prassi)• Come le TdE si sono modificate negli ultimi 30 anni?

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1. Come la logica delle tecnologie digitali interagisce con la mediazione didattica.

• Non sulle tecniche usate (come spesso precedentemente discusso) o meglio non solo.• Oggi le tecnologie intervengono/reificano il processo stesso di mediazione.

Nell’e-learning la struttura del corso è visualizzata (se il corso è ben fatto). In EAS e in PROPIT le tecnologie non sono solo nei contenuti ma nel format e nella presentazione/pubblicazione del format.• IPOTESI 1: Le tecnologie impattano sulla struttura del percorso.• IPOTESI 2: I media digitali permettono nella mediazione didattica il passaggio da

una struttura a scala, a una struttura dinamica in cui il flusso fra le tipologie prevale sul senso delle singole tipologie.• IPOTESI 3: Le tecnologie inglobano i modelli logici/didattici e questo rende

sempre più fluida e permeabile la separazione tra formale e informale.

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Ovvero?• Visti i tempi approfondisco solo l’ipotesi 2 che però per alcuni versi sarà utile in altri

settori.• L’analisi di Damiano presenta 4 categorie di mediatori (attivo, iconico, analogico,

simbolico) come quattro contenitori ben definiti e consistenti e fornisce indicazioni al docente per creare percorsi fluidi in cui si articola la presenza delle quattro categorie.• Damiano fornisce alcune regole operative del “sistema” dei mediatori didattici:

• Regole di successione, regole di alternanza dei diversi mediatori.• Warming-up, Cooling-off;• Affiancare i due campi – i mediatori “caldi, i mediatori “freddi”;• Costruzione di un ritmo.

• Ritmi di alternanza differenziati che si possono esprimere con una metafora: • La mediazione didattica è (come) uno spartito musicale, mediante il quale l’insegnante

concerta creativamente con gli alunni la sua interpretazione della didassi.

(vedi esplicitazione in diapositiva successiva)

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1. il grado di concretezza – massimo presso i mediatori attivi – a fronte del grado di astrazione, apicale nei mediatori simbolici;

2. il grado di integrazione degli aspetti della realtà, rispetto al grado di analisi che è massimo nei mediatori simbolici;

3. l’immediatezza dell’esperienza rispetto al distanziamento;4. il grado di sicurezza, che – nelle uscite e visite sul campo – può comportare una esposizione al

rischio considerevole, che i mediatori simbolici riescono ad annullare con la protezione assicurata dalla rappresentazione “a parole” della medesima esperienza;

5. il grado di dispersione e di distorsione, intrinseci ai mediatori simbolici, rispetto alla immersione diretta procurata dai mediatori attivi;

6. Attenzione al tempo, che comporta in genere durate oltremodo lunghe per i mediatori attivi e analogici, che possono indurre a rinunciare all’esperienza diretta o simulata.

7. Il tempo lungo può essere invece considerato come un vantaggio per i mediatori simbolici, sia quando si tratta di esaminare fenomeni particolarmente rapidi che l’esperienza diretta non riesce a cogliere in termini adeguati alla comprensione, che è resa accessibile solo da procedure di scomposizione impraticabili in condizioni naturali, sia eventi particolarmente lunghi che possono essere resi in sintesi su misura dei tempi scolastici. (Damiano, 2013)

Parametri di riferimento della mediazione didattica

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Cosa cambia se la didattica dialogano con le tecnologie digitali? (i numeri si riferiscono alla slide precedente)

1. Il ruolo di concretezza si modifica nel momento in cui reale e virtuale riducono le loro distanze anche per una relazione ricorsiva permessa ad esempio nella realtà aumentata.1. il rapporto con il corpo si modifica; embodiment dei concetti nelle rappresentazioni grafico-simboliche.2/3. Si riduce la distanza e si rafforza la continuità tra i mediatori grazie alla velocità permessa dalle tecnologie e dalla possibilità di operare su immagini e media (gerarchie). Si rompe la settorializzazione e si crea una struttura fluida tra i mediatori. Il ritmo non dipende più solo dalla didassi (da quanto fa il docente in classe) ma anche dalla struttura interna (la logica) dei mediatori, da come i media presenti e la struttura digitale del percorso inglobano/incarnano/alienano la logica del docente (ma nel momento che la inglobano la modificano anche grazie alle loro affordance). Quando un processo è integrato in una diversa tecnologia non è mail lo stesso e la ricerca sulle TecdEdu dovrebbe comprendere come la procedura si modifica quando è inglobata in tecnologie digitali rispetto a come si reifica attraverso altre modalità o tecnologie.Tra immersione e distanziamento si crea un flusso ricorsivo che influisce sulla frequenza (numero dei ritmi) e sul periodo (distanza tra gli eventi).4/5. Il grado di sicurezza e la distorsione6. La durata del processo di mediazione viene modificata dall’uso delle tecnologie digitali.Cambia anche la presenza dell’io, la possibilità di utilizzare materiali prodotti dagli studenti, il racconto in prima persona.

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Attivo

Iconico

Analogico

Simbolico

Nel modello di Damiano

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Multipli processi contemporaneiFluidità Manipolazione

Morphing(i media si trasformano e permettano ai soggetti di personalizzarli – manipolazione - trasformandosi nei media successivi)

Metaforizzazione successiva verso una meta metaforizzazione.

Variation theory (Marton)

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2. Come la logica delle tecnologie digitali interagisce con la professionalità.• Molte delle cose dette precedentemente sono valide anche in questo

settore.• In particolare:• L’alternanza e la relazione fra immersione e distanziamento.• Si modificano ritmi e tempi e soprattutto la possibilità di confrontare l’attività

con la riflessione sull’attività (sei pensi agli strumenti non invasivi).

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3. Come la logica delle tecnologie digitali interagisce con la ricerca?• Se al centro vi è il concetto di azione e la ricorsività teoria-pratica,

anche in questo caso se le tecnologie digitali incidono sul processo di immersione-distanziamento, incidono sui processi della ricerca educativa.

• L’uso di strumenti non distruttivi (in particolare per l’analisi delle pratiche in azione) facilita approcci in cui azione e conoscenza si intrecciano e in cui il ruolo del corpo in azione ha maggiore incidenza.

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Un cenno. Interagire nella progettazione delle tecnologieLe tecnologie oggi nella scuola non sono progettate per la scuola.Riappropriarsi della progettazione delle tecnologie o meglio collaborare con altre expertise nella progettazione delle tecnologie didattiche.

Saper far dialogare la logica dell’agire didattico con la logica delle tecnologie per progettare tecnologie sintoniche con le esigenze del mondo dell’educazione (didattica, didattica speciale, ricerca educativa) Valorizzate le affordance delle tecnologie che possono portare un valore aggiunto nel settore dell’educazione.

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In sintesiLe tecnologie sono oggi presenti nella maggioranza dei processi didattici, nella formazione degli insegnanti e nella ricerca.

1. Lavorare sull’impatto della logica delle tecnologie sulla logica della didattica, della formazione professionale e della ricerca.2. Lavorare sull’impatto della didattica, della formazione professionale e della ricerca sulla logica e sulla struttura delle tecnologie.3. Sapendo che quando un processo è integrato in una diversa tecnologia non è mail lo stesso, la ricerca sulle TecdEdu dovrebbe comprendere come la procedura si modifica quando è inglobata in tecnologie digitali rispetto a quando si reifica attraverso altre modalità o con il supporto di altre tecnologie.

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Grazie per l’attenzione!