PIANTE TOSSICHE - CAI Sezione di Lecco · dell'America Centrale e Meridionale. 2) Stramonio comune...

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PIANTE TOSSICHE 1) Mancinella La mancinella (Hippomane mancinella) è una pianta considerata tossica. Le sostanze contenute nei suoi rami, quando vengono spezzati, possono irritare gli occhi e la pelle. I suoi frutti sono velenosi e la loro ingestione può causare un forte gonfiore della gola, problemi respiratori e gastrointestinali. La tossina responsabile degli effetti negativi è denominata hippomane ed è presente in ogni parte della pianta, che è originaria della Florida, dei Caraibi e delle Bahamas, dell'America Centrale e Meridionale. 2) Stramonio comune Lo stramonio comune (Datura stramonium), conosciuto anche come erba del diavolo, è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae. Si tratta di una pianta molto velenosa a causa dell'elevata concentrazione di alcaloidi presente soprattutto nei semi. Ha proprietà allucinogene. Se ingerita può provocare grave nausea, crampi, dolori addominali e portare alla morte.

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PIANTE TOSSICHE

1) Mancinella

La mancinella (Hippomane mancinella) è una pianta considerata tossica. Le sostanze contenute nei suoi rami, quando vengono spezzati, possono irritare gli occhi e la pelle. I suoi frutti sono velenosi e la loro ingestione può causare un forte gonfiore della gola, problemi respiratori e gastrointestinali. La tossina responsabile degli effetti negativi è denominata hippomane ed è presente in ogni parte della pianta, che è originaria della Florida, dei Caraibi e delle Bahamas, dell'America Centrale e Meridionale.

2) Stramonio comune

Lo stramonio comune (Datura stramonium), conosciuto anche come erba del diavolo, è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae. Si tratta di una pianta molto velenosa a causa dell'elevata concentrazione di alcaloidi presente soprattutto nei semi. Ha proprietà allucinogene. Se ingerita può provocare grave nausea, crampi, dolori addominali e portare alla morte.

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3) Aconito napello

L'aconito napello (Aconitum napellus) viene definito come una delle piante più tossiche della flora italiana. E' diffuso nelle Alpi. Il suo nome deriva dal greco ed ha proprio il significato di "pianta velenosa". La sua pericolosità era conosciuta fin dall'antichità. Veniva utilizzata per avvelenare le

lance. L'ingestione della pianta causa bruciore della bocca, vomito, diarrea, irregolarità della pressione e del battito cardiaco. Può portare al coma e talvolta alla morte.

4) Eupatorium rugosum

L'Eupatorium rugosum è una pianta originaria degli Stati Uniti. Fiorisce verso la fine dell'estate e può raggiungere un'altezza pari a un metro e mezzo. Contiene una quantità elevata di tremetolo, una sostanza altamente tossica, presente soprattutto nelle foglie e negli steli. Provoca tremori, crisi cardiaca e può causare la morte. Se ingerita dalle mucche al pascolo, può contaminare il loro latte. E' velenoso sia per gli umani che per gli animali.

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5) Tasso

Il tasso (Taxus baccata) è una pianta altamente velenosa, con particolare riferimento alle suebacche. Contiene alcaloidi cardiotossici, come la tassina. Può essere letale e provocare la morte improvvisa per paralisi cardiaca o respiratoria. Causa tremori, problemi respiratori, debolezza e problemi cardiaci. Ogni parte della pianta è tossica. Attenzione soprattutto a non ingerire bacche, foglie o semi.

6) Ricino

Il ricino (Ricinus communis) è famoso per l'olio da esso ricavato, considerato una panacea per tutti i mali. L'olio di ricino non è pericoloso, ma lo sono i suoi semi. Essi infatti, quando vengono masticati, rilasciano una sostanza molto tossica, considerata uno dei più potenti veleni presenti in natura, e possono provocare la morte.

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7) Belladonna

La belladonna (Atropa belladonna) è stata la probabile protagonista di una intossicazione alimentare avvenuta di recente nel torinese. Ingerire le bacche di belladonna può provocare il coma e la morte. Anche le sue foglie sono velenose. I sintomi di avvelenamento comprendono aridità della bocca e della fauci, vomito, sensibilità delle pupille alla luce, prurito, allucinazioni.

8) Abro

L'abro o occhio di granchio (Abrus precatorius) è distinguibile per la presenza di bacche di colore rosso, aventi una delle estremità di colore scuro. La sua ingestione può provocare la morte. Sono sufficienti 3 microgrammi di abrina, la sostanza tossica in esso contenuta,

nell'organismo per causare il decesso. L'abrina impedisce la sintesi delle proteine, uno dei più importanti compiti svolti dalle nostre cellule. Provoca disidratazione, nausea, malfunzionamento dei reni e del fegato, fino alla morte.

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9) Cicuta

La cicuta (Conium maculatum) è una pianta erbacea altamente velenosa e può provocare la morte. Ciò può avvenire per via della presenza al suo interno di almeno cinque sostanze velenose, dette alcaloidi. I frutti verdi della cicuta contengono la più elevata concentrazione di veleno, che è però presente on tutta la pianta, anche in foglie, fusti, fiori e radici.

10) Oleandro

L'oleandro (Nerium oleander) è ritenuto una delle piante più velenose del mondo. Tutta la pianta è tossica per l'uomo e per ogni specie animale. L'ingestione provoca tachicardia, disturbi gastrici, disturbi del sistema nervoso centrale. La pianta contiene oleandrina e diversi alcaloidi tossici. L'ingestione di una sola foglia potrebbe causare la morte di un bambino. Di solito gli animali lo evitano per istinto.

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11) Euforbia

L’euforbia (Euphorbia lathrys L.) contiene acido euforbico, esculetina,euforbolo, euforbina e euforbone sotto forma di un lattice biancastro, amaro, appiccicoso ma tossico e irritante anche al semplice contatto con la pelle. E' stata infatti usata per centinaia di anni quale purgante drastico, tanto energico che oggi non viene più impiegato, poiché estremamente tossico. L'uso famigliare di questa pianta sia interno, che esterno è altamente sconsigliato e bandito.

12) Elléboro

L’elléboro o rosa di Natale (Helleborus niger) è considerata pianta velenosa in quanto contiene “elleborina” e altre sostanze alcaloidi tossiche e velenose (come del resto buona parte delle Ranunculaceae). Se ingerite in quantità possono provocare vomito, diarrea e arresto cardiaco (contengono glicosidi cardiaci). Il veleno può essere assorbito anche attraverso la pelle. Nella medicina popolare alcune parti di questa pianta vengono usate come diuretiche (facilita il rilascio dell'urina), emetiche (utile in caso di avvelenamento in quanto provoca il vomito), cardiotoniche (regolano la frequenza cardiaca) e purganti. L'Elleboro bianco è utilizzato anche nel trattamento delle emicranie e disturbi psichici. Data l'alta tossicità della pianta (si rischia di morire anche in pochi minuti!) in medicina popolare non è più usata.