Ipertesto sulla scoperta dell'america e sulle civiltà precolombiane

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Jessica Vacca IIIF L’Europa alla conquista del mondo Liceo scientifico G. 09/02/2014 1 L’EUROPA ALLA CONQUISTA Jessica Vacca III F LICEO SCIENTIFICO G.BROTZU

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Jessica Vacca III FLICEO SCIENTIFICO G.BROTZU

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INDICE

1. IL NUOVO MONDO: DALLE INDIE ALL’AMERICA

1.1. Il progetto di Colombo 1.2. Il viaggio di Colombo 1.3. Le reazioni in Europa

2. UNA CATASTROFE DEMOGRAFICA

2.1 L’impatto con le malattie europee2.2 La conquista del Messico2.3 La conquista dell’impero degli inca e dello Yucatan2.4 Il dibattito in Spagna sul diritto di conquista2.5 La posizione di Bartolomé de Las Casas2.6 Il tracollo demografico

GALLERIA IMMAGINIBIOGRAFIEBIBLIOGRAIFASITOGRAFIA

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CAPITOLO 1

CAPITOLO 2

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1 IL NUOVO MONDO: DALLE INDIE ALL’AMERICA

1.1 Il progetto di colomboCristoforo colombo, nato nei pressi di Genova nel 1451, era un abile navigatore che cominciò la sua esperienza di marinaio già a quattordici anni; a venticinque entrò nella marina portoghese, esperienza che lo portò a destreggiarsi con il tortuoso sistema di venti dell’atlantico. Egli era certo che navigando verso Occidente, sarebbe stato possibile raggiungere l’Oriente esattamente la Cina. Così nel 1484 espose il suo progetto al re del Portogallo, Giovanni, che lo sottopose ad una commissione di esperti di Lisbona. Questi constatarono che la sua deduzione sulla sfericità del globo era effettivamente esatta ma i suoi calcoli sulle dimensioni del pianeta no; il comitato dichiarò per questo il viaggio irrealizzabile. Colombo non rinunciò al progetto e qualche mese dopo, nel 1486, interpellò i sovrani di Spagna, Ferdinando ed Isabella, i quali accettarono il 17 ottobre 1492 di finanziare e rendere così possibile la spedizione.L’obbiettivo di Cristoforo Colombo era quello di ricavare oro per finanziare una nuova crociata e a conquistare il Santo Sepolcro; dunque una motivazione di matrice religiosa.Forse i sovrani cattolici di Spagna accettarono di investire denaro sul progetto di Colombo proprio per questo aspetto della sua personalità.

1.2 Il viaggio di colomboColombo partì dal porto di Palos 1con due caravelle di piccola stazza le quali furono battezzate la Niña e la Pinta. Colombo per se stesso noleggiò poi una nave più grande la Santa Maria che infatti fu guidata proprio da lui; le due caravelle furono invece comandate dai due fratelli Martín Alonso Pinzón e Vicente Yáñez. Per questa spedizione furono reclutati 90 marinai.Le tre navi partirono dalla città portuale il 3 agosto 1492 e arrivarono alle Canarie il giorno 12; qui si fermarono per cambiare le vele e fare rifornimento poi ripartirono.Rimasero in mare aperto per 33 giorni ed è per questo che l’equipaggio fu sul punto di ammutinarsi.

1 È situata sulla riva sinistra dell'estuario del fiume Tinto dove si unisce con il fiume Odiel.

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Cristoforo Colombo o Cristobal Colon.

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Il 12 ottobre 1492 raggiunsero l’isola di Guanahani, appellata da Colombo San Salvador. Qui i marinai furono accolti calorosamente da un gruppo di nativi del posto, i taino, subito denominati indios da Colombo, convinto di avere raggiunto l’appendice più orientale dell’Asia. Ripartiti, incontrarono due isole più gradi rispetto alla prima, Cuba e Hispaniola; durante l’esplorazione di queste andò perduta la Santa Maria e Colombo fu costretto a lasciare ad Hispaniola 39 uomini. Le due navi rimaste tornarono in Spagna nel febbraio 1493. La scoperta di Colombo incontrò due diversi momenti:

1) Prima destò un clamoroso successo e interesse anche in Europa; 2) Quando poi si scoprì che la terra trovata dal navigatore non era l’India,

cominciò a girare la voce che le isole scoperte non avessero nessun valore economico.

È da qui in poi che Colombo perse il suo prestigio.

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La "Carabela" o "Caravela" deriva dal caravo moresco tipico del Mar Rosso e dell'Oceano Indiano, in seguito introdotto nel Mediterraneo da parte degli arabi. Attrezzata con due o tre alberi dotati di vele quadre o vele triangolari (caravella latina), era adatta a traversate di lunga durata grazie alla solidità e manovrabilità. I primi modelli di caravelle avevano una stazza di circa 60 tonnellate. Le parti di cui era costituita si possono notare in questa immagine sotto:

1I quattro viaggi di Cristoforo Colombo

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1.3 Le reazioni in Europa

1.3 Le reazioni in Europa

1.3 Le reazioni in EuropaCinque anni dopo la scoperta dell’America da parte di Colombo, Vasco da Gama per conto dei portoghesi giunse per primo in India nel 1497. Nello stesso tempo, altre spedizioni, finanziate dai sovrani europei, furono compiute. Sempre nel 1497, Giovanni Cabotto, finanziato dai sovrani inglesi, giunse a Terranova. Tre anni dopo, il portoghese Pedro Álvares Cabral toccò il Brasile. Anche gli spagnoli, anche se demoralizzati dalla scadente scoperta di Colombo, ripartirono per l’oceano con il fiorentino Amerigo Vespucci. Quest’ultimo nel 1503 scrisse una lettera all’ambasciatore parigino descrivendo il continente da lui precedentemente visitato. Nel 1504 questo scritto fu tradotto in latino e pubblicato a Venezia con il titolo di Mundus Novus. In Europa si affermò così l’idea che fosse stato Vespucci a scoprire per primo l’America tanto che, probabilmente, il geografo tedesco Martin Waldseemüller propose di chiamare America la quarta parte del mondo in onore di Amerigo Vespucci.Fu così che tra il 1503 e il 1511 tutti questi viaggi distrussero l’ipotesi colombiana che le terre raggiunte fossero le Indie. Successivamente, tra il 1519 e il 1522, Ferdinando Magellano, compì il primo giro del globo. Il 10 agosto 1519 partì da Siviglia e raggiunse l’estremità meridionale del continente americano passando per lo stretto che ora porta proprio il suo nome. Davanti a sé trovò un’immensità di acqua calma che egli denominò per questo Oceano Pacifico.

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La "Carabela" o "Caravela" deriva dal caravo moresco tipico del Mar Rosso e dell'Oceano Indiano, in seguito introdotto nel Mediterraneo da parte degli arabi. Attrezzata con due o tre alberi dotati di vele quadre o vele triangolari (caravella latina), era adatta a traversate di lunga durata grazie alla solidità e manovrabilità. I primi modelli di caravelle avevano una stazza di circa 60 tonnellate. Le parti di cui era costituita si possono notare in questa immagine sotto:

Amerigo Vespucci

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Magellano fu ucciso da un gruppo di indigeni filippini. L’ultima nave superstite della spedizione tornò l’8 settembre 1522 a Siviglia.

I VIAGGI DI SCOPERTA TRA xv E xvi SECOLO

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Ferdinando MagellanoCircumnavigazione del globo

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2 UNA CATASTROFE DEMOGRAFICA

2.1 L’impatto con le malattie europeePrima che gli europei arrivassero nel Nuovo Mondo, l’America contava una popolazione numerosissima. Questa venne poi subito impiegata per la ricerca dell’oro. Contemporaneamente nel giro di un secolo si ebbe una vera e propria decimazione della popolazione indigena. Le cause che portarono a questo tracollo furono due: l’encomienda decretata il 20 dicembre 1503. Con questa ad ogni spagnolo spettava un gruppo di indigeni. Normalmente questi dovevano essere istruiti dal proprio padrone alla fede cristiana; in realtà venivano sfruttati per l’estrazione minerale e nei lavori agricoli. Si ebbe così una vera e propria violenza umana.

A questa si aggiungono però le malattie, portate dagli spagnoli dall’Europa, che colpirono brutalmente le popolazioni native del Nuovo Mondo. Queste non avendo mai incontrato nessun tipo di microrganismo patogeno (peste) non avevano una difesa immunitaria tale da potersi preservare dalle malattie, che anche se tipiche per gli europei, risultavano per loro mortali.

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L'estrazione dell'oro

Il lavoro nei campi

L’ENCOMIENDA

Istituzione spagnola vigente fin dal Medioevo nei territori iberici riconquistati ai Mori e introdotta nelle colonie d’America dal 20 dicembre 1503. In base al sistema dell’encomienda gli abitanti di un villaggio indigeno, o gruppo di villaggi, venivano affidati a un colono spagnolo (encomendero) cui spettava il compito di proteggerli e provvedere alla loro cristianizzazione, nonché l’obbligo di prestare servizio militare. Gli encomenderos, in genere militari che avevano partecipato alla conquista, erano autorizzati a riscuotere dagli indigeni tributi in natura o in forma di lavoro obbligatorio. L’encomienda assicurò una rapida e totale sottomissione dei popoli conquistati, ma degenerò ben presto in clamorosi episodi di maltrattamento, torture, riduzioni in schiavitù. Le leggi di Burgos, emanate nel 1512, tentarono inutilmente di tutelare gli indigeni dagli abusi e di limitare i poteri dei coloni.

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2.2 La conquista del MessicoHern án Cortés giunse in Messico nel 1519 perché voleva porre sotto l’autorità della corona spagnola le terre del Nuovo Mondo. Questo conquistadores sbarcò in Messico con a disposizione soltanto 600 uomini in confronto alle centinaia di migliaia dell’impero azteco quindi una potenza militare battibile. Ma in poco più di due anni Cortés sconfisse l’impero degli aztechi. Le motivazioni che lo portarono a ciò furono diverse:

L’imperatore azteco, Moctezuma, non rispose all’attacco degli europei perché considerò gli spagnoli come divinità. Costoro, provenienti dal mare, non avevano nessuna identità per gli abitanti del nuovo mondo, rappresentavano una realtà completamente diversa da quella che avevano precedentemente incontrato. Il comandante spagnolo arrivò così nella capitale Tenochtitlán ed imprigionò Moctezuma. Dopo la morte del loro imperatore gli aztechi reagirono e Cortés fu costretto a scappare ma

la popolazione colpita dal vaiolo non poté inseguirlo. Cortés sottomise così a sé numerose popolazioni messicane e riuscì ad

assediare la capitale. In questo modo la superiorità tecnica degli europei divenne

invincibile.

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Impero azteco intorno al 1500

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CONQUISTADORES Nome con cui sono comunamente indicati gli avventurieri spagnoli che, dopo la scoperta dell’America, conquistarono le terre del Nuovo Mondo, avendone spesso legittima l’amministrazione con il titolo di Adelantados.

La morte di MotecuhzomaMontezuma II, chiamato anche Motecuhzoma Xocoyotzin (1466 circa – Tenochtitlán, 29 giugno 1520), fu un imperatore azteco che regnò dal 1502 al 1520.

Correva l'anno 1519, quando Hernán Cortés salpò da Cuba diretto nel Centro America, alla guida di poche centinaia di uomini e 15 cavalli. Questo voleva imporre il dominio spagnolo alle popolazioni dell’America.Cortés, sbarcato nel territorio dell'attuale Veracruz, si trovò davanti il popolo Azteco, che, a differenza delle tribù isolate e non organizzate, aveva un apparato statale strutturato e disponeva di un esercito regolare al comando del sovrano Montezuma. L’avanzata spagnola verso la capitale Tenochtitlán fu, però, relativamente semplice, sia perché agli spagnoli si unirono le popolazioni locali, stanche dello sfruttamento Atzeco, sia perché Montezuma, studioso e religioso, prima che tlatoani (imperatore), inviò loro un'ambasciata, credendo che il barbuto Cortés fosse il dio Quetzalcoalt in persona, tornato sulla Terra tra i suoi fedeli dal volto glabro.I conquistadores furono così accolti con doni in oro e grandi onori mentre il sovrano dichiarava la sua sottomissione al re di Spagna e accettava il battesimo cristiano, ponendo fine ai sacrifici umani che accompagnavano il culto delle divinità Atzeche.Nel corso di un'assenza di Cortés, il comandante Pedro de Alvarado, compì quello che fu definito "il massacro del grande tempio" in cui furono uccisi circa mille nobili Atzechi e Montezuma fu fatto prigioniero. Questo fatto portò il popolo alla rivolta, durante la quale l'imperatore trovò la morte, che vede diverse interpretazioni. Secondo una recente scoperta fatta dal British Museum Montezuma fu costretto dagli spagnoli a bere oro fuso. La versione precedente invece riguardava proprio la rivolta che il popolo azteco compì contro la corona spagnola. Questi attaccarono il castello spagnolo lanciandogli contro pietre. Il 29 giugno 1520, nel tentativo di calmare la folla inferocita, Montezuma apparve sul balcone del suo palazzo, facendo appello alla sua gente di ritirarsi. Il popolo rimase esterrefatto davanti alla complicità del loro imperatore con gli spagnoli e lo bersagliò di pietre e frecce. Lui morì poco tempo dopo l'attacco.

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La morte di MotecuhzomaMontezuma II, chiamato anche Motecuhzoma Xocoyotzin (1466 circa – Tenochtitlán, 29 giugno 1520), fu un imperatore azteco che regnò dal 1502 al 1520.

Correva l'anno 1519, quando Hernán Cortés salpò da Cuba diretto nel Centro America, alla guida di poche centinaia di uomini e 15 cavalli. Questo voleva imporre il dominio spagnolo alle popolazioni dell’America.Cortés, sbarcato nel territorio dell'attuale Veracruz, si trovò davanti il popolo Azteco, che, a differenza delle tribù isolate e non organizzate, aveva un apparato statale strutturato e disponeva di un esercito regolare al comando del sovrano Montezuma. L’avanzata spagnola verso la capitale Tenochtitlán fu, però, relativamente semplice, sia perché agli spagnoli si unirono le popolazioni locali, stanche dello sfruttamento Atzeco, sia perché Montezuma, studioso e religioso, prima che tlatoani (imperatore), inviò loro un'ambasciata, credendo che il barbuto Cortés fosse il dio Quetzalcoalt in persona, tornato sulla Terra tra i suoi fedeli dal volto glabro.I conquistadores furono così accolti con doni in oro e grandi onori mentre il sovrano dichiarava la sua sottomissione al re di Spagna e accettava il battesimo cristiano, ponendo fine ai sacrifici umani che accompagnavano il culto delle divinità Atzeche.Nel corso di un'assenza di Cortés, il comandante Pedro de Alvarado, compì quello che fu definito "il massacro del grande tempio" in cui furono uccisi circa mille nobili Atzechi e Montezuma fu fatto prigioniero. Questo fatto portò il popolo alla rivolta, durante la quale l'imperatore trovò la morte, che vede diverse interpretazioni. Secondo una recente scoperta fatta dal British Museum Montezuma fu costretto dagli spagnoli a bere oro fuso. La versione precedente invece riguardava proprio la rivolta che il popolo azteco compì contro la corona spagnola. Questi attaccarono il castello spagnolo lanciandogli contro pietre. Il 29 giugno 1520, nel tentativo di calmare la folla inferocita, Montezuma apparve sul balcone del suo palazzo, facendo appello alla sua gente di ritirarsi. Il popolo rimase esterrefatto davanti alla complicità del loro imperatore con gli spagnoli e lo bersagliò di pietre e frecce. Lui morì poco tempo dopo l'attacco.

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2.3 La conquista dell’impero degli inca e dello Yucatán

Dieci anni dopo la conquista dell’impero azteco gli spagnoli sottomisero l’impero inca. Questo si estendeva dalla Colombia meridionale fino al Cile centrale; la capitale era Cuzco, in Perù, dove risiedeva il sovrano detto inca. Ciò che rese possibile la vittoria degli spagnoli risiede anche questa volta nell’epidemia del vaiolo. L’imperatore Huayna Cápac morì durante questa e il regno si trovò così diviso tra i suoi figli Atahualpa e Huáscar. Quando nel 1532 Francisco Pizarro arrivò in Perù gli fu semplice, dato la guerra civile interna in atto, catturare Atahualpa. Sicuramente, perfino quest’ultimo credeva

che gli spagnoli fossero personaggi semidivini perché all’arrivo di Pizarro egli si presentò privo di scorta e completamente disarmato tanto che il comandante spagnolo lo fece prigioniero senza difficoltà. Per dare più legittimità giuridica ai suoi gesti, in questo caso, Pizarro adottò il Requirimiento, documento stilato nel 1514 e che affermava che il papa aveva concesso le terre del Nuovo Mondo al re di Spagna e che chiunque tra gli inca si fosse rifiutato di obbedire

sarebbe stato meritevole di punizione. Nel contempo, gli spagnoli sottomisero anche i territori del Guatemala e della penisola dello Yucatán.

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L'impero Inca tra il 1463 e il 1532

Applicazione del Requerimiento

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Nonostante questo la conquista di questi territori risultò difficile per due principali fattori:

la fitta giungla che li ricopriva; l’organizzazione sociale dei maya: essi infatti non erano uniti in un unico

Stato ma erano divisi in città-Stato indipendenti. Ci vollero 14 anni per sottometterli.

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GALLERIA IMMAGINI

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Il Nuovo MondoMachu Picchu

L'arrivo di Colombo nel Nuovo MondoSacrificio umano degli aztechi

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2.4 Il dibattito in Spagna sul diritto di conquista

Fin dal 1511 i missionari domenicani ad Hispaniola2 denunciarono le violenze compiute degli encomienderos sugli indios. Queste arrivarono in Spagna accendendo discussioni, tanto che la Corona convocò i docenti delle più prestigiose università chiedendo un parere sulla legittimità del possesso del Nuovo Mondo da parte del re di Castiglia.La prima risposta che arrivò fu il Requerimiento come ottima giustificazione alle conquiste.Ben presto questo però risultò scomodo alla Corona: infatti imponeva un potere supremo del papa rispetto a quello del sovrano. Così appellarono nuovamente i professori chiedendo una nuova teoria. Questi partendo dalla concezione dell’umanità del filosofo greco Aristotele il quale affermava che i veri uomini sono coloro che comunicano con il linguaggio, usano la ragione e vivono

2 Hispaniola è una delle maggiori isole delle Antille, sul cui territorio si trovano gli stati sovrani di Haiti ad ovest (che occupa circa il 36% della superficie totale) e la Repubblica Dominicana ad est (che occupa circa il 64% della superficie). L'isola si trova a est di Cuba e a ovest di Porto Rico.

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Il ritorno in Spagna di ColomboTempio maya

Gli indigeni considerati non uomini venivano trattati brutalmente dagli spagnoli

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in città, arrivarono a presupporre che gli indios fossero schiavi per natura anche se la realtà su questo fatto era contradditoria. Infatti gli imperi sottomessi erano vere e proprie civiltà urbane, ben organizzate sotto il profilo politico.Fu la prestigiosa Università di Salamanca a risolvere l’enigma. Secondo Francisco de Vittoria infatti gli abitanti del Nuovo Mondo dovevano essere considerati come veri uomini ma alcuni loro comportamenti (sacrifici umani) non rispettavano le cosiddette leggi della natura. Egli li definì infatti bambini che dovevano essere istruiti alla fede cristiana dagli spagnoli.

2.5 La posizione di Bartolomé de Las CasasLa figura di Bartolomé de Las Casas emerge in questa panoramica intellettuale e culturale. Egli essendo stato un encomiendores e essendosi accorto della brutale violenza commessa sulle popolazioni indigene cominciò a denunciare per questo gli spagnoli. Egli voleva che gli indios venissero trattai umanamente e rispettosamente. Affermava infatti che gli atti di conquista sul Nuovo Mondo fossero soltanto di pura rapina, senza alcuna legittimità. Assunse anche il punto di vista degli indigeni e arrivò a comprendere la loro mentalità e anche lo stesso sacrificio umano. Secondo Las Casas, per esempio, gli aztechi sacrificavano vite umane perché volevano offrire agli dei ciò che di più prezioso possedevano.Queste sue teorie vennero accolte bene dai sovrani indigeni ma non da quelli spagnoli ai quali apparvero di una radicalità estrema e stringente.

2.6 Il tracollo demografico

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Francisco de Vitoria

De Las Casas difende gli indigeni davanti agli spagnoli

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Le teorie di Las Casas furono accolte dagli encomenderos con sdegno e con rabbia, tanto che il frate venne visto come uno strumento del demonio che voleva interrompere il processo di diffusione della fede e gli indigeni da lui appoggiati come uomini bruti con i quali nessuno voleva avere a che fare. Per loro l’arrivo degli europei fu comunque un evento drammatico che però non spiega del tutto il calo demografico esorbitante che si ebbe in quel periodo. Il ruolo principale di questo tracollo lo ebbero ancora una volta le malattie.Il concetto attuale di genocidio però non si addice pienamente a quello che successe alla popolazione del Nuovo Mondo. Rimane comunque una delle più drammatiche catastrofi dell’intera storia mondiale

IL CROLLO DEMOGRAFICO DELLA POPOLAZIONE INDIGENA

Hispaniola 14921508

400000090000

Cuba 1525 Scomparsa degli indigeni

Messico 15191605

250000001075000

Perù 15301590

8000000/100000001500000

BIOGRAFIE

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GENOCIDIOGrave crimine, di cui possono rendersi colpevoli singoli individui oppure organismi statali, consistente nella metodica distruzione di un gruppo etnico, razziale o religioso, compiuta attraverso lo sterminio degli individui, la dissociazione e dispersione dei gruppi familiari, l’imposizione della sterilizzazione e della prevenzione delle nascite, lo

Navigatore ed esploratore italiano Cristoforo Colombo nacque a Genova nel 1451 da una famiglia di umile condizione, ma con i frati imparò a leggere ed a scrivere, studiò cartografia, geometria, disegno e calcolo. Durante la giovinezza Colombo esercitò la professione di lanaiolo e di piccolo commerciante accompagnando il padre in viaggi di piccolo cabotaggio lungo le coste liguri. Nel 1470 cominciò a navigare per commercio al servizio delle casate genovesi dei Centurioni, degli Spìnola e dei Di Negro. Si fece le ossa sulla nave 'Roxana', arrivando, nel 1473, fino all'isola di Chio che apparteneva ancora a Genova, dove rimase un anno, intero, affinando l’arte della navigazione e dell’utilizzo degli strumenti marinareschi per la misurazione delle latitudini.

CRISTOFORO COLOMBO

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Navigatore ed esploratore italiano Cristoforo Colombo nacque a Genova nel 1451 da una famiglia di umile condizione, ma con i frati imparò a leggere ed a scrivere, studiò cartografia, geometria, disegno e calcolo. Durante la giovinezza Colombo esercitò la professione di lanaiolo e di piccolo commerciante accompagnando il padre in viaggi di piccolo cabotaggio lungo le coste liguri. Nel 1470 cominciò a navigare per commercio al servizio delle casate genovesi dei Centurioni, degli Spìnola e dei Di Negro. Si fece le ossa sulla nave 'Roxana', arrivando, nel 1473, fino all'isola di Chio che apparteneva ancora a Genova, dove rimase un anno, intero, affinando l’arte della navigazione e dell’utilizzo degli strumenti marinareschi per la misurazione delle latitudini.

Nel giro di pochi anni tra il 1493 e il 1500, Colombo guidò altre spedizioni che seguirono la prima. Tra queste, la più importante fu la seconda, partita da Cadice il 25 settembre 1493 con numerose navi e 1500 persone fra cui sacerdoti, dottori e contadini con il compito di iniziare la colonizzazione dei nuovi territori per i reali di Spagna.Durante questa spedizione vennero scoperte le isole Antille, la Giamaica, e fu esplorata la costa meridionaledi Cuba, che Colombo continuò a considerare non un'isola, ma parte di un continente.Dopo essersi fatto anticipare in Spagna da un carico di 500 schiavi, il 20 aprile del 1496 Colombo salpò per l'Europa e raggiunse Cadice l'11 giugno, con due navi che aveva costruito nelle colonie.Nel 1498 Cristoforo Colombo ripartì per le "Indie" con una flotta di otto navi e dopo due mesi di navigazione giunse nell'Isola di Trinidad, vicino alle coste del Venezuela, per poi tornare a Hispaniola.Colombo prima della prima spedizione si era accordato con i reali di Spagna sul fatto che avrebbe assunto il titolo di Viceré di tutte le terre scoperte e nominato Ammiraglio dei mari con diritto di trasmissione ai suoi eredi e con diritto alla decima parte dei guadagni prodotti.I Re spagnoli non erano soddisfatti del lavoro di governatore di Colombo e mandarono su quelle terre Francisco de Bobadilla. Colombo si rifiutò ma venne arrestato.

VESPUCCI AMERIGONavigatore (Firenze 1454 - Siviglia 1512); divise con Colombo la gloria della scoperta dell'America. Durante due viaggi (1499-1500 e 1501-02) Vespucci esplorò le coste atlantiche dell'America Meridionale, compiendo così una impresa memorabile, che lo pone tra i più grandi scopritori della storia; altrettanto merito gli va riconosciuto per avere intuito che le terre nuovamente scoperte non facevano parte

dell'Asia.

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Educato alla cultura umanistica nella nativa Firenze, si trasferì come agente commerciale in Spagna (1491), dove ebbe le prime notizie delle scoperte colombiane. Non molto si sa del soggiorno in quel paese, dal quale salpò, otto anni dopo, per il suo primo viaggio verso le nuove terre. Quanto ai viaggi da lui compiuti regnarono a lungo profonde incertezze; per secoli la tradizione vespucciana si è fondata su due sole lettere: una, a lui attribuita, pubblicata ad Augusta nel 1504, il Mundus novus, e l'altra, la Lettera al Soderini, stampata a Firenze l'anno seguente. Da queste due fonti, certo non genuine, appariva che Vespucci avrebbe compiuto quattro viaggi fra il 1497 e il 1504. Nel 1924 Alberto Magnaghi, sulla base soprattutto di altre tre lettere esistenti negli archivi fiorentini, di autenticità innegabile, contestò che tale fosse invece quella delle due opere a stampa; e concluse, di conseguenza, essere stati due e non quattro i viaggi di Vespucci. Nonostante successivi tentativi di rifarsi indiscriminatamente ai due gruppi di lettere, e fatta eccezione per le persistenti deformazioni nazionalistiche (iberiche), la critica più attenta è unanime nel riconoscere i grandi meriti del navigatore, che ha avuto la sorte, senza alcun suo intervento (contro le affermazioni di quanti presentarono

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HERNAN CORTES

Hernán Cortés Monroy Pizarro Altamirano (Medellín, 1485 – Castilleja de la Cuesta, 2 dicembre 1547) è stato un condottiero spagnolo. Abbatté l'impero azteco e lo sottomise al Regno di Spagna. Cortés partì da Cuba alla volta del Messico il 18 febbraio 1519, con 11 navi, 100 marinai e 508 soldati. Egli aveva iniziato la sua spedizione come ribelle. Il successo della spedizione derivò da diversi fattori: primo tra questi il sistema primitivo di dominio degli aztechi sulle popolazioni sottomesse che fecero circondare gli spagnoli di nuovi uomini per il proprio esercito. Una volta sbarcati gli spagnoli furono scambiati dagli aztechi come divinità, motivo per il quale vennero sottomessi facilmente. Infatti Cortés agì. I due eserciti avevano diverse tipologie di combattimento: gli aztechi erano più tradizionali infatti uccidevano ogni uomo singolarmente in quanto per loro catturare uno spagnolo vivo significava sacrificarlo e quindi acquistare più onore, mentre gli spagnoli combattevano all’europea cioè infilzando con le spade chiunque. Cortés entrò a Tenochtitlan con 3000 uomini per la maggior parte indios. Ma gli aztechi si stavano preparando e il comandante spagnolo si accorse che l’unico modo per spuntarla sarebbe stato catturare Montezuma il quale ci entrò in amicizia tanto che impedì una sollevazione popolare, cessò i sacrifici umani e si fece convertire al cattolicesimo. Cortés radunò i suoi alleati e marciò sulla capitale azteca con un grande esercito. Il 13 agosto 1521, dopo due mesi e mezzo di assedio, Tenochtitlan fu espugnata nuovamente, e nel giro di un anno gli spagnoli presero il controllo dell'intero paese. Il Messico divenne una colonia spagnola dal nome "Nuova Spagna"; l'imperatore Carlo V nominò Cortés suo governatore. Anche Cortés partecipò all'impresa di Algeri nell'ottobre del 1541. Carlo V cercò di eliminare la presenza turca nel mediterraneo, a tal fine organizzò un'offensiva per conquistare Algeri che in quel momento stava sotto il comando di Hassan Agà, un sardo rinnegato. L'offensiva, che partì da Cagliari, fu un fallimento ma fu un'occasione per Cortés per una permanenza in Sardegna, qui l'hidalgo incontrò un amico nella persona di Domenico Pastorelli, vescovo di Cagliari. Costui entrò stabilmente nella cerchia di amicizie di Hernan Cortés.Cortés morì nei pressi di Siviglia il 2 dicembre del 1547. Il suo corpo riposa, dal 1629, a Città del Messico nella chiesa di Gesù Nazareno.

Page 21: Ipertesto sulla scoperta dell'america e sulle civiltà precolombiane

Jessica Vacca IIIF L’Europa alla conquista del mondo Liceo scientifico G. 09/02/2014

BIBLIOGRAFIA Chiaroscuro 1; Dall’età feudale al seicento; SEI; Francesco Maria

Feltri, Maria Manuela Bertazzoni e Franca Neri.

SITOGRAFIA www.wikipedia.org www.treccani.it

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