Pianonazionalelogistica20112020

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Commenti, in materia di merci pericolose, consulenze e SISTRI; al piano della logistica 2011-2012

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dal sito : http://www.ilfuturomigliore.org/

a cura di Sergio Benassai

PIANO DELLA LOGISTICA:

MERCI PERICOLOSE E CONSULENZE, SISTRI

1. Premessa

Sicuramente si deve ormai condividere l’idea che i problemi del trasporto devono essere analizzati

e risolti nel più complesso quadro della logistica.

Per questo non si può che condividere l’iniziativa del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di

definire un “Piano per la logistica”.

E il piano c’è: è il “Piano nazionale della logistica 2011-2020” predisposto dalla Consulta generale

per l’autotrasporto e la logistica.

Un piano che, dopo una prima bozza e approfondite discussioni ed audizioni parlamentari, è stato

presentato, ancora sotto forma di bozza, il 2 dicembre 2010.

Recentemente, il 10 gennaio 2012, il ministro Passera afferma che il Piano della logistica è una

delle quattro priorità del ministero.

Il 3 marzo 2012 il ministro Passera, con la sua direttiva sulle attività della Consulta generale per

l’autotrasporto e la logistica, riconferma a tale organismo il compito di attuare il Piano Nazionale

della Logistica.

Il 26 luglio 2012 viene pubblicata, dalla Consulta per l’autotrasporto e la logistica, la bozza finale

del piano nazionale della logistica 2011-2020, che viene quindi trasmessa al ministro Passera per la

sua trasmissione al CIPE.

La rilevanza di questo Piano viene confermata il 15 novembre 2012 dall’ex sottosegretario ai

Trasporti del governo Berlusconi, Bartolomeo Giachino, già presidente della Consulta nazionale

dell’autotrasporto e della logistica, che afferma: “Con questo piano possiamo avere una crescita

aggiuntiva di almeno mezzo punto”.

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E allora vediamo cosa contiene questo piano in materia di merci pericolose e consulenze e di

rifiuti (con particolare riferimento al SISTRI1).

2. Merci pericolose

Alla fine del 2011 vengono presentati quattro studi di approfondimento e dettaglio del Piano

nazionale della logistica 2011-2020 volti ad individuare le priorità e finalizzare le risorse finanziarie

sempre più scarse.

In uno di questi quattro studi, il “ Piano della logistica – Analisi dei processi di filiera” (doc. n°

11-179-H3 del 1 agosto 2011, preparato dalla società di ingegneria D’Appolonia SpA per conto del

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti), nella parte 7 viene analizzata la filiera delle merci

pericolose.

Ed ecco alcuni contenuti di questo studio (in corsivo i miei commenti)

2.1 Normativa di riferimento

Dopo un’introduzione (che “giustifica” la rilevanza e la specificità del trasporto di merci

pericolose), nel capitolo 7.1 sono illustrate le principali fonti documentali consultate, costituite da:

- il Progetto TRAMP (sistema integrato di gestione e controllo per il TRAsporto in Sicurezza

di Merci Pericolose)

- il Progetto INVIA “INtegrazione VIrtuale del sistema dell’Autotrasporto” – Obiettivo

Realizzativo OR1 “scenari futuri”

- “Guida al trasporto di sostanze pericolose - Come prevenire e gestire le emergenze nel

trasporto su strada”, di Roberto Fanelli e Roberto Carrara

- Documentazione tratta dal sito dell’Ufficio Federale delle Strade (USTRA) della

Confederazione Svizzera, in particolare per quanto riguarda il testo dell’Accordo

internazionale ADR

Per quanto riguarda i Progetti TRAMP ed INVIA si tratta di studi relativi al telecontrollo dei

veicoli trasportanti merci pericolose, progetti già avviati da tempo e che possono essere utili solo

come possibili riferimenti per il futuro sistema di controllo integrato del traffico merci.

Qualche perplessità desta poi il riferimento alla Guida di Fanelli-Carrara: si tratta infatti di un

documento del 1999, che fa dunque riferimento ad una vecchia edizione dell’ADR non ancora

ristrutturato (si tratta di un edizione nella quale la struttura dell’ADR è basata sui marginali e

quindi assolutamente inutilizzabile a seguito dell’avvenuta ristrutturazione dell’ADR).

Per quanto concerne poi i riferimenti all’ADR non è chiaro perché si debba far riferimento alla

documentazione svizzera, dal momento che i testi in italiano dell’ADR, nonché diverse guide e

commenti, sono disponibili in un’ampia documentazione italiana.

Vengono quindi elencate le normative di riferimento (Raccomandazioni ONU, ADR, RID, ecc.)

A tale proposito non si può non notare come, al di là di alcune imprecisioni (International Civil

Airtransport Organization invece di International Civil Aviation Organization, International

1 SISTRI: il sistema di tracciabilità dei rifiuti predisposto dal Ministero dell’ambiente ai tempi del

governo Berlusconi, e adesso oggetto di revisione, essendosi dimostrato impraticabile (ma intanto le

aziende coinvolte hanno già speso centinaia di milioni di €)

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Marine Dangerous Goods invece di International Maritime Dangerous Goods, ecc.) non venga

citato l’ADN (European Agreement concerning the International Carriage of Dangerous Goods by

Inland Waterways) che pure è già in vigore, anche per i trasporti nazionali.

2.2 Definizione di Merce Pericolosa

Nella sezione 7.2.1 vengono illustrate le classi delle merci pericolose, con riferimento all’ADR.

A tale proposito desta qualche perplessità il fatto che, pur trattando il documento in esame del

trasporto stradale, il riferimento normativo citato non sia l’ADR ma il D.P.R. 1008/68, recante

“Regolamento per l’imbarco, trasporto per mare, sbarco e trasbordo delle merci pericolose in

colli”.

Ma è poi certamente non corretto affermare che:

“L’Accordo ADR identifica le materie e gli oggetti il cui trasporto è vietato o autorizzato …

raggruppa le merci pericolose in relazione al tipo di pericolo che esse presentano, e le divide in

classi contraddistinte da una numerazione progressiva … Queste a loro volta si suddividono in

limitative (Classi 1 e 7) e non limitative …

Infatti già da tempo nell’ADR non è più presente la distinzione fra classi limitative e classi non

limitative.

2.3 Soggetti coinvolti

Nella sezione 7.2.2 viene riportato, quasi letteralmente il contenuto del capitolo 1.4 dell’ADR e

viene quindi brevemente illustrato il ruolo del Consulente per la sicurezza.

Ma non viene fatto alcun riferimento ai conducenti dei veicoli trasportanti merci pericolose e al

relativo obbligo di aver conseguito il Certificato di Formazione Professionale.

2.4 Processo logistico

Nella sezione 7.2.3 viene riportato in figura lo schema del processo logistico della filiera delle

merci pericolose.

Purtroppo tale schema non è di alcun valore, in quanto viziato dall’erronea suddivisione in classi

limitative e classi non limitative

2.5 Documentazione

Nella sezione 7.2.4 vengono elencati i documenti che devono essere a bordo del veicolo.

Per quanto riguarda in particolare i dati che devono essere riportati sul documento di trasporto,

c’è un po’ di confusione là dove si indica “la quantità totale di ogni merce pericolosa

caratterizzata da un diverso numero ONU, designazione ufficiale di trasporto o, se applicabile,

gruppo di imballaggio (espressa come volume, massa netta o lorda)”.

2.7 Le fonti

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Nella parte 9 del documento sono illustrate l’incidenza dei costi logistici e l’outsourcing nella

logistica. E naturalmente le relative valutazioni sono illustrate anche con specifico riferimento al

trasporto di merci pericolose.

Il fatto però che i dati relativi alle merci pericolose siano quelli risultanti da interviste telefoniche

con solo 4 operatori del settore (tutti con oltre 10 dipendenti) pone qualche seria ipoteca sulla

effettiva rappresentatività dei dati così raccolti.

2.8 Conclusioni

Non si può non rammaricarsi per il fatto che un documento che dovrebbe contenere dati e proposte

per migliorare la situazione della logistica sia, per un verso, carente e inesatto nell’illustrazione

della normativa esistente, e, per un altro, basato su dati scarsamente rappresentativi (almeno per

quanto concerne la filiera delle merci pericolose).

Una curiosità: quanto ha ricevuto la società di ingegneria D’Appolonia SpA per questo

“pregevole” studio ?

3. Rifiuti e SISTRI

Nel Piano si trovano i seguenti riferimenti al SISTRI:

1. LA CONDIVISIONE INTERMINISTERIALE DELLE SCELTE

…..

Il quadro di analisi e valutazione può essere così schematizzato:

…..

d. con il Ministero dell’Ambiente, … l’obiettivo è di ritrovare i punti di collegamento ai fini della

interoperatività e della messa a sistema dei servizi, per arrivare ad una piattaforma telematica al

servizio dei trasporti e della logistica, nella logica della sicurezza e della safety. Il progetto SISTRI,

unitamente a UIRNet ed alla piattaforma del Comitato Centrale dell’Albo costituiscono di fatto

l’architettura di base per dar vita alla Piattaforma Telematica integrata ambiente-trasporti-logistica-

sicurezza

….

6.2. Il tema della competitività

… e quindi è importante impostare un progetto strategico per i porti che è dato da:

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- Sviluppo di piattaforme telematiche portuali per il trasporto merci e la logistica che si

interfacciano con la piattaforma telematica nazionale (SISTRI, UIRNet, Albo degli

Autotrasportatori).

14. PIATTAFORMA TELEMATICA PER IL TRASPORTO MERCI, LOGISTICA E AMBIENTE

….

- SISTRI è il SIStema di controllo del Tracciamento dei Rifiuti, voluto dal Ministero

dell’Ambiente per permettere l'informatizzazione dell'intera filiera dei rifiuti speciali a livello

nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania.

- Il SISTRI è stato impostato attraverso norme che stabiliscono “l’obbligo per alcune categorie di

soggetti di installazione ed utilizzo di apparecchiature elettroniche, ai fini della trasmissione e

raccolta di informazioni su produzione, detenzione, trasporto, recupero e smaltimento di rifiuti”, le

modalità e i tempi di attivazione e le modalità operative.

- Il sistema è stato realizzato da Selex Service Management ed è in corso di perfezionamento, la sua

gestione è stata affidata al Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente.

14.1. Obiettivi

La collaborazione tra Albo, UIRNet e SISTRI è fortemente auspicabile per focalizzare gli sforzi

nella realizzazione del Sistema Logistico efficiente e sicuro e che, attraverso la integrazione

operativa delle tre Piattaforme realizza un momento sinergico con grande valore aggiunto per

sostenere un processo di sostegno alle imprese per migliorare competitività ed efficienza.

….

I servizi della Piattaforma SISTRI per il sistema di controllo e di tracciabilità dei rifiuti:

- supporto per la regolarità dei servizi agli autotrasportatori di rifiuti pericolosi

- sistema di supporto alle aziende produttrici e trasportatrici di rifiuti

- supporto agli impianti di smaltimento rifiuti

- servizi di coordinamento della guardia costiera.

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14.2. Le azioni necessarie

Per poter integrare gli sforzi sono necessarie azioni di raccordo tra:

- Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Albo Nazionale Autotrasportatori) - UIRNet S.p.A.

- Ministero dell’Ambiente – SISTRI anche per definire meglio il cadenzamento dei tempi di

attuazione.

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Sarà avviato un protocollo di intesa da formalizzare sulla base di una dichiarazione congiunta di

intenti tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministero dell’Ambiente e la Tutela del

Territorio e del Mare, con il coinvolgimento del Ministero dell’Interno e Ministero Economia e

Finanze.

16. LE MISURE DI INTERVENTO, IL MONITORAGGIO E LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI

….

Le piste di intervento capaci di concorrere all’obiettivo, da sottoporre a monitoraggio periodico,

possono essere così riassunte:

1. Favorire la diffusione di servizi infrastrutturali e applicazioni ICT interoperabili, per ottimizzare

l’operatività aziendale, l’integrazione modale, i rapporti con le amministrazioni e i tempi operativi,

mediante:

- la stabilizzazione delle attività di sperimentazione e consolidamento delle piattaforme telematiche

in via di sviluppo (UIRNet, Albo Autotrasporto, Sistri), progressivamente ampliate a tutti gli

interlocutori della logistica, nel quadro di un piano nazionale per i trasporti intelligenti.

C’è dunque da chiedersi se i membri della Consulta Generale per l’autotrasporto e per la

logistica del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti abbiano presenti i problemi che ha

incontrato l’entrata in vigore del SISTRI (e che hanno portato alla sua sospensione che, si

spera, si evolva nella sua definitiva cancellazione), soprattutto tenendo conto che molti di tali

problemi hanno a che fare con la pratica applicazione di tale sistema all’autotrasporto.