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PIANO TRIENNALE OFFERTA FORMATIVA ISTITUTO COMPRENSIVO “ALDO MORO” DALMINE 2019 - 2022

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PIANO TRIENNALE

OFFERTA FORMATIVA

ISTITUTO COMPRENSIVO “ALDO MORO” DALMINE

2019 - 2022

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Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa dell’Istituto Comprensivo

“Aldo Moro” Dalmine (BG) è stato elaborato dal collegio dei docenti

nella seduta del 27 novembre 2018 sulla base dell’atto di indirizzo del

dirigente ed è stato approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del

18 dicembre 2018 con delibera n. ...........

Annualità di riferimento dell’ultimo aggiornamento: 2019-2020

Periodo di riferimento: 2019-2022

Via Olimpiadi 1, Dalmine

Tel. 035561526

Fax: 035 562517

e-mail: [email protected]

PEC: [email protected]

e-mail: [email protected]

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Il piano dell’offerta formativa

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF), introdotto dalla legge n° 107 del

13 luglio 2015, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione

e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, si propone come

l’espressione della progettualità educativa, didattica e organizzativa dell’Istituto

Comprensivo “A. Moro”. Il PTOF descrive un percorso in atto, costitutivo dell'identità

culturale della nostra scuola, e si rivela uno strumento utile per il dialogo e per la

collaborazione all’interno dell’organizzazione scolastica e tra questa, le famiglie e il

territorio. La sua elaborazione collegiale e la conseguente esplicitazione delle scelte

rinsalda l’adesione intorno a valori e significati comuni e concentra l’impegno

dell’intera comunità scolastica attorno alle azioni intraprese e da programmare.

Esso rappresenta al tempo stesso la sintesi della volontà progettuale della scuola e il

punto di partenza per la riprogettazione dell’azione organizzativa e didattico-

educativa.

Non è un modello di riferimento definitivo, in quanto prevede adattamenti e

innovazioni continui per renderlo sempre più rispondente ai bisogni degli alunni, alle

prevalenti richieste delle famiglie, alla necessaria continuità tra le scuole e alle

peculiarità di un territorio che evolve con la scuola e la società.

Con l’adozione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa il nostro istituto

intende

▪ assicurare la coerenza con le “indicazioni nazionali”;

▪ assumere le esigenze del contesto culturale e sociale della realtà locale,

articolando la progettazione organizzativa e didattica nel rispetto dell’identità

dell’istituto e della specificità del territorio;

▪ migliorare il servizio nell’ottica della promozione del successo formativo,

proponendo agli alunni un’offerta capace di rispondere ai loro specifici bisogni;

▪ definire ed esplicitare le scelte educative, didattiche e organizzative adottate,

nonché le diverse opzioni metodologiche, in coerenza con il principio di

autonomia delle istituzioni scolastiche e nel quadro dei documenti attuativi

della riforma della scuola;

▪ rispondere a criteri di fattibilità e gradualità tenendo conto di vincoli e risorse;

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa contiene

▪ il contratto formativo: le finalità, le scelte educative, il modello organizzativo,

che la scuola garantisce agli alunni;

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▪ la programmazione educativa e la progettazione curriculare: obiettivi educativi,

cognitivi e relative strategie;

▪ I criteri di valutazione degli alunni;

▪ i progetti raccolti in macro-aree: della persona, della conoscenza, dei linguaggi

e della comunicazione, dell’innovazione tecnologica e didattica, di cittadinanza

e costituzione;

▪ le risorse interne ed esterne;

Il PTOF comprende il Piano di Miglioramento (PdM), ispirato alle priorità

individuate nel Rapporto di Auto Valutazione (RAV), come previsto dalle nuove

linee per l’elaborazione del Piano Triennale dell’offerta formativa dettate dalla

Legge 107 del 2015.

Il P.T.O.F., integrato dai regolamenti di istituto, conferisce unitarietà all'azione

curricolare ed extra curricolare svolta dall'Istituto. A questo documento si ispirano e

si adeguano le iniziative, le proposte didattiche e tutto ciò che nella scuola è

finalizzato al miglioramento del processo di apprendimento dell’alunno. Pertanto

costituisce un vincolo per l’intera comunità scolastica.

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Principi ispiratori

Il Piano dell’Offerta formativa è, prima ancora che un documento, il frutto di

un’attività di progettazione orientata a uno scopo preciso: il successo formativo di

ogni alunno.

Il P.T.O.F. ha una sua storia e trae origine da precedenti documenti programmatici, i

progetti educativi delle scuole dalle quali nasce l’Istituto comprensivo “Aldo Moro”, le

esperienze educative didattiche più significative realizzate, le linee guida e le idee

progettuali che sostengono l’azione formativa della scuola.

Gli indirizzi e le scelte che seguono sono finalizzati alla elaborazione e ottimizzazione

del PTOF in conformità con le disposizioni normative vigenti e, in particolare, quelle

introdotte dalla Legge 107 del 2015. I valori di cui vogliamo essere promotori

trovano quindi coerenza nelle attuali indicazioni ministeriali dove si evidenzia che le

finalità della scuola devono essere definite mettendo al centro la persona,

promuovendo legami interpersonali costruttivi, offrendo strumenti per meglio capire

i contesti in cui gli studenti si trovano ad operare. Per questo risultano fondamentali

l’apertura al territorio, la condivisione dei valori che fanno sentire i membri tutti

appartenenti ad una comunità, una costante interazione con gli altri, per formare

cittadini consapevoli e in grado di partecipare alla costruzione del proprio ambiente

sociale e culturale. Il Collegio Docenti intende far sì che tali principi costituiscano

motivo costante di ispirazione nelle scelte educative e didattiche, costruendo un

progetto formativo in sintonia con le altre componenti educative, in particolare con i

genitori con i quali la scuola stipula e condivide un patto di corresponsabilità

educativa. Indirizzi e scelte si conformano anche ai criteri della trasparenza,

flessibilità, semplificazione, valorizzazione delle competenze, continuità con le

esperienze precedenti, attenzione alle sollecitazioni e alle istanze emergenti

nell’istituto e nel suo contesto.

I Valori

o Uguaglianza

Nessuna discriminazione nell’erogazione del servizio scolastico viene compiuta per

motivi riguardanti il sesso, la razza, l’etnia, la religione, la lingua, le opinioni

politiche, le condizioni psicofisiche, sociali ed economiche.

Le azioni didattico-formative tuttavia non devono essere standardizzate ma

devono considerare le diverse condizioni personali, sociali e culturali degli alunni

al fine di conseguire i risultati attesi.

La realizzazione di questo principio ci porta a valorizzare tutte le risorse

disponibili, umane, professionali, culturali, materiali e tecnologiche.

o Imparzialità e Professionalità

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Tutto il personale della scuola e gli Organi Collegiali ispirano i propri

comportamenti e le proprie decisioni a criteri e procedure di democraticità,

giustizia e imparzialità, programmando i propri interventi formativi e

adeguandoli al contesto.

o Accoglienza e inclusione

Gli insegnanti e il personale dell’Istituto si impegnano a predisporre ambienti e

situazioni che concorrano a promuovere relazioni positive tra i vari soggetti

dell’azione educativa, favorire l’accoglienza, con particolare riguardo alla fase di

ingresso, alle situazioni concernenti alunni diversamente abili, alunni stranieri,

alla prevenzione e gestione del disagio. La scuola assume a principio la pedagogia

dell’ascolto, del dialogo e dell’incoraggiamento e promuove la valorizzazione delle

peculiarità personali, culturali e sociali di ogni alunno, contro ogni forma di

emarginazione e discriminazione.

o Promozione della persona, nella diversità di ognuno

La qualità dell'insegnamento-apprendimento è in grado di affermarsi solo se sostiene,

attraverso la personalizzazione dei percorsi, sia l’alunno in situazione di difficoltà o

disagio, che quello che manifesta potenzialità o eccellenza, valorizzando le

peculiarità di ognuno.

o Corresponsabilità e partecipazione

Per un corretto funzionamento del servizio e per favorire la collaborazione

necessaria a conseguire le finalità istituzionali, la gestione della scuola avviene,

nell’ambito delle norme vigenti, attraverso la partecipazione e la collaborazione di

tutte le componenti:

▪ alunni

▪ genitori

▪ personale scolastico

▪ istituzioni.

In particolare si ritiene indispensabile coinvolgere in modo significativo le

famiglie, particolarmente per gli aspetti educativi e i progetti, e tutte le

componenti scolastiche per individuare gli obiettivi formativi e gli strumenti per

raggiungerli e per definire le modalità e le procedure di auto-valutazione. La

corresponabilità é intesa anche come capacità di progettare con il consenso,

ovvero tener conto di un quadro ampio e variegato di indirizzi, proposte e stimoli

qualificanti.

o Integrazione e collaborazione nel territorio

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La scuola si pone come realtà viva, integrata nel territorio di Dalmine, in

relazione costruttiva con tutte le realtà sociali che lo compongono.

o Trasparenza, accesso, partecipazione

La scuola assicura la massima semplificazione possibile delle procedure,

garantendo un’informazione completa e trasparente.

I genitori hanno diritto di accesso alle informazioni che li riguardano in possesso

della scuola e la scuola stessa garantisce scelte organizzative che favoriscano il

colloquio e la collaborazione tra scuola e famiglia.

Le famiglie, nei modi e nei limiti stabiliti dalla normativa vigente e dal

regolamento di Istituto, potranno formulare proposte e osservazioni per il

miglioramento del servizio.

o Efficacia ed efficienza

Le attività scolastiche e l’orario di servizio di tutto il personale si uniformano a

criteri di efficacia, efficienza e flessibilità, sia nell’organizzazione dei servizi

amministrativi sia dell’attività didattica e dell’offerta formativa.

La nostra idea di scuola “…favorire la crescita e la valorizzazione della persona umana, nel rispetto dei ritmi

dell’età evolutiva, delle differenze, dell’identità di ciascuno e delle scelte educative della

famiglia, nel quadro della cooperazione tra scuola e genitori, in coerenza con il

principio di autonomia delle istituzioni scolastiche e secondo i princìpi sanciti dalla

Costituzione…”

(legge 28 marzo 2003, n. 53)

Una scuola che educa alla convivenza civile, che ha il compito di creare le

condizioni affinché ogni alunno sia in grado di crescere, di svilupparsi e di entrare

in relazione con le altre persone, valorizzando la collaborazione, il dialogo, il

rispetto reciproco.

Una scuola in cui gli obiettivi formativi sono raggiunti se l’alunno raggiunge uno

sviluppo armonico e integrale della propria personalità, superando ogni

frammentarietà attraverso l’integrazione e la rielaborazione personali.

Una scuola che si pone come traguardo, al termine del primo ciclo d’Istruzione

quello di avere ragazzi competenti, le cui capacità, attraverso il sapere (le

conoscenze disciplinari e interdisciplinari) e il fare (le abilità operative), si siano

evolute in competenze, esercitate, in autonomia e responsabilità, nei contesti

scolastici e di vita e nelle scelte per il futuro.

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L‘Autonomia dell‘I.C. “A MORO” vuole quindi concretizzarsi nell‘essere comunità

che aiuta l‘alunno a crescere, a maturare e a far proprie le conoscenze in un

sapere organico in modo che si trasformino in competenze permanenti.

Gli interventi devono essere adeguati:

alle caratteristiche degli alunni

alle richieste delle famiglie

ai diversi contesti ambientali

al fine di garantire a tutti gli alunni il diritto allo studio e il successo

formativo, inteso come consapevole esercizio di cittadinanza.

Le scelte educative fondamentali

Le scelte educative della scuola, assunte nella programmazione dei docenti,

mirano a soddisfare i bisogni dell’alunno, al fine di contribuire alla realizzazione

della sua persona in tutta la sua complessità ed al raggiungimento del successo

formativo.

Tali scelte si concretizzano nelle seguenti finalità:

rilevare, analizzare, definire i bisogni formativi dell‘utenza e del

territorio;

elaborare il Piano come risposta della scuola ai bisogni emersi;

promuovere un efficace rapporto di comunicazione e

collaborazione tra la scuola, la famiglia e il territorio,

valorizzando ogni possibile sinergia;

individuare le linee guida del progetto unitario in cui integrare

le attività curricolari, extracurricolari e integrative, utilizzando

opportunamente tutte le risorse e gli strumenti della scuola

dell‘Autonomia;

favorire tutte le iniziative atte a promuovere il conseguimento del

successo formativo “per tutti e per ognuno”;

prevenire e recuperare fenomeni di disagio, di dispersione e situazioni di

handicap;

favorire l‘inserimento e l‘accoglienza degli alunni stranieri;

predisporre adeguati strumenti di monitoraggio, verifica e valutazione

del P.O.F.

A tal fine la scuola intende fornire agli alunni le chiavi per:

● imparare a conoscere, per acquisire gli strumenti della conoscenza e

della comprensione;

● imparare a fare, per essere capaci di agire creativamente nel proprio

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ambiente;

● imparare a vivere insieme, per partecipare e collaborare con gli altri in

tutte le attività umane;

● imparare ad essere, per sviluppare le proprie potenzialità e per agire

con crescente autonomia e responsabilità.

La nostra scuola quindi:

coniuga educazione ed istruzione realizzando un percorso formativo

unitario, organico e continuo, attraverso il quale favorire il pieno

sviluppo delle potenzialità di ogni alunno nel rispetto e nella valorizzazione

della sua identità personale, culturale e sociale;

predispone un curricolo verticale essenziale e coerente e progetta in

modo intenzionale, sistematico e corresponsabile i percorsi formativi

trasversali;

persegue un progressivo e organico sviluppo delle competenze di ogni

alunno per la realizzazione del suo progetto scolastico ed esistenziale, facendo

leva sui fattori motivazionali in sintonia con una concezione operativa e

collaborativa dell’apprendimento;

tiene in considerazione tutte le variabili che intervengono nel processo

dell’insegnamento/apprendimento attraverso la pratica riflessiva e

la ricerca di efficaci strategie didattiche;

diversifica l’azione didattica e metodologica in relazione allo sviluppo

della personalità dell'allievo;

verifica e valuta il processo dell’insegnamento-apprendimento secondo

gli indicatori ed i criteri stabiliti collegialmente.

favorisce il successo formativo di ogni alunno attraverso la realizzazione di un

contesto positivo e collaborativo e della continuità educativa tra i diversi

gradi dell’istruzione;

riconosce la relazione e la comunicazione come strumenti fondamentali

della formazione della persona e cura con attenzione la costruzione dei

legami di gruppo della classe;

affronta con sensibilità e professionalità i problemi relativi all’inclusione

di tutti gli alunni, riconoscendo nella “diversità” una ricchezza e

predisponendo tutte le possibili risorse in grado di migliorare l’accoglienza

ed il livello di inclusione;

favorisce la maturazione del senso di appartenenza e dell’etica della

responsabilità attraverso la pratica costante della partecipazione

collaborativa, dell’ insegnamento dei cosiddetti saperi della legalità e

degli interventi di prevenzione del disagio affettivo e sociale;

promuove la corresponsabilità educativa con la famiglia

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attraverso la condivisione di obiettivi e strategie;

persegue il modello dell’interazione fra scuola e territorio, tessendo

una rete significativa di rapporti con l’esterno;

organizza ed accresce, anche attraverso l'alfabetizzazione e

l'approfondimento nelle tecnologie informatiche, le conoscenze e le

abilità, anche in relazione alla tradizione culturale e alla evoluzione

sociale, culturale e scientifica della realtà contemporanea.

In una prospettiva orientativa, cura la dimensione sistemica delle

discipline e sviluppa progressivamente competenze e capacità di scelta,

valorizzando le attitudini degli allievi e la loro personale consapevolezza e

fornendo loro gli strumenti adeguati alla prosecuzione dei percorsi di

istruzione e di formazione.

La scuola e il suo contesto

L'Istituto Comprensivo “Aldo Moro“ di Dalmine (BG) nasce il primo settembre

2013 in seguito all’attuazione del piano di dimensionamento delle istituzioni

scolastiche della città che ha riorganizzato le scuole statali del territorio

comunale in due istituti comprensivi.

L'Istituto intitolato all'uomo di Stato e martire della democrazia Aldo Moro (1916 -

1978), raccoglie quattro scuole dell'infanzia, Beretta Molla, Don Piazzoli, Manzù e

Rodari, due scuole primarie, "Alighieri" e "De Amicis", e la scuola secondaria di

primo grado "Aldo Moro". L'avvio dell'esperienza di dimensionamento scolastico

ripropone al nostro Istituto l'esigenza di presentarsi come un soggetto capace di

rispondere ai bisogni degli utenti.

Conoscere il contesto territoriale è quindi fondamentale per una maggiore

efficacia della nostra azione educativa, per dare risposte non uniformi ai bisogni

sempre più differenziati che si presentano e per determinare una scala di

priorità tra le molteplici istanze.

Il fruitore del servizio scolastico, studente o famiglia, è un utente particolare, nello

stesso tempo attore e destinatario del servizio. Ne consegue l’imprescindibilità del

suo coinvolgimento nella realizzazione del servizio scuola, in tutte le sue

Sviluppare negli alunni le capacità di cercare, trovare, selezionare e utilizzare informazioni

per la soluzione di un problema attivando un atteggiamento di autoformazione continua, in una

logica di life long learning (apprendimento lungo tutta la vita), e collegare tutto ciò con la

capacità di relazionarsi, confrontarsi e collaborare con altri, sono in sintesi gli obiettivi

prioritari della nostra scuola.

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declinazioni organizzative. Attraverso la conoscenza del territorio, infine, diviene

possibile far fronte alle numerose incertezze legate ai cambiamenti di contesto,

che possono essere così affrontate con preparazione, professionalità ed efficacia.

Analisi del contesto e dei bisogni del territorio

Dalmine presenta almeno due aspetti che la differenziano dagli altri comuni e

che aiutano a definire meglio le sue caratteristiche:

sul piano istituzionale ha un'origine storicamente recente, il 1927, quando

un regio decreto accorpa tre antichi comuni: Sforzatica, Mariano al Brembo

e Sabbio Bergamasco;

sul piano industriale è un territorio che nel passato è stato fortemente

caratterizzato, per quanto riguarda il suo sviluppo economico e sociale, da

una forte concentrazione industriale: lo stabilimento della "Dalmine S.p.A."

Da venti anni a questa parte il territorio ha subito profonde trasformazioni.

Assieme infatti allo stabilimento siderurgico, sensibilmente ridimensionato

quanto a numero di addetti e allocazioni produttive, si è affermata una

industrializzazione diffusa, fatta di piccole e medie imprese e di una serie

considerevole di attività terziarie avanzate (servizi pubblici e privati).

Tutto ciò ha determinato e sta determinando profonde trasformazioni anche in

campo urbanistico, demografico, sociale e culturale.

Dal punto di vista urbanistico, la città si è allargata a macchia d'olio,

consumando gli spazi agricoli che fino a pochi anni fa dividevano anche

fisicamente le varie frazioni del Comune. La vicinanza con Bergamo colloca

Dalmine nell'area metropolitana della città. Quindi si pone la necessità da una

parte di integrarsi nei servizi di quest'area, dall'altra di valorizzare la propria

identità comunale, pur mantenendo la propensione a muoversi negli orizzonti dei

propri quartieri.

Dal punto di vista demografico, la popolazione è costantemente aumentata fino

al 2012 dove invece si nota un calo del numero dei residenti; attualmente

Dalmine conta circa

22.000 abitanti. Dal punto di vista sociale, esiste un certo interesse dei cittadini

per la qualità dello sviluppo e della vita, è diffusa una cultura del lavoro che

rende i Dalminesi cittadini attivi, operosi e disposti a "intraprendere", c'è una

moltitudine di associazioni di volontariato, a dimostrazione di una estesa cultura

della solidarietà.

Dal punto di vista formativo-culturale, oltre agli Istituti della fascia dell'obbligo

(Istituto Comprensivo "A.Moro" e Istituto Comprensivo "G.Carducci"), troviamo

sul territorio comunale diversi asili nido, le scuole dell’infanzia “Cittadini”, a

gestione comunale e “S. Filippo Neri” a conduzione interparrocchiale, l'Istituto

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Superiore "L.Einaudi", l'Istituto Superiore "G.Marconi" e corsi di formazione

professionale gestiti dalla Regione.

Varie sono le proposte culturali del Sistema Bibliotecario di Dalmine rivolte a

tutte le utenze (infantile, giovanile, adulta). Inoltre in quest'ultimo periodo

hanno acquistato grande importanza il Polo per l'innovazione tecnologica, la

Facoltà di Ingegneria e la Fondazione Dalmine della Tenaris, veri punti di

riferimento di dimensione nazionale come luoghi di formazione e cultura.

Aspetti di criticità e risorse

Come si vede, quello di Dalmine è un territorio dinamico, che

contestualmente alle trasformazioni economiche porta con sé anche

profondi cambiamenti nei valori, nei comportamenti, nei bisogni dei

cittadini.

Per essere partner importante nel panorama delle Agenzie formative che

operano nel territorio, continuando ad essere elemento di promozione umana,

sociale e culturale, la nostra scuola non può quindi prescindere:

dal far proprie le spinte di ordine culturale, sociale,tecnologico di una

società in continua evoluzione

dalla lettura del territorio

dalle richieste dell'utenza

In questo percorso, individuati gli aspetti di criticità, assume come punti di forza

le risorse umane, strutturali, finanziarie sia interne che esterne in grado di

supportare l'organizzazione dell'attività educativa e didattica.

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..:Punti di forza:.. ..:Punti di debolezza:..

Risorse professionali consolidate del

personale della scuola e formazione

continua;

Offerta formativa flessibile in relazione

alle diversità del territorio;

Aggiornamento e ampliamento

costante delle dotazioni

tecnologiche per la didattica.

Necessità di favorire una continuità

organizzativa e didattica all’interno del

comprensivo;

Necessità di sviluppare una identità

comune e riconoscibile sul territorio;

Necessità di accrescere il confronto e

la documentazione tra scuole e

docenti in una logica di

apprendimento organizzativo.

..:Opportunità:.. ..:Vincoli:..

● Contributo di idee, di proposte e di

collaborazione operativa dei genitori;

● Contributo finanziario e progettuale del

Comune di Dalmine;

● Rapporti di collaborazione con il

responsabile e gli operatori dei Servizi

sociali del Comune per la progettazione

di iniziative in ottica di prevenzione

educativa;

● Ricchezza di iniziative e proposte degli

enti educativi e culturali presenti sul

territorio (Sistema Bibliotecario,

Fondazione Dalmine, ...)

●Scambio e interazione con gli Istituti

scolastici presenti sul territorio

● Dispersione territoriale dei plessi, in

particolare delle scuole dell’infanzia;

● presenza di modelli culturali diversificati e

non sempre recettivi nei confronti degli

stimoli offerti dalla scuola e dal contesto

culturale, con conseguente difficoltà a

conciliare individualità e diversità;

● coesistenza di modelli e stili educativi

diversi con conseguente difficoltà ad

assumere responsabilmente le regole;

● area a rischio di dispersione, intesa

come disagio, assolvimento solo

formale dell'obbligo, frequenza

irregolare;

● scarsa partecipazione alla vita della

scuola e collaborazione discontinua;

● presenza di disturbi della

comunicazione, carenze affettive,

problemi nella dinamica familiare,

disturbi relazionali.

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Le collaborazioni ed i rapporti integrati con il territorio

Nel complesso il sistema scuola è il risultato di responsabilità che si giocano ed

intrecciano a vari livelli tra cui spicca quello nazionale. Va però contemplata anche

la fondamentale partecipazione di altri Enti, in particolare del Comune di

Dalmine, nella definizione della qualità del servizio scolastico. La qualità del

territorio, a cui la scuola deve ed intende concorrere, deve essere quindi assunta

come obiettivo comune delle Amministrazioni comunale e scolastica, e richiede la

definizione di un progetto complessivo e condiviso.

L’Istituto, per rispondere alle diverse esigenze di un territorio in pieno

cambiamento, collabora attivamente con l’amministrazione comunale facendosi

portatore delle nuove istanze individuate e mediatore tra queste e l’Ente Pubblico

di riferimento.

L’amministrazione oltre a fornire le risorse finanziarie necessarie alla realizzazione

di attività e progetti che consentono un reale ampliamento dell’offerta formativa

contribuisce alla qualità del servizio scolastico attribuendo all’Istituto anche risorse

umane così individuate:

insegnanti (scuola dell’l’infanzia)

educatori

assistenti

Tutti i plessi, ciascuno con proprie specificità dovute alle richieste dell’utenza,

collaborano con associazioni che operano sul territorio. Questa collaborazione è

arricchita dalla partecipazione delle famiglie alla vita delle scuole che, insieme

all’associazione dei genitori, contribuiscono alla progettazione del piano dell’offerta

formativa, esprimendo pareri, portando proposte e, spesso, fornendo un supporto

concreto per la realizzazione dei progetti programmati.

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Caratteristiche principali della scuola ISTITUTO COMPRENSIVO “ALDO MORO” VIA OLIMPIADI, 1 - DALMINE

L'Istituto Comprensivo “Aldo Moro“ è composto da sette plessi distribuiti su tre

ordini di scuola

4 scuole dell'infanzia

2 scuole primarie

1 scuola secondaria di I grado.

La sede centrale con gli uffici della dirigenza e di segreteria è situata presso la

scuola secondaria di I grado “Aldo Moro”.

Telefono 035561526

Fax 035562517

e-mail [email protected]

pec [email protected]

Codice meccanografico BGIC8AB003

codice fiscale 95206710162

Sito web www.icmorodalmine.gov.it

Le scuole dell’infanzia

“GIANNA BERETTA MOLLA”- VIA N. SAURO, 1 - SABBIO

Telefono 035561270

Fax 035561270

Codice meccanografico BGAA8AB021

“GIACOMO MANZU’”- VIA V. ALFIERI, 1 - MARIANO

Telefono 035502555

Fax 035502555

Codice meccanografico BGAA8AB01X

“DON GIACOMO PIAZZOLI”- VIA PESENTI, 57 - BREMBO

Telefono 035561247

Fax 035561247

Codice meccanografico BGAA8AB043

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“GIANNI RODARI”- VIA A. MANZONI 74 - SFORZATICA S. A.

Telefono 035561238

Fax 035561238

Codice meccanografico BGAA8AB032

Le scuole primarie

“DANTE ALIGHIERI”- VIA SANTUARIO, 8 - MARIANO

Telefono 035501786

Fax 035501786

e-mail [email protected]

Codice meccanografico BGEE8AB026

“EDMONDO DE AMICIS”- VIA XXV APRILE, 172 - BREMBO

Telefono 035562420

Fax 035562420

e-mail [email protected]

Codice meccanografico BGEE8AB015

La scuola secondaria di primo grado

“ALDO MORO” VIA OLIMPIADI, 1 - MARIANO

Telefono 035561526

Fax 0355562517

e-mail [email protected]

Codice meccanografico BGMM8AB014

La scuola secondaria di primo grado “Aldo Moro” di Dalmine è aperta dal lunedì al

sabato, col seguente orario:

classi a tempo prolungato, tutti i giorni dalle 8:00 alle 13:00, e due rientri

pomeridiani, dalle 14:00 alle 16:00

classi a tempo ordinario, tutti i giorni dalle 8:00 alle 13:00.

Servizi parascolastici organizzati a pagamento dal Comune di Dalmine:

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Mensa, disponibile per le classi che hanno lezioni pomeridiane dalle 13:00 alle

14:00.

Immagini delle scuole e informazioni sulle infrastrutture, attrezzature e materiali

possono essere rintracciate sul sito dell’istituto www.icmorodalmine.gov.it.

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RICOGNIZIONE ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE

Scuola primaria

In ogni plesso i principali spazi scolastici sono così organizzati

un’aula per ogni classe del plesso (tutte dotate di LIM)

l’aula docenti

la mensa scolastica

la palestra

il laboratorio di informatica

biblioteca

l’aula LIM per gruppi di lavoro

l’aula di arte

aule polivalenti (musica, teatro, psicomotricità, proiezioni, …)

aule per piccoli gruppi

il cortile e lo spazio esterno

Altri spazi di servizio sono: ambienti per il deposito dei materiali per la

didattica e la pulizia degli ambienti.

Ogni plesso è dotato di materiale strutturato e non strutturato e di strumenti

tecnologici (computer, televisione, videoregistratore, LIM...).

Scuola secondaria di primo grado

Aule 16 (tutte dotate di LIM)

Laboratori

o Arte

o Musica

o Scienze

o Informatica

Biblioteca

Palestra

Aula docenti

Auditorium

Altri spazi di servizio sono la sala stampa, ambienti per il deposito dei materiali

per la didattica e la pulizia degli ambienti.

La scuola ha una buona dotazione di sussidi e di attrezzature tecnologiche

(computer per le classi, computer per alunni DVA, DSA e BES, televisione, ,

videoregistratore, LIM...), supporto indispensabile per le attività curricolari e di

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laboratorio. L’area esterna recintata è ampia e comprende un’area attrezzata

per attività sportive e un grande cortile utilizzato per la ricreazione.

Trattandosi della sede del Comprensivo, l’edificio ospita anche gli uffici del

Dirigente Scolastico, del Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi e di

segreteria, oltre agli archivi.

RISORSE PROFESSIONALI

Personale docente

Organico di “diritto”

Sulla base dell’articolazione dell’Istituto nei diversi ordini scolastici, plessi e

classi/sezioni, alla presenza di alunni diversamente abili frequentanti nei diversi

plessi e delle norme ordinamentali scolastiche, il fabbisogno necessario per coprire

le ore di insegnamento curricolare, secondo i piani di studio previsti per le classi in

organico nel triennio di riferimento, è così definito

SCUOLA DELL’INFANZIA:

N° posti comuni 29

N° posti specialiste IRC 22,5 ore

N° posti di sostegno 3

SCUOLA PRIMARIA:

N° posti comuni 33

N° posti specialiste di Inglese 1

N° posti specialiste IRC 1 + 10 ore

N° posti di sostegno 7

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

classe di concorso A022 – Lettere n. 10 + 5 ore

classe di concorso A028 – Matematica n. 6 + 3 ore

classe di concorso A345 – Inglese n. 2 + 6 ore

classe di concorso A445 – Spagnolo n. 1 + 14 ore

classe di concorso A033 – Tecnologia n. 1 + 14 ore

classe di concorso A028 – Arte e Immagine n. 1 + 14 ore

classe di concorso A030 – Musica n. 1 + 14 ore

classe di concorso A032 – Ed. Fisica n. 1 + 14 ore

I.R.C. n. 16 ore

sostegno n. 5

Organico richiesto per il potenziamento dell’Offerta Formativa

Con il potenziamento dell'offerta formativa e l'organico dell'autonomia le scuole

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sono chiamate a fare le proprie scelte in merito a insegnamenti e attività per il

raggiungimento di obiettivi quali:

valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, matematico-

logiche e scientifiche, nella musica e nell'arte, di cittadinanza attiva;

sviluppo di comportamenti responsabili per la tutela dei beni ambientali e

culturali;

potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di un sano stile di vita;

sviluppo delle competenze digitali;

potenziamento delle metodologie e delle attività laboratoriali;

prevenzione e contrasto della dispersione, della discriminazione, del bullismo

e del cyberbullismo;

sviluppo dell'inclusione e del diritto allo studio per gli alunni con bisogni

educativi speciali;

valorizzazione della scuola come comunità attiva aperta al territorio;

incremento dell'alternanza scuola-lavoro;

alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano L2, inclusione.

L’Istituto ha individuato le priorità d'intervento nell'ambito degli obiettivi sopra

delineati, coerentemente con la programmazione dell'offerta formativa e con l’azione

di coinvolgimento degli organi collegiali, chiamati all'elaborazione e all'approvazione

delle proposte stesse. Compatibilmente con l’effettiva dotazione organica che verrà

assegnata, il Collegio dei Docenti ha definito le priorità relative ai campi di

potenziamento in cui detti docenti dovranno impegnarsi come di seguito riportate.

CAMPI POTENZIAMENTO

indicati in ordine di preferenza

CAMPI DI

POTENZI

AMENTO

OBIETIIVI FORMATIVI

COMMA 7

1

Pote

nzia

mento

Lin

guis

tico

"a)" Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con

particolare riferimento all'italiano nonché alla lingua inglese e ad altre

lingue dell'Unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia

Content Language Integrate Learning.

"p)" Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento

degli alunni e degli studenti.

"r)" Alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda

attraverso percorsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua

non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali

e ii terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle

famiglie e dei mediatori culturali.

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2

Pote

nzia

mento

Labora

toriale

"h)

"

Sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare

riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole

dei social network e dei media nonché alla produzione.

"m)" Potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di

laboratorio (comma 7, lettera i); valorizzazione della scuola intesa

come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e

aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale,

comprese le organizzazioni del terzo settore.

3

Pote

nzia

mento

Scie

ntifico

"b)" Potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche.

"n)" Apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e

di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con

potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario

rispetto a quanto indicate dal regolamento di cui al decreto del

Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89.

"p)" Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento

degli alunni e degli studenti.

"q)" Individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla

valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti.

"s)" Definizione di un sistema di orientamento.

4

Pote

nzia

mento

Um

anis

tico S

ocio

econom

ico e

per

la legalità

"s)" Definizione di un sistema di orientamento.

"d)" Sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e

democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale

e alla pace, ii rispetto delle differenze e ii dialogo tra le culture, ii

sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e

della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei

doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed

economico-finanziaria e di educazione all'autoimprenditorialità.

"I)" Prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di

discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento

dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni

educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati

anche con ii supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed

educativi del territorio e delle associazioni di settore.

"e)" Sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al

rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni

paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali.

"r)" Alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda

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attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua

non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali

e ii terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle

famiglie e dei mediatori culturali.

"n)" Apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di

studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con

potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario

rispetto a quanto indicate dal regolamento di cui al decreto del

Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89.

"p)" Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli

alunni e degli studenti.

"q)" Individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla

valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti.

5

Pote

nzia

mento

Moto

rio

"g)" Potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti

ispirati ad uno stile di vita sano, con particolare riferimento

all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla

tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva

agonistica.

6

Pote

nzia

mento

Art

istico e

Music

ale

"c)" Potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali,

nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media

di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche

mediante ii coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e

privati operanti in tali settori.

"f)" Alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e

diffusione delle immagini.

"e)" Sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al

rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni

paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali.

Posti di potenziamento dell’Offerta Formativa

1) Nell’ambito dei posti comuni per la scuola secondaria di primo grado è previsto

un

fabbisogno di 10 h/settimanali per la classe di concorso A032

per la copertura del semi-esonero conferito al docente collaboratore del DS (art. 34

CCNL - Sostituzione dei collaboratori del dirigente scolastico individuati ai sensi

dell'art. 459 del TU Istruzione, come modificato dal Decreto Legge n. 98/2011,

convertito dalla legge 111/2011).

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2) Le attività di potenziamento ispirate alle priorità sopra dichiarate considerano la

costituzione dei seguenti laboratori di potenziamento dell’Offerta formativa

n°1 laboratorio di 1 ora settimanale per classe per la realizzazione delle

attività programmate nel progetto di cittadinanza e costituzione

o 9 ore per la scuola primaria (classi quarte e quinte);

o 9 ore per la scuola secondaria di primo grado (classi prime e

seconde);

n° 1 laboratorio di 1 ora settimanale per classe per lo sviluppo delle attività

didattiche laboratoriali mirate allo sviluppo di competenze

o 20 ore per la scuola primaria (tutte le classi);

o 8 ore per la scuola secondaria (da distribuire nell’arco dell’anno

scolastico su tutte le classi);

n° 1 laboratorio per l’attuazione di un organico progetto di prima

alfabetizzazione per alunni di cittadinanza non italiana e di supporto per gli

alunni con difficoltà di apprendimento

o 33 ore settimanali per la scuola primaria (da distribuire nell’arco

dell’anno su gruppi di alunni individuati dai team);

o 9 ore per la scuola secondaria di primo grado (da distribuire

nell’arco dell’anno su gruppi di alunni individuati dai consigli di classe);

n° 1 laboratorio per la realizzazione del progetto nomadi

o 22 ore settimanali per la scuola primaria;

per complessivi

4 posti di organico potenziato per la scuola primaria;

2 posti di organico potenziato per la scuola secondaria di primo grado

o 1 posto per la classe di concorso A032;

o 1 posto per la classe di concorso A043.

Personale ATA

Per effetto di quanto specificato nei precedenti paragrafi (indicare quali); tenuto

conto inoltre

che n° 6 unità di personale CS usufruiscono dei permessi mensili per

assistere famigliari con certificazione ex art. 3 della L. 104/1992;

della necessità di garantire, da lunedì a venerdì, l’apertura pomeridiana in

tutti i plessi;

della necessità di mantenere efficienti le attrezzature informatiche ormai

presenti in ogni aula;

al fine di mantenere idonei standard di qualità in materia di vigilanza, pulizia e

assistenza agli alunni, si rende necessario integrare le previsioni relative al predetto

personale con la richiesta di ulteriori N° 1 posti di CS.

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Conseguentemente il fabbisogno finale per il triennio 2019-2022 risulta il seguente:

DSGA n° 1 posto;

personale amministrativo n° 6 posti;

collaboratori scolastici n° 19 posti.

Le scelte strategiche del progetto formativo L’offerta formativa della scuola è il risultato delle scelte educative, valoriali e

didattiche, espresse in linee guida, sulla cui base i docenti definiscono

collegialmente i percorsi didattici in relazione alle finalità espresse negli

Orientamenti e nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo.

Priorità dell’azione formativa desunte dal RAV

adottate dalla scuola fra quelle indicate nel comma 7 della legge 107/2015

Le priorità che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio traggono origine dalle

risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così come contenute nel Rapporto di

Autovalutazione (RAV), accessibile dal sito della scuola www.icmorodalmine.gov.it e

reperibile sul portale Scuola in Chiaro del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e

della Ricerca, all’indirizzo

http://cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/istituti/BGIC8AB003/dalmine-

a-moro/ .

In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda la letture e analisi dei dati del

contesto in cui opera l’istituto, l’inventario delle risorse di cui si avvale, gli esiti

documentati degli apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi

organizzativi e didattici messi in atto.

Si riprendono qui, come linee guida per l’elaborazione dell'offerta formativa e delle

attività progettuali della scuola

le competenze chiave e i diritti di cittadinanza del Consiglio

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europeo

o comunicazione nella madrelingua;

o comunicazione nelle lingue straniere;

o competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;

o competenza digitale;

o imparare ad imparare;

o competenze sociali e civiche;

o spirito di iniziativa e imprenditorialità;

o consapevolezza ed espressione culturale;

richiamate in Italia nell'ambito del Decreto n.139 del 22 Agosto 2007

"Regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo di

istruzione" che ha individuato le otto competenze chiave di cittadinanza

che ogni cittadino dovrebbe possedere dopo aver assolto al dovere di

istruzione

o imparare ad imparare;

o progettare;

o comunicare;

o collaborare e partecipare;

o agire in modo autonomo e responsabile;

o risolvere problemi;

o individuare collegamenti e relazioni;

o acquisire ed interpretare l’informazione;

gli obiettivi già definiti nel RAV ed ora esplicitati nella scelta per il

prossimo triennio dei traguardi formativi individuati come prioritari, tra

quelli indicati dal comma 7 della legge 107/2015

a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con

particolare riferimento all'italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue

dell'Unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content

language integrated learning;

b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche;

c) potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell'arte

e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di

diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei

e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori;

d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e

democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla

pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno

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dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni

comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle

conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione

all'autoimprenditorialità;

e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al

rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del

patrimonio e delle attività culturali;

f) alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione

delle immagini;

g) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a

uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione

fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti

praticanti attività sportiva agonistica;

h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo

al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e

dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro;

i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di

laboratorio;

l) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di

discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento

dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni

educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati

anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi

del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo

per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero

dell'istruzione, dell'università e della ricerca il 18 dicembre 2014;

m) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e

in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità

locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese;

n) apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di

studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con

potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a

quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica

20 marzo 2009, n. 89;

o) incremento dell'alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione;

p) valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento

degli alunni e degli studenti;

q) individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla

valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti;

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r) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda

attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana,

da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con

l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali;

s) definizione di un sistema di orientamento.

La nostra scuola vuole quindi proporsi come luogo di apprendimenti

significativi per

valorizzare le esperienze e le conoscenze precedenti degli alunni, anche

maturate al di fuori del contesto scolastico, favorendo il progressivo

passaggio dai vissuti personali ai saperi delle discipline;

curare il graduale consolidamento dei meccanismi cognitivi di base;

sviluppare l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere la passione

per la ricerca di nuove conoscenze;

stabilire un continuo confronto con la realtà e l’ambiente come fonti di

conoscenza;

realizzare percorsi laboratoriali che incoraggino la sperimentazione e la

progettualità;

progettare percorsi didattici specifici per rispondere ai bisogni educativi

degli allievi;

promuovere “l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della

violenza di genere e di tutte le discriminazioni” (comma 16 della legge

107/2015);

favorire l’integrazione degli alunni diversamente abili;

elaborare un’offerta di percorsi e progetti che favoriscano la riflessione sul

valore della diversità e dell’inclusione;

incoraggiare l’apprendimento collaborativo promuovendo la consapevolezza

del proprio modo di apprendere, al fine di “imparare ad imparare”,

riconoscendo le difficoltà incontrate e le strategie adottate per superarle,

prendendo atto degli errori commessi, ma anche comprendendo le ragioni

di eventuali insuccessi;

facilitare l’acquisizione progressiva di un metodo di studio, personalizzando

i percorsi didattici;

favorire un progressivo avvicinamento alle nuove tecnologie

dell’informazione e della comunicazione;

stimolare la progressiva acquisizione delle competenze necessarie alla

convivenza sociale per formare un “cittadino europeo e del mondo”

consapevole;

promuovere un clima di tolleranza verso i valori, le idee e le opinioni

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diverse;

sostenere un’offerta di percorsi e progetti che aprano alla dimensione

internazionale ed interculturale.

OBIETTIVI FORMATIVI PRIORITARI La nostra scuola pone al centro della sua azione il bambino e il ragazzo, nel

rispetto dei diversi stili cognitivi, nella valorizzazione delle attitudini individuali,

delle competenze acquisite e della maturità raggiunta sul piano affettivo,

psicologico e sociale.

In quest’ottica assume un’importanza rilevante l’attento ascolto dei bisogni e

delle istanze di cui gli alunni e le loro famiglie sono portatori, allo scopo di

delineare percorsi educativi e didattici sempre più vicini alla realtà ed adeguati

sul piano della promozione e della valorizzazione dei singoli e della comunità

scolastica.

I bisogni formativi

...I BISOGNI FORMATIVI DEGLI ALUNNI...

Formazione umana e culturale:

acquisire nuove autonomie che consentano di scoprire il senso del

proprio essere, operare, aprirsi agli altri e costruire un’identità propria

nell’ottica di una dimensione europea e globale. Essere “cittadini europei

e del mondo”.

Protagonisti del processo di formazione:

essere reali protagonisti di percorsi formativi che rispettino la propria

individualità e la propria specificità per poter affrontare il percorso

scolastico con serenità e consapevolezza.

Orientamento ed autorientamento:

conoscere se stessi, le proprie potenzialità, le proprie capacità ed i

propri limiti, conoscere l’ambiente e la società,

sapersi orientare, cioè operare scelte responsabili in vista del proprio

futuro.

Comprensione e sostegno al processo di crescita:

comprendere il bisogno di emergere, competere, misurarsi con altri per

scoprire i propri limiti e le proprie capacità.

Appartenenza:

sentirsi parte di un gruppo e ampliare i propri orizzonti umani aprendosi

ad una dimensione internazionale che aiuti a sviluppare una progressiva

coscienza morale nell’accettazione dell’altro e del diverso da sé.

Modelli di comportamento non contraddittori:

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confrontarsi con comportamenti di genitori e insegnanti tra loro

coerenti.

Stimoli critici e creativi:

essere protagonisti di momenti formativi e progettuali che aiutino a

crescere e a divenire “cittadini del mondo”, esprimendo il proprio

modo di essere.

Valorizzazione individuale:

intervenire in modo attivo e responsabile, nel rispetto delle capacità

individuali.

Comunicazione anche attraverso le nuove tecnologie:

usare le nuove tecnologie come mezzo nuovo per esprimersi e

comunicare ma anche per entrare in contatto con gli “altri” al di fuori del

proprio ambiente d’origine aprendosi ad una reale dimensione

internazionale della scuola e del fare scuola.

..: I BISOGNI ESPRESSI DAI GENITORI :..

Ambiente scolastico serio ma sereno, impegnativo ma accogliente,

interessante, sicuro e organizzato.

Garanzia di una buona formazione culturale e della crescita

personale dei figli soprattutto in relazione all’essere cittadini europei e

del mondo, aperti e capaci di operare scelte consapevoli per il futuro.

Chiarezza nel linguaggio dei docenti.

Trasparenza su attività, regolamenti e progetti della scuola.

Informazioni regolari sull’andamento scolastico dei figli.

Offerta formativa adeguata e aggiornata nell’ottica di una scuola di

qualità e al passo coi tempi (informatica, lingue straniere, laboratori,

attività di recupero, approfondimenti culturali, partecipazione a progetti

ed iniziative territoriali, nazionale e internazionali).

Riconoscimento della corresponsabilità nel processo educativo.

Obiettivi formativi della scuola dell’infanzia

La Scuola dell’Infanzia si propone come contesto di relazione, di cura e di

apprendimento, nel quale possono essere filtrate, analizzate ed elaborate le

sollecitazioni che i bambini sperimentano nelle loro esperienze.

Promuove una pedagogia attiva e delle relazioni che si manifesta nella

capacità degli insegnanti di dare ascolto e attenzione, nello stesso tempo, a

ciascun bambino e al gruppo, nella cura dell’ambiente, dei gesti e delle cose e

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nell’accompagnamento verso forme di conoscenza sempre più elaborate e

consapevoli. L’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione, i

rapporti tra bambini, il contatto con gli oggetti, la natura, l’arte, il territorio, in

una dimensione ludica, da intendersi come forma tipica di relazione e di

conoscenza. Con il gioco i bambini si esprimono, raccontano, interpretano e

combinano in modo creativo le esperienze soggettive e sociali.

L’ambiente di apprendimento è organizzato dagli insegnanti in modo che ogni

bambino si senta riconosciuto, sostenuto e valorizzato. Tutti devono poter

sviluppare le proprie potenzialità e raggiungere i traguardi del proprio percorso

formativo.

Obiettivi generali del processo formativo

Gli obiettivi generali del processo formativo che la Scuola dell’Infanzia si pone

per ogni bambino e che ispirano la progettazione degli insegnanti e i diversi

percorsi didattici, all’interno dei quali vengono tradotte in obiettivi specifici,

sono:

Consolidare l’identità

Sviluppare l’autonomia

Acquisire competenze

Vivere le prime esperienze di cittadinanza

Consolidare l’identità

significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene,

essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri

in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere

riconosciuti come persona unica e irripetibile. Vuol dire sperimentare diversi

ruoli e forme di identità: quelle di figlio, alunno, compagno, maschio o

femmina, abitante di un territorio, membro di un gruppo, appartenente

ad una comunità sempre più ampia e plurale, caratterizzata da valori comuni,

abitudini, linguaggi, riti, ruoli.

Sviluppare l’autonomia

significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare

da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e frustrazione

elaborando progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed

emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad

operare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più

consapevoli.

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Acquisire competenze

significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a

riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto tra

proprietà, quantità, caratteristiche, fatti; significa saper ascoltare e comprendere

narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze, tradurle in tracce

personali e condivise; essere in grado di descrivere, rappresentare e immaginare,

ricostruire, con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi

diversi.

Vivere le prime esperienze di cittadinanza

significa scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro

bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise;

implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell’ascolto,

l’attenzione al punto di vista dell’altro e alle diversità di ruoli, il primo riconoscimento

di diritti e doveri uguali per tutti; significa porre le fondamenta di un comportamento

eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura. Tali finalità

sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e

di apprendimento e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la

comunità.

Stile educativo

Sulla base delle scelte sopra espresse le insegnanti della Scuola dell’Infanzia

hanno concordato un proprio stile educativo.

La scuola dell’infanzia assume quale principio ispiratore nelle sue scelte

educative, organizzative e culturali la centralità del bambino e dei suoi

bisogni, bisogni di attenzione e disponibilità dell’adulto, la stabilità e la positività

delle relazioni, la possibilità di esplorazione, di scoperta, di partecipazione e di

comunicazione.

Si caratterizza per uno stile fondato sull’ascolto e sull’osservazione, sulla

progettualità elaborata in sezione e collegialmente, sull’intervento indiretto e di

regia e la valorizzazione del gioco quale fondamento di ogni esperienza di

apprendimento.

Esclude gli apprendimenti formali precoci e riconosce come essenziali

la relazione personale significativa, si pone alla base del pensare,

del fare e dell’agire sia con i compagni che con gli adulti;

il rispetto del bambino nella sua complessità, in modo da fornirgli

l’occasione di esprimere il proprio pensiero e chiarire agli altri le sue scelte

ed i suoi “perché”.

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la responsabilizzazione dei bambini tramite l’assegnazione di incarichi, la

promozione della consapevolezza di ciascun bambino di essere parte di una

comunità.

sviluppare nel bambino la capacità di “affrontare problemi”,

aiutandolo a cogliere e superare difficoltà, individuare con sicurezza il

progetto che vuole perseguire, a selezionare strumenti e strategie per

realizzarlo, promuovendo la ricerca di soluzioni alternative;

il rilievo al fare produttivo e alle esperienze di contatto con la natura,

le cose, i materiali, l’ambiente sociale e la cultura per guidare la

curiosità dei bambini verso l’esplorazione e la ricerca.

il recupero di una dimensione del tempo a misura di bambino

ascoltando i bisogni ed i racconti dei bambini, osservando i progressi, gli

sforzi per migliorarsi, accettando gli errori che aiutano a crescere, perché si

inizia ad imparare per “tentativi ed errori”.

la cura nell’allestimento dello spazio educativo in quanto l’ambiente è

considerato dalle insegnanti una risorsa che può favorire la trasmissione di

significati, valori e relazioni . Spazi ed oggetti vengono preparati con cura

perché tutto sia a disposizione dei bambini. La possibilità di utilizzare

l’ambiente, di partecipare alla sua gestione nei diversi momenti della

giornata dà ad ogni bambino la fiducia in se stesso, la sicurezza, l’autonomia,

il senso di responsabilità.

considerare la diversità degli stili educativi delle docenti come

risorsa, senza tuttavia perdere di vista le linee concordate ed enunciate nel

P.O.F. a garanzia dell’identità nel plesso e nell’intero istituto

l’alleanza scuola - famiglia, infatti il bambino non è solo, si inserisce

nella scuola con la sua storia personale e con una rete di relazioni

fortissime, quali le figure parentali; a queste le docenti si rivolgono

per collaborazioni, condivisione di osservazioni e linee educative,

consapevoli che è solo dal concreto realizzarsi di un patto educativo

che si permette al bambino di crescere in maniera armoniosa ed

equilibrata.

Obiettivi formativi della scuola primaria

La Scuola Primaria, la prima obbligatoria nel sistema educativo nazionale, ha

per suo fine la formazione dell'uomo e del cittadino. Si propone quindi di favorire

la formazione integrale della personalità, promuovendo nel fanciullo la prima

alfabetizzazione culturale, intesa come "acquisizione di tutti i fondamentali

tipi di linguaggio" e un primo livello di padronanza delle conoscenze, delle

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abilità, delle modalità d'indagine indispensabili per la comprensione del mondo

umano, naturale e artificiale.

Essa intende favorire, inoltre, la formazione di personalità che si affermino per

l'indipendenza di pensiero, per la capacità di divergenza e che possano inserirsi

con consapevolezza e in maniera attiva nella realtà in cui vengono a trovarsi.

È il luogo in cui l’alunno si abitua a costruire e a radicare le conoscenze sulle

esperienze e dove viene proposto l'esercizio dei valori etici quali il rispetto, la

partecipazione, l'impegno individuale, la collaborazione, la solidarietà.

Accompagna l'allievo nel passaggio dalle preconoscenze o pseudo -conoscenze

alle conoscenze ordinate secondo le discipline di studio. Favorisce

l'apprendimento del linguaggio verbale tramite la lingua madre e la lingua

inglese dalla prima classe. Stimola l’acquisizione delle varie modalità espressive

di natura artistica, musicale, motoria. Porta l'allievo, specie nel secondo biennio,

ad accostarsi con maggiore rigore alle discipline scientifiche, tecnologiche e

matematiche e ad organizzare le conoscenze dei fatti e dei fenomeni secondo le

categorie del tempo e dello spazio.

Obiettivi generali del processo formativo

Valorizzare l’esperienza del bambino apprezzando il suo patrimonio

conoscitivo, valoriale e comportamentale maturato precedentemente;

Valorizzare l’espressione corporea del bambino apprezzando il suo modo

globale di essere nel mondo e di agire nella società sviluppando tutte le

dimensioni della persona (razionale, estetico, sociale, operativo, affettivo,

morale)

Valorizzare il percorso di apprendimento e di comportamento

attraverso l’arricchimento maturato attraverso le diverse discipline, le

espressioni di natura artistico – musicale e di convivenza civile

Arricchire la visione del mondo e della vita del fanciullo per migliorare

la realtà in cui vive

Valorizzare la diversità delle persone e delle culture come ricchezza

attraverso percorsi preordinati per far acquisire ai bambini la

consapevolezza, l’impegno e la generosità personale allo scopo di

trasformare l’integrazione in una risorsa educativa per tutti

Valorizzare l’impegno personale e la solidarietà sociale attraverso il

lavoro di gruppo, il dialogo e la partecipazione costruttiva alla

realizzazione di obiettivi comuni.

Obiettivi formativi della scuola della scuola

secondaria di primo grado

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La scuola secondaria rappresenta il tratto conclusivo del percorso compiuto nel

primo ciclo di istruzione, accoglie allievi nel periodo della preadolescenza, ne

prosegue l'orientamento educativo, eleva il livello di educazione e di istruzione

personale, accresce la capacità di partecipazione e di contributo ai valori della

cultura e della civiltà e costituisce la premessa indispensabile per l'ulteriore

impegno nel secondo ciclo di istruzione e di formazione.

La nostra scuola si pone come traguardo di motivare l'alunno inteso come

persona da inserire in un contesto sociale e si caratterizza per i seguenti tratti

educativi:

Questi caratteri distintivi della scuola secondaria devono essere considerati

come le linee guida su cui stabilire e modellare obiettivi formativi in tutto il

percorso triennale.

La scuola secondaria di primo grado, insieme alla scuola dell’infanzia e alla

scuola primaria, concorre quindi alla costruzione dell’identità degli alunni e allo

sviluppo delle competenze indispensabili per continuare ad apprendere a

scuola e lungo l’intero arco della vita.

La finalità del primo ciclo è la promozione del pieno sviluppo della persona. Per

realizzarla la scuola, con le altre istituzioni, cerca di rimuovere ogni ostacolo

dell’identità

dell’educazione

integrale della

persona

scuola

della prevenzione del

disagio e del

recupero dello

svantaggio

della motivazione

e del significato

che colloca

nel mondo

orientativa

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alla frequenza; cura l’accesso facilitato per gli alunni con disabilità; contrasta

l’evasione dell’obbligo scolastico e la dispersione; persegue con ogni mezzo il

miglioramento della qualità del sistema di istruzione; punta allo sviluppo della

pratica consapevole della cittadinanza attiva e dell’acquisizione degli alfabeti di

base della cultura.

Inoltre, “la progettazione didattica sviluppa l’organizzazione degli

apprendimenti in saperi disciplinari e promuove la ricerca delle connessioni fra

le varie discipline e la

collaborazione fra i docenti. [….] A questo scopo il bisogno di conoscenza degli

studenti non si soddisfa con il semplice accumulo di tante informazioni in vari

campi, ma solo con il pieno dominio dei singoli ambiti disciplinari e,

contemporaneamente, con l’elaborazione delle loro molteplici connessioni.”

Il passaggio “dai saperi disciplinari al sapere

unitario” verrà attuato attraverso:

Percorsi didattici pluridisciplinari che prevedono la cooperazione tra

i diversi insegnamenti

Progetti di continuità orizzontale e verticale

Percorsi di orientamento come processo di auto-orientamento

Attività curricolari

La nostra scuola si propone di essere:

Luogo dove studenti, famiglie e tutto il personale, nella ricchezza delle

relazioni, costruiscono insieme un ambiente positivo, attento ai bisogni

di ognuno.

Luogo di cultura capace di fondere e integrare, in un percorso unitario di

conoscenze e di approfondimento, la varietà delle proposte educative

offerte dagli Enti locali, dalla famiglia e dalle varie agenzie culturali.

Luogo dove la progettualità educativa risponde a criteri di affidabilità

e responsabilità, dove la formazione della personalità e delle

competenze si realizzano nella possibilità di vivere relazioni serene

con coetanei ed adulti, in maniera armonica, nel rispetto di sé, degli

altri e dell'ambiente.

Una scuola che educa alla convivenza civile e al rispetto delle regole.

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La scuola quindi:

presenta le discipline non come settori tra loro distanti ma

come chiavi interpretative della realtà;

promuove le esperienze interdisciplinari finalizzandole a trovare

interconnessioni e raccordi fra le indispensabili conoscenze disciplinari e a

formulare in modo adeguato i problemi complessi posti dalla condizione

umana nel mondo odierno e dallo stesso sapere;

favorisce una più approfondita padronanza delle discipline e una

articolata organizzazione delle conoscenze, nella prospettiva

dell’elaborazione di un sapere integrato;

sviluppa competenze orientate ai valori della convivenza civile e del bene

comune, utilizzando i contributi che ciascuna disciplina può offrire.

La scuola secondaria di primo grado, infine, pone le basi per una pratica

consapevole della cittadinanza per cui

promuove esperienze significative che consentano di apprendere il

concreto prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente;

favorisce forme di cooperazione e di solidarietà;

sviluppa l’adesione consapevole a valori condivisi e di atteggiamenti

cooperativi e collaborativi che costituiscono la condizione per praticare

la convivenza civile;

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costruisce il senso di legalità e lo sviluppo di un’etica della

responsabilità, che si realizzano nel dovere di scegliere e agire in

modo consapevole e che implicano l’impegno a elaborare idee e a

promuovere azioni finalizzate al miglioramento continuo del proprio

contesto di vita;

aiuta gli alunni a riconoscere e a rispettare i valori sanciti nella

Costituzione della Repubblica Italiana, in particolare i diritti inviolabili di

ogni essere umano (art. 2), il riconoscimento della pari dignità sociale (art.

3), il dovere di contribuire in modo concreto alla qualità della vita della

società (art. 4), la libertà di religione (art. 8), le varie forme di libertà

(articoli 13-21). Parte integrante dei diritti costituzionali e di cittadinanza è

il diritto alla parola (art. 21);

garantisce un adeguato livello di uso e di controllo della lingua italiana,

primo strumento di comunicazione e di accesso ai saperi, in rapporto di

complementarità con gli idiomi nativi e le lingue comunitarie.

Lo scopo dell’istruzione

Ogni alunno deve quindi apprendere, seguendo strategie e procedimenti indicati

via via dagli insegnanti, e avvalersi di un personale metodo di studio.

Condizioni favorevoli al raggiungimento di questo risultato sono:

curiosità e desiderio di apprendere (motivazione);

serena consapevolezza delle proprie potenzialità e dei

propri limiti (stile cognitivo personale);

buona capacità di concentrazione (ascolto);

organizzazione sistematica dei saperi via via acquisiti;

rapporto di fiducia con compagni e insegnanti;

analisi critica, ma costruttiva, degli eventuali insuccessi scolastici,

onde evitare eccessive ‘‘ansie e preoccupazioni”.

Tutto ciò porta:

alla costruzione di una buona e realistica immagine di sé (autostima e fiducia

in sé)

di conseguenza:

Lo scopo è che ogni alunno acquisisca, nell’arco del percorso scolastico, una capacità di

apprendimento autonomo e una personalizzazione dei saperi, attivando processi

cognitivi e stimolando interessi in vari campi della conoscenza.

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alla capacità di assumere impegni

alla responsabilità

al sapere relazionarsi correttamente e collaborativamente con gli altri.

Uno studente competente

Uno studente è competente quando utilizza le abilità apprese per:

Id

en

tità

..: CONOSCENZA DI SE’ :..

Esprimere un personale modo di essere e proporlo agli altri

(interdipendenza di esperienza motoria, emotiva, razionale).

..: RELAZIONE CON GLI ALTRI:..

Interagire con l’ambiente naturale e sociale che lo circonda e influenzarlo

positivamente.

essere disponibili al rapporto di collaborazione con gli altri.

..: ORIENTAMENTO :..

Avere consapevolezza delle proprie capacità.

Risolvere i problemi che di volta in volta incontra.

Riflettere su sé stesso e gestire il proprio processo di crescita, anche

chiedendo aiuto quando occorre.

Riflettere con spirito critico sulle affermazioni in genere e sulle

considerazioni necessarie per prendere una decisione.

Concepire liberamente progetti di vario ordine e tentare di attuarli.

Str

um

en

ti

Cu

ltu

rali

..: CONOSCENZE E ABIITÀ DISCIPLINARI :..

Comprendere, per il loro valore, la complessità dei sistemi simbolici e

culturali.

Distinguere il diverso grado di complessità che caratterizza i vari

argomenti.

Con

viv

en

za

Civ

ile

..: LE EDUCAZIONI :..

Avere sufficienti strumenti di giudizio per valutare sé stessi, le proprie

azioni, i fatti e i comportamenti alla luce di parametri e valori che

ispirano la convivenza civile.

Concludendo, l’apprendimento sarà incentrato

più sull’acquisizione di competenze che di contenuti,

più sulla capacità di lavorare per progetti che sulla proposta di singoli

argomenti non in relazione tra loro,

più sulla capacità di reperire fonti di informazione che di memorizzare nozioni.

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La continuità educativa e didattica

Pensare e progettare un percorso formativo unitario mette necessariamente al

centro della riflessione pedagogica il concetto di continuità educativa e didattica.

In particolare il riferi- mento teorico ad uno sviluppo e ad una crescita

dell’individuo da realizzarsi senza salti o lacune: ogni momento formativo deve

essere legittimato da quello che lo ha preceduto, così da porsi come piattaforma

su cui ricercare successive ipotesi educative, ricche di senso e di significato per

un’autentica integrazione delle esperienze e degli apprendimenti. Occorre,

quindi, puntare ad una continuità dell’esperienza, o meglio al principio del

“continuum sperimentale”. Dewey ha individuato nel concetto "continuità" il

fattore discriminante per distinguere le esperienze che hanno un valore

educativo e formativo da quelle che non lo hanno. E' la continuità dell'esperienza

che sta alla base della formazione. Ogni esperienza "riceve qualcosa da quelle

che l'hanno preceduta e modifica in qualche modo la qualità di quelle che

seguiranno" (…). Il problema della continuità non è solo sul piano generale delle

finalità dell'intero processo di formazione, ma su quello concreto e specifico dei

nessi logici dei processi di apprendimento, poiché si apprende e si progredisce

nella crescita solo se le nuove esperienze si inseriscono e trovano un legame con

quello che già si sa e si sapeva fare.

Poiché la scuola non può trasmettere tutte le nozioni, sempre più ampie,

frammentarie, contraddittorie e non trattenibili da una persona, l'apprendimento

di un ambito disciplinare consiste soprattutto nell'acquisizione delle sue

"strutture" profonde, dei suoi nuclei fondanti. Essa deve fornire i quadri

concettuali e gli elementi fondamentali degli apprendimenti. Il processo

educativo si inserisce nella continuità del processo di apprendimento, il quale

trova nelle strutture concettuali degli ambiti disciplinari il fine, e

contemporaneamente il mezzo, del suo realizzarsi.

L’Istituto rivolge particolare attenzione al passaggio dei bambini della Scuola

dell'Infanzia alla Scuola Primaria e, al fine di facilitare l’ingresso nella nuova realtà

scolastica, vengono programmate attività per

permettere la promozione di rapporti di continuità a livello di finalità e

metodologie educativo-didattiche;

facilitare l’inserimento dei bambini della scuola dell’infanzia nella scuola

primaria, aiutandoli a superare le difficoltà che si riscontrano nel

passaggio tra gli ordini di scuola;

favorire la formazione di classi prime della Scuola Primaria quanto più

possibile omogenee da un punto di vista disciplinare e didattico;

realizzare e condividere un’esperienza progettuale tra i docenti dei due

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ordini di scuola;

promuovere rapporti di collaborazione e di confronto tra i docenti dei due

ordini di scuola;

valorizzare le risorse umane e professionali dei docenti impegnati nel

Progetto.

Anche il passaggio dalla Scuola Primaria alla Scuola Secondaria di I grado

rappresenta un momento critico perché avviene in un’età in cui si verificano

importanti cambiamenti fisiologici e psicologici nei bambini che diventano ragazzi.

Consapevoli che la continuità è un modo di intendere la scuola come un servizio

appunto “continuo” in cui ogni alunno possa trovare l’ambiente e le condizioni più

favorevoli per realizzare un percorso formativo completo, le scuole primaria e

secondaria di primo grado hanno ritenuto opportuno avviare una riflessione sulla

“continuità educativa” affrontando alcuni temi e promuovendo attività e progetti

comuni.

Nella più ampia visione della costruzione di un “curriculum continuum” si ritiene

che la scuola stessa debba individuare ed elaborare gli strumenti e le procedure

per garantire la continuità educativa tra i diversi ordini e gradi dell’istruzione.

La nostra realtà scolastica è all’inizio dell’esperienza come Istituto Comprensivo.

Le attività intraprese e le strategie organizzative messe in atto nel corrente anno

scolastico mostrano le potenzialità che tale struttura ha insite per avviare il

complesso processo di riforma nel quale la continuità e l’orientamento

costituiscono due assi educativi portanti.

Il nuovo modello di scuola, infatti, ha bisogno per realizzarsi di:

un disegno unitario;

un’organizzazione dei curricoli scolastici definita collegialmente.

Le attività messe in atto durante questo anno scolastico, per indirizzare le attività

didattiche ed educative previste nel PTOF all’insegna della continuità e

dell’orientamento, riguardano principalmente:

costituzione di gruppi di lavoro e di progetto con insegnanti

rappresentativi dei tre ordini di scuola;

realizzazione di progetti comuni;

riflessioni sulla realizzazione della Programmazione Didattica d’Istituto dai

3 ai 14 anni partendo da un’analisi critica delle programmazioni già

esistenti e dai metodi usati sia per la loro stesura che per la loro

attuazione nel contesto classe;

realizzazione e predisposizione di progetti integrati con Enti istituzionali,

culturali e realtà lavorative del contesto territoriale.

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Con l’intento di:

valorizzare le esperienze vissute dagli studenti nella scuola di

provenienza;

migliorare le capacità collaborative e cooperative;

rafforzare negli alunni la fiducia nell’affrontare nuovi percorsi e nuove

situazioni;

implementare le modalità operative interdisciplinari ed interprogettuali;

creare una rete multifunzionale in grado di coinvolgere i soggetti che

intervengono nel percorso educativo-formativo dell’alunno;

promuovere situazioni che consentano la conoscenza reciproca,

l’attivazione di corretti rapporti interpersonali e positive dinamiche

socio-relazionali.

I risultati di tali iniziative insieme ai prodotti e agli strumenti elaborati dai gruppi

e/o commissioni di studio e di progetto, dai Dipartimenti Disciplinari e dalle aree

delle Funzioni Strumentali, dovranno costituire l’ambito di ricerca per un’analisi

critica che consenta di individuare limiti e aree di sviluppo delle attività svolte.

Così inteso, il termine continuità si riferisce al percorso formativo della persona,

alla sua crescita graduale in una prospettiva evolutiva, alla costruzione curricolare

verticale degli apprendimenti. Occorre integrare queste riflessioni con un'altra

accezione del termine, la cosiddetta continuità orizzontale, quella che prende vita

dalle interconnessioni tra la scuola e tutti gli attori esterni ad essa, chiamati ad

assumere un ruolo educativo e formativo. La stessa autonomia scolastica

presuppone l’attivazione di collaborazioni tra la scuola e le agenzie formative

presenti sul territorio: collaborazioni che devono necessariamente vedere

realizzati percorsi condivisi in ambienti di apprendimento coerenti con il progetto

curricolare unitario dell’Istituto. Tale condivisione muove, innanzitutto, da

un’analisi attenta dei bisogni educativi e formativi specifici della realtà in cui si

opera, permette di concordare interventi mirati e coordinati, nel rispetto delle

relative competenze, ed eventualmente utilizzare in modo integrato le risorse.

Il patto educativo (continuità scuola famiglia)

Il patto educativo tra scuola e famiglie sottolinea la necessità di una forte

alleanza educativa tra le due principali istituzioni sociali a cui è affidato il

compito di istruire e

formare le giovani generazioni affinché possano realizzare appieno le proprie

potenzialità e diventare persone in grado di contribuire al bene della comunità.

Per dare forza alla propria fondamentale missione formativa, la scuola e la

famiglia non possono sottrarsi al loro dovere, che non si esaurisce in una semplice

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collaborazione, ma che impone una profonda condivisione dei valori che

sostanziano la convivenza civile e democratica.

Pertanto, la scuola dovrà perseguire costantemente l’obiettivo di costruire una

alleanza educativa con i genitori degli alunni e degli studenti ed i genitori

dovranno impegnarsi a supportare quotidianamente gli interventi educativi e

didattici dell’istituzione scolastica.

La necessità di questa alleanza è sicuramente sentita da tutti, ma il legislatore ha

inteso renderla più esplicita prevedendo, con l’articolo 3 del D .P.R. n " 235 del

21/11/2007 che scuola e famiglia sottoscrivano un “patto educativo di

corresponsabilità”. Tale documento riporta i principali diritti e doveri nel rapporto

tra istituzione scolastica, studenti e famiglie e rappresenta il mezzo per mediare

tra di essi ricordando reciproci impegni e responsabilità. Si tratta del manifesto

entro cui si gioca l’alleanza educativa, che sta alla base di una scuola coesa,

accogliente ed efficace, capace di contribuire in modo significativo alla crescita

armoniosa degli alunni che la frequentano, capace di fornire un servizio attento e

qualificato dal punto di vista educativo, culturale ed organizzativo.

Perché ciò sia possibile, è necessario che tutte le parti coinvolte contribuiscano

attivamente alla costruzione di una comunità serena, rispettosa di tutti e sempre

protesa al miglioramento. E’ in questa ottica che si pone il Patto educativo di

corresponsabilità, che è il punto d’incontro fra tutte le componenti che vivono nella

scuola.

Questo Patto, proprio perché espressione di una realtà viva e dinamica, non può

essere solo un documento formale, ma vuole essere uno strumento finalizzato

alla costruzione di un rapporto tra le componenti scolastiche sempre più attento

ai bisogni educativi degli alunni e viene congiuntamente sottoscritto dal Dirigente

Scolastico e dai genitori per sottolineare con un gesto simbolicamente

significativo le responsabilità che la scuola e la famiglia consapevolmente si

assumono ciascuna nel rispetto dei reciproci e diversi ruoli istituzionali e sociali.

Il Patto educativo, inserito nell’appendice, costituisce parte integrante

del PTOF..

Il piano di miglioramento

L’Istituto nella sua struttura organizzativa può essere considerato un sistema

complesso che realizza il servizio pubblico di istruzione e di formazione secondo il

vigente ordinamento assicurando la fruizione dell’offerta formativa da parte degli

esercenti il diritto all’istruzione. Ne consegue che il servizio va organizzato,

progettato, agito e valutato sia negli esiti che nella gestione, per far emergere

aree o dimensioni di criticità da sviluppare e migliorare in modo da assicurare a

tutti gli allievi il diritto ad apprendere. Per il processo di autovalutazione richiede

indicatori oggettivi, organizzati secondo un preciso modello; ogni intervento

dell’autovalutazione è strettamente intrecciato con i principi generativi, con le

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finalità strutturali e con gli obiettivi del Piano dell'Offerta Formativa.

L’autovalutazione è un processo strettamente collegato al miglioramento della

scuola. Il miglioramento della scuola riguarda numerosi aspetti della vita di un

istituto scolastico: l'ambiente e il clima di lavoro, la gestione o l'organizzazione,

l'infrastruttura, le relazioni interne ed esterne, ecc. L'aspetto centrale però deve

riguardare quelle che sono le attività principali della scuola, e cioè i processi

d'insegnamento e di apprendimento.

Il fine ultimo dell'autovalutazione è il miglioramento della scuola. Migliorare la

qualità dell’educazione significa creare le condizioni affinché la scuola diventi un

luogo di sviluppo educativo relativamente al curricolo, all’insegnamento ed alla

crescita professionale degli insegnanti.

Il processo autovalutativo mira a ottenere dati oggettivi riferibili alle diverse

entità che compongono il sistema-scuola, utili al miglioramento dell’offerta

formativa.

L'autovalutazione ha un senso quando:

riesce a fornire un'immagine della scuola in cui vengano evidenziati i

reali punti di forza e di debolezza;

sulla base di questa immagine vi è condivisione all'interno della

scuola su quali siano i correttivi o le misure di miglioramento da

applicare;

la messa in atto di questi correttivi o misure di miglioramento

avviene in modo immediato e continuo, e non resta soltanto nelle

intenzioni;

in tutte queste fasi vengono coinvolte le diverse componenti della scuola.

Le motivazioni di un'analisi/valutazione dei processi in atto nell'Istituto si

riconducono essenzialmente a due considerazioni:

il controllo dei processi attivati e dei risultati ottenuti sono la premessa

per il miglioramento dell'Istituzione Scolastica; servono a favorire la

crescita del dialogo tra le varie parti e ad orientare le iniziative da

attuare per conseguire gli obiettivi prefissati;

le innovazioni in campo didattico-educativo-organizzativo che si

intendono perseguire, esigono sistemi di monitoraggio e di

valutazione dei risultati ottenuti rispetto a quelli preventivati.

Nel processo di autovalutazione trovano legittimo spazio anche elementi di

valutazione esterna; il confronto tra valutazione interna ed esterna può

contribuire ad evitare il rischio dell'autoreferenzialità.

Il progetto coinvolge tutti gli utenti del servizio scolastico: il Dirigente, i

docenti e gli alunni, ma anche le famiglie, i collaboratori scolastici, il

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personale di segreteria.

Il piano di miglioramento è un passaggio conseguente alla compilazione del

rapporto di autovalutazione (RAV), elaborato a cura del nucleo di

autovalutazione dell’istituto.

Nel RAV la scuola definisce la strategia complessiva, cioè i traguardi e gli

obiettivi di processo. Nel piano di miglioramento la scuola articola gli obiettivi,

individua le risorse materiali, umane ed economiche, descrive le attività e

definisce risultati attesi e strumenti per il monitoraggio.

1 Obiettivi di processo

1.1 Congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi espressi nel Rapporto di Autovalutazione (RAV)

Priorità e traguardi dal RAV RISULTATI SCOLASTICI PRIORITA'

Migliorare gli esiti scolastici e valorizzare gli studenti con risultati migliori

TRAGUARDI Ridurre il differenziale con il benchmark del numero di studenti con esiti a livello appena

sufficiente, in particolare nell'esame di fine ciclo.

Aumentare il numero degli studenti con risultati di fascia alta (8-9-10) e ridurre il differenziale tra

diverse discipline.

COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA PRIORITA'

Migliorare le competenze chiave degli studenti.

TRAGUARDO Aumentare i livelli di acquisizione delle competenze individuate come strategiche (2 o 3) dal

collegio docenti e dal consiglio di classe

MOTIVAZIONE SCELTA PRIORITA' ­ Si ritiene importante concentrare l'attenzione sugli esiti scolastici, approfondendo il tema

della valutazione, della promozione delle eccellenze e del raccordo tra valutazione delle

competenze ed esiti scolastici nelle discipline. In questo ambito si evidenzia uno slittamento

delle valutazioni nelle fasce di valutazione appena sufficienti (soprattutto a fine ciclo).

­ Si reputa altrettanto prioritario un innalzamento del livello di competenza degli studenti, che

comporta la capacità della intera comunità scolastica di costruire, intorno al tema delle

competenze e della cittadinanza, una cultura e degli strumenti comuni.

­ I traguardi risultano orientati al miglioramento della didattica in una logica di maggior

personalizzazione, valorizzazione delle competenze, equità sociale e lotta alla dispersione.

Obiettivi funzionali al raggiungimento del traguardo CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE:

implementare nella progettazione didattica il curricolo verticale d’istituto basato sulle competenze

chiave e di cittadinanza;

elaborare e sperimentare strumenti di valutazione delle discipline correlati al curricolo verticale

che valorizzino la didattica per competenze; AMBIENTE DI APPRENDIMENTO

proseguire nell’impegno sul fronte dell’innovazione e della didattica con le TIC, attraverso la

costruzione, realizzazione e diffusione di UDA;

sviluppare una didattica di progetto e laboratoriale, anche nelle discipline, finalizzata

all'assunzione di responsabilità e all'orientamento;

valorizzare le risorse disponibili sviluppando percorsi laboratoriali per gruppi o per classi aperte;

ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA

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migliorare la partecipazione al processo autovalutativo d’istituto, attraverso la diffusione di

strumenti di monitoraggio delle attività e degli esiti rendere l'organizzazione della didattica

più flessibile per favorire percorsi di apprendimento personalizzati;

Individuare a livello di Collegio dei Docenti e di Consigli di Classe le Competenze chiave

ritenute "strategiche" come obiettivo prioritario;

SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE Finalizzare l'attività degli OO.CC. agli obiettivi di miglioramento, riducendo i compiti rutinari e individuando spazi per lla riflessione collegiale. Programmare e implementare un piano di formazione dei docenti che sia incentrato sulle priorità individuate e che coinvolga la generalità dei docenti. Valorizzare i docenti F.S. e referenti di progetto, coinvolgendoli nelle attività di programmazione, valutazione e monitoraggio.

1.2 Scala di rilevanza degli obiettivi di processo Calcolo della necessità dell'intervento sulla base di fattibilità ed impatto

Obiettivo di processo Fattibilità (da 1 a 5)

Impatto (da 1 a 5)

Prodotto: valore che identifica la rilevanza dell'intervento

implementare nella progettazione didattica il curricolo

verticale d’istituto basato sulle competenze chiave e di

cittadinanza; 2 5 10

elaborare e sperimentare strumenti di valutazione

delle discipline correlati al curricolo verticale che

valorizzino la didattica per competenze; 3 5 15

proseguire nell’impegno sul fronte dell’innovazione e

della didattica con le TIC, attraverso la costruzione,

realizzazione e diffusione di UDA; 4 4 16

sviluppare una didattica di progetto e laboratoriale,

anche nelle discipline, finalizzata all'assunzione di

responsabilità e all'orientamento; 3 4 12

valorizzare le risorse disponibili sviluppando percorsi

laboratoriali per gruppi o per classi aperte; 3 3 9

migliorare la partecipazione al processo autovalutativo

d’istituto, attraverso la diffusione di strumenti di

monitoraggio delle attività e degli esiti 3 5 15

rendere l'organizzazione della didattica più flessibile

per favorire percorsi di apprendimento personalizzati; 2 4 8

Individuare a livello di Collegio dei Docenti e di Consigli

di Classe le Competenze chiave ritenute "strategiche"

come obiettivo prioritario; 4 4 16

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1.3 Elenco degli obiettivi di processo alla luce della scala di rilevanza

1. Proseguire nell’impegno sul fronte dell’innovazione e dell’uso delle TIC nella didattica;

Risultati attesi Estensione dell'uso delle TIC nella didattica, attraverso un incremento della dotazione tecnologica e della formazione docenti, anche grazie alla partecipazione ai PON e al PNSD. Indicatori di monitoraggio Incremento percentuale della copertura tecnologica delle classi. Percentuale di partecipazione dei docenti ad attività di formazione sulle TIC. Modalità di rilevazione Ricognizione della dotazione tecnologica effettivamente in uso e della sua distribuzione nei plessi, particolarmente delle scuole primarie e secondaria. Rilevazione partecipazione a corsi di formazione.

2. Individuare a livello di Collegio dei Docenti e di Consigli di Classe le Competenze chiave

ritenute "strategiche" come obiettivo prioritario;

Risultati attesi Introduzione nella programmazione didattica di modalità e metodi orientati allo sviluppo di competenze. Indicatori di monitoraggio Incremento del numero dei docenti che programma e realizza attività orientate allo sviluppo delle competenze. Modalità di rilevazione Raccolta di materiali e documentazione su modelli prestrutturati da caricare sulla google suite.

3. elaborare e sperimentare strumenti di valutazione delle discipline correlati al curricolo

verticale che valorizzino la didattica per competenze;

Risultati attesi Introduzione di strumenti di programmazione in cui la valutazione delle discipline si integri con l’impiego di metodologie orientate allo sviluppo delle competenze. Indicatori di monitoraggio Incremento del numero dei docenti che progetta ed applica strumenti di valutazione orientati allo sviluppo delle competenze nell’ambito della didattica disciplinare. Modalità di rilevazione Raccolta di materiali e documentazione da caricare sulla google suite.

4. migliorare la partecipazione al processo autovalutativo d’istituto, attraverso la diffusione

di strumenti di monitoraggio delle attività e degli esiti

Risultati attesi Coinvolgimento dei docenti in attività di rilevazione e monitoraggio. Individuazione di momenti collegiali di condivisione e proposta basati sull’analisi dei dati di monitoraggio.

Finalizzare l'attività degli OO.CC. agli obiettivi di

miglioramento, riducendo i compiti rutinari e

individuando spazi per la riflessione collegiale. 4 2 8

Programmare e implementare un piano di formazione

dei docenti che sia incentrato sulle priorità individuate

e che coinvolga la generalità dei docenti. 3 2 6

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Indicatori di monitoraggio Coinvolgimento ed informazione dei docenti sul RAV e, in particolare, su priorità ed obbiettivi di processo (momenti collegiali, piattaforma on line). Utilizzo di strumenti di monitoraggio sugli esiti e/o sul gradimento per i principali progetti. Modalità di rilevazione Esame verbali OOCC, materiali e documentazione sulla google suite, somministrazione di questionari.

5. sviluppare una didattica di progetto e laboratoriale, anche nelle discipline, finalizzata

all'assunzione di responsabilità e all'orientamento;

Risultati attesi Introduzione di strumenti di programmazione in cui l’apprendimento delle discipline si integri con l’impiego di metodologie orientate allo sviluppo delle competenze. Indicatori di monitoraggio Incremento del numero dei docenti che programma e realizza attività orientate allo sviluppo delle competenze nell’ambito della didattica disciplinare. Modalità di rilevazione Raccolta di materiali e documentazione su modelli pre-strutturati da caricare sulla google suite.

6. Implementare nella progettazione didattica il curricolo verticale d’istituto basato sulle

competenze chiave e di cittadinanza;

Risultati attesi Introduzione di strumenti di programmazione improntati sulla ricerca di metodologie didattiche laboratoriali e su compiti autentici, che sia orientato alla costruzione delle competenze di base e di cittadinanza, prendendo a riferimento una programmazione verticale. Indicatori di monitoraggio Elaborazione di un curricolo verticale su alcune competenze, avendo per riferimento quelle incluse nel modello ministeriale, adottato in via sperimentale dall’istituto. Incremento del numero delle classi/plessi/sezioni in cui sono programmate e realizzate attività orientate allo sviluppo delle competenze in una logica di curricolo verticale. Modalità di rilevazione Raccolta di materiali e documentazione su modelli pre-strutturati da caricare sulla google suite.

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2 Azioni previste per raggiungere ciascun obiettivo di processo

1. Proseguire nell’impegno sul fronte dell’innovazione e dell’uso delle TIC nella didattica;

Azione prevista Partecipazione alle iniziative di formazione per docenti collegate al PNSD, all’avviso relativo

a “Generazione web” e al piano d’ambito. Partecipazione ai PON per la scuola e sviluppare, attraverso il FESR, la dotazione tecnologica

della scuola. Elaborare, tramite il team digitale, un piano di Istituto che, in coerenza con il piano nazionale

per la scuola digitale, preveda: o un programma di acquisti nel tempo, finalizzato ad arricchire la dotazione

informatica e laboratoriale della scuola, impedendone, al contempo, l’obsolescenza; o un programma di formazione dei docenti che garantisca le conoscenze di base per

tutti e dia opportunità di sviluppo di competenze sempre più evolute relativamente alla didattica con le TIC.

o L’uso delle tic, attraverso piattaforme su cloud, per lo scambio di materiali e la condivisione tra i docenti dell’Istituto;

o L’intervento con il Comune di Dalmine per ottenere la connessione internet in tutti i plessi.

Effetti positivi a medio termine Ampliamento e perfezionamento dell’uso delle TIC nella didattica; Sviluppo di ambienti di condivisione di materiali e strumenti per l’innovazione didattica; Sviluppo di una capacità di programmazione degli acquisti, strettamente legata alle esigenze

della didattica. 2. Individuare a livello di Collegio dei Docenti e di Consigli di Classe le Competenze chiave

ritenute “strategiche" come obiettivo prioritario;

Azione prevista Attivazione di un processo, nell’ambito della programmazione iniziale, che porti alla

individuazione di una o due competenze chiave, coerenti con il modello rilasciato di certificazione delle competenze, che vengano perseguite in modo strategico e significativo nell’attività didattica ed educativa di tutti i docenti;

Esplicitazione nella programmazione dei docenti delle modalità utilizzate per perseguire le competenze individuate come strategiche;

Sviluppo di modalità di osservazione/valutazione periodica specifiche per le competenze individuate come strategiche.

Effetti positivi a medio termine Crescita, negli allievi, della conoscenza di sé e della consapevolezza delle proprie competenze

e del loro esercizio nel contesto; Sviluppo di una cultura della didattica orientata alle competenze.

3. elaborare e sperimentare strumenti di valutazione delle discipline correlati al curricolo

verticale che valorizzino la didattica per competenze (per l’a.s. 2017-2018, vedi anche azioni

al punti 1 e 2);

Azione prevista Individuare momenti di riflessione e condivisione sulla didattica delle discipline; Individuare opportunità di formazione per i docenti sulla didattica delle discipline, anche in

collaborazione con altri istituti ed in chiave orientativa. Effetti positivi a medio termine

Crescita, negli allievi, della conoscenza di sé e della consapevolezza delle proprie competenze e del loro esercizio nel contesto;

Sviluppo di una cultura della valutazione delle discipline orientata alle competenze.

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4. migliorare la partecipazione al processo autovalutativo d’istituto, attraverso la diffusione di

strumenti di monitoraggio delle attività e degli esiti

Azione prevista Organizzazione di incontri con le figure che, all’interno della scuola, rivestono ruoli

organizzativi e funzionali, anche di tipo amministrativo, al fine di condividere la redazione del RAV.

Elaborare strumenti di monitoraggio delle attività e dei progetti maggiormente significativi, che possano essere di supporto al processo di valutazione e miglioramento.

Effetti positivi a medio termine Diffondere una maggiore conoscenza dell’organizzazione in cui si opera, in tutti i suoi

aspetti, coglierne le interrelazioni, i punti di forza e di debolezza e le potenzialità di miglioramento.

Aumentare il livello di consapevolezza dei processi in atto e del grado di efficienza ed efficacia.

5. sviluppare una didattica di progetto e laboratoriale, anche nelle discipline, finalizzata

all'assunzione di responsabilità e all'orientamento (per l’a.s. 2017-2018, vedi azioni ai punti 2

e 3);

6. Implementare nella progettazione didattica il curricolo verticale d’istituto basato sulle

competenze chiave e di cittadinanza;

Azione prevista Formalizzazione del curricolo elaborato dalla commissione POF e didattica, diffusione della

conoscenza del curricolo per competenze. Sperimentazione di attività che, sulla base di “compiti autentici” consentano di sperimentare

una didattica per competenze. Effetti positivi a medio termine

Attivazione di percorsi basati sul curricolo e sperimentazione di strumenti di valutazione delle competenze.

Elaborare degli strumenti di documentazione delle esperienze; Incominciare a costruire un portfolio di esperienze.

2.1 Fabbisogno previsto e fonti di finanziamento

Risorse umane

Ore aggiuntive presunte

Risorse materiali

Fonte di finanziamento

Importo stimato

interne esterne 1 1.1 X 0 0 - 0

1.2 X 0 0 PON 35.000 1.3 X 12 0 FIS 250

2 e 5

2.1 X 0 0 - 0 2.2 X 0 0 merito nr 2.3 X 12 0 FIS 250

3 e 5

3.1 X - - - - 3.2 X X - Aule e LIM Ambito nr

4 4.1 4.2

6 6.1

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49

6.2

Valutazione, condivisione e diffusione dei risultati del piano di miglioramento

Esiti del monitoraggio e valutazione delle azioni Al termine dell’anno scolastico, almeno 15 giorni prima dell’ultimo collegio dei docenti, il dirigente scolastico, in collaborazione con i docenti componenti il nucleo di valutazione, elabora un resoconto dello stato di attuazione del piano di miglioramento, comprensivo degli esiti del monitoraggio, alla luce degli indicatori prescelti per le diverse attività e degli indicatori relativi ai traguardi del RAV, analizzandi le eventuali criticità e come sono state affrontate.

Valutazione dei risultati raggiunti sulla base degli indicatori

relativi ai traguardi del RAV In questa sezione si considerare la dimensione della valutazione degli esiti, facendo esplicito riferimento agli indicatori che erano stati scelti nel RAV come strumenti di misurazione dei traguardi previsti.

Processi di condivisione del piano all'interno della scuola Il piano di miglioramento, elaborato dal D.S. in collaborazione col nucleo di valutazione dell’istituto, costituisce parte del PTOF, viene illustrato al collegio dei docenti e al consiglio di istituto e pubblicato con le stesse modalità di pubblicazione del PTOF. Gli esiti del monitoraggio delle azioni e della valutazione dei risultati, espressi nel resoconto del nucleo di valutazione, sono esposti dal dirigente al CD e al CDI e pubblicati sul sito della scuola.

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Insegnamenti e quadro orario L'ambiente di apprendimento

L’ambiente educativo è caratterizzato da collaborazione e interazione, ritenuti

fattori ottimali per aiutare la crescita dei ragazzi in termini di:

disponibilità all’ascolto

rispetto reciproco

comunicazione attenta

valorizzazione dei contributi individuali e del pensiero divergente

cura dell’ambiente

L'organizzazione delle attività educative e didattiche rientra nell'autonomia e

nella responsabilità delle istituzioni scolastiche.

Il perseguimento delle finalità è affidato, attraverso la personalizzatone dei

piani di studio, ai docenti responsabili degli insegnamenti e delle attività

educative e didattiche previste dai piani di studio.

La specificità della funzione docente si manifesta in particolare

nell'organizzazione di un ambiente di apprendimento che consenta a tutti gli

alunni di conseguire gli obiettivi programmati.

Sotto questo aspetto la classe/sezione si configura come un luogo privilegiato di

crescita, di sviluppo delle capacità sociali, di sperimentazione dell'autonomia e di

acquisizione di competenze. L’apprendimento è qundi il prodotto di una

costruzione attiva e consapevole che si attua attraverso intense forme di

collaborazione e negoziazione sociale in una continua ristrutturazione della

propria rete concettuale che diventa generativa di ulteriori saperi nella misura in

cui l’allievo conosce e controlla le proprie modalità di apprendimento.

A tale fine concorrono prioritariamente i docenti che, in costante rapporto con le

famiglie e con il territorio, svolgono funzioni:

di coordinamento delle attività educative e didattiche;

di tutorato degli alunni;

di orientamento;

di cura delle relazioni con le famiglie;

di cura della documentazione del percorso formativo compiuto

dall'allievo.

Tali funzioni sono svolte dai docenti in modo da favorire il confronto e la

riflessione collegiali.

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L'organizzazione dell’attivita’ didattica

Scuola dell’infanzia

Tutti i plessi sono formati da sezioni eterogenee per età (compresenza di

bambini di 3, 4, 5 anni). Ogni sezione è affidata a due docenti contitolari e

responsabili degli interventi educativi e didattici programmati che operano nella

sezione a turno con momenti di presenza simultanea, affiancati dall’insegnante

per l’insegnamento della Religione Cattolica e da insegnanti di sostegno che

intervengono sulle classi con alunni diversamente abili.

Le scuole si possono avvalere della presenza di personale educativo fornito

dagli Enti Locali e, su specifici Progetti previsti nel Piano di Diritto allo Studio,

di esperti esterni. Le attività educativo–didattiche sono proposte secondo

diverse modalità organizzative:

La sezione è il gruppo-base dell’organizzazione scolastica, è eterogeneo per età

e per sesso. Ha due insegnanti di riferimento che coprono l’orario scolastico in

due turni, antimeridiano e pomeridiano.Le attività svolte in sezione permettono

ai bambini di età diversa di condividere esperienze, innescare processi di

emulazione accelerando l’autonomia dei più piccoli che imparano dai grandi,

favorire il senso di responsabilità, attraverso il tutoring dei grandi verso i

piccoli.La sezione è un forte punto di riferimento per i bambini ed i loro genitori.

L’intersezione è un gruppo composto da bambini della stessa età, non

appartenenti alla medesima sezione, che svolgono attività di laboratorio o

progetti. L’intersezione, oltre a un diverso utilizzo degli spazi e delle

attrezzature a disposizione, permette la riduzione del numero di bambini. Ciò

favorisce la socializzazione, la comunicazione, la condivisione di esperienze

comuni. L’età omogenea, inoltre, consente di calibrare le proposte nel rispetto

dei bisogni cognitivi e relazionali dei bambini, promuove la collaborazione e la

costruzione di competenze, aiuta i bambini a rapportarsi a più figure di

riferimento e ad instaurare nuove amicizie.

Il grande gruppo è il gruppo formato da tutti i bambini del plesso

scolastico. Favorisce la costruzione del senso di appartenenza alla scuola,

permette la condivisione di esperienze fatte a casa, in sezione, nell’intersezione

e nei laboratori e scandisce i tempi del calendario scolastico.

Spazi e attrezzature

Gli spazi sono pensati e strutturati come luoghi educativi per attività specifiche

dove i bambini sentono i riferimenti che li contraddistinguono.

Le insegnanti nel progettare la propria attività didattica e nell’organizzazione di

ogni momento della giornata danno particolarmente importanza alla

strutturazione degli spazi. Lo spazio ha una significativa importanza per il vissuto

emotivo, affettivo, cognitivo, simbolico ed espressivo del bambino.

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La scuola è strutturata con “angoli” e “spazi” pensati e strutturati come luoghi

educativi per attività specifiche dove i bambini sentono i riferimenti che li

contraddistinguonoe rappresentano luoghi di relazione dove i bambini parlano, si

conoscono, raccontano, si confrontano, sperimentano, esplorano, manipolano,

costruiscono e inventano:

L’ingresso è il luogo dell’accoglienza.

La sezione è il luogo del ritrovo quotidiano con compagni ed insegnanti e

spazio per le attività ludiche e didattiche.

Il salone e il giardino sono i luoghi della socializzazione e dell’incontro

allargato: favoriscono la socializzazione, il contatto con la natura,

l’esplorazione e il gioco libero, permettono inoltre la condivisione di eventi

particolari rafforzando il senso di appartenenza alla propria scuola.

Lo spazio mensa è il luogo comune della convivialità: mangiare insieme

rafforza il senso di appartenenza al gruppo, rende i bambini capaci di

autogestirsi, permette loro di avvicinarsi al cibo in una situazione di

scambio affettivo e sociale.

L’aula della “Nanna” è il luogo del riposo e del rilassamento: i bambini di

tre anni trovano il proprio lettino, la musica e le coccole.

I servizi igienici sono il luogo della crescita dell’autonomia, del controllo e

delle pratiche quotidiane: ogni bambino impara a rispettare le norme

igieniche sanitarie;

Gli “spazi laboratorio” sono il luogo privilegiato per fare esperienze ed

esperimenti.

All’interno delle singole aule e/o in luoghi comuni sono inoltre predisposti spazi

per consentire ai bambini di esprimersi attraverso

attività grafico pittoriche e plastiche

attività mimico-gestuali e musicali

giochi motori

giochi di ricerca e di sperimentazione

Le sezioni sono quindi caratterizzate da centri d'interesse come

l’angolo “casetta” dove i bambini rappresentano situazioni quotidiane

legate al vissuto familiare (gioco simbolico, giochi di ruolo, giochi di

identificazione) ed hanno modo di esprimere vissuti affettivo-emotivi, che li

aiuta a superare i conflitti;è inoltre terreno fertile di osservazione per i

docenti;

l’angolo delle costruzioni per favorire lo sviluppo cognitivo del bambino, la

capacità di osservazione e memorizzazione, le associazioni logiche, la

coordinazione manuale, l’acquisizione del concetto di regole e il rispetto

delle stesse;

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l’angolo “morbido” e della lettura dove ci si può rilassare e

condividere libri da sfogliare o raccontare;

l’angolo grafico-espressivo-manipolativo che permette al bambino di

disegnare, costruire, inventare, progettare con materiali strutturati e

non;

lo spazio psicomotorio per ampliare la conoscenza di sé, per “liberare e

contenere” i conflitti.

Ogni plesso è dotato di materiale strutturato e non strutturato per offrire ai

bambini/e la possibilità disperimentare, di scoprire e di utilizzare oggetti e

procedure, per favorire l’esplorazione sensoriale e lecapacità espressive e

simboliche di ognuno.

L’uso di sussidi tecnologici (televisione, computer, videoregistratore) è connesso

alle attività didattiche proposte e alla documentazione delle stesse.

Il tempo scuola

Il tempo scuola è di 40 ore settimanali per tutte le sezioni. L’orario è articolato

su 5 gg settimanali, da lunedì a venerdì dalle ore 8,00 alle ore 16,00. I genitori

all’atto dell’iscrizione possono optare per un tempo scuola di 30 ore settimanali

con uscita alle ore 13.00. L’orario di ingresso è dalle ore 8,00 alle 9,20, l’orario di

uscita dalle ore 15,50 alle 16,00. Su richiesta dei genitori possono essere inoltre

attivati, alle condizioni esplicitate nella convenzione con l’amministrazione

comunale che li gestisce, servizi di pre (7,30-8,00) e/o post scuola (16,00-

18,00). Le condizioni sono illustrate nella sezione “servizi” del presente

documento.

Il tempo è una componente fondamentale nella scuola dell’infanzia: ogni

bambino porta dentro di sé un proprio orologio, propri ritmi di azione e di

apprendimento che devono essere non solo rispettati ma riconosciuti come diritto

alla persona. Tale riconoscimento necessita di un’organizzazione della giornata

scolastica caratterizzata da flessibilità ed elasticità per offrire a tutti significative

opportunità di relazione e di crescita. Nella giornata scolastica, tuttavia, vi sono

momenti (quali l’entrata, il pranzo, il riposo …) che si ripetono con metodicità e

diventano per i bambini punti di riferimento. Essi favoriscono l’acquisizione da

parte di ciascun bambino della dimensione temporale che lo aiuta ad avere

maggiore consapevolezza di sé nella gestione dei propri bisogni e dei propri ritmi

di gioco e di attività. Affinché la giornata scolastica risulti armoniosa e stimolante

è indispensabile prevedere:

i tempi per l’accoglienza e per le attività quotidiane per un inserimento

graduale del bambino che gli faciliteranno una progressiva conquista

dell’autonomia personale e sociale;

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l’alternanza di attività impegnative con momenti di gioco,di svago e

di relax; Un’ampia gamma di proposte e di esperienze che

permettono al bambino di sperimentarsi nei diversi ambiti di

apprendimento.

Oltre alle attività in sezione, sulla base della programmazione educativo-

didattica sono previsti momenti di intersezione strutturati in laboratori poiché la

loro dimensione ludica ed operativa li rende particolarmente vicini alle esigenze

di apprendimento dei bambini.

L’articolazione di una giornata scolastica può essere così descritta:

TEMPI AGGREGAZIONI ATTIVITA’ BISOGNI DEL BAMBINO

8.00 - 9:20 Entrata accoglienza

Gruppo eterogeneo Affettive- relazionali espressive

Bisogno affettivo: momento del distacco, ricerca dei compagni e delle insegnanti

9:20 – 9:50 gioco libero e igiene personale

Gruppo sezione Gioco libero Socializzazione Cura di sé

9:50 – 10:30 attività di routine, spuntino con frutta

Gruppo sezione Circle time, appello, calendario, conta, incarichi, ascolto di storie, spuntino

Bisogno di riconoscersi come parte della sezione, bisogno di raccontare le proprie esperienze, bisogno di sapere come si svolgerà la giornata, bisogno di ritualità.

10:30- 11:50 Attività in sezione e in altri spazi della scuola

Gruppo sezione o intersezione

Attività specifiche del percorso programmato

Bisogno di fare esperienze diverse e adeguate all’età.

11:50 – 12:45 igiene e pranzo

Gruppo sezione Igiene personale, pranzo Bisogno di recuperare pratiche familiari, Bisogno di comunicare con i compagni

12:45 – 13:30 gioco spontaneo

Gruppi eterogenei Gioco libero in salone o in sezione o in giardino

Bisogno di esprimersi liberamente, Bisogno di scegliere giochi e compagni, Bisogno di socializzare

13:30- 15:30 igiene e riposo per i piccoli

Grande gruppo di età omogenea (3 anni)

Cura di sé Riposo, rilassamento

Bisogno di riposare

13:30 - 14:00 attività di riordino e igiene

Gruppo sezione (4/5 anni)

Riordino, igiene Bisogno di: ritualità, di cura di sé

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14:00 – 15.30 attività in sezione

Gruppo sezione (4/5 anni)

Attività di rinforzo dei percorsi, attività specifiche ai bisogni e agli interessi della sezione e individuali

Bisogno di effettuare esperienze diverse adeguate alle necessità e interessi della sezione e individuali

(in base all’organizzazione dei vari plessi)

15:30 – 15-45 15.45-16.00 riordino e uscita

Gruppo sezione Riordino, pulizia personale, canti giochi e saluti

Bisogno di ritualità Bisogno affettivo

Servizi parascolastici nelle scuole dell’infanzia

Servizi parascolastici organizzati a pagamento dal Comune di Dalmine:

Mensa, disponibile in tutte le scuole;

Pre-scuola, 7:30 - 8:00, disponibile al raggiungimento di un numero minimo

di richieste;

Post-scuola, 16:00 - 18:00, disponibile al raggiungimento di un numero

minimo di richieste.

Scuola primaria

L’organizzazione scolastica della Scuola Primaria si basa su classi organizzate in

moduli orizzontali. Ogni modulo è costituito da una o due classi parallele

affidate ad un team di docenti corresponsabili dell’azione educativa e didattica che

operano collegialmente. Ciascun insegnante titolare nei moduli impartisce diversi

insegnamenti raggruppati per ambiti. In linea generale, tranne particolari casi di

necessario adeguamento, sono stati individuati tre ambiti di seguito indicati:

linguistico-espressivo

logico-scientifico

antropologico

Nei moduli l’ambito linguistico-espressivo, l’ambito logico-scientifico e l’ambito

antropologico sono assegnati ciascuno ad un docente di classe.

A ciascun ambito si uniscono le educazioni, arte e immagine, musica ed

educazione fisica, equamente suddivise tra le insegnanti tenendo conto dell’orario

di insegnamento e di particolari competenze possedute. In ciascuna classe

intervengono insegnanti per la Lingua Inglese e l’attività di insegnamento della

religione cattolica o le attività alternative a tale insegnamento.Gli insegnanti di

sostegno, assegnati alle classi ove sono presenti alunni diversamente abili, si

configurano quali specialisti che operano interventi mirati e sono responsabili,

unitamente ai docenti delle classi interessate, delle attività educative e didattiche

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della classe e della riuscita dell’integrazione degli alunni. Le scuole possono

avvalersi della presenza di personale educativo fornito dall’amministrazione

comunale e, su specifici progetti, di esperti esterni. Gli insegnanti garantiscono

l’assistenza al servizio di ristorazione scolastica.

Il tempo scuola

L’orario delle lezioni nei due plessi è distribuito su cinque giorni da lunedì al

venerdì, a seconda del modello orario scelto sono previsti da due a cinque

rientri pomeridiani.

Modello orario tempo pieno - 40 ore

E’ il modello in vigore in tutte le classi del plesso E. De Amicis, prevede i

seguenti insegnamenti:

PRIMA SECONDA TERZA QUARTA QUINTA

italiano 9 8 7 7 7

storia, citt. 2 2 2 3 3

geografia 2 2 2 2 2

inglese 1 2 3 3 3

matematica 7 7 6 6 6

tecnologia 1 1 1 1 1

scienze 1 1 2 2 2

arte e imm. 2 2 2 1 1

musica 1 1 1 1 1

ed. fisica 2 2 2 2 2

religione 2 2 2 2 2

mensa 10 10 10 10 10

totali 40 40 40 40 40

Per tutte le classi con orario a tempo pieno le lezioni sono distribuite

da lunedì a venerdì

o dalle 8,15 alle 12,15 lezioni del mattino

o dalle 12,15 alle 14,15 mensa

o dalle 14,15 alle 16,15 lezioni pomeridiane.

L’ingresso a scuola è previsto 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni.

Modello orario tempo prolungato - 30 ore

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E’ il modello in vigore in alcune classi del plesso D. Alighieri, prevede i

seguenti insegnamenti:

PRIMA SECONDA TERZA QUARTA QUINTA

italiano 9 8 7 7 7

storia, citt. 2 2 2 3 3

geografia 2 2 2 2 2

inglese 1 2 3 3 3

matematica 7 7 6 6 6

tecnologia 1 1 1 1 1

scienze 1 1 2 2 2

arte e imm. 2 2 2 1 1

musica 1 1 1 1 1

ed. fisica 2 2 2 2 2

religione 2 2 2 2 2

mensa facoltativa facoltativa facoltativa facoltativa facoltativa

totali 30 30 30 30 30

Per tutte le classi con orario a 30 ore le lezioni sono distribuite

da lunedì a giovedì

o dalle 8,15 alle 12,45 lezioni del mattino

o dalle 12,45 alle 14,15 mensa (facoltativa)

o dalle 14,15 alle 16,15 lezioni pomeridiane

venerdì

o dalle 8,15 alle 12,15 lezioni del mattino

o dalle 12,15 alle 16,15 gli alunni possono usufruire, su richiesta

delle famiglie al comune, dei servizi complementari di refezione e

e di attività gestite da personale fornito dall’amministrazione

comunale. Le condizioni sono illustrate nella sezione “servizi” del

presente documento.

L’ingresso a scuola è previsto 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni.

Modello orario tempo ordinario -27 ore

E’ il modello in vigore in alcune classi del plesso “D. Alighieri”, prevede i

seguenti insegnamenti:

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PRIMA SECONDA TERZA QUARTA QUINTA

italiano 8 7 6 6 6

storia, citt. 2 2 2 2 2

geografia 2 2 2 2 2

inglese 1 2 3 3 3

matematica 7 7 6 6 6

tecnologia 1 1 1 1 1

scienze 1 1 2 2 2

arte e imm. 1 1 1 1 1

musica 1 1 1 1 1

ed. fisica 1 1 1 1 1

religione 2 2 2 2 2

mensa facoltativa facoltativa facoltativa facoltativa facoltativa

totali 27 27 27 27 27

Per le classi con orario a tempo ordinario di 27 ore le lezioni sono distribuite

nel primo quadrimestre

lunedì, mercoledì e giovedì

o dalle 8,15 alle 12,45 lezioni del mattino

o dalle 12,45 alle 14,15 mensa

o dalle 14,15 alle 16,15 lezioni pomeridiane

martedì

o dalle 8,15 alle 12,45 lezioni del mattino

o non sono previste lezioni pomeridiane e il servizio mensa

venerdì

o dalle 8,15 alle 12,15 lezioni del mattino

dalle 12,15 alle 16,15 gli alunni possono usufruire, su richiesta

delle famiglie al comune, dei servizi complementari di refezione e

e di attività gestite da personale fornito dall’amministrazione.

nel secondo quadrimestre

lunedì e mercoledì

o dalle 8,15 alle 12,45 lezioni del mattino

o dalle 12,45 alle 14,15 mensa

o dalle 14,15 alle 16,15 lezioni pomeridiane

martedì e giovedì

o dalle 8,15 alle 12,45 lezioni del mattino

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o non sono previste lezioni pomeridiane e il servizio mensa

venerdì

o dalle 8,15 alle 12,15 lezioni del mattino

dalle 12,15 alle 16,15 gli alunni possono usufruire, su richiesta

delle famiglie al comune, dei servizi complementari di refezione e

e di attività gestite da personale fornito dall’amministrazione

Servizi parascolastici nelle scuole primarie

Servizi parascolastici organizzati a pagamento dal Comune di Dalmine:

mensa, disponibile in tutte le scuole,

servizio pre e post scuola disponibile al raggiungimento di un numero minimo

di richieste,

attività gestite da personale fornito dall’amministrazione (scuola Dante

Alighieri.

Scuola secondaria di primo grado

Nella scuola secondaria di primo grado le attività del curricolo sono ripartite tra

più insegnanti, secondo le diverse discipline. La scuola si avvale anche di

educatori e, su specifici progetti, di esperti esterni (ed. all’affettività e alla

sessualità, interventi sulla storia del territorio, laboratori, …). Alcuni insegnanti si

alternano nell’assistenza degli alunni durante il servizio mensa. Considerate le

risorse professionali dell’organico potenziato e i finanziamenti su progetti specifici

è prevista l’organizzazione di attività, laboratori e percorsi di alfabetizzazione.

Per l’impostazione e la progettazione delle attività didattiche i docenti della scuola

secondaria di primo grado operano per dipartimenti disciplinari così strutturati:

Linguistico-antropologico (Italiano, Storia, Geografia, Religione)

Lingue comunitarie (Inglese, spagnolo)

Scientifico-matematico e Tecnologico (Matematica, Scienze, Tecnologia)

Linguaggi non Verbali (Scienze motorie, Musica, Arte)

I dipartimenti disciplinari operano come articolazioni del Collegio dei Docenti

particolarmente in merito a:

Definizione degli obiettivi generali delle singole discipline

Individuazione degli standard minimi (in termini di contenuti e

competenze) comuni a tutte le classi parallele

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Formulazione di criteri uniformi di valutazione

Predisposizione di

o prove d’ingresso per la valutazione della situazione iniziale degli

alunni

o prove di valutazione da somministrare per classi parallele

Proposte di acquisti di sussidi didattici

Proposte di formazione del personale

Proposte per le adozioni dei libri di testo

Ogni coordinatore di dipartimento ha il compito di raccogliere le varie proposte

provenienti dai docenti e inoltrarle agli organi competenti.

Il tempo scuola

La scuola secondaria offre ai propri studenti un

modello didattico che tiene conto delle specificità

ambientali, dei diversi bisogni formativi degli

alunni e delle esperienze professionali dei docenti.

Le famiglie hanno l’opportunità di scegliere tra

due diverse articolazioni del piano orario: il

tempo ordinario e il tempo prolungato.

.: tempo ordinario :. .: tempo prolungato :.

Il tempo ordinario prevede30 ore di

lezione così distribuite

Il tempo prolungato prevede 34 ore

di lezione, così distribuite

10 lettere

3 inglese

2 spagnolo

6 scienze e matematica

2 tecnologia

2 arte

2 musica

2 educazione fisica

1 religione/alternativa

11 lettere

3 inglese

2 spagnolo

7 scienze e matematica

2 tecnologia

2 arte

2 musica

2 educazione fisica

1 religione/alternativa

2 laboratori opzionali

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L’orario, articolato su 6 giorni, prevede la

frequenza da lunedì a sabato dalle ore ore

8.00 alle ore13.00

L’orario, articolato su 6 giorni, prevede la

frequenza da lunedì a sabato dalle ore

8.00 alle ore13.00 e 2 rientri pomeridiani

dalle 14.00 alle 16.00.

.: tempo prolungato e

laboratori :.

Gli alunni che frequentano il tempo prolungato sono tenuti a frequentare due

laboratori di 1 ora tra quelli organizzati dalla scuola.

I laboratori prevedono:

gruppi semiclasse

gruppi classi aperte, con studenti provenienti da diverse classi;

moduli didattici annuali o quadrimestrali a seconda delle attività.

.: attività di recupero :.

Nelle classi a tempo prolungato sono previste, inoltre, un’ora di recupero-

consolidamento disciplinare di italiano e una di recupero-consolidamento

disciplinare di matematica.

.: tempo prolungato e mensa :.

Gli alunni iscritti al tempo prolungato possono usufruire della mensa nei giorni

in cui è previsto il rientro pomeridiano. La mensa non è obbligatoria.

CURRICOLO DI ISTITUTO

Elementi essenziali della progettazione didattica

Il progetto formativo elaborato collegialmente dai docenti prevede

l’analisi delle situazioni iniziali delle sezioni-classi;

la definizione di obiettivi generali educativi e didattici ritenuti

essenziali e irrinunciabili;

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la selezione di contenuti rapportati alle esperienze e alle competenze

degli alunni;

la preparazione e svolgimento di unità di apprendimento come

specifiche attività curriculari declinate durante l’anno scolastico;

la selezione di metodi, mezzi, strumenti, strategie idonee e funzionali del

processo di insegnamento-apprendimento per conseguire il successo

formativo da parte degli alunni;

la ricerca e applicazione di procedure di verifica e valutazione, corrette e

pertinenti, dei risultati del lavoro scolastico degli alunni, sia sul piano degli

apprendimenti che sul piano dei comportamenti.

Dalle indicazioni nazionali al curricolo

Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, le

Indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare

affidata alle scuole. Sono un testo aperto, che la comunità professionale è

chiamata ad assumere e a contestualizzare, elaborando specifiche scelte relative

a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione coerenti con i traguardi

formativi previsti dal documento nazionale.

Il curricolo di istituto è espressione dell’autonomia scolastica e, al tempo

stesso, esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità

dell’istituto. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si

sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa.

Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta

formativa con riferimento al profilo dello studente al termine del primo

ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli

obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina.

A partire dal curricolo di istituto, i docenti individuano le esperienze di

apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più

idonee, con attenzione all’integrazione fra le discipline e alla loro possibile

aggregazione in aree, così come indicato dal Regolamento dell’autonomia

scolastica, che affida questo compito alle istituzioni scolastiche.

Campi di esperienza, aree disciplinari e discipline

Fin dalla scuola dell’infanzia, nella scuola primaria e nella scuola secondaria di

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primo grado l’attività didattica è orientata alla qualità dell’apprendimento di

ciascun alunno e non ad una sequenza lineare, e necessariamente incompleta, di

contenuti disciplinari. I docenti, in stretta collaborazione, promuovono attività

significative nelle quali gli strumenti e i metodi caratteristici delle

discipline si confrontano e si intrecciano tra loro, evitando trattazioni di

argomenti distanti dall’esperienza e frammentati in nozioni da memorizzare.

Le discipline, così come noi le conosciamo, sono state storicamente separate

l’una dall’altra da confini convenzionali che non hanno alcun riscontro con

l’unitarietà tipica dei processi di apprendimento. Ogni persona, a scuola come

nella vita, impara infatti attingendo liberamente dalla sua esperienza, dalle

conoscenze o dalle discipline, elaborandole con un’attività continua e autonoma.

Oggi, inoltre, le stesse fondamenta delle discipline sono caratterizzate da

un’intrinseca complessità e da vaste aree di connessione che rendono

improponibili rigide separazioni.

Nelle Indicazioni le discipline non sono aggregate in aree precostituite,

per non favorire un’affinità più intensa tra alcune rispetto ad altre, volendo

rafforzare così trasversalità e interconnessioni più ampie e assicurare l’unitarietà

del loro insegnamento. Sul piano organizzativo e didattico la definizione di aree o

di assi funzionali all’ottimale utilizzazione delle risorse è comunque rimessa

all’autonoma valutazione di ogni scuola.

Un ruolo strategico essenziale svolge l’acquisizione di efficaci competenze

comunicative nella lingua italiana, che non è responsabilità del solo insegnante di

italiano, ma è compito condiviso da tutti gli insegnanti, ciascuno per la propria

area o disciplina, al fine di curare in ogni campo una precisa espressione scritta ed

orale.

Continuità ed unitarietà del curricolo

L’itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni, pur abbracciando tre tipologie

di scuola caratterizzate ciascuna da una specifica identità educativa e

professionale, è progressivo e continuo. La presenza, sempre più diffusa, degli

istituti comprensivi consente la progettazione di un unico curricolo verticale

e facilita il raccordo con il secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione.

Negli anni dell’infanzia la scuola accoglie, promuove e arricchisce

l’esperienza vissuta dei bambini in una prospettiva evolutiva, le attività

educative offrono occasioni di crescita all’interno di un contesto educativo

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orientato al benessere, alle domande di senso e al graduale sviluppo di

competenze riferibili alle diverse età, dai tre ai sei anni.

Nella scuola del primo ciclo la progettazione didattica, mentre continua a

valorizzare le esperienze con approcci educativi attivi, è finalizzata a guidare i

ragazzi lungo percorsi di conoscenza progressivamente orientati alle

discipline e alla ricerca delle connessioni tra i diversi saperi.

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola

secondaria di primo grado, vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle

competenze relativi ai campi di esperienza ed alle discipline.

Essi rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti, indicano piste

culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo

sviluppo integrale dell’allievo.

Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle

competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi,

impegnando così le istituzione scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli,

a garanzia dell’unità del sistema nazionale e della qualità del servizio. Le scuole

hanno la libertà e la responsabilità di organizzarsi e di scegliere

l’itinerario più opportuno per consentire agli studenti il miglior

conseguimento dei risultati.

Obiettivi di apprendimento

Gli obiettivi di apprendimento individuano campi del sapere, conoscenze

e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo

sviluppo delle competenze. Essi sono utilizzati dalle scuole e dai docenti nella

loro attività di progettazione didattica, con attenzione alle condizioni di contesto,

didattiche e organizzative mirando ad un insegnamento ricco ed efficace.

Gli obiettivi sono organizzati in nuclei tematici e definiti in relazione a

periodi didattici lunghi: l’intero triennio della scuola dell’infanzia, l’intero

quinquennio della scuola primaria, l’intero triennio della scuola secondaria di

primo grado. Per garantire una più efficace progressione degli apprendimenti

nella scuola primaria gli obiettivi di italiano, lingua inglese e seconda lingua

comunitaria, storia, geografia, matematica e scienze sono indicati anche al

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termine della terza classe.

I curricoli disciplinari

L’elemento centrale di tutte le attività della scuola è il processo di

insegnamento- apprendimento, infatti la qualità dell’offerta formativa è data

prima di tutto dai risultati relativi all’apprendimento degli alunni. L’attenzione al

curricolo rappresenta quindi un aspetto fondamentale dell’azione educativa e

didattica.

Approvate nel novembre 2012 le Indicazioni Nazionali costituiscono il quadro di

riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole. Sono un testo

aperto che la comunità professionale è chiamata ad assumere e a

contestualizzare elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi,

organizzazione e valutazione.

Le Indicazioni Nazionali per il curricolo definiscono:

le finalità generali dell’azione educativa e didattica;

i traguardi di sviluppo delle competenze da raggiungere al termine

della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola

secondaria di I grado;

gli obiettivi di apprendimento da conseguire al termine del terzo e quinto

anno della scuola primaria ed al terzo anno della scuola secondaria.

Le finalità del primo ciclo dell’istruzione sono esplicitate nelle premesse delle

Indicazioni e riguardano le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali,

corporee ed etiche. Si tratta di obiettivi trasversali che tracciano le modalità con

cui coniugare l’educazione con l’istruzione:

centralità dell'alunno

processi cognitivi alla base dell'apprendimento

imparare ad imparare

problem solving

creare connessioni valorizzando la diversità

integrazione

cooperazione

Per ognuno dei tre ordini di scuola, sono indicati per ogni campo d’esperienza e

disciplina le competenze, gli obiettivi (abilità) ed i contenuti corrispondenti in

modo da conferire la massima concretezza e trasparenza dell'intento formativo.

Con l’autonomia scolastica, spetta al Collegio dei Docenti costruire i curricoli

disciplinari d’Istituto declinando, all’interno ed in sintonia con il Piano dell’Offerta

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Formativa, il percorso dei campi di esperienza e delle discipline sulla base dei

traguardi e degli obiettivi di apprendimento prescritti a livello nazionale.

I curricoli di istituto stabiliscono pertanto gli indicatori per la valutazione da

sottoporre a verifica al termine di ogni classe e costituiscono il punto di

riferimento di ogni insegnante per la progettazione didattica e la valutazione degli

alunni.

Si sottolineano le abilità psico-sociali basilari per creare un'idea di classe come

gruppo cooperativo, in cui attivare l'aiuto reciproco, il senso di responsabilità, la

costruzione di un pensiero plurale, tramite l'ascolto, il dialogo, il confronto tra pari

e con gli insegnanti. Sono inoltre resi espliciti i livelli di competenza (elementare,

maturo, esperto) in linea con le direttive europee.

Nell’ottica della continuità educativa e didattica che caratterizza il nostro istituto

comprensivo, particolare attenzione viene dedicata alla stesura di un curricolo

verticale che definisce le competenze e gli indicatori essenziali del percorso di

apprendimento di ogni disciplina nell’arco e nella prospettiva di tutto il primo

ciclo dell’istruzione.

Scuola dell’infanzia

Nella scuola del’infanzia il percorso educativo-didattico dei bambini, come indicato

dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo, si articola attraverso I CAMPI DI

ESPERIENZA:

IL SÉ E L'ALTRO dove confluiscono tutte le esperienze ed attività esplicitamente

finalizzate per favorire nel bambino consapevolezza del proprio corpo, della propria

personalità e del proprio stare con gli altri.

IL CORPO E IL MOVIMENTO contribuisce alla crescita e alla maturazione

complessiva del bambino sviluppando la presa di coscienza del proprio corpo, della

sua immagine, delle possibilità sensoriali, espressive e di relazione ed impara ad

averne cura attraverso l'educazione alla salute.

IMMAGINI, SUONI, COLORI comprende contenuti ed attività nel quale i bambini

possono esprimersi con linguaggi differenti: musicali, gestuali, multimediali,

tradurli ed elaborarli in un codice diverso.

I DISCORSI E LE PAROLE sviluppa le competenze sul piano della conversazione

e della comprensione: i bambini scoprono la lingua come strumento con il quale

giocare ed esprimersi. Estendono il loro patrimonio lessicale, le competenze

grammaticali, logiche ed argomentative.

LA CONOSCENZA DEL MONDO orienta all’esplorazione, scoperta e prima

sistematizzazione delle conoscenze sul mondo della realtà naturale ed artificiale,

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sviluppando nel bambino l’intelligenza spaziale, logico-linguistica ed i collegamenti

con il pensiero matematico.

L’organizzazione del curricolo per campi di esperienza mette al centro del

progetto educativo il bambino, favorendone la conoscenza attraverso le azioni, la

corporeità e la percezione.

I campi non sono solo i luoghi dell’operatività, ma sono anche contesti fortemente

evocativi, che stimolano i bambini a dare significato, riorganizzare, rappresentare

le proprie esperienze. Ogni campo, infatti, delinea una prima mappa di linguaggi,

alfabeti, saperi, in forma di traguardi di sviluppo, che poi troveranno una loro

evoluzione nel passaggio alla scuola primaria.

Nella Scuola dell’Infanzia infatti, i traguardi per lo sviluppo della competenza

suggeriscono all’insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare

piste di lavoro per organizzare attività ed esperienze volte a promuovere la

competenza, che a questa età va intesa in modo globale ed unitario.

Cittadinanza e costituzione

E' una disciplina di studio introdotta nei programmi di tutte le scuole di ordine e

grado dalla Legge 169 del 30/10/'08. Si tratta di un insegnamento che, oltre

aitemi classici dell'Educazione Civica, comprende anche l'Educazione Ambientale,

l'Educazione alla Legalità, i principi di una corretta competizione sportiva e i

valoridel volontariato, le basi dell'Educazione Stradale e dell'Educazione alla

Salute, ilvalore del rispetto delle regole.

Il documento di indirizzo per la sperimentazione dell'insegnamento di

"Cittadinanza e Costituzione" prevede, per ogni ordine e grado, percorsi

specifici:

Nella Scuola dell'Infanzia

conoscenze specifiche sul concetto di Famiglia, di Scuola e di gruppo, i

modi di agire corretti con i compagni, con i genitori, con gli insegnanti e

con gli altri adulti.

Nella Scuola Primaria

prime nozioni sulla Costituzione e Convivenza, in particolare i diritti

dell'Uomo, il significato delle formazioni sociali, l'impegno della tutela del

paesaggio, alcune basilari nozioni di Educazione Stradale, la salvaguardia

della salute, il valore del rispetto delle regole.

Nella Scuola Secondaria di Primo Grado

lo studio della Costituzione, una particolare attenzione ai diritti e ai

doveri dei cittadini, al diritto internazionale in materia di diritti umani e lo

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studio delle Istituzioni Europee.

I processi di apprendimento e

le metodologie dattiche

La programmazione è, da parte del corpo docente, un momento importante per

l’acquisizione e l’elaborazione di informazioni circa gli argomenti didattici da

affrontare secondo obiettivi generali, specifici, operativi; tutto viene organizzato

in tempi e in modi esplicitati con accuratezza, individuando preventivamente le

abilità che gli studenti devono acquisire e controllando la loro acquisizione con

opportuni indicatori e descrittori. Tale pratica didattica, che permette agli

insegnanti di riflettere sull’organizzazione del curriculum e sulle attività proposte,

evitando improvvisazioni e comportamenti superficiali, viene necessariamente

completata da azioni metodologiche volte a fronteggiare le esigenze degli alunni,

i quali oggi presentano stili di apprendimento diversificati.

La scuola dell’infanzia

La metodologia della scuola dell’infanzia riconosce come proprie le seguenti

connotazioni pedagogiche e didattiche:

la valorizzazione del gioco;

la valorizzazione dell'esplorazione e della ricerca

la vita di relazione

il circle-time

la mediazione didattica

i percorsi individualizzati

Il gioco

L'attività ludica è considerata una risorsa privilegiata di apprendimento e di

relazioni, poiché il bambino apprende attraverso il fare attivo. Giocando egli fa

esperienza, prova piacere e le emozioni positive motivano e favoriscono

l'apprendimento. Per questo il gioco, in tutte le sue forme (strutturato, non

strutturato, di gruppo, simbolico, di movimento, di costruzione, di esplorazione) è

cornice di ogni proposta didattica.

L’esplorazione e la ricerca

Proprio attraverso le domande "Come, perché, quando, che cosa?" i bambini

manifestano la loro curiosità verso il reale. Confrontando le situazioni, ponendo

problemi, costruendo ipotesi, elaborando e confrontando schemi di spiegazioni,

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cioè di fronte ai risultati di una ricerca-azione effettivamente sperimentata, i

bambini diventano disponibili a cambiare i loro atteggiamenti e i loro

comportamenti, imparano a prendere coscienza di sé e delle proprie risorse e ad

accettare i loro errori. Proprio attraverso l'esplorazione, il provare e il riprovare,

tipici della ricerca,i bambini si sentono valorizzati nelle loro proposte e superano il

senso di inadeguatezza che spesso provano nei confronti di un reale di difficile

comprensione per le strategie di pensiero da loro utilizzate.

La relazione

La relazione tra bambini, adulti ed ambiente costituisce un intreccio sociale

complesso, che rende i soggetti disponibili ad assumere comportamenti

d’interazione positiva nei confronti di se stessi, dell'altro e dell'ambiente. Il ricorso

a diverse modalità di relazione (piccolo gruppo, gruppo omogeneo, gruppo

eterogeneo, gruppo guidato dall'insegnante o gestito dai bambini) favorisce vari

tipi di scambio, crea l'insorgere di problemi, ma contemporaneamente facilita la

loro risoluzione, favorisce il gioco simbolico, l'ascolto degli altri punti di vista, il

confronto, l'accettazione e la valorizzazione della diversità, il controllo delle

emozioni e delle reazioni negative, lo svolgimento, la condivisione e la

cooperazione verso attività comuni. La dimensione affettiva rappresenta una

componente essenziale dei processi di crescita anche sul piano cognitivo e un

clima sociale positivo pone le sue premesse sulla capacità di ascolto, sulla fiducia

e la stima reciproche e si attua attraverso il dialogo aperto e la relazione

empatica.

Il circle-time

Attraverso il circle-time si affrontano le tematiche più ricorrenti: il comportamento,

l’impegno, la voglia di conoscere, il rispetto del proprio turno. Quando i bambini

affermano di “non saper fare”, di “aver paura di fare” o mostrano insicurezza,

perplessità o rifiuto, l’atteggiamento dell’insegnante è quello del rinforzo positivo,

elogiando ed incoraggiando nel tentativo di consolidare l’autostima e la fiducia

nelle proprie capacità.

La mediazione didattica

Il contesto scolastico diventa educativo nel momento in cui possiede un progetto

che orienti, sostenga e guidi lo sviluppo e l'apprendimento dei bambini. Le

situazioni e le occasioni d'apprendimento sono organizzate nel rispetto del grado

di sviluppo dei bambini: non troppo complesse poiché originerebbero sensi

d’inadeguatezza e di sfiducia nelleproprie capacità, né troppo semplici, per evitare

l'insorgere di disinteresse e la noia. La mediazione didattica si avvale

dell'osservazione del gruppo e del singolo, della progettazione anche

individualizzata nelle situazioni in cui si rende necessario, della verifica della

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validità del progetto e della documentazione scritta.

Percorsi individualizzati

Alla presenza di alunni/e diversamente abili e là dove se ne evidenzia la necessità,

l’equipe docente procede alla formulazione di progetti

individualizzati/personalizzati mirati a promuovere un apprendimento attivo,

perché ogni soggetto si senta coinvolto nelle attività, sia protagonista nel proprio

processo di crescita e si riconosca membro attivo nella comunità scolastica.

La scuola primaria e secondaria di primo grado

I docenti della Scuola Primaria e Secondaria ricercano strategie di insegnamento

e promuovono stili di apprendimento volti a creare l’unitarietà del sapere,

cercando di affiancare ad un’educazione formale, intesa come insieme di

conoscenze disciplinari, un’educazione informale, dove il bagaglio di conoscenze,

abilità e competenze si sviluppa in forme percettive, emotive e intellettive

attraverso l’esperienza. In quest’ottica, si privilegia la didattica laboratoriale come

strategia di insegnamento-apprendimento dove si mettono in gioco autonomia di

progettazione, sperimentazione, verifica e dinamiche relazionali. È fondamentale

utilizzare strumenti e metodologie, che permettano agli alunni di autovalutarsi, di

misurarsi con i loro bisogni concreti, al fine di interiorizzare uno stile di

apprendimento significativo, situato, attivo, flessibile e creativo, in modo da

sviluppare reali modalità di crescita personale. La scuola ritiene necessario

predisporre un ambiente di apprendimento socialmente vitale, che stimoli la

costruzione di conoscenze, abilità, competenze e la necessità di creare le

condizioni, affinché ogni alunno possa attribuire significatività al proprio

apprendimento. Le metodologie educative e didattiche adottate dai docenti

afferiscono alle seguenti teorie specifiche dell'apprendimento:

1. Metodologia della ricerca - azione

2. Didattica laboratoriale

3. Apprendimento cooperativo

4. Lezione frontale interattiva

5. Didattica Metacognitiva

1. Ricerca -azione

Per ricerca – azione intendiamo l'analisi della "pratica" educativa, finalizzata a

introdurre cambiamenti migliorativi. E’ un modo di agire nel proprio ambito

riflettendo sul proprio comportamento per aumentare la consapevolezza di quanto

succede nel proprio contesto di lavoro e della propria influenza nell'azione. E'

un'indagine condotta in prima persona per capire meglio e imparare a gestire

problemi di immediato interesse per la pratica educativo -didattica. Attraverso la

riflessione e il confronto, la ricerca – azione sviluppa competenze. L'obiettivo è

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migliorare la qualità dell'azione all'interno di una situazione sociale data.

Sostenere una ricerca-azione significa:

Analizzare i presupposti e i modi sottesi al proprio agire

Riflettere sulla validità e sull'efficacia dei contenuti e dei processi di

azione

Ideare e pianificare procedure alternative e realizzarle

Monitorare e valutare i risultati delle azioni dei nuovi contenuti

2. Didattica laboratoriale

“Il modello della didattica laboratoriale è rintracciabile soprattutto (ma non certo

esclusivamente)nella pedagogia di Dewey e Kilpatrick. In particolare tre sono i

principi che tale modello coltiva e che per noi risultano di particolare interesse:

• gli scopi dell’educazione vanno fondati sui bisogni intrinseci del soggetto che

apprende;

• la cooperazione contribuisce efficacemente a “liberare e organizzare” le capacità

di chi

apprende e a trasformarle in competenze;

• la valenza educativa delle attività sta nelle connessioni e nella flessibilità di

percorsi riconosciuti dall’alunno come significativi per sé e spendibili nel compito

concreto di intervenire sulla realtà. [ ].

La didattica Laboratoriale assume una funzione importante nella scuola come

attività intenzionale per promuovere gli apprendimenti in libera cooperazione con

gli altri. La sua particolarità sta nel proposito di dar vita ad una strategia o ad un

piano da concretizzare attraverso azioni organizzate. Dalla situazione

problematica scaturisce un processo dinamico e costruttivo in cui l’alunno viene

sostenuto dall’insegnante che lo indirizza, lo sollecita alla scoperta dei percorsi

possibili, lo sostiene nella fatica di affrontare le difficoltà. Il termine Laboratorio

viene usato per indicare qualsiasi attività intenzionale tesa a raggiungere un

risultato definito e concreto, attraverso una serie di procedure e di attività

specifiche controllate dall’allievo e per lui significative. Gli alunni si trovano a

ragionare, a confrontarsi su compiti reali. Anche quando sono necessari percorsi

didattici volti a dare sistematicità disciplinare agli apprendimenti o ad esercitare

specifiche abilità, queste vengono inserite in un contesto che porta l’alunno a

“dare senso” a quello che sta facendo perché ne sperimenta le possibilità

applicative in un contesto vitale. Anche in questo caso l’insegnante attiva

l’interesse degli alunni costruendo insieme a loro un percorso che preveda un

prodotto finale, sintesi di varie fasi di lavoro. [ ] Nei confronti degli alunni il

docente ha ruolo di accompagnamento, di tutorato e di consulenza. E’ di volta in

volta:

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• propositore-organizzatore

• facilitatore della interazione fra i diversi soggetti

• negoziatore

• garante del processo e del compito

• risorsa.”

Da INDIRE: prof.ssa Giuliana Sandrone Boscarino

3. Apprendimento cooperativo

E' un metodo didattico centrato sullo studente che interagisce con altri studenti

per migliorare reciprocamente il loro apprendimento. Gli alunni, quindi,

apprendono per mezzo di altri, dagli altri, con gli altri.

Perché l'apprendimento cooperativo abbia successo occorre:

Interdipendenza

Responsabilità individuale e di gruppo

Interazione costruttiva

Conoscenza delle abilità necessarie nei rapporti interpersonali

Autovalutazione e valutazione di gruppo

Lezione frontale partecipata

Si articola in:

presentazione di un nuovo argomento/contenuto

spiegazione dei contenuti particolarmente articolati o complessi

interazione che permette di attivare la reciproca comprensione (alunni-

insegnanti) e di dare origine ad apprendimenti significativi

sintesi del lavoro

feedback

4. Didattica Metacognitiva

L'obiettivo della didattica metacognitiva è quello di offrire agli alunni

l'opportunità di imparare ad interpretare, organizzare e strutturare le

informazioni ricevute dall'ambiente e di riflettere su questi processi per diventare

sempre più consapevoli e autonomi nell'affrontare situazioni nuove.

La scelta delle attività e della metodologia didattica competono all’equipe

pedagogica, al consiglio di classe e al singolo insegnante e vengono espicitate

nel piano di lavoro della sezione-classe e nella programmazione del singolo

docente. Sulla base delle impostazioni metodologiche raccomandate dalle

Indicazioni Nazionali il Collegio dei Docenti, nel rispetto della libertà di

insegnamento, ha individuato alcune impostazioni di fondo che vengono

raccomandate:

valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni

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attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità

stimolare il piacere dell’esplorazione, della scoperta e del problem - solving

incoraggiare l’apprendimento collaborativo lavorando, dove possibile,

“a classi aperte”, creando cioè gruppi di lavoro di alunni provenienti

da diverseclassi

promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere

realizzare percorsi didattici in forma laboratoriale

stimolare l’abitudine di imparare ad imparare.

Tecniche metodologiche che qualificano l'offerta formativa

Le Lavagne Interattive Multimediali. Installata in tutte le aule delle scuole

primarie e della scuola secondaria di primo grado, la L.I.M. è una lavagna

elettronica interattiva e multimediale su cui si può scrivere, disegnare, tracciare

segni, creare e spostare oggetti e molto altro. E' collegata ad un computer

consentendo l’utilizzo di software didattici e l’implementazione nelle lezioni delle

risorse fornite dai nuovi testi digitali edelle risorse disponibili nel web. Questo

strumento permette una partecipazione più attiva alle attività didattiche

facilitando il processo di insegnamento e apprendimento. Tutto ciò che si fa con e

sulla lavagna può essere salvato e condiviso con gli studenti.

La L.I.M. diventa quindi quaderno di appunti della classe, che conserva il percorso

della lezione svolta, la sua sequenza pedagogica con tutti gli interventi, le

integrazioni, le osservazioni fatte dagli insegnanti e dagli allievi: è uno spazio

centrale di comunicazione, luogo di costruzione di significati. L’aula diventa, in

modo nuovo, un ambiente di apprendimento e di formazione, in cui tutti possono

meglio interagire.

Il C.L.I.L., Content and Language Integrated Learning, ovvero

apprendimento integrato di lingua e contenuto, è un metodo che ha come

obiettivo la costruzione della competenza linguistica e comunicativa

contestualmente allo sviluppo e all’acquisizione di conoscenze e abilità

disciplinari. Non è solo apprendimento di una lingua o di una materia, bensì una

fusione di entrambe. L'approccio C.L.I.L. si pone come obiettivo l’attenzione sia

alla disciplina sia alla lingua straniera veicolare. La nostra scuola applica, in

alcune situazioni didattiche, il metodo CLIL per l'insegnamento di semplici

argomenti di alcune discipline in lingua inglese, offrendo un contesto più

naturale per lo sviluppo della lingua inglese.

Piattaforme e-learning

Le piattaforme e-learning sono uno strumento didattico pensato per la

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scuola che consente agli insegnanti di creare“classe virtuali” e quindi mettersi

in contatto con gli studenti per condividere materiali, svolgere test e interagire

sul web.

Le piattaforme di cui la scuola intende avvalersi, Edmodo e Moodle, senza

escludere altre risorse simili disponibili in rete, sono individuate in quanto

strumenti ideati e realizzati esclusivamente per la didattica che offrono agli

studenti la possibilità di scaricare materiali didattici forniti dagli insegnanti e di

interagire con compagni e docenti in un ambiente protetto gestito dal docente

stesso. Gli alunni possono inoltre prepararsi svolgendo esercitazioni e

rispondendo a test e sondaggi somministrati dagli insegnanti consentono di

monitorare lo sviluppo delle attività proposte.

Gli studenti possono collegarsi alla piattaforma quando lo desiderano, senza

essere legati ad un orario prestabilito. Si può quindi considerare la piattaforma

come una “propaggine” della scuola, come se gli studenti, a casa propria,

fossero ancora in classe. La classe quindi si estende oltre il luogo fisico

quotidiano e continua a offrire occasioni di scambio, di contatto, ma soprattutto

di apprendimento anche al termine delle lezioni. I materiali predisposti dai

docenti possono essere messi in rete come supporto alla didattica che si svolge

in aula oppure costituire veri e propri corsi on line. Queste pratiche,

indispensabili laddove si renda necessaria un’istruzione domiciliare, comportano

inoltre nuove modalità didattiche che si affiancano e integrano le pratiche

tradizionali; infatti, sebbene i contenuti siano gli stessi, la lezione on-line è

molto diversa dalla lezione frontale tradizionale, sia per il “linguaggio”, sia per

gli strumenti utilizzati.

L’e-learning, tramite le metodologie e gli strumenti che vengono utilizzati per

migliorare l’efficacia del percorso didattico, pone quasi naturalmente al centro

l’attività di apprendimento dello studente: non a caso si definisce “e-learning” e

non “e-teaching”! Vi sono, dunque, precisi requisiti che devono essere rispettati

e che consentono al docente di innovare le proprie metodologie didattiche.

INIZIATIVE DI AMPLIAMENTO CURRICOLARE

I Progetti (a. s. 2018 – 2019)

Le proposte formative della scuola sono orientate a favorire l’acquisizione di requisiti

necessari ad una forma di “pensiero complesso” che sappia intrecciare saperi

diversi. Per questo il “lavoro per progetti”, ossia l’ideazione e la realizzazione di

itinerari didattici centrati su un tema - problema che ha spesso valenze formative

altamente significative e implica competenze trasversali a più discipline, è una delle

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modalità privilegiate dell’azione formativa della scuola e ne rappresenta un

arricchimento qualitativo significativo. Inserendosi in modo armonico e trasversale

nella programmazione curricolare i progetti sono il risultato di scelte ponderate che

tengono in considerazione le caratteristiche e le esigenze specifiche delle classi e

delle scuole, le risorse interne ed esterne valutando la ricaduta delle attività in

termini educativi e didattici. I progetti favoriscono la realizzazione di percorsi

formativi personalizzati rispondenti ai bisogni degli studenti nella prospettiva di

valorizzarne le potenzialità attraverso una didattica laboratoriale, apprendimenti

trasversali, l’approfondimento del curricolo e la progettazione cooperativa delle

attività. Alla loro realizzazione possono collaborare esperti, enti ed associazioni

esterni alla scuola. I progetti, quindi, rappresentano un’integrazione alla

programmazione curricolare volta a potenziare l’offerta formativa e a valorizzare le

risorse del territorio concorrendo in modo coerente al raggiungimento degli obiettivi

educativi e didattici prestabiliti.

Criteri progettuali

I progetti vengono predisposti collegialmente dagli insegnanti allo scopo di

arricchire, articolare e personalizzare l’offerta formativa nell’ambito degli indirizzi

generali definiti dal dirigente scolastico e dalle scelte di indirizzo del PTOF.

Esaminate le proposte dei Consigli di classe, interclasse e intersezione; sentite le

funzioni strumentali, i gruppi di lavoro e considerato l’orientamento espresso dagli

insegnanti, il Collegio dei Docenti delibera il piano annuale delle attività. Il piano

delle attività progettuali dovrà successivamente essere approvato dal Consiglio di

Istituto.

Linee guida per la stesura dei progetti

coerenza con le finalità del Piano dell’Offerta Formativa;

attuazione del progetto nel quadro di una equilibrata, trasparente e mirata

distribuzione finanziaria; se il progetto prevede un contributo economico da

parte delle famiglie, la sua attivazione è subordinata all’adesione delle

famiglie degli alunni coinvolti;

previsione all’interno del progetto di attività di formazione e aggiornamento

per i docenti;

coinvolgimento del territorio, sia nella dimensione istituzionale, sia in quella

sociale e culturale;

Il Collegio dei Docenti ha inoltre sollecitato la promozione dei progetti che

favoriscano l’innovazione didattica e metodologica, la didattica laboratoriale,

l’utilizzo e lo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche in dotazione.

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Tutte le attività svolte in orario extrascolastico, previste dal PTOF per l’attuazione

dei progetti, sono considerate estensione dell’attività didattica.

Macroprogetti

Tutti i progetti fanno riferimento alle finalità della scuola e convergono, nell’ottica

della costruzione di un curricolo comune condiviso e sulla base delle esperienze

sperimentate, in cinque macro-aree, ritenute particolarmente significative,

all’interno delle quali viene sviluppato e articolato ogni aspetto del curricolo dei tre

ordini di scuola:

area della persona

area della cittadinanza e costituzione

area della conoscenza

area dei linguaggi e della comunicazione (progetti di arricchimento

disciplinare)

area dell’innovazione didattica e tecnologica.

AREA DELLA PERSONA

La Scuola è chiamata, in stretta collaborazione con la famiglia, a contribuire alla

formazione della "persona" nella sua interezza favorendo il suo inserimento nella

società. Essa deve creare le condizioni favorevoli al rafforzamento delle potenzialità

dei ragazzi in modo da prevenire comportamenti inadeguati e risposte sbagliate a

problemi che ognuno deve affrontare, costruendo un ambiente educativo allo stesso

tempo accogliente e stimolante. Queste sono le finalità che sottendono alla

progettazione dei percorsi e delle esperienze raccolte in questa macro area, con

l'intento di evitare una frammentazione progettuale e consentire un’unitarietà che

dia forza agli interventi proposti.

I temi del macro-progetto sono conseguentemente quelli dello star bene con se

stessi, con gli altri, in famiglia, a scuola, nei vari ambienti sociali frequentati,

alimentando il senso di appartenenza, offrendo la possibilità di sviluppare un’identità

personale e sociale rinforzando le capacità di scegliere consapevolmente e

consentendo di sperimentare la solidarietà in classe, nell’istituto e negli ambienti

extrascolastici confrontandosi quotidianamente con le proprie fragilità e le difficoltà

degli altri.

Il progetto sarà sviluppato attraverso i seguenti percorsi formativi

Ben-essere, prevenzione del disagio e contrasto alla dispersione scolastica

Parla che ti ascolto Infanzia – Primaria –

Secondaria

consulenza psico-pedagogica

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Affettività Primaria – Secondaria

Progetto "Arcobaleno" Primaria - Secondaria

Progetto per crescere Primaria

Lifeskills Secondaria

Inclusione: progetti a favore degli alunni DVA, DSA, BES

Progetto Logos Infanzia – Primaria –

Secondaria

consulenza logopedica

Tutti a bordo Secondaria

Alla scoperta dell’altro Primaria

Attività assistita con i cani

Intercultura, percorsi multiculturali per vivere l’integrazione

Percorsi di alfabetizzazione

l’italiano per comunicare Primaria – Secondaria

l’italiano per studiare Primaria – Secondaria

Crescere con la scuola, continuità e orientamento

Progetto continuità e accoglienza Infanzia - Primaria –

Secondaria

Progetto orientamento Secondaria

P.M. Day

Scuola che promuove salute

Ed. Alimentare

W la colazione Infanzia

Occhio alla merenda Infanzia

Merenda sana Secondaria

Progetti SERCAR Infanzia - Primaria

La frutta a scuola Primaria

Movimento e sport

Acquaticità Infanzia

Psicomotricità Infanzia

A scuola di sport Primaria

Pratica sportiva Secondaria

Ho cura di me

Screening capacità visive Primaria

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Ho cura dei miei dentini Infanzia

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AREA DELLA CITTADINANZA E COSTITUZIONE

“Cittadinanza e Costituzione” è un insegnamento trasversale alle diverse discipline

per lo sviluppo di quelle competenze di cittadinanza ribadite anche in ambito

europeo come imprescindibili. Le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola

dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (2012) danno voce ad una nuova idea di

Cittadinanza e Costituzione e dedicano un paragrafo al tema in cui si afferma :

«Obiettivi irrinunciabili dell’educazione alla cittadinanza sono la costruzione del

senso di legalità e lo sviluppo di un’etica della responsabilità, che si realizzano nel

dovere di scegliere e di agire in modo consapevole e che indicano l’impegno a

elaborare idee e a promuovere azioni finalizzate al miglioramento continuo del

proprio contesto di vita, a partire dalla vita quotidiana a scuola … »

«Accanto ai valori e alle competenze inerenti la cittadinanza, la scuola del primo

ciclo include nel proprio curricolo la prima conoscenza della Costituzione della

Repubblica italiana. Gli allievi imparano così a riconoscere e a rispettare i valori

sanciti e tutelati nella Costituzione, in particolare i diritti inviolabili di ogni essere

umano (art.2), il riconoscimento della pari dignità sociale (art.3), il dovere di

contribuire in modo concreto alla qualità della vita della società (art. 4), la libertà di

religione (art. 8), le varie forme di libertà (artt.13-21). Imparano altresì

l’importanza delle procedure nell’esercizio della cittadinanza e la distinzione tra

diversi compiti, ruoli e poteri. Questo favorisce una prima conoscenza di come sono

organizzate la nostra società (artt. 35-54) e le nostre istituzioni politiche (artt.55-

96). Al tempo stesso contribuisce a dare un valore più largo e consapevole alla

partecipazione alla vita della scuola intesa come comunità che funziona sulla base di

regole condivise».

Al fine di perseguire le finalità indicate si prevedono percorsi che, con gradualità e

sistematicità, facciano riflettere gli alunni su

i diritti fondamentali dell’uomo;

l’importanza della tutela dell’ambiente;

i principi fondamentali della Costituzione;

alcune basilari norme di educazione stradale;

Il valore del rispetto delle regole e la funzione delle norme e nei diversi

ambienti di vita quotidiana;

le basilari regole democratiche, per una corretta convivenza civile;

alcuni principi della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo;

alcuni principi della Dichiarazione dei diritti del Fanciullo e della Convenzione

internazionale dei Diritti dell'infanzia;

facendo leva sulle azioni progettuali successivamente indicate

Cittadinanza e costituzione

o Consiglio comunale dei ragazzi Secondaria

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Collaborazione con il progetto dell’amministrazione comunale

Educazione ambientale

Progetto orto didattico

La vite è bella –

un laboratorio sotto il cielo Secondaria

Ortolandia Primaria

Scuola che promuove sicurezza

Sicuri a scuola Infanzia

A scuola sicuri Primaria (classi terze)

Educazione stradale Infanzia - Primaria – Secondaria

A spasso sicuri Primaria

Educazione alla legalità Secondaria

Stoppa il bullo! Secondaria

AREA DELLA CONOSCENZA

Il progetto risponde all'esigenza di ampliare l'offerta formativa in funzione dei

bisogni cognitivi individuali e di attuare una scuola che sappia eliminare gli ostacoli

alla partecipazione offrendo opportunità di crescita e di formazione che facciano leva

sulle motivazioni, sulle attitudini personali e sulle risorse di apprendimento di tutti

gli studenti.

E’ creato sulla didattica laboratoriale e sulla personalizzazione dei percorsi di

apprendimento come superamento di tutte quelle condizioni di svantaggio che

rientrano nel concetto di Bisogno Educativo Speciale e valorizzazione delle

eccellenze e delle potenzialità di ciascuno. Le attività coinvolgono una o più

discipline d'insegnamento e spesso sono centrate su un compito significativo.

Si propone di perseguire i seguenti obiettivi

favorire il successo formativo di tutti gli alunni;

supportare l’apprendimento degli allievi nelle competenze di base;

Favorire negli alunni una percezione positiva dell’ambiente scuola e della

dimensione sociale e comunitaria dell’apprendimento;

fornire un punto di incontro ricco di senso nel quale si svolgano attività di

carattere laboratoriale che aumentino il senso di appartenenza alla scuola e la

capacità di lavorare in gruppo;

promuovere il potenziamento delle abilità nelle diverse discipline;

sostenere azioni di insegnamento-apprendimento attivo e cooperativo.

Il progetto sarà sviluppato attraverso i seguenti percorsi formativi

Personalizzazione della didattica Primaria – Secondaria

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o Open - La classe è aperta Primaria

o Una scuola per tutti Primaria

Progettare l’attività alternativa all’IRC Infanzia - Primaria –

Secondaria

Scopriamo il territorio

o Visite didattiche* Infanzia – Primaria –

Secondaria

o Progetto 3/19 Infanzia – Primaria –

Secondaria

"Raccontare la città industriale"

Laboratori Fondazione Dalmine

C’era una volta, c’è oggi: la fabbrica del tubo

Le facce della storia

Alla scoperta della città industriale

E.do

Archivio storico

Laboratorio di storia

o Scopriamo la città e il territorio

dove vivo Secondaria

o La giornata della memoria Secondaria

o Progetto MIA – officina dello storico Primaria – Secondaria

o Percorsi sulla storia del ‘900 Secondaria

Laboratorio scientifico

o Bergamo scienze Primaria

o AIRC - Incontri con la ricerca Primaria e Secondaria

*Uscite didattiche e viaggi di istruzione

La scuola considera le uscite didattiche e i viaggi d’istruzione parte integrante e

qualificante dell’offerta formativa e momento privilegiato di comunicazione e

socializzazione. Vengono considerate elementi importanti della programmazione

educativa e didattica in quanto collegano l’esperienza scolastica all’ambiente esterno

avvicinando gli alunni alle risorse ambientali e culturali integrando il curricolo

scolastico con le opportunità offerte dal territorio.

AREA DEI LINGUAGGI E DELLA COMUNICAZIONE

Il progetto didattico- educativo nei prossimi anni si realizzerà mediante l’attivazione

di laboratori espressivi che sperimentano l’utilizzo di diversi linguaggi e impegnano i

bambini delle scuola dell’infanzia fino ai ragazzi della scuola secondaria di primo

grado. Le finalità del progetto si propongono di intercettare i vari stili di

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apprendimento e tendono a sviluppare, attraverso l’utilizzo dei vari linguaggi e la

valorizzazione delle intelligenze multiple (teorizzate da Howard Gardner), le capacità

espressive, comunicative, creative di ciascun alunno, in rapporto alla sua età, alle

sue attitudini e ai suoi interessi. Mira, infatti, a garantire condizioni, spazi e tempi

idonei a far vivere agli alunni esperienze significative di sperimentazione e

affinamento del gusto estetico, ma anche a fornire gli strumenti di analisi e

decodificazione dei vari linguaggi, stimolando il pensiero critico e divergente.

Azioni progettuali sviluppate in questo ambito sono

Progetto musica

o Facciamo Musica Infanzia

o Fiato agli strumenti Primaria

o Opera Domani Secondaria

Progetto “ Io e la biblioteca” Infanzia – Primaria –

Secondaria

o La biblioteca pensata Primaria

o Leggetevi Forte Secondaria

Parlo in…

o TIE - CLIL Primaria e Secondaria o Learning English: it’s up to you Secondaria

A2 Key Test

Laboratorio espressivo o Cubi, carta, teli...e altre meraviglie Infanzia

o Libriamoci Primaria – Secondaria o Insieme a teatro

"Emozione! Scorribande a fil Infanzia

di fiaba"

Cattivini – Cabaret concerto

per bimbi monelli Primaria

Pollicino Primaria

Mio fratello rincorre i dinosauri Secondaria

AREA DELL’INNOVAZIONE DIDATTICA e TECNOLOGICA

La scuola sta cambiando profondamente nei metodi e nell’utilizzo degli strumenti

didattici. Questi cambiamenti, dovuti essenzialmente alla diffusione delle Tecnologie

dell’Informazione e della Comunicazione richiedono alle scuole di esercitare un

nuovo ruolo all’interno della società e di adottare modelli formativi che favoriscano

la didattica laboratoriale ed esperienziale per l’acquisizione di competenze

concretamente spendibili. Questo pone lo studente non più come soggetto passivo

destinatario di nozioni, ma, aiutato da un insegnante capace di orientarlo a

selezionare le conoscenze formali e informali più appropriate, diventa protagonista

del processo di costruzione del proprio sapere. Per ottenere ciò è fondamentale che

docenti e discenti interagiscano utilizzando non solo gli stessi linguaggi ma anche gli

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stessi strumenti che ora non possono che essere quelli tecnologici. Gli studenti,

infatti, al di fuori dell’ambiente scolastico, sono totalmente immersi nelle tecnologie

ed è naturale che si aspettino di ritrovarne le sollecitazioni anche a scuola. LIM,

notebook, tablet (e in alcuni casi anche lo smatphone) sono orma entrati nelle

nostre classi. Questi strumenti didattici permettono allo studente di fruire del sapere

e della formazione anche al di fuori degli ambienti della scuola, con i tempi e i ritmi

che egli stesso può determinare. Contemporaneamente la didattica dentro l’aula

diventa più attiva, le esercitazioni e i lavori di gruppo si spostano in classe, con la

supervisione e il supporto del docente. Le implicazioni pedagogiche di questo

stravolgimento sono di grande rilievo, cambia il ruolo degli insegnanti e al centro del

processo di apprendimento viene collocato lo studente. La classe non è più il luogo

di trasmissione delle nozioni ma lo spazio di lavoro e discussione dove si impara nel

confronto con i pari e con l’insegnante. Con i progetti sotto elencati l’istituto si

propone quindi di

completare le infrastrutture tecnologiche a disposizione dei plessi scolastici

per

migliorare gli ambienti di apprendimento attraverso l'integrazione delle

tecnologie nella didattica;

formare gli insegnanti ad un utilizzo efficace delle nuove dotazioni

tecnologiche per poter rispondere con professionalità alle nuove esigenze

degli alunni;

accogliere e implementare nelle azioni promosse dall’istituto le proposte

contenute nel Piano Nazionale Scuola Digitale.

Azioni progettuali sviluppate in questo ambito sono

Sviluppo e utilizzo del Sito web della scuola Infanzia – Primaria -

Secondaria

Ambienti di apprendimento innovativi

o Didattica attiva con le Primaria – Secondaria

Nuove Tecnologie

o “L’amico computer” Infanzia

o Code Week Primaria – Secondaria

o Web Coding e pensiero computazionale Primaria – Secondaria

o In classe con i-Robot Primaria – Secondaria

o Fab Lab. Secondaria

A scuola con competenza

formazione e infrastrutture tecnologiche Infanzia – Primaria –Secondaria

PROGETTI PON

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Progetti trasversali alle macroaree finanziati e programmati nel prossimo periodo

Sviluppo delle competenze di base scuola dell’infanzia – laboratorio di psicomotricità “Giocare, Fare, Agire: costruire competenze per la scuola dell’infanzia, progetto legato all’ambito del gioco e dell’espressione corporea.

“Laboratorio di matematica ricreativa –giocare con i problemi” (primaria) Il modulo mira a favorire un atteggiamento positivo verso la matematica intesa come strumento di conoscenza e di interpretazione della realta sviluppando negli alunni la capacita di osservare e descrivere argomentando le proprie idee e costruendo una propria autonomia nell’affrontare la soluzione di problemi. Il laboratorio e fondato sulla dimensione ludica della matematica e si propone attraverso il gioco e la scoperta di promuovere atteggiamenti di curiosita e di riflessione, valorizzare la consapevolezza degli apprendimenti e contribuire alla maturazione delle risorse cognitive, affettive e relazionali degli alunni aiutando i ragazzi a superare il timore di non sapere ed entrare in relazione positiva con gli altri oltre che con la materia.

“Radio 100 Moro – un podcast per la scuola” Il laboratorio è progettato per il consolidamento della lingua italiana. Le attività mireranno a realizzare e gestire il podcast (radio digitale) “Radio 100 Moro” con contenuti realizzati dai ragazzi con la guida di un esperto e di un tutor. Il progetto permetterà di consolidare le abilità di progettazione di un testo, produzione scritta e orale, progettazione e realizzazione di prodotti multimediali. Più in generale consentirà di consolidare le competenze di comunicazione nella madrelingua, collaborazione, imparare a imparare e informatiche.

“Dalmine sulla punta delle dita – laboratorio di disegno e stampa 3D” Il laboratorio è progettato per la valorizzazione del patrimonio storico e culturale di Dalmine. Le attività mireranno a riprodurre in un plastico 3D il centro di Dalmine e a realizzare una versione tattile, in rilievo, del mosaico che orna la sala consiliare. Gli oggetti saranno arricchiti da contenuti multimediali (audio e video) per approfondire la storia e le caratteristiche degli edifici. Il progetto permetterà di acquisire le abilità disegno e stampa in 3D, realizzazione di materiale multimediale per l'illustrazione dei monumenti/edifici rappresentati e quindi, più in generale, consentirà di consolidare le competenze di collaborazione, imparare a imparare, cittadinanza e consapevolezza culturale e informatiche.

“Lasciamo il segno!” L’attività prevede di riqualificare l’esterno della scuola “Aldo Moro”; gli alunni, sotto la guida di un esperto, progetteranno ed eseguiranno opere di “land art” con la finalità di valorizzare le strutture in cui sono collocate. Il laboratorio è progettato per sviluppare la creatività e l’autonomia e per la valorizzazione del patrimonio culturale, artistico, paesaggistico. Il modulo si colloca all’interno di un progetto più ampio di cittadinanza attiva teso a migliorare il proprio quartiere.

“Promuovere il territorio”.- moduli in lingua inglese con docente madrelingua Il modulo si propone di rafforzare le competenze linguistiche attraverso la realizzazione di compiti di realtà. Gli studenti prepareranno presentazioni multimediali legate al contesto territoriale.

..

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Documentazione dei Progetti

Agli atti della Scuola sono depositate per ogni progetto

Scheda descrittiva del progetto che riassume le informazioni principali:

bisogni rilevati, priorità di istituto alle quali il progetto si riferisce, obiettivi

specifici che si propone, attività previste, risorse necessarie (sia umane che

finanziarie), indicatori di risultato utilizzati per la valutazione del progetto.

Scheda finanziaria

Scheda di verifica e valutazione (da compilare al termine del progetto).

Attività previste in relazione al PNSD

Piano Nazionale Scuola Digitale

Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) (D.M. n.851 del 27/10/2015) è il “documento

di indirizzo del MIUR “per il lancio di una strategia” che “persegue l’innovazione del sistema

scolastico e le opportunità dell’educazione digitale” ponendosi nell’ottica di una “scuola

non più unicamente trasmissiva”, “aperta e inclusiva in una società che cambia”.Sulla base

di questo decreto e degli obiettivi strategici del Piano indicati nel comma 58 della Legge

107/15, al fine di cogliere l’opportunità di innovare la progettazione della propria offerta

formativa, adeguando, non solo le strutture e le dotazioni tecnologiche disponibili, ma

soprattutto le metodologie didattiche attivabili, l’Istituto è impegnato, in rapporto al

proprio contesto scolastico, nell’attivazione di un Piano Scuola Digitale di Istitutoche

intende perseguire i seguenti obbiettivi:

il potenziamento delle infrastrutture di rete, con particolare riferimento alla

connettività nelle scuole;

il potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali necessari a migliorare la

formazione e i processi di innovazione, estendendo la dotazione digitale e

multimediale (LIM in tutte le classi, ambienti digitali in ogni plesso…);

la realizzazione di attività volte allo sviluppo delle competenze digitali degli

studenti, con particolare riguardo all’uso consapevole dei social network e dei

media;

la creazione dinuovi spazi per l’apprendimento;

la riorganizzazione del tempo del fare scuola;

l’adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la condivisione di

dati e lo scambio di informazioni (sito web; Registro Elettronico; cloud d’Istituto);

la formazione dei docenti per l’uso degli strumenti tecnologici di cui la scuola

dispone, in particolar modo l’utilizzo del Registro Elettronico;

la formazione dei docenti per l’innovazione didattica ed un equilibrato sviluppo

critico della cultura digitale;

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la formazione del personale amministrativo per l’innovazione digitale

nell’amministrazione (servizio di Segreteria Digitale);

la definizione dei criteri per la possibile adozione dei testi didattici in formato

digitale e per la diffusione di materiali didattici prodotti autonomamente dalla

scuola (realizzazione di un archivio didattico e documentazione di buone pratiche);

la realizzazione di una comunità anche online con le famiglie e il territorio, anche

attraverso servizi digitali che potenzino il sito web scolastico e favoriscano,

salvaguardando le relazioni personali, il processo di dematerializzazione del

rapporto scuola-famiglia.

All’interno dell’Istituto, è stata attribuita alla prof.ssa Francesca Visconti la funzione di

animatore digitale e, insieme alla dirigente scolastica prof.ssa Elena Maffioletti e

aldirettore dei servizi generali e amministrativi, avrà il compito favorire il processo di

digitalizzazione della scuola, oltre a diffondere le politiche legate all’innovazione didattica

attraverso azioni di accompagnamento e di sostegno sul territorio del Piano Nazionale

Scuola Digitale. A loro si affiancherà il team per l’innovazione digitale composto da:

Elisabetta Becherini

Rosa Brighel

Giovanni Maffeis

Mariagrazia Bonacina (presidio di pronto soccorso tecnico)

Mirella Arcuri (ATA)

Bianca Bartoli (ATA).

Il team per l’innovazione digitale affiancherà l’animatore digitale nel promuovere:

la formazione interna: stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del

PNSD, attraverso l’organizzazione di laboratori formativi (senza essere

necessariamente un formatore), favorendo l’animazione e la partecipazione di tutta

la comunità scolastica alle attività formative

il coinvolgimento della comunità scolastica:favorire la partecipazione e stimolare il

protagonismo degli studenti nell’organizzazione di workshop e altre attività, anche

strutturate, sui temi del PNSD, anche attraverso momenti formativi aperti alle

famiglie e ad altri attori del territorio, per la realizzazione di una cultura digitale

condivisa

la creazione di soluzioni innovative:individuare soluzioni metodologiche e

tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es. uso

di particolari strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata; la pratica di una

metodologia comune; informazione su innovazioni esistenti in altre scuole; un

laboratorio di coding per tutti gli studenti), coerenti con l’analisi dei fabbisogni della

scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da altre

figure

ELABORAZIONE DEL PIANO DELLA SCUOLA

Coerentemente con quanto previsto dal PNSD presentiamoil piano di intervento

strutturato sui quattro nuclei fondamentali enunciatidal piano stesso:

strumenti

competenze e contenuti

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formazione

accompagnamento della scuola nella sfida dell’innovazione

Strumenti

Sono le condizioni che rendono praticabili le opportunità della società dell’informazione e

mettono le scuole nelle condizioni di praticarle.

Accesso alle risorse

La formazione nell’era digitale parte dalla possibilità di accedere alle risorse.

Senza una connettività che assicuri condizioni efficienti, ogni idea di innovazione

didatticaattraverso le tecnologie digitali e ogni proposta di gestione efficiente

dell’organizzazione della scuola diventa impraticabile. Per la nostra scuola si

ponein particolare la condizione di assicurare ai diversi plessi dell’istituto una

connettività che possa sostenerne le diverse esigenze mentre il cablaggio interno

per i plessi delle scuole primarie e secondaria di primo grado è assicurato dagli

interventi effettuati.

Spazi e ambienti di apprendimento

la formazione non deve porre al centro la tecnologia, ma i nuovi modelli di

interazione didattica che la utilizzano.È quindi necessario saper coniugare la

crescente disponibilità di tecnologie e le nuove esigenze della didattica. Tutti gli

spazi della scuola devono consentire soluzioni digitali che facilitino la

realizzazione di ambienti propedeutici agli apprendimenti attivi e laboratoriali. A

questo si deve accompagnare un’idea nuova di potenziamento e rivisitazione dei

laboratori scolastici, con l’obiettivo di renderli ambienti associati all’innovazione e

alla creatività.

Amministrazione digitale

una efficace gestione dell’organizzazionescolastica e lo sviluppo dei servizi

digitaliinnovativi che la scuola offre allefamiglie, agli studenti, al proprio

personale consente una migliore integrazione della scuola con il proprio territorio.

Per ottenere questo risultato è necessario migliorare illavoro di chi agisce

nell’amministrazione scolastica ognigiorno e potenziare i servizi digitalidelle

scuole, a partire dal registro elettronico e dal sito istituzionale.

Identità digitale

attribuire un profilo digitale ad ogni persona dellascuola aiuta apreparare un

sistema percui l’accesso al web, ai contenuti e ai serviziideati in coerenza con le

politiche sull’identità digitale diventi sempliceper tutti contribuendo a promuovere

la cittadinanza digitale. L’identità digitalediventa così il modo per rendere più

agevole e sicuro l’impiego di dispositivie contenuti, più flessibile la gestione degli

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spazi diapprendimento,più diffusa edaperta al territorio l’educazione digitale

stessa.

Competenze e contenuti

competenze degli studenti

definire le competenze di cui i nostri studenti hanno bisogno è una sfida che

dobbiamo affrontare partendo dal riconoscere la necessità di nuove

alfabetizzazioni, ma anche e soprattutto dal saper individuare competenze

trasversali e attitudini da sviluppare. In particolare, occorre rafforzare le

competenze relative alla comprensione e alla produzione di contenuti complessi e

articolati; potenziarel’alfabetizzazione informativa e digitale; valutare

attentamenteil ruolo dell’informazione e dei dati nello sviluppo di una società

interconnessa basata sulle conoscenze e sull’informazione; sperimentare la

creatività digitale; introdurre al pensiero logico e computazionale e familiarizzare

con gli aspetti operativi delle tecnologie informatiche; portare ad essere utenti

consapevoli di ambienti e strumenti digitali. I docenti in questo processo sono

facilitatori di percorsi didattici innovativi basati su contenuti più familiari per i loro

studenti.

digitale, imprenditorialità e lavoro

il mondo del lavoro, e la società in generale, non richiedono percorsi specialistici

affini all’informatica, ma competenze cosiddette “trasversali”, come il

problemsolving, il pensiero laterale e la capacità di apprendere. In questo il

digitale offre opportunità fondamentali per sviluppare competenzeattraverso la

pratica e, contemporaneamente, proporre soluzioni.

contenuti digitali

gestire e valorizzare la produzione edistribuzione di conoscenza, nonchédi

oggetti-prodotti digitali creativi, è la sfida che la Rete pone al nostrotempo. Ela

scuola ne è al centro, chiamata alla ricerca di una mediazionetra la necessaria

garanzia di qualità deimateriali didattici digitali utilizzati e l’altrettanto

necessariapromozione della produzione collaborativa edella condivisione di

contenuti.

Formazione del personale

Il PNSD prevede la realizzazione di un percorso diformazione pluriennale centrato

sull’innovazione didattica. Il personale del nostro Istitutosaràcoinvolto nei cambiamenti

richiesti emesso nelle condizioni di partecipare e nonsubire l’innovazione.La formazione

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dei docentiavrà come scopo l’innovazione didattica,tenendo conto delle tecnologie digitali

comesostegno per la realizzazione di nuovi modellidi apprendimento e la progettazione

operativa delle attività scolastiche.L’obiettivo principale rimane il promuovere una

didattica fondata sulla costruzione del proprio apprendimento. Offrire una ampia

dimensionealle azioni intraprese per dare al personale della scuolala possibilità di tenersi

costantemente allineato alle migliori esperienze internazionali è un’altra finalità

perseguita.

Accompagnamento

L’azione di accompagnamento, attuata a partire dalla nomina dell’Animatore Digitale,sarà

sviluppata attraverso la formazione interna, il coinvolgimento della comunità scolastica e

l’attenzione alle soluzioni innovative proposte.

L’Istituto ha già inoltrato progetti (PON) sia per il potenziamento delle reti LAN e wireles,

sia per la creazione di ambienti di apprendimento innovativi (atelier creativi). La nuova

progettualità del Piano, suddiviso nel triennio,si struttura secondo una scansione

temporale di seguito illustrata;i tre ambiti in cui si articola corrispondono a quelli indicati

nel Piano Nazionale.

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A. S. 2019 - 2020 A. S. 2020 - 2021 A. S. 2021 - 2022

Form

azio

ne inte

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Partecipazione dell’Animatore Digitale e del team alla specifica formazione.

Formazione base per l’uso degli strumenti tecnologici già presenti a scuola da utilizzare nella didattica.

Ricognizione buone pratiche già presenti nell'istituto.

Formazione per la partecipazione a bandi nazionale ed europei.

Formazione sull’uso del registro elettronico (nuovo personale).

Formazione per l’utilizzo delle piattaforme e-learning (Edmodo) per potenziare il processo di insegnamento/apprendimento.

Azione di segnalazione di eventi/opportunità formative in ambito digitale.

Sostegno ai docenti per lo sviluppo e la diffusione del pensiero computazionale. Formazione all’uso del coding nella didattica.

Formazione sull’uso di testi didattici in formato digitale o software (o app) specifici per alunni BES e DSA.

Formazione per i docenti sull’uso di Programmi di utilità, produzione video e montaggi di sequenze fotografiche o mappe e programmi di lettura da utilizzare nella didattica inclusiva.

Partecipazione a comunità di pratica in rete con altri animatori del territorio e con la rete nazionale.

Nuova rilevazione dei bisogni formativi dei docenti e degli studenti.

Nuovo ciclo di formazione per l’uso di strumenti digitali nella didattica.

Formazione su sicurezza e privacy in rete.

Formazione sull’uso del registro elettronico (nuovo personale).

Formazione per l’utilizzo delle piattaforme e-learning (ad es. e Moodle) per potenziare il processo di insegnamento/apprendimento.

Sviluppo della riflessione sul pensiero computazionale.

Formazione sulle tematiche della cittadinanza digitale.

Formazione per un migliore utilizzo degli ampliamenti digitali dei testi in adozione.

Sperimentazione di percorsi didattici basati sull’utilizzo di dispositivi BYOD.

Monitoraggio attività e rilevazione del livello di competenze digitali acquisite.

Creazione ed utilizzo di cloud di istituto per lacondivisione di materiali didattici. Relativa formazione ed implementazione.

Realizzazione di learning objects con la LIM o altri strumenti dedicati.

Formazione Flipped Classroom (sessione sperimentale per gruppo docenti interessati)

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Pubblicizzazione e diffusione delle finalità delPNSD presso i docenti e gli studenti.

Partecipazione alle iniziative della settimana del PNSD e al concorso #mioPNSD

Rilevazione aggiornata dei bisogni formativi dei docenti.

Partecipazione nell’ambito del progetto “Programma il futuro” alla Code Week e a all’Ora di coding.

Creazione sul sito scolastico di uno spazio specifico di documentazione pubblicizzazione e socializzazione delle azioni della scuola relative al PNSD.

Documentazionein formato multimediale sul sito della scuola di attività svolte con le classi o gruppi di laboratorio nei vari ordini di scuola.

Realizzazione di servizi digitali che potenzino il sito web della scuola e favoriscano il processo di dematerializzazione del dialogo scuola-famiglia.

Realizzazione di accessi ai servizi con account individuali per studenti e famiglie.

Supporto alla realizzazione e documentazione dei concorsi“Tutti a bordo”, ”Adotta un articolo”, “_Tutti parenti, tutti differenti”

Creazione di una commissione web di Istituto.

Creazione di un calendario condiviso per il piano delle attività.

Eventi aperti a famiglie e al territorio sui temi del PNSD scelti tra: cittadinanza digitale, sicurezza, privacy, uso dei social network, educazione ai media, cyber bullismo.

Partecipazione nell’ambito del progetto “Programma il futuro” alla Code Week e a all’ora di coding per tutte le classi terze, quarte e quinte della scuola primaria; azioni di rinforzo per gli alunni della secondaria

Implementazione di servizi digitali che potenzino il sito web della scuola e favoriscano il processo di dematerializzazione del dialogo scuola-famiglia.

Implementazione di accessi ai servizi con account individuali per studenti e famiglie.

Svolgimento di eventi aperti a famiglie e al territorio sui temi del PNSD scelti tra: cittadinanza digitale, sicurezza, privacy, uso dei social network, educazione ai media, cyber bullismo.

Sviluppo di servizi digitali che potenzino il sito web della scuola e favoriscano il processo di dematerializzazione del dialogo scuola-famiglia.

Sviluppo di accessi ai servizi con account individuali per studenti e famiglie.

Creazione della settimana dell’innovazione didattica.

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Cre

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Ricognizione delle dotazioni tecnologiche di Istituto e loro aggiornamento.

Razionalizzazione risorse tecnologiche a disposizione nelle diverse sedi della scuola.

Partecipazione a bandi nazionale ed europei.

Attività didattiche con sperimentazione di nuove tecnologie.

Realizzazione di una sitografiadedicata alla didattica.

Costruzione di un curricolo verticale per le competenze digitali (cfr. azione #18 del PNSD).

Revisione del curricolo verticale per le competenze digitali (cfr. azione #18 del PNSD).

Partecipazione a bandi nazionali ed europei.

Creazione di una commissione per la partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali.

Utilizzo del coding con software dedicati (Arduino).

Allestimento di un FabLab per la modellizzazione e la stampa 3D; formazione specifica per docenti e studenti.

Creazione di repository disciplinari per la didattica auto-prodotti e/o selezionati dai docenti.

Sviluppo di ambienti di apprendimento digitali.

Selezione, presentazione ai docenti e sviluppo di strumenti di condivisione, di repository, di documentazione e classi virtuali.

Produzione, a cura di gruppi di alunni, di elaborati multimediali da condividere (per l’avvio e l’implementazione di repository di contenuti didattici della scuola).

Avvio del percorso di adesione ad Avanguardie Educative (INDIRE raccolta delle esperienze più significative di trasformazione della scuola italiana).

Sviluppo del curricolo verticale per le competenze digitali (cfr. azione #18 del PNSD).

Partecipazione a bandi nazionali ed europei.

Sviluppo di ambienti di apprendimento digitali.

Diffusione dell’utilizzo del coding con software dedicati (Arduino).

Sviluppo e compimento del percorso di adesione ad Avanguardie Educative (INDIRE raccolta delle esperienze più significative di trasformazione della scuola italiana).

Sviluppo di ambienti di apprendimento digitali.

Creazione di aule 2.0 o 3.0 e realtà aumentata.

Realizzazione di una biblioteca scolastica come ambiente mediale (azione #24 del PNSD)

La valutazione del processo formativo Finalità della valutazione

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La valutazione è una dimensione costante e fondamentale del processo di

insegnamento- apprendimento. Comporta l’attribuzione di voti e giudizi, finali e

in itinere, per certificare dal punto di vista istituzionale la qualità del percorso

didattico, sulla base dell’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze e dei

livelli di impegno e partecipazione mostrati da ogni alunno. A questa dimensione

prettamente istituzionale si affianca la valutazione a carattere formativo che

tiene conto di istanze più propriamente “autentiche” e pone al centro del

processo di insegnamento-apprendimento non le materie, ma l’alunno con le sue

esperienze. Il processo educativo è conseguentemente centrato

sull’apprendimento e sulla personalizzazione dei percorsi: sviluppare le

potenzialità di ciascun alunno, promuovere l’attuazione delle sue capacità

mediante la valorizzazione delle conoscenze e delle abilità portandole a

maturazione e trasformandole in competenze è la principale finalità di ogni

attività didattica e lo scopo principale dell’azione valutativa.

Consideriamo quindi la valutazione dei processi di apprendimento innanzitutto

come strumento di verifica dell'intervento didattico, per consentire il costante

adeguamento del percorso formativo nell’ottica della promozione della

persona nella sua dimensione individuale e collettiva. Sulla base degli esiti delle

valutazioni effettuate, gli insegnanti predispongono gli interventi educativi e

didattici ritenuti necessari allo sviluppo degli apprendimenti e al recupero

delle difficoltà individuate.

Principi della valutazione

Dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo:

“… La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le

azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su

quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di

accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento

continuo…”

Il ruolo che la valutazione deve svolgere non può pertanto esaurirsi nella mera

registrazione del risultato finale, al contrario, la funzione valutativa deve

accompagnare in ogni sua fase la procedura didattica, fornendo tutti quegli

elementi di informazione che sono necessari alla sua conduzione.

Alla luce di quanto espresso, il Collegio Docenti definisce i seguenti principi per i

quali la valutazione deve essere

costruttiva e orientativa per favorire la crescita umana e sociale dell’alunno

e l’autovalutazione, intesa come capacità dello studente di collocarsi nel

processo di apprendimento e di interagirvi positivamente; è necessario quindi

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concentrare l’attenzione sull’evoluzione dell’apprendimento e non solo sul

risultato evitando di enfatizzare l’attenzione sul voto o sul giudizio

appiattendosi sulla funzione certificativa.

incentivante per incoraggiare lo studente e stimolarlo all’apprendimento;

anche di fronte a risultati negativi essa deve favorire il recupero motivando e

stimolando l’alunno ad un impegno maggiore ed attivando una collaborazione

docente- discente mirata a rimuovere eventuali ostacoli dell’apprendimento;

utilizza quindi l’errore come “segnale” dei processi di apprendimento, non

come atto da sanzionare; non ha quindi una funzione selettiva ma, al

contrario, deve favorire l’autoregolazione dell’apprendimento poiché

fondamentale scopo della valutazione è quello di favorire cambiamenti

positivi, si devono quindi evidenziare i punti deboli, ma anche le possibilità di

miglioramento;

tempestiva per essere efficace e inserirsi in processi di apprendimento in atto

e migliorarne la consapevolezza sia dei limiti sia delle possibilità; il docente si

impegna a restituire la prova valutata entro 10 giorni dalla somministrazione;

continua e coerente per essere una dimensione costante e non episodica; va

assunta periodicamente dall’intera equipe pedagogica che deve coordinare

l’azione dei diversi insegnanti e, sulla base delle informazioni via via raccolte,

consentire un continuo adeguamento delle proposte di formazione alle reali

esigenze degli alunni e ai traguardi programmati (valutazione formativa);

omogenea per fondarsi, pur nella soggettività dei rapporti tra docenti e

studenti, su elementi e criteri omogenei in ordine agli obiettivi formativi da

raggiungere; la valutazione è sempre contestuale e mai oggettiva in senso

assoluto, la pratica del valutare necessita quindi, per limitare l’eccessiva

soggettività di una valutazione esclusivamente individuale, della condivisione

e del confronto tra punti di vista diversi;

trasparente per assumere connotazioni di consapevolezza e condivisione

la misurazione delle prove e la valutazione sono definite su specifici

parametri e/o indicatori che è necessario esplicitare agli alunni affinché essi

divengano sempre più consapevoli dei cambiamenti da loro effettuati.

Tipologie della valutazione

La pedagogia ha elaborato modelli di valutazione che si articolano su diversi

criteri sia concettuali che temporali. Le diverse tipologie di valutazione,

presentate in modo sintetico a seguire, integrandosi in un processo coerente e

continuo, contribuiscono alla formazione permanente della persona e giocano un

ruolo di primaria importanza nell’orientare ogni alunno.

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Valutazione iniziale o diagnostica

Serve ad individuare il livello di partenza degli alunni, le caratteristiche

motivazionali e le attitudini al fine di accertare il possesso dei prerequisiti in modo

da poter elaborare una programmazione ad essi adeguata e definire piani di

studio personalizzati.

La situazione di partenza viene rilevata principalmente tramite osservazioni

sistematiche iniziali, che includono anche prove d'ingresso mirate e funzionali, sia

trasversali che per discipline o aree, volte a definire la situazione di partenza di

ogni alunno in relazione agli indicatori della disciplina e agli aspetti affettivi e

relazionali. Tale rilevazione costituisce la base non solo per impostare una

programmazione annuale personalizzata ancorata a dei bisogni reali, ma anche

per le future valutazioni intermedie e finali.

Nella diagnosi di ingresso, per l’aspetto cognitivo sono analizzate le competenze

possedute nelle discipline (possesso dei prerequisiti) e quelle più significative di

dimensione socio- relazionale trasversale alle discipline (modi di essere).

Per gli aspetti affettivi e socio-relazionali sono presi in considerazione:

l’interesse e la motivazione

l’attenzione

la partecipazione

l’impegno

l’autonomia e l’organizzazione del lavoro

il comportamento.

Valutazione formativa in itinere

si effettua durante il processo di apprendimento.

La valutazione formativa in itinere degli apprendimenti in termini di:

Conoscenze – Abilità

Competenze

Modi di essere

o segue, passo dopo passo, l’attività educativa e didattica nel suo

svolgersi

o ha per oggetto singoli apprendimenti o esperienze di apprendimento

o è la base per la valutazione complessiva

o ha lo scopo di accertare e valutare

fino a che punto ogni alunno ha assimilato conoscenze e

abilità

fino a che punto le capacità dell’alunno si sono

trasformate in competenze e modi di essere

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L’oggetto di questo tipo di valutazione non è costituito solo da prestazioni in

momenti determinati, ma dal processo complessivo, dalla registrazione dei

progressi fatti, dai fattori metacognitivi che entrano in gioco, dai livelli

motivazionali e socio-affettivi, dalla riflessione sui possibili fattori che possono

ostacolare la sicurezza nelle prestazioni.

Ha un carattere di interattività in quanto stimola fortemente il feed-back

dell’alunno, favorendo l’acquisizione della consapevolezza del proprio stile di

apprendimento. E’ dinamica, in quanto rileva ciclicamente livelli di partenza e

progressi; è diagnostica, in quanto ricerca le possibili cause degli insuccessi.

Ha lo scopo di raccogliere informazioni importanti che permettano ai docenti di

rivedere la programmazione didattico-educativa e di apportare i necessari

adeguamenti al fine di personalizzare il più possibile gli interventi didattici;

promuove atteggiamenti di fiducia e autostima degli alunni, stimolandoli ad un

costante miglioramento attraverso l’attenzione alle personali strategie di

apprendimento.

L’equipe pedagogica o i singoli docenti decidono, relativamente alle unità di

apprendimento da progettare:

quali tra le competenze chiamate in causa, in quanto basilari per la

concretizzazione dell’intero percorso di apprendimento e/o in quanto

particolarmente adatte e significative per i singoli alunni o gruppi di

alunni, devono essere oggetto di una specifica verifica;

le modalità per accertare e valutare la competenza maturata;

le modalità per documentare conoscenze e abilità acquisite e competenze

maturate.

La valutazione in itinere si avvale di tre momenti-passaggi:

osservazione sistematica e progressiva delle esperienze di apprendimento,

registrazione dei dati e osservazioni,

valutazione delle esperienze.

Valutazione in itinere

delle conoscenze-abilità

per gli obiettivi formativi di competenza viene specificato lo standard di

prestazione.

delle competenze

le pratiche valutative assumono, nel caso delle competenze, la forma di

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un’analisi qualitativa per determinare tre livelli di competenza: base,

intermedio, avanzato. Questo tipo di valutazione più descrittiva si avvale

pertanto di descrittori e di un sistema di indicatori; vengono utilizzate

preferibilmente prove aperte o semiaperte che hanno il carattere del

compito in situazione.

Valutazione in itinere dei modi di essere

si utilizza un sistema di indicatori relativi agli obiettivi generali del processo

formativo.

Valutazione complessiva, sintetica o sommativa

ha per oggetto i processi di apprendimento, viene effettuata per accertare i

traguardi raggiunti e deve concentrare l’attenzione sull’evoluzione

dell’apprendimento e non solo sul risultato. La valutazione complessiva

(sintetica/sommativa) dell’intero processo di acculturazione e personalizzazione

ha cadenza periodica (I- II quadrimestre);

ha per oggetto l’andamento complessivo del processo di apprendimento

nelle sue articolazioni, relativamente ai risultati raggiunti;

costituisce il momento dell’accertamento e della valutazione

o delle conoscenze e delle abilità relative alle discipline e alle

educazioni;

o del livello complessivo di maturazione del profilo

identitario, delle competenze culturali, della coscienza

civile e del comportamento.

considera i diversi momenti di ogni fase di valutazione

o il momento iniziale diagnostico

o le fasi di controllo in itinere

o la comparazione fra il differenziale di apprendimento e lo

standard della preparazione prevista al termine di un

determinato percorso

o la sintesi conclusiva.

L’equipe pedagogica controlla periodicamente l’evoluzione dei comportamenti e

l’acquisizione degli obiettivi formativi operando nel modo seguente

ciascun docente compila per le proprie discipline le voci previste inserite nel

registro personale e le griglie appositamente predisposte;

sulle rilevazioni ottenute si compilerà il quadro riassuntivo della classe

considerando i valori attribuiti da ciascun docente a ciascun indicatore;

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Queste valutazioni, e soprattutto il loro confronto diacronico, costituiscono la

base per la formulazione del profilo formativo dell’alunno che “cresce” nel

corso degli anni, attraverso l’individuazione e il raggiungimento di obiettivi

scanditi con progressiva gradualità.

Valutazione orientativa

La valutazione deve essere orientativa, aiutando gli alunni ad autovalutarsi, ad

acquistare una equilibrata autostima e fiducia in se stessi. Maturare una propria

identità e un proprio giudizio è indispensabile per sapersi orientare e agire

autonomamente compiendo scelte responsabili e costruttive sapendo confrontare

le proprie aspirazioni con le attitudini personali, le proprie risorse e potenzialità

con i requisiti richiesti per l’attuazione delle scelte future.

La valutazione autentica

Particolarmente utilizzata con gli alunni diversamente abili, è la valutazione che

confronta il soggetto con se stesso, con le proprie modalità particolari di crescita,

con la strada percorsa rispetto a traguardi prefissati che possono essere molto

distanti da quelli degli altri alunni, ma comunque molto impegnativi e verificabili.

I docenti sono tenuti, pur nella considerazione dei dati oggettivi in relazione agli

standard di riferimento, a valutare la crescita degli alunni e a premiare il loro

sforzo di miglioramento. In tal senso diviene fondamentale, per la fascia di età

compresa in questo ordine di scuola, considerare la valenza dei processi formativi

di ogni alunno, con particolare considerazione per il differenziale di

apprendimento, dove per DA intendiamo il “quantum” in termini di

conoscenza, di abilità e di competenze che il percorso formativo somministrato è

riuscito ad apportare al singolo studente.

Autovalutazione degli alunni

Il percorso di apprendimento e le prove formative sono luogo privilegiato per

coinvolgere gli alunni nella promozione di un processo di consapevolezza e di

miglioramento che promuova la formazione di una persona motivata, autonoma e

responsabile.

L’autovalutazione diventa una pratica per colmare il divario fra il rendimento

attuale e quello desiderato attraverso l’accrescimento delle capacità

metacognitive dell’allievo. E’ una pratica che aiuta l’allievo a:

riflettere sull’esperienza cercando di analizzarla e comprenderla;

confrontarsi con gli obiettivi proposti e gli obiettivi raggiunti;

condividere la responsabilità nell’organizzazione del lavoro;

prendere decisioni circa le azioni e traguardi futuri.

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E’ una pratica che va costruita, sperimentata all’interno della classe come parte

integrante del processo di insegnamento-apprendimento.

La valutazione, in questo caso, non è l’attestazione del sapere conquistato

dall’alunno, ma assume la connotazione di volano per rafforzare apprendimenti

consapevoli. Per questo i docenti considerano l’importanza della metacognizione

come consapevolezza e controllo che l’alunno ha dei propri processi cognitivi, al

fine di utilizzare consapevolmente le strategie necessarie a completare i compiti

assegnati con successo.

L’approccio didattico metacognitivo agevola la predisposizione di momenti di

riflessione sui processi cognitivi attivati, per individuare e descrivere le operazioni

compiute, di modo che l’alunno riesca ad essere cosciente del proprio modo di

imparare, pensare, rielaborare e trasferire l’esperienza di conoscenza ai contesti

di vita che si affrontano di volta in volta.

Vengono dunque predisposte:

attività di autovalutazione, possibilmente in contesti autentici, per

individuare stili di apprendimento (rappresenta un momento di crescita

individuale in termini di consapevolezza)

occasioni di autocorrezione

spazi e momenti di confronto

riflessioni orientative.

La valutazione degli alunni diversamente abili

Per gli alunni diversamente abili la valutazione è strettamente correlata al

percorso individuale e finalizzata a mettere in evidenza il processo di sviluppo

dell’alunno (valutazione autentica). Tenuto conto che non è possibile definire

un’unica modalità di valutazione degli apprendimenti, gli studenti che

presentano profonde difficoltà non necessitano di diversi sistemi di valutazione

ma solo di diversi strumenti di rilevazione.

Il sistema di valutazione potra quindi essere

uguale a quello della classe

in linea con quello della classe, ma con criteri fortemente personalizzati

differenziato

misto.

La scelta verrà definita nel PEI di ogni singolo alunno. L’osservazione quotidiana

del docente è il principale metodo di raccolta delle informazioni utili alla

valutazione per l’apprendimento. I docenti hanno rapporti con gli specialisti al

fine di migliorare le proprie competenze nell’osservazione.

L’auto-valutazione, e in particolare l’auto-riflessione, sono gli strumenti specifici

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della valutazione per l’apprendimento proposti agli alunni diversamente abili al

fine di accogliere le esigenze individuali degli stessi, con le adeguate modifiche e

le opportune modalità. Il rinforzo delle competenze di riflessione è un obiettivo

cruciale per gli alunni con gravi difficoltà di apprendimento il cui obiettivo

personale è spesso l’autonomia e l’indipendenza. Queste competenze sono

fondamentali e si possono potenziare stimolando la riflessione del sé e le

competenze meta-cognitive.

La valutazione degli alunni con DSA e BES

La valutazione degli alunni DSA avviene sulla base del PDP (Piano Didattico

Personalizzato) tenendo conto delle specifiche difficoltà.

Verranno concordate:

verifiche orali programmate

compensazione di compiti scritti con prove orali

uso di mediatori didattici durante le prove scritte e orali (mappe

mentali, mappe cognitive..)

valutazioni più attente alle conoscenze a alle competenze di analisi,

sintesi e collegamento con eventuali elaborazioni personali, piuttosto

che alla correttezza formale

eventuali prove informatizzate

tempi più lunghi

valutazione dei progressi in itinere.

Anche per gli alunni con BES si utilizzeranno strumenti compensativi e si

potranno applicare prove guidate, privilegiando la valutazione di attività

esperienziali e laboratoriali e cercando di sviluppare processi di autovalutazione

e autocontrollo.

La valutazione degli alunni stranieri

La valutazione degli alunni stranieri ha un carattere eminentemente orientativo e

formativo finalizzato alla promozione della persona nell'interezza della sua storia

e del suo progetto di vita.

La valutazione iniziale coincide, per gli alunni stranieri neo-arrivati, con la prima

fase dell'accoglienza che vede i docenti impegnati nella rilevazione delle

competenze in ingresso per mezzo di diverse azioni: colloqui con familiari e

alunno, esame documentazione scolastica del paese di origine, somministrazione

prove oggettive di ingresso, prevedendo per le discipline, qualora lo si ritenga

necessario, l'intervento di mediatori linguistico- culturali.

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La scuola rileva le competenze per valutare il livello scolastico e formativo di

partenza al fine di definire, per ciascun allievo straniero, un percorso educativo

personalizzato, che viene predisposto sia per gli allievi NAI, sia per gli allievi

immigrati da più tempo o nati in Italia, con particolari bisogni linguistici e di

apprendimento.

La famiglia viene informata sulla necessità di programmare un Percorso

Educativo e di StudioPersonalizzato, atto a favorire l’inserimento nel nuovo

contesto scolastico, l’acquisizione della lingua italiana e il successo formativo

dell’allievo.

I docenti delle discipline si avvarranno di prove di verifica appositamente

predisposte e dettate dalla personalizzazione del percorso.

È fondamentale privilegiare la valutazione formativa, che considera e misura i

progressi formativi tenendo conto della situazione di partenza, della motivazione,

dell'impegno e delle potenzialità di apprendimento dimostrate.

Il team dei docenti di classe, nel caso di:

allievi iscritti nel secondo quadrimestre inoltrato,

allievi che richiedono tempi molto lunghi di apprendimento della lingua

italiana,

allievi con scarsa scolarizzazione nel Paese d’origine,

allievi non alfabetizzati in lingua d’origine,

può considerare che “i tempi dell’apprendimento non devono necessariamente

coincidere con il termine dell’anno scolastico” e ed esprimere una valutazione

sufficiente in tutte le discipline, promuovendo l’allievo all’anno successivo e

accompagnando la scheda di valutazione con una relazione sulle motivazioni che

hanno spinto il team dei docenti di classe a prendere tale decisione, finalizzata a

concedere il tempo necessario per valutare nel corso dell’anno successivo i

progressi dell’allievo, in un’ottica di promozione del successo formativo e di

fruizione piena delle opportunità da parte di tutti. Tale procedura appare

particolarmente importante nei casi di allievi con età superiore di uno o più anni

rispetto ai compagni di classe.

Indicatori comuni che concorrono alla valutazione:

il percorso scolastico pregresso

la motivazione ad apprendere

la regolarità della frequenza

l’impegno e la partecipazione alle diverse attività scolastiche

la progressione e la potenzialità di sviluppo nel percorso di apprendimento.

Nell’ottica di una verifica efficace è opportuno considerare tipologie diverse di prove

da somministrare:

prove oggettive

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vero-falso

scelta multipla

completamento

un numero di items ridotti

tempi di svolgimento più lunghi

possibilità di consultare testi

presenza di un tutor.

Per quanto riguarda gli apprendimenti disciplinari è indispensabile

considerare i risultati e le abilità raggiunte nei corsi di alfabetizzazione di

italiano L2 che costituiscono parte integrante della valutazione di italiano.

valutare le conoscenze e competenze raggiunte in base alla

personalizzazione dei

percorsi, relativamente ai contenuti essenziali disciplinari previsti, al

fine di permettere il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dalla

programmazione e gli obiettivi possibili rispetto alla situazione di

partenza.

Valutazione intermedia con piano personalizzato con differenziazione in tutte

od alcune discipline e la possibilità di:

usare una lingua diversa dall’italiano, in un primo tempo, come lingua

veicolare;

sostituire la seconda lingua straniera con insegnamento italiano L2

(C.M. 4 del 15/01/09)

Ipotesi A:

Lo stuidente non è valutato in alcune discipline. Nel documento di valutazione del

I° quadrimestre va riportato:

“La valutazione non viene espressa in quanto l’alunno si trova nella prima fase di

alfabetizzazione in lingua italiana”

Ipotesi B

La valutazione è espressa in riferimento agli obiettivi esplicitati nel piano

personalizzato. Nel documento di valutazione va riportato:

“La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento in

quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana”

Valutazione finale con piano personalizzato con differenziazione in tutte od

alcune discipline e la possibilità di:

indipendentemente da lacune presenti, il Team docenti valuta i positivi

progressi compiuti e le potenzialità di sviluppo dell’alunno

valutazione che rispetti tempi di apprendimento delle varie discipline,

come dal P.D.P.

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Ipotesi A

Valutazione espressa in riferimento agli obiettivi esplicitati nel piano

personalizzato. Nel documento di valutazione va riportato:

“La valutazione espressa siriferisce al percorso personale di apprendimento in

quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana”.

Ipotesi B

“L’alunno viene ammesso alla classe successiva in base agli obiettivi previsti nel

piano personalizzato e ai progressi compiuti.”

Per quanto riguarda più specificatamente gli alunni “nomadi”

Per gli alunni iscritti ma che non frequentano si può scrivere

“tenendo conto del protocollo d'intesa M.I.U.R. (22-05-2005) e della

Circolare Ministeriale n. 207 (16-07-1986) si dichiara che

l'alunno.............................non ha frequentato durante l'intero

quadrimestre, ciò non ha consentito di procedere ad osservazioni

significative né di rilevare dati oggettivi ai fini valutativi.”

Se intermedia:”Si rinvia la valutazione al secondo quadrimestre.”

Per gli alunni che frequentano saltuariamente:

“tenendo conto del protocollo d'intesa M.I.U.R. (22-05-2005) e della

Circolare Ministeriale n. 207(16-07-1986) si dichiara che

l'alunno.............................ha frequentato solo pochi e parziali giorni

durante l'intero quadrimestre, ciò non ha consentito di procedere ad

osservazioni significative né di rilevare dati oggettivi ai fini valutativi.”

Se intermedia:”Si rinvia la valutazione al secondo quadrimestre,

auspicando una frequenza più costante.”

La valutazione degli apprendimenti

I criteri

Affinché il processo valutativo risulti efficace, trasparente, comprensibile, è

importante distinguere i momenti di verifica-misurazione dalla valutazione. Si

deve distinguere il momento della misurazione (rilevazione ragionevolmente

oggettiva di dati e informazioni relative al possesso di conoscenze e abilità) dallo

specifico della valutazione intesa come processo che, partendo da ciò che

l'alunno è e già sa, promuove il progressivo avvicinamento a mete raggiungibili,

nel rispetto dei ritmi e delle condizioni soggettive dell'apprendimento.

La misurazione consiste nell'acquisizione di una informazione organizzata

relativa a determinati fenomeni; la valutazione nello stabilire la rispondenza

delle misurazioni effettuate a determinate ipotesi che sono alla base dell'attività

formativa. E' chiaro che la valutazione sarà tanto più consapevole e

argomentata quanto più numerose e precise saranno le informazioni su cui essa

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si appoggia.

Modelli teorici di riferimento per la valutazione possono essere considerati

la valutazione assoluta che si basa sul confronto fra i risultati del

processo di apprendimento degli alunni, gli obiettivi della formazione e

gli standard di riferimento;

due modelli di valutazione relativa

uno che si fonda sul confronto fra i risultati ottenuti da ciascun

allievo e quelli più diffusi del gruppo in cui l’alunno è inserito;

l’altro che si fonda sul confronto nel tempo dei risultati

dell’allievo con sé stesso e quindi sulla considerazione dei suoi

progressi.

Confermando la necessità di predisporre dispositivi di individualizzazione degli

apprendimenti e di differenziazione degli interventi, la scuola assume questi

modelli definendo per la valutazione in itinere (formativa) e sintetica finale quattro

criteri principali

progresso (utilizzando il riferimento alla valutazione iniziale e/o a

situazioni precedenti dell’alunno),

confronto (con l’andamento della classe o di gruppi più estesi, classi

parallele),

padronanza (utilizzando standard di riferimento e gli obiettivi prefissati);

svantaggio (svantaggi sociali, culturali e/o familiari dell’alunno).

La valutazione nella scuola secondaria di primo grado e nella scuola primaria si

esprime in decimi (DPR n. 122 del 22/06/09 - Regolamento sulla valutazione),

l’attribuzione del voto può essere accompagnata dalla motivazione o da specifiche

osservazioni. Nella scuola primaria, tenuto conto dell’età degli alunni, potranno

essere utilizzati criteri e/o procedure diversi per le classi iniziali e finali.

Il Collegio dei Docenti raccomanda che il voto minimo assegnato agli alunni sia

4 (quattro) per la scuola secondaria di primo grado, 5 (cinque) per la scuola

primaria. Il voto massimo attribuito è 10 (dieci). Decide inoltre di esprimere la

valutazione degli apprendimenti disciplinari sul documento di valutazione

predisposto per gli alunni delle classi prime della scuola primaria, solo al termine

dell’anno scolastico. Viene mantenuta invece, anche per questi alunni, la

formulazione del profilo della valutazione globale intermedia.

Di norma nessun alunno può essere valutato sulla base di una singola verifica. I

dati che riguardano gli alunni dovranno inoltre essere raccolti solo per finalità

connesse agli obblighi previsti da leggi e da regolamenti in materia di istruzione

scolastica e nel rispetto degli obblighi di correttezza, liceità e trasparenza imposti

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dalla normativa sulla privacy. Tutti i docenti sono tenuti a rispettare i doveri

indicati nella nomina ad incaricati del trattamento dei dati personali ai sensi del

D.Lgs. n.196/2003 e successive modificazioni.

Criteri per la valutazione

Valutare gli esiti dello studente vuol dire rilevarne, in modo valido e fedele, i

prodotti significativi tipici e confrontarli con:

• i criteri scelti

• le possibilità dell'alunno

• i ritmi e i metodi di un apprendimento significativo

La prestazione di ciascun alunno viene quindi confrontata e misurata rispetto

ad un modello ideale di prestazione tradotta in un indice numerico espressivo

del grado di conformità della prestazione reale rispetto a quella ideale.

Il punteggio totalizzato viene riferito ad una scala di valutazione con relativa

soglia di accettabilità al fine di esprimere un giudizio circa il livello di padronanza

delle competenze esaminate.

Per le prove oggettive, relative a conoscenze-abilità, la scala di misurazione

utilizzata per gli studenti della scuola secondaria di primo grado sarà la seguente:

PUNTEGGIO VOTO

0-48 4*

49-58 5

59-68 6

69-78 7

79-88 8

89-96 9

97-100 10

NB. I punteggi indicati non devono considerarsi rigidi e vincolanti, ma possono

essere adattati, dove necessita, al tipo di prova; la scala dei punteggi non viene

riportata sugli elaborati.

La valutazione della prova tiene conto

dei punteggi predeterminati

della soglia di accettabilità

del progresso dell’alunno

e va registrata in tutti i documenti ufficiali (registro-elaborato) con le stesse

modalità. Ogni prova (orale, scritta, pratica) deve prevedere una valutazione

sintetica espressa nei livelli previsti.

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La declinazione degli obiettivi di ciascuna prova è facoltativa, la relativa

valutazione potrà essere espressa sia mediante descrizioni relative al

conseguimento o meno dell’obiettivo, sia utilizzando i livelli raggiunto,

parzialmente raggiunto, non raggiunto, sia mediante valutazione sintetica.

Criteri comuni per l'espressione della valutazione degli apprendimenti

OBIETTIVI voto COMPETENZE

Conosce in modo approfondito i contenuti delle discipline. • Rielabora autonomamente i contenuti. • Comprende e si esprime utilizzando i linguaggi specifici con proprietà e padronanza.

10 Affronta efficacemente compiti complessi, anche in situazioni non note: • utilizza con padronanza, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline; • elabora in modo creativo argomentazioni, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi; • organizza saperi e abilità nella risoluzione di problemi.

• Conosce in modo completo i contenuti delle discipline. • Relaziona con sicurezza i contenuti. • Comprende e si esprime utilizzando i linguaggi specifici con buona padronanza.

9 Affronta efficacemente compiti complessi: • utilizza in modo appropriato, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline; • elabora argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi; • attiva le proprie risorse adeguandole alle diverse situazioni.

• Conosce in modo soddisfacente i contenuti delle discipline. • Rielabora in modo adeguato i contenuti. • Comprende e si esprime utilizzando correttamente i linguaggi specifici.

8 Affronta correttamente compiti complessi in situazioni note: • utilizza in modo pertinente, secondo il tipo di problema, i contenuti delle diverse discipline; • applica procedure coerenti, individua collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi; • adegua saperi e abilità personali alla situazione.

• Conosce i contenuti fondamentali delle discipline. • Rielabora in genere i contenuti. • Comprende e si esprime utilizzando i linguaggi specifici con alcune imprecisioni.

7 Affronta autonomamente compiti semplici in situazioni note: • utilizza i contenuti delle diverse discipline in modo abbastanza appropriato al tipo di problema; • applica procedure coerenti con la situazione; • fa talvolta ricorso alle proprie risorse per risolvere il problema.

• Conosce i contenuti essenziali delle discipline. • Utilizza le conoscenze con un limitato livello di rielaborazione. • Comprende e utilizza solo in parte i linguaggi specifici.

6 Affronta compiti semplici in situazioni note: • se guidato, è in grado di riconoscere gli elementi costitutivi di un problema nelle diverse discipline; • esegue in modo non sempre coerente le procedure per giungere alla soluzione di semplici problemi; • se stimolato, adegua saperi e abilità personali alla situazione.

• Conosce parzialmente i contenuti fondamentali delle discipline.

5 No sempre affronta in modo adeguato i compiti anche in situazioni note:

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• Utilizza le conoscenze solo se guidato. • Non sempre comprende i linguaggi specifici.

• se guidato, è talvolta in grado di riconoscere gli elementi costitutivi di un problema in alcune discipline; • applica con difficoltà procedure per giungere alla soluzione di semplici problemi; • se sollecitato, riesce parzialmente ad adeguare le risorse personali al compito.

• Non conosce i contenuti fondamentali delle discipline. • Non utilizza le conoscenze anche se guidato. • Non comprende e non utilizza i linguaggi specifici.

4 * Affronta in modo inadeguato i compiti anche in situazioni note: • anche se guidato, con difficoltà riconosce gli elementi costitutivi di un problema in alcune discipline; • applica con difficoltà procedure per giungere alla soluzione di semplici problemi.

* scuola secondaria di primo grado

Gli strumenti della valutazione

Nella scuola dell’infanzia si privilegiano l'osservazione sistematica e occasionale

e la documentazione dell'esperienza che consentono di valutare le esigenze del

bambino e di riequilibrare via via le proposte educative e i progetti in base ai ritmi

di sviluppo e agli stili di apprendimento di ognuno.

La valutazione, infatti, nella scuola dell’infanzia assume una preminente

funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di

stimolo al miglioramento continuo. Infatti ciò che si valuta non sono le capacità

ed abilità misurate in senso stretto, ma più di ogni altra cosa il percorso di

crescita di ogni bambino, da cui possano affiorare i tratti individuali, le modalità

di approccio ed interazione, lasciando emergere di volta in volta risorse e

potenzialità, come pure bisogni e talvolta difficoltà.

La valutazione dei livelli di sviluppo è quindi principalmente intesa come un

supporto al progetto educativo. Il team dei docenti può decidere di adottare per

l’osservazione checklist o schemi per la rilevazione delle competenze definiti

collegialmente, alternati a strumenti “aperti” che consentono una descrizione meno

rigida e indirizzata. L’osservazione sistematica, la documentazione, il confronto

e la narrazione consentono di descrivere l’esperienza scolastica mettendo in

evidenza i processi che hanno portato il bambino alla maturazione delle competenze

e i traguardi raggiunti in riferimento alle finalità indicate.

L'osservazione sistematica e occasionale e la documentazione dell'esperienza

sono modalità utilizzate anche nella scuola primaria e secondaria, hanno un ruolo

complementare agli strumenti rilevativi successivamente indicati

prove strutturate

prove semistrutturate

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prove non strutturate

prove pratiche.

colloqui individuali o sviluppati in setting di gruppo.

Gli insegnanti, per moduli, classi o ambiti disciplinari, prepareranno le

prove di verifica sulla base dei seguenti criteri:

la prova da somministrare agli alunni è preparata in stretta

correlazione con gli obiettivi prescelti e con i contenuti trattati

gli alunni sono preventivamente informati su obiettivi, contenuti e

criteri di valutazione della prova che sarà loro proposta

si attribuiscono tempi di svolgimento adeguati alla prova tenendo conto

anche della presenza di alunni DVA, DSA e BES

la prova, quando comune, è preparata all’interno delle riunioni per materia

i criteri di valutazione ed i punteggi sono predeterminati ed adattati al tipo

di prova si effettua un numero di verifiche scritte, orali, pratiche che permettano

di avere dell’alunno un profilo organico e realistico (devono essere previste

almeno due verifiche per ogni quadrimestre per la scuola primaria e quattro per

la scuola secondaria); è suggerito, nel caso l’unità di apprendimento si protragga

per periodi lunghi, di svolgere prove intermedie che consentano all’alunno di

conoscere il livello di conoscenze e competenza raggiunto e all’insegnante di

monitorare la situazione della classe;

si registrano le prestazioni fornite dagli alunni in vista di interventi di

recupero e della riprogettazione del lavoro successivo.

Gli apprendimenti sono l’insieme di conoscenze, abilità che hanno come traguardo

lo sviluppo delle competenze chiave. Nel dibattito odierno, tenuto conto anche

delle sollecitazioni INVALSI e delle richieste del contesto sociale, si rende

necessario

riflettere sulle modalità di misurazione e quindi di valutazione dei processi di

formazione proposti dalla nostra scuola.

Si ritiene pertanto utile

condividere criteri e metodologie per la costruzione e la

somministrazione di prove per l’accertamento quantitativo e qualitativo

di conoscenze e abilità;

predisporre prove comuni di Istituto di fine quadrimestre;

raccogliere i dati dell’Istituto effettuando una comparazione negli anni

per analizzare l’attendibilità e la validità delle prove e analizzare i

risultati raggiunti nell’insieme e nei singoli item;

scegliere le modalità per la rendicontazione dei dati;

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si somministrano prove di Istituto di tipo oggettivo, prove parallele,

trasversali e disciplinari, in ingresso in itinere e finali per monitorare il

conseguimento degli obiettivi formativi nelle varie classi.

I test di verifica degli studenti, considerati a tutti gli effetti documenti ufficiali,

devono essere conservati a scuola in appositi contenitori depositati negli armadi

adibiti allo scopo fino all’inizio dell'anno scolastico successivo.

Prove di verifica per alunni DVA, DSA e stranieri

Le prove di verifica somministrate agli alunni certificati saranno predisposte a

partire dal Piano Educativo Individualizzato e dal percorso proposto a ciascun

alunno. Saranno quindi prove individualizzate con tempi e ritmi adeguati a

ciascun alunno. Per gli alunni con specifici disturbi di apprendimento saranno

utilizzati strumenti di tipo compensativo (es. computer, lettore vocale, tabella

della moltiplicazione, calcolatrice) ed eventualmente dispensativi. Per gli alunni

stranieri di prima alfabetizzazione si terrà conto della difficoltà della nuova

lingua e della novità delle proposte scolastiche.

La valutazione del comportamento

Descrittori della Valutazione del comportamento in applicazione al D.Lgs

62/2017

La valutazione del comportamento degli alunni, riferendosi allo sviluppo delle

competenze di cittadinanza, “ha finalità formativa ed educativa e concorre al

miglioramento degli apprendimenti ed al successo formativo […], promuove la

autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e

competenze”. “Lo Statuto delle studentesse e degli studenti, il Patto educativo di

corresponsabilità e i regolamenti approvati dalle istituzioni scolastiche ne

costituiscono i riferimenti essenziali” (Art. 1 D.Lgs 62/2017).

La valutazione del Comportamento, che non può essere riferita a singoli episodi

ma a tutto il percorso scolastico svolto nell’arco temporale considerato e a tutte

le attività scolastiche, comprese le attività effettuate fuori sede, concorre alla

valutazione complessiva dell’allievo ed è “espressa collegialmente dai docenti

attraverso un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione” (comma 5

dell’articolo 2 del D.Lgs 62/2017).

Gli strumenti di valutazione del comportamento elaborati vogliono avvalorare i

principi imprescindibili della formazione del cittadino, enucleati dai documenti

sopra citati, convinti che la formazione e l’educazione sono processi complessi e

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continui che richiedono, oltre all’imprescindibile impegno dello studente,

l’indispensabile cooperazione della famiglia e di tutto il personale scolastico. La

scuola, luogo in cui si realizza l’apprendimento, è una comunità organizzata

dotata di risorse umane, materiali e immateriali che necessitano di una

partecipazione responsabile.

La griglia di valutazione, considerando le indicazioni del legislatore

precedentemente richiamate, è costruita sulla base di descrittori del

comportamento, declinati in sei livelli, relativi alle seguenti competenze chiave

europee di riferimento:

Competenze

sociali e civiche Ha cura e rispetto di sé e degli altri come presupposto di uno stile di

vita sano e corretto.

È consapevole della necessità del rispetto di una convivenza civile

pacifica e solidale.

Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato, da solo o

insieme ad altri.

Imparare ad imparare

Si impegna in nuovi apprendimenti in modo autonomo.

Spirito di iniziativa Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in

difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.

È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli

imprevisti.

LIVELLO

AVANZATO

LIVELLO

INTERMEDIO

LIVELLO

INTERMEDIO

LIVELLO

BASE

LIVELLO

INIZIALE

LIVELLO INIZIALE

con gravi carenze

Giudizio sintetico

Ottimo Più che buono

Buono Più che

sufficiente Sufficiente

Non sufficiente

Maturo responsabile e

solidale, collabora in

modo costruttivo

Corretto, dimostra

responsabilitàe

disponibilità a

collaborare.

Generalmente corretto e

responsabile, se c oinvolto

mostra collaborazion

e.

Abbastanza corretto, deve

essere sollecitato ad assumere le

proprie responsabilità

e alla collaborazione

.

Non sempre corretto, mostra

responsabilità e

collaborazione in alcune

attività.

Generalmente scorretto,

poco responsabile

e scarsamente collaborativo

.

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Ha cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente.

È consapevole della necessità di rispettare le regole e mantiene sempre un atteggiamento responsabile e rispettoso degli altri e dell’ambiente nei vari contesti.

Rispetta le regole e mantiene un atteggiamento responsabile e rispettoso degli altri e dell’ambiente nei vari contesti.

Generalmente rispetta le regole e mantiene un atteggiamento responsabile e rispettoso degli altri e dell’ambiente.

Talvolta deve essere sollecitato al rispetto delle regole e a mantenere un atteggiamento responsabile e rispettoso degli altri e dell’ambiente.

Deve essere sollecitato al rispetto delle regole e a mantenere un atteggiamento responsabile e rispettoso degli altri e dell’ambiente.

Nonostante sollecitazioni e richiami incontra difficoltà a rapportarsi correttamente con gli altri e con l’ambiente e a rispettare le regole.

Convivenza civile e contributo alla qualità della vita scolastica pacifica e solidale.

Collabora costruttivamente nelle attività scolastiche e sa assumere atteggiamenti solidali. E’ propositivo nel facilitare le relazioni e nel mediare nei conflitti.

Collabora nell’attività comune ed è disponibile al dialogo. Contribuisce a cercare soluzioni ai problemi della classe nella quale assume un ruolo positivo.

Collabora per lo più nell’attività comune. E’ generalmente disponibile nel contribuire a dare soluzioni ai problemi della classe

Collabora se sollecitato alle attività scolastiche. Non è sempre disponibile nel contribuire a dare soluzioni ai problemi della classe

Partecipa alle attività che suscitano un suo particolare interesse. Dimostra modesta disponibilità nel contribuire a dare soluzioni ai problemi della classe

Partecipa solo saltuariamente alle attività proposte. Dimostra disinteresse al dialogo educativo

Impegno nelle attività e nel lavoro scolastico

Svolge in modo responsabile, costante e autonomo i compiti scolastici.

Si impegna regolarmente a svolgere i compiti richiesti.

Non sempre svolge in modo accurato e puntuale i compiti assegnati.

Per svolgere i compiti richiesti deve essere sollecitato e guidato dal docente o dai compagni.

Svolge i compiti richiesti in modo discontinuo.

Necessita di guida e stimolo costanti per avviare le attività richieste.

Nella valutazione del comportamento, basata su osservazioni sistematiche, il

giudizio sintetico attribuito all’alunno sarà determinato dalla prevalenza delle

indicazioni emerse in sede di scrutinio con riferimento alla tabella indicata.

L’eventuale gravità di comportamenti che portano ad una valutazione relativa ai

livelli iniziali (sufficiente, non sufficiente) deve essere documentata con gli atti dei

procedimenti disciplinari che hanno portato a tale decisione. In sede di scrutinio

si considererà inoltre se, successivamente alla irrogazione delle sanzioni, l’alunno

abbia dimostrato apprezzabili cambiamenti nel comportamento tali da

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evidenziare un significativo miglioramento del suo percorso di crescita e di

maturazione.

Il presente documento, per opportuna diffusione e conoscenza, è parte

integrante del PTOF.

La comunicazione delle valutazioni alle famiglie

Nella Scuola dell’Infanzia gli alunni non sono soggetti ad una valutazione

codificata ma viene registrato al termine di ogni anno, compilando griglie di

rilevazione predisposte, il percorso individuale. Per i bambini dell’ultimo anno si

adotta il documento di presentazione alla scuola primaria con la compilazione di

voci riferite alle competenze acquisite. Questi documenti sono elaborati da una

commissione individuata dal Collegio dei Docenti e adottati da tutte le scuole

dell’infanzia dell’istituto “A. Moro”.

Le famiglie degli alunni frequentanti la scuola primaria e secondaria di primo

grado saranno puntualmente informate (tramite diario, libretto scolastico) dei

risultati ottenuti nelle prove scritte, orali e pratiche e nei colloqui individuali

avranno la possibilità di conoscere il processo di apprendimento dei propri figli.

Scuola Primaria: alla famiglia verranno comunicati gli esiti delle verifiche e

delle interrogazioni nel modo seguente:

sul diario per le interrogazioni e i risultati delle verifiche periodiche;

sul quaderno per le attività quotidiane.

Scuola Secondaria: alla famiglia verranno comunicati gli esiti di verifiche e

interrogazioni tramite il “libretto scolastico”.

Le verifiche scritte sono consegnate corrette all’alunno per consentire alla

famiglia di prenderne visione. Qualora si verificasse trascuratezza nella

riconsegna delle verifiche, le famiglie potranno prenderne visione soltanto

durante i colloqui con i docenti.

La comunicazione delle valutazioni periodiche, previste per la scuola primaria e

secondaria di primo grado, av viene attraverso i seguenti strumenti:

all’inizio dell’anno scolastico (mese di ottobre) viene consegnata alle

famiglie la scheda con la valutazione diagnostica iniziale; per le classi

prime della scuola primaria il periodo di osservazione iniziale sarà

prolungato fino altermine del primo bimestre (fine novembre);

il documento di valutazione periodica in cui si riportano le valutazioni

(espresse in decimi) conseguite alla fine del primo e secondo quadrimestre

(nella scuola Primaria la valutazione delle singole discipline è completata

da un giudizio globale); per gli alunni delle classi prime della scuola

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primaria non viene espressa, per il primo quadrimestre la

valutazione in decimi delle discipline;

il documento di valutazione per l’insegnamento della religione

cattolica o delle attività alternative alla religione cattolica in cui il

livello di apprendimento è espresso tramite giudizio (ottimo, distinto,

buono, sufficiente, non sufficiente).

Criteri per l’ammissione alla classe successiva e

all’esame di Stato.

Documenti di riferimento

Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 62 (cfr. commi 180 e 181 della legge

107/2017); Decreti ministeriali nn. 741 e 742 del 3 ottobre 2017; Circolare

ministeriale n. 1865 del 10 ottobre 2017.

La valutazione nel primo ciclo d’istruzione

Ai sensi dell'articolo 1 del decreto legislativo n. 62/2017, la valutazione ha per

oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne e degli

alunni; concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo;

documenta lo sviluppo dell'identità personale e promuove l'autovalutazione in

relazione all'acquisizione di conoscenze, abilità e competenze. La valutazione

periodica e finale degli apprendimenti riguarda le discipline di studio previste

dalle Indicazioni nazionali (D.M. n. 254/2012) e alle attività svolte nell'ambito di

"Cittadinanza e Costituzione". Per queste ultime, la valutazione va compresa nel

voto dell'area storico-geografica. La valutazione viene espressa con voto in

decimi e viene effettuata collegialmente dai docenti contitolari della classe per la

scuola primaria e dal consiglio di classe per la scuola secondaria di primo grado. I

docenti che svolgono attività di potenziamento forniscono informazioni sugli

apprendimenti conseguiti e sull’interesse manifestato.

AI fine di garantire equità e trasparenza, il collegio dei docenti delibera i criteri e

le modalità di valutazione degli apprendimenti e del comportamento. Il collegio

dei docenti esplicita la corrispondenza tra le votazioni in decimi e i diversi livelli di

apprendimento (definendo descrittori e rubriche di valutazione). Definisce i criteri

generali per la non ammissione alla classe successiva e all'esame di Stato

conclusivo del primo ciclo di istruzione nel caso di voto inferiore a 6/10 in una o

più discipline; definisce i criteri per la valutazione del comportamento,

determinando anche le modalità di espressione del giudizio. La valutazione del

comportamento delle alunne e degli alunni viene espressa, per tutto il primo

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ciclo, mediante un giudizio sintetico che fa riferimento allo sviluppo delle

competenze di cittadinanza e, per quanto attiene alla scuola secondaria, allo

Statuto delle studentesse e degli studenti e al Patto di corresponsabilità

approvato dall'istituzione scolastica. L’approccio corrente che caratterizza le

scelte della scuola tende a considerare il percorso di tutto il primo ciclo di

istruzione come un continuum che consente il rispetto dei tempi di ogni singolo

studente e l’attenzione ai processi di crescita.

Criteri per l'ammissione alla classe successiva

Scuola primaria

A) L’ammissione alla classe successiva avviene in presenza di livelli di apprendimento:

- pienamente raggiunti

- raggiunti

- parzialmente raggiunti

- in via di prima acquisizione, per favorire la crescita dell’alunno all’interno del

gruppo classe di bambini di pari età.

Pertanto l’alunno viene ammesso alla classe successiva anche se in sede di scrutinio finale viene attribuita una valutazione con voto inferiore a 6/10 in una o più discipline, da riportare sul documento di valutazione.

B) La scuola attiva delle strategie per il recupero delle competenze parzialmente

raggiunte o in via di prima acquisizione e le comunica alla famiglia, a cui chiede

collaborazione per l’attuazione del progetto educativo.

C) L’alunno può non essere ammesso allo scrutinio – e in questo caso non si procede

alla valutazione degli apprendimenti - nel caso in cui il numero di assenze sia stato

tale da non permettere ai docenti l’acquisizione di sufficienti elementi di

valutazione.

D) Durante lo scrutinio, la non ammissione alla classe successiva, che può essere decisa

in casi eccezionali e su specifica motivazione, deve essere deliberata all’unanimità

dei docenti di classe, con la partecipazione della dirigente scolastica o di suo/a

delegato/a.

E) I docenti di classe, prima di proporre la non ammissione alla classe successiva in

sede di scrutinio, avranno condiviso con la famiglia le motivazioni che portano a

considerare non proficua per l’alunno la frequenza della classe successiva; il parere

della famiglia deve essere acquisito a verbale.

F) L’alunno può non essere ammesso alla classe successiva in quanto manifesti un

grado di autonomia non rispondente all’età anagrafica, e/o scarsa responsabilità

nelle scelte e un livello di consapevolezza tale da inficiare la sua progressione

nell’apprendimento e la sua partecipazione al dialogo educativo qualora fosse

inserito in un percorso in cui fosse previsto un più alto grado di maturazione.

Criteri per l'ammissione alla classe successiva e all'esame di stato

Scuola secondaria di primo grado

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A) Per l'ammissione allo scrutinio deve essere verificata la validità

dell'anno scolastico; per classi prima e seconda:

A1) è richiesta la frequenza di almeno tre quarti del monte ore

personalizzato;

A2) sono ammesse le deroghe approvate dal Collegio Docenti;

A3) occorre non essere incorsi nella sanzione disciplinare della non

ammissione alla classe successiva prevista dall'articolo 4, commi 6 e 9

bis, del DPR n. 249/1998;

B) Per le classi terze l'ammissione allo scrutinio avviene in presenza dei

seguenti requisiti:

B1) aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale

personalizzato, fatte salve le eventuali motivate deroghe deliberate dal

collegio dei docenti;

B2) non essere incorsi nella sanzione disciplinare della non ammissione

all'esame di Stato prevista dall'articolo 4, commi 6 e 9 bis, del DPR n.

249/1998;

83) aver partecipato, entro il mese di aprile, alle prove nazionali di italiano,

matematica e inglese predisposte dall'lnvalsi.

C) L'ammissione alla classe successiva può avvenire in presenza di:

livelli di apprendimento pienamente raggiunti in tutte le discipline;

livelli di apprendimento raggiunti in tutte le discipline;

parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più

discipline.

Pertanto l'alunno può venire ammesso alla classe successiva anche se in sede

di scrutinio finale viene attribuita una valutazione con voto inferiore a 6/10

in una o più discipline da riportare sul documento di valutazione.

D) La scuola attiva delle strategie per il recupero delle competenze

parzialmente raggiunte o in via di prima acquisizione e le comunica

alla famiglia, a cui chiede collaborazione per l'attuazione del progetto

educativo.

E) Nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di

apprendimento in una o più discipline, il consiglio di classe può

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deliberare, a maggioranza, con adeguata motivazione, i cui criteri

vengono specificati nel successivo paragrafo F), la non ammissione

dell'alunna o dell'alunno alla classe successiva o all'esame di Stato

conclusivo del primo ciclo.

Il voto espresso nella deliberazione per la non ammissione dall'insegnante

di religione cattolica o dal docente per le attività alternative per le alunne

e gli alunni che si sono avvalsi di detti insegnamenti, se determinante ai

fini della non ammissione all'esame di Stato, diviene un giudizio

motivato iscritto a verbale.

F) Criteri che possono motivare la non ammissione alla classe successiva o

all'esame di stato conclusivo del primo ciclo:

si concepisce la non ammissione

come costruzione delle condizioni per attivare-riattivare un processo

positivo, con tempi più lunghi e più adeguati ai ritmi individuali;

come evento di cui deve essere

o opportunamente informato il Dirigente scolastico;

o comunicata tempestivamente alle famiglie l’evolversi della

situazione didattica, attraverso lettere e colloqui di cui deve

restare memoria;

o accuratamente preparato l’alunno;

o valutata la classe di futura accoglienza;

quando siano stati

o adottati e documentati interventi di recupero rivelatisi

improduttivi;

o monitorata nei consigli di classe la situazione verbalizzando

difficoltà e mancati progressi.

F1) Il Consiglio di classe può decidere di non ammettere alla classe successiva

o all'esame di Stato un/a alunno/a solo dopo aver accertato che nella sua

preparazione complessiva permangono lacune gravi e diffuse in diverse

discipline e che tale condizione non gli fornisce i minimi strumentali che gli

permettano di frequentare con profitto la classe successiva (o di affrontare

l'esame di Stato); tale constatazione deve di necessità essere supportata da

evidenze (un numero congruo di valutazioni in ciascuna disciplina) ed essere

presente in ciascun giudizio di non ammissione;

F2) Il Consiglio di classe dovrà altresì descrivere il processo attraverso il quale

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l'alunno è giunto ad una preparazione con lacune così gravi e diffuse; in

particolare avranno concorso a tale condizione una o più delle seguenti

motivazioni:

impegno nello studio superficiale e discontinuo;

partecipazione all’attività didattica saltuaria e solo se sollecitata;

metodo di studio non adeguato;

mancanza di autonomia nel metodo di lavoro;

atteggiamento di forte demotivazione e di non rispondenza agli stimoli

educativi e didattici;

situazione di partenza che presentava gravi lacune di base e

insufficienti progressi nell'apprendimento.

F3) Nel giudizio di non ammissione dovranno altresì essere evidenziate le

strategie di recupero delle competenze messe in atto dalla scuola a beneficio

dell'alunno/a che si intende non ammettere e come questo/a si sia giovato di

tali strategie.

Giudizio di idoneità all'esame di licenza

In sede di ammissione agli esami di fine ciclo il consiglio di classe delibera un

giudizio di idoneità, espresso in decimi (art.11, comma 4-bis,

D.Lgs.59/2004), considerando il percorso scolastico compiuto dall’alunno

nella scuola secondaria di primo grado.

Per definire il giudizio di idoneità si fa riferimento

alla media ponderata dei voti disciplinari attribuiti dai docenti

al termine della classe prima (peso 10%)

al termine della classe seconda (peso 30%)

al termine della classe terza (peso 60%)

escludendo le valutazioni del comportamento, di religione e i risultati degli

anni di eventuale non ammissione;

al percorso scolastico e al processo di apprendimento compiuto nella scuola

secondaria di I grado considerando, in relazione alle indicazioni contenute

nel D.P.R. 122/2009

la progressione nel raggiungimento degli obiettivi formativi in termini di

conoscenze, abilità e competenze;

la progressione nel processo di maturazione;

la partecipazione alle attività e ai progetti promossi dalla Scuola.

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Il Consiglio di Classe, accertata la media ponderata dei risultati disciplinari

del triennio, arrotondato il risultato secondo la normativa in vigore per gli

esami di stato, può, in considerazione della positiva valutazione del percorso

scolastico dell’alunno, incrementare la valutazione conseguita di un punto.

La certificazione delle competenze

Al termine della Scuola Primaria e della Secondaria sono descritte e certificate le

competenze acquisite dagli alunni, ossia le capacità di utilizzare in modo

autonomo e creativo le conoscenze, le abilità e le proprie attitudini personali e

sociali in situazioni concrete. Alcune di esse sono trasversali, comuni a tutte le

discipline (le cosiddette "competenze di cittadinanza"), per esempio quelle

relative alla costruzione del sé (imparare a imparare, progettare), quelle relative

al rapporto con gli altri (comunicare, collaborare e partecipare, agire in modo

autonomo e responsabile) e quelle relative al rapporto con la realtà fisica e

sociale (risolvere problemi, individuare collegamenti e relazioni, selezionare e

interpretare le informazioni). Altre sono più strettamente connesse alle singole

discipline: le competenze linguistiche e letterarie, storico-sociali, artistico-

espressive, motorie, matematico-scientifiche.

Secondo il QEQ, il Quadro europeo delle Qualifiche (v. “Raccomandazione” del

Parlamento europeo e del Consiglio del 5 settembre 2006) per “competenza” si

intende “la capacità dimostrata di utilizzare le conoscenze, le abilità e le attitudini

personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello

sviluppo professionale e/o personale. Nel QEQ le competenze sono descritte in

termini di responsabilità e autonomia”. E’ evidente che, in tale ottica, certificare

le competenze per ogni singolo studente presuppone una attenta valutazione da

parte dei docenti.

La valutazione della competenza non è la semplice trasposizione del voto

disciplinare ma è il frutto di un processo di:

valutazione delle conoscenze e delle abilità per mezzo delle quali

gli alunni realizzano i compiti loro proposti;

osservazione dell’operatività degli alunni per riconoscere l’evoluzione dei

processi di autonomia, la capacità di collaborare nel gruppo;

valutazione complessiva dell’alunno per riconoscere il possesso della

capacità di usare il proprio sapere e la propria personalità per

affrontare e risolvere le situazioni che di volta in volta vengono

proposte.

Mentre i voti e i giudizi permettono di seguire il percorso di apprendimento e di

crescita dello studente, con la Certificazione delle competenze l’intento è quello

di fornire informazioni puntuali sui livelli di competenza degli studenti in

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relazione a criteri di carattere generale quali la trasparenza, la comparabilità, il

riconoscimento delle qualifiche e/o dei diplomi mediante livelli di riferimento e

principi comuni di certificazione validi non solo su tutto il territorio nazionale,

ma anche in tutta Europa.

In attesa della definizione del modello ministeriale per il primo ciclo, il nostro

istituto dall’anno scolastico 2014 2015 utilizza il modello di certificazione delle

competenze proposto dal Ministero in via sperimentale. Livello

Scuola primaria Indicatori esplicativi

A – Avanzato

L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli.

B – Intermedio

L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.

C – Base D – Iniziale

L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese. L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.

Profilo delle competenze

Competenze chiave

Discipline coinvolte Livello

1

Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: italiano.

2

È in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale in semplici situazioni di vita quotidiana.

Comunicazione nelle lingue straniere.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: inglese

3

Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi reali.

Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: Matematica, scienze e tecnica

4 Usa le tecnologie in contesti comunicativi concreti per ricercare dati e informazioni e per interagire con soggetti diversi.

Competenze digitali.

Tutte le discipline. .

5

Si orienta nello spazio e nel tempo; osserva, descrive e attribuisce significato ad ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.

Imparare ad imparare. Consapevolezza ed espressione culturale.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: Storia, geografia, arte.

6 Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di ricercare ed organizzare nuove informazioni.

Imparare ad imparare.

Tutte le discipline

7

Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.

Consapevolezza ed espressione culturale.

Tutte le discipline

8 In relazione alle proprie potenzialità e al proprio Consapevolezza Tutte le discipline

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talento si esprime negli ambiti motori, artistici e musicali che gli sono congeniali.

ed espressione culturale.

9 Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado di realizzare semplici progetti.

Spirito di iniziativa e imprenditorialità.

Tutte le discipline

10

Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.

Imparare ad imparare. Competenze sociali e civiche.

Tutte le discipline

11

Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.

Competenze sociali e civiche.

Tutte le discipline

12 Ha cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente come presupposto di un sano e corretto stile di vita.

Competenze sociali e civiche.

Tutte le discipline

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Termine primo ciclo

Livello Indicatori esplicativi

A – Avanzato L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli.

B –

Intermedio

L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.

C – Base L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.

D – Iniziale L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.

Profilo delle competenze Competenze

chiave Discipline coinvolte Livello

1

Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: italiano

2

Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Comunicazione nelle lingue straniere.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: Inglese, spagnolo, tecnologia

3

Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero logico-scientifico gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche.

Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: Matematica, scienze, tecnologia

4

Usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo.

Competenze digitali.

Tutte le discipline

5

Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.

Imparare ad imparare. Consapevolezza ed espressione culturale.

Tutte le discipline

6

Possiede un patrimonio organico di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in

Imparare ad imparare.

Tutte le discipline

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modo autonomo.

7

Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società.

Consapevolezza ed espressione culturale.

Tutte le discipline

8 In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime in ambiti motori, artistici e musicali che gli sono congeniali.

Consapevolezza ed espressione culturale.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ed. fisica, arte e musica

9

Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.

Spirito di iniziativa e imprenditorialità. Competenze sociali e civiche.

Tutte le discipline,

10

Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Orienta le proprie scelte in modo consapevole. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.

Imparare ad imparare. Competenze sociali e civiche.

Tutte le discipline

11

Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità.

Competenze sociali e civiche.

Tutte le discipline,

12

Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire, ad esempio nei momenti educativi informali e non formali.

Competenze sociali e civiche.

Tutte le discipline

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Azioni della scuola per l’inclusione scolastica

I Bisogni Educativi Speciali

Il nostro Istituto assume le indicazioni della Direttiva sui Bisogni Educativi

Speciali 27.12.2012 e della Circolare Ministeriale n.8 del 6 marzo 2013 in

applicazione a Direttiva BES e successive note di chiarimento (Nota MIUR 1551

del 27.06.2013 e Nota MIUR 2563 del 22.11.2013). Finalità della Direttiva è la

scuola per tutti e per ciascuno attraverso il potenziamento della cultura

dell’inclusione per realizzare il diritto all’apprendimento per tutti gli studenti,

compresi quelli in situazione di difficoltà.

La nostra quindi vuole essere una scuola che permette a tutti gli alunni, tenendo

conto delle loro diverse caratteristiche sociali, biologiche e culturali, non solo di

sentirsi parte attiva del gruppo di appartenenza, ma anche di raggiungere il

massimo livello possibile in fatto di apprendimento (adattamento da Booth

e Ainscow, 2008).

Proprio perché la semplice presenza degli alunni disabili o con DSA o in difficoltà

non basta a costruire una scuola inclusiva, il nostro Istituto si sta attivando

affinché l’azione educativa fornisca risultati efficaci per tutti e per ciascuno

rivedendo il modo d’insegnare e di valutare.

Al centro dell’azione educativa vi è la persona e la diversità non è vista come

mancanza, per cui facciamo nostri i principi chiave dell’inclusione proposti da

C. De Vecchi

accettare la diversità, caratteristica essenziale della condizione umana;

assicurare la partecipazione attiva dello studente, inclusione

non significa assicurare un posto in classe;

sviluppare pratiche di collaborazione tra tutti gli interessati;

ideare una scuola che impara dalle proprie esperienze, promuove il

cambiamento e lo sviluppo.

L’intento principale diventa allora l’allontanarsi da un sistema scuola che considera

le differenze (come i non-apprendimenti) come distanze dalla norma, scarti da

riempire- recuperare per avvicinarsi ad un sistema scuola inclusivo in cui i

processi di insegnamento-apprendimento sono considerati co-evoluzione, co-

costruzione e sono adattati ai bisogni dei singoli alunni; i processi evolutivi si

ridefiniscono continuamente e le differenze sono considerate normalità che fanno

evolvere il sistema. In quest’ ottica non è importante l’approccio clinico ma

l’approccio educativo che permette di individuare strategie e metodologie

d’intervento correlate alle esigenze educative personalizzate per il successo

formativo di ciascuno.

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Secondo l’ICF (la classificazione delle caratteristiche della salute delle persone

all’interno del contesto delle loro situazioni di vita individuali e degli impatti

ambientali ), la definizione di “salute” non è più “assenza di malattia”, ma, “stato

di benessere fisico, psichico, sociale”. L’individuo non è più considerato in sé

ma nel rapporto dinamico e interattivo con il proprio ambiente di vita. Non si parla

più di disabilità’ ma di “limitazione delle attività personali” e ”diversa

partecipazione sociale”. La disabilità è la risultante dell’interazione tra

funzionamento umano e fattori contestuali.

“… Nei sistemi educativi e formativi “includere” significa rimuovere ogni

barriera agli apprendimenti e alla partecipazione superando la logica e la

pratica dei “bisogni educativi speciali” (Booth T., Ainscow M.,2004).

Quindi il focus non è posto sulla “diagnosi clinica”, ma sulle capacità dell’alunno

e sulle loro relazioni con “l’ambiente” che può rivelarsi facilitatore o creare

barriere. Pertanto le difficoltà degli studenti, siano esse di tipo funzionale o

socio- economico-culturale, non sono assolute e non risiedono solo in essi

stessi, ma scaturiscono nell’incontro tra le caratteristiche dello studente e

l’ambiente (scuola - famiglia-extrascuola); solo intervenendo sul quest’ultimo si

possono quindi ridurre le disfunzionalità.

In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione

per una varietà di ragioni. L’area dello svantaggio scolastico è infatti molto più

ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit; ne possiamo

individuare diverse categorie

disabilità (L..104/92; DM 185/2006)

DSA (L. 170/2010)

disturbi evolutivi specifici (disturbo del linguaggio, disturbo della

coordinazione motoria, disprassia, disturbo delle spettro autistico lieve

che non rientri nelle casistiche della l.104/92, si applicano le leggi

53/2003 e 170/2010)

ADHD (casi gravi L.104/92, per gli altri si estendono le misure

previste nella L.170/2010)

funzionamento cognitivo limite (se non rientrano nelle

previsioni delle leggi 104/92 e 170/2010 è necessario

personalizzare il percorso - Borderline)

svantaggio socio-economico, culturale e non conoscenza della

culturale della lingua italiana ( L.53/2003 personalizzazione, e per

gli alunni NAI possibile applicazione dell’art.5 DPR89/2009).

A compimento di ciò possiamo affermare che gli alunni con BES sono tutti coloro

che richiedono una particolare accentuazione della personalizzazione del

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loro percorso di apprendimento. La Direttiva del 27.12.2012 e la C.M. 8/2013

pongono però nuovi condizioni al tradizionale approccio all’integrazione scolastica

estendendo a tutti gli studenti in difficoltà il diritto a personalizzare

l’apprendimento. Ogni alunno, infatti, con continuità o per periodi determinati,

può manifestare Bisogni Educativi Speciali per motivi fisici, biologici, fisiologici,

ma anche per motivi psicologici e sociali, rispetto ai quali è necessario che la

scuola offra adeguata risposta.

(grafico di Giuliana Sandrone)

Non è importante, quindi, preoccuparsi di definire chi sono i BES; più

importante per la nostra scuola è riconoscere precocemente la presenza di

questi bisogni e riuscire a modulare processi di insegnamento-

apprendimento e di valutazione affinché ogni studente, in relazione alle

proprie difficoltà, trovi giuste risposte.

Per quanto riguarda disabilità e DSA, possiamo contare sulle indicazioni della

Legge 104/1992, della legge 170/2010 e successivi DM5669/2012, oltre che su

una discreta esperienza, sull’ausilio di una consistente produzione di testi specifici

e sul supporto di operatori competenti.

I bisogni educativi speciali nella disabilità.

La disabilità è definita come la conseguenza o il risultato di una complessa

relazione tra le condizioni di salute di un individuo e i fattori personali e

ambientali in cui vive l’individuo stesso. La nostra scuola accoglie il deficit

garantendo all’alunno le migliori condizioni possibili per il suo benessere fisico e

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psichico. Elabora il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) tenendo conto del PDF

e della programmazione di classe.

I bisogni educativi speciali nei DSA.

Con D.S.A. si intende un gruppo di disturbi (neuropsicologici) che si

manifestano con significative difficoltà nell’acquisizione e nell’uso di abilità di

ascolto, espressione orale, lettura, ragionamento e matematica. Quattro sono le

forme di DSA riconosciute dalla Legge 170/2010: - dislessia - disgrafia -

disortografia – discalculia.

DSA, agli alunni con DSA viene garantito dalla normativa un Piano Didattico

Personalizzato con la possibilità di usufruire di strumenti compensativi e

dispensativi.

Per quanto riguarda gli alunni con Bisogni Educativi Speciali del terzo tipo

(alunni non certificati) è il CdC/team che valuta le difficoltà di apprendimento e

può decidere di preparare un PDP (piano didattico personalizzato).

La Legge 170/2010 e il successivo decreto attuativo (DM 5669/2011) hanno

introdotto in modo ufficiale il Piano Didattico Personalizzato (PDP) come “vincolo

e opportunità” pedagogica e didattica per gli allievi con Disturbo Specifico

dell’Apprendimento (DSA). La direttiva BES lo richiama come strumento di

lavoro in itinere per i docenti e quindi ne abbiamo promosso l’utilizzo anche

nella nostra scuola, convinti che il suo impiego possa aiutare a pensare e

progettare azioni mirate e specifiche (di individualizzazione e personalizzazione),

sulla base delle specifiche e variegate situazioni personali e ambientali.

Alunni di cittadinanza non italiana. La recente normativa per i BES prevede

anche per gli alunni di origine straniera che fossero in difficoltà di apprendimento

la possibilità di un Piano Didattico Personalizzato (PDP) e quindi semplificato. In

parte già previsto dal DPR 394 del 1999. Dalla circolare ministeriale n.8 del

06/03/2013 viene inoltre scandito che “Per questi alunni, e in particolare per coloro

che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana - per

esempio alunni di origine straniera di recente immigrazione e, in specie, coloro che sono

entrati nel nostro sistema scolastico nell’ultimo anno - è parimenti possibile attivare

percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e

misure dispensative (ad esempio la dispensa dalla lettura ad alta voce e le attività ove la

lettura è valutata, la scrittura veloce sotto dettatura, ecc.), con le stesse modalità sopra

indicate. In tal caso si avrà cura di monitorare l’efficacia degli interventi affinché siano

messi in atto per il tempo strettamente necessario. Pertanto, a differenza delle situazioni

di disturbo documentate da diagnosi, le misure dispensative, nei casi sopra richiamati,

avranno carattere transitorio e attinente aspetti didattici, privilegiando dunque le

strategie educative e didattiche attraverso percorsi personalizzati, più che strumenti

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compensativi e misure dispensative.”

Per le problematiche non certificate era già possibile personalizzare

l’insegnamento. Lo permettevano i seguenti riferimenti normativi nell’ambito

del contesto di flessibilità riconosciuto ad ogni scuola autonoma:

Legge 59/1999 (autonomia scolastica)

Legge 53/2003 (Moratti)

Legge 169/2008 (Gelmini).

Certamente non tutti gli alunni che hanno qualche difficoltà rientrano tra i BES e

non per tutti quelli che hanno bisogno di una qualche forma di personalizzazione

deve essere predisposto un PDP. Abbiamo vari modi, strumenti e procedure di cui

disporre per adattare la didattica ai bisogni individuali. Il modello di scuola a cui

tendiamo non è quindi quello teso esclusivamente allo svolgimento di un rigido

programma di studi a cui ogni allievo deve assoggettarsi, ma di una scuola

capace di flessibilità progettuale con lo scopo di dare risposte utili ad ogni

studente attraverso una didattica tesa maggiormente all’acquisizione di

competenze, centrata su attività laboratoriali e per “moduli” di apprendimento

interdisciplinari focalizzando l’attenzione su strategie inclusive.

Il nostro Istituto sta quindi ripensando le proprie procedure, la propria

organizzazione secondo la logica inclusiva. Sta ragionando sull’insegnamento

curricolare, la gestione delle classi, l’organizzazione dei tempi e degli spazi

scolastici, le relazioni tra docenti, alunni, famiglie e servizi con l’intento, attraverso

l’utilizzo delle strategie didattiche della personalizzazione e

dell’individualizzazione, di garantire il diritto all’istruzione e il successo

formativo di tutti gli alunni in quanto le strategie inclusive non vanno a vantaggio

solo degli studenti con Bisogni Educativi Speciali ma di tutti gli alunni.

Il nostro Istituto richiamandosi alle finalità indicate in questo documento, sceglie

dunque di perseguire:

la prevenzione del disagio e della dispersione scolastica;

la promozione del successo formativo attraverso azioni volte al

recupero degli alunni con DSA e portatori di bisogni educativi

speciali;

il sostegno all’aggiornamento e alla formazione degli insegnanti con

l'obiettivo di valorizzare la professionalità docente e garantire la qualità

dell’offerta formativa.

L’inclusione scolastica degli alunni in situazione di difficoltà è un processo

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irreversibile che obbliga la scuola, gli enti coinvolti e la famiglia ad operare in

modo integrato.

Per questo gli adempimenti relativi e la documentazione che li esprime (PDP, PEI,

…), utilizzeranno un linguaggio comune e produrranno una visione unitaria ed

integrata delle attività da mettere in atto, sia nel breve termine che nello sviluppo

futuro dell’allievo (il suo Progetto di Vita). La Scuola redige il Piano Annuale per

l’Inclusione nel quale sono rilevate le tipologie dei diversi bisogni educativi speciali

e le risorse impiegabili, l’insieme delle difficoltà e dei disturbi riscontrati, rendendo

la comunità scolastica consapevole dei punti di forza e delle criticità al suo interno.

La stesura del Piano Annuale per l’Inclusione deve essere inoltre intesa come

momento di riflessione comune sulla capacità della scuola di realizzare la cultura

dell’inclusione, sfondo e fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai

bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni.

Inclusione degli alunni diversamente-abili

Il nostro Istituto considera l’inclusione scolastica dell’alunno disabile come risorsa

e vuole porre ogni alunno al centro del processo formativo, tenendo conto delle

sue specifiche e differenti necessità e risorse. L’inclusione è il riconoscimento

dell’alunno disabile quale soggetto dotato di peculiari caratteristiche da

comprendere e utilizzare per impostare un progetto di vita adatto allo sviluppo

delle sue potenzialità.

Per personalizzare in maniera adeguata tale progetto, le insegnanti, attraverso

tecniche di osservazione dell’alunno nel gruppo classe, verificano le conoscenze e

le abilità nelle attività proposte, effettuano un monitoraggio costante delle

difficoltà e dei successi riscontrati e, in seguito ai risultati ottenuti, riprogettano le

attività educativo – didattiche adeguandole ai bisogni rilevati.

La scuola è, dunque, comunità educante: essa accoglie ogni alunno nello sforzo

quotidiano di costruire condizioni relazionali e situazioni pedagogiche tali da

consentirne lo sviluppo delle potenzialità individuate. Essa è, in particolare in

queste situazioni, non solo una scuola per sapere, ma anche per crescere. Ciò

avviene attraverso l’acquisizione di conoscenze, competenze, abilità, autonomia,

nei margini delle capacità individuali, mediante interventi specifici da attuare sullo

sfondo costante e imprescindibile dell’istruzione e della socializzazione (Legge

104/92).

Allo scopo di non disattendere mai gli obiettivi dell’apprendimento e della

condivisione è indispensabile che la programmazione delle attività sia realizzata

da tutti i docenti curricolari, i quali, insieme all’insegnante per le attività di

sostegno, definiscono gli obiettivi di apprendimento per gli alunni diversamente-

abili, in correlazione con quelli previsti per l’intera classe.

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In particolare, si riconosce la responsabilità educativa di tutto il personale della

scuola e si ribadisce la necessità della corretta e puntuale progettazione

individualizzata per l’alunno diversamente-abile, in accordo con gli Enti Locali,

l’ASL e le famiglie.

Procedura per le segnalazioni

La certificazione di disabilità è il presupposto per l’attribuzione all’alunno con

disabilità delle misure di sostegno e di integrazione. Il Decreto Presidente del

Consiglio dei Ministri -

23/02/2006 n. 185 "Regolamento recante modalità e criteri per l'individuazione

dell'alunno come soggetto in situazione di handicap, ai sensi dell'articolo 35,

comma 7, della legge 27 dicembre 2002, n. 289", all’art. 1 individua per la

certificazione dell’alunno con disabilità un “organismo collegiale” appartenente al

Servizio Sanitario Nazionale. Da sottolineare inoltre l’art. 2 del DPCM in questione,

ove si prescrive che le diagnosi funzionali siano realizzate secondo le classificazioni

internazionali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che, tra l’altro,

devono indicare l’eventuale particolare gravità della patologia.

In caso di diagnosi di disabilità, la Scuola:

mostra la propria filosofia dell’inclusione ed organizzazione educativa;

acquisisce la relativa documentazione di diagnosi funzionale (D.F.)

emessa dall’A.S.L.;

elabora il profilo dinamico funzionale (P.D.F.), dell’allievo/a;

formula un piano educativo individualizzato (P.E.I.) dell’allievo/a alla cui

definizione concorrono:

o i genitori del bambino o altri eventuali responsabili legali;

o la A.S.L. di riferimento;

o le insegnanti di sostegno e di classe della Scuola.

Il PROFILO DINAMICO FUNZIONALE

indica le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali ed affettive dell’alunno disabile,

pone in rilievo sia le sue difficoltà d’apprendimento e, quindi, le possibilità di

recupero, sia le capacità possedute, che devono essere sostenute sollecitate e

rinforzate nel rispetto dell’ alunno.

Il P.D.F. deve essere aggiornato alla fine della scuola dell’Infanzia, Primaria,

Secondaria di primo grado e durante il corso d’istruzione superiore, sempre

adeguandosi all’evoluzione personale dell’alunno.

A tale scopo l’Istituto favorisce gli incontri tra i docenti delle classi-ponte

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comprese tra la scuola dell’Infanzia e la Primaria e tra la Primaria e la Secondaria

di primo grado.

Tali riunioni mirano a facilitare l’inclusione scolastica degli alunni disabili nel

passaggio da una scuola all’altra, presentando gli allievi, predisponendo le

verifiche “d’ingresso” e “d’uscita” che tengano conto del percorso educativo

compiuto.

Vengono inoltre studiati percorsi di orientamento personalizzato per il

prosieguo degli studi insieme alle famiglie, ai referenti della A.S.L. e del

territorio; a tal fine vengono stipulati protocolli d’intesa con gli istituti superiori

così da permettere ai ragazzi una scelta mirata e adatta alle loro attitudini e

alle famiglie una valutazione consapevole del percorso di vita.

L’Istituto Comprensivo “A. Moro”, misurandosi con la gravità e la tipologia

dei suoi allievi diversamente-abili, favorisce la loro inclusione sia all’interno

del gruppo classe, che dell’intera comunità scolastica attraverso:

la progettazione di un percorso individualizzato guidato dalle

insegnanti di sostegno, in collaborazione con le insegnanti di

classe

l’uso didattico del computer e di software specifici nei laboratori di

informatica

la collaborazione con agenzie formative del territorio

Protocollo di accoglienza per gli alunni stranieri

G.L.I. (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione)

Rilevare e valutare il

livello di inclusività

della scuola

Composizione

- Dirigente o suo delegato

- Rappresentanti docenti di classe

- Referenti docenti sostegno

- Referenti Ente locale

- Rappresentanti genitori

“Tutti a bordo” è il progetto volto all’inclusione di tutti gli alunni

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Il Decreto legislativo n.286 del 22.07.1998 - art.48 - e successivamente l’art

45 del DPR 31 agosto 1999, n.394, i cui contenuti sono stati ribaditi e precisati

nella C.M n. 24 del 1 marzo 2006 e nella C.M. n 2 dell’8 gennaio 2010,

tutelano il diritto all’istruzione dei minori stranieri presenti sul territorio

nazionale, indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro

soggiorno. Tali minori sono soggetti all’obbligo scolastico. Per essi si segue la

normale procedura per l’iscrizione, che può avvenire in qualunque momento

dell’anno scolastico.

L’accoglienza rappresenta il contatto iniziale del bambino straniero e della sua

famiglia con l’ambiente scolastico e con le persone in esso presenti: è un

momento delicato e che va affrontato con calma, senza pretendere di risolvere

tutti i problemi, ma con la consapevolezza che tutto quanto si fa serve ai fini della

programmazione mirata delle attività scolastiche.

Ha la finalità di:

definire e attivare pratiche condivise all’interno dell’Istituto in tema

d’accoglienza di alunni stranieri;

facilitare l’ingresso a scuola dei bambini stranieri e sostenerli

nella fase di adattamento al nuovo ambiente;

favorire un clima d’accoglienza nella scuola;

entrare in relazione con la famiglia immigrata;

promuovere la comunicazione e la collaborazione tra scuole e tra scuola e

territorio sui temi dell’accoglienza e dell’educazione interculturale.

Definisce prassi condivise di carattere:

Amministrativo: l’iscrizione;

Comunicativo e relazionale: prima conoscenza;

Educativo-didattico: accoglienza, proposta di assegnazione alla classe;

Sociale: rapporti con il territorio.

La segreteria è il primo punto di approdo della richiesta.

COMPITI DELLA SEGRETERIA:

iscrivere l’alunno/a con l’indicazione della nazionalità e dell’opzione oraria;

acquisire le prime informazioni (se possibile);

richiedere la documentazione scolastica (se c’è);

informare il Dirigente Scolastico e la FS;

provvedere al controllo delle vaccinazioni ed eventualmente prendere

contatto con l’azienda sanitaria;

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far pervenire copia dei materiali in possesso al referente di Istituto interessato;

acquisire l’opzione di avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della

religione cattolica;

COMPITI DEL DIRIGENTE:

contattare il responsabile del plesso interessato e gli insegnanti del Consiglio

di Classe interessato (in base all’età anagrafica) facendo una prima ipotesi

provvisoria di inserimento, sentiti i pareri del responsabile e dei docenti,

anche sulla scorta di altre informazioni acquisibili da fonti diverse.

COMPITI DELL’INSEGNANTE F.S

contattare il Servizio di mediazione culturale per richiedere l’intervento di

mediazione;

avvertire i docenti interessati e fissare l’incontro con il mediatore, se

disponibile; controllare l’effettivo svolgimento degli interventi di mediazione e

seguire il processo di accoglienza;

predisporre la realizzazione del pacchetto di accoglienza di (?) ore da svolgere

in tempi ristretti per consentire un inserimento più efficace nella classe;

controllare che venga svolta dai docenti interessati l’osservazione e che siano

raccolti i dati;

curare la stesura del progetto complessivo.

COMPITI DEGLI INSEGNANTI DELLA CLASSE INTERESSATA

segnalare i bisogni rilevati all’insegnante referente o alla Funzione

Strumentale;

formulare proposte per la definizione di eventuali progetti;

compilare il PEP nei casi previsti;

collaborare con il mediatore.

INSERIMENTO

A meno che non vengano segnalate particolari condizioni, in relazione soprattutto

alla scolarità pregressa, il bambino viene inserito nella classe di appartenenza

anagrafica, senza che l’insufficiente padronanza della lingua italiana sia

penalizzante per l’alunno, in base all’art. 45 DPR 31 agosto 1999, n.394 e ai sensi

della C.M n. 24 del 1 marzo 2006 e della C.M. n 2 dell’8 gennaio 2010. Nel caso

di arrivi nella seconda parte dell’anno, per evitare il cambio di classe a fine anno,

può essere considerato l’inserimento dell’alunno nella classe precedente.

Verranno accolti presso il nostro Istituto alunni stranieri neo- arrivati fino all’età

di 14 anni, in qualunque momento dell’anno. Se l’alunno che si presenta ha 15

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anni e dimostra di aver frequentato 8 anni di scuola verrà indirizzato presso gli

Istituti Superiori ritenuti più idonei.

Possiamo individuare diverse situazioni di inserimento degli alunni stranieri di

recente immigrazione, definite sulla base dell’età e della scolarità precedente:

a) l’alunno neo-arrivato non ha mai frequentato la scuola nel paese di origine

e ha 6/7 anni: l’inserimento avviene in prima elementare;

b) l’alunno neo-arrivato presenta una corrispondenza fra età e classe

frequentata nel paese d’origine, documentata dai certificati scolastici o

dall’autocertificazione dei familiari (qualunque sia la lingua di scolarità):

l’inserimento avviene nella classe successiva a quella frequentata nel

paese di origine;

c) l’alunno neo-arrivato presenta una discrepanza fra età e livello di scolarità

(pre- adolescenti poco o affatto scolarizzati, situazioni di analfabetismo e

sottoscolarizzazione... ). Si tratta in questo caso di prevedere un

inserimento che tenga conto dell’età ma che garantisca al tempo stesso il

recupero dei livelli di alfabetizzazione, attraverso momenti di

insegnamento individualizzato, frequenza intensiva di laboratorio di

italiano L2, sostegno extrascolastico;

d) l’alunno arriva nel secondo quadrimestre e ha già 14 anni; la singola

situazione viene valutata dalle Funzioni Strumentali, dal Dirigente

Scolastico e dal Responsabile del plesso interessato, sentito il parere dei

Consigli di Classe.

Prima dell’inserimento si terrà comunque conto:

della situazione globale della classe,

del numero di alunni per classe,

della presenza di alunni con disabilità,

della presenza di alunni stranieri, “evitando la costituzione di classi in

cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri”,

della lingua straniera insegnata,

dei percorsi o progetti attivati.

ACCOGLIENZA

Gli insegnanti di classe

incontrano l’alunno accompagnato dai genitori prima dell’inserimento,

prestano attenzione al “clima relazionale”,

attivano nelle classi metodologie flessibili che coinvolgano a più livelli tutti gli

alunni,

valutano la possibilità di affiancare al nuovo alunno uno o più compagni tutor

che lo aiutino a inserirsi nel nuovo ambiente,

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progettano, in ogni ambito, esperienze che favoriscano la conoscenza

di sé, il decentramento relazionale e storico riconoscendo le culture

“altre” e le lingue d’origine dei ragazzi,

definiscono, in relazione al livello di competenze dei singoli alunni stranieri, il

necessario adattamento dei programmi di insegnamento; allo scopo possono

essere adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni, per

facilitare l’apprendimento della lingua italiana, utilizzando, ove possibile, le

risorse della scuola. Il consolidamento della conoscenza e della pratica della

lingua italiana può essere realizzata altresì mediante l’attivazione di corsi

intensivi di lingua italiana sulla base di specifici progetti, anche nell’ambito

delle attività aggiuntive di insegnamento per l’arricchimento dell’offerta

formativa” (Art. 45, comma 4, DPR 394/99),

favoriscono il confronto di esperienze.

ASPETTO SOCIALE

Per promuovere la piena integrazione degli alunni nel più vasto contesto sociale e

per realizzare un progetto educativo che coniughi insieme pari opportunità con il

rispetto delle differenze, la Scuola si avvale delle risorse del territorio,

mantenendo i contatti con

le istituzioni che operano nell’ambito dell’accoglienza agli stranieri e favorendo

l’introduzione degli alunni non italiani nei contesti sociali in cui sono attivi i

compagni.

Il modello organizzativo

Le risorse umane

I Genitori e gli Studenti esprimono aspettative ed esigenze, di cui il Piano deve

tenere conto. I genitori sono coinvolti in tutte le attività con le quali la scuola crea

un raccordo con il territorio per realizzare un clima di armonica collaborazione che

favorisce la realizzazione dei Piano.

Il Dirigente Scolastico è responsabile del funzionamento generale della scuola,

promuove e sviluppa l'autonomia gestionale e didattica, il diritto all'apprendimento

degli alunni, la libertà d'insegnamento dei docenti, nel rispetto della libertà di scelta

educativa delle famiglie. Il D.S. nomina i propri collaboratori; si avvale inoltre dello

Staff composto dai collaboratori e dalle funzioni strumentali che si occupano del

PTOF, dell'organizzazione didattica, dei servizi di supporto alla didattica e

all'apprendimento. Ha la rappresentanza legale dell’Istituto. Convoca e presiede il

Collegio dei Docenti, i Consigli di Intersezione, Interclasse e classe, il Comitato di

Valutazione.

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Assolve a tutte le funzioni previste dalla legge e dai Contratti Collettivi in ordine alla

direzione, alla promozione, alla valorizzazione delle risorse umane e professionali e

alla stipula di Protocolli d’intesa.

I Docenti realizzano il processo di insegnamento-apprendimento, volto a

promuovere la piena e armoniosa formazione della personalità degli alunni; tale

funzione si fonda sulla loro autonomia culturale e professionale, nonché sugli

obiettivi previsti dalle Indicazioni nazionali e dal Curricolo d’Istituto così come

definito nel PTOF.

Il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi è la seconda figura con

funzioni direttive da cui dipende la gestione tecnico amministrativa della scuola e il

coordinamento del servizio di tutto il personale amministrativo e ausiliario. Svolge

con autonomia operativa e responsabilità diretta attività di istruzione e

predisposizione degli atti amministrativi e contabili; è consegnatario dei beni mobili.

Il Personale Tecnico e Amministrativo ha assunto maggiori responsabilità nella

realizzazione del PTOF, specie nel collegamento tra progetti e voci di bilancio, tra

spese impegnate e spese effettuate nella valutazione degli esiti. Questo personale

trova, nella realizzazione del PTOF, nuove forme di organizzazione interna,

espressione di una positiva interazione con le altre componenti scolastiche per la

realizzazione dei vari progetti.

I Collaboratori Scolastici coordinati dal Direttore dei servizi generali e

amministrativi, assolvono alle funzioni operative e di sorveglianza connesse

all'attività dell'Istituzione scolastica, in rapporto di collaborazione con il Dirigente

Scolastico e con il personale docente e contribuiscono al complessivo funzionamento

formativo e didattico dell’istituzione scolastica.

Il collaboratore scolastico ha un ruolo importante che lo colloca accanto agli alunni

in una molteplicità di momenti rilevanti della giornata come quelli dell'accoglienza al

mattino, dell’utilizzo degli spazi comuni, della mensa, della ricreazione, dell'uso dei

servizi.

Egli cura la vivibilità dell’ambiente, controlla l’efficienza dei dispositivi di sicurezza,

collabora all’organizzazione didattica, favorisce l'integrazione degli alunni disabili e

contribuisce alla qualità delle relazioni tra gli alunni e con i genitori, in un’ottica di

condivisione e compartecipazione.

I Collaboratori del Dirigente Scolastico sono individuati dal Dirigente stesso

all’interno del collegio dei Docenti. Essi svolgono, su delega oincarico del Dirigente,

particolari compiti organizzativi, gestionali e curano i rapporti con l’esterno.Ad uno di

essi viene affidato anche l’incarico di Collaboratore Vicario, che è l’insegnante che

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sostituisce il Dirigente in caso di assenza e che collabora con lui nella conduzione

dell’ istituto.

I docenti Funzioni Strumentali sono insegnanti incaricati di coordinare e seguire

alcuni specifici aspetti del funzionamento della scuola.L’autonomia scolastica

consente di valorizzare le risorse professionali presenti nel Collegio Docenti

attraverso l’attribuzione di incarichi specifici attribuiti dal dirigente scolastico, su

delibera del Collegio Docenti stesso. Ogni anno scolastico il Collegio dei Docenti

individua al suo interno insegnanti che esplicano tale funzioni e che indicativamente

si occupano di:

coordinamento della didattica dell’area di sostegno

coordinamento del servizio didattico dell’area disagio-svantaggio

coordinamento servizio alunni nomadi e stranieri

coordinamento multimedialità e informatizzazione

gestione Piano dell'Offerta Formativa,

coordinamento continuità didattica nell’istituto e sul territorio

autovalutazione di istituto.

I docenti responsabili di plesso individuati dal Dirigente, curano l’aspetto

organizzativo del funzionamento dei singoli plessi: si occupano della sostituzione di

assenze brevi del personale docente, tramite le risorse interne del plesso,

coordinano l’organizzazione del servizio mensa, segnalano tempestivamente

problemi ed emergenze, rappresentano le necessità e le esigenze dei plessi negli

incontri con il Dirigente scolastico, sono responsabili dell’informazione presso i

docenti ed i collaboratori scolastici delle comunicazioni che pervengono dall’ufficio di

segreteria, dal Dirigente scolastico, da altre scuole.

Il genitore rappresentante di classe/sezione è eletto al termine della prima

assemblea di classe/sezione dell’anno scolastico. Ha il compito di facilitare la

comunicazione fra docenti e genitori, raccogliendo da entrambi istanze e

problematiche e facendosene portavoce. Può riunire i genitori, in vista

dell’assemblea di classe.

Gli organi collegiali

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Il processo educativo nella scuola si costruisce in primo luogo nella comunicazione

tra docente e studente e si arricchisce in virtù dello scambio con l'intera comunità

che attorno alla scuola vive e lavora. In questo senso la partecipazione al progetto

scolastico da parte dei genitori è un contributo fondamentale. Gli Organi collegiali

della scuola che, se si esclude il Collegio dei Docenti, prevedono sempre la

rappresentanza dei genitori, sono tra gli strumenti che possono garantire sia il libero

confronto fra tutte le componenti scolastiche sia il raccordo tra scuola e territorio, in

un contatto significativo con le dinamiche sociali. Tutti gli Organi collegiali della

scuola si riuniscono in orari non coincidenti con quello delle lezioni. I genitori

possono far parte, se eletti, dei consigli di classe (consigli di interclasse nella scuola

primaria e di intersezione nella scuola dell’infanzia). Tutti i genitori (padre e madre)

hanno diritto di voto per eleggere loro rappresentanti in questi organismi. È diritto di

ogni genitore proporsi per essere eletto. I genitori possono altresì far parte, se

eletti, del consiglio di istituto. L’elezione nei consigli di classe si svolge annualmente,

mentre per il consiglio di istituto si svolge ogni triennio.

Consiglio d'Istituto

Organi Collegiali

Comitato di Valutazione

Consigli

Intersezioneinfanzia

Assemblee

Interclasseprimaria

Classesecondaria

Collegio Docenti

Consiglio d'Istituto

Giunta Esecutiva

Organo di Garanzia

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Il consiglio di istituto, nelle scuole con popolazione scolastica superiore a 500 alunni

come la nostra è costituito da 19 componenti, di cui 8 rappresentanti del personale

docente, 2 rappresentanti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario,8

rappresentanti dei genitori degli alunni, il dirigente scolastico. Il consiglio d'Istituto è

presieduto da uno dei membri, eletto tra i rappresentanti dei genitori degli alunni.

Il consiglio di istituto definisce e adotta gli indirizzi generali; determina le forme di

autofinanziamento della scuola; delibera il bilancio preventivo e il conto consuntivo e

stabilisce come impiegare i mezzi finanziari per il funzionamento amministrativo e

didattico.Spetta al consiglio l’adozione del regolamento interno dell’istituto, il

rinnovo e la conservazione di tutti i beni necessari alla vita della scuola, la decisione

in merito alla partecipazione ad attività culturali, sportive e ricreative; delibera

eventuali iniziative assistenziali. Fatte salve le competenze del collegio dei docenti e

dei consigli di intersezione, di interclasse e di classe, ha potere deliberante

sull’organizzazione e la programmazione della vita e dell’attività della scuola, nei

limiti delle disponibilità di bilancio, per quanto riguarda i compiti e le funzioni che

l’autonomia scolastica attribuisce alle singole scuole. In particolare approva il Piano

dell’offerta formativa elaborato dal collegio dei docenti. Inoltre il consiglio di istituto

esprime parere sull’andamento generale, didattico ed amministrativo dell’istituto,

stabilisce i criteri per l’espletamento dei servizi amministrativi ed esercita le

competenze in materia di uso delle attrezzature e degli edifici scolastici.

Giunta esecutiva

La Giunta esecutiva è composta da un docente, un impiegato amministrativo o

tecnico o ausiliario, da 2 genitori. Di diritto ne fanno parte il dirigente scolastico, che

la presiede, e il direttore dei servizi generali e amministrativi che ha anche funzioni

di segretario della giunta stessa.La Giunta esecutiva prepara i lavori del consiglio di

istituto (questo non esclude il diritto di iniziativa del consiglio stesso) e cura

l’esecuzione delle relative delibere.

Organo di garanzia

L’organo di garanzia interno alla scuola, di cui all’art. 5, comma 2, dello statuto delle

studentesse e degli studenti, è eletto dal consiglio d’istituto ed è costituito dai

rappresentanti delle varie componenti scolastiche. L’organo di garanzia è chiamato a

decidere su eventuali conflitti che dovessero sorgere all’interno della scuola circa la

corretta applicazione dello statuto delle studentesse e degli studenti: d. p. r. 249/98,

modificato 235/2007.

Comitato di valutazione

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Il ruolo di questo organismo è “individuare i criteri” per la valorizzazione dei docenti

sulla base:

della qualità dell’insegnamento e successo formativo degli studenti;

dei risultati ottenuti in relazione alle competenze degli studenti e al contributo

alla ricerca didattica;

delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e

nella formazione del personale.

Il Comitato per la valutazione dei docenti che avrà durata triennale è composto da

dirigente scolastico – presidente;

3 docenti di cui 2 nominati dal Collegio docenti e uno dal Consiglio di Istituto;

2 rappresentanti dei genitori;

un componente esterno “individuato” dall’USR tra docenti, D.S. e Dirigenti

tecnici.

Collegio dei Docenti

Il collegio dei docenti è composto da tutti gli insegnanti in servizio nell’Istituto ed è

presieduto dal Dirigente scolastico.

Si riunisce in orari non coincidenti con le lezioni, su convocazione del Dirigente

scolastico o su richiesta di almeno un terzo dei suoi componenti, ogni volta che vi

siano decisioni importanti da prendere

definisce annualmente la programmazione didattico-educativa

formula proposte al Dirigente scolastico per la formazione e la composizione delle

classi, per la formulazione dell’orario delle lezioni o per lo svolgimento delle altre

attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal Consiglio di

Istituto

delibera la suddivisione dell’anno scolastico in trimestri o quadrimestri

valuta periodicamente l’efficacia complessiva dell’azione didattica in rapporto agli

orientamenti e agli obiettivi programmati proponendo, ove necessario, opportune

misure per il suo miglioramento

provvede all’adozione dei libri di testo e, nei limiti delle disponibilità finanziarie

indicate dal Consiglio di Istituto, alla scelta dei sussidi didattici;

adotta e promuove, nell’ambito delle proprie competenze, iniziative di

sperimentazione

promuove iniziative di aggiornamento rivolte ai docenti dell’Istituto

elegge al proprio interno i docenti che fanno parte del Comitato per la

valutazione del servizio del personale insegnante

programma e attua le iniziative per il sostegno agli alunni disabili

delibera, per la parte di propria competenza, i progetti e le attività miranti

all’ampliamento dell’offerta formativa dell’Istituto.

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Consiglio di intersezione, di interclasse, di classe

Composizione del consiglio di intersezione nella scuola dell’infanzia: tutti i docenti

e un rappresentante dei genitori per ciascuna delle sezioni interessate; presiede il

dirigente scolastico o un docente, facente parte del consiglio, da lui delegato.

Composizione del consiglio di interclasse nella scuola primaria: tutti i docenti e un

rappresentante dei genitori per ciascuna delle classi interessate; presiede il dirigente

scolastico o un docente, facente parte del consiglio, da lui delegato.

Composizione del consiglio di classe nella scuola secondaria di primo grado: tutti i

docenti della classe e quattro rappresentanti dei genitori; presiede il dirigente

scolastico o un docente, facente parte del consiglio, da lui delegato.

Il consiglio di classe (negli istituti secondari), di interclasse (nelle scuole

elementari) oppure consiglio di intersezione (nelle scuole dell’infanzia), ha il

compito di formulare al collegio dei docenti proposte in ordine all'azione educativa e

didattica e ad iniziative di sperimentazione, nonché di agevolare ed estendere i

rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni; spettano inoltre a tali organi, ma

con la sola presenza dei docenti, le competenze relative alla realizzazione del

coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari, nonché quelle relative alla

valutazione periodica e finale degli alunni.

Fra le mansioni del consiglio di classe rientrano anche i provvedimenti disciplinari a

carico degli studenti.

Assemblea di classe-sezione

I genitori hanno diritto di riunirsi in assemblea tra di loro per discutere di problemi

che riguardino aspetti di carattere generale della scuola o delle classi frequentante

dai propri figli. Le assemblee possono essere di singole classi o di istituto. Hanno

titolo a convocare l’assemblea dei genitori i rappresentanti di classe eletti nei

consigli di classe, dandone preventiva informazione al dirigente (con indicazione

specifica degli argomenti da trattare) e chiedendo l’uso dei locali scolastici. Alle

assemblee possono partecipare con diritto di parola il dirigente e i docenti della

classe. Le assemblee dei genitori possono anche essere convocate dal dirigente

scolastico e dai docenti della classe.

L’equipe pedagogica

È il gruppo di insegnanti che operano nella medesima classe o sezione.

Nella Scuola Primaria le discipline di insegnamento sono attribuite dal Dirigente

Scolastico. L’equipe progetta, in coerenza con la programmazione d'Istituto, il

percorso di ogni sezione-classe servendosi di tutti gli strumenti di rilevazione e

valutazione concordati in sede collegiale; concorda le linee educative per:

realizzare l’unitarietà educativa e didattica dell’attività di apprendimento-

insegnamento

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monitorare l’andamento educativo-didattico della classe e dei singoli alunni

predisporre efficaci modalità e strategie di intervento.

L’organigramma

Alla realizzazione dell'offerta formativa contribuiscono tutte le figure professionali

dell'istituto: dirigente scolastico, docenti, personale di segreteria, collaboratori

scolastici, nonché l'utenza stessa, genitori e comunità locale. L’organigramma,

inserito in appendice, consente una visione globale delle figure necessarie

all’organizzazione dell’istituto e ne descrive l’organizzazione, rappresentando la

mappa delle competenze e delle responsabilità dei soggetti nelle loro funzioni.

Il piano annuale delle attività collegiali

Il piano annuale delle attività collegiali tiene conto delle norme sugli obblighi di

lavoro dei docenti contenute nel C.C.N.L. che opera una distinzione tra attività di

insegnamento e attività funzionale all’insegnamento.

L’attività funzionale all’insegnamento è costituita da ogni impegno inerente la

funzione docente previsto dagli ordinamenti scolastici e comprende tutte le

attività, anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca,

valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione, compresa la

preparazione dei lavori degli organi collegiali, e l’attuazione delle delibere

adottate dai predetti organi. Le attività funzionali si svolgono dal 1° settembre al

30 giugno, cioè in preparazione, durante e dopo le attività didattiche. Tra gli

adempimenti individuali dovuti rientrano: preparazione delle attività e/o delle

lezioni, correzione degli elaborati degli alunni, rapporti individuali con le famiglie.

Le attività collegiali comprendono: partecipazione alle riunioni del Collegio

Docenti nelle sue diverse articolazioni, attività di programmazione d’inizio anno

scolastico, attività di verifica di fine anno scolastico, informazioni alle famiglie,

partecipazione agli incontri di Progettazione didattica/ Dipartimento disciplinare,

e ai Consigli di Intersezione, Interclasse, Classe.

Il dialogo scuola-famiglia

In quanto società naturale la famiglia è responsabile della prima formazione

sociale, in seguito affianca la scuola nella finalità di istruire, formare ed educare

l'alunno come persona e come cittadino. Il dialogo educativo tra scuola e

famiglia è conseguentemente presupposto imprescindibile e fondamentale per

una proficua azione formativa ed educativa. Sviluppare rapporti scuola -famiglia

responsabili e trasparenti, fondati sui principi di partecipazione, responsabilità e

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condivisione diventa allora un compito inevitabile e nello stesso tempo uno degli

aspetti qualificanti della progettazione formativa della scuola.Ciò può avvenire

solo nella fiducia che sottintende il riconoscimento di ruoli e competenze diverse,

l’alunno deve infatti poter riconoscere ruoli diversi, contenuti nuovi, modalità

differenziate rispetto all’ambito familiare.

A tal fine si ritiene opportuno di promuovere nel modo più ampio e organico le

occasioni e i momenti di relazione e di rielaborazione condivisa dei contenuti

educativi significativi per la vita dell'istituto scolastico, di agevolare gli scambi e

la comunicazione personale e pubblica per l'assunzione di una sempre più

consapevole corresponsabilità educativa, favorire la partecipazione e mantenere

costantemente aperto il dialogo e il confronto.

Gli incontri periodici tra insegnanti e genitori hanno il duplice scopo di:

informare sia preventivamente sia successivamente i genitori sull’attività

didattica che si svolge in classe e raccogliere da loro pareri e indicazioni

confrontarsi sull’andamento formativo- educativo delle classi

favorire una migliore conoscenza dell’alunno e valutare

periodicamente il suo percorso scolastico.

I principali luoghi di confronto scuola-famiglia sono le assemblee di sezione-

classe ed i colloqui individuali.La necessaria compartecipazione dei genitori al

processo educativo- didattico è comunque garantita da

relazione individuale famiglia docenti

o le assemblee di classe, sezione

o il rapporto con gli insegnanti

o le comunicazioni dei docenti su diario e/o libretto scolastico

o i colloqui individuali istituzionali - consegna dei documenti di

valutazione

o l’incontro di accoglienza dei nuovi alunni iscritti

o compilazione strumenti di programmazione per la

personalizzazione del piano di studi

o il ricevimento e riunioni con il Dirigente scolastico

relazione di rappresentanza istituzionale

o gli incontri e la collaborazione con i rappresentanti dei genitori

nell’ambito dei Consigli di classe, Interclasse, Intersezione

o l'assemblea dei genitori di plesso e di Istituto Comprensivo

o i consigli di Intersezione, Interclasse e Classe

o il Consiglio di Istituto

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o le commissioni di studio miste genitori-docenti-personale A.T.A.

o gruppi di lavoro, GLI

comunicazione istituzionale e pubblica

o incontri con i genitori dei nuovi iscritti per presentare il Piano

dell’Offerta Formativa

o le comunicazioni informali

o le comunicazioni tramite circolari generali

o le comunicazioni tramite avvisi relativi alle classi e ai singoli studenti

o le comunicazioni tramite momenti assembleari, incontri per gruppo-

classe

o le comunicazioni tramite momenti di partecipazione a

manifestazioni e a eventi festivi

o le comunicazioni con il Dirigente, i responsabili di Plesso, i

referenti di progetto, i rappresentanti dei genitori

o le comunicazioni tramite il sito WEB dell'Istituto

Gli incontri e i ricevimenti

I luoghi istituzionali in cui insegnanti e genitori discutono degli interventi

didattici adottati per i propri figli sono: i consigli di classe-interclasse-

intersezione, le assemblee di classe-sezione, i colloqui individuali.

Nelle riunioni assembleari si illustrano le attività didattiche, vengono presentati

gli aspetti principali della vita scolastica e si propongono iniziative legate alla

programmazione didattica.

I colloqui individuali sono invece incontri in cui gli insegnanti e i genitori si

scambiano informazioni sul singolo alunno. Nella scuola dell’infanzia e nella

scuola primaria sono destinate 10 ore ai colloqui individuali. Nella scuola

secondaria di primo grado l’orario di ricevimento dei docenti prevede un’ora di

colloquio settimanale (da ottobre a maggio) previo appuntamento tramite

libretto scolastico. Due volte l’anno, dicembre e aprile, tutti i docenti sono

contemporaneamente presenti un intero pomeriggio a scuola per incontrare

individualmente i genitori. Gli orari di ricevimento sono inviati a tutti i

genitori, esposti sul sito e nell’atrio delle scuole entro il mese di ottobre.

Per colloqui con il Dirigente Scolastico occorre prendere appuntamento

rivolgendosi alla segreteria tel 035561526 oppure inviando una mail all’indirizzo

[email protected].

La comunicazione

Gli insegnanti collaborano il più strettamente possibile con i genitori e si

impegnano a favorire una varietà di comunicazioni, formali e informali, al fine di

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sviluppare un clima costruttivo tra famiglia e scuola.

Le comunicazioni ai genitori avverranno di norma attraverso circolari pubblicate

sul sito o consegnate in forma cartacea direttamente agli alunni, annotazioni sul

diario (scuola primaria) o sul “Libretto delle Comunicazioni Scuola famiglia”

(scuola secondaria di primo grado) personale dell’alunno, con l’esposizione o

l'invio di moduli prestampati, con lettere o, in caso di particolare urgenza,

telefonate.

Diario (scuola primaria) e “Libretto delle Comunicazioni Scuola famiglia” (scuola

secondaria di primo grado) in cui vengono riportati voti, comunicazioni,

convocazioni, note disciplinari e con i quali si giustificano le assenze e si

richiedono i permessi di entrata e uscita fuori orario, sono strumenti di

comunicazione indispensabili, devono essere sempre in cartella, tenuti in buono

stato e controllati quotidianamente dalle famiglie per verificare la presenza di

eventuali comunicazioni da parte della scuola.

La segnalazione di eventuali gravi carenze nell’apprendimento e/o nel

comportamento che possono pregiudicare il buon andamento dell’anno scolastico

viene segnalata alle famiglie tramite lettera.

Importante strumento di informazione è il sito internet dell’Istituto, che riporta

informazioni utili per conoscere la scuola, i servizi erogati e le iniziative che

caratterizzano l’offerta formativa dell’Istituto. Oltre che sul sito web alcune

informazioni sono affisse nelle bacheche esterne agli edifici o all’ingresso delle

scuole.

I principali strumenti di comunicazione scuola-famiglia quindi sono

diario (scuola primaria)

libretto comunicazioni scuola-famiglia (scuola secondaria)

autorizzazioni

avvisi-comunicazioni

circolari

lettere

bacheche

posta elettronica

sito web.

Formazione e aggiornamento

Formazione del personale della scuola

La scuola rappresenta il luogo deputato a costruire la professionalità dei suoi

operatori, docenti, amministrativi ed ausiliari, come del resto previsto dalla

legge 107: “Nell'ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente, la

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formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e

strutturale”.

Insegnanti

L’aggiornamento professionale dei docenti, finalizzato a fornire strumenti culturali

e scientifici per sostenere la sperimentazione e le innovazioni didattiche, è un

importante elemento di qualità del servizio scolastico. Ha come obiettivo

l'arricchimento professionale in relazione alle modifiche previste dal nuovo

contesto, lo sviluppo dei contenuti dell’insegnamento (saperi essenziali, curricoli

disciplinari, linguaggi non verbali, tematiche trasversali), il miglioramento dei

metodi e dell’organizzazione dell’insegnare, l’integrazione delle tecnologie nella

didattica e la valutazione degli esiti formativi.

Personale ATA

La formazione del personale amministrativo ed ausiliario, indirizzata alla

realizzazione delle condizioni necessarie per operare efficacemente in un contesto

in continua evoluzione qual è quello scolastico, si prefigge lo scopo di fornire le

informazioni e le competenze necessarie alle esigenze professionali degli

operatori e alla costruzione di un ambiente di lavoro collaborativo.

Piano di formazione e aggiornamento dei docenti

Le iniziative d’Istituto vengono quindi progettate tenendo conto:

delle indicazioni ministeriali e della direzione regionale e territoriale;

delle esigenze connesse al Piano dell’Offerta Formativa;

delle esigenze connesse all’utilizzo di nuove tecnologie;

dei bisogni formativi espressi dal personale relativamente ai temi

educativo- didattici e metodologici;

delle necessità di aggiornamento professionale sui cambiamenti

normativi e/o strutturali in corso;

delle esigenze individuali di aggiornamento dichiarate dai docenti in

relazione alle proposte formative erogate da enti e associazioni

accreditati dal MIUR.

Numerosi sono i corsi di formazione proposti in varie forme

in presenza (corsi, seminari, convegni, master, laboratori);

online (corsi a distanza);

blended (ambienti d'apprendimento che integrano attività frontali e

online);

da scuole, università, enti e associazioni riconosciuti dall’Amministrazione

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Pubblica; di essi viene data ampia informazione.

Il piano di formazione prevede pertanto:

la formazione su progetti organizzati direttamente dall’Istituto,

singolarmente o in rete con altre scuole, contando anche sui finanziamenti

attribuiti dai Fondi Strutturali Europei (FSE) ai quali intendiamo

accedere tramite la partecipazione ai bandi PON che verranno emanati;

l’adesione a corsi proposti

o da università;

o altri istituti scolastici;

o enti formatori esterni accreditati dal MIUR (gli attestati in

questo caso devono riportare in calce gli estremi del decreto

ministeriale che conferisce loro l’accreditamento);

I docenti dovranno certificare un ammontare annuale di almeno 20 ore, se il

Piano Nazionale indicherà una misura diversa, se ne terrà conto nel prossimo

aggiornamento del PTOF.

In un’ottica di autoformazione che non concorre al raggiungimento del monte

ore di formazione previsto, ci si avvale anche delle risorse e delle competenze

interne alla scuola, proponendo la condivisione e l’apertura al confronto quali

modalità ricorrenti del lavoro collegiale per la valorizzazione di tutte le risorse

professionali coinvolte nel sistema scolastico.

Nel prossimo triennio i percorsi formativi che la scuola intende adottare

saranno mirati:

per i docenti

alla predisposizione di una didattica inclusiva sensibile alle problematiche

connesse ai disturbi dell’apprendimento;

alla progettazione di una didattica centrata sulle competenze;

all’implementazione nella didattica delle nuove tecnologie come sviluppo del

Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) che prevede, oltre al miglioramento

delle dotazioni hardware e alla programmazione di attività didattiche, anche

la formazione degli insegnanti;

alla cultura del lavoro in team per la valorizzazione dei ruoli, il

miglioramento della comunicazione e delle relazioni.

per il personale A.T.A.

all’incremento della gestione documentale informatizzata, con la

progressiva sostituzione dei supporti tradizionali della documentazione

amministrativa in favore del documento informatico;

alla cultura del lavoro in team per la valorizzazione dei ruoli, il

miglioramento della comunicazione e delle relazioni.

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Saranno inoltre realizzati, per tutto il personale interessato, i necessari

interventi formativi legati alla sicurezza sul lavoro e all’applicazione del d.lgs.

81 del 2008.

Percorsi di formazione programmati per il corrente anno scolastico:

1 Design Thinking for Educators – la massima personalizzazione dei percorsi di

apprendimento

2 Tinkering: tutta la dignità dell’apprendere le STEM

3 Imparare il coding con Scratch – Il linguaggio visuale abbinato al mindset della

programmazione

4 Arduino tra coding e robotica educativa

5 Debate-based Learning: gestire con le ICT tempi e spazi nuovi di comunicazione

e conoscenza

6 Serious play: innovare nella metodologia didattica e creare partecipazione e

condivisione

7 Tecniche di scrittura collettiva e collaborativa: da Mario Lodi a Wikipedia, fare

scuola in modo nuovo assieme e a distanza

8 Laser cutting: pensare e creare con il legno e i metalli leggeri

9 Mindstorm e WeDo: coding e robotica educativa sono un gioco da ragazzi

10 Una fresa per incidere la quotidianità: progetti educational alternativi a portata di

tutti

11 Relazione clinica DSA: come leggere una relazione clinica e comunicare con le

famiglie degli alunni DSA

12 Comunicare con le famiglie per ridurre la conflittualità

13 Gestioni di classi complesse con alunni BES

14 Didattica con le LIM

15 Scrittura di documenti di lavoro

16 La violenza di genere e gli atti di discriminazione del diverso

17 Corsi di inglese . Certificazione B! per le insegnanti della scuola primaria

A questi si aggiungono corsi di

Formazione e Sicurezza

Primo soccorso (aggiornamento)

Attività di formazione legate ai singoli progetti

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I servizi I servizi amministrativi

L'attività amministrativa è improntata, nel suo complesso, a criteri di efficienza

ed efficacia. La scuola individua, garantendone l’osservanza e il rispetto, i

seguenti fattori di qualità dei servizi amministrativi:

celerità delle procedure tempi di attesa

trasparenza ampia copertura oraria

Come previsto dal nuovo “Codice dell’Amministrazione Digitale” (D.lgs. n.

235/2010), la scuola assolve al suo compito di comunicazione esterna attraverso

il sito web http://www.icmorodalmine.gov.it.

Il sito è per la scuola uno strumento per favorire la trasparenza e la chiarezza

della comunicazione istituzionale ma anche la costruzione del senso di

appartenenza da parte di chi quotidianamente la frequenta, valorizzando le sue

prerogative di servizio educativo e didattico.

Procedure amministrative

Il Decreto-Legge 6 luglio 2012, n.95 prevede le seguenti procedure telematiche

per le scuole:

-iscrizioni degli alunni esclusivamente online

- pagella in formato elettronico (con possibilità di copia cartacea per chi la

richiedesse)

- digitalizzazione dei registri docenti e comunicazioni online ad alunni e famiglie

E’previsto un periodo di “transizione” verso le nuove procedure, che

affiancheranno quelle precedentemente in vigore basate su documenti cartacei.

Sarà particolarmente curata la formazione dei docenti e del personale

amministrativo per favorire un utilizzo corretto e consapevole delle tecnologie

informatiche a servizio delle quotidiane attività didattiche e amministrative. Si

intende, al tempo stesso, informare adeguatamente i genitori e alunni sulla

fruizione dei servizi online.

Il rilascio di certificati è effettuato nel normale orario di apertura della

Segreteria al pubblico, entro il tempo massimo di tre giorni lavorativi per quelli

riguardanti le iscrizioni e le frequenze, di cinque giorni per quelli relativi a

votazioni e/o giudizi.

La consegna di documenti, quali attestati e documenti sostitutivi del diploma è

effettuata “a vista”, dopo la pubblicazione dei risultati finali.

La scuola assicura all’utenza la tempestività del contatto telefonico, stabilendo al

proprio interno modalità di risposta che comprendano il nome dell’Istituto, il

nome di chi risponde, la persona e l’ufficio in grado di fornire le informazioni

richieste.

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Trasparenza amministrativa

Ai sensi di legge (241/90), si riconosce, a chiunque abbia interesse, il diritto di

accesso ai documenti scolastici e amministrativi. Il rilascio, in copia, dei

documenti, è subordinato al rimborso delle spese di riproduzione e alle

disposizioni amministrative vigenti in materia di bollo. Il termine entro il quale il

procedimento amministrativo deve concludersi è, di norma, 30 gg. Il personale

amministrativo si conforma alle disposizioni del D.Lgs. 196/2003 (Codice Privacy)

Gli orari di apertura al pubblico e l’organigramma degli uffici amministrativi sono

disponibili sul sito internet della scuola all’indirizzo www.icmorodalmine.gov.it

I servizi parascolastici

Servizio mensa

Il servizio mensa è attivo in tutti i plessi e si svolge tutti i giorni, per tutti i

bambini nelle scuole dell’infanzia, mentre nelle scuole primaria e secondaria è

limitato ai giorni in cui si svolgono lezioni al pomeriggio. Con l’eccezione delle

classi a tempo pieno della primaria, per cui è obbligatorio, è facoltativo. E’ svolto

a cura dell’amministrazione comunale. Sono previste diete speciali per chi è

affetto da allergie, intolleranze alimentari o patologie specifiche; la richiesta

scritta va presentata all’ufficio scuola del Comune e deve essere corredata da

certificato medico. Menu speciali possono essere richiesti per motivi etici o

religiosi; anche in questo caso è necessaria la richiesta scritta da presentare

all’ufficio della pubblica istruzione del comune. Nel caso di indisposizioni

temporanee la richiesta di dieta in bianco deve essere segnalata per iscritto il

giorno stesso all’insegnante di classe. I menu, elaborati con la consulenza di una

dietista, sono approvati dal competente servizio ASL. È attiva una commissione

mensa che riporta all’amministrazione comunale le diverse richieste dell’utenza,

valuta la qualità del servizio e ha un ruolo consultivo per quanto il menu

scolastico. È composta da rappresentanti dei genitori e degli insegnanti di tutti i

plessi dell'Istituto, da referenti comunali, dalla dietista e da rappresentanti della

ditta erogatrice dei pasti.

Servizi di pre/post scuola

Il servizio pre e post scuola è organizzato dal Comune di Dalmine per agevolare

le famiglie degli alunni nelle quali entrambi i genitori lavorano.

Il pre scuola è attivato dalle 7.30 con entrata consentita fino alle ore 7.45.

Il post scuola funziona nelle due ore successive al termine delle lezioni.

L’attività, a pagamento, è garantita dall’amministrazione comunale al

raggiungimento di un numero minimo di richieste. Il servizio è affidato ad

assistenti educatori.

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La documentazione, diffusione e valutazione del P.T.O.F.

Documentazione

La documentazione costituisce uno strumento utile per la qualità dell’azione

educativa, rappresenta una traccia, una memoria di eventi considerati

significativi, di stili educativi, di scelte effettuate che si intende controllare.

Assume pieno significato quando serve a riesaminare, ricostruire per ripensare a

ciò che è stato fatto ma anche per socializzare le esperienze.

Ciò richiede la costruzione di una rete di comunicazione interna all'istituzione

scolastica, per far in modo che tutti gli operatori siano pienamente consapevoli

del progetto comune e lo condividano, e la presenza di strumenti di

comunicazione con l'esterno per descrivere correttamente caratteristiche e

modalità di funzionamento dell’offerta formativa e dei servizi correlati.

Pubblicità

Il testo del P.O.F. viene pubblicato sul sito della scuola, una copia cartacea è

resa disponibile in segreteria. I docenti della scuola secondaria, allo scopo di

favorire la consapevolezza del percorso da compiere e degli obiettivi da

raggiungere, hanno anche il compito nel corso dell'anno scolastico di presentare

agli alunni il contenuto del piano attraverso concreti riferimenti al progetto

formativo e alle varie attività didattiche.

La pubblicazione del P.O.F. e la sua esplicitazione ed illustrazione rappresentano

elementi essenziali del contratto formativo che la scuola stipula con l'utenza.

Attraverso la condivisione del PTOF Docenti e genitori, ciascuno con propri compiti

e responsabilità, sono coinvolti nelle attività promosse dalla scuola per lo sviluppo

psico-fisico del ragazzo e per una costruttiva interazione fra Istituzione Scolastica

e territorio.

La realizzazione di mostre, saggi, spettacoli e “feste” è una delle occasioni per

offrire alle famiglie e al territorio testimonianza dei percorsi formativi svolti.

Riassumendo e schematizzando si tratta di:

garantire la massima informazione possibile agli utenti sull'Offerta

Formativa (PTOF e allegati);

favorire la circolazione delle informazioni all'interno della scuola

(circolari,bacheche, diffusione di documenti);

documentare l'attività didattica e non, svolta nel corso del tempo (piano di

lavoro di fascia o sezione-classe, verbali delle riunioni collegiali);

rendere visibile all'esterno il "prodotto scolastico" (quaderni, mostre,

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PTOF 2019/2022 – Istituto Comprensivo “A. Moro”

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spettacoli, notiziari, “oggetti multimediali”);

dotarsi di strumenti per ottenere informazioni dall'esterno (questionari

interviste, riviste, forum);

valorizzare il sito web (www.icamorodalmine.gov.it) al quale sono

assegnate le seguenti funzioni:

o informare sull'organizzazione e sulle attività dell'Istituto

Comprensivo;

o rendere noti i documenti ufficiali di interesse collettivo;

o animare il dibattito culturale sui problemi complessivi della scuola;

o favorire la documentazione e lo scambio di esperienze didattiche.

Le comunicazioni ufficiali sono vistate dal Dirigente Scolastico.

Valutazione

Il processo di revisione e verifica dello stato di avanzamento e concretizzazione

delle attività del PTOF è realizzato attraverso incontri periodici con il Dirigente

Scolastico delle la Funzioni Strumentalie del PTOF, il vicario, i collaboratori, i

referenti dei progetti, i referenti delle commissioni e i responsabili di plesso. I

risultati vengono presentati al collegio docenti e alla comunità scolastica.

E’ istituita la Commissione che si occupa dell’autovalutazione della scuola,

composta dal Dirigente Scolastico, dai collaboratori, i responsabili di plesso, le

figure strumentali ed i responsabili di progetto. Le riunioni della commissione

potranno avere composizione variabile con riferimento alle diverse fasi di attività.

La commissione si impegna nella redazione e diffusione del Rapporto di

Autovalutazione (RAV) e del Piano di Miglioramento.

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POF – Istituto Comprensivo “A. Moro”

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APPENDICE A

Il patto di corresponsabilità scuola secondaria di primo grado

"L'educazione deve tendere allo sviluppo della personalità,

dei talenti, delle abilità mentali e fisiche;

allo sviluppo del rispetto per i diritti umani e per le libertà fondamentali;

alla preparazione ad una vita responsabile in una società libera,

in uno spirito di comprensione, di pace, di tolleranza, uguaglianza fra i sessi

e amicizia tra tutti i popoli, gruppi etnici, nazionali e religiosi;

allo sviluppo del rispetto per l'ambiente naturale."

Convenzione ONU 1989

Scuola e famiglia condividono l’interesse di fornire educazione e istruzione ai ragazzi

perché essi possano realizzare appieno le proprie potenzialità e diventare persone in

grado di contribuire al bene della comunità. E' fondamentale che genitori e

insegnanti sappiano comunicare e scambiarsi risorse non solo cognitive ma anche

relazionali ed emozionali per essere alleati nel raggiungimento di questo comune

obiettivo.

La necessità di questa alleanza è sicuramente sentita da tutti, ma il legislatore ha

inteso renderla più esplicita prevedendo, con l’articolo 3 del D .P.R. n° 235 del

21/11/2007 che scuola e famiglia sottoscrivano un patto educativo di

corresponsabilità. Tale documento riporta i principali diritti e doveri nel rapporto tra

istituzione scolastica, studenti e famiglie e rappresenta il mezzo per mediare tra di

essi ricordando reciproci impegni e responsabilità. Si tratta, in pratica, del manifesto

entro cui si gioca l’alleanza educativa, che sta alla base di una scuola coesa,

accogliente ed efficace, capace di contribuire in modo significativo alla crescita

armoniosa degli studenti che la frequentano, capace di fornire un servizio attento e

qualificato dal punto di vista educativo, culturale ed organizzativo.

Perché ciò sia possibile è necessario che tutte le parti coinvolte contribuiscano

attivamente alla costruzione di una comunità serena, rispettosa di tutti e sempre

protesa al miglioramento. E’ in quest’ottica che si pone il Patto educativo di

corresponsabilità che è il punto d’incontro fra tutte le componenti che vivono la

scuola.

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Questo Patto, proprio perché espressione di una realtà viva e dinamica, non può

essere solo un documento formale, ma si propone come strumento finalizzato alla

costruzione di un rapporto tra le componenti scolastiche sempre più attento ai

bisogni educativi degli studenti.

I docenti al fine di garantire itinerari di apprendimento che promuovano la

formazione di ogni allievo, la sua interazione sociale e la sua crescita civile si

impegnano a:

Accogliere, rispettare e promuovere ciascun bambino nella sua individualità,

ascoltando, dialogando e incoraggiando.

Svolgere il proprio lavoro nel rispetto delle Indicazioni Nazionali e dal Piano

Triennale dell’Offerta Formativa.

Creare un clima di reciproca fiducia e collaborazione con gli studenti e tra gli

studenti e con le famiglie.

Condividere con le famiglie le linee educative del proprio lavoro

Svolgere le lezioni con professionalità; progettando le attività nel rispetto di

tempi e modalità di apprendimento degli studenti.

Vigilare sui comportamenti e sulla sicurezza degli studenti in tutte le attività e

gli ambienti scolastici.

Essere trasparenti e imparziali, disponibili a spiegare agli studenti le proprie

scelte metodologiche ed educative, per renderli partecipi del proprio processo

formativo.

Assegnare i compiti a casa in quantità adeguata all’età dei bambini e

all’orario settimanale delle lezioni e curarne la revisione.

Fornire una valutazione il più possibile tempestiva e motivata, nell’intento di

attivare negli studenti processi di autovalutazione che consentano di

individuare i propri punti di forza e di debolezza e quindi migliorare il proprio

rendimento scolastico.

Far conoscere alle famiglie il proprio percorso di lavoro e fornire indicazioni su

come sostenere il percorso scolastico dei figli.

Informare con chiarezza e tempestività le famiglie circa il percorso didattico

dei propri figli ed eventuali situazioni problematiche.

Gli studenti al fine di promuovere una partecipazione attiva nel proprio contesto

socio-culturale si impegnano a:

Arrivare a scuola con puntualità.

Rispettare i compagni, gli insegnanti ed il personale che lavora nella scuola.

Utilizzare le formule di cortesia nel rapporto con gli altri.

Rispettare le regole della convivenza.

Informare la famiglia su cosa si è fatto a scuola.

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Aiutare i compagni in difficoltà.

Ascoltare l’insegnante quando spiega e i compagni quando parlano.

Leggere, studiare e svolgere regolarmente i compiti assegnati.

Lavorare con impegno.

Avere il materiale necessario alla lezione.

Non sciupare, sprecare o perdere il materiale scolastico, proprioe della

scuola.

Partecipare attivamente alle correzioni per comprendere gli errori.

Accettare rimproveri e consigli.

Rispettare e trattare con cura gli ambienti, gli arredi e le attrezzature della

scuola.

Collaborare nel riordino.

Mantenere un comportamento tranquillo in mensa.

Imparare le regole di sicurezza e di evacuazione.

Mantenere un’adeguata igiene personale.

I genitori per una proficua collaborazione scuola-famiglia si impegnano a:

Trasmettere ai figli la convinzione che la scuola è di fondamentale importanza

per contribuire alla loro crescita.

Rispettare il ruolo e la funzione degli insegnanti.

Condividere con i docenti le linee educative, per favorire un’equilibrata

crescita del proprio figlio.

Stabilire rapporti regolari e corretti con gli insegnanti, collaborando a

costruire un clima di reciproca fiducia e di fattivo sostegno.

Rispettare gli orari di ingresso e di uscita dalla scuola.

Partecipare alle riunioni previste con gli insegnanti (colloqui e assemblee) ed

alle iniziative organizzate dalla scuola.

Educare i figli a mantenere un comportamento corretto in ogni circostanza e

in ogni ambiente.

Curare l’igiene e l’abbigliamento adeguato e decoroso dei figli.

Controllare e vietare ai propri figli di portare a scuola apparecchi, oggetti o

cibi che possano essere pericolosi o nocivi per se stessi e gli altri.

Accettare con serenità e spirito di collaborazione gli eventuali richiami o

provvedimenti disciplinari a carico del figlio/figlia, finalizzati alla sua

maturazione.

Controllare, leggere e firmare quotidianamente le comunicazioni scuola-

famiglia.

Informarsi sull’andamento del percorso educativo e didattico del proprio figlio

e della propria figlia.

Avere cura che i bambini abbiano sempre il materiale occorrente.

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Verificare la regolare esecuzione del compito a casa da parte del proprio

figlio/a.

I genitori La dirigente scolastica

prof.ssa Elena Maffioletti

Il documento viene sottoscritto, all'inizio dell'anno scolastico, per gli alunni iscritti

per la prima volta alla classe prima della scuola secondaria di primo grado.