PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, … · Questo nuovo anno scolastico si apre...

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1 Polo Qualità di Napoli UNI-EN-ISO 9004:2009 AUTONOMIA N.128 DISTRETTO SCOL. N.57 – EBOLI C.F.91050680650 ISTITUTO COMPRENSIVO “SAN DOMENICO SAVIO” SCUOLA INFANZIA - PRIMARIA - SEC. I GRADO VIA MARIO PAGANO - 84029 SICIGNANO DEGLI ALBURNI (SA) TEL. 0828/973046 - FAX 0828/973928 Sito Internet:www.icsicignano.gov.it E-mail:[email protected] PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015. Approvato dal Consiglio di Istituto e dal Collegio dei Docenti nella seduta del 26/11/2015

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Polo Qualità di Napoli

UNI-EN-ISO 9004:2009 AUTONOMIA N.128 DISTRETTO SCOL. N.57 – EBOLI C.F.91050680650

ISTITUTO COMPRENSIVO “SAN DOMENICO SAVIO” SCUOLA INFANZIA - PRIMARIA - SEC. I GRADO

VIA MARIO PAGANO - 84029 SICIGNANO DEGLI ALBURNI (SA) TEL. 0828/973046 - FAX 0828/973928

Sito Internet:www.icsicignano.gov.it E-mail:[email protected]

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA

EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015.

Approvato dal Consiglio di Istituto e dal Collegio dei Docenti

nella seduta del 26/11/2015

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IIINNNDDDIIICCCEEE Attestati Polo Qualità …………………………………………………………………………………… Pag. 3 Saluto del Dirigente …………………………………………………………………………………… Pag. 8 Introduzione ………………………………………………………………………………………..…… Pag. 9 Premessa ………………………………………………………………………………………..…… Pag. 16 Il contesto ………………………………………………………………………………………..…… Pag. 18 Problematiche del territorio ………………………………………………………………………… Pag. 20 La collaborazione con le famiglie ………………………………………………………………. Pag. 23 Utilizzazione risorse umane ………………………………………………………………………… Pag. 24 Le sedi scolastiche ………………………………………………………………………………….. Pag. 26 Priorità ………………………………………………………………………………….. Pag. 27 Organico …………………………………………………………………………………………… Pag. 29 Curricolo …………………………………………………………………………………………… Pag. 31 Piano di miglioramento ……………………………………………………………………………….… Pag. 66 La Progettualità …………………………………………………………………………………. Pag. 67 Ampliamento dell’offerta formativa ……………………………………………………………… Pag. 72 Visite guidate e viaggi d’istruzione ……………………………………………………………… Pag. 74 Organizzazione oraria ………………………………………………………………………………… Pag. 77 P.A.I. …………………………………………………………………………………………………… Pag. 84 Valutazione ………………………………………………………………………………………….. Pag. 99 Continuità e Orientamento ………………………………………………………………………. Pag. 108 Piano di Formazione e Aggiornamento …………………………………………………………….. Pag. 110 Calendario scolastico ………………………………………………………………………………... Pag. 114 Scheda dell’Istituto ………………………………………………………………………………... Pag. 115 Patto educativo …………………………………………………………………………………………. Pag. 116 Regolamento di disciplina ……………………………………………………………………… Pag. 118

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AUTONOMIA N.128 DISTRETTO SCOLASTICO N.57 – EBOLI C.F. 1027460657

ISTITUTO COMPRENSIVO “SAN DOMENICO SAVIO” SCUOLA INFANZIA – PRIMARIA – SECONDARIA I GRADO

VIA MARIO PAGANO – 84029 SICIGNANO DEGLI ALBURNI (SA) TELEFONO 0828/973046 – FAX 0828/973928

Sito Internet: www.icsisicignano.gov.it

E-mail: [email protected]

Questo nuovo anno scolastico si apre all’insegna di consistenti novità previste dalla recente legge, quella della “Buona Scuola”, n. 107 del 13 luglio 2015. La stessa prevede concrete rivisitazioni su tutta una serie di tematiche, su cui, nella scuola, ci si affanna da tempo. Dal reclutamento alla valutazione, dall’alternanza scuola – lavoro all’edilizia scolastica. In essa, inoltre, sono definiti una diversa visione ed un diverso percorso della programmazione delle Istituzioni Scolastiche legandola, anche, ad un organico funzionale. Si tratta, quindi, di progettare, nell’arco di un triennio, il proprio progetto educativo, sganciandolo, definitivamente, si spera, da certa referenzialità che ha caratterizzato, in questi ultimi anni, l’attività delle scuole. Un progetto che si proietta in una dimensione, fatta di risultati, più ampia e che sia in stretta attinenza con il mondo che ci circonda e nel quale operiamo, nell’ottica di fornire percorsi più mirati e competenze, certamente più spendibili. Un compito, certo più complesso ed articolato, ma, anche, uno strumento utile a superare una situazione di profondo stallo, che caratterizza ancora, purtroppo, tanta parte della nostra scuola, con particolare pregnanza, qui, nel nostro SUD. Ed, infatti, sottesa a tutte queste nuove impostazioni, viene ripresa l’annosa questione della valutazione o dell’autovalutazione d’Istituto. E, su questo, ancora una volta, è insorto l’immarcescebile coro dei no. Non sono un fautore della valutazione a tutti i costi. Ritengo, però, che non si possa continuare a lavorare nella scuola, senza porsi il problema delle finalità del proprio lavoro. E non si può continuare ad accettare ed ad avallare una situazione di consistenti e numerosi privilegi, nel pubblico, dimenticando tutto quello che avviene nel privato di uno stesso paese. Certo, sulla libertà di insegnamento, correttamente intesa, sul rispetto nei confronti degli insegnanti, sulla rivalutazione del loro ruolo, in una società complessa e sviluppata, non si discute. Tuttavia, non si può sottacere tutto quello che andava fatto, tutto quell’impegno che, spesso, non c’è stato, tutto quel considerare la scuola un autentico porto franco dove approdare e riposarsi, in attesa della quiescenza. Sono convinto che le sfide del futuro saranno molto difficili e complesse e per esse, d’intesa con tutti, dalla famiglia al territorio, bisognerà preparare le nuove generazioni, in un mondo concreto, al di là delle mode, al di là dei debiti e dei crediti, in una vera dimensione umano-culturale come, forse, avveniva una volta. Bisognerebbe farlo, incanalando in un percorso di crescita e di maturazione tutti gli strumenti, gli agi, le comodità che le nuove generazioni hanno a disposizione, di cui fanno, spesso, un uso scadente. Nel momento del commiato, in questo mio ultimo anno di lavoro nella scuola e nel momento in cui ognuno, come in una staffetta, lascia ad altri il proprio testimone, mi corre l’obbligo di ricordare e ringraziare i tanti, che, con il loro lavoro, la loro abnegazione, la loro profonda umanità mi hanno consentito di essere quello che sono. Ed un pensiero particolare ai miei umili, modesti genitori che mi hanno lasciato un patrimonio, fatto di valori, di affetti e di tantissima umanità.

Il Dirigente Scolastico Dott. Felice Monaco

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INTRODUZIONE

Una scuola che conserva la memoria del passato, che ascolta i segni del presente e guarda con responsabilità al futuro si impegna

a programmare e realizzare validi percorsi di apprendimento e a porre così solide basi educative alla formazione di persone libere e di cittadini consapevoli.

Dal Regolamento in materia di autonomia delle Istituzioni Scolastiche art.3 (Piano dell’offerta formativa), DPR 275/99. Il P.T.O.F. è elaborato dal Collegio dei Docenti e adottato dal Consiglio d’Istituto. Copia integrale del P.T.O.F. è a disposizione in segreteria e visibile nel sito Web della scuola.

“Ogni istituzione scolastica predispone con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano Triennale dell’Offerta Formativa. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurriculare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia”, riflettendo le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale.

LA NOSTRA SCUOLA E’ VISIBILE ANCHE PRESSO IL Sito web: www.icsicignano.gov.it

Il sito è un "luogo" da visitare e da arricchire col contributo di tutti. Esso permette alla scuola di

"raccontarsi" e agli utenti di conoscere le linee essenziali dell’offerta formativa del nostro Istituto. Vuole

rappresentare una stretta di mano virtuale con i genitori e le agenzie educative del territorio, con cui la scuola ricerca

una vera collaborazione e la condivisione di valori, per un comune progetto educativo.

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LA SCUOLA NEL NUOVO SCENARIO

(Da: Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012 - Ministero Istruzione, Università e Ricerca

)

La società attuale è molto complessa e in continua evoluzione:

• Gli ambienti in cui la scuola e immersa sono più ricchi di stimoli culturali, ma anche più contradditori. Oggi l’apprendimento scolastico e solo una delle tante esperienze di formazione che i bambini vivono e per acquisire competenze specifiche spesso non vi e bisogno dei contesti scolastici. Ma, proprio per questo, la scuola ha l’importante compito di promuovere la capacità degli studenti di dare senso alla varietà delle loro esperienze per ridurre la frammentazione e il carattere episodico che rischiano di caratterizzare la vita dei bambini.

• L’orizzonte territoriale della scuola si allarga. Ogni specifico territorio è ormai interessato da flussi di immigrazione più o meno intensi ma che portano pluralità di culture con le quali i bambini si trovano ad interagire, senza tuttavia avere gli strumenti adatti per comprenderle e metterle in relazione con la propria. Alla scuola spetta il compito di fornire supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi un’identità consapevole ed aperta.

• La collaborazione delle formazioni sociali in una integrazione tra scuola e territorio si rivela essenziale per far si che ogni persona possa sviluppare appieno l’esercizio di una piena cittadinanza, secondo le proprie possibilità e le proprie scelte.

• La diffusione delle tecnologie di informazione e comunicazione, insieme a grandi opportunità, rischia di introdurre serie penalizzazioni nelle possibilità di espressione a chi non ha ancora accesso a tali tecnologie. E’ quindi importante che la scuola proponga un’alfabetizzazione informatica ed introduca l’uso di tali strumenti nel percorso formativo degli studenti.

• Le relazioni tra il sistema formativo e il mondo del lavoro stanno rapidamente cambiando. Le tecniche e le competenze diventano obsolete nel volgere di pochi anni. Per questo l’obiettivo della scuola non può essere soprattutto quello di inseguire lo sviluppo di singole tecniche e competenze; piuttosto quello di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale, affinché possa affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza che caratterizzano il nostro tempo, fornendo allo studente gli strumenti per meglio orientarsi nelle scelte professionali che l’aspettano. La scuola ha l’importante compito di realizzare percorsi formativi che offrano occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base, per far si che gli studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per apprendere e selezionare le informazioni, la capacità di elaborare metodi e categorie per arrivare all’ autonomia di pensiero.

• La scuola realizza appieno la sua funzione pubblica impegnandosi per il successo scolastico di tutti gli studenti, con particolare attenzione ai talenti di ciascuno, al sostegno delle varie forme di diversità, disabilità o svantaggio. Questo comporta saper accettare la sfida che la diversità pone, innanzitutto nella classe, dove le diverse situazioni individuali vanno riconosciute e valorizzate, evitando che la differenza si trasformi in disuguaglianza.

(Da: Legge 107 del 13 luglio 2015 – art. 1 comma 1 Ministero Istruzione, Università e Ricerca

)

Per affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili

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di apprendimento, per contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione, per realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini, la presente legge da' piena attuazione all'autonomia delle istituzioni scolastiche di cui all'articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni, anche in relazione alla dotazione finanziaria.

AUTONOMIA SCOLASTICA

Presuppone la scuola come servizio pubblico per la persona e per la

comunità

E’ funzionale al raggiungimento del successo

formativo

E’ funzionale alle esigenze DIDATTICHE,

ORGANIZZATIVE E PROGETTUALI

Comporta una RIORGANIZZAZIONE

DEL SISTEMA e un CAMBIAMENTO DI APPROCCIO ALLA FORMAZIONE come

PROCESSO di APPRENDIMENTO

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LA NOSTRA IDEA DI SCUOLA

Il luogo dove la persona può essere aiutata a scoprire il valore di se stessa, delle cose e della realtà, nella relazione con gli altri.

Il luogo dove si dà significato a ciò che si fa e dov’è possibile la trasmissione dei valori che danno appartenenza e identità. Primo fra tutti il rispetto di sè e degli altri, generato dalla consapevolezza che esiste un valore intangibile: la dignità di tutti e di ciascuno, nessuno escluso.

Il luogo in cui, nella diversità e nelle differenze, si condivide l’obiettivo irrinunciabile che è la crescita della persona.

Il luogo in cui si riconosce e si favorisce in ciascun alunno, futuro cittadino europeo, lo sviluppo di un’ampia gamma di competenze chiave per adattarsi in modo flessibile a un mondo in rapido mutamento e caratterizzato da forte interconnessione.

(vedi anche Raccomandazione Parlamento Europeo G.U. n L 394 18/12/2006)

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FINALITA’

La nostra scuola ha come obiettivo fondamentale la promozione del benessere di ogni alunno in situazione di apprendimento, nel rispetto dei ritmi di crescita, delle differenze, delle identità di ciascuno e delle scelte educative delle famiglie, al fine di favorirne l’armonico sviluppo e valorizzazione. Altro obiettivo, non meno significativo, è “l’acquisizione delle 8 competenze chiave per preparare tutti i giovani alla realizzazione personale, alla cittadinanza attiva, all’inclusione sociale e all’occupabilità in una società della conoscenza complessa”. (Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio 18 dicembre 2006, 2006/962/CE) L’Istituto mira ad educare i bambini e gli adolescenti alla consapevolezza della propria responsabilità, unica e singolare, nei confronti del futuro. Perciò le finalità che si propone di perseguire sono di insegnare e guidare loro a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza, a promuovere i saperi propri di un nuovo umanesimo, a diffondere la consapevolezza dei grandi problemi della condizione umana affinché si possano affrontare e risolvere. (dalle Nuove Indicazioni ). Per favorire il pieno sviluppo della persona si promuovono: L’acquisizione degli alfabeti di base L’elaborazione del senso della propria esperienza La pratica consapevole della cittadinanza attiva

L’attività educativa è pertanto orientata a promuovere gradualmente: la maturazione dell'identità sotto il profilo corporeo, intellettuale ed affettivo dell’alunno; la conquista dell'autonomia personale; lo sviluppo della creatività, delle abilità e delle competenze; la formazione e lo sviluppo del senso critico; l’educazione alla convivenza democratica; l’educazione ai “saperi”; l’educazione alla comunicazione e alla relazione interpersonale; l’applicazione e lo sviluppo della metodologia della ricerca; la formazione permanente; l’orientamento e la continuità.

La cosa importante non è tanto che ad ogni bambino deve essere insegnato, quanto che ad ogni bambino debba essere dato il desiderio di imparare.

JOHN LUBBOCK (1834-1913)

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Unicità

ed Uguaglianza

GARANZIE OFFERTE DALLA SCUOLA

LA SCUOLA GARANTISCE

Efficienza

e

Trasparenza

Accoglienza ed

Integrazione Libertà

di Insegnamento

Partecipazione

e Responsabilità

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UNICITA’ ED UGUAGLIANZA Riconoscendo l’unicità di ogni persona e partendo dal principio che la scuola è, e deve essere, costruita per gli alunni e non viceversa, essa riconosce il diritto all’istruzione e all’educazione di tutti i ragazzi, come presupposto fondamentale dell’esercizio del diritto di cittadinanza; si adopera per impedire che le diversità di sesso, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psico-fisiche e socioeconomiche possano in qualche modo limitare l’esercizio effettivo del diritto-dovere all’istruzione.

ACCOGLIENZA ED INTEGRAZIONE La scuola si impegna a favorire l’accoglienza dei genitori e degli alunni nella nuova realtà educativa. L’inserimento e l’integrazione di questi ultimi verranno curate con particolare riguardo nella fase di ingresso alle classi iniziali e alle situazioni di rilevante necessità (alunni disabili, di recente immigrazione, con difficoltà di apprendimento, degenti in ospedale o in situazioni di disagio sociale). PARTECIPAZIONE E RESPONSABILITA’ Nel suo operare, la scuola ricerca la collaborazione dei genitori, titolari primi del diritto/dovere di istruire ed educare i propri figli, su un piano di reciproca responsabilità. Essa sollecita, pertanto, ogni forma di partecipazione delle famiglie alla vita e alle scelte educative della scuola, attraverso gli istituti e le forme previste nell’ambito degli organi collegiali. EFFICIENZA E TRASPARENZA L’attività scolastica, configurandosi come pubblico servizio, si ispira a criteri di efficienza, di efficacia e di flessibilità nell’organizzazione dei servizi amministrativi e dell’attività didattica. A tal fine promuove la formazione in servizio del personale e favorisce un rapporto trasparente con l’utenza. LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO In base all’art. 33 della Costituzione, l’insegnamento è un’attività libera come l’arte e la scienza. Tale libertà viene assicurata nel rispetto della garanzia di formazione dell’alunno e degli obiettivi formativi nazionali fissati dalle “Indicazioni Nazionali per il Curricolo” emanate dal Ministro dell’Istruzione (settembre 2012). ORIENTAMENTO ALLA QUALITA’ L’Istituto Comprensivo, avvalendosi delle competenze del Collegio dei Docenti e del Consiglio di Istituto, si impegna a perseguire una politica rivolta alla progressiva e crescente qualità del servizio sia didattico che amministrativo.

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PREMESSA Il presente Piano Triennale dell'Offerta Formativa, elaborato dal Collegio dei Docenti e approvato dal Consiglio d'Istituto, rappresenta “il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale” dell'Istituto. Esso si configura quale strumento indispensabile poiché definisce e descrive la specifica proposta educativa orientata a soddisfare i bisogni particolari dell'utenza a cui è rivolto attraverso la valorizzazione delle risorse disponibili – scolastiche ed extrascolastiche-, nonché attraverso la strutturazione di un progetto educativo volto ad offrire a ciascun soggetto efficaci opportunità di crescita cognitiva, emotiva e sociale. La funzione importante del PTOF è quella di disegnare, in modo chiaro e preciso, l'architettura dell'impianto scolastico che esso sostiene; pertanto è necessario, innanzitutto, mettere a fuoco le sue specificità, comprendere a cosa serve e a cosa mira. Le linee generali hanno validità triennale mentre la parte prettamente progettuale viene riproposta ogni anno in base alle risorse umane e strumentali dell’Istituto.

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PREVEDERE OGNI OPPORTUNITA’ ATTA A SVILUPPARE AL MEGLIO LE PERSONALI POTENZIALITA’, DIFFERENZIANDO L’OFFERTA PER RISPONDERE A DIVERSE ESIGENZE FORMATIVE.

IL PTOF

MIRA A

ESPLICITARE TUTTE LE SCELTE CHE CONCORRONO AL PROGETTO EDUCATIVO.

GENERARE LE CONDIZIONI IDEALI PER UNA CRESCITA COSTANTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO EROGATO:

RAPPRESENTARE IL TRAMITE ATTRAVERSO CUI LA SCUOLA RAGGIUNGE L’ESTERNO E LO PARTECIPA ALLE SUE FINALITA’ EDUCATIVE.

SERVE A STIPULARE UN PATTO CON L’UTENZA ATTRAVERSO UNA ASSUNZIONE DI' IMPEGNI.

FUNGERE DA ANELLO DI CONGIUNZIONE TRA I VARI SEGMENTI DELL’ISTITUTO.

PROMUOVERE UN PROGETTO EDUCATIVO CHE NON LIMITI IL SUO INTERVENTO ALLE ATTIVITA’ CURRICOLARI MA CHE ARRICCHISCA LA PROPRIA OFFERTA ANCHE ATTRAVERSO IL CONTRIBUTO DI ALTRI ENTI ESISTENTI SUL TERRITORIO,

FAVORIRE IL SUCCESSO E L’AGIO SCOLASTICO ATTRAVERSO LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DI' ATTIVITA’ VOLTE A STIMOLARE LA MOTIVAZIONE E LA PARTECIPAZIONE DI' TUTTI.

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IL CONTESTO L’Istituto gravita sul territorio dei Comuni di Sicignano degli Alburni, di Petina e di Postiglione. I

Comuni sono ubicati sulle pendici dei Monti Alburni, con un paesaggio circostante collinare e montuoso. Le attività lavorative prevalenti sono quelle agricole e artigianali affiancate da rare e piccole industrie. Quasi l’intero territorio dei tre Comuni è compreso nell’area del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano.

Le tradizioni locali, le feste popolari, le feste religiose e le sagre, molto frequenti soprattutto nel periodo estivo, richiamano l’attenzione di molta gente. Le parrocchie e le varie Associazioni culturali, folkloristiche e sportive, costituiscono un punto di riferimento per i giovani in quanto organizzano periodicamente manifestazioni turistiche e culturali.

L’utilizzazione del tempo libero, però, è lasciata troppo spesso alla frequenza di bar e sale giochi e traspare, sempre più spesso, un certo disagio giovanile che in alcuni casi causa devianze (perdita di valori, assunzione di stupefacenti, alcoolismo ...).

Compito precipuo della scuola è quello di guidare gli allievi a cogliere e utilizzare gli stimoli culturali ed educativi presenti sul territorio, fornendo loro gli strumenti necessari per una crescita orientata verso l’interiorizzazione di valori positivi e di stili di vita improntati al rispetto, alla comprensione per essere cittadini consapevoli e capaci di orientarsi in maniera costruttiva.

L’insieme delle trasformazioni, collocate su scala nazionale, ha portato ad una modifica sostanziale sia nello stile di vita della popolazione (sul versante delle abitudini e delle dinamiche familiari) sia nella sfera dei valori di riferimento. La scuola, da sempre specchio della società, non poteva non

RISORSE

- Comunità Montana degli Alburni - Enti locali - Associazioni culturali e sportive: - Parrocchia

CARENZE

- Disomogenea e scarsa distribuzione di centri di aggregazione giovanile (sportivi, ricreativi, culturali)

- Servizi

PUNTI DI DEBOLEZZA

- Presenza di numerose frazioni (eccessiva frammentazione territoriale )

- Scarso sviluppo del settore secondario e terziario

- Distanza dai centri cittadini confinanti

- Crisi di valori.

PUNTI DI FORZA

- Presenza di un centro storico - Oasi naturalistica

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accogliere queste nuove istanze emerse sul piano culturale e sociale arrivando a dare loro, nel 2012, un inquadramento normativo: le nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo dell’istruzione. Tali Indicazioni assumono, come orizzonte di riferimento, il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente delineato dal Parlamento europeo con l’emanazione di una Raccomandazione in cui si definiscono le competenze-chiave come “quelle competenze di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione” (Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente). In coerenza con quanto previsto da tali Indicazioni, nel nostro Istituto è stato elaborato un curricolo annuale per competenze, che traccia un percorso formativo unitario dalla scuola dell’Infanzia fino alla terza classe della Scuola Secondaria di primo grado, nel quale “lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi”(Indicazioni Nazionali per il Curricolo, 2012). Come si vede, scuola, famiglia e territorio (da quello circoscritto ai confini locali alla più ampia comunità europea) sono chiamati a cooperare per la realizzazione di interventi mirati, atti a sostenere le loro funzioni e il loro ruolo. Anche il nostro Istituto prodiga il proprio impegno per promuovere e costruire una relazione di fiducia e di collaborazione con Enti Locali (i Comuni in primo luogo, ma anche la provincia, la regione,l’Ente Parco, l’ASL..) e alcune associazioni o gruppi con cui condivide il compito educativo e che a vario titolo entrano in contatto con la nostra istituzione. L’Amministrazione Comunale collabora con l’istituzione scolastica offrendo sostegno finanziario per l’attuazione di attività legate a specifici progetti, e fornendo il necessario supporto logistico all’espletamento dell’obbligo scolastico (fornitura dei locali e degli arredi, organizzazione del trasporto degli alunni in quasi tutte le scuole dell’Istituto, servizio mensa dove previsto). L’Unità Sanitaria Locale concorre nelle fasi di individuazione, di integrazione e di trattamento degli alunni con bisogni educativi speciali, nonché nell’assegnazione del servizio di assistenza per l’autonomia personale degli alunni diversamente abili.

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PROBLEMATICHE DEL TERRITORIO Da un’attenta analisi del territorio è emerso che molteplici sono i bisogni formativi che contrassegnano il tessuto sociale delle nostre comunità. Attuando una selezione di essi, si può sottolineare la presenza di fenomeni cui la scuola, per la sua stessa funzione educativa, è tenuta a dare una risposta, quali: - la necessità di dare all’alunno una preparazione generale atta sia al proseguimento degli studi sia a rispondere alle richieste del mondo del lavoro; - l’aumento di minori con particolari connotazioni problematiche relative all’apprendimento o agli atteggiamenti comportamentali; - l’aumento di alunni in condizione di disagio evolutivo; - la difficoltà di essere se stessi in un gruppo che tende ad omologare modi di essere e comportamenti; - l’eterogenea condizione di livelli di abilità e di competenze; - la disaffezione degli strati giovanili verso la partecipazione attiva alla vita sociale; - la presenza sempre più consistente di alunni extracomunitari con la cultura dei quali occorre confrontarsi e convivere nell’ottica della valorizzazione della diversità. Pertanto il Collegio Docenti, in relazione ai bisogni formativi emersi, si è dato i seguenti obiettivi per la programmazione educativa e didattica:

motivare alla scoperta; migliorare i rapporti interpersonali e favorire la solidarietà; migliorare ed arricchire l’offerta formativa; realizzare curricoli differenziati in relazione alle esigenze e alle potenzialità di ogni alunno; valorizzare le competenze e le professionalità dei docenti; migliorare il rapporto comunicativo docente-alunno; favorire le abilità di comunicazione con diversi linguaggi; potenziare l’inclusione scolastica degli alunni più deboli; prevenire i rischi di insuccesso e di abbandono dopo l’obbligo; agevolare l’integrazione degli alunni extracomunitari; incentivare la motivazione tramite l’individuazione di interessi e di attitudini; potenziare la creatività, l’autonomia di giudizio e sviluppare il pensiero

critico; elevare il livello culturale generale ed innalzare la qualità del processo formativo in

relazione alle potenzialità di ognuno; favorire il processo di orientamento e/o di auto - orientamento; accrescere la cultura della collegialità e della progettualità.

La scuola che risulta da tali scelte è dunque una scuola: formativa ed orientativa aperta al territorio garante per tutti gli alunni delle medesime opportunità non selettiva volta a valorizzare le diversità tesa a far prevalere le esigenze dell’apprendimento su quelle dell’insegnamento.

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Progetto educativo (vision) L’Autonomia dell’I.C. “San Domenico Savio” si concretizza nell’essere comunità che aiuta l’alunno a crescere, a maturare e a far proprie le conoscenze in un sapere organico in modo che si trasformino in competenze permanenti. ( Vision ) Gli interventi devono essere adeguati:

• alle caratteristiche degli alunni • alle richieste delle famiglie • ai diversi contesti ambientali

al fine :

di garantire a tutti gli alunni il “diritto allo studio” ed il “successo formativo”

Finalità educative (mission) Le scelte educative della scuola, espresse nelle programmazioni dei Consigli di classe e negli interventi personalizzati, mirano a soddisfare i bisogni dell’alunno, al fine di contribuire alla realizzazione della sua persona in tutta la sua complessità ed al raggiungimento del successo scolastico. Tali scelte si concretizzano nelle seguenti finalità: rilevare, analizzare, definire i bisogni formativi dell‘utenza e del territorio elaborare il Piano come risposta della scuola ai bisogni emersi promuovere un efficace rapporto di comunicazione e collaborazione scuola - famiglia -

territorio, valorizzando ogni sinergia individuare le linee guida delle attività curricolari, extracurricolari, integrative, utilizzando

opportunamente tutte le risorse e gli strumenti della scuola dell‘Autonomia favorire tutte le iniziative atte a promuovere il conseguimento del successo formativo e

l‘integrazione prevenire e recuperare fenomeni di disagio, di dispersione e situazioni di handicap favorire l‘inserimento e l‘integrazione degli alunni stranieri predisporre adeguati strumenti di monitoraggio, verifica e valutazione del P.O.F.

A tal fine la scuola intende fornire le chiavi per: imparare a conoscere, per acquisire gli strumenti della conoscenza e della comprensione imparare a fare, per essere capaci di agire creativamente nel proprio ambiente

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imparare a vivere insieme, per partecipare e collaborare con gli altri in tutte le attività umane

imparare ad essere, per sviluppare le proprie potenzialità e per agire con crescente autonomia

In tal modo il presente si riempie di futuro.

Senza storie siamo privi di futuro. E chi è privo di futuro si priva del presente.

E lo scopo della nostra “missione”di vita è quello di aiutare i ragazzi a trovare la strada del loro futuro.

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LA COLLABORAZIONE CON LE FAMIGLIE

La nostra scuola riconosce la famiglia quale contesto primario educativo/affettivo e di vita dell’alunno, risorsa fondamentale per raggiungere il successo formativo di tutti e di ciascuno. Pertanto, stabilisce con le famiglie una rete di relazioni significative improntate a:

- una comunicazione chiara ed efficace sulle finalità educative che la scuola si pone;

- ascolto, dialogo e confronto costruttivo;

- coinvolgimento e partecipazione nelle scelte educative;

- corresponsabilità dei processi e dei risultati.

La nostra scuola propone alle famiglie la sottoscrizione di un Patto Educativo di corresponsabilità per favorire un rapporto di collaborazione autentica nel processo formativo dell’alunno.

La scuola incontra le famiglie:

- nelle riunioni periodiche degli organi collegiali (Consiglio di Istituto e Consigli di

intersezione/interclasse/classe);

- negli incontri Scuola/Famiglia previsti ogni bimestre;

- ogni volta che si pone la necessità di un colloquio o di una assemblea.

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UTILIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE E

PROFESSIONALI

Organigramma

Staff di direzione

E’ costituito dal Dirigente Scolastico, il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, i collaboratori del Dirigente, i responsabili di plesso, le Funzioni Strumentali. Funzioni strumentali

Il Collegio dei Docenti, considerando i bisogni dell’istituzione scolastica, ha individuato per la realizzazione delle finalità della scuola in regime di autonomia e per valorizzare le competenze culturali e professionali dei docenti, cinque Funzioni-Strumentali.

Dirigente Scolastico

Assistenti amministrativi

DSGA

Staff di direzione

Organi collegiali Collaboratori scolastici

ex LSU

Giunta esecutiva

Comitato di valutazione

Consiglio di Istituto

Collegio dei Docenti

Consigli di classe

Consigli di interclasse

Consigli di intersezione

DOCENTI

Referenti attività/progetti/ laboratori

RSU RLS Preposti alla sicurezza

Coordinatori di classe Gruppi H Commission

i di lavoro Funzioni strumentali

Collaboratori del DS

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RISORSE PROFESSIONALI

Il Dirigente Scolastico e il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi sono in servizio nella scuola da diversi anni, ma non tutti gli Assistenti Amministrativi sono stabili. Il numero dei Collaboratori Scolastici è sottodimensionato rispetto alle esigenze della didattica ma la maggior parte di essi è stabile. La presenza di docenti in servizio nell’Istituto da più di dieci anni e di insegnanti giovani consente sia la continuità nell'offerta formativa sia l’ innovazione delle strategie e delle metodologie didattiche. Nell’Istituto è emersa l’esigenza di stipulare un contratto con personale competente per la prestazione di servizi per la manutenzione del sito web e per l'assistenza informatica.

SPAZI E SERVIZI

Edilizia Tutte le scuole godono di spazi recintati, attrezzati con giochi nei plessi dell’Infanzia. Vi sono locali mensa nei plessi di Infanzia e Secondaria ( plesso di Postiglione). Spazi attrezzati Nelle scuole primarie e secondarie sono presenti i seguenti spazi attrezzati: Biblioteche; aule per attività alunni disabili; aule attrezzate per laboratori di informatica con connessione Internet; sussidi informatici per le necessità degli alunni DA, BES, DSA; LIM in tutte le aule. Presso la scuola secondaria di Petina vi è anche un’Aula di musica, un Laboratorio d’Arte e un Laboratorio di Scienze. Servizi I servizi mensa e trasporto sono garantiti dagli enti locali.

27

LE SEDI SCOLASTICHE

PETINA

POSTIGLIONE

SICIGNANO

CENTRO URBANO

CENTRO URBANO

CENTRO URBANO

FRAZIONI

S. dell’Infanzia

S. Primaria

S. Secondaria

S. dell’Infanzia

S. Primaria

S. Secondaria

S. dell’Infanzia

S. Primaria

S. Secondaria

S. dell’Infanzia

S. Primaria

S. dell’Infanzia

ZUPPINO

SCORZO

28

PRIORITA'

Lo sviluppo delle competenze di base in Italiano e Matematica La programmazione educativa e didattica si articola in modo da prevedere la realizzazione di percorsi che pongono una progressione di traguardi, sia orientati al recupero delle abilità di base, sia al potenziamento di particolari attitudini. L'Istituto partecipa, secondo la normativa vigente, alle rilevazioni nazionali Invalsi. I Dipartimenti Disciplinari analizzano i risultati delle prove nazionali al fine di confrontarsi all'esterno e all'interno; elaborano prove comuni di ingresso e di uscita; individuano strategie di intervento; nella convinzione che l’esercizio del diritto all’educazione ed all’istruzione obbligatoria passi attraverso la padronanza delle competenze di base e non debba essere impedito dalla presenza di difficoltà nell’apprendimento scolastico, dovuto spesso a condizioni di svantaggio economico e sociale. Il potenziamento delle competenze nelle lingue straniere La formazione del cittadino europeo passa attraverso l'acquisizione di almeno due lingue comunitarie oltre alla propria. Le finalità educative e didattiche sono le seguenti: educare alla scoperta di altre culture e al rispetto dei loro valori; sviluppare nuove competenze linguistiche per allargare gli orizzonti culturali e sociali degli alunni, al fine di una maggiore sensibilizzazione alla dimensione europea ed internazionale; sviluppare la competenza comunicativa con particolare riguardo alle abilità audio-orali, funzionali alla comunicazione essenziale; aiutare e arricchire lo sviluppo cognitivo offrendo ulteriori strumenti di organizzazione delle conoscenze; potenziare le sinergie tra le diverse competenze linguistiche di LI, L2. Lo sviluppo delle tecnologie multimediali I plessi di scuola primaria e secondaria sono dotati di laboratori d’informatica e in tutte le aule ci sono LIM. L’accesso ai laboratori è libero per tutte le classi in base ad una programmazione d’Istituto definita dalle esigenze didattiche e dei singoli docenti. L’utilizzo delle tecnologie multimediali supporta e potenzia progetti pluridisciplinari e specifici percorsi disciplinari con la finalità principale di educare all’uso consapevole, sicuro e finalizzato delle nuove tecnologie. Si dovrà realizzare la connessione Internet in tutte le aule delle scuola primarie e migliorare la dotazione tecnologica. Il Piano di formazione dei docenti dovrà prevedere iniziative per diffondere l'uso delle NT nella didattica. L'Istituto partecipa all’ampliamento/ adeguamento delle infrastrutture di rete LAN/WLAN. Asse II Infrastrutture per l’istruzione – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Fondi Strutturali Europei- Programma Operativo Nazionale “Per la scuola- Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020 Una didattica inclusiva Coerentemente con il Piano Annuale per l'Inclusione adottato annualmente dal Collegio, si tende allo sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi. La presenza di alunni DA, BES, DSA obbliga a tenere conto nella programmazione curricolare e nella progettazione delle attività di ampliamento delle esigenze degli alunni con bisogni educativi speciali. Vengono privilegiate metodologie didattiche cooperative e uso di mediatori didattici per l’inclusione. La collaborazione all'interno dei Consigli di Intersezione, Interclasse e Classe e fra docenti curricolari e insegnanti di sostegno dove presenti si esplica anche nella predisposizione dei documenti scolastici, dei Piani Individualizzati e Personalizzati, nella elaborazione di prove di verifica e nell'esplicitazione di criteri di valutazione atti a sostenere il successo formativo di tutti gli alunni.

29

FABBISOGNO DI ORGANICO

SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA

a. Posti comuni e di sostegno

Annualità

Fabbisogno per il triennio Motivazione Posto

comune Posto di sostegno

Scuola dell’infanzia

a.s. 2016-17: n.

12 6 sezioni – tempo normale

a.s. 2017-18: n.

12 6 sezioni – tempo normale

a.s. 2018-19: n. 12 6 sezioni – tempo normale

Scuola primaria

a.s. 2016-17: n.

23 2 18 classi (1 pluriclasse) – tempo normale

a.s. 2017-18: n.

23 2 18 classi (1 pluriclasse) – tempo normale

a.s. 2018-19: n. 23

2 18 classi (1 pluriclasse) – tempo normale

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Classe di concorso/sostegno

a.s. 2016-17 a.s. 2017-18 a.s. 2018-19 Motivazione

18 docenti scuola comune + 4 sostegno

18 docenti scuola comune + 4 sostegno

18 docenti scuola comune + 4 sostegno

3 classi – tempo prolungato 9 classi – tempo normale

b. Posti per il potenziamento Tipologia n. docenti Motivazione (con riferimento alle priorità strategiche ) Posto comune scuola primaria Classe di concorso A043 Classe di concorso A047

2 1 1

Lo sviluppo delle competenze di base in Italiano e Matematica Il potenziamento delle competenze nelle lingue straniere Lo sviluppo delle tecnologie multimediali Una didattica inclusiva

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ORGANICO DI POTENZIAMENTO RICHIESTO

Unità di personale in organico di potenziamento:

Classe di concorso

Ore da prestare

Supplenze brevi

Corsi di recupero / potenziamento

Progetti Ore di utilizzo

A043 600 420 120 60 600

A047 600 420 120 60 600

Primaria 800 560 180 60 800

Primaria 800 560 180 60 800

TOTALE 2.800 1.960 600 240 2800

c. Posti per il personale amministrativo e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri come riportati nel comma 14 art. 1 legge 107/2015. Tipologia n.

Assistente amministrativo

3

Collaboratore scolastico

11

31

CURRICOLO

PREMESSA L’Istituto Comprensivo “S. Domenico Savio” di Sicignano degli Alburni ha stilato un curricolo finalizzato al successo scolastico di tutti gli studenti, i quali posti al centro dell'azione educativa, saranno accompagnati passo dopo passo nella quotidianità di tutte le loro esperienze, al fine di “saper stare al mondo”, operando scelte autonome e produttive. Il documento, approvato dal Collegio dei Docenti, parte integrante del Piano dell'Offerta Formativa è frutto di un processo di ricerca, confronto e riflessione, nonché di studio delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo. È stato elaborato da un gruppo di docenti dei vari livelli scolastici, che ha lavorato in maniera articolata e in collaborazione con il Dirigente Scolastico, per condividere e uniformare le scelte effettuate e per far si che diventi riferimento di programmazione a livello di Consiglio di Intersezione, Interclasse e di Classe, soprattutto quando si tratta di verificare l'efficacia della pratica didattica del piano di studio per le varie classi, di rendere proficuo il lavoro di ricerca didattica o di adottare modalità e strumenti di verifica condivisi dai diversi percorsi curriculari. Nel tentativo di concretizzare un curricolo verticale sempre più completo e rispondente alle esigenze dell’utenza, si è ritenuto necessario definire il coordinamento dei curricoli, sia sul piano teorico che su quello metodologico - operativo e riprogrammare l’apprendimento nell’ottica dell’unitarietà e della verticalità. La continuità nasce dall’esigenza primaria di garantire il diritto dell’alunno ad un percorso formativo organico e completo, che promuova uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto il quale, pur nei cambiamenti evolutivi e nelle diverse istituzioni scolastiche, costruisce la sua identità. Il Curricolo si articola attraverso i campi di esperienza nella scuola dell’infanzia e attraverso le discipline nella scuola del primo ciclo d’istruzione perseguendo finalità specifiche poste in continuità orizzontale con l’ambiente di vita dell’alunno e verticale fra i due segmenti. Esso costruisce le competenze partendo dalle esperienze e dalle conoscenze, individuando percorsi che chiamano in causa i saperi, le abilità disciplinari, le risorse del territorio e dell’ambiente per concorrere allo sviluppo integrale dell’alunno. Il nostro istituto intende:

• sviluppare un lavoro continuo con lo stesso “filo conduttore” metodologico sulle discipline lungo più cicli scolastici;

• sviluppare i passaggi di ciclo scolastici con il minor numero di “discontinuità” possibili; • avviare un confronto metodologico e culturale tra professionisti della scuola che permetta la

realizzazione di percorsi di ricerca/azione; • realizzare un orientamento più efficace che passi da un orientamento articolato, soprattutto

sulle informazioni in uscita ad un orientamento articolato su competenze in itinere; • avviare, nel tempo, attività standardizzate di valutazione dei processi di

insegnamento/apprendimento; • avviare, nel tempo, attività di autovalutazione d’istituto che a partire dallo scorso anno ha

coinvolto tutte le scuole del sistema nazionale di istruzione (statali e paritarie) in un percorso di durata triennale. L'approccio sarà graduale e per fasi temporali successive, proprio perché per la prima volta e in tutte le scuole si introdurranno nuovi strumenti di lavoro.

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N. FASI ATTORI A.S.2014/2015 A.S.2015/2016 A.S.2016/2017 1a. AUTOVALUTAZIONE Tutte le

scuole

1b. VALUTAZIONE ESTERNA

Circa 800

scuole all’anno

1c. AZIONI DI' MIGLIORAMENTO

Tutte le scuole

1d. RENDICONTAZIONE SOCIALE

Tutte le scuole

Tutte le istituzioni scolastiche hanno elaborato nel corso del primo semestre 2015 il Rapporto di autovalutazione (RAV), arricchito da una sezione appositamente dedicata all' individuazione di priorità strategiche e dei relativi obiettivi di miglioramento. A tal fine, le scuole hanno individuato un'unità di autovalutazione, costituita dal dirigente scolastico e da docenti con adeguata professionalità individuati dal Collegio dei docenti. Nel RAV vi sono: i dati informativi e statistici sugli aspetti fondamentali del funzionamento (livelli di apprendimento, organizzazione didattica, esiti scolastici, utilizzo delle risorse umane e finanziari). Ogni singola scuola potrà confrontare la propria situazione con quella di istituzioni scolastiche simili per un più efficace processo di autovalutazione in ciascuna delle aree in cui è articolato il RAV. Ad esempio conoscere i propri livelli di dispersione scolastica, per poi confrontarli con quelli di scuole in situazioni simili, aiuterà ogni scuola a interpretare meglio i propri punti di forza e debolezza, offrendo una chiave di lettura per decidere le azioni da promuovere, priorità strategiche con i relativi obiettivi di miglioramento. AI fine poi di compiere un'operazione informativa trasparente il RAV verrà pubblicato sul portale "Scuola in chiaro" e sul sito della ciascuna istituzione scolastica.

33

CURRICOLO Verticale

si articola per campi di esperienza nella scuola dell'infanzia e per discipline nella scuola del primo ciclo

è il mosaico del disegno unitario eppure articolato, risultato dell'integrazione delle esigenze di ogni scuola e della comunità nazionale

È il cuore didattico del PTOF

descrive l'intero percorso formativo che lo studente compie

è predisposto dalla comunità professionale nel rispetto dei vincoli delle Indicazioni Nazionali

favorisce l'inclusione e l'integrazione

contiene elementi prescrittivi quali:

• i traguardi per lo sviluppo delle competenze

• gli obiettivi generali del processo formativo

• le discipline e attività

è un percorso finalizzato allo sviluppo delle competenze fondamentali per decodificare la realtà

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FINALITÀ L'Istituto Comprensivo, in coerenza con quanto sostenuto nelle “Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di istruzione”, pone come finalità principali della scuola la crescita della persona umana attraverso la piena affermazione della centralità della “persona- studente e il successo formativo di ciascun discente”. Attraverso:

Se non potete essere una via maestra, siate un sentiero. Se non potete essere il sole, siate una stella.

Cercate di essere sempre il meglio di qualunque cosa siete". Martin Luther King

SVILUPPO ARMONICO E INTEGRALE DELLA PERSONA all’interno dei principi della Costituzione

Elaborazione del senso della propria esperienza

Acquisizione degli alfabeti di base della

cultura

Promozione della pratica consapevole della cittadinanza

35

OBIETTIVI GENERALI

Promuovere e consolidare le competenze culturali irrinunciabili tese a sviluppare progressivamente nel corso della vita, le COMPETENZE-CHIAVE EUROPEE

Insegnare e ricomporre i grandi oggetti della

conoscenza

Promuovere i saperi propri di un nuovo

Umanesimo

Diffondere la consapevolezza che i problemi della condizione umana possono essere

affrontati attraverso collaborazione

36

CURRICULUM VERTICALE CAMPI D’ESPERIENZA

CURRICOLO

FINALITA’

Promuovere la capacità degli studenti di dare senso alla varietà delle loro esperienze per ridurre la frammentazione

Fornire supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi un’identità consapevole e aperta ed acquisisca le regole del vivere e del

Formare ogni persona sul piano cognitivo e culturale perché possa affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali presenti e futuri

REALIZZA APPIENO IL PROPRIO FINE IMPEGNANDOSI A:

Garantire a tutti gli allievi pari condizioni di accesso all’istruzione con una particolare attenzione al sostegno delle forme di diversità e disabilità

37

SCU

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I discorsi e le

parole

La conoscenza del mondo

Il sé e l’altro

Il corpo e il

movimento

Immagini suoni colori

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CURRICULUM VERTICALE ITALIANO

38

NUCLEO FONDANTE

TRAGUARDI PER IL RAGGIUNGIMENTO DELLE COMPETENZE

SCUOLA DELL’ INFANZIA

Campi di esperienza “I discorsi e le parole”

L’alunno comunica e si

esprime correttamente in lingua italiana.

Ascolta e comprende discorsi e narrazioni.

Racconta e descrive situazioni ed esperienze vissute

Esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura.

SCUOLA PRIMARIA

Ascolto e parlato Lettura e comprensione Scrivere Riflessione linguistica

L’ alunno partecipa a

scambi comunicativi con compagni e insegnanti formulando messaggi chiari e pertinenti.

Ascolta e comprende testi orali proveniente da varie fonti.

Legge e comprende testi di vario tipo, sintetizzando o approfondendo con l’uso di una terminologia specifica.

Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coesi legati alla sua esperienza conoscitiva.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Oralità Lettura Scrittura Acquisizione ed

espansione del lessico ricettivo e riproduttivo

Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua

L’ allievo interagisce

in modo efficace in diverse situazioni comunicative;.

Ascolta e comprende testi di vario tipo, .

Espone oralmente argomenti di studio e di ricerca avvalendosi di supporti specifici.

Legge e comprende testi letterari di vario

39

genere cominciando a costruire una propria interpretazione.

Scrive correttamente testi di varia tipologia adeguandoli a situazione, argomento, scopo, destinatario .

LINGUA INGLESE E SECONDA LINGUA COMUNITARIA Scuola dell’Infanzia Campi di esperienza

“La conoscenza del mondo”

L’alunno scopre e

sperimenta lingue diverse.

Integra l’uso della lingua con linguaggi non verbali

Concilia l’acquisizione spontanea con un apprendimento progressivamente più sistematico.

Diventa gradualmente consapevole del suo impiego.

SCUOLA PRIMARIA

Ascolto(comprensione orale)

Parlato (produzione e interazione orale)

Lettura(comprensione scritta)

Scrittura (Produzione scritta)

L’alunno comprende

brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari.

Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto. Interagisce nel gioco, comunica in scambi di informazioni semplici e di routine, anche in maniera mnemonica.

Svolge compiti seguendo le indicazioni date in lingua straniera, ed individua alcuni elementi culturali tra forme linguistiche ed usi della lingua straniera.

40

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Ascolto(comprensione orale)

Parlato (produzione e interazione orale)

Lettura(comprensione scritta)

Scrittura (Produzione scritta)

Riflessione sulla lingua e sull’apprendimento

L’alunno comprende i

punti essenziali di testi in lingua standard su argomenti a lui noti.

Interagisce e comunica oralmente in contesti a lui familiari e su argomenti noti.

Legge testi di diversa tipologia con tecniche adeguate allo scopo.

Stabilisce relazioni tra elementi linguistico -comunicativi e culturali propri delle lingue di studio.

Si rende consapevole del proprio modo di apprendimento e dei propri risultati.

STORIA SCUOLA DELL’ INFANZIA

Campo di esperienza: Il sé e l’altro La conoscenza del mondo

Il bambino sviluppa il

senso dell’identità personale e familiare conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto.

Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana.

Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato – presente- futuro con una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme.

SCUOLA PRIMARIA

Uso delle fonti Organizzazione delle

informazioni Strumenti concettuali

L’alunno riconosce ed

esplora in modo via via più approfondito le tracce storiche

41

Produzione scritta e orale presenti nel territorio. Si orienta lungo la

linea del tempo, organizza le informazioni e le conoscenze individuando le periodizzazioni.

Comprende avvenimenti e fatti della storia dal Paleolitico alla fine del mondo antico.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Uso delle fonti Organizzazione delle

informazioni Strumenti concettuali Produzione scritta e orale Produzione orale e scritta

con uso del lessico specifico

Comprende testi

storici rielaborandoli con un personale metodo di studio.

Espone oralmente e per iscritto le conoscenze storiche operando collegamenti e formulando opportune riflessioni.

Utilizza le conoscenze e le abilità conseguite per orientarsi nella complessità del presente.

Conosce aspetti fondamentali della storia italiana, europea, mondiale dal Medioevo all’età contemporanea.

CITTADINANZA E COSTITUZIONE SCUOLA DELL’ INFANZIA

Campo di esperienza Il sé e l’altro

Il bambino riflette, si

confronta e discute con gli adulti e con altri bambini.

Pone domande sui

temi esistenziali, sulle diversità culturali, sulla giustizia con una

42

prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme.

SCUOLA PRIMARIA

Conoscenza e rispetto delle regole della convivenza civile

Conoscenza e rispetto della realtà ambientale

Conoscenza e comprensione delle regole e delle forme della convivenza democratica e dell’organizzazione sociale

L’alunno aderisce

consapevolmente ai valori sociali condivisi con un atteggiamento cooperativo che gli consente di praticare la convivenza civile.

L’alunno continua la costruzione del senso di legalità, iniziata nella scuola dell’Infanzia, sviluppando l’etica della responsabilità.

Inizia a conoscere la Costituzione della Repubblica italiana.

Impara a riconoscerne i principi.

Identifica e distingue procedure, compiti, ruoli e poteri

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Conoscenza generale delle principali norme socio-giuridiche

Conoscenza della storia costituzionale e dell’ordinamento della repubblica

Conoscenza dell’unione europea, dell’Onu e delle organizzazioni internazionali

L’alunno si impegna a

elaborare idee e promuovere azioni finalizzate al miglioramento continuo del proprio contesto di vita, a partire dal quotidiano contesto scolastico.

Esercita in modo appropriato e corretto il diritto alla parola, dialoga rispettando l’interlocutore per costruire significati condivisi, dare un senso positivo alle differenze, sanare le divergenze, prevenire

43

e regolare conflitti. L’allievo apprende le

varie forme d’ordinamento degli Stati e le diverse norme socio-giuridiche che regolano lo svolgimento della vita in società.

Conosce la storia costituzionale della Repubblica Italiana.

Conosce l’Unione

Europea, l’Onu e le principali organizzazioni umanitarie ed internazionali.

GEOGRAFIA SCUOLA DELL’ INFANZIA

Campi di esperienza La conoscenza del mondo Il corpo in movimento

L’alunno osserva con

attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e il loro ambiente , i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti.

Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio seguendo correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.

SCUOLA PRIMARIA

Orientamento Linguaggio della geo-

graficità Paesaggio Regione e sistema

territoriale

L’alunno si orienta

nello spazio circostante e sulle carte geografiche usando riferimenti topologici e punti cardinali.

Individua i caratteri che connotano i vari paesaggi con particolare attenzione

44

a quelli italiani. Coglie nei paesaggi

mondiali della storia le progressive trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Orientamento Il linguaggio della

geograficità Paesaggio Regione e sistema

territoriale

L’alunno si orienta

nello spazio e su carte di diversa scala utilizzando immagini di telerilevamento , elaborazioni digitali e dati statistici.

Riconosce nei paesaggi europei e mondiali, raffrontandoli in particolare con quelli italiani, gli elementi fisici, storici, artistici e architettonici caratteristici individuandoli come patrimonio naturale e culturale da tutelare e valorizzare.

Osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani, nello spazio e nel tempo valutando gli effetti delle azioni dell’uomo sul territorio.

MATEMATICA SCUOLA DELL’ INFANZIA

Campo di esperienza La conoscenza del mondo

Il bambino raggruppa

e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrare; esegue

45

misurazioni usando strumenti alla sua portata.

Individua posizioni di oggetti nello spazio; esegue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali

SCUOLA PRIMARIA

Numeri Spazio e figure Relazioni, dati e

previsioni

L’alunno esegue con

sicurezza il calcolo con i numeri naturali e decimali; legge, scrive e confronta i numeri decimali.

Riconosce e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici (numeri decimali, frazioni, percentuali, scale di riduzione)

Riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio.

Descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche, ne determina misure, progetta e costruisce modelli concreti di vario tipo.

Utilizza strumenti per il disegno geometrico ( riga, compasso, squadra) e i più comuni strumenti i misura (metro, goniometro)

Ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce tabelle e grafici.

Riesce a risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto, mantenendo il controllo sia sul

46

processo risolutivo, sia sui risultati.

Costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le proprie idee e confrontandosi con il punto di vista degli altri.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Numeri Spazio e figure Relazioni e funzioni Dati e previsioni

L’alunno si muove

con sicurezza nel calcolo dei numeri Reali, ne padroneggia le diverse rappresentazioni e stima la grandezza di un numero e il risultato di operazioni

Riconosce e denomina le forme del piano e dello spazio, le loro rappresentazioni e ne coglie le relazioni tra gli elementi.

Analizza e interpreta rappresentazioni di dati per ricavarne misure di variabilità e prendere decisioni.

Riconosce e risolve

problemi in contesti diversi valutando le informazioni e la loro coerenza.

Spiega il procedimento seguito mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati.

Confronta procedimenti diversi e produce formalizzazioni che gli consentono di passare da un problema specifico a

47

una classe di problemi.

Utilizza i concetti di proprietà e di definizione

Sostiene le proprie convinzioni, portando esempi e contro esempi adeguati.

Utilizza e interpreta il

linguaggio matematico e ne coglie il rapporto con il linguaggio naturale

Nelle situazioni di incertezza si orienta con valutazioni di probabilità.

SCIENZE SCUOLA DELL’ INFANZIA

Campi di esperienza: Il corpo e il movimento La conoscenza del mondo

Il bambino vive

pienamente la propria corporeità, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola.

Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione.

Osserva con attenzione gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti

SCUOLA PRIMARIA

Oggetti, materiali e trasformazioni

L’alunno osserva e

48

Osservare e sperimentare sul campo

L’uomo, i viventi e l’ambiente

descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla base di ipotesi personali, propone e realizza semplici esperimenti.

Individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati significativi, identifica relazioni spazio/temporali.

Individua aspetti quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni grafiche e schemi.

Riconosce le principali caratteristiche degli organismi vegetali e animali

Ha consapevolezza della struttura e dello sviluppo del proprio corpo, nei suoi diversi organi e apparati ne riconosce e descrive il funzionamento.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Fisica e chimica Astronomia e Scienze

della terra Biologia

L’alunno esplora lo

svolgersi dei più comuni fenomeni, ne immagina e ne verifica le cause; ricerca soluzioni ai problemi, utilizzando le conoscenze acquisite

Sviluppa semplici schematizzazioni di fatti e fenomeni ricorrendo, quando è il caso a misure appropriate e a semplici formalizzazioni.

49

Riconosce nel proprio organismo strutture e funzionamenti a livelli macroscopici e microscopici, è consapevole delle sue potenzialità e dei suoi limiti.

È consapevole del ruolo della comunità umana sulla terra, del carattere finito delle risorse, nonché dell’ineguaglianza dell’accesso a esse e adotta modi di vita ecologicamente responsabili.

Collega lo sviluppo delle scienze allo sviluppo della storia dell’uomo.

MUSICA SCUOLA DELL’ INFANZIA

Campi di esperienza Imparare ad ascoltare

“l’ambiente circostante” Imparare “ la musica

come linguaggio” Sviluppare la capacità

creativa

Ascolta e riconosce

suoni e rumori degli ambienti circostanti in relazione alle proprie esperienze;

Discrimina suoni e rumori naturali ed artificiali;

Scoperta del movimento corporeo e della propria voce come mezzo espressivo;

Esplorazione del primo alfabeto musicale con simboli per codificare i suoni ascoltati e riprodurli con la voce o strumenti;

Sperimenta e combina elementi musicali di base producendo sequenze sonoro-

50

musicali Esplora le possibilità

informatiche per la creazione di prodotti pluridisciplinari.

SCUOLA PRIMARIA

Ascoltare, analizzare e

rappresentare fenomeni sonori e linguaggi musicali

Esprimersi con il canto e la musica

Utilizza la propria

voce, gli strumenti musicali e le nuove tecnologie a disposizione in modo consapevole e creativo;

Valuta aspetti funzionali ed estetici in brani musicali di vario genere e stile, in relazione al riconoscimento di culture, di tempi e luoghi diversi,

Rappresenta gli elementi basilari di brani musicali e di eventi sonori attraverso sistemi simbolici convenzionali e non convenzionali.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Usare diversi tipi di

notazione funzionali alla lettura,all’apprendimento e alla riproduzione di brani musicali;

Partecipare in modo

attivo alla realizzazione di esperienze musicali attraverso l’esecuzione e l’interpretazione di brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture diversi;

Comprendere e

analizzare eventi, materiali e opere musicali

Decodifica ed utilizza

la notazione tradizionale e altri sistemi di scrittura musicale.

Esegue in modo

corretto collettivamente e individualmente brani vocali e strumentali.

Riconosce e classifica

i vari stili e gli elementi costitutivi del linguaggio musicale.

51

in relazione al contesto storico-culturale;

Ascoltare

consapevolmente e valutare in modo funzionale ed estetico i messaggi musicali proposti.

Riconosce come si organizza un discorso musicale.

Distingue le varie

funzioni della musica.

ARTE E IMMAGINE SCUOLA DELL’ INFANZIA

CAMPO DI ESPERIENZA Immagini, suoni, colori

Scoperta e uso dei linguaggi per cominciare a conoscere se stessi , gli altri e la realtà.

Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta attraverso i vari linguaggi di cui dispone (voce, gesti, disegni).

Inventa storie e le esprime con il disegno, la pittura e altre attività manipolative.

Segue con interesse, curiosità, spettacoli di vario tipo e sviluppa interesse per la “fruizione dell’opera d’arte”.

Osserva luoghi (piazze, castelli, centri storici, monumenti.) oggetti e immagini, anche attraverso la multimedialità.

SCUOLA PRIMARIA

Esprimersi e comunicare

con le immagini (anche multimediali)

Sperimentare materiali, strumenti e tecniche.

Descrivere, esplorare, osservare, leggere

Produce elaborati

grafici, pittorici personali, realistici, fantastici

Evoluzione del disegno da esperienza spontanea verso forme

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immagini. Apprezzare alcuni beni

artistico-culturali del proprio territorio.

più consapevoli. Sperimenta strumenti,

e tecniche grafiche, pittoriche, plastiche e multimediali.

Descrive, esplora, osserva un’immagine per imparare a cogliere l’orientamento nello spazio (sopra, sotto, primo piano...)

Conosce gli elementi grammaticali del linguaggio visivo (punto, linea, colore, forme, luce-ombra, volume, spazio).

Riconosce in una immagine gli elementi grammaticali.

Smonta e rimonta

alcuni linguaggi ad esempio quello del fumetto.

Individua e apprezza i principali beni artistico - culturali del proprio territorio.

Comincia a sviluppare sensibilità e rispetto per la salvaguardia dei beni artistico - culturali.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Ideare, progettare,

realizzare elaborati. Conoscere e usare

strumenti e tecniche. Descrivere, osservare e

leggere immagini. Conoscere la produzione

artistica nel tempo e le problematiche del patrimonio artistico

Progetta e realizza

elaborati creativi, consapevoli e applicando le regole del linguaggio visivo.

Conosce e sa usare i linguaggi visivi seguendo precise finalità operative e comunicative.

Descrive e osserva con metodo e con un linguaggio verbale appropriato, testi

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visivi. Conosce e riconosce

nella lettura di immagini, anche multimediali, i codici visivi e le regole compositive per comprendere i significati, le scelte creative e stilistiche.

Conosce nelle linee fondamentali la produzione artistica nel tempo.

Conosce le tipologie del patrimonio ambientale, storico-artistico, museale e sa ipotizzare strategie di intervento per la loro tutela e conservazione.

EDUCAZIONE FISICA SCUOLA DELL'INFANZIA

Il corpo e il movimento

Il bambino vive

pienamente la propria corporeità, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola.

Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l'uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all'interno della scuola e all'esterno.

Interagisce con gli

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altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva.

Riconosce il proprio corpo e le sue parti.

SCUOLA PRIMARIA

Il corpo in relazione a

spazio e tempo Il linguaggio del corpo Il gioco , lo sport e le

regole Salute, benessere

prevenzione

Ha acquisito

consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza degli schemi motori e posturali nell’adattamento alle variabili spaziali e temporali contingenti.

Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo (drammatizzazione, esperienze ritmico - musicali e coreutiche).

Sperimenta una pluralità di esperienze per maturare competenze di gioco-sport e di avviamento sportivo e comprende il valore delle regole e l’importanza del rispetto delle stesse.

Sperimenta, in forma

semplificata e progressivamente più complessa, diverse gestualità tecniche.

Agisce rispettando i criteri di base di sicurezza per sé e per gli altri e trasferisce tale competenza nell’ambiente scolastico ed extrascolastico.

Riconosce alcuni

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essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico (cura del corpo e alimentazione)

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Padroneggiare con

sicurezza schemi motori adattando l’azione alle variabili spazio-temporali.

Conoscere le diverse

funzioni corporee e utilizzare i principi elementari per promuovere il proprio benessere psico-fisico.

Analizzare e gestire in

modo consapevole gli aspetti della propria e altrui esperienza motoria-sportiva interiorizzandone i valori.

Coordina in modo

preciso i diversi schemi motori di base finalizzando l’azione anche alle componenti spazio-tempo.

Percepisce e organizza gli elementi spazio temporali nell’esecuzione dei gesti sportivi.

Organizza e affina il controllo sia dei dati percettivi che degli elementi spazio-temporali.

Conosce i principi elementari relativi alle diverse funzioni corporee in particolare in riferimento alle modificazioni che avvengono durante l’attività motoria.

Conosce gli effetti dell’attività motoria per il benessere psico-fisico.

Lavora con tutti i compagni, interagisce correttamente nel gruppo anche nel rispetto delle regole condivise e del fair play.

Conosce, rispetta e gestisce le regole sportive e collabora in modo propositivo con gli altri.

TECNOLOGIA

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SCUOLA DELL'INFANZIA

Campi di esperienza: Immagini, suoni , colori La conoscenza del mondo I discorsi e le parole

Il bambino utilizza

materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi.

Si avvicina alla lingua scritta incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media

SCUOLA PRIMARIA

Vedere e osservare Prevedere e immaginare Intervenire e trasformare

L’ alunno conosce ,

utilizza semplici oggetti e strumenti di uso quotidiano anche multimediale, ed è in grado di spiegarne il funzionamento, sa farne un uso adeguato a seconda delle situazioni

Sa ricavare informazioni utili su proprietà e caratteristiche di beni o servizi leggendo: etichette,tabelle, istruzioni e altra documentazione; sa fare semplici rappresentazioni del suo operato.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Vedere, osservare e sperimentare

Prevedere, immaginare e progettare

Intervenire, trasformare e produrre

L’ alunno conosce e

utilizza oggetti, strumenti e macchine di uso comune , utilizza adeguate risorse anche per la realizzazione di prodotti anche di tipo digitale.

Progetta e realizza rappresentazioni grafiche o

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infografiche utilizzando elementi del disegno tecnico o altri linguaggi multimediali.

Conosce i principali sistemi di trasformazione di risorse , di produzione di beni e riconosce le diverse forme di energia coinvolte.

RELIGIONE SCUOLA DELL'INFANZIA

Campi di esperienza Il sé e l’altro Il corpo in movimento Immagini , suoni e colori I discorsi e le parole La conoscenza del mondo

L’alunno scopre nel

Vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù e matura un positivo senso di sé sperimentando relazioni serene con gli altri anche se appartengono a differenti tradizioni culturali e religiose.

Esprime con il corpo la propria esperienza religiosa.

Riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi caratteristici della vita dei cristiani ( feste, preghiere, canti gestualità spazi e arte), per esprimere con creatività il proprio vissuto religioso.

Sa narrare le storie ascoltate per poter sviluppare una comunicazione significativa anche in ambito religioso.

Osserva con meraviglia ed esplora con curiosità il mondo, riconosciuto dai cristiani e da tanti

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uomini religiosi come dono di Dio.

SCUOLA PRIMARIA

Dio e l’uomo La bibbia e le altre fonti Il linguaggio religioso I valori etici e religiosi

L’alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui vive;

Riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul valore di tali festività nell’esperienza personale, familiare e sociale.

Riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento fondamentale della nostra cultura, sapendola distinguere da altre tipologie di testi, tra cui quelli di altre religioni;

Identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esperienza.

Si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del cristianesimo;

Identifica nella Chiesa la comunità di coloro

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che credono in Gesù Cristo e si impegnano per mettere in pratica il suo insegnamento;

Coglie il significato dei Sacramenti e si interroga sul valore che essi hanno nella vita dei cristiani.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Dio e l’uomo La bibbia e le altre fonti Il linguaggio religioso I valori etici e religiosi

L’alunno è aperto alla

sincera ricerca della verità e sa interrogarsi sul trascendente e porsi domande di senso, cogliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale. A partire dal contesto in cui vive, sa interagire con persone di religione differente, sviluppando un’identità capace di accoglienza, confronto e dialogo.

Individua, a partire dalla Bibbia, le tappe essenziali e i dati oggettivi della storia della salvezza, della vita e dell’insegnamento di Gesù, del cristianesimo delle origini.

Ricostruisce gli elementi fondamentali della storia della Chiesa e li confronta con le vicende della storia civile passata e recente elaborando criteri per avviarne una interpretazione consapevole.

Riconosce i linguaggi espressivi della fede (simboli, preghiere,

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riti, ecc.), ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale.

Coglie le implicazioni etiche della fede cristiana e le rende oggetto di riflessione in vista di scelte di vita progettuali e responsabili. Inizia a confrontarsi con la complessità dell’esistenza e impara a dare valore ai propri comportamenti, per relazionarsi in maniera armoniosa con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo circonda.

PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DELL’ISTRUZIONE Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo

studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni.

Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un'ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.

Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

Nell'incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea.

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Utilizza la lingua inglese nell'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati

e fatti della realtà e di verificare l'attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche.

Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.

Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo.

Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo.

Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc.

Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.

In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti

LE COMPETENZE CHIAVE Le competenze chiave individuate dall'Unione europea rappresentano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale, ovvero la capacità di rispondere a esigenze individuali e sociali, svolgendo efficacemente un’attività o un compito. Ogni competenza comporta dimensioni cognitive, abilità, attitudini, motivazione, valori, emozioni e altri fattori sociali e comportamentali; si acquisisce e si sviluppa in contesti educativi formali (la scuola), non formali (famiglia, lavoro, media, ecc..), informali (la vita sociale nel suo complesso) e dipende in grande misura dall’esistenza di un ambiente materiale, istituzionale e sociale che la favorisce. Molte competenze si sovrappongono e sono correlate tra loro: aspetti essenziali a un ambito, favoriscono la competenza in un altro. La competenza fondamentale nelle abilità del linguaggio, della lettura, della scrittura, del calcolo, nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e nell’imparare a d imparare è trasversale a tutte le attività di apprendimento. Vengono individuate in riferimento a otto ambiti: Comunicazione nella madrelingua Comunicazione nelle lingue str anier e Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia Competenza digitale Impar ar e ad impar ar e

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Spir ito di iniziativa e impr enditor ialità Consapevolezza ed espr essione cultur ale Competenze sociali e civiche Le competenze chiave dovrebbero essere acquisite: dai giovani alla fine del loro ciclo di istruzione obbligatoria e formazione, preparandoli alla

vita adulta, soprattutto alla vita lavorativa, formando allo stesso tempo una base per l’apprendimento futuro;

dagli adulti in tutto l’arco della loro vita, attraverso un processo di sviluppo e aggiornamento delle loro abilità.

COMPETENZE SOCIALI Le competenze sociali sono un insieme di abilità sociali consolidate e utilizzate spontaneamente dallo studente atte a favorire una buona relazione e interazione con altri. Le prestazioni degli alunni sono graduate su tre livelli: Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria , Scuola Secondaria di Primo grado in relazione alle seguenti aree di competenza sociale: competenze esistenziali – procedurali –relazionali. COMPETENZE SOCIALI : CAPACITA’ ESISTENZIALI Finalità Promuovere autoconsapevolezza sul senso di sé, del proprio corpo, del proprio esistere, dei propri pensieri, delle proprie emozioni, dei propri comportamenti e del significato di ciò che si compie. Promuovere atteggiamenti di ricerca, di sostegno e di potenziamento della motivazione. Promuovere senso di adeguatezza, di competenza , di efficacia , di capacità di ottenere successo. SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA di primo grado

Competenze esistenziali

Competenze esistenziali

Competenze esistenziali

● riconoscere le emozioni dalle espressioni del viso e dei gesti ● discriminare sensazioni di agio e disagio ● riconoscere sé, i propri pensieri, i propri stati d’animo, le proprie emozioni ● denominare le principali emozioni

● discriminare le proprie sensazioni di agio/disagio ●riconoscere i modi con cui le emozioni si manifestano (viso, gestualità, tono della voce) e le intensità diverse alle emozioni ● discriminare tra emozioni e sentimenti ● esprimere verbalmente emozioni e sentimenti

● comunicare i propri sentimenti ● incrementare l’autostima

COMPETENZE SOCIALI: CAPACITA’ PROCEDURALI Finalità Promuovere autoconsapevolezza delle proprie capacità e della propria voglia di costruire un personale progetto di vita, apprezzando anche il piacere delle piccole scelte, delle piccole decisioni e dei piccoli obiettivi personali raggiunti . Promuovere il senso critico, il desiderio di miglioramento e la capacità di valutare. SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA di primo grado

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Competenze progettuali

Competenze progettuali

Competenze progettuali

• Progettare insieme decisioni e soluzioni

• saper progettare attività • collaborare per giungere ad

una produzione individuale e di gruppo

• saper suddividere i carichi di lavoro

• elaborare e scrivere il regolamento di classe

• saper scegliere e decidere • sapersi auto controllare per

il raggiungimento di uno scopo

• sapersi auto controllare per il raggiungimento di uno scopo

• sapersi attribuire incarichi e responsabilità

• saper condividere scelte e decisioni

• saper compiere scelte sulla base delle proprie aspettative e caratteristiche

COMPETENZE SOCIALI: CAPACITA’ RELAZIONALI Finalità: Promuovere autoconsapevolezza delle relazioni con se stesso, con gli altri e con il mondo. Promuovere atteggiamenti positivi di accoglienza e rispetto nelle relazioni con gli altri. Promuovere senso di benessere. SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA di primo grado

Competenze relazionali

Competenze relazionali

Competenze relazionali

●riconoscere atteggiamenti e parole appartenenti alla sfera dell’amicizia e del litigio ●rispettare le regole stabilite collettivamente

● attivare modalità relazionali positive con compagni e adulti ●individuare strategie di superamento del conflitto ● rispettare le regole stabilite collettivamente ● interagire con i compagni secondo modalità stabilite di soluzione dei conflitti ● prendere coscienza del gruppo ● assumere comportamenti di rispetto per gli altri ● porsi in ascolto attivo ● accettare punti di vista differenti ●esprimere in modo adeguato le proprie idee ● rispettare il proprio ruolo

● attivare modalità relazionali positive con compagni e adulti ●rispettare le regole stabilite collettivamente ●saper accettare punti di vista differenti ● saper individuare strategie di superamento del conflitto ● interagire con i compagni secondo modalità stabilite per la soluzione dei conflitti ●riconoscere i bisogni dell’altro ● rispettare il proprio ruolo

Il curricolo, attraverso percorsi e specifici progetti, si arricchisce di attività, opzionali per le famiglie e obbligatorie per la Scuola, che favoriscono le situazioni di apprendimento e la personalizzazione dei processi educativi. Tali attività saranno finalizzate al raggiungimento degli obiettivi formativi e indirizzate prioritariamente:

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all’educazione ai valori (ambiente-alimentazione-integrazione-cittadinanza e costituzione–solidarietà–legalità) allo sviluppo di ogni forma di comunicazione (educazione alla lettura, informatica) al recupero e al sostegno al potenziamento e alla valorizzazione dell’eccellenza.

METODO Si basa sulla metodologia dell' “imparare facendo”, in cui l’insegnante guida l’alunno e coordina il lavoro secondo le seguenti fasi: - ideazione - progettazione - realizzazione - verifica - autovalutazione.

METODOLOGIA Viene sottolineato il valore formativo dell’attività di ricerca per promuovere lo sviluppo di capacità logico- astrattive e di abilità operative, attraverso percorsi che pongono l’allievo in un ruolo attivo e l’aiutano a sviluppare un approccio problematico e una visione sistemica della realtà. L’azione didattica è volta anche alla valorizzazione del lavoro di gruppo, poiché esso favorisce lo sviluppo delle relazioni interpersonali, educa al confronto di opinioni, promuove la conoscenza di sé e dell’altro. Inoltre, nella scuola secondaria, il lavoro di gruppo riproduce modalità operative analoghe a quelle adottate nel mondo del lavoro e fa acquisire la consapevolezza dell’importanza del lavoro di équipe sempre più irrinunciabile nella nostra società. Le metodologie proposte hanno lo scopo di rendere visibile la complessità dei vari fenomeni presi in esame e valorizzare l’atteggiamento che ci fa considerare la realtà ambientale come un sistema in continua trasformazione. È altresì importante dare una collocazione storica alle problematiche, alle scoperte ed ai cambiamenti avvenuti nella società umana, affinché sia reso comprensibile che i processi di trasformazione, che avvengono all’interno di una società, sono fenomeni dipendenti dai bisogni e dalle necessità che la caratterizzano in un determinato momento storico.

Individuazione dei punti di forza degli allievi Poiché la volontà ad apprendere è rafforzata dall’interesse e non vi è interesse al di fuori di una positiva relazione con l’altro, impegno preminente della scuola è sia quello di individuare in ogni allievo quegli aspetti positivi da cui muovere per attivare in lui capacità di motivarsi e di perseguire un proprio successo formativo, sia quello di creare le condizioni in cui ciascun allievo possa sentirsi ascoltato e stimato. Ogni alunno, come ogni individuo, è caratterizzato da punti di forza sui quali è possibile fare leva per innescare processi di evoluzione della personalità, a condizione che si attivino strategie adatte e si crei un contesto educativo positivo basato sul rispetto reciproco. Alla base di ogni efficace azione educativa deve essere posto, infatti, il rispetto reciproco come primo e prioritario riconoscimento del valore intrinseco dell’altro.

Valorizzazione delle diverse forme dell’intelligenza La valorizzazione dei punti di forza degli allievi poggia da un lato sulla consapevolezza da parte dei docenti dell’esistenza di varie forme di intelligenza legate alle diverse modalità in cui opera la nostra mente (intelligenza linguistica, logico–matematica, musicale, spaziale, corporea, psicologica, operativa, astrattiva, ecc.) e dall’altro sulle iniziative messe in atto per riconoscere la creatività e i diversi stili d’apprendimento che gli alunni vengono elaborando in relazione al maggiore sviluppo di una o dell’altra forma di intelligenza .

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Uso di linguaggi diversi Attribuiamo al linguaggio, nelle sue differenti forme comunicative, un ruolo determinante nel processo di apprendimento e una funzione preminente sia come strumento di acquisizione della conoscenza, sia come mezzo attraverso il quale la si esprime. È da prevedere, pertanto, l’uso integrato di linguaggi differenti, peculiari di ambiti disciplinari diversi, per favorire non solo una visione unitaria del sapere, ma anche la possibilità di individuare il linguaggio più congeniale ai singoli allievi.

Organizzazione delle conoscenze Nell’affrontare nuove tematiche è utile partire dalle conoscenze pregresse per giungere, al termine del percorso scolastico, a saper organizzare le conoscenze acquisite anche attraverso l’elaborazione di mappe concettuali, adeguate alle età e alle difficoltà dei singoli. Le attività didattiche si svilupperanno, pertanto, prendendo spunto dalla diretta esperienza degli alunni e tenendo conto del bagaglio delle esperienze acquisite. Le strategie metodologiche Nell’intento di stimolare interesse verso le attività proposte, l’azione del docente è volta, prevalentemente, a suscitare, e poi a sostenere, il coinvolgimento emotivo degli allievi che crea motivazione all’apprendimento e rende più efficace l’azione conoscitiva intrapresa. La metodologia prevalentemente adottata dovrà, quindi, favorire la scoperta, per consentire all’allievo di individuare nuovi dati e informazioni, acquisire gradualmente nuove e più articolate conoscenze e, in un momento successivo, capacità di astrazione e sintesi. Tra le numerose modalità di lavoro, da cui iniziare a sviluppare gli interventi didattici, una particolare importanza assume quella dell’imparare a imparare. L’approccio all’esperienza, che si realizza soprattutto nelle attività di laboratorio permette di creare situazioni in cui è possibile rendere concreti gli aspetti presi in esame. Inoltre, favorisce una modalità di lavoro in cui viene valorizzato, attraverso di momenti di ricerca e scoperta, il ruolo attivo dell’allievo nell’analisi e nella comprensione degli argomenti affrontati.

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LA PROGETTUALITA'

Dipartimenti didattici

PIANO DI MIGLIORAMENTO

DEFINIZIONE DEI DIPARTIMENTI

DIDATTICI

Dipartimento linguistico-espressivo

Dipartimento matematico-scientifico-

tecnologico

Incontri quindicinali di Programmazione (S.

Primaria)

Dipartimenti didattici per classi parallele – obiettivi di

apprendimento

ORGANIZZAZIONE

Dipartimenti verticali per la definizione del Curricolo

Disciplinare

TEMPI

Incontri programmati all’inizio a.s. prima

dell’avvio delle attività didattiche

Dipartimento storico-geografico

Gruppo di lavoro Scuola dell’Infanzia

Funzione Strumentale Area 1 Coordinatore

Incontri assembleari per la verifica e la valutazione

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LA PROGETTUALITA' Nel contesto dell'Autonomia scolastica la progettualità interpreta la complessità del piano formativo. Tale progettualità è legata a un'idea di scuola come organizzazione, come sede di azioni educative intenzionali e sistematiche ed è orientata a ottimizzare le condizioni del contesto in cui si svolgono i processi d'insegnamento/apprendimento. Essa ha la sua completa espressione nella costruzione del curricolo d’Istituto che ogni scuola è tenuta a predisporre facendo riferimento a quanto contenuto nelle indicazioni per il curricolo delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione (settembre 2012). Gli Insegnanti, pertanto, ritengono centrale l’attività di programmazione che viene redatta tenendo presenti le seguenti fasi: A - Livello educativo nel momento della costituzione dell’équipe pedagogica o consiglio di classe per: - la condivisione degli obiettivi formativi di Istituto e la conseguente individuazione di condotte, strategie d'intervento, regole e patti tra docenti, regole e patti con gli alunni. B - Livello organizzativo ad inizio anno scolastico per definire: - l’articolazione del quadro orario e la formazione di gruppi di alunni. C - Livello metodologico - didattico, con : - accordi sulle linee metodologiche di carattere generale: strategie, strumenti, tempi e modalità di insegnamento - apprendimento e dei processi di valutazione e verifica. A tali operazioni i docenti della scuola primaria dedicano le due ore di programmazione settimanale mentre i docenti della scuola secondaria di primo grado utilizzano le ore dei consigli di classe. L’organizzazione didattica rappresenta l’attualizzazione e la concreta realizzazione, nell’ambiente d’apprendimento che è la scuola, del piano dell’offerta formativa. ARRICCHIMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA Progetti di plesso Nel contesto dell’arricchimento dell’offerta formativa, consentita dall’autonomia scolastica, ogni anno le scuole dell’Istituto attuano progetti a carattere trasversale o interdisciplinare sia per rispondere ad alcune fondamentali finalità educative (educazione alla convivenza, alla diversità, alla pace, all’affettività) sia per sviluppare competenze di tipo cognitivo o relazionale. La scuola primaria I plessi di scuola primaria progettano e realizzano percorsi formativi che coinvolgono tutti gli alunni, favorendo momenti di aggregazione anche trasversali alle classi e metodologie di tipo laboratoriale. I progetti di plesso sono finalizzati a: - educare alla diversità favorendo la costruzione di una pluralità di punti di vista della realtà e il superamento di pregiudizi e preconcetti; - educare all’autonomia insistendo sulle abilità di organizzazione del lavoro e di assunzione di decisioni rispetto alle attività, alle relazioni e alle collaborazioni con i coetanei; - educare alla creatività stimolando ad essere attivi e propositivi nelle situazioni di ricerca; - educare alla collaborazione stimolando l’attivarsi del singolo nel gruppo e per il gruppo e lo scambio con i pari per la buona riuscita del progetto; - consolidare e potenziare la manualità; - stimolare e valorizzare l’uso di linguaggi non verbali; - favorire la collaborazione e la comunicazione con l’extra-scuola, famiglie e territorio.

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I progetti di plesso possono prevedere la presenza, per un limitato numero di ore, di personale esperto esterno alla scuola in grado di dare un apporto specialistico allo sviluppo del percorso grazie alle competenze specifiche di cui è in possesso. I progetti di plesso trovano, di norma, conclusione nella festa di fine anno, che può essere gestita in collaborazione con i genitori. La scuola secondaria di primo grado Nella scuola secondaria di primo grado vengono attivati vari tipi di progetti a carattere disciplinare e/o trasversale. Nei plessi vengono attivati corsi di recupero, consolidamento e potenziamento all’interno dell’orario curricolare anche con modalità “classi aperte”, e/o extracurricolare in attività pomeridiane, sia per la lingua italiana che per la matematica. Tali progetti possono essere realizzati compatibilmente con l’orario settimanale delle lezioni, la stabilità docenti e la disponibilità di risorse umane ed economiche.

Progetti di Istituto Giochi matematici Gli insegnanti di matematica, da alcuni anni, aderiscono alle attività proposte ed organizzate dal centro Pristem dell’Università Bocconi di Milano dedicate alla matematica. In particolare vengono proposte agli alunni due manifestazioni: - “Giochi d’Autunno”: gara che si svolge all’interno dell’Istituto nel mese di novembre in contemporanea per tutte le sedi d’Italia che aderiscono all’iniziativa. - “Campionati Internazionali di Giochi Matematici”: i migliori classificati delle graduatorie interne d’Istituto possono accedere a una semifinale nazionale, che si svolge verso metà marzo in una delle sedi provinciali. Seguono, per i migliori classificati, la finale nazionale a Milano, verso fine maggio, e la possibilità di accedere alla competizione a squadre alla finale internazionale di Parigi a fine agosto. L’iscrizione ad entrambe le competizioni dei giochi matematici è rivolta a tutti gli alunni; prevede il versamento di una quota minima ed è su base volontaria. Negli ultimi anni l’adesione ai giochi matematici è aumentata sia quantitativamente sia qualitativamente. I risultati finora ottenuti sono da considerarsi positivi.

Giochi Sportivi Studenteschi e Sport di Classe L’Istituto, consapevole del ruolo educativo svolto dall’attività motoria e sportiva, ha avviato progetti per la pratica sportiva rivolta a tutti gli studenti e promuove la partecipazione ai Giochi Sportivi Studenteschi e alle attività di Sport di Classe in tutte le sue fasi ed ai Tornei Scolastici. Il piano delle attività ha come obiettivo la preparazione tecnica delle seguenti discipline: corsa campestre, pallavolo, palla pugno, calcio a cinque maschile. Tali iniziative integrano il percorso formativo delle ore curricolari di Educazione Fisica e contribuiscono allo sviluppo di una cultura sportiva, del movimento e del benessere, e all’acquisizione di un corretto “atteggiamento competitivo” nell’ ottica del fair play stimolando la partecipazione e la collaborazione attiva nel gruppo. Le proposte didattiche, inoltre, sono rivolte all’ampliamento delle competenze motorie e sportive degli alunni con l’intento di avvicinarli anche a pratiche sportive o giochi di squadra che non praticano abitualmente. In tale direzione l’Istituto collabora anche con gli Enti e le Associazioni Sportive del territorio.

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COLLABORAZIONI Con i Comuni L’Istituzione scolastica e gli Enti locali collaborano allo scopo di : - promuovere un impiego efficace ed integrato delle risorse umane e finanziarie che gli Enti Locali mettono a disposizione delle scuole (biblioteca, assistente sociale, Consiglio Comunale, fondi per progetti e per l’acquisto di materiali…); - promuovere un uso integrato delle strutture scolastiche anche al di fuori degli orari di lezione per attività sportive e culturali di interesse generale. Con le Associazioni L’Istituzione scolastica favorisce e promuove la collaborazione con le Associazioni culturali e sportive del territorio allo scopo di: - mettere a disposizione degli alunni proposte didattiche ed educative che arricchiscano l’offerta formativa congruenti con le linee-guida indicate nel presente Piano; - utilizzare le competenze professionali di quanti operano all’interno delle associazioni; - valorizzare l’opera di volontariato dell’associativismo; - favorire un uso integrato delle strutture scolastiche anche al di fuori degli orari di lezione per attività sportive e culturali di interesse generale. Con altre Istituzioni scolastiche Per raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano dell’Offerta Formativa l’Istituzione scolastica può stipulare accordi, intese e convenzioni con altre scuole del territorio. Tali accordi sono finalizzati in particolar modo a: - promuovere un pieno utilizzo delle risorse umane a disposizione di ogni Istituzione scolastica; - promuovere scambi e incontri fra le scolaresche; - realizzare progetti didattici comuni. Gli accordi possono prevedere forme integrate di partecipazione finanziaria alle spese inerenti alla realizzazione dei progetti e l’adesione alle varie reti territoriali.

Programma “Frutta nelle scuole” Il programma europeo “Frutta nelle scuole” è finalizzato ad aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini e ad attuare iniziative che supportino più corrette abitudini alimentari e una nutrizione maggiormente equilibrata. L’Istituto aderisce al programma europeo “Frutta nelle scuole”, lo propone e lo realizza in relazione alle disponibilità finanziarie dei promotori.

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PROGETTO ORDINE DI

SCUOLA

CLASSI

INTERESSATE

“NATALE IN FESTA” INFANZIA TUTTE

TEATRO SECONDARIA POSTIGLIONE

PETINA

“PRESEPE VIVENTE”

INFANZIA

PRIMARIA

SECONDARIA

TUTTE

SICIGNANO

SCORZO

ZUPPINO

GIORNATA DELLA SICUREZZA

INFANZIA

PRIMARIA

SECONDARIA

TUTTE

ACCOGLIENZA

PRIMARIA

INFANZIA

Postiglione e Zuppino

SECONDARIA

Postiglione

TUTTE

SORVEGLIANZA

PRIMARIA

SECONDARIA

Postiglione

TUTTE

POTENZIAMENTO DELLA PRATICA MUSICALE NELLA SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA PRIMARIA

III – IV - V

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ALFABETIZZAZIONE MOTORIA

SCUOLA PRIMARIA

PETINA POSTIGLIONE

SICIGNANO

RECUPERO PRIMARIA

SECONDARIA

LATINO SCUOLA SECONDARIA

III A- III B

POSTIGLIONE

GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI

SCUOLA SECONDARIA

TUTTE

“ ALLA SCOPERTA DELLE NOSTRE RADICI: PIATTI

TIPICI DEL TERRITORIO”

SCUOLA SECONDARIA

II A

SICIGNANO

MINI VOLLEY SCUOLA SECONDARIA Classi Prime

72

AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA Attraverso la realizzazione di attività progettuali e laboratoriali che costituiscono l’ampliamento dell’offerta formativa e si attuano in orario scolastico ed extrascolastico, la scuola esercita un aspetto fondamentale dell’autonomia didattica e viene incontro alle esigenze umane e culturali degli alunni. Tali attività offrono un valido contributo alla partecipazione attiva degli studenti, alla vita scolastica e alla prevenzione dei casi di disaffezione nei confronti dello studio. Alcune attività possono fare capo a progetti esterni, pubblici o privati e la scuola, in quei casi, si impegna a garantire l’uso degli spazi e delle strutture necessarie per il loro svolgimento; è irrilevante sottolineare l’importanza degli obiettivi educativi comuni a tutte le discipline, espletati nelle progettazioni didattico-educativa, che permettono agli alunni ulteriori opportunità di crescita umana e culturale. In tal senso la finalità della scuola è quella di attuare i seguenti obiettivi educativi generali:

• Consolidare negli alunni il senso della propria autonomia. • Dare a tutti la possibilità di mettere a frutto le proprie potenzialità. • Abituare ad uno studio costante e regolare. • Incoraggiare ad esprimere il proprio giudizio, sviluppare gli interessi personali, sollecitare la

cura e la valorizzazione di sé.

Saranno realizzate, durante il corrente anno scolastico, attività progettuali elaborate dai vari Consigli di Classe, Interclasse e Intersezione e inserite nelle programmazioni di classe. La loro realizzazione, in qualche caso, è subordinata all’effettiva disponibilità finanziaria della scuola. I Consigli di classe, nella loro autonomia provvederanno ad elaborare eventuali altre proposte progettuali, anche tenendo conto della realtà sociale, associativa e culturale e dell’ambiente in cui opera la Scuola. Eventuali proposte provenienti dall’esterno potranno essere prese in considerazione se i Consigli di Classe le considerano coerenti con la programmazione didattica.

ATTIVITÁ TRASVERSALI SCUOLE MATERIE CLASSI CARATTERISTICHE

ESSENZIALI

EDUCAZIONE AMBIENTALE TUTTE TUTTE TUTTE

Lettura del territorio per coglierne le varie componenti;

Conoscenza del territorio dal punto di vista storico geografico, scientifico, tecnico-economico, artistico;

Interventi sulla legalità, i diritti umani, educazione ambientale e interculturale, anche attraverso modalità di apprendimento informale;

Sensibilizzazione su tutte le tematiche di risparmio energetico, inquinamento, raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani;

73

PROGETTO

CONTINUITÀ

ORIENTAMENTO

TUTTE TUTTE TUTTE

Attività finalizzate alla conoscenza di sé ed all’autovalutazione; Incontri in verticale per aree disciplinari comuni per concordare obiettivi, tematiche, saperi irrinunciabili. Attività finalizzate alla conoscenza del periodo preadolescenziale e adolescenziale; Attività finalizzate alla conoscenza della realtà scolastica e del territorio.

EDUCAZIONE ALLA SALUTE TUTTE TUTTE TUTTE

Educazione alimentare. Educazione ai sentimenti, alla solidarietà, ecc. Prevenzione dei comportamenti a rischio. Incontri con esperti. Educazione stradale. Educazione alla legalità. Educazione sessuale.

74

VVIISSIITTEE GGUUIIDDAATTEE,, UUSSCCIITTEE DDIIDDAATTTTIICCHHEE EE VVIIAAGGGGII DDII IISSTTRRUUZZIIOONNEE

I consigli di classe, interclasse, intersezione, programmano, ad inizio anno, secondo i criteri e le modalità riportati nell’apposito regolamento, uscite, visite guidate e viaggi di istruzione come approfondimento e/o completamento dell’iter didattico- educativo. Sono pertanto iniziative complementari delle attività istituzionali della scuola, che rientrano nella programmazione didattica; sono coerenti con gli obiettivi formativi e sono volti alla promozione personale e culturale degli allievi. Tali attività sono finalizzate:

• alla partecipazione a manifestazioni culturali e sportive o a concorsi; • alla visita a mostre, località di interesse storico / artistico; • alla visita a parchi o a riserve naturali, considerate come momenti iniziali o conclusivi di

progetti in cui siano trattate e sviluppate problematiche ambientali; • a offrire esperienze socializzanti e personali, in relazione ai contenuti della programmazione

didattica. Poiché esse rivestono un’importanza fondamentale nel processo educativo e formativo, fin dalle prime fasi dell’attività di programmazione i docenti devono prevedere la possibilità di realizzazione che, nella fase successiva, delineeranno con precisione, tenendo conto degli obiettivi educativi e didattici fissati, nonché dei contenuti programmati nelle diverse discipline, per ogni ordine di scuola. I Progetti dovranno contenere i seguenti elementi:

• la finalità del viaggio o della visita; • gli obiettivi culturali e didattici; • l’organizzazione dei contenuti disciplinari; • l’itinerario e le modalità di finanziamento; • visite e viaggi devono essere di norma predisposti per classi intere e deve essere assicurata

la partecipazione di almeno due terzi degli alunni della classe; • è necessario acquisire il consenso scritto di chi esercita la potestà genitoriale o legale; • nella programmazione dei viaggi e delle visite deve essere prevista la presenza di almeno

n.1 accompagnatore per ogni 15 alunni per la scuola primaria e secondaria di primo grado e di almeno n.1 accompagnatore per ogni 10 alunni per la scuola dell’infanzia;

• i docenti disponibili ad accompagnare gli alunni devono presentare una dichiarazione di disponibilità ad assumere l’incarico di docente accompagnatore e devono essere previsti eventuali sostituti.

Eventuali uscite didattiche di breve durata, nell’ambito del territorio provinciale, potranno essere organizzate su delibera dei Consigli di Classe, sia in occasione di particolari eventi culturali, sportivi o di altra natura, che potrebbero manifestarsi durante l’anno scolastico, sia per conseguire gli obiettivi previsti da qualche progetto didattico. Per quanto riguarda le uscite didattiche nel territorio comunale, senza l’utilizzo di mezzi di trasporto, i docenti interessati acquisiranno le autorizzazioni dai genitori o, volta per volta, nelle occasioni specifiche, o con una autorizzazione iniziale cumulativa, che preveda la possibilità di effettuare uscite per la visita di ambienti locali (chiese, laboratori, spazi pubblici, ambienti urbani, ambienti naturali, etc...) relativi alle attività previste nella programmazione didattica.

75

SSCCUUOOLLAA DDEELLLL’’IINNFFAANNZZIIAA

SSCCUUOOLLAA PPRRIIMMAARRIIAA

CLASSI

ATTIVITÀ

E

ITINERARIO

TUTTE

USCITE SUL TERRITORIO

TUTTE

PARTECIPAZIONE A SPETTACOLI

TEATRALI E MUSICALI, ATTIVITÀ

E MANIFESTAZIONI SPORTIVE

NEL TERRITORIO REGIONALE

TUTTE

EVENTUALI

PARTECIPAZIONI A CONCORSI O PROGETTI

SEZIONI

ATTIVITÀ

E

ITINERARIO

TUTTE

USCITE SUL TERRITORIO

76

SSCCUUOOLLAA SSEECCOONNDDAARRIIAA DDII PPRRIIMMOO GGRRAADDOO

CLASSI ITINERARIO

TUTTE

PARTECIPAZIONE A SPETTACOLI

TEATRALI E MUSICALI, ATTIVITÀ

E MANIFESTAZIONI SPORTIVE

NEL TERRITORIO REGIONALE

TUTTE USCITE SUL TERRITORIO

III

“PROGETTO ORIENTAMENTO”

USCITE VARIE PER VISITE GUIDATE

PRESSO ISTITUTI DI ISTRUZIONE

SECONDARIA DI SECONDO GRADO

TUTTE

(PETINA)

TEATRO AUGUSTEO

SALERNO

TUTTE

CAMPO SCUOLA

“Basilicata e gli elementi naturali”

77

TUTTE GOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI

78

OORRGGAANNIIZZZZAAZZIIOONNEE OORRAARRIIAA SS.. ddeellll’’IINNFFAANNZZIIAA

LL’’oorraarriioo pprroolluunnggaattoo ((88..3300//1166..3300)) èè aarrttiiccoollaattoo ssuu cciinnqquuee ggiioorrnnii sseettttiimmaannaallii ppeerr uunn ttoottaallee ddii 4400 oorree,, ccoonn ssoossppeennssiioonnee ddeellllee aattttiivviittàà iill ssaabbaattoo.. II CCoommuunnii eerrooggaannoo iill sseerrvviizziioo mmeennssaa.. IInnggrreessssoo oorree 88..3300.. uusscciittaa oorree 1166..3300.. II bbaammbbiinnii cchhee uussuuffrruuiissccoonnoo ddeell ppuullmmiinnoo ssii aatttteerrrraannnnoo aaggllii oorraarrii ccoonnccoorrddaattii ttrraa ssccuuoollaa ee sseerrvviizziioo ttrraassppoorrttii..

ATTIVITÁ FUNZIONALI ALL’INSEGNAMENTO

SCUOLA DELL’INFANZIA

ELEZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI GENITORI DEL CONSIGLIO DI INTERSEZIONE ( PETINA - POSTIGLIONE - SICIGNANO - SCORZO - ZUPPINO) DATA: 28/10/15 ASSEMBLEA ORE 17,00 ELEZIONI ORE 18,00-20,00

ORE CONSIGLIO D’INTERSEZIONE

COLLOQUI CON I GENITORI

17,00-19,00 05/11/15 26/11/15 Plessi di Petina,Postiglione,Scorzo, Sicignano, Zuppino

17,00-19,00 18/02/16

25/02/16 Plessi di Petina, Postiglione Scorzo, Sicignano Zuppino

17,00-19,00 05/05/16

26/05/16 Plessi di Petina, Postiglione, Scorzo Sicignano, Zuppino

79

OORRGGAANNIIZZZZAAZZIIOONNEE OORRAARRIIAA SS.. PPRRIIMMAARRIIAA

CLASSI I - II - III - IV - V

Il tempo scuola si articola in 29 ore settimanali per tutti i plessi. Le classi sono organizzate in moduli verticali su cui operano collegialmente i team dei docenti. In ciascuna classe intervengono insegnanti responsabili di specifiche aree disciplinari e insegnanti specialisti per la lingua inglese e per la religione cattolica, e, dove previsto, l’insegnante di sostegno. Indicativamente le discipline si articolano con ripartizione oraria settimanale in:

RIPARTIZIONE DEL TEMPO SCUOLA

DISCIPLINA ORE

LINGUA ITALIANA 8/10

MUSICA 1

EDUCAZIONE FISICA 1

ARTE E IMMAGINE 1

STORIA 2

GEOGRAFIA 2

MATEMATICA 6

SCIENZE 2

RELIGIONE 2

INGLESE 1 (prime) - 2 (seconde) -

3 (terze-quarte - quinte)

TECNOLOGIA 1

21/05/13

80

GGLLII SSPPAAZZII EE II TTEEMMPPII DDII PPRROOGGRRAAMMMMAAZZIIOONNEE

Si stabilisce di dedicare alla programmazione didattica di classe n. 4 ore con cadenza bisettimanale, lasciando liberi i vari team di adottare all’interno dell’orario settimanale di programmazione, ogni altro criterio organizzativo coerente con le modalità di lavoro prescelte.

15/09/15

Martedì

30/09/15

Mercoledì

15/10/15

Giovedì

30/10/15

Venerdì

14/11/15

Sabato

30/11/15

Lunedì

15/12/15

Martedì

13/01/16

Mercoledì

28/01/16

Giovedì

05/02/16

Venerdì

20/02/16

Sabato

29/02/16

Lunedì

15/03/16

Martedì

06/04/16

Mercoledì

21/04/16

Giovedì

06/05/16

Venerdì

21/05/16

Sabato

30/05/16

Lunedì

81

AATTTTIIVVIITTÁÁ FFUUNNZZIIOONNAALLII AALLLL’’IINNSSEEGGNNAAMMEENNTTOO

ELEZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI GENITORI NEL CONSIGLIO D’INTERCLASSE (PETINA– POSTIGLIONE-SICIGNANO -ZUPPINO) DATA: 28/10/15 ASSEMBLEA ORE 17,00 ELEZIONI ORE 18,00 - 20,00

DATA CONSIGLI D’INTERCLASSE

VALUTAZIONI E INCONTRI

18/11/15 16,00-17,30

17,30– 19,30

INTERCLASSE

COLLOQUI

05/02/16 INTERCLASSE

SOLO DOCENTI

16/02/16

17,30– 19,30

FIRMA DOCUMENTO VALUTAZIONE

19/04/16 17,00 – 19,00 COLLOQUI

03/05/16 16,00-17,30

INTERCLASSE LIBRI DI TESTO

09/06/16

SCRUTINI

23/06/16 10,00-12,00

CONSEGNA

DOCUMENTO

DI

VALUTAZIONE

24/06/16 09,00-12,00 CONSEGNA

DOCUMENTI

82

ORGANIZZAZIONE ORARIA S. SECONDARIA DI I GRADO

Tutte le classi della Scuola Secondaria di I Grado di Sicignano e Petina avranno 30 ore settimanali curricolari, le classi di Postiglione, invece, avranno 36 ore settimanali.

DISCIPLINA (30 ore) ORE (36 ore) ORE

LINGUA ITALIANA 5 7

STORIA /CITTADINANZA E COSTITUZ 2 3

GEOGRAFIA 2 2

MATEMATICA 4 6

SCIENZE 2 2

INGLESE 3 3

FRANCESE 2 2

TECNOLOGIA 2 2

MUSICA 2 2

ARTE E IMMAGINE 2 2

EDUCAZIONE FISICA 2 2

RELIGIONE 1 1

APPROFOND. MATERIE LETTERARIE 1 2 ( mensa )

83

ATTIVITÁ FUNZIONALI ALL’INSEGNAMENTO ELEZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEI GENITORI DEL CONSIGLIO DI CLASSE PETINA: 28/10/15 ASSEMBLEA ORE 17,00 - VOTAZIONI ORE 18,00 -20,00 SICIGNANO: 28/10/15 ASSEMBLEA ORE 17,00 - VOTAZIONI ORE 18,00 - 20,00 POSTIGLIONE: 28/10/15 ASSEMBLEA ORE 17,00 - VOTAZIONI ORE 18,00 - 20,00

CONSIGLI DI CLASSE

COLLOQUI CON I GENITORI

PETINA SICIGNANO POSTIGLIONE PETINA SICIGNANO POSTIGLIONE

14/10/15 mercoledì

16/10/15 venerdì

15/10/15 giovedì

VALUTAZIONI QUADRIMESTRALI

02/02/16 martedì

VALUTAZIONI QUADRIMESTRALI

04/02/16 giovedì

VALUTAZIONI QUADRIMESTRALI

03/02/16 mercoledì

26/11/15 giovedì

25/11/15 mercoledì

24/11/15 martedì

FIRMA DOCUMENTO VALUTAZIONE

15/02/16 lunedì

FIRMA DOCUMENTO VALUTAZIONE

12/02/16

venerdì

FIRMA DOCUMENTO VALUTAZIONE

16/02/16 martedì

22/01/16 venerdì

19/01/16 martedì

20/01/16 mercoledì

SCRUTINIO FINALE

08/06/16 mercoledì

SCRUTINIO FINALE

08/06/16 mercoledì

SCRUTINIO FINALE

08/06/16 mercoledì

14/03/16 lunedì

16/03/16 mercoledì

15/03/16 martedì

FIRMA DOCUMENTO VALUTAZIONE

24/06/16 venerdì

FIRMA DOCUMENTO VALUTAZIONE

24/06/16 venerdì

FIRMA DOCUMENTO VALUTAZIONE

24/06/16 venerdì

04/05/16 mercoledì

06/05/16 venerdì

05/05/16 giovedì

INCONTRO SCUOLA/FAMIGLIA

01/12/15 martedì 15/04/16 venerdì

INCONTRO SCUOLA/FAMIGLIA

03/12/15 giovedì 12/04/16 martedì

INCONTRO SCUOLA/FAMIGLIA

02/12/15 mercoledì 14/04/16 giovedì

84

PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’

Direttiva M. 27/12/2012 e CM n° 8 del 6/3/2013

A.S. 2015-2016

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L’Istituto “San Domenico Savio” di Sicignano degli Alburni si propone di potenziare la cultura dell’inclusione per rispondere in modo efficace alle necessità di ogni alunno che, con continuità o per determinati periodi, manifesti Bisogni Educativi Speciali.

A tal fine si intende:

creare un ambiente accogliente e supportivo ;

sostenere l’apprendimento attraverso una revisione del curricolo, sviluppando attenzione educativa in tutta la scuola;

promuovere l’attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento;

centrare l’intervento sulla classe in funzione dell’alunno;

favorire l’acquisizione di competenze collaborative;

promuovere culture politiche e pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione fra tutte le componenti della comunità educante.

Obiettivo principale è la riduzione delle barriere che limitano l’apprendimento e la partecipazione sociale attraverso l’utilizzo di facilitatori e l’analisi dei fattori contestuali, sia ambientali che personali.

Sono destinatari dell’intervento a favore dell’inclusione scolastica tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali comprendenti:

Destinatari

-disabilità (ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/77);

-disturbi evolutivi specifici (Legge 170/2010, Legge 53/2003);

-alunni con svantaggio socio-economico; svantaggio linguistico e/o culturale.

85

1) LA NOZIONE DI INCLUSIONE

La nozione di inclusione, oggetto della nuova normativa d’indirizzo per la programmazione didattica delle scuole, apporta una significativa precisazione rispetto alla precedente nozione di integrazione.

Il concetto di inclusione attribuisce importanza all’operatività che agisce sul contesto, mentre col concetto di integrazione l’azione si focalizza sul singolo soggetto, cui si imputano deficit o limiti di vario genere e a cui si offre un aiuto di carattere didattico e strumentale per il superamento o il mitigamento degli stessi e per essere integrato nel sistema . Si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone al sistema “scuola” una nuova impostazione e, quindi, importanti modifiche e messe a punto:

esse debbono avvenire nella concretezza e nella prassi ordinaria , quindi dall’interno; il nuovo punto di vista deve essere eletto a linea guida dell’attività educativo-didattica

quotidiana, ovvero della “normalità” ( non della “straordinarietà”) del funzionamento scolastico. Ne consegue che: l’adozione di questa ottica impone la personalizzazione dei percorsi educativi e di apprendimento per i soggetti individuati come BES, ma anche, immediatamente, per tutti gli studenti della scuola.

2) IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE

Un bisogno educativo speciale è una difficoltà che si evidenzia in età evolutiva negli ambiti di vita dell’educazione e/o apprenditivo. Si manifesta in un funzionamento problematico, anche per il soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale; necessita di un piano educativo individualizzato o personalizzato.

La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 ricorda che “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”.

L’I.C. “S.D.Savio

riconosce la validità delle indicazioni ministeriali in materia e ritiene doveroso procedere alla redazione ed all’applicazione di un piano di inclusività generale da ripresentare annualmente in relazione alla verifica della sua ricaduta e alla modifica dei bisogni presenti;

ritiene che, nella programmazione e nell’effettuazione del percorso ,l’indicazione didattica verso la personalizzazione e/o individualizzazione dei percorsi educativi debba rispettare la peculiarità di approccio, metodo /stile e livello di apprendimento afferente a tutti i discenti e, in particolare, ai BES;

precisa che, proprio nel rispetto dell’individualità e delle sue caratteristiche, si deve operare nella programmazione e nell’effettuazione del percorso , con piena consapevolezza dello specifico delle diverse categorie di bisogno educativo, evitando quanto più possibile la generalizzazione e la genericità e riconoscendone, al contrario, le matrici tutt’affatto diverse;

ritiene , di conseguenza, di dover far riferimento alle prassi,alle modalità ed agli strumenti che la scuola ha già elaborato, posto in essere e validato nella ricaduta ,in relazione a individuate

86

categorie di BES e, più specificamente a quanto attiene a studenti stranieri, oltre che a studenti DSA e DA.

Propone, quindi, che, per quanto attiene allo specifico didattico, si ricorra a: 1) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni); 2) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati); 3) strumenti compensativi; 4) misure dispensative;

utilizzati secondo una programmazione personalizzata con riferimento alla normativa nazionale e/o alle direttive del POF.

Propone altresì

un impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali già disponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne ( ministero, enti locali ecc. es.facilitatore linguistico, psicologo );

ritiene infine necessario operare per abbattere i limiti di accesso al reale diritto allo studio che possono qualificarsi come ostacoli strutturali (v. barriere architettoniche per quanto riguarda i DA ) o funzionali (mancanza della dotazione della strumentazione individuale:libri di testo, ecc., per quanto riguarda lo svantaggio socio-economico e culturale).

3) LA FORMALIZZAZIONE DEI BES

Nella scuola che lavora per l’inclusività è necessario operare con un quadro chiaro delle esigenze da affrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Il processo d’inclusione nella scuola ,inoltre, può avvenire realmente solo quando condiviso da tutto il personale coinvolto .

In presenza di studenti con BES, dunque , è necessario , in primo luogo avere conoscenza preventiva delle varie tipologie di BES e delle risorse e delle strategie necessarie per operare. Occorre, poi, formalizzare compiti e procedure , in modo che tutti cooperino al raggiungimento di esito positivo. Il processo inclusivo può essere formalizzato nello schema che segue:

Consigli di Classe/Interclasse/Intersezione Riconoscimento

P.D.P.

Azioni

Verifiche Risorse

Alunno con B.E.S.

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Il riconoscimento formale (con verbalizzazione assolutamente motivata) da parte del consiglio di classe è il primo momento della “storia inclusiva” dell’alunno con BES diverso dalla disabilità o da

un DSA o assimilabile (in quanto per questi ultimi la formalizzazione consegue a disposizione di legge: 104/1992 e 170/2010 come integrata ai punti 1.2 e 1.3 della Direttiva Ministeriale del27/12/2012).

4) LA SITUAZIONE ATTUALE

Il quadro generale della distribuzione degli alunni con BES nella scuola è sintetizzato nella tabella che segue:

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti: n°

• disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 7

minorati vista 0

minorati udito 0

Psicofisici 7

• disturbi evolutivi specifici 1

DSA 1

ADHD/DOP 0

Borderline cognitivo 0

Altro 0

• svantaggio (indicare il disagio prevalente) 26

Socio-economico 10

Linguistico-culturale 6

Disagio comportamentale/relazionale 6

Alunni stranieri 4

Totali 33

% su popolazione scolastica 5,89

N° PEI redatti dai GLHO 7

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza 1 di certificazione sanitaria

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza 3 di certificazione sanitaria

Riprogettazione

88

B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No

Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo

SI

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

SI

AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo

SI

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

Funzioni strumentali / coordinamento SI

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) SI

Psicopedagogisti e affini esterni/interni SI

Docenti tutor/mentor SI

Altro: NO

Altro: NO

C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No

Coordinatori di classe e simili

Partecipazione a GLI SI

Rapporti con famiglie SI

Tutoraggio alunni SI

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva SI

Altro:

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI SI

Rapporti con famiglie SI

Tutoraggio alunni SI

89

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva SI

Altro:

Altri docenti

Partecipazione a GLI SI

Rapporti con famiglie SI

Tutoraggio alunni SI

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva SI

Altro:

D. Coinvolgimento personale ATA

Assistenza alunni disabili SI

Progetti di inclusione / laboratori integrati SI

Altro:

E. Coinvolgimento famiglie

Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva NO

Coinvolgimento in progetti di inclusione SI

Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante SI

Altro:

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità SI

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili SI

Procedure condivise di intervento sulla disabilità SI

Procedure condivise di intervento su disagio e simili

SI dal prossimo anno

Progetti territoriali integrati NO

Progetti integrati a livello di singola scuola NO

Rapporti con CTS / CTI SI dal prossimo anno

Altro:

G. Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti territoriali integrati NO

Progetti integrati a livello di singola scuola SI

90

Progetti a livello di reti di scuole NO

H. Formazione docenti

Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe SI

Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva SI

Didattica interculturale / italiano L2 NO

Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) NO

Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)

NO

Altro: vedi pag 8 del PAI

5) PUNTI DI CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA

Per l’attuazione di una concreta politica di inclusione è necessario riscontrare i punti di criticità e i punti di forza attuali della scuola. Ad oggi si ritiene di dover segnalare , per ovviare, laddove sia nella possibilità, i seguenti punti di criticità:

ridotto numero delle risorse di sostegno a favore degli alunni con disabilità; scarse risorse finanziarie per corsi di L2 di primo livello e mancanza di facilitatori linguistici; tardiva disponibilità delle risorse finanziarie annuali attraverso le quali attivare opportuni

interventi di sostegno/integrativi; difficoltà di comunicazione fra i consigli di classe e docenti ed operatori responsabili degli

interventi integrativi con conseguente scarsa ricaduta nella valutazione curricolare; assenza di psicologo e/o psicopedagogista; inesistenti/ridotte forme di sussidio da parte dei servizi sociali dei comuni a favore delle

famiglie con gravi problemi socio-economici; difficoltà nel desumere, per gli alunni neo-iscritti, dalla documentazione presentata,

informazioni sufficienti utili a prevedere eventuali BES per l’anno scolastico successivo

Punti di forza:

la scuola con i suoi operatori.

VALUTAZIONE DEI DATI RILEVATI

I dati riportati nella parte iniziale del modello, si riferiscono agli alunni con BES presenti nella Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado dell’Istituzione Scolastica e rappresentano quanto emerso dalla verifica di fine anno condotta dai componenti il Gruppo di Lavoro operante per gli alunni con BES e, dall’analisi del questionario Index dei docenti. Gli alunni con BES sono, nella maggior parte dei casi, certificati e per quelli che non lo sono è stata rilevata collegialmente la necessità di intervenire in modo mirato, con l’attivazione di percorsi didattico-educativi e l’adozione di strategie metodologiche calibrate sulle esigenze di tali alunni.

91

Per quanto riguarda gli alunni stranieri,ad eccezione di un alunno al quale è stato affiancato una mediatrice culturale per soli tre mesi dal PdZ, non sono stati rilevati particolari problemi, se non quelli riconducibili alla difficoltà di comunicare con le famiglie, e quelli dovuti alla non piena acquisizione della strumentalità di base della lingua italiana da parte di alcuni.

Dalla sintesi dei punti di forza e criticità rilevati, si evidenzia con chiarezza che sotto il profilo dell’inclusività degli alunni con BES, la nostra scuola deve migliorare soprattutto i seguenti aspetti:

• Organizzazione prassi inclusive dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti;

• Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;

• Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione.

Pertanto, nella formulazione degli obiettivi per l’incremento dell’inclusività, sarà tenuta presente la necessità di compensare le carenze evidenziate nei tre aspetti sopra elencati e si cercherà di migliorare gli altri il cui livello può essere elevato

Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per i prossimi anni

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

LA SCUOLA

-Elabora, inserendola nel POF, una politica di promozione dell’integrazione e dell’inclusione condivisa tra il personale (Piano annuale per l’Inclusione).

-Definisce al proprio interno una struttura di organizzazione e coordinamento degli interventi

rivolti alla disabilità e al disagio scolastico ( gruppo di lavoro per l’inclusione ) , definendo ruoli di referenza interna ed esterna.

-Sensibilizza la famiglia a farsi carico del problema , elaborando un progetto educativo condiviso e invitandola a farsi aiutare, attraverso l’accesso ai servizi ( ASL e/o servizi sociali )

IL DIRIGENTE

Convoca e presiede il GLI

Viene informato dal Coordinatore di Classe e/o Coordinatore BES rispetto agli sviluppi del caso considerato. Convoca e presiede il Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione.

LA FUNZIONE STRUMENTALE (Area Inclusione ed Equità)

Collabora con il Dirigente Scolastico , raccorda le diverse realtà ( Scuola, ASL. Famiglie, enti

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territoriali…), attua il monitoraggio di progetti, rendiconta al Collegio docenti, partecipa alla Commissione per alunni con disabilità e riferisce ai singoli consigli.

I CONSIGLI DI CLASSE/INTERCLASSE/INTERSEZIONE , informano il Dirigente e la famiglia della situazione/problema. Effettuano un primo incontro con i genitori. Collaborano all’osservazione sistematica e alla raccolta dati. Analizzano i dati rilevati, prendono atto della relazione clinica, definiscono, condividono ed attuano il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e il Piano Educativo Individualizzato (PEI) od un Progetto Educativo Personalizzato (PEP) per l’alunno.

LA FAMIGLIA: Informa il coordinatore di classe (o viene informata) della situazione/problema. Si attiva per portare il figlio da uno specialista ove necessario. Partecipa agli incontri con la scuola e con i servizi del territorio, condivide il Progetto e collabora alla sua realizzazione, attivando il proprio ruolo e la propria funzione.

IL COORDINATORE BES coordina il colloquio tra scuola e famiglia. Segue i passaggi di contatto/informazione Scuola /Famiglia/ Servizi. Rimane a disposizione e collabora con gli insegnanti per la definizione dei Progetti (PEI o PEP) Informa circa le nuove disposizioni di legge o rispetto a nuovi ambiti di ricerca e di didattica speciale ed inclusiva. Fornisce spiegazioni sull’organizzazione della scuola.

ASL: effettua l’accertamento, fa la diagnosi e redige una relazione. Incontra la famiglia per la restituzione relativa all’accertamento effettuato. Fornisce supporto alla scuola per individuare il

percorso da intraprendere in assenza della collaborazione della famiglia.

IL SERVIZIO SOCIALE

Se necessario viene aperta una collaborazione di rete, rispetto ai vari servizi offerti dal territorio. Partecipa agli incontri della scuola organizzati per i diversi alunni. E’ attivato e coinvolto rispetto

al caso esaminato.

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti;

Nell’ambito dei processi di riforma e di innovazione della scuola, la formazione costituisce una leva strategica fondamentale per lo sviluppo professionale dei docenti, per il necessario sostegno agli obiettivi di cambiamento e per un’efficace politica delle risorse umane. Gli obiettivi prioritari che si intendono perseguire, attivando corsi di formazione e aggiornamento per il personale docente dell’Istituto sono i seguenti:

• motivare /rimotivare alla professione; • rafforzare le competenze progettuali, valutative, organizzative e relazionali in riferimento

alla qualità del servizio scolastico; • rafforzare le competenze psicopedagogiche;

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• saper affrontare i cambiamenti e le nuove esigenze che la società propone e che comportano l’acquisizione di nuove strategie, soprattutto in campo socio-didattico;

• adeguare la mediazione didattica alle richieste della nuova riforma. Per realizzare tali obiettivi si favorirà la partecipazione a corsi esterni inerenti la didattica innovativa per ogni singola disciplina e che rispondano ad esigenze formative del sistema scolastico nel suo complesso. Compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili per la formazione, i docenti parteciperanno a iniziative di aggiornamento sui temi dell’inclusione scolastica e sui BES. Pertanto saranno mantenuti i contatti con il Qu.I.S.S. (Centro di formazione per la Qualità dell’Integrazione scolastica e sociale), in continuità con i percorsi di formazione già svolti nella nostra scuola, con l’ulteriore approfondimento del modello ICF sulla progettazione relativa agli alunni con disabilità e con BES. Saranno, inoltre, concordate con il CTS (Centro Territoriale di Supporto), eventuali iniziative di formazione sulle tecnologie per l’integrazione.

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;

le strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive si basano su:

osservazioni che definiscono un assessment (valutazione iniziale)

osservazioni programmate che definiscono delle valutazioni di verifica

nuovo assessment per le nuove progettualità.

Tra i più condivisi assessment coerenti con prassi inclusive si evidenziano le seguenti proposte di contenuto:

attività di apprendimento e di applicazione delle conoscenze attività di comunicazione attività motorie attività domestiche attività relative alla cura della propria persona attività interpersonali svolgere compiti ed attività di vita fondamentali in definitiva le strategie di valutazione con prassi inclusive dovranno rendere efficace gli strumenti con cui l’individuo raggiunge gli standard di indipendenza personale, e di responsabilità sociale propri dell’età.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Affinché il progetto vada a buon fine, l’organizzazione Scuola deve predisporre un piano attuativo nel quale devono essere coinvolti tutti i soggetti responsabili del progetto, ognuno con competenze e ruoli ben definiti

Dirigente scolastico Gruppo di coordinamento (GLI) Docenti curriculari Docenti di sostegno

Relativamente ai PDF, PEI e PdP il consiglio di classe/interclasse e intersezione, ed ogni insegnante in merito alla disciplina di competenza, affiancati e supportati dall’insegnante di sostegno metteranno in atto, già dalle prime settimane dell’anno scolastico, le strategie metodologiche necessarie ad una osservazione iniziale attenta, (test, prove d’ingresso, lavori di gruppo, verifiche, colloqui, griglie,) che consenta di raccogliere il maggior numero di elementi utili

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alla definizione e al conseguimento del percorso didattico inclusivo.

Il GLI si occuperà della rilevazione dei BES presenti nell’istituto raccogliendo le documentazioni degli interventi educativo-didattici definiti usufruendo se possibile di azioni di apprendimento in rete tra scuole usufruendo del supporto del CTI.

Il Dirigente Scolastico partecipa alle riunioni del Gruppo H, è messo al corrente dal referente del sostegno/funzione strumentale del percorso scolastico di ogni allievo con BES ed è interpellato direttamente nel caso si presentino particolari difficoltà nell’attuazione dei progetti. Fornisce al Collegio dei Docenti informazioni riguardo agli alunni in entrata ed è attivo nel favorire contatti e passaggio di informazioni tra le scuole e tra Scuola e territorio.

E’ utile individuare un referente, tra il personale ATA, che partecipi al gruppo di lavoro, qualora se ne ravveda la necessità, e possa così fungere da punto di riferimento per i colleghi.

L’organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola viene cosi definita:

• Alunni con disabilità: Le attività didattiche ed educative sono organizzate attraverso il supporto dei docenti specializzati, degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione, di tutto il personale docente ed Ata.

• Alunni DSA (L. 170 dell’8 ottobre 2010 e al D.M. 12 luglio 2011) : alunni già accertati

: viene applicato il protocollo, già in vigore nell’Istituto, che prevede la redazione di un PDP da monitorare nel corso dell’anno scolastico; alunni a rischio DSA

• Alunni con altri disturbi evolutivi specifici (

:è prevista la somministrazione di strumenti didattici che possano evidenziare un sospetto e, dopo il colloquio con la famiglia, indirizzare l’alunno al servizio ASL per la formulazione di una eventuale diagnosi.

deficit del linguaggio; deficit delle abilità non verbali; deficit nella coordinazione motoria; deficit dell’attenzione e iperattività (in forma grave tale da compromettere il percorso scolastico); funzionamento cognitivo limite; disturbo dello spettro autistico lieve

Se in possesso di documentazione clinica, si procederà alla redazione di un PDP; qualora la certificazione clinica o la diagnosi non sia stata presentata, il Consiglio di Classe dovrà motivare opportunamente le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche.

(qualora non previsto dalla legge 104) ecc.

• Alunni con svantaggio socioeconomico e culturale: La loro individuazione avverrà sulla base di elementi oggettivi come, ad esempio, la segnalazione degli operatori dei servizi sociali oppure di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche e gli interventi predisposti potranno essere di carattere transitorio.

• Alunni con svantaggio linguistico e culturale: Sarà cura dei Consigli di Classe individuarli sulla base di prove d’ingresso ed indirizzarli a specifiche attività che ne favoriscano l’inclusione organizzate dall’Istituto.

In tutti i casi in cui non sia presente una certificazione clinica, i Consigli di classe potranno fruire di schede di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali, le quali costituiranno il punto di partenza nella presa in carico “pedagogica” da parte della scuola dell’alunno con BES; esse verranno redatte dal Consiglio di Classe, con il supporto del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai

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diversi servizi esistenti

Centri di Riabilitazione: ampliamento degli interventi riabilitativi (logopedia, fisioterapia, psicomotricità).

ASL:interventi sanitari e terapeutici (interventi di carattere medico-sanitari condotti da neuropsichiatri, psicologi).

Con gli esperti dell’ASL si organizzano incontri periodici, collaborando alle iniziative educative e di integrazione predisposte nel Piano di Inclusione. Avranno modo di verificare il livello e la qualità dell’integrazione nelle classi dell’Istituto, danno consigli nella stesura degli obiettivi individualizzati del PEI, e del PDP oltre alla collaborazione per l’aggiornamento e la stesura del PDF.

Associazioni coinvolte nel sociale; Piano sociale di zona S/5 e S/10 (assistenza specialistica; mediatori culturali ecc..) Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

In base al calendario stabilito all’inizio dell’anno scolastico sono previsti incontri scuola-famiglia- territorio, oltre agli incontri con l’equipe multidisciplinare dell’ASL competente. Con le famiglie i

contatti telefonici, per iscritto e “de visu” saranno periodici e programmati al fine di attuare una guida extra scolastica costante e un quotidiano controllo sull’andamento didattico-disciplinare. Ciò

consentirà un rinforzo di quanto trattato in sede scolastica e agevolerà il processo di crescita degli alunni. Pertanto i familiari in sinergia con la scuola concorrono all’attuazione di strategie necessarie per l’integrazione dei loro figli. Devono essere attivate, in relazione a difficoltà specifiche , risorse territoriali ( strutture sportive, educatori, ecc.) appartenenti al volontariato e/o al privato sociale.

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;

ACCOGLIENZA

l’accoglienza di studenti con bes all’inizio del percorso scolastico

l’accoglienza di studenti con bes in corso d’anno

il passaggio di informazioni relative a studenti con bes da un ordine di scuola all’altro

CURRICOLO

OBIETTIVO / COMPETENZA

educativo-relazionale tecnico – didattico relativo al progetto di vita

ATTIVITÀ

attività adattata rispetto al compito comune (in classe)

attività differenziata con materiale predisposto (in classe)

affiancamento / guida nell’attività comune (in classe)

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attività di approfondimento / recupero a gruppi dentro la classe o per classi parallele

attività di approfondimento / recupero individuale

tutoraggio tra pari (in classe o fuori)

lavori di gruppo tra pari in classe

attività di piccolo gruppo fuori dalla classe

affiancamento / guida nell’attività individuale fuori dalla classe e nello studio

attività individuale autonoma

attività alternativa, laboratori specifici

CONTENUTI

comuni

alternativi

ridotti

facilitati

SPAZI

organizzazione dello spazio aula.

attività da svolgere in ambienti diversi dall'aula.

spazi attrezzati

luoghi extrascuola

TEMPI

tempi aggiuntivi per l'esecuzione delle attività

MATERIALI/STRUMENTI

materiale predisposto, concreto, visivo, vocale, sonoro, musicale

testi adattati, testi specifici, calcolatrice, formulari ….

mappe, video, lavagna interattiva, computer, ausili

RISULTATI ATTESI*

comportamenti osservabili che testimoniano il grado di raggiungimento dell’obiettivo

VERIFICHE

comuni

comuni graduate

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adattate

differenziate sulla base del PEI e PDP proposte in classe per ogni singola disciplina

differenziate sulla base del PEI e PDP concordate e proposte dagli insegnanti

VALUTAZIONE

docente/i responsabili, altri educatori coinvolti

dell’attività proposta dello studente relativamente ai risultati attesi

adeguata

efficace

da estendere

da prorogare

da sospendere

insufficiente

La dicitura risultati attesi * è stata scelta per suggerire la rilevazione di comportamenti che rivelano l’acquisizione di conoscenze, abilità, competenze riconoscibili come risultato degliinterventi e dei percorsi personalizzati e rispondenti ai bisogni formativi precedentemente rilevati. I comportamenti osservabili possono riguardare

performance / prestazioni in ambito disciplinare

investimento personale / soddisfazione / benessere

lavoro in autonomia

compiti e studio a casa

partecipazione / relazioni a scuola

relazioni nella famiglia e/o altri contesti educativi coinvolti

Nella voce VALUTAZIONE appare anche l’indicazione a valutare la proposta / azione della scuola in termini di adeguatezza ed efficacia allo scopo di rilevare percorsi e prassi efficaci che possono diventare patrimonio dell’istituto e parte integrante dell’offerta formativa.

Valorizzazione delle risorse esistenti

Implementare l’utilizzo della LIM che è uno strumento in grado di integrare vecchi e nuovi linguaggi: quelli della scuola e quelli della società multimediale. Sarà valorizzato l’uso dei software in relazione agli obiettivi didattici che si vogliono raggiungere per favorire l’interazione e

la partecipazione di tutti gli alunni; audio book, tastiera facilitata, quelli derivanti dall’uso di buone prassi, cui si può accedere su Internet dal sito del MIUR.

L’utilizzo dei laboratori presenti nella scuola serviranno a creare un contesto di apprendimento personalizzato che sa trasformare, valorizzandole anche le situazioni di potenziale difficoltà.

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Valorizzare le competenze specifiche di ogni docente.

Ogni intervento sarà predisposto partendo dalle risorse e dalle competenze interne alla scuola anche se, visto il numero di studenti con Bes e le diverse problematicità, sarà necessaria la presenza di risorse umane aggiuntive per sostenere gli alunni in particolari difficoltà.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

Risorse materiali: laboratori (arte, musica, lab. Teatrale, ludico-manuale: ceramica,) palestre, attrezzature informatiche- software didattici.

Risorse umane: psicologi, pedagogisti, educatori, animatori, assistenti igienico-sanitari, docenti specializzati in attività ludico-formative-laboratoriali-relazionali.

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

Si mirerà a prevedere un sistema di rapporti interattivi tra la scuola e le altre istituzioni ad essa contigue, che la configura come contesto educativo e di apprendimento saldamente raccordato con tutte le esperienze e conoscenze precedenti, collaterali e successive del bambino. Pertanto, è necessario prestare attenzione alla coerenza degli stili educativi e dar luogo, in base a precisi criteri operativi e in direzione sia orizzontale che verticale, a raccordi che consentano alla scuola di fruire, secondo un proprio progetto pedagogico, delle risorse umane, culturali e didattiche presenti nella famiglia e nel territorio, e di quelle messe a disposizione dagli Enti locali, dalle associazioni e dalla comunità. Le finalità della continuità educativa devono rispondere all’esigenza di garantire ad ogni bambino un percorso formativo unitario all’interno del sistema scolastico di base (Infanzia, Primaria, Secondaria di Primo Grado). Accoglienza (vedi curricolo) già previsto nel POF. Orientamento interno ed esterno già previsto nel POF.

Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 26/05/2015 Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 29/06/2015 Rimodulato e approvato dal Collegio dei Docenti in data 01/09/2015

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VALUTAZIONE

“La valutazione nella scuola è diventata oggi una rilevante “sfida” istituzionale, oltre che una controversa questione pedagogica”.

Giancarlo Cerini

Riferimenti normativi 1 settembre 2008 Decreto Legge n 137 Legge 30 ottobre 2008 n 169 Schema di Regolamento per il coordinamento delle norme sulla valutazione Decreto Ministeriale n.5 del 16 gennaio 2009 sul comportamento C.M. n. 10 del 23 gennaio 2009 D.M. 254/2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.30 del 5 febbraio 2013 C.M. n.22 del 26 agosto 2013 – Misure di accompagnamento Indicazioni Nazionali 2012; LEGGE 107 del 13 luglio 2015.

“ Una valutazione adeguatamente formativa e di qualità non rileva solamente gli esiti, ma pone attenzione soprattutto ai processi formativi dell’alunno, è strettamente correlata alla programmazione delle attività e agli obiettivi di apprendimento, considera il differenziale di apprendimento. Si realizza attraverso l’osservazione continua e sistematica dei processi di apprendimento formali e informali, documenta la progressiva maturazione dell’identità personale, promuove una riflessione continua dell’alunno come autovalutazione dei suoi comportamenti e percorsi di apprendimento.”

Dalle Nuove Indicazioni Nazionali 2012 (adottate con Regolamento del Ministero dell’ Istruzione del 16/11/2012):

“Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione, nonchè la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle indicazioni e declinati nel curricolo.

La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.

Occorre assicurare agli studenti e alle famiglie un’informazione tempestiva e trasparente sui criteri e sui risultati delle valutazioni effettuate nei diversi momenti del percorso scolastico, promuovendone con costanza la partecipazione e la corresponsabilità educativa, nella distinzione di ruoli e funzioni.”

Nel nostro Istituto si è costituito, nell’anno scol. 2014/15, il Nucleo di Autovalutazione, composto da una rappresentanza dei diversi plessi al fine di condividere e implementare le pratiche di valutazione già in atto presso l’Istituto. Un importante obiettivo del nostro Istituto è quello di condividere percorsi di tipo educativo, trasversale e disciplinare oltre a criteri e modalità di valutazione che agevolino il passaggio tra i tre ordini di scuole ( Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado).

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Il processo di valutazione

“La valutazione è l’espressione di un giudizio fondato su criteri ed aspettative stabilite da chi valuta”. M. Comoglio

La valutazione è riferita a comportamenti osservabili

, qualità del lavoro svolto, in relazione a precisi obiettivi dichiarati e sempre in considerazione dei progressi dimostrati dall’alunno stesso. E’ un processo che aiuta l’alunno a crescere, evitandone il carattere sanzionatorio e selettivo; deve svolgere una funzione orientativa e valorizzare i risultati positivi raggiunti.

La valutazione deve essere considerata come autoregolazione dell’attività didattica. Infatti essa è un processo che registra come gli alunni stanno cambiando attraverso la raccolta di informazioni in itinere che permettono anche la stima dell’efficacia delle strategie formative adottate e l’eventuale adeguamento /rimodulazione della progettazione.

Essa persegue l’intento di incrementare la qualità dell’istruzione e prevede una responsabilità di tipo individuale, in capo ai singoli docenti, al team/consiglio di classe, e una di tipo collegiale legata al Piano dell’Offerta Formativa d’ Istituto.

Il Collegio dei Docenti, presieduto dal Dirigente Scolastico, definisce le modalità e i criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento

La valutazione nel nostro Istituto è rivolta principalmente su due fronti: Valutazione dell’Alunno e Valutazione di Sistema; a questi si affianca il ruolo regolatore del Servizio Nazionale di Valutazione (Invalsi) che fornisce elementi di confronto inerenti entrambi gli aspetti.

VALUTAZIONE DELL’ ALUNNO La valutazione è riferita a comportamenti osservabili, prestazioni, qualità del lavoro svolto, in relazione a precisi obiettivi dichiarati e sempre in considerazione dei progressi dimostrati dall’alunno stesso.

Funzioni della valutazione La valutazione degli alunni risponde alle seguenti funzioni fondamentali:

verificare l’acquisizione degli apprendimenti programmati; adeguare le proposte didattiche e le richieste alle possibilità e ai ritmi di apprendimento

individuali e del gruppo classe; predisporre eventuali interventi di recupero o consolidamento, individuali o collettivi; fornire agli alunni indicazioni per orientare l’impegno e sostenere l’apprendimento; promuovere l’autoconsapevolezza e la conoscenza di sé, delle proprie potenzialità e

difficoltà; promuovere la collaborazione con la famiglia e le agenzie educative del territorio.

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Che cosa si valuta Costituiscono oggetto della valutazione, secondo l’attuale quadro normativo, e sono competenza del gruppo docente responsabile delle classi: gli apprendimenti, ossia le conoscenze e abilità disciplinari indicate negli obiettivi di

apprendimento, elaborati dalla scuola e codificati nel curricolo di Istituto sulla base delle Indicazioni Nazionali;

il comportamento, cioè la partecipazione, l’impegno manifestato, l’interesse, il rispetto

delle regole e l’autonomia, come condizioni che rendono l’apprendimento efficace e formativo;

le competenze di base, relative agli apprendimenti disciplinari e propedeutiche rispetto allo

sviluppo continuo della capacità di apprendere e la loro certificazione sulla base delle Indicazioni Nazionali.

Nella Scuola dell’Infanzia la valutazione si basa essenzialmente sull’osservazione intenzionale e sistematica dei comportamenti, dei ritmi di sviluppo e degli stili di apprendimento; questa avviene a livello:

- iniziale (livelli di sviluppo) - in itinere (sequenze didattiche) - finale (esiti formativi)

Nella Scuola Primaria e nella Secondaria di I grado la valutazione rappresenta un punto cardine della programmazione e coinvolge tutto il processo di apprendimento.

Nell’ambito di una valutazione realmente formativa vanno considerati tutti gli elementi che concorrono a definire la maturazione di ciascun allievo:

• situazione iniziale • motivazione all’apprendimento • costanza nella frequenza • progressi raggiunti rispetto alla situazione di partenza, sia nella sfera comportamentale

sia in quella cognitiva

Sono previste Prove Comuni d’Istituto e Prove Nazionali.

Le prime sono concordate collegialmente dai docenti, nella piena autonomia didattica, per aree disciplinari e per classi parallele, ai fini della valutazione degli alunni e dei processi di insegnamento-apprendimento messi in atto dalla scuola; le seconde volte a verificare il raggiungimento degli standard nazionali previsti per ogni percorso.

In stretta relazione con la fase di verifica e valutazione, la scuola predispone percorsi di recupero al fine di migliorare i processi di apprendimento degli alunni in difficoltà e di recuperare la conoscenze strumentali di base.

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La valutazione, di tre tipi, si attiva in tre diversi periodi dell’anno:

Modalità di valutazione

La rilevazione del livello di preparazione iniziale di ciascun alunno e del successivo processo di apprendimento in ogni singola disciplina relativi a:

• Conoscenze • Capacità • Competenze • Atteggiamenti

scaturirà da un insieme di prove di verifica di tipologia diversa (test oggettivi a risposta chiusa e aperta, schede di completamento, riordinamento logico, corrispondenza, saggi brevi, interrogazioni e colloqui, attività di apprendimento cooperativo, circle time, osservazioni sistematiche) riferite agli obiettivi formativi predefiniti, i cui risultati saranno registrati e comunicati agli alunni e ai genitori per un’ampia e consapevole partecipazione e condivisione.

• Nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti è espressa in decimi e illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno, mentre la valutazione del comportamento rimane espressa da un giudizio. I docenti, con decisione assunta all’unanimità,

Tipo di

valutazione Tempi Finalità

VALUTAZIONE

DIAGNOSTICA

Inizio anno

scolastico

Farà riferimento all’atteggiamento dell’alunno verso la

scuola e alle competenze di base maturate

VALUTAZIONE

FORMATIVA In itinere

Prenderà in considerazione i traguardi raggiunti dall’alunno

nel corso di un itinerario didattico; avrà anche valore

diagnostico in quanto, in relazione ai risultati raggiunti,

saranno predisposti, per ciascun alunno, percorsi di

recupero, consolidamento o arricchimento.

VALUTAZIONE

SOMMATIVA

A conclusione di

ogni

quadrimestre

Consentirà la verifica dei diversi percorsi didattici.

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possono non ammettere l’alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione.

• Nella scuola secondaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti e del comportamento degli alunni viene effettuata mediante l’attribuzione di voti numerici espressi in decimi (relativamente alla valutazione finale, definita in sede di scrutinio, sono ammessi al primo e secondo anno di corso gli alunni che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline o nel comportamento)”.

• Nel caso in cui l’ammissione alla classe successiva sia comunque deliberata in presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, la scuola provvede ad inserire una specifica nota al riguardo nel documento individuale di valutazione da trasmettere alla famiglia dell’alunno.

• La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica resta disciplinato dall’art. 309 del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, ed è comunque espressa senza attribuzione di voto numerico ma attraverso un giudizio sintetico del docente.”

• I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni.

• Sono ammessi alla classe successiva ovvero all’esame di Stato conclusivo del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal Consiglio di Classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline” valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. In sede di esame finale agli alunni particolarmente meritevoli che conseguiranno il punteggio di 10 decimi potrà essere assegnata la lode dalla commissione che deciderà all’unanimità.”

Il Collegio dei docenti ha definito i criteri di programmazione, le competenze disciplinari da perseguire, l’individuazione degli obiettivi di apprendimento, gli standard di apprendimento nonché criteri comuni per la valutazione dell’alunno e il significato da assegnare al voto, affinché lo stesso voto, dato in discipline e/o classi diverse trasmetta, per quanto possibile in modo univoco, identiche informazioni e questo faciliti il dialogo fra docenti, fra docenti e alunni e fra docenti e famiglie.

Criteri e modalità di verifica e valutazione degli alunni

per la valutazione degli apprendimenti disciplinari quadrimestrali e finali compresa l’ammissione all’Esame di Stato, si utilizzeranno i voti della scala numerica decimale dallo 0 al 10;

le prove scritte ed orali sono valutate con scala numerica da 0 a 10 non sono ammesse frazioni di voto, per qualsiasi ragione il comportamento viene valutato in sede di scrutinio quadrimestrale e finale in sede di scrutinio è previsto un voto unico al primo e secondo quadrimestre per la

valutazione di prove scritte, grafiche, oggettive, orali la proposta di voto, pari allo scritto e all’orale, viene arrotondata all’unità superiore

nel voto unico, purché tale proposta sia pari o superiore alla sufficienza e scaturisca da prove scritte e orali univoche, non altalenanti. L’arrotondamento alla unità superiore non avviene se la parità è tra voti di insufficienza.

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Nelle prove non strutturate e nel documento di valutazione (scuola secondaria e scuola primaria) si assume, in sede di giudizio, la seguente tabella di corrispondenza:

a. insufficiente ( da 0 a 5 )

b. sufficiente ( 6 )

c. buono ( 7 )

d. distinto ( 8 )

e. ottimo ( 9 /10)

I voti, oltre a indicare il livello di profitto, segnalano e promuovono la motivazione e la progressione nell’apprendimento, consentono di evitare la genericità dei giudizi e permettono una chiara differenziazione dei valori e dei meriti. Infine, dato che la media dei voti contribuisce a determinare l’esito finale del corso degli studi, si conviene sull’opportunità:

1. di usare più ampiamente lo spettro dei voti disponibili, soprattutto di quelli positivi, in modo da evitare o almeno limitare un mortificante livellamento delle valutazioni;

2. di armonizzare, insieme ai criteri di valutazione, anche gli standard di votazione, affinché non si verifichino disparità tra:

• insegnanti della stessa disciplina; • insegnanti della stessa classe.

3. di usare i criteri di valutazione, concordati e condivisi da tutti i docenti.

VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO

La valutazione del comportamento degli alunni è espressa:

o nella scuola primaria dai docenti contitolari della classe, attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal Collegio dei Docenti, riportato nel documento di valutazione;

o nella scuola secondaria di I grado, con voto numerico espresso collegialmente in decimi ai sensi dell’art. 2 del D.P.R. 122/09; il voto numerico è illustrato con specifica nota e riportato anche in lettere nel documento di valutazione.

Il voto di comportamento viene attribuito dal Consiglio di Classe in base ai seguenti criteri:

• frequenza e puntualità • rispetto del Regolamento di Istituto • partecipazione attiva alle attività didattiche • collaborazione con insegnanti e compagni • rispetto degli impegni scolastici e della legalità

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VALUTAZIONE DEL SISTEMA

Dalle Nuove Indicazioni Nazionali 2012 (adottate con Regolamento del Ministero dell’Istruzione del 16/11/2012):

“Alle singole istituzioni scolastiche spetta la responsabilità dell’autovalutazione, che ha la funzione di introdurre modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola, per svilupparne l’efficacia, anche attraverso dati di rendicontazione sociale o emergenti da valutazione esterne”.

La valutazione dei progetti avviene attraverso la valutazione delle singole azioni progettuali, da parte dei docenti coinvolti nelle stesse azioni, dei responsabili dei progetti e infine del Collegio dei Docenti che ha facoltà di approvare la loro riproposizione negli anni successivi.

VALUTAZIONE DEL CURRICOLO

Il curricolo d’Istituto è costituito dalle programmazioni educative e disciplinari che annualmente sono oggetto di revisione da parte degli insegnanti organizzati in gruppi di lavoro di dipartimento. Uno strumento di valutazione dell’efficacia dei curricoli può essere rappresentato dalla rilevazione annuale degli esiti delle prove Invalsi e da prove sommative d’Istituto.

Tali rilevazioni permettono di evidenziare, per le due discipline, gli ambiti e i processi in cui emergono i maggiori successi o le maggiori criticità e di progettare, in relazione alle evidenze emerse, eventuali azioni correttive.

I risultati sono resi pubblici mediante “rendicontazione sociale”

VALUTAZIONE DEI PROCESSI

La Legge 59/1997 ha abbinato il conferimento dell’autonomia alle scuole allo “obbligo di adottare procedure e strumenti di verifica e valutazione della produttività scolastica e del raggiungimento degli obiettivi” (art. 21, c.9).

Il Regolamento dell’autonomia (D.P.R. 275/1999, art.10) ha prefigurato le caratteristiche delle rilevazioni sistematiche degli apprendimenti finalizzate alla “verifica del raggiungimento degli obiettivi di apprendimento e degli standard di qualità del servizio” e al sostegno alla scuola attraverso “iniziative nazionali e locali di perequazione, promozione, supporto e monitoraggio”.

La Legge 53/2003 di riforma degli ordinamenti, infine, ha affermato che “le verifiche periodiche e sistematiche delle conoscenze e abilità degli studenti sono finalizzate al miglioramento e armonizzazione della qualità del sistema di istruzione e formazione” (art.3) e ha affidato all’ Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione (Invalsi)

Le rilevazioni INVALSI offrono alle scuole strumenti utili di analisi sull’efficacia dell’attuazione dei curricoli scolastici di Istituto in termini statistici, al fine di armonizzare le programmazioni di insegnamento della scuola dell’autonomia con precisi standard di apprendimento stabiliti a livello nazionale.

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Gli esiti delle prove Invalsi consentono alla scuola, oltre ad una comparazione immediata con altre scuole, anche di intraprendere azioni finalizzate al miglioramento della propria offerta formativa attraverso:

L’individuazione di aree di criticità al proprio interno;

La rilevazione di tendenze positive o negative negli apprendimenti degli alunni nel corso degli anni;

La condivisione delle scelte didattiche e pedagogiche più efficaci tra gli insegnanti;

La revisione e l’aggiornamento continuo dei curricoli disciplinari.

Il processo di diagnosi che prende spunto da un esame individuale e collegiale dei dati INVALSI integrato da altre informazioni quali il successo in uscita degli studenti si colloca come punto focale dell’autovalutazione d’Istituto.

A partire dallo scorso anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie, sono state coinvolte nel processo di autovalutazione con l’elaborazione finale del Rapporto di Autovalutazione (RAV). Il format per il RAV è stato elaborato dall’INVALSI ed è il frutto di un lungo percorso di ricerca e sperimentazione che ha coinvolto un vasto campione di scuole. CHE COS’E’ IL R.A.V.? E' innanzitutto una mappa della scuola.

E' costituito da 49 indicatori, raggruppati in 15 aree, a loro volta raccolte in tre macroaree: - Contesti e risorse - Esiti - Processi.

Il format diffuso oggi prevede che gli istituti debbano analizzare: • IL CONTESTO in cui operano (popolazione scolastica, territorio e capitale sociale, risorse

economiche e materiali, risorse professionali); • GLI ESITI dei loro studenti (i risultati scolastici, ma anche quelli delle prove

standardizzate, le competenze chiave raggiunte e i risultati a distanza, vale a dire, fra l’altro, gli esiti nei cicli scolastici successivi, l’eventuale prosecuzione negli studi universitari, l’inserimento nel mondo del lavoro);

• I PROCESSI di organizzazione e gli ambienti di lavoro (dalla predisposizione e progettazione della didattica, alla predisposizione degli ambienti di apprendimento passando per l’integrazione con il territorio).

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Il R.A.V. è, dunque, uno strumento di lavoro comune che tutte le scuole italiane potranno utilizzare per riflettere su se stesse e darsi degli obiettivi di miglioramento.

PERCHE’ IL R.A.V.? NORMATIVA:

• DPR 80/2013 – Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione

• Direttiva MIUR N°11 DEL 18/09/2014 – Priorità strategiche del Sistema Nazionale di Valutazione per gli anni scolastici 2014/15, 2015/16 e 2016/17

• C.M. n°47 del 21/10/2014 – Priorità strategiche della valutazione del Sistema educativo di istruzione e formazione. Trasmissione della Direttiva n. 11 del 18 settembre 2014.

La valutazione è finalizzata al miglioramento della qualità della offerta formativa e degli apprendimenti e sarà particolarmente indirizzata: - alla riduzione della dispersione scolastica e dell' insuccesso scolastico; - alla riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti; - al rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza; - alla valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all'università e al lavoro.

QUALI LE TAPPE DEL PERCORSO? Nel corso dell’ultimo anno scolastico tutte le scuole, statali e paritarie, hanno realizzato l’autovalutazione. Il Rapporto di autovalutazione (RAV) sarà compilato poi in versione digitale su una piattaforma comune predisposta dal MIUR e sarà reso pubblico a ottobre 2015 diventando uno strumento anche di trasparenza e rendicontazione pubblica a disposizione delle famiglie. A fine 2015 l’INVALSI pubblicherà il primo Rapporto nazionale sul sistema scolastico italiano.

LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO

A partire dall’anno scolastico 2014-2015, tutte le scuole del sistema nazionale di istruzione (statali e paritarie), sono coinvolte in un percorso, di durata triennale, volto all'avvio e alla messa a regime del procedimento di valutazione in cui sarà coinvolto anche il nostro Istituto.

Il procedimento di valutazione delle istituzioni scolastiche e formative si articola nelle seguenti fasi:

a) autovalutazione delle singole istituzioni scolastiche mediante l’analisi e verifica del proprio servizio;

b) elaborazione di un rapporto di autovalutazione e formulazione di un piano di miglioramento;

c) valutazione esterna da parte dei nuclei di valutazione;

d) ridefinizione da parte delle istituzioni scolastiche dei piani di miglioramento in base agli esiti dell’analisi effettuata dai nuclei;

e) azioni di miglioramento:

f) rendicontazione sociale delle istituzioni scolastiche con pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti.

A tal fine è stata costituita una unità di autovalutazione di cui fa parte il Dirigente Scolastico e docenti con adeguata professionalità individuati dal Collegio Docenti.

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Inoltre la scuola, ai sensi della normativa vigente, parteciperà alle rilevazione nazionali degli apprendimenti.

Gli utenti possono prendere visione dei risultanti della valutazione di istituto in occasione della loro pubblicazione.

CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO

La scuola primaria e la secondaria di primo grado si collocano all'interno di un contesto formativo più ampio che si sviluppa in una duplice direzione: una prospettiva verticale che pone il problema della continuità tra i diversi ordini di scuola e una prospettiva orizzontale che pone il problema delle relazioni dell’istituto con il contesto socio-culturale. La continuità risponde alla necessità di formare la persona nella sua interezza progettando un percorso unitario che risponda ai reali bisogni formativi di tutti gli alunni, dalla scuola dell’infanzia a tutto il ciclo dell’istruzione obbligatoria. Nel nostro Istituto Comprensivo viene curato il raccordo tra primaria e infanzia, tra primaria e secondaria di I grado (continuità insita nella definizione stessa di Istituto comprensivo), tra secondaria di I e II grado (orientamento). La continuità orizzontale risponde alla necessità di perseguire un progetto di scuola intesa come sistema formativo integrato che tiene presente tutte le agenzie educative del territorio; essa consente di aiutare l’alunno a riappropriarsi della sua identità storica e sociale e di scoprire vicino a sé elementi che danno significato e coerenza alla sua esperienza. A sostegno della continuità tra gli ordini di scuola sono stati elaborati e condivisi curricoli disciplinari per competenze a partire dalle Indicazioni nazionali per il curricolo. In concreto, nell’ Istituto opera una Funzione strumentale supportata da una Commissione continuità che ha individuato e attivato forme di raccordo sia a livello di scambio di informazioni (riferite agli alunni e ai modelli educativi e organizzativi), sia a livello di coordinamento dei curricoli. In particolare, per quanto riguarda lo scambio di informazioni, sono previsti alcuni incontri tra gli insegnanti delle classi ponte, generalmente alla fine dell’anno scolastico e un incontro, nel periodo ottobre/novembre, di restituzione delle informazioni tra gli insegnanti della scuola secondaria e gli insegnanti delle classi quinte del precedente anno scolastico. Gli insegnanti delle classi prime della scuola primaria, dopo un primo periodo di osservazione, potranno variare la composizione delle classi ridistribuendo gli alunni in modo tale da omogeneizzare le stesse. Tale opportunità è presa in considerazione anche per le classi prime della scuola secondaria di primo grado. La continuità all’interno dell’Istituto è così strutturata:

• Continuità scuola primaria – scuola dell’infanzia Nel territorio su cui gravita l’Istituto Comprensivo sono presenti scuole dell’infanzia con le quali ormai da anni si è avviata una collaborazione per condividere percorsi educativi e didattici. Sul piano concreto la continuità si attua con le seguenti modalità:

a) progetto ponte: percorso per favorire il passaggio verso l’ordine scolastico superiore, per

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soddisfare esigenze interiori di sicurezza e autonomia, per acquisire confidenza con luoghi e persone non conosciuti; b) accoglienza degli alunni dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia attraverso la visita

alla scuola primaria e la realizzazione di alcuni laboratori; c) scuola aperta; d) passaggio di informazioni per fornire le caratteristiche degli alunni rispetto al livello di autonomia, socializzazione e abilità cognitive, per garantire continuità e coerenza con il percorso precedente e per consentire la formazione delle classi secondo i criteri adottati dal Consiglio di Istituto (eterogeneità, omogeneità); e) collaborazione tra docenti per condividere i modelli educativi ed organizzativi dei vari ordini di scuola (raccordo pedagogico e organizzativo).

• Continuità scuola primaria – scuola secondaria di I grado Sul piano concreto la continuità si attua con le seguenti modalità:

a) attività ponte da esplicitarsi durante le giornate di scuola aperta, di accoglienza degli alunni della classe 5^ primaria e durante la settimana dell’espressività;

b) visita degli alunni dell’ultimo anno della primaria alla scuola secondaria di I grado e partecipazione insieme agli alunni delle classi prime a laboratori e/o lezioni - tipo predisposti dai docenti;

c) organizzazione di incontri tra gli insegnati dei due ordini di scuola per uno scambio di informazioni sugli alunni e sugli itinerari didattici per garantire continuità e coerenza con il percorso precedente e per consentire la formazione delle classi secondo i criteri adottati dal Consiglio d’Istituto;

d) collaborazione tra docenti per condividere i modelli educativi ed organizzativi dei vari ordini di scuola (raccordo pedagogico e organizzativo)

• Continuità/Orientamento scuola secondaria di I grado – scuola secondaria di II grado L’orientamento, che è una delle finalità proprie del segmento scolastico della secondaria di I grado, è anch’esso inteso come parte integrante del processo di maturazione della personalità dell’alunno: lo aiuta nella conoscenza di se stesso e nell’acquisizione di senso critico, culmina al termine del percorso scolastico con la scelta, per quanto possibile, consapevole della secondaria superiore, per aprirsi ad una futura scelta anche lavorativa. 14 Sul piano concreto l’orientamento si attua con le seguenti modalità:

a) il progetto “orientamento”: attività svolta nei tre anni della scuola media, durante le ore curricolari delle varie materie, sulla base di diverse tematiche educative: conoscere meglio se stesso e il proprio rapporto con la realtà scolastica ed esterna, scoprire i propri progetti per il futuro e le modalità per poterli realizzare, il tutto con l'ausilio di specifici fascicoli, uno per ciascun anno della secondaria;

b) favorire negli alunni la conoscenza il più possibile puntuale e precisa dell’offerta formativa del territorio;

c) favorire il coinvolgimento delle famiglie nel processo di scelta, provvedendo ad informare e a sollecitare la partecipazione agli incontri e alle varie iniziative di orientamento.

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PIANO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO

I mutamenti verificatisi nell'ambito della società e nella scuola implicano che i docenti acquisiscano e sviluppino con continuità nuove conoscenze e competenze. Occorre perciò avviare e sostenere con apposite attività formative processi di crescita dei livelli ed ambiti di competenza coerenti con un profilo dinamico ed evolutivo della loro funzione professionale. Ogni insegnante possiede un patrimonio culturale specifico, una formazione pedagogica, le competenze necessarie per misurarsi efficacemente con le dimensioni sociali e culturali dell'istruzione. Ciò, tuttavia, potrebbe non essere più sufficiente. Le responsabilità e le prerogative connesse con un'attuazione piena dell'autonomia scolastica richiedono lo sviluppo di funzioni professionali adeguatamente preparate a promuovere, strutturare e gestire un'offerta formativa che, per essere efficace, richiede sia collegamenti e collaborazioni i tra istituti scolastici sia interazioni ed alleanze con le risorse del territorio. Più in generale la formazione deve offrire le competenze che servono per svolgere con sicurezza e qualità professionale funzioni, sia didattiche che organizzative, di grande importanza per lo sviluppo dell' autonomia scolastica, l'arricchimento dell'offerta formativa, l'efficienza di tutta una serie di servizi decisivi per la scuola, gli studenti e le famiglie, la comunità di riferimento. Nell'ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente, la formazione in servizio dei docenti di ruolo e' obbligatoria, permanente e strutturale. Le attività di formazione sono definite dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il piano triennale dell'offerta formativa e con i risultati emersi dai piani di miglioramento delle istituzioni scolastiche previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80, sulla base delle priorità nazionali indicate nel Piano nazionale di formazione, adottato ogni tre anni con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università' e della ricerca, sentite le organizzazioni sindacali rappresentative di categoria. Da: LEGGE 107 del 13 luglio 2015

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Le scelte formative del nostro Istituto riguardano tematiche attuali coerenti con le indicazioni del MIUR, e tematiche per il consolidamento di competenze trasversali.

Tematiche attuali • La Scuola e l’Inclusione ; • La Valutazione del Sistema educativo di istruzione e formazione; • Le Indicazioni Nazionali.

Competenze trasversali

• Il linguaggio informatico; • La Scuola e l’Europa; • La Lingua Inglese.

La Scuola e l’Inclusione (Attività inserite nel PIANO ANNUALE INCLUSIVITA’ TERRITORIALE - Ufficio Scolastico Regionale per la CAMPANIA) 1. Formazione in materia di BES e DSA – Ufficio Scolastico Regionale per la CAMPANIA in collaborazione con il Centro Territoriale di Eboli. 2. Nuove strategie didattiche per lo studio dell’Italiano e della matematica La Valutazione del Sistema educativo di istruzione e formazione 1. Verso una valutazione per il miglioramento –Progetti di rete finalizzato alla formazione in materia di Valutazione e Auto valutazione d’Istituto destinati a DS, docenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria.

2. Le Indicazioni Nazionali Autoformazione sulle Indicazioni Nazionali

L'iniziativa formativa è svolta a sostenere, le attività previste dalle misure di accompagnamento delle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione, di cui al D.M. n.254/2012, allo scopo di motivare i docenti all'innovazione proposta dalle Indicazioni e sostenerli nel necessario adeguamento delle competenze metodologiche e didattiche, finalizzate alla realizzazione di un curricolo verticali, per il rafforzamento delle competenze di base.

DOCENTI E PERSONALE ATA Formazione per l’innovazione didattica e per lo sviluppo della cultura digitale.

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PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ FORMATIVE RIVOLTE AL PERSONALE

Tenuto conto delle priorità nazionali, le iniziative della nostra scuola scaturiscono dall’analisi dei bisogni dei docenti, dalla lettura e interpretazione dell’esigenze dell’ Istituto, evidenziate nell’autovalutazione d’istituto (RAV), dal Piano di Miglioramento (PdM), dalle proposte di innovazione che si intendono mettere in atto. Il nostro Piano comprende anche iniziative formative promosse dalle reti di scuole. La dimensione rete di scuole, nella sua configurazione di comunità territoriale e di scopo, consente di ampliare gli stimoli culturali, di scambiare soluzioni di successo, di realizzare iniziative mirate a specifici bisogni o tipologie di docenti e di condividere azioni di sistema per massimizzare l’efficacia degli interventi formativi. Nel corso del triennio di riferimento l’Istituto scolastico si propone l’organizzazione delle seguenti attività formative, che saranno specificate nei tempi e modalità nella programmazione dettagliata per anno scolastico:

Attività formativa Personale coinvolto Priorità strategica correlata Competenze digitali e per l’innovazione didattica e metodologica

-docenti neo-assunti -gruppo di miglioramento (impegnati nella azioni conseguenti al RAV e al PdM) -docenti impegnati nello sviluppo dei processi di digitalizzazione e innovazione metodologica -insegnanti impegnati in innovazioni curricolari ed organizzative

Lo sviluppo delle tecnologie multimediali

Competenze linguistiche

-docenti scuola dell’infanzia, primaria e secondaria

Il potenziamento delle competenze nelle lingue straniere

L’Inclusione, la disabilità, l’integrazione, le competenze di cittadina globale

-consigli di classe, team docenti, personale comunque coinvolto nei processi di inclusione e integrazione

Una didattica inclusiva

Il potenziamento delle competenze di base, con particolare riferimento alla lettura e comprensione, alle competenze logico-argomentative degli studenti e alle competenze matematiche

-gruppo di miglioramento (impegnati nella azioni conseguenti al RAV e al PdM) -insegnanti impegnati in innovazioni curricolari ed organizzative, prefigurate dall’istituto anche relativamente alle innovazioni introdotte dalla legge 107/2015

Lo sviluppo delle competenze di base in Italiano e Matematica

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La valutazione -insegnanti impegnati in innovazioni curricolari ed organizzative, prefigurate dall’istituto anche relativamente alle innovazioni introdotte dalla legge 107/2015 -consigli di classe, team docenti

Valutazione dell’Alunno e Valutazione di Sistema

Sicurezza, prevenzione, primo soccorso

-figure sensibili impegnate ai vari livelli di responsabilità sui temi della sicurezza, prevenzione, primo soccorso, anche per far fronte agli obblighi di formazione di cui al D.lgs 81/2008.

Sicurezza

La misura minima di formazione (in termini di ore) che ciascun docente deve certificare a fine anno è di 30 ore.

La formazione deve essere “certificata”, cioè erogata da un soggetto accreditato dal MIUR. Tutte le scuole statali e le Università sono automaticamente soggetti accreditati. Tutti gli altri devono riportare in calce agli attestati gli estremi del decreto ministeriale che conferisce loro l’accreditamento.

Per la stessa ragione, l’autoformazione individuale non può concorrere al raggiungimento del minimo previsto (anche se, ovviamente, ciascuno è libero di farla “in più”).

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a. s. 2 0 1 5 - 2 0 1 6

INIZIO ANNO SCOLASTICO

dal 14 settembre 2015 Infanzia, Primaria e

Secondaria

VACANZE NATALIZIE

dal 23 dicembre 2015 al 06 gennaio 2016

VACANZE PASQUALI

dal 24 marzo 2016 al 29 marzo 2016

CHIUSURA ANNO

SCOLASTICO

08 giugno 2016 Primaria e Secondaria dal 30 giugno 2016

Infanzia

DA AGGIUNGERE

tutte le domeniche; il 1° novembre, festa di tutti i Santi; il 02 novembre, festa di tutti i morti; il 07 dicembre, ponte Immacolata; l’8 dicembre, Immacolata Concezione; il 08, 09 febbraio, Carnevale; il 25 aprile, anniversario della Liberazione; il 1° maggio, festa del lavoro; il 2 giugno, festa nazionale della Repubblica; la festa del Santo Patrono.

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SSCCHHEEDDAA DDEELLLL’’IISSTTIITTUUTTOO ““SSAANN DDOOMMEENNIICCOO SSAAVVIIOO””

ORDINE E GRADO: Istituto Comprensivo Statale - Scuola dell’Infanzia - Primaria - Secondaria di 1º Grado

CODICE MECCANOGRAFICO: SAIC8AG00R

CODICE FISCALE: 91050680650

VIA MARIO PAGANO

C.A.P. 84029

CITTÁ SICIGNANO DEGLI ALBURNI

PROVINCIA SALERNO

TELEFONO: 0828/973046

FAX: 0828/ 973928

E-mail

SITO INTERNET

[email protected]

www.icsicignano.gov.it

DIRIGENTE SCOLASTICO dott. FELICE MONACO

DIRETTORE AMMINISTRATIVO dott.ssa VOLPE GINA PAOLA

NUMERO ALLIEVI 560

NUMERO CLASSI 30

NUMERO SEZIONI SCUOLA DELL’INFANZIA 6

NUMERO DOCENTI 81

NUMERO UNITÁ PERSONALE A.T.A. 14

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Polo Qualità di Napoli UNI-EN-ISO 9004:2009

AUTONOMIA N. 128 - DISTRETTO SCOLA. N. 57 - EBOLI - C.F. 91027460657

ISTITUTO COMPRENSIVO “SAN DOMENICO SAVIO” SCUOLA DELL’INFANZIA - PRIMARIA - SECONDARIA I GRADO

Via Mario Pagano 84029 SICIGNANO DEGLI ALBURNI (SA) Sito Internet: www. icsicignano.gov.it

E-mail: [email protected]

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ (ai sensi del DPR 235/2007)

La scuola è l’ambiente di apprendimento in cui promuovere la formazione di ogni studente, la sua interazione sociale, la sua crescita civile. L’interiorizzazione delle regole può avvenire solo con una fattiva collaborazione con la famiglia; pertanto la scuola persegue l’obiettivo di costruire una alleanza educativa con i genitori, mediante relazioni costanti nel rispetto dei reciproci ruoli.

LA SCUOLA SI IMPEGNA A:

creare un clima sereno e corretto, favorire lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze, incoraggiare la maturazione di comportamenti corretti e l’interiorizzazione dei valori, favorire lo sviluppo delle diverse abilità, favorire la piena integrazione degli alunni diversamente abili e degli alunni extracomunitari realizzare le indicazioni nazionali dei piani personalizzati, delle attività educative e le scelte progettuali, metodologiche e pedagogiche elaborate nel Piano dell’Offerta Formativa, tutelando il diritto ad apprendere; realizzare le indicazioni nazionali dei piani personalizzati, delle attività educative, delle scelte progettuali, metodologiche e pedagogiche elaborate dal P.O.F. ; incoraggiare l’alunno a realizzare pienamente le sue potenzialità; adottare criteri di verifica e di valutazione in modo concreto rispetto ai programmi svolti e ai

ritmi di apprendimento; contattare la famiglia in caso di problemi relativi a: puntualità, frequenza, comportamento e

apprendimento; prestare ascolto, attenzione, assiduità e riservatezza ai problemi degli studenti.

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LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A:

assicurare che il proprio figlio/a arrivi a scuola in orario; assicurare la frequenza regolare delle lezioni, limitando la richiesta di uscite anticipate e ritardi sugli ingressi; giustificare le assenze; incoraggiare il proprio figlio/a ad impegnarsi nelle attività scolastiche; assicurare che il proprio figlio/a arrivi a scuola vestito appropriatamente; assicurare che esegua puntualmente i compiti assegnati; conoscere e sollecitare l’osservanza delle norme contenute nei Regolamenti di Istituto; leggere, discutere e condividere con il proprio figlio/a il presente Patto; partecipare regolarmente agli incontri periodici con i docenti per discutere del percorso scolastico del proprio figlio/a; collaborare costruttivamente con la scuola per la risoluzione di eventuali problemi. curare che l’alunno si presenti a scuola con tutto il materiale occorrente per le attività didattiche; collaborare alla prevenzione ed al mantenimento della salute e dell’igiene personale nella comunità scolastica, informando la scuola di eventuali problemi igienici sanitari che potrebbero coinvolgere anche altri alunni;

LO STUDENTE SI IMPEGNA A:

considerare i seguenti indicatori di condotta, responsabilizzandosi in tal senso:

RISPETTO: di persone, di leggi, di regole, di consegne, di impegni, di strutture, di orari; CORRETTEZZA: di comportamento, di linguaggio, di utilizzo dei media; ATTENZIONE: ai compagni e alle proposte educative dei docenti; LEALTÀ: nei rapporti, nelle verifiche, nelle prestazioni; DISPONIBILITÀ: a migliorare, a partecipare, a collaborare.

IL GENITORE LO STUDENTE

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

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REGOLAMENTO DI DISCIPLINA E RELATIVE SANZIONI

PREMESSA

Il Regolamento di disciplina dell’Istituto Comprensivo di Sicignano si ispira alla indicazioni contenute nello “Statuto delle studentesse e degli studenti” della Scuola Secondaria emanato con D.P.R. n°249 del 24 giugno 1998 e modificato dal DPR n°235 del 21/11/2007 e al Piano dell’Offerta Formativa. Fissa l’insieme di quelle norme necessarie per una convivenza civile in cui la libertà è da intendersi come diritto/dovere che si esplica al confine tra esigenze individuali ed esigenze collettive. In tale contesto i docenti e tutto il personale dell’Istituto si impegnano a dare costante esempio di correttezza formale e sostanziale attraverso il proprio comportamento, nel rispetto della funzione educativa propria di un ambiente scolastico. In particolare, il dialogo ed il confronto sono assunti come valori di riferimento per tutta la comunità scolastica.

Art. 1 FINALITÀ

La sanzione disciplinare deve sempre avere finalità educativa, deve essere graduata, proporzionata alle mancanze commesse, ispirata per quanto possibile al principio della riparazione del danno e non deve essere mortificante ed inutilmente ripetitiva. Il nostro Istituto, pertanto, con riferimento a quanto stabilito dallo “Statuto delle studentesse e degli studenti”, fonda il Regolamento di disciplina sui seguenti criteri:

1. ogni provvedimento disciplinare deve avere finalità educative; 2. i provvedimenti sono sempre temporanei; 3. i provvedimenti devono essere proporzionati all’infrazione disciplinare ed ispirati

al principio della riparazione del danno; 4. la responsabilità disciplinare è personale; 5. la classe o il gruppo è ritenuto responsabile solo qualora si individui una

responsabilità collettiva; 6. l’alunno deve poter sempre esprimere le proprie ragioni; 7. Ogni intervento deve tener conto della situazione personale dell’alunno pur

rispettando il principio di equità; 8. ogni provvedimento disciplinare deve tutelare il diritto alla riservatezza; 9. in nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera

espressione di opinione correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità.

Tenuto conto delle disposizioni vigenti e di quanto sopra si fissano di seguito i criteri per individuare gli interventi educativi e/o le sanzioni atte a correggere le mancanze. Allo studente è sempre offerta l’opportunità di convertire la sanzione in attività a favore della comunità scolastica.

Art. 2 CATEGORIE DI PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI

Nei confronti dello studente che non rispetta le norme di comportamento indicate sono disposti gli interventi di richiamo e/o sanzioni:

A. ammonizione verbale; B. nota scritta sul registro di classe da parte del docente;

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C. ammonizione scritta inviata ai genitori e convocazione degli stessi da parte del Dirigente o suo sostituto;

D. allontanamento dalla comunità scolastica, dopo tre ammonizioni scritte inviate ai genitori, per un periodo non superiore ai cinque giorni da parte del Dirigente, sentito il Consiglio di classe;

E. allontanamento dalla comunità scolastica fino a quindici giorni, da parte del Consiglio di classe;

F. allontanamento dalla comunità scolastica per un periodo superiore a 15 giorni, non ammissione agli scrutini o all’esame di Stato, da parte del Consiglio d’Istituto.

Nei periodi di allontanamento dell’alunno dalla comunità scolastica deve essere previsto, per quanto possibile, un rapporto con lo studente e i suoi genitori per valutare la possibilità di convertire la sanzione in attività in favore della comunità scolastica e per preparare il rientro a scuola .

Art. 3 Doveri – Mancanze – Provvedimenti – Organi Competenti

Doveri Mancanze Ammonizioni

e sanzioni

Organo competente

Frequenza regolare Ripetuti ritardi Assenze numerose

A B

Docente

Segnalare episodi incivili

Mancanza di collaborazione

A B

Docente

Garantire la regolarità delle comunicazioni scuola - famiglia

Non far firmare e non consegnare le comunicazioni. Falsificare la firma dei genitori

A B C

Docente Dirigente

Assolvimento degli impegni di studio

Negligenza abituale A B C

Docente Dirigente

Comportamento educato e rispettoso nei confronti del Capo d’Istituto, dei Docenti, del personale ATA e dei compagni

Linguaggio o gesti offensivi, minacce,aggressioni verbali/fisiche, mancato rispetto della proprietà altrui.

A B C D E F

Docente Dirigente Consiglio di classe Consiglio d’Istituto

Comportamento corretto e collaborativo nell’ambito dello svolgimento dell’attività didattica Rispetto degli arredi e delle strutture

Disturbo delle attività, rifiuto a svolgere il compito assegnato, rifiuto a collaborare, dimenticanze ripetute del materiale scolastico, reiterato uso di oggetti pericolosi e del cellulare. Atti di vandalismo.

A

B

C

D

E

Docente Dirigente Consiglio di classe Consiglio d’Istituto

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F

Rispetto dei regolamenti e delle norme di sicurezza

Inosservanza non occasionale

A

B C

Docente Dirigente

Utilizzo corretto delle strutture, delle strumentazioni e dei sussidi della scuola

Danneggiamento volontario o colposo

A B C D E

Docente Dirigente Consiglio di classe

Corresponsabilità nel rendere e nel mantenere accoglienti gli ambienti scolastici

Disimpegno nella cura degli ambienti o danneggiamento volontario

A

B

C

Docente Dirigente

In presenza di più ammonizioni, il Consiglio di Classe valuta negativamente il comportamento dell’alunno in sede di scrutinio quadrimestrale e finale come da tabella di cui al P.O.F. dell’Istituto.

Art. 4 Procedimento disciplinare

Ai fini di una sanzione realmente adeguata, è utile distinguere:

• infrazioni relative ad obblighi scolastici; • infrazioni relative a comportamenti; • infrazioni con danneggiamenti;

Le infrazioni relative agli obblighi scolastici devono ispirare provvedimenti tesi al recupero delle conoscenze non acquisite. È auspicabile il raggiungimento di un’intesa con la famiglia per un intervento comune e condiviso. L’indifferenza, l’elusione, il rifiuto di impegnarsi nelle attività di recupero si configura come infrazione disciplinare. Qualunque provvedimento mirato a sanzionare comportamenti scorretti sarà sempre temporaneo, proporzionato a gravità, pericolosità, reiterazione dell’infrazione e ispirato, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Inoltre dovrà sempre tener conto della situazione personale dell’alunno, senza indulgere, però, in un atteggiamento giustificazionista.

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E’ auspicabile che si riesca sempre ad offrire all’alunno la possibilità di convertire la sanzione in attività “riparatorie”, di rilevanza sociale, a favore della comunità scolastica, con il consenso degli esercenti la patria potestà. L’intervento del Dirigente Scolastico, inteso come sanzione, è una risorsa da spendere con oculatezza, quando si siano esperite inutilmente altre vie per recuperare gravi violazioni disciplinari. L’intervento del D.S. si configura come estremo tentativo di evitare la convocazione dell’organo collegiale deputato a decidere l’allontanamento di un alunno già noto per le sue intemperanze.

Dell’avvenuto intervento deve essere informata la famiglia.

Le infrazioni che portano a danneggiare il patrimonio vengono sanate dal pagamento del danno prodotto.

Art. 5 Impugnazioni

Contro le sanzioni disciplinari anzidette è ammesso ricorso da parte di chiunque vi abbia interesse (genitori, studenti ), entro quindici giorni dalla comunicazione all’Organo di Garanzia interno alla scuola. L’Organo di Garanzia

• è costituito dal Dirigente Scolastico che lo presiede, da un docente (e un membro supplente) individuati in seno al Collegio dei Docenti e designati dal Consiglio di Istituto e da due rappresentanti dei genitori (e in membro supplente) eletti dai genitori stessi.

• i membri supplenti subentrano non solo nei casi di assenza ma anche quando si verificano situazioni di incompatibilità;

• l’Organo di Garanzia dura in carico un anno e viene eletto all’inizio dell’anno scolastico;

• per la validità delle deliberazioni devono essere presenti tutti i componenti dell’Organo;

• in caso di astensioni, nel corso di una votazione, si tiene conto della decisione espressa dalla maggioranza;

• l’Organo deve esprimersi entro dieci giorni dal ricevimento del ricorso.

Organo di Garanzia Regionale Avverso i provvedimenti emessi dal Consiglio d’Istituto è ammesso ricorso all’Organo di Garanzia regionale entro 15 giorni dalla comunicazione degli stessi. L’Organo di Garanzia Regionale ha l’obbligo di esprimersi entro 30 giorni.

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Finito di stampare nel Mese di Ottobre 2015

dall’Agenzia Pubblicitaria VERLOTTA PROMOTER

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