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ISTITUTO di ISTRUZIONE SUPERIORE “Ettore Majorana” Via A.Moro,1 67051 Avezzano (AQ) Tel. 086322570 , Fax 086321210 Cod. Fisc. 81005180666 - Cod. Mecc. AQIS01400C e-mail: [email protected] e-mail pec:[email protected] e-mail Dirigente:[email protected] Sito web: www.itisavezzano.gov.it , www.itisavezzano.it PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015. 2016 / 2019 La scuola è una tappa fondamentale della vita, qualunque sarà la scelta futura essa sarà sostenuta da quanto appreso e costruito in precedenza

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ISTITUTO di ISTRUZIONE SUPERIORE

“Ettore Majorana”

Via A.Moro,1 67051 Avezzano (AQ) Tel. 086322570 , Fax 086321210 Cod. Fisc. 81005180666 - Cod. Mecc. AQIS01400C

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Sito web: www.itisavezzano.gov.it , www.itisavezzano.it

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA

EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015.

2016 / 2019

La scuola è una tappa fondamentale della vita, qualunque sarà 

la  scelta  futura  essa  sarà  sostenuta  da  quanto  appreso  e 

costruito in precedenza

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INDICE INTRODUZIONE ……………………………………………........................... Pag. 3 PREMESSA …………………………..…………………………………………………………... Pag. 4

INDICAZIONI RECEPITE

- Priorità, traguardi ed obiettivi desunti dal Rapporto di Autovalutazione(RAV) ……………………………………………………………………….

Pag. 8

- Relazione tra l’atto di indirizzo del Dirigente Scolastico e le indicazioni della legge 107 ..…………………………………………………………….. Pag. 9

- Relazione tra Rapporto di Autovalutazione e Piano di Miglioramento Pag. 9 - Proposte e pareri provenienti dal territorio e dall’utenza ……………….. Pag. 10

INDICAZIONI PIANO DI MIGLIORAMENTO ‐ Compiti della scuola ……………………………………………………………….…….…… Pag. 11 - Potenziamento dell’offerta e obiettivi formativi prioritari ………………… Pag. 12 - Fabbisogno di attrezzature e infrastrutture materiali, fabbisogno

dell’organico dell’autonomia …………………………………………….………………. Pag. 13 - Scelte di gestione e organizzazione ………………….……………….…….……… Pag. 18 - Azioni coerenti con il Piano Nazionale Scuola Digitale .…………………… Pag. 34 - Formazione docenti e ATA ……………………………………………………………….. Pag. 35 - Alternanza scuola lavoro ………..……………..………..……………………………… Pag. 39 - La formazione professionale ……………………………………………………………. Pag. 48 - Attività e servizi per gli studenti …………………………………………………..... Pag. 50 - Reti attivate ..……………………………………………………………………………………. Pag. 101

ALLEGATI ‐ "Fare Scuola" documento sull'organizzazione didattica……………………. Pag. 104 - Atto di indirizzo del Dirigente Scolastico ………………………………………….. Pag. 128 - P.A.I. ………………………………………………………………………………………………….. Pag. 138 ‐ Delibera del Consiglio d'Istituto ………………………………………………………… Pag. 148

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INTRODUZIONE

Il presente Piano triennale dell’offerta formativa, relativo all’Istituto di Istruzione Superiore “Ettore Majorana” di Avezzano (AQ), è elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”; esso è stato elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico con proprio atto di indirizzo prot. N. 12137 del 12 ottobre 2015. Il Piano ha ricevuto il parere favorevole del Collegio dei Docenti nella seduta del 21 gennaio 2016, è stato approvato dal Consiglio d’Istituto nella seduta del 22 gennaio 2016 e sarà sottoposto all’USR Abruzzo per le verifiche di legge ed in particolare per accertarne la compatibilità con i limiti di organico assegnato. Il presente Piano è pubblicato nel portale unico dei dati della scuola e sul sito www.itisavezzano.it

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PREMESSA

Le innovazioni introdotte dalla legge 13 luglio 2015 n.107 “Riforma del sistema nazionale di istruzione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti,” meglio conosciuta come “La buona scuola” mirano alla valorizzazione e allo sviluppo dell’autonomia scolastica che trova il suo momento più importante nella definizione e nell’attuazione dal Piano dell’offerta formativa (POF). La stessa legge introduce la programmazione triennale dell’offerta formativa.

In realtà si è sempre ritenuto che la programmazione dell’offerta formativa non potesse essere circoscritta ad un solo anno scolastico e, quindi, riprogettata ogni dodici mesi.

Il piano dell’offerta formativa, infatti, costituisce la carta di identità della scuola, è il documento attraverso il quale ogni singola scuola, analizzati i propri bisogni, esprime i propri obiettivi ed illustra l’ispirazione culturale e pedagogica che è alla base di ogni proposta didattica e formativa, curriculare ed extracurriculare.

In pratica il POF, esprimendo l’identità della scuola, conserva, ovviamente la sua validità nel tempo, per dare la necessaria continuità al progetto didattico.

Gli strumenti, attraverso i quali raggiungere gli obiettivi prefissati, potranno , pertanto essere opportunamente adeguati di anno in anno, perché devono rispondere alle situazioni in essere e allo specifico contesto di riferimento. Il POF, infatti, non può essere inteso come una bella e statica fotografia della scuola, piuttosto, come un filmato che si costruisce, si implementa e si svolge nel tempo, sviluppando i relativi fotogrammi nell’interno di quelle che sono le linee guida di riferimento.

L'I.I.S. Majorana è un istituto di Istruzione superiore, nel quale coesistono diverse tipologie di scuola superiore, l’Istituto Tecnico Tecnologico, con le specializzazioni Elettronica ed elettrotecnica, Chimica materiali e biotecnologie, Meccanica meccatronica ed energia, Informatica e telecomunicazioni, il Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate e l’Istituto Professionale – Settore industria ed artigianato indirizzo Assistenza tecnica e manutenzione. Da anni è funzionante anche il corso serale, articolazione Elettronica che, con il suo specifico campo di azione, si concretizza come “seconda via” all’istruzione svolgendo un percorso basato sulla valorizzazione delle esperienze pregresse degli studenti.

È una scuola che ha saputo rinnovarsi nel corso degli anni, ha aggiornato i suoi laboratori, ha organizzato la sua offerta formativa per rispondere alle esigenze del mondo del lavoro e preparare i giovani anche ai nuovi percorsi universitari, che richiedono una cultura poliedrica.

Le finalità degli Istituti Tecnici e Professionali sono, infatti, proprio quelle di formare figure professionali con competenze direttamente spendibili nel mondo del lavoro che sempre più si avvale di tecnologie che si rinnovano continuamente o da utilizzare per proseguire gli studi in campo universitario e nei percorsi ITS differendo, in tal modo l’ingresso nel mondo del lavoro.

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Un alunno di un istituto tecnico e professionale, pertanto, durante la sua permanenza a scuola deve acquisire contenuti non solo didattici ma anche culturali per poter svolgere la futura professione anche con la capacità di affrontare e risolvere situazioni nuove e deve, in particolare, acquisire e saper utilizzare le abilità tecnologiche che gli consentono di gestire tutte le innovazioni che entreranno nel mondo del lavoro.

La tecnologia è caratterizzata da significativi livelli di complessità che, se da un lato richiedono una elevata e puntuale specializzazione, dall’altro necessitano di competenze che consentono al lavoratore di inserirsi nel contesto operativo e nell’organizzazione stessa dell’impresa. Per questo motivo è necessario potenziare anche le competenze relazionali, economiche e sociali.

Obiettivo fondamentale di questa Istituzione scolastica risulta essere, pertanto, la preparazione dei giovani al lavoro, che costituisce una componente essenziale dell’attività umana e dell’autorealizzazione delle persone.

Ma, nella ferma convinzione che la preparazione al lavoro non può essere isolata dalla formazione, l’IIS Majorana intende improntare la propria offerta formativa preoccupandosi fondamentalmente dell’implementazione delle competenze necessarie per assicurare ai giovani quella preparazione di base senza la quale nessun processo di professionalizzazione può essere avviato.

L’impegno dell’Istituto è quindi indirizzato a realizzare ed implementare ambienti di apprendimento adeguati allo scopo, per fare in modo che i giovani che studieranno e si formeranno nello stesso possano contestualizzare i saperi acquisiti e sviluppare adeguate competenze, lavorando in laboratori avanzati ed aule attrezzate e ben organizzate, operando per progetti, anche in alternanza scuola lavoro.

In tal modo riusciranno a maturare, oltre alle competenze di base e professionali, anche quelle competenze trasversali (diagnosticare, affrontare, relazionarsi) che sono decisive per il loro successo formativo e lavorativo, operando nell’interno di Aziende dello specifico settore, o affermandosi come liberi professionisti.

La loro attenzione ai bisogni di sviluppo del territorio crescerà se apprenderanno in contesti aperti al dialogo con le comunità locali e il mondo del lavoro attenti alla dimensione globale delle tecnologie e delle professioni.

Gli obiettivi fondamentali del processo educativo che consentono di raggiungere tali obiettivi, possono così essere sintetizzati interiorizzazione delle regole della democrazia e del pluralismo: la

formazione scolastica, attraverso le attività programmate in orario scolastico ed extrascolastico, intende fornire, agli studenti, gli strumenti critici, di conoscenza e di stili operativi per esercitare con piena consapevolezza i diritti di cittadinanza e di migliorare le loro opportunità di successo professionale

capacità di concepire un progetto di vita fondato su una identità culturale e professionale attraverso la personalizzazione del processo formativo che tiene conto di interessi, attitudini professionali, stili di vita.

capacità di iniziativa, relazione e comunicazione: nella nostra società complessa l’affermazione dei valori e degli interessi, infatti è affidata all’iniziativa

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individuale e di gruppo e alla capacità di gestire relazioni e comunicazioni insieme.

Le attività e i progetti che compongono il presente Piano dell’Offerta Formativa contribuiscono

a sostenere i giovani nella scoperta e nella costruzione della propria identità in quanto perseguono obiettivi educativi che favoriscono

− la dimensione storica : collocare se stessi in una prospettiva temporale nella quale occorre mettere a frutto tutto ciò che si è imparato

− l’aspetto euristico: essere curiosi, attenti e reattivi rispetto al mondo esterno ed essere desiderosi di esplorarlo

− la fiducia in se stessi: aiutare i giovani ad auto valutarsi, sostenerli di fronte agli insuccessi, senza che rinuncino ai propri obiettivi, abituarli ad accettare i cambiamenti nella loro portata positiva

− la disponibilità ad apprendere: abituare i giovani a comprendere che nella vita non si smette mai di imparare. Naturalmente il percorso da fare, insieme agli studenti, per conseguire pienamente i risultati sopra delineati, non è né semplice né immediato. Molte sono le criticità e gli ostacoli che si frappongono all’esito positivo dei risultati. Da una attenta lettura dei risultati scolastici conseguiti dai nostri alunni e, soprattutto, da una puntuale riflessione sulle esperienze maturate in tanti anni di lavoro con i giovani e per i giovani sono emerse diverse criticità rappresentate soprattutto da una alta percentuale di alunni non ammessi alle classi seconde che continuano ad abbandonare la scuola nel primo anno o studenti che vanno incontro a successive ripetenze. Le cause sono molteplici:

lacunosa e fragile preparazione di base, indispensabile per affrontare la scuola superiore, la mancanza di un personale metodo di studio, le difficoltà di organizzare il proprio tempo di lavoro scolastico, la superficialità e il permissivismo con cui alcune famiglie seguono i propri figli; l’orientamento scolastico non sempre adeguato, la discontinuità nel passaggio da un ciclo di istruzioni all’altro .

Nella organizzazione del POF, pertanto, sono state privilegiate le attività e i progetti che, in qualche modo concorrono a superare le difficoltà rappresentate e individuati percorsi, strumenti e mezzi che possano consentire agli studenti di apprendere con metodologie più vicine al loro vissuto quotidiano.

Nell’affrontare un compito tanto delicato la scuola ha sempre cercato di impostare relazioni equilibrate e costruttive con le famiglie fornendo loro anche strumenti di comunicazione e di conoscenza snelli, immediati e puntuali.

Una famiglia più attenta, una scuola più presente, una interazione scuola famiglia più adeguata dovrebbero riuscire più facilmente a fare emergere quei malesseri striscianti che troppo spesso allontanano i giovani dalla scuola, dagli amici, da sani interessi quindi, a combatterli efficacemente per far si che il successo formativo di ogni giovane si possa realizzare attraverso la valorizzazione di quelle che sono potenzialità di ciascuno coniugandole con le personali aspirazioni.

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Affermava giustamente Einstein che se si giudicherà un pesce dalla sua abilità ad arrampicarsi sugli alberi, egli si sentirà per tutta la vita uno stupido.

Si ritiene, infine, sottolineare che gli specifici progetti inseriti nel piano dell’offerta formativa costituiscono strumenti ormai consolidati in tanti anni di attività ed hanno negli anni sostenuto ed integrato il percorso formativo degli studenti consentendo loro di trovare spazi, tempi e modi per elaborare un personale progetto di vita.

Ciascuna attività, infatti, concorre al raggiungimento degli obiettivi prefissati, in relazione alle ampie aree di attenzione individuate: continuità, dispersione, successo finale, acquisizione di adeguate competenze per la società e il mondo del lavoro (di base trasversali, professionali) con particolare attenzione all’acquisizione di quelle digitali in senso lato.

Ovviamente, di anno in anno potranno essere inseriti altri progetti o ampliati quelli esistenti, adeguandoli alle contestuali situazioni di classi ed alunni ed esigenze che trovano riscontro sul territorio.

Il tutto, naturalmente, compatibilmente con quelle che sono le risorse che ci verranno messe a disposizione.

Per quanto riguarda l’impianto strutturale del presente PTOF, si è ritenuto opportuno non appesantirlo con le analisi di carattere sociologico e con le caratteristiche del territorio e dell’utenza.

Tali problematiche sono state ampliamente trattate sul RAV, in linea su Scuola in chiaro dove ogni interessato potrà approfondire gli aspetti che ritiene più opportuni. Non è stata neanche inserita la parte relativa ai piani di studio e alle attività ordinamentali che sono note per fonti istituzionali o che possono essere visionate nel sito dell’Istituto (www.itisavezzano.it) nella parte relativa all’orientamento. Anche la programmazione didattica, e le decisioni di carattere metodologico e tecnico professionale non vengono riportati nel PTOF in quanto appartengono ad un ambito di specifica competenza dei docenti. Ad ogni buon conto, considerato che tali argomenti costituiscono gli strumenti che danno un senso all’essere stesso della scuola, e sono stati condivisi e deliberati dal Collegio dei docenti, si è ritenuto opportuno allegare anche questi documenti, nella sezione "Fare Scuola", al presente PTOF, per opportuna visione da parte di tutti coloro che ne fossero interessati.

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INDICAZIONI RECEPITE

PRIORITÀ, TRAGUARDI ED OBIETTIVI desunti dal RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE (RAV)

Il presente Piano parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così come contenute nel Rapporto di Autovalutazione (RAV), pubblicato all’Albo elettronico della scuola e presente sul portale Scuola in Chiaro del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui opera l’istituto, l’inventario delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di cui si avvale, gli esiti documentati degli apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi organizzativi e didattici messi in atto. Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione del Piano, gli elementi conclusivi del RAV e cioè: priorità, traguardi di lungo periodo, obiettivi di breve periodo. La priorità che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio è: ‐ diminuzione dell’abbandono scolastico nelle classi prime Il traguardo che l’Istituto si è assegnato in relazione alla priorità è: ‐ rientrare nella media degli abbandoni provinciali con la seguente motivazione: la scelta della priorità è motivata dalla consapevolezza che la stessa costituisce una criticità rilevante, come evidenziano i dati. Un gran numero di alunni abbandonano in corso d’anno o alla fine dello stesso in seguito ad un mancato successo. Gli obiettivi di processo che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del raggiungimento dei traguardi sono: ‐ utilizzare diverse tipologie di metodologie didattiche con l’obiettivo di

coinvolgere gli studenti in funzione del loro stile di apprendimento; ‐ far acquisire un adeguato metodo di studio; ‐ intensificare gli incontri delle scuole di I e II grado per definire le competenze in

uscita e in ingresso, ‐ organizzare percorsi di riorientamento in orario extrascolastico individuando

come tutor compagni più preparati; ‐ adottare azioni volte a promuovere il benessere e l’inclusione e a contrastare il

disagio, ‐ organizzare percorsi di formazione indirizzati ai genitori, promossi dalla scuola in

collaborazione con gli Enti territoriali preposti. Questi obiettivi di processo potranno contribuire al raggiungimento del traguardo: ‐ coinvolgendo in modo globale gli organi collegiali ed in particolare il Consiglio di

classe; ‐ monitorando in maniera continua gli esiti; ‐ coinvolgendo le famiglie

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Scelte conseguenti ai risultati delle prove INVALSI L’analisi compiuta nella sezione 2.2. del RAV (Risultati di apprendimento nelle prove standardizzate nazionali di Italiano e Matematica) ha messo in luce i seguenti punti di forza: i risultati sono in linea con i dati nazionali. Non ci sono stati comportamenti opportunistici. Non ci sono differenze sostanziali tra gli esiti delle varie classi. È stato evidenziato il seguente punto di debolezza: Pur rientrando nella media nazionale si evidenzia che il livello di preparazione raggiunto in matematica potrebbe essere potenziato. RELAZIONE TRA L’ATTO DI INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO E LE INDICAZIONI DELLA LEGGE 107

Il Dirigente Scolastico nell’emanare l’atto di indirizzo non si limita a tracciare le indicazioni rivolte al Collegio dei Docenti per la elaborazione del Piano dell’Offerta Formativa Triennale, ma le integra ricordando che l’Istituto Majorana ha sempre tenuto conto delle criticità rilevate e ricordando le iniziative che, a 360 gradi, sono da tanti anni portate avanti. La sua analisi è stata condotta in parallelo a quella della legge 107 e ne risulta un documento che mostra una forte coerenza tra le azioni e i progetti della scuola e le indicazioni della nuova legge. L'atto di indirizzo del Dirigente Scolastico viene recepito in pieno ed allegato al presente piano.

RELAZIONE TRA RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE E PIANO DI MIGLIORAMENTO

Dall’analisi del Rav sono emersi molti spunti per poter attivare delle azioni indirizzate ad un miglioramento dell’Offerta Formativa della nostra scuola. Il miglioramento va inteso come la messa in atto di tutte quelle iniziative e degli interventi sulle attività didattiche che possano soddisfare al meglio le aspettative degli utenti e degli stakeholder presenti nel territorio. La scuola è un Istituto di Istruzione Superiore che vede al suo interno il settore tecnologico, il liceo scientifico delle scienze applicate e un indirizzo professionale e, naturalmente, l’utente principale è lo studente che il soggetto per il quale si elabora un percorso di formazione che lo porti a acquisire competenze spendibili nel modo del lavoro o nella prosecuzione degli studi e a maturare un bagaglio di valori che ispiri la sua vita di cittadino democratico e responsabile. E’ indispensabile che ogni studente che inizia il suo percorso scolastico faccia la scelta più adeguata alle sue caratteristiche e trovi la giusta motivazione per arrivare fino al traguardo finale. Partendo da queste considerazioni siamo rimasti colpiti da un dato emerso dal RAV: ci sono degli studenti che abbandonano la scuola in corso d’anno o alla fine dello stesso per un mancato esito positivo. Dopo la compilazione del RAV, il GAV e il collegio dei docenti ha riflettuto sul dato alla ricerca delle possibili cause sulle quali intervenire. Spesso gli alunni delle prime presentano un bagaglio di competenze che non è omogeneo e non sempre è adeguato a intraprendere lo studio delle varie discipline. Non sono solamente carenze nelle conoscenze di base, ma spesso si evidenziano

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difficoltà a concentrarsi, incapacità ad organizzare il proprio lavoro, nonché la scoperta che la nuova scuola “non piace”. A volte emerge anche la difficoltà nei rapporti con i compagni. Un altro aspetto che va considerato è che l’utenza che arriva nella scuola varia in modo continuo, di anno in anno, perché ogni generazione è differente dalla precedente. Così in questi anni ci stiamo accorgendo che i ragazzi che arrivano al primo superiore sono cresciuti circondati da dispositivi elettronici e soprattutto di tipo interattivo: sono i nativi digitali puri. Il loro modo di comunicare, di apprendere e di relazionarsi è peculiare e deve essere preso in considerazione, ma succede che il gap generazionale tra i docenti e questi studenti è sempre più ampio ed anche le aule scolastiche necessitano di un adeguamento sia in termini di spazio che di attrezzature, ma purtroppo questo comporta dei prezzi abbastanza alti per poter intervenire in tempi brevi e con completezza. Per quanto osservato le azioni da svolgere devono ricadere nei seguenti ambiti:

- Rimozione delle difficoltà degli alunni in ingresso - Elaborazione di progetti che rendano la scuola un luogo gradevole dove

svolgere anche attività diverse da quelle curricolari che facciano sviluppare un senso di appartenenza e promuovano un apprendimento anche informale

- Rimozione dei disagi di tipo comportamentale - Attivazione di corsi di aggiornamenti per i docenti in relazione alla “scuola

digitale” - Azioni di orientamento anche con progetti che permettano di interagire con le

scuole medie e con l’università - Promozione di incontri con le famiglie

Per poter intervenire in tutti questi ambiti saranno utilizzate le risorse della scuola, ma va sottolineato che alcuni interventi necessitano di uno sforzo economico che non può essere totalmente sopportato dall’Istituto, pertanto sono stati presentati molti progetti per poter recuperare i fondi necessari.

PROPOSTE E PARERI PROVENIENTI DAL TERRITORIO E DALL'UTENZA

Le proposte ed i pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle Associazioni dei genitori e degli studenti possono essere così riassunti: risultano soddisfacenti ed ampiamente adeguati gli strumenti che la scuola ha adottato e mette a disposizione dei genitori (registro on line, ricevimento individuale settimanale, ricevimento collegiale a cadenza trimestrale, comunicazioni telefoniche con modalità di fonogramma) ma non tutte le famiglie se ne servono sistematicamente. Occorre, pertanto, individuare strategie che coinvolgano maggiormente le famiglie alla vita della scuola e le inducano a servirsi di tali strumenti in modo sistematico e finalizzato alla ricerca di tutti quei mezzi che possono favorire il successo formativo dei propri figli. E' inoltre, necessario coinvolgere maggiormente i genitori sull’aspetto relativo alle competenze sociali e civiche (rispetto delle regole ecc.) affinché l’azione educativa

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condotta dalla scuola trovi riscontro e conforto nelle pratiche della quotidianità familiare. La missione e le priorità definite dalla scuola sono ampiamente condivise dalle famiglie e dal territorio in quanto rispondenti alle esigenze della società odierna e coerenti con le peculiarità del territorio stesso. E’ auspicabile una maggiore interazione con le realtà lavorative operanti nella zona, anche se, purtroppo, si evidenzia una progressiva carenza di strutture disponibili ad ospitare alunni in stage aziendali; infatti, a causa della crisi che ha investito il mondo del lavoro, numerose aziende ubicate sul territorio hanno smesso di operare. Ulteriori proposte sono le seguenti: - continuare la realizzazione di attività relative all’Educazione alla salute, educazione ambientale, educazione all’alterità, solidarietà, volontariato; - continuare con la realizzazione di progetti extracurriculari per quanto attiene attività sportive, gruppo musicale, laboratorio teatrale, giornalino d’Istituto, robotica di terra e di aria; - intervenire in modo sistematico contro la disaffezione allo studio e alla dispersione scolastica; - prevenire ed arginare l’eventuale disagio scolastico e le difficoltà di apprendimento, - potenziare il raccordo con gli Enti preposti per la realizzazione di interventi per alunni con BES, diversamente abili, al fine di una maggiore integrazione, inclusione e successo formativo; - proseguire con il lavoro sull’orientamento in ingresso e in uscita; - aggiornare sistematicamente le attrezzature dei numerosi laboratori presenti in Istituto; - continuare con la realizzazione di corsi di lingua inglese per il conseguimento di certificazione.

INDICAZIONI EMERSE DAL PIANO DI MIGLIORAMENTO

COMPITI DELLA SCUOLA

Si ritiene che l’attuale organizzazione didattica e formativa dell’Istituto risponda pienamente al raggiungimento dei seguenti obiettivi, ritenuti prioritari nel Piano dell’Offerta Formativa che la scuola ha, negli anni, proposto all’utenza:

raggiungimento della piena realizzazione del curricolo della scuola; valorizzazione delle potenzialità e degli stili di apprendimento; promozione del successo formativo di ogni alunno; piena acquisizione delle competenze chiave e di cittadinanza; integrazione con il territorio; inclusione delle differenze;

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interazione con le famiglie.

Pertanto la progettazione organizzativa didattica continua a prevedere:

L’adeguamento del calendario scolastico, che non comporti riduzioni delle attività didattiche né dell’orario di lavoro del personale

Unità di insegnamento non coincidente con l’unità oraria di lezione Ampliamento del tempo scuola oltre il quadro orario, per attività di

recupero, potenziamento, allineamento, assistenza allo studio Apertura della scuola in orario pomeridiano per lo svolgimento di attività

extracurriculari di tipo educativo, ricreativo, culturale, artistico sportivo, Percorsi didattici personalizzati e individualizzati (PDP - PEI ecc.), Adesione o costituzione di accordi di rete con altre scuole o con Enti pubblici

e privati di cui all’art.7 del DPR 275/99.

POTENZIAMENTO DELL’OFFERTA E OBIETTIVI FORMATIVI PRIORITARI

Priorità:

Potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche, Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con

particolare riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese, anche mediante l’utilizzo della metodologia CLIL,

Sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica, attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell’assunzione di responsabilità, nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri,

Potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico finanziaria e di educazione all’autoimprenditorialità,

Sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali,

Sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all’utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media, nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro,

Superare l'insegnamento di tipo trasmissivo trasformando lo scenario della lezione frontale tradizionale con nuove didattiche laboratoriali anche con l'accesso a tecnologie aggiornate ed efficaci per la didattica, permettendo a docenti e a studenti di fruire di risorse digitali per la didattica in ambienti accoglienti e non specializzati,

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Potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati ad uno stile di vita sano, con particolare riferimento all’alimentazione,

Potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio,

Prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, Prevenzione e contrasto di ogni forma di discriminazione e del bullismo,

anche informatico, Potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli

alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati, anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio sanitari ed educativi del territorio anche attraverso opportuni strumenti dell'inclusione digitale, incrementando l’accesso a Internet, le competenze digitali e la fruizione di informazioni e servizi online,

Incremento dell’alternanza scuola lavoro, Ottimizzazione del sistema di orientamento, Alfabetizzazione e perfezionamento dell’italiano per studenti di

cittadinanza o di lingua non italiana.

FABBISOGNO DI ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE MATERIALI, FABBISOGNO DELL’ORGANICO DELL’AUTONOMIA

Fabbisogno attrezzature e infrastrutture materiali

I laboratori attivati nell’istituto sono sufficienti ed adeguati a soddisfare le esigenze attualmente previste nei piani di studio delle diverse specializzazioni presenti nell’Istituto stesso, relativamente all’istituto Tecnico Tecnologico e al Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate. Le attrezzature, rinnovate ed integrate di anno in anno, sono moderne e rispondenti a far acquisire agli studenti le competenze richieste dal mondo del lavoro.

Sarà, invece, necessario impiantare specifici laboratori, ad indirizzo meccanico ed elettrico, per l’indirizzo professionale, considerato che tale indirizzo è di recente istituzione.

La partecipazione ai bandi PON per l’adeguamento delle infrastrutture alle tecnologie innovative si ritiene di fondamentale importanza soprattutto per quanto riguarda la realizzazione di ambienti digitali non dedicati, informali ma tecnologicamente avanzati, separati e differenti da quelli individuati dal concetto classico di aula, che permettano attività individuali, in piccoli gruppi o per classi "estese" ed eterogenee. Analoga importanza viene assegnata al potenziamento della rete d'Istituto con il completamento di una infrastruttura di rete di livello professionale, consentendo un accesso di qualità, sicuro e controllato da tutti i punti

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di vista e per tutti gli utenti dell’Istituto (studenti, docenti, Dirigente Scolastico, personale ATA, ecc…), in grado non solo di valorizzare l’investimento che l’Istituto ha già effettuato nei precedenti anni con l’acquisto dell’accesso ad Internet ed il cablaggio della scuola ma soprattutto di garantire il pieno utilizzo del Registro Elettronico e l’ormai indispensabile supporto di Internet per le attività didattiche di tutte le materie e tutte le classi, grazie anche all’acquisizione di strumenti tecnologici avanzati per le lezioni “digitali”. Molto sentita è anche l’esigenza di acquisire, all’utilizzo dei nostri studenti, la palestra progettata e realizzata per questo Istituto e a suo tempo ceduta in uso al Liceo Scientifico “Pollione”.

Analogamente è necessario rientrare in possesso delle aule, anche esse cedute al Liceo Scientifico nel momento in cui il relativo edificio scolastico è stato abbattuto, per la successiva ricostruzione. Gli alunni di questo Istituto, infatti, sono costretti ad utilizzare, per le normali attività didattiche, ben dieci ambienti ubicati nel seminterrato dell’Istituto. Tali locali risultano bui, umidi, poco igienici e quindi non adeguati ad accogliere studenti per l’intera mattinata di lezione.

Fabbisogno di organico di posti comuni e di sostegno

Per ciò che concerne l'organico di posti comuni e di sostegno, il fabbisogno per il triennio di riferimento è definito ipotizzando per ciascun anno del suddetto triennio, l’attivazione di un numero di classi prime pari a quelle funzionanti nell’anno scolastico in corso, e un numero di classi intermedie pari a quelle immediatamente precedenti.

Per l’anno scolastico 2016/17, pertanto, si prevede l’attivazione delle seguenti classi

Istituto Tecnico Tecnologico

Numero classi EN/ET Informatica/Telecom. Meccanica Chimica7 classi prime 2 3 1 1

7 classi seconde

2 3 1 1

5 classi terze 1 articolata 2 Informatica 1 Telecom.

1 1

6 classi quarte 1 EN 1EN/TEL.

2 Informatica 1 1

6 classi quinte 1 EN 1 ET 2 Informatica 1 1

Organico ordinario:

CLASSE DI CONCORSO DISCIPLINA CATTEDRE

ORE RESIDUE

A013 CHIMICA 5 1

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A019 DIRITTO 1 10 A020 MECCANICA 2 16 A029 SCIENZE MOTORIE 3 10 A034 ELETTRONICA 6 0 A035 ELETTROTECNICA 2 13 A038 FISICA 2 6 A042 INFORMATICA 5 17 A046 INGLESE 5 6 A047 MATEMATICA 6 16 A050 ITALIANO 10 12 A060 SCIENZE 2 2 A071 DISEGNO 2 6 C240 LAB. CHIMICA 2 5 C260 LAB. ELETTRONICA 2 12 C270 LAB. ELETTROTENICA 1 9 C290 LAB. FISICA 0 14 C310 LAB. INFORMATICA 3 10 C320 LAB. MECCANICA 2 5 REL RELIGIONE 1 14

SOSTEGNO 10 0

Istituto Professionale 2 classi prime 2 classi seconde 2 classi terze 2 classi quarte

Organico ordinario: CLASSE DI CONCORSO DISCIPLINA CATTEDRE

ORE RESIDUE

A013 CHIMICA 0 8 A019 DIRITTO 0 8 A020 MECCANICA 1 10 A029 SCIENZE MOTORIE 0 16 A034 ELETTRONICA 0 8 A035 ELETTROTENCICA 1 8 A038 FISICA 0 8 A046 INGLESE 1 6 A047 MATEMATICA 1 10 A050 ITALIANO 2 12 A060 SCIENZE 0 10 A071 DISEGNO 0 12 C240 LAB. CHIMICA 0 4

C270 LAB.

ELETTROTECNICA 1 7

C290 LAB. FISICA 0 4 C320 LAB. MECCANICA 1 7 REL RELIGIONE 0 8

SOSTEGNO 10 0

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Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate

1 classe quarta 2 classi quinte

Organico ordinario:

CLASSE DI CONCORSO DISCIPLINA CATTEDRE

ORE RESIDUE

A029 SCIENZE MOTORIE 0 6 A034 INFORMATICA 0 6 A036 FILOSOFIA 0 6 A038 FISICA 0 9 A046 INGLESE 0 9 A047 MATEMATICA 0 12 A050 ITALIANO 0 18 A060 SCIENZE 0 15 A071 DISEGNO 0 6 REL RELIGIONE 0 3

SOSTEGNO 0 0

Corso serale ad indirizzo Elettronica Elettrotecnica opzione Elettronica

1 classe quarta

Organico ordinario:

CLASSE DI CONCORSO DISCIPLINA CATTEDRE

ORE RESIDUE

A034 ELETTRONICA 0 12 A046 INGLESE 0 2 A047 MATEMATICA 0 3 A050 ITALIANO 0 5 C260 LAB. ELETTRONICA 0 6

Eventuali variazioni verranno apportate a seguito della effettiva iscrizione degli alunni alle classi prime e alla definizione dell’organico di diritto e di fatto delle classi successive.

Fabbisogno di organico di posti di potenziamento dell’offerta formativa

Il fabbisogno viene definito in relazione ai progetti e alle attività contenute nel Piano, entro un limite massimo di 15 unità.Nell’ambito dei posti di potenziamento sarà accantonato un posto di docente della classe di concorso A034 per il semiesonero del primo collaboratore del Dirigente, dal momento che ne ricorrono le condizioni.

ORGANICO DI POTENZIAMENTO RICHIESTO/UTILIZZATO

Unità di personale in organico di potenziamento

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CLASSE DI CONCORSO

UNITÀ DI PERSONALE

ORE DA PRESTARE

ESONERO VICARIO

SUPPLENZE BREVI

CORSI DI RECUPERO

/POTENZIAMENTO SPORTELLO

PROGETTI

A050 ITALIANO 2 1200 640 260 300

A047 MATEMATICA 2 1200 640 290 270

A046 INGLESE 2 1200 640 290 270

A034 ELETTRONICA 2 1200 300 320 260 320

A042 INFORMATICA 1 600 320 130 150

A038 FISICA 1 600 320 130 150

A019 DIRITTO 1 600 320 70 210

C 310 LAB. INF.

1 600 320 70  210

A029 EDUC. FISICA 1 600 320 50  230

A060 SCIENZE 1 600 320 70  210

SOSTEGNO 1 600 320 50  230

TOTALE 15 9000 300 4480 1670 2550

Fabbisogno di organico di personale amministrativo, tecnico e ausiliario

Per ciò che concerne i posti del personale ATA il fabbisogno è così definito:

Collaboratori Scolastici n.14

Assistenti Tecnici n.12 Assistenti Amministrativi n.8

D.S.G.A. n.1

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SCELTE DI GESTIONE E ORGANIZZAZIONE

Nell’ambito delle scelte di organizzazione, è prevista: la figura del coordinatore di classe; l’istituzione di dipartimenti per aree disciplinari, nonché, ove ritenuto

funzionale alle priorità di Istituto, dipartimenti trasversali (ad esempio, per l’orientamento). E' prevista la funzione di coordinatore di dipartimento;

la funzione di direttore responsabile di laboratorio per ogni laboratorio istituito nella scuola,

la costituzione del comitato tecnico-scientifico di cui ai DPR 87-88/10 ed indicata la struttura ritenuta più funzionale per lo stesso.

In particolare:

DIREZIONE DELL’ISTITUTO

L’Istituto è diretto dal Dirigente Scolastico che può avvalersi, nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative ed amministrative, di docenti individuati dallo stesso Dirigente, ai quali possono essere delegati specifici compiti. Secondo il C.C.N.L per tali collaborazioni si possono individuare due unità di personale docente ma, data la complessità della nostra scuola, il Consiglio d’Istituto ha deliberato di istituire altre due figure di supporto all’attività del Dirigente (Figure di supporto organizzativo).

Il Dirigente Scolastico

Il D. S. è promotore e garante delle attività dell’Istituto, assicura la gestione unitaria dell’istituzione scolastica e la finalizza all’obiettivo della qualità dei processi formativi predisponendo gli strumenti attuativi del P.O.F. Il Dirigente Scolastico coinvolge gli studenti rendendoli parte attiva della vita scolastica attraverso i rappresentanti di Classe; in questo modo, oltre ad essere vicino ai problemi ed alle esigenze degli alunni, li rende responsabili. Promuove e favorisce i rapporti tra docenti, genitori ed alunni. Al Dirigente Scolastico spetta la rappresentanza dell’Istituto. Cura la convocazione delle riunioni degli organi collegiali; è garante dell’esecuzione delle delibere del Consiglio di Istituto e del Collegio dei Docenti, procede alla formazione delle classi, alla formulazione dell’orario delle lezioni; cura i rapporti con gli EE.LL. e l’Amministrazione Scolastica Centrale; indice le elezioni dei rappresentanti di tutte le componenti degli organi collegiali; coordina il funzionamento degli Uffici di Segreteria; vigila sull’adempimento dei doveri degli insegnanti privilegiando la ricerca del consenso e della corresponsabilità del processo di insegnamento e di apprendimento; ha la rappresentanza legale in materia amministrativo-contabile. Si pone, dunque, come punto di riferimento per ogni iniziativa di innovazione culturale ma consente, a chi lavora nella scuola, perseguendo gli obiettivi del Piano dell’Offerta Formativa, autonomia di intervento, di progettazione e di gestione.

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Il Collaboratore vicario

La funzione del docente Collaboratore Vicario è quella di sostituire in tutte le funzioni il Dirigente Scolastico in caso di sua assenza o impedimento. In condizioni normali al vicario vengono assegnati specifici compiti e competenze, concordate di volta in volta con il D.S. Date le dimensioni dell'Istituto, il collaboratore vicario è parzialmente esonerato dall’insegnamento, così come prevede la normativa. I suoi compiti principali sono: - Predisposizione delle sostituzioni dei docenti assenti - Concessione permessi ingresso in ritardo ed uscita anticipata alunni - Vigilanza nell’interno dell’Istituto al fine di garantire il rispetto delle regole e

delle norme di carattere generale - Controllo e verifica periodica delle assenze degli alunni, dei ritardi e delle uscite

anticipate, delle note e provvedimenti presi dai docenti in stretta collaborazione con i coordinatori dei Consigli di Classe (Triennio)

- Controllo periodico sulla correttezza procedurale e conformità delle operazioni connesse alla programmazione, realizzazione e valutazione delle attività didattiche in stretta collaborazione con i coordinatori dei Dipartimenti e dei Consigli di Classe

- Coordinamento delle operazioni legate alle elezioni degli organi collegiali - Coordinamento delle attività connesse alle valutazioni intermedie e finali - Organizzazione e coordinamento delle operazioni connesse agli esami di

idoneità, integrativi e di Stato - Adozione provvedimenti disciplinari fino all’ammonizione - Coordinamento e rilievo delle assemblee d’istituto e di classe degli alunni - Coordinamento e raccolta delle proposte relative all’adozione dei libri di testo - Organizzazione della fase preliminare e successiva delle riunioni degli organi

collegiali

Secondo Collaboratore

- Predisposizione delle sostituzioni dei docenti assenti - Concessione permessi ingresso in ritardo ed uscita anticipata alunni - Vigilanza nell’interno dell’Istituto al fine di garantire il rispetto delle regole e

delle norme di carattere generale - Controllo e verifica periodica delle assenze degli alunni, dei ritardi e delle uscite

anticipate, delle note e provvedimenti presi dai docenti in stretta collaborazione con i coordinatori dei Consigli di Classe (Biennio)

- Coordinamento delle operazioni legate alle elezioni degli organi collegiali - Coordinamento delle attività connesse alle valutazioni intermedie e finali

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- Organizzazione e coordinamento delle operazioni connesse agli esami di idoneità, integrativi e di Stato

- Adozione provvedimenti disciplinari fino all’ammonizione - Coordinamento e raccolta delle proposte relative all’adozione dei libri di testo - Organizzazione della fase preliminare e successiva delle riunioni degli organi

collegiali Figure di supporto organizzativo

- Predisposizione delle sostituzioni dei docenti assenti - Concessione permessi ingresso in ritardo ed uscita anticipata alunni - Vigilanza nell’interno dell’Istituto al fine di garantire il rispetto delle regole e

delle norme di carattere generale - Controllo e verifica periodica delle assenze degli alunni, dei ritardi e delle uscite

anticipate, delle note e provvedimenti presi dai docenti in stretta collaborazione con i coordinatori dei Consigli di Classe

- Coordinamento delle attività connesse alle valutazioni intermedie e finali - Adozione provvedimenti disciplinari fino all’ammonizione - Coordinamento e rilievo delle assemblee d’istituto e di classe degli alunni - Coordinamento e raccolta delle proposte relative all’adozione dei libri di testo - Organizzazione della fase preliminare e successiva delle riunioni degli organi

collegiali - Coordinamento delle attività connesse alla organizzazione logistica delle

strutture e degli spazi di pertinenza della Scuola - Relazioni con Enti ed Istituzioni esterne

I DOCENTI E IL COLLEGIO DEI DOCENTI

La funzione docente, così come viene espressa dalla legislazione scolastica, è intesa come attività di trasmissione e di elaborazione della cultura, nonché come attività di stimolo alla partecipazione dell’alunno a tale processo. Il docente deve collaborare con la famiglia e le altre agenzie educative nel promuovere la formazione delle iniziative educative della scuola.

All’inizio di ogni anno scolastico, ciascun docente compila un “Piano di Lavoro”, ossia programma il suo intervento didattico, indicando il profilo della classe, gli strumenti utilizzati per la rilevazione dei prerequisiti, le eventuali strategie di riallineamento o recupero, gli argomenti che intende presentare durante l’anno alla classe, i tempi, gli obiettivi, la metodologia, i supporti didattici che intende utilizzare, la tipologia delle prove di verifica, i criteri di valutazione; il tutto in accordo con la programmazione d’Istituto e del Consiglio di classe e con le indicazioni emerse dalle riunioni dei dipartimenti.

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Il docente annota su un registro personale la progressione del proprio lavoro, i giudizi in merito alla partecipazione, all’impegno, al metodo e al profitto degli studenti, le assenze degli alunni, le note particolari relative ai rapporti scuola-famiglia.

Il docente comunica, all’inizio dell’anno scolastico, il giorno, l’ora e la sede nella quale si rende disponibile ad incontrare i genitori degli alunni che necessitano di un colloquio; il calendario delle ore di ricevimento viene distribuito agli alunni per renderli noti alla famiglia. Al termine dell’anno scolastico il docente redige una “Relazione Finale” nella quale descrive e commenta il lavoro effettuato durante l’anno, le difficoltà eventualmente riscontrate e quanto altro necessario per evidenziare attività svolte.

L’organo collegiale che comprende tutti gli insegnanti è il C. dei D.: presieduto dal D. S. dura in carica un anno scolastico ed è composto dal personale insegnante a tempo indeterminato e a tempo determinato (limitatamente per la durata della supplenza). Si riunisce su convocazione del D. S. con relativo O.d.g. oppure su richiesta di un terzo dei componenti. Le sedute hanno validità con la presenza della metà più uno dei componenti.

Principali attribuzioni: - Cura la programmazione didattico – formativa; - Delibera in materia di funzionamento didattico; - Predispone il P.T.O.F. (per la progettazione del P.T.O.F. può avvalersi di una commissione composta dai docenti responsabili delle Funzioni Strumentali e da insegnanti nominati direttamente dal Collegio stesso: tale commissione rimane in carica anche dopo l'approvazione del P.T.O.F. per proporre le opportune modifiche e/o aggiornamenti in itinere al documento); - Formula proposte per: formazione e composizione delle classi, orari delle lezioni, svolgimento di tutte le attività didattiche (anche di quelle extrascolastiche). - Adotta i libri di testo e sceglie gli ausili didattici. - Adotta e promuove iniziative di sperimentazione. - Promuove iniziative di aggiornamento dei docenti. - Definisce e convalida il Piano Annuale delle Attività.

CONSIGLIO DI ISTITUTO

E' presieduto da un genitore ed è composto, oltre che dal Dirigente Scolastico (membro di diritto), dai rappresentanti eletti di tutte le componenti (8 insegnanti, 2 non docenti, 4 genitori, 4 studenti). Esso ha attribuzioni in materia organizzativo-didattica e nel settore finanziario-contabile, gestendo i fondi ad esso assegnati su un bilancio preventivo. I membri restano in carica 3 anni tranne per la componente alunni che è rinnovata annualmente. Principali attribuzioni:

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- Decide sulla organizzazione delle varie attività della Scuola, fatte salve le competenze dei C.d.C. e del C.d.D. - Elegge al suo interno la Giunta Esecutiva che prepara i lavori e cura l'esecuzione delle delibere del Consiglio; - Approva il bilancio preventivo ed il conto consuntivo; - Delibera sull'acquisto, il rinnovo e la conservazione delle attrezzature; - Individua le attività da incentivare; - Provvede all’acquisto dei materiali; - Approva e delibera il P.T.O.F; - Esprime criteri sull’orario e sulla formazione delle classi; Nell’ambito del Consiglio d’Istituto viene eletta la G.E. formata dal Dirigente S., da 1 studente, 1 docente, 1 genitore, 1 non docente, il Coordinatore amministrativo. E’ presieduta dal D. S. e resta in carica per 3 anni; la componente alunni è rinnovata annualmente. La G.E. prepara i lavori del C. di I. e cura l’attuazione delle sue delibere. Delibera la pianta organica del personale A.T.A.

CONSIGLI DI CLASSE

Sono presieduti dal D.S. o da un docente, membro del C.d.C. delegato dal Preside. Ogni consiglio è composto dai docenti di ogni singola classe, da due studenti e due genitori eletti come rappresentanti delle rispettive componenti. Principali attribuzioni: - Formula proposte di azioni educative e didattiche al C. D.; - Predispone le linee di programmazione didattica; - Armonizza il lavoro in modo che possano trovare applicazioni le linee di

intervento adottate dal collegio dei docenti; - Avanza proposte di tipo disciplinare, interdisciplinare, di sperimentazione; - Verifica periodicamente l'efficacia formativa delle strategie attivate e delle

metodologie didattiche adottate e seguite; - Provvede alla valutazione periodica e finale degli studenti; - Programma le iniziative riguardo alle attività integrative; - Cura i comportamenti dei docenti; - Attua la partecipazione dei genitori e degli studenti alla vita della comunità

scolastica attraverso lo scambio di informazioni, esperienze, opinioni. - Adotta le sanzioni e i provvedimenti che comportano l’allontanamento dello

studente. All’interno di ciascun C.d.C. il D.S. sceglie un docente cui affidare il compito di Coordinatore di Classe. La sua funzione è quella di presiedere il Consiglio e di coordinare i lavori in assenza del D.S. che, istituzionalmente, è presidente di ciascun Consiglio. Al Coordinatore si rivolgono i docenti, i genitori e gli studenti nel caso in cui in classe sorga qualche necessità o problema meritevole di segnalazione

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all’interno del Consiglio. Il Coordinatore cura che venga effettuata la programmazione didattica, ne verifica l’attuazione e fa riferimento al Dirigente Scolastico per tutti i problemi di gestione della classe del proprio Consiglio. Al Delegato si rivolge di preferenza il Dirigente Scolastico ogni qualvolta ritenga opportuno approfondire la conoscenza della situazione della classe. Prima delle riunioni dei Consigli di Classe viene di norma convocata, dal D.S., un’assemblea dei Coordinatori per esaminare preliminarmente le questioni oggetto di discussione, per chiedere opinioni, per cercare un confronto di idee e per trovare, soprattutto, un indirizzo di comportamento univoco all’interno dei Consigli di Classe; per poter discutere preliminarmente con i rappresentanti di tutti i Consigli facilita l’elaborazione degli indirizzi e l’adozione di atteggiamenti omogenei e generalmente condivisi. A tali Coordinatori vengono consegnati, inoltre, tutti gli stampati e gli strumenti necessari per condurre il Consiglio. Si ritiene necessario, dunque, che i D.C.C.C. debbano:

costituire un preciso riferimento in relazione alle problematiche relative al percorso scolastico nell’interno dell’Istituto;

fungere da coordinamento tra il consiglio di classe e le famiglie in relazione alla frequenza, al profitto, alla disciplina dei propri alunni;

porsi come elemento di raccordo tra i vari docenti del consiglio stesso, al fine di uniformare ed ottimizzare le attività didattiche ed extradidattiche;

raccordarsi con il Dirigente Scolastico e con i suoi Collaboratori per ogni necessario ed opportuno riferimento;

presiedere i Consigli di Classe, quando necessario, fermo restando la facoltà da parte del Dirigente Scolastico di presiedere, a seconda dei casi, quelle sedute per le quali ritenga opportuna la sua presenza.

DIPARTIMENTI DISCIPLINARI

I Dipartimenti Disciplinari, costituiti dai docenti della stessa disciplina o di discipline affini, sono articolazioni disciplinari permanenti del Collegio dei Docenti che operano per organizzare la gestione della programmazione didattica, la definizione dei curricoli disciplinari per ciascuna area, le competenze che gli alunni devono acquisire, al fine di garantire standard disciplinari e formativi comuni a tutte le classi sono stati istituiti 14 Dipartimenti Disciplinari.

Le loro principali attribuzioni: - tradurre le linee generali deliberate dal C.D. in percorsi formativi di area; - definire il raccordo tra discipline affini; - definire progetti trasversali e proporre attività didattiche non curricolari; - proporre le attività di aggiornamento; - coordinare l’adozione dei libri di testi e le proposte d’acquisto dei sussidi

didattici;

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- predisporre progetti di organizzazione modulare dell’attività didattica; - organizzare attività e strumenti di documentazione scientifica; - confrontare e monitorare la progressione dello svolgimento dei programmi ed i

livelli di apprendimento raggiunti periodicamente dagli allievi, al fine di uniformare il più possibile le metodologie e i contenuti.

Sono stati nominati, inoltre, i docenti Coordinatori dei rispettivi Dipartimenti Disciplinari ai quali sono affidati i seguenti compiti: - Rappresentare il proprio dipartimento - Presiedere le riunioni dipartimentali, curando che venga ampiamente discusso

l’ordine del giorno e verbalizzata correttamente la relativa seduta - Curare che venga adeguatamente compilata e costantemente aggiornata la

scheda di programmazione, appositamente predisposta - Raccogliere ed analizzare le necessità didattiche, sulla base delle richieste

presentate dai singoli docenti e portarle all’attenzione dell’Ufficio di Presidenza - Costituire un punto di riferimento per i docenti del proprio dipartimento come

mediatore delle istanze di ciascun docente, garantendo il funzionamento, la correttezza e trasparenza del dipartimento stesso

- Verificare eventuali difficoltà presenti nel proprio dipartimento - Censire e raccogliere tutte le esperienze di innovazione didattica che i singoli

docenti del dipartimento mettono in atto con le loro classi per promuovere, ove possibile, la diffusione e l’applicazione anche da parte degli altri docenti

- Riportare gli esiti del lavoro dei Dipartimenti al Collegio dei Docenti ed alla funzione strumentale incaricata del monitoraggio e della valutazione del POF

- Rilevare gli esiti delle prove comuni al fine di renderle oggetto di discussione nell’ambito della valutazione delle attività

Sono stati costituiti i seguenti dipartimenti:

Italiano biennio, triennio Diritto

Religione Lingua straniera

Chimica Scienze

Informatica e Telecomunicazioni Matematica

Fisica Tecnologia e Disegno

Educazione Fisica Elettronica ed Elettrotecnica

Meccanica Sostegno

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COMITATO PER LA VALUTAZIONE DEI DOCENTI

il Comitato dura in carica tre anni scolastici ed è presieduto dal dirigente scolastico; i suoi componenti sono: tre docenti dell’istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto, un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori scelti dal consiglio di istituto, un componente esterno individuato dall’ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici. Il comitato:

‐ individua i criteri per la valorizzazione dei docenti desunti sulla base di quanto indicato nelle lettere a),b),e c) dell’art.11;

‐ esprime il proprio parere sul superamento del periodo di formazione e di prova per il personale docente ed educativo. Per lo svolgimento di tale compito l’organo è composto dal dirigente scolastico, che lo presiede, dai docenti previsti nel comma 2 dell’art.11 e si integra con la partecipazione del docente cui sono affidate le funzioni di tutor il quale deve presentare un’istruttoria;

‐ valuta il servizio di cui all’art.448 (Valutazione del servizio del personale docente) su richiesta dell’interessato, previa relazione del dirigente scolastico, ed esercita le competenze per la riabilitazione del personale docente, di cui all’art.501 (Riabilitazione). Per queste due fattispecie il comitato opera con la presenza dei genitori e degli studenti, salvo che la valutazione del docente riguardi un membro del comitato che verrà sostituito dal consiglio di istituto.

COMMISSIONI

Le Commissioni sono articolazioni del Collegio dei Docenti, istituite da questo nell’esercizio dei propri poteri di auto-organizzazione; si riuniscono ogni qualvolta se ne verifichi la necessità e per il tempo necessario. Normalmente esse hanno una funzione preparatoria delle deliberazioni conclusive. In taluni casi le Commissioni sono permanenti.

Commissione studi, programmazione ed autonomia

Essa ha il compito di lavorare, eventualmente articolandosi in sottocommissioni, su problematiche connesse alla programmazione didattico-educativa, di orientamento, di aggiornamento e sulle attività extrascolastiche. E’ nominata dal collegio dei Docenti, è permanente ed è aperta e flessibile, nel senso che ogni docente può entrare a farne parte in ogni momento. La attuale complessità del panorama scolastico, legata alle innovazioni connesse al processo di autonomia e l’attuazione di sempre più diversificate sperimentazioni renderanno particolarmente impegnativo il lavoro di tale Commissione.

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Tale Commissione ha curato la predisposizione del P.T.O.F., tenendo conto dell'atto di indirizzo del D.S. e rielaborando le proposte dei dipartimenti, dei singoli docenti, degli alunni, del personale A.T.A. e dei genitori.

Commissione di garanzia

E’ composta dal Capo d’istituto, da due studenti indicati dal comitato studentesco, da tre insegnanti scelti dal Collegio dei docenti e da un membro del personale non docente designato dall’assemblea del personale ATA. Ha il compito di esaminare i ricorsi avverso i provvedimenti disciplinari in caso di danno alle cose o alle persone o di reiterate infrazioni disciplinari e di proporre modifiche al regolamento di istituto.

Gruppo G.L.H.

E’ costituito dal D.S., dagli insegnanti di sostegno, dagli insegnanti curricolari e dai genitori. Si riunisce periodicamente con l’obiettivo di organizzare l’offerta formativa rivolta ai portatori di handicap. Le tematiche riguardano la gestione dell’orario, le problematiche in itinere, le richieste da parte dell’utenza interessata.

Gruppo G.L.I.

E’ costituito dal D.S., dagli insegnanti di sostegno, dai coordinatori delle classi interessate, dalla funzione strumentale per l’INCLUSIONE E BENESSERE A SCUOLA e da quella per la DIFFUSIONE E MONITORAGGIO DELLE ATTIVITA’ DEL P.T.O.F., nonché dallo psicologo della scuola.

Commissione acquisti, collaudo¸ discarica magazzino

E’ costituita dai responsabili dei laboratori o da docenti particolarmente esperti, nominati al momento, a seconda delle necessità e delle specifiche esigenze.

Gruppo di autovalutazione (GAV)

E' costituito da docenti e personale amministrativo, ha il compito di compilare il RAV

RESPONSABILI DEI LABORATORI E AULE SPECIALI

La custodia del materiale didattico, tecnico e scientifico, dei Laboratori è affidato, dal Dirigente Scolastico, ai docenti che operano nei suddetti Laboratori. Viene individuato un docente per ogni laboratorio. I responsabili di Laboratorio e reparto hanno l’obbligo della custodia del materiale, ai sensi dell’art. 17 del D.I. 28.05.1975. L’incarico viene svolto in stretta collaborazione con gli assistenti tecnici assegnati ai singoli laboratori.

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UFFICIO TECNICO

L’ufficio tecnico è un particolare organismo presente solo negli Istituti Tecnici Industriali. E’ diretto dal D.S. e ad esso è assegnato un docente coordinatore di tutte le attività, con esonero dall’insegnamento, il Prof. Angeloni Giancarlo. Per quanto attiene l’aspetto didattico, ha funzione di coadiuvare il corpo docente nell’attuazione dei programmi di studio, in particolare nella gestione dei Laboratori. Per quanto riguarda l’aspetto amministrativo contabile, ha funzione di natura consultiva relativamente alle seguenti materie: - coordinamento delle attività di esercitazioni pratiche da parte degli allievi; - determinazione delle quantità delle materie prime occorrenti per i vari lavori e dei relativi tempi di esecuzione; - compilazione della nota degli utensili e attrezzi che il magazzino consegna ad ogni allievo; - coordinamento fra gli stessi insegnanti tecnico-pratici in funzione dello svolgimento dei programmi di lavoro dei Laboratori; - formulazione dei piani d’acquisto di attrezzature e materiali; - affidamento a un responsabile di Laboratorio o a un docente esperto di effettuare il collaudo dei beni strumentali o del materiale acquistato; - stima valutativa dei manufatti alienabili o inventariabili; - interventi di vario genere per assicurare la funzionalità e il corretto uso delle macchine; - cura la manutenzione delle attrezzature e dei macchinari con particolare riguardo all’aspetto della sicurezza e dell’incolumità degli studenti.

FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA

Per la realizzazione delle finalità istituzionali della scuola e per riconoscere l'impegno aggiuntivo degli insegnanti, il C.d.D. ha attribuito delle FF.SS. al P.T.O.F. e ne ha designato il responsabile. Tali funzioni strumentali sono identificate con delibera del C.d.D. in coerenza con il piano dell’offerta formativa che, contestualmente, ne definisce criteri di attribuzione, numero e destinatari. Le stesse non possono comportare esoneri totali dall’insegnamento e i relativi compensi sono definiti dalla contrattazione d’Istituto. Si ritiene che il numero delle FF.SS. al P.T.O.F., date le dimensioni della Scuola e la complessità che ogni area presenta, sia di almeno quattro unità. Sono le stesse dell’anno precedente ad eccezione della Funzione relativa all’Orientamento che è stata integrata con i compiti dell’alternanza scuola-lavoro.

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COORDINAMENTO ATTIVITA’ DIDATTICHE PREVISTE NEL P.T.O.F.

1 – PROMOZIONE, DIFFUSIONE E MONITORAGGIO DELLE ATTIVITA’ DEL P.T.O.F. E

AGGIORNAMENTO DEL SITO DELL’ISTITUTO

FINALITA’

- Garantire la diffusione delle informazioni inerenti le attività didattiche ed i progetti inseriti nel PTOF mediante l’aggiornamento del sito dell’istituto; - agevolare la comprensione degli obiettivi del PTOF e delle attività in esso inserite da parte dei genitori, degli studenti, dei docenti e del personale ATA;

- promuovere l’apprendimento dei valori democratici nella scuola al fine di preparare i cittadini ad una partecipazione attiva e consapevole nella società.

ATTIVITA’

- Effettuare il rilievo delle attività didattiche inserite nel PTOF diffondendone la conoscenza in modo visibile e chiaro attraverso la realizzazione di opuscoli cartacei e l’utilizzo del sito della scuola; - raccordarsi con i coordinatori dei dipartimenti disciplinari e dei consigli di classe, al fine di acquisire gli elementi utili per ottenere informazioni circa la progressione dell’attività didattica e l’aderenza della programmazione curricolare con il PTOF e far conoscere tempestivamente i dati raccolti; - raccogliere, analizzare e diffondere i dati emersi nei consigli di classe e nelle riunioni dei dipartimenti disciplinari e quelli acquisiti in relazione a tutte le attività didattiche sviluppate nella scuola; - Raccordarsi con i responsabili dei progetti attivati in istituto e in particolare con le altre funzioni strumentali; - promuovere incontri con le altre FF.SS. al fine di socializzare dati e informazioni; - promuovere e coordinare azioni educative e formative finalizzate alla formazione di coscienze solide e capaci di vivere ed interagire in una società multiculturale; - effettuare il monitoraggio delle attività e rilevare eventuali discordanze tra quanto programmato ed effettivamente realizzato; - promuovere iniziative volte a far conoscere in modo adeguato a famiglie e studenti l’organizzazione, il funzionamento degli OO.CC e gli strumenti di partecipazione attiva alla vita della scuola (assemblee di classe, di Istituto, partecipazione ai consigli di classe, Consulta studentesca); - raccogliere in modo sistematico le problematicità e le proposte avanzate dagli studenti e/o dai genitori in sede di assemblee, portandone i contenuti a conoscenza dell’ufficio di presidenza; - effettuare la valutazione dei risultati conseguiti e avanzare proposte per l’anno successivo.

RISULTATI ATTESI

- Coinvolgimento della comunità scolastica nell’attuazione dei percorsi formativi; - omogeneità della progressione didattica per ambiti disciplinari e classi parallele;

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- incremento dell’interesse da parte delle famiglie e della cittadinanza verso le proposte della scuola.

INTERVENTI E SERVIZI PER GLI STUDENTI.

1 - COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA’ EXTRACURRICOLARI FINALIZZATE ALLA COESIONE SOCIALE DEGLI STUDENTI FINALITA’

- Sviluppare il senso di appartenenza alla scuola, nel rispetto delle regole e degli altri, soprattutto nei momenti di confronto tra gli alunni, nello svolgimento di attività scolastiche ed extrascolastiche; - diffondere la conoscenza delle attività extrascolastiche all’utenza interna e

esterna; - favorire la comprensione degli obiettivi e delle modalità di realizzazione delle attività extrascolastiche da parte dei docenti, alunni e relative famiglie;

- migliorare la comunicazione.

ATTIVITA’

- Promuovere iniziative e momenti di confronto con gli studenti per far crescere e sviluppare il rispetto delle regole d’ Istituto e delle norme vigenti; - svolgere funzioni organizzative e di coordinamento delle attività assembleali degli studenti; - rilevare le attività extracurricolari proposte dai docenti e dagli alunni ed inserite nel P.T.O.F. mediante la predisposizione di un dossier di progetto dinamico che ne consenta una facile diffusione; - coordinare l’organizzazione delle attività extracurricolari ottimizzando tempi e modi; - effettuare azioni di raccordo e coordinamento con i docenti referenti dei vari progetti relativi alle attività aggiuntive ed extracurricolari per la parte di competenza dell’area e con le altre funzioni strumentali; - raccogliere eventuali proposte in corso d’anno, anche in relazione alle visite guidate e ai viaggi d’istruzione, e raccordarsi con l’Ufficio di Presidenza per una loro eventuale realizzazione; - predisporre la modulistica destinata alle attività degli alunni raccordandosi con i promotori dell’attività stessa; - sovrintendere ai momenti socializzanti degli alunni e alle iniziative extracurricolari; - effettuare il rilievo delle attività svolte, in relazione a quanto inizialmente programmato e costruire un archivio storico dei materiali prodotti, sia cartaceo che multimediale, curandone la sua diffusione sul sito della scuola in raccordo con la specifica funzione; - effettuare un costante monitoraggio delle attività in svolgimento per verificare il coinvolgimento degli studenti alle stesse; - effettuare la valutazione dei risultati conseguiti ed avanzare proposte per l’anno successivo.

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RISULTATI ATTESI

- Miglioramento del comportamento degli studenti; - innalzamento del grado di motivazione e della partecipazione degli studenti alle attività aggiuntive ed extracurricolari promosse dalla scuola, per favorire l’acquisizione di competenze trasversali; - rimotivazione degli alunni alla vita della scuola; - riduzione degli abbandoni. 2 – INCLUSIONE E BENESSERE A SCUOLA

FINALITA’

- Diffondere la cultura dell’inclusione - Promuovere attività di sensibilizzazione e di riflessione didattico/pedagogica per coinvolgere e impegnare l’intera comunità scolastica nel processo di inclusione - Sostenere il benessere a scuola come valore-guida delle decisioni di gestione e di leadership e delle azioni didattiche - Proporre una concezione del benessere dal fare prevenzione per evitare pericoli al favorire la capacità di proteggersi dal disagio. ATTIVITA’

- Curare l’accoglienza e l’inserimento degli studenti con bisogni speciali, dei nuovi insegnanti di sostegno, degli operatori addetti all’assistenza, dei DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento), dei diversabili, degli studenti di cittadinanza non italiana, dei BES (Bisogni Educativi Speciali). - Concordare con la commissione orario la ripartizione delle ore degli insegnanti di sostegno e organizzare la gestione degli operatori addetti all’assistenza specialistica - Coordinare il GLI (Gruppo Lavoro Inclusione) e il GLH (Gruppo Lavoro Handicap) d’Istituto - Comunicare progetti e iniziative a favore degli studenti con bisogni speciali e a rischio disagio - Rilevare i bisogni formativi dei docenti, proporre la formazione sui temi dell’inclusione - Offrire consulenza ai docenti sulle difficoltà degli studenti con BES, con DSA e con diversabilità - Suggerire l’acquisto di sussidi didattici per supportare il lavoro degli insegnanti e facilitare l’autonomia, la comunicazione e l’attività di apprendimento degli studenti - Curare i contatti con Enti e strutture esterne - Svolgere attività di raccordo tra gli insegnanti, i genitori, e gli specialisti esterni - Condividere con il Dirigente Scolastico, lo staff dirigenziale e le altre FF.SS. impegni e responsabilità per sostenere il processo di inclusione degli studenti - Proporre con forza l’idea che l’intero corpo docente acquisisca le competenze indispensabili per interagire con successo con l’ampia gamma di bisogni speciali

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presenti oggi nella scuola, pur riconoscendo come irrinunciabili in taluni casi le risorse aggiuntive delle figure specializzate - Coordinare le iniziative rivolte al benessere degli utenti curandone gli aspetti ideativi ed esecutivi - Curare il monitoraggio in itinere e a consuntivo delle attività intraprese e la documentazione dei risultati prodotti - Collaborare con il Dirigente Scolastico, lo staff dirigenziale e le altre FFSS dell’Istituto nel sostenere programmi e buone prassi che promuovono le condizioni di benessere degli studenti con difficoltà nell’ambiente scolastico - Contribuire a creare un positivo e produttivo clima educativo fondato sulla cura delle relazioni interpersonali tra tutte le componenti dell’Istituto RISULTATI ATTESI

- Coinvolgimento della comunità scolastica a coltivare e mantenere buone relazioni collaborative con i genitori - nel rispetto dei reciproci ruoli – allo scopo di arricchire la conoscenza degli stili educativi, delle dinamiche affettive/relazionali, degli interessi extrascolastici e delle problematiche individuali degli studenti - Attivazione di relazioni di collaborazione con tutti gli attori dell’istituto a sostegno della loro partecipazione alla costruzione del “benessere” a scuola - Rilevazione sistematica di situazioni di disagio e di malessere sia individuali, sia di gruppo e eventuali proposte di indicazioni operative per la loro soluzione

3- COORDINAMENTO E GESTIONE DELLA CONTINUITA’. ORIENTAMENTO,

TUTORAGGIO ED ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

FINALITA’

- Favorire rapporti di collaborazione con le altre scuole del territorio dello stesso ordine o di ordine diverso e con l’università, ai fini dell’orientamento, della continuità e dei passaggi e della prosecuzione degli studi; - favorire rapporti di collaborazione con Enti del territorio coinvolti nell’orientamento. ATTIVITA’

- Promuovere e coordinare il piano di orientamento a livello di scuola secondaria di primo e di secondo grado e di università; - promuovere e coordinare le attività che favoriscono la continuità tra scuole secondaria di primo grado e di secondo grado e tra scuola superiore ed università; - raccogliere ed analizzare i dati relativi agli abbandoni, ai cambi di specializzazione e di scuola, al fine di verificare le azioni di orientamento e attivare misure di ri-orientamento. Analizzare i suddetti dati socializzandoli all’interno della scuola e promuovendo azioni di confronto e raccordo con le scuole medie; - fornire agli studenti informazioni e strumenti utili per l’inserimento nel mondo del lavoro; - realizzare un organico collegamento della scuola con il mondo del lavoro;

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- realizzare forme concrete di cooperazione tra scuole ed aziende del territorio per una comune progettazione della attività; - raccordarsi con i coordinatori di classe, ufficio di Presidenza, aziende, tutor della alternanza scuola-lavoro; - diffondere periodicamente a tutti gli utenti i dati raccolti e gli esiti evidenziati; - raccordarsi con i responsabili dei progetti attivati in Istituto di pertinenza dell’area e con le altre funzioni strumentali; - effettuare la valutazione dei risultati conseguiti ed avanzare proposte per l’anno successivo. RISULTATI ATTESI

- Facilitazione di tutte le fasi di passaggio inerenti all’iter formativo degli alunni; - riduzione della percentuale degli abbandoni e delle ripetenze dovute a scelte poco ponderate; - piena attuazione del processo di alternanza scuola-lavoro.

ORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE A.T.A.

E’ il personale non docente in servizio nella scuola. Esso si divide tra Assistenti Amministrativi, Assistenti tecnici e Collaboratori scolastici. Il lavoro del personale A.T.A. è strutturato con flessibilità tale da permettere le attività pomeridiane. Tutte le attività previste nel P.O.F. vengono supportate da personale con competenze specifiche nel settore informatico, tecnico e amministrativo. La Segreteria La Segreteria dell’Istituto comprende dipendenti che si occupano di quattro diversi settori: - Segreteria Didattica Studenti - Segreteria del Personale - Segreteria Amministrativa - Magazzino. Coordina tutte le attività della Segreteria il D.S.G.A. La Segreteria didattica studenti si occupa di compiti inerenti le necessità degli studenti: provvede alle iscrizioni, prepara i certificati di frequenza o di maturità, le pagelle, organizza gli scrutini. La Segreteria del personale si occupa della preparazione dei decreti di nomina degli insegnanti, dell’orario scolastico, dell’inserimento di eventuali supplenti; prepara i certificati di servizio e quanto altro è connesso all’attività dei docenti e del personale della scuola.

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La segreteria amministrativa si occupa dell’amministrazione finanziaria della scuola, degli stipendi degli insegnanti, del bilancio dell’Istituto, delle attività extrascolastiche ed aggiuntive. Il magazzino. Gli assistenti amministrativi assegnati al magazzino sono addetti, con responsabilità diretta, alla custodia, verifica, registrazione delle entrate e delle uscite del materiale in giacenza. La segreteria è sempre aperta al pubblico di mattina, senza limiti di orario; in particolari momenti dell’anno scolastico l’orario di apertura della segreteria si protrae anche nel pomeriggio.

I COLLABORATORI SCOLASTICI

Il compito principale dei Collaboratori Scolastici è quello di sorvegliare l’edificio scolastico e di mantenere pulite aule e corridoi; essi, inoltre, consegnano circolari ed avvisi nelle classi e collaborano con gli insegnanti nel controllare gli alunni durante i cambi delle ore. Si occupano di piccole e grandi manutenzioni per consentire celerità agli interventi più urgenti, di competenza dell’Amministrazione Provinciale ma a cui spesso viene provveduto troppo in ritardo. Poiché l’Istituto è aperto anche di pomeriggio i Collaboratori scolastici svolgono il loro lavoro su tre turni, a rotazione: 1° turno: 8.00 – 14.00 (alcuni collaboratori effettuano orario flessibile dalle ore 7.20) 2° turno: 13.30 –19.30 3° turno: 16.30 – 21.30

GLI ASSISTENTI TECNICI

Svolgono attività di supporto tecnico alla funzione docente relativamente alle attività didattiche ed alle connesse relazioni con gli studenti. Hanno autonomia e responsabilità nello svolgimento del lavoro con margini valutativi, nell’ambito delle direttive e delle istruzioni ricevute. Sono addetti alla conduzione tecnica dei laboratori garantendone l’efficienza e la funzionalità in relazione al progetto annuale di utilizzazione didattica. In questo ambito provvedono: - alla preparazione del materiale e degli strumenti per le esperienze didattiche e per le esercitazioni pratiche nei laboratori cui sono assegnati, garantendo l’assistenza tecnica durante lo svolgimento delle stesse; - al riordino e alla conservazione del materiale e delle attrezzature tecniche, garantendo la verifica e l’approvvigionamento periodico del materiale utile alle esercitazioni didattiche, in rapporto con gli addetti al magazzino. Collaborano direttamente e immediatamente con l’Ufficio Tecnico in relazione agli acquisti di attrezzature tecnico-scientifiche e al loro collaudo.

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AZIONI COERENTI CON IL PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE

Il Piano Nazionale Scuola Digitale prevede di intervenire nei seguenti ambiti:

1. Accesso alla rete 2. Dotazione hardware 3. Formazione dei docenti 4. Metodologie didattiche e contenuti

Riguardo a questi punti la situazione della scuola e le azioni di svolgere sono riportate di seguito. Punto 1. L’Istituto è interamente cablato (aule, laboratori, segreterie). È però necessario tendere al miglioramento soprattutto riguardo alla velocità di connessione. Si ritiene importante anche la presenza del wireless e per questo sono stati presentati progetti (PON) per poter ottenere dei finanziamenti. Punto 2. Il patrimonio dei computer è ampio e sufficiente per svolgere le lezioni delle discipline che prevedono obbligatoriamente l’attività di laboratorio. Inoltre è stato adottato il registro elettronico che viene pienamente utilizzato. Ciò nonostante la realizzazione di una didattica digitale necessita di nuovi strumenti che permettano una personale interazione con la rete e l’utilizzo dei numerosissimi software a disposizione dei docenti per utilizzare nuove metodologie didattiche (libro elettronico, esercizi interattivi, verifiche digitali, laboratori anche virtuali, spazio aumentato, classi virtuali, schermi interattivi sono solo pochi esempi per iniziare). Da questo punto di vista molte scuole sono ancora sprovviste e tra queste la nostra. Pertanto sono stati presentati vari progetti per ottenere fondi per l’acquisto di tablet e schermi digitali. Punto 3. Questo è un punto cruciale perché i docenti devono padroneggiare gli strumenti didattici per poterli utilizzarli nelle strategie didattiche. C’è una situazione di arretratezza grave che va colmata. I dati di una indagine OCSE del 2013 rivelano che l’Italia è al primo posto per necessità di formazione nelle TIC dei propri docenti. L’Italia è inoltre il primo Paese dell’OCSE per percentuale di docenti oltre i 50 anni - il 62%, rispetto a una media OCSE del 35% nella scuola secondaria. Questa criticità è emersa anche nel RAV della nostra scuola e quindi sarà necessario avviare iniziative di formazione sia con l’aiuto dell’animatore digitale, già individuato, sia con l’autoaggiornamento dei docenti nonché con ogni altra forma individuabile nel corso del triennio di validità del Piano dell’Offerta Formativa.

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Punto 4. La scelta di metodologie didattiche e contenuti digitali è un’azione successiva alla precedente. Il docente deve aver ben chiaro quali sono strumenti e prodotti per un’azione didattica di tipo digitale e questo è possibile quando il docente si è scrupolosamente documentato e formato. La scelta scaturirà dalle riunioni dei dipartimenti disciplinari e sarà riportata nei Consigli di classe per una necessaria condivisione di tutti i docenti della classe.

PROGETTI PRESENTATI RELATIVI AL PNSD

TITOLO: “Musica e geopolitica” AMBITO DI RIFERIMENTO: Welfare dello studente, partecipazione scolastica, dispersione e orientamento relativo a “Promozione alla cittadinanza digitale” TITOLO: "Realizzazione/ampliamento rete LanWLan" AMBITO DI RIFERIMENTO: Candidatura N. 2143 1 - 9035 del 13/07/2015 - FESR - Ampliamento o adeguamento dell'infrastruttura e dei punti di accesso alla rete LAN/WLAN, con potenziamento del cablaggio fisico ed aggiunta di nuovi apparati: All connected TITOLO: "Realizzazione AMBIENTI DIGITALI" AMBITO DI RIFERIMENTO: Candidatura N. 12990 2 - 12810 del 15/10/2015 -FESR – Spazi alternativi per l'apprendimento: Ambiente digitale per l'apprendimento innovativo TITOLO: "Ipad per la didattica" AMBITO DI RIFERIMENTO: finanziamenti di azioni finalizzate all’implementazione di dotazioni tecnologiche nell’ambito del Progetto Regionale “Abruzzo Scuola Digitale”

FORMAZIONE DOCENTI ED ATA

Il comma 124 dell’art. 1 della L. 107/15 ribadisce e sottolinea che la formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e strutturale. Le attività di formazione sono definite dalle singole istituzioni scolastiche, in coerenza con il piano dell’offerta formativa e sulla base delle indicazioni di cui alla CM n. 35 del 7-1-16 Il presente POF, pertanto, ipotizza un piano di formazione triennale che, tenendo conto delle priorità che emergono dal RAV e da una precisa mappatura dei bisogni espressi dal personale docente ed ATA dell’Istituto potrà essere, comunque, integrato e modificato, nei tre anni , in base a sopraggiunte esigenze e in coerenza con il Piano nazionale di aggiornamento. Obiettivo del piano, ad ogni buon conto, è quello di assicurare la qualità del servizio scolastico, sia per l’aspetto didattico che per quello amministrativo.

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I singoli docenti predispongono un loro piano personalizzato della formazione, nei limiti orari previsti dalla normativa vigente, che potrà tenere conto dei corsi organizzati dalla scuola, dall’Amministrazione centrale e periferica, da soggetti pubblici e privati qualificati o accreditati presso il MIUR o, in ogni caso, autorizzati dal MIUR. Relativamente alle attività formative organizzate dalla scuola, autonomamente o in collaborazione con altre istituzioni scolastiche appartenenti alle varie reti costituite, le stesse si terranno in orario non coincidente con quello di servizio e prevedono:

iniziative di formazione per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso affidando gli incarichi agli operatori del Servizio di Emergenza Territoriale 118 del Servizio Sanitario Nazionale e con il contributo della realtà del territorio, della durata di circa 8/12 ore. L’insegnamento del Basic Life Support (BLS) interesserà fondamentalmente quattro ambiti: - l’arresto cardiaco con il massaggio cardiaco, - l’uso del defibrillatore, - l’ostruzione delle vie aeree con le manovre di disostruzione, - le tecniche di compressione, in presenza di un’emorragia pericolosa.

iniziative di formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Le attività formative saranno differenziate a seconda del tipo di utenza a cui sono indirizzate e in relazione anche ai laboratori frequentati. Di conseguenza sarà diversificato anche il numero di ore totali per ciascun percorso. L’incarico sarà affidato al RSPP dell’Istituto o ad altri esperti, provenienti dal mondo del lavoro e delle professioni e in possesso dei requisiti idonei,

iniziative di formazione sulla prevenzione degli incendi, a cura dei VVFF ed altre realtà territoriali coerenti al percorso stesso.,

percorsi formativi, per il personale docente, finalizzati al miglioramento della professionalità e coerenti con i bisogni emersi. Le attività di formazione vertono sulle seguenti tematiche:

- formazione sulla didattica per competenze e relativa certificazione - didattica innovativa in relazione alle specifiche discipline. - bullismo e disagio giovanile - valutazione dell’apprendimento - programmazione per Arduino:

- la topologia nella progettazione e produzione di nuovi oggetti,

- tecnologia e processi di lavorazione, - difficoltà e reazioni psicologiche dell’insegnamento: un modello di auto-supervisione, - l’insegnamento con modalità CLIL

▪ percorsi formativi per il personale ATA, volti ad accrescere le competenze digitali, le competenze in campo amministrativo contabile

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e, per i collaboratori scolastici volti a potenziare le competenze in termini di sicurezza, accoglienza e relazione con l’utenza. Ciascun corso avrà una durata minima di 20 ore e sarà condotto da esperti nel campo specifico.

Per ogni corso sarà individuata la ricaduta attesa nell’attività ordinaria della scuola. Si auspicano, comunque, attività di condivisione di buone pratiche e costituzione di gruppi di lavoro operativi per la produzione di materiali e strumenti utili alla comunità professionale e, soprattutto, per favorire la strategia della ricerca-azione. Personale Docente Secondo la vigente normativa, i docenti possono usufruire, nel corso dell’anno di 5 giorni di esonero dal servizio, per partecipare ad iniziative di formazione e di aggiornamento. Allo scopo di assicurare la qualità del servizio scolastico l’esonero dal servizio è concesso se:

a) è possibile la sostituzione del docente ai sensi della normativa vigente sulle supplenze brevi

b) se l’iniziativa è promossa dall’Amministrazione centrale e periferica e/o da soggetti pubblici e privati qualificati o accreditati presso il MIUR con ciò intendendosi quelli previsti dall’art. 67 del CCNL 29.11.2007:

c) se l’iniziativa, sebbene promossa da soggetti non qualificati o accreditati, è autorizzata dal MIUR con specifico atto;

d) se riguarda: 1. iniziative connesse ad incarichi svolti nell’Istituzione Scolastica 2. iniziative connesse con i processi di innovazione in atto, in

particolare con il riordino dell’istruzione tecnica e la riforma dei licei, l’obbligo scolastico e con la valutazione e certificazione delle competenze

3. tematiche strettamente professionali, sia trasversali che specifiche per classi di concorso

4. iniziative concernenti la prevenzione dell’insuccesso e i fenomeni di dispersione scolastica

5. iniziative connesse alle esigenze formative indicate nel POF, con particolare rilievo alla ridefinizione dei curricoli dell’area tecnica, in relazione ai profili professionali emergenti e ai fabbisogni formativi del territorio.

In presenza di più richieste di partecipazione, a una medesima iniziativa formativa, riconosciuta dall’Amministrazione, ovvero ad iniziative formative, sempre riconosciute dall’Amministrazione che si svolgono contemporaneamente, ai fini della fruizione dei permessi, il personale docente viene individuato sulla base dei criteri indicati nella precedente tabella, in ordine prioritario. Qualora per lo stesso periodo vi siano più richieste di partecipazione ad attività di formazione e aggiornamento, in tutto o in parte coincidenti, e non ricorrano i presupposti di cui al precedente punto, si darà priorità in base ai seguenti criteri:

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Coerenza e corrispondenza con la disciplina insegnata o con incarichi ricoperti nell’interno dell’Istituto;

Minore incidenza sull’orario di lavoro; Precedenza a coloro che hanno usufruito di minor numero di ore di

formazione; Ai docenti che, avendo fruito in passato di permessi e per analoghe

durate, hanno una minore anzianità di servizio; La partecipazione alle attività di aggiornamento, in orario di lavoro, deve essere preventivamente autorizzata dal Dirigente Scolastico. La relativa richiesta deve pervenire almeno 5 giorni prima della data richiesta. Al rientro in sede i docenti esonerati dovranno presentare all’Ufficio l’attestato di partecipazione alle iniziative di formazione e di aggiornamento, una dettagliata relazione sull’attività svolta e i relativi esiti, nonché copie del materiale eventualmente ricevuto, allo scopo di socializzare l’esperienza ai colleghi per una proficua ricaduta su tutta la scuola. Personale ATA Per il personale ATA la formazione è in orario di servizio. Qualora si effettui fuori orario di servizio si considera servizio a tutti gli effetti e quindi dà diritto al recupero. Ad eccezione di specifiche iniziative di formazione in servizio promosse dall’amministrazione, per tutte le altre iniziative è necessaria l’autorizzazione del Dirigente Scolastico.

1) Il personale ATA previa autorizzazione del Dirigente Scolastico, può partecipare ad iniziative di formazione e di aggiornamento, in relazione al funzionamento del servizio, organizzate dall’Amministrazione e da enti accreditati.

2) La partecipazione alle iniziative avviene nel limite delle ore necessarie alla realizzazione del processo formativo, da utilizzare in relazione al miglioramento delle competenze necessarie allo sviluppo professionale salvaguardando la piena funzionalità di servizi di Istituto.

3) Qualora per lo stesso periodo vi siano più richieste di partecipazione in tutto o in parte coincidenti si darà priorità: A coloro che per il ruolo ricoperto e per le mansioni svolte, possono

trarre dal corso di aggiornamento nuove ed immediate competenze per lo svolgimento delle proprie attività, in relazione ai processi di innovazioni in atto;

Adottando il criterio dell’alternanza, per la partecipazione a corsi di formazione sulla sicurezza e primo soccorso;

Adottando il criterio dell’alternanza, per la partecipazione ad iniziative di formazione, in ragione delle mansioni svolte, per il miglior funzionamento del servizio e l’attuazione del proprio profilo professionale;

Al personale neo immesso in ruolo. 4) Il personale A.T.A. esonerato dal servizio dovrà presentare l’attestato di

partecipazione al corso con l’indicazione delle ore effettivamente svolte,

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una dettagliata relazione sull’attività svolta e i relativi esiti, nonché copie del materiale eventualmente ricevuto, allo scopo di socializzare l’esperienza ai colleghi per una proficua ricaduta su tutta la scuola.

5) Qualora il personale A.T.A. venga autorizzato alla partecipazione ad iniziative di formazione e di aggiornamento che si svolgono fuori dell’orario di servizio, le ore prestate in eccedenza vanno recuperate a domanda secondo le esigenze di funzionamento dell’Istituzione Scolastica, in periodi, di norma, di sospensione dell’attività didattica.

6) Ai fini del riconoscimento la partecipazione alle attività di aggiornamento e formazione, anche se svolta al di fuori dell’orario di servizio, deve essere preventivamente autorizzata dal Dirigente Scolastico, previo parere del DSGA

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

Nel corso dei suoi anni di attività questa istituzione scolastica ha sempre svolto l’importante funzione di fornire i quadri tecnici alle Aziende del territorio marsicano contribuendo, quindi, in maniera decisiva all’evoluzione e al positivo sviluppo di tutto il comprensorio industriale della zona. L’ampia rete di relazioni intrecciate, in tal modo, con le più importanti realtà territoriali ed il continuo confronto hanno sempre consentito, a questa scuola, di attuare numerosi Progetti di Alternanza Scuola Lavoro e Stage estivi nelle Aziende più significative del territorio. Tali attività hanno interessato prevalentemente gli studenti delle classi quarte e quinte e sono state organizzate in interventi teorici, d’aula, su argomenti di interesse aziendale indirizzati a tutti gli alunni delle suddette classi e in attività di stage in azienda nel periodo estivo, di sospensione delle lezioni, a cui hanno preso parte un numero più ristretto di studenti, selezionati sulla base di specifici criteri definiti dalla scuola. La legge 107/2015 al comma 33 dell’art.1 dispone che il percorso di alternanza scuola lavoro costituisce parte integrante del curricolo scolastico del triennio avendo come principale ed ultima finalità quella di “incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti”. Il percorso dovrà avere un durata complessiva, nel triennio, di almeno 400 ore negli Istituti tecnici e professionali, e di almeno 200 ore nei Licei. Nei tre anni il percorso sarà così articolato: Istituto Tecnico Tecnologico e Professionale Terzo anno 160 ore Quarto anno 160 ore Quinto anno 80 ore Liceo Scientifico – Scienze Applicate Terzo anno 80 ore

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Quarto anno 80 ore Quinto anno 40 ore Al percorso di Alternanza Scuola Lavoro contribuiranno varie attività, alcune in aula, quali percorsi di formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, percorsi informativi relativi alla organizzazione aziendale, testimonianze lavorative, visite guidate, stage e tirocini coerenti con l’indirizzo di studi al quale l’allievo è iscritto. Si ricorrerà anche alle modalità dell’impresa formativa simulata che consente di riprodurre all’interno del corso di studi il concreto modo di operare di un’azienda negli aspetti che riguardano l’organizzazione, l’ambiente, le relazioni. Tipologia di attività previste per le classi terze e quarte

a scuola :

- modulo teorico di 25 ore, utile per far conoscere agli allievi il mondo delle imprese, in generale, e quello delle aziende sedi di tirocinio in particolare, con tutte le loro problematiche - 5 ore di condivisione, in Istituto, delle diverse esperienze maturate. in azienda: - 10 ore di visite aziendali durante l’anno scolastico - modulo di 120 ore di tirocinio, in estate, in integrazione ed aggiunta al percorso scolastico per le classi quinte 40 ore di Impresa simulate 40 ore di tirocinio in Azienda Le attività d’aula, le visite guidate, le testimonianze lavorative verranno realizzate durante il periodo delle lezioni, in quanto interesseranno, collegialmente, classi intere. Le attività di tirocinio stage, invece, verranno svolte durante il periodo di sospensione delle lezioni, in quanto interessano, individualmente, ciascun alunno. Nell’anno scolastico 2016-17 saranno interessate all’Alternanza Scuola Lavoro le classi terze e quarte e, solo nel 2017-18 l’attività andrà a regime, con tutte le classi del triennio coinvolte. Le attività di Alternanza per le classi terze e quarte avranno inizio nel periodo immediatamente successivo al termine del primo periodo valutativo, collocando i moduli teorici nel mese di febbraio, marzo e aprile, le visite guidate nel periodo aprile-maggio e le attività in azienda a giugno, al termine delle lezioni (stage in azienda). All’inizio dell’anno scolastico successivo vi sarà la fase del confronto e della socializzazione delle esperienze effettuate, in classe. L’offerta formativa,

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inizialmente a carattere prevalentemente orientativo, sarà finalizzata, in misura via via crescente, all’acquisizione di competenze spendibili nel lavoro. In particolare mira a rafforzare negli studenti, contestualizzando quanto appreso “sui banchi di scuola”, competenze di base, tecnico professionali e trasversali. Per le classi quinte, invece, è prevista un’attività di Impresa simulata a corredo della quale gli studenti effettueranno una settimana di stage nelle “Aziende madrine”. Per ciascuna classe e per ogni anno di corso l’esperienza lavorativa, sia pur di breve durata, si configura, infatti se ben condotta, come formativa nel senso più ampio della parola in quanto occasione per verificare il possesso di capacità che il percorso scolastico ha contribuito a sviluppare non solo in relazione alle discipline tecnico professionali, ma anche in relazione a quelle di base e ottima opportunità per rafforzare e meglio sviluppare le competenze trasversali necessarie per tutti i profili professionali. Le esperienze di tirocinio/stage sono, quindi, un banco di prova per validare le competenze acquisite, sia di base che tecnico professionali, in funzione della loro trasferibilità in altri contesti e per apprenderne di nuove. È opportuno, anche, evidenziare la valenza orientativa dell’esperienza, nel momento in cui fornisce occasioni per mettere a fuoco i propri desideri, valori, esprimere le proprie capacità ma anche far emergere le proprie debolezze. L’incremento della conoscenza di sé, in tal modo, consente di individuare strategie di potenziamento e miglioramento al fine di formulare adeguati ipotesi sul proprio futuro e delineare un progetto di vita e di lavoro coerenti con le risorse professionali possedute. Aziende coinvolte In considerazione del fatto che le Aziende presenti sul territorio si configurano, prevalentemente, come piccole o medie aziende e, in taluni casi, anche come aziende a conduzione familiare, ciascuna di esse potrà ospitare un numero esiguo di studenti contemporaneamente. Analoga cosa si può affermare per gli Enti, le Istituzioni e gli altri soggetti che hanno dato o daranno la propria disponibilità. Pertanto dovranno essere coinvolte, per soddisfare le necessità di tutti gli alunni frequentanti le classi del triennio un elevato numero di Aziende. Le aziende che hanno dato la propria disponibilità a collaborare al progetto sono rappresentative dei settori produttivi coerenti con le varie specializzazioni frequentate dagli studenti coinvolti e condividono con questa Istituzione Scolastica l’idea che i periodi di formazione in azienda non costituiscono rapporto individuale di lavoro ma “integrazione alla formazione curriculare”. Tali aziende da anni collaborano fattivamente all’arricchimento dell’offerta formativa degli studenti, nella convinzione che la formazione tecnico professionale, pur basandosi su una solida cultura generale, necessita di applicazione e di verifica continua delle conoscenze e delle competenze acquisite a scuola alla luce dell’evoluzione e dell’innovazione che interessa la nostra società. Con tali aziende da anni sono in atto Convenzioni formalmente stipulate e fattivamente utilizzate.

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Ulteriori collaborazioni La scuola è membro effettivo della Fondazione ITS Efficienza Energetica L’Aquila di cui è capofila I.I.S. “D’Aosta” di L’Aquila La fondazione ITS oltre ad erogare percorsi formativi ordinamentali che si collocano nel V livello EQ/F, ha tra le proprie finalità istituzionali la diffusione della cultura tecnica e scientifica, allo scopo di offrire un migliore orientamento scolastico e professionale agli studenti e alle loro famiglie. In questo ambito, quindi, si inserisce la collaborazione al presente progetto che prevede azioni di supporto nelle attività relative alla elaborazione e diffusione del materiale informativo, di quello specifico per le attività in azienda, oltre che a un sostegno nella rielaborazione dei risultati conseguiti, finalizzato sia a meglio tarare il percorso, negli anni futuri, sia a costruire i presupposti per un piano di orientamento per gli studenti coinvolti, indirizzato alla prosecuzione degli studi o all’inserimento nel mondo del lavoro. Il polo tecnico professionale ICT per lo sviluppo tecnologico in Abruzzo autorizzato dalla Regione Abruzzo su proposta della Fondazione Mirror allo scopo di sviluppare l’impresa della conoscenza, dal canto suo, svolgerà il ruolo di catalizzatore tra la scuola e le Aziende e seguirà, in modo particolare, i percorsi formativi indirizzati agli studenti, valutandone i risultati per ogni opportuna ricaduta sulle attività formative in ambito tecnologico. Comitato Tecnico Scientifico Anche se la titolarità delle azioni di alternanza appartiene alla scuola è indispensabile il coinvolgimento del Comitato Tecnico Scientifico formalmente costituito in questo Istituto (Delibera C.d.I. del 25-09-12) rappresentato, oltre che dai componenti della scuola che vi fanno parte di diritto, anche da rappresentanti del mondo economico e produttivo del territorio, che accompagnerà il processo dalla progettazione all’attuazione, alla valutazione e alle certificazioni. Il Comitato Tecnico Scientifico, dopo aver effettuato l’analisi del contesto economico occupazionale locale, definito i fabbisogni formativi e raccolto le disponibilità delle imprese, ha indicato gli elementi di base che sono andati a costituire i percorsi formativi. Il Comitato, inoltre, procederà periodicamente

alla verifica dei risultati e alla loro pubblicazione alla ricerca e allo studio circa l’interesse da parte del mondo del lavoro alla valutazione delle ricadute sul piano sociale e lavorativo

dell’esperienza formativa. Ruolo rivestito dall’Azienda nelle fasi di progettazione, realizzazione e valutazione Le diverse Aziende che hanno dato la disponibilità a collaborare, sono coinvolte nelle varie fasi del progetto

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Progettazione: le Aziende hanno fornito indicazioni di massima circa il percorso formativo da realizzare in aula e in azienda e hanno collaborato alla predisposizione di tutta la modulistica, e gli strumenti da utilizzare per lo svolgimento delle attività di stage. Realizzazione: il ruolo delle aziende, in tale contesto, è fondamentale. Collaborano all’attuazione del percorso formativo e ospiteranno e seguiranno gli allievi nello stage. In tale ambito la figura del tutor aziendale riveste un significato strategico. Compito del tutor aziendale è quello, infatti, di creare le condizioni perché lo stagista apprenda ed impari ad apprendere in situazione e sia facilitato ad acquisire una progressiva assunzione di ruolo lavorativo in termini di capacità di analizzare dati, di individuare soluzioni, di prendere decisioni, di rispettare tempi e scadenze. Questo compito va svolto senza interpretare il ruolo del docente che riproduce, all’interno dell’azienda, il clima scolastico. Il tutor aziendale si configura come colui che affianca e sollecita situazioni apprenditive in quanto presenta al tirocinante l’ambiente, le persone, le regole e gli aspetti organizzativi, illustra al tirocinante l’ambito lavorativo in cui viene inserito e lo segue nello svolgimento dei compiti assegnati

− Stimola il tirocinante a riflettere sul percorso effettuato − Osserva i comportamenti del tirocinante e le sue capacità, in

modo da far emergere e valorizzare le caratteristiche positive − Segnala eventuali problemi al tutor scolastico.

Valutazione: le Aziende parteciperanno alla fase di valutazione, attraverso la compilazione dell’apposita scheda dalla quale emergono le competenze acquisite dagli studenti, i comportamenti tenuti sul posto di lavoro, i risultati conseguiti. Ruolo del consiglio di classe Il Consiglio di classe è coinvolto in tutte le fasi del percorso, nella progettazione, nell’attuazione e nella valutazione. Il coinvolgimento nella progettazione è collegiale ed è necessario per migliorare il percorso in alternanza facendo in modo che lo stesso non costituisca una semplice appendice al percorso curriculare ma si integri con lo stesso per consentire di contestualizzare le conoscenze acquisite in aula e trasformarle in competenze spendibili sia nella prosecuzione degli studi che nel futuro inserimento nel mondo del lavoro. Ai fini dell’attuazione del percorso, il consiglio di classe individuerà un docente responsabile del suo sviluppo che svolga anche la funzione di tutor, con il duplice ruolo di raccordo e di snodo tra scuola, studenti, famiglia, azienda e di assistenza e guida per il processo di apprendimento dello studente in alternanza. In tale contesto il tutor: Attiva le collaborazioni con i docenti del Consiglio di classe Collabora con l’impresa o l’ente alla formulazione del progetto educativo,

coordinando le esigenze reciproche Garantisce il rispetto delle finalità formative durante lo svolgimento

dell’attività lavorativa

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Verifica, insieme al tutor aziendale, il corretto svolgimento dei percorsi definiti nel progetto educativo personalizzato, monitorandone gli esiti in itinere e al termine dell’esperienza.

Bisogna, comunque, stare attenti a non ingessare il profilo del tutor che deve rimanere flessibile rispetto al progetto elaborato dal consiglio di classe. Al tutor formativo interno vengono riconosciute le seguenti caratteristiche: Area del processo

Competenze relazionali, comunicative, organizzative, capacità di motivare, empatia nei confronti degli studenti, capacità di ascolto attivo, capacità di problem solving, capacità progettuali ecc. Area del contenuto

conoscenze teoriche dell’apprendimento e della formazione, competenze metodologico-didattiche, capacità di avere una visione sistematica interdisciplinare, eventuali competenze tecniche specifiche strettamente correlate alle scelte progettuali della scuola. Nella valutazione del percorso in alternanza il ruolo del Consiglio di classe è di determinante importanza. In alternanza si acquisiscono “crediti aggiuntivi” rispetto al percorso scolastico tradizionale. Ciò implica che venga messo a punto un modello valutativo con elementi di oggettività che integri gli attuali modelli di valutazione dei crediti. Compito del Consiglio di classe è, quindi, la messa a punto fin dalla fase di progettazione di tale modello, con l’elaborazione di schede di autovalutazione dell’allievo, di schede di valutazione dell’alunno da parte del tutor aziendale, e del tutor interno. Il Consiglio di classe valuterà quindi il livello di crescita formativa dello studente in termini del percorso in alternanza e ne favorisce la ricaduta, in termini positivi, nell’interno della classe. Il Consiglio di classe si occuperà anche di redigere il modello certificativo delle competenze acquisite che comprende un quadro anagrafico dell’allievo e un quadro descrittivo delle attività e delle competenze da certificare Obiettivi formativi In coerenza con quanto disposto dalla L. 107/15 e dallo specifico decreto, il percorso di alternanza scuola lavoro, così come delineato, si inserisce concretamente nell’interno del curricolo scolastico del triennio. Infatti, una parte delle azioni si sviluppano nel corso dell’anno scolastico e, sebbene l’esperienza in azienda si concretizzi al termine delle lezioni, non resta circoscritta a quello specifico periodo ma costituisce elemento di riflessione personale e collettiva all’inizio dell’anno scolastico successivo e punto di ripartenza per completare un percorso che ha, come finalità principale, quella di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti.

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Competenze da far conseguire agli studenti Competenze di base Comunicare nella lingua italiana e inglese: adeguato uso del linguaggio tecnico professionale Competenza matematica, competenza di scienze e tecnologia, competenza digitale: precisione e destrezza nell’utilizzo degli strumenti e delle tecnologie relative al proprio ambito lavorativo. Competenze sociali e civiche: rispetto delle regole e dei tempi in azienda Imparare ad imparare: ricerca e gestione delle informazioni Spirito di iniziativa ed intraprendenza: curiosità, autonomia, organizzazione Consapevolezza ed espressione culturale: capacità di comprendere i processi culturali, scientifici e tecnologici sottostanti al lavoro svolto, Competenze trasversali Affrontare, capacità di diagnosi, di relazione, di problem solving, di decisione, di comunicazione, di organizzazione del proprio lavoro, di gestione del tempo, di adattamento a diversi ambienti culturali, di gestione dello stress, attitudine al lavoro di gruppo, spirito di iniziativa, flessibilità, visione d’insieme. Competenze tecnico-professionali individuare le interdipendenze tra scienza, economia e tecnologia e le conseguenti modificazioni intervenute, nel corso della storia, nei settori di riferimento e nei diversi contesti, locali e globali; orientarsi nelle dinamiche dello sviluppo scientifico e tecnologico, anche con l’utilizzo di appropriate tecniche di indagine; utilizzare le tecnologie specifiche dei vari indirizzi; orientarsi nella normativa che disciplina i processi produttivi del settore di riferimento, con particolare attenzione sia alla sicurezza sui luoghi di vita e di lavoro, sia alla tutela dell’ambiente e del territorio; intervenire nelle diverse fasi e livelli del processo produttivo, dall’ideazione alla realizzazione del prodotto, per la parte di propria competenza, utilizzando gli strumenti di progettazione, documentazione e controllo; riconoscere e applicare i principi dell’organizzazione, della gestione e del controllo dei diversi processi produttivi; riconoscere e applicare i principi dell’organizzazione, della gestione e del controllo dei diversi processi produttivi; analizzare criticamente il contributo apportato dalla scienza e dalla tecnologia allo sviluppo dei saperi e al cambiamento delle condizioni di vita; riconoscere le applicazioni etiche, sociali, scientifiche, produttive, economiche e ambientali dell’innovazione tecnologica e delle sue applicazioni industriali: riconoscere gli aspetti di efficacia, efficienza e qualità nella propria attività lavorativa

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Caratteristiche di interdisciplinarità del progetto e discipline coinvolte: L’esperienza lavorativa, sia pur di breve durata, si configura, se ben condotta, come formativa nel senso più ampio della parola in quanto occasione per verificare il possesso di capacità che il percorso scolastico ha contribuito a sviluppare, non solo in relazione alle discipline tecnico professionali, ma anche in relazione a quelle di base e ottima opportunità per rafforzare e meglio sviluppare le competenze trasversali necessarie per tutti i profili professionali. Tutte le discipline, pertanto, si intendono coinvolte. Le esperienze di tirocinio/stage sono, quindi, un banco di prova per validare le competenze acquisite sia di base che tecnico professionali in funzione della loro trasferibilità in altri contesti e per apprenderne di nuove. È opportuno, anche, evidenziare la valenza orientativa dell’esperienza, nel momento in cui fornisce occasioni per mettere a fuoco i propri desideri, valori, esprimere le proprie capacità ma anche far emergere le proprie debolezze. L’incremento della conoscenza di sé, in tal modo, consente di individuare strategie di potenziamento e miglioramento al fine di formulare adeguati ipotesi sul proprio futuro e delineare un progetto di vita e di lavoro coerenti con le risorse professionali possedute. In sintesi, in integrazione con l’intero percorso scolastico, l’esperienza di tirocinio si configura come attività di socializzazione che anticipa ruoli lavorativi che saranno giocati più avanti nel tempo, in un ambiente, tutto sommato, protetto per la tutorship continua e garantita sia dalla scuola che dall’azienda. Si sviluppa, così, nei giovani la consapevolezza della necessità di “attrezzarsi” per immettersi in un mercato del lavoro globalizzato, quindi sempre più competitivo, e che punta a valorizzare i crediti formativi acquisiti nelle esperienze lavorative. Valutazione del livello di raggiungimento degli obiettivi formativi La verifica dei livelli di apprendimento iniziale, in itinere e finale sarà fatta mediante questionari a risposta chiusa, per l’accertamento delle conoscenze sugli argomenti previsti nel tirocinio, da somministrare agli allievi in tre fasi: prima, durante e dopo l’intervento formativo. In tal modo si vorranno valutare, anche da un punto di vista quantitativo, i progressi compiuti dagli allievi nell’attuare il tirocinio e nel raggiungimento degli obiettivi formativi previsti nel percorso scolastico. Tale verifica vedrà coinvolti, anche se in tempi e modalità diverse, sia la scuola che le aziende presso le quali gli studenti hanno effettuato il tirocinio formativo. Strumenti previsti per la Valutazione, da parte degli studenti La valutazione del tirocinio dal punto di vista aziendale riguarderà il comportamento, le attitudini individuali dei singoli allievi, la loro capacità di relazionarsi e lavorare in gruppo durante lo stage, l’acquisizione di specifiche competenze professionali. Verifica iniziale: si prevede di somministrare un test a risposta multipla al fine di sondare e rilevare le conoscenze in ingresso dei partecipanti al fine di effettuare una programmazione adeguata e rispondere alle necessità dei partecipanti.

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Verifica in itinere: saranno finalizzate alla valutazione dell’effettivo raggiungimento delle competenze previste in ciascun modulo necessarie per presidiare le attività poste in essere in termini di raggiungimento degli obiettivi formativi. Gli strumenti di valutazione che saranno utilizzati verranno predisposti congiuntamente dalla scuola e dalle aziende. Verifica finale: i partecipanti saranno sottoposti ad un test/questionario a risposte chiuse finalizzato a rilevare le competenze-abilità acquisite, anche attraverso i colloqui individuale. Tale accertamento è finalizzato al rilascio dei documenti attestanti la partecipazione all’attività formativa e alla certificazione delle competenze acquisite. Attestati rilasciati A tutti i partecipanti che porteranno a termine il percorso verrà rilasciato: Attestato di frequenze: che conterrà gli estremi riguardanti il progetto frequentato e tutti i riferimenti anagrafici del partecipante; Certificato delle competenze acquisite: qualsiasi acquisizione è tale se gli esiti di tale verifica sono spendibili. E’ per questo motivo che al termine di ogni percorso annuale è previsto il rilascio di un attestato delle competenze acquisite (relazionali, diagnostiche, dell’affrontare, comportamentali e specifiche). Tale attestazione verrà redatta secondo un modello di certificazione costruito e validato nell’ambito di un progetto Leonardo pilota coordinato da questo Istituto e condotto da 8 Enti (di cui alcune scuole) di altrettanti paesi europei. La specifica funzione strumentale rileverà le competenze acquisite attraverso gli attestati compilati dai tutor aziendali scolastici e le rielaborerà compilando il certificato che conterrà: generalità complete dell’allievo; sede operativa di svolgimento; denominazione dell’attività formativa e durata; eventuali altre annotazioni che si ritenga utili evidenziare Supplemento al certificato euro pass (SC): è un documento allegato all’attestato di frequenza e al certificato delle competenze acquisite allo scopo di rendere più facilmente comprensibile a terzi - in particolare persone di un altro paese – che cosa i certificati significhino soprattutto in termini di competenze acquisite; esso non sostituisce il certificato originale e non conferisce alcun diritto ad un riconoscimento formale del certificato originale da parte delle autorità di altri paesi, agevola invece una corretta valutazione del certificato originale e può quindi servire ad ottenere il riconoscimento da parte delle autorità competenti e a facilitare la mobilità tra paesi. L’attestato delle competenze avrà la funzione di comunicare agli interessati, alle famiglie e ai consigli di classe gli esiti dei percorsi effettuati dagli studenti. Gli studenti potranno utilizzare tale attestato quale strumento di autovalutazione e autoriflessione su quanto hanno imparato, sui propri punti forti e sui propri punti deboli, discutendone con il gruppo e con il docente coordinatore. La restituzione, inoltre, dell’attestato al consiglio di classe consentirà di far si che tali attività extrascolastiche possano concorrere concretamente alla crescita personale, sociale, culturale dei giovani e tornare ad essere parte integrante e

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veramente completare al tradizionale percorso didattico, che è il fine ultimo di tutte le attività del progetto. LA FORMAZIONE PROFESSIONALE

L’I.I.S. Majorana ospita attività di IeFP (istruzione e formazione professionale in regime di sussidiarietà integrativa con la Regione Abruzzo finalizzate al conseguimento della qualifica al terzo anno. I profili professionali triennali IeFP (istruzione e formazione professionale) dei nostri allievi prevedono il conseguimento della qualifica di operatore meccanico e di operatore elettrico. L’operatore meccanico interviene, a livello esecutivo, nel processo di produzione meccanica con autonomia e responsabilità limitate a ciò che prevedono le procedure e le metodiche della sua operatività. La qualificazione nell’applicazione/utilizzo di metodologie di base, di strumenti e di informazioni gli consentono di svolgere attività relative alle lavorazioni di pezzi e complessivi meccanici, al montaggio e all’adattamento in opera di gruppi, sottogruppi e particolari meccanici, con competenze nell’approntamento e conduzione delle macchine e delle attrezzature, nel controllo e verifica di conformità delle lavorazioni assegnate, proprie della produzione meccanica Le specifiche competenze per l’operatore meccanico sono :

- comunicare in lingua italiana, in contesti personali, professionali e di vita; - competenze linguistico comunicative, previste per il livello “A2” dal Quadro

comune di riferimento per le lingue (QCER, 2001); - padroneggiare concetti matematici e scientifici fondamentali, semplici

procedure di calcolo e di analisi per descrivere e interpretare sistemi, processi, fenomeni e per risolvere situazioni problematiche di vario tipo legate al proprio contesto di vita quotidiano e professionale;

- identificare la cultura distintiva, il sistema di regole e le opportunità del proprio contesto lavorativo, nella loro dimensione evolutiva e in rapporto alla sfera dei diritti, dei bisogni e dei doveri;

- definire e pianificare fasi delle operazioni da compiere sulla base delle istruzioni ricevute e/o della documentazione di appoggio (schemi, disegni, procedure, distinte materiali, ecc.) e del sistema di relazioni.

- approntare strumenti, attrezzature e macchinari necessari alle diverse fasi di lavorazione sulla base della tipologia di materiali da impiegare, delle indicazioni/procedure previste, del risultato atteso;

- monitorare il funzionamento di strumenti, attrezzature e macchinari, curando le attività di manutenzione ordinaria;

- predisporre e curare gli spazi di lavoro al fine di assicurare il rispetto delle norme igieniche e di contrastare affaticamento e malattie professionali;

- verificare la rispondenza delle fasi di lavoro, dei materiali e dei prodotti agli standard qualitativi previsti dalle specifiche di progettazione;

- eseguire la lavorazioni di pezzi e complessivi meccanici secondo le specifiche progettuali;

- montare e assemblare prodotti meccanici secondo le specifiche progettuali;

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- eseguire le operazioni di aggiustaggio di particolari e gruppi meccanici. L’operatore elettrico interviene, a livello esecutivo, nel processo di realizzazione dell’impianto elettrico con autonomia e responsabilità limitate a ciò che prevedono le procedure e le metodiche della sua operatività. La qualificazione nell’applicazione di metodologie di base, di strumenti e di informazioni gli consentono di svolgere attività con competenze relative all’installazione e manutenzione di impianti elettrici nelle abitazioni residenziali, negli uffici e negli ambienti produttivi artigianali ed industriali nel rispetto delle norme relative alla sicurezza degli impianti elettrici; pianifica e organizza il proprio lavoro seguendo le specifiche progettuali, occupandosi della posa delle canalizzazioni, del cablaggio, della preparazione del quadro elettrico, della verifica e della manutenzione dell’impianto. Le specifiche competenze per l’operatore elettrico sono :

- comunicare in lingua italiana, in contesti personali, professionali e di vita; - competenze linguistico comunicative, previste per il livello “A2” dal Quadro

comune di riferimento per le lingue (QCER, 2001); - padroneggiare concetti matematici e scientifici fondamentali, semplici

procedure di calcolo e di analisi per descrivere e interpretare sistemi, processi, fenomeni e per risolvere situazioni problematiche di vario tipo legate al proprio contesto di vita quotidiano e professionale;

- identificare la cultura distintiva, il sistema di regole e le opportunità del proprio contesto lavorativo, nella loro dimensione evolutiva e in rapporto alla sfera dei diritti, dei bisogni e dei doveri;

- definire e pianificare fasi/ successione delle operazioni da compiere sulla base delle istruzioni ricevute e del progetto dell’impianto elettrico;

- approntare strumenti e attrezzature necessari alle diverse fasi di attività sulla base del progetto, della tipologia di materiali da impiegare, del risultato atteso.

- monitorare il funzionamento di strumenti e attrezzature, curando le attività di manutenzione ordinaria;

- predisporre e curare gli spazi di lavoro al fine di assicurare il rispetto delle norme igieniche e di contrastare affaticamento e malattie professionali;

- effettuare la posa delle canalizzazioni, seguendo le specifiche progettuali. - predisporre e cablare l’impianto elettrico nei suoi diversi componenti, nel

rispetto delle norme di sicurezza e sulla base delle specifiche progettuali e delle schede tecniche;

- effettuare le verifiche di funzionamento dell’impianto elettrico in coerenza con le specifiche progettuali;

- effettuare la manutenzione ordinaria e straordinaria di impianti elettrici, individuando eventuali anomalie e problemi di funzionamento e conseguenti interventi di ripristino.

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ATTIVITÀ E SERVIZI PER GLI STUDENTI Tra gli strumenti che l’Istituto utilizza per consentire ai propri studenti di raggiungere gli obiettivi prefissati vi sono numerose iniziative che, arricchendo l’offerta formativa, favoriscono l’acquisizione di competenze cognitive, operative e relazionali degli alunni e la loro crescita sociale e personale. Tali iniziative possono essere raggruppate per macro-aree ma, soprattutto per quanto riguarda argomenti di carattere a più ampio respiro, la collocazione in una specifica area risulta riduttiva in quanto tali argomenti presentano un profilo poliedrico che bene si adatta a rappresentare più di un ambito di riferimento. MACROAREE DI RIFERIMENTO Potenziamento delle discipline scientifico tecnologiche

- Settimana della scienza e della tecnologia - Robotica aerea e di terra - Settimana della robotica educativa - Premio Asimov - La stampante 3D - Droni in agricoltura

Potenziamento delle lingue straniere

- Laboratorio linguistico - Progetti europei - Programma EDO per la certificazione linguistica - CLIL (content language integrated learning)

Concorsi e Premi

‐ Partecipazione a bandi di livello locale, regionale, nazionale ed europeo Potenziamento educazione motoria

‐ Giochi sportivi studenteschi ‐ Attività svolte in accordo con associazioni sportive presenti sul territorio ‐ Educare a scuola con il judo

Piano nazionale scuola digitale

‐ Laboratori aperti al territorio ‐ Incremento di infrastrutture e dotazioni tecnologiche ‐ Progetti specifici in attesa di approvazione dal MIUR

Alternanza scuola lavoro ‐ Progetto di alternanza scuola lavoro per il triennio ‐ Progetto FIxO YEI ‐ Simulimpresa ‐ Laboratori dell’occupabilità

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Potenziamento lettura, scrittura, arte e musica - Laboratorio teatrale - Giornalino d'Istituto - Laboratorio per la diffusione della cultura e della pratica musicale - Spazio creativo - Cineforum e lettura - Musei di Roma

Cittadinanza attiva

‐ Educare all’Europa ‐ Scuola sicura ‐ Educazione all'intercultura ‐ Educazione ambientale ‐ Aggregazione e solidarietà: attività teatrale ATA ‐ Il cammino dell’accoglienza ‐ Volontariato a scuola

Attenzione al benessere degli studenti

‐ Sportello di ascolto ‐ Progetto accoglienza per le classi prime ‐ Handimedia ‐ CyberBull go Home! ‐ Educazione alla salute: Avis Admo

▫ informazione ed educazione sanitaria ▫ Sicurezza e primo soccorso

‐ Prevenzione del disagio adolescenziale: psicologico e tutela della salute ‐ Annuario della scuola ‐ Laboratorio del camminare

Promozione del successo formativo

‐ Corsi di recupero ‐ Corsi di allineamento ‐ Sportello didattico ‐ Partecipazione a gare, competizioni, olimpiadi a livello nazionale e

internazionale ‐ Classe 1° SOS – La scuola della seconda opportunità

Orientamento e continuità

- Orientamento in ingresso e in uscita - Laboratori, convegni tematici con Università e mondo del lavoro - Attività sperimentale di introduzione alla chimica per le classi II e III media - Dalla scuola media al liceo scientifico

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Pearson VUE Dall’anno scolastico 2013-2014 la la nostra scuola è diventata “centro esami” autorizzato Pearson VUE. Pearson VUE fornisce una suite completa di servizi ed esami attraverso una rete completa e sicura di 5.100centri dislocati in 175 paesi. In particolare è un punto di riferimento per conseguire importanti certificazioni come CISCO, HP, Oracle, SAP, LINUX e molti altri programmi leader nel mondo. Tale servizio è indirizzato non solo agli studenti e al personale interno, ma è rivolto a tutto il territorio per soddisfare le esigenze di chi, privato o azienda, ha necessità di acquisire certificazioni. Progetti a valenza Ministeriale su base Regionale e Nazionali. Per l’a.s. 2015/2016 l’Istituto ha risposto a numerosi bandi promossi dal MIUR ai sensi dell’art. 1 comma 7 della Legge 107/2015, predisponendo progetti coerenti con gli obiettivi che costituiscono le linee guida del P.O.F. Al momento il MIUR non ha portato a termine le valutazioni di tutti i progetti presentati e quindi se ne attendono gli esiti.

- PON 2014-2020 Realizzazione ampliamento / adeguamento delle infrastrutture di rete LAN – WLAN (esito positivo – finanziato)

- PON 2014 – 2020 Ambienti digitali (PON 15110 / 2015) - Avviso D.M. 435 e D.D. 937 del 15/09/2015 implementazione del sistema

nazionale di valutazione P.d.M. e formazione del personale “Metavalut@zione” dall’autovalutazione al miglioramento: valutare attraverso i processi meta cognitivi. Progetto in Rete, capofila I.I.S. “Patini – Liberatore” di Castel di Sangro (esito positivo – finanziato)

- Avviso pubblico MIUR prot. n. 981 del 30/09/2015 “Promozione del Teatro in Classe” Progetto I mondi del teatro in rete, capofila I.I.S. “E. Majorana” di Avezzano.

- Avviso pubblico MIUR prot. n. 1135 del 30/10/2015 “Piano di azioni e iniziative per la prevenzione del fenomeno del cyber – bullismo”. Progetto Cyberbull go home! In rete, capofila I.I.S. “E. Majorana” di Avezzano.

- Avviso pubblico MIUR prot. n. 14384 del 05/11/2015 “La mia scuola accogliente” – Progetto l’Officina dell’apprendimento diffuso –

- Avviso pubblico MIUR prot. n. 1137 del 30/10/2015 “Partecipazione della cultura musicale nella scuola” Progetto Laboratorio di Musica elettronica Progetto in rete capofila I.I.S. “E. Majorana” Avezzano.

- Avviso pubblico MIUR prot. n. 13855 del 27/11/2015 “Piano Nazionale per il potenziamento dell’orientamento e contrasto della dispersione scolastica” progetto Mi Riguarda – Progetto in rete capofila I.I.S. “E. Majorana” di Avezzano.

- Avviso pubblico MIUR prot. n. 1227 del 16/11/2015 “Promozione alla cittadinanza digitale" - Progetto Musica e geopolitica – Progetto in rete capofila I.I.S. “E. Majorana” di Avezzano.

- Avviso pubblico MIUR prot. n. 1061 del 15/10/2015 “Inclusione degli alunni con disabilità” Progetto H Robot.

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- Avviso pubblico MIUR prot. n. 1117 del 20/10/2015 ”Partecipazione studentesca a scuola” Progetto La palestra della partecipazione - Progetto in rete capofila I.I.S. “E. Majorana” di Avezzano.

- Avviso pubblico MIUR nell’ambito del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) Laboratori territoriali per l’occupabilità – Progetto Smart Technology e Digital Soft Skill. Per nuovi spazi e nuovi tempi di apprendimento – Progetto in rete capofila I.I.S. “Fermi” di Sulmona.

- Avviso pubblico MIUR nell’ambito del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) Laboratori tecnologici per l’occupabilità Progetto il patrimonio librario e archivistico della Marsica, risorsa culturale e professionale per le prossime generazioni Progetto in rete capofila I.I.S. “Torlonia - Bellisario” di Avezzano

PROGETTI DELLA SCUOLA

Progetto accoglienza per le classi prime Progetto per l’orientamento

Handimedia Educare all’Europa CyberBull go Home!

Alternanza scuola lavoro Scuola sicura

Educazione all’intercultura Educazione alla salute: – Avis Admo: informazione ed educazione sanitaria

-Sicurezza e primo soccorso -Sportello di ascolto

-Prevenzione del disagio adolescenziale: prevenzione del disagio psicologico e tutela della salute

Settimana della Scienza e della Tecnologia Educazione ambientale

Aggregazione e solidarietà: attività teatrale ATA Annuario della scuola

Il cammino dell’accoglienza La stampante 3D

Programma EDO per la certificazione linguistica

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PROGETTI EUROPEI

L’Istituto è iscritto ai seguenti e-twinning European projects:

1. The voice of Teens 2. Web2.0 - applications and IT-tools

3. Creative classrooms 4. Experimental sciences

5. Compare renewable energies in different countries 6. Economic crisis

7. E-urope: a virtual community 8. Living together within the limits of our planet

9. EU career. Professions among European countries

Erasmus plus

1. Progetto ERASMUS+KA2 Partenariati Strategici dal titolo: International High 5: Personal Career’s Portfolio n.2014-1-PL01-KA201-003203-4

2. Erasmus+KA2 Partenariati Strategici dal titolo: EOLS-ILE (Equal Opportunity of Learning Skills Increasing the Level of Employability)

TEACHERS ROOMS

1. Comparing different educational systems in Europe

ATTIVITA’ EXTRASCOLASTICHE

Giornalino d’Istituto Volontariato a scuola Laboratorio teatrale Spazio creativo

Giochi sportivi studenteschi Laboratorio del camminare Robotica aerea Educare a scuola con il Judo

Attività sperimentale di introduzione alla chimica per le classi II e III media

Cineforum e lettura

Dalla scuola media al liceo scientifico Premio Asimov Musei di Roma Droni in agricoltura

Laboratorio per la diffusione della cultura e della pratica musicale

Robotica educativa

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SCHEDE DI PROGETTO

DENOMINAZIONE PROGETTO BENVENUTI ALL'IIS “E. Majorana” (Progetto accoglienza per le classi prime)

FINALITÀ – Favorire l'inserimento nella Scuola Secondaria di secondo grado degli alunni provenienti dalla Scuola Secondaria di primo grado – Favorire la disponibilità ad apprendere e a socializzare

ALTRE FINALITÀ (EVENTUALE)

TRAGUARDO DI RISULTATO (EVENTUALE) – Contrastare i fenomeni del disagio e della dispersione scolastica

RISULTATI ATTESI – Creazione di un clima di fiducia – Rapporti collaborativi tra alunni, docenti e genitori

FASI DEL PROCESSO 1^ fase (preparatoria): – preparazione del materiale illustrativo della struttura scolastica e delle sue finalità (POF, Statuto, Regolamento, ecc.) – preparazione del questionario conoscitivo 2^ fase (attuativa): – presentazione dell'istituto – somministrazione del questionario conoscitivo 3^ fase (conclusiva): – tabulazione dei dati

SITUAZIONE DI PARTENZA La provenienza degli studenti dell'istituto “E. Majorana”, sia territoriale che scolastica, risulta alquanto variegata in quanto il bacino di utenza parte da Avezzano per allargarsi ai molti paesi della Marsica

ATTIVITÀ PREVISTE – incontro con gli alunni e saluto del Dirigente Scolastico; – conoscenza dei docenti e presentazione delle discipline; – illustrazione delle finalità educative della scuola, del POF nelle sue linee essenziali, dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse, del Regolamento di Istituto; – visita della struttura scolastica con particolare attenzione alla dislocazione dei laboratori, della biblioteca, delle palestre, della sala riunioni, degli uffici di Presidenza e di segreteria, delle vie di fuga in caso di evacuazione, delle vie di accesso e di deflusso dalla scuola; – somministrazione di un questionario relativo alla conoscenza della personalità, dei bisogni e delle aspettative degli alunni

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE Variabili secondo il numero degli alunni iscritti

RISORSE UMANE I docenti dei Consigli di classe e i responsabili del progetto

ALTRE RISORSE NECESSARIE

INDICATORI UTILIZZATI Osservazioni sistematiche del ben-essere dell'alunno nella realtà scolastica

STATI DI AVANZAMENTO

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DENOMINAZIONE PROGETTO

EDUCAZIONE AMBIENTALE FINALITÀ

L’ambiente è un bene comune, prezioso per tutti, ma le sue risorse non sono illimitate ed è per questo che ormai è diventata una priorità l’acquisizione di comportamenti responsabili che garantiscano a noi, ma anche alle generazioni future, la possibilità di continuare a vivere in uno stato di benessere psico- fisico che è sostenuto dall’integrità del territorio nel quale viviamo. Territorio che non va inteso come un ambito ristretto entro il quale ci muoviamo nella quotidianità, ma che va considerato con tutte le sue relazioni con gli spazi circostanti fino a concepire che la nostra “casa” è tutto il pianeta. Arrivare a maturare la consapevolezza della necessità delle sostenibilità in tutte le azioni dell’uomo è una sfida quasi impossibile perché i messaggi impliciti che ci vengono dalla realtà quotidiana non richiamano mai questi aspetti, ma, anzi, inducono ad un “consumismo” sfrenato che “consuma” le risorse della terra, in particolare quelle non rinnovabili. Il percorso è lento e può produrre risultati solo un’azione educativa è continua. Ogni giorno bisogna trovare il modo per buttare un piccolo seme per questo obiettivo. Pertanto durante l’anno saranno colte tutte le occasioni per stimolare gli alunni a riflettere sui temi della protezione del nostro ambiente affinché diventino protagonisti e maturino un nuovo modo di mettersi in rapporto con la natura

RISULTATI ATTESI A breve termine: l’alunno mette in relazione le sue scelte e le azioni conseguenti con l’impatto sull’ambiente A lungo termine: l’alunno diventerà un consumatore critico e responsabile

FASI DEL PROCESSO Saranno individuate, di anno in anno, le attività con le quali concorrere alla finalità dell’educazione ambientale, sia con attività da inserire nei programmi curricolari, sia come progetti da realizzare in orario extracurricolare. Inoltre, la scuola è spesso destinataria di proposte progettuali che arrivano dal territorio: saranno selezionate quelle più idonee al raggiungimento delle finalità. Successivamente saranno elaborati i progetti con i quali recepire le proposte

SITUAZIONE DI PARTENZA Si rileva che, in generale, l’attenzione alle problematiche che riguardano la protezione dell’ambiente è scarsa, soprattutto perché non esistono ambiti nei quali trattare in modo specifico queste tematiche, se non le poche ore di scienze presenti solo nelle classi del biennio. Certo sono argomenti fortemente trasversali che potrebbero trovare spazio all’interno di tutte le discipline, ma questo è lasciato alla sensibilità dell’insegnante e, d’altra parte, è proprio il mondo degli adulti quello che sempre meno riflette sulla sostenibilità del proprio stile di vita.

ATTIVITÀ PREVISTE Poiché, come detto, questo non è un progetto già strutturato, ma un grande contenitore nel quale far confluire tutte le proposte in sintonia con le finalità proprie dell’E.A., le attività scaturiranno dal progetto individuato.

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE Da individuate in relazione al progetto da attuare

RISORSE UMANE Da individuate in relazione al progetto da attuare

ALTRE RISORSE NECESSARIE Da individuate in relazione al progetto da attuare

INDICATORI UTILIZZATI Osservazione dei comportamenti, in generale e, di volta in volta, indicatori specifici del progetto in corso.

STATI DI AVANZAMENTO In relazione al progetto specifico da realizzare

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DENOMINAZIONE PROGETTO

ERASMUS + EOLSILE ERASMUS + HIGH FIVE CAREER PLANING

FINALITÀ Favorire l'integrazione tra studenti della comunità Europea Guidare gli alunni ad una visione più ampia e consapevole delle possibilità lavorative nel territorio e in Europa Sviluppo di competenze linguistiche e interculturali

ALTRE FINALITÀ Sviluppare l'autoconsapevolezza degli studenti (scoprire talenti, predisposizioni professionali, riflessioni personali sullo sviluppo del se') e fornire agli stessi le adeguate conoscenze pratiche e teoriche nel contesto della pianificazione della carriera professionale e dell'effettivo ingresso nel mondo del lavoro.

RISULTATI ATTESI Potenziamento graduale della capacità di capire sé stessi, più sicurezza nella comunicazione interpersonale, nella cooperazione, nella pianificazione e nel conseguimento degli obiettivi di vita.Acquisizione di conoscenze teoriche e pratiche concernenti il "mondo delle professioni" (compiti, attività, ambiente di lavoro, necessità, percorso educativo, necessità del mercato

FASI DEL PROCESSO Gli alunni selezionati e gli insegnanti e il personale tecnico coinvolti lavorano in collaborazione con gli altri paesi partner coinvolti nei due rispettivi progetti seguendo le direttive del paese capofila (in entrambi i casi la Polonia) in un clima di collaborazione e di condivisione. Come da contratto, con cadenza bi/trimestrale, delegazioni di studenti e insegnanti si recano in uno dei paesi partner.

SITUAZIONE DI PARTENZA Gli alunni non hanno ancora una piena consapevolezza del loro essere cittadini europei e delle effettive potenzialità che tale condizione comporta. Partendo dalla realtà locale sia scolastica, che familiare, nonché lavorativa, si guideranno i ragazzi a vivere appieno la loro appartenenza europea.

ATTIVITÀ PREVISTE I compiti del progetto mireranno ad una maggiore autoconsapevolezza da parte dei giovani (scoprire talenti, abilità professionali, fattori interni demotivanti, riflettere sul proprio sviluppo), fornendo loro una conoscenza pratica e teorica nel contesto della pianificazione del percorso per lo sviluppo della pianificazione della propria carriera futura. Incontri con esperti; partecipazione e conferenze e convegni; mobilità all'estero (Paesi partner)

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE I fondi sono stanziati dalla Agenzia Nazionale INDIRE

RISORSE UMANE Sono coinvolti docenti, personale tecnico e le risorse della scuola e del territorio utili per la implementazione dei progetti . Il numero delle ore impiegato è variabile a seconda dell'impegno e del compito da portare a termine

ALTRE RISORSE NECESSARIE Eventuale collaborazione con enti pubblici, associazioni del territorio e istituzioni locali, agenzie di collocamento, realtà lavorative consolidate, business incubators

INDICATORI UTILIZZATI Monitoraggio attività degli alunni; osservazione qualità impegno e partecipazione; feedbak con i partner europei

STATI DI AVANZAMENTO I progetti già attivati si concludono entro l'anno scolastico 2015/2016. Nel triennio successivo saranno avviati nuovi progetti

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DENOMINAZIONE PROGETTO

ATTIVITA’ DI PROMOZIONE DEL SUCCESSO FORMATIVO, DI RECUPERO E SOSTEGNO

FINALITÀ

Il miglioramento della qualità del percorso formativo è uno dei più importanti obiettivi che la scuola deve porsi. In tale ottica si inserisce la necessità dell’abbattimento dell’insuccesso scolastico che può ottenersi anche attraverso una adeguata progettazione di attività di recupero e sostegno, che aiuti l’alunno a superare i propri problemi di apprendimento ed a raggiungere almeno i cosiddetti ‘livelli minimi’ per il passaggio alla classe successiva.

TRAGUARDO DI RISULTATO (EVENTUALE)

Diminuire la dispersione scolastica aiutando gli studenti in maggiore difficoltà RISULTATI ATTESI

Diminuzione degli studenti con debito e diminuzione delle discipline con debito per alunno, alla fine dell’anno scolastico

FASI DEL PROCESSO La Scuola prevede di realizzare tali interventi in diversi momenti dell’anno scolastico, In particolare:

1. In itinere 2. Subito dopo gli scrutini intermedi 3. Al termine delle lezioni,

SITUAZIONE DI PARTENZA Per molti studenti alla fine dell’anno scolastico il risultato finale è la sospensione del giudizio e molti studenti riportano il debito fino a tre materie. Statisticamente le discipline più critiche sono matematica, inglese, italiano e, nel triennio, quelle di indirizzo.

ATTIVITÀ' PREVISTE 1) Recupero in itinere

Nell’ambito delle attività curriculari il docente dedicherà alcune ore al recupero, in base alle necessità della classe. Tali attività dovranno essere riportata sul registro personale del docente.

2) Subito dopo gli scrutini intermedi, verranno attuati interventi didattico-educativi di recupero per gli studenti che in quella sede abbiano presentato insufficienze in una o più discipline, al fine di un tempestivo recupero delle carenze rilevate. Gli allievi sono tenuti alla frequenza degli interventi

suddetti. Al termine di tali attività saranno effettuate, da parte dei docenti delle discipline, verifiche intermedie di cui si darà comunicazione alle famiglie. Qualora i genitori, o coloro che ne esercitano la relativa potestà, non ritengano di avvalersi dell’iniziativa di recupero organizzata dalla scuola, debbono comunicarlo alla scuola stessa, fermo restando l’obbligo, da parte dello studente di sottoporsi alle verifiche di cui sopra.

3) Al termine delle lezioni, la Scuola metterà in atto interventi didattici, finalizzati al recupero dei debiti formativi, nei confronti degli studenti per i quali è stato constatato il mancato conseguimento della sufficienza in una o più discipline, per cui il Consiglio di classe ha proceduto al rinvio della formulazione del giudizio finale.

Verranno comunicate subito alle famiglie, per iscritto, le decisioni assunte dal Consiglio di classe, indicando le specifiche carenze rilevate per ciascun alunno dai docenti delle singole discipline e i voti proposti in sede di scrutinio nella disciplina o nelle discipline nelle quali l’alunno non ha raggiunto la sufficienza. Contestualmente si daranno informazioni sugli interventi didattici che la scuola è tenuta a portare a termine entro la fine dell’anno scolastico, le modalità e i tempi delle relative verifiche. Analogamente a quanto previsto precedentemente, se i genitori, o coloro che ne esercitano la relativa potestà, non riterranno di avvalersi delle iniziative di recupero organizzate dalla scuola, dovranno

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comunicarlo alla scuola stessa, fermo restando l’obbligo da parte dello studente di sottoporsi alle verifiche di cui sopra.

MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DEI CORSI DI RECUPERO CORSI DI RECUPERO DOPO IL PRIMO TRIMESTRE Durante lo scrutinio del primo trimestre il C.d.C., su proposta del singolo docente, individuerà gli alunni che avranno necessità di frequentare i corsi di recupero in base al giudizio insufficiente riportato nella disciplina (inferiore a 5). Ciascun alunno potrà essere segnalato per seguire, al massimo, 3 corsi da svolgere in orario pomeridiano. I corsi dovranno svolgersi in un periodo piuttosto concentrato. L’ordine di priorità con cui il Consiglio di Classe potrà selezionare le discipline da segnalare per il singolo alunno è il seguente: BIENNIO – discipline di base, discipline che prevedono nel loro curricolo prove scritte e orali. TRIENNIO – discipline di indirizzo, discipline che prevedono nel loro curricolo prove scritte e orali . Come già specificato,le famiglie che non volessero avvalersi delle iniziative proposte dalla scuola dovranno dare comunicazione formale all’ istituto stesso. In ogni caso, gli alunni avranno l’obbligo di sottoporsi alle verifiche programmate dal C.d.C. per tutte le discipline nelle quali presenteranno insufficienze. La verifica dovrà essere svolta al termine dei corsi di recupero. CRITERI PER LA COMPOSIZIONE DEI GRUPPI DI STUDENTI Gli alunni destinatari dei corsi di recupero saranno raggruppati: - in gruppi della stessa classe, affidati allo stesso docente, se disponibile, che li ha individuati come bisognosi di recupero, - in classi parallele e con una tipologia di carenze simili.CORSI DI RECUPERO DOPO LO SCRUTINIO FINALE,Il C.d.c. può prevedere per lo studente tre forme di conclusione: 1) Promozione a pieno merito; 2) Giudizio sospeso; 3) Non promozione. Le attività di recupero dopo lo scrutinio finale sono destinate a sostenere gli allievi con “giudizio sospeso”. Alle famiglie sarà comunicata la situazione dell’alunno indicando le discipline con esito insufficiente e specificando le relative carenze in merito alle conoscenze, competenze ed abilità. I criteri per l’individuazione, la composizione dei gruppi di studenti saranno identici a quelli relativi ai corsi dopo il primo trimestre.

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE I docenti che svolgono i corsi di recupero intermedi e finali saranno retribuiti con il fondo di istituto

RISORSE UMANE I criteri di individuazione dei docenti, tra coloro i quali avranno dato la loro disponibilità, saranno i seguenti in ordine di priorità: - Insegnante della disciplina della classe - Insegnante della disciplina di altra classe con priorità rispetto all’insegnante che avrà individuato un maggior numero di studenti - Insegnante dell’area disciplinare - Insegnante della disciplina o dell’area disciplinare collocato nelle graduatorie di Istituto per le supplenze. - Insegnante dell’area disciplinare collocato in quiescenza che abbia prestato servizio nella scuola Possono essere utilizzati anche docenti dell’organico potenziato

INDICATORI UTILIZZATI Al termine dei corsi di recupero dovrà essere svolta la verifica che sarà effettuate a cura del docente della classe per ogni singola disciplina. Le verifiche volte ad accertare l’avvenuto superamento delle carenze riscontrate dovranno essere documentabili. L’analisi dei risultati delle prove di verifiche costituisce un indicatore per monitorare l’efficacia dell’intervento.

STATI DI AVANZAMENTO Le attività descritte vengono riproposte ogni anno.

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DENOMINAZIONE PROGETTO

DALLA SCUOLA MEDIA AL LICEO SCIENTIFICO DELLE SCIENZE APPLICATE FINALITÀ

Coinvolgere gli alunni delle scuole medie e gli alunni del liceo scientifico (opzione scienze applicate) in attività extracurricolari nuove e stimolanti.

Far conoscere i laboratori esistenti nell’istituto e condurre le esperienze di apprendimento in forma laboratoriale.

Sollecitare la curiosità, l’interesse e la partecipazione degli studenti per un apprendimento significativo delle materie scientifiche.

Realizzare un’azione di orientamento per la scelta della prosecuzione degli studi

TRAGUARDO DI RISULTATO (EVENTUALE) Il progetto si pone l’obiettivo di “avvicinare” i ragazzi alle scienze di base: matematica, fisica, scienze e

chimica. (materie d’indirizzo del corso di studi) Intervenire sull’orientamento permettendo ai ragazzi delle medie di ampliare l’orizzonte delle Scienze,

in modo da rendere più consapevole la scelta della scuola superiore. Prevenire ripensamenti in corso d’opera e insuccesso scolastico

RISULTATI ATTESI Far emergere le potenzialità logiche, critiche, motivazionali, espressive, creative e relazionali che ciascuno studente possiede. Gli studenti impareranno:

- a svolgere i compiti assegnati valorizzando le proprie attitudini e competenze; - a lavorare per un fine comune; - a svolgere attività di “tutoraggio” nei confronti dei compagni con minori competenze, per

rafforzare e consolidare le proprie “conquiste”. FASI DEL PROCESSO

Gli insegnanti dei diversi ordini di scuola si coordineranno per elaborare un progetto che sia consono alle conoscenze, agli interessi ed abilità degli allievi coinvolti. Si potranno svolgere attività diverse, afferenti alle diverse discipline, oppure attività che coinvolgano trasversalmente le diverse discipline.

SITUAZIONE DI PARTENZA Protagonisti del progetto: tutti gli alunni desiderosi di “sperimentare” e “partecipare” ad attività che si discostano in modo significativo da quelle svolte usualmente in classe.

ATTIVITÀ PREVISTE Verranno scelte delle attività innovative particolarmente coinvolgenti per i ragazzi. Si analizzeranno semplici fenomeni fisici, chimici e naturali e se ne darà un’interpretazione il più possibile esaustiva e corretta. Si “farà matematica” in modo divertente e stimolante, anche con l’utilizzo delle nuove tecnologie. Gli studenti saranno guidati alla “ricerca” e “scoperta” cercando di valorizzare il più possibile la loro esperienza, in ogni ambito disciplinare. Saranno inoltre messi in evidenza gli eventuali collegamenti interdisciplinari. I ragazzi saranno coinvolti sul piano emotivo, esperenziale e sensoriale.

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE Spese poco significative

RISORSE UMANE Docenti delle discipline di indirizzo (D’Angelo, Alfonsetti, Sandonato), studenti del liceo scientifico IIS Majorana, studenti e docenti di scuola media inferiore.

ALTRE RISORSE NECESSARIE Laboratorio di informatica, di fisica, chimica e scienze. Saranno utilizzati materiali a basso costo (materiale povero) e strumentazione dei vari laboratori.

INDICATORI UTILIZZATI Osservazione delle performance degli studenti. Feedbak con i docenti delle scuole medie

STATI DI AVANZAMENTO Il progetto annuale potrà essere riproposto negli anni seguenti.

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DENOMINAZIONE PROGETTO Parole e immagini: percorsi di lettura e cineforum

FINALITÀ Sviluppare negli alunni l’interesse e la passione per la lettura. Sviluppare la padronanza della lingua italiana. Promuovere la conoscenza di autori, temi, linguaggi che caratterizzano il panorama letterario

contemporaneo. Abituare gli alunni a fruire in maniera corretta e scientifica delle strutture bibliotecarie. Sviluppare la consapevolezza della funzione sociale e culturale rappresentata dal linguaggio

cinematografico. Promuovere la conoscenza del linguaggio cinematografico attraverso l’analisi di personaggi e

temi. Favorire negli alunni lo sviluppo delle capacità di analisi e di giudizio estetico e tematico.

Favorire negli alunni lo sviluppo di comportamenti socializzanti attraverso il confronto delle diverse posizioni culturali.

TRAGUARDO DI RISULTATO (EVENTUALE) Intervenire sull’orientamento per prevenire l’insuccesso, causa dell’abbandono scolastico.

RISULTATI ATTESI Gli studenti avranno migliorato le competenze linguistico-espressive, conosciuto e condiviso opere di autori contemporanei, sviluppato uno spirito di cooperazione e confronto critico su temi e argomenti affrontati, migliorato la conoscenza di sé, sviluppato la conoscenza del linguaggio cinematografico e del rapporto tra cinema e letteratura.

FASI DEL PROCESSO I fase: preparazione. Scelta del film ed elaborazione scheda di presentazione. b. proposte di lettura condivise. II fase: proiezione film. Cineforum guidato dagli studenti

SITUAZIONE DI PARTENZA Interesse per la lettura ed il cinema. Disponibilità a svolgere le attività previste. Disponibilità a partecipare a concorsi letterari e/o cinematografici

ATTIVITÀ PREVISTE A. Proposte di percorsi di lettura. Elaborazione recensione, schede di lettura. Elaborazione attività ludiche. Incontro con l’autore. Organizzazione dell’evento Libriamoci B. Preparazione: selezione tematica/regista/attore; scelta del film, elaborazione scheda di

presentazione, preparazione conduzione cineforum. Proiezione: presentazione, visione, discussione e confronto. Tematiche possibili: intercultura, diritti, tecnologia, ecologia, sentimenti, legalità, storia, musica, letteratura. Partecipazione concorso cinematografico per le scuole. Realizzazione video su tematiche scelte.

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE ------

RISORSE UMANE Docente coordinatore Personale esperto

INDICATORI UTILIZZATI Osservazione comportamento, svolgimento e conduzione attività, registrazione dei dati in apposite griglie

STATI DI AVANZAMENTO Il progetto potrebbe avere cadenza bisettimanale o mensile verrà riproposto ogni anno.

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DENOMINAZIONE PROGETTO Musei di Roma

FINALITÀ Promuovere la conoscenza dei musei e di altri luoghi importanti per l’arte e per la cultura della città di

Roma. Favorire la conoscenza della storia attraverso la storia dell’arte. Promuovere la conoscenza di strutture moderne di interesse culturale ed artistico. Promuovere la condivisione di personali interessi culturali e artistico-letterari tra gli alunni e tra alunni

e docenti. TRAGUARDO DI RISULTATO (EVENTUALE)

Intervenire sull’orientamento per prevenire l’insuccesso, causa dell’abbandono scolastico RISULTATI ATTESI

Gli alunni attraverso l’esperienza dell’arte, nelle sue molteplici forme e manifestazioni, miglioreranno la sensibilità estetica ed affineranno la capacità di giudizio critico; saranno inoltre in grado di stabilire rapporti e creare collegamenti con le altre discipline affini.

FASI DEL PROCESSO Il progetto si realizzerà nei giorni in cui si terranno le assemblee studentesche d’Istituto. Per andare a Roma si utilizzerà il treno e, i mezzi pubblici, per gli spostamenti nella città. La visita sarà sempre preparata attraverso un’adeguata documentazione e condotta con l’ausilio di guide.

SITUAZIONE DI PARTENZA Curiosità intellettuale, desiderio di esplorare nuovi linguaggi espressivi, di conoscere il linguaggio dell’arte nelle sue diverse espressioni.

ATTIVITÀ PREVISTE a. Incontri pomeridiani di documentazione e preparazione per la visita a musei/mostre/siti archeologici/

beni artistico-culturali. b. Visita guidata.

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE

RISORSE UMANE Docenti proponenti.

ALTRE RISORSE NECESSARIE

INDICATORI UTILIZZATI Osservazione del comportamento degli alunni; feedbak durante le attività didattiche delle discipline affini: storia, italiano e inglese.

STATI DI AVANZAMENTO Il progetto potrebbe avere cadenza mensile; verrà riproposto ogni anno.

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DENOMINAZIONE PROGETTO Premio Asimov

FINALITA’ Coinvolgere gli alunni delle scuole superiori nell’attribuzione del premio attraverso la lettura dei libri,

selezionati dal comitato scientifico, e l’elaborazione di apposite schede di lettura. Promuovere la diffusione della letteratura di divulgazione scientifica. Stabilire contatti e collegamenti con gli alunni delle altre scuole della Regione. Conoscere le attività e le finalità del Gran Sasso Science Institute (Scuola internazionale di dottorato

e centro di ricerca e formazione superiore) ed il ruolo scientifico, sociale e culturale che svolge. TRAGUARDO DI RISULTATO (EVENTUALE)

Intervenire sull’orientamento per prevenire l’insuccesso causa dell’abbandono scolastico RISULTATI ATTESI

Aumento dell’interesse e della passione per la lettura in generale, per quella di divulgazione scientifica in particolare. Sviluppo del senso critico, di analisi e di comparazione. Capacità di relazionarsi e confrontarsi con alunni e docenti di altri Istituti scolastici.

FASI DEL PROCESSO I fase: selezione di una cinquina di testi di divulgazione scientifica pubblicati lo scorso anno da parte del comitato scientifico promotore del premio stesso. II fase: proposta di lettura agli alunni e raccolta adesioni. III fase: lettura individuale ed elaborazione scheda di lettura IV fase: condivisione lavoro svolto in gruppi di lavoro tra gli alunni della scuola e tra questi e quelli delle altre scuole che partecipano al Premio. V fase: premiazione.

SITUAZIONE DI PARTENZA Motivazione degli alunni verso l’apprendimento e curiosità intellettuale, desiderio di ampliare le conoscenze in campo scientifico anche attraverso percorsi alternativi alle normali attività scolastiche. Disposizione all’impegno operativo, al rispetto delle scadenze ed alla capacità collaborativa con i docenti e con gli altri alunni.

ATTIVITÀ PREVISTE Proposta di lettura ad un gruppo di alunni delle classi terze, quarte (e quinte). Incontro introduttivo: presentazione del Premio e indicazioni per la compilazione della scheda di lettura. Incontro di discussione e condivisione dei risultati della lettura dei libri proposti. Presentazione schede di lettura Partecipazione alla manifestazione di premiazione finale.

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE

RISORSE UMANE Attività di coordinamento e organizzazione/monitoraggio dello svolgimento delle attività per numero di ore da definire in base all’impegno richiesto.

ALTRE RISORSE NECESSARIE

INDICATORI UTILIZZATI Osservazione delle attività svolte dagli alunni. Somministrazione di un questionario agli stessi Feedbak con i docenti di lettere e delle materie scientifiche di riferimento.

STATI DI AVANZAMENTO Il progetto è annuale. È in fase iniziale ma potrebbe ripetersi anche negli anni seguenti.

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DENOMINAZIONE PROGETTO

Rete di scuole Educare all’Europa nell’ambito del programma europeo Europa dell’Istruzione

FINALITÀ

Le attività ed i progetti della rete Educare all’Europa hanno la finalità di promuovere e valorizzare la dimensione europea dell’educazione, sostenere i processi di internazionalizzazione dei PTOF; promuovere iniziative di informazione e comunicazione aperte al territorio. A tali fini le scuole della rete agiranno per radicare la cultura e la pratica dell’inclusione, della solidarietà, della legalità e della pace, proponendo l’Europa come comune terreno di democrazia. Le scuole della rete avranno cura di utilizzare mezzi adeguati di comunicazione per promuovere e diffondere all’interno degli istituti e sul territorio la conoscenza degli strumenti di cooperazione comunitaria, anche attraverso la costruzione di opportuni collegamenti con altri attori in sede locale. TRAGUARDO DI RISULTATO (EVENTUALE) Sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza

RISULTATI ATTESI Gli alunni che partecipano alle attività della rete Europa dell’istruzione svilupperanno attraverso le attività che di volta in volta verranno proposte atteggiamenti prosociali, di cooperazione e inclusione, di confronto con alunni di altri paesi e/o di altre culture.

FASI DEL PROCESSO Le attività sono annuali e/o pluriennali.

SITUAZIONE DI PARTENZA Gli alunni, pur vivendo la quotidianità di certe problematiche socio-culturali dal respiro europeo sono ancora fortemente ancorati e radicati nella realtà locale. I giovani italiani guardano ancora l’Europa come prospettiva lavorativa e/o turistica; non vivono ancora, da italiani, l’appartenenza europea. O si va in vacanza all’”estero” o “si emigra”. Da queste osservazioni nasce la necessità di dare un respiro europeo alla formazione/educazione attraverso percorsi formali e non formali che promuovano la cittadinanza europea.

ATTIVITÀ PREVISTE Partecipazione convegni, seminari. Svolgimento attività proposte all’interno dell’istituzione scolastica di appartenenza. Dare una linea di indirizzo alla didattica in prospettiva europea.

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE

RISORSE UMANE Docenti referenti curatori delle attività per numero di ore da definire.

ALTRE RISORSE NECESSARIE Eventuale collaborazione con enti pubblici, associazioni del territorio e parti sociali.

INDICATORI UTILIZZATI Monitoraggio attività degli alunni; osservazione qualità impegno e partecipazione; feedbak con gli insegnanti di italiano e storia o di altre discipline affini alle attività

STATI DI AVANZAMENTO Annuale o biennale.

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DENOMINAZIONE PROGETTO

Rete Scuole in cammino FINALITA’

Promuovere la conoscenza del territorio o della realtà socio-culturale in base a tematiche scelte a cadenza annuale o biennale. Stabilire rapporti di collaborazione e “complementarietà didattica” tra le diverse scuole dello stesso ordine e grado e/o di ordine e grado diversi. Gestire ed elaborare i contenuti acquisiti con l’ausilio delle tecnologie informatiche e tecnologiche. Partecipare al Cammino dell’Accoglienza i primi giorni di giugno.

TRAGUARDO DI RISULTATO (EVENTUALE) Intervenire sull’orientamento per prevenire l’insuccesso, causa dell’abbandono scolastico

RISULTATI ATTESI Conoscenza di aspetti specifici del territorio. Sviluppo delle competenze informatiche ed elettrotecniche. Sviluppare atteggiamenti di collaborazione e cooperazione.

FASI DEL PROCESSO I fase: formazione docenti. Convegno “Per una ricognizione scientifica del patrimonio artistico territoriale della marsica” tenutosi il 12 novembre 2015 presso la sala Picchi (ex ARSSA) ad Avezzano. II fase: organizzativo progettuale. Elaborazione funzionigramma d’Istituto. III fase: didattica. Informatizzazione, elaborazione di mappe georeferenziate e realizzazione video con l’ausilio dei droni. Elaborazione materiali per concorso proposto dalla casa editrice Psiche e Aurora. IV fase: presentazione e condivisione dei lavori. L’ultimo giorno del Cammino dell’accoglienza, si terrà l’esposizione dei lavori prodotti da tutte le scuole in piazza Risorgimento ad Avezzano.

SITUAZIONE DI PARTENZA Disponibilità da parte degli alunni a partecipare. Interesse per le tematiche affrontate. Disponibilità a mettere in gioco le proprie competenze al fine di potenziarle e di metterle al servizio di un’attività di rete di scuole.

ATTIVITÀ PREVISTE Convegno formativo per docenti. Raccolta e informatizzazione schede di catalogazione elaborate dagli alunni degli Istituti comprensivi. Realizzazione ed elaborazione di mappe georeferenziate. Realizzazione di video dei percorsi artistico-culturali più significativi della Marsica.

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE

RISORSE UMANE Docenti referenti e alunni delle classi coinvolte

ALTRE RISORSE NECESSARIE Casa editrice Psiche e Aurora di Luca Leone.

INDICATORI UTILIZZATI Impegno e coinvolgimento profuso nello svolgimento delle attività rilevabile attraverso feedbak con docenti delle discipline coinvolte. Elaborazione test/questionari per la verifica e valutazione attività svolta a livello cognitivo e metacognitivo.

STATI DI AVANZAMENTO Progetto annuale ma sarà riproposto ogni anno.

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DENOMINAZIONE PROGETTO

Volontariato a scuola / tutoring scuola media

FINALITA’ Favorire lo sviluppo di atteggiamenti e comportamenti di apertura verso le persone diverse e/o

svantaggiate e/o emarginate. Conoscere, attraverso l’esperienza diretta, le situazioni e le storie di chi vive ai margini della società. Promuovere lo sviluppo dei valori della solidarietà, della condivisione, della gratuità e del dono. Favorire attraverso l’attività di tutoraggio il consolidamento di un proprio metodo di studio. Sviluppare una maggiore sicurezza personale attraverso l’interazione e la collaborazione con alunni

più giovani da “tutorare” nello studio. Potenziare competenze linguistico-espositive e relazionali. Sviluppare la consapevolezza metacognitiva. Favorire l’incontro tutor-tutorati dello stesso paese di origine.

TRAGUARDO DI RISULTATO (EVENTUALE) Intervenire sull’orientamento per prevenire l’insuccesso, causa dell’abbandono scolastico Sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza

RISULTATI ATTESI Miglioramento delle competenze sociali, di cittadinanza, di accoglienza degli altri. Sviluppo delle capacità relazionali e di conoscenza e consapevolezza di sé.

FASI DEL PROCESSO I fase: formativa. Incontri formativi, conferenze, testimonianze. II fase: operativa. Svolgimento delle attività previste e/o richieste dalla realtà socio culturale.

SITUAZIONE DI PARTENZA Disponibilità a svolgere attività di solidarietà e volontariato. Atteggiamenti di apertura, collaborazione, e capacità di relazionarsi positivamente con gli altri.

ATTIVITÀ PREVISTE Attività di servizio presso la Mensa Caritas San Lorenzo di Avezzano previo accordo Attività di servizio presso la Mensa Caritas Colle Oppio di Roma due volte durante l’anno scolastico Tutoring con gli alunni della scuola secondaria di secondo grado dell’Ist. Comprensivo Collodi-Marini di Avezzano. Gli alunni disponibili, costituiti in 2 o più gruppi, si recheranno presso l’Ist. Comprensivo Collodi-Marini – sede di via Bolzano, per svolgere attività di tutoring con gli alunni della scuola secondaria di secondo grado, in ritardo con il conseguimento degli obiettivi didattici, al termine del quadrimestre nei mesi di febbraio e marzo.

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE

RISORSE UMANE Docenti disponibili a coordinare le attività Studenti disponibili a svolgere le attività proposte.

ALTRE RISORSE NECESSARIE

INDICATORI UTILIZZATI Osservazione del comportamento degli alunni. Somministrazione di un questionario

STATI DI AVANZAMENTO Il progetto potrebbe avere cadenza mensile ma verrà riproposto ogni anno.

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DENOMINAZIONE PROGETTO LABORATORIO TEATRALE

FINALITÀ E’ un percorso sulle tecniche d’attore, che gli studenti potranno affrontare guidati dai docenti e da professionisti dello spettacolo. I partecipanti potranno sperimentare sul proprio corpo e attraverso le proprie emozioni lo studio di un testo teatrale originale o adattato, la costruzione di un personaggio, la coordinazione e lo sviluppo di un’azione scenica, la messa in scena di uno spettacolo teatrale nato dal loro stesso lavoro e strutturato anche grazie al loro apporto creativo. Il Laboratorio teatrale non vuole essere solo un momento di comunione creativa legata al gioco scenico, ma si propone anche di sviluppare il senso di aggregazione, di appartenenza, di collaborazione e di socializzazione tra studenti dello stesso Istituto, anche di classi ed indirizzi diversi; vuole far vivere la scuola non solo come istituzione ma anche come luogo in cui evidenziare le personali peculiarità che, a volte, non emergono nei percorsi strettamente scolastici; può servire al singolo partecipante ad accrescere la stima e la fiducia in se stesso, ad aprirsi con gli altri, a superare la timidezza, ad eliminare il disagio scolastico ed evitare l’abbandono della scuola.

ALTRE FINALITÀ Migliorare l’esposizione ed i linguaggi comunicativi. Conoscenza più approfondita dei testi della letteratura italiana e straniera.

TRAGUARDO DI RISULTATO Produzione di materiali originali attraverso l’analisi e l’elaborazione di storie desunte dagli autori della letteratura che comporranno lo spettacolo finale, che sarà il momento di verifica del percorso di crescita artistica ed umana degli studenti i quali sono coinvolti in un’esperienza creativa e comunicativa.

RISULTATI ATTESI -Migliorare i risultati scolastici. -Migliorare l’integrazione degli alunni nella scuola. -Ridurre il disagio e l’abbandono scolastici.

FASI DEL PROCESSO -Percorso laboratoriale sulle tecniche teatrali di base da tenersi in Istituto, supportato da due operatori del Teatro Lanciavicchio. -Costruzione di uno spettacolo originale, frutto della collaborazione tra gli studenti, gli insegnanti e gli operatori del Lanciavicchio da rappresentare ad aprile.

SITUAZIONE DI PARTENZA Tutto il lavoro verrà condotto tenendo presente che la maggior parte degli alunni non ha esperienza di attività teatrale. Il testo e le tematiche verranno scelte e definite dagli studenti e dagli insegnanti durante i primi incontri.

ATTIVITÀ PREVISTE Il laboratorio si svilupperà in una serie di incontri di due ore a cadenza settimanale,da tenersi nell’edificio scolastico.

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE Sono relative ai costi delle lezioni realizzate durante l’anno dagli operatori specializzati del Lanciavicchio.

RISORSE UMANE Due docenti dell’Istituto che coordineranno l’attività e due esperti del Lanciavicchio che seguiranno gli incontri del laboratorio e condurranno la costruzione e la regia dello spettacolo. Impegno orario totale previsto: ore 60

ALTRE RISORSE NECESSARIE Dotazione tecnica necessaria per allestire lo spettacolo finale.Disponibilità del Castello Orsini.

INDICATORI UTILIZZATI Dibattiti interattivi. Osservazione diretta dei comportamenti degli alunni nelle varie fasi del progetto. Rilievo della motivazione attraverso gli interventi degli allievi e la entusiastica e assidua partecipazione all’attività.

STATI DI AVANZAMENTO Pluriennale.

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DENOMINAZIONE PROGETTO

ATTIVITA’ SPERIMENTALE DI INTRODUZIONE ALLA CHIMICA PER LA SCUOLA MEDIA

FINALITÀ - Far conoscere ai ragazzi delle scuole medie l’ambito della chimica: cos’è, perché ci riguarda da

vicino e come si studia, al fine di realizzare una azione di orientamento per la scelta della prosecuzione degli studi. Infatti, a volte, si verifica che gli studenti delle classi prime cambiano scuola perché ritengono che la scelta fatta non li soddisfi.

Per gli studenti della specializzazione di chimica dell’IIS Majorana l’attività rappresenta l’opportunità di sperimentare una forma di tutoraggio e un approccio alla divulgazione scientifica.

TRAGUARDO DI RISULTATO (EVENTUALE) Intervenire sull’orientamento per prevenire l’insuccesso, causa dell’abbandono scolastico

RISULTATI ATTESI Gli alunni delle scuole medie saranno introdotti al mondo della chimica e avviati a lavorare con il metodo scientifico. Gli studenti delle classi prime della scuola superiore non chiederanno di cambiare scuola per aver sbagliato scelta. Gli studenti dell’IIS Majorana miglioreranno la loro manualità in laboratorio; miglioreranno le capacità espositive e di sintesi imparando a curare l’efficacia della comunicazione in relazione al pubblico; acquisteranno spigliatezza imparando a controllare gli stati d’ansia; svilupperanno e consolideranno le capacità organizzative perché devono impostare e realizzare l’attività per raggiungere lo scopo fissato.

FASI DEL PROCESSO -Gli studenti dell’IIS, nella prima fase, preparano le attività e nella seconda fase le presentano agli alunni più piccoli.

SITUAZIONE DI PARTENZA Alcuni studenti delle classi seconde decidono di cambiare specializzazione perché non avendo le idee chiare sull’indirizzo scelto, molti alunni delle scuole medie non hanno una conoscenza appropriata di contenuti, metodi e finalità della chimica e la escludono per questo dalle loro possibili scelte. Gli studenti della specializzazione di chimica conoscono e frequentano regolarmente il laboratorio, ma nelle lezioni curricolari lavorano con le indicazioni del docente con il quale c’è una interazione continua attraverso la quale vengono continuamente date indicazioni e corretti gli errori.

ATTIVITÀ PREVISTE I ragazzi della specializzazione di chimica scelgono con l’aiuto dell’insegnante le attività da realizzare; in seguito prepareranno la prova e la ripeteranno fino a diventare autonomi e a sviluppare un buon livello di sicurezza. Successivamente gli studenti saranno invitati dalle scuole medie che aderiscono a svolgere l’attività con i loro studenti e svolgeranno la prova. In questa fase avranno cura di esprimersi in modo corretto, semplice e completo, riuscendo anche a coinvolgere i ragazzi più piccoli stimolandoli ad intervenire

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE Nessuna

RISORSE UMANE Docenti delle discipline di indirizzo, studenti del triennio dell’IIS Majorana. Saranno necessari 5 incontri di due ore ciascuno per la preparazione e il numero degli incontri per la presentazione sarà stabilito in relazione alle richieste.

ALTRE RISORSE NECESSARIE Le attività preparate sono molto semplici e comportano spese: saranno utilizzati materiali e strumentazione prelevati dai laboratori e successivamente in essi ricollocate.

INDICATORI UTILIZZATI Osservazione delle performance degli studenti della specializzazione.Feedbak con i docenti delle scuole medie

STATI DI AVANZAMENTO Il progetto si svolge in circa due – tre mesi di attività, ma sarà riproposto ogni anno.

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DENOMINAZIONE PROGETTO LA ROBOTICA EDUCATIVA

FINALITÀ L’applicazioni di queste nuove tecnologie permetterà agli studenti l’apprendimento non solo delle materie curriculari ma anche di imparare il vasto campo applicativo dei robot nella vita quotidiana, ma soprattutto di esplorare le loro potenzialità al di fuori dei libri scolastici. Il lavoro di gruppo, sicuramente, svilupperà e rafforzerà le loro capacità relazionali e permetterà anche ai meno bravi di esprimere pareri e di mettersi alla pari con i più bravi evidenziando capacità trasversali che non vengono evidenziate nei programmi curriculari.

FINALITÀ SPECIFICHE Imparare a costruire ed a programmare piccoli robot per acquisire conoscenze e metodologie

sperimentali per la progettazione di piccole macchine automatiche. Imparare a programmare nel linguaggio C++ Imparare a programmare le macchine più evolute sia con un linguaggio di programmazione a

icone sia con linguaggi particolari derivanti comunque dal C++ Acquisire conoscenze, competenze ed abilità nel campo della robotica che gli studenti possono

applicare sia nel campo degli studi universitari che nel campo lavorativo. TRAGUARDO DI RISULTATO

Il termine dispersione scolastica indica un prematuro allontanamento dello studente dal percorso formativo con conseguenze negative non solo per quel che riguarda la formazione professionale ma anche per lo sviluppo della persona nel suo insieme. Sono compresi anche i fenomeni delle ripetenze, delle frequenze irregolari e dei ritardi rispetto all’età scolare. Tutto ciò evidenzia certamente sia il disagio dei giovani/studenti all’interno del sistema educativo e sia l’incapacità del sistema stesso di conciliare i propri standard formativi con le condizioni personali degli alunni. Tra i diversi effetti della dispersione scolastica si rileva anche il mancato sviluppo di conoscenze, abilità e attitudini funzionali ad un inserimento idoneo nel mondo del lavoro. Il nostro Istituto da anni attiva azioni di orientamento, e di rimotivazione degli studenti e percorsi progettuali originali atti a produrre lo sviluppo delle loro competenze trasversali ed il rafforzamento dell’autostima che è, sicuramente, la condizione necessaria per combattere le gravi forme di disagio scolastico. Formarsi un solido senso di autostima è fondamentale per i giovani in situazioni di disagio emotivo, socio-affettivo e relazionale che spesso sono responsabili di prestazioni scolastiche scadenti.

RISULTATI ATTESI Sviluppare le competenze necessarie alla costruzione di macchine (meccanica, elettrotecnica,

elettronica) di computer, di programmi, di sistemi di comunicazione, di reti. Promuove le attitudini creative negli studenti, nonché la loro capacità di comunicazione,

cooperazione e aggregazione in lavoro di gruppo dove tutti possono dare il loro contributo, anche e soprattutto i meno studiosi.

Favorire negli studenti un atteggiamento di interesse e di apertura anche verso le tradizionali discipline di base ( matematica, fisica, disegno tecnico).

Promuovere la conoscenza della robotica applicata all’ambiente domestico ed in particolare le tecnologie di aiuto in casa ai portatori di handicap fisici ed agli anziani

Sviluppare negli studenti la capacità di realizzare dei piccoli robot di basso costo per scopi educativi e ludici che può generare un effetto “valanga” coinvolgendo ogni anno sempre più alunni.

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FASI DEL PROCESSO Il progetto prevede, nel corso dell’anno scolastico, lo studio e l’applicazione di diverse tecnologie e metodologie didattiche legate al mondo della robotica e si articolerà in due fasi:

Una prima fase in cui gli studenti realizzeranno dei piccoli robot attraverso Kit di costruzioni della Lego Mindstorms NXT programmabili. La Lego Mindstorms è una linea di prodotti LEGO che combinano mattoncini programmabili con motori elettrici, sensori (di luce, di colori, tattili, ad ultrasuoni, di temperatura, audio ecc.), mattoncini Lego e pezzi di Lego Tschnic (ingranaggi, assi e parti pneumatiche).

Una seconda fase in cui gli studenti realizzeranno piccoli robot attraverso l’uso della piattaforma hardware low-cost programmabile denominata: “Arduino”. Arduino si basa su un microcontrollore della ATMEL (ATMega328) e si completa con una semplice circuitistica e con un semplice linguaggio di programmazione. Inoltre Arduino è open source ed in Internet si possono trovare librerie di semplici applicazioni dalle quali partire per poi realizzare negli anni futuri prodotti più complessi.

L’applicazioni di queste nuove tecnologie permetterà agli studenti l’apprendimento non solo delle materie curriculari ma anche di imparare il vasto campo applicativo dei robot nella vita quotidiana, ma soprattutto di esplorare le loro potenzialità al di fuori dei libri scolastici. Il lavoro di gruppo, sicuramente, svilupperà e rafforzerà le loro capacità relazionali e permetterà anche ai meno bravi di esprimere pareri e di mettersi alla pari con i più bravi evidenziando capacità trasversali che non vengono evidenziate nei programmi curriculari.

SITUAZIONE DI PARTENZA Interesse e motivazione per la conoscenza di nuove tecnologie al di fuori dei programmi

curriculari che comportano, comunque, conoscenze di base dell’uso del computer e delle materie fondamentali come la fisica e la matematica

ATTIVITÀ PREVISTE Lavori di gruppo Conferenze Attività di laboratorio

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE La strumentazione disponibile è adeguata per lo svolgimento del progetto anche se sarà necessario acquistare componenti elettronici usurati.

RISORSE UMANE Per lo svolgimento del progetto è prevista la presenza di due professori della disciplina Elettronica

con il compito di docenza e tutoraggio per un monte orario di 60 ore. Il progetto è aperto ad un massimo di 20 alunni dalla classe seconda alla classe quinta.

ALTRE RISORSE NECESSARIE Laboratorio di robotica; PC con programmi idonei per programmare i Robot e con collegamento ad Internet per eventuali

aggiornamenti; Kit di robotica LEGO MINDSTORMS NXT e LEGO THECNIC, piattaforma ARDUINO e schede di

applicazioni Robot umanoide NAO Stampante 3D ARDUINO 101 Letteratura specifica per la realizzazione e la programmazione dei piccoli robot

INDICATORI UTILIZZATI Elaborati collettivi Lavori individuali Dibattiti interattivi Osservazione diretta Analisi dei prodotti finali

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STATI DI AVANZAMENTO Gli studenti che sono alla prima esperienza (alunni delle classi biennio e terza) realizzeranno dei

piccoli robot attraverso Kit di costruzioni della Lego Mindstorms NXT programmabili imparando i rudimenti della robotica e della programmazione utilizzando un semplice programma ad icone.

Gli studenti più esperti realizzeranno, insieme ai docenti, piccole piattaforme robotiche attraverso l’uso della scheda programmabile “Arduino” cioè una scheda elettronica il cui utilizzo sta crescendo sia a livello professionale che amatoriale.

Gli studenti del quinto anno si dedicheranno alla programmazione del robot umanoide NAO ed alla programmazione della stampante tridimensionale ARDUINO 101 per la realizzazione di piccoli oggetti con questa modernissima tecnologia.

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DENOMINAZIONE PROGETTO

SPORTELLO D’ASCOLTO

(a cura del Consultorio Familiare Cif Onlus di Avezzano) FINALITÀ’

Si tratta di un intervento di Prevenzione del disagio giovanile e della dispersione scolastica, di Promozione del Benessere e di Supporto orientativo rivolto ad alunni, genitori insegnanti volto ad offrire loro uno Spazio e un Tempo d’Ascolto che possa dar loro un’opportunità di confrontarsi con una figura professionale differente dall’insegnante in merito alle loro problematicità. La presenza di uno Sportello d’Ascolto Psicologico all’interno della scuola rappresenta infatti per i ragazzi una grande occasione per affrontare e risolvere problematiche inerenti la crescita (difficoltà relazionali, emotive ecc.) o legate all’insuccesso scolastico, alle difficoltà tipicamente connesse al periodo dell’adolescenza. Si tratta pertanto di una consultazione breve finalizzata a ri-orientare il ragazzo in difficoltà e a contenere il suo disagio: riflettere con l’esperto permette di ridurre la confusione, di circoscrivere e ridimensionare il problema, ristabilendo ordini di priorità sulla base dei valori del ragazzo ed evitando la degenerazione del problema stesso. Quanto più il soggetto acquisisce consapevolezza di sé, delle sue risorse e dei suoi limiti, tanto più diventerà attivo, capace di autoorientarsi e di delineare un personale progetto di vita (professionale/lavorativa, affettiva relazionale ecc.) Questo spazio è riservato anche ai genitori, offrendo loro un aiuto per affrontare e gestire problematiche relative all'età adolescenziale e al rapporto spesso difficile con il proprio figlio/a e agli insegnanti. Il progetto ha comunque un intento prettamente preventivo: pertanto in alcuni casi l’azione di counseling sarà sufficiente, in altri si valuterà l’opportunità di richiedere un’altra tipologia d’aiuto, inviando il ragazzo/a o i genitori ai servizi sanitari presenti sul territorio.

ALTRE FINALITÀ Il counseling è un intervento professionale che, attraverso uno o più colloqui, offre alla persona che ne usufruisce, l’opportunità di:

- Chiedere un aiuto ad una professionista che lo sappia ascoltare, contenendo il suo disagio;

- Accrescere il proprio livello di consapevolezza rispetto ad un problema; - Riconoscere e valorizzare le proprie risorse personali ( capacità, attitudini, punti di

forza ecc. ) e relazionali; - Individuare strategie e opzioni per una buona risoluzione del problema.

RISULTATI ATTESI RIDUZIONE del fenomeno della dispersione scolastica e dei fattori di rischio che la

favorirebbero; INCREMENTO del successo scolastico e del grado di soddisfazione e di benessere

dell’ alunno nell’ambiente scolastico; RIDUZIONE del disagio e della devianza giovanile.

FASI DEL PROCESSO 1. Incontro con gli alunni e presentazione del progetto; 2. Raccolta adesioni; 3. Attivazione Sportello D’Ascolto; 4. Valutazione finale esito attività.

SITUAZIONE DI PARTENZA Il disagio giovanile sempre più in risalto nelle sue varie forme (dispersione scolastica, dipendenze, disturbi d’ansia, depressione, violenza ecc.) è diventata un’emergenza sulla

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quale è necessario intervenire ed è importante farlo a livello preventivo. Tale progetto si propone, attraverso l’attività dello sportello, di offrire una risposta concreta e tempestiva alle problematicità del ragazzo/a, alunno dell’istituto, per evitare che delle piccole difficoltà o un leggero disagio possa diventare un grande problema difficilmente risolvibile o inficiare l’andamento scolastico del ragazzo/a. Tale intervento risulta particolarmente indicato in presenza di difficoltà legate alla crescita o alla realtà scolastica quali per es:

- Difficoltà nello studio, incapacità di concentrazione e/o di acquisizione di un metodo di studi che risulti efficace;

- Difficoltà relazionali; - Bassa autostima e forti insicurezze; - Mancanza di scopi e di interesse, senso di insoddisfazione; - Rapporti conflittuali con la famiglia; - Disorientamento e timori di fronte ad una scelta; - Stati di ansia.

ATTIVITÀ PREVISTE Sportello d’ascolto attivo 1 volta a settimana in orario scolastico.

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE Nessuna.

RISORSE UMANE 1 ora a settimana/1 psicologa

ALTRE RISORSE NECESSARIE 1 aula

INDICATORI UTILIZZATI Adesione all’attività da parte degli alunni, genitori e insegnanti; Diminuzione del disagio del ragazzo/a aderente all’attività e miglioramento nel suo

andamento e rendimento scolastico.STATO DI AVANZAMENTO

Annuale

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DENOMINAZIONE PROGETTO SETTIMANA DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA

FINALITÀ L’insegnamento delle discipline scientifiche è consolidato e fornisce agli studenti un ricco patrimonio di conoscenze corrette e un buon bagaglio di abilità logiche, ma spesso negli studenti si insinua l’idea che ciò che si apprende a scuola ha poco a che fare con il mondo di fuori. Allora il compito della scuola deve andare oltre, bisogna far acquisire ai giovani la capacità di osservare, ragionare, analizzare e ricomporre il tutto fino a raggiungere l’autonomia di giudizio. Bisogna creare occasioni che facciano vivere l’insegnamento e la scienza anche in modo non convenzionale, per sperimentare che il rigore scientifico non è né difficile né noioso, ma può rendersi palese con attività che siano anche gioiose e interessanti. È questo lo spirito con il quale ogni anno riproponiamo la Settimana della scienza e della Tecnologica, che pur essendo consolidata nelle modalità organizzative e di fruizione si rinnova continuamente nei contenuti, dimostrando che l’interesse, la creatività, l’impegno e l’entusiasmo della comunità scolastica godono ancora di una vitalità che neanche questo presente così incerto è riuscito a minare. Non è tutto. Pensiamo che con questo progetto si possa contribuire ad una divulgazione scientifica anche al di fuori del mondo della scuola e, pertanto, si aprirà la manifestazione anche ad un pubblico più vario, convinti che nel tempo passato con noi i visitatori si stupiranno di scoprire quanto la scienza è dentro la vita di tutti i giorni, senza che riusciamo a capirla e, spesso, addirittura senza notarla. Naturalmente saranno invitate le scuole di ogni ordine e grado del territorio. Una delle finalità di questo progetto è realizzare l’educazione alla scienza e alla tecnologia perché il pensiero scientifico va coltivato e praticato. Infatti nonostante viviamo immersi nella tecnologia c’è un costante rischio di un analfabetismo della ragione dovuto al facile ricorso all’empirismo, alla magia, al fatalismo che rischia di corrompere soprattutto i giovani, poco disposti al costante lavoro dell’apprendimento perché ammaliati dagli ingannevoli messaggi mediatici. Con le attività di questo evento gli studenti progettano e realizzano, sperimentando, direttamente, che i risultati ottenuti sono frutto dell’applicazione coerente e ragionata delle acquisizioni teoriche. L’altro fine di questa azione educativa è la capacità di coniugare lo studio e la promozione di competenze tecniche con la capacità di individuare l’impatto che l’azione dell’uomo ha sul suo ambiente e sui rapporti sociali. Ogni volta che si puntano i riflettori sulle straordinarie scoperte scientifiche, e le conseguenti applicazioni tecnologiche che l’uomo è capace di realizzare, non dobbiamo permettere che l’entusiasmo, che prima di tutti cattura i giovani, ottenebri le coscienze. Il nostro ruolo è anche quello di insegnare a non permettere che la tecnologia diventi strumento di discriminazione, ma ad assicurare che possa rappresentare una opportunità per migliorare la vita di tutti e delle generazioni future. Una ambiziosa finalità è quella di contribuire alla formazione di cittadini capaci di costruire una società più democratica e veramente globalizzata, senza più lo spettro dell’intolleranza culturale. Infatti l’abitudine a ragionare sull’evidenza rende liberi dai pregiudizi collettivi e una mente non più ingabbiata, ma capace di ragionare rappresenta la sconfitta della presunzione di pochi di assoggettare la volontà delle masse. Le diversità culturali e religiose delle persone, se considerate fini a se stesse, generano conflitti insanabili che minano la possibilità di vivere in armonia in una società multietnica. Un atteggiamento scientifico, invece, non dipendendo dal retroterra culturale , spinge a indagare e a comprendere le diversità, iniziando quel processo di vera integrazione che non si fonda sulla presunzione che le proprie radici debbano fagogitare le altre, ma induce ad una rilettura in termini storici delle tradizioni di ogni popolo. L’abitudine a osservare la realtà con rigore e logica non può generare contrasti, ma una oggettività che allontana dalla distorsione della verità.

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TRAGUARDO DI RISULTATO (EVENTUALE) Migliorare la motivazione ad impegnarsi nel lavoro scolastico e creare un ambiente di apprendimento stimolante e coinvolgente che migliori la preparazione degli studenti e sviluppi in loro il senso di appartenenza in modo da migliorare i risultati scolastici e non cambiare scuola.

RISULTATI ATTESI Gli studenti mostrano il possesso di competenze maturate in ambiti di apprendimento “informale” e “non formale” che permettono ai docenti di procedere ad una valutazione più completa; infatti nei consigli di classe si riportano le osservazioni ricavate durante lo svolgimento della manifestazione. Gli studenti diventano più spigliati e meno emotivi nel rapporto con i visitatori: il progresso è valutabile con l’osservazione degli atteggiamenti del primo giorno con le performance dei giorni seguenti. Gli studenti stanno più volentieri a scuola rispetto ai giorni delle lezioni curricolari. Gli studenti migliorano le abilità manuali necessarie nelle attività pratiche del laboratorio. Gli studenti imparano ad utilizzare con sicurezza e precisione gli strumenti di laboratorio.

FASI DEL PROCESSO -Adesione delle classi -Predisposizione del materiale divulgativo -Acquisto del materiale necessario -Realizzazione dell’attività -Invito alle scuole -Allestimento dell’evento in spazi esterni alla scuola

SITUAZIONE DI PARTENZA Durante le quotidiane attività didattiche le lezioni sono nella maggior parte di tipo frontali e si svolgono in laboratorio quasi esclusivamente solo per le discipline che lo prevedono e, comunque, sono programmate dai docenti per renderle funzionali alla programmazione didattica. Nella preparazione e realizzazione della Settimana della Scienza e della Tecnologia gli studenti diventano i protagonisti: scelgono l’attività e ne predispongono le fasi di realizzazione e il docente diventa un tutor.

ATTIVITÀ PREVISTE -Le classi che decidono di partecipare presentano una scheda nella quale si illustra l’attività che si intende realizzare. -Una commissione ( docenti, Ufficio tecnico; personale amministrativo; tecnici di laboratorio) analizzano le schede e stilano l’elenco del materiale da acquistare. -Ciascuna classe, coordinata da un docente, progetta l’attività, stabilisce le azioni necessarie e attribuisce i compiti a gruppi di studenti. Alla fine si prepara a presentare la propria esperienza ai visitatori organizzando gli interventi esplicativi di ciascuno. La manifestazione ha la durata di una settimana durante la quale viene rimodulato l’orario scolastico perché ogni classe è accompagnata dal docente coordinatore per tutta la settimana. -Si invitano le scuole del territorio a visitare i laboratori inviando il materiale illustrativo e riepilogativo dei laboratori da visitare. - Si organizza il “servizio d’ordine”: saranno gli stessi studenti ad accogliere i visitatori e ad accompagnarli lungo un percorso stabilito precedentemente in modo da non creare sovraffollamenti, ma da distribuire in modo più omogeneo possibile le persone in visita. In questa fase gli studenti devono essere in grado di valutare una situazione di criticità e trovare autonomamente e in fretta una soluzione. -Si individua uno spazio al di fuori della scuola dove presentare ad un pubblico esterno le attività. Poiché questa manifestazione si svolge ormai da 10 anni abbiamo individuato come spazio possibile un’area del centro commerciale “I Marsi” e ogni anno abbiamo trovato una favorevole ed entusiastica accoglienza per questo evento.

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RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE Non è possibile stabilire a priori il costo per la realizzazione delle attività perché è una conseguenza di quello che le classi progetteranno. Ad ogni modo ogni anno si raccomanda di lavorare in economia abituandosi ad utilizzare materiale già esistente, a riciclare e ad utilizzare i cosiddetti ‘materiali poveri’ che hanno il vantaggio di stimolare la fantasia e l’inventiva.

RISORSE UMANE Durante la preparazione si stima che, mediamente, l’impegno del docente che aiuta la classe a preparare l’attività sia di circa 15 ore. Durante la settimana della presentazione tale impegno è di circa 30 ore. La presentazione nel centro commerciale dura due giorni, dalle ore 9 alle ore 21, per un totale di 24 ore durante le quali si alterneranno gruppi di alunni che preventivamente predispongono i turni e i mezzi di spostamento. Anche i docenti che li accompagneranno organizzeranno turni che garantiscano la presenza costante di almeno due professori.

ALTRE RISORSE NECESSARIE Un aspetto interessante di questo progetto è che non è possibile prevedere in modo completo tutte le risorse necessarie perché in corso d’opera si presentano spesso situazioni non previste che necessitano di interventi non preventivati: l’esperienza ci ha insegnato che in queste situazioni molti studenti sono bravissimi a trovare soluzioni a problemi imprevisti.

INDICATORI UTILIZZATI Osservazione diretta.

STATI DI AVANZAMENTO Il progetto si ripete ogni anno. Nell’anno scolastico 2015-2016 si svolge l’undicesima edizione

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DENOMINAZIONE PROGETTOANNUARIO DELLA SCUOLA

FINALITÀ La progettazione e la realizzazione dell’Annuario d’Istituto contribuisce da anni a diffondere la cultura della memoria storica del nostro Istituto attraverso la scrittura e le immagini. La finalità è quella di sviluppare, anche attraverso una pubblicazione cartacea, il senso di appartenenza e di coesione tra gli alunni che, attraverso tale strumento, avranno la possibilità di rivivere con nostalgia la loro presenza a scuola e le numerose attività svolte nel corso dell’intero anno. Verranno illustrate, inoltre, come di consueto, le risorse e soprattutto la progettualità della scuola.

ALTRE FINALITÀ (EVENTUALE) la rispondenza del progetto ai compiti formativi della scuola; l’elevato livello di coinvolgimento interno ed esterno del progetto; il rigore scientifico della progettazione.

TRAGUARDO DI RISULTATO (EVENTUALE) Sviluppare il senso di appartenenza e conservare traccia della memoria storica dell'Istituto

RISULTATI ATTESI Condivisione esperienze della Comunità scolastica

FASI DEL PROCESSO da gennaio a maggio raccolta di documenti, foto, progetti

SITUAZIONE DI PARTENZA

ATTIVITÀ PREVISTE Ideazione, elaborazione e editing grafico

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE

RISORSE UMANE Docenti referenti per un numero di ore da definire

ALTRE RISORSE NECESSARIE Disponibilità da parte del D.S. e degli attori della comunità scolastica

INDICATORI UTILIZZATI Ricaduta sugli alunni e sul territorio riguardo la pubblicizzazione delle attività

STATI DI AVANZAMENTO pluriennale

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DENOMINAZIONE PROGETTOCYBER-BULL GO HOME!

FINALITÀ a. Sviluppo di una innovativa campagna di sensibilizzazione, in grado di incentivare i giovani al

contrasto del fenomeno del bullismo e introdurre e utilizzare strumenti di interazione e partecipazione che favoriscano la diffusione del dibattito sulle tematiche oggetto delle attività, tramite l’utilizzo di apposite piattaforme telematiche.

b. Ideazione e implementazione di contenuti multimediali fruibili per tutta la comunità scolastica, finalizzati alla diffusione delle buone pratiche legate al contrasto del fenomeno del bullismo.

c. Creare un clima positivo all'interno della classe per permettere una efficace comunicazione e un ben-essere che distolga gli alunni dal proposito di abbandonare la scuola solo perchè vittime di un sistema poco incline alla comprensione e alla empatia

TRAGUARDO DI RISULTATO (EVENTUALE) Il lavoro svolto in rete permetterà ahli alunni e ai genitori di non sentirsi soli e a sviluppare un clima di solidarietà e di mutuo aiuto

RISULTATI ATTESI Ridurre drasticamente i casi si bullismo e cyberbullismo grazie alla rete di comunicazione mirata.

FASI DEL PROCESSOFase 1: sensibilizzazione Durante tale fase verranno organizzate conferenze, incontri e dibattiti rivolti a studenti, genitori ed insegnanti. Tali azioni avverranno con l'ausilio degli operatori della Polizia Postale della Questura dell'Aquila e di uno psicologo. Durante tale fase verranno inoltre presentati i siti www.commissariatodips.it, www.generazioniconnesse.it, www.ctsnuovetecnologiedsaq.it ed ogni altro utile strumento online. Fase 2: predisposizione materiale multimediale Durante tale fase verranno realizzati una serie di videoclip su bullismo e cyber-bullismo. Le operazioni di sceneggiatura, casting, regia, riprese video e montaggio verranno condivise da gruppi misti di studenti e insegnanti. I videoclip realizzati avranno le seguenti caratteristiche: brevi, d'impatto, accattivanti e orientati alle giovani generazioni. Fase 3: presentazione e diffusione dei contenuti multimediali realizzati Durante tale fase verranno presentati, in una apposita conferenza e attraverso comunicati stampa, i videoclip realizzati. Gli stessi contenuti verranno inseriti nelle principali piattaforme social network utilizzate dagli studenti (YouTube, Facebook, ecc.) nonché sul sito della scuola ed in un blog appositamente creato. Nella stessa conferenza verrà presentato lo sportello di consulenza. Seguiranno presentazioni dei videoclip presso le scuole del territorio. Fase 4: attivazione sportello consulenza Verrà attivato all'interno dell'edificio scolastico uno spazio-sportello di supporto psicologico e di consulenza informatica. Verranno creati anche altri appositi strumenti interni (ad esempio un indirizzo di posta dedicato) per creare le condizioni affinché gli studenti possano denunciare gli episodi di cyber-bullismo che subiscono o di cui sono a conoscenza. Fase 5: monitoraggio Con cadenza periodica verranno monitorati i seguenti parametri:

grado di sensibilizzazione utenza (con apposito questionario) numero di casi affrontati; numero di casi risolti; numero di visualizzazioni ottenute per i videoclip; numero di accessi/contatti al blog.

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SITUAZIONE DI PARTENZA Situazione di disagio degli alunni coinvolti

ATTIVITÀ PREVISTE Predisposizione materiale multimediale, uso delle piattaforme, sportello psicologico, monitoraggio di alcuni parametri dell'area del comportamento e della emozionalità

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE Acquisto di software di editing

RISORSE UMANE Docenti referenti: psicologo, Informatico per un numero di ore da definire

ALTRE RISORSE NECESSARIE

INDICATORI UTILIZZATI Adeguatezza di comportamento nei vari contesti mediante griglie di osservazione sistematica

STATI DI AVANZAMENTO pluriennale

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DENOMINAZIONE PROGETTOGIORNALINO d'ISTITUTO

FINALITÀ Contribuire alla formazione del cittadino, avendo favorito la partecipazione dell’universo

giovanile alla vita della scuola e della società in genere; Partecipare alla costruzione della propria identità, avendo fatto assumere e praticare

responsabilità individuali e collettive; d. Aiutare a stimolare la comunicazione tra i giovani all’interno della scuola e tra la scuola e

l’esterno e. Sviluppare la comunicazione efficace

ALTRE FINALITÀ (EVENTUALE) Un' altra finalità è quella relativa all’inclusività: infatti, come nella precedente edizione, i nostri giornalisti saranno potenzialmente tutti gli alunni iscritti all’Istituto poiché, anche quest’anno, verrà ideata e costituita una redazione aperta a tutti, dinamica e coinvolgente. Proprio per sviluppare il senso di appartenenza al gruppo e quindi sentirsi in un ruolo attivo si cerca la collaborazione di tutti gli alunni iscritti dal primo all'ultimo anno, assecondando anche argomenti e passioni.

TRAGUARDO DI RISULTATO (EVENTUALE) Sviluppare il senso di appartenenza e conservare traccia della memoria storica dell'Istituto

RISULTATI ATTESI Condivisione esperienze della comunità scolastica

FASI DEL PROCESSO da gennaio a maggio raccolta di documenti, foto, progetti

SITUAZIONE DI PARTENZA Tutti gli alunni iscritti

ATTIVITÀ PREVISTE Scrittura, Ideazione, elaborazione e editing grafico

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE

RISORSE UMANE Docenti referenti per un numero di ore da definire

ALTRE RISORSE NECESSARIE Disponibilità degli alunni

INDICATORI UTILIZZATI Ricaduta sugli alunni e sul territorio riguardo la pubblicizzazione delle attività

STATI DI AVANZAMENTO pluriennale

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DENOMINAZIONE PROGETTO HANDIMEDIA

FINALITÀ

f. Sviluppo e potenziamento dell’ambito socio-relazionale in un'ottica ecologico-esistenziale

g. Miglioramento delle abilità di tipo informatico e delle capacità progettuali

h. Sviluppo della rimotivazione e dell'autostima onde ridurre il fenomeno degli abbandoni causati da un disagio psicologico vissuto all'interno della comunità scolastica e dal gap tra le competenze dei cosiddetti normodotati e dei diversabili

ALTRE FINALITÀ (EVENTUALE)

TRAGUARDO DI RISULTATO (EVENTUALE) Miglioramento delle competenze di tipo informatico per offrire ai diversabili la possibilità di conoscere nuovi linguaggi e nuove tecnologie capaci di annullare le barriere che li separano dal mondo dei cosiddetti normodotati

RISULTATI ATTESI a. Conseguimento del massimo livello possibile di integrazione della persona diversamente

abile e con svantaggio nei vari stadi della sua dimensione ecologico-esistenziale.

b. Acquisizione di modalità operative per l’attuazione di forme di lavoro ipermediale, per la realizzazione di prodotti multimediali e per l’uso digitale degli strumenti.

FASI DEL PROCESSO

Fase 1 Alfabetizzazione digitale e uso di software per l’apprendimento Fase 2 Operatività ipermediale Fase 3 Progettazione di una virtuale postazione di tele-lavoro

SITUAZIONE DI PARTENZA Gruppo eterogeneo di alunni in svantaggio provenienti da varie classi dell’Istituto

ATTIVITÀ PREVISTEa. Elaborazione e gestione di un archivio dati per lo screening iniziale, intermedio e finale b. Elaborazione di uno strumento per l’attuazione di una campagna di sensibilizzazione

nell’ambito scolastico e presso l’opinione pubblica, per una migliore conoscenza e comprensione del mondo del diversabile

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE Acquisto di software

RISORSE UMANE Docenti referenti: psicologo, Informatico per un numero di ore da definire in base all'attivazione reale del Laboratorio Speciale

ALTRE RISORSE NECESSARIE Uso del Laboratorio multimediale

INDICATORI UTILIZZATI Successo formativo misurato sulla abilità nell’uso di strumenti digitali e ipermediali

STATI DI AVANZAMENTOpluriennale

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DENOMINAZIONE PROGETTOEDUCARE A SCUOLA CON IL JUDO

 

FINALITÀ’

I valori del Judo possono raggiungere la sfera etica, le sue visioni invadono il quotidiano attraverso un’educazione che influisce sullo sviluppo psicologico dei giovani e porta a realizzare uno scopo sociale.

ALTRE FINALITÀ (EVENTUALE)

L’aggregazione, la riscoperta dei valori dell'amicizia e la socializzazione sono alcune delle finalità. Il confronto con i coetanei, educando la componente agonistica competitiva che appartiene ad ogni giovane, può essere orientato dall'insegnante a strumento di crescita e di maturazione personale, oltre che ad un maggiore rispetto degli altri. Gli obiettivi di tipo relazionale conseguibili attraverso il Judo sono proprio la socializzazione, la moderazione dell'aggressività, il superamento della timidezza, il rispetto degli altri, la ricerca della sicurezza e dell'autocontrollo. Inoltre, una delle principali peculiarità del Judo è la presenza del Tatami: questa attrezzatura permette alcune esperienze motorie esclusive come il cadere, lo strisciare e il rotolare nonché, infondendo sicurezza, predispone gli alunni nelle condizioni psicologiche ottimali per determinati tipi di apprendimenti.

TRAGUARDO DI RISULTATO (EVENTUALE) Sviluppare il senso di appartenenza e conservare traccia della memoria storica dell'Istituto

RISULTATI ATTESI Dal punto di vista strettamente didattico è possibile, inoltre, raggiungere alcune importanti finalità di tipo psicomotorio tra cui obiettivi di tipo coordinativo e condizionale quali l’equilibrio, la coordinazione generale e segmentaria, l’orientamento nello spazio, il consolidamento della lateralità e delle sensazioni propriocettive, la velocità, la resistenza e la forza resistente, il miglioramento nella propriocezione e sviluppo dell'adeguatezza nei rapporti interpersonali FASI DEL PROCESSO

Lezioni di un’ora e mezza con utilizzo del tatami presso la palestra della scuola in un giorno alla settimana con gruppi di minimo 15 elementi (eterogenei, maschi e femmine) dal mese di novembre a marzo. Il progetto è aperto anche alla partecipazione di docenti e genitori degli alunni.

SITUAZIONE DI PARTENZA Tutti gli alunni desiderosi di apprendere i rudimenti di una disciplina oltre che sportiva anche intesa come filosofia di vita basata sul rispetto degli altri e di sé stesso.

ATTIVITÀ PREVISTE Lezioni in palestra

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE nessuna

RISORSE UMANE Docenti referenti per un numero di ore da definire

ALTRE RISORSE NECESSARIE Palestra e attrezzature

INDICATORI UTILIZZATI Osservazione coordinazione di movimento durante gli incontri e osservazione dell'adeguatezza delle competenze interpersonali

STATI DI AVANZAMENTO annuale

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DENOMINAZIONE PROGETTO

SPORTELLO D’ASCOLTO

FINALITÀ Offrire uno spazio di ascolto agli alunni e ai genitori

Facilitare i processi di comunicazione e lo sviluppo di adeguate modalità di relazione tra l’alunno, i suoi genitori e gli insegnanti

Sviluppare rimotivazione e autostima onde ridurre il fenomeno degli abbandoni causati da un disagio psicologico vissuto all'interno della comunità scolastica

ALTRE FINALITÀ (EVENTUALE)

TRAGUARDO DI RISULTATO (EVENTUALE) Miglioramento delle competenze relazionali e maggiore conoscenza e percezione del Sè

RISULTATI ATTESI i. Miglioramento della efficacia comunicativa

j. Ricerca della adeguatezza del comportamento in rifrerimento ai diversi contesti di vita

FASI DEL PROCESSO

Sportello d’ascolto aperto on demand SITUAZIONE DI PARTENZA

Condizione di disagio e/o inadeguatezza da parte degli utenti ATTIVITÀ PREVISTE

Ascolto psicologico e interventi correttivi attivi laddove richiesti dalle circostanze RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE

RISORSE UMANE

Referente: psicologo per numero ore da definire in base ai reali interventi

ALTRE RISORSE NECESSARIE

INDICATORI UTILIZZATI Misura della capacità di resilienza nei vari contesti sociali, scolastici, familiari su racconto degli stessi utenti

STATI DI AVANZAMENTO pluriennale

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DENOMINAZIONE PROGETTO

GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI FINALITÀ’

Dispersione scolastica, disagio. FINALITÀ SPECIFICHE

Socializzazione attraverso l’attività motoria, incontri e confronti con gli altri Istituti di ogni ordine e grado TRAGUARDO DI RISULTATO

RISULTATI ATTESI

Incremento delle conoscenze delle discipline sportive, attraverso l’acquisizione di tecniche e regolamenti sportivi

FASI DEL PROCESSO Fasi d’istituto, provinciali, regionali e nazionali

SITUAZIONE DI PARTENZA Differenziata e individualizzata

ATTIVITÀ PREVISTE Calcio a 5 e a 11, atletica leggera su pista e campestre, pallavolo

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE Costo dei pullman per raggiungere le differenti sedi

RISORSE UMANE 100 ore circa per docente ; due docenti impegnati

ALTRE RISORSE NECESSARIE Uso delle palestre e stadio di atletica

INDICATORI UTILIZZATI Il superamento delle varie fasi

STATI DI AVANZAMENTO Annuale

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DENOMINAZIONE PROGETTO Laboratorio Musicale: “ Io suono……. dunque io sono”

FINALITÀ Gli attuali orientamenti pedagogici sono sempre più incentrati su una didattica inclusiva e differenziata che trovano una naturale concretizzazione in attività extracurricolari che utilizzando l’universale linguaggio comunicativo della musica permettono a chiunque di esprimersi. In tale ottica si intende portare avanti una attività educativa che permetta a chiunque, soprattutto ai meno inclini alla comunicazione verbale ed alla vita relazionale, di esprimersi, senza remore, attraverso l’attività musicale. Pertanto, attraverso la musica, si intende valorizzare le capacità relazionali di ognuno per superare quelle difficoltà che a lungo andare possono portare a bocciature e, soprattutto, all’abbandono scolastico.

FINALITÀ SPECIFICHE Affinare lo spirito di appartenenza alla scuola attraverso la partecipazione ad eventi:

valorizzazione di momenti culturali e di incontro cui la musica offra una importante cornice Affinare la pratica musicale per realizzare un concerto di fine anno scolastico

TRAGUARDO DI RISULTATO Il nostro Istituto da anni attiva azioni di orientamento, e di rimotivazione degli studenti e percorsi progettuali originali atti a produrre lo sviluppo delle loro competenze trasversali ed il rafforzamento dell’autostima che è, sicuramente, la condizione necessaria per combattere le gravi forme di disagio scolastico. Formarsi un solido senso di autostima è fondamentale per i giovani in situazioni di disagio emotivo, socio-affettivo e relazionale che spesso sono responsabili di prestazioni scolastiche scadenti.

RISULTATI ATTESI I discenti impareranno ad apprezzare la scuola come “luogo” per esprimere il loro mondo interiore ed incontrarsi con gli altri. Sperimenteranno spazi che, sempre nel rispetto delle regole, favoriranno il loro sentirsi a casa tra quelle mura scolastiche che li accolgono e amorevolmente li conducono per mano verso la loro crescita.

FASI DEL PROCESSO Incontri iniziali per conoscersi personalmente e professionalmente Unirsi in un complesso musicale Preparazione di un concerto di fine anno

SITUAZIONE DI PARTENZA Interesse e motivazione per la conoscenza della pratica musicale al di fuori dei programmi curriculari che comportano, comunque, conoscenze di base dell’uso di uno strumento musicale.

ATTIVITÀ PREVISTE Incontri con cadenza settimanale dal mese di ottobre al mese di maggio.

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE La strumentazione musicale ed elettronica in dotazione all’Istituto è adeguata per lo svolgimento del progetto anche perché gli studenti usano gli strumenti musicale personali.

RISORSE UMANE Per lo svolgimento del progetto è prevista la presenza di un docente con il compito di tutoraggio

per un monte orario di circa 60 ore. Il progetto è aperto a tutti gli alunni dalla classe prima alla classe quinta.

ALTRE RISORSE NECESSARIE Locale scolastico per le prove musicali

INDICATORI UTILIZZATI Dibattiti interattivi Osservazione diretta Analisi dei prodotti finali

STATI DI AVANZAMENTO Annuale

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DENOMINAZIONE PROGETTO SPAZIO CREATIVO

FINALITÀ’ Offrire agli studenti uno spazio ricreativo che faciliti i processi di comunicazione e lo sviluppo di

adeguate modalità di relazione tra gli alunni Fornire occasioni di confronto con le proprie capacità ed attitudini sia su un piano pratico che

relazionale con evidente gratificazione dell’autostima Ridurre l’abbandono scolastico e le ripetenze

FINALITÀ’ SPECIFICHE Dare agli studenti l’opportunità di fare esperienze nuove e creative completamente diverse da

quelle curricolari Stimolare la creatività, la manualità e la socializzazione nei partecipanti attraverso la creazione

di oggetti di arredo per la casa, vestiari utili a sé stessi, alla scuola e ad azioni di solidarietà TRAGUARDO DI RISULTATO

Miglioramento delle competenze relazionali e dell’autostima RISULTATI ATTESI

Miglioramento della efficacia comunicativa Ricerca della adeguatezza del comportamento in riferimento ai diversi contesti ed alle diverse

applicazioni manuali FASI DEL PROCESSO

Corso di Decoupage: ricerca dell’oggetto da decorare, scelta del disegno da applicare sull’oggetto, scelta dei colori, applicazione del disegno secondo le diverse tecniche di decoupage

Corso di cucito: scelta del capo da realizzare, del tessuto, del colore, del modello, l’uso delle forbici e dell’ago e filo

SITUAZIONE DI PARTENZA Condizione di disagio e/o inadeguatezza da parte degli alunni

ATTIVITÀ PREVISTE Incontri pomeridiani con cadenza settimanale per tutta la durata dell’anno scolastico

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE Piccole spese per l’acquisto dei materiali per il decoupage e per il cucito

RISORSE UMANE Un collaboratore scolastico con il compito di docenza e tutoraggio per un numero di complessivo di circa 60 ore

ALTRE RISORSE NECESSARIE Locali della scuola per la realizzazione dei lavori

INDICATORI UTILIZZATI Misura delle capacità manuali degli allievi nei diversi campi Capacità di inserimento nel gruppo lavoro

STATI DI AVANZAMENTO Pluriennale

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DENOMINAZIONE PROGETTO AGGREGAZIONE E SOLIDARIETÀ: ATTIVITÀ TEATRALE ATA

FINALITÀ’ Sviluppare le adeguate modalità di relazione tra gli alunni, i docenti ed il personale ATA Sviluppare autostima onde ridurre il fenomeno degli abbandoni e delle ripetente Sviluppare la comunicazione efficace

FINALITÀ SPECIFICHE Attraverso la messa in scena di uno spettacolo teatrale in dialetto, che vede coinvolte le

diverse componenti della scuola, ci si prefigge di creare concrete occasioni di aiuto nei confronti dei bisognosi

Riscoprire attraverso la forma dialettale le tradizioni dei propri paesi TRAGUARDO DI RISULTATO

Miglioramento delle competenze relazionali Sviluppare il senso di appartenenza

RISULTATI ATTESI Migliorare il senso di appartenenza attraverso la messa in scena di uno spettacolo teatrale

dialettale da proporre a tutte le componenti dell’ Istituto FASI DEL PROCESSO

Stesura del testo teatrale in dialetto Costruzione dei personaggi Coordinamento e sviluppo dell’azione scenica Messa in scena dello spettacolo teatrale

SITUAZIONE DI PARTENZA Alunni, docenti e personale ATA desiderosi di apprendere i rudimenti della recitazione e desiderosi di fare beneficenza

ATTIVITÀ’ PREVISTE Incontri pomeridiani secondo la disponibilità delle persone coinvolte

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE Piccole spese per la realizzazione della scenografia e dei costumi utilizzando, comunque, tutte le risorse interne della scuola RISORSE UMANE Alunni, docenti e personale ATA

ALTRE RISORSE NECESSARIE Consulenza esterna per l’inserimento di pezzi musicali ed attrezzatura audio

INDICATORI UTILIZZATI Ricaduta sugli alunni e sul territorio riguardo la pubblicizzazione dell’attività

STATI DI AVANZAMENTO Pluriennale

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DENOMINAZIONE PROGETTO PROGETTO PER L’ORIENTAMENTO

FINALITA’ Le attività di orientamento si sviluppano su tre livelli in quanto sono indirizzate a tre fasce di utenza diversa: gli alunni in uscita dalla classe terza media, gli alunni frequentanti la classe seconda del nostro Istituto per la scelta della articolazione del triennio e gli studenti i delle classi quinte in uscita dalla scuola secondaria superiore. Molteplici sono le attività indirizzate in particolar modo agli alunni della scuola media, finalizzate a far conoscere la realtà di questa Istituzione scolastica, sia in relazione alle attività didattiche che alle strutture presenti, il tutto finalizzato a far si che la scelta nella prosecuzione degli studi effettuata dai giovani studenti sia il più possibile adeguata alle loro caratteristiche personali e rispondenti alle loro aspirazioni al fine di ridurre l’abbandono scolastico e le ripetenze che si constatano, ogni sempre di più, nelle classi del primo biennio.

TRAGUARDO DI RISULTATO (EVENTUALE) Attraverso una scelta ponderata e consapevole sicuramente si può migliorare l’impegno scolastico ed il rendimento degli studenti. E’ fondamentale creare un ambiente di apprendimento stimolante e coinvolgente che migliori la preparazione degli studenti e sviluppi in loro il senso di appartenenza in modo da dimezzare l’abbandono scolastico.

RISULTATI ATTESI Una riduzione dell’abbandono scolastico e delle ripetenze nel primo biennio Una riduzione delle richieste di cambio di specializzazione durante il primo anno del secondo

biennio Una più consapevole scelta del percorso universitario e/o dell’inserimento nel mondo del lavoro

FASI DEL PROCESSO Orientamento in ingresso per le classi terze della scuola media superiore di primo

grado Orientamento per le classi intermedie per la scelta della specializzazione Orientamento in uscita per l’inserimento universitario o nel mondo del lavoro

SITUAZIONE DI PARTENZA Gli alunni delle scuole medie non hanno una conoscenza appropriata ed approfondita dei contenuti, metodi e finalità dei diversi indirizzi di specializzazione dell’Istituto Tecnico – Settore Tecnologico, del Liceo Scientifico – Scienze Applicate e dell’Istituto Professionale settore Industria ed Artigianato Manutenzione ed Assistenza Tecnica. Lo stesso vale per gli alunni delle classi quinte del nostro Istituto nei confronti dei diversi corsi di studio universitari e nell’inserimento nella vita lavorativa. ATTIVITÀ PREVISTE Gli insegnanti dell’Istituto, che si occupano dell’orientamento, si recheranno presso le scuole

medie di tutto il territorio per illustrare l’offerta formativa e tutte le attività curricolari ed extracurricolari.

Per venire incontro agli studenti che devono scegliere la scuola superiore verranno organizzate le giornate dedicate alla “Scuola Aperta” durante le quali i ragazzi e le loro famiglie potranno visitare la scuola e tutti i laboratori; potranno partecipare a semplici esperienze, coerenti con i programmi di studio e ricevere tutte le informazioni necessarie direttamente dai docenti e dagli studenti dei diversi indirizzi ed articolazioni.

Per gli studenti del triennio dell’Istituto, sono organizzati incontri, cadenzati nel corso degli ultimi tre anni del quinquennio, con responsabili del mondo del lavoro, delle professioni, dell’Università. Vengono trattati argomenti monografici per aiutare i giovani a sviluppare una conoscenza consapevole delle richieste del mercato del lavoro, in termini immediati e dilazionati nel tempo, ed una precisa consapevolezza di sé, delle proprie attitudini ed abilità al fine di trovare punti di incontro che soddisfino in modo adeguato le proprie aspettative in vista del proprio futuro professionale. Intervengono alle attività le aziende degli specifici settori presenti sul territorio, testimoni privilegiati, Enti ed associazioni di categoria.

Al termine dell’anno scolastico gli studenti delle classi terze, quarte e quinte, appositamente selezionati svolgono stage orientativi e lavorativi presso aziende del territorio per periodi che vanno dalle tre alle cinque settimane.

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La Settimana della Scienza e della Tecnologia, promossa ed attivata da questo Istituto da circa 10 anni, organizza attività laboratoriali con la collaborazione ed il supporto di Enti ed Aziende degli specifici settori afferenti agli indirizzi di studio attivati. Gli studenti presentano al territorio lavori tematici ed esperienze di laboratorio realizzate dagli studenti nel corso dell’anno scolastico su temi strettamente legati al mondo della scienza e su temi della tecnologia. Per due intere giornate, inoltre, gran parte delle attività vengono presentate al pubblico nel più grande Centro Commerciale della Città con l’allestimento di appositi stand. Obiettivo primario è quello di far diventare le materie scientifiche e l’utilizzo delle tecnologie patrimonio culturale e formativo delle future generazioni oltre che sollecitare l’interesse dei cittadini verso la scie

Di notevole impatto è anche la partecipazione alla settimana europea della Robotica Educativa, arrivata alla quinta edizione. Il progetto fa leva su una metodologia didattica che prevede l’impiego dei robot nello studio delle materie tecnico-scientifiche coinvolgendo, in modo diretto e creativo, gli studenti nell’utilizzo delle tecnologie. Attivato già da diversi anni si propone di favorire un ambiente di apprendimento valido ed immediato che, nel facilitare l’acquisizione delle materie curriculari sviluppa, nel contempo, competenze trasversali che i giovani impiegheranno nelle loro professioni. Le attività di progetto realizzate a scuola vengono presentate, nel corso dell’anno, più volte ad un pubblico esterno, nel più grande Centro Commerciale cittadino ed in occasione degli appuntamenti per l’orientamento scolastico, con lo scopo di divulgare la cultura robotica anche al territorio, e di condividere con i visitatori i traguardi raggiunti dagli studenti che mostrano come è possibile costruire piccoli “automi intelligenti” partendo da semplici mattoncini Lego, che da decenni supportano la fantasia e la creatività dei bambini nel gioco. In tal modo è possibile ricordare a tutti che la robotica e l’automazione applicate ai processi di produzione giocano, attualmente, un ruolo significativo nel mantenere la competitività delle produzioni europee.

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE Spese per pubblicizzare gli eventi: manifesti, brochure, materiali di laboratorio ecc

RISORSE UMANE Docenti e studenti dell’Istituto

ALTRE RISORSE NECESSARIE

INDICATORI UTILIZZATI Numeri di iscritti alla classe prima Numero dell’abbandono scolastico e delle ripetente Risultati scolastici degli studenti del triennio Inserimento nel mondo del lavoro

STATI DI AVANZAMENTO Pluriennale

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DENOMINAZIONE DEL PROGETTO

Droni in Agricoltura

FINALITÀ

La proposta iniziale nasceva dalla volontà di aggiornare ed evolvere l’offerta formativa della nostra scuola (in particolare della specializzazione di Elettrotecnica- Elettronica), anche quella già orientata alla robotica tradizionale, variando ed aggiornando le conoscenze degli studenti per migliorarne la volontà, le capacità di apprendimento e la progettualità. E’ nata, in seguito, la collaborazione della Micron S. per implementare un sistema anticollisione per multicotteri che ha consentito ai ragazzi di avere supporto e competenze tecniche da ingegneri esterni che hanno collaborato al nostro progetto. Tutto questo attraverso esperienze pratiche, attuali, tecnologicamente evolute ed innovative, che hanno avuto come finalità quella di generare un innalzamento della produttività dei nostri allievi, al fine di consentire, anche, una maggiore visibilità del nostro istituto, sul territorio. Inoltre queste attività hanno potuto contrastare il fenomeno della dispersione scolastica. Abbiamo offerto, senza imporla, una scelta agli alunni che non si sentivano motivati allo studio ed all’impegno scolastico giornaliero, per creare interesse nei ragazzi che lamentano noia e scontentezza cercando di prevenirne il disagio e promuovendone il successo scolastico attraverso attività formativa che crei interesse, cultura, ma anche divertimento. In seguito è parso opportuno evolvere l’offerta formativa della nostra scuola in ambito agricolo per tener conto delle esigenze di sperimentazione tecnologica dei nostri studenti, anche in un settore particolarmente legato al nostro territorio. Sostanzialmente si è proposto di dotare i nostri mezzi di una videocamera all’infrarosso (IR) e di un sistema di stabilizzazione delle immagini riprese. Con ulteriori dispositivi, in futuro, potremo analizzare anche aria ed acque.

TRAGUARDO DEI RISULTATI

L’attività sperimentale fa riferimento al percorso della robotica educativa, indirizzato ai nostri studenti, con cui vengono affrontati non solo gli aspetti tecnici ma anche quelli etici, legali e sociali della robotica.

Partendo dall’assunto che le tecnologie robotiche sono “oggetti con cui pensare” sono stati avviati laboratori sperimentali di robotica educativa utilizzando sia robot terrestri (robotica costruita con kit) che volanti, droni, che viaggiano in assenza di piloti, comandati da PC a terra. D’altra parte la robotica è ampiamente presente nella nostra società e sempre meno se ne potrà farne a meno. In particolare la comparsa nella scena tecnologica dei droni è destinata a cambiare in maniera significativa le modalità operative e di approccio in molti settori. Uno di questi è, senza dubbio, quello della Precision Farming, intesa come strategia agronomica tesa ad ottimizzare gli interventi in agricoltura, tenendo conto delle effettive esigenze colturali e delle caratteristiche biometriche del suolo.

RISULTATI ATTESI

E’ per quanto sopra citato che questo Istituto intende approfondire con gli studenti le problematiche relative ai droni, non solo rendendoli padroni della tecnologia sottesa, ma anche consapevoli dell’uso intelligente che degli stessi si può fare. E, tenuto conto della vocazione prettamente agricola della zona in cui viviamo, si è ritenuto che l’applicazione pratica nell’ambito delle coltivazioni sia un punto di vanto per il nostro territorio, non solo con l’obiettivo di ottenere prodotti di più alta qualità e valore ma anche, e soprattutto, in una visione di sostenibilità ambientale. Questi ed altri sono i risultati che il progetto si propone.

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La nostra scuola, in tal modo, volge lo sguardo verso un futuro che sa andare oltre la programmazione didattica standardizzata, capace di interpretare la realtà, per mettere i propri ragazzi nelle condizioni di apprendere competenze utili a trovare un’occupazione al termine dei loro studi, connettendo le tecnologie avanzate con le vocazioni più tradizionali del nostro territorio.

FASI DEL PROCESSO

Fase n.1: Assemblaggio, messa a punto, taratura, collaudo, configurazione di un velivolo multirotore per uso agricolo. Questi veicoli, dotati di sofisticati sistemi di guida e monitoraggio, sono in grado di volare dai 10 ai 30 minuti e di sostenere carichi dai 200 ai 2000 gr. ed oltre. Potrà disporre di apparecchi di tipo fotografico e video (in particolare ad infrarossi o termografiche), per rilevazioni speciali sul territorio. Il volo potrà essere guidato a vista comandato da una radio oppure programmato in automatico attraverso un comune PC, con piani di volo asserviti a sistemi GPS. Fase n.2: Impostazione del velivolo per poter effettuare osservazioni e rilievi prestabiliti attraverso programmazione personale (a cura degli studenti sotto la guida dell’insegnante). Fase n.3: Programmazione e volo UAV con rilevazioni video anche all’infrarosso. Fase n.4: Analisi e studio delle immagini acquisite all’infrarosso al fine di mappare dettagliatamente le situazioni dei singoli territori, in modo da intervenire solo dove e quando sia effettivamente necessario, preservando l’ambiente da inutili eccessi e contenendo le spese di gestione della proprietà. Per la lettura e l’interpretazione dei risultati sarà necessario l’eventuale apporto tecnico di personale specializzato od Enti preposti che lavorino, in sinergia, con la scuola.

SITUAZIONE DI PARTENZA

E’ l’eredità che ci portiamo dietro già da un paio di anni durante i quali abbiamo progettato e costruito alcuni multicotteri. Queste le fasi proposte e già realizzate:

Fase n.1: Assemblaggio, messa a punto, taratura, collaudo, configurazione di un velivolo multirotore e volo indoor ed outdoor. Fase n.2: Impostazione del velivolo per poter effettuare manovre prestabilite attraverso programmazione personale (a cura degli studenti sotto la guida dell’insegnante). Fase n.3: Programmazione e volo UAV con e senza rilevazioni video. Dispositivo anticollisione Mcas (Defence).

Attività previste (Piano di sviluppo generale)

Descrizione del prodotto: Attraverso lo studio delle immagini a bassa quota è possibile trarre molte informazioni. Utilizzando specifiche bande nello spettro dell’IR è possibile controllare l’umidità del terreno oppure costruire mappe tematiche del vigore vegetativo della coltura attraverso indici (Normalized Difference Vegetation Index, NDVI) ottenuti da dati multispettrali ad alta risoluzione ottenuti dal Drone.

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La riflettenza che ogni singola pianta, foglia ha, è un indice del suo ciclo di vita e da esso è facile avere indicazione sul suo stato di salute ed eventualmente come intervenire. Da queste informazioni sarà possibile mettere a punto strategie di irrigazione e concimazione selettiva a dose variabile che esaltino la qualità del prodotto in un contesto di sostenibilità delle risorse. Particolare attenzione sarà riservata all’integrazione con il sistema anticollisione MCASS. Tutto ciò attraverso lavori di gruppo, attività in laboratorio, conferenze e partecipazioni a mostre e manifestazioni.

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE

Si veda l’allegato in fondo alle pagine, relativo all’avvio del programma. Abbiamo già richiesto ed ottenuto finanziamenti ad Enti e Fondazioni pubbliche e private Micron F. e Carispaq F.), oltre a quanto potrà essere investito dalla scuola. Un preventivo totale e definitivo comprende essenzialmente le apparecchiature di ripresa all’infrarosso ed un gimbal di autolivellamento. Ovviamente, eventuali scostamenti ed ulteriori materiali, dipenderanno dalle necessità e dal tipo di esperienze ed attività che saranno via via ritenute indispensabili per cercare di raggiungere gli obiettivi previsti od ulteriori, se necessario.

RISORSE UMANE (REFERENTI)

n. Docenti/Esperti Disciplina insegnata Compiti svolti Previsione del Carico

orario annuo

1 Docente interno Elettrotecnica Docenza e

tutoraggio 60 ore

2 Esperto esterno Ing. Micron Tutor esterno 12 ore

RISORSE PROFESSIONALI IMPEGNATE E COLLABORAZIONI ESTERNE - Esperti di supporto: - Referenti: i docenti interessati di tutti i nostri dipartimenti. Esperti esterni. - Ditte esterne: abbiamo ricevuto la partnership delle ditte Analist Group di Avellino ed Inprotec di Milano, specializzate nel settore della ricerca ed applicativi dei droni, specie in agricoltura. Abbiamo aperto un canale di collaborazione con il Prof. Dott. Antonio Bonetti (Università di Brescia), rappresentante dell’Unesco, che ha espresso il desiderio di esaminare una eventuale collaborazione per un progetto legato alla modernizzazione delle tecnologia agricole, in Tanzania. - Alunni partecipanti: tutti quelli di Elettrotecnica-Elettronica, in particolare le classi 3B, 4A e 5A (specializzazione Elettrotecnica/Elettronica) ed altri di numerose classi e specializzazioni.

ALTRE RISORSE (LAB) Progettazioni, assemblaggio e messa a punto dei velivoli sono state effettuate principalmente nei laboratori di Sistemi (Lab.117) e nelle officine e nel laboratorio di meccanica.

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INDICATORI UTILIZZATI Impegno conduzione attività, Interesse, acquisizione contenuti ed argomenti, grado di capacità ed abilità acquisite, ruolo attivo nel gruppo.

STATO DI AVANZAMENTO Le fasi da realizzare o svolte sono state delineate sopra. Alcuni buoni risultati sono già stati raggiunti e descritti precedentemente, relativamente alle fasi già realizzate, assieme a molteplici dimostrazioni di plauso ed incoraggiamento (partecipazione ai Job&Orienta 2014 e 2015, nonché all’Expo di Milano) ricevute anche da parte di rappresentanti del Ministero, di Enti, Associazioni, Università, Stampa, Web, scuole, industrie e ditte specializzate. Il progetto andrà avanti ancora per qualche anno, dato il notevole impegno sforzo di tutti quelli che lo realizzano e sostengono, e visto che le applicazioni delle tecnologie impiegate sono, praticamente, quasi inesauribili.

MATERIALE NECESSARIO PER L’AVVIO DEL PROGRAMMA (INDICATIVO)

Prodotto Codice Quantità Costo (€) Fornitore V/Fotocamera all’infrarosso Flir A35

(o equivalente)1 8.500,0 Flir/Fluke/Leica

Gimbal universale 1 1.000.0 Programmi PC di servizio 1 da esaminare e stabilire Varie, altro x Totale 9.500,0 €

DENOMINAZIONE PROGETTO Corso di Lingua Inglese- Programma EDO

FINALITÀ 

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ALTRE FINALITÀ Potenziare la competenza comunicativa in L2 (intesa nelle sue quattro abilità reading-writing-speaking-listening) per consentire un'adeguata interazione in contesti diversificati ed una scelta di comportamenti espressivi sostenuta da un più ricco patrimonio linguistico

TRAGUARDO DI RISULTATO Valorizzazione delle eccellenze

RISULTATI ATTESI Al termine del corso i partecipanti potranno sostenere l'esame per il conseguimento della certificazione TOEFL

FASI DEL PROCESSO Selezione alunni delle classi quarte (max 25) Determinazione del livello di ingresso Formazione del gruppo di lavoro Attività laboratoriali secondo il programma EDO (English Discoveries Online)sviluppato dalla società ETS (Educational Testing Service)

SITUAZIONE DI PARTENZA Gli alunni coinvolti nel progetto possiedono conoscenza delle strutture grammaticali e una discreta competenza nell'uso delle principali funzioni comunicative. Il corso si prefigge di migliorare la produzione/comprensione linguistica degli alunni in contesti significativi e di vita reale.

ATTIVITÀ PREVISTE Il corso prevede attività personalizzate da svolgersi online attraverso l'uso di programmi multimediali interattivi con feedback immediati. Il progresso delle attività è determinato dai risultati ottenuti dal singolo.

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE Eventuale costo per sostenere l'esame finale per il conseguimento della certificazione TOEFL

RISORSE UMANE Un tecnico per il laboratorio multimediale Insegnanti di lingua inglese. Il corso è articolato in 8 unità didattiche costituite da 4 sezioni della durata di un'ora circa per un totale di 32 ore. A questo monte ore vanno aggiunti due incontri con gli alunni: uno di tipo informativo e uno per l'esecuzione del test di ingresso. Gli incontri avranno cadenza bisettimanale o settimanale.

ALTRE RISORSE NECESSARIE Aula multimediale /Laboratorio linguistico

INDICATORI UTILIZZATI CEFR (Common European Framework of Reference for Languages)

STATI DI AVANZAMENTO Il progetto, di tipo sperimentale, si concluderà entro la fine dell'anno scolastico. 

Progetti europei eTwinning

FINALITÀ’

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promuovere la collaborazione scolastica in Europa attraverso l’uso delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC), fornendo supporto, strumenti e servizi per facilitare le scuole nell’istituzione di partenariati a breve e lungo termine in qualunque area didattica. lo strumento di lavoro principale è una piattaforma che permette di comunicare, collaborare, sviluppare progetti e condividere. Il punto d’incontro e il portale eTwinning (www.etwinning.net) che fornisce agli insegnanti strumenti online per cercare partner, istituire progetti, condividere idee, scambiare buone pratiche e iniziare subito a lavorare insieme. La nostra scuola è iscritta ai seguenti eTwinning European projects: 10. The voice of Teens 11. Web2.0 - applications and IT-tools 12. Creative classrooms 13. Experimental sciences 14. Compare renewable energies in different countries 15. Economic crisis 16. E-urope: a virtual community 17. Living together within the limits of our planet 18. EU career. Professions among European countries

DENOMINAZIONE PROGETTO

CLIL (content language integrated learning)

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DENOMINAZIONE PROGETTO “PROGETTO FIxO YEI”

FINALITÀ FIxO – Formazione e Innovazione per l’Occupazione è il programma che Italia Lavoro mette in campo per combattere la disoccupazione giovanile, puntando su una più rapida ed efficace

FINALITA’ Realizzare moduli secondo la didattica CLIL nelle classi quinte Capacità di presentare moduli di materie di indirizzo in lingua inglese Miglioramento delle competenze linguistiche sia di generale che specialistico per un inserimento consapevole nella società globale

RISULTATI ATTESIMiglioramento delle competenze linguistiche per un inserimento consapevole nella società globale e/o in ambienti di lavoro internazionali

ATTIVITÀ PREVISTE Corsi di formazione CLIL esterni o interni tenuti da docenti esperti esterni e rivolti a docenti di inglese, di materie di indirizzo, in organico di potenziamento e altri docenti interessati. Attività didattica CLIL in compresenza docente di indirizzo e docente di inglese: attività di progettazione moduli in compresenza(lezioni non frontali) tra i docenti e di realizzazione delle stesse in compresenza in aula/laboratorio (lezioni frontali). Si ipotizza un potenziamento linguistico con docente madrelingua esperto nelle materie di indirizzo. Un pacchetto di ore in ambito curricolare in compresenza con il docente di indirizzo o di lingua inglese esperto della materia di indirizzo.

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE Da definire

RISORSE UMANE Docenti di lingua inglese e docenti di specializzazione 15 ore per classe quinta

Laboratori, aule LIM, abbonamenti online/cartaceo a riviste inglesi e americane di carattere generale/attualità/informazione e di carattere specialistico (informatico, elettronico, chimico, Meccanico, elettrotecnico)

INDICATORI UTILIZZATI Livello di partecipazione e cooperazione degli studenti alle attività. Questionari, presentazioni, brainstorming, question time ecc

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transizione dal sistema dell’istruzione e della formazione al mondo dell’occupazione. L’obiettivo è quello di ridurre i tempi di ingresso nel mercato del lavoro dei giovani, migliorando l’attinenza tra le competenze da loro acquisite ed i fabbisogni di professionalità delle imprese.

TRAGUARDO DI RISULTATO La riforma del mercato del lavoro ha affidato alle scuole superiori ed alle Università importanti funzioni nell’ambito dell’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. La difficile transizione dal mondo dell’istruzione e della formazione a quello del lavoro rimane una delle principali criticità del nostro paese. Esiste, innanzitutto, una questione di “tempi” della transizione, che sono eccessivamente lunghi e alimentano preoccupanti fenomeni di disoccupazione, anche intellettuale, di lunga durata. Anche secondo le indagini internazionali, la percentuale di lavoratori con laurea che è utilizzata in maniera non coerente con i propri titoli di studio è la più alta d’Europa, generando preoccupanti fenomeni di disadattamento. Ancora troppi sono i giovani che concentrano le loro scelte su percorsi formativi deboli che non potranno dare sbocchi sul mercato del lavoro. Conseguenza di ciò è un sempre più marcato disallineamento tra le competenze dei giovani italiani e le effettive esigenze professionali del mondo del lavoro. Una seconda questione attiene ai “modi” della transizione. La ricerca del lavoro avviene prevalentemente attraverso canali informali e non strutturali. In generale, ancora bassa è la percentuale di lavoratori intermediata dai centri pubblici per l’impego, dalle agenzie private per il lavoro e da altri soggetti autorizzati ad operare nel mercato del lavoro in funzione di precisi regimi autorizzatori o di accreditamento. Alla luce del nuovo quadro normativo, gli Istituti di Scuola Secondaria di secondo grado, le Università, pubbliche e private ed i consorzi universitari, sono autorizzati ope legis alla attività di intermediazione alle condizioni e nel rispetto degli obblighi specifici.

RISULTATI ATTESI Il programma favorisce l’alternanza scuola-lavoro e lo sviluppo del sistema duale in Italia grazie al sostegno ai Centri di Formazione Professionali (CFP) che ricevono l’assistenza tecnica del progetto per costituire e qualificare propri servizi di orientamento e placement e per coinvolgere i giovani in azione di orientamento di primo livello, di orientamento specialistico e di accompagnamento al lavoro finalizzate all’inserimento ai corsi della IeFP (Istruzione e Formazione Professionale) e all’attivazione di contratti di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale. FIxO incentiva anche l’adozione dell’apprendistato di alta formazione e ricerca per l’inserimento lavorativo di diplomati e laureati.

FASI DEL PROCESSO Gli Istituti di scuola secondaria di secondo grado sono direttamente autorizzati dalla norma all’attività di intermediazione alle seguenti attività: - Pubblicare e rendere gratuitamente accessibili sui propri siti istituzionali i curricula dei propri studenti all’ultimo anno di corso e fino ad almeno dodici mesi successivi alla data del conseguimento del titolo di studio - Interconnettersi alla borsa continua nazionale del lavoro per il tramite del portale Cliclavoro, www.cliclavoro.gov.it, secondo le modalità che saranno definite con un decreto ministreriale -Rilasciare alle Regioni e al Ministero del lavoro e delle politiche sociali ogni informazione utile relativa al monitoraggio dei fabbisogni professionali e al buon funzionamento del mercato di lavoro

SITUAZIONE DI PARTENZA Il progetto si propone, a partire dall’anno scolastico 2015-16, come prosecuzione del precedente programma FIxO a cui questa scuola ha, a suo tempo, aderito e che si è concluso nello scorso anno scolastico

ATTIVITÀ PREVISTE

- Presa in carico di studenti frequentanti le classi quarte e quinte in un percorso appositamente formulato e finalizzato all’ingresso nel mondo del lavoro. - Predisposizione curriculum ed implementazione degli stessi nell’apposita piattaforma. - Contatti con Aziende ed Enti interinali del territorio interessati alla problematica occupazionali.

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RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE Si è in attesa di eventuali finanziamenti regionali.

RISORSE UMANE Il programma verrà condotto da docenti interni che hanno già preso parte al progetto FIxO precedente e che, quindi, hanno acquisito le conoscenze e le competenze giuste per lavorare con l’utenza in modo adeguato.

INDICATORI UTILIZZATI - Numero di studenti coinvolti nell’iniziativa. -Contatti positivamente instaurati con le Aziende del territorio e con gli altri Enti interinali interessati alla problematica del lavoro giovanile. 

STATI DI AVANZAMENTO Il Progetto verrà attivato non appena la Regione Abruzzo avrà comunicato la data di inizio.

 

 

DENOMINAZIONE PROGETTO

CLASSE 1° SOS – LA SCUOLA DELLA SECONDA OPPORTUNITA’ FINALITÀ

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Il progetto nasce dall’esigenza di dare un’opportunità di recupero ad una fascia di utenza post scuola media che ha abbandonato precocemente gli studi, o non li ha proprio proseguiti. Si intende, cioè, affrontare il problema del drop out, offrendo ai giovani un percorso alternativo che, pur configurandosi come percorso di recupero, si pone come obiettivo principale quello di far emergere e valorizzare le risorse personali di ognuno. Tale percorso, della durata di un anno scolastico, rivolto agli studenti in possesso del diploma di scuola media, intende far conseguire loro l’idoneità al terzo anno dell’Istituto tecnico tecnologico o professionale. In tal modo si cerca di attivare, nei giovani a rischio, quel piccolo punto luminoso che giace, latente, in fondo ad ognuno per far si che, accanto al recupero degli anni scolastici, si riesca a recuperare anche la motivazione e l’entusiasmo per riprogettare un positivo percorso di studio e di vita ridando luce ad un concetto di sé, messo in ombra da troppe attribuzioni negative di insuccessi. Il fenomeno della dispersione scolastica, soprattutto nel passaggio dalla scuola media alla scuola superiore, è uno dei problemi più scottanti ed urgenti della scuola italiana. In particolare sul nostro territorio e, nello specifico, nella nostra scuola assume toni drammatici:l’alta percentuale di studenti non promossi alle classi successive non ha, nel nostro territorio, possibilità di inserirsi in percorsi alternativi o lavorativi e, pertanto, molto spesso, con l’ostinato appoggio delle famiglie si appresta ad affrontare ripetenze plurime, pur di conseguire il diploma. Molto più spesso questi studenti abbandonano la scuola, dopo vari insuccessi, e tentano il rientro nelle classi terminali dopo essere passati attraverso costosissimi, ma altrettanti inutili, per l’apporto formativo fornito, percorsi di recupero nelle scuole private. Infatti, gli studenti che “hanno recuperato” più anni in tal modo, reinseriti nei normali percorsi scolastici, sono destinati a subire nuove battute d’arresto, in quanto il recupero degli anni, effettuati come sopra, non coincide mai con l’acquisizione di conoscenze e competenze tali da consentire loro di inserirsi, con un minimo di consapevolezza nelle classi corrispondenti. Si innesca, pertanto, un circolo vizioso avvilente per lo studente e mortificante per la scuola. I ripetuti insuccessi scolastici generano, per lo più, un concetto negativo di sé che porta i giovani a tentativi di fuga dal compito, verso la ricerca di strade diverse, più gratificanti della scuola e spesso devianti, oppure alla rassegnazione all’insuccesso, con un negativo compiacimento verso il proprio ruolo di vittima e notevoli implicazioni negative sul processo di autostima necessario per affermarsi nella vita.

RISULTATI ATTESI

Al termine del percorso annuale ci si attende che gli studenti conseguano - l’idoneità al terzo anno dell’istituto Tecnico Tecnologico o Professionale, - rimotivazione verso lo studio; - capacità di autorientamento e di effettuare scelte consapevoli; - rafforzo delle competenze relazionali; - acquisizione di comportamenti organizzativi adeguati.

Il giovane che riuscirà a ricostruire un rapporto costruttivo con se stesso avrà, verso la scuola, un atteggiamento nuovo di fiducia che lo aiuterà a rimotivarsi verso lo studio e a riappropriarsi del ruolo di attore principale del proprio percorso formativo.

FASI DEL PROCESSO - Promozione dell’intervento - Raccolta adesioni alunni - Individuazione dei docenti componenti il consiglio di classe - Scelte degli studenti a seguito di colloquio motivazionale sostenuto davanti al consiglio di

classe, integrato da un esperto psico-pedagogista : verranno prescelti quei giovani che dimostrano di possedere una forte motivazione verso il recupero degli anni persi e quindi diano garanzia di un impegno di frequenza serio e di una applicazione responsabile.

SITUAZIONE DI PARTENZA

Tenuto conto degli obiettivi e delle peculiarità del progetto le azioni specificamente formative saranno precedute ed accompagnate da attività finalizzate alle prese in carica educativa degli studenti, al loro orientamento attivo, al sostegno psicologico che aiuti i giovani a sentirsi “qualcuno

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di valore” con probabilità concrete di autoaffermarsi positivamente.

ATTIVITÀ PREVISTE Il percorso della durata complessiva di 1100 ore circa, si svolge nell’intero arco dell’anno scolastico. Il piano di studi presenta tutte le discipline ricomprese nel primo e secondo anno degli Istituti Tecnici Tecnologici, le cui competenze si intende far acquisire agli studenti. Occorre, pertanto, essenzializzare le conoscenze e prestare la massima attenzione alle competenze. In questo contesto, pertanto, alcune idee guida risulteranno di fondamentale importanza in campo formativo e didattico: - la personalizzazione del percorso didattico, impostando una programmazione che inizi ad operare da un utilizzo reale degli stili cognitivi, della reti concettuali e delle varie esperienze degli studenti. - l’integrazione, unificando in modo concreto cultura di base e professionalità, privilegiando l’ambito metodologico e attribuendo al metodo scientifico un ruolo di intersezione tra i “saperi” e il “saper fare”. La metodologia didattica dovrà,pertanto, essere improntata agli obiettivi della ricerca scientifica: considerare i problemi, i fenomeni concreti nei loro vari aspetti, per giungere agli inquadramenti tecnici, ai concetti, alle teorie. - creatività, perseguendo l’obiettivo didattico “di far acquisire capacità operativa” intentendo, con ciò, di porre lo studente nella condizione di svolgere operazioni in qualsiasi contesto disciplinare. Trasversali a tutto il percorso sono il servizio di consulenza orientativa individuale e il tutoring. La consulenza orientativa individuale ha la finalità di offrire un sostegno orientativo a carattere psicologico e pedagogico. Tale servizio sarà, pertanto, svolto da uno psicologo e da un pedagogista che affronteranno, rispettivamente, i problemi legati ai rapporti con se stessi e con gli altri e i problemi legati allo studio. Il servizio avverrà “a sportello” prevedendo la presenza dell’esperto per due ore settimanali e sarà indirizzato sia agli studenti che ai docenti. Il servizio di tutoring, svolto da un docente dell’istituto, è fondamentale per il sostegno all’apprendimento in un’ottica di personalizzazione dei percorsi. In particolare costituisce compito del tutor l’aiuto ai singoli allievi in difficoltà rispetto

- al loro inserimento nel sistema scolastico, - all’assistenza per sopravvenute difficoltà in ordine alle scelte degli studi e dei percorsi

formativi.

RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE Sarà necessario retribuire lo psicologo e il pedagogista per circa 60 ore in un anno.

RISORSE UMANE Si fa espresso riferimento ai docenti dell’organico potenziato.

INDICATORI UTILIZZATI Al termine del percorso gli studenti sosterranno un esame di idoneità per l’accesso al terzo anno. L’esame è volto ad accertare il conseguimento degli obiettivi previsti nel piano di studio del biennio. La valutazione complessiva farà riferimento ai seguenti indicatori:

- il livello di apprendimento, le abilità e le conoscenze specifiche acquisite (mediante l’esame); - il livello del cambiamento del comportamento dell’allievo attraverso il confronto tra le

relazioni dell’allievo e il giudizio del tutor (mediante l’incontro e il dialogo); - il livello di soddisfazione raggiunto dal singolo e dal gruppo al termine dell’esperienza

(mediante il grado di socializzazione); - il livello di autonomia raggiunta(mediante il confronto con la relazione del tutor e dello

psicologo).

STATI DI AVANZAMENTO Il progetto ha durata annuale e verrà riproposto di anno in anno.

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RETI ATTIVATE

La scuola si qualifica come comunità che interagisce con la più vasta comunità sociale e civica (art. 1 DPR 416/74). Per rispondere a tali bisogni si è fatta strada una nuova modalità organizzativa che muove dall’assunzione responsabile del concetto di autonomia e dalla piena consapevolezza di dover educare e istruire in una comunità che sta cambiando, che diventa sempre più complessa, con storie diverse e bisogni specifici. È così nato il modello della collaborazione interistituzionale, dell’integrazione delle risorse e del coinvolgimento dei docenti, di tutti gli operatori della scuola, di Enti e di istituzioni esterne. Uno strumento potente, in tale ambito, è rappresentato dalle reti di scuole, che consentono di scambiare esperienze, tracciare possibili strade ed impostazioni progettuali: la scuola, il territorio, le altre agenzie formative lavorano in maniera congiunta, per far si che i luoghi comuni diventino i luoghi di tutti. L ‘istituto della rete di scuole trova la sua base giuridica dell’art. 7 del Regolamento sull’autonomia emanato con DPR 8-3-99 n. 275 in attuazione all’art. 21 della L 59/97. Le istituzioni scolastiche possono, in accordo con le disposizioni sopra indicate, promuovere o aderire ad accordi di rete per lo svolgimento − di attività didattiche, di ricerca, sperimentazione e sviluppo, di formazione e

aggiornamento: − di amministrazione e contabilità, ferma restando l’autonomia dei singoli bilanci − di acquisto di beni e servizi e di altre attività coerenti con le finalità istituzionali.

Molto spesso le scuole lavorano in rete, senza che l’accordo venga formalizzato: sono queste le reti che nascono su base “speculativa” si formano, cioè, per scopi molto puntuali e durano per tutta la durata del progetto per cui si sono costituite, arrivando, in tal modo ad una automatica conclusione. (progetti POR, progetti Erasmus, progetti specifici) Altre reti, invece, vengono costituite e formalizzate per lavorare su molteplici argomenti di interesse comune e per durare nel tempo. Diverse sono le reti formalmente istituite a cui l'I.I.S. Majorana aderisce:

− Educare all’Europa: è costituita da una scuola per ogni regione, con la funzione di creare un Osservatorio attinente alle problematiche europee relative all’istruzione e alla formazione

− Abruzzo agroalimentare: è costituita da diversi Istituti tecnici e professionali della Regione Abruzzo, allo scopo di promuovere iniziative di formazione continua e di istruzione tecnica superiore indirizzata agli studenti in campo agroalimentare

− Scuole in cammino: è costituita da più di 20 istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado della Marsica ed è finalizzata a promuovere iniziative che avvicinano i giovani alle problematiche e alla storia del territorio e alle vicissitudini che lo hanno caratterizzato.

− MOXIE – rete costituita dagli Istituti Professionali della provincia di L’Aquila, Università, ASL finalizzata alla ricerca di strumenti metodologici ed attività

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curriculari ed extracurriculari per il conseguimento del benessere e del successo formativo degli studenti.

− Meta Valut@zione –rete costituita da 19 scuole di ogni ordine e grado della provincia di L’Aquila per attività di formazione e ricerca azione su tematiche relative al Sistema nazionale di valutazione.

− Galileo – rete costituita da circa 20 scuole di ogni ordine e grado del distretto di Avezzano, finalizzate a promuovere attività formative indirizzate ai docenti delle scuole aderenti ad altre iniziative in ambito didattico ed amministrative.

− ITS Energie e ambienti – Rete finalizzata alla realizzazione di percorsi ITS. Capofila è l’IIS “A. D’Aosta” di L’Aquila ed è costituita da diverse scuole e soggetti esterni che si sono costituiti, allo scopo, in forma di Fondazione.

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ALLEGATI AL PIANO DELL’OFFERTA

FORMATIVA TRIENNALE 2016 /2019

- Fare scuola - Atto di indirizzo del Dirigente - Piano Annuale Integrazione (PAI) - Delibera del Consiglio di Istituto

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FARE SCUOLA Allegato al P.T.O.F.

sull'organizzazione didattica

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1- I BISOGNI FORMATIVI E COGNITIVI DEGLI STUDENTI

I bisogni formativi sono emersi sia dalla lettura dei dati riportati nel capitolo introduttivo di questo documento, sia dal contatto quotidiano, dal quale i docenti rilevano che esistono:

- disagi derivanti dalla mancanza di continuità tra la scuola secondaria di primo e secondo grado sia a livello didattico sia sul piano dell’ambientamento; in quest’ultimo caso va sottolineato che esiste disagio soprattutto per i pendolari che spesso sono incapaci di organizzare i tempi morti (non a caso c’è stato un notevole proliferare di “sale giochi”, pronte a cogliere l’opportunità di una facile utenza); - incertezze e problemi tipici dell’età adolescenziale; - difficoltà a far emergere la propria personalità, a causa, soprattutto, della mancanza di valori e di riferimenti certi con i quali identificarsi e confrontarsi; - difficoltà a comprendere la necessità del rispetto delle regole indispensabili per vivere in armonia nella comunità, non per creare gerarchie, ma per non subire né provocare prevaricazioni; - indifferenza agli inviti a dialogare e a confrontarsi con gli altri; - mancanza di una memoria storica nella quale ricercare le proprie radici; - incertezze rispetto all’inserimento nel mondo del lavoro.

Pertanto i bisogni formativi possono essere riassunti in: - capacità di adattarsi a situazioni nuove, riuscendo a individuare e rispettare le esigenze personali; - autostima e non presunzione; - sviluppo di criteri e opinioni personali in base ai quali orientare i propri comportamenti e valutare quelli degli altri; - rispetto per sé e per gli altri riconoscendo l’utilità delle regole nei rapporti sociali; - dialogo e confronto per confermare o modificare le proprie opinioni; - lettura critica del territorio e della storia per interpretare la realtà come una logica conseguenza del passato e superare fatalismi e inerzie; - consapevolezza che il successo professionale si basa sullo sviluppo di una solida preparazione spendibile nel mondo del lavoro.

Sul piano più strettamente cognitivo e dell’apprendimento le difficoltà evidenziate sono: - espressione stentata, dovuta anche alla povertà del patrimonio lessicale; - difficoltà nella comprensione e nella produzione di testi; - difficoltà nell’uso dei linguaggi specifici delle varie discipline; - limitata capacità di usare la strumentazione didattica; - difficoltà ad affrontare ragionamenti basati sulle connessioni logiche, induttive e deduttive, il che porta allo sviluppo di uno studio mnemonico, faticoso e poco redditizio; - scarso impegno nello studio, che viene affrontato frettolosamente e con superficialità, con conseguente inadeguata ritenzione di quanto appreso; - mancanza di motivazioni che porta lo studente a subire lo studio invece che a considerarlo un’attività creativa e gratificante.

Ne conseguono i seguenti bisogni cognitivi: - miglioramento del patrimonio lessicale e delle capacità espressive; - facilità di comprensione e spigliatezza nella produzione di testi; - padronanza dei linguaggi specifici; - uso adeguato di strumenti e sussidi; - superamento dello studio mnemonico attraverso il rafforzamento del ragionamento induttivo e deduttivo; - maggiore considerazione per lo studio, fino a trovare un proficuo metodo che porti alla persistenza di quanto appreso; - recupero di un’adeguata motivazione allo studio. -

2- FINALITA’ DELL’AZIONE DIDATTICA L’Istituto si propone di raggiungere, con il concorso sinergico di tutte le attività previste (curricolari, integrative ed extracurricolari) le finalità, gli obiettivi trasversali, legati a valori civili, culturali e professionali di seguito riportati:

- favorire la formazione dell’identità personale dello studente; - ampliare la dimensione civile e sociale della sua persona; - permettere l’acquisizione di conoscenze ed abilità unitarie e flessibili;

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- formare coscienze solide capaci di vivere in una società multiculturale e di padroneggiare i linguaggi plurimodali;

- sviluppare la capacità di rapportarsi ed integrarsi in una dimensione comunitaria europea; - promuovere iniziative atte a tutelare e migliorare le eccellenze; - favorire l’innalzamento del successo scolastico riducendo, mediante interventi mirati, il tasso di

dispersione e favorire il successo formativo; Le suddette finalità si dispiegano in obiettivi trasversali legati a valori civili e culturali che debbono trovare riscontro nella programmazione disciplinare e impegnano i componenti del Consiglio di Classe non solo sul piano della coerenza educativa, ma anche su quello della operatività disciplinare. A tale proposito nelle singole programmazioni si prevedono percorsi personalizzati. 3- OBIETTIVI DA REAGGIUNGERE CON L’AZIONE DIDATTICA OBIETTIVO 1: SVILUPPARE LA COSCIENZA DEI VALORI CIVILI 1. Conoscere e praticare i diritti e i doveri dell’uomo e del cittadino e il principio di uguaglianza tra

gli uomini; 2. Saper considerare la diversità di ideologie e di opinioni un’occasione per un confronto e una

ricerca comune di valori unificanti; 3. Riconoscere il diritto alla diversità etnica, religiosa, culturale, razziale; accettarlo come fonte di

arricchimento e non come fonte di gerarchie valoriali; 4. Saper accettare la presenza del disabile nella comunità scolastica, collaborando per la sua

integrazione nella scuola, nella società, nel mondo del lavoro; 5. Fare propria la cultura basata sull’accettazione, sul rispetto degli altri e sulla solidarietà; 6. Saper apprezzare i valori dell’amicizia, della vita relazionale e della qualità della vita; 7. Saper cogliere il valore della legalità intesa come rispetto del diritto e, quindi, saper rispettare le

regole, l’ambiente, gli altri, le cose proprie e non; 8. Saper valutare e autovalutarsi con senso critico. OBIETTIVO 2: PROMUOVERE LO SVILUPPO DELLA CULTURA PERSONALE

1. saper utilizzare la lingua italiana parlata e scritta per poter comunicare; 2. comprendere, saper analizzare e sintetizzare un testo letterario, scientifico, tecnico; 3. porsi problemi e prospettare soluzioni; 4. maturare capacità logico- deduttive; 5. saper lavorare autonomamente e in gruppo; 6. saper inquadrare in un medesimo schema logico questioni diverse; 7. conoscere e comprendere fatti e fenomeni collocati nel tempo e nello spazio; 8. conoscere la storia e la normativa comunitaria.

OBIETTIVO 3: MIGLIORARE LA QUALITA’ DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE 1. Sviluppare le competenze per la società della conoscenza 2. Garantire l’accesso alle tecnologie informatiche e delle comunicazioni per tutti 3. Attrarre più studenti agli studi scientifici e tecnici 4. Sfruttare al meglio le risorse 5. Migliorare la formazione degli insegnanti

OBIETTIVO 4: AGEVOLARE L’INGRESSO DI TUTTI AL SISTEMA DI ISTRUZIONE 1. Creare un ambiente aperto per l’apprendimento 2. Rendere l’apprendimento più attraente 3. Sostenere la cittadinanza attiva, le pari opportunità e la coesione sociale

OBIETTIVO 5: APRIRE IL SISTEMA DI ISTRUZIONE AL RESTO DEL MONDO 2. Rafforzare i legami con il mondo del lavoro, della ricerca e con la società in generale 3. Migliorare l’apprendimento delle lingue straniere 4. Aumentare gli scambi 5. Rafforzare la cooperazione europea

OBIETTIVI TRASVERSALI CULTURALI - saper utilizzare la lingua italiana parlata e scritta per poter comunicare; - comprendere i messaggi e saper comunicare utilizzando la lingua straniera; - conoscere il linguaggio scientifico e tecnico per analizzare e interpretare i fenomeni naturali; - comprendere, saper analizzare e sintetizzare un testo letterario, scientifico, tecnico; - conoscere i linguaggi per utilizzare gli strumenti informatici e telematici; - porsi problemi e prospettare soluzioni; - maturare capacità logico- deduttive; - saper lavorare autonomamente e in gruppo; - saper inquadrare, in un medesimo schema logico, questioni diverse; - conoscere e comprendere fatti e fenomeni collocati nel tempo e nello spazio;

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- conoscere la storia e la normativa comunitaria. Ogni Consiglio di Classe adegua i suindicati obiettivi ai bisogni specifici degli allievi tenendo presente i risultati che emergano dall’analisi delle situazioni di partenza della classe. 4- ASPETTI CURRICOLARI

OBIETTIVI CURRICOLARI DELL’ISTITUTO TECNICO – SETTORE TECNOLOGICO L’Istituto Tecnico Settore Tecnologico, ha la durata di cinque anni, suddiviso in due bienni e in un quinto anno al termine del quale gli studenti sostengono l’Esame di Stato e conseguono il Diploma di istruzione tecnica. Il quinto anno è anche finalizzato ad un migliore raccordo tra la scuola e l’istruzione superiore e alla preparazione all’inserimento nella vita lavorativa. Il profilo del Settore Tecnologico si caratterizza per la cultura tecnico-scientifica e tecnologica in ambiti ove interviene permanentemente l’innovazione dei processi, dei prodotti e dei servizi, delle metodologie di progettazione e di organizzazione. Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, sono in grado di: - individuare le interdipendenze tra scienza, economia e tecnologia e le conseguenti modificazioni intervenute, nel corso della storia, nei settori di riferimento e nei diversi contesti, locali e globali; - orientarsi nelle dinamiche dello sviluppo scientifico e tecnologico, anche con l’utilizzo di appropriate

tecniche d’indagine; - utilizzare le tecnologie specifiche dei vari indirizzi; - orientarsi nella normativa che disciplina i processi produttivi del settore di riferimento, con particolare

attenzione sia alla sicurezza sui luoghi di vita e di lavoro, sia alla tutela dell’ambiente e del territorio; - intervenire nelle diverse fasi e livelli del processo produttivo, dall’ideazione alla realizzazione del

prodotto, per la parte di propria competenza, utilizzando gli strumenti di progettazione, documentazione e controllo;

- riconoscere e applicare i principi dell’organizzazione, della gestione e del controllo dei diversi processi produttivi;

- analizzare criticamente il contributo apportato dalla scienza e dalla tecnologia allo sviluppo dei saperi e al cambiamento delle condizioni di vita;

- riconoscere le implicazioni etiche, sociali, scientifiche, produttive economiche e ambientali dell’innovazione tecnologica e delle sue applicazioni industriali;

- riconoscere gli aspetti di efficacia, efficienza e qualità nella propria attività lavorativa.

SBOCCHI PROFESSIONALI OBIETTIVI CURRICULARI SPECIFICI

1. CHIMICA , MATERIALI E BIOTECNOLOGIE Il diplomato in Chimica, materiali e biotecnologie - ha competenze competenze specifiche nel campo dei materiali, delle analisi strumentali chimico - biologiche , nei processi di produzione in relazione alle esigenze delle realtà territoriali, negli ambiti chimico, merceologico, biologico, farmaceutico, tintorio e conciario; - ha competenze nel settore della prevenzione e della gestione di situazioni di rischio ambientale e sanitario. Nell’indirizzo sono previste le articolazioni “Chimica e materiali”, “Biotecnologie ambientali”, “Biotecnologie sanitarie”, nelle quali il profilo viene orientato e declinato. Nell’articolazione “Chimica e materiali” vengono identificate, acquisite e approfondite nell’attività di laboratorio, le competenze relative alle metodiche per la preparazione e per la caratterizzazione dei sistemi chimici, all’elaborazione, realizzazione e controllo di progetti chimici e biotecnologici e alla progettazione, gestione e controllo di impianti chimici. Nell’articolazione “Biotecnologie ambientali” vengono identificate, acquisite e approfondite le competenze relative al governo e controllo di progetti, processi e attività, nel rispetto delle normative sulla protezione ambientale e sulla sicurezza degli ambienti di vita e di lavoro, e allo studio delle interazioni fra sistemi energetici e ambiente. Nell’articolazione “Biotecnologie sanitarie” vengono identificate, acquisite e approfondite le competenze relative alle metodiche per la caratterizzazione dei sistemi biochimici, biologici, microbiologici e anatomici e all’uso delle principali tecnologie sanitarie nel campo biomedicinale, farmaceutico e alimentare. Nel nostro Istituto è stata attivata l’articolazione “chimica e materiali”. 2. ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA Il Diplomato in Elettronica ed Elettrotecnica: - ha competenze specifiche nel campo dei materiali e delle tecnologie costruttive dei sistemi elettrici, elettronici e delle macchine elettriche, della generazione, elaborazione e trasmissione dei segnali elettrici ed elettronici, dei sistemi per la generazione, conversione e trasporto dell’energia elettrica e dei relativi impianti di distribuzione; - nei contesti produttivi d’interesse, collabora nella progettazione, costruzione e collaudo di sistemi elettrici ed elettronici, di impianti elettrici e sistemi di automazione.

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Nell’indirizzo sono previste le articolazioni “Elettronica” , “Elettrotecnica” e “Automazione” , nelle quali il profilo viene orientato e declinato. In particolare, sempre con riferimento a specifici settori di impiego in rispetto delle relative normative tecniche, viene approfondita nell’articolazione “Elettronica” la progettazione, realizzazione e gestione di sistemi e circuiti elettronici, in articolazione “Elettrotecnica” la progettazione, realizzazione e gestione di impianti elettrici civili e industriali e, nell’articolazione “Automazione” , la progettazione, realizzazione e gestione dei sistemi di controllo. Nel nostro Istituto sono state attivate le articolazione “elettronica ed elettrotecnica” e “automazione”. 3. INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI Il diplomato in Informatica e Telecomunicazioni: - ha competenze specifiche nel campo dei sistemi informatici, dell’elaborazione dell’informazione, delle applicazioni a tecnologie Web, delle reti e degli apparati di comunicazione; - ha competenze e conoscenze che, a seconda delle diverse articolazioni, si rivolgono all’analisi, progettazione, installazione e gestione dei sistemi informatici, basi di dati, reti di sistemi di elaborazione, sistemi multimediali e apparati di trasmissione e ricezione dei segnali; - ha competenze orientate alla gestione del ciclo di vita delle applicazioni che possono rivolgersi al software : gestionale - orientato ai servizi per i sistemi dedicati “incorporati” ; - collabora nella gestione di progetti – operando nel quadro di normative nazionali e internazionali, concernenti la sicurezza in tutte le sue accezioni e la protezione delle informazioni (“privacy”). Nell’indirizzo sono previste le articolazioni “Informatica” e “Telecomunicazioni”, nelle quali il profilo viene orientato e declinato. In particolare, con riferimento a specifici settori di impegno e nel rispetto delle relative normative tecniche, viene approfondita nell’articolazione “Informatica” l’analisi, la comparazione e la progettazione di dispositivi e strumenti informatici e lo sviluppo delle applicazioni informatiche. Nell’articolazione “Telecomunicazioni”, viene approfondita l’analisi, la comparazione, la progettazione, installazione e gestione di dispositivi e strumenti elettronici e sistemi di telecomunicazione, lo sviluppo di applicazioni informatiche per reti locati e servizio a distanza. Nel nostro Istituto sono state attivate le articolazione “informatica” e “telecomunicazione” 4. MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA Il Diplomato in Meccanica, Meccatronica ed Energia: - ha competenze specifiche nel campo dei materiali, nella loro scelta, nei loro trattamenti e lavorazioni; inoltre ha competenze sulle macchine e sui dispositivi utilizzati nelle industrie manifatturiere, agrarie, dei trasporti e dei servizi nei diversi contesti economici. - Nelle attività produttive d’interesse, egli collabora nella progettazione, costruzione e collaudo dei dispositivi e dei prodotti, nella realizzazione dei relativi processi produttivi; interviene nella manutenzione ordinaria e nell’esercizio di sistemi meccanici ed elettromeccanici complessi; è in grado di dimensionare, installare e gestire semplici impianti industriali. Nell’indirizzo sono previste le articolazioni “Meccanica e meccatronica” ed “Energia”, nelle quali il profilo viene orientato e declinato. Nell’articolazione “Meccanica e meccatronica” sono approfondite, nei diversi contesti produttivi, le tematiche generali connesse alla progettazione, realizzazione e gestione di apparati e sistemi e alla relativa organizzazione del lavoro. Nell’articolazione “Energia” sono approfondite, in particolare, le specifiche problematiche collegate alla conversione e utilizzazione dell’energia, ai relativi sistemi tecnici e alle normative per la sicurezza e tutela dell’ambiente. Nel nostro Istituto è stata attivata l’articolazione “meccanica e meccatronica”. 5.CORSO SERALE (SIRIO) ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI Finalità Obiettivo del corso è quello di rispondere ai bisogni di coloro che intendono rientrare nel sistema formativo, con un percorso di studi dalla struttura flessibile in grado di seguire i profondi cambiamenti determinatisi nella società contemporanea. Il sistema formativo degli adulti, infatti, deve assolvere essenzialmente a due funzioni: - qualificare i giovani e gli adulti privi di professionalità aggiornata per i quali la licenza media non costituisce più una garanzia dall’emarginazione culturale e/o lavorativa; - consentire la riconversione professionale di adulti già inseriti in ambito lavorativo che vogliano ripensare o debbano ricomporre la propria identità professionale; Il punto di forza di tale progetto consiste, quindi, in un percorso flessibile che valorizza l’esperienza di cui sono portatori gli studenti e che si fonda sia sull’approccio al sapere in età adulta sia sull’integrazione di competenze in genere separate, come quelle relative alla cultura generale e alla formazione professionale.

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Aspetti salienti risultano la riduzione dell’orario settimanale di lezione, il riconoscimento di crediti formativi, le metodologie didattiche tendenti a valorizzare le esperienze culturali e professionali acquisite. Profilo a sbocchi professionali Sono quelli dell’indirizzo Elettronica e Telecomunicazioni. Titolo conseguito Diploma di Perito Industriale ad indirizzo Elettronica e Telecomunicazioni. OBIETTIVI CURRICOLARI DEL LICEO SCIENTIFICO - SCIENZE APPLICATE Il Liceo scientifico – scienze applicate ha la durata di cinque anni ed è suddiviso in due bienni e in un quinto anno, al termine del quale gli studenti sostengono l’Esame di Stato, utile al proseguimento degli studi in qualunque facoltà universitaria. Il quinto anno è anche finalizzato ad un migliore raccordo tra la scuola e l’istruzione superiore e alla preparazione all’inserimento della vita lavorativa. Il profilo del settore scienze applicate si caratterizza per l’equilibrata cultura nei due versanti linguistico – storico - filosofico e scientifico ed in particolare per la conoscenza sicura dei contenuti fondamentali delle scienze fisiche e naturali, anche attraverso l’utilizzo sistematico del laboratorio e la padronanza dei linguaggi specifici e dei metodi di indagine propri delle scienze sperimentali. Nell’anno scolastico 2011-2012 è stata attivata l’Opzione “Orientamento sportivo”. Gli studenti, a conclusione del percorso, dovranno in particolare: - aver appreso concetti, principi e teorie scientifiche anche attraverso esemplificazioni operative di laboratorio; - elaborare l’analisi critica dei fenomeni considerati, la riflessione metodologica sulle procedure sperimentali e la ricerca di strategie atte a favorire la scoperta scientifica; - analizzare le strutture logiche coinvolte ed i modelli utilizzati nella ricerca scientifica ; - individuare le caratteristiche e l’apporto dei vari linguaggi (storico – naturali, simbolici, matematici, logici, formali, artificiali) ; - comprendere il ruolo della tecnologia come mediazione fra scienza e vita quotidiana ; - saper utilizzare gli strumenti informatici in relazione all’analisi dei dati e alla modellizzazione di specifici problemi scientifici e individuare la funzione dell’informatica nello sviluppo scientifico. ISTITUTO PROFESSIONALE settore INDUSTRIA E ARTIGIANATO - MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA

L’alunno iscritto all’Istituto Professionale può scegliere tra l’indirizzo generale: Manutenzione e Assistenza tecnica e le opzioni: Apparati, impianti e servizi tecnici industriali e civili Manutenzione dei mezzi di trasporto Il Diplomato in questo indirizzo è in grado di:

- Gestire, organizzare ed effettuare interventi di installazione e manutenzione ordinaria, di diagnostica, riparazione e collaudo relativamente a piccoli sistemi, impianti e apparati tecnici; - Garantire e certificare la messa a punto degli impianti e delle macchine; - Fornire assistenza agli utenti circa il corretto uso e il funzionamento dei dispositivi.

Al termine del terzo anno può essere conseguita la qualifica professionale. Dopo il diploma (5 anni) lo studente può continuare gli studi negli Istituti Tecnici Superiori e nelle Università.

5- ASPETTI DIDATTICI

MODALITA' COMUNICATIVO-RELAZIONALI ASSUNTE DAI DOCENTI Principi generali e comportamenti comuni

Le modalità comunicativo-relazionali assunte dai docenti nel loro quotidiano rapportarsi agli allievi risultano essere fondamentali, ai fini della qualità della vita scolastica e di un' adeguata incidenza sia sul piano educativo sia su quello dell' apprendimento. Nel rimarcare la certezza della professionalità e

correttezza di ciascun docente, si ritiene tuttavia che le modalità di cui sopra, pur nella considerazione delle singole personalità e nel rispetto della "libertà d'insegnamento", debbano uniformarsi ad alcuni principi, che collegialmente definiti, tendono a ridurre la complessità delle diverse situazioni contestuali ed a comunicare agli allievi un'azione educativa omogenea e, per questo, più convincente.

In virtù di ciò, il docente, nell'ambito delle proprie competenze, si ispirerà ai seguenti principi:comunicare la propria autorevolezza in forma del proprio rigore comportamentale, culturale e professionale, evitando in ogni caso forme dannose d’autoritarismo o di permissivismo; - gestire positivamente le situazioni di demotivazione e di eventuali conflittualità, evitando il ricorso immediato a forme di penalizzazione o di emarginazione e sforzandosi di captare qualsiasi segnale di

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disagio onde, con opportuni interventi, impedire, nei limiti del possibile, che lo svantaggio del disagio si trasformi in insuccesso scolastico; - evitare di porsi come imponente depositario di verità assolute, che impartisce saperi e valori già confezionati e compiere, invece, insieme agli allievi, pur senza confusione di ruoli, il percorso della loro crescita personale e cognitiva, orientandoli nel processo d’autonoma conquista di saperi e di valori. Tali principi possono tradursi in una serie di "comportamenti comuni" di cui si riporta un'elencazione esemplificativa: - mantenere la massima trasparenza nella programmazione e nei criteri di valutazione; - favorire la partecipazione attiva degli alunni e incoraggiarne la fiducia nelle proprie possibilità,

rispettando la specificità individuale del modo di apprendere; - accettare l’errore ed utilizzarlo per modificare i comportamenti dell'allievo; - utilizzare metodologie e strumenti diversi e funzionali agli obiettivi da raggiungere; - esigere la puntualità nell'esecuzione dei compiti; - pretendere rispetto nei confronti delle persone che lavorano dentro la scuola, dell'ambiente esterno e

dei beni comuni; - favorire l'autovalutazione e l’autocorrezione; - correggere gli elaborati scritti con tempestività in modo da utilizzare la correzione come momento

formativo; - assumere un comportamento uniforme relativamente alla gestione delle giustificazioni delle assenze,

alle uscite per il bagno, alla consumazione della merenda; - esigere dagli alunni un contegno sempre corretto e adeguato al contesto scolastico.

PROGRAMMAZIONE La programmazione di tutti i consigli di classe, partendo da un’analisi della situazione iniziale della classe, deve definire gli obiettivi generali (formativi ed educativi) e disciplinari da raggiungere, i percorsi didattici, i criteri di valutazione, il numero e il tipo di verifiche. A tal fine i Consigli faranno riferimento alle finalità, ai bisogni degli studenti e agli obiettivi specificati nella prima parte di questo Piano, nonché ai criteri emersi dalle riunioni per materie affini. In particolare, per quanto riguarda le strategie per il raggiungimento degli obiettivi formativi si suggerisce di: - Valorizzare i comportamenti positivi e l'impegno, per infondere fiducia e stima di sé. - Informare l'alunno sui contenuti e sugli obiettivi delle varie discipline, perché possa inserirsi

consapevolmente nel processo di apprendimento. - Organizzare lavori di gruppo, soprattutto in laboratorio. - Stabilire dei tempi per la realizzazione di lavori o esperienze. - Utilizzare discussioni e colloqui per gruppi o singolarmente. Nell’ambito di quanto sopra esplicitato va comunque tenuto conto dell’autonomia didattica di ogni singolo Consiglio di classe e di ogni docente il quale è protagonista delle scelte didattiche. Per le quinte classi devono essere previste nel corso dell’anno prove scritte sul modello di quelle proposte nell’esame di stato ed in particolare, per la terza prova, i Consigli, in occasione dello scrutinio del trimestre, scegliendo la tipologia sulla quale strutturare le simulazioni. Si suggerisce, inoltre, la predisposizione di blocchi tematici pluridisciplinari in vista della terza prova e del colloquio d’esame. Entro il 15 maggio i Consigli di Classe elaborano, per la commissione di esame, un apposito documento che esplicita i contenuti, i metodi, gli spazi ed i tempi del percorso formativo, nonché i criteri, gli strumenti di valutazione adottati e gli obiettivi raggiunti. Esso è immediatamente affisso all’albo dell’Istituto. I singoli docenti nella loro programmazione individuale, che dovrà essere resa nota alla classe annotando tale atto nel registro personale e di classe, riportano: - gli obiettivi educativi formativi deliberati dal Consiglio di classe e tutti gli altri che dovessero

eventualmente ritenere necessari; - le strategie didattiche previste; - gli obiettivi generali della disciplina; - gli obiettivi disciplinari specifici per la classe; - l’organizzazione dei contenuti; - gli strumenti di lavoro;

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- la verifica e la valutazione del processo di apprendimento; - eventuali iniziative integrative previste. Nella programmazione individuale deve essere espressamente prevista un’attività di recupero alla quale dedicare una porzione del monte ore di lezione. Tale attività, così come quella ordinaria, deve essere espressamente annotata nel registro di classe ed in quello personale.

VERIFICA Le verifiche devono essere condotte in modo da assumere informazioni precise riguardanti gli obiettivi disciplinari e gli obiettivi educativi. Poiché la verifica deve permettere di accertare il raggiungimento, da parte degli alunni, degli obiettivi cognitivi e l’acquisizione di competenze e capacità e poiché c’è consapevolezza che questi termini hanno assunto significati molteplici e diversificati è utile rendere esplicito, e condividere, il senso ad essi attribuito. Ciò permetterà di rendere più chiari e comprensibili gli obiettivi formativi sui quali la scuola dell’autonomia assume impegni e responsabilità. 1) Per CONOSCENZA (sapere) si intende il possesso di un insieme di contenuti disciplinari (elementi cognitivi) convenientemente appresi, acquisiti e conservati. 2) Per COMPETENZA (saper fare, essere in grado di…) si intende l'insieme dei comportamenti che l'alunno, utilizzando le conoscenze acquisite, adotta per l'esecuzione di un compito o la soluzione di un problema. Secondo questa interpretazione, un individuo è competente perché in un determinato campo riesce ad esprimere un concreto ed esplicito livello di iniziativa. 3) Le CAPACITA' (elaborative, logiche e critiche) si esplicano quando un alunno, nell'affrontare una soluzione particolare di ricerca, di proposta di soluzione, di operatività intelligente, originale, creativa, è capace di operare scelte corrette tra le conoscenze acquisite infatti tali scelte implicano il controllo intelligente di ciò che si conosce e si sa fare (saper essere). Avere capacità significa, in sostanza, possedere una strategia con cui riuscire ad organizzare le competenze possedute per affrontare le diverse situazioni. La competenza riguarda il “che cosa”, la capacità il “come”, il possesso, cioè, di un metodo con cui rendere produttive le competenze che si acquisiscono. Le prove utilizzate per procedere nella verifica saranno le più varie possibili: interrogazioni anche dal posto; compiti scritti; prove strutturate e semistrutturate; lavori di e in gruppo; esercitazioni pratiche con e senza relazioni, purché esplicitate nella programmazione personale; nonché ogni comportamento che spontaneamente e casualmente manifesti il possesso da parte degli allievi delle conoscenze che si vogliono individuare. Le verifiche non devono concentrarsi nei soli periodi di chiusura del trimestre e del quadrimestre.

VALUTAZIONE La valutazione è parte integrante della programmazione. Il C.d. D. fissa i criteri generali che sottendono la valutazione, in modo da consentire ai vari Consigli di Classe di adottare gli stessi criteri e di rendere omogenea, a livello d’Istituto, la valutazione delle prestazioni scolastiche degli studenti.

Valutazione formativa La valutazione formativa si svolge nel corso dell’apprendimento ed ha lo scopo di verificare il conseguimento di obiettivi intermedi, per mezzo di prove che accertino l’apprendimento parziale, ‘in formazione’, delle competenze necessarie per poter procedere senza difficoltà nel percorso di apprendimento. Si effettua con qualunque tipo di prova che l’insegnante ritenga appropriata ed i

risultati accertati vanno comunicati agli alunni, affinché chi insegna possa mettere in grado chi impara di controllare gradualmente lo stato del proprio apprendere. Ne consegue che gli alunni hanno modo di conoscere i propri errori ed avere le indicazioni per correggerli e ricevere, in caso di successo, gratificazioni che fungono da rinforzo del processo di apprendimento. E’ dunque ‘formativa’ perché orienta l’impegno degli alunni e indirizza le acquisizioni future, dando ad ognuno consapevolezza del proprio modo di apprendere. La valutazione formativa consente anche al docente di controllare il proprio lavoro per verificarne l’efficacia didattica: infatti la verifica degli obiettivi intermedi dà luogo ad un feed-back di informazioni dall’alunno all’insegnante, il quale ha modo di integrare e/o modificare i metodi fino ad allora usati, pervenendo ad una messa a punto della metodologia più proficua, riutilizzabile anche in futuro.

Per la valutazione delle verifiche formative, condotte per accertare il raggiungimento degli obiettivi, si suggerisce di adottare la scala tassonomica riportata nella pagina seguente

Valutazione sommativa

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Si procede alla valutazione sommativa nei momenti previsti istituzionalmente, ma essa interviene anche ogni volta che il lavoro svolto consenta di individuare un complesso organico di conoscenze e di abilità, che costituisca una significativa fase di avvicinamento rispetto al traguardo finale (per esempio è opportuna una verifica sommativa alla fine di un modulo). Essa sta ad indicare l’insieme delle operazioni finali di verifica dei risultati, precedenti la formulazione di un giudizio sull’operato degli alunni. Può consistere nella semplice sommatoria dei risultati di prove già effettuate o anche dalla somministrazione di apposite prove riassuntive dell’intero percorso didattico. Ogni insegnante compila, a fine trimestre o pentamestre, per supportare la valutazione sommativa, una scheda che terrà conto degli elementi di giudizio sopra riportati. In sede di scrutinio il voto finale delle singole materie, sebbene inizialmente proposto dal docente della disciplina, è comunque espressione dell’intero Consiglio di Classe. A fine di ognuno dei due periodi la valutazione sommativa sfocia in un giudizio che si basa anche su considerazioni aggiuntive e complementari quali: - il percorso di apprendimento (individuazione del progresso o del regresso); - osservazione relative a: partecipazione, metodo di studio, impegno, frequenza.

TABELLA TASSONOMICA

Valutazione Preparazione Corrispondenza 1

Mancanza di verifica

L’alunno rifiuta di svolgere la prova di verifica e non risponde alle sollecitazioni offerte dall’insegnante.

2 – 3

Gravemente insufficiente

Non conosce gli argomenti trattati. Delle sollecitazioni offerte e delle informazioni fornite durante la prova non sa servirsi o al più tenta risposte inadeguate e semplicistiche

4 Insufficiente Conosce in modo frammentario e molto superficiale gli argomenti proposti. Il linguaggio è stentato e il lessico usato non appropriato. Le risposte non sono pertinenti.

5 Mediocre

Conosce in modo frammentario e superficiale gli argomenti proposti e, pur avendo conseguito alcune abilità, non è in grado di utilizzarle in modo autonomo anche in compiti semplici. Il linguaggio è corretto, ma povero e la conoscenza dei termini specifici è scarsa. Anche all’acquisizione mnemonica va attribuita questa valutazione poiché quanto appreso non permane e non permette il raggiungimento di nessuna abilità.

6 Sufficiente

Conosce gli argomenti fondamentali senza approfondimento; non commette errori gravi nell’esecuzione di compiti semplici ma non è in grado di applicare le conoscenze acquisite in compiti complessi. Capacità di riutilizzare le conoscenze acquisite, ma solo in compiti semplici o con le indicazioni dell’insegnante Uso appropriato dei termini specifici e costruzione corretta, anche se semplice, delle frasi.

7 Discreta Conosce e comprende in modo analitico, non commette errori ma solo imprecisioni. Il linguaggio è fluido e pertinente. Comprende con facilità e sa rielaborare. Capacità di collegare fra loro conoscenze acquisite in tempi diversi conducendo ragionamenti logici e autonomi.

8 Buona La conoscenza degli argomenti è completa, arricchita anche con esempi e approfondimenti. Non commette né errori né imprecisioni. Sa organizzare le conoscenze in situazioni nuove. Riesce a fare collegamenti interdisciplinari se espressamente richiesti.

9 Ottima Come nella valutazione precedente, ma con maggiore sicurezza e spontaneità nell’inserire nella prova tutte le conoscenze e le capacità acquisite anche nelle altre discipline. Ha una discreta capacità di astrazione.

10 Eccellente Le abilità sono le stesse della valutazione precedente, ma l’alunno elabora, approfondisce e ricollega gli argomenti autonomamente, con originalità e personale apporto critico.

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TABELLA TASSONOMICA PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO

voto INDICATORE DESCRITTORE

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Controllo delle emozioni Mostra autocontrollo e un comportamento improntato al rispetto delle norme civiche sia durante le attività didattiche che extrascolastiche: si rivolge con cortesia alle persone; non schiamazza nei corridoi e nei luoghi delle visite; rispetta le norme indicate.

Puntualità e presenza alle lezioni Frequenta assiduamente le lezioni senza ritardi o uscite anticipate (se non per motivi di forza maggiore e documentati). Giustifica con puntualità. Svolge puntualmente i compiti e consegna tutta la documentazione scolastica richiesta (pagelle, comunicazioni, autorizzazioni, ecc.)

Impegno E' assiduo nell'impegno. Rispetta puntualmente le consegne. Porta a termine i lavori assegnati con autonomia e per tempo, a volte anche con originalità.

Partecipazione La sua partecipazione è costruttiva, responsabile, collaborativa, critica.

Rispetto delle persone e delle loro idee.

Si rivolge con cortesia e senza pretese a tutte le persone all'interno della scuola (dirigente, docenti, personale ATA, collaboratori, compagni)

Disponibilità verso i compagni e gli insegnanti

Interagisce correttamente e costruttivamente con i docenti. E' capace di disapprovare con correttezza e motivando le proprie idee.

Ruolo all'nterno del gruppo Offre spontaneamente un contributo al lavoro del gruppo.

Rispetto delle regole della scuola Rispetta le norme che regolano la vita scolastica e non ha ricevuto sanzioni individuali.

Rispetto delle cose Rispetta l'integrità delle strutture (non imbratta i muri, non lascia rifiuti, ecc.) e degli oggetti (in laboratorio, i banchi, ecc.) all'interno della scuola (e fuori durante le visite) consapevole che sono patrimonio comune

9

Controllo delle emozioni Mostra autocontrollo e un comportamento improntato al rispetto delle norme civiche sia durante le attività didattiche che extrascolastiche: si rivolge con cortesia alle persone; non schiamazza nei corridoi e nei luoghi delle visite; rispetta le norme indicate.

Puntualità e presenza alle lezioni Frequenta assiduamente le lezioni senza ritardi o uscite anticipate (se non per motivi di forza maggiore e documentati). Giustifica con puntualità. Svolge puntualmente i compiti e consegna tutta la documentazione scolastica richiesta (pagelle, comunicazioni, autorizzazioni, ecc.)

Impegno E' diligente e soddisfacente nell'impegno. Rispetta le consegne. Porta a termine i lavori assegnati.

Partecipazione La sua partecipazione è costruttiva, responsabile, collaborativa.

Rispetto delle persone e delle loro idee.

Si rivolge con cortesia e senza pretese a tutte le persone all'interno della scuola (dirigente, docenti, personale ATA, collaboratori, compagni)

Disponibilità verso i compagni e gli insegnanti

Interagisce correttamente e costruttivamente con i docenti E' capace di disapprovare con correttezza e motivando le proprie idee.

Ruolo all'nterno del gruppo Offre spontaneamente un contributo al lavoro del gruppo.

Rispetto delle regole della scuola Rispetta le norme che regolano la vita scolastica e non ha ricevuto sanzioni individuali.

Rispetto delle cose Rispetta l'integrità delle strutture (non imbratta i muri, non lascia rifiuti, ecc.) e degli oggetti (in laboratorio, i banchi, ecc.) all'interno della scuola (e fuori durante le visite) consapevole che sono patrimonio comune.

8

Controllo delle emozioni Mostra autocontrollo e un comportamento improntato al rispetto delle norme civiche sia durante le attività didattiche che extrascolastiche: si rivolge con cortesia alle persone; non schiamazza nei corridoi e nei luoghi delle visite; rispetta le norme indicate.

Puntualità e presenza alle lezioni Frequenta costantemente le lezioni con pochi ritardi e uscite anticipate. Giustifica con puntualità, con rare eccezioni. Quasi sempre svolge puntualmente i compiti e consegna tutta la documentazione scolastica richiesta (pagelle, comunicazioni, autorizzazioni, ecc.)

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Impegno E' soddisfacente nell'impegno. Rispetta le consegne. Porta a termine i lavori assegnati. A volte è necessaria una sollecitazione.

Partecipazione La sua partecipazione è responsabile e collaborativa , anche se qualche volta deve essere sollecitata.

Rispetto delle persone e delle loro idee.

Si rivolge con cortesia e senza pretese a tutte le persone all'interno della scuola (dirigente, docenti, personale ATA, collaboratori, compagni)

Disponibilità verso i compagni e gli insegnanti

Interagisce correttamente con i docenti.

Ruolo all'nterno del gruppo Offre spontaneamente un contributo al lavoro del gruppo.

Rispetto delle regole della scuola Rispetta le norme che regolano la vita scolastica e non ha ricevuto sanzioni individuali per motivi gravi.

Rispetto delle cose Rispetta l'integrità delle strutture (non imbratta i muri, non lascia rifiuti, ecc.) e degli oggetti (in laboratorio, i banchi, ecc.) all'interno della scuola (e fuori durante le visite) consapevole che sono patrimonio comune

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Controllo delle emozioni Mostra autocontrollo e un comportamento improntato al rispetto delle norme civiche sia durante le attività didattiche che extrascolastiche: si rivolge con cortesia alle persone; non schiamazza nei corridoi e nei luoghi delle visite; rispetta le norme indicate.

Puntualità e presenza alle lezioni Frequenta costantemente le lezioni con pochi ritardi e uscite anticipate. Giustifica con puntualità, con qualche eccezione. Quasi sempre svolge puntualmente i compiti e consegna tutta la documentazione scolastica richiesta (pagelle, comunicazioni, autorizzazioni, ecc.)

Impegno E ' soddisfacente nell'impegno. Rispetta quasi sempre le consegne. Porta a termine i lavori assegnati solo nelle parti essenziali. Spesso è necessaria una sollecitazione.

Partecipazione La sua partecipazione è abbastanza responsabile e collaborativa, anche se deve essere sollecitata perché è soggetto a distrazione.

Rispetto delle persone e delle loro idee.

Si rivolge con cortesia e senza pretese a tutte le persone all'interno della scuola (dirigente, docenti, personale ATA, collaboratori, compagni)

Disponibilità verso i compagni e gli insegnanti

Interagisce in modo abbastanza corretto con i docenti e i compagni.

Ruolo all'nterno del gruppo Offre contributi al lavoro del gruppo.

Rispetto delle regole della scuola Rispetta le norme che regolano la vita scolastica e non ha ricevuto sanzioni individuali per motivi gravi.

Rispetto delle cose Rispetta l'integrità delle strutture (non imbratta i muri, non lascia rifiuti, ecc.)e degli oggetti (in laboratorio, i banchi, ecc.) all'interno della scuola (e fuori durante le visite) consapevole che sono patrimonio comune

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voto INDICATORE DESCRITTORE

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Controllo delle emozioni Non sempre mostra autocontrollo anche se il comportamento è improntato al rispetto delle norme civiche sia durante le attività didattiche che extrascolastiche. Nei corridoi e nei luoghi delle visite si fa notare per l'esuberanza finalizzata a mettersi in mostra e nonostante i richiami.

Puntualità e presenza alle lezioni

Fa registrare molte assenze e parecchi ritardi e uscite anticipate anche con l'intento di evitare le verifiche. Non giustifica con puntualità e/o solo dopo sollecitazione. Non sempre svolge puntualmente i compiti e consegna la documentazione scolastica richiesta, ma spesso è necessaria una sollecitazione (pagelle, comunicazioni, autorizzazioni, ecc.)

Impegno E' incostante nell'impegno. Non sempre rispetta le consegne. Porta a termine i lavori assegnati solo nelle parti essenziali, ma spesso è necessaria una sollecitazione anche ripetuta.

Partecipazione La sua partecipazione è passiva e dispersiva e deve essere sollecitato perché è soggetto a distrazione.

Rispetto delle persone e delle loro idee. Non sempre si rivolge con cortesia alle persone all'interno della scuola (dirigente, docenti, personale ATA, collaboratori, compagni) e a volte pretende di veder soddisfatte le proprie richieste senza rendersi conto della loro inadeguatezza

Disponibilità verso i compagni e gli insegnanti

Interagisce in modo abbastanza corretto con i docenti e i compagni, ma a volte necessita di un richiamo per il disturbo arrecato.

Ruolo all'interno del gruppo Lavora passivamente all'interno del gruppo con frequenti sollecitazioni.

Rispetto delle regole della scuola Rispetta le norme che regolano la vita scolastica e ha ricevuto sanzioni individuali anche se i motivi non sono gravi.

Rispetto delle cose Rispetta l'integrità delle strutture (non imbratta i muri, non lascia rifiuti, ecc.)e degli oggetti (in laboratorio, i banchi, ecc.) all'interno della scuola (e fuori durante le visite) consapevole che sono patrimonio comune

5

Controllo delle emozioni

Spesso mostra di non avere autocontrollo e non sempre il comportamento è improntato al rispetto delle norme civiche sia durante le attività didattiche che extrascolastiche: poco educato nell'interazione con le persone; nei corridoi e nei luoghi delle visite si fa notare per l'esuberanza anche fastidiosa; non rispetta le norme indicate soprattutto per mettersi in mostra e nonostante i richiami; mostra comportamenti irresponsabili. E' insofferente ai richiami.

Puntualità e presenza alle lezioni

Fa registrare molte assenze, anche ingiustificate e non a conoscenza delle famiglie, e parecchi ritardi e uscite anticipate anche con l'intento di evitare le verifiche. Non giustifica con puntualità. Quasi mai , neanche dopo sollecitazione, svolge i compiti e consegna la documentazione scolastica richiesta (pagelle, comunicazioni, autorizzazioni, ecc.)

Impegno Mostra un impegno insoddisfacente. Non rispetta le consegne. Porta a termine i lavori assegnati in modo parziale e solo con sollecitazioni ripetute per le quali, peraltro, si mostra infastidito.

Partecipazione Non partecipa nemmeno dietro sollecitazione e mostra di non avere interesse per l'attività svolta. Si isola e da fastidio.

Rispetto delle persone e delle loro idee. Si rivolge con scortesia alle persone all'interno della scuola (dirigente, docenti, personale ATA, collaboratori, compagni) e pretende di veder soddisfatte le proprie richieste senza rendersi conto della loro inadeguatezza. Pensa di avere solo diritti.

Disponibilità verso i compagni e gli insegnanti

Interagisce in modo non corretto con i docenti e i compagni, necessita di continui richiami per il disturbo arrecato ma senza esiti per la deliberata volontà di impedire l'attività didattica.

Ruolo all'nterno del gruppo Non lavora all'interno del gruppo neanche con sollecitazioni se non nelle attività di suo interesse; non rispetta i compagni arrecando disturbo al loro lavoro.

Rispetto delle regole della scuola Non rispetta le norme che regolano la vita scolastica e ha ricevuto sanzioni individuali anche per motivi gravi.

Rispetto delle cose Non rispetta l'integrità delle strutture ( imbratta i muri, lascia rifiuti, ecc.) e degli oggetti (in laboratorio, i banchi, ecc.) all'interno della scuola (e fuori durante le visite).

4

Controllo delle emozioni

Mostra di non avere autocontrollo e non rispetta le norme civiche, sia durante le attività didattiche che extrascolastiche: poco educato nell'interazione con le persone; nei corridoi e nei luoghi delle visite si fa notare per i comportamenti scorretti e incivili; non rispetta le norme indicate ed è insensibile ai richiami ; mostra comportamenti irresponsabili che mettono a repentagli l'incolumità sua e dei compagni. E' insofferente ai richiami.

Puntualità e presenza alle lezioni

Fa registrare molte assenze, anche ingiustificate e non a conoscenza delle famiglie, e molti ritardi e uscite anticipate a causa dell'insofferenza verso la scuola. Non giustifica le assenze nemmeno dopo i richiami. Non svolge, neanche dopo sollecitazione, i compiti e non consegna la documentazione scolastica richiesta (pagelle, comunicazioni, autorizzazioni, ecc.)

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Oltre al livello delle conoscenze, alle competenze e alle capacità vengono valutati anche l’interesse, l’impegno, la partecipazione ed il metodo di studio.

L’INTERESSE e l’IMPEGNO vengono valutati prendendo in considerazione comportamenti attinenti all'adempimento dei doveri di studio e all'esercizio della volontà quali:

- l'attenzione alle lezioni; - il desiderio di approfondimento personale; - l'impegno nel cercare di superare ostacoli e/o limiti nella preparazione di base; - la continuità, sistematicità e serietà nell'applicazione a casa;

Il livello di interesse ed impegno, basandosi sui quattro indicatori proposti, può essere descritto dai seguenti aggettivi:

soddisfacente, quando lascia intendere un giudizio del tutto positivo

Impegno Mostra un impegno insoddisfacente. Non rispetta le consegne. Non porta a termine i lavori assegnati neanche dopo sollecitazioni ripetute per le quali, peraltro, si mostra infastidito.

Partecipazione Non partecipa nemmeno dietro sollecitazione e mostra di non avere interesse per l'attività svolta. Si isola e da fastidio.

Rispetto delle persone e delle loro idee. Si rivolge con scortesia alle persone all'interno della scuola (dirigente, docenti, personale ATA, collaboratori, compagni) e pretende di veder soddisfatte le proprie richieste senza rendersi conto della loro inadeguatezza. Pensa di avere solo diritti.

Disponibilità verso i compagni e gli insegnanti

Interagisce in modo non corretto con i docenti e i compagni, necessita di continui richiami per il disturbo arrecato ma senza esiti per la deliberata volontà di impedire l'attività didattica.

Ruolo all'nterno del gruppo Non lavora all'interno del gruppo neanche con sollecitazioni; non rispetta i compagni arrecando disturbo al loro lavoro.

Rispetto delle regole della scuola Non rispetta le norme che regolano la vita scolastica e ha ricevuto sanzioni individuali anche per motivi gravi.

Rispetto delle cose Non rispetta l'integrità delle strutture ( imbratta i muri, lascia rifiuti, ecc.) e degli oggetti (in laboratorio, i banchi, ecc.) all'interno della scuola (e fuori durante le visite).

3-2-1

Controllo delle emozioni

Mostra di non avere autocontrollo e non rispetta le norme civiche, sia durante le attività didattiche che extrascolastiche: poco educato nell'interazione con le persone; nei corridoi e nei luoghi delle visite si fa notare per i comportamenti scorretti e incivili; non rispetta le norme indicate ed è insensibile ai richiami ; mostra comportamenti irresponsabili che mettono a repentagli l'incolumità sua e dei compagni. E' insofferente ai richiami.Nei rapporti con i compagni mette in atto azioni violente, con indifferenza riguardo ai danni che, consapevolmente, provoca. Chiamato a rendere conto dei suoi atteggiamenti non riconosce la gravità delle sue azioni.

Puntualità e presenza alle lezioni

Fa registrare molte assenze, anche ingiustificate e non a conoscenza delle famiglie, e molti ritardi e uscite anticipate a causa dell'insofferenza verso la scuola. Non giustifica le assenze nemmeno dopo i richiami. Non svolge, neanche dopo sollecitazione, i compiti e non consegna la documentazione scolastica richiesta (pagelle, comunicazioni, autorizzazioni, ecc.)

Impegno Mostra un impegno insoddisfacente. Non rispetta le consegne. Non porta a termine i lavori assegnati neanche dopo sollecitazioni ripetute per le quali, peraltro, si mostra infastidito e reagisce con veemenza nei confronti del docente.

Partecipazione Non partecipa nemmeno dietro sollecitazione e mostra di non avere interesse per l'attività svolta. Si isola e da fastidio anche con azioni violente e danneggiando gli arredi.

Rispetto delle persone e delle loro idee. Si rivolge con scortesia alle persone all'interno della scuola (dirigente, docenti, personale ATA, collaboratori, compagni) e pretende di veder soddisfatte le proprie richieste senza rendersi conto della loro inadeguatezza. Pensa di avere solo diritti e di risolvere i conflitti e di far valere le proprie ragioni anche con la violenza, sia verbale che fisica

Disponibilità verso i compagni e gli insegnanti

Interagisce in modo non corretto con i docenti e i compagni, necessita di continui richiami per il disturbo arrecato ma senza esiti per la deliberata volontà di impedire l'attività didattica.

Ruolo all' interno del gruppo Non lavora all'interno del gruppo neanche con sollecitazioni; non rispetta i compagni arrecando disturbo al loro lavoro.

Rispetto delle regole della scuola Non rispetta le norme che regolano la vita scolastica e ha ricevuto sanzioni individuali anche per motivi gravi.

Rispetto delle cose Non rispetta l'integrità delle strutture ( imbratta i muri, lascia rifiuti, ecc.) e degli oggetti (in laboratorio, i banchi, ecc.) all'interno della scuola (e fuori durante le visite).

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accettabile, quando lascia intendere un giudizio solo in parte positivo inadeguato, quando lascia intendere un giudizio complessivamente negativo.

La PARTECIPAZIONE è intesa come la capacità dello studente di inserirsi ed interagire nella dinamica di classe e di Istituto, fornendo contributi personali. Gli elementi da prendere in considerazione sono:

- l'attenzione costruttiva; - la disponibilità alla collaborazione con i compagni e con i docenti; - il rispetto della puntualità; - interventi di chiarimento, proposte costruttive, apporti di contributi personali al dialogo educativo; - partecipazione fattiva all'area di progetto; - disponibilità a frequentare stage ed iniziative formative; - partecipazione alla vita democratica della scuola ed alle attività extracurricolari.

Gli aggettivi, indicatori di valutazione della partecipazione, sono i seguenti: costruttiva: partecipazione positiva, in grado di mettere in risalto le capacità dell'alunno ed il fattivo contributo che fornisce al contesto classe; da sollecitare: partecipazione potenzialmente positiva, non sempre in grado di tradursi in atteggiamenti visibili e concreti; dispersiva: partecipazione discontinua e spesso di disturbo; inesistente: l'indicatore negativo, connotante un atteggiamento passivo, viene utilizzato per segnalare l'urgenza di interventi adeguati.

Il criterio per valutare il METODO DI STUDIO è quello di rilevare la maggiore o minore capacità dello studente di organizzare il proprio lavoro sulla base di scelte selettive. Esso viene valutato con gli aggettivi:

sistematico: quando è caratterizzato da un'applicazione continua e produttiva ai fini della preparazione: l'alunno riesce a pianificare il lavoro e ad approfondire adeguatamente i contenuti, ottimizzando tempi e risorse; non sempre organizzato: l'alunno non riesce a dare continuità all'impegno scolastico ed alla pianificazione del proprio lavoro. L'impegno nello studio è disomogeneo;

disorganizzato: l'alunno non pianifica il lavoro, è discontinuo e dispersivo nell'impegno, non sa gestire il proprio tempo. Valutazione del Comportamento Tenuto conto che il comportamento è l’insieme delle azioni messe in atto in relazione al proprio ruolo e che il ruolo del giovane nell’interno della scuola è quello dello studente, la valutazione del comportamento terrà conto delle seguenti dimensioni: SOCIALE e DI LAVORO.

B) DIMENSIONE SOCIALE La dimensione sociale comporta:

1. Il controllo delle emozioni 2. Il rispetto delle persone, delle idee e delle cose altrui 3. La disponibilità verso i compagni e gli insegnanti 4. L’adeguata percezione di sé all’interno del gruppo C) DIMENSIONE DI LAVORO

La dimensione di lavoro comporta: 1. La puntualità e la presenza alle lezioni. 2. L’intensità e la costanza dell’impegno 3. IL senso critico sul proprio operato

Nell’ambito di quanto sopra esplicitato va, comunque, tenuto conto dell’autonomia didattica di ogni singolo Consiglio di classe e di ogni singolo docente e gli effetti della valutazione saranno adeguati alla normativa vigente.

SCRUTINI FINALI Relativamente allo scrutinio finale il Consiglio di classe può esprimere criteri di valutazione finale prevedendo tre forme di conclusione :

1) Promozione a pieno merito Risultano promossi a pieno merito quegli studenti che, a giudizio del Consiglio di Classe, sono ritenuti globalmente sufficienti cioè che presentano un profilo positivo nelle discipline oggetto di studio, con una valutazione almeno sufficiente in tutte le materie.

2) Giudizio sospeso Nei confronti degli studenti per i quali, al termine delle lezioni, è stato constatato il mancato conseguimento della sufficienza in una o più discipline, che non comporti tuttavia un immediato giudizio di non promozione. Il C.d.C.

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procede al rinvio della formulazione del giudizio finale e valuta le possibilità dell’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto propri delle discipline interessate prima dell’inizio dell’anno scolastico successivo. Alle famiglie sarà comunicata la situazione dell’alunno, specificando le discipline che necessitano di recupero. Per quanto attiene ai tempi, alle modalità di svolgimento delle suddette attività e relative verifiche, si rimanda alla voce “ATTIVITA’ DI RECUPERO E SOSTEGNO”.

3) Non promozione Si attribuisce a quegli studenti per i quali le insufficienze riportate siano rappresentative di lacune di preparazione la cui gravità, a giudizio del C.d.C., sia tale da non consentire la proficua frequenza alla classe successiva. La non promozione si attribuisce inoltre a quegli studenti la cui frequenza è stata inferiore ai tre quarti del totale delle ore di lezione, pur in presenza di valutazioni sufficienti in ogni disciplina. La suddetta frazione è riferita al totale delle ore, senza distinzione per discipline, che si ottiene moltiplicando le settimane di lezione (33) per il numero di ore di lezione settimanali del corso. Deroghe al suddetto limite potranno essere prese in considerazione dal Consiglio di Classe solo in casi gravi ed eccezionali che comportino una lunga assenza continuativa adeguatamente documentata ma tale da non pregiudicare, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione finale. Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute, comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale. [art. 14, comma 7, D.P.R. n° 122 del 22 giugno 2009]. La disposizione non si riferisce, ai fini del computo delle assenze, ai giorni, ma alle ore per cui sono da considerare rilevanti anche gli ingressi posticipati e le uscite anticipate. Il riferimento infatti è l’orario annuale personalizzato nel quale sono compresi i singoli insegnamenti. Visti i criteri indicati, i C.d.C. proporranno una valutazione complessiva che tenga conto della specificità di ogni alunno e ne valorizzi competenze curricolari ed extracurricolari. Tutte le delibere di promozione o di non promozione sono sempre e comunque collegiali. 4) Ammissione agli esami di stato Sono ammessi all’esame di stato solo “gli alunni che nello scrutinio finale conseguono una votazione non inferiore a 6/10 in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a 6/10”. Non sono ammessi a sostenere l’esame di stato gli studenti la cui frequenza è stata inferiore ai tre quarti del totale delle ore di lezione, pur in presenza di valutazioni sufficienti in ogni disciplina. La suddetta frazione è riferita al totale delle ore, senza distinzione per discipline, che si ottiene moltiplicando le settimane di lezione (33) per il numero di ore di lezione settimanali del corso.

CREDITO SCOLASTICO

Il credito scolastico è stato introdotto con il nuovo regolamento dell’esame di Stato, al fine di rendere più obiettiva la valutazione degli studenti alla luce della loro carriera scolastica. Si tratta di un patrimonio di punti che il singolo studente, nel corso del triennio, accumula come contributo alla definizione del voto finale dell’esame di Stato. Il consiglio di classe, in sede di scrutinio finale, attribuisce allo studente un punteggio secondo la tabella A allegata per le classi terze e quarte e quinte. Il punteggio sarà graduato, nell’interno della relativa banda di oscillazione, tenendo conto: - della media dei voti conseguita; - dell’andamento del primo trimestre; - della omogeneità dei risultati, valorizzando quegli alunni che non hanno operato scelte selettive in ordine al loro impegno di studio; - della regolare frequenza alle lezioni; - della partecipazione attiva alla didattica ed al dialogo educativo; - della partecipazione alle attività complementari ed integrative proposte dalla scuola; - del credito formativo. Tutte queste voci concorreranno al raggiungimento del valore massimo definito nell’ambito del corrispondente intervallo.

Media dei voti Credito scolastico (punti) III anno IV anno V anno

M = 6 3 - 4 3 - 4 4 - 5 6 < M ≤ 7 4 - 5 4 - 5 5 - 6 7 < M ≤ 8 5 - 6 5 - 6 6 - 7 8 < M ≤ 9 6 - 7 6 - 7 7 – 8

9 < M ≤ 10 7 – 8 7 – 8 8 - 9

Tabella relativa alla definizione del credito scolastico per le classi del triennio.

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Il credito non può essere attribuito in caso non promozione. In caso di sospensione di giudizio il C. di C. procederà all’attribuzione del credito dopo che l’alunno, avendo sostenuto con esito positivo le prove di verifica del recupero delle lacune evidenziate a giugno, avrà ottenuto la promozione alla classe successiva.

Il Credito formativo

Il credito formativo intende valorizzare tutte le esperienze formative che gli studenti possono maturare al di fuori della scuola. Tali esperienze, debitamente documentate, devono essere coerenti con il tipo di corso frequentato; la coerenza sarà accertata dal Consiglio di Classe, contribuirà all’elevazione del credito scolastico e sarà riconosciuta nella certificazione finale. Le certificazioni dovranno essere redatte secondo quanto previsto dalla normativa.

VISITE GUIDATE L’attività didattica comprende visite guidate previste dalla programmazione di classe. I viaggi d’istruzione fanno parte dell’azione didattica e pertanto devono essere programmati nelle apposite sedi e svolgersi secondo i criteri indicati dal Consiglio d’Istituto e devono avere esclusivamente valenza didattica, professionale e culturale. Criteri di svolgimento delle visite guidate: - gli accompagnatori saranno designati esclusivamente tra i docenti dei consigli di classe; - il numero minimo dei ragazzi partecipanti dovrà corrispondere ai 2/3 della classe; - il mezzo di trasporto dovrà essere uguale per tutte le classi; - nello stabilire la partecipazione o meno delle classi si terrà conto anche delle assenze collettive e individuali che non dovranno comunque superare i 20 giorni entro il 31 gennaio; - Il Consiglio di Classe deciderà in merito alla partecipazione di ogni alunno sulla base del comportamento tenuto durante l’anno scolastico: precluderà la partecipazione alla visita il voto di condotta che non dovrà essere inferiore a sei, il numero di provvedimenti disciplinari in relazione alla gravità dell’atto commesso; - la scelta dell’agenzia sarà fatta in base al rapporto costo – servizi, avendo fissato le prestazioni minime irrinunciabili; - i viaggi di istruzione di tutte le classi verranno programmati per essere svolti nel periodo di fine marzo – inizio aprile; - in merito alla durata si stabilisce quanto segue: sei giorni per le classi quinte; fino ad un massimo di tre giorni per le classi terze e quarte; uscite di un giorno per il biennio, tranne diversa delibera del Consiglio di Classe, in caso di attività organizzate nel dettaglio; - nel caso in cui il viaggio preveda il pernottamento si stabilisce che l’itinerario, per motivi organizzativi, sarà uniformato per classi parallele in relazione alle proposte emerse dalla maggior parte dei Consigli di Classe; - sono previste visite guidate (della durata di uno o più giorni) anche per i gruppi di alunni che svolgono le attività rientranti nei progetti inseriti nell’ampliamento dell’offerta formativa. I docenti accompagnatori andranno individuati tra i coordinatori delle varie attività. Le proposte per le visite guidate e le gite d’istruzione devono essere accettate dal C.d.C. con una maggioranza dei due terzi dei componenti del C.d.C. (solo docenti) e, prima di essere puntualmente programmate, devono essere individuati almeno tre docenti, in ordine di priorità, di accompagnatori. Tutte le attività dovranno essere deliberate dai Consigli di Classe e rientrano, a pieno titolo, nella programmazione curriculare. I coordinatori, nella riunione destinata alla stesura della programmazione del Consiglio di classe, raccoglieranno, su apposite schede debitamente compilate, le ipotesi di visite guidate e/o viaggi di istruzione che i docenti ritengono di far effettuare alle proprie classi. Le ipotesi di visite e viaggi che prevedono uno o più pernottamenti dovranno essere programmate, improrogabilmente, in tale riunione.

ATTIVITA’ DI PROMOZIONE DEL SUCCESSO FORMATIVO, DI RECUPERO E SOSTEGNO

Il miglioramento della qualità del percorso formativo è uno dei più importanti obiettivi che la scuola deve porsi. In tale ottica si inserisce la necessità dell’abbattimento dell’insuccesso scolastico che può ottenersi anche attraverso una adeguata progettazione di attività di recupero e sostegno, che aiuti l’alunno a superare i propri problemi di apprendimento ed a raggiungere almeno i cosiddetti ‘livelli minimi’ per il passaggio alla classe successiva. La normativa vigente pone lo svolgimento di tali attività a carico dei docenti dell’Istituto, secondo criteri e modalità stabilite dagli OO.CC. dell’Istituto stesso.

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Recupero in itinere Nell’ambito delle attività curriculari il docente dedicherà alcune ore al recupero, in base alle necessità della classe. Tali attività dovranno essere riportata sul registro personale del docente. Interventi didattico-educativi di recupero. Le attività di sostegno e di recupero, costituiscono parte ordinaria e permanente del POF. La Scuola prevede di realizzare tali interventi in diversi momenti dell’anno scolastico. In particolare: 1) Subito dopo gli scrutini intermedi, verranno attuati interventi didattico-educativi di recupero per gli studenti che in quella sede abbiano presentato insufficienze in una o più discipline, al fine di un tempestivo recupero delle carenze rilevate. Gli allievi sono tenuti alla frequenza degli interventi suddetti. Al termine di tali attività saranno effettuate, da parte dei docenti delle discipline, verifiche intermedie di cui si darà comunicazione alle famiglie. Qualora i genitori, o coloro che ne esercitano la relativa potestà, non ritengano di avvalersi dell’iniziativa di recupero organizzata dalla scuola, debbono comunicarlo alla scuola stessa, fermo restando l’obbligo, da parte dello studente di sottoporsi alle verifiche di cui sopra. 2) Al termine delle lezioni, la Scuola metterà in atto interventi didattici, finalizzati al recupero dei debiti formativi, nei confronti degli studenti per i quali è stato constatato il mancato conseguimento della sufficienza in una o più discipline, per cui il Consiglio di classe ha proceduto al rinvio della formulazione del giudizio finale. Verranno comunicate subito alle famiglie, per iscritto, le decisioni assunte dal Consiglio di classe, indicando le specifiche carenze rilevate per ciascun alunno dai docenti delle singole discipline e i voti proposti in sede di scrutinio nella disciplina o nelle discipline nelle quali l’alunno non ha raggiunto la sufficienza. Contestualmente si daranno informazioni sugli interventi didattici che la scuola è tenuta a portare a termine entro la fine dell’anno scolastico, le modalità e i tempi delle relative verifiche. Analogamente a quanto previsto precedentemente, se i genitori, o coloro che ne esercitano la relativa potestà,  non riterranno di avvalersi delle iniziative di recupero organizzate dalla scuola, dovranno comunicarlo alla scuola stessa, fermo restando l’obbligo da parte dello studente di sottoporsi alle verifiche di cui  sopra.  

MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DEI CORSI DI RECUPERO

CORSI DI RECUPERO DOPO IL PRIMO TRIMESTRE Durante lo scrutinio del primo trimestre il C.d.C., su proposta del singolo docente, individuerà gli alunni che avranno necessità di frequentare i corsi di recupero in base al giudizio insufficiente riportato nella disciplina (inferiore a 5). Ciascun alunno potrà essere segnalato per seguire, al massimo, 3 corsi da svolgere in orario pomeridiano. I corsi dovranno svolgersi in un periodo piuttosto concentrato. L’ordine di priorità con cui il Consiglio di Classe potrà selezionare le discipline da segnalare per il singolo alunno è il seguente: BIENNIO – discipline di base, discipline che prevedono nel loro curricolo prove scritte e orali. TRIENNIO – discipline di indirizzo, discipline che prevedono nel loro curricolo prove scritte e orali . Come già specificato,le famiglie che non volessero avvalersi delle iniziative proposte dalla scuola dovranno dare comunicazione formale all’ istituto stesso. In ogni caso, gli alunni avranno l’obbligo di sottoporsi alle verifiche programmate dal C.d.C. per tutte le discipline nelle quali presenteranno insufficienze. La verifica dovrà essere svolta al termine dei corsi di recupero. CRITERI PER LA COMPOSIZIONE DEI GRUPPI DI STUDENTI Gli alunni destinatari dei corsi di recupero saranno raggruppati: - in gruppi della stessa classe, affidati allo stesso docente, se disponibile, che li ha individuati come bisognosi di recupero, - in classi parallele e con una tipologia di carenze simili. CRITERI PER L’UTILIZZO DEI DOCENTI I criteri di individuazione dei docenti, tra coloro i quali avranno dato la loro disponibilità, saranno i seguenti in ordine di priorità: - Insegnante della disciplina della classe - Insegnante della disciplina di altra classe con priorità rispetto all’insegnante che avrà individuato un maggior numero di studenti - Insegnante dell’area disciplinare - Insegnante della disciplina o dell’area disciplinare collocato nelle graduatorie di Istituto per le supplenze. - Insegnante dell’area disciplinare collocato in quiescenza che abbia prestato servizio nella scuola CALENDARIO DEI CORSI E VERIFICHE La verifica dovrà essere svolta al termine dei corsi di recupero. Le attività di recupero per singola disciplina dovranno avere una durata minima di 6 ore, e saranno attribuite in base ai seguenti criteri:

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- numero delle ore settimanali della disciplina in ambito curriculare; - presenza di valutazioni scritte nella disciplina; - materia di indirizzo. Le verifiche relative al recupero delle insufficienze saranno effettuate a cura del docente della classe per ogni singola disciplina. Le verifiche volte ad accertare l’avvenuto superamento delle carenze riscontrate dovranno essere documentabili. CORSO DI ALFABETIZZAZIONE PER STUDENTI STRANIERI L’istituto ne prevede l’attivazione qualora si raccolgano le richieste di un congruo numero di alunni. In caso contrario la scuola provvederà ad orientare gli stessi presso altre strutture specializzate. CORSI DI RECUPERO DOPO LO SCRUTINIO FINALE Come già dettagliatamente indicato al punto SCRUTINI FINALI ,Il C.d.c. può prevedere per lo studente tre forme di conclusione: 1) Promozione a pieno merito; 2) Giudizio sospeso; 3) Non promozione. Le attività di recupero dopo lo scrutinio finale sono destinate a sostenere gli allievi con “giudizio sospeso”. Alle famiglie sarà comunicata la situazione dell’alunno indicando le discipline con esito insufficiente e specificando le relative carenze in merito alle conoscenze, competenze ed abilità. I criteri per l’individuazione, la composizione dei gruppi di studenti e per l’utilizzo dei docenti saranno identici a quelli relativi ai corsi dopo il primo trimestre. CALENDARIO DEI CORSI E VERIFICHE I corsi di recupero per gli alunni con “giudizio sospeso” verranno effettuati dal termine degli scrutini finali fino al 25 luglio. I singoli docenti che hanno dato la propria disponibilità potranno esprimere la preferenza per il periodo di effettuazione degli stessi, in relazione agli impegni connessi all’esame di stato. Le verifiche e i successivi C.d.C. si svolgeranno nell’ultima decade di agosto. Per le discipline per le quali sono previste solo prove orali si procederà ad una verifica orale; per le discipline con scritto e orale e per quelle con scritto, orale e pratico verranno verificate le competenze nelle tre relative modalità. Riepilogo degli impegni dei i docenti in relazione alle attività di cui sopra I docenti delle discipline interessate:

- segnaleranno al C.d.C. l’esigenza dell’intervento; - svolgeranno i corsi, se disponibili; - forniranno indicazioni in merito al corso e agli obiettivi da conseguire, se non disponibili ad effettuare i

corsi; - predisporranno l’accertamento e svolgeranno verifiche documentabili; - valuteranno i risultati al termine di ciascun intervento.

6- L’INTERGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’, BES e DSA

PREMESSA

La Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (International Classification of Functioning, Disability and Health – ICF) recepisce pienamente il modello sociale della disabilità, considerando la persona non soltanto dal punto di vista “sanitario”, ma promuovendone un approccio globale, attento alle potenzialità complessive, alle varie risorse del soggetto, tenendo ben presente che il contesto, personale, naturale, sociale e culturale, incide decisamente nella possibilità che tali risorse hanno di esprimersi. Fondamentale, dunque, la capacità di tale classificatore di descrivere tanto le capacità possedute quanto le performance possibili intervenendo sui fattori contestuali. Nella prospettiva dell’ICF, la partecipazione alle attività sociali di una persona con disabilità è determinata dall’interazione della sua condizione di salute (a livello di strutture e di funzioni corporee) con le condizioni ambientali, culturali, sociali e personali (definite fattori contestuali) in cui essa vive. Il modello introdotto dall’ICF, bio-psico-sociale, prende dunque in considerazione i molteplici aspetti della persona, correlando la condizione di salute e il suo contesto, pervenendo così ad una definizione di “disabilità” come ad “una condizione di salute in un ambiente sfavorevole”. Nel modello citato assume valore prioritario il contesto, i cui molteplici elementi possono essere qualificati come “barriera”, qualora ostacolino l’attività e la partecipazione della persona, o “facilitatori”, nel caso in cui, invece, favoriscano tali attività e partecipazione. E’ dunque opportuno che il personale scolastico coinvolto nel processo di integrazione sia a conoscenza del modello in questione e che si diffonda sempre più un approccio culturale all’integrazione che tenga conto del nuovo orientamento volto a considerare la disabilità interconnessa ai fattori contestuali.

LA DIMENSIONE INCLUSIVA DELLA SCUOLA

Le pratiche scolastiche in attuazione dell’integrazione degli alunni con disabilità nel caso in cui non si conformassero immotivatamente all’interesse primario del diritto allo studio degli alunni in questione, potrebbero essere considerati atti caratterizzati da disparità di trattamento. Tale violazione è inquadrabile in primo luogo nella mancata partecipazione di tutte le componenti scolastiche al processo di integrazione, il cui obiettivo fondamentale è lo sviluppo delle competenze dell’alunno negli apprendimenti, nella comunicazione e nella relazione, nonché nella socializzazione, obiettivi raggiungibili attraverso la collaborazione e il coordinamento di

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tutte le componenti in questione nonché dalla presenza di una pianificazione puntuale e logica degli interventi educativi, formativi, riabilitativi come previsto dal P.E.I. In assenza di tale collaborazione e coordinamento, mancanza che si esplica in ordine ad atti determinati da una concezione distorta dell’integrazione, verrebbe a mancare il menzionato corretto esercizio della discrezionalità. Il Dirigente scolastico è il garante dell’offerta formativa che viene progettata ed attuata dall’istituzione scolastica: ciò riguarda la globalità dei soggetti e, dunque, anche gli alunni con disabilità. Il nostro Piano dell’Offerta Formativa (POF) è inclusivo in quanto prevede nella quotidianità delle azioni da compiere, degli interventi da adottare e dei progetti da realizzare la possibilità di dare risposte precise ad esigenze educative individuali; in tal senso, la presenza di alunni disabili non è un incidente di percorso, un‘emergenza da presidiare, ma un evento che richiede una riorganizzazione del sistema già individuata in via previsionale e che rappresenta un’occasione di crescita per tutti. L’integrazione/inclusione scolastica è, dunque, un valore fondativo, un assunto culturale che richiede una vigorosa leadership gestionale e relazionale da parte del Dirigente Scolastico, figura-chiave per la costruzione di tale sistema. La leadership dirigenziale si concretizza anche mediante la promozione e la cura di una serie di iniziative svolte di concerto con le varie componenti scolastiche atte a dimostrare l’effettivo impegno dell'istituzione scolastica in tali tematiche (come per esempio programmi di miglioramento del servizio scolastico per gli alunni con disabilità, progetti, iniziative per il coinvolgimento dei genitori e del territorio, costituzioni di reti di scuole per obiettivi concernenti l’inclusione, istituzione del GLH di Istituto, favorire la continuità educativo-didattica, programmi di miglioramento del servizio scolastico per gli alunni con disabilità, partecipazione alla stipula di Accordi di programma a livello dei piani di zona, di cui all’art 19 L.n. 328/00, direttamente o tramite reti di scuole, ecc.). Il contributo del Collegio dei docenti e del Consiglio di Istituto assicura l'elaborazione del Piano dell'Offerta Formativa che descrive, fra l'altro, le decisioni assunte in ordine all'integrazione scolastica. Il Dirigente ha il compito di rendere operative tali indicazioni condivise con gli Organi collegiali, con proprie azioni, finalizzate all'attuazione del Piano in questione. Gli insegnanti assegnati alle attività per il sostegno, assumendo la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano e partecipando a pieno titolo alle operazioni di valutazione periodiche e finali degli alunni della classe con diritto di voto, dispongono di registri recanti i nomi di tutti gli alunni della classe di cui sono contitolari. L'assegnazione dell'insegnante per le attività di sostegno alla classe, così come previsto dal Testo Unico L. 297/94, rappresenta la “vera” natura del ruolo che egli svolge nel processo di integrazione: infatti è l'intera comunità scolastica che deve essere coinvolta nel processo in questione e non solo una figura professionale specifica a cui demandare in modo esclusivo il compito dell'integrazione. Il limite maggiore di tale impostazione risiede nel fatto che nelle ore in cui non è presente il docente per le attività di sostegno esiste il concreto rischio che per l'alunno con disabilità non vi sia la necessaria tutela in ordine al diritto allo studio. La logica della nostra scuola è invece sistemica, ovvero quella secondo cui il docente in questione è ‘assegnato alla classe per le attività di sostegno’ nel senso che nelle ore in classe collabora con l'insegnante curricolare e con il Consiglio di Classe affinché l'iter formativo dell'alunno possa continuare anche in sua assenza. La presenza nella scuola dell'insegnante assegnato alle attività di sostegno si concretizza quindi, nei limiti delle disposizioni di legge e degli accordi contrattuali in materia, attraverso la sua funzione di coordinamento della rete delle attività previste per l'effettivo raggiungimento dell'integrazione. Per realizzare il processo di inclusione dell'alunno con disabilità l'insegnante specializzato sul sostegno ha piena contitolarità della classe in cui opera e non si limita ad un rapporto esclusivo con l'alunno cristallizzandolo in una determinata area di intervento, o in gruppo di materie, tanto più nel momento in cui le aree sono state abolite, ma lavora con l'intera classe, così da fungere da mediatore tra l'allievo disabile e i compagni, tra l'allievo disabile e gli insegnanti, tra l'allievo disabile e la scuola, ponendosi come strumento indispensabile per assolvere agli impegni sanciti nell'articolo 3, secondo comma, della Costituzione che invita a rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione di una effettiva sostanziale uguaglianza di opportunità. Pertanto il ruolo dell’insegnante di sostegno è assolutamente trasversale e fondamentale all’intera classe e non solo al singolo alunno con bisogni educativi particolari ed il sostegno stesso risponde ad obiettivi educativi e didattici differenti da quelli curriculari. Alla luce della citata unificazione delle aree e per quanto sopra esposto, l’integrazione e la libera scelta del curricolo da parte dello studente disabile deve trovare applicazione concreta anche nella formulazione di un quadro orario dell’insegnante di sostegno che risponda alle “effettive esigenze rilevate” dell’alunno con disabilità (Sentenza Corte Costituzionale n. 80 del 2010) mediante osservazione sistematica e lettura della documentazione proveniente da ASL e scuola precedente di ciascun alunno, contestualizzando l’attività didattica dei docenti sulla bozza del piano educativo individualizzato (PEI che sarà definitivamente approvato solo contestualmente a UMD, famiglia e scuola) e al progetto di vita dell’allievo (linee guida integrazione scolastica 4 agosto 2009). Poiché i Consigli di classe “si riuniscono in ore non coincidenti con l'orario delle lezioni, col compito di formulare al collegio dei docenti proposte in ordine all'azione educativa e didattica e ad iniziative di sperimentazione e con quello di agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni” (Dlgs 297/94), la competenza nella formulazione dell’orario dei docenti di sostegno trova applicazione da una scelta condivisa in sede di Collegio docenti all’inizio dell’anno scolastico tenendo conto delle eventuali proposte e pareri dei consigli di classe. Il Collegio docenti, ad inizio di a.s., in sede di formulazione dell’orario, si avvale della collaborazione della commissione orario e del docente coordinatore del Dipartimento per le attività di sostegno con il compito di

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analizzare il profilo dinamico-funzionale (PDF) degli alunni e i desiderata dei docenti di sostegno al fine di proporre gli orari provvisori di questi ultimi alla commissione orario. Successivamente, in sede di approvazione del PEI, quando si sono concretizzate e definite le effettive esigenze rilevate dell’alunno con disabilità, e quando l’orario complessivo della scuola sarà definitivo, il docente assegnato alle attività per il sostegno propone, motivandolo, al Consiglio di classe l’orario definitivo.

Personale ATA e assistenza di baseIn merito alle funzioni e al ruolo nel processo di integrazione rappresentato dall’assistenza di base, si rimanda alla nota del MIUR Prot. n. 339 del 30 novembre 2001, ove si indicano chiaramente finalità dell’assistenza di base, le competenze delle istituzioni scolastiche e delle ASL. La responsabilità di predisporre le condizioni affinché tutti gli alunni, durante la loro esperienza di vita scolastica, dispongano di servizi qualitativamente idonei a soddisfare le proprie esigenze, è della scuola, la quale, mediante i propri organi di gestione, si adopera attraverso tutti gli strumenti previsti dalla legge e dalla contrattazione, compresa la formazione specifica degli operatori, per conseguire l'obiettivo della piena integrazione degli alunni disabili. Fermo restando che le mansioni in parola rientrano tra le funzioni aggiuntive per l’attivazione delle quali il Dirigente Scolastico avvia le procedure previste dalla contrattazione collettiva, si rammenta che il medesimo, nell'ambito degli autonomi poteri di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane, assicurerà in ogni caso il diritto all'assistenza, mediante ogni possibile forma di organizzazione del lavoro (nel rispetto delle relazioni sindacali stabilite dalla contrattazione), utilizzando a tal fine tutti gli strumenti di gestione delle risorse umane previsti dall'ordinamento.

L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON BES

La nota prot. 1551 del 27 giugno 2013, ha inteso fornire ulteriori indicazioni e chiarimenti relativamente all’applicazione della Direttiva 27.12.2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione” e della successiva C.M. n. 8 del 6 marzo 2013, anche sulla base delle richieste pervenute dalle scuole e delle esigenze rappresentate dal personale docente e dai dirigenti scolastici. La personalizzazione degli apprendimenti, la valorizzazione delle diversità, nella prospettiva dello sviluppo delle potenzialità di ciascuno sono principi costituzionali del nostro ordinamento scolastico recepiti nel DPR 275/99, laddove è detto che «Nell'esercizio dell'autonomia didattica le istituzioni scolastiche … possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune e tra l'altro: l'attivazione di percorsi didattici individualizzati, nel rispetto del principio generale dell'integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo…» (art.4). Nel caso di difficoltà non meglio specificate, soltanto qualora nell’ambito del Consiglio di classe (nelle scuole secondarie) o del team docenti (nelle scuole primarie) si concordi di valutare l’efficacia di strumenti specifici questo potrà comportare l’adozione e quindi la compilazione di un Piano Didattico Personalizzato, con eventuali strumenti compensativi e/o misure dispensative. Non è compito della scuola certificare gli alunni con bisogni educativi speciali, ma individuare quelli per i quali è opportuna e necessaria l’adozione di particolari strategie didattiche. Si ribadisce che, anche in presenza di richieste dei genitori accompagnate da diagnosi che però non hanno dato diritto alla certificazione di disabilità o di DSA1, il Consiglio di classe è autonomo nel decidere se formulare o non formulare un Piano Didattico Personalizzato, avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione. E’ quindi peculiare facoltà dei Consigli di classe o dei team docenti individuare – eventualmente anche sulla base di criteri generali stabiliti dal Collegio dei docenti – casi specifici per i quali sia utile attivare percorsi di studio individualizzati e personalizzati, formalizzati nel Piano Didattico Personalizzato, la cui validità rimane comunque circoscritta all’anno scolastico di riferimento. In particolare, per quanto concerne gli alunni con cittadinanza non italiana, è stato già chiarito nella C.M. n. 8/2013 che essi necessitano anzitutto di interventi didattici relativi all’apprendimento della lingua e solo in via eccezionale della formalizzazione tramite un Piano Didattico Personalizzato. La personalizzazione non è mera questione procedurale, che riduce la relazione educativa a formule, acronimi, adempimenti burocratici; un corretto approccio, pertanto, si salda con quanto deliberato in termini generali nel Piano dell’offerta formativa rispetto alle tematiche dell’inclusione e del riconoscimento delle diversità, alla valorizzazione di ogni individuo nella comunità educante, alla capacità della scuola stessa di “individuare” soluzioni adeguate ai diversi problemi. Piano annuale per l’inclusività Il Piano annuale per l’inclusività è inteso come un momento di riflessione di tutta la comunità educante per realizzare la cultura dell’inclusione, lo sfondo ed il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni, non dunque come un ulteriore adempimento burocratico, ma quale integrazione del Piano dell’offerta formativa. Scopo del piano è anche quello di far emergere criticità e punti di forza, rilevando le tipologie dei diversi bisogni educativi speciali e le risorse impiegabili, l’insieme delle difficoltà e dei disturbi riscontrati, dando consapevolezza alla comunità scolastica - in forma di quadro sintetico - di quanto sia consistente e variegato lo spettro delle criticità all’interno della scuola.

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Gruppo di lavoro per l’inclusività Per quanto concerne le indicazioni relative alle modalità organizzative della scuola, alle riunioni degli organi di istituto, nella nostra scuola è presente il Gruppo di lavoro per l’inclusività (GLI). In particolare, in relazione alle riunioni del Gruppo di lavoro per l’inclusività ad inizio d’anno, la scuola definisce tempi e modalità degli incontri anche sulla base di un congruo periodo di osservazione degli alunni in ingresso, al fine di poter stabilire eventuali necessità di interventi nell’ottica dell’inclusione.

L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DSA

I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO I Disturbi Specifici di Apprendimento interessano alcune specifiche abilità dell’apprendimento scolastico, in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica. Sono coinvolte in tali disturbi: l’abilità di lettura, di scrittura, di fare calcoli. Sulla base dell’abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica: dislessia (lettura), disgrafia e disortografia (scrittura), discalculia (calcolo). Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di origine neurobiologica; allo stesso tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo, modificabili attraverso interventi mirati. Posto nelle condizioni di attenuare e/o compensare il disturbo, infatti, il discente può raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti. E’ da notare, inoltre (e ciò non è affatto irrilevante per la didattica), che gli alunni con DSA sviluppano stili di apprendimento specifici, volti a compensare le difficoltà incontrate a seguito del disturbo.

OSSERVAZIONE IN CLASSE I Disturbi Specifici di Apprendimento hanno una componente evolutiva che comporta la loro manifestazione come ritardo e/o atipia del processo di sviluppo, definito sulla base dell’età anagrafica e della media degli alunni o degli studenti presenti nella classe. Alcune ricerche hanno inoltre evidenziato che ai DSA si accompagnano stili di apprendimento e altre caratteristiche cognitive specifiche, che è importante riconoscere per la predisposizione di una didattica personalizzata efficace.

LA DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E PERSONALIZZATA.

STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE. La Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano «l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari del soggetto, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate». La Legge 170/2010 richiama inoltre le istituzioni scolastiche all’obbligo di garantire «l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere». Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria. Tali strumenti sollevano l’alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo. L’utilizzo di tali strumenti non è immediato e i docenti - anche sulla base delle indicazioni del referente di istituto - avranno cura di sostenerne l’uso da parte di alunni e studenti con DSA. Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento. Per esempio, non è utile far leggere a un alunno con dislessia un lungo brano, in quanto l’esercizio, per via del disturbo, non migliora la sua prestazione nella lettura. L’adozione delle misure dispensative, al fine di non creare percorsi immotivatamente facilitati, che non mirano al successo formativo degli alunni e degli studenti con DSA, dovrà essere sempre valutata sulla base dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale, comunque, da non differenziare, in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento dell’alunno o dello studente in questione.

LA DIMENSIONE RELAZIONALE

Il successo nell’apprendimento è l’immediato intervento da opporre alla tendenza degli alunni o degli studenti con DSA a una scarsa percezione di autoefficacia e di autostima. La specificità cognitiva degli alunni e degli studenti con DSA determina, inoltre, per le conseguenze del disturbo sul piano scolastico, importanti fattori di rischio per quanto concerne la dispersione scolastica dovuta, in questi casi, a ripetute esperienze negative e frustranti durante l’intero iter formativo.

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Il Dirigente scolastico Il Dirigente scolastico, nella logica dell’autonomia riconosciuta alle istituzioni scolastiche, è il garante delle opportunità formative offerte e dei servizi erogati ed è colui che attiva ogni possibile iniziativa affinché il diritto allo studio di tutti e di ciascuno si realizzi. Tale azione si concretizza anche mediante la promozione e la cura di una serie di iniziative da attuarsi di concerto con le varie componenti scolastiche, atte a favorire il coordinamento dei vari interventi rispetto alle norme di riferimento. Sulla base dell’autonoma responsabilità nella gestione delle risorse umane della scuola, il Dirigente scolastico potrà valutare l’opportunità di assegnare docenti curricolari con competenza nei DSA in classi ove sono presenti alunni con tale tipologia di disturbi. In particolare, il Dirigente: - garantisce il raccordo di tutti i soggetti che operano nella scuola con le realtà territoriali; - stimola e promuove ogni utile iniziativa finalizzata a rendere operative le indicazioni condivise con Organi collegiali e famiglie, e precisamente: - attiva interventi preventivi; - trasmette alla famiglia apposita comunicazione; - riceve la diagnosi consegnata dalla famiglia, la acquisisce al protocollo e la condivide con il gruppo docente; - promuove attività di formazione/aggiornamento per il conseguimento di competenze specifiche diffuse; - promuove e valorizza progetti mirati, individuando e rimuovendo ostacoli, nonché assicurando il coordinamento delle azioni (tempi, modalità, finanziamenti); - definisce, su proposta del Collegio dei Docenti, le idonee modalità di documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati di alunni e studenti con DSA e ne coordina l’elaborazione e le modalità di revisione, anche – se necessario – facendo riferimento ai già richiamati modelli esemplificativi pubblicati sul sito del MIUR (http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa); - gestisce le risorse umane e strumentali; - promuove l’intensificazione dei rapporti tra i docenti e le famiglie di alunni e studenti con DSA, favorendone le condizioni e prevedendo idonee modalità di riconoscimento dell’impegno dei docenti; - attiva il monitoraggio relativo a tutte le azioni messe in atto, al fine di favorire la riproduzione di buone pratiche e procedure od apportare eventuali modifiche. Per la realizzazione degli obiettivi previsti e programmati, il Dirigente scolastico potrà avvalersi della collaborazione di un docente (referente o funzione strumentale) con compiti di informazione, consulenza e coordinamento. I Dirigenti scolastici potranno farsi promotori di iniziative rivolte alle famiglie di alunni e studenti con DSA, promuovendo e organizzando, presso le istituzioni scolastiche - anche con l’ausilio dell’Amministrazione centrale e degli UU.SS.RR. - seminari e brevi corsi informativi.

Il Referente di Istituto Le funzioni del “referente” sono, in sintesi, riferibili all’ambito della sensibilizzazione ed approfondimento delle tematiche, nonché del supporto ai colleghi direttamente coinvolti nell’applicazione didattica delle proposte. Il referente che avrà acquisito una formazione adeguata e specifica sulle tematiche, a seguito di corsi formalizzati o in base a percorsi di formazione personali e/o alla propria pratica esperienziale/didattica, diventa punto di

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riferimento all’interno della scuola ed, in particolare, assume, nei confronti del Collegio dei docenti, le seguenti funzioni:

- fornisce informazioni circa le disposizioni normative vigenti; - fornisce indicazioni di base su strumenti compensativi e misure dispensative al fine di realizzare un

intervento didattico il più possibile adeguato e personalizzato; - collabora, ove richiesto, alla elaborazione di strategie volte al superamento dei problemi nella classe con

alunni con DSA; - offre supporto ai colleghi riguardo a specifici materiali didattici e di valutazione; - cura la dotazione bibliografica e di sussidi all’interno dell’Istituto; - diffonde e pubblicizza le iniziative di formazione specifica o di aggiornamento; - fornisce informazioni riguardo alle Associazioni/Enti/Istituzioni/Università ai quali poter fare riferimento per

le tematiche in oggetto; - fornisce informazioni riguardo a siti o piattaforme on line per la condivisione di buone pratiche in tema di

DSA; - funge da mediatore tra colleghi, famiglie, studenti (se maggiorenni), operatori dei servizi

sanitari ed agenzie formative accreditate nel territorio; - informa eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni con DSA.

I Docenti La eventuale presenza all’interno dell’Istituto scolastico di un docente esperto, con compiti di referente, non deve sollevare il Collegio dei docenti ed i Consigli di classe interessati dall’impegno educativo di condividere le scelte. Risulta, infatti, indispensabile che sia l’intera comunità educante a possedere gli strumenti di conoscenza e competenza, affinché tutti siano corresponsabili del progetto formativo elaborato e realizzato per gli alunni con DSA. In particolare, ogni docente, per sé e collegialmente:

- durante le prime fasi degli apprendimenti scolastici cura con attenzione l’acquisizione dei prerequisiti fondamentali e la stabilizzazione delle prime abilità relative alla scrittura, alla lettura e al calcolo, ponendo contestualmente attenzione ai segnali di rischio in un’ottica di prevenzione ed ai fini di una segnalazione;

- mette in atto strategie di recupero; - segnala alla famiglia la persistenza delle difficoltà nonostante gli interventi di recupero posti in essere; - prende visione della certificazione diagnostica rilasciata dagli organismi preposti; - procede, in collaborazione dei colleghi della classe, alla documentazione dei percorsi didattici

individualizzati e personalizzati previsti; - attua strategie educativo-didattiche di potenziamento e di aiuto compensativo; - adotta misure dispensative; - attua modalità di verifica e valutazione adeguate e coerenti; - realizza incontri di continuità con i colleghi del precedente e successivo ordine o grado di scuola al fine di

condividere i percorsi educativi e didattici effettuati dagli alunni, in particolare quelli con DSA, e per non disperdere il lavoro svolto.

La Famiglia La famiglia che si avvede per prima delle difficoltà del proprio figlio o della propria figlia, ne informa la scuola, sollecitandola ad un periodo di osservazione. Essa è altrimenti, in ogni caso, informata dalla scuola delle persistenti difficoltà del proprio figlio o figlia. La famiglia:

- provvede, di propria iniziativa o su segnalazione del pediatra - di libera scelta o della scuola - a far valutare l’alunno o lo studente secondo le modalità previste dall’Art. 3 della Legge 170/2010;

- consegna alla scuola la diagnosi di cui all’art. 3 della Legge 170/2010; - condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati ed

è chiamata a formalizzare con la scuola un patto educativo/formativo che preveda l’autorizzazione a tutti i docenti del Consiglio di Classe - nel rispetto della privacy e della riservatezza del caso - ad applicare ogni strumento compensativo e le strategie dispensative ritenute idonee, previste dalla normativa vigente, tenuto conto delle risorse disponibili;

- sostiene la motivazione e l’impegno dell’alunno o studente nel lavoro scolastico e domestico; - verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati; - verifica che vengano portati a scuola i materiali richiesti; - incoraggia l’acquisizione di un sempre maggiore grado di autonomia nella gestione dei tempi di studio,

dell’impegno scolastico e delle relazioni con i docenti; - considera non soltanto il significato valutativo, ma anche formativo delle singole discipline.

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Gli Studenti

Gli studenti e le studentesse, con le necessarie differenziazioni in relazione all’età, sono i primi protagonisti di tutte le azioni che devono essere messe in campo qualora si presenti una situazione di DSA. Essi, pertanto, hanno diritto:

- ad una chiara informazione riguardo alla diversa modalità di apprendimento ed alle strategie che possono aiutarli ad ottenere il massimo dalle loro potenzialità;

- a ricevere una didattica individualizzata/personalizzata, nonché all’adozione di adeguati strumenti compensativi e misure dispensative.

Hanno il dovere di porre adeguato impegno nel lavoro scolastico. Ove l’età e la maturità lo consentano, suggeriscono ai docenti le strategie di apprendimento che hanno maturato autonomamente.

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ATTO DI INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO Allegato al P.T.O.F.

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129 

ISTITUTO di ISTRUZIONE SUPERIORE “Ettore Majorana”

Via A.Moro,1 67051 Avezzano (AQ)  Tel. 086322570 ,  Fax 086321210 Cod. Fisc. 81005180666  ‐  Cod. Mecc. AQIS01400C

e‐mail: [email protected]  e‐mail pec:[email protected] e‐mail Dirigente:[email protected] web: www.itisavezzano.gov.it , www.itisavezzano.it

PROT. N. 12137                                                            AVEZZANO 12/10/2015 

                          Al Collegio dei Docenti 

                                                                                               e, p.c.:                                                                                                Al Consiglio di Istituto                                                                                                Ai Genitori                                                                                                Agli Alunni                                                                                                Al personale ATA                                                                                                Atti                                                                                                Albo                                                                   I.I.S. “E. Majorana” Avezzano 

OGGETTO: Atto di indirizzo del Dirigente Scolastico per la predisposizione del piano triennale                       dell’offerta formativa     triennio 2015‐16; 2016‐17; 2017‐18      

         Art. 1 comma 14 L. n.107/2015 IL DIRIGENTE SCOLASTICO 

VISTA la Legge n.59 del 1997 che ha introdotto l’autonomia delle istituzioni scolastiche e la dirigenza; 

VISTO il DPR 275/99 che disciplina l’autonomia scolastica; 

VISTO il D.L.vo 165 del 2001 e ss.mm. ed integrazioni; 

VISTA la Legge n.107 del 13/7/2015 (d’ora in poi Legge) recante la  “Riforma del sistema nazionale  di istruzione 

e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”; 

CONSIDERATO  che  le  innovazioni  introdotte  dalla  L.  n.107/15  meglio  conosciuta  come  “La    buona  scuola” 

mirano alla valorizzazione e allo  sviluppo dell’autonomia scolastica,  che  trova  il  suo momento più  importante 

nella definizione e nel’attuazione del piano dell’offerta formativa; 

PRESO ATTO che l’art. 1 della predetta Legge, ai commi 12‐17 prevede che: 

1) le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente il triennio di 

riferimento, il piano triennale dell’offerta formativa (d’ora in poi: Piano); 

2)  il Piano deve  essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli  indirizzi per le attività della scuola e 

delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente Scolastico; 

3) il Piano è approvato dal Consiglio di Istituto; 

4) esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i limiti d’organico assegnato e, 

all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR; 

5) una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale unico dei dati 

della scuola;  

TENUTO  CONTO  delle  proposte  e  dei  pareri  formulati  dagli  enti  locali  e  dalle  diverse  realtà  istituzionali, 

culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle Associazioni dei genitori 

e degli studenti; 

TENUTO CONTO dei Piani dell’Offerta Formativa degli anni scolastici precedenti 

EMANA 

ai sensi dell’art. 3 del DPR 275/99, così come sostituito dall’art. 1 comma 14 della legge 13.7.2015, 

 n. 107, il seguente  

Atto d’indirizzo  

per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione 

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  I.I.S. "Ettore Majorana" Avezzano  P.T.O.F. 2016/2019 

130 

1) Le  priorità,  i  traguardi  e  gli  obiettivi  individuati  dal  rapporto  di  autovalutazione  (RAV)  e  il conseguente 

piano di miglioramento di cui all’art.6, comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica 28.3.2013 n.80 

dovranno costituire parte integrante del Piano; 

2) Nel  definire  le  attività  per  il  recupero  ed  il  potenziamento  del  profitto,  si  terrà  conto  dei  risultati  delle 

rilevazioni INVALSI relative allo scorso anno ed in particolare dei seguenti aspetti: 

il punteggio conseguito dagli studenti nelle prove INVALSI per  italiano e matematica è in  linea con quello di 

scuole con background socio economico e culturale simile. La varianza tra classi, in matematica e in italiano è 

uguale o di poco superiore a quella media,  i punteggi delle classi non si discostano molto dalla media della 

scuola. Ad ogni buon conto si ritiene che il livello di preparazione raggiunto, soprattutto in matematica, debba 

essere  potenziato.  In  particolare  si  ritiene  necessario  intervenire  affinché  gli  studenti  acquisiscano  un 

adeguato metodo di studio e capacità di autonoma organizzazione del lavoro, soprattutto quello domestico. 

3) Le  proposte  ed  i  pareri  formulati  dagli  enti  locali  e  dalle  diverse  realtà  istituzionali,  culturali, sociali  ed 

economiche operanti nel  territorio, nonché dagli organismi e dalle Associazioni dei genitori e degli studenti di 

cui tener conto nella formulazione del Piano possono essere così riassunti: 

Risultano  soddisfacenti  ed  ampiamente  adeguati  gli  strumenti  che  la  scuola  ha  adottato  e  mette  a 

disposizione  dei  genitori  (registro  on  line,  ricevimento  individuale  settimanale,  ricevimento  collegiale    a 

cadenza trimestrale, comunicazioni telefoniche con modalità di fonogramma) ma non tutte le famiglie se ne 

servono sistematicamente. 

Occorre, pertanto,  individuare strategie che coinvolgano maggiormente le famiglie alla vita della scuola e  le 

inducano  a  servirsi  di  tali  strumenti  in  modo  sistematico  e  finalizzato  alla  ricerca  di  tutti  quei  mezzi  che 

possono favorire il successo formativo dei propri figli. 

Sarà,  inoltre, necessario  coinvolgere maggiormente  i  genitori  sull’aspetto  relativo alle  competenze  sociali  e 

civiche (rispetto delle regole ecc.) affinché l’azione educativa condotta dalla scuola trovi riscontro e conforto 

nelle pratiche della quotidianità familiare. 

La missione  e  le  priorità  definite  dalla  scuola,  sono  ampiamente  condivise  dalle  famiglie  e  dal  territorio  in 

quanto  rispondenti  alle  esigenze  della  società  odierna  e  coerenti  con  le  peculiarità  del  territorio  stesso.  E’ 

auspicabile  una maggiore  interazione  con  le  realtà  lavorative  operanti  nella  zona,  anche  se,  purtroppo,  si 

evidenzia una progressiva carenza di strutture disponibili ad ospitare alunni in stage aziendale; infatti, a causa 

della  crisi  che  ha  investito  il mondo  del  lavoro,  numerose  aziende  ubicate  sul  territorio    hanno  smesso  di 

operare. 

Ulteriori proposte di cui tener conto nella formulazione del Piano sono le seguenti: 

‐ continuare la realizzazione di attività relative all’Educazione alla salute, educazione ambientale, educazione 

all’alterità, solidarietà, volontariato; 

‐  continuare  con  la  realizzazione  di  progetti  extracurriculari  per  quanto  attiene  attività  sportive,  gruppo 

musicale, laboratorio teatrale, giornalino d’Istituto, robotica di terra e di aria; 

‐ intervenire in modo sistematico contro la disaffezione allo studio e alla dispersione scolastica; 

‐ prevenire ed arginare l’eventuale disagio scolastico e le difficoltà di apprendimento, 

‐  potenziare  il  raccordo  con  gli    Enti  preposti  per  la  realizzazione  di  interventi  per  alunni  con  BES, 

diversamente abili, al fine di una maggiore integrazione, inclusione e successo formativo; 

‐ proseguire con il lavoro sull’orientamento in ingresso e in uscita; 

‐ aggiornare sistematicamente le attrezzature dei numerosi laboratori presenti in Istituto; 

‐ continuare con la realizzazione di corsi di lingua inglese per il conseguimento di certificazione. 

4) Il Piano dovrà fare particolare riferimento ai seguenti commi dell’art.1 della Legge 107/2015, in particolare: 

 

 

 

 

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commi 1‐4 (finalità della legge e compiti delle scuole) 

Si ritiene che l’attuale organizzazione didattica e formativa dell’Istituto risponda pienamente al 

raggiungimento dei seguenti obiettivi, ritenuti prioritari nel Piano dell’Offerta Formativa che la scuola ha, negli 

anni, proposta all’utenza: 

raggiungimento della piena realizzazione del curricolo della scuola;  valorizzazione delle potenzialità e degli stili di apprendimento;  promozione del successo formativo di ogni alunno;  piena acquisizione delle competenze chiave e di cittadinanza;  integrazione con il territorio;  inclusione delle differenze;   interazione con le famiglie.  

Pertanto la progettazione organizzativa didattica potrà continuare a prevedere: 

L’adeguamento  del  calendario  scolastico,  che  non  comporti  riduzioni  delle  attività  didattiche  né dell’orario di lavoro del personale 

Unità di insegnamento non coincidente con l’unità oraria di lezione  Ampliamento  del  tempo  scuola  oltre  il  quadro  orario,  per  attività  di  recupero,  potenziamento, 

allineamento, assistenza allo studio  Apertura  della  scuola  in  orario  pomeridiano  per  lo  svolgimento  di  attività  extracurriculari  di  tipo 

educativo, ricreativo, culturale, artistico sportivo,  Percorsi didattici personalizzati e individualizzati (PDP ‐ PEI  ecc.),  Adesione o costituzione di accordi di rete con altre scuole o con Enti pubblici e privati di cui all’art.7 

del DPR 275/99.  

commi    5‐7    e    14    (fabbisogno  di  attrezzature  e  infrastrutture  materiali,  fabbisogno  dell’organico 

dell’autonomia, potenziamento dell’offerta e obiettivi formativi prioritari) 

si terrà conto, in particolare, delle seguenti priorità: 

Potenziamento delle competenze matematico‐logiche e scientifiche,  Valorizzazione  e  potenziamento  delle  competenze  linguistiche,  con  particolare  riferimento 

all’italiano nonché alla lingua inglese, anche mediante l’utilizzo della metodologia CLIL,  Sviluppo  delle  competenze  in  materia  di  cittadinanza  attiva  e  democratica,  attraverso  la 

valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture,  il  sostegno dell’assunzione di  responsabilità, nonché della  solidarietà e della  cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri, 

Potenziamento  delle  conoscenze  in materia  giuridica  ed  economico  finanziaria  e  di  educazione all’autoimprenditorialità, 

Sviluppo di  comportamenti  responsabili  ispirati  alla  conoscenza e al  rispetto della  legalità,  della sostenibilità ambientale dei beni paesaggistici , del patrimonio e delle attività culturali, 

Sviluppo  delle  competenze  digitali  degli  studenti,  con  particolare  riguardo  al  pensiero computazionale,  all’utilizzo  critico  e  consapevole  dei  social  network  e  dei  media,  nonché  alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro, 

Potenziamento delle discipline motorie e  sviluppo di  comportamenti  ispirati  ad uno  stile di  vita sano, con particolare riferimento all’alimentazione, 

Potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio,  Prevenzione e contrasto della dispersione scolastica,  Prevenzione e contrasto di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico,  Potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi 

speciali  attraverso  percorsi  individualizzati  e  personalizzati,  anche  con  il  supporto  e  la collaborazione  dei servizi socio sanitari ed educativi del territorio, 

Incremento dell’alternanza scuola lavoro,  Ottimizzazione del sistema di orientamento,  Alfabetizzazione  e  perfezionamento  dell’italiano  per  studenti  di  cittadinanza  o  di  lingua  non 

italiana. 

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Per  ciò  che  concerne  le  attrezzature  e  le  infrastrutture materiali  occorrerà  tenere  presente  che  i 

laboratori attivati nell’istituto sono sufficienti ed adeguati a soddisfare tutte  le esigenze previste nei 

piani  di  studio  delle  diverse  specializzazioni  presenti  nell’Istituto  stesso,  relativamente  all’istituto 

Tecnico  Tecnologico  e  al  Liceo  Scientifico  opzione  Scienze  Applicate.  Le  attrezzature,  rinnovate  ed 

integrate  di  anno  in  anno,  sono moderne  e  rispondenti  a  far  acquisire  agli  studenti  le  competenze 

richieste dal mondo del lavoro. 

Sarà, invece, necessario impiantare specifici laboratori, ad indirizzo meccanico ed elettrico, per l’indirizzo 

professionale, considerato che tale indirizzo è di recente istituzione. 

La partecipazione ai bandi PON per l’adeguamento delle infrastrutture alle tecnologie innovative si ritiene 

di fondamentale importanza. 

Molto  sentita  è  anche  l’esigenza  di  acquisire,  all’utilizzo  dei  nostri  studenti,  la  palestra  progettata  e 

realizzata per questo Istituto e a suo tempo ceduta in uso al Liceo Scientifico “Pollione”. 

Analogamente  è  necessario  rientrare  in  possesso  delle  aule,  anche  esse  cedute  al  Liceo  Scientifico  nel 

momento in cui il relativo edificio scolastico è stato abbattuto, per la successiva ricostruzione. Gli alunni di 

questo  Istituto,  infatti,  sono  costretti  ad utilizzare, per  le normali  attività didattiche, ben dieci ambienti 

ubicati nel seminterrato dell’Istituto. Tali locali risultano bui, umidi, poco igienici e quindi non adeguati ad 

accogliere studenti per l’intera mattinata di lezione, 

Per  ciò  che  concerne  i  posti  di  organico,  comuni,  di  sostegno,  il  fabbisogno  per  il                        triennio  di 

riferimento è definito  ipotizzando per  ciascun anno del  suddetto  triennio,  l’attivazione di un numero di 

classi prime pari a quelle funzionanti nell’anno scolastico in corso, e un numero di classi intermedie pari a 

quelle immediatamente precedenti.  

Per l’anno scolastico 2016/17, pertanto, si prevede l’attivazione delle seguenti classi 

Istituto Tecnico Tecnologico   

TOTALE             EN/ET  Informatica/Telecom.  Meccanica  Chimica 

7 classi prime:      2  3  1  1 

7 classi seconde:   2  3  1  1 

5 classi terze:        1 articolata  2 Informatica   1 Telecom.  1  1 

6 classi quarte:      1 EN   1EN/TEL.    2 Informatica  1  1 

6 classi quinte:         1 EN    1 ET  2 Informatica  1  1 

 

Organico ordinario:           

CLASSE DI CONCORSO DISCIPLINA CATTEDRE

ORE RESIDUE

A013 CHIMICA 5 1 A019 DIRITTO 1 10 A020 MECCANICA 2 16 A029  SCIENZE MOTORIE 3 10 A034  ELETTRONICA 6 0 A035 ELETTROTECNICA 2 13 A038 FISICA 2 6 A042 INFORMATICA 5 17 A046 INGLESE 5 6 A047 MATEMATICA 6 16 A050 ITALIANO 10 12 A060 SCIENZE 2 2

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A071 DISEGNO 2 6 C240  LAB. CHIMICA 2 5 C260  LAB. ELETTRONICA 2 12 C270  LAB. ELETTROTENICA 1 9 C290  LAB. FISICA 0 14 C310  LAB. INFORMATICA 3 10 C320  LAB. MECCANICA 2 5 REL  RELIGIONE 1 14   SOSTEGNO 10 0

 

Istituto Professionale 

2 classi prime        2 classi seconde          2 classi terze        2 classi quarte 

Organico ordinario            

CLASSE DI CONCORSO DISCIPLINA CATTEDRE

ORE RESIDUE

A013 CHIMICA 0 8 A019 DIRITTO 0 8 A020 MECCANICA 1 10 A029 SCIENZE MOTORIE 0 16 A034 ELETTRONICA 0 8 A035 ELETTROTENCICA 1 8 A038 FISICA 0 8 A046 INGLESE 1 6 A047 MATEMATICA 1 10 A050 ITALIANO 2 12 A060 SCIENZE 0 10 A071 DISEGNO 0 12 C240 LAB. CHIMICA 0 4

C270 LAB. ELETTROTECNICA 1 7

C290 LAB. FISICA 0 4 C320 LAB. MECCANICA 1 7 REL RELIGIONE 0 8

SOSTEGNO 10 0  

Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate 

1 classe quarta         2 classi quinte 

Organico ordinario     

CLASSE DI CONCORSO DISCIPLINA CATTEDRE

ORE RESIDUE

A029 SCIENZE MOTORIE 0 6 A034 INFORMATICA 0 6 A036 FILOSOFIA 0 6 A038 FISICA 0 9 A046 INGLESE 0 9 A047 MATEMATICA 0 12 A050 ITALIANO 0 18 A060 SCIENZE 0 15

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  I.I.S. "Ettore Majorana" Avezzano  P.T.O.F. 2016/2019 

134 

         

 

 

 

Corso serale ad indirizzo Elettronica Elettrotecnica opzione Elettronica   

1 classe terza                  

CLASSE DI CONCORSO DISCIPLINA CATTEDRE

ORE RESIDUE

A034  ELETTRONICA 0 12 A046 INGLESE 0 2 A047 MATEMATICA 0 3 A050 ITALIANO 0 5 C260  LAB. ELETTRONICA 0 6

Eventuali variazioni verranno apportate a seguito della effettiva iscrizione degli alunni alle classi prime 

e alla definizione dell’organico di diritto e di fatto delle classi successive. 

Per  ciò  che  concerne  i posti di potenziamento dell’offerta  formativa,  il  fabbisogno  sarà definito  in 

relazione ai progetti e alle attività contenute nel Piano, entro un limite massimo di 15 unità, 

         Nell’ambito dei posti di potenziamento sarà accantonato un posto di docente della classe di concorso 

A034  per  il  semiesonero  del  primo  collaboratore  del Dirigente,  dal momento    che  ne  ricorrono  le 

condizioni. 

nell’ambito delle scelte di organizzazione, dovranno essere previste  la figura del      

          coordinatore di classe; 

dovrà  essere  prevista  l’istituzione  di  dipartimenti    per  aree  disciplinari,  nonché,        ove ritenuto  funzionale  alle  priorità  di  Istituto,  dipartimenti  trasversali  (ad  esempio,  per l’orientamento). Sarà quindi prevista la funzione di coordinatore di dipartimento; 

dovrà essere prevista  la funzione di direttore responsabile di  laboratorio per ogni  laboratorio istituito nella scuola, 

dovrà essere prevista la costituzione del comitato tecnico‐scientifico di cui ai DPR 87‐88/10 ed indicata la struttura ritenuta più funzionale per lo stesso,  

dovrà  essere  prevista  la  figura  di  due  collaboratori  di  presidenza  di  cui  una  vicario  e  di  due figure di supporto, considerata la complessità dell’Istituto 

per  ciò  che  concerne  i  posti  del  personale amministrativo,  tecnico e ausiliario  il fabbisogno è così definito: 

Collaboratori Scolastici   n.14 

Assistenti Tecnici   n.12 

Assistenti Amministrativi   n.8 

D.S.G.A.      n.1 

commi  10  e  12  (iniziative  di  formazione  rivolte  agli  studenti  per  promuovere  la  conoscenza  delle 

tecniche  di  primo  soccorso,  programmazione  delle  attività  formative  rivolte  al  personale  docente  e 

amministrativo, tecnico e ausiliario e definizione delle risorse occorrenti) 

Saranno previste nel Piano: 

iniziative di  formazione  indirizzate agli alunni, al personale docente ed ATA per promuovere  la conoscenza delle tecniche di primo soccorso affidando gli  incarichi agli operatori del Servizio di Emergenza  Territoriale  118 del  Servizio  Sanitario Nazionale  e  con  il  contributo della  realtà  del territorio, della durata di circa 8/12 ore. L’insegnamento del Basic Life Support (BLS) interesserà fondamentalmente quattro ambiti:  

- l’arresto cardiaco con il massaggio cardiaco,  

- l’uso del defibrillatore,  

A071 DISEGNO 0 6 REL RELIGIONE 0 3

SOSTEGNO 0 0

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  I.I.S. "Ettore Majorana" Avezzano  P.T.O.F. 2016/2019 

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- l’ostruzione delle vie aeree con le manovre di disostruzione,  

- le tecniche di compressione, in presenza di un’emorragia pericolosa.  

      Le attività degli  studenti  verranno effettuate  in ambito curriculare, per  il personale docente ed 

ATA in orario non coincidente con quello di servizio, 

iniziative  di  formazione  indirizzate  agli  alunni,  al  personale  docente  ed ATA  sulla  sicurezza  nei luoghi  di  lavoro.  Le  attività  formative  saranno differenziate  a  seconda del  tipo di  utenza  a  cui sono indirizzate e in relazione anche ai laboratori frequentati. Di conseguenza sarà diversificato anche il numero di ore totali per ciascun percorso. La formazione per gli studenti sarà prevista in orario curriculare, mentre per il personale docente ed ATA sarà tenuta in orario non coincidente con quello di servizio. L’incarico sarà affidato al RSPP dell’Istituto o ad altri esperti, provenienti dal mondo del lavoro e delle professioni e in possesso dei requisiti idonei, , 

iniziative  di  formazione  indirizzate  agli  alunni,  al  personale  docente  ed  ATA  sulla  prevenzione degli incendi, a cura dei VVFF ed altre realtà territoriali coerenti al percorso stesso., 

percorsi  formativi  per  il  personale  docente,  finalizzati  al miglioramento  della  professionalità  e coerenti  con  i  bisogni  emersi.  In  particolare  si  ritiene  importante  che  le  attività  di  formazione prevedano: 

  ‐ formazione sulla didattica per competenze e relativa certificazione 

         ‐ didattica innovativa della matematica 

         ‐ bullismo e disagio giovanile 

         ‐ valutazione dell’apprendimento 

         ‐ programmazione per Arduino: 

‐  la topologia nella progettazione e produzione di nuovi oggetti, 

   ‐  tecnologia e processi di lavorazione, 

   ‐ difficoltà e reazioni psicologiche dell’insegnamento: un modello di auto‐  

     supervisione, 

▪  percorsi formativi per il personale ATA, volti ad accrescere le competenze digitali, le competenze in 

campo amministrativo contabile e, per  i collaboratori scolastici volti a potenziare  le competenze  in 

termini di sicurezza, accoglienza e relazione con l’utenza. Ciascun corso avrà una durata minima di 20 

ore e sarà condotto da esperti nel campo specifico. 

Per ogni corso dovrà essere individuata la ricaduta attesa nell’attività ordinaria della scuola. 

▪ Le attività saranno realizzate nella scuola, autonomamente o in collaborazione con altre istituzioni  

scolastiche  appartenenti  alle  varie  reti  costituite.  Gli    incarichi  saranno  affidati  ad  esperti  degli 

specifici settori. 

Si auspicano, comunque, attività di condivisione di buone pratiche e costituzione di gruppi di lavoro 

operativi per  la produzione di materiali e strumenti utili alla comunità professionale e, soprattutto, 

per favorire la strategia della ricerca‐azione. 

 

       commi  15‐16  ( educazione alle pari opportunità, prevenzione della violenza di genere) 

Verranno  promosse  iniziative  di  sensibilizzazione  su  queste  importanti  tematiche  sia  attraverso  la 

progettazione e l’attuazione di specifici progetti sia attraverso azioni di educazione alle pari opportunità, 

prevenzione della violenza di genere da sviluppare curricularmente come area integrata interdisciplinare 

ad opera di tutti gli insegnanti della classe. 

 

Commi  28  –  29    e  31  –  32  (insegnamenti  opzionali,  percorsi  formativi  ed  iniziative  d’orientamento, 

valorizzazione del merito scolastico e dei talenti, individuazione di modalità di orientamento idonee al 

superamento delle difficoltà degli alunni stranieri) 

Proseguiranno le iniziative di orientamento in ingresso e in uscita, con le stesse modalità programmate ed 

attuate  nei  precedenti  anni  (open  day,  visita  nelle  scuole  medie,  saloni  orientamento,  mostre  ed 

interventi sul territorio). Verranno intensificati i percorsi di continuità tra scuola secondaria di primo grado 

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e  scuola  secondaria  di  secondo  grado  nonché  continuità  educativa  orizzontale.  Verrà  potenziato  il 

raccordo con le Università e con il mondo del lavoro. 

La  valorizzazione  del  merito  scolastico  e  dei  talenti  continuerà  ad  essere  perseguita  tramite  la 

partecipazione a gare e concorsi. 

Particolare attenzione verrà  rivolta agli alunni  stranieri, attuando percorsi  individualizzati e  interventi di 

recupero delle competenze, anche con il supporto e la collaborazione di servizi socio sanitari ed educativi 

del territorio e delle associazioni di settore. 

 Commi 33 – 45 (Alternanza Scuola Lavoro) 

Le 400 ore del triennio verranno così ripartite: 

Istituto tecnico tecnologico e professionale 

terzo anno    160 ore  

quarto anno 160 ore  

quinto anno   80 ore 

Liceo 

terzo anno   80 ore 

quarto anno 80 ore 

quinto anno 40 ore 

 

Al  percorso  di  Alternanza  Scuola‐Lavoro  contribuiranno  varie  attività,  quali  percorsi  di  formazione  in 

materia  di  tutela  della  salute  e  della  sicurezza  nei  luoghi  di  lavoro,  percorsi  informativi  relativi  alla 

organizzazione aziendale, testimonianze lavorative, visite guidate, stage e tirocini formativi. 

Per  quanto  possibile,  si  privilegerà  la  collaborazione  con  aziende  operanti  sul  territorio  e  in  settori 

connessi con gli indirizzi di studio. 

 

       commi 56‐61 (piano nazionale scuola digitale, didattica laboratoriale): 

Al fine di sviluppare e di migliorare le competenze digitali degli studenti e di rendere la tecnologia digitale 

uno  strumento  didattico  di  costruzione  delle  competenze  in  generale,  si  attiveranno  percorsi  volti  allo 

sviluppo  delle  competenze  digitali  anche  attraverso  la  collaborazione  con  associazioni,  università, 

organismi del  terzo settore e imprese. 

Attraverso  il  potenziamento  del  Sito  web  e  l’utilizzo  del  registro  elettronico  si  procederà  alle  azioni  di 

dematerializzazione  e  si  perseguirà  il  miglioramento  del  sistema  di  comunicazione,  la  pubblicizzazione 

delle  buone  pratiche,  la  socializzazione  e  la  condivisione  tra  il  personale,  gli  alunni  e  le  famiglie  delle 

informazioni e delle conoscenze interne ed esterne relative agli obiettivi perseguiti, le attività realizzate, le 

modalità di gestione, i risultati conseguiti.  

Si  incentiverà  una  programmazione  laboratoriale  per  dipartimenti  disciplinari  nonché  l’estensione  della 

stessa didattica laboratoriale nel contesto più ampio della programmazione  

di classe, ponendo particolare attenzione all’interdisciplinarietà e all’impiego di metodi di  insegnamento 

“coinvolgenti” dove l’alunno agisce ed è protagonista attivo del processo di apprendimento.  

Pertanto il Collegio dei docenti dovrà agire per:  

‐ superare una visione individualistica dell'insegnamento per favorire cooperazione, sinergia, trasparenza 

e rendicontabilità; 

‐    prendere  in  seria  ed  operativa  considerazione  sperimentazioni  ed  innovazioni  didattiche,  anche 

nell'ottica di integrare le tecnologie nella pratica di classe;  

‐  rendere  i  Dipartimenti  disciplinari  luoghi  di  scelte  culturali,  all'interno  dei  quali  individuare  gli  aspetti 

irrinunciabili del percorso formativo, di confronto metodologico, di produzione di materiali, di proposte di 

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formazione/aggiornamento, di individuazione degli strumenti e modalità per la rilevazione degli standard 

di apprendimento;  

‐  rendere  i Consigli di Classe  luoghi di  condivisione delle proposte didattiche per  la  classe, del  raccordo 

educativo e dell'analisi dei problemi/soluzioni della classe e del singolo allievo/a;  

‐ mantenere coerenza tra le scelte curricolari, le attività di recupero/sostegno/potenziamento, i progetti di 

ampliamento dell'offerta formativa, le finalità e gli obiettivi previsti nel POF, al fine di assicurare unitarietà 

dell'offerta  formativa  e,  il  più  possibile,  congruenza  ed  efficacia  dell'azione  didattica  ed  educativa 

complessiva.  Pertanto,  le  scelte  progettuali  costituiranno  l'identità  della  scuola  nel  territorio  e 

risponderanno al principio della significatività dell’ampliamento dell’offerta formativa. 

 

Comma 124 (formazione in servizio docenti) 

Particolare  attenzione  verrà  posta  alla  formazione  in  servizio  dei  docenti  che  riguarderà  diversi  ambiti: 

metodologia  didattica,  didattica  e  valutazione  delle  competenze,  didattica  laboratoriale,  innovazione 

tecnologica; 

5) i criteri generali per la programmazione educativa, per la programmazione e l'attuazione delle attività 

parascolastiche,  interscolastiche, extrascolastiche,  già definiti  nei precedenti  anni  scolastici  dal  consiglio 

d’istituto  e  recepiti  nei  POF  di  quei  medesimi  anni,  che  risultino  coerenti  con  le  indicazioni  di  cui  ai 

precedenti punti “1” e “2” potranno essere inseriti nel Piano;  

6)  I  progetti  e  le attività  sui quali  si pensa di utilizzare docenti dell’organico del potenziamento devono 

fare esplicito  riferimento  a  tale  esigenza, motivandola  e definendo  l’area disciplinare  coinvolta.  Si  terrà 

conto del fatto che l’organico di potenziamento deve servire anche alla copertura delle supplenze brevi e 

quindi si eviterà di assorbire sui progetti l’intera quota disponibile; 

7) Per tutti i progetti e le attività previsti nel Piano, devono essere indicati i livelli di partenza sui quali si 

intende intervenire, gli obiettivi cui tendere nell’arco del triennio di riferimento, gli indicatori quantitativi 

e/o qualitativi utilizzati o da utilizzare per  rilevarli. Gli  indicatori  saranno di preferenza quantitativi,  cioè 

espressi  in grandezze misurabili, ovvero qualitativi, cioè fondati su descrittori non ambigui di presenza / 

assenza di fenomeni, qualità o comportamenti ed eventualmente della loro frequenza.  

8) Per la piena attuazione del Piano è necessaria una stretta sinergia con i Servizi generali e amministrativi, 

per  i quali  il Dirigente Scolastico ai  sensi dell’art. 25 comma 5 del DLgs n. 165/2001  fornisce al DSGA  le 

direttive  di  massima  che  costituiscono  linee  guida  di  condotta  e  di  orientamento  preventivo  sullo 

svolgimento delle specifiche attività previste dai servizi. 

9)  Le  funzioni  strumentali  individuate  dal  Collegio  dei  Docenti  i  Collaboratori  del  Dirigente  Scolastico,  i 

Coordinatori  di  classe,  i  Coordinatori  dei  dipartimenti,  i  Responsabili  di  laboratorio,  i  responsabili  di 

progetti di ampliamento dell’offerta  formativa costituiscono  i nodi di  raccordo  tra  l’ambito gestionale e 

l’ambito didattico, al fine di garantire la piena e puntuale attuazione del Piano.  

10)  Il  Piano  dovrà  essere  predisposto  a  cura  della  Funzione  Strumentale  a  ciò  designata,  affiancata  dal 

gruppo di lavoro a suo tempo approvato dal collegio docenti, entro la prima metà di gennaio, per essere 

portato all’esame del collegio e del Consiglio di Istituto dei docenti nei termini previsti. 

Il presente atto di  indirizzo contenente i principi generali e gli  indirizzi necessari per la stesura del Piano 

Triennale dell’offerta formativa potrà essere oggetto di revisione, modifica o integrazione.  

 

                                                                                                   IL DIRIGENTE SCOLASTICO 

                                                                                                          (Prof.ssa Anna Amanzi) 

 

 

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PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE Allegato al P.T.O.F.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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  I.I.S. "Ettore Majorana" Avezzano  P.T.O.F. 2016/2019 

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 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “ETTORE MAJORANA” Via Aldo Moro, 1 AVEZZANO (AQ) AQIS01400C www.itisavezzano.itn. alunni iscritti per ogni ordine di scuola appartenente all’Istituto Scuola  infanzia Scuola primaria Sc. Sec di Primo Grado Sc. sec. di Secondo Grado * 

Totale alunni iscritti * n. 868  

Gruppo di Lavoro Inclusione:  Composizione: il  Dirigente Scolastico Prof.ssa Anna Amanzi, la Funzione Strumentale per “l’inclusione e per il benessere nella 

scuola” Prof.ssa Cannizzaro Valentina; i docenti di sostegno prof.ri Angelucci Olga, Danese Lorenzo, Malaguti Meris, Cecere Giusy; i docenti curricolari prof.ri Amanzi Matilde, Petrollini Giandomenico e Silvagni Lia, Rappresentanti ASL, Assistenti specialistici. 

Incontri preventivanti  n° 4  

PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2015/2016 

 

Parte I – Analisi dei punti di forza e di criticità    ( questa parte è prescrittiva e si prega di non modificarla) 

 

A. RILEVAZIONE DEI B.E.S. PRESENTI A.S. 2014/201

A.S. 2015/2016 

  N. N.1. Disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)  29  36

Minorati vista  0 0 Minorati udito  1 1 Psicofisici  28  35

Totale  1. 29  36 Altro: disabilità in via di certificazione 0 1

2. Disturbi evolutivi specifici  DSA  10  15 ADHD/DOP  1 0 Borderline cognitivo  0 0 Disturbi con specifiche problematiche nell’area del 

linguaggio (Direttiva 27/12/2012, paragrafo 1.2) 0 0

Altro  0 0                                                                                                   Totale 2. 11  15 Altro: DSA in via di certificazione DSA presunti 0 1

3. Svantaggio  Socio‐economico  10  11

Linguistico-culturale ( neo arrivati in Italia) ( da almeno sei mesi in Italia)

0 0

51  64 Disagio comportamentale/relazionale/psicoemotivo  25  30

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140 

alunni in situazione di adozione internazionale alunni con problemi di salute transitori non documentabili Altro:

0 0

0 0

0 0                                                                                                   Totale 3. 86  105

totali 126  156% su popolazione scolastica   14,00  17,97

Alunni senza cittadinanza 0 0  

Documenti redatti a cura della scuola, con/senza la collaborazione del servizio sanitario 

  2014/2015  2015/2016 

n. PEI redatti dal GLHO: redatti                                            in corso di redazione 

29 

36 

  2014/2015 

n. PDP redatti dai Consigli di Classe in presenza di documentazione sanitaria   11

n. PDP redatti dai Consigli di Classe in assenza di documentazione sanitaria  0

 

B. RISORSE PROFESSIONALI SPECIFICHE      

Insegnanti di sostegno:  N°20 

Prevalentemente utilizzati in…  sì / no 

  Attività individualizzate e di piccolo gruppo si 

  Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) 

si 

Assistenti Educativi e Culturali:  N° 0 

Prevalentemente utilizzati in…  sì / no 

In attesa di assegnazione, presumibile in n. di 3 

Attività individualizzate e di piccolo gruppo si 

  Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) 

si 

Assistenti alla comunicazione: N° 0 

Prevalentemente utilizzati in…  sì / no 

  Attività individualizzate e di piccolo gruppo no

  Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) 

no

 

B.1 ALTRE RISORSE PROFESSIONALI  sì / no

Funzioni strumentali / coordinamento  si 

Referenti d’Istituto (disabilità, DSA, BES)  si 

Psicopedagogisti e affini Interni alla scuola  si 

Esterni alla scuola  no

Docenti tutor / mentor  (in assenza di Funzione Strumentale)  no

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Mediatore linguistico 

Mediatore culturale 

Facilitatore linguistico 

Altre figure esterne (psicologi, ecc…) Altro (specificare):Psicologo 

no

no

no

si  

C.    COINVOLGIMENTO DOCENTI CURRICOLARI 

attraverso…  sì / no 

Coordinatori di classe e simili 

Partecipazione a GLI  si Rapporti con le famiglie  si Tutoraggio alunni  si Progetti didattico‐educativi a prevalente tematica inclusiva 

si 

Docenti con specifica formazione 

Partecipazione a GLI  si Rapporti con le famiglie  si Tutoraggio alunni  si Progetti didattico‐educativi a prevalente tematica inclusiva 

Si 

Altri docenti 

Partecipazione a GLI  si Rapporti con le famiglie  si Tutoraggio alunni  noProgetti didattico‐educativi a prevalente tematica inclusiva 

si 

 

D. COINVOLGIMENTO PERSONALE A.T.A. 

Prevalentemente in…  sì / no 

assistenza alunni disabili  si Progetti di inclusione: 

Condivisione nella creazione di un adeguato ambiente d’apprendimento 

Preparazione‐dotazione‐uso di modulistica di base in lingua straniera (almeno inglese, francese…) per BES interculturali/transitori 

si 

si 

Laboratori integrati  si  

E. COINVOLGIMENTO FAMIGLIE 

Attraverso…  sì / no

Informazione/formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva 

si

Coinvolgimento in progetti di inclusione  

si

Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante 

si

Miglioramento ambiente di apprendimento  

si

Collaborazioni volontarie di tipo professionale 

si

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Altro (specificare):  

/

 

F 1. RAPPORTI CON SERVIZI SOCIOSANITARI TERRITORIALI  E ISTITUZIONI DEPUTATE ALLA SICUREZZA  

tipo di collaborazione  sì / no

accordi di programma/protocolli d’intesa formalizzati sulla disabilità 

ASL‐ COMUNITA’ MONTANA 

accordi di programma/protocolli d’intesa formalizzati su disagio e simili 

ASL‐ COMUNITA’ MONTANA

Procedure condivise di intervento sulla disabilità 

NO

Procedure condivise di intervento su disagio e simili 

NO

Progetti territoriali integrati  NOProgetti integrati a livello di singola scuola  SI

 

 F 2. RAPPORTI CON C.T.S. 

 

Prevalentemente per …  sì / no

Consulenza docenti esperti  SICoordinatori  di classe  SIDocenti interessati  SISportello per le famiglie  SIMateriali in comodato d’uso  NOIncontri fra specialisti e docenti di c.d.c per confronti didattico‐clinici  SI Formazione docenti su casi BES e inclusione  SI

Altro:  / 

G. RAPPORTI CON PRIVATO SOCIALE E VOLONTARIATO 

tipo di collaborazione sì / no

Progetti territoriali integrati  noProgetti integrati a livello di singola scuola  siProgetti a livello di reti di scuole  si

 

H. FORMAZIONE DEI DOCENTI 

TEMATICHE PREVALENTI sì / no

Strategie e metodologie educativo‐didattiche/ gestione della classe 

si

Didattica speciale e progetti educativo‐didattici a prevalente tematica inclusiva 

si

Didattica interculturale / italiano L2 siPsicologia e psicopatologia dell’età evolutiva ( anche  DSA, ADHD, ecc.) 

si

Formazione su specifiche disabilità (autismo, disabilità intellettive, disabilità sensoriali,…) 

si

Normale didattica disciplinare ma facilitata/calibrata per poter essere comunque inclusiva  

si 

Altro (specificare)  /

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Tabella di autovalutazione sui punti di forza e di criticità rilevati (sezione obbligatoria) 

 

PUNTI DI FORZA / CRITICITÀ    Inizio anno  Fine anno

  0 1 2 3  4  0  1  2 3 4Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo   

    x            X  

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti 

    x            X  

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive  

      x          X  

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola 

    x            X  

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti 

  x            x     

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative 

    x            x   

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi 

    x            x   

Valorizzazione delle risorse esistenti  

      x            x 

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione 

    x            x   

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo 

  x              x   

Collaborazione umana e interpersonale  

    x              x 

Altro (specificare)  

                   

Totale punteggio   2 7 2        1 8 2

0 = per niente 1 = poco 2 = abbastanza 3 = molto 4 = moltissimo 

modello adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici  

SINTESI 

Criticità: Ridotto numero delle ore di sostegno‐ridotto numero di assistenti di base per alunni con gravi disabilità‐classi troppo numerose‐elevato numero di docenti privi di specifica professionalità‐elevato numero di docenti non preparati per l’impiego di tecnologie digitali utili quali strumenti compensativi‐ limitate risorse per l’attuazione di specifici progetti  finalizzati all’inclusione. Poca disponibilità da parte della ASL a colloqui frequenti e continuativi su casi H e BES. Assenza di personale specializzato per supporto psicologico per docenti e famiglie.  

Punti di forza: 

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Docente titolare di funzione strumentale responsabile dell’area dell’inclusione. Abbondanza di strumentazione tecnologica digitale per l’utilizzo nella didattica quotidiana. Compilazione e attuazione del PDP per tutti gli alunni con DSA certificati. Buona collaborazione con alcune agenzie del territorio.  

In relazione alle “Criticità”rilevate, individuate massimo quattro obiettivi di miglioramento tra quelli sotto elencati 

 

Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività   ( questa parte è modificabile, si devono evidenziare le linee operative dell’istituto  ) 

 

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) Il Dirigente Scolastico è il garante dell’offerta formativa che viene progettata ed attuata dall’istituzione scolastica: ciò riguarda la globalità dei soggetti e, quindi, anche degli alunni con disabilità.

Il Collegio dei docenti e il consiglio di Istituto assicurano l’elaborazione del Piano dell’Offerta Formativa che descrive , tra l’altro, le decisioni assunte in ordine all’integrazione scolastica.

- Consiglio di classe

Il primo passo per l’inclusione dell’alunno è la stretta collaborazione tra gli insegnanti del consiglio di classe, per facilitare l’appartenenza dell’alunno in difficoltà al contesto socio educativo del gruppo di classe.

- GLI d’Istituto

Il GLI si occupa prevalentemente di: formulare progetti per la continuità fra ordini di scuola; elaborare progetti specifici per i soggetti disabili, in relazione alle tipologie , assegnare i docenti di sostegno e gli assistenti alle classi/alunni. Al GLI competono anche le problematiche relative a tutti i BES. A tale scopo i suoi componenti sono integrati da tutte le risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola (funzioni strumentali, insegnanti per il sostegno, AEC, assistenti alla comunicazione, docenti “disciplinari” con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori ed esperti istituzionali o sterni in regime di convenzionamento con la scuola), in modo da assicurare all’interno del corpo docente il trasferimento capillare delle azioni di miglioramento intraprese e un’efficace capacità di rilevazione e intervento sulle criticità all’interno delle classi (CM n.8 del 6 marzo 2013 e Nota prot. del 27 giugno 2013 n°1551).

- Assistente specialistico

L’intervento è attivato in presenza di alunni con minorazioni fisiche, sensoriali o tali che ne riducano o impediscano l’autonomia e la comunicazione. L’assistente specializzato ha come obiettivo il raggiungimento dell’autonomia della comunicazione personale del minore diversamente abile. Facilita l’integrazione scolastica, il diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni, nella socializzazione.

- Personale non docente

I compiti del personale non docente sono relativi all’ambito dell’assistenza fisica del disabile nonché di vigilanza in ambiente scolastico e durante le attività didattiche che si svolgono esterne alla scuola in collaborazione con i docenti.

-Il territorio

Il territorio è una risorsa importante per il soggetto disabile come in generale per tutti gli alunni. Il territorio dà senso alle attività della scuola, integra e definisce il progetto di Vita dell’alunno. 

  

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Strutturazione di percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti (target, modalità, tematiche, collaborazioni,…) Nell’interno della scuola accade spesso che i docenti si 

trovino ad affrontare situazioni difficili, in relazione alle presenze in classe, di alunni dai bisogni educativi 

speciali, senza sentirsi adeguatamente preparati ad affrontare e vivendo sentimenti di solitudine, smarrimento, 

fatica, impotenza, rabbia, ma anche desiderio di cambiamento. C’è, nell’interno della scuola, da parte dei 

docenti, un grande bisogno di sentirsi sostenuti nell’affrontare tali problematiche, una chiara necessità di 

acquisire giusti strumenti e adeguate competenze per poter lavorare serenamente con i singoli studenti e con la 

classe. E’ fondamentale il confronto, lo scambio di idee, la condivisione delle esperienze. 

Da qui nasce la necessità di strutturare percorsi di aggiornamento e formazione specifici, finalizzati non solo ad 

approfondire la conoscenza delle tematiche, ma anche e soprattutto all’acquisizione di un linguaggio comune 

che consente di costruire percorsi educativi e di apprendimento concretamente integrati sia in relazione alle 

varie discipline di studio che in relazione all’intero contesto classe. 

 

Adozione di strategie di valutazione coerenti con le prassi inclusive (quali strategie, motivazione delle adozioni scelte  tempi, strumenti,…) 

Le prassi inclusive prevedono un piano condiviso e standardizzato di strategie valutative che tengono conto 

delle situazioni di partenza degli alunni, del loro cambiamento ecologico esistenziale delle potenzialità e delle 

reali capacità. 

Al fine di verificare l’andamento dell’intervento e la necessità di eventuali cambiamenti, si terranno incontri 

periodici nell’ambito dei Consigli di classe o, se necessario, con sedute appositamente convocate. 

Ai fini della valutazione, si terrà conto: 

- della situazione di partenza, evidenziando le potenzialità dell’alunno; - delle finalità e degli obiettivi da raggiungere; - degli esiti degli interventi realizzati 

- del livello globale di crescita e preparazione raggiunto. 

 Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Adeguamento dei requisiti di base e loro potenziamento Rinforzo modulare. Recupero in itinere Adeguamento costante delle programmazioni in collaborazione con i consigli di classe. Progetti ed attività indirizzate all’acquisizione del metodo di studio e delle abilità meta‐cognitive  

 Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola NPI Neuropsichiatria Infantile Avezzano (medici, psicologi, pedagogisti, fisioterapisti) Assistenza specialistica domiciliare scolastica Strutture assistenziali dedicati (case famiglia) Centri diurni di accoglienza ad esempi SIPSIA  

 Ruolo delle famiglie  Le questioni relative alla necessaria integrazione interistituzionale e con le famiglie vengono trattate diffusamente nella normativa di riferimento e richiedono una complessa interazione tra USR e Regione, intesa sia come ente responsabile dell’organizzazione sul territorio del sistema sanitario, sia come titolare di responsabilità  concorrente in tema di sistema di istruzione. Con riferimento alle famiglie,  a parte le varie agevolazioni previste dalla normativa per assistere, in qualche modo, i figli che presentano difficoltà di inserimento, si sottolinea il ruolo fondamentale che esse devono assumere nell’interno del percorso, con particolare riferimento alle responsabilità decisive in termini di comunicazione con l’istituzione scolastica e le strutture sanitarie, di certificazione e di impegno educativo. Molto interessante, a tale proposito, appare il 

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capitolo “chi fa cosa” riportato nelle linee guida del 2011 in tema di DSA e che, in senso più ampio, può essere mantenuto a tutti i tipi di disagio  

Ruolo della comunità e del territorio Il raccordo tra scuola e territorio si rende necessario per dare continuità al percorso formativo individuando le attitudini e gli ambiti che rendono possibile, per gli studenti con handicap, un futuro socialmente attivo al termine degli studi. Questa posizione  include  l’attivazione  di  percorsi  socio‐terapeutici  o  l’inserimento  in  centri  di  socializzazione    perché  non  tutti possono essere inseriti nel mondo del lavoro. Una prima linea d’azione concreta sarà, quindi, quella di esplorare e rendere più ricca  e consapevole la rete di rapporti  e di opportunità di relazione e di aiuto in cui è inserito il soggetto. I ruoli vanno cercati e costruiti attraverso una paziente opera di mediazione, sia quelli lavorativi che quelli di gestione del tempo libero o di  altre  situazioni  comunitarie.  Gli  accordi  di  programma  costituiscono  uno  strumento  di  preventiva  cooperazione  e  di azioni coordinate tra amministrazioni per rendere le diverse attività efficaci ed adeguate all’inserimento delle persone con disabilità nella società. 

  

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi  

Il  POF  dell’Istituto  è  ampliamente  tarato  sulle  problematiche  della  inclusività  vista  non  come  un  problema enucleato dal contesto generale, ma come elemento che attraversa ogni azione e ogni attività programmata e ricompresa  nel  piano  dell’offerta  formativa.    Con  tali  presupposti  sarà  cura  dell’intera  istituzione  scolastica lavorare alla costruzione di curriculum che siano centrati sul singolo allievo, inserito nel proprio contesto socio culturale, ponendo particolare attenzione alla necessità di garantire un servizio di elevato standard qualitativo. La  scuola  è  presentata  come  luogo  dove  ciascuno  ha  l’opportunità  di  intraprendere  un  percorso  di apprendimento attivo,  sociale, emotivo,  coerente  con  il piano di  studi  frequentato coniugandolo, ovviamente con le peculiarità e le capacità proprie di ognuno. In tal modo ogni alunno, nella sua unicità, rappresenta il punto di  partenza  e  il  destinatario  delle  attività  educative  e  formative,  non  semplicemente  conformate  ad  un programma prestabilito, bensì sviluppate sulla base degli interessi via manifestati e rilevati.  

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico e continuità tra i diversi ordini di scuola 

La continuità educativa, tra ordini di scuola è fondamentale al fine di consentire la realizzazione di percorsi unitari, rispondenti efficacemente ai bisogni educativi e ai criteri di apprendimento dell’alunno in situazione di svantaggio. Relativamente a tale aspetto questo Istituto assume i seguenti impegni:

elaborazione di uno specifico progetto di accompagnamento per gli alunni con disabilità; forme di consultazione obbligatorie fra gli insegnanti della classe frequentata dall’alunno con disabilità e

le figure di riferimento per l’integrazione delle scuole coinvolte, al fine di consentire la migliore continuità operativa e l’applicazione delle esperienze già maturate nella relazione educativa-didattica e nella prassi di integrazione con l’alunno con disabilità;

nei piani personalizzati dovranno essere programmati interventi specifici per l’orientamento, mirati ad evidenziare e ad esplicitare le potenzialità, le attitudini e gli interessi degli alunni nel quadro del progetto di vita. La funzione orientativa della scuola è indirizzata anche a favorire un possibile inserimento dell’alunno nel mondo del lavoro, attraverso un preciso percorso che indichi all’alunno le possibili scelte che potrà intraprendere in uscita dalla formazione scolastica. Particolare attenzione viene posta al fatto che “formare per riuscire nel mondo del lavoro” significa finalizzare gli obiettivi di apprendimento alla costruzione delle competenze necessarie per ricoprire una posizione lavorativa. Pertanto, gli obiettivi generali per l’inserimento lavorativo mirano:

al rafforzamento delle autonomie personali; all’acquisizione di una positiva immagine di sé; allo sviluppo di competenze comunicativo relazionali personali favorevoli all’integrazione in un ambiente

di lavoro; al potenziamento delle abilità di base. 

 

Promozione di un “Progetto di vita”  Il progetto di vita, parte integrante del PEI, riguarda la crescita personale e sociale dell’alunno con disabilità ed ha quale fine principale la realizzazione, in prospettiva, dell’innalzamento della qualità della sua vita. Una buona qualità della vita adulta dovrebbe quindi essere l’elemento di riferimento per indirizzare l’insegnamento verso una integrazione sociale più ampia e 

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un’indipendenza più matura, predisponendo percorsi volti a sviluppare il senso di autoefficacia, il sentimento di autostima ea consentire l’acquisizione delle competenze necessarie a vivere in contesti di esperienza comune. Il progetto , quindi, deve essere  visto  come  “orientamento  di  prospettive”,  strettamente  connesso  alle  varie  attività,  in  continua  e  in  costante revisione, nell’ottica di rideterminare gli obiettivi a  lungo termine, nelle scelte dei criteri per tali obiettivi, nelle attività di valutazione. Verranno, pertanto, predisposti piani educativi  che prefigurino, anche attraverso  l’orientamento,  le possibili scelte che l’alunno vorrà e potrà intraprendere dopo aver concluso il percorso di formazione scolastica. Il progetto di vita, anche per  il  fatto che include un intervento che va oltre  il periodo scolastico aprendo l’orizzonte di “un futuro possibile” deve  essere  condiviso  dalla  famiglia  e  dagli  altri  soggetti  coinvolti  nel  processo  di  integrazione:  i  servizi  (sociosanitari, sociali, per l’intervento educativo domiciliare ecc…) le risorse relazionali informali della rete familiare (parenti, amici ecc…) le risorse associative, ricreative e culturali del territorio  e della comunità, i vicini di casa e, comunque,tutti quei soggetti che quotidianamente si rapportano con il disabile. 

 

Valorizzazione delle risorse esistenti Al fine di valorizzare al meglio le risorse esistenti,  e a tal proposito come risorsa si intende anche il singolo 

alunno si è pensato di progettare un laboratorio di tecnologie multimediali in cui i docenti ed alunni svantaggiati 

possano trovare spazio e tempo per un insegnamento e un apprendimento che, passando attraverso interessi 

mirati, si vada ad adattare alle specifiche peculiarità e competenze di ciascuno. 

 

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione 

 

Di volta in volta , a seconda dei progetti attivati e delle esigenze manifestate , verranno individuate le risorse necessarie e verrà valutata la loro presenza e la disponibilità in Istituto. In mancanza, si provvederà all’acquisizione di quanto ritenuto necessario, in particolare ricercando partner e “alleati” in qualche modo coinvolti nelle problematiche e che condividono il progetto di inclusione. 

Aspetti particolari da mettere in evidenza Troppo spesso la scuola è lasciata sola, o quasi, nell’affrontare le problematiche  dei giovani con disabilità o che soffrono di un  disagio di qualsiasi natura. Si delega alla scuola il compito di garantire al giovane il “suo successo formativo”, di consentire la massima  integrazione con i compagni di classe, di  fornirlo di tutti quegli “strumenti” che una volta uscito dal contesto protettivo della   scuola, possano permettergli di affrontare  il mondo esterno,  la società civile che, però, quasi mai non e preparata ad accoglierlo. Troppo spesso si dimentica che ”gli strumenti” adeguati non vengono forniti alla scuola. Troppo spesso  si  preferisce  ignorare  che  il  successo    formativo  e  il  diritto  allo  studio  dell’alunno  con  disabilità  o  con  disagio  si coniuga con difficoltà con  il  successo  formativo e  il diritto allo studio dei  suoi compagni di classe,  soprattutto quando  la classe  è  costituita  da  un  elevato  numero  di  studenti.  Troppo  spesso  le  parole  integrazione,  inclusione,  collaborazione, restano semplici ed aleatorie dichiarazioni di  intenti, anche quando  le stesse costituiscono atti documentali  formalmente sottoscritti ma quasi mai concretamente attuati, non per cattiva volontà ma per vincoli burocratici e di altra natura che ne rendono  impossibile  la  fattiva  applicazione.  D’altra  parte  troppo  spesso  si  continua  a  confondere  l’inclusione  con l’integrazione.  L’integrazione  investe prioritariamente  sul  soggetto  in  difficoltà  e molto meno  sul  contesto:  è  l’aiuto  che serve alla persona svantaggiata per accedere a quello che per gli altri corrisponde alla normalità. L’inclusione, invece, non è un “aiuto” per scalare la normalità, ma una condizione connaturata ed intrinseca della normalità. L’inclusione interviene sul contesto non meno che sul soggetto, implica l’abbattimento degli ostacoli presenti all’apprendimento e alla partecipazione, è un processo  in continuo divenire, un processo di cambiamento. E’ un processo che, allo stato attuale, riscontra ancora troppi  punti  di  criticità  ed  ha  veramente  bisogno  di  un  concreto  e  fattivo  lavoro  “  a  più  mani”,  con  il  coinvolgimento convinto e partecipe di tutti i soggetti che sono coinvolti ed interessati a far sì che quello che sembra sogno possa diventare realtà quotidiana. Un sogno resta un sogno se è patrimonio di una sola persona, si tramuta in realtà se diventa patrimonio di molti.     

Gruppo di lavoro che ha redatto il P.A.I: IL DIRIGENTE SCOLASTICO PROF.SSA ANNA MANZI, LA FUNZIONE STRUMENTALE PER L’INCLUSIONE E IL BENESSERE NELLA SCUOLA  PROF.SSA  CANNIZZARO  VALENTINA,  I  DOCENTI  CURRICOLARI  PROF.RI    AMANZI  MATILDE,  PETROLLINI GIANDOMENICO, SILVAGNI LIA.    Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 14/10/2015   

                                                                                                                                             Il Dirigente Scolastico  

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  I.I.S. "Ettore Majorana" Avezzano  P.T.O.F. 2016/2019 

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DELIBERA DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO Allegato al P.T.O.F.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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ESTRATTO del VERBALE N 4

Il giorno 22 Gennaio 2016 alle ore 15.00 presso la biblioteca dell’IIS “E. Majorana”

di Avezzano, si riunisce il Consiglio di Istituto per discutere e deliberare i seguenti punti

all’o.d.g. del 18.01.2016 Prot.440:

OMISSIS

2) Piano dell’Offerta Formativa Triennale (art. 1 comma 14 Legge 107/15)

OMISSIS

Sono presenti:

Il Dirigente Scolastico: prof.ssa Anna Amanzi; docenti. Cerasani Mariaconcetta, Di

Ciccio Virginia, Di Berardino Giuseppe, Savina Maria Rosaria, Seritti Carlo Maria; genitori:

Serafini Giuseppe, Autuori Antonella; alunni: Taccone Shandor; ATA: Faella Cosimo.

Sono assenti:

Docenti: Di Stefano Francesca, , Alfonsi Carlo, Di Nicola Guido; genitori: Di Bastiano

Sonia, D’Anna Alfonso; alunni: Loi Francesco, Di Felice Giuseppe, Ciaccia Augusto; ATA:

Asci Lucia.

Presiede la seduta il Presidente Prof. Serafini Giuseppe. Funge da segretario la Prof.ssa

Mariaconcetta Cerasani.

Constatata l’esistenza del numero legale, la seduta è dichiarata aperta.

OMISSIS

2) Piano dell’Offerta Formativa Triennale (art. 1 comma 14 Legge 107/15)

Il dirigente scolastico illustra il POF triennale elaborato dalla Commissione Studi e

Programmazione, appositamente costituita su delibera del Collegio dei Docenti, elaborato

sulla base dell’Atto di indirizzo del Dirigente Scolastico e condiviso dal Collegio stesso nella

seduta del 21 gennaio 2016.

Il Consiglio di Istituto

Ascoltata la relazione del Dirigente Scolastico;

− Presa visione del Piano dell’Offerta Formativa Triennale (2016-17/2017-18/2018-19)

predisposto dal Collegio dei Docenti

− Visto il D.P.R. 275/1999 “Regolamento recante norme in materia di curricoli

nell’autonomia delle istituzioni scolastiche” ed, in particolare, l’art. 3 come modificato

dalla Legge 13 luglio 2015 n. 107;

− Vista la Legge 13 luglio 2015 n. 107, recante “Riforma del sistema nazionale di

istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni normative vigenti”;

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− Visto il Piano delle performance 2014-2016 del Ministero dell’Istruzione, Università e

Ricerca, adottato con DM 20/02/2014, prot. n. 133 (confermato con DM 28/04/2014,

prot. n. 279), in particolare il cap. 5 punto 1, “Obiettivi strategici-istruzione scolastica”,

− Visto l’Atto di indirizzo concernente l’individuazione delle priorità politiche del Ministero

dell’Istruzione, Università e Ricerca per l’anno 2016;

− Visto il rapporto di Autovalutazione dell’Istituto e il Piano di Miglioramento;

− Visto l’Atto di indirizzo per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di

amministrazione del 12/10/15 prot. n. 12137 adottato del Dirigente Scolastico ai sensi

del quarto comma dell’art. 3, del DPR 8 marzo 1999, n. 275, come modificato dal

comma 14 dell’art. 1 della L. n. 107/2015 citata;

− Vista la delibera del Collegio Docenti di elaborazione del Piano Triennale dell’Offerta

Formativa in data 21/01/2016

APPROVA

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa di cui sopra, che viene inviato all’Ufficio

Scolastico Regionale competente ai fini delle verifiche di cui al comma 13, art. 1 delle

Legge n. 107/2015.

L’effettiva realizzazione del Piano resta comunque condizionata alla concreta

destinazione a questa Istituzione scolastica delle risorse umane e strumentali ivi

individuate.

Il Dirigente Scolastico assicurerà la pubblicità di legge all’unito Piano Triennale

dell’Offerta Formativa (mediante pubblicazione all’albo on-line dell’Istituto Scolastico,

“Scuola in Chiaro”, ecc.)

OMISSIS

Non essendovi altro da discutere la seduta è tolta alle ore 16,35

Il Segretario Il Presidente

Fi.to Prof.ssa Cerasani Mariaconcetta Fi.to Sig. Serafini

Giuseppe