PIANO DI ZONA DELL’ULSS N°2 DI FELTRE · gestione degli interventi inseriti nel Piano di zona...

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PIANO DI ZONA DELL’ULSS N°2 DI FELTRE Ri-pianificazione anno 2012 Approvato dall'Esecutivo della Conferenza dei Sindaci determina n° 32 del 23 aprile 2012 Recepito con delibera del Direttore Generale del 26 aprile 2012 1

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PIANO DI ZONA DELL’ULSS N°2 DI FELTRE

Ri-pianificazione anno 2012

Approvato dall'Esecutivo della Conferenza dei Sindacidetermina n° 32 del 23 aprile 2012

Recepito con delibera del Direttore Generale del 26 aprile 2012

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Indice

Premessa

SEZ. 1 LA RIPROGRAMMAZIONE PER IL 2012 Pag. 4

1 Famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizione di disagio e giovani

Pag. 6

2 Persone anziane Pag. 22

3 Disabilità Pag. 41

4 Dipendenze Pag. 48

5 Salute Mentale Pag. 54

6 Marginalità e inclusione sociale Pag. 57

7 Immigrazione Pag. 61

8 L’integrazione tra le aree di intervento Pag. 68

SEZ. 2 IL QUADRO DELLE RISORSE ECONOMICHE Pag. 73

SEZ. 3 ALLEGATI Pag.75

15) Regolamento dei Comuni dell'Ulss n. 2 per la gestione associata degli interventi economici legati alla tutela dei minori (sostituisce allegato 4)

Pag. 75

16) Linee guida età evolutiva Pag. 83

17) Posti in strutture residenziali e semiresidenziali – area disabilità Pag. 90

18) Procedura per la formazione delle liste di attesa dell'U.S.O. Handicap Adulto

Pag. 91

19) Regolamento del DSM Pag.93

20) Protocollo SerT/DSM Pag.101

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PREMESSA:LA RI-PIANIFICAZIONE 2012:

Le linee guida regionali sui piani di zona, approvate con DGR n. 157 del 26 gennaio

2010, hanno dato avvio a una nuova visione programmatoria che mira ad integrare la

programmazione di medio periodo con quella di breve periodo. Se da un lato è stato

allungato il ciclo di vita del piano di zona a cinque anni, dall'altro si prevede maggiore

dinamicità su base annuale, attraverso momenti di monitoraggio e ri-pianificazione degli

interventi. In particolare, è prevista la declinazione annuale delle azioni di intervento e

l'allocazione delle risorse economiche che sostengono l'attivazione e il mantenimento delle

suddette azioni.

Con nota prot. n. 546095 del 23 novembre 2011 la Direzione Regionale Servizi

Sociali ha richiesto ai territori di aggiornare la programmazione annuale del Piano,

definendo le previsioni per l'anno 2012.

Il presente documento è il frutto del percorso di confronto attuato nel territorio

dell'Ulss n. 2 da parte di tutti i soggetti della comunità locale che a vario titolo sono

intervenuti nella programmazione, nel finanziamento e nella realizzazione degli interventi

pianificati ma anche di nuovi soggetti che hanno voluto apportare il proprio contributo

programmatorio in termini di nuove progettualità.

Le scelte strategiche operate in sede di programmazione quinquennale,

l'individuazione dei bisogni, le priorità assegnate e le politiche proposte hanno trovato

piena conferma per tutte le aree anche in sede di ri-pianificazione per il 2012. Tuttavia, il

confronto a respiro annuale ha consentito di calibrare meglio le azioni previste, anche alla

luce dell'andamento dell'anno 2011, e di dedicare maggiore attenzione a nuove

progettualità emerse in itinere e alle azioni di immediata realizzazione.

Il risultato è un documento programmatorio che, pur confermando pienamente la

pianificazione quinquennale, ne affina alcuni dettagli e aggiunge alcune sfumature che

rendono il quadro più dinamico.

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1 LA RI-PIANIFICAZIONE PER L'ANNO 2012

Il processo di ri-pianificazione per il 2012 è stato avviato a dicembre 2011 in seguito

alla nota prot. 546095 della Direzione Regionale Servizi Sociali.

Il primo passo è stato informare la Conferenza dei Sindaci, nella seduta del 12

dicembre 2011, della richiesta regionale e della necessità di avviare un momento di

confronto tra i vari attori della comunità col fine di condividere lo spirito della ri-

pianificazione.

Successivamente, a gennaio, sono stati convocati i tavoli di lavoro per le varie aree

(Famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizioni di disagio e giovani; Anziani;

Disabilità; Dipendenze; Salute mentale; Marginalità e inclusione sociale; Immigrazione)

per la presentazione delle indicazioni per la ri-pianificazione e per un confronto sulle

previsioni dell'andamento dell'area nel 2012 partendo dagli aspetti positivi e dalle criticità

emerse nel 2011. I tavoli sono stati partecipati e i soggetti coinvolti si sono attivati in modo

concertato, attraverso una forma assolutamente naturale e ormai parte del patrimonio di

co-progettazione e collaborazione proprio del territorio Feltrino. Con l'occasione sono state

raccolte anche nuove progettualità.

Nei mesi di febbraio-marzo è stata inviata a tutti i soggetti responsabili della

gestione degli interventi inseriti nel Piano di zona 2011-2015 la richiesta di declinare la

previsione per il 2012 riguardo a utenti/posti, risorse e finanziamenti per ciascuna azione o

di segnalare eventuali modifiche rispetto alla programmazione effettuata. È stata

riscontrata una certa difficoltà a prevedere l'allocazione delle risorse per l'anno entrante in

quanto non è stato possibile basarsi sui bilanci consuntivi 2011, non ancora disponibili. I

dati raccolti sono quindi stati inseriti nell'apposito applicativo web sui piani di zona nel

sito istituzionale della Regione del Veneto, distinguendo, per quel che riguarda le risorse

economiche, tra finanziamenti per la gestione corrente e finanziamenti in conto capitale.

Parallelamente, i Servizi Ulss interessati hanno rivisto o elaborato ex novo alcuni

documenti, inseriti in allegato, per rispondere alle sollecitazioni date con il visto di

congruità alla programmazione quinquennale (procedura per la gestione della doppia

diagnosi) o per migliorare la disciplina di alcune procedure (revisione Regolamento dei

Comuni dell'Ulss n. 2 per la gestione associata degli interventi economici legati alla tutela

dei minori, stesura Linee guida Servizio per l'Età Evolutiva, revisione Regolamento

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assistenza domiciliare, stesura Procedura per la formazione delle liste di attesa dell'U.O.S.

Handicap adulto, stesura Regolamento DSM).

Infine, è stato rielaborato il presente documento di sintesi che si intende aggiuntivo

rispetto all'aggiornamento delle risorse economiche e degli utenti previsti per il 2012

riguardanti le azioni di mantenimento, potenziamento o riconversione e innovative,

inserito utilizzando l'applicativo web e riassunto complessivamente nelle tabelle di

definizione del quadro di finanziamenti attivati per fonte e impiegati per tipologia di

riferimento (come da indicazioni regionali). In particolare, nel presente documento sono

evidenziate le modifiche intervenute rispetto alla programmazione per il 2011.

La ri-pianificazione, nel suo complesso è stata in seguito sottoposta alla valutazione

da parte dell'Esecutivo della Conferenza dei Sindaci e approvata nella seduta del 23 aprile

2012, determina n. 32 ed è stata recepita con delibera Ulss del 26 aprile 2012

La ri-pianficiazione sarà validata dalla Conferenza dei sindaci nella prossima seduta.

Il documento sarà inviato in Regione per la valutazione della congruità.

Sono state riportate di seguito le azioni di mantenimento, potenziamento o

riconversione e innovazione programmate per il 2012 e suddivise per area. Nel breve

cappello introduttivo di ciascuna area sono indicate le principale modifiche intervenute

rispetto alla programmazione 2011, in particolare per quel che riguarda le nuove

progettualità inserite. All'interno delle tabelle sono evidenziate ed esplicitate nella colonna

“note” le modifiche alle azioni rispetto alla programmazione 2011.

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1.1 FAMIGLIA, INFANZIA, ADOLESCENZA, MINORI IN CONDIZIONE DI DISAGIO, GIOVANI

Gli orientamenti strategici tracciati nella programmazione quinquennale sono stati confermati anche in sede di ri-pianifcazione per l'anno 2012. Il tavolo di lavoro “Area famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizioni di bisogno e giovani” si è confrontato principalmente sulla necessità di stringere sinergie e maggiori collaborazioni tra servizi pubblici e associazioni del territorio col fine di implementare le opportunità presenti e creare economie di scala.

Si segnala che per alcuni interventi che prevedono adeguamenti strutturali sono state ricalibrate le risorse previste e, per finanziamenti pluriennali, è stata riportata la stima dell'ammontare delle risorse per il 2012, come da indicazione regionale.Le principali novità riguardano:

1) il finanziamento del progetto a favore dei minori da parte del GAL Prealpi Dolomiti Misura 321 “Servizi essenziali per il sostegno e la popolazione rurale” Azione 1 servizi sociali che ha permesso di potenziare l'affido familiare, l'educativa a domicilio e di finanziare parte dell'associata minori da maggio 2011 a maggio 2014 (progettualità approvata dalla Conferenza dei Sindaci nella seduta del 5 agosto 2011 – determina Esecutivo n. 30 del 11 luglio 2011, invio in Regione prot. 16253 del 20 luglio 2011 );

2) il finanziamento del progetto di “Riorganizzazione dei consultori familiari” (DGRV 1974/11) da parte della Regione del Veneto che permette di potenziare il sostegno alla genitorialità, il consultorio adolescenti e la mediazione familiare per l'anno 2012;

3) la revisione del “Regolamento dei comuni dell'Ulss n. 2 per la gestione associata degli interventi economici legati alla tutela dei minori” da parte dell'esecutivo della Conferenza dei Sindaci con la previsione di un riconoscimento economico e della copertura assicurativa per gli affidamenti con o senza mandato sotto le 25 ore settimanali (allegato n. 15 – sostituisce allegato 4 al PDZ 2011-2015);

4) il recepimento della linee guida del Servizio per l'ETà Evolutiva (in allegato n. 16 );5) l'inserimento della progettualità di un Centro Estivo – Comune di Lentiai;6) l'inserimento della progettualità di un Nido in famiglia7) l'inserimento della progettualità “Boce Stradin” - Comune di Vas.

Le azioni di mantenimento (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa)

PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE PER INVESTIMENTI

2012NOTE

1) fragilità Asilo nido (2) Comune di Feltre Favorire e potenziare percorsi 200 1.022.500

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE PER INVESTIMENTI

2012NOTE

figure genitoriali e

delle funzioni

educative

Comune di Sedico di sostegno alla genitorialità

Micronido (4)

Il GiocanidoL’ArcobalenoIl CuccioloIl Girasole

Favorire e potenziare percorsi di sostegno alla genitorialità

130 400.000 24.000

Nido integrato (2)

Il GermoglioNido Sant’Antonio di Tortal

Favorire e potenziare percorsi di sostegno alla genitorialità

49 289.000Azione modificata nell'utenza che

si prevede di raggiungere

Centro per la famiglia (2)

Associazione G. ConzComune di Feltre

Favorire e potenziare percorsi di sostegno alla genitorialità

Favorire e sviluppare le reti di famiglie

300 15.000Azione modificata nell'utenza e

nelle risorse previste

Nido in famiglia

Cooperativa Portaperta per il coordinamento

Favorire e potenziare percorsi di sostegno alla genitorialità

Favorire e sviluppare le reti di famiglie

25 0

Nido in famiglia

Agnese RossettoFavorire e potenziare percorsi di sostegno alla genitorialità

6 n.d.Azione nuova non prevista in

precedenza

Consultorio Familiare e Tutela Minori

Ulss 2 – CF (altre prestazioni non descritte singolarmente)

In linea generale tutte quelle espresse in particolare quelle elencate nelle priorità 1) 2) 4) 5)

1.400 695.000

Azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

(finanziamento Riorganizzazione Consultori DGRV 1974/11)

Adozione Ulss 2 - CFdedicare particolare attenzione alla famiglia adottiva nelle varie fasi del percorso adottivo

55 Costi in CF

Sostegno alla genitorialità

Ulss 2 - CF

favorire e potenziare percorsi di sostegno alla genitorialità che, in varie forme, si occupino dell’accompagnamento dei genitori con figli anche in collaborazione con i soggetti del territorio con particolare attenzione al mondo della scuola

15527.560 + quota

CF

Azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

(finanziamento Riorganizzazione Consultori DGRV 1974/11)

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE PER INVESTIMENTI

2012NOTE

2) rischio di consolidame

nto di situazioni di

grave disagio

personale, familiare scolastico

del minore e rischio di

pregiudizio del minore

Servizio psico-sociale per l’età evolutiva

Ulss 2 - SPSEE

favorire e potenziare percorsi educativi a domicilio e riabilitativi di sostegno al minore

promuovere interventi mirati di supporto nelle difficoltà di comunicazione e di relazione dei minori stranieri

implementare la collaborazione con il mondo della scuola anche attraverso la strutturazione di specifici protocolli

1.420 1.018.000

Tutela minori Ulss 2 – CF Ufficio Tutela Minori

ampliare e sviluppare percorsi di sostegno alla famiglia ed al minore nelle situazioni di grave disagio familiare e nel rischio di pregiudizio del minore

favorire e potenziare percorsi educativi a domicilio e riabilitativi di sostegno al minore

mantenere il sostegno economico (associata) per le situazioni che richiedono l’inserimento del minore in comunità d’accoglienza diurne e residenziali

41 26.000 + quota CF

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE PER INVESTIMENTI

2012NOTE

implementare la collaborazione con il mondo della scuola anche attraverso la strutturazione di specifici protocolli

Affido familiare Ulss 2 - CF

Sviluppare e potenziare l’affido familiare

promuovere ed ampliare la creazione di reti di solidarietà stabili in ambito territoriale

favorire e sviluppare le reti di famiglie e l’associazionismo familiare

1.000 30.160

Azione modificata rispetto alle risorse economiche previste (finanziamento progetto a favore dei minori- azione promozione territoriale

dell'affido – fondi GAL Prealpi Dolomiti)

Tutori volontari per minori di età

Ulss 2 e Conferenza dei Sindaci

Mantenere e promuovere l’aggiornamento e la disponibilità dei tutori volontari per minori di età

7 nqAzione modificata nell'utenza che

si prevede di raggiungere

Comunità educativa semi-residenziale Parapiglia

Cooperativa Portaperta

Mantenere le attività delle comunità di accoglienza residenziali per minori

8 82.250

Comunità educativa residenziale Casa Aladino

Cooperativa Portaperta

Mantenere le attività delle comunità di accoglienza residenziali per minori

8 (posti 10) 267.000Azione modificata nell'utenza che

si prevede di raggiungere

Comunità educativa Aurora

CIF – Villa San Francesco

Mantenere le attività delle comunità di accoglienza residenziali per minori

10 270.000

Associata Minori

Conferenza dei Sindaci

Mantenere le attività delle comunità di accoglienza residenziali per minori

28 475.000

3) rischio di solitudine e

Ludoteca (2) Comune di Alano di Piave

migliorare la gestione del tempo libero per i minori

580 27.783 Azione modificata nell'utenza che si prevede di raggiungere

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE PER INVESTIMENTI

2012NOTE

di sviluppo di

comportamenti devianti nei minori

Comune di Sedicocontrastando situazioni di solitudine e disagio

Centro giovani (3)

Comune di FeltreComune di QueroComune di Sedico

investire maggiori risorse economiche e umane nella gestione degli spazi aggregativi giovanili

incrementare la fruibilità per i giovani degli spazi esistenti

4500 70.000

Sostegno socio-educativo scolastico

Comuni di Mel e Sospirolo

Implementare il sostegno nelle attività extrascolastiche

20 1000 Azione modificata nelle risorse

Centro estivo

Comune di AlanoComune di FeltreComune di MelUnione dei comuni BFComune di S. GiustinaComune di TrichianaAssociazione G ConzComune di Lentiai

migliorare la gestione del tempo libero per i minori contrastando situazioni di solitudine e disagio

6.550 107.700 Aggiunto nuovo soggetto

erogatore (Comune Lentiai)

Attività ricreative di socializzazione e di prevenzione

Comune di ArsièComune di CesiomaggioreComune di FonzasoComune di LamonComune di LentiaiComune di PedavenaComune di S. GregorioComune di Sedico

Migliorare la gestione del tempo libero dei minori contrastando situazioni di solitudine e di disagio

4.200 30.000

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE PER INVESTIMENTI

2012NOTE

Comune di SerenComune di Sospirolo

4) fragilità della coppia

Mediazione familiare

Ulss 2 - CF

potenziare il sostegno della coppia in crisi per un’adeguata gestione della conflittualità, con particolare attenzione alla coppia con figli attraverso anche la mediazione familiare

2011.400 + quota

cf

Azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

(finanziamento Riorganizzazione Consultori DGRV 1974/11)

6) fragilità della

famiglia in situazione di

difficoltà socio-

economica

Contributi a famiglie con figli minori

Comune di AlanoComune di LamonUnione dei Comuni BFComune di SerenComune di SospiroloComune di Sovramonte

Favorire il sostegno economico della famiglia

790 140.000

Sostegno economico famiglie figli 0-18 mesi

CAV/Movimento per la vita

Favorire il sostegno economico della famiglia

8 7.000Azione modificata nell'utenza che si prevede di raggiungere e nelle

risorse

Contributi a famiglie con figli giovani

Comune di LamonComune di SospiroloComune di Sovramonte

Favorire il sostegno economico della famiglia

250 19.510Azione modificata nell'utenza che si prevede di raggiungere e nelle

risorse

Integrazioni economiche alle famiglie

Comune di Alano di PiaveUnione dei Comuni B FComune di LentiaiComune di SedicoComune di

Favorire il sostegno economico della famiglia

345 43.630 Azione modificata nell'utenza che si prevede di raggiungere e nelle

risorse

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE PER INVESTIMENTI

2012NOTE

SospiroloComune di Trichiana

7) rischio di parcellizzazi

one e di settorializzazione degli interventi

che riguardano la famiglia e

i minori

Banca dell’usato e banca del tempo

Associazione Dafne

integrare in modo coordinato le varie attività istituzionali che il territorio promuove in riferimento alla donna, alla famiglia, ai minori e più in generale nell’ambito delle pari opportunità

40 volontariato

11) difficoltà ad

attivare/gestire spazi

aggregativi

Progetto giovani

Comune di S. GiustinaComune di SovramonteComune di Trichiana

Stimolare la collaborazione tra comuni limitrofi per affrontare la progettazione e le spese in modo aggregato

aumentare le occasioni di informazione e di confronto su temi di interesse generale

100 2.400Azione modificata nell'utenza che si prevede di raggiungere e nelle

risorse

14) fragilità nella

conoscenza di sé,

disagio psicologico

Consultorio Giovani

Ulss 2 - CF

mantenere consulenze psicologiche, educative, sanitarie

mantenere percorsi di educazione all’affettività e alla sessualità

400 82.000Azione modificata rispetto alle

risorse economiche previste (finanziamento Riorganizzazione

Consultori DGRV 1974/11)

17) fragilità nella

partecipazione attiva dei

Progetto giovani: scambio tra studenti

Comune di san Gregorio nelle Alpi

costruire percorsi di impegno dei giovani nei mesi estivi presso enti pubblici, associazioni culturali e di

70 1.600

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE PER INVESTIMENTI

2012NOTE

giovani nell’ambito

socio-culturale

universitari e della scuola superiore ‘Domani è già qui’ e cittadinanza attiva ‘Aperto per ferie’

volontariato, parrocchie

Progetto Volontario anche tu!

Centro Servizi Volontariato

costruire percorsi di impegno dei giovani nei mesi estivi presso enti pubblici, associazioni culturali e di volontariato, parrocchie

150 10.300Azione modificata nell'utenza che si prevede di raggiungere e nelle

risorse

Le azioni di potenziamento o riconversione (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa)

PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE PER INVESTIMENTI

2012NOTE

2) rischio di consolidam

ento di situazioni di

grave disagio

personale, familiare scolastico

del minore e rischio di pregiudizio del minore

Comunità educativa residenziale Casa Aladino: ampliamento

Cooperativa Portaperta

Mantenere le attività delle comunità di accoglienza residenziali per minori

8 nqAzione modificata rispetto alle risorse economiche previste

Educativa a domicilio

Ulss n°2 - SPSEE

favorire e potenziare percorsi educativi a domicilio e riabilitativi di sostegno al minore

1013825+ quota

SPSEE

Azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

(finanziamento progetto a favore dei minori- azione educativa a domicilio – fondi GAL Prealpi

Dolomiti)Contrasto al disagio scolastico

Ufficio Scolastico Territoriale di Belluno

ampliare e sviluppare percorsi di sostegno alla famiglia ed al minore nelle situazioni di grave disagio familiare e nel

50 2.000

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE PER INVESTIMENTI

2012NOTE

rischio di pregiudizio del minore

implementare la collaborazione con il mondo della scuola anche attraverso la strutturazione di specifici protocolli

3) rischio di solitudine e di sviluppo

di comportam

enti devianti nei

minori

Sostegno socio-educativo scolastico

Associazione G. Conz

Implementare il sostegno nelle attività extrascolastiche

35 12.300

Sostegno socio-educativo scolastico

Unione dei Comuni Basso Feltrino

Implementare il sostegno nelle attività extrascolastiche

20 5.000

Attività estiveAssociazione G. Conz

Migliorare la gestione del tempo libero per i minori contrastando situazioni di solitudine e disagio

200 22.000

5) fragilità e discontinuità della rete

e del coordiname

nto territoriale in ambito familiare

Reti di solidarietà e associazionismo familiare ‘Un tesoro di famiglia’

Cooperativa Portaperta - Associazione A Piedi Allegri

promuovere ed ampliare la creazione di reti di solidarietà stabili in ambito territoriale

favorire e sviluppare le reti di famiglie e l’associazionismo familiare

24 5.040

Tavolo di lavoro tra agenzie che si occupano di minori giovani famiglia

Comune di Sedico

favorire e potenziare percorsi di sostegno alla genitorialità che, in varie forme, si occupino dell’accompagnamento dei genitori con figli anche in collaborazione con i soggetti del territorio con particolare attenzione al mondo della scuola

20 6.000

6) fragilità Sostegno Comune di Seren Favorire il sostegno economico 10 12.000

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE PER INVESTIMENTI

2012NOTE

della famiglia in situazione

di difficoltà socio-

economica

economico famiglie figli 0-3 anni

del Grappa della famiglia

Sostegno alla famiglia in difficoltà economica

Comune di Sedico

Favorire il sostegno economico della famiglia

Monitorare e regolamentare l’erogazione dei contributi nei comuni del territorio

95 25.000

Sostegno alla famiglia in difficoltà economica

Comune di Alano di Piave

Favorire il sostegno economico della famiglia

250 6.895Azione modificata nell'utenza che si prevede di raggiungere e nelle

risorse

Opportunità di scambio di articoli per la prima infanzia

Associazione G. Conz

Favorire il sostegno economico della famiglia

Favorire e sviluppare le reti di famiglie

1200 10.200Azione modificata nell'utenza che si prevede di raggiungere e nelle

risorse

7) rischio di parcellizzazi

one e di settorializzazione degli interventi

che riguardano la famiglia e

i minori

Formazione

Tavolo coordinamento servizi prima infanzia

Favorire lo sviluppo ed il potenziamento di formazione continua

40 400Azione modificata nell'utenza che si prevede di raggiungere e nelle

risorse

Linguaggio 0-3 anni

Tavolo coordinamento servizi prima infanzia

Favorire lo sviluppo e il potenziamento della formazione continua

100 n.q.Azione modificata nell'utenza che si prevede di raggiungere e nelle

risorse

11) difficoltà ad

attivare/gestire spazi

aggregativi

Gestione e potenziamento spazio giovani

Comuni di Feltre pedavena Seren - Consulta intercomunale

Stimolare la collaborazione tra comuni limitrofi per affrontare la progettazione e le spese in modo aggregato

incrementare la fruibilità per i

450 7.000 Azione modificata nell'utenza che si prevede di raggiungere

15

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE PER INVESTIMENTI

2012NOTE

giovani degli spazi già esistenti

Creazione di sala prove

Comune di Sedico

Investire maggiori risorse economiche e umane nella gestione di spazi aggregativi giovanili

15 8.000Azione modificata nell'utenza che si prevede di raggiungere e nelle

risorse

14) fragilità nella

conoscenza di sé,

disagio psicologico

Incontri finalizzati all’acquisizione di una maggiore consapevolezza di sé davanti al pubblico

Comune di Sedico

Implementare progetti che avvicinano i giovani alla comunità e alle associazioni di volontariato

20 5.000 Azione modificata nelle risorse

15) fragilità nel

coordinamento tra

soggetti che operano nell’area giovani

Incontri con il tessuto associazionistico-volontaristico del territorio

Comune di Sedico

Attivare progetti che coinvolgono più enti

Attivare progetti di comunità di durata pluriennale

30 3.000 Azione modificata nelle risorse

16) problematic

ità per i giovani nel partecipare ai processi decisionali

Progetto Giovani: formazione politica

Comune di Mel

migliorare i canali di comunicazione con il mondo giovanile, aumentando la consapevolezza del proprio ruolo e le conoscenze degli adulti di riferimento per i giovani

stimolare nei gruppi giovanili organizzati la riflessione socio-politica sulla comunità locale

165 500

Riorganizzazio Comune di Migliorare i canali di 20 200

16

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE PER INVESTIMENTI

2012NOTE

ne della consulta giovani

Trichiana

comunicazione con il mondo giovanile

Stimolare nei gruppi giovanili organizzati la riflessione socio-politica sulla comunità locale

17) fragilità nella

partecipazione attiva dei

giovani nell’ambito

socio-culturale

Cittadinanza attiva

Associazione G. Conz

Attivare percorsi di cittadinanza attiva

50 11.000

Progetto Giovani: summer job

Comune di Mel

attivare percorsi di cittadinanza attiva

costruire percorsi di impegno dei giovani nei mesi estivi presso enti pubblici, associazioni culturali e di volontariato, parrocchie

165 4.000

Le azioni di innovazione (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa)

PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

1) fragilità figure

genitoriali e funzioni

educative

Supporto a genitori e adolescenti

Comune di MelFavorire e potenziare percorsi di sostegno alla genitorialità

100 1.000

Reti di famiglie – custodia temporanea di bambini – nido in famiglia

Associazione G. Conz

Favorire e potenziare percorsi di sostegno alla genitorialità

Favorire e sviluppare le reti di famiglie

0 0Azione modificata rispetto all'utenza che si prevede di

raggiungere e alle risorse

17

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

2) rischio di consolidame

nto di situazioni di

grave disagio

personale, familiare scolastico

del minore e rischio di

pregiudizio del minore

Comunità educativa diurna

Associazione G. Conz

Mantenere l’attività delle comunità

3 14.500

Azione modificata rispetto all'utenza che si prevede di

raggiungere e alle risorse (finanziamento pluriennale)

Comunità educativa mamma-bambino

Associazione G. Conz

Ampliare e sviluppare percorsi di sostegno alla famiglia e al minore nelle situazioni di grave disagio familiare e nel rischio di pregiudizio del minore

n.q. 72.000

Comunità educativa familiare

Associazione G. Conz

Mantenere le attività delle comunità di accoglienza residenziali per minori

n.q. 5.500

Azione modificata rispetto all'utenza che si prevede di

raggiungere e alle risorse (finanziamento pluriennale)

Interventi a favore di minori con DSA

Ulss 2 - SPSEE

potenziare gli interventi diagnostico-riabilitativo-educativi a favore di minori con DSA

700 50.000

Centro di consulenza legale

Associazione Dafne

favorire percorsi di sostegno ad adulti e minori nelle situazioni di trauma per maltrattamento ed abuso infantile (pedofilia)

4 volontariato

Laboratorio di psicoterapia per adulti e minori vittime di violenza in età infantile

Associazione Dafne

favorire percorsi di sostegno ad adulti e minori nelle situazioni di trauma per maltrattamento ed abuso infantile (pedofilia)

3 200

3) rischio di solitudine e di sviluppo

di comportamenti devianti nei minori

Centro polifunzionale per minori

Cooperativa Portaperta

Migliorare la gestione del tempo libero per i minori contrastando situazioni di solitudine e disagio

Implementare il sostegno nelle attività extrascolastiche

5 6.000

Ludoteca Cooperativa Portaperta

migliorare la gestione del tempo libero per i minori contrastando

12 2.500

18

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

Comune di Santa Giustina

situazioni di solitudine e disagio

Sostegno socio-educativo scolastico

Comune di Seren del GrappaComune di Santa Giustina

Implementare il sostegno nelle attività extrascolastiche

50 14.600

Sostegno socio-educativo scolastico (6-11 e 12-15 anni)

Cooperativa Portaperta

Implementare il sostegno nelle attività extrascolastiche

12 6.000

Informazione sul bullismo

Comune di MelFavorire e sviluppare percorsi di educazione alla relazione tra i pari e con adulti di riferimento

150 200

Laboratori Associazione DafneMigliorare la gestione del tempo libero contrastando situazioni di solitudine e di disagio

80 3000

Progetto Giovani: Boce Stradin

Comune di Vas

attivare percorsi di cittadinanza attivacostruire percorsi di impegno dei giovani nei mesi estivi presso enti pubblici, associazioni culturali e di volontariato, parrocchie

10 5.200Progettualità nuova non prevista

in precedenza

4) fragilità della coppia

Casa di pronta accoglienza per donne sole e con figli

Istituto Carenzoni Monego

Dedicare attenzione alla violenza intra-familiare, in particolare nei confronti della donna, anche prevedendo dispositivi di accoglienza o case rifugio

15 120.032

Azione modificata rispetto all'utenza che si prevede di

raggiungere e alle risorse (finanziamento pluriennale)

5) fragilità e discontinuità della rete e

del coordiname

Sensibilizzare alla solidarietà familiare

Comune di Trichiana

Promuovere ed ampliare la creazione di reti di solidarietà stabili in ambito territoriale

20 400

Continuità nido-scuole

Tavolo coordinamento

Sviluppare e potenziare prassi condivise tra soggetti che

50 nq

19

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

nto territoriale in ambito

d’infanziaservizi prima infanzia

operano nello stesso ambitoPromuovere il raccordo territoriale per garantire maggiore continuità agli interventi

7) rischio di parcellizzazi

one e di settorializzazione degli interventi

che riguardano la famiglia e

i minori

Incontri informativi per insegnanti

Comune di Mel

Favorire lo sviluppo ed il potenziamento di formazione continua per operatori, educatori e adulti di riferimento

25 1000

Incontri informativi per insegnanti e per famiglie nell’ambito del disagio

Ufficio Provinciale Territoriale - Associazione Dafne

Favorire lo sviluppo ed il potenziamento di formazione continua per operatori, educatori e adulti di riferimento

1058 8000

Sensibilizzare la comunità nei confronti della pedofilia

Associazione Dafne

Favorire lo sviluppo ed il potenziamento di formazione continua per operatori, educatori e adulti di riferimento

150 volontariato

13) fragilità nell’informazione sulle politiche e

sulle opportunità

rivolte ai giovani

Incontri di orientamento finalizzati all’entrata nel mondo del lavoro

Comune di Sedico

stimolare lo scambio di informazioni tra enti e servizi

migliorare i canali di comunicazione con il mondo giovanile, aumentando la consapevolezza del proprio ruolo e le conoscenze degli adulti di riferimento per i giovani

20 6.000

17) fragilità nella

partecipazione attiva dei

Concorso fotografico ‘Scopri il tuo territorio’

Comune di Santa Giustina – Consulta Giovani

Promuovere attività di interesse per i giovani

20 200

20

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

giovani nell’ambito socio-cult.

21

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1.2 PERSONE ANZIANE

Rispetto a quanto programmato per il 2011, si rilevano le seguenti principali novità:1) inserimento del Centro di Servizio per anziani autosufficienti del Comune di Sovramonte (in costruzione ) - progettualità

approvata dalla Conferenza dei Sindaci nella seduta del 5 agosto 2011 – determina Esecutivo n. 30 del 11 luglio 2011, invio in Regione prot. 16253 del 20 luglio 2011;

2) modifica gestione degli interventi economici di “sollievo”3) modifiche rispetto a quanto programmato nel capitolo aggiuntivo ex DGRV 502/11 (CDR Meano – CDR Alano)4) inserimento progettualità del Comune di Lentiai: Nonni vigile (interventi per l'integrazione sociale)

Le azioni di mantenimento (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa).

PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

1) fragilità delle

persone anziane e adulte in

situazione di scarsa

autosufficienza nel vivere a

domicilio

Centro diurno per persone autosufficienti (4)

Azienda FeltrinaGe.MelSedico ServiziVillanova Servizi

Promuovere l’accoglienza diurna e notturna

40 175.000

Centro diurno per persone non autosufficienti

Azienda FeltrinaGe.MelSedico Servizi

Promuovere l’accoglienza diurna e notturna

100 640.000

Accoglienza notturna

Azienda Feltrina – CdR Feltre

Promuovere l’accoglienza diurna e notturna

15 4.200

Alloggi ad affitto agevolato

Unione Comuni BF

Offrire alla persona fragile sicurezza di risposte immediate nel bisogno

6 2.400

Servizio domiciliare

Ulss 2 – SSEAA (15 comuni deleganti)

Rendere maggiormente

2.600 660.000

22

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

socio-assistenziale

Comune di MelComune di SedicoComune di Trichiana

efficace l’intervento domiciliare

SAD in ADI

Ulss 2 – SSEAA (15 comuni deleganti)Comune di MelComune di SedicoComune di Trichiana

Rendere maggiormente efficace l’intervento domiciliare

1.000 1.600.000

SADI Ulss n°2 - SADI

Rendere maggiormente efficace l’intervento domiciliare

700 1.350.000

Telesoccorso/telecontrollo

Regione del Veneto18 Comuni Ulss 2

Offrire alla persona fragile sicurezza di risposte immediate nel bisogno

400 30.000

Interventi economici

Ulss 2Comuni

Individuare modalità uniformi di impiego dei fondi a sostegno economico

600 800.000Azione modificata nella

modalità di gestione (sollievo)

2) rischio di non

adeguata offerta

residenziale rispetto ai

bisogni della

popolazione over 65

anni non

Casa di soggiorno per anziani

13+1 Centri servizio

Offrire alla persona fragile sicurezza di risposte immediate nel bisogno

450 4.000.000

Centro servizi per persone NON autosufficienti

14+2 Centri servizio Individuare ulteriori linee di sviluppo dell’offerta residenziale extraospedaliera perché risulti

1.100 30.000.000

23

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

autosufficiente

sempre più rispondente ai bisogni della popolazione

Mantenere ed implementare l’attuale dotazione di quote di rilievo sanitario e di posti accreditati

3) rischio di forte

compromissione socio-sanitaria di persone di

età inferiore ai 65 anni che vivono da sole e

che presentano problematic

he psichiatrich

e, di dipendenza,

di disadattamento sociale

e/o di persone over 65

Accoglienza Comune di Sedico – Sedico Servizi

Individuare ulteriori linee di sviluppo dell’offerta residenziale extraospedaliera

Sviluppare progettualità condivise con i centro servizi in un’ottica di più adeguata assistenza domiciliare e possibilità di inserimento in struttura

Sviluppare progettualità assistenziali

2 0(risorse interne)

24

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

anni dimesse

dall’ospedale con

importanti necessità

socio-assistenziali e sanitarie

condivise nell’ottica di un miglioramento del percorso di dimissione protetta

4) fragilità della

persona anziana

affetta da demenza e

del suo contesto familiare protettivo

SAPA Azienda Feltrina Servizi Persona

implementare l’attività di accoglienza da parte delle strutture

10 1.300.000

6) rischio di compromiss

ione nella gestione

autonoma delle attività

Servizio di trasporto

Comune di Alano di PiaveComune di CesiomaggioreComune di LamonComune di LentiaiComune di MelComune di SerenComune di SospiroloComune di SovramonteUnione comuni BF

Migliorare il sistema di trasporto della persona parzialmente o totalmente non autosufficiente

1.000 24.830

Attività ricreative di socializzazione

18 Comuni Contrastare l’isolamento sviluppando ulteriormente

2.800 175.000

25

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

opportunità socio-aggregative

Interventi per l’integrazione sociale

Comune di Alano di PiaveUnione comuni BFComune di SerenComune di Lentiai

Potenziare l’integrazione sociale

51 10.000

Aggiunto nuovo soggetto responsabile (comune di

Lentiai), conseguente modifica di utenti e risorse

Le azioni di potenziamento o riconversione (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa).

PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE UTENZA

2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

1) fragilità delle

persone anziane e adulte in

situazione di scarsa

autosufficienza nel vivere a

domicilio

Incremento attività servizio domiciliare

Ulss 2 - SSEAARendere maggiormente efficace l’intervento domiciliare

20 55.000

Incremento attività servizio domiciliare

Comune di Sedico – Sedico Servizi

Rendere maggiormente efficace l’intervento domiciliare

2500

(risorse interne)

Centro diurno persone autosufficienti

Associazione Soteria promuovere l’accoglienza diurna e notturna (sviluppo/implementazione di centri diurni e opportunità di accoglienza notturna)

offrire alla persona fragile sicurezza di risposte immediate nel bisogno (es.

2 7.950

26

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE UTENZA

2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

telesoccorso e telecontrollo, ricoveri di sollievo)

Potenziamento del telesoccorso e del telecontrollo con attivazione di call contact center

Centro servizi Casa Padre Kolbe

Offrire alla persona fragile sicurezza di risposte immediate nel bisogno

n.q. 11.000 Azione modificata nelle risorse previste

Potenziamento collaborazione con volontariato per implementare la gamma di servizi offerti a sostegno della domiciliarità

Comune di Sedico

Offrire alla persona fragile sicurezza di risposte immediate nel bisogno

Riconoscere, valorizzare, coordinare le potenzialità dei soggetti che operano nel territorio a favore degli anziani

500 13.200Azione modificata nelle

risorse previste

2) rischio di non

adeguata offerta

residenziale rispetto ai

bisogni della

popolazione over 65 anni

non autosufficie

nte

Creazione unità di offerta Comunità Alloggio per persone anziane

Comune di Trichiana – Villanova Servizi

Offrire alla persona fragile sicurezza di risposte immediate nel bisogno

10 110.000

Riorganizzazione del nucleo autosufficienti

Associazione Soteria Individuare ulteriori linee di sviluppo dell’offerta residenziale extraospedaliera

Mantenere ed

7 211.584

27

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE UTENZA

2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

implementare l’attuale dotazione di quote di rilievo sanitario e di posti accreditati

Riduzione posti autosufficienti e aumento posti NON autosufficienti

Centro servizi Sant’Antonio di Fonzaso

Individuare ulteriori linee di sviluppo dell’offerta residenziale extraospedaliera

Mantenere ed implementare l’attuale dotazione di quote di rilievo sanitario e di posti accreditati

15

Ampliamento ed adeguamento posti anziani per non autosufficienti con riduzione autosufficienti

Parrocchia annunciazione B.V. Maria - Centro servizi San Giuseppe di Quero

Individuare ulteriori linee di sviluppo dell’offerta residenziale extraospedaliera

Mantenere ed implementare l’attuale dotazione di quote di rilievo sanitario e di posti accreditati

50 45.000

Aumento 10 posti non autosufficienti di cui 4 per assistenza post-ospedaliera, 4 per situazioni

Comune di Sedico – Sedico Servizi

Individuare ulteriori linee di sviluppo dell’offerta residenziale extraospedaliera

Sviluppare progettualità condivise con i centro servizi in un’ottica di

10 1.200.000*

28

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE UTENZA

2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

di emergenza e per aumento disponibilità sollievo

più adeguata assistenza domiciliare e possibilità di inserimento in struttura

Sviluppare progettualità assistenziali condivise nell’ottica di un miglioramento del percorso di dimissione protetta

4) fragilità della

persona anziana

affetta da demenza e

del suo contesto familiare protettivo

Aumento disponibilità accoglienza alzheimer

Comune di Sedico – Sedico Servizi

implementare l’attività di accoglienza da parte delle strutture

2 *

Implementare la formazione del personale residenziale e domiciliare e implementare ascolto dei familiari e dei care giver (Alzheimer)

Comune di Sedico – Sedico Servizi

Sviluppare percorsi di formazione ad hoc per personale e care giver

n.q.0

(risorse interne)

Potenziamento servizi residenziali per persone affette da demenza

Azienda Feltrina Servizi Persona

implementare l’attività di accoglienza da parte delle strutture

19 657.400

Implementare la formazione

Azienda Feltrina Servizi Persona

Sviluppare percorsi di formazione ad hoc per

45 7.500

29

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE UTENZA

2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

del personale residenziale e domiciliare

personale e care giver

5) rischio di parcellizzazi

one e settorializzazione degli interventi a favore delle

persone anziane

Incontri periodici di monitoraggio e valutazione dei casi con MMG

Comune di Sedico – Sedico Servizi

Ampliare momenti di confronto tra soggetti che operano in ambito prettamente sanitario per un accompagnamento della persona anziana dal domicilio alla struttura, anche dal punto di vista sanitario

Promuovere un monitoraggio condiviso dai vari attori del territorio

10 volontariato

Favorire formazione continua e condivisa tra operatori socio-sanitari

Centro servizi Sant’Antonio di Fonzaso

Favorire formazione continua e condivisa tra operatori

10 1.000

30

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Le azioni di innovazione (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa).

PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

1) fragilità delle

persone anziane e adulte in

situazione di scarsa

autosufficienza nel vivere a

domicilio

Progetto sperimentale di sostegno alla domiciliarità

Ulss 2 – SSEAA / 18 comuni

Rendere maggiormente efficace l’intervento domiciliare

8 115.100

Servizio di accoglienza temporanea

Ge.Mel srl promuovere l’accoglienza diurna e notturna (sviluppo/implementazione di centri diurni e opportunità di accoglienza notturna)

offrire alla persona fragile sicurezza di risposte immediate nel bisogno (es. telesoccorso e telecontrollo, ricoveri di sollievo)

Sviluppare progettualità condivise con i centro servizi in un’ottica di più adeguata assistenza domiciliare e possibilità di inserimento in struttura

Sviluppare progettualità

15 100.000

31

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

assistenziali condivise nell’ottica di un miglioramento del percorso di dimissione protetta

Centro notturno integrato (autosufficienti e NON autosufficienti)

Ge.Mel srl

promuovere l’accoglienza diurna e notturna (sviluppo/implementazione di centri diurni e opportunità di accoglienza notturna)

offrire alla persona fragile sicurezza di risposte immediate nel bisogno (es. telesoccorso e telecontrollo, ricoveri di sollievo)

2 1.000

Centro diurno persone autosufficienti

Azienda Feltrina - CdR Cesiomaggiore

promuovere l’accoglienza diurna e notturna (sviluppo/implementazione di centri diurni e opportunità di accoglienza notturna)

12 83.160

Centro diurno persone autosufficienti

Azienda Feltrina - CdR Lentiai

promuovere l’accoglienza diurna e notturna (sviluppo/implementazione di centri diurni e opportunità di

12(2013)

28.000(2013)

32

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

accoglienza notturna)

Centro diurno per auto e parzialmente non auto anche sotto 65 anni

Comune di Sedico – Sedico Servizi

promuovere l’accoglienza diurna e notturna (sviluppo/impl.ne di centri diurni e opportunità di accoglienza notturna)

offrire alla persona fragile sicurezza di risposte immediate nel bisogno (es. telesoccorso e telecontrollo, ricoveri di sollievo)

5 63.000

Accoglienza notturna

Comune di Sedico – Sedico Servizi

promuovere l’accoglienza diurna e notturna (sviluppo/implementazione di centri diurni e opportunità di accoglienza notturna)

offrire alla persona fragile sicurezza di risposte immediate nel bisogno (es. telesoccorso e telecontrollo, ricoveri di sollievo)

2 10.000

Centro notturno integrato (autosufficienti e NON autosufficienti)

Comune di Trichiana – Villanova Servizi

promuovere l’accoglienza diurna e notturna (sviluppo/implementazione di centri diurni e opportunità di accoglienza notturna)

10 5.000

33

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

offrire alla persona fragile sicurezza di risposte immediate nel bisogno (es. telesoccorso e telecontrollo, ricoveri di sollievo)

2) rischio di non

adeguata offerta

residenziale rispetto ai

bisogni della

popolazione over 65 anni

non autosufficie

nte

Creazione nucleo media intensità

Centro servizi Sant’Antonio di Fonzaso

Individuare ulteriori linee di sviluppo dell’offerta residenziale extraospedaliera

Mantenere ed implementare l’attuale dotazione di quote di rilievo sanitario e di posti accreditati

10 56.000

Mini alloggi per persone parzialmente autosufficienti

Comune di Sedico

Individuare ulteriori linee di sviluppo dell’offerta residenziale extraospedaliera

10 2.500.000 (In costruzione)

Comunità alloggio per anziani autosufficienti

CdR Alano di Piave

Individuare ulteriori linee di sviluppo dell’offerta residenziale extraospedaliera

16*(7+9 posti)

121.000

Azione modificata negli utenti che si prevede di raggiungere

*approvazione sospesa in attesa di decisione

programmatoria da parte dell'Esecutivo

Implementazione posti anziani non autosufficienti con maggior

Casa di riposo Casa Caritas di Lamon

Individuare ulteriori linee di sviluppo dell’offerta residenziale extraospedaliera

6 20.000

34

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

bisogno assistenziale

Centro servizi per AUTOsufficienti

Comune di Sovramonte

Individuare ulteriori linee di sviluppo dell'offerta residenziale extraopsedaliera perché risulti sempre più rispondente ai bisogni della popolazione

(16 posti) (struttura in costruzione)

2.950.000

Azione non prevista in precedenza –

finanziamento pluriennale 1° stralcio

3) rischio di forte

compromissione socio-sanitaria di persone di

età inferiore ai 65 anni che vivono

da sole e che presentano problematic

he psichiatrich

e, di dipendenza,

di disadattamento sociale

e/o di persone

over 65 anni dimesse

dall’ospedale con

Presa in carico di persone di età inferiore ai 65 anni che richiedono di vivere in una situazione di protezione

Azienda Feltrina Servizi Persona – CdR Lentiai e Feltre

Individuare ulteriori linee di sviluppo dell’offerta residenziale extraospedaliera

Sviluppare progettualità condivise con i centro servizi in un’ottica di più adeguata assistenza domiciliare e possibilità di inserimento in struttura

Sviluppare progettualità assistenziali condivise nell’ottica di un miglioramento del percorso di dimissione protetta

6 85.540

35

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

importanti necessità

socio-assistenziali e sanitarie

4) fragilità della

persona anziana

affetta da demenza e

del suo contesto familiare protettivo

Sportello ascolto demenze

Ge.Mel srl

sviluppare percorsi di formazione ad hoc per il personale e i care giver

accompagnare i familiari e i care giver attraverso punti di ascolto e formazione ad hoc

10 5.000

Caffè Alzheimer

CdR Alano di Piave

Accompagnare i familiari e i care giver attraverso punti di ascolto e formazione ad hoc

12 2.474Azione modificata nelle

risorse previste

Sostegno domiciliare a famiglie con malati di Alzheimer

CdR Alano di Piave

Accompagnare i familiari e i care giver attraverso punti di ascolto e formazione ad hoc

Rendere maggiormente effige l’intervento domiciliare

n.q. 2.400Azione modificata nelle

risorse previste

Centro ascolto demenze

Villanova Servizi sviluppare percorsi di formazione ad hoc per il personale e i care giver

25 3.000

36

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

accompagnare i familiari e i care giver attraverso punti di ascolto e formazione ad hoc

Creazione di nucleo protetto per persone affette da demenza

Casa di riposo Casa Caritas di Lamon

implementare l’attività di accoglienza da parte delle strutture

12 40.000

Accoglimento profili 16-17 in posti bassa intensità

Azienda Feltrina Servizi Persona – CdR Feltre

implementare l’attività di accoglienza da parte delle strutture

19 48.500

Accoglimento profili 16-17 nel centro diurno

Azienda Feltrina Servizi Persona – CdR Feltre

implementare l’attività di accoglienza da parte delle strutture

10 50.000

5) rischio di parcellizzazi

one e settorializzazione degli interventi a favore delle

persone anziane

Avvio punto prelievi

Azienda Feltrina – CdR Lentiai

offrire alla persona fragile sicurezza di risposte immediate nel bisogno (es. telesoccorso e telecontrollo, ricoveri di sollievo)

40 15.300

Ambulatorio infermieristico

Fondazione CdR Meano

Migliorare le capacità di scambio e di offerta (compenetrazione) tra le strutture e la comunità

10 2.600

Ambulatorio infermieristico nei giorni festivi e nuovo

Comune di Sedico – Sedico Servizi

Migliorare le capacità di scambio e di offerta (compenetrazione) tra le strutture e la comunità

70 0(risorse interne)

37

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

servizio somministrazione iniezioniCorso per volontari che operano nell’ambito della domiciliarità

Comune di Sedico – Sedico Servizi

Riconoscere, valorizzare, coordinare le potenzialità dei soggetti che operano nel territorio a favore degli anziani

30 volontariato

Formazione costante degli operatori residenzialità (medici convenzionati)

Ottimizzazione integrazione tra centri servizi e reparti ospedalieri: protocolli

Inserimento temporaneo degli infermieri della struttura in pronto soccorso per la gestione delle emergenze e in corsi di formazioni promossi dall’Ulss

Comune di Sedico – Sedico Servizi

Favorire momenti di formazione continua e condivisa tra operatori

Ampliare momenti di confronto tra soggetti che operano in ambito prettamente sanitario per un accompagnamento della persona anziana dal domicilio alla struttura, anche dal punto di vista sanitario

n.q.0

(risorse interne)

Formazione Azienda Feltrina Favorire momenti di 80 6.500

38

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

degli operatori sulla famiglia

Servizi Persona formazione continua e condivisa tra operatori

Strumento informatico per la gestione delle attività socio-sanitarie e assistenziali dei centri servizio

Azienda Feltrina Servizi Persona

Migliorare le capacità di scambio e di offerta (compenetrazione) tra le strutture e la comunità

Promuovere maggiori momenti di scambio e di confronto tra strutture tra buone prassi e criticità

320 3.000

Corsi di attività motoria e piscina fisioterapica

Comune di Sedico – Sedico Servizi

Migliorare le capacità di scambio e di offerta (compenetrazione) tra le strutture e la comunità

30 10.300

6) rischio di compromiss

ione nella gestione

autonoma delle attività

Attività ricreative di socializzazione

Istituto Carenzoni Monego

Contrastare l’isolamento sviluppando ulteriormente opportunità socio-aggregative

15 55.000

Progetto di contrasto alle truffe ‘Scoltememi’

Azienda Feltrina Servizi Persona

Sensibilizzare la persona anziana al contrasto alle truffe

300 3.000

Si riporta, inoltre, per completezza la tabella relativa all' ampliamento dei Centri Servizio per anziani NON autosufficienti secondo quanto previsto della DGRV 502/11, aggiornata

39

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COMUNE

DENOMINAZIONE

STRUTTURA RESIDENZIAL

E PER ANZIANI

TIPO DIGESTIONE

TRASFORMAZIONI DA

AUTO A NON AUTO

NUOVI POSTI DA

AUTORIZZARE E DA

ACCREDITARE

PASSAGGIO NON AUTO

DA BASSA A MEDIA

INTENSITA'

Modifiche rispetto alla programmazione prevista

Alano di Piave S. Antonio Abate Parrocchia0

(per il 2012)0 0

trasformazione di 15 posti auto in 15 posti ospedale di comunità (richiesta diretta sperimentazione regionale di nuova unità di offerta – DGRV 504 del 3 aprile 2012)

Arsiè C.A.S.A. S. Giuseppe

Associazione privata 0 0 0

Cesiomaggiore don G. Rostirolla Azienda Municipalizzata 0 0 0

Feltre A. Brandalise Azienda Municipalizzata 0 0 0

Fonzaso S. Antonio Parrocchia 0 0 0

Lamon Casa Charitas IPAB 6 0 12

Lentiai R. E. Mione Azienda Municipalizzata 11 0 0

Mel CdR Comunale Azienda Municipalizzata 4 8 0

Pedavena Padre Kolbe Ente Religioso 0 0 0

Quero S. Giuseppe Parrocchia 16 10 0

S. Giustina CdR di Meano Fondazione 27 21 0 Aumento posti da trasformare da auto a non auto (dal 2013)

Sedico CdR ComunaleAzienda Municipalizzata 0 10 0

Seren del Grappa Soteria

Associazione privata 0 0 0

TrichianaMadonna della Salute

Azienda Municipalizzata 7 0 0

TOTALE 71 49 12

40

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1.3 DISABILITA’

Il tavolo di lavoro di area disabilità, nel confermare le politiche delineate nella programmazione quinquennale, ha sottolineato il rischio di non adeguata offerta residenziale e semi-residenziale rispetto ai bisogni della popolazione disabile (situazione attuale dei posti in allegato N. 17) e le difficoltà di integrazione sociale, scolastica e lavorativa per le persone disabili. Nel corso dell'anno è stato approvato dalla Conferenza dei Sindaci l'inserimento nel Piano di Zona di un nuovo Centro di lavoro guidato (progettualità approvata dalla Conferenza dei Sindaci nella seduta del 5 agosto 2011 – determina Esecutivo n. 30 del 11 luglio 2011, invio in Regione prot. 16253 del 20 luglio 2011 ) e l'avvio della sperimentazione regionale (autorizzazione del 7 dicembre 2011 prot.572991) del Centro per l'integrazione scolastica ad elevata intensità assistenziale nato da una lettura più attenta dei bisogni dei minori con handicap grave e gravissimo.In attesa dello sviluppo di ulteriori azioni in risposta al bisogno, è stata elaborata una procedura per la gestione delle liste d'attesa per l'ingresso nelle strutture residenziali e semi-residenziali dell'area disabilità (allegato n. 18)

Le principali novità riguardo alla programmazione sono:1) inserimento del Centro di lavoro guidato (Energia sociale)2) inserimento Centro per l'integrazione scolastica ad elevata intensità assistenziale (Servizio Età Evolutiva -ULSS 2)3) inserimento progettualità “Accoglienza alla nascita” - AIPD

Le azioni di mantenimento (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa).

PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

1) rischio di non

adeguata offerta

semiresidenziale

Centri diurni per persone con disabilità (4)

Ulss 2 - SHEACooperativa Portaperta

riorganizzare l'offerta esistente sulla base della gravità delle patologie dei soggetti e delle necessità assistenziali (creazione di piccoli nuclei all'interno delle strutture in base al livello di gravità)

mantenere e ove possibile sviluppare attività innovative coinvolgendo tutti i centri diurni, anche integrando l’apporto delle

84 1.600.000 Azione modificata rispetto all'utenza che si prevede di raggiungere e alle risorse

41

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

associazioni e dei familiari

2) rischio di non

adeguata offerta

residenziale

Comunità Alloggio per persone con disabilità (2)

Cooperativa PortapertaAssociazione Soteria

implementare l'offerta residenziale per disabili medio-gravi

valutare nuovamente i percorsi di rientro nel territorio dei soggetti inseriti presso l’Istituto Costante Gris di Mogliano Veneto (TV), secondo quanto indicato dalla Regione del Veneto (DgrV 952/10)

37( posti 20

Sorriso – 7 Soteria)

895.320

Azione modificata rispetto al numero di utenti che si intende

raggiungere

RSAUlss 1 - Multizonale

implementare l'offerta residenziale per disabili medio-gravi

valutare nuovamente i percorsi di rientro nel territorio dei soggetti inseriti presso l’Istituto Costante Gris di Mogliano Veneto (TV), secondo quanto indicato dalla Regione del Veneto (DgrV 952/10)

10 275.000

Associata disabili

Conferenza dei Sindaci

implementare l'offerta residenziale per disabili medio-gravi

22 880.000

Azione modificata rispetto al numero di utenti che si intende

raggiungere

3) rischio di inadeguatezz

a degli interventi

educativi ed assistenziali

in età evolutiva

Assistenza scolastica Ulss 2 - SPSEE

proseguire ed adeguare l'assistenza scolastica e l’educativa domiciliare alle richieste

implementare risposte a bisogni specifici

40 310.000

Assistenza Amministrazione proseguire ed adeguare 38 240.000 Azione modificata 42

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

scolasticaProvinciale di Belluno

l'assistenza scolastica e l’educativa domiciliare alle richieste

rispetto al numero di utenti che si intende

raggiungere

Accoglienza alla nascita AIPD

Dedicare maggiore attenzione ai percorsi di accoglimento alla nascita dei minori disabili

200 1.200Azione nuova non

prevista in rpecedenza

4) difficoltà di

integrazione sociale,

scolastica, lavorativa

Inserimento lavorativo disabili

Ulss 2 - SIL

mantenere i livelli di inserimento lavorativo e ove possibile sviluppare l'integrazione occupazionale

134Costi in SIL

area trasversalità

7) rischio di compromissi

one nella gestione

autonoma delle attività quotidiane anche per

persone con disabilità acquisita

Vita indipendente

Ulss 2 Sviluppare percorsi di vita indipendente

35 210.000

Sollievo Ulss 2 Sviluppare percorsi di vita indipendente

50 40.000

Acquisizione e mantenimento di autonomie ‘Più autonomia più partecipazione attiva’

Associazione Italiana Persone Down – sez. Feltre

Mantenere i percorsi di acquisizione delle autonomie di base

60 9.800Azione modificata nelle

risorse previste

Informazione e orientamento ausili

Amministrazione provinciale di Belluno - UICAA

Implementare il servizio di orientamento e accesso agli ausili

70 51.000Azione modificata negli utenti che si prevede di

raggiungere

Trasporti

Comune di Santa GiustinaComune di Sospirolo

Migliorare il sistema dei trasporti

180 3.000

8) fragilità Il cavallo: Associazione implementare i rapporti con il 45 30.651 Azione modificata negli

43

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

dei percorsi socio-

assistenziali-riabilitativi

mediatore di stimoli

nazionale giacche verdi onlus raggruppamento veneto

volontariato finalizzati a migliorare l'offerta riabilitativa (es. ippoterapia) e l'integrazione sociale

contrastare l'isolamento sviluppando ulteriori opportunità socio-aggregative nel tempo liberosviluppare interventi di assistenza in contesti lavorativi protetti a favore di soggetti disabili

utenti che si prevede di raggiungere

Le azioni di potenziamento o riconversione (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa).

PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

1) rischio di non

adeguata offerta

semiresidenziale

Ampliamento centro diurno La Birola

Cooperativa Portaperta

ampliare l'offerta della semi-residenzialità

17 117.977

2) rischio di non

adeguata offerta

residenziale

Ampliamento comunità alloggio per persone disabili in funzione di possibile accreditamento come comunità residenziale (12 posti)

Associazione Soteria

Implementare l’offerta residenziale per disabili medio-gravi

5(2014)

60.000(2014)

44

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

5) fragilità della

persona anziana a

domicilio e dei care

giver

Assistenza domiciliare mirata

Ulss 2 - SHEA

incrementare la risposta ai bisogni dei disabili a domicilio e dei care giver anche valutando una riorganizzazione del servizio intersecandolo con i percorsi domiciliari promossi dal servizio sociale età adulta e anziana

prevedere l’inserimento tra il personale dell’assistenza domiciliare della figura dell’educatore professionale che intraprenda percorsi educativi dedicati, nell’ottica della promozione della domiciliarità come alternativa alla semi-residenzialità

18 78.000

Azione modificata nell'utenza che si

prevede di raggiungere e nelle risorse

7) rischio di compromiss

ione nella gestione

autonoma delle attività quotidiane anche per

persone con disabilità acquisita

Iniziative educative, animative e di integrazione sociale

Associazione Le Famiglie di Portaperta

Contrastare l’isolamento sviluppando ulteriori opportunità socio-aggregative nel tempo libero

10 8250

Le azioni di innovazione (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa).

PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

1) rischio di non

Realizzazione nuovo centro

Cooperativa Portaperta

ampliare l'offerta della semi-residenzialità

18(2013)

403.500(2013)

45

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adeguata offerta

semiresidenziale

diurno nel territorio della sinistra Piave

2) rischio di non

adeguata offerta

residenziale

Realizzazione comunità alloggio per disabili

Cooperativa Portaperta

Implementare l’offerta residenziale per disabili medio-gravi

10(2013)

98.550(2013)

3) rischio di

inadeguatezza degli

interventi educativi

ed assistenzial

i in età evolutiva

Progetti mirati di accompagnamento dall’età evolutiva a quella adulta

Ulss 2 – SPSEE e SHEA

Implementare risposte a bisogni specifici

577.800

(finanziamento condizionato)

Centro per l’integrazione scolastica ad elevata intensità assistenziale

ULSS 2 - SPSEEImplementare risposte a bisogni specifici

10 176.000

Azione nuova non prevista in precedenza

sperimentazione regionale

4) difficoltà di integrazion

e sociale, scolastica, lavorativa

Realizzazione di un Centro Lavoro Guidato

Cooperativa Portaperta

Sviluppare interventi di assistenza in contesti lavorativi protetti a favore di soggetti disabili

10 89.000

Realizzazione di un Centro Lavoro Guidato

Cooperativa Energia Sociale

Sviluppare interventi di assistenza in contesti lavorativi protetti a favore di soggetti disabili

15 58.550Azione nuova non

prevista in precedenza

6) rischio di offrire risposte

scarsamente efficaci,

Centro diurno, comunità residenziale, centro di

Fondazione casa di riposo di Meano e UNIAMO FIMR

creare un punto di riferimento informativo a livello regionale per i familiari e le persone affette da malattie rare

n.q. 15.000.000

46

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sia in termini di

residenzialità che di presa in

carico, per le persone affette da malattie

rare e congenite

riferimento e centro riabilitativo intensivo ‘Casa famiglia persone affette da malattie rare’

attivare risposte semi-residenziali e residenziali mirate a livello locale

sviluppare i percorsi di sostegno alla famiglia alla nascita di un minore affetto da malattia rara

7) rischio di

compromissione nella

gestione autonoma

delle attività

quotidiane anche per persone

con disabilità acquisita

Iniziative educative, animative e di integrazione sociale

Associazione Le Famiglie di Portaperta

Contrastare l’isolamento sviluppando ulteriori opportunità socio-aggregative nel tempo libero

10 18.500

47

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1.4 AREA DIPENDENZE

Le principali modifiche della programmazione riguardano la chiusura della Comunità terapeutica “Le Braite” e il mancato avvio di alcune progettualità previste a causa del mancato finanziamento legato al “Fondo regionale d'intervento per la lotta alla droga”.Sono state inserite le seguenti nuove progettualità:1) realizzazione di un modulo dedicato alla pronta Accoglienza per persone con problemi di dipendenza promosso dalla cooperativa Dumia in ampliamento della Comunità terapeutica Dumia2) progetto “RELI” per l'inserimento socio-lavorativo di soggetti tossicodipendenti ed ex tossicodipendenti del CeIS

Le azioni di mantenimento (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa).

PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILE

POLITICHEUTENZA

2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

1) rischio di aumento

dell’abuso di sostanze (alcol e

droga) a partire

dall’adolescenza fino all’età

anziana, con diminuzione dell’età del

primo contatto (con le

sostanze e con i servizi

di cura) e con costante diminuzione

delle differenze di

genere

SerD Ulss 2 - SerDTutte quelle elencate nella declinazione delle 7 priorità

500 584.101

Comunità Terapeutiche (2)

DumiaAssociazione Movimento Fraternità Landris

Mantenimento e potenziamento strutture residenziali

68(POSTI 28 Dumia+12 Landris)

763.000 45.000 Chiusa comunità terapeutica “Le Braite

48

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(sempre più

2) problematicità legata alla modificazio

ne delle modalità di consumo sia

dell’alcol (binge

drinking) che delle droghe

(policonsumo), alla

scelta delle droghe elettive

(sempre più droghe

prestazionali) e al

cambiamento degli stili

di vita connessi alle

droghe sempre più

normalizzati al contesto sociale con rarefazione della figura

dell’emarginato e del

marginale

Contrasto uso e abuso di alcol

ACAT FeltreACAT Dolomiti Feltrine

sostenere la scelta del decisore politico amministrativo di non promuovere in alcun modo la diffusione e il consumo di bevande alcoliche da parte dei minori e di restringere tempi e luoghi di possibile acquisizione

collaborare con il dipartimento di prevenzione per lo sviluppo ulteriore della progettazione di prevenzione dell’uso di droghe, alcol e fumo già attivata nelle scuole

170 9.120

Corsi contro il fumo

Ulss 2 - SerD

collaborare con il dipartimento di prevenzione per lo sviluppo ulteriore della progettazione di prevenzione dell’uso di droghe, alcol e fumo già attivata nelle scuole

40 Costi in SerD

6) crescente difficoltà delle

comunità a reinserire

socialmente i soggetti per le

Reinserimento socio-lavorativo

Cooperativa Dumia

Implementare l’affido a cooperative sociali di lavori per soggetti con svantaggio

0 0 Azione conclusa

49

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difficoltà attuali del

mercato del lavoro e della

casa

Le azioni di potenziamento o riconversione (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa)

PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILE

POLITICHEUTENZA

2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

1) rischio di aumento

dell’abuso di sostanze (alcol e

droga) a partire

dall’adolescenza fino

all’età anziana, con diminuzione dell’età del

primo contatto (con le

sostanze e con i servizi

di cura) e con costante diminuzione

delle differenze di

genere (sempre più

femmine)

Ampliamento comunità terapeutica (con ristrutturazione)

Associazione Movimento Fraternità Landris

Mantenimento e potenziamento strutture residenziali

8 nq nqFinanziamento

pluriennale

Completamento moduli posti letto residenziale

Cooperativa Dumia

Mantenimento e potenziamento strutture residenziali

10 180.000

2) problematic

ità legata alla

modificazio

Promozione azioni di prevenzione uso sostanze stupefacenti/alc

Comune di Alano di PiaveUnione Comuni BF

sostenere la scelta del decisore politico amministrativo di non promuovere in alcun modo la diffusione e il consumo di bevande alcoliche da parte dei

60 1000

50

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILE

POLITICHEUTENZA

2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

ne delle modalità di consumo sia

dell’alcol (binge

drinking) che delle droghe

(policonsumo), alla

scelta delle droghe elettive

(sempre più droghe

prestazionali) e al

cambiamento degli stili

di vita connessi

alle droghe sempre più

normalizzati al contesto sociale con rarefazione della figura

dell’emarginato e del

marginale

ol

minori e di restringere tempi e luoghi di possibile acquisizione

collaborare con il dipartimento di prevenzione per lo sviluppo ulteriore della progettazione di prevenzione dell’uso di droghe, alcol e fumo già attivata nelle scuole

Prevenzione selettiva delle diverse forme di dipendenza in età giovanile

ACAT Dolomiti Feltrine

sostenere la scelta del decisore politico amministrativo di non promuovere in alcun modo la diffusione e il consumo di bevande alcoliche da parte dei minori e di restringere tempi e luoghi di possibile acquisizione

collaborare con il dipartimento di prevenzione per lo sviluppo ulteriore della progettazione di prevenzione dell’uso di droghe, alcol e fumo già attivata nelle scuole

0. 0Azioni non previste per

mancanza di finanziamenti

Trattamenti innovativi riferiti alle diverse forme di dipendenza

Ulss 2 - SerD

sperimentare programmi di cura e diversificati per pazienti giovani e ricorrenti

avviare azioni innovative di cura e di contrasto all’uso di sostanze

200 0

Azione modificata rispetto alle risorse

economiche previste: impegno tirocinanti e

operatori SerD

Prevenzione selettiva

Ulss 2 - SerD

sperimentare programmi di cura e diversificati per pazienti giovani e ricorrenti

avviare azioni innovative di cura e di contrasto all’uso di sostanze

0 0Azioni non previste per

mancanza di finanziamenti

51

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILE

POLITICHEUTENZA

2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

6) crescente difficoltà

delle comunità a reinserire

socialmente i soggetti

per le difficoltà

attuali del mercato del

lavoro e della casa

Reinserimento socio-lavorativo ed inclusione sociale dei soggetti alcol-tossicodipendenti

Ulss 2 - SIL

promuovere una rete per l’integrazione lavorativa

offrire alle persone alcol-tossicodipendenti un sistema graduato di opportunità di lavoro

0 0Azioni non previste per

mancanza di finanziamenti

Le azioni di innovazione (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa)

PRIORITÀINTERVENT

ISOGGETTO

RESPONSABILE POLITICHE UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

1) rischio di aumento

dell’abuso di sostanze (alcol e

droga) a partire

dall’adolescenza fino

all’età anziana, con diminuzione dell’età del

primo contatto (con le

sostanze e

Servizio di Pronta accoglienza

Cooperativa Dumia

Mantenimento e potenziamento strutture residenziali

8/10 posti 180.000 Azione nuova non prevista in precedenza

52

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PRIORITÀINTERVENT

ISOGGETTO

RESPONSABILE POLITICHE UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

con i servizi di cura) e

con costante diminuzione

delle differenze di

genere (sempre più

femmine)

6) crescente difficoltà

delle comunità a reinserire

socialmente i soggetti

per le difficoltà

attuali del mercato del

lavoro e della casa

Reinserimento socio-lavorativo ed inclusione sociale dei soggetti alcol-tossicodipendenti

CeIS

promuovere una rete per l’integrazione lavorativa

offrire alle persone alcol-tossicodipendenti un sistema graduato di opportunità di lavoro

5 4800Azione nuova non

prevista in precedenza

53

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3.5 SALUTE MENTALE

In occasione della ri-pianificazione 2012, alcune associazioni che operano da anni nel territorio per offrire opportunità di aggregazione e di organizzazione del tempo libero alle persone con malattia mentale e di sostegno ai loro familiari hanno ritenuto di inserire le proprie attività all’interno del piano.

Nell'allegato 19 è riportato il nuovo Regolamento del Dipartimento di Salute Mentale dell'Ulss n. 2.

Il Piano si arricchisce quindi con i seguenti interventi:• centro aggregativo “Il muretto”- Associazione Diapsigra• gruppo di auto-mutuo aiuto “Aurora” – Associazione Diaspigra• attività ricreative di socializzazione di “Pullir Ensamble” – Associazione Tutti in Campo

Le azioni di mantenimento (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa)

PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE UTENZA

2011

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2011

RISORSE INVESTIMENTI

2012

NOTE

1) fragilità dei percorsi

di connessione tra i servizi per la salute mentale e il

territorio

Centro salute mentale

Ulss 2 - DSM

potenziare la presenza dei servizi per la salute mentale a livello territoriale

implementare i percorsi di coordinamento con i soggetti che già operano a livello territoriale

1.600 446.000

2) rischio di non

adeguatezza all’evoluzione del bisogno

della popolazione psichiatrica

in riferimento

Day-Hospital Ospedaliero

Ulss 2 - DSM

riorganizzare le unità operative esistenti rendendole ancora più efficaci e maggiormente efficienti nel rispondere alle nuove cronicità

55 55.000

RSA di Cesiomaggiore e di Feltre (2)

Ulss 2 - DSM riorganizzare le unità operative esistenti rendendole ancora più efficaci e maggiormente

80 utenti(86 posti)

449.9742

54

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ai dispositivi residenziali

e semi-residenziali

efficienti nel rispondere alle nuove cronicità

Comunità Alloggio di Cesiomaggiore e di Feltre (2)

Ulss 2 - DSM

riorganizzare le unità operative esistenti rendendole ancora più efficaci e maggiormente efficienti nel rispondere alle nuove cronicità

13(posti 15)

427.887

Comunità Alloggio Estensiva

Ulss 2 - DSM

riorganizzare le unità operative esistenti rendendole ancora più efficaci e maggiormente efficienti nel rispondere alle nuove cronicità

39(posti 40)

costi in RSA

CTRP Ulss 2 - DSM

riorganizzare le unità operative esistenti rendendole ancora più efficaci e maggiormente efficienti nel rispondere alle nuove cronicità

13(posti 15)

992080

Gruppo appartamenti (4)

Ulss 2 - DSM

riorganizzare le unità operative esistenti rendendole ancora più efficaci e maggiormente efficienti nel rispondere alle nuove cronicità

6 18.000

Centro diurno (3)

Ulss 2 - DSMriorganizzare i dispositivi semi-residenziali presenti

27(posti 23)

n.q.

6) fragilità dei familiari nei percor5si

di riconoscime

nto e di accettazione

della

Gruppo di auto mutuo aiuto “Aurora”

Ass. Diapsigra Sostenere adeguatamente familiari e care giver

Sviluppare ulteriormente occasioni di confronto con i familiari, in una logica di accompagnamento attraverso i servizi coinvolti

10 n.q. Azione nuova non prevista in precedenza

55

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malattia mentale del

proprio congiunto

7) rischio di scarsità o di

non adeguatezza

di attività nel tempo libero e in particolare

nel week end

Centro aggregativo “Il Muretto”

Ass. Diapsigra

Contrastare l’isolamento sviluppando ulteriormente opportunità socio-aggregative

Accrescere nella persona con problemi psichiatrici la conoscenza del proprio problema e l’autostima, cercando di incidere sullo stile di vita e su una maggiore autonomia

20 24.000

Azione nuova non prevista in precedenza

Attività ricreative di socializzazione “Pullir ensamble”

Ass. Tutti in Campo

Contrastare l’isolamento sviluppando ulteriormente opportunità socio-aggregative

Accrescere nella persona con problemi psichiatrici la conoscenza del proprio problema e l’autostima, cercando di incidere sullo stile di vita e su una maggiore autonomia

100 39.000

Azione nuova non prevista in precedenza

56

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MARGINALITÀ E INCLUSIONE SOCIALE

Il prolungarsi e l’acuirsi della grave crisi economica mondiale e le pesanti ricadute sul territorio hanno portato a confermare le politiche e le strategie di indirizzo previste per l'area marginalità, inclusa per la prima volta nel piano 2011-2015.

È stata inserita la Comunità educativa Azimut – sperimentazione di un management pubblico-privato per l’inserimento di soggetti ex detenuti o detenuti con misure alternative alla detenzione (progettualità approvata dalla Conferenza dei Sindaci nella seduta del 5 agosto 2011 – determina Esecutivo n. 30 del 11 luglio 2011, invio in Regione prot. 16253 del 20 luglio 2011 ).

Le azioni di mantenimento (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa)

PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

1) rischio di erogazione di aiuti alle persone in situazione

di marginalità finalizzati

al tamponam

ento di un’emergenza e non ad un concreto aiuto per il

superamento di un

momento di crisi

Servizi di pronta accoglienza

Caritas Feltre

coordinare i soggetti preposti alla prima emergenza/accoglienza con quelli che si occupano di accompagnamento e re-inserimento

individuare percorsi solidaristici e fondi integrativi al sistema attuale

conoscere approfonditamente i soggetti che si muovono nel territorio, le tipologie di assistenza che possono offrire e le modalità di accesso

900 15.000

Accoglienza residenziale

Comune di Queroindividuare percorsi solidaristici e fondi integrativi al sistema attuale

10 n.q.

Distribuzione beni di prima

Comune di AlanoComune di Feltre

individuare percorsi solidaristici e fondi integrativi

250 14.650

57

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

necessità

Comune di SedicoComune di TrichianaUnione comuni BF

al sistema attuale

Buoni spesa buoni pasto

Comune di AlanoComune di LamonComune di MelComune di SedicoComune di Trichiana

individuare percorsi solidaristici e fondi integrativi al sistema attuale

15 7.200

Prestiti/prestiti d’onore

Comune di QueroComune di Santa GiustinaComune di SedicoComune di SospiroloComune di Trichiana

individuare percorsi solidaristici e fondi integrativi al sistema attuale

15 10.000

Contributi ad integrazione del reddito

18 comuniindividuare percorsi solidaristici e fondi integrativi al sistema attuale

160 85.000

Le azioni di potenziamento o riconversione (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa)

PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

1) rischio di erogazione di aiuti alle persone in

situazione di marginalità finalizzati al

Iniziativa a sostegno del reddito: buoni INPS/voucher

Unione comuni BF

coordinare i soggetti preposti alla prima emergenza/accoglienza con quelli che si occupano di accompagnamento e re-inserimento

5 5.000 Azione modificata rispetto agli utenti che si prevede di raggiungere e

alle risorse

58

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tamponamento di

un’emergenza e non ad

un concreto aiuto per il

superamento di un

momento di crisi

individuare percorsi solidaristici e fondi integrativi al sistema attuale

Le azioni di innovazione (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa)

PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

3) rischio di rendere inefficace

ed inefficiente

l’aiuto personale, strutturale

ed economico

messo a disposizion

e da un soggetto

Realizzazione di rete e di punto solidale

Comune di Alano di Piave

avviare o implementare il coordinamento dei soggetti erogatori all’interno dell’ambito comunale

indicare il luogo di residenza quale riferimento territoriale primario per cercare aiuto e sostegno e solo in seconda battuta rendere disponibile il proprio aiuto

creare occasioni di scambio e di confronto a livello territoriale

implementare il coordinamento e i momenti di confronto e scambio di buone prassi

0 0Azione modificata rispetto all'utenza che si prevede di

raggiungere e alle risorse

Realizzazione di rete e di punto solidale

Unione comuni BF avviare o implementare il coordinamento dei soggetti erogatori all’interno dell’ambito comunale

0 0 Azione modificata rispetto all'utenza che si prevede di

raggiungere e alle risorse

59

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

indicare il luogo di residenza quale riferimento territoriale primario per cercare aiuto e sostegno e solo in seconda battuta rendere disponibile il proprio aiuto

creare occasioni di scambio e di confronto a livello territoriale

implementare il coordinamento e i momenti di confronto e scambio di buone prassi

Comunità educativa AZIMUT

Coop. Portaperta

Soddisfare i bisogni abitativi delle persone provenienti dalla penalitàElaborare un modello per l'accoglienza e l'accompagnamento socio – educativo delle persone provenienti dal carcereAttuare percorsi educativi personalizzati per detenuti

20 244.000Azione nuova non

prevista in precedenza

60

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3.7 IMMIGRAZIONE

Tra le principali modifiche intervenute nella programmazione dell'area immigrazione si segnala il cambio del soggetto responsabile della gestione dello sportello Informaimmigrati (da Caritas ad Azienda feltrino per i Servizi alla persona) e l’inserimento del progetto “MammeIn” dei Comuni di Alano, Quero e Vas

Le azioni di mantenimento (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa)

PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

1) fragilità nell’apprendimento della

lingua italiana (che pregiudica una buona

integrazione in vari campi:

lavorativo, scolastico,

culturale ecc)

Corso per l’apprendimento della lingua italiana

Comune di Santa GiustinaComune di Sedico

rafforzare ed implementare le capacità linguistiche degli stranieri per favorire la comunicazione a tutti i livelli al fine di consentire maggiore autonomia nel quotidiano

sostenere la formazione linguistica e scolastica

150 2.600

Azione modificata rispetto agli utenti che

si prevede di raggiungere e alle

risorse

Insegnamento lingua italiana (con certificazione CILS) agli adulti immigrati

CTP di Quero

rafforzare ed implementare le capacità linguistiche degli stranieri per favorire la comunicazione a tutti i livelli al fine di consentire maggiore autonomia nel quotidiano

sostenere la formazione linguistica e scolastica

180 18.349

Aggiornamento operatori

Istituto Comprensivo di Quero

sostenere la formazione linguistica e scolastica

56500 (+1.500

PISS)

2) difficoltà relative al bisogno di

formazione, informazione

, orientamento, inserimento

sociale, scolastico e

Ufficio Informaimmigrati

Azienda Feltrino Servizi alla Persona

Mantenere e rafforzare azioni di informazione, formazione ed orientamento ai servizi

Rafforzare e coordinare le reti informative del territorio

350 6180 Modifica dell’Ente gestore e delle risorse previste

61

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

lavorativo

4) difficoltà di

inserimento scolastico e di proseguo degli studi superiori

Rete tra istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo grado per l’inserimento degli alunni immigrati nelle scuole del Feltrino

Istituto comprensivo di Quero

implementare e sostenere percorsi di accreditamento della formazione linguistica

favorire e rafforzare la costituzione di reti e patti territoriali (secondo la normativa scolastica vigente) per la formazione nella scuola superiore e per la formazione degli adulti (attraverso moduli formativi mirati e rafforzamento della scuola superiore serale)

favorire la creazione di opportunità formativa per giovani ed adulti presso gli istituti di scuola secondaria di secondo grado

351.500

(+3.000 PISS)

Le azioni di potenziamento o riconversione (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa)

PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

1) fragilità nell’apprendimento della

lingua italiana (che pregiudica una buona

integrazione in vari campi:

lavorativo, scolastico, culturale

Aggiornamento insegnanti e operatori della scuola

Conferenza dei Sindaci (PISS)

rafforzare ed implementare le capacità linguistiche degli stranieri per favorire la comunicazione a tutti i livelli al fine di consentire maggiore autonomia nel quotidiano

rafforzare ed implementare la rete scolastica (anche attraverso l’eventuale aggregazione delle scuole superiori del polo di Feltre e/o la realizzazione di moduli formativi riconosciuti dalla scuole superiori)

30 6.000

62

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

ecc)

sostenere la formazione linguistica e scolastica

Inserimento donne immigrate

Conferenza dei Sindaci (PISS)

rafforzare ed implementare le capacità linguistiche degli stranieri per favorire la comunicazione a tutti i livelli al fine di consentire maggiore autonomia nel quotidiano

sostenere la formazione linguistica e scolastica

220 12.100

2) difficoltà relative al bisogno di

formazione, informazione, orientamento, inserimento

sociale, scolastico e lavorativo

Coordinamento rete immigrazione

Centro Servizi Volontariato

Rafforzare e coordinare le reti informative del territorio

Mantenere e rafforzare la rete territoriale

12 6.500Azione modificata rispetto

alle risorse previste

Incontri di formazione e di sensibilizzazione finalizzati alla informazione e all’orientamento

Conferenza dei Sindaci (PISS)

Mantenere e rafforzare azioni di informazione, formazione ed orientamento ai servizi

n.q. 4.000

3) fragilità e difficoltà di

professionalizzazione al

lavoro dipendente ed al lavoro autonomo

Incontri informativi sul territorio

Comune di Alano

Favorire la nascita e lo sviluppo di percorsi destinati alla riqualificazione professionale di cittadini stranieri

80 350

4) difficoltà di

inserimento scolastico e di proseguo degli studi superiori

Valorizzazione dei mediatori linguistico-culturali

Conferenza dei Sindaci (PISS)

implementare e sostenere la rete dei mediatori linguistico-culturali

30 4.500

Inserimento scolastico, insegnamento

Conferenza dei Sindaci (PISS)

implementare e sostenere percorsi di accreditamento della formazione linguistica

220 39.624

63

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

lingua italiana e promozione di interventi educativi rivolti ai minori

favorire e rafforzare la costituzione di reti e patti territoriali (secondo la normativa scolastica vigente) per la formazione nella scuola superiore e per la formazione degli adulti (attraverso moduli formativi mirati e rafforzamento della scuola superiore serale)

favorire la creazione di opportunità formativa per giovani ed adulti presso gli istituti di scuola secondaria di secondo grado

5) difficoltà di

rafforzamento del

protagonismo

dell’associazionismo e di costruzione

di forme rappresentat

ive

Promozione del dialogo tra le culture

Conferenza dei Sindaci (PISS)

favorire ed appoggiare la nascita delle nuove realtà associative emergenti

implementare e coordinare le attività delle associazioni formali ed informali nel territorio dell’Ulss n°2

favorire momenti di aggregazione, confronto, partecipazione di e con le associazioni straniere

n.q. 6.900

Inserimento donne immigrate

Comune di Alanofavorire momenti di aggregazione, confronto, partecipazione di e con le associazioni straniere

80 350

Le azioni di innovazione (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa)

PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

2) difficoltà relative al bisogno di

formazione,

Realizzazione opuscolo informativo

Comune di SedicoMantenere e rafforzare azioni di informazione, formazione ed orientamento ai servizi

150 3.000

Tavolo CTP di Quero Rafforzare e coordinare le reti 15 0

64

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

informazione, orientamento, inserimento

interistituzionale per l’istruzione degli adulti

informative del territorio

3) fragilità e difficoltà di

professionalizzazione al

lavoro dipendente ed al lavoro autonomo

Formazione pre-professionalizzante – piccola manutenzione - microimpenditorialità

CTP di Quero

implementare le opportunità di formazione professionale anche in collegamento agli istituti di scuola superiore

favorire la nascita e lo sviluppo di percorsi destinati alla riqualificazione professionale di cittadini stranieri

favorire la nascita di moduli formativi mirati nella scuola superiore serale

20 1.250

4) difficoltà di

inserimento scolastico e di

proseguo degli studi superiori

Rete tra CTP e istituti secondari di secondo grado per l’inserimento degli alunni immigrati nelle scuole del Feltrino

CTP di Quero

implementare e sostenere percorsi di accreditamento della formazione linguistica

favorire e rafforzare la costituzione di reti e patti territoriali (secondo la normativa scolastica vigente) per la formazione nella scuola superiore e per la formazione degli adulti (attraverso moduli formativi mirati e rafforzamento della scuola superiore serale)

favorire la creazione di opportunità formativa per giovani ed adulti presso gli istituti di scuola secondaria di secondo grado

35 2900

Laboratori di lingua italiana e inserimento

CTP di Quero implementare e sostenere percorsi di accreditamento della formazione linguistica

70 500 (+4.000 PISS)

65

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

scolastico alunni immigrati scuole secondarie di secondo grado

favorire e rafforzare la costituzione di reti e patti territoriali (secondo la normativa scolastica vigente) per la formazione nella scuola superiore e per la formazione degli adulti (attraverso moduli formativi mirati e rafforzamento della scuola superiore serale)

favorire la creazione di opportunità formativa per giovani ed adulti presso gli istituti di scuola secondaria di secondo grado

Percorsi modulari di istruzione scuole secondarie di secondo grado

CTP di Quero

implementare e sostenere percorsi di accreditamento della formazione linguisticafavorire e rafforzare la costituzione di reti e patti territoriali (secondo la normativa scolastica vigente) per la formazione nella scuola superiore e per la formazione degli adulti (attraverso moduli formativi mirati e rafforzamento della scuola superiore serale)

favorire la creazione di opportunità formativa per giovani ed adulti presso gli istituti di scuola secondaria di secondo grado

202.000 (+3.000

PISS)

5) difficoltà di

rafforzamento del

protagonismo dell’associazionismo e di costruzione

di forme rappresentati

Promuovere la nascita e il consolidamento di nuove realtà associative

Comune di Alano Unione comuni BF

favorire ed appoggiare la nascita delle nuove realtà associative emergenti

implementare e coordinare le attività delle associazioni formali ed informali nel territorio dell’Ulss n°2

favorire momenti di aggregazione,

100 PISS

66

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

ve

confronto, partecipazione di e con le associazioni straniere

Promuovere attività associative del gruppo donne immigrate

CTP di Quero

favorire ed appoggiare la nascita delle nuove realtà associative emergenti

favorire momenti di aggregazione, confronto, partecipazione di e con le associazioni straniere

30 PISS

Promozione e sostegno creazione rete di mutuo aiuto tra donne-mamme straniere per promozione benessere familiare e della genitorialità “MammeIn”

Comune di Alano Unione comuni BF

Favorire momenti di aggregazione, confronto e partecipazione di e con le

50 nq nqAzione nuova non prevista

in precedenza

67

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3.8 L’INTEGRAZIONE TRA LE AREE DI INTERVENTO

Come indicato dal visto di congruità alla pianificazione 2011-2015, è stato approfondito tra i servizi interessati il tema delle persone, minori e adulte, con problemi di salute mentale e dipendenza da sostanze. È stato quindi rivisitata e resa operativa la procedura di collaborazione tra Dipartimento di Salute Mentale, Servizio per l’età evolutiva e Ser.T per la gestione dei pazienti che presentano comorbilità tra disturbi di personalità e abuso di sostanze per una presa in carico parallela. La procedura elaborata è inserita come allegato. Inoltre, la promozione del coordinamento delle azioni di DSM, Servizio per l’età evolutiva e Ser.T è inserita come priorità anche nel Regolamento del DSM ( allegato 20).

Le azioni di mantenimento (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa)

PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESP.POLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

1) rischio di compromissione

nella gestione autonoma delle attività (bisogno

consolidato espresso nelle

aree PERSONE ANZIANE, DISABILI, SALUTE

MENTALE)

Trasporto sociale

Comune di Lamon

migliorare il sistema di trasporto della persona parzialmente o totalmente non autosufficiente

200 0Azione modificata nelle

risorse previste

Servizio di trasporto porta a porta provinciale

Comitato d’Intesa tra le associazioni volontaristiche della provincia di Belluno

migliorare il sistema di trasporto della persona parzialmente o totalmente non autosufficiente

2000 150.000Azione modificata nelle

risorse previste

Sportello servizi sociali

Unione comuni BF

garantire un accesso unitario al sistema dei servizi

290. 14.743Azione modificata nelle

risorse previste

Sportello servizi sociali

Comune di Alano

garantire un accesso unitario al sistema dei servizi 200 9.500

Azione modificata nelle risorse previste

Sportello integrato

Ulss 2 - SSEAAgarantire un accesso unitario al sistema dei servizi

1.000 34.000

2) difficoltà di integrazione

sociale lavorativa

Servizio inserimento lavorativo

Ulss 2 - SIL sostenere e accompagnare l’inserimento lavorativo dei soggetti fragili e svantaggiati

190 510.000

Inserimento Comune di sostenere e accompagnare 2 6000

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PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESP.POLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

(bisogno consolidato

espresso nelle aree

DISABILITA' DIPENDENZE,

lavorativo svantaggiati

Sovramontel’inserimento lavorativo dei soggetti fragili e svantaggiati

4) Rischio di scarse opportunità nel

tempo libero (bisogno consolidato espresso nelle aree MINORI

GIOVANI FAMIGLIA, PERSONE ANZIANE,

MARGINALITA’ E INCLUSIONE

SOCIALE, IMMIGRAZIONE)

Centro educativo Dal Pont (ristrutturazione)

Parrocchia di Roe – Comune di Sedico

sviluppo nuove opportunità nel tempo libero

0(lavori in

corso)nq ì

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Le azioni di potenziamento o riconversione (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa)

PRIORITÀ INTERVENTISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

1) rischio di compromissio

ne nella gestione

autonoma delle attività

(bisogno consolidato

espresso nelle aree

PERSONE ANZIANE, DISABILI, SALUTE

MENTALE)

Nuovo regolamento servizio di assistenza domiciliare

Comune di Trichiana

garantire un accesso unitario al sistema dei servizi

150 n.q.

3) fragilità socio-

economica (bisogno

emergente espresso nelle aree MINORI

GIOVANI FAMIGLIA, PERSONE ANZIANE,

MARGINALITA’ E

INCLUSIONE SOCIALE,

IMMIGRAZIONE)

adeguamento regolamento per l’erogazione di benefici economici

Comune di Lamon Comune di Trichiana

coordinare e regolamentare l’erogazione di benefici economici

n.p. n.q.

Le azioni di innovazione (vengono riportate di seguito le priorità rispetto cui vi è un’espressione operativa)

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PRIORITÀINTERVENT

ISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

1) rischio di compromissi

one nella gestione

autonoma delle attività

(bisogno consolidato

espresso nelle aree PERSONE ANZIANE, DISABILI, SALUTE

MENTALE)

Elaborazione carta dei servizi

Comune di trichianagarantire un accesso unitario al sistema dei servizi

n.p. n.q.

Sportello amministratore di sostegno

Centro Servizio Volontariato

accompagnare la persona fragile con figure di sostegno (amministratore di sostegno):

700. 23.300

2) difficoltà di

integrazione sociale e

lavorativa (bisogno

consolidato espresso nelle aree DISABILI,

TOSSICODIPENDENZA,

SALUTE MENTALE,

MARGINALITA’ E

INCLUSIONE SOCIALE, IMMIGRAZI

ONE)

Servizio innovativo trasversale di reinserimento sociale (progetto Pegaso)

Associazione Movimento Fraternità Landris

sostenere l’integrazione sociale degli svantaggiati attraverso strutture abitative a costi accessibili

6 50.282Azione modificata rispetto

all'utenza che si intende raggiungere

Sportello Donna

Comune di Alanooffrire informazione, supporto ed assistenza alle fasce deboli della popolazione

0 0Azione non prevista per il

2012

Occupabilità oltre la crisi (progetto provinciale)

Amministrazione Provinciale di Belluno

Sostenere e accompagnare l’inserimento lavorativo dei soggetti fragili e svantaggiati

11. nqL'azione si conclude nel

luglio 2012. Finanziamento già impegnato nel 2011

4) Rischio di scarse

opportunità

Progetto pilota ‘Politiche giovanili in

Ulss 2 – Ufficio di Piano

azioni di ricerca per approfondire l’universo giovanile

Azione non prevista per il 2012

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PRIORITÀINTERVENT

ISOGGETTO

RESPONSABILEPOLITICHE

UTENZA2012

RISORSEGESTIONE CORRENTE

2012

RISORSE INVESTIMENTI

2012NOTE

nel tempo libero

(bisogno consolidato

espresso nelle aree MINORI GIOVANI

FAMIGLIA, PERSONE ANZIANE,

MARGINALITA’ E

INCLUSIONE SOCIALE, IMMIGRAZI

ONE)

territori montani’

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2 IL QUADRO DELLE RISORSE ECONOMICHE

Viene di seguito rappresentato il quadro riassuntivo delle risorse economiche previste per il Piano di zona relativamente all'anno 2012.

PREVISIONE risorse per area e per tipologia di intervento (dati previsione anno 2012)

Interventi di accesso,

consulenza e presa in carico

Interventi domiciliari/ter

ritoriali

Interventi semi-

residenziali

Interventi residenziali

Sostegno economico

Interventi di socializzazione, prevenzione, in-

formazione, azioni di sistema

Totale

Famiglia, infanzia, adolescenza, minori,

giovani1.867.560,00 37.625,00 1.712.272,00 420.800,00 688.314,00 321.115,00 5.047.686,00

Persone anziane 208.474,00 4.149.254,00 775.586,00 32.716.849,00 780.000,00 139.800,00 38.769.963,00

Disabilità 51.089,00 628.000,00 1.922.551,00 1.137.932,00 1.130.322,00 49.901,00 4.919.795,00

Dipendenze 584.101,00 0,00 0,00 776.000,00 0,00 10.100,00 1.370.201,00

Salute mentale 446.426,00 0,00 55.000,00 5.936.757,00 0,00 63.000,00 6.501.183,00

Marginalità sociale 5.000,00 14.650,00 0,00 15.000,00 88.500,00 0,00 123.150,00

Immigrazione 10.608,00 4.000,00 0,00 0,00 0,00 53.699,00 68.307,00

Trasversale 620.209,00 153.000,00 0,00 50.282,00 0,00 0,00 823.491,00

Totale 3.793.467,00 4.986.529,00 4.465.409,00 41.053.620,00 2.687.136,00 637.615,00 57.623.776,00

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PREVISIONE risorse per fonte di finanziamento (dati previsione anno 2012)

Regione Comune Fondi statali vincolati e UE Utenza Altri enti

pubblici Enti privati Totale

Famiglia, infanzia, adolescenza, minori,

giovani2.475.675,00 1.306.818,00 34.907,00 1.006.946,00 18.000,00 120.340,00 4.962.686,00

Persone anziane 17.431.268,00 1.349.118,00 0,00 19.472.630,00 95.980,00 420.967,00 38.769.963,00

Disabilità 3.213.969,00 808.611,00 0,00 577.095,00 283.432,00 36.688,00 4.919.795,00

Dipendenze 1.191.001,00 0,00 0,00 167.200,00 0,00 11.000,00 1.369.201,00

Salute mentale 6.421.135,00 8.865,00 0,00 47.183,00 0,00 24.000,00 6.501.183,00

Marginalità sociale 0,00 103.150,00 0,00 0,00 0,00 15.000,00 118.150,00

Immigrazione 5.658,00 6.950,00 2.000,00 0,00 0,00 0,00 14.608,00

Trasversale 543.966,00 72.943,00 0,00 0,00 59.000,00 141.582,00 817.491,00

Totale 31.282.672,00 3.656.455,00 36.907,00 21.271.054,00 456.412,00 769.577,00 57.473.077,00

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Sez.3 ALLEGATI

ALLEGATO 15) REGOLAMENTO DEI COMUNI DELL'ULSS N. 2 PER LA GESTIONE ASSOCIATA DEGLI INTERVENTI ECONOMICI LEGATI ALLA TUTELA DEI MINORI (sostituisce allegato 4)

OBIETTIVO

Il presente regolamento riassume in sintesi lo stato delle competenze dell’Ulss e dei Comuni nell’ambito della tutela dei minori, in attuazione del mandato della Conferenza dei Sindaci del 10 dicembre 2007, e definisce le modalità attuative della gestione in forma associata della spesa derivante dai differenti interventi di tutela, a partire dall’anno 2008. Gli interventi tipici sono l’inserimento in comunità e l’affidamento etero o intra familiare. Entrambi possono esser svolti in regime residenziale o semiresidenzale.

La gestione associata degli interventi economici legati alla tutela, come sollecitata dalla DGRV n° 2430 del 31/7/2007, è effettuata mediante delega all’Ulss che opererà secondo i criteri qui definiti.

La generalità delle funzioni relative all’erogazione dei servizi e delle prestazioni sociali a favore dei minori è attribuita ai Comuni dall’art. 23 del DPR 616/77. Tale assetto è stato confermato dal combinato disposto dagli artt. n° 132 del D.Lgs. 112/98 e n° 130 1° comma della L.R. 11/01.

L’art. 3 septies del D.Lgs. 502/92 e s.m.i. che individua la compresenza unitaria di interventi sociali, sociosanitari e sanitari nei processi assistenziali non modifica la titolarità delle competenze, ma avvia una riflessione sulla necessaria unitarietà del processo anche a fronte di titolarità differenti. A questo scopo è intervenuta inoltre la definizione sulla titolarità dei finanziamenti necessari a garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA – DPCM 29/11/01 ).

Con il presente regolamento i Comuni completano la delega in capo all’Ulss della funzione di tutela dei minori dando mandato all’Azienda Ulss di Feltre di provvedere all’istruttoria dei casi e al pagamento degli oneri economici che risultano a carico dei singoli Comuni per l’effettuazione degli interventi concordati o obbligati da provvedimenti giurisdizionali.

La disciplina richiamata ai punti precedenti trova più puntuale definizione con la DGRV n° 2227 del 9/8/02, in attuazione del DPCM 29/11/01 “Definizione dei livelli essenziali di assistenza”, che, nel segmento dell’area materno-infantile definito “per la protezione del minore in stato di abbandono”, riconosce le differenti titolarità attribuendo a ciascuno (Ulss e Comuni) parte dell’onere.

Le funzioni tipiche di ciascun ente possono così essere descritte in sintesi:

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Comune:• indagine e verifiche sociali sulle famiglie e azioni di sostegno alle stesse;• prestazioni di supporto sociale ed economico alle famiglie;• prestazioni di supporto educativo domiciliare e territoriale ai minori;• interventi per minori soggetti a provvedimenti, penali, civili, amministrativi, compresi gli interventi di assistenza ed

accoglienza in comunità;• accoglienza in comunità o affido familiare dei minori, a seguito di provvedimento penale, civile o amministrativo.

Ulss:• prestazioni medico-specialistiche di indagine diagnostica sui minori e sulle famiglie e prestazioni psico-terapeutiche;• indagine psicodiagnostica sulla famiglia;• interventi di prevenzione, assistenza e recupero psicoterapeutico dei minori vittime di abusi, anche in collegamento

con gli altri servizi sociali e le comunità educative, riabilitative, familiari e le famiglie affidatarie;• prestazioni socio-riabilitative a sostegno dei minori affetti da disturbi comportamentali e/o patologie di interesse neuro-psichiatrico.

La gestione associata consente ai Comuni di far fronte alle difficoltà degli interventi di tutela, a volte non gestibili dal singolo ente.

L'UNITA' VALUTATIVA MULTIDIMENSIONALE

L'UVMD rappresenta lo strumento operativo per la realizzazione a livello distrettuale dell'integrazione socio-sanitaria ed è la sede dove vengono assunte decisioni vincolanti riguardanti la presa in carico, l'attivazione del progetto individuale a tutela del minore e gli eventuali aspetti economici connessi al progetto.

Nei casi di urgenza o a seguito di interventi della magistratura l'UVMD può anche essere successiva all'avvio del progetto di tutela.Nei casi di urgenza l'UVMD viene, di norma, convocata entro 5 giorni dall'attivazione dell'intervento ed espletata entro 25 giorni

dalla convocazione.Il Comune tenuto al pagamento della retta o del contributo per un minore inserito in una struttura residenziale o in affidamento

familiare, in riferimento all'art.13 bis, L.R.5/96 e all'art. 6, comma 4, L.328/00, è il Comune di residenza del minore al momento dell'inizio dell'intervento di tutela (ricovero in struttura o in affidamento).

Nel caso di minori privi di residenza anagrafica (come per i minori stranieri non accompagnati), il pagamento della retta – così come le altre prestazioni sociali- è a carico del Comune individuato come “luogo di provvisoria dimora del minore” (DGRV 569/08 Linee guida 2008 per la protezione e la tutela del minore).

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La persona che partecipa all'UVMD in rappresentanza del Comune dispone in ordine agli impegni economici e agli accordi con i familiari, procedendo alla definizione dell’impegno dell’Ente, qualora non già prevista e concordata, prima della seduta UVMD.

Ogni variazione successiva all'accordo deve essere comunicata al referente del caso individuato in UVMD. Qualora questa variazione dell’onere di spesa modifichi sostanzialmente le condizioni individuate, si procede ad una nuova convocazione di UVMD.

LA GESTIONE ASSOCIATA

Le rette e gli altri interventi economici a carico della gestione associata sono quelli approvati in sede di UVMD.

La partecipazione economica è relativa alle seguenti tipologie di inserimenti:• in Comunità in regime residenziale;• in Comunità in regime semiresidenziale (diurno);• in Convitto e negli interventi educativi al domicilio (nei casi in cui l'UVMD lo ritenga un adeguato e sufficiente intervento di tutela per il minore). In

questi casi l'onere dell'intervento è a totale carico della quota associativa, in quanto il servizio erogato è di natura educativa e assistenziale e pertanto non rientra in un LEA sanitario.

•• in affidamento intra-familiare in regime residenziale;• in affidamento intra-familiare in regime diurno;• in affidamento etero-familiare in regime residenziale;

• in affidamento etero-familiare in regime diurno (con o senza mandato)

Per quanto riguarda la retta viene posta in gestione associata esclusivamente la parte non coperta da quota sanitaria e/o dalla famiglia.

L'UVMD è la sede in cui questi accordi sono formalizzati.Il Comune sottoscrive con la famiglia l’accordo sull’eventuale partecipazione economica alla spesa e la comunica all'UVMD.Esso resta, comunque, il garante della quota concordata con la famiglia. Nel caso di mancato rispetto degli impegni concordati con

la famiglia il Comune che ha sottoscritto l’accordo sostiene direttamente gli oneri che la gestione associata sopporta per i mancati pagamenti.

Modalità di regolazione economica delle eventuali prestazioni non comprese nella retta

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Rientrano nella gestione associata le prestazioni socio-riabilitative previste dal progetto quadro (vedi glossario), di cui al punto I dei LEA, con carattere di eccezionalità e temporaneità approvati in sede UVMD.

Anche le modalità di gestione di altre eventuali spese, non comprese nella retta, vengono concordate in sede di UVMD.Non saranno regolate tramite la gestione associata le spese non autorizzate in sede UVMD.

Modalità di regolazione delle spese in caso di Affidamento Familiare

La normativa regionale (Regolamento regionale n°8/84 e DGR 469 del 29/02/2006) prevede che alla famiglia che accoglie un bambino in affidamento etero-familiare, in modalità residenziale o diurna, possa essere erogato un contributo fisso svincolato dal suo reddito.

Qualora la famiglia di origine non sostenga economicamente l'affido, il Comune riconosce per l'affidamento eterofamiliare residenziale il contributo economico mensile definito dalla normativa regionale non inferiore alla pensione minima INPS per lavoratori dipendenti, vigente alla data di inserimento, secondo i criteri definiti dalla specifica D.G.R. di anno in anno.In caso di revoca dell'affidamento, il contributo economico del mese in corso verrà conteggiato per i giorni di effettiva presenza in famiglia del minore, come accertato dal responsabile dell'Ufficio Tutela.

L'affido eterofamiliare diurno si distingue in:• affidamento eterofamiliare in regime diurno di almeno 25 ore settimanali e affido a tempo parziale con permanenza media del

minore da almeno due giorni completi nell'arco della settimana; • affido diurno, anche senza mandato, a tempo parziale sotto le 25 ore.

Nel caso di affidamento familiare diurno di almeno 25 ore settimanali e affido a tempo parziale con permanenza media del minore di almeno due giorni completi nell'arco della settimana, l'importo del contributo da corrispondere sarà pari alla metà della pensione INPS.

Nel caso di affidi diurni, anche senza mandato, a tempo parziale sotto le 25 ore per la definizione dell'ammontare del contributo, in rapporto alla pensione minima INPS, saranno considerate le seguenti percentuali mensili da rapportare alle presenze effettive:

• pomeriggio 50 % • pranzo 15 %• cena 15 %• colazione 5 %

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• notte 15 %.

Per tutte le situazioni tali contributi in riferimento alla L.R. 11/2001, art:133, 3° comma, lett. 1 e alla DGR. 2043 del 29/11/2011 che conferma i criteri stabiliti nella DGR n.2430 del 2007 e successive modifiche sono pari a due volte il minimo INPS (affidamento di minori certificati ai sensi dell'art.3 della L.104/'92 di minori che abbiano meno di 2 anni o di ragazzi tra i 16 e i 21 anni di età).

Per gli affidamenti intra-familiari, sia in regime residenziale che diurno, il contributo mensile al mantenimento verrà concordato di volta in volta in UVMD.

In caso di cessazione dell'accoglienza, per il pagamento del contributo verrà applicata la stessa modalità prevista per gli affidamenti eterofamiliari.

Non saranno regolate tramite la gestione associata altre ed ulteriori spese, che faranno capo ai familiari o al Comune di residenza del minore.

I minori in affidamento, compresi anche quelli in affidamento senza mandato, saranno assicurati per la responsabilità civile contro terzi (R.C.T.) e gli infortuni da parte dell’Ulss. La copertura decorre dalla data di inserimento.

INSERIMENTO IN COMUNITA’(consensuale)

In assenza del decreto del Tribunale, a garanzia della tutela del minore, viene condiviso con gli esercenti la potestà il progetto di inserimento del minore in comunità.

L'UVMD applica la normativa sui LEA. (“Criteri applicativi Ulss n°2 di Feltre” – allegato 1c in attuazione del DPCM 29/11/2001 – area integrazione socio-sanitaria - DDG n° 60/03).

INSERIMENTO IN COMUNITA’ (esecuzione di mandato della Procura Minorile e Procura Ordinaria)

In sede di UVMD si recepisce il provvedimento dell'autorità giudiziaria e vengono applicate le normative vigenti in materia ( art.25, ultimo comma del RDL 1404/34, art.6, comma 4 della L.328/2000, e dei “Criteri applicativi Ulss n°2 di Feltre” – allegato 1c in attuazione del DPCM 29/11/2001 – area integrazione socio-sanitaria - DDG n° 60/03).

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L'Ulss, comunque, è autorizzata a provvedere al pagamento delle rette per conto dei Comuni a seguito di provvedimenti della magistratura.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

R.D.L. 20 luglio 1934 n°1404 Legge 4 maggio 1983 n°184 Legge 8 novembre 2000 n°328Legge 24 aprile 2001 n°149D.Lgs. 30 dicembre 1992 n°502D.Lgs.31 marzo 1998 n°112D.P.R. 24 luglio 1977 n°616D.P.C.M 29 novembre 2001 Art. 403 del Codice Civile

Legge regionale 3 febbraio 1996 n°5Legge Regionale 13 aprile 2001 n°11Regolamento Regionale 17 dicembre 1984 n°8D.G.R.V. 9 agosto 2002 n°2227D.G.R.V. 29 febbraio 2006 n°469D.G.R.V. 31 luglio 2007 n°2430D.G.R.V. 11 marzo 2008 n° 569 – all.to A Linee guida regionali 2008 per la protezione e la tutela del minore

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GLOSSARIO

Affidamento Familiare

Ogni bambino o ragazzo ha il diritto ad avere una propria famiglia e a vivere in un ambiente in cui essere educato ed amato. Quando ciò non è possibile, perché la famiglia sta vivendo un periodo di difficoltà, un'altra famiglia può offrire aiuto e sostegno per superare questi momenti.

L'Affidamento Familiare è temporaneo e può prevedere modalità di accoglienza e di aiuto durante la giornata (Affido Diurno) o prevedere la permanenza del bambino o del ragazzo a tempo pieno presso la famiglia affidataria (Affido Residenziale).

Si parla di affido intrafamiliare quando l'accoglienza viene attuata presso parenti entro il quarto grado, mentre si parla di affidamento etero- familiare quando la stessa avviene presso una famiglia estranea alla cerchia parentale. Può essere consensuale, quando si attua con il consenso della famiglia, non consensuale (Giudiziale) quando a prescriverlo è il Tribunale per i Minorenni.

Progetto Quadro

In ogni Comunità deve essere presente per ogni minore ospite un progetto quadro.Il progetto quadro descrive gli obiettivi generali della permanenza del minore in Comunità e i tempi e i modi per il rientro in famiglia, la definizione delle responsabilità degli attori coinvolti, una prima definizione dei tempi di permanenza, una prima definizione dei tempi fissati per la verifica.

Nel progetto quadro devono essere esplicitate le modalità di coinvolgimento, anche economiche, della famiglia d'origine.La titolarità del progetto quadro è dei servizi invianti. E' approvato dall'UVMD e sottoscritto dalle parti interessate (famiglia e

minore quando possibile, comunità, altri servizi coinvolti), in riferimento alle Linee guida regionali 2008 per la protezione e la tutela del minore in Veneto” pagg.27 e 28.

Piano Educativo Individualizzato (PEI)

La Comunità ha il compito di declinare il PEI, in collaborazione con il servizio titolare del caso in riferimento al progetto quadro. Esso rappresenta la declinazione degli obiettivi generali che si vuole raggiungere con l'inserimento in Comunità, gli obiettivi fattibili a lungo e medio termine e delle loro modalità di attuazione, la definizione dei tempi necessari alla realizzazione, le attività di monitoraggio e valutazione del progetto in riferimento alle Linee guida regionali 2008 per la protezione e la tutela del minore in Veneto, pagg. 29 e 30).

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Unità Valutativa Multidimensionale

Linee guida regionali 2008 per la protezione e la tutela del minore in Veneto, pag.26, identificano l'UVMD come “lo strumento operativo per la realizzazione a livello distrettuale dell'integrazione socio-sanitaria. Si tratta di un metodo di lavoro per agevolare la condivisione degli interventi nell'ambito del sistema socio-sanitario. Questa modalità operativa particolarmente significativa di valutazione e progettazione multidimensionale prevede l'attivazione di un gruppo di lavoro tra i professionisti appartenenti a servizi diversi che operano a sostegno del progetto di vita del minore di età”. Le modalità di funzionamento sono stabilite dal regolamento dell'Ulss n. 2 del 6 settembre 2000.

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ALLEGATO 16) LINEE GUIDA SERVIZIO PER L'ETÀ EVOLUTIVA (recepimento DGRV 1533/11 - adottate con Delibera del Direttore Generale n. 34 del 19/01/12)

VISION, MISSION E OBIETTIVI STRATEGICI

Vision

Sviluppare la salute e tendere al benessere dei minori e adolescenti presenti nel nostro territorio, garantendone il corretto sviluppo e sostenendo il ruolo affettivo, educativo e socializzante della famiglia.

Mission

I Servizi Distrettuali per l’Età evolutiva operano per sostenere il diritto riconosciuto, la trasparenza delle azioni, l’affermazione dei LEA, il lavoro multidisciplinare, il contesto politico e l’interdipendenza operativa da parte dei Servizi stessi.In particolare, operano per connettere principi e azioni soprattutto in questi ambiti:

• centralità dei diritti sociali e di cittadinanza, in particolare quelli relativi alla cura responsabile;

• definizione precisa e dinamica dei LEA, evitando la discrezionalità non motivata e assumendo la responsabilità nell’uso delle risorse e nella decisione delle priorità;

• realizzazione attenta del lavoro multidisciplinare, come risposta seria alla multifattorialità della sofferenza infantile e famigliare, attraverso la ricomposizione delle componenti disciplinari dedicate;

• sviluppo del monitoraggio dei processi e degli esiti e l’affermazione del miglioramento dimostrabile e misurazione del gradimento dei cittadini;

• inserimento delle operazioni tecniche nel contesto politico e comunitario locale, in vista del migliore raggiungimento della governance settoriale;

• sintonizzazione delle attività preventive, diagnostiche, curative e riabilitative specifiche con le esigenze e le finalità delle altre agenzie che operano in questo settore: la scuola, la giustizia minorile, gli altri servizi sociali e sanitari, lo sport, il volontariato, per riconoscere una interdipendenza comunque esistente e comunque cornice di ogni sviluppo integrato degli interventi.

Obiettivi strategici

Gli obiettivi strategici per operare all’interno delle affermazioni dichiarate nella mission e delle finalità indicate nella vision sono quelli legati a una possibile operatività, alimentata dai principi e realizzata attraverso le attività specifiche. Essi si concretizzano nei seguenti punti:

• presa in carico complessiva e longitudinale (continuativa), che comprende le prestazioni diagnostiche, l’attuazione terapeutica, il supporto riabilitativo, l’indicazione educativa, includendo in essa presa in carico non solo il bambino, ma in modo indispensabile inderogabile la famiglia e i suoi contesti di vita;

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• valutazione e attivazione prestazionale di tipo globale e multiprofessionale specifico, in modo da assicurare appropriatezza e completezza diagnostica, precisione terapeutica, coerenza riabilitativa, verifica degli esiti;

• uso della UVMD nei casi complessi, con previsione del referente del caso (case manager), così da coinvolgere servizi deputati e stakeholders individuati;

• riduzione della disabilità, con esito del percorso curativo;• misurazione delle attività, dell’esito atteso, delle variazioni epidemiologiche,

attraverso un sistema informativo standardizzato a livello regionale;• costruzione di un Servizio interdisciplinare, con previsione di direzione collegata

alla dirigenza medica o psicologica e presenza in ogni ULSS regionale, di composizione secondo uno standard riferito alla popolazione di riferimento;

• dedizione allo sviluppo complessivo del minore, nel rispetto delle competenze degli altri Servizi e in collegamento con le altre agenzie territoriali che si dedicano ai minori: in particolare il Servizio dell’Età Evolutiva si occuperà in forma multidisciplinare dei disturbi neurologici, neuropsicologici, psichiatrici e psicopatologici dei bambini e degli adolescenti.

MODELLO ORGANIZZATIVO

Denominazione del Servizio

SERVIZIO PER L’ETA’ EVOLUTIVA

Modello organizzativo

Servizio multiprofessionale che effettua una presa in carico globale e specialistica tramite interventi diagnostico-terapeutico-riabilitativi, rivolti ai soggetti in età 0-17 che in varia forma presentino disturbi di interesse psicologico, relazionale, neurologico e psicopatologico, congeniti o acquisiti. La metodologia si caratterizza per l’attenzione al contesto del territorio e il coinvolgimento della famiglia e della comunità, in base a un’analisi personalizzata dei bisogni e della risposta, secondo percorsi integrati.

Direzione del Servizio

È affidata ad uno psicologo, dirigente sanitario di ruolo, a tempo pieno e a rapporto esclusivo appartenente al Servizio.

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Strumenti e metodologie

La presa in carico si realizza attraverso la predisposizione di un Progetto Personalizzato di cura/riabilitazione/sostegno, allo scopo di facilitare la comunicazione tra i diversi operatori impegnati.

Inoltre, il Servizio collabora con altri enti r istituzioni nella stesura di altri strumenti operativi quali:

4) il Progetto Quadro (nelle situazioni di tutela dei minori richiesto ormai in diverse occasioni anche dall’Autorità Giudiziaria)

5) il Progetto Educativo Individualizzato (PEI) utilizzato nel lavoro con la Scuola rispetto all’integrazione scolastica del minore in situazione di disabilità e nel rapporto con le Agenzie e le strutture educative territoriali (comunità, affido familiare) che accolgono minori;

6) il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) nei casi di integrazione scolastica per la definizione specifica degli obiettivi didattici del minore disabile.

Offerta

Il Servizio per l’Età Evolutiva si rivolge a minori in età evolutiva (0-17 anni) con bisogno di aiuto in diversi ambiti dello sviluppo e alle loro famiglie in particolare per problematiche legate a:1) linguaggio2) movimento e motricità3) apprendimento scolastico4) relazione e socializzazione5) sviluppo affettivo ed emotivo6) disabilità fisica, psichica e sensoriale

Tale attività si può suddividere in:1. preventiva

1. concorrere nella prevenzione delle disabilità psico-fisico-sensoriali, della dissocialità e dell’abbandono scolastico;

2. interviene nell’attività di educazione alla salute;3. collabora con gli altri Servizi in attività preventive;

2. diagnostica1. eroga prestazioni il più possibile precoci per le problematiche e i disturbi

soprariportati anche in collaborazione con altri Servizi (in particolare con i Pediatri di Famiglia);

2. effettua la diagnosi funzionale per una migliore integrazione scolastica.3. di cura e riabilitazione

1. interviene con la presa in carico e trattamento delle patologie, problematiche e disturbi sopra riportati;

2. effettua la valutazione e la presa in carico dei minori in collaborazione con altri Servizi;

3. collabora con la scuola per la stesura del profilo dinamico-funzionale e per il piano educativo individualizzato in favore dei bambini portatori di handicap.

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Nelle situazioni in cui se ne ravveda la possibilità e l’utilità si rende opportuno predisporre interventi domiciliari anche di tipo educativo, che da una parte facilitino i percorsi della cura e dall’altra limitino al massimo la necessità di dover ricorrere al ricovero e all’ospedalizzazione del minore, nell’ottica della valorizzazione del suo contesto familiare e ambientale.

Orario e Accessi

Il servizio è composto da una sede operativa centrale e quattro sedi territoriali per favorire l'accessibilità e la vicinanza all'utenza. Tutte le sedi sono facilmente raggiungibili e occupano una posizione centrale rispetto al territorio di riferimento.

La sede centrale è situata a Feltre, in via Marconi, e vi afferiscono i residenti nei comuni di: Feltre, Seren, Pedavena, Fonzaso, Lamon e Sovramonte. É aperta dal lunedì al giovedì dalle ore 8.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 18.00 e il venerdì dalle ore 8.00 alle ore 13.00.

Le sedi territoriali sono:Sedico – per i residenti di Sedico, Sospirolo Mel - per i residenti di Mel, Trichiana e Lentiai Santa Giustina – per i residenti di Santa Giustina, San Gregorio e Cesiomaggiore Fener – per i residenti di Quero, Vas e AlanoLe sedi territoriali sono aperte dal lunedì al giovedì dalle ore 8.00 alle ore 12.30 e dalle ore 13.30 alle ore 18.00 e il venerdì dalle ore 8.00 alle ore 12.30.

Bacino di utenzaIl Servizio è rivolto ai minori di età compresa tra 0 e 17 anni, ammontanti a 13.175

(anno 2010, fonte ISTAT) e corrispondenti al 15,51% dell’intera popolazione residente. Il Servizio segue circa 1340 utenti/anno, pari al 10,2% dei minori residenti.

Dotazione di Personale

L’equipe del Servizio di Età Evolutiva si sostanza principalmente delle figure professionali:

3. neuropsichiatra infantile4. psicologo5. logopedista6. assistente sociale7. terapista della neuro psicomotricità8. educatore professionale

Nelle sedi operative è prevista la presenza programmata dello psicologo, dell’assistente sociale, della logopedista.

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Le terapiste della neuropsicomotricità operano nelle sedi di Feltre (anche per il subdistretto di Fener), di Mel e di Santa Giustina (anche per il subdistretto di Sedico).

I neuropsichiatri infantili sono presenti nella sede centrale di Feltre per l’intero territorio.

Ciascun operatore svolge compiti compatibili con la propria professionalità, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente.Accesso al servizio

L’accesso al Servizio e la valutazione della congruità della richiesta, effettuata di norma dai genitori, viene valutato in sede di raccolta dei dati anamnestici da parte dell’assistente sociale.

Il successivo momento valutativo viene temporalizzato per ogni caso in base all’urgenza delle problematiche presentate.

Vengono applicati protocolli diagnostici per le patologie più frequenti (DSA - Disturbo del Linguaggio – Disturbo d’ansia).

Il tempo per la effettuazione del primo colloquio solitamente non supera i 30 giorni e la prenotazione avviene attraverso il personale del Servizio, adeguatamente formato e motivato al fine di accogliere e accompagnare la famiglia nel percorso di cura/riabilitazione/sostegno..

Esistono criteri di priorità formalizzati per la presa a carico in riabilitazione logopedica

Percorso valutativo

Per la valutazione vengono utilizzati gli usuali strumenti diagnostici, secondo protocolli valutativi predisposti.

Per la formulazione della diagnosi, frutto di un percorso multiprofessionale e globale, vengono di norma utilizzato il sistema di classificazione previsto nell’ICD 10.

La diagnosi viene comunicata ai genitori e al minore e viene predisposto un progetto di cura che prevede:

8) gli obiettivi da raggiungere9) gli interventi previsti10)gli operatori coinvolti11) tempi di realizzazione del progetto12) gli indici di verifica13) conclusione del progetto14) responsabile del progetto15) referente del caso16) compartecipazione di altri servizi

Il progetto individuale di cura/riabilitazione/sostegno è fatto firmare anche dai genitori e a questi consegnato insieme ad una copia per il pediatra/MMG.

COLLOCAZIONE AZIENDALE E INTEGRAZIONE CON ALTRI SERVIZI

Collocazione Aziendale

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Il Servizio si colloca all'interno del Dipartimento Funzionale Trasmurale Materno Infantile.

Integrazione con gli altri servizi

L’attività del Servizio è centrata sul lavoro di equipe, attraverso l’adozione sia di protocolli diagnostici (in particolare per i Disturbi Specifici del Linguaggio, i Disturbi Specifici di Apprendimento e i Disturbi d’Ansia) sia di protocolli riabilitativi per le logopediste e le psicomotriciste che consentono l’integrazione coordinata delle diverse professionalità.

Il Servizio inoltre mantiene rapporti di collegamento strutturale e funzionale con le altre U.O. e i presidi dedicati alla cura, all’assistenza e all’educazione dei minori.

In particolare:

a livello territoriale aziendale: 1. con il Consultorio Familiare, soprattutto per quanto riguarda minori coinvolti

nelle separazioni;2. con l'Ufficio Tutela Minori nei casi di abuso e trascuratezza che usufruiscono dei

benefici derivanti della Legge 104/92 (insegnante di sostegno);3. con il CEOD per il passaggio di minori con handicap grave, a conclusione del

percorso scolastico;4. con il SIL per il passaggio di minori con handicap medio e lieve, a conclusione

del percorso scolastico (esiste protocollo);5. con il SERT nel caso di minori dediti all’abuso di sostanze;6. con il DSM per i minori che presentano diagnosi psichiatrica.

con il Dipartimento di Prevenzione:7. per le problematiche relative all’Invalidità Civile dei minori e alle provvidenze

della L. 104/92;8. per le attività di educazione e promozione della salute.

a livello ospedaliero aziendale:9. con il Servizio di Recupero e Rieducazione Funzionale Infantile, per i minori che

necessitano di intervento fisioterapico. In questi casi il fisiatra e la fisioterapista fanno parte integrante dell’equipe multidisciplinare che gestisce il percorso diagnostico, riabilitativo e di integrazione scolastica;

10. con l’U.O. di Pediatria per l’attuazione di interventi precoci con i nati a rischio e le loro famiglie (esiste protocollo specifico);

11. con il Pronto Soccorso e la Pediatria e il DSM per la tempestiva valutazione delle urgenze psichiatriche in età evolutiva (esiste al riguardo un protocollo specifico con la Pediatria) e per un eventuale ricovero in struttura ospedaliera più specificatamente organizzata per questo tipo di patologie;

12. con la Pediatria e il Servizio di Dietologia per la gestione dei casi di DCA in età evolutiva. Esiste un Gruppo di Lavoro per la valutazione e il trattamento di questa patologia; vi sono inoltre contatti con Centri di Riferimento Regionali.

a livello territoriale extra aziendale:

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13. con l’istituzione scolastica per l’integrazione scolastica degli alunni disabili ai sensi della Legge 104/92 e secondo quanto disposto dal Protocollo d’Intesa per la predisposizione della certificazione attraverso UVMD, stesura Diagnosi Funzionale e Profilo Dinamico Funzionale (in collaborazione con la scuola), incontri di consulenza con gli insegnanti e per la definizione di tempi e della modalità di consulenza (percorso dell’integrazione e compiti delle istituzioni interessate);

14. collaborazione agli interventi di tutela dei soggetti in età evolutiva come richiesto dalla Magistratura o derivanti da provvedimenti emanati dalla stessa in collegamento con l'ufficio Tutela Minori;

a livello multizonale:15. attività di programmazione congiunta e di raccordo post-dimissione per i minori

inseriti in strutture residenziali e semiresidenziali, educative e terapeutiche, della Regione attraverso la predisposizione del Progetto Quadro.

INDICATORI PER LA VALUTAZIONE

Viene adottato il Sistema di indicatori per la valutazione indicato nella DGRV 1533 del 27 settembre 2011.

Le presenti Linee Guida sono soggette a revisione ogni 3 anni

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ALLEGATO 17) POSTI IN STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI – AREA DISABILITA''

*attuazione intervento previsto in Piano Locale Disabilità 2007-2009

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STRUTTURE RESIDENZIALI (ANNO 2012) n postiRSA per persone disabili gravi e gravissimi – Belluno 10Comunità alloggio “Il Sorriso” - Feltre 20*Comunità Alloggio “associazione Soteria” - Seren 7

STRUTTURE SEMI-RESIDENZIALI (anno 2012)Centro educativo occupazionale diurno – Feltre 16Centro Diurno Disabili Adulti – Feltre 12Centro Diurno “La Birola” - Feltre 20Centro diurno “Noialtri” - Mel 17

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ALLEGATO 18) PROCEDURA PER LA FORMAZIONE DELLE LISTE DI ATTESA DELL'U.O.S. HANDICAP ADULTO DELL'ULSS N. 2 (approvato Conferenza dei Sindaci del 26/03/2012)

1. DEFINIZIONE: le liste di attesa sono degli strumenti di programmazione e di gestione della domanda di accesso alle strutture residenziali e semiresidenziali (centri diurni, comunità alloggio e RSA) dell'area disabilità, volte a garantire trasparenza, uguaglianza ed equità di accesso. Le liste di attesa si definiscono applicando i criteri di priorità e le modalità di seguito indicate.

2. MODALITÀ DI ATTIVAZIONE: l'ammissione ai Servizi avviene di norma senza lista di attesa. Le lista di attesa vengono attivate quando le richieste di ammissione sono superiori all'effettiva disponibilità di posti liberi nei Servizi pubblici e privati o per altri motivi che non permettano di soddisfare tutte le richieste di accesso.

3. TIPOLOGIA LISTE DI ATTESA: le liste di attesa sono: lista di attesa per l'ingresso nei Centri Diurni, lista di attesa per l'ingresso nelle Comunità Alloggio e lista di attesa per l'ingresso nelle RSA.

4. AGGIORNAMENTO: l'aggiornamento delle liste di attesa avviene di prassi ogni sei mesi.

5. STESURA e APPROVAZIONE: le liste di attesa vengono predisposte dalla responsabile dell'U.O.S. Handicap Adulto e approvate dalla “Commissione integrata per la stesura e per l'approvazione delle liste di attesa dell'U.O.S. Handicap Adulto”. La situazione complessiva è oggetto di comunicazione anche all'Esecutivo.

6. COMPOSIZIONE COMMISSIONE INTEGRATA: la Commissione integrata è composta da n° 4 membri: Direttore dei Servizi Sociali, Direttore del Distretto, responsabile o suo delegato dell'U.O.S. Handicap Adulto, responsabile o suo delegato del S.I.L. La commissione si avvale del personale della U.O.S. Handicap Adulto per le funzioni di segreteria.

7. CONVOCAZIONE: la Commissione Integrata viene convocata dal Direttore Servizi Sociali.

8. CRITERI DI PRIORITÀ: la graduatoria viene stesa e approvata sulla base dei seguenti criteri di priorità:

• continuità assistenziale ed educativa;• supporto della rete parentale;• livelli di gravità;• data di presentazione della domanda.

9. PUNTEGGIO: nella determinazione delle graduatorie delle liste vengono assegnati a ciascun criterio di priorità dei punteggi con un massimo di 100 punti secondo la tabella in allegato.

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10. URGENZE: nella composizione delle liste di attesa non sono comprese le situazioni di disagio psicosociale che assumono il carattere d'urgenza. Le urgenze sono gestite dall'U.O.S. Handicap Adulto, secondo procedure diverse da quelle adottate per la programmazione e la gestione delle liste di attesa. Entro i successivi 10 giorni, gli ingressi in urgenza sono convalidati dalla UVMD e dal Direttore dei Servizi Sociali.

TABELLA PUNTEGGIO CRITERI DI PRIORITÀ'

CRITERI DI PRIORITÀ PUNTEGGIO MAX

CONTINUITÀ ASSISTENZIALE ED EDUCATIVA

SI da minore età 34 puntiSI modifica assistenziale* 20 puntiNO 0 punti

34

SUPPORTO DELLA RETE PARENTALE

La persona disabile ha:

il supporto della rete parentale 06 punti

un sufficiente supporto della rete parentale 18 punti

un carente supporto della rete parentale 34 punti

34

LIVELLI DI GRAVITA'(i livelli di gravità per

ciascun utente disabile sono definiti in sede di UVMD)

TABELLA LIVELLI DI GRAVITÀ PER L'INSERIMENTO IN CENTRO DIURNO

LIVELLI DI GRAVITA' PUNTEGGIO

A (MEDIO GRAVE) 8

B (GRAVE) 14

C (GRAVISSIMO) 20

TABELLA LIVELLI DI GRAVITÀ PER L'INSERIMENTO IN STRUTTURA RESIDENZIALE

LIVELLI DI GRAVITA' PUNTEGGIO

3° (MEDIO GRAVE) 8

2° (GRAVE) 14

1° (GRAVISSIMO) 20

20

PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA DI INGRESSO AL SERVIZIO

La domanda è stata presentata da:1 mese 02 punti

tra 1 mese e 6 mesi 07 punti

oltre 6 mesi 12 punti

12

PUNTEGGIO MASSIMO 100

*Si intende per modifica assistenziale la variazione dell'accesso, dell'intensità, della modalità del carico assistenziale all'interno della progettualità dei servizi aziendali o all'interno del rapporto famiglia/servizi.

A parità di punteggio, viene data precedenza all'accesso alla persona con più di 50 punti nei primi due criteri.

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ALLEGATO 19) REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE DELL'ULSS N. 2 (approvato Conferenza dei Sindaci del 26/03/2012)

Premessa

Il presente Regolamento definisce le linee e le modalità organizzative generali per la programmazione e il funzionamento del Dipartimento di Salute Mentale (DSM) sulla base delle linee operative definite dalla legislazione nazionale e regionale vigente e specificamente con riferimento alle seguenti leggi e atti deliberativi:– Legge 13 maggio 1978 n. 180 - “Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori”;– DPR 1 novembre 1999 – Approvazione del Progetto Obiettivo “Tutela della salute mentale 1998-2000”;– DGR 751/2000 Assistenza residenziale extraospedaliera intensiva ed estensiva;– DGR 4080/2000 - Progetto obiettivo per la tutela della salute mentale. Aggiornamento;– Accordo Stato-Regioni del 20 marzo 2008 - Linee di indirizzo nazionali per la salute mentale;– DGR 1616 del 17 giugno 2008 – Approvazione dei requisiti e degli standard per le unità di offerta nell'ambito della salute mentale (L.R. 16 agosto 2002, n. 22 "Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio sanitarie e sociali");– DGR 518 del 2 marzo 2010 - Aggiornamento Standard e requisiti per l'autorizzazione all'esercizio e l'accreditamento istituzionale della "DDP - Degenza Psichiatrica in strutture Private" (L.R. n. 22/2002; DGR n. 1616/2008);– DGR 651 del 9 marzo 2010 – Progetto Obiettivo Regionale per la tutela della Salute mentale - triennio 2010-2012 (L.R. n. 5/1996, DGR n. 105/CR del 14/07/2009).

Art. 1Finalità del dipartimento

Il Dipartimento di Salute Mentale (DSM) è la struttura operativa dell’ULSS finalizzata a organizzare e coordinare le attività preventive, diagnostiche, terapeutiche, riabilitative e di inclusione sociale nell’ambito della salute mentale della popolazione residente nel bacino d’utenza dell’Azienda ULSS.

Il DSM è un dipartimento strutturale transmurale (ospedaliero e territoriale), dotato di autonomia tecnico-organizzativa, collocato nella struttura Distretto, che si interfaccia quindi sia con la Direzione Medica Ospedaliera che con il la Direzione del Distretto Socio Sanitario. Il DSM inoltre si integra funzionalmente con tutti i numerosi soggetti coinvolti nell’ambito della tutela della salute mentale.

I valori organizzativi che ispirano l’operatività del DSM sono:1) centralità della persona, garantendone il coinvolgimento in tutte le fasi del percorso diagnostico-terapeutico-riabilitativo, sostenendo la loro capacità di scelta e di decisione e acquisendo il consenso informato circa gli obiettivi e i metodi di trattamento;2) accessibilità dei servizi agli utenti; servizi inseriti nella comunità locale, in grado di adattarsi ad una domanda sempre più attenta ed in evoluzione. Promozione del protagonismo dell’utente nei processi che lo coinvolgono, sua partecipazione alla

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definizione degli obiettivi e degli strumenti, suo essere interlocutore fondamentale nella organizzazione e nel funzionamento dei servizi. Attenzione e monitoraggio dei drop out;3) efficacia degli interventi, attenta valutazione dei processi e dei risultati, con attenzione anche alla coerenza degli strumenti organizzativi. Presa in carico con formulazione di Progetti Terapeutici personalizzati;4) adeguatezza nell’ utilizzo delle risorse;5) organizzazione del lavoro in èquipe pluri-professionale; interventi articolati bio-psico-sociali con valorizzazione di tutte le competenze professionali; attenzione al benessere organizzativo;6) adeguatezza delle risposte nelle “zone grigie”, ovvero quelle che stanno ai margini delle specificità di competenza dei diversi servizi, in particolare: salute mentale dell’infanzia e adolescenza e lungo assistenza; collaborazioni chiare con i Servizi delle Aree a alta integrazione socio sanitaria per i casi in “doppia diagnosi”, con definizione delle modalità di presa in carico comune e delle consulenze;7) rispetto della cultura e delle identità etniche di provenienza;8) promozione delle progettualità innovative e della ricerca scientifica nella pratica dei servizi;9) aggiornamento e miglioramento continuo della qualità.

Il DSM, per il raggiungimento delle finalità indicate nel presente regolamento, adotta i principi metodologici della progettazione per obiettivi e della loro condivisione, della programmazione delle attività, del controllo quantitativo e qualitativo delle prestazioni erogate. Il DSM comprende le diverse unità operative complesse di base, ciascuna delle quali prevede il completo sviluppo e l’integrazione degli interventi ambulatoriali, residenziali, semiresidenziali ed ospedalieri.

Al DSM possono afferire altre unità operative complesse che si definiscono su specificità e sperimentazioni locali che devono essere comunque comprese ed approvate dagli atti aziendali delle singole Aziende Ulss.

Le strutture componenti il DSM pur conservando la loro specificità istituzionale, si coordinano nelle indicazioni nei progetti e nelle linee dei DSM.

E’ compito specifico del DSM predisporre:- la Guida dei servizi del DSM, che va rivista almeno ogni 3 anni, con definizione degli obiettivi e dei programmi dei Servizi;- un piano annuale formativo e di aggiornamento del personale, incluso quello del privato sociale, che preveda percorsi formativi possibilmente accreditati ECM sia su obiettivi aziendali che su specifici aspetti della professione;- la modalità di raccolta dei dati e la gestione del sistema informativo dipartimentale;- il piano di informazione, educazione e formazione socio sanitaria specifica per la popolazione residente, gli utenti, i familiari, il mondo del volontariato e per le reti sanitarie e sociali locali e di interventi per la promozione della salute mentale di contrasto allo stigma;- il documento annuale di verifica e di riscontro degli indicatori compresi quelli definiti dalla Regione.

Sono organi del Dipartimento:a) il Direttore del Dipartimento;b) il Comitato tecnico operativo (staff del DSM);c) iI Consiglio del Dipartimento;d) l'Assemblea di Dipartimento.

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Art 2Direttore del dipartimento

Il Direttore del Dipartimento è nominato dal Direttore Generale fra i Direttori delle UOC di Psichiatria e rappresenta il Dipartimento nei confronti dell'Azienda ULSS e presso altri Enti Pubblici e Privati. In particolare al Direttore compete:a) dare attenzione ai valori organizzativi del DSM espressi all’art. 1 del presente regolamento;b) concorda con gli altri responsabili delle U.O.C. e UOS del Dipartimento la proposta di budget che deve essere discussa e approvata dal Consiglio di Dipartimento; la proposta include l’assegnazione delle risorse e del personale alle diverse strutture; il direttore del DSM discute e negozia il documento di budget con la direzione strategica;c) organizzare, entro il budget prefissato dall’Azienda, gli istituti economici contrattuali, quali il lavoro straordinario, la pronta disponibilità e la flessibilità dell’articolazione dell’orario di lavoro tra le varie strutture;d) proporre al Direttore Generale dell'Azienda Ulss la nomina dei responsabili delle diverse UOS a valenza dipartimentale, sentito il Comitato Tecnico Esecutivo di cui all’art. 5;e) vigilare al fine di garantire standard di qualità uniformi nell’erogazione dei servizi nelle singole UOC, verificando anche le attività di promozione della salute mentale, la continuità dell'assistenza in particolar modo per i pazienti gravi e la promozione del miglioramento costante della qualità.

A tal fine definisce le modalità che garantiscano la massima informazione e comunicazione interna tra tutti gli operatori del DSM;f) promuovere la formazione permanente del personale, coinvolgendo anche quello del privato sociale accreditato e, ove compatibile, quello del volontariato;g) promuovere attività di prevenzione tramite ricerche ed interventi in particolare sui contesti a rischio;h) promuovere la partecipazione alle attività dipartimentali della Comunità e in particolare del personale, del privato sociale accreditato, dei familiari, degli utenti e delle loro Associazioni;i) assicurare il coordinamento fra le diverse articolazioni organizzative al fine di garantire adeguate strategie di prevenzione, di presa in carico, di miglioramento della qualità, di conoscenza del territorìo, di integrazione con i soggetti sociali interessati alla tutela della Salute Mentale, nonché gli interventi di urgenza/emergenza ed i percorsi riabilitativi e di inclusione sociale;j) convocare e presiedere il Comitato Tecnico Esecutivo, il Consiglio di Dipartimento e l'Assemblea del Dipartimento e predispone i relativi documenti e ordini dei giorno;k) contribuire alla definizione, per quanto di competenza, delle modalità di controllo e verifica del corretto operato di agenzie private convenzionate o titolari di appalti con l'Azienda Sanitaria riferiti al Dipartimento;l) svolgere la funzione di Referente per l'area ad alta integrazione Socio-Sanitaria per la Salute Mentale dei Piani di Zona, in collaborazione con un Coordinatore sociale del DSM, dal Direttore individuato e che collabora in staff alla direzione del DSM, coordinando il lavoro dei diversi referenti di progetto;m) monitorare l'adeguatezza dei sistema informativo e, in generale, l'applicazione dei presente regolamento;n) concorrere alla soluzione delle situazioni di difficoltà organizzativa e/o di presa in carico.

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Art. 3Unità operativa complessa (UOC) di Psichiatria

Ogni UOC ha una direzione unica, a capo della quale viene posto, su nomina del Direttore generale dell’Azienda ULSS, un dirigente medico psichiatra, in armonia con la normativa vigente, che ha il compito di organizzare, soprintendere e coordinare l’attività dell’èquipe che dirige. Il Direttore di UOC ha la responsabilità clinica e organizzativa dei servizi e di gestione del personale in accordo con l’organizzazione del DSM, nonché quella di contribuire ad organizzare l'attività libero professionale intramuraria secondo le direttive generali dell'azienda. Ogni UOC prevede lo sviluppo e l’integrazione degli interventi ambulatoriali, territoriali, residenziali, semiresidenziali e ospedaliero. Inoltre, il Direttore di UOC propone al Direttore Generale dell’Azienda ULSS la nomina dei responsabili delle diverse UOS e interviene direttamente nelle situazioni di difficoltà organizzativa e/o di presa in carico.

La rete dei servizi di cui si avvale la UOC di Psichiatria è costituita da:- SPDC;- CSM;- Strutture semiresidenziali;- Strutture residenziali;- ogni altra attività e struttura relativa alla tutela della salute mentale presente nel territorio di competenza.

La programmazione dei servizi viene fatta in stretta collaborazione con il Direttore del DSM al fine di rendere omogenea in tutto il territorio la qualità e la accessibilità degli stessi e allo stesso tempo di utilizzare al meglio le risorse dotando il dipartimento delle Strutture necessarierazionalizzandone la distribuzione e le dimensioni in rapporto ai bisogni di cura della popolazione.

Art. 4Assegnazione delle risorse

Al DSM viene assegnata dalla Direzione Strategica dell’Azienda ULSS una dotazione di personale per ciascuna équipe composta da: medici psichiatri, psicologi, sociologi, infermieri, assistenti sociali, educatori, tecnici della riabilitazione, O.S.S., ausiliari, personale amministrativo.Il direttore del DSM, in accordo con la direzione generale dell'Azienda ULSS, definisce ed esplicita le politiche di gestione delle risorse umane.

Per assicurare le attività e per situazioni di urgente necessità può essere richiesta la mobilità temporanea all’interno del DSM a tutte le categorie di operatori.

Art 5Comitato tecnico esecutivo

Il comitato tecnico esecutivo è composto dal Direttore del Dipartimento di Salute Mentale, dai responsabili delle U.O.C. e UOS dipartimentali e dal coordinatore dipartimentale delle professioni sanitarie. Si avvale del supporto amministrativo della segreteria del DSM.

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Il Comitato ha funzione consultiva e di supporto rispetto alle attività della Direzione del DSM in particolare nella:a) stesura e discussione del documento di budget;b) proposta di linee guida, protocolli e documenti di indirizzo organizzativo;c) programmazione e organizzazione delle attività di promozione della salute mentale e della partecipazione dei soggetti della comunità interessati;d) stesura dell’Ordine del Giorno del Consiglio di dipartimento e della Assemblea.

Art. 6Consiglio di dipartimento

Il Consiglio del DSM, coerentemente alle specifiche complessità locali, è composto da membri di diritto e membri elettivi; svolge funzioni di indirizzo, programmazione e verifica.

Sono membri di diritto, oltre al direttore del DSM, i dirigenti di struttura complessa e semplice e il coordinatore dipartimentale delle professioni sanitarie . Al Consiglio di dipartimento partecipano inoltre di diritto il Direttore Sanitario, il Direttore dei Servizi Sociali, il Direttore del Distretto Socio-Sanitario e il Direttore Medico Ospedaliero.

Sono membri elettivi i rappresentanti degli operatori, in numero di uno per ciascuna categoria presente all’interno del Dipartimento di Salute Mentale.

Sono inoltre membri del Consiglio: un rappresentante per ogni Associazione degli Utenti e dei Familiari, riconosciuta dalla Regione Veneto, che operi e abbia sede nell’ambito territoriale dell’Azienda ULSS, due rappresentanti delle cooperative sociali (preferibilmente uno per quelle di tipo A e uno per quelle di tipo B) che operano in collaborazione con il DSM, un rappresentante nominato dalla Conferenza dei Sindaci, un rappresentante delle associazioni di volontariato che operano nel settore della salute mentale, rappresentate nel territorio e iscritte al Registro regionale, e un rappresentante dei Medici di Medicina Generale nominato dall’Ordine, un rappresentante dell’AIOP e un rappresentante dell’ARIS a titolo consultivo.

Il Consiglio è presieduto dal Direttore del DSM, dura in carica 3 anni, viene di regola convocato con frequenza almeno semestrale e può essere convocato in qualsiasi momento dal Direttore del Dipartimento in maniera straordinaria, o comunque quando viene richiesto da almeno un terzo dei componenti.

Il Consiglio viene convocato almeno quindici giorni prima della data fissata, a mezzo lettera, fax o e-mail che contiene l’Ordine del Giorno e la documentazione relativa ai temi trattati. Il verbale della riunione viene inviato ai consiglieri entro venti giorni dalla seduta.

Il Consiglio di Dipartimento:– svolge funzioni consultive, nonché di indirizzo, programmazione e verifica;– elabora proposte concernenti l’attività dei servizi ed i protocolli operativi;– esprime pareri in ordine all’organizzazione del lavoro dei Servizi, alla qualità e omogeneità della distribuzione delle risorse e del personale, alle proposte da avanzare alla Direzione Aziendale nell’ambito dei limiti posti dalle leggi e dai regolamento vigenti e su ogni altra questione sottopostagli dal coordinamento del Dipartimento;– propone azioni intese a migliorare il collegamento con servizi ed istituzioni esterne al DSM per la promozione della salute mentale;– discute ed propone protocolli di intesa e ogni altra azione di collegamento con i servizi territoriali e con i distretti socio sanitari;– esamina e approva la proposta di budget;

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– discute e approva la Relazione annuale del Direttore del DSM;– fornisce indicazioni in merito alla definizione e al monitoraggio e verifica dei Piani di Zona;– organizza visite di controllo periodiche, almeno annuali, di tutte le strutture del DSM, pubbliche e del privato sociale accreditato.

Art. 7Assemblea del dipartimento

L’Assemblea del Dipartimento viene convocata almeno una volta all’anno dal Direttore del DSM e riguarda tutti gli operatori ed i soggetti che godono di rappresentanza nel Consiglio di Dipartimento.

Essa può essere intesa come giornata di lavoro seminariale, tesa ad approfondire e discutere le relazioni consuntive e programmatiche dei responsabili di strutture ed attività. Le relazioni dei diversi responsabili all’Assemblea annuale, verbalizzate, valgono da relazione annuale sull’attività svolta dal DSM.

Art. 8DSM, distretti socio sanitari, sistema delle cure primarie e rapporti con altre

aree di intervento socio-sanitario.

La organizzazione dipartimentale dei servizi per la salute mentale si basa sul principio della vocazione territoriale dei servizi integrati nella comunità. L’articolazione del CSM all’interno della realtà dei Distretti Socio Sanitari (DSS) prevede punti di contatto con tutte quelle attività che sono legate anche nel contenuto alla tutela della salute mentale in generale degli individui e delle loro famiglie.

Il Piano di Zona costituisce il principale momento locale con cui viene data realizzazione alle politiche e agli indirizzi programmatori che sono formulati a livello regionale nel rispetto delle tipicità locali e delle dimensioni dei bisogni propri del territorio. E’ altresì lo strumento per costruire, sviluppare e garantire l’integrazione organizzativa e professionale tra servizi e istituzioni pubbliche e private.

Il Distretto rappresenta la struttura che agisce da interfaccia per introdurre i percorsi di presa in carico e di continuità dell’assistenza psichiatrica nei Patti aziendali della Medicina Convenzionata e per il monitoraggio dei protocolli condivisi e la programmazione delle attività sul territorio. Riferimento per la valutazione e la programmazione degli interventi distrettuali che coinvolgono più servizi è l’Unità Valutativa Multiprofessionale Distrettuale (UVMD).

I Medici di Medicina Generale MMG hanno un ruolo centrale nella appropriatezza degli invii ai CSM e nella continuità di gestione dei pazienti, il loro ruolo è particolarmente rilevante nella individuazione dei casi “a rischio”, nella richiesta di interventi precoci rispetto a esordi psicopatologici, nella azione di indirizzo e sostegno a paziente e famiglie, nella gestione delle urgenze e nella diagnosi e trattamento della patologia organica concomitante. Molte patologie di pertinenza psichiatrica, richiedono una presa in carico da parte dei servizi del DSM, ma molte possono essere gestite e risolte con una integrazione con il MMG curante dell’assistito per una presa in carico “condivisa”.

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Vanno definite le modalità di collaborazione con le aree ad alta integrazione socio-sanitaria:- UOC Cure Primarie, Servizio Psicosociale Età Evolutiva e Tutela Minorisoprattutto nella fascia di età dell’adolescenza;- Handicap adulto;- Area Adulti Anziani;- Dipartimento delle Dipendenze Patologiche.

E’ compito del DSM realizzare gruppi di lavoro assieme alle singole aree per formulare e gestire i percorsi terapeutici dei casi più complessi, anche formalizzando dei protocolli di collaborazione condivisi. Un particolare impegno va riservato alla collaborazione con i Centri Regionali per il trattamento dei Disturbi del Comportamento Alimentare.

Art. 9Rapporti con gli utenti e le famiglie

Il DSM interviene a tutela della salute mentale in una logica di sostegno ai valori della accessibilità, della globalità dell’intervento, dell’efficacia e dell’efficienza nonché di promozione della partecipazione a assunzione di responsabilità nella cura dell’utente, della famiglia e di tutta la comunità anche promuovendo l’empowerment delle persone con disturbo mentale.

Alle persone portatrici di disagio e di disturbo mentale che utilizzano prestazioni e servizi del D.S.M. in qualsiasi circostanza e in qualsiasi momento devono essere garantiti i seguenti diritti previsti dalla costituzione:– Diritto di libera espressione, in ogni sede, in ogni ambito.– Diritto al rispetto delle proprie convinzioni morali, religiose, politiche.– Diritto al rispetto delle proprie scelte sessuali.– Diritto di vedere riconosciute, ricercate e rafforzate le proprie abilità e non semplicemente veder evidenziate le proprie difficoltà e le disabilità.– Diritto di essere esaurientemente informati su qualsiasi trattamento, di essere coinvolti nelle decisioni che possono essere legate alla propria salute e alla propria vita.– Diritto a non subire azioni lesive alla propria dignità.– Diritto di vedere soddisfatti i bisogni elementari e di essere sostenuti nella ricerca di risposte a bisogni di emancipazione.

Relativamente al principio della libera scelta del medico e della équipe curante questo va coordinato con le inevitabili ricadute organizzative: è comunque diritto di ogni utente ottenere un colloquio con la propria figura di riferimento e, se necessario, successivamente con il responsabile del CSM per definire le problematiche relative alla presa in carico e una sua eventuale ridefinizione, compresa la possibilità di cambiare medico. Nel caso che la figura del responsabile del Servizio coincida con quella del responsabile del caso, va comunque garantita alla persona questa possibilità di ridefinizione del programma, anche attraverso un colloquio con il Direttore del DSM.

I casi di abbandono della cura devono essere rilevati per assicurare su di essi riflessione formale nel DSM e all’interno dell’équipe che aveva in trattamento il paziente.

Vanno definite, all’interno del DSM, le procedure da seguire sia per favorire la tempestività degli interventi sia nel caso di abbandono del programma terapeutico. Tali procedure devono comprendere anche quei casi in cui il paziente non collabora al trattamento con l’attivazione, ove necessario, di un progetto esplicito finalizzato a favorire la ripresa del trattamento al fine di garantire il diritto alla terapia.

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Va sviluppato un rapporto costruttivo con le famiglie, che riesca a includere pienamente le loro potenzialità collaborative nel progetto di lavoro. Le modalità di coinvolgimento della famiglia,nella presa in carico del paziente grave, vengono esplicitate in forma scritta nel progetto terapeutico personalizzato (PTP), motivando adeguatamente l’eventuale decisione di un mancato coinvolgimento e garantendo comunque la continua attenzione al problema e alle sue possibili revisioni. Sono comunque da promuovere tutte le possibili forme di collaborazione anche per accogliere segnalazioni e problemi dai familiari e fornire supporto di conoscenze senza alterare la privacy.

Alla famiglia del paziente psichiatrico è necessario garantire informazioni nel rispetto di una corretta comunicazione e promozione della partecipazione della persona che veda anche la tutela della privacy e del segreto professionale. Vanno comunque forniti, anche all’interno di programmi psicoeducativi strumenti di conoscenza relativi a:– le malattie mentali e gli interventi terapeutici e riabilitativi;– i sintomi premonitori della crisi;– le linee operative dedicate alle emergenze;– i percorsi previdenziali e assistenziali, con particolare attenzione all'amministrazione di sostegno (protezione anche patrimoniale del malato);– la disponibilità a livello distrettuale di servizi di segretariato sociale;– la possibilità e l’opportunità di un sostegno psicoterapeutico, di gruppi di auto mutuo aiuto;– informazioni relative alle Associazioni di tutela della salute mentale accreditate nel territorio.

Art. 10Rapporti con le “degenze psichiatriche private” (DPP)

Le “Degenze Psichiatriche Private” (DPP), qualora presenti, partecipano all’erogazione di assistenza e cura per la salute mentale sulla base di protocolli di collaborazione concordati con il DSM.

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ALLEGATO 20) PROTOCOLLO DI INTESA FRA DIPARTIMENTO PER LE DIPENDENZE (DD), DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE (DSM)

Premessa:

L’uso del termine “doppia diagnosi” proviene dalla psichiatria americana e si riferisce ai pazienti in cui coesiste un disturbo da uso, abuso, dipendenza da sostanze psicoattive e un disturbo mentale inquadrabile secondo la nosografia dell’ICD 9.

Mentre in gran parte dei paesi occidentali entrambe le condizioni patologiche rientrano nelle competenze cliniche della psichiatria, in Italia a seguito del DL 309/90 per gli stati di uso di patologico di sostanze si è costruita una rete apposita, distinta e separata, di servizi sia pubblici sia del privato sociale che solo recentemente sono stati riorganizzati in uno specifico dipartimento.

La separazione operativa dell’ambito psichiatrico ha portato a differenzi filosofie di approccio, cura e riabilitazione tali da rendere assai problematico un ritorno ad un’unica realtà clinica di gestione ma il diffondersi in termini assoluti di quadri psichici sovrapponibili impone comunque una rinnovata attenzione a un lavoro comune fra Dipartimenti delle dipendenze e della salute mentale.

L’esistenza di una doppia diagnosi non richiede comunque e sempre una presa in carico/assistenza duplice poiché l’evenienza può essere transitoria e/o uno dei due disturbi di modica gravità e/o breve durata.

Il criterio di severità di uno dei due disturbi è quindi prioritario nella definizione di quale Dipartimento si assume la prevalente presa in carico assistenziale dell’utente.

Ci sembra in fine opportuno sottolineare la seguente problematica: i disturbi del comportamento di tipo antisociale di rilievo anche nella dipendenza da sostanze costituiscono, talora in assenza di una sintomatologia psichiatrica, una motivazione di richiesta di consulenza psichiatrica presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Generale o da parte della Forza Pubblica e/o dei Servizi Sociali dei Comuni ai Centri di Salute Mentale. Al riguardo, si ritiene impropria l’attribuzione del concetto di “doppia diagnosi” a patologie assimilabili ai disturbi del comportamento sociale correlati alla dipendenza da sostanze. In questo senso si solleciterebbero impropri interventi contenutivi di marca segregativa o sostitutivi della repressione del reato, che non sono previsti dalla normativa vigente.

Oggetto del presente protocollo: Definizioni 1. In merito alle tipologie degli utenti possiamo schematizzare quanto segue:

• Con cosiddetta “doppia diagnosi” si intendono quelle condizioni caratterizzate dalla presenza di un doppio disturbo psicotico (spettro schizofrenico, psicosi affettive) o di un disturbo di personalità con aspetti psicotici o con un’organizzazione borderline (stato limite) che sia spiccatamente pervasiva e primaria (in particolare disturbo delle funzioni dell’Io come concettualizzato da autori quali Kernberg, Bergeret, Grinker) in comorbidità con un disturbo da dipendenza da sostanze.

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• La presenza di sintomi psichiatrici di carattere non psicotico, o comunque non gravi in termini di psicopatologia o disabilità, o di prevalenti disturbi del comportamento necessitano di una presa in carico congiunta da parte del Dipartimento di Salute Mentale o del Ser.T.

2. Le forme di collaborazione fra Ser.T – Alcologia e DSM possono presentarsi, reciprocamente, nella forma di:

• consulenza – valutazione medica – psicopatologia; • presa in carico sequenziale o parallela da parte dei Servizi, anche limitata nel tempo

e nel grado di coinvolgimento degli stessi.

Protocollo operativo:

L’accertamento diagnostico compete al DSM e al Ser.T e avviene tramite consulenza tra operatori medici e psicologi dei due Servizi;

La consulenza avviene di norma in giornata per gli operatori del DSM e in due/tre giorni per quelli del Ser.T

Si conviene che in presenza di una psicosi e/o grave disturbo di personalità (cluster A), c’è – di norma – anche una presa in carico da parte del CSM. Il CSM, peraltro, provvede alla presa in carico anche di quadri psicopatologici di particolare severità pur rientranti in categorie nosografiche “minori”: la valutazione e la decisione della necessità/opportunità di tali “presi in carico” suppletive pervengono al CSM secondo gli specifici protocolli attutivi già in vigore. Tale presa in carico è attuata anche nei confronti di pazienti non residenti con domiciliarità abituale nel territorio dell’ ULSS (è il caso degli utenti delle Comunità provenienti da altre ULSS). In tale caso sarà di volta in volta deciso con lo strumento della consulenza scritta quale sarà la modalità di collaborazione fra servizi nella gestione comune del paziente.

La consulenza potrà concludersi con una prima valutazione o richiedere più di un incontro; la proposta di presa in carico viene specificata all’inviante ma anche al paziente.

Il CSM opera secondo i principi della territorialità e della continuità terapeutica nella definizione dell’operatore psichiatra di riferimento, l’urgenza è garantita in giornata così come l’eventuale necessità di ricovero;

La presenza di sintomi psichiatrici di carattere non psicotico o comunque non gravi in termini di psicopatologia non danno di norma la necessità di una presa in carico congiunta.

Si evidenzia che i disturbi del comportamento di tipo antisociale spesso presenti nella dipendenza da sostanze e spesso fonte di richieste di consulenza psichiatrica da P.S. o da parte di Forze dell’Ordine non rientrano nei casi di doppia diagnosi.

Si fa presente che: • La presenza di disturbi del comportamento può essere causata da condizioni di

intossicazione e/o non essere espressione di sintomi psichiatrici, per cui l’intervento prioritario è quello di garantire la sicurezza del paziente e successivamente si procede con gli interventi medici del caso.

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• La presenza di disturbi del comportamento sociale, in assenza di sintomatologia psichiatrica di rilievo, non è indicazione sufficiente per ricovero in SPDC.

• La presenza di gravi disturbi del comportamento di tipo antisociale richiede la presenza della Forza Pubblica per tutta la durata dell’intervento di P.S.

• La presenza di rifiuto di cure da parte di un soggetto in stato di intossicazione e con importanti disturbi del comportamento non costituisce indicazione per il “Trattamento Sanitario Obbligatorio”, se non in presenza di disturbi psichici espressione di una malattia mentale tali da compromettere la volizione e la critica del soggetto, con specifico riferimento alle condizioni indicate dalla Legge 1978/180. Va a sottolineato come in talune situazioni possa invece essere preso in considerazione l’intervento in “stato di necessità”, previsto genericamente dall’art. 54 del Codice Civile Penale (“necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona”) e più specificamente dall’art. 39 del Codice Deontologico (che impone l’intervento medico, sia in casi di necessità ed urgenza, sia nell’ipotesi in cui il paziente non sia in grado di esprimere volontà contraria).

• Nel caso di ricovero in SPDC, il soggetto verrà valutato quanto prima dal Ser.T, che verrà consultato anche in caso di rifiuto del paziente, per concordare particolari e specifiche modalità di invio e presa in carico.

Si ravvisa opportuno ricordare che le strutture del dipartimento delle dipendenze ed in primis il Ser.T possono solo proporre interventi di cura con il consenso del soggetto in carenza del quale non possono operare.

Qualora si ravvisi la necessità di un programma da attuarsi in Comunità Terapeutica gli operatori dei due Dipartimenti concordano il progetto, i suoi obiettivi, le eventuali prestazioni a carico di ciascuno, a quale comunità far accedere il paziente (se del circuito “psichiatrico” o meno).

La complessità della problematica che non può ritenersi compiutamente definibile e definita richiede occasioni di confronto e formazione interdipartimentale con conseguenti rivisitazioni del suddetto protocollo sia per quanto concerne le metodologie di approccio sia riguardo a nuove conoscenze di tipo tossicologico, farmacologico, neurobiologico, psichiatrico e riabilitativo.

Situazioni particolari Un capitolo a parte è costituito da quelle situazioni complesse e di forte allarme

sociale che danno luogo a segnalazioni più o meno pressanti da parte dei cittadini e di varie Agenzie Sociali (MMG familiari, Servizi Sociali dei Comuni, Distretto Sanitario, ecc.). tali segnalazioni possono anche riguardare: a) soggetti con dipendenza da sostanze e importanti disturbi del comportamento sociale, in assenza di patologia psicotica o di disturbo psichico che comprometta critica e volizione del soggetto, b) pazienti non collaborativi già seguiti per dipendenza da sostanze che presentano l’esordio di una patologia psicotica.

Generalmente le segnalazioni giungono al Ser.T. e/o CSM, talora con carattere di urgenza, e in concomitanza con comportamenti disturbanti e/o violenti, in molti casi non

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vi è una patologia psichiatrica che compromette le capacità critiche e di giudizio. Di seguito si precisano alcune indicazioni di massima.

Di fronte all’emergenza di comportamenti antisociali sono in primo luogo competenti la Forza Pubblica ed eventualmente il 118, considerato che la non collaborazione o l’oppositività del soggetto richiede in primo luogo una valutazione sullo “stato di necessità”, sia che si tratti di reprimere il reato e/o di dar corso ad interventi-accertamenti sanitari urgenti e improrogabili.

Rispetto a segnalazioni da parte di terzi, il CSM è tenuto ad affrontare un percorso di valutazione clinica nell’ipotesi che il comportamento possa essere fondato sulla compromissione delle capacità di critica e volizione del soggetto nel caso di un disturbo psicotico acuto o subacuto; tuttavia va ricordato che, al di là delle specifiche condizioni previste dalla Legge 1978/180 il CSM può proporre interventi di cura solo con il consenso del soggetto.

Il Ser.T – in base al Testo Unico sulle Tossicodipendenze DL 309/1990 – può proporre interventi di cura solo e sempre con il consenso del soggetto.

La segnalazione di un soggetto sconosciuto al CSM con disturbi del comportamento sociale, prevede sempre in prima istanza, come da procedure vigenti, il coinvolgimento del MMG, che è il solo che ha la possibilità di conoscere dati anamnestici, di relazionarsi con la famiglia ed il soggetto, anche recandosi al domicilio. Se vi è il sospetto di una patologia psichiatrica, il MMG può inviare il soggetto al CSM per l’effettuazione di una valutazione ambulatoriale.

Nel caso di soggetti con importanti disturbi del comportamento sociale, con dipendenza da sostanze e in assenza di accertata patologia psichiatrica strutturata, verrà richiesto, fatta salva la valutazione del MMG, il coinvolgimento del Ser.T – Alcologia secondo procedure da concordare di volta in volta, in tal caso sarà il Ser.T – Alcologia che si farà carico della restituzione rispetto alla segnalazione.

Nel caso insorgano disturbi di natura psichiatrica in soggetti in carico al Ser.T il soggetto verrà valutato dal CSM. Il CSM verrà consultato anche in caso di rifiuto del paziente, per concordare particolari specifiche modalità di invio e presa in carico.