PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16...

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1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n° 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO DI ZONA 2011 – 2015 RIPIANIFICAZIONE 2016 Giunta Regionale del Veneto D.G.R. 26 gennaio 2010, n. 157 – D.G.R. 3 agosto 2010, n. 2082 APPROVATO DALL’ESECUTIVO DEI SINDACI IN DATA 4 E 18 APRILE 2016

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CONFERENZA DEI SINDACI

REGIONE DEL VENETO

AZIENDA U.L.S.S. n° 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA

Cod. Fisc. 00349050286

PIANO DI ZONA 2011 – 2015

RIPIANIFICAZIONE 2016

Giunta Regionale del Veneto D.G.R. 26 gennaio 2010, n. 157 – D.G.R. 3 agosto 2010, n. 2082

APPROVATO DALL’ESECUTIVO DEI SINDACI IN DATA 4 E 18 APRILE 2016

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PARTI DESCRITTIVE E TABELLE AZIONI

Area Infanzia – Adolescenza - Famiglia Pag. 4

Area Adulti - Anziani Pag. 25

Area Marginalità Sociale

- Persone senza dimora

- Carcere ed esecuzione penale ed esterna

- Vittime di abuso e sfruttamento sessuale e vittime di tratta

- Nomadi

- Povertà e Immigrazione/Minori stranieri non accompagnati

- Interventi assistenziali a favore di cittadini stranieri

Pag. 40

Pag. 52

Pag. 58

Pag. 62

Pag. 65

Pag. 68

Area Immigrazione Pag. 71

Area Disabilità Pag. 76

Area Salute Mentale Pag. 100

Area Dipendenze Pag. 122

ALLEGATO A) Tabelle riepilogative delle azioni modificate o di nuovo inserimento

- area infancia-adolescenza-famiglia - area adulti anziani - area marginalità sociale - area immigrazione - area disabilità - area salute mentale - area dipendenze

Pag. 174 Pag. 180 Pag. 183 Pag. 199 Pag. 201 Pag. 205 Pag. 210

ALLEGATO B) Tabella 2: Risorse per area e tipologia di intervento Tabella 3: Fonti di finanziamento per area di intervento

Pag. 227 Pag. 228

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ALLEGATO C) Programmazione strutture intermedie (DDG N. 1194/2015 e N. 1702/2015)

Pag. 230

APPENDICE Tabelle unità di offerta

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AREA INFANZIA – ADOLESCENZA - FAMIGLIA

PRIORITÀ 1 DIFFICOLTÀ DELLE FAMIGLIE NELLA GESTIONE DELLA VITA QUOTIDIANA Problemi - Bisogni:

Politiche

- Difficoltà dei genitori unici nell’accudimento /gestione/crescita dei figli - Fragilità del ruolo educativo genitoriale - Fragilità del ruolo genitoriale in presenza di figli adolescenti, in particolare, nel caso di famiglia straniera - Difficoltà nella conciliazione dei tempi di cura e dei tempi di lavoro - Separazioni conflittuali in presenza di figli minori - Problematiche della donna - Disagio economico delle famiglie - Difficoltà di reperimento di alloggi - Difficoltà nella ricerca di lavoro

1. Promozione della famiglia e dei servizi dedicati - sviluppo di interventi di promozione della socializzazione e delle relazioni tra famiglie e tra generazioni

2. Promozione e sostegno della genitorialità – incentivazione degli interventi dei consultori familiari pubblici e privati – scuole genitori, conferenze, incontri, sportello donna

3. Sostegno e protezione della genitorialità - programmazione di politiche e interventi di sostegno/sgravi di ordine economico e tariffario – sportello lavoro – sviluppo della mediazione familiare

4. Politiche e interventi di supporto alla funzione educativa dei genitori (sostegno educativo, doposcuola…)

5. Coordinamento istituzionale e interistituzionale per lo sviluppo di politiche a sostegno della famiglia

AZIONI

1. Attività di sostegno alla genitorialità (compreso sportello genitori – attività di consulenza) 2. Attività formative e di accompagnamento a supporto dei bambini con buon potenziale cognitivo (SC IAF ex Servizio UOC NPIA) 3. Attività ricreative di socializzazione, sociali, culturali 4. Centri Diurni estivi (comprensivi attività estive per minori) 5. Centro Antiviolenza - CENTRO VENETO PROGETTI DONNA 6. Centri di aggregazione e/o centri di animazione territoriale 7. Centro Donne dal Mondo (Padova) 8. Consultorio contatto Giovani (via Gradenigo – Padova) 9. Consultori Familiari: Spazio Giovani, Percorsi per coppie genitoriali ad alta conflittualità, Sostegno all’esercizio della genitorialità condivisa nella

coppia separata o divorziata, anche straniera/mista, Spazio Neutro (genitori separati), Servizio di mediazione familiare 10. Comunità educative diurne per minori/adolescenti o altri servizi semi-residenziali 11. Contributi economici ad integrazione del reddito familiare 12. Contributi economici - Altro 13. Contributi economici per alloggio (da Istat) 14. Contributi economici per cure o prestazioni sanitarie (da Istat) 15. Contributi economici per servizi scolastici 16. Contributi economici per l’inserimento lavorativo (Comune di Padova)

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17. Contributi e integrazioni a rette per asili nido 18. Contributi e integrazioni a rette per strutture residenziali 19. Contributi e integrazioni a rette per strutture semiresidenziali 20. Contributi per favorire interventi del terzo settore (da Istat) 21. Formazione Genitori 22. Interventi per l'integrazione sociale dei soggetti deboli o a rischio (da Istat) 23. Lavoro di comunità (Padova) 24. NPI e PEE 25. Pediatria di Comunità 26. Progetto di ricerca sanitaria finalizzata “GR 2010-2318865 THE LAUSANNE TRILOGUE PLAY” – potenziamento del sostegno ai ragazzi con problemi

psicopatologici (SC IAF ex Servizio UOC NPIA) 27. Progetto “Occupiamo Piove” 28. Progetto prevenzione della dispersione scolastica e promozione del successo scolastico (compresi gli interventi di facilitazione linguistica) 29. Progetto “Uomini maltrattanti” 30. Progetto “una rete per le mamme sole” (Comune di Padova) 31. Progetto Sostegno all'abitare (Comune di Padova) 32. Promozione delle Alleanze per le Famiglie (Comuni vari) 33. Tavolo di rete, Progetto famiglie al centro - Selvazzano 34. Servizio sociale professionale 35. Servizio pre e post scuola 36. Sostegno socio – educativo scolastico 37. Sostegno socio – educativo territoriale 38. Sportelli Donna (associazioni varie) 39. Strutture residenziali per vittime violenza 40. Trasporto sociale 41. Voucher, assegno di cura, buono socio sanitario

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PRIORITÀ 2 PROBLEMI DELLA FAMIGLIA NEL TEMPO DELLA MATERNITÀ Problemi - Bisogni:

Politiche

- Fragilità del ruolo genitoriale alla nascita di un figlio, in particolare, nel caso di famiglia straniera

- Aumento dell’infertilità/sterilità nella popolazione adulta in età fertile - Difficoltà della famiglia adottiva - Interruzione volontaria di gravidanza nelle minorenni - Cultura dei paesi a tradizione escissoria: Mutilazioni Genitali Femminili (MGF) nelle bambine (L. n. 7 del 9/01/2006).

- Promozione e sostegno della genitorialità - Promozione e sostegno alla genitorialità adottiva - Coordinamento interistituzionale e con il privato sociale (applicazione

linee guida-protocolli di collaborazione) - Sostegno alle minorenni - Prevenzione e contrasto alle MGF

AZIONI

1. Attività di sostegno alla genitorialità (compreso sportello genitori – attività di consulenza) 2. Comunità educative mamma - bambino 3. Consultori Familiari: sostegno sociale e psicologico pre e post parto, percorsi nascita pre e post parto, prevenzione delle IVG – presa in carico

precoce di maternità giovane, Spazio Giovani (Piove di Sacco), individuazione e prevenzione della maternità fragile e della depressione post – partum, sostegno alle minorenni e alle loro famiglie,

4. Consultorio contatto giovani (via Gradenigo – Padova) 5. Centro per le famiglie (compreso il Centro dello Spes che offre, tra l’altro, spazio neutro) 6. Équipe adozioni: gruppi di informazione – formazione sull’adozione nazionale ed internazionale, sostegno sociale e psicologico alle coppie in attesa e

alla genitorialità adottiva 7. Formazione Genitori 8. NPI-PEE 9. Pediatria di Comunità 10. Progetto di prevenzione – contrasto e riabilitazione delle MGF, (in ottemperanza alla l.7/2006) inclusa la formazione degli operatori socio-sanitari 11. Progetto comunità amica del bambino, insieme per l'allattamento materno (Unicef – Ulss – Regione Veneto) 12. Servizio sociale professionale 13. Tavolo di concertazione per il Centro Famiglie Comune di Cadoneghe

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PRIORITÀ 3 DISOMOGENEA PRESENZA NEL TERRITORIO DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA Problemi - Bisogni:

Politiche

1. Promozione al benessere dei bambini 2. Promuovere le azioni che sostengono il potenziamento dei servizi

educativi per l’infanzia 3. Promuovere la diversificazione delle tipologie di intervento rivolte all’infanzia

AZIONI

1. Contributi e integrazioni a rette per asili nido 2. Contributi e integrazioni a rette per servizi integrativi o innovativi prima infanzia 3. Contributi e integrazioni a rette per strutture semiresidenziali 4. Progetto “Tane Orsetti” 5. Servizi Ludico – Ricreativi, Ludoteche 6. Servizi integrativi o innovativi prima infanzia (Nidi in famiglia) 7. Strutture prima infanzia (asili nido, nido integrato, centri infanzia, micronidi)

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PRIORITÀ 4 GRAVI DISAGI DEI MINORI Problemi - Bisogni:

Politiche

- difficoltà socio – educative, relazionali e psicologiche dei minori - difficoltà di apprendimento e problemi di tipo affettivo - carenze genitoriali di cura ed educative - grave trascuratezza/incapacità genitoriale - abusi e maltrattamenti - maltrattamento e abuso in famiglie straniere - disagio psichico - gravi disturbi neuropsichici - gravi disturbi del comportamento

- deficit di attenzione e/o iperattività

1. consolidamento dei processi di deistituzionalizzazione e promozione delle risorse accoglienti 2. sviluppo delle forme di contrasto e cura delle situazioni di maltrattamento e abuso sessuale

3. sviluppo dei processi di accompagnamento dei percorsi adottivi per i bambini adottati con fragilità 4. sviluppo dei percorsi di presa in carico specialistica di ragazzi con psicopatologia, deficit di attenzione e/ iperattività e delle loro famiglie 5. sostegno alla crescita del minore in idoneo ambiente eterofamiliare 6. tutela del diritto dei minori alla relazione con entrambi i genitori 7. sviluppo dell’integrazione tra servizi 8. sostegno e promozione dell’autonomia della donna con figli.

AZIONI

1. Affiancamento figura professionale psicologo ai servizi sociali 2. Ambulatorio disturbi alimentari del 3° Servizio Psichiatrico - Azienda Ospedaliera 3. Appartamenti di sgancio per mamma – bambino 4. Assistenza domiciliare socio-assistenziale 5. Centro I Girasoli – Équipe Specialistica Interprovinciale per la valutazione diagnostica delle situazioni di maltrattamento e abuso per minori

(afferenti alle provincie di Padova, Verona, Vicenza e Rovigo) e per la presa in carico delle situazioni di maltrattamento e abuso di minori residenti nel territorio dell’A.Ulss 16

6. Centro semi-residenziale di riabilitazione per minori con grave disabilità neuro-motoria (SC IAF) 7. Comunità educative diurne 8. Comunità educative residenziali (comunità educativa per minori, comunità educativa per minori con Pronta Accoglienza, comunità educativa

mamma – bambino, comunità familiare) 9. Comunità educative riabilitative per preadolescenti/adolescenti 10. Consultori Familiari: Percorsi per coppie genitoriali ad alta conflittualità, Sostegno all’esercizio della genitorialità condivisa nella coppia separata o

divorziata, anche straniera/mista, Spazio Neutro (genitori separati), Consulenza legale 11. Contributi alle famiglie affidatarie 12. Contributi e integrazioni a rette per strutture residenziali 13. Contributi e integrazioni a rette per strutture semiresidenziali 14. NPI, PEE e Logopedia: Presa in carico di minori con difficoltà socio – educative, relazionali, psicologiche, di linguaggio e delle comunicazioni,

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Servizio ambulatoriale di Neuropsichiatria e psicopatologia dell’età evolutiva 15. Piano annuale a favore delle persone con Disturbi dello Spettro Autistico (screening – presa in carico precoce – progetto autismo adulti) (inserito

contabilmente nell’area disabilità) 16. P.I.P.P.I. (Programma di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione) con anche il sostegno dei genitori inseriti in progetti per il

potenziamento di protezione e cura dei minori nel Comune di Piove di Sacco 17. Progetto di costituzione di una Comunità Terapeutica Residenziale Protetta per preadolescenti e adolescenti 18. Progetto “Oltre la soglia” per l'inserimento lavorativo ragazze in uscita dalla Comunità Educativa 19. Progetto prevenzione della dispersione scolastica e promozione del successo scolastico 20. Tavolo di rete, Progetto famiglie al centro - Selvazzano 21. SC IAF – Centro per ADHD 22. Servizio per l’affido Minori (Centri per l’Affido) 23. Servizio sociale professionale – Servizio tutela minori 24. Servizio semiresidenziale per adolescenti con psicopatologia (SC IAF ex UOC NPIA) 25. Sostegno socio – educativo scolastico 26. Sostegno socio – educativo territoriale 27. Spazio per incontri protetti (genitori – figli in affido o in comunità, con provvedimento T.M.) 28. Strutture residenziali per vittime violenza

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PRIORITÀ 5 RISCHIO DI DEVIANZA PER I RAGAZZI Problemi/Bisogni

Politiche

- aumento numero ragazzi con problemi di comportamento - consumi di alcol e droghe, con abbassamento dell’età di uso e abuso - fatiche nell’acquisizione delle autonomie - scarsa partecipazione alla vita comunitaria - disagio dei giovani

carenza di coordinamento delle politiche per i giovani

1. Promozione al benessere di adolescenti e giovani a) programmazione di servizi di informazione e sensibilizzazione b) programmazione di interventi di prevenzione

2. Sostegno a adolescenti e giovani a) programmazione di servizi per adolescenti b) programmazione di interventi che perseguano finalità di prevenzione, educazione alla sicurezza/legalità, promozione cittadinanza e responsabilità sociale c) promozione di politiche coordinate per favorire l’autonomia dei giovani

d) coordinamento politiche per i giovani AZIONI

1. Attività di sostegno alla genitorialità (percorsi di educazione all’affettività, al rispetto dell’altro e sull’identità di genere) 2. Centri di aggregazione e/o di animazione territoriale 3. Consultorio Familiare: Spazio Giovani (Piove di Sacco) 4. Consultorio contatto Giovani (Via Gradenigo – Padova) 5. Informagiovani 6. Formazione Genitori 7. Progetto prevenzione della dispersione scolastica e promozione del successo scolastico 8. Progetto “Tutti per uno” (accompagnamento individualizzato dei ragazzi per inserimento in attività del territorio) 9. Programmi per il servizio civile (partecipazione ai bandi per svolgimento anno di volontariato) 10. Programmi per la creatività giovanile (supporto attività artistico - creative dei giovani) 11. Programmi per la mobilità giovanile (orientamento per partecipazione a scambi culturali o campi lavoro) 12. Sportello Europa (Comune di Selvazzano)

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PRIORITÀ 6 DIFFICOLTÀ DI INTEGRAZIONE SOCIALE DEI MINORI STRANIERI Problemi/Bisogni

Politiche

1. Promozione al benessere di bambini e ragazzi stranieri e delle loro famiglie

AZIONI

1. Attività di sostegno alla genitorialità (compreso sportello genitori – attività di consulenza) 2. Centri di aggregazione e/o di animazione territoriale 3. Centri Diurni estivi 4. Centri per l’Affido 5. Centro per le famiglie (compreso il Centro dello Spes che offre, tra l’altro, spazio neutro) 6. Consultori Familiare: attività di Spazio Giovani (Piove di Sacco) 7. Consultorio Contatto Giovani (via Gradenigo – Padova) 8. Contributi alle famiglie affidatarie 9. Contributi economici ad integrazione del reddito familiare 10. Équipe adozioni 11. Mediazione linguistico – culturale 12. NPI-PEE 13. Piano per l'Integrazione Territoriale (PTI) 14. Progetto prevenzione della dispersione scolastica e promozione del successo scolastico (compresi gli interventi di facilitazione linguistica) 15. Sostegno socio-educativo scolastico 16. Sostegno socio-educativo territoriale 17. Servizio Sociale Professionale – Servizio Tutela minori 18. Struttura A.P. Immigrazione

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PRIORITÀ 7 (di sistema) ESIGENZA DI SVILUPPO DELL’INTEGRAZIONE NEL SISTEMA DEI SERVIZI Problemi/Bisogni

Politiche

- carenza di coordinamento intra-istituzionale - carenza di coordinamento inter-istituzionale - carenza di collaborazione tra i servizi

- carenza di coordinamento tra pubblico e privato sociale

1. Sviluppo del coordinamento e dell’integrazione tra i servizi

AZIONI

1. Attuazione indicazioni Pubblico tutore 2. Collaborazioni con il privato sociale per lo sviluppo del sistema dell’affido e delle reti solidaristiche (Comune di Padova) 3. Collaborazione con Procure per audizione minori - Équipe I Girasoli 4. Collaborazione tra Istituzioni scolastiche e Comune di Padova per le famiglie straniere con minori 5. Comunicazione scuola servizi (accordo di programma per applicazione L.104/92 – 6. Coordinamento interdisciplinare tra servizi (psichiatria, neuropsichiatria infantile, disabilità, ecc.) 7. Coordinamento tra CASF per la definizione Buone prassi per l’affido 8. Procedure per l’integrazione ospedale - territorio e interservizi in ambito materno – infantile (1. Protocollo Az. Ospedaliera – Osp. Immacolata

Concezione di Piove di Sacco - Consultori Familiari su IVG; 2. Protocollo Presidio Ospedaliero Piove di Sacco e Cons. Familiare Distretto ex 6 per “Percorso pre e post nascita”; 3. Protocollo Contatto Giovani e altri servizi; 4. Protocollo in via sperimentale SC IAF e CSM per passaggio di minori con psicopatologia in età adulta, con Progetto Milestone)

9. Protocolli/linee guida per Servizi sociali, socio-sanitari, Scuole, Istituzioni Giudiziarie 10. Protocollo d’intesa tra Comune di Padova (Settore Servizi Scolastici e Sociali) e la Pastorale Cittadina della Diocesi di Padova (collaborazione ed

integrazione nella realizzazione dei servizi rivolti ai bambini e ragazzi) 11. Realizzazione azioni previste dalla DGR Veneto 2416/08 (e attuazione protocollo di collaborazione NPI – Centro Adozione e protocollo di

collaborazione Contatto Giovani –Consultori Familiari) 12. Rivalutazione protocollo buone prassi (con costituzione di un gruppo di monitoraggio) 13. Progetto di attivazione di UOC di Neuropsichiatria infantile presso l’Az. Ospedaliera di Padova (Dip. “Salute della Donna e del Bambino” con specifico

reparto 6 P.L. - codice 33) per degenze di minori con gravi disturbi psichiatrici 14. Sviluppo dell’integrazione tra UOC Neuropsichiatria I.A. e il sistema dei servizi: Tavolo Tecnico NPIA ospedaliera, NPIA territoriale e rappresentanti

dei servizi distrettuali per gestione minori con psicopatologia in fase acuta 15. Tavolo di rete, Progetto famiglie al centro - Selvazzano 16. Tavolo inter-istituzionale territoriale immigrazione ULSS 17. Tavolo SC IAF e SS CF EE 18. Informatizzazione UVMD e avvio informatizzazione UVMD per casi Gravi Sanitari

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PRIORITÀ 8 (di sistema) NECESSITÀ DI AZIONI PER SOSTENERE GLI OPERATORI AD AFFRONTARE LA COMPLESSITÀ E LE TRASFORMAZIONI DEL SISTEMA SOCIALE Problemi/Bisogni

Politiche

1. Migliorare il sistema di offerta dei servizi 2. Garantire lo sviluppo delle competenze e il miglioramento delle

modalità di lavoro degli operatori 3. Garantire adeguati standard di personale nei servizi sociali.

AZIONI

1. Coordinamento degli assistenti sociali della Saccisica 2. Formazione insegnanti/educatori 3. Formazione e consulenza agli operatori dei diversi servizi sui temi del maltrattamento e abuso (Équipe I Girasoli) 4. Formazione operatori servizi socio-sanitari con riferimento alle problematiche emergenti (genitorialità – conflittualità familiare – maltrattamento,

ecc.) 5. Formazione operatori servizi socio-sanitari zona Piovese sul progetto quadro 6. P.I.P.P.I. (Programma di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione) 7. Progetto Tutori 8. Protocollo di collaborazione tra CASF di Padova e Équipe Adozioni 9. Realizzazione azioni previste dalla DGR Veneto 2416/08 (e attuazione protocolli di collaborazione NPI – Equipe Adozioni e Contatto Giovani –

Consultori Familiari) 10. Supervisione professionale agli operatori dei servizi sociali

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AZIONI DEL PIANO DI ZONA 2011/2015

Azioni di Mantenimento

Tipologia

di intervento

Denominazione Intervento (ICP-UDO) Gruppo intervento

Dettaglio per unità di erogazione

TOTALE UTENTI

M Affiancamento figura professionale psicologo

Accesso Padova 28.076,00 1364

M Ambulatorio disturbi alimentari III servizio psichiatrico

Accesso Azienda ULSS 16 Risorse interne ND

M Attività formative e di supporto dei bambini con buon potenziale cognitivo

Accesso Azienda ULSS 16 Risorse interne ND

M Attuazione indicazioni Pubblico Tutore Accesso Comuni – Azienda ULSS 16 Risorse interne ND

M Centro antiviolenza – centro Veneto Progetti Donna (ex Sportelli del Centro Veneto Progetti Donna – Centro antiviolenza

Accesso Azienda ULSS 16 44.735,64 497

M Centro donne dal mondo Accesso Comune di Padova 12.557,00 ND

M Centro i Girasoli – Equipe Specialistica Interprovinciale per la valutazione diagnostica delle situazioni di maltrattamento ed abuso PD, VI, RO, VR e la presa in carico-ULSS 16

Accesso Azienda ULSS 16 170.134,00 204

M Centro per le famiglie Socializzazione Cadoneghe, Padova, Rubano, Selvazzano Spes

57.646,00 407

M Collaborazione con Procure per audizione minori (Centro i Girasoli)

Accesso Azienda ULSS 16 Risorse interne ND

M Collaborazione tra Istituzioni scolastiche e Comune di Padova per le famiglie straniere con minori

Accesso Comune di Padova Risorse interne ND

M Comunicazione scuola-servizi Accesso ULSS – Comune – Scuola Risorse interne ND

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Tipologia di

intervento

Denominazione Intervento (ICP-UDO) Gruppo intervento

Dettaglio per unità di erogazione

TOTALE UTENTI

M Consultorio Contatto Giovani Accesso Azienda ULSS 16 94.264,68 263

M Consultorio familiare (Mediazione familiare e Spazio Neutro per separazioni)

Accesso Azienda ULSS 16 2.314.717,25 9711

M Contributi alle famiglie affidatarie Sostegno economico

Abano, Albignasego, Casalserugo, Cervarese, Codevigo, Legnaro, Limena, Maserà, Mestrino, Noventa Padovana, Padova, Piove di Sacco, Saonara, Selvazzano, Teolo, Torreglia, Unione dei Comuni Retenus

621.940,00 145

M Contributi economici - Altro Sostegno economico

Abano, Cervarese, Correzzola, Limena, Maserà, Noventa, Padova, Pontelongo, Ponte San Nicolò, Sant’Angelo di Piove, Unione dei Comuni Retenus

211.681,00 6779

M Contributi economici per alloggio Sostegno economico

Abano, Albignasego, Arzergrande, Cadoneghe, Legnaro, Maserà, Mestrino, Montegrotto, Noventa Padovana, Padova, Piove di Sacco, Pontelongo e Saonara

1.176.900,00 822

M Contributi economici per cure e prestazioni sanitarie

Sostegno economico

Albignasego, Padova, Piove di Sacco, Ponte San Nicolò, Rubano

8.277,00 20

M Contributi per favorire interventi del terzo settore

Sostegno economico

Noventa Padovana, Padova, Piove di Sacco, Polverara, Sant’Angelo, Torreglia

34.415,00 ND

M Coordinamento interdisciplinare tra servizi (psichiatria, neuropsichiatria infantile, ecc.)

Accesso Azienda ULSS 16 Risorse interne ND

M Coordinamento tra CASF per la definizione Buone Prassi per l’affido

Accesso Comune di Padova, Piove di Sacco, Selvazzano

Risorse interne ND

M Équipe Adozioni Accesso Azienda ULSS 16 395.834,10 654

M Formazione e consulenza agli operatori dei diversi servizi sui temi del maltrattamento e dell'abuso (Centro i Girasoli)

Accesso Azienda ULSS 16 - Comuni Risorse interne ND

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16

Tipologia di

intervento

Denominazione Intervento (ICP-UDO) Gruppo intervento

Dettaglio per unità di erogazione

TOTALE UTENTI

M Formazione genitori Socializzazione Abano, Cadoneghe, Montegrotto, Padova, Ponte San Nicolò

4.430,00 415

M Formazione insegnanti ed educatori Accesso Azienda ULSS 16 – scuola Risorse interne ND

M Formazione operatori servizi socio-sanitari con riferimento alle problematiche emergenti (genitorialità - conflittualità familiare - maltrattamento)

Accesso Azienda ULSS 16 - Comuni Risorse interne ND

M Formazione operatori servizi socio sanitari zona Piovese su Progetto Quadro

Accesso Azienda ULSS 16 - Comuni Risorse interne ND

M Informatizzazione UVMD e avvio informatizzazione UVMD per casi sanitari gravi

Accesso Azienda ULSS 16 Risorse interne ND

M Interventi per l’integrazione sociale dei soggetti deboli o a rischio

Socializzazione Codevigo, Unione dei Comuni Retenus 5.025,00 107

M Lavoro di Comunità Accesso Comune di Padova 500,00 370

M NPI – PEE e logopedia Accesso Azienda ULSS 16 2.555.243,20 4240

M Pediatria di Comunità Accesso Azienda ULSS 16 4.706.039,44 7122

M Piano annuale a favore delle persone con disturbi dello spettro autistico (screening- presa in carico precoce – progetto autismo adulti)

Accesso Azienda ULSS 16 Inserito contabilmente in area disabilità

ND

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Tipologia di

intervento

Denominazione Intervento (ICP-UDO) Gruppo intervento

Dettaglio per unità di erogazione

TOTALE UTENTI

M Piano per l’Integrazione Territoriale (P.T.I.)

Socializzazione Comuni 42.169,94 ND

M Progetto “Servizio Uomini maltrattanti” Accesso Azienda ULSS 16 – Coop. Gruppo R Risorse interne ND

M Progetto “Tutti per uno” Socializzazione Comune di Padova 10.390,67 189

M Progetto di attivazione di UOC di neuropsichiatria infantile presso l’Azienda Ospedaliera di Padova (dip. “Salute della donna e del bambino” con specifico reparto 6 pl-cod.33) per degenze di minori con gravi disturbi psichiatrici

Accesso Azienda ULSS 16 Risorse interne ND

M Progetto di Prevenzione -contrasto e riabilitazione della MGF (inclusa la formazione degli operatori sociosanitari)

Accesso Azienda ULSS 16 Risorse interne ND

M Progetto di ricerca sanitaria finalizzata "GR 2010-2318865 The Lausanne Trilogue Play"-

Accesso Azienda ULSS 16 Risorse interne ND

M Progetto prevenzione della dispersione e promozione del successo scolastico (compresi gli interventi di facilitazione linguistica)

Socializzazione Comune di Padova 129.963,63 7165

M Progetto Tutori Accesso Comuni – Azienda ULSS 16 Risorse interne ND

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Tipologia di

intervento

Denominazione Intervento (ICP-UDO) Gruppo intervento

Dettaglio per unità di erogazione

TOTALE UTENTI

M Programmi serv. Civile Socializzazione Comune Padova 5.760,00 ND

M Programmi per la creatività giovanile Socializzazione Comune di Padova 91.229,93 ND

M Programmi per la mobilità giovanile Socializzazione Comune di Padova 62.841,25 ND

M Protocolli Linee guida per servizi sociali, sociosanitari, scuole, istituzioni giudiziarie

Accesso Azienda ULSS 16, Comuni, Scuole, Ministero

Risorse interne ND

M Protocollo di collaborazione tra CASF di Padova ed Équipe adozioni

Accesso Comune di Padova – Azienda ULSS 16 Risorse interne ND

M Protocollo d’intesa tra Comune e la pastorale cittadina della Diocesi di Padova

Accesso Comune di Padova - Curia Risorse interne ND

M Realizzazione azioni previste da DGR 2416 Accesso Comuni, ULSS 16 Risorse interne ND

M Rivalutazione protocollo Buone Prassi Accesso Comuni, ULSS 16 Risorse interne ND

M SC IAF Struttura Complessa Infanzia Adolescenza e Famiglia

Accesso ULSS 16 1.327.035,41 1022

M Servizi integrativi o innovativi prima infanzia (nidi in famiglia)

Interventi semiresidenziali

Padova 36.388,00 58

M Servizio pre e post scuola Accesso Comuni Risorse interne ND

M SERVIZI RESIDENZIALI comunità educative mamma/bambino, comunità per adolescenti….

Interventi residenziali

Rilevazione dati strutture 4.583.662,07 ND

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Tipologia di

intervento

Denominazione Intervento (ICP-UDO) Gruppo intervento

Dettaglio per unità di erogazione

TOTALE UTENTI

M SERVIZI SEMIRESIDENZIALI - R micronidi, asili nido, centro infanzia ecc.…

Interventi semiresidenziali

Rilevazione dati strutture 21.069.336,20 ND

M Servizio Semiresidenziale per adolescenti con psicopatologia (SC IAF EX UOC NPI)

Accesso Azienda ULSS 16 480.919,87 51

M Servizio Sociale Professionale Accesso Comuni 1.386.496,00 4281

M Spazio per incontri protetti( genitori figli in affido o in comunità)

Accesso Padova 16.061,33 ND

M Sportello Europa Accesso Comune di Selvazzano Dentro Risorse Interne ND

M Struttura A.P. Immigrazione Accesso Azienda ULSS 16 316.084,65 1149

M Supervisione professionale agli operatori dei servizi sociali

Accesso Azienda ULSS 16 - Comuni Risorse interne ND

M Sviluppo dell’integrazione tra UOC neuropsichiatria I.A. e il sistema dei servizi

Accesso Azienda ULSS 16 Risorse interne ND

M Tane e Orsetti Interventi semiresidenziali

Comune di Padova 22.492,21 75

M Tavolo inter-istituzionale territoriale immigrazione ULSS

Accesso ULSS 16 Risorse Interne ND

M Tavolo SC IAF E SS CF EE Accesso Azienda ULSS 16 Risorse Interne ND

M Trasporto sociale Domiciliare Selvazzano, Noventa Padovana, Padova 2.134,00 430

M Voucher, assegno di cura, buono socio sanitario

Sostegno economico

Abano, Cadoneghe, Casalserugo, Codevigo, Limena, Maserà, Mestrino, Montegrotto, Noventa, Padova

1.581.636,00 72

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Tipologia di

intervento

Denominazione Intervento (ICP-UDO) Gruppo intervento

Dettaglio per unità di erogazione

TOTALE UTENTI

M Centro di aiuto alla vita (CAV) Accesso Azienda ULSS 16 30.383,18 4

M Riorganizzazione Consultori familiari e progetti territoriali Veneto Adozioni

Accesso Azienda ULSS 16 102.601,06 4

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Azioni di Potenziamento

Tipologia di intervento

Denominazione Intervento (ICP-UDO)

Gruppo intervento Dettaglio per unità di erogazione

TOTALE UTENTI NOTE

P Assistenza Domiciliare socio-assistenziale

Domiciliarità Abano, Brugine, Mestrino, Padova, Piove di Sacco, Sant’Angelo, Saonara, Selvazzano, Unione dei Comuni Retenus

118.879,95 28 Diminuito il numero dei Comuni

P Attività di sostegno alla genitorialità

Accesso Abano, Albignasego, Brugine, Codevigo, Legnaro, Mestrino, Piove di Sacco, Pontelongo, Ponte S. Nicolò Selvazzano Dentro, Teolo

68.299,00 619 Diminuito il numero dei Comuni

P Attività ricreative di socializzazione, sociali, culturali

Socializzazione Arzergrande, Brugine, Casalserugo, Padova, Piove di Sacco, Pontelongo, Rubano, Selvazzano, Teolo, Torreglia, Unione dei Comuni Retenus

178.147,00 3617 Diminuito il numero dei Comuni

P Centri diurni estivi Socializzazione Albignasego, Cervarese, Legnaro, Limena, Maserà, Montegrotto, Padova, Ponte San Nicolò, Torreglia

277.690,00 1806 Diminuito il numero dei Comuni

P Centro di aggregazione sociale e/o animazione territoriale

Socializzazione Albignasego, Padova 230.785,00 662 Diminuito il numero dei Comuni

P Contributi e integrazioni a rette per asili nido

Sostegno economico

Albignasego, Arzergrande, Maserà, Mestrino, Montegrotto, Noventa Padovana, Padova, Rubano, Sant’Angelo, Selvazzano, Teolo, Unione dei Comuni Retenus

1.149.635,00 758 Aumentato il numero dei Comuni

P Contributi e integrazioni a rette per strutture residenziali

Sostegno economico

Abano T., Albignasego, Cadoneghe, Cervarese S., Codevigo, Limena, Maserà, Mestrino, Montegrotto, Noventa P., Padova, Rubano, Sant'Angelo di P., Selvazzano Dentro, Teolo, Unione dei Comuni Retenus

2.153.889,00 115 Aumentato il numero dei Comuni

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Tipologia di intervento

Denominazione Intervento (ICP-UDO)

Gruppo intervento Dettaglio per unità di erogazione

TOTALE UTENTI NOTE

P Contributi e integrazioni a rette per strutture semi residenziali

Sostegno economico

Codevigo 1.900,00 1 Diminuito il numero dei Comuni

P Contributi e integrazioni a rette per servizi integrativi e sperimentali prima infanzia

Sostegno economico

Padova, Unione dei Comuni Retenus 39.853,00 1 Aumentato il numero dei Comuni

P Contributi economici ad integrazione del reddito familiare

Sostegno economico

Abano T., Albignasego, Arzergrande, Brugine, Cadoneghe, Cervarese S., Correzzola, Legnaro, Maserà, Mestrino, Montegrotto, Noventa P., Padova, Piove di Sacco, Polverara

999.961,00 1925 Diminuito il numero dei Comuni

P Contributi economici per i servizi scolastici

Sostegno economico

Abano, Albignasego, Arzergrande, Correzzola, Legnaro, Maserà, Mestrino, Noventa, Padova, Piove di Sacco, Pontelongo, Ponte San Nicolò

1.583.477,00 3487 Diminuito il numero dei Comuni

P Contributi economici per l’inserimento lavorativo

Sostegno economico

Maserà, Padova, Pontelongo, Saonara

150.509,00 187 Aumentato il numero dei Comuni

P Informagiovani Socializzazione Albignasego, Montegrotto, Padova, Ponte S. Nicolò, Selvazzano, Unione dei Comuni Retenus

298.509,00 1170 Aumentato il numero dei Comuni

P Mediazione linguistico - culturale Socializzazione Abano, Albignasego, Cadoneghe, Maserà, Ponte San Nicolò, Saccolongo, Saonara

43.952,95 123 Aumentato il numero dei Comuni

P PIPPI programma di intervento per la prevenzione alla istituzionalizzazione

Accesso Padova, Piove di Sacco, Azienda ULSS 16

62.500,00 N.D. Piove ha ampliato il progetto

P Procedure per l'integrazione ospedale territorio e interservizi in ambito materno – infantile (Progetto Milestone)

Accesso Azienda ULSS 16 Risorse Interne Modificata denominazione

P Servizi ludici-ricreativi - ludoteche Interventi semiresidenziali

Albignasego, Cadoneghe, Mestrino, Padova

202.206,00 13156 Diminuito il numero dei Comuni

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Tipologia di intervento

Denominazione Intervento (ICP-UDO)

Gruppo intervento Dettaglio per unità di erogazione

TOTALE UTENTI NOTE

P Servizio per l’affido di minori (Centri per l’Affido)

Accesso Abano, Albignasego, Arzergrande, Cadoneghe, Codevigo, Legnaro, Limena, Maserà Mestrino, Padova, Piove di Sacco, Polverara, Saonara, Selvazzano

165.293,00 311 Diminuito il numero dei Comuni

P Sostegno socio-educativo scolastico

Domiciliarità Abano, Albignasego, Arzergrande, Brugine, Cervarese S., Legnaro, Maserà, Montegrotto, Padova, Pontelongo, Selvazzano, Torreglia, Unione dei Comuni Retenus

133.380,37 435 Aumentato il numero dei Comuni

P Sostegno socio-educativo territoriale e domiciliare

Domiciliarità Abano T., Albignasego, Arzergrande, Brugine, Cadoneghe, Casalserugo, Correzzola, Legnaro, Limena, Maserà, Mestrino, Noventa P., Padova, Piove di Sacco, Polverara, Pontelongo, Ponte S. Nicolò, Rubano, Sant’Angelo, Selvazzano, Teolo, Torreglia, Unione dei Comuni Retenus

712.462,00 497 Aumentato il numero dei Comuni

P Sportello Donna (associazioni varie)

Accesso Abano Terme, Cadoneghe, Padova, Ponte San Nicolò, Rubano

13.000,71 352 Aumentato il numero dei Comuni

P Tavolo di rete, Progetto famiglie al centro – Selvazzano

Socializzazione Abano T., Albignasego, Cadoneghe, Cervarese, Limena, Mestrino, Montegrotto, Noventa P., Ponte S. Nicolò, Rovolon, Rubano, Saccolongo Selvazzano

110.955,41 150 Modificata la denominazione

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Azioni Innovative

Tipologia di intervento

Denominazione Intervento (ICP – UDO) Gruppo intervento

Dettaglio per unità di erogazione

TOTALE UTENTI

I Centro semiresidenziale di riabilitazione per minori con grave disabilità neuromotoria

Interventi semiresidenziali

Azienda ULSS 16 Risorse Interne ND

I Collaborazione con il privato sociale per lo sviluppo del sistema dell'affido e delle reti solidaristiche

Accesso Comune di Padova Risorse Interne ND

I Occupiamo Piove Accesso Comune di Piove di Sacco 40.000,00 20

I Progetto “una rete per mamme sole” Accesso Comune di Padova Risorse Interne ND

I Progetto “oltre la soglia” per l’inserimento lavorativo ragazze in uscita dalla Comunità Educativa

Accesso Privato Sociale Risorse Interne ND

I Progetto “comunità amica del bambino – insieme per l’allattamento materno”

Accesso Azienda ULSS 16, Unicef, Regione Veneto

Risorse Interne ND

I Progetto di costruzione di una Comunità Terapeutica Residenziale Protetta per preadolescenti e adolescenti

Interventi residenziali

Azienda ULSS 16 Risorse Interne ND

I Progetto sostegno all’abitare Accesso Comune di Padova 2.400,00 ND

I Promozione delle Alleanze per la Famiglia Accesso Comuni – Azienda ULSS 16 Risorse Interne ND

I Tavolo di concertazione Centro Famiglie – Progetto Comune di Cadoneghe

Accesso Cadoneghe 7.000,00 ND

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AREA ADULTI-ANZIANI

L’invecchiamento della popolazione: una sfida e un’opportunità

La popolazione del nostro paese non solo invecchia ma si trasforma e si riduce progressivamente per il declino della fertilità e del tasso di natalità. Dati ISTAT prevedono che nel 2052 gli over 65enni attualmente il 18% della popolazione Italiana diventeranno il 31,8% e gli over 80, attualmente il 4,3% della popolazione, il 14,2%. E’ evidente che i parametri utilizzati per pianificare le risorse e offrire i servizi assistenziali necessari devono tener conto del cambiamento che sta subendo la popolazione anziana. Peraltro, se invecchiare non è una malattia, e gli anziani sani possono ricoprire ancora significativi ruoli sociali all’interno della famiglia e della società, non vi è dubbio che il loro aumento numerico si accompagna ad un aumento numerico assoluto di coloro che soffrono di gravi limitazioni, ossia di anziani con fragilità, nonostante nell’ultimo trentennio siano stati posti in atto interventi di prevenzione e cura di comuni e importanti malattie. Basti pensare che circa il 12% degli ultra - sessantacinquenni oggi è affetto da Diabete mellito. Meno di metà della popolazione italiana anziana è in condizione di peso normali, solo il 38% degli uomini e il 44% delle donne. Il 20% degli ultra-sessantenni è inoltre è affetto da bronco pneumopatia cronica ostruttiva, che è la causa del 13% dei ricoveri ospedalieri e dipende per la maggior parte dei casi da fumo di sigaretta, anche passivo, e da polveri e agenti inquinanti. Tra i soggetti con più di 80 anni, il 10% è affetto da scompenso cardiaco mentre la sordità con relativi disturbi della comunicazione colpisce una persona su due dopo i 75 anni. La comparsa di alcune malattie sopraelencate sono da attribuire al contesto sociale nel suo complesso, a stili di vita e consuetudini errate. Non c’è tempo da perdere, quindi, nell’attuare una serie di azioni di prevenzione delle malattie e promozione della salute. Dati generali relativi alla Popolazione Anziana ULSS 16

Nel territorio dell’ULSS 16 di Padova si è assistito negli ultimi anni al progressivo invecchiamento della popolazione, rispecchiando peraltro l’andamento demografico globale italiano e degli altri paesi industrializzati. Il Piano di Zona Area Anziani ha come bacino di utenza gli anziani del nuovo territorio dell’ULSS 16 che a fronte di una popolazione complessiva (al 1/1/2015) di 493.776 abitanti suddivisa in 29 comuni, conta 110.079 residenti di età superiore ai 65 anni pari al 22,3% della popolazione totale. La popolazione ultra settantacinquenne, età in cui si stima che oltre l’88% degli anziani abbia bisogno di qualche aiuto per una vita indipendente, è pari a 46.663 abitanti (9,5% della popolazione (Font: Ufficio Statistica dell’Ulss 16). Obiettivi prioritari del presente piano di zona sono l’adozione di politiche coerenti e coordinate nell’ottica della prevenzione e della promozione della salute: favorire il consumo di cibi sani e un’alimentazione corretta; contrastare l’uso di tabacco e alcool; favorire stili di vita che contemplino una maggiore attività fisica idonea; favorire il mantenimento del tono muscolare e della massa ossea. In particolare gli interventi riguardano: - la promozione del benessere psico-fisico; - l’assistenza all’anziano in situazioni di fragilità; - il supporto alle famiglie che accudiscono anziani.

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Il contesto demografico nell’Ulss 16 di Padova I residenti nei 29 Comuni dell’ULSS 16 all’1/1/2015, secondo i dati ISTAT, sono 493.776, 1/5 dei quali ha 65 anni o più (Tab. 1.1.).

Tab: 1.1 POPOLAZIONE RESIDENTE NELL’ULSS 16 ALL’1.01.2015 SECONDO LA NUOVA RIDEFINIZIONE DEI DISTRETTI (deliberazione del D.G. n. 872/2014) DISTINTA PER DISTRETTO E CLASSI D’ETA’

CLASSI DI ETA’ 0-17 18-64 65 e +

DISTRETTI

v.a. % v.a. % v.a. %

TOTALE

1 32.535 15,5 126.564 60,4 50.505 24,1 209.604 2 19.700 16,9 72.667 62,2 24.617 21,0 116.884 3 27.408 16,4 104.789 62,7 35.057 21,0 167.254

ULSS 16 79.643 16,1 304.020 61,6 110.079 22,3 493.776

Fonte dei dati: Settore Progr. e Controllo/Ufficio Statistica del Comune di Padova (aggiorn.aprile 2014), Anagrafi comunali.

POPOLAZIONE ULTRA 65ENNE ALL’1.01.2016 DISTRIBUITA PER ETA’ E GENERE

MASCHI FEMMINE TOTALE Classi d'età Numero % Numero % Numero %

65-69 13900 29,6 15899 24,6 29799 26,7

70-74 11235 23,9 13548 21,0 24783 22,2

75-79 10196 21,7 13143 20,4 23339 20,9

80-84 6695 14,2 10403 16,1 17098 15,3

85-89 3509 7,5 7129 11,0 10638 9,5

90-94 1249 2,7 3475 5,4 4724 4,2

95-99 182 0,4 765 1,2 947 0,8

100+ 26 0,1 154 0,2 180 0,2

TOTALE 46992 100,0 64516 100,0 111508 100,0

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PRIORITÀ DEL PIANO DI ZONA 2011-2015

PRIORITÀ N. 1 ISOLAMENTO, SOLITUDINE E SEDENTARIETÀ DELL’ANZIANO E RINUNCIA AL RUOLO SOCIALE

Fa parte dell’essere umano la consapevolezza della connessione tra percezione della propria identità e senso della propria utilità sociale. L’interruzione per pensionamento dell’attività lavorativa in una società, in cui l’identità sociale degli individui ruota intorno ad un asse principale costituito dal lavoro, coincide con la percezione di inutilità e con l’instaurarsi di problemi di salute, in molti casi connessi alla perdita del ruolo sociale.

Politiche

1. Garantire la continuità del livello di socializzazione degli anziani e la partecipazione alla vita sociale della comunità di appartenenza; 2. Favorire l’accesso alla banca dati relativa alle attività di volontariato compatibili con l’età anziana; 3. Sostenere la mobilità degli anziani nel proprio ambiente di vita e nel territorio; 4. Promuovere il coinvolgimento degli anziani in attività socialmente utili anche remunerate.

A.Azioni finalizzate a contrastare il rischio di rinuncia al ruolo sociale dell’anziano e il suo isolamento:

a) Centri di Aggregazione Sociale b) Centri Diurni per persone anziane autosufficienti c) Laboratori creativi d) Soggiorni climatici e) Attività Culturali e Formative f) Trasporto sociale g) Falansterio (Housing sociale) h) Centri di Ascolto i) Servizio Civile Anziani j) Recupero e riciclo ausili con utilizzo anche di lavoro di anziani in pensione k) Attività Motorie l) Attività di informazione e sensibilizzazione m) Disponibilità dei centri servizi ad attivare progetti territoriali integrati n) Orti sociali o) Casa della Longevità (Opera Pia Raggio di Sole con la collaborazione di Comune di Padova e Altavita Ira) p) Alzheimer caffè q) Progetto sollievo r) Prevenzione e Promozione per un invecchiamento attivo s) Piccoli affidi (Legge Regione Veneto n. 2 del 24.02.2015)

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B. Azione che garantisce l’avvio delle procedure di intervento socio sanitario integrate in forma trasversale a tutte le azioni a

sostegno delle persone: - Servizio Sociale Professionale

Indicatori: Percentuale annua dal 2011 – trend di crescita di anziani inseriti in:

1. Attività motorie; 2. Attività lavoro socialmente utile, anche remunerato 3. Riabilitazione a domicilio (progetto approvato con DDG N. 1022 del 07.08.2014)

PRIORITÀ N. 2 FRAGILITÀ PSICO-FISICA DELLE PERSONE ANZIANE, SOLE E IN COPPIA

L’invecchiamento è un processo continuo che inizia convenzionalmente a 65 anni e la fragilità di conseguenza è il complessivo declino fisico e mentale, diverso da persona a persona, che cambia nel tempo con il cambiare delle condizioni di salute e di vita. La fragilità viene vista come la perdita di risorse in differenti ambiti funzionali (fisico – biologico – psicologico – sociale), che conducono ad un calo della capacità di riserva per far fronte a stress di varia natura. Essa è, di fatto, una diminuzione della capacità nel portare avanti le principali attività sociali e pratiche della vita quotidiana.

Politiche

1. Avviare a fianco delle attuali forme di assistenza, orientate prioritariamente ad intervenire nei confronti del cittadino già in condizioni di disagio o patologia conclamata, un insieme di interventi integrati programmati in un’ottica di gestione multidisciplinare atti a cogliere i segnali di rischio o prodromici di malattia e finalizzati a contenere la traiettoria di sviluppo della malattia o evitare l’insorgere di problemi associati all’età.

2. Garantire una presa in carico globale del bisogno degli anziani integrando e ottimizzando i servizi della rete; 3. Approfondire la conoscenza dei bisogni delle persone anziane fragili.

Per la realizzazione di queste politiche si predispongono le seguenti azioni:

Azioni finalizzate a garantire il monitoraggio delle condizioni psicofisiche degli anziani fragili per garantire interventi direttamente correlati al manifestarsi di eventi sanitari acuti o di disagi e difficoltà:

a) Aiuto Anziani b) Teleadozione c) Telesoccorso d) Telefonata Amica e) Pronto Anziani (Invecchiamento Attivazione Solidarietà Intergenerazionale) f) Assistenza domiciliare integrata con servizi sanitari g) Teleassistenza

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h) Diffusione del Progetto Community Care per un Caregiver di Comunità (vicinato solidale - sportelli) i) Re.Te Verso l’Altro (supporto a domicilio) j) Proroga della valenza del progetto “PAS” (Promozione Amministrazione di Sostegno) k) Medicina di Gruppo integrata

B. Azioni che realizzano una prevenzione di base e integrano i bisogni degli anziani legati alla progressiva riduzione delle

competenze e delle capacità di vita autonoma: a) Centri Diurni per persone anziane autosufficienti b) Assistenza Domiciliare Socio Assistenziale c) Distribuzione Pasti e/o Lavanderia a domicilio d) Inserimenti temporanei (brevi soggiorni) in struttura residenziale e in centro diurno a sostegno della domiciliarità1 e) Casa per Persone Anziane autosufficienti f) Trasporto sociale g) Sportelli Integrati Distrettuali h) Punti Unici i) Disponibilità dei centri servizi ad attivare progetti territoriali integrati j) Promozione dell’Affido territoriale (progetto AFFIDO TERRITORIALE INTEGRATO e sportello AFFIDIAMOCI) k) Camper Attrezzato/Assistenza Domiciliare e Assistenza Familiare l) Progetto di riabilitazione domiciliare (Centri Servizi)

C. Azione che garantisce l’avvio delle procedure di intervento socio sanitario integrate in forma trasversale a tutte le azioni a

sostegno delle persone: - Servizio Sociale Professionale

D. Azione finalizzata a fornire un’analisi della fragilità dell’anziano e della sua evoluzione nel tempo per individuare i correttivi che si possono attivare per evitare il ricorso, per esempio, ai ricoveri ospedalieri troppo frequenti:

a) Banca dati fragilità attraverso la partecipazione al progetto regionale con la Johns Hopkins University di Baltimora (USA) b) Sistema Informativo Socio Sanitario (SISS – Progetto Comuni/ULSS) c) Medicina di Gruppo Integrata

1 Per favorire l’accesso delle persone a tale servizio sono stanziate specifiche risorse regionali che garantiscono forme di riduzione nel pagamento della retta alberghiera, in ragione della situazione economica dell’assistito (ISEE). Tale valutazione viene effettuata in sede di UVMD per tramite dell’Assistente Sociale del Comune di residenza del beneficiario. (Si concorda la possibilità di ingresso immediato in NAISS, da Ospedale o PS, nel caso la famiglia si accolli i costi della quota alberghiera. Nel caso di possibile necessità di intervento economico dell’Amministrazione Comunale appare indispensabile il passaggio preliminare in UVMD).

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Indicatori:

1. Aumento progressivo percentuale dell’età media per la richiesta di inserimento in Centro Servizi; 2. Aumento percentuale n. UVDM per progetto assistenziale domiciliare in rapporto a progetto assistenziale per accoglienza in Centro Servizi 3. Aumento percentuale degli anziani in Adi/Adimed

PRIORITÀ N. 3 AUMENTO DI ANZIANI CON MALATTIA DI ALZHEIMER E ALTRE FORME DI DEMENZA.

La problematica è strettamente collegata ai processi di invecchiamento della popolazione, in particolare all’innalzarsi dell’età media dell’anziano. L’aumento di queste malattie croniche e degenerative è causa di disabilità che condizionano pesantemente la qualità della vita dell’anziano che ne è colpito e determinano importanti ripercussioni a livello assistenziale sotto vari profili in particolare di carattere economico e organizzativo sia per la famiglia che per il sistema dei servizi a seguito della crescente domanda di assistenza continuativa. Prendersi cura del malato di Alzheimer, in generale, dei soggetti colpiti da decadimento cognitivo significa affrontare una molteplicità di aspetti di pertinenza sanitaria e sociale con un intreccio di competenze, conoscenze e servizi che devono agire necessariamente in modo integrato se si intende realizzare una risposta organizzativa efficace ai bisogni del malato e della famiglia. Il ruolo, in particolare, di chi assiste un malato di Alzheimer è complesso e articolato poiché non coinvolge solamente la tutela dei bisogni fisici, l’esigenza continua di sorveglianza nelle fasi intermedia e finale della malattia, l’assistenza personale (igiene e cura della persona) e gestione della casa, ma anche la presa in carico della dimensione, psichica affettiva e sociale. In altre parole, il caregiver è chiamato all’importante e difficile ruolo di promuovere il mantenimento/miglioramento della qualità della vita e della dignità del malato. I percorsi di auto – mutuo aiuto consentono ai familiari e al caregiver uno spazio di parola in cui esprimere i propri bisogni e sentirsi valorizzati e riconosciuti.

Politiche

1. Garantire il coordinamento, la collaborazione e la compresenza delle professionalità diverse della rete assistenziale superando le rigidità tecniche e istituzionali al fine di garantire la costruzione di progetti di qualità per gli interessati;

2. Sostenere la famiglia che si fa carico di malati affetti da diverse forme di demenza senile attraverso la costruzione, da parte dei soggetti che di tali tematiche si occupano, di una relazione di accompagnamento finalizzato a trasformare la famiglia in “soggetto attivo” non vittima della malattia del congiunto.

Per la realizzazione di queste politiche si predispongono le seguenti azioni:

A. Azioni che garantiscono il livello di valutazione interprofessionale della malattia e l’avvio coordinato dei servizi e delle prestazioni socio sanitarie:

a) Sportelli Integrati Distrettuali b) Valutazione multidimensionale (UVDM) c) Punti Unici

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d) Infermiere case-manager CDC

B. Azioni finalizzate a garantire le cure al malato e contestualmente a supportare il carico assistenziale del caregiver: a) Assistenza Domiciliare Integrata con servizi sanitari b) Inserimenti temporanei (brevi soggiorni) in struttura residenziale e in centro diurno a sostegno della domiciliarità c) Distribuzione Pasti e/o Lavanderia a domicilio d) Impegnative di Cura Domiciliare (ICD) e) Trasporto sociale f) Corsi di Auto Mutuo Aiuto per familiari e caregiver g) Incontri di formazione per familiari, caregivers e volontari h) Percorsi formativi per i caregivers differenziati per le diverse fasi della malattia i) Disponibilità dei centri servizi ad attivare progetti territoriali integrati j) Attivazione percorsi formativi post lauream per medici specialisti nel decadimento cognitivo k) Teleassistenza l) Formazione assistenti familiari e sportello SOS Azione m) Alzheimer caffè n) Giornata sollievo (Associazione Centro Diritti del Malato) o) Progetto “Un nido per l’Alzheimer” Creazione di una rete sostenibile di centri “sollievo” per le famiglie dei pazienti con demenza in

fase iniziale p) Progetto Bussola (Selvazzano Dentro)

C. Azioni che appartengono a tipologie assistenziali diverse e destinate a supportare i bisogni che i pazienti con demenza

richiedono nell’arco della storia naturale della malattia. Si tratta di azioni che offrono una soluzione intermedia tra le cure domiciliari e l’istituzionalizzazione permanente, sollevando i familiari per alcune ore del giorno dal peso assistenziale, garantendo, in alcuni casi, una terapia riabilitativa fisica, occupazionale e neuropsicologica:

a) Centri Diurni assistenziali/riabilitativi per persone anziane non autosufficienti b) Centri Servizi per persone anziane non autosufficienti c) Centri di Decadimento Cognitivo (CDC) d) Attività di informazione e sensibilizzazione e) Interventi, anche ambulatoriali, di stimolazione cognitiva rivolti ai pazienti nelle prime fasi della malattia f) Centro Regionale Invecchiamento Cerebrale (CRIC) g) Costituzione di un tavolo di iniziativa per il supporto ai familiari e/o caregiver informali

D. Azione che garantisce l’avvio delle procedure di intervento socio sanitario integrate, in forma trasversale a tutte le azioni a sostegno delle persone: - Servizio Sociale Professionale - Medici di Medicina Generale

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Indicatori:

1. Monitoraggio richieste di inserimento in Centri di Servizi; 2. Aumento utenti servizi domiciliari.

PRIORITÀ N. 4 AUMENTO DEL CARICO ASSISTENZIALE DELLE FAMIGLIE/CAREGIVER DELLE PERSONE ANZIANE AFFETTE DA MALATTIE GRAVI E INVALIDANTI. La malattia di un familiare anziano, specialmente se cronica e invalidante, costituisce uno dei passaggi più critici di una famiglia: In particolare, il caregiver all’interno della famiglia è colui/ei che si fa carico in modo attivo della persona malata e detiene, per scelta o per necessità, il ruolo primario nell’assistenza. L’impegno anche in termini di ore giornaliere, a volte, è molto importante e i familiari o il caregiver devono in alcuni casi ridurre o interrompere la loro rete di relazioni per far fronte al compito assistenziale. La situazione di stress può essere molto elevata e incide anche sulla salute del caregiver, soprattutto se si tratta del coniuge a sua volta anziano. I risvolti di un impegno assistenziale importante possono investire il piano della vita privata e sociale, della salute, il vissuto emotivo e la sfera economica. Politiche

1. Allungare la permanenza e la qualità della vita dell’anziano a domicilio per ritardare gli ingressi definitivi nelle strutture residenziali; 2. Supportare il carico assistenziale ed emotivo per prevenire forme di stress della famiglia/caregiver, con conseguente richiesta di ricoveri

frequenti del congiunto e precoci istituzionalizzazioni; 3. Realizzare una continuità assistenziale attuando una presa in carico complessiva dei bisogni del paziente e della sua famiglia; 4. Garantire la continuità territorio/ospedale/territorio evitando i ricoveri ripetuti e promuovendo le dimissioni concordate dei pazienti 5. Integrare le risorse socio sanitarie proprie e dei centri di servizio con le risorse territoriali a supporto delle attività socio sanitarie domiciliari.

A. Azioni necessarie nella presa in carico degli anziani affetti da patologie multiple per l’acquisizione di una corretta diagnosi socio sanitaria che permetta di tradurre i problemi di salute e i problemi assistenziali in interventi adeguati:

a) Sportelli Integrati b) Punti Unici c) Valutazione multidimensionale (UVDM e UOI) d) Diffusione del progetto Community Care per un Caregiver di Comunità (vicinato solidale- sportelli)

B. Azioni finalizzate all’assistenza dell’anziano multiproblematico con il supporto di un sistema coordinato di servizi e azioni

per mantenere più a lungo possibile l’anziano a domicilio e garantire contestualmente il supporto ai familiari accudenti: a) Assistenza Domiciliare Integrata con servizi sanitari b) Distribuzione Pasti e/o Lavanderia a domicilio

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c) Telesoccorso/Telecontrollo d) Centri Diurni assistenziali/riabilitativi per persone anziane non autosufficienti e) Inserimenti temporanei in struttura residenziale e in centro diurno a sostegno della domiciliarità f) Trasporto sociale g) Impegnative di cura domiciliare (ICD) h)Attività specialistica a domicilio e/o presso Centri di Servizi i) Ambulatorio Integrato dell’Anziano l) Disponibilità dei centri servizi e dei centri diurni ad attivare progetti territoriali integrati m) Promozione dell’Affido territoriale (progetto AFFIDO TERRITORIALE INTEGRATO e sportello AFFIDIAMOCI) n) Proroga della valenza del progetto “PAS” (Promozione Amministrazione di Sostegno) o))Progetto di riabilitazione domiciliare (Centri Servizi) p) Progetto Bussola (Selvazzano Dentro)

C. Azioni finalizzate a gestire le dimissioni dall’ospedale e il rientro a domicilio dell’anziano dopo un ricovero ospedaliero:

a) Servizio di Continuità delle Cure (SECC) b) Definizione percorsi assistenziali per la continuità delle cure c) Triage socio-sanitario (Ospedale S. Antonio) d) Centrale Operativa Territoriale (COT)

D. Azioni finalizzate ad affrontare l’inserimento in una nuova struttura di degenza e/o accoglienza caratterizzata da minor

costo assistenziale diversa dall’ospedale, eventualmente anche con la partecipazione finanziaria dell’assistito. Si tratta di strutture che garantiscono sorveglianza medica, assistenza infermieristica e/o riabilitazione all’interno di un progetto di cure integrate di durata variabile:

a) Struttura Intermedia/ Ospedale di Comunità b) Nuclei Alta Intensità Socio-Sanitaria (NAISS) / Unità di Riabilitazione Territoriale (URT) c) Centro di Servizi per persone anziane non autosufficienti d) Hospice e) Nucleo Stati Vegetativi Permanenti (SVP)

E. Azione che garantisce l’avvio delle procedure di intervento socio sanitario integrate, in forma trasversale a tutte le azioni a

sostegno delle persone: a) Servizio Sociale Professionale b) Studio di fattibilità di un servizio di Pronto Intervento Sociale c) Medici di Medicina Generale

Indicatori: 1. Riduzione dei ricoveri ripetuti di anziani affetti da malattie gravi e invalidanti 2. Aumento percentuale di anziani assistiti in assistenza domiciliare integrata

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PRIORITÀ N. 5 TENDENZA ALLA FRAMMENTAZIONE NELL’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI RIVOLTE AGLI ANZIANI E CONSEGUENTE PERDITA DELLA DIMENSIONE DI PRESA IN CARICO GLOBALE DELLA PERSONA

L’obiettivo è garantire e assicurare risposte integrate ai bisogni socio-assistenziali e socio-sanitari delle persone anziane e delle loro famiglie attraverso una valutazione delle risorse più idonee a rispondere al bisogno. Per realizzare la priorità e le politiche ad essa correlate è necessario riproporre la centralità del cittadino rispetto alla rete dei servizi. Tale rete dei servizi, negli ultimi anni, sta andando incontro ad un notevole sviluppo, frutto della specializzazione dei servizi e del contributo mirato dei privato sociale e sta assumendo un ruolo sempre più importante nel garantire i livelli essenziali di assistenza al cittadino. L’assistenza primaria, grazie alla rete dei servizi, intercetta i bisogni percepiti dalla popolazione attivando percorsi omogenei di natura socio sanitaria. Politiche

1. Favorire l’integrazione delle procedure di informazione, accoglienza e monitoraggio dei casi in carico e potenziare la comunicazione tra i vari attori della rete dei servizi;

2. Ottimizzare le potenzialità del modello di rete superando la divisione settoriale ed autoreferenziale dei servizi per realizzare una rete integrata dei servizi e rispondere senza vuoti assistenziali alla globalità e mutabilità dei bisogni;

3. Integrare le risorse socio sanitarie proprie e dei centri di servizio con le risorse territoriali a supporto delle attività socio sanitarie domiciliari.

Azioni che presiedono al processo di integrazione dei Servizi:

a) Valutazione multidimensionale (UVDM) b) Sportelli Integrati Distrettuali c) Sistema Informativo Socio Sanitario (SISS – Comuni/ULSS) d) Adozione linee operative omogenee per accesso ai servizi domiciliari comunali, ai contributi economici e all’integrazione delle rette per

progetti di semiresidenzialità e residenzialità (fase distrettuale) e) Apertura dei centri di servizio con attività rivolte agli anziani del territorio (attività motoria, mensa, attività diurne di socializzazione) f) Nucleo Cure Palliative domiciliare: Integrazione tra Infermieri Distretti - MMG – OOSS Comuni – Volontari – Medico Palliativista g) Centrale Operativa Territoriale (COT) h) Programma di formazione rivolto al terzo settore a sostegno delle integrazioni delle azioni

Indicatori:

1. Raggiungimento di almeno il 5% tasso di copertura della popolazione anziana con interventi ADI 2. Numero di accordi tra Centri servizi e Comuni, tra Centri di servizi e distretti, tra Comuni e realtà del terzo settore relativi ad attività comuni a supporto della domiciliarità. 3. Potenziamento delle attività della Centrale Operativa Territoriale (COT).

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AZIONI DEL PIANO DI ZONA 2011/2015

Azioni di Mantenimento

Interventi Soggetti responsabili della Gestione Politica/che di riferimento

Anno

Posti / utenti

Risorse

Centri di Aggregazione Sociale Laboratori creativi Attività Motorie Attività di informazione e sensibilizzazione

Comuni / Centri Servizi Politica 1.1 Politica 1.1 Politica 1.1 Politica 1.1

2016 1272 361.242,00

Attività di supporto per il reperimento di alloggi Comuni Politica 1.1

2016 87 69.663,00

Interventi per l’integrazione sociale dei soggetti deboli o a rischio - Centri di ascolto telefonici

Comuni / Privato Sociale /Iasi Politica 1.1 Politica 2.1

2016 518 137.838,00

Servizio Sociale Professionale Comuni / ULSS Politica 1.1 Politica 2.1 Politica 3.2 Politica 4.3

2016 6890 758.828,00

Telesoccorso – Telecontrollo – Teleassistenza Comuni/Fondazione OIC Politica 2.3 2016 395 11.177,00 Teleadozione degli anziani Associazione Amici di San Camillo Politica 2.1 2016 ND Autofinanziamento Re.Te verso l’altro. Supporto a domicilio anziani isolati Cooperativa Cosep Politica 2.3 2016 ND Autofinanziamento Centri Diurni per persone anziane autosufficienti Pro Senectute c/o Altavita IRA / Progetto

Senes Politica 1.1 Politica 2.2

2016 ND 10.000,00

Assistenza Domiciliare Integrata con servizi sanitari ULSS Politica 3.2 Politica 4.2

2016 546 2.275.010,79

Assistenza Domiciliare Socio Assistenziale Distribuzione pasti e/o Lavanderia a domicilio

Comuni Politica 2.2 Politica 3.2

2016 666 2.028.982,10

Trasporto sociale Privato Sociale / Comuni Politica 1.3 Politica 2.2 Politica 3.2 Politica 4.2

2016 1355 195.208,00

Valutazione multidimensionale (UVDM): quale strumento privilegiato per la definizione del P.A.I.

Comuni / ULSS Politica 3.1 Politica 4.1 Politica 5.1

2016 5088 Risorse interne

Assegnazioni economiche alle persone anziane per il sostegno della domiciliarità e dell’autonomia personale

Comuni Politica 3.2 Politica 4.2

2016 3895 4.839.249,00

Punti Unici ULSS Politica 2.2 Politica 3.1 Politica 4.1

2016 ND NR

Centro polifunzionale “A. Spinelli” per anziani del comune di Cadoneghe

Cadoneghe Politica 1.1 Politica 2.2

2016 PL: 25

20.766,00

Casa per persone anziane autosufficienti “Pensionato Piaggi”

Altavita IRA – Padova Politica 2.2

2016 PL: 88 1.507.256,00

Casa Albergo/mini alloggi per anziani – Residenza “Airone”

OIC Politica 1.1 Politica 2.2

2016 115 utenti 683.214,00

Casa per persone anziane autosufficienti Centro Nazareth – Fondazione OIC – Padova

Politica 2.2 2016 PL: 188 NR

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Interventi Soggetti responsabili della Gestione Politica/che di riferimento

Anno

Posti / utenti

Risorse

Casa per persone anziane autosufficienti Residenza Breda – Istituto Configliachi Politica 2.2 2016 PL: 29 NR Casa per persone anziane autosufficienti Casa Sogggiorno CRAUP – Piove di Sacco Politica 2.2 2016 PL: 12 NR Casa per persone anziane autosufficienti “L. Configliachi”

Istituto “L. Configliachi” – Padova Politica 2.2 2016 PL: 27 NR

Centri Diurni per persone anziane non autosufficienti

Privato Sociale 2016 P. 202

Centro diurno Anziani a Casa Propria Ass.ne Anziani a Casa Propria di Padova 20 Casa Famiglia Gidoni Altavita Ira di Padova 30 Centro Diurno Le Magnolie Casa riposo Noventa Padovana 20 Centro Diurno Villa Altichiero Centro Servizi San Marco srl 12 Centro Diurno Anziani Craup Centro residenziale Umberto I Piove Sacco 10 Centro Diurno Casetta Michelino Ass.ne Progetto Senes 20 Centro Diurno Casetta Senes Ass.ne Progetto Senes 20 Centro Diurno San Camillo Opsa Rubano 20 Centro Diurno San Raffaele Opsa Rubano 20 Centro Diurno Monte Grande Altavita Ira di Padova

Politica 3.2 Politica 4.4

30

2.942.057,18

Contributi e integrazioni a rette per Centri Diurni Comuni Politica 3.2 2016 378 160.827,00 Centro di Servizi per persone anziane non autosufficienti Privato Sociale 2016 P.L. 2676 Casa di Riposo di Noventa Padovana IPAB – Noventa Padovana PL 66 (I°) + 24

(II°) = 90 Casa di Riposo Maria Bambina Congregazione Suore – Padova PL 66 (I°) Casa Soggiorno “Residenza Breda” Istituto L. Configliachi PL 108 (I°) Altavita IRA Altavita Ira di Padova PL

276 (I°)+ 120 (II°) = 396

Palazzo Bolis di Selvazzano Dentro Altavita Ira di Padova PL 96 (I°) + 24 (II) = 120

Centro Servizi “Civitas Vitae” Fondazione OIC onlus PL 525 (I°) +168 (II°) =

693 Centro Servizi “Nazareth” Fondazione OIC onlus PL 72 (I^) Centro Servizi “Casa dei Fondatori” Fondazione OIC onlus PL 144 (I^) Residenza “Parco del Sole” CODESS Sociale – Padova PL 140(I°)+24

(II°) = 164 Centro Servizi Villa Altichiero San Marco srl – Padova PL 83 (I°) + 24

(II°) = 107 Casa Soggiorno “L. Configliachi” Istituto “L. Configliachi” – Padova PL 229 (I°) +

48 (II°) = 277 Centro Servizi “Antonio Galvan” Centro Servizi “A. Galvan” – Pontelongo PL 66 (I°) + 24

(II°) = 90 Casa Soggiorno “Umberto Primo” CRAUP di Via San Rocco – Piove di Sacco 71(I°) + 18

(II°) = 89 R.S.A. – “Umberto Primo” via Botta CRAUP di Via Botta – Piove di Sacco

Politica 3.2 Politica 4.4

85 (I°) + 24 (II°) = 109

100.981.046,39

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Interventi Soggetti responsabili della Gestione Politica/che di riferimento

Anno

Posti / utenti

Risorse

Centro Residenziale “Madre Teresa di Calcutta” OPSA Rubano PL 34 (II°) Casa “Massimiliano Kolbe” OPSA Rubano PL 48 (I°) + 24

(II°) = 72 Casa Soggiorno Mons. Bordignon per anziani religiosi OPSA Rubano PL 30 (I°) Casa Sacro Cuore per anziani religiosi Ordine dei Frati Minori –Saccolongo

PL 15 (I°)

Contributi e integrazioni a rette per strutture residenziali Comuni Politica 3.2 2016 562 3.121.602,00 Inserimenti temporanei in struttura residenziale e in centro diurno a sostegno della domiciliarità

Centro Servizi Residenziali Ulss 16 Centri Diurni

Politica 2.2 Politica 3.2 Politica 4.2

2016 83 151.413,98

Ospedale di Comunità – Struttura Intermedia ULSS c/o Fondazione OIC – Padova Politica 4.4 2016 60 2.890.380,00 Hospice c/o OIC OIC – Padova Politica 4.4 2016 12 1.472.320,00 Hospice – Casa Santa Chiara Istituto Suore Elisabettine – Padova Politica 4.4 2016 7 536.550,00 Stati Vegetativi Permanenti SVP ULSS c/o Fondazione OIC – Padova Politica 4.4 2016 24 1.554.595,00 Stati Vegetativi Permanenti SVP CRAUP Piove di Sacco Politica 4.4 2016 6 335.070,00 Casa alloggio malati di AIDS – Suore Elisabettine Istituto Suore Elisabettine – Padova Politica 4.4 2016 7 259.000,00 Attività di informazione e di sostegno ai caregivers dei malati di demenza

Ass.ne Alzheimer – Casa Madre Teresa di Calcutta – Fondazione Cariparo

Politica 3.2 2016 250 121.250,00

Attività di sostegno ai pazienti Alzheimer e famiglie CDC ULSS Politica 3.2 2016 Risorse interne Gruppo auto mutuo aiuto familiari e corso per caregivers

ULSS – Associazione Centro Diritti del Malato – Associazioni, Casa Maria Bambina, Università agli Studi

Politica 3.2 2016 NR NR

Servizio di Continuità delle Cure (SECC) ULSS – AOP Politica 4.3 2016 3500 Risorse interne Attività specialistiche ambulatoriali /domiciliari presso Centri di Servizi

ULSS Politica 4.3 2016 3057 N.R.

Ambulatorio Integrato dell’Anziano ULSS Politica 4.3 2016 3404 N.R. Banca dati fragilità attraverso la partecipazione al progetto regionale ACG con la John Hopkins University di Baltimora (USA) – DGRV 1103/2014

ULSS Politica 2.3 2016 Finanziamento regionale

C.R.I.C. per la diagnosi del decadimento cognitivo Az. Ospedaliera c/o Altavita IRA Bolis Politica 3.2 2016 20 Finanziamento regionale e mobilità

sanitaria Ampliamento attività remunerate per anziani Servizio Civile Anziani

(Cervarese S.Croce, Piove di Sacco, Ponte S. Nicolò, Privato sociale)

Politica 1.4 2016 210 23.899,00

Sportelli Integrati Distrettuali, con particolare riguardo all’area piovese, e definizione di un sistema informativo per la rilevazione delle domande e dell’attività

ULSS Politica 2.2 Politica 3.1 Politica 4.1 Politica 5.3

2016 NR

Potenziamento delle attività della Centrale Operativa Territoriale (COT)

ULSS Politica 4.4 2016 4885 Risorse interne

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Azioni di potenziamento

Interventi

Soggetti responsabili della Gestione

Politica/che di

riferimento

Anno

Posti / utenti

Risorse

Revisione buone prassi (UVMD) con introduzione di soluzioni tecnologiche innovative

ULSS Politica 3.1 2016 ND Risorse interne

Condivisione buone prassi per ottimizzare le risorse (riparazione e riutilizzo di protesi/ausili)

Privato Sociale – O.I.C

Politica 1.4 2016 ND Risorse interne

Studio per la definizione di un regolamento unitario per l’integrazione retta per l’accesso alle strutture residenziali (costituzione di un gruppo di lavoro – fase distrettuale)

Comuni – ULSS Politica 5.2 2016 ND Risorse interne

Potenziamento attività specialistica domiciliare e presso Centri di Servizi previa analisi dei bisogni

ULSS Politica 4.2 2016 ND Risorse interne

Diffusione del progetto Community Care per un Caregiver di Comunità (vicinato solidale – sportelli)

ULSS/Comune di Padova, CSV, Privato Sociale

Politica 2.2 Politica 4.2

2016 ND Finanziamento Fondazione Cariparo € 35.000,00

Progetto “Un nido per l’Alzheimer” Creazione di una rete sostenibile di centri “sollievo” per le famiglie dei pazienti con demenza in fase iniziale

ULSS- Associazioni Politica 3.2 2016 ND Finanziamento regionale €

61.385,11 DGRV 2677/2014

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Azioni innovative

Interventi

Soggetti responsabili della Gestione

Politica/che di

riferimento

Anno

Posti / utenti

Risorse

Studio di fattibilità housing sociale (falansterio) per persone anziane autosufficienti o borderline

Comune di Maserà / privato sociale (Altavita – Fondazione Moscon)

Politica 1.1 2016 ND Risorse Interne

Definizione di una bozza di protocollo d’intesa per l’apertura dei centri di servizio con attività rivolte agli anziani del territorio (attività motoria, mensa, attività diurne di socializzazione,…)

Comuni / Enti Gestori (Altavita IRA – OPSA – Villa Altichiero – OIC)

Politica 4.4 2016 ND Risorse Interne

Studio di fattibilità per la realizzazione di un Osservatorio Stabile sulla qualità della vita dell’anziano

Privato Sociale (Coop. T.err.A.) Politica 2.3 2016 ND Risorse Interne

Promozione per estendere l’attività di auto mutuo aiuto a tutto il territorio

Associazione Alzheimer Madre Teresa di Calcutta – ULSS- Comuni

Politica 3.2 2016 ND Risorse Interne

Studio di fattibilità per la realizzazione dell’assistenza domiciliare a pazienti oncologici in fase terminale

Privato sociale (Ass.ne Valentina Penello)/ULSS

Politica 4.3 2016 ND Risorse Interne

Proroga della valenza del progetto “PAS” (Promozione Amministrazione di Sostegno)

Ass.Amministrazione di sostegno Politica 4.1 2016 ND Risorse Interne

Casa del Sole – Progetto Longevità Altavita/Raggio di Sole Politica 1.4 2016 ND Risorse Interne Promozione dell’Affido Territoriale (progetto AFFIDO TERRITORIALE INTEGRATO e sportello AFFIDIAMOCI)

Anziani a casa propria Politica 4.1 2016 ND Risorse Interne

Analisi delle risorse da attivare per un Servizio di Pronto Intervento Sociale

ULSS/Centri Servizi Politica 4.4 2016 ND Risorse Interne

Sistema informativo socio assistenziale (SISS) ULSS/Comuni Politica 2.2 Politica 5.1

2016 ND Risorse Interne

Progetto “Giornata Sollievo” dedicata ai malati di Alzheimer e loro familiari

Centro Diritti del Malato Politica 1.1 2016 ND Finanziamento regionale

Camper attrezzato/assistenza domiciliare e familiare Fondazione OIC onlus Politica 2.2 2016 ND Autofinanziam.to Formazione di badanti/assistenti familiari con apertura sportello “Sos Azione”

Coop.Sociale SOS Politica 3.2 2016 ND Autofinanziam.to

Progetto Prevenzione e Promozione per un invecchiamento attivo

Università degli Studi di Padova – Psicologia dell’Invecchiamento

Politica 1.1 2016 ND Autofinanziam.to

Progetto “Una Bussola per la Terza Età” Comune di Selvazzano Dentro Politica 3.2 Politica 4.3

2016 ND 1.800,00

Programma di formazione rivolto al terzo settore a sostegno delle integrazioni delle azioni

Associazione IASI Politica 5.1 2016 ND Autofinanziam.to

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AREA MARGINALITÀ SOCIALE

PERSONE SENZA DIMORA

Dati generali e principali problematiche

I cittadini senza dimora presenti nel territorio sono persone in stato di disagio sociale, in situazioni di povertà estrema, che in larga misura vivono in strada o sono ospitate in strutture. Dal 2005 (anno in cui è stata svolta la ricerca sulle persone senza dimora dell’Osservatorio Regionale che aveva quantificato il numero di psd nel territorio di Padova in 300 unità) ad oggi, il numero è stato fortemente influenzato da vari eventi: dismissione completa del Complesso Serenissima di Via Anelli (Giugno 2006), approvazione dell’indulto (Agosto 2006), entrata in Europa della Romania (Gennaio 2007), progressivi flussi di persone straniere che provengono dalle aree di maggiore migrazione dell’Africa e della Cina e l’approvazione delle “disposizioni in materia di sicurezza pubblica” (2009).

I cittadini senza dimora sono perlopiù presenti nel territorio urbano, maschi (80%); di questi una buona parte è rappresentata da persone straniere (56%), in povertà estrema di recente immigrazione e che vivono una situazione di esclusione non ancora consolidata ma che presentano un rischio elevato di cadere in percorsi di progressivo impoverimento ed isolamento. Le persone contattate dal servizio di Unità di Strada di Padova nell’anno 2012 sono state circa 300 a cui è possibile sommare circa 200 utenti in carico ai Servizi Sociali di Padova. Le principali problematiche riguardanti i cittadini senza dimora, sono: - il soddisfacimento dei bisogni primari (alimentarsi, dedicarsi all’igiene personale, cambiarsi e lavarsi gli indumenti, ecc.); - problematiche legate alla salute (problemi di medicina generale, salute mentale, dipendenza da sostanze stupefacenti e alcool); - assenza di riferimenti abitativi o di accoglienza; - difficoltà di orientamento ai servizi, di re-inserimento sociale (trovare e mantenere un lavoro, iscrizione anagrafica, titolo di soggiorno,

ecc.); - problematiche psico-relazionali (assenza di relazioni familiari e sociali, deficit nella capacità di fronteggiare gli eventi drammatici della

vita ecc). Si evidenzia che la maggior parte delle risposte a questo target viene erogata attraverso servizi presenti nel territorio cittadino, ciò comporta la necessità di coinvolgere i servizi invianti nella compartecipazione alla spesa (es: l’ospitalità in Asilo Notturno per persone non residenti a Padova comporta una spesa mensile a carico dell’ente inviante pari a 250 € da 1 a 30 gg.+ 55 € all’ingresso per accertamenti sanitari). Lo strumento di governance degli interventi sociali e socio-sanitari rivolti alle persone senza dimora, tramite il quale il Settore Servizi Sociali del Comune di Padova si raccorda con gli Enti pubblici e privati che operano nella città di Padova, è costituito dal “Coordinamento Cittadino per i senza dimora” (istituito con deliberazione di G.C. n. 1749 del 10/4/1990 e convocato ogni 3-4 mesi circa). In riferimento alla “dimora” si sottolinea, in chiusura ed in termini di considerazione, come nel corso dell'anno 2012 si sia rilevato un incremento dei cittadini che hanno perso la possibilità di far fronte alle spese di una casa a causa della situazione economica in cui versa il nostro Paese e a causa del progressivo incremento del tasso di disoccupazione; tale aspetto ha generato un incremento delle richieste di alloggio al Comune di Padova che, se fino al 2011 era nelle condizioni di coprire tutte le esigenze, si trova ora scoperto di risorse. Tale aspetto critico si anticipa possa farsi

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ulteriormente gravoso nel corso dell'anno 2015 pertanto la direzione potrebbe essere quella di raccogliere proposte anche da parte della Regione di modo da valutare che tipo di risorse poter dedicare alla gestione di una criticità che caratterizza non solo la città di Padova ma il Paese tutto nel momento storico che stiamo vivendo.

PRIORITÀ DEL PIANO DI ZONA 2011-2015 PRIORITÀ N. 1 TUTELA DELLA SALUTE E RIDUZIONE DELLE PROBLEMATICHE SANITARIE CORRELATE ALLA VITA DI STRADA Le persone che vivono in stato di grave marginalità e senza dimora presentano situazioni sanitarie spesso compromesse sia per la provenienza da contesti di marginalità sia per la trascuratezza igienico-sanitaria; provengono inoltre da Paesi nei quali alcune malattie trasmissibili non sono state ancora del tutto debellate o i cui protocolli sanitari non sono comparabili con gli standards garantiti in Italia. In particolare nella stagione invernale l’incolumità fisica di chi vive in strada è fortemente a rischio, così come l’aumento del disagio e le problematiche sociali e socio-sanitarie. Le persone senza dimora manifestano inoltre un disagio esistenziale spesso accompagnato da disturbi psichiatrici il cui trattamento risulta indispensabile per la definizione di progetti individualizzati di presa in carico; nel contempo presentano difficoltà nell’accesso ai servizi di salute mentale, limitando la possibilità di proporre adeguati interventi terapeutico-riabilitativi. Politiche

1. Prevenire il disagio socio-sanitario derivante dalle problematiche di salute, mediante la collaborazione e l’integrazione tra servizi. 2. Realizzare un sistema integrato di risorse rivolte all’ascolto, all’accoglienza e al monitoraggio del territorio nel periodo invernale, rafforzando

il piano di interventi di accoglienza e attività di coordinamento con operatori e volontari.

PRIORITÀ N. 2 AGGANCIO CON IL TARGET IN STRADA E INTERVENTI DI BASSA SOGLIA Parte della popolazione dei senza dimora presente nel territorio non si rivolge ai servizi territoriali per diversi motivi: abbandono di programmi di presa in carico definiti con i servizi, rifiuto delle regole di convivenza richieste presso le strutture di accoglienza esistenti, condizioni di clandestinità, carcerazioni ecc. Il servizio di Unità di Strada della “Ass. Noi Famiglie” finanziato dall’Amministrazione del Comune di Padova segnala che da giugno a novembre 2011 sono stati effettuati n. 1068 contatti in strada e viste n. 247 persone. Parte delle persone contattate non si rivolge ai servizi territoriali. Politiche

1. Rafforzare gli interventi di riduzione del danno che mirino alla promozione della salute psico–fisica, al recupero dei mezzi di sostentamento, alla riattivazione della rete sociale esistente.

2. Offrire adeguate informazioni di ambito socio-sanitario, legale e amministrativo consolidando e potenziando i servizi di ascolto, orientamento e counselling.

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PRIORITÀ N. 3 PERCORSI INDIVIDUALIZZATI VOLTI AL REINSERIMENTO SOCIALE E LAVORATIVO La persona senza dimora vive la presenza contemporanea di bisogni e problemi diversi e multidimensionali. Spesso tale disagio ha carattere di cronicità che implica una difficoltà nell’individuare risposte appropriate, per cui è necessario valutare il percorso di emarginazione di ogni singola persona e le risorse personali, creando specifiche modalità di intervento (percorsi di accompagnamento e affiancamento sociale, progetti di inserimento lavorativo) e contesti di intervento (centri diurni, sportelli tematici di orientamento, laboratori occupazionali, strutture di sgancio). Politiche

1. Supportare percorsi individuali monitorando e sostenendo l’autonomia delle persone all’interno di contesti protetti (es. i centri diurni). 2. Promuovere percorsi di inserimento occupazionale e di accompagnamento all’autonomia mediante:

a. attività produttive di assemblaggio, orto biologico, informatica di base integrate ad attività singole e di gruppo di sostegno psicologico;

b. percorsi di orientamento al lavoro, accompagnamento e affiancamento sociale al fine di agevolare l’aggancio e i passaggi delle persone all’interno della rete dei servizi;

c. avvio di inserimenti lavorativi presso cooperative sociali di tipo B tramite borse lavoro; 3. Consolidare il sistema di accoglienza flessibile e articolato mediante strutture di I e II accoglienza o gruppi-appartamento al fine di offrire un

contesto relazionale-affettivo idoneo a tutelare e a promuovere il benessere psicologico e fisico della persona e la sua autonomia. Avviare attività di presa in carico di servizio sociale.

AZIONI DEL PIANO DI ZONA 2011/2015 Gruppo Tipologia di

Azione Interventi Soggetti responsabili della

gestione Politica/che di riferimento

Anno ** Posti utenti Risorse (Euro)

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Servizio ambulatoriale presso l’Asilo Notturno (Accertamenti Sanitari)

Comune di Padova e ULSS n. 16 1a 2016 289 (U) 16.000,00(*)

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Interventi residenziali

Mantenimento Piano Straordinario Invernale per persone senza dimora

Comune di Padova in collaborazione con ULSS 16 e privato sociale.

1b 2016 300 (U) 62.576,54 (*)

Interventi domiciliari/territoriali

Mantenimento Servizio di Segretariato Accoglienza Invernale presso “Casetta Borgomagno”

Associazione Noi Famiglie 1b 2016 600 (U) Vedi sopra dato aggregato progetto Accoglienza Invernale

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Sportello Disagio finanziario; "Prestito della Speranza"

Caritas Diocesana 2b 2016 85 (U) Fondo nazionale CEI

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento (Ha accorpato i due sportelli precedenti)

Centro di ascolto diocesano per la marginalità

Caritas Diocesana 2b 2016 600 (U) 15.000,00

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Innovativa Sportelli vicariali Caritas Diocesana 2b 2016 36 Sportelli N.R.

Interventi domiciliari/territoriali

Mantenimento Poliambulatorio CUAMM CARITAS

Caritas Diocesana 1a 2016 280 (U) per 1200 interventi

30.000,00 Costo Servizio

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Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Struttura A.P. Immigrazione - Spazio Ascolto per stranieri

ULSS n. 16 1a 2016 767 (U) 350.812,57

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Istituzione dello sportello per Persone senza Dimora, nell’ambito di Spazio Ascolto per stranieri

ULSS 16 1 e 2 2016 135 (U) Dato aggregato a struttura A.P. Immigrazione spazio ascolto per stranieri.

Interventi domiciliari/territoriali

Potenziamento Consegna viveri e beni di prima necessità

Croce Rossa Italiana 1a 2016 1090 (U) 19.600,00 (*)

Interventi domiciliari/territoriali

Mantenimento Poliambulatorio Specialistico

Croce Rossa Italiana 1a 2016 198 (U) 698 accessi

Vedi sopra dato aggregato a consegna viveri CRI

Interventi domiciliari/territoriali

Mantenimento Interventi a bassa soglia di accesso progetto “Penelope”

Croce Rossa Italiana 1a 2016 7500 contatti Vedi sopra dato aggregato a consegna viveri CRI

Interventi domiciliari/territoriali

Mantenimento Ambulatorio Mobile

Croce Rossa Italiana 1a 2016 205 (U) 408 accessi

Vedi sopra dato aggregato a consegna viveri CRI

Interventi domiciliari/territoriali

Mantenimento Unità di strada progetto “Emergenza Freddo”

Croce Rossa Italiana 1a 2016 2010 contatti Vedi sopra dato aggregato a consegna viveri CRI

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Interventi domiciliari/territoriali

Mantenimento (azione non inserita precedentemente)

Distribuzione generi alimentari

Cooperativa Cosep 2b 2016 60 nuclei N.R.

Interventi domiciliari/territoriali

Mantenimento (azione non inserita precedentemente)

Distribuzione generi alimentari

Caritas Parrocchiali 2b 2016 N.R. N.R.

Interventi domiciliari/territoriali

INNOVATIVA Servizio Unità di Strada NAUSICAA

Croce Rossa Italiana 1a 2016 N.R. N.R.

Interventi domiciliari/territoriali

Mantenimento Servizio Unità di Strada

Associazione Noi Famiglie 2a 2016 175 (U) 32.000,00 (*)

Interventi domiciliari/territoriali

Mantenimento Servizio Docce presso “Casetta Borgomagno”

Associazione Diogene 2a 2016 282 (U) 43.000,00 (*)

Interventi domiciliari/territoriali

Mantenimento Servizio Unità di Strada

Comunità Sant’Egidio 2a 2016 N.R. N.R.

Interventi domiciliari/territoriali

Mantenimento Servizio di Unità di Strada – Progetto Balù

Associazione "Noi sulla Strada" 2a 2016 Media di 60 persone a settimana per 10 mesi

3.500,00

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Centro di Ascolto Associazione Noi Famiglie Padovane 2b 2016 N.R. N.R.

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Centro di Ascolto - Pane dei Poveri

Caritas Antoniana 2b 2016 N.R. N.R.

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Interventi domiciliari/territoriali

Mantenimento Servizio Mensa cucine economiche popolari

Diocesi di Padova 2a 2016 1979 (U) 62.000,00 di cui 27.000,00 Caritas Diocesana e 35.000,00 Comune di Padova + Altri finanziamenti non rilevati

Interventi domiciliari/territoriali

Mantenimento Servizio Mensa Padri Cappuccini 2a 2016 N.R. N.R.

Interventi domiciliari/territoriali

Mantenimento Progetto Promozione umana: Consegna Viveri e beni di prima necessità, sostegno economico e sostegno all’abitare

Associazione “Beati i Costruttori di Pace”

2a 2016 10337 (U) 138.310,43

Interventi domiciliari/territoriali

Mantenimento Consegna Viveri e beni di prima necessità

San Vincenzo de Paoli 2a 2016 N.R. N.R.

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Servizio Avvocati di Strada

Granello di Senape 2b 2016 N.R. N.R.

Interventi semi-residenziali

Mantenimento Centro Diurno “La Bussola”

Gruppo R 3a 2016 100 (U) 46.700,00 (*) più altri finanziamenti non rilevati

Interventi semi-residenziali

Mantenimento ADO Attività Diurne Occupazionali

Cooperativa Cosep, Comune di Padova

3b e 3a 2016 N.R. 25.000,00 Comune di Padova + 14.000,00 Caritas + 7.000,00 Ulss 16

Interventi residenziali

Potenziamento Asilo Notturno comunale

Comune di Padova, Cooperativa Cosep, Cooperativa Nuovo Villaggio

3c 2016 82 (P) 370.348,00 (*)

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Interventi di socializzazione prevenzione, informazione, azioni di sistema

Mantenimento Redazione, stampa, e distribuzione del giornale di strada dell’Asilo Notturno “Pensieri Senza Tetto”

Associazione Noi sulla Strada 3a 2016 50 (U) 3.000,00 Fondi Propri

Interventi residenziali

Potenziamento Dormitorio San Carlo – Ass. Elisabetta D’Ungheria

Associazione Elisabetta d’Ungheria; Caritas Diocesana; Centro Diurno La Bussola

3c 2016 14 (posti) 10.000,00

Interventi residenziali

Mantenimento Appartamenti di seconda accoglienza

Caritas Diocesana 3c 2016 16 (P) per uomini in 4 appartamenti

60.000,00

Interventi residenziali

Mantenimento Accoglienza donne Centro Mondo Amico e Suore della Divina Volontà I accoglienza

Caritas Diocesana 3c 2016 15 (P) 22.000,00

Interventi residenziali

Mantenimento Struttura di Accoglienza Adulti

Associazione Emmaus - Lion di Albignasego

3c 2016 N.R. NR.

Interventi residenziali

Mantenimento Inserimenti residenziali adulti in situazione di povertà , disagio e senza dimora

PER IL COMUNE DI PADOVA: Fondazione Padre G. Pizzuto Ass. Noi Famiglie Padovane Comunità mamma Romana Associazione Gruppo Progetti Uomo Cooperativa Gruppo R Congregazione Padri Rogazionisti Oasi PER GLI ALTRI COMUNI DELL'ULSS 16 il privato sociale

3c 2016 185 di cui 168 Comune di Padova

738.210,00, di cui 620.785,00 Comune di Padova (34.921,00 compartecipazione degli utenti )

Interventi semi-residenziali

Mantenimento Centro Lavoro Guidato “La Specola”

Fondazione Padre G. Pizzuto 3a 2016 2 N.R.

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Interventi semi-residenziali

Mantenimento Laboratorio occupazionale

Gruppo R e Comune di Padova 3a 2016 80 (U) 287.040,00 (*)

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Inserimenti lavorativi

Coop. Città Solare 3b 2016 5 (U) N.R.

Interventi residenziali

Mantenimento (azione non inserita precedentemente)

Albergo Casa a Colori

Cooperativa Città Solare, inserimenti del Comune di Codevigo

3c 2016 1 nucleo 2.500,00

Interventi residenziali

Mantenimento Albergo Casa a Colori

Cooperativa Città Solare, inserimenti del Comune di Padova

3c 2016 20 nuclei 25.000,00 (*)

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Attività di servizio sociale professionale e segretariato sociale

Comune di Padova, Albignasego, Limena, Maserà di Padova, Cervarese S. Croce, Cadoneghe, Abano Terme, Torreglia, Ponte San Nicolò, Saonara, S. Angelo di Piove di Sacco, Piove di Sacco, Pontelongo, Legnaro, Mestrino, Codevigo, Montegrotto, Brugine

3d 2016 2.299 di cui 883 Comune di Padova

457.392,00 di cui 235.672,00 Comune di Padova

Sostegno economico

Mantenimento Fondo sociale straordinario di solidarietà per il lavoro

Cariparo e Caritas Diocesana 3 2016 N.R. N.R.

Interventi di socializzazione prevenzione, informazione, azioni di sistema

Potenziamento Attività di animazione presso Asilo Notturno del Comune di Padova e all'accompagnamento all'autonomia

Associazione Noi sulla Strada 2a 2016 82 5.000,00

Interventi residenziali

Mantenimento Attività di Housing Sociale Progetto Qui Padova

Fondazione La Casa 3b 2016 70 N.R.

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Sostegno economico

INNOVATIVA (azione attivata nel 2015)

Occhiale Solidale Comune di Padova, Ascom Padova, Centro Oculistico San Paolo di Padova, Croce Rossa Italiana di Padova

3a 2016 Massimo 180 (U)

N.R.

Sostegno economico

INNOVATIVA (azione attivata nel 2015)

R.I.A. (Reddito Inclusione Attiva)

Comune di Padova + 10 comuni aderenti

3 2016 N.R. 351.083,58 di cui 274.513,08 Regione Veneto 76.570,5 Comuni

Sostegno economico

Potenziamento Progetto di utilità sociale di tipo occupazionale. Esperienze lavorative per Padova (over 50) Min-Job Giovanili (Under 35). Padova Lavoro. Far Crescere Padova. Osserviamo Padova. Miglioriamo la città di Padova (Posizioni residue). Solidarietà e lavoro in Padova (posizioni residue)

Comune di Padova – Gabinetto del Sindaco e Settore Risorse Umane del Comune di Padova

3b 2016 215 (U) N.R.

Sostegno economico

Mantenimento (azione non inserita precedentemente)

Progetto di pubblica utilità inserimenti lavorativi con finalità assistenziali Comune di Codevigo

Cariparo e Caritas Diocesana e Comune di Codevigo

3b 2016 3 (U) 3.050,00

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Sostegno economico

Mantenimento (azione non inserita precedentemente)

Progetto di pubblica utilità inserimenti lavorativi con finalità assistenziali Comune di Piove di Sacco

Regione Veneto/Comune di Piove di sacco/Fondazione Cariparo/Consorzio Padova sud

3b 2016 7 (U) N.R.

Sostegno economico

Mantenimento (azione non inserita precedentemente)

Progetto di pubblica utilità inserimenti lavorativi con finalità assistenziali Comune di Legnaro

Cariparo e Caritas Diocesana e Comune di Legnaro

3b 2016 9 (U) 7.000,00

Sostegno economico

Mantenimento Contributi economici ad integrazione del reddito familiare

Comune di Padova, Albignasego, Limena, Maserà di Padova, Cervarese S. Croce, Cadoneghe, Abano Terme, Torreglia, Ponte San Nicolò, Saonara, S.Angelo di Piove di Sacco, Piove di Sacco, Pontelongo, Legnaro, Mestrino, Codevigo, Montegrotto Terme, Brugine.

2 2016 653 Comune di Padova ; 373 gli altri Comuni del Territorio ULSS 16

652.307 di cui 367.403,00 Comune di Padova; 284.904,00 gli altri Comuni del territorio ULSS 16

Interventi di socializzazione

Innovativa Distribuzione giornaliera "Scarpe da Tennis"

Caritas Diocesana 3a 2016 3 (U) N.R.

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Accompagnamento al lavoro

Ass. Noi Sulla Strada 3a 2016 3 (U) 3.000,00

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Agenzia di Intermediazione all’abitare Progetto QUI PADOVA

Coop. Nuovo Villaggio 3b 2016 200 (U) N.R.

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Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento (azione non inserita precedentemente)

Servizio di accompagnamento ed affiancamento sociale

Progetto interservizi da luglio 2015 tra SerT,Sil,Comune di Piove di Sacco, Coop.Sociale Caresà, ass.Noi Famiglie padovane Onlus

3a 2016 1 (U) 3.120,00 Comune di Piove di Sacco

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Servizio di accompagnamento ed affiancamento sociale

Comune di Padova, Coop. Il Sestante 3a 2016 24 (U) 21.645,31 di cui Regione Veneto (PALIS) 15.881,05 e Comune di Padova 5.764,26

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Servizio di accompagnamento all’abitare

Comune di Padova Coop. Nuovo Villaggio

3a 2016 10 (U) Regione Veneto (PALIS) 7.176,00

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento (azione non inserita precedentemente)

Spesa economica per situazioni di emergenza abitativa-Servizio di accompagnamento all’abitare

Comune di Piove di Sacco, Comune di Polverara

3a 2016 non prevedibile 7.470,00 Comune di Piove di sacco e 1.000,00 Comune di Polverara

Interventi residenziali

Mantenimento Accoglienza donne in marginalità sociale, Laboratori Occupazionali Progetto MIRIAM

Caritas Diocesana e Associazione Francescane con i Poveri ONLUS

3c 2016 6 (posti) 27.000,00 Caritas Diocesana

Interventi di socializzazione prevenzione, informazione, azioni di sistema

Mantenimento Borse Lavoro presso “La stazione delle biciclette”

Cooperativa Re Future; Comune di Padova

3c 2016 1 (U) Progetto senza oneri per il Comune di Padova

(*) Quota a carico del Comune di Padova - Settore Servizi Sociali

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CARCERE ED ESECUZIONE PENALE ESTERNA

Dati generali e principali problematiche

La realtà del carcere a Padova continua ad essere destinataria di proposte e progetti espressi da numerosi soggetti che si occupano della formazione culturale, sociale, lavorativa dei detenuti.

Nel territorio sono presenti due carceri: - la “Casa di Reclusione” dove si trovano detenuti con sentenza definitiva e pena superiore a due anni. Vi sono attualmente 830 detenuti. La capienza

tollerabile è di 460 unità. - la “Casa Circondariale” dove si trovano gli arrestati delle provincia di Padova in attesa di giudizio. Le presenze al circondariale sono circa 250, con

picchi di 273 unità (capienza tollerabile 139 unità). Due gli elementi caratterizzanti alla Casa Circondariale: elevato turn-over della popolazione detenuta e altissima percentuale di ristretti stranieri (in media l’80% del totale al circondariale). In entrambe le realtà carcerarie si stanno affrontando notevoli problemi di sovraffollamento, in linea con il trend nazionale, ma con aspetti di forte

criticità peculiari della realtà locale. Dove non è possibile parlare di reinserimento (i detenuti stranieri sono per lo più privi di regolare permesso di soggiorno) bisogna comunque agire

in termini di prevenzione della recidiva, fermo restando la necessità di impegnare risorse ed energie, prima delle dimissioni, nella ricerca di contesti sociali adeguati nonché la necessità di attuare scelte connesse alle politiche di controllo e sicurezza del territorio.

Nel territorio di Padova è presente l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna del Ministero di Giustizia competente per le province di Padova e Rovigo e di parte della Provincia di Vicenza FINO AL DICEMBRE 2013 A SEGUITO DELLA RIDEFINIZIONE DELLA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA gli utenti in carico sono al 26.03.2014 1256 DI CUI n.455 sottoposti a misura alternativa. Tale utenza presenta sempre più aspetti di multiproblematicità che necessitano di una presa in carico integrata da parte dei servizi interessati.

Risulta opportuno pertanto dare continuità ai contenuti del Piano Carcere Cittadino triennale appena concluso. Si sottolinea l'impegno economico della Fondazione CARIPARO rispetto agli interventi realizzati dal 2008 a tutt’oggi. Detenuti presenti e capienza delle carceri in Veneto al 31.10.2010 (dati del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria – elaborazione del Centro

Studi di Ristretti Orizzonti)

Regione N. Istituti Capienza regolamentare Tot. detenuti presenti

di cui Stranieri

di cui donne di cui in Semilibertà di cui in Semilibertà stranieri

Veneto 10 1965 3325 1930 203 44 8

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PRIORITÀ DEL PIANO DI ZONA 2011-2015

PRIORITÀ N. 1 MIGLIORAMENTO DELLA VITA CARCERARIA E TUTELA DELLA SALUTE All’interno degli Istituti Penitenziari diventa fondamentale individuare azioni ed interventi finalizzati al miglioramento della vita carceraria e alla tutela della salute. Particolare attenzione va rivolta a soggetti tossicodipendenti, alcool dipendenti o con diagnosi di patologia psichiatrica. L’Azienda ULSS 16 ha dato attuazione alla Delibera della Regione Veneto che ha recepito il DPCM del 01/04/2008 ed ha posto in essere tutti gli atti ed i provvedimenti necessari ad attuare il trasferimento al servizio sanitario nazionale delle funzioni sanitarie, rapporti di lavoro, risorse finanziarie, attrezzature e beni strumentali in materia di sanità penitenziaria. Viene evidenziata la necessità di creare occasioni di confronto per rendere più efficace la collaborazione tra Istituti Penitenziari e Servizi Sanitari al fine di migliorare le prestazioni rese e i tempi di risposta ai bisogni sanitari del detenuto. In particolare risulta urgente realizzare un Gabinetto dentistico presso la Casa Circondariale. Politiche

1. Prevenire il disagio socio-sanitario derivante dalle problematiche di salute, mediante la collaborazione e l’integrazione tra servizi, dando in special modo continuità, nell'arco del quinquennio, ai seguenti interventi:

a) presenza in Istituto di un medico di guardia nelle 24 ore, di uno psichiatra nelle 4 ore giornaliere, del dirigente sanitario e di medici specialistici (dentista, chirurgo, oculista, ORL, dermatologo, ortopedico, infettivologo); b) Distribuzione di beni di prima necessità quale vestiario e generi di pulizia;

2. Migliorare la qualità della vita della popolazione carceraria mediante attività ricreative, sportive, culturali di socializzazione e sostegno, profilando nuovi ambiti di intervento legati soprattutto al sostegno e all’accompagnamento del detenuto nella fase che precede la scarcerazione.

PRIORITÀ N. 2 PERCORSI INDIVIDUALIZZATI VOLTI AL REINSERIMENTO SOCIALE E LAVORATIVO Si evidenzia che la carcerazione per molti rappresenta l’interruzione e spesso la recisione di legami famigliari e amicali importanti; a ciò si aggiunge anche la perdita del lavoro e della possibilità di aggiornare le proprie competenze professionali. Altro problema è rappresentato dalla disponibilità di alloggio, indispensabile per la persona dimessa dal carcere o in esecuzione esterna, affidata ai servizi sociali o in detenzione domiciliare. Politiche

1. Garantire adeguata presa in carico da parte dei Servizi sociali anche mediante il coinvolgimento dei Comuni di residenza diversi da Padova. 2. Favorire la partecipazione dei detenuti a corsi di istruzione relativamente alla scolarità obbligatoria, secondaria superiore, universitaria e ad

altri interventi culturali quali condizioni primarie per il reinserimento sociali del condannato. 3. Fornire specifici strumenti di formazione e riqualificazione professionale per attivare un processo graduale di reinserimento lavorativo in

particolare mediante la predisposizione di borse lavoro.

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4. Individuazione di strutture di accoglienza oltre a quelle già esistenti (OASI, Asilo Notturno) per dimittendi privi di riferimenti famigliari nel territorio mediante la condivisione di risorse e di modalità operative concordate da parte della rete dei servizi territoriali.

PRIORITÀ N. 3 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE ED EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ Si ritiene fondamentale sensibilizzare la cittadinanza e in particolare gli studenti sui temi del carcere, del disagio sociale, della devianza al fine di

prevenire comportamenti devianti fin dalla giovane età. L’attività svolta in questo ambito dall’Ufficio Esecuzione Penale Esterna è un’attività prevista dall’ordinamento penitenziario L. 354/75 s.m.i.

Politica

1. individuazione di percorsi e iniziative con la comunità locale al fine di analizzare i livelli di elaborazione e di consapevolezza in ordine ai temi della sicurezza sociale e della legalità promuovendo in particolare azioni nelle scuole nei contesti di aggregazione sociale come patronati, parrocchie e centri sportivi.

AZIONI DEL PIANO DI ZONA 2011/2015

Gruppo Tipologia di Azione

Interventi Soggetti responsabili della gestione

Politica/che di riferimento

Anno ** Posti utenti Risorse (Euro)

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Trattamento, sicurezza, reinserimento

Casa Circondariale di Padova

2a 2016 600(U) N.R.

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Sicurezza, osservazione, trattamento e reinserimento

Casa di Reclusione di Padova

2a 2016 580 (U) N.R.

Interventi di socializzazione prevenzione, informazione, azioni di sistema

Mantenimento Attività istituzionale di osservazione presso I.I.P.P e sul territorio

U.E.P.E. di Padova

2a 2016 N.R. N.R.

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Interventi residenziali

Mantenimento Attività di volontariato presso le carceri e accoglienza per detenuti in permesso premio presso casetta piccoli Passi

Gruppo Operatori Volontari Carcerari – Casetta Piccoli Passi

1b 2016 850 9.000,00 (*) Spesa presunta. Richiesto finanziamento

Interventi di socializzazione

Mantenimento Rimettiamoci in gioco

Associazione Nairi

2016 N.R. 10.000,00 Regione Veneto

Interventi residenziali

Mantenimento Accoglienza residenziale Accoglienza per detenuti in misura alternativa

O.A.S.I. 2d 2016 7 (P) 39.000,00 Spesa presunta. Richiesto finanziamento. Più euro 19.000,00 (*) per il servizio educativo

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Supporto per l’inserimento lavorativo a seguito della scarcerazione

Ass. Granello di Senape

2c 2016 300 (U) 9.500,00 Spesa presunta. Richiesto finanziamento

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Corsi scolastici Casa Circondariale di Padova

2b 2016 N.R. N.R.

Interventi di socializzazione prevenzione, informazione, azioni di sistema

Mantenimento Biblioteca presso Casa di Reclusione

Coop. Altra Città 1b 2016 580 (U) 12.000,00 Spesa presunta. Richiesto finanziamento

Interventi di socializzazione prevenzione, informazione, azioni di sistema

Mantenimento Biblioteca multietnica presso Casa Circondariale e attività ricreative

Cooperativa Altra Città

1b 2016 100(U) 4.500,00 Spesa presunta. Richiesto finanziamento

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Innovativa Orto "Sconto" dalla terra al piatto

Angoli di Mondo 2016 N.R. 6.911,00 Regione Veneto

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Interventi di socializzazione prevenzione, informazione, azioni di sistema

Mantenimento Laboratorio di legatoria presso Casa di Reclusione

Coop. Altra città 2c 2016 N.R. N.R.

Interventi di socializzazione prevenzione, informazione, azioni di sistema

Mantenimento Corso di giardinaggio presso Casa di Reclusione

Cooperativa Giotto

2c 2016 40 (U) 15.000,00 Spesa presunta. Richiesto finanziamento

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Progetto di mediazione linguistico- culturale –presso Casa Circond.le

Coop. Orizzonti 1b 2016 180(U) 10.000,00 Regione Veneto

Interventi di socializzazione prevenzione, informazione, azioni di sistema

Mantenimento Iniziative socio-educative a favore di detenuti

Ass. Granello di Senape – Ristretti Orizzonti Regione Veneto

2b 2016 3 10.000,00

Interventi di socializzazione prevenzione, informazione, azioni di sistema

Mantenimento Progetto “Carcere Entra a Scuola e scuola entra in carcere

Ass. Granello Di Senape

3a 2016 6000 studenti 20.000,00 Spesa presunta. Richiesto finanziamento

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento “Progetto Com-munitas” servizio di consulenza giuridica, orientamento, informazioni

Ass. Granello Di Senape

1b 2016 2500(U) 25.000,00

Interventi di socializzazione prevenzione, informazione, azioni di sistema

Innovativa Biortaggio presso la Casa Circondariale

Nemesi 2016 N.R. 9.440,00 Regione Veneto

Interventi di socializzazione prevenzione, informazione, azioni di sistema

Innovativa Corso di musica "I viceversa" presso Casa Circondariale

Nuovi Spazi 2016 N.R. 10.000,00 Regione Veneto

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Interventi di socializzazione prevenzione, informazione, azioni di sistema

Mantenimento Progetto archivio e restauro

Coop. Altra Città; Comune di Padova

2016 4 (U) 28.200,00 (*)

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Progetto Serra presso OASI E’ in fase di valutazione da parte del Comune di Padova, proprietario del terreno e della Serra ortoflorovivaistica, la ridefinizione della gestione e delle attività del progetto a cura della Società agricola solidalia.

Comune di Padova OASI; Cooperativa Primavera

2c 2016 38 (U) 37.248,00 Spesa presunta. Richiesto finanziamento

Intervento Residenziale

Innovativo (azione attivata nel febbraio 2014 in via sperimentale)

Progetto socio assistenziale per gli internati in casa di lavoro presenti presso la casa di reclusione

ULSS 16 e Ministero della Giustizia

1 2016 38 (P) N.R.

Intervento Residenziale

Mantenimento Sezione ICAT presso la casa circondariale

ULSS 16 e Ministero della Giustizia

1 2016 50 (U) N.R.

Intervento di socializzazione, prevenzione, informazione, azioni di sistema

Mantenimento Attività teatrale presso la Casa di reclusione

Associazione Belteatro

1 2016 10.000,00 Regione Veneto

(*) Quota a carico del Comune di Padova - Settore Servizi Sociali

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VITTIME DI ABUSO E SFRUTTAMENTO SESSUALE – TRATTA

Dati generali e principali problematiche

Relativamente alle vittime di abuso e sfruttamento sessuale si rileva come tale tipologia si configuri sul territorio da un lato come prostituzione in strada e dall'altro lato come prostituzione all'interno di appartamenti (la cosiddetta prostituzione indoor).

Al fine di effettuare una descrizione di tale realtà e dunque di individuare le priorità di intervento rivolte alle vittime di tratta, verrà effettuata una descrizione relativa a come si configura la realtà prostituzione nel territorio padovano oggi e a fronte del quadro offerto verranno individuate le priorità e le relative politiche di intervento. Relativamente alla prostituzione in strada il numero di contatti effettuati dall'Unità di Strada sono stati circa 784 nel 2012.

Di seguito una mappatura relativa alle zone della città in cui viene rilevato il maggior numero di ragazze che si prostituiscono in strada.

MAPPATURA PROSTITUZIONE A PADOVA

-Arcella: via Plebiscito, via Avanzo, via Annibale da Bassano, via Po, via Reni, via Aspetti, Pontevigodarzere; -Circonvallazione: via Loredan, via Venezia, Stazione; via Sarpi, via Goito, Bassanello; -Stadio Euganeo; -Comune di Limena: zona industriale, S.P. 47 (Via del Santo e Via Roma) -I.P. - Zona Industriale di Padova: Corso Stati Uniti, via Uruguay, via Lisbona, via Messico, via Regione Veneto, via Lussemburgo.

Entrando nel merito di come le ragazze descrivono se stesse, e l'attività da loro svolta, in particolare per la prostituzione indoor, si rileva come nel 2010 siano stati rilevati resoconti del tipo: “mi va bene così”, “non mi manca niente”, “lavoro nel periodo estivo per pagarmi gli studi”, aspetto questo che consente di mettere in luce una sempre maggiore competenza di coloro che gestiscono la prostituzione di soddisfare i bisogni delle ragazze riconfigurando una parte del fenomeno della “tratta” come una sorta di “contratto di lavoro” cui le ragazze aderiscono. D'altro canto relativamente alla prostituzione indoor, una ricerca effettuata nel 2009 che si pone come obiettivo quello di effettuare una fotografia della realtà “prostituzione in appartamento” nel Comune di Padova, ha consentito di mettere in luce come, analogamente a quanto rilevato in strada, la rappresentazione della propria attività e di sé da parte delle ragazze sia legata principalmente alla prestazione offerta ed alle condizioni di offerta al cliente. La realtà prostituzione, sia questa esercitata in strada o in appartamento, viene pertanto sempre più definita come una realtà “lavorativa” che risponde internamente alle proprie esigenze, aspetto questo che comporta una maggiore difficoltà da parte dei servizi di venire in contatto con tale realtà e di porsi come occasione di esercizio dei diritti per le ragazze e di risposta ai loro bisogni sociali e sanitari. La configurazione sopra descritta consente di individuare quattro aspetti critici che ci si pone di gestire come priorità nel corso del quinquennio 2011 – 2015:

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1. Continuo cambiamento della realtà 'prostituzione', aspetto questo che richiede un aggiornamento annuale relativo alla configurazione del fenomeno “vittime di abuso e sfruttamento sessuale” nella città di Padova;

2. Forte riduzione della domanda presso i servizi da parte delle ragazze, aspetto questo che vede la necessità di sviluppare un sistema di gestione dell'aggancio e costruzione di una legittimazione da parte dei servizi del territorio nei confronti delle ragazze vittime di tratta;

3. Gestione dell'accompagnamento socio-sanitario delle ragazze che non si rivolgono ai servizi qualora rilevassero esigenze di tipo sociale o sanitario (marzo 2012 a marzo 2013 gli accompagnamenti all’utilizzo dei servizi sanitari sono stati 116 per 45 persone);

4. Continuo incremento dei conflitti fra i cittadini e la realtà prostituzione laddove la prostituzione avviene in zone adiacenti alle abitazioni o all'interno degli appartamenti aspetto questo che vede la necessità di sviluppare azioni mirate alla gestione dei conflitti stessi in un ottica di promozione di una cittadinanza condivisa.

L’evoluzione del fenomeno ‘tratta’ così come sopra descritta ha consentito di far emergere la necessità di individuare anche altre tipologie di sfruttamento oltre allo sfruttamento sessuale, quale ad esempio quello lavorativo. A fronte di tale focalizzazione, il Piano di Zona 2011-2015 intende porre attenzione anche allo sfruttamento lavorativo promuovendo la costruzione di una rete di servizi che, in collaborazione con la Direzione Provinciale del lavoro, si occupi della descrizione del fenomeno, della rilevazione delle esigenze dei lavoratori e dell’individuazione di interventi per far fronte a tale tipologia di sfruttamento. Di seguito vengono presentate le priorità individuate e le relative politiche che si intendono perseguire; considerando il forte ridimensionamento del fondo di finanziamento regionale della L.R. 41/97, la proposta relativa alle politiche ed alle azioni da mettere in campo per assolvere alle priorità individuate, è relativa da un lato alle azioni realizzabili nell'anno 2015 a fronte dei finanziamenti che si presume saranno disponibili, e dall'altro lato a quanto si intende realizzare nel corso del quinquennio in termini di politiche. Sarà opportuno condividere con altri soggetti impegnati a finanziare progettualità in tale ambito, in particolare il Centro Servizi Volontariato di Padova, al fine di orientare le diverse risorse disponibili per il prossimo quinquennio nella direzione delle priorità qui individuate.

PRIORITÀ DEL PIANO DI ZONA 2011-2015 PRIORITÀ N. 1 AGGIORNAMENTO ANNUALE RELATIVO ALLA CONFIGURAZIONE DEL FENOMENO “VITTIME DI ABUSO E SFRUTTAMENTO SESSUALE” NELLA CITTÀ DI PADOVA E SENSIBILIZZAZIONE DEL TERRITORIO Politiche

1. Costruzione di un sistema di mappatura e descrizione del fenomeno “tratta” sul territorio di Padova che consenta da un lato di avere una fotografia aggiornata rispetto a come si delinea anno dopo anno e, dall'altro lato, di individuare all'interno della realtà 'prostituzione' se ed in che modo si manifestano situazioni di abuso o sfruttamento;

2. Costruzione e mantenimento di una rete integrata di servizi che, a fronte di una configurazione del fenomeno “tratta” sul territorio, si occupi sia di rilevare le esigenze delle vittime di tratta che di individuare azioni sostenibili e realizzabili;

3. Attivare e consolidare interventi di informazione e sensibilizzazione che si pongano come obiettivo la promozione di una responsabilità condivisa fra i cittadini, in particolare giovani, nella gestione degli aspetti critici che riguardano il territorio.

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PRIORITÀ N. 2 GESTIONE DELL'AGGANCIO E DELLA PRESA IN CARICO DA PARTE DEI SERVIZI NEI CONFRONTI DELL'UTENZA “VITTIMA DI ABUSO O SFRUTTAMENTO SESSUALE” Quanto descritto in apertura circa la configurazione della realtà “prostituzione” consente di considerare come tale ambito non si caratterizzi per una richiesta da parte dell'utenza ai servizi, bensì come siano i servizi a dover individuare delle strategie che consentano di offrire all'utenza la possibilità di fruire di un supporto sociale e sanitario. Politiche

1. Promuovere fra i servizi del territorio il lavoro di rete per la gestione del fenomeno “tratta” (Associazioni ed enti del territorio, Forze dell'Ordine, volontariato sociale etc.) al fine di individuare strategie che consentano di gestire azioni integrate per la costruzione ed il mantenimento di una relazione con gli utenti (incontri del tavolo territoriale per la lotta contro la tratta delle persone costituito con DGC n. 14/2008); 2. Mantenimento di interventi sociali che comportino l'adozione di strategie di aggancio e che si pongano come risposta alle esigenze di prevenzione primaria e gestione sanitaria per le ragazze; 3. Promozione e mantenimento di un servizio di mediazione culturale che risponda alle esigenze di riconoscimento e di adesione da parte delle ragazze alle occasioni che i servizi e le strutture del territorio offrono loro.

PRIORITÀ N. 3 GESTIONE DELL'ACCOMPAGNAMENTO SOCIALE E SANITARIO DELLE RAGAZZE Come descritto in apertura, la realtà della prostituzione si caratterizza ad oggi come una realtà “autogestita” e regolamentata al suo interno in modo tale da non generare la necessità di richiesta di supporto a enti o servizi del territorio; anticipando però che all'interno di tale realtà si configuri l'esigenza di gestione di aspetti sia sociali (abusi, sfruttamento, disagio sociale) che sanitari (patologie, gravidanze etc) che potrebbero avere in seguito ricadute sul territorio, si rileva la necessità della costruzione di un sistema di servizi integrato che consenta di intercettare le esigenze sopra citate e di gestirle prima che queste divengano 'emergenze'. Politiche

1. Politiche volte a rispondere alle esigenze sia sociali che sanitarie delle ragazze attraverso la realizzazione di interventi di promozione della salute sul territorio; 2. Mantenimento della rete dei servizi che ad oggi opera per la prima accoglienza, per l'accompagnamento sociale ex art. 18 e per la prevenzione primaria.

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AZIONI DEL PIANO DI ZONA 2011/2015

Gruppo Tipologia di Azione

Interventi Soggetti responsabili della gestione

Politica/che di riferimento

Anno ** Posti utenti Risorse (Euro)

Interventi domiciliari/territoriali

Mantenimento UDS (Unità di Strada) sociosanitaria

Cooperativa Equality

1a 2b 3a 2016 300(U) N.R.

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Centro d’ascolto Caritas Diocesana

1c, 2b 2016 N.R. Vedi sopra dato aggregato

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Struttura A.P. Immigrazione -Ambulatorio ostetrico ginecologico multietnico

ULSS n. 16 3a 2016 60 (U) Vedi dato aggregato tabella area “senza dimora”

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Accoglienza e realizzazione di programmi di accompagnamento sociale ex. Art. 18. (Progetto SIRIO)

Associazione Welcome Cooperativa Gruppo R Francescane con i poveri Associazione Amicizia Coop. Equality

3b 2016 N.R. Finanziamento Ministeriale e co-finanziamento Comuni di Padova e Verona. Spesa complessiva di 85.671,60 di cui 6.000,00 di PD

(*) Quota a carico del Comune di Padova - Settore Servizi Sociali

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NOMADI Dati generali e principali problematiche

Nel territorio del Comune di Padova sono insediati da molti anni due campi nomadi attrezzati in area comunale: Piazzale Centenario Del club Ignoranti e via Lungargine San Lazzaro, abitati da circa 111 persone di cui 56 minori, quasi tutti di nazionalità italiana, di etnia rom-harvati e sinta veneta. Un terzo insediamento di una certa consistenza, di famiglie rom bosniache (complessivamente di circa 49 persone di cui 33 minori) si è stabilizzato a Padova dall'estate del 2008 in un'area privata (via Bassette), proveniente da un campo autorizzato del Comune di Torino. Il primo campo nomadi di Piazzale Centenario Del club Ignoranti, area periferica della Città, è stato oggetto di un innovativo intervento del Comune che ha realizzato in un terreno comunale limitrofo al campo tre palazzine, per un totale di 12 appartamenti, dove nel gennaio 2010 sono state trasferite tutte le famiglie sinte (30 persone di cui 12 minori) che abitavano le roulotte di via Tassinari. Il progetto, finanziato con fondi comunali e con uno stanziamento del Ministero del Welfare è stato portato a termine anche grazie all’attività di autocostruzione svolta dagli stessi nomadi destinatari delle abitazioni, con ciò realizzando un progetto di inclusione fortemente partecipato. Il secondo campo nomadi di Lungargine San Lazzaro, composto da circa 70 persone di cui 29 minori, è stato oggetto di un recente importante e radicale intervento di riqualifica del Comune che ha realizzato in un terreno comunale limitrofo al campo 2 aree, destinate a ciascuna delle famiglie allargate presenti nell’area per un totale di 15 unità abitative, dove nel maggio 2012 sono state trasferite tutte le famiglie Rom Harvati che abitavano prima nelle roulotte. La riqualificazione dell’area di San Lazzaro, nei termini proposti, ha voluto contribuire al progetto di inclusione delle famiglie nomadi secondo una politica di smantellamento delle macro-aree che il Comune ha avviato da tempo, con la graduale riduzione delle presenze delle famiglie rom ed il loro inserimento ed accompagnamento in contesti abitativi di quartiere. Contestualmente, la realizzazione delle due micro-aree, indipendenti tra loro, va a completare l'opera di riqualifica che ha l'inclusione sociale quale finalità sottesa, sia attraverso il miglioramento della condizione abitativa ed il sostegno alla ricerca lavorativa che la partecipazione attiva secondo una logica di responsabilizzazione delle famiglie zingare. Oltre che nel territorio della città di Padova sono presenti alcune popolazioni nomadi anche presso il Distretto n. 6, in particolare presso il Comune di Brugine (4 roulotte in via Cimitero e 7 in via Arzerini) e il Comune di Piove di Sacco (6 nuclei familiari nomadi che sostano con i loro camper nel territorio solo saltuariamente durante l'anno e che svolgono l'attività di giostrai). Altri sono assegnatari di alloggi popolari. Vi sono poi alcune famiglie zingare, quasi sempre italiane, che si spostano da una regione all'altra del territorio nazionale, più spesso perché costrette dalle condizioni di degrado e di emarginazione in cui vivono che da scelte individuali di tipo culturale. Tale fenomeno interessa anche Padova, in alcuni periodi anche in misura consistente. Dette famiglie, per lo più con mezzi propri ed una roulotte a traino, non esistendo in città un'area di transito, vanno spesso ad occupare aree o parcheggi pubblici per alcuni periodi, per cambiare poi destinazione. A Padova la frequenza scolastica viene monitorata costantemente dal Settore Servizi Scolastici in collaborazione con i Dirigenti Scolastici dei vari Istituti Comprensivi. La priorità n. 1 del piano 2011-2012 è stata realizzata con la costruzione delle 15 unità abitative in via Lungargine San Lazzaro viene quindi sostituita con la seguente:

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PRIORITÀ DEL PIANO DI ZONA 2011-2015

PRIORITÀ N. 1 PROMUOVERE DIVERSI STILI DI VITA ALL’INTERNO DEL CAMPO NOMADI DI VIA LUNGARGINE SAN LAZZARO E FAVORIRE L’AVVICINAMENTO A MODELLI COMPORTAMENTALI INTEGRATI CON IL CONTESTO SOCIO-CULTURALE DI RESIDENZA Politiche

1. Supportare le famiglie nomadi che si sono da poco insediate nei nuovi alloggi fornendo loro un servizio di mediazione e di accompagnamento all’abitare con lo scopo di far apprendere e mantenere gli obblighi derivanti dalla nuova situazione abitativa.

2. Offrire alle donne residenti nel campo una prospettiva di vita non più relegata all’interno del campo stesso, rendendole portatrici di cambiamenti per la propria famiglia e di favorire l’avvicinamento a modelli comportamentali integrati con il contesto socio-culturale di residenza.

PRIORITÀ N. 2 MAPPATURA DEL FENOMENO IN AMBITO ULSS 16 E POSSIBILE INDIVIDUAZIONE DI MICROAREE DA ASSEGNARE NELLA CINTURA URBANA Politiche 1. Avviare interventi in collaborazione con la Prefettura di Venezia al fine di incrementare le informazioni utili alla conoscenza relativa alla presenza di popolazioni Rom e Sinti nel territorio provinciale. 2. Promuovere collaborazioni tra Comuni interessati al fenomeno per sviluppare progetti di inclusione sociale delle popolazioni nomadi. PRIORITÀ N. 3 SOSTEGNO SCOLASTICO ED EXTRASCOLASTICO RIVOLTO AI MINORI IN ETÀ SCOLARE (A CURA DEL SETTORE SERVIZI SCOLASTICI) Politiche 1. promuovere sinergie tra servizi scolastici, educativi, culturali e del tempo libero per favorire l’inserimento sociale dei minori. 2. incrementare collaborazioni tra servizi socio-sanitari finalizzati a migliorare la tutela della salute dei minori e delle donne in gravidanza.

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AZIONI DEL PIANO DI ZONA 2011/2015

Gruppo Tipologia di

Azione Interventi Soggetti responsabili della

gestione Politica/che di riferimento

Anno **

Posti utenti

Risorse (Euro)

Interventi di socializzazione prevenzione, informazione, azioni di sistema

Innovativa Azioni di prevenzione rivolto ai minori di via Lungargine San Lazzaro

Coop. Il Sestante 1a 2016 40 4.784,00 (*)

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Attività di Servizio Sociale professionale

Comune di Padova 1a 2016 80 30.000,00 (*)

(*) Quota a carico del Comune di Padova - Settore Servizi Sociali

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POVERTÀ’ E IMMIGRAZIONE Premessa

Il X° Rapporto di Caritas Italiana e Fondazione E. Zancan su povertà ed esclusione sociale in Italia, intitolato in “In caduta libera” (Il Mulino 2010) si sofferma sui in nuovi fenomeni di difficoltà economica che coinvolgono il nostro paese, a partire dai recenti sviluppi della crisi economico-finanziaria che interessa i Paesi ad economia avanzata. Le carriere di povertà risultano sempre più brevi, complesse, multidimensionali, con frequenti uscite e ritorni in situazioni di disagio sociale.

Attualmente il tasso di disoccupazione degli stranieri si attesta nel nord-est al 13,4% contro una media territoriale del 5,5%. Il Veneto è la Regione con il 12,8% di stranieri sul totale di disoccupati. È tuttavia da tener presente che negli ultimi due anni (2008-2010) l’incidenza degli stranieri sul totale dei disoccupati è salita al 26,3%. Il fenomeno migratorio nella sua articolata composizione presenta quindi situazioni di disagio sociale di tipo economico, abitativo e di tutela minorile che implicano la presa in carico da parte del Servizio Sociale Comunale nell’ambito delle politiche locali di inclusione sociale. Nello specifico gli ambiti di intervento di Servizio Sociale dell’area cittadina riguardano le famiglie straniere regolarmente residenti in situazione di povertà economica, i minori stranieri non accompagnati, le donne sole con figli a carico. Gli interventi si articolano in misure di tipo economico, inserimenti in Strutture comunitarie e azioni innovative quali l’affido omocultuarale ed eteroculturale. Nella successiva tabella verranno forniti i dati relativi ad interventi economici ed inserimenti residenziali, mentre per la tipologia MSNA si ritiene necessario individuare una priorità specifica.

MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI L’accoglienza di minori stranieri non accompagnati (i primi casi sono stati registrati alla metà degli Anni 90) ha raggiunto il numero massimo di accoglienze tra gli anni 2004 e 2005 (oltre 150 casi trattati ogni anno). Nel corso del 2011 il servizio sociale per minori stranieri dell’Ufficio Progetti e Prevenzione ha trattato complessivamente n. 102 casi di minori stranieri non accompagnati mentre nel corso del 2012 ha trattato n. 83 casi. I minori accolti sono per la maggior parte maschi di età superiore ai 15 anni che non intendono rientrare in patria. Le caratteristiche salienti del fenomeno nel territorio di Padova possono essere così sintetizzate: - per alcune realtà nazionali, risulta che gran parte dei progetti migratori siano definiti, nel nucleo familiare di appartenenza del minore,

precedentemente la sua partenza con il chiaro obiettivo che il minore venga assistito, una volta giunto in Italia, dagli enti pubblici e privati preposti;

- vi è la sostanziale impossibilità di realizzare il rimpatrio del minore nelle situazioni in cui il medesimo si rivela incapace di affrontare le aspettative proprie di un progetto di integrazione sociale e civile e nelle situazioni in cui egli pone in essere dei comportamenti devianti;

- si è realizzata una situazione in cui l’ente locale ha dovuto sostenere autonomamente, senza adeguati finanziamenti esterni, i costi economici dovuti per l’accoglienza di questi minori.

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PRIORITÀ DEL PIANO DI ZONA 2011-2015 PRIORITÀ N. 1 CONSOLIDAMENTO DELL’AFFIDO FAMIGLIARE DEL MINORE STRANIERO NON ACCOMPAGNATO Politica Prosecuzione dell’esperienza avviata dal Servizio Sociale del Comune di Padova di percorsi di accoglienza e di integrazione del minore straniero in un ambiente familiare, ipotizzando la possibilità che in esso il minore possa incontrare degli adulti connazionali immigrati capaci di essere testimoni di un positivo percorso di inserimento sociale. Per la realizzazione di tale priorità si coinvolgono famiglie omoculturali ed eteroculturali.

Il prospetto relativo di seguito indica una allarmante escalation nel numero dei Minori stranieri non Accompagnati e affidi omoculturali, con corrispondente aumento della spesa. In base all’attuale trend è previsto un incremento del 100%. I MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI IN CARICO AL Comune di Padova nel 2014 sono stati 141.

AZIONI DEL PIANO DI ZONA 2011/2015

Gruppo Tipologia di

Azione Interventi Soggetti

responsabili della gestione

Politica/che di riferimento

Anno ** Posti utenti Risorse (Euro)

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Affido Famigliare Omoculturale

Comune di Padova

1 2016 50 70.000,00 (*)

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Struttura A.P. Immigrazione – Ambulatorio Pediatrico Multietnico

ULSS n. 16 1 2016 N.R. Vd. dato aggregato tabella area “senza dimora”

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Sostegno Educativo

Coop. Codess Comune di Padova

1 2016 N.R. 30.000,00 (*)

Interventi Residenziali

INNOVATIVA Gruppi appartamento previsti da DGR n. 1839 del 09.12.2015

N.R. 1 2016 N.R. N.R.

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Interventi residenziali

Mantenimento Accoglienze residenziali per minori

Vedi Udo Area minori

1 2016 N.R. 961.000,00 (*)

(*) Quota a carico del Comune di Padova - Settore Servizi Sociali

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INTERVENTI ASSISTENZIALI A FAVORE DI CITTADINI STRANIERI

PRIORITÀ DEL PIANO DI ZONA 2011-2015

PRIORITÀ N. 1 MANTENERE LIVELLI DI PRESA IN CARICO INDIVIDUALIZZATA MEDIANTE INTERVENTI ASSISTENZIALI FINALIZZATI A FAVORIRE PERCORSI DI RIABILITAZIONE SOCIALE; L’OBIETTIVO SI RAGGIUNGE VALORIZZANDO LE CAPACITÀ PERSONALI E SUPERANDO APPROCCI DI TIPO ASSISTENZIALISTICO. Politiche 1. Garantire livelli di reddito adeguati a soddisfare le primarie esigenze di vita per contrastare condizioni indigenza, secondo i parametri ISEE individuati per l’accesso agli interventi economici. 2. Garantire la tutela della maternità mediante percorsi di accompagnamento ed eventuale inserimento temporaneo in Struttura protetta. 3. Favorire la comunicazione con l’utente straniero e la conoscenza dei servizi mediante il servizio di mediazione culturale.

AZIONI DEL PIANO DI ZONA 2011/2015

Gruppo Tipologia di Azione

Interventi Soggetti responsabili della gestione

Politica/che di riferimento

Anno ** Posti utenti Risorse (Euro)

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Attività di Servizio Sociale Professionale

Comune di Padova, Albignasego, Limena, Maserà di Padova, Cervarese S. Croce, Cadoneghe, Abano Terme, Torreglia, Ponte San Nicolò,

1a 2016 1.466 di cui 353 Comune di Padova

303.823,00 di cui 94.215,00 Comune di Padova

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Saonara, S.Angelo di Piove di Sacco, Piove di Sacco, Pontelongo, Legnaro, Mestrino, Codevigo, Montegrotto Terme, Brugine, AULSS 16

Interventi di sostegno economico

Mantenimento Interventi economici a integrazione del reddito familiare

Comune di Padova, Albignasego, Limena, Maserà di Padova, Cervarese S. Croce, Cadoneghe, Abano Terme, Torreglia, Ponte San Nicolò, Saonara, S.Angelo di Piove di Sacco, Piove di Sacco, Pontelongo, Legnaro, Mestrino, Codevigo, Montegrotto Terme, Brugine.

1a 2016 706 di cui 396 Comune di Padova

311.169,00 di cui 115.503,00 Comune di Padova

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Mediazione culturale

Comune di Padova, Albignasego, Limena, Maserà di Padova, Cervarese S. Croce, Cadoneghe, Abano Terme,

1c 2016 725 di cui 184 Comune di Padova

229.709,00 di cui 198.213,00 Comune di Padova

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Torreglia, Ponte San Nicolò, Saonara, S.Angelo di Piove di Sacco, Piove di Sacco, Pontelongo, Legnaro, Mestrino, Codevigo, Montegrotto Terme, Brugine. E Privato sociale

Interventi residenziali

Mantenimento Accoglienze residenziali Adulti Stranieri

Comune di Padova

1b 2016 20 36.667,00 Comune di Padova

(*) Quota a carico del Comune di Padova - Settore Servizi Sociali

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AREA IMMIGRAZIONE

Dati generali e principali “problematiche”

Negli ultimi anni l’Italia ha sperimentato uno dei tassi maggiori d’incremento della popolazione straniera che ha raggiunto 5 milioni di presenze, pari a circa l’8% della popolazione complessiva, percentuale ormai paragonabile a quelle di Stati europei di più antica immigrazione quali Francia, Regno Unito e Germania. Secondo l’ISTAT a gennaio 2010 il numero di stranieri residenti era di 4.235.000, mentre il rapporto Caritas-Migrantes ne conta 4.919.000 perché include oltre ai residenti anche i domiciliati, ossia coloro che soggiornano regolarmente ma non sono iscritti all’anagrafe. Negli ultimi 20 anni gli immigrati sono aumentati di dieci volte, con una crescita dei residenti pari a 3 milioni nell’ultimo decennio e quasi 1 milione solo nell’ultimo biennio.

Il Veneto è la terza regione italiana per presenze di cittadini stranieri, che sempre secondo il rapporto Caritas-Migrantes 2010, sono complessivamente, tra residenti e domiciliati, 550.100 di cui 236.585 donne e 116.959 minori. La provincia di Padova registra circa il 16% della popolazione regionale di cittadini stranieri, in essa il numero degli stranieri non comunitari regolarmente soggiornanti è di circa 61.000, di cui circa 21.000 domiciliati nel Comune di Padova; la città di Padova conta, complessivamente tra cittadini comunitari e non comunitari, 28.617 residenti (gennaio 2010), pari al 13,4% della popolazione cittadina, di cui i gruppi più numerosi sono costituiti da romeni (7.838), moldavi (4.093), nigeriani (1.913), marocchini (1.876), albanesi (1.781), filippini (1.613), cinesi (1.299), ucraini (701), bangladesi (690) e srilankesi (677). Secondo i dati dell’Osservatorio regionale Immigrazione sui lavoratori stranieri, si evidenzia che gli stranieri costituiscono nel Veneto l’11% del numero complessivo degli occupati, pari a circa 223.000 persone, con un tasso di occupazione pari al 65%, in linea con quello degli italiani. I lavoratori stranieri, che per il 90% risultano occupati nel lavoro dipendente, hanno inciso per il 27% sul flusso complessivo delle assunzioni registrate nel 2009, con punte particolarmente elevate nei settori dell’agricoltura, del tessile-abbigliamento, della concia e delle costruzioni. La concentrazione è marcata soprattutto tra le posizioni operaie e tra il personale privo di qualifica.

PRIORITÀ DEL PIANO DI ZONA 2011-2015 Da un’attenta analisi del territorio, considerate dunque le priorità emerse e coerentemente al quadro normativo di riferimento le strategie di indirizzo che verranno esplicitate di seguito tengono conto di quanto consolidato nel periodo precedente. Le politiche di intervento individuate sono proposte con le finalità generali di sostenere i processi per l’integrazione dei cittadini stranieri con servizi rivolti ai singoli e alle famiglie, favorire la convivenza tra cittadini italiani e stranieri, promuovere la partecipazione dei cittadini stranieri alla vita pubblica locale.

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PRIORITÀ 1 SCARSA CONOSCENZA DELLA NORMATIVA E DEI REQUISITI RELATIVI AL RILASCIO DEI TITOLI DI SOGGIORNO E DIFFICOLTÀ DI ACCESSO AI SERVIZI, IN PARTICOLARE ALLA QUESTURA E ALLO SPORTELLO UNICO DELLA PREFETTURA UTG DI PADOVA. Politica: Consolidare i servizi finalizzati alla semplificazione delle procedure preordinate al rilascio e rinnovo dei titoli di soggiorno

- Consolidamento (ed eventuale accorpamento delle funzioni) degli sportelli CISI che svolgono servizi a favore di persone straniere, relativi a informazione e supporto nel disbrigo delle pratiche per il rilascio/rinnovo dei permessi/carte di soggiorno e per le istanze di ricongiungimento/coesione familiare, ricezione e rilascio delle attestazioni d’idoneità alloggiativa, dichiarazione di ospitalità e cessione di fabbricato su banca dati informatica, servizio di prenotazione appuntamenti attraverso collegamento informatico con la Questura e lo Sportello Unico per l’Immigrazione presso la Prefettura per la consegna dei titoli di soggiorno. Si confermano gli sportelli situati nei sei punti di accesso del Comune di Padova e quelli presenti nei Comuni di Piove di Sacco, Limena, Selvazzano, Abano Terme per un totale di dieci sportelli.

PRIORITÀ 2 PRECARIETÀ DELLA SITUAZIONE DI VITA DI PERSONE RICHIEDENTI E TITOLARI DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE E DIFFICOLTÀ DI INSERIMENTO NEL TESSUTO SOCIALE. Politica: Potenziare i servizi di accoglienza, d’integrazione e di counseling in favore dei richiedenti e titolari di protezione internazionale e assimilati, secondo gli standard del Sistema di Protezione nazionale (SPRAR) e nel coordinamento con i progetti territoriali del Veneto

- Consolidamento delle attività di primo accesso e di consulenza dello sportello informativo RAR (richiedenti asilo e rifugiati) con sede in via Piovese 74, che gestisce attività di counseling sulle procedure d’asilo e di accoglienza delle relative richieste. - Potenziamento dei servizi di accoglienza per richiedenti/titolari di protezione internazionale. Nella progettualità relativa all’anno 2011 si è infatti richiesto al Ministero dell’Interno e delle Libertà Civili, stante l’aumento del bisogno, l’autorizzazione all’accoglienza di ulteriori cinque posti per donne richiedenti protezione internazionale. Per l’anno 2015 sono stati finanziati 26 posti di cui 10 per donne e 16 per uomini fino al 31.12.2016, più altri 10 posti uomini fino al 31.12.2015. - Mantenimento delle cosiddette “seconde accoglienze” in appartamenti di sgancio dove è possibile consolidare l’autonomia raggiunta. Gli appartamenti di sgancio sono gestiti e di proprietà rispettivamente di una associazione e di una cooperative sociale per un totale di sei posti (che nell’anno si rendono via via disponibili per nuovi ingressi non appena chi è già accolto conclude il suo percorso di inserimento).

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PRIORITÀ 3 SUPERAMENTO DELLE DIFFICOLTÀ DI GESTIONE E/O SOVRAPPOSIZIONE DI COMPETENZE IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE NELLA PLURALITÀ DEI SOGGETTI ISTITUZIONALI COINVOLTI. Politica 1: Dare impulso e concreto sostegno ai processi d’integrazione dei cittadini stranieri nella comunità locale nel collegamento con istituzioni, amministrazioni pubbliche ed enti operanti nel campo dell’immigrazione. Strategie di rete per la definizione di buone pratiche.

1. Consolidamento del Tavolo di concertazione per la gestione, collaborazione e condivisione di buone prassi finalizzate al rilascio e rinnovo dei titoli di soggiorno (Questura, Prefettura Provincia e Comune di Padova).

2. Potenziamento della Rete territoriale per l’Immigrazione di cui fanno parte tutti gli enti che hanno nel loro territorio sportelli informativi rivolti a persone immigrate. Con protocollo d’intesa, è stato costituito un coordinamento operativo finalizzato al funzionamento della Rete Territoriale per l’Immigrazione a cui aderiscono la Questura di Padova, la Prefettura U.T.G. di Padova, la Provincia di Padova, la Direzione Provinciale del Lavoro, l’Università degli Studi di Padova, la Camera di Commercio di Padova, il Comune di Padova e i sopra citati 12 Comuni della Provincia.

3. Partecipazione al Consiglio territoriale per l’immigrazione istituito presso la Prefettura. 4. Potenziamento delle attività del Centro Donne dal Mondo che svolge azioni di accoglienza, consulenza, informazione e orientamento

anche con il supporto di mediatrici culturali. Destinatarie degli interventi sono donne straniere in situazione di difficoltà personale e relazionale, portatrici di domande complesse che richiedono una lettura multidimensionale e la capacità di mettere in atto interventi integrati.

PRIORITÀ 4 RISCHIO DI FRAMMENTAZIONE DEL TESSUTO DELLA SOCIETÀ CIVILE PER L’INSUFFICIENZA DI OCCASIONI DI INCONTRO, DI DIALOGO INTERCULTURALE, DI PARTECIPAZIONE ALLA VITA PUBBLICA E MANCATO RICONOSCIMENTO DI SPAZI DI RAPPRESENTANZA. Politica: Promuovere la conoscenza ed il dialogo interculturale con azioni di promozione e di sostegno dell’associazionismo favorendo la rappresentanza degli interessi ed il riconoscimento dei diritti di cittadinanza dei cittadini stranieri.

1. Consolidamento delle attività per la promozione del dialogo tra le culture con aggancio e coinvolgimento di associazioni, gruppi formali ed informali di rappresentanza di cittadini stranieri nei Comuni della Conferenza dei Sindaci dell’ULSS 16, con un’attenzione particolare a quelli che hanno avviato la costituzione di organi consultivi di rappresentanza dei cittadini stranieri.

2. Potenziamento delle attività del tavolo di coordinamento intercomunale e con le associazioni di rappresentanza degli immigrati che parteciperanno allo svolgimento di azioni trasversali alle diverse aree d’intervento previste dal Programma di integrazione sociale e scolastica nei diversi territori comunali.

3. Consolidamento delle attività per la promozione dell’associazionismo di cittadini stranieri e accompagnamento per percorsi di riconoscimento- iscrizione all’albo regionale della LR 9/90.

4. Consolidamento delle attività di organizzazione e proposta di laboratori di cittadinanza e educazione civica, con il coinvolgimento di cittadini stranieri.

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AZIONI DEL PIANO - PREVISIONE ANNO 2016 Gruppo Tipologia di

Azione Interventi Soggetti

responsabili della gestione

Politica/che di riferimento

Anno ** Posti utenti Risorse (Euro)

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Sportello RAR Servizi di tutela, mediazione e alfabetizzazione (Progetto Rondine)

Comune di Padova – Settore servizi Sociali

Consolidare i servizi di accoglienza, d’integrazione e di counseling in favore dei richiedenti / titolari di protezione internazionale secondo gli standard dello SPRAR e nel coordinamento con la comunità di pratica dei progetti territoriali del Veneto. Alfabetizzazione, mediazione linguistico cultuale

2016 150 55.983,60

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Mantenimento Accoglienze richiedenti/titolari di protezione internazionale (progetto Rondine)

Comune di Padova- Settore servizi sociali

Servizi di accoglienza, d’integrazione e di counseling in favore dei richiedenti e titolari di protezione internazionale secondo gli standard dello

2016 36 posti finanziati dal Ministero dell'Interno

Ministero dell’Interno 287.055,45 Comune di Padova 131.974,00

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SPRAR e nel coordinamento con la comunità di pratica dei progetti territoriali del Veneto e inserimento socio-lavorativo

Interventi di accesso, consulenza e presa in carico

Innovativa Accoglienze richiedenti/titolari di protezione internazionale anni 2016 e 2017

Comune di Piove di Sacco (capofila) Rubano e Bagnoli di Sopra

Servizi di accoglienza, d’integrazione e di counseling in favore dei richiedenti e titolari di protezione internazionale secondo gli standard dello SPRAR e nel coordinamento con la comunità di pratica dei progetti territoriali del Veneto e inserimento socio-lavorativo

50 Ministero dell'Interno

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AREA DISABILITÀ

Premessa

L’Azienda ULSS 16, da anni impegnata nella programmazione partecipata con il coinvolgimento delle Amministrazioni Locali, e altre istituzioni come le Scuole (di ogni ordine e grado), i soggetti del Terzo Settore, gli Organismi di Volontariato e i Rappresentanti dei Genitori, è ben consapevole dei profondi mutamenti sociali che sono di riflesso sfide per la stessa amministrazione, in termini non solo di sostenibilità dei servizi, ma soprattutto di avvio di processi nuovi in ambito di welfare. Si tratta quindi di nuove considerazioni sui modelli organizzativi che, ponendo sempre l’attenzione nella centralità della persona con disabilità e del suo contesto familiare e relazionale, possono svilupparsi in termini generativi secondo un sistema integrato di interventi, tra loro interconnessi e collegati, con la rete sociale del territorio (welfare community). Lo sforzo finora intrapreso di integrazione tra scuola, mondo del lavoro, attività occupazionali diurne, accoglienza programmata, comunità residenziali, ha messo in luce la particolare potenzialità del territorio padovano in termini sia di servizi, sia di qualità erogata e anche di impulso alla ricerca orientata all’innovazione in un’area come quella della disabilità, di particolare impatto sociale (anche economico). E in tal senso il Piano di Zona è lo strumento ideale per la rappresentazione di questa realtà così ampia e dinamica, in un divenire continuo anche di opportunità legate a prassi consolidate, a esperienze in corso rivolte a dare nuove risposte ai bisogni emergenti e alle prospettive di crescita, nell’applicazione dei diritti della persona disabile all’inclusione sociale. La sinergia tra i diversi soggetti pubblici e privati è, quindi, l’elemento qualificante di sviluppo di questa nostra realtà sociale, verso un sistema sempre più partecipato e condiviso, in un’ottica di welfare generativo. Per il lavoro sin qui svolto si ringraziano tutte le persone coinvolte che a diverso titolo hanno partecipato a questo tavolo, contribuendo in maniera fattiva grazie alla loro competenza e passione civile.

MINORI PRIORITÀ 1.A NECESSITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO E CONTINUITÀ NELLA PRESA IN CARICO DEI MINORI DISABILI E DELLE LORO FAMIGLIE Rischio di frammentarietà degli interventi. Difficoltà di orientamento e conoscenza dei servizi da parte delle famiglie. Necessità di rilevazione delle specifiche diagnosi, con particolare riferimento all’autismo. Difficoltà nella gestione di minori con situazioni che richiedono interventi integrati di tipo socio-sanitario con il coinvolgimento delle famiglie. POLITICHE

1. garantire la presa in carico territoriale di tipo socio-sanitaria, con il coinvolgimento delle strutture pubbliche e del privato sociale, dei minori disabili e delle loro famiglie;

2. orientare il minore disabile e la sua famiglia al migliore e più congruo percorso assistenziale;

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3. rilevazione delle specifiche diagnosi, con particolare attenzione anche alle situazioni di autismo; 4. gestione di minori con situazioni complesse che richiedono interventi integrati di tipo socio-sanitario con il coinvolgimento delle

famiglie, incentivare la presa in carico integrata dei servizi territoriali, anche con l’attivazione delle UVMD per l’individuazione del miglior progetto possibile.

AZIONI

- presa in carico Neuropsichiatrica, Psicologica, Riabilitativa dei minori con disabilità e delle loro famiglie presso i servizi di NPI e Psicologia dell’Età Evolutiva e Logopedia Distrettuali di I° livello, lo SCIAF (Struttura Complessa Infanzia Adolescenza Famiglia)2 sovra distrettuale, Centro di Riabilitazione Uditiva e presso i Centri Specialistici di II° livello convenzionati “La Nostra Famiglia”, UILDM, Centro Medico di Foniatria, e non convenzionati “Fondazione Robert Hollman”; attuazione delle linee guida per l’organizzazione dei servizi di neuropsichiatria infantile di 1° e 2° livello, recepite con DDG n. 283/2012;

- strutturazione di interventi informativi e di accompagnamento per aiutare le famiglia nel percorso di crescita del minore disabile fin dalla nascita, di concerto con il Dipartimento di Salute per la donna e per il bambino, anche con il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta e delle associazioni: definizione di un Protocollo di collaborazione;

- prosecuzione progettualità previste dalla DDG 929 del 31/10/2013 in applicazione delle linee guida regionali per l’autismo; - aggiornamento del sito internet dell’Azienda Ulss nella sezione Area Disabilità; - implementazione di una banca dati informatizzata per la rilevazione del numero di disabili con diagnosi di autismo che afferiscono ai

servizi pubblici e privati dell’AULSS 16; - sviluppo di progettualità di sollievo alla famiglia per i minori affetti da autismo; - prosecuzione degli interventi a favore di alunni disabili con “bisogni sanitari gravi frequentanti scuole di ogni ordine e grado”, come

da disposizioni contenute nella Delibera del Direttore Generale n. 949 del 31/10/2013: aggiornamento della procedura in base agli esiti della verifica in atto;

- applicazione delle disposizioni regionali in merito alle impegnative di cura domiciliare come previsto dalla Delibera Regionale n. 1338 del 30/07/2013;

- prosecuzione degli interventi economici a favore delle persone che utilizzano il metodo Doman, Vojta, Fay, ABA; - applicazione delle linee regionali per la diagnosi dei disturbi specifici dell’apprendimento Delibera della regione n.2723/2012.

PRIORITÀ 2.A RISCHIO DI ESCLUSIONE SOCIALE DEI MINORI CON DISABILITÀ La presenza di disabilità in età evolutiva comporta rischi di mancata individuazione dei bisogni assistenziali in ambito scolastico, di frammentarietà degli interventi, di esclusione dalla vita di comunità. POLITICHE

1. garantire la tempestiva individuazione dell’alunno in situazione di disabilità 2. promuovere la collaborazione tra le istituzioni per garantire l’unitarietà degli interventi per l’integrazione scolastica

2

Vedi elenco acronimi

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3. favorire l’integrazione degli alunni disabili attraverso gli interventi di assistenza scolastica, 4. assicurare l’accesso alle strutture scolastiche attraverso i servizi di trasporto 5. promuovere la partecipazione dei minori con disabilità alle attività socializzanti e ricreative della comunità

AZIONI

- prosecuzione dei lavori di rielaborazione dell’Accordo di programma sottoscritto, in data 20-07-2007, dalle Aziende ULSS 14,15,16 e 17, dalla Provincia di Padova e dai Comuni afferenti alle Aziende socio-sanitarie, per l’integrazione scolastica degli alunni disabili nelle scuole di ogni ordine e grado, su riattivazione del gruppo a cura dell'Azienda Ulss 16;

- informatizzazione delle UVMD di accertamento dell’alunno in condizione di handicap ai sensi del DPCM n. 185 del 23 febbraio 2006 e delle UVMD relative ai minori disabili;

- prosecuzione degli interventi per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità: - applicazione e monitoraggio delle delibere del Direttore Generale n. 290 del 15.04.2008 e n. 96 del 1.3.2013, presso ogni

Distretto Socio-Sanitario dell’AULSS 16, per l’attivazione delle procedure relative alle domande per l’individuazione dell’alunno in situazione di disabilità e della conseguente attivazione dell’UVMD a cura dell’Unità Operativa Materno Infantile;

- verifica e valutazione in sede di UVMD di accertamento dell'alunno in condizione di handicap delle necessità assistenziali ed educative dei singoli minori disabili, anche attraverso strumenti che rendano misurabile il bisogno, in relazione alle risorse e all’evoluzione del progetto (SVAMDI minori e applicazione nuove schede bisogni assistenziali); promozione di modalità atte a garantire, nei confronti della famiglia, una corretta informazione pre-valutazione e una restituzione chiara e puntuale degli esiti della stessa a cura dell'équipe che ha in carico il minore;

- definizione dei bisogni assistenziali ed assegnazione degli operatori socio-sanitari; - collaborazione con la scuola, la famiglia e le équipe certificanti per la definizione del PEI (Piano Educativo Individualizzato) come

da disposizioni di legge 104/92, sollecitando, quando necessario per l’economia delle risorse, l’utilizzo di strumenti informatici (teleconferenza, ecc);

- rimodulazione delle risorse in modo appropriato in funzione dell’incremento delle richieste di assistenza per gli alunni disabili; - coinvolgimento delle equipe di neuropsichiatria infantile pubbliche e private per l’appropriatezza della destinazione delle risorse

assistenziali a scuola; - prosecuzione dei percorsi formativi rivolti a persone che effettuano la tracheobroncoaspirazione (DGRV 1819 del 11.09.2013) e

attivazione del progetto sperimentale per i minori disabili con gravi problemi sanitari nel contesto scolastico; - prosecuzione dei servizi di trasporto per gli alunni disabili in funzione di una migliore accessibilità e sostenibilità; - prosecuzione delle attività di assistenza da parte degli operatori socio sanitari per favorire l’integrazione dei minori disabili nelle

attività extrascolastiche (centri estivi): costituzione di un gruppo di lavoro SISSD – Comuni.

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PRIORITÀ 3.A RISCHIO DI DISCONTINUITÀ NEL PASSAGGIO DALL’ETÀ EVOLUTIVA ALL’ETÀ ADULTA Necessità di azioni che sostengano i giovani con disabilità e le loro famiglie nel passaggio all’età adulta, favorendo la condivisione, tra i diversi soggetti e servizi coinvolti, di procedure e strumenti di collaborazione. POLITICHE

1. promuovere la realizzazione di protocolli per la presa in carico dall’età evolutiva all’età adulta 2. individuare forme di raccordo tra scuola e mondo del lavoro

AZIONI

- promozione del “Protocollo operativo per favorire il passaggio dall’età evolutiva all’età adulta delle persone con disabilità” relativo alla collaborazione tra servizi ULSS e privato convenzionato, come previsto dalla Delibera del Direttore Generale 786 del 19.09.2013: necessario affrontare i nodi critici e le relative azioni di miglioramento emersi durante la formazione congiunta realizzata nel 2015;

- promozione del “Punto Famiglia”, istituito con DDG (1683/2015), per fornire informazioni e consulenza in merito al servizio offerto dal SISSD, favorire l’accesso ai servizi e alle risorse del territorio, supportare gli studenti delle scuole superiori e le loro famiglie nell’uscita dal percorso scolastico e nel passaggio all’età adulta;

- definizione delle modalità di collaborazione per la continuità della presa in carico nel passaggio dai servizi dell’età evolutiva a CSM e SerT: valutare, in merito a casi concreti, le strategie di gestione più efficaci;

- prosecuzione delle attività del Servizio di Orientamento afferente al SIL; potenziamento degli accordi con le istituzioni scolastiche per la valutazione e la predisposizione dei percorsi di orientamento, al fine di assicurare la continuità dei percorsi nel passaggio dalla fase scolastico-formativa a quella lavorativa

- sviluppo, in collaborazione tra istituzioni scolastiche e servizi, dei percorsi di autonomia e di integrazione sociale a favore di adolescenti con disabilità

ADULTI PRIORITÀ 1.B DIFFICOLTÀ NELL’ACCESSO AI SERVIZI E RISCHI DI FRAMMENTAZIONE NELLA PRESA IN CARICO DELLA PERSONA DISABILE E DELLA SUA FAMIGLIA Mancanza di informazioni complete, da parte delle famiglie, sull’accesso ai servizi territoriali. Rischi di frammentazione nella presa in carico della persona disabile e della sua famiglia.

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POLITICHE - accompagnare le famiglie nell’accesso ai servizi, attraverso un sistema integrato di informazioni in rete tra servizi comunali e

dell’ULSS - garantire la presa in carico globale e continuativa della persona disabile e della sua famiglia

AZIONI

- prosecuzione delle attività di Segretariato sociale e delle attività di informazione da parte dei servizi dell’ULSS e dei Comuni e degli Uffici Relazioni con il Pubblico dell’ULSS e dei Comuni

- aggiornamento e implementazione delle informazioni nel sito dell’Azienda Ulss 16; promozione di modalità di utilizzo più accessibili alle persone con disabilità, alle loro famiglie e ai cittadini, anche attraverso lo sviluppo di specifici strumenti (“Appability”)

- prosecuzione delle attività per la realizzazione del sistema informativo integrato tra ULSS e Comuni - sviluppo dello sportello integrato presso i Distretti socio-sanitari, nell'ottica del Progetto Community Care - continuità nell’applicazione delle disposizioni regionali (DGR 2960/2012) per l’attivazione delle UVMD e la rivalutazione dei progetti

individualizzati con l’utilizzo della scheda SVAMDI per l’accesso ai servizi - sviluppo e riadattamento del sistema ATL@NTE per Area Disabilità – Azienda Ulss 16

PRIORITÀ 2.B RISCHIO DI EMARGINAZIONE, ISOLAMENTO E ISTITUZIONALIZZAZIONE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE E MEDIO GRAVE STABILIZZATA E/O ACQUISITA DOPO L’OBBLIGO SCOLASTICO POLITICHE

1. favorire la partecipazione ad attività Diurne delle persone in situazione di disabilità grave e medio-grave 2. assicurare l’accesso alle strutture Diurne attraverso i servizi di trasporto 3. assicurare la continuità della presa in carico con stabilizzazione della diagnosi per le persone con autismo e disturbi dello spettro autistico

AZIONI

- accoglienza presso i Centri Diurni del territorio, pubblici e del privato sociale e presso altri territori delle Aziende ULSS del Veneto ed extra Regione, delle persone disabili

- recepimento delle indicazioni regionali sulle rette standard - prosecuzione del percorso integrato tra la Direzione dei Servizi Sociali, i Comuni, gli Enti Gestori, le famiglie e le Associazioni di

Volontariato del Territorio, attivato nell’ambito del “Tavolo per il Patto per lo sviluppo di un nuovo Welfare” (DDG 705/2015) in occasione del laboratorio finalizzato alla rilevazione dei bisogni del territorio e la ridefinizione delle risposte

- promozione di percorsi personalizzati e innovativi alternativi alle attuali modalità di inserimento diurno previste dalla Legge Regionale 22/2002, finalizzati allo sviluppo e al mantenimento delle capacità abilitative: definizione dei progetti di sperimentazione in materia di semiresidenzialita (DGRV 739/2015)

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- formalizzazione e implementazione, ai fini anche della trasparenza, di una graduatoria per gli inserimenti presso i centri diurni, con la definizione di un registro unico di accoglienza

- prosecuzione dei progetti previsti dalla Delibera del Direttore Generale n. 929 del 31/10/213 a favore delle persone disabili adulte affette da patologie inerenti allo spettro autistico

PRIORITÀ 3.B NECESSITÀ DI FORNIRE ASSISTENZA ALLE PERSONE DISABILI PER FAVORIRE LA PERMANENZA NELLA FAMIGLIA E NEL DOMICILIO POLITICHE

1. garantire forme di sostegno alla famiglia attraverso interventi domiciliari 2.sostenere iniziative di tutela della persona con disabilità con forme di accoglienza residenziale temporanea e/o di emergenza 3.garantire sostegno alle famiglie che accudiscono in casa persone disabili in situazione di particolare gravità

AZIONI

- prosecuzione dei progetti di assistenza domiciliare socio-assistenziale e integrata, a sostegno della persona e della famiglia - sviluppo di progetti per la formazione e la supervisione degli assistenti personali (badanti) a domicilio; rilevazione delle realtà presenti

nel territorio, nell'ambito del Welfare Community - prosecuzione del servizio di accoglienza pronta e programmata presso le Comunità Alloggio, l’OPSA ed eventuali altre strutture - attivazione delle impegnative di cura domiciliari con accesso ai contributi per le persone con disabilità fisiche (ICDf) e per persone con

gravi disabilità psicofisiche (ICDp) come previsto dalla Delibera della Regione Veneto 1338/2013 e s.m.i. - valutare la possibilità di utilizzo dei fondi sollievo per progetti di sostegno alla domiciliarità a favore delle persone con disabilità.

PRIORITÀ 4.B DIFFICOLTÀ DELLE PERSONE CON DISABILITÀ CON NUCLEO FAMILIARE FRAGILE O ASSENTE POLITICHE

1. garantire al disabile forme differenziate di residenzialità AZIONI

- prosecuzione degli inserimenti presso le Comunità Alloggio delle persone disabili, l’OPSA e Casa Breda - definizione dei criteri di accesso alle diverse strutture residenziali (predisposizione e applicazione di un nuovo regolamento), con

formalizzazione anche i fini della trasparenza di una graduatoria di accesso nell’ambito del gestionale Atl@nte

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- ridefinizione del regolamento di accesso alle strutture residenziali, con l’implementazione delle fasce di reddito per la contribuzione della parte alberghiera

- attivazione del Registro Unico Residenzialità Disabili per l’erogazione delle impegnative di residenzialità - adeguamento della capacità recettiva delle strutture già in possesso dell’autorizzazione all’esercizio e accreditamento - monitoraggio della riorganizzazione dell’OPSA, in applicazione delle disposizioni regionali (DGR 40/2013 e DGR 244/2015) - rilevazione delle esperienze in atto nel territorio relativamente ai percorsi di autonomia abitativa e ai gruppi appartamento

PRIORITÀ 5.B NECESSITÀ DI RISPONDERE AI BISOGNI DI SALUTE E INTEGRAZIONE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ Necessità di supporti per il sostegno e l’integrazione. Rischio di decadimento psico-fisico per le persone disabili POLITICHE

1. facilitare l’accesso a servizi medici specialistici e di riabilitazione nel territorio 2. favorire l’acquisizione di idonei ausili per la mobilità e la comunicazione

AZIONI

- prosecuzione dell’attivazione del progetto del Poliambulatorio Specialistico presso l’OPSA, per le persone disabili - prosecuzione e monitoraggio dell’erogazione degli ausili presso ogni Distretto socio-sanitario - definizione di un protocollo per l’accoglienza temporanea presso OPSA per persone disabili che necessitano di un monitoraggio di tipo

sanitario a seguito di ricovero ospedaliero o problematiche sanitarie di persone accolte presso comunità alloggio o a domicilio

PRIORITÀ 6.B DIFFICOLTÀ DI INSERIMENTO NEL MONDO DEL LAVORO. Rischio di emarginazione delle persone disabili che necessitano di interventi di valutazione e sviluppo delle autonomie e capacità lavorative. Scarsa possibilità di inserimento lavorativo e rischio di uscita dal mercato del lavoro (licenziamento o dimissioni volontarie), in conseguenza della crisi economica e/o di aggravamento delle condizioni di salute delle persone

POLITICHE

1. individuare forme di valutazione delle potenzialità finalizzate all’attivazione di progettualità idonee 2. sviluppare le opportunità di inserimento nei contesti di lavoro, sostenere il mantenimento del posto di lavoro e offrire opportunità di ricollocamento in contesti alternativi

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AZIONI

- potenziamento degli interventi per promuovere l’orientamento, la formazione, l’inserimento e il mantenimento del posto di lavoro delle persone con disabilità, in collaborazione con enti di formazione, aziende e cooperative sociali, servizi socio sanitari e servizi per l’impiego

- valutazione cognitiva e funzionale nell’età adulta per una migliore collocazione occupazionale; - realizzazione di percorsi formativi, in collaborazione con enti di formazione - promozione di accordi con le aziende profit, per l’applicazione degli strumenti previsti dalla normativa (art. 12 e 12 bis L. 68/99, art. 14

D. Lgs. 276/03) - realizzazione di attività di promozione dell’inclusione lavorativa nelle aziende profit - uso di incentivi ad aziende e cooperative sociali per progetti di integrazione sociale che prevedono supporto e tutoraggio alla persona

inserita - collaborazione con i servizi socio sanitari e con i servizi per l’impiego per sviluppare gli interventi di mantenimento del posto di lavoro e

favorire l’eventuale ricollocazione in altro contesto lavorativo - sperimentazione di attività di promozione della salute nell’ambiente di lavoro e in particolare della formazione in materia di sicurezza, in

collaborazione con SPISAL e altri enti competenti - sperimentazione di percorsi innovativi per l’inserimento sociale e lavorativo delle persone con disabilità in collaborazione con le realtà

profit e no profit - garantire continuità ai percorsi di lavoro guidato, e prosecuzione dei progetti di alternanza struttura protetta-lavoro, in collaborazione

con le cooperative sociali, al fine di favorire lo sviluppo delle autonomie e il graduale ingresso nel mondo del lavoro - Diffusione delle informazioni relative alle clausole sociali nelle procedure per l’affidamento di servizi, anche attraverso iniziative formative

a favore dei tecnici comunali. - rinnovo del protocollo d’intesa tra la Provincia di Padova e le ULSS provinciali, per la realizzazione di tirocini presso aziende ed enti del

territorio

PRIORITÀ 7.B DIFFICOLTÀ DI INSERIMENTO SOCIALE, RICREATIVO DELLE PERSONE CON DISABILITÀ POLITICHE

1. favorire la promozione di attività a favore dell’autonomia personale, socializzanti, di integrazione all’interno delle comunità di appartenenza

AZIONI - sviluppo degli interventi di promozione delle attività di tempo libero e di integrazione sociale a favore di giovani e adulti con disabilità,

dell’auto mutuo aiuto per persone con disabilità e per familiari - potenziamento dei percorsi di autonomia abitativa, come i gruppi appartamento, per favorire nella persona in considerazione dei diversi

livelli di gravità, con la collaborazione della famiglia, l’acquisizione capacità per la vita indipendente

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- prosecuzione del percorso formativo per operatori dei servizi pubblici e del privato sociale, trasversale alle aree disabilità, salute mentale e dipendenze, sull’Amministratore di sostegno

- prosecuzione del percorso formativo per operatori dei servizi pubblici e del privato sociale: proposta di avvio del “Progetto Supervisione alla pari. Dai buoni esempi alle buone prassi”, sui temi dell’affettività e sessualità delle persone con disabilità intellettiva.

PRIORITÀ 8.B DIFFICOLTÀ DELLE PERSONE CON FORME DI DISABILITÀ COMPLESSE E NEI PASSAGGI DEL CICLO DI VITA Difficoltà di inserimento delle persone con disabilità acquisite in particolare per quanto attiene ai traumatizzati cranici, a patologie neurologiche o neuromuscolari (sclerosi multipla, SLA ecc.). Scarsa conoscenza epidemiologica delle persone con diagnosi di autismo. rischio di emarginazione delle persone con disturbi psichiatrici e/o dipendenti da sostanze in situazione di multiproblematicità familiare connessa alla disabilità, situazioni di doppia diagnosi. Fragilità delle persone disabili anziane. POLITICHE

1. favorire la realizzazione di progettualità innovative per le persone con esiti di trauma cranico, sclerosi multipla e SLA, patologie neuromuscolari

2. raccolta di dati epidemiologici delle persone con diagnosi di autismo per la realizzazione di progettualità idonee 3. favorire il raccordo tra i diversi servizi (salute mentale, disabilità, dipendenze) 4. individuare progettualità finalizzate a dare risposte diurne e residenziali alle persone disabili, anche con disabilità acquisita, e ultra

sessantacinquenni AZIONI - prosecuzione delle progettualità che mirano all’accoglienza diurna, residenziale e di inserimento lavorativo delle persone con disabilità

acquisite - sviluppo della collaborazione con le strutture ospedaliere e universitarie e i servizi sanitari, per interventi precoci di valutazione

psicologica e sociale e di orientamento a favore delle persone con TCE e cerebrolesione acquisita e delle loro famiglie, con la formalizzazione di protocolli terapeutici per la presa in carico integrata delle persone con disabilità acquisite

- prosecuzione degli interventi a favore delle persone affette da SLA, previsti dalla Regione del Veneto con DGR 2354/2012 - raccolta informazioni, attraverso le banche dati attualmente disponibili (in particolare Atlante), per individuare le persone con diagnosi di

autismo; sviluppo delle progettualità in essere a favore delle persone con diagnosi autismo, nell’ambito delle azioni previste dal Tavolo per l’autismo (D.D.G. n. 596/2015)

- attivazione della collaborazione tra le diverse aree (disabilità, salute mentale e dipendenze) nella diagnosi, nelle progettualità e nel relativo monitoraggio, anche presso le strutture diurne e residenziali e attivazione di un gruppo di lavoro per l’individuazione di protocolli operativi di presa in carico tra i servizi della disabilità, salute mentale e dipendenze

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- rivalutazione in sede di UVMD dei progetti individualizzati per le persone ultrasessantacinquenni attualmente ospiti dei Centri Diurni e dei servizi residenziali

- proposta di progetti residenziali di accoglienza per persone disabili anziane presso OPSA e altre realtà del territorio. Elenco acronimi ASD (Autism Spectrum Disorder): Disturbi dello Spettro Autistico DDG: Deliberazione del Direttore Generale Azienda Ulss 16 DGR: Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto DSA: Disturbi Specifici dell'Apprendimento GDL: Gruppo di Lavoro ICD: Impegnative di Cura Domiciliare MMG: Medici di Medicina Generale PLS: Pediatri di Libera Scelta SCIAF: Struttura Complessa Infanzia Adolescenza Famiglia SVAMDI: Scheda per la Valutazione Multidimensionale delle persone con Disabilità UOMI: Unità Operativa Materno Infantile UVMD: Unità Valutativa Multidimensionale Distrettuale

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AZIONI DEL PIANO DI ZONA – ANNO 2016

NOME UDO ICP

PROG.

Classificazione interventi

soggetto responsabile e

soggetti coinvolti

Politiche di

riferimento

tipologia di azione

Mantenimento Potenziamento

Innovazione

TEMPI Costi utenti

Centro Diurno per persone con disabilità

(ex CEOD) UDO

Interventi semiresidenziali

Centro Diurno per persone con disabilità

ULSS / Privato sociale

2B M 2016 15.510.560,10

750

Servizio Semiresidenziale di

Terapia Occupazionale per

Neuromotulesi

UDO

Interventi semiresidenziali

Centro Diurno per persone con disabilità

ULSS 2B M 2016 402.992,27 13

Centro Diurno per disabili psichici

gravissimi UDO

Interventi semiresidenziali

Centro Diurno per persone con disabilità

ULSS 2B M 2016 701.146,69

Centro Residenziale per disabili psichici

gravissimi UDO

Interventi residenziali Comunità Alloggio per persone con disabilità

ULSS 4.B M 2016 526.094,87

18

Comunità Alloggio UDO Interventi residenziali Comunità Alloggio per persone con disabilità

ULSS / Privato sociale

4.B

I 2016 2.224.876,02 175

Struttura OPSA UDO Interventi residenziali Grande Struttura

Privato sociale 4.B I

2016

19.969.194,12 443

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NOME UDO ICP

PROG.

Classificazione interventi

soggetto responsabile e

soggetti coinvolti

Politiche di

riferimento

tipologia di azione

Mantenimento Potenziamento

Innovazione

TEMPI Costi Utenti

Residenza Sanitaria Assistenziale - Casa

Breda UDO

Interventi residenziali RSA per persone con

disabilità ULSS 4.B M 2016 1.613.966,49 22

Gruppo Appartamento

UDO

Interventi residenziali Gruppo appartamento

per persone con disabilità:

- Progetto Insieme (5 G.A.);

- Cooperativa Sociale “Il Portico”

- “Noi adulti con disabilità (Ass. Fam. Pad. Contro l’emarginazione)

- Consoli Donatella - IRPEA (3 G.A.) - Coop. Soc. “Il

Girasole” - “L’Iride Bianco”

(Cooperativa Sociale L’Iride)

- Casa Corticella (Coop. Nuova Idea)

- Coop. Soc. Il Glicine

- “Ca’ Solare” Fond. IRPEA

-

Privato sociale/Comuni

4.B P 2016

659.072,64

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88

NOME UDO ICP

PROG.

Classificazione interventi

soggetto responsabile e soggetti coinvolti

Politiche di

riferimento

tipologia di azione

Mantenimento Potenziamento

Innovazione

TEMPI Costi utenti

Unità Operativa Disabilità Adulti ICP

Accesso Consulenza e presa in carico ULSS

1.B 2.B 3.B 4.B 8.B

M 2016 364.227,88 378

Servizio Integrazione Scolastica e Sociale Disabili

ICP Sostegno socio-

educativo scolastico

ULSS (SISSD)/ Comuni/ Privato

Sociale

2.A 3.A

M 2016 3.611.349,94 538

Sostegno socio-educativo territoriale

ICP Sostegno socio-educativo territoriale

Comuni 2.A M 2016 4.151,00 4

Servizio di Integrazione Lavorativa e Orientamento

ICP

Accesso consulenza e presa in carico

Supporto all'inserimento

lavorativo Spesa personale

ULSS (SIL) e Comuni

3.A 6.B

M 2016 330.974,77 164

Servizio di Assistenza Domiciliare Socio-Assistenziale e Integrata

ICP

Interventi domiciliari/territoriali Assistenza Domiciliare

Socio-Assistenziale

Comuni e ULSS (Distretti) 3.B M 2016 523.318.60

175

Servizi distrettuali e sovradistrettuali di neuropsichiatria, Psicologia e Riabilitazione

ICP Accesso Consulenza e presa in carico

ULSS / privato convenzionato

1.A M 2016 3.882.278,61 N.D.

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89

NOME UDO ICP

PROG.

Classificazione interventi

soggetto responsabile e soggetti coinvolti

Politiche di

riferimento

tipologia di azione

Mantenimento Potenziamento

Innovazione

TEMPI Costi utenti

Gruppi di Auto Mutuo Aiuto

ICP

Interventi di socializzazione

Servizi di prossimità/buon vicinato/gruppi di

auto-aiuto

ULSS (SIL), Associazioni

7.B

M

2016

Risorse interne N.D.

Sostegno all’inserimento Lavorativo

ICP

Sostegno economico contributi per l’inserimento

lavorativo – borse lavoro

ULSS (SIL) 3.A 6.B M

2016

194.622,02 20

Servizio di trasporto sociale disabili

ICP

Interventi domiciliari/territoriali

Trasporto sociale

COMUNI

2.A 2.B

I

2016

209.466,00 883

Servizio Ausili

ICP Altri interventi ULSS (Distretti) 5.B M

2016 6.224.000,00

n.d.

ICDf (ex-Progetti di Vita Indipendente)

ICP

Sostegno economico Assegnazioni

economiche per il sostegno della domiciliarità e dell'autonomia

personale

ULSS (UODisA)

3.B I

2016 690.178,00 100

ICDp (Ex-Progetto a favore delle persone con disabilità psico-fisica grave)

ICP

Sostegno economico Assegnazioni

economiche per il sostegno della domiciliarità e dell'autonomia

personale

ULSS (UODisA)

3.B I

2016 430.440,00 94

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90

NOME UDO ICP

PROG.

Classificazione interventi

soggetto responsabile e soggetti coinvolti

Politiche di

riferimento

tipologia di azione

Mantenimento Potenziamento

Innovazione

TEMPI

Costi utenti

Voucher, assegno di cura ICP

Sostegno economico Assegnazioni

economiche per il sostegno della domiciliarità e dell'autonomia

personale

Comuni 3.B I

2016 334.619,00 185

Contributi SLA ICP

Sostegno economico Assegnazioni

economiche per il sostegno della domiciliarità e dell'autonomia

personale

ULSS 3.B M

2016 269.865,70 18

Contributi modifiche strumenti di guida ICP

Sostegno economico Assegnazioni

economiche per il sostegno della domiciliarità e dell'autonomia

personale

ULSS 3.B M

2016 4.316,92 10

Interventi economici a favore delle persone che utilizzano il metodo Doman, Vojta, Fay, ABA

ICP

Sostegno economico Contributi economici per cure o prestazioni

sanitarie

ULSS (Area Disabilità)

1.A M

2016

74.592,92

37

Servizio poliambulatoriale c/o OPSA

ICP

Altro Servizi che erogano

prestazioni di assistenza

specialistica

Privato sociale (OPSA) 5.B M

2016

63.415,35

n.d.

Pronta Accoglienza e Accoglienza Programmata (Ridef. Servizio)

ICP

Sostegno economico: trasferimenti per

l’attivazione di Servizi di Pronta Accoglienza

Privato sociale / COMUNI / ULSS

(UODisA)

3.B M

2016

28.207,55 81

Attività extrascolastiche (Centri Ricreativi Estivi)

ICP

Interventi di socializzazione

Attività ricreative di socializzazione

Comuni/Privato Sociale 2.A M

2016

113.063,70 84

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91

NOME UDO ICP

PROG.

Classificazione interventi

soggetto responsabile e soggetti coinvolti

Politiche di

riferimento

tipologia di azione

Mantenimento Potenziamento

Innovazione

TEMPI Costi utenti

Servizio Sociale Professionale

ICP Accesso

Comuni 1.A M

2016 194.898,00 905

Contributi economici ad integrazione reddito

ICP Sostegno economico

Comuni 4.B M

2016

90.365,00 107

Contributi economici per alloggi

ICP Sostegno economico

Comuni 4.B M

2016 24.807,00 17

Contributi economici per prestiti d’onore

ICP Sostegno economico

Comuni 4.B M

2016 265,00 1

Contributi economici per cure o prestazioni sanitarie

ICP Sostegno economico

Comuni 4.B M

2016 4.132,00 9

Contributi economici per favorire interventi del terzo settore

ICP Sostegno economico

Comuni 6.B M

2016 46.581,00 N.D.

Retta per prestazioni semiresidenziali

ICP Sostegno economico

Comuni 8.B M

2016 11.696,00 704

Retta per prestazioni residenziali

ICP Sostegno economico

Comuni 8.B M

2016 3.281.858,00 410

Trasferimenti ai Comuni per superamento barriere architettoniche

ICP Sostegno economico

Comuni 3.B M

2016 99.721,00 N.D.

Assegnazione quote rilievo sanitario di media intensità

ICP Sostegno economico

Regione 4.B M

2016 35.770,00 N.D.

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92

NOME UDO ICP

PROG.

Classificazione interventi

soggetto responsabile e soggetti coinvolti

Politiche di

riferimento

tipologia di azione

Mantenimento Potenziamento

Innovazione

TEMPI Costi utenti

Soggiorni climatici ICP Attività ricreative di socializzazione

ULSS (C.D. Archimede)

2.B M 2016 1.900,00 9

Applicazione linee guida regionali su Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA)

Progetti

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio

ULSS (Distretti – DSS)

1.A I

2016 Risorse interne N.R.

Aggiornamento sito Area Disabilità Azienda Ulss

Progetti

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio

ULSS (Distretti - DSS)

1.A I 2016 Risorse interne N.R.

Sviluppo progettualità previste dalla DDG 929 del 31/10/2013 in applicazione delle linee guida regionali: interventi per le persone con disturbi dello spettro autistico e per le loro famiglie (sviluppo progettualità di sollievo e progetti innovativi, formazione congiunta)

Progetti

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio: Sviluppo dei progetti in favore delle persone con autismo e formazione congiunta

ULSS (Distretti, SCIAF e Area

Disabilità) Privato Sociale

1.A 2.B 8.B

P 2016 Risorse pubbliche e privato

sociale N.R.

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93

NOME UDO ICP

PROG.

Classificazione interventi

soggetto responsabile e soggetti coinvolti

Politiche di

riferimento

tipologia di azione

Mantenimento Potenziamento

Innovazione

TEMPI Costi utenti

Attivazione Progetto per Minori con problemi “gravi sanitari” nelle scuole.

Progetti

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio ULSS (Distretti - Area Disabilità)

1.A I 2016 Risorse interne N.R.

Informatizzazione UVMD minori disabili Progetti

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio

ULSS (Distretti – SCIAF- Area Disabilità)

2.A M 2016 Risorse interne N.R.

Rielaborazione Accordo di Programma per l’integrazione scolastica

Progetti

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio

ULSS (Distretti - Area Disabilità) 2.A I 2016 Risorse interne N.R.

Formazione per persone che effettuano tracheobronco aspirazione (DGRV 1819/2913)

Progetti

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio ULSS (Distretti - Area Disabilità – SC Formazione)

2.A M 2016 Risorse interne

50

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94

NOME UDO ICP

PROG.

Classificazione interventi

soggetto responsabile e soggetti coinvolti

Politiche di

riferimento

tipologia di azione

Mantenimento Potenziamento

Innovazione

TEMPI Costi utenti

Attivazione gruppo di lavoro e formazione congiunta per l’applicazione del Protocollo passaggio età evolutiva – età adulta area disabilità

Progetti

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio ULSS (Distretti - Area Disabilità)

3.A I P

2016 Risorse interne N.R.

Definizione delle modalità di collaborazione servizi età evolutiva – DSM – SERT

Progetti

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio Area Trasversale 3.A I 2016 Risorse interne N.R.

Sistema informativo integrato ULSS - Comuni

Progetti

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio ULSS e Comuni 1.B M 2016 Risorse interne N.R.

Sviluppo dello sportello integrato presso i Distretti socio-sanitari

ICP Sportelli sociali

tematici ULSS e Comuni 1.B I 2016 Risorse interne N.R.

Applicazione SVAMDI per rivalutazione progetti individualizzati (DGRV 2969/2012)

Progetti

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio

ULSS (Distretti, Area Disabilità) e privato sociale

1.B M 2016 Risorse interne N.R

Page 95: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

95

NOME UDO ICP

PROG.

Classificazione interventi

soggetto responsabile e soggetti coinvolti

Politiche di

riferimento

tipologia di azione

Mantenimento Potenziamento

Innovazione

TEMPI Costi utenti

Implementazione del Sistema ATL@NTE per la gestione dei servizi per le persone con disabilità

Progetti

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio ULSS 1.B I 2016 Risorse interne N.R.

Riorganizzazione dei servizi diurni e residenziali

Progetti

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio

ULSS e privato sociale

3.B 4.B M 2016 Risorse interne N.R.

Promozione di percorsi personalizzati e innovativi alternativi alle attuali modalità di inserimento presso i centri diurni

Progetti

Interventi per l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio di emarginazione:

avvio dei progetti di sperimentazione in

materia di semiresidenzialita (DGRV 739/2015)

ULSS/Privato Sociale

2B I 2016 267.059,42 46

Progetti formazione e supervisione assistenti personali a domicilio

Progetti

Progetti vari attivati dal privato sociale e soggetti pubblici (parzialmente rilevati)

Comuni e privato sociale

3.B P 2016 Risorse interne (Comuni, progetto Provincia)

N.R.

Prosecuzione del programma di rientro degli ospiti dell’Istituto GRIS

Progetti

ULSS e privato Sociale 4.B M 2016 Risorse interne N.R.

Progetto di riorganizzazione dell’OPSA, in applicazione delle disposizioni regionali (DGR 40/2013 e 244/2015)

Progetti

ULSS e OPSA 4.B I 2016 Risorse interne N.R.

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96

NOME UDO ICP

PROG.

Classificazione interventi

soggetto responsabile e soggetti coinvolti

Politiche di

riferimento

tipologia di azione

Mantenimento Potenziamento

Innovazione

TEMPI Costi utenti

Attivazione dei progetti innovativi in tema di residenzialità e semiresidenzialita del “Patto per lo sviluppo di un nuovo welfare” (DDG 705/2015)

Progetti

ULSS/Comuni/Privato sociale

4.B I

2016 Risorse interne e del privato sociale, utilizzo fondo sollievo DGRV 39/2006

N.R.

Percorsi innovativi per l’inserimento sociale e lavorativo

Progetti

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio: - Cooperativa Sociale

“Il Germoglio” - Progetto ADO

(Coop. Soc. Cosep) - Progetto

eSpErIeNzE (Cooperativa Sociale Francesco D’Assisi)

- Coltivando stili di vita (Coop. Frutti del Delta)

- Donkeys Working (Fattoria TDA)

- Fattoria Sociale (Coop. POLIS NOVA)

- Sperimentiamo l’inclusione sociale (Coop. Dal lino ai tulipani)

ULSS, Provincia e cooperative

sociali 6.B M/I 2016

Fondo regionale L. 68/99 Risorse DGRV 739/2015 N.R.

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97

NOME UDO ICP

PROG.

Classificazione interventi

soggetto responsabile e soggetti coinvolti

Politiche di

riferimento

tipologia di azione

Mantenimento Potenziamento

Innovazione

TEMPI Costi utenti

Diffusione delle informazioni relative alle clausole sociali nelle procedure per l’affidamento di servizi, anche attraverso iniziative formative a favore dei tecnici comunali.

Progetti

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio Cooperative

sociali e Comuni 6.B I 2016 Risorse interne (ULSS, Comuni e Cooperative sociali) N.R.

Attività socializzanti, ricreative comunitarie dei minori e adulti con disabilità

Progetti

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio: • Centro Riab. Ed.

sfera comunicazione verb. e non verb. e relazione età evolutiva

• Prog. Laboratorio formativo di cittadinanza attiva (coop.Soc. Nuova Idea)

• Progetto Alice viaggio nel paese delle abilità (Ass. Arcobaleno)

• Progetto HOUSE & WORK (Ass. DADI)

• Prog. SIGMA • Centro DADI per

la famiglia e il bambino

• “spazi di vita in … Sollievo” (Coop. Magnolia)

ULSS/Comuni/Privato Sociale

2.A 7.B

P/I 2016

Risorse interne e del privato sociale

N.R.

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98

NOME UDO ICP

PROG.

Classificazione interventi

soggetto responsabile e soggetti coinvolti

Politiche di

riferimento

tipologia di azione

Mantenimento Potenziamento

Innovazione

TEMPI Costi utenti

Attività ricreative di socializzazione Progetti

Attività ricreative, sociali, culturali COMUNI

2.A 7.B P 2016 1.980,00 8

Percorsi di autonomia abitativa

Progetti

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio - Casa Vela (Ass.

Down Autismo e Disabilità Intellettiva)

- Casa Ponte (Ass. Down Autismo e Disabilità Intellettiva)

- Casa Mia - Vivere da Grande

(Ass. Nuova Idea)

ULSS/Comuni/Privato Sociale

7.B P 2016 Risorse del privato sociale N.R.

Prosecuzione percorso formativo sull’Amministratore di sostegno per operatori dei servizi pubblici e del privato sociale, trasversale alle aree disabilità, salute mentale e dipendenze

Progetti

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio ULSS e Privato Sociale

7.B M 2016 Risorse progetti formazione ULSS

N.R.

Progettualità innovative per le persone con disabilità acquisita

Progetti

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio: Work up why not (Ass. DACCAPO)

ULSS (Distretti e Area Disabilità) e privato sociale

8.B I 2016

Risorse interne (ULSS e privato sociale)

N.R.

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99

NOME UDO ICP

PROG.

Classificazione interventi

soggetto responsabile e soggetti coinvolti

Politiche di

riferimento

tipologia di azione

Mantenimento Potenziamento

Innovazione

TEMPI Costi utenti

Prosecuzione degli interventi a favore delle persone affette da SLA, previsti dalla Regione del Veneto con DGR 2354/2012

Progetti

ULSS (Distretti e Area Disabilità)

8.B M 2016 Finanziamento regionale DGR 2354/2012

N.R.

Raccordo tra servizi aree disabilità, salute mentale e dipendenze

Progetti

Altro Interventi per l’integrazione sociale di soggetti deboli o a rischio

ULSS area trasversale 8.B M 2016 Risorse interne N.R.

Rivalutazione progetti individualizzati per disabili anziani ospitati nei centri diurni

Progetti

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio

ULSS (UODISA) 8.B M 2016 Risorse interne N.R.

Attivazione progetti di accoglienza residenziale per persone disabili anziane

Progetti

Altro Interventi per l’integrazione sociale di soggetti deboli o a rischio

ULSS e Privato Sociale 8.B M 2016 Risorse residenzialità N.R.

Fattoria sociale applicata all’informazione-formazione- autostima – autonomia nell’ambito delle malattie rare

Progetto

Altro Interventi per

l’integrazione sociale di soggetti deboli o a

rischio

P63 Sindrome E.E.C.

International Net Work Word

Comm. onlus

8.B I 2016

Risorse interne N.R.

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100

AREA SALUTE MENTALE

DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE

NON C’E’ SALUTE SE NON C’E’ SALUTE MENTALE

“..La salute mentale e il benessere mentale sono fondamentali per la qualità della vita, poiché consentono di dare un significato alla vita e di essere cittadini attivi e creativi. La salute mentale è una componente basilare della coesione sociale, della produttività, della pace e della stabilità nell'ambiente di vita, poiché contribuisce allo sviluppo del capitale sociale e dell'economia della società. … L'elaborazione e la realizzazione di piani efficaci per promuovere la salute mentale non potrà che migliorare il benessere mentale di tutti." (Conferenza di Helsinki con la partecipazione dei ministri europei, anno 2005)

La stesura del documento di programmazione per l’Area Salute Mentale si è basata sull’analisi di alcuni documenti come il Progetto Obiettivo per la Tutela della Salute Mentale (POTSM, DGR 651/2010), il DPCM 2001 sui L.E.A., il DPCM 21-3-2008 in tema di linee di indirizzo per la salute mentale, sulle indicazioni di studi scientifici (Istituto Superiore di Sanità 2008, Studio Europeo ESEMeD 2002) sui Report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità 2000 e sulla Relazione sociosanitaria 2008 sullo stato di salute della Regione Veneto. Si basa inoltre sull’analisi dei bisogni di salute nel campo della salute mentale della nostra realtà territoriale e tiene conto delle criticità che si sono evidenziate nell’ultima annualità del piano di zona 2007/2009. Il complesso della documentazione considerata induce a proporre le seguenti affermazioni di carattere generale. Il bisogno di salute mentale è in rapida crescita in tutto il mondo, in particolare nelle società economicamente sviluppate che sono in rapida trasformazione. il ricorso ai servizi sociosanitari pubblici è molto basso: è stato calcolato che fra le persone affette da un qualsiasi disturbo mentale la percentuale di coloro che si sono rivolti ad un servizio sanitario non superi il 20%. La maggior parte dei disturbi mentali insorge in età giovanile e la prevalenza di psicopatologia nella popolazione più giovane risulta elevata. Il ricorso ai servizi sociosanitari è spesso tardivo, anche nei disturbi psichiatrici gravi: è stato valutato che la percentuale di soggetti affetti da depressione maggiore che riceve un trattamento nello stesso anno in cui insorge il disturbo è inferiore al 30%. I disturbi psichiatrici sono spesso associati a malattie fisiche e possono comportare un elevato grado di disabilità; i costi economici e sociali dei disturbi mentali sono molto elevati e pesano notevolmente sui pazienti, sui loro familiari e sulla collettività. Persiste ancora uno stigma consistente nei confronti della malattia mentale. Ad integrazione di queste considerazioni di ordine generale il Gruppo Tecnico ritiene di dover segnalare l’importanza dei problemi che il Dipartimento di Salute Mentale deve affrontare in relazione alla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari,alla programmazione e all’organizzazione dell’assistenza per i pazienti che sono stati dimessi e che verranno dimessi da queste strutture.

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101

Altri problemi importanti all’attenzione sono: 1) quelli che derivano dalla verifica sul campo delle procedure che regolano la compartecipazione alla spesa sociale (Linee di indirizzo regionali, DGR 1749/2013) per le strutture residenziali, Comunità alloggio e Gruppi appartamento; 2) quelli conseguenti all’applicazione degli Atti Aziendali dell’ULSS. Inoltre, il Gruppo Tecnico dell’Area Salute Mentale ritiene di dover segnalare l’oggettiva difficoltà a garantire gli stessi livelli quali quantitativi a fronte di una contrazione del personale dedicato. Partendo dall’analisi degli indicatori di contesto e delle risorse e dalla valutazione delle necessità di salute mentale della popolazione, il Gruppo Tecnico dell’Area Salute Mentale indica le seguenti priorità, con le conseguenti politiche ed azioni, nel periodo di valenza del Piano di Zona 2011-2015:

1) PRIORITA’: RISCHIO DI ESCLUSIONE SOCIALE 1.1 POLITICA: MIGLIORARE E RIQUALIFICARE LA RETE RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE E SUPPORTARLA CON INIZIATIVE SOLIDALI E DI EMPOWERMENT 1.2 POLITICA: CULTURA DELL’INCLUSIONE SOCIALE E LOTTA ALLO STIGMA 1.3 POLITICA: INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA CENTRATA SUL CITTADINO 2) PRIORITA’: DISAGIO E RISCHIO ADOLESCENZIALE E GIOVANILE 2.1 POLITICA: GESTIONE MULTIDISCIPLINARE INTEGRATA DEI CASI DI RISCHIO E DISAGIO ADOLESCENZIALE 3) PRIORITA’: NUOVA CRONICITA’ E MULTIPROBLEMATICITA’ (PAZIENTI IN FASE CRONICA E PARZIALMENTE NON AUTOSUFFICIENTI) 3.1 POLITICA: COSTRUZIONE DI PERCORSI AD ALTA INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA 3.2 POLITICA: RICONVERSIONE RISORSE INVESTITE NEL CAMPO DELLA RIABILITAZIONE PSICOSOCIALE 4) PRIORITA’: BISOGNI SOCIOSANITARI A VALENZA MULTIPROBLEMATICA TRASVERSALE (AREE: DIPENDENZE, DISABILITA’, ANZIANI, MARGINALITA’ SOCIALE) 4.1 POLITICA: COLLABORAZIONE E CONDIVISIONE PROGETTUALITA’ CON AREE DI CONFINE Prima di esplicitare le politiche e le conseguenti azioni si ritengono necessarie alcune importanti premesse: la programmazione sociosanitaria nel campo della salute mentale, vista anche l’evoluzione e il cambiamento sia dei bisogni di salute e sia delle persone portatrici di bisogni di salute, non può prescindere dalla conoscenza dei dati epidemiologici, come non può prescindere da una forte collaborazione e condivisione con le Agenzie Sociosanitarie del Territorio per affrontare in modo appropriato ed efficace le problematiche delle Aree di confine (Anziani, Dipendenze patologiche, Disabilità, Marginalità sociale, Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza). E’ importante far sì che la politica per la salute mentale non sia più soltanto a carico dei servizi per la salute mentale, ma compito di tutti gli attori istituzionali e territoriali coinvolti, con obiettivi che non sono solo quelli della diagnosi, cura e riabilitazione, ma anche di promozione del benessere psichico e sociale dei cittadini e della tutela del diritto alla salute e dei diritti di cittadinanza delle persone affette da malattia mentale. Una programmazione sociosanitaria appropriata ed efficace nell’area della salute mentale deve essere centrata sui bisogni della persona e orientata ai principi della destigmatizzazione, della deistituzionalizzazione, della partecipazione del cittadino ammalato e della

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collettività, della continuità assistenziale e della verificabilità dei processi di lavoro, superando l’autoreferenzialità e favorendo l’innovazione. L’attuale rete di servizi viene riconfermata come base organizzativa da cui ripartire, da sviluppare ulteriormente e da riqualificare, in cui l’obiettivo non deve essere soltanto quello di definire e pianificare risposte sempre più aderenti ai bisogni della persona e dell’utenza, ma anche quello che esse devono essere garantite ad ogni cittadino di questo territorio, anche attraverso una riorganizzazione della rete dei servizi, dopo opportuna valutazione e un approfondito monitoraggio di tutti parametri (territorio e popolazione distrettuale afferente, strutture e servizi: collocazione e accessibilità, utenza: tipologia e flussi, carichi di lavoro) specifici di una appropriata ed efficace programmazione socio sanitaria nell’area della salute mentale. Tale progettualità non può prescindere da un approccio alle problematiche della salute mentale basato sul lavoro di rete e su una collaborazione e cooperazione tra tutti i servizi afferenti al DISM e su un processo di condivisione tra tutte le Agenzie socio sanitarie del territorio coinvolte. IL GRUPPO TECNICO AREA SALUTE MENTALE Coordinatore Area tematica SANTONASTASO PAOLO Componenti Gruppo tecnico VERNIER MARIA SERENA

PEDRON MARCO DONEGA’ STEFANIA DONI SABRINA CAMPOS CLAUDIA MAZZINI CRISTINA BEGHIN ARIANNA BATTISTELLO MARIA TERESA ALBERTIN ORIANA GATTA MICHELA MAURI ANGELA GURIAN MICHELA CARMEN TRAVERSI LAURA FINO GRAZIELLA GATTO ALDO TRAVERSO GABRIELLA DIGIANANTONIO LUCIO DAL PALU’ RENATA FERRONATO LUISA VIGOLO MONICA LONGHIN NEVIO CRIVELLIN GIUSEPPINA SANDONA’ MIRIAM

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1) PRIORITA’: RISCHIO DI ESCLUSIONE SOCIALE 1.1 politiche: MIGLIORARE E RIQUALIFICARE LA RETE RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE E SUPPORTARLA CON INIZIATIVE SOLIDALI E DI EMPOWERMENT

1.1a AZIONI DI MANTENIMENTO: 1.1.a1 UDO,

ICP PROG

TIPOLOGIA UDO, ICP, PROG

UNITA’ EROGA ZIONE

POSTI COMPL ESSIVI

UTENTI RES ULSS 16

INDICATORI

COSTI

UDO CTRP TIPO A 4 50 74 3.836.246,64 “LA LANTERNA” 1° S. PSICH 12 18 1.011.943,42 “LA MERIDIANA” 2° S. PSICH 14 21 1.200.004,97 “DINA MURARO” 2° S. PSICH 12 17 644.373,66 “GRANZE” 3° S. PSICH 12 18 979.924,59 UDO CTRP TIPO B 3 34 44 1.558.715,52 “VILLA ORTENSIA” 1° S. PSICH 10 10 310.748,55 “LE FARFALLE” 2° S. PSICH 10 14 424.643,80 “ITACA” (ex Marani) 2° S. PSICH 14 20 823.323,17 UDO C ALLOGGIO 3 17 23 258.248,14 VIA CAVE 2° S. PSICH 6 9 191.742,17 GIOVANNI XXIII 2° S. PSICH 5 7 66.505,97 VIA COLLI 3° S. PSICH Via Cavour,

36 Ponte San Nicolò 6 7 0,00

UDO G APPARTAMENTO 4 16 23 256.382,90 “VIA MAZZINI” 1° S. PSICH 4 7 60.248,42 “VILLA SAVIOLI” 1° S. PSICH 3 6 53.059,47 “GR AMA” 2° S. PSICH 4 4 61.365,13 “GR AMA” 2° S. PSICH 2 3 20.540,13 “CASA AMICA” 3° S. PSICH 3 3

61.169,75 UDO SPDC ricovero residenti e domiciliati Ulss 16

(dimessi) 3 38+ 6 825

(141 extra ULSS) 4.988.630,95

SPDC 1 1° S. PSICH 15 244 1.802.975,72 SPDC 2 2° S. PSICH 15 236 1.689.024,28 SPDC 3 3° S. PSICH 9+5 225 1.496.630,95 RICOVERI PIOVESE c/o SPDC 1°, 2°, 3° 65 0,00 UDO SPDC – DHO residenti e domiciliati Ulss 16 3 2 131

(7 extra ULSS) Ricompreso nel SPDC

ricovero

Si confermano l’attuale Rete dei servizi e i L.E.A. attualmente erogati come base di partenza per una riqualificazione del sistema di servizi fondato sui bisogni delle persone che hanno problemi di disagio psichico

DHO 1 1° S. PSICH 0,5 17

0,00

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DHO 2 2° S. PSICH 0,5 8 0,00 DHO 3 3° S. PSICH 1 83 0,00 DHO PER I DISTURBI ALIMENTARI 1 8 9 0,00 UDO CENTRI SALUTE MENTALE

PAZIENTI CON ALMENO UNA PRESTAZIONE 4 5808 8.236.886,49

CSM 1 1° S. PSICH 1706 2.954.268,02 CSM 2 2° S. PSICH 1613 3.106.336,55 CSM 3 3° S. PSICH 1696 1.033.616,16 CSM PIOVESE 823 1.142.665,76 UDO AMBULATORI SALUTE MENTALE

PAZIENTI CON ALMENO UNA PRESTAZIONE 2 1343 2.199.113,51

ASM 1° S. PSICH Riduzione attività 2014

521 866.361,79

ASM 2° S. PSICH Chiusura 31.12.2014

822 1.332.751,72

UDO AMB SOVRAZONALI CL. PSICHIATRICA PAZIENTI CON ALMENO UNA PRESTAZIONE

1 293

UDO CENTRO DIST COMPORT ALIMENTARI PAZIENTI CON ALMENO UNA PRESTAZIONE

1 240 0,00

UDO DHT 2 22 64 665.431,93 DHT 1 1° S. PSICH 12 37 370.290,16 DHT 2 2° S. PSICH 10 27

295.141,77 UDO CENTRI DIURNI CSM 5 61 148 692.432,58 “LA TRACCIA” 1° S. PSICH 12 25 190.559,47 “MONTEGROTTO” 1° S. PSICH 12 18 81.140,50 “IL PONTILE” 2° S. PSICH 15 47 390.811,07 “AGORA’” 3° S. PSICH 10 44 6.923,28 CD PIOVE PIOVESE 12 35

22.998,26 UDO CTRP Attività Diurna 4 24 51 99.133,75 “LA LANTERNA” 1° S. PSICH

CTRP Attività Diurna 5 5 99.133,75

“LA MERIDIANA” 2° S. PSICH CTRP Attività Diurna

4 12 0,00

“DINA MURARO” 2° S. PSICH CTRP Attività Diurna

4 7 0,00

“GRANZE” 3° S. PSICH CTRP Attività Diurna

7 27

0,00

UDO CENTRI DIURNI RIABILITATIVI (ex CLG/COD)

3 (5) 100 109 1.128.582,40

MURIALDO 1 20 28

244.990,39

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NUOVA IDEA 1+1 40 42 433.327,15 POLIS NOVA 1+1 40 39 450.264,86 ICP INSERIMENTI SEMIRESID CEOD

TERRITORIALI 9 216.268,37

ICP INSERIMENTI RESIDENZIALI TERRITORIALI

11 41 1.362.210,15

ICP INSERIMENTI RESIDENZIALI EXTRA TERRRITORIALI

17 29

1.415.977,74

UDO CASA DI CURA PARCO DEI TIGLI residenti Ulss 16

1 279

1.727.000,00

ICP SIL – ORIENTAMENTO LAVORATIVO SPESE PERSONALE

141.515,02

ICP SIL - CONTRIBUTI ECONOMICI PER L’INSERIMENTO LAVORATIVO BORSE LAVORO

99.503,44

PAZIENTI IN CARICO CSM 142 PAZIENTI IN TIROCINIO 88

ICP ASS. DOMICILIARE INTEGRATA

PER PAZIENTI PSICHIATRIA 57 191.173,87

ICP SERV. ASS SOCIO-ASSISTEN-ZIALE DOMICILIARE PER PAZ PSICHIATRIA

95 309.028,83

PROG B2) B3) Completato C) Acquisizione Immobile Per Caes Piovese L’immobile è stato acquistato, ne è in corso l’adeguamento strutturale per l’uso stabilito. Realizzazione Day Hospital per i DCA al secondo piano e ristrutturazione complessiva dell’edificio Da giugno 2014 è stato attivato il DH per i DCA Completato nel 2014

c) F CARIPARO 600.000,00

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1.1.a2 AZIONI DI MANTENIMENTO

NOME PROGETTO TIPO AZIONE

SOGGETTO RESP AZIONE

COSTI INDICA TORI

TEMPORIZZAZIONE

1) "formazione operatori del dism, privato sociale e altri servizi e enti": formazione dipartimentale vincolata alle politiche del piano di zona, coordinata dal coord di area tematica pdz (in atto)

prog AULSS 22.000,00 2011-2015

2) progetto nuova cartella integrata: ospedaliera (completato nel 2014), ambulatoriale (ultimato) e riabilitativa (prosegue)

prog AULSS Risorse personale interno

processo 2013

3) partecipazione al tavolo di confronto per l’attuazione di un piano per l’assistenza alla persona affetta da deficit cognitivo e demenza” (dgr 3542/2007) (confermato, prosegue) DDG Ulss 16 n 74 del 27/01/2016 ‘Rete dei Centri per la persona affetta da decadimento cognitivo e demenza’ e allegato A ‘progetto di revisione della rete per l’assistenza alla persona con deficit cognitivo e demenza – 2015’

prog AULSS Risorse personale interno aree salute mentale e disabilità

processo

2013-2015

Vedi 1.1.b7

prog AULSS Risorse personale interno per studio e predisposizione progetto

processo finanziari

2013

5) attività supporto (fondi economali, soggiorni, attività riabilitative e risocializzanti) (rinnovato)

prog AULSS 75.616,30

processo finanziari

2013

6) lotta allo stigma: PROGETTO DIVERSAMENTE in collaborazione tra Az Sanitarie, Comune Pd, Conf Sindaci, Provincia, Cooperazione Sociale, Associazioni Di Familiari e Volontariato, Fond Cariparo (Confermato prosegue)

prog AULSS, COMUNI COOP SOC ASS FAM E VOLONT F CARIPARO

2.000,00 4.000,00

processo

2011-2015

- progetti per il tempo libero che coinvolgono più soggetti (Ulss 16, Coop. Il Portico, S. Civile, Aitsam) (Vedi Az 1.2.A6 ) (Progetti AMA di ‘Tempo libero’ e ‘Supporto all’inserimento lavorativo’) Proseguono con risorse della Cooperativa

prog AULSS, PRIVATO,

risorse interne 1 operatore

ulss + coop

processo

2011-2015

Si conferma tutta la progettualità di supporto ai processi di cura, al lavoro per progetti e continuità assistenziale, all’appropriatezza e all’efficacia degli interventi: - nuova cartella ospedaliera, nuova cartella territoriale ambulatoriale - cartella linea riabilitativa - sistema informativo: implementazione e suo pieno utilizzo - formazione vincolata alle politiche del Piano di Zona e coordinata dal coordinatore di area tematica (progettualità dipartimentale e trasversale) - progettualità del Privato Sociale

- convenzione con BANCA DEL TEMPO (DDG 1070 del 31/12/2008 -scadenza 31-12-2012 prosegue la collaborazione La convenzione non è stata rinnovata

prog AULSS, BANCA DEL TEMPO

risorse personale interne

processo

2011-2015

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1.1.a3 Ex 1.1.c8

Avviato nel 2014 un Day Hospital per i DCA, che prosegue.

1.1.a4 Ex 1.1.c9

Realizzazione di una mappatura della situazione attuale relativa a strutture residenziali e semiresidenziali anche non afferenti al DISM, a cura dei Resp di Linea Riabilitativa, dei CSM, e della Direzione Sociale: strutture, n posti, tipologia di progetti individuali in corso e nelle liste di attesa, liste di attesa (completato nel 2014)

prog AULSS

Risorse interne

1.1.b AZIONI DI MIGLIORAMENTO

1.1.b1

Migliorare e implementare il monitoraggio dell’attività del DISM, utilizzando un sistema di indicatori definito, da un punto di vista quantitativo dal sistema informatico attuale, favorendo anche una valutazione qualitativa degli interventi e rilevando la soddisfazione degli utenti Il monitoraggio dell’attività del DISM è stato attuato per quanto riguarda l’attività della linea riabilitativa (vedi 1.1.b3)

AULSS 2011-2015

1.1.b2 Monitorare i bisogni provenienti dalla comunità, il loro mutamento e la loro evoluzione (Disagio giovanile, Esordi psicotici, Disturbi del Comportamento Alimentare, Dist. di Personalità, Uso di sostanze, Comorbilità, Nuova cronicità, Disturbo depressivo maggiore), e, favorendo l’innovazione, attivare interventi appropriati ed efficaci per i bisogni emergenti :

- collaborazione con i M.M.G. - identificazione precoce dei casi di depressione maggiore (vedi ‘Linee di indirizzo regionali nella gestione della depressione tra i MMG e i CSM)

- interazione e integrazione con le Aree di confine - lavoro d’equipe e operatore di riferimento - approccio multidimensionale e multidisciplinare - progetto di cura individualizzato - interventi innovativi per le persone all’esordio di psicosi in continuità con l’esperienza del progetto ‘Get Up’. In particolare si propone:

istituzione di un osservatorio dei nuovi casi di psicosi giovanili ed esordi definizione di una procedura/protocollo di intervento integrato secondo il modello

‘Get Up’ (CBT, case management, interventi familiari Prosegue. Avviato in particolare progetto di formazione dipartimentale sull’operatore di riferimento.

AULSS 2011-2015

1.1.b3 Monitorare l’evoluzione dei bisogni di residenzialità dei percorsi terapeutico riabilitativo nelle strutture, lo sviluppo di disabilità delle persone attualmente inserite nelle strutture residenziali territoriali ed extraterritoriali in carico ai Servizi del DISM; liste di attesa, UVMD, valutazione clinica e psicodiagnostica, continuità assistenziale) Il monitoraggio è stato avviato per l’attività della Linea Riabilitativa (‘Analisi descrittiva dei dati contenuti nell’archivio computerizzato del sistema informativo

AULSS Privato sociale

2011-2015

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psichiatrico del DISM di Padova riguardo i pazienti afferenti alle strutture Residenziali e Semiresidenziali’)

1.1.b4 b4 Incentivare la residenzialità a bassa soglia (appartamenti autonomi) opportunamente monitorata, attraverso il coinvolgimento di Famiglie, Cooperazione sociale e Enti locali, e l’informazione agli Amministratori di sostegno Confermato prosegue

AULSS COMUNI ASS FAM PRIVATO SOCIALE

2011-2015

1.1.b6 Migliorare l’offerta di percorsi di inserimento lavorativo, favorendo progetti individualizzati, secondo le nuove Linee guida regionali sull’Inserimento lavorativo – DGR 21/2012, anche attraverso l’applicazione del nuovo protocollo in materia tra DISM e SIL e il miglioramento della collaborazione con il Centro per l’Impiego della Provincia Prosegue

AULSS REGIONE ISFOL ITALIA LAV PRIVATO SOCIALE

2011-2015

1.1.b7 Aggiornamento della Guida ai Servizi del DISM, in collaborazione con l’URP e con la Dir. S. Sociali, e sua divulgazione cartacea e via web a cura del DISM: aggiornare e uniformare grafica e contenuti con servizi Piovese, recependo eventuale riorganizzazione territoriale.

AULSS

2011-2015

1.1.b8 Ex 1.1.c2

Appropriatezza ed efficacia degli interventi in tutte le linee di attività (CSM, SPDC, L RIAB) e progetto di cura individualizzato in tutte le linee di attività del DISM: in armonia con la DGR 1558 del 3.9.2013 Recepimento del Piano di azione nazionale per la Salute Mentale e con la DGR 1170 dell’8.9.2015 Recepimento dell'Accordo sul documento concernente "Definizione dei percorsi di cura da attivare nei Dipartimenti di salute mentale per i disturbi schizofrenici, i disturbi dell'umore e i disturbi gravi di personalità" approvato dalla Conferenza Unificata - Rep. Atti n. 137/CU del 13 novembre 2014

AULSS 2011-2015

1.1.C AZIONI DI INNOVAZIONE

1.1.c1 Conoscenza dei dati epidemiologici incrociando i dati di diversi flussi informativi (pazienti con diagnosi psichiatrica in carico ad altre aree o ai MMG o al Privato), al fine di conoscere la capacità della rete di intercettare e prendere in carico i cittadini con problemi di disagio psichico, estrapolando dal sistema informativo esistente (FTP, SDO, SERT) le informazioni utili ad indagare la prevalenza trattata dei disturbi.

prog AULSS PRIVATO

risorse di personale e strumentali interne

2011-2015

1.1.c2 Coinvolgimento istituzioni del territorio, in primo luogo l’Ente locale per la condivisione nella progettazione e nel monitoraggio della presa in carico dei soggetti complessi multiproblematici sin dall’inizio della costruzione del progetto di cura individualizzato, in particolare nella fase di presa in carico, come previsto dalla nuova cartella territoriale ambulatoriale, supportando tale progettualità anche con iniziative formative e informative

Organizzazione di incontri informativi sul Regolamento stesso Il Regolamento (DGRV 1746/2013 e DDG 353/2014) è stato applicato.

prog AULSS COMUNI

risorse interne delle diverse Aree e Istituzioni

2011-2015

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1.1.c3 Completamento e Pieno utilizzo della nuova cartella assistenziale in tutte le linee di attività del DISM: nel 2014, Nuova Cartella con differenziazione dei percorsi di cura in CSM (completato), aggiornamento cartella nella Linea Riabilitativa (da completare)

prog AULSS risorse interne

2011-2015

1.1.c4 Elaborazione di proposte da parte del DISM che supportino indirizzi di richiesta agli Enti finanziari, centrati su più obiettivi: - miglioramento dell’offerta di risposte ai bisogni delle persone sia a livello

ospedaliero sia a livello territoriale, in particolare nell’area della Riabilitazione Psicosociale e dell’inclusione sociale (lavoro, abitare, tempo libero)

- programma di promozione salute mentale (formazione e informazione: scuole, quartieri, comuni, associazioni)

- azioni di lotta allo stigma (progetti, eventi, incontri) Prosegue

prog AULSS

da definire 2011-2015

1.1.c5 Completamento, nel periodo di vigenza del Piano di Zona, della rete dei Gruppi Appartamento , con l’obiettivo di disporre di un Gruppo Appartamento per ciascuno degli ex 6 Distretti – con particolare riguardo al Piovese -, possibilmente messo a disposizione dai Comuni e/o dall’ATER, opportunamente monitorati dai servizi coinvolti con protocolli condivisi.

udo AULSS COMUNI ATER FAMIGLIE PRIVATO SOCIALE

Risorse istituzionali e delle comunità locali

2011-2015

1.1.c6 Sviluppo della rete degli Appartamenti Autonomi per favorire la politica dell’inclusione sociale, messi a disposizione dalle famiglie o da altre Agenzie del Territorio, opportunamente monitorati dai servizi coinvolti con protocolli condivisi (gruppo di lavoro composto da Dir S. Sociali, DISM, Cooperative). Vedi il “Protocollo d’intesa tra la Direzione Servizi Sociali, il Dipartimento Int.le Salute Mentale e le Cooperative sociali “Il Girasole”, “Il Portico”, “Nuova Idea” per l’avvio di appartamenti autonomi” (DDG n. 947 del 01.12.2009). L’Appartamento autonomo è al di fuori della rete di servizi del DISM, accoglie pazienti in carico ai CSM, ma con autonomie personali, e si autofinanzia con quanto versato dai pazienti che vi abitano. Appartamenti Autonomi avviati: ex distretto 1 - Villa Berta, Camin, 3 persone (3 Servizio) ex distretto 2 – AA M., Arcella (Coop Portico/2 Serv) AA via Moretto da Brescia, 3 persone (Coop Portico/2 Serv) AA Casa Ponte, Pontevigordarzere, 2 persone (Coop Portico/2 Serv) AA L, Brusegana, 3 persone (2 Serv) distretto ex 5, AA via Mazzini, Abano, 3 persone (Coop NuovaIdea/1 Servizio) attivato AA via Mingoni Montegrotto, 3 persone (Coop Nuova Idea/1 Servizio), attivato nuovo AA Via Carnia Tencarola 2 persone (Coop. Il Girasole/2° Servizio) programmato avvio nuovo AA a Tencarola (coop. Dina Muraro\2° serv.: progettualità sospesa) programmato nuovo avvio dal 18 gennaio 2016, ex Casa Amica, Albignasego, 3 persone (Coop Il Portico / 3° Servizio) programmato nuovo avvio dall’8 febbraio 2016 via Vergerio PD, 3 persone (Coop

udo AULSS COMUNI ATER FAMIGLIE PRIVATO SOCIALE

risorse interne, del privato sociale e degli utenti/famiglie

2011-2015

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Nuova Idea / 1° Servizio) Svolto incontro di monitoraggio, definiti gli accordi e deliberato il nuovo protocollo (DDG 172 del 25/02/2016)

1.1.c7 Riqualificazione delle strutture ambulatoriali (vedi CSM 3° Servizio, ASM Distretto 5) per favorire l’accesso ai servizi da parte di cittadini portatori di bisogni di salute mentale e per non favorire la stigmatizzazione della malattia mentale, anche con l’acquisizione di nuovi luoghi, coinvolgendo in tale progettualità Enti finanziatori del Territorio (vedi az 1.1.c4) Tutta l’attività è svolta presso la sede CSM via dei Colli. L'orario di accesso dell'ASM di Montegrotto è stato ridotto).

udo AULSS Fondazione Cassa risparmio

risorse strutturali e di personale interne con integrazione finanziamento Fondazioni

2011-2015

1.1.c8 Completamento della rete dei Centri Diurni dei CSM, con particolare riguardo al CD del 3 Serv, e, potenziamento e continuità dell’attività svolta nel loro interno, come previsto dalla normativa vigente (Progetto Obiettivo Tutela Salute Mentale e DGR 1616/2008), monitoraggio del bisogno di semi residenzialità, (Vedi Az 3.1.b2) prosegue Permane la difficoltà a realizzare l’attività di Centro Diurno negli spazi ristretti in via Buzzaccarini

udo AULSS PRIVATO SOCIALE Fondazioni

risorse interne di personale e strutturali

2011-2015

1.1.c10 Attivazione di un Gruppo di lavoro integrato (Servizi Psich, Direzione Sociale, Associazioni Familiari, Privato Sociale) per l’analisi e il miglioramento dei Centri Diurni (analisi dell’esistente in termini quantitativi, di funzione e distribuzione nel territorio; studio e coprogettazione di organizzazione, attività e finalità), con l’obiettivo di ottenere gli standard definiti dal Progetto Obiettivo Tutela Salute Mentale e DGR 1616/2008 Sono stati attivati dal DISM – a gennaio 2016 - due gruppi di lavoro integrati per l’analisi e il miglioramento rispettivamente dei Centri Diurni e dei servizi residenziali.

prog AULSS PRIVATO SOCIALE

Risorse interne e dell’Associazionismo

1.1.c11

Il gruppo tecnico segnala l’emergenza sollevata dai mezzi di comunicazione relativa alla suicidalità legata alla crisi economica e al problema del suicidio in carcere: si rileva la necessità di approfondire la conoscenza del fenomeno per fornire informazioni corrette alle amministrazioni locali e quindi avviare azioni. Il Responsabile di UOS di Sanità Penitenziaria ha elaborato un testo sulle procedure per la prevenzione del suicidio in carcere. Il testo è attualmente all'esame del gruppo di lavoro preposto. Completato con approvazione del testo

AULSS

Risorse interne

1.1.c12 Progetto ‘In RETE’: attività per la socializzazione e l’inclusione in collaborazione con l’associazionismo del territorio (Coop.Nuova Idea) (avviato prosegue) Avviato nel 2014 prosegue con le stesse caratteristiche. Inoltre da novembre 2015 (DDG 1443 del 5/11/2015) è stata avviata una sperimentazione pilota fino ad aprile

progetto Privato sociale

18.500,00

2014-2015

Page 111: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

111

2016 all’interno del Centro Diurno Nuova Idea per verificare la possibilità di metterlo a regime per tutti i CD gestiti dal privato sociale in accordo contrattuale con l’Ulss 16.

1.1.c13 In riferimento all’indirizzo normativo di dismissione degli OPG, il gruppo tecnico segnala la necessità di definire una adeguata progettualità sulla base di adeguate risorse. Su indicazione della Regione il DISM sta effettuando un accurato lavoro di monitoraggio sul numero di pazienti dimessi dall'OPG, sui pazienti dimissibili e su quelli ivi recentemente ricoverati. Tutti i pazienti ricoverati in OPG sono stati dimessi e ricollocati nelle strutture disponibili

AULSS

Risorse interne

1.1.c14 Sviluppo di percorsi di impegno ed occupazionali, esterni alle strutture residen.li. Avviato con proposta di nuova progettualità (Laboratorio per integrazione sociale e lavorativa) Operativo dal 2014, il progetto risulta ampliato da novembre 2015

progetto Coop.Dina Muraro

Risorse interne

2014-2015

1.2 politiche: CULTURA DELL’INCLUSIONE SOCIALE E LOTTA ALLO STIGMA

1.2.a AZIONI DI MANTENIMENTO TIPO AZIONE

SOGGETTO RESP AZIONE

COSTI INDICA TORI

TEMPORIZZAZIONE

1.2.a1 Progettualità di " SUPPORTO ALLE FAMIGLIE" con differenziazione delle risposte centrate sui bisogni (informazione, psicoeducazione, supporto psicologico e psicoterapico) in ogni Servizio e in ogni linea di attività (Spdc, Csm, Comunità, CD e DH)

prog AULSS, PRIVATO, ASSOCIAZIONI FAMILIARI

risorse interne

processo prodotto

2011-2015

1.2.a2 Collaborazione tra Servizi del DISM, Associazione Banca del Tempo e Dir. S. Sociali (Gruppo permanente Interservizi del DISM) per favorire Progettualità e Iniziative di Inclusione Sociale. La Delibera (DDG. 1070 del 31.12.2008), che regola la convenzione tra Az Ulss 16 e Associazione Banca del Tempo scade il 31.12.2012, va rinnovata per ulteriori 4 anni. (è in fase di studio la necessaria procedura amministrativa per il rinnovo; prosegue la collaborazione) La procedura amministrativa non è stata individuata, la convenzione non è stata rinnovata.

prog AULSS BANCA DEL TEMPO

risorse interne (personale e sede) e costo di 14 ore settimanali di un educatore dipendente ulss

processo

2011-2015

1.2.a3 Giornata “DIVERSAMENTE” annuale, nell’ambito di una progettualità più articolata (“Progetto Diversamente”), con il coinvolgimento di Aziende Sanitarie, Direzioni Aziendali, Conferenza dei Sindaci, DISM, Cooperative Sociali, Associazioni di Volontariato, Comune di Padova, Provincia di Padova, Fond. CA.RI.PA.RO e altre Agenzie del territorio. (vedi az 1.1.a2-6 e 1.2.b1)

prog AULSS COMUNI PROVINCIA PRIVATO SOCIALE ASSOCIA-ZIONI

2.000,00 Euro

1.1.a2-6 1.2.b1

processo

2011-2015

Page 112: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

112

FAMIL E VOLONT AGENZIE TERRITORIO FOND CARIPARO

4.000,00 Euro

1.2.a4 Tutte le attività rivolte alla cittadinanza, agli Istituti Scolastici Superiori e alle Aziende Sanitarie, da parte del Gruppo Interservizi del DISM e della Banca del Tempo

prog AULSS BANCA DEL TEMPO

Risorse interne

processo prodotto

2011-2015

1.2.a5 Partecipazione e sostegno alle attività svolte dalle Associazioni di Familiari (AITSaM, Alice per i DCA, Ascoltiamoci, CoVeSaM, DiAPsiGra, Forum Salute Mentale, Percorsi di integrazione sociosanitaria, Incontri formativi e informativi, Eventi)

prog AULSS ASSOCIAZIONI FAMILIARI

Risorse interne

processo prodotto

2011-2015

1.2.a6 Gruppi di auto mutuo aiuto sul lavoro e di supporto al “Tempo libero”: per il 2014 è confermata la disponibilità di un educatore del SIL in affiancamento a risorse messe a disposizione dalla Coop. Sociale “Il Portico” (vedi AZ 1.1.a2.10) L’attività prosegue con risorse della Cooperativa

prog AULSS COOP SOC

1 operatore ulss+coop

processo finanziari

2011-2015

1.2.b AZIONI DI MIGLIORAMENTO

1.2.b1 “Progetto Diversamente”, di durata pluriennale, organizzato dai Servizi in

collaborazione con i Comuni, le Cooperative del Privato Sociale e le Associazioni di familiari e di Volontariato, articolato in: - Iniziative di tipo scientifico e socio culturale - Iniziative di promozione e informazione - Manifestazioni culturali e artistiche - Incontri con la cittadinanza - Giornata annuale “Diversamente” In tale progettualità deve essere coinvolta anche l’area della NPIA Vedi inoltre quanto previsto dalle Azioni 1.1.a2-6 e 1.2.a3

prog AULSS, COMUNI COOP SOCIALE ASS FAMILIARI E VOLONT COMITATO “F. RAO”

Vedi 1.1.a2-6 1.2.a3 Altri supporti finanziari

processo prodotto finanziari

2011-2015

1.2.b2 Consolidare e implementare le progettualità per il Tempo libero e le iniziative rivolte alla Cittadinanza, alla Scuola, alle Aziende Sanitarie e ai Comuni, favorendo e sostenendo le attività svolte dal Gruppo Interservizi e dalla Banca del Tempo, in collaborazione con i molteplici soggetti territoriali e con il coinvolgimento di utenti, famiglie di utenti e altri soggetti della rete Vedi az 1.1.a2-11, az 1.2.a2 La procedura amministrativa per il rinnovo della convenzione con la BdT non è stata individuata, la convenzione non è stata rinnovata. Vedi invece Progetto In Rete 1.1.c12

prog AULSS COOP SOC BANCA DEL T

risorse interse, del volontariato e delle diverse Agenzie territoriali

processo prodotto

2011-2015

Page 113: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

113

1.2.c AZIONI DI INNOVAZIONE

1.2.c2 Vedi quanto previsto al punto 1.1.c1, 1.1.c2,1.1.c3, 1.1.c4, 1.1.c5, 1.1.c6,1.1.c7, 1.1.c8

Prog UDO

AULSS COMUNI COOP SOC AS FAM ATER

Risorse formali ed informali

Bisogno processo prodotto risorse finanziari efficienza

2011-2015

1.3 politiche: INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA CENTRATA SUL CITTADINO

1.3.a AZIONI DI MANTENIMENTO TIPO AZIONE

SOGGETTO RESP AZIONE

COSTI INDICA TORI

TEMPORIZZAZIONE

1.3.a1 Continuare il processo di collegamento e integrazione interna, tra Linee di attività del Servizio e dei Servizi, ed esterna tra Servizi del DISM, Distretto Sociosanitario (UVMD, Mmg), Ente locale, Aree di confine (Dipendenze, NPIA, Disabilità, Anziani, Marginalità Sociale), Cooperazione sociale, Associazioni di Familiari e di Volontariato (in corso, confermato)

prog AULSS COMUNI COOP SOC AS FAM

risorse interne

processo

2011-2015

1.3.a2Ex 1.3.c4

Messa in rete delle UDO accreditate del territorio (vedi Casa di cura “Parco dei Tigli”). Nel corso del 2013 è stato definito un protocollo d’intesa con Casa di cura PdT, approvato con delibera dall’Azienda Ospedaliera e dall’Azienda Ulss 16. E’ necessario monitorare e valutare l’efficacia del protocollo.

prog icp

AULSS PRIVATI

Risorse interne

processo

2011-2015

1.3.b AZIONI DI MIGLIORAMENTO

1.3.b1 Migliorare e consolidare l’integrazione socio-sanitaria ai vari livelli, istituzionale, gestionale, professionale, nell’ottica di una prospettiva unitaria e integrata nella programmazione sociale e sanitaria, di collaborazione tra Comune e Az Ulss, per la promozione della tutela della salute, coinvolgendo in tale processo le Agenzie sociosanitarie e di volontariato del territorio (Realizzata formazione con Agenti municipali e 118 su TSO – conclusa nel 2013)

prog AULSS COMUNI

Risorse interne

processo

2011-2015

Page 114: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

114

1.3.b2 Consolidare ulteriormente le modalità di lavoro integrate, per la risposta ai bisogni assistenziali complessi, che coinvolgono Distretto Socio sanitario, Ente locale e servizi ASL, riconoscendo e valorizzando l’UVMD come momento decisionale da condividere da parte di tutti gli interlocutori coinvolti e per tutte le aree prioritarie di bisogno (UVMD si conferma quale luogo di integrazione degli interventi)

prog AULSS COMUNI

Risorse interne

processo

2011-2015

1.3.b3 Dare piena applicazione ai LEA: - nelle strutture di tipo sociosanitario e sociale del DISM (CA, GAP), invitando la Direzione Aziendale e la Conferenza dei Sindaci a fare specifica richiesta in tal senso alla Regione. - nelle strutture dell’Area disabilità: con applicazione del regolamento per gli inserimenti psichiatrici in strutture della Disabilità, e con incontri di condivisione con i familiari attraverso l’applicazione del nuovo regolamento per la compartecipazione alla spesa (Deliberazione del Direttore Generale n. 1176/2013 e successive modifiche DDG 353/2014), approvate dalla Conferenza dei Sindaci il 24.02.14)

prog AULSS COMUNI

Risorse interne dell’AUL

SS e Comuni

processo

2011-2015

1.3.c AZIONI DI INNOVAZIONE TIPO

AZIONE SOGGETTO RESP AZIONE

COSTI INDICA TORI

TEMPORIZZAZIONE

1.3.c2 Analisi e verifica annuale dei dati prodotti da questo documento, con l’attivazione di tavoli di lavoro orientati verso temi emergenti e bisogni specifici per una programmazione sociosanitaria appropriata nell’area della salute mentale. Tale azione dovrà essere sviluppata seguendo i principi della continuità assistenziale, della destigmatizzazione e del coinvolgimento degli utenti e della collettività

prog GRUPPO TECNICO PIANO DI ZONA

Risorse interne,

del privato

sociale e dell’Associazionis

mo

contesto bisogno processo finanziari efficienza efficacia

2011-2015

1.3.c3 Percorsi formativi trasversali, specificamente organizzati, finalizzati ad un’ulteriore qualificazione degli interventi e ad una cultura innovativa dell’integrazione sociosanitaria e dell’approccio di salute pubblica, valorizzando tutto il patrimonio professionale delle molteplici competenze e funzioni in gioco. Vedi Az 1.1.c2 (2013 programma di formazione dipartimentale, col SIL, con agenti municipali e 118 sul TSO; confermato, prosegue) Concluso (2013-2014: avvio a cura del 1 Servizio di un progetto pilota per migliorare la collaborazione tra Servizi Salute Mentale e MMG: a conclusione del progetto pilota, prosegue per tutti i servizi; realizzazione nel 2013 presso il CSM di Piove di Sacco di progetto formativo sull’integrazione con i servizi del territorio – aree di confine). Concluso

prog AULSS COMUNI

Costi interni

programmati

processo

2011-2015

Page 115: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

115

2) PRIORITA’: DISAGIO E RISCHIO ADOLESCENZIALE E GIOVANILE

2.1 politiche: GESTIONE MULTIDISCIPLINARE INTEGRATA DEI CASI DI RISCHIO E DISAGIO ADOLESCENZIALE

2.1.a AZIONI DI MANTENIMENTO TIPO AZIONE

SOGGETTO RESP AZIONE

COSTI INDICA TORI

TEMPORIZZAZIONE

2.1.a1 Collaborazione con l’Area della NPIA (UOMI e UONPIA) nella gestione delle situazioni di urgenza-emergenza (situazioni psichiatrico-comportamentali o da dipendenza patologica o di comorbilità) a livello di Pronto Soccorso (Servizio Psichiatrico Interno) e a livello di strutture di ricovero del DISM (SPDC), anche seguendo le indicazioni della DDG Azienda Ospedaliera 31.12.12 sulle modalità di ricovero dei minori 0-15 e 15-18. Azione attivata, prosegue: nel corso del 2013 è stato attivato un tavolo tra DISM e UONPIA per una gestione condivisa della fase di passaggio dei giovani dall’età evolutiva all’età adulta. Prosegue. Il tavolo di lavoro DISM/NPIA si è ripetutamente riunito arrivando alla definizione di un “Protocollo per il passaggio pazienti con disturbi psichici dai servizi per l’età evolutiva ai servizi per l’età adulta (DISM)” e alla stesura di una “Scheda conoscitiva” per questo passaggio. Il CTE del DISM ha formalmente recepito il protocollo e la scheda. L’utilizzo della scheda conoscitiva, recepita e sperimentata, viene valutato positivamente quale strumento condiviso. Nell’ambito di questo problema va segnalato anche che è iniziata la raccolta dei dati per il progetto di ricerca multicentrica: Managing the Link and Strenghtening Transition from Child to Adult Mental Health Care (Milestone), finanziato nell’ambito del 7° Programma Quadro dell’Unione Europea, in cui sono coinvolti altri centri italiani ed europei; lo studio ha lo scopo di valutare l’efficacia di uno specifico intervento per ottimizzare la transizione dai servizi per l’adolescenza ai servizi per gli adulti, in confronto alle procedure di routine utilizzate. La raccolta dei dati è stata avviata e prosegue.

prog AULSS AZ OSPED

Risorse interne

processo 2011/2015

2.1.a2 Partecipazione attiva alle UVMD richieste dall’Area della NPIA (famiglie problematiche con figli minori, minori con genitori in carico ai servizi del DISM, passaggio di casi). Si ricorda che l’UVMD che definisce il passaggio dall’Età evolutiva all’Età adulta e la conseguente presa in carico, segna la fase conclusiva di un percorso precedentemente già avviato e si ritiene opportuno avvenga almeno sei mesi prima del passaggio stesso, al fine di consentire ai servizi di conoscere e definire i bisogni di salute, di attivare gli eventuali processi di cura in modo appropriato, predisponendo le risorse necessarie.

prog AULSS

Risorse interne

processo 2011/2015

Page 116: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

116

2.1.a3 Collaborazione tra strutture ambulatoriali (CSM) e di ricovero del DISM (SPDC) e Centri di riferimento per i DCA nelle attività di prevenzione, diagnosi e cura dei DCA (azione attivata)

prog AULSS, AZ. OSPEDALE, UNIVERSITA’

Risorse interne

processo prodotto contesto

2011/2015

2.1.a4 Mappatura annuale del bisogno, delle situazioni di disagio e delle situazioni a rischio (fascia di età dei 16-17 anni: quanti in carico alla NPIA e di prossimo passaggio alla Psichiatria dell’Adulto e con quali problematiche; quanti inseriti in Comunità terapeutiche. Prosegue

prog AULSS

Risorse interne

processo contesto

2011/2015

2.1.b AZIONI DI MIGLIORAMENTO TIPO AZIONE

SOGGETTO RESP AZIONE

COSTI INDICA TORI

TEMPORIZZAZIONE

2.1.b1 Migliorare la collaborazione tra Servizi del DISM e Servizi dell’Area della NPIA con la definizione di PROTOCOLLI CONDIVISI tra NPIA, DISM, Centro per i DCA, Pronto Soccorso, Distretti, MMG e PLS (Pediatri libera scelta), SERT. (azione attivata, da completare con la definizione di procedure e protocolli;) Definito protocollo tra NPIA e DISM

prog AULSS AZ OSPED

Risorse interne

processo 2011/2015

2.1.b2 Nel caso di passaggio dalla NPIA alla Psichiatria dell’Adulto di situazioni caratterizzate da disabilità o da altre multiproblematicità, il passaggio, ai fini di una maggior collaborazione e integrazione tra tutte le aree coinvolte, deve essere condiviso in sede di UVMD, richiesta dalla NPIA con opportuno preavviso di almeno sei mesi (vedi Az 2.1.a2), e supportato da opportuna documentazione clinica, psicodiagnostica e da una valutazione del funzionamento psicosociale, predisposta dalla NPIA. Si conferma che l’UVMD deve configurarsi come il momento conclusivo di una sequenza di fasi precedenti e da un punto di vista pratico, l’importanza di concordare strumenti, procedure e tempistica.

prog AULSS DISTRETTI

Risorse interne

processo 2011/2015

2.1.c AZIONI DI INNOVAZIONE TIPO AZIONE

SOGGETTO RESP AZIONE

COSTI INDICA TORI

TEMPORIZZAZIONE

2.1.c2 Condivisione della CARTELLA DI PASSAGGIO dalla NPIA alla Psichiatria dell’Adulto e delle modalità di accompagnamento al passaggio ai Servizi della Psichiatria dell’adulto, prevedendo alcuni incontri tra referenti NPIA e responsabili dei CSM DEL DISM Completato

prog AULSS

Risorse interne

processo 2012 2015

Page 117: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

117

2.1.c3 Iniziative di formazione comune tra Psichiatri dell’Adulto anche di Case di cura private - , Neuropsichiatri Infantili, Psicologi dell’Età Infantile, Psicologi dell’Adulto, specialisti dei DCA, Osservatorio Regionale per il Suicidio, Medici di Pronto Soccorso, MMG e PLS e SERT, per una messa in rete di competenze e risorse e per una piena corresponsabilizzazione nella gestione della crisi e delle situazioni che possono aumentare il rischio di eventi autolesivi Organizzato nel 2015 Seminario ‘ L’intervento semiresidenziale per adolescenti nel lavoro di rete tra Ospedale, Comunità e Territorio’

prog AULSS

Risorse interne

processo 2011/2015

2.1.c4 Vedi inoltre quanto previsto al punto 1.1.c5 e 1.2.b1 (Progetto “Diversamente”)

prog AULSS, COMUNI COOP SOC ASS FAM

vedi 1.1.c5 1.2.b1

processo prodotto finanziari

2011/2015

3) PRIORITA’: NUOVA CRONICITA’ E MULTIPROBLEMATICITA

(PAZIENTI IN FASE CRONICA E PARZIALMENTE NON AUTOSUFFICIENTI) 3.1 Politiche: COSTRUZIONE DI PERCORSI AD ALTA INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA

3.1.a AZIONI DI MANTENIMENTO TIPO AZIONE

SOGGETTO RESP AZIONE

COSTI INDICA TORI

TEMPORIZZAZIONE

3.1.a1 Attività assistenziali, riabilitative e risocializzanti finalizzate al mantenimento delle autonomie e della vita relazionale delle persone, anche con l’applicazione di quanto previsto dalla DDG 1034 del 22.12.2011 relativa a “Progetti di domiciliarità e di accoglienza eterofamiliare per utenti dei Servizi salute mentale”, 2 tipologie di intervento che differenziano ulteriormente le risposte assistenziali. L’accoglienza eterofamiliare (non più affido familiare) è realizzata al di fuori della famiglia d’origine sulla base del progetto personalizzato concordato in UVMD. Prevista, oltre alla diffusione anche attività formativa tra operatori DISM e assistenti sociali dei Comuni. Attività formativa e di condivisione con i Comuni non realizzato per carenza di risorse di personale Questa tipologia di interventi risulta in diminuzione per la complessità dell’attivazione a fronte delle risorse di personale disponibili.

prog AULSS COOP SOC

35.000Euro per 2014 da riconversion

e risorse relativamen

te a risparmi

negli inserimenti residenziali

processo 2011/2015

3.1.a2 Ex 3.1.b3

Attivazione di percorsi terapeutico riabilitativi individualizzati che, attraverso una presa in carico integrata, sociale e psicologica, migliorino la qualità di vita del paziente cronico e della sua famiglia

prog AULSS COOP SOC

Risorse interne

processo 2011/2015

3.1.b AZIONI DI MIGLIORAMENTO TIPO AZIONE

SOGGETTO RESP AZIONE

COSTI INDICA TORI

TEMPORIZZAZIONE

3.1.b1 Mappatura delle situazioni di lungoassistiti e alti utilizzatori all’interno delle strutture del DISM e nelle strutture residenziali extraterritoriali e semiresidenziali territoriali, da aggiornare annualmente (vedi anche 4.1.c.3). Completato

prog AULSS COOP SOC

Risorse interne

contesto 2011/2015

Page 118: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

118

E’ necessario arrivare ad una revisione delle diagnosi psichiatriche che si riscontrano nei pazienti lungoassistiti e ad una definizione delle condizioni di cronicità per ciascuna diagnosi.

3.1.b2 Avvio, come previsto dalla convenzione vigente tra Direzione SS ed Enti Gestori per la gestione dei Centri Diurni convenzionati (DDG n.471/2010 in scadenza 31.3.2013), entro il mese di ottobre 2014, di un tavolo per il “monitoraggio” sia degli inserimenti diurni in corso, attivi da molti anni, sia per rilevare il bisogno attuale e quello nuovo di inserimento in Centro Diurno e per una valutazione condivisa in merito a efficacia/efficienza e a prospettive future dell’attività semiresidenziale. (Confermato) Successiva Delibera 572/2013 in scadenza 28.2.2015 e ulteriore nuovo accordo contrattuale definito. Rinnovato accordo contrattuale per i CD convenzionati fino al 28/2/2018, con DDG 443 del 03/04/2015 e ampliamento dell’attività con sperimentazione in rete (DDG 1443 del 5/11/2015).

prog AULSS COOP SOC

Risorse interne

contesto 2011/2015

3.1.b4 Valorizzazione della figura dell’Amministratore di Sostegno (Legge 6/2004) e suo maggior coinvolgimento in particolare in quelle situazioni caratterizzate dal sopraggiungere di gravi disabilità fisiche e/o intellettive o di malattie senili degenerative, in collaborazione con l’Associazione Amministratori di Sostegno e le Associazioni di Volontariato, invitando la Direzione Aziendale e la Conferenza dei Sindaci a farsi parti attive presso le Istituzioni preposte alla nomina delle figure di tutela per una sua applicazione più tempestiva. Attivazione di iniziative formative trasversali. Per superare il problema della tempistica troppo lunga, si suggerisce che le procedure possano seguire un iter simile a quello delle strutture sanitarie che è normalmente più veloce. Avviato progetto di ricerca dall’Università (Giurisprudenza) sulla figura dell’Amministratore di Sostegno, che coinvolge operatori del DISM e il Comitato Etico dell’Azienda

prog AULSS ASSOCIAZ

Risorse interne

costi per formazione

già a budget

processo 2011-2015

3.1.c AZIONI DI INNOVAZIONE TIPO

AZIONE SOGGETTO RESP AZIONE

COSTI INDICA TORI

TEMPORIZZAZIONE

3.1.c1 Compilazione in ogni CSM di un REGISTRO DEI CASI DI NUOVA CRONICITA’ O IN FASE CRONICA E NON AUTOSUFFICIENTI, dopo valutazione clinica e psicodiagnostica, annualmente aggiornato, con definizione del Progetto Terapeutico Individualizzato, con specificazione della miniequipe territoriale competente e con individuazione dell’operatore di riferimento (non necessariamente medico). Si conferma l’obiettivo ma si segnala ancora una volta la carenza di risorse per conseguire l’azione.

prog AULSS COOP SOC

Risorse interne

processo 2011/2015

Page 119: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

119

3.1.c2 Qualora sopraggiungano, nella persona affetta da malattia mentale, gravi disabilità fisiche e/o intellettive o di malattie senili degenerative, deve essere garantita al cittadino la possibilità di essere inserito nella tipologia di struttura più appropriata sulla base dei suoi bisogni specifici, con una presa in carico condivisa tra Servizi territoriali (DISM, Disabilità, Dipendenze, Anziani), Comuni e Distretti, anche con cambiamento della titolarità del caso a seguito di UVMD, coinvolgendo le figure di tutela, fermo restando il supporto che continuerà a dare il CSM. Per questo devono essere attivati dei tavoli di lavoro che coinvolgano referenti delle varie aree. (avviato un tavolo di lavoro con la Disabilità per la definizione di un protocollo d’intesa; da aggiornare il protocollo con Dipendenze definito nel 2004 (delibere n° 674 del 19.7.04 e n° 617 del 20.7.04) (vedi 4.1.c.3) Prosegue

prog AULSS DISTRETTI COMUNI

Risorse interne

processo 2011/2015

3.2 Politiche: RICONVERSIONE RISORSE

INVESTITE NEL CAMPO DELLA RIABILITAZIONE PSICOSOCIALE

3.2.c AZIONI DI INNOVAZIONE TIPO AZIONE

SOGGETTO RESP AZIONE

COSTI INDICA TORI

TEMPORIZZAZIONE

3.2.c1 Rivalutazione dei pazienti inseriti in strutture territoriali del DISM ed extraterritoriali, del loro progetto terapeutico riabilitativo e del loro bisogno assistenziale (bisogni per CTRP, di quale tipologia, o per CA, di quale tipologia), da parte dei responsabili di Linea Riabilitativa in accordo con la Dir S. Sociali, anche finalizzata a progetti di rientro nel proprio territorio definiti in sede di UVMD. Continua, vedi 1.1.b3

prog AULSS COOP SOC

Risorse interne

processo 2011/2015

3.2.c3 Attivazione, con la riconversione delle risorse economiche già investite e anche con il supporto di altri Enti finanziari, di due Comunità Alloggio di tipo Estensivo (CA-Es) di 12 posti, come previsto dal nuovo POTSM e dalla DGR 748/2011, una nell’area del distretto 6 (Piovese) e una nel territorio dei distretti 1, 2, 3, 4 e 5 stata espletata la gara, ed sono in corso di valutazione le proposte da parte della Commissione ad hoc. La struttura per la CAES per il Piovese è stata acquistata, sono in corso i lavori di ristrutturazione e adeguamento per l’uso stabilito, da completarsi entro giugno 2016 (DDG n. 84 del 27.1.2016 “Lavori di adeguamento del fabbricato”)

icp AULSS COMUNI COOP SOC

Rette da reinvestire Finanziamento CARIPARO di 600.000 euro Più altro finanziamento da reperire

risorse 2011/2015

3.2.c4 Vedi inoltre quanto previsto al punto 1.1.c5

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4) PRIORITA’: BISOGNI SOCIOSANITARI A VALENZA MULTIPROBLEMATICA

TRASVERSALE (AREE: DIPENDENZE, DISABILITA’, ANZIANI, MARGINALITA’ SOCIALE) 4.1 politiche: COLLABORAZIONE E CONDIVISIONE PROGETTUALITA’ CON AREE DI CONFINE

4.1.a AZIONI DI MANTENIMENTO TIPO AZIONE

SOGGETTO RESP AZIONE

COSTI INDICA TORI

TEMPORIZZAZIONE

4.1.a1 Valorizzazione dell’ UVMD come momento decisionale da condividere da parte di tutti gli interlocutori coinvolti e per tutte le aree prioritarie di bisogno, su diretta responsabilità del Direttore di Distretto

prog AULSS COMUNI

Risorse interne

processo 2011/2015

4.1.a2 Applicazione e ricondivisione protocollo con DIPARTIMENTO DIPENDENZE vedi 4.1.b5

prog AULSS Risorse interne

processo 2011/2015

4.1.a3 Collaborazione con i Distretti e con gli Enti locali per persone in stato di emarginazione e senza dimora (vedi Az 4.1.b4) (azione attivata, prosegue)

prog AULSS COMUNI

Risorse interne

processo 2011/2015

4.1.a4 Collaborazione a livello ospedaliero (Pronto Soccorso e SPDC), secondo criteri di appropriatezza, nella gestione della consulenza in pronto soccorso e del ricovero di pazienti in carico alle varie aree con il coinvolgimento e supporto degli specialisti e degli operatori delle aree coinvolte (azione attivata, prosegue)

prog AULSS Risorse interne

processo 2011/2015

4.1.b5 Avvio di un tavolo per l’aggiornamento e la condivisione del protocollo col SERT Non attivato

4.1.b AZIONI DI MIGLIORAMENTO TIPO AZIONE

SOGGETTO RESP AZIONE

COSTI INDICA TORI

TEMPORIZZAZIONE

4.1.b1 Migliorare e implementare modalità di lavoro integrate con aree di confine e con agenzie sociosanitarie del territorio coinvolte

prog AULSS COMUNI

Risorse interne

processo 2011/2015

4.1.b2 Migliorare l’appropriatezza della presa in carico: nel caso di invio di cittadini da parte dei Mmg o di altre Agenzie sociosanitarie, che, dopo attenta valutazione clinica, psicodiagnostica e del funzionamento / della funzionalità risultino essere portatori di disabilità grave, deve essere coinvolta l’area della Disabilità per una appropriata presa in carico, dopo opportuna condivisione tra le due aree, mantenendo, l’area della salute mentale, una funzione di consulenza. Per questo devono essere attivati dei tavoli di lavoro che coinvolgano referenti delle due aree (vedi az 3.1.c2) (attivato un tavolo Disabilità-Salute mentale) Si conferma l’utilità di tale azione

prog AULSS

Risorse interne

processo 2011/2015

Definire i criteri generali su cui basare la definizione dei confini tra l’area della disabilità e l’area della salute mentale, che vanno utilizzati nell’ambito dello svolgimento delle singole UVMD. Vedi sopra

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4.1.b3 Migliorare la funzione di consulenza, collegamento e formazione del CSM, in particolare nei confronti dei MMG, dei Centri Deterioramento Cognitivo (CDC), dei Servizi per disabili adulti e Strutture per Anziani

prog AULSS

Risorse interne

processo 2011/2015

4.1.b4 Migliorare la collaborazione da parte dei CSM con le Agenzie Sociali del Territorio (Servizi di prossimità per fasce di marginalità e immigrazione e di riferimento per la rete informale del territorio) e con le Strutture di accoglienza per persone in stato di marginalità sociale con importante disagio psichico o in carico ai Servizi Psichiatrici, condividendo che la Psichiatria non ha funzioni di controllo sociale

prog AULSS COMUNI COOP SOC

Risorse interne attori

coinvolti

processo 2011/2015

4.1.c AZIONI DI INNOVAZIONE TIPO AZIONE

SOGGETTO RESP AZIONE

COSTI INDICA TORI

TEMPORIZZAZIONE

4.1.c1 Definizione del concetto di “MULTIPROBLEMATICITA’” e di Indicatori di multiproblematicità e monitoraggio del bisogno sociosanitario a valenza multiproblematica, utilizzando indicatori specifici e appropriati, e raccolta sistematica dei dati. Si conferma l’utilità di tale azione

prog AULSS COMUNI

Risorse interne

contesto 2011/2015

4.1.c2 Compilazione in ogni CSM di un REGISTRO AGGIORNATO DEI CASI MULTIPROBLEMATICI E COMPLESSI già in carico condivisi con altre aree compresi i casi OPG, con una valutazione clinica, psicodiagnostica e del funzionamento psicosociale. La valutazione prevede il coinvolgimento delle aree di confine per la condivisione di un progetto di cura. Il nuovo progetto di cura può prevedere un cambiamento della titolarità del caso a seguito di UVMD e un eventuale coinvolgimento di figure di tutela. Nel caso di un cambiamento della titolarità del caso il CSM continua, se necessario, a fornire un supporto. Si conferma l’utilità di tale azione

prog AULSS COMUNI

Risorse interne

interistituzionali

contesto processo

2011/2015

4.1.c3 Attivazione di gruppi di lavoro per la stesura di PROTOCOLLI DI COLLABORAZIONE con le aree di confine (Dipendenze, Disabilità, Anziani e Marginalità sociale), con definizione del Servizio di riferimento e nel rispetto dei LEA per la Salute Mentale Vedi Azioni: 1.3.c2, 1.3.c4, 2.1.c2, 3.1.c2, 4.1.b2, 4.1.c2. Si conferma l’utilità di tale azione

prog AULSS

Risorse interne

interistituzionali

processo 2011-2015

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AREA DIPENDENZE

Di seguito vengono espressi i contenuti originari del Piano, risalenti alla situazione al momento della formulazione dello stesso (2009) e, integrati gli aggiornamenti di inizio 2013, poi riportati in modo più preciso nella tabella di sintesi sottostante. Si riportano inoltre gli aggiornamenti relativi alla ripianificazione attività anno 2015 e anno 2016

MODALITÀ DI LAVORO E PROCESSI PARTECIPATIVI

lavoro del Il Gruppo Tematico è partito da uno sguardo alle criticità emerse dal precedente Piano di Zona Area Dipendenze (2007-2009 e 2010):

1. Aumento della “cronicità”: marginalità estrema, multiproblematicità e doppia-diagnosi 2. CIC nelle scuole: sono diventati servizi di consultazione psicologica, non più riferibile a problematiche legate all’uso di sostanze 3. Scarsità di risorse economiche 4. Difficoltà di portare a termine programmi di reinserimento socio-lavorativo e abitativo post-residenziale in tempi brevi 5. Necessità di monitoraggio dei fenomeni giovanili emergenti e maggiore coinvolgimento delle scuole medie Inferiori e Superiori e dell’Università

(con particolare attenzione alla fascia preadolescenziale per l’abbassamento dell’età di approccio alle sostanze) 6. Necessità di maggiore sensibilizzazione, informazione e coinvolgimento della Comunità Locale 7. Necessità di maggiore raccordo tra i diversi progetti nello stesso ambito e dall’analisi delle Linee d’Indirizzo Regionali per il Piano di Zona 2011-2015: -Incentivare il “Dipartimento” come luogo di forte integrazione e concertazione socio-sanitaria e con il territorio -Aumentare le conoscenze sui rischi connessi all’uso di sostanze -Favorire prevenzione per le fasce di popolazione più a rischio (in particolare: giovani) -Ridurre i tempi di esposizione alle sostanze -Sperimentare trattamenti innovativi per i “pazienti ricorrenti” -Favorire il reinserimento e l’integrazione socio lavorativa dei tossicodipendenti -Accompagnare, sostenere, attivare le reti familiari dei pazienti La mappatura delle risorse al momento attive in questo ambito, ha permesso di condividere con tutti i Soggetti una lettura del sistema di offerta e dei bisogni ai quali esso risponde, prendendo questa sintesi come base di partenza per ragionare su: - possibilità e modalità migliorative e/o innovative da prevedere, in base alla rilevazione dei bisogni emergenti effettuata (integrando osservazioni e proposte pervenute dal Privato Sociale e Associazionismo) - priorità per le quali, al momento, non è possibile prevedere risposta

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Vengono quindi di seguito evidenziate:

- Mappatura del Sistema di Offerta attivo ad oggi e previsioni di mantenimento nel 2011 Sintesi delle priorità emergenti nel territorio ULSS 16 con relative azioni di risposta (di mantenimento, miglioramento, innovazione) individuate dal Gruppo Tematico

- Priorità per le quali non è al momento prevista né prevedibile risposta con le risorse disponibili Nel 2013 il gruppo di lavoro sul Piano Dipendenze si è modificato solo parzialmente, sono cambiati infatti i nominativi di alcuni referenti (Comune di Padova e Arzergrande, UEPE, Prefettura, Questura, Coop.Soc. ALBA…), ma non gli Enti e le Organizzazioni rappresentati, anche se l’esigenza espressa dal gruppo è di individuare, per il futuro, referenti delle aree con la quali la Tossicodipendenza sempre più spesso si incrocia (referenti dei Gruppi di lavoro del Piano di Zona in ambito Salute Mentale e Disabilità). E’ stata inoltre evidenziata l’esigenza di ripensare alla rappresentanza delle Strutture Carcerarie, in considerazione della Delibera di istituzione della Struttura Semplice Sanità Penitenziaria nel 2012. Per la ripianificazione 2013 il gruppo di lavoro si è trovato 3 volte, lavorando in sotto-gruppi con restituzione e discussione in plenaria, con l’obiettivo di verificare l’esito dell’attività 2012 e programmare le azioni 2013, sulla base delle aree di priorità poste dal Piano e delle problematiche emergenti. La scarsità di risorse e la difficoltà in cui versano i Servizi hanno portato ad individuare azioni innovative cercando di ottimizzare l’esistente e di prevedere occasioni di confronto e programmazione integrata in un’ottica di efficienza. La presenza agli incontri è stata buona, con la partecipazione anche dei referenti Politici invitati (Assessore agli Interventi Sociali del Comune di Padova e Sindaci dei Comuni di Casalserugo e Arzergrande). Durante l’ultimo incontro, il gruppo, viste le difficoltà di questo momento storico, ha evidenziato l’esigenza di finalizzare meglio questo tipo di lavoro di programmazione, in particolare individuando periodicamente durante tutto il corso dell’anno occasioni di incontro e verifica sui progetti e le azioni previste dal Piano. Si è scelto pertanto di assegnare ad ogni azione programmata dei referenti, che, su richiesta del Direttore del Dipartimento, convochino dei sotto-gruppi di lavoro per ogni area tematica e per territori e stimolino il confronto sugli esiti e ulteriori livelli di pianificazione del lavoro.

Nel 2014 il gruppo di lavoro è rimasto sostanzialmente il medesimo del 2013, con un’unica variazione legata all’assenza del referente del Privato Sociale, poiché la Coop. Alba (nominata dalle altre Cooperative), nel frattempo, ha cessato la sua attività sul territorio e non è stata sostituita all’interno del gruppo. Gli incontri di gruppo per l’elaborazione dei contenuti del Piano sono stati due. Come per il 2013, è stata confermata l’esigenza di finalizzare meglio questo tipo di lavoro di programmazione, in particolare individuando periodicamente durante tutto il corso dell’anno occasioni di incontro e verifica sui progetti e le azioni previste dal Piano. Si è scelto pertanto di assegnare ad ogni azione programmata dei referenti, che, su richiesta del Direttore del Dipartimento, convochino dei sotto-gruppi di lavoro per ogni area tematica e per territori e stimolino il confronto sugli esiti e ulteriori livelli di pianificazione del lavoro.

Si precisa che la maggior parte delle azioni individuate, esclusi i progetti per i quali sono previsti finanziamenti regionali o statali, sono attuate con risorse interne dei singoli Enti o Organizzazioni.

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AGGIORNAMENTI PER RIPIANIFICAZIONE ANNO 2015

Il Gruppo di lavoro dell'Area Dipendenze quest'anno si è riunito un'unica volta e con qualche cambiamento al suo interno, per una revisione critica sulla sull'attività 2014 e la riprogrammazione per il 2015. Metodo di lavoro: Coordinatore e co-coordinatore del gruppo hanno sollecitato il confronto tra i presenti partendo da una panoramica delle attività previste e realizzate/non realizzate nel 2014. Ne è emersa non solo una prima sommaria valutazione sull'attività svolta, ma anche e soprattutto sono stati evidenziati i bisogni emergenti e le nuove proposte attivabili. Come per il 2014, è stata confermata l’esigenza di finalizzare meglio questo tipo di lavoro di programmazione, in particolare individuando periodicamente durante tutto il corso dell’anno occasioni di incontro e verifica sui progetti e le azioni previste dal Piano. Si è scelto pertanto di assegnare ad ogni azione programmata dei referenti, che, su richiesta del Direttore del Dipartimento, convochino dei sotto-gruppi di lavoro per ogni area tematica e per territori e stimolino il confronto sugli esiti e ulteriori livelli di pianificazione del lavoro.

Si precisa inoltre che, come nel 2014, la maggior parte delle azioni individuate, esclusi i progetti per i quali sono previsti finanziamenti regionali o statali, sono attuate con risorse interne dei singoli Enti o Organizzazioni.

AGGIORNAMENTI PER RIPIANIFICAZIONE ANNO 2016

Si è confermata la metodologia adottata l’anno precedente.

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Breve analisi demografica ed epidemiologica del territorio Il territorio dell’ ULSS 16 (che dal 01.01.2010 ha annesso la Saccisica) conta una popolazione complessiva di quasi 500.000 abitanti su una superficie totale di 654,92 Kmq. L’ULSS è suddivisa in 29 Comuni (9 della Saccisica) di cui Padova (256.604 abitanti) e altri Comuni quali: Selvazzano Dentro, Albignasego, Abano Terme, Piove di Sacco, Cadoneghe e Rubano sono i centri maggiori per popolazione residente. La conformazione del territorio è varia, con caratteristiche differenziate: zona centrale prevalentemente urbana (Centro storico e zone residenziali altamente popolate e servite, quali: Arcella, Pontevigodarzere, Guizza, Forcellini); polo industriale e artigianale (zona est del Comune di Padova, quartieri Camin, Stanga, Ponte di Brenta, spostati verso i Comuni della cintura urbana Noventa P. e Saonara); zona collinare (Abano Terme, Montegrotto, Torreglia, Rovolon a ridosso dei Colli Euganei); zone ancora ampiamente rurali della cintura sud-ovest e ovest; zona del Piovese, ancora prevalentemente rurale. La rete dei trasporti è capillare, con maggiore concentrazione nei poli centrali (il tram a Padova serve anche i quartieri periferici fino a Guizza e Pontevigodarzere). I maggiori poli scolastici (scuole medie superiori) sono presenti prevalentemente a Padova, ma anche ad Abano, Selvazzano e Piove di Sacco. La suddivisione distrettuale della rete dei Servizi Socio-Sanitari rispecchia le caratteristiche del territorio e si articola in sei sedi (la sesta comprende il territorio Piovese), ognuna delle quali dotata di Servizi Socio-Sanitari localizzati. Il Dipartimento per le Dipendenze ha una connotazione interdistrettuale con sede unica decentrata presso l’Ospedale dei Colli e, al suo interno, due Unità Operative Complesse: Ser.T. 1 e Ser.T. 2. Le sedi operative sono due: una a Padova presso il Complesso Socio-sanitario ai Colli, una a Piove di Sacco. I Servizi Sociali Comunali sono presenti in ogni Comune dell’ULSS 16 e, nel Comune di Padova, sono organizzati in sedi delocalizzate (Centri Servizi Territoriali) su tutto il territorio. Alla data del 01.01.2016 la popolazione totale residente nel territorio dell’ULSS 16 è di quasi 500.000 abitanti, di cui 256.604 all’interno del Comune di Padova. - Mappatura del fenomeno “droga”, del Sistema di Offerta attivo e previsioni di mantenimento per il 2011

Il fenomeno “droga” negli ultimi anni a Padova, si è caratterizzato sia per una forte e capillare diffusione dello spaccio su tutta la città (in aumento nelle zone periferiche), sia per i cambiamenti repentini riguardanti i diversi tipi di droghe usate e le diverse fasce d’età, sociali e professionali. Sono in diffusione all’interno del mercato delle droghe le nuove sostanze di sintesi, è in aumento l’offerta di cocaina, il cui consumo non è più riservato ad una élite, come nel passato, ma è trasversale a tutte le fasce d’età e strati sociali. La diffusione delle sostanze ha indotto i consumatori (anche molto giovani) a “fumare” l’eroina anziché iniettarla, anche in considerazione della notevole riduzione dei costi. Sono in aumento anche la “poliassunzione” e il “poliabuso”, caratterizzati dall’uso di sostanze stupefacenti associate ad alcool e psicofarmaci, con rituali di consumo socialmente più accettati, come ad esempio “fumo” e “pasticche”. Il nuovo trend è formato da giovani che utilizzano le sostanze stupefacenti precedute, accompagnate o seguite dall’alcool, con l’obiettivo di usare una sostanza per contrastare o amplificare l’effetto di un’altra. Le nuove droghe sintetiche, sono generalmente usate da una categoria di giovani particolare, in tempi e spazi ben precisi (week-end, discoteca, rave party…). Si tratta di sostanze diverse e rituali di consumo differenti, accomunate però da una crescente tolleranza che considera sempre più l’abuso come uso, la dipendenza come consumo. Sono sostanze difficili da identificare anche in fase di controlli, poiché facilmente ingoiate ed occultate.

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Dipartimento per le Dipendenze L’attività del Dipartimento per le Dipendenze della nostra ULSS, conferma la situazione sopra descritta. Nel 2009 le persone in carico al Servizio per le Tossicodipendenze (solo Padova, non territorio Piovese che nel 2009 era ancora ULSS 14) sono state complessivamente 2044, di cui: - 1116 tossicodipendenti (173 nuovi ingressi) - 470 alcolisti (96 nuovi ingressi) - 45 tabagisti (38 nuovi ingressi) - 165 con residenza fuori territorio ULSS - 48 segnalati dalla Prefettura (44 nuovi ingressi, di cui 21 segnalati in base all’art.121 e 23 in base all’art.75 dell’ex Dpr 309/90) - 120 in carico ala Commissione Patenti (48 nuovi ingressi) - 11 lavoratori arrivati su segnalazione dei medici del lavoro trovati positivi ai test - 23 sono state solo consulenze: a consumatori, familiari, Servizi… Dati 2012 Nel 2012 le persone in carico al Servizio per le Tossicodipendenze sono state complessivamente1184 nell’ambulatorio di Padova (di cui: 264 residenti fuori ULSS; 86 nuovi ingressi, tra questi 45 stranieri) e 446 nell’ambulatorio di Piove di Sacco (di cui 31 nuovi ingressi): COMPLESSIVAMENTE 1630 PAZIENTI IN CARICO AL DIPARTIMENTO PER LE DIPENDENZE DELL’ULSS 16 NEL 2012. Tra questi: - 32 programmi attivati su segnalazione dalla Prefettura (art.75 dell’ex Dpr.309/’90) - 300 programmi avviati per alcolisti attivi - 249 persone sono state valutate clinicamente per patologie correlate (epatiti) - 68 programmi realizzati in misura alternativa alla detenzione - 184 persone inserite in programmi residenziali in Comunità Terapeutica (339 percorsi attivati) - 111 nuovi accessi all’Ambulatorio Tabagismo - 83 accessi all’ambulatorio di Terapia Familiare - 443 ragazzi incontrati con l’attività dei CIC nelle scuole superiori - 52 nuovi giocatori che hanno avuto accesso all’Ambulatorio per il GAP (nel 2013 si segnala il notevole aumento del numero delle prese in

carico successivo all’applicazione del “Decreto Balduzzi”: circa 50 nei primi 3 mesi e mezzo dell’anno) Due i principali filoni problematici su cui si concentra gran parte del lavoro degli operatori: - la diffusione del consumo di sostanze e alcool tra i pre-adolescenti, adolescenti e giovani, con l’abbassamento dell’età di uso e di consumo e

l’innalzamento della tolleranza sociale di tale fenomeno; - l’ “invecchiamento” di una grossa parte dell’utenza “ricorrente” del Ser.T. (sia tossicodipendenti che alcolisti, conseguenza del prolungamento

dei trattamenti e dell’abbassamento della mortalità, grazie anche ai buoni successi in ambito di prevenzione e trattamento delle problematiche infettivologiche), con problematiche socio-sanitarie e di integrazione sociale correlate.

Si rileva sempre più la complessità di alcune situazioni multiproblematiche, con diagnosi mista; l’esigenza è di individuare prassi operative integrate ed efficaci per la prevenzione e il trattamento di queste situazioni. PER LE AZIONI SPECIFICHE VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE.

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Anno 2014: dati attività 2013 Alla data del 31.12.2013 gli utenti in carico al Servizio per le Tossicodipendenze erano 1382 tossicodipendenti (di cui 147 nuovi ingressi, tra i quali 52 stranieri) e 487 alcolisti (di cui 83 nuovi ingressi). Tra questi:

- 163 programmi attivati su segnalazione dalla Prefettura per violazioni amministrative : 123 rif. art.75 dell’ex Dpr.309/’90 e 40 rif. Art.121 dell’ex Dpr.309/’90)

- 390 programmi avviati per alcolisti attivi - 367 persone sono state valutate clinicamente per patologie correlate (epatiti), di cui 187 seguiti e 28 trattati con PEG-Interferone +

Ribavirina per Epatite cronica da HCV - 143 programmi realizzati in misura alternativa alla detenzione - 184 persone inserite in programmi residenziali in Comunità Terapeutica (2 le Comunità Terapeutiche convenzionate nel territorio dell’ULSS,

complessivamente 32 in Veneto) - 167 accessi all’Ambulatorio Tabagismo, di cui 47 nuovi accessi - 100 famiglie seguite dall’ambulatorio di Terapia Familiare - Percorsi per genitori con problematiche di tossicodipendenza: seguite 12 coppie, 17 padri, 28 madri, 17 nuove gravidanze, 6 IVG - 364 studenti incontrati con l’attività dei CIC nelle 26 scuole superiori aderenti nel territorio, 64 insegnanti, 62 genitori incontrati - 162 i giocatori che hanno avuto accesso all’Ambulatorio per il GAP, di cui 71 nuovi ingressi - Attività di accertamento e certificazione: 32 invii dal Medico del Lavoro per accertamento di uso di sostanze; 56 invii dalla Commissione

Patenti

A fronte di una situazione in continua evoluzione, il Dipartimento per le Dipendenze (che per MISSION garantisce la prevenzione, la cura e il trattamento delle problematiche di dipendenza) garantisce il sistema di offerta consolidato, attraverso (attività 2010):

Dati generali SerT Padova al 31.12.2015 per RIPIANIFICAZIONE 2016 Utenti tossicodipendenti al 31.12.2015

Residenti ULSS 16

Residenti Fuori ULSS

Altra Residenza

Totale

Totale 834 251 114 1199

- di cui nuovi utenti 56 46 220 122

Utenti alcoldipendenti al 31.12.2015 Residenti

ULSS 16 Residenti

Fuori ULSS Altra

Residenza Totale

Totale 380 41 25 446

- di cui nuovi utenti

60 8 2 70

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Lo sportello di “Accoglienza” del SerT prevede un’attività di ascolto, prima valutazione, orientamento e/o segretariato sociale. La “prima accoglienza” non coincide con la “presa in carico”, che, dopo la prima valutazione, può anche non avvenire. Alcuni interventi hanno avuto come esito un invio ad altri Ser.T., territorialmente competenti per residenza della persona fuori ULSS. Nel 2015 sono state circa 900 le persone e/o famiglie che si sono rivolte al Ser.T. per un primo contatto o per un nuovo contatto dopo un tempo prolungato di assenza. Dalle tabelle sopra riportate il totale della popolazione tossicodipendente e alcoldipendente presa in carico dai SerT dell’ULSS16 ammonta a 1645 utenti, di cui il 74% residenti nel territorio ULSS16, mentre il 18% è residente in altre ULSS; l’8% è costituito da utenti extracomunitari e comunitari non residenti. Nel 2015 i nuovi utenti sono stati 192 pari al'12% dell’utenza totale. I pazienti dipendenti da oppioidi in trattamento con terapia sostitutiva sono stati 1081 893 in trattamento con Metadone Cloridrato al 5%; 115 in trattamento con Buprenorfina; 73 in trattamento con Buprenorfina/Naloxone Per circa 300 utenti la terapia farmacologica è stata somministrata a domicilio, con relativo monitoraggio, anche per pazienti sieropositivi. CONSUMI a PADOVA: osservazioni aggiornate a fine 2015 Il territorio padovano rispecchia le trasformazioni e le novità proprie del fenomeno a livello nazionale:

- aumenta l'offerta di cocaina (non più per élite, ma utilizzata dalle diverse fasce sociali e nelle diverse età) - diffusione delle nuove droghe sintetiche - eroina più spesso fumata anziché iniettata - aumento di poliassunzione e poliabuso (anche sostanze + alcol e psicofarmaci) - diffusione del consumo di sostanze tra pre-adolescenti, adolescenti e giovani (uso prevalente di hashish e marijuana, ma

anche cocaina e eroina); - abbassamento dell'età d'uso; innalzamento della tolleranza sociale di tale fenomeno.

Dei 1645 utenti in carico al Dipartimento nel 2015:

- 112 programmi attivati su segnalazione dalla Prefettura per violazioni amministrative : 133 rif. art.75 dell’ex Dpr 309/90 e 38 rif. Art.121 dell’ex Dpr 309/90)

- 446 programmi avviati per alcolisti - 446 persone sono state valutate clinicamente per patologie correlate (epatiti), di cui 187 seguiti e 28 trattati con PEG-Interferone +

Ribavirina per Epatite cronica da HCV - 112 programmi realizzati in misura alternativa alla detenzione - 230 persone inserite in programmi residenziali in Comunità Terapeutica (2 le Comunità Terapeutiche convenzionate nel territorio dell’ULSS,

complessivamente 30 in Veneto) - 86 accessi all’Ambulatorio Tabagismo, di cui 34 nuovi accessi - 70 famiglie seguite dall’ambulatorio di Terapia Familiare - Percorsi per genitori con problematiche di tossicodipendenza: seguite 28 coppie, 13 padri, 15 madri, 7 nuove gravidanze e 7 nuovi nati

- 120 docenti incontrati attraverso iniziative formative mensili in scuole secondarie di 1° e 2° grado, coordinati da personale della nostra azienda e interventi pubblici sui temi della prevenzione dell'uso di sostanze stupefacenti, dei comportamenti a rischio in adolescenza e su argomenti riguardanti la relazione parentale, i processi evolutivi, le criticità comportamentali in età giovanile. - 310 i giocatori che hanno avuto accesso all’Ambulatorio per il GAP, di cui 41 nuovi ingressi; di questi 122 sono stati seguiti

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- Attività di accertamento e certificazione: invii dal Medico del Lavoro per accertamento di uso di sostanze e invii dalla Commissione Patenti - 18 le situazioni di minorenni seguiti in collaborazione con l’USSM per problematiche di tossicodipendenza connesse a reati e procedimenti

penali - 19 i nuovi percorsi di integrazione lavorativa avviati con il Sil o grazie ad altri progetti, con 5 assunzioni; 35 programmi precedentemente

avviati e ora in monitoraggio; circa 10 gli invii ad altre progettualità nel territorio (Comune, Caritas, …)

A fronte di una situazione in continua evoluzione, il Dipartimento per le Dipendenze (che per MISSION garantisce la prevenzione, la cura e il trattamento delle problematiche di dipendenza) garantisce il sistema di offerta consolidato, attraverso (attività 2010): L’attività ambulatoriale:

1. Raccolta e archiviazione dati ed Epidemiologia 2. Gruppo di lavoro per l’accreditamento del Servizio 3. Attività di consulenza e informazione a cittadini, consumatori, famiglie, Servizi, … 4. Accoglienza persone dipendenti (minorenni e maggiorenni) e familiari 5. Presa in carico:

- medico-infermieristica - psicologica - educativa - sociale - infettivologica * integrata

di persone dipendenti (e familiari), con programmi: - AMBULATORIALI - RESIDENZIALI (Strutture Private Convenzionate) - SEMI-RESIDENZIALI(Strutture Private Convenzionate)

- Attività alcologiche ambulatoriali-territoriali (Assistenza Primaria), di gruppo-comunità (al Ser.T.) e in collaborazione con la rete dei 40 Club Alcolisti in Trattamento (intervento comunitario e di cittadinanza attiva per il quale è in corso una revisione della denominazione in:“Club Alcologici Territoriali”), con “Approccio Ecologico-Sociale” (in collaborazione con quella che fino al 2010 è l’Agenzia del Centro Alcologico Territoriale),

- Attività di prevenzione, cura e contrasto alle Malattie Infettive - Ambulatorio per il Tabagismo - Ambulatorio (aperto nel 2009) per il Gioco d’Azzardo Patologico (fenomeno emergente anche come “dipendenza digitale” tra i giovani) - Programmi per tossicodipendenti in Misura Alternativa alla Detenzione - Ambulatorio di Terapia familiare - Attività dell’area “Parentalità” - Attività di Reinserimento sociale e lavorativo - Attività e programmi su Segnalazioni e Ordinanze della Prefettura - Attività di Prevenzione (CIC-Centri Informazione e Consulenza nella scuola: Dipartimento Dipendenze + Consultorio “Contatto

Giovani”) - Progetto “Siamo sicuri?” (Scuole elementari del Piovese): non è certo il finanziamento per il 2011 - Gruppi di coordinamento: socio-educativo, ambulatoriale e infermieristico - Ambulatorio Patenti

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- Collaborazioni con i Medici del Lavoro per programmi con lavoratori segnalati - Progetti in collaborazione con Enti e Servizi (il cui finanziamento per il 2011 non è certo):

- “Emergenza Freddo” (in collaborazione con il Comune di Padova, UPP) - “Stragi del sabato sera” (progetto in collaborazione con Prefettura, Questura, Guardia di Finanza)

- Partecipazione a Tavoli di lavoro inter-Servizi e Regionali su tematiche varie Nel corso del 2012 è variata l’organizzazione del lavoro del Dipartimento Strutturale, a causa di cambiamenti nella pianta organica (trasferimenti e pensionamenti non sostituiti), sia a livello amministrativo (sono stati trasferiti 2 dei 3 amministrativi) che medico (è cessata l’attività dell’Unità Funzionale Infettivologia). Inoltre è stata istituita una Struttura Semplice per la Sanità Penitenziaria che si occupa di Tossicodipendenza in carcere, esterna al Dipartimento, strutturalmente afferente al Distretto Socio-Sanitario n.2. Nel corso del 2012 si è inoltre riscontrata una significativa modificazione dell’attività dell’Unità Funzionale Alcol, sia per variazioni sul personale addetto, sia per assenza prolungata per malattia del medico referente. A partire dal mese di novembre 2012, le attività alcologiche sono state assorbite pressoché integralmente dal personale del Dipartimento (un Medico epatologo e un’Assistente Sociale) che si occupa delle attività ambulatoriali a valenza epatologico-internistica, anche per quanto riguarda la predisposizione di progetti individualizzati di cura e riabilitazione per pazienti con problematiche alcolcorrelate. RIPIANIFICAZIONE 2016 PROBLEMATICHE ALCOLCORRELATE Nell’anno 2015 sono stati circa 446 (70 nuovi utenti nel 2015) gli utenti-famiglie presi in carico per la prima volta e/o rientrati in un programma dopo l’abbandono negli anni precedenti. Una parte significativa delle situazioni in carico, sia nuove che già conosciute negli anni precedenti, si caratterizza per l’alto livello di problematicità di ordine sociale (acuita dalla congiuntura economica in corso) e sanitario (utenti ricorrenti, poliabuso, doppia diagnosi…), che possono impedire l’elaborazione di progetti di piena autonomia. Si rende perciò necessario un approccio integrato, che preveda una valutazione e predisposizione di interventi volti all’attivazione della rete familiare e sociale, attraverso:

- il raccordo con i servizi coinvolti del territorio; - la partecipazione a U.V.M.D.; - la stretta collaborazione con la rete territoriale dei Club Alcologici Territoriali.

Nel 2015 è proseguito il lavoro di rete con i soggetti territoriali. Nello specifico: - partecipazione al gruppo di coordinamento regionale “Alcol, non solo cura ma cultura”, con l’obiettivo di individuare e costruire percorsi e progetti comuni con soggetti pubblici e privati che operano nell’ambito sociosanitario; - partecipazione al Coordinamento Regionale dei Servizi e delle Associazioni impegnati nei programmi alcologici (n. 4 incontri) e si è costituito un tavolo di lavoro formato dagli Enti che lavorano in quest’ambito nel territorio padovano (n. 5 incontri), a cui partecipano: Dip.to Dipendenze A.Ulss 16; U.O.S. Alcologia Azienda Ospedaliera; Gastroenterologia OSA; Gastroenterologia Azienda Ospedaliera, Parco dei Tigli; Comunità Terapeutiche “San Gregorio”, “Villa Ida” e “San Francesco”, Club Alcologici della Provincia di Padova, Alcolisti Anonimi. L’attività del 2015 proseguirà nel 2016. Inoltre, per tutti i pazienti afferenti al Ser.T. con diverse problematiche di dipendenza, viene offerta una consulenza clinica per la diagnostica delle patologie correlate ed in particolare per la diagnosi e il trattamento delle epatiti virali da HBV e HCV, estremamente frequenti in questa popolazione.

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Nel 2015 è stata introdotta la nuova sperimentazione di farmaci per HCV (interferon-free) di cui hanno potuto usufruire 20 pazienti del SerT. Tale attività proseguirà nel 2016. E’ proseguita anche l’attività di controllo sulle strade (progetto “Drugs on street”), in collaborazione con le Forze dell’Ordine e con il Comune di Padova. Nel 2015 è proseguito, infatti, il progetto che vede impegnati, oltre che il Dipartimento per le Dipendenze anche la Questura di Padova, la Polizia Stradale, i Carabinieri e la Guardia di Finanza. Mediamente, per due volte al mese, il sabato notte e la domenica notte (dalle 24 alle 6 del mattino; n. 15 uscite nel 2015), un medico e un infermiere del Dipartimento affiancano le Forze dell’Ordine nel controllo dell’uso di droghe illecite nei conducenti di veicoli (ex art. 187 del Codice della Strada). E' emerso un dato interessante: 30% delle persone fermate per alcool risulta positivo anche alla cocaina. Il progetto proseguirà anche nell’anno 2016. PER LE AZIONI SPECIFICHE VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE. Si segnala inoltre che le attività degli Ambulatori per il Gioco d’Azzardo Patologico, di Terapia Familiare e Tabagismo si svolgono unicamente con risorse interne del Dipartimento e questo porta ad una contrazione della disponibilità di prestazioni rispetto al bisogno reale. PER LE AZIONI SPECIFICHE VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE. Le attività in collaborazione con le Agenzie (Organismi ai quali afferiscono varie organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative sociali ed enti ausiliari operanti nel campo dell’alcolismo e della tossicodipendenza):

- per le tossicodipendenze Appartamenti a diversi livelli di protezione (Associazioni “Murialdo” e “Noi, Famiglie…”)

- del Centro Alcologico Territoriale Centro Diurno terapeutico-riabilitativo “Akeropita” Rete CAT (Club Alcolisti in Trattamento) Assistenza Primaria ambulatoriale (anche attraverso gruppi “Comunità Terapeutica” c/o il Dipartimento) Interventi territoriali per casi complessi

Nonostante si osservi che negli anni il Privato Sociale ha sviluppato la capacità di rispondere in modo integrato e flessibile ai bisogni dell’utenza afferente al SerT, con modalità calate nelle problematiche del territorio e con prassi operative ben integrate con il Pubblico, ad oggi la collaborazione con le ex “Agenzie per le Tossicodipendenze e del Centro Alcologico Territoriale” costituisce uno dei maggiori problemi, in quanto i fondi destinati a tali attività sono stati corrisposti alle rispettive Associazioni/Cooperative (soprattutto per programmi in appartamenti protetti e attività riabilitative diurne) con molto ritardo nel 2012, non permettendo l’avvio di nuovi progetti ma solo il mantenimento delle attività in essere. La mancanza di una convenzione tra SerT e Privato Sociale comporta la mancanza delle risorse necessarie per sviluppare la fase riabilitativa e di integrazione sociale dei programmi di cura (risorse assicurate fino al settembre 2012). Anche l’attività dell’Unità di Strada nel 2012 è proseguita grazie all’apporto dell’Associazione “Noi, Famiglie…”, con risorse comunque non sufficienti per svolgere un’attività aderente al bisogno della città e all’apporto GRATUITO della Croce Rossa Italiana. Anche se è necessario implementare la collaborazione tra le Aree Specialistiche dei Servizi Pubblici, le modalità di lavoro in rete, soprattutto con il Privato Sociale e l’Associazionismo, sono consolidate. PER LE AZIONI SPECIFICHE VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE.

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Aggiornamenti 2015 per ripianificazione 2016 Sono state sospese tutte le convenzioni con le associazioni per la gestione di attività riabilitative residenziali e diurne ad esclusione della collaborazione con l’Associazione Murialdo, ora Fondazione Pizzuto. Si rileva come la carenza di questa preziosa risorsa vada ad incidere sull'efficacia dei programmi riabilitativi, di reinserimento, di prevenzione, nonché sulla spesa pubblica, concentrata unicamente sugli interventi residenziali. La buona collaborazione con gli Enti convenzionati ha permesso di sperimentare programmi flessibili e innovativi, ma pur sempre all'interno delle regole previste dalle risorse di tipo residenziale. E' proseguita nel 2015 l'attività riabilitativa del Laboratorio “SerTessitura”, un laboratorio di tessitura a mano, collocato all’interno dei locali del Ser.T. di Piove di Sacco, avviato nel 2002 e che negli anni si è rivelato una risorsa preziosa come attività di sostegno nel percorso terapeutico riabilitativo dei pazienti in carico al SerT e residenti nei Comuni della Saccisica, con la collaborazione dei Comuni stessi. L'attività del Laboratorio proseguirà nel 2016. PER LE AZIONI SPECIFICHE VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE.

- La rete delle Comunità Terapeutiche convenzionate accreditate: - Coop. TERR.A.: CT. “Villa Ida” (tipologia “Pronta Accoglienza”: 13 posti), C.T.“S. Gregorio” (tipologia B: 18 posti), C.T. “Galileo” (tipologia A: 7 posti) - Associazione“Noi, Famiglie…”: C.T. di Via Zara + 2 appartamenti (tipologia A: 10+6+6=22 posti) + Servizio Semi-residenziale (5 posti) - Comunità Terapeutiche convenzionate accreditate fuori dal territorio dell’ULSS 16

Numerose sono le richieste pervenute dalle singole Cooperative-Associazioni per l’ampliamento dei posti nelle strutture accreditate e per la modifica e l’innovazione di alcuni programmi, sulla base dei bisogni emergenti e della disponibilità sempre più limitata di risorse. Sembra necessario personalizzare in modo più adeguato soprattutto i programmi rivolti alla cronicità e individuare percorsi semi-residenziali anche per giovani. E’ inoltre urgente ridefinire i percorsi di dimissione, anche laddove non sia possibile raggiungere l’autonomia e la completa integrazione sociale successiva alla fase di cura. Questo comporterà l’attivazione di progetti congiunti con i Comuni, per una compartecipazione di risorse al fine di avviare progettualità innovative. Si prevede l’avvio di un dialogo tra Istituzioni con questa finalità. PER LE AZIONI SPECIFICHE VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE. Aggiornamenti 2015 per ripianificazione 2016 Rispetto ai programmi residenziali nel 2015 permangono le tematiche già evidenziate nel 2014, che si stanno affermando in questi ultimi anni e che meriteranno approfondimenti e riflessioni ai fini di una nuova programmazione degli interventi residenziali e semi-residenziali:

- la difficoltà di concludere programmi residenziali per persone che faticano a trovare uno spazio di reinserimento sociale e di vita indipendente (i cosiddetti “cronici”): le esigenze terapeutiche diminuiscono di intensità ma permangono, unitamente a bisogni di tipo assistenziale e di contenimento; è necessario implementare il lavoro tra i vari Servizi del territorio, sviluppando la corresponsabilità nella gestione delle situazioni problematiche.

- sempre più, soprattutto negli utenti oltre i 45 anni, si manifestano problematiche neurologiche, di decadimento cognitivo e di perdita dell’autosufficienza, che si innestano in strutture di personalità tossicomaniche. Tale quadro diventa difficilmente gestibile all’interno delle strutture terapeutiche attualmente afferenti all’Area Dipendenze (Comunità Terapeutiche di varie categorie), ma non trova nemmeno risposta efficace nelle altre strutture assistenziali presenti nel territorio;

- il manifestarsi di quadri patologici di tipo psichiatrico che non trovano risposta residenziale né tra le risorse del Dipartimento per le Dipendenze, né tra quelle del Dipartimento di Salute Mentale;

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- la necessità di un maggiore coordinamento tra Servizi sulle problematiche di persone con patologie psichiatriche e uso di sostanze, al fine di individuare le soluzioni terapeutiche ed educative più opportune. Esiste un vecchio protocollo tra Dipartimenti, mai applicato, che può essere utilizzato come punto di partenza.

Rispetto alle suddette esigenze, nelle tre Comunità del Territorio padovano e con le risorse esistenti (rette terapeutiche), nel 2014 si sono realizzati progetti sperimentali e personalizzati con moduli a bassa intensità terapeutica e orientati all'integrazione sociale e al reinserimento socio-lavorativo. L'elasticità delle formule terapeutiche resta l'unica possibilità di fare progetti personalizzati residenziali, data la carenza di risorse di altro tipo (es.: diurne). Mentre nel 2013 prevaleva l’inserimento dei pazienti nei programmi di Pronta Accoglienza, nel 2015 è invece aumentato il numero delle persone inserite in programmi di tipo B, più lunghi e impegnativi, aumentando così il numero dei programmi più stabili, volti ad un maggiore recupero. Nella programmazione futura è inserita l’apertura di due programmi semi-residenziali per tipologie diverse di utenza (adulti tossicodipendenti con condizioni problematiche di lunga durata e minori/giovani tossicodipendenti) con un ampliamento del numero dei posti accreditati sia all’Ass.ne Noi Famiglie (+ 8 posti semi-residenziali) che alla Coop. TerrA (+ 8 posti semi-residenziali). E' inoltre prevista l'apertura di nuovi appartamenti di reinserimento e di uno spazio semi-residenziale per Alcolisti. Nel 2016 il Dipartimento relazionerà alla Direzione Servizi Sociali un aggiornamento sul dettaglio della spesa per i programmi terapeutici, con particolare riferimento agli interventi impropri e con proposte che evidenzino le reali esigenze dell’utenza. E’ stato emanato un nuovo Decreto Regionale che entrerà in vigore probabilmente da luglio 2016 e cambierà l'organizzazione dei moduli terapeutici nelle comunità terapeutiche e il sistema di budgettazione delle strutture. PER LE AZIONI SPECIFICHE VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE.

- Le Progettualità realizzate con il Fondo Regionale di Lotta alla Droga, anno 2010 (solo per alcune è stato chiesto il rinnovo nel 2011): - nell’area della prevenzione selettiva, formazione, sensibilizzazione (“Patto Educativo per Padova”, “Impatto”, “Icaro”) - nell’area della prevenzione primaria (“Clessidra”) - nell’area Trattamenti Innovativi (“Ermes – Unità di Strada” e “Penelope” con la Croce Rossa Italiana) - nell’area del reinserimento socio-lavorativo (“Focus”)

Il Fondo non è più finanziato dal 2010. Alcune azioni del Progetto Clessidra proseguono come prassi operativa dei Servizi, coordinate dal referente della Struttura Semplice Formazione e Prevenzione, istituita nel 2012 e con risorse interne.

- Le collaborazioni con: - Strutture esterne convenzionate (Casa di Cura “Parco dei Tigli”, Reparto per la “Disintossicazione” ospedale di Verona, Hospice “Casa S. Chiara”) - Sedi ospedaliere (prevalentemente Reparti: Tossicologia Clinica e Forense, Malattie Infettive e Tropicali, Ginecologia, Pedriatria e Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera di Padova e Reparto di Gastroenterologia dell’Ospedale S. Antonio) - Comune di Padova: UPP (Asilo Notturno) e Ufficio Politiche Abitative (dal 2015 accorpati in un unico Settore) - Servizi Sociali dei Comuni e Servizi Socio-Sanitari del territorio (Dipartimento Salute Mentale, Consultori Familiari, Consultorio “Contatto Giovani”, Neuropsichiatria Infantile, Ministero di Giustizia Adulti e Minori, Unità Operativa Disabilità Adulta…) - Assistenza Domiciliare Infermieristica in collaborazione con “Casa S.Chiara” - Progetti esterni:

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- Coop. “AURORA” e “LIBERA-MENTE” - “A.D.O.” (Cooperativa Co.se.p): non più attiva a collaborazione formale nel 2015 - Centro “La BUSSOLA” (Gruppo Polis) - Laboratori “GRUPPO R” (Gruppo Polis) - CIN (Centro Iniziative Nuove: Associazione che svolge attività di prevenzione e recupero a favore di dipendenti e famiglie): non più attivo nel 2015. - Comunità “Incontro” (non convenzionata): non più attiva a collaborazione formale nel 2015 - CROCE ROSSA ITALIANA

Tutto il sistema di offerta sopra descritto sarà complessivamente mantenuto nel 2011, con una necessaria riorganizzazione migliorativa di alcune aree e Progettualità (sulla base dell’evoluzione dei bisogni) e con le innovazioni sostenibili, di seguito esplicitate.

La rete delle collaborazioni si modifica di continuo sulla base delle nuove esigenze e della necessità di adeguare le risorse disponibili ai bisogni rilevati. Nel 2015 non sono più attive alcune collaborazioni, come sopra indicato. PER ULTERIORI DETTAGLI VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE. - Sistema di offerta in essere, bisogni emergenti, strategie di indirizzo, scelte operative (di mantenimento, miglioramento, innovazione) individuate dal

Gruppo Tematico (vedere tabella allegata)

Nel lavoro di Gruppo Tematico sono emersi dati e informazioni sul territorio che hanno portato ad individuare 6 aree di priorità attuali, da considerare per la programmazione dei Servizi e della attività in ambito “Dipendenze” nel prossimo quinquennio. Si precisa che gli interventi e i Programmi si rivolgono a Tossicodipendenti e ad Alcolisti, oltreché a forme di Dipendenza Patologica emergenti. Il programma alcologico si inserisce trasversalmente nelle diverse Aree, pur indicando specificità tipiche e prioritarie dal punto di vista epidemiologico. In questo ambito, ancora più che in altri, l’importanza del lavoro territoriale di rete (consolidato nel territorio e con la disponibilità di altri Enti Assistenziali del Privato Sociale e della Diocesi), soprattutto per quanto riguarda gli interventi precoci e la marginalità estrema. Obiettivo sempre presente è il potenziamento di punti di riferimento distribuiti nel territorio ed identificati nei Club Alcologici Territoriali e nelle Caritas.

Per il 2013 vengono confermate le aree di priorità stabilite nel 2011, all’interno delle quali si snoda la programmazione annuale degli interventi (obiettivi e relative azioni). PER LE AZIONI SPECIFICHE VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE.

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1. Attenzione particolare alla fascia d’età pre-adolescenti, adolescenti, giovani La diffusione del consumo di sostanze e alcool tra pre-adolescenti, adolescenti e giovani, l’abbassamento dell’età d’ uso e l’innalzamento della tolleranza sociale di tale fenomeno, sono confermati anche dai dati forniti dal Nucleo Operativo Tossicodipendenza della Prefettura di Padova, al quale, nel 2009, sono arrivate 509 segnalazioni per “detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale”, delle quali 195 relative a giovani consumatori (36: 15-19 anni e 159: 20-24 anni), con uso prevalente di hashish e marijuana e, secondariamente ma diffusamente, di cocaina e eroina. I soggetti segnalati, nella maggior parte dei casi, si definiscono “consumatori occasionali”, sottovalutando i rischi e le conseguenze correlate al consumo di sostanze. Si tratta generalmente di persone socialmente integrate e un’elevata percentuale di loro riferisce di avere iniziato l’uso tra i 15 e i 18 anni. Tale situazione porta ad attivare con assoluta priorità ed urgenza:

- Azioni di prevenzione Universale e Selettiva Primaria e Secondaria: 1. Promuovendo stili di vita sani nella popolazione giovanile (Progetto “Meeteen” del Comune di Padova, in collaborazione con

scuole, università, Diocesi e ULSS 16, rivisto e riorganizzato in base all’esito della precedente esperienza) e azioni di “educazione alla legalità” (sia tra i giovani, che tra gli adulti significativi);

2. Intervenendo su forme di disagio psico-emozionale generico (non necessariamente legato all’uso di sostanze) con l’impiego di operatori esperti (sia del Dipartimento Dipendenze che del Consultorio “Contatto Giovani” dell’ULSS 16), all’interno della scuola (CIC: Centri di Informazione e Consulenza, già attivi nel 2010);

3. Promuovendo collaborazioni strette (attraverso Gruppi di lavoro e Protocolli Operativi innovativi) tra i Servizi del Territorio attivi nel trattamento di minori, soprattutto Ser.T. e Neuropsichiatria Infantile di 1° e 2° livello (con particolare attenzione alla fascia dei minori con psicopatologie importanti quali l’ADHD:bambini-ragazzi ipercinetici e con situazioni di adozione alle spalle, per i quali sono state dimostrate correlazioni con il successivo uso di sostanze) e Ser.T. e Ufficio Servizio Sociale Minorenni del Ministero di Giustizia, con cui già attiva una buona collaborazione;

4. Approfondendo le procedure di diagnosi all’interno di “ambulatori dedicati non connotati” per minori (azione innovativa), per favorire la valutazione e l’orientamento alla presa in carico non “stigmatizzanti” fin dai primi contatti;

5. Raccordando i Soggetti Locali responsabili delle Politiche Giovanili (attraverso i previsti incontri di Dipartimento Funzionale) che, spesso anche all’interno dello stesso Ente, non conoscono reciprocamente gli obiettivi delle loro azioni e agiscono in modo separato, a volte contrastante (Assessorati Comunali, Comuni e Servizi delle stesse aree territoriali),

6. Individuando occasioni (all’interno delle proposte già attive) per il monitoraggio del fenomeno del consumo giovanile precoce e la valutazione di efficacia degli interventi svolti in tale ambito;

7. Promovendo modalità innovative per garantire la formazione congiunta tra Servizi e altri Soggetti della Rete Locale che si occupano dei giovani, per una conoscenza reciproca su funzioni e competenze, sui fenomeni emergenti, sui nuovi approcci terapeutici e su aspetti medico legali e di tutela delle situazioni di minorenni in trattamento per patologie. Particolare attenzione andrà riservata alla sensibilizzazione e formazione dei Medici di Medicina Generale e Pediatri, per la funzione fondamentale di orientamento ed invio che hanno e tra i quali si rileva un forte bisogno di approfondire le conoscenze sulle attività dei Servizi, in particolare del Dipartimento per le Dipendenze.

8. Coinvolgendo in azioni formative la rete degli adulti significativi e delle famiglie, attraverso la prosecuzione delle attività dei Progetti “Icaro” e “Clessidra”, già avviati nel 2010 con il Fondo Regionale per la Lotta alla Droga (quest’ultimo, realizzato come

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“Progetto Sperimentale” su Area Vasta con “quota B” nel 2010, è divenuto Progetto richiesto dall’ULSS 16 per il 2011 sul Fondo Regionale Lotta alla Droga).

- Azioni di trattamento specifiche per la fascia giovanile, sia a livello di procedure e approcci di accoglienza al Ser.T., sia a livello di

collaborazione strutturata tra Servizi per la presa in carico integrata delle situazioni complesse di minori problematici, implementando l’uso delle risorse presenti (Servizi e ambulatori da mettere in rete) e utilizzando in modo più efficace lo strumento della UVMD distrettuale. E’ inoltre prevista come azione innovativa del Piano Regionale di Lotta alla Droga, l’apertura di un ambulatorio “non connotato” in ambiente pubblico per il trattamento specifico di situazioni di adolescenti e giovani e delle loro famiglie.

Con la cessazione del Fondo Regionale per la lotta alla Droga, i Servizi si sono trovati a dover gestire la prevenzione in ambito giovanile con risorse interne. Con il personale disponibile si propongono iniziative di formazione e sensibilizzazione per scuole e adulti significativi, secondo il modello avviato con l’ex Progetto Clessidra. Si propongono inoltre Tavoli di lavoro tra Servizi diversi per coordinare le iniziative esistenti e agire in modo integrato su problematiche specifiche (es.: interazione tra problematiche relative alla dipendenza da sostanze e iperattività (ADHD) nei minori, problematiche di dipendenza nei figli adottivi, sostegno a minori e giovani consumatori…). A fine 2012 è stata istituita all’interno del Dipartimento per le Dipendenze la Struttura Semplice Formazione e Prevenzione. PER LE AZIONI SPECIFICHE VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE. Anno 2015 e anno 2016 Si segnala la prosecuzione delle iniziative preventive anche a carico del Comune di Padova e, a tale proposito, l'ULSS ha stipulato un protocollo con l'USP (Ufficio Scolastico Provinciale) e una collaborazione con il Consultorio Contatto Giovani per la realizzazione di incontri di formazione per insegnanti su temi specifici; l'ex progetto CLESSIDRA è diventato in questo modo un metodo stabile di lavoro. Inoltre, prenderà avvio una collaborazione tra SerT. e Neuropsichiatria Infantile per l'avvio di una ricerca sull'ADHD (disturbo da iperattività) nei minori; la letteratura scientifica conferma il rischio di sviluppo dei comportamenti d'abuso per i minori con questa patologia; si osserva anche negli adulti e per questo servirebbe confronto con il Dipartimento di Salute Mentale. Propone di valutare la fattibilità della riattivazione del Tavolo-guida composto dagli operatori che hanno portato avanti negli ultimi anni le azioni avviate dal concluso progetto “Clessidra”. Il Ser.T. proporrà la realizzazione di incontri tra referenti del Dipartimento e referenti dei Comuni per avviare un confronto sulla presa in carico di minori problematici, sugli elementi che emergono dai Servizi attivati dai Comuni (es.: Servizio Educativo Domiciliare), sulle prospettive di sensibilizzazione e informazione delle famiglie e delle altre agenzie educative. Al Ser.T. prosegue e si implementa l'“accoglienza dedicata” dei minori (sempre spesso arrivano ragazzi giovanissimi, 13-14 anni, anche attraverso l’ambulatorio di terapia familiare, dal quale emergono importanti fragilità familiari e del mondo della scuola), con attenzione al luogo di accoglienza, al metodo, alle strategie per poter fare valutazione della situazione evitando il più possibile la stigmatizzazione e condividendo i percorsi con gli altri Servizi “dedicati” (Servizi Sociali comunali, NPI, Contatto Giovani, CF...). A tale proposito, si evidenzia che gli operatori del territorio hanno ancora dubbi rispetto alle competenze e alle modalità di accesso e presa in carico dei minori da parte del Ser.T.; l'esperienza con le diverse situazioni in essere sta migliorando la conoscenza e lo scambio reciproco tra Servizi, ma si conviene che, perché l'informazione sia più precisa, efficace e capillare, è necessaria la messa a punto del sito web del Dipartimento. Anno 2015 e anno 2016 Il numero degli adolescenti anche molto giovani che si rivolge al SerT è sempre maggiore. Le problematiche sono diverse: - Giovani con disagio sociale (difficoltà di tipo aggregativo, uso disordinato dei social network...)

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- Giovani che fanno un uso conclamato e pesante di sostanze, alcuni dei quali hanno anche problemi con la giustizia - Giovani con concomitanti problematiche Psichiatriche - Giovani che fanno un uso sporadico Considerata la riduzione delle risorse disponibili è necessario razionalizzare gli interventi, capendo bene come e su cosa concentrare maggiormente le risorse, integrando le azioni, anche con la rete dei Servizi territoriali. In questi casi è richiesto un lavoro importante con le famiglie. La collaborazione costante con la Prefettura per i segnalati e con l'USSM per i percorsi penali proseguirà anche nel 2016, sperimentando anche nuove modalità di approccio e presa in carico (progetto ministeriale “Family Roots” per il lavoro con minori e famiglie in carico al SerT e coinvolti in procedimenti penali). Alcuni Comuni del territorio hanno investito su attività preventive di aggregazione per giovanissimi o animazione territoriale, con esiti anche molto buoni. Sarà necessario comunque affinare la diagnosi differenziale e prevenire situazioni di forte rischio anche dal punto di vista psichiatrico (in molte situazioni l'uso massiccio di cannabis in giovane età sfocia poi in esordi psicotici). A tal fine, sarà importante quindi un raccordo con i Tavoli Infanzia/Adolescenza e Salute Mentale.

Nel 2015 sono state promosse dal Comune di Padova le attività di prevenzione agli incidenti stradali e all'uso/abuso di alcol e sostanze in scuole e autoscuole rivolte, nonché : Prog. “Sicurezza Stradale”, giornata di sensibilizzazione ”2 ruote a rischio 0”, evento pubblico in Prato della Valle, interventi di prevenzione in ambito alcologico in occasioni pubbliche tipo la Manifestazione “Europa in Prato” e la partita amichevole di Rugby Italia-Sud Africa all'Euganeo, oppure nelle feste cittadine (Sherwood Festival, Irish Festival, Pride Village, Bastioni), in queste ultime con la somministrazione di prove etilometriche ai presenti, nello specifico anche agli autisti; prog. “Fuori Target” nei luoghi di aggregazione spontanea giovanile; “Progetto Pace e Cittadinanza” svolto in collaborazione tra Comune e ULSS con il supporto delle Associazioni del territorio, diretto ai giovani delle scuole secondarie di secondo grado della città di Padova, propone percorsi didattici interattivi di educazione alla pace e ai diritti umani. Nell’edizione 2014/2015, il Progetto, giunto alla X edizione, si intitola "Giovani protagonisti di cambiamento: contrastiamo la ludopatia". Questa edizione intende promuovere un'azione di cittadinanza attiva a partire dai giovani, che, preso coscienza della problematica, si impegnano per contrastare la ludopatia (o gioco d'azzardo patologico) . Nel 2015 si sono concluse tutte le attività tranne il progetto DU e pace: dalle Scuole alla Città, dalla conoscenza all’azione dal titolo: “giovani protagonisti di cambiamento: contrastiamo la ludopatia” che proseguirà nell’anno 2016.

Si intende riproporre il Progetto “Drugs on Street” (STRADE SICURE) che nel 2015 è proseguito vedendo impegnati, oltre che il Dipartimento per le Dipendenze anche la Questura di Padova, la Polizia Stradale, i Carabinieri e la Guardia di Finanza, in momenti di controllo dell’uso di droghe illecite nei conducenti di veicoli (ex art. 187 del Codice della Strada), anche con l'implementazione del protocollo patenti condiviso con la Commissione Medica Provinciale di Padova. C.I.C.P. (Centro Informazione e Consulenza Psicologica) Durante l'anno 2015 si è mantenuta la collaborazione con l'Ufficio Scolastico Provinciale al fine di rendere omogeneo l'intervento di prevenzione, stabilizzare i centri di consulenza presso le Scuole e svolgere in modo continuativo ed organico il percorso formativo per gli insegnanti. Si è formalizzato un modello di intervento stabile e qualificato, in collaborazione tra Azienda ULSS e Scuola, per l'attuazione dei Centri di Informazione e Consultazione Psicologica presso tutti gli Istituti superiori del territorio dell'Azienda. Ciò al fine di dare una veste più ampia e rendere più adeguato l'intervento agli attuali bisogni di prevenzione. I Centri di Informazione e Consulenza all’interno delle scuole hanno cambiato denominazione in: “CICP: Centri Informazione e Consulenza Psicologica; sono stati istituiti con l’obiettivo di informare sui danni derivanti dall’alcolismo, dal tabagismo e dall’uso di sostanze psicoattive in generale, assumendo con il tempo il ruolo di supporto istituzionale organizzativo alle attività di educazione alla salute nella sua accezione più ampia

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di benessere psico-fisico-relazionale. Hanno una funzione preventiva anche per la funzione di prima valutazione e “selezione” delle situazioni, con attivazione di consulenze all’interno delle scuole o eventuale invio ai servizi preposti. Si è arrivati a questo perché si è rilevato il bisogno (rispetto alla nascita dei CIC con L.309/90) di una prevenzione più ampia delle dipendenze Negli ultimi anni, le richieste pervenute da parte di alunni, genitori, insegnanti e altri operatori scolastici, hanno reso i C.I.C. servizi di consultazione psicologica non più riferibile a problematiche legate all’uso di sostanze, ma punti di ascolto psicologico e servizi per tutte le problematiche che emergono nella scuola. Nel 2016 l'attività proseguirà anche grazie alla Convenzione tra azienda ULSS e Istituti Scolastici per il pagamento di operatori formati e supervisione. E' garantita quindi la stabilità del servizio. Progetto Clessidra (“Metodo Clessidra”) Il “Progetto Clessidra” (oggi denominato “Metodo Clessidra”), ormai concluso da un paio d’anni, aveva come obiettivo (che si è realizzato) quello di stabilire modalità operative tra diversi Soggetti a vario titolo coinvolti in azioni di prevenzione in ambito giovanile; nello specifico si è costituito un tavolo guida convocato dalla Direzione Servizi Sociali della nostra ULSS e composto da Assessori ai Servizi Sociali dei Comuni, Prefettura, Forze dell’Ordine, rappresentanti dei Servizi ULSS (NPI, Consultori…), presieduto dal Direttore dei Servizi Sociali. Nel 2015 sono proseguite le attività attraverso un sotto-gruppo del tavolo-guida, coordinato dal Dipartimento per le Dipendenze, con l'obiettivo di raccordare e razionalizzare le risorse. In particolare, attraverso il progetto ‘Clessidra’ sono stati formati i cosiddetti “agevolatori”, ovvero personale scolastico che, grazie ai numerosi incontri formativi sul tema della prevenzione, ha acquisito le necessarie competenze per intervenire precocemente sulle situazioni di disagio adolescenziale che altrimenti possono esordire in una patologia del comportamento. E' stato definito un protocollo d'intesa tra Dipartimento delle Dipendenze e Consultorio Contatto Giovani per lo scambio di collaborazioni e di esperienze, che permette anche una collaborazione stabile su un metodo di lavoro che si è rivela efficace. Proseguirà in modo stabile anche la formazione degli insegnanti sui temi della prevenzione, nonché la formazione/aggiornamento del personale dei Servizi. Inoltre, il Dipartimento per le Dipendenze e la Direzione dei Servizi Sociali, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Padova, stanno lavorando alla predisposizione di un protocollo operativo per formalizzare la prosecuzione delle attività di coordinamento e razionalizzazione dei programmi di prevenzione territoriale. Il protocollo porrà particolare attenzione al raccordo con i Comuni del territorio su azioni e risultati e alla promozione della costituzione di un nucleo operativo (con operatori disponibili) che si occuperà di mantenere il coordinamento delle parti. Durante gli incontri del Gruppo e successivamente sono emerse alcune esigenze portate dai rappresentati politici presenti:

� poter allargare il “Metodo Clessidra” ormai consolidato per le scuole superiori anche alle scuole medie; di per sé sarebbe semplice, se non fosse che a fronte di un numero ridotto di scuole secondarie di secondo grado, abbiamo un numero molto più grande di scuole secondarie di primo grado potenzialmente interessate ad aderire alla proposta e questo richiederebbe una figura amministrativa e di coordinamento (mansioni finora svolte dal personale della Direzione dei Servizi Sociali della nostra ULSS) dedicata a tempo pieno a questa attività, quindi nuove risorse. Al momento questo non è possibile, ma la richiesta sarà segnalata alla Conferenza dei Sindaci.

� trovare momenti di confronto tra i tecnici “addetti ai lavori” e i Comuni per informazioni e raccordi sulle attività di prevenzione. Questa esperienza esisteva già con il "Progetto Clessidra" e il Tavolo veniva periodicamente convocato dalla Direzione Servizi Sociali dell'ULSS in qualità di Ente Capofila del Progetto. La richiesta sarà sottoposta alla Conferenza dei Sindaci perché individui una nuova modalità per la convocazione della rete dei Servizi, già peraltro attiva in questo tipo di esperienze.

Le attività di Prevenzione in ambito minori-giovani dell'ex Progetto Clessidra proseguiranno anche nel 2016.

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In ambito preventivo è inoltre attivo dal 2015 e proseguirà nel 2016, un progetto annuale (“ACCORDI”), finanziato con fondi regionali in ambito Dipendenze (avanzo di bilancio 2014) e formulato dal Dipartimento per le Dipendenze con le Comunità Terapeutiche del territorio (Coop TerrA e Ass.ne Noi Famiglie...), che prevede, in ambito minorile, la collaborazione con due Centri Aggregativi del Comune di Padova per ragazzi e giovani, gestiti dalla Coop TerrA, con finalità di prevenzione e integrazione sociale di minori a rischio conosciuti dal Dipartimento per le Dipendenze. PER LE AZIONI SPECIFICHE VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE. 2. Gestione di situazioni multiproblematiche complesse e “ricorrenti” in carico al Dipartimento e alla rete dei Servizi L’ “invecchiamento” di una grossa parte dell’ utenza “ricorrente” afferente al Ser.T. (conseguenza del prolungamento dei trattamenti e dell’abbassamento della mortalità, grazie anche ai buoni successi in ambito di prevenzione e trattamento delle problematiche infettivologiche) ha determinato la necessità di gestire situazioni multiproblematiche complesse di persone con scarse risorse per un recupero dell’autonomia personale e con grosse problematiche socio-sanitarie e di integrazione sociale. Il Dipartimento Dipendenze di Padova, per le sue caratteristiche di Servizio “a bassa soglia di accesso”, ha in carico da tempo un numero consistente di situazioni di questo tipo, con un investimento importante di risorse e in collaborazione con la Rete cittadina rivolta alla grave marginalità. All’interno del Gruppo Tematico si è inteso il termine “Ricorrente” (riferito ai pazienti i cui percorsi riabilitativi non hanno termine) anche con un’accezione di “cronicità”, nella misura in cui le risorse di alcune persone sono talmente limitate da non poter prevedere una completa autonomia, bensì un graduale miglioramento della qualità di vita, passando attraverso la fase della cosiddetta “riduzione del danno”. Questo senza che ciò determini un disinvestimento in termini di risorse e programmi, ma, anzi, perché la rete dei Servizi sviluppi progetti integrati personalizzati, affinando le valutazioni e riorganizzando il sistema di risorse disponibili. A tale proposito, si prevedono per il 2011 azioni innovative quali: la sperimentazione di programmi residenziali per “cronici” all’interno del sistema residenziale già attivo nel territorio (Comunità Terapeutiche di tipologia A); l’attivazione di un Laboratorio occupazionale di Tessitura all’interno del Centro Diurno gestito dall’Associazione “Noi, Famiglie…” (questo progetto è già attivo e consolidato presso il Ser.T. di Piove di Sacco; oltre a questa azione innovativa inserita tra le Progettualità previste con il Fondo regionale Lotta alla Droga, è da valutare anche nel territorio Padovano il recepimento della Delibera già approvata dal Comune di Piove di Sacco che lo individua come risorsa del Ser.T. accessibile anche ad altri Servizi del Territorio); la riorganizzazione delle attività terapeutiche e riabilitative diurne fino al 2010 svolte dalle “Agenzie” (Unità di Strada, Centri Diurni…), considerando tra queste anche il Progetto “ADO” della Coop. Co.Se.P.; la formalizzazione di collaborazioni con alcuni Reparti dell’Azienda Ospedaliera di Padova.

Ha inoltre chiesto di essere coinvolta nella condivisione delle programmazione delle attività l’Associazione “Noi sulla strada” che svolge già “attività di strada” a Padova: sarà approfondita la conoscenza nei momenti di incontro del Dipartimento Funzionale. A livello metodologico, si prevede l’attivazione obbligatoria della UVMD tra Servizi per l’avvio di qualsiasi progetto territoriale o residenziale che coinvolga due o più Servizi, a garanzia dell’integrazione di valutazioni e risorse e di una progettazione congiunta.

Si rende sempre più necessario pensare a percorsi nuovi per situazioni complesse e multiproblematiche, su cui devono intervenire più Servizi in modo integrato, come già espresso nei paragrafi precedenti. A tale scopo è importante utilizzare in modo appropriato le UVMD, come momento di progettazione per l’avvio di ogni programma (territoriale o residenziale) che coinvolga più Servizi della rete Pubblica e del Privato Sociale e Volontariato. PER LE AZIONI SPECIFICHE VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE. Anno 2015 Non sono state rinnovate dall'ULSS le convenzioni con i Servizi residenziali cosiddetti di “seconda accoglienza” non terapeutici gestiti dalle Ass.ni “Noi, famiglie...” e “Murialdo” per l'ospitalità di situazioni problematiche di lunga durata, non più in fase acuta e con componenti socio-assistenziali e sanitarie complesse. Parallelamente alla realizzazione di adeguamenti continui dei programmi residenziali delle Comunità

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Terapeutiche, sempre più mirati e personalizzati (vengono confermate le domande di ampliamento posti e modifica di programmi pervenute nel 2012 dalle singole strutture e già inserite nel Piano 2013: vedere tabella strutture), emerge: da una parte la carenza di una risorsa importante quali le SECONDE ACCOGLIENZE, dall'altra la difficoltà di trovare risorse alternative per gli ospiti ancora inseriti in questi contesti, peraltro senza corresponsione di alcun pagamento da parte dell'ULSS agli enti gestori. Il Dipartimento può contare sull'unica voce di spesa che è il finanziamento regionale per i programmi residenziali in Comunità Terapeutiche. Circa il 40% del budget è utilizzato per situazioni simili a quelle descritte sopra, che non hanno bisogni terapeutico-riabilitativi, ma le cui problematiche non trovano risposta altrove; questa consistente parte di utenza del SerT occupa peraltro risorse destinate ad altri tipi di interventi; il budget risulta sempre inevitabilmente troppo ridotto per i bisogni del Dipartimento ed è una voce di spesa difficilmente governabile. La questione sarà portata in Esecutivo della Conferenza dei Sindaci. Anche le risorse diurne (es. Centro Diurno ADO) sono venute meno e le uniche formule disponibili sono in ogni caso servizi semi-residenziali con retta a carico del SerT (budget per i programmi terapeutico-riabilitativi in struttura) o collegate ad iniziative con Associazioni di tipo volontaristico e di cittadinanza attiva (es.: laboratori avviati in collaborazione con l'Ass. Banca del Tempo), che per loro natura non possono essere equiparabili ad interventi specialistici mirati. L'Ass. Noi Famiglie è in attesa di poter aprire un servizio semi-residenziale con le caratteristiche di cui sopra, la cui retta ricade sempre e comunque nel budegt per gli inserimenti in Comunità T. del SerT. Le proposte e i servizi già attivi e sperimentati sono numerosi, il problema resta la disponibilità di pagamento. Sappiamo inoltre che la Regione sta lavorando a nuove categorie terapeutiche per le strutture, con modifiche significative che incontrano i bisogni emergenti, ma non sappiamo a che punto sia questo lavoro. La questione sarà portata in Esecutivo della Conferenza dei Sindaci. Il SerT ha inoltre segnalato alla Direzione Servizi Sociali la situazione della fascia di utenza con problematiche di perdita dell'autosufficienza per il complessificarsi della situazione sanitaria, con relativi bisogni assistenziali, per la quale i servizi in essere non sono adeguati; alcune di queste situazioni trovavano risposta nel NAISS presso l'Ospedale Colli. L'attività dell'Unità di Strada prosegue anche se con costi ridotti e a carico dell'Ass. Noi Famiglie, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana e con il Comune di Padova (Progetto “Emergenza freddo”). Il Progetto “Emergenza freddo” del Comune di Padova si è svolto anche nel periodo invernale 2013/2014 e proseguirà in collaborazione anche con il SerT, la Croce Rossa Italiana, l'Ass. ”Noi sulla Strada”, la Comunità S.Egidio e i Guardian Angels. Sono aumentati i posti letto e le parrocchie coinvolte. Si decide che l'azione inerente l'attività svolta dalla Caritas Diocesana, attraverso il Tavolo di coordinamento territoriale, venga inserita nel Piano Area marginalità. Per le situazioni di doppia-diagnosi o diagnosi multipla, si costituirà un gruppo di lavoro misto di operatori del Dipartimento per le Dipendenze e del Dipartimento Salute Mentale per la rivisitazione e l'applicazione del già esistente Protocollo per il trattamento della Doppia-Diagnosi. Si confermano per il 2014 le richieste, pervenute nel 2013, per i seguenti PROGETTI, compatibilmente con la disponibilità di risorse:

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PROGETTO ENTE GESTORE PARERE DEL COORDINATORE DI AREA

Servizio Territoriale/ Unità di strada: mezzo furgonato

Associazione Famiglie Padovane contro l'emarginazione onlus

Vincolato alla disponibilità di risorse

Progetto "Vite in Gioco" (Gioco d'azzardo: gruppo di auto mutuo aiuto)

Cooperativa Sociale Cosep Il progetto non deve comportare oneri per i servizi pubblici

Progetto unità di strada "Penelope" Attività di ambulatorio

Croce Rossa Italiana - Comitato Provinciale di Padova

Il progetto non deve comportare oneri per i servizi pubblici

PER LE AZIONI SPECIFICHE VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE. Anno 2016 Una grossa parte delle risposte ai problemi di cronicità viene data anche attraverso programmi personalizzati all'interno di strutture terapeutiche convenzionate (2 nel territorio della nostra ULSS, 30 in tutto il territorio regionale). Nel 2015 la spesa complessiva per i programmi residenziali è stata di € 3.339.972,92 (unico budget a disposizione del Dipartimento per le attività terapeutiche) e sono stati inseriti in struttura 227 utenti afferenti al SerT di Padova. Si evidenzia l'incremento del numero degli inserimenti rispetto allo scorso anno (3 in più), dato anche dalla sempre minore disponibilità di programmi alternativi alla residenzialità. Si rileva come la carenza di questa preziosa risorsa vada ad incidere sull'efficacia dei programmi riabilitativi, di reinserimento, di prevenzione, nonché sulla spesa pubblica, concentrata unicamente sugli interventi residenziali. La buona collaborazione con gli Enti convenzionati ha permesso di sperimentare programmi flessibili e innovativi, ma pur sempre all'interno delle regole previste dalle risorse di tipo residenziale. NB.: per una descrizione aggiornata delle attività 2015 e della programmazione 2016 si veda in dettaglio la parte introduttiva (attività del SerT) di questo documento. Oltre a quanto già sopra riportato, si evidenzia nel 2015 l'avvio di una maggiore collaborazione con la Caritas Diocesana: il Ser.T. ha partecipato al gruppo di coordinamento “CARITAS Padova” che coinvolge i Servizi pubblici e privati che operano nell’ambito della marginalità e del disagio sociale adulto (Comunità Sant’Egidio, Centro Diurno “La Bussola”, Cucine Popolari, Comune di Padova). Tali incontri sono stati occasione di confronto e discussione delle situazioni in carico ai Servizi e strutturazione dei rapporti tra le diverse Organizzazioni, nonché avvio di programmi personalizzati per favorire l'inserimento in alloggi di “seconda accoglienza” e percorsi di inserimento lavorativo attraverso le risorse del “Fondo di Solidarietà”. Nel 2015 tali attività proseguiranno, il Coordinamento sarà gestito dal Comune di Padova e verrà implementata la collaborazione con lo Sportello Caritas della Saccisica anche per l'ambulatorio di Piove di Sacco. Altra nota rilevante del 2015 è relativa alla contrazione della disponibilità di accoglienza presso l'Asilo Notturno cittadino di situazioni di marginalità sociale.

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Proseguirà nel 2016 un'azione innovativa del 2015, un progetto annuale con fondi regionali, proposto dal Dipartimento in collaborazione con Ass.ne NOI FAMIGLIE PADOVANE... per il monitoraggio della popolazione tunisina di giovani consumatori e la sperimentazione di linee guida per il rientro in patria. PER LE AZIONI SPECIFICHE 2016 VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE. Per il 2016 si ripropongono la stesse azioni del 2015. 3. Attenzione particolare all’ambito di Esecuzione Penale I dati forniti dai due Carceri cittadini, inoltre, rilevano un aumento di detenuti tossicodipendenti e consumatori. Dei 250 detenuti della Casa Circondariale (di cui l’80% stranieri), circa il 70% ha dichiarato l’uso di sostanze al momento dell’ingresso in Istituto e, di questi, circa il 40% sono risultati positivi al test di laboratorio (solo una bassa percentuale è conosciuta dal Servizio Territoriale). Dei circa 850 detenuti della Casa di Reclusione, invece, 230/250 sono riferiti essere tossicodipendenti. Per loro si svolgono attività di assistenza medica, psicologica, gruppi di sostegno settimanali e attività sportive. Una decina di loro presenta anche problematiche psichiatriche importanti; è importante sviluppare una collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale, sia per la definizione che per la presa in carico della doppia-diagnosi. Sono cessate alcune importanti attività avviate negli anni precedenti: gruppi interni per il Tabagismo e conferenze per tutti i detenuti sull’argomento “stili di vita sani”. Con riferimento all’Area dell’Esecuzione Penale Esterna, invece, dei 176 soggetti sottoposti ad una misura alternativa seguiti dall’UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna) di Padova e Rovigo, nel 2009 circa il 25% presentavano problemi correlati all’uso di sostanze stupefacenti e alcoliche. Di questi, un’importante percentuale presentavano situazioni multiproblematiche (anche con problematiche di doppia-diagnosi) e problemi di reinserimento sociale, abitativo e lavorativo. Particolare attenzione meritano, in questo ambito, gli stranieri in Misura Alternativa alla Detenzione, che accedono ai Servizi anche se cittadini non regolari; ma, in questi casi, molto spesso si rileva scarsa chiarezza rispetto alle competenze dei Servizi stessi. A tale proposito, si prevede l’attivazione da parte del Carcere di UVMD programmatorie sulle singole situazioni almeno tre mesi prima della scarcerazione, per una definizione o ri-definizione della presa in carico congiunta tra Servizi, soprattutto per situazioni che non abbiano riferimenti territoriali precisi. Nello stesso ambito è emersa l’esigenza di individuare interventi di sostegno territoriale in alternativa all’inserimento in Comunità Terapeutica e programmi residenziali “speciali” per persone in Misura Alternativa alla Detenzione (all’interno delle Strutture già esistenti) che tengano conto della diversa motivazione al trattamento rispetto agli altri utenti e della necessità di spazi e modalità terapeutiche propri. In quest’ambito, viste le problematiche emerse, il dialogo e il confronto costante tra i Servizi può rappresentare un mezzo per raggiungere la soluzione più efficace a minor costo. Si ritiene inoltre importante che i Ser.T. del territorio della Provincia di Padova individuino criteri e modalità condivise per la gestione dei programmi terapeutici e la certificazione per le persone in Misura Alternativa alla Detenzione. Con l’istituzione della Struttura Semplice Sanità Penitenziaria nel 2012, si rende necessario ridefinire le procedure di collaborazione tra Carcere, UEPE e Dipartimento per le Dipendenze, per la gestione dei programmi in misura alternativa alla detenzione. Posto che la UVMD resta la migliore modalità di lavoro da utilizzare per la formulazione dei progetti di alternativa alla detenzione, si ipotizza di attivare, almeno 3 mesi prima della scarcerazione (sia in libertà che in misura alternativa alla detenzione) UVMD per la definizione di progetto e coinvolgimento di tutti i Servizi della rete Pubblica e del Privato Sociale. A tale proposito, emergono in particolare alcune questioni problematiche da definire:

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- Chi convoca la UVMD? Presso quale Distretto Socio Sanitario? (quello del territorio di provenienza del detenuto o il Distretto 2 c/o il quale si trova la Struttura semplice Sanità Penitenziaria?)

- Quali figure effettuano la valutazione ai fini della formulazione di un progetto di alternativa alla detenzione dal Carcere? - Come procedere con i pazienti detenuti che non sono iscritti all’Anagrafe Sanitaria?

Queste sono alcune delle problematiche che devono essere discusse e ridefinite. Si segnala inoltre l’esigenza di confrontarsi sul testo delle“Procedura di inserimento di utenti tossicodipendenti in Comunità Terapeutica”, allegato alla Delibera del Direttore Generale ULSS 16 n. 1026/19.12.2012, con particolare riferimento all’avvio di programmi terapeutico-riabilitativi in Comunità per pazienti detenuti. Si ipotizza inoltre di rivedere obiettivi e caratteristiche dei programmi per pazienti in Misura Alternativa alla Detenzione all’interno delle Comunità Terapeutiche, nell’ottica della maggiore personalizzazione possibile dell’intervento per questa tipologia di pazienti. PER LE AZIONI SPECIFICHE VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE. Anno 2014 La popolazione carceraria tossico-alcoldipendente è riferita essere: Casa Circondariale:88, Casa di Reclusione:234, di cui una parte è composta da stranieri irregolari per i quali non è possibile avviare alcun percorso di reinserimento post-carcere, né funzionano le procedure per il rimpatrio. Per quanto riguarda la Casa Circondariale i primi giorni del mese di Febbraio è stata aperta una sezione a custodia attenuata per detenuti tossicodipendenti che vede gli operatori coinvolti in attività e corsi specificatamente rivolti a tale tipologia di utenti. Si individuano le seguenti priorità: - Per l'avvio di percorsi di reinserimento sociale post-reclusione di situazioni particolarmente complesse, salvo i casi in cui le dimissioni sono improvvise, si propone di prevedere la possibilità che gli operatori del carcere chiedano ai Distretti la convocazione di UVMD tra Servizi, previo confronto e accordo tra operatori della rete territoriale di riferimento della persona interessata. - Si rileva inoltre l'esigenza, per persone con problematiche sanitarie importanti, di stabilire un protocollo di invio, sia in ingresso che in uscita. - Si ritiene fondamentale un lavoro di confronto e accordo su area vasta, tra Dipartimento per le Dipendenze, UEPE provinciale e Magistratura di Sorveglianza, con la finalità di condividere linee comuni per l'attivazione di programmi di alternativa alla pena. A tale scopo, l'UEPE si occuperà di attivare i soggetti che saranno coinvolti nel Tavolo di Lavoro già avviato nel 2008; all'interno dello stesso tavolo si condivideranno le procedure per l'inserimento in comunità terapeutica (facendo riferimento al Protocollo dell'ULSS 16 in merito). PER LE AZIONI SPECIFICHE VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE. Attività 2015 L'Unità Funzionale Sanità Penitenziaria lavora in modo autonomo rispetto al Dipartimento, non ci sono punti di contatto /collaborazione. I pazienti in misura alternativa al carcere sono monitorati lungo tutto il percorso terapeutico Sono in aumento in generale i percorsi in misura alternativa alla detenzione, anche per tossicodipendenti (112 seguiti dal Dipartimento in collaborazione con l'UEPE nel 2014). Sono inoltre aumentati i Procedimenti di Messa alla Prova per imputati che abbiano compiuto reati con pene inferiori ai 4 anni. Spesso si tratta di soggetti appena diciottenni con problemi di consumo di sostanze o etilisti, non conosciuti dal SerT. Per questo é necessario un raccordo con il Servizio, con cui la collaborazione è già costante e buona. Permane il problema della gestione di utenti con problemi giudiziari e irregolari. PER LE AZIONI SPECIFICHE 2015 VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE.

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4. Attenzione al reinserimento sociale e lavorativo di utenti del Ser.T. e della rete dei Servizi Il processo di integrazione lavorativa è parte di un più ampio progetto di reinserimento sociale per persone con abilità residue presenti o minime, al termine o nel corso di percorsi di cura della Dipendenza. L’esperienza già attiva da anni con il SIL, il Comune di Padova e le Cooperative del territorio in ambito di integrazione lavorativa, in aggiunta all’analisi della crisi del mercato del lavoro e dell’aumento di situazioni complesse in carico al Ser.T. di Padova, ha portato la rete dei Servizi, in sintonia con le priorità regionali, a programmare (con i Fondi Regionali per la Lotta alla Droga) lo sviluppo di percorsi di integrazione graduati, approfondendo la fase valutativa di pre-inserimento e prevedendo anche l’attivazione di risorse di integrazione sociale non-lavorative per quelle situazioni per le quali, vista la complessità, la proposta di un lavoro risulta impropria e frustrante per la persona. Saranno perciò apportate innovazioni all’interno del consueto Progetto “Focus” e sarà sviluppata una collaborazione da parte del Dipartimento e delle Comunità del Territorio con l’Associazione “Banca del Tempo” ed altre risorse già attive. In questo ambito si stanno attivando prassi ormai consolidate di collaborazione tra Servizi, alle quali si è aggiunta nel 2012 una nuova collaborazione con la CARITAS DIOCESANA. E’ stato individuato come obiettivo prioritario per il 2013 l’utilizzo dei fondi del progetto RELI-TESORO, disponibili ma non ancora utilizzabili a causa di problemi amministrativi. Si evidenzia inoltre che la forte contrazione delle risorse e i problemi del mercato del lavoro rendono difficoltoso il ricollocamento lavorativo successivo ai programmi terapeutici e ai percorsi di tirocinio. PER LE AZIONI SPECIFICHE VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE. Anno 2014 E' attiva dal 2013 la modalità di collaborazione tra Servizi per l'attivazione di progetti di reinserimento per casi complessi, attraverso le UVMD, strumento il cui uso è sempre più mirato. - La rete per l'integrazione lavorativa di utenti del Dipartimento, composta dallo stesso, assieme al SIL e alle Cooperative del territorio, ha ripreso consistenza attorno al progetto nazionale TESORO-Reli, la cui attività proseguirà per l'anno in corso. - Un buon numero di percorsi lavorativi sono stati avviati anche grazie alla collaborazione con il Comune di Padova , la Caritas e il Centro per l'Impiego, con le risorse del Fondo Straordinario di Solidarietà (€ 1.600.000 per il Comune di Padova); sono state coinvolte 30 cooperative, la Confindustria e la Confartigianato. Il fondo sarà rifinanziato nel 2014. - Nel 2013 é stato avviato per la prima volta e con buoni esiti un gruppo di orientamento al lavoro, condotto da operatori del Sil e del SerT, rivolto ad utenti del Dipartimento; si ripropone l'esperienza per il 2014. - Si rileva l'importanza di poter contare su risorse differenziate sia di tipo lavorativo, sia socializzanti; si è consolidata pertanto la collaborazione con l'Ass. Banca del Tempo, attraverso il funzionamento di uno sportello stabile dell’Associazione all’interno del Dipartimento, con l'attivazione di iniziative culturali e ricreative con il coinvolgimento della cittadinanza e anche di attività laboratoriali; con questa finalità, le associazioni si sono unite nella logica dello scambio di prestazioni, personale, spazi, competenze. L'attività proseguirà anche nel 2014, verso una formalizzazione del rapporto di collaborazione. PER LE AZIONI SPECIFICHE VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE. Nel 2015 sono stati attivati 20 i nuovi percorsi di integrazione lavorativa tramite la collaborazione con il SIL o grazie ad altri progetti (Te.So.R.O.), con 5 assunzioni; 40 programmi erano stati precedentemente avviati e permangono in monitoraggio; circa 15 gli invii di utenti ad altre progettualità nel territorio (Comune, Caritas, …) per sviluppare percorsi di integrazione lavorativa. E' stato anche svolto un lavoro di valutazione del bisogno (anche attraverso colloqui con persone che chiedevano l’avvio di percorsi di questo tipo: circa 75), di orientamento alle agenzie di formazione e collocamento lavorativo e di ri-programmazione all’interno del gruppo di lavoro ormai

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stabile (Ser.T., Servizio Integrazione Lavorativa, Consorzio Rebus, Coop. Solidarietà, COSEP, Coop. Giotto, Coop. Città Solare e Ass.ne Noi Famiglie Padovane contro l’Emarginazione e la Droga) per l'attivazione del Progetto Te.So.R.O. Nel 2015 è continuata la collaborazione con la Caritas Diocesana anche sul fronte socio-lavorativo (Fondo di Solidarietà). Alcuni tirocini sono stati avviati direttamente all'interno delle Strutture terapeutiche (laboratori e attività promossi dalle CT) o nei territori delle stesse. Si rileva la carenza di percorsi di “ri-educazione al lavoro”. Sono state inoltre organizzate in collaborazione con il SIL alcune giornate di formazione per gli operatori dei due Servizi. Si prevede di proseguire con le azioni sopra citate, tranne che per il Progetto TeSoRo che è stato concluso nel 2015. Sarà inoltre implementata l'attività di collaborazione con l’Associazione “Banca del Tempo” di Padova per lo sviluppo di progetti socializzanti rivolti all’utenza del Ser.T., in particolare alle persone con problematiche nell’area dell’integrazione sociale. La fase sperimentale, attiva dal 2011, è stata predisposta al fine di valutare l’opportunità che l’attività possa diventare stabile, come lo è stata per un lungo periodo per il Dipartimento di Salute Mentale. Si sta lavorando per la formalizzazione della collaborazione. Nel 2016 si riproporrà la medesima attività del 2015. PER LE AZIONI SPECIFICHE 2016 VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE.

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5. Dipartimento Strutturale e Funzionale per le Dipendenze

L’avvio dell’iter per l’accreditamento del Dipartimento per le Dipendenze, ha messo in luce importanti discrepanze tra gli standard numerici (di personale) e strutturali previsti dalla normativa regionale e l’attuale situazione. A tale proposito, entro il 2011, si prevede il reperimento di una nuova sede operativa, con la riorganizzazione dell’assetto operativo e la stesura di un Piano per l’adeguamento del personale in base agli standard previsti. Tra le attività da riorganizzare si citano: l’Accoglienza al Servizio e lo Sportello di front-office; gli Ambulatori di: Terapia Familiare (che diventerà attività maggiormente integrata con i Servizi del territorio per la Famiglia) e per il trattamento del Tabagismo, che dovranno essere istituzionalizzati (sono nati come progetti e sono diventati attività istituzionali); il consolidamento e lo sviluppo delle attività per il fenomeno problematico emergente del Gioco d’Azzardo Patologico (attraverso azioni di concertazione tra i principali Soggetti Istituzionali e non, di “prevenzione strutturale” con i Comuni e di sensibilizzazione e formazione); la ridefinizione delle procedure operative tra Ser.T., Prefettura-NOT e Comuni e la sperimentazione di un Protocollo tra Servizi e Università (Facoltà di Psicologia); l’aggiornamento e la diffusione della Carta dei Servizi (soprattutto tra gli operatori sanitari e i Medici di Medicina Generale); la riorganizzazione dell’accesso alla rete web da parte del personale del Dipartimento (attraverso azioni di coordinamento con l’Information Tecnology Aziendale), a scopo di aggiornamento. Sarà inoltre da portare avanti con attenzione e metodo il processo di integrazione graduale del Territorio Piovese. Le valutazioni periodiche (semestrali) sullo stato di applicazione del Piano di Zona diverranno momenti “unici” di verifica sull’andamento di tutti i Progetti, quando possibile e opportuno coincidenti con gli incontri di Dipartimento Funzionale. Sarà inoltre proseguito il lavoro di analisi della rete delle Strutture Residenziali del territorio, svolto su Area Vasta, in collaborazione Pubblico-Privato Sociale Convenzionato, per stimare il fabbisogno residenziale e la riorganizzazione del sistema territoriale di offerta residenziale.

La procedura per l’accreditamento del Dipartimento ha portato a rivedere alcune modalità operative e ad attivare azioni per una maggiore diffusione di informazioni sull’attività del Servizio e un maggiore coordinamento interno delle attività. PER LE AZIONI SPECIFICHE VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE. Anno 2014

Nel 2013 la tendenza della Direzione Servizi Sociali è stata quella di formalizzare le collaborazioni stabili tra Enti, arrivando così ad un Protocollo tra Dipartimento e USSM (già dal 2013), tra Dipartimento e Consultorio “Contatto Giovani” e tra Dipartimento e Ufficio Scolastico Territoriale, entrambi per sancire azioni congiunte (trattamento e prevenzione) sulla popolazione dei minori e giovani. Inoltre è stato attivato il Progetto Reli-Tesoro, rinnovato il documento con le procedure per l'inserimento in comunità terapeutiche e avviato un lavoro di revisione del sito web, al fine di renderlo maggiormente accessibile.

Per il 2014 è importante prevedere: p) la prosecuzione delle attività ambulatoriali TABAGISMO, GIOCO D'AZZARDO e TERAPIA FAMILIARE, con le relative modifiche e

innovazioni, oltre all'attività clinica infettivologica e gastroenterologica; - aggiornare quanto previsto dall'autorizzazione all’esercizio e accreditamento; - aggiornamento e massima diffusione della Carta dei Servizi del Dipartimento; - garantire l'attivazione delle azioni previste dal Piano di Zona.

* Si precisa che la valutazione per l'attivazione del protocollo SerT- Prefettura- Università è rimandata al 2015. PER LE AZIONI SPECIFICHE VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE.

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Aggiornamento 2016 Oltreché la conclusione della ristrutturazione dei locali del Dipartimento, per il 2016 è importante prevedere:

• la prosecuzione delle attività ambulatoriali TABAGISMO, GIOCO D'AZZARDO e TERAPIA FAMILIARE, con le relative modifiche e innovazioni, oltre all'attività clinica infettivologica e gastroenterologica;

* Ambulatorio TABAGISMO: nel 2016 proseguirà l’attività istituzionale con incontri ambulatoriali, gruppi (previsti 3/4) e attività formative interne e preventive nel territorio. Non saranno formalizzate nuove collaborazioni, pertanto l’équipe resta composta unicamente di personale del Dipartimento (1 medico, 2 EPA e un IP per alcune ridotte funzioni amministrative) e le attività saranno rimodulate di conseguenza. Sarà sperimentata e sottoposta a verifica la nuova cartella informatizzata. Resta la contribuzione (ticket). Saranno avviati contatti per verificare la possibilità di formulare progetti di collaborazione e attività integrata con altri servizi dell'Azienda (ambulatori di pneumologia, cardiologia, dietologia). Saranno revisionate le modalità di diffusione e pubblicizzazione dell'attività dell'Ambulatorio. * Ambulatorio GIOCO D’AZZARDO:nel 2016 proseguirà l’attività di trattamento ambulatoriale e l’attivazione di interventi psicoeducativi individuali, familiari e di gruppo. Continuerà la collaborazione con l’Associazione Antiusura presso la Caritas Diocesana, con i Club Territoriali e con i Giocatori Anonimi. Continua l’aggiornamento dei materiali informativi richiesti dal “Decreto Balduzzi” del 2012, d’intesa con i Comuni. Resta attivo il numero verde (800629780) per le consulenze on-line con gli operatori dell’Ambulatorio per il Gioco. Sono stati intensificati i trattamenti gruppali sia per i giocatori che per i familiari Resterà stabile la composizione dell’équipe dell’ambulatorio (psicologo, medico, educatore). Prosegue la collaborazione con il DISM, con il Privato Sociale, con le scuole e i comuni per le attività di prevenzione. * Ambulatorio di Terapia Familiare: nel 2016 proseguirà la consueta attività. * Attività clinica infettivologica e gastroenterologica: nel 2016 proseguirà per i pazienti del SerT la consulenza clinica per la diagnostica delle patologie correlate e in particolare per la diagnosi e il trattamento delle epatiti virali da HBV (hepatitis B virus) e HCV (hepatitis C virus), estremamente frequenti in questi soggetti. Nel 2015 è stato introdotto per circa 20 pazienti un nuovo farmaco (interferon-free) per la cura dell'epatite virale da HCV .

• l'aggiornamento dei criteri di autorizzazione all’esercizio e accreditamento; • l'aggiornamento e massima diffusione della Carta dei Servizi del Dipartimento; • la garanzia dell'attivazione delle azioni previste dal Piano di Zona.

PER LE AZIONI SPECIFICHE 2016 VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE.

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6. Attenzione alla AREA TRASVERSALE: Doppia e “Tripla” Diagnosi Emergono sempre più frequentemente situazioni di doppia-diagnosi (tossicodipendenza-malattia mentale), in alcuni casi anche unite a forme di disabilità. La complessità di queste situazioni richiede una forte conoscenza reciproca tra Servizi (tramite iniziative di formazione congiunta) e l’integrazione delle rispettive competenze e funzioni attraverso il consolidamento di prassi operative (UVMD e momenti di co-progettazione, anche con il Privato Sociale) e strumenti di lavoro concordati (Protocollo Doppia-Diagnosi). Si avvia un lavoro di osservatorio che porterà nei prossimi anni ad una sempre maggiore e migliore definizione di queste aree trasversali e delle collaborazioni tra Servizi coinvolti nella presa in carico di situazioni complesse. Si ritiene sempre più complesso definire la diagnosi e la presa in carico integrata tra Servizi per situazioni con problematiche complesse e “miste”. Si propone di:

- favorire lo scambio tra i referenti dei tavoli delle aree “Salute Mentale” e “Tossicodipendenze” del PDZ - rivedere l’applicazione del protocollo di collaborazione già in essere tra i due Dipartimenti

Rispetto alle nuove problematiche di utenti con doppia e tripla diagnosi (problematiche pregresse di tossicodipendenza, congiuntamente a problemi psichiatrici e/o neurologici e di decadimento cognitivo, anche in età non avanzata): si ipotizza sviluppo di collaborazioni con altre aree specialistiche (Psichiatria, Neurologia…) per formulare progetti innovativi anche con le strutture protette (es.: Case di Riposo) per una progettazione condivisa di percorsi personalizzati più adatti agli ex-tossicodipendenti. PER LE AZIONI SPECIFICHE VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE. Anno 2014 Resta il problema di confronto e collaborazione tra i Dipartimenti di Salute Mentale e Dipendenze per la gestione e il trattamento delle problematiche complesse e di doppia-diagnosi; si rileva che il DSM V ha eliminato la differenza concettuale fra l'“abuso” (meno grave) e “tossicodipendenza” (più grave), che era invece presente nel DSM IVR; si rileva inoltre che la Facoltà di Medicina tuttora non prevede un'adeguata formazione sul tema; tutto ciò contribuisce ad alimentare la problematica. Inoltre, l’incertezza che in questo momento si rileva, non solo nel territorio dell'ULSS16, ma anche in tutto l’ambito regionale, rispetto a funzione e destino dei Dipartimenti delle Dipendenze, ne ostacola la forza istituzionale necessaria per un dialogo tra parti, allargato anche all'area Disabilità. In ogni caso, come già sopra evidenziato, verrà costituito un gruppo di lavoro interdipartimentale (con operatori del Dipartimento per le Dipendenze e del Dipartimento Salute Mentale) per la rivisitazione e l'applicazione del già esistente Protocollo per il trattamento della Doppia-Diagnosi. PER LE AZIONI SPECIFICHE 2014 VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE.

In sintesi, gli ambiti principali su cui si lavorerà nel 2014 con azioni innovative (che sono precisate nello schema di Piano sotto riportato) sono:

- cronicità e programmi residenziali - minori visti dal SerT e NPI e/o seguiti dai SED dei Comuni e sensibilizzazione famiglie e agenzie educative - condivisione Procedure inserimento in CT. con UOS Sanità Penitenziaria - rivisitazione Protocollo doppia-diagnosi con DISM -

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Aggiornamento 2016 Il termine doppia-diagnosi (situazione cronica con patologia grave, anche psichiatrica) è insufficiente a descrivere la caratterizzazione delle situazioni: dobbiamo individuare le tipologie di casistica su cui lavorare e collaborare anche con la NPI, per prevenire che alcuni problemi diventino più gravi di quello che già sono in giovane età. Quindi sarà necessario ragionare prima di tutto in termini clinici, per poi arrivare a ragionamenti di tipo sociale. Si ripropone un gruppo di lavoro con referenti dei due Dipartimenti per aggiornare i contenuti e rivedere l'applicabilità del Protocollo Doppia-Diagnosi e proporre altre azioni di dialogo e collaborazione. PER LE AZIONI SPECIFICHE 2016 VEDERE LO SCHEMA DI PIANO SOTTOSTANTE.

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SCHEDA DI SINTESI DELLE PRIORITA’ e DELLE RELATIVE AZIONI

(Ma = Azioni di mantenimento; Mi = Azioni di miglioramento; I = Azioni innovative)

AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

Promuovere stili di vita sani

INTERVENTI PROMOSSI DAL COMUNE DI PADOVA Proseguono dal 2015: * Progetto “PACE e CITTADINANZA – Giovani protagonisti di cambiamento: contrastiamo la ludopatia” Progetto

* PROGETTO “DRUGS ON STREET” (Protocollo ULSS+Questura)

PROGETTI (Ma)

2016

Previsti Euro 10.000 a carico del Comune di Padova Fondi ULSS (circa € 8800 personale, € 13000 per accertamenti, presidi a carico Sert)

PREADOLESCENTI ADOLESCENTI GIOVANI

PREVENZIONE

PRIMARIA

Attivare proposte di

prevenzione

UNIVERSALE e SELETTIVA

(adolescenti-giovani)

Intervenire su forme di disagio psico-emozionale (scuola)

Prosegue l’attività dei CICP (nuova dicitura: Centri di Informazione e Consulenza Psicologica), rivolta non solo a studenti con problematiche legate all’uso di sostanze, ma anche con altre forme di disagio psico-emozionale. L'ascolto si rivolge inoltre a genitori e insegnanti.

AZIONE DI SISTEMA (Ma )

2016

Personale interno ai Servizi (SerT , Contatto Giovani, Spisal e personale a contratto selezionato dall’ULSS con fondi istituti scolastici

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

Attivare collaborazioni SERT-NPI (1° e 2° livello) per situazioni di minori con diagnosi di ADHD e SERT-NPI-EQUIPE ADOZIONI per minori adottati problematici

2016

E

PREVENZIONE

SECONDARIA

(ridurre il tempo di esposizione alle sostanze per i giovani consumatori)

Raccordare i Soggetti Locali

responsabili delle Politiche Giovanili (diversi Assessorati dei Comuni; Comuni e Servizi specialistici tra loro)

Proposta di iniziative di raccordo e confronto tra Soggetti su modelli ed esperienze di Intervento educativo e Prevenzione in ambito Giovanile, coordinato dal DIP. DIPENDENZE (Struttura Semplice Formazione e Prevenzione) in collaborazione con il Comune di Padova, coinvolgendo i Comuni e le altre parti interessate. L’attività potrebbe inserirsi all’interno del “Metodo CLESSIDRA” e prevedere inoltre la collaborazione dei referenti del GRUPPO “INFANZIA-ADOLESCENZA” del PDZ, area coordinata dal Comune di Padova.

AZIONE DI SISTEMA (I)

2016

Risorse interne (personale dei Servizi, con il coordinamento della Struttura Semplice Formazione e Prevenzione)

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

PREVENZIONE

PRIMARIA

Attivare proposte di

prevenzione

UNIVERSALE e SELETTIVA

(adolescenti-giovani)

E PREVENZIONE

SECONDARIA

(ridurre il tempo di esposizione alle sostanze per i giovani consumatori)

Monitorare i dati sul consumo precoce e valutare l’efficacia degli interventi attivati

* METODO CLESSIDRA Mantenimento e consolidamento del modello di lavoro attivato in passato con l’ex “Progetto Clessidra” con: - la valutazione delle possibilità di prosecuzione degli incontri del tavolo-guida interistituzionale, con l’obiettivo del monitoraggio dei bisogni in ambito giovanile e l’attivazione di: - Formazione continua del personale

docente nelle scuole (in applicazione del Protocollo con USP e Consultorio Contatto Giovani), anche attraverso l’attivazione della Piattaforma per la formazione a distanza e-learning (Direzione Servizi Sociali) e incontri di informazione/sensibilizzazione di famiglie e agenzie educative - Prosecuzione dei CICP AZIONE DI SISTEMA (Ma) * Valutare l’ipotesi di riconvocazione del Tavolo-guida-ex progetto clessidra (riunioni periodiche con i responsabili di area dei diversi Enti coinvolti nelle attività, Comuni compresi) * Valutre l’ipotesi di estensione del “Metodo Clessidra” alle scuole secondarie di primo grado

2016

Risorse interne ai Servizi (personale), operatori finanziati dalle scuole e referenti delle Forse dell’Ordine, Questura, Prefettura

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

PREVENZIONE

PRIMARIA

Attivare proposte di

prevenzione

UNIVERSALE e SELETTIVA

(adolescenti-giovani)

E PREVENZIONE

SECONDARIA

(ridurre il tempo di esposizione alle sostanze per i giovani consumatori)

Monitorare i dati sul consumo precoce e valutare l’efficacia degli interventi attivati

• DEFINIZIONE DEL PROTOCOLLO ULSS-USP con avvio del NUCLEO OPERATIVO DI COORDINAMENTO delle attività

AZIONE DI SISTEMA (I)

Collaborazione con Questura/Prefettura/Forze dell’Ordine per rilevazione dati su consumi e sostanze: Prosegue il monitoraggio sui minori, soprattutto stranieri, segnalati alla Prefettura per uso personale di sostanze (programmi specifici). Si intensificheranno gli incontri tra operatori del Dipartimento e Forze dell’Ordine al fine di concordare modalità per un migliore monitoraggio del consumo e uso delle sostanze. Si ipotizzano inoltre: *Corsi di formazione per il personale (Ser.T., Privato Sociale, Questura) per favorire conoscenza reciproca, confronto e linee d’intervento *Lezioni nelle scuole superiori sul tema delle nuove sostanza tenute dal Ser.T. e dalla Questura

ICP (Ma)

2016

Risorse interne ai servizi (personale), operatori finanziati dalle Scuole e referenti delle Forse dell’Ordine, Questura, Prefettura

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

PREVENZIONE

PRIMARIA

Attivare proposte di

prevenzione

UNIVERSALE e SELETTIVA

(adolescenti-giovani)

E PREVENZIONE

SECONDARIA

(ridurre il tempo di esposizione alle sostanze per i giovani consumatori)

Approfondire la diagnosi differenziale in ambiente “non connotato” per prevenire prese in carico “improprie” e migliorare (ridefinire,diversificare) le modalità di accoglienza

Nel 2016 proseguiranno all’interno del Dipartimento le già sperimentate prassi di accoglienza “dedicate” per minorenni e giovani (per garantire approfondimenti diagnostici e modalità di trattamento specifiche di minori consumatori e famiglie) e nuove collaborazioni tra Servizi, ai fini di prese in carico maggiormente efficaci nel trattamento di tali situazioni.

AZIONE DI SISTEMA (Ma e I)

Sarà data massima diffusione (attraverso l’implementazione del sito e altri canali) alle funzioni del SerT e alle modalità di accesso/trattamento di minorenni e giovani consumatori di sostanze.

ICP (I)

2016

Risorse Interne

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

Promuovere attività formative congiunte per operatori della rete: SERT, NPI, USSM, PSICHIATRIA, UEPE, MMG, PEDIATRI e Privato Sociale… (su: funzioni e competenze dei Servizi, nuove sostanze e stili di consumo, approcci e modelli terapeutici, aspetti medico-legali e di tutela…)

Coordinamento proposte formative comuni (Struttura Semplice Formazione e Prevenzione):

-attivazione proposte formative tra operatori anche e-learning

-valutazioni di possibili azioni di formazione e prevenzione per adulti significativi e famiglie

AZIONE DI SISTEMA (Ma e Mi)

2016

Risorse interne: personale nel tempo-lavoro; fondi per la formazione e Piani Formativi Aziendali + autoformazione (personale interno competente)

PREVENZIONE

Formare una “rete competente” (operatori, famiglie, adulti significativi)

Coinvolgere adulti significativi e famiglie in attività formative

Valutare, attraverso le Azioni “CLESSIDRA”, la possibilità di raggiungere gli adulti significativi e le famiglie con azioni di formazione e prevenzione

AZIONE DI SISTEMA

(Ma)

2016

Risorse interne (operatori dei Servizi)

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

Prosecuzione del già avviato progetto interservizi in materia penitenziaria per il recupero di persone (minori) soggette a Provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, area esterna: La sperimentazione avviata nel 2012 ha evidenziato la buona riuscita delle attività di gruppo rivolte ai genitori, nonché il bisogno di confronto con gli operatori sulle tematiche relative alla conflittualità nella gestione delle problematiche del rapporto genitori-figli.

(Mi)

Personale interno

PREVENZIONE

Formare una “rete competente” (operatori, famiglie, adulti significativi)

Sviluppare Azioni di Prevenzione Ri Proseguono i modelli di prevenzione (“Metodo Clessidra”): Iniziative per la messa in rete delle esperienze educative territoriali come occasione per individuare linee d’intervento comuni e formulare proposte di intervento e di prevenzione indirizzata, sulla base delle problematiche rilevate dai Servizi di primo e secondo livello.

AZIONE DI SISTEMA (I)

2016

Personale interno

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

TRATTAMENTO Individuare forme di intervento specifiche e innovative

Integrare valutazioni e presa in carico della rete dei Servizi rivolti ai minori:

- SERT-NPI - SERT-USSM - SERT-SERVIZI per

MINORI,ADOLESCENTI e FAMIGLIA (C.F., Contatto Giovani) +équipe ADOZIONI + Servizi per Minori dei Comuni al momento del primo accesso al SERT

Implementare l’applicazione del Protocollo di collaborazione SERT-USSM del 2012 e monitorarne l’applicazione

AZIONE DI SISTEMA (Mi)

Prosecuzione del Progetto Ministeriale “Family Roots” (nel 2015 si è svolta la fase operativa), in collaborazione con i Servizi e le Organizzazioni del Privato Sociale del territorio, rivolto a minori con procedimenti penali in corso e loro famiglie.

PROGETTO (Ma)

Maggiore/migliore utilizzo UVMD minori Prosegue l’attività istituzionale dell’Ambulatorio Terapia Familiare, per la presa in carico di situazioni di famiglie in carico al Ser.T. o segnalate dai Servizi del territorio. Visto l’alto numero di situazioni problematiche di minori consumatori che l’ambulatorio accoglie, sarà importante nel 2015 rivedere il metodo di lavoro sia all’interno del Dipartimento che la collaborazione con i Servizi esterni.

ICP (Mi)

2016

Risorse interne (operatori dei rispettivi Servizi) e risorse del Dipartimento Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia Risorse interne (operatori dei rispettivi Servizi)

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158

AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

TRATTAMENTO Individuare forme di intervento specifiche e innovative

Riservare spazi e approcci specifici e innovativi e favorire la diagnosi differenziale al momento del primo accesso al Ser.T.

Nel 2016 proseguiranno all’interno del Dipartimento le già sperimentate prassi di accoglienza “dedicate” per minorenni e giovani (per garantire approfondimenti diagnostici e modalità di trattamento specifiche di minori consumatori e famiglie)

ICP (Ma e Mi)

IPOTESI APERTURA di un Servizio Semi-residenziale per giovani tossicodipendenti (8 posti) afferente alla Coop.TerrA, nei locali della CT S.Gregorio + prosecuzione attività progetto ACCORDI con Coop TerrA c/o 2 Centri Aggregativi per ragazzi e giovani del Comune di PD per attività di prevenzione e integrazione sociale di minori conosciuti dal DIP DIP

UDO e PROGETTO (I)

Attività progettuali con Coop.Terra c/o Centri Aggregativi per ragazzi e giovani del Comune di Padova per attività di prevenzione e integrazione sociale di minori/giovani segnalati dal Dipartimento

2016

Personale interno Budget Comunità Terap. E fondi regionali specifici Budget assegnato al Dipartimento

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159

AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

Implementazione dell'attività dell'Ambulatorio Alcologico del Dipartimento, la cui attività si rivolge prevalentemente a situazioni con alto livello di problematicità di ordine sociale e sanitario; questo attraverso il consolidamento di: approccio integrato, stretta collaborazione con la rete dei Soggetti Territoriali (CAT) e incontri del Coordinamento Regionale nonché del Tavolo di Lavoro di tutti i Servizi del territorio padovano

ICP (MI)

2016

Personale del Dipartimento e rete territoriale

SITUAZIONI MULTIPROBLEMATICHE COMPLESSE e “RICORRENTI”

PREVENZIONE: riduzione rischio di marginalità grave e cronicizzazione della situazione socio-sanitaria

Attivare programmi di “riduzione del danno” e di inclusione sociale “a bassa soglia”

Unità di Strada : Per il 2016 proseguirà l’attività volontaria delle UDS, 5 unità mobili afferenti a 5 diverse associazioni (tra cui CRI e Ass.ne “Noi Famiglie”) e si raccordano tra loro. Prosegue l'attività ACCOGLIENZA INVERNALE (“Emergenza freddo”), in collaborazione ULSS - Comune di PD, già dal 2013.

ICP (Ma)

2016

Risorse interne dei Soggetti attuatori Fondi COMUNE PD e personale di Comune e ULSS

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

PREVENZIONE: riduzione rischio di marginalità grave e cronicizzazione della situazione socio-sanitaria

Attivare programmi di “riduzione del danno” e di inclusione sociale “a bassa soglia”

Progetto “Atelier SerTessitura” Attività laboratoriale presso i locali del SerT di Piove di Sacco, rivolta a pazienti in carico al Servizio, residenti nei comuni della Saccisica.E’ in atto dal 2004 una collaborazione con il Comune di Piove di Sacco e, più recentemente , anche con altri comuni della Saccisica.

ICP (Ma)

2016

Personale dei Servizi

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

TRATTAMENTO:

sviluppare progetti personalizzati che attivino le risorse residue(presenti o attivabili) attraverso l’integrazione di tutti i soggetti della rete, anche con la riorganizzazione dell’assetto residenziale

Sviluppare programmi ambulatoriali, territoriali e residenziali personalizzati, attraverso l’integrazione della rete dei Servizi (NB: SERT,DSM,UPP Comune PD,SERVIZI SOCIALI comunali, UEPE…), delle risorse e delle attività presenti nel territorio (anche Az.Ospedaliera)

Utilizzo di: Comunità Terapeutiche convenzionate del territorio (soprattutto programmi tip. A) per definire progetti sperimentali per pazienti “cronici”, con realizzazione di programmi personalizzati e prog. sperimentali a bassa intensità terapeutica con obiettivi di reinserimento sociale. NB: Per gli utenti che non fanno più uso di sostanze, hanno una sufficiente autonomia, seppur limitata ai fini di un’integrazione sociale, ma che non riescono ad uscire dalle comunità dove hanno svolto il programma terapeutico, si prevede: - avviare un dialogo tra Istituzioni al fine di valutare l’attivazione di progetti congiunti con i Comuni, per una compartecipazione di risorse al fine di avviare progettualità innovative. - Rispetto alle problematiche di utenti con doppia diagnosi e diagnosi “miste” (problematiche pregresse di tossicodipendenza, congiuntamente a problemi psichiatrici e/o neurologici e di decadimento cognitivo, anche in età non avanzata): sviluppo di collaborazioni con altre aree specialistiche (Psichiatria, Neurologia…) per formulare progetti innovativi anche con le strutture protette (es.: Case di Riposo) per una progettazione condivisa di percorsi personalizzati più adatti agli ex-tossicodipendenti.

(ICP Mi)

2016

Finanziamenti Regionali per la realizzazione di programmi residenziali e semi-residenziali in Strutture convenzionate accreditate (previsione € 3.339.972,92 circa, stando a quanto speso nel 2015) Personale dei Servizi Personale dei Servizi

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

- IPOTESI avvio dell'attività di un Servizio Semi-residenziale per tossicodipendenti con problematiche socio-sanitarie complesse di lunga durata (8 posti) afferente all'Ass.ne NOI FAMIGLIE Padovane..., in una nuova sede autorizzata (UDO I) - NB: avvio delle procedure per l'applicazione della DGR 247/2015: “Sperimentazione e budgettazione alle Az.ULSS per pagamento LEA Tossico/Alcoldipendenti e sperimentazione “servizi territoriali” con decorrenza 1 luglio 2016.

(AZ di SIST I)

- NB: raccordo con Direz SS SS ULSS + Tavoli Marginalità e Salute Mentale del PDZ.

(AZ di SIST I)

Attivazione di UVDM per formulazione progetti in situazioni di doppia diagnosi

- (AZ di SIST I)

2016

Finanziamenti Regionali per la realizzazione di programmi residenziali e semi-residenziali in Strutture convenzionate accreditate Personale dei Servizi Personale dei Servizi

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

Prosecuzione e sviluppo collaborazioni

con Azienda Ospedaliera e Strutture esterne convenzionate + attivare gruppo di lavoro per la definizione di accordi operativi con i Rep. Ospedalieri (Malattie Infett., Tossicologia Clinica, Pronto Soccorso, Ginecologia, Ostetricia, Gastroenterologia, Neurologia coinvolti nel trattamento dei pazienti tossicodipendenti)

AZIONE DI SISTEMA (I)

Programmi terapeutici in strutture convenzionate, con particolare riferimento a interventi impropri, con nuove proposte che evidenzino le reali esigenze dell'utenza.

AZIONE DI SISTEMA (I)

2016

Tempo-lavoro e competenze degli operatori di Servizi e Strutture già presenti Personale del SerT e Direzione

AREA ESECUZIONE PENALE

PREVENZIONE: prevenire la marginalità e rischi sanitari post carcere (fine pena o misure alternative alla pena)

Prevenire lo sviluppo di condizioni

di marginalità grave e di rischio sanitario alla fine della carcerazione, per persone che prima della detenzione usavano sostanze o erano tossicodipendenti, definendo la presa in carico o “ri-presa” in carico e percorsi di integrazione post-carcere, prima della scarcerazione (con particolare rif.

2016

Personale dell’UOS Sanità

Penitenziaria e dei Servizi

esterni

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

alla situazione di stranieri non regolari), attivando la rete dei Servizi

TRATTAMENTO: definire percorsi di integrazione sociale post carcere (fine pena o misure alternative alla pena) con modalità compartecipate tra Servizi

Migliorare e definire la presa in carico congiunta e integrata tra Servizi

- Personale dei Servizi - Fondo Regionale per programmi in Comunità Terapeutiche

REINSERIMENTO SOCIALE E LAVORATIVO

TRATTAMENTO: Consolidare una rete territoriale stabile per l’integrazione sociale e lav. e per il monitoraggio del fenomeno “tossicodipendenza-lavoro” per favorire “inclusione sociale”

Migliorare la presa in carico congiunta e integrata tra Servizi per individuare programmi personalizzati di inclusione e reinserimento sociale e lavorativo

Favorire incontri tra Servizi e/o l’attivazione di UVMD per definizione di progetti con il coinvolgimento di tutti i Servizi della rete pubblica e congiunta di progetti personalizzati di reinserimento sociale e lavorativo

AZIONE DI SISTEMA (Mi)

2016

Tempo-lavoro e competenze degli operatori dei Servizi e risorse territoriali

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

Consolidare la rete stabile per l’integrazione lavorativa

Offrire un sistema diversificato di possibilità di integrazione socio-lavorativa

Si ritiene importante anche rafforzare il dialogo e la collaborazione con il Centro per l’Impiego e le Associazioni di categoria (attraverso il SIL, che ha una collaborazione già attiva) per realizzare progettualità mirate ai fini dell’inserimento lavorativo

AZIONE DI SISTEMA (Mi)

Offerta diversificata di proposte: - Prosecuzione applicazione protocollo di lavoro e collaborazione tra Ser.T. e S.I.L., con la possibilità di attivare progetti di tirocinio-formazione a favore di persone (anche non invalide) in carico ai SerT nel territorio attraverso percorsi riabilitativi maggiormente mirati

ICP (Ma)

2016

Personale dei Servizi della rete

Interventi SIL + fondo

Disabilità della Direzione SS

Attivazione gruppi di sostegno alla motivazione e di ricerca attiva del lavoro svolti in collaborazione con il S.I.L. (Nel 2012 si è definita la modalità di collaborazione e il modello di lavoro; nel 2013 è stato attivato il primo gruppo condotto dal operatori SIL-SERT per persone in carico al SerT inseriti all’interno di un percorso di orientamento al lavoro).

PROGETTO (Ma)

2016

Personale Interno ai Servizi

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

Attivare nuove reti di socializzazione

Sviluppo e formalizzazione della collaborazione con l’Associazione “Banca del Tempo”; prosecuzione dello sportello in via sperimentale c/o il Sert e collaborazione con la rete delle Organizzazioni afferenti all’Associazione stessa; adesione ad iniziative pubbliche e azioni di promozione dei principi dell’Associazione; realizzazione di attività innovative volte a promuovere la partecipazione attiva di cittadini e di utenti afferenti al Dipartimento per le Dipendenze. Proseguirà la collaborazione avviata nel 2012 con nuove proposte.

AZIONE DI SISTEMA (MI)

2016

Personale interno e tempo-lavoro

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

DIPARTIMENTO STRUTTURALE E FUNZIONALE

Migli Migliorare la qualità dei Servizi offerti e della programmazione territoriale di area

Riorganizzazione del Dipartimento attraverso la stesura di un programma di adeguamento degli standard numerici operatori-pazienti del Dipartimento Dipendenze, in base alla normativa regionale sull’accreditamento delle Strutture Sanitarie e Socio-Sanitarie

Attività del Gruppo di lavoro per l’aggiornamento delle procedure di ACCREDITAMENTO del Dipartimento Nel 2016 è previsto l’aggiornamento e il miglioramento dei parametri in base all’evoluzione del lavoro

AZIONE DI SISTEMA

(Ma)

Tempo-lavoro operatori

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

Migliorare la qualità dei Servizi offerti e della Programmazione territoriale di area

Riprogrammazione, in base ai bisogni emergenti e alle risorse disponibili, delle attività (a livello di prevenzione, trattamento e riabilitazione) degli ambulatori: *TERAPIA FAMILIARE:prosegue l’attività istituzionale

ICP (Ma)

*TABAGISMO nel 2016 prosegue l’attività istituzionale con incontri ambulatoriali, gruppi (previsti 3/4) e attività formative interne e preventive nel territorio. Non saranno formalizzate nuove collaborazioni, pertanto l’équipe resta composta unicamente di personale del Dipartimento (1 medico, 2 EPA e un IP per alcune ridotte funzioni amministrative) e le attività saranno rimodulate di conseguenza. Sarà sperimentata e sottoposta a verificala nuova cartella informatizzata. Resta la contribuzione (ticket). Saranno avviati contatti per verificare la possibilità di formulare progetti di collaborazione e attività integrata con altri servizi dell'azienda (ambulatori di pneumologia, cardiologia, dietologia).Saranno revisionate le modalità di diffusione e pubblicizzazione dell'attività dell'Ambulatorio.

ICP (Ma)

2016

Personale interno

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

*GIOCO D’AZZARDO: Prosegue l’attività di

trattamento ambulatoriale e l’attivazione di interventi psicoeducativi individuali, familiari e di gruppo. Continua la collaborazione con l’Associazione Antiusura presso la Caritas Diocesana, con i Club Territoriali e con i Giocatori Anonimi. Continua l’aggiornamento dei materiali informativi richiesti dal “Decreto Balduzzi” del 2012, d’intesa con i Comuni. Resta attivo il numero verde (800629780) per le consulenze on line con gli operatori dell’Ambulatorio per il Gioco. Sono stati intensificati i trattamenti gruppali sia per i giocatori che per i familiari Resta stabile la composizione dell’équipe dell’ambulatorio (psicologo, medico, educatore). Prosegue la collaborazione con il DISM, con il Privato Sociale, con le scuole e i comuni per le attività di prevenzione.

ICP (Ma) *INFETTIVOLGIA/EPATOLOGIA: Prosegue l’attività di cura e ricerca sulle problematiche HCV e HBV correlate all’interno del Dipartimento. Nel 2015 è stato somministrato per circa 20 pazienti del Dipartimento un nuovo farmaco per la cura dell’epatite virale da HCV (interferon-free)

ICP (Ma)

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

Migliorare la conoscenza dell’attività del Dipartimento nel territorio

Diffusione informazioni

- Aggiornamento e diffusione della Carta dei Servizi del Dipartimento (in particolare tra i Medici di Medicina Generale): Nel 2012 il documento è stato diffuso dall’ URP. Il documento è ora in fase di aggiornamento, successivamente si procederà ad una distribuzione mirata. - Migliorare la comunicazione e l’informazione sulle attività del Dipartimento per le Dipendenze e sulle problematiche emergenti attraverso l’aggiornamento della parte sul Dipartimento all’interno del sito ULSS 16.

AZIONI DI SISTEMA

(MI)

2016

Tempo-lavoro del personale interno al Dipartimento in collaborazione con il personale amministrativo della Direzione SS SS

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

- Prevedere verifiche periodiche sull’andamento della realizzazione delle azioni previste dal Piano di Zona e il raccordo con i Tavoli di Lavoro delle altre Aree (NB: Marginalità, Salute Mentale, Infanzia-Adolescenza)

AZIONE DI SISTEMA (I)

2016

Tempo-lavoro del personale interno al Dipartimento e Soggetti della rete

Attivazione del Dipartimento Funzionale come occasione di programmazione, gestione e valutazione periodica integrata delle attività di area

Svolgere momenti allargati di

incontro-confronto-valutazione-condivisione idee per la programmazione congiunta

Viste le problematiche emergenti rispetto all’evoluzione dei bisogni e alla necessità di rivedere i programmi terapeutico-riabilitativi in CT, si RITIENE IMPORTANTE RIPRENDERE I LAVORI TRA SERVIZI (locali e della Provincia) E STRUTTURE TERAPEUTICHE DELL’ULSS 16, per favorire il confronto e la programmazione congiunta, in un’ottica di ottimizzazione delle risorse ed efficacia degli interventi, anche attraverso il monitoraggio della DELIBERA che DEFINISCE LE PROCEDURE PER L’INSERIMENTO IN COMUNITA’ TERAPEUTICA e tenuto conto di quanto introdurrà la NUOVA DELIBERA 247/2015 a partire dal 2016.

AZIONI DI SISTEMA (I)

2016

Personale dei Servizi e del Privato Sociale

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

Approfondire l’analisi e migliorare la gestione di DOPPIA-DIAGNOSI (tossicodipendenza-patologia psichiatrica)

Promuovere il coordinamento di

azioni tra DSM,NPI e SERT Approfondire la tematica

“comorbilità” per individuare parametri di riferimento il più possibile oggettivi per stabilire prese in carico integrate

Vista la complessità sempre maggiore nel definire la diagnosi e la presa in carico integrata tra Servizi per situazioni con problematiche complesse e “miste”, si ipotizza di favorire il confronto tra i referenti dei tavoli delle aree “Salute Mentale” e “Tossicodipendenze” del PDZ e rivedere l’applicazione del protocollo di collaborazione già in essere tra i due Dipartimenti, avviando un gruppo di lavoro specifico. Sarà importante anche la collaborazione su questa tematica con la NPI, per favorire diagnosi precoci.

AZIONE DI SISTEMA (I)

2016

Tempo-lavoro operatori dei Servizi

AREA TRASVERSALE: “DOPPIA E TRIPLA DIAGNOSI”

Monitorare il problema emergente della DOPPIA-DIAGNOSI tossicodipendenza-disabilità, al fine di stabilirne l’entità per l’eventuale adeguamento del sistema di offerta

Avviare riflessioni per la definizione della valutazione integrata e della presa in carico congiunta di situazioni di tossicodipendenti con disabilità

Prosegue la normale attività tra Servizi utilizzando esperienze di confronto e programmazione in UVMD, con il coinvolgimento del Privato Sociale

AZIONE DI SISTEMA (MA)

2016

Tempo-lavoro operatori dei Servizi

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AREE DI PRIORITA’

FINALITA’ GENERALI (POLITICHE)

OBIETTIVI (UDO-ICP-PROGETTI)

Approfondire l’analisi e migliorare la gestione di TRIPLE-DIAGNOSI (tossicodipendenza-patologia psichiatrica-disabilità)

Avviare riflessioni per la definizione della valutazione integrata e della presa in carico congiunta di situazioni di tossicodipendenti con patologia psichiatrica e disabilità e promuovere la formazione congiunta per l’aumento di competenze reciproche tra SERT, DSM, U.O.DIS.A.

Promuovere formazione congiunta tra Servizi.

AZIONE DI SISTEMA (Ma e Mi)

2016

Fondi interni per la formazione + autoformazione con personale interno competente

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TABELLE RIEPILOGATIVE DELLE AZIONI MODIFICATE O DI NUOVO INSERIMENTO

AREA INFANZIA – ADOLESCENZA – FAMIGLIA TABELLA 1/A: descrizione delle azioni di mantenimento per cui sono previste modifiche nell’anno 2016

Interventi Soggetto/i responsabile/i della gestione

Politica/ Politiche di riferimento

Posti/ Utenti

Note

Attività formative e di supporto dei bambini con buon potenziale cognitivo

ULSS 1.4 N.D. CAMBIATO IL NOME DA Education to talent (E.T.) Attività formative e di supporto dei bambini buon potenziale cognitivo Risorse umane interne

Collaborazione tra Istituzioni scolastiche e Comune di Padova per le famiglie straniere con minori

PADOVA 7.1 N.D. CAMBIATO IL NOME DA Collaborazione tra Istituzioni scolastiche, prefettura e Comune di Padova per le famiglie straniere con minori Risorse umane interne

Comunicazione scuola-servizi ULSS - COMUNI - SCUOLA 7.1 N.D. CAMBIATO IL NOME DA Comunicazione scuola-servizi; avvio gruppo di lavoro per i minori stranieri Risorse umane interne

Consultorio Contatto Giovani ULSS 1.2, 2.1,2,3,4,5,

4.6

293 AZIONE NUOVAMENTE SCORPORATA DAL CONSULTORIO FAMILIARE € 94.264,68

Contributi economici - Altro ABANO, CERVARESE, CORREZZOLA, LIMENA, MASERA', NOVENTA, PADOVA, PONTOLONGO,PONTE SAN NICOLO', SANT'ANGELO, UNIONE COMUNI RETENUS

1.3 6779 AZIONE PREESISTENTE CHE VIENE RENDICONTATA A PARTIRE DALLA PROGRAMMAZIONE 2016. PRIORITA' 1,3 € 211.415,00

Contributi economici per alloggio

ABANO, ALBIGNASEGO, ARZERGRANDE, CADONEGHE, LEGNARO, MASERA', MESTRINO, MONTEGROTTO, NOVENTA PADOVANA, PADOVA, PIOVE DI SACCO, PONTELONGO, SAONARA, SELVAZZANO, UNIONE DEI COMUNI RETENUS

1.3 822 AZIONE PREESISTENTE CHE VIENE RENDICONTATA A PARTIRE DALLA PROGRAMMAZIONE 2016. PRIORITA' 1,3 € 1.176.900,00

Contributi economici per cure o prestazioni sanitarie

ALBIGNASEGO, PADOVA, PIOVE DI SACCO, PONTE SAN NICOLO', RUBANO

1.3 170 AZIONE PREESISTENTE CHE VIENE RENDICONTATA A PARTIRE DALLA PROGRAMMAZIONE 2016. PRIORITA' 1,3 € 8.277,00

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Contributi per favorire interventi del terzo settore

NOVENTA PADOVANA, PADOVA, PIOVE DI SACCO, POLVERARA, SANT'ANGELO, TORREGLIA

1.4 81 AZIONE PREESISTENTE CHE VIENE RENDICONTATA A PARTIRE DALLA PROGRAMMAZIONE 2016. PRIORITA' 1,5 € 34.415,00

Coordinamento tra CASF per la definizione Buone Prassi per l'affido

PADOVA, PIOVE DI SACCO, SELVAZZANO 7.1 N.D. CAMBIATO IL NOME DA Coordinamento CASF Risorse umane interne

Interventi di facilitazione linguistica (scuole-territorio)

PADOVA N.D. AZIONE CHIUSA PERCHE' INSERITA IN PROGETTO PER LA PREVENZIONE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA ECC.

Interventi per l'integrazione sociale dei soggetti deboli o a rischio

CODEVIGO, UNIONE DEI COMUNI RETENUS 1.1 107 AZIONE PREESISTENTE CHE VIENE RENDICONTATA A PARTIRE DALLA PROGRAMMAZIONE 2016. PRIORITA' 1,3 € 5.025,00

Piano annuale a favore delle persone con disturbi dello spettro autistico (screening - presa in carico precoce - progetto autismo adulti)

ULSS (SC IAF) 4.4 N.D. INSERITO CONTABILMENTE NELL'AREA DISABILITA'

Piano per l'Integrazione Territoriale (P.T.I.) COMUNI 6.1 N.D. AZIONE PREESISTENTE NELL'AREA INCLUSIONE CHE VIENE RENDICONTATA A PARTIRE DALLA PROGRAMMAZIONE 2016. PRIORITA' 6,1 € 42.169,94

Progetto prevenzione della dispersione e promozione del successo scolastico (compresi gli interventi di facilitazione linguistica)

PADOVA 6.1 7165 CAMBIATO NOME DA Prevenzione della dispersione e promozione del successo scolastico € 129.963,63

Sportello Europa SELVAZZANO 5.1 N.D. AZIONE PREESISTENTE CHE VIENE RENDICONTATA A PARTIRE DALLA PROGRAMMAZIONE 2016. PRIORITA' 5,2c Risorse umane interne

Voucher, assegno di cura, buono socio sanitario

ABANO, CADONEGHE, CASALSERUGO, CODEVIGO, LIMENA, MASERA', MESTRINO, MONTEGROTTO, NOVENTA PADOVANA, PADOVA

1.3 72 MODIFICATO IL NOME PRECEDENTE Assegnazioni economiche per il sostegno alla domiciliarità e alla autonomia personale (assegno di cura) € 181.636,00

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176

TABELLA 1/B: descrizione delle azioni di potenziamento o riconversione – anno 2016

Interventi ENTI Politica / politiche di riferimento

Posti Utenti

NOTE

Assistenza Domiciliare Socio-Assistenziale ABANO, BRUGINE, MESTRINO, PADOVA, PIOVE DI SACCO, SANT'ANGELO, SAONARA, SELVAZZANO, UNIONE DEI COMUNI RETENUS

4.5 28 DIMINUITO IL NUMERO DEI COMUNI € 118.879,95

Attività di sostegno alla genitorialità

ABANO, ALBIGNASEGO, BRUGINE, CODEVIGO, LEGNARO, MESTRINO, PIOVE DI SACCO, PONTELONGO, PONTE SAN NICOLO', SELVAZZANO, TEOLO

1.3,1.4 5.1 6.1

619 DIMINUITO IL NUMERO DEI COMUNI € 68.299,00

Attività ricreative di socializzazione, sociali, culturali

ARZERGRANDE, BRUGINE, CASALSERUGO, PADOVA, PIOVE DI SACCO, PONTELONGO, RUBANO, SELVAZZANO, TEOLO, TORREGLIA, UNIONE DEI COMUNI RETENUS

1.1, 1.4

3417 DIMINUITO IL NUMERO DEI COMUNI € 178.147,00

Centri diurni estivi ALBIGNASEGO, CERVARESE, LEGNARO, LIMENA, MASERA', MONTEGROTTO, PADOVA, PONTE SAN NICOLO', TORREGLIA

1.1, 1.4

1806 DIMINUITO IL NUMERO DEI COMUNI € 277.690,00

Centro di aggregazione sociale e/o animazione territoriale -

ALBIGNASEGO, PADOVA 1.4 6.1

662 DIMINUITO IL NUMERO DEI COMUNI € 230.785,00

Contributi e integrazioni a rette per asili nido

ALBIGNASEGO, ARZERGRANDE, MASERA', MESTRINO, MONTEGROTTO, NOVENTA PADOVANA, PADOVA, RUBANO, SANT'ANGELO, SELVAZZANO, TEOLO, UNIONE DEI COMUNI RETENUS

1.3 2025 AUMENTATO IL NUMERO DEI COMUNI € 1.149.635,00

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177

Contributi e integrazioni a rette per strutture residenziali

ABANO, ALBIGNASEGO, CADONEGHE, CERVARESE, CODEVIGO, LIMENA, MASERA', MESTRINO, MONTEGROTTO, NOVENTA PADOVANA, PADOVA, PIOVE DI SACCO, RUBANO, SANT'ANGELO, SELVAZZANO, TORREGLIA, UNIONE DEI COMUNI RETENUS

1.3 1.4 4.2 4.4

228 AUMENTATO IL NUMERO DEI COMUNI € 2.153.889,00

Contributi e integrazioni a rette per strutture semiresidenziali

CODEVIGO 1.3 1.4 3.1 4.1

1 DIMINUITO IL NUMERO DEI COMUNI € 1.900,00

Contributi e integrazioni rette per i servizi integrativi e sperimentali per la prima infanzia

PADOVA, UNIONE DEI COMUNI RETENUS 3.3 22 AUMENTATO IL NUMERO DEI COMUNI € 39.853,00

Contributi economici a integrazione del reddito familiare

ABANO, ALBIGNASEGO, ARZERGRANDE, BRUGINE, CADONEGHE, CERVARESE, CORREZZOLA, LEGNARO, MASERA', MESTRINO, MONTEGROTTO, NOVENTA PADOVANA, PADOVA, PIOVE DI SACCO, POLVERARA, PONTELONGO, PONTE SAN NICOLO', RUBANO, SANT'ANGELO, SELVAZZANO, TEOLO, TORREGLIA, UNIONE DEI COMUNI RETENUS

1.3 6.1

1925 DIMINUITO IL NUMERO DEI COMUNI € 999.961,00

Contributi economici per i servizi scolastici

ABANO, ALBIGNASEGO, ARZERGRANDE, CORREZZOLA, LEGNARO, MASERA', MESTRINO, NOVENTA PADOVANA, PADOVA, PIOVE DI SACCO, PONTELONGO, PONTE SAN NICOLO', SAONARA, TEOLO, TORREGLIA, UNIONE DEI COMUNI RETENUS

1.3 1.4

3487 DIMINUITO IL NUMERO DEI COMUNI € 1.583.477,00

Contributi economici per l'inserimento lavorativo

MASERA', PADOVA, PONTELONGO, SAONARA 1.3 187 AUMENTATO IL NUMERO DEI COMUNI € 150.509,00

Informagiovani ALBIGNASEGO, MONTEGROTTO, PADOVA, PONTE SAN NICOLO', SELVAZZANO, UNIONE COMUNI RETE NUS (SACCOLONGO - ROVOLON - VEGGIANO)

5.1 5.2

1170 AUMENTATO IL NUMERO DEI COMUNI € 298.509,00

Mediazione linguistico-culturale

ABANO, ALBIGNASEGO, CADONEGHE, MASERA', PONTE SAN NICOLO', SACCOLONGO, SAONARA, SELVAZZANO

6.1 123 AUMENTATO IL NUMERO DEI COMUNI € 43.952,95

PIPPI (Programma di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione)

PADOVA - PIOVE DI SACCO - ULSS 4.1 8.2

311 PIOVE DI SACCO HA AMPLIATO IL PROGETTO RIVOLGENDOLO ANCHE AD ALTRE FAMIGLIE € 62.500,00

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Procedure per l'integrazione ospedale territorio e interservizi in ambito materno-infantile (Progetto Milestone)

ULSS 7.1 AZIONE POTENZIATA CON IL PROGETTO MILESTONE Risorse umane interne

Servizi ludici ricreativi-Ludoteche

ALBIGNASEGO, CADONEGHE, MESTRINO, PADOVA 3.2 3.3

13.156 DIMINUITO IL NUMERO DEI COMUNI € 202.206,00

Servizio per l'affido minori (Centri per l'Affido)

ABANO, ALBIGNASEGO, ARZERGRANDE, CADONEGHE, CODEVIGO, LEGNARO, LIMENA, MASERA', MESTRINO, PADOVA, PIOVE DI SACCO, POLVERARA, SAONARA, SELVAZZANO

4.1 4.5 6.1

311 DIMINUITO IL NUMERO DEI COMUNI € 165.293,00

Sostegno socio-educativo scolastico

ABANO, ALBIGNASEGO, ARZERGRANDE, BRUGINE, CERVARESE, LEGNARO, MASERA', MONTEGROTTO, PADOVA, PONTELONGO, SELVAZZANO, TORREGLIA, UNIONE DEI COMUNI RETENUS

1.4 4.1 6.1

435 AUMENTATO IL NUMERO DEI COMUNI € 133.380,37

Sostegno socio-educativo territoriale e domiciliare

ABANO, ALBIGNASEGO, ARZERGRANDE, BRUGINE, CADONEGHE, CASALSERUGO, CORREZZOLA, LEGNARO, LIMENA, MASERA', MESTRINO, NOVENTA PADOVANA, PADOVA, PIOVE DI SACCO, POLVERARA, PONTELONGO, PONTE SAN NICOLO', RUBANO, SANT'ANGELO, SELVAZZANO, TEOLO, TORREGLIA, UNIONE

1.4 4.1 6.1

497 AUMENTATO IL NUMERO DEI COMUNI € 712.462,00

Sportelli Donna -

ABANO, CADONEGHE, PADOVA, PONTE SAN NICOLO', RUBANO 1.2

332 AUMENTATO IL NUMERO DEI COMUNI € 13.000,71

Tavolo di rete, Progetto famiglie al centro Selvazzano Dentro

ABANO, ALBIGNASEGO, CADONEGHE, CERVARESE, LIMENA, MESTRINO, MONTEGROTTO, NOVENTA PADOVANA, PONTE SAN NICOLO', ROVOLON, RUBANO, SACCOLONGO, SELVAZZANO, TEOLO, TORREGLIA, VEGGIANO, ULSS, REGIONE

4.1 4.5

150 CAMBIATO NOME DA Tavolo di rete AUMENTATO IL NUMERO DEI COMUNI € 110.955,41

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TABELLA 1/C: descrizione delle azioni innovative – anno 2016

Interventi Soggetto/i responsabile/i della gestione

Politica / politiche di riferimento

Posti Utenti Risorse Note

Progetto “Centro di riabilitazione per minori con grave disabilità neuromotoria” del SSTO per soggetti con disabilità neuromotoria complessa (DDG N. 1589/2015)

ULSS (SC IAF) 4.4 N.D. Risorse umane interne

Collaborazione con il privato sociale per lo sviluppo del sistema dell'affido e delle reti solidaristiche

PADOVA 7 Risorse umane interne

AZIONE DI SISTEMA

Occupiamo Piove PIOVE DI SACCO 1.3 20 40.000,00

Progetto "una rete per mamme sole" PADOVA 1.3 N.D Risorse umane interne

Progetto “Oltre la soglia” per l'inserimento lavorativo ragazze in uscita dalla Comunità Educativa

PRIVATO SOCIALE 4.1 N.D Risorse umane interne

Progetto Comunità Amica del bambino - insieme per l'allattamento materno

ULSS - UNICEF - REGIONE VENETO 2.1 N.D Risorse umane interne

Formulazione di un progetto per costruzione di una Comunità Terapeutica Residenziale Protetta per preadolescenti e adolescenti

ULSS 4.4 N.D Risorse umane interne

Progetto sostegno all'abitare PADOVA 1.3 N.D 2.400,00

Promozione delle Alleanze per la Famiglia COMUNI - ULSS 1.1 - 1.3 N.D Risorse umane interne

Tavolo di concertazione Centro famiglie - Progetto comune di Cadoneghe

CADONEGHE 2.3

7.000,00 AZIONE DI SISTEMA

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AREA ADULTI – ANZIANI TABELLA 1/A: descrizioni delle azioni di mantenimento per cui sono previste modifiche nell’ anno 2016

Interventi¹ Soggetto/i

responsabile/i della gestione 2

Politica / Politiche di riferimento

Posti Utenti 3

Risorse 4 per la gestione corrente

Note5

Centri di Aggregazione Sociale Laboratori creativi Attività Motorie Attività di informazione e sensibilizzazione

Comuni / Centri Servizi Politica 1.1 Politica 1.1 Politica 1.1 Politica 1.1 Politica 1.1

1272 361.242,00 Eliminata la voce Orti Sociali

RSA di base e specialistica di riabilitazione c/o Casa Colli

Ulss – Padova Politica 2.2 Politica 3.2 Politica 4.2

29 1.308.423,00 Eliminare. La struttura è stata chiusa il 2.11.2015

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181

TABELLA 1/B: descrizioni delle azioni di potenziamento o riconversione – anno 2016

Interventi¹ Soggetto/i

responsabile/i della gestione 2

Politica / Politiche di riferimento

Posti Utenti 3

Risorse 4 per la gestione corrente

Note5

Revisione buone prassi (UVDM) con introduzione di soluzioni tecnologiche innovative

ULSS Politica 3.1 ND Risorse interne Modificata e ampliata descrizione di un’attività da potenziare

Studio per la definizione di un regolamento unitario per l’integrazione retta per l’accesso alle strutture residenziali (costituzione di un gruppo di lavoro – fase distrettuale)

Comuni - ULSS Politica 5.2 ND Risorse interne Modificata e ampliata descrizione nonché soggetto responsabile

Potenziamento attività specialistica domiciliare e presso Centri di Servizi ULSS previa analisi dei bisogni

ULSS Politica 4.2 ND Risorse interne Modificata e ampliata descrizione di un’attività da potenziare

Diffusione del Progetto Community Care per un Caregiver di Comunità (vicinato solidale- sportelli)

ULSS/Comune di Padova, CSV, Privato Sociale

Politica 2.2 Politica 4.2

5 sportelli

Finanziamento Fondazione Cariparo € 35.000,00

Aumento del numero degli sportelli

Progetto “Un nido per l’Alzheimer” Creazione di una rete sostenibile di centri “sollievo” per le famiglie dei pazienti con demenza in fase iniziale

ULSS-Associazioni Politica 3.2 40 Finanziamento regionale € 61.385,11 DGRV 2677/2014

Il progetto è stato rifinanziato

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182

TABELLA 1/C: descrizioni delle azioni innovative – anno 2016

Interventi¹ Soggetto/i

responsabile/i della gestione 2

Politica / Politiche di riferimento

Posti Utenti 3

Risorse 4 per la gestione corrente

Note5

Studio di fattibilità housing sociale (falansterio) per persone anziane autosufficienti o borderline

Comune di Maserà / privato sociale (Altavita – Fondazione Moscon)

Politica 1.1 ND Risorse interne

Definizione di una bozza di protocollo d'intesa per l’apertura dei centri di servizio con attività rivolte agli anziani del territorio (attività motoria, mensa, attività diurne di socializzazione,…)

Comuni / Enti Gestori (Altavita IRA – OPSA - Villa Altichiero - OIC)

Politica 4.4 ND Risorse interne

Studio di fattibilità per la realizzazione di un Osservatorio Stabile sulla qualità della vita dell’anziano

Privato Sociale (Coop. T.err.A.)

Politica 2.3 ND Risorse interne

Promozione per estendere l’attività di auto mutuo aiuto a tutto il territorio

Associazione Alzheimer Madre Teresa di Calcutta – ULSS- Comuni

Politica 3.2 ND Risorse interne

Studio di fattibilità realizzazione assistenza domiciliare a pazienti oncologici in fase terminale

Privato sociale (Ass.ne Valentina Penello)/ULSS

Politica 4.3 ND Risorse interne

Proroga della valenza del progetto “PAS” (Promozione Amministrazione di Sostegno)

Associazione Amm.ne di Sostegno

Politica 4.1 ND Risorse interne Modificata la descrizione e il soggetto titolare

Casa del Sole – Progetto longevità Opera Pia Raggio di Sole/Comune di Padova/Altavita IRa

Politica 1.4 ND Risorse interne

Promozione dell’Affido Territoriale (progetto AFFIDO TERRITORIALE INTEGRATO e sportello AFFIDIAMOCI)

Anziani a casa propria Politica 4.1 ND Risorse interne Modificata la descrizione

Analisi delle risorse da attivare per un Servizio di Pronto Intervento Sociale

ULSS/Centri Servizi Politica 4.4 ND Risorse interne

Sistema informativo socio assistenziale SISS ULSS/Comuni Politica 2.2 Politica 5.1

ND Risorse umane interne e finanziamento regionale € 273.500,00

Progetto “Giornata Sollievo” dedicata ai malati di Alzheimer e loro familiari

Centro Diritti del Malato Politica 1.1 ND Risorse interne Modificata la descrizione

Camper attrezzato/assistenza domiciliare Fondazione OIC onlus Politica 2.2 ND Risorse interne Formazione di badanti/assistenti familiari con apertura sportello “Sos Azione”

Coop. Soc. SOS Politica 3.2 ND Risorse interne/autofinanz.to

Progetto Prevenzione e Promozione per un invecchiamento attivo

Università agli Studi Psicologia Invecch.to

Politica 1.1 ND Secondo tariffario

Progetto “Una Bussola per la Terza Età” Comune di Selvazzano Dentro

Politica 3.2 Politica 4.3

ND 1.800,00

Programma di formazione rivolto al terzo settore a sostegno delle integrazioni delle azioni

Associazione IASI Politica 5.1 ND Autofinanziamneto

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183

AREA INCLUSIONE SOCIALE - MARGINALITA’ SOCIALE

SENZA FISSA DIMORA TABELLA 1/A: descrizioni delle azioni di mantenimento per cui sono previste modifiche nell’ anno 2016

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti

Risorse (Euro) Note

Piano Straordinario Invernale per persone senza dimora

Comune di Padova In collaborazione con: Caritas Diocesana, Asso. Noi Famiglie Padovane, Coop. Cosep, Coop Il Sestante, Comunità Sant’Egidio, Ass. Noi sulla Strada, Croce Rossa Italiana, Dipartimento per le dipendenze dell’ULSS 16 di Padova, Guardian Angels; Cooperativa EcoOfficina Comune di Padova in collaborazione con ULSS 16 e privato sociale.

1b 300 (U) 62.576,54 (*) azione modificata rispetto alle risorse economiche previste.

Sportello Disagio finanziario; "Prestito della Speranza"

Caritas Diocesana 2b 85 (U) Fondo nazionale CEI N.R.

azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

Poliambulatorio CUAMM CARITAS

Caritas Diocesana 1a 280 (U) per 1200 interventi

30.000,00 Costo Servizio Caritas Diocesana e altri

azione modificata rispetto alle risorse economiche previste, al n. di utenti che si prevede di raggiungere

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Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti

Risorse (Euro) Note

Struttura A.P. Immigrazione - Spazio Ascolto per stranieri e Ambulatorio ost-gin multietnico – ambulatorio pediatrico multietnico

ULSS n. 16 1a 767 (U) 350.812,57 azione modificata rispetto al n. di utenti che si prevede di raggiungere

Istituzione dello sportello per Persone senza Dimora, nell’ambito di Spazio Ascolto per stranieri

ULSS 16 1 e 2 135 (U) Dato aggregato a struttura A.P. Immigrazione spazio ascolto per stranieri.

azione modificata rispetto al n. di utenti che si prevede di raggiungere;

Distribuzione generi alimentari

Cooperativa Cosep 2b 60 nuclei N.R. azione non inserita in precedenza

Distribuzione generi alimentari

Caritas Parrocchiali 2b N.R. N.R. azione non inserita in precedenza

Servizio Unità di Strada Associazione Noi Famiglie

2a 175 (U) 32.000,00 (*) azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

Servizio Docce presso “Casetta Borgomagno”

Associazione Diogene 2a 282 (U) 43.000,00 (*) azione modificata rispetto alle risorse economiche previste; modifica dell’ente gestore dell’intervento

Centro di Ascolto – Caritas Dicoesana

Caritas Diocesana 2b azione sostituita

Sportello marginalità grave femminile

Caritas Diocesana 2b azione sostituita

Sportello marginalità grave maschile

Caritas Diocesana 2b azione sostituita

Centro di ascolto diocesano per la marginalità

Caritas Diocesana 2b 600 (U) 15.000,00 Caritas Diocesana

azione che ha sostituito le 3 precedenti

Servizio Mensa cucine economiche popolari

Diocesi di Padova 2a 1979 (U) 27.000,00 Caritas Diocesana e 25.000,00 + 10.000,00 Comune di Padova + Altri finanziamenti non rilevati

azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

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Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti

Risorse (Euro) Note

Progetto Promozione umana: Consegna Viveri e beni di prima necessità, sostegno economico e sostegno all’abitare

Associazione “Beati i Costruttori di Pace”

2a 10337 (U) 138.310,43 Ass.ne Beati Costruttori di Pace

azione modificata rispetto alle risorse economiche previste, al n. di utenti che si prevede di raggiungere

Centro Diurno “La Bussola”

Gruppo R 3a 100 (U) 46.700,00 (*) più altri finanziamenti non rilevati

azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

ADO Attività Diurne Occupazionali

Cooperativa Cosep, Comune di Padova

3b e 3a N.R. 25.000,00 Comune di Padova + 14.000,00 Caritas + 7.000,00 Ulss 16

azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

Appartamenti di seconda accoglienza

Caritas Diocesana 3c 16 (P) per uomini in 4 appartamenti

60.000,00 Caritas Diocesana e altri

azione modificata rispetto alle risorse economiche previste, ai posti, al n. di utenti che si prevede di raggiungere

Accoglienza donne Centro Mondo Amico e Suore della Divina Volontà I accoglienza

Caritas Diocesana 3c 15 (P) 22.000,00 Caritas Diocesana e altri

azione modificata rispetto ai posti letto

Inserimenti residenziali adulti in situazione di povertà , disagio e senza dimora

PER IL COMUNE DI PADOVA: Fondazione Padre G. Pizzuto Ass. Noi Famiglie Padovane Comunità mamma Romana Associazione Gruppo Progetti Uomo Cooperativa Gruppo R Congregazione Padri Rogazionisti Oasi- PER GLI ALTRI COMUNI DELL'ULSS 16 il privato sociale

3c 185 di cui 168 Comune di Padova

738.210,00 (compartecipazione utenti 34.921,00) , di cui 620.785,00 Comune di Padova

azione descritta per tutto il territorio dell’ULSS 16

Laboratorio occupazionale Gruppo R e Comune di Padova

3a 80 (U) 287.040,00(*) azione modificata rispetto alle risorse economiche ed al n. di utenti che si prevede di raggiungere

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Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti

Risorse (Euro) Note

Albergo Casa a Colori Cooperativa Città Solare, inserimenti del Comune di Codevigo

3c 1 nucleo 2.500,00 Comune di Codevigo

azione non inserita in precedenza

Albergo Casa a Colori Cooperativa Città Solare, inserimenti del Comune di Padova

3c 20 nuclei 25.000,00 (*) azione modificata rispetto alle risorse economiche previste, ai posti, al n. di utenti che si prevede di raggiungere

Attività di servizio sociale professionale e segretariato sociale

Comune di Padova, Albignasego, Limena, Maserà di Padova, Cervarese S. Croce, Cadoneghe, Abano Terme, Torreglia, Ponte San Nicolò, Saonara, S. Angelo di Piove di Sacco, Piove di Sacco, Pontelongo, Legnaro, Mestrino, Codevigo, Montegrotto, Brugine

3d 2.299 di cui 883 Comune di Padova

457.392,00 di cui 235.672,00 Comune di Padova

azione descritta per tutto il territorio dell’ULSS 16

Laboratorio di welfare generativo

Comune di Padova, ULSS n. 16 e altri Enti e Associazioni

1, 2, 3 N.R. Risorse Interne azione conclusa

Progetto di pubblica utilità inserimenti lavorativi con finalità assistenziali Comune di Codevigo

Cariparo e Caritas Diocesana, Comune di Codevigo

3b 3 (U) 3.050,00 Comune di Codevigo

azione non inserita in precedenza

Progetto di pubblica utilità inserimenti lavorativi con finalità assistenziali Comune di Piove di Sacco

Regione Veneto/Comune di Piove di sacco/Fondazione Cariparo/Consorzio Padova sud

3b 7 (U) N.R. azione non inserita in precedenza

Progetto di pubblica utilità inserimenti lavorativi con finalità assistenziali Comune di Legnaro

Cariparo e Caritas Diocesana e Comune di Legnaro

3b 9 (U) 7.000,00 Cariparo, Caritas Diocesana e Comune di Legnaro

azione non inserita in precedenza

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Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti

Risorse (Euro) Note

Contributi economici ad integrazione del reddito familiare

Comune di Padova, Albignasego, Limena, Maserà di Padova, Cervarese S. Croce, Cadoneghe, Abano Terme, Torreglia, Ponte San Nicolò, Saonara, S.Angelo di Piove di Sacco, Piove di Sacco, Pontelongo, Legnaro, Mestrino, Codevigo, Montegrotto Terme, Brugine.

2 653 Comune di Padova 373 gli altri Comuni del Territorio ULSS 16

652.307 di cui 367.403,00 Comune di Padova; 284.904,00 gli altri Comuni del Territorio ULSS 16

azione descritta per tutto il territorio dell’ULSS 16

Accompagnamento al lavoro

Ass. Noi Sulla Strada 3a 3 (U) 3.000,00 Autofinanziamento

azione modificata rispetto al n. di utenti che si prevede di raggiungere

Servizio di accompagnamento ed affiancamento sociale

Progetto interservizi da luglio 2015 tra SerT,Sil,Comune di Piove di Sacco, Coop.Sociale Caresà, ass.Noi Famiglie padovane Onlus

3a 1 (U) 3.120,00 Comune di Piove di Sacco

azione non inserita in precedenza

Servizio di accompagnamento ed affiancamento sociale

Comune di Padova, Coop. Il Sestante

3a 24 (U) Regione Veneto (PALIS) 15.881,05 e Comune di Padova 5.764,26

azione modificata rispetto alle risorse economiche previste, al n. di utenti che si prevede di raggiungere

Servizio di accompagnamento all’abitare

Comune di Padova Coop. Nuovo Villaggio

3a 10 (U) Regione Veneto (PALIS) e Comune di Padova 7.176,00

azione modificata rispetto alle risorse economiche previste, al n. di utenti che si prevede di raggiungere

Spesa economica per situazioni di emergenza abitativa-Servizio di accompagnamento all’abitare

Comune di Piove di Sacco, Comune di Polverara

3a non prevedibile

7.470,00 Comune di Piove di sacco e 1.000,00 Comune di Polverara

azione non inserita in precedenza

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188

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti

Risorse (Euro) Note

Inserimenti lavorativi con finalità assistenziali

Gabinetto del Sindaco e Settore Risorse Umane del Comune di Padova

3c Azione aggregata a Progetti di Utilità Sociale…del Comune di Padova – Gabinetto del Sindaco

InTrovabile ( reinserimento sociale per persone senza fissa dimora)

CooperatIva Sociale Cosep

3 Non attivata; azione eliminata

Progetto di apertura di due nuovi appartamenti di accoglienza per uomini senza fissa dimora

Caritas Diocesana 3c 8 (posti) azione realizzata

Accoglienza donne in marginalità sociale, Laboratori Occupazionali Progetto MIRIAM

Caritas Diocesana e Associazione Francescane con i Poveri ONLUS

3c 6 (posti) 27.000,00 Caritas Diocesana

azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

Progetto Kuklos Associazione Noi Sulla Strada partner nel progetto Cooperativa Cosep

3a azione conclusa

Borse Lavoro presso “La stazione delle biciclette”

Cooperativa Re Future; Comune di Padova

3c 1 (U) Progetto senza oneri per il Comune di Padova

azione modificata rispetto alle risorse economiche previste, al n. di utenti che si prevede di raggiungere.

Ampliamento struttura Casa a Colori

Società Cooperativa Sociale Città So.La.Re.

Aggregata al progetto Qui Padova

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189

TABELLA 1/B: descrizioni delle azioni di potenziamento o riconversione – anno 2016

Interventi¹ Soggetto/i

responsabile/i della gestione 2

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti3

Risorse (euro) Note5

Asilo Notturno comunale Comune di Padova, Cooperativa Cosep, Cooperativa Nuovo Villaggio

3c 82 (P) 370.348,00 (*) Agli Enti gestori dell’intervento si è aggiunta la Coop. Nuovo Villaggio che offre la possibilità di attivare alcuni tirocini formativi e affiancamento

Progetto di utilità sociale di tipo occupazionale. Esperienze lavorative per Padova: - (over 50) -Min-Job Giovanili (Under 35).- Padova Lavoro. -Far Crescere Padova. -Osserviamo Padova. -Miglioriamo la città di Padova (Posizioni residue). -Solidarietà e lavoro in Padova (posizioni residue)

Comune di Padova – Gabinetto del Sindaco e Settore Risorse Umane del Comune di Padova

3b 215 (U) N.R. Ampliamento delle azioni progettuali e del numero di parsone da inserire nei percorsi lavorativi

Consegna viveri e beni di prima necessità

Croce Rossa Italiana 1a 1090 (U) 19.600,00 (*) Azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

Dormitorio San Carlo – Ass. Elisabetta D’Ungheria

Associazione Elisabetta d’Ungheria; Caritas Diocesana; Centro Diurno La Bussola

3c 14 (posti) 10.000,00 Associazione Elisabetta d’Ungheria

La struttura è ora in rete con il Centro Diurno La Bussola.

Attività di animazione presso Asilo Notturno del Comune di Padova e all'accompagnamento all'autonomia

Associazione Noi sulla Strada

2a 82 5.000,00 Associazione Noi sulla Strada

All’animazione si è aggiunta l’attività di accompagnamento all’autonomia, con maggiori risorse economiche

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190

TABELLA 1/C: descrizioni delle azioni innovative – anno 2016

Interventi¹ Soggetto/i

responsabile/i della gestione 2

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti3

Risorse (euro)

Note5

Sportelli vicariali (36 sportelli)

Caritas Diocesana 2b 36 Sportelli

N.R. azione nuova

Occhiale Solidale Comune di Padova, Ascom Padova, Centro Oculistico San Paolo di Padova, Croce Rossa Italiana di Padova

3a Massimo 180 (U)

N.R. azione nuova attivata nel 2015

R.I.A. (Reddito Inclusione Attiva)

Comune di Padova + 10 comuni aderenti

3 N.R. 351.083,58 di cui 274.513,08 Regione Veneto e 76.570,50 Comuni

azione nuova attivata nel 2015

Distribuzione giornaliera "Scarp de Tennis"

Caritas Diocesana 3a 3 (U) N.R. azione nuova

Servizio Unità di Strada NAUSICAA

Croce Rossa Italiana 1a N.R. N.R. azione nuova

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CARCERE ED ESECUZIONE PENALE ESTERNA

TABELLA 1/A: descrizioni delle azioni di mantenimento per cui sono previste modifiche nell’ anno 2016

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica /Politiche di riferimento

Posti Utenti

Risorse (Euro) Note

Gabinetto Dentistico presso Casa Circondariale

Comune di Padova Fondazione Cariparo; ULSS 16

1a 480 realizzata

Sicurezza, osservazione, trattamento e reinserimento

Casa di Reclusione di Padova

2a 580 (U) N.R. azione modificata rispetto al n. di persone previste

Rimettiamoci in gioco Associazione Nairi 2b N.R. 10.000,00 Regione Veneto Azione non inserita in precedenza

Accoglienza residenziale Accoglienza per detenuti in misura alternativa

O.A.S.I. 2d 7 (P) 39.000,00 Spesa presunta. Richiesto finanziamento. Più euro 19.000,00 (*) per il servizio educativo

azione modificata rispetto alle risorse economiche previste ed al n. posti letti

Supporto per l’inserimento lavorativo a seguito della scarcerazione

Ass. Granello di Senape

2c 300 (U) 9.500,00 Spesa presunta. Richiesto finanziamento

azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

Borse lavoro per inserimenti lavorativi detenuti residenti nel Comune di Padova

Coop. Sociali di tipo B 2c 15 (U) 40.000,00 (*) azione conclusa

Progetto di mediazione linguistico- culturale –presso Casa Circondariale

Coop. Orizzonti 1b 180(U) 10.000,00 Regione Veneto azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

Iniziative socio-educative a favore di detenuti

Ass. Granello di Senape – Ristretti Orizzonti Regione Veneto

2b 3 10.000,00 Regione Veneto azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

Progetto archivio e restauro

Coop. Altra Città; Comune di Padova

2b 4 (U) 28.200,00 (*) azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

Laboratorio di Welfare generativo

Comune di Padova, ULSS n. 16 e altri Enti e Associazioni

1,2,3 azione conclusa

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Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica /Politiche di riferimento

Posti Utenti

Risorse (Euro) Note

Progetto Serra presso OASI E’ in fase di valutazione da parte del Comune di Padova, proprietario del terreno e della Serra ortoflorovivaistica, la ridefinizione della gestione e delle attività del progetto a cura della Società agricola Solidalia.

Comune di Padova, Cooperativa Primavera

2c 38 (U) 37.248,00 Spesa presunta. Richiesto finanziamento

azione modificata rispetto alle risorse economiche previste, al n. di utenti che si prevede di raggiungere, modifica dell’ente gestore dell’intervento

Apertura nuova Sezione ICAT presso la casa circondariale

ULSS 16 e Ministero della Giustizia

1 50 (U) N.R. azione modificata rispetto al n. di utenti che si prevede di raggiungere

Attività teatrale presso la Casa di reclusione

Associazione Belteatro 1 10.000,00 Regione Veneto azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

Corso di Decoratore Coop. Volontà di sapere

1 Attività a riconoscimento DGR 699/11 Regione Veneto

azione conclusa

Costruzione strumento informativo dell’istituto di Messa alla Prova L. 67/2014

UEPE Risorse Interne azione conclusa

TABELLA 1/B: descrizioni delle azioni di potenziame nto o riconversione – anno 2016 VUOTA

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193

TABELLA 1/C: descrizioni delle azioni innovative – anno 2016

Interventi¹ Soggetto/i

responsabile/i della gestione 2

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti3

Risorse (Euro) Note5

Orto "Sconto" dalla terra al piatto

Angoli di Mondo 1 N.R. 6.911,00 Regione Veneto azione non prevista in precedenza (attivata nel 2015)

Biortaggio presso la Casa Circondariale

Nemesi 1 N.R. 9.440,00 Regione Veneto azione nuova non prevista in precedenza (attivata nel 2015)

Corso di musica "I viceversa" presso Casa Circondariale

Nuovi Spazi 1 N.R. 10.000,00 Regione Veneto azione non prevista in precedenza (attivata nel 2015)

Progetto socio assistenziale per gli internati in casa di lavoro presenti presso la casa di reclusione

ULSS 16 e Ministero della Giustizia

1 38 (P) N.R. azione non prevista in precedenza (attivata nel febbraio 2014 in via sperimentale)

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194

VITTIME DI ABUSO E SFRUTTAMENTO SESSUALE – TRATTA

TABELLA 1/A: descrizioni delle azioni di mantenimen to per cui sono previste modifiche nell’ anno 2016

Interventi¹ Soggetto/i

responsabile/i della gestione 2

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti3

Risorse (euro) Note5

UDS (Unità di Strada) sociosanitaria

Cooperativa Equality 1a 2b 3a 300(U) N.R. azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

Accoglienza e realizzazione di programmi di accompagnamento sociale ex. Art. 18.

Associazione Welcome Cooperativa Gruppo R Francescane con i poveri Associazione Amicizia Coop. Equality (Progetto SIRIO)

3b N.R. Finanziamento Ministeriale e co-finanziamento Comuni di Padova e Verona. Spesa complessiva di 85.671,60 di cui 6.000,00 Comune di PD

azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

Laboratorio di Welfare generativo

Comune di Padova, Forze dell’Ordine, ULSS n. 16 e Associazioni

1, 2, 3 N.R. N.R. azione conclusa

TABELLA 1/B: descrizioni delle azioni di potenziame nto o riconversione – anno 2016 VUOTA TABELLA 1/C: descrizioni delle azioni innovative – anno 2016 VUOTA

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195

NOMADI

TABELLA 1/A: descrizioni delle azioni di mantenimento per cui sono previste modifiche nell’ anno 2016

Interventi¹ Soggetto/i

responsabile/i della gestione 2

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti3

Risorse (euro) Note5

Superamento campo nomadi San Lazzaro

Comune di Padova 1a 60 Attività realizzata azione realizzata

Tutela della salute di minori e madri Struttura A.P. Immigrazione ULSS n. 16

Comune di Padova ULSS 16 Croce Rossa Italiana

3b 90(U) 3.400,00 (*) Comune di Padova e CRI

azione conclusa

Accompagnamento nell’abitare superamento e Campo Nomadi San Lazzaro

Coop. IL Sestante 1a azione conclusa

TABELLA 1/B: descrizioni delle azioni di potenziamento o riconversione – anno 2016 VUOTA TABELLA 1/C: descrizioni delle azioni innovative – anno 2016

Interventi¹ Soggetto/i

responsabile/i della gestione 2

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti3

Risorse (euro) Note5

Azioni di prevenzione rivolto ai minori di via Lungargine San Lazzaro

Coop. IL Sestante 1a 40 4.784,00 (*) Azione nuova non prevista in precedenza

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196

POVERTA’ E IMMIGRAZIONE MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI TABELLA 1/A: descrizioni delle azioni di mantenimento per cui sono previste modifiche nell’ anno 2016

Interventi¹ Soggetto/i

responsabile/i della gestione 2

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti3

Risorse (euro) Note5

Affido Famigliare Omoculturale

Comune di Padova 1 50 70.000,00 (*) azione modificata rispetto alle risorse economiche previste e al n. di utenti che si prevede di raggiungere

Sostegno Educativo Coop. Codess Comune di Padova

1 N.R. 30.000,00 (*) azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

Accoglienze residenziali per minori

Vedi Udo Area minori 1 N.R. 961.000,00 (*) azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

(*) Quota a carico del Comune di Padova - Settore Servizi Sociali

TABELLA 1/B: descrizioni delle azioni di potenziamento o riconversione – anno 2016 VUOTA TABELLA 1/C: descrizioni delle azioni innovative – anno 2016

Interventi¹ Soggetto/i

responsabile/i della gestione 2

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti3

Risorse (euro) Note5

Gruppi appartamento previsti da DGR n. 1839 del 09.12.2015

N.R. 1 N.R. N.R. azione nuova non prevista in precedenza

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197

INTERVENTI ASSISTENZIALI A FAVORE DI CITTADINI STRANIERI

TABELLA 1/A: descrizioni delle azioni di mantenimento per cui sono previste modifiche nell’ anno 2016

Interventi¹ Soggetto/i

responsabile/i della gestione 2

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti3

Risorse (euro) Note5

Attività di Servizio Sociale Professionale

Comune di Padova, Albignasego, Limena, Maserà di Padova, Cervarese S. Croce, Cadoneghe, Abano Terme, Torreglia, Ponte San Nicolò, Saonara, S.Angelo di Piove di Sacco, Piove di Sacco, Pontelongo, Legnaro, Mestrino, Codevigo, Montegrotto Terme, Brugine, AULSS 16

1a 1.466 di cui 353 Comune di Padova

303.823,00 di cui 94.215,00 Comune di Padova

azione descritta per tutto il territorio dell’ULSS 16

Interventi economici a integrazione del reddito familiare

Comune di Padova, Albignasego, Limena, Maserà di Padova, Cervarese S. Croce, Cadoneghe, Abano Terme, Torreglia, Ponte San Nicolò, Saonara, S.Angelo di Piove di Sacco, Piove di Sacco, Pontelongo, Legnaro, Mestrino, Codevigo, Montegrotto Terme, Brugine.

1a 706 di cui 396 Comune di Padova

311.169 di cui 115.503,00 Comune di Padova

azione descritta per tutto il territorio dell’ULSS 16

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198

Mediazione culturale Comune di Padova, Albignasego, Limena, Maserà di Padova, Cervarese S. Croce, Cadoneghe, Abano Terme, Torreglia, Ponte San Nicolò, Saonara, S.Angelo di Piove di Sacco, Piove di Sacco, Pontelongo, Legnaro, Mestrino, Codevigo, Montegrotto Terme, Brugine. E Privato sociale

1c 725 di cui 184 Comune di Padova

229.709,00 di cui 198.213,00 Comune di Padova

azione descritta per tutto il territorio dell’ULSS 16

Accoglienze residenziali Adulti Stranieri

Comune di Padova 1b 20 36.667,00 Comune di Padova

azione modificata rispetto alle risorse economiche previste e al n. di utenti che si prevede di raggiungere

TABELLA 1/B: descrizioni delle azioni di potenziamento o riconversione – anno 2016 VUOTA TABELLA 1/C: descrizioni delle azioni innovative – anno 2016 VUOTA

Page 199: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

199

AREA IMMIGRAZIONE

TABELLA 1/A: descrizioni delle azioni di mantenimento per cui sono previste modifiche nell’ anno 2016

Interventi¹ Soggetto/i

responsabile/i della gestione 2

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti3

Risorse (euro) Note5

Sportelli CISI Comune di Padova – Settore Servizi Sociali più Comune di Piove di Sacco

Consolidare i servizi finalizzati alla semplificazione delle procedure preordinate al rilascio dei titoli di soggiorno

azione conclusa

Sportello RAR Servizi di tutela, mediazione e alfabetizzazione (Progetto Rondine)

Comune di Padova – Settore servizi Sociali

Consolidare i servizi di accoglienza, d’integrazione e di counseling in favore dei richiedenti / titolari di protezione internazionale secondo gli standard dello SPRAR e nel coordinamento con la comunità di pratica dei progetti territoriali del Veneto. Alfabetizzazione, mediazione linguistico cultuale

150 55.983,60 Comune di Padova

azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

Accoglienze richiedenti/titolari di protezione internazionale (progetto Rondine)

Comune di Padova- Settore servizi sociali

Servizi di accoglienza, d’integrazione e di counseling in favore dei richiedenti e titolari di protezione internazionale secondo gli standard dello SPRAR e nel coordinamento con la comunità di pratica dei progetti territoriali del Veneto e inserimento socio-lavorativo

36 posti finanziati dal Ministero dell'Interno

Ministero dell’Interno 287.055,45 Comune di Padova 131.974,00

azione modificata rispetto alle risorse economiche previste

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200

TABELLA 1/B: descrizioni delle azioni di potenziamento o riconversione – anno 2016 VUOTA TABELLA 1/C: descrizioni delle azioni innovative – anno 2016

Interventi¹ Soggetto/i

responsabile/i della gestione 2

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti3

Note5

Accoglienze richiedenti/titolari di protezione internazionale anni 2016 e 2017

Comune di Piove di Sacco (capofila) Rubano e Bagnoli di Sopra

Servizi di accoglienza, d’integrazione e di counseling in favore dei richiedenti e titolari di protezione internazionale secondo gli standard dello SPRAR e nel coordinamento con la comunità di pratica dei progetti territoriali del Veneto e inserimento socio-lavorativo

50 Ministero dell'Interno Costi non disponibili

azione nuova non prevista in precedenza

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201

AREA DISABILITÀ TABELLA 1/A: descrizioni delle azioni di mantenimento per cui sono previste modifiche nell’anno 2016: vuota

TABELLA 1/B: descrizioni delle azioni di potenziamento o riconversione – anno 2016

Interventi¹ Soggetto/i

responsabile/i della gestione 2

Politica / Politiche di riferimento

Posti Utenti3

Note5

Verifica e valutazione in sede di UVMD di accertamento dell'alunno in condizione di handicap delle necessità assistenziali ed educative dei singoli minori disabili, anche attraverso strumenti che rendano misurabile il bisogno, in relazione alle risorse e all’evoluzione del progetto (SVAMDI minori e applicazione nuove schede bisogni assistenziali);

ULSS 2 A Azione di sistema

Azione integrata con la previsione di strumenti per la valutazione del bisogno

Collaborazione con la scuola, la famiglia e le équipe certificanti per la definizione del PEI (Piano Educativo Individualizzato) come da disposizioni di legge 104/92, sollecitando, quando necessario per l’economia delle risorse, l’utilizzo di strumenti informatici (teleconferenza, ecc);

ULSS - SCUOLA 2 A Azione di sistema

Azione modificata con la previsione di un maggior coinvolgimento della famiglia e del possibile utilizzo di strumenti informatici

Promozione del “Protocollo operativo per favorire il passaggio dall’età evolutiva all’età adulta delle persone con disabilità” Relativo alla collaborazione tra servizi ULSS e privato convenzionato, come previsto dalla Delibera del Direttore Generale 786 del 19.09.2013: realizzazione di ulteriori momenti informativi e di sensibilizzazione nei confronti dei professionisti e dei servizi coinvolti: necessità di affrontare i nodi critici e le relative azioni di miglioramento emersi durante la formazione congiunta realizzata nel 2015

ULSS 3 A Azione di sistema

Azione modificata: in seguito alle attività realizzate nel 2016

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202

Interventi¹ Soggetto/i

responsabile/i della gestione 2

Politica / Politiche di riferimento

Posti Utenti3

Note5

Prosecuzione del percorso integrato tra la Direzione dei Servizi Sociali, i Comuni, gli Enti Gestori, le famiglie e le Associazioni di Volontariato del Territorio, attivato nell’ambito del “Tavolo per il Patto per lo sviluppo di un nuovo Welfare” (DDG 705/2015) in occasione del laboratorio finalizzato alla rilevazione dei bisogni del territorio e la ridefinizione delle risposte

ULSS – Comuni – Enti gestori e Associazioni

2 B Azione di sistema

Prosecuzione dell’azione precedentemente prevista

Definizione dei criteri di accesso alle diverse strutture residenziali (predisposizione e applicazione di un nuovo regolamento), con formalizzazione anche i fini della trasparenza di una graduatoria di accesso nell’ambito del gestionale Atl@nte

ULSS 4 B Azione di sistema

Azione modificata

Rilevazione delle esperienze in atto nel territorio relativamente ai percorsi di autonomia abitativa e ai gruppi appartamento

ULSS – Comuni – Enti gestori e Associazioni

4 B Azione di sistema

Azione modificata

Monitoraggio della riorganizzazione dell’OPSA, in applicazione delle disposizioni regionali (DGR 40/2013 e DGR 244/2015)

ULSS – ente gestore

4 B Azione modificata sulla base della nuova normativa

Prosecuzione dei progetti di alternanza struttura protetta-lavoro

ULSS – Enti gestori 6 B 10 Azione modificata rispetto ai posti previsti

Prosecuzione del percorso formativo per operatori dei servizi pubblici e del privato sociale: avvio del “Progetto Supervisione alla pari. Dai buoni esempi alle buone prassi”, sui temi dell’affettività e sessualità delle persone con disabilità intellettiva

ULSS – Enti gestori - Associazioni

7 B Azione di sistema

Azione modificata

Rivalutazione in sede di UVMD dei progetti individualizzati per le persone ultrasessantacinquenni attualmente ospiti dei Centri Diurni e dei servizi residenziali

ULSS 8 B Azione di sistema

Azione modificata

Sviluppo delle progettualità in essere a favore delle persone con diagnosi autismo, nell’ambito delle azioni previste dal Tavolo per l’autismo (D.D.G. n. 596/2015)

ULSS – Enti gestori - Associazioni

8 B Azione di sistema

Azione modificata

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TABELLA 1/C: descrizioni delle azioni innovative – anno 2016

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti

Risorse

Note

Definizione di un Protocollo di collaborazione, finalizzato ad accompagnare la famiglia nel percorso di crescita del minore disabile fin dalla nascita, di concerto con il Dipartimento di Salute per la donna e per il bambino, anche con il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta e delle associazioni

ULSS 1 A Azione di sistema

Risorse interne Azione modificata con la previsione di un protocollo di collaborazione

Definizione delle modalità di collaborazione per la continuità della presa in carico nel passaggio dai servizi dell’età evolutiva a CSM e SerT: valutare, in merito a casi concreti, le strategie di gestione più efficaci

ULSS 3 A Azione di sistema

Risorse interne Azione modificata nella descrizione

Promozione del “Punto Famiglia”, istituito con DDG (1683/2015), per fornire informazioni e consulenza in merito al servizio offerto dal SISSD, favorire l’accesso ai servizi e alle risorse del territorio, supportare gli studenti delle scuole superiori e le loro famiglie nell’uscita dal percorso scolastico e nel passaggio all’età adulta

ULSS 3 A 50 Risorse interne Azione nuova non prevista in precedenza

Promozione di percorsi personalizzati e innovativi alternativi alle attuali modalità di inserimento diurno previste dalla Legge Regionale 22/2002, finalizzati allo sviluppo e al mantenimento delle capacità abilitative: definizione dei progetti di sperimentazione in materia di semiresidenzialita (DGRV 739/2015)

ULSS – Enti gestori e associazioni

2 B 46 Risorse interne Azione nuova non prevista in precedenza

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204

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti

Risorse

Note

Aggiornamento e implementazione delle informazioni nel sito dell’Azienda Ulss 16; promozione di modalità di utilizzo più accessibili alle persone con disabilità, alle loro famiglie e ai cittadini, anche attraverso lo sviluppo di specifici strumenti (“Appability”)

ULSS 1 B Azione di sistema

Risorse interne Azione nuova non prevista in precedenza

Valutare la possibilità di utilizzo dei fondi sollievo per progetti di sostegno alla domiciliarità a favore delle persone con disabilità.

ULSS 3 B n.d. Azione nuova non prevista in precedenza

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205

AREA SALUTE MENTALE

TABELLA 1/A: descrizioni delle azioni di mantenimento per cui sono previste modifiche nell’ anno 2016

Interventi¹ Soggetto/i

responsabile/i della gestione 2

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti3 Risorse4 per la

gestione corrente

Note5

Progetto nuova cartella integrata: ospedaliera, ambulatoriale (ultimato) e riabilitativa

DISM Ulss 1.1.a2 - 2

Risorse interne Parte del progetto conclusa

Programmare e realizzare a cura dei CSM, incontri periodici (1-2 l’anno) con Polizia Municipale e Forze dell’ordine, di formazione, confronto, definizione di protocolli condivisi (ad esempio in materia di ASO e TSO).

AULSS

1.3.a2

Risorse interne Non realizzato

Collaborazione con l’Area della NPIA (UOMI e UONPIA) nella gestione delle situazioni di urgenza-emergenza (situazioni psichiatrico-comportamentali o da dipendenza patologica o di comorbilità) a livello di Pronto Soccorso (Servizio Psichiatrico Interno) e a livello di strutture di ricovero del DISM (SPDC), anche seguendo le indicazioni della DDG Azienda Ospedaliera 31.12.12 sulle modalità di ricovero dei minori 0-15 e 15-18. Azione attivata, prosegue: nel corso del 2013 è stato attivato un tavolo tra DISM e UONPIA per una gestione condivisa della fase di passaggio dei giovani dall’età evolutiva all’età adulta. Il tavolo di lavoro DISM/NPIA si è ripetutamente riunito arrivando alla definizione di un “Protocollo per il passaggio pazienti con disturbi psichici dai servizi per l’età evolutiva ai servizi per l’età adulta (DISM)” e alla stesura di una “Scheda conoscitiva” per questo passaggio. Il CTE del DISM ha formalmente recepito il protocollo e la scheda. Nel corso del 2015 verrà valutato se l’applicazione del protocollo consente di migliorare questa delicata fase di presa in carico dei pazienti da parte del DISM. Nell’ambito di questo problema va segnalato anche che è iniziata la raccolta dei dati per il progetto di ricerca multicentrica: Managing the Link and Strenghtening Transition from Child to Adult Mental Health Care (Milestone), finanziato nell’ambito del 7° Programma Quadro dell’Unione Europea, in cui sono coinvolti altri centri italiani ed europei; lo studio ha lo scopo di valutare l’efficacia di uno specifico intervento per ottimizzare la transizione dai servizi per l’adolescenza ai servizi per gli adulti, in confronto alle procedure di routine utilizzate.

AULSS AZ OSPED

2.1.a1

Risorse interne Migliorata ed ampliata la descrizione

Page 206: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

206

Interventi¹ Soggetto/i

responsabile/i della gestione 2

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti3 Risorse4 per la

gestione corrente

Note5

Attività assistenziali, riabilitative e risocializzanti finalizzate al mantenimento delle autonomie e della vita relazionale delle persone, anche con l’applicazione di quanto previsto dalla DDG 1034 del 22.12.2011 relativa a “Progetti di domiciliarità e di accoglienza eterofamiliare per utenti dei Servizi salute mentale”, 2 tipologie di intervento che differenziano ulteriormente le risposte assistenziali. L’accoglienza eterofamiliare (non più affido familiare) è realizzata al di fuori della famiglia d’origine sulla base del progetto personalizzato concordato in UVMD. Prevista, oltre alla diffusione anche attività formativa tra operatori DISM e assistenti sociali dei Comuni.

AULSS COOP SOC

3.1.a1

35.000,00 da riconversione risorse

Non realizzato

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207

TABELLA 1/B: descrizioni delle azioni di potenziamento/innovazione per cui sono previste modifiche nell’ anno 2016

Interventi¹

Soggetto/i

responsabile/i della

gestione 2

Politica / Politiche

di riferimento

Posti Utenti3 Risorse4 per la

gestione corrente

Note5

Monitorare l’evoluzione dei bisogni di residenzialità dei percorsi terapeutico riabilitativo nelle strutture, lo sviluppo di disabilità delle persone attualmente inserite nelle strutture residenziali territoriali ed extraterritoriali in carico ai Servizi del DISM; liste di attesa, UVMD, valutazione clinica e psicodiagnostica, continuità assistenziale

AULSS Privato sociale

1.1.b3

Risorse interne Modificata la descrizione

Migliorare la collaborazione tra Servizi del DISM e Servizi dell’Area della NPIA con la definizione di PROTOCOLLI CONDIVISI tra NPIA, DISM, Centro per i DCA, Pronto Soccorso, Distretti, MMG e PLS (Pediatri libera scelta), SERT. (azione attivata, da completare con la definizione di procedure e protocolli;) Definito protocollo tra NPIA e DISM

AULSS AZ OSPED

2.1.b1

Risorse interne Azione integrata con le due progettazioni specifiche riportate

Avvio, come previsto dalla convenzione vigente tra Direzione SS ed Enti Gestori per la gestione dei Centri Diurni convenzionati (DDG n.471/2010 in scadenza 31.3.2013), entro il mese di ottobre 2014, di un tavolo per il “monitoraggio” sia degli inserimenti diurni in corso, attivi da molti anni, sia per rilevare il bisogno attuale e quello nuovo di inserimento in Centro Diurno e per una valutazione condivisa in merito a efficacia/efficienza e a prospettive future dell’attività semiresidenziale. (Confermato) Successiva Delibera 572/2013 in scadenza 28.2.2015 e ulteriore nuovo accordo contrattuale definito.

AULSS COOP SOC

3.1.b2 Risorse interne Definito nuovo accordo contrattuale. Definita anche sperimentazione pilota (DDG 1443 del 5/11/2015) per ampliamento delle attività, da novembre 2015 ad aprile 2016 per verificare la possibilità di mettere a regime per tutti i CD gestiti dal privato sociale in accordo contrattuale con Ulss 16.

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208

TABELLA 1/C: descrizioni delle azioni innovative – anno 2016

Interventi¹ Soggetto/i

responsabile/i della gestione 2

Politica / Politiche

di riferimento Posti Utenti3

Risorse4 per la gestione corrente

Note5

Sviluppo della rete degli Appartamenti Autonomi per favorire la politica dell’inclusione sociale, messi a disposizione dalle famiglie o da altre Agenzie del Territorio, opportunamente monitorati dai servizi coinvolti con protocolli condivisi (gruppo di lavoro composto da Dir S. Sociali, DISM, Cooperative). Vedi il “Protocollo d’intesa tra la Direzione Servizi Sociali, il Dipartimento Int.le Salute Mentale e le Cooperative sociali “Il Girasole”, “Il Portico”, “Nuova Idea” per l’avvio di appartamenti autonomi” (DDG n. 947 del 01.12.2009). L’Appartamento autonomo è al di fuori della rete di servizi del DISM, accoglie pazienti in carico ai CSM, ma con autonomie personali, e si autofinanzia con quanto versato dai pazienti che vi abitano. Appartamenti Autonomi avviati: distretto 1 - Villa Berta, Camin, 3 persone (3 Servizio) distretto 2 – AA M., Arcella (Coop Portico/2 Serv) AA via Moretto da Brescia, 3 persone (Coop Portico/2 Serv) AA Casa Ponte, Pontevigordarzere, 2 persone (Coop Portico/2 Serv) AA L, Brusegana, 3 persone (2 Serv) distretto 5, AA via Mazzini, Abano, 3 persone (Coop NuovaIdea/1 Servizio), attivato AA via Mingoni Montegrotto, 3 persone (Coop Nuova Idea/1 Servizio), attivato nuovo AA Via Carnia Tencarola 2 persone (Coop. Il Girasole/2° Servizio) programmato avvio nuovo AA a Tencarola (coop. Dina Muraro\2° serv.)

AULSS COMUNI ATER FAMIGLIE PRIVATO SOCIALE

1.1.c6

ND Risorse interne Programmare monitoraggio Svolto il monitoraggio e rinnovato il Protocollo d’intesa (DDG 172 del 25/02/2016). Avviati due nuovi AA, a Padova via Vergerio (Nuova Idea e I° Servizio) e ad Albignasego ex Casa Amica (Portico e 3 Servizio) Non avviato AA a Tencarola,( Dina Muraro)

Il gruppo tecnico segnala l’emergenza sollevata dai mezzi di comunicazione relativa alla suicidalità legata alla crisi economica e al problema del suicidio in carcere: si rileva la necessità di approfondire la conoscenza del fenomeno per fornire informazioni corrette alle amministrazioni locali e quindi avviare azioni. Il Responsabile di UOS di Sanità Penitenziaria ha elaborato un testo sulle procedure per la prevenzione del suicidio in carcere. Il testo è attualmente all'esame del gruppo di lavoro preposto.

AULSS

1.1.c11

ND Risorse interne Migliorata la descrizione

In riferimento all’indirizzo normativo di dismissione degli OPG, il gruppo tecnico segnala la necessità di definire una adeguata progettualità sulla base di adeguate risorse. Su indicazione della Regione il DISM sta effettuando un accurato lavoro di monitoraggio sul numero di pazienti dimessi dall'OPG, sui pazienti dimissibili e su quelli ivi recentemente ricoverati.

AULSS

1.1.c13

ND Risorse interne Implementata la descrizione

Page 209: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

209

Interventi¹ Soggetto/i

responsabile/i della gestione 2

Politica / Politiche

di riferimento Posti Utenti3

Risorse4 per la gestione corrente

Note5

Sviluppo di percorsi di impegno ed occupazionali, esterni alle strutture residen.li. Avviato con proposta di nuova progettualità (Laboratorio per integrazione sociale e lavorativa)

Coop.Dina Muraro 1.1.c14

ND Risorse interne Nuove progettualità

Mappatura annuale del bisogno, delle situazioni di disagio e delle situazioni a rischio (fascia di età dei 16-17 anni: quanti in carico alla NPIA e di prossimo passaggio alla Psichiatria dell’Adulto e con quali problematiche; quanti inseriti in Comunità terapeutiche).

AULSS

2.1.a4

ND Risorse interne Azione nuova

Mappatura annuale del bisogno, delle situazioni di disagio e delle situazioni a rischio (fascia di età dei 16-17 anni: quanti in carico alla NPIA e di prossimo passaggio alla Psichiatria dell’Adulto e con quali problematiche; quanti inseriti in Comunità terapeutiche;

AULSS

2.1.c1

ND Risorse interne Azione eliminata

Page 210: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

210

AREA DIPENDENZE

AREA MINORI-ADOLESCENTI-GIOVANI TABELLA 1/A: descrizioni delle azioni di mantenimento per cui sono previste modifiche nell’ anno 2016

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento Posti Utenti

Risorse per la gestione corrente

Note

PROGETTO “DRUGS ON STREET” (Protocollo Comune Padova + ULSS) PROGETTI

ULSS 16 + Questura PREVENZIONE PRIMARIA Attivare proposte di prevenzione UNIVERSALE e SELETTIVA (adolescenti-giovani)

Prev. circa 900 Fondi ULSS (circa 8.800 euro per personale medico e inferm. + 13.000 euro circa per accert. Tossicologici + presidi a carico Ser.T.)

Rinnovato 01.02.2016/31.01.2017

Prosegue l’attività istituzionale dell’Ambulatorio Terapia Familiare, per la presa in carico di situazioni di famiglie in carico al Ser.T. o segnalate dai Servizi del territorio. Visto l’alto numero di situazioni problematiche di minori consumatori che l’ambulatorio accoglie, sarà importante nel 2016 rivedere il metodo di lavoro sia all’interno del Dipartimento che la collaborazione con i Servizi esterni.

ULSS 16 + Reti dei Servizi coinvolti

TRATTAMENTO Individuare forme di intervento specifiche e innovative

Circa 70 famiglie + eventuali Servizi coinvolti

Risorse interne (operatori dei rispettivi Servizi)

Forme di collaborazione innovative tra Servizi

Implementare l’applicazione del Protocollo di collaborazione SERT-USSM del 2012 e monitorarne l’applicazione Prosecuzione del Progetto Ministeriale “Family Roots” (nel 2014 è stata svolta la fase formativa degli operatori e nel 2015 si è svolta la fase operativa), in collaborazione con i Servizi e le Organizzazioni del Privato Sociale del territorio, rivolto a minori con procedimenti penali in corso e loro famiglie.

ULSS 16

TRATTAMENTO Individuare forme di intervento specifiche e innovative

Circa 20 segnalazioni prev. e circa 15 minori/famiglie coinvolte prev.

Risorse interne (operatori dei rispettivi Servizi) e risorse del Dipartimento Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia

Page 211: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

211

TABELLA 1/B: descrizioni delle azioni di potenziamento o riconversione – anno 2016

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento Posti Utenti

Risorse per la gestione corrente

Note

Maggiore/migliore utilizzo UVMD minori per la gestione di situazioni multiproblematiche relative ai minori. Nel 2016 si proseguirà la revisione delle modalità di gestione delle UVMD in ambito Tossicodipendenza, per situazioni riguardanti Minori e Giovani.

ULSS 16 TRATTAMENTO Individuare forme di intervento specifiche e innovative

Risorse interne (operatori dei rispettivi Servizi)

In revisione modalità di collaborazione tra servizi

Nel 2016 proseguiranno all’interno del Dipartimento le già sperimentate prassi di accoglienza “dedicate” per minorenni e giovani (per garantire approfondimenti diagnostici e modalità di trattamento specifiche di minori consumatori e famiglie) Prosecuzione del già avviato progetto interservizi in materia penitenziaria per il recupero di persone (minori) soggette a Provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, area esterna: La sperimentazione avviata nel 2012 ha evidenziato la buona riuscita delle attività di gruppo rivolte ai genitori, nonché il bisogno di confronto con gli operatori sulle tematiche relative alla conflittualità nella gestione delle problematiche del rapporto genitori-figli.

ULSS 16 ULSS 16 + USSM (ministero giustizia minori)

TRATTAMENTO Individuare forme di intervento specifiche e innovative TRATTAMENTO Individuare forme di intervento specifiche e innovative

Circa 30 Prev. 15 famiglie

Risorse interne Personale interno

L’azione si migliora di anno in anno sulla base delle nuove esigenze rilevate, delle nuove collaborazioni, dei nuovi approcci. Si ritiene che l’azione sia da considerarsi sia di prevenzione che di trattamento.

Page 212: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

212

TABELLA 1/C: descrizioni delle azioni innovative – anno 2016

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche di riferimento Posti Utenti

Risorse per la gestione corrente

Note

Avvio iniziative di raccordo e confronto tra Soggetti su modelli ed esperienze di Intervento educativo e Prevenzione in ambito Giovanile, coordinato dal DIP. in collaborazione con il Comune di Padova, coinvolgendo i Comuni e le altre parti interessate. L’attività potrebbe inserirsi all’interno del “Metodo CLESSIDRA” e prevedere inoltre la collaborazione dei referenti del GRUPPO “INFANZIA-ADOLESCENZA” del PDZ, area coordinata dal Comune di Padova.

Dipartimento + Comune di Padova + Comuni dell’ULSS 16

PREVENZIONE SECONDARIA (ridurre il tempo di esposizione alle sostanze per i giovani consumatori)

Circa 2/3 incontri annui

Risorse interne e personale dei Servizi

DEFINIZIONE DEL PROTOCOLLO ULSS-USP con avvio del NUCLEO OPERATIVO DI COORDINAMENTO delle attività AZIONE DI SISTEMA (I) Sarà data la massima diffusione (attraverso l’implementazione del sito e altri canali) alle funzioni del Ser.T. e alle modalità di accesso/trattamento di minorenni e giovani consumatori di sostanze

ULSS 16 PREVENZIONE SECONDARIA (ridurre il tempo di esposizione alle sostanze per i giovani consumatori)

Risorse interne ai Servizi (personale), operatori finanziati dalle scuole e referenti delle Forse dell’Ordine, Questura, Prefettura

Il protocollo deve essere ancora formalizzato

Page 213: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

213

Rivedere i modelli di prevenzione (“Metodo Clessidra”): Iniziative per la messa in rete delle esperienze educative territoriali come occasione per individuare linee d’intervento comuni e formulare proposte di intervento e di prevenzione indirizzata, sulla base delle problematiche rilevate dai Servizi di primo e secondo livello.

ULSS 16 PREVENZIONE Formare una “rete competente” (operatori, famiglie, adulti significativi)

Personale interno

Attività progettuali con Coop TerrA c/o Centri Aggregativi per ragazzi e giovani del Comune di PD per attività di prevenzione e integrazione sociale di minori/giovani segnalati dal DIP. DIPENDENZE.

Dipartimento Dip./Cooperativa Terr.A./Comuni

TRATTAMENTO Individuare forme di intervento specifiche e innovative

Prev. 10 minori/giovani e famiglie

Budget annuo assegnato al DIP. DIP.

Attività innovativa in previsione dell’attuazione della DGRV 247/2015

Page 214: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

214

AREA SITUAZIONI MULTIPROBLEMATICHE, COMPLESSE E RICORRENTI PREVENZIONE: (riduzione rischio di marginalità grave e cronicizzazione della situazione socio-sanitaria) TRATTAMENTO: sviluppare progetti personalizzati che attivino le risorse residue(presenti o attivabili) attraverso l’integrazione di tutti i soggetti della rete, anche con la riorganizzazione dell’assetto residenziale TABELLA 1/A: descrizioni delle azioni di mantenimento per cui sono previste modifiche nell’anno 2016

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento Posti Utenti

Risorse per la gestione corrente

Note

Progetto “Atelier SerTessitura”: attività lavoratoriale c/o i locali del Ser.T di Piove di Sacco, rivolta ai pazienti in carico al servizio, residenti nei comuni della Saccisica. E’ in atto dal 2004 una collaborazione con il comune di Piove di Sacco e, più recentemente, anche con altri comuni della Saccisica.

ULSS 16 DIP.DIPE. PREVENZIONE: riduzione rischio di marginalità grave e cronicizzazione della situazione socio-sanitaria

Circa 12 posti Personale e risorse dei Servizi

Coinvolgimento di altri Comuni della Saccisica

Page 215: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

215

TABELLA 1/B: descrizioni delle azioni di potenziamento o riconversione – anno 2016

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento Posti Utenti

Risorse per la gestione corrente

Note

Implementazione dell'attività dell'Ambulatorio Alcologico del Dipartimento, la cui attività si rivolge prevalentemente a situazioni con alto livello di problematicità di ordine sociale e sanitario; questo attraverso il consolidamento di: approccio integrato, stretta collaborazione con la rete dei Soggetti Territoriali (CAT) e incontri del Coordinamento Regionale nonché del Tavolo di Lavoro di tutti i Servizi del territorio padovano

ULSS 16 PREVENZIONE riduzione rischio di marginalità grave e cronicizzazione della situazione socio-sanitaria

Circa 450 utenti Personale del Dipartimento e rete territoriale

Sarà implementata l’attività riabilitativa attraverso percorsi educativi individualizzati

Utilizzo di: Comunità Terapeutiche convenzionate del territorio (soprattutto programmi tip. A) per definire progetti sperimentali per pazienti “cronici”, con realizzazione di programmi personalizzati e prog. sperimentali a bassa intensità terapeutica con obiettivi di reinserimento sociale. NB: Per gli utenti che non fanno più uso di sostanze, hanno una

ULSS 16 TRATTAMENTO: sviluppare progetti personalizzati che attivino le risorse residue(presenti o attivabili) attraverso l’integrazione di tutti i soggetti della rete, anche con la riorganizzazione dell’assetto residenziale

Circa 220 persone inserite in programmi terapeutici

Finanziamenti Regionali per la realizzazione di programmi residenziali e semi-residenziali in Strutture convenzionate accreditate (previsione € 3.339.972,92 circa, stando a quanto speso nel 2015) Personale dei Servizi

Nuove forme di collaborazione con le strutture terapeutiche e tra servizi.

Page 216: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

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sufficiente autonomia, seppur limitata ai fini di un’integrazione sociale, ma che non riescono ad uscire dalle comunità dove hanno svolto il programma terapeutico, si prevede: - avviare un dialogo tra Istituzioni al fine di valutare l’attivazione di progetti congiunti con i Comuni, per una compartecipazione di risorse al fine di avviare progettualità innovative. - Rispetto alle problematiche di utenti con doppia diagnosi e diagnosi “miste” (problematiche pregresse di tossicodipendenza, congiuntamente a problemi psichiatrici e/o neurologici e di decadimento cognitivo, anche in età non avanzata): sviluppo di collaborazioni con altre aree specialistiche (Psichiatria, Neurologia…) per formulare progetti innovativi anche con le strutture protette (es.: Case di Riposo) per una progettazione condivisa di percorsi personalizzati più adatti agli ex-tossicodipendenti.

Personale dei Servizi

Nuove forme di collaborazione con le strutture terapeutiche e tra servizi.

Page 217: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

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Attivare UVMD con definizione di progetto per l’avvio di ogni programma (territoriale o residenziale) che coinvolga più Servizi della rete Pubblica e del Privato Sociale e Volontariato

ULSS 16 TRATTAMENTO: sviluppare progetti personalizzati che attivino le risorse residue(presenti o attivabili) attraverso l’integrazione di tutti i soggetti della rete, anche con la riorganizzazione dell’assetto residenziale

Circa 30 annue Tempo-lavoro e competenze degli operatori dei Servizi

Maggiore collaborazione per una maggiore personalizzazione degli interventi

TABELLA 1/C: descrizioni delle azioni innovative – anno 2016

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento Posti Utenti

Risorse per la gestione corrente

Note

Avvio delle procedure per l’applicazione della DGR 247/2015: “Sperimentazione e budgetizzazione alle Az.ULSS per pagamento LEA Tossico/Alcoldipendenti e sperimentazione servizi territoriali con decorrenza Gennaio 2017 Attivazione di UVDM per formulazione progetti in situazioni di doppia diagnosi Raccordo con Direzione Strategica e tavoli marginalità e salute mentale PdZ per nuove forme di gestione casi complessi Sviluppo collaborazioni con Azienda Ospedaliera e Strutture esterne convenzionate + definizione di accordi operativi con i Rep. Coinvolti nel

ULSS 16 ULSS 16 ULSS 16 ULSS 16

TRATTAMENTO: sviluppare progetti personalizzati che attivino le risorse residue(presenti o attivabili) attraverso l’integrazione di tutti i soggetti della rete, anche con la riorganizzazione dell’assetto residenziale “ “ “

Circa 230 utenti Circa n. 15 Circa 2 incontri Circa 2 incontri

Personale dei Servizi Personale dei Servizi Personale dei Servizi Tempo-lavoro e competenze degli operatori di Servizi e Strutture già presenti.

Sperimentazione progetti innovativi Azione di sistema Azione di sistema Azione di sistema

Page 218: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

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trattamento dei pazienti tossicodipendenti (Malattie Infett., Tossicologia Clinica, Pronto Soccorso, Ginecologia e Ostetricia, Gastroenterologia, Neurologia) Revisione (condivisa con la Direzione Strategica) sui programmi terapeutici residenziali in strutture convenzionate, con particolare riferimento a interventi impropri, con nuove proposte che evidenziano le reali esigenze dell’utenza.

ULSS 16 + Azienda Ospedaliera

Circa 2 incontri

Personale del SerT e Direzione SS SS ULSS

Page 219: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

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AREA ESECUZIONE PENALE ESTERNA TABELLA 1/A: descrizioni delle azioni di mantenimento per cui sono previste modifiche nell’anno 2016: vuota TABELLA 1/B: descrizioni delle azioni di potenziamento o riconversione – anno 2016

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento Posti Utenti

Risorse per la gestione corrente

Note

Revisione delle forme di collaborazione e raccordo con la SS SP per la formulazione di programmi complessi post-detenzione, utilizzando dove necessario la progettazione in UVMD

ULSS 16 (DIP. DIPE.) + SS SP + Ministero Giustizia (UEPE)

PREVENZIONE prevenire la marginalità e rischi sanitari post carcere (fine pena o misure alternative alla pena)

Circa 10 annui Personale dei Servizi

Aggiornamento forme di intervento in base all’evoluzione problematiche dell’utenza

TABELLA 1/C: descrizioni delle azioni innovative – anno 2016

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento Posti Utenti

Risorse per la gestione corrente

Note

Revisione di obiettivi e caratteristiche dei programmi per pazienti in Misura Alternativa alla Detenzione all’interno delle Comunità Terapeutiche, nell’ottica della maggiore personalizzazione possibile dell’intervento per questa tipologia di pazienti. NB: attenzione particolare alla realizzazione dei programmi con la nuova misura di Messa alla prova per maggiorenni, rinforzando ulteriormente la collaborazione tra SerT e UEPE

ULSS 16 (DIP. DIPE.) + UEPE ULSS 16 (DIP. DIPE.) + UEPE

TRATTAMENTO: definire percorsi di integrazione sociale post carcere (fine pena o misure alternative alla pena) con modalità compartecipate tra Servizi

Circa 20 persone Circa 10 persone

- Personale dei Servizi - Fondo Regionale per programmi in Comunità Terapeutiche Personale dei Servizi

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AREA REINSERIMENTO SOCIALE E LAVORATIVO TABELLA 1/A: descrizioni delle azioni di mantenimento per cui sono previste modifiche nell’ anno 2016

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento Posti Utenti

Risorse per la gestione corrente

Note

-Collaborazione per attivazione percorsi con Comuni e Caritas (Fondo di Solidarietà)

ULSS 16 + Caritas + Comuni

Circa 15 percorsi Fondi dei Comuni e Fondo di Solidarietà CARITAS

Nuove forme di collaborazione

Offerta diversificata di proposte: - Prosecuzione applicazione protocollo di lavoro e collaborazione tra Ser.T. e S.I.L., con la possibilità di attivare progetti di tirocinio-formazione a favore di persone (anche non invalide) in carico ai SerT nel territorio

ULSS 16 + DIPARTIMENO

TRATTAMENTO: Consolidare una rete territoriale stabile per l’integrazione sociale e lav. e per il monitoraggio del fenomeno “tossicodipendenza-lavoro” per favorire “inclusione sociale”

Circa 60 persone coinvolte Borse Lavoro € 18.091,53

Maggiore diversificazione proposte

TABELLA 1/B: descrizioni delle azioni di potenziamento o riconversione – anno 2016

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche di riferimento

Posti Utenti Risorse per la gestione corrente

Note

Favorire incontri tra Servizi e/o l’attivazione di UVMD per definizione di progetti con il coinvolgimento di tutti i Servizi della rete pubblica e congiunta di progetti personalizzati di reinserimento sociale e lavorativo

ULSS 16 (SIL+SERT) + Enti Gestori Strutture

TRATTAMENTO: Consolidare una rete territoriale stabile per l’integrazione sociale e lav. e per il monitoraggio del fenomeno “tossicodipendenza-lavoro” per favorire “inclusione sociale”

Circa 10 incontri Tempo-lavoro e competenze degli operatori dei Servizi e risorse territoriali

Maggiore coordinamento delle proposte verso progetti maggiormente personalizzati

Potenziamento della collaborazione con il SIL e con la rete delle Cooperative del territorio, per l’attivazione di percorsi di EDUCAZIONE AL LAVORO

DIP. DIPE + SIL

Circa 10 percorsi

Fondi Direzione + Personale DIP. DIPE.

Forme innovative di collaborazione e trattamento riabilitativo

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Promozione all’interno delle Strutture Terapeutiche e con alcune Associazioni del territorio, di laboratori e/o attività socio/lavorative e di potenziamento delle capacità residue. L’attività proseguirà, compatibilmente con le risorse a disposizione

ULSS 16 DIP. DIPE

Circa 15 persone

Fondo regionale per programmi residenziali e semi-residenziali in Comunità Terapeutica + Attività Istituzionale

Forme innovative di collaborazione e trattamento riabilitativo

Attivazione gruppi di sostegno alla motivazione di orientamento e di ricerca attiva del lavoro svolti in collaborazione con il S.I.L.

DIP. DIPE + SIL

1 gruppo, circa 12 partecipanti

Personale Interno ai Servizi

Potenziamento della precedente esperienza (in termini di numeri, modello di intervento, collaborazione tra i due Servizi)

Sviluppo e formalizzazione della collaborazione con l’Associazione “Banca del Tempo”; prosecuzione dello sportello in via sperimentale c/o il Sert e collaborazione con la rete delle Organizzazioni afferenti all’Associazione stessa; adesione ad iniziative pubbliche e azioni di promozione dei principi dell’Associazione; realizzazione di attività innovative volte a promuovere la partecipazione attiva di cittadini e di utenti afferenti al Dipartimento per le Dipendenze. Proseguirà la collaborazione avviata nel 2012 con nuove proposte.

Direz Strategica ULSS 16 + DIP DIPE + Ass. Banca del Tempo

Circa 40 persone coinvolte; circa 10 attività varie (progetti, iniziative, incontri pubblici…)

Personale interno dei Servizi e tempo-lavoro

Potenziamento della precedente collaborazione con nuove iniziative

TABELLA 1/C: descrizioni delle azioni innovative – anno 2016: vuota

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AREA DIPARTIMENTO STRUTTURALE E FUNZIONALE TABELLA 1/A: descrizioni delle azioni di mantenimento per cui sono previste modifiche nell’ anno 2016

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento Posti Utenti

Risorse per la gestione corrente

Note

Attività del Gruppo di lavoro per l’aggiornamento delle procedure di Accreditamento del Dipartimento Dipendenze. Nel 2016 è previsto l’aggiornamento rispetto ai miglioramenti richiesti (struttura, procedure, personale, …)

ULSS 16 (Direz Strategica + DIP DIPE)

Migliorare la qualità dei Servizi offerti e della programmazione territoriale di area

Circa 1650 utenti (1645 nel 2015)

Tempo-lavoro operatori

Adeguamento di spazi e personale(contrazione) rispetto al numero e alle esigenze dell’utenza

Riprogrammazione, in base ai bisogni emergenti e alle risorse disponibili, delle attività (a livello di prevenzione, trattamento e riabilitazione) degli ambulatori: *per la TERAPIA FAMILIARE: prosegue l’attività istituzionale

DIP. DIPENDENZE

Migliorare la qualità dei Servizi offerti e della programmazione territoriale di area

Personale interno

TABELLA 1/B: descrizioni delle azioni di potenziamento o riconversione – anno 2016

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento Posti Utenti

Risorse per la gestione corrente

Note

Riprogrammazione, in base ai bisogni emergenti e alle risorse disponibili, delle attività (a livello di prevenzione, trattamento e riabilitazione) degli ambulatori: *TABAGISMO nel 2016 prosegue l’attività istituzionale con incontri ambulatoriali, gruppi (previsti

ULSS 16 DIP. DIPEN.

Migliorare la qualità dei Servizi offerti e della programmazione territoriale di area

Circa 90 persone + attività non quantificabili a priori

Tempo-lavoro del personale interno al Dipartimento in collaborazione con il personale amministrativo della Direzione SS SS

Miglioramento della collaborazione con altri Servizi ULSS e rimodulazione dell’attività sulla base della disponibilità del personale interno impiegato

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3/4) e attività formative interne e preventive nel territorio. Non saranno formalizzate nuove collaborazioni, pertanto l’équipe resta composta unicamente di personale del Dipartimento (1 medico, 2 EPA e un IP per alcune ridotte funzioni amministrative) e le attività saranno rimodulate di conseguenza. Sarà sperimentata e sottoposta a verificala nuova cartella informatizzata. Resta la contribuzione (ticket). Saranno avviati contatti per verificare la possibilità di formulare progetti di collaborazione e attività integrata con altri servizi dell'azienda (ambulatori di pneumologia, cardiologia, dietologia).Saranno revisionate le modalità di diffusione e pubblicizzazione dell'attività dell'Ambulatorio. *GIOCO D’AZZARDO: Prosegue l’attività di trattamento ambulatoriale e l’attivazione di interventi psicoeducativi individuali, familiari e di gruppo. Continua la collaborazione con l’Associazione Antiusura presso la Caritas Diocesana, con i Club Territoriali e con i Giocatori Anonimi. Continua l’aggiornamento dei materiali informativi richiesti dal “Decreto Balduzzi” del 2012, d’intesa con i Comuni. Resta attivo il numero verde (800629780) per le consulenze on line con gli operatori dell’Ambulatorio per il Gioco. Sono stati

Migliorare la qualità dei Servizi offerti e della programmazione territoriale di area

Circa 130 percorsi + attività non quantificabili a priori

Tempo-lavoro del personale interno al Dipartimento in collaborazione con il personale amministrativo della Direzione SS SS

Maggiore impegno in iniziative di formazione e sensibilizzazione sul territorio e nelle scuole + incremento del numero di gruppi di familiari dei pazienti

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intensificati i trattamenti gruppali sia per i giocatori che per i familiari Resta stabile la composizione dell’équipe dell’ambulatorio (psicologo, medico, educatore). Prosegue la collaborazione con il DISM, con il Privato Sociale, con le scuole e i comuni per le attività di prevenzione. - Aggiornamento e diffusione della Carta dei Servizi del Dipartimento (in particolare tra i Medici di Medicina Generale): Nel 2012 il documento è stato diffuso dall’ URP. Il documento è ora in fase di aggiornamento, successivamente si procederà ad una distribuzione mirata. - Migliorare la comunicazione e l’informazione sulle attività del Dipartimento per le Dipendenze e sulle problematiche emergenti in materia di sostanze e consumi attraverso verso l’aggiornamento della parte sul Dipartimento all’interno del sito ULSS 16.

Migliorare la qualità della comunicazione per una maggiore consapevolezza dei servizi erogati alla cittadinanza (obblighi e diritti) Migliorare la conoscenza dell’attività del Dipartimento nel territorio anche nel web raggiungendo più fasce di cittadinanza

Circa 130 percorsi + attività non quantificabili a priori Cittadinanza Cittadinanza

Tempo-lavoro del personale amministrativo della Direzione SS SS Tempo-lavoro del personale amministrativo della Direzione SS SS

Miglioramento per informazioni più chiare/dirette ed esaustive alla cittadinanza Maggiori informazioni reperibili direttamente nel sito internet via web

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225

TABELLA 1/C: descrizioni delle azioni innovative – anno 2016

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento Posti Utenti

Risorse per la gestione corrente

Note

- Prevedere verifiche periodiche sull’andamento della realizzazione delle azioni previste dal Piano di Zona e il raccordo con i Tavoli di Lavoro delle altre Aree (NB: Marginalità, Salute Mentale, Infanzia-Adolescenza)

ULSS 16 DIP. DIPEN.

Attivazione del Dipartimento Funzionale come occasione di programmazione, gestione e valutazione periodica integrata delle attività di area.

Tempo-lavoro del personale interno al Dipartimento e Soggetti della rete

Confronto e programmazione congiunta tra Dipartimento Strutture Terapeutiche e i Ser.t della Provincia sui programmi terapeutici in C.T. in un’ottica di ottimizzazione delle risorse ed efficacia degli interventi, anche attraverso il monitoraggio della DELIBERA che DEFINISCE LE PROCEDURE PER L’INSERIMENTO IN COMUNITA’ TERAPEUTICA e tenuto conto di quanto introdurrà la nuova Delibera 247/2015 a partire dal 2017.

ULSS 16 DIP. DIPEN.

Attivazione del Dipartimento Funzionale come occasione di programmazione, gestione e valutazione periodica integrata delle attività di area.

Personale dei Servizi e del Privato Sociale

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AREA TRASVERSALE DOPPIA E TRIPLA DIAGNOSI TABELLA 1/A: descrizioni delle azioni di mantenimento per cui sono previste modifiche nell’ anno 2016: vuota TABELLA 1/B: descrizioni delle azioni di potenziamento o riconversione – anno 2016

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento Posti Utenti3

Risorse per la gestione corrente

Note

Promuovere formazione congiunta tra Servizi.

ULSS 16 DIP. DIPEN.

Approfondire l’analisi e migliorare la gestione di TRIPLE-DIAGNOSI (tossicodipendenza-patologia psichiatrica-disabilità)

Prev. 2 incontri formativi

Fondi interni per la formazione + autoformazione con personale interno competente

Maggiore capacità di relazionare/operare/agire a favore dell’utenza

TABELLA 1/C: descrizioni delle azioni innovative – anno 2016

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Politica / Politiche

di riferimento Posti Utenti

Risorse per la gestione corrente

Note

Vista la complessità sempre maggiore nel definire la diagnosi e la presa in carico integrata tra Servizi per situazioni con problematiche complesse e “miste”, si ipotizza di favorire lo scambio tra i referenti dei tavoli delle aree “Salute Mentale” e “Tossicodipendenze” del PDZ e rivedere l’applicazione del protocollo di collaborazione già in essere tra i due Dipartimenti, avviando un gruppo di lavoro specifico. Sarà importante anche la collaborazione su questa tematica con la NPI, per favorire diagnosi precoci.

ULSS 16 DIP. DIPEN.

Approfondire l’analisi e migliorare la gestione di DOPPIA-DIAGNOSI (tossicodipendenza-patologia psichiatrica)

Prev 2/3 incontri tra servizi

Tempo-lavoro operatori dei Servizi

Si lavorerà per un lavoro di rete tra servizi più integrato

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TABELLA 2: RISORSE PER AREA E TIPOLOGIA DI INTERVENTO

Offerta Aree di Intervento

Accesso Consulenza

Presa in carico

Interventi domiciliari

Interventi semiresidenziali

Interventi residenziali

Sostegno economico

Altri interventi (promozione della salute e

azioni di sistema)

TOTALE RISORSE PER

AREA DI INTERVENTO ANNO 2016

Famiglia, infanzia,

adolescenza, minori, giovani

14.332.675,52

966.856,32

21.330.422,41

4.583.662,07

8.314.073,00

1.735.142,78

51.262.832,10

Persone anziane

(>64 anni)

775.526,00

4.507.081,89

2.942.057,18

113.016.946,39

8.182.904,00

499.168,00

129.923.683,46

Disabilità

4.772.379,26

4.348.285,54

16.614.699,56

25.021.411,69

6.574.849,25

6.406.600,05

63.738.225,35

Dipendenze

6.725.520,20

99.613,29

73.362,60

962.995,57

1.893.237,98

327,00

9.755.056,64

Salute Mentale

17.293.145,97

500.202,71

2.801.849,03

8.687.781,09

99.503,44

18.200,00

29.400.682,24

Immigrazione

475.013,05

- - - - - 475.013,05

Marginalità

1.720.478,48

533.206,47

379.740,00

2.336.301,54

1.324.609,58

141.924,00

6.436.260,07

Interventi trasversali

- - - - - -

TOTALE RISORSE PER TIPOLOGIA

INTERVENTO – ANNO 2016

46.094.738,48

10.955.246,22

44.142.130,78

154.609.098,35

26.389.177,25

8.801.361,83

290.991.752,91

Page 228: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

228

TABELLA 3: FONTI DI FINANZIAMENTO PER AREA DI INTERVENTO

Regione*

Fonti di

Finanziamento Aree Intervento

Importo previsto anno 2016

Provvedim. amm.vi regionali di riparto

2015 di riferimento

Comune

Altri Enti Pubblici

Utenza

Enti Privati

TOTALE

RISORSE PER FONTI DI

FINANZIAMENTO ANNO 2016

Famiglia, infanzia,

adolescenza, minori, giovani

16.540.349,96

-

23.292.948,77

1.271.510,50

9.967.298,43

190.724,44

51.262.832,10

Persone anziane

(>64 anni)

62.101.750,19

11.923.063,86

5.970,00

55.846.450,89

46.448,52

129.923.683,46

Disabilità

41.340.900,24

14.128.994,53

-

8.161.137,18

107.193,40

63.738.225,35

Dipendenze

9.516.865,47

232.516,38

-

5.674,79

-

9.755.056,64

Salute Mentale

28.395.588,83

981.133,24

-

23.960,17

-

29.400.682,24

Immigrazione

-

187.957,60

287.055,45

-

-

475.013,05

Marginalità

736.095,97

4.996.871,89

79.671,60

44.508,18

579.112,43

6.436.260,07

Interventi trasversali

-

€ 1.416.336,39**

-

-

-

-

-

TOTALE

RISORSE PER FONTE DI

FINANZIAMENTO ANNO 2016

158.631550,66

1.416.336,39

55.743.486,27

1.644.207,55

74.049.029,64

923.478,79

290.991.752,91

Page 229: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

229

*Provvedimenti amministrativi regionali di riparto anno 2015 presi come riferimento per la previsione 2016

Famiglia, infanzia,

adolescenza, minori, giovani

Persone anziane

Disabilità

Marginalità

DGRV n. 2157/2014 DGRV n. 2017/2015

DGRV n. 2017/2015

DGRV n. 1839/2015

DGRV n. 2675/2014

DGRV n. 739/2015

**Trattasi di fondi dell’indistinta sociale

Page 230: PIANO DI ZONA 2016 27-06-2016...1 CONFERENZA DEI SINDACI REGIONE DEL VENETO AZIENDA U.L.S.S. n 16 – PADOVA Via E. Degli Scrovegni, 14 – 35131 PADOVA Cod. Fisc. 00349050286 PIANO

230

PROGRAMMAZIONE STRUTTURE INTERMEDIE (DDG N. 1702/2015)

SCHEDA DI RILEVAZIONE PER LA PROGRAMMAZIONE DELLE S TRUTTURE DI RICOVERO INTERMEDIE

PROGRAMMAZIONE DGR 2122/2013

ULSS 116PL ATTIVATI 194 209

PL PROGRAMMATI 309 100PL DA ATTIVARE 115 0

CTRP 63ART. 26 19

HOSPICE 26ODC 60URT 26 388 0 100 0

DETTAGLIO

ATTIVATI* (1)

TIPOLOGIA ATTUALE TIPOLOGIA VERSO URT***

NOME STRUTTURA COMUNE STRUTTURA PL 2013 PL 2014 PL 2015 PL 2016

19 1 Articolo 26 Ex Articolo 26 interaziendali ripartiti 1984 2 CTRP CTRP interaziendali ripartiti 637 3 Hospice Hospice Casa Santa Chiara PADOVA 7

19 4 Hospice Hospice Centro Cura e Sollievo "Paolo VI" PADOVA 1960 5 ODC STRUTTURA INTERMEDIA PADOVA PADOVA 600 6 URT RSA riabilitative NAISS DEI COLLI PADOVA 6

20 7 URT RSA riabilitative NAISS OIC PADOVA 20209 TOTALE 194

(1) Le modifiche ai PL attivati sono riportate solo nella colonna "Dettaglio Attivati"

DETTAGLIO PROGRAMMATI

TIPOLOGIA** ATTUALE TIPOLOGIA VERSO URT

NOME STRUTTURA COMUNE STRUTTURA PL 2014 PL 2015 PL 2016

1 HOSPICE DA DEFINIRSI (c/o Ospedale Piove di Sacco) PIOVE DI SACCO 42 OSPEDALE COMUNITA' CENTRO SERVIZI ALTAVITA IRA”BOLIS” - Territorio Distretto n. 2* SELVAZZANO D. 203 OSPEDALE COMUNITA' CENTRO SERVIZI CRAUP SAN ROCCO – Territorio Distretto n. 3* PIOVE DI SACCO 204 OSPEDALE COMUNITA' CASA DI CURA VILLA MARIA – Territorio Distretto 1* PADOVA 165 URT CASA DI CURA VILLA MARIA Territorio Distretto 1* PADOVA 206 URT DA DEFINIRSI – Territorio Distretto n. 3* DISTRETTO 3 20

TOTALE 100* DDG N. 1702/2015

ISTRUZIONI

1) Nel riquadro azzurro sono riportati i valori della DGR 2122/2013

2) Nella zona gialla sono riportati i dettagli dei posti attivati ai fini della DGR 2122/2013. Eventuali modifiche possono essere inserite evidenziandole in colore rosso

3) Nella zona verde vanno inserite le strutture, inserendo il valore dei posti da attivare nella colonna dell'anno in cui è prevista l'attivazione

LEGENDA

* o programmati in DGR 2122

** utilizzare le tipologie previste ai fini della presente rilevazione (Hospice, ODC, URT)

*** compilare solo per gli URT (derivanti da SAPA, RSA riabilitative, ...)