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Piano di Miglioramento
(ex ART.6 DPR N.80/2013)
Triennio 2016 - 2019
Approvato dal Collegio dei docenti
nella seduta del 18/05/2016
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INDICE
SEZIONE 1: SCENARIO DI RIFERIMNTO ............................................................................................. 3
SEZIONE 2: IDEA GUIDA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO ......................................................... 8
SEZIONE 3: LE AZIONI DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO ............................................................. 9
SEZIONE 4: MONITORAGGIO DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO ................................................. 14
SEZIONE 5: COMPOSIZIONE DEL COMITATO DEL MIGLIORAMENTO ....................................... 14
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Sezione 1
SCENARIO DI RIFERIMENTO
L'Istituto Tecnico Agrario Statale “G. Garibaldi” di Roma ha origine nell'anno 1872 dalla Scuola
Podere che, per iniziativa del Comizio Agrario, venne aperta in Valmontone con il concorso del
Ministero per l'Agricoltura e delle Amministrazioni Provinciale e Comunale di Roma. Verso la fine del
1875, la Scuola fu trasferita in Roma nel Casale di S. Pio V, villa di proprietà del Principe Corsini sito
sul Gianicolo, tra Porta San Pancrazio e Porta Cavalleggeri. Nel 1882 la Scuola Podere venne
trasformata in Scuola Pratica di Agricoltura e cessò ogni dipendenza amministrativa dal Comizio
Agrario. Nel 1907, a seguito della vendita del fondo di S. Pio V, la Scuola fu sistemata in via
provvisoria in alcuni locali demaniali del Tenimento di S. Alessio al 5° Km dalla Porta S. Sebastiano
sulla via Ardeatina, sede nella quale si trova ancora oggi. Infatti la Deputazione Provinciale di Roma,
dopo molte ricerche di una nuova locazione, ritenne conveniente sistemare in modo definitivo l’Istituto
nella medesima tenuta di S. Alessio, assumendo in enfiteusi i beni demaniali ivi esistenti della
estensione di circa 100 ettari, destinati quasi per intero a Campo Sperimentale. Il 21 dicembre 1910
“Il Ministero di Agricoltura Industria e Commercio concede in enfiteusi perpetua all’Amministrazione
della Provincia di Roma i fondi demaniali denominati R. Campo Sperimentale di S. Alessio (di ha
82.93.70) e i lotti 13 (di ha 10.20) e 14 (di ha 9.31) della tenuta di S Alessio e Vigna Murata…, con
l’obbligo di stabilirvi la R. Scuola Pratica di agricoltura di Roma”. Con la deliberazione del 22
maggio 1923 la R. Commissione approvava il progetto di costruzione di un fabbricato per la Scuola
Convitto nella R. Scuola Pratica di Agricoltura di Roma. Il fabbricato della Scuola Convitto, realizzato
sopra un'altura sita quasi al centro della tenuta, venne consegnato nel 1928. Nell'ottobre del 1933, con
la legge 15 giugno 1931, n° 889, la Scuola pervenne all'attuale ordinamento di Istituto Tecnico Agrario
Statale. Attualmente l'estensione è ridotta a ettari 70.6812: non ne fanno più parte i 20 ettari circa dei
lotti 13 e 14 (ha 19.51), posti oltre via di Vigna Murata, che sono stati ceduti negli anni Venti
all’Opera Nazionale per gli orfani dei contadini morti in guerra e altri 10 ettari circa del Campo
Sperimentale destinati, per volontà concorde del Consiglio d'Istituto dell'I.T.A.S Garibaldi, della
Direzione Generale Istruzione Tecnica del M.P.I. e della Provincia, alle scuole: Licei Scientifici Peano
e Primo Levi, Istituto Tecnico Aeronautico, e agli Istituti Nazionali della Nutrizione e di Geofisica.
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Questa Istituzione scolastica ha caratteristiche che la rendono eccezionale, se non unica sul
territorio nazionale. Definire con precisione quanto affermato, mettendo bene in risalto gli aspetti più
significativi che possono giustificare la particolarità di tale Scuola, non è facile, ma motivo di
riflessione è pensare che l’I.T.A.S. “Giuseppe Garibaldi” rappresenta una vera e propria “oasi
naturalistica” inserita nel tessuto urbano di una grande città come Roma. Come tale, pur primeggiando
l’attività formativa, che è quella fondamentale per tutte le istituzioni scolastiche, rimane chiaro che i
vantaggi di carattere sociale di tutto il comprensorio scolastico sono inestimabili. Infatti solo una natura
incontaminata, con aspetti floristici costituiti da un grande patrimonio arboreo, arbustivo ed erbaceo,
nonché dalla presenza di specie animali che imprimono al paesaggio vivacità e colore, contribuiscono a
creare quel benefico effetto sociale citato in precedenza.
L’Istituto realizza la sua missione formativa nel campo agro-alimentare sostenendo la difesa del
territorio e una concezione sana dell’agricoltura non industriale, in cui diventano significativi la filiera
breve, la genuinità dei prodotti e la distribuzione “a chilometro zero”. Valorizza così il ruolo sociale ed
economico dei piccoli imprenditori e svolge un’attività d’informazione-formazione che avvicina i
cittadini al mondo rurale, facendo conoscere loro la provenienza dei prodotti agricoli e lo stretto
collegamento esistente fra prodotto e stagione climatica, al fine di indirizzarli a un corretto consumo.
In linea con il carattere tecnico-sperimentale dell’ITAS Garibaldi e con la sua tradizionale apertura al
territorio, è inoltre l’offerta di servizi che comprende i corsi tecnico- pratici, l’organizzazione di
convegni e conferenze, le analisi-fisico chimiche, la molitura delle olive, l’uso della ricca biblioteca,
recentemente rinnovata, la vendita di prodotti agricoli, le consulenze nel campo ambientale.
L’utenza proviene dalla provincia. Il pendolarismo che ne deriva determina sulle fasce di utenza più
deboli, provenienti da un contesto socio culturale medio, un elevato numero di ritardi, riduce
sensibilmente la possibilità di coinvolgere gli studenti in attività extracurricolari pomeridiane e incide
parzialmente sul profitto e sull’organizzazione delle attività.
Nel suo complesso è presente nella scuola un corpo docente di ruolo con titolarità da oltre dieci anni e
che indubbiamente garantisce esperienza professionale e continuità educativa all’utenza. Va anche detto
che tale comprovata esperienza professionale determina anche una certa resistenza, quasi fisiologica,
all’innovazione e un atteggiamento professionale volto a riproporre strategie educative e metodologie
didattiche di chiaro impianto tradizionale.
La scuola non perde studenti nel passaggio da un anno all'altro, tranne singoli casi giustificati.
Il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti è nel complesso accettabile;
sono presenti però alcune situazioni nelle quali le competenze sociali e civiche sono non
adeguatamente sviluppate (collaborazione tra pari, responsabilità' e rispetto delle regole).
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La scuola adotta criteri comuni per la valutazione del comportamento, ma non utilizza strumenti
pianificati per valutare approfonditamente il raggiungimento delle competenze chiave e di cittadinanza
degli studenti.
Dal RAV emerge poi l’esigenza di un maggiore impulso alla programmazione modulare fra le diverse
discipline per lo sviluppo di competenze trasversali; così come la necessità di promuovere l’utilizzo di
prove strutturate per classi parallele.
Vanno progettati moduli di approfondimento per la “cura” delle eccellenze. È necessario un maggiore
coinvolgimento dei consigli di classe sulle attività di alternanza scuola-lavoro la quale deve far parte
delle programmazioni disciplinari.
Necessita un maggiore accordo sull’utilizzo di strategie di insegnamento per competenze
attraverso una didattica laboratoriale, interattiva, basata sulla creazione/fruizione di contenuti
mediante linguaggi diversi (non solo testo, ma anche immagini e video).
La definizione dei profili di competenza per le varie discipline e anni di corso è da sviluppare in
modo più puntuale e la definizione degli obiettivi e delle abilità/competenze da raggiungere deve
essere migliorata.
Ci sono referenti per la progettazione didattica e/o la valutazione degli studenti e dipartimenti
disciplinari, anche se la maggioranza dei docenti è coinvolta in misura limitata nella progettazione.
I docenti fanno riferimento a criteri di valutazione comuni definiti a livello di scuola e presenti nel
PTOF, anche se solo in alcuni casi utilizzano prove standardizzate comuni per la valutazione.
Fra i docenti, si registra un certo grado di difficoltà a promuovere in modo diffuso l’innovazione
didattica sia per una riluttanza, nella maggioranza dei casi, a sottoporsi ad azioni mirate di
formazione in servizio; sia per la limitatezza delle risorse finanziarie disponibili che impedisce
adeguati investimenti nell’acquisto o nell’ammodernamento degli ausili tecnologici alla didattica.
La scuola partecipa a reti e collabora con soggetti esterni, anche se alcune di queste collaborazioni
devono essere maggiormente integrate con la vita della scuola.
La scuola è coinvolta in momenti di confronto con i soggetti presenti nel territorio per la
promozione delle politiche formative.
Inoltre coinvolge i genitori a partecipare alle sue iniziative, tuttavia sono da migliorare le modalità
di ascolto e di collaborazione con i suoi stakeholders.
Nello specifico, per l’ITAS le priorità indicate nella Quinta Sezione del RAV sono due:
da un lato sensibilizzare alla partecipazione consapevole alle prove INVALSI puntando a un
miglioramento delle performances;
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dall’altro favorire l’innalzamento degli apprendimenti nella fascia delle cosiddette
eccellenze, soprattutto nel triennio finale.
Le azioni di potenziamento dovranno tra l’altro promuovere e stimolare l’acquisizione dei
crediti nel triennio finale in modo tale da consentire ai migliori di conseguire voti più alti
all’Esame di Stato.
In particolare bisognerà accrescere la motivazione allo studio adottando metodologie didattiche
laboratoriali basate sull’attivismo pedagogico, mirando allo sviluppo delle competenze chiave
quali quelle dell’organizzare il proprio apprendimento, del collaborare e del partecipare.
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Tabella 1 - Relazione tra obiettivi di processo e priorità RAV
(Elencare gli obiettivi di processo come indicati nella sezione 5 del RAV e barrare le colonne 1 e/o 2 per indicare l’attinenza di ciascuno alle priorità)
Area di processo
Obiettivo di
processo
Presenza collegamento alle tre priorità individuate Sez.5 RAV
1) Professionalizzazione;
valorizzazione eccellenze
2) consolidamento
competenze
cittadinanza.
3) Miglioramento
risultati prove
Invalsi
1) Curricolo, p rogettazione e
valutazione
1A) Potenziare la
programmazione
interdisciplinare;
Formazione su: stili di
apprendimento, programmazione
e valutazione per competenze
SI
SI
SI
1B) Approfondimento su
prove di verifica e criteri di
valutazione
SI
2) Ambiente di apprendimento
2) Potenziamento laboratori SI SI
3) Inclusione e differenziazione
3 A) Azioni parallele di
potenziamento per alunni più
motivati e di recupero per quelli
più deboli (organizzazione per
classi aperte o gruppi di livello)
SI
SI
SI
3B) Migliorare la capacità
della scuola di accogliere
studenti stranieri
SI
SI
4) Continuità e orientamento
4) Condivisione tra biennio
superiore e scuola media
competenze irrinunciabili per
matematica, italiano e inglese.
SI
SI
5) Orientamento
strategico e organizzazione
della scuola
5A) Programmazione didattica
che sfrutti al meglio gli spazi di
autonomia e di flessibilità
SI
5B) Maggiore coinvolgimento
dei consigli di classe sulle
attività di alternanza scuola-
lavoro
SI
6) Sviluppo e
valorizzazione delle
risorse umane
6A) Formazione per i docenti
sugli stili di apprendimento,
sulle metodologie didattiche
innovative
SI
SI
SI
6B) Formazione ATA su
elementi di innovazione che
riguardano l’organizzazione
della scuola
7) Integrazione con il
territorio e rapporti con le
famiglie
7A) Accrescere le aperture al territorio per valorizzare il servizio, potenziando nel contempo il marketing
SI
SI
7B) Potenziamento contatti con enti e imprese per migliore definizione e promozione delle figure professionali in uscita
SI
SI
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Sezione 2
IDEA GUIDA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO
Dal RAV sono emerse alcune criticità legate all’esigenza di prevedere l’adozione generalizzata di
una didattica flessibile e innovativa che sia in grado di personalizzare l’apprendimento favorendo
tanto lo sviluppo di basilari competenze di cittadinanza che di solide competenze professionali
nell’ottica di una piena inclusione delle fasce di utenza a rischio, ma anche di una puntuale
valorizzazione delle eccellenze. Va anche detto che naturalmente questa azione di miglioramento
non potrà prescindere dalle valutazioni sul sevizio offerto da parte dei principali stakeholders della
scuola.
E’ emersa, e quindi è diventata l’idea guida, la necessità di percorrere una pista di miglioramento
che, tenendo conto della complessità di questa realtà scolastica, agisca in un’ottica sistemica con le
seguenti azioni:
1) rafforzare la preparazione sotto il profilo metodologico del corpo docente con specifiche
iniziative di formazione
2) prevedere azioni di potenziamento degli apprendimenti finalizzate al miglioramento
degli esiti nelle prove Invalsi
3) avvicinare la scuola al mondo del lavoro evidenziando le forti connessioni tra formazione e
realtà d'impresa introducendo gli studenti ai meccanismi che permettono la nascita, lo
sviluppo e la gestione di una realtà aziendale, attraverso esperienze concrete di
microimprenditorialità
4) dotare la scuola di più efficienti strumenti di comunicazione verso l’esterno che
consentano anche il monitoraggio della percezione del servizio offerto da parte del
personale e dei principali portatori di interessi
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Sezione 3
LE AZIONI DI MIGLIORAMENTO (ANNO 2016/2017)
1. Insieme in formazione
2. Prove standardizzate: migliorare si può
3. Fare impresa a scuola
DESCRIZIONE DELL’AZIONE n.1: Insieme in formazione
Fase di PLAN - DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE
Per innalzare il livello degli apprendimenti si progetta un’attività di formazione docenti atta ad innalzare le
performances degli allievi attraverso l’adozione di nuove metodologie didattiche basate anche su tecnologie
innovative.
Obiettivi
Favorire l'apprendimento permanente dei docenti attraverso il miglioramento della qualità e dell'efficacia dell’attività di insegnamento
Assicurare l'equità degli apprendimenti negli studenti per favorire la coesione sociale attraverso l'innovazione metodologica e didattica
Favorire l’utilizzo di strumenti tecnologici quali piattaforme e-learning per favorire il processo di innalzamento dei livelli di apprendimento
Fase di DO - DIFFUSIONE E REALIZZAZIONE
Il responsabile della realizzazione di tale progetto è il referente del progetto. Il progetto è diretto a tutto il
personale docente interessato
Le attività previste sono: -Fase 1: analisi dei fabbisogni attraverso il processo di comparazione scaturito dalla restituzione del RAV e un confronto all’interno del collegio dei docenti. - Fase 2: progettazione di un percorso funzionale alle risultanza riscontrate in fase di analisi - Fase 3: individuazione/ricerca delle figure professionali adeguate - Fase 4: avvio corso relativo alle specifiche metodologie didattiche innovative per il recupero e/o il potenziamento
- Fase 5: deployment (attivazione delle procedure nelle attività didattiche curriculari e di arricchimento della piattaforma e- learning) - Fase 6: valutazione statistica degli indicatori di analisi e disseminazione dei risultati.
- Fase 7: diffusione. La diffusione avverrà attraverso tutti i canali istituzionali di comunicazione nei dipartimenti
nei gruppi per disciplina e nel Collegio Docenti.
Fase di CHECK - – MONITORAGGIO E RISULTATI
Si andrà a monitorare:
N° di docenti partecipanti al progetto
N° di docenti frequentanti il corso
N° di alunni che migliorano il loro livello di apprendimento rispetto alla valutazione in ingresso
Abbassamento significativo della dispersione scolastica, >5%
N° di docenti che utilizzano strumenti innovativi e la piattaforma e-learning Moodle
N° di attività innovative condivise e verificate atte all’ implementazione della piattaforma
e-learning
Risultati attesi:
Verifica degli obiettivi e congruità delle forme di intervento
Verifica delle fasi, delle modalità (metodologie, procedure, strategie, tecniche e strumenti) e delle sequenze
operative
Valutazione della produttività dell’intervento (efficacia ed efficienza)
Valutazione del coinvolgimento e della soddisfazione del personale docente coinvolto nel percorso di
formazione
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Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO Le riunioni di aggiornamento sono previste nei mesi di giugno luglio 2017 ( per valutare la diffusione del progetto e per valutare gli esiti del progetto, ricalibrare le domande per l’anno successivo in relazione a:
come è stato recepito il progetto in termini di interesse e gradimento
quali sono gli obiettivi realmente raggiunti
quali nuovi obiettivi vanno definiti
DESCRIZIONE DELL’AZIONE n.2: Prove standardizzate: migliorare si può
Fase di PLAN - DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE
A seguito dei risultati del RAV appaiono evidenti le difficoltà degli alunni, sia nell'asse matematico scientifico sia in
quello linguistico, evidenziate nelle prove Invalsi. E’ opportuno dunque sviluppare delle strategie didattiche
finalizzate al miglioramento del successo scolastico. Il progetto vuole fornire agli studenti varie metodologie per ottimizzare il loro modo di studiare, ossia per
“imparare ad imparare”.
A tal fine si è deciso di intervenire sull’intero gruppo di classi del secondo anno del biennio iniziale.
Obiettivi
Acquisire da parte degli studenti strategie metodologiche e didattiche per “imparare ad imparare” in particolare la matematica e l’italiano
Far acquisire agli studenti gli strumenti per essere autonomi nello studio di queste discipline
Fornire agli studenti strumenti per l’autovalutazione.
Fase di DO - DIFFUSIONE E REALIZZAZIONE
Il responsabile della realizzazione di tale progetto è il referente del progetto. Il progetto è diretto a tutte le classi
seconde Le attività previste sono:
Fase 1: analisi dei fabbisogni, attraverso il processo di comparazione scaturito dalla restituzione delle ultime rilevazioni INVALSI ed un confronto all’interno del collegio dei docenti e nei dipartimenti.
Fase 2: progettazione di un percorso funzionale alle risultanza riscontrate in fase di analisi
Fase 3: Individuazione dei livelli di partenza degli alunni e delle criticità mediante la somministrazione del test d’ingresso;
Fase 4: Modulazione dell’intervento didattico a seguito dei risultati ottenuti;
Fase 5: Svolgimento del corso relativamente alle strategia per imparare ad imparare mediante una didattica laboratoriale;
Fase 6: Verifica intermedia ed analisi delle competenze acquisite mediante l’analisi dei risultati ottenuti;
Fase 7: monitoraggio degli esiti con un test finale e confronto con i risultati delle Prove INVALSI.
Fase 8: diffusione dei risultati e disseminazione. La diffusione avverrà attraverso tutti i canali istituzionali di
comunicazione nei dipartimenti nei gruppi per disciplina e nel Collegio Docenti; Pubblicazione del Progetto sul
sito web della scuola e comunicazione alle famiglie. Le attività che hanno prodotto risultati positivi sulle
strategie di
apprendimento degli allievi saranno messe a sistema e costituiranno buone pratiche da disseminare
all’interno dell’istituto.
Fase di CHECK - MONITORAGGIO E RISULTATI
In relazione ai due percorsi (italiano e matematica) si andrà a monitorare:
il livello di conoscenze e competenze degli alunni attraverso un test d’ingresso iniziale;
il livello di corrispondenza tra ciò che viene attuato e gli obiettivi attesi mediante un questionario di monitoraggio in itinere e uno finale;
il livello di competenze acquisite attraverso strumenti di valutazione messi a punto dal Team per il Miglioramento a breve ed a lungo termine.
Risultati attesi:
Miglioramento Risultati prove INVALSI dell’anno scolastico in corso
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Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO
Le riunioni di aggiornamento sono previste nei mesi di giugno luglio (per valutare la diffusione del progetto e per valutare gli esiti
del progetto, ricalibrare le domande per l’anno successivo in relazione a:
come è stato recepito il progetto in termini di interesse e gradimento
quali sono gli obiettivi realmente raggiunti
quali nuovi obiettivi vanno definiti
DESCRIZIONE DELL’AZIONE n.3: Fare impresa a scuola
Fase di PLAN - DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE
Si introducono le forti connessioni tra formazione e realtà d'impresa, cercando di avvicinare gradualmente i ragazzi
ai meccanismi che permettono la nascita, lo sviluppo e la gestione di una realtà aziendale, attraverso esperienze
concrete di microimprenditorialità. Obiettivi
Stimolare il senso di iniziativa, agendo su attitudini come la proattività, la capacità d’innovare, la creatività individuale e collettiva
Promuovere l’imprenditorialità, illustrando come nasce e si sviluppa una start-up sul mercato reale
Avvicinare al mondo del lavoro, presentando i modelli organizzativi aziendali, le professionalità coinvolte, i settori che offrono maggiori opportunità occupazionali
Conoscere le dinamiche produttive dell’azienda agraria di Istituto
Fase di DO - DIFFUSIONE E REALIZZAZIONE
I responsabili della realizzazione di tale progetto sono due: uno per la realtà di impresa simulata, l’altro per quella
dell’azienda agraria. Il progetto è rivolto infatti da un lato a tutte le classi del triennio finale che intendano avvalersi
anche dell’impresa simulata per svolgere le attività di alternanza scuola lavoro; dall’altro è rivolto alle classi del
triennio finale dell’ITA coinvolte direttamente nella gestione dell’azienda agraria.
Le attività previste per gli studenti
sono:
Fase 1: individuazione di un'idea di business e relativa valutazione di fattibilità
Fase 2: svolgimento indagini di mercato
Fase 3: realizzazione di un business plan
Fase 4: sviluppo concreto di un prodotto o un servizio
Fase 5: vendita e promozione del proprio prodotto/ partecipazione alle fiere locali, nazionali e internazionali
Fase 6: gestione della contabilità aziendale
Fase 7: diffusione. La diffusione avverrà attraverso tutti i canali istituzionali di comunicazione nei dipartimenti nei gruppi per disciplina e nel Collegio Docenti.
Fase di CHECK - – MONITORAGGIO E RISULTATI
Si andrà a monitorare:
N° di docenti partecipanti al progetto
N° di classi partecipanti al progetto
N° di alunni che migliorano il loro livello di apprendimento rispetto alla valutazione in ingresso
N° di docenti che utilizzano strumenti innovativi (piattaforma di impresa simulata o laboratorio- azienda agraria)
N° di attività innovative condivise e verificate atte all’ implementazione nella piattaforma di impresa simulata o in azienda agraria
Risultati attesi:
Verifica degli obiettivi e congruità delle forme di intervento
Verifica delle fasi, delle modalità (metodologie, procedure, strategie, tecniche e strumenti) e delle sequenze
operative
Valutazione della produttività dell’intervento (efficacia ed efficienza)
Valutazione del coinvolgimento e della soddisfazione degli studenti
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Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO
Le riunioni di aggiornamento sono previste nei mesi di giugno luglio 2017 ( per valutare la diffusione del progetto e per valutare gli esiti del progetto, ricalibrare le domande per l’anno successivo in relazione a:
come è stato recepito il progetto in termini di interesse e gradimento
quali sono gli obiettivi realmente raggiunti
quali nuovi obiettivi vanno definiti
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Sezione 4
MONITORAGGIO DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO (ANNO 2016/2017)
(da aggiornare durante l’a.s. 2016/2017)
Azione n.1: Insieme in formazione
Situazione corrente al ………… (indicare mese e anno) (Verde) (Giallo) (Rosso)
In linea In ritardo In grave ritardo
Attività
Responsabile
Data prevista
di conclusione
Tempificazione attività
Situazione
S O N D G F M A M G L A
Fase 1 Gruppo progetto Ottobre. 2016 X X (in itinere) Fase 2 Gruppo progetto Novembre 2016 X Fase 3 Gruppo progetto Dicembre. 2016 X Fase 4 Gruppo progetto Marzo 2017 X X Fase 5 Gruppo progetto Maggio 2017 X X Fase 6 Gruppo progetto Giugno 2017 X Fase 7 Gruppo progetto Luglio 2017 X
Azione n.2: Prove standardizzate: migliorare si può
Situazione corrente al ………… (indicare mese e anno) (Verde) (Giallo) (Rosso)
In linea In ritardo In grave ritardo
Attività
Responsabile
Data prevista
di conclusione
Tempificazione attività
Situazione
S O N D G F M A M G L A
Fase 1 Gruppo progetto Ottobre 2016 X X (in itinere) Fase 2 Gruppo progetto Novem. 2016 X Fase 3 Gruppo progetto Dicembre 2 016 X Fase 4 Gruppo progetto Gennaio 2017 X Fase 5 Gruppo progetto Aprile 2017 X X X Fase 6 Gruppo progetto Maggio 2017 X X Fase 7 Gruppo progetto Maggio 2017 X Fase 8 Gruppo progetto Luglio 2017 X X
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Azione n.3: Fare impresa a scuola
Situazione corrente al ………… (indicare mese e anno) (Verde) (Giallo) (Rosso)
In linea In ritardo In grave ritardo
Attività
Responsabile
Data prevista
di conclusione
Tempificazione attività
Situazione
S O N D G F M A M G L A
Fase 1 Gruppo progetto Ottobre 2016 X X (in itinere) Fase 2 Gruppo progetto Dicembre 2016 X X Fase 3 Gruppo progetto Gennaio 2017 X X Fase 4 Gruppo progetto Marzo 2017 X X Fase 5 Gruppo progetto Aprile 2017 X X Fase 6 Gruppo progetto Maggio 2017 X X Fase 7 Gruppo progetto Luglio 2017 X X
Sezione 5
COMPOSIZIONE DEL COMITATO DEL MIGLIORAMENTO
Nome e Cognome Ruolo
Franco Antonio SAPIA Dirigente Scolastico
Pietro LAURI Direttore Servizi amministrativi e Generali
Kiumars FOROGHI Prima Collaboratore DS e Compente Commissione
RAV e Preparazione e somministrazione
questionari monitoraggio
Lucia FIORAVANTI Compente Commissione RAV
Roberto TEMPORIN F.S. POF e Compente Commissione RAV
Carla SUPINO F.S. Area 2
Federica CONSOLINI Docente Comitato di Valutazione
Margherita D’ARGENZIO Docente Comitato di Valutazione
Antonietta CASSESE Docente Comitato di Valutazione
Vittoria BUANNE Commissione Alternanza scuola lavoro
Patrizia NATALE Commissione Alternanza scuola lavoro
Alessia LO BOSCO F.S. Area 3
Roberta D’AGOSTINO Animatore digitale