Piano di Miglioramento · Pagina 1 di 14 Piano di Miglioramento (ex ART.6 DPR N.80/2013) Triennio...

14
Pagina 1 di 14 Piano di Miglioramento (ex ART.6 DPR N.80/2013) Triennio 2016 - 2019 Approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del 18/05/2016

Transcript of Piano di Miglioramento · Pagina 1 di 14 Piano di Miglioramento (ex ART.6 DPR N.80/2013) Triennio...

Page 1: Piano di Miglioramento · Pagina 1 di 14 Piano di Miglioramento (ex ART.6 DPR N.80/2013) Triennio 2016 - 2019 Approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del 18/05/2016

Pagina 1 di 14

Piano di Miglioramento

(ex ART.6 DPR N.80/2013)

Triennio 2016 - 2019

Approvato dal Collegio dei docenti

nella seduta del 18/05/2016

Page 2: Piano di Miglioramento · Pagina 1 di 14 Piano di Miglioramento (ex ART.6 DPR N.80/2013) Triennio 2016 - 2019 Approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del 18/05/2016

Pagina 2 di 14

INDICE

SEZIONE 1: SCENARIO DI RIFERIMNTO ............................................................................................. 3

SEZIONE 2: IDEA GUIDA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO ......................................................... 8

SEZIONE 3: LE AZIONI DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO ............................................................. 9

SEZIONE 4: MONITORAGGIO DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO ................................................. 14

SEZIONE 5: COMPOSIZIONE DEL COMITATO DEL MIGLIORAMENTO ....................................... 14

Page 3: Piano di Miglioramento · Pagina 1 di 14 Piano di Miglioramento (ex ART.6 DPR N.80/2013) Triennio 2016 - 2019 Approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del 18/05/2016

Pagina 3 di 14

Sezione 1

SCENARIO DI RIFERIMENTO

L'Istituto Tecnico Agrario Statale “G. Garibaldi” di Roma ha origine nell'anno 1872 dalla Scuola

Podere che, per iniziativa del Comizio Agrario, venne aperta in Valmontone con il concorso del

Ministero per l'Agricoltura e delle Amministrazioni Provinciale e Comunale di Roma. Verso la fine del

1875, la Scuola fu trasferita in Roma nel Casale di S. Pio V, villa di proprietà del Principe Corsini sito

sul Gianicolo, tra Porta San Pancrazio e Porta Cavalleggeri. Nel 1882 la Scuola Podere venne

trasformata in Scuola Pratica di Agricoltura e cessò ogni dipendenza amministrativa dal Comizio

Agrario. Nel 1907, a seguito della vendita del fondo di S. Pio V, la Scuola fu sistemata in via

provvisoria in alcuni locali demaniali del Tenimento di S. Alessio al 5° Km dalla Porta S. Sebastiano

sulla via Ardeatina, sede nella quale si trova ancora oggi. Infatti la Deputazione Provinciale di Roma,

dopo molte ricerche di una nuova locazione, ritenne conveniente sistemare in modo definitivo l’Istituto

nella medesima tenuta di S. Alessio, assumendo in enfiteusi i beni demaniali ivi esistenti della

estensione di circa 100 ettari, destinati quasi per intero a Campo Sperimentale. Il 21 dicembre 1910

“Il Ministero di Agricoltura Industria e Commercio concede in enfiteusi perpetua all’Amministrazione

della Provincia di Roma i fondi demaniali denominati R. Campo Sperimentale di S. Alessio (di ha

82.93.70) e i lotti 13 (di ha 10.20) e 14 (di ha 9.31) della tenuta di S Alessio e Vigna Murata…, con

l’obbligo di stabilirvi la R. Scuola Pratica di agricoltura di Roma”. Con la deliberazione del 22

maggio 1923 la R. Commissione approvava il progetto di costruzione di un fabbricato per la Scuola

Convitto nella R. Scuola Pratica di Agricoltura di Roma. Il fabbricato della Scuola Convitto, realizzato

sopra un'altura sita quasi al centro della tenuta, venne consegnato nel 1928. Nell'ottobre del 1933, con

la legge 15 giugno 1931, n° 889, la Scuola pervenne all'attuale ordinamento di Istituto Tecnico Agrario

Statale. Attualmente l'estensione è ridotta a ettari 70.6812: non ne fanno più parte i 20 ettari circa dei

lotti 13 e 14 (ha 19.51), posti oltre via di Vigna Murata, che sono stati ceduti negli anni Venti

all’Opera Nazionale per gli orfani dei contadini morti in guerra e altri 10 ettari circa del Campo

Sperimentale destinati, per volontà concorde del Consiglio d'Istituto dell'I.T.A.S Garibaldi, della

Direzione Generale Istruzione Tecnica del M.P.I. e della Provincia, alle scuole: Licei Scientifici Peano

e Primo Levi, Istituto Tecnico Aeronautico, e agli Istituti Nazionali della Nutrizione e di Geofisica.

Page 4: Piano di Miglioramento · Pagina 1 di 14 Piano di Miglioramento (ex ART.6 DPR N.80/2013) Triennio 2016 - 2019 Approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del 18/05/2016

Pagina 4 di 14

Questa Istituzione scolastica ha caratteristiche che la rendono eccezionale, se non unica sul

territorio nazionale. Definire con precisione quanto affermato, mettendo bene in risalto gli aspetti più

significativi che possono giustificare la particolarità di tale Scuola, non è facile, ma motivo di

riflessione è pensare che l’I.T.A.S. “Giuseppe Garibaldi” rappresenta una vera e propria “oasi

naturalistica” inserita nel tessuto urbano di una grande città come Roma. Come tale, pur primeggiando

l’attività formativa, che è quella fondamentale per tutte le istituzioni scolastiche, rimane chiaro che i

vantaggi di carattere sociale di tutto il comprensorio scolastico sono inestimabili. Infatti solo una natura

incontaminata, con aspetti floristici costituiti da un grande patrimonio arboreo, arbustivo ed erbaceo,

nonché dalla presenza di specie animali che imprimono al paesaggio vivacità e colore, contribuiscono a

creare quel benefico effetto sociale citato in precedenza.

L’Istituto realizza la sua missione formativa nel campo agro-alimentare sostenendo la difesa del

territorio e una concezione sana dell’agricoltura non industriale, in cui diventano significativi la filiera

breve, la genuinità dei prodotti e la distribuzione “a chilometro zero”. Valorizza così il ruolo sociale ed

economico dei piccoli imprenditori e svolge un’attività d’informazione-formazione che avvicina i

cittadini al mondo rurale, facendo conoscere loro la provenienza dei prodotti agricoli e lo stretto

collegamento esistente fra prodotto e stagione climatica, al fine di indirizzarli a un corretto consumo.

In linea con il carattere tecnico-sperimentale dell’ITAS Garibaldi e con la sua tradizionale apertura al

territorio, è inoltre l’offerta di servizi che comprende i corsi tecnico- pratici, l’organizzazione di

convegni e conferenze, le analisi-fisico chimiche, la molitura delle olive, l’uso della ricca biblioteca,

recentemente rinnovata, la vendita di prodotti agricoli, le consulenze nel campo ambientale.

L’utenza proviene dalla provincia. Il pendolarismo che ne deriva determina sulle fasce di utenza più

deboli, provenienti da un contesto socio culturale medio, un elevato numero di ritardi, riduce

sensibilmente la possibilità di coinvolgere gli studenti in attività extracurricolari pomeridiane e incide

parzialmente sul profitto e sull’organizzazione delle attività.

Nel suo complesso è presente nella scuola un corpo docente di ruolo con titolarità da oltre dieci anni e

che indubbiamente garantisce esperienza professionale e continuità educativa all’utenza. Va anche detto

che tale comprovata esperienza professionale determina anche una certa resistenza, quasi fisiologica,

all’innovazione e un atteggiamento professionale volto a riproporre strategie educative e metodologie

didattiche di chiaro impianto tradizionale.

La scuola non perde studenti nel passaggio da un anno all'altro, tranne singoli casi giustificati.

Il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti è nel complesso accettabile;

sono presenti però alcune situazioni nelle quali le competenze sociali e civiche sono non

adeguatamente sviluppate (collaborazione tra pari, responsabilità' e rispetto delle regole).

Page 5: Piano di Miglioramento · Pagina 1 di 14 Piano di Miglioramento (ex ART.6 DPR N.80/2013) Triennio 2016 - 2019 Approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del 18/05/2016

Pagina 5 di 14

La scuola adotta criteri comuni per la valutazione del comportamento, ma non utilizza strumenti

pianificati per valutare approfonditamente il raggiungimento delle competenze chiave e di cittadinanza

degli studenti.

Dal RAV emerge poi l’esigenza di un maggiore impulso alla programmazione modulare fra le diverse

discipline per lo sviluppo di competenze trasversali; così come la necessità di promuovere l’utilizzo di

prove strutturate per classi parallele.

Vanno progettati moduli di approfondimento per la “cura” delle eccellenze. È necessario un maggiore

coinvolgimento dei consigli di classe sulle attività di alternanza scuola-lavoro la quale deve far parte

delle programmazioni disciplinari.

Necessita un maggiore accordo sull’utilizzo di strategie di insegnamento per competenze

attraverso una didattica laboratoriale, interattiva, basata sulla creazione/fruizione di contenuti

mediante linguaggi diversi (non solo testo, ma anche immagini e video).

La definizione dei profili di competenza per le varie discipline e anni di corso è da sviluppare in

modo più puntuale e la definizione degli obiettivi e delle abilità/competenze da raggiungere deve

essere migliorata.

Ci sono referenti per la progettazione didattica e/o la valutazione degli studenti e dipartimenti

disciplinari, anche se la maggioranza dei docenti è coinvolta in misura limitata nella progettazione.

I docenti fanno riferimento a criteri di valutazione comuni definiti a livello di scuola e presenti nel

PTOF, anche se solo in alcuni casi utilizzano prove standardizzate comuni per la valutazione.

Fra i docenti, si registra un certo grado di difficoltà a promuovere in modo diffuso l’innovazione

didattica sia per una riluttanza, nella maggioranza dei casi, a sottoporsi ad azioni mirate di

formazione in servizio; sia per la limitatezza delle risorse finanziarie disponibili che impedisce

adeguati investimenti nell’acquisto o nell’ammodernamento degli ausili tecnologici alla didattica.

La scuola partecipa a reti e collabora con soggetti esterni, anche se alcune di queste collaborazioni

devono essere maggiormente integrate con la vita della scuola.

La scuola è coinvolta in momenti di confronto con i soggetti presenti nel territorio per la

promozione delle politiche formative.

Inoltre coinvolge i genitori a partecipare alle sue iniziative, tuttavia sono da migliorare le modalità

di ascolto e di collaborazione con i suoi stakeholders.

Nello specifico, per l’ITAS le priorità indicate nella Quinta Sezione del RAV sono due:

da un lato sensibilizzare alla partecipazione consapevole alle prove INVALSI puntando a un

miglioramento delle performances;

Page 6: Piano di Miglioramento · Pagina 1 di 14 Piano di Miglioramento (ex ART.6 DPR N.80/2013) Triennio 2016 - 2019 Approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del 18/05/2016

Pagina 6 di 14

dall’altro favorire l’innalzamento degli apprendimenti nella fascia delle cosiddette

eccellenze, soprattutto nel triennio finale.

Le azioni di potenziamento dovranno tra l’altro promuovere e stimolare l’acquisizione dei

crediti nel triennio finale in modo tale da consentire ai migliori di conseguire voti più alti

all’Esame di Stato.

In particolare bisognerà accrescere la motivazione allo studio adottando metodologie didattiche

laboratoriali basate sull’attivismo pedagogico, mirando allo sviluppo delle competenze chiave

quali quelle dell’organizzare il proprio apprendimento, del collaborare e del partecipare.

Page 7: Piano di Miglioramento · Pagina 1 di 14 Piano di Miglioramento (ex ART.6 DPR N.80/2013) Triennio 2016 - 2019 Approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del 18/05/2016

Pagina 7 di 14

Tabella 1 - Relazione tra obiettivi di processo e priorità RAV

(Elencare gli obiettivi di processo come indicati nella sezione 5 del RAV e barrare le colonne 1 e/o 2 per indicare l’attinenza di ciascuno alle priorità)

Area di processo

Obiettivo di

processo

Presenza collegamento alle tre priorità individuate Sez.5 RAV

1) Professionalizzazione;

valorizzazione eccellenze

2) consolidamento

competenze

cittadinanza.

3) Miglioramento

risultati prove

Invalsi

1) Curricolo, p rogettazione e

valutazione

1A) Potenziare la

programmazione

interdisciplinare;

Formazione su: stili di

apprendimento, programmazione

e valutazione per competenze

SI

SI

SI

1B) Approfondimento su

prove di verifica e criteri di

valutazione

SI

2) Ambiente di apprendimento

2) Potenziamento laboratori SI SI

3) Inclusione e differenziazione

3 A) Azioni parallele di

potenziamento per alunni più

motivati e di recupero per quelli

più deboli (organizzazione per

classi aperte o gruppi di livello)

SI

SI

SI

3B) Migliorare la capacità

della scuola di accogliere

studenti stranieri

SI

SI

4) Continuità e orientamento

4) Condivisione tra biennio

superiore e scuola media

competenze irrinunciabili per

matematica, italiano e inglese.

SI

SI

5) Orientamento

strategico e organizzazione

della scuola

5A) Programmazione didattica

che sfrutti al meglio gli spazi di

autonomia e di flessibilità

SI

5B) Maggiore coinvolgimento

dei consigli di classe sulle

attività di alternanza scuola-

lavoro

SI

6) Sviluppo e

valorizzazione delle

risorse umane

6A) Formazione per i docenti

sugli stili di apprendimento,

sulle metodologie didattiche

innovative

SI

SI

SI

6B) Formazione ATA su

elementi di innovazione che

riguardano l’organizzazione

della scuola

7) Integrazione con il

territorio e rapporti con le

famiglie

7A) Accrescere le aperture al territorio per valorizzare il servizio, potenziando nel contempo il marketing

SI

SI

7B) Potenziamento contatti con enti e imprese per migliore definizione e promozione delle figure professionali in uscita

SI

SI

Page 8: Piano di Miglioramento · Pagina 1 di 14 Piano di Miglioramento (ex ART.6 DPR N.80/2013) Triennio 2016 - 2019 Approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del 18/05/2016

Pagina 8 di 14

Sezione 2

IDEA GUIDA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO

Dal RAV sono emerse alcune criticità legate all’esigenza di prevedere l’adozione generalizzata di

una didattica flessibile e innovativa che sia in grado di personalizzare l’apprendimento favorendo

tanto lo sviluppo di basilari competenze di cittadinanza che di solide competenze professionali

nell’ottica di una piena inclusione delle fasce di utenza a rischio, ma anche di una puntuale

valorizzazione delle eccellenze. Va anche detto che naturalmente questa azione di miglioramento

non potrà prescindere dalle valutazioni sul sevizio offerto da parte dei principali stakeholders della

scuola.

E’ emersa, e quindi è diventata l’idea guida, la necessità di percorrere una pista di miglioramento

che, tenendo conto della complessità di questa realtà scolastica, agisca in un’ottica sistemica con le

seguenti azioni:

1) rafforzare la preparazione sotto il profilo metodologico del corpo docente con specifiche

iniziative di formazione

2) prevedere azioni di potenziamento degli apprendimenti finalizzate al miglioramento

degli esiti nelle prove Invalsi

3) avvicinare la scuola al mondo del lavoro evidenziando le forti connessioni tra formazione e

realtà d'impresa introducendo gli studenti ai meccanismi che permettono la nascita, lo

sviluppo e la gestione di una realtà aziendale, attraverso esperienze concrete di

microimprenditorialità

4) dotare la scuola di più efficienti strumenti di comunicazione verso l’esterno che

consentano anche il monitoraggio della percezione del servizio offerto da parte del

personale e dei principali portatori di interessi

Page 9: Piano di Miglioramento · Pagina 1 di 14 Piano di Miglioramento (ex ART.6 DPR N.80/2013) Triennio 2016 - 2019 Approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del 18/05/2016

Pagina 9 di 14

Sezione 3

LE AZIONI DI MIGLIORAMENTO (ANNO 2016/2017)

1. Insieme in formazione

2. Prove standardizzate: migliorare si può

3. Fare impresa a scuola

DESCRIZIONE DELL’AZIONE n.1: Insieme in formazione

Fase di PLAN - DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE

Per innalzare il livello degli apprendimenti si progetta un’attività di formazione docenti atta ad innalzare le

performances degli allievi attraverso l’adozione di nuove metodologie didattiche basate anche su tecnologie

innovative.

Obiettivi

Favorire l'apprendimento permanente dei docenti attraverso il miglioramento della qualità e dell'efficacia dell’attività di insegnamento

Assicurare l'equità degli apprendimenti negli studenti per favorire la coesione sociale attraverso l'innovazione metodologica e didattica

Favorire l’utilizzo di strumenti tecnologici quali piattaforme e-learning per favorire il processo di innalzamento dei livelli di apprendimento

Fase di DO - DIFFUSIONE E REALIZZAZIONE

Il responsabile della realizzazione di tale progetto è il referente del progetto. Il progetto è diretto a tutto il

personale docente interessato

Le attività previste sono: -Fase 1: analisi dei fabbisogni attraverso il processo di comparazione scaturito dalla restituzione del RAV e un confronto all’interno del collegio dei docenti. - Fase 2: progettazione di un percorso funzionale alle risultanza riscontrate in fase di analisi - Fase 3: individuazione/ricerca delle figure professionali adeguate - Fase 4: avvio corso relativo alle specifiche metodologie didattiche innovative per il recupero e/o il potenziamento

- Fase 5: deployment (attivazione delle procedure nelle attività didattiche curriculari e di arricchimento della piattaforma e- learning) - Fase 6: valutazione statistica degli indicatori di analisi e disseminazione dei risultati.

- Fase 7: diffusione. La diffusione avverrà attraverso tutti i canali istituzionali di comunicazione nei dipartimenti

nei gruppi per disciplina e nel Collegio Docenti.

Fase di CHECK - – MONITORAGGIO E RISULTATI

Si andrà a monitorare:

N° di docenti partecipanti al progetto

N° di docenti frequentanti il corso

N° di alunni che migliorano il loro livello di apprendimento rispetto alla valutazione in ingresso

Abbassamento significativo della dispersione scolastica, >5%

N° di docenti che utilizzano strumenti innovativi e la piattaforma e-learning Moodle

N° di attività innovative condivise e verificate atte all’ implementazione della piattaforma

e-learning

Risultati attesi:

Verifica degli obiettivi e congruità delle forme di intervento

Verifica delle fasi, delle modalità (metodologie, procedure, strategie, tecniche e strumenti) e delle sequenze

operative

Valutazione della produttività dell’intervento (efficacia ed efficienza)

Valutazione del coinvolgimento e della soddisfazione del personale docente coinvolto nel percorso di

formazione

Page 10: Piano di Miglioramento · Pagina 1 di 14 Piano di Miglioramento (ex ART.6 DPR N.80/2013) Triennio 2016 - 2019 Approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del 18/05/2016

Pagina 10 di 14

Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO Le riunioni di aggiornamento sono previste nei mesi di giugno luglio 2017 ( per valutare la diffusione del progetto e per valutare gli esiti del progetto, ricalibrare le domande per l’anno successivo in relazione a:

come è stato recepito il progetto in termini di interesse e gradimento

quali sono gli obiettivi realmente raggiunti

quali nuovi obiettivi vanno definiti

DESCRIZIONE DELL’AZIONE n.2: Prove standardizzate: migliorare si può

Fase di PLAN - DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE

A seguito dei risultati del RAV appaiono evidenti le difficoltà degli alunni, sia nell'asse matematico scientifico sia in

quello linguistico, evidenziate nelle prove Invalsi. E’ opportuno dunque sviluppare delle strategie didattiche

finalizzate al miglioramento del successo scolastico. Il progetto vuole fornire agli studenti varie metodologie per ottimizzare il loro modo di studiare, ossia per

“imparare ad imparare”.

A tal fine si è deciso di intervenire sull’intero gruppo di classi del secondo anno del biennio iniziale.

Obiettivi

Acquisire da parte degli studenti strategie metodologiche e didattiche per “imparare ad imparare” in particolare la matematica e l’italiano

Far acquisire agli studenti gli strumenti per essere autonomi nello studio di queste discipline

Fornire agli studenti strumenti per l’autovalutazione.

Fase di DO - DIFFUSIONE E REALIZZAZIONE

Il responsabile della realizzazione di tale progetto è il referente del progetto. Il progetto è diretto a tutte le classi

seconde Le attività previste sono:

Fase 1: analisi dei fabbisogni, attraverso il processo di comparazione scaturito dalla restituzione delle ultime rilevazioni INVALSI ed un confronto all’interno del collegio dei docenti e nei dipartimenti.

Fase 2: progettazione di un percorso funzionale alle risultanza riscontrate in fase di analisi

Fase 3: Individuazione dei livelli di partenza degli alunni e delle criticità mediante la somministrazione del test d’ingresso;

Fase 4: Modulazione dell’intervento didattico a seguito dei risultati ottenuti;

Fase 5: Svolgimento del corso relativamente alle strategia per imparare ad imparare mediante una didattica laboratoriale;

Fase 6: Verifica intermedia ed analisi delle competenze acquisite mediante l’analisi dei risultati ottenuti;

Fase 7: monitoraggio degli esiti con un test finale e confronto con i risultati delle Prove INVALSI.

Fase 8: diffusione dei risultati e disseminazione. La diffusione avverrà attraverso tutti i canali istituzionali di

comunicazione nei dipartimenti nei gruppi per disciplina e nel Collegio Docenti; Pubblicazione del Progetto sul

sito web della scuola e comunicazione alle famiglie. Le attività che hanno prodotto risultati positivi sulle

strategie di

apprendimento degli allievi saranno messe a sistema e costituiranno buone pratiche da disseminare

all’interno dell’istituto.

Fase di CHECK - MONITORAGGIO E RISULTATI

In relazione ai due percorsi (italiano e matematica) si andrà a monitorare:

il livello di conoscenze e competenze degli alunni attraverso un test d’ingresso iniziale;

il livello di corrispondenza tra ciò che viene attuato e gli obiettivi attesi mediante un questionario di monitoraggio in itinere e uno finale;

il livello di competenze acquisite attraverso strumenti di valutazione messi a punto dal Team per il Miglioramento a breve ed a lungo termine.

Risultati attesi:

Miglioramento Risultati prove INVALSI dell’anno scolastico in corso

Page 11: Piano di Miglioramento · Pagina 1 di 14 Piano di Miglioramento (ex ART.6 DPR N.80/2013) Triennio 2016 - 2019 Approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del 18/05/2016

Pagina 11 di 14

Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO

Le riunioni di aggiornamento sono previste nei mesi di giugno luglio (per valutare la diffusione del progetto e per valutare gli esiti

del progetto, ricalibrare le domande per l’anno successivo in relazione a:

come è stato recepito il progetto in termini di interesse e gradimento

quali sono gli obiettivi realmente raggiunti

quali nuovi obiettivi vanno definiti

DESCRIZIONE DELL’AZIONE n.3: Fare impresa a scuola

Fase di PLAN - DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE

Si introducono le forti connessioni tra formazione e realtà d'impresa, cercando di avvicinare gradualmente i ragazzi

ai meccanismi che permettono la nascita, lo sviluppo e la gestione di una realtà aziendale, attraverso esperienze

concrete di microimprenditorialità. Obiettivi

Stimolare il senso di iniziativa, agendo su attitudini come la proattività, la capacità d’innovare, la creatività individuale e collettiva

Promuovere l’imprenditorialità, illustrando come nasce e si sviluppa una start-up sul mercato reale

Avvicinare al mondo del lavoro, presentando i modelli organizzativi aziendali, le professionalità coinvolte, i settori che offrono maggiori opportunità occupazionali

Conoscere le dinamiche produttive dell’azienda agraria di Istituto

Fase di DO - DIFFUSIONE E REALIZZAZIONE

I responsabili della realizzazione di tale progetto sono due: uno per la realtà di impresa simulata, l’altro per quella

dell’azienda agraria. Il progetto è rivolto infatti da un lato a tutte le classi del triennio finale che intendano avvalersi

anche dell’impresa simulata per svolgere le attività di alternanza scuola lavoro; dall’altro è rivolto alle classi del

triennio finale dell’ITA coinvolte direttamente nella gestione dell’azienda agraria.

Le attività previste per gli studenti

sono:

Fase 1: individuazione di un'idea di business e relativa valutazione di fattibilità

Fase 2: svolgimento indagini di mercato

Fase 3: realizzazione di un business plan

Fase 4: sviluppo concreto di un prodotto o un servizio

Fase 5: vendita e promozione del proprio prodotto/ partecipazione alle fiere locali, nazionali e internazionali

Fase 6: gestione della contabilità aziendale

Fase 7: diffusione. La diffusione avverrà attraverso tutti i canali istituzionali di comunicazione nei dipartimenti nei gruppi per disciplina e nel Collegio Docenti.

Fase di CHECK - – MONITORAGGIO E RISULTATI

Si andrà a monitorare:

N° di docenti partecipanti al progetto

N° di classi partecipanti al progetto

N° di alunni che migliorano il loro livello di apprendimento rispetto alla valutazione in ingresso

N° di docenti che utilizzano strumenti innovativi (piattaforma di impresa simulata o laboratorio- azienda agraria)

N° di attività innovative condivise e verificate atte all’ implementazione nella piattaforma di impresa simulata o in azienda agraria

Risultati attesi:

Verifica degli obiettivi e congruità delle forme di intervento

Verifica delle fasi, delle modalità (metodologie, procedure, strategie, tecniche e strumenti) e delle sequenze

operative

Valutazione della produttività dell’intervento (efficacia ed efficienza)

Valutazione del coinvolgimento e della soddisfazione degli studenti

Page 12: Piano di Miglioramento · Pagina 1 di 14 Piano di Miglioramento (ex ART.6 DPR N.80/2013) Triennio 2016 - 2019 Approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del 18/05/2016

Pagina 12 di 14

Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO

Le riunioni di aggiornamento sono previste nei mesi di giugno luglio 2017 ( per valutare la diffusione del progetto e per valutare gli esiti del progetto, ricalibrare le domande per l’anno successivo in relazione a:

come è stato recepito il progetto in termini di interesse e gradimento

quali sono gli obiettivi realmente raggiunti

quali nuovi obiettivi vanno definiti

Page 13: Piano di Miglioramento · Pagina 1 di 14 Piano di Miglioramento (ex ART.6 DPR N.80/2013) Triennio 2016 - 2019 Approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del 18/05/2016

Pagina 13 di 14

Sezione 4

MONITORAGGIO DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO (ANNO 2016/2017)

(da aggiornare durante l’a.s. 2016/2017)

Azione n.1: Insieme in formazione

Situazione corrente al ………… (indicare mese e anno) (Verde) (Giallo) (Rosso)

In linea In ritardo In grave ritardo

Attività

Responsabile

Data prevista

di conclusione

Tempificazione attività

Situazione

S O N D G F M A M G L A

Fase 1 Gruppo progetto Ottobre. 2016 X X (in itinere) Fase 2 Gruppo progetto Novembre 2016 X Fase 3 Gruppo progetto Dicembre. 2016 X Fase 4 Gruppo progetto Marzo 2017 X X Fase 5 Gruppo progetto Maggio 2017 X X Fase 6 Gruppo progetto Giugno 2017 X Fase 7 Gruppo progetto Luglio 2017 X

Azione n.2: Prove standardizzate: migliorare si può

Situazione corrente al ………… (indicare mese e anno) (Verde) (Giallo) (Rosso)

In linea In ritardo In grave ritardo

Attività

Responsabile

Data prevista

di conclusione

Tempificazione attività

Situazione

S O N D G F M A M G L A

Fase 1 Gruppo progetto Ottobre 2016 X X (in itinere) Fase 2 Gruppo progetto Novem. 2016 X Fase 3 Gruppo progetto Dicembre 2 016 X Fase 4 Gruppo progetto Gennaio 2017 X Fase 5 Gruppo progetto Aprile 2017 X X X Fase 6 Gruppo progetto Maggio 2017 X X Fase 7 Gruppo progetto Maggio 2017 X Fase 8 Gruppo progetto Luglio 2017 X X

Page 14: Piano di Miglioramento · Pagina 1 di 14 Piano di Miglioramento (ex ART.6 DPR N.80/2013) Triennio 2016 - 2019 Approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del 18/05/2016

Pagina 14 di 14

Azione n.3: Fare impresa a scuola

Situazione corrente al ………… (indicare mese e anno) (Verde) (Giallo) (Rosso)

In linea In ritardo In grave ritardo

Attività

Responsabile

Data prevista

di conclusione

Tempificazione attività

Situazione

S O N D G F M A M G L A

Fase 1 Gruppo progetto Ottobre 2016 X X (in itinere) Fase 2 Gruppo progetto Dicembre 2016 X X Fase 3 Gruppo progetto Gennaio 2017 X X Fase 4 Gruppo progetto Marzo 2017 X X Fase 5 Gruppo progetto Aprile 2017 X X Fase 6 Gruppo progetto Maggio 2017 X X Fase 7 Gruppo progetto Luglio 2017 X X

Sezione 5

COMPOSIZIONE DEL COMITATO DEL MIGLIORAMENTO

Nome e Cognome Ruolo

Franco Antonio SAPIA Dirigente Scolastico

Pietro LAURI Direttore Servizi amministrativi e Generali

Kiumars FOROGHI Prima Collaboratore DS e Compente Commissione

RAV e Preparazione e somministrazione

questionari monitoraggio

Lucia FIORAVANTI Compente Commissione RAV

Roberto TEMPORIN F.S. POF e Compente Commissione RAV

Carla SUPINO F.S. Area 2

Federica CONSOLINI Docente Comitato di Valutazione

Margherita D’ARGENZIO Docente Comitato di Valutazione

Antonietta CASSESE Docente Comitato di Valutazione

Vittoria BUANNE Commissione Alternanza scuola lavoro

Patrizia NATALE Commissione Alternanza scuola lavoro

Alessia LO BOSCO F.S. Area 3

Roberta D’AGOSTINO Animatore digitale