STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO 2016/ · PDF fileLa stesura del Piano di Miglioramento, ......
Transcript of STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO 2016/ · PDF fileLa stesura del Piano di Miglioramento, ......
1
STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO 2016/2017
IIS LICEO IPSIA ITC ITI
Amantea (CS)
La stesura del Piano di Miglioramento, a cura del Nucleo Interno di Autovalutazione, ha
iniziato il proprio lavoro da quanto riportato nella sezione 5 del RAV.
Pertanto si decide di intervenire sui TRAGUARDI individuati per il potenziamento delle
competenze di base(scientifiche, laboratoriali-socio economico e per la legalità) e sulle competenze
chiave e di cittadinanza per garantire nell’arco del triennio una ricaduta nel miglioramenti degli
esiti degli studenti.
Esiti degli studenti
Descrizione delle
priorità
Descrizione del traguardo
Risultati scolastici
Potenziamento dell’area
logico-matematica
(potenziamento
scientifico), competenze
digitali (potenziamento
laboratoriale) e
prevenzione e contrasto
della dispersione
scolastica -
potenziamento
dell’inclusione scolastica
(potenziamento socio
economico e per la
legalità)
Raggiungimento delle eccellenze a
riguardo delle valutazioni periodiche
e dei giudizi finali
Competenze chiave e di
cittadinanza
"Educazione alla
legalità" intesa come
Sviluppo delle
competenze sociali e
civiche
Elaborazione di apposite UD e/o
attivazione di appositi progetti,
anche con la collaborazione di enti
territoriali
SEZIONE 1 - Scegliere gli obiettivi di processo più rilevanti e necessari in tre
passi Domande guida Quali sono i nessi tra obiettivi e traguardi?
Ci sono ridondanze?
Gli obiettivi coprono in modo potenzialmente efficacie e completo le priorità dichiarate?
Passo 1 - Verificare la congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi
Tabella 1 – Relazione tra obiettivi di processo, aree di processo e priorità di miglioramento Area di processo Obiettivi di processo Priorità
1 2
2
Curricolo, progettazione e
valutazione
Ambiente di apprendimento Inclusione e differenziazione Progettualità mirata e calibrata ai bisogni specifici di apprendimento in
situazioni di svantaggio
X X
Continuità e orientamento Orientamento strategico e
organizzazione della scuola
Sviluppo e valorizzazione
delle risorse umane
Integrazione con il territorio e
rapporti con le famiglie
Passo 2 - Elaborare una scala di rilevanza degli obiettivi di processo
Domande guida
Ci sono obiettivi che, anche se importanti, non è possibile realizzare?
Su quali obiettivi è opportuno concentrare le risorse?
TABELLA 2 – Calcolo della necessità di intervento sulla base della fattibilità ed impatto
1= nullo - 2= poco - 3= abbastanza - 4=molto - 5= del tutto
Obiettivi di processo elencati Fattibilità
(da 1 a 5) Impatto
(da 1 a 5) Prodotto: valore che
identifica la rilevanza
dell’intervento 1 Inclusione e differenziazione:
Progettualità mirata e calibrata ai bisogni
specifici di apprendimento in situazioni di
svantaggio
4 3 12
Passo 3 - Ridefinire l'elenco degli obiettivi di processo e indicare i risultati attesi, gli indicatori di
monitoraggio del processo e le modalità di misurazione dei risultati
Domande guida Quali sono gli obiettivi che vogliamo raggiungere nel prossimo anno come scuola?
Quali risultati ci attendiamo da ciascun obiettivo di processo scelto?
Quali indicatori utilizzeremo per monitorare se siamo sulla giusta strada per raggiungere gli obiettivi? E in che modo li
misureremo?
TABELLA 3 – Risultati attesi e monitoraggio
Obiettivi di processo elencati Risultati attesi Indicatori di
monitoraggio Modalità di rilevazione
1 Inclusione e
differenziazione:Progettualità
mirata e calibrata ai bisogni
specifici di apprendimento in
situazioni di svantaggio
Raggiungimento
degli obiettivi in
termini di abilità e
competenze fissati
in fase di
progettazione dagli
insegnanti
specializzati,
Cd.C. e Operatori
Sanitari
Rapporto sulle
fasi previste e
su quelle
raggiunte con
utilizzazione
di eventuali
azioni
formative
Prove sistemiche e disciplinari.
Questionari di
soddisfazionedei partecipanti
nei progetti Scheda sintetica di
monitoraggio dei progetti
3
SEZIONE 2 - Decidere le azioni per raggiungere ciascun obiettivo di
processo in due passi
Passo 1 - Ipotizzare le azioni da compiere considerandone i possibili effetti negativi e positivi a
medio e a lungo termine
Domande guida Quali sono gli effetti positivi che un’azione può produrre all’interno della scuola?
Quali sono invece gli aspetti negativi che la stessa azione può produrre, innescando meccanismi non
virtuosi?
Queste azioni innescano a cascata altre azioni?
Gli effetti di queste azioni si vedranno anche negli anni successivi?
TABELLA 4 – Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni (si fa riferimento all’obiettivo di processo individuato per “Inclusione e differenziazione” - Progettualità mirata sulla base della
ricognizione dei bisogni formativi emergenti per le aree a maggiore evidenza)
Azione prevista Effetti positivi
all’interno della
scuola a medio
termine
Effetti negativi
all’interno della
scuola a medio
termine
Effetti positivi
all’interno della
scuola a lungo
termine
Effetti negativi
all’interno della
scuola a lungo
termine Interventi di
progettazione con
schema dinamico
che contempli
finalità, obiettivi,
metodologie,
rilievo delle
ricadute. Analisi
dei punti di forza e
di debolezza
Accrescimento
delle competenze
professionali con
opportunità di
processi di
miglioramento
operativo
Rilievo delle
criticità
metodologiche con
interventi di
adeguamento alle
risultanze di
acquisizione
Raggiungimento di
un livello crescente
di affinamento
delle conoscenze
sistemico
Imprevisti sui
processi di
acquisizione di
contenuti e metodi,
bisognevoli di ogni
riproposta operativa
Esame degli esiti di
valutazione
episodica,
periodica e
sistemica
Uniformità e
omogeneità nelle
azioni didattiche di
istituto
Eventuali azioni
correttive per esiti
disomogenei
Metodologia
generale dei
processi che
garantiscono
equilibrio tra
insegnamento e
apprendimento
Carenza di
implementazione
dei livelli di
conoscenze,
competenze e
abilità
Attivazione di
processi didattici
che consentano di
colmare lacune
pregresse; favorire
il raggiungimento
delle eccellenze
per le potenzialità
Azione didattica
armonica, coesa,
mirata finalizzata
ad una ricerca
costante per
l’elevazione dei
risultati
Rilievo della
modesta azione
riferita ad alcune
discipline con
riserva di
riproposta di
intervento
Accrescimento
delle certificazioni
di livello formativo
Fase di stallo
formativo, con
riserva di diversa
proposta
progettuale
4
Passo 2 - Rapportare gli effetti delle azioni a un quadro di riferimento innovativo
TABELLA 5 – Caratteri innovativi
Caratteri innovativi Connessione con il quadro di riferimento di cui in
Appendice A (obiettivi triennali descritti nella Legge 107/2015) e B
(principi ispiratori alla base delle idee delle Avanguardie Educative su
cui Indire sta lavorando per favorire la disseminazione di pratiche
innovative nelle scuole)
1. Gestione permeabile tra scuola e
territorio con azioni biunivoche mirate;
2. Rapporti Istituzione scolastica e utenza
finalizzati alla compartecipazione attiva
e propositiva delle azioni formative;
3. Articolazione di interventi formativi
polifunzionali, poliedrici e policentrici
con tutti i soggetti collaboranti
all’acquisizione di un bagaglio culturale
utile per la crescita della personalità
Ispirazione filosofica e pedagogica che governa la
formazione del futuro cittadino del mondo per l’inserimento
nella società civile, di questa Istituzione Scolastica.
La specifica natura dell'attività scolastica dell’allievo, intesa
come partecipazione attiva e spontanea alla vita della
comunità, deducendo che una corretta educazione può
quindi, predisporre gli individui alle regole della vita
democratica e rivelarsi in futuro l'unico potente mezzo per
rafforzare e diffondere la democrazia e la convivenza civile
e pacifica tra i popoli, di diversa astrazione antropologica,
etnica e culturale.
5
SEZIONE 3 - Pianificare le azioni di ciascun obiettivo in tre passi
Passo 1 - Definire l’impegno delle risorse umane e strumentali
Domande guida Quali sono le risorse umane interne che si ha a disposizione per raggiungere gli obiettivi di processo?
Quali sono le risorse umane esterne necessarie ad attivare i processi in modo efficace?
Quali sono le fonti finanziarie da cui si attingere per coprire le spese necessarie?
Tabella 6 - Descrivere l’impegno di risorse umane interne alla scuola
Figure professionali
Tipologia di attività
Ore aggiuntive presunte
Costo previsto
Fonte finanziari
a
Dirigente Scolastico
In qualità di leader culturale,
promuove azioni che
attraversano le diverse fasi di
una metamorfosi cognitiva,
rispetto ai labirinti della
conoscenza umana, con un
istintivo impegno ad estrarre,
come da un nucleo minerale
monolitico, il sapere delle
interconnessione scientifiche
In corso di
definizione In corso di
definizione Erogazione enti
preposti
FS – Referenti
autovalutazione
Elaborazione indirizzi
programmatici del DS per il
PTOF;
elaborazione RAV e PdM su
base progettazione operativa
del PTOF
In corso di
definizione In corso di
definizione In corso di
definizione
Docenti
Azione didattica di
facilitazione e apprendimento
su base progettuale; attività
in seno agli OO.CC.
Afferenti al
profilo
professionale
Afferenti al
profilo
professionale
Afferenti al
profilo
professionale
Personale ATA
Azioni di coadiuvanza per
sorveglianza e sicurezza,
oltre le attività attinenti al
proprio profilo di
appartenenza
Afferenti al
profilo
professionale
Afferenti al
profilo
professionale
Afferenti al
profilo
professionale
Altre figure
6
Tabella 7 - Descrivere l’impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e
servizi
Impegni finanziari per tipologia di
spesa
Impegno presunto Fonte finanziaria
Formatori In corso di definizione Erogazione enti preposti
Consulenti In corso di definizione Erogazione enti preposti
Attrezzature In corso di definizione Erogazione enti preposti
Servizi In corso di definizione Erogazione enti preposti
Altro In corso di definizione Erogazione enti preposti
Passo 2 – Definire i tempi di attuazione delle attività
Domande guida
E’ possibile fare una progettazione precisa delle azioni a partire dall’avvio del Piano di Miglioramento?
Chi è il responsabile di monitorare che le azioni per quell’obiettivo di processo avvengano in linea con i
tempi?
Tabella 8 – Tempistica delle attività
Attività Pianificazione delle attività Sett.
Ott.
Nov.
Dic.
Genn.
Febb.
Mar.
Apr.
Mag
Giug
Costituzione della megastruttura Dipartimento Didattico
Operativo (di seguito DDO) per la delineazione delle
integrazioni/modifiche al PTOF x
Verifica della congruenza del RAV col PTOF x x
Definizione delle Linee fondamentali dl PTOF x
Approvazione del PTOF da parte degli organi Collegiali x
Comunicazione su Progetti definiti nel PTOF afferenti
al Piano di Miglioramento. Raccolta adesioni sulla base
dei curriculum x
Definizione e stesura dei progetti x x
C.d.C. Intermedi e raccolta dei dati afferenti ai risultati
sugli apprendimenti (recupero/potenziamento) a cura dei
Coordinatori di classe. x
Prima fase esecutiva dei Progetti - Fase di progettazione
(su modelli predisposti) - Pubblicazione dei Bandi
destinati ai fruitori del progetto). Inizio progetti x
Monitoraggio delle azioni definite nel PTOF x
Consuntivo intermedio delle attività svolte. Il
monitoraggio avverrà tramite la rendicontazione attività
da parte di tutti i responsabili di settori (Funzioni
Strumentali, e DDO) su modelli predisposti.
x
C.d.C. scrutinio primo quadrimestre con monitoraggio
degli esiti sugli apprendimenti e confronto con gli esiti
(rinforzo e/o eccellenze) rispetto ai C.d.C. intermedi di x
7
novembre.
Monitoraggio delle fasi del Cronogramma e attuazione
di eventuali azioni correttive x
Riunionedel DDO e monitoraggio delle attività svolte
sui contenuti degli assi culturali definiti nel PTOF x
C.d.C. intermedi: verifica delle attività svolte dai docenti
sugli assi culturali. Monitoraggio delle ricaduta didattica
dei progetti; monitoraggio degli apprendimenti con
indicazione di rinforzo e potenziamenti attuati.
x
C.d.C. scrutinio finale con monitoraggio degli esiti sugli
apprendimenti e confronto con gli esiti (rinforzo e/o
eccellenze) rispetto ai C.d.C. del primo quadrimestre. x
Raccolta dei dati monitorati e rendicontazione finale
degli obiettivi a breve termie programmati. x
Rendicontazione finale delle attività svolte da parte dei
responsabili di settore (Funzioni strumentali e DDO). x
Passo 3 - Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del raggiungimento
dell'obiettivo di processo
Domande guida
Quali sono gli aspetti che permettono di verificare se le azioni stanno contribuendo al raggiungimento
dell’obiettivo?
Quali dati numerici si possono ricavare per monitorare come sta andando il processo?
Con quali strumenti qualitativi e quantitativi si possono raccogliere dati?
Tabella 9 – Monitoraggio delle azioni
Data di rilevazione
Indicatori di monitoraggio del processo
Strumenti di misurazione
Criticità rilevate
Progressi rilevati
Modifiche/ necessità
di aggiustamenti
Settembre 2016
N° 2 incontri
Definizione degli
indicatori in sede
di riunioni DDO
(con relativa
verbalizzazione) ----- ----- ----- Proposte operative
modifica PTOF
Ottobre 2016
Modifiche e/o
integrazioni a
PTOF e PDM
Novembre 2016 Monitoraggio
programmazioni
Andamento delle
programmazioni
di classe nel CdC
intermedi
Gennaio 2017 Riunione DDO
Monitoraggio
programmazioni
didattiche –
Progetti del
PTOFe PDM -----
tutti i docenti
definiscono i
contenuti della
disciplina in
relazione agli
assi culturali
Consuntivo
intermedio.
Preparazione
eventuali corsi di
recupero.
Monitoraggio
programmazione
didattica.Monitora
ggio intermedio
delle azioni
intraprese
Febbraio 2017 Consuntivo dei
CdC I Quadr. a
Raccolta delle
schede compilate ---------- ----- -----
8
cura della FS
GAUS
(Cupello/Castello)
in seno al CdC
con la rilevazione
delle
insufficienze/ecce
llenze
Aprile 2017 Monitoraggio
programmazioni
Andamento delle
programmazioni
di classe nel CdC
intermedi
Giugno 2017
Monitoraggio
programmazioni
Monitoraggio
degli
apprendimenti
Monitoraggio
dei recuperi e
potenziamento
SEZIONE 4 - Valutare, condividere e diffondere i risultati del piano di
miglioramento in tre passi
Passo 1 - Valutare i risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai traguardi del RAV
L’andamento complessivo del Piano di Miglioramento deve essere valutato con cadenza annuale
Domande guida
Riprendendo i traguardi descritti nel RAV, ci sono stati degli scostamenti alla fine del primo anno di
progettazione?
Quali indicatori erano stati scelti per valutare il raggiungimento dei traguardi?
E’ necessario ridimensionare o cambiare qualcosa nella progettazione prevista?
In questa sezione dunque si torna a valutare gli aspetti relativi alla valutazione degli esiti, riprendendo gli
indicatori che erano stati scelti nel RAV come strumenti di misurazione dei traguardi previsti. Diventa
dunque fondamentale riprendere la sezione 5 del RAV e la mappa degli Indicatori. E’ possibile fare questa
azione per ciascuna priorità individuata.
9
Tabella 10 – La valutazione in itinere dei traguardi legati agli esiti
Priorità 1
Esi
ti d
egli
st
ud
enti
(d
alla
sez
. 5
del
RA
V)
Tra
gu
ard
o
(dal
la s
ez.
5 de
l R
AV
) D
ata
ri
lev
a
-zio
ne
Ind
ica
tor
i sc
elti
Risultati attesi
Risultati riscontrati
Dif
fere
nz
a
Considerazio -ni critiche e proposte di
integrazione e/o modifica
Ris
ult
ati
scola
stic
i
Rag
giu
ng
imen
to d
elle
ecc
elle
nze
a r
iguar
do d
elle
val
uta
zioni
per
iodic
he
e d
ei g
iudiz
i fi
nal
i
Giu
gno 2
016
CdC
fin
ali
Accrescimento di
livello formativo
dell’area logico-
matematica; rilievo
potenziamento
scientifico, competenze
digitali; raggiunte
abilità laboratori ali;
attuazione della
prevenzione e contrasto
della dispersione
scolastica; azione di
inclusione per le
diverse abilità;
conoscenze sistemica
degli aspetti socio
economici ed
educazione alla legalità
La percentuale di studenti
ammessi alle classi successive
(Prima, Seconda, Terza, Quarta)
è nettamente superiore alle
percentuali nazionali, regionale
e provinciali, per tutte e tre le
suole (Liceo, IPSIA e Tecnico).
Anche in merito gli alunni con
sospensione di giudizio i dati
sono inferiori alle percentuali
di riferimento nazionale,
regionale e provinciale
(Liceo,IPSIA e Tecnico).
Inoltre dal confronto con il
precedente anno scolastico si
evidenzia una diminuzione
degli alunni non ammessi e/o
con sospensione di giudizio.
La scuola adotta una
progettazione educativa e
didattica in linea sia con la
Riforma del secondo Ciclo che
con la Legge 107, comma 16,
della “Buona Scuola”. Sui
principi enunciati viene
elaborato o PTOF e i curricoli,
deliberate in
seno ai dipartimenti, Area
Umanistica, Area Logico –
Matematica, Area Scientifico-
Tecnologica e dagli Organi
collegiali nel Collegio dei
Docenti di inizio anno
scolastico 2015/2016, in base
alle direttive del DS. Gli obiettivi individuati
contraddistingueranno
l’offerta formativa in termini
migliorativi e di arricchimento.
Mig
liora
men
to d
ell’
off
erta
form
ativ
a in
ter
min
i di
cres
cita
e a
rric
chim
ento
Per gli alunni in uscita
nei professionali la fascia
predominante ha ottenuto
una votazione tra 61/100
e 70/100 (39,7%) e tra
71/100 e 80/100 per il
Tecnico (26,3%).
Nessuna lode nei tecnici
e professionali.
La collocazione medio-
bassa della fascia sociale
degli studenti dei
Professionale in
particolare, e dei Tecnici
contribuisce alla
continua ricerca di
strategie da adottare
nella nostra Istituzione
scolastica per garantire a
tutti gli allievi il successo
formativo, cercando di
affrontare casi di disagio
per la lotta alla
dispersione puntando in
maniera intenzionale e
sistematica allo sviluppo
di una positiva
interazione con la realtà
naturale e sociale.
Tra le strategie da
adottare l’IIS-Amantea
intende continuare la
“Formazione dell’uomo
e del cittadino”
attraverso l’Educazione
alla legalità.
10
Priorità 2 E
siti
deg
li
stu
den
ti
(dal
la s
ez.
5 de
l R
AV
)
Tra
gu
ard
o
(dal
la s
ez.
5 de
l R
AV
)
Da
ta
rile
va
-zio
ne
Ind
icato
r
i sc
elti
Risultati attesi
Risultati
riscontrati Dif
fe-
ren
za
Considerazio -ni critiche e proposte di
integrazione e/o modifica
Com
pet
enze
chia
ve
di
citt
adin
anza
Elaborazione
di apposite
UD e/o
attivazione di
appositi
progetti,
anche con la
collaborazion
e di enti
territoriali
Giu
gno 2016
CdC
fin
ali Raggiungi-
mento obiettivi e
traguardi
PTOF
L’IIS-Amantea
come già indicato
nel PDM si mira
alla “Formazione
dell’uomo e del
cittadino”
incentivando la
progettazione di
attività per
"Educazione alla
legalità" e
“Inclusione e
differenziazione”.
Obiettivo generale
si evince dalle
priorità di
intervento
individuate nel
RAV del
precedente a.s.:
Educare i ragazzi
al raggiungimento
della
consapevolezza
dei propri diritti e
dei propri doveri.
La progettazione
mirata ha avuto
come sintesi
operativa di queste
argomentazioni la
rilettura,
commento e
considerazioni
sulle valenze
formative del
Patto di
Corresponsabilità
e del Regolamento
di Istituto.
Mig
liora
men
to d
ell’
off
erta
form
ativ
a in
ter
min
i di
cres
cita
e a
rric
chim
ento
Nessun rilievo
di debolezza
degno di
considerazione
Passo 2 - Descrivere i processi di condivisione del piano all’interno della scuola
Domande guida
Come possiamo coinvolgere tutti i docenti della scuola nello sviluppo del PdM?
Quali strumenti è utile attivare per far sì che tutti possano seguire l’andamento del Piano di Miglioramento?
La condivisione del Piano di Miglioramento è un’azione che può essere prevista in momenti diversi
dell’anno scolastico, finalizzata ad attori differenti. Con quali strategie di condivisione?
11
Tabella 11 - Condivisione interna dell’andamento del Piano di Miglioramento
Strategie di condivisione del DM all’interno della scuola
Momenti di Condivisioneinterna
Persone coinvolte Strumenti Considerazioninate dalla condivisione
Collegio docenti
Consiglio d’Istituto
FS e DDO
Riunioni dei Consigli di
classe
Incontri scuola famiglia
Dirigente Scolastico
Docenti
Famiglie
Registri personali
Software Axios
Verbalizzazione atti
ufficiali
Sito Web della scuola
Passo 3 - Descrivere le modalità di diffusione dei contenuti e dei risultati del piano sia all’interno che
all’esterno dell’organizzazione scolastica.
Domande guida Quali sono gli attori da coinvolgere per far sì che la condivisione del miglioramento inneschi un cambiamento virtuoso?
Con quali azioni interne posso attivarla? E con quali azioni esterne?
Tabelle 12 e 13 - Le azioni di diffusione dei risultati interne ed esterne alla scuola
Strategie di diffusione dei risultati del PdM all’interno della scuola
Metodi/Strumenti Destinatari Tempi
Pubblicazione di comunicazioni
periodiche sul sito web della scuola
Docenti Personale ATA Studenti Famiglie
Note informative dinamiche
Diffusione di documenti formato
digitale nell’ambito delDDO e dei
C.d.C., Responsabili di Progetto, FS
Docenti Comunicazioni periodiche
Strategie di diffusione dei risultati del PdM all’esterno della scuola
Pubblicazione di comunicazioni
periodiche sul sito web della scuola
Incontri di coordinamento
Famiglie Enti territoriali Soggetti formatori esterni per
attività ludico ricreative
Comunicazioni contestuali e
periodiche
Passo 4 - Descrivere le modalità di lavoro del Nucleo di valutazione
Domande guida Da chi è formato il nucleo di valutazione? E che ruolo hanno le persone al suo interno?
Sono coinvolti genitori, studenti o altri membri della comunità scolastica, in qualche fase del Piano di Miglioramento?
La scuola si è avvalsa di consulenze esterne? E, se si, di chi?
A supporto delle figure individuate come nucleo interno di valutazione concorrono tutte le Funzioni
Strumentali, i componenti del DDO, i Coordinatori di Classe, I docenti, ATA, ognuno per i propri ambiti di
competenza definiti dalla responsabilità del ruolo (in allegato al PTOF). NOME RUOLO Prof. Arch. Francesco Calabria Dirigente Scolastico Proff.ri Cupello Giulietta - Castello
Crescenzo Funzione Strumentale GAUS e Invalsi
12
Format 15 - Caratteristiche del percorso svolto 15.1. Sono coinvolti genitori, studenti o altri membri della comunità scolastica, inqualche fase del Piano di
Miglioramento? (collegata a 15.2) □ Sì X No
15.2Se sì chi è stato coinvolto?
□ Genitori
□ Studenti (di che classi):……………………………….
□ Altri membri della comunità scolastica (specificare quale):……………………………….
15.3La scuola si è avvalsa di consulenze esterne? (collegata a 15.4)□ Sì X No
15.4Se sì da parte di chi? □ INDIRE
□ Università (specificare quale):……………………………….
□ Enti di Ricerca (specificare quale):……………………………….
□ Associazioni culturali e professionali (specificare quale):……………………………….
□ Altro (specificare):………………………………..
15.5 Il Dirigente è stato presente agli incontri del Nucleo di valutazione nel percorso di Miglioramento?
X Sì □ No
15.6.Il Dirigente ha monitorato l’andamento del Piano di Miglioramento?
X Sì □ No