PIANO DI IMPRESA 2013-2015 - Consorzio Comunità Brianza · civile e dei beni relazionali... le...
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PIANO DI IMPRESA 2013-2015 “Poca favilla, gran fiamma seconda”
Dante, Paradiso I, 37
Dicembre 2012
Cooperative Enterprises build a better world
IL PIANO PRECEDENTE (2009-2011)
E I SUOI RISULTATI “cambiata la legna, l’è cambia el foec”
Tre livelli di azione
• Area servizi alle cooperative
• Area funzioni strategiche consortili
• Area produzione e sviluppo
Finalità : “Agganciare l’azione consortile alle esigenze
di sviluppo delle cooperative socie”
Energie: dai legami al percorso di costruzione
del piano di impresa 2012 • Prolungamento del piano precedente al 2012: anno internazionale
della cooperazione ; approvazione dell’impostazione dell’assemblea
del 16/05/2012; presentazione pubblica “Energie dai legami” ottobre
2012.
• Gruppi di lavoro da maggio a dicembre 2012:
– gare e servizi (4 incontri);
– bilancio di sistema (5 incontri) ;
– consiglio di amministrazione (2 incontri) e gruppo di lavoro
dedicato (2 incontri).
“Poca favilla, gran fiamma seconda” Dante, Paradiso I, 37
• Basta una piccola favilla qualitativamente alta per scatenare una
gran fiamma. La favilla rappresenta il ruolo del consorzio: a volte
stimolo, a volte integratore, a volte amplificatore … La Mutualità,
Solidarietà , Amicizia, Competenza dei soci è in grado di produrre
una gran fiamma; le risorse scarse della crisi non ci spaventano; la
crisi è un dato di fatto / una opportunità di rivoluzione
• Spesso le grandi imprese nascono da piccole opportunità (Demostene)
• In ogni attività la passione toglie gran parte delle difficoltà (Erasmo da
Rotterdam)
La definizione di Consorzio
Un’impresa sociale affidabile, reputata e partecipata,
capace di incidere nella prospettiva dell’istituzione di
comunità sullo sviluppo culturale, sociale, economico
del territorio in cui opera, dove muove e organizza
risorse, attraverso l’azione in rete di cooperative
sociali e soggetti diversi del territorio
….Dunque una idea evolutiva ...
Da… consorzio di servizi/o (accompagnamento allo start
up e alla gestione)
• a.. consorzio impresa a rete (sviluppo del general
contractor)
• a.. consorzio di comunità (definita da elementi
territoriali, culturali, sociali, economici)
….e una fase NUOVA nella vita del
Consorzio…
… più avanzato nel fare impresa; più mutualista tra i soci e con altri stakeholders; con una governance più robusta e partecipata che prosegue negli obiettivi di servizio alle cooperative ma crea sviluppo nuovo, razionalizzando e potenziando l’ azione di sistema consortile.
Con un rinnovato PATTO ASSOCIATIVO
tra i soci
• Prospettiva mutualistica e solidaristica tra i soci, per generare insieme
collettivamente sviluppo economico e sociale ;
• Creare più sistema tra soci perseguendo le proprie strategie nell’ambito del
Patto Comune
• Cessioni di una quota di autonomia e indipendenza al sistema consortile per
concordare insieme le priorità sapendo che la lettura comune dei bisogni del
territorio è più ampia di quella fatta dal singolo
Il nostro consapevole contributo per un
welfare universalistico e sostenibile…
• I collanti classici delle organizzazioni non funzionano più
(la politica, le certezze dei trasferimenti..);
• importanza dei sistemi relazionali: partecipazione,
democrazia;
• Innovazione (prodotto, processo, societaria);
• reputazione di cooperativa e di sistema consortile
… che richiede un nuovo patto di cittadinanza
• Insostenibilità del benessere individuale e collettivo atteso
• si pone un problema di sostenibilità ma anche di
adeguatezza ;
• sempre più esclusi … è finito il welfare universalista …..ci
sono davanti i rischi del welfare mercantile…
• è necessario cambiare verso un welfare comunitario e
rigenerativo delle risorse che utilizza
La impresa sociale è una sorta di cerniera tra il mondo delle imprese private e il mondo degli
Enti Pubblici ; soggetto del cd Terzo Settore (insieme di Enti con due caratteristiche principali :il perseguimento del bene comune/interesse generale e la assenza di finalità di lucro/divieto a distribuire utili); e soggetto imprenditoriale sociale nel mondo delle imprese (cioè con una doppia catena di valore Economico (occupazione, ricchezza …) e sociale (inclusione, capitale sociale …)
“ ….Nelle economie occidentali le cooperative spesso appaiono una eccezione ( più o meno tollerata) alla regola della impresa capitalistica. Invece la regola deve essere il pluralismo delle finalità imprenditoriali e il pluralismo conseguente delle strutture di impresa e delle forme giuridiche…” Luigi Marino (presidente nazionaleConfcooperative e ACI Alleanza cooperative Italiane )
“… Credo che il capitalismo, con tutti i suoi meccanismi di mercato, deve sopravvivere… Quello che è critico è il fatto che oggi c’è un solo incentivo a fare affari: la massimizzazione dei profitti. Invece va incluso anche l’incentivo a fare e il bene della società. Ci devono essere molte più imprese il cui scopo primario non sia fare i profitti più alti ma fornire alla umanità i benefici più grandi…”
Muhammad Yunus, economista e banchiere bengalese, premio Nobel per la pace.
LE IDEE E VALORI COMUNI PER UN NUOVO PATTO
LA ECONOMIA COOPERATIVA (1):
identità e specificità
Dell’impresa cooperativa prevale largamente tra gli studiosi e tra i policy makers una
interpretazione “negativa”: impresa meno efficiente delle forme alternative, che fa fatica a
crescere, che sopravvive solo grazie ai contributi pubblici e ai benefici fiscali (non giustificati),
destinata prima o poi a essere sostituita da imprese di capitali (o pubbliche). Questo modo di
vedere la cooperativa non è estraneo neanche ai cooperatori!
“In realtà i dati sulle cooperative indicano che: le cooperative sono più diffuse soprattutto in alcuni settori,
crescono più lentamente delle capitalistiche, ma sono più stabili nell’attività: in caso di crisi non fanno
variare la produzione, ma i margini, perché hanno come obiettivo la produzione di un servizio ai soci e non
al profitto ;e l’orientamento al servizio invece che al profitto è garantito : dalla forma propietaria; dal
controllo democratico; dalla cultura imprenditoriale e di movimento; da vincoli specifici, come quello alla
distribuzione di utili che scoraggia comportamenti opportunistici di soci e dirigenti e fa delal cooperativa un
bene comune”
- Carlo Borzaga – Euricse – Università di Trento - Facoltà di Economia
LE IDEE E I VALORI COMUNI PER UN NUOVO PATTO
LA ECONOMIA COOPERATIVA (2): …… il modello cooperativo è erroneamente sottovalutato….
La organizzazione cooperativa è esperienza di democrazia economica e scuola di
responsabilità ; la reciprocità e il valore delle relazioni sono il valore guida…
“…Se il mercato è fondato sulla reciprocità, allora si è possibile leggerlo come un brano di vita comune, come un momento della società civile, se è vero che la reciprocità è la legge fondamentale dell’intera vita sociale”
Luigino Bruni, “Le nuove virtù del mercato “2012
•
LE IDEE E I VALORI COMUNI PER UN NUOVO PATTO:
LA ECONOMIA COOPERATIVA (3)
un’organizzazione diversa per un mercato diverso
“… la crisi in corso dal 2008, prima finanziaria, poi economica poi occupazionale…non è
transitoria ma di senso, di orizzonte, e mette in crisi un modello di sviluppo : occorre una
nuova economia fatta di organizzazioni che massimizzano gli scopi sociali mantenendo il
vincolo della sostenibilità economica ;
L’economia e con essa la società sta attraversando un cambiamento epocale... le imprese e i mercati attuali
si stanno progressivamente allontanando dal modello con cui li abbiamo conosciuti, vissuti e descritti solo
poco tempo fa … in particolare diminuisce ai fini del successo e della durata delle imprese il peso relativo ai
capitali tecnologici e finanziari e aumenta quello delle persone (del capitale umano) del capitale sociale e
civile e dei beni relazionali... le imprese sia le piccole che le grandi oggi crescono e muoiono soprattutto per
la inadeguate capacità di tenere assieme persone con motivazioni e preferenze diverse , in un mercato in cui
i ruoli della gerarchia , dei sindacati e della politica (i collanti delle imprese e delle organizzazioni tradizionali)
stanno cambiando rapidamente e radicalmente.”
(da Smerilli/ Bruni La leggerezza del ferro: un’introduzione alla teoria economica delle organizzazioni a
Movente Ideale ed.Vita e pensiero -2011)
LA CRISI DAL 2008
“Da ciò che si è rotto e deve essere ricostruito occorre ripartire per costruire una nuova comunità!
Come scegliamo di declinare oggi l’idea di uguaglianza e di diversità? Quali impegni siamo disposti ad assumerci tra e per le persone che nelle nostre comunità abitano, operano e transitano? Quali beni comuni ci impegnano in modo collettivo a proteggere e promuovere? Con quali strumenti? E con quali risorse?
Solo da una risposta a queste domande può nascere un nuovo patto di cittadinanza capace di “rimettere” costruttivamente a dialogo sogni e diritti, di definire il minimo comune denominatore comunitario per produrre coesione e sostenere gli individui che in esse vivono, che in esse operano, sviluppano lavoro, ricchezza, socialità, prossimità, ingaggiando tutti in un patto capace di tenere insieme diritti e responsabilità degli individui, diritti e responsabilità della comunità.
Non lasceremo che a disegnare la nostra comunità e la cornice della nostra civiltà siano esclusivamente i vincoli contabili della spesa pubblica !”
Claudia Fiaschi – Convention di CGM, Mantova10 ottobre 2012
PER UN WELFARE DELLA RESPONSABILITA’ ..
Da questa faticosa ridefinizione di responsabilità e compiti nessuna delle attività umane può essere esclusa…:
“All’economia è chiesto di rimettersi al servizio di uno sviluppo economico che produca utilità concrete per la collettività e per le persone.
Alle istituzioni è chiesto di amministrare deleghe e risorse collettive attraverso nuove forme pubbliche capaci di produrre beni comuni fondamentali e assicurare un nuovo universalismo.
All’economia sociale è chiesta una marcia in più di competenze e impegno per essere enzima trasformativo della comunità e per innovare i modi per “produrre i beni comuni” indispensabili al benessere della nostra comunità.
Alle persone è chiesto di dismettere i panni del “consumatore”, di riprendersi da una distratta cittadinanza e tornare da cittadini a fare la differenza.
Occorre il coraggio di rimettersi in movimento!”
Claudia Fiaschi – Convention di CGM, 10 ottobre 2012
IL CORAGGIO DI RIMETTERSI IN MOVIMENTO: LA PRIMAVERA DI UNA NUOVA COMUNITA’!
PIANO DI IMPRESA 2013-2015
STRATEGIE E AZIONI: LE PRIORITA’
• PROMUOVERE IMPRESA SOCIALE; IL CONSORZIO IMPRESA DI COMUNITA
• UNA NUOVA GOVERNANCE
• SERVIZI AI SOCI COME SERVIZI PER LO SVILUPPO
• SERVIZI AI CITTADINI
• SVILUPPO IMPRENDITORIALE: 7 PRIORITA’