Piano di Controllo DISCARICA DI CANNICCI di... · 2012-03-30 · PROVINCIA DI GROSSETO AREA...

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Allegato 2 alla Det.n° 4292 del 2/12/08 PROVINCIA DI GROSSETO AREA TERRITORIO, AMBIENTE E SOSTENIBILITA’ Piano di Controllo DISCARICA DI CANNICCI

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Allegato 2

alla Det.n° 4292 del 2/12/08

PROVINCIA DI GROSSETO

AREA TERRITORIO,

AMBIENTE E SOSTENIBILITA’

Piano di Controllo DISCARICA DI CANNICCI

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Controllo Pag 3/50

Sommario

1- PREMESSA ________________________________________________________ 5

2- FINALITÀ DEL PIANO ________________________________________________ 5

3- CHI REALIZZA IL PIANO DI CONTROLLO ________________________________ 6

4- VERIFICA DELL’ADEGUAMENTO DELL’IMPIANTO ALLE PRESCRIZIONI CONTENUTE IN AIA _____________________________________________________ 7

5- PIANO DI CONTROLLO ______________________________________________ 10

5.1 Componenti Ambientali da Monitorare ____________________________________________________ 10 5.1.1 Emissioni Gassose e Qualità in Aria ______________________________________________________ 10 5.1.2 Scarichi Idrici _______________________________________________________________________ 22 5.1.3 Monitoraggio Acque Sotterranee _________________________________________________________ 22 5.1.4 Acque superficiali e/o di drenaggio _______________________________________________________ 28 5.1.5 Rifiuti ______________________________________________________________________________ 37 5.1.6 Morfologia della discarica ______________________________________________________________ 45 5.1.7 Rumore ____________________________________________________________________________ 46

5.2 Gestione dell’impianto __________________________________________________________________ 46 5.2.1 Manutenzione _______________________________________________________________________ 46

5.3 Note Generali _________________________________________________________________________ 46

6- MANUTENZIONE E TARATURA _______________________________________ 47

7- GESTIONE CONDIZIONI DIVERSE DA QUELLA DI REGIME ________________ 47

8- GESTIONE E COMUNICAZIONE DEI RISULTATI DEL MONITORAGGIO ______ 48

8.1 Laboratorio terzo ______________________________________________________________________ 49

9- ATTIVITÀ A CARICO DELL’ORGANO DI VIGILANZA (ARPA) _______________ 50

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Indice delle Tabelle

Tabella 1 Ruoli dei soggetti che hanno competenza nell’esecuzione dello SME ................................ 6

Tabella 2 Verifica adeguamenti discarica di Cannicci ......................................................................... 7

Tabella 3 Verifica prescrizioni in attuazione del presente Piano di Controllo .................................... 8

Tabella 4 Emissioni convogliate – Caratteristiche biogas - parametri monitorati ............................. 15

Tabella 5 Emissioni convogliate – Caratteristiche biogas - parametri monitorati (continua) ........... 16

Tabella 6 Emissioni convogliate – Analizzatore – Parametri di processo ......................................... 17

Tabella 7 Emissioni convogliate – Combustore e post combustore – Parametri di processo ............ 17

Tabella 8 Emissioni convogliate – Uscita fumi – Parametri monitorati ............................................ 18

Tabella 9 Emissioni convogliate – Monitoraggio sistemi di abbattimento ........................................ 19

Tabella 10 Emissioni convogliate – Torcia di emergenza – Parametri di processo .......................... 19

Tabella 11 Emissioni diffuse (da ripetere per ogni nodo di maglia D) .............................................. 20

Tabella 12 Qualità dell’aria (per ogni punto esterno A) .................................................................... 20

Tabella 13 Monitoraggio Dati Meteoclimatici................................................................................... 21

Tabella 14 Punti di controllo – caratteristiche significative dei presidi di monitoraggio delle acque

sotterranee .................................................................................................................................. 23

Tabella 15 Punti di controllo – Inquadramento idrogeologico dei presidi di controllo rispetto ai vari

moduli di abbancamento R.U della discarica di Cannicci ......................................................... 24

Tabella 16 Monitoraggio Acque sotterranee – Acquifero profondo e semi profondo ....................... 31

Tabella 17 Monitoraggio Acque sotterranee – Acquifero profondo e semi profondo. (continua) .... 32

Tabella 18 Monitoraggio Acquifero Corticale ................................................................................... 33

Tabella 19 Monitoraggio Acquifero corticale. (continua) ................................................................. 34

Tabella 20 Monitoraggio Acque superficiali e di drenaggio ............................................................. 35

Tabella 21 Controllo rifiuti – Controllo quantità dei rifiuti smaltiti .................................................. 38

Tabella 22 Controllo rifiuti – Controllo quantità FOS ....................................................................... 39

Tabella 23 Controllo rifiuti – Controllo quantità dei rifiuti in uscita ................................................. 40

Tabella 24 Controllo rifiuti – Controllo quantità BIOGAS ............................................................... 40

Tabella 25 Controllo rifiuti – Controllo qualità dei rifiuti in uscita ................................................... 41

Tabella 26 Controllo rifiuti - Parametri monitorati - Percolato ......................................................... 42

Tabella 27 Controllo rifiuti - Parametri monitorati - Percolato. (continua) ....................................... 43

Tabella 28 Controllo topografia dell’area e stabilità dei rifiuti ......................................................... 45

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1- PREMESSA

La redazione di un Piano di Controllo è prevista dal Decreto legislativo 18 febbraio 2005, n.59

recante “Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate

dell'inquinamento” (GU n. 93 del 22-4-2005- Supplemento Ordinario n.72).

Il presente Piano di Monitoraggio e Controllo è predisposto per l’attività IPPC n° 5.4. “Discariche

ad esclusione delle discariche per rifiuti inerti” relativamente all’impianto di discarica in loc.

Cannicci, Comune di Civitella Paganico (GR), gestione della società Civitella Paganico 2000 Srl

con sede legale in Via 1° Maggio n.6 – 58045 Civitella Paganico (GR).

Il format del presente piano è conforme a quanto richiesto dal documento approvato in data

30/01/06 dal Comitato di Coordinamento Tecnico della Regione Toscana: “Piano di monitoraggio e

controllo – Istruzioni per la redazione, da parte del gestore di un impianto IPPC del Piano di

Monitoraggio e Controllo”, reperibile sul sito della Regione Toscana.

Il presente Piano di Controllo è conforme alle indicazioni della Linea Guida in materia di “Sistemi

di Monitoraggio” che costituisce l’Allegato II del Decreto 31 gennaio 2005 recante “Emanazione di

linee guida per l'individuazione e l'utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, per le attività

elencate nell'allegato I del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 372” (Gazzetta Ufficiale N. 135 del

13 Giugno 2005) e quanto prescritto nel D.Lgs. 152/06 “Testo Unico Ambientale” pubblicato sulla

Gazzetta Ufficiale n. 88 del 14 aprile 2006 ed entrato in vigore il 29 aprile 2006.

2- FINALITÀ DEL PIANO

In attuazione dell’art. 7 (condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale), comma 6 (requisiti di

controllo) del citato D.lgs. n.59 del 18 febbraio 2005, il presente Piano di Monitoraggio e Controllo

va considerato come parte integrante della Domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale

(D.Lgs. 59/05) e la sua finalità principale è la verifica di conformità dell’esercizio della discarica

alle condizioni prescritte nell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).

La Società Civitella Paganico 2000 srl è impegnata a prevenire ogni non conformità alle condizioni

prescritte nell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) mediante formazione/ sensibilizzazione/

consultazione del personale, la comunicazione interna ed esterna, la pianificazione delle risorse, la

gestione coordinata e controllata dei processi, il miglioramento continuo.

Il presente Piano di Monitoraggio e Controllo ha inoltre lo scopo di riunire in un unico documento

anche le informazioni precedentemente fornite con il piano di adeguamento al D.Lgs. 36/03 già

approvato con Determinazione Dirigenziale n. 1627 del 13/04/06 dall’Amministrazione Provinciale

di Grosseto – Settore Ambiente – Servizio di Ingegneria Ambientale.

Le Linee Guida in materia di “Sistemi di Monitoraggio” (Allegato II del Decreto 31/01/2005)

sottolineano che il Piano di Controllo di un impianto è costituito principalmente da due parti:

1) dai controlli a carico del gestore, attraverso il Sistema di Monitoraggio delle Emissioni (SME)

2) dai controlli a carico dell’Autorità preposta al Controllo.

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Questo documento si occupa degli aspetti che riguardano il gestore dell’impianto come indicato nel

”Piano di monitoraggio e controllo – Istruzioni per la redazione, da parte del gestore di un impianto

IPPC del Piano di Monitoraggio e Controllo” ed integra al par.9- le attività a carico dell’organo di

vigilanza.

3- CHI REALIZZA IL PIANO DI CONTROLLO

Il responsabile dell’esecuzione del piano è il gestore dell’impianto di discarica sito in loc. Cannicci

Comune di Civitella Paganico (GR) (come riportato al punto H dell’Allegato II del Decreto

Ministeriale 31/01/2005). Il gestore svolge tutte la attività previste, avvalendosi di tecnici

competenti e società terze contraenti.

Nella Tabella 1 sono individuate le competenze dei soggetti coinvolti nell’esecuzione del presente

SME.

Tabella 1 Ruoli dei soggetti che hanno competenza nell’esecuzione dello SME

SOGGETTI AFFILIAZIONE NOMINATIVO DEL

REFERENTE

TIPOLOGIA DI

ATTIVITÀ'

Gestore dell’impianto Presidente Claudio

Rusci

Responsabile attività di

controllo previste nel

presente Piano

Referente IPPC Ing. Francesco Martino

Controllo e

coordinamento delle

attività di

monitoraggio e

raccolta dati secondo

modalità e frequenze

stabilite nel presente

Piano

Autorità Competente

Provincia di Grosseto,

Dipartimento territorio

Ambiente e

sostenibilità

Settore Ambiente

Ing. Michele Canova Autorizzazione

Ente di Controllo Dip. ARPAT di

Grosseto Dott. Roberto Palmieri

Controlli programmati

secondo le frequenze

individuate nel

presente Piano

Per l’esecuzione delle attività previste dal presente Piano di Monitoraggio e Controllo, Civitella

Paganico 2000 srl in qualità di gestore si avvale di tecnici e di società esterne per l’esecuzione di

campionamenti e analisi chimiche. Per la definizione dei laboratori terzi si rimanda al par. 8.1.

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4- VERIFICA DELL’ADEGUAMENTO DELL’IMPIANTO ALLE PRESCRIZIONI CONTENUTE IN AIA

Il risultato di tale fase del Piano di Controllo è quello di consentire all’impianto di passare alle

condizioni “a regime” previste nell’AIA.

A tal fine devono essere svolte le verifiche riportate in Tabella 2 e Tabella 3.

Tabella 2 Verifica adeguamenti discarica di Cannicci

Fase costruzione/

adeguamento

Scadenza

prevista1

Modalità di

comunicazione

Descrizione

controlli

Responsabili

tà controlli

Prescrizioni sulla

documentazione di

riferimento indicate al

par.1.4 Allegato Tecnico

(All.1)

30 gg dal

rilascio

dell’AIA

Invio per posta Verifica

documentazione

Provincia/

ARPAT

Prescrizioni relative alla

documentazione richiesta

nell’analisi MTD indicate

al cap.3.2 Allegato

Tecnico (All.1)

tempistiche

riportate in

All. Tecnico

(All.1)

Invio per posta Verifica

documentazione

Provincia/

ARPAT

Installare un sistema di

allarme automatico delle

cisterne del percolato

31.12.08 - Sopralluogo ARPAT

Realizzazione

collegamento alle

cisterne di stoccaggio

delle linee del percolato

di tutti i moduli esistenti

30.04.09 - Sopralluogo ARPAT

Produrre documentazione

fotografica posa in opera

elementi orizzontali rete

di captazione

Durante la

gestione

operativa, 7

gg dalla posa

in opera

- Verifica

documentazione

o sopralluogo

Provincia/

ARPAT

Seguire la procedura di

apertura nuovo modulo

descritta al par.3.2.5.2

All’apertura

di ogni nuovo

modulo

Secondo quanto

previsto al

par.3.2.5.2

Verifica

documentazione /

sopralluogo

Provincia/

ARPAT

(VVF)

1

se non diversamente indicato in Allegato tecnico (All.1). Ferma restando la scadenza ultima prevista nell’AIA, le date

si intendono aggiornabili, con le modalità concordate con l’A.C., e sulla base delle comunicazioni relative allo stato di

avanzamento dei lavori.

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dell’All.1

Seguire la procedura di

chiusura per ogni modulo

esaurito descritta al

par.3.2.5.3

All’esaurimen

to di ogni

modulo

Secondo quanto

previsto al

par.3.2.5.3

dell’All.1

Verifica

documentazione /

sopralluogo

Provincia/

ARPAT

Effettuare la chiusura

definitiva del modulo 5

30.04.09 Secondo quanto

previsto al

par.3.2.5.3

dell’All.1

Verifica

documentazione /

sopralluogo

Provincia/

ARPAT

Effettuare la chiusura

definitiva dei moduli 2 e

4 secondo quanto

prescritto al par.3.2.5.3

15.05.09 Secondo quanto

previsto

specificatamente

al par.3.2.5.3

dell’All.1

Verifica

documentazione /

sopralluogo

Provincia/

ARPAT

Prescrizioni altri

enti/uffici

par.5.1.Allegato Tecnico

(All.1)

- - - Enti

competenti

Tabella 3 Verifica prescrizioni in attuazione del presente Piano di Controllo

Fase di attuazione piano di controllo Scadenza

prevista

Modalità di

comunicazion

e

Descrizio

ne

controlli

Responsa

bilità

controlli

DATI METEOCLIMATICI

Il palo anemometrico deve essere

posizionato almeno a 10 m dal p.c. e

distante da oggetti, fabbricati o altro che

possa influenzare il campo di vento

nell’intorno della centralina stessa.

30 gg dal

rilascio

dell’AIA

- sopralluo

go

ARPAT

PUNTI MONITORAGGIO

Fornire coordinate UTM di tutti i punti

di controllo

30 gg dal

rilascio

dell’AIA

Comunicazio

ne scritta e

planimetria

Verifica

documen

tazione

ARPAT

PUNTI CAMPIONAMENTO –

EMISSIONI CONVOGLIATE

- numerazione (in modo indelebile) dei

punti di campionamento,

- corretto posizionamento e

dimensionamento delle prese di misura,

nonché l’accesso alle stesse in

condizioni di sicurezza.

30 gg da

messa in

marcia

dell’impiant

o di recupero

energetico

sopralluo

go

ARPAT

ARIA – EMISSIONI DIFFUSE

Dovrà essere descritta nel dettaglio la

metodologia di campionamento e analisi

30 gg dal

rilascio

dell’AIA

Relazione

tecnica e

planimetria

Espressio

ne parere

ARPAT

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definita come “camera di accumulo” sui

nodi di maglia. Dovrà essere fornita

planimetria con indicati i nodi di maglia

identificati univocamente sui moduli.

ARIA – EMISSIONI DIFFUSE

Elaborazione da parte del gestore di una

proposta per l’identificazione di

migrazioni di gas nel suolo e sottosuolo,

fuori dal perimetro della discarica. In

tale proposta saranno individuati anche i

relativi livelli di guardia ed i piani di

intervento previsti.

31 gennaio

2009

Relazione

tecnica

Espressio

ne parere

ARIA – QUALITA’ ARIA

Elaborazione da parte del gestore di una

relazione tecnica finalizzata alla

definizione di quattro punti di

campionamento fissi (georeferenziati e

riportati in planimetria) ad una distanza

indicativamente superiore ai 50 m dalla

discarica.

31 gennaio

2009

Relazione

tecnica e

planimetria

Espressio

ne parere

ARPAT

ARIA – QUALITA’ ARIA

Seguendo le indicazioni contenute nel

par. 5.1.1.5:

- Predisporre procedure operative da

attuare per raggiungimento soglia di

attenzione qualità dell’aria.

- Predisporre piano di intervento per

raggiungimento livelli di guardia qualità

dell’aria.

30 gg dal

rilascio

dell’AIA

Relazione

tecnica

Verifica

documen

tazione

Provincia/

ARPAT

ACQUE – ACQUE SOTTERRANEE

Realizzare tre nuovi piezometri a valle

della discarica così come descritto al

par.5.1.3

31 gennaio

2009

Comunicazio

ne scritta

sopralluo

go

Provincia/

ARPAT

ACQUE – ACQUE SOTTERRANEE

Relazione tecnica finalizzata alla

definizione dei valori di attenzione e

livelli di guardia delle varie sostanze

analizzate, da considerarsi traccianti,

secondo quanto disposto nel par.5.1.3.1

31 maggio

2010

Relazione

Tecnica

Espressio

ne parere

ARPAT

Seguendo le indicazioni contenute nel

par.5.1.3.1:

- Predisporre procedure operative da

attuare per raggiungimento soglia di

attenzione acque sotterranee.

- Predisporre piano di intervento per

raggiungimento livelli di guardia acque

30 gg dal

rilascio

dell’AIA

Relazione

tecnica

Verifica

documen

tazione

Provincia/

ARPAT

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sotterranee.

FORMATO DATI

Proporre il modello di file che si intende

utilizzare per l’invio dei dati annuali

30 gg dal

rilascio

dell’AIA.

Comunicazio

ne scritta

Espressio

ne parere

Provincia/

ARPAT

5- PIANO DI CONTROLLO

5.1 Componenti Ambientali da Monitorare

5.1.1 Emissioni Gassose e Qualità in Aria

La discarica riceve rifiuti biodegradabili e rifiuti contenenti sostanze che possono sviluppare gas o

vapori, pertanto è previsto un monitoraggio delle emissioni gassose, convogliate e diffuse, della

discarica stessa, in grado di individuare anche eventuali fughe di gas esterne al corpo della discarica

stessa.

5.1.1.1 Emissioni convogliate

Per quanto riguarda le emissioni convogliate, il controllo sarà effettuato:

- sul collettore a monte dell’impianto di recupero del biogas, a scopo tecnologico, per evidenziare

eventuali fughe di biogas, tali da determinare eventi incidentali, e per valutarne la dispersione

dai vari tipi di copertura (punto codificato come E1a nelle tabelle di seguito riportate).

- prima dell’invio al motore del biogas, attraverso un analizzatore in continuo che misura

ossigeno, metano (% volume). Tale sistema prevede una soglia di allarme ed una di blocco

motore legate all’aumento della concentrazione di ossigeno nel biogas, in modo che non si

creino miscele esplosive (punto codificato come E1b nelle tabelle di seguito riportate).

- in corrispondenza del punto emissivo identificato come E1 ai fini del rispetto dei limiti di

emissione definiti dalla normativa vigente.

- in corrispondenza del punto emissivo identificato come E2, nel caso di utilizzo continuativo

delle torce di emergenza, ai fini di rispettare le condizioni di processo definite dalla normativa

vigente.

La captazione del biogas, l’obbligo di termodistruzione di cui al punto 2.5, All.1 del D.lgs.36/03 e

le conseguenti indagini analitiche semestrali potranno essere interrotte, su richiesta del gestore, se

approvata dagli enti, al momento in cui i livelli di metano misurati al collettore del biogas non ne

consentano più la combustione. Dalla stessa data potrà essere interrotta anche l’indagine aggiuntiva

biennale sulla composizione, salvo diverse indicazioni da parte delle autorità competenti.

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Controllo Pag 11/50

Per le procedure da attuare nelle fasi di avvio e arresto dell’impianto di recupero energetico si

rimanda al Piano di Gestione presentato dalla Società MarcoPolo Enginnering S.p.A. (prot. n.29040

del 29.02.2008).

Dalla Tabella 4 alla Tabella 10 si riporta il dettaglio dei controlli che il gestore dovrà effettuare in

fase operativa e post-operativa. Le periodicità e frequenze sono individuate sulla base della fase di

vita della discarica.

5.1.1.2 Emissioni diffuse

Per quanto riguarda le emissioni diffuse, il controllo è finalizzato a valutare:

- la diffusione del biogas da ogni modulo dotato di copertura definitiva e provvisoria (si

escludono pertanto i lotti in gestione ovvero rifiuti scoperti ovvero coperti giornalmente da

strato di FOS o altro materiale di copertura) al fine di avere informazioni relative alla gestione

della discarica (efficienza delle coperture e rete di captazione del biogas)

Il controllo dovrà essere effettuato:

- su una maglia dimensionata, per ogni modulo, in base alla superficie totale e allo spessore di

rifiuti. Le maglie dovranno essere fissate con dimensione dell’ordine di 50 m di lato e i nodi su

cui effettuare le misure dovranno essere selezionati in corrispondenza di uno spessore di rifiuti

maggiore di 5 m. Il lato della maglia potrà essere rivisto in corso d’opera a 100 m sulla base dei

risultati ottenuti ed in accordo con gli organi di controllo. Al momento del primo

campionamento per ogni modulo, non appena completata la copertura provvisoria, dovranno

essere definiti i punti di campionamento da riportarsi in apposita planimetria. Dovrà inoltre

essere descritta nel dettaglio la metodologia di campionamento e analisi definita come “camera

di accumulo”.

Per l’identificazione di migrazioni di gas nel suolo e sottosuolo, si ritiene necessario che entro 31

gennaio 2009 il gestore elabori una proposta che, se condivisa dagli enti, sarà parte integrante del

Piano di Controllo. In tale proposta saranno individuati anche i relativi livelli di guardia ed i piani di

intervento previsti.

Nella Tabella 11 si riporta il dettaglio dei controlli che il gestore dovrà effettuare in fase operativa e

post-operativa. Le periodicità e frequenze sono individuate sulla base della fase di vita della

discarica.

5.1.1.3 Emissioni fuggitive

Per quanto riguarda le emissioni fuggitive2, il gestore adotterà tutte le misure di prevenzione

attraverso la corretta gestione degli impianti, come previsto dal Piano di Gestione Operativa e Post

Operativa approvato con il presente atto, in particolare mediante periodica ispezione e

manutenzione ordinaria e straordinaria dei componenti.

5.1.1.4 Qualità dell’aria

Ai fini della determinazione della qualità dell’aria come disposto dal punto 5.4 dell’allegato 2 del

D.Lgs. 36/03, i campionamenti vengono effettuati a monte ed a valle del complesso discarica in

2 Vedi definizione Punto B delle Linee Guida in materia di “Sistemi di Monitoraggio” - Allegato II del Decreto 31

gennaio 2005.

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Controllo Pag 12/50

funzione della direzione principale dei venti al momento del campionamento; i punti di

campionamento sono determinati all’interno del perimetro dell’impianto o nelle immediate

vicinanze e sono scelti all’inizio di ciascuna campagna di rilevamento.

La distanza tra moduli discarica ed il punto di misura è scelta in modo tale che la stessa non sia mai

inferiore a 50 m ca, così da rendere il punto di misura “significativo dell’influenza dell’impianto

discarica” sulla qualità dell’aria circostante alla stessa,.

La direttrice dei venti è monitorata durante le rilevazioni facendo riferimento ai dati della centralina

meteoclimatica di cui è dotato l’impianto; variazioni di intensità e direzione dei venti durante il

periodo di misura sono evidenziati nel rapporto di campionamento.

Sulla base dei dati rilevati dalla centralina meteoclimatica e tenuto conto delle caratteristiche

topografiche della zona e della disposizione dei recettori sensibili nel raggio di 1-2 km, il gestore

dovrà produrre entro il 31 gennaio 2009 una relazione tecnica finalizzata alla definizione di almeno

quattro punti di campionamento fissi (georeferenziati e riportati in planimetria) ad una distanza

indicativamente superiore ai 50 m dalla discarica.

Per la determinazione degli inquinanti, dovrà essere usato un sistema di rilevamento in modo tale da

avere un periodo di campionamento non inferiore a 15 giorni per ogni campagna.

Sulla base dei risultati ottenuti in almeno un anno di monitoraggio, potranno essere riviste le

frequenze e le metodologie di campionamento.

Nelle Tabella 12 si riporta il dettaglio dei controlli che il gestore dovrà effettuare.

5.1.1.5 Livelli di guardia qualità dell’aria all’esterno della discarica

I livelli di guardia vengono citati nel D.lgs.36/03 ai fini di identificare eventuali impatti delle

discariche sulle diverse componenti ambientali considerate, rispetto ad una situazione di

riferimento. Lo stesso decreto non definisce una metodologia di individuazione dei livelli di

guardia, pertanto si ritiene utile introdurre due livelli:

- la soglia di attenzione, utilizzata per determinare se la discarica ha le prestazioni attese e sulla

base della quale emergono andamenti anomali o inattesi del dati di monitoraggio.

- La soglia di guardia, quale criterio di valutazione di effetti ambientali negativi o possibili

superamenti di legge.

Per le concentrazioni atmosferiche all’esterno della discarica si fissano i seguenti valori:

SOGLIA DI ATTENZIONE

Per tutti gli inquinanti si considererà raggiunto il livello di attenzione ogni qualvolta il valore di

valle sarà superiore a 10 volte di quello registrato a monte. Resta intesa la necessità di individuare e

documentare la direzione del vento prevalente nel periodo di campionamento sulla base dei dati

misurati alla centralina.

Solo per il parametro metano si definisce provvisoriamente:

SOGLIA di GUARDIA: 50 ppm CH4.

I valori di attenzione e livelli di guardia delle varie sostanze potranno essere rivisti, sulla base della

prima serie di nuove misure ed elaborazioni che saranno presentate nei Report Annuali (vedi par.8-

), previo parere positivo dell’autorità di controllo ambientale, ad eventuale modifica di quanto

definito nel Piano di Controllo, tenendo conto della soglia olfattiva delle varie sostanze odorigene,

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Controllo Pag 13/50

dei valori di fondo delle sostanze, dei recettori ambientali perimetrali e dei parametri di soglia a

tutela sanitaria delle varie sostanze.

Il gestore dovrà presentare, entro 30 giorni dal rilascio dell’AIA, il piano che intende attuare al

momento del superamento dei livelli di soglia di attenzione e soglia di guardia. Tali documenti

dovranno anche contenere i tempi massimi di ricezione dei dati da parte delle eventuali società

contraenti, i soggetti che intervengono, le tempistiche di comunicazione, ecc.

Il superamento della soglia di attenzione comporta l’attuazione delle procedure operative gestionali

e gli approfondimenti sui monitoraggi atti a chiarire le cause dei valori inattesi misurati e, ove risulti

necessario, l’attuazione delle misure per riportare la situazione verificatasi ed i livelli di controllo su

tutti fattori di pressione a quanto normalmente registrato.

Il superamento della soglia di guardia comporta l’attuazione del piano di intervento predefinito dal

gestore. Il gestore sulla base della segnalazione dei superamenti dei livelli di guardia dovrà entro un

termine di 48 ore individuare e/o identificare la causa dei superamenti di autocontrollo e prendere

provvedimenti appropriati entro in normali tempi tecnici necessari alla risoluzione del problema ma

che comunque non deve essere superiore a 10 giorni.

Le attività risolutive messe in atto al fine di fronteggiare l’emergenza debbono essere notiziate

(anche via fax) all’Autorità competente e all’Ente di controllo entro un termine di 5 giorni.

Successivamente alla messa in atto degli interventi risolutivi sarà svolto un nuovo monitoraggio

della qualità dell’aria in cui esiti dovranno essere trasmessi dal Gestore ancora all’Autorità

competente e all’Ente di Controllo.

5.1.1.6 Parametri Meteoclimatici

La discarica è dotata di una centralina per la rilevazione dei dati meteoclimatici.

I parametri sono raccolti in maniera automatica dalla centralina e trasferiti su terminale dove

vengono archiviati ed elaborati per poi essere trasmessi alle autorità di controllo.

L’operatore addetto all’impianto provvede alla verifica giornaliera dello stato di funzionamento

della strumentazione.

In relazione alla finalità della centralina di monitoraggio al fine di meglio rispondere alle finalità

alla quale la centralina meteoclimatica è destinata si provvederà a predisporre un palo

anemometrico di almeno 10 m di altezza.

In Tabella 13 si riporta il dettaglio dei parametri da misurare.

5.1.1.7 Verifica di conformità e rispetto dei limiti

Per ogni misura di inquinante e/o parametro di riferimento, effettuata sia in maniera continua che

periodica, devono essere resi noti dal laboratorio il sistema di misura e l’incertezza estesa del

metodo utilizzato per la misura con un coefficiente di copertura pari a P95%.

Per ogni misura di inquinante e/o parametro di riferimento effettuata alle emissioni in atmosfera, sia

in maniera continua che periodica, deve essere resa nota (dal laboratorio/sistema di misura)

l’incertezza della misura con un coefficiente di copertura almeno pari a 2 volte la deviazione

standard (P95%) del metodo utilizzato e, comunque, la misura deve prevedere un numero di

repliche congruo con Manuale UNICHIM 158.

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Controllo Pag 14/50

Per la verifica delle caratteristiche delle emissioni autorizzate devono essere utilizzate le metodiche

riportate in Tabella 4, Tabella 5,Tabella 6, Tabella 7, Tabella 8. Qualora il gestore evidenziasse la

necessità di definire metodiche alternative possono essere utilizzati:

a. metodi UNI/Unichim/UNI EN;

b. metodi normati;

c. metodi ufficiali (nazionali o internazionali) o pubblicati su autorevoli riviste scientifiche.

L’utilizzo di metodiche alternative deve essere preventivamente valutato e confermato da

PROVINCIA e ARPAT.

In relazione a quanto sopra indicato, è fatto salvo che, indipendentemente dalla fonte o dal contesto

in cui il metodo viene citato o indicato, deve essere sempre presa a riferimento la versione più

aggiornata. Parimenti, la stessa valutazione deve essere fatta in ordine all’emissione di un nuovo

metodo da parte dell’Ente di normazione che non viene sempre recepito in tempo reale dai

riferimenti normativi.

I metodi utilizzati, alternativi e/o complementari ai metodi ufficiali, devono avere un limite di

rilevabilità complessivo che non ecceda il 10% del valore limite stabilito. I casi particolari di

utilizzo di metodi con prestazioni superiori al 10% del limite devono essere preventivamente

concordati con l’Autorità Competente ed ARPAT. Qualsiasi variazione delle metodiche deve

comunque essere preventivamente comunicata all’ente competente ed accettata formalmente dallo

stesso e da ARPAT.

Qualora non fosse indicata l’incertezza della misura eseguita si prenderà in considerazione il valore

assoluto della misura per il confronto con il limite stabilito.

I rapporti di prova relativi agli autocontrolli devono riportare insieme al valore del parametro

analitico, al metodo utilizzato e alla relativa incertezza estesa (P95%), l’esito analitico e le

condizioni di assetto dell’impianto durante l’esecuzione del rilievo.

I prelievi dei campioni al camino e/o in altre idonee posizioni adatte a caratterizzare le emissioni

dovranno essere effettuati nelle condizioni di funzionamento più gravose degli impianti ad essi

collegati.

5.1.1.8 Accessibilità dei punti di prelievo e loro caratteristiche

Per quanto riguarda l’accessibilità, per l’esecuzione dei controlli alle emissioni autorizzate, la Ditta

è tenuta a renderle accessibili e campionabili secondo quanto previsto dalle norme tecniche (UNI

10169, ecc.) e dalle normative vigenti sulla sicurezza.

Dovranno essere rese effettive entro 1 mese dalla messa in marcia dell’impianto di recupero

energetico del biogas le seguenti condizioni:

- numerazione (in modo indelebile) dei punti di campionamento,

- corretto posizionamento e dimensionamento delle prese di misura, nonché l’accesso alle stesse in

condizioni di sicurezza.

Nel caso tali prescrizioni non venissero realizzate nei tempi richiesti, le emissioni saranno

considerate non campionabili.

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Controllo Pag 15/50

Tabella 4 Emissioni convogliate – Caratteristiche biogas - parametri monitorati

Sigla Punto

emissione

Fase di

processo Parametro

Frequenza

Fase

operativa

Frequenza

fase post

operativa3

Metodi di

rilevamento

Unità di

misura

Incerte

zza

associat

a

Esecutore

Mod

alità

regist

razio

ne

Modalità

comunic

azione

E1a

Collettore

a monte

dell’impian

to di

recupero

energetico

del biogas

captazione

biogas

metano mensile

mensile/seme

strale se CH4

< 3%

EPA Method

3C mg/Nm

3 - gestore

regist

ro

Vedi

par.8-

biossido di

carbonio mensile

mensile/seme

strale se CH4

< 3%

EPA Method

3C mg/Nm

3 - gestore

regist

ro

Vedi

par.8-

ossigeno mensile

mensile/seme

strale se CH4

< 3%

ISO 12039 mg/Nm3

- gestore regist

ro

Vedi

par.8-

portata mensile

mensile/seme

strale se CH4

< 3%

UNI 10169 Nm3/h - gestore

regist

ro

Vedi

par.8-

temperatura mensile

mensile/seme

strale se CH4

< 3%

UNI 10169 °C

- gestore regist

ro

Vedi

par.8-

3 Nel caso delle emissioni convogliate la fase post – operativa è da identificarsi con la chiusura complessiva della discarica, secondo art.12 del D.lgs.36/03.

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Controllo Pag 16/50

Tabella 5 Emissioni convogliate – Caratteristiche biogas - parametri monitorati (continua)

Sigla Punto

emissione

Fase di

processo Parametro

Frequenza

Fase

operativa

Frequenza

fase post

operativa4

Metodi di

rilevamento

Unità di

misura

Incerte

zza

associat

a

Esecuto

re

Modalit

à

registra

zione

Modalità

comunic

azione

E1a

Collettore

a monte

dell’impian

to di

recupero

energetico

del biogas

captazione

biogas

acido

solfidrico mensile annuale

UNICHIM

634 mg/Nm

3 - gestore registro

Vedi

par.8-

polveri totali annuale annuale UNI EN

13284-1 mg/Nm

3 - gestore registro

Vedi

par.8-

ammoniaca annuale annuale UNICHIM

632 mg/Nm

3 - gestore registro

Vedi

par.8-

COT annuale annuale UNI EN

13526 mg/Nm

3 - gestore registro

Vedi

par.8-

sostanze

organiche

volatili

annuale annuale UNI EN

13649 mg/Nm

3 - gestore registro

Vedi

par.8-

mercaptani annuale annuale NIOSH 2542 mg/Nm3

- gestore registro Vedi

par.8-

4 Nel caso delle emissioni convogliate la fase post – operativa è da identificarsi con la chiusura complessiva della discarica, secondo art.12 del D.lgs.36/03.

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Controllo Pag 17/50

Tabella 6 Emissioni convogliate – Analizzatore – Parametri di processo

Sigla Punto

emissione

Fase di

processo Parametro

Frequenza

Fase

operativa/

Fase post

operativa

Metodi di

rilevament

o

UdM

Incertezz

a

associata

Esecut

ore

Modalità

registrazione

Modalità

comunic

azione

E1b Analizzatore ingresso

biogas al

motore

metano continuo IR %vol - gestore sistema

acquisizione

Vedi

par.8-

ossigeno continuo ISO 12039 %vol - gestore sistema

acquisizione

Vedi

par.8-

portata continuo UNI 10169 Nm3/h - gestore

sistema

acquisizione

Vedi

par.8-

Tabella 7 Emissioni convogliate – Combustore e post combustore – Parametri di processo

Sigla Punto

emissione

Fase di

processo Parametro

Frequenza

Fase

operativa/

Fase post

operativa

Metodi di

rilevament

o

UdM

Incertezz

a

associata

Esecut

ore

Modalità

registrazione

Modalità

comunic

azione

E1b Combustore

combustione

biogas

temperatura continuo UNI 10169 °C - gestore sistema

acquisizione

Vedi

par.8-

ossigeno continuo ISO 12039 % - gestore sistema

acquisizione

Vedi

par.8-

portata continuo UNI 10169 Nm3/h - gestore

sistema

acquisizione

Vedi

par.8-

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Controllo Pag 18/50

Tabella 8 Emissioni convogliate – Uscita fumi – Parametri monitorati

Sigla Punto

emissione

Fase di

processo Parametro

Frequenza

Fase

operativa

Frequ

enza

fase

post

operat

iva5

Metodi di

rilevamento

Unità di

misura

Incertezza

associata Esecutore

Moda

lità

regist

razio

ne

Modalità

comunic

azione

E1

Motore a

combustione

interna da

601 kWe

alimentato

dal biogas

uscita fumi

portata annuale semest

rale UNI 10169 Nm

3/h - gestore

registr

o

Vedi

par.8-

polveri totali annuale semest

rale

UNI EN

13284-1 mg/Nm

3 - gestore

registr

o

Vedi

par.8-

ossidi di azoto annuale semest

rale

ISTISAN

98/2 mg/Nm

3 - gestore

registr

o

Vedi

par.8-

monossido di

carbonio annuale

semest

rale UNI 9969 mg/Nm

3 - gestore

registr

o

Vedi

par.8-

acido

cloridrico annuale

semest

rale

ISTISAN

98/2 mg/Nm

3 - gestore

registr

o

Vedi

par.8-

acido

floridrico annuale

semest

rale

ISTISAN

98/2 mg/Nm

3 - gestore

registr

o

Vedi

par.8-

COT annuale semest

rale

UNI EN

13526 mg/Nm

3 - gestore

registr

o

Vedi

par.8-

Ossidi di zolfo annuale semest

rale ISO 11632 mg/Nm

3 - gestore

registr

o

Vedi

par.8-

Ossigeno annuale semest

rale ISO 12039 %vol. - gestore

registr

o

Vedi

par.8-

5 Nel caso delle emissioni convogliate la fase post – operativa è da identificarsi con la chiusura complessiva della discarica, secondo art.12 del D.lgs.36/03.

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Piano di

Controllo Pag 19/50

Tabella 9 Emissioni convogliate – Monitoraggio sistemi di abbattimento

Punto di

misura

(sigla)

Sistema di

abbattimento

Modalità di

manutenzione

Periodicità

della

manutenzione

Modalità di

controllo

Frequenza

controllo Esecutore

Modalità

registrazione

Modalità

comunicazione

E1 Post

combustore vedere manuali

Vedere

manuali vedere manuali

vedere

manuali gestore registro Vedi par.8-

Tabella 10 Emissioni convogliate – Torcia di emergenza – Parametri di processo

Sigla Punto

emissione

Fase di

processo Parametro

Frequenza

Fase

operativa/Fase

post operativa

Metodi di

rilevamento

Unità di

misura

Incerte

zza

associat

a

Esecuto

re

Modalit

à

registra

zione

Modalità

comunic

azione

E2 Torcia di

emergenza

termodistruzi

one biogas

(durante il

fermo

motori)

temperatura continuo °C - gestore

sistema

acquisiz

ione

Vedi

par.8-

ossigeno continuo ISO 12039 % - gestore

sistema

acquisiz

ione

Vedi

par.8-

portata continuo UNI 10169 Nm3/h - gestore

sistema

acquisiz

ione

Vedi

par.8-

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Piano di

Controllo Pag 20/50

Tabella 11 Emissioni diffuse (da ripetere per ogni nodo di maglia D)

Sigla Area di origine Inquinante/

parametro

Metodo di misura o

stima

Frequenza

fase operativa

Frequenza

fase post

operativa6

Unità di

misura

Esecutor

e

Modalità

registrazio

ne

Modalità

comunicaz

ione

Dj,

j=1,

..N

discarica

nodo di maglia

per emissioni

diffuse biogas

Flusso

Misure con camere

di accumulo sui nodi

di maglia

semestrale

annuale

Nm3/hr

gestore registro Vedi par.8- Metano % vol.

Anidride Carbonica % vol.

Rapporto CH4/CO2 -

Tabella 12 Qualità dell’aria (per ogni punto esterno A)

Sigla Area di origine Inquinante/

parametro

Metodo di misura o

stima

Frequenza

fase operativa

Frequenza

fase post

operativa7

Unità di

misura Esecutore

Modalità

registraz

ione

Modalità

comunica

zione

Ai,

i=1..N

Punti esterni alla

discarica

metano EPA Method 3C semestrale annuale mg/Nm3 gestore registro

Vedi

par.8-

acido solfidrico UNICHIM 634 semestrale

annuale

mg/Nm3 gestore registro

Vedi

par.8-

sostanze organiche

volatili UNI EN 13649 semestrale annuale mg/Nm

3 gestore registro

Vedi

par.8-

mercaptani NIOSH 2542 semestrale annuale mg/Nm3 gestore registro

Vedi

par.8-

6 Nel caso delle emissioni diffuse, la fase post – operativa è da identificarsi con la chiusura definitiva per moduli, secondo art.12 del D.lgs.36/03.

7 Nel caso delle misure di qualità dell’aria la fase post – operativa è da identificarsi con la chiusura complessiva della discarica, secondo art.12 del D.lgs.36/03.

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Piano di

Controllo Pag 21/50

Tabella 13 Monitoraggio Dati Meteoclimatici

Sigla Localizzazione Parametro Frequenza

fase operativa

Frequenza

fase post

operativa8

Unità di

misura Esecutore

Modalità

registrazione

Modalità

comunicazione

SM Stazione meteo

Precipitazioni giornaliera

giornaliera,

sommata ai

valori mensili

mm/g gestore registro Vedi par.8-

Temperatura

(min, max, 14 h

CET)

giornaliera media mensile °C gestore registro Vedi par.8-

Direzione del

vento giornaliera non richiesta gestore registro Vedi par.8-

Velocità del vento giornaliera non richiesta m/s gestore registro Vedi par.8-

Evaporazione giornaliera

giornaliera,

sommata ai

valori mensili

mm/g gestore registro Vedi par.8-

Umidità

atmosferica

14 hr CET

giornaliera media mensile % gestore registro Vedi par.8-

Pressione

atmosferica giornaliera non richiesta mBar gestore registro Vedi par.8-

8 La fase post – operativa è da identificarsi con la chiusura complessiva della discarica, secondo art.12 del D.lgs.36/03.

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Piano di

Controllo Pag 22/50

5.1.2 Scarichi Idrici

L’eventuale produzione di acque di scarico è da associare alle seguenti due attività:

- attività principale di gestione della discarica;

- scarichi domestici.

L’attività principale di gestione della discarica non comporta emissioni idriche nell’ambiente. I

moduli della discarica, ad esclusione del modulo 1 interessato dalla procedura di bonifica ai sensi

del DM 471/99 che non interessa la presente richiesta di AIA, sono stati realizzati attraverso

l’impermeabilizzazione dell’intero invaso con telo in HDPE al di sopra del quale è stato disposto

uno strato drenante per la raccolta dei liquidi di percolazione. L’impianto di drenaggio e

contenimento del percolato ha lo scopo di evitare la contaminazione del suolo, del sottosuolo e delle

acque superficiali e sotterranee. L’impianto di recupero energetico del biogas non presenta scarichi

idrici.

Per quanto riguarda infine gli scarichi domestici, presso l’impianto sono presenti locali utilizzati

per ufficio dotati di servizi igienici; il trattamento di tali acque ad uso domestico avviene con

passaggio in vasca settica tricamerale e dispersione al suolo con trincea di sub-irrigazione semplice

(ai sensi del Regolamento D.P.G.R.T. 23/05/03 n. 28/R, Allegato 2, tab.1).

5.1.3 Monitoraggio Acque Sotterranee

Obiettivo del monitoraggio e' quello di rilevare tempestivamente eventuali situazioni di

inquinamento delle acque sotterranee sicuramente riconducibili alla discarica, al fine di adottare le

necessarie misure correttive.

Dalla studio geologico condotto sull’area della discarica dalla Geo Environmental Engineering snc

di Grosseto risulta la presenza di un acquifero all’interno della formazione delle Sabbie di Tenuta

Sticcianese caratterizzato da una falda in pressione; detta formazione si trova mediamente ad oltre -

20 m dal piano campagna dell’area in cui sorge la discarica. La direzione della falda è circa NE –

SW. L’area inoltre risulta interessata da altri due complessi acquiferi di natura granulare di minore

importanza e potenza compresi all’interno della formazione dei Conglomerati di Pod. Menefrego

con profondità comprese oltre -10 m dal p.c. o corticalmente, a livello locale, sui sedimenti dei

terrazzi alluvionali antichi.

I vari livelli acquiferi riscontrati sono separati da strati di argille impermeabili per i quali gli scambi

idrici naturali fra i livelli e con il reticolo idrografico superficiale vengono ritenuti nulli o

estremamente scarsi. Ad esclusione dei livelli superficiali poco produttivi, l’alimentazione degli

acquiferi avviene esternamente all’area destinata a discarica.

Lo schema di massima dei principali livelli acquiferi presenti sul comprensorio dell’area discarica

insieme ai presidi di controllo suddivisi tra quelli a monte e a valle sono dettagliati nella scheda di

sintesi dei piezometri in allegato.

In tutto il comprensorio circostante la zona in studio non sono presenti pozzi o sorgenti utilizzate a

scopo idropotabile.

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Piano di

Controllo Pag 23/50

A seguito di quanto emerso nella fase di progettazione dell’impianto e della gestione operativa fino

ad oggi condotta per il monitoraggio delle acque sotterranee presenti presso l’area della discarica si

è previsto il campionamento in vari punti posti a monte e a valle dell’impianto secondo la direzione

di falda individuata come dalla tabella di seguito riportata.

Al fine di valutare lo stato di qualità idrogeochimica dei livelli acquiferi presenti nel sottosuolo del

complesso discarica le campagne di campionamento ed analisi chimica svolte hanno compreso

anche i pozzi domestici perimetrali al complesso discarica W1 e Pozzo Pod.re

Cannicci.

Tra i presidi di controllo inseriti nel presente Piano, il piezometro PzD è compreso all’interno del

perimetro del modulo n° 1 oggetto delle procedure di Bonifica ai sensi D.M. 471/99 in fase di

appalto.

Le caratteristiche dei presidi di controllo delle acque da monitorare previsti dal piano sono

dettagliate nella Tabella 14, mentre lo schema costruttivo dei presidi di controllo è riprodotto in

allegato 1 al Piano di Monitoraggio e Controllo presentato dal gestore.

Tabella 14 Punti di controllo – caratteristiche significative dei presidi di monitoraggio delle

acque sotterranee

Punti di

monitor

aggio

Ubicazione Sistema acquifero intercettato

Profondità

- m dal p.c.

P1 Coltivo asciutto a NO del complesso Acquifero/i semiprofondi confinati 25

P2 Ex coltivo asciutto a SO del

complesso Acquifero/i semiprofondi confinati 17

P3 Capezzagna prossimale a coltivo a SE

del complesso discarica Acquifero/i profondi confinati 16,2

P4 Coltivo asciutto a NE del complesso Acquifero/i profondi confinati 20

P6 Ex coltivo asciutto area occidentale

meridionale complesso Acquifero/i profondi confinati 30

P7 Coltivo asciutto lato meridionale

porzione occidentale complesso

Acquifero semiprofondo e iper

profondo 32,5

WD Sito prossimale all’accesso del

complesso Acquifero/i semiprofondi confinati 30

W1 Coltivo asciutto a NO del Modulo 1 Acquifero corticale 2.5/ 3.0

Pozzo

Pod.re

Cannicci

Podere omonimo a SO del complesso Acquifero corticale 6

In particolare le analisi e ricostruzioni stratigrafiche ed idrogeologiche svolte (con i dati stratigrafici

conosciuti sino ad oggi), come dettagliato in tavola T1 C a,b (allegato 1 Piano di Monitoraggio e

Controllo) mettono in evidenza la presenza di vari livelli acquiferi sottostanti all’ambito del

complesso discarica, intercettati dai presidi di controllo, di cui alla Tabella 14, che possono essere

distinti in base ad un criterio geometrico in:

- acquifero corticale

- acquifero semiprofondo

- acquifero profondo.

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Piano di

Controllo Pag 24/50

Nella Tabella 15 sono evidenziati gli acquiferi presenti sul comprensorio del complesso discarica

R.U. di Cannicci e i piezometri di monte e valle (idrogeologico), rispetto a vari moduli di

coltivazione, che intercettano i livelli saturi.

Tabella 15 Punti di controllo – Inquadramento idrogeologico dei presidi di controllo rispetto

ai vari moduli di abbancamento R.U della discarica di Cannicci

AcquiferoNatura

acquiferoUnità geologica

Ubicazione

complesso

discarica

Moduli

discarica

di

pertinenza

Piezometro

di monte

Piezometro

di valle

Corticale

non continuo di

tipo

semilibero/lbero Alluvioni terrazzate

Porzione

occidentale 2,3, 4, 7 W1

Pozzo Pod.re

Cannicci

Semiprofondo confinato

Membro argilloso dei

Conglomerati di

Podere Menefrego

Porzione

occidentale 2,3, 4, 7 P1 P2, WD, P6*

Profondo confinato

Membro argilloso dei

Conglomerati di

Podere Menefrego

Porzione centro-

occidentale 8,5,10,11 P3, P4 P7

* Il contesto idrogeologico di questo piezometro è stato assegnato per correlazione di quote e non di successione

stratigrafica in quanto se si tenesse conto di tale aspetto i livelli acquiferi intercettati sono molto più profondi rispetto a

P1 ma non così profondi rispetto a quelli intercettati dal P3 e P4.

Sulla base delle risultanze delle campagne di monitoraggio effettuate dal marzo 2006, il gestore

predisporrà un approfondimento relativo alle acque sotterranee intercettate a valle della discarica ed

in particolare saranno realizzati:

- un piezometro a monte del P7 (sito da concertare tra il modulo 6 e 9);

- due ulteriori piezometri di cui uno in “serrata dei tori” sul limite Ovest del modulo 6 e l’altro

intermedio tra il P2 ed il P3 sulla fascia meridionale della discarica non ancora coltivata (che

potrà costituire il bianco della zona autorizzata ma non ancora coltivata).

Di questi tre piezometri saranno conservate le carote per gli approfondimenti geologici e di qualità

del suolo necessari.

Relativamente alle caratteristiche dei piezometri si seguono le seguenti indicazioni:

- Ogni piezometro dovrà captare un unico orizzonte acquifero.

- Il tubo di rivestimento del foro dovrà essere di materiale tale da non permettere il rilascio di

ossidi all’interno del tubo.

- Si considerano idonei piezometri di 4 pollici, con tappo a vite in testa, con cementazione di

almeno 1 m dal piano di campagna.

- Nel caso di piezometro non carrabile, il tubo fuori terra dovrà essere segnalato e protetto in

modo da impedire che sia divelto durante le operazioni di cantiere.

- Con periodicità annuale dovrà essere confermata l’attribuzione del monte – valle.

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Controllo Pag 25/50

Gli analiti, i parametri fisico chimici e le frequenze di campionamento previste dal piano sono

pertanto riassunte nelle Tabella 16, Tabella 17, Tabella 18 e Tabella 19.

Per i parametri da determinare in fase post-operativa e di cui la normativa non definisce la

frequenza, la determinazione sarà eseguita con frequenza annuale, limitatamente agli analiti presenti

in quantità significativa nel percolato.

I prelievi con frequenza semestrale devono essere effettuati nei periodo di massimo e minimo

deflusso della falda.

5.1.3.1 Livelli di guardia acque sotterranee

In funzione della soggiacenza della falda, delle formazioni idrogeologiche specifiche del sito e della

qualità delle acque sotterranee dovrà essere fornito uno studio statistico delle serie storiche

significative dei risultati analitici disponibili di percolato e acque sotterranee di almeno 8 campagne

nel quale siano evidenziate le caratteristiche del percolato di discarica e le variazioni locali della

qualità delle acque freatiche, tenendo conto delle fluttuazioni stagionali. Tale studio dovrà essere

predisposto contestualmente alla predisposizione della Relazione Annuale di cui al par.8- e dovrà

contenere:

- descrizione dell’efficacia e rappresentatività dei presidi ambientali vecchi e nuovi ai fini di

avere la caratterizzazione completa del contesto idrogeologico

- eventuali aggiunte e/o modifiche dei livelli di attenzione/guardia per alcuni parametri

fondamentali che contraddistinguono l’inquinamento da rifiuti urbani e per parametri specifici

aggiuntivi, seguendo, ove possibile, i criteri di seguito riportati:

- LIVELLO DI ATTENZIONE per quei valori x dei parametri che cadono al di fuori

dell’intervallo xm+ 3, con =[1/n*i(x-xm)2]1/2

- LIVELLO DI GUARDIA al superamento delle CSC della tabella 2 allegato 5 del

D.lgs.152/06.

- individuazione delle situazioni relative ad alcuni inquinanti, presenti in concentrazioni

anomale, ma non direttamente in correlazione alla discarica, quanto al contesto idro-chimico

locale.

- individuazione di quegli eventuali analiti per cui sia necessario, ai fini della definizione dei

livelli di attenzione, un numero maggiore di campagne di analisi e proposte le tempistiche.

Tale documento sarà visionato dalle autorità di controllo e una volta condiviso sarà parte integrante

dell’Autorizzazione. Ogni anno, al momento della presentazione della Relazione Annuale di cui al

par.8-, tale studio dovrà essere aggiornato e potrà essere modificato sulla base delle motivazioni

tecniche apportate.

In attesa di quanto sopra richiesto, si definiscono come valori di guardia provvisori:

SOGLIA DI ATTENZIONE:

5 mg/l Azoto ammoniacale

SOGLIA DI GUARDIA:

10 mg/l Azoto ammoniacale

60 mg/l COD

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Controllo Pag 26/50

Il gestore dovrà presentare, entro 30 giorni dal rilascio dell’AIA, il piano che intende attuare al

momento del superamento dei livelli di soglia di attenzione e soglia di guardia. Tali documenti

dovranno anche contenere i tempi massimi di ricezione dei dati da parte delle eventuali società

contraenti, i soggetti che intervengono, le tempistiche di comunicazione, ecc.

Il superamento della soglia di attenzione comporta l’attuazione delle procedure operative gestionali

e gli approfondimenti sui monitoraggi atti a chiarire le cause dei valori inattesi misurati e, ove risulti

necessario, l’attuazione delle misure per riportare la situazione verificatasi ed i livelli di controllo su

tutti fattori di pressione a quanto normalmente registrato.

Il superamento della soglia di guardia comporta l’attuazione del piano di intervento predefinito dal

gestore. Il gestore sulla base della segnalazione suddetta dovrà entro un termine di 48 ore

individuare e/o identificare la causa dei superamenti di autocontrollo e prendere provvedimenti

appropriati entro in normali tempi tecnici necessari alla risoluzione del problema ma che comunque

non deve essere superiore a 10 giorni.

Le attività risolutive messe in atto al fine di fronteggiare l’emergenza debbono essere notiziate

(anche via fax) all’Autorità competente e all’Ente di controllo entro un termine di 5 giorni.

Successivamente alla messa in atto degli interventi risolutivi sarà svolto un nuovo monitoraggio

della qualità delle acque i cui esiti positivi dovranno essere trasmessi dal Gestore ancora

all’Autorità competente e all’Ente di Controllo.

5.1.3.2 Metodo di campionamento acque sotterranee

Dovrà essere preferito il campionamento dinamico mediante pompa. Nel caso in cui, a causa

dell’elevata soggiacenza dell’acquifero, non sia possibile utilizzare pompe a bassa portata, possono

essere utilizzate anche normali pompe per pozzo. La portata di spurgo dovrà essere tarata mediante

studio preliminare che definisca la portata critica; la portata di spurgo dovrà essere impostata tra 50

ed il 60% della portata critica. Prima e durante la prova dovranno essere misurati i livelli

piezometrici statici e dinamici. Il campionamento effettivo potrà avvenire dopo che lo spurgo ha

superato i 4 volumi (norma ISO 5667-11:1993) alla portata indicata dagli studi preliminari. In

campagna si potrà anche verificare l’efficacia dello spurgo misurando in continuo la conducibilità;

quando questo parametro si sarà stabilizzato, si potrà procedere alla fase di campionamento.

Durante l’emungimento dovranno essere minimizzati i fenomeni di degassamento nel caso di

ricerca di inquinanti volatili

Nel caso in cui le caratteristiche dell’acquifero e le caratteristiche tecniche non permettano il

campionamento dinamico, si potrà procedere con lo spurgo misurando il livello statico e

successivamente portando a secchezza la canna piezometrica. Nel caso di lenta ricarica del tubo

piezometrico il prelievo potrà essere fatto anche nelle 48 ore successive. Il campionamento statico

mediante utilizzo di campionatore monouso dovrà essere effettuato quando sia stato ripristinato il

livello statico precedente allo spurgo.

Una volta definita la tipologia di spurgo (statico/dinamico) ed il metodo di campionamento, questi

non potranno essere variati, in modo da avere una serie storica omogenea e confrontabile nel tempo.

Prima di effettuare il campionamento statico si dovrà verificare che la quota del battente

piezometrico sia superiore alla quota del bordo inferiore del filtro e che nella canna piezometrica vi

sia un battente dal fondo del piezometro di almeno 50 cm sommato alla lunghezza del campionatore

(nel caso di utilizzo di bayler della lunghezza di 1 metro il battente di acqua dovrà essere pari o

maggiore a 150 cm). Il campionatore dovrà essere calato in acqua evitando di perturbare l’acqua ed

in modo da non mettere in sospensione il materiale fine.

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Non sono da considerarsi idonei gli spurghi effettuati mediante uso di aria compressa.

Non sono da considerarsi idonei campioni nel quale sia presente una evidente presenza di materiale

fine in sospensione (colorazione marrone o nera dell’acqua).

Nei verbali di prelievo dovranno essere riportate tutte le informazioni sulle modalità di spurgo, sulla

quantità prelevata nonché le osservazioni sulla eventuale presenza di torbidità dell'acqua

campionata

Qualora non sia stato possibile ottenere un campione limpido, nel caso di determinazione di metalli,

si dovrà procedere ad effettuare una filtrazione dello stesso su membrana da 0,45 m entro le 24 ore

dal prelievo e acidificazione con acido nitrico 0,5% del campione in campo. Per i composti organici

e volatili il campione è da farsi tal quale.

Per la conservazione del campione dovrà essere adottato quanto previsto dal manuale APAT IRSA-

CNR 29/2003.

5.1.3.3 Metodiche, verifica di conformità e rispetto dei limiti

Per ogni misura di inquinante e/o parametro di riferimento effettuata alle emissioni in acqua, sia in

maniera continua che periodica, devono essere resi noti dal laboratorio il sistema di misura e

l’incertezza estesa del metodo utilizzato per la misura.

Per la verifica delle caratteristiche delle emissioni autorizzate devono essere utilizzate le metodiche

riportate in Tabella 16, Tabella 17, Tabella 18 e Tabella 19. Per quanto riguarda i Metodi di

rilevamento riportati nelle tabelle, dove viene specificato solo il numero, si fa riferimento alla

relativa sezione del manuale n°29/2003 APAT/IRSA-CNR. Qualora il gestore evidenziasse la

necessità di definire metodiche alternative possono essere utilizzati metodi normati quali:

- metodiche previste nel Decreto 31 gennaio 2005 “Emanazione di linee Guida per

l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, per le attività elencate

nell’allegato I del Decreto legislativo 372/99”, pagina 67;

- manuale n° 29/2003 APAT/IRSA-CNR

- metodi normati emessi da Enti di normazione

- UNI/Unichim/UNI EN

- ISO

- ISS (Istituto Superiore Sanità)

- Standard Methods for the examination of water and wastewater (APHA-AWWA-WPCF).

L’utilizzo di metodiche alternative deve essere preventivamente valutato e confermato da Provincia

e ARPAT.

In relazione a quanto sopra indicato, è fatto salvo che, indipendentemente dalla fonte o dal contesto

in cui il metodo viene citato o indicato, deve essere sempre presa a riferimento la versione più

aggiornata. Parimenti, la stessa valutazione deve essere fatta in ordine all’emissione di un nuovo

metodo da parte dell’Ente di normazione che non viene sempre recepito in tempo reale dai

riferimenti normativi.

I metodi utilizzati, alternativi e/o complementari ai metodi ufficiali, devono avere un limite di

rilevabilità complessivo che non ecceda il 10% del valore limite stabilito. I casi particolari di

utilizzo di metodi con prestazioni superiori al 10% del limite devono essere preventivamente

concordati con l’Autorità Competente ed ARPAT. Qualsiasi variazione delle metodiche deve

comunque essere preventivamente comunicata all’ente competente ed accettata formalmente dallo

stesso e da ARPAT.

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Controllo Pag 28/50

Qualora non fosse indicata l’incertezza della misura eseguita si prenderà in considerazione il valore

assoluto della misura per il confronto con il limite stabilito.

I rapporti di prova relativi agli autocontrolli devono riportare insieme al valore del parametro

analitico il metodo utilizzato e la relativa incertezza estesa (P95%), l’esito analitico e le condizioni

di assetto dell’impianto durante l’esecuzione del rilievo.

5.1.3.4 Accessibilità dei punti di prelievo e loro caratteristiche

I punti di prelievo dovranno essere posizionati e manutenuti in modo da garantire l’accessibilità in

ogni momento e da permettere il campionamento in sicurezza nel rispetto del testo unico sulla

sicurezza.

Nel caso in cui l’ente di controllo (ARPAT) evidenziasse la necessità di apporre miglioramenti o

modifiche ai punti di campionamento provvederà a segnalarlo alla Provincia.

5.1.4 Acque superficiali e/o di drenaggio

La separazione delle acque esterne ai lotti in coltivazione è stata realizzata attraverso canali

perimetrali che intercettano il ruscellamento delle aree adiacenti; sono pertanto acque meteoriche

incidenti in zone limitrofe all’invaso. Dette acque, tenuto conto la natura orografico-morfologica

dell’area discarica, sono campionabili o lungo le canalette perimetrali alla S.C. ex S.S. n°223 sul

margine occidentale del complesso discarica o su un colatore a SE dell’impianto che raccoglie le

acque provenienti dalla porzione centro-orientale dell’area discarica.

Al fine di verificare se le attività di coltivazione e regimazione delle acque di ruscellamento interne

a ciascun modulo discarica sono condotte in modo corretto e/o compatibili con le caratteristiche

ambientali sito-specifiche, si prevede di effettuare un campionamento delle acque superficiali dalle

canalette e/o impluvi così come descritto nella planimetria presentata in allegato1 al Piano di

Monitoraggio e Controllo presentato dal gestore.

Su ciascun colatore potenzialmente influenzato, è previsto un campione di monte ed uno di valle

rispetto alla zona a maggiore probabilità di essere influenzata dai fluidi provenienti dalla discarica.

I colatori su cui sono previsti i campionamenti sono canalette o modesti impluvi in cui l’acqua è

presente temporalmente (max 1-2 gg) solo in seguito a periodi piovosi, ragion per cui i suddetti

prelievi sono fortemente condizionati dalle precipitazioni meteoriche.

Il piano di monitoraggio prevede i controlli riportati in Tabella 20.

5.1.4.1 Metodiche, verifica di conformità e rispetto dei limiti

Per ogni misura di inquinante e/o parametro di riferimento effettuata alle emissioni in acqua, sia in

maniera continua che periodica, devono essere resi noti dal laboratorio il sistema di misura e

l’incertezza estesa del metodo utilizzato per la misura con un coefficiente di copertura pari a P95%.

Per quanto riguarda i Metodi di rilevamento riportati in Tabella 20, dove viene specificato solo il

numero, si fa riferimento alla relativa sezione del manuale n°29/2003 APAT/IRSA-CNR.

Per la verifica delle caratteristiche delle emissioni autorizzate possono essere utilizzati:

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a. metodi normati quali:

- metodiche previste nel Decreto 31 gennaio 2005 “Emanazione di linee Guida per

l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, per le attività elencate

nell’allegato I del Decreto legislativo 372/99”, pagina 67;

- manuale n° 29/2003 APAT/IRSA-CNR

b. metodi normati emessi da Enti di normazione

- UNI/Unichim/UNI EN

- ISO

- ISS (Istituto Superiore Sanità)

- Standard Methods for the examination of water and wastewater (APHA-AWWA-WPCF).

In relazione a quanto sopra indicato, è fatto salvo che indipendentemente dalla fonte o dal contesto

in cui il metodo viene citato o indicato, deve essere sempre presa a riferimento la versione più

aggiornata. Parimenti, la stessa valutazione deve essere fatta in ordine all’emissione di un nuovo

metodo da parte dell’Ente di normazione e che non viene sempre recepito in tempo reale dai

riferimenti normativi.

I metodi utilizzati alternativi e/o complementari ai metodi ufficiali devono avere un limite di

rilevabilità complessivo che non ecceda il 10% del valore limite stabilito. In casi particolari

l’utilizzo di metodi con prestazioni superiori al 10% del limite deve essere preventivamente

concordato con l’Autorità competente ed ARPA.

Qualora non fosse indicata l’incertezza della misura eseguita si prenderà in considerazione il valore

assoluto della misura per il confronto con il limite stabilito.

I rapporti di prova relativi agli autocontrolli devono riportare insieme al valore del parametro

analitico il metodo utilizzato e la relativa incertezza estesa (P95%), l’esito analitico e le condizioni

di assetto dell’impianto, se pertinenti, durante l’esecuzione del rilievo.

5.1.4.2 Accessibilità dei punti di prelievo e loro caratteristiche

Ogni punto di prelievo dovrà essere posizionato e tenuto in modo da garantire l’accessibilità in ogni

momento e da permettere il campionamento in sicurezza nel rispetto della normativa vigente in

materia.

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Controllo Pag 31/50

Tabella 16 Monitoraggio Acque sotterranee – Acquifero profondo e semi profondo

Punto

prelievo Parametro

Frequenza

gestione

Frequenza

post-

gestione

Metodi di

rilevamento

Unità di

misura

Incertezza

associata Esecutore

Modalità

registrazione

Modalità

comunicazione

P1, P2, P3,

P4, P6, P7,

WD

livello di falda mensile semestrale - m - gestore registro Vedi par.8-

pH trimestrale semestrale 2060 - gestore registro Vedi par.8-

Temperatura trimestrale semestrale 2100 °C - gestore registro Vedi par.8-

Conducibilità

elettrica a 20°C trimestrale semestrale 2030 S/cm - gestore registro Vedi par.8-

Ossidabilità

Kubel trimestrale semestrale - mg/L - gestore registro Vedi par.8-

BOD5 trimestrale semestrale 5120 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

COD trimestrale semestrale 5130 mg/L - Vedi par.8-

TOC annuale * 5040 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

Ca annuale * 3130 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

Na annuale * 3270 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

K annuale * 3240 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

Cloruri trimestrale semestrale 4020 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

Solfati trimestrale semestrale 4140B/4020 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

Fluoruri annuale * 4020 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Fe trimestrale semestrale 3160 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Mn trimestrale semestrale 3190 g/L - gestore registro Vedi par.8-

As trimestrale semestrale 3080 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Cu annuale * 3250 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Cd annuale * 3120 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Cr totale annuale * 3120 g/L - gestore registro Vedi par.8-

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Piano di

Controllo Pag 32/50

Tabella 17 Monitoraggio Acque sotterranee – Acquifero profondo e semi profondo. (continua)

Punto prelievo Parametro Frequenza

gestione

Frequenza

post-gestione Metodi di

rilevamento

Unità di

misura

Incertezza

associata Esecutore

Modalità

registrazione

Modalità

comunicazion

e

P1, P2, P3, P4,

P6, P7, WD

Cr VI trimestrale semestrale 3150 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Hg annuale annuale 3200 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Ni annuale annuale 3220 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Pb trimestrale semestrale 3230 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Mg annuale * 3180 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

Zn annuale * 3320 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Cianuri annuale * 4070 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Azoto

ammoniacale trimestrale semestrale 4030 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

Azoto nitroso trimestrale semestrale 4050/4020 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Azoto nitrico trimestrale semestrale 4040/4020 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Composti

organoalogenati (1) annuale * - g/L - gestore registro Vedi par.8-

Fenoli annuale * 5070B g/L - gestore registro Vedi par.8-

Solventi organici

azotati annuale * EPA 8260B g/L - gestore registro Vedi par.8-

Pesticidi fosforati e

totali annuale * - g/L - gestore registro Vedi par.8-

Solventi clorurati

(1) annuale * 5150 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Solventi organici

aromatici (2) annuale * 5140 g/L - gestore registro Vedi par.8-

IPA (3) annuale * 5080 g/L - gestore registro Vedi par.8-

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Piano di

Controllo Pag 33/50

Tabella 18 Monitoraggio Acquifero Corticale

Punto prelievo Parametro Frequenza

gestione

Frequenza

post-

gestione

Metodi di

rilevamento

Unità di

misura

Incertezza

associata Esecutore

Modalità

registrazione

Modalità

comunicazion

e

Pozzo Podere

Cannicci,

W1

livello di

falda mensile semestrale - M - gestore registro Vedi par.8-

pH semestrale annuale 2060 - gestore registro Vedi par.8-

Temperatura semestrale annuale 2100 °C - gestore registro Vedi par.8-

Conducibilit

à elettrica a

20°C

semestrale annuale 2030 S/cm - gestore registro Vedi par.8-

Ossidabilità

Kubel semestrale annuale - mg/L - gestore registro Vedi par.8-

BOD5 trimestrale semestrale 5120 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

COD trimestrale semestrale 5130 - Vedi par.8-

TOC * * 5040 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

Ca * * 3130 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

Na * * 3270 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

K * * 3240 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

Cloruri semestrale annuale 4020 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

Solfati semestrale annuale 4140B/4020 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

Fluoruri * * 4020 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Fe semestrale annuale 3160 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Mn semestrale annuale 3190 g/L - gestore registro Vedi par.8-

As semestrale annuale 3080 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Cu * * 3250 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Cd * * 3120 g/L - gestore registro Vedi par.8-

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Controllo Pag 34/50

Tabella 19 Monitoraggio Acquifero corticale. (continua)

Punto prelievo Parametro Frequenza

gestione

Frequenza

post-

gestione

Metodi di

rilevamento

Unità di

misura

Incertezza

associata Esecutore

Modalità

registrazione

Modalità

comunicazion

e

Pozzo Podere

Cannicci,

W1

Cr totale * * 3120 g/L gestore registro Vedi par.8-

Cr VI semestrale annuale 3150 g/L gestore registro Vedi par.8-

Hg * * 3200 g/L gestore registro Vedi par.8-

Ni * * 3220 g/L gestore registro Vedi par.8-

Pb semestrale annuale 3230 g/L gestore registro Vedi par.8-

Mg * * 3180 mg/L gestore registro Vedi par.8-

Zn * * 3320 g/L gestore registro Vedi par.8-

Cianuri * * 4070 g/L gestore registro Vedi par.8-

Azoto ammoniacale semestrale annuale 4030 mg/L gestore registro Vedi par.8-

Azoto nitroso semestrale annuale 4050/4020 g/L gestore registro Vedi par.8-

Azoto nitrico semestrale annuale 4040/4020 g/L gestore registro Vedi par.8-

Composti

organoalogenati (1) * * - g/L gestore registro Vedi par.8-

Fenoli * * 5070B g/L gestore registro Vedi par.8-

Solventi organici azotati * * EPA 8260B g/L gestore registro Vedi par.8-

Pesticidi fosforati e

totali * * - g/L gestore registro Vedi par.8-

Solventi clorurati (1) * * 5150 g/L gestore registro Vedi par.8-

Solventi organici

aromatici (2) * * 5140 g/L gestore registro Vedi par.8-

IPA (3) * * 5080 g/L gestore registro Vedi par.8-

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Controllo Pag 35/50

Tabella 20 Monitoraggio Acque superficiali e di drenaggio

Sigla Punti di

Prelievo Parametro

Frequenza

gestione9

Frequenza

post-gestione Metodi di

rilevamen

to

Unità di

misura

Incertez

za

associata

Esecutore Modalità

registrazione

Modalità

comunicazi

one

AS1

AS2

AS3

AS4

AS5

acque

superficiali e

di drenaggio

pH trimestrale semestrale 2060 - gestore registro Vedi par.8-

Temperatura trimestrale semestrale 2100 °C - gestore registro Vedi par.8-

Conducibilità elettr. trimestrale semestrale 2030 S/cm - gestore registro Vedi par.8-

COD trimestrale semestrale 5130 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

BOD5 trimestrale semestrale 5120 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

Cloruri trimestrale semestrale 4020 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

Solfati trimestrale semestrale 4140B/40

20 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

Fe trimestrale semestrale 3160 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Mn trimestrale semestrale 3190 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Cu trimestrale semestrale 3250 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Cd trimestrale semestrale 3120 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Cr totale trimestrale semestrale 3120 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Ni trimestrale semestrale 3150 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Pb trimestrale semestrale 3230 g/L - gestore registro Vedi par.8-

As trimestrale semestrale 3080 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Zn trimestrale semestrale 3320 g/L - gestore registro Vedi par.8-

Azoto ammoniacale trimestrale semestrale 4030 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

Azoto nitrico trimestrale semestrale 4050/4020 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

Azoto nitroso trimestrale semestrale 4040/4020 mg/L - gestore registro Vedi par.8-

9 Periodicità da correlarsi con il regime meteorico locale

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Controllo Pag 36/50

Note alle Tabelle:

(1) Il metodo deve prevedere la determinazione almeno delle seguenti sostanze:

Vinilcloruro

Cloroformio

1,1,1-tricloroetano

Tricloroetilene

Tetracloroetilene

1,2-dicloroetano

(2) Il metodo deve prevedere la determinazione almeno delle seguenti sostanze:

Benzene

Toluene

Xileni

Etilbenzene

Stirene

(3) Il metodo deve prevedere la determinazione di:

benzo(a)pirene,

benzo(b)fluorantene

benzo(k)fluorantene,

benzo(g,h,i)perilene

indeno(1,2.3,-c,d)pirene

* Annuale (solo per i parametri rilevati in concentrazioni significative nel percolato durante la fase operativa della discarica).

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Controllo Pag 37/50

5.1.5 Rifiuti

5.1.5.1 Rifiuti in ingresso

Il controllo delle quantità dei rifiuti in ingresso viene effettuato attraverso l’impianto di pesatura

elettromeccanico presente presso la discarica.

Il peso riscontrato viene riportato nello scontrino di pesatura allegato ad ogni conferimento.

Successivamente i mezzi hanno accesso all’area di scarico.

Per i conferimenti accompagnati dai FIR (formulari di identificazione rifiuti) vengono riscontrate le

tipologie di rifiuto conferito con quello riportato sul formulario ed il quantitativo di rifiuto accettato.

La documentazione relativa ai conferimenti è registrata per una gestione informatica dei dati e

conservata presso gli uffici della discarica. Dovrà essere tenuto apposito registro di carico e scarico

con pagine numerate e regolarmente vidimato dall’Ufficio del Registro, dove dovranno essere

annotati tutti i movimenti dei rifiuti, come previsto dal D.lgs. n. 152/2006 e successive

modificazioni ed integrazioni, nonché dal Decreto del Ministero dell’Ambiente n. 148 del 01/04/98.

Tali registri dovranno essere tenuti presso l’impianto per i controlli di legge.

Il quantitativo di rifiuti gestito in ingresso all’impianto viene inoltre riepilogato su documenti

trasmessi alle autorità di controllo nell’ambito di quanto stabilito nel cap.8-.

Le modalità di controllo delle quantità dei rifiuti in ingresso sono schematizzate in Tabella 21.

Il controllo di qualità sui rifiuti in ingresso viene effettuato sia in fase di accettazione del rifiuto che

in fase di conferimento.

Prima di avere accesso all’impianto ciascun produttore/detentore di rifiuti deve contattare il

personale tecnico addetto alla gestione dell’ingresso. Il tecnico addetto verifica l’ammissibilità del

rifiuto presso la discarica e, se conforme, provvede alla registrazione del formulario.

La documentazione relativa alla caratterizzazione dei rifiuti in ingresso (scheda descrittiva e analisi

chimica se richiesta) viene conservata presso la sede amministrativa di Civitella Paganico 2000 srl

per una durata di 5 anni.

Esaminata la documentazione relativa alla caratterizzazione del rifiuto e verificata la sua

ammissibilità allo smaltimento nella discarica viene programmato il conferimento e comunicato

all’impianto secondo le modalità stabilite dalla società di gestione.

Al momento del conferimento presso la discarica gli operatori addetti effettuano i controlli relativi

alla corretta compilazione del formulari di identificazione, alla rispondenza alla tipologia di rifiuto

trasportato, l’ammissibilità del codice CER del rifiuto all’impianto.

A seguito dello scarico l’operatore inoltre effettua un controllo visivo del rifiuto, verifica le sue

caratteristiche fisiche e la presenza di eventuali non conformità; qualora vengano riscontrate

difformità nel carico l’operatore provvede a respingere l’intero carico o le eventuali porzioni non

ritenute idonee allo smaltimento annotando sul formulario il quantitativo di rifiuto accettato.

Al momento dell’entrata in vigore del DM 03.08.05 le modalità di adeguamento che il gestore

presenterà, secondo quanto prescritto nell’All.1, diventeranno parte integrante e sostanziale del

PdC.

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Controllo Pag 38/50

Tabella 21 Controllo rifiuti – Controllo quantità dei rifiuti smaltiti

Codice CER Descrizione

reale

Operazioni di

Recupero

All. C e D

Parte IV

D.lgs.152/06

UdM Frequenza

rilevamento

Modalità

rilevamento

20 01 01 Carta e cartone operazione di

smaltimento

D1

kg Mensile Controllo quantitativi

conferiti con gestione

informatizzata dei registri

di carico/ scarico

20 01 38 Legno, diverso da quello di cui alla voce 20 01 37

20 01 39 Plastica

20 03 01 Rifiuti urbani non differenziati

20 03 02 Rifiuti dei mercati

20 03 03 Residui della pulizia stradale

20 03 07 Rifiuti ingombranti

20 01 01 Carta e cartone operazione di

smaltimento

D1

kg Ad ogni conferimento Verifica quantità conferita

mediante pesatura su

bilancia presso l’impianto;

sistema di pesatura

elettromeccanico

20 01 38 Legno, diverso da quello di cui alla voce 20 01 37

20 01 39 Plastica

20 03 01 Rifiuti urbani non differenziati

20 03 02 Rifiuti dei mercati 20 03 03 Residui della pulizia

stradale

20 03 07 Rifiuti ingombranti

Presso la discarica viene, inoltre, effettuata l’attività di recupero della F.O.S. frazione organica

stabilizzata.

Per l’effettuazione delle coperture giornaliere si ipotizza la realizzazione di uno strato di spessore

pari a 20 cm circa. Tenuto conto che la dimensione media dei lotti è pari a 200 m2, occorrono 40 m

3

di materiale di copertura al giorno ossia 240 m3 a settimana corrispondenti a 12.480 m

3 all’anno. Si

ipotizza di utilizzare la FOS in sostituzione del 50% dei materiali di copertura ossia per una

volumetria pari a 6.240 m3. Tenuto conto del peso specifico della FOS mediamente assunto pari a

0,35 t/m3, si ottiene il fabbisogno di FOS di 2.184 t/a. L’ipotesi di utilizzare la FOS in sostituzione

del 50% dei materiali di copertura tiene conto sia della disponibilità del materiale che della reale

possibilità di impiego legata in particolare alle condizioni meteorologiche locali. Nel caso si

verifichino problemi relativi allo spolverio, dovrà essere modificata la % di FOS utilizzata.

I quantitativi che si stima di utilizzare per detta attività, sulla base di queste premesse, sono quindi

riportati nella Tabella 22.

Dal punto di vista qualitativo, il gestore verifica l’idoneità della FOS (indice respirometrico e

modalità di stabilizzazione) sulla base della documentazione analitica fornita dal produttore e,

secondo quanto prescritto nell’Allegato Tecnico, comunica ad ARPAT, entro 15 giorni dal suo

stesso utilizzo, documentazione attestante la provenienza e certificazione analitica.

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Piano di

Controllo Pag 39/50

Tabella 22 Controllo rifiuti – Controllo quantità FOS

Codice CER

Operazioni di

Recupero

All. C e D Parte IV del

D.lgs.152/06

Quantità

t/anno

Capacità di

stoccaggio

dell’impianto

(t)

Provenienza Destinazi

one

Modalità di

comunicazione

19 05 03

operazione di recupero

R10

2.184 4.433 impianti di

trattamento dei

rifiuti solidi

urbani

Modulo 8 Vedi par.8- 2.184 3.167 Modulo 7

2.184 9.675 Modulo

10

5.1.5.2 Rifiuti prodotti

I rifiuti prodotti dalla gestione della discarica sono costituiti da percolato, olio esausto e biogas.

Mentre gli oli ed il percolato vengono smaltiti presso ditte autorizzate, l’attività di recupero

energetico del biogas prodotto dal corpo di discarica viene effettuata presso l’impianto stesso.

Il controllo delle quantità dei rifiuti prodotti dall’impianto viene effettuato per il percolato

attraverso l’impianto di pesatura elettromeccanica presente sul piazzale di ingresso, mentre per gli

oli esausti viene effettuato in base al livello di riempimento del contenitore di stoccaggio degli

stessi. Con cadenza annuale gli oli prodotti vengono inviati ad impianti di trattamento e recupero

attraverso ditte specializzate, e comunque nel rispetto delle modalità di deposito temporaneo

previste dall’art.183 del D.lgs.152/06. Le quantità di percolato prodotte temporalmente saranno relazionate in base alle precipitazioni

meteoriche locali desunte dalla stazione meteoclimatica; le informazioni e dai suddetti saranno

riassunte nel report annuale di cui al par.8-. In particolare al fine di verificare le caratteristiche idrogeochimiche dei vari percolati prodotti da

ciascun modulo e/o sotto-modulo di R.U. della discarica, ciascuno di questi è collegato, tramite

condotta di eduzione dedicata (con sistema automatizzato) alle cisterne di stoccaggio dei reflui

poste ad oltre 200 m dall’ingresso a SO del Modulo 2; ciascuna linea di eduzione proveniente, ad

oggi, dai moduli 2, 4, 5, 8 sarà dotata di rubinetto con saracinesca di campionamento dei fluidi.

Analoghe modalità esecutive saranno utilizzate per le nuove linee di eduzione provenienti dai nuovi

moduli discarica.

La gestione degli stoccaggi del percolato viene effettuata da personale della discarica che ne

verifica quotidianamente il livello di riempimento, contattando il tecnico responsabile che provvede

alla programmazione settimanale dei carichi di ritiro.

Le cisterne di stoccaggio del percolato sono dotate di sensori di livello che interrompono il

funzionamento delle pompe in caso di riempimento. Il conduttore provvede alla programmazione

dei ritiri.

In Tabella 23 e Tabella 24 si riportano i controlli quantitativi previsti per i rifiuti prodotti.

I controlli qualitativi previsti sul biogas sono riportati nel par. 5.1.1.1, in Tabella 4 e Tabella 5.

Il piano di monitoraggio, per percolato e oli, prevede i controlli qualitativi riportati in Tabella 25,

Tabella 26 e Tabella 27.

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Piano di

Controllo Pag 40/50

Tabella 23 Controllo rifiuti – Controllo quantità dei rifiuti in uscita

Codice CER Descrizione reale UdM Frequenza

rilevamento

Modalità rilevamento

19.07.03 Percolato di

discarica diverso

da quello di cui

alla voce 19.07.02

kg Ad ogni operazione

di carico/scarico

Verifica quantità caricata in

autocisterna mediante pesatura su

bilancia presso l’impianto;

sistema di pesatura

elettromeccanico

Mensile Controllo quantitativi prodotti

con gestione informatizzata dei

registri di carico/ scarico

13.02.08 Altri oli per

motori, ingranaggi

e lubrificazione

kg Ciascuna operazione

di presa in carico

ovvero ad ogni

cambio olio

Livello di riempimento del

contenitore di stoccaggio

Annuale Controllo registro di

carico/scarico

Tabella 24 Controllo rifiuti – Controllo quantità BIOGAS

Codice CER

Operazioni di Recupero

All. C e D Parte IV

D.lgs.152/06

Quantità

t/anno Provenienza Destinazione

Modalità di

comunicazione

19.05.03 operazione di recupero R1 2.560 Corpo di discarica Impianto di

recupero

energetico del

biogas

Vedi par.8-

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Piano di

Controllo Pag 41/50

Tabella 25 Controllo rifiuti – Controllo qualità dei rifiuti in uscita

Codice

CER

Descrizione

reale

Finalità del

controllo

(classificazio

ne e

caratterizzazi

one)

Motivazion

e del

controllo

Tipologia

impianto

smaltimento/recu

pero di

destinazione

Tipo di

determinazione

(test di

cessione,

composizione)

Modalità

campiona

mento

Punto di

campionamento

Esecu

tore

Modalità

registrazi

one

Modalità

comunica

zione

19.07.03 Percolato di

discarica

diverso da

quello di cui

alla voce 19

07 02

Classificazion

e del rifiuto

Ammissibili

tà presso

l’impianto

di

smaltimento

di

destinazione

Impianti di

depurazione reflui

Composizione

chimica

Contenito

re plastico

Tubazione

ingresso vasca di

stoccaggio HDPE

Gesto

re

registro Vedi

par.8-

13.02.08

Altri oli per

motori,

ingranaggi e

lubrificazio

ne

- - - - - - - - Vedi

par.8-

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Piano di

Controllo Pag 42/50

Tabella 26 Controllo rifiuti - Parametri monitorati - Percolato

Sigla Punti di

Prelievo Parametro

Frequenza

gestione

Frequenza

post-gestione

Metodi di

rilevamento10

Unità di

misura

Incertezza

associata Esecutore

Modalità

registrazione

Modalità

comunicazione

Prelievo in

ogni

condotta di

invio di

percolato

da ogni

modulo

verso il

serbatoio o

le vasche

di partenza

Volume mensile semestrale - m3 - Gestore registro

Vedi par.8-

pH trimestrale semestrale 2060 Unità di

pH - Gestore registro

Temperatura trimestrale semestrale 2100 °C - Gestore registro

Conducibilità elettrica trimestrale semestrale 2030 S/cm - Gestore registro

Ossidabilità Kubel trimestrale semestrale - mg/L - Gestore registro

BOD5 trimestrale * 5120 mg/L - Gestore registro

COD trimestrale * 5130 mg/L - Gestore registro

Ca annuale * 5040 mg/L - Gestore registro

Na annuale * 3130 mg/L - Gestore registro

K annuale * 3270 mg/L - Gestore registro

Cloruri trimestrale semestrale 3240 mg/L - Gestore registro

Solfati trimestrale semestrale 4020 mg/L - Gestore registro

Fluoruri annuale * 4140B/4020 g/L - Gestore registro

Fe trimestrale semestrale 4020 g/L - Gestore registro

Mn trimestrale semestrale 3160 g/L - Gestore registro

As annuale * 3190 g/L - gestore registro

Cu annuale * 3080 g/L - gestore registro

Cd annuale * 3250 g/L - gestore registro

Cr totale annuale * 3120 g/L - gestore registro

Cr VI annuale * 3150 g/L - gestore registro

10

dove viene specificato solo il numero, si fa riferimento alla relativa sezione del manuale n°29/2003 APAT/IRSA-CNR.

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Piano di

Controllo Pag 43/50

Tabella 27 Controllo rifiuti - Parametri monitorati - Percolato (continua)

Sigla Punti di

Prelievo Parametro

Frequenza

gestione

Frequenza

post-

gestione

Metodi di

rilevamento10

Unità di

misura

Incertezza

associata Esecutore

Modalità

registrazione

Modalità

comunicazi

one

Prelievo in ogni

condotta di invio

di percolato da

ogni modulo

verso il serbatoio

o le vasche di

partenza

Hg annuale * 3200 g/L - gestore registro

Vedi par.8-

Ni annuale * 3220 g/L - gestore registro

Pb annuale * 3230 g/L - gestore registro

Mg annuale * 3180 mg/L - gestore registro

Zn annuale * 3320 g/L - gestore registro

Cianuri annuale * 4070 g/L - gestore registro

Azoto

ammoniacale trimestrale semestrale 4030 mg/L - gestore registro

Azoto nitroso trimestrale semestrale 4050/4020 g/L - gestore registro

Azoto nitrico trimestrale semestrale 4040/4020 mg/L - gestore registro

Composti

organoalogenati

(1)

annuale * - g/L - gestore registro

Fenoli annuale * 5070B g/L - gestore registro

Solventi

organici azotati annuale * EPA 8260B g/L - gestore registro

Pesticidi

fosforati e totali annuale * - g/L - gestore registro

Solventi

clorurati (1) annuale * 5150 g/L - gestore registro

Solventi

organici

aromatici (2)

annuale * 5140 g/L - gestore registro

IPA (3) annuale * 5080 g/L - gestore registro

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Controllo Pag 44/50

Note alle Tabelle:

(1) Il metodo deve prevedere la determinazione almeno delle seguenti sostanze:

Vinilcloruro

Cloroformio

1,1,1-tricloroetano

Tricloroetilene

Tetracloroetilene

1,2-dicloroetano

(2) Il metodo deve prevedere la determinazione almeno delle seguenti sostanze:

Benzene

Toluene

Xileni

Etilbenzene

Stirene

(3) Il metodo deve prevedere la determinazione di:

benzo(a)pirene,

benzo(b)fluorantene

benzo(k)fluorantene,

benzo(g,h,i)perilene

indeno(1,2.3,-c,d)pirene

* Annuale (solo per i parametri rilevati in concentrazioni significative nel percolato durante la fase operativa della discarica).

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5.1.6 Morfologia della discarica

La morfologia della discarica, la volumetria occupata dai rifiuti e quella ancora disponibile per il deposito di rifiuti devono essere oggetto di

rilevazioni topografiche almeno semestrali.

Tabella 28 Controllo topografia dell’area e stabilità dei rifiuti

Fattore Parametro Frequenza

gestione operativa

Frequenza

gestione post-

operativa

Esecutore Modalità

registrazione

Modalità

comunicazione

Topografia

dell’area

Struttura e composizione

della discarica annuale - gestore Registro Vedi par.8-

Comporta

mento

Assestamento del corpo della

discarica semestrale

semestrale per i

primi 3 anni, dopo

annuale

gestore registro Vedi par.8-

Stabilità delle

vasche in fase

di coltivazione

Inclinazione delle pareti

mediante lettura inclinometri semestrale - gestore registro Vedi par.8-

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5.1.7 Rumore

Relativamente all’impianto di recupero energetico del biogas, i gruppi di trasformazione sono

contenuti in una cofanatura antirumore.

Il livello di rumore a 10 m dal container sarà inferiore o uguale a 65 dB (A).

Il livello del rumore al limite di proprietà rispetterà le soglie imposte dal DPCM del 1-3-91 per le

zone industriali. In caso di zonizzazione acustica comunale specifica verranno effettuate verifiche in

fase di avviamento per il rispetto delle soglie imposte e qualora necessario verranno schermate le

soffianti della rete di captazione.

Saranno effettuati rilevamenti strumentali biennali sia in periodo diurno che notturno ai ricettori

sensibili al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi (limite di emissione e immissione

assoluto nelle aree a cielo aperto fruibili da persone o comunità, limite di immissione differenziale

all’interno dei recettori). Dovrà essere redatto un report da inviare anche all’Ente Competente entro

15 gg dall’effettuazione delle misure. Dovrà essere comunicato a Provincia ed ARPAT il giorno del

campionamento con almeno 30 giorni di anticipo, con descrizione delle modalità e della tempistica

di effettuazione delle misure.

5.2 Gestione dell’impianto

5.2.1 Manutenzione

Produrre e rendere disponibile in azienda un registro dove vengano riportate tutte le manutenzioni

effettuate sull’impianto (presidi ambientali a servizio della discarica ed impianto di recupero

energetico del biogas). Nel report di cui al par.8- deve essere presentata una analisi che permetta di

individuare gli elementi critici, soprattutto quelli il cui funzionamento è strettamente legato ad

un’ottima performance ambientale.

5.3 Note Generali

Gli elementi e le valutazioni, laddove non diversamente indicato nel presente allegato, sono quelle

delle Linee Guida in materia di Sistemi di Monitoraggio (All II DMA 31 gennaio 2005).

Tutte le operazioni svolte in campo per i campionamenti volti ai controlli previsti nel presente PdC

dovranno essere documentate con verbali quotidiani. Tali verbali si intendono come parte integrante

della documentazione da inserire nel registro di cui al par.8-.

Il gestore deve far pervenire, con almeno 15 gg di anticipo, alla Provincia di Grosseto e ad ARPAT,

una comunicazione con le date in cui intende effettuare gli autocontrolli previsti nel presente Piano.

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6- MANUTENZIONE E TARATURA

Nella gestione operativa dell’impianto vengono utilizzati sistemi di monitoraggio e di controllo in

continuo per l’impianto di recupero energetico del biogas; sono previste operazioni di manutenzione

per l’impianto di pesatura elettromeccanico in dotazione presso la discarica. Quest’ultimo è stato

tarato al momento della sua installazione da parte della ditta fornitrice ma periodicamente vengono

effettuate le verifiche di corretto funzionamento da parte del gestore secondo tempi e metodi

previsti dai manuali di uso e manutenzione e dagli enti preposti sulla base delle disposizioni vigenti

in materia.

Un’analisi sintetica della manutenzione, gestione, malfunzionamento o altro riguardante tali sistemi

dovrà essere riportata nella Relazione di cui al cap. 8-.

7- GESTIONE CONDIZIONI DIVERSE DA QUELLA DI REGIME

Comunicare a Provincia e Arpat ogni condizione eccezionale di funzionamento (condizione diversa

da quella di regime che può determinare un maggior impatto sulle matrici ambientali, quali guasti e

disfunzioni del sistema raccolta di percolato e della rete di captazione del biogas, ivi compresi i casi

in cui il gestore verifichi, mediante gli autocontrolli, un superamento dei limiti

autorizzativi/normativi). Nella comunicazione dovrà essere riportata una descrizione

dell’inconveniente con data ed ora in cui è stato riscontrato. Tale comunicazione dovrà essere

inviata entro 8 ore dal manifestarsi della condizione eccezionale.

Entro 48 ore dalla ripresa del normale funzionamento del sistema dovrà essere trasmessa una

relazione conclusiva che riporti almeno:

- tempi di ripristino,

- provvedimenti adottati per minimizzare l’impatto sull’ambiente circostante (con eventuali

controlli analitici di supporto, anche in base ai controlli previsti nel presente Piano ed

implementati ad hoc in tali occasioni);

La relazione di cui al par. 8- dovrà riportare una sintesi di quanto comunicato durante l’anno

secondo quanto stabilito in questo paragrafo.

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8- GESTIONE E COMUNICAZIONE DEI RISULTATI DEL MONITORAGGIO

Si deve rendere disponibile per l’autorità di controllo, vidimato dall’Ufficio competente, un unico

registro11

degli autocontrolli dove dovranno essere annotati:

- risultati degli autocontrolli corredati ove necessario di risultati analitici e relative procedure di

campionamento, tutti i dati dovranno essere commentati con particolare riferimento al rispetto

dei limiti di legge/autorizzativi o in base alle prestazioni previste dalle LG o BREF;

- descrizione fasi di gestione e manutenzione dell’impianto (ivi compresi i sistemi di

contenimento/abbattimento delle emissioni);

- anomalie nell’implementazione degli autocontrolli;

- sintesi eventi anomali e/o emissioni eccezionali.

Si ribadisce che tutti i dati devono essere sempre associati a commenti e conclusioni esplicative. Per

quanto riguarda i dati registrati su supporto informatico, sul registro dovranno essere riportati i

riferimenti opportuni in modo univoco.

Il gestore si impegna a conservare i dati su supporto informatico e non ed il registro sopra

menzionato per un periodo di almeno 10 anni.

I certificati inerenti le determinazioni analitiche eseguite in attuazione del presente Piano dovranno

essere conservati presso l’impianto e posti a disposizione del personale preposto ai controlli.

Entro il 31 maggio di ogni anno solare il gestore, così come previsto all’art.13 comma 5 del

D.lgs.36/03, trasmette a PROVINCIA ed ARPAT una sintesi dei risultati del Piano di Controllo

raccolti nell’anno solare precedente mediante una Relazione Annuale che riporti:

- quantità e tipologia di rifiuti smaltiti e loro andamento stagionale;

- prezzi di conferimento ed eventuale aggiornamento del Piano Finanziario;

- volume occupato e capacità residua nominale della discarica, aggiornando, se necessario, il

calcolo della densità del RU compattato;

- andamento dei flussi e del volume del percolato, correlati ai dati meteoclimatici registrati dalla

centralina, e alle superfici di coperture definitive e provvisorie realizzate. Fornire inoltre una

sintesi delle relative procedure di trattamento e smaltimento.

- quantità di biogas prodotto ed estratto e relative procedure di trattamento e smaltimento,

riportando il calcolo dell’efficienza di captazione e gli interventi previsti per migliorare le

performances ambientali dell’impianto;

- i risultati dei controlli effettuati sui rifiuti conferiti ai fini della loro ammissibilità in discarica e

sui rifiuti recuperati nell’impianto (FOS, biogas);

11

Qualora il gestore abbia già predisposto registri diversi per i vari adempimenti normativi previsti dalla Normativa

Vigente, in tale Registro dovranno essere riportati tutti i riferimenti utili per poter identificare correttamente ed

univocamente i registri di cui sopra.

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Ed inoltre:

- una esposizione delle attività di autocontrollo su tutte le matrici ambientali nel periodo di

riferimento, comprensivo del monitoraggio morfologico della discarica;

- una sintesi dei dati storici dell’Impianto;

- una discussione degli esiti dei rilievi e loro elaborazione per evidenziare la conformità

dell’esercizio dell’impianto alle condizioni prescritte nell’Autorizzazione Integrata Ambientale

di cui il presente Piano è parte integrante;

- una analisi volta ad evidenziare il continuo mantenimento/miglioramento delle performance

dell’impianto con riferimento a quanto previsto nelle LG di settore (e.g. vedere indici di

prestazione);

- la descrizione delle eventuali anomalie/emissioni eccezionali;

- una analisi sintetica della gestione e della manutenzione dell’impianto;

- le eventuali proposte di miglioramento;

- Sintesi Complessiva.

In particolare tale Report annuale dovrà essere consegnato anche in formato digitale.

Inoltre le tabelle riassuntive che contengono le sintesi delle analisi effettuate per matrice dovranno

essere fornite su database excel (o equivalenti open-source), così da consentire agli enti di controllo

la rapida elaborazione per le valutazioni di competenza. Si richiede di proporre il modello che si

intende utilizzare entro 30 gg dal rilascio dell’AIA.

8.1 Laboratorio terzo

Prima dell’attivazione del presente Piano il gestore deve inviare all’autorità competente e ad

ARPAT una comunicazione con i riferimenti del laboratorio/dei laboratori idoneo/idonei e

abilitato/abilitati cui lo stesso intende affidarsi per l’effettuazione delle misure previste (vedi

tabelle). Il gestore dovrà provvedere anche a comunicare, nel tempo, le eventuali variazioni di tali

nominativi, allegando motivazione.

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9- ATTIVITÀ A CARICO DELL’ORGANO DI VIGILANZA (ARPA)

Di seguito si riportano i controlli che saranno svolti da ARPAT, a carico del gestore, per la

valutazione del rispetto delle condizioni dell’autorizzazione integrata ambientale, di cui il presente

Piano di Controllo è parte integrante.

CICLI PRODUTTIVI

Verifica (sopralluogo) con periodicità almeno ANNUALE, dell’avvenuto svolgimento di quanto

indicato nel presente Piano e dello Stato dell’Azienda.

ARIA

Eventuale presidio ai controlli di cui al par. 5.1.1.

ACQUE SOTTERRANEE E SUPERFICIALI

Una verifica (sopralluogo) con periodicità almeno ANNUALE delle modalità con cui viene

effettuato il campionamento dello acque sotterranee ed eventuale campionamento.

EMISSIONI SONORE

Verifica BIENNALE del Report dei Controlli Effettuati dall’azienda (vedi par. 5.1.7);

Eventuale presidio durante le misurazioni effettuate dal Gestore o da un suo consulente.

RIFIUTI

Verifica (sopralluogo) con periodicità almeno ANNUALE per controllare la classificazione dei

rifiuti, le caratteristiche delle aree di deposito, recupero, smaltimento, etc.

ALTRI CONTROLLI/MONITORAGGI

Verifica Relazione Annuale (vedi par.8-) per quanto concerne gli aspetti ambientali di competenza.

Per tutti gli altri aspetti saranno coinvolti gli uffici direttamente competenti.

Per quanto riguarda le metodiche per l’analisi delle emissioni, ARPAT si riserva la possibilità di

utilizzare anche metodi interni o metodiche di riferimento alternative a quelle previste nel presente

piano.