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Piano di Area Vasta 3Direttore: Dott. Enrico Bordoni
Giugno 2012
Riferimenti Normativi
• Legge Regionale n. 13/2003• Patto per la Salute 2010/2012• Piano Socio Sanitario Regionale
2012/2014• Delibera GRM n. 784 del 28/05/2012• Determina ASUR n.1112 del 14/12/2011• DGRM n. 2 del 9/1/2012: “Approvazione
deter. ASURDG n.1112 del 14/12/2012
Parole Chiave
• Efficienza Efficacia e Sicurezza delle cure erogate
• Appropriatezza• Presa in carico del paziente fragile• Profili assistenziali • Aree per intensità di cura• Attenzione alla sostenibilità del sistema • Tassi di utilizzo
AREA VASTA
Con l’approvazione del PSR 2012-2014 sono disponibili tutti gli strumenti di indirizzo necessari alla riorganizzazione dei servizi
sanitari che seguirà la riorganizzazione dell’assetto amministrativo
• FUNZIONI AREA ATL
• FUNZIONI AREA OSPEDALIERA
• FUNZIONI AREA PREVENZIONE
• FUNZIONI AREA TERRITORIALE
AREA ATLAREA ATL
Normativa Regionale e Regolamento Aziendale
•Legge regionale 1 agosto 2011, n.17.”ulteriori modifiche della Legge Regionale 20 giugno 2003, n.13:”Riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale”, della Legge regionale 17 luglio 1996, n.26: “Riordino del Servizio Sanitario Regionale” e modifica della legge regionale 22 novembre 2010, n.17”.•Deter. ASURDG n.1112 del 14/12/2011: Regolamento di organizzazione area ATL aziendale –Determinazioni.”•DGRM n.2 del 9/1/2012: “Approvazione deter. ASURDG n.1112 del 14/12/2011
Area ATL: Organizzazione1. L’organizzazione dipartimentale è il modello ordinario di
gestione operativa di tutte le attività dell’A.S.U.R. e delle aziende ospedaliere.
2. L’Area ATL è organizzata in Dipartimento Unico Amministrativo Aziendale, afferente alla Direzione Amministrativa Aziendale e articolato in aree Dipartimentali che hanno il compito di indirizzare e coordinare l’attività amministrativa di area vasta.
3. Le strutture operative ATL di Area vasta, sono quelle individuate secondo le indicazioni normative regionali e svolgono funzioni proprie e delegate, a supporto dei processi tipicamente di governo clinico, territoriali e ospedalieri.
DIRETTORE
AREA VASTA
Supporto Controllo di
Gestione
Segreteria di Direzione, Archivio,
Protocollo
URP Formazione
Servizi
Informativi
UO Patrimonio,
Nuove Opere, Attività Tecniche
UO Gestione Personale
UO Acquisti e Logistica
UO Direz. Amm.va
Terr.le
UO Direz. Amm. Ospedaliera
Supporto al Legale Contenzioso ed Assicurativo
AREA OSPEDALIERAAREA OSPEDALIERA
L’evoluzione del SSN e le relative strategie di sviluppo non possono prescindere dal quadro epidemiologico,
dall’evoluzione demografica e dei bisogni, dall’evoluzione tecnologica e dal contesto economico.
E’ necessaria una rete assistenziale integrata che copra l’intero percorso
acuzie, post acuzie, residenzialità – domiciliarità.
L’occasione della riorganizzazione consente di migliorare l’efficienza del sistema, contribuendo al mantenimento
dell’equilibrio economico complessivo
Analisi delle risorse ospedaliereIn AV3 sono presenti 1.287 PL
In 8 strutture ospedaliere pubbliche e 3 private accreditate 1.039 PL per acuti 248 PL di lungodegenza/riabilitazione e medicina post acuzie
A tendere 1.236 PL (-51)In UN PRESIDIO OSPEDALIERO UNICO pubblico, con 8 strutture e 3 strutture private accreditate
852 (- 187) PL per acuti 384 (+ 136) PL di lungodegenza/riabilitazione e medicina post acuzie
DEA I°livelloPotes
DEA I°livelloPotes
DEA I°livelloPotes
PPI Potes
PPI Potes
PPI Potes
PS
MACERATAMACERATATREIA
CIVITANOVACIVITANOVA
TOLENTINOTOLENTINO
MATELICAMATELICA
RECANATIRECANATI
CAMERINOCAMERINO
S.SEVERINO
RIORGANIZZAZIONELa riorganizzazione globale dell’offerta sanitaria ospedaliera,
tenendo conto delle caratteristiche strutturali delle diverse sedi del Presidio Unico,
della loro accessibilità, delle caratteristiche demografiche della popolazione,
delle normative vigenti e dell’impossibilità di mantenere inalterate le caratteristiche attuali,
prevede una suddivisione chiara dei compiti, indicando la mission di ognuna delle strutture,
in relazione alla loro storia, alla collocazione territoriale ed alle loro caratteristiche
TREIA
Casa della Salute
TREIACasa della Salute
U.O. Lungodegenza e U.O. Riabilitazione Presso lo stesso stabile è allocata l’RSA dell’I.N.R.C.A
• Esempio di buona riconversione di piccola struttura ospedaliera
• La presenza medica notturna, in coerenza con le caratteristiche assistenziali della struttura ospedaliera, sarà assicurata dalla continuità assistenziale e dalla pronta disponibilità dei medici ospedalieri
TOLENTINO
TOLENTINOIl processo di rivisitazione delle attività sanitarie appropriatamente
effettuabili presso una struttura con le caratteristiche di quella di Tolentino è iniziata da tempo con il potenziamento delle seguenti attività:
- Chirurgia odontoiatrica e protesica- Day hospital oncologico - Ambulatorio dermatologico chirurgico, con particolare attenzione alla
problematica delle ferite difficili- Attività chirurgica di terapia del dolore (per la quale si è proceduto
all’acquisto di un amplificatore di brillanza).
Alcune di queste attività, insieme alla diabetologia e al servizio di DIALISI (a cui presto verranno dati nuovi locali, a norma secondo i vigenti criteri di
autorizzazione/accreditamento) sono potenziali eccellenze della struttura, che possono attrarre domanda anche da fuori regione
TOLENTINO• L’U.O. di Medicina è trasformata in Riabilitazione Cardiologica e
Medicina post acuzie, consentendo le funzioni di ricovero diretto per alcune patologie selezionate classificate appunto come patologiepost acuzie
• Gli attuali P.L. di chirurgia a ciclo breve restano invariati come numero e saranno ricondotti a posti letto di day surgery. (La chirurgia ambulatoriale e di day surgery che ora affolla impropriamente le sale operatorie di Macerata sarà effettuata a Tolentino, e viceversa, la chirurgia più complessa e rischiosa, ancorché di ciclo breve, ricondotta ad una struttura ospedaliera dotata di rianimazione e centro trasfusionale)
• Per l’SPDC rimane l’attuale assetto organizzativo, in attesa della costruzione di strutture alternative di degenza, dopo di che lo stesso sarà convertito in struttura residenziale terapeutica (SRT) a servizio di tutta l’Area vasta.
RECANATI
RECANATI- La riconversione totale del presidio è iniziata, in accordo
con le direttive nazionali, regionali e le linee guida delle società scientifiche, dalla chiusura del punto nascita
- La riorganizzazione dell’attività chirurgica ha portato alla realizzazione di un’area di degenza chirurgica dove viene effettuata chirurgia a ciclo breve, ambulatoriale e di day surgery delle discipline chirurgiche specialistiche che lo consentono (otorino, dermatologia, ginecologia, chirurgia generale, ortopedia della mano e del piede)
- Per gli attuali PL di medicina generale è prevista la trasformazione in posti di lungodegenza e medicina post acuzie, consentendo le funzioni di ricovero diretto per alcune patologie selezionate.
RECANATIIl PPI viene organizzato secondo la normativa (L.R. 36/98): • analogamente al PPI del presidio di Tolentino, vi
staziona un’ambulanza con un medico del 118, sostituito, in caso di chiamata, dal personale medico interno della struttura
• viene istituita la guardia interna h 24• viene potenziato migliorando la rete dei trasporti
Poliambulatori ed RSA, oggi esterni, vengono ricondotti nella struttura ospedalieraRistrutturazione centro DIALISI
SAN SEVERINO
San SeverinoIl riordino della struttura di
San Severino, ex ospedale di rete insieme a Camerino, prevede di mantenere le sue
funzioni di PL per acuti nelle specialistiche di Medicina, Oculistica, Oncologia, Pediatria,
Ginecologia/Ostetricia e Chirurgia, prevedendo per quest’ultima la
trasformazione da attività ordinaria in weeksurgery.
Vi è la pista per l’atterraggio dell’eliambulanza
San Severino
La riorganizzazione attuale consente di rivedere le funzioni del “cosiddetto” P.S., che in base alle
normative vigenti non può essere collocato in 2 sedi separate (Camerino e san Severino) ed in
particolare non può essere collocato a San Severino perchè non è sede di DEA
Completato il percorso di riorganizzazione dell’emergenza-urgenza a livello regionale, il
“cosiddetto” P.S. verrà organizzato piùappropriatamente come PPI, in analogia alle
realtà di Recanati e Tolentino
MATELICA
Matelica
La riorganizzazione prevede: • raddoppio degli attuali PL per un totale di 40 PL
di lungodegenza post acuzie e riabilitazione• RSR
La capienza della struttura consentirà di allocarvi le funzioni distrettuali, la continuità assistenziale e le funzioni poliambulatoriali, configurando una struttura rispondente ad una casa della salute ad alta complessità, sul modello realizzato a Treia
MACERATA
MACERATA
L’Ospedale di Macerata racchiude molte delle funzioni specialistiche più complesse
dell’AV3 non è prevista nella riorganizzazione una
variazione totale significativa dei PL E’ sede ospedaliera idonea per effettuare la
riorganizzazione per intensità di cura
MACERATA• La prossima apertura di un piano dedicato all’oculistica ed
all’attività di day surgery consentirà una razionalizzazione degli spazi operatori all’interno del blocco operatorio centrale
• Area ad intensità di cura chirurgica • Dalla riorganizzazione saranno recuperabili spazi per
aumentare i posti letto di lungodegenza• Sono stati avviati i lavori di ristrutturazione della nuova
sala pace maker/aritmologia e del centro cardiologico• Entro il 2012 i lavori di ristrutturazione completa del PS
consentiranno di implementare anche le funzioni di medicina d’urgenza
• Apertura della seconda sala di emodinamica
CIVITANOVA
CIVITANOVA
• Dotato di dipartimento di emergenza/urgenza con P.S., UTIC e Rianimazione
• Riconosciuto servizio di eccellenza di allergologia• Vi è la pista per l’atterraggio dell’eliambulanza• Il dipartimento medico ha una buona esperienza di
ematologia come dimostrato anche dai dati SDO e dalla complessità assistenziale documentata
• Presente il dipartimento chirurgico plurispecialisticoed il materno infantile
CIVITANOVA• Presso la struttura di Civitanova è previsto il mantenimento
delle dotazioni esistenti, in particolare per il Dipartimento diEmergenza Urgenza e per il Dipartimento Chirurgico con un incremento dei PL per acuti (+11)
• La chiusura del punto nascita di Recanati ha implementato l’accesso ostetrico/ginecologico/pediatrico presso la struttura
• Si intende continuare il percorso di implementazione del day hospital oncologico e favorire la crescita dell’attività di ematologia
• Prevista implementazione del Servizio di allergologia, unico in AV3
CAMERINO
CAMERINO
• Dotato di dipartimento di emergenza/urgenza con P.S., UTIC e Rianimazione, dipartimenti medico e chirurgico
• I tassi di utilizzo dei PL non sono ottimali• Vi è la pista per l’atterraggio dell’eliambulanza
CAMERINO
• Insieme a San Severino ex ospedale di rete• Buone performance di chirurgia ortopedica
protesica• Si prevede l’implementazione dei PL ordinari di
chirurgia per assicurare le performance richieste e diminuire la mobilità passiva
• Si prevede di attivare percorsi di implementazione della chirurgia protesica
Il Presidio Ospedaliero unico di AV3:nuova organizzazione
- Direzione Sanitaria Ospedaliera unica (Macrostruttura)- Dipartimento Professioni Sanitarie unico- 4 Dipartimenti transmurali, di cui 2 funzionali*-10 Dipartimenti, di cui 8 ospedalieri (2 funzionali*) +
Dipendenze Patologiche e SIT
* Per dipartimento funzionale (“Dipartimento funzionale d’ambito provinciale”) si intende un dipartimento che dia risposte cliniche complesse in cui le risorse del sistema devono essere condivise al fine di produrre un efficace ed efficiente soddisfacimento della domanda
4 Dipartimenti Transmurali- 1 Dipartimento Materno Infantile - con neonatologia di primo livello e due punti nascita con
OBI (finchè i numeri saranno coerenti con la normativa), una U.O. di degenza pediatrica ordinaria
- 1 Dipartimento funzionale della Riabilitazione con le UU.OO. di lungodegenza e riabilitazione
- 1 Dipartimento di Salute Mentale con SPDC ed RSR
- 1 Dipartimento funzionale del Farmaco con le farmacie territoriali ed ospedaliere
2 Dipartimenti autonomi
• Dipartimento Dipendenze patologiche
• Dipartimento Immunotrasfusionale
8 Dipartimenti ospedalieri• 1 Dipartimento Emergenza-Urgenza con PS, 118, PPI, anestesia e
rianimazione;• 2 Dipartimenti di area medica:1. A) medicina generale e geriatria con le 3 UU.OO. di medicina, la geriatria e
la diabetologia;2. B)specialità mediche, con la pneumologia, la neurologia, le malattie infettive,
la gastroenterologia, la nefrologia e la cardiologia;• 3 Dipartimenti di area chirurgica: 1) chirurgia maggiore oncologica generale ed urologia, 2) chirurgia specialistica (otorino, dermatologia, oculistica ed ortopedica);3) week e day surgery (funzionale). • 1 Dipartimento dei Servizi con l’anatomia patologica, i laboratori, le
UU.OO. di radiologia, la radioterapia, la fisica medica e la medicinanucleare;
• 1 dipartimento oncologico funzionale con 1 UOC di oncologia e 2 UOS
Rete Emergenza Urgenza
Revisione e completamento rete emergenza urgenza, in un contesto di maggiore
coerenza di sistema– Revisione del sistema CO 118– Revisione rete Potes– Revisione sistema PPI– Revisione sistema Continuità assistenziale
La riorganizzazione è subordinata al completamento del percorso regionale di revisione dell’attuale normativa (L.R. 36/98 e 13/08)
AREA CARDIOLOGICA
A. AREA OSPEDALIERA dotata di letti dedicati cardiologici(UOC), UTIC (2 UTIC-USD), Aritmologia, Emodinamica, e riabilitazione cardiologica prevista a Tolentino
B. AREA TERRITORIALE con una cardiologia territoriale e telemedicina (con gestione delle strutture residenziali territoriali)
L’area territoriale, organizzata come servizio h 12 e dotata di telecardiologia potrà rispondere alle necessità di
1° e 2° livello, compresa la sorveglianza specialistica delle strutture residenziali
AREA DEI LABORATORI
1 UOC ed un’ area di laboratorio maggiore per analisi di base e specialistiche
2 aree per la chimica e la microbiologia di base a gestione unica e punti prelievo ospedalieri
DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE TRANSMURALE
3 punti nascita (da rivalutare sulla base delle normative di settore), uno con neonatologia di primo livello un’unica area di degenza pediatrica ambulatori pediatrici ed ostetrici diffusi nel territorio.
DIPARTIMENTO TRANSMURALE SALUTE MENTALE
1 area di degenza (SPDC) 1 struttura residenziale terapeutica ( SRT )implementazione dei servizi territoriali case di accoglienza servizi diurni
MACROSTRUTTURA DIREZIONE MEDICA OSPEDALIERA UNICA
suddivisa in aree di competenza :
1. Flussi informativi – Dipartimenti area chirurgica 2. Trasporti – Dipartimento servizi 3. Area igienico sanitaria – qualità e gestione rischio
clinico – Dipartimenti area medica e transmurale4. Sistri/HTA e Dipartimento emergenza urgenza
(con particolare riguardo al controllo della dinamica dei ricoveri ospedalieri dal Pronto Soccorso)
AREA PREVENZIONEAREA PREVENZIONE
LA RETE DELLA PREVENZIONEFUNZIONI DEI DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE
(Art. 7 ter D. LGS. 229/99)
a) profilassi delle malattie infettive e parassitarie;b) tutela della collettività dai rischi sanitari degli ambienti di vita anche
con riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali;c) tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari
connessi agli ambienti di lavoro;d) sanità pubblica veterinaria, che comprende sorveglianza epidemiologica
delle popolazioni animali e profilassi delle malattie infettive e parassitarie; farmacovigilanza veterinaria; igiene delle produzioni zootecniche; tutela igienico sanitaria degli alimenti di origine animale;
e) tutela igienico - sanitaria degli alimenti;f) sorveglianza e prevenzione nutrizionale;f-bis) tutela della salute nella attività sportive.
In base alla definizione dei livelli essenziali di assistenza, il dipartimento di prevenzione garantisce le seguenti funzioni di prevenzione collettiva e sanità pubblica, anche a supporto dell'autorità sanitaria locale:
Dipartimenti Prevenzione : presente Dipartimenti Prevenzione : presente
Attualmente, la struttura organizzativa dei vari Dipartimenti è caratterizzata da una notevole disomogeneità, conseguente alla eccessiva parcellizzazione delle Zone Territoriali.
Ciò non ha consentito di produrre gli adeguamenti normativi che, negli anni, hanno interessato le Strutture di Sanità Pubblica, nell’ottica complessiva di Area vasta, tenendo conto delle specificitàterritoriali che contraddistinguono ciascuna Area Vasta (popolazione, realtà produttive, superficie, ecc.)
RETE PREVENZIONEPUNTI DI FORZA
- integrazione multiprofessionale;
- integrazione multidisciplinare;
- capacità di affrontare i problemi prioritari di salute;
- attenzione all’EBP (evidence based prevention);
- capacità di operare in situazioni di emergenza;
- passaggio dalla vigilanza repressiva alla verifica delle azioni messe in atto da chi intraprende una qualsiasi attività;
- orientamento alla comunicazione ( anche alla comunicazione del rischio ).
RETE PREVENZIONE
criticita’ / opportunità
1. assegnazione, negli anni, di nuove funzioni (nuovi programmi vaccinali, sostanziali modifiche nei settori degli alimenti e della sanità animale, l’epidemiologia, i programmi specifici di promozione della salute, riassegnazione di funzioni in materia ambientale – siti inquinati, vas vis, emissioni in atmosfera, reach, ecc., i nuovi rischi da lavoro);
2. modifica profonda del contesto comunitario con la forte e crescente presenza di cittadini stranieri;
3. disomogeneità strutturale;
4. disomogeneità organizzativa;
5. difficoltà ad organizzare settori specialistici delle necessità emergenti (es: i rapprtisalute/ambiente ).
Obiettivi Obiettivi omogeneizzazione e flessibilitomogeneizzazione e flessibilitàà
Le innovazioni organizzative non modificano lo schema del D. Lgs. 229/99, ma intervengono sugli aspetti dell’organizzazione interna e delle strategie di gestione
Si individuano modelli organizzativi che garantiscono omogeneità operativa esalvaguardano i bisogni del territorio.
Priorità nella riorganizzazione del Dipartimento di Prevenzione
Assicurare l’omogeneità e
l’uniformitàoperativa
Assicurare unaProgrammazione
unitaria delle strategie e degli obiettivi di sanità
pubblicaGarantire, nella fase transitoria di riassetto, la qualità e l’efficacia
degli interventi di prevenzione sul
territorio
DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE AREA VASTA 3 - SITUAZIONE ATTUALE
UNITA’ OPERATIVE ex ZT 8 ex ZT 9 ex ZT 10
DIREZIONE DIPARTIMENTO 1 1 1
SISP (Servizio Igiene Sanità Pubblica ) UOC UOC UOC
SPSAL (Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro) UOC UOC USD
SIAN (Servizio Igiene Alimenti della Nutrizione ) UOC US US
SA (Sanità Animale ) USD UOC* US
SIAOA (Servizio Igiene e Alimenti origine Animale) UOC* US US
SIAPZ (Servizio Igiene Allevamenti Produzione Zootecnica ) US US UOC*
EPIDEMIOLOGIA/ SCREENINGPROMOZIONE DELLA SALUTE /SCREENING USD USD USD
EPIDEMIDEMIOLOGIA VETERINARIA = US =
EPIDEMIOLOGIA OCCUPAZIONALEPROGETTI
RE.NA.TUNS/ OCCAM
= RENAM
* Già in essere il coordinamento delle UU.OO. in ambito di AREA VASTA
STRUTTURA ORGANIZZATIVA DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
DIREZIONE DIPARTIMENTO PREVENZIONE
Epidemiologia
Promozione della salute
Medicina dello sport
Funzioni specialistiche
Screening
SPSALS. Prevenzione
Sicurezza Ambienti Lavoro
SIANS. Igiene Alimenti della
Nutrizione
SIAOAS. Igiene e Alimenti
origine Animale
IAPZS. Igiene Allevamenti
Produzione Zootecnica
SASanità Animale
SISPS. Igiene Sanità Pubblica
1Garantendo le funzioni con i dirigenti adeguati per
numero e formazione
UNITA’ OPERATIVE
SALUTE E AMBIENTE di nuova realizzazioneUS
1 UOCGià in essere il coordinamento in ambito di Area Vasta
1 UOCGià in essere il coordinamento in ambito di Area Vasta
1 UOC
Già in essere il coordinamento in ambito di Area Vasta
EPIDEMIOLOGIA USD
PROMOZIONE DELLA SALUTE 1 Alta Specializzazione
SCREENING 1 USDEPIDEMIDEMIOLOGIA VETERINARIA US
EPIDEMIOLOGIA OCCUPAZIONALE: PROGETTI RE.NA.TUNS/ OCCAM/RENAM 1 Alta Specializzazione MEDICINA DELLO SPORT
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE AREA VASTA 3
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
SISP 1 UOC
SPSAL1 UOC
SIAN
SA
1 UOC
** Definire il coordinamento delle UU.OO. in ambito di AREA VASTAOgni UOC comprenderà strutture semplici ed alte specializzazioni che garantiscano i livelli organizzativi locali
SIAOA
SIAPZ
* Già in essere il coordinamento delle UU.OO. in ambito di AREA VASTA
AREA TERRITORIALEAREA TERRITORIALE
Riferimenti NormativiLegge 30 giugno 2003 n. 13, e s.m.i
Art. 13(Direttore di distretto)
1. Il direttore di distretto è nominato dal direttore di area vasta tra soggetti in possesso dei requisiti di cui all'articolo 20, comma 6, della l.r. 17 luglio 1996, n. 26 (Riordino del servizio sanitario regionale) ed è responsabile del raggiungimento degli obiettivi e dell'uso razionale del complesso delle risorse assegnate al distretto in sede di negoziazione del budget
In particolare:a) è responsabile dell'integrazione operativa tra le attività
sanitarie di area vasta per le attività a valenza distrettuale;b) predispone gli strumenti attuativi dei programmi delle attività
distrettuali;c) partecipa alle attività di programmazione di area vasta;d) è responsabile del budget assegnato al distretto, che gestisce in
conformità alle disposizioni del direttore di area vasta;e) propone al direttore di area vasta accordi di programma e
protocolli d'intesa con il Comitato dei Sindaci di cui all'articolo 22 per la gestione unitaria dei programmi operativi e delle risorse finanziarie ed umane, anche al fine di pervenire a modalità unificate di accesso alla rete dei servizi territoriali.
Riferimenti NormativiLegge 30 giugno 2003 n. 13, e s.m.i
Art. 13(Direttore di distretto)
2. Il direttore di distretto esercita le proprie funzioni in collaborazione con il coordinatore di ambito sociale; entrambi sono corresponsabili dell'integrazione operativa in conformità agli indirizzi programmatici e nei limiti delle risorse disponibili.
3. Nella definizione dei servizi e delle prestazioni necessarie al miglioramento dello stato di salute della popolazione interessata, nell'attività di monitoraggio delle iniziative previste dal programma delle attivitàdistrettuali, nonché nelle negoziazioni con il direttore di area vasta, il direttore di distretto è coadiuvato dall'ufficio di coordinamento delle attivitàdistrettuali, la cui composizione è prevista nell'atto aziendale di cui all'articolo 5.
IL DistrettoIl Distretto assicura alla popolazione di riferimento l'accesso ai servizi e alle prestazioni sanitarie e sociali ad elevata integrazione sanitaria attraverso la valutazione dei bisogni e la definizione dei servizi necessari
Eroga prestazioni e servizi di primo livello (l'assistenza specialistica ambulatoriale, l'assistenza ad anziani e disabili,l'assistenza domiciliare integrata, l'assistenza e la cura delletossicodipendenze, l'assistenza e la cura della salute della donna, dell'infanzia e della famiglia, ….)
MISSION DEL DISTRETTO• Analisi dei bisogni;• Governo e orientamento della domanda;• Ricomposizione dell’offerta sanitaria ed
integrazione con il sociale;• Riassetto e sviluppo della rete
residenziale e semiresidenziale;• Implementazione delle strutture
intermedie;• Potenziamento delle cure primarie.
LINEE STRATEGICHE DEL DISTRETTO
• appropriatezza degli ambiti di cura
• unicità dei percorsi
• efficacia degli interventi
• controllo della spesa
SITUAZIONE ATTUALEex ZT8 ex ZT9 ex ZT10
N° DISTRETTI 1 2 2N° SEDI DISTRETTUALI 6 12 12
N° POLIAMBULATORI* 5 5 3
HOSPICE 0 0 1
N° R.S.A. 2** (p.l. 80) 2 (p.l. 60) ****
1 (p.l. 20)
N° C.d.R./ R.P. 6 13 10
N° p.l. CONVENZIONATI in R.P. 181 331 257
CONSULTORIO 1 2 2U.V.A.(unità valutativa Alzheimer) 1 2*** 1U.M.E.A.(unità multid.età adulta) 1 1 1U.M.E.E.(unità multid.età evolutiva) 1 2 1U.V.D. – U.V.I. (unità valutativa distretto/interdisciplinare)
1 2 2
ASSISTENZA DOMICILIARE /ADI
* I poliambulatori sono presenti nelle sedi Distrettuali con maggior numero di abitanti.** n°1 R.S.A. è privata e accreditata*** n° 1 Territoriale, n°1 Ospedaliera**** 20 pl a Corridonia e 40 pl a San Ginesio
Erogata su tutti i Comuni dell’A.V.3
NUOVA ORGANIZZAZIONE RETE DEI SERVIZI TERRITORIALI
Ipotesi di azioni correttive e migliorative in attesa di delibera di giunta che definisca il numero dei Distretti
1 – Realizzazione di 1 distretto (con un proprio direttore) coincidente con l’ambito territoriale per ciascuna delle 3 ex ztdell’av3;
2 – Rimodulazione dell’offerta di alcune branche specialistichepresenti nel territorio come da esemplificazioni della ex zt 9 di Macerata, ripetibili, personalizzate, negli altri distretti.
LA RETE TERRITORIALEIn riferimento alla D.G.R.M. n°17 del 17/1/2011, Determina ASUR n°240 del 28/3/2011 allegato 9 e al P.S.R. si propongono le seguenti progettualità:
N° PROGETTO AZIONE1 Sviluppo della Casa della
SaluteReingegnerizzazione della struttura sanitaria di Sarnano in Casadella Salute di media intensità.1) Potenziamento della "Medicina di Iniziativa" mediante ilprogetto "Percorso diagnostico-strumentale della MedicinaGenerale" (determina n° 778/ del 22/09/2011). **2) Mantenimento dei percorsi condivisi ospedale-territorio per leurgenze differibili con il Dipartimento Medico (determina n° 1124del 16/11/2010) e per le prestazioni di diagnostica per immagini,eco-colordoppler e neurologia determina 225 del 27/01) Potenziamento delle attività della Casa della Salute di Treia
2) Reingegnerizzazione della struttura ospedaliera di Recanati. eMatelica come case della salute ad alta complessità assistenziale.1) Mantenimento delle Segreterie domiciliari distrettuali per lapresa in carico del paziente in ADI.In particolare potenziamento dell’ADI con attività continuativa nei7 giorni settimanali.2) Condivisione in Area Vasta di una procedura standardizzata diDimissioni Protette per la presa in carico e il soddisfacimento deibisogni assistenziali dei pazienti in RSA e RP.
** Realizzati e attivati nei Distretti di Macerata eTolentino
4 Implementazione del PUA
2 Sviluppo Rete delle Cure Primarie
3 Realizzazione dei Presidi H24
Potenziamento delle strutture e delle cure intermedie
• Punto unico di accesso (PUA)
• Garanzia della continuità delle cure H24 7gg/su 7
• Integrazione ospedale/territorio
• Presa in carico della cronicità e delle fragilità
• Riassetto e sviluppo della rete assistenziale e semiresidenziale
Sviluppo delle Case della salute
La casa della salute è il collegamento tra la rete dei MMG, dell’ ADI, della residenzialità protetta.
L’implementazione delle casa della salute ad alta intensità assistenziale è coerente con la riconversione delle strutture ospedaliere presenti nel territorio.
Rafforzamento delle équipe territoriali
Aggregazione funzionale in Equipe Territoriale (ET) dei MMG, PLS, ContinuitàAssistenziale e Specialisti Ambulatoriali per arrivare alla continuità assistenziale (H24).
Nei limiti economici previsti dall’ACN e dagli accordi regionali in materia.
Grazie per
l’attenzione