PIANO DELLA PERFORMANCE, DEGLI INDICATORI E DEI …Il Piano delle Performance, degli Indicatori e...

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1 PIANO DELLA PERFORMANCE, DEGLI INDICATORI E DEI RISULTATI ATTESI DI BILANCIO 2016 [Periodo di riferimento 2016-2018]

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PIANO DELLA PERFORMANCE,

DEGLI INDICATORI E DEI RISULTATI ATTESI DI BILANCIO

2016 [Periodo di riferimento 2016-2018]

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INDICE

PRESENTAZIONE DEL PIANO…………………………………………………………………………………………………………………………

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IDENTITÀ DI REGIONE LOMBARDIA………………………………………………………………………………………………………………… 5 1. Premessa………………………………………………………………………………………………………………………………………………. 5 2. Le Direzioni…………………………………………………………………………………………………………………………………………….. 5 3. Il personale…………………………………………………………………………………………………………………………………………….. 8 4. Il Sireg…………………………………………………………………………………….................................................................................... 8 IL CONTESTO…………………………………………………………………………………………………………………………………………… 10 CICLO DI PROGRAMMAZIONE E VALUTAZIONE………………………………………………………………………………………………………… 35 1. Il flusso della programmazione integrata……..…………………………………………………………………………………………………………… 35 2. La programmazione………………………………………………………………………………………………………………………………………… 36 3. La valutazione………………………………………………………………………………................................................................................................ 36

ALBERO DELLA PERFORMANCE………………………………………………………………………………………………………………………….. 37 RISULTATI ATTESI STRATEGICI………………………………………………………………………................................................................................

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IL PIANO…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………. 39

Missione 1 Servizi istituzionali e generali, di gestione……………………………………………………………………………………………………… 39 Missione 3 Ordine Pubblico e Sicurezza…………………………………………………………………………………………………………………… 54 Missione 4 Istruzione e diritto allo studio……………………………………………………………………………………………………………………. 58 Missione 5 Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali…………………………………………………………………………………………….. 65 Missione 6 Politiche Giovanili, Sport e Tempo Libero……………………………………………………………………………………………………… 70 Missione 7 Turismo…………………………………………………………………………………………………………………………………………... 77 Missione 8 Assetto del Territorio ed Edilizia Abitativa……………………………………………………………………………………………………… 79 Missione 9 Sviluppo Sostenibile e Tutela del Territorio e dell’ambiente………………………………………………………………………………….. 85 Missione 10 Trasporti e Diritto alla Mobilità…………………………………………………………………………………………………………………. 98 Missione 11 Soccorso Civile………………………………………………………………………………………………………………………………… 106 Missione 12 Diritti Sociali, Politiche Sociali e Famiglia……………………………………………………………………………………………………... 110 Missione 13 Tutela della Salute……………………………………………………………………………………………………………………………... 123

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Missione 14 Sviluppo economico e Competitività………………………………………………………………………………………………………….. 135 Missione 15 Politiche per il Lavoro e la Formazione Professionale………………………………………………………………………………………. 146 Missione 16 Agricoltura, Politiche Agroalimentari e Pesca………………………………………………………………………………………………... 153 Missione 17 Energia e diversificazione delle Fonti Energetiche…………………………………………………………………………………………... 158 Missione 18 Relazioni con le altre Autonomie Territoriali e Locali………………………………………………………………………………………… 160 Missione 19 Relazioni Internazionali………………………………………………………………………………………………………………………... 162 Altre Missioni………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. 166 Obiettivi Strategici Trasversali……………………………………………………………………………………………………………………………….. 167

FOCUS SU TRASPARENZA E ANTICORRUZIONE………………………………………………………………………………………………………..

169

FOCUS SU BENESSERE ORGANIZZATIVO………………………………………………………………………………………………………………..

171

AZIONI DI MIGLIORAMENTO………………………………………………………………………………………………………………………………… 173

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PRESENTAZIONE DEL PIANO

Il Piano delle Performance, degli Indicatori e dei Risultati Attesi 2016 integra in un unico documento due strumenti di programmazione previsti

dalla legge quali:

il Piano Performance, previsto dal D. Lgs 150/2009, nel quale sono esposti i principali obiettivi strategici e operativi che l’amministrazione

intende perseguire nel triennio successivo;

Il Piano indicatori e Risultati Attesi di Bilancio, previsto dal D.Lgs 118/2011, nel quale vengono definiti, per ogni programma di bilancio,

indicatori in grado di restituire i principali risultati che l’amministrazione persegue nel triennio di riferimento.

Per il secondo anno, Regione Lombardia, prima tra le pubbliche amministrazioni, sceglie di rispondere agli obblighi normativi nazionali in modo

innovativo, con l’obiettivo di consegnare ai cittadini un documento che in modo sintetico chiarisca, per ogni Missione e Programma di Bilancio,

quali obiettivi Regione Lombardia intende perseguire, con quali risorse e in base a quali target intende misurare le proprie performance.

Il Piano delle Performance, degli Indicatori e dei Risultati Attesi 2016 è allineato con gli obiettivi della Dirigenza apicale di Regione Lombardia ed è

stato costruito con un forte apporto, in fase di impostazione, dell’Organismo Indipendente di Valutazione. Come previsto dalla normativa, ha un

legame molto stretto con il Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.), comprensivo del Programma Triennale per la

Trasparenza e l’Integrità (P.T.T.I). Inoltre, per la prima volta, inserisce un Focus dedicato al Benessere Organizzativo e alle attività programmate

nel prossimo triennio al fine promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori e rendere così più efficiente ed

efficace il loro apporto nell'amministrazione.

Si è confermata, anche per il 2016, la scelta di indicatori di output o di realizzazione, come previsto dalla normativa, e di misurazioni in continuità

con quelle dello scorso bennio; l’obiettivo è quello di costruire serie storiche significative, utili alla valutazione delle politiche e dei risultati

conseguiti. In tal senso, anche per il Piano 2016 si sono privilegiate le misurazioni già in atto (indicatori relativi alla LR 11/2014; indicatori della

Programmazione Comunitaria 2014-2020, Indicatori di controllo strategico), per concentrarsi su una base selezionata di indicatori utilizzati e

perfezionare quelli esistenti.

In linea con quanto definito dal Principio di programmazione, il Piano prevede per larga parte degli indicatori scelti la definizione di target triennali

2015-2017. In limitati casi questo non è stato possibile a causa di forti contrazioni di bilancio imposte per il biennio 17-18, che non hanno

consentito di identificare target realistici oppure a causa di regole ancora non ben definite a livello nazionale rispetto all'utilizzo di alcune risorse

trasferite alle Regioni.

Il Piano delle Performance, degli Indicatori e dei Risultati Attesi 2016 mette a sistema un modo più semplice, chiaro e trasparente di rappresentare

i programmi di Regione a cittadini, imprese e stakeholder, all’interno di un percorso istituzionale che intende interpretare in modo innovativo il

ruolo regionale.

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IDENTITÀ DI REGIONE LOMBARDIA

1. Premessa

Regione Lombardia è un ente di governo. Come da Statuto (art .1) “esprime e promuove in modo unitario gli interessi delle comunità che

insistono sul suo territorio, nel rispetto dei principi dello stato di diritto, democratico e sociale.”

È composta da

Consiglio Regionale che “esercita la funzione legislativa attribuita dalla Costituzione alla Regione, concorre alla determinazione

dell’indirizzo politico regionale ed esplica le funzioni di controllo sull’attività della Giunta, nonché ogni altra funzione conferitagli da norme

costituzionali, statutarie e da leggi dello Stato e della Regione. Il Consiglio esercita altresì la funzione di controllo sull’attuazione delle leggi

e di valutazione degli effetti delle politiche regionali.” (art. 14 Statuto)

Giunta che è l’organo esecutivo della Regione ed è composta dal Presidente e da quattordici assessori. Compito della Giunta, tra gli altri, è

quello di provvedere all’attuazione del programma di governo (art 28 dello Statuto).

ll presente Piano delle Performance si riferisce in modo esclusivo alla Giunta e al suo personale.

2. Le Direzioni

Dal punto di vista organizzativo, la Giunta regionale è articolata in 14 Direzioni Generali, ognuna delle quali presidia un ambito di attività, provvedendo

a dare attuazione operativa alle linee politiche espresse dal governo regionale. Ciascuna Direzione Generale fa riferimento a un Assessore e

interviene nelle materie corrispondenti alle deleghe che quest’ultimo ha ricevuto dal Presidente. Per la Presidenza, il riferimento politico è il Presidente

che ha delegato la gestione di alcune importanti partite all’Assessore all’Economia, Crescita e Semplificazione, all'Assessore al Post Expo e alla Città

Metropolitana e ai 4 Sottosegretari.

1. Direzione Generale Presidenza

Si articola in quattro Aree "Affari Istituzionali" - "Organizzazione" - "Finanza" - "Relazioni esterne, internazionali e comunicazione" poste sotto il

coordinamento del Segretario generale, al quale inoltre afferiscono direttamente tutte le funzioni di presidio delle attività riconducibili alle funzioni di

controllo nella Giunta regionale, oltre che la Struttura a supporto delle strategie della Presidenza.

All’interno dell’Area Finanza è collocato l’Organismo Pagatore Regionale, costituito in attuazione dell’art. 7 del Regolamento (UE) n. 1306/2013

del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, per la gestione dei controlli e delle erogazioni degli aiuti unionali per

l’agricoltura.

2. Direzione Generale Agricoltura

Promuove gli obiettivi della politica regionale agricola, agroalimentare, rurale, forestale, caccia e pesca, tramite erogazione, regolazione,

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attuazione autorizzazione. Presidia la fase ascendente e discendente di formazione degli atti di livello nazionale e comunitario. Promuove la

creazione di condizioni di sistema favorevoli ad un modello di agricoltura innovativa, che coniughi redditività e sostenibilità d’impresa, cooperazione

ed integrazione di filiera, sicurezza alimentare e qualità. Promuove il contrasto alla contraffazione e l’educazione a una sana e corretta

alimentazione.

3. Direzione Generale Università, Ricerca e Open Innovation

Definisce politiche e misure finalizzate a rafforzare l’ecosistema dell’innovazione, ad incentivare il trasferimento tecnologico e la diffusione della

conoscenza e a sostenere il capitale umano dedicato alla ricerca. Valorizza le eccellenze scientifiche, economiche e imprenditoriali presenti sul

territorio, rendendolo sempre più attrattivo e competitivo e orientandone lo sviluppo in modo duraturo e sostenibile. La DG è Autorità di Gestione

della Programmazione FESR - sia riferita al periodo 2007-2013 che al periodo 2014-2020 - ed in particolare presidia le azioni di chiusura del POR-

FESR 2007-2013 e l’attuazione del POR-FESR 2014-2020, coordinando e monitorando l’andamento del programma e della spesa in raccordo

anche con le altre DG coinvolte.

4. Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile

Promuove la protezione e la valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio, il miglioramento della qualità dell’aria, e la tutela e gestione delle acque,

anche attraverso la valutazione della compatibilità ambientale delle trasformazioni e dei progetti, la prevenzione dei fenomeni di inquinamento e la

bonifica di siti inquinati. Favorisce la riduzione dei rifiuti e i processi di riuso delle materie. Promuove politiche che uniscano competitività e

sostenibilità nei servizi di rete - servizi idrici, energia e telecomunicazioni - e nella valorizzazione delle aree protette.

5. Direzione Generale Sviluppo Economico

Coordina e promuove le politiche a favore del sistema economico e delle imprese lombarde, in una logica di attrattività integrata del

territorio e di valorizzazione delle eccellenze, con particolare riferimento alla crescita competitiva del sistema produttivo e turistico, al

sostegno al terziario innovativo e ai settori della moda e del design, alle politiche per l’internazionalizzazione delle imprese e per lo

sviluppo delle start-up e degli strumenti per l'accesso al credito. Promuove la crescita competitiva del sistema delle imprese

manifatturiere e del commercio e delle loro aggregazioni sul territorio, promuove le attività di tutela dei consumatori e sostiene lo sviluppo

del sistema fieristico lombardo e della rete distributiva dei carburanti per autotrazione.

6. Direzione Generale Casa, Housing Sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione

Sostiene la domanda abitativa delle fasce più deboli, attraverso misure e agevolazioni per la locazione e per l’acquisto della prima casa, si occupa

di interventi per il recupero e la valorizzazione del patrimonio abitativo pubblico, promuove interventi di housing sociale a canoni sostenibili per

rispondere in modo adeguato ai bisogni abitativi del territorio, anche di residenzialità temporanea (studenti, particolari categorie di lavoratori, altro).

Svolge una funzione di regolazione, vigilanza e controllo del sistema di edilizia residenziale pubblica e sociale.

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7. Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie

Promuove la cultura come fattore di crescita delle persone, di sviluppo economico, di attrattività dei territori. Sviluppa e coordina i sistemi e le reti

per una promozione degli itinerari culturali e una valorizzazione e fruizione del patrimonio artistico e storico. Sostiene lo spettacolo dal vivo e il

cinema.

8. La Direzione Reddito di Autonomia e Inclusione Sociale

Sviluppa politiche che riconoscano nel reddito di autonomia lo strumento per la promozione della capacità della famiglia e della persona di

diventare protagonista della propria autonomia dove supporto e sostegno, anche economico, non sono volti unicamente ad integrare il reddito ma

soprattutto a favorire l’autonomia sociale e a garantire alla persona opportunità di inclusione sociale.

9. Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità

Ha come obiettivo il miglioramento delle condizioni di mobilità delle persone e delle merci, attraverso la realizzazione e la gestione di un sistema

delle infrastrutture e dei servizi più integrato, efficiente e sostenibile. E’ impegnata nel potenziamento e riqualificazione del sistema infrastrutturale

(viario, ferroviario, idroviario e aeroportuale) e nello sviluppo delle grandi reti di trasporto, curandone l’integrazione con i corridoi multimodali

nazionali ed europei e con il contesto territoriale di riferimento. Ha tra le sue priorità il miglioramento della qualità del trasporto pubblico locale (TPL)

e la diversificazione dell’offerta dei servizi, anche attraverso l’integrazione con forme innovative di mobilità.

10. Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro

Disciplina il sistema regionale di Istruzione e Formazione Professionale, sviluppa il sistema regionale di istruzione e formazione tecnica superiore,

attua il diritto allo studio con attenzione al merito. Promuove politiche finalizzate all’inserimento lavorativo di particolari categorie (es. i giovani)

valorizzando strumenti quali il tirocinio e l’apprendistato. Sostiene l’occupazione anche valorizzando la contrattazione aziendale e segue le

situazioni di crisi, in collaborazione con ARIFL, anche attraverso la gestione degli ammortizzatori in deroga.

11. Direzione Generale Welfare

Stabilisce le regole del sistema sanitario, sociosanitario e sociale integrato costituito dall'insieme di funzioni, risorse, servizi, attività, professionisti

e prestazioni che garantiscono l'offerta sanitaria e sociosanitaria della Regione.

12. Direzione Sport e Politiche per i giovani

Promuove e sostiene la programmazione locale in materia politiche giovanili; finanzia iniziative rispondenti agli obiettivi del Fondo Nazionale

Politiche Giovanili; sostiene progetti per i giovani nell’ambito della programmazione europea e del turismo lowcost. Disciplina e sostiene il settore

delle professioni sportive della montagna e della pratica sportiva, con particolare attenzione agli interventi per un precoce avvicinamento all’attività

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motoria nella scuola e da parte di minori appartenenti a famiglie con disagio economico, ai giovani talenti e all’associazionismo sportivo. Incentiva

la realizzazione e la riqualificazione degli impianti sportivi di proprietà pubblica e sostiene la montagna, attraverso interventi per i comprensori

sciistici, la qualificazione dei rifugi e dei sentieri.

13. Direzione Generale Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione

Programma le azioni regionali dirette a rimuovere le cause di possibili disastri naturali e coordina gli interventi in caso di calamità naturali e le

politiche relative alla polizia locale.

14. Direzione Generale Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo

Si occupa di governo del territorio, pianificazione territoriale e difesa del suolo, valutazione ambientale strategica di piani e progetti, conoscenza del

territorio, riqualificazione e sviluppo urbano.

3. Il personale

Regione Lombardia ha il minor numero di dipendenti rispetto agli abitanti (1 dipendente ogni 3.300 abitanti, metà della media nazionale).

Un risultato conseguito soprattutto grazie al rispetto delle norme più stringenti sulla riduzione del turn over, bilanciato da un’esclusione tassativa del precariato e da investimenti in un’efficace formazione del personale e in un costante ammodernamento dei sistemi informativi.

In evidenza il trend del personale in servizio (comparto e dirigenti) dal 2000 ad oggi:

2000 2010 2011 2012 2013 2014 2015 (31.12.15)

4.451 3.084 3008 2975 2922 2910 2825

4. Il Sireg

Il “Sistema Regionale”, così come delineato dalla Legge Regionale n. 30 del 27 dicembre 2006 e successive modifiche, è costituito dalla Regione e dai

soggetti di cui agli allegati A1 e A2 della citata legge. Tali soggetti concoorono insieme a Regione al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica.

Il Sistema Regionale partecipa alla realizzazione del Programma Regionale di Sviluppo, sia uniformando le proprie scelte strategiche agli indirizzi

definiti in tali documenti sia contribuendo direttamente alla realizzazione degli obiettivi.

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ALLEGATO A1

Sezione I

Enti dipendenti

a) Agenzia regionale per l’istruzione, la formazione e il lavoro (ARIFL)

b) Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA)

c) Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste (ERSAF)

d) Ente regionale per la ricerca, la statistica e la formazione (ÉUPOLIS LOMBARDIA)

Società partecipate in modo totalitario

a) Finlombarda s.p.a.

b) Infrastrutture Lombarde s.p.a.

c) Lombardia Informatica s.p.a.

d) ARCA s.p.a. - Azienda regionale centrale acquisti

Sezione II

Enti Sanitari

a) Azienda regionale dell’emergenza urgenza (AREU)

b) Agenzie di tutela della salute (ATS);

c) Aziende ospedaliere (AO);

c bis) Aziende sociosanitarie territoriali (ASST);

c ter) Agenzia di controllo del sistema sociosanitario lombardo;

c quater) Agenzia per la promozione del sistema sociosanitario lombardo;

d) Fondazioni IRCCS di diritto pubblico:

Policlinico San Matteo di Pavia

Istituto Nazionale Neurologico Carlo Besta di Milano

Istituto Nazionale dei Tumori di Milano

Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

e) Consorzio “Città della salute"

Enti pubblici

a) Aziende lombarde per l’edilizia residenziale (ALER)

ALLEGATO A2

Società a partecipazione regionale

a) Ferrovie Nord Milano (FNM S.p.A.)

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b) Navigli Lombardi S.c.a.r.l.

Enti pubblici

a) Consorzi di bonifica

b) Enti Parco regionali

Fondazioni istituite dalla Regione

a) Fondazione Minoprio Istituto Tecnico Superiore (Fondazione Minoprio);

b) Fondazione Lombardia Film Commission

c) Fondazione Lombardia per l'Ambiente (FLA).

d) Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica

IL CONTESTO1

SCENARIO ECONOMICO E FINANZIARIO

1.1 Scenario internazionale Nel corso del 2014 la crescita dell’attività economica mondiale ha proseguito ad un ritmo prossimo al 3,4%, in linea con l’anno precedente. Per il prossimo biennio la crescita del PIL globale dovrebbe attestarsi su livelli simili (+3,3% nel 2015, +3,8% nel 2016) seppur - almeno per l’anno in corso - in lieve flessione, anche rispetto alle previsioni della scorsa primavera (Tabella 1.1). Nel complesso, il ciclo economico delle economie avanzate appare in rafforzamento, sostenuto, oltre che dalle politiche monetarie espansive, dai bassi livelli del costo del petrolio; appare, di contro, in rallentamento l’espansione nelle economie emergenti. Nonostante esse continuino a fornire il contributo più ingente alla crescita mondiale, negli ultimi tempi sono emersi alcuni fattori di criticità che potrebbero condizionare le prospettive globali. In primo luogo, in Cina lo scoppio della bolla azionaria la scorsa estate e la successiva svalutazione attuata nel tentativo di contrastare il deflusso di capitali hanno comportato un aumento della volatilità sui mercati finanziari. Per l’anno in corso l’espansione dell’econom ia cinese appare in rallentamento: +6,8% contro il +7,4% dell’anno precedente, destinata secondo le previsioni ad indebolirsi ulteriormente (+6,3%) nel 2016. Il problema del gigante asiatico è la difficile transizione da un’economia pianificata ad un’economia di mercato. Inoltre, il calo nei prezzi delle materie prime ha pesato sulla crescita di alcune economie emergenti, in primo luogo Brasile e Russia. In Brasile, la crescita nel 2014 è stata sostanzialmente nulla, in significativa riduzione rispetto al 2013 (+2,7%), scoraggiata oltre che da un quadro macroeconomico sfavorevole da alcuni scandali e tensioni politiche interne. La situazione è attesa in ulteriore peggioramento per il 2015, nel quale si prospetta un calo dell’economia brasiliana prossimo all’1,5%. In Russia il calo del Pil atteso per il 2015 è ancora più marcato: -3,4% secondo le previsioni del Fondo monetario. Allo stato attuale, l’India rimane l’unico Paese dei BRIC nel quale la crescita 2015 (+7,5%) è attesa in rafforzamento rispetto all’anno precedente (+7,3%). Per quanto riguarda le economie avanzate, la fine del 2014 ha portato ad un miglioramento delle aspettative. Negli Stati Uniti si è avuta un’accelerazione nell’ultima parte dell’anno (+2,4% il dato complessivo). Per il biennio successivo la crescita dovrebbe mantenersi su livelli simili

1 Il contesto è stato predisposto da Eupolis ed è aggiornato a ottobre 2015.

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o in lieve rafforzamento (+2,5% nel 2015, +3,0% nel 2016), comunque su livelli prossimi al potenziale, sostenuta in particolare dai consumi privati (migliorano le condizioni nel mercato del lavoro e il clima di fiducia) e dal basso prezzo del petrolio. Migliorano le prospettive di crescita per l’Eurozona, la cui economia è andata gradualmente rafforzandosi nel corso dell’anno e per la quale sembra ora prospettarsi un periodo di ulteriore miglioramento, complice il verificarsi di una serie di circostanze favorevoli alla ripresa. Il deprezzamento dell’euro, il corso del petrolio e i miglioramenti nel mercato del lavoro sostengono infatti le esportazioni nette e i consumi delle famiglie2. Si prevede un miglioramento anche per la componente investimento, complice la necessità di sostituzione dello stock di capitale ormai obsoleto. Sullo scenario di crescita mondiale del prossimo futuro pesano al momento alcuni fattori di rischio al ribasso. In particolare, le economie avanzate potrebbero risentire della ripresa del prezzo del petrolio, mentre un ulteriore rafforzamento del dollaro potrebbe indebolire le economie emergenti. Tabella 1.1 – Previsioni del tasso di crescita del Pil in alcuni Paesi – valori concatenati

Fonte: Elaborazioni Éupolis Lombardia su dati Fondo Monetario Internazionale, World Economic Outlook, aggiornamento luglio 2015

Nel 2014 l’inflazione dell’Eurozona ha continuato a ridursi, portando l’economia in lieve deflazione all’inizio del 2015. Nell’anno in corso l’attività economica in ripresa e il rafforzamento del prezzo del petrolio dovrebbero, tuttavia, gradualmente riportare la variazione de ll’indice dei prezzi al consumo in territorio positivo (+0,3% in media anno). La disoccupazione si manterrà su livelli elevati per tutto il 2015, ma il dato appare in calo: lo scorso luglio la disoccupazione dell’Eurozona si è attestata infatti su 10,9%, contro l’11,6% dell’anno precedente. In prospettiva le condizioni sul mercato del lavoro dovrebbero, seppur gradualmente, migliorare. 1.2 Previsioni per l’economia italiana Dopo un 2014 ancora in calo (-0,4%) il prodotto interno lordo italiano dovrebbe finalmente tornare ad aumentare nel 2015, seppur in misura inferiore rispetto alla crescita del Pil attesa per i principali Partner dell’Eurozona. (Tabella 1.1).

2 Ifo/Insee/Istat, “Eurozone Economic Outlook”, luglio 2015.

2014 2015 2016

Mondo 3,4 3,3 3,8

USA 2,4 2,5 3,0

Area Euro 0,8 1,5 1,7

Germania 1,6 1,6 1,7

Francia 0,2 1,2 1,5

Italia -0,4 0,7 1,2

Giappone -0,1 0,8 1,2

Cina 7,4 6,8 6,3

India 7,3 7,5 7,5

Brasile 0,1 -1,5 0,7

Russia 0,6 -3,4 0,2

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Diversi i fattori che hanno contribuito al miglioramento delle prospettive di crescita del Pil italiano rispetto alle previsioni contenute nel DEF presentato ad aprile: la debolezza dell’euro, la politica monetaria particolarmente accomodante associata alla politica fiscale più espansiva, le aspettative legate all’afflusso di visitatori per l’Expo. Nel complesso, il reddito reale dovrebbe aumentare e con esso la spesa delle famiglie (+0,6% l’aumento atteso per il 2015, +1,0% per il 2016), anche se il clima di fiducia delle famiglie è ancora fragile e rimangono critiche le condizioni nel mercato del lavoro, nel quale gli effetti della ripresa e delle recenti riforme potranno iniziare a concretizzarsi solo gradualmente (+0,4% l’aumento dell’occupazione atteso per gli anni 2015-2016)3. Un contributo positivo alla crescita è inoltre atteso dagli investimenti in beni strumentali, che grazie al miglioramento delle condizioni creditizie dovrebbero finalmente tornare ad aumentare nel prossimo biennio (+3,7% nel 2015, +3,9% nel 2016). Per quanto riguarda la domanda estera, le esportazioni dovrebbero aumentare del 4,0% nell’anno in corso (+3,9% nel 2016). Il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre 2015 si è attestato su un 12,4% (dati destagionalizzati), in lieve calo rispetto al dato medio 2014 (+12,7%). Tale calo è stato accompagnato da una riduzione del numero degli inattivi, calo che ha in particolare riguardato le persone nella fascia 55-64 anni. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) ammonta al 42,2% nel secondo trimestre 2015 (-1,0% la variazione tendenziale rispetto allo stesso mese del 2014)4. Tra i principali fattori di rischio che gravano su queste prospettive vi sono la politica monetaria USA che dovrebbe assumere presto un tono meno accomodante, l’andamento del prezzo del petrolio e la debolezza delle economie emergenti.

1.3 La situazione dell’economia della Lombardia In Lombardia, la ripresa appare più robusta rispetto a quanto evidenziato dalle dinamiche nazionali (+0,2% la crescita lombarda del 2014). In particolare, per l’anno in corso l’aumento del Pil atteso è dell’ordine dell’1,2%, contro lo +0,7% previsto per l’Italia. Tale discrepanza sembra destinata a protrarsi, in base alle previsioni, anche nel 2016, anno in cui il Pil lombardo dovrebbe aumentare dell’1,8% (+1,3% il dato nazionale). La domanda interna, ancora in lieve contrazione durante il 2014 (-0,3% al netto delle scorte), dovrebbe ora riprendere ad aumentare (+1,3% le attese per il 2015). I consumi delle famiglie (+0,8% nel 2014) dovrebbero aumentare dell’1,4% nell’anno in corso, anche grazie all’aumento del reddito disponibile (+1,7% nel 2015), agli effetti dell’Expo e al miglioramento delle condizioni nel mercato del lavoro (+1,3% l’aumento atteso per il 2015 delle unità di lavoro, dopo il +0,2% dell’anno precedente). Il tasso di disoccupazione, che era all’8,2% nel 2014, dovrebbe portarsi all’8,0% nell’anno in corso per poi calare ulteriormente nel biennio successivo fino a raggiungere nel 2017 un valore prossimo al 6,6%(al 11,3% le attese per il dato italiano). Gli investimenti fissi lordi, nel 2014 ancora in calo (-2,9%), dovrebbero finalmente riprendere ad aumentare nel 2015 (+2,0%) per poi rafforzarsi ulteriormente nel 2016 (+3,2%). Per quanto riguarda, infine, le esportazioni, le attese per l’anno in corso sono meno positive rispetto alle previsioni della scorsa primavera: l’aumento atteso è dell’ordine dello 0,9% nel 2015, dunque inferiore alla crescita registrata dal dato nazionale (+4,0%). Nel biennio successivo le esportazioni lombarde dovrebbero tuttavia tornare a crescere ad un ritmo sostenuto (prossimo al 4,8-5,0%).

3 Previsioni di Prometeia.

4 Istat, “Occupati e disoccupati”, settembre 2015

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Figura 1.1 -Tasso di crescita del Pil in Italia e Lombardia, anni 2011-2017 – valori concatenati

Fonte: Elaborazioni Éupolis Lombardia su dati Istat e Prometeia per le previsioni

Nel complesso, nel 2014 la produzione industriale è aumentata in Lombardia dell’1,5% (variazione media annua) e gli indicatori congiunturali mostrano segnali molto migliori rispetto ad un anno fa. Sempre in media annua, nel 2014 gli ordini interni lombardi sono aumentati dello 0,8%, gli ordini esteri del 3,1%, il fatturato totale del 3,1%. Le ultime analisi relative al secondo trimestre 2015 mostrano un sostanziale miglioramento in tutte le variabili. CONTESTO AREA ISTITUZIONALE 2.1 Assetti istituzionali Il quadro normativo nazionale delineato dalla legge 56/2014 “Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle Un ioni e fusioni di Comuni”(legge Delrio) è stato sviluppato con successive disposizioni applicative, in particolare la legge di stabilità 2015 (art. 1, commi 421-430, legge n. 190/2014) e il decreto legge n. 78/2015, convertito con modificazioni, dalle legge n. 125/2015 (artt. 5 e 15, per polizia provinciale e servizi per l’impiego). La norma è stata anche oggetto di analisi da parte della Corte Costituzionale che ha interpretato la ripartizione delle competenze Stato-Regioni in materia di sistema delle autonomie locali in chiave sostanzialistica, facendo prevalere le esigenze di unitarietà e di immediatezza che erano a fondamento della riforma. Sono state quindi respinte per infondatezza e cessazione della materia del contendere, tutte le questioni di legittimità sollevate da quattro Regioni (Lombardia, Veneto, Campania e Puglia) nei confronti di 58 commi dell’art.1 della legge. Le disposizioni della legge 56/2014 sono state vagliate dalla Corte costituzionale che, con la sentenza n. 50 del 26 marzo 2015, ha respinto, per infondatezza e cessazione della materia del contendere, tutte le questioni di legittimità sollevate da quattro Regioni (Lombardia, Veneto, Campania e Puglia) nei confronti di 58 commi dell’art.1 della medesima legge. In via generale la ripartizione delle competenze Stato-Regioni in

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2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Italia Lombardia

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materia di sistema delle autonomie locali è stata interpretata dalla Corte in chiave sostanzialistica, facendo prevalere le esigenze di unitarietà e di immediatezza che erano a fondamento della riforma. I successivi interventi del legislatore statale, tra i quali quelli richiamati, hanno imposto riduzioni delle spese per il personale delle province e delle città metropolitane e introdotto la disciplina per la ricollocazione del personale sovrannumerario di tali enti di area vasta. La determinazione del definitivo assetto delle funzioni oggetto di riordino (e delle correlate risorse) delle province e della Città metropolitana di Milano non può, al momento, prescindere dalla sussistenza di tali vincoli: occorre, in ogni caso, ricordare la pendenza dinanzi alla Consulta di questioni di legittimità (sollevate anche da Regione Lombardia) avverso le disposizioni della legge statale di stabilità relative al personale di province e città metropolitane. Il processo attuativo ha un impatto significativo rispetto a Regione Lombardia direttamente coinvolta nel coordinamento del riordino istituzionale dei 1.530 Comuni, delle 23 Comunità montane, delle 11 Province e della Città metropolitana di Milano. Sullo sfondo, si evidenzia la riforma costituzionale in itinere che, come noto, [nella versione all’esame del Senato] vede l’abolizione delle province, da un lato, e un corposo ridimensionamento della potestà legislativa delle Regioni, dall’altro. 2.1.1 Comuni e forme associative Nel 2015, i Comuni della Lombardia sono 1.530, ridotti di una unità rispetto all’anno precedente per un processo di fusione di Comuni concluso nel mese di gennaio 20155. Sono in corso le procedure di fusione di ulteriori quattro comuni per la formazione di due comuni. In merito agli obblighi di gestione associata, che riguardano il 66% del totale dei Comuni lombardi, dopo aver constatato a livello nazionale le difficoltà attuative, la scadenza del completamento del riordino è stata nuovamente prorogata al 1°gennaio 2016 (d.l. 142/2014, convertito in legge n. 11/2015). Anche in Lombardia l’attività di monitoraggio, svolta in collaborazione con le Prefetture, ha evidenziato criticità territoriali che hanno portato Regione Lombardia a proseguire i percorsi di ascolto e di affiancamento dei territori e ad una serie di interventi, tra i quali:

- la revisione, in corso, del regolamento regionale 2/2009 sui criteri di incentivazione delle Unioni di Comuni; - la riduzione della seconda rata del contributo di funzionamento alle Comunità montane che non svolgono gestioni associate per conto dei

propri Comuni (DGR n. X/1361 del 14 febbraio 2014);

- l’ampliamento del novero delle condizioni ammissibili per la richiesta di deroga alla Gestione Associata Obbligatoria (GAO) da parte del singolo Comune, per mancato raggiungimento dei limiti demografici regionali (l.r. 24/2014)6.

Con DGR 3304/2015 è stato istituito il registro delle unioni di comuni lombarde a cui sono attualmente iscritte 54 unioni. E’ in corso l’istruttoria per l’iscrizione di ulteriori due richieste.

5 Nel 2014 sono stati istituiti 9 nuovi Comuni a seguito di processi di fusione che hanno coinvolto 22 Comuni. Nel mese di gennaio 2015 è stato istituito il Comune di La

Valletta Brianza dalla fusione di Perego e Rovagnate (Lecco). 6 La Giunta regionale, con DGR n. X/2915 del 19 dicembre 2014, ha concesso la deroga al raggiungimento dei limiti demografici GAO anche sulla base della presenza di uno

solo dei seguenti criteri: a) Comuni appartenenti a province diverse e a Comunità montane diverse; b) presenza di specificità territoriali, geografiche e orografiche che ostacolano la costituzione di una forma associativa efficace, efficiente ed economica; c) presenza di una forma associativa già costituita, consolidata, attiva e ad elevata integrazione; d) presenza di Unioni di Comuni già costituite, come previsto dall’art.14, c.31, come modificato dall’art.1, c.107, lett b) dalla l.n. 56/2014. Riguardo a quest’ultimo aspetto, con DGR n. X/2915 del 19 dicembre 2014, sono state concesse deroghe a 73 Comuni che hanno d imostrato di rispettare i criteri richiesti dalla normativa regionale.

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2.1.2 Province Con l’entrata in vigore della legge Delrio, le 107 Province italiane sono state trasformate in 97 enti di area vasta e 10 Città metropolitane, alcune delle quali guidate dai commissari fino alle elezioni dei nuovi organi, avvenute nel mese di ottobre 2014. Sotto il profilo delle funzioni la legge Delrio ha previsto che lo Stato e le Regioni, secondo le rispettive competenze, attribuiscano le funzioni provinciali non rientranti nel novero di quelle fondamentali individuate come tali dalla medesima legge7. A tal fine, Regione Lombardia ha dato avvio, nel rispetto di quanto previsto dalla legge Delrio, ad un approfondito esame delle singole funzioni già delegate/conferite alle province con disposizioni legislative regionali (in particolare, a partire dalla l.r. 1/2000, attuativa delle cd. leggi Bassanini sul decentramento amministrativo) in vista dell’adempimento degli obblighi connessi alla prima scadenza dell’8 luglio 2014, prevista dalla legge citata per il raggiungimento dell’intesa sulla individuazione puntuale delle funzioni amministrative provinciali, diverse da quelle fondamentali, oggetto di riordino e delle relative competenze. Solo l’11 settembre 2014, tuttavia, Stato e Regioni hanno raggiunto, in sede di Conferenza unificata, l’Accordo che contiene criteri e principi per il riordino delle funzioni, nonché l’intesa sui contenuti del DPCM contenente i criteri generali per l'individuazione dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative connesse all’esercizio delle funzioni che devono essere trasferite (DPCM del 26 settembre 2014). L’accordo ha previsto altresì l’istituzione di Osservatorio regionali che, in raccordo con quello istituito a livello nazionale, costituiscono sedi di impulso e coordinamento per la ricognizione delle funzioni, la formulazione di proposte di riallocazione delle stesse e il monitoraggio dell’attività riorganizzativa, ai fini di una riflessione congiunta tra i diversi attori istituzionali coinvolti per l’attuazione della legge Delrio. Con deliberazione della Giunta regionale del 19 settembre 2014 (DGR n. X/2386/2014) è stato costituito l’Osservatorio regionale, la cui attività è destinata a proseguire fino all’adozione dei provvedimenti attuativi delle disposizioni di cui alla legge regionale 8 luglio 2015, n. 19, con la quale la Lombardia ha disposto la riforma del sistema delle autonomie della Regione e il riconoscimento della specificità dei territori montani, in attuazione della legge n. 56/2014. L’articolo 2 della l.r. 19/2015 (non impugnata dal Governo) ha previsto, in particolare, che rimangano in capo alle Province le funzioni già conferite alle stesse alla data di entrata in vigore della legge (11 luglio), ad esclusione di quelle in materia di agricoltura, foreste, caccia e pesca, vigilanza ittico-venatoria, nonché di alcune in materia ambientale ed energetica, che sono trasferite alla Regione. Disposizioni speciali sono previste per Sondrio che, ai sensi della Delrio, in quanto provincia interamente montana e confinante con Paesi stranieri, si vede riconosciute alcune specificità e forme particolari di autonomia nelle materie ex art. 117 co. 3 e 4 della Costituzione8., Per quanto attiene alla Città

7 L. 56/2014 art. 1 c.85 “a) pianificazione territoriale provinciale di coordinamento nonché tutela e valorizzazione dell’ambiente, per gli aspetti di competenza; b) pianificazione

dei servizi di trasporto in ambito provinciale (…); c) programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale; d) raccolta ed elaborazione

di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali; e) gestione dell’edilizia scolastica; f) controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle

pari opportunità sul territorio provinciale.” 8 Si tratta delle materie cd. residuali (innominate) e delle materie a potestà legislativa concorrente Rapporti internazionali e con l’Unione europea; commercio con l’estero;

tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; previdenza complementare e integrativa; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di

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metropolitana di Milano, anche in relazione alla valorizzazione del suo ruolo istituzionale, è stato previsto uno specifico provvedimento legislativo regionale approvato dal Consiglio regionale in data 29 settembre 2015. Nel contempo è stato avviato l’adeguamento alla l.r. 19/2015 della legislazione regionale di settore (ad es., sulle competenze riattestate in capo alla Regione in materia di rifiuti e di utenze idriche, si veda l’art. 8, comma 13, della l.r. 22/2015 – Assestamento). Parallelamente alle ipotesi di riorganizzazione delle funzioni, le Regioni dovranno fornire indicazioni in merito agli aspetti organizzativi e finanziari dei nuovi enti di area vasta. In tale direzione, Regione Lombardia ha proceduto ad un accertamento del personale provinciale, che complessivamente ammonta a 6.408 unità, e delle società partecipate che in totale sono 155. Il 13 aprile 2015 è stata siglata una intesa tra Regione Lombardia e l’Unione delle Province Lombarde, finalizzata in particolare al finanziamento delle funzioni regionali. In particolare Regione Lombardia si è impegnata a mantenere il trasferimento alle Province delle risorse ex-fiscalizzate, sulla base di determinati parametri, a copertura dell’esercizio delle funzioni provinciali in materia di TPL, formazione professionale, edilizia, nonché di tutte le altre materie la cui competenza rimane in capo ai suddetti enti. Per quanto riguarda il personale, l’intesa sancita prevede di sottoporre all'esame dell’Osservatorio regionale i criteri per la determinazione del personale in sovrannumero, destinato alla ricollocazione. L’intesa stabilisce anche che venga istituito nell'ambito dell'Osservatorio regionale un Tavolo tecnico di monitoraggio per la valutazione del processo di efficientamento e dell'andamento dei costi delle funzioni regionali delegate, a partire da quelle a maggior impatto sui cittadini lombardi. Riguardo alla disciplina delle risorse finanziarie correlate alle funzioni rimaste in capo alle province e alla Città metropolitana, si richiama quanto poi previsto dall’art. 10 (norma finanziaria) della l.r. 19/2015, mentre l’art. 9 della stessa legge detta disposizioni sul trasferimento del personale a tempo indeterminato delle province che, alla data di entrata in vigore della legge Delrio (8 aprile 2014), prestava servizio nei settori relativi alle funzioni trasferite in Regione (agricoltura, foreste, caccia e pesca) e che risultasse in servizio alla data dell’11 luglio 2015. Il percorso di attuazione della l.r. 19/2015 prevede l’adozione, da parte della Giunta regionale, delle disposizioni necessarie all’effettivo trasferimento delle funzioni, con la disciplina, in particolare, dei procedimenti pendenti e l’individuazione delle risorse umane, strumentali e finanziarie connesse alle funzioni oggetto di trasferimento, tenendo conto – tra l’altro - di quanto previsto dal decreto ministeriale contenente i criteri per le procedure di mobilità del personale di cui all’articolo 1, comma 423, della legge statale di stabilità 2015. 2.1.3 Città metropolitane L’istituzione delle Città metropolitane (Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria) - che a partire dal 1° gennaio 2015 sono subentrate alle omonime Province - è l’esito di un percorso ventennale. La legge 56/2014, oltre a sancirne la definitiva attuazione e a definire gli aspetti operativi, prevede:

- il trasferimento alla Città metropolitana delle funzioni delle Province così come riformate, che si aggiungono alle proprie funzioni fondamentali;

- la possibilità, prevista dallo Statuto e regolata attraverso convenzioni, di ulteriori meccanismi di redistribuzione delle funzioni tra i diversi livelli istituzionali (dalla Città metropolitana verso i Comuni o le loro forme associative e viceversa), prevedendone il conferimento anche in forma territorialmente differenziata;

- la possibilità da parte dello Stato e delle Regioni di attribuire alla Città metropolitana ulteriori funzioni. Come per le altre riforme istituzionali in corso, anche quella relativa alla Città metropolitana troverà compimento di contenuti nel processo di

attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.

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riforma costituzionale in corso di discussione (ddl AS n.1429-B). Per quanto riguarda nello specifico la Città metropolitana di Milano, il 28 settembre 2014 è stato eletto il Consiglio metropolitano, mentre il 22 dicembre 2014 è stato approvato dalla Conferenza metropolitana dei Sindaci lo Statuto e pertanto a decorrere dal 1 gennaio 2015, la Citta metropolitana è entrata nel pieno delle sue funzioni. L’art. 32 dello Statuto, dedicato ai “rapporti con la Regione”, prevede di “favorire l’attivazione di confronto con la Regione Lombardia, anche con riferimento a tematiche di interesse per il territorio metropolitano”. Con DPGR nr. 45 dell’11 dicembre 2015 è stato nominato un Sottosegretario ai rapporti con la Città Metropolitana e al Coordinamento dei progetti speciali afferenti allo stesso territorio. Le evoluzioni istituzionali, le difficoltà legate alle misure di riduzione delle risorse finanziarie nonché degli organici di personale contenute nella legge di Stabilità 190/2014 hanno reso evidente la necessità di prevedere uno specifico strumento di confronto e di accompagnamento regionale del processo istituzionale avviato, nella forma di un Tavolo interistituzionale di confronto con la Città Metropolitana di Milano (Comunicazione del Presidente di concerto con il SSR alla Giunta nella seduta del 18 febbraio 2015) Con l’approvazione in Consiglio regionale del Pdl 260, in data 29 settembre 2015, si è voluto valorizzare la Città Metropolitana di Milano, in quanto area di maggiore intensità e potenzialità produttiva della Lombardia, avviare un confronto e la collaborazione tra Regione Lombardia e le altre istituzioni locali e nazionali, nonché consolidare il confronto con le principali realtà socio-economiche. Di particolare rilievo sono l’art. 1 con il quale è stata istituita la Conferenza permanente Regione-Città Metropolitana per il monitoraggio e il confronto continuo sull’aggiornamento degli strumenti di raccordo anche attraverso l’approvazione di una Intesa Quadro, gli artt. 2 e 3 con cui si individuano le funzioni esercitate dalla Città metropolitana di Milano coincidenti quasi in toto con quelle già conferite all’ex provincia di Milano e si dispone il trasferimento in capo alla Regione delle funzioni relative alle seguenti materie: agricoltura, foreste, caccia e pesca per una razionalizzazione dell’intero comparto; politiche culturali (in attesa di poter delegare quest’ultima funzione anche ad un livello più locale e a seguito della definizione delle zone omogenee della Città Metropolitana), ed alcuni compiti residuali in materia di Ambiente ed Energia. L’art. 4 riguarda le procedure di individuazione delle Zone omogenee della Città Metropolitana in raccordo con la Regione, mentre i restanti articoli riguardano la valorizzazione del ruolo della Città metropolitana e adeguamenti alla normativa di settore negli ambiti concernenti la Pianificazione territoriale (per l’elaborazione del PTM ed in particolare per gli insediamenti di portata sovra-comunale), il Servizio idrico integrato (ATO unificato), il Trasporto Pubblico Locale (ruolo specifico della Città metropolitana nella nuova Agenzia per il TPL) e le speciali attività connesse allo sviluppo economico dell’area metropolitana. In considerazione della richiesta pervenuta a Regione Lombardia da parte di alcuni comuni fuori dal perimetro metropolitano di avviare, ai sensi dell’art. 133 della Costituzione, il mutamento della circoscrizione provinciale per aderire alla Città metropolitana di Milano, la Giunta con DGR n. X/3162 del 26 febbraio 2015 ha adottato le “Linee guida sulle richieste di adesione alla Città metropolitana di Milano”, che contengono gli indirizzi valutativi dell’istruttoria comunale che deve motivare la richiesta di adesione alla Città metropolitana. La citata iniziativa legislativa regionale per la valorizzazione della Città metropolitana di Milano contiene anche disposizioni procedurali per la presentazione delle richieste di adesione da parte di comuni appartenenti ad altre circoscrizioni provinciali, con rinvio al provvedimento di Giunta regionale per la definizione di criteri e modalità relativi al procedimento connesso all’acquisizione di parere formale, sulla richiesta di adesione, da parte della Città metropolitana e della provincia di appartenenza del comune o dei comuni richiedenti.

2.2 Strategia dell’Unione europea per la regione alpina Regione Lombardia è fortemente coinvolta nel percorso di costituzione della Strategia dell’Unione europea per la Regione Alpina (EUSALP –

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European Union Strategy for the Alpine Region) - la cd. Macroregione Alpina - a seguito della risoluzione politica firmata a Grenoble il 18 ottobre 2013 tra Stati e Regioni. Le “strategie macroregionali” sono state previste dall’Unione europea come strumenti finalizzati al rafforzamento della cooperazione e coesione territoriale e rappresentano una “forma” di condivisione di obiettivi e coordinamento di fondi (comunitari e non) tra regioni confinanti e facenti parte di una “macroregione” ampia per affrontare sfide comuni. Il Consiglio europeo del 19-20 dicembre 2013 ha invitato la Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, ad elaborare la strategia. Il 28 luglio 2015 la Commissione Europea ha approvato il Piano d’azione della Strategia con L’approvazione definitiva da parte del Consiglio europeo entro dicembre 2015. La Strategia per la regione alpina coinvolge sette Paesi: cinque membri dell’Unione europea (Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia) e due non membri (Liechtenstein e Svizzera) e 48 entità regionali, per un totale di oltre 75 milioni di persone, pari al 15% del totale della popolazione UE, una superficie complessiva di 450mila kmq. Il valore aggiunto della Strategia europea per la regione alpina consisterà nel “patto di solidarietà” tra aree di pianura e grandi aree metropolitane da un lato, e aree montane e peri-montane dall’altro, e sarà declinato lungo tre principali assi di intervento: Competitiveness and innovation, Environmentally friendly mobility, Sustainable management of energy, natural and cultural resources, oltre ad un asse trasversale dedicato alla governance. Con la Conferenza degli stakeholder - organizzata a Milano l’1 e 2 dicembre 2014), in collaborazione con Presidenza italiana del Consiglio europeo e Commissione europea, - e la conseguente “Dichiarazione di Milano”, i partecipanti hanno rimarcato come Eusalp sia l’unico «esempio di strategia costruita sull’approccio bottom-up». In questa linea le Regioni ribadiscono l’importanza di un loro ruolo attivo negli organi rappresentativi ed esecutivi del futuro modello di governance. 2.3 Personale della Pubblica amministrazione La Lombardia secondo i dati disponibili ad oggi riguardanti l’intero comparto pubblico (Regioni ed Enti locali, Sanità, Istruzione) delle regioni italiane, ha il più elevato numero di addetti in assoluto sia nel 2012 sia nel 2013. La quota riportata ai 1.000 abitanti per la Lombardia si conferma la più bassa tra tutte le regioni italiane (tabella 2.1). Tabella 2.1 - Numero addetti alle unità locali del pubblico impiego per Regione - Anni 2012, 2013

Anno 2012 Anno 2013

Regione Addetti unità

locali

Addetti unità locali

1000 abitanti

Addetti unità locali Addetti unità locali 1000

abitanti

Abruzzo 72.784 55,45 71.892 53,89

Basilicata 34.209 59,37 34.575 59,78

Calabria 113.373 57,90 111.840 56,47

Campania 294.921 51,12 293.086 49,93

Emilia Romagna 226.709 51,79 226.457 50,93

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Friuli Venezia Giulia

85.364 69,86

85.610 69,64

Lazio 394.999 71,08 396.865 67,60

Liguria 98.009 62,62 97.929 61,51

Lombardia 406.156 41,47 409.914 41,10

Marche 81.533 52,77 81.224 52,30

Molise 19.177 61,20 19.090 60,66

Piemonte 219.739 50,24 218.497 49,25

Puglia 209.029 51,60 207.820 50,81

Sardegna 108.396 66,08 109.066 65,55

Sicilia 285.781 57,16 281.782 55,31

Toscana 207.007 56,06 206.637 55,10

Umbria 49.339 55,67 49.264 54,94

Valle d'Aosta 11.895 93,04 11.909 92,61

Veneto 224.387 45,96 223.989 45,46

Trentino Alto Adige

78.648 75,63 78.868 74,97

Fonte: elaborazione Éupolis Lombardia su dati Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, Conto annuale

Il numero dei dipendenti di Regione Lombardia è diminuito tra il 2012 e il 2013 di 11 unità, passando da 3.328 a 3.317 e, espresso in rapporto al numero di abitanti, è il più basso tra quelli rilevati nelle Regioni italiane anche nel 2013: 0,33 (tabella 2.2). Veneto, Piemonte e Emilia Romagna registrano valori quasi doppi a quello lombardo.

Tabella 2.2 - Numero dipendenti pubblici di alcune Regioni - Anni 2012, 2013

2012 2013

Regione Uomini Donne Totale Dip. pubblici

per 1.000 abitanti

Uomini Donne Totale Dip. pubblici

per 1.000 abitanti

Abruzzo 933 820 1.753 1,34 901 803 1704 1,28

Basilicata 690 447 1.137 1,97 687 439 1126 1,95

Calabria 1.520 909 2.429 1,24 1479 870 2349 1,19

Campania 3.525 2.250 5.775 1,00 3373 2020 5393 0,92

Emilia Romagna 1.171 1.758 2.929 0,67 1094 1715 2809 0,63

Lazio 2.305 2.131 4.436 0,80 2300 2418 4448 0,76

Liguria 498 729 1.227 0,78 488 711 1199 0,75

Lombardia 1.189 2.139 3.328 0,34 1.189 2.128 3.317 0,33

Marche 705 687 1.392 0,89 700 682 1382 0,89

Molise 417 314 731 2,33 387 288 675 2,14

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Piemonte 1.036 1.800 2.836 0,65 986 1741 2727 0,61

Puglia 1.706 975 2.681 0,66 1648 922 2570 0,63

Toscana 1.072 1.530 2.602 0,70 1051 1511 2562 0,68

Umbria 575 738 1.313 1,48 568 724 1292 1,44

Veneto 1.231 1.508 2.739 0,56 1217 1489 2706 0,55

Totale 18.573 18.735 37.308 18.068 18.461 36.259

Fonte: elaborazione Éupolis Lombardia su dati Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, Conto annuale

2.4 Digitalizzazione A livello nazionale, la Lombardia si posiziona tra le regioni più avanzate sui dati relativi all’accesso a Internet e all'uso del personal computer. Rispetto al 2013, la percentuale di famiglie che dispongono di un PC è aumentata di poco, mentre quella relativa al numero di famiglie che accedono ad internet è aumentata in misura maggiore (tabella 2.3). Tabella 2.3 - La società dell’informazione - Lombardia – Anni 2013, 2014

2013 2014

Famiglie che possiedono un PC

67,0% 68,4%

Famiglie con accesso a internet

64,7% 68,2%

Fonte: elaborazione Éupolis Lombardia su dati Istat, I cittadini e le nuove tecnologie

Nonostante il più ampio e generalizzato accesso ad Internet da parte delle famiglie, il numero delle persone con più di 14 anni che hanno usato questo mezzo di comunicazione per relazionarsi con la Pubblica Amministrazione è leggermente diminuito. Rispetto al 2013, la percentuale di individui che ha ottenuto informazioni dai siti della PA è diminuita di quasi due punti. Il numero di persone che ha scaricato da internet moduli della PA e li ha poi spediti è anch’esso in diminuzione, ma si attesta su valori che rimangono superiori alla media nazionale (tabella 2.4). Tabella 2.4 - Persone di 14 anni e più che hanno usato Internet negli ultimi 3 mesi per relazionarsi con la Pubblica amministrazione Lombardia – Anni, 2012, 2013

2013 2014

Ottenere informazione dai siti web della PA

24,3% 22,7%

Scaricare moduli della PA 19,3% 18,2%

Spedire moduli compilati della PA 12,3% 11,8%

Fonte: elaborazione Éupolis Lombardia su dati Istat, I cittadini e le nuove tecnologie

2.5 Expo La realizzazione di Expo Milano 2015, cui hanno aderito 147 Paesi, ha generato un significativo impatto economico e occupazionale, soprattutto

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nel comparto turistico - culturale e ricettivo. Dal mese di apertura fino a settembre, l'Esposizione ha trainato il sistema ricettivo non solo di Milano, ma anche di altri territori italiani: la stima dell’indotto e delle ricadute economiche generate dall’incremento delle presenze alberghiere registrate ammonta a circa 160 milioni di euro9. Inoltre nel solo 2014 la società EXPO ha aggiudicato appalti per infrastrutture, logistica, servizi ed eventi per oltre 347 milioni di euro di cui oltre il 25% pari all’incirca a 89 milioni di euro sono stati vinti da imprese lombarde. Sulla scorta delle autodichiarazioni e delle integrazioni, effettuate in tutto il territorio nazionale nel corso del triennio 2012 – 2014, sono state più di 11.000 le nuove assunzioni effettuate dalle imprese impegnate nelle attività connesse direttamente o indirettamente all’organizzazione di Expo 2015. Su spinta di istituzioni territoriali e sulla base di una mobilitazione “dal basso” ad opera di singoli Comuni, associazioni locali, singoli soggetti, la Lombardia ha messo in campo una ampia progettualità finalizzata a valorizzare il dopo Expo. Si attende, quindi, nel prossimo triennio un ulteriore e significativo incremento dell’attrattività dei territori lombardi, promossa dal miglioramento dei sistemi di offerta dei beni territoriali in grado di favorire l’incoming turistico dall’estero, di stimolare le esportazioni di prodotti e servizi e di richiamare consistenti investimenti internazionali. CONTESTO AREA ECONOMICA

3.1 La struttura produttiva e l’imprenditorialità Nel 2014 si è arrestata la contrazione del tessuto imprenditoriale lombardo che aveva caratterizzato il biennio precedente: il numero di imprese attive nei registri camerali regionali al 31 dicembre risulta infatti pari a 812.668, con una variazione praticamente nulla rispetto al 2013, pari a -1.629 unità (-0,2%). Il miglioramento della dinamica è da imputare soprattutto al calo delle cessazioni (-8%), che ha più che compensato la leggera diminuzione avvenuta anche sul fronte delle iscrizioni (-2,8%). I cali più significativi, anche in relazione al peso del settore rispetto alla totalità delle imprese, sono quelli che si registrano nelle costruzioni (-1,6%), nell’industria in senso stretto (-1,3%) e nell’agricoltura (-1,9%). Nel 2014 invece aumentano il numero delle imprese attive nel commercio, trasporto e alberghi (+0,2%) e negli altri servizi (+0,9%). Tabella 3.1 - Numero delle imprese attive per principali settori di attività economica. Lombardia, anni 2013-2014

2013 2014

Var% 2014/2013

Peso sul totale nel 2014

Agricoltura 48.657 47.720 -1,9 5,9

Industria in senso stretto 104.957 103.557 -1,3 12,7

Costruzioni 140.765 138.446 -1,6 17,0

Commercio, trasporto e alberghi 275.360 276.014 0,2 34,0

Altri servizi 244.023 246.125 0,9 30,3

9 Dati dell'Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza

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Altre imprese10 535 806 50,6 0,1

Totale 814.297 812.668 -0,2 100,0

Fonte: elaborazioni Éupolis Lombardia su dati InfoCamere

Nel 2014 il numero delle imprese attive giovanili (79.335 unità) risulta in calo (-1,9%), tuttavia la perdita è molto più ridotta rispetto al 2013, quando il numero di imprese controllate in prevalenza da persone di età inferiore ai 35 anni era calato dell’8,3%, inoltre il dato risulta inferiore a quello evidenziato a livello nazionale (-2,6%). In valore assoluto la Lombardia, nel 2014, resta la regione che ospita il numero maggiore di startup innovative, iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese ai sensi del decreto legge 179/2012, che sono 696 pari al 21,9% del totale nazionale. A riprova delle difficoltà che scontano ancora le imprese lombarde, dopo anni caratterizzati da un trend di costante peggioramento, si registra un nuovo picco di fallimenti aperti in Lombardia (3.237 procedure), un numero ancora in crescita rispetto all’anno precedente (+10,1%). Calano invece i concordati (-8,6%), ossia gli accordi stipulati tra imprese in difficoltà e creditori proprio per cercare di evitare il fallimento, diminuiscono in modo significativo gli scioglimenti e le liquidazioni (-25,9%) che avevano visto una forte crescita nel corso del 2013. Tabella 3.2 – Procedure concorsuali, scioglimenti e liquidazioni. Lombardia, anni 2013 – 2014.

2013 2014 Var% 2014/2013

Scioglimenti e liquidazioni 19.045 14.116 -25,9

Fallimenti 2.940 3.237 10,1

Concordati 491 449 -8,6

Altre procedure concorsuali 91 126 38,5

Fonte: elaborazioni Éupolis Lombardia su dati InfoCamere

La forma giuridica più diffusa tra le imprese lombarde attive, nel 2014, rimane l’impresa individuale (51,2%), stabile rispetto al 2013, seguita dalle società di capitali (27,6%), in aumento del 1,5%, dalle società di persone (18,8%), in flessione del 2,2% e da altre forme di impresa (2,4%). Infine si osserva per la struttura produttiva lombarda, che il settore che occupa il maggior numero di addetti è quello dei servizi (33,4% nel 2012), seguito da commercio, trasporti ed alberghi (30,5%) e dall’industria in senso stretto (27,7%), mentre le costruzioni impiegano l’8,4% del totale degli addetti. 3.2 Credito Diverse analisi (Banca d’Italia, Commissione Europea e altri) confermano che il mercato del credito nel 2014, sia su scala nazionale che regionale, si è trovato ancora stretto fra un’offerta fortemente selettiva ed un debole riavvio della domanda. I prestiti bancari in Lombardia continuano la loro flessione, che a partire dalla primavera del 2013 è stata più accentuata della media nazionale, contrazione che è proseguita, in tutti i settori, anche nel primo trimestre del 2015,

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La classificazione “altre imprese” comprende le imprese non classificate, l'Amministrazione Pubblica e difesa e le assicurazioni sociali obbligatorie.

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Il credito alle famiglie consumatrici erogato dalle banche e dalle società finanziarie si è lievemente ridotto (-0,4%), in misura inferiore rispetto a quanto rilevato nel 2013 (-0,9%). È proseguita la contrazione del credito al consumo (-2,1%): la flessione è attribuibile alle erogazioni degli intermediari finanziari (-4,3%), si è arrestata la contrazione della componente di origine bancaria (+0,1%). Per quanto riguarda la qualità del credito, il flusso di nuove sofferenze rettificate in rapporto ai prestiti di inizio periodo si è attestato all’1,9%, livello appena inferiore a quello registrato alla fine del 2013 (2,1%). Condizionato dalla progressiva lievitazione dei crediti in sofferenza, l’accesso al credito continua ad essere regolamentato da un eccesso di garanzie richieste che finiscono per penalizzare non solo le posizioni maggiormente rischiose. Nell’ambito del mercato delle garanzie in Lombardia è in corso un ampio processo di riforma, i cui principali effetti sono visibili nella razionalizzazione dei player attivi sul mercato. Nel panorama dei confidi attivi sul mercato regionale, sono 41 i soggetti che operano come intermediari vigilati (-31% rispetto al 2012). Nel 2013 i confidi censiti operanti sul territorio lombardo detenevano in portafoglio uno stock complessivo di garanzie pari a oltre 9,2 miliardi di euro, di cui 3,2 miliardi relativi a garanzie erogate alle sole imprese lombarde e formalizzate in circa 80 mila rapporti. L’irrigidimento nelle relazioni con il sistema bancario ha prodotto la necessità per le imprese di individuare forme alternative al credito bancario. Tra gli attuali strumenti finanziari innovativi, che permettano un accesso al credito in grado di sostenere l’attività ordinaria e gli investimenti delle imprese, stanno avendo un riscontro significativo sul mercato i Minibond. Secondo l’osservatorio sui Mini Bond, l’entità comp lessiva delle emissioni ha superato 8 miliardi di euro, di cui 1,8 miliardi nel 2014 (62 emissioni) e 5,8 miliardi nel 2013 (35 emissioni), il 31% di queste emissioni si sono concentrate in Lombardia. 3.3 Internazionalizzazione La crescita della domanda estera è proseguita anche nel corso del 2014, anche se a un ritmo inferiore alle attese complice la valutazione dell’euro che, fino all’operazione di quantitive easing lanciata dalla BCE all’inizio del 2015, ha contribuito a deprimere la competitività internazionale delle merci prodotte in Lombardia. La forza della moneta unica ha comunque contribuito a raffreddare i prezzi delle importazioni soprattutto delle materie prime energetiche che hanno subito un vistoso calo a seguito della rottura del patto tra i maggiori paesi produttori di petrolio. Gli ordini esteri si sono confermati nell’industria e nell’artigianato più dinamici rispetto alla domanda interna a dimostrazione che i mercati esteri sono insostituibili nei percorsi di crescita del fatturato delle imprese. Del resto stando alla proiezione di Unioncamere Lombardia quasi il 40% del fatturato delle imprese lombarde dipende dalla domanda estera. Nel corso del 2014 il valore delle esportazioni misurate a prezzi correnti ha registrato una leggera crescita rispetto all’anno precedente, portando le esportazioni complessive a superare i 109,5 miliardi di euro. E’ proseguito anche il calo delle importazioni che si sono attestate nel 2014 sui 109,9 miliardi di euro, con una flessione rispetto al 2014 di quasi 500 milioni di euro. Il saldo commerciale negativo ha toccato un nuovo minimo (-400 milioni di euro). I principali mercati di sbocco nel 2014 sono rimasti quelli europei (Germania e Francia in testa). La quotazione dell’euro sui mercati internazionali e il blocco di alcuni mercati di sbocco come quello russo hanno favorito una ripresa degli scambi commerciali con i Paesi dell’area euro, complice anche la stabilizzazione della situazione economica e la timida ripresa dell’economia europea. Nell’ultimo anno aumentano le esportazioni verso alcuni Paesi dell’area euro (Spagna, Belgio, Polonia), verso gli Stati Uniti (10%) e la Cina (+8%), mentre calano verso alcuni mercati extraeuropei Russia (- 11%) e Turchia (-35) in particolare. Anche le esportazioni verso la Svizzera, dopo anni di espansione, fanno segnare una brusca battuta di arresto (-8%). Questo trend dovrebbe tuttavia essere contrastato dalla decisione presa da Berna di sganciare il cambio del franco svizzero dall’euro.

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Il numero delle imprese esportatrici supera ormai stabilmente le 40.000 unità. Si tratta di imprese strutturate con fatturato e numero di addetti superiori alle media delle imprese lombarde.

3.4 Ricerca e sviluppo Le attività innovative sono rilevate nelle imprese con oltre 10 addetti attive in determinati settori: in Lombardia l’universo d’indagine comprende oltre 38 mila imprese: il 54,2% di queste ha svolto attività finalizzate all’introduzione di innovazioni tra 2010 e 2012. Il 37% delle imprese ha introdotto nel triennio innovazioni di prodotto-servizio o di processo, il 33% innovazioni organizzative e il 30% innovazioni di marketing. Tra le imprese lombarde che hanno svolto attività innovative, il 41% ha fatto ricorso alla ricerca e sviluppo, intra o extramuros. La spesa in ricerca e sviluppo in Lombardia nel 2012 è lievemente aumentata in termini nominali (+1,9% rispetto all’anno precedente). A livello di comparto ha continuato a diminuire a ritmo crescente la spesa delle istituzioni private non profit (-17%) mentre l’impegno delle istituzioni pubbliche è aumentato del 31% rispetto al 2011. A determinare maggiormente l’andamento della spesa aggregata è comunque il comparto delle imprese, da cui provengono oltre 3 dei 4,5 miliardi di euro di spesa lombarda in R&S del 2012 (circa il 68% del totale). Per quanto riguarda il rapporto spese in ricerca e sviluppo su Pil, l’indicatore per la Lombardia nel 2012 corrisponde a 1,37 al di sopra alla media italiana pari a 1.31% (Istat, 2015) mentre negli anni precedenti la regione si collocava stabilmente su livelli più alti. La forte caduta rispetto al dato degli anni precedenti è tuttavia da imputare alla nuova metodologia di calcolo del denominatore appena introdotta, che ha visto rivalutare in modo relativamente maggiore il PIL lombardo rispetto a quello nazionale.

3.5 Turismo e Cultura L'Expo dovrebbe segnerare una rottura dell’andamento delle presenze turistiche nel 2015. Tra questi, in particolare le presenze straniere che dovrebbero registrare una forte crescita rispetto al dato attuale. Gli arrivi nel 2014 sono stati di oltre 20 milioni, in leggera ripresa rispetto al 2013 (+1%). Le presenze di turisti stranieri, oltre 46 milioni, sono lievemente diminuite per il secondo anno di seguito (-1,4%). Questo nonostante siano incrementati i pernottamenti sia per motivi di lavoro (+7,8%) che per vacanze (+3,6%), la diminuzione è quindi il risultato di una diminuzione dei pernottamenti per altri motivi personali (diversi dalle vacanze) che sono diminuiti considerevolmente (-4,7%). La spesa totale dei turisti stranieri in Lombardia è aumentata durante il 2014 (+4,2%) in misura simile a quanto era già avvenuto tra 2012 e 2013. La spesa complessiva ha quindi raggiunto i 6 miliardi di euro. Tale aumento dipende dall’incremento della spesa media per pernottamento dei turisti stranieri che ha raggiunto 126 euro (+12% dal 2012). La spesa più elevata è quella per motivi di lavoro che risulta essere di poco inferiore a 150 euro. La spesa media mensile delle famiglie destinata a tempo libero, cultura e giochi nel 2011 era pari a 144 euro, tale cifra è scesa nel 2012 e diminuita ulteriormente, fino a quota 122 euro, nel 2013. Nel 2014 è ritornata sugli stessi livelli del 2011 (pari a 145,83 euro)11. Nel contempo è aumentata la spesa corrente consolidata destinata alla cultura e ai servizi ricreativi delle Amministrazioni pubbliche centrali e decentrate e delle Imprese pubbliche nazionali e locali. Tra 2009 e 2012 si registra un aumento dell’11% della spesa in Lombardia e del 5% in Italia.

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Dai dati della Banca di Italia riferiti Gennaio-Giugno 2014-2015 (quest’ultimo ancora preliminare) emerge che la spesa dei viaggiatori stranieri in Lombardia è aumentata passando da 2. 648 a 2.989 (importi in milioni di Euro) confermandosi al secondo posto in Italia dopo il Lazio. Il numero di pernottamenti nello stesso periodo per viaggiatori stranieri ha registrato un aumento (da 21.267 a 24.477 migliaia di pernottamenti).

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3.6 Agricoltura Il sistema agro-alimentare lombardo è il più importante in Italia e tra i più rilevanti nel contesto europeo. Nel 2014 con i suoi quasi 2 miliardi di euro ha contribuito al 7,4% del valore della produzione vegetale in Italia. Ancora più rilevante la quota di valore della produzione animale che con quasi 4,5 miliardi di euro pesa per oltre un quarto sul totale nazionale (26,3%). Nel 2014, per l’agricoltura, la selvicoltura e la pesca, complessivamente la produzione si è attestata a 7,6 miliardi di euro con un decremento di circa il 2% rispetto al 2013. Il valore aggiunto prodotto dal settore si attesta su 3,5 miliardi di Euro ritornando ai valori del 2007 dopo l’evidente flessione del 2009. Ciononostante il numero di imprese iscritte alle CCIAA in Lombardia ha continuato a diminuire dal 2009 al 2013, passando da 52.591 a 47.720. Tale diminuzione risulta comunque più contenuta del dato italiano, tanto che il peso percentuale delle imprese attive in agricoltura e silvicoltura lombarde sul dato nazionale è progressivamente aumentato, passando dal 6,05% del 2009 al 6,30% del 2014. A fine 2014 le imprese agricole erano 48.109 e rappresentavano il 5,1% del totale delle imprese lombarde. La flessione rispetto al 2013 è stata del’1,9%, mentre nel periodo 2010-2014 si attesta su un 7,8%. Questa flessione è stata inferiore rispetto a quella registrata a livello nazionale (-2,5% nell’ultimo anno e -11% nel quinquennio). Delle oltre 48 mila imprese agricole, il 22% è condotta da donne (mentre la media nazionale è del 29%), il 6,9% da giovani (in linea con la media nazionale del 6,6%) e l’1,3% da stranieri (leggermente inferiore all’1,8% nazionale). 3.7 Commercio La crisi economico finanziaria ha avuto tra i suoi effetti principali il crollo della domanda interna. Questo si riflette sul numero degli esercizi commerciali in sede fissa che nel 2014 sono 88.010, in diminuzione rispetto agli anni precedenti. Il numero di unità commerciali ogni mille abitanti nel 2014 è così ulteriormente sceso attestandosi a 9,1; si tratta del valore regionale inferiore, mentre la media italiana è di 13,4. La spesa media mensile delle famiglie lombarde nel 2013 risulta in diminuzione (-3,2%) attestandosi sui 2.750 euro, un valore inferiore a quello del 2004. Le uniche componenti di spesa in aumento sono quelle relative ai combustibili ed energia (+7,7%), alla sanità (+14%) e all’istruzione (+5,8%). 3.8 Formazione Gli iscritti nelle scuole secondarie di II grado nell’anno scolastico 2014/15 sono quasi 400.000: poco meno di 368.000 nelle scuole statali (92,3%) e circa 31.000 nelle paritarie (7,7%); rispetto al 2009/10 il numero di iscritti è aumentato di 25.000 alunni (+6,8%), con un incremento più rilevante nelle scuole statali (+29.000, +8,5%), a fronte di una flessione nelle scuole paritarie (-3.600, -10,4%). Gli iscritti nei diversi indirizzi liceali rappresentano una quota di poco superiore al 40% degli iscritti totali nelle scuole statali, stessa quota per gli iscritti negli istituti tecnici (in leggera ripresa negli ultimi anni), il resto degli alunni è iscritto nei corsi professionali statali (trend in tendenza calante). Gli iscritti al primo anno nei diversi indirizzi liceali per l’anno scolastico 2015/2016 rappresentano circa il 50% degli iscritti. Gli iscritti negli istituti tecnici sono il 34,5%; solo il 15,1% è iscritto nei corsi professionali statali. (Eupolis) Gli iscritti nell’istruzione e formazione professionale sono circa 14.500 nel 2014/15, in netta crescita rispetto al 2009/10 (quando erano circa 10.000); consistente anche la crescita degli iscritti nei percorsi di IeFP presso i CFP: se nel 2009/10 gli iscritti erano 14.000, nel 2013/14 si registrano oltre 46.000 iscritti (di cui circa 4.000 con disabilità e 9.000 stranieri), con un incremento di +45%. Sono poco più di 58.700 gli studenti della scuola secondaria di II grado (statale e paritaria) che hanno superato l’esame di stato nel 2014 conseguendo il diploma/maturità al termine del loro percorso quinquennale di studi; rispetto all’anno precedente si osserva una leggera flessione (-0,6%). La ripartizione per macro indirizzo di studio evidenza la prevalenza di diplomati che hanno seguito un percorso liceale (43,1%), seguiti

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dai diplomati in indirizzi tecnici (34%) Nell’istruzione e formazione professionale regionale alla conclusione dell’anno formativo 2013/14 circa 13.400 allievi dei corsi professionali hanno ottenuto la qualifica (+9,0% rispetto al 2013); altri 6.300 hanno conseguito il diploma (+43% rispetto al 2013). Si tratta di una crescita significativa: infatti il rapporto tra qualificati/diplomati nell’IeFP e diplomati nella scuola statale passa da 4,7 diplomati nella scuola statale per 1 nell’IeFP nel 2012 a 3,5 nel 2013, fino ad arrivare a 3 nel 2014. I giovani che abbandonano prematuramente gli studi senza aver conseguito un titolo (ogni 100 individui di 18-24 anni) erano il 18,5% nel 2006 in Lombardia (dato inferiore al 20,6 italiano, ma superiore al 15,3 di EU27). Negli ultimi anni il valore si è ridotto fino a toccare il 12,9% nel 2014 (15 il dato italiano).

3.9 Lavoro Nel 2014 gli occupati in Lombardia sono poco più di 4,3 milioni di persone, quasi 40.000 unità in meno rispetto al 2008 (-0,9%), anno di inizio della crisi economica e picco della serie storica (2004-2014), si tratta di un dato in lieve crescita rispetto al 2013 (+16.000, +0,4%) ma sui livelli del 2007; dei 4,3 milioni di occupati in Lombardia 3,3 milioni sono lavoratori dipendenti (78% del totale), di cui poco meno di 3 milioni sono a tempo indeterminato. Le donne sono il 43,5% del totale degli occupati, 1 su 3 in regime di tempo parziale (pari al 75% del totale degli occupati a tempo parziale); va tuttavia notato come gli uomini occupati a tempo parziale siano raddoppiati dal 2004 (da 90.000 a 180.000). Da sottolineare, infine, come la crescita dell’occupazione sia sostanzialmente dovuta agli alti titoli di studio (870.000 occupati laureati, il 20% del totale, ben oltre il 14% del 2004 quando erano 580.000) che controbilancia la perdita di lavoro nei bassi livelli di istruzione (140.000 persone con al più licenza elementare, poco più del 3% del totale dei lavoratori, mentre erano 8% nel 2004). L’andamento dei disoccupati appare più critico: si tratta di quasi 380.000 persone nel 2014 in Lombardia, in crescita rispetto ai 370.000 del 2013 (+2,7%%); il 53% dei disoccupati è uomo, già dal 2011 la componente maschile è maggioritaria tra i disoccupati (nel 2004 rappresentava il 41% del totale). Il 58% dei disoccupati si trova in tale condizione perché ha perso il lavoro, fattore che risulta più accentuato per la componente maschile (63,% degli uomini contro il 51,5% delle donne). Il tasso di occupazione 15-64 anni nel 2014 in Lombardia è al 64,9%, in linea con il dato 2013; per gli uomini si attesta al 72,1% (come nel 2013, tuttavia si tratta del dato più basso degli ultimi 10 anni, in continuo calo dal 76,5% del 2007/2008), per le donne è al 57,5% (il dato migliore dal 2004, superiore anche al 57,2% del 2008). Il tasso di disoccupazione, in seguito alla crisi economica, risulta in aumento toccando nel 2014 l’8,2% (era 8% nel 2013) ed è più elevato per la componente femminile (8,8% contro 7,7% degli uomini); il tasso di disoccupazione di lungo periodo (12 mesi o più) si attesta al 4,6% nel 2014 (era 4% nel 2013). La componente maggiormente penalizzata dalla crisi economica è quella giovanile: tra i 15 e i 24 anni il tasso è del 31,2% (30,8% nel 2013, 12,3% nel 2008), tra i 25 e i 34 anni è del 10% (uguale al 2013, ma oltre il doppio rispetto al 2008 quando era del 4%). Nei primi mesi del 2015 si registra un miglioramento complessivo del mercato del lavoro. Confrontando i dati relativi al II semestre 2014 con quelli relativi allo stesso periodo del 2015, si evidenzia che il tasso di occupazione 15-64 anni è aumentato dal 65 al 65,1%, mentre il tasso di disoccupazione è passato dal 7,9 al 7,7%. 3.10 Sport e tempo libero Nel 2014 la caduta della percentuale di cittadini lombardi che ha assistito, almeno una volta nell’ultimo anno, a spettacoli cinematografici, teatrali, sportivi e di musica si è arrestata per taluni tipi di intrattenimento. Il numero di lombardi che negli ultimi 12 mesi è andato a teatro, a visitare mostre e musei è aumentato di pochi punti percentuali rispetto al 2013. E’ aumentato considerevolmente il numero di coloro che hanno assistito

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ad un concerto (non di musica classica): erano 17,5 lombardi su 100 nel 2013, sono 29,1 lombardi su 100 nel 2014. Il numero di lombardi che ha visto un film al cinema o ha assistito a spettacoli sportivi si è assestato sui valori del 2013. Il dato più allarmante è il continuo aumento della popolazione che nei 12 mesi precedenti all’indagine Istat non ha letto libri. Gli ultimi andamenti vedono oltretutto ridurre la distanza tra Lombardia (regione virtuosa) e Italia: tra 2011 e 2014 in Italia non legge libri il 56,5% della popolazione di almeno sei anni, mentre in Lombardia non legge libri il 50,4%. Nel 2014 è inoltre aumentata fino al 7,1% la quota di famiglie che non possiedono libri (9,8% in Italia). Inversa la tendenza per le attività sportive. La percentuale di persone di almeno 3 anni che ha dichiarato di aver svolto sport nel corso del 2014 è pari al 37,9%, dato superiore alla media nazionale (31,6%) ed in crescita rispetto agli anni precedenti. Coloro che dichiarano di non aver svolto alcun tipo di attività fisica in Lombardia sono il 29,4% (10 punti in meno che in Italia) e il dato è in diminuzione rispetto agli anni precedenti. CONTESTO AREA SOCIALE 4.1 Demografia La popolazione lombarda ha toccato a novembre 2014 per la prima volta i dieci milioni di abitanti (10.001.496, Bilancio demografico mensile, Istat), per effetto essenzialmente della crescita della popolazione straniera residente in Lombardia. Secondo le stime dell’Osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicità (ORIM), gli stranieri nel luglio 2014 erano un milione e 294mila, di cui 93mila irregolari, pari a circa il 7% dei presenti. Prosegue poi il cambiamento della struttura per età della popolazione lombarda: se nel 2002 il 13,2% dei residenti era minore di 15 anni ed il 18,2% aveva 65 anni e più, nel 2015 tali percentuali, secondo le più recenti stime Istat, sono rispettivamente pari al 13,9% e al 22,4%. Detto altrimenti, si sta progressivamente assottigliando la popolazione attiva tra i 15 e 64 anni, che passa da 68,6 nel 2002 al 63,7% nel 2015. Queste tendenze discendono anche dalla continua crescita della speranza di vita dei lombardi, che ha raggiunto gli 80,7 anni alla nascita nel 2014 per gli uomini e 85,5 anni per le donne (era rispettivamente 77 e 83,2 anni nel 2002). Positivo poi il saldo migratorio interno delle regioni del centro nord, e particolarmente quello della Lombardia, negativo quelle delle regioni del sud d’Italia, a riprova della ripresa, ormai da un decennio, dei movimenti migratori interni al nostro paese. Se il numero medio di figli per donna è sostanzialmente stabile ad 1,5 in Lombardia da diversi anni, continua la riduzione nel numero dei matrimoni (da 34.676 nel 2004 a 26.535 nel 2013) con una significativa crescita dei matrimoni civili (39% del totale dei matrimoni nel 2003, 54,7% nel 2013).

4.2 Condizione abitativa Le abitazioni occupate da residenti al 9 ottobre 2011 in Lombardia ammontavano a 4.092.999 unità (+ 12,7% rispetto al 2001). Di queste, la quota maggiore era occupata da una (30,7%) o due (29,4%) persone, mentre solo il 4,7% era occupato da più di cinque individui. La superficie media per occupante si attesta a 41 mq. Il 74% delle famiglie lombarde risulta possedere un’abitazione di proprietà, mentre il 18,7% ricorre alla locazione e il 2,3% dichiara di vivere in una situazione di coabitazione. Le elaborazioni Éupolis Lombardia su dati ISTAT – EU-Silc relativi alla spesa delle famiglie per l’abitazione mostrano che le famiglie lombarde in affitto nel 2013 hanno speso 683 euro al mese per l’abitazione (48 euro in più rispetto al 2011) e l’incidenza di questa spesa sul loro reddito è stata del 31% (due punti percentuali in più rispetto al 2011). Le famiglie con mutuo hanno invece speso di più: 888 euro (contro 915 euro nel 2011), ma sul loro reddito la spesa ha inciso in misura minore (27%).

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La difficile situazione del mercato del lavoro ha fatto aumentare gli sfratti per morosità, ovvero per incapacità di chi alloggia nell’abitazione di ottemperare ai doveri di pagamento relativi ai costi abitativi (affitto, rate del mutuo, spese condominiali, utenze) per cause esogene come la perdita del lavoro. In Lombardia, nel 2013, gli sfratti per morosità sono stati 13.350, mille in più rispetto al 2012. La consistenza del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica regionale è di 165.767 alloggi. L’estensione degli alloggi ERP regionali è mediamente di 62 mq. Le tipologie abitative sono equamente ripartite tra la dimensione piccola (fino a 50 mq), media (tra i 51 e i 70mq) e grande (oltre 70mq), con una leggera prevalenza del taglio medio. Nel 2014, circa 141.000 famiglie risiedono in alloggi a canone sociale. Si tratta per la maggior parte (67,50%) di famiglie il cui reddito familiare è inferiore a 20.000 euro, alle quali è richiesto un canone d’aff itto medio di circa 134 euro mensili12 4.3 Condizione economica Nel 2012 il reddito familiare netto medio (esclusi i fitti imputati) dei Lombardi era pari a 34.097 euro, in calo rispetto all’anno precendente (-250 euro). Si tratta del dato regionale migliore nel contesto nazionale – dove il reddito medio familiare si attesta a 29.426 euro (in calo di 530 euro rispetto al 2011). La distribuzione del reddito si presenta meno diseguale rispetto alla media nazionale: mentre in Lombardia l’indice di Gini si ferma a 0,29, il dato nazionale arriva a 0.32. L’indice di povertà regionale13 è aumentato passando dal 5,6 del 2013 al 5,8% del 2014. Comparando gli ultimi due anni anche il numero delle famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà (percentuale) è aumentato di poco (dal 3,8 al 4%). Si tratta di valori comunque nettamente inferiori rispetto a quelli riscontrati nel resto del Paese. (Eupolis) Attraverso i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze desunti dalle dichiarazioni dei redditi 2013, relativi all’anno d’imposta 2012, è inoltre possibile osservare la distribuzione del reddito sul territorio lombardo. In generale tutti i capoluoghi di provincia presentano un reddito medio imponibile superiore a 22.000 euro – come, nella maggior parte dei casi, alcuni dei comuni confinanti; nei territori milanese e brianzolo tale fascia di reddito imponibile si estende alla quasi totalità dei comuni. Al contrario molti dei comuni della parte più settentrionale della Lombardia mostrano redditi imponibili medi inferiori ai 18.000 euro e in particolare i comuni dell’alta provincia di Como si segnalano per redditi inferiori a 15.000 euro. La provincia di Como è quella con il più alto livello di disuguaglianza fra comuni, mentre Mantova mostra una maggiore omogeneità, seppure con livelli di reddito inferiori alla media regionale. Continua l’aumento dell’incidenza della povertà relativa, che nel 2013 ha riguardato il 9,3% degli individui residenti in Lombardia, rispetto all’8,1% del 2012. Torna a crescere, inoltre, anche l’indicatore di intensità della povertà relativa, che passa dal 16,2% al 18,3%, a significare un peggioramento delle condizioni della quota più economicamente debole della popolazione lombarda. Pur lontana dalla media nazionale – che registra un’incidenza della povertà relativa molto superiore (16,6%) – la popolazione lombarda mostra segnali di difficoltà ancora preoccupanti, se confrontati con i livelli pre-crisi (nel 2008 la povertà relativa riguardava infatti solo il 5,1% dei residenti). Sul fronte dei consumi, le famiglie lombarde registrano nel 2014 un livello di spesa pro capite pari a 2.950,06 superiore di 461 euro alla media nazionale e in aumento del 6% rispetto al dato del 2013 – quando la diminuzione registrata rispetto all’anno precedente era stata del 3,2%.

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Dati Osservatorio regionale sulla condizione abitativa. 13

Persone che vivono al di sotto della soglia di povertà (percentuale). Anno 2013.2014. Fonte: Istat

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4.4 Condizioni di salute e dipendenze In Lombardia il 70% delle persone con età superiore a 14 anni dichiara di godere di uno stato di salute buono o molto buono, un valore analogo alla media nazionale14. Lo stato di salute percepito è meno buono per gli anziani che, in Lombardia, dichiarano di godere di una buona condizione nel 39% dei casi, un valore comunque superiore alla media nazionale (33%). Le persone che soffrono di malattie croniche gravi15 rappresentano il 15,2% della popolazione residente e il 44,7% degli anziani. La proporzione di persone obese è inferiore alla media nazionale (9,7% contro l’11,2%), ma è superiore per quanto riguarda persone sottopeso (4,3% contro il 3,2%). I fumatori in Lombardia (21%) corrispondono esattamente alla media nazionale mentre leggermente più alta è la quota di persone di 11 anni e più che consumano alcolici fuori pasto (28,6% contro il 25,8%)16. Il dato nazionale di persone che non fanno alcuna attività fisica è del 45,2%, mentre in Lombardia è del 37,4%, un valore che suggerisce l’importanza dell’attività sportiva nella vita dei lombardi. In particolare il 16,8% svolge attività fisico-sportiva con rilevante sforzo fisico (Italia, 13,2%).

4.5 Disabili Si stima che in Lombardia, considerando i soli disabili che vivono in famiglia, risiedano circa 413 mila persone disabili17. Il manifestarsi della condizione di disabilità è correlata con l’età ed è più diffusa tra le donne. Le persone con disabilità in età lavorativa (15-65 anni) sono circa 77.000 in Lombardia (il 18,6% del totale regionale), mentre più dei tre quarti risulta over 65, con una percentuale di ultraottantenni pari al 52,4% del totale. Poco più del 25% delle persone in età da lavoro è occupata, mentre il 30% circa risulta inabile al lavoro e il 15% è in cerca di un’occupazione.

Figura 4.1 – Persone disabili per fascia di età, Lombardia, 2013

Fonte: elaborazione Éupolis Lombardia su dati ISTAT, 2013

14

Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari. Anno 2013 15

Diabete, infarto del miocardio angina pectoris, altre malattie del cuore, ictus, emorragia cerebrale, bronchite cronica, enfisema, insufficienza renale, cirrosi epatica, tumore

maligno (inclusi linfoma/leucemia), parkinsonismo, Alzheimer, demenze senili. 16

Multiscopo sulle famiglie: aspetti della vita quotidiana, Anno 2013 17

Dati ISTAT sulle “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari 2013”.

9.273 76.849

326.877

< 15 15-65 > 65

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La VII relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della L.68/1999 evidenzia che a fine 2013 gli iscritti nelle liste uniche provinciali erano in Italia quasi 677.000 (-7% rispetto all’anno precedente), viceversa in Lombardia lo stock di iscritti al 2013 (quasi 59.000) risulta in crescita (+5,6%). Medesimo andamento si registra tra i nuovi iscritti: se in Italia si nota una flessione (-8%), in Lombardia si registra un leggero aumento (+1,7%). L’incidenza della componente femminile risulta inferiore a quella maschile sia in riferimento al dato di stock che a quello di flusso: in Lombardia, rispettivamente, il peso delle donne è del 42,7% e del 39,7% (entrambi in lieve calo in confronto al 2012). CONTESTO AREA TERRITORIALE 5.1 Uso del suolo Quello lombardo è un territorio sottoposto a forti pressioni antropiche, alla ricerca del giusto equilibrio tra dinamiche di urbanizzazione ed esigenze di tutela e conservazione. Nel periodo 1999-2012 infatti sono stati urbanizzati 47mila ettari di territorio, al ritmo medio di oltre 10 ettari di suolo antropizzato ogni giorno. Circa il 25% delle nuove antropizzazioni è di tipo residenziale. Più di 2mila ettari sono diventati nuove strade, ampliamenti delle precedenti e/o nuovi spazi accessori della rete stradale, in particolare nelle province di Milano e Brescia. Nello stesso periodo si è riscontrata una perdita di oltre 52mila ettari di suoli agricoli, che ha interessato per oltre il 60% suoli ad alto valore produttivo della pianura lombarda. In evidenza le previsioni degli strumenti locali di pianificazione urbanistica che descrivono per i prossimi anni un potenziale di espansione di 53mila ettari, 20mila dei quali destinati a trasformazione di suoli oggi a destinazione agricola o naturale. Va evidenziato che tutto il territorio della Lombardia è sottoposto ad attenzione tramite il Piano paesaggistico regionale e ben 1.240.000 ettari di territorio sono soggetti a specifica tutela ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio oltre a 160mila ettari ricompresi nella Rete Ecologica Regionale (RER). Infine, per il periodo 2011-2013, sono da sottolineare valori positivi della dinamica demografica nelle polarità principali, che invertono gli andamenti negativi del passato. I comuni della fascia centrale della regione mantengono dinamiche positive, mentre prosegue lo spopolamento in numerosi comuni delle aree montane, dell’Oltre Po Pavese, del cremonese e del mantovano. 5.2 Qualità dell’aria I dati sulla qualità dell’aria registrati in Lombardia per l’anno 2014 mostrano come i valori limite e gli obiettivi di legge continuino ad essere rispettati per gli inquinanti tradizionali quali il biossido di zolfo (SO2), il monossido di carbonio (CO) ed il benzene (C6H6), grazie all’adozione nel tempo di provvedimenti promossi a salvaguardia della qualità dell’aria. L’anno 2014 è stato caratterizzato da condizioni meteorologiche particolarmente favorevoli alla dispersione degli inquinanti (numero di giorni di pioggia maggiori rispetto agli anni precedenti). Si sono registrati tuttavia ancora taluni superamenti dei limiti europei per il biossido d’azoto (NO2), l’ozono (O3) ed il particolato (PM10 e PM2.5). Relativamente al PM10 il valore limite sulla media annua è rispettato in tutti i capoluoghi mentre si sono registrati un numero di superamenti inferiore a 35 giorni nei soli capoluoghi di Como, Lecco, Sondrio e Varese. Si osserva tuttavia che il numero di giorni di superamento della media giornaliera è fortemente diminuito nel tempo. Relativamente a NO2, il valore limite di 40 ug/m3 come media annua è stato superato a Bergamo, Brescia, Milano, Como e Pavia e le concentrazioni maggiori si registrano nelle stazioni da traffico. Per il limite orario, invece, il superamento rispetto al valore limite di 200 ug/m3 per più di 18 ore è avvenuto solo a Milano. Relativamente a O3, nel 2014 il numero di giorni di superamento della

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massima media mobile su 8 ore è stato inferiore rispetto al biennio 2012-2013. L’obiettivo a lungo termine risulta tuttavia superato in tutte le province. 5.3 Servizio idrico La gestione del servizio idrico in Lombardia è interessata da un significativo processo di riorganizzazione e razionalizzazione teso a superare la forte frammentazione che è stata un rilevante ostacolo allo sviluppo estensivo, tecnologico e qualitativo. La maggior parte degli ambiti territoriali ottimali (territori provinciali) vede la presenza di un gestore unico, obiettivo che è necessario conseguire su tutto il territorio regionale allo scopo di accrescere le performances sul piano della economicità della gestione (es. riduzione perdite di rete, contenimento consumi elettrici) come su quello del contenimento dell’apporto di inquinanti nelle acque lombarde. Per quanto riguarda il servizio di depurazione, la dimensione complessiva di trattamento supera i 13 milioni di Abitanti Equivalenti (AE). L'esame dello stato del servizio, così come si evince dalle ricognizioni in corso nei diversi Ambiti territoriali ottimali (ATO), denota diffuse criticità con una significativa presenza di agglomerati non conformi agli obblighi europei di depurazione dovuta a molteplici cause come assenza o insufficienza degli impianti di depurazione e incompletezza delle reti fognarie. La pianificazione d’ambito impegna gli enti nell’individuazione degli investimenti necessari a colmare nel breve/medio periodo le lacune infrastrutturali rilevate. Si tratta di un rilevantissimo impegno anche finanziario che caratterizzerà il settore nei prossimi anni. 5.4 Energia Il trend dei consumi energetici finali in Lombardia nel decennio 2000-2010, pur facendo segnare un incremento complessivo pari al 7,7%, pone in risalto una dicotomia temporale, tale per cui nei primi 5 anni l’incremento di consumo è stato quasi pari a quanto comp lessivamente registrato per l’intero decennio. A partire dal 2005 i consumi sono infatti calati progressivamente, in particolare nel 2009, anno in cu i si è registrato il minino del periodo. Il calo è attribuibile per gran parte al settore industriale, esito sia delle condizioni economiche relative alla delocalizzazione delle imprese sia dei fenomeni di crisi. A partire dal 2009 i consumi di energia elettrica vedono un nuovo trend positivo, ad eccezione del settore industriale in cui ancora si registra una diffusa situazione di calo. Nel 2014, infine, si registra nuovamente un calo in particolare nel settore domestico. Nel 2007 ogni cittadino lombardo consumava in media 7.029 kwh, mentre nell’ultimo anno i suoi consumi si sono ridotti fino a 6.374 con un decremento di quasi 10 punti percentuali. La spesa media per consumi energetici per le famiglie lombarde è pari a 1.823 Euro a fronte di una spesa media nazionale pari a 1.635 Euro. L’energia prodotta in Lombardia da fonti energetiche rinnovabili (elettriche e termiche) nel 2010 ammontava a circa l’8,2% dell’energia finale lorda consumata sul territorio regionale. La produzione di energia da fonti rinnovabili è cresciuta del 30% nell’ultimo quinquennio; le due fonti preponderanti restano l’energia idroelettrica e le biomasse (per la produzione termica), ma una frazione crescente deriva da altre fonti meno tradizionali, quali il teleriscaldamento da fonti rinnovabili (4%), la produzione di energia elettrica da rifiuti (4,4%) e biogas (2,1%). Per quanto riguarda l’energia fotovoltaica nel periodo 2010-2013, la produzione è decuplicata, passando da 190 a 1933 GWh, anche se riveste ancora un’importanza marginale. Nel 2014 la quantità prodotta è rimasta pressoché costante. Importante anche la quota di energia da biomasse che nel periodo 2010-2013 è pressoché raddoppiata.

5.5 Bonifica delle aree contaminate

Regione Lombardia, a partire dal 1995, si è dotata di una pianificazione settoriale in materia di bonifica, anticipando la normativa nazionale di settore (D.Lgs. 22/1997 e DM 471/1999).

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A giugno 2014 è stato approvato il nuovo Programma Regionale di bonifica delle aree inquinate (PRB), da cui risultano (a Dicembre 2012):

- 1.625 siti bonificati, il cui procedimento è concluso con certificazione provinciale di avvenuta bonifica, - 900 siti contaminati, compresi 7 Siti da bonificare di Interesse Nazionale (di cui 2 declassati nel gennaio 2013), (Eupolis) - 1.599 siti potenzialmente contaminati, per i quali sono stati avviati i procedimenti per la verifica dell’effettivo stato di inquinamento delle

matrici ambientali, - 652 siti classificati come non contaminati a seguito dell’accertamento dello stato qualitativo di suolo e falda.

Regione, oltre all’attività diretta di gestione dei siti contaminati di competenza regionale (33 siti contaminati a fine 2012), supporta la gestione dei procedimenti per i siti di competenza comunale, anche attraverso l’erogazione di risorse regionali per interventi d’ufficio d i messa in sicurezza di emergenza e bonifica, per un totale di oltre 230 milioni di euro erogati al 2012.

Gli obiettivi e le misure del nuovo PRB delineano una strategia integrata, finalizzata a prevenire il rischio di nuove contaminazioni, garantire il regolare svolgimento dei procedimenti di bonifica per siti contaminati, coordinare le azioni locali per i siti potenzialmente contaminati, promuovere l’intervento di soggetti privati per la riqualificazione delle aree contaminate e dismesse, definire una procedura regionale per la disciplina dell’inquinamento diffuso, assicurare un adeguato livello informativo sulle azioni regionali in materia di bonifica, garantire l’armonizzazione della procedura di bonifica con le altre normative e pianificazioni in materia ambientale e urbanistica.

5.6 Rifiuti La produzione totale dei rifiuti urbani nel 2013 è stata pari a 4.599.250 tonnellate, segnando una diminuzione dello 0,6% rispetto all’anno precedente: sebbene il trend generale di decrescita della produzione totale di rifiuti registrato a partire dal 2008 si confermi, la diminuzione è meno marcata rispetto agli ultimi due anni (-2,7% nel 2011 e -4,1% nel 2012) Continua a diminuire la frazione di rifiuti urbani indifferenziati destinata alla discarica, pari all’1,2%. La raccolta differenziata è aumentata del 2% rispetto al 2012, attestandosi a fine 2013 al 54,4%. Si è raggiunto inoltre l’82,8% di recupero di materia ed energia a livello regionale. 5.7 Mobilità Lo sviluppo del trasporto collettivo e del servizio ferroviario e la diffusione di servizi pubblici flessibili, uniti alle crescenti opportunità di mobilità non motorizzata e alla maggiore facilità di utilizzo integrato dei diversi mezzi di trasporto, fanno registrare una tendenza verso scelte modali più razionali e sostenibili. In Lombardia la domanda di trasporto collettivo, pari a 963,2 milioni pax/anno (dato 2014), nel periodo 2011-2014 è cresciuta con una variazione media annua pari al +2,6%. La domanda di servizi ferroviari è cresciuta in modo consistente, passando dai circa 400 mila pax/giorno dei primi anni 2000 ai circa 700 mila del 2014. Nel 2015 l’offerta complessiva di servizi ferroviari è di circa 44 milioni di “treni*km” (+58% circa rispetto al 2001), di cu i oltre un milione attivato anche per garantire l’accessibilità al sito Expo. La flotta è composta da circa 330 treni, di cui 155 di nuova costruzione, che arriveranno a 170 entro i primi mesi del 2016. Anche i servizi di navigazione pubblica di linea concorrono a rispondere alle esigenze di mobilità locale, rappresentando al contempo una risorsa

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importante per il turismo lacuale. Ogni anno i servizi di navigazione di linea sui laghi trasportano oltre 9 milioni di passeggeri (di cui, nel 2013, circa 3 sul Lago Maggiore, più di 2,5 sul Lago di Como, quasi 2 sul Lago di Garda, circa 1,3 sul Lago d’Iseo e quasi 0,3 sul Lago di Lugano) e più di 600.000 veicoli. Per il traffico merci è preponderante l’uso della modalità su strada: escludendo la componente di traffico interno alla Lombardia (pari a circa il 49% del totale e con caratteristiche poco adatte al sistema ferroviario, in quanto si svolge su distanze inferiori a quelle efficienti per il treno), il trasporto ferroviario rappresenta circa il 14% del totale. Il ruolo della ferrovia è più significativo se si considera la ripartizione modale della componente internazionale del traffico merci. Su questa componente, infatti, la ferrovia rappresenta il 67,4% del traffico totale internazionale. La maggior parte del traffico ferroviario internazionale è costituito dai trasporti intermodali (circa il 62%), favoriti anche dal ruolo svolto dal sistema Sempione/Gottardo che - con riferimento al traffico ferroviario internazionale con origine/destinazione Italia che interessa i valichi alpini - copre il 56% del traffico (con 24 mln ton/anno), contro il 33,5% coperto dai valichi verso l’Austria e il 10,5% da quelli verso la Francia. 5.8 Infrastrutture di trasporto La rete viaria lombarda è costituita da circa 1.000 km di strade statali, oltre 10.000 km di strade provinciali e più di 58.000 km di strade comunali. Pur avendo una buona articolazione sul territorio, non riesce a soddisfare con un adeguato livello di servizio le esigenze della domanda sulle medie distanze tra i poli urbani e nei collegamenti con Milano. L’estensione della rete autostradale è passata da oltre 600 km nel 2014 ad oltre 700 km nel 2015 (circa 30 km per 1.000 kmq), grazie ai nuovi interventi infrastrutturali, importanti per migliorare le relazioni sovraregionali e regionali e l’accessibilità all’area di Milano (principalmente Brebemi, Tangenziale Est Esterna di Milano, Pedemontana - Tratta A, Primi Lotti Tangenziali VA e CO, Tratta B1). La rete ferroviaria ha uno sviluppo di circa 2.000 km con 428 stazioni: per 320 km (con 124 stazioni) costituisce la rete regionale in concessione a Ferrovienord, per la parte restante appartiene alla rete nazionale in concessione a RFI SpA ed è suddivisa fra rete AV/AC (linea Milano - Bologna, linea Milano - Torino), rete fondamentale, rete complementare e linee di nodo. È da ricordare che nel decennio 2003-2012 la Lombardia ha conosciuto un significativo sviluppo infrastrutturale ferroviario, che ha consentito un parallelo potenziamento del servizio ferroviario regionale. Il sistema aeroportuale lombardo rappresenta circa il 24% del traffico nazionale di passeggeri e circa il 68% del traffico merci. Tre dei 4 aeroporti lombardi sono aeroporti internazionali compresi nella rete europea «TEN-T Core» e si trovano ai primi 4 posti nella classifica nazionale per il traffico passeggeri: Malpensa (circa 19 mln di pax/anno nel 2014, con un incremento del 5% rispetto al 2013), Linate (circa 9 mln di pax/anno, sostanzialmente pari a quelli dell’anno precedente), Orio al Serio (circa 9 mln di pax/anno, in lieve flessione del 2% rispetto al 2013)18. Per il traffico merci Malpensa è il 1° aeroporto in Italia (470.000 ton/anno nel 2014, con un incremento del 9% rispetto al 2013). Rilevante per il trasporto merci anche l’aeroporto di Montichiari, che costituisce una riserva di capacità dell’intero sistema (circa 40.000 ton/anno nel 2014, con un incremento del 3% circa rispetto al 2013).

La Lombardia è la prima regione italiana per vie navigabili ed estensione fluviale: le vie navigabili in esercizio costituiscono una rete di oltre 1.000 km (di cui 621 km di coste lacuali e 386 km di coste fluviali). Comprendono, oltre ai cinque laghi maggiori (Lago di Garda, Lago d’Iseo, Lago di Como, Lago di Lugano e Lago Maggiore), 18 laghi minori, il fiume Po e le idrovie collegate (funzionali anche al traffico merci), i tratti sublacuali

18

Va considerato che dal 12 maggio al 2 giugno 2014 l’aeroporto di Orio al Serio è stato chiuso a causa di interventi di manutenzione della pista. L’intero traffico è stato

trasferito sull’aeroporto di Malpensa.

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dei fiumi Mincio, Oglio, Adda e Ticino, nonché il sistema dei Navigli lombardi, che storicamente collega il nodo di Milano con i laghi e il Po. Le infrastrutture per la navigazione contano 162 porti (e zone portuali) regionali che, insieme a quelli privati e ai cantieri nautici, ospitano oltre 30.000 posti barca. La rete ciclabile di interesse regionale si estende per oltre 2.900 km (con 17 percorsi) ed è interessata da 3 percorsi di valenza europea (EuroVelo) e 6 percorsi nazionali. Dal 2010 al 2013 in Lombardia sono stati complessivamente realizzati/riqualificati circa 760 km di percorsi ciclabili. 5.9 Sicurezza stradale e del territorio In Lombardia, nel 2013, gli incidenti stradali con lesioni a persone sono stati 33.992, con un numero complessivo di morti pari a 438 e un indice di mortalità (morti per 100 incidenti) pari a 1,29, valore inferiore a quello nazionale (1,86). Rispetto ai medesimi indicatori riferiti al 2001 si è riscontrata una riduzione del 37% del numero di incidenti (erano più di 54.000 nel 2001), del 59% del numero di morti (erano 1073 nel 2001) e del 34% dell’indice di mortalità (pari a 1,98 nel 2001). Si conferma anche il trend positivo di riduzione del numero dei feriti che da 75.851 del 2001 sono scesi a 46.956 nel 2013, con una riduzione del 38%. Il 50% del territorio lombardo risulta soggetto a un rischio idrogeologico elevato o molto elevato. Nelle aree montane la pericolosità naturale deriva prevalentemente da movimenti di versante e valanghe, mentre in pianura e nei fondovalle da fenomeni di esondazione e alluvionali. Va rilevato che questo tipo di rischio è per molta parte conseguenza dell'elevatissima antropizzazione del territorio per cui anche fenomeni non particolarmente gravosi determinano danni economici diretti e indiretti quasi sempre ingenti. La superficie totale in frana è pari a circa 4125 kmq, (dato proveniente dall’inventario delle frane di Regione Lombardia- 2014), con una distribuzione prevalente nelle province montane: Sondrio, Bergamo, Lecco e Como; a Pavia il numero di frane non è elevatissimo ma è presente un’area in frana molto vasta. La popolazione esposta a frane supera le 76 mila persone, come emerge dal Rapporto di sintesi sul dissesto idrogeologico in Italia 2014, pubblicato da ISPRA. La popolazione esposta a rischio alluvioni di pericolosità media (ovvero con tempo di ritorno tra 100 e 200 anni) è calcolata pari ad oltre 280 mila persone. E’ interessante evidenziare che negli ultimi anni lo studio del territorio ha consentito di monitorare e studiare un numero sempre maggiore di movimenti franosi con allertamento attivato all’acquisizione dei dati inviati in real time. 5.10 Biodiversità e aree protette La Lombardia pur essendo la regione italiana più popolosa e produttrice di circa 1/5 del PIL nazionale è al contempo caratterizzata da una grande ricchezza di paesaggi naturali, habitat e specie, molti dei quali di interesse comunitario ed il cui valore di biodiversità riconosciuta con la Rete Natura 2000 (RN2000) regionale è espresso da 242 Siti, di cui 193 Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e 67 Zone di Protezione Speciale (ZPS), per una superficie totale di 346.342 ha. Nel 2014, 46 SIC sono stati ufficialmente designati Zone Speciali di Conservazione (ZSC). I siti Natura 2000 lombardi ospitano 15 habitat prioritari, 61 specie dell’Allegato II della Direttiva Habitat (47 specie animali: 13 mammiferi, 14 pesci, 5 anfibi e rettili, 15 invertebrati; 14 specie vegetali) e 87 specie di uccelli dell’Allegato I della Direttiva Uccelli.

Regione Lombardia ha inoltre individuato uno schema di Rete Ecologica Regionale (RER) per assicurare la connessione ecologica tra le aree più importanti per la biodiversità presenti sul territorio regionale, delle quali i Siti N2000 sono parte integrante.

Rete Natura 2000 si integra con il sistema delle aree protette, costituito da ben 24 Parchi regionali, 13 naturali, 66 Riserve naturali e 32 Monumenti naturali la cui articolazione sul territorio e la pianificazione territoriale conseguente ha consentito di sviluppare modalità di gestione orientate al rispetto degli elementi naturali presenti.

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CICLO DI PROGRAMMAZIONE E VALUTAZIONE

1. Il flusso della programmazione integrata: fasi, attori e tempi

PROGRAMMAZIONE STRATEGICA

PRS

+

DEFR e Nota Aggiornamento

Programma Regionale di Sviluppo: è il documento di programmazione strategica con valenza di legislatura Documento di Economia e Finanza Regionale: aggiorna annualmente il PRS

Elaborato dalla Dirigenza, in accordo con gli Assessori, a partire dal Programma di Governo del Presidente. Approvato dal Consiglio a inizio legislatura. Elaborato dalla Dirigenza su indicazione della Giunta. Approvato con risoluzione dal Consiglio Regionale

PROGRAMMAZIONE OPERATIVA

RA Risultati Attesi

Declinazione del PRS in risultati di Legislatura

Approvati da Giunta e Consiglio in quanto parti integranti di PRS e DEFR

Albero di programmazione

Scheda A di Direttori e dirigenti

Declinazione dei RA in Azioni e prodotti con scadenze temporali e indicatori di misurazione Obiettivi raccordati all’albero di programmazione, alla cui realizzazione è legato il sistema premiale del personale

Elaborati dalla Dirigenza. Validati annualmente dal vertice dell'Amministrazione Definiti da Direttori e Dirigenti in accordo con gli Assessori, il Segretario Generale e L’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV)

Piano della performance, degli Indicatori e dei Risultati Attesi di Bilancio

RENDICONTAZIONE E VALUTAZIONE

Rendicontazione albero di programmazione e scheda

di valutazione

Rendicontazione di obiettivi e indicatori presenti nell’albero di programmazione e nelle Schede A di Direttori e Dirigenti

Validata dal Segretario Generale e dai Direttori. Il raggiungimento degli obiettivi individuali legati alla valutazione è verificata dall’OIV.

Relazione annuale sull’attuazione del Programma Regionale di Sviluppo

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2. La Programmazione

Con l’avvio della X Legislatura (2013) si è impostato un nuovo allineamento tra la programmazione strategica ed operativa degli obiettivi e il

bilancio regionale, secondo l’armonizzazione dei sistemi contabili.

Il Programma Regionale di Sviluppo, approvato dalla Giunta il 14 maggio 2013 e il 9 luglio 2013 dal Consiglio Regionale e il Documento di

Economia e Finanza Regionale (DEFR) approvato con risoluzione dal consiglio il 24 novembre 2015, mutuano lo schema di bilancio previsto dal

d.lgs 118/2011 sull’armonizzazione e inquadrano i nuovi obiettivi di legislatura e risultati attesi nelle rispettive Missioni e Programmi di bilancio su

cui insistono le risorse ad essi destinati.

Con questa impostazione, per ogni Risultato Atteso del PRS e per le sue azioni è possibile risalire alle risorse impiegate.

All’interno delle novità inserite con il processo di armonizzazione dei bilanci, Regione Lombardia ha impostato il Piano Indicatori e Risultati attesi di Bilancio, che individua un set di indicatori correlato con gli obiettivi di legislatura delineati nel PRS 2013-2018. Per ciascun programma di bilancio per cui è stato elaborato un indicatore, il Piano fornisce:

la distribuzione delle risorse per destinazione d’uso;

la descrizione sintetica dei principali obiettivi sottostanti selezionati e l’eventuale arco temporale previsto per la loro realizzazione;

i potenziali destinatari o beneficiari dell’intervento. Il primo Piano Indicatori è stato approvato dalla Giunta regionale a seguito dell’assestamento di bilancio il 27 settembre 2013. Il piano 2016 (il quarto in ordine di tempo) è integrato con il Piano delle Performance per restituire una più trasparente e misurabile programmazione per il triennio 16-18.

3. La valutazione

a. Valutazione delle prestazioni dei dirigenti La valutazione delle prestazioni dei dirigenti, modificata nell’anno 2015, misura i risultati conseguiti relativamente ai seguenti parametri: Parametro A - Obiettivi individuali e comportamenti organizzativi. Il parametro incide per il 70% sulla valutazione complessiva. Parametri B (Peso 30%) - Risultati direzionali riferiti a tematiche strategiche e a parametri di performance gestionali-finanziarie.

b. Valutazione delle prestazioni dei titolari di posizione organizzativa La valutazione delle prestazioni dei titolari di Posizione Organizzativa per l'anno 2015, misurerà i risultati conseguiti relativamente ai seguenti parametri: Parametro A - Obiettivi individuali. Il parametro incide per il 60% sulla valutazione complessiva. Parametro B - Contributo al conseguimento dei parametri B applicati alla dirigenza. Il parametro incide per il 25% sulla valutazione complessiva. Obiettivo istituzionale di Ente – Riferito ad indici di virtuosità dell’Ente, il parametro incide per il 15% sulla valutazione complessiva.

c. Valutazione delle prestazioni del personale del comparto

La performance individuale è denominata par. A in coerenza con le metodologie di valutazione del personale dirigente e dei titolari di PO.

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La valutazione sul par. A è riferita ad aspetti comportamentali (40%) e professionali (60%). Il Parametro B ha un peso totale pari al 40%; è articolato in 2 sotto-parametri; uno collegato direttamente al conseguimento degli obiettivi del dirigente di assegnazione; l’altro riferito al miglioramento dell’efficienza organizzativa. Il parametro C – Riferito ad indici di virtuosità dell’Ente, il parametro incide per il 35% sulla valutazione complessiva.

Ai fini della valutazione della prestazione individuale del singolo dipendente influiscono violazioni accertate e sanzionate del codice di comportamento (delibera ANAC n. 75/2013 e paragrafi I e VII del Codice di comportamento regionale, approvato con D.G.R. n. 1063 del 12.12.2013).

Sono in fase di elaborazione ulteriori proposte di modifiche e integrazione delle metodologie di valutazione per l’anno 2016.

ALBERO DELLA PERFORMANCE

L’Albero delle Performance di Regione Lombardia prevede 4 livelli.

Azioni

Azione Azione Azione Azione

Risultato atteso

Programma

Missione

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La parte alta dell’Albero è mutuata dalla classificazione del bilancio (e del rendiconto) prevista dalla sperimentazione sull’armonizzazione dei

Bilanci. È infatti organizzata per Missioni e Programmi, secondo la strutturazione nazionale, non modificabile, valida per tutte le Regioni e gli

EELL.

Le Missioni sono 22 e i Programmi 65. Per ogni programma sono definiti una serie di indicatori di risultato.

A ciascun programma fanno riferimento in base al PRS dei Risultati attesi (RA).

I risultati attesi sono 323. L’elenco completo di Missioni, Programmi e RA del DEFR, approvato dal Consiglio con risoluzione il 24 novembre 2015 è allegato al presente Piano. Ogni risultato atteso è articolato in una o più azioni. L’azione può avere valenza annuale o pluriennale e viene attuata attraverso la realizzazione di prodotti, pianificati annualmente dai dirigenti responsabili.

I Risultati Attesi Strategici La Giunta Regionale, nel 2016, si concentrerà con maggiore attenzione su un blocco di un centinaio di Risultati Attesi, sui quali si giocherà

anche la valutazione delle performance di Direttori Generali, Centrali e di Funzione Specialistica.

Questi Risultati Attesi, assegnati ai Direttori Generali su indicazione degli Assessori di riferimento e validati dal Segretario Generale, per

l’importanza che ricoprono nel 2016, sono definiti Risultati Attesi Strategici e monitorati con maggiore attenzione nel corsod ell'anno.

Nel Piano che segue, per ogni Programma di Bilancio, sono evidenziati gli eventuali Risultati Attesi Strategici che concorrono alla sua

realizzazione e la loro declinazione operativa. L’insieme dei Risultati Attesi Strategici e della loro declinazione operativa costituisce la

Performance 2016 di Regione Lombardia.

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39

IL PIANO 2016

MISSIONE 1 SERVIZI ISTITUZIONALI E GENERALI, DI GESTIONE

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40

Programma 1 Organi Istituzionali

Risorse 2015-2017

2016 2017 2018

62.056.600,00 61.790.000,00 61.765.000,00

Principale

destinazione risorse

Spese di funzionamento degli organi istituzionali del

Consiglio

Spese di rappresentanza, comunicazione istituzionale e

funzionamento di comitati, collegi e commissioni della

Giunta

Risultati Attesi RA 1. Miglioramento del funzionamento del Consiglio Regionale e riduzione dei costi della politica

Destinatari Cittadini

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RA Indicatore Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

RA 1. Miglioramento del funzionamento del Consiglio Regionale e riduzione dei costi della politica

Costo della politica per

cittadino lombardo

Previsione spese per Giunta e

Consiglio (art.24 LR 3/2013)

/popolazione Lombardia19

€ RL n.d 2,76 2,76

Programma 3 Gestione economica, finanziaria, programmazione,

provveditorato

Risorse 2016-2018

2016 2017 2018

419.853.810,00 387.451.844,00 387.507.000,00

Principali

destinazioni risorse

Gare per l’acquisto di beni e servizi ( tramite ARCA)

Spese postali

Partecipazione regionale ai progetti finanziati a valere sui

Programmi a Gestione Diretta dell’Unione europea

Risultati Attesi

Strategici 2016

RA 3. Tempi di pagamento di Regione Lombardia a 30 gg

Pagamento delle fatture della Regione entro i trenta

giorni dal ricevimento (sessanta in ambito sanitario)

Costante verifica "tenuta" di cassa, anche in ambito

sanitario attraverso il GdL Fondo socio sanitario

Avvio dell'operatività dei nuovi sistemi informativi

contabili;

Direzione responsabile: DG Presidenza

19

Dato Istat 1/1/2015: popolazione residente in regione Lombardia (10.002.615).

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RA 5. Completamento del percorso sperimentale e adozione del bilancio regionale definito secondo principi e schemi dettati dall’armonizzazione

Approvazione manovra di Assestamento 2016-2018 e bilancio di previsione 2017 - 2019 in linea con i nuovi principi;

Istituzione dell'Organismo Pagatore Regionale in materia di FSE e FESR e coordinamento degli aspetti finanziari della Programmazione Comunitaria 2014/2020;

presidio per gli aspetti di competentenza dei PDL di iniziativa consiliare e della giunta;

Predisposizione dell'aggiornamento della programmazione regionale attraverso il DEFR 2017-2019 in raccordo con le Direzioni e le azioni consiliari.

RA 6. Revisione della normativa nazionale e regionale in materia di ordinamento contabile regionale e degli enti locali in linea con le esigenze regionali:

Tavolo con gli EE.LL. per attuazione del federalismo anche attraverso le modalità realizzative.

Riorganizzazione delle Province: costruzione della governance in raccordo con gli EE.LL.

Risultati Attesi (altri) RA 2. Riduzione dei costi e riduzione della spesa

RA 4. Introduzione di strumenti innovativi di supporto al capitale circolante

Destinatari Cittadini, Altre PA

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Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

RA 2. Riduzione dei costi e della spesa: ottimizzazione dei processi di approvvigionamento della PA per la fornitura di beni e servizi attraverso strumenti di e-procurement

N gare lanciate su

Sintel

Conteggio delle procedure di gara sopra e sottosoglia lanciate su Sintel.

N Arca 40.067 60.000 70.000 80.000

Valore gare lanciate su

Sintel

Valore (in euro) delle procedure di gara sopra e sottosoglia lanciate su Sintel.

€ Arca 3,198 mld 4 mld 4,5 mld 5 mld

Programma 4 Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali

Risorse 2016-2018

2016 2017 2018

322.892.418,00 140.497.000,00 140.497.000,00

Principali destinazione

risorse

Restituzione ai contribuenti di somme indebitamente

versate20

Risultati Attesi

Strategici 2016

RA 24. Lotta all’evasione fiscale

Valorizzazione e consolidamento delle spese di investimento finanziate con il recupero da evasione fiscale per IRAP, Add.le IRPEF, Tassa Auto,

Revisione, in una prospettiva triennale, della Convenzione con AdE con la possibile successiva integrazione relativa alle modalità di attribuzione del

Direzione Responsabile: DG Presidenza

20

Si tratta di somme imprevedibili versate erroneamente dai contribuenti e sulle quali Regione Lombardia non ha alcuna possibilità né di prevederne l’ammontare, né di migliorare la sua performance.

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gettito derivante da IVA evasa in relazione al concorso regionale nel contrasto all?evasione fiscale a seguito di adozione del DM dell Economia e Finanze e, contestuale, definizione delle responsabilità in relazione al trattamento dati per l laccesso all Anagrafe tributaria nazionale.

RA 25. Riscossione dei tributi a livello regionale

Raccordo con le Istituzioni preposte al coordinamento della finanza pubblica con la finalità di valorizzare le capacità economiche della Lombardia in un contesto di apertura verso forme di sperimentazione finalizzate all'acquisizione del 75% delle entrate tributarie riscosse sul territorio

Risultati Attesi (altri)

RA 23. Riduzione della pressione fiscale

Destinatari Cittadini

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

RA 23. Riduzione della

pressione fiscale

Giorni per rimborso21

N giorni N RL 50 gg per accettazione;

70 gg per ricusazione22

45 gg per accettazion

e; 70 gg per

ricusazione

45 gg per accettazione;

70 gg per ricusazione

21

Il termine di Legge è 60 gg. 22

I giorni previsti per la ricusazione sono comprensivi di periodi di interruzione dei termini per richiesta di documenti aggiuntivi

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Programma 5 Gestione dei beni demaniali e patrimoniali

Risorse 2016-2018

2016 2017 2018

82.057.986,00 81.845.782,00 81.845.782,00

Principale

destinazione risorse

Manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili regionali,

affitti, arredi, sicurezza

Risultati Attesi 7. Razionalizzazione degli spazi e accorpamento delle sedi

7b. Razionalizzazione delle attività di gestione, manutenzione e riqualificazione del patrimonio immobiliare regionale

8. Valorizzazione del Patrimonio

Ente Sireg Coinvolto Ilspa

Destinatari

Giunta regionale

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Insediamento nelle Ster delle nuove funzioni trasferite ai sensi della legge “Delrio”

N. STer in cui viene

completato il trasferimento

della funzione agricoltura,

caccia e pesca

= N. RL 7

Razionalizzazione del patrimonio SiReg nei capoluogi di provincia una volta completato il processo di trasferimento delle funzioni ai sensi della legge “Delrio”

N. di capoluoghi dove

accorpare le sedi di STer e

ARPA

= N. RL 3 1

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Programma 7

Risorse 2016-2018

Principale

destinazione risorse

Elezioni o consultazioni popolari. Anagrafe e stato civile

2016 2017 2018

24.550.000,00 70.000,00 130.000,00

Sistemi informativi, acquisto materiali, trasferimenti agli EELL per

garantire il corretto svolgimento delle consultazioni elettorali

Risultati Attesi

Strategici 2016

RA 48b. Svolgimento del referendum consultivo: coordinamento dei lavori finalizzati alla stesura del Regolamento regionale per lo svolgimento mediante voto elettronico

Definizioni accordi ANCI, Ministero, Prefetture e Corte d'Appello coinvolte;

Messa a punto di tutti gli strumenti operativi necessari all'esecuzione del referendum consultivo

Direzione Responsabile: DG Presidenza

Destinatari Cittadini

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Garantire il regolare

svolgimento delle

elezioni

Costo delle elezioni per cittadino € liquidati/totale

cittadini lombardi

€ RL 0,023 2,474 0,025 0,025

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Programma 8 Statistica e Sistemi Informativi

Risorse 2016-2018

Principale

destinazione risorse

2016 2017 2018

77.034.483,00 60.385.000,00 60.385.000,00

Sistemi informativi e infrastrutture ICT per lo svolgimento

delle attività amministrative di Regione Lombardia e per il

conseguimento degli obiettivi PRS

Risultati Attesi

Strategici 2016

RA 16. Attuazione dell’Agenda digitale lombarda

Promozione di strumenti digitali innovativi al fine di incrementare il potere d'acquisto dei cittadini e favorire lo sviluppo locale

Definizione indirizzi e linee guida per lo sviluppo di Cartelle Sociali Elettroniche (CSE) a livello territoriale in raccordo con la DG Reddito di autonomia e inclusione sociale

RA21b. Sviluppo dell'ecosistema digitale E015: Evoluzione di E015 attraverso introduzione di progetti innovativi di semplificazione della PA

Direzione Responsabile: DG Presidenza

Risultati Attesi (altri)

RA 17. Valorizzazione delle piattaforme trasversali RA 18. Integrazione dei sistemi informativi del SIREG e standardizzazione dei processi operativi di gestione e riduzione dei costi di gestione RA 19. Sviluppo dell’interoperabilità tra sistemi informativi della PA RA 20. Promozione dello sviluppo di competenze digitali per il superamento del divario digitale RA 21. Approvazione del Piano Regionale per l’Open Government e valorizzazione del patrimonio informativo pubblico

Destinatari Imprese, cittadini, altre PA e personale della Giunta Regionale

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Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

RA 18. Integrazione dei

sistemi informativi del

SIREG e

standardizzazione dei

processi operativi di

gestione e riduzione dei

costi di gestione

Riduzione spese di gestione [1-(Spesa Totale di

gesione anno/ Spesa

Totale di gesione anno-

1)]*10023

% RL 7,5 3* 2 2

*Nel 2016 sarà sottoscritta la nuova convenzione quadro con LiSpA che prevede un contributo al funzionamento. Tale scelta avrà degli impatti sull'incarico di gestione in quanto le voci di costo che andranno a comporre il contributo di funzionamento dovranno essere scorporate dall'incarico stesso.

Programma 10

Risorse 2016-2018

Principale

destinazione risorse

Risorse Umane

2016 2017 2018

218.296.563,00 221.698.955,00 206.443.980,00

Spesa del personale dipendente al lordo dei Fondi pluriennali vincolati 2015 applicati e degli aumenti contrattuali, nonché al lordo del piano assunzionale destinato all’assorbimento del personale di Area Vasta

Risultati Attesi

Strategici 2016

PERSONALE:

Gestione inserimento del personale delle Province nelle sedi, garantendo integrazione adeguata con i colleghi

Rinnovo degli incarichi della Dirigenza coerentemente con un ridisegno più razionale delle Direzioni e una maggior aderenza tra competenze e responsabilità

Direzione responsabile: DG Presidenza

23

In sede di rendicontazione l’indicatore sarà normalizzato tenendo conto del numero di schede servizio previste dagli IUG considerati

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Destinatari Cittadini lombardi e personale di Regione Lombardia

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Corretto

dimensionamento del

numero di dipendenti

rispetto ai cittadini

potenziali utenti dei

servizi offerti

numero dipendenti/

popolazione residente in

Lombardia

numero dipendenti24/

popolazione residente in

Lombardia

‰ RL 0,5 0,525 * 0,5* 0,6

spesa di personale/spesa

corrente

spesa di

personale/spesa

corrente (Esclusa spesa

sanitaria)

% RL 4,22% 15%* 15%* 15%

Costo del personale della

Giunta / popolazione residente

in Lombardia26

Costo

personale/popolazione

€ RL 17,62 25* 25* 25*

* I dati non tengono conto dell’eventuale ricollocazione nei ruoli regionali delle unità di personale interessato dal processo di riorganizzazione di cui alla L. 56/2014

24

Il numero dei dipendenti posti al numeratore comprendono: dipendenti con contratto a tempo indeterminato della Giunta, dipendenti degli Enti Sireg di primo livello e

dipendenti delle Società. 25

Mantenimento dell’organico a fronte di un aumento di competenze e attività. 26

Dato Istat 1/1/2015: popolazione residente in regione Lombardia (10.002.615).

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Programma 11 Altri servizi generali

Risorse 2016-2018

Principale

destinazione risorse

2016 2017 2018

66.033.663,00 46.349.148,00 44.202.430,00

Spese di funzionamento quali spese legali, canoni, abbonamenti,

spese postali, noleggi, telefonia, notifica atti, assicurazioni. Sportelli

polifunzionali per i cittadini.

Risultati Attesi

Strategici 2016

RA 10.Miglioramento della trasparenza e legalità

Predisposizione, con modalità semplificate, del PTPC e PTTI e adozione di strumenti per il monitoraggio costante e con cadenze periodiche al fine di assicurare la piena attuazione del PTPC e del PTTI.

Costituzione della rete degli RPC delle Enti dipendenti e delle Società totalmente partecipate per diffusione buone prassi, analisi e verifica degli adempimenti ed obblighi previsti dalla normativa nazionale e regionale in materia di anticorruzione e trasparenza. Affiancamento alle reti di coordinamento, già costituite spontaneamente e costituende, in ambito socio-sanitario con l'intento, in prospettiva, di costituire una rete strutturata ed estesa al territorio regionale.

Definizione dei piano d’azione per la migliore applicazione delle misure previste dal PTPC relativamente alle procedure esaminate in base al piano Audit 2016.

Direzione Responsabile: DG Presidenza

Risultati Attesi (altri)

RA 9. Attuazione dell’Agenda Lombardia Semplice

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Destinatari Cittadini, dipendenti della Giunta, PA e imprese

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Ridurre le spese di

funzionamento

Spese di

funzionamento/popolazio

ne residente in

Lombardia

Spese

totali27/popolazione

residente in Lombardia28

€ RL 3,09 4,5 4,5

Programma 12 Politica Regionale Unitaria per i Servizi Istituzionali e generali, di gestione

Risorse 2016-2018 Principale destinazione risorse

2016 2017 2018

21.505.268,65 16.786.468,60 12.539.444,00

Servizio di integrazione, ottimizzazione, implementazione delle reti radio per la gestione delle emergenze esistenti sul territorio regionale e della centrale interforze di Protezione Civile e per le attività di supporto alla gestione del Programma Attuativo Regionale a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione (PSR FSC) 2007-201329 Risorse per Assistenza Tecnca POR FESR, POR FSE, Cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera

Risultati Attesi

Strategici 2016

RA 26. Approvazione e avvio della nuova Programmazione comunitaria 2014-2020 a) POR FESR 2014-2020

Coordinamento degli Assi del Programma

Direzione Responsabile: DG Università, Ricerca e Open Innovation

27

Totale delle spese di funzionamento conteggiate nel programma 11 della Missione 1 relative a spese legali, canoni, abbonamenti, spese postali, noleggi, telefonia, notifica

atti, assicurazioni… 28

Dato Istat 1/1/2015: popolazione residente in regione Lombardia (10.002.615). 29

Fino al 2014 le risorse per il finanziamento degli interventi del FSC facevano riferimento a questo Programma. Con l’assestamento 2015 si è provveduto a suddividere tali

risorse nelle Missioni e Programmi coerenti con le loro finalità, con l’eccezione dell’intervento per l’implementazione delle reti radio.

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Presidio per l'attuazione delle azioni POR FESR 2014/2020 con particolare riferimento alla performance della spesa

Presidio delle operazioni di completamento della spesa e delle operazioni di chiusura del POR FESR 2007/2013

Attuazione delle politiche di sviluppo urbano, come delineate nel POR FESR, attraverso l'azione di coordinamento delle diverse funzioni coinvolte nella Cabina di Regia (AdG FESR, AdG FSE, Responsabile di Asse), in rapporto con le Autorità Urbane e con l'Agenzia di Coesione, garantendo sinergia e complementarietà con il PON Metro - Sottoscrizione convenzione per delega a Organismo Intermedio (Comune di

Milano e di Bollate) - Sottoscrizione Adp Lorenteggio e Adp Bollate - Indizione gara per selezione impresa per riqualificazione patrimonio Aler

Lorenteggio (uno o più n° civici) e avvio lavori b) POR FSE 2014-2020

Coordinamento degli Assi del Programma

Presidio per l'attuazione delle azioni POR FESR 2014/2020 con particolare riferimento alla performance della spesa

Chiusura POR FSE obiettivo 2 2007/2013 c) Attuazione della Politica Agricola Comune 2014-2016:

Domanda Unica 2015 - Gestione tutte le fasi per la corretta e tempestiva chiusura della campagna 2015

Regolamento di esecuzione (UE) 809/14 - Gestione di tutte le fasi della Domanda Unica 2016 e delle fasi propedeutiche alla presentazione della domanda grafica

3° ciclo refresh - completamento delle attività di controllo e chiusura della gestione del contraddittorio con le aziende per la definizione delle superfici inammissibili

Riorganizzazione del sistema dei controlli dell'OPR in funzione del riassetto organizzativo della Giunta Regionale in attuazione della l.r. 19/15

Certificazione ISO 27001 - Gestione di tutte le fasi inerenti la certificazione dell'OPR a decorrere dal 16 ottobre 2016 come stabilito dal Regolamento Delegato (UE) 907/2014

d) Aree Interne

Attuazione della Strategia Nazionale Aree Interne, attraverso l'approvazione degli Accordi di programma Quadro con l'Agenzia della Coesione per i progetti

Direzione Responsabile: DG Presidenza

Direzione Responsabile: DG Istruzione, Formazione e Lavoro

Direzione Responsabile: DG Presidenza

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Alta Valtellina e Valchiavenna e selezione delle nuove aree, in coerenza con l'Accordo di Partenariato 2014-2020

e) Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera 2014-2020

Predisposizione del documento contenente la metodologia e i criteri di selezione dei progetti presentati sul Programma ITA-CH 2014-2020

RA 28 Approvazione a livello europeo della Macroregione Alpina: Sviluppo e attuazione della Strategia Macroregionale Alpina (Eusalp):

Organizzazione di iniziative a livello tecnico e istituzionale per il rafforzamento del ruolo di Regione Lombardia nella Strategia;

Diffusione sul territorio del contenuto del Piano d'Azione;

Supporto all'attività dell'Action Group n. 1 "Innovazione e Ricerca"

Destinatari Regione

Gli indicatori relativi ai POR 2014-2020 sono collocati nelle Missioni: 4, 7, 10, 12, 14, 15, 17

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MISSIONE 3 ORDINE PUBBLICO E SICUREZZA

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Programma 1 Polizia locale e amministrativa

Risorse 2016-2018

2016 2017 2018

466.765,00 533.980,00 509.859,00

Principale

destinazione risorse

Trasferimenti correnti ad amministrazioni locali per attività di

formazione a favore della polizia locale per canoni per

radiofrequenze e per iniziative di comunicazione

Risultati Attesi

Strategici 2016

331. Riordino normativo in materia di polizia locale e sicurezza, promozione dell’associazionismo e interventi formativi specifici

Proposta di PDL di riforma della legge nazionale in materia di polizia locale

Direzione Responsabile Direzione Generale Sicurezza,

Protezione civile e Immigrazione

Risultati Attesi

Destinatari

329. Coordinamento e raccordo delle polizie locali e promozione di intese con lo Stato e le altre Regioni del Nord per potenziare il servizio di polizia locale anche a livello di Macroregione 330. Nuovo personale qualificato attraverso la revisione del patto di stabilità Cittadini, altre PA

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Innalzamento livello di

professionalità degli

operatori Polizia Locale

N operatori di polizia locale

formati (agenti e ufficiali) dal

2009

N (dato incrementale dal

2009)

N. RL 1.296 2054 2454 2854

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Programma 2 Sistema integrato di sicurezza urbana

Risorse 2016-2018 2016 2017 2018

4.960.399,00 7.880.000,00 7.880.000,00

Principale

destinazione risorse

Trasferimenti a EELL, Stato e privati per attività attinenti la sicurezza

Risultati Attesi RA 332. Sottoscrizione di Protocolli con Agenzia Nazionale beni sequestrati alla criminalità organizzata (per riutilizzo ai fini della

sicurezza)

Risultati Attesi

Strategici 2016 RA 334. Potenziamento degli strumenti e realizzazione di

iniziative in materia di sicurezza urbana, anche d’intesa con

gli Enti locali, per incrementare la sicurezza percepita dalla

popolazione: attuazione interventi di cui alla l.r. 6/2015

Assegnazione dei finanziamenti di cui al bando emanato con decreto 10985/2015;

Realizzazione operazione SMART 2016 e accordi di Collaborazione per iniziative di sicurezza urbana e immigrazione.

RA 335 Interventi per la prevenzione ed il contrasto della criminalità e delle truffe agli anziani, per la promozione dell’educazione alla legalità e iniziative di sostegno alle vittime della criminalità e dei soggetti danneggiati da atti vandalici: attuazione interventi di cui alla l.r. 17/2015

Assegnazione contributi ai familiari delle vittime della criminalità organizzata di cui all’art. 21, comma 1 della l.r.

Direzione Responsabile Direzione Generale Sicurezza,

Protezione civile e Immigrazione

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17/2015 (dgr 4370/2015);

Delibera di approvazione del regolamento sui criteri e le modalità per l'accesso al patrocinio a spese di Regione Lombardia ai sensi dell'art. 21 comma 2, della l.r. 17/2015 e relativo decreto attuativo (eccesso colposo di legittima difesa);

Assegnazione dei contributi per le spese di patrocinio per il reato di eccesso colposo in legittima difesa di cui all’art. 21, comma 2 della l.r. 17/2015;

Definizione di un progetto di educazione alla legalità e della relativa convenzione con l'Ufficio Scolastico Regionale per la realizzazione di iniziative di durata biennale.

Destinatari

Cittadini, altre PA, Associazioni, Amministrazioni centrali

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Diffusione cultura della

legalità

Progetti finanziati N (dato incrementale dalla

data di prima applicazione

della legge regionale del

2011)

N. RL 14 16 16

Prevenzione e

contrasto della

criminalità organizzata

Progetti finanziati N Progetti finanziati (dato

incrementale dalla data di

prima applicazione della

legge regionale del 2011)

N. RL 28 38

Miglioramento delle

condizioni di sicurezza

urbana in zone a rischio

N comandi di polizia

partecipanti a interventi in

materia di sicurezza

urbana proposti dalla

Regione (accordi di

collaborazione) dal 2011

N (dato incrementale dal

2011)

N RL 177 256

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MISSIONE 4 - ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO

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Programma 1 Istruzione prescolastica

Risorse 2016-2018 2016 2017 2018

8.500.001,00 - -

Principale destinazione risorse

Contributi regionali per concorrere alle spese di gestione delle scuole dell'infanzia autonome e finanziamento per le sezioni primavera.

Risultati Attesi

RA 152 Consolidamento della rete dei servizi per l’infanzia

Destinatari Cittadini

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014

Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

RA 152 Consolidamento della rete dei servizi per l’infanzia

N classi primavera attivate N classi primavera attivate in Lombardia

N RL 378 300

Risorse erogate (media per scuola)

Risorse Erogate (media scuola)

€ RL n.d. 4100

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Programma 2 Altri ordini di istruzione non universitaria

Risorse 2016-2018 2016 2017 2018

207.352.371,42 191.300.000,00 190.520.000,00

Principale destinazione risorse

Trasferimenti alle amministrazioni locali, ai privati e alle istituzioni sociali private per il diritto dovere di istruzione e formazione; finanziamento regionale per la formazione docenti a seguito dell'adozione di sistemi digitali nelle scuole; finanziamento di percorsi formativi innovativi non ricompresi nel repertorio di IeFP Gli anni precedenti erano state considerate solo le risorse autonome. Il primo indicatore viene calcolato come gli anni precedenti, considerando le sole risorse autonome.

Risultati Attesi Strategici 2016

RA 153. Rafforzamento dell’autonomia del sistema di istruzione e di IeFP

Completamento riforma IeFP, prima attuazione della Legge Regionale 30/2015 "Qualità, innovazione ed internazionalizzazione nei sistemi di istruzione, formazione e lavoro in Lombardia. Modifiche alle ll.rr. 19/2007 sul sistema di istruzione e formazione e 22/2006 sul mercato del lavoro" (Legge Aprea) e potenziamento del sistema dell'alternanza e dell'apprendistato di primo e terzo livello al fine della costruzione del sistema duale lombardo

Direzione Responsabile Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro

Risultati Attesi (altri)

154. Rafforzamento della collaborazione sistematica tra sistema di istruzione e IeFP e sistema economico 155 Sviluppo infrastrutture e strumenti per la qualità del sistema di istruzione e IeFP

156. Contrasto alla dispersione scolastica

157. Nuovi ruoli di Stato e Regione in materia di istruzione

Destinatari Cittadini, Altre PA,

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Risultato Atteso Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014

Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

RA 153. Rafforzamento dell’autonomia del sistema di istruzione e di IeFP

Risorse erogate (media per alunno)

risorse erogate/totale alunni beneficiari

€ RL 2050 1600 1600 1600

N studenti che ottengono la qualifica triennale30

N studenti che ottengono la qualifica triennale

N RL 10452 9500 9500 9500

N studenti che ottengono il diploma di quarto anno IeFP31

N studenti che ottengono il diploma di quarto anno IeFP

N RL 4835 3500 3500 4000

N iscritti primo anno IeFP presso enti accreditati/totale studenti iscritti primo anno 2°ciclo in Lombardia (scuole statali + CFP)

N iscritti primo anno IeFP presso enti accreditati/totale studenti iscritti primo anno in Lombardia

% RL 14,2% 10% 10% 10%

% di studenti che ottengono la qualifica triennale a fronte degli iscritti

N studenti che ottengono la qualifica triennale/ N iscritti* al terzo anno IeFP presso enti accreditati

% RL 83,12% 82% 82% 82%

30

Percorsi finanziati da Regione Lombardia 31

Istruzione e Formazione Professionale

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Programma 4 Istruzione universitaria

Risorse 2016-2018 2016 2017 2018

81.762.741,00 76.879.372,00 76.869.372,00

Principale destinazione risorse

Contributi alle università, alle istituzioni dell’Alta Formazione Artistica Musicale ed alle scuole superiori per mediatori linguistici, con i proventi derivanti dalla tassa regionale per il diritto allo studio universitario per le azioni di sostegno economico agli studenti

Trasferimenti alle amministrazioni locali, alle imprese e alle istituzioni sociali private per la gestione dei servizi relativi al diritto allo studio universitario

Contributi per la realizzazione di poli universitari o per l’acquisto di beni materiali per le università

Risultati Attesi RA 158. Diritto allo studio che premi «i capaci e i meritevoli»

RA 159. Promozione del sistema universitario e attrazione dei talenti

Destinatari Cittadini

Obiettivi Indicatore32 Formula UdM Fonte Dato 2014 (a.s.13-14)

Obiettivo 2016

(a.s. 15-16)

Obiettivo 2017

(a.s. 16-17)

Obiettivo 2018

(a.s. 17-18)

RA 158. Diritto allo studio che premi «i capaci e i meritevoli»

Studenti supportati da servizi di DSU

N studenti beneficiari N RL

16.400 14.000 14.000 14.000

Contributo medio € RL 3700 3.300 3.300 3.300

32

Indicatore costeruitom sulle sole risorse autonome

2016 2017 2018

24.095.975 19.667.605 19.667.605

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Programma 5 Istruzione tecnica superiore

Risorse 2016-2018 2016 2017 2018

9.412.009,44 9.747.225,69 8.132.962,00

Principale destinazione risorse

Finanziamento di percorsi formativi di istruzione tecnica superiore (ITS) e di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS)

Risultato Atteso 160. Rafforzare l’istruzione e formazione tecnica superiore

Destinatari Cittadini

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 (a.s.13-14)

Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

Rafforzare l’istruzione e formazione tecnica superiore

Percorsi ITS finanziati n. RL nd 30 30 30

Percorsi IFTS finanziati n. RL nd 35 35 35

Studenti beneficiari n.studenti ITS + n.studenti IFTS n. RL nd 1500 1500 1500

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Programma 7 Diritto allo studio

Risorse 2016-2018 2016 2017 2018

37.200.000,00 34.600.000,00 34.500.000,00

Principale destinazione risorse

Risorse destinate alla libera scelta del percorso educativo e dote scuola; valorizzazione del merito

Risultato Atteso RA 161. Sostegno del diritto allo studio ordinario

Destinatari Cittadini

obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 (a.s.13-14)

Obiettivo 2016

(a.s. 15-16)

Obiettivo 2017

(a.s. 16-17)

Obiettivo 2018

(a.s. 17-18)

Promozione di un sistema educativo di qualità, accessibile, autonomo e responsabile

Studenti beneficiari N studenti beneficiari N RL

147.379 138.000 138.000 138.000

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MISSIONE 5 TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI E ATTIVITÀ CULTURALI

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Programma 1 Valorizzazione dei beni di interesse storico

Risorse 2016-2018* Principale destinazione risorse

2016 2017 2018

200.000,00 75.000,00 50.000,00

Interventi per lo sviluppo, la promozione, la conservazione, la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale della Lombardia.

Risultati Attesi Strategici 2016

RA 129. Valorizzazione degli istituti e dei luoghi della cultura: Abbonamento Musei Lombardia Milano: card cultura in collaborazione con Regione Piemonte:

Estensione servizi per gli abbonati dell'Abbonamento Musei Lombardia Milano: Vendita di almeno 10.000 abbonamenti

Avvio sperimentazione abbonamenti interregionali

Direzione Responsabile Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie

Risultati Attesi (altri)

RA 130. Promozione e sviluppo della cultura materiale e immateriale (AESS, patrimonio immateriale tutelato dall’Unesco, tradizioni orali) RA 131. Attrattività e valorizzazione del patrimonio culturale (itinerari)

Destinatari Cittadini

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014

Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

Valorizzazione del patrimonio ambientale, architettonico, artistico ed archeologico

investimenti attivati sui finanziamenti concessi

Investimenti attivati / Finanziamenti concessi

% RL 46% 46%* 46% 46%

*L’obiettivo 2016 è calcolato sulle risorse di investimento (3.700.000,00 €) relative al Fondo di rotazione per i beni culturali gestito in collaborazione con Finlombarda

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Programma 2 Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale

Risorse 2016-2018* 2016 2017 2018

15.996.431,00 6.325.280,00 6.175.260,00

Principale destinazione risorse

Interventi per il cinema, per il sistema bibliotecario e museale, promozione eventi culturali e di spettacolo, promozione dell’impresa culturale e creativa.

Risultati Attesi Strategici 2016

RA 132. Promozione della Villa Reale di Monza restaurata e valorizzazione del parco:

AdP Parco e Autodromo di Monza RA 134. Sostegno alle imprese culturali e creative

Attuazione bando sperimentale su azione POR FESR "Attrattori culturali"

FSE: rilancio dei progetti Biblioteca Digitale e Archivi Digitali in ottica di fruizione da parte delle scuole

RA 135. Promozione di eventi e manifestazioni

Grandi eventi - ICOM 2016 - XXI Triennale - Mostra di Salò - Programma di valorizzazione della Villa Reale di

Monza

Interventi di riqualificazione, fruizione e comunicazione per la valorizzazione del patrimonio culturale - Avvio di iniziative di promozione e valorizzazione

dei Siti Unesco lombardi (anche in collaborazione con Ferrovie Nord)

Direzione Responsabile Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie

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- Fondi di rotazione: Beni culturali e Sale multifunzionali

Risultati Attesi (altri)

RA 133. Promozione educativa e culturale (fondo per la creatività, celebrazioni e nuovi talenti)

RA 136. Promozione dello spettacolo e dell’arte contemporanea

Destinatari Cittadini, Associazioni e Imprese e Enti locali

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo

2016 Obiettivo

2017 Obiettivo

2018

Promuovere l'impresa culturale e creativa

Investimenti attivati a seguito dei finanziamenti concessi

Investimenti attivati/ finanziamenti concessi

% RL 50% 45%33 45% 45%

Promuovere eventi culturali e di spettacolo, di celebrazioni e della memoria storica

Investimenti attivati a seguito dei finanziamenti concessi

Investimenti attivati/ finanziamenti concessi

% RL 95% 90% 90% 90%

Promuovere, sviluppare e coordinare il sistema delle biblioteche, dei musei, della cultura materiale e immateriale, dei Siti Unesco Lombardi e delle aree archeologiche

Investimenti attivati a seguito dei finanziamenti concessi

Investimenti attivati/finanziamenti concessi

% RL 60%

50% 50% 50%

Sostenere le sale da spettacolo

Investimenti attivati a seguito dei finanziamenti concessi

Investimenti attivati/finanziamenti concessi

% RL 89% 45%34 45% 45%

33 La previsione è definita sulle risorse FESR, poichè non c’è disponibilità sulle risorse autonome. 34

Nel 2016 cambiano i criteri dei bandi. Questo incide sul target dell'indicatore.

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MISSIONE 5: ALTRI OBIETTIVI STRATEGICI 2015

Risultati Attesi Strategici 2016

RA 128 Nuovi strumenti per la cultura e per i beni e le attività culturali: Legge di riordino in materia di cultura e conseguente adeguamento degli strumenti di programmazione (2015-2016)

Approvazione del PDL di riordino in Giunta regionale

Approvazione della Legge in Consiglio entro il 2016

Definizione ed approvazione del primo Piano triennale di attuazione

Direzione Responsabile Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie (in collaborazione con DG Presidenza per la parte normativa)

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MISSIONE 6 POLITICHE GIOVANILI, SPORT E TEMPO LIBERO

*Per restituire una lettura adeguata delle risorse destinate alle Politiche Giovanili, Sport e Tempo Libero è importante ricordare che, oltre alle risorse presenti

in bilancio nella Missione 6, alla promozione della pratica sportiva e alle politiche giovanili sono destinate:

le risorse FSC (FAS) 2007-2013 già descritte nella Missione 1 programma 12, in parte destinate alle politiche giovanili;

le risorse sui fondi allocati presso Finlombarda (circa 11 milioni di Euro) che saranno destinati allo sviluppo e riqualificazione dell’impiantistica sportiva

di base e degli impianti di risalita dei comprensori sciisitici.

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Programma 1 Sport e tempo libero

Risorse 2016-2018 2016 2017 2018

8.756.765,00 6.846.245,00 322.123,00

Principale

destinazione risorse

Risorse destinate alla promozione e alla pratica dello

sport, al sostegno dell’associazionismo sportivo

dilettantistico, alla formazione e aggiornamento di guide

alpine e maestri di sci, all’abbattimento conto interesse su

mutui agevolati dell’impiantistica sportiva con l'Istituto per il

Credito Sportivo, alla concessione di contributi per le

infrastrutture sportive e ricreative e per la messa in

sicurezza, adeguamento e riqualificazione di rifugi,

bivacchi e sentieri.

Risultati Attesi

Strategici 2016

RA 140. Sport per tutti

Dote Sport - Misura 2016: impostazione nuova misura sulla base della sperimentazione 2015; DGR proposta criteri e presidio dell'iter per il parere consiliare;

Definizione del nuovo progetto 2016/2017 di educazione motoria: DGR approvazione criteri attuativi;

Sostegno a grandi eventi e manifestazioni sportive anche di carattere internazionale: approvazione provvedimenti e selezione progetti; realizzazione delle iniziative di comunicazione previste dal Piano di Comunicazione 2016;

Attuazione misura a sostegno degli Impianti Sportivi 2015: approvazione esiti istruttori ed erogazione risorse a seguito avvio lavori per il "Bando Impianti Sportivi";

Attuazione misura a sostegno degli impianti di risalita 2015 (bando a sportello): ammissione a finanziamento per almeno 20 progetti del "Bando Impianti di risalita".

Direzione Responsabile Direzione Generale Sport e Politiche per i Giovani

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RA 142. Adeguamento, riqualificazione e realizzazione di impianti sportivi di base

Approvazione dei criteri di finanziamento delle misura per la concessione di agevolazioni finanziarie per lo sviluppo dell'impiantistica sportiva in partenariato Pubblico/privato (GR approvazione misura entro febbraio; emanazione entro giugno),

Bando per il sostegno degli Impianti Sportivi 2015: approvazione esiti istruttori ed erogazione risorse a seguito avvio lavori per il "Bando Impianti Sportivi";

RA 144. Sostegno ai comprensori sciistici e alle infrastrutture della montagna

Bando per il sostegno degli impianti di risalita 2015 (a sportello): ammissione a finanziamento per almeno 15 progetti del "Bando Impianti di risalita".

Avanzamento Accordi di programma (in raccordo con DG Presidenza) e in particolare: a) avanzamento, secondo cronoprogramma, AdP Falesie Lecchesi; b) avanzamento AAdP impiantistica nell'ambito delle Segreterie Tecniche coordinate dalla DG Presidenza (Adro, Viadana, Sesto Calende, Calvisano).

RA 146b. Riordino normativo del settore

Approvazione in Consiglio del Regolamento regionale in attuazione capo II (professioni della montagna) e capo III (aree sciabili, aree sciabili attrezzate e regole di comportamento) in attuazione della l.r. 26/2014;

Impostazione sistema di monitoraggio per la valutazione dei risultati delle politiche dello sport e dell'attrattività, anche in attuazione dell'art. 16 della l.r. 26/2014.

RA 145. Riqualificazione e valorizzazione rifugi

Valorizzazione e tutela del patrimonio ambientale escursionistico e realizzazione della Rete escursionistica della Lombardia: approvazione PdL

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"rete escursionistica della Lombardia e valorizzazione delle attività escursionistiche ed alpinistiche".

Risultati Attesi (altri)

RA 137. Sostegno alle realtà sportive di base RA 138. Supporto alla pratica sportiva per concorrere alla tutela della salute RA 139. Promozione dello sport per le categoria deboli RA 141. Grandi eventi e manifestazioni sportive RA 143. Piano di monitoraggio della geografia dello sport RA 146. Sviluppo delle professioni sportive RA 146c. Semplificazione delle procedure burocratiche dei bandi per le piccole associazioni sportive dilettantistiche

Destinatari

Cittadini, imprese, altre PA e Associazioni

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

RA 137. Sostegno alle realtà sportive di base

Società sportive sostenute

Numero società sportive ammesse a finanziamento per lo svolgimento dell’attività ordinaria

N. RL - Gefo 209 260 // //

RA 139. Promozione dello sport per le categorie deboli

Famiglie sostenute con la Dote Sport

Numero di famiglie sostenute con la Dote Sport

N. RL nd 10.000 //

RA 140. Sport per tutti

Scuole primarie aderenti al progetto di educazione motoria

Numero scuole aderenti al progetto di educazione motoria

N.

RL – Ufficio

Scolastico

333

440 440 //

Alunni coinvolti nel progetto di educazione motoria

Numero alunni delle scuole ammesse a finanziamento sul progetto di educazione motoria

N. RL – Ufficio

Scolastico

64.347 70.000 70.000

Progetti speciali e strategici finanziati

Numero progetti ammessi al finanziamento

N. RL - Gefo 20 40 // //

RA 146. Sviluppo delle professioni sportive

Qualificazione operatori dello sport montano

Numero maestri di sci abilitati in tutte le discipline (serie storica – valore complessivo degli abilitati)

N. RL - Collegio

2256 2420

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Numero guide alpine abilitate in tutte le discipline (serie storica – valore complessivo degli abilitati)

N. RL - Collegio

268 309

RA 142. Adeguamento, riqualificazione e realizzazione di impianti sportivi di base

Centri sportivi riqualificati con intervento regionale

Numero di centri sportivi riqualificati con contributo regionale dal 2010

N. RL/ICS 151 320 370 400

RA 145. Riqualificazione e valorizzazione rifugi

Quota stanziata /quota spesa

Spesa complessiva per riqualificazione rifugi/ stanziamento complessivo bando rifugi

% RL 93% // // //

Spesa complessiva per riqualificazione sentieri/ stanziamento complessivo bando bando sentieri 2015

% RL // 95%

Programma 2 Giovani

Risorse 2016-2018*

2016 2017 2018

3.868.408,74 650.000,00 -

Principale

destinazione risorse

Risorse destinate ad interventi a sostegno della cittadinanza attiva

e per la valorizzazione del potenziale dei giovani nonché alla

riqualificazione/a-mmodernamento degli ostelli anche in

cofinanziamento con AAdPQ "nuova generazione di idee"

Risultati Attesi

Strategici 2016 RA 149. Promozione della creatività e della partecipazione giovanile

Ripartizione "Fondo nazionale per le politiche giovanili" 2015 - attuazione progetto per la realizzazione di forme di aggregazione giovanile nell'ambito degli oratori

Direzione Responsabile Direzione Generale Sport e Politiche per i Giovani

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lombardi: DGR approvazione criteri; ampliamento dell'offerta aggregativa degli oratori lombardi attraverso l'inserimento, per attività ludico-ricreative, di almeno 230 giovani di età compresa fra i 20 e 30 anni;

Leva civica regionale 2015/2016: - analisi e valutazione esiti delle politiche attuate in

materia di cittadinanza attiva nel biennio 2014/2015; n. progetti finanziati; coinvolgimento nel progetto di Leva civica regionale di almeno 300 giovani;

- emanazione nuova misura 2016/2017: DGR approvazione criteri; approvazione esiti istruttori e liquidazione di almeno il 50% delle risorse dedicate

RA 150. Migliorare l'accoglienza delle strutture dedicate ai giovani, sostenendo il turismo low cost

Avvio AdP Ostello di Lecco entro giugno 2016.

Risultati Attesi (altri)

RA 147. Sostegno alla programmazione locale in materia di politiche giovanili

RA 148. Sostegno all’occupazione, all’imprenditorialità e allo start up d’impresa giovanile

RA 151. Nuova Programmazione comunitaria in materia di giovani e sport

Destinatari Cittadini di età compresa tra i 14 e i 35 anni di età

*A queste si aggiungono le risorse FSC (FAS) 2007-2013 pari a € 150.000,00

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

RA 149. Promozione della creatività e della partecipazione giovanile

Giovani coinvolti nei progetti di

cittadinanza attiva (Misura Leva

civica 2013/2014, 2014/2015 e

2015/2016)

N di giovani

beneficiari della

misura “Leva

Civica regionale”

N RL 404 300* ** **

Giovani coinvolti nei progetti

(Misura oratori 2014/2015;

2015/2016 e 2015/2016)

Numero giovani beneficiari delle misure

N RL 339 330 ** **

RA 150. Migliorare l'accoglienza delle

Strutture riqualificate con

intervento regionale

N strutture

avviate/riqualificate

N RL 44 65 // //

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strutture dedicate ai giovani, sostenendo il turismo low cost: potenziamento della rete degli ostelli

con finanziamento

regionale dal 2010

N posti letti attivati

con finanziamento

regionale dal 2010

N RL 1.251 1.470 // //

N presenze dal

2010

N RL 128.000 150.000 // //

* le risorse dedicate alla leva civica 2016/2017 ammonato a 1M € (500K euro in meno rispetto all’edizione 2015/2016, 1M € in meno rispetto all’edizione 2014/2015), di

conseguenza diminuisce anche il numero di giovani da poter coinvolgere

** le risorse dedicate al progetto “giovani insieme” derivano dagli stanziamenti del fondo nazionale politiche giovanili del dipartimento della gioventu’ e del servizio civile

nazionale che dal 2014 all’attuale 2015 risultano dimezzati. Nonostante cio’, regione lombardia e regione ecclesiastica, riescono a garantire il medesimo target di giovani da

coinvolgere nel progetto. Non ci sono previsioni circa lo stanziamento nazionale del 2016.

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MISSIONE 7 TURISMO

Programma 1 Sviluppo e valorizzazione del turismo Risorse 2016-2018

2016 2017 2018

41.074.986,00 18.608.583,00 18.686.254,00

Principale destinazione risorse

Interventi regionali finalizzati alla promozione turistica, progetti di eccellenza, realizzazione di programmi presentati dai sistemi turistici (autonomie locali ed altri soggetti pubblici) finalizzati alla valorizzazione del territorio

Risultati Attesi Strategici 2016

RA 121. Marketing territoriale integrato - Valorizzazione delle eccellenze del territorio attraverso l’integrazione con le imprese del settori del commercio, della moda, del design e

Direzione Responsabile: Direzione Generale Sviluppo Economico

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del terziario innovativo

Approvazione in Giunta di almeno n. 5 provvedimenti attuativi della l.r. 27/2015 (il Piano triennale del Turismo, il Piano annuale per lo sviluppo del Turismo e dell'attrattività, il regolamento strutture ricettive, il Regolamento IAT, l'istituzione del Tavolo regionale per le politiche turistiche e dell'attrattività)

Realizzazione di almeno n. 2 azioni di promozione del brand "in Lombardia" in raccordo con i territori

Realizzazione di almeno n. 3 misure a favore dello sviluppo della "filiera estesa" in chiave di attrattività

Risultati Attesi (altri)

RA 122. Network turistici locali

RA 123. Coordinamento delle attività turistiche a livello regionale e sovraregionale

RA 124. Creazione di nuove piattaforme tecnologiche per l’inserimento e la gestione dei contenuti turistici

RA 125. Organizzazione turistica - Strumenti orientati alla semplificazione normativa e all’innalzamento della qualità dell’offerta

RA 126. Sostegno alla filiera turistica e sistema delle imprese e sviluppo di nuove forme di ricettività alberghiera ed extralberghiera.

RA 127. Sostegno all’innovazione e incentivi al sistema ricettivo (p.e. alberghi, b&b, etc.)

RA 127 b. Sviluppo di iniziative di promozione turistica dedicate a grandi eventi Destinatari Cittadini e Imprese

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014

Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

RA 121. Marketing territoriale integrato - Valorizzazione delle eccellenze del territorio.

Investimenti attivati a fronte di finanziamento regionale

Investimenti attivati MLN€ RL 31,5 39 MLN 40 MLN 40 MLN

Azioni a favore delle aree interne a valere sulla Programmazione Europea 2014-202035

N° Accordi di Programnma Quadro siglati

N (dato incrementale dal 2016)

N. RL n.d. 2

N° aree interne selezionate N (dato incrementale dal 2016)

N. RL n.d. 2

35

Obiettivo relativo al RA 26, finanziato con risorse POR stanziate sulla Missione 7 - Programma 1.

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MISSIONE 8 ASSETTO DEL TERRITORIO ED EDILIZIA ABITATIVA

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Programma 1 Urbanistica ed assetto del territorio

Risorse 2016-2018 2016 2017 2018

4.112.482,00 3.348.443,00 596.070,00

Principale

destinazione risorse

Contributi trentacinquennali in annualità ad enti locali,

loro consorzi e comunità montane per la realizzazione

ed il completamento di opere di collettamento e di

depurazione delle acque.

Predisposizione revisione PTR e predisposizione nuovi

PTRA

Gestione osservatorio Regionale Contratti Pubblici;

Risultati Attesi

Strategici 2016

RA 278. Aggiornamento e revisione del Piano Territoriale Regionale integrato con il Piano Paesaggistico confermando l’assetto pianificatorio multiscalare previsto dall’attuale legge regionale Applicazione dei contenuti della legge regionale sul consumo del suolo, attraverso il previsto adeguamento del Piano Territoriale Regionale: approvazione da parte del Consiglio Regionale dell'adeguamento del PTR ai contenuti della lr 31/2014. RA 280. Implementazione di un modello di governo del territorio fortemente integrato (urbanistica, ambiente e paesaggio) Aggiornamento della legge regionale sul governo del territorio, secondo le linee guida della semplificazione, sostenibilità e sussidiarietà: approvazione da parte del Consiglio regionale del PDL riguardante l'aggiornamento della lr 12/2005

Direzione Responsabile: Direzione Generale Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo

Risultati Attesi (altro)

RA 197b. Attuazione della l.r. 8/2013 per la prevenzione e il trattamento del gioco d'azzardo patologico, con il coinvolgimento delle istituzioni locali e dei vari organi dell’Amministrazione dello Stato

RA 279. Accompagnamento agli enti locali per la revisione dei Piani di Governo del Territorio RA 280b. Interventi di programmazione negoziata, a valenza territoriale, di rilevanza regionale (ADPQ Malpensa, ADP, PII, PRUSST, PRU).

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RA 281. Rafforzamento della governance integrata dei dati territoriali e rilancio del Sistema informativo territoriale integrato

anche in chiave interregionale (SIT)

RA 282. Procedure informatiche e regole comuni per la gestione territoriale, anche ai fini del monitoraggio dei piani, in

cooperazione con gli Enti Locali

RA 283. Rafforzamento dell’utilizzo degli strumenti di pianificazione di area vasta (ad es. i Piani Territoriali Regionali d’Area PTRA)

RA 285. Definizione di disposizioni atte a limitare la dispersione insediativa (consumo e impermeabilizzazione di suolo, erosione

del suolo agricolo, inquinamento, inefficienza del TPL etc.) in particolare valorizzando il ciclo demolizione/ricostruzione e

incentivando l’utilizzo delle aree dismesse e/o abbandonate

RA 286. Implementazione degli strumenti della perequazione, compensazione e premialità per la realizzazione di un

governo territoriale di equità, ambientalmente e finanziariamente sostenibile

RA 288. Rinnovo e semplificazione delle procedure di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) integrate con altra forme di

valutazione ambientale in grado di garantire efficacemente la sostenibilità di piani e progetti

RA 289. Prevenzione del rischio idrogeologico attraverso la pianificazione dell’assetto geologico, idrogeologico e sismico e la disciplina di uso del suolo a scala di bacino (PAI, Direttiva alluvioni) in forte integrazione con gli altri strumenti di governo e gestione del territorio (PTR, PTCP, PGT) RA 290. Sviluppo dell’Osservatorio Regionale dei Contratti Pubblici

RA 291. Interventi per lo sviluppo delle infrastrutture a livello locale

RA 294. Promozione di politiche per il coordinamento dei tempi e degli orari delle città

Destinatari Cittadini e imprese

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

RA 290. Sviluppo dell’Osservatorio Regionale dei Contratti Pubblici36

N contratti attivi37 monitorati

dall’Osservatorio Regionale

Contratti Pubblici

N contratti attivi monitorati

dall’Osservatorio Regionale

Contratti Pubblici

N RL 108.947 128.000 138.000 148.000

36

L’obiettivo monitorato fa riferimento a una minima parte delle risorse di questo Programma che sono invece quasi completamente utilizzate come trasferimento agli Enti

locali per opere di collettamento e depurazione acque. 37

Contratti, aggiudicati a partire dal 2002, per i quali non è ancora pervenuta la scheda di collaudo.

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Programma 2

Risorse 2015-2017

Principale destinazione risorse

Edilizia residenziale pubblica e locale e piani di edilizia economico popolare

2016 2017 2018

107.051.121,39 58.311.518,88 -

Interventi e programmi ERP, interventi di housing sociale per l’incremento dell’offerta di alloggi nell’ambito del sistema dei fondi immobiliari, realizzazione di servizi abitativi a canone convenzionato

Risultati Attesi Strategici 2016

RA 295 Riforma del sistema di edilizia residenziale pubblica:

riforma organica delle politiche abitative: Approvazione in Consiglio del PdL di disciplina del sistema di edilizia residenziale sociale e definizione dei relativi provvedimenti attuativi (Dgr);

Sistema di vigilanza e controllo delle ALER: - Attivazione piano dei controlli 2016 (Decreto); - Verifica semestrale (30.06) e annuale (31.12) sul

grado di conseguimrnto degli obiettivi del Piano di risanamento di Aler Milano e Aler PV-LO (Dgr)

RA 297 Housing sociale: progetti speciali e strumenti finanziari innovativi

definizione di una proposta organica di rilancio finanziaria e programmatica alla luce dei principi contenuti nel PdL (Dgr)

Modelli e strumenti per favorire la nascita di comunità intelligenti e la crescita dell'attrattività e polarità urbana : - rilancio del protocollo con il Comune di Milano per

definizione nuove proposte integrate di intervento sulle periferie ( DGR)

Direzione Responsabile: Direzione Generale Casa, Housing Sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione.

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- proposta di riprogrammazione risorse MIT e individuazione di aree prioritarie su cui avviare gli interventi

RA 299 Incremento dell’offerta abitativa pubblica:

Nuovi servizi abitativi temporanei (alloggi/posti letto) anche attraverso l'attivazione di strumenti per favorire il coinvolgimento di privati nel contrasto all'emergenza abitativa ( n. 450 )

RA 299b. Sviluppo urbano sostenibile ed inclusione sociale

Sviluppo di Progetti integrati per il recupero edilizio e sociale di porzioni di città: - delega alle Autorità Urbane in qualità di organismi

intermedi ( DGR) - approvazione progetto preliminare per avvio interventi

Lorenteggio 181 per rispetto della riserva di performance del POR FESR- asse V

- approvazione accordi di programma per integrazione delle azioni di rigenerazione edilizia e sociale e attivazione risorse aggiuntive ( DGR)

Risultati Attesi (altri)

RA 296 Nuova programmazione di settore

RA 298. Sperimentazione di un sistema innovativo di accreditamento per la gestione sostenibile del patrimonio abitativo

RA 300. Riqualificazione energetica e ambientale del patrimonio abitativo pubblico

Destinatari Famiglie e cittadini, altre PA e operatori di housing sociale

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014

Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

Incremento dell’offerta di alloggi nell’ambito del sistema dei fondi immobiliari (Housing sociale), in locazione a canone convenzionato, moderato, sociale, anche con formule di locazione

N alloggi messi a disposizione

N alloggi messi a disposizione

N RL 577 266 (posti letto)38

931 (di cui 364 posti

letto)

1260

38

Dato di stima in relazione alla programmazione degli interventi in Portafoglio al Fondo.

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con patto di futuro acquisto o patto di riscatto, interventi di edilizia universitaria in locazione temporanea, residenze per anziani, operazioni di ritiro dell’invenduto residenziale e creazione di mix sociali innovativi

Realizzazione di servizi abitativi a canone convenzionato

N alloggi convenzionati

N alloggi convenzionati

N RL 53 039 0 0

Realizzazione di alloggi all’interno del Piano Nazionale di edilizia abitativa40

N alloggi a disposizione x abitare sociale/ERP

N alloggi messi a disposizione per abitare sociale/ERP

N RL 219 23941 40 0

Interventi di recupero alloggi sfitti in cattivo stato di manutenzione

N. alloggi sfitti recuperati

N. alloggi sfitti recuperate

N RL 957 700 350 270

39

La misure non verrà più riproposta. 40

Triennio 2014-2016 cofinanziamento ministeriale con risorse vincolate per Piano Nazionale Edilizia abitativa, pari a 46 MLN di Euro. 41

Previsioni relative agli attuali cronoprogrammi degli interventi.

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MISSIONE 9 SVILUPPO SOSTENIBILE E TUTELA DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE

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Programma 1 Difesa del Suolo

Risorse 2016-2018*

2016 2017 2018

27.054.674,11 16.395.000,00 12.750.000,00

*A queste risorse si aggiungono le risorse FSC (FAS)

destinate alla salvaguardia idraulica e riqualificazione dei

corsi d’acqua dell’area metropolitana milanese.

Principale

destinazione risorse

Bonifiche, opere idrauliche di competenza regionale

Risultati Attesi

Strategici 2016

RA 233. Piani ed interventi di difesa del suolo

Messa in sicurezza della Città di Milano dalle esondazioni del fiume Seveso: Aggiudicazione da parte dei soggetti attuatori delle gare d'appalto finanziate dall'AdP 2015 per la messa in sicurezza del Seveso.

Riavvio del cantiere per la messa in sicurezza delle esondazioni della città di Como: conclusione dell'attuale fase di sospensione del cantiere.

Direzione Responsabile: Direzione Generale Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo

Risultati Attesi (altri)

RA 232. Nuova legge sulla Governance della difesa del suolo e della gestione dei corsi d’acqua

RA 234. Promozione e gestione degli interventi in materia di bonifica e irrigazione anche attraverso la promozione sul territorio di tecniche e tecnologie per utilizzare metodi di irrigazione alternativi a quello di scorrimento, in un’ottica di maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse idriche.

RA 235. Regolamentazione della gestione e sicurezza degli invasi

RA 237. Programma straordinario per la regolarizzazione delle occupazioni delle aree demaniali

RA 238. Ottimizzazione Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo)

RA 239. Crescita operativa e sviluppo interregionale dei Consorzi di Bonifica

RA 240. Attuazione progetti Strategici di Sottobacino fluviale e Studi di sottobacino

RA 241. Semplificazione e razionalizzazione autorizzazioni idrauliche

RA 242. Nuove modalità di informazione e comunicazione ai cittadini per la realizzazione delle opere

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RA 243. Individuazione/mappatura delle situazioni a rischio geologico, idrogeologico e sismico, e valanghivo

RA 244. Aggiornamento del Piano generale di bonifica, di irrigazione e di tutela del territorio rurale e approvazione dei Piani

comprensoriali

RA 245b. Recupero, bonifica e messa in sicurezza di siti inquinati

Destinatari Cittadini e imprese

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte

Dato 2014 Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

RA 245b. Recupero, bonifica e messa in sicurezza di siti inquinati

N dei Comuni interessati da interventi in materia di bonifiche oggetti di atti di impegno finanziario o di spesa

N N RL 21 15 10 *

N Comuni interessati da siti di interesse nazionale da bonificare42

N N RL 10 10 10 10

RA 233. Piani ed interventi di difesa del suolo: Attuazione interventi prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico (AdP MATTM)

Realizzazione dell’intervento di messa in sicurezza del Lago d’Idro

Fatto/Non Fatto F/NF RL Avanzamento dei lavori secondo

cronoprogramma

Approvazione del progetto esecutivo e consegna

lavori

Avanzamento dei lavori per la

nuova traversa e bypass idraulico

secondo cronoprogramm

a

Avanzamento dei lavori secondo

cronoprogramma

RA 233. Piani ed interventi di difesa del suolo: AdP salvaguardia idraulica e riqualificazione dei corsi d’acqua dell’area metropolitana milanese: Progetto Seveso

Realizzazione delle aree di laminazione in comune di Senago

Fatto/Non Fatto F/NF RL Avanzamento dei lavori secondo

cronoprogramma

Avanzamento dei lavori secondo

cronoprogramma

Avanzamento dei lavori secondo

cronoprogramma

Avanzamento dei lavori secondo

cronoprogramma

* Non è possibile indicare il target al 2018 in quanto la dgr di programmazione triennale 2016-2018 non è ancora stata approvata

42 L’indicatore fa riferimento alle sole risorse vincolate.

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Programma 2 Tutela, valorizzazione e recupero ambientale

Risorse 2016-2018 2016 2017 2018

5.702.719,30 4.001.593,00 3.932.592,00

Principale destinazione risorse

Quote ammortamenti mutui per per manutenzione straordinaria e ripristino delle opere di bonifica relative all'Alluvione del novembre 2002

Risultati Attesi Strategici 2016

RA 248. Promozione dell’educazione ambientale

Linee guida per l'educazione ambientale e iniziative connesse, anche in raccordo con le altre regioni

RA 249. Riorganizzazione e razionalizzazione delle procedure di autorizzazione e valutazione ambientale: azioni ambientali per il post Expo

Completamento delle azioni ambientali per la fase evento nell'ambito dell'Osservatorio Ambientale Expo. Azioni per la sostenibilità ambientale delle iniziative post Expo.

Iniziative per la lotta allo spreco alimentare

Direzione Responsabile: Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile

Risultati Attesi (altri) RA 246. Riordino normativo del settore estrattivo e maggiore sostenibilità delle attività di estrazione mineraria RA 247. Promozione della riqualificazione dei siti estrattivi

RA 250. Azioni integrate per lo sviluppo sostenibile

RA 251. Riequilibrio del rapporto urbano-rurale

RA 255. Promozione dell’infrastrutturazione verde multifunzionale urbana e periurbana

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Destinatari Cittadini e imprese

Non si ritiene di identificare un indicatore di risultato su questo programma in quanto la quasi totalità delle risorse sono destinate a quote di ammortamenti mutui. I Risultati Attesi perseguiti non prevedono invece risorse.

Programma 3 Rifiuti

Risorse 2016-201843 2016 2017 2018

4.837.095,93 3.472.700,00 2.322.700,00

Principale

destinazione risorse

Quota del tributo speciale per il deposito in discarica da attribuire

alle province, programmi ambientali

La quota più significativa (circa 5 mil€) è destinata ad un’iniziativa

FRISL per la realizzazione di piazzole ecologiche: l’attività si

chiude nel 2015; mentre non sono previste analoghe risorse 2016,

2017.

Risultati Attesi

Strategici 2016

RA 256. Attuazione Programma Regionale Gestione Rifiuti e azioni finalizzate alla riduzione, riuso, riciclo e recupero dei rifiuti

Definizione di una strategia regionale per l'applicazione

del Pacchetto EU "Circular Economy": linee regionali per

le materie prime, riordino della disciplina del settore

estrattivo, energia (attuazione del PEAR) e gestione dei

rifiuti (attuazione PRGR)

Direzione Responsabile: Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile

43

Nel totale delle risorse sono considerati anche i trasferimenti di risorse agli Enti (Ecotassa) che non sono stati rappresentati con un indicatore; trattandosi di puri trasferimenti si possono solo individuare indicatori di carattere finanziario

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Risultati Attesi (altri) RA 257. Prevenzione e contrasto all’illegalità

258. Mappatura e smaltimento dell’amianto

RA 259. Pianificazione, riordino normativo e della disciplina del settore dei rifiuti e sostegno finanziario agli enti locali

Destinatari

Cittadini, imprese e altre PA

Obiettivi Indicatore Formula UDM Fonte Dato 2014 Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

RA 256. Attuazione Programma Regionale Gestione Rifiuti e azioni finalizzate alla riduzione, riuso, riciclo e recupero dei rifiuti

N iniziative finanziate in materia di rifiuti44

= N RL 6 4 3 2

Programma 4 Servizio Idrico Integrato

Risorse 2016-2018 2016 2017 2018

6.510.397,75 765.373,00 -

Principale

destinazione risorse

Contributi in conto capitale agli ATO (Ambiti Territoriali

Ottimali) per la progettazione e la relativa realizzazione di

opere infrastrutturali attinenti al servizio idrico integrato

Risultati Attesi Strategici 2016

RA 260. Razionalizzazione e ottimizzazione del servizio idrico integrato

Direzione Responsabile: Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile

44

L’indicatore “N iniziative finanziate in materia di rifiuti” fa riferimento a € 572.700 su ciascuna annualità considerata

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Adempimenti per l'attuazione del servizio idrico integrato e la pianificazione d'ambito.

Avanzamento interventi inseriti nell'Accordo di Programma tutela delle acque e salvaguardia risorse idriche e nel Piano Straordinario acque a dicembre 2016: 62% (510 interventi conclusi / 820 interventi totali

Risultati Attesi (altri)

RA 261. Completamento pianificazione d’ambito e relativa attuazione RA 262. Facilitazione dell'accesso al credito relativi agli interventi infrastrutturali del sistema idrico

Destinatari Cittadini, altre PA

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

RA 260.

Razionalizzazione e

ottimizzazione del

servizio idrico

integrato*

N interventi annuali su servizio idrico integrato45

= N RL 441/804

510/820

550/820

590/820

*a questo Risultato Atteso concorrono anche le risorse del programma 9.9 pagina 89.

45

L’indicatore fa riferimento a vincolate.

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Programma 5 Aree protette, parchi naturali, protezione

naturalistica e forestazione

Risorse 2016-2018 2016 2017 2018

12.979.162,00 7.876.184,00 7.505.186,00

Principale

destinazione risorse

Salvaguardia, gestione e valorizzazione delle superfici e

delle produzioni forestali con trasferimenti agli enti gestori

delle Aree protette regionali; funzioni trasferite e delegate

e attuazione di programmi a dimensione o rilevanza

regionale

Risultati Attesi

Strategici 2016

RA 264. Salvaguardia della biodiversità

Azioni regionali per la biodiversità: attuazione del nuovo progetto Life Gestire 2020.

Linee di riforma del settore delle aree protette

Completamento attività tecniche di aggiornamento del Piano Paesaggistico e raccordo con il Ministero BBCC

Direzione Responsabile: Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile

Risultati Attesi (altri)

RA 263. Armonizzazione, aggiornamento e semplificazione normativa RA 265. Valorizzazione delle aree protette RA 266. Promozione della filiera bosco legno e delle attività economiche sostenibili

Destinatari

RA 266b. Disciplina paesaggistica e iniziative per la tutela

e la promozione della qualità del paesaggio lombardo

Cittadini e altre PA lombardi

Ente Sireg Coinvolto Enti Parco

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93

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

RA 265. Valorizzazione delle aree protette

Superficie di parchi regionali interessati da politiche regionali di tutela ambientale

= Migliaia ettari

RL 462 465 465 465

RA 264. Salvaguardia della biodiversità

Programma 6 Tutela e valorizzazione delle risorse idriche

Risorse 2016-201846 2016 2017 2018

6.541.603,00 4.513.500,00 4.153.000,00

A queste risorse si aggiungono circa 1,3 milioni di euro sul 2016

a valere sul Programma del Fondo Sviluppo e Coesione 2007-

2013 destinate a interventi per la riqualificazione dei corsi

d'acqua dell'are metropolitana milanese

Principale

destinazione risorse

Finanziamento interventi in materia di acque pubbliche

Risultati Attesi

Strategici 2016 RA 268. Protezione, risanamento e miglioramento degli ecosistemi acquatici

Dicembre 2016 -: chiusura lavori per 6 interventi previsti nel PAR FAS 2007- 2013. Implementazione progetto di sottobacino Lura, definizione testo pogetto sottobacino Seveso

RA 269. Implementazione e ottimizzazione degli strumenti regionali per la tutela delle acque (Piano di Tutela, Piano di Gestione del distretto idrografico del Po)

Adozione Piano di Tutela e Uso delle Acque

Attuazione del Piano regionale bonifiche, con

Direzione Responsabile: Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile

46

Nel totale delle risorse sono considerati anche i trasferimenti di risorse agli Enti (canoni idrici) che non sono stati rappresentati con un indicatore; trattandosi di “puri

trasferimenti” si possono solo individuare indicatori di carattere finanziario

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94

particolare riferimento alla prevenzione e risanamento dall'inquinamento diffuso

270.

RA 270 Attuazione federalismo demaniale e

riassegnazione concessioni grandi derivazioni

idroelettriche, ottimizzazione della regolazione dei

laghi

Attivazione SIPIUI - Utenze Idriche

Atti di Giunta per l'attuazione della disciplina

regionale in tema di prosecuzione temporanea nella

gestione delle grandi derivazioni; valutazioni tecniche

ed economiche per la determinazione della rendita

degli impianti.

Lago d'Idro: sottoscrizione Accordo di Programma

con la Provincia autonoma di Trento per la gestione

coordinata delle risorse idriche del fiume Chiese.

Evoluzione del percorso di sviluppo del tema

"Derivazioni Idroelettriche"

Direzione Responsabile: Presidenza

Risultati Attesi

RA 267. Riordino normativo e disciplina delle risorse idriche

Destinatari Cittadini e Altre PA lombarde

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Tutela e valorizzazione

delle risorse idriche

N. iniziative in materia di tutela

e valorizzazione delle acque

= n n.d. 5 3 3

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95

Programma 7 Sviluppo sostenibile territorio montano piccoli Comuni

Risorse 2016-2018 2016 2017 2018

20.128.013,73 10.159.316,00 10.030.000,00

Principale

destinazione risorse

Risorse destinate a interventi per la montagna e a trasferimenti per il

funzionamento delle Comunità Montane

Obiettivi

Indicatore* Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Azioni a favore della montagna

N progetti approvati nel piano di attività del Parco Stelvio

N progetti approvati N RL n.d. 5

Azioni a favore della montagna

N progetti conclusi finanziati con i PISL

N progetti conclusi finanziati con i PISL e relazione finale

N RL 138 6 progetti + 1 relazione

Azioni a favore della montagna

N progetti strategici avviati per fondo Comuni Confinanti

N progetti strategici avviati N RL n.d. 3

*Gli Indicatori non si riferiscono alle risorse erogate per il concorso al finanziamento delle Comunictà Montane (circo 10 MLN)

Risultati Attesi

Strategici 2016

RA 42b. Nuova forma di gestione del Parco dello Stelvio

Supporto alla nuova governance del Parco dello Stelvio in

attuazione alla LR approvata in data 10.12.2015

Direttore Responsabile: DG Presidenza

Risultati Attesi (altri) RA 40. Accessibilità ai territori montani RA 41. Attrattività della montagna RA 42. Ottimizzazione della programmazione economica per la Montagna

Destinatari Cittadini, imprese e EELL lombardi

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96

Programma 8 Qualità dell’aria e riduzione dell’inquinamento

Risorse 2016-2018 2016 2017 2018

3.657.597,00 3.046.271,00 3.217.097,00

Principale

destinazione risorse

Attuazione direttiva nitrati e attuazione dei programmi

regionali e dei piani d'azione per la qualità dell'aria

Risultati Attesi

Strategici 2016

RA 275. Azioni a sostegno delle politiche regionali per l'adattamento ai cambiamenti climatici e mitigazione delle emissioni di gas climalteranti

Attuazione in ambito regionale degli impegni assunti nell'ambito della COP21, anche attraverso lo sviluppo delle relazioni nell'ambito delle reti internazionali.

Piano Clima per l'adattamento e la mitigazione al cambiamento climatico.

PRIA: completamento delle azioni di breve periodo o loro aggiornamento

Direzione Responsabile: Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile

Risultati Attesi (altri)

RA 271. Riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera

RA 272. Sviluppo di reti di monitoraggio delle emissioni

RA 273. Approvazione e attuazione del Piano Regionale degli Interventi per la Qualità dell'Aria

RA 274. Semplificazione e razionalizzazione delle procedure per le imprese soggette alla disciplina "Seveso”

RA 276. Prevenzione e riduzione dell'inquinamento da agenti fisici (rumore, vibrazioni, radiazioni)

RA 277. Controllo e prevenzione del rischio chimico nel trasporto delle sostanze pericolose

Destinatari Cittadini e imprese

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97

Ente Sireg Coinvolto ARPA

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

RA 272. Sviluppo di reti

di monitoraggio delle

emissioni

Avanzamento progetto

sperimentale per

realizzazione di supersiti di

monitoraggio (n.8)

% % RL 65% 100%

Attuazione della direttiva

nitrati

Imprese conformi alla

direttiva nitrati/N di imprese

interessate

= % RL 84% 82% 84%

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MISSIONE 10 TRASPORTI E DIRITTO ALLA MOBILITÀ

* Le cifre indicate nel 2016 e nel 2017 sono al lordo sia di Fondo Pluriennale Vincolato (FPV) applicato che di FPV cumulato per un totale di 73 milioni.

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Programma 1 Trasporto Ferroviario

Risorse 2016-2018

Principale

destinazione risorse

2016 2017 2018

723.338.475,64* 664.576.868,80* 614.559.328,00*

*Sono incluse risorse FSC (FAS) 2007-2013 per interventi

sulla rete ferroviaria regionale e acquisto materiale rotabile.

Corrispettivo per i contratti di Servizio ferroviari, acquisto

materiale rotabile, TPL, potenziamento linee ferroviarie

Risultati Attesi

Strategici 2016

RA 309. Sviluppo sulle grandi direttrici europee delle

rete ferroviaria AV/AC e dei collegamenti transalpini

Conclusione lavori del collegamento ferroviario dal Terminal 1 al Terminal 2 dell'aeroporto di Malpensa.

RA 310. Interventi per il potenziamento delle rete

ferroviaria RFI in ambito regionale e nel nodo di

Milano

Sottoscrizione dell'Intesa e dell'Accordo Quadro tra Regione Lombardia e RFI per la definizione di un modello di Servizio Ferroviario Regionale e dei connessi interventi infrastrutturali.

RA 311. Riqualificazione, potenziamento e gestione della rete ferroviaria regionale concessa

Assegnazione della Concessione per la gestione della rete ferroviaria regionale.

RA 312. Miglioramento dell’offerta di servizi ferroviari

Sottoscrizione del contratto di servizio per la gestione della rete ferroviaria regionale in concessione.

Direzione Responsabile Direzione Generale Infrastrutture e

mobilità

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100

Attivazione servizi ferroviari di collegamento al Terminal T2.

Risultati Attesi (altri)

RA 308. Promozione della liberalizzazione ferroviaria

RA 313. Rinnovo materiale rotabile

RA 314. Sviluppo forme innovative di mobilità

Destinatari Cittadini (abbonati, famiglie, turisti)

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Contratti di servizio

ferroviari

Treni per KM Treni*km/anno N RL 42.274.095 43.000.000 43.500.000 44.000.000

Rinnovo materiale

rotabile47

Nuovi treni Treni entrati in servizio a

partire dal 2007

N RL

124 173

181

185

Aumento del numero

dei viaggiatori del

SFR48

Numero viaggiatori SFR

al giorno

Numero viaggiatori

SFR/giorno

N RL

658.000 715.000 720.000 730.000

Adeguamento alla

normativa sulla

sicurezza della rete

ferroviaria regionale in

concessione a

Ferrovienord

(attrezzaggio rete e

materiale rotabile)49

% rete ferroviaria

adeguata alla normativa

sulla sicurezza

= % RL 85% 97% 100%

47

Questo obiettivo prevede anche risorse FSC (ex FAS) 2007-2013. 48

Servizio Ferroviario Regionale. 49

Questo obiettivo prevede anche risorse FSC (ex FAS) 2007-2013.

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101

Programma 2 Trasporto Pubblico Locale

Risorse 2016-2018

Principale

destinazione risorse

2016 2017 2018

726.544.035,20 717.292.952,24 704.152.454,00

TPL su gomma, contratto autoferrotranvieri

Risultati Attesi

Strategici 2016

RA 315. Attuazione della legge sul TPL e adozione/attuazione del Programma Regionale della Mobilità e dei Trasporti

Approvazione di 3 Piani di bacino del TPL (Agenzie di Brescia, Bergamo, Lecco-Como-Varese).

RA 316. Miglioramento dell’offerta di servizi di TPL

Definizione dei criteri per il riparto e assegnazione alle Agenzie del TPL delle risorse aggiuntive destinate alle Province e alla Città Metropolitana, per mantenere livelli adeguati dei servizi di trasporto pubblico locale (DGR).

Definizione dei costi standard regionali per le modalità di trasporto previste dalla norma nazionale (DGR/Decreto).

RA 318. Rinnovo parco autobus e sviluppo tecnologie

innovative

Pubblicazione bando pluriennale per rinnovo autobus e assegnazione delle risorse alle Agenzie TPL (DGR 56 mln).

Definizione ed approvazione delle specifiche tecniche

Direzione Responsabile Direzione Generale Infrastrutture e mobilità

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102

per il Card Data Model per lo sviluppo dei nuovi Sistemi di Bigliettazione Elettronica (Decreto).

Risultati Attesi (altri) RA 317. Sviluppo della rete metropolitana e metrotranviaria

RA 319. Attuazione dell’integrazione tariffaria

RA 320. Offerta di titoli di viaggio agevolati

RA 321. Miglioramento del servizio taxi

Destinatari Cittadini (pendolari, famiglie, categorie agevolate)

Comuni e Province titolari di Contratti di servizio di TPL

con aziende di trasporto pubblico o che gestiscono

servizi in economia

Aziende di trasporto pubblico a copertura del rinnovo

CCNL Autoferrotranvieri (2004– 2007)50;

Comuni capoluogo e Province (queste ultime anche per

i Comuni non capoluogo regolatori di servizi TPL)

relativamente alle risorse per il rinnovo parco autobus.

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Servizi di TPL Vetture*Km/anno Vetture*Km/anno N RL 286.284.203 287.000.00051 287.000.000 287.000.000

Titoli di viaggio

agevolati

Agevolazioni

rilasciate dal 2004

a invalidi e

pensionati a basso

reddito

Agevolazioni rilasciate dal

2004

N RL 163.403 176.000 185.000 193.000

50

Ai sensi delle Leggi 47/2004, 58/2005, 296/2006 51

A fronte del processo in atto di razionalizzazione delle risorse per il trasporto pubblico locale, obiettivo è garantire il mantenimento dell’attuale livello dei servizi, procedendo

a una loro ottimizzazione. Un eventuale incremento dell’obiettivo previsto potrà essere legato all’attivazione di nuove infrastrutture.

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103

Rinnovo parco autobus Nuovi autobus

cofinanziati a

partire dal 2009

Nuovi autobus cofinanziati a

partire dal 2009

N RL 1.217 1.235

1.370

1.470

Programma 3 Trasporto per vie d’acqua

Risorse 2016-2018

Principale

destinazione risorse

2016 2017 2018

30.947.877,79 16.088.485,00 9.343.735,00

Risorse destinate al potenziamento e gestione delle vie

navigabili

Risultati Attesi

Strategici 2016

RA 326. Sviluppo del trasporto intermodale delle

merci e della logistica

Sottoscrizione di un accordo interregionale per la

creazione di un sistema portuale fluvio-marittimo (porti

di Cremona e Mantova e dell'Alto Adriatico) e per il

miglioramento della competitività del trasporto merci

lungo il Po e le idrovie collegate.

Intesa con RFI e gli operatori terminalisti per lo sviluppo

dell'intermodalità e della logistica del Nord-Ovest.

Direzione Responsabile Direzione Generale Infrastrutture e mobilità

Risultati Attesi (altri) RA 322. Recupero e valorizzazione del sistema dei Navigli RA 323. Regolamentazione e promozione della navigazione interna e gestione del demanio

lacuale e idroviario e sviluppo della navigazione pubblica.

RA 324. Investimenti per la valorizzazione del demanio lacuale

RA 325. Interventi per la navigabilità del Po, lo sviluppo dei porti fluviali e delle idrovie collegate

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104

Destinatari Cittadini (passeggeri)

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Gestione della

navigazione sul Po e

idrovie collegate

nell’ambito dell’Intesa

interregionale per la

navigazione interna

interventi avviati dal 2012 per la

navigabilità del Po e delle idrovie

collegate e lo sviluppo dei porti di

Cremona e Mantova

N Interventi avviati

dal 2012 N. RL 33 40 46 52

Ammodernamento di

opere relative al

demanio della

navigazione interna

Interventi sui laghi conclusi dal 2012 N interventi conclusi

dal 2012 N. RL 60 111 133 153

Programma 5 Viabilità e infrastrutture stradalI

Risorse 2016-2018

Principali

destinazioni risorse

2016 2017 2018

76.882.341,62 27.237.777,40 42.889.507,00

Concessioni autostradali, realizzazione opere viarie,

anche in chiave accessibilità all’Expo, manutenzione

opere viarie e interventi per il miglioramento della

sicurezza stradale

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Risultati Attesi

Strategici 2016

RA 302. Accelerazione delle opere infrastrutturali prioritarie e della viabilità connessa

Avvio lavori tratta B2 di Pedemontana.

RA 304. Riqualificazione e potenziamento della rete stradale di interesse regionale

Approvazione (dgr/proposta di legge) del nuovo modello di gestione della rete stradale di interesse regionale.

Conclusione lavori: Variante Bormio S. Lucia (SO), Variante di Pusiano (CO), Ponte Cassano d'Adda (MI).

RA 307. Interventi per la riduzione dell’incidentalità e l’incremento della sicurezza stradale

Realizzazione iniziative formative/comunicative in tema di sicurezza stradale;

Completamento di almeno 6 interventi di cui al decreto 10705/2012.

Direzione Responsabile Direzione Generale Infrastrutture e mobilità Direzione Responsabile DG Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione

Risultati Attesi (altri)

RA 303. Nuove modalità di partnership pubblico-privato per le nuove infrastrutture RA 306. Sviluppo della mobilità ciclistica

Destinatari Cittadini, imprese e EELL

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Interventi su rete stradale di interesse regionale

Km aperti al traffico nell’anno Km aperti al traffico

nell’anno (nuova rete) km RL 10,9 852 12 7

Riduzione dell’incidentalità stradale

N interventi in corso di realizzazione nell’anno53

N interventi in corso di realizzazione nell’anno

N RL 48 57 20

Riduzione dell’incidentalità stradale

Enti coinvolti54 N Enti coinvolti N RL 48 57 20

52

La riduzione delle risorse disponibili comporta un ridimensionamento della capacità di realizzare le opere programmate, rendendo necessario concentrare l’intervento sulle

opere già avviate/prioritarie per il territorio. 53

Si tratta di interventi finalizzati all’abbattimento del numero di incidenti stradali. 54

Per Enti coinvolti si intende i soggetti pubblici coinvolti negli interventi di prevenzione finalizzati alla riduzione dell’incidentalità stradale.

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106

MISSIONE 11 SOCCORSO CIVILE

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Programma 1 Sistema di protezione civile

Risorse 2016-2018*

Principale

destinazione risorse

2016 2017 2018

10.763.697,50 7.963.200,94 7.610.832,00

*A queste risorse si aggiungono circa 5,1 MLN di Euro di risorse FSC (FAS), registrate nella Missione 1 e destinate al Servizio di integrazione, ottimizzazione, implementazione delle reti radio per la gestione delle emergenze esistenti sul territorio regionale e della centrale interforze di Protezione Civile (indicatore 2)(la quota-parte di fondi FSC (ex FAS) è così ripartita: per 2012 circa 9,8 M euro, 2013 circa 5,4 M euro, 2014, 2015 e 2016 circa 1,7 Meuro ciascuno, 2017 circa 3,3 M euro)

Funzionamento, sviluppo e potenziamento del sistema di

protezione civile, gestione della sala operativa e attività

antincendio

Risultati Attesi

Strategici 2016

RA 339. Azioni per il sistema di protezione civile, anche a livello di Macroregione: riassetto organizzativo e funzionale del volontariato di Protezione Civile a livello provinciale a seguito delle modifiche normative (Legge del Rio e Titolo V della Costituzione): costituzione e primo funzionamento dei Comitati di Coordinamento del Volontariato in attuazione dell’art. 4 della l.r. 35/2014

Decreto di approvazione delle modalità di svolgimento delle elezioni e di primo funzionamento dei Comitati già costituiti e di quelli che verranno costituiti a seguito di elezione;

Decreto di approvazione degli esiti elettorali

Direzione Responsabile: Direzione Generale Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione

Risultati Attesi (altri)

RA 336. Adeguamento e aggiornamento del sistema di conoscenza, valutazione, monitoraggio e definizione di nuove modalità

organizzative per l’allertamento dei rischi naturali e antropici

RA 337. Prevenzione del rischio sismico

RA 338. Protezione delle infrastrutture critiche

RA 340. Promozione del volontariato di Protezione Civile tra i giovani

RA 342. Formazione di amministratori, tecnici e volontari e promozione di interventi formativi nelle scuole

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108

RA 343. Adeguamento della sala operativa di protezione civile

RA 344. Supporto per il completamento ed il miglioramento della pianificazione di emergenza a di livello comunale e sviluppo

delle pianificazioni di settore di livello regionale

Destinatari Cittadini

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Miglioramento dei tempi di attivazione del sistema di protezione civile in caso di emergenza

Riduzione del tempo per l’ emissione di avvisi di criticità da parte della Sala Operativa di Protezione Civile rispetto al bollettino ARPA di segnalazione

N Minuti N RL <175 <180

Riduzione del tempo di intervento dalla segnalazione di un incendio al primo intervento

N Minuti N RL 60 80

Servizio di integrazione, ottimizzazione, implementazione delle reti radio per la gestione delle emergenze esistenti sul territorio regionale e della centrale interforze di Protezione Civile.

superficie territorio coperto dal sistema radio Tetra/ superficie totale Lombardia

% territorio lombardo % RL 35% 23%

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109

Programma 2 Interventi a seguito di calamità naturali

Risorse 2016-2018 Principale destinazione risorse

2016 2017 2018

11.623.159,00 8.874.622,00 7.456.413,00

Risorse per interventi conseguenti a calamità naturali

Risultati Attesi Strategici 2016

RA 345. Supporto ed interventi a seguito di calamità naturali ed eventi di natura antropica

Avanzamento delle Ordinanze conseguenti agli eventi calamitosi del 2014 e attivazione degli interventi finanziati con le risorse messe a disposizione dal FSUE (Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea) relativamente ai danni verificatisi nel periodo 9-18 ottobre 2014

Direzione Responsabile: Direzione Generale Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione

Risultati Attesi (altri)

RA 349. Vigilanza sismica sulle costruzioni

Destinatari Cittadini e EELL

Si ritiene di non proporre indicatori in quanto le risorse relative a questo programma vengono per lo più impiegate per far fronte a interventi di ripristino

conseguenti a calamità. Il utilizzo è pertanto condizionato dal verificarsi o meno di eventi calamitosi. Gli interventi legati all’RA 345 vengono invece spesati

utilizzando le risorse del Dipartimento di Protezione Civile tramite la contabilità speciale e che, per loro natura, non transitano dal bilancio regionale.

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110

MISSIONE 12 DIRITTI SOCIALI, POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA

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111

Programma 1 Interventi per l’infanzia, i minori e per asilo nido

Risorse 2016-2018*

Principale

destinazione risorse

2016 2017 2018

400.000,00 400.000,00 400.000,00

* Alle risorse previste in questo programma si aggiungono le

risorse previste nei programmi 12.7 (Programmazione e Governo

della rete dei servizi sociosanitari e sociali) e 13.1 (SSR –

finanziamento ordinario corrente per la garanzia dei LEA)

Interventi a favore della maternità, della natalità e risorse per

la funzione educativa svolta dagli oratori.

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Interventi a tutela maternità (Nasko)

% soddisfacimento N. donne beneficiarie/N domande pervenute

% RL 98% 100%

Interventi a tutela maternità (Cresco)

N. donne beneficiarie N. donne beneficiarie/domande

pervenute

% RL 98% 100%

Sostegno della funzione educativa

degli oratori

Risorse impegnate e liquidate Risorse impegnate e liquidate

% RL 100% 100%

0,4%

MISSIONE 12 Risorse del programma 1

ANNO 2016

Risultati Attesi (altri) RA 188. Sostegno alla natalità, alla maternità e alla paternità

RA 189. Rafforzamento degli interventi e i servizi per l’infanzia

RA 190. Sviluppo delle politiche per la tutela dei minori

Destinatari Cittadini (donne, minori)

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112

Programma 2 Interventi per la disabilità

Risorse 2016-2018*

Principale

destinazione risorse

2016 2017 2018

8.410.000,00 14.710.000,00 14.710.000,00 *Alle risorse previste in questo programma si aggiungono le risorse

previste nei programmi 12.7 (Programmazione e Governo della rete

dei servizi sociosanitari e sociali) e 13.1 (SSR – finanziamento

ordinario corrente per la garanzia dei LEA)

Risorse destinate ad interventi per disabili (cani guida,

interventi per tubercolotici, contributi per l’adeguamento degli

strumenti di guida e rimborsi a enti pubblici e privati per

spese di adeguamento di centraline telefoniche per

l’assunzione di persone non vedenti)

Risultati Attesi

RA 191. Attuazione del Piano Azione Regionale 2010-2020 per le persone con disabilità

Destinatari Cittadini (disabili)

Obiettivi Indicatore55 Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Addestramento di Cani Guida per non vedenti

N. Cani addestrati affidati a non vedenti

N. cani affidati a non vedenti Lombardi

N. RL 14 14

Addestramento di Cani Guida per non vedenti

N. Cani addestrati N. cani addestrati per il supporto a non vedenti

N. RL 50 50

Provvidenze a favore di cittadini affetti da TBC56

N. di cittadini beneficiari che già non beneficiano del contributo INPS

N. di cittadini beneficiari che già non beneficiano del contributo INPS

N. RL 9 15

55

Gli indicatori si riferiscono alle sole risorse autonome. 56 Si tratta di erogazioni a cittadini affetti da tubercolosi non assicurati dall’Inps o non assistiti per difetto assicurativo, ai sensi della Legge 4 Marzo 1987, n 88 -Provvedimenti

a favore dei tubercolotici.

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113

Modifica degli strumenti di guida

Cittadini disabili beneficiari del contributo per la modifica delle autovetture

Cittadini disabili beneficiari del contributo per la modifica

N. RL 418 376

Programma 3 Interventi per gli anziani

Risorse 2016-2018* 2016 2017 2018

5.627.707,00 10.450.000,00 10.450.000,00

*Alle risorse previste in questo programma si aggiungono le risorse

previste nei programmi 12.7 (e Governo della rete dei servizi

sociosanitari e sociali) e 13.1 (SSR – finanziamento ordinario

corrente per la garanzia dei LEA).

Risultati Attesi RA 203. Differenziazione della rete delle Unità d’offerta sociale e sociosanitaria

Destinatari

Cittadini anziani

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Sostegno a strutture dedicate all’assistenza residenziale per anziani

Valore delle Risorse impegnate sul Totale delle risorse disponibili

Risorse impegnate / Totale risorse disponibili

% RL 100% 85%

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114

Programma 4 Interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale

Risorse 2016-2018 2016 2017 2018

6.656.737,15 8.403.865,00 9.800.000,00

Principale

destinazione risorse

Risorse destinate a programmi per l’inclusione sociale di immigrati,

carcerati, soggetti deboli

Risultati Attesi

RA 185. Redazione di linee di indirizzo per gli interventi a favore delle persone soggette a provvedimenti dell’autorità

giudiziaria

RA 186. Consolidamento delle conoscenze del fenomeno migratorio attraverso l’analisi dei flussi

Risultati Attesi

Strategici 2016

RA 184. Interventi a sostegno dell’inclusione e della

coesione sociale

Delibera di individuazione degli indicatori Autorità Pari opportunità (secondo semestre);

Definizione del documento tecnico sui costi standard Asse 2 POR FSE 2014-2020 (secondo semestre);

Predisposizione del documento di programmazione per il Piano nazionale per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale.

RA 184b. Reddito di autonomia: Interventi di sostegno al

reddito

Valutazione ed analisi delle misure in atto (entro il 31 gennaio);

Implementazione di nuove misure (entro il 31 marzo);

Creazione del modello regionale Reddito di autonomia con la declinazione specifica delle misure individuate (secondo semestre);

Proposta di delibera di approvazione del modello.

Direzione Generale Responsabile: Direzione Generale Reddito di Autonomia e Inclusione Sociale

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115

Destinatari

RA 187. Formazione dedicata agli attori del sistema della sicurezza urbana sulle materie dell'immigrazione.

RA 187b. Iniziative in tema di immigrazione e azioni di prevenzione e contrasto al caporalato Azioni di prevenzione e contrasto del caporalato

Cittadini (Immigrati, Detenuti) Associazioni, Altre PA

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Interventi per contrastare la povertà

N enti che hanno contribuito al processo di distribuzione dei prodotti alimentari

N enti N RL 2.259 1.300

Interventi per contrastare la povertà

Persone che hanno beneficiato della distribuzione gratuita dei prodotti alimentari

N persone N RL 243.667 240.000

Interventi di tutela e assistenza delle persone ristrette negli istituti penitenziari

n. persone potenziali beneficiarie N persone N RL n.d. 5.000 5.000

Interventi per l’integrazione della popolazione migrante

n. persone che hanno beneficiato di interventi propedeutici all’integrazione (apprendimento alla

lingua italiana, informazione e orientamento)

n.persone N RL n.d. 6.000 6.000

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116

Programma 5 Interventi per le famiglie

Risorse 2016-2018

Principale

destinazione risorse

2016 2017 2018

8.516.200,00 9.316.200,00 9.586.200,00

Risorse destinate ad interventi vari per la conciliazione

famiglia-lavoro e ai progetti promossi dall’associazionismo

famigliare e dal terzo settore

Risultati Attesi RA 178. Valorizzazione delle politiche territoriali di conciliazione dei tempi lavorativi con le esigenze familiari e le reti di imprese che offrono servizi di welfare

RA 179. Sviluppo della legge regionale sulla famiglia e le azioni connesse

RA 181. Semplificazione dell’accesso ai servizi

RA 182. Sostegno alla creazione di Fondi integrativi pensionistici

RA 183b. Sostegno ai genitori separati

Destinatari Imprese

Obiettivi Indicatore UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Sostegno della conciliazione famiglia-lavoro Risorse di competenza di esercizio e attività realizzate in esercizio

% RL 60% 100%

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117

Interventi a sostegno dei genitori separati N genitori separati beneficiari

N RL 1.667 833

Programma 6 Interventi per il diritto alla casa

Risorse 2016-2018 Principale destinazione risorse

2016 2017 2018

19.775.837,00 22.946.117,00 43.097.861,00

Sostegno alla locazione di abitazioni

Risultati Attesi RA 204. Welfare abitativo

Destinatari Famiglie, cittadini (cittadini in situazione di disagio acuto, morosità

incolpevole)

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014

Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

Sostegno alle famiglie per l’accesso alle abitazioni in locazione

Famiglie beneficiarie N famiglie destinatarie contributo per la locazione

N RL 36.500 circa

nd*

Beneficio medio per famiglia

Entità risorse totali/n. famiglie beneficiarie

€ RL 850 nd*

Asse V – Sviluppo urbano sostenibile: progetto Lorenteggio**

N operazioni avviate N RL 0 0 0 1

* Per entrambi gli indicatori i dati non sono stimabili in quanto sono in discussioni le modalità di funzionamento delle misure a livello nazionale e regionale.

** L’indicatore, pur avendo disponibilità finanziaria in questa Missione e Programma, si riferisce ad azioni contenute nel “RA 299b:Sviluppo urbano sostenibile ed inclusione sociale”

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118

Programma 7 Programmazione e governo della rete dei servizi

sociosanitari e sociali

Risorse 2016-2018

Principale

destinazione risorse

2016 2017 2018

56.357.500,00 10.814.000,00 10.736.000,00

Supporto al mantenimento ed allo sviluppo dei servizi

nonché degli interventi socioassistenziali in area anziani,

minori e disabili

Contributi alle ASL e ai Comuni per l’esercizio delle funzioni

di accreditamento vigilanza e controllo sulla rete delle unità

di offerta sociali

Risultati Attesi Strategici 2016

RA 194. Ottimizzazione dell’organizzazione territoriale

Delibera di aggiornamento dei tavoli di rappresentanza della rete sociale (secondo semestre);

Documento tecnico di proposta di revisione e adeguamento della l.r. 3/2008, conseguente al mutato assetto organizzativo istituzionale (secondo semestre);

Direzione Generale Responsabile: Direzione Generale Reddito di Autonomia e Inclusione Sociale

Risultati Attesi

RA 193. Adeguamento del sistema di accreditamento e controllo

RA 197. Attuazione del piano d’azione regionale per le Dipendenze

Destinatari Cittadini, Altre PA (Comuni)

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Sostegno delle rete dei servizi sociali

Entità risorse regionali Entità risorse nazionali

Entità risorse regionali Entità risorse nazionali

€ RL 70.000.000

37.160.447

52.474.200,00

Per restituire una immagine adeguata della rete dei servizi sociali presenti in Lombardia, si elencano di seguito le unità di offerta per il 2015:

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119

UNITA' DI OFFERTA SOCIALI IN ESERCIZIO

NUMERO POSTI E NUMERO STRUTTURE A DICEMBRE 2015

PRIMA INFANZIA

ASILI NIDO MICRO NIDI NIDI FAMIGLIA CENTRI PRIMA INFANZIA

ASL NR STRUTTURE NR POSTI NR STRUTTURE NR POSTI NR STRUTTURE NR POSTI NR STRUTTURE NR POSTI

Bergamo 189 5.221 47 452 32 160 5 133

Brescia 183 5.230 28 268 32 169 3 58

Como 86 2.520 26 302 19 95 13 313

Cremona 64 1.831 23 223 13 65 3 63

Lecco 50 1.347 11 97 26 130 22 399

Lodi 43 1.147 4 40 15 75

Mantova 81 2.278 21 210 8 40 1 19

Milano 434 90.782 68 646 34 170 26 549

Milano1 182 6.429 38 369 51 255 12 187

Milano2 155 4.998 26 249 38 190 11 218

Monza E Brianza 181 5.498 18 177 33 165 3 46

Pavia 98 2.985 23 238 14 70 2 42

Sondrio 19 544 4 40 10 50 2 31

Varese 143 4.509 24 234 39 199 9 158

Vallecamonica 15 340 5 48 5 25 REGIONE 1.923 135.659 366 3.593 369 1.858 112 2.216

UNITA' DI OFFERTA SOCIALI IN ESERCIZIO

NUMERO POSTI E NUMERO STRUTTURE A DICEMBRE 2015

MINORI RESIDENZIALI MINORI DIURNI

COMUNITA' EDUCATIVE COMUNITA' FAMILIARI ALLOGGI AUTONOMIA CENTRI AGGREGAZIONE

GIOVANILE

CENTRI RICREATIVI

DIURNI

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120

ASL NR

STRUTTURE

NR

POSTI

NR

STRUTTURE

NR

POSTI

NR

STRUTTURE NR POSTI

NR

STRUTTURE NR POSTI

NR

STRUTTURE

NR

POSTI

Bergamo 26 195 5 29 5 15 18 100.428 534 66.769

Brescia 22 201 4 22 9 22 59 3.654 290 31.515

Como 26 229 7 42 5 21 9 475 63 4.778

Cremona 16 160 14 70 7 18 10 750 54 4.052

Lecco 17 142 1 6 12 32 5 255 39 3.104

Lodi 9 75 7 40 6 20 3 360 44 3.797

Mantova 12 97 3 17 1 5 16 746 148 7.993

Milano 111 892 8 47 124 380 34 2.798 190 24.323

Milano1 29 262 7 33 21 71 10 759 146 16.818

Milano2 20 150 19 78 17 965 68 5.942

Monza E Brianza 21 193 3 13 1 4 11 690 83 7.531

Pavia 47 402 7 34 23 61 5 245 64 4.859

Sondrio 6 53 2 6 5 294 9 580

Varese 52 411 4 22 14 41 12 465 34 4.335

Vallecamonica 5 40

1 4 3 205 24 2.070

REGIONE 419 3.502 70 375 250 778 217 113.089 1.790 188.466

UNITA' DI OFFERTA SOCIALI IN ESERCIZIO

NUMERO POSTI E NUMERO STRUTTURE A DICEMBRE 2015

DISABILI

COMUNITA' ALLOGGIO

DISABILI

CENTRI SOCIO

EDUCATIVI

SERVIZIO

FORMAZIONE

ALL'AUTONOMIA

ASL NR

STRUTTURE

NR

POSTI

NR

STRUTTURE

NR

POSTI

NR

STRUTTURE

NR

POSTI

Bergamo 8 70 15 280 32 668

Brescia 17 179 18 365 12 371

Como 20 167 17 392 2 23

UNITA' DI OFFERTA SOCIALI IN ESERCIZIO

NUMERO POSTI E NUMERO STRUTTURE A DICEMBRE

2015

ANZIANI

CENTRI DIURNI

ANZIANI

ALLOGGI PROTETTI

ANZIANI

ASL NR

STRUTTURE

NR

POSTI

NR

STRUTTURE

NR

POSTI

Bergamo 3 140 3 59

Brescia 15 1.059 6 70

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121

Cremona 12 109 12 229 9 162

Lecco 8 60 8 149 2 70

Lodi 2 20 5 100 5 135

Mantova 8 66 12 268 7 120

Milano 38 295 15 359 11 40.745

Milano1 3 23 24 504 8 147

Milano2 14 124 21 452 5 41

Monza E Brianza 14 123 20 488 3 63

Pavia 14 120 3 55 4 99

Sondrio 4 25 7 115 1 35

Varese 25 239 21 469 10 207

Vallecamonica 7 64 4 65 3 105

REGIONE 194 1.684 202 4.290 114 42.991

Como 3 370 7 81

Cremona 3 278 8 194

Lecco 5 175 5 52

Lodi 3 145 1 12

Mantova 2 80 7 67

Milano 1 90 8 22

Milano1 7 547 6 151

Milano2 9 178 2 156

Monza E Brianza 7 720 2 64

Pavia 3 69 7 69

Sondrio 3 57

Varese 26 1.515 3 54

Vallecamonica 9 410 2 7

REGIONE 96 5.776 70 1.115

Programma 8 Cooperazione e associazionismo

Risorse 2016-2018 2016 2017 2018

930.000,00 930.000,00 930.000,00

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122

Risultati Attesi (altri)

RA 198. Promozione dell’associazionismo e del volontariato

RA 200. Sostegno delle vittime di violenza, con particolare riguardo alle donne

RA 201. Introduzione agli strumenti innovativi per il servizio civile

Destinatari Associazioni e organizzazioni di volontariato

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Utilizzo delle risorse per politiche a favore delle donne, azioni di contrasto alla violenza, alle associazioni

Valore delle Risorse impegnate sul Totale delle risorse disponibili

Risorse impegnate / Totale risorse disponibili

% RL 80%

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123

MISSIONE 13 TUTELA DELLA SALUTE

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124

Programma 1 SSR – finanziamento ordinario corrente per la garanzia dei LEA

Risorse 2016-2018

Principale destinazione risorse

2016 2017 2018

18.475.700.411,00 18.107.204.321,00 18.107.204.321,00

Risorse destinate ai LEA

Risultati Attesi Strategici 2016

RA 204b. Riordino del sistema sociosanitario

Attuazione Legge regionale 23/2015: redazione della proposta di Piano sociosanitario integrato lombardo e all'approvazione dei POA delle nuove aziende prestando attenzione alla riorganizzazione delle aree della cronicità e della fragilità all'interno delle ASST

Coinvolgimento degli operatori del SSR nella fase di attuazione della riforma sanitaria

RA 205. Analisi del bisogno sanitario e sociosanitario alla luce delle evidenze epidemiologiche e di flussi di utenza

Proposta di riordino delle reti rispetto agli standard contenuti nel regolamento "definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera

RA 206. Riorganizzazione della rete di offerta sociosanitaria

Proposta di riordino della rete dell'offerta in ambito sanitario e sociosanitario declinando il Piano della Cronicità con particolare riferimento a: - area della riabilitazione ex art. 26 e riabilitazione sanitaria - area delle dimissioni ospedaliere- cure intermedie/post acute - area del sostegno alla domiciliarietà CREG- MMG-ADI-servizi

semiresidenziali(CDI) RSA aperta

Direzione Responsabile: DG Welfare Direzione Responsabile: DG Presidenza Direzione Responsabile: DG Welfare

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125

- area della residenzialità ( RSA residenzialità leggera assistita)

RA 208. Efficiente programmazione, controllo e distribuzione delle risorse a garanzia della sostenibilità della spesa sanitaria

Patto Salute: effetti delle manovre finanziarie sulle Regioni in raccordo con la DG Salute nel 2016 e impostazione 2017-2018.

Gestione degli aspetti finanziari della l.r. 23/2015 di riforma del sistema socio-sanitario lombardo con particolare riguardo alla gestione in equilibrio delle risorse.

Verifica della compatibilità finanziaria per interventi destinati all'eliminazione del ticket in relazione alle misure statali che hanno ridotto il fondo in misura superiore al 50% della differenza con la precedente previsione del FSN.

RA 212. Promozione del governo clinico e di una sempre maggiore appropriatezza gestionale degli erogatori

Estensione del Piano Integrato di Miglioramento dell'Organizzazione (PIMO) su piattaforma web a tutte le strutture pubbliche e private

RA 216. Sviluppo del sistema emergenza urgenza sanitaria con il progetto Numero unico di accesso all’emergenza 112, esteso a livello regionale

Predisposizione di un piano di adeguamento della rete di emergenza urgenza che ottemperi ai requisiti del Decreto 02/04/2015, n. 70 "Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera"

Direzione Responsabile: DG Presidenza Direzione Responsabile: DG Welfare

Risultati Attesi (altri)

RA 207. Rimodulazione del sistema delle compartecipazioni RA 209. Certificazione dei bilanci di tutte le aziende sanitarie e della gestione sanitaria accentrata regionale da completarsi entro la fine della legislatura. RA 210. Promozione della cultura della donazione con riferimento alla donazione del sangue e all’attività trapiantologica RA 211. Promozione di azioni per la riduzione ulteriore delle liste di attesa RA 212. Promozione del governo clinico e di una sempre maggiore appropriatezza gestionale degli erogatori RA 213. Introduzione della contrattazione regionale per i medici lombardi RA 214. Sostegno all’innovazione tecnologica di impianti e apparecchiature con un sistema di valutazione HTA RA 215. Potenziamento del ruolo delle farmacie RA 217. Definizione di un sistema dei controlli della sanità pubblica veterinaria e della sicurezza alimentare a tutela della salute pubblica e a sostegno delle filiere produttive RA 218. Promozione di iniziative tese al superamento degli OPG RA 219. Sostegno e aggiornamento della rete delle malattie rare RA 220. Sviluppo strumenti digitali per la sanità (SISS, FSE, ricetta digitale...)

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126

RA 221. Programmazione e sostegno di iniziative di prevenzione e di promozione della salute in ogni fascia d’età ed in ogni ambiente di vita e di lavoro RA 222. Miglioramento della qualità dei programmi di screening oncologici di provata efficacia RA 223. Sostegno e coordinamento della attività di controllo per la tutela e la sicurezza del lavoratore, del consumatore, del cittadino Sostegno e coordinamento della attività di controllo per la tutela e la sicurezza del lavoratore, del consumatore, del cittadino RA 226. Organizzazione della sorveglianza sanitaria per il volontariato di Protezione Civile (D.lgs 81/2008) RA 227. Sostegno alla ricerca biomedica (IRCCS, Fondazione regionale per la ricerca biomedica)

Destinatari

Cittadini

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

Garanzia di erogazione dei LEA nel rispetto degli standard quali/quantitativi definiti dalla normativa

Spesa pro capite per la prevenzione

Risorse prevenzione / cittadini

€ LA 2014

4,46% Incidenza programmata pari

al 5,50% delle risorse disponibili

Incidenza programmata pari al 5,50% delle risorse disponibili

Incidenza programmata pari al 5,50% delle risorse disponibili

Spesa pro-capite per territorio (MMG, Farmaceutica Ambulatoriale)

Risorse per territorio / cittadini

€ LA 2014

55,92% fino al 51,00% delle risorse disponibili

fino al 51,00% delle risorse disponibili

fino al 51,00% delle risorse disponibili

Spesa pro-capite livello assistenza ospedaliera

Risorse per ospedali / cittadini

€ LA 2014

39,62% fino al 43,50% delle risorse disponibili

fino al 43,50% delle risorse disponibili

fino al 43,50% delle risorse disponibili

Valore medio di un ricovero

Somma tariffe ricoveri / numeri ricoveri

€ RL 3.668 3600-3700 3650-3750 3700-3800

Prestazioni ambulatoriali pro capite

Numero prestazioni /cittadini

N RL 17,62 16-18 16-18 17-19

Percentuale spesa ambulatoriale per cittadini esenti

Spesa cittadini esenti / ambulatoriale

% RL 72,97 % 72-75 73-76 75-78

Appropriatezza Farmaceutica Numero di ricette di N RL 6,5 milioni 6,5 milioni/mese 6.5 6,5

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127

prescrittiva dei farmaci

convenzionata

farmaci /mese mese (se non viene modificata la

convenzione per le farmacie

milioni/mese (se non viene modificata la convenzione per le farmacie ele regole di prescrizione)

Peso % DDD farmaci equivalenti su totale DDD

DDD farmaci equivalenti / totale DDD

% RL 70% 73% 73% 76%

Sistema Informativo Socio Sanitario

Referti on-line

Numero di referti on-line consultabili tramite il Fascicolo Sanitario Elettronico

N RL 25.5 mil 25,5 mil 26 27 mil

Prenotazioni “canali alternativi”

Numero di prenotazioni effettuate dai cittadini su ulteriori canali rispetto al call center o ai CUP aziendali: Internet, farmacie e medici

N RL 154.418 250.000 300.000 330.000

Attuazione misure contenute nel Piano Regionale della Prevenzione

Incidenti e infortuni sul lavoro

tasso d’incidenza degli infortuni sul lavoro denunciati (confronto con base dati INAIL 2012)

‰ INAIL e ISTAT

18,64 al netto della CIG57

16,12 al netto della CIG58 Obiettivo

quinquennale 2014-2018 da

raggiungere nel 2018

16,12 al netto della CIG59

Obiettivo quinquennale 2014-2018 da

raggiungere nel 2018

16,12

Imprese attive sorvegliate/ totale imprese da controllare relativamente alla sicurezza sul lavoro

% RL (Sist. Inf.

IMPreS@;

6,1% (28.253/462.

371)

≥5% ≥5% ≥5%

57

tasso d’incidenza degli infortuni sul lavoro denunciati (confronto con base dati INAIL 2012 e tiraggio CIG pari al valore medio attuale del 45%) 58

tasso d’incidenza degli infortuni sul lavoro denunciati (confronto con base dati INAIL 2012 e tiraggio CIG pari al valore medio attuale del 45%) 59

tasso d’incidenza degli infortuni sul lavoro denunciati (confronto con base dati INAIL 2012 e tiraggio CIG pari al valore medio attuale del 45%)

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128

Mantenimento del N. dei controlli in strutture/imprese (in relazione alla graduazione del rischio) a tutela del consumatore e del cittadino60

N RL (Sist.inf. IMPreS

@;

103.953 = Mantenimento N.

controlli

Mantenimento N. controlli

Mantenimento N. controlli

Vaccini bambini

Copertura vaccinale per ciclo base vaccinazione esavalente (polio/difto/tetanopertosse/epatite B-HIB) e

dose MPR in bambini valutati al compimento del 24° mese di età

% RL (DWH sanitari

o)

94%

89%

≥ 95%

≥ 95%

≥ 95%

≥ 95%

≥ 95%

≥ 95%

Screening

Estensione del programma biennale di screening della mammella a tutta la popolazione interessata (donne 50-69)

% RL (Sist. Inf.

DWH screeni

ng)

95% ≥ 95% ≥ 95% ≥ 95%

Adesione programma di screening della mammella

% RL (Sist. Inf.

DWH screeni

ng)

68% ≥ 60% ≥ 60% ≥ 60%

Estensione programma di screening del colon retto

% RL (Sist. Inf.

DWH screeni

95% ≥ 95% ≥ 95% ≥ 95%

60

Il mantenimento è subordinato all’invarianza di risorse di personale

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129

ng)

Adesione programma di screening del colon retto

% RL (Sist. Inf.

DWH screeni

ng)

53% ≥ 45% ≥ 45% ≥ 45%

Piano della Prevenzione veterinaria

N controlli nel settore della sicurezza alimentare

N stabilimenti controllati nel settore della sicurezza alimentare/numero di stabilimenti riconosciuti CE 853/04 che trattano alimenti di origine animale

N RL 93% Stabilimenti Controllati

2.525/Stabilimenti

riconosciuti 2725

>90% >90% ≥95%

N controlli nel settore sanità animale

N allevamenti controllati/numero allevamenti presenti da controllare

N RL 100% Allevamenti controllati

12.542/Allevamenti

programmati 12.542

100% 100% 100%

Garanzie sanitarie per l’esportazion

e

Controlli sugli allevamenti e stabilimenti coinvolti nella filiera export

N Controlli sugli

allevamenti e

stabilimenti

coinvolti nella filiera export

100% 1590 impianti

100% 100% 100%

Governance regionale della ricerca sanitaria

N progetti di ricerca

N progetti approvati complessivamente

N RL 14 18 18 ?

Promozione della cultura della donazione con riferimento alla donazione del sangue

Tempo di risposta alla chiamata

% di interventi con tempo di risposta inferiore o uguale a 20 min

%

AREU

= 86%

≥ 75%

≥ 75% ≥ 75%

≥ 75% ≥ 75%

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130

e all’attività trapiantologica

Tempo di risposta alla chiamata per patologie tempo-dipendenti

% di interventi con tempo di risposta inferiore o uguale a 15 min in area urbana, 20 min in area intermedia (codici rossi per patologie tempo dipendenti)

%

AREU

Area urbana

= 95%

Area intermedia

= 95%

≥ 75%

N donazioni N di donazioni effettuate

N RL 470.991

396

Donazioni sangue intero 484.326

unità Donazione di organi 378 donatori

segnalati.

Donazioni sangue intero

484.326 unità

Donazione di organi 378

donatori segnalati.

Donazioni sangue intero 462.000 unità Donazione di organi 378 donatori

segnalati.

N trasfusioni unità di sangue trasfuso

N RL 457.428 460.135 460.135 445.000

Razionalizzazione degli assetti organizzativi delle aziende sanitarie pubbliche (Piani Organizzazione Aziendale) e della spesa per personale dipendente, per incarichi di consulenza, collaborazioni coordinate e continuative e lavoro interinale

N trapianti N trapianti effettuati N RL 693 664 664 664

Spesa per il personale (ASL, AO, AREU e Fondazioni IRCCS)

TOTALE della spesa per il personale dipendente + incarichi di consulenza + collaborazioni coordinate e continuative + lavoro interinale / spesa complessiva (costo della Produzione)

% RL 50,52%

49.90% 49,90% 49,90%

Nel programma 1 della Missione 13 sono presenti anche risorse destinate ai servizi socio-sanitari. Per restituire una immagine adeguata della rete dei servizi

socio-sanitari presenti in Lombardia, si elencano di seguito le unità di offerta fino a settembre 2015

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131

TIPO UDO (Unità Di Offerta)

Numero UDO Numero posti Numero Trattamenti ambulatoriali

autoriz. accred. contrat. autoriz. accred. contrat. autorizzati accreditati a contratto

RSA 687 675 653 62.849 60.506 57.379

CDI 308 303 278 7.363 7.153 6.261

RSD 91 89 88 4.141 4.061 3.946

CDD 263 261 260 6.720 6.638 6.553

CSS 170 170 169 1.546 1.517 1.508

HOS 35 35 35 388 381 381

RIA

Residenziale (*)

82 78 77

152 152 152

Day Hospital (*) 136 129 126

In regime diurno continuo 1.278 1.250 1.250

Trattamenti ambulatoriale 1.384.374 1.347.514 1.317.443

Trattamenti domiciliare 232.753 231.753 231.753

INT Cure Intermedie 2.996 2.863 2.852

TOX

Residenziale

138 134 133

2.631 2.407 1.937

Semiresidenziale 219 202 187

CON Privati 97 88 79

Pubblici 145 145 145

SMI 10 10 10

SERT 87 87 87

ADI 251 251 461

Totale Generale 2.364 2.326 2.475 90.419 87.259 82.532 1.617.127 1.579.267 1.549.196

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132

TIPO UDO

Numero UDO

autoriz. accred.

RSA 29,06% 29,02%

CDI 13,03% 13,03%

RSD 3,85% 3,83%

CDD 11,13% 11,22%

CSS 7,19% 7,31%

HOS 1,48% 1,50%

RIA

Residenziale (*)

3,47% 3,35%

Day Hospital (*)

In regime diurno

continuo

Trattamenti

ambulatoriale

Trattamenti domiciliare

TOX Residenziale

5,84% 5,76% Semiresidenziale

CON Privati 4,10% 3,78%

Pubblici 6,13% 6,23%

SMI 0,42% 0,43%

SERT 3,68% 3,74%

ADI 10,62% 10,79%

Totale Generale 100,00% 100,00%

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Assistenza Domiciliare integrata (ADI)

N Persone prese in carico in Assistenza

Domiciliare Integrata

N Persone prese in carico in Assistenza Domiciliare Integrata

N RL 96.500 96.500

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133

Programma 5 SSR – Investimenti sanitari

Risorse 2015-2017

Principale destinazione risorse

2016 2017 2018

51.955.998,00 44.951.153,00 32.335.248,00

Investimenti per il SSR

Risultati Attesi

RA 228. Completamento dei progetti strategici di edilizia sanitaria compresa la realizza-zione/completamento dei nuovi ospedali

RA 229. Investimento negli interventi finalizzati al miglioramento e all’ammodernamento delle strutture sanitarie intervenendo prioritariamente per la messa a norma e sicurezza i presidi

RA 230. Sviluppo e rinnovo del parco tecnologico delle apparecchiature ad alta complessità

RA 230b Attuazione Città della Salute e della ricerca

Destinatari Cittadini e Altre PA

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

Interventi di edilizia sanitaria Interventi di edilizia sanitaria approvati e ammessi a finanziamento

N. interventi finanziati

N RL 24 9 7 5

Interventi di messa a norma e sicurezza presidi ospedalieri e sedi ASL

Interventi approvati

N. interventi finanziati

N RL 17 37

Progetti strategici di edilizia Interventi approvati N. interventi finanziati

N

RL 3 1

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134

Programma 7 SSR – Ulteriori Spese in materia sanitaria

Risorse 2015-2017

Principale destinazione risorse

2016 2017 2018

137.094.454,00 38.117.849,00 19.250.358,00

Investimenti per il SSR

Risultato Atteso RA 231. Sviluppo di progetti di sanità internazionale e nazionale, in funzione dell’attrattività del SSL Destinatari

Cittadini

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato

2014

Obiettivo

2016

Obiettivo

2017

Obiettivo

2018

RA 231. Sviluppo di progetti di sanità internazionale e

nazionale, in funzione dell’attrattività del SSL

n. interventi = n RL 25 25 25 25

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135

MISSIONE 14 SVILUPPO ECONOMICO E COMPETITIVITÀ

INDICATORI RELATIVI ALLA PROGRAMMAZIONE FESR 2014-2020

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2015

Obiettivo 2016

Obiettivo 2018

Rafforzamento della competitività dell’economia regionale

N. di imprese finanziate con le risorse del POR FESR 2014-2020

= N. Stima su obiettivo 40

140

1.057

N. di imprese finanziate che cooperano con gli istituti di ricerca

= N.

Stima su obiettivo 0 50 170

Investimenti complessivi R&S&I attivati in Asse 1

= M € Stima su obiettivo

20 55 110

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136

N. di nuove imprese che ricevono un sostegno

= N. Stima su obiettivo 0 25 67

Programma 1 Industria, PMI e artigianato

Risorse 2016-2018

Principale destinazione risorse

2016 2017 2018

88.312.015,00 79.702.663,00 6.518.000,00

Risorse destinate allo sviluppo della competitività delle imprese lombarde e dell’attrattività della regione

Risultati Attesi Strategici 2016

RA 49. Sostegno e sviluppo di fattori di competitività del territorio. Elaborazione di un nuovo modello di partenariato con il Sistema Camerale per lo sviluppo economico e la competitività delle imprese del territorio lombardo:

Approvazione del nuovo Accordo di partenariato 2016-2018

Definizione del Programma di azione 2016 RA 52. Sostegno all’accesso al credito e al processo di rafforzamento del sistema delle garanzie

Promozione di un'iniziativa in tema di rafforzamento del sistema delle garanzie

RA 61. Sostegno alla competitività delle imprese dei settori moda, design e creatività

Approvazione di almeno n. 1 misura di sostegno al settore moda e design, anche con riferimento all'introduzione delle tecnologie digitali

Direzione Responsabile: DG Presidenza Direzione Responsabile: DG Sviluppo Economico

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137

RA 62. Supporto alle imprese digitali e promozione dello sviluppo di servizi smart

Promozione di almeno n. 2 misure attuative della l.r. 26/2015 Manifattura 4.0 (azioni in tema di formazione e misure di valorizzazione di laboratori e delle officine della ricerca e dell'innovazione)

RA 63. Promozione dell'internazionalizzazione delle filiere produttive lombarde

Promozione di almeno n. 1 misura a favore dell?adozione di nuovi modelli di business per l'internazionalizzazione da parte imprese per sviluppare e consolidare il business nei mercati target

RA 65. Valorizzazione del sistema fieristico quale fattore di attrattività nel quadro di una strategia di marketing territoriale

Promozione di almeno n. 1 misura a favore dell'internazionalizzazione delle imprese in chiave di attrattività del territorio attraverso il sistema fieristico.

Risultati Attesi (altri)

RA 51. Supporto all’internazionalizzazione delle imprese RA 54. Sostegno alle imprese in difficoltà sviluppando la rete di affiancamento delle imprese RA 55. Attrazione di nuovi investimenti sul territorio lombardo RA 56. Contrasto al fenomeno dell’usura RA 57. Diffusione della Responsabilità Sociale di Impresa RA 58. Attivazione di interventi straordinari per le imprese colpite dal sisma e da altri eventi calamitosi RA 59. Sviluppo dell’imprenditorialità e sostegno allo start up di nuove imprese RA 60. Sostegno alla competitività e innovazione delle imprese del terziario, della logistica, alla mobilità delle merci e al trading RA 64. Supporto al posizionamento competitivo globale delle fiere internazionali

Destinatari Imprese

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014

Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

Sostegno alla competitività delle imprese a valere sulla

N imprese beneficiarie N imprese beneficiarie N RL 1845 +3% +3% +3%

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138

Legge Regionale 11/2014 con contributi diretti alle imprese

Insediamento di nuove imprese sul territorio

N. UL imprese estere insediate in Lomb.61

N. UL imprese estere insediate in Lomb.

N RL 2887 +3% +3% +3%

RAS 61. Sostegno alla competitività delle imprese dei settori moda, design e creatività

Investimenti attivati a fronte di finanziamento regionale

Investimenti attivati MLN€ RL 0 32 MLN 0 0

Programma 2 Commercio - reti distributive - tutela dei consumatori

Risorse 2016-2018

Principale destinazione risorse

2016 2017 2018

7.260.000,00 4.960.000,00 860.000,00

Risorse destinate allo sviluppo della competitività delle piccole e medie imprese commerciali, alla tutela dei consumatori e allo sviluppo della rete carburanti

Risultati Attesi Strategici 2016

RA 66.Promozione dell’equilibrio tra piccole medie e grandi strutture di vendita e riordino normativo della programmazione commerciale

Elaborazione di una proposta di PDL di modifica della L.R. 6/2010 in materia commercio al dettaglio in sede fissa

Predisposizione e presentazione alla Giunta di una o più proposte organiche di atti (DGR e proposte di DCR) attuativi

Direzione Responsabile: DG Sviluppo Economico

61

Dato Infocamere incrementale dal 2010.

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139

delle Leggi Regionali 20, 24 e 25 del 2015 e (se lo stesso sarà approvato entro aprile 2016) del PdL 268

Prima conferenza di valutazione VAS PPSSC e redazione tecnica della proposta di PPSSC e del relativo Rapporto Ambientale

Atti amministrativi attuativi della l.r. 27/2015 e 26/2015 RA 70. Accompagnamento alla trasformazione dell’impresa commerciale verso forme e canali innovativi e ad elevato valore aggiunto e contenuto tecnologico e sostegno al credito:

Presentazione in Giunta di almeno due proposte (misure / piani / programmi) di incentivazione specifiche e approvazione con atti dirigenziali di almeno altrettante misure di incentivazione

Elaborazione di una proposta di sviluppo dei Distretti del Commercio per le loro specifiche funzioni e predisposizione delle relative misure di sostegno in una prospettiva integrata con le politiche per l'attrattività del territorio

Partecipazione a definizione e valutazione delle istanze di almeno un Avviso per progetti di formazione continua a valere su POR FSE

DGR e relativi Decreti Attuativi inerenti misure di incentivazione trasversale

RA 72. Contrasto alla crisi dei consumi e difesa dei diritti dei consumatori e degli utenti, anche attraverso l’attivazione di progetti pilota

Coordinamento, attraverso il coinvolgimento del CRCU, delle azioni per la tutela degli interessi di consumatori e utenti e realizzazione di interventi per le fasce deboli (ad es. azioni per la fruizione dei servizi turistici, iniziative di contrasto alla ludopatia, alla contraffazione e all'usura).

Verifica dell'adeguatezza degli strumenti di comunicazione verso i cittadini e verso le imprese (Portale Imprese Lombardia).

Risultati Attesi (altri) RA 67. Sostegno e sviluppo alle reti e alle polarità commerciali

RA 68. Promozione integrata del territorio in una logica di marketing urbano ed interventi per l’attrattività territoriale

RA 69. Capitalizzazione di EXPO 2015 per i consumi, la rete distributiva e la promozione delle filiere di prodotti lombardi nel

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140

Mondo

RA 71. Sostegno al commercio storico, di vicinato e di prossimità sociale e valorizzazione delle eccellenze anche sostenendo la filiera Km 0.

RA 73. Programmazione della rete dei carburanti per autotrazione e sviluppo dei sistemi distributivi di carburanti a basso impatto ambientale destinati a mezzi su gomma e su rotaia

Destinatari Imprese e cittadini

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

Sostegno alla competitività delle imprese commerciali

Investimenti attivati a fronte di finanziamento regionale

Investimenti attivati Euro RL 38,2

20 MLN 8MLN 8MLN

Programma 3 Ricerca e Innovazione

Risorse 2016-2018* Principale destinazione risorse

2016 2017 2018

89.387.312,00 73.051.155,00 70.943.639,00 *A queste risorse si aggiungono oltre 657.270,00 € di risorse a valere sul Programma Fondo Sviluppo e Coesione 2007-2013 sul 2016 e destinate al Centro Europeo di Nanomedicina (CEN). E 15 M€, di cui 10,5 M€ stanziati sugli accordi di collaborazione già sottoscritti (Fondo Accordi istituzionali)

Contributi per iniziative e progetti di ricerca e innovazione

Risultati Attesi Strategici 2016

RA 74. Governance del sistema regionale della ricerca e dell’innovazione

PdL sulla governance della ricerca e dell'innovazione in Lombardia anche prevedendo la valorizzazione della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica (FRRB).

Macroregione Alpina: accordi di cooperazione internazionale anche nell'ambito del coordinamento

Direzione Responsabile: DG Università, Ricerca e Open Innovation

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141

dell'Action Group di Innovazione e Ricerca-Eusalp

Accordi per la ricerca e l'innovazione: Sperimentazione di Accordi per la ricerca (es. in area post Expo) mediante avvio procedura negoziale per la realizzazione di grandi progetti di ricerca e innovazione attraverso la stipula di accordi tra Regione, Università, centri di ricerca e imprese

Azioni a sostegno della ricerca biomedica anche con il coinvolgimento di FRRB e IRCCS.

RA 75. Promozione della domanda di innovazione

Fondo innovazione: strumento finanziario a supporto dell' innovazione di prodotto e di processo negli ambiti della S3

Valorizzazione del capitale umano dedicato alla ricerca attraverso iniziative di alta formazione, anche internazionali, di crescita professionale e di aggiornamento scientifico culturale;

Semplificare i bandi per la ricerca: applicazione di costi standard per semplificare gli oneri amministrativi in capo ai beneficiari e ridurre al minimo i tempi di verifica delle rendicontazioni e di pagamento dei contributi

Appalto pre-commerciale: analisi dei fabbisogni tecnologici per l'attivazione a regime della procedura di appalto pre-commerciale, individuando ambiti di semplificazione e miglioramento per velocizzare i tempi connessi all'utilizzo di questo strumento in grado di stimolare la domanda di innovazione della Pubblica Amministrazione

Attivazione di uno strumento finanziario a supporto di Fondi di venture capital e/o Business Angels per investimenti in start up fortemente innovative (fondo dei fondi per attrarre risorse dal sistema bancario e dagli investitori specializzati)

Risultati Attesi (altri) RA 76. Valorizzazione dell'offerta di ricerca e conoscenza

RA 77. Valorizzazione del Parco Tecnologico Padano

RA 78. Valorizzazione della Fondazione Regionale per la ricerca biomedica

Destinatari Imprese e organismi di ricerca

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Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2013

Obiettivo 2015

Obiettivo* 2016

Obiettivo * 2017

Sostegno all’innovazione ed al trasferimento tecnologico

Cofinanziamento in R&S di imprese e organismi di ricerca

Cofinanziamento in R&S di imprese e organismi di ricerca / investimento attivato in R&S*100

% RL

50,42%

53% 53% 53%

*Per l’annualità 2016 – 2017, in considerazione del fatto che le iniziative sono attuate nell’ambito del POR-FESR, gli obiettivi e indicatori sono riparametrati e aggiornati raccordandoli con la

programmazione comunitaria

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2015 Obiettivo 2016

Promozione e sviluppo del capitale umano all’insegna della multidisciplinarietà e della qualità scientifica

Ricercatori62

coinvolti nei progetti finanziati da RL

= n. RL

100 100

Promozione e sostegno della ricerca e dell’innovazione

Progetti di ricerca e/o di innovazione attivati

= n. RL 12263

9064

62

Da intendersi come personale addetto alla ricerca 63

40 FRIM FESR 2020 + 82 progetti di R&S in attuazione di Accordi di collaborazione 64

40 FRIM FESR 2020 + 50 altre misure Asse 1 POR e Accordi. La diminuzione numerica è legata ad un diverso dimensionamento qualitativo e quantitativo dei progetti

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143

Programma 4 Reti e altri servizi di pubblica utilità

Risorse 2016-2018

Principale destinazione risorse

2016 2017 2018

4.470.000,00 2.286.780,00 3.499.145,00

Azioni di comunicazione sulla Banda larga

Risultati Attesi

RA 79. Semplificazione degli adempimenti inerenti il ciclo di vita delle imprese

RA 83. Contenimento degli oneri amministrativi sulle imprese in proporzione alla dimensione e al settore delle stesse secondo i principi dello ‘Small Business Act'

RA 84. Coinvolgimento attivo delle rappresentanze delle imprese nella semplificazione degli adempimenti inerenti il ciclo di vita delle imprese RA 87. Completamento del sistema di connettività a Banda Larga e Banda Ultra Larga

Destinatari Cittadini e Imprese, PPAA

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014

Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

Riduzione dei divari digitali nei territori e diffusione di connettività in banda ultralarga (“Digital Agenda europea)*

Unità (imprese) addizionali con accesso alla banda larga ad almeno 100 MBPS*

numero SIR Sistema

informativo regionale

n.d. * * 2.625*

*L'obiettivo sarà perseguito con fondi POR, utilizzati per la realizzazione di un'infrastruttura che sarà operativa solo a partire dal 2018. Non è possibile definire

i target intermedi al 2016 e 2017.

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144

Risultati Attesi Strategici 2016

RA 94. Efficientamento e semplificazione dei processi di gestione: Open Innovation: azioni di sistema (Università, Centri di ricerca pubblici e privati, Cluster e Community Open Innovation) finalizzate a diffondere la cultura della ricerca e dell'innovazione:

Sviluppo piattaforma OI: introduzione di nuove funzionalità a supporto della realizzazione di progetti sviluppati nel contesto delle community S3;

Iniziative di networking a livello nazionale e internazionale per ampliare l'offerta dei servizi della piattaforma;

Supporto allo sviluppo delle attività dei Cluster Tecnologici Lombardi;

Introduzione di strumenti di comunicazione innovativi per diffondere la cultura della ricerca e dell'innovazione

Direzione Responsabile DG Università, Ricerca e Open Innovation

Programma 5 Politica regionale unitaria per lo sviluppo economico e la competitività

Risorse 2016-2018

Principale destinazione risorse

2016 2017 2018

53.519.431,84 264.000,00 -

Risorse per l’attuazione FESR 2007-2013

Risultati Attesi (altri) RA 88. Riqualificazione e valorizzazione del territorio per incrementarne l’attrattività e il turismo sostenibile

RA 89. Supporto alle PMI nell’individuazione di Piani di Rilancio Aziendale per mantenere e sviluppare una capacità competitiva adeguata RA 90 Promozione della sostenibilità del territorio, dell'innovazione, della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale RA 91. Promozione degli investimenti ad elevato contenuto innovativo nelle aree della ricerca industriale, sviluppo

sperimentale, innovazione tecnologica e sviluppo organizzativo-aziendale

RA 92. Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca applicata e sviluppo sperimentale nelle tematiche dei servizi digitali e

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145

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2013

Obiettivo 2015

Obiettivo 2016

Rafforzamento della competitività dell’economia regionale

N. progetti finanziati POR FESR 2007-2013: Asse 1 Innovazione ed economia della conoscenza

= N Stima su obiettivo

1714 1800

Non rilevabile. Fuori periodo

programmazione

Riduzione delle emissioni di gas serra, CO2 equivalenti

Riduzione delle emissioni di gas serra, CO2 equivalenti

kiloton Stima su obiettivo

2015 RAE

51,7 104.4 Non rilevabile. Fuori periodo

programmazione

Investimenti complessivi attivati in totale: Asse 1 Innovazione ed Economia della Conoscenza

= M€ Stima su obiettivo

2015 RAE

802 830 Non rilevabile. Fuori periodo

programmazione

delle Smart Cities and Communities

RA 93. Promozione di accordi per la ricerca, l’innovazione e la valorizzazione del capitale umano

RA 95. Miglioramento della competitività delle imprese del terziario avanzato anche attraverso partnership di livello

sovranazionale.

RA 95b. Utilizzo delle risorse comunitarie per l’efficienza energetica

Destinatari Cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni

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146

MISSIONE 15 POLITICHE PER IL LAVORO E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE

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147

Programma 1 Servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro

Risorse 2016-2018 Principale destinazione risorse

2016 2017 2018

42.359.227,29 34.150.000,00 34.150.000,00

Risorse per l’accompagnamento delle situazioni di crisi aziendali, la gestione e il monitoraggio della Lista di Mobilità dei dipendenti pubblici, la gestione degli incentivi al reimpiego.(con il supporto di ARIFL)

Risorse destinate a favorire l’inserimento lavorativo di persone con disabilità

Risultati Attesi Strategici 2016

RA 162. Promozione dell’orientamento e del placement lavorativo dei giovani attraverso il coinvolgimento attivo del sistema scolastico e universitario lombardo

Attuazione della misura Garanzia Giovani tenendo conto dell'utilizzo effettivo delle risorse degli avvisi stock e flusso e dell'integrazione di ulteriori iniziative con gli stakeholder istituzionali, rivolte ai giovani in ambito tirocini e apprendistato, per coglierne appieno le opportunità.

Sviluppo delle misure dedicate all'apprendistato per accompagnare l'implementazione del sistema duale lombardo

RA 165. Promozione della riforma dei servizi pubblici per l’impiego valorizzando la rete degli operatori accreditati: riforma del mercato del lavoro

Attuazione della riforma in materia di servizi per il lavoro e politiche attive sul territorio regionale secondo il nuovo modello di mercato del lavoro (d.lgs. 150/2015).

Gestione del periodo transitorio (Accordo quadro del 30 luglio 2015 in materia di politiche attive per il lavoro e conseguente convenzione del 2 dicembre 2015) per la salvaguardia delle specificità del modello lombardo.

Revisione del sistema di accreditamento regionale a seguito delle modifiche di cui al Dlgs 150/2015.

Direzione Responsabile: Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro

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148

Risultati Attesi (altri) RA 163. Qualificazione del sistema degli accreditati ai servizi di istruzione e formazione ed ai servizi al lavoro attraverso la valutazione delle performance RA 164. Sviluppo del sistema di certificazione delle competenze acquisite in qualsiasi ambito e registrazione sul libretto formativo del cittadino RA 166. Sostegno all’inserimento e al reinserimento lavorativo delle persone con disabilità e dei soggetti svantaggiati attraverso percorsi di inclusione socio-lavorativa

Destinatari Cittadini (lavoratori con disabilità), imprese, altre PA

Ente Sireg Coinvolto

ARIFL per l’accompagnamento delle situazioni di crisi aziendali, la gestione e il monitoraggio della Lista di Mobilità dei dipendenti pubblici. (senza trasferimento di risorse specifiche)

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014

Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

Favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità nel mercato del lavoro*

N disabili inseriti e sostenuti grazie a politiche regionali

N disabili inseriti e sostenuti grazie a politiche regionali

N RL 2300 1700 1800 1800

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149

Programma 2 Formazione professionale

Risorse 2016-201865 Principale destinazione risorse

2016 2017 2018

18.265.521,71 13.813.106,00 -

Risorse per la formazione continua, la formazione professionale, attività d’eccellenza nello sviluppo del capitale umano

Risultati Attesi RA 167. Sviluppo di un sistema della formazione professionalizzante

RA 168. Valorizzazione della formazione in assetto lavorativo (tirocini e apprendistato) Destinatari

Imprese e lavoratori

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014

Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

Migliorare le competenze ed abilità dei lavoratori

% contratti di apprendistato stipulati /totale contratti stipulati in un anno nella fascia di età 15-29 anni

% contratti di apprendistato /totale contratti (per anno) nella fascia di età 15-29 anni

% estrazioni COB

12,5% 15% 15% 13%*

* l'abbassamento solo prudenziale della percentuale dell'apprendistato dal 15%, al 13% diciamo che l'effetto è dato da:: 1) contrazione della stipula dei contratto causa Job Act, in poche parole i consulenti del lavoro proporranno altri contratti più convenienti perché meno onerosi nella loro applicazione 2) potrebbe esserci un piccolo incremento per l'introduzione dell'alternanza scuola - lavoro proposto dal MIUR sul 1° livello art43 con la sperimentazione del duale (in ordine alle centinaia di contratti) 3) riforma DELRIO sulle province e impatti della convenzione con MLPS sulla gestione dei CPI che comporta una riduzione del personale dedicato nelle province alla

gestione dell'apprendistato di 2° livello (cataloghi offerta formativa su Sintesi)

65 Le risorse indicate non comprendono i Fondi FAS ed i fondi FSE relativi alle iniziative di eccellenza nello sviluppo del capitale umano (questi ultimi previsti nella missione

15 programma 4).

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150

Programma 3 Sostegno all’occupazione

Risorse 2016-2018

Principale destinazione risorse

2016 2017 2018

62.410.853,00 61.337.991,00 57.927.660,00

Risorse per l'inserimento di lavoratori svantaggiati nell'ambito dell'azione di sistema welfare to work per le politiche di reimpiego

Risultati Attesi Strategici 2016

RA 172. Valorizzazione e promozione di interventi volti a prevenire le crisi aziendali e a garantire interventi integrati

Post Expo: Valorizzare il capitale umano ad esito delle esperienze maturate durante EXPO, favorendo inoltre iniziative di ricerca o di insediamento economico/produttivo in ottica di riqualificazione dell'area.

Direzione Responsabile: Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro

Risultati Attesi (altri)

RA 170. Promozione dell’invecchiamento attivo sostenendo il passaggio intergenerazionale RA 171. Valorizzazione della contrattazione di secondo livello sostenendo la flessibilità organizzativa e il miglioramento della produttività aziendale RA 173. Promozione di misure per sostenere l'occupazione e l'occupabilità femminile

Destinatari Imprese e lavoratori

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151

NB: Alcune azienda a fronte di un senior in uscita, assumeranno 2/3 junior. Il monte ore rimane uguale

Programma 4 Politica regionale unitaria per il lavoro e la formazione professionale

Risorse 2016-2018 Principale destinazione risorse

2016 2017 2018

4.657.497,50 3.000.000,00 3.000.000,00

Risorse per l'inserimento di lavoratori svantaggiati nell'ambito dell'azione di sistema welfare to work per le politiche di reimpiego

Risultati Attesi Strategici 2016

176. Promozione della ricollocazione di lavoratori espulsi o in fase di espulsione dal mercato del lavoro attraverso servizi personalizzati e orientati alle richieste delle imprese

Potenziamento di Dote Unica Lavoro con misure di contrasto alla povertà: Reddito di Autonomia

177. Attivazione del fondo di garanzia quale strumento per l’anticipazione sociale della CIG.

Prosieguo dell'iniziativa Anticipazione sociale per il 2016 in collaborazione con Finlombarda, parti sociali, FWA e ABI.

Direzione Responsabile: Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014

Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

Sostegno al passaggio intergenerazionale

N Adesioni attraverso INPS di soggetti interessati all’attivazione del ponte generazionale

N. soggetti coinvolti (persone in uscita e in ingresso - mercato del lavoro)

N RL 2 usc 2 ent

36 usc 46 ent

36 usc 46 ent

36 usc 46 ent

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152

Monitoraggio degli equilibri finanziari tra risorse disponibili e autorizzazioni regionali concesse in tema di ammortizzatori in deroga.

Ridefinizione degli strumenti della l.r. 21 /2013 sperimentando l'attuazione di modelli di smartworking e welfare aziendale.

Risultati Attesi (altri) RA 174. Econ.15.4 Promozione dell’occupazione con particolare riguardo ai giovani, alle donne e agli over 40 RA 175. Econ.15.4 Promozione della mobilità internazionale del capitale umano (studenti, apprendisti, lavoratori e imprenditori), anche mediante accordi e reti internazionali

Destinatari Imprese e lavoratori

Ente Sireg Coinvolti ARIFL in supporto alla progettazione degli interventi della misura Dote Unica Lavoro (senza trasferimento di risorse specifiche)

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

Consolidare l’integrazione delle politiche attive e passive per il lavoro in relazione ai fabbisogni occupazionali delle imprese, per favorire l’inserimento lavorativo

Percentuale inserimenti occupazionali su doti attivate e concluse (soggetti disoccupati, ammortizzati e giovani 15-29 anni)

Percentuale inserimenti occupazionali su doti attivate e concluse (soggetti disoccupati, ammortizzati e giovani 15-29 anni)

% RL 27,8% 22% 23% 23%

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153

MISSIONE 16 AGRICOLTURA, POLITICHE AGROALIMENTARI E PESCA

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Programma 1 Sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare

Risorse 2016-2018 Principale destinazione risorse

2016 2017 2018

67.278.816,67 62.841.068,70 57.862.258,00

Sviluppo della ricerca, del trasferimento dell’innovazione e della qualità in campo agricolo e agroalimentare

Anticipazioni finanziarie a OPR

Spese per la gestione dell’Organismo Pagatore

Cofinanziamento regionale per investimenti per l'attuazione del piano di sviluppo rurale 2007/2013

Abbattimento dei costi burocratici e oneri fiscali e sviluppo servizi di business per l’impresa tramite sviluppo ed attivazione di nuovi strumenti informativi a servizio delle imprese agricole ed agroalimentari

Supporto all’aggregazione delle imprese e recupero del peso del settore primario nelle filiere di qualità

Tutela, promozione e sicurezza delle filiere agroalimentari e forestali

Sviluppo dell’export dell’agroalimentare lombardo: azioni coordinate nell’ambito di Expo 2015 e ricerca nuovi mercati

Direttiva nitrati: azioni per la revisione in ambito macroregionale delle aree vulnerabili; confronto politico con la Commissione Europea per la revisione della normativa

Servizio fitosanitario: rilancio e attuazione del Piano regionale

Azioni a tutela della risorsa suolo agricolo e per l’azzeramento del consumo di suolo

Sostegno all’agricoltura di montagna e alle azioni di Sviluppo locale e di valorizzazione e fruizione del territorio rurale

Sostegno alla filiera del bosco – legno e tutela del patrimonio forestale demaniale

Revisione della pianificazione e della normativa in materia venatoria

Azioni a sostegno dell’attività piscatoria professionale e dilettantistica

Contributo per il funzionamento di ERSAF.

Risultati Attesi Strategici 2016

RA 96b. Programmazione politiche agricole regionali: presidio tavoli negoziali RA 97b. Attuazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014/20

messa a disposizione di ulteriori 100.000.000 euro sul P.S.R. 2014 - 2020 a valere su nuovi avvisi

approvazione degli atti di attivazione di almeno 7 operazioni P.S.R. 2014 - 2020

informatizzazione dei bandi

Direzione Responsabile: Direzione Generale Agricoltura

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155

RA 100. Revisione e riordino delle deleghe e delle competenze pubbliche in

campo agricolo in applicazione della legge Delrio per il subentro corretto nelle

attività e competenze delle province

presidio dell'iter consiliare del pdl di modifica del testo unico agricoltura (31/2008) e della legge sulla caccia

riorganizzazione a seguito del provvedimento organizzativo della Giunta regionale

ricognizione dei procedimenti e procedure e loro omogeneizzazione

RA 108b. Applicazione della Direttiva nitrati, delle buone pratiche agricole e

delle misure del PSR per la tutela delle risorse idriche

approvazione del programma di azione 2016 - 2019

presidio del negoziato tra MAAT e Commissione UE, nell'ambito del comitato nitrati, in ordine alla approvazione UE deroga

presidio del negoziato MAAT - Commissione UE secondo l'accordo tra MAAT - DG Ambiente in ordine alla definizione delle zone vulnerabili nitrati

Risultati Attesi (altri)

RA 98. Tutela della redditività d’impresa tramite erogazione dei premi PAC, agevolazioni per l’accesso al credito, sviluppo dei

sistemi assicurativi, dei servizi di sostituzione e sostegno agli investimenti aziendali

RA 99. Abbattimento dei costi burocratici

RA 101. Sviluppo della ricerca e del trasferimento dell’innovazione in campo agricolo, agroalimentare e forestale RA 102. Ridefinizione del sistema dei servizi di consulenza e dell’assistenza tecnica in agricoltura RA 103. Sviluppo dell’imprenditoria giovanile

RA 104. Supporto all’aggregazione delle imprese e recupero del peso del settore primario nelle filiere di qualità anche con

l’applicazione delle Organizzazioni Comuni di Mercato

RA 105. Tutela, promozione, sicurezza e sviluppo delle produzioni filiere agricole, agroalimentari e forestali di qualità e biologiche nonché sviluppo di progetti integrati di filiera e di area RA 109. Potenziamento del Servizio Fitosanitario: attuazione del Piano Fitosanitario regionale triennale, prevenzione, lotta obbligatoria alle malattie della piante, monitoraggio e sviluppo del polo unico per la diagnostica di qualità e divulgazione dei risultati RA 110. Azioni a tutela della risorsa suolo agricolo e per l’azzeramento del consumo di suolo e sviluppo dell’agricoltura conservativa RA 111. Sviluppo rurale delle aree svantaggiate e dell’agricoltura di montagna RA 112. Sostegno e promozione della filiera bosco - legno e tutela del patrimonio forestale demaniale RA 116. Supporto allo sviluppo del Turismo Rurale e delle imprese di Agriturismo

Destinatari Imprese ed operatori del settore agricolo e agroalimentare.

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156

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

Attuazione Politica Comunitaria 2014/2020

PAC: numero imprese che ne hanno usufruito

N imprese N RL 30.200 30.000 30.000

Sostegno alla competitività del settore agricolo

Fondi spesi/totale fondi disponibili

Fondi spesi/totale fondi disponibili

% RL 100 100 100

Programma 2 Caccia e pesca

Risorse 2016-2018

2016 2017 2018

1.387.553,00 1.387.553,00 1.387.553,00

Risultati Attesi (altri) RA 114. Revisione della pianificazione e della normativa in materia venatoria

RA 115. Azioni a sostegno dell’attività piscatoria professionale e dilettantistica, tutela delle rotte migratorie e promozione del

consumo di pesce a km zero

Destinatari

Cittadini

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157

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

Sostegno dell’attività piscatoria professionale e dilettantistica

Fondi spesi/totale fondi disponibili

Fondi spesi/totale fondi disponibili

% RL - 100 100

Programma 3 Politica regionale unitaria per l'agricoltura, i sistemi agroalimentari, la caccia e la pesca

Risorse 2016-2018

2016 2017 2018

1.998.360,00 820.061,00 920.061,00

Obiettivi Operativi66 Supporto alla gestione e monitoraggio PSR 2014-20 ai fini della efficienza della spesa ed efficacia della programmazione

Destinatari

Ditte assegnataria incarico assistenza tecnica e valutazione PSR2014-20

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

Supporto alla gestione e montoraggio avanzamento PSR 2014 - 20

Gare assegnate N. Gare assegnate N RL Nd 0 0

Approvazione R.A R.A. N. R.A nd 1 1

66

Per questo programma non sono previsti per il 2015 Obiettivi di carattere strategico, ma unicamente obiettivi operativi

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MISSIONE 17 ENERGIA E DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI ENERGETICHE

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159

Programma 1 Fonti Energetiche

Risorse 2016-201867 Principale destinazione risorse

2016 2017 2018

58.394.409,00 45.695.351,00 31.391.076,00

Risorse destinate all’AQST Provincia di Sondrio

Risorse destinate all’accordo quadro “Accordo di programma ambiente ed energia”

Risultati Attesi (altri) RA 117. Incentivazione dell'efficienza energetica e delle fonti rinnovabili RA 118. Promozione dell’edilizia sostenibile RA 119. Programma Energetico Ambientale Regionale RA 120. Sviluppo di filiere a basso impatto ambientale

Destinatari Provincia di Sondrio

Enti locali

Consorzi di bonifica

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

Sviluppo reti di teleriscaldamento Percentuale degli interventi conclusi sul totale degli interventi finanziati68

= % RL 83% 100%

67

Nel totale delle risorse sono considerati anche i trasferimenti di risorse agli Enti (canoni idrici) che non sono stati rappresentati con un indicatore; trattandosi di “puri

trasferimenti” si possono solo individuare indicatori di carattere finanziario 68

L’indicatore fa riferimento a risorse vincolate.

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MISSIONE 18 RELAZIONI CON LE ALTRE AUTONOMIE TERRITORIALI E LOCALI

Programma 1 Relazioni finanziarie con le altre autonomie territoriali

Risorse 2016-2018 2016 2017 2018

43.307.296,00 38.675.546,00 32.419.546,00

Principale destinazione risorse

Contributi alla gestione associata dei servizi comunali

Fondo sperimentale di riequilibrio relativo alla compartecipazione della tassa automobilistica

Programmazione Negoziata

Iniziative emblematiche

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Risultati Attesi Strategici 2016

RA 33. Attuazione della Macroregione del Nord

Consolidamento delle modalità di collaborazione con le regioni limitrofe finalizzate alla realizzazione dinamica della Macroregione sia in ambito economico-finanziario sia in ambito istituzionale.

RA 38. Revisione del ruolo e dell’organizzazione delle STER

Definizione della nuova organizzazione delle competenze all'interno delle STER (alla luce della revisione delle competenze in capo alle Province e in generale della riorganizzazione della PA)

Strutturazione di un sistema di rilevazione dei dati a supporto del controllo di gestione

RA 38b Garantire il miglior funzionamento possibile per gli enti provinciali alla luce delle rilevanti modifiche ex l 56/14

Elaborazione di una proposta di progetto di legge per il riordino degli enti territoriali in Lombardia.

Attivazione della conferenza permanente Regione Lombardia-Città Metropolitana;

Definizione dello schema di intesa quadro Regione Lombardia-Città Metropolitana;

Partecipazione al confronto sulla elaborazione del piano strategico della Città Metropolitana.

Direzione Responsabile: DG Presidenza

Risultati Attesi (altri)

RA 35. Semplificazione della normativa regionale in tema di Gestioni Associate

RA 36. Semplificazione e digitalizzazione di procedure amministrative degli Enti Locali RA 37. Attuazione di interventi per l’efficienza e affiancamento agli Enti Locali: Gestioni Associate e fusioni di Comuni

Destinatari Cittadini, imprese, altre PA e Associazioni

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

Ottimizzazione delle funzioni rese dalla Pubblica Amministrazione

N. dei servizi gestione associata e percorsi fusione attivati

N. dei servizi di gestione associata attivati (dato incrementale)

N. RL 781 800 800 810

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MISSIONE 19 RELAZIONI INTERNAZIONALI

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163

Programma 1 Relazioni internazionali e Cooperazione allo sviluppo

Risorse 2016-2018

Principale destinazione risorse

2016 2017 2018

1.322.000,00 1.325.642,00 975.000,00

Contributi a Expo 2015 Spa

Partecipazione al capitale sociale di Arexpo

Risultati Attesi Strategici 2016

RA 43. Sviluppo di rapporti internazionali istituzionali e di supporto allo sviluppo economico

Promozione e realizzazione di almeno 20 tra incontri, eventi e missioni internazionali quale sviluppo delle relazioni avviate durante Expo 2015

RA 46. Innovazione degli interventi di cooperazione allo sviluppo

Predisposizione di un documento di orientamento delle azioni di Regione Lombardia in tema di cooperazione internazionale allo sviluppo

RA 47b. Macroregione italiana ed europea: promozione di reti e apertura internazionale, a partire da EXPO

definizione documento congiunto Stato Regioni da presentare alla Conferenza Mondiale "HABITAT III" ottobre 2016 a Quito (Equador)

RA 48. Valorizzazione e riqualificazione del sito espositivo (fase post-Expo)

Definizione ed avvio del progetto complessivo del Fast Post EXPO e in particolare di rivitalizzazione del Cardo.

Direzione Responsabile: DG Presidenza Direzione Responsabile: DG Casa, Housing Sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione Direzione Responsabile: DG Presidenza

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Accompagnamento alla realizzazione della nuova governance della società Arexpo S.p.A.

Approfondimento giuridico e individuazione delle soluzioni nelle diverse tematiche lagate alla preparazione dell'evento "post fast expo

Risultati Attesi (altri) RA 44. Miglioramento delle relazioni con le istituzioni europee

RA 45. Rafforzamento delle reti internazionali

Destinatari Cittadini, imprese, altre PA, Associazioni

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014

Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

Valorizzazione dell’area e delle opere del sito espositivo nella fase transitoria del post-Expo – Riattivazione del Cardo (cd. “Fast Post Expo”)

Investimenti complessivi attivati a fronte del contributo regionale

Investimenti complessivi attivati

MLN€ Arexpo SpA

= 25 40 50

N. visitatori Cardo N. visitatori Cardo N. Arexpo SpA

= 50.000 75.000 100.000

Progetti realizzati N. Progetti realizzati N. Arexpo SpA

= 3 5 10

Strutture riqualificate con contributi regionali

N. Strutture riqualificate con contributi regionali

N Arexpo SpA

= 3 5 10

Posizionamento internazionale di Regione Lombardia

Sviluppo delle relazioni avviate durante Expo 2015 attraverso missioni, incontri ed eventi internazionali

N. delle missioni, degli incontri e degli eventi

internazionali

N RL n.d. 20 20 20

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Programma 2 Cooperazione territoriale

Risorse 2016-2018

Principale destinazione risorse

2016 2017 2018

10.583.670,03 - -

Cooperazione transfrontaliera 2007-2013

Risultati Attesi

Strategici 2016

RA 27 Partecipazione ai nuovi Programmi di cooperazione territoriale:

Definizione linee guida delle nuove call del Programma Spazio Alpino

Direzione Responsabile: DG Presidenza

Risultati Attesi

RA 29. Interventi territoriali integrati

Destinatari Cittadini, altre PA, associazioni

Obiettivi Indicatore Formula UdM Fonte Dato 2014 Obiettivo 2016

Obiettivo 2017

Obiettivo 2018

Sviluppo della politica di coesione territoriale attraverso una spesa rigorosa ed efficace

N Progetti con chiusura contabile e decreto rideteminazione finale P.O. Italia Svizzera 2007 – 2013 (Assi 1-2-3)

N Progetti con chiusura contabile e decreto rideteminazione finale

N RL n.d. 80

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ALTRE MISSIONI

MISSIONE PROGRAMMA COMMENTO

20. Fondi e accantonamenti

1. Fondo di riserva Indicatore non applicabile Questo programma è composto da capitoli finalizzati ad agevolare la partecipazione regionale a bandi europei assicurando la copertura della quota di cofinanziamento richiesta dalla UE per progetti proposti e gestiti, qualora approvati, dalle diverse Direzioni Generali.

2. Fondo svalutazione crediti Indicatore non applicabile

3. Altri Fondi Indicatore non applicabile

50. Debito pubblico

1. Quota interessi ammortamento mutui e prestiti obbligazionari

Indicatore non applicabile

2. Quota capitale ammortamento mutui e prestiti obbligazionari

Indicatore non applicabile

60. Anticipazioni finanziarie

1. Restituzione anticipazioni di tesoreria

Indicatore non applicabile

99. Servizi per conto terzi

1. Servizi per conto terzi - Partite di giro

Indicatore non applicabile

2. Anticipazioni per il finanziamento del sistema sanitario nazionale

Indicatore non applicabile

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OBIETTIVI STRATEGICI 2016 TRASVERSALI

Risultati Attesi Strategici 2016

PAREGGIO DI BILANCIO

Garantire la tenuta del Patto e attuare azioni di contenimento della spesa anche in relazione ai nuovi principi introdotti dal DDL Stabilità 2016;

Monitoraggio dei nuovi indicatori finanziari conseguenti le novità del Pareggio di Bilancio;

Coordinamento delle procedure relative alla gestione delle entrate regionali;

SIREG (Sistema Regionale) 1) Implementazione nuove modalità di rapporto Giunta - SIREG, in attuazione delle convenzioni, in modo da facilitare maggior efficienza nel funzionamento e maggior efficacia nelle commesse:

Messa a punto dei piani industriali delle Società regionali: - ILSPA, anche nel rapporto con ARCA sulle centrali di committenza - LISPA, verificando un efficiente equilibrio tra produzione interna ed

esterna - Finlombarda, anche rispetto ai requisiti da intermediario unico

2) Supporto allo sviluppo del Gruppo FNM in attuazione delle linee strategiche del PRS; 3) Definizione condivisa di un rapporto di audit per ciascun ente strumentale e ciascuna società in house 4) Razionalizzazione delle società e della partecipazioni di Regione Lombardia in attuazione della Legge 190/2014

Stesura della relazione conclusiva entro fine marzo 2016.

Completamento percorso formale fusione di Navigli Scarl in Explora e completamento cambio governance di Infrastrutture Lombarde S.p.A.

5) AREXPO. Definizione compagine societaria per gestione post EXPO; interlocuzione con il Governo. COMUNICAZIONE E RELAZIONI ESTERNE

Coordinamento con la Comunicazione Interna per l'impostazione e

Direzione Responsabile: DG Presidenza

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l'implementazione della rivista Noi Regione

Supervisione e individuazione delle politiche più rilevanti da comunicare ai cittadini attraverso attività ed eventi di comunicazione

Sviluppo del progetto del sistema di portali Internet di RL

Organizzazione degli Stati Generali della Lombardia

Organizzazione incontro di aggiornamento sul progetto strategico Lombardia 2030 di Confindustria Lombardia

Rafforzamento della comunicazione interna mediante la diffusione della intranet collaborativa

RIFORME Presidio Riforme Costituzionali ed eventuali seguiti:

Verifica Composizione e funzioni del nuovo Senato della Repubblica con eventuale proposta di modifica della legge elettorale regionale;

Inquadramento della potestà legislativa della regione alla luce della cancellazione delle materia di potestà legislativa concorrente;

Definizione dell'ambito di possibile esercizio della iniziativa ai sensi dell'art. 116, 3° comma in tema di autonomia differenziata.

CONTROLLO DI GESTIONE

Implementazione di un sistema di controllo di gestione per verificare l'efficacia, l'efficienza e l'economicità dell'azione della Giunta Regionale, attraverso l'attivazione di meccanismi operativi e in una logica complementare con il controllo strategico.

CONTROLLI

Riordino del sistema dei controlli successivi degli atti dirigenziali ponendo particolare attenzione alle aree a rischio ed assicurando un raccordo con Controllo di Gestione. Coordinare eventuali piani di rientro a seguito dei rilievi del Comitato dei Controlli e del Comitato della trasparenza per gli appalti e sicurezza dei cantieri.

VALUTAZIONE DELLE POLITICHE Impostazione della valutazione delle politiche con una pianificazione pluriennale e una razionalizzazione e sinergia tra le attività inerenti le clausole valutative e la valutazione della politica unitaria con una lettura trasversale dell'attuazione del PRS, in collaborazione con la Commissione paritetica del Consiglio.

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FOCUS TRASPARENZA E ANTICORRUZIONE

Anticorruzione a cura del DFS Anticorruzione/Trasparenza

La legge 190/2012 dispone l’obbligo, per tutte le Amministrazioni, di adottare entro il 31 gennaio di ogni anno, il Piano triennale di prevenzione della

corruzione (PTPC), individuato, come si legge anche nel Piano Nazionale Anticorruzione approvato dalla CIVIT – ora ANAC – con deliberazione n. 72 del

11.09.2013, come strumento di programmazione, il cui contenuto deve essere coordinato con quello degli altri atti di programmazione presenti

nell’Amministrazione e, quindi, anche con il Piano della performance. ANAC, con determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015 (Aggiornamento 2015 al Piano

Nazionale Anticorruzione) richiama l’attenzione sulla necessaria coerenza tra PTPC e Piano della performance sotto due profili a) le politiche sulla

performance contribuiscono alla costruzione di un clima organizzativo che favorisce la prevenzione della corruzione; b) le misure di prevenzione della

corruzione devono essere tradotte, sempre, in obiettivi organizzativi ed individuali assegnati agli uffici e ai loro dirigenti. Ciò agevola l’individuazione di misure

ben definite in termini di obiettivi, le rende più effettive e verificabili e conferma la piena coerenza tra misure anticorruzione e perseguimento della funzionalità

amministrativa.

Il coordinamento tra i due Piani si esplica necessariamente con riferimento all’attuazione delle misure di mitigazione dei rischi corruttivi in esito al complesso

processo di analisi condotto nel 2015, che costituisce uno degli elementi essenziali dell’aggiornamento del vigente Piano di prevenzione della corruzione, da

operarsi, come già esplicitato, entro il 31 gennaio 2016.

Sulla base di quanto disposto all’art. 1, comma 16 della legge 190/2012, il PTPC tratta la “gestione del rischio corruzione” nelle 4 aree individuate dalla

normativa (Area A - Acquisizione e progressione del personale, Area B - Affidamento di lavori, servizi e forniture, Area C - Provvedimenti ampliativi della

sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario – Area D – Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica del

destinatario con effetto economico diretto e immediato per il destinatario) che si articolano nei processi descritti all’allegato 2 del PNA. Su indicazione della

Determinazione ANAC n. 12 del 2015, l’aggiornamento 2016 del P.T.P.C., prevederà ulteriori azioni di estensione e approfondimento del processo di analisi e

mappatura dei rischi, oltre le 4 Aree indicate dalla L.190/2012.

Già nell’anno 2015, ai fini dell’aggiornamento del PTPC, il Responsabile della Prevenzione della Corruzione ha promosso, un’azione di estensione e

approfondimento dell’attività di analisi, con riferimento alle Aree A, B e C; tale attività si è svolta attraverso la formazione laboratoriale con la costituzione di

gruppi di lavoro formati da personale individuato dalle Direzioni coinvolte, sotto il coordinamento della struttura del Responsabile della prevenzione della

corruzione.

La gestione del rischio si completa con la successiva azione di monitoraggio per verificare lo stato di attuazione delle misure di prevenzione del rischio

corruzione, relativamente al primo semestre 2015, il RPC ha impostato l’attività di monitoraggio d'intesa con i Referenti della prevenzione della corruzione.

Questa attività di verifica ha evidenziato, tra l’altro, la necessità di dotarsi, in prospettiva, di un sistema informativo per gestire il flusso delle informazioni e

consentire quindi un monitoraggio costante e permanente a supporto dell’attuazione del processo relativo all’analisi dei rischi da parte dell'amministrazione.

Gli esiti del lavoro di approfondimento dell’analisi dei rischi, unitamente agli esiti del monitoraggio effettuato con le Direzioni sull’attuazione delle misure di

prevenzione della corruzione, costituiscono oggetto dell’aggiornamento del PTPC per l’anno 2016.

Per le Direzioni generali coinvolte nei processi di analisi dei rischi, anche per il 2016 il Responsabile della prevenzione della corruzione verificherà l’effettiva

applicazione delle misure di mitigazione dei rischi previste nell’aggiornamento del Piano. Tale obiettivo richiede:

- una specifica attività di monitoraggio e verifica da parte del Responsabile della prevenzione della corruzione in collaborazione con i Referenti della

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prevenzione della Corruzione;

- una attiva partecipazione dei dirigenti responsabili di procedimento nell’attuazione delle misure di prevenzione previste dal PTPC, in collaborazione

con il Responsabile della prevenzione della corruzione, come anche previsto dall’art. 16 del D.Lgs. 165/2001.

Obiettivo Indicatore UDM Target 2015

Attuazione del piano triennale anticorruzione da parte dei Dirigenti responsabili delle Direzioni generali

%Attuazione delle misure di prevenzione prescritte dal Piano triennale di prevenzione della corruzione 2016-2018

% 100 %

Trasparenza

La stretta relazione tra il Programma triennale della trasparenza e l’integrità (P.T.T.I.), sezione del Piano triennale di prevenzione della corruzione, e il Piano

della performance è definita dall’art. 10 del d.lgs. 33/2013, dove si precisa come la promozione di maggiori livelli di trasparenza costituisca un’area

strategica per ogni amministrazione, che deve tradursi nella definizione di obiettivi organizzativi e individuali.

Al comma 4 dell’art. 10, si specifica altresì che le amministrazioni pubbliche devono garantire la massima trasparenza in ogni fase del ciclo di gestione della

performance.

Il coordinamento tra il P.T.T.I. e il Piano della Performance si sviluppa quindi attraverso l’obiettivo strategico di coordinamento delle iniziative volte a

garantire la trasparenza, la legalità e la cultura dell’integrità.

Si tratta di proseguire il percorso iniziato nel 2015 per rendere disponibili e maggiormente fruibili i dati da pubblicare ai sensi del d.lgs. 33/2013. Si lavorerà

per migliorare costantemente la messa a disposizione dei dati sul sito dedicato sia nel senso della completezza che per facilitare la fruibilità dei dati

all’esterno. A tale proposito si prefigura l’adozione di uno strumento informatico – Sistema Elettronico della Trasparenza (SETRA) volto alla

razionalizzazione e ottimizzazione delle azioni di rilevazione, estrazione e pubblicazione dei dati. Si opererà per intraprendere una analisi di nuove modalità

di pubblicazione di dati tali da rendere l’adempimento meno burocratico e sempre meglio fruibile e leggibile all’esterno in particolare per i cittadini che non

sono adusi alla lettura di aspetti tecnici ed ai tecnicismi della P.A. In merito agli obblighi di pubblicazione si cercherà di perseguire obiettivi più ambiziosi che

ci avvicinino ai principi del Freedon of Information Act (FOIA) quindi oltre gli adempimenti obbligatori previsti dal d.lgs. 33/2013. In ambito formativo, così

come approvato nella sezione dedicata alla trasparenza nel Piano della Formazione 2016, ci si orienterà verso approfondimenti specifici sulle modifiche

normative riconducibili all’attuazione della L. 124/2015 (Legge Madia) e sulle novità introdotte dal Freedom Of Information Act (F.O.I.A.) sulla qualità degli

atti da pubblicare e sulla metodologia di approccio al tema.

Obiettivo Indicatore UDM Target 2015

Pubblicazione in Amministrazione Trasparente degli obblighi previsti dall normativa vigente e da eventuali decreti integrativi e correttivi

% Incremento del flusso informativo delle pubblicazioni anche attraverso il Sistema Elettronico della trasparenza (SETRA)

% 10 %

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FOCUS SU BENESSERE ORGANIZZATIVO

Per benessere organizzativo si intende la capacità di un’organizzazione di promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori. Il concetto di benessere organizzativo si riferisce, quindi, al modo in cui le persone vivono la relazione con l'organizzazione in cui lavorano; tanto più una persona sente di appartenere all'organizzazione, perché ne condivide i valori, le pratiche, i linguaggi, tanto più trova motivazione e significato nel suo lavoro.

Tale concetto fa riferimento, da una parte, alla definizione di “salute” condivisa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “stato di completo benessere

fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o infermità”, fatta propria dal d.lgs. n° 81/2008 (art. 2 lett. o) e quindi connessa al

tema dello stress lavoro-correlato; dall’altra parte, al tema della efficienza e della produttività delle organizzazioni, in quanto numerosi studi e ricerche hanno

dimostrato che le strutture più efficienti sono quelle con dipendenti soddisfatti e con un “clima interno” sereno e partecipativo.

Molteplici sono le fonti normative, a partire da quelle generali (l'accordo europeo del 2004 sullo stress lavoro-correlato e il già citato d.lgs n° 81/2008 di

recepimento delle direttive europee in materia di tutela della salute) fino ai provvedimenti a livello nazionale.

Con specifico riguardo alle Amministrazioni pubbliche, va menzionata la Direttiva del Ministro della Funzione Pubblica del 24 marzo 2004. Con questa

direttiva si demanda alle Pubbliche amministrazioni di attivarsi, oltre che per raggiungere obiettivi di efficacia e di produttività, anche per realizzare e

mantenere il benessere fisico e psicologico delle persone, attraverso la costruzione di ambienti e relazioni di lavoro che contribuiscano al miglioramento della

qualità della vita dei lavoratori e delle prestazioni.

La direttiva fornisce specifiche indicazioni su finalità, modalità e strumenti per il perseguimento degli stessi; in particolare, fornisce agli enti gli strumenti

operativi necessari allo scopo (c.d. Kit del benessere organizzativo). Tali strumenti hanno costituito la base per lo svolgimento dell’indagine condotta in

Regione Lombardia tramite questionari (novembre 2012) e per le successive azioni di partecipazione del personale delle diverse Direzioni tramite la

formazione dei Gruppi di lavoro benessere (anno 2014).

Con il d.lgs. 150/2009, il tema del benessere organizzativo viene ripreso, con l’obiettivo di sviluppare la produttività, l’efficienza e la trasparenza nella p.a., con riferimento agli obblighi di valutazione delle performance; in tale contesto, viene assegnato agli OIV l’obbligo di realizzare indagini sul personale dipendente volte a rilevare il livello di benessere organizzativo e il grado di condivisione del sistema di valutazione nonché la rilevazione della valutazione del proprio superiore gerarchico da parte del personale (art. 14, c.5). Il d.lgs. 33/2013 richiama l’obbligo di pubblicazione dei dati relativi ai livelli di benessere delle pubbliche amministrazioni (art. 20, c.3), affermando implicitamente la relazione tra il Piano della performance, la valutazione delle prestazioni e il benessere organizzativo. Pertanto, il tema del benessere organizzativo deve tradursi nella definizione di obiettivi organizzativi (Piano degli interventi per il miglioramento del benessere lavorativo) e nell’individuazione di adeguate modalità di monitoraggio e si sviluppa attraverso l’obiettivo strategico di coordinamento delle iniziative volte a garantire la promozione della salute negli ambienti di lavoro dell’Ente.

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Il Responsabile della gestione delle sedi regionali svilupperà le attività finalizzate a realizzare, nel triennio 2016-2018:

- l’approvazione del Piano degli interventi per il miglioramento del benessere lavorativo (2016);

- la sperimentazione di interventi per la promozione della salute e del benessere negli ambienti di lavoro (2016);

- l’attuazione degli interventi per il miglioramento del benessere lavorativo (2017-2018).

Un ulteriore obiettivo operativo, condiviso con le altre Unità Organizzative dell’Area Organizzazione e con l’Organismo indipendente di valutazione sarà:

- la definizione degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione e la pubblicazione dei dati inerenti i livelli di benessere.

- il monitoraggio dei livelli di benessere organizzativo.

Nel 2016, una volta approvato il Piano degli interventi per il miglioramento del benessere lavorativo, Il Responsabile della gestione delle sedi regionali si

coordinerà con la U.O. Organizzazione e personale Giunta e Sireg (per l’attuazione degli interventi di miglioramento), con la U.O. Sistemi informativi (per il

supporto tecnologico agli strumenti di rilevazione) e con l’Organismo Indipendente di valutazione, al fine di attivare ogni iniziativa mirata alla più efficace

gestione degli interventi e alla definizione di adeguate modalità di monitoraggio.

Indicatore 2016

Obiettivo Indicatore UDM Target 2015

Approvazione del Piano degli interventi per il miglioramento del benessere organizzativo e avvio dell’attuazione (fase di sperimentazione)

% Attuazione delle misure di miglioramento del benessere negli ambienti di lavoro

% 20%

Pubblicazione in Amministrazione Trasparente degli obblighi previsti dal d.lgs. 33/2013 (art.20, c.3)

% Incremento della partecipazione dei lavoratori alle indagini dirette sul benessere organizzativo

% 60 %

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AZIONI DI MIGLIORAMENTO

Nell’attuale fase di trasformazione degli assetti istituzionali, Regione Lombardia si propone di assumere il ruolo di una Pubblica Amministrazione innovativa, in grado di interpretare le sfide attuali e di mettere a disposizione strumenti avanzati e flessibili rispetto alle esigenze di cittadini, stakeholder e territori. In questa linea di indirizzo, nel biennio 2014 - 2015, sono stati progressivamente razionalizzati e integrati tutti i documenti e i mezzi di conoscenza e di rappresentazione degli obiettivi di governo, secondo una lettura capace di privilegiare il punto di vista dei soggetti protagonisti. Nel 2014 si è, infatti, approvato, in un unico documento, la Relazione sulla performance e il Piano dei Risultati il Piano della performance e dei Risultati Attesi di Bilancio; nel 2015 è stata invece approvata la prima Relazione annuale sull’attuazione del PRS che, come stabilito dalla Legge di Stabilità 2015 n.36, approvata dal Consiglio regionale il 30 dicembre 2014, ha accorpato in un solo documento anche il Rapporto di gestione, così da offrire elementi sempre più efficaci di conoscenza e valutazione delle politiche regionali. Nel 2016, portata a regime l'integrazione di tali documenti, è necessario insistere nel perfezionamento degli indicatori di output e di realizzazione, creando una maggiore sinergia anche con le numerose informazioni offerte dal nuovo controllo di gestione di Regione Lombardia. Il 2016 sarà anche l'anno in cui dare attuazione alle novità dettate dal Decreto 9 dicembre 2015 "Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio delle Regioni, delle Province autonome di Trento e di Bolzano, e dei loro organismi ed enti strumentali" che identifica un set di indicatori comuni che ogni Amministrazione ha l'obbligo di inserire nel proprio Piano. Questo lavoro, vista la natura più finanziaria degli indicatori previsti dal decreto, rinsalderà il rapporto tra la parte programmatica delle politiche e quella delle risorse. Proseguirà, inoltre, il lavoro di allineamento degli indicatori di risultato del PRS con quelli contenuti nei POR del nuovo settennato 14-20 dei fondi strutturali europei. Sarà quindi possibile avere una visione più chiara dei risultati conseguiti con le risorse a disposizione e in prospettiva anche degli “effetti leva” che potranno essere ottenuti. Procederà il lavoro di messa a sistema degli indicatori di contesto, selezionati ed aggiornabili in modo certificato, anche grazie alla collaborazione con Eupolis Lombardia. Infine, dopo l'inserimento nel Piano 2015 di un focus sul benessere organizzativo, nel 2016 si potrà lavorare per il completamento del Piano con

nuovi Focus previsti dal D. Lgs 150/2009, quali ad esempio quello relativo alle politiche e agli obiettivi di Pari Opportunità.