PIANO DEI SERVIZI - febbraio 2004 - Maria Cristina Treu – aprile 2004.
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PIANO DEI SERVIZI- febbraio 2004 -
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Adeguamento al Titolo III della L.R. 1/2001Adeguamento al Titolo III della L.R. 1/2001
Il Titolo III della L.R. 1/2001 (artt. 6 – 9 della Legge) - intitolato “Norme per la determinazione della capacità insediativa e per la dotazione di aree per attrezzature pubbliche e di uso pubblico” - riformula integralmente gli articoli 19 (art. 6, L.R. 1/2001) e 22 (art. 7, L.R. 1/2001) della L.R. 51/75.
L’art. 6 della l.r. 1/2001 riformula la disciplina dei criteri per il calcolo della capacità insediativa del PRG.
L’art. 7 della l.r. 1/2001 detta le nuove regole in materia di attrezzature pubbliche e di uso pubblico.
In particolare questa seconda disposizione riveste caratteri eccezionalmente innovativi, offrendo alle amministrazioni comunali un nuovo strumento, il Piano dei Servizi, al quale è affidata la disciplina dei servizi pubblici e di interesse generale a livello comunale.
Maria Cristina Treu – aprile 2004
OBIETTIVO GENERALE del Piano dei Servizi“.. assicurare una razionale distribuzione di attrezzature urbane nelle diverse parti del territorio comunale..” fornendo una documentazione sullo “.. stato dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale esistenti in base al grado di fruibilità e di accessibilità che viene assicurata ai cittadini per garantire l’utilizzo di tali servizi ..”, e precisando “.. nel rispetto delle previsioni del Programma Regionale di Sviluppo, dei piani territoriali regionali o sovracomunali, le scelte relative alla politica dei servizi di interesse pubblico o generale da realizzare nel periodo di operatività del piano regolatore generale, dimostrandone l’idoneo livello qualitativo, nonché un adeguato livello di accessibilità, fruibilità e fattibilità.”.
Operativamente il Piano dei Servizi:
- eleva il parametro per la stima della capacità insediativa dal valore di cubatura minima per abitante da 100 mc a 150 mc (ovvero di 50 mq/ab.);
- verifica la dotazione minima fissata dalla legge;
- integra i parametri quantitativi per il calcolo degli standard con la valutazione dell'accessibilità e del livello prestazionale dei servizi.
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Rafforzamento iniziative culturali e per la formazione
Sostegno forme differenziate di turismo e di accoglienza
Potenziamento logistica industriale e distributiva
Valorizzazione del verde urbano
Organizzazione del verde periurbano
Connessione con il verde territoriale
Riqualificazione della struttura urbana storica (fortificazioni, laghi, etc.)
Equa distribuzione territoriale dell’offerta di servizi: ruolo delle polarità urbane
Riduzione del rischio da incidenti rilevanti
Aumento della mobilità possibile (razionalizzazione e completamento del sistema infrastrutturale), diminuzione della mobilità necessaria (decentramento dei servizi e dell’offerta insediativa)
Il Piano dei Servizi per uno sviluppo sostenibile- principali obiettivi e strumenti -
Maria Cristina Treu – aprile 2004
TEMA OBIETTIVO DI RIFERIMENTOVERIFICHE e/o AZIONI del Piano dei Servizi
AREA AMBIENTALE
Verde urbano Valorizzazione(giardini/parchi pubblici e verde attrezzato per lo
sport)
- Verifica della dotazione minima ex lege (16 mq/ab a fronte di 13,25 mq/ab)
- Riequilibrio della dotazione urbana- Verde come ambito di protezione (verde
filtro)- Incremento della superficie per
attrezzature sportive
Verde sovracomunale Organizzazione e Connessione
(Verde periurbano e territoriale)
- Verifica della dotazione minima ex lege (16 mq/ab a fronte di 10 mq/ab – non contabilizzando le aree del Parco del Mincio)
- Realizzazione di una cintura verde attorno alla città attraverso la connessione tra gli spazi aperti, le aree verdi e le riserve naturali (incremento della superficie a verde: Parco Periurbano, completamento sponde dei laghi, etc.)
- Realizzazione e razionalizzazione del sistema ciclopedonale di connessione del verde
Struttura urbana storica Riqualificazione
- Recupero delle aree e dei manufatti relativi alle antiche fortificazioni (ad es. verde per eventi collettivi e ricreativi, percorsi di lettura della struttura storica, etc.)
- Protezione degli elementi e delle tracce della struttura della rete idraulica storica
Il Piano dei Servizi per uno sviluppo sostenibile- principali obiettivi e strumenti per aree tematiche -
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Il Piano dei Servizi per uno sviluppo sostenibile- principali obiettivi e strumenti per aree tematiche -
TEMA OBIETTIVO DI RIFERIMENTOVERIFICHE e/o AZIONI del Piano dei Servizi
AREA MOBILITA’ ED INFRASTRUTTURE
Accessibilità Miglioramento
- Aumento della mobilità possibile (razionalizzazione/completamento delle infrastrutture esistenti), diminuzione della mobilità necessaria (decentramento dei servizi e dell’offerta insediativa: polarità urbane complementari al centro storico)
Parcheggi d’interscambio Realizzazione
- Riduzione del traffico veicolare nel centro storico favorendo forme di mobilità alternativa: interscambio mezzo privato-trasporto pubblico in parcheggi scambiatori opportunamente localizzati all’esterno della città (ad es. nelle polarità urbane, in area “Favorita” servito da bus navetta per il centro)
Rete delle piste ciclabili Razionalizzazione
- Sistema di connessione dei singoli tratti di ciclabili urbane
- Sistema di connessione delle piste ciclabili urbane con i comuni limitrofi (connessione con gli insediamenti e con il sistema dei parchi)
Linea ferroviaria a sud Superamento
- Ampliamento dei sottopassi esistenti e realizzazione di nuovi (breve periodo)
- Sistema di trasporto alternativo di tipo metropolitano urbano sulla linea ferroviaria Mantova-Monselice (lungo periodo)
Grandi infrastrutture Realizzazione- Porto di Valdaro come fattore di sviluppo
economico in un quadro eco-compatibile
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Il Piano dei Servizi per uno sviluppo sostenibile- principali obiettivi e strumenti per aree tematiche -
TEMA OBIETTIVO DI RIFERIMENTO
VERIFICHE e/o AZIONI del Piano dei Servizi
AREA SOCIO-ECONOMICA
Centro Storico Valorizzazione
- Rafforzamento delle iniziative culturali e per la formazione
- Promozione di attività economiche per rivitalizzare il centro
Città e Territorio Sostegno al turismo
- Offerta di forme differenziate di turismo (dal culturale all’ambientale – l’ambiente in termini di risorsa fisico-naturale come risorsa economica)
- Potenziamento ed articolazione dell’offerta ricettiva e per l’accoglienza (alberghi con maggiore capienza, Collegio Universitario, Ostello, B&B e family hosting, Campeggio, Residenze per categorie speciali, etc.)
Logistica industriale e distributiva Potenziamento
- Realizzazione del polo logistico di Valdaro
- Favorire l’insediamento di servizi per l’impresa e per l’innovazione
- Favorire l’insediamento di attività per lo sviluppo economico della città e di riqualificazione del territorio
Maria Cristina Treu – aprile 2004
IMPOSTAZIONE METODOLOGIA del Piano dei ServiziIMPOSTAZIONE METODOLOGIA del Piano dei Servizi- fasi per la redazione - - fasi per la redazione -
- Definizione dei parametri minimi di riferimento
- Quantificazione della domanda complessiva di attrezzature pubbliche o ad uso pubblico
- Rilievo della situazione esistente
- Prima classificazione dei servizi
- Analisi dei caratteri demografici e sociali del comune
- Quantificazione dell’offerta complessiva di attrezzature pubbliche o ad uso pubblico
- Distribuzione spaziale dei servizi esistenti e valutazione rispetto all’accessibilità e alla qualità prestazionale
- Scelte del piano (vedi cartografia)
- Adeguamento delle NTA e relativa variante
Periodo ’61-’99
Periodo ’99-’03
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Casi in cui è possibile ridurre il parametro minimo di riferimento a 18 mq:
a) comuni con pop. inferiore a 3.000 ab. alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di adozione del prg o di sua variante;
b) comuni compresi in comunità montane o comunque qualificabili come montani ai sensi della l.r. 10/98;
c) comuni il cui territorio sia, per almeno il 50%, interessato da vincoli di tutela ambientale o paesistica che inibiscano la trasformazione delle aree, intendendo in questo caso vincoli di inedificabilità assoluta o di inedificabilità limitata a talune attrezzature pubbliche derivanti da:- vincoli puntuali ex lege 1497/39 o 1089/39 (oggi D.Lgs 490/99);- vincoli geologici o idrogeologici;- vincoli di pianificazione di Parchi regionali o statali e relativi equipollenti (riserve, monumenti naturali, siti di importanza comunitaria, etc.).
La dotazione minima di attrezzature richiesta è pari a 26,5 mq per abitante e la possibilità di ridurre tale quantità a 18 mq per abitante per alcuni casi.
Nelle zone omogenee (art. 2 del D.M. 1444/’68) la dotazione minima di aree per attrezzature pubbliche e di uso pubblico per le attività economiche è pari al:
- 10% della slp degli insediamenti produttivi ed artigianali;
- 100% della slp degli insediamenti commerciali, direzionali, alberghieri e terziari nelle zone C e D e del 75% nelle zone A e B; di tali aree almeno la metà deve essere destinata a parcheggi di uso pubblico, realizzati in tipologia edilizia multipiani, sia fuori terra che nel sottosuolo;
- 200% della slp delle grandi strutture di vendita come individuate dall’art. 4, comma 5, della l.r. 14/1999.
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Parametri minimi di riferimento ex l.r. 1/2001Parametri minimi di riferimento ex l.r. 1/2001
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Vincoli di tutela ambientale o paesistica Vincoli di tutela ambientale o paesistica che interessano il comune di Mantovache interessano il comune di Mantova
Parco Regionale del Mincio istituito con l.r. n° 47 del 08.09.1984, dotato di Piano Territoriale di Coordinamento approvato con d.g.r. n° 7/193 del 28.06.2000 e modificato con d.g.r. n° 1000 del 03.08.2000
Vincoli ex lege 1497/39 (oggi D.Lgs 490/99, art. 2) che dichiarano di notevole interesse pubblico diversi ambiti del territorio di Mantova, ossia:- le sponde del fiume Mincio (D.M. del 03.04.1965);- gli spondali dei laghi di Mezzo ed Inferiore (D.M. del 26.05.1970);- la zona del Rio (D.M. del 13.02.1965);- il centro storico e Cittadella (D.M. del 13.10.1977);
Vincoli ex lege 1089/39 (oggi D.Lgs 490/99, art. 139)
Vincoli ex lege 431/85 (oggi D.Lgs 490/99, art. 146) che interessano in particolare:- i territori contermini ai laghi, Superiore, di Mezzo ed Inferiore, compresi in una fascia della profondità di 300 m. dalla linea di battigia (art. 1, lett. b)- i fiumi, i torrenti ed i corsi d’acqua non derubricati e relative sponde o piede degli argini per una fascia di 150 m., ossia il fiume Mincio, il canale Diversivo Mincio, il canale Bianco, il corso d’acqua detto Fossa Parcarello (art. 1, lett. c)- la zona umida che si identifica con la riserva naturale Valli del Mincio (art. 1, lett. i)- la zona d’interesse archeologico che comprende l’area tra il Duomo, Palazzo Ducale ed il S. Andrea (art.1, lett. m)
Fasce fluviali del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) del fiume Mincio- fascia A ovvero area di deflusso della piena- fascia B ovvero area di esondazione della piena- fascia C ovvero area di inondazione per piena catastrofica
Computo superficie totale vincolataMaria Cristina Treu – aprile 2004
PTC del Parco del Mincio
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Vincoli ex lege 1497/39 (oggi D.Lgs 490/99, art. 2)
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Vincoli ex lege 1089/39 (oggi D.Lgs 490/99, art. 139)
mostra dettaglio su centro storico
Maria Cristina Treu – aprile 2004
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Vincoli ex lege 431/85 (oggi D.Lgs 490/99, art. 146)
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI)
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Onnicomprensivo vincoli assemblati
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Vincoli di massima tutela assemblati
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Sup.
(kmq) 1 2 3 4
Vincoli culturali e ambientali (D.Lgs 490/99)
Immobili vincolati ex lege 1089/39 (3)Complesso Monumentale Palazzo Ducale - Castello di S. Giorgio 0,05 xP.zza Virgiliana 0,04 xComplesso Monumentale di Palazzo Te 0,14 xFortificazione di Lunetta Frassino 0,04 xForte di Fossamana 0,10 xSparafucile 0,002 xBastioni a sud (adiacenti al Paiolo) 0,07 xAltri edifici vincolati ex lege 1089/39 0,18 x x x
Aree vincolate ex lege 1497/39Centro storico 2,75 x xCittadella 0,17 x xSponde del fiume Mincio e Lago Superiore 5,78 x xSpondali dei Laghi di Mezzo ed Inferiore 1,59 x xZona del Rio 1 0,04 x xZona del Rio 2 0,05 x x
Vincoli da Parchi RegionaliParco del Mincio 32,36 xZone di tutela integrale 8,33Zone di iniziativa comunale orientata (ZIC) 4,07Parco del Mincio senza le ZIC 28,29 x x x
Vincoli ex lege 431/85art.1 lett. b) - laghi 6,15 x x xart.1 lett. c) - corsi d'acqua 8,83 x x xart.1 lett. i) - zone umide 3,23 x x xart.1 lett. m) - zone archeologiche 0,03 x x x
Vincoli del PAIFascia A 15,96 x x x xFascia B 1,29 x x x xFascia C 13,67 x x
superficie comunale 63,95
superficie Laghi (4) 7,13
superficie totale vincolata 42,53 40,89 34,70 29,93
superficie totale vincolata rispetto al territorio comunale (%) 66,5% 63,9% 54,3% 46,8%
(3) Fonte: "Elenco degli immobili vincolati ex Lege n° 1089/39" trasmesso dalla Sovrintendenza di Brescia al Comune di Mantova in data 15.06.1998 (Protocollo n° 5574). In tale documento la Sovrintendenza fa presente che sono sottoposti alla tutela ex lege
(1) Il computo della superficie è stato effettuato con il GIS ArcView.
Tipologia di vincolo
(4) La superficie coperta dai Laghi di Mantova rappresenta circa l'11% del territorio comunale.
(2) Con area vincolata totale s'intende la superficie dei vincoli sovrapposti in modo da computare una sola volta la superficie di quelle parti di territorio assoggettate a più vincoli.
Sup. totale vincolata - varie ipotesi (2)
Computo della superficie delle aree soggette a tutela ambientale o paesistica che inibisce la trasformazione delle aree (1)
Ipotesi 1 – onnicomprensivo vincoli assemblati
Ipotesi 4 – vincoli assemblati max tutela
66,5%
Superficie totale vincolata rispetto al territorio comunale
46,8%
Per le caratteristiche di particolare sensibilità del territorio di Mantova e per la presenza di industrie soggette a RIR il Piano dei Servizi indica in 26,5 mq per abitante il parametro minimo di riferimento di standard per la popolazione
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Articolazione funzionale della dotazione di attrezzature Articolazione funzionale della dotazione di attrezzature
mq/ab.
popolazione presente*
49.023Attrezzature di interesse comune 350.882 7
Servizi per l'istruzione 74.510 2
Verde urbano 734.675 15
Parcheggi 177.148 4
totale attrezzature di livello comunale 1.337.215 27
Attrezzature di interesse sovracomunale 836.472
Servizi per l'istruzione di livello sovracomunale 116.694
Verde sovracomunale 798.377 16
totale attrezzature di livello sovracomunale 1.751.542 36
TOTALE 3.088.758 63* popolazione presente = pop. al 31.12.03 + presenze occasionali
Aree standard realizzate/in corso di realizzazione
articolazione funzionalesup. (mq)
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Confronto con altri comuni capoluogo lombardi- Fonte dei dati: ns Elaborazioni da Mosaico Informatizzato Strumenti Urbanistici Regione Lombardia -
sup (mq) ab. di riferimento* mq/abstandard esistente 1.277.527 40.805 31standard da prg vigente 3.899.218 47.591 82* 40.805 = ab. al 21.10.2001; 47.591 = capacità insediativa teorica di piano
Comune di Lodi
sup (mq) ab. di riferimento* mq/abstandard esistente 4.798.000 71.233 67standard da prg vigente 9.580.400 109.103 88* 71.233 = ab. al 21.10.2001; 109.103 = capacità insediativa teorica di piano
Comune di Cremona
Maria Cristina Treu – aprile 2004
CARTOGRAFIA DEL PIANO
Tavola 1: Contabilità delle aree per i servizi urbani
Vengono individuate le aree standard del prg vigente confermate, non confermate, di nuova introduzione e le aree relative alle attrezzature di uso pubblico gestite da privati
Tavola 3: La struttura della nuova città pubblica
Il sistema delle attrezzature pubbliche urbane viene contestualizzato nello schema strutturale di riferimento previsto dal Documento Direttore
Tavola 2: Adeguamento del PRG
Vengono individuate le destinazioni d’uso delle aree standard del prg vigente non confermate
Criteri guida alle
scelte
Variante PRG
PTCP – Previsioni infrastrutturali: vigenti – in valutazione
PTCP – Documentazione cartografica: Tav.1 – Tav.2 – Tav.3 – Tav.4
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Tavola 1 - Criteri guida per le scelte
Aree e/o immobili non confermati a standard- aree in cui è stata verificata una buona dotazione di servizi nel contesto e
caratteristiche tipologiche idonee per altre destinazioni d’uso
- non sono state realizzate attrezzature pubbliche o non risultano utilizzate per
questa funzione (Sentenza Corte Costituzionale n° 179 del 1999 in materia di
indennizzabilità e di reiterazione dei vincoli urbanistici)
Aree e/o immobili confermati a standard - aree in cui sono state realizzate o risultano in corso di realizzazione attrezzature
pubbliche
- non sono state realizzate attrezzature ma risultano di proprietà pubblica
Nuove aree da destinare a servizi- aree in cui insediare nuove attività di servizio o rilocalizzare attività esistenti perché
aree più congruenti
Nuove aree da destinare a servizi gestiti da privati- aree in cui insediare nuove attività di servizio o rilocalizzare attività esistenti perché
aree più congruenti
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Maria Cristina Treu – aprile 2004
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Maria Cristina Treu – aprile 2004
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Distribuzione spaziale dei servizi esistentiDistribuzione spaziale dei servizi esistenti- accessibilità e qualità prestazionale -- accessibilità e qualità prestazionale -
Esempio dei servizi scolastici
Maria Cristina Treu – aprile 2004
La variante allo strumento urbanistico generale di Mantova costituisce
indubbiamente il primo importante intervento di rinnovamento della
pianificazione vigente che, si ricorda, risale al 1984 (PRG approvato con
D.G.R.L. n. 42788 del 25.9.1984).
L’esigenza di assumere tale scelta si radica principalmente nella necessità di
innovare il vigente PRG, non più adeguato alla luce di quanto introdotto dalla
legge 1/2001 e nel nuovo rapporto tra Pubblica Amministrazione, cittadinanza
e territorio che, proprio nei servizi, si instaura. Tale rapporto va nella direzione
di una maggior partecipazione e responsabilizzazione dei privati nell’ambito
delle scelte pianificatorie e nelle fasi di attuazione di tali determinazioni,
nonché al ruolo dell’Amministrazione sempre più virato nella direzione di
soggetto garante del regolare sviluppo del territorio.
OBIETTIVI DELLA VARIANTEOBIETTIVI DELLA VARIANTE
Variante in adeguamento alla l.r. 1/2001 e altre normative sopravvenute – varianti connesse e conseguenziali
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Varianti interessanti l’impostazione generale del P.R.G.Varianti interessanti l’impostazione generale del P.R.G.
Varianti di adeguamento alla L.R. 1/2001(Disciplina dei mutamenti di destinazione d’uso di immobili e norme per la dotazione di aree per attrezzature pubbliche e di uso pubblico
Varianti connesse all’adeguamento al D.P.R. 380/2001(Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia)
Varianti connesse all’adeguamento alla L.R. 41/97(Prevenzione del rischio geologico, idrogeologico e sismico mediante strumenti urbanistici generali e loro varianti)
Varianti connesse all’adeguamento al D.Lgs. 334/99 ed al D.M. LL.PP. 151/2001(Elaborato Tecnico RIR)
Recepimento varianti normative – Sintesi cartografica
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Varianti di adeguamento alla L.R. 1/2001
Adeguamento al Titolo II della L.R. 1/2001Adeguamento al Titolo II della L.R. 1/2001
Adeguamento al Titolo I della L.R. 1/2001Adeguamento al Titolo I della L.R. 1/2001
Adeguamento al Titolo III della L.R. 1/2001Adeguamento al Titolo III della L.R. 1/2001
Riforma della disciplina delle destinazioni d’uso e relativi mutamenti
radicale revisione della parte normativa generale del PRG e conseguente semplificazione della disciplina delle singole zone omogenee alla nuova impostazione in materia
Ridisegno della disciplina dei centri storici imponendo una maggior attenzione alle valenze storiche, artistiche e ambientali, nonché prevedendo alleggerimenti procedurali per favorire il recupero di tali ambiti
la notoria importanza del centro storico di Mantova, oggetto di precisi ed estesi vincoli culturali e ambientali (D.Lgs. 29.10.1999, n. 490), ha sempre implicato una particolare attenzione alla tutela del patrimonio comunale che si è tradotta in previsioni pianificatorie sempre rigorose e puntuali che non hanno richiesto innovazioni di grande rilievo
Sostituzione degli articoli 19 e 22 della L.R. 51/75 in materia di attrezzature pubbliche o di uso pubblico e introduzione dello strumento Piano dei Servizi
revisione completa del sistema dei servizi pubblici con conseguenti ed incisive modifiche sia sotto il profilo della normativa di PRG sia sotto il profilo degli azzonamenti di numerose aree
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Adeguamento al Titolo I della L.R. 1/2001Adeguamento al Titolo I della L.R. 1/2001
fornire alla cittadinanza uno strumento urbanistico adeguato alle più recenti evoluzioni normative
ottemperare ad una precisa prescrizione regionale, ovverosia l’art. 1, comma 6, della L.R. 1/2001, che ha demandato ai Comuni il compito di dare concreta applicazione ai principi innovativi introdotti con la legge citata
ferma restando la definizione di destinazione d’uso contenuta nell’art. 2 della L.R. 9 maggio 1992, n. 19, i comuni indicano, attraverso lo strumento urbanistico generale, le destinazioni d’uso non ammissibili rispetto a quelle principali di singole zone omogenee o di immobili; in tutti gli altri casi il mutamento di destinazione d’uso è ammesso
“tutto ciò che non è ammesso è vietato” “tutto ciò che non è vietato è ammesso”
Obiettivi
definizione delle categorie di usi rilevanti ai fini della determinazione della dotazione di aree per infrastrutture e servizi pubblici, di interesse pubblico e generale
Principi introdotti dalle nuove disposizioni
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Adeguamento al Titolo II della L.R. 1/2001Adeguamento al Titolo II della L.R. 1/2001
Il Titolo II della L.R. 1/2001, intitolato “Norme per l’intervento nei centri storici”,
prevede la riscrittura integrale dell’art. 17 della L.R. 51/75.
L’adeguamento del PRG di Mantova alla nuova disciplina dei centri storici,
unitamente alla nuova impostazione del regime delle destinazioni d’uso sopra
descritto, ha fornito l’occasione per una generale revisione della pianificazione
urbanistica di tale importante comparto del territorio comunale.
Il comma 1 dell’art. 5, L.R. 1/2001 stabilisce che “Il piano regolatore generale
nell’individuare e perimetrare il centro storico e i nuclei di interesse storico,
artistico e ambientale, se esistenti, tiene conto della cartografia di prima
levatura dell’Istituto Geografico Militare Italiano, motivando adeguatamente
eventuali ampliamenti o riduzioni in relazione ai mutamenti dello stato dei
luoghi intervenuti successivamente”.
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Adeguamento al Titolo III della L.R. 1/2001Adeguamento al Titolo III della L.R. 1/2001
Il Titolo III della L.R. 1/2001 (artt. 6 – 9 della Legge) - intitolato “Norme per la determinazione della capacità insediativa e per la dotazione di aree per attrezzature pubbliche e di uso pubblico” - riformula integralmente gli articoli 19 (art. 6, L.R. 1/2001) e 22 (art. 7, L.R. 1/2001) della L.R. 51/75.
L’art. 6 della l.r. 1/2001 riformula la disciplina dei criteri per il calcolo della capacità insediativa del PRG.L’art. 7 della l.r. 1/2001 detta le nuove regole in materia di attrezzature pubbliche e di uso pubblico.
In particolare questa seconda disposizione riveste caratteri eccezionalmente innovativi, offrendo alle amministrazioni comunali un nuovo strumento, il Piano dei Servizi, al quale è affidata la disciplina dei servizi pubblici e di interesse generale a livello comunale.
Il Piano dei Servizi costituisce un elaborato del PRG.Tale allegato del PRG nel caso di Mantova consta dei seguenti elaborati:- Relazione- Tavola 1: Contabilità delle aree per i servizi urbani- Tavola 2: Adeguamento del PRG- Tavola 3: La struttura della nuova città pubblica
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Varianti connesse all’adeguamento al D.P.R. 380/2001
Il legislatore nazionale ha inteso intraprendere un’operazione di riordino
e razionalizzazione della materia edilizia.
Il Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in
materia edilizia è entrato in vigore il 30 giugno 2003,
limitatamente alla sola “Parte prima”, disciplinante l’Attività
edilizia.
Le disposizioni attualmente vigenti modificano
significativamente la precedente normativa innovando anche
le stesse definizioni generali degli interventi edilizi e dei
titoli abilitativi.
Le variazioni nel caso di Mantova attengono esclusivamente
all’apparato normativo di PRG per la parte che definisce gli
interventi edilizi.
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Varianti connesse all’adeguamento alla L.R. 41/97(Prevenzione del rischio geologico, idrogeologico e sismico
mediante strumenti urbanistici generali e loro varianti)
Impostazione metodologica
L’esito dello studio è la redazione della Carta della fattibilità geologica per le azioni di piano.
Definizioni delle classi di fattibilità:
Classe 1 – Fattibilità senza particolari limitazioni
Classe 2 - Fattibilità con modeste limitazioni
Classe 3 - Fattibilità con consistenti limitazioni
Classe 4 - Fattibilità con gravi limitazioniStralcio esempio Stralcio caso di Mantova
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Maria Cristina Treu – aprile 2004
L’Elaborato Tecnico RIR dovrà contenere, di norma:
1.Le informazioni fornite dal gestore dell’industria classificata a rischio di incidente
rilevante, ovvero:
a. Inviluppo delle aree di danno su base cartografica
b. Categoria dei GPL e per i depositi di liquidi infiammabili e pericolosi
c. Classe di probabilità di ogni singolo evento per tutti gli stabilimenti
d. Categorie di danno attese in relazione agli eventi incidentali
2.L’individuazione e la rappresentazione su base cartografica degli elementi
territoriali e ambientali vulnerabili
Elaborato Tecnico “Rischio di Incidente Rilevante (RIR)”
Nel Comune di Mantova sono presenti cinque industrie a rischio di Incidente
rilevante: Raffineria IES S.p.a, Polimeri Europa, Consorzio Agrario di Mantova,
Crion Produzioni Sapio, Sol Group.
Analisi degli scenari incidentali:
- trasporto sostanze pericolose
- gestione sostanze pericolose
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Rischio legato al trasporto di GPL
SP 28 (via Brennero)
SP 62 (statale della “Cisa”)
rischio di incidente rilevante
valutato di livello elevato
Valutazione del rischio in relazione alle misure di divieto di transito
Prima Dopo
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Rischio legato alla gestione di sostanze pericolose
Scenari accidentali relativi
ai siti di deposito e manipolazione
sostanze pericolose
Areali di danno valutati di
entità notevole
Valutazione del rischio in relazione alle modifiche degli impianti
Prima Dopo
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situazione pre
situazione post
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Maria Cristina Treu – aprile 2004
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elevata letalità
lesioni reversibili
lesioni irreversibili
Areali di danno per categorie di effetti (areali di danno non più credibili in seguito a modifiche in atto degli impianti)
Categorie territoriali (Tabella 1, D.M.LL.PP. 9-05-01, n° 151
categoria A
categoria B
categoria C
categoria D
categoria E
categoria F
elevata letalità
lesioni irreversibili
lesioni reversibili
Areali di danno per categorie di effetti (situazione senza progetti di modifica in atto)
Base catastale
Legenda
Tavola dell'Inviluppo geometrico delle aree di danno per ciascun scenario incidentale e per ciascuno dei valori di soglia e categorizzazione delle aree circostanti gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante in base a quanto indicato nella Tabella 1, D.M.LL.PP. 9-05-01, n°151.
Ipotesi incidentale _ POLIMERI LocalizzazioneProbabilità diaccadimento Scenario
Elevata letalità
Lesioniirreversibili
Lesionireversibili
PE1 Serbatoio D202 etilbenzene CER 1*10̂ -6 rilascio tossico 7 82
PE2 Rottura tubazione (acrilonitrile) CER 4,3*10̂ -5 rilascio tossico 7 115PE3 Rottura tubazione (etilene) Parco serbatoi 1,2*10̂ -5 flash-fire 25
PE4 Serbatoio DA1017 (benzene) Parco serbatoi 2,2*10̂ -4 rilascio tossico 155
PE5 Rottura tubazione (metano) gestione servizi ausiliari 1,8*10̂ -4 flash-fire 6PE6 Serbatoio DA421 (acrilonitrile) MSL 8,6*10̂ -5 rilascio tossico 56 281
PE7 Serbatoio DA404 (benzene) MSL 8,6*10̂ -5 rilascio tossico non raggiunta 315PE8 Rottura tubazione (acrilonitrile) MSL 6,3*10̂ -3 rilascio tossico 54 566
PE8a Rottura tubazione (acrilonitrile) MSL 6,2*10̂ -4 rilascio tossico 6 154PE9 Rottura tubazione (benzene) MSL 4,1*10̂ -3 rilascio tossico non raggiunta 235
PE10 Rottura manichetta (acetone) MSL 6,5*10̂ -4 incendio 12
PE11 Ferrocisterna (benzene) Depositi mobili 1,5*10̂ -4 rilascio tossico non raggiunta 45PE12 Ferrocisterna (cloruro di etile) Depositi mobili 9.5*10̂ -7 incendio 28
PE12a Ferrocisterna(cloruro di etile) Depositi mobili 9.9*10̂ -8 incendio 40PE13 Ferrocisterna (stirene) Depositi mobili 1*10̂ -6 incendio 12 21
PE14Rilascio di cicloesanone Depositi mobili 2,6*10̂ -6 pool fire 17,5 26,5 31
1,15*10̂ -3 13SG Rilascio di Ossigeno
Ipotesi incidentale _ SOL GROUP
dispersione in atm
Localizzazione Probabilità diaccadimento Scenario Elevata
letalitàLesioniirreversibili
Lesionireversibili
Ipotesi incidentale _ IES Localizzazione Probabilità diaccadimento
Scenario Elevataletalità
Inizioletalità
Lesioniirreversibili
I1 Incendio bacino S109 (greggio) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 57 93 116 147
I2 Incendio bacino S110 (greggio) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 51 84 104 135
I3 Incendio bacino S111 (greggio) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 105 130 150 180
I4 Incendio bacino S5 (benzina) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 35 61 77 98
I5 Incendio bacino S6 (benzina) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 35 61 77 98
I6 Incendio bacino S7 (benzina) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 48 78 100 130
I7 Incendio bacino S8 (greggio) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 51 84 104 135
I8 Incendio bacino S9 (greggio) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 51 84 104 135
I9 Incendio bacino S20 (benzina) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 40 66 85 110
I10 Incendio bacino S22 (benzina) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 40 66 85 110
I11 Incendio bacino S28 (benzina) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 40 66 85 110
I12 Incendio bacino S30 (benzina) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 40 66 85 110
I13 Incendio bacino S202 (benzina) Deposito mobile 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 50 55 60 75
I14 Incendio bacino S203 (benzina) Deposito mobile 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 50 55 60 75
I15 Incendio bacino S204 (benzina) Deposito mobile 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 50 55 60 75
Lesionireversibili
Scenari accidentali non più credibili in seguito a modifiche degli impianti
I1* Incendio di greggio con esalazione di SO2, presso la Raffineria IESI2* Incendio sfera GPL mc 1500, presso la Raffineria IESI4* Rilascio di TEL/TML, presso la Raffineria IESS1* Incendio di un serbatoio di GPL, presso la Monteshell GasE1* Rilascio di fenolo, presso il Petrolchimico EnichemE2* Rilascio di acrilonitrile, presso il Petrolchimico Enichem
situazione pre
situazione post
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elevata letalità
lesioni reversibili
lesioni irreversibili
Areali di danno per categorie di effetti (areali di danno non più credibili in seguito a modifiche in atto degli impianti)
Categorie territoriali (Tabella 1, D.M.LL.PP. 9-05-01, n° 151
categoria A
categoria B
categoria C
categoria D
categoria E
categoria F
elevata letalità
lesioni irreversibili
lesioni reversibili
Areali di danno per categorie di effetti (situazione senza progetti di modifica in atto)
Base catastale
Legenda
Tavola dell'Inviluppo geometrico delle aree di danno per ciascun scenario incidentale e per ciascuno dei valori di soglia e categorizzazione delle aree circostanti gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante in base a quanto indicato nella Tabella 1, D.M.LL.PP. 9-05-01, n°151.
Ipotesi incidentale _ POLIMERI LocalizzazioneProbabilità diaccadimento Scenario
Elevata letalità
Lesioniirreversibili
Lesionireversibili
PE1 Serbatoio D202 etilbenzene CER 1*10̂ -6 rilascio tossico 7 82
PE2 Rottura tubazione (acrilonitrile) CER 4,3*10̂ -5 rilascio tossico 7 115PE3 Rottura tubazione (etilene) Parco serbatoi 1,2*10̂ -5 flash-fire 25
PE4 Serbatoio DA1017 (benzene) Parco serbatoi 2,2*10̂ -4 rilascio tossico 155
PE5 Rottura tubazione (metano) gestione servizi ausiliari 1,8*10̂ -4 flash-fire 6PE6 Serbatoio DA421 (acrilonitrile) MSL 8,6*10̂ -5 rilascio tossico 56 281
PE7 Serbatoio DA404 (benzene) MSL 8,6*10̂ -5 rilascio tossico non raggiunta 315PE8 Rottura tubazione (acrilonitrile) MSL 6,3*10̂ -3 rilascio tossico 54 566
PE8a Rottura tubazione (acrilonitrile) MSL 6,2*10̂ -4 rilascio tossico 6 154PE9 Rottura tubazione (benzene) MSL 4,1*10̂ -3 rilascio tossico non raggiunta 235
PE10 Rottura manichetta (acetone) MSL 6,5*10̂ -4 incendio 12
PE11 Ferrocisterna (benzene) Depositi mobili 1,5*10̂ -4 rilascio tossico non raggiunta 45PE12 Ferrocisterna (cloruro di etile) Depositi mobili 9.5*10̂ -7 incendio 28
PE12a Ferrocisterna(cloruro di etile) Depositi mobili 9.9*10̂ -8 incendio 40PE13 Ferrocisterna (stirene) Depositi mobili 1*10̂ -6 incendio 12 21
PE14Rilascio di cicloesanone Depositi mobili 2,6*10̂ -6 pool fire 17,5 26,5 31
1,15*10̂ -3 13SG Rilascio di Ossigeno
Ipotesi incidentale _ SOL GROUP
dispersione in atm
Localizzazione Probabilità diaccadimento Scenario Elevata
letalitàLesioniirreversibili
Lesionireversibili
Ipotesi incidentale _ IES Localizzazione Probabilità diaccadimento
Scenario Elevataletalità
Inizioletalità
Lesioniirreversibili
I1 Incendio bacino S109 (greggio) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 57 93 116 147
I2 Incendio bacino S110 (greggio) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 51 84 104 135
I3 Incendio bacino S111 (greggio) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 105 130 150 180
I4 Incendio bacino S5 (benzina) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 35 61 77 98
I5 Incendio bacino S6 (benzina) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 35 61 77 98
I6 Incendio bacino S7 (benzina) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 48 78 100 130
I7 Incendio bacino S8 (greggio) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 51 84 104 135
I8 Incendio bacino S9 (greggio) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 51 84 104 135
I9 Incendio bacino S20 (benzina) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 40 66 85 110
I10 Incendio bacino S22 (benzina) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 40 66 85 110
I11 Incendio bacino S28 (benzina) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 40 66 85 110
I12 Incendio bacino S30 (benzina) Stoccaggio atmosferico 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 40 66 85 110
I13 Incendio bacino S202 (benzina) Deposito mobile 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 50 55 60 75
I14 Incendio bacino S203 (benzina) Deposito mobile 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 50 55 60 75
I15 Incendio bacino S204 (benzina) Deposito mobile 10̂ -4 - 10̂ -6 Pool fire 50 55 60 75
Lesionireversibili
Scenari accidentali non più credibili in seguito a modifiche degli impianti
I1* Incendio di greggio con esalazione di SO2, presso la Raffineria IESI2* Incendio sfera GPL mc 1500, presso la Raffineria IESI4* Rilascio di TEL/TML, presso la Raffineria IESS1* Incendio di un serbatoio di GPL, presso la Monteshell GasE1* Rilascio di fenolo, presso il Petrolchimico EnichemE2* Rilascio di acrilonitrile, presso il Petrolchimico Enichem
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Legenda
Base catastaleAreali di danno per categorie di effetti (situazione senza progetti di modifica in atto)
elevata letalità
lesioni irreversibili
lesioni reversibili
categoria F
categoria E
categoria D
categoria C
categoria B
categoria A
Categorie territoriali (Tabella 1, D.M.LL.PP. 9-05-01, n° 151
Areali di danno per categorie di effetti (areali di danno non più credibili in seguito a modifiche in atto degli impianti)
lesioni irreversibili
lesioni reversibili
elevata letalità
situazione pre
situazione post
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Legenda
Base catastaleAreali di danno per categorie di effetti (situazione senza progetti di modifica in atto)
elevata letalità
lesioni irreversibili
lesioni reversibili
categoria F
categoria E
categoria D
categoria C
categoria B
categoria A
Categorie territoriali (Tabella 1, D.M.LL.PP. 9-05-01, n° 151
Areali di danno per categorie di effetti (areali di danno non più credibili in seguito a modifiche in atto degli impianti)
lesioni irreversibili
lesioni reversibili
elevata letalità
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Tav. 1 – Quadro delle informazioni territoriali: valutazione delle compatibilità delle previsioni d’intervento
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Tav. 2 – Carta delle attenzioni e delle indicazioni di piano: sistema fisico-naturale e valorizzazione ambientale
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Tav. 3 – Carta delle attenzioni e delle indicazioni di piano: sistema paesistico e storico-culturale
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Tav. 4 – Carta delle attenzioni e delle indicazioni di piano: sistema insediativo urbano ed infrastrutturale
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Maria Cristina Treu – aprile 2004
mostra legenda
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Zona Boccabusa-Ghisiolo-Lunetta-Cipata
Zona Trincerone
Zona Angeli-Dosso del Corso
Gambarara
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Maria Cristina Treu – aprile 2004
Maria Cristina Treu – aprile 2004
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