Pianificazione Urbanistica - Ignazio Vinci · Corso di Pianificazione Urbanistica LEZIONI FRONTALI...
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Ignazio Vinci (2016-2017)
Corso di Pianificazione Urbanistica La dimensione dello sviluppo locale nel governo del territorioLEZIONI FRONTALI
Università di Palermo - Scuola PolitecnicaCorso di Laurea Magistrale in Ingegneria CivileAnno accademico 2016-2017
Prof. Ignazio Vinci
Lezioni frontali
La dimensione dello sviluppolocale
Pianificazione Urbanistica
Ignazio Vinci (2016-2017)
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GOVERNO DEL TERRITORIO
Dimensionenormativa-regolativa
Dimensioneambientale
Dimensionedel progetto urbano
Dimensionedello sviluppo locale
Dimensionestrategica
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Concetti e definizioni
• una coniugazione dei temi della qualità dello spazio fisico con quelli della
valorizzazione territoriale, della coesione sociale e della
rivitalizzazione economica;
• un applicazione estensiva dell’approccio integrato, che significa
coordinare azioni sul capitale fisico con azioni sul capitale sociale ed
economico;
• un approccio programmatico legato a tempi definiti, sostenibilità
tecnica ed economico-finanziaria degli interventi;
Per politiche urbane si tendono ad identificare una serie di approcci e
strumenti per sostenere lo sviluppo locale alla scala urbana, i quali
presentano alcuni caratteri in comune:
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Concetti e definizioni: un breviario
• Risorse diversificate (ambientali, culturali, relazionali)
• Pluralità di Attori (pubblici e privati, istituzioni, imprese)
• Necessità/opportunità di agire anche su fattori immateriali
In generale si può parlare di contesti in cui operare attraverso politicheurbane (ovvero programmi integrati) quando sono in opera (o si
intende sollecitare) alcune specifiche condizioni locali:
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Il concetto di “rigenerazione urbana” nella prospettivacomunitaria
• la ridefinizione delle economie urbane;
• la rivitalizzazione di quartieri in crisi dal punto di vista sociale;
• l’aumento dell’attrattività delle città anche attraverso politiche culturali e
turistiche;
• la diffusione di sensibilità orientate alla sostenibilità ambientale.
È un approccio che si rivolge non solo alla riqualificazione fisica delle città o
di parti di esse quanto anche ad intervenire sulle sue componenti immateriali.
Le sperimentazioni più diffuse in ambito europeo nel campo della
rigenerazione urbane hanno cercato di combinare diversi obiettivi a livello
urbano:
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Fasi e strumenti delle politiche urbane: tra Europa ed Italia
URBAN
Riforme del governo locale
Uni
one
Eur
opea
1994-1999
2000-2006
2007-2008
1988
1990-93
2007-2013
PRU-PRIU
2014-2020
Ital
ia
1989-1993
Riforma Fondi Strutturali
PPU
Piano di Azione CoesioneAgenda Urbana Europea
Agenda Urbana Nazionale
Regionalizzazione dellepolitiche urbane PISU
PON Metro
Inizio crisi Inizio crisi
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Le principali “famiglie” della politiche urbane integrata in Italia
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Questione urbana e politiche comunitarie per le città
1) Nelle città si concentra circa l’80% della popolazione europea;
2) Le città europee dagli anni settanta sono al centro di rilevanti processi dicambiamento che vanno accompagnati attraverso mirate politiche
pubbliche.
In Europa il crescente interesse per le politiche di rigenerazione urbana
scaturisce prevalentemente da due fattori:
Tali criticità sono in particolare:
•economiche, legate ai processi di ristrutturazione produttiva;
•sociali, quali alti tassi di disoccupazione, povertà urbana, disagio sociale;
•ambientali, in termini di degrado o abbandono delle aree post industriali e
delle periferie residenziali.
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La densità della dimensione urbana in Europa
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Questione urbana e politiche comunitarie per le città
A partire dagli anni novanta l’Unione Europea ha sollecitato la diffusione di
approcci innovativi alle tematiche urbane agendo a diversi livelli della politica
comunitaria, in particolare:
a) Documenti politici e di indirizzo• La problematica urbana: orientamenti per un dibattito europeo (1997);
• L’Europa delle città. Azioni comunitarie in ambiente urbano (1997);
• Quadro d’azione per uno sviluppo urbano sostenibile nell’Unione europea (1998);
• La Politica di coesione e la città (2006);
• Carta di Lipsia sulle città europee sostenibili (2007)
• e seguenti …
c) Sostegno finanziario a progetti locali
Ad esempio PPU o Urban.
b) Reti di cooperazione in materia di politiche urbane
Ad esempio Urbact o Urban Audit.
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L’approccio dell’Unione europea alle tematiche urbane
I programmi di rigenerazione urbana promossi e/o finanziati dall’Unione
Europea sono tutti caratterizzati dalla presenza di quattro obiettivi strategici:
• Sostenere la rivitalizzazione economica, la competitività territoriale e
l’occupazione;
• Promuovere la coesione sociale ed il capitale umano;
• Promuovere la tutela dell’ambiente e lo sviluppo ecologicamente
sostenibile.
• Inserimento all’interno di reti di cooperazione e trasferimento di
buone pratiche a livello europee.
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Il contributo finanziario dell’Unione europea al tema dellarigenerazione urbana
DIRETTOAzioni pilota ed Iniziative comunitarie a gestione diretta, rivolte a città
territorio dell’Unione:
• Progetti pilota urbani (1990-1999)
• Iniziativa comunitaria Urban (1994-2006)
INDIRETTOProgetti integrati nell’ambito della programmazione dei fondi strutturalidelle singole regioni. Per l’Italia:
• Progetti integrati territoriali (2000-2006)
• Programmi Integrati di Sviluppo Urbano (2007-2013)
• Investimenti Territoriali Integrati (2014-2020)
Il sostegno finanziario ad iniziative di rigenerazione urbana da parte dell’UE èavvenuto attraverso due modalità.
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Progetti pilota urbani (1990-99)
Prima fase (1990-93)
Europa: 33 progetti
In Italia
• Venezia
• Genova
Seconda fase (1994-99)
Europa: 26 progetti
In Italia
• Torino
• Milano
• Napoli
• Brindisi
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Progetti pilota urbani: l’esempio di Torino
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L’iniziativa comunitaria Urban
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Iniziativa comunitaria Urban: zone ammissibili
Aree urbane o quartieri che si caratterizzano per:
1) forte tasso di disoccupazione a lungo termine e scarsa attività
economica;
2) elevato grado di povertà ed esclusione sociale, presenza di
immigrati e di minoranze etniche;
3) insufficiente grado di scolarizzazione e di qualificazione, forte tasso
di criminalità;
4) presenza di declino demografico;
5) fenomeni di degrado ambientale particolarmente diffusi.
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Iniziativa comunitaria Urban: condizioni socio-economiche delle areetarget in Urban II
Source: EU (2010), Ex-Post Evaluation of Cohesion Policy programmes 2000-06: The URBAN Community Initiative, Bruxelles.
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Iniziativa comunitaria Urban: azioni ammissibili
• miglioramento dell’ambiente urbano, attraverso il restauro di
edifici e la creazione di spazi verdi;
• creazione di posti di lavoro a livello locale, in particolare
nell’ambiente, nella cultura e nei servizi per la popolazione;
• integrazione delle classi sociali svantaggiate nei sistemi
educativo e formativo;
• sviluppo di sistemi di trasporto pubblico rispettosi dell’ambiente;
• creazione di sistemi per un’efficace gestione dell’energia e per una
maggiore utilizzazione di energie rinnovabili;
• utilizzazione delle tecnologie dell’informazione.
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Iniziativa comunitaria Urban: tematiche progettuali in Urban II
Source: EU (2010), Ex-Post Evaluation of Cohesion Policy programmes 2000-06: The URBAN Community Initiative, Bruxelles.
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Iniziativa comunitaria Urban: diffusione in Europa ed Italia
Urban I (1994-1999)
EUROPA - 118 programmi (città di almeno 100.000 ab.)
Tipologie delle aree:
– Periferie (Quartieri popolari, sobborghi industriali)
– Aree urbane interne in declino (“Inner cities”)
– Centri storici
– Miste
ITALIA - 16 programmi (174 milioni di euro)
Periferie: Cagliari, Genova, Reggio Calabria, Roma, Venezia
Aree urbane interne in declino: Foggia
Centri storici: Bari, Catania, Catanzaro, Lecce, Napoli, Palermo, Salerno,Siracusa, Trieste
Miste: Cosenza
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Iniziativa comunitaria Urban: diffusione in Europa ed Italia
Urban II (2000-2006)
EUROPA - 70 programmi (città di almeno 20.000 ab.)
ITALIA - 10 programmi (174 milioni di euro)
Periferie: Milano, Torino
Aree urbane interne in declino: -
Centri storici: Genova
Miste: Carrara, Caserta, Crotone, Misterbianco, Mola di Bari, Pescara, Taranto
Per rispondere al successo dell’iniziativa, attraverso un programma denominato Urban Italia, ilgoverno italiano ha finanziato parzialmente i programmi di ulteriori 20 città tra quelle nonammesse a finanziamento comunitario:
Ercolano, Settimo Torinese, Catanzaro, Venezia, Venaria Reale, Cava dei Tirreni,Savona, Cinisello Balsamo, Messina, Trieste, Brindisi, Livorno, Seregno, Aversa,Rovigo, Bitonto, Trapani, Bagheria, Caltagirone, Campobasso
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Urban in Europa e in Italia
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Il programma Urban I diPalermo
Area di intervento:
Mandamenti Tribunale e
Castellamare del centro storico
Estensione: 112 ettari
Popolazione: 11.000 ab.
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Il programma Urban I di Palermo
Il contesto politico e amministrativo nel quale si innesta il programma si
caratterizza per i seguenti elementi:
• Identificazione del Centro storico quale fulcro delle politiche di
riqualificazione della città
• Incentivi per il recupero legge regionale 25/93
• Istituzione dell’Ufficio Centro Storico: coordinamento delle
competenze urbanistiche ed edilizie
• Piano Particolareggiato esecutivo (1993)
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Il programma Urban I di Palermo
StrategiaAvviare un programma di rigenerazione urbana che identifichi il “sistema
integrato della Kalsa” come “centralità urbana” e “comunità di interesse
culturale”.
Obiettivi generali
• Innescare processi di recupero nel tessuto della città storica
• Integrare il centro storico e altre centralità urbane, in particolare culturali
Dati finanziari• 20,7 milioni di euro
(34% fondi UE, 42% fondi nazionali, 18% fondi comunali, 6% risorse private)
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Il programma Urban I di Palermo
La declinazione locale dell’approccio integrato si caratterizza per:
• “Montare” in un unico processo attuativo in particolare:
– Interventi infrastrutturali (in particolare restauri)
– Azioni di sostegno alle attività di impresa locali (artigianato)
– Promozione di attività e servizi sociali (comunicazione turistica)
• Coinvolgere nell’ideazione e nella realizzazione del programma soggetti di
diversa natura giuridica:
– settori della pubblica amministrazione (Comune, Soprintendenza)
– “terzo settore” e associazionismo
– privati (operatori culturali, albergatori)
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Il programma Urban I di Palermo
MISURA 1
Sostegno alle piccole e medie imprese locali esistenti ed incentivazionealla nascita di nuove imprese
• rappresentazione di manifestazioni artistiche e culturali presso i siti storicidei due mandamenti
• azioni di sostegno in favore delle strutture teatrali esistenti nel quartiere ela rivitalizzazione dei relativi laboratori teatrali
• interventi per la riqualificazione del parco carrozze ed alla rivitalizzazionedelle attività economiche connesse
• promozione turistica e culturale del quartiere ad opera di impresespecializzate nel settore
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Il programma Urban I di Palermo
MISURA 1
Sostegno alle piccole e medie imprese locali esistenti ed incentivazione allanascita di nuove imprese
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Il programma Urban I di Palermo
MISURA 4 (54% delle risorse finanziarie)
Miglioramento delle infrastrutture e dell’ambiente
• valorizzazione dell’architettura e del patrimonio urbano;
• realizzazione di interventi per la decongestione del traffico veicolareall'interno del quartiere;
• creazione di isole pedonali e parcheggi alberati;
• risparmio energetico ed esportazione delle relative tecnologiesperimentali in altri edifici del centro storico dell'area Urban.
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Il programma Urban I di Palermo
MISURA 4 (54% delle risorse finanziarie)
Miglioramento delle infrastrutture e dell’ambiente
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Il programma Urban I di Palermo
Interventi infrastrutturali
01. Sistemazione area verde tra Via Alloro e Vicolo S. Carlo
02. Recupero Antico Monastero delle Carmelitane Scalze
03. Intervento strutturale per il recupero delle opere edili a Villa Garibaldi
04. Intervento strutturale per il recupero delle Mura delle Cattive
05. Intervento strutturale per il recupero del parco statuario di Villa Giulia
06. Intervento strutturale per il recupero dell'ex Noviziato dei Padri Crociferi
07. Realizzazione di un impianto di cogenerazione
08. Manutenzione immobili nel Mandamento Castellammare
09. Manutenzione immobili nel Mandamento Tribunali
10. Ristrutturazione del Complesso di S. Maria dello Spasimo
11. Parcheggi e verde pubblico fra via S. Spinuzza e P.zza dell’Olivella
12. Ottimizzazione del sistema di trasporto pubblico mediante impianto ditelecontrollo satellitare
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Il Programma Urban II di Crotone
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Il Programma Urban II di Crotone
L’area di intervento
- 8,4 kmq (4,6% del totale)
- 50.200 abitanti (83,6% del totale)
• il centro storico, che insiste perbuona parte sull’antica acropoli e cheingloba numerose aree archeologicheed edifici di carattere storico emonumentale;
• i quartieri periferici realizzati tragli anni sessanta e settanta nelquadrante occidentale e meridionaledel centro urbano;
• le aree interstiziali poste tra ilfiume Esaro, la fascia ferroviaria e lazona industriale.
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Il Programma Urban II di Crotone
Fattori di criticità
Ambientale:
• Degrado nel tessuto edilizio e urbanistico delle periferie della
città e abbandono del centro storico.
• Rischio sismico e idrogeologico diffuso.
Sociale:
• Disoccupazione di lunga durata e dadifficoltà di riconversione dellamanodopera.
(disoccupazione totale = 26,5 %)(disoccupazione giovanile = 65,5%)
• Alto tasso di criminalità (904,5 reati per 10.000 abitanti)
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Il Programma Urban II di Crotone
Partners del programma
Con ruoli diretti nell’attuazione degli interventi:
• Comune di Crotone
• Soprintendenza della Calabria
• Servizio Sismico Nazionale
Con ruoli consultivi o indiretti nell’attuazione degli interventi:
Università degli Studi della Calabria; Provincia di Crotone; Ente Gestione
Riserva naturale marina; Azienda speciale Pubblici Servizi di Crotone;
Business Innovation Center (BIC) Calabria; CCIA di Crotone; Associazioni
industriali, artigianali, agricole; Crotone Sviluppo.
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Il Programma Urban II di Crotone
Nel PIC Urban di Crotone è possibile individuare quattro Aree diintegrazione delle azioni afferente alle specifiche misure del programma.
1. Prevenzione dei rischi, sicurezza e servizi alle fasce deboli dellapopolazione;
2. Riqualificazione urbana e rivitalizzazione socio-economico delcentro storico;
3. Recupero e valorizzazione del patrimonio archeologico e culturaledell’area urbana;
4. Sistema integrato di interventi pilota per la riqualificazioneambientale dell’area urbana.
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Il Programma Urban II di Crotone
1. Prevenzione dei rischi, sicurezza e servizi alle fasce deboli dellapopolazione
• Analisi del rischio sismico e valutazione degli interventi prioritari dimitigazione
• Piano di comunicazione sul rischio sismico
• Realizzazione di un sistema di video-sorveglianza dei parcheggi pubblicie di altre aree a rischio o strategiche
• Realizzazione della sede della centrale operativa integrata dei VigiliUrbani e della Protezione Civile
• Progettazione, realizzazione e avvio di una ausilioteca per disabili (LocaliEx-Lazzaretto)
• Incentivi alle attività di servizio alla persona
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Il Programma Urban II di Crotone
2. Riqualificazione urbana e rivitalizzazione socio-economico del centrostorico
• Piano ordinatore del verde e degli spazi aperti e realizzazione interventiprioritari
• Realizzazione di un sistema di parcheggi di rotazione ai margini del CentroStorico
• Ristrutturazione e adeguamento funzionale di locali privati del centro storicoper attività socio-economiche
• Incentivi alle attività artigianali e commerciali
• Recupero e valorizzazione dell’Ex Palazzo Comunale per la localizzazionedi funzioni di servizio alle attività economiche
• Centro Servizi alle attività economiche del Centro Storico
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Le politiche urbane nei programmi di sviluppo regionale
2000-2006
• Progetti Integrati Territoriali
2007-2013
• Piani Integrati di sviluppo urbano (PISU)
2014-2020
• PON METRO (Città Metropolitane)
• Azioni Integrate per lo Sviluppo Urbano Sostenibile (Grandi Città eCittà Medie)
Il programma URBAN era pensato per sperimentare un approcci innovativi in
ambito urbano che potessero progressivamente essere interiorizzati nella
programmazione dei fondi strutturali gestita dalle autorità nazionali e
regionali.
In Italia questo “trasferimento” può essere rintracciato nei seguenti strumenti.
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Le politiche urbane nei programmi di sviluppo regionale:i Progetti Integrati Territoriali
• Interventi infrastrutturali
• Aiuti alle imprese
• Azioni di sistema (formazione, comunicazione)
I Progetti Integrati Territoriali sono una modalità di attuazione dei
Programmi Operativi Regionali (POR). Questa denominazione in Italia è
comparsa nel ciclo di programmazione 2000-2006.
I PIT sono progetti di sviluppo locale promossi da una o più municipalità in
partnership con altri attori pubblici e con il successivo coinvolgimento dei
privati.
Un PIT è composto da diverse azioni materiali ed immateriali riconducibili
alle seguenti categorie:
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Un esempio: il PIT “Palermo Capitale dell’Euromediterraneo”
Attraverso il PIT si intende sostenere il processo diinternazionalizzazione della città, dotando il territorio urbano delle
infrastrutture di base, delle strutture ricettive e dei servizi a valore aggiunto
necessari a sostenere questo ruolo, nonché nell’organizzazione a sistema di
questi necessaria a fare assumere alla città capoluogo della Regione il ruolo
strategico di capitale dell’Euromediterraneo.
Strategia
L’obiettivo del PIT è la preparazione della Città di Palermo ad assumere il
ruolo di Capitale dell’Euromediterraneo, ovvero l’organizzazione di un
sistema di interventi - strettamente integrati tra loro - in grado di affermare
Palermo quale luogo di attrazione di funzioni e servizi specializzati funzionali
al decollo dell’area Euromediterranea.
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Il PIT “Palermo Capitale dell’Euromediterraneo”
Linea di intervento 1
Affermazione di un polo della cultura euromediterranea in grado di incentivare in
città lo sviluppo di circuiti produttivi nel settore artistico-culturale
Organizzazione integrata dell’offerta culturale della città attraverso la valorizzazione degli itinerari
storico–culturali urbani in grado di esaltare l’unicità del patrimonio artistico e monumentale della città e
lo sviluppo di nuovi Poli Museali di eccellenza. Il rafforzamento dei circuiti integrati di fruizione culturale
è funzionale a valorizzare le istanze di cooperazione con il Mediterraneo e realizzare sul territorio le
condizioni per l’insediamento sul territorio delle imprese legate al settore della cultura e quindi lo
sviluppo di nuovi bacini occupazionali ad esso collegati.
Interventi• Realizzazione del Museo Euromediterraneo delle Arti Contemporanee
presso i Cantieri Culturali ZISA• Musealizzazione del Complesso Monumentale dello Steri (sede del
Rettorato)• Recupero del Parco Archeologico del Castello a mare• Recupero del Giardino storico di Villa Giulia• Recupero del Giardino compreso tra Piazza Magione e Palazzo
Aiutamicristo• Realizzazione del Museo del Teatro Massimo
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Il PIT “Palermo Capitale dell’Euromediterraneo”
Linea di intervento 2
Organizzazione di un sistema di supporto all’innovazione tecnologica del sistema
produttivo locale
La linea di intervento è funzionale a promuovere i processi di innovazione tecnologica del sistema
imprenditoriale locale, rafforzare il sistema della ricerca scientifica e tecnologica e migliorare il livello
qualitativo del sistema occupazionale. Si intende inoltre collegare il mondo dei produttori di know-how
ed il mondo delle imprese, nonché questo con il mondo della formazione, in modo da accelerare lo
sviluppo competitivo del sistema produttivo locale rafforzando il ruolo della ricerca scientifica e
tecnologica e consentendo lo sviluppo di nuove opportunità occupazionali.
Interventi• Riqualificazione del complesso di archeologia industriale dell’Ex-Chimica
Arenella• Organizzazione presso l’Ex-Chimica Arenella di una “Fiera Internazionale
delle Idee”• Creazione di laboratori tecnologici per l’innovazione delle imprese• Sostegno ad interventi di ricerca ed innovazione tecnologica a favore del
sistema produttivo• Realizzazione dell’Anello Telematico della Città
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Il PIT “Palermo Capitale dell’Euromediterraneo”
Linea di intervento 3
Organizzazione di un sistema di supporto al potenziamento e
all’internazionalizzazione del tessuto produttivo locale
La linea di intervento prevede la realizzazione di servizi ed azioni funzionali al potenziamento edall’internazionalizzazione del sistema produttivo locale, in un’ottica che privilegia la cooperazione ed ilpartenariato nell’area euro-mediterranea.
Interventi• Network della Camera di Commercio, Industria e Artigianato e
implementazione dello Sportello per l’internazionalizzazione delleimprese
• Azioni di internazionalizzazione dell’economia locale• Realizzazione del sistema informativo di marketing del territorio• Urbanizzazione area PIP di Bonagia• Urbanizzazione area PIP di La Malfa
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Il PIT “Palermo Capitale dell’Euromediterraneo”
Linea di intervento 4
Diversificazione e potenziamento del sistema turistico locale
Riorganizzazione dell’offerta turistica della città, attraverso azioni di diversificazione dell’offerta: oltre alrecupero di tratti di costa strategici (finalizzati a restituire a Palermo il “suo mare”) ed il recupero diun’imponente area a verde, è prevista la valorizzazione di importanti volani economici che sonopatrimonio della città, quali i mercati storici e i manufatti artigianali prodotti dagli artigiani del centrostorico.
Interventi• Parco d’Orleans• Cittadella sportiva universitaria – Completamento piscina universitaria• Riqualificazione della costa nel tratto di Acqua dei Corsari• Riqualificazione della fascia costiera dell’ex-Chimica Arenella• Aiuti all’artigianato locale: co-finanziamento ad interventi imprenditoriali
nell’area del centro storico• Aiuti al commercio: co-finanziamento ad interventi imprenditoriali
finalizzati a riqualificare i mercati storici della città
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Il PIT “Palermo Capitale dell’Euromediterraneo”
Linea di intervento 5
Investimento sul capitale umano e di conoscenza
Creazione di un sistema che mette in collegamento stabile la ricerca con l’impresa e con il mercato, inun ambito che agisce nei settori a maggiore valore aggiunto in ottica di euromediterraneo, quali letelecomunicazioni e la cultura e che sia quindi di servizio alle altre linee strategiche, attraversol’aumento della dotazione e della qualità dei servizi alla produzione.
Interventi• Primo inserimento lavorativo di giovani laureati attraverso esperienze di
work experiences in imprese operanti nei settori promossi dal PIT• Borse di studio a laureandi per lo svolgimento di parti sperimentali di tesi
di laurea presso imprese operanti nei settori promossi dal PIT• Iniziative di imprenditorialità giovanile e femminile ad alto contenuto
tecnologico per la fruizione del sito dei Cantieri Culturali alla ZISA• Sostegno finanziario ad iniziative di imprenditorialità giovanile e
femminile nel settore culturale• Interventi di formazione mirati nel settore delle arti visive e della
formazione dell’immagine• Iniziative educative per la diffusione della cultura della legalità nelle
scuole
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Palermo: l’integrazione tra Urban e PIT
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I Progetti Urbani Integrati nella nuova programmazione 2007-2013
Nella programmazione comunitaria 2007-2013 la dimensione urbana è affrontata
in riferimento privilegiato ai Sistemi territoriali composti da agglomerazioni
intercomunali caratterizzate da sistemi produttivi interconnessi o da aree bacino
per servizi a scala territoriale.
• Piani Integrati di sviluppo urbano (PISU) aperti a città dotate di una
popolazione non inferiore a 30.000 abitanti o capoluoghi di provincia.
• Piani Integrati di Sviluppo Territoriale (PIST)Piani integrati rivolti a centri anche di minore dimensione secondo le “aree diricomposizione territoriale” indicate dalla Regione.
Gli strumenti di programmazione integrata identificati in Sicilia sono:
Ignazio Vinci (2016-2017)
Corso di Pianificazione Urbanistica La dimensione dello sviluppo locale nel governo del territorioLEZIONI FRONTALI
Le aree dei programmi territoriali nel ciclo 2007-2013
Ignazio Vinci (2016-2017)
Corso di Pianificazione Urbanistica La dimensione dello sviluppo locale nel governo del territorioLEZIONI FRONTALI
L’attuale ciclo di programmazione comunitaria si caratterizza in Italia per unpiù deciso orientamento nazionale nelle forme di territorializzazione deiprogrammi.L’Accordo di Partenariato tra Italia ed Unione Europea ha previsto treprincipali dimensioni territoriali cui indirizzare l’approccio integrato.
Programmazione 2014-2020: strategie di territorializzazione
• Aree Urbane(Città Metropolitane + Città Medie)
[Programma Operativo Nazionale “CittàMetropolitane”]
[Programmi urbani all’interno dei POR]
• Aree rurali
[Applicazione estensiva dell’approccio Leader]
• Aree Interne[Strategia Nazionale per le Aree Interne e programmiintegrati per i territori target]
Ignazio Vinci (2016-2017)
Corso di Pianificazione Urbanistica La dimensione dello sviluppo locale nel governo del territorioLEZIONI FRONTALI
Programma Operativo Nazionale “Città Metropolitane 2014-2020”
Il programma promuove programmi integratiinnovativi nelle 14 città metropolitaneidentificate nel processo di ridisegnoistituzionale sancito dalla “Legge Del Rio”(2014):
• circa il 14% della popolazione nazionale• circa metà del PIL Nazionale• circa il 40% degli occupati
• le 10 Città metropolitane individuate conlegge nazionale
Torino, Milano, Genova, Venezia,Bologna, Firenze, Roma Capitale, Bari,Napoli, Reggio Calabria
• le 4 Città metropolitane individuate dalleRegioni a statuto speciale
Cagliari, Palermo, Catania, Messina
Ignazio Vinci (2016-2017)
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Programma Operativo Nazionale “Città Metropolitane 2014-2020”
Ignazio Vinci (2016-2017)
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Programma Operativo Nazionale “Città Metropolitane 2014-2020”
Il programma sviluppa due dei tre driver progettuali dell’agenda urbana:
SMART CITY
Ridisegno e modernizzazione dei servizi urbani per i residenti e gli utilizzatoridelle città utilizzando metodi e tecniche innovative, anche legate allo sviluppodi servizi digitali
INCLUSIONE SOCIALE
Promozione di pratiche e progetti di inclusione sociale per la popolazione e iquartieri in condizioni di disagio, attraverso la riqualificazione degli spazi e laprevisione di servizi e percorsi di accompagnamento
Dotazione finanziaria: 892 milioni di euro
• circa 40 meuro per ognuna delle città del Centro-Nord
• circa 80 meuro per ognuna delle città del Sud
Ignazio Vinci (2016-2017)
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Programma Operativo Nazionale “Città Metropolitane 2014-2020”
Il programma si articola in quattro assi prioritari riconducibili ai due driver progettuali:
1. Agenda digitale (FESR)• Adozione di tecnologie per migliorare i servizi urbani della smart city
2. Sostenibilità dei servizi e della mobilità urbana (FESR)• Risparmio energetico negli edifici pubblici• Illuminazione pubblica sostenibile• Nodi di interscambio modale• Servizi di mobilità condivisa e flotte eco-compatibili• Infomobilità e sistemi di trasporto intelligenti• Mobilità lenta
3. Servizi per l'inclusione sociale (FSE)• Abitare protetto, assistito e condiviso• Prevenzione dell'emergenza abitativa• Servizi per l'inclusione delle comunità Rom, Sinti e Camminanti• Servizi per l'inclusione dei senza dimora• Attivazione di servizi negli immobili inutilizzati• Alfabetizzazione e servizi per l'inclusione digitale
4. Infrastrutture per l'inclusione sociale (FESR)• Realizzazione e recupero di alloggi• Anagrafe degli assegnatari• Alloggi e spazi per servizi dedicati alle comunità Rom, Sinti e Camminanti• Recupero di immobili inutilizzati da adibire a servizi
Ignazio Vinci (2016-2017)
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Programma Operativo Nazionale “Città Metropolitane 2014-2020”
Ripartizione delle risorse finanziarie per assi prioritari e tipologie di città
Ignazio Vinci (2016-2017)
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Azioni caratterizzanti il PON Metro
I diversi dossier progettuali proposti dalle città presentano delle azioni ricorrenti che
costituiscono, su sollecitazione dell’Agenzia nazionale, i progetti bandiera delPON:
• Agenda digitale metropolitana
(Incrementare i servizi digitali alla popolazione ed alle imprese in ottica metropolitana)
• Agenzia metropolitana per la casa
(Sostenere il reperimento di abitazioni a basso costo sul mercato libero)
• Trasporto Pubblico sostenibile
(Aumentare l’efficienza e l’interconnessione del TPL attraverso le ICT, incrementarela quota di “mobilità dolce” nei territori)
• Efficientamento energetico
(Retrofit energetico su edifici e reti in maniera da ridurre emissioni e spesa pubblica)
Ignazio Vinci (2016-2017)
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Il programma PON Metro di Palermo: le aree target
Area Territoriale Integrata 3 (Maredolce, Brancaccio, Bandita)
Area Territoriale Integrata 6 (Gasometro, Macello e Romagnolo)
Ignazio Vinci (2016-2017)
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Il programma PON Metro di Palermo: l’elenco preliminare degli interventi
Ignazio Vinci (2016-2017)
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Sicilia: le politiche urbane nella programmazione regionale 2014-2020
Le città eleggibili
Ignazio Vinci (2016-2017)
Corso di Pianificazione Urbanistica La dimensione dello sviluppo locale nel governo del territorioLEZIONI FRONTALI
Saranno atvat da 8 a 10 Programmi urbani integrat (ITI)
4 nelle cità con popolazione residente >100.000 ab. (Palermo +Bagheria, Catania + Acireale, Messina, Siracusa)Le cità eleggibili della classe cintura (Bagheria, Acireale > 50.000) saranno aggregate all’AU comunecon i Poli metropolitani di riferimento
2 nei Poli/capoluoghi del sistema centro meridionale, unocomprendente le cità contermini (Caltanisseta + Enna) e uno perAgrigento
2 nel sistema sud–orientale: (Gela + Vitoria, Ragusa + Modica)
1 nel sistema urbano occidentale: (Trapani/Erice + Marsala +Mazara del Vallo + Castelvetrano)
N.B. : Nei sistemi policentrici occorre che gli ITI siano costtuit da almeno due cità eleggibili che insiemeraggiungano una popolazione residente >100.000 ab. o tra le quali vi sia immediata contnuità territoriale. (IlPolo intercomunale Trapani/Erice equivale ad una cità ai fni dell’aggregazione)
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Sicilia: le politiche urbane nella programmazione regionale 2014-2020
Regole per l’attivazione dei programmi urbani
Ignazio Vinci (2016-2017)
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Sicilia: le politiche urbane nella programmazione regionale 2014-2020
Città e raggruppamenti policentrici
Ignazio Vinci (2016-2017)
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Sicilia: le politiche urbane nella programmazione regionale 2014-2020
Gli ambiti tematici di intervento
Assi Azioni ammissibili Risorse
2 - Agenda digitale
Digitalizzazione dei processiinterni alla PA
Interoperabilità delle banchedati pubbliche
13.931.263
3 - Promuovere lacompetitività delle PMI edel settore primario
Prodotti e servizicomplementari allavalorizzazione di attrattoriculturali/naturali
Sostegno alla competitivitàdelle imprese
19.241.018
4 - Energia sostenibile equalità della vita
Riduzione dei consumienergetici di reti diilluminazione, edifici estrutture pubbliche
Sistemi intelligenti distoccaggio (smartgrids eproduzione da fonti rinnovabili)
Infrastrutture e nodi diinterscambio
Rinnovo del materiale rotabile Sistemi di trasporto intelligenti Infrastrutture per mezzi a
basso impatto ambientale
187.840.810
Ignazio Vinci (2016-2017)
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Sicilia: le politiche urbane nella programmazione regionale 2014-2020
Gli ambiti tematici di intervento
Assi Azioni ammissibili Risorse
5 - Cambiamento Climatico,Prevenzione e Gestione deiRischi
Interventi di messa insicurezza
Infrastrutture verdi e serviziper la riduzione dei rischi
Centri operativi
26.103.064
6 - Tutelare l'Ambiente ePromuovere l'uso efficientedelle Risorse
Tutela e valorizzazione delpatrimonio culturale
Servizi per la conoscenza e lafruizione delle risorseculturali/naturali
Promozione delle destinazionituristiche
7.452.180
9 - Inclusione sociale
Infrastrutture per asili nido etc. Aiuti per gli investimenti nei
servizi per la prima infanzia Infrastrutture e aiuti per
investimenti privati in struttureper anziani
Servizi territoriali sociosanitari Incremento della disponibilità
di alloggi sociali
60.500.000
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I Contratti di Quartiere
I Contratti di Quartiere consistono in progetti di recupero urbano (edilizio e
sociale) promossi dai comuni in quartieri caratterizzati da:
• diffuso degrado delle costruzioni e dell’ambiente urbano,
frammentazione del tessuto insediativo;
• carenze di servizi, verde pubblico o infrastrutture;
• situazioni di scarsa coesione sociale e di marcato disagio abitativo;
• situazioni di incompatibilità territoriale e ambientale con la residenza dovuta alla
presenza di impianti produttivi a rischio di incidente rilevante.
I Contratti di Quartiere prevedono il coinvolgimento degli abitanti sia nella fase di
progettazione che di gestione del programma.
Ignazio Vinci (2016-2017)
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I Contratti di Quartiere II
I Contratti di Quartiere II enfatizzano ulteriormente la dimensione
ambientale ed energetica degli interventi.
Gli obiettivi sono:
• rinnovare i caratteri edilizi e incrementare la funzionalità del quartiere
assicurando, nel contempo, il risparmio dell’uso delle risorse naturali ed
energetiche;
• accrescere la dotazione dei servizi, del verde pubblico e delle opere
infrastrutturali e della mobilità per migliorare l’integrazione all’interno del
quartiere e del quartiere con il contesto urbano;
• migliorare la qualità abitativa e del complesso insediativo attraverso il
perseguimento di più elevati standard di tipo ambientale e disicurezza.
Ignazio Vinci (2016-2017)
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Un esempio: il Contratto di Quartiere II di Seregno
Ignazio Vinci (2016-2017)
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Contatti e materiali del Corso
Prof. Ignazio [email protected]
Informazioni e materiali didattici del Laboratorio saranno pubblicati nellasezione “Insegnamento” del sito Internet del docente:
www.unipa.it/ignazio.vinci