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FSE 2007 – 2013, P.O. Ob. 2, Asse IV, ob. spec. H “Atttivazione di un sistema organico e strutturato di azioni destinate alla formazione permantente dei formatori” Rete Valli dell’Avisio Piani di Studio Provinciali Aree di apprendimento Italiano Matematica Istituti Capofila IC di Cembra Istituto Compresivo Di Scuola Primaria E Secondaria "Ladino Di Fassa" Istituto di Istruzione "Weisse Rose" di Cavalese Istituti Partecipanti IC Cavalese

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FSE 2007 – 2013, P.O. Ob. 2, Asse IV, ob. spec. H

“Atttivazione di un sistema organico e strutturato di azioni destinate alla formazione permantente dei formatori”

Rete Valli dell’AvisioPiani di Studio Provinciali Aree di apprendimentoItalianoMatematica

Istituti CapofilaIC di Cembra

Istituto Compresivo Di Scuola Primaria E Secondaria "Ladino Di Fassa"Istituto di Istruzione "Weisse Rose" di Cavalese

Istituti PartecipantiIC Cavalese

Ic Predazzo - Tesero - Panchia' - Ziano

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SommarioArea di apprendimento - Italiano..........................................................................................................................................4

Criteri di lettura....................................................................................................................................................................4

Descrizione del processo......................................................................................................................................................4

Descrizione del prodotto......................................................................................................................................................4

Curricolo di italiano dal primo al quinto biennio..................................................................................................................9

Competenza 1. Interagire e comunicare oralmente in contesti di diversa natura................................................................9

Competenza 2 - Leggere, analizzare e comprendere testi..................................................................................................17

Unità di lavoro per il secondo biennio – Il nome................................................................................................................46

Unità di lavoro per il primo biennio: Ascolto e Comprensione...........................................................................................54

Unità di lavoro per il quinto biennio - Le sfumature dell’amore in poesia..........................................................................59

Unità di lavoro per il quarto biennio - Apprendimento del metodo di studio: prendere appunti da lezioni frontali. .........65

Unità di lavoro per il quarto biennio - Testi per raccontarsi: il diario personale e la scrittura diaristica.............................71

Unità di lavoro per il quinto biennio - Il mito: lettura, interpretazione e confronto dei testi.............................................77

Unità di lavoro per il quinto biennio - Scrivere da testi: rielaborazione e stesuradi un racconto fanta - horror.................85

Unità di lavoro per il primo biennio - Lettura e analisi guidata di testi narrativi.................................................................90

Unità di lavoro del primo biennio - Avviamento alla descrizione: costruzione di brevi testi descrittivi in base ad un modello dato......................................................................................................................................................................94

Area di apprendimento – Matematica..............................................................................................................................100

Premessa..........................................................................................................................................................................100

COMPETENZA N.1- Utilizzare con sicurezza le tecniche e le procedure di calcolo aritmetico scritto e mentale con riferimento a contesti reali...............................................................................................................................................103

COMPETENZA N.2 - Rappresentare, confrontare ed analizzare figure geometriche, individuandone varianti,invarianti,relazioni, soprattutto a partire da situazioni reali................................................................................108

Competenza 3 - Rilevare dati significativi, analizzarli, interpretarli, sviluppare ragionamenti sugli stessi, utilizzando consapevolmente rappresentazioni grafiche e strumenti di calcolo................................................................................113

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Competenza 4 - Riconoscere e risolvere problemi di vario genere individuando le strategie appropriate, giustificando il procedimento seguito e utilizzando in modo consapevole i linguaggi specifici................................................................115

PRIMO BIENNIO – SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO- curriculum minimo.......................................................120

COMPETENZA N. 1 - Utilizza con sicurezza le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, scritto e mentale, anche con riferimento a contesti reali...............................................................................................................120

COMPETENZA 2 - Rappresentare, confrontare ed analizzare figure geometriche, individuandone varianti, invarianti, relazioni, soprattutto a partire da situazioni reali.............................................................................................................121

COMPETENZA 3 - Rilevare dati significativi, analizzarli, interpretarli, sviluppare ragionamenti sugli stessi, utilizzando consapevolmente rappresentazioni grafiche e strumenti di calcolo................................................................................122

COMPETENZA 4 - Riconoscere e risolvere problemi di vario genere, individuando le strategie appropriate, giustificando il procedimento seguito e utilizzando in modo consapevole i linguaggi specifici................................................................122

PRIMO BIENNIO – SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO–curriculum massimo.....................................................123

COMPETENZA N.1 - Utilizza con sicurezza le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, scritto e mentale, anche con riferimento a contesti reali...............................................................................................................123

COMPETENZA N.2 - Rappresentare, confrontare ed analizzare figure geometriche, individuandone varianti, invarianti, relazioni, soprattutto a partire da situazioni reali.............................................................................................................124

COMETENZA N.3 - Rilevare dati significativi, analizzarli, interpretarli, sviluppare ragionamenti sugli stessi, utilizzando consapevolmente rappresentazioni grafiche e strumenti di calcolo................................................................................125

COMPETENZA N.4 - Riconoscere e risolvere problemi di vario genere, individuando le strategie appropriate, giustificando il procedimento seguito e utilizzando in modo consapevole i linguaggi specifici........................................126

UNITA’ DI LAVORO - A CACCIA DI POLOGONI - COMPETENZE 2 e 4.................................................................................127

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Area di apprendimento - ItalianoCriteri di lettura

Descrizione del processo

La Rete Valli di Fiemme e Fassa ha elaborato, per l’Area di apprendimento Italiano, un curricolo verticale che giunge fino al primo biennio della Scuola secondaria di secondo grado.

I docenti coinvolti sono stati divisi in due sottogruppi, coordinati, rispettivamente, da Elvira Zuin e da Bruno Mellarini. Il gruppo 1, coordinato da Zuin, ha elaborato la declinazione delle competenze 1 e 4 (interazione verbale e riflessione sulla lingua); il gruppo 2, coordinato da Mellarini, si è occupato della declinazione delle competenze 2 e 3 (lettura e produzione scritta).

Entrambi i gruppi erano misti, in quanto comprendevano sia insegnanti della Primaria, sia insegnanti della Secondaria di primo e secondo grado. Questa composizione “mista” dei gruppi si è rivelata come uno degli elementi che hanno contribuito alla buona riuscita del percorso: essa, in particolare, ha consentito ai docenti di scambiare pratiche e modalità di lavoro, ma anche di confrontarsi apertamente, a volte in una prospettiva di approfondimento teorico e di “giustificazione” delle proprie scelte, sulle diverse concezioni e visioni didattiche sottese all’insegnamento.

Si è “acceso”, in particolare, un dialogo/confronto piuttosto interessante e “produttivo” tra i docenti della Primaria e quelli della Secondaria, anche con momenti di interazione vivace e di “chiarimento” reciproco.

Altra caratteristica “vincente” è costituita dal fatto che i gruppi erano abbastanza ristretti (ad esempio il gruppo 2 era formato solo da 6 docenti, così suddivisi: 2 per la Primaria, 2 per la Secondaria di primo grado e altri 2 per la Secondaria di secondo grado). Questo elemento ha senz’altro favorito il pieno coinvolgimento di tutti i partecipanti ai gruppi di lavoro e ha creato, insieme, le condizioni opportune perché si potessero realmente approfondire gli argomenti e le problematiche oggetto di discussione. E se questo confronto “aperto” e pienamente partecipato ha determinato, in qualche caso, una certa “lentezza” nel lavoro di declinazione, non si può dire che sia stato tempo perso: anzi, sono stati proprio questi “prolungati” momenti di discussione, dibattito e confronto ad incidere positivamente sulla qualità finale di quanto si è elaborato.

Descrizione del prodotto.

Il prodotto si compone di due elementi: il curricolo verticale – che comprende la declinazione delle 4 competenze previste dal Regolamento di attuazione dei Piani di Studio Provinciali – e una “raccolta”, a dire il vero piuttosto ricca, di Unità di Lavoro esemplari (esemplari nel senso che costituiscono degli “esempi” a partire dai quali è possibile individuare alcune “possibilità” di concreta attuazione/realizzazione di quanto è stato previsto nella declinazione delle competenze in abilità e conoscenze).

Per quanto riguarda il curricolo e, quindi, la declinazione di competenze presentata dalla Rete, si evidenziano alcuni aspetti significativi che possiamo considerare “trasversali” a tutto il lavoro:

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un’attenzione meticolosa ai “passaggi” tra i diversi bienni e, quindi, una cura particolare nel garantire insieme continuità e gradualità (e questo vale, evidentemente, sia per la declinazione delle abilità che per la declinazione delle conoscenze);

la ricerca costante della precisione, in particolare per quanto riguarda la definizione delle conoscenze e delle abilità. Si è cercato, in altre parole, di evitare formulazioni che potessero lasciare spazio ad ambiguità e a possibili fraintendimenti. E in ogni caso, là dove la formulazione proposta sembrava troppo generica, si è sempre provveduto ad integrare aggiungendo precisazioni ed inserti esplicativi;

il tentativo di definire “traguardi” di competenza effettivamente raggiungibili, anche tenendo conto delle difficoltà e dei deficit di apprendimento che si riscontrano sempre più spesso;

l’utilizzo di un semplice espediente “retorico” (lo studente è in grado di… e conosce…) finalizzato ad evidenziare la “centratura” sul soggetto che apprende, evitando così qualsiasi possibile equivoco con quelli che sono gli obiettivi dell’insegnante.

La declinazione delle quattro competenze si è inoltre intrecciata, in una sorta di dialogo continuo e “circolare”, con la progettazione delle Unità di Lavoro (progettazione che è stata realizzata sia durante gli incontri in presenza, sia “a distanza” attraverso uno scambio serrato e fittissimo di materiali che sono stati ogni volta valutati, revisionati e restituiti ai docenti con le opportune osservazioni critiche e migliorative).

Al riguardo, si fa presente che le Unità di Lavoro prodotte sono state, complessivamente, 9: di queste, 4 sono state progettate dai docenti del gruppo 1 e 5 dai docenti del gruppo 2. Esse riprendono le quattro competenze previste nel Regolamento attuativo e “coprono” tutti i bienni, dal primo della Primaria fino a quello delle Superiori (cui sono dedicate due Unità di Lavoro: una sulla lettura dei miti classici, l’altra sulla cosiddetta “scrittura creativa”).

La progettazione delle Unità di Lavoro ha permesso, in particolare, di recuperare da un lato l’esperienza “concreta” delle pratiche di insegnamento (alla luce, naturalmente, di un confronto puntuale con la nuova impostazione per competenze), e, dall’altro, di rivedere il lavoro di declinazione delle competenze al fine di verificarne validità, organicità e completezza.

Non solo: attraverso la definizione/progettazione delle Unità di Lavoro, è stato anche possibile cogliere a pieno e focalizzare meglio alcune specificità che le competenze presentano all’altezza dei diversi bienni.

Ad esempio, si è visto come la competenza 3 (Produrre testi in relazione a diversi scopi comunicativi) assuma, nel biennio delle Superiori, delle connotazioni che valorizzano il processo di elaborazione dello scritto in tutte le sue fasi, fino alla revisione che dovrebbe svolgersi, in base a quanto previsto, secondo modalità significativamente diverse rispetto a quelle previste per i bienni precedenti (si prevede infatti che lo studente riveda il proprio testo operando in condizioni di maggiore autonomia). Allo stesso modo, si è visto (e compreso) come l’attività di scrittura all’altezza del 1° biennio non possa che porsi come processo in qualche modo “accompagnato” e come “compito” in cui assume particolare importanza l’acquisizione di alcune abilità di base (ad es. la capacità di “seguire” le tracce e i modelli suggeriti/mostrati dall’insegnante per dare al proprio testo una prima strutturazione).

La progettazione delle Unità di Lavoro ha inoltre consentito ai docenti di “appropriarsi” pienamente del lavoro che si andava facendo, anche in un’ottica di costante revisione e/o integrazione di quanto si era prodotto.

Ad esempio, per quanto riguarda la competenza Leggere, analizzare e comprendere testi, si può notare che una delle abilità declinate (Collegare tra loro le informazioni esplicite di un testo narrativo) è stata definita e

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formalizzata proprio nel corso della progettazione dell’Unità di Lavoro dedicata alla lettura nel 1° biennio della Scuola Primaria. Ma lo stesso discorso si potrebbe fare in riferimento all’Unità di Lavoro dedicata alla scrittura diaristica nel 4° biennio: anche in questo caso è stato durante la progettazione che si è messa a fuoco in maniera precisa la differenza tra testi “espressivi” e “testi autobiografici”.

Inoltre, lo stesso lavoro di approfondimento sulla scrittura “diaristica” ha permesso di rivedere e di rivalutare a pieno uno dei compiti di produzione scritta che appartengono, per così dire, alla “tradizione” consolidata della Secondaria di primo grado. In effetti, nel corso del lavoro sono emersi degli elementi di problematicità – ma anche di interesse – estremamente importanti per quanto riguarda questa tipologia testuale: si è visto, innanzitutto, come il diario ponga una questione non trascurabile in ordine all’identificazione del destinatario di riferimento (un destinatario che è, a ben vedere, duplice: lo scrivente stesso, almeno nella fase iniziale di approccio al diario, ma anche l’insegnante, considerato in quanto lettore dei testi elaborati dai propri studenti).

Si tratta, come si può facilmente capire, di acquisizioni forse minimali ma di certo significative, innanzitutto su un piano strettamente formativo, in termini di aumento di consapevolezza del docente rispetto agli ‘oggetti’ abitualmente presenti e “circolanti” nei processi di insegnamento / apprendimento (ma anche rispetto alle diverse modalità di utilizzo degli stessi, all’identificazione di possibili innovazioni che permettano di valorizzare le pratiche in apparenza più consolidate).

Ma lo stesso si potrebbe dire in ordine alle altre tematiche considerate all’interno delle Unità di Lavoro, dalla focalizzazione del problema dell’ascolto e dell’interazione verbale alla lettura/comprensione dei testi poetici nel biennio delle Superiori, anche in un’ottica di riflessione linguistica.

Qualche difficoltà vi è stata soprattutto in riferimento all’individuazione delle “motivazioni” che dovrebbero “spiegare” la scelta di una particolare Unità di Lavoro. Al riguardo, si è notata una certa tendenza a confondere scopi/obiettivi dell’attività con gli elementi che dovrebbero “giustificare” le proposte didattiche. Anche in questo caso, però, il lavoro di scambio e confronto con gli insegnanti ha permesso di chiarire i termini del problema e, quindi, di impostare delle Unità di Lavoro la cui proposta fosse adeguatamente sostenuta e “giustificata”.

In generale, sia per quanto riguarda il curricolo, sia per quanto riguarda le Unità di Lavoro progettate, il prodotto finale presenta, oltre alle caratteristiche di precisione e di gradualità di cui si è detto, un’impostazione di fondo che è del tutto coerente con la finalizzazione prevista dai Piani di Studio Provinciali: creare/definire percorsi didattici che siano coerenti e funzionali allo sviluppo di competenze.

In quest’ottica, si può dire che l’intero lavoro abbia rappresentato un’occasione preziosa non solo per rivedere modalità, pratiche e impostazioni didattiche “acquisite”, ma anche per ri-orientare i propri interventi in modo coerente con un’impostazione che si vuole fortemente innovativa e che focalizza l’attenzione, come è noto, sia sull’insegnamento che sull’apprendimento, ponendo realmente l’allievo come focus e centro di attenzione.

Ma non si tratta, si badi, di una centratura, per così dire, “unilaterale”; non ci si concentra sull’allievo dimenticando il ruolo e le funzioni (essenziali) della figura docente. Anzi, come dimostra l’impostazione del format che si è utilizzato per costruire le Unità di Lavoro, l’intento è di “intrecciare” il più possibile, anche prevedendole (in qualche misura e nei limiti del possibile), le azioni dello studente e quelle dell’insegnante, proprio perché si è convinti che questa sinergia sia assolutamente determinante e decisiva all’interno di un percorso che tenda alla formazione di persone che siano realmente competenti, ovvero dotate della

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strumentazione cognitiva indispensabile per affrontare e risolvere positivamente i più svariati problemi (dalla lettura di un manuale scolastico alla conoscenza e alla corretta gestione delle modalità di interazione verbale).

Qualche osservazione, in chiusura, per una lettura “in dettaglio” del curricolo verticale. Il modello, anzitutto, è quello suggerito dalle Linee Guida dei PSP: si ha quindi una strutturazione tripartita, organizzata in base a tre sezioni in cui compaiono la competenza, le abilità e le relative conoscenze. Va detto, inoltre, che per ciascuna declinazione di competenza si sono mantenute le ripartizioni proposte dalle Linee guida, in quanto funzionali alla identificazione di specifici ambiti di intervento.

La competenza 1 (Interagire e comunicare oralmente in contesti di diversa natura) è ripartita in tre sezioni distinte in cui sono presenti abilità e conoscenze che riguardano, rispettivamente, l’ascolto, l’interazione comunicativa e l’esposizione verbale. Si evidenzia il fatto che sia l’ascoltare che il parlare sono concepiti come competenze da sviluppare anche e soprattutto a scuola, al pari del leggere, scrivere e riflettere sulla lingua. Ascoltare in modo efficace, parlare in modo funzionale al contesto sono azioni che richiedono precise conoscenze e abilità, da circoscrivere per riconoscerle, da esercitare per impararle.

Nella declinazione si distingue tra gli atti “involontari” non finalizzati (sentire, parlare senza controllare la comunicazione) e gli atti volontari e finalizzati (ascoltare per capire, parlare tenendo conto del contenuto, dello scopo e del destinatario della comunicazione), e si ipotizza che, durante il percorso scolastico lo studente divenga consapevole delle operazioni mentali, delle tecniche, degli strumenti che gli permettono di interloquire oralmente scegliendo autonomamente le modalità di ascolto e di espressione in relazione ai contesti.

Le abilità e le conoscenze indicate, benché frutto di discussione e condivise dai docenti che le hanno elaborate, potranno apparire, in qualche caso, auspicabili ma alte. Ciò è dovuto, essenzialmente, al fatto che la prima tra le competenze linguistiche è anche quella che ha minor tradizione didattica nella scuola secondaria e, in parte, anche primaria. E tuttavia, a fronte di un’emergenza da tutti riconosciuta (“i ragazzi non sanno ascoltare”, “i ragazzi formulano frasi scollegate e usano lessico non controllato”, sono asserzioni comuni nel mondo della scuola!), si è ritenuto di declinare abilità e conoscenze che non fotografassero la realtà, ma indicassero obiettivi e aprissero orizzonti di ricerca.

Per la competenza 2 la declinazione in abilità e conoscenze è articolata in due ambiti, dedicati, rispettivamente, alla “tecnica” della lettura e alle operazioni specifiche che si compiono al fine di analizzare e comprendere testi appartenenti a diverse tipologie (testi narrativi, regolativi, poetici, argomentativi etc.).

Da notare, nella declinazione del primo e del secondo biennio della Scuola primaria, il recupero a parte del “piacere della lettura” come atteggiamento da favorire con attenzione e cura particolari.

Sempre per quanto attiene al primo biennio si è deciso, nella sezione relativa all’analisi dei testi narrativi, di inserire come elemento di conoscenza “fatti e cause”: si tratta di una scelta in apparenza “alta”, ma in realtà controbilanciata dalla corrispondente abilità, in cui si prevede che si risponda alla domanda “perché?” non in autonomia ma “con la guida dell’insegnante”.

Un altro elemento significativo è l’assenza, fino al 3° biennio compreso, di ogni riferimento alla metafora: questo non vuol dire, ovviamente, che tale figura retorica non venga affrontata, significa solo che essa viene trattata come caso particolare della similitudine (del resto, ci conforta al riguardo l’autorità di Quintiliano, il quale definiva la metafora, com’è noto, similitudo brevior (ma va detto che a questo proposito la discussione all’interno del gruppo è stata piuttosto vivace, anche se alla fine ha prevalso, come indicazione generale cui attenersi, la tendenza a evitare inutili tecnicismi, in modo particolare nei primi bienni).

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Uno spazio adeguato alla loro importanza è riservato, infine, ai cosiddetti testi non continui (tabelle, schemi, grafici etc.). Si veda, a tal proposito, l’abilità Leggere rappresentazioni schematiche ricavandone dati e informazioni, presente, con qualche aggiunta nelle conoscenze, sia nel terzo che nel quarto biennio.

La declinazione della competenza 3 si articola in tre sezioni distinte: nella prima sono riportate abilità e “tecniche” di ordine generale che lo studente dovrebbe mettere in atto ogni volta che scrive, indipendentemente dalla tipologia testuale su cui lavora (si pensi all’abilità relativa al rispetto delle convenzioni ortografiche o a quella relativa alla correzione/revisione del testo); nella seconda si trovano abilità e conoscenze che riguardano la produzione di testi propri; l’ultima sezione, infine, è dedicata alla produzione di testi sulla base di altri testi.

In generale, anche in base alle indicazioni presenti nelle Linee Guida, la produzione scritta è stata considerata anzitutto quale processo: si è deciso, pertanto, di dare il giusto rilievo ai diversi momenti e alle fasi che lo costituiscono. Naturalmente, si potranno individuare nel curricolo 6-16 delle sottolineature che “cambiano” a seconda del biennio cui ci si riferisce: ad esempio, nei primi anni della Primaria si valorizzano esclusivamente le fasi di stesura e revisione del testo (si veda al riguardo l’abilità Riconoscere e correggere gli errori di ortografia segnalati). Le altre fasi (in particolare ideazione e pianificazione) si presentano solo all’altezza del terzo biennio “a scavalco” tra Scuola primaria e il 1° anno della scuola secondaria di primo grado.

Va detto, infine, che anche la stessa fase (ad esempio la revisione) assume caratteri diversi a seconda del biennio in cui si colloca. Infatti, mentre nel primo biennio la revisione non è altro che riconoscimento/correzione degli errori ortografici segnalati, la stessa operazione si fa in seguito sempre più complessa, al punto che nel biennio delle Superiori si chiede di rivedere il proprio testo con un buon livello di autonomia, utilizzando una griglia di autocorrezione messa a punto dall’insegnante.

Riguardo alla competenza 4 (Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento) si è cercato, per quanto possibile, di evitare le formulazioni ambigue o comunque tali da poter ingenerare dubbi e/o equivoci. La declinazione si presenta, pertanto, precisa nella terminologia utilizzata e assolutamente chiara nella definizione degli oggetti e dei “campi” individuati come centri di interesse. Un aspetto particolare è rappresentato, quindi, dalla ricerca linguistico-terminologica che la declinazione ha comportato (una ricerca del resto inevitabile, visto che si tratta di una competenza in cui assume particolare rilievo non solo il “che cosa” ma anche il “come”, vale a dire il “modo” con cui si indicano, ad esempio, i diversi elementi di conoscenza).

Nel primo biennio, solo per fare un esempio, gli elementi basilari della frase semplice sono indicati ricorrendo a questa formulazione: “l’azione e chi la compie”.

In generale, anche se mancano delle “sezioni” precisamente definite come avviene nel caso della competenza 3, abilità e conoscenze sono state raccolte in alcuni “campi” facilmente riconoscibili all’interno di ogni biennio:

la riflessione sulla comunicazione; la struttura, la formazione e la comprensione della parola (già a partire dal primo biennio della

Scuola primaria, anche se con modalità adeguate all’età dei discenti); l’analisi grammaticale e logica, secondo livelli differenziati in base al biennio di riferimento; il lessico, con particolare riferimento alla differenza lessico di base/lessico specialistico; le possibilità di utilizzo inerenti alla riflessione sulla lingua.

L’ultimo campo riprende concetti già espressi nella declinazione delle altre competenze, ma qui li presenta in quanto oggetti di riflessione prima e “uso” o “riuso” consapevole poi, distinguendo tra il momento della

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fruizione/produzione linguistica e il momento della riflessione; e ciò non tanto per sottolineare che lo studio della grammatica è funzionale all’uso della lingua, quanto per ribadire che solo la conoscenza della grammatica consente di padroneggiare compiutamente la lingua.

Curricolo di italiano dal primo al quinto biennioCompetenza 1. Interagire e comunicare oralmente in contesti di diversa natura.

Al termine del I biennio ( 1^ e 2^ SP)

Competenza

Abilità Conoscenze

Interagire e comunicare oralmente in contesti di diversa natura

Quando lo studente ascolta al termine del I biennio della SP è in grado di:

Distinguere tra sentire ed ascoltare. Assumere l’ascolto come compito

individuale e collettivo in situazione precostruita o strutturata dall’insegnante.

Mantenere l’attenzione per un tempo sufficiente a comprendere una consegna articolata in un numero limitato di azioni.

Comprendere le informazioni essenziali presenti in un testo orale.

Distinguere ciò che comprende da ciò che non comprende a livello lessicale di una consegna o di un breve testo narrativo e porre domande per migliorare la comprensione.

Negli scambi comunicativi, lo studente è in grado di:

Intervenire in un dialogo rispettando il proprio turno

Ascoltare e rispettare le comunicazioni altrui in una conversazione.

Esporre in modo chiaro esperienze, emozioni e fatti rispettando un ordine logico e cronologico.

Differenza tra sentire ed ascoltare. Principali elementi di disturbo della

comunicazione ed elementi che favoriscono un ascolto efficace.

Funzioni linguistiche: poetica (filastrocche), informativa e narrativa.

Lessico di uso quotidiano e relativo ad argomenti di esperienza personale o trattati in classe.

Informazioni principali di un testo orale.

Modalità che regolano il dialogo. Aspetti formali della comunicazione

interpersonale (forme di cortesia, registri comunicativi,…).

Elementi fondamentali della struttura 9

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della frase semplice, con particolare riferimento agli scambi comunicativi orali.

Competenza 1. Interagire e comunicare oralmente in contesti di diversa natura.

Al termine del II biennio ( 3^ e 4^ SP)

Competenza

Abilità Conoscenze

Interagire e comunicare oralmente in contesti di diversa natura

Quando lo studente ascolta al termine del II biennio della SP è in grado di:

Distinguere tra sentire ed ascoltare. Assumere l’ascolto come compito

individuale e collettivo, eliminando eventuali elementi di distrazione anche su invito dell’insegnante.

Mantenere l’attenzione per un tempo sufficiente a comprendere delle istruzioni, adottare regole e ricostruire contenuti.

Comprendere le informazioni essenziali e riconoscere lo scopo principale in un testo orale, anche trasmesso dai media.

Distinguere ciò che comprende da ciò che non comprende a livello semantico generale di un testo orale e porre domande per migliorare la comprensione.

Negli scambi comunicativi, lo studente è in grado di:

Partecipare ad un dialogo, ad una conversazione, ad una discussione e prendere la parola rispettando il proprio turno.

Ascoltare e rispettare le posizioni altrui, aggiungere informazioni pertinenti.

Esporre in modo chiaro esperienze, emozioni, idee e fatti rispettando l’ordine logico e cronologico.

E conosce

Differenza tra un’enunciazione interrogativa, affermativa, assertiva ed esclamativa.

Elementi di disturbo della comunicazione ed elementi che favoriscono un ascolto efficace

Funzioni linguistiche (poetica, informativa, descrittiva, narrativa e regolativa).

Lessico di uso quotidiano e relativo ad argomenti di esperienza personale o trattati in classe.

Informazioni principali e secondarie di un testo orale.

Modalità che regolano la conversazione e la discussione.

Aspetti formali della comunicazione interpersonale (forme di cortesia, registri comunicativi,…).

Elementi fondamentali della struttura 10

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Fornire motivazioni a supporto della propria idea.

Nell’esposizione verbale lo studente è in grado di:

Organizzare un breve discorso su un tema affrontato in classe o un argomento di studio in base a vincoli dati dall’insegnante (rispetto del tempo, utilizzo di una scaletta, uso di mezzi informatici).

Riferire su esperienze personali organizzando l’esposizione in modo chiaro, completo e rispettando un ordine logico.

della frase semplice, con particolare riferimento agli scambi comunicativi verbali.

Modalità per la pianificazione di un’esposizione orale (strutturazione di una scaletta, individuazione di parole chiave, scelta di supporti visivi di riferimento...).

Competenza 1. Interagire e comunicare oralmente in contesti di diversa natura

Al termine del III Biennio ( 5^ SP e 1^ SSPG)

Competenza

Abilità Conoscenze

Interagire e comunicare oralmente in contesti

Quando lo studente ascolta al termine del III bienni è in grado di:

Assumere l’ascolto come compito individuale e collettivo, eliminando gli elementi di distrazione.

Mantenere la concentrazione con intensità e durata adeguate, sufficienti per comprendere il messaggio e i contenuti e gli scopi di una comunicazione.

Applicare tecniche di supporto alla memoria e alla rielaborazione, durante l’ascolto e dopo l’ascolto (parole chiave e la regola delle 5 W..).

E conosce

Elementi basilari della comunicazione: i codici, i registri, i contesti di riferimento, le funzioni e gli scopi.

Elementi di disturbo dell’ascolto. Attenzione mirata. Modalità dell’ascolto efficace: analisi del

messaggio, lettura del contesto comunicativo, individuazione delle enunciazioni non chiare e formulazione di domande.

Tecniche per la stesura degli appunti: abbreviazioni e parole chiave.

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di diversa natura

Identificare la fonte, la funzione e le caratteristiche di testi orali e anche proposti dai media tramite un percorso guidato dall’insegnante.

Comprendere il contenuto, distinguere informazioni principali e secondarie e cogliere il tema di un testo orale.

Quando interviene nella comunicazione è in grado di :

Partecipare ad un dialogo,e ad una discussione rispettando tempi e turni di parola tenendo conto del destinatario.

Adottare, nell’interazione verbale, il lessico appropriato, anche facendo uso di una terminologia specifica.

Esprimere le proprie idee sostenendole con adeguate motivazioni.

Nell’esposizione verbale lo studente è in grado di.

Prepararsi all’esposizione orale, predisponendo i materiali di supporto (mappe, scalette, immagini, materiale informatico,..) organizzando gli argomenti e ricercando/selezionando il lessico

Raccontare fatti, esperienze, storie, in maniera chiara, ordinata, esauriente, utilizzando il lessico appropriato.

Riferire su un argomento di studio presentandolo in modo coerente, completo e chiaro, utilizzando il lessico

Criteri per distinguere informazioni principali e secondarie.

Modalità che regolano la conversazione e la discussione.

Aspetti formali della comunicazione interpersonale (forme di cortesia, registri comunicativi,…)

Elementi fondamentali della struttura della frase (con particolare attenzione alle modalità di utilizzo di pronomi, modi verbali, connettivi…).

Lessico di uso quotidiano e lessico specifico, relativo alle discipline di studio.

Criteri per l’esposizione orale, in particolare il criterio logico e cronologico

Strategie per l’esposizione efficace: pianificazione degli interventi con l’utilizzo di scalette e supporti multimediali.

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specifico.

Competenza 1. Interagire e comunicare oralmente in contesti di diversa natura

Al termine del IV biennio (3^ SSPG)

Competenza Abilità conoscenza

Interagire e

comunicare oralmente

in contesti di

diversa natura

Quando ascolta lo studente è in grado:

- Assumere l’ascolto come compito, individuale e collettivo, eliminando gli elementi di disturbo.

- Mantenere la concentrazione con intensità e durata adeguate, anche adottando tecniche di ascolto efficace.

- Applicare tecniche di supporto alla memoria e alla rielaborazione, durante e dopo l’ascolto.

- Identificare la fonte, la funzione e le caratteristiche di testi orali di in situazioni scolastiche e non.

- Comprendere il contenuto, distinguere informazioni principali e secondarie, cogliere il tema e il messaggio espresso.

Quando interviene nella comunicazione è in grado

E conosce

- Elementi basilari della comunicazione: i codici, i registri, i contesti di riferimento, le funzioni e gli scopi.

- Elementi di disturbo dell’ascolto.

- Attenzione mirata.

-Modalità dell'ascolto efficace: analisi del messaggio, lettura del contesto, individuazione degli elementi che ostacolano la comprensione, formulazione di domande.

- Tecniche per la stesura e la rielaborazione degli appunti: abbreviazioni, parole chiave, segni convenzionali, schemi, mappe, testi riassuntivi.

- Criteri per distinguere informazioni primarie e secondarie.

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di :

- Partecipare ad un dialogo, ad una conversazione, ad una discussione, rispettando tempi e turni di parola, tenendo conto del destinatario ed utilizzando il registro adeguato all’argomento e alla situazione

- Adottare, nell’interazione verbale il lessico appropriato, distinguendo fra lessico di uso quotidiano e quello specifico.

- Esprimere le proprie idee sostenendole con adeguate argomentazioni.

Nell'esposizione verbale è in grado di:

Prepararsi all'esposizione orale, predisponendo i materiali, organizzando gli argomenti pianificando l’intervento e ricercando/selezionando il lessico.

- Raccontare fatti, esperienze, storie, in maniera chiara, ordinata, esauriente, utilizzando un lessico vario e appropriato.

- Riferire su un argomento di studio presentandolo in modo coerente, completo e chiaro, utilizzando il lessico specifico.

- Esporre il percorso e i risultati di una ricerca svolta, individualmente o in gruppo

- Modalità che regolano la conversazione e la discussione.

- Aspetti formali della comunicazione interpersonale.

- Lessico di uso quotidiano e lessico specifico, relativo alle discipline di studio.

- Elementi fondamentali della struttura della frase e del periodo (con particolare attenzione alle modalità di utilizzo dei pronomi, dei modi verbali, dei connettivi.. .)

Criteri per l’esposizione orale, in particolare il criterio logico e cronologico.

Strategie per l’esposizione efficace: pianificazione degli interventi con utilizzo di appunti, schemi, mappe.

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Competenza 1. Interagire e comunicare oralmente in contesti di diversa natura

Al termine del V biennio (2^ SSsG)

Competenza Abilità Conoscenze

Interagire

e comunicare

oralmente

in contesti

di diversa natura.

Quando ascolta lo studente è in grado di:

- assumere l'ascolto come compito, individuale e collettivo in modo autonomo e responsabile, riconoscendone l'imprescindibilità.

- Mantenere la concentrazione con intensità e durata adeguate adottando tecniche di ascolto efficace.

- Applicare tecniche di supporto alla memoria e alla rielaborazione, durante e dopo l'ascolto in contesti via via più complessi.

- Identificare la fonte, la funzione, le caratteristiche di testi orali in situazioni scolastiche e non.

- Comprendere il contenuto, distinguere informazioni principali e secondarie, cogliere il tema di un testo orale nelle sue articolazioni, individuare le opinioni e i messaggi espressi

- Individuare le modalità espositive e valutare l’efficacia comunicativa di un testo orale sulla base di criteri dati

E conosce:

- Elementi basilari della comunicazione: i codici, i registri i contesti di riferimento, le funzioni e gli scopi.

-Modalità dell'ascolto efficace: analisi del messaggio, la lettura del contesto, individuazione degli elementi problematici, formulazione di domande.

- Tecniche per la stesura e la rielaborazione degli appunti: abbreviazioni, parole chiave, segni convenzionali, schemi, mappe, testi riassuntivi.

- Criteri per distinguere informazioni principali e secondarie, per riconoscere le modalità espositive, per valutare l’efficacia comunicativa di un testo orale

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Quando interviene nella comunicazione è in grado di:

- Partecipare ad un dialogo, ad una conversazione, ad un a discussione rispettando tempi e turni di parola, tenendo conto del destinatario ed utilizzando il registro adeguato all'argomento e alla situazione.

- Adottare, nell'interazione verbale, il lessico appropriato, distinguendo fra lessico di uso quotidiano e quello specifico.

- Esprimere le proprie idee sostenendole con adeguate argomentazioni e distinguendo tra opinioni personali e dati oggettivi.

Nell'esposizione verbale lo studente è in grado di:

- Prepararsi all'esposizione orale, predisponendo i materiali (anche di supporto), individuando e organizzando gli argomenti, pianificando l'intervento e selezionando il lessico in funzione del tema da presentare e del destinatario.

- Raccontare fatti, esperienze, storie, in maniera chiara, ordinata, esauriente, utilizzando un lessico vario e appropriato, scegliendo tra diverse modalità di narrazione.

- Riferire su un argomento di studio presentandolo in modo articolato, coerente e completo, utilizzando il lessico specifico, scegliendo tra diverse modalità di

Aspetti formali della comunicazione interpersonale (forme di cortesia, registri comunicativi. . . )

- Elementi fondamentali e secondari della struttura della frase e del periodo.

- Lessico di uso quotidiano e lessico specifico, relativo alle discipline di studio.

- Criteri per l'esposizione orale coerenti con la tipologia testuale, il contenuto ed il destinatario.

- Strategie per l'esposizione efficace: pianificazione degli interventi con utilizzi di appunti, schemi e mappe.

- Alcune modalità di strutturazione di un testo narrativo ed espositivo

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esposizione

- Esporre gli oggetti, i risultati e i metodi di una ricerca svolta, individualmente o in gruppo

ITALIANO

Competenza 2 al termine del primo biennio della scuola primaria

Competenza 2 - Leggere, analizzare e comprendere testi

Competenza Abilità Conoscenze

Leggere, analizzare e comprendere testi

Quando legge, al termine del primo biennio di scuola primaria, lo studente è in grado di:

Leggere ad alta voce brevi testi pronunciando in modo corretto le parole

Leggere ad alta voce brevi testi noti in modo scorrevole rispettando le principali indicazioni di punteggiatura

Utilizzare modalità di lettura silenziosa per brevi testi

Al fine di comprendere un testo, è in grado di compiere le seguenti operazioni di analisi:

Distinguere alcune tipologie testuali individuandone gli elementi caratteristici

e conosce:

Modalità di lettura silenziosa e ad alta voce

Punteggiatura: punto fermo, virgola, punto esclamativo, punto interrogativo, due punti negli elenchi.

Alcune tipologie testuali: testo narrativo, descrittivo, regolativo,

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Utilizzare titolazioni e immagini per ricavare informazioni prima della lettura

Cogliere il significato di parole ed espressioni leggendo il contesto (elementi verbali e non verbali)

Riconoscere in un testo narrativo gli elementi fondamentali

Collegare tra loro le informazioni esplicite di un testo narrativo

Riordinare le sequenze di un semplice racconto

Collegare il contenuto di un testo al proprio vissuto

Rispondere, con la guida dell’insegnante, a semplici domande inerenti al testo letto, del tipo “perché?”

Riconoscere in un testo dato gli elementi descrittivi

Seguire istruzioni scritte per realizzare prodotti, regolare comportamenti, svolgere attività

Riconoscere alcune caratteristiche formali dei testi poetici

poetico

Titoli e immagini: valenze e modalità di lettura

Significato contestuale delle parole

Elementi costitutivi del testo narrativo: personaggi, azioni, collocazione nel tempo e nello spazio

Fatti e cause (da intendersi come risposta alla domanda “perché?”)

Testo descrittivo: il referente e le sue caratteristiche

Testo regolativo: finalità e modalità di lettura

Il testo poetico: organizzazione testuale ed aspetti formali (musicalità, rime, ritmo)

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ATTEGGIAMENTI DA FAVORIRE

Al termine del primo biennio di scuola primaria il bambino sviluppa un atteggiamento positivo verso la lettura, anche esprimendo delle preferenze in base ai gusti e agli interessi personali.

Competenza 2 al termine del secondo biennio della scuola primaria

Competenza Abilità Conoscenze

Leggere, analizzare e comprendere testi

Quando legge, al termine del secondo biennio di scuola primaria è in grado di:

Leggere ad alta voce testi di varia tipologia, anche a prima vista, pronunciando in modo corretto le parole e rispettando le principali indicazioni di punteggiatura

Utilizzare modalità di lettura silenziosa per testi di diversa lunghezza

Al fine di comprendere un testo è in grado di compiere le seguenti operazioni di analisi:

Distinguere alcune tipologie testuali individuandone gli elementi caratteristici

Utilizzare titolazioni, immagini e didascalie per ricavare informazioni prima della lettura

Dedurre il significato di parole ed espressioni non conosciute utilizzando il contesto, sia verbale che non verbale

e conosce:

Modalità di lettura silenziosa e ad alta voce

Punteggiatura: punto fermo, virgola, punto esclamativo, punto interrogativo, due punti

Alcune tipologie testuali: testo narrativo, descrittivo, regolativo, informativo e poetico

Titoli, immagini e didascalie: valenze

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Consultare dizionari con la guida dell’insegnante per scopi pratici e/o conoscitivi

Riconoscere in un testo narrativo gli elementi fondamentali

Riconoscere in un testo narrativo le principali sequenze

Riconoscere le informazioni implicite del testo facendo semplici inferenze, anche con la guida dell’insegnante

Rispondere a semplici domande, inerenti al testo letto, riguardanti il rapporto di causa ed effetto

Collegare il contenuto di un testo al proprio vissuto

Riconoscere in un testo dato gli elementi descrittivi

Seguire istruzioni scritte per realizzare prodotti, regolare comportamenti, svolgere attività

Individuare in semplici testi informativi le informazioni principali

Riconoscere in un testo poetico l’argomento e le principali caratteristiche formali

e modalità di lettura

Significato contestuale delle parole

Contenuti e struttura di dizionari adatti all’età

Elementi costitutivi del testo narrativo: personaggi, tempo, luogo, fatti ed azioni

L’articolazione del testo narrativo: sequenze narrative, descrittive e dialogiche

Informazioni esplicite ed implicite

Rapporto causa-effetti

Testo descrittivo: il referente e le sue caratteristiche

Testo regolativo: finalità e modalità di lettura

Modalità di lettura del testo informativo; le informazioni principali

Organizzazione ed aspetti formali del testo poetico: ritmo, rime, similitudini e onomatopee

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ATTEGGIAMENTI DA FAVORIRE

Al termine del secondo biennio della scuola primaria il bambino sviluppa un atteggiamento positivo verso la lettura, anche esprimendo delle preferenze e operando delle scelte in base ai gusti e agli interessi personali.

Competenza 2 al termine del terzo biennio – 5^ scuola primaria/1^ Media

Competenza Abilità Conoscenze

Leggere, analizzare e comprendere testi

Quando legge, al termine del terzo biennio, lo studente è in grado di:

Riconoscere e applicare le diverse tecniche di lettura

Leggere testi noti e non in modo chiaro, corretto e scorrevole

Leggere con espressività rispettando le pause indicate dalla punteggiatura

Utilizzare strategie di lettura diverse, funzionali allo scopo

Consultare dizionari e testi di tipo enciclopedico per scopi pratici e/o conoscitivi

Riconoscere con la guida dell’insegnante i collegamenti, sia grammaticali che lessicali, che concorrono alla coesione del testo

Riconoscere in un testo le informazioni principali

Al fine di comprendere un testo, è in grado di compiere le seguenti operazioni

e conosce:

Modalità di lettura: lettura ad alta voce e lettura silenziosa

Punteggiatura: elementi e funzioni principali

Strategie di lettura: lettura esplorativa, lettura analitica, lettura di consultazione

Contenuti e struttura di enciclopedie, dizionari e testi di consultazione adatti all’età

Significato contestuale delle parole; denotazione e connotazione

Coesione testuale: elementi grammaticali e lessicali, ripetizioni, sinonimi, rapporti di richiamo e dipendenza tra le parole

Informazioni principali e secondarie

Lessico specifico delle materie di studio

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di analisi:

Riconoscere alcune tipologie testuali in base ai loro fondamentali elementi strutturali

Individuare le finalità e gli scopi comunicativi del testo

Riconoscere in un testo narrativo gli elementi fondamentali, la struttura-tipo e la successione delle sequenze

Individuare il tema, gli argomenti ed il messaggio di un testo narrativo

Riconoscere ruoli e funzioni dei personaggi applicando griglie di lettura suggerite dall’insegnante

Riconoscere le caratteristiche esplicite dei personaggi

Riflettere sul contenuto di un testo narrativo, anche collegandolo al proprio vissuto

Riconoscere in un testo descrittivo il punto di vista dell’osservatore, il referente e le sue caratteristiche principali

Riconoscere in un testo informativo/espositivo le informazioni principali

Alcune tipologie testuali: testo narrativo, descrittivo, regolativo1, informativo-espositivo e poetico

Scopi e finalità delle tipologie testuali esplorate

Elementi fondamentali del testo narrativo: personaggi, tempo, luogo, fatti ed azioni

Articolazione in sequenze e struttura-tipo del testo narrativo, con particolare riguardo alle diverse tipologie di inizio e conclusione (finali aperti, chiusi, ecc.)

Concetti di tema e messaggio

Ruoli e funzioni dei personaggi (ad esempio in base allo schema di V. Propp)

I “tratti” dei personaggi: le caratteristiche fisiche, psicologiche e comportamentali

Descrizione oggettiva e soggettiva

Elementi di base del testo descrittivo

Caratteristiche del testo informativo/espositivo.

Modalità da seguire nella ricerca / riconoscimento delle informazioni principali

Informazioni principali e secondarie in un

1 Il testo regolativo, benché sia inserito tra le tipologie testuali da trattare, non è stato ripreso nella declinazione delle abilità e conoscenze, poiché è stato considerato in continuità con le attività svolte nei bienni precedenti.

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Leggere rappresentazioni schematiche ricavandone dati e informazioni

Cogliere l’argomento e le principali caratteristiche formali dei testi poetici

Riflettere sul contenuto di una poesia cogliendo anche le intenzioni comunicative dell’autore

Riconoscere gli elementi significativi in una lettera personale

testo espositivo

La “regola delle 5W” (chi, cosa, dove, quando, perché)

Elementi caratterizzanti i testi non continui: tabelle, schemi, grafici…

Principali figure di suono e di significato: rima, assonanza, allitterazione, similitudine…

La lettera personale: struttura compositiva ed elementi fondamentali (mittente, destinatario, formule di apertura e di saluto…)

Competenza 2 al termine della scuola secondaria di primo grado

Competenza Abilità Conoscenze

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Leggere, analizzare e comprendere testi

Quando legge, lo studente al termine del primo ciclo di istruzione è in grado di:

Riconoscere e applicare le diverse tecniche di lettura

Leggere in modo scorrevole ed espressivo, dando la giusta intonazione ed effettuando le pause necessarie

Utilizzare strategie di lettura diverse, funzionali allo scopo

Operare inferenze di tipo grammaticale o contenutistico necessarie per la piena comprensione del testo

Riconoscere le principali strutture morfosintattiche presenti nel testo

Consultare dizionari e testi di studio adottando opportune modalità di ricerca

Riconoscere e selezionare le informazioni utili ai fini dello svolgimento di una ricerca assegnata dall’insegnante

Al fine di comprendere un testo, è in grado di compiere le seguenti

e conosce:

Modalità di lettura: lettura ad alta voce e lettura silenziosa

Punteggiatura: elementi e funzioni di tutti i segni principali

Strategie di lettura: lettura esplorativa, lettura approfondita, lettura di consultazione e ricerca

Concetto di “testo”, con particolare riguardo alla coesione e alla coerenza

Elementi che concorrono alla coesione del testo

Strutture morfosintattiche della lingua italiana

Contenuti e struttura di enciclopedie, dizionari, manuali e testi di studio

Significato contestuale delle parole; denotazione e connotazione

Modalità da seguire nella ricerca / riconoscimento delle informazioni utili (sia principali che secondarie),

Lessico specifico delle materie di studio

Informazioni principali e secondarie in un testo

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operazioni di analisi:

Riconoscere la tipologia testuale, identificando i principali elementi strutturali che la caratterizzano e il contenuto fondamentale

Individuare le finalità e gli scopi comunicativi del testo

Riconoscere in un testo narrativo gli elementi fondamentali

Ricostruire lo schema compositivo di un racconto (fabula) a partire dall’intreccio

Individuare il tema, gli argomenti ed il messaggio di un testo narrativo

Riconoscere ruoli e funzioni dei personaggi

Riconoscere, anche con la guida dell’insegnante, le caratteristiche esplicite ed implicite dei personaggi

Riflettere sul contenuto di un testo narrativo, anche collegandolo al proprio vissuto

Riconoscere in un testo descrittivo la modalità ed il criterio utilizzato, il referente e le sue caratteristiche principali

Leggere rappresentazioni schematiche ricavandone dati e informazioni

Individuare, in un testo espositivo/informativo, sia le informazioni principali sia le informazioni secondarie

e conosce:

Le tipologie testuali: testo narrativo, descrittivo, informativo-espositivo, regolativo, argomentativo, espressivo e poetico

Scopi e finalità delle principali tipologie testuali

Elementi fondamentali del testo narrativo: personaggi, tempo, luogo, fatti ed azioni, narratore e punto di vista

Concetto di “schema compositivo” (fabula)

La successione delle sequenze e il rapporto fabula/intreccio (tecniche di montaggio del racconto, dislocazioni della fabula, anticipazioni e flashback)

Concetti di tema e messaggio

Ruoli e funzioni dei personaggi

Caratteristiche e modalità di presentazione dei personaggi; elementi impliciti ed espliciti

Descrizione oggettiva e soggettiva

Criteri di composizione dei testi descrittivi (logico, temporale, spaziale…)

Caratteristiche e utilizzo dei testi non continui (tabelle, schematizzazioni, grafici)

Il testo informativo/espositivo: finalità e modalità di lettura (con particolare riguardo all’individuazione dei campi di significato e

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Individuare la tipologia di appartenenza di un testo poetico e riconoscerne le principali caratteristiche formali

Individuare in un testo poetico l’argomento, il tema e il messaggio principale

Riflettere sul contenuto di una poesia, anche collegandola al proprio vissuto

Riconoscere le caratteristiche formali di testi quali lettere e diari, individuandone le intenzioni comunicative e le finalità

Riconoscere in un testo argomentativo il tema/problema presentato, la tesi e gli argomenti a sostegno

all’utilizzo delle informazioni principali e secondarie).

La regola delle 5 W

Principali tipologie di testi poetici: poesia epica, lirica, civile…

Principali figure di suono, di significato e di sintassi: rima, assonanza, allitterazione, similitudine, metafora, sinestesia, anafora, inversione,…

La lettera personale: struttura e caratteristiche; elementi fondamentali dei testi autobiografici; caratteristiche e funzioni del diario

Elementi basilari del testo argomentativo: problema – tesi – diverse tipologie di argomento

Competenza 2 al termine del biennio della scuola secondaria superiore

Competenza Abilità Conoscenze

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Leggere, comprendere e interpretare testi

Quando legge, al termine del biennio della scuola secondaria superiore, lo studente è in grado di:

Sottolineare il significato di frasi e singole parole variando il ritmo di lettura e il tono della voce

Restituire l’organizzazione sintattica del periodo variando il ritmo di lettura e il tono della voce

Scegliere e praticare il tipo di lettura più funzionale rispetto alle consegne ricevute: lettura esplorativa-orientativa, approfondita, selettiva e di consultazioneDocumentarsi su un argomento ricercando le informazioni utili Selezionare informazioni utilizzando più testi inerenti allo stesso argomento

Al fine di comprendere e interpretare un testo, è in grado di compiere le seguenti operazioni di analisi:

Riconoscere le diverse tipologie testuali motivando adeguatamente le proprie classificazioni

Individuare le finalità e gli scopi comunicativi del testoIndividuare il registro linguistico di un testo ponendolo in relazione all’intenzione comunicativa, al destinatario, all’argomento

Confrontare testi che affrontino la stessa tematica, sottolineando gli elementi di analogia e di differenza

In particolare, per il testo narrativo: riconoscere le diverse tipologie di testo

e conosce:

Le differenti modalità dell’uso della voce, in rapporto alla situazione comunicativa

La punteggiatura (virgola, punto, punto e virgola, punto fermo, punto a capo, due punti, punto interrogativo ed esclamativo, virgolette, trattini, parentesi, puntini di sospensione) e le sue funzioni, anche in relazione alla sintassi del periodo

Le diverse strategie di lettura di un testo

Le principali fonti e strumenti cartacei e online per reperire informazioni

Le modalità di raccolta delle informazioni utili e degli elementi significativi

Le varie tipologie testuali: il testo narrativo, descrittivo, informativo-espositivo, regolativo2, argomentativo, espressivo e poetico

Gli scopi comunicativi e le funzioni linguistiche secondo il modello di Jakobson

I registri linguistici e i contesti comunicativi

2 La tipologia viene inserita in riferimento ai programmi degli Istituti Tecnici e dei Centri di Formazione Professionale. Si rinvia ad altra elaborazione l’individuazione delle specifiche operazioni di comprensione.

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narrativo individuandone le principali differenze

ricostruire la fabula di un testo narrativo (racconto) individuando i motivi fondamentali e le loro relazioni

riconoscere il ruolo e le caratteristiche dei personaggi, anche facendo delle inferenze riconoscere ed esplicitare il significato dei personaggi utilizzando gli elementi testuali più significativi individuare, anche con la guida dell’insegnante, oggetti, luoghi e figure significative di un testo narrativo mettendone in evidenza l’eventuale valore simbolico individuare il tema di un testo narrativo cogliendone le diverse articolazioni riconoscere le intenzioni comunicative dell’autore (messaggio) riflettere sul contenuto di un testo narrativo, anche collegandolo al proprio vissuto

Per il testo descrittivo: riconoscere in un testo descrittivo la modalità ed il criterio utilizzato, il referente e le sue caratteristiche principali

Per il testo informativo/espositivo: analizzare un testo informativo applicando modalità di lettura funzionali allo scopo

Per il testo argomentativo: riconoscere in un testo argomentativo il tema/problema presentato, la tesi, l’antitesi, i dati e le garanzie (a sostegno e a confutazione)

Per il testo poetico: individuare i principali campi semantici del testo individuare in un testo poetico l’argomento, il tema e il messaggio principale riconoscere in un testo poetico le caratteristiche metriche, retoriche e linguistiche di maggiore rilievo

I generi e le tipologie di testi narrativi (favola, fiaba, novella, racconto, romanzo)

Il Mito e il racconto epico

I concetti di fabula e intreccio, con particolare riguardo allo schema compositivo del racconto e alla sua articolazione (dislocazioni, anticipazioni, flashback)

I ruoli e le funzioni dei personaggi

Le modalità di presentazione e di caratterizzazione dei personaggi (discorsi, parole ed espressioni ricorrenti, figure retoriche, ecc.)

Elementi e valori simbolici del testo narrativo, con particolare riferimento alle strutture spaziali

Il contenuto del testo narrativo: tema, sottotemi, argomenti

Le intenzioni comunicative e il messaggio

La descrizione oggettiva e soggettiva; i principali criteri di costruzione del testo descrittivo

Il testo informativo/espositivo: tipologie, struttura e modalità di lettura (ricerca dei campi di significato, analisi e confronto delle informazioni, individuazione delle informazioni principali)

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individuare gli elementi simbolici ed esplicitarne il significato

Le tecniche e le modalità dell’argomentazione

La struttura, l’organizzazione generale e gli elementi costitutivi dei testi argomentativi

Il concetto di “campo semantico”

Le principali tipologie di testi poetici (poesia narrativa, lirica, civile…) e relativi contenuti

Elementi di metrica: il sonetto, i versi della tradizione italiana e gli aspetti correlati (sinalefe, dialefe, dieresi…)

Le figure di suono, di significato e di costruzione: rima, assonanza, allitterazione, similitudine, metafora, metonimia, sinestesia, anafora, inversione…

Elementi di semantica “storica” (termini desueti, cambiamenti di significato, ecc.)

I livelli denotativo e connotativo

Il concetto di “simbolo”

Competenza 3 al termine del primo biennio della scuola primaria

Competenza 3 - Produrre testi in relazione a diversi scopi comunicativi

Competenza Abilità Conoscenze

Quando produce testi scritti, al termine del primo biennio di scuola primaria, lo studente è in grado di:

Utilizzare il corsivo con regolarità e coerenza

Dividere le parole per passare alla riga successiva

Scrivere brevi frasi rispettando le principali convenzioni ortografiche

e conosce:

La scrittura in corsivo

La divisione in sillabe

Elementi e regole di ortografia: digrammi, trigrammi, doppie, apostrofo (elisione e troncamento) e accento

Le concordanze verbo – soggetto, articolo – nome, nome – aggettivo

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Produrre testi

in relazione

a diversi scopi comunicativi

Scrivere brevi frasi curando la morfologia, la concordanza e l’ordine delle parole

Utilizzare i principali segni di punteggiatura

Riconoscere e correggere gli errori di ortografia segnalati

Nel produrre testi di diverso tipo e scopo, è in grado di:

Costruire un breve testo narrativo in base ad un modello dato, rispettando l’ordine cronologico dei fatti

Raccontare un’esperienza personale rispettando ordine logico e coerenza e utilizzando i necessari connettivi temporali

Raccogliere informazioni di tipo descrittivo attraverso i canali sensoriali

Elaborare, con la guida dell’insegnante, semplici descrizioni di oggetti, animali o persone utilizzando i dati sensoriali

Completare un fumetto con semplici discorsi diretti

Nel produrre testi sulla base di altri testi, è in grado di:

Completare un breve testo narrativo inserendo la conclusione

Alcuni segni di punteggiatura (punto fermo, virgola, due punti, punto interrogativo ed esclamativo): funzioni principali

Elementi costitutivi del testo narrativo: personaggi, azioni, collocazione nel tempo e nello spazio

Struttura di base del testo narrativo: introduzione – sviluppo – conclusione

Le categorie temporali: ieri, oggi e domani

I principali connettivi temporali

Il testo descrittivo: il referente e le sue caratteristiche

I canali sensoriali e le informazioni di tipo descrittivo

Lessico di base per la descrizione

Il discorso diretto nel fumetto

Testi attraverso i quali la competenza può essere costruita:

testi narrativi (di genere diverso); resoconti; descrizioni; fumetti.

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Competenza 3 al termine del secondo biennio della scuola primaria

Competenza Abilità Conoscenze

Produrre testi

in relazione

a diversi scopi comunicativi

Quando produce testi scritti, al termine del secondo biennio della scuola primaria, lo studente è in grado di:

Rispettare le principali convenzioni ortografiche

Scrivere frasi e semplici periodi curando la morfologia, la concordanza e l’ordine delle parole

Utilizzare i principali segni di punteggiatura per sottolineare l’intenzione comunicativa e scandire le parti del testo

Organizzare il proprio testo separando i periodi e andando “a capo”

Riconoscere e correggere gli errori di ortografia segnalati

Nel produrre testi di vario tipo e scopo, è in grado di:

Raccogliere informazioni di tipo descrittivo attraverso i canali sensoriali

Descrivere utilizzando in modo mirato canali sensoriali diversi

Utilizzare un modello di riferimento per l’elaborazione di un testo descrittivo

e conosce:

Elementi e regole di ortografia: forma delle parole, elisione e troncamento, accento e modalità di utilizzo dell’h nel verbo “avere”

Fondamentali strutture morfosintattiche della lingua italiana (forma delle parole, concordanza soggetto – verbo, articolo – nome, nome – aggettivo, principali congiunzioni, preposizioni semplici e articolate)

Modo indicativo (tempi semplici e composti) e modi indefiniti.

Segni di punteggiatura e funzioni principali

Modalità organizzative del testo: l’“a capo”

Lessico per la descrizione in base ad esperienze sensoriali

Il testo descrittivo: struttura e modalità di organizzazione.

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Costruire un testo narrativo d’invenzione utilizzando un modello dato

Raccontare un’esperienza personale o condivisa rispettando ordine logico e coerenza narrativa

Nel produrre testi sulla base di altri testi, è in grado di:

Riassumere, anche con il supporto di vignette e immagini correlate, il contenuto di un testo narrativo semplice

Completare testi narrativi predisponendo conclusioni o introduzioni, inserendo descrizioni, mantenendo la coerenza

Modificare una descrizione oggettiva aggiungendo elementi soggettivi

Il testo narrativo: struttura di base e modalità di organizzazione

I connettivi di tempo

Elementi per il riassunto di un testo narrativo: sequenze e/o informazioni principali

Modalità per l’elaborazione di una descrizione personalizzata

Testi attraverso i quali la competenza può essere costruita:

testi narrativi (di genere diverso); resoconti; descrizioni; riassunti (con elementi di facilitazione).

Competenza 3 al termine del terzo biennio – 5^ scuola primaria/1^ media

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Competenza Abilità Conoscenze

Produrre testi

in relazione

a diversi scopi comunicativi

Quando produce testi scritti, al termine del terzo biennio, lo studente è in grado di:

Rispettare le convenzioni ortografiche

Scrivere semplici periodi curando la morfologia, la concordanza e l’ordine delle parole

Utilizzare i diversi modi e tempi verbali nelle frasi indipendenti e nelle subordinate Utilizzare adeguatamente modelli proposti per produrre testi adeguati in relazione allo scopo comunicativo e al destinatario

Rivedere il proprio testo, con la guida dell’insegnante, relativamente all’ortografia, al lessico e alla morfo-sintassi

Riconoscere e correggere gli errori di ortografia segnalati

Riscrivere il proprio testo modificando il contenuto in modo coerente con la consegna ricevuta

Nel produrre testi di diverso tipo e scopo, è in grado di:

Individuare e raccogliere le idee relativamente all’argomento dato e alla consegna ricevuta Predisporre una scaletta (o analoghi strumenti) per dare ordine al contenuto prima della stesura Utilizzare la scaletta predisposta per

e conosce:

Ortografia della lingua italiana Segni di punteggiatura e loro funzioni comunicativo- espressive Fondamentali strutture morfosintattiche della lingua italiana (forma delle parole, concordanza soggetto- verbo, articolo- nome, nome- aggettivo, principali congiunzioni coordinanti e subordinanti, preposizioni proprie e improprie, pronomi personali e relativi) Tempi semplici e composti dei modi finiti e indefinitiModalità di utilizzo dei modi e dei tempi verbali nei diversi contesti Lessico di base (parole e locuzioni ad alta frequenza); sinonimi e ripetizioni (intese anche in senso positivo).

Fasi della produzione scritta: raccolta delle idee, pianificazione, stesura, revisione 3

Modalità per la stesura di un resoconto o di una cronacaOrdine cronologico e connettivi temporaliElementi per la stesura di un racconto: struttura-tipo (situazione iniziale, sviluppo e conclusione);

3 Le conoscenze e abilità relative alle fasi della produzione scritta, nonostante rientrino tra quelle da utilizzare sempre, qualsiasi sia il testo da scrivere, sono state scritte in questo riquadro, poiché si ritiene che gli studenti le apprendano più agevolmente quando producono testi propri che quando scrivono testi sulla base di altri testi.

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la stesura

Raccontare esperienze personali o altrui rispettando l’ordine logico e la coerenza narrativaCostruire un testo narrativo d’invenzione utilizzando un modello dato

Descrivere oggettivamente e soggettivamente, utilizzando in modo mirato i cinque canali sensoriali

Esporre la propria opinione in relazione ad argomenti conosciuti ed esperienze vissute

Nel produrre testi sulla base di altri testi, è in grado di:

Riassumere la trama di un testo narrativo individuando le sequenze e le informazioni principali Riscrivere modificando tempi, luoghi o personaggi Completare coerentemente testi narrativi predisponendone conclusioni o introduzioni e inserendo descrizioni

Riassumere semplici testi informativi individuando le informazioni principali

articolazione in sequenze; connettivi di tempo

Descrizione oggettiva e soggettiva, denotazione e connotazioneLessico specifico per la descrizione in base e esperienze sensorialiPrincipali figure di significato: similitudine e metaforaElementi per la stesura di un testo espositivo: struttura tipo (introduzione, esposizione di dati e/o fatti, esposizione di opinioni, conclusione); suddivisione in sequenze; connettivi di tempo, di causa effetto, di fine

Elementi per la sintesi di un testo narrativo: reperimento delle informazioni principali; ricerca delle sequenze (narrative, descrittive, dialogiche, riflessive); discorso diretto e indiretto Elementi per la modifica, il completamento e l’espansione di un testo narrativo

Il testo informativo: informazioni principali, parole chiave e modalità di ricerca

Testi attraverso i quali la competenza può essere costruita:

testi narrativi (di genere diverso); cronache/resoconti; descrizioni; completamento di testi narrativi, riassunto di testi narrativi e informativi.

Competenza 3 al termine della scuola secondaria di primo grado

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Competenza Abilità Conoscenze

Produrre testi

in relazione

a diversi scopi

comunicativi

Quando produce testi scritti, lo studente al termine del primo ciclo di istruzione è in grado di:

Comprendere e rispettare la consegna ricevuta

Pianificare il contenuto definendo una scaletta o una traccia

Rispettare le convenzioni ortografiche e gli elementi basilari dell’organizzazione sintattica

Organizzare il contenuto del testo, utilizzando la divisione in paragrafi e la punteggiatura in modo corretto

Articolare il discorso attraverso frasi e periodi coesi e logicamente coerenti

Scegliere forme e registri linguistici funzionali al contesto, al destinatario e allo scopo della comunicazione

Utilizzare il lessico in modo appropriato evitando ambiguità e ripetizioni

Rivedere il testo correggendo con sufficiente autonomia le improprietà lessicali, gli errori ortografici e sintattici

Nel produrre testi di diverso tipo e scopo, è in grado di:

Rispettare le caratteristiche testuali

e conosce:

Fasi della produzione scritta: lettura e analisi della consegna, ideazione, pianificazione, stesura e revisione

Modalità di pianificazione del testo: scaletta, traccia, mappe “mentali”

Ortografia e strutture morfosintattiche della lingua italiana (morfologia delle parole, sostituenti, concordanze, elementi fondamentali della frase e del periodo)

Struttura compositiva del testo: sequenze, paragrafi, capoversi; segni di punteggiatura nella frase e nel periodo

Coerenza logica e coesione grammaticale; principali congiunzioni coordinative e subordinative (di ordine, causa, opposizione, concessione, tempo…)

Principali elementi della comunicazione: emittente, destinatario, contesto, scopo, registro linguistico

Modalità di utilizzo del vocabolario. Significato contestuale delle parole; significati denotativi e connotativi; sinonimi

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previste nella consegna

Descrivere in modo oggettivo o soggettivo, adottando e seguendo con coerenza il criterio suggerito dall’insegnante

Costruire un testo narrativo svolgendo la trama in modo adeguato a uno scopo comunicativo, seguendo un ordine logico e inserendo descrizioni di ambienti e personaggi

Produrre un testo espressivo e/o autobiografico

Produrre una relazione informativa su argomenti di studio, attività svolte, esperienze personali, discussioni affrontate

Esporre punti di vista, propri o di altri, relativi ad un argomento dato o ad un’esperienza vissuta

Nel produrre testi sulla base di altri testi, è in grado di:

Riassumere un testo di tipo informativo-espositivo individuandone le informazioni principali e le parole chiave

Riassumere un testo narrativo individuandone le principali sequenze

Descrizione oggettiva e soggettiva

Criteri e modalità per l’elaborazione di un testo descrittivo (ordine spaziale, ordine temporale, dal generale al particolare…)

Elementi di narratologia:

Narratore e punto di vista Personaggi e modalità di

caratterizzazione Tempo e luogo Fabula e intreccio (alterazioni

dell’ordine naturale) Sequenze

Struttura e caratteristiche distintive dei seguenti generi narrativi: horror, giallo, racconto surreale, racconto fantastico, ecc.

Caratteristiche distintive delle tipologie testuali per raccontarsi: diario, autobiografia, lettere formali e informali

Caratteristiche distintive della relazione informativa

Primi elementi del testo argomentativo: tesi, antitesi, opinione personale motivata anche attraverso esempi

Elementi per la stesura del riassunto di un testo informativo: informazioni principali e parole chiave

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Parafrasare un testo poetico o epico in italiano moderno seguendo le indicazioni fornite dall’insegnante e/o dal libro di testo

Riordinare e raccogliere in un testo di sintesi (“commento”) gli elementi emersi dall’analisi di un racconto, di una poesia o di un film

Espandere, trasformare, riscrivere testi narrativi sulla base di vincoli o consegne date (cambiare il punto di vista, aggiungere informazioni, completare o cambiare la conclusione, modificare ambienti e personaggi)

Struttura e organizzazione del testo narrativo: sequenze narrative, descrittive e dialogiche

Modalità per la parafrasi di un testo poetico: ricerca lessicale, rielaborazione e riorganizzazione sintattica, spiegazione dei termini utilizzati in senso figurato

Elementi relativi all’evoluzione della lingua (termini desueti, variazioni semantiche…)

Testo di sintesi relativo all’analisi di un racconto, di una poesia o di un film

Elementi di narratologia (si veda l’elenco riportato sopra)

Testi attraverso i quali la competenza può essere costruita: testi descrittivi; testi narrativi di vario genere; testi espressivi; riassunti di testi informativi e narrativi; relazioni; parafrasi; testi di sintesi (“commento”).

Competenza 3 al termine del primo biennio della scuola secondaria di secondo grado

Competenza Abilità Conoscenze

Produrre testi

in relazione

a diversi

Quando produce testi scritti, al termine del primo biennio della scuola secondaria superiore, lo studente è in grado di:

Organizzare e svolgere il compito tenendo conto delle diverse fasi

Produrre testi corretti dal punto di vista

e conosce:

fasi della produzione scritta: ideazione, pianificazione, stesura e revisione

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scopi

comunicativi

ortografico, sintattico, lessicale

Articolare il discorso rispettando la coerenza dello sviluppo logico-concettuale

Articolare il discorso rispettando la coesione nei nessi e nelle relazioni fra le diverse parti

Scegliere e usare in modo coerente il registro linguistico in rapporto alle diverse situazioni comunicative e allo scopo prefissato

Rivedere il proprio testo utilizzando una griglia di controllo e autocorrezione predisposta dall’insegnante

Nel produrre testi di diverso tipo e scopo, è in grado di:

Descrivere oggetti, luoghi, persone individuando e utilizzando il criterio più opportuno

Costruire una trama narrativa e svolgerla in modo coerente rispetto alle convenzioni del genere considerato

ortografia della lingua italiana; strutture morfosintattiche; repertorio lessicale; elementi di linguaggio specifico relativo alle discipline

concetto di coerenza testuale

elementi funzionali alla coesione del testo: accordo grammaticale, principali connettivi (di ordine, causa, opposizione, concessione…), sostituenti, ellissi, scelta dei tempi verbali (forma e aspetto)

registri linguistici, linguaggi settoriali, situazioni comunicative

modalità e strumenti per la revisione del testo

modalità di organizzazione dei testi descrittivi

criterio sensoriale e criterio dell’ordine (temporale, spaziale, dal generale al particolare…)

elementi di narratologia (differenza fabula-intreccio, sequenze statiche e dinamiche, personaggi e relative modalità di presentazione…)

principali generi narrativi: horror, giallo, racconto surreale, racconto fantastico, ecc.

la relazione informativa: caratteristiche e

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Redigere una relazione informativa

Sostenere una tesi individuando dati ed elementi di garanzia coerenti e pertinenti

Analizzare e commentare un testo narrativo o poetico individuandone gli elementi significativi

Nel produrre testi sulla base di altri testi, è in grado di:

Schematizzare prendendo appunti

Schematizzare graficamente

Riassumere un testo di tipo informativo-espositivo

Riassumere un testo narrativo mettendo in evidenza aspetti ed elementi significativi

Elaborare testi di sintesi utilizzando fonti informative inerenti ad uno stesso tema/argomento

Parafrasare un testo poetico individuando con sufficiente autonomia gli elementi da modificare

Riscrivere un racconto rispettando le caratteristiche del genere di appartenenza

Riscrivere un racconto modificando alcuni elementi dell’impianto narratologico del

modalità di organizzazione

tecniche e modalità dell’argomentazione

struttura ed elementi del testo argomentativo (tesi, antitesi, opinioni personali, dati di fatto e garanzie)

Il testo interpretativo-valutativo: definizione, caratteristiche distintive, elementi costitutivi

tecniche e modalità per la redazione di appunti significativi

tecniche di costruzione di mappe

elementi e procedure per la stesura di un riassunto (ricerca delle informazioni significative e delle parole chiave, nominalizzazione, semplificazioni sintattiche…)

elementi per la sintesi dei testi (ricerca e confronto delle informazioni principali, individuazione dei concetti fondamentali, confronto delle fonti…)

modalità di trasposizione di un testo poetico in uno in prosa (ricerca lessicale, rielaborazione e semplificazione sintattica, spiegazione dei termini utilizzati in senso figurato)

elementi di narratologia

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testo di riferimento

Testi attraverso i quali la competenza può essere costruita: testi descrittivi; testi narrativi di vario genere; relazioni; testi argomentativi; testo interpretativo-valutativo; riassunti di testi informativi e narrativi; testi di sintesi; parafrasi; riscritture di testi narrativi (scrittura creativa).

ITALIANO

Competenza 4 - Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento.

Al termine del I biennio (1^ e 2^ SP)

Competenza Abilità Conoscenze

Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento

Al termine del I biennio lo studente è in grado di…

Usare la lingua in modo consapevole per costruire semplici frasi secondo scopi comunicativi diversi e predefiniti.

Riconoscere scopi diversi nella comunicazione.

Scoprire/riconoscere e denominare alcune parti del discorso.

Sperimentare l’uso del verbo al tempo presente-passato anche trasformando frasi.

Modificare il nome e l’aggettivo nel genere e nel numero.

Utilizzare diverse strategie per fare ipotesi sul significato delle parole non conosciute (collegare parole-immagini).

Scoprire/riconoscere gli elementi basilari della frase semplice (l’azione e chi la compie).

Ampliare la frase minima con domande guida.

Valutare accettabilità/non accettabilità di semplici frasi dal punto di vista del significato.

..e conosce:

Primi elementi della struttura del processo comunicativo: comunicazione formale e informale; chi invia e chi riceve l’informazione.

L’azione, chi la compie e le espansioni necessarie al completamento del significato in frasi minime.

Meccanismo di trasformazione di nomi e di aggettivi nel genere e nel numero.

Parole con significati opposti (contrari), parole semplici, parole ad alta frequenza.

Predicato con le informazioni/espansioni necessarie al completamento del significato.

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ITALIANO

Competenza 4. Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento.

Al termine del II biennio (3^ e 4^ SP)

Competenza Abilità Conoscenze

Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento

Al termine del II biennio lo studente è in grado di…

Usare la lingua in modo consapevole per costruire semplici testi secondo scopi comunicativi diversi.

Riconoscere scopi diversi nella comunicazione.

Scoprire/riconoscere, denominare e analizzare le parti principali del discorso.

Sperimentare l’uso del verbo modificando i tempi in dipendenza dai contesti.

Modificare il nome, l’aggettivo e il pronome nella forma, nel genere e nel numero.

Utilizzare diverse strategie per fare ipotesi sul significato delle parole non conosciute.

Scoprire/riconoscere e denominare gli elementi basilari della frase semplice (soggetto-predicato-compl. ogg.) e altri complementi utilizzando domande guida.

Ampliare la frase semplice con l’aggiunta di elementi di completamento, anche con l’uso dei connettivi coordinativi.

Valutare accettabilità/ non accettabilità logica e grammaticale di parole e semplici frasi

..e conosce:

Principali categorie linguistiche, nelle loro linee essenziali: nomi, articoli, aggettivi, pronomi(personali e possessivi), forma attiva dei verbi nel modo indicativo, preposizioni e congiunzioni coordinative.

Parole semplici, derivate, alterate, composte. Sinonimi e contrari. Parole ad alta frequenza.

Struttura di un dizionario di base di italiano, principali tipi di informazioni contenute e simbologia usata.

Meccanismi di trasformazione del nome, dell’aggettivo, del pronome nella forma, nel genere e nel numero.

Predicato con le informazioni/espansioni necessarie al completamento del significato.

Concordanze tra nome e articolo, nome e aggettivo, nome e pronome, nome e verbo; reggenze dei verbi in rapporto alle preposizioni

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Competenza 4. Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento.

Al termine del III biennio. (5^ SP 1^ SS)

Competenza Abilità Conoscenze

Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento.

Lo studente è in grado di:

- Usare la lingua in modo consapevole, per costruire testi adeguati agli scopi comunicativi e ai contesti, scegliendo tra modelli proposti dall'insegnante.

- Riconoscere scopi diversi nella comunicazione.

- Scoprire / riconoscere e analizzare le parti del discorso.

- Sperimentare l'uso del verbo anche con tempi e modi diversi modificando frasi in dipendenza dai contesti. parole, uso di base del dizionario).

- Riconoscere i meccanismi di formazione e di modifica delle parole

- Utilizzare diverse strategie per fare ipotesi sul significato delle parole non conosciute (partenza dal contesto, somiglianza tra le parole, uso di base del dizionario).

- Scoprire / riconoscere e analizzare gli elementi basilari della frase semplice (soggetto, predicato,

E conosce

- Elementi della struttura del processo comunicativo: comunicazione formale ed informale, chi invia e chi riceve l'informazione, il codice della comunicazione, diversi tipi di codice per comunicare, scopi diversi della comunicazione.

- Le seguenti categorie linguistiche: nomi, articoli, aggettivi, pronomi, la forma attiva dei verbi.

- Prefissi, suffissi, parole semplici, derivate, alterate, composte, neologismi, prestiti linguistici d'uso corrente.

Sinonimi e contrari. Parole ad alta frequenza

Struttura di un dizionario di base di italiano, principali tipi di informazioni contenute e simbologia usata.

- Soggetto nei suoi diversi aspetti,

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complementi diretti).

- Ampliare la frase semplice con la trasformazione dei complementi in frasi.

- Valutare accettabilità/ non accettabilità logica e grammaticale di un testo.

predicato e complementi diretti.

- Alcuni elementi che concorrono alla coesione del testo: pronomi, concordanze, tempi verbali, principali congiunzioni coordinative e subordinative

Competenza 4 IV biennio (2^ - 3^ SS)

Competenza Abilità Conoscenze

Riflettere

sulla lingua

e sulle sue regole

di funzionamento

Lo studente è in grado di:

- Riconoscere la struttura del processo comunicativo.

- Individuare scopi e funzioni linguistiche in un atto comunicativo.

- Ricavare informazioni utili per la comprensione di una parola dalle sue componenti morfemiche, seguendo le indicazioni dell'insegnante.

- Riconoscere e spiegare parole ed espressioni utilizzate in senso figurato

- Utilizzare dizionari e enciclopedie, anche via internet, per ricavare informazioni riguardanti, uso, significato, etimologia delle parole.

- Riconoscere la funzione delle diverse parti del discorso nella frase.

- Distinguere la predicazione verbale da quella nominale.

- Rappresentare in modo schematico o

E conosce:

-Comunicazione formale e informale, emittente e destinatario, codici verbali e non verbali, contesto e situazioni comunicative, messaggio

- Principali funzioni linguistiche (di contatto, informativa, regolativa, espressiva)

- La struttura della parola: radice desinenza, prefissi, suffissi

- Concetto di significante e significato.

- Il senso proprio e figurato dei termini nel contesto: omonimia, sinonimia.

- La struttura e l’uso di dizionari ed enciclopedie, anche in formato elettronico

- Significato e tipologia delle diverse parti del discorso (verbo nella forma passiva, avverbio, preposizione, congiunzione).

- La struttura della frase semplice: il ruolo del verbo come organizzatore della frase; il soggetto come primo complemento del predicato; complementi

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discorsivo il rapporto tra le componenti di una frase semplice.

- Riconoscere i rapporti di reggenza e dipendenza tra frase principale e frasi subordinate.

- Distinguere i rapporti di subordinazione e coordinazione tra frasi.

- Confrontare elementi lessicali e strutturali della lingua italiana con le lingue di studio.

- Riconoscere e confrontare la variabilità lessicale tra alcuni generi testuali (poetico, burocratico, informativo, regolativo, giornalistico).

richiesti dal predicato, complementi del nome, complementi della frase.

- La struttura della frase complessa:il ruolo della frase principale. Le proposizioni subordinate.

- Modalità di costruzione della frase, presenza/ ellissi del soggetto, desinenze come indicatori grammaticali.

- Elementi principali di coesione dei testi (riferimenti pronominali, connettivi)

- Uso dei segni di punteggiatura.

- Alcuni criteri per confrontare l’italiano e le lingue di studio

- Differenza fra lessico di base e lessico specialistico.

Competenza 4. Al termine V biennio. (1^ - 2^ SSs)

Competenza Abilità Conoscenza

Lo studente è in grado di:

- Riconoscere la struttura e gli elementi del processo comunicativo in vari contesti.

- Individuare scopi comunicativi e funzioni linguistiche in ogni forma di comunicazione.

E conosce:

-Comunicazione formale ed informale, emittente e destinatario, codici verbali e non verbali (iconici, multimediali . . ), canale e contesto, messaggio.

-Funzioni linguistiche: fatica, referenziale,

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Riflettere

sulla lingua

e sulle sue regole

di funzionamento

- Ricavare autonomamente informazioni utili per la comprensione di una parola dalle sue componenti morfemiche.

-Utilizzare testi di grammatica, dizionari ed enciclopedie, anche via internet, per ricavare informazioni riguardanti uso, significato, etimologia delle parole, regole di composizione delle frasi e dei testi, valutando l'attendibilità delle fonti.

- Riconoscere la funzione delle varie proposizioni all'interno del periodo.

- Confrontare elementi lessicali e strutturali della lingua italiana con le altre lingue di studio.

- Riconoscere e confrontare la variabilità lessicale tra alcuni generi testuali (testo burocratico, informativo, regolativo, giornalistico e letterario).

- Riconoscere spiegare e definire le figure retoriche

conativa, espressiva, poetica e metalinguistica.

- Componenti morfemiche: radice, desinenza, prefissi, suffissi

- Il concetto di significante e significato.

-Concetti di denotazione e connotazione.

-Caratteristiche, modalità d’uso, criteri di valutazione delle varie fonti informative sulla lingua

- La struttura del periodo: il ruolo della frase principale, le proposizioni coordinate e subordinate, il periodo ipotetico.

- Diverse modalità di costruzione del periodo, presenza /ellissi del soggetto nelle frasi implicite.

-Elementi e meccanismi principali di coesione dei testi (riferimenti pronominali, connessioni esplicite ed implicite, connettivi grammaticali e testuali, ellissi).

- Criteri per l’uso dei segni di punteggiatura.

- Criteri per riconoscere somiglianze e differenze tra le lingue

- Differenza tra lessico di base e lessico specialistico.

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- Utilizzare la conoscenza dei meccanismi e regolarità della propria lingua per:

comprendere i testi che legge; correggere i testi che scrive.

- Il concetto di figura retorica

- Le figure retoriche di significato, di suono e di sintassi (similitudine, metafora, metonimia, litote, sinestesia . . .; rima, assonanza, consonanza …; anafora, inversione …).

Spazio per ulteriori annotazioni e integrazioni

Al Curricolo di Rete si allegano le descrizioni di 9 Unità di lavoro, progettate dai docenti quali esempi di percorsi di insegnamento/apprendimento finalizzati allo sviluppo di competenze .

Unità di lavoro per il secondo biennio – Il nome

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MOTIVAZIONE FORMATIVA DELLA SCELTA:

Apprendere la grammatica con le mappe concettuali riesce a far emergere sia le conoscenze pregresse sia i processi di pensiero attivati durante il lavoro, promuovendo così un apprendimento stabile e gratificante grazie al coinvolgimento diretto degli alunni e dell’attività metacognitiva. Tale attività favorisce anche l’autostima perché ogni alunno si trova nella condizione di riflettere sulle proprie conoscenze e di inserirle in una mappa concettuale della classe.

Gli alunni possono appropriarsi di quei concetti che risultano essere astratti, possono collegare le conoscenze che già possiedono con quelle che vengono presentate, ma soprattutto si trovano a lavorare in maniera particolarmente attiva di fronte alle attività proposte, perché devono via via cercare e dare possibili e proprie soluzioni.

Il lavoro risulta particolarmente significativo anche per gli insegnanti che cercano di costruire conoscenze durature e stabili.

COMPETENZA DI RIFERIMENTO:

Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento.

ALTRE COMEPTENZE:

- Interagire e comunicare oralmente in contesti di diversa natura

- Leggere, analizzare e comprendere testi

- Produrre testi in funzione di diversi scopi comunicativi

- Sviluppare modalità consapevoli di esercizio della convivenza civile, di rispetto delle diversità, di confronto responsabile e di dialogo; comprendere il significato delle regole per la convivenza sociale e rispettarle.

- Utilizzare con dimestichezza le più comuni tecnologie.

CONOSCENZE RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO:

ABILITA’ RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO:

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- Principali categorie linguistiche, nelle loro linee essenziali: i nomi.

- Parole semplici, derivate, alterate, composte.

- Sinonimi e contrari.

- Meccanismi di trasformazione del nome nel genere e nel numero.

- Scoprire/riconoscere, denominare e analizzare le parti principali del discorso.

- Modificare il nome nel genere e nel numero.

- Imparare a interagire con compagni e con gli adulti cercando soluzioni razionali ai problemi.

DESCRIZIONE DELLE FASI E DEI TEMPI DI REALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’4

FASE 1

Individuazione delle conoscenze pregresse:

Gli alunni devono cercare tra le conoscenze che possiedono concetti relativi al nome.

Per far questo devono avere chiare alcune caratteristiche della frase: frase di senso

compiuto, frase minima, frase espansa, soggetto e predicato.

Si possono utilizzare post- it: come supporti mobili e strumenti per una continua organizzazione e riorganizzazione delle idee e delle loro relazioni; oppure scrivere i concetti sulla LIM in cartellini che possono essere spostati.

Per l’attivazione delle conoscenze pregresse l’insegnante presenta una frase e chiede agli alunni di individuare il soggetto. Una volta individuato, descrive il compito attraverso una domanda: “In grammatica cos’è il soggetto?”.

Segue una discussione che porta alla costruzione di una tabella o di uno schema, nei quali si raccolgono i concetti chiave sul soggetto. La gran parte di questi permetterà di verificare che spesso il soggetto di una frase è costituito da un nome, benchè non si possa stabilire una corrispondenza biunivoca tra l’uno e l’altro.

A questo punto l’insegnante invita gli alunni ad esporre le loro convinzioni sul nome, rispondendo alla domanda “Pensate al nome: cosa potete dire del nome?”. Per la raccolta dei concetti si utilizzano sempre i post-it o la LIM.

In questa fase si accettano tutte le proposte, cercando di riflettere collettivamente e di discriminare tra quelle che possono essere utili al momento e quelle che, al contrario, si possono “mettere nel freezer”per utilizzarle in seguito durante un’altra unità di

TEMPI PREVISTI

30 minuti

4 Le varie fasi dell’attività dovrebbero essere considerate in coerenza con le conoscenze e le abilità che ciascuna di esse promuoverà in particolare

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Fase 2

Fase 3

lavoro.

Nell’interazione verbale, l’insegnante valorizza tutti gli interventi, ripetendo quelli chiari e corretti e parafrasando quelli meno comprensibili, in modo che tutti gli alunni ne abbiano un feedback positivo: il fine è far acquisire sicurezza, mantenere attiva l’attenzione ed influire positivamente sull’autostima.

Al termine le due tabelle (sul soggetto e sul nome), o i cartelloni, sono esposti su una parete dell’aula con il proposito di riprenderli nella fase 2.

Organizzazione dei concetti

Tutti i concetti sul nome sono ripresi, suddivisi e ricollocati in due mappe concettuali; una semantica ( nome per denominare) e una grammaticale, su cartelloni, programma digitale cMap

In seguito, sempre utilizzando i post-it o la LIM o cMap, si elencano altri concetti, rispondendo alla domanda “Sappiamo altre cose sul nome?”. Anche in questa fase possono emergere concetti da “mettere nel frezeer”, ma lo scopo è arrivare alla costruzione collettiva di una tabella riassuntiva, in cui raccogliere le informazioni relative ad altri aspetti del nome (derivati, composti, alterati, propri, comuni …). La tabella. È poi collocata su un cartellone accanto ai precedenti.

L’insegnante fa rileggere ai bambini i cartelloni, e riconoscere il sapere che la classe già possiede riguardo ai nomi.

Esercitazione 1:

L’insegnante legge ai bambini una storia, poi la fa ripetere individualmente attraverso la lettura silenziosa, quindi descrive il compito che si dovrà svolgere: andare a caccia dei nomi presenti nel testo, servendosi delle informazioni fissate sui cartelloni, che possono essere consultati.

I bambini eseguono il compito autonomamente, senza che l’insegnante possa intervenire: l’autonomia è parte del compito. In seguito, frase per frase, ogni bambino espone le sue scoperte e spiega le ragioni per cui ritiene che un termine sia un nome. Gli altri ascoltano perché debbono intervenire sia se sono d’accordo sia se sono in disaccordo, motivando le proprie asserzioni. Ne deriveranno asserzioni su cui tutti concordano e altre su cui si dovrà discutere; i concetti scritti nei cartelloni dovrebbero costituire una guida per risolvere le contese.

Al termine della discussione, sul quaderno, si descrive attraverso alcune frasi, il percorso svolto, avendo cura di ricordare sia gli elementi su cui è stato facile accordarsi, sia quelli più problematici. Una seconda parte della ricostruzione è dedicata all’esplicitazione delle difficoltà che i bambini dichiarano di aver incontrato nell’esecuzione del compito, e delle strategie che hanno scelto per superarle. Anche i

30 minuti

1 ora

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Fase 4

Fase 5

bambini che hanno trovato facile il compito, dovranno descrivere le operazioni attivate ( ad esempio potranno dire che “si sono subito ricordati di un concetto scritto sul cartellone”, o che “si sono chiesti chi fa l’azione” e simili). Per chi non ha difficoltà, la rievocazione serve ad alimentare la consapevolezza, per chi ha difficoltà rappresenta un’ indicazione operativa.

Durante tutta la discussione l’insegnante accetta tutte le risposte e tutte le motivazioni senza esprimere giudizi, ma offendo strumenti di chiarificazione del pensiero a chi ne ha bisogno. Nella ricostruzione, che detta lui ai bambini, cerca di utilizzare le loro stesse parole, facendole affiorare alla mente attraverso la citazione dei nomi degli autori (“come ha detto Marco, per scoprire i nomi in un testo, è meglio…”; “mi sembra che Paolo abbia affermato..” ), senza peraltro poi trascriverli: citarli significa valorizzare il contributo di ciascuno, non trascriverli sul quaderno vuol dire sottolineare che il sapere della classe si costruisce tutti assieme.

Esercitazione 2.

L’insegnante propone ai bambini di lavorare a coppie: ogni coppia deve scrivere su un foglio 6 frasi che contengano nomi. Anche in questo caso si possono consultare i cartelloni appesi o rivedere la ricostruzione del percorso precedente. Il compito prevede che il contenuto delle frasi sia scelto di volta in volta da uno dei componenti la coppia, mentre alla stesura provveda l’altro; la revisione deve essere frutto del confronto tra i due. Questa modalità di scrittura ha lo scopo di evitare che l’uno o l’altro prenda tutte le decisioni, di alimentare l’apprendimento attraverso il confronto e di sviluppare la capacità di riconoscere che la forma del testo deve essere frutto di decisione, come il contenuto. (E’, quest’ultima, una abilità non legata direttamente al lavoro sui nomi, ma utile per lo sviluppo della competenza di scrittura).

Al termine del lavoro ogni coppia consegna il suo foglio alla coppia vicina, che sottolinea i nomi riconosciuti nel testo dei compagni e restituisce il foglio. Gli autori controllano quanto evidenziato dai compagni per trovare conferme o differenze di valutazione. In seguito l’insegnante chiede a ciascuna coppia di leggere sia le eventuali dimenticanze dei compagni, sia le parole sottolineate che non ritiene siano nomi.

A conclusione della fase l’insegnante detta la sintesi delle nuove conoscenze sui nomi acquisite attraverso questa esercitazione ( poterebbero consistere anche nel riconoscimento delle difficoltà a distinguerli da certi aggettivi, o a ritrovarli tra i termini che indicano azioni e così via).

Esercitazione 3.

L’insegnante presenta agli alunni un elenco scritto di parole. I bambini debbono trascrivere sul loro quaderno, uno sotto l’altro, solo quelli che ritengono essere dei nomi e analizzarli indicando tutte le caratteristiche che riescono ad individuare

1 ora

1 ora

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(perché questo significa analizzare!). Ogni bambino utilizza la modalità descrittiva che preferisce.

Al termine dell’esercizio l’insegnante legge i nomi presenti nell’elenco, mentre i bambini sono invitati a controllare se le loro scelte sono corrette, o sedevo aggiungere e togliere qualche parola. Anche in questa fase la motivazione che portano è tanto importante quanto l’esattezza delle scelte. Le analisi condotte secondo modalità individuali riveleranno una grande varietà di organizzazione ed esposizione dei dati, con dimenticanze e sovrabbondanze. L’insegnante metterà in risalto l’utilità di darsi regole comuni e proporrà una griglia di indicatori che permetta da un lato di non trascurare alcuna caratteristica, dall’altro di esporle tutti nello stesso ordine. I bambini potranno discutere quali tra le caratteristiche sia più opportuno collocare prima o dopo, ma non sulla necessità della griglia.

Anche il linguaggio con cui descrivere i nomi diventa , a questo punto, oggetto di riflessione. L’insegnante, dopo aver valorizzato le soluzioni trovate dai bambini, presenta i termini specifici con cui la grammatica classifica i nomi e invita i bambini, “ora che sui nomi sanno quasi tutto” ad utilizzarli, cercandoli tra le definizioni e le regole riportate nei libri.

La sintesi finale, sempre trascritta sul quaderno, rileverà che ora i bambini sanno fare molte cose con i nomi: riconoscerli per comprendere meglio i testi, utilizzarli per scrivere frasi, analizzarli e definirne le forme con termini specifici. I cartelloni iniziali, le sintesi sul quaderno, gli esercizi svolti, ripresi e rivisti, raccontano il percorso fatto e il sapere appreso.

METODOLOGIA DI LAVORO:

la metodologia utilizzata si può dedurre dalla descrizione delle varie fasi di lavoro.

In sintesi si può sottolineare che elementi fondamentali sono:

- La costruzione di tabelle e mappe concettuali

- L’insegnamento reciproco

- Il monitoraggio e autovalutazione dei percorsi e dei risultati

- L’assegnazione di compiti moderatamente sfidanti

ACCERTAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI

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OSSERVAZIONI DI PROCESSO :

Per le osservazioni di processo si dovrebbero produrre griglie o rubriche di indicatori, dei quali, in questo momento, non disponiamo.

VERIFICA DELLE CONOSCENZE E DELLE ABILITA’

Le verifiche che si descrivono sono, in realtà, esercitazioni che si possono aggiungere a quelle già previste nelle diverse fasi dell’attività. Nella scuola primaria accade spesso che non si propongano ai bambini “verifiche” vere e proprie, da loro stessi percepite come tali, ma esercizi e attività, dalle quali è l’insegnante a trarre indicazioni sul grado di apprendimento di abilità e conoscenze.5

1. data una frase, ricercare ed individuare il nome con le sue caratteristiche.

2. Proporre giochi come “accettato, non accettato”: stabilito un nome, gli alunni a turno, ne propongono un altro che appartenga alla stessa categoria (ad esempio nomi comuni) ma con una variante (maschile/ femminile, singolare/plurale); se è corretto viene accettato, in caso contrario non accettato. Gli alunni ragionando sui nomi accettati o no, possono riflettere e scoprire le regole del nome( maschile/femminile, proprio/comune, ecc.).

Il gioco “città, paesi, fiumi, fiori, ecc” sia individualmente che a squadre gli alunni dovranno compilare una tabella, il più velocemente possibile, data la lettera iniziale con cui scegliere i diversi nomi, aggiungendo se solo singolari, solo plurali, solo femminili o maschili.

Costruzione di insiemi con nomi di cose che volano, che strisciano, che sono della casa, ecc.

Riscrittura di brevi testi modificando quello di partenza, dal singolare al plurale, dal maschile al femminile (genere e numero). Con questo lavoro gli alunni si accorgeranno che devono modificare altre parole, come il verbo e gli aggettivi, questa scoperta verrà messa “nel freezer” ed utilizzata in un altro momento.

Si possono proporre anche testi da modificare trasformando la situazione in bella, brutta, triste, grande, piccola, cattiva, ecc.. Con questo lavoro gli alunni potranno riflettere sui nomi alterati, e costruire una nuova mappa con la classificazione dei nomi alterati e dei diversi suffissi.

VERIFICA DELLA/E COMPETENZA/E :

Non si è ritenuto di elaborare

verifiche di competenza,

prima di averne approfondito

le caratteristiche

in appositi corsi di formazione

5 Nella descrizione delle prove non si presentano gli indicatori e i criteri di valutazione, che pure ne sono parte integrante, perché nel gruppo di ricerca il tema valutazione non è stato affrontato.

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NOTE PER LA RI-PROGETTAZIONE DELL’UdL:

l’attività può proseguire con successive lezioni nelle quali identificare altre caratteristiche del nome ( nome come complemento, …).

Con la stessa modalità si può procedere all’attività legata alla definizione dell’aggettivo, del verbo; il processo si incentra sul lavoro degli studenti volto a individuare comprendere, secondo proprie strategie, i vari elementi grammaticali. L’aggettivo, il verbo verranno definiti con termini trovati dagli alunni e non attraverso una regola imposta, che viene fornita dall’insegnante, o ricercata insieme sui testi di grammatica, in un secondo momento.

Indicazioni per l’applicazione.

In questo momento non è possibile dare indicazioni ai colleghi, perché l’attività prevista dall’U.d.L. non è stata non è stata sperimentata per in tutte le sue fasi.

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Unità di lavoro per il primo biennio: Ascolto e Comprensione

MOTIVAZIONE FORMATIVA DELLA SCELTA:

L’ascolto è la prima abilità linguistica che il bambino acquisisce fin dalla nascita. Considerare questa abilità come qualcosa che si acquisisce naturalmente, però, ha portato la scuola a dedicare all’ascolto un tempo non sempre sufficientemente adeguato.

L’ascolto si impara sia nell’interazione interpersonale, sia attraverso i media. I media supportano il messaggio orale con immagini e animazioni di alto impatto che sicuramente facilitano la comprensione globale dello stesso messaggio.

L ‘abitudine all’ascolto e visione di Spot televisivi efficienti ed efficaci che, nella durata di trenta secondi, offrono un’informazione completa del prodotto, se da un lato ha migliorato la comprensione del messaggio orale, dall’altro lato probabilmente ha ridotto la capacità di ascolto dei messaggi puramente orali cosiddetti “mono sensoriali”. Infatti sempre più spesso, nell’esperienza personale e di colleghi, mi capita di fare e sentire quest’affermazione:” Ma questi bambini non ascoltano”.

Per questo motivo in questa unità didattica parto dalla capacità di ascolto di semplici consegne o avvisi che limitano il tempo di ascolto a pochi secondi, per poi arrivare gradualmente a proporre ascolti più complessi nel contenuto e nella durata.

COMPETENZA DI RIFERIMENTO:

Interagire e comunicare oralmente in contesti di diversa natura.

ALTRE COMEPTENZE:

Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento

CONOSCENZE RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO:

Informazioni principali di un testo (messaggio) orale.

Differenza tra sentire ed ascoltare. Lessico di uso quotidiano e relativo ad

argomenti di esperienza personale o trattati in classe.

ABILITA’ RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO:

Comprendere le informazioni essenziali presenti in un testo orale.

Assumere l’ascolto come compito individuale (e collettivo) in situazione precostruita o strutturata dall’insegnante.

Mantenere l’attenzione per un tempo sufficiente a comprendere una consegna articolata in un numero limitato di azioni.

Distinguere ciò che comprende da ciò che non comprende a livello lessicale di una consegna o di un breve testo narrativo e porre domande per migliorare la comprensione.

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DESCRIZIONE DELLE FASI E DEI TEMPI DI REALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’6

Fase 1

Ascolto di una consegna

L’insegnante introduce l’attività che si andrà a svolgere “Oggi leggeremo il testo: “Titolo del testo” di pag. 54 del libro di lettura. Io leggerò per voi e voi ascolterete. Poi, su una scheda, con il colore a pastello blu cerchierete tutti gli articoli indeterminativi e con il colore a pastello rosso gli articoli determinativi”

I bambini si pongono in atteggiamento di ascolto: adottano le posture corrette, mettono ordine nel banco, ripongono gli oggetti distraenti; se non lo fanno spontaneamente, l’insegnante non interviene e inizia la lettura.

L’insegnante legge il testo 2 volte, precisando ogni volta gli elementi sui quali si deve focalizzare l’attenzione dei bambini: prima gli articoli indeterminativi, poi i determinativi. Indicando precisi oggetti di attenzione aiuta i bambini a selezionare i piani di ascolto, a finalizzare l’ascolto e a sviluppare la capacità di attenzione mirata; anche la comprensione della differenza tra sentire e ascoltare è potenziata da questo esercizio.

Al termine delle letture, l’insegnante consegna una scheda che contiene il testo letto, senza dare ulteriori spiegazioni. I bambini eseguono il compito individualmente in autonomia.

L’insegnante ritira le schede completate e chiede che siano preparati i materiali per poter scrivere alcune frasi. I bambini preparano il quaderno e la penna.

Tutte le schede sono appese al muro e i bambini sono invitati ad osservarle. L’insegnante fa notare quanto scritto da ciascuno, invitando i bambini a rilevare somiglianze e differenze, chiedendo loro di fare ipotesi sulle ragioni per cui un compagno ha scelto una o l’altra soluzione, e sollecitando l’autore a rispondere motivando le sue scelte. L’insegnante chiede ai bambini se alcune scelte siano state condizionate dall’ascolto della consegna e perché. Sintetizza le affermazioni dei bambini traducendole in consigli per il buon ascolto, dettati da loro stessi.

TEMPI PREVISTI

1’

10’

10’

20’

10’

6 Le varie fasi dell’attività dovrebbero essere considerate in coerenza con le conoscenze e le abilità che ciascuna di esse promuoverà in particolare

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Al termine del lavoro, i bambini scrivono sul loro quaderno la data, il titolo ( Il buon ascolto o simile), e una frase che riassume il percorso e ne rivela la finalità: Oggi noi bambini abbiamo imparato che per diventare bravi nell’ascolto si deve …”

Fase2 Ascolto di un avviso (Testo informativo)

L’insegnante legge 2 volte un avviso importante. (Es: Avviso della gita della gita; vedi allegato). Avverte gli alunni che non darà più alcuna informazione dopo la lettura e che tutto dovrà essere compreso mentre lui legge. I bambini si mettono in atteggiamento di ascolto su invito dell’insegnante, che richiama quanto imparato nella fase precedente e scritto sul quaderno. ( Se necessario rilegge la scrittura, o lo fa prima di iniziare il lavoro)

L’insegnante consegna una scheda nella quale si invita l’alunno a rispondere e/o completare il testo con le informazioni richieste. (informazioni essenziali dell’avviso letto)

I bambini eseguono individualmente in silenzio, senza la possibilità di interpellare l’insegnante.

Al termine l’insegnante raccoglie tutte le schede e ne legge ad alta voce alcune, che contengano informazioni diverse. Poi invita i bambini a riconoscere le informazioni pertinenti e a spiegare perché le ritengono tali; in seguito ripete l’esercizio applicandolo alle informazioni non pertinenti.

Ha cura di non esprimere pareri personali e di non accettare giudizi non motivati; mentre guida la conversazione ripete con precisione le affermazioni dei bambini, facendole precedere da frasi introduttive del tipo “se ho capito bene tu affermi che …, dimmi se è corretto ciò che ora ti ripeto, tu hai detto che …; nel caso che un bambino si esprima in modo poco chiaro, l’insegnante ripete le sue frasi parafrasandole quanto basta per chiarirle e, nel medesimo tempo, renderle riconoscibili a chi le ha pronuncia. Questa tecnica di comunicazione dimostra ai bambini che: l’insegnante ascolta con attenzione ciascuno di loro, ascoltare significa concentrarsi sulla persona che parla per memorizzare quello che dice, ascolto non significa necessariamente comprensione, si deve sempre dubitare di aver capito, e porre domande per avere chiarimenti. L’insegnante mostra ai bambini come si ascolta.

Al termine della conversazione confronta le informazioni scritte dai bambini con quelle contenute nell’avviso e li invita a considerare il valore del testo scritto, che ci permette di ricordare quando abbiamo dimenticato.

Poi, sul quaderno, fa scrivere la data, il titolo (“Ascoltare per ricordare” o simili) e la frase che sintetizza quanto imparato (Oggi noi bambini abbiamo imparato che per ricordare le cose importanti bisogna stare molto attenti quando una persona legge)

5’

10’

20’

10’

10’

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Fase3

Ascolto di un testo narrativo.

Gli alunni ascoltano un audio (cd- mp3- ecc) che narra una fiaba della durata di circa 7’; L’insegnante non dà alcuna consegna preventiva; annuncia soltanto che si ascolterà una fiaba.

L’insegnante consegna una scheda nella quale si invita l’alunno a rispondere a semplici domande a scelta multipla che verifichino la comprensione degli elementi essenziali del testo: Personaggi – Luogo – Tempo ecc. I bambini eseguono individualmente, poi confrontano, a coppie, le loro risposte, con il compito di annotare se hanno dato o meno le stesse risposte.

Al termine del confronto l’insegnante invita tutte le coppie che hanno trovato risposte diverse a fare ipotesi sulle ragioni che le hanno determinate. Tra tutte le ragioni portate, l’insegnante sceglie quelle concernenti un ascolto attento ed efficace, e quelle riferibili ad un ascolto poco puntuale. Poi fa scrivere sul quaderno quanto appreso: “Per ascoltare bene una storia si deve fare attenzione ai personaggi (quali sono e cosa fanno), al tempo e al luogo della storia”.

L’esercizio ha lo scopo di mostrare come ogni tipo di testo richieda un particolare ascolto e quanto sia importante selezionare le informazioni, sapere prima e mentre si ascolta quali sono gli oggetti su cui concentrare la propria attenzione.

Vedi allegato.

10’

15’

20’

Fase 4

La reiterazione e il consolidamento

Le tipologie di esercizi presentate nelle 3 fasi precedenti sono riproposte nel corso dell’anno scolastico, con variazioni quanto a compiti assegnati e metodologia di lavoro, ma sempre con momenti di riflessione sia sui contenuti delle comunicazioni, sia sulle modalità di ascolto attivate. Attraverso la reiterazione degli esercizi accompagnata da verbalizzazione, i bambini dovrebbero acquisire le conoscenze e le abilità d’uso delle tecniche di ascolto.

METODOLOGIA DI LAVORO:

La metodologia di lavoro è finalizzata allo sviluppo di competenze. In ogni fase si prevede la presentazione di un problema da risolvere, e, al termine, un momento in cui bambini si confrontano, fanno ipotesi, motivano scelte. I compiti assegnati sono precisi e circoscritti, in modo che i bambini riconoscano gli oggetti

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su cui puntare la loro attenzione, mentre le contestualizzazioni sono varie, per far sì che i bambini imparino a discriminare tra le situazioni.

L’insegnante assume ruoli diversi; pur mantenendo la funzione di guida del lavoro delle classe, diventa facilitatore della comunicazione, modello di competenza, verbalizzatore. Le scoperte, le opinioni e le motivazioni dei bambini sono valorizzate, riprese, fissate per iscritto, quali testimonianze della cocostruzione del sapere comune.

Il quaderno diventa strumento di autovalutazione ( ho imparato che…) e luogo in cui si racconta la storia della classe che apprende.

La scelta delle tipologie testuali è coerente con quanto previsto per i bambini che frequentano il primo biennio della scuola primaria.

ACCERTAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI

Non si prevede una fase vera e propria di accertamento degli apprendimenti: l’insegnante si concentrerà soprattutto sulle osservazione di processo

OSSERVAZIONI DI PROCESSO

L’insegnante osserva e annota: L’atteggiamento nella fase di ascolto (attento e composto, distratto …), dedotto dalle azioni che il

bambino compie durante l’ascolto stesso: osserva l’insegnante, si gira verso il compagno o gli parla, sposta oggetti sul banco, segue con lo sguardo oggetti nell’aula, modifica l’espressione del volto in corrispondenza di passaggi particolarmente interessanti o emotivamente coinvolgenti nella lettura…

Le strategie messe in atto rispetto al compito, con le azioni che le rivelano Quante e quali informazioni corrette riesce ad ascoltare e comprendere Il tempo impiegato per completare l’attività Lo scarto nei comportamenti e nell’efficacia delle strategie adottate tra la situazione all’inizio e alla

fine del percorso

VERIFICA DELLE CONOSCENZE E DELLE ABILITA’

Gli strumenti che l’insegnante predispone in sono essenzialmente le schede che gli alunni sono invitati a completare

VERIFICA DELLA/E COMPETENZA/E

Per questa unità non sono previste verifiche specifiche di competenza.

Si ritiene tuttavia che l’osservazione del processo e la registrazione di come i bambini ascoltano e di quanto comprendono, durante e al termine dell’anno scolastico, possa dare informazioni precise sul grado di competenza sviluppato da ciascun bambino.

N.B. In allegato a questa Unità di lavoro una cartella zippata di cui invio il file

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Unità di lavoro per il quinto biennio - Le sfumature dell’amore in poesia.

MOTIVAZIONE FORMATIVA DELLA SCELTA:

Il programma di Italiano del biennio della scuola secondaria di secondo grado prevede la trattazione del genere poetico. Credo che l'obiettivo comune degli insegnanti sia quello di approfondire e rinforzare le abilità e le conoscenze già acquisite alla scuola media, senza però trattare in maniera esaustiva poeti e correnti andando così a sconfinare nel programma del triennio. Pertanto, nel V biennio, lo studio della poesia può diventare un'occasione importante non solo per far riflettere gli studenti su un genere letterario che si basa su un uso della lingua legato a precise regole, ma anche per rendere consapevoli i giovani che sin dagli inizi della storia della letteratura gli scrittori hanno eletto la poesia come irrinunciabile forma di comunicazione per esprimere sentimenti, sensazioni, condizioni esistenziali. La tendenza degli ultimi anni, come si può constatare dalle antologie più recenti, è quella di affrontare lo studio della poesia per grandi aree tematiche. In questa unità si è deciso di trattare il tema dell'amore in poesia, fermo restando che gli stessi obiettivi possono essere raggiunti anche attraverso altri nuclei tematici.

COMPETENZA DI RIFERIMENTO:

Riflettere sulla lingua poetica e sulle sue regole di funzionamento.

ALTRE COMPETENZE:

Leggere, analizzare e comprendere testi.

CONOSCENZE RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO:

- Concetto di significante e significato.

- Concetto di funzione denotativa e connotativa della lingua.

- La struttura della frase complessa: il ruolo della frase principale, le proposizioni coordinate e subordinate.

- Termini caduti in disuso, parole auliche e parole di uso corrente.

- Differenza tra il lessico poetico e il lessico di base.

- Le principali figure retoriche: di suono, di

ABILITA’ RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO:

- Individuare scopo e funzione comunicativa di una poesia

- Ricavare informazioni utili per la comprensione di una parola dalle sue componenti morfemiche (radice, desinenza, prefissi, suffissi).

- Utilizzare dizionari ed enciclopedie, anche via internet, per ricavare informazioni riguardanti uso, significato, etimologia delle parole, valutando l'attendibilità delle fonti.

- Riconoscere la funzione delle varie proposizioni all'interno del periodo.

- Confrontare elementi lessicali e strutturali della lingua italiana corrente con l'italiano dell'epoca

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significato, di sintassi

- Modalità di lettura: lettura espressiva a voce alta

medievale e moderna.

- Confrontare il lessico poetico con quello utilizzato in altri ambiti.

- Riconoscere spiegare e definire le principali figure semantiche (metafora, similitudine, metonimia, litote, sinestesia )

- Riconoscere spiegare e definire le principali figure del suono (rima, allitterazione, consonanza, assonanza ecc…).

-Riconoscere spiegare e definire le principali figure sintattiche (anastrofe, anacoluto, anafora, chiasmo ecc…)

- Riconoscere e applicare diverse tecniche di lettura.

- Riflettere sul contenuto di una poesia cogliendo le intenzioni comunicative di un autore e collegando le tematiche affrontate al proprio vissuto.

DESCRIZIONE DELLE FASI E DEI TEMPI DI REALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’7

n. FASE

1

DESCRIZIONE DELLA FASE

Momento di brain storming: l'insegnante chiede ai ragazzi di pensare se hanno mai vissuto una situazione che definirebbero poetica e scrive su una parte della lavagna gli interventi più significativi. In un secondo momento domanderà agli studenti quali poesie ricordino tra quelle studiate nelle scuole del primo ciclo e le scriverà sulla parte rimanente della lavagna riassumendo, attraverso l'uso di parole chiave, il contenuto di ogni poesia. A questo punto i ragazzi, guidati dall'insegnate, dovranno stabilire se esiste qualche relazione tra i temi scritti sulle due parti della lavagna, o meglio se vi sia una corrispondenza tra quello che loro hanno definito poetico e i temi trattati nei testi conosciuti.

La lezione prosegue con una discussione riguardo alle forme/ai linguaggi che può assumere la poesia nella vita di tutti i giorni; l'insegnante dà il via al dibattito ponendo alcune semplici domande, come ad esempio: Si può definire poetico il testo delle canzoni che ascoltate? Avete mai scattato una foto che definireste poetica? Avete mai scritto qualcosa che assomigli ad una poesia? Vi è capitato di vedere un quadro che rappresenti una situazione poetica? Dalle risposte degli

TEMPI PREVISTI

Una lezione di 2 ore

7 Le varie fasi dell’attività dovrebbero essere considerate in coerenza con le conoscenze e le abilità che ciascuna di esse promuoverà in particolare

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studenti si ricava la loro concezione di che cosa sia poesia, di cosa la distingua dalla prosa nella vita, nei linguaggi altri, nei testi letterari.

Successivamente si passa a trattare, attraverso la riflessione sull’esperienza di poesia, i seguenti punti:

Il destinatario di un testo poetico

I concetti di significante e significato

I concetti di denotazione e connotazione

Gli studenti sono invitati a fare ipotesi sulle definizioni, che l'insegnante parafrasa e sintetizza, confrontandole con le definizioni espresse con linguaggio specifico. In seguito detta la definizione dei tre concetti e immediatamente dopo distribuisce alcune poesie nelle quali i ragazzi possano ritrovarli autonomamente.

Poiché è preferibile introdurre gradualmente i diversi elementi di analisi retorica e stilistica di un testo poetico, e farlo attraverso l'analisi delle poesie via via proposte, in questa prima fase sarà sufficiente proporre cenni di metrica.

2

Tra i temi oggetto delle poesie, canzoni, letture degli studenti l’amore è uno dei più frequentati, pertanto il prosieguo della U.d.L. apparirà perfettamente coerente con l’esperienza degli studenti, sia per il contenuto ( le tante interpretazioni dell’amore) sia per la molteplicità delle forme poetiche in cui si esprime. L’insegnante introduce il tema per eccellenza della poesia di ogni tempo e luogo: l’amore, trattato da autori che ne hanno scritto, appunto, in tempi e luoghi diversi.

Una volta collegati i due momenti della U.d.L., si affronta la lettura di alcune liriche di Saffo e di Catullo, due autori che stanno alla base della storia della letteratura e che hanno dato voce al proprio amore attraverso i versi. L'insegnante recita le poesie avvertendo gli studenti che si tratta di componimenti di un poeta e di una poetessa, senza però specificare quale dei due abbia scritto il brano che si sta per leggere. Al termine di ogni lettura i ragazzi dovranno dire se il brano appartenga, secondo loro, alla produzione poetica di un uomo o di una donna e motivare le loro ipotesi. Immagino che ci saranno pareri discordanti, ma le osservazioni degli studenti permetteranno di sottolineare sia il fatto che l’amore è un tema universale, e in quanto tale può essere percepito e descritto in modo simile da uomini e donne, sia il fatto che si manifesta con molteplici volti, con ciò segnalando la necessità di assumere nei suoi confronti un atteggiamento aperto, di ricerca e di accettazione delle sue varie forme.

A questo punto si divide la classe in maschi e femmine e si affida ai ragazzi la lettura di L'incidente è chiuso di Vladimir Majakovskij e alle ragazze l'analisi di La porta è socchiusa di Anna Achmatova. Ogni gruppo dovrà poi presentare, attraverso un portavoce, l'argomento della poesia; successivamente i ragazzi dovranno discutere tra di loro (l'insegnante avrà il ruolo del moderatore) riguardo a

Una lezione di 2 ore

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come i due autori russi abbiano trattato, da un punto di vista rispettivamente maschile e femminile, situazioni di abbandono e di rottura di un rapporto amoroso.

3

Dal momento che tutti i brani sin qui trattati sono stati proposti agli studenti in traduzione, sarà utile far riflettere gli studenti sul fatto che, nella trasposizione dalla lingua originale all'italiano, la poesia ne può risentire (alcune parole non hanno un corrispondente preciso in un'altra lingua; non sempre è possibile rispettare la metrica ecc...).

Per esemplificare e chiarire ulteriormente il concetto, l’insegnante scrive alla lavagna versi tratti da varie poesie scritte in italiano, e fa dedurre agli studenti le principali figure di suono (rima, assonanza, consonanza, allitterazione ecc...): Saranno gli studenti stessi poi ad elaborare una definizione precisa di ogni figura analizzata, a riprendere le poesie in traduzione per verificare quanto e se siano presenti, e fare ipotesi sulla composizione in lingua originale.

Una lezione di 2 ore

4

L’aver affrontato i problemi del tradurre, accanto a quelli del costruire figure di suono, permettono un approccio già “più esperto” a poesie scritte in lingua italiana, ma molti secoli fa: sono, in parte poesie da ritradurre, sia per il contenuto sia per le forme linguistiche, ma nello stesso tempo abbastanza comprensibili da permetterci di cogliere l’articolazione degli argomenti e la costruzione poetica.

L’insegnante legge la lirica Levommi il mio pensiero in parte ov'era di Petrarca con Oltre la spera che più larga gira di Dante, per aprire il confronto tra due diverse rappresentazioni della donna e dell’amore. Segue un breve excursus nella Divina Commedia per leggere e commentare i versi del V canto dell'Inferno relativi all'amore di Paolo e Francesca. La lettura di questi componimenti permette agli studenti di riflettere anche sulle differenze lessicali e strutturali tra la lingua italiana corrente e l’ l'italiano del '200-'300. ( la lettura dei brani può essere affidata anche ad uno studente che possieda particolari doti espressive, dopo aver fornito indicazioni sul contesto culturale e aver chiarito i termini più difficili).

L’insegnante distribuisce in fotocopia diverse tipologie di parafrasi (presentata come forma di scrittura da testi che permette di sviluppare competenze di comprensione e produzione di testi) di uno dei testi letti e fa scegliere agli studenti quella che preferiscono chiedendo di motivare il perché della scelta. L'insegnante fa poi oralmente la parafrasi dell'altra poesia e gli studenti debbono successivamente eseguirla in forma scritta, dichiarando quale dei modelli prima presentati vogliono scegliere. La correzione delle parafrasi permette ulteriori riflessioni sulla comprensione e la resa del linguaggio poetico.

Due lezioni da 2 ore ciascuna

5 Lettura e confronto della ballata I' mi trovai fanciulle un bel mattino di Poliziano e di Cogli la rosa o ninfa or ch'è bel tempo di Lorenzo de Medici. Entrambe le liriche invitano a godere delle gioie dell'amore finché si è giovani e liberi da altri pensieri. Come nella lezione precedente, l'insegnate provvederà ad introdurre gli autori e il contesto culturale; spiegherà inoltre i termini più difficili. Dopo aver lasciato un po' di tempo ai ragazzi perché leggano autonomamente i testi, questa volta non sarà

Due lezioni da 2 ore ciascuna

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l'insegnante a individuare il ragazzo che deve leggere i brani, ma chiederà se c'è qualcuno che creda di poter leggere in modo espressivo e si senta in grado di dare una propria interpretazione delle poesie. Dal momento che in questa lezione viene introdotto il metro della ballata, si coglie l’occasione per presentare agli studenti i principali metri della tradizione poetica italiana (sonetto, canzone, ballata, madrigale ecc…), i versi più utilizzati (endecasillabo, settenario ecc…) e gli schemi delle rime (baciata, incatenata, alternata ecc…).

L'insegnante chiede ai ragazzi di provare a scrivere una poesia che tratti le stesse tematiche di quella composta da Poliziano utilizzando versificazione e schemi di rime fin qui incontrati. Dopo che gli studenti si saranno confrontati con la difficoltà di comporre dei versi, l'insegnante li farà riflettere sull'abilità dei poeti sin qui incontrati e sulla qualità dei loro versi.

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Lettura e analisi di A mia moglie di Saba e di Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale di Montale, entrambe dedicate all'amore coniugale. Lo studio di poesie di autori del Novecento consente di spiegare agli studenti l’utilizzo di forme sintattiche tipiche della forma poetica (anastrofe, iperbato, anacoluto, anafora, chiasmo ecc…). A seguire proporrei senz’altro poesie di poetesse, come Valduga, Merini, Spaziani, Maraini e tornerei a quel confronto tra amore maschile e amore femminile di cui si parlava all’inizio. Se la classe dimostra maturità, si può leggere anche qualche composizione di Sandro Penna, per riflettere sull’amore omosessuale.

Tutte le poesie sono messe a confronto, sia per le forme sia per i contenuti che esprimono. Intento di questa fase del percorso è quello di far comprendere ai ragazzi che, pur trattando le stesse tematiche, la poesia cambia le sue forme perché diverso è il clima socio culturale, e diversa è la lingua (che si evolve), cioè lo strumento fondamentale con cui gli autori si esprimono. Dall’analisi dei testi emergono sia l’osservazione di ricorsività e differenze, sia l’elaborazione di classificazioni e descrizioni di generi, che, in seguito, sono posti a confronto con le corrispondenti definizioni della critica letteraria: il linguaggio specifico apparirà come un modo più appropriato per esprimere concetti già formulati, farà scoprire aspetti o sfumature non intravisti prima, diventerà esso stesso oggetto di ricerca.

Gli studenti dovrebbero, in tal modo, comprendere più agevolmente che l’utilizzo del linguaggio specifico e la rappresentazione dei fenomeni attraverso sintesi logico astratte ampliano le nostre percezioni dei temi che trattiamo, e che la ricerca linguistica, di cui la poesia è somma espressione, non è solo un esercizio formale, ma un modo per arricchire anche i contenuti.

Due lezioni da 2 ore ciascuna

7 Il modulo si conclude con l'ascolto di due canzoni che parlano d'amore, tema dominante non solo nella poesia, ma anche nei testi della musica leggera. Come le poesie che parlano d'amore assumono tono e forme diverse in base al periodo in cui

Una lezione di 2 ore-

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sono state scritte, così anche le canzoni. Sarà interessante sottoporre ai ragazzi il testo di Grazie dei fior, cantata da Nilla Pizzi nel lontano 1951 e quello di Serenata rap di Jovanotti. I testi sono su due piani diversi, delicato il primo, più vicino al linguaggio giovanile il secondo. Ma se già dalla lettura dei testi le due canzoni sembreranno lontane, la distanza diverrà incolmabile una volta che verranno fatte ascoltare le canzoni, melodica la prima, ritmata la seconda; in mezzo decenni di rivoluzioni musicali e linguistiche.

Il ritorno alle canzoni permette, per così dire, di chiudere il cerchio, dal momento che si torna ad una delle forme di poesia, e di poesia che parla d’amore, già riconosciuta dagli studenti come parte della vita, e non solo oggetto di studio. Anche le canzoni contengono versi, rime, figure retoriche, anche le canzoni propongono il tema d’amore secondo visioni maschili/femminili e contenuti vari e diversi. Agli studenti si proporrà di analizzarle e parafrasarle, poi di recensirle utilizzando tutte le conoscenze acquisite nel modulo.

METODOLOGIA DI LAVORO:

Il lavoro si svolge in numerose fasi successive che prevedono un alternarsi di metodologie. L'insegnante avrà il compito di far riflettere gli studenti sul valore espressivo della poesia, fornirà gli strumenti necessari all'analisi e all'interpretazione del testo poetico, ma avrà soprattutto il compito di stimolare le capacità dei ragazzi di osservare, analizzare, fare ipotesi e trarre conclusioni. Attraverso esercitazioni di gruppo e individuali gli studenti si dovranno confrontare non solo con l'interpretazione di una poesia, ma anche con la stesura di testi da loro stessi elaborati.

L'attività proposta può quindi essere intesa come un'attività laboratoriale, al termine della quale i ragazzi dovrebbero avere gli strumenti necessari per leggere consapevolmente un testo poetico.

VERIFICA DELLE CONOSCENZE E DELLE ABILITA’ :

Dato un determinato tema (per esempio l'amicizia), lo studente dovrà comporre un sonetto che contenga almeno tre figure semantiche e una figura sintattica.Successivamente gli studenti si scambieranno gli elaborati e commenteranno in forma scritta i lavori dei compagni, recensendoli e segnalando se, secondo loro, le consegne sono state rispettate. Grazie a questa attività l'insegnate non solo sarà in grado di valutare l'abilità espressive degli alunni, ma anche le loro competenze tecniche.

VERIFICA DELLA/E COMPETENZA/E :

Verrà riproposta un'attività già svolta in classe. L'insegnante consegnerà una poesia e tre modelli di parafrasi; lo studente dovrà sceglierne una e svolgerla, motivando in maniera dettagliata le ragioni della sua scelta. Grazie a questo tipo di verifica, l'insegnante può capire se lo studente è in grado di fare una scelta sostenendola in maniera consapevole e opportuna.

N. B. Si sono descritte due sole verifiche, a titolo di esempio, perché il tema della valutazione per competenze non è stato sviluppato nel corso della ricerca azione sul curricolo verticale di italiano.

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Unità di lavoro per il quarto biennio - Apprendimento del metodo di studio: prendere appunti da lezioni frontali.

MOTIVAZIONE FORMATIVA DELLA SCELTA: in questa sezione l’insegnante descrive le motivazioni a sostegno della scelta di attivare il percorso descritto nell’Unità di lavoro

L’unità si articola sui tre anni della scuola secondaria di primo grado, è interdisciplinare tra italiano, storia e geografia, ma consente di acquisire abilità utilizzabili in tutte le occasioni di studio.

Sperimentata per anni, può dirsi testata quanto ad utilità per la stragrande maggioranza degli alunni.

Qui si propone per titoli l’intera unità, ma si declina soltanto la parte che riguarda il secondo anno, perché ha dato risultati positivi con tutti gli alunni.

1° anno. Si insegnano tecniche per memorizzare, schematizzare, rielaborare testi scritti di storia e di geografia.

2° anno. Si insegna a prendere appunti da lezioni frontali.

3° anno. Si insegna ad utilizzare più fonti per compiere ricerche personali.

COMPETENZA DI RIFERIMENTO:

Interagire e comunicare oralmente in contesti di diversa natura

ALTRE COMEPTENZE:

Produrre testi scritti in relazione a diversi scopi comunicativi

CONOSCENZE RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO:

ABILITA’ RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO:

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Modalità dell’ascolto efficace: analisi del messaggio, lettura del contesto, individuazione degli elementi che ostacolano la comprensione, formulazione di domande

Tecniche per la stesura e la rielaborazione degli appunti: abbreviazioni, parole chiave, segni convenzionali, schemi, mappe, testi riassuntivi.

Criteri per distinguere informazioni principali e secondarie

Elementi per la stesura del riassunto di un testo informativo / espositivo.

Mantenere la concentrazione con intensità e durata adeguate, anche adottando tecniche di ascolto efficace

Applicare tecniche di supporto alla memoria e alla rielaborazione, durante e dopo l’ascolto

identificare la fonte, la funzione e le caratteristiche di tesi orali in situazioni scolastiche

Comprendere il contenuto, distinguere le informazioni principali e secondarie, cogliere il tema e il messaggio espresso

Riassumere un testo di tipo informativo /espositivo individuandone le informazioni principali e le parole chiave

Espandere un testo esposto in forma sintetica o schematica

DESCRIZIONE DELLE FASI E DEI TEMPI DI REALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’8

Il lavoro deve essere svolto da due insegnanti contemporaneamente, su un qualsiasi argomento di storia o

geografia della classe seconda.

Si utilizzano 10/12 ore suddivise in 5/6 incontri.

Gli alunni devono essere dotati di un quaderno suddiviso in due fascicoli: metodo ed esercitazioni.

Si lavora in due, perché è provato che i ragazzi trovano difficile applicare tecniche descritte da altri, mentre sanno riconoscere tecniche che vedono sperimentare concretamente.

DESCRIZIONE DELLA FASE TEMPI

8 Le varie fasi dell’attività dovrebbero essere considerate in coerenza con le conoscenze e le abilità che ciascuna di esse promuoverà in particolare

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FASE 1

Un insegnante annuncia l’argomento su cui verterà la lezione frontale e l’articolazione della stessa ( es. “ Parlerò delle civiltà precolombiane e di ciascuna di esse dirò come ebbe inizio, quali erano le sue caratteristiche e le ragioni della fine”). Tiene la lezione, che dovrà avere una struttura chiara e riconoscibile dagli studenti, e nel frattempo il collega prende appunti alla lavagna col metodo della schematizzazione: i ragazzi osservano.

Al termine gli alunni descrivono oralmente le operazioni svolte dai due insegnanti, poi copiano gli appunti sul quaderno, infine ricostruiscono per iscritto quanto osservato, fissando .

A casa dovranno confrontare quanto esposto dall’insegnante con quanto scritto sul libro e aggiungere le informazioni in più, trasformando gli appunti in testo espositivo

PREVISTI

2 ore a scuola ed 1 a casa

FASE 2

All’inizio della lezione gli studenti sono invitati ad esporre brevemente le modalità (quando e come) con cui hanno lavorato a casa, le difficoltà incontrate e, soprattutto, le strategie che hanno adottato per superarle.

In seguito l’insegnante annuncia la seconda lezione frontale, illustrando per titoli gli argomenti di cui parlerà. Mentre parla, il collega riporta i titoli sulla lavagna, e durante l’esposizione prende appunti con il metodo della brevi frasi prima, delle parole chiave poi. La lezione svolta deve essere esposta in modo da favorire questi tipi di appunti.

Agli studenti sono assegnati compiti precisi: osservare e confrontare le varie tipologie di appunti, evidenziare pregi e difetti dell’uno e dell’altro, ricostruire la relazione tra la tipologia di appunti presi e le caratteristiche della lezione cui assistono. Per non dimenticare quanto osservano, possono scrivere parole chiave sul quaderno. Al temine della lezione, espongono oralmente le loro riflessioni, poi ne fissano la sintesi sul quaderno. Ricopiano gli appunti e, a casa, confrontano le informazioni con quelle presenti sul libro di testo. Rielaborano gli appunti, invertendo le tipologie usate dall’insegnante: dalla brevi frasi alle parole chiave, dalle parole chiave alle brevi frasi.

2 ore a scuola e 1 a casa

FASE 3

Alcuni alunni espongono le loro rielaborazioni, gli altri le confrontano con le proprie, appuntando per parole chiave le proprie osservazioni, mentre i compagni parlano. Sia le esposizioni sia le analisi critiche devono essere accompagnate da argomentazioni che motivino scelte e giudizi. La discussione termina con la sintesi fatta dall’insegnante.

Nella seconda parte della lezione,l’insegnante di classe propone un altro argomento secondo una scansione molto precisa. Ad esempio può annunciare che parlerà della situazione della Cina nell’età moderna, strutturando l’esposizione su 3

2 ore a scuola e mezz’ora a casa

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macro argomenti: luogo e tempi; caratteristiche economiche, politiche e socio-culturali; rapporti con l’Europa. In un secondo tempo farà la stessa cosa col Giappone. L’insegnante B prende appunti per parole-chiave e brevi frasi. Gli alunni osservano, analizzano, poi copiano. A casa rielaborano gli appunti raggruppando le informazioni a schema invertito su una tabella a due colonne, una per la Cina, l’altra per il Giappone, nelle quali si inseriscono le informazioni a specchio e in ordine (quelle relative a tempi e luoghi, caratteristiche dei popoli, rapporti con l’Europa).

Gli studenti saranno poi invitati a rilevare le differenze e le diverse finalità per le quali possono essere usati i due metodi: quello usato in classe dall’insegnante è più efficace qualora si voglia descrivere e ricostruire la storia di un popolo, il secondo se si vogliono confrontare le situazioni di due popoli utilizzando indicatori prefissati.

FASE 4

Gli alunni si dividono in due gruppi, ciascuno coordinato da un insegnante. Rivedono tutte le rielaborazioni fatte, le analizzano e le commentano, deducendo le modalità di realizzazione che si sentirebbero di consigliare a dei compagni che iniziano il percorso sul prendere appunti.

Poi descrivono il lavoro svolto nella sezione “metodo” del loro quaderno, mettendo in risalto come la rielaborazione degli appunti sia un’operazione importante, perché ripropone l’argomento trattato dal punto di vista dell’ascoltatore studente oltre che dell’insegnante. Nella rielaborazione, da farsi il più vicino possibile alla lezione, si può aggiungere, togliere, riscrivere, ecc…La stesura del decalogo della rielaborazione completerà la ricostruzione.

Nella seconda ora di lezione, a classi unite l’insegnante A propone una lezione agli alunni che prendono appunti girando la schiena alla lavagna. L’insegnante B, non visto, prende appunti a suo modo. Al termine i ragazzi confrontano i propri appunti con quelli dell’insegnante, descrivono le differenze appuntandosele, se è il caso fanno integrazioni ai loro appunti accedendo a quelli dell’insegnante.

A casa rielaborano.

2 ore

in classe

FASE 5

Tutte le rielaborazioni sono revisionate, suddividendo la classe in piccoli gruppi che le analizzano sulla base di indicatori comuni.

2 ore in classe

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Al termine del lavoro, ogni gruppo espone quanto osservato e sintetizzato utilizzando gli indicatori. Si discute di metodi per prendere appunti e per rielaborare.

L’insegnante guida la costruzione di una sintesi che detta agli studenti, in modo che tutta la classe conservi la memoria del sapere acquisito e condiviso. Nel produrre la sintesi, avrà cura di rievocare le ricostruzioni fatte, anche utilizzando le loro stesse parole (“Marco ha osservato che…”; Roberta ha sintetizzato le nostre osservazioni affermando che…”; “ Tutti eravamo d’accordo con Anna quando ha affermato che…”). Ne dovrebbe risultare non solo l’indice di una serie di operazioni e tecniche per prendere appunti, e per rielaborare, ma anche un’autobiografia di classe che rende partecipato il tutto.

Per rinforzare l’abilità si ripete poi l’esperienza della quarta lezione.

FASE 6

Verifica: l’insegnante A propone un argomento e gli alunni prendono appunti secondo il metodo che ritengono utile. L’insegnante B integra, ogni tanto, la comunicazione del collega, per simulare ciò che avviene quando vi sono domande da parte di chi ascolta o aperture di parentesi sull’argomento principale.

Nella seconda ora gli alunni rielaborano gli appunti e consegnano il tutto. L’insegnante di classe corregge, poi si confronta col collega e insieme decidono se sia il caso di proporre lezioni di rinforzo.

Di norma tutti gli alunni imparano a prendere appunti.

2 ore in classe

METODOLOGIA DI LAVORO

Come si può evincere dalla descrizione delle attività, la mediazione didattica si concretizza nella dimostrazione pratica, da parte di un insegnante, del compito da svolgere. L’insegnante assume il ruolo che, di norma, è interpretato dallo studente: agisce, scrive, mentre altri lo “controllano”.

Gli studenti sono impegnati in primo luogo nell’osservare, analizzare, confrontare le operazioni svolte dall’insegnante. Solo in seguito ricostruiscono attraverso descrizioni/narrazioni i percorsi di apprendimento e risultati conseguiti, e solo al termine del lavoro, per deduzione e riflessione sull’esperienza, arrivano alla rappresentazione astratta delle tecniche per prendere appunti e per rielaborare.

Prendere appunti mentre una persona parla è molto complicato, e ancora di più lo è “spiegare come” si prendono appunti a dei ragazzi di 12 anni, mentre mettersi nei loro panni e mostrare come si fa, consente di ancorare la costruzione di oggetti mentali quali sono le tecniche di scrittura sintetica alla concretezza delle azioni viste

ACCERTAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI

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Il tema non è stato approfondito durante il percorso di ricerca, pertanto questa sezione non è stata completata. Uno strumento di verifica è presentato nella fase 6 dell’U.d.L., ma non risponde se non in parte ai criteri indicati nella guida.

OSSERVAZIONI DI PROCESSO :in questa sezione l’insegnante riporterà i repertori di indicatori con cui osserva e descrive i processi di

apprendimento, e gli permettono di focalizzare in particolare:Atteggiamenti quali autonomia e responsabilità individuale e collettiva rispetto al compitoModalità di interazione con gli altriModalità organizzativeModalità procedurali (quali sono i passi che l’alunno compie per svolgere il compito? Quali

strumenti utilizza ? si pone domande? Quali?) Scarto tra la situazione all’inizio e alla fine del percorso relativamente a conoscenze e abilità

VERIFICA DELLE CONOSCENZE E DELLE ABILITA’ :

Vedi FASE 6

VERIFICA DELLA/E COMPETENZA/E :

In questo momento non si è in grado di progettare una verifica di competenza; si ritiene tuttavia che, se il processo di apprendimento è proficuo, la capacità di prendere appunti si possa accertare e autovalutare in situazioni di realtà, ogniqualvolta gli studenti hanno bisogno di fissare i contenuti di una lezione scolastica o di un intervento cui assistono fuori dalla scuola.

NOTE PER LA RI-PROGETTAZIONE DELL’UdL

Per rendere ancora più chiare le operazioni da svolgere e sviluppare anche la capacità di esporre oralmente, molto interessante può rivelarsi anche il proporre il percorso inverso, cioè la preparazione da parte di un singolo o di un piccolo gruppo di studenti di schemi e scalette per tenere una lezione frontale ai compagni. L’utilizzo di power point e altri supporti elettronici può arricchire questa U.d.L. di altre, diverse, esercitazioni, compresa quella della traduzione dal cartaceo all’elettronico con le conseguenti riflessioni sulle caratteristiche dell’uno e dell’altro.

INDICAZIONI PER L’APPLICAZIONE

E’ importante ricordare che nelle varie fasi di lavoro debbono essere presenti due docenti e che per le lezioni da esporre si deve elaborare una struttura superordinata che anticipi l’articolazione di contenuti e guidi gli studenti nella “lettura” della comunicazione.

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Unità di lavoro per il quarto biennio - Testi per raccontarsi: il diario personale e la scrittura diaristica

MOTIVAZIONE FORMATIVA DELLA SCELTA: in questa sezione l’insegnante descrive le motivazioni a sostegno della scelta di attivare il percorso descritto nell’Unità di lavoro

Con la presente Unità di lavoro, destinata principalmente ad alunni della classe seconda della Scuola Secondaria di Primo Grado, ci si propone di sviluppare nei discenti la competenza relativa alla produzione di testi espressivi, a seconda degli scopi che si vogliono perseguire. Si ritiene opportuno, in particolare, proporre il genere testuale del diario in considerazione della sua valenza formativa ed educativa, in quanto si tratta di uno strumento che dovrebbe aiutare gli alunni a soffermarsi sul proprio vissuto in maniera meno superficiale di quanto solitamente accade, a riflettere su se stessi e sul proprio processo di crescita anche ricercando, per quanto possibile, forme e modalità di comunicazione scritta adeguate al destinatario di riferimento (l’insegnante, nella fattispecie). Il diario rappresenta, inoltre, un’ottima occasione-pretesto per avvicinare gli alunni alla pratica della scrittura e per coinvolgerli pienamente, anche perché si configura, almeno in apparenza, quale forma più libera e meno vincolata di altre.

In particolare, le conoscenze e le abilità apprese serviranno a formare alunni competenti nel ricostruire le proprie esperienze e nell’esprimere il proprio personale modo di essere rendendolo comprensibile e “leggibile” anche agli altri.

COMPETENZA DI RIFERIMENTO:

Competenza 3. Produrre testi in relazione a diversi scopi comunicativi

ALTRE COMPETENZE:

- Leggere, analizzare e comprendere testi

CONOSCENZE RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO: in questa sezione l’insegnante indicherà le conoscenze che lo studente dovrà possedere per raggiungere la competenza, selezionandole tra quelle declinate nei piani di studio d’istituto.

- Caratteristiche e funzioni del diario

- Tipologie testuali per raccontarsi: il diario

ABILITA’ RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO: in questa sezione l’insegnante indicherà le abilità che lo studente dovrà possedere per raggiungere la competenza, selezionandole tra quelle declinate nei piani di studio d’istituto.

- Riconoscere la tipologia testuale del diario, identificandone i principali elementi strutturali che la caratterizzano e il contenuto fondamentale

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- Fasi della produzione scritta: lettura e analisi della consegna, ideazione, pianificazione, stesura e revisione

- Modalità di utilizzo dei modi e dei tempi verbali nei diversi contesti

- Coerenza logica e coesione grammaticale

- Principali elementi della comunicazione: registro linguistico

- Modalità di utilizzo del vocabolario; significato contestuale delle parole; sinonimi

- Modalità di pianificazione del testo

- Produrre un testo espressivo e/o autobiografico

- Comprendere e rispettare la consegna ricevuta

- Utilizzare i diversi modi e tempi verbali nelle frasi indipendenti e nelle subordinate (*)

- Articolare il discorso attraverso frasi e periodi coesi e logicamente coerenti

- Scegliere forme e registri linguistici funzionali al contesto, al destinatario e allo scopo della comunicazione

- Utilizzare il lessico in modo appropriato evitando ambiguità e ripetizioni

- Pianificare il contenuto definendo una scaletta o una traccia

- Rivedere il testo correggendo con sufficiente autonomia le improprietà lessicali, gli errori ortografici e sintattici

(*) – l’abilità e la conoscenza relativa sono riprese dalla declinazione di competenza prevista per il 3° biennio.

DESCRIZIONE DELLE FASI E DEI TEMPI DI REALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’9

n. FASE: 1

n. FASE: 2

DESCRIZIONE DELLA FASE

L’insegnante inizia proponendo la lettura ad alta voce ed espressiva di alcune pagine tratte dal diario di Anna Frank e, successivamente,dà lettura di alcune pagine tratte dal diario di Zlata Filopovic.

Gli alunni vengono invitati a individuare nei testi (attraverso un esame “visivo” e un’analisi testuale), ad elencare e riportare sul quaderno, sotto la guida dell’insegnante, quali sono le caratteristiche formali dei testi letti: la suddivisione in brani, cioè le pagine, ciascuna contrassegnata da una data; la presenza di formule di saluto a introduzione e conclusione; la scrittura in prima persona singolare; l’annotazione giornaliera di fatti realmente accaduti, con il rispetto

TEMPI PREVISTI

1 ora

2 ore

9 Le varie fasi dell’attività dovrebbero essere considerate in coerenza con le conoscenze e le abilità che ciascuna di esse promuoverà in particolare

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n. FASE: 3

dell’ordine cronologico, nonché la presenza di riflessioni personali; l’esposizione, a volte libera a volte frammentaria; la presenza di abbreviazioni, informazioni sottintese o incomplete; uso del passato prossimo e del presente come tempi verbali prevalenti, talvolta integrabili con il futuro; utilizzo di un linguaggio semplice, diretto, di tipo colloquiale. L’insegnante, contestualmente al lavoro scritto degli alunni, crea e proietta sulla lavagna una mappa concettuale nella quale sono presenti e ordinati tutti questi vari punti, in modo che la visualizzazione sia immediata e chiara per tutti, integrandola inoltre con la definizione di diario, con l’etimologia del termine e l’indicazione delle varie tipologie di diario (personale, di viaggio, di bordo, d’invenzione). Sempre partendo dai testi proposti, l’insegnante fa inoltre riflettere gli alunni sugli scopi del diario (per ripensare a se stessi, per sfogarsi, per ricordare, per documentare, ecc) .

Il primo esercizio di scrittura che l’insegnante propone, da svolgere a casa, è il seguente: “Prendendo spunto dai testi letti in classe, scrivi la tua prima pagina di diario presentandoti brevemente, scegliendo un nome per il diario stesso ed esplicitando per quali scopi lo userai.” (Ogni alunno si procurerà pertanto un piccolo quadernetto da utilizzare per tutta la settimana successiva come diario personale, sul quale poter fare anche disegni, decorazioni e via di seguito per personalizzarlo il più possibile. Unico vincolo sarà annotare giornalmente, per la lunghezza almeno di una facciata, un pensiero, un ricordo, un’emozione legata alle ore trascorse a scuola, a casa o con gli amici durante la giornata. )

Nella lezione successiva, a turno, ogni alunno legge ad alta voce ai compagni il suo primo elaborato. Di ogni testo, l’insegnante e i compagni individuano, in un successivo dibattito, i punti di forza e il rispetto o meno della consegna data, nonché la correttezza formale dello scritto. In particolare, l’insegnante fa focalizzare l’attenzione dei ragazzi sui tempi verbali utilizzati, nei quali non deve assolutamente comparire il passato remoto. Come ulteriore esercizio di rinforzo, viene fornita agli alunni la fotocopia di alcune pagine tratte dal diario di Adrian Mole, nella quale devono individuare i verbi presenti ed evidenziarli con colori diversi, in corrispondenza ai tempi verbali utilizzati.È importante verificare anche coesione e coerenza, con particolare riferimento ai connettivi.

Come esercitazione pomeridiana a casa, l’insegnante propone anche una ulteriore consegna , non troppo vincolante ma abbastanza precisa, a partire dalla quale gli alunni dovranno sviluppare giornalmente nel proprio diario personale osservazioni, riflessioni, descrizioni e commenti. Il tutto dovrà avvenire per un periodo abbastanza lungo, minimo una settimana. Si potrebbe proporre, solo a titolo d’esempio:

Ieri sera a cena…

I miei amici

La musica che amo

1 ora (più il lavoro degli alunni a casa)

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Fase n°4

Fase n°5

Fase n°6:

Fase n°7

Fase n°8

Rapporti con i miei genitori ed il mondo degli adulti

Le cose importanti nella mia vita

Ciò che mi rende felice

L’importante è che la traccia proposta favorisca, anche in un secondo momento, i processi di analisi e riflessione sul vissuto. La fase ha ovviamente carattere iterativo (3 o 4 esercitazioni di questo tipo).

Si procede con la proposta di ulteriori esercizi guidati di scrittura. In classe vengono fornite dall’insegnante le seguenti tracce: “Scrivi una pagina di diario pendendo spunto da uno dei seguenti inizi:

Caro diario, questa mattina a scuola è successo……….

Caro diario, oggi sono felice perché…….

Caro diario, ti confido un segreto……

Gli alunni vengono invitati, durante questa esercitazione, ad analizzare attentamente la traccia che preferiscono e a strutturare una scaletta o una mappa concettuale, da far visionare all’insegnante, che procederà con la spiegazione di cosa sia una pagina “esemplare” (ovvero un testo più organizzato, nel quale le cose scritte si presentano non casualmente ma in un ordine particolare, e in una forma che tiene ben presente il destinatario, colui o colei che leggerà il testo). L’insegnante farà dei richiami precisi alla pianificazione del testo ma anche alla necessità di utilizzare un registro linguistico adeguato al destinatario (che verrà a coincidere, a questo punto, con l’insegnante stesso).

Segue la stesura vera e propria del testo e la successiva fase di revisione personale (con particolare attenzione al lessico, alla morfo-sintassi, alla coesione del testo), prima della consegna al docente e della successiva valutazione.

Gli elaborati prodotti, corretti e valutati dall’insegnante, vengono letti tutti in classe, in modo anonimo in quanto contrassegnati solo da un numero, e votati dagli alunni per scegliere il miglior compito.

Segue da parte degli alunni la consegna al docente dei diari scritti giornalmente a casa e, dopo la loro successiva correzione e valutazione, la lettura in classe dei più originali.

Al termine dell’unità di lavoro, volendo, si può realizzare un cartellone riportante la mappa concettuale creata inizialmente sul diario e arricchito dalle riproduzioni tramite scanner delle pagine più belle e colorate dei diari scritti dagli alunni.

3 ore

Lavoro pomeridiano

2 ore

4 ore

2 ore

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METODOLOGIA DI LAVORO.

L’Unità di lavoro si svolge attraverso una serie di fasi che prevedono l’utilizzo di metodologie di volta in volta diverse. In particolare, si evidenziano le seguenti impostazioni di metodo:

Nella prima parte (fasi 1 – 3) l’analisi dei testi viene svolta in forma laboratoriale: l’insegnante organizza e guida l’attività mentre gli alunni “operano” direttamente sui testi al fine di individuare gli elementi testuali caratterizzanti la tipologia considerata;

In seguito (fase 4) la discussione sugli elaborati prodotti dai ragazzi viene condotta nella forma della lezione dialogata, in modo da favorire al massimo grado il confronto e lo scambio tra le diverse esperienze di scrittura;

Si prevedono, infine, alcuni momenti di lezione “frontale”, ad esempio nella fase 6, in cui l’insegnante darà tutte le spiegazioni necessarie in merito alla costruzione di una pagina di diario “esemplare”.

ATTIVITA’

Lettura partecipata ed espressiva delle pagine di diario selezionate da parte dell’insegnante e poi degli alunni

Spiegazione delle caratteristiche del diario.

Esercitazione/produzione scritta, seguendo le consegne date.

Creazione di mappe concettuali/scalette, precedenti la fase della stesura vera e propria.

Discussione sugli elaborati prodotti durante le esercitazioni.

ACCERTAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI L’accertamento degli apprendimenti richiede la valutazione sia di prodotto che di processo.Vi concorrono:

Le verifiche di abilità e conoscenze Le verifiche di competenza La documentazione di Osservazioni di processo

OSSERVAZIONI DI PROCESSO :in questa sezione l’insegnante riporterà i repertori di indicatori con cui osserva e descrive i processi di apprendimento, e che gli permettono di focalizzare in particolare:

Atteggiamenti quali autonomia e responsabilità individuale e collettiva rispetto al compitoModalità di interazione con gli altriModalità organizzativeModalità procedurali (quali sono i passi che l’alunno compie per svolgere il compito? Quali strumenti utilizza ? si pone domande? Quali?)

Scarto tra la situazione all’inizio e alla fine del percorso relativamente a conoscenze e abilità.

VERIFICA DELLE CONOSCENZE E DELLE VERIFICA DELLA/E COMPETENZA/E :

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ABILITA’ : in questa sezione l’insegnante illustrerà gli strumenti che predispone per accertare le conoscenze e le abilità, in itinere e al termine del percorso; la costruzione degli strumenti di verifica delle conoscenze e delle abilità richiede l’individuazione (in accordo con il proprio istituto e consiglio di classe) di opportuni indicatori da comunicare preventivamente agli studenti.

in questa sezione l’insegnante descriverà le prove che predispone per accertare il possesso della/e competenza/e indicata/e nella parte iniziale dell’UdL; la progettazione di tali prove richiede si tenga conto di elementi quali: la definizione di un prodotto che risponda a determinarti standard, l’inquadramento della prova all’interno di contesti complessi significativi e imprevedibili, la presenza di aspetti retroattivi (ciò che lo studente ha già appreso)e proattivi (l’utilizzo, in situazioni nuove e diverse, di ciò che lo studente ha appreso), la richiesta di risolvere problemi, l’eventuale certificazione da parte di un ente esterno.

NOTE PER LA RI-PROGETTAZIONE DELL’UdL: questo spazio va previsto ad uso dell’insegnante che, durante la realizzazione dell’Unità o alla fine dell’intero percorso, può annotare stimoli o riflessioni che possano orientare la ri-progettazione migliorativa della proposta di lavoro. La progettazione didattica va infatti interpretata sempre come un processo circolare e l’osservazione attenta del processo di apprendimento dovrebbe guidare la revisione critica dei processi di insegnamento.

Indicazioni per l’applicazione: in questa sezione il docente avrà cura di annotare ogni informazione utile ai colleghi intenzionati a riproporre, nelle proprie classi, il lavoro descritto. Possono essere elementi rilevanti: informazioni relative alle criticità incontrate; informazioni relative alle reazioni degli studenti alla proposta, segnalazioni relative a particolare impegno e lavoro aggiuntivo richiesto da alcune fasi dell’attività, segnalazioni di strumenti e/o altri riferimenti utili per la predisposizione del materiale didattico necessario alla realizzazione delle attività previste.

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Unità di lavoro per il quinto biennio - Il mito: lettura, interpretazione e confronto dei testi

MOTIVAZIONE FORMATIVA DELLA SCELTA

La presente UdL è destinata a una classe seconda del biennio delle Superiori.

La scelta di lavorare sul mito come tipologia di genere narrativo trova giustificazione nelle caratteristiche proprie del genere. Se da un lato si prestano allo sviluppo delle abilità di lettura indicate nella declinazione delle stesse relativamente al genere narrativo, esse stimolano al contempo la riflessione sugli aspetti simbolici della narrazione e offrono spunti non banali di confronto con il vissuto personale degli studenti, in un momento della vita in cui cominciano a diventare pressanti le “domande di senso”, alla cui formulazione i miti, attraverso la simbolizzazione dell’esperienza, possono contribuire.

I miti inoltre offrono la possibilità di un approccio all’intertestualità, alla quale gli studenti, con la guida dell’insegnante, possono accedere lavorando su vasto repertorio di testi, confrontando non solo miti diversi per rintracciare i caratteri comuni del genere, ma anche versioni differenti e riscritture in epoche successive dello stesso mito, individuando la ripresa di temi e compiendo osservazioni su analogie e differenze. Questo approccio intertestuale ai testi ha il vantaggio di introdurre propedeuticamente allo studio diacronico della letteratura che seguirà nel triennio.

Per il primo biennio delle superiori è prevista, in aggiunta alle quattro competenze la cui declinazione procede a partire dalla scuola primaria, anche una quinta competenza, che prevede la fruizione consapevole del patrimonio artistico - letterario. Lo studio dei miti offre numerosi punti di contatto con una possibile declinazione di questa quinta competenza, andando ad operare direttamente su tale patrimonio ed introducendo ad una lettura consapevole dello stesso.

Un’ulteriore motivazione a sostegno della proposta dell’unità di lavoro è data dalla possibilità della costruzione di percorsi interdisciplinari che la lettura del mito offre. Le rappresentazioni del mito sono patrimonio comune alle diversi arti, fanno parte di un immaginario, quello stesso immaginario che dà forma e contenuto alla letteratura – ed in questo lo studio del mito, ancora una volta, si presenta come propedeutico oltre che nella metodologia anche nei contenuti – che è repertorio di pittori e scultori di ogni epoca (volendo limitarci alle arti figurative, contemplate negli attuali piani di studio). Perché allora non pensare un percorso parallelo di lettura dell’immagine?

COMPETENZA DI RIFERIMENTO:

Competenza 2. Leggere, comprendere e interpretare testi.

ALTRE COMPETENZE:

Produrre testi in relazione a diversi scopi comunicativi

CONOSCENZE RELATIVE ALL’UNITA’ DI ABILITA’ RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO:

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LAVORO:

Concetti di fabula e intreccio; con particolare riguardo allo schema compositivo del racconto e alla sua articolazione

Ruoli e funzioni dei personaggi

Le modalità di presentazione e di caratterizzazione dei personaggi (discorsi, parole ed espressioni ricorrenti, figure retoriche, ecc.)

Elementi e valori simbolici del testo narrativo

Il contenuto del testo narrativo: tema, sottotemi, argomenti

Il testo interpretativo-valutativo: definizione, caratteristiche distintive, elementi costitutivi

Ricostruire la fabula di un testo narrativo (racconto) individuando i motivi fondamentali e le loro relazioni

Riconoscere il ruolo e le caratteristiche dei personaggi, anche facendo delle inferenze

Riconoscere ed esplicitare il significato dei personaggi utilizzando gli elementi testuali più significativi

Individuare, anche con la guida dell’insegnante, oggetti, luoghi e figure significative di un testonarrativo mettendone in evidenza l’eventuale valore simbolico

Individuare il tema di un testo narrativo cogliendone le diverse articolazioni

Confrontare testi che affrontino la stessa tematica, sottolineando gli elementi di analogia e di differenza

Riflettere sul contenuto di un testo narrativo, anche collegandolo al proprio vissuto

Analizzare e commentare un testo narrativo o poetico individuandone gli elementi significativi (scrittura).

DESCRIZIONE DELLE FASI E DEI TEMPI DI REALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’10

1 L’insegnante preliminarmente richiama quanto già trattato a proposito delle caratteristiche e dell’origine dei miti.L’insegnante presenta l’attività illustrandone obiettivi, fasi e modalità di svolgimento - I ragazzi ascoltano la proposta dell’insegnante e intervengono, eventualmente, per chiedere spiegazioni.L’insegnante presenta i testi da leggere, introducendo nelle

TEMPI PREVISTI

10 Le varie fasi dell’attività dovrebbero essere considerate in coerenza con le conoscenze e le abilità che ciascuna di esse promuoverà in particolare

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linee essenziali l’autore e l’opera da cui sono tratti.

I testi sono tratti da Le metamorfosi di Ovidio, eventualmente riadattati, e sono corredati da note di spiegazione: Eco e NarcisoApollo e DafneTeseo e Arianna

L’insegnante divide la classe in gruppi e assegna a ciascun gruppo i testi da leggere insieme ad una scheda appositamente approntata per la comprensione e l’analisi.

2 Gli alunni procedono ad una prima lettura del testo, aiutandosi per la comprensione con le note (si tenga presente che la lettura attenta delle note è parte integrante del compito).

Gli alunni discutendo in gruppo affrontano la prima parte del lavoro, relativo all’accertamento della comprensione.Gli alunni presentano all’insegnante il lavoro svolto.L’insegnante accerta la corretta comprensione del testo (livello denotativo).

3Gli alunni affrontano la seconda parte del lavoro, relativa alla ricostruzione della fabula.Ogni gruppo ricostruisce schematicamente la fabula relativa al racconto assegnato, ricercando i motivi fondamentali ad essa soggiacenti, evidenziando il meccanismo che dà avvio alla storia e gli elementi fondamentali del racconto.

4Gli alunni passano alla terza parte del lavoro, quella relativa ai personaggi.

L’insegnante avvia l’attività proponendo una serie di domande-guida, del tipo: Chi sono i personaggi? Come vengono presentati? Che caratteristiche hanno?

Gli alunni rispondono rintracciando nel testo discorsi, parole ed espressioni ricorrenti, figure retoriche, ecc che caratterizzano i personaggi.

5 L’insegnante, dopo aver sospeso il lavoro di gruppo, invita gli studenti a trovare i temi presenti nel mito letto e analizzato, lasciando che emergano proposte, intuizioni e interpretazioni (potrebbe anche proporre qualche tema per avviare la ricerca, ma poi lascia che siano i ragazzi a completarla…).

Gli alunni nuovamente divisi in gruppo procedono alla sintesi delle osservazioni emerse nel corso della discussione, completando la scheda di analisi.

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6 Ogni gruppo consegna all’insegnante il lavoro svolto.

L’insegnante restituisce ai gruppi i lavori svolti segnalando eventuali interventi aggiuntivi e/o correttivi.

Il gruppo discute le aggiunte/ correzioni e completa/finisce il lavoro.

Gli alunni divisi in gruppi affrontano la lettura e l’analisi del secondo testo, ripercorrendo le fasi 2,3,4,5,6.

Gli alunni divisi in gruppi affrontano la lettura e l’analisi del terzo testo, ripercorrendo le fasi 2,3,4,5,6.

7 L’insegnante sollecita gli alunni attraverso una discussione guidata ad individuare le caratteristiche comuni ai tre miti per quanto attiene ai seguenti aspetti:

il tempoi luoghile caratteristiche dei personaggila tematica affrontata

Gli studenti espongono le proprie osservazioni.Le osservazioni degli studenti e i risultati della discussione vengono ordinati e schematizzati dall’insegnante alla lavagna multimediale. Il risultato della discussione viene riletto interamente dall’insegnante.Il lavoro completato viene stampato e consegnato ad ogni alunno (o in assenza della lavagna multimediale copiato e poi eventualmente riscritto al computer).

8 L’insegnante riprende il mito di Eco e Narciso epropone agli alunni una riflessione sulle tematiche affrontante nel mito. Oltre che sulla fabula, sui personaggi e sui temi, l’insegnante richiama l’attenzione su oggetti, luoghi e figure significative, allo scopo di portarne in evidenza il significato simbolico. L’insegnante formula delle domande che, a partire dal testo, convergano in un primo momento verso una generalizzazione e una simbolizzazione dell’esperienza e successivamente verso il vissuto degli alunni. 11

Amore e conoscenza di séTransitività / Intransitività dell’amoreIdentità-alterità / narcisismo

11 L’insegnante può naturalmente affrontare in questa fase anche uno degli altri miti precedentemente letti e scegliere quindi altre tematiche da approfondire (l’amore per lo straniero, la condizione femminile, l’amore non ricambiato,ecc).

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Impossibilità di comunicareIl corpo femminile

Gli alunni partendo dalle domande poste dall’insegnante espongono liberamente le proprie osservazioni, intervenendo ordinatamente uno alla volta dopo aver alzato la mano e aver ricevuto la parola dall’insegnante.L’insegnante coordina gli interventi, interviene in qualità di moderatore, chiede chiarimenti, crea collegamenti o sintesi tra i diversi interventi, prende spunti da essi per porre domande, evita che ci si allontani dal tema della discussione, ecc…

9 L’insegnante presenta il mito di Orfeo e Euridice nelle sue linee essenziali (fabula).

L’insegnante consegna ad ogni alunno la versione virgiliana del mito (Georgiche) e quella presente in Ovidio (Metamorfosi).

L’insegnante presenta brevemente Virgilio e le Georgiche e richiama brevemente quanto già detto di Ovidio.L’insegnante legge una prima volta i due testi ad alta voce.

L’insegnante divide la classe in gruppi, spiegando la consegna.Ogni gruppo procede ad una seconda lettura dei due testi e procede ad un primo confronto, schematizzando per iscritto le osservazioni.

L’insegnante chiede a ciascun gruppo di esporre le proprie osservazioni. Partendo da queste dà avvio ad una discussione guidata volta a mettere in evidenzia alcune delle differenze fondamentali tra i due racconti: il canto di Orfeo, l’atteggiamento di Euridice verso Orfeo, la presentazione della condizione imposta a Orfeo dalle divinità infernali, l’esplicitazione della motivazione per la quale Orfeo si volge indietro.

Le osservazioni degli studenti e i risultati della discussione vengono ordinati e schematizzati dall’insegnante alla lavagna multimediale, così da consentire il salvataggio e la stampa finale del lavoro. Il risultato della discussione viene riletto interamente dall’insegnante.Sulla base dei risultati l’insegnante invita gli alunni ad individuare nei due miti le differenze relative al tema del canto/poesia e dell’amore: quando compaiono, in che modo sono presentati, che funzione hanno nella storia.Gli alunni espongono le loro osservazioni. L’insegnante interviene in qualità di coordinatore e moderatore.La sintesi delle osservazioni viene riportato dall’insegnante sulla lavagna multimediale, procedendo alla formulazione insieme agli alunni.

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L’insegnante propone agli alunni, nuovamente divisi in gruppi, di sintetizzare le osservazioni sulla poesia e sull’amore:

Orfeo e Euridice in Virgilio: la poesia che…Orfeo e Euridice in Ovidio: la poesia che…Orfeo e Euridice in Virgilio: l’amore che…Orfeo e Euridice in Ovidio: l’amore che…

Ciascun gruppo legge il proprio lavoro.L’insegnante invita gli studenti a scegliere quali tra le proposte ritengono di maggior efficacia e a motivare le proposte.Le frasi scelte vengono riportate a conclusione del lavoro, che viene stampato e consegnato ad ogni alunno (o in assenza della lavagna multimediale copiato e poi eventualmente riscritto al computer).

10 L’insegnante propone la lettura di Il racconto di Euridice di G. Bufalino12 fornendo alcune informazioni sull’autore e sulla sua opera e introducendo l’operazione di riscrittura operata da Bufalino.Il testo viene consegnato a ogni alunno e letto in classe dall’insegnante.

L’insegnante divide la classe in gruppi e spiega la consegna.Gli alunni ricostruiscono la fabula e la pongono a confronto con la versione ovidiana. La fabula è la stessa? Quali nuovi episodi inserisce l’autore? Perché Orfeo viola la prescrizione divina? La figura di Euridice ricalca quella della versione ovidiana o vi sono cambiamenti nella definizione del personaggio?

Gli alunni prendono in considerazione i personaggi: Quali caratteristiche dei personaggi già incontrate nel testo di Ovidio vengono maggiormente sottolineate? Qual è la caratteristica principale di Orfeo?L’insegnante chiede a ciascun gruppo di esporre le proprie osservazioni. Partendo da queste dà avvio ad una discussione guidata volta a stimolare una riflessione sul tema della poesia e sull’amore presentato nel testo.Che cos’è la poesia per Orfeo? Che cos’è l’amore per Orfeo? Qual è il rapporto tra la poesia e la vita, la poesia e l’amore, la poesia e il dolore?

Le osservazioni vengono infine sintetizzate dall’insegnante.12 Si fa riferimento al racconto di G. Bufalino Il racconto di Euridice compreso nella raccolta L’uomo invaso pubblicata nel 1986. La vicenda di Orfeo e Euridice è narrata attraverso il ricordo della donna, che riflette sulla propria storia e sul proprio destino. La rievocazione di Euridice ci restituisce un Orfeo che è, prima che amante e innamorato, poeta, e si conclude con l’affiorare alla memoria della donna di un particolare – Orfeo che mentre si allontana da lei, subito dopo aver violato l’imposizione divina, corre alla sua cetra per intonare il suo canto di dolore – che le fa capire, “trionfalmente e dolorosamente”, che “Orfeo s’era voltato apposta”.

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11 L’insegnante assegna a ciascun alunno una traccia di analisi e commento da svolgere a casa.

Le aggiunte operate dall’autore alla versione ovidiana del mito non modificano la successione dei fatti e degli eventi, ma forniscono al lettore una differente chiave di lettura della storia. In che modo? Per quale motivo? La violazione della prescrizione divina da parte di Orfeo si presenta coerente con il ritratto del personaggio tracciato da Bufalino. Come viene presentato Orfeo? Come cambia il suo ruolo nel dipanarsi della storia? Ovidio e Bufalino forniscono due spiegazioni differenti al gesto di Orfeo. Esistono secondo te altre possibili spiegazioni? Prova a formularne almeno una.

Gli alunni svolgono il compito individualmente a casa e lo consegnano all’insegnante.L’insegnante corregge il compito e lo restituisce agli alunni.

METODOLOGIA DI LAVORO:

L’attività si articola in numerose fasi successive, che prevedono un alternarsi di metodologie. Al lavoro di gruppo, svolto sotto la guida e la supervisione dell’insegnante, si alternano momenti di discussione guidata, i cui risultati sono in alcuni casi ordinati e sintetizzati dall’insegnante tramite l’ausilio della lavagna multimediale, allo scopo di stampare e conservare il lavoro svolto. Sono inoltre previsti momenti in cui gli alunni, partendo dalle domande poste dal docente, espongono liberamente le proprie osservazioni. L’insegnante in questo caso ha il compito di coordinare gli interventi, intervenire in qualità di moderatore, chiedere chiarimenti, creare collegamenti o sintesi tra i diversi interventi, prendere spunti da essi per porre domande, evitare che ci si allontani dal tema della discussione, ecc…

ACCERTAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI L’accertamento degli apprendimenti richiede la valutazione sia di prodotto che di processo.Vi concorrono:

Le verifiche di abilità e conoscenze Le verifiche di competenza La documentazione di Osservazioni di processo

OSSERVAZIONI DI PROCESSO :in questa sezione l’insegnante riporterà i repertori di indicatori con cui osserva e descrive i processi di apprendimento, e che gli permettono di focalizzare in particolare:

Atteggiamenti quali autonomia e responsabilità individuale e collettiva rispetto al compitoModalità di interazione con gli altriModalità organizzativeModalità procedurali (quali sono i passi che l’alunno compie per svolgere il compito? Quali strumenti utilizza ? si pone domande? Quali?)

Scarto tra la situazione all’inizio e alla fine del percorso relativamente a conoscenze e abilità.

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VERIFICA DELLE CONOSCENZE E DELLE ABILITA’ : in questa sezione l’insegnante illustrerà gli strumenti che predispone per accertare le conoscenze e le abilità, in itinere e al termine del percorso; la costruzione degli strumenti di verifica delle conoscenze e delle abilità richiede l’individuazione (in accordo con il proprio istituto e consiglio di classe) di opportuni indicatori da comunicare preventivamente agli studenti.

VERIFICA DELLA/E COMPETENZA/E : in questa sezione l’insegnante descriverà le prove che predispone per accertare il possesso della/e competenza/e indicata/e nella parte iniziale dell’UdL; la progettazione di tali prove richiede si tenga conto di elementi quali: la definizione di un prodotto che risponda a determinarti standard, l’inquadramento della prova all’interno di contesti complessi significativi e imprevedibili, la presenza di aspetti retroattivi (ciò che lo studente ha già appreso)e proattivi (l’utilizzo, in situazioni nuove e diverse, di ciò che lo studente ha appreso), la richiesta di risolvere problemi, l’eventuale certificazione da parte di un ente esterno.

NOTE PER LA RI-PROGETTAZIONE DELL’UdL: questo spazio va previsto ad uso dell’insegnante che, durante la realizzazione dell’Unità o alla fine dell’intero percorso, può annotare stimoli o riflessioni che possano orientare la ri-progettazione migliorativa della proposta di lavoro. La progettazione didattica va infatti interpretata sempre come un processo circolare e l’osservazione attenta del processo di apprendimento dovrebbe guidare la revisione critica dei processi di insegnamento.

Indicazioni per l’applicazione: in questa sezione il docente avrà cura di annotare ogni informazione utile ai colleghi intenzionati a riproporre, nelle proprie classi, il lavoro descritto. Possono essere elementi rilevanti: informazioni relative alle criticità incontrate; informazioni relative alle reazioni degli studenti alla proposta, segnalazioni relative a particolare impegno e lavoro aggiuntivo richiesto da alcune fasi dell’attività, segnalazioni di strumenti e/o altri riferimenti utili per la predisposizione del materiale didattico necessario alla realizzazione delle attività previste.

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Unità di lavoro per il quinto biennio - Scrivere da testi: rielaborazione e stesuradi un racconto fanta - horror

MOTIVAZIONE FORMATIVA DELLA SCELTA

La presente UdL – che è destinata alle classi del biennio della scuola secondaria superiore – nasce, anzitutto, da una considerazione di ordine generale, relativa alla necessità/opportunità di attivare percorsi didattici che promuovano il cosiddetto piacere di scrivere, l’idea della scrittura come attività non solo impegnativa ma anche gratificante, da praticare secondo forme e modalità che permettano di conseguire importanti obiettivi didattici e che assicurino insieme la partecipazione e il pieno coinvolgimento degli studenti.

Per questo si è deciso di mettere al centro dell’unità un’esperienza di scrittura creativa finalizzata all’invenzione/rielaborazione di un racconto fanta-horror (una scelta che, ovviamente, non ha nulla di casuale, in quanto si tratta di un genere che i ragazzi amano e che negli ultimi anni – come dimostra il successo della saga “Twilight” – ha conosciuto una nuova stagione e un rilancio su scala planetaria).

Nello stesso tempo, l’Unità che si propone risponde perfettamente anche all’esigenza di strutturare percorsi di insegnamento/apprendimento in cui si valorizzino al meglio le connessioni tra le diverse competenze. In particolare, con questa unità di lavoro si forniranno agli studenti alcuni strumenti per affrontare in modo consapevole il momento della scrittura, nella convinzione che questa competenza non si acquisisca solo attraverso la conoscenza delle procedure e l’esercizio ripetuto, ma soprattutto attraverso la valorizzazione degli intrecci e delle connessioni con un’altra competenza: la lettura. Le abilità connesse all’analisi e all’interpretazione del testo verranno infatti recuperate e valorizzate come momento preliminare rispetto alla fase di scrittura e di invenzione, sottolineando l’importanza della lettura anzitutto in quanto modello, repertorio di forme, modalità e stilemi cui è possibile e doveroso attingere anche per produrre elaborati “originali”, secondo un’impostazione intesa ad evidenziare la perfetta circolarità tra i momenti di lettura e quelli di scrittura.

COMPETENZA DI RIFERIMENTO:

- Competenza 3. Produrre testi in relazione a diversi scopi comunicativi.

ALTRE COMPETENZE:

- Leggere, analizzare e comprendere testi. - Gestire un processo di lavoro articolato e

complesso, anche raccogliendo e organizzando il materiale necessario

- Individuare elementi di criticità all’interno di un processo di lavoro al fine di ridefinirne l’articolazione.

- Acquisire sicurezza e capacità di comunicare.- Imparare a risolvere problemi cercando

soluzioni imprevedibili.

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CONOSCENZE RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO

- Elementi di narratologia (differenza fabula-intreccio, sequenze statiche e dinamiche, ruoli e funzioni dei personaggi…)

- Funzioni e modalità di caratterizzazione dei personaggi.

- Modalità di organizzazione dei testi descrittivi

- Criterio sensoriale e criterio dell’ordine (temporale, spaziale, dal generale al particolare…)

- Elementi funzionali alla coesione del testo: accordo grammaticale e principali connettivi.

- Concetto di coerenza testuale.- Ortografia della lingua italiana.- Strutture morfosintattiche.- Repertorio lessicale; elementi di linguaggio

specifico relativo alle discipline.

ABILITA’ RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO

- Ricostruire la fabula di un testo narrativo individuando i motivi fondamentali e le loro relazioni.

- Raccogliere informazioni di tipo descrittivo attraverso i canali sensoriali.

- Descrivere oggetti, luoghi, persone individuando e utilizzando il criterio più opportuno.

- Riconoscere in un testo descrittivo la modalità ed il criterio utilizzato, il referente e le sue caratteristiche principali.

- Riscrivere un racconto modificando alcuni elementi dell’impianto narratologico del testo di riferimento.

- Costruire una trama narrativa e svolgerla in modo coerente rispetto alle convenzioni del genere considerato.

- Articolare il discorso rispettando la coesione nei nessi e nelle relazioni tra le diverse parti.

- Articolare il discorso rispettando la coerenza dello sviluppo logico-concettuale.

- Rivedere il proprio testo utilizzando una griglia di controllo e autocorrezione predisposta dall’insegnante

DESCRIZIONE DELLE FASI E DEI TEMPI DI REALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’

n. FASE

DESCRIZIONE DELLA FASE TEMPI PREVISTI

1 o L’insegnante presenta l’attività illustrandone obiettivi, fasi e modalità di svolgimento

o I ragazzi ascoltano la proposta dell’insegnante e intervengono eventualmente, per chiedere spiegazioni

o L’insegnante richiama i racconti letti e analizzati in precedenza, evidenziando, anche nella modalità della lezione dialogata, contenuti, peculiarità, analogie e differenze tra i testi

1 ora

2 o Ogni ragazzo sceglie un racconto da utilizzare come traccia/modello di riferimento

Entro la lezione successiva

3 o L’insegnante riprende i concetti di fabula e intreccio o Ogni ragazzo ricostruisce schematicamente la fabula relativa al racconto

prescelto o L’insegnante invita a ricercare i motivi fondamentali soggiacenti alle diverse

fabulae o I ragazzi evidenziano i motivi più importanti che costituiscono la fabula (ad

es. l’attraversamento o l’esplorazione di un luogo misterioso, il verificarsi di

1 ora

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un fatto inesplicabile o di un evento soprannaturale, una sparizione improvvisa, l’avvio di un’inchiesta o la ricerca di una spiegazione ecc.)

4 o L’insegnante evidenzia e fa riconoscere l’importanza dell’ambientazione proponendo alcune immagini di luoghi lugubri, tetri o misteriosi

o Ogni ragazzo sceglie un’immagine, la osserva con attenzione e ne individua gli elementi più significativi dal punto di vista descrittivo

o I ragazzi rileggono i testi che più li hanno impressionati e selezionano gli elementi che considerano più efficaci (rumori improvvisi e terrificanti, voci, sospiri inquietanti, luci macabre, condizioni atmosferiche avverse…) al fine di inserirli in una nuova descrizione

1 ora

5 o L’insegnante ricorda i principali criteri che si possono utilizzare nella elaborazione di una descrizione

o Ogni ragazzo, recuperando gli elementi individuati nelle immagini e/o selezionati a partire dai testi, elabora la descrizione di un ambiente suggestivo e misterioso, coerente con i topoi del genere e funzionale alla storia da raccontare

o L’insegnante chiede ai ragazzi di fare molta attenzione alla scelta e al dosaggio degli elementi utili a creare un’atmosfera di inquietudine e di mistero

1 ora

6 o I ragazzi (prima di sviluppare la trama) fanno attente osservazioni di una persona che non conoscono, ma che, per qualche motivo misterioso, ha attratto la loro attenzione.

In questa fase la studiano, prestando particolare attenzione alle caratteristiche fisiche e di comportamento. L’insegnante chiede loro di cogliere i messaggi involontari che quella persona trasmette attraverso la gestualità.

Anche in questo caso l’insegnante pone delle domande:

- Ha dei tic?- Come cammina?- Gesticola?- Come muove le mani?

…………

1 ora

7 o L’insegnante evidenzia e fa riconoscere gli elementi che concorrono a un’adeguata caratterizzazione del personaggio

o I ragazzi, anche riprendendo le osservazioni effettuate, definiscono gli

1 ora

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elementi (fisici, psicologici e comportamentali) necessari per la caratterizzazione del personaggio

o Ogni ragazzo riprende le informazioni raccolte ed elabora la propria descrizione del personaggio

8 o I ragazzi riprendono lo schema compositivo del racconto/modello e progettano l’intreccio in modo da creare nel lettore uno stato d’ansia e alimentarne via via l’attesa e il terrore

o I ragazzi individuano gli elementi narratologici da modificare (ad es. la collocazione temporale della vicenda, le modalità di presentazione dei personaggi ecc.)

o I ragazzi rileggono i testi già letti e annotano le espressioni legate alle manifestazioni fisiche che si accompagnano alla paura, poiché provocano nel lettore uno stato di ansia.

In questa fase alcuni elementi potranno essere ripresi e modificati (ad es. la descrizione dell’abbigliamento del personaggio, qualora si decidesse di ambientare la storia in un’altra epoca…)

1 ora

9 o I ragazzi presentano all’insegnante l’intreccio progettato e le modifiche che intendono apportare all’impianto narratologico

o L’insegnante verifica la coerenza della storia e degli elementi presi in considerazione, indicando, eventualmente, gli aspetti da riprendere e correggere.

o I ragazzi procedono ad una prima stesura del racconto

A casa

10 o Ogni ragazzo inserisce delle descrizioni più minuziose e realistiche per creare dei rallentamenti nel succedersi degli avvenimenti e quindi aumentare la tensione

1 ora

11 o Ogni ragazzo inventa una propria figura di mostro nel caso in cui l’intreccio lo preveda

o Ogni ragazzo scrive il momento culminante della vicenda che è stato però preannunciato nella prima parte del racconto

o Ogni ragazzo scrive la conclusione della storia secondo uno di questi modelli: finale a sorpresa, finale aperto, finale chiuso

2 ore

12

o I ragazzi procedono alla seconda stesura

A casa

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13 o Ogni ragazzo procede all’autocorrezione del proprio testo utilizzando la griglia fornita dall’insegnante

1 ora

14 o Ogni studente legge il proprio racconto al resto della classe. A fine lettura gli altri possono intervenire per commentare o dare suggerimenti.

1 ora

15 o L’insegnante discute insieme agli studenti sulle azioni compiute, sul risultato ottenuto e sulla possibilità di dare uno sviluppo diverso alla procedura.

1 ora

METODOLOGIA DI LAVORO

Questa unità di lavoro prevede l’intreccio di molte attività: lettura, progettazione, scrittura, analisi, riflessione, rilettura, ricerca, riscrittura, revisione. L’azione e la riflessione si trovano intrecciati attraverso continui processi retroattivi e proattivi.

L’attività proposta può quindi essere intesa come un’attività laboratoriale in cui i ragazzi, oltre a sviluppare delle abilità, imparano a dominare le diverse fasi di una procedura e a manipolare dei materiali un po’ particolari: i testi narrativi.

Perciò l’insegnante guiderà gli studenti e chiederà loro di rispettare l’ordine delle fasi, le modalità di svolgimento stabilite, e di focalizzare la loro attenzione, fase per fase, su alcune operazioni principali.

Alla conclusione l’insegnante chiederà al gruppo di discutere sulle azioni compiute e sui risultati ottenuti al fine di rendere gli studenti consapevoli delle diverse fasi della procedura, per aiutarli a gestire un processo di lavoro articolato e complesso, ma anche per dare spunti di riflessione all’insegnante, ce in futuro potrà decidere di dare uno sviluppo diverso alla procedura.

Unità di lavoro per il primo biennio - Lettura e analisi guidata di testi narrativi

MOTIVAZIONE FORMATIVA DELLA SCELTA

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L’unità di Lavoro è destinata alla 2^ classe della Scuola primaria.

La scelta dell’attività è nata dall’esigenza principale di avvicinare il bambino al piacere della lettura, attraverso la proposta di testi accattivanti e creativi, adeguati al livello di preparazione. L’unità di lavoro permette inoltre:

- all’insegnante di mantenere il controllo sull’attività nei vari momenti, pur dando agli alunni la possibilità di agire in autonomia (contestualizzazione), di osservare le dinamiche che scaturiscono dal tipo di lavoro proposto (come viene affrontato dai bambini, i loro dubbi e incertezze, i punti di forza, il senso di responsabilità);

al bambino di lavorare in un clima più sereno, al di fuori dello standard usuale di lezione, poiché l’attività proposta implica la condivisione dei compiti e gli permette di esprimere le conoscenze pregresse e apprese, utilizzando tipologie diverse di codici espressivi (orale, scritto, grafico…).

COMPETENZA DI RIFERIMENTO

Competenza 2. Leggere, analizzare e comprendere testi.

ALTRE COMPETENZE

- Interagire e comunicare oralmente in contesti di diversa natura.

- Potenziare lo scambio comunicativo (dialogo collettivo e non, conversazione, discussione,…) in modo adeguato alla situazione (per informarsi, spiegare, richiedere, discutere…), rispettando le regole stabilite.

- Comprendere attraverso codici diversi di linguaggio (simbologia, rappresentazioni grafiche), le informazioni esplicite del testo.

CONOSCENZE RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO

Modalità di lettura silenziosa e ad alta voce.

Decodifica dei caratteri utilizzati per la scrittura.

Punteggiatura; punto fermo, virgola, punto esclamativo, punto interrogativo, due punti.

Titoli e immagini: valenza e modalità di lettura.

ABILITA’ RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO

Utilizzare modalità di lettura silenziosa per brevi testi.

Riconoscere e leggere le diverse tipologie di scrittura: stampato maiuscolo, minuscolo, corsivo. (*)

Leggere ad alta voce brevi testi noti in modo scorrevole, rispettando le principali indicazioni di punteggiatura.

Utilizzare titolazioni ed immagini per ricavare informazioni prima della

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Elementi costitutivi del testo narrativo: personaggi, azioni, collocazione nel tempo e nello spazio.

Fatti e cause (da intendersi come risposta alla domanda “perché”).

Testo regolativo: finalità e modalità di lettura.

lettura.

Riconoscere in un testo narrativo gli elementi fondamentali.

Collegare tra loro le informazioni esplicite di un testo narrativo.

Rispondere con la guida dell’insegnante a semplici domande, inerenti al testo letto, del tipo “perché?”.

Seguire istruzioni scritte per realizzare prodotti, regolare comportamenti e svolgere attività.

(*) – si tratta di un’abilità che è stata aggiunta nel corso della progettazione dell’Unità di Lavoro.

DESCRIZIONE DELLE FASI E DEI TEMPI DI REALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’13

n. FASE

Prima fase

Seconda fase

Terza fase

Quarta fase

DESCRIZIONE DELLA FASE

- L’insegnante sceglie e predispone il materiale su cui lavorare: un testo di tipo regolativo, con il quale illustrare che cosa deve fare il bambino (regole di comportamento da seguire durante lo svolgimento dell’attività); il testo su cui lavorare uguale per tutti; schede di comprensione del testo letto (domande aperte, a scelta multipla, vero e falso, riordino sequenze).

- L’insegnante consegna il testo regolativo ed interagisce con i bambini dando indicazioni chiare e corrette su come utilizzarlo. In questa fase l’insegnante lo legge ad alta voce e favorisce lo scambio di idee, in modo da verificare l’esatta comprensione delle consegne.

- L’insegnante consegna il testo narrativo predisposto e ogni bambino “legge” individualmente il titolo e le

TEMPI PREVISTI

Due ore consecutive fino alla nona fase

e un’ora per la decima fase;

la predisposizione del materiale su cui lavorare viene fatta all’interno dell’attività di programmazione del docente.

13

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Quinta fase

Sesta fase

Settima fase

Ottava fase

Nona fase

Decima fase

immagini presenti, per ricavare informazioni prima della lettura.

- Momento di condivisione: i bambini, a turno, esplicitano le prime informazioni ricavate, favorendo la discussione e accettando le osservazioni fatte dai compagni, con la supervisione discreta dell’insegnante (guida e supporto dell’insegnante con eventuali sollecitazioni, dove necessitano).

- Il bambino legge silenziosamente il testo, riconosce le diverse tipologie di scrittura utilizzate e si esercita nella lettura strumentale.

- Il bambino legge a voce alta condividendo con tutti (insegnante e compagni) il testo dato, in modo comprensibile, dimostrando di saper rispettare la punteggiatura.

- L’insegnante consegna al bambino la scheda di comprensione legata agli elementi fondamentali del testo narrativo: personaggi, azioni, collocazione nel tempo e nello spazio, ambiente… In questa fase il bambino lavora individualmente, controllato dall’insegnante che interviene in caso di difficoltà.

- Momento di condivisione: ogni bambino legge la propria scheda di comprensione.

- L’insegnante mette a confronto le diverse soluzioni e guida una discussione sul “perché” delle scelte. Inoltre, osserva le dinamiche che scaturiscono dal gruppo e funge da guida “discreta”.

- L’insegnante consegna al bambino, che lavora individualmente, una scheda di lavoro con le sequenze del testo in disordine, da riordinare secondo un ordine logico dato dalle informazioni ricavate. In questo modo il bambino dimostra di riuscire a collegare le informazioni esplicite del testo. Il lavoro viene visionato e corretto individualmente dall’insegnante.

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- Quest’ultima fase rappresenta il momento riassuntivo di tutto il lavoro svolto, dove l’insegnante comprende effettivamente il successo dell’attività proposta: condivisione e restituzione attraverso semplici domande mirate, poste dall’insegnante al fine di verificare la comprensione dei fatti e delle cause; rappresentazione grafica individuale della storia (con possibilità di costruire un cartellone dove vengono inseriti i vari disegni).

L’attività ha, comunque, carattere iterativo: si potranno proporre, di volta in volta, letture e analisi di testi diversi.

METODOLOGIA DI LAVORO

La lettura del testo sarà individuale e silenziosa, per acquisire più sicurezza nel riconoscimento dei termini, poi a voce alta per favorire lo scambio di idee. Ogni alunno eseguirà le attività di comprensione proposte (scheda di comprensione, riordino delle sequenze, rappresentazione grafica…), mentre la condivisione dovrà essere svolta in gruppo, in modo che i bambini possano discutere e confrontarsi tra loro sulle scelte fatte ed interagire anche con l’insegnante, che funge sempre da guida e supporto.

ACCERTAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI L’accertamento degli apprendimenti richiede la valutazione sia di prodotto che di processo.Vi concorrono:

Le verifiche di abilità e conoscenze Le verifiche di competenza La documentazione di Osservazioni di processo

OSSERVAZIONI DI PROCESSO :in questa sezione l’insegnante riporterà i repertori di indicatori con cui osserva e descrive i processi di apprendimento, e che gli permettono di focalizzare in particolare:

Atteggiamenti quali autonomia e responsabilità individuale e collettiva rispetto al compitoModalità di interazione con gli altriModalità organizzativeModalità procedurali (quali sono i passi che l’alunno compie per svolgere il compito? Quali strumenti utilizza ? si pone domande? Quali?)

Scarto tra la situazione all’inizio e alla fine del percorso relativamente a conoscenze e abilità.

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VERIFICA DELLE CONOSCENZE E DELLE ABILITA’ : in questa sezione l’insegnante illustrerà gli strumenti che predispone per accertare le conoscenze e le abilità, in itinere e al termine del percorso; la costruzione degli strumenti di verifica delle conoscenze e delle abilità richiede l’individuazione (in accordo con il proprio istituto e consiglio di classe) di opportuni indicatori da comunicare preventivamente agli studenti.

VERIFICA DELLA/E COMPETENZA/E : in questa sezione l’insegnante descriverà le prove che predispone per accertare il possesso della/e competenza/e indicata/e nella parte iniziale dell’UdL; la progettazione di tali prove richiede si tenga conto di elementi quali: la definizione di un prodotto che risponda a determinarti standard, l’inquadramento della prova all’interno di contesti complessi significativi e imprevedibili, la presenza di aspetti retroattivi (ciò che lo studente ha già appreso)e proattivi (l’utilizzo, in situazioni nuove e diverse, di ciò che lo studente ha appreso), la richiesta di risolvere problemi, l’eventuale certificazione da parte di un ente esterno.

NOTE PER LA RI-PROGETTAZIONE DELL’UdL: questo spazio va previsto ad uso dell’insegnante che, durante la realizzazione dell’Unità o alla fine dell’intero percorso, può annotare stimoli o riflessioni che possano orientare la ri-progettazione migliorativa della proposta di lavoro. La progettazione didattica va infatti interpretata sempre come un processo circolare e l’osservazione attenta del processo di apprendimento dovrebbe guidare la revisione critica dei processi di insegnamento.

Indicazioni per l’applicazione: in questa sezione il docente avrà cura di annotare ogni informazione utile ai colleghi intenzionati a riproporre, nelle proprie classi, il lavoro descritto. Possono essere elementi rilevanti: informazioni relative alle criticità incontrate; informazioni relative alle reazioni degli studenti alla proposta, segnalazioni relative a particolare impegno e lavoro aggiuntivo richiesto da alcune fasi dell’attività, segnalazioni di strumenti e/o altri riferimenti utili per la predisposizione del materiale didattico necessario alla realizzazione delle attività previste.

Unità di lavoro del primo biennio - Avviamento alla descrizione: costruzione di brevi testi descrittivi in base ad un modello dato

MOTIVAZIONE FORMATIVA DELLA SCELTA

L’unità di Lavoro è destinata alla 2^ classe della Scuola primaria.

La scelta dell’attività è nata dall’esigenza:

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- per l’insegnante di rendere accattivante, meno pesante la produzione scritta (sempre più corretta e completa) attraverso l’esperienza diretta; di esercitare il controllo dell’attività operando in modo giocoso, coinvolgente e rilassante; di promuovere il senso critico (elemento fondamentale per il raggiungimento futuro dell’autonomia e quindi dell’autovalutazione); di portare il bambino, attraverso lo scambio comunicativo, a riflettere, chiedere, spiegare …. , rispettando le regole; di stimolare la curiosità, il bisogno di capire, di porsi e porre delle domande.

- Per il bambino di sperimentare alimenti (frutta) diversi, a volte non conosciuti; di riflettere sul proprio ambiente di vita, legato alla presenza o meno di un tipo di frutto (perché un frutto cresce in un determinato territorio anziché in un altro?); di svolgere attività che lo mettano in grado di essere protagonista, attraverso le sue esperienze e il suo modo di percepire la realtà (con l’uso dei sensi).

COMPETENZA DI RIFERIMENTO

Competenza 3. Produrre testi in relazione a diversi scopi comunicativi

ALTRE COMPETENZE

- Interagire e comunicare oralmente in contesti di diversa natura.

- Leggere, analizzare e comprendere testi.

- Potenziare lo scambio comunicativo (dialogo collettivo e non, conversazione, discussione,…) in modo adeguato alla situazione (per informarsi, spiegare, richiedere, discutere,…), rispettando le regole stabilite.

CONOSCENZE RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO

- La scrittura in corsivo.

- Elementi e regole principali di ortografia.

- Segni di punteggiatura: funzioni principali.

- Le concordanze verbo-soggetto, articolo-nome, nome-aggettivo.

- Il testo descrittivo: il referente e le sue caratteristiche.

- I canali sensoriali e le informazioni di tipo

ABILITA’ RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO

- Utilizzare il corsivo con regolarità e coerenza.

- Riconoscere e correggere gli errori di ortografia segnalati.

- Utilizzare i principali segni di punteggiatura.

- Scrivere brevi frasi curando la morfologia, la concordanza e l’ordine delle parole.

- Raccogliere informazioni di tipo 95

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descrittivo.

- Lessico di base per la descrizione.

descrittivo attraverso i canali sensoriali.

- Elaborare, con la guida dell’insegnante, semplici descrizioni di oggetti, animali o persone utilizzando i dati sensoriali.

DESCRIZIONE DELLE FASI E DEI TEMPI DI REALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’14

Prima fase

Seconda fase

Terza fase

Quarta fase

Quinta fase

Sesta fase

Settima fase

DESCRIZIONE DELLA FASE

L’insegnante consegna un breve testo descrittivo “modello” e, attraverso la lettura collettiva, interagisce con i bambini affinché comprendano in modo chiaro e corretto il contenuto e la struttura.

L’insegnante presenta il frutto scelto e guida i bambini nell’osservazione delle caratteristiche essenziali, formulando domande mirate e invitandoli ad utilizzare la terminologia appropriata.

I bambini e l’insegnante costruiscono insieme una scheda osservativa di riepilogo (ad esempio sotto forma di tabella con parole e disegni) da completare successivamente.

I bambini completano la scheda osservativa individualmente, inserendo le informazioni raccolte dall’esperienza vissuta in classe (raccolta dei dati ).

L’insegnante invita ogni bambino, a turno, a leggere la propria scheda di osservazione, favorendo la condivisione e la discussione e controllando che ognuno corregga gli elementi non esatti ed aggiunga le eventuali informazioni mancanti.

TEMPI PREVISTI

Da due a tre ore consecutive

per l’attuazione della proposta

con i bambini;

la predisposizione del materiale

su cui lavorare viene fatta

all’interno dell’attività

di programmazione del docente.

14 Le varie fasi dell’attività dovrebbero essere considerate in coerenza con le conoscenze e le abilità che ciascuna di esse promuoverà in particolare

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Ottava fase

Nona fase

Una volta raccolti e verificati i dati necessari per la descrizione, ogni bambino procede alla stesura del proprio testo (breve descrizione), seguendo la traccia-modello fornita dall’insegnante. Si richiede, in particolare, di curare la corretta scrittura delle parole, le concordanze tra di esse e i principali elementi ortografici.

Momento di condivisione: a turno e sotto il coordinamento dell’insegnante, i bambini leggono il proprio elaborato alla classe, motivando le eventuali diverse sensazioni ricavate dall’esperienza fatta (gusto personale ).

L’insegnante segnala gli errori di ortografia e i bambini correggono ricopiando il testo in bella copia.

Ogni bambino procede alla rappresentazione grafica del frutto, secondo la propria descrizione e, con l’insegnante, realizza un cartellone esplicativo dell’attività fatta.

La proposta ha, comunque, carattere iterativo, variando, volta per volta, gli oggetti, gli animali o le persone da descrivere.

METODOLOGIA DI LAVORO

La lettura del modello di testo descrittivo sarà effettuata da parte dell’insegnante ad alta voce, in modo chiaro e comprensibile a tutti, mentre la scheda osservativa verrà condivisa ed elaborata in modo collettivo, scegliendo insieme come strutturarla.Dopo aver osservato attraverso i canali sensoriali l’oggetto da descrivere, gli alunni procederanno alla compilazione autonoma della scheda osservativa, che in un secondo momento condivideranno con l’insegnante e la classe, dando largo spazio all’interazione con il gruppo. Ogni bambino procederà, sotto la guida dell’insegnante, alla stesura di frasi per creare un breve testo descrittivo, curando la correttezza e la concordanza.Si darà spazio, poi, alla correzione e alla lettura collettiva dell’elaborato per favorire l’interazione e il senso critico, in modo che i bambini prendano coscienza delle difficoltà ortografiche incontrate e sviluppino la capacità di revisione dell’errore.

Per rendere più completa l’attività proposta, gli alunni potranno utilizzare la produzione grafica per confermare visivamente le informazioni e le conoscenze apprese.

ACCERTAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI L’accertamento degli apprendimenti richiede la valutazione sia di prodotto che di processo.Vi concorrono:

Le verifiche di abilità e conoscenze Le verifiche di competenza La documentazione di Osservazioni di processo

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OSSERVAZIONI DI PROCESSO :in questa sezione l’insegnante riporterà i repertori di indicatori con cui osserva e descrive i processi di apprendimento, e che gli permettono di focalizzare in particolare:

Atteggiamenti quali autonomia e responsabilità individuale e collettiva rispetto al compitoModalità di interazione con gli altriModalità organizzativeModalità procedurali (quali sono i passi che l’alunno compie per svolgere il compito? Quali strumenti utilizza ? si pone domande? Quali?)

Scarto tra la situazione all’inizio e alla fine del percorso relativamente a conoscenze e abilità.

VERIFICA DELLE CONOSCENZE E DELLE ABILITA’ : in questa sezione l’insegnante illustrerà gli strumenti che predispone per accertare le conoscenze e le abilità, in itinere e al termine del percorso; la costruzione degli strumenti di verifica delle conoscenze e delle abilità richiede l’individuazione (in accordo con il proprio istituto e consiglio di classe) di opportuni indicatori da comunicare preventivamente agli studenti.

VERIFICA DELLA/E COMPETENZA/E : in questa sezione l’insegnante descriverà le prove che predispone per accertare il possesso della/e competenza/e indicata/e nella parte iniziale dell’UdL; la progettazione di tali prove richiede si tenga conto di elementi quali: la definizione di un prodotto che risponda a determinarti standard, l’inquadramento della prova all’interno di contesti complessi significativi e imprevedibili, la presenza di aspetti retroattivi (ciò che lo studente ha già appreso)e proattivi (l’utilizzo, in situazioni nuove e diverse, di ciò che lo studente ha appreso), la richiesta di risolvere problemi, l’eventuale certificazione da parte di un ente esterno.

NOTE PER LA RI-PROGETTAZIONE DELL’UdL: questo spazio va previsto ad uso dell’insegnante che, durante la realizzazione dell’Unità o alla fine dell’intero percorso, può annotare stimoli o riflessioni che possano orientare la ri-progettazione migliorativa della proposta di lavoro. La progettazione didattica va infatti interpretata sempre come un processo circolare e l’osservazione attenta del processo di apprendimento dovrebbe guidare la revisione critica dei processi di insegnamento.

Indicazioni per l’applicazione: in questa sezione il docente avrà cura di annotare ogni informazione utile ai colleghi intenzionati a riproporre, nelle proprie classi, il lavoro descritto. Possono essere elementi rilevanti: informazioni relative alle criticità incontrate; informazioni relative alle reazioni degli studenti alla proposta, segnalazioni relative a particolare impegno e lavoro aggiuntivo richiesto da alcune fasi dell’attività, segnalazioni di strumenti e/o altri riferimenti utili per la predisposizione del materiale didattico necessario alla realizzazione delle attività previste.

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Area di apprendimento – Matematica

Premessa

...il ragazzo, a scuola, deve capire e per capire deve studiare in modo attivo, ricostruendo in modo creativo ogni processo

mentale, ogni esperimento,ogni vicenda, ogni teoria che gli vengono esposti. La passività intellettuale non genera conoscenze, ma imprime labilmente

nozioni.Lucio Lombardo Radice

La rete di istituti scolastici delle valli di Cembra, di Fiemme e di Fassa, “rete dell’Avisio”, ha elaborato, nel corso dell’anno scolastico 2009/2010, una proposta di curriculum di matematica da inserire nei Piani di Studi d’Istituto. Il documento propone la declinazione di conoscenze e abilità necessarie per costruire le competenze definite dal gruppo di lavoro della Provincia Autonoma di Trento, che ha emanato i Piani di Studio Provinciali per il primo ciclo, rispondendo ad una specifica richiesta della Comunità Europea i: rendere l’Europa un’economia competitiva e dinamica in grado di realizzare una crescita sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro ed una società civile con maggiore coesione sociale. Centrale è il ruolo della scuola e dell’apprendimento attivo che costruisce competenze. La Comunità Europea ha definito otto competenze chiave per il cittadino europeo. I documenti emanati dalla Comunità Europea sono stati il riferimento per la commissione che ha elaborato i Piani di Studio Provinciali, che ha definito il profilo dello studente al termine della scuola primaria e al termine della scuola secondaria di primo grado ii. I dirigenti della “rete dell’Avisio” hanno dato mandato ad un gruppo di docenti di elaborare una proposta di curriculum verticale di matematica. I docenti che hanno partecipato all’elaborazione del documento provenivano da scuole e da ordini di scuola diversi. Sin dal primo momento, l’eterogeneità del gruppo è stata vissuta come una risorsa per un confronto centrato non tanto sul “cosa insegnare”, quanto sul “come insegnare”. Il progetto ha coinvolto quindi docenti di scuola primaria, di scuola secondaria di primo grado e di scuola secondaria di secondo grado, che hanno avuto occasione di condividere riflessioni sulla disciplina e sui suoi ostacoli epistemologici, oltre che su metodologie di insegnamento. La presenza di docenti di scuola primaria e docenti di scuola secondaria, ha consentito di avere una visione di qual è il “punto di arrivo” e di qual è il “punto di partenza”. Il “guadagno formativo” dal punto di vista professionale è stato indubbiamente alto: gruppi così costituiti consentono di veicolare competenze psicopedagogiche e metodologiche soprattutto nella direzione docenti di scuola primaria - docenti di scuola secondaria. La specifica formazione degli uni e degli altri è tale da favorire uno scambio in tal senso. D’altra parte, le competenze disciplinari degli insegnanti di scuola primaria si sono arricchite di conoscenze specificheiii. Il prodotto del gruppo va perciò inteso come il risultato di un ricco processo di “autoformazione” e di ricerca azione partecipata, in cui i diversi insegnanti si sono impegnati nel lavoro, alla pari e senza riconoscimenti di gerarchie, portando ognuno il proprio contributo in termini di saperi disciplinari ed esperenziali. L’intero percorso è stato vissuto come un’occasione per i docenti di costruire la scuola “partendo dal basso”. Gli unici vincoli posti sono stati: l’organizzazione del curriculum in bienni, il riferimento alle definizioni dei termini “conoscenze”, “abilità”, “competenze” che si trovano nei documenti della Comunità

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Europea, il riferimento ai documenti emanati dalla Provincia Autonoma di Trento ed una condivisione lessicale che vede le conoscenze espresse come sostantivi e le abilità espresse come verbi di azione.

La proposta di curriculum verticale non va intesa come un percorso in “linea retta”, ma come una spirale che torna più volte sugli stessi concetti a livelli sempre superiori di complessità. Ciò spiega la ripetizione di conoscenze e abilità che a volte si trova nei diversi bienni in relazione ad ogni specifica competenza. La costruzione del pensiero matematico è, infatti, un processo lungo e progressivo nel quale concetti, abilità, competenze e atteggiamenti vengono ritrovati, intrecciati, consolidati e sviluppati a più riprese; è un processo che comporta anche difficoltà linguistiche e che richiede un’acquisizione graduale del linguaggio matematico. iv

A lungo si è discusso sul linguaggio della matematica nei diversi ordini di scuola, condividendo la riflessione che spesso nasce conflitto tra linguaggio della matematica e linguaggio naturale. Ciò richiede attenzione a non proporre ai bambini della scuola primaria la memorizzazione di troppi termini specifici (imparare nella scuola primaria i termini frazioni proprie, improprie e apparenti, nulla aggiunge all’acquisizione del concetto di frazione), pur nella consapevolezza che la matematica è una disciplina in cui la necessità di chiarezza, sintesi e non ambiguità, comporta il ricorso a linguaggio e simboli specifici che, nel corso degli studi, i ragazzi devono apprendere ed imparare ad utilizzare. Alla riflessione sul linguaggio si è accompagnata la riflessione sulle “definizioni”, le quali spesso sono proposte come studio precoce e mnemonico di proposizioni, che non contribuiscono all’acquisizione di concetti. È invece molto importante dedicare tempo a percorsi che vedono gli studenti coinvolti in osservazioni e descrizioni inizialmente in una lingua spontanea, sapendo di dover giungere a condividere definizioni che si innestano in un apparato ipotetico – deduttivo nella scuola secondaria superiore e oltre, sapendo che le competenze relative a osservare, descrivere, classificare, definire, non sono competenze di ambito esclusivamente matematico – scientifico, ma sono competenze alla costruzione delle quali la matematica concorre fortementev. Al III convegno nazionale su “Curriculum e successo formativo in matematica e fisica: proposte, esperienze, problemi”, Stefania Cotoneschi affermava: “Una nostra ipotesi è che, la maturazione delle capacità matematiche e non solo, dipendano molto dallo sviluppo del linguaggio verbale in contesti di modellizzazione del reale e dalla comprensione di fatti della realtà, piuttosto che dalla elencazione di elementi teorici con successive applicazioni attraverso esercizi”vi. L’attenzione all’uso della lingua italiana non può quindi essere peculiarità esclusiva del docente di italiano, ma lo è anche degli altri insegnanti. Il gruppo di lavoro ha condiviso la riflessione che spesso le difficoltà che si osservano nell’apprendimento della matematica, in particolare nella soluzione dei problemi, dipendono da difficoltà nella comprensione ed interpretazione di testi scritti in lingua italiana. Particolarmente interessante, ed anche complesso, è stato il lavoro sul III biennio, che si pone a cavallo tra scuola primaria e scuola secondaria. Una lunga riflessione è stata dedicata alla competenza 2, relativa alla geometria. Si è scelto di lavorare in continuità e quindi di partire realmente da quanto i bambini hanno appreso alla scuola primaria per avviare l’insegnamento e l’apprendimento della geometria nella scuola secondaria di primo grado. Ciò può rappresentare un elemento di novità per molti insegnanti di scuola secondaria di primo grado, anche alla luce di quanto proposto dai libri di testo. Una prassi diffusa, in questo ordine di scuola, è prevedere l’insegnamento della geometria a partire dagli enti geometrici fondamentali, quasi “ignorando” che i concetti di perimetro ed area di figure piane e le caratteristiche peculiari delle stesse sono argomento di studio alle scuole primarie e dovrebbero essere patrimonio acquisito da parte della maggioranza degli studenti. Diventa fondamentale, a tal proposito, pensare ad un lavoro, condiviso e centrato sulla costruzione di unità di lavoro, che possa coinvolgere docenti di scuola primaria e docenti di scuola secondaria di primo grado. È molto importante che i ragazzi abbiano opportunità di un passaggio “morbido” dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado, dove maggiore è l’impostazione disciplinare e più serrato è il ritmo di lavoro. I ragazzi dovrebbero accostarsi gradualmente ad un linguaggio che cresce in specificità ed anche ad un maggior rigore in termini di procedure e di formalizzazioni. Questo rappresenta il senso della continuità, che la nascita degli istituti comprensivi non ha determinato perché è

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mancata la condivisione di approcci metodologici e di percorsi disciplinari costruiti “a più mani” dai docenti di quinta primaria e di prima scuola secondaria di primo grado, di terza classe di scuola secondaria di primo grado e di prima classe di scuola secondaria di secondo grado. È anche vero che è utile per gli studenti avere la possibilità di “sentire più voci” sulla stessa disciplina, in termini di metodologia di insegnamento e di apprendimento. Promuovere continuità tra ordini di scuola diversi è una necessità dettata dall’impatto del passaggio, che troppo spesso risulta essere penalizzante per gli alunni. Tuttavia, è importante riconoscere che una certa discontinuità rappresenta occasione di crescita per gli stessi alunni. Diventa così fondamentale il dialogo tra docenti di ordini di scuola diversi, ma, soprattutto, è importante essere consapevoli che l’apprendimento di ogni disciplina, quindi anche della matematica, dipende fortemente dalla relazione dell’allievo con la disciplina, dalla relazione dell’allievo con l’insegnate e viceversa, dalla relazione del docente con la disciplinavii. Il curriculum proposto, dunque, nasce da tutte queste riflessioni e nasce anche dalla constatazione della complessità del contesto reale, che vede molti plessi di scuola primaria distribuiti su un vasto territorio e diverse scuole secondarie di primo grado i cui studenti rappresentano il bacino di utenza di relativamente poche scuole secondarie di secondo grado. Ad ogni passaggio di grado si registra dunque una vasta eterogeneità degli studenti sia in termini di cosa hanno appreso sia in termini di come hanno appreso. La proposta di curriculum vuole essere anche un tentativo di rispondere ad una necessità di uniformità, che non vuol dire assolutamente omologazione, ma che si traduce operativamente nella possibilità per tutti gli insegnanti della rete di scuole di avere una cornice di riferimento rappresentata dal documento che, una volta inserito nel Piano di Studi d’Istituto, diventa punto di riferimento per la programmazione annuale di ogni singolo insegnante. A tal fine si è scelto di individuare conoscenze e abilità “irrinunciabili”, lasciando ai singoli insegnanti l’opportunità e la libertà di inserire eventuali ulteriori punti da sviluppare, nel rispetto dei reali bisogni formativi della propria classe. Anche l’essenzialità di conoscenze e abilità è stata esito degli scambi tra docenti di diversi ordini di scuola e di scuole diverse. Oltre al curriculum è stata elaborata un’unità di lavoro, che sono solo un esempio di come tradurre in pratica didattica quanto declinato nel curriculum. L’unità di lavoro proposta per il III biennio è stata progettata dai docenti di quinta classe di scuola primaria dell’Istituto Comprensivo di Cembra ed è stata realmente sperimentata nelle classi dagli stessi docenti. A causa dell’incertezza sul destino delle scuole secondarie di secondo grado nel periodo in cui è stato elaborato il documento, si è scelto di declinare due proposte di curriculum, facendo riferimento ad un liceo scientifico PNI, che rappresentava la realtà scolastica con il maggior numero di ore settimanali di insegnamento di matematica e ad un liceo delle scienze sociali, che, al contrario, rappresentava la realtà scolastica con il numero minore di ore settimanali di insegnamento di matematica. I due curricula vanno così intesi come i due estremi in termini di complessità e livello di approfondimento della disciplina, ipotizzando che i curricula degli altri istituti possano collocarsi tra queste due proposte.

La necessaria riflessione sulla valutazione di competenze al fine di certificarne la padronanza e sulla costruzione di protocolli osservativi è stata rinviata, per oggettiva mancanza di tempo, al prossimo anno scolastico, essendo il tema della valutazione piuttosto delicato e complesso e, quindi, un ambito di lavoro che richiede tempi lunghi di formazione degli insegnanti, i quali dovranno misurarsi con la costruzione di “compiti autentici” e di prove di competenza e con l’individuazione di criteri di valutazione, stabilendo anche i diversi livelli di padronanza delle competenze.

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COMPETENZA N.1- Utilizzare con sicurezza le tecniche e le procedure di calcolo aritmetico scritto e mentale con riferimento a contesti reali

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PRIMO BIENNIO (cl. I e II primaria)

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Utilizzare con sicurezza le tecniche e le procedure di calcolo aritmetico scritto e mentale con riferimento a contesti reali

Riconoscere i numeri naturali entro il 100

Leggere e scrivere in cifre e lettere

Contare in senso progressivo e regressivo

Scrivere una successione di numeri partendo da una regola data

Riconoscere il valore posizionale delle cifre

Scomporre e comporre i numeri

Rappresentare i numeri con diversi strumenti

Confrontare e ordinare i numeri usando i simboli >, <, =

Eseguire addizioni, sottrazioni e moltiplicazioni scritte

Eseguire addizioni, sottrazioni e moltiplicazioni a mente

Utilizzare le proprietà commutativa ed associativa come strategie di calcolo mentale

Numeri naturali entro il 100

Numeri in cifre e in lettere

Numeri cardinali e ordinali

Numeri pari e dispari

Corrispondenza quantità – simbolo numerico

Strumenti di rappresentazione dei numeri (linea dei numeri, abaco, …)

Significato dei termini numero e cifra

Simboli >, <, =, u, da, h

Unità, decine, centinaia

Addizioni e sottrazioni

Moltiplicazione come addizione ripetuta, come schieramento (tabella a doppia entrata)

Tavola pitagorica

Proprietà commutativa e proprietà associativaviii

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SECONDO BIENNIO (cl. III e IV primaria)

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Utilizza con sicurezza le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, scritto e mentale, anche con riferimento a contesti reali

Leggere e scrivere i numeri in cifre e in lettereix

Comporre e scomporre i numeri

Riconoscere il valore posizionale delle cifre attribuendo il giusto significato allo zero e alla virgola

Effettuare equivalenze

Eseguire operazioni con cambio (riporto e prestito)

Confrontare e ordinare i numeri usando i simboli >, <, =

Con le quattro operazioni, eseguire calcoli scritti e mentali con i numeri naturali e con i numeri decimali

Scrivere una successione di numeri partendo da una regola data

Scoprire la regola che genera una data successione

Confrontare frazionix

Individuare frazioni di quantità o di numeri e trovare la frazione complementare

Numeri Naturali

Numeri decimali

Le quattro operazioni

Proprietà delle quattro operazioni

La frazione come operatore

Frazioni equivalenti

Frazioni complementari

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TERZO BIENNIO (cl. V primaria e I secondaria di primo grado)

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Utilizzare con sicurezza le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, scritto e mentale, anche con riferimento a contesti reali

Confrontare e ordinare i numeri utilizzando i simboli <, >, =

Scrivere una successione di numeri partendo da una regola data

Scoprire la regola che genera una data successione

Confrontare e ordinare frazioni

Eseguire le quattro operazioni negli insiemi numerici considerati

Rispettare l’ordine di esecuzione di una serie di operazioni in brevi espressioni aritmetiche

Usare le proprietà delle quattro operazioni nell’esecuzione di calcoli mentali

Riconoscere il ruolo dello zero nelle quattro operazioni

Individuare numeri primi

Utilizzare i concetti di: divisore, multiplo, divisibile nelle relazioni tra numeri

Applicare i criteri di divisibilità

Scomporre i numeri naturali in fattori primixi

Calcolare il MCD e il mcm utilizzando la scomposizione in fattori primi

Calcolare potenze di numeri interi

Calcolare potenze di frazionixii

Applicare le proprietà delle potenze con i numeri anche in brevi

Frazioni e rapportixiii

Relazioni di uguaglianza e disuguaglianza

Numeri primi e divisibilità, MCD e mcm

Elevamento a potenza ed estrazione di radice come operazioni inverse

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espressioni aritmetiche

QUARTO BIENNIO (cl. II e III secondaria di primo grado)

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Utilizza con sicurezza le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, scritto e mentale, anche con riferimento a contesti reali

estrarre radici quadrate e cubiche utilizzando le tavole numeriche

eseguire operazioni con frazioni e numeri decimali

stimare in modo approssimato i risultati delle operazioni nei vari insiemi numerici

trasformare una frazione in numero decimale

trasformare un numero decimale in frazione, quando possibile

calcolare il termine incognito nelle proporzioni

calcolare il valore finale avendo la variazione percentuale

distinguere il segno di operazione dal segno del numero relativo

eseguire le operazioni con i numeri razionali relativi

determinare il valore di espressioni numeriche

calcolare il valore di una espressione letterale, conoscendo il valore delle singole lettere

risolvere equazioni di primo grado intere

riconoscere relazioni di proporzionalità diretta o inversa tra grandezze omogenee e non omogenee nell’ambito di situazioni problematiche

rappresentare graficamente relazioni di proporzionalità diretta e relazioni di

estrazione di radice come operazione inversa dell’elevamento a potenza

cenni sui numeri irrazionali

frazioni e numeri decimali

operazioni aritmetiche (addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni, elevamento a potenza ed estrazione di radice) con le frazioni e con i numeri decimali

numeri decimali finiti e numeri periodici

rapporti, proporzioni, percentuali

proporzionalità diretta ed inversa

relazioni di proporzionalità diretta e inversa sul piano cartesiano

problemi del tre semplice

numeri relativi

operazioni con i numeri relativi: addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni ed elevamento a potenza

nozioni di calcolo letterale

equazioni di primo gradoxiv

equazione della retta

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proporzionalità inversa

COMPETENZA N.2 - Rappresentare, confrontare ed analizzare figure geometriche, individuandone varianti,invarianti,relazioni, soprattutto a partire da situazioni reali

PRIMO BIENNIO (cl. I e II primaria)xv

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Rappresentare, confrontare ed analizzare figure geometriche, individuandone varianti,invarianti,relazioni, soprattutto a partire da situazioni reali

Individuare la posizione di oggetti nello spazio e nel piano, utilizzando indicatori spaziali

Individuare, denominare, rappresentare i diversi tipi di linee

Rappresentare su un piano spostamenti e percorsi

Effettuare spostamenti

autonomi negli spazi scolastici

Riconoscere e denominare figure geometriche nell’ambiente

Confrontare e raggruppare oggetti in base a caratteristiche geometriche comuni

Completare il disegno di figure rispetto ad un asse di simmetria

Disegnare figure simmetriche rispetto ad un asse

Riconoscere caratteristiche misurabili e non misurabili di oggetti e figure geometriche

Ordinare elementi in base ad una determinata grandezza

Indicatori spaziali: aperto/chiuso, interno/esterno, sopra/sotto, destra/sinistra

Linee curve, spezzate, miste, aperte e chiuse

Confine/regione

Piano cartesiano

Spostamenti nello spazio

Figure geometriche solide (cubo, parallelepipedo, sfera, cilindro) e piane (triangolo, quadrato, rettangolo, cerchio)xvi

Simmetria assiale sul piano

Unità di misura non convenzionali

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SECONDO BIENNIO (cl.III e IV primaria)

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Rappresentare, confrontare ed analizzare figure geometriche individuandone varianti, invarianti, relazioni, soprattutto a partire da situazioni reali

Individuare, denominare e rappresentare graficamente rette, semirette, segmenti e angoli nel piano

Rappresentare e misurare somme e differenze di segmenti

Riconoscere condizioni di parallelismo o perpendicolarità tra rette, semirette e segmenti nel piano

Classificare e misurare gli angoli

Riconoscere, denominare e disegnare le figure geometriche studiate

Individuare, denominare e descrivere gli elementi specifici delle figure considerate

Classificare i triangoli in base ai lati e agli angoli

Individuare punti sul piano cartesiano

Utilizzare i riferimenti cartesiani per disegnare figure geometriche piane

Misurare il perimetro delle figure geometriche con unità di misura non convenzionali e con unità di misura convenzionali

Rette, semirette e segmenti

Somme e differenze di segmenti

Posizioni reciproche di rette, semirette e segmenti nel piano (parallelismo e perpendicolarità)

Angoli: retto, acuto, ottuso,

piatto, giro

Solidi: elementi dei poliedri (facce, spigoli, vertici)

Figure geometriche piane: triangoli e quadrilateri

Elementi delle figure geometriche piane: lati e loro posizione reciproca, altezza, diagonali e loro posizione reciproca, assi di simmetria

Unità di misura di lunghezza e di ampiezza

Perimetro delle figure piane considerate

Piano cartesiano

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TERZO BIENNIO (cl. V primaria e I secondaria di primo grado) xvii

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Rappresentare, confrontare ed analizzare figure geometriche, individuandone varianti, invarianti, relazioni, soprattutto a partire da situazioni reali

Riconoscere angoli e poligoni concavi e convessi

Distinguere figure geometriche piane e riconoscere i loro elementi

Descrivere figure geometriche piane in base alle loro caratteristiche specifiche

Classificare i quadrilateri

Utilizzare la terminologia specifica per indicare i diversi elementi delle figure piane

Comporre e scomporre figure piane

Disegnare figure in scala

Disegnare figure sul piano cartesiano, utilizzando le coordinate dei punti dati

Risalire alle reali dimensioni di una figura a partire dalla scala di ingrandimento o riduzione

Riconoscere la relazione di equiestensione di figure piane6

Riconoscere rotazioni, traslazioni e simmetrie

Costruire figure simmetriche usando lo specchio e/o la carta quadrettata

Individuare e riconoscere simmetrie assiali e centrali delle figure

Calcolare il perimetro delle figure piane considerate

Effettuare misure e stime utilizzando le unità di misura adeguate

Effettuare equivalenze con

Caratteristiche e proprietà di angoli, triangoli, quadrilateri e altri poligoni

Simmetrie, rotazioni, traslazioni

Isoperimetria ed equivalenza di figure geometriche piane

Ingrandimenti e riduzioni in scala

Perimetri dei poligoni

Unità di misura di superficie

Area delle figure geometriche considerate

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le unità di misura di superficie

Calcolare l’area delle figure geometriche consideratexviii

QUARTO BIENNIO (cl. II e III secondaria di primo grado)

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Rappresentare, confrontare ed analizzare figure geometriche, individuandone varianti, invarianti, relazioni, soprattutto a partire da situazioni reali

Calcolare perimetri e aree di figure piane

Ricavare formule inverse dalle formule dirette

Riconoscere e classificare poliedri e solidi di rotazione

Calcolare superfici laterali, totali e volumi di figure solide

Utilizzare in modo appropriato le unità di misura di lunghezza, superficie e volume

Utilizzare in modo appropriato formule dirette e inverse per calcolare superfici e volumi

Riconoscere e costruire figure isometriche, equiestese e congruenti, anche ricorrendo all’uso di software di geometria dinamica

Applicare il teorema di Pitagora

Riconoscere e costruire figure simili anche ricorrendo all’uso di software di geometria dinamica

Risolvere problemi sul peso di volume, utilizzando le unità di misura appropriate

Effettuare equivalenze con le unità di misura di peso e di volume

misure di superficie

aree e perimetri dei poligoni

formule dirette e formule inverse ricavate dalle prime

isoperimetria, equiestensione e congruenza di figure piane

teorema di Pitagora e sue applicazioni

similitudine

criteri di similitudine nei triangoli

circonferenza e cerchio: caratteristiche, perimetro ed area

poliedrixix

unità di misura di peso e di volume

area e volume dei poliedri

solidi di rotazione

aree e volumi di solidi di rotazione

peso di volume

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PRIMO BIENNIO (cl. I e II primaria)

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare)

CONOSCENZE (l’alunno sa)

Rilevare dati significativi, analizzarli, interpretarli, sviluppare ragionamenti sugli stessi, utilizzando consapevolmente rappresentazioni grafiche e strumenti di calcolo

Stabilire relazioni che prevedano l’uso dei connettivi e rappresentarle

Raccogliere dati statistici in contesti quotidiani

Rappresentare graficamente i dati raccolti

Leggere una rappresentazione grafica

Connettivi “e” “o” e “non”

Tabelle a doppia entrata

Rappresentazioni grafiche (ideogrammi, istogrammi)

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Competenza 3 - Rilevare dati significativi, analizzarli, interpretarli, sviluppare ragionamenti sugli stessi, utilizzando consapevolmente rappresentazioni grafiche e strumenti di calcolo

SECONDO BIENNIO (cl. III e IV primaria)

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Rilevare dati significativi, analizzarli, interpretarli, sviluppare ragionamenti sugli stessi, utilizzando consapevolmente rappresentazioni grafiche e strumenti di calcolo

Raccogliere dati e saperli classificare

Registrare e rappresentare dati

Leggere rappresentazioni grafiche di dati, individuando i dati più frequenti

Dati quantitativi e qualitativi

Tabelle e grafici (ideogrammi, istogrammi, aerogrammi)

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TERZO BIENNIO (cl. V primaria e I secondaria di primo grado)

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Rilevare dati significativi, analizzarli, interpretarli, sviluppare ragionamenti sugli stessi, utilizzando consapevolmente rappresentazioni grafiche e strumenti di calcolo

Rappresentare graficamente i dati registrati

Ricavare informazioni dalla lettura e interpretazione di grafici

Calcolare la media aritmetica semplice

Riconoscere eventi certi, possibili, impossibili e probabili

Dati qualitativi e quantitativi

Tabelle, ideogrammi, istogrammi, areogrammi

Media aritmetica, moda e mediana

Eventi certi, possibili, probabili, impossibili

QUARTO BIENNIO (cl. II e III secondaria di primo grado)

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Rilevare dati significativi, analizzarli, interpretarli, sviluppare ragionamenti sugli stessi, utilizzando consapevolmente rappresentazioni grafiche e strumenti di calcolo

Classificare i dati raccolti

Organizzare e rappresentare dati in tabelle e grafici

Calcolare media, moda, mediana

Leggere e interpretare tabelle e grafici

Distinguere eventi certi, possibili, probabili, impossibili

Calcolare la probabilità di eventi semplici

dati qualitativi e quantitativi

tabelle e grafici

media, moda, mediana

probabilità di eventi semplici

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Competenza 4 - Riconoscere e risolvere problemi di vario genere individuando le strategie appropriate, giustificando il procedimento seguito e utilizzando in modo consapevole i linguaggi specifici

PRIMO BIENNIO (cl. I e II primaria)

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Riconoscere e risolvere problemi di vario genere individuando le strategie appropriate, giustificando il procedimento seguito e utilizzando in modo consapevole i linguaggi specifici

Riconoscere una situazione problematica in situazioni di gioco e di vita quotidiana

Riconoscere i dati di un problema

Riconoscere la richiesta di un problema

Rappresentare un problema in modi diversi (verbali, iconici, simbolici)

Utilizzare le operazioni necessarie alla soluzione del problema

Inventare un problema partendo da situazioni concrete

Conoscenze relative alle competenze 1, 2, 3

Elementi di un problema (dati, domanda)

viii Le proprietà delle operazioni vanno prese in considerazione per rendere più rapidi e semplici i calcoli soprattutto mentali. E’ ovvio che ai bambini del primo biennio non verrà mai chiesto l’enunciato della proprietà né verrà loro chiesto di eseguire esercizi scritti in cui applicare le proprietà delle operazioni. Risulta invece molto importante abituare i bambini al calcolo mentale fin dai primi anni di scolarizzazione.

ix Questa voce può sembrare una ripetizione rispetto al biennio precedente. Risulta però necessario consolidare l’abilità visto che l’insieme dei numeri naturali viene considerato, in questo biennio, introducendo i numeri oltre il 100 e, inoltre, si introducono i numeri decimali e le frazioni, prendendo cioè in considerazione un altro insieme numerico. L’insieme numerico dei razionali va introdotto come ampliamento dell’insieme dei naturali.

x A questo livello scolare si opera con le frazioni nell’ambito di attività laboratoriali, attraverso disegni da colorare e oggetti da ritagliare o manipolare. E’ fondamentale introdurre il concetto di frazione senza ricorrere alla memorizzazione dei termini frazione propria, impropria e apparente, che nulla aggiungono all’acquisizione del concetto e la cui memorizzazione può essere rimandata al segmento scolastico successivo. E’, inoltre, importante insistere sul concetto di frazioni equivalenti per eseguire i confronti tra frazioni .

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SECONDO BIENNIO (cl. III e IV primaria)

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Riconoscere e risolvere Riconoscere il carattere problematico di una

Elementi di un problema (dati significativi,

xi Si ritiene importante favorire il calcolo mentale anche in relazione alla scomposizione in fattori primi, riferendosi ovviamente a numeri semplici

xii Si ritiene che, elevare a potenza frazioni sia piuttosto semplice, una volta che si è compreso il significato dell’operazione di elevamento a potenza con i numeri naturali. Risulta più difficile, ma non per questo va tralasciato, l’elevamento a potenza dei numeri razionali espressi come numeri decimali.

xiii Il concetto di rapporto come confronto tra grandezze è inserito a questo livello per dare coerenza al lavoro che si svolge anche in altre discipline. In prima media infatti si lavora sulle cartine geografiche e, quindi, sulle scale di ingrandimento e riduzione. Inoltre si può ricorrere all’insegnamento delle scienze per confrontare grandezze omogenee o eterogenee. Il rapporto, inteso come frazione, si collega allo studio delle frazioni, che ha senso affrontare in prima media per dare vera continuità didattica al lavoro che si è realizzato nella scuola elementare.

xiv Le equazioni di primo grado vanno utilizzate per la risoluzione di problemi sia di aritmetica che di geometria. Si ritiene importante ridurre il tempo che generalmente si dedica al calcolo dell’incognita in proporzioni e alla risoluzione di problemi utilizzando le proporzioni, per favorire l’utilizzo delle equazioni di primo grado nella risoluzione degli stessi problemi. E’ invece molto importante dedicare tempo alle relazioni di proporzionalità diretta e inversa collegandosi ad argomenti di scienze.

xv Si ritiene fondamentale avviare un approccio all’apprendimento della geometria, partendo dall’osservazione e dalla manipolazione di oggetti e figure tridimensionali (cubo, parallelepipedo, sfera, cilindro) perché più familiari all’esperienza quotidiana dei bambini immersi in un mondo reale tridimensionale. Tale approccio comunque non deve implicare il ricorso a definizioni e formule riferite alle suddette figure.

xvi E’ importante avviare lo studio delle figure piane partendo da attività di manipolazione e di costruzione di oggetti tridimensionali, osservando che le figure piane sono facce di figure solide. Si possono organizzare attività laboratoriali che prevedono il passaggio da figure a tre dimensioni a figure piane e viceversa.

xvii La costruzione di un curriculum verticale implica che il primo anno di scuola media si tenga conto di ciò che i ragazzi hanno appreso nella scuola elementare, avendo cura di impostare il lavoro partendo dalle loro conoscenze acquisite, nell’ottica di un apprendimento a spirale che vede un maggior grado di approfondimento delle conoscenze.

xviii È importante avviare l’acquisizione del concetto di area con attività laboratoriali che prevedono l’utilizzo di tessere per costruire “forme” e realizzare pavimentazioni

xix Si ribadisce l’importanza dell’utilizzo di modelli costruiti con oggetti concreti per favorire la costruzione di oggetti mentali.

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problemi di vario genere, individuando strategie appropriate, giustificando il procedimento seguito e utilizzando in modo consapevole il linguaggio specifico

situazione

Rappresentare un problema in modi diversi (verbali, iconici, simbolici)

Individuare la richiesta

Individuare i dati utili alla risoluzione

Individuare una strategia risolutiva

Verificare la coerenza delle soluzioni trovate

Esporre il procedimento seguito

Riconoscere analogie di struttura fra problemi diversi

domanda)

Conoscenze relative alle competenze 1, 2 e 3

Connettivi logici “e” “o” e “non”

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TERZO BIENNIO (cl. V primaria e I secondaria di primo grado)

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Riconoscere e risolvere problemi di vario genere, individuando le strategie appropriate, giustificando il procedimento seguito e utilizzando in modo consapevole i linguaggi specifici.

Riconoscere il carattere problematico di un lavoro assegnato, individuando l’obiettivo da raggiungere, sia nel caso di problemi proposti dall’insegnante attraverso un testo, sia nel vivo di una situazione problematica

Tradurre le situazioni problematiche in testi scritti

Tradurre le situazioni problematiche in linguaggio matematico

Rappresentare la situazione problematica in modi diversi

Formulare e giustificare ipotesi di soluzione

Individuare le risorse necessarie alla risoluzione del problema, selezionando i dati

Individuare la carenza di dati essenziali, integrandoli se incompleti

Risolvere problemi aventi procedimento e soluzione unici o soluzioni diverse ma ugualmente accettabili

Riconoscere la presenza di dati sovrabbondanti o contradditori

Riconoscere analogie di struttura fra problemi diversi

Collegare le risorse all’obiettivo da raggiungere, scegliendo le operazioni da compiere (operazioni aritmetiche, costruzioni geometriche, grafici)

Elementi di un problema

Conoscenze relative alle competenze 1, 2 e 3

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Rappresentare il procedimento di risoluzione mediante uno schema (diagramma di flusso, schemi a blocchi, ecc)

Tradurre, quando possibile, la risoluzione di un problema in espressione numerica

Valutare la coerenza dei risultati ottenuti

Esporre oralmente o per iscritto il procedimento seguito spiegando e giustificando le scelte effettuate

Costruire il testo di un problema a partire da brevi espressioni aritmetiche

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QUARTO BIENNIO (cl. II e III secondaria di primo grado)

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Riconoscere e risolvere problemi di vario genere, individuando le strategie appropriate, giustificando il procedimento seguito e utilizzando in modo consapevole i linguaggi specifici.

Riconoscere il carattere problematico di situazioni a complessità crescente, proposte attraverso testi

Individuare la richiesta e l’obiettivo da raggiungere

Riconoscere analogie di struttura fra problemi diversi

Rappresentare la situazione problematica in modi diversi

Formulare e giustificare ipotesi di soluzione

Individuare i dati significativi presenti nel testo e/o nelle eventuali immagini

Individuare la carenza di dati essenziali, integrandoli se incompleti

Risolvere problemi che prevedono più strategie risolutive ugualmente corrette

Scegliere le operazioni aritmetiche e/o le costruzioni geometriche necessarie per la risoluzione del problema

Valutare la coerenza dei risultati ottenuti rivedendo il percorso seguito

Spiegare e giustificare le scelte strategiche adottate

Elementi di un problema

Conoscenze relative alla competenze 1, 2 e 3

PRIMO BIENNIO – SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO- curriculum minimo

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COMPETENZA N. 1 - Utilizza con sicurezza le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, scritto e mentale, anche con riferimento a contesti reali

Competenza Abilità Conoscenze

utilizza con sicurezza le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, scritto e mentale, anche con riferimento a contesti reali

Calcolo letterale

saper operare con il calcolo simbolico in contesto scolastico su espressioni di diversi livelli di complessità utilizzando in maniera appropriata le regole formali

risolvere brevi espressioni, che possono rappresentare problemi reali, con il calcolo letterale e calcolarne il valore sostituendo alle variabili i valori numerici (in R) con l’ausilio eventuale della calcolatrice

Equazioni, sistemi e disequazioni di primo grado

saper risolvere equazioni di primo grado e verificarne la correttezza sia sostituendo le soluzioni sia facendo riferimento ai principi di equivalenza

saper riconoscere le relazioni tra coefficienti della forma normale, l’esistenza e il segno delle soluzioni senza dover risolvere l’equazione

saper discutere una equazione parametrica facendo riferimento ai principi di equivalenza

saper riconoscere una equazione di grado superiore e utilizzare quando necessario la legge di annullamento del prodotto per risolverla

saper risolvere sistemi di equazioni di primo grado in due o più incognite utilizzando almeno tre metodi diversi saper riconoscere le relazioni tra coefficienti della forma normale (2x2) e numero delle soluzioni senza dover risolvere il sistema saper rappresentare in un piano cartesiano un sistema di equazioni lineari in due incognite e collegare la rappresentazione alla soluzione del sistema saper discutere un sistema parametrico utilizzando sia la retta che il metodo algebrico

Calcolo letterale

monomi, polinomi, frazioni algebriche con variabili in R

Equazioni, sistemi e disequazioni di primo grado

equazioni di primo grado sistemi di equazioni in due o più incognite di primo grado le funzioni, grafico e caratteristiche la retta nel piano cartesiano disequazioni di primo grado, intere, fratte e sistemi di disequazioni

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saper risolvere disequazioni di primo grado, intere, fratte e sistemi di disequazioni utilizzando sia le tecniche algebriche che la retta nel piano cartesiano saper discutere una disequazione parametrica facendo riferimento ai principi saper riconoscere una

disequazione di grado superiore e utilizzare quando necessario la regola del prodotto dei segni per risolverla

COMPETENZA 2 - Rappresentare, confrontare ed analizzare figure geometriche, individuandone varianti, invarianti, relazioni, soprattutto a partire da situazioni reali

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Rappresentare, confrontare ed analizzare figure geometriche, individuandone varianti, invarianti, relazioni, soprattutto a partire da situazioni reali

Geometria del piano

comprendere i passaggi logici di una dimostrazione

riconoscere,in una dimostrazione, i riferimenti a postulati e teoremi già noti

individuare le proprietà conosciute delle figure e riconoscerle in vari contesti

riconoscere grandezze che si corrispondono in trasf.geometriche elementari, e saperle calcolare sia in casi concreti che simbolici.

Geometria del piano

Enti primitivi , postulati e teoremi

Rette parallele e perpendicolari

Trasf. geometriche elementari

Teorema di Talete Triangoli: criteri di

congruenza e similitudine

Teorema di Pitagora quadrilateri notevoli

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COMPETENZA 3 - Rilevare dati significativi, analizzarli, interpretarli, sviluppare ragionamenti sugli stessi, utilizzando consapevolmente rappresentazioni grafiche e strumenti di calcolo

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Rilevare dati significativi, analizzarli, interpretarli, sviluppare ragionamenti sugli stessi, utilizzando consapevolmente rappresentazioni grafiche e strumenti di calcolo

Classificare dati raccolti Organizzare e

rappresentare dati in tabelle e grafici

Calcolare indici di posizione centrale e variabilità

Leggere tabelle e grafici Dedurre dati e relazioni da

tabelle date Abilità precedenti costruite

attraverso l’utilizzo del foglio di calcolo

Dati quantitativi Indici di posizione

centrale

Indici di variabilità tabelle e grafici foglio di calcolo

COMPETENZA 4 - Riconoscere e risolvere problemi di vario genere, individuando le strategie appropriate, giustificando il procedimento seguito e utilizzando in modo consapevole i linguaggi specifici.

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Riconoscere e risolvere problemi di vario genere, individuando le strategie appropriate, giustificando il procedimento seguito e utilizzando in modo consapevole i linguaggi specifici.

Rappresentare in modo simbolico grandezze anche geometriche Riconoscere relazioni algebriche e/o geometriche tra grandezze e tradurle in operazioni o funzioni Dare rappresentazioni grafiche del problema Individuare in base al contesto i valori appropriati per le grandezze coinvolte Estrapolare da dati algebrici risposte reali Giustificare la strategia seguita facendo riferimento alle conoscenze acquisite

Conoscenze relative alla competenze 1, 2, 3

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PRIMO BIENNIO – SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO–curriculum massimo

COMPETENZA N.1 - Utilizza con sicurezza le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, scritto e mentale, anche con riferimento a contesti reali

Competenza Abilità Conoscenze

utilizza con sicurezza le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, scritto e mentale, anche con riferimento a contesti reali

Calcolo letterale

saper operare con il calcolo simbolico in contesto scolastico su espressioni di varia complessità utilizzando in maniera appropriata le regole formali

Equazioni in una incognita

saper risolvere equazioni di primo e secondo grado utilizzando nei casi particolari le regole appropriate

saper riconoscere le relazioni tra coefficienti della forma normale e segno, tipo e numero delle soluzioni senza dover risolvere l’equazione

saper discutere una equazione parametrica

saper discutere una equazione irrazionale e verificarne l’accettabilità della soluzione

saper riconoscere la tipologia di una equazione di grado superiore e utilizzare quando necessario la legge di annullamento del prodotto per risolverla

Equazioni in due (o più) incognite

saper risolvere sistemi di equazioni in due o più incognite di primo grado e gradi superiori utilizzando nei casi particolari le regole appropriate saper riconoscere le relazioni tra coefficienti della forma normale e tipo e numero delle soluzioni senza dover risolvere il sistema saper rappresentare in un piano cartesiano un sistema di equazioni lineari in due incognite e collegare la rappresentazione alle soluzioni del sistema saper discutere un sistema

Calcolo letterale

monomi, polinomi, frazioni algebriche

radicali assoluti e relativi

Equazioni in una incognita

equazioni di primo e secondo grado

equazioni irrazionali equazioni di grado superiore

al secondo

Equazioni in due (o più) incognite

sistemi di equazioni in due o più incognite di primo grado sistemi di equazioni di grado superiore casi particolari la retta nel piano cartesiano

Disequazioni

disequazioni di primo e secondo grado, intere, fratte e sistemi di disequazioni la parabola nel piano cartesiano le disequazioni irrazionali

Algebra astratta

insiemi, relazioni e funzioni

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parametrico utilizzando sia la retta che il metodo algebrico

Disequazioni

saper risolvere disequazioni di primo e secondo grado, intere, fratte e sistemi di disequazioni utilizzando sia le tecniche algebriche che la retta e la parabola nel piano cartesiano saper discutere una disequazione parametrica saper discutere una disequazione irrazionale

Algebra astratta

saper rappresentare relazioni e funzioni in un diagramma cartesiano saper classificare attraverso relazioni d’equivalenza e d’ordine sia enti matematici che reali saper riconoscere relazioni di equivalenza o di ordine saper riconoscere le caratteristiche di una funzione (D,C,↑, iniettiva suriettiva biunivoca) dal grafico e in alcuni casi dall’espressione algebrica saper comporre e scomporre funzioni algebriche per dedurne le caratteristiche

COMPETENZA N.2 - Rappresentare, confrontare ed analizzare figure geometriche, individuandone varianti, invarianti, relazioni, soprattutto a partire da situazioni reali

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Rappresentare, confrontare ed analizzare figure geometriche, individuandone varianti, invarianti, relazioni, soprattutto a partire da situazioni reali

Logica

saper trattare con espressioni logiche per trovarne i valori di verità utilizzando eventualmente i modi di ragionamento

saper dimostrare semplici affermazioni utilizzando la via diretta e per assurdo

Geometria del piano

saper dimostrare teoremi sulle figure piane

utilizzare teoremi per risolvere problemi relativi ad aree e perimetri di figure piane oltre agli strumenti della competenza 1

riconoscere grandezze

Logica

Logica binaria, connettivi logici

Teoremi e dimostrazioni

Geometria del piano

Enti primitivi e postulati Rette parallele e

perpendicolari Isometrie Teorema di Talete Similitudini Triangoli e criteri di

isometria e similitudine Teoremi di Pitagora e

Euclide Poligoni e classificazione

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geometriche proporzionali

saper individuare invarianti per trasformazioni geometriche

Circonferenza e cerchio

COMETENZA N.3 - Rilevare dati significativi, analizzarli, interpretarli, sviluppare ragionamenti sugli stessi, utilizzando consapevolmente rappresentazioni grafiche e strumenti di calcolo

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Rilevare dati significativi, analizzarli, interpretarli, sviluppare ragionamenti sugli stessi, utilizzando consapevolmente rappresentazioni grafiche e strumenti di calcolo

Classificare dati raccolti Organizzare e rappresentare

dati in tabelle e grafici Calcolare indici di posizione

centrale e variabilità Leggere e interpretare tabelle

e grafici Tutto il precedente utilizzando

il foglio di calcolo

Indici di posizione centrale Indici di variabilità tabelle e grafici foglio di calcolo

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COMPETENZA N.4 - Riconoscere e risolvere problemi di vario genere, individuando le strategie appropriate, giustificando il procedimento seguito e utilizzando in modo consapevole i linguaggi specifici.

COMPETENZA ABILITA’ (l’alunno sa fare) CONOSCENZE (l’alunno sa)

Riconoscere e risolvere problemi di vario genere, individuando le strategie appropriate, giustificando il procedimento seguito e utilizzando in modo consapevole i linguaggi specifici.

Rappresentare in modo simbolico grandezze anche geometriche Riconoscere relazioni algebriche e/o geometriche tra grandezze e tradurle in operazioni o funzioni Dare rappresentazioni grafiche del problema Individuare in base al contesto i valori appropriati per le grandezze coinvolte Estrapolare da dati algebrici risposte reali Giustificare la strategia seguita facendo riferimento a processi dimostrativi e/o teoremi noti

Conoscenze relative alla competenze 1, 2 3

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UNITA’ DI LAVORO - A CACCIA DI POLOGONI - COMPETENZE 2 e 4

MOTIVAZIONE FORMATIVA DELLA SCELTA:

“La esperienza ha dimostrato che non è possibile giungere all’astrazione matematica senza percorrere un lungo itinerario che collega l’osservazione della realtà, l’attività di matematizzazione, la risoluzione dei problemi, la conquista dei primi livelli di formalizzazione. (…) In questo contesto si è constatato che anche gli algoritmi di calcolo e lo studio delle figure geometriche hanno una valenza formativa ben al di là delle utilizzazioni pratiche che un tempo giustificavano il loro inserimento nei programmi”. Tratto dai Programmi della Scuola Elementare, Ministero della Pubblica Istruzione, 1985

Considerando la suddetta premessa i docenti coinvolti nella sperimentazione hanno ritenuto opportuno approfondire le attività di risoluzione di problemi in quanto la formazione di base ha sempre privilegiato altri aspetti (il numero, la geometria, il calcolo, ecc)

COMPETENZA DI RIFERIMENTO

COMPETENZE 2 e 4

ALTRE COMPETENZE

Argomentare e congetturare per trovare soluzioni a problemi e per giustificare le strategie adottate

Esprimersi con termini specifici ed in linguaggio corretto per sostenere le proprie strategie

CONOSCENZE RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO:

Elementi di un problema Caratteristiche di rettangoli e triangoli

ABILITA’ RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO

Riconoscere il carattere problematico del lavoro assegnato, individuando l’obiettivo da raggiungere

Rappresentare in modi diversi la situazione problematica (verbale, iconica, simbolica)

Individuare le risorse necessarie alla risoluzione del problema, selezionando i dati.

Formulare ipotesi di risoluzione Giustificare ipotesi di risoluzione Collegare le risorse all’obiettivo da

raggiungere Valutare la coerenza dei risultati

ottenuti Esporre il procedimento seguito Individuare figure geometriche in una

figura complessa

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DESCRIZIONE DELLE FASI E DEI TEMPI DI REALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’

FASE DESCRIZIONE DELLA FASE TEMPI PREVISTI

MOTIVAZIONALE E INTERDISCIPLINARITA’

Presentazione dei quadri di Mondrian: osservazione e rilevazione di figure geometriche presenti in essi.

Materiali e mezzi occorrenti: Ricerca immagini quadri di Mondrian in aula Computer (ora Informatica). Completamento scheda (domande sugli aspetti più significativi dell’opera di Mondrian)

3 ore

Selezione quadri e loro proiezioni sulla LIM.

Materiali e mezzi occorrenti: Attività pratiche di ritaglio, scomposizione e composizione mirate a riprodurre un quadro di Mondrian rispettando le proprietà dei poligoni proposti e padroneggiando il concetto di scala. Uso di riga e squadra.

2 ore

ACCERTAMENTO CONOSCENZE E ABILITA’

L’attività che si propone consiste nella visualizzazione di poligoni in figure che vengono proposte ai ragazzi. Si tratta di un’attività che può essere realizzata all’inizio dell’anno anche per l’accertamento delle conoscenze iniziali relative alla caratteristiche dei poligoni. Si ritiene che i ragazzi conoscano già alcune caratteristiche di rettangoli e triangoli e si vogliono creare le condizioni per stimolare discussioni che permettano di evidenziare eventuali credenze naif e modificare eventuali concetti sbagliati.

Inizialmente si propone ai ragazzi la figura 1.

La figura può essere proiettata oppure disegnata alla lavagna o anche stampata in modo da dare una copia ad ogni alunno.

2 ore

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La domanda che si pone è: “quanti rettangoli contate?”. La domanda viene posta a tutta la classe in modo da avviare una discussione condivisa. Sarà compito dell’insegnante favorire la partecipazione degli alunni più timidi o riservati. Per gestire i turni di parola, è possibile distribuire a ciascun alunno tre piccoli rettangoli di cartoncino colorato: un rettangolo verde, uno giallo ed uno rosso. Ogni volta che si decide di intervenire l’alunno deve consegnare un rettangolo: prima il verde, poi il giallo, infine il rosso. A questo punto non potrà più intervenire. Questa strategia, se spiegata bene ai ragazzi, permette di abituarli a rispettare il proprio turno di parola, ma anche a riflettere sull’opportunità dell’intervento e, quindi, sul contenuto dell’intervento.

La discussione sarà guidata dal docente per far sì che i ragazzi possano riflettere sulle caratteristiche dei rettangoli e, soprattutto, sul fatto che i quadrati sono rettangoli che hanno tutti e quattro i lati uguali. I quadrati hanno infatti quattro angoli retti e i due lati opposti paralleli e uguali. Sono perciò rettangoli. Si può tranquillamente accettare il termine “uguali” anziché congruenti per non dover introdurre nuova terminologia e concetti astratti per i bambini della scuola primaria. E’ quindi il momento per una discussione che sia mirata a rivedere le conoscenze sui quadrilateri. Quando si parla di diagonali, si raccomanda di non utilizzare la definizione che si trova su alcuni libri di testo e che dice “la diagonale di un poligono è il segmento che congiunge due vertici opposti” ma “la diagonale di un poligono è il segmento che congiunge due vertici non consecutivi”. Anche se si sta parlando di quadrilateri, è possibile comunque disegnare un pentagono e per constatare l’impossibilità di individuare due vertici opposti.

Man mano che i ragazzi propongono la soluzione, il docente disegna alla lavagna le figure individuate dai ragazzi e si accerta che si tratti di soluzioni condivise. Al termine sulla lavagna dovrà essere disegnata la soluzione corretta che ciascun alunno riporterà sul proprio quaderno.

Successivamente si propone ai ragazzi, con le stesse modalità precedentemente descritte, la figura 2

Questa figura è formata da un numero maggiore di rettangoli, ma per i ragazzi dovrebbe essere molto più

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semplice rispondere al quesito “quanti rettangoli contate?.

COMPITO PER CASA La figura 3 con il quesito “quanti rettangoli contate?” può essere assegnata come compito per casa, con la raccomandazione di disegnare tutti i rettangoli che individuano.

PROVA A questo punto si propone una situazione problema che è tratta dall’archivio del Rally matematico transalpino. Si tratta infatti di un quesito per le categorie 3, 4 e 5 utilizzato durante la sedicesima edizione del Rally a gennaio/febbraio 2008. Per risolvere il problema, l’insegnante organizza il lavoro della classe in gruppi di tre. I gruppi sono eterogenei per genere e livello di prestazioni. Si costruisce

interdipendenza da materiale fornendo un’unica copia cartacea del compito da svolgere

interdipendenza legata all’identità di gruppo perché precedentemente ciascun gruppo si è scelto un nome ed ha anche disegnato un logo per rappresentarlo

interdipendenza dovuta alla posizione nell’aula, perché si cerca di assegnare sempre la stessa postazione ad ogni gruppo

interdipendenza dovuta al ruolo perché ciascun componente del gruppo ha un preciso ruolo da rispettare

attribuzione dei punteggi (da 0 a 4) e corrispondente attribuzione di un voto condiviso dal gruppo previa discussione e condivisione dei criteri in grande gruppo (classe).

1 ORA

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METODOLOGIA DI LAVORO:

Lezione dialogica Metodo euristico Metodologia della ricerca e costruzione attiva del sapere individuale Tecniche del cooperative learning

ACCERTAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI

In itinere attraverso l’osservazione diretta Verifiche scritte alla fine di ogni percorso proposto Scambio dei lavori tra gli alunni (esempio: autocorrezione a coppie scambiando

i quaderni)

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OSSERVAZIONI DI PROCESSO

Registro delle osservazioni di ogni fase e registro delle attività di documentazione degli alunni

VERIFICA DELLE CONOSCENZE E DELLE ABILITA’

Verifica dei prerequisiti

VERIFICA DELLA/E COMPETENZA/E

Per ogni situazione problematica si richiede la spiegazione su come si è giunti alla soluzione

NOTE PER LA RI-PROGETTAZIONE DELL’UdL:

Il gruppo degli insegnanti coinvolti (ICCembra) propone la revisione delle voci “Altre competenze/Abilità relative all’unità di lavoro” e “Accertamento degli apprendimenti/Verifica delle conoscenze e delle abilità” per i seguenti motivi:

La compilazione di uno schema progettuale non dovrebbe provocare ambiguità i http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2006:394:0010:0018:IT:PDF

http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/site/it/com/2006/com2006_0479it01.pdf

http://ospitiweb.indire.it/adi/QuadroEUQ/qeq_200_6Raccomandazioni.htm

ii delibera della Giunta Provinciale n.1231 del 28.05.2010

http://www.vivoscuola.it/Sistema-scu/Piani-di-s/primo-ciclo.doc_cvt.aspiii Cotoneschi Stefania – Continuità e discontinuità nella fascia di età 6 /13 – settembre 2007 http://documents.scribd.com/docs/2o9o4bzpi6oane3qpaa3.pdfiv Indicazioni per il curriculum – MIUR 2007 - http://www.istruzione.it/web/hub;jsessionid=00E8540CC04D26BCF2BC2C079856AC1B

v Cotoneschi Stefania - Definizioni in matematica nel curricolo verticale – aprile 2008 - http://www.scribd.com/full/12936523?access_key=key-gkkcszo0azrjek47elovi Cotoneschi Stefania – Continuità e discontinuità nella fascia di età 6 /13 – settembre 2007 http://documents.scribd.com/docs/2o9o4bzpi6oane3qpaa3.pdfvii Zan Rosetta – Difficoltà in matematica. Osservare, interpretare, intervenire – Sprinter 2007

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nell’interpretazione delle singole voci La stesura di ogni UdL dovrebbe semplificare il lavoro degli insegnanti senza

provocare un ulteriore carico di “burocrazia”

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