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Agricoltura e sviluppo rurale Istruzione e cultura Sviluppo regionale Trasporti e turismo DIREZIONE GENERALE POLITICHE INTERNE UNITÀ TEMATICA POLITICHE STRUTTURALI E DI COESIONE B Pesca

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Agricoltura e sviluppo rurale

Istruzione e cultura

Pesca

Sviluppo regionale

Trasporti e turismo

Direzione generale Politiche interne

Unità tematica Politiche strUttUrali e di coesione

RuoloLe unità tematiche sono unità di ricerca che forniscono consulenza specializzata alle commissioni, alle delegazioni interparlamentari e ad altri organi parlamentari.

Aree tematicheAgricoltura e sviluppo ruraleIstruzione e culturaPescaSviluppo regionaleTrasporti e turismo

DocumentiVisitare il sito Internet del Parlamento europeo: http://www.europarl.europa.eu/studies

B Unità tematica Politiche strUttUrali e di coesione

FOTOGRAFIE: iStock International Inc., Photodisk, Phovoir

B Direzione generale Politiche interne

Trasporti e turismo

Sviluppo regionale

Pesca

Istruzione e cultura

Agricoltura e sviluppo rurale

DIREZIONE GENERALE DELLE POLITICHE INTERNE DELL'UNIONE

UNITÀ TEMATICA B: POLITICHE STRUTTURALI E DI COESIONE

PESCA

LA PESCA IN SVEZIA

NOTA

Il documento è stato richiesto dalla commissione per la pesca del Parlamento europeo. AUTORE Irina POPESCU Parlamento europeo Unità tematica B: Politiche strutturali e di coesione E-mail: [email protected] ASSISTENZA EDITORIALE Virginija KELMELYTE VERSIONI LINGUISTICHE Originale: EN Traduzioni: DE, FR, IT, PL, SV. INFORMAZIONI SULL'EDITORE Per contattare l'unità tematica o abbonarsi alla newsletter mensile pubblicata dalla stessa scrivere a: [email protected] Testo ultimato nell'aprile 2010. Bruxelles, © Parlamento europeo, 2010. Il documento è disponibile su Internet nel sito: http://www.europarl.europa.eu/studies LIMITAZIONE DELLA RESPONSABILITÀ Le opinioni espresse nel presente documento sono di responsabilità esclusiva dell'autore e non riflettono necessariamente la posizione ufficiale del Parlamento europeo. Riproduzione e traduzione autorizzate, salvo a fini commerciali, con menzione della fonte, previa informazione dell'editore e invio di una copia a quest'ultimo.

DIREZIONE GENERALE DELLE POLITICHE INTERNE DELL'UNIONE

UNITÀ TEMATICA B: POLITICHE STRUTTURALI E DI COESIONE

PESCA

LA PESCA IN SVEZIA

NOTA

Sommario La nota è stata richiesta dalla commissione per la pesca per la sua delegazione in Svezia (25/05-27/05/2010). Il documento illustra le principali caratteristiche del settore della pesca in Svezia ponendo l'accento su aspetti quali il quadro giuridico e istituzionale, la gestione della pesca, le catture, la flotta peschereccia, l'industria, il commercio, l'occupazione nel settore della pesca, il mercato ittico e la ricerca marina.

IP/B/PECH/NT/2010-03 Aprile 2010 PE 438.579 IT

La pesca in Svezia

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INDICE

INDICE 3

ELENCO DELLE ABBREVIAZIONI 5

ELENCO DELLE TABELLE 6

ELENCO DELLE FIGURE 7

ELENCO DELLE CARTINE 8

SINTESI 9

1. INTRODUZIONE 13 1.1. L'ecosistema del Mar Baltico 17

1.2. L'ecosistema della costa occidentale 18

2. QUADRO GIURIDICO E ISTITUZIONALE 21 2.1. La legge 21

2.2. Istituzioni 22

3. GESTIONE DELLA PESCA 25 3.1. Antefatti 25

3.2. Misure di gestione 27

3.3. Diritti di pesca 28

3.4. Fermi della pesca 30

3.5. Zone marine protette 32

4. CATTURE 33 4.1. Pesca marittima 33

4.2. La pesca nelle acque interne 39

4.3. Acquicoltura 40

5. FLOTTA PESCHERECCIA 43 5.1. Caratteristiche generali 43

5.2. Attrezzi da pesca 44

5.3. Porti di pesca 48

5.4. Evoluzione della flotta peschereccia 50

6. INDUSTRIA DELLA TRASFORMAZIONE, COMMERCIO, OCCUPAZIONE 53

7. IL MERCATO ITTICO 57

8. RICERCA MARINA 61

RIFERIMENTI 65

ALLEGATO 1: LA PESCA IN SVEZIA – UN QUADRO STORICO 67

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ALLEGATO 2 69

ALLEGATO 3 71

SPECIE DI PESCI - DIZIONARIO (ITALIANO-SVEDESE) 73

La pesca in Svezia

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ELENCO DELLE ABBREVIAZIONI

BSPA Baltic Sea Protected Areas (Aree protette del Mar Baltico)

CI

Contingente individuale

CIEM Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare

CIT Contingente individuale trasferibile

FAO Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura

FEP Fondo europeo per la pesca

GBD Gestione basata sui diritti

HELCOM Commissione di Helsinki

MSC Marine Stewardship Council

OSPAR Commissione Oslo-Parigi

PCP Politica comune della pesca

SBF Swedish Board of Fisheries (Ente per la pesca svedese)

SIC Siti d'importanza comunitaria

TAC Totale ammissibile di catture

TURF Territorial use Rights in Fisheries (Diritti di uso territoriali nella pesca)

ZMP Zone marine protette

ZPS Zone di protezione speciale

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ELENCO DELLE TABELLE

Tabella 1: Dati principali 9

Tabella 2: Catture in base alla zona di pesca nel 2008 33

Tabella 3: Catture della pesca marittima in Svezia in base alla zona di pesca nel 2008 (peso vivo) 36

Tabella 4: Catture nelle acque interne svedesi da parte di pescatori commerciali, 2008 39

Tabella 5: Valore delle catture nelle acque interne svedesi da parte di pescatori commerciali, 2008 40

Tabella 6: Produzione svedese di pesce destinato al consumo nel 2008 42

Tabella 7: Caratteristiche del peschereccio medio in Svezia, 2010 43

Tabella 8: Principali attrezzi da pesca utilizzati dalla flotta svedese, 2010 46

Tabella 9: Attrezzi da pesca utilizzati dalla flotta svedese (attrezzo principale - attrezzo sussidiario), 2010 47

Tabella 10: Principali porti di pesca della Svezia 49

Tabella 11: Cifre relative al commercio nel settore della pesca in Svezia (in milioni di euro) 53

Tabella 12: Occupazione in base a sottosettore della pesca, regione e genere, 2005 55

Tabella 13: Sbarchi della pesca marittima in Svezia in base alla regione costiera (peso sbarcato), 2008 71

Tabella 14: Sbarchi della pesca marittima in Svezia in base alla regione costiera (valore), 2008 72

La pesca in Svezia

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ELENCO DELLE FIGURE

Figura 1: Biomassa di merluzzo, spratto e aringa nel Mar Baltico 18

Figura 2: Organizzazione dell'Ente per la pesca svedese 23

Figura 3: Catture nella pesca marittima in base alla zona di pesca, 1999-2008 33

Figura 4: Sbarchi di pesce destinato al consumo della pesca marittima svedese nel 2008: A. Peso sbarcato B. Valore degli sbarchi 35

Figura 5: Il merluzzo nel Kattegat: mortalità alieutica, biomassa da riproduzione, sbarchi e ripopolamento 37

Figura 6: Scampo: sbarchi e rigetti 38

Figura 7: Produzione svedese di trota arcobaleno (regnbåge), altro pesce destinato al consumo (övrig matfisk) e mitilo (musslor) 41

Figura 8: Flotta peschereccia svedese in base alle categorie di lunghezza, 2010 44

Figura 9: Evoluzione della stazza lorda dei pescherecci che utilizzano i principali attrezzi da pesca, 1995-2010 45

Figura 10: Evoluzione della flotta peschereccia svedese in termini di numero di pescherecci, stazza lorda e potenza motore, 1995-2010 51

Figura 11: Evoluzione della bilancia commerciale nel settore della pesca in Svezia 54

Figura 12: Occupazione nella pesca e nell'acquicoltura in Svezia, 2005 55

Figura 13: Mercato ittico complessivo svedese dei prodotti freschi e trasformati nel 2008, suddiviso in base al prodotto 57

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ELENCO DELLE CARTINE

Cartina 1: La Svezia e la sua posizione nell'UE 13

Cartina 2: Svezia: contee e province 14

Cartina 3: Territorio marittimo della Svezia 15

Cartina 4: Salinità delle acque intorno alla Svezia 16

Cartina 5: Batimetria del fondo marino intorno alla Svezia 16

Cartina 6: Capacità di flotta nelle contee svedesi (% della stazza lorda totale), 2010 48

Cartina 7: Ubicazione dei principali porti di pesca della Svezia. 50

Cartina 8: Zone di pesca svedesi e corrispondenti divisioni e sottodivisioni CIEM 69

La pesca in Svezia

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SINTESI La Svezia è un paese nordico situato nella Penisola scandinava. La costa della Svezia orientale è bagnata dal Mar Baltico, un mare semichiuso caratterizzato da un particolare ecosistema in cui si mescolano specie marine e specie e d'acqua dolce. A ovest, il Mar Baltico e il Mare del Nord sono in comunicazione tramite lo Skagerrak, il Kattegat e l'Öresund. La stratificazione delle acque in entrambe le zone provoca carenza di ossigeno, con effetti critici sulla biodiversità e la pesca. La Svezia è uno Stato membro dell'Unione europea dal 1 gennaio 1995, pertanto la politica della pesca svedese rientra nell'ambito della Politica comune della pesca dell'UE. L'autorità pubblica responsabile della conservazione e dello sfruttamento degli stock ittici della Svezia è lo Swedish Board of Fisheries. La gestione della pesca si basa sul totale ammissibile di cattura e sui contingenti, oltre che su misure come la regolamentazione dello sforzo, le tecniche di conservazione, i piani di gestione/recupero e le operazioni di rafforzamento degli stock. La Svezia dispone di numerosi sistemi di gestione basati sui diritti: contingenti individuali e contingenti individuali trasferibili, diritti di uso territoriali nella pesca e limitazione di permessi/licenze non trasferibili. La Svezia ha istituito numerose zone marine protette lungo le sue coste e appartiene a reti importanti quali la componente marina di Natura 2000, la rete OSPAR e le zone protette del Mar Baltico HELCOM. Nel 2008, nell'ambito della pesca marittima, in Svezia, si è raggiunto un totale di 229 726 tonnellate (peso vivo) di catture. Il Mar Baltico costituisce la zona di pesca più importante, con il 72% delle catture totali nazionali, mentre il restante volume di catture proviene dal Mare del Nord (14%) e dalla zona del Kattegat e dello Skagerrak (14%).

Nel Mar Baltico e nell'Öresund le catture riguardano principalmente spratti, aringhe e merluzzi.

Nello Skagerrak e nel Kattegat, la maggior parte delle catture è costituita da aringhe, spratti, merluzzi carbonari, tracine drago, merluzzi e platesse. I crostacei sono particolarmente significativi, in particolare il gamberetto boreale e lo scampo.

Le principali catture nel Mare del Nord sono costituite da aringhe e cicerelli, nonché da sgombri, merluzzi carbonari e merluzzi.

Tabella 1: Dati principali

Area 449 964 km2

Popolazione 9 349 059 (al 28/02/2010)

Bandiera Capitale Stoccolma

Coste 13 567 km

Costa occidentale Skagerrak, Kattegat e Öresund

Costa meridionale e orientale Mar Baltico

Fonte: Varie

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A fronte di un totale di 229 726 t di peso vivo (peso del pesce alla cattura), il peso sbarcato (peso del pesce allo sbarco) rappresenta 218 956 t. Il peso sbarcato include il pesce destinato al consumo (43%), il pesce per la trasformazione (56,9%) e le uova e il fegato (ca. 0,1%). Ciononostante, il pesce destinato al consumo rappresenta la maggior parte del valore totale degli sbarchi (81%). Le uova e il fegato sono anch'essi prodotti di elevato valore (1,4%) mentre il pesce per la trasformazione rappresenta il 17,5% del valore degli sbarchi. Le specie del pesce sbarcato destinato al consumo sono in numero limitato: aringhe (più della metà degli sbarchi destinati al consumo e ca. il 23% degli sbarchi totali), spratti, merluzzi, sgombri e merluzzi carbonari, oltre a gamberetti boreali e scampi. In termini di valore, i crostacei e il merluzzo detengono la quota maggiore degli sbarchi (rispettivamente il 24% e il 19% del valore degli sbarchi) e varie altre specie a elevato valore apportano un contributo significativo (soprattutto anguille, platesse e passere lingua di cane). Nella Svezia meridionale vi sono quattro grandi laghi: Vänern, Vättern, Mälaren e Hjälmaren. Nel 2008, le catture interne d'acqua dolce sono state pari a 1 615 tonnellate, per un valore di 77,9 milioni di corone svedesi. Le principali specie pescate nelle acque interne sono la sandra, il coregone bianco, il luccio, la perca, il lavarello, l'anguilla e il gambero d'acqua dolce. Le catture nelle acque interne riguardano con netta prevalenza la sandra, che rappresenta il 32,9% delle catture totali in termini di volume e il 44,1% in termini di valore. Il coregone bianco e le uova di coregone bianco costituiscono il 16,2% delle catture in termini di volume e l'8,2% del valore. Le uova di coregone bianco costituiscono il prodotto di maggior valore della pesca. Il gambero d'acqua dolce, pescato principalmente nel lago Vättern, rappresenta il 10,8% delle catture e il 24,6% del valore totale. Le principali specie di acquicoltura in Svezia sono la trota arcobaleno, il salmerino, la trota, il salmone e l'anguilla, oltre al gambero d'acqua dolce, al mitilo e all'ostrica. La produzione svedese dell'acquicoltura nel 2008 è stata di 5 667 tonnellate per il pesce destinato al consumo, equivalente a un peso vivo di 6 676 tonnellate. Sono inoltre state coltivate 1 911 tonnellate di mitili. Il valore totale della produzione dell'acquicoltura di pesce destinato al consumo è stato pari a 224 milioni di corone svedesi. La trota arcobaleno è la specie dominante dell'acquicoltura svedese dagli anni Ottanta. Nel 2008, la trota arcobaleno rappresentava circa l'87% della produzione totale di pesce destinato al consumo in termini di volume e circa il 70% in termini di valore. Il salmerino rappresenta anch'esso una specie significativa per l'acquicoltura, con circa il 10% del volume della produzione e circa il 18% del suo valore, insieme all'anguilla (2,6% della produzione e 6% circa del valore). All'inizio del 2010, la flotta peschereccia svedese era composta da 1 454 imbarcazioni con una capacità totale di 39 688 TSL e 200 953 kW. I pescherecci in media hanno una stazza lorda di 27,5 tonnellate e una potenza motore di 138,2 kW, sono lunghi 10 metri e hanno 31 anni di vita. La flotta svedese può essere suddivisa, a grandi linee, in tre gruppi principali:

Pescherecci con reti da traino pelagiche e ciancioli per aringhe, spratti, sgombri, coregoni e melù;

Pescherecci con reti a strascico per il merluzzo e altre specie demersali come le sogliole, i gamberi e gli scampi;

Pescherecci con attrezzi fissi (reti, nasse, gabbie e palangari) principalmente per merluzzo, salmone, lavarello, scampo, anguilla, ciclottero, spinarolo, rombo, platessa, passera, sandra, luccio, perca, sgombro e aringa.

La pesca in Svezia

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In merito agli attrezzi da pesca, la maggior parte dei pescherecci svedesi imbarca trappole per pesci (nasse) (il 38,6% delle imbarcazioni) e reti da posta calate (33,4%). Ciononostante, in termini di stazza lorda, i principali attrezzi da pesca utilizzati sono le reti a strascico a divergenti e le reti da traino pelagiche a divergenti, seguite dai ciancioli e dalle reti da posta calate: le imbarcazioni dotate di reti a strascico a divergenti rappresentano il 14,9% del numero totale di imbarcazioni, ma prevalgono in termini di capacità della flotta svedese (37,1% della stazza lorda e 32% della potenza motore), proprio come le reti da traino pelagiche a divergenti che, presenti nel 3,4% delle imbarcazioni, costituiscono una percentuale significativa della capacità totale (36% della stazza lorda e 20,2% della potenza motore). Più di metà dei pescherecci (51,6%) è considerata specializzata. Tale categoria rappresenta circa il 70% della stazza lorda della flotta svedese e include la maggior parte delle imbarcazioni dotate di reti da traino pelagiche a divergenti e delle reti a strascico a divergenti. Il restante 48,4% dichiara varie tipologie di attrezzi. La combinazione più diffusa tra attrezzo principale e attrezzo sussidiario è data dalle trappole per pesci - reti da posta calate (11,3% delle imbarcazioni), seguita dalle reti da posta calate - lenze a mano (6,7%) e dalle reti da posta calate - trappole per pesci (5,3%). I più importanti porti di pesca svedesi si trovano lungo la costa occidentale, dove si concentra la maggior parte della capacità della flotta peschereccia (l'86% della stazza lorda), nelle contee di Västra Götalands (69%), Hallands (10%) e Skåne (7%). Il principale porto di pesca svedese in termini di capacità di flotta è Fiskebäck, dove è presente circa il 22% della stazza lorda totale dei porti svedesi. Altri porti importanti sono Rörö e Fotö nella zona dello Skagerak (rispettivamente con il 5,6% e il 5,2% della stazza lorda), Träslövsläge nella zona del Kattegat (5,9% della stazza lorda totale) e Simrishamn, Skillinge e Nogersund sulla costa meridionale. Vari porti danesi, come Skagen e Hanstholm, sono anch'essi importanti per gli sbarchi di catture svedesi. In tutti i porti svedesi si assiste a una flessione generalizzata del numero di imbarcazioni e della loro capacità complessiva. Il settore della trasformazione del pesce in Svezia è dominato da un piccolo numero di grandi aziende, situate principalmente lungo la costa occidentale del paese, la cui produzione è concentrata sulla trasformazione di aringhe, merluzzi, gamberi, salmoni, sgombri ed eglefini. Per quanto riguarda gli scambi commerciali della Svezia, le importazioni ed esportazioni di pesce e prodotti ittici sono cresciute nel periodo 1990 – 2006. Nel 2006, le importazioni della Svezia hanno raggiunto le 406 737 tonnellate, per un valore di 1 622 milioni di euro. Le esportazioni hanno rappresentato un totale di 478 535 tonnellate, pari a un valore di 1 244 milioni di euro. La bilancia commerciale è negativa in termini di valore, con un peggioramento sempre più marcato nell'arco dell'ultimo decennio. La maggior parte delle importazioni proviene dalla Norvegia, seguita dalla Danimarca, sia in termini di volume che di valore. L'occupazione nel settore della pesca ha subito una flessione significativa negli ultimi anni. Nel 2005, lavoravano nel settore in Svezia 3 955 persone (3 082 uomini (78%) e 873 donne (22%)). Di queste, 1912 lavoravano nel settore delle catture (48%), 200 nell'acquicoltura (5%) e 1 885 nel settore della trasformazione (47%). L'occupazione nella pesca si concentra principalmente nelle regioni NUTS-2 di Västsverige (59% del valore nazionale) e Sydsverige (18%).

Nel 2008, la Svezia deteneva il 2% del mercato ittico complessivo dei prodotti freschi e trasformati dell'Europa occidentale, ovvero un valore di 1 482,2 milioni di euro. Il pesce fresco rappresenta il 21%, il pesce in scatola il 25%, il pesce congelato il 31% e il resto del pesce trasformato (essiccato, affumicato e salato) il 23%. Nell'ambito del settore del pesce fresco e trasformato, il mercato al dettaglio ha un valore di 1 194,6 milioni di euro (81%) e

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quello della ristorazione 287,5 milioni di euro (19%). In Svezia, il consumo pro capite di prodotti ittici nel 2008 è stato di 21,28 kg. In Svezia, la principale organizzazione che si occupa di apposizione del marchio di qualità ecologica è l'associazione KRAV, che attualmente conta 27 membri e rappresenta gli interessi di agricoltori, imprese di trasformazione, imprese commerciali, oltre agli interessi dei consumatori e dei sostenitori dell'ambiente e del benessere animale. La quantità di prodotti ittici con marchio KRAV presenti sul mercato è in netto aumento. I primi prodotti che hanno ottenuto il marchio KRAV sono stati i gamberi, seguiti da aringhe, merluzzo surgelato, eglefino, merluzzo carbonaro, gambero di mare catturato in gabbie e numerosi prodotti trasformati, in rapida successione. I prodotti con il marchio del Marine Stewardship Council (MSC) sono venduti anche ai consumatori svedesi. Lo Swedish Board of Fisheries si occupa di ricerca marina attraverso tre unità di ricerca: l'Institute of Marine Research di Lysekil, sulla costa occidentale della Svezia e il suo laboratorio di ricerca, il Baltic Research Laboratory, con sede a Karlskrona, sulla costa baltica; l'Istituto di ricerca costiera a Öregrund, sulla costa baltica e l'Istituto di ricerca sull'acqua dolce a Drottningholm, vicino a Stoccolma. Vi sono inoltre numerosi istituti e stazioni universitarie marittime che hanno intrapreso ricerche riguardanti l'ambiente marino e/o la pesca, come il Centro Sven Lovén per le scienze marine, il laboratorio Askö del Centro di ricerca marina di Stoccolma, la stazione biologica di Klubban dell'università di Uppsala e il neo-nato Istituto per l'ambiente marino.

La pesca in Svezia

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1. INTRODUZIONE

La Svezia (Sverige), ufficialmente il Regno di Svezia (Konungariket Sverige), è un paese nordico situato nella Penisola scandinava (mappa 1). Stato membro dell'Unione europea dall'1 gennaio 1995, confina con la Norvegia a ovest e con la Finlandia a nord-est; il mare la separa a sud da Danimarca, Germania e Polonia e a est da Estonia, Lettonia, Lituania e Russia. La Svezia, inoltre, è collegata alla Danimarca da un tunnel ponte che attraversa l'Öresund. La Svezia è il terzo paese più grande dell'Unione europea dopo Francia e Spagna (449 964 km2)1 e ha una popolazione di circa 9,3 milioni di abitanti (9 349 059 al 28 febbraio 2010)2. La Svezia ha una bassa densità di popolazione (22,6 abitanti per km2) che tuttavia aumenta nella parte meridionale del paese. Circa l'85% della popolazione vive in aree urbane e tale cifra è destinata ad aumentare per effetto dell'urbanizzazione in atto. Mappa 1: La Svezia e la sua posizione nell'UE

Fonte: Wikipedia

1 Fonte: Eurostat 2 Fonte: Statistiche Svedesi

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La capitale della Svezia è Stoccolma, che è anche la più grande città del paese (con una popolazione di 1,3 milioni di abitanti nell'area urbana e di 2 milioni nell'area metropolitana). La Svezia è uno Stato unitario, attualmente suddiviso in 21 contee (län): Stoccolma, Uppsala, Södermanland, Östergötland, Jönköping, Kronoberg, Kalmar, Gotland, Blekinge, Skåne, Halland, Västra Götaland, Värmland, Örebro, Västmanland, Dalarna, Gävleborg, Västernorrland, Jämtland, Västerbotten e Norrbotten (mappa 2). Ogni contea ha un proprio consiglio amministrativo (länsstyrelse) nominato dal governo e un distinto consiglio di contea (landsting) eletto direttamente dai cittadini. La Svezia è inoltre suddivisa in 25 province (landskap), sulla base della cultura, della geografia e della storia (mappa 2). Benché tali province non svolgano funzioni amministrative o politiche, hanno un ruolo importante per il senso di identità della popolazione. Le province sono raggruppate, in genere, in tre grandi lands, il Norrland settentrionale, lo Svealand centrale e il Götaland meridionale. La Svezia è una monarchia costituzionale e una democrazia parlamentare il cui capo di Stato è re Carlo XVI Gustavo. L'organo legislativo del paese è il parlamento svedese (Riksdag), un organo monocamerale composto da 349 membri eletti ogni quattro anni. Il parlamento approva la scelta del primo ministro, il quale forma il governo (Regeringen). Il governo è assistito nella sua attività dagli uffici governativi (compresi 12 ministeri), che formulano le politiche nei rispettivi ambiti di competenza e supervisionano circa 300 agenzie governative, le quali applicano i regolamenti del governo e le leggi approvate dal parlamento. Mappa 2: Svezia: contee e province

AB: contea di Stoccolma

AC: contea di Västerbotten

BD: contea di Norrbotten

C: contea di Uppsala

D: contea di Södermanland

E: contea di Östergötland

F: contea di Jönköping

G: contea di Kronoberg

H: contea di Kalmar

I: contea di Gotland

K: contea di Blekinge

M: contea di Skåne

N: contea di Halland

O: contea di Västra Götaland

S: contea di Värmland

T: contea di Örebro

U: contea di Västmanland

W: contea di Dalarna

X: contea di Gävleborg

Y: contea di Västernorrland

Z: contea di Jämtland

Contee della Svezia

Province della Svezia

Fonte: Wikipedia

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Mappa 3: Territorio marittimo della Svezia

Fonte: Almesjö e Limén, 2009 (dopo l'amministrazione marittima svedese)

Le acque territoriali intorno alla Svezia si estendono per 12 miglia nautiche. La mappa 3 mostra il territorio marittimo della Svezia, dove l'area all'interno della linea di base comprende le acque interne, mentre l'area al suo esterno comprende le acque territoriali. L'area tra il confine delle acque territoriali e la linea punteggiata costituisce la zona economica della Svezia. L'area della piattaforma fino a 200 metri di profondità è 165 295 km2 (FAO). Il litorale svedese ha una lunghezza di 13 567 km3 e il suo arcipelago è costituito da decine di migliaia di isole (da solo, l'arcipelago al largo di Stoccolma è composto da oltre 24 000 isole e rocce). Circa il 40% della popolazione svedese vive entro 5 km dalla costa. Il litorale svedese confina con zone marine sostanzialmente distinte, che variano da condizioni quasi limniche nel Baltico settentrionale, ad acque salmastre con una salinità di circa 6‰ nelle zone meridionali e centrali del Mar Baltico, a condizioni completamente marine nelle acque profonde lungo la costa occidentale (mappa 4).

3 Fonte: Commissione europea, studio Eurosion. I calcoli sono stati basati sulla cartografia di tutte le coste

continentali e insulari a esclusione delle isole inferiori a 1 km2 e con una popolazione di meno di 50 abitanti e dei fiordi con larghezza della bocca inferiore a 1 km.

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Mappa 4: Salinità delle acque intorno alla Svezia

Fonte: EU Project Balance http://balance-eu.org A est, la topografia del fondo marino del Mar Baltico4 è alquanto varia, con una profondità massima di 459 m e vaste zone profonde meno di 25 metri (circa il 30% del bacino). Vari bacini più profondi sono separati da soglie poco profonde (mappa 5), che limitano lo scambio d'acqua e influenzano le caratteristiche idrografiche ed ecologiche. L'acqua è stratificata (in via permanente nel Mar Baltico centrale, temporaneamente nel Golfo di Botnia) con strati di acqua profonda più freddi e salini. Di conseguenza, può verificarsi carenza di ossigeno (anossia) nei bacini profondi, con conseguenza critiche sul bentos e sulla sopravvivenza delle uova e delle larve di merluzzo. L'eutrofizzazione è diventata anch'essa un problema nel Mar Baltico e, amplificata dalle condizioni di anossia dei fondali, provoca ipossia stagionale nelle acque poco profonde, colpendo in tal modo la biodiversità costiera e il ripopolamento delle specie ittiche che si riproducono nelle aree costiere. A occidente, lo Skagerrak, il Kattegat e l'Öresund mettono in comunicazione il Mare del Nord e il Mar Baltico. Il fondale marino diventa gradualmente più profondo procedendo verso nord e le condizioni idrografiche sono fortemente influenzate dal deflusso di acqua dolce dal Mar Baltico e dall'apporto di acqua atlantica attraverso il Mare del Nord. Le acque del Kattegat e dell'Öresund sono anch'esse stratificate in verticale e un picnoclino netto separa la superficie a bassa salinità dall'acqua salina del fondale. Può verificarsi carenza di ossigeno, aggravata dall'eutrofizzazione su vasta scala delle acque costiere. L'afflusso di acqua salata attraverso il passaggio dello Skagerrak-Kattegat-Öresund influenza in modo deciso l'idrografia del Mar Baltico, dato che apporta acque ricche di ossigeno nel Baltico e limita l'estensione dei fondali anossici.

4 Il Mar Baltico è diviso, dal lato svedese, in Mar Baltico centrale e Golfo di Botnia (il quale è ulteriormente

suddiviso in Mare di Botnia e Golfo di Botnia), cfr. mappa 3.

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Mappa 5: Batimetria del fondo marino intorno alla Svezia

Fonte: EU Project Balance http://balance-eu.org

1.1. L'ecosistema del Mar Baltico Il Mar Baltico è caratterizzato da un insieme unico di organismi marini e d'acqua dolce che interagiscono tra loro. La composizione delle specie varia a sud a nord, in ragione della diminuzione della salinità e di temperature inferiori: la percentuale di specie marine diminuisce man mano che ci si sposta verso nord lungo la costa svedese, mentre aumenta la percentuale di specie d'acqua dolce. La comunità ittica del Mar Baltico è relativamente semplice, con poche specie dominanti.

Le specie ittiche marine commerciali la cui fascia si estende maggiormente a nord sono il merluzzo, l'aringa, lo spratto e la passera.

Tra le specie non commerciali si possono citare il blennio viviparo, il cicerello minore e il pesce ago.

Le acque costiere del Baltico vedono la prevalenza di specie d'acqua dolce, come la perca, il luccio e il triotto rosso.

La distribuzione delle specie avviene soprattutto in funzione della tolleranza a salinità e temperatura, ma la comunità ittica viene influenzata anche da fattori antropogenici come l'eutrofizzazione e la pesca. Le foche e gli uccelli che si nutrono di pesce sono importanti predatori che si collocano al vertice della catena alimentare, insieme ai grandi pesci predatori. Nel Mar Baltico vivono

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tre specie di foca: la foca grigia, la foca dagli anelli e la foca comune. Tra gli uccelli presenti nel Mar Baltico, il cormorano sta aumentando rapidamente la propria presenza e si ritiene che ciò abbia un impatto sui pesci predatori. Figura 1: Biomassa di merluzzo, spratto e aringa nel Mar Baltico

Fonte: Almesjö e Limén, 2009 (basato su dati CIEM) I rapidi cambiamenti nell'ecosistema (noti come variazioni di regime) caratterizzano l'intero Mar Baltico. La variazione di regime più drammatica verificatisi di recente è avvenuta negli anni Ottanta nel Mar Baltico centrale, con il passaggio da una comunità ittica dominata dal merluzzo e dall'aringa a una dominata dallo spratto (figura 1) ed è stata accompagnata da una variazione nell'abbondanza e composizione dello zooplancton. Tale variazione è stata indotta da un'eccessiva mortalità alieutica, che ha ridotto la riproduzione della biomassa di merluzzo a un livello insostenibile (Almesjö e Limén, 2009)5.

1.2. L'ecosistema della costa occidentale Queste zone marine sono le più ricche di specie e le più produttive tra le regioni costiere della Svezia. La comunità ittica di Kattegat include molte delle specie presenti nel Mare del Nord. Tale zona fornisce un habitat a una grande varietà di specie ittiche importanti dal punto di vista commerciale. Specie pelagiche come l'aringa, lo spratto e lo sgombro sono pescate in queste regioni, insieme a specie demersali come il merluzzo, l'eglefino e vari pesci piatti. Lo scampo e il gambero sono anch'essi pescati su vasta scala. La comunità ittica del Kattegat è mutata nel corso del tempo. Alcune specie, tra cui l'eglefino, sono ora estremamente rare e il numero di esemplari di specie come il merluzzo e la platessa è diminuito nel corso del Ventesimo secolo. Nel caso del merluzzo, la biomassa è diminuita pressoché ininterrottamente per 20-30 anni ed è attualmente al di sotto di limiti biologici sicuri. La diminuzione dello stock di merluzzo nel Kattegat ha mostrato una correlazione con

5 Per un quadro storico della pesca svedese, cfr. allegato 1.

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la scomparsa di aggregazioni/subpopolazioni di riproduzione distinte nella zona del Kattegat (Svedäng e Bardon 2003). La biomassa di aringhe è anch'essa diminuita a partire dal 2000. Le temperature estive della superficie del mare nella regione del Kattegat-Øresund sono aumentate di 2°C nel periodo 1984-2001. Tale aumento è molto più rapido del previsto ed è provocato dal riscaldamento globale (circa 3°C nei prossimi 70-100 anni) e probabilmente ha contribuito ad alcuni dei mutamenti ecologici che interessano il Kattegat. Le temperature hanno ora raggiunto, o superato, i livelli massimi registrati dall'inizio delle misurazioni del CIEM nel 1921 (CIEM, 2007). La privazione di ossigeno nel Kattegat e nei fiordi ed estuari vicini si verifica a causa dell'interazione tra l'eutrofizzazione ed eventi idrografici specifici. I fondali privati di ossigeno hanno subito un netto aumento nel Kattegat a partire dagli anni Settanta. Tali eventi riducono le dimensioni delle specie ittiche bentoniche, privando del cibo i pesci che si nutrono di tali specie (CIEM, 2007 e riferimenti all'interno del documento).

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2. QUADRO GIURIDICO E ISTITUZIONALE

2.1. La legge I sistemi e le politiche applicati alla pesca svedese sono definiti da accordi in materia di pesca a livello sia regionale sia internazionale. Il quadro internazionale è definito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (1982), dalla risoluzione 15/93 della conferenza FAO e dall'accordo delle Nazioni Unite del 1995 (Conservazione e gestione degli stock ittici transzonali e degli stock ittici altamente migratori). Il codice di condotta per la pesca responsabile 4/95 della FAO non ha più efficacia giuridica, ma mantiene implicazioni politiche per i sistemi di gestione. Dall'1 gennaio 1995, quando la Svezia è entrata a far parte dell'UE, la politica e la gestione della pesca svedese rientrano nell'ambito di applicazione della politica comune della pesca (PCP). I principali atti normativi dell'UE includono:

Il regolamento (CE) n. 2371/2002 del Consiglio relativo alla conservazione e allo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nell'ambito della politica comune della pesca;

Il regolamento (CE) n. 850/98 del Consiglio per la conservazione delle risorse della pesca attraverso misure tecniche per la protezione del novellame (e successive modifiche) e

Il regolamento (CE) n 2369/2002 del Consiglio, recante modifica del regolamento (CE) n. 2792/1999 che definisce modalità e condizioni delle azioni strutturali comunitarie nel settore della pesca.

Le principali leggi svedesi in materia di pesca sono:

La legge sulla pesca (Fiskelag) SFS 1993:787 che disciplina i diritti di pesca, inclusa la pesca all'interno del territorio marittimo svedese e della zona economica svedese e

La legge relativa al regolamento CE sulla politica comune della pesca (Lag om EG:s förordningar om den gemensamma fiskeripolitiken) SFS 1994:1709.

Queste leggi hanno concesso al governo di Svezia ampi poteri legislativi secondari. In base a tali competenze, il governo ha adottato un regolamento di attuazione unico a livello nazionale per la pesca, l'acquicoltura e il settore ittico (Förordning om fisket, vattenbruket och fiskerinäringen) SFS 1994:1716. Ai sensi di tale regolamento, l'attuazione della legislazione europea e nazionale in materia di pesca compete all'Ente per la pesca svedese (Fiskeriverket), che emana strumenti normativi secondari con un maggior grado di dettaglio denominati ordinanze (föreskrifter) nella propria raccolta di pubblicazioni giuridiche, FIFS (Fiskeriverkets författningssamling). I principi guida generali relativi alla gestione della pesca sono modificati annualmente nella comunicazione sul regolamento, che definisce le regole che disciplinano i diversi tipi di pesca nell'anno successivo. Tale comunicazione definisce i principi relativi alle modalità di attuazione della legge sulla pesca e dell'esito dei negoziati europei in termini di limitazioni alle catture e allo sforzo. In seguito alla comunicazione sul regolamento, durante l'anno vengono definiti alcuni regolamenti di gestione più specifici, i quali sono pubblicati nelle cosiddette comunicazioni del supplemento 6.

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Alcuni regolamenti sulla pesca sono stati definiti attingendo al codice ambientale (Miljöbalk) 1998:808 sullo sviluppo sostenibile in materia di ambiente, che include regole generali per il mare e la costa, la protezione delle spiagge e le operazioni idrauliche, la costruzione nell'acqua e i regolamenti in materia di acque. Ciò si applica principalmente ad alcuni divieti relativi ad operazioni di pesca e acquicoltura all'interno di riserve naturali, ma può essere anche applicato dal governo o dal tribunale per l'ambiente in caso di attività di costruzione in acqua. A tale proposito si possono menzionare i divieti di pesca al di sotto delle dighe per l'energia idroelettrica. Attraverso l'iniziativa di co-gestione (Samförvaltningsinitiativet), le cooperative locali di gestione della pesca, che gestiscono acque individuali, possono, in qualche misura, adottare decisioni sui regolamenti per la pesca nelle loro aree. In Svezia sono in corso tre esperimenti di co-gestione costiera (consorzio MRAG, 2009):

Pesca di gamberi nella zona di Koster/Vädarö (costa occidentale della Svezia , CIEM IIIa);

Pesca di gamberi nel Gullmarsfjorden (costa occidentale della Svezia , CIEM IIIa);

Pesca di coregone bianco nel Golfo di Botnia (CIEM IIId).

La strategia a lungo termine per lo sviluppo della regione baltica è sancita a livello internazionale dall'accordo baltico 21. L'accordo baltico 21 è stato siglato da undici Stati baltici e dalla Commissione europea nel 1998. L'obiettivo primario consiste nell'attuare lo sviluppo sostenibile in una serie di zone. Nel settore della pesca, gli obiettivi assumono la forma di strategie a lungo termine per i principali stock ittici (merluzzo, salmone, aringa e spratto), il ripristino degli habitat importanti per la fauna ittica e la pesca nelle acque interne e la creazione di un'acquicoltura sostenibile.

2.2. Istituzioni Lo Swedish Board of Fisheries (SBF) è l'autorità pubblica responsabile della conservazione e dello sfruttamento degli stock ittici della Svezia. L'SBF è un'entità separata con proprie competenze decisionali. Ciononostante, quando si tratta di questioni politiche di carattere generale, dipende dal ministero dell'Agricoltura (Jordbruksdepartementet), che ha la responsabilità generale della politica della pesca e dello sviluppo della legislazione nazionale in questo settore. L'autorità è stata istituita nel 1948 ed è gestita da un direttore generale, che presiede anche il consiglio consultivo. Il suo personale è costituito da circa 300 dipendenti, che lavorano in 12 diverse sedi in Svezia. La sede centrale è a Goteborg. Oltre all'ufficio esecutivo e all'unità del personale, l'SBF è organizzato in tre dipartimenti (figura 2):

Il dipartimento per la gestione delle risorse, il cui compito è garantire la sostenibilità a lungo termine dell'utilizzo delle risorse ittiche e lo sviluppo del settore della pesca;

Il dipartimento per la ricerca e sviluppo, il cui compito è migliorare le conoscenze sui pesci e le zone di pesca e sviluppare metodi di pesca selettivi;

Il dipartimento per il controllo della pesca, il cui compito è garantire che i contingenti svedesi non vengano superati e gestire le statistiche ufficiali.

L'SBF contribuisce allo sforzo internazionale affrontando i problemi di pesca transnazionali, partecipando a negoziati ed elaborando proposte per nuove leggi e piani di gestione a lungo termine. Compie ricerche sui pesci e sulla conservazione delle risorse ittiche e della pesca e

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sviluppa nuovi metodi e nuovi attrezzi. L'Ente ha anche la responsabilità generale per il controllo e la supervisione della pesca svedese. In tale veste, rappresenta l'autorità di controllo in questioni relative alla legislazione in materia strutturale, di licenze e di imbarcazioni. Figura 2: Organizzazione dell'Ente per la pesca svedese

Fonte: SBF, www.fiskeriverket.se I dati relativi alle navi provengono principalmente dal registro navale svedese (Sjöfartsregistret), che include il registro delle navi (con "nave" si intende un'imbarcazione di almeno dodici metri di lunghezza e almeno quattro metri di larghezza) e il registro delle barche (imbarcazioni diverse dalle "navi"). Dal 1 gennaio 2009, il registro è amministrato dall'Agenzia dei trasporti svedese (Transport Styrelsen), l'ente responsabile del controllo e della misurazione di tutte le imbarcazioni. L'Agenzia dei trasporti svedese opera sotto la supervisione del ministero dell'Impresa, dell'energia e delle comunicazioni (Näringsdepartementet). Mentre l'SBF è responsabile dei controlli amministrativi e del controllo degli sbarchi, la guardia costiera svedese (Kustbevakningen) è responsabile del controllo della pesca in mare. La guardia costiera svedese è un'autorità civile che opera sotto la supervisione del ministero della Difesa (Försvarsdepartementet). Il monitoraggio della pesca, insieme al controllo delle frontiere, sono i compiti prioritari della guardia costiera svedese. La sua amministrazione centrale si trova a Karlskrona. Le stazioni della guardia costiera sono 26, sottoposte alla supervisione dei quattro sedi regionali situate a Härnösand (regione nord), Stoccolma (regione est), Karlskrona (regione sud) e Goteborg (regione ovest). Esiste anche un comando distinto per le operazioni di volo. In aggiunta agli enti summenzionati, le dogane svedesi (Tullverket) effettuano controlli sul pesce e i prodotti ittici importati da paesi terzi. L'Agenzia alimentare nazionale (Statens livsmedelsverket) partecipa anch'essa ai controlli sui prodotti della pesca destinati al consumo umano. Quest'autorità è responsabile del controllo dell'igiene nello sbarco del pesce, a bordo dei pescherecci, presso il luogo di sbarco e durante l'importazione e il trasporto del pesce. L'Agenzia dispone di ispettori comunali che effettuano attività di controllo da stazioni di ispezioni dislocate in tutto il paese.

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3. GESTIONE DELLA PESCA

3.1. Antefatti La politica della pesca in Svezia, come in tutti gli Stati membri dell'Unione europea, è disciplinata dalle disposizioni della politica comune della pesca (PCP). I principali ambiti di applicazione riguardano pertanto la salvaguardia delle risorse e la limitazione dell'impatto ambientale della pesca, misure strutturali per la gestione della flotta, l'organizzazione comune del mercato e la definizione di collegamenti con il mondo esterno. Il Fondo europeo per la pesca (FEP) è lo strumento per la pesca del quadro finanziario dell'UE per il 2007-2013. Il FEP fornisce i finanziamenti per agevolare la riforma della PCP e sostiene le misure necessarie associate allo sviluppo del settore. Per ricevere sostegno finanziario, gli Stati membri devono elaborare una strategia nazionale e un programma operativo. L'attuale piano strategico nazionale svedese per il settore della pesca 2007-2013 è stato elaborato sulla base di alcuni obiettivi strategici:

Raggiungere gli obiettivi ambientali stabiliti attraverso un approccio alla gestione basato sugli ecosistemi;

Sviluppare le aree rurali e creare e mantenere l'occupazione;

Migliorare la redditività delle imprese nel settore della pesca;

Aumentare la comprensione e lo scambio di conoscenze ed esperienze;

Informare i consumatori.

Per ottenere questi obiettivi strategici, sono stati specificati obiettivi intermedi per una serie di settori quali le catture, la raccolta delle informazioni, la biologia e l'ambiente, il controllo della pesca, l'acquicoltura, la trasformazione e gli scambi commerciali, la pesca sportiva e le imprese che operano nel settore del turismo legato alla pesca. Il programma operativo per il settore della pesca svedese relativamente al periodo 2007-2013 ha a disposizione fondi per la spesa pubblica pari a 104 774 205 euro, con l'assistenza dell'UE attraverso il FEP pari a 54 664 803 euro. Il programma copre l'intero territorio della Svezia, interamente designato come regione non di convergenza. Il nuovo programma per il 2007-2013 intende promuovere in Svezia un settore della pesca sostenibile a livello ambientale, economico e sociale attraverso:

La creazione di un equilibrio tra risorse ittiche e capacità della flotta,

L'aumento della redditività del settore della pesca,

La promozione dell'occupazione nelle aree rurali legate al settore della pesca,

La diminuzione degli effetti negativi sull'ambiente provocati dalla pesca e

La garanzia della sostenibilità ambientale e degli stock ittici naturali.

Il programma si articola in cinque ambiti prioritari in cui è possibile richiedere il sostegno allo sviluppo e/o diversificare le attività.

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Adeguamento della flotta peschereccia

Questa priorità intende adeguare la flotta peschereccia svedese alla condizione degli stock ittici e migliorare la redditività delle imprese che operano nel settore della pesca. Le misure includono il sostegno alla cessione permanente o temporanea delle attività di pesca, gli investimenti a favore della modernizzazione a bordo delle imbarcazioni, compresa la sostituzione dei motori per migliorare l'efficienza energetica e l'introduzione di metodi di pesca più selettivi. Le misure socioeconomiche dovrebbero agevolare l'ingresso dei giovani pescatori nel settore e fornire un'indennità per i posti di lavoro persi quando i pescherecci vengono ritirati definitivamente dalle attività di pesca. Sono inoltre previste misure di formazione per i pescatori e di diversificazione in settori diversi dalla pesca.

Sviluppo sostenibile dell'acquicoltura, della pesca in acque interne, della trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dei prodotti dell'acquicoltura

L'obiettivo di questa priorità è contribuire all'occupazione a lungo termine nei settori dell'acquicoltura e della trasformazione attraverso lo sviluppo dell'acquicoltura sostenibile e il rafforzamento della competitività dei prodotti della pesca sul mercato. Ciò avviene principalmente attraverso investimenti produttivi, ma anche con l'ausilio di misure acqua-ambientali e di misure per la salute animale. Per quanto riguarda le acque interne, l'obiettivo è trovare un equilibrio tra la capacità di pesca e gli attuali stock ittici.

Misure di interesse comune

Questa priorità sostiene misure di interesse comune che contribuiscano a raggiungere gli obiettivi della PCP e che abbiano un ambito di applicazione più ampio rispetto alle misure normalmente intraprese dalle imprese private. Viene prestata un'attenzione particolare alla protezione e sviluppo della fauna e della flora acquatiche, allo sviluppo dei porti di pesca e delle località di sbarco, alla promozione delle misure di commercializzazione e ai progetti pilota, oltre che alle azioni collettive, compreso il sostegno alle opportunità di formazione e allo scambio di esperienze e conoscenze sui riguardo ai problemi della pesca.

Sviluppo sostenibile delle zone di pesca

Questa priorità intende facilitare lo sviluppo sostenibile delle zone di pesca e creare nuovi posti di lavoro, attraverso iniziative assunte da gruppi di pesca locali. Per raggiungere questi obiettivi, viene fornito un sostegno nel quadro delle strategie di sviluppo locale per la diversificazione delle attività, lo sviluppo del turismo legato alla pesca e la pesca sportiva, misure per aumentare il valore aggiunto dei prodotti della pesca, la diffusione delle informazioni, la promozione della qualità dell'ambiente costiero, la protezione del patrimonio naturale e architettonico e dei valori culturali e naturali e la formazione dei dipendenti del settore della pesca.

Assistenza tecnica

Nell'ambito di questa priorità, viene fornito sostegno per garantire che i sistemi di gestione, controllo, monitoraggio e valutazione del programma operativo funzionino efficientemente e che il sostegno del FEP sia utilizzato in maniera adeguata. La responsabilità delle varie funzioni spetta a diverse autorità. L'SBF è responsabile della gestione del programma, dei controlli, dell'elaborazione, dei sistemi informatici, della valutazione, delle relazioni annuali e di fornire assistenza alla commissione di controllo. L'SBF agisce anche in veste di autorità decisionale, insieme ai consigli amministrativi di contea e di autorità pagatrice e certificatrice. L'autorità nazionale per la gestione finanziaria svedese (Ekonomistyrningsverket), nominata autorità di audit, verifica i sistemi amministrativi e di controllo. Una commissione governativa è stata incaricata di monitorare e valutare il programma.

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3.2. Misure di gestione Le condizioni di base per la gestione della pesca svedese sono determinate dalla PCP. L'elemento centrale di questo quadro generale è costituito dal totale ammissibile di catture (TAC). Le proposte relative al TAC vengono elaborate dalla Commissione europea, previa consultazione del Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare (CIEM) sui livelli appropriati di catture se si vogliono preservare gli stock. Una volta concordati, il TAC è suddiviso tra gli Stati membri, secondo un sistema di "stabilità relativa" in base al quale ciascuno Stato riceve un contingente nazionale per i singoli stock. Oltre al sistema dei TAC/contingenti, si utilizza la regolamentazione degli sforzi per controllare l'attività dei singoli pescherecci. Tale strategia ha principalmente lo scopo di sostenere il piano di recupero del merluzzo nel Mare del Nord, Skagerrak e Kattegat. La regolamentazione determina il numero di giorni in mare in cui ogni peschereccio svedese può operare, in base all'attrezzatura da pesca e alle dimensioni delle reti utilizzate dal peschereccio. Le misure tecniche di conservazione forniscono uno strumento di gestione complementare. Le misure includono la definizione di dimensioni minime degli sbarchi per le diverse specie, l'obbligo di utilizzare dimensioni di reti specifiche e, in alcune circostanze, l'obbligo dell'utilizzo di dispositivi separatori/selettivi, l'adozione di restrizioni al tipo di attrezzatura da pesca utilizzabile e la chiusura di alcune zone a determinati tipi di pesca, in via permanente o per alcuni periodi dell'anno. Benché la maggior parte delle misure sia pensata per proteggere il novellame o lo stock di riproduzione, alcune hanno lo scopo di ridurre gli effetti sulle specie non bersaglio e sugli habitat. La maggior parte delle misure viene adottata a livello europeo, mentre alcune misure supplementari sono adottate dalla Svezia, in particolare nell'ambito della pesca costiera. Secondo la PCP, i piani di recupero dell'UE devono essere sviluppati per gli stock sovrasfruttati e i piani di gestione per gli altri stock. La limitazione dello sforzo di pesca nell'ambito dei piani è soggetto a una valutazione caso per caso. I piani dovrebbero includere le cosiddette norme di sfruttamento predeterminate, allo scopo di introdurre una prospettiva a più lungo termine nella gestione della pesca (Agnew et al., 2009). Attualmente, la pesca svedese è influenzata principalmente dai piani di recupero e di gestione del merluzzo, ma anche dell'anguilla e del nasello settentrionale.

Il piano a lungo termine per il merluzzo adottato nel 2008 si applica, tra le varie zone, al Kattegat, Skagerrak e canale orientale e al Mare del Nord e rafforza il precedente piano di recupero del 2004.

Nel 2007 è stato adottato un piano di recupero per gli stock di merluzzo del Mar Baltico. Le misure svedesi attuate dall'SBF hanno lo scopo di limitare la pesca del merluzzo con effetti limitati sulla pesca su piccola scala.

Il piano di recupero per l'anguilla adottato nel 2007 ha imposto agli Stati membri di definire un piano di gestione dell'anguilla. Il piano svedese riguarda l'intero paese e poggia su tre elementi, ovvero ridurre la mortalità alieutica, ricostituire gli stock di cieche attingendo alle zone con eccedenza locale (in questo caso il fiume Severn nel Regno Unito) e migliorando le condizioni per la migrazione delle anguille, sia a monte che a valle.

Altri piani relativi alla pesca svedese sono il piano di recupero del 2004 per il nasello settentrionale (che si applica alle stesse zone del piano per il merluzzo del 2008) e il piano pluriennale per gli stock di platessa e sogliola adottato nel 2007.

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Oltre alle restrizioni alla gestione, si realizzano operazioni di potenziamento degli stock di ampia portata per contribuire al risanamento e al mantenimento della pesca. Un numero significativo di esemplari di avannotti di trota di mare e di salmone viene regolarmente liberato nei fiumi che sfociano nel Baltico. L'accesso alla pesca è limitato da permessi per i pescherecci e da licenze di pesca rilasciati dall'SBF. Le licenze per la pesca professionali sono concesse alle singole persone, mentre per tutti i pescherecci di lunghezza superiore a cinque metri è richiesto un permesso.

3.3. Diritti di pesca La Svezia dispone di numerosi sistemi di gestione basata sui diritti (GBD) per gestire il proprio volume di catture ai sensi della PCP (Consorzio MRAG, 2009). I volumi di catture relativi ai contingenti individuali (CI) riguardano l'aringa (Mare di Norvegia, Mare del Nord, Skagerrak, Kattegat e Mar Baltico), lo sgombro (Mare di Norvegia e Mare del Nord) e lo spratto (mare aperto). Il principale elemento trainante di questo sistema è l'efficienza economica, finalizzata alla riduzione della capacità. Il sistema dei CI annuali non trasferibili si applica esclusivamente alla pesca pelagica. Tale sistema è stato introdotto nel 2007 in sostituzione di un sistema che prevedeva la concessione di contingenti per peschereccio ogni due settimane e la pesca pelagica veniva interrotta per tutti i partecipanti una volta completato lo sbarco del contingente totale della Svezia (il che provocava uno scarso rendimento economico della flotta). La concessione dei CI si basa sulla traccia storica relativa al periodo 2000-2004. Il 1 novembre 2009 è stato introdotto un sistema basato su contingenti individuali trasferibili (CIT) per il settore pelagico, il cui scopo è ridurre la capacità, favorire la modernizzazione della flotta e aumentare la redditività del segmento pelagico. Il sistema CIT proposto prevede che ciascun trasferimento debba essere approvato dal governo e che la proprietà individuale di contingenti sia limitata al massimo al 10% del contingente svedese. L'SBF decide annualmente quale percentuale dei contingenti nazionali svedesi sarà costituita da CIT e quale percentuale non sarà trasferibile. I CIT per la pesca svedese sono stati adottati per:

Lo sgombro e l'aringa: Mare di Norvegia, Mare del Nord, Skagerrak e Kattegat e Mar Baltico occidentale, orientale e settentrionale;

Lo spratto: Skagerrak e Kattegat e Mar Baltico;

Il melù, il cicerello maggiore e le specie industriali: zona norvegese e Mare del Nord.

Sono previste disposizioni speciali in merito ai contingenti per le imbarcazioni costiere, ovvero imbarcazioni che utilizzano attrezzi non inclusi nel sistema CIT (reti da posta e reti da traino inferiori a 12 m). Esiste un contingente regionale per le imbarcazioni del Mar Baltico e un contingente per il Golfo di Botnia. Tra gli altri Stati membri dell'UE coinvolti nella stessa pesca pelagica si possono menzionare il Regno Unito, i Paesi Bassi e la Danimarca. Gli Stati non UE coinvolti sono la Norvegia e le Isole Faroe. I sistemi GBD presentano differenze tra Stati membri e non membri. La Norvegia ha un sistema costituito da contingenti di gruppo e contingenti individuali per pescherecci. I diritti di uso territoriali nella pesca (TURF) sono applicati in due diversi contesti: nelle acque interne private e nelle acque pubbliche.

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Acque interne private e costiere

Il sistema TURF per le acque private riguarda la gestione del salmone, della trota, della trota di mare, del salmerino, del luccio, della perca, della sandra e del gambero d'acqua dolce, nelle acque costiere, nei laghi e nei fiumi della Svezia. In Svezia, le acque private fanno parte delle proprietà privata e appartengono al proprietario al pari dei terreni privati. Le acque private si trovano nei laghi e lungo la costa svedese. Lungo la costa e in grandi laghi, le acque private sono limitate a 300 metri dalla costa. Il diritto di esclusiva è particolarmente forte, dato che il proprietario può escludere gli altri soggetti dalla pesca. Il diritto di proprietà è permanente, ben tutelato dalla legge e trasferibile soltanto attraverso l'acquisto o la vendita del fondo. Un'importante differenza tra le acque private e i CIT è che il diritto di proprietà non include soltanto le catture, ma anche gli habitat delle risorse ittiche. In questo modo il proprietario può investire nello stock non solo attraverso una pesca precauzionale, ma anche attraverso il potenziamento dello stock e la gestione dell'habitat. Pertanto, il proprietario ha la piena responsabilità della gestione delle risorse ittiche. Tuttavia, anche nelle zone delle acque private, chiunque può accedere per pescare con la canna. Molti proprietari di acque private lo considerano un problema a causa del rischio di eccessivo sfruttamento degli stock. Dato che le acque private si trovano principalmente sulla costa orientale e nei laghi, riguardano soprattutto le specie da pesca che vivono nell'acqua dolce. Una specie di particolare importanza in Svezia è il gambero d'acqua dolce. Si tratta di una specie sedentaria, il cui miglioramento degli stock e degli habitat risulta redditizio. Oltre alla vendita delle catture, il valore commerciale del gambero d'acqua dolce include il turismo, grazie alle catture sportive. Inoltre, il libero accesso dei pescatori con canna alle acque private non mette a rischio gli stock di gambero d'acqua dolce. Non sono disponibili cifre complessive riguardanti gli sbarchi da acque private, ma si ritiene che il valore sia comunque piuttosto basso rispetto ad altri segmenti della pesca svedese. Tali diritti sono pienamente trasferibili, attraverso un mercato ufficiale (amministrato in maniera indipendente), tramite l'acquisto e il trasferimento della proprietà/possesso del fondo. I cittadini di altri Stati membri non hanno accesso ai diritti di pesca ai sensi di tale GBD.

Acque pubbliche

Il sistema TURF relativo alle acque pubbliche gestisce le reti a divergenti per i gamberetti nel Koster/Väderö e Gullmarfjord sulla costa svedese occidentale. Il governo svedese ha chiesto all'SBF, nel 2004, di avviare una serie di esperimenti di cogestione nell'ambito della pesca regionale/locale. Una di queste iniziative, a Norra Bohuslän, attinge alle esperienze positive acquisitegrazie alla cogestione nella pesca del gamberetto nella zona di Koster/Väderö di Skagerrak (CIEM IIIa). Tale pesca è stata cogestita da pescatori, ricercatori e autorità comunali e ha un livello elevato di legittimità e diritti riconosciuti. Il Gullmarsfjord sulla costa svedese occidentale è stato trasformato in una zona marina protetta (ZMP) nel 1983 e la pesca da traino nella zona è stata abbandonata nel 1990. Nel 1999 la pesca da traino è stata riaperta con alcune limitazioni relative agli attrezzi e al numero di giorni di pesca. In un accordo di cogestione con l'SBF, i sei pescherecci coinvolti hanno sviluppato, negli ultimi sette anni, un sistema di gestione per la pesca che è riuscito a combinare la sostenibilità delle risorse e la redditività economica. Nel caso della pesca in cogestione nel Gullmarsfjord, l'accesso è limitato e si basa sui dati storici di pesca. La pesca nel Koster/Väderö è aperta, in linea di principio, a tutti coloro che sono titolari di una licenza di pesca e rispettano le regole e i regolamenti adottati. La struttura della cogestione si sta orientando verso limitazioni all'ingresso, tramite restrizioni relative agli

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attrezzi da pesca e requisiti di formazione (la proposta che i pescatori debbano frequentare un corsa di formazione di ecologia marina è in fase di codificazione). La pesca interessata è esclusivamente su piccola scala. La pesca di gamberetti nel Koster/Väderö e Gullmarsfjord riguarda soltanto i pescatori svedesi. I permessi/licenze limitati non trasferibili (LL) sono rilasciati per la pesca con rete a strascico in coppia dei coregoni nel Golfo di Botnia. L'efficienza economica, la struttura comunitaria e la conservazione degli stock costituiscono i fattori trainanti di questa politica. È necessario disporre di un permesso e il numero di tali permessi è al massimo di 40, in base allo stato delle risorse, ai dati storici, all'età e alla dipendenza economica del pescatore e all'attrezzatura da pesca. Se vi sono più richiedenti, è necessario consultare l'organizzazione dei pescatori. La tutela della pesca su piccola scala è una preoccupazione importante e presenta limitazioni relative al numero di pescherecci, alla potenza motore, alle dimensioni degli attrezzi e alla condotta professionale. Il sistema delle licenze limita la pesca ai pescherecci con lunghezza inferiore ai 14 m, con una preferenza per i pescatori del luogo. L'accesso da parte di cittadini di altri Stati membri non è ammesso da tale sistema.

3.4. Fermi della pesca I fermi della pesca utilizzati nella gestione della pesca svedese si suddividono in zone dove sono vietate le catture (la pesca è completamente vietata), zone con limitazioni relative agli attrezzi da pesca durante l'intero arco dell'anno e fermi della pesca durante la riproduzione. I fermi della pesca durante la riproduzione hanno una lunga tradizione nella gestione svedese e sono abbondanti da un punto di vista numerico, anche se in genere sono relativamente piccoli in termini di dimensioni. Le zone con limitazioni relative agli attrezzi durante l'intero arco dell'anno occupano gradi aree sia nelle acque interne che nelle acque costiere, dove la più grande è costituita dalla zona dove è vietata la pesca con reti da traino e da circuizione lungo la costa. Esistono alcune zone dove sono vietate le catture, ma tali zone non sono state costituite principalmente per la gestione della pesca (Bergström et al., 2007).

Zone dove sono vietate le catture

Una relazione dell'SBF del 2007 mostra che tutte le zone studiate dove sono vietate le catture hanno stock più popolosi e individui di maggiori dimensioni (Bergström et al. 2007). In due delle zone, tuttavia (il lago Vättern e Gotska Sandön), il periodo di protezione è stato troppo breve per produrre effetti tangibili. Nel lago Vättern, l'uso di attrezzi da pesca era stato limitato in precedenza. Un'ulteriore restrizione all'utilizzo delle reti da pesca è stata introdotta nel 2005 e, in aggiunta, una zona di circa 250 km2 (il 18% dell'area del lago) è stata completamente vietata alla pesca. Nelle acque intorno a Gotska Sandön le catture sono vietate dal maggio 2006. In precedenza, era una zona a pesca intensiva, ma la pesca era stata pesantemente limitata negli ultimi dieci anni. La zona intorno a Gotska Sandön dove sono vietate le catture si estende per 4 miglia nautiche dall'isola e copre un'area di circa 350 km2 (Bergström et al., 2007).

Zone con limitazioni relative agli attrezzi

In zone dove esistono limitazioni relative agli attrezzi per l'intero arco dell'anno, sono stati osservati effetti positivi sia in termini di dimensioni che, in alcuni casi, di densità della popolazione ittica. La limitazione più comune è il divieto della pesca da traino, che si applica all'intera costa dalla Svezia (4 miglia nautiche dalla linea di base), nell'Havstensfjord e nelle regioni interne del Gullmarsfjord a Bohuslän, nella Svezia occidentale e nella regione di

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Öresund e Skåne, nella Svezia meridionale. Nell'Öresund, nell'Havstensfjord e nel Gullmarsfjord, sono stati riscontrati chiari positivi evidenti nella distribuzione del merluzzo, in particolare, ma anche di specie quali l'eglefino, il merlano, la passera pianuzza e la platessa. In queste zone, i pesci sono più grandi e in alcuni casi (soprattutto il merluzzo) la loro popolazione ha densità superiori rispetto alle zone dove si pratica la pesca con rete da traino (Bergström et al., 2007). Nella maggior parte dell'Öresund, la pesca da traino e con ciancioli è vietata dal 1932, in ragione dell'elevato traffico di navi nella zona. Nell'Öresund la pesca viene effettuata principalmente con l'ausilio di reti da imbrocco, che consentono una maggiore selettività nei confronti delle specie durante la pesca. Un effetto del divieto delle reti da traino è che nell'Öresund sono presenti più specie, con maggiore densità e individui di maggiori dimensioni. L'Öresund può essere vista come una zona di riferimento, in cui la comunità di pesca è più "naturale" rispetto alle zone dove si pesca con reti da traino. Tali zone di riferimento sono importanti per comprendere in che modo i cambiamenti su vasta scala, per esempio il cambiamento climatico, influenzano le comunità di pesci, rispetto alle zone soggette a maggiore pressione di pesca (Svedäng et al., 2004).

Fermi della pesca durante la riproduzione

In Svezia, esistono anche numerose zone dove i pesci sono protetti durante il periodo di riproduzione. Tali misure di protezione includono un divieto totale di pesca durante il periodo di riproduzione del merluzzo nella zona al largo di Bornholm, nel Baltico meridionale, oltre che nel Golfo di Skälder e nel Golfo di Laholm Bay nell'Halland, un divieto alla pesca mirata all'interno del limite per la pesca da traino sulla costa occidentale e negli estuari dei fiumi nella Svezia meridionale e un divieto completo di pesca in 17 baie di riproduzione per la perca e il luccio nell'arcipelago di Stoccolma. Nel 2008 sono stati introdotti ulteriori divieti alla pesca del merluzzo durante il periodo di riproduzione nella zona di Gdansk e Gotland. Nei casi in cui le zone di riproduzione sono state protette per un periodo sufficiente da consentire una loro valutazione (come nella zona di Bornholm e negli estuari dei fiumi nella Svezia meridionale), sono stati registrati effetti positivi sulla densità del salmone e della trota di fiume nella Svezia meridionale. Affinché la protezione durante la riproduzione abbia un effetto positivo tangibile è importante che la mortalità alieutica totale venga ridotta, in quanto viene catturato meno pesce in totale. Se la pesca viene semplicemente spostata in un'altra zona durante il periodo di riproduzione, senza alcuna riduzione del totale delle catture, gli effetti positivi sulle specie protette saranno molto ridotti o addirittura inesistenti (Bergström et al., 2007).

Nuove zone con divieti di pesca permanenti

Una decisione del governo relativa agli obiettivi di qualità ambientale e la pubblicazione Ambiente marino nazionale del governo ha affidato all'SBF il compito di proprie le zone con divieti di pesca permanenti, in consultazione con l'Agenzia per la protezione dell'ambiente (Naturvårdsverket) e con i consigli amministrativi di contea competenti (Almesjö e Limén, 2009). Queste zone dovranno essere incluse sia nelle zone costiere che in quelle pelagiche del Baltico e della zona di Skagerrak e Kattegat e saranno istituite entro il 2010 e valutate entro il 2015. L'SBF ha presentato le zone pelagiche che vengono proposte per il divieto totale di pesca (Sköld et al., 2008). Le zone in questione sono: Il Kattegat sudorientale per la protezione del merluzzo;

Il Baltico meridionale per la protezione del merluzzo in maturazione;

Il Golfo di Botnia per la protezione delle aringhe nelle zone costiere di deposito delle uova.

Unità tematica B: politiche strutturali e di coesione

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Sono inoltre state proposte le seguenti zone di divieto di pesca: Il fiordo di Havsten nel Bohuslän per la protezione del rombo chiodato, del merluzzo e

della platessa;

La regione di Brunskär-Tanneskär a ovest di Goteborg per la protezione dello scampo e dei pesci demerali;

L'arcipelago di Stoccolma per la protezione della perca, del luccio e della sandra.

A eccezione del Kattegat sudorientale, le delimitazioni di queste zone non sono chiare, identificando esclusivamente gli stock da proteggere, non le zone geografiche.

3.5. Zone marine protette In Svezia, almeno 474 siti costieri sono stati designati come riserve naturali o zone per la protezione della natura a partire dagli anni Trenta, pressoché lungo l'intera costa svedese (Wood et al., 2007). Il primo parco nazionale marino della Svezia è stato aperto nel 2009 nelle minuscole isole Koster, sulla costa occidentale: il parco nazionale marino Kosterhavet si compone di 39 000 ettari, la maggior parte dei quali nella zona marina interno alle isole. Il parco avrà un duplice scopo: proteggere ambienti e specie uniche come la barriera corallina, la spugna delle acque profonde boreali e i brachiopodi, oltre a promuovere la ricostituzione esterna. La Svezia è anche coinvolta in numerose iniziative di designazione di ZMP a livello europeo e internazionale:

Rete Natura 2000 (UE)

La rete Natura 2000 è costituita da siti designati dagli Stati membri come zone di protezione speciale (ZPS) ai sensi della direttiva Uccelli e siti di importanza comunitaria (SIC) ai sensi della direttiva Habitat. Fino a dicembre 2009, la Svezia ha designato 108 ZPS e 334 SIC con una componente marina, che coprono rispettivamente 4 018 km2 e 7 512 km26.

Rete OSPAR

La Svezia è uno dei 15 Stati che partecipano alla commissione Oslo-Parigi (OSPAR) per la protezione dell'Atlantico nordorientale. La Svezia ha indicato 6 ZPS per la rete OSPAR, con un'area totale di 972 km2 (OSPAR, 2007).

Rete HELCOM

La Svezia è anche parte contraente della Convenzione per la protezione dell'ambiente marino della zona del Mar Baltico (conosciuta come Convenzione di Helsinki). HELCOM è l'ente responsabile della convenzione. Nel 2003, è stato avviato un programma di lavoro congiunto da parte dell'HELCOM e dell'OSPAR per l'istituzione di una rete di zone marine protette del Baltico (ZMPB). La Svezia ha selezionato 21 ZMPB, 9 dei quali sulla sua costa occidentale7.

6 Barometro Natura 2000, http://ec.europa.eu/environment/nature/natura2000/barometer/index_en.htm. 7 HELCOM, http://www.helcom.fi/environment2/biodiv/en_GB/bspas/

La pesca in Svezia

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4. CATTURE

4.1. Pesca marittima Nel 2008, le catture svedesi sono scese a un totale di 229 726 t (peso vivo), il valore più basso registrato nell'ultimo decennio (figura 3). La flotta peschereccia svedese opera in una zona che si estende dall'Atlantico nordorientale al Golfo di Botnia settentrionale (allegato 2 - mappa 8). Ciononostante, il Mar Baltico costituisce di gran lunga la zona di pesca più importante, con il 72% del totale delle catture nazionali (tabella 2), mentre il restante volume proviene dal Mare del Nord (14%) e dalla zona del Kattegat e Skagerrak (14%). Nell'Atlantico nordorientale non sono state registrate catture nel 2008. A differenza del Mar Baltico, dove le catture sono rimaste pressoché immutata dal 2005, il volume delle catture nella Svezia occidentale ha subito un declino significativo nel 2007 e 2008 (figura 3). Figura 3: Catture nella pesca marittima in base alla zona di pesca, 1999-2008

Fonte: SBF, www.fiskeriverket.se

Tabella 2: Catture in base alla zona di pesca nel 2008

ZONA Sottodivisioni CIEM CATTURE

(t) CATTURE

(%)

Atlantico IIa 0 0

Mare del Nord IVa, IVb 31856 14

Skagerrak e Kattegat IIIa 31614 14

Mar Baltico e Öresund IIIb, IIIc, IIId 166255 72

Totale 229726 100

Fonte: SBF, www.fiskeriverket.se

Migliaia di tonnellate

Totale Mar Baltico, Öresund Mare del Nord, Kattegat, Skagerrak

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Le catture svedesi suddivise per specie e zone di pesca nel 2008 sono presentate nella tabella 3.

La pesca nel Mar Baltico e nell'Öresund vede la prevalenza delle catture dello spratto (Sprattus sprattus) con 93 007 t, dell'aringa (Clupea harengus) con 59 362 t e del merluzzo (Gadus morhua) con 11 651 t.

Nello Skagerrak e nel Kattegat, la maggior parte delle catture di pesce riguarda l'aringa, con 21 454 t, seguita dallo spratto, con 2564 t, dal merluzzo carbonaro (Pollachius virens) con 622 t, dalla tracina drago (Trachinus draco) con 554 t, dal merluzzo con 518 t e dalla platessa (Pleuronectes platessa) con 356 t. I crostacei hanno particolare importanza, in particolare il gamberetto o gamberetto boreale (Pandalus borealis) con 2 249 t e lo scampo (Nephrops norvegicus) con 1 511 t.

Le catture principali nel Mare del Nord riguardano l'aringa con 13 840 t e il cicerello (Ammodytidae) con 12 405 t, oltre allo sgombro (Scomber scombrus) con 3 507 t, al merluzzo carbonaro con 1 017 t e al merluzzo con 439 t.

Su un totale di 229 726 t di peso vivo (peso del pesce all'atto della cattura), il peso sbarcato (peso del pesce al momento dello sbarco) rappresenta 218 956 t. Il peso sbarcato include il pesce destinato al consumo (43%), il pesce per la trasformazione (56,9%) e le uova e il fegato (ca. 0,1%; allegato 3, tabella 9). Ciononostante, il pesce destinato al consumo rappresenta la maggior parte del valore totale degli sbarchi (81%). Le uova e il fegato sono anch'essi prodotti di elevato valore (1,4%) mentre il pesce per la trasformazione rappresenta il 17,5% del valore degli sbarchi (allegato 3, tabella 10). Negli sbarchi del pesce destinato al consumo, prevale un numero limitato di specie: aringhe (più della metà degli sbarchi di pesce destinato al consumo e ca. il 23% degli sbarchi totali), spratti, merluzzi, sgombri e merluzzi carbonari, oltre a gamberetti boreali e scampi (figura 4A). In termini di valore, i crostacei e il merluzzo detengono una quota maggiore degli sbarchi (rispettivamente il 24% e il 19% del valore degli sbarchi totali) e vari altre specie a elevato valore apportano un contributo significativo, tra cui soprattutto anguille (Anguilla anguilla), platesse e passere lingua di cane (Glyptocephalus cynoglossus, figura 4B). La maggior parte delle catture viene sbarcata all'estero (circa il 59%), in particolare in Danimarca. Tuttavia, dato che ciò riguarda in particolare pesce di scarso valore per la trasformazione, gli sbarchi all'estero rappresentano soltanto il 34% del valore totale (allegato 3, tabelle 9 e 10). La costa occidentale svedese detiene il 10% del peso sbarcato, ma il 37% del valore degli sbarchi, dato che la quasi totalità dei gamberetti boreali e degli scambi, che hanno un valore elevato, è sbarcata in questa zona. Lo spratto viene sbarcato principalmente lungo la costa orientale. La maggior parte del merluzzo è sbarcata sulla costa meridionale della Svezia. Il merluzzo viene catturato con reti da traino, oltre che con l'ausilio di reti da imbrocco e palangari. La pesca con reti da imbrocco ha subito un declino negli ultimi anni, in seguito alla minore abbondanza di merluzzi di grandi dimensioni. La gestione del merluzzo è ripartita in vari stock. La pesca svedese ha quattro stock bersaglio, dove lo stock del Baltico orientale è il più importante e lo stock del Kattegat è il più vulnerabile (cfr. approfondimento 1 e figura 5). Circa il 90% delle catture svedesi riguarda lo stock del Baltico orientale (Fiskeriverket, 2009). La pesca mirata del merluzzo è stata importante per la Svezia, ma ora si è ridotta in modo significativo. Il merluzzo costituisce, inoltre, un'importante cattura accessoria della pesca dello scampo (approfondimento 2, figura 6).

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Figura 4: Sbarchi di pesce destinato al consumo della pesca marittima svedese nel

2008: A. Peso sbarcato, B. Valore degli sbarchi.

Fonte: SBF, www.fiskeriverket.se

Peso sbarcato

MerluzzoMerluzo carbonaroAringaSprattoSgombroScampoGamberetto borealeAltri pesci

Valore Anguilla

Platessa

Passera lingua dicaneMerluzzo

Merluzo carbonaro

Aringa

Spratto

Sgombro

Aragosta

Scampo

Gamberetto boreale

Altri pesci

A.

B.

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Tabella 3: Catture della pesca marittima in Svezia in base alla zona di pesca nel 2008 (peso vivo)

SPECIE MARE DEL

NORD SKAGERRAK KATTEGAT

MAR BALTICO ÖRESUND

TOTALE (t)

TOTALE (%)

Anguilla - 168 386 553 0,24 Salmone - 0 253 253 0,11 Trota - 0 25 25 0,01 Coregone - - 626 626 0,27 Lavarello - 1 142 143 0,06 Altro pesce d'acqua dolce - 0 157 157 0,07 Ippoglosso 3 5 - 8 0,00 Platessa 20 356 159 535 0,23 Passera lingua di cane 19 260 - 279 0,12 Limanda - 7 7 14 0,01 Passera pianuzza 3 15 0 18 0,01 Passera 0 16 209 225 0,10 Sogliola - 34 2 36 0,02 Rombo liscio - 28 2 30 0,01 Rombo chiodato 0 11 44 55 0,02 Altri pesci piatti 0 0 - 1 0,00 Merluzzo 439 518 11651 12607 5,49 Eglefino 83 276 0 359 0,16 Merluzzo carbonaro 1017 622 0 1639 0,71 Merluzzo giallo 46 33 0 79 0,03 Molva 21 24 - 44 0,02 Brosmio 1 3 - 4 0,00 Merlano 2 52 67 120 0,05 Nasello 81 101 0 182 0,08 Altri gadidi 12 0 - 12 0,01 Tracina drago 1 554 0 555 0,24 Lupo di mare 26 22 0 48 0,02 Cicerello 12405 110 - 12515 5,45 Capone 3 5 0 7 0,00 Ciclottero - 30 113 143 0,06 Rana pescatrice 76 51 - 127 0,06 Aguglia - 0 2 2 0,00 Aringa 13840 21454 59362 94656 41,20 Spratto - 2564 93007 95571 41,60 Sgombro 3507 152 2 3662 1,59 Sardina - - - 0 0,00 Spinarolo 0 76 0 76 0,03 Altri pesci marini 97 69 38 204 0,09 Granchio - 149 1 150 0,07 Aragosta - 33 0 33 0,01 Scampo 26 1511 0 1538 0,67 Gamberetto boreale 129 2249 - 2377 1,03 Ostrica - 16 - 16 0,01 Mitili - 13 - 13 0,01 Altri crostacei e molluschi 0 27 - 27 0,01 Totale 2008 31856 31614 166255 229726 100

Fonte: SBF, www.fiskeriverket.se

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APPROFONDIMENTO 1: La pesca del merluzzo nel Kattegat

IL MERLUZZO NEL KATTEGAT

Evoluzione dei parametri per le catture e gli stock Il merluzzo viene catturato da pescatori svedesi e danesi principalmente con l'ausilio di reti a strascico, reti da imbrocco e sciabiche danesi. Si tratta di una pesca mista, che oltre al merluzzo ha come bersaglio altri gadidi, i pesci piatti e gli scampi. La percentuale svedese di catture di merluzzo è di circa il 30%. I rigetti non sono inclusi. Stato degli stock: Il CIEM ritiene che le statistiche relative alle catture siano troppo inaffidabili per una corretta valutazione degli stock e osserva semplicemente le tendenze relative allo stock. Lo stock riproduttivo è in diminuzione e vicino al minimo storico. La mortalità alieutica non può essere stimata in modo affidabile. Il ripopolamento è in diminuzione dagli anni Settanta e negli ultimi anni ha raggiunto il suo livello più basso. Consiglio CIEM: nessuna cattura di merluzzo. Regolamento UE per il 2009: Il totale dei TAC è di 505 tonnellate. Il contingente svedese è di 147 tonnellate.

Fonte: Fiskeriverket, 2009

Figura 5: Il merluzzo nel Kattegat: mortalità alieutica, biomassa da riproduzione, sbarchi e ripopolamento

Fonte: Fiskeriverket, 2009

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APPROFONDIMENTO 2: La pesca dello scampo

LO SCAMPO (Nephrops norvegicus)

Evoluzione dei parametri per le catture e gli stock Lo scampo viene pescato principalmente con l'ausilio di reti a strascico, ma viene utilizzata anche la pesca con le nasse. Le catture svedesi ammontano a circa il 25% del totale nel Kattegat e Skagerrak. Con gli attrezzi da traino utilizzati attualmente, le catture accessorie di pesci bentonici sono elevate. Le catture accessorie si possono ridurre notevolmente utilizzando una griglia di selezione. L'uso di tale griglia è ora obbligatorio per la pesca da traino in determinate zone all'interno del limite generale svedese per la pesca da traino. Tuttavia, vengono ancora rigettate grandi quantità di scampi sotto misura. Stato degli stock: È ora possibile valutare i confini dello sfruttamento relativamente cautelativo. Gli indici di pesca commerciale (sbarchi per unità di sforzo) suggeriscono che gli stock del Kattegat e Skagerrak vengono sfruttati a un livello sostenibile. Consiglio CIEM: in ragione della mancanza di certezza riguardo ai dati disponibili, il CIE; non è in grado di prevedere le catture in maniera affidabile. Si raccomanda di non superare gli attuali livelli di sfruttamento. Sarebbe opportuno adottare misure di selezione delle specie (griglie di selezione) per ridurre al minimo la cattura di merluzzo e di altre specie ittiche bentoniche. Regolamento UE per il 2009: il TAC nel Kattegat e Skagerrak ammonta a 5 170 tonnellate. Il contingente svedese è di 1 359 tonnellate. I limiti relativi al numero di giorni di pesca per ridurre le catture di merluzzo non si applicano ai pescherecci che utilizzano griglie di selezione.

Fonte: Fiskeriverket, 2009 Figura 6: Scampo: sbarchi e rigetti

Fonte: Fiskeriverket, 2009

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4.2. La pesca nelle acque interne La Svezia dispone di un gran numero di acque interne, con circa 90 000 laghi di dimensioni superiori a 1 ettaro e 300 000 km of corsi d'acqua, che costituiscono un potenziale significativo per la pesca interna. Nel 2008, le catture d'acqua dolce nei laghi sono state pari a 1 615 tonnellate, per un valore di 77,9 milioni di corone svedesi (tabelle 4 e 5). Nella Svezia meridionale vi sono quattro grandi laghi: Vänern, Vättern, Mälaren e Hjälmaren. Il lago Vänern è il più grande e contribuisce per circa il 41% al totale delle catture d'acqua dolce in termini di volume e al 28% in termini di valore. Le principali specie bersaglio della pesca d'acqua dolce sono la sandra (Sander lucioperca), il coregone bianco (Corregonus albula), la perca (Perca fluviatus), il luccio (Esox lucius), il lavarello (Coregonus lavaraetus), l'anguilla (Anguilla anguilla) il gambero d'acqua dolce (Astacus astacus). Le catture nelle acque interne vedono la netta prevalenza della sandra, che rappresenta il 32,9% delle catture totali in termini di volume e il 44,1% in termini di valore (tabelle 4 e 5). Il coregone bianco e le sue uova costituiscono il 16,2% delle catture in termini di volume e l'8,2% del valore. Le uova di coregone bianco costituiscono il prodotto di maggior valore della pesca. Il gambero d'acqua dolce, pescato principalmente nel lago Vättern, rappresenta il 10,8% delle catture e il 24,6% del valore totale. Tabella 4: Catture nelle acque interne svedesi da parte di pescatori commerciali,

2008

SPECIE VÄNERN VÄTTERN MÄLAREN HJALMÄREN ALTRI LAGHI

TOTALE (t)

Salmone 24 4 1,1 - - 29

Trota 6 3 0 - 1 9

Salmerino - 5 - - 3 8

Lavarello 97 4 0 0 3 104

Coregone bianco 247 1 14 0 0 262

di cui uova di coregone

bianco 13 - 1 - - 13

Luccio 40 0 30 34 15 119

Sandra 136 0,01 175 162 59 532

Perca 49 3 6 73 9 142

Anguilla 22 - 47 23 20 113

Gambero d'acqua dolce

0 146 - 27 2 175

Altro 40 6 4 6 64 121

Totale 662 172 278 325 177 1615

Fonte: SBF, www.fiskeriverket.se

Unità tematica B: politiche strutturali e di coesione

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Tabella 5: Valore delle catture nelle acque interne svedesi da parte di pescatori commerciali, 2008

SPECIE VÄNERN VÄTTERN MÄLAREN HJALMÄREN ALTRI LAGHI

TOTALE (migliaia di

corone svedesi)

Salmone 1160 272 62 - - 1494

Trota 285 144 0 - 56 485

Salmerino - 298 - - 280 578

Lavarello 3264 125 1 0 98 3489

Coregone bianco 5901 7 456 0 5 6368

di cui uova di coregone

bianco 5900 - 378 - - 6278

Luccio 678 9 680 559 293 2218

Sandra 8221 0 11646 10360 4157 34383

Perca 903 76 179 1047 305 2511

Anguilla 1213 - 2702 1276 1229 6421

Gambero d'acqua dolce 0 15451 - 3405 316 19172

Altro 428 72 74 25 219 817

Totale 22054 16454 15800 16671 6958 77936

Fonte: SBF, www.fiskeriverket.se

4.3. Acquicoltura Le specie attualmente allevate in Svezia sono la trota arcobaleno (Oncorhynchus mykiss), il salmerino (Salvelinus alpinus), la trota (Salmo trutta), il salmone (Salmo salar) e l'anguilla (Anguilla anguilla), oltre al gambero d'acqua dolce (Astacus astacus), al mitilo (Mytilus edulis) e all'ostrica (Ostrea edulis). La produzione svedese dell'acquicoltura nel 2008 è stata di 5667 tonnellate di pesce destinato al consumo, equivalente a un peso vivo di 6676 tonnellate. Sono inoltre state coltivate 1911 tonnellate di mitili. Il valore totale della produzione dell'acquicoltura di pesce destinato al consumo è stato pari a 224 milioni di corone svedesi. La trota arcobaleno è stata la specie dominante dell'acquicoltura svedese dagli anni Ottanta (figura 7). Nel 2008, la trota arcobaleno rappresentava circa l'87% della produzione totale di pesce destinato al consumo in termini di volume e circa il 70% in termini di valore (tabella 6). Il salmerino rappresenta anch'esso una specie significativa per l'acquicoltura, con circa il 10% del volume della produzione e circa il 18% del suo valore, come anche l'anguilla (rispettivamente 2,6% e 6% circa). Una percentuale importante della produzione di pesce da acquicoltura destinato al consumo riguarda la maricoltura: il 34% della produzione di trota arcobaleno (ovvero 1981 tonnellate) e la totalità della produzione di mitilo.

La pesca in Svezia

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Nel 2008, la produzione di pesce destinato al ripopolamento ha raggiunto, secondo le stime, 1276 tonnellate, per un valore totale di 92,2 milioni di corone svedesi. Anche in questo caso, le specie principali sono state la trota arcobaleno (67% del volume e 46% del valore), seguita dalla trota (17% del volume e 20% del valore) e dal salmerino (10% del volume e15% del valore). A scopo di compensazione, 2,25 milioni di avannotti di salmone e 0,66 milioni di avannotti di trota sono stati liberati nei fiumi che sfociano principalmente nel Mar Baltico e nelle zone costiere. Nel 2008, 118 stabilimenti producevano pesce destinato al consumo oltre a mitili e ostriche e 153 stabilimenti producevano pesce per il ripopolamento (non sono ancora disponibili le cifre per il gambero d'acqua dolce relative al 2008). Mentre il numero di stabilimenti è rimasto sostanzialmente costante per la maggior parte delle specie nell'ultimo decennio, il numero di produttori di trote arcobaleno destinate al consumo ha subito una flessione, passando da 132 nel 1999 a 73 nel 2008 (anche se tale aspetto non corrisponde a una diminuzione della produzione). I sistemi utilizzati includono le gabbie (643 nel 2008, con un volume totale di 525 000 m3), gli stagni (53, con 123 000 m3), vasche (278, con un volume di 3000 m3) e sistemi di ricircolazione (84, con un volume di 1000 m3). Nel 2008, il numero di lavoratori del settore dell'acquicoltura in Svezia è stato stimato a 379 (321 uomini e 58 donne) e il numero totale di ore di lavoro a 401 000. Figura 7: Produzione svedese di trota arcobaleno (regnbåge), altro pesce destinato

al consumo (övrig matfisk) e mitilo (musslor)

Fonte: Fiskeriverket, 2009

Unità tematica B: politiche strutturali e di coesione

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Tabella 6: Produzione svedese di pesce destinato al consumo nel 2008

SPECIE PESO VIVO VALORE

tonnellate

% milioni di corone svedesi

%

Trota arcobaleno 5789 86,7 157,3 70,4

Salmerino 692 10,4 39,8 17,8

Anguilla 172 2,6 13,2 5,9

Altro 20 0,3 13,2 5,9

Totale pesce destinato al consumo 6676 100,0 223,5 100,0

Fonte: SBF, www.fiskeriverket.se

La pesca in Svezia

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5. FLOTTA PESCHERECCIA

5.1. Caratteristiche generali All'inizio del 2010, la flotta peschereccia svedese era costituita da 1 454 unità, con una capacità totale di 39 688 di stazza lorda e 200 953 kW8. Le principali caratteristiche del peschereccio medio sono mostrate nella tabella 7. La flotta svedese si può suddividere a grandi linee in tre gruppi principali:

Pesca con reti da traino pelagiche e ciancioli per aringhe, spratti, sgombri, coregoni bianchi e melù;

Pesca con reti a strascico per il merluzzo e altre specie demersali come le sogliole, i gamberi e gli scampi;

Pesca con attrezzi fissi (reti, nasse, gabbie e palangari) principalmente per merluzzo, salmone, lavarello, scampo, anguilla, ciclottero, spinarolo, rombo chiodato, platessa, passera, sandra, luccio, perca, sgombro e aringa.

Tabella 7: Caratteristiche del peschereccio medio in Svezia, 2010

Stazza lorda 27,3 tonnellate

Potenza motore 138.2 kW Lunghezza 10 m Età 31 anni

Fonte: Registro della flotta peschereccia comunitaria. Elaborazione: J. Iborra Martin

I pescherecci di piccole dimensioni (<12 m di lunghezza) che utilizzano di norma attrezzi da pesca fissi rappresentano la percentuale più elevata della flotta (il 77% del numero di pescherecci, figura 8). I pescherecci con una lunghezza superiore a 24 m costituiscono il 6% della flotta, ma coprono il 64% della stazza lorda totale. Questo segmento è composto principalmente dai grandi pescherecci pelagici da traino e dotati di ciancioli. La maggioranza dei pescherecci con reti da traino rientra nella categoria 12-24 m. Circa il 90% del valore totale degli sbarchi proviene dai pescherecci con reti da traino e da circuizione con lunghezza superiore ai 12 m, dai pescherecci con reti da traino e da circuizione di lunghezza superiore ai 24 m e dai pescherecci con attrezzi fissi con lunghezza inferiore ai 12 m, mentre il segmento dei grandi pescherecci pelagici (più di 24 m) ha raggiunto il migliore rendimento economico (Consorzio MRAG, 2009).

8 Tutte le cifre indicate nel presente capitolo riguardano il 2010.

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Figura 8: Flotta peschereccia svedese in base alle categorie di lunghezza, 2010

Fonte: Registro della flotta peschereccia comunitaria. Elaborazione: J. Iborra Martin

La maggior parte dei pescherecci è costruita in fibra di vetro (57%), mentre il 27% è costruita in legno. I pescherecci con scafo di metallo rappresentano il 15,3% del numero dei pescherecci, ma 74% della capacità totale. Il numero e la capacità dei pescherecci con scafo di metallo sono aumentati in modo significativo a partire dagli anni Novanta, principalmente a spese dei pescherecci con scafo in legno, mentre la capacità dei pescherecci di fibra di vetro è rimasta relativamente costante.

5.2. Attrezzi da pesca La rete a strascico costituisce il principale attrezzo da pesca in tutte le zone marine svedesi, a eccezione della parte interna e settentrionale del Mar Baltico centrale, dove attrezzi fissi come le reti da imbrocco e le trappole sono più diffusi. Il volume delle catture con reti a strascico e trappole è rimasto relativamente costante nel corso del Ventunesimo secolo, ma l'utilizzo delle reti da imbrocco è diminuito, probabilmente per il conflitto con le foche (Fiskeriverket, 2009). La maggior parte dei pescherecci svedesi utilizza trappole per pesci (nasse) (il 38,6% delle imbarcazioni) e reti da posta calate (33,4%, tabella 8). Ciononostante, in termini di stazza lorda, i principali attrezzi da pesca utilizzati sono le reti a strascico a divergenti e le reti da traino pelagiche a divergenti, seguite dai ciancioli e dalle reti da posta calate. Effettivamente i pescherecci dotati di reti a strascico a divergenti rappresentano il 14,9% del numero totale dei pescherecci, ma dominano la capacità della flotta svedese (37,1% della stazza lorda e 32% della potenza motore). Le reti da traino pelagiche a divergenti (presenti sul 3,4% dei pescherecci) forniscono anch'esse una percentuale significativa della capacità totale (36% della stazza lorda e 20,2% della potenza motore), mentre i ciancioli (1% dei pescherecci) rappresentano il 7,9% della stazza lorda totale e il 5,5% della potenza motore totale. Vale la pena osservare che la stazza lorda totale dei pescherecci che utilizzano reti a strascico a divergenti ha subito una flessione significativa a partire dagli anni Novanta, mentre è rimasta pressoché immutata per i pescherecci che utilizzano reti da traino pelagiche a divergenti (figura 9). Altri attrezzi da pesca utilizzati in Svezia sono le reti a strascico in coppia (2,3% dei pescherecci), lenze a mano (3%), reti da posta derivanti (1,2%) e lenze trainate (1,1%), mentre le reti da traino pelagiche a coppia, le reti a tremaglio, i palangari fissi, le draghe tirate da natanti e le sciabiche da spiaggia sono utilizzati da meno dell'1% dei pescherecci.

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

Pescherecci Stazza Potenza

<12m12-24m>24m

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45

Figura 9: Evoluzione della stazza lorda dei pescherecci che utilizzano i principali attrezzi da pesca, 1995-2010

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

Ton

nes Bottom otter trawls

M idwater o tter trawls

Purse seines

Set gillnets

Fonte: Registro della flotta peschereccia comunitaria. Elaborazione: J. Iborra Martin Più di metà dei pescherecci (51,6%) è considerata specializzata. Tale categoria rappresenta circa il 70% della stazza lorda della flotta svedese e include la maggior parte delle imbarcazioni dotate di reti da traino pelagiche a divergenti e di reti a strascico a divergenti. Il restante 48,4% dichiara varie tipologie di attrezzi (tabella 9). La combinazione più diffusa tra attrezzo principale e attrezzo sussidiario è data dalle trappole per pesci - reti da posta calate (11,3% delle imbarcazioni), seguita dalle reti da posta calate - lenze a mano (6,7%) e dalle reti da posta calate - trappole per pesci (5,3%). Di norma i pescherecci con capacità elevata utilizzano ciancioli - reti da traino pelagiche a divergenti e reti da traino pelagiche a coppia - ciancioli.

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Tabella 8: Principali attrezzi da pesca utilizzati dalla flotta svedese, 2010

CODICE

ATTREZZO PESCHERECCI STAZZA POTENZA

N. % SL % kW %

PS Ciancioli 14 1,0% 3136 7,9% 10989 5,5%

OTB Reti a strascico a divergenti 217 14,9% 14707 37,1% 64243 32,0%

PTB Reti a strascico a coppia 33 2,3% 411 1,0% 6508 3,2%

OTM

Reti da traino pelagiche a divergenti 49 3,4% 14301 36,0% 40510 20,2%

PTM Reti da traino pelagiche a coppia 2 0,1% 1692 4,3% 6000 3,0%

GNS Reti da posta calate 485 33,4% 2972 7,5% 31884 15,9%

GND Reti da posta derivanti 17 1,2% 461 1,2% 2665 1,3%

GTR Reti a tremaglio 11 0,8% 57 0,1% 685 0,3%

FPO Nasse (trappole) 561 38,6% 1553 3,9% 31572 15,7%

LHP Lenze a mano 44 3,0% 311 0,8% 3912 1,9%

LTL Lenze trainate 16 1,1% 65 0,2% 1440 0,7%

LLS Palangari fissi 2 0,1% 13 0,0% 266 0,1%

DRB Draghe tirate da natanti 1 0,1% 8 0,0% 101 0,1%

SB Sciabiche da spiaggia 2 0,1% 2 0,0% 176 0,1%

TOTALE 1454 100% 39688 100% 200953 100%

Fonte: Registro della flotta peschereccia comunitaria. Elaborazione: J. Iborra Martin

La pesca in Svezia

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Tabella 9: Attrezzi da pesca utilizzati dalla flotta svedese (attrezzo principale - attrezzo sussidiario)9, 2010

CODICE PESCHERECCIO STAZZA POTENZA

N. % SL % kW %

OTM OTM 43 3,0% 12327 31,1% 33783 16,8%

OTB OTB 104 7,2% 7320 18,4% 31571 15,7%

OTB NO 61 4,2% 5369 13,5% 21555 10,7%

GNS GNS 246 16,9% 1380 3,5% 15951 7,9%

FPO FPO 264 18,2% 868 2,2% 17829 8,9%

OTM NO 2 0,1% 491 1,2% 1801 0,9%

GNS NO 30 2,1% 205 0,5% 1878 0,9%

Specializzati 750 51,6% 27960 70,5% 124368 61,9%

PS OTM 5 0,3% 2952 7,4% 9645 4,8%

PTM PS 2 0,1% 1692 4,3% 6000 3,0%

OTB OTM 11 0,8% 1177 3,0% 4154 2,1%

OTM OTB 3 0,2% 1067 2,7% 3441 1,7%

GNS LHP 97 6,7% 814 2,1% 6634 3,3%

OTM GND 1 0,1% 416 1,0% 1485 0,7%

FPO GNS 165 11,3% 337 0,8% 7319 3,6%

GND OTM 1 0,1% 343 0,9% 738 0,4%

GNS FPO 77 5,3% 283 0,7% 4290 2,1%

OTB FPO 16 1,1% 238 0,6% 2049 1,0%

OTB GNS 11 0,8% 226 0,6% 1838 0,9%

LHP GNS 26 1,8% 219 0,6% 1972 1,0%

Non specializzati 415 28,5% 9764 24,6% 49565 24,7%

Altro 289 19,9% 1964 4,9% 27020 13,4%

TOTALE 1454 100% 39688 100% 200953 100%

Fonte: Registro della flotta peschereccia comunitaria. Elaborazione: J. Iborra Martin

9 L'attrezzo che corrisponde a ciascun codice è indicato nella tabella 8. NO = nessun attrezzo sussidiario indicato.

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Per i diversi tipi di pesce si utilizzano attrezzi differenti. Le specie pelagiche come lo sgombro, l'aringa e lo spratto vengono catturata principalmente con reti da traino pelagiche a divergenti e ciancioli. Quando vengono pescate specie come il merluzzo, il gambero d'acqua dolce e il gamberetto, si utilizzano principalmente le reti a strascico. I dispositivi fissi si utilizzano soprattutto per la pesca del salmone, del lavarello e dell'anguilla. Le reti fisse si utilizzano per la pesca di tutti i tipi di pesce, mentre le reti da posta da posta derivanti si impiegano in genere per il salmone e lo sgombro. Le anguille sono catturate di norma con trappole. Le gabbie con rastrelliere/fili per il gambero d'acqua dolce nelle acque interne e per l'aragosta, lo scampo e il granchio lungo la costa occidentale. Gli attrezzi per la pesca sportiva non sono più utilizzati diffusamente nell'ambito della pesca commerciale. I palangari di fondo e di superficie sono ancora utilizzati in una certa misura. Le lenze a mano per la pesca dello sgombro vengono utilizzate anche lungo la costa occidentale nei mesi estivi.

5.3. Porti di pesca In Svezia, il numero totale di porti di pesca registrati ammonta attualmente a 838. Tuttavia, nel 2010, solo 356 di essi avevano almeno un peschereccio registrato e solo 35 porti avevano più di dieci pescherecci. Nella costa occidentale della Svezia si concentra la maggior parte della capacità della flotta peschereccia (86% della stazza lorda), nelle contee di Västra Götalands (69%), Hallands (10%) e Skåne (7%, mappa 6). Mappa 6: Capacità di flotta nelle contee svedesi (% della stazza lorda totale), 2010

Fonte: Registro della flotta peschereccia comunitaria. Elaborazione: J. Iborra Martin

La pesca in Svezia

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Il principale porto di pesca svedese in termini di capacità di flotta è Fiskebäck (tabella 10, mappa 7), dove è presente circa il 22% della stazza lorda totale dei porti svedesi. Altri porti importanti nella zona di Skagerak sono Rörö e Fotö (rispettivamente con il 5,6% e il 5,2% della stazza lorda), oltre a Donsö, Hönö e Goteborg. Träslövsläge è il più importante porto di pesca della zona di Kattegat (5,9% della stazza lorda totale), seguito da Glommen e Bua. Simrishamn, Skillinge e Nogersund sono i principali porti di sbarco sulla costa meridionale. Vari porti danesi, come Skagen e Hanstholm, sono anch'essi importanti per gli sbarchi di catture svedesi. Tabella 10: Principali porti di pesca della Svezia, 2010

PORTO CONTEA PESCHERECCI STAZZA POTENZA

N. % SL % kW %

FISKEBÄCK VÄSTRA GÖTALANDS 35 2,4% 8586 21,7% 26777 13,4%

TRÄSLÖVSLÄGE HALLANDS 32 2,2% 2327 5,9% 9021 4,5%

RÖRÖ VÄSTRA GÖTALANDS 20 1,4% 2212 5,6% 10056 5,0%

FOTÖ VÄSTRA GÖTALANDS 27 1,9% 2051 5,2% 7991 4,0%

DONSÖ VÄSTRA GÖTALANDS 20 1,4% 1796 4,5% 6083 3,0%

HÖNÖ VÄSTRA GÖTALANDS 26 1,8% 1788 4,5% 7668 3,8%

GÖTEBORG VÄSTRA GÖTALANDS 5 0,3% 1234 3,1% 3620 1,8%

STYRSÖ VÄSTRA GÖTALANDS 12 0,8% 1104 2,8% 4294 2,1%

ÖCKERÖ VÄSTRA GÖTALANDS 20 1,4% 981 2,5% 4576 2,3%

SIMRISHAMN SKÅNE 22 1,5% 796 2,0% 3664 1,8%

DYRÖN VÄSTRA GÖTALANDS 14 1,0% 772 1,9% 3259 1,6%

SKILLINGE SKÅNE 10 0,7% 722 1,8% 2256 1,1%

GLOMMEN HALLANDS 13 0,9% 719 1,8% 3445 1,7%

NOGERSUND BLEKINGE 22 1,5% 714 1,8% 2783 1,4%

VRÅNGÖ VÄSTRA GÖTALANDS 12 0,8% 618 1,6% 2476 1,2%

BUA HALLANDS 18 1,2% 609 1,5% 3307 1,7%

Fonte: Registro della flotta peschereccia comunitaria. Elaborazione: J. Iborra Martin

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Mappa 7: Ubicazione dei principali porti di pesca della Svezia. È indicata la stazza lorda.

Fonte: Registro della flotta peschereccia comunitaria. Elaborazione: J. Iborra Martin

5.4. Evoluzione della flotta peschereccia In tutti i porti svedesi si assiste a una flessione generalizzata del numero di imbarcazioni e della loro capacità complessiva (figura 10). Ciononostante, come indicato nel programma operativo per il periodo strutturale 2007-2013, è ancora presente una notevole sovracapacità, che secondo i calcoli sarebbe compresa tra il 30% e il 50%, in base al segmento della flotta (Lövgren et al., 2009). Tra il 1995 e il 2005, il numero di pescherecci ha registrato una flessione ancora più accentuata rispetto alla capacità di flotta, un elemento che mostra che in questo periodo l'adeguamento ha avuto maggiori ripercussioni sulle piccole imbarcazioni. Dal 2005, tuttavia, la diminuzione del numero di pescherecci è stata accompagnata dal declino della capacità totale. Un aumento temporaneo della capacità di flotta sia in termini di stazza lorda che di potenza motore nel 2001-2002 è dipeso da un aumento della capacità della flotta pelagica (pescherecci con reti da traino pelagiche a divergenti, cfr. figura 9).

La pesca in Svezia

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Figura 10: Evoluzione della flotta peschereccia svedese in termini di numero di pescherecci, stazza lorda e potenza motore, 1995-2010

Fonte: Registro della flotta peschereccia comunitaria. Elaborazione: J. Iborra Martin

Flotta peschereccia svedese. 1995=100

60

65

70

75

80

85

90

95

100

105

110

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Navi SL Potenza

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La pesca in Svezia

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6. INDUSTRIA DELLA TRASFORMAZIONE, COMMERCIO, OCCUPAZIONE

Il settore della pesca svedese svolge un ruolo molto ridotto nell'economia nazionale odierna (agricoltura e pesca insieme contribuiscono per circa l'1% al prodotto interno lordo). Tuttavia, dato che la pesca in generale e l'industria della trasformazione in particolare sono concentrate in poche regioni, l'importanza per le economie locali è elevata.

Il settore della trasformazione del pesce

Il settore della trasformazione del pesce in Svezia era dominato da un piccolo numero di grandi aziende, situate principalmente lungo la costa occidentale del paese. Molte aziende svedesi sono state acquistate da, o si sono fuse con aziende norvegesi o islandesi. Tale sviluppo ha aumentato la disponibilità di materia prima per l'industria svedese e ha anche rappresentato un modo per le aziende norvegesi e islandesi per accedere al mercato dell'UE. Le aziende svedesi per la trasformazione del pesce importano circa l'80% della materia prima. Tali aziende producono principalmente prodotti a base di aringa e merluzzo, ma la trasformazione riguarda anche prodotti a base di salmone, sgombro ed eglefino (FAO. La federazione dell'industria e del commercio ittico svedese (Fiskbranchens riksförbund) è un'organizzazione non governativa che si occupa di commercio e industria nell'ambito della pesca in Svezia. È composta da organizzazioni di diverse zone di pesca, oltre che da numerose aziende private. Il principale obiettivo della federazione consiste nel favorire uno sviluppo positivo della pesca svedese e difendere gli interessi delle organizzazioni aderenti nella società.

Commercio

Sia le importazioni che le esportazioni di pesce e prodotti ittici sono aumentate nel periodo 1990 – 2006 (tabella 11, figura 11). Nel 2006, le importazioni svedesi hanno raggiunto 406 737 tonnellate, per un valore di 1622 milioni di euro. Le esportazioni hanno rappresentato un totale di 478 535 tonnellate, pari a un valore di 1244 milioni di euro. La bilancia commerciale è negativa in termini di valore (come avviene nella maggior parte dei paesi dell'UE10), con una tendenza sempre più marcata nell'arco dell'ultimo decennio (figura 11). I mercati principali si trovano all'interno dell'UE. La maggior parte delle importazioni proviene soprattutto dalla Norvegia, seguita dalla Danimarca, sia in termini di volume che di valore. La Germania, i Paesi Bassi e la Finlandia sono fornitori significativi di prodotti ittici per la Svezia. Tra i fornitori non europei, il più importante è la Cina, mentre gli Stati Uniti, il Vietnam e la Tailandia detengono quote importanti. Tabella 11: Cifre relative al commercio nel settore della pesca in Svezia, 2006 (in

milioni di euro)

1990 1995 2000 2005 2006

IMPORTAZIONI 355 418 771 1289 1622

ESPORTAZIONI 136 199 511 951 1244

SALDO -218 -219 -260 -337 -379

Fonte: Eurostat, 2007

10 I paesi dell'UE che registrano una bilancia commerciale positiva per la pesca sono la Danimarca, i Paesi Bassi,

l'Irlanda, i tre Stati baltici e Malta.

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Figura 11: Evoluzione della bilancia commerciale nel settore della pesca in Svezia

Fonte: Eurostat, 2007

Occupazione

L'occupazione nel settore della pesca ha subito una flessione significativa negli ultimi anni. Nel 2005, 3955 persone lavoravano nel settore in Svezia (3082 uomini (78%) e 873 donne (22%); Salz et al., 2006). Di questi, 1912 lavoravano nel settore delle catture (48%), 200 nell'acquicoltura (5%) e 1885 nel settore della trasformazione (47%), figura 12). La più alta percentuale di donne lavora nel settore della trasformazione (45% del numero totale di dipendenti), mentre nell'acquicoltura le donne rappresentano il 13%. Il settore delle catture dà lavoro quasi esclusivamente a uomini (99%). L'occupazione nella pesca si concentra principalmente nelle regioni NUTS-2 di Västsverige (59% del valore nazionale) e Sydsverige (18%, tabella 12).

-100000

0

100000

200000

300000

400000

500000

600000

1990 1995 2000 2005

Tonn

es p

rodu

ct w

eigh

t

Total importsTotal exportsTrade balance

-500

0

500

1000

1500

2000

1990 1995 2000 2005

Mill

ion E

UR

Total importsTotal exportsTrade balance

La pesca in Svezia

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Figura 12: Occupazione nella pesca e nell'acquicoltura in Svezia, 2005

Fonte: Salz et al., 2006 Tabella 12: Occupazione in base a sottosettore della pesca, regione e genere, 2005

REGIONE PESCA ATTIVITÀ DI PESCA TRASFORMAZIONE ACQUICOLTURA

NUTS-2 TOTALE

M F Total

e M F

Totale

M F Total

e

Totale nazionale

3955

1894 (99%)

18 (1%)

1912

1014 (55%)

829 (45%)

1843

174 (87%)

26 (13%)

200

se01 Stoccolma 84 40 0 40 22 18 40 4 1 4

se02 Östra Mellansverig 153 140 1 141 3 3 6 5 1 6

se04 Sydsverige 695 374 4 378 155 127 283 30 4 34

se06 Norra Mellansverig 87 76 1 77 4 3 7 3 0 4

se07 Mellersta Norrland 52 31 0 31 10 8 19 2 0 2

se08 Övre Norrland 276 90 1 91 94 77 170 13 2 15

se09 Småland med öarna 260 213 2 215 19 15 34 10 1 11

se0a Västsverige 2347 930 9 939 707 578 1285 107 16 123

Fonte: Salz et al., 2006

48%

47%

5%

Pesca Trasf. del pesce Acquicoltura

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La pesca in Svezia

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7. IL MERCATO ITTICO Nel 2008, la Svezia deteneva il 2% del mercato ittico complessivo per i prodotti freschi e trasformati dell'Europa occidentale, ovvero un valore di 1482,2 milioni di euro (Food For Thought, 2009). Il pesce fresco rappresenta il 21%, il pesce in scatola il 25%, il pesce congelato il 31% e il resto del pesce trasformato (essiccato, affumicato e salato) il 23% (figura 13). Nell'ambito del settore del pesce fresco e trasformato, il mercato al dettaglio ha un valore di 1194,6 milioni di euro (81%) e quello della ristorazione 287,5 milioni di euro (19%). Figura 13: Mercato ittico complessivo svedese dei prodotti freschi e trasformati

nel 2008, suddiviso in base al prodotto

Fonte: Food For Thought, 2009 In Svezia esistono tre aste del pesce funzionanti, tutte situate lungo la costa occidentale. La principale è a Goteborg, mentre altre due più piccole si trovano a nord, a Smögen e Strömstad. Il quadro della proprietà differisce tra le tre entità, ma il funzionamento delle aste è, in tutti e tre i casi, finanziato da coloro che ne utilizzano i servizi, non dal settore pubblico. Nel 2008, il consumo di prodotti ittici pro capite in Svezia è stato pari a 21,28 kg (pesce fresco 5,55 kg, pesce in scatola 4,51 kg, pesce congelato 7,39 kg e altro pesce trasformato 3,83 kg; Food For Thought, 2009). Tale cifra è cresciuta negli ultimi anni, soprattutto per il pesce congelato ed essiccato, affumicato e salato, mentre il consumo pro capite di pesce fresco ha subito una lieve flessione. La domanda di prodotti alimentari con il marchio di qualità ecologica sta anch'essa crescendo. In Svezia, la principale organizzazione che si occupa di apposizione del marchio di qualità ecologica è KRAV. KRAV è un'associazione che conta attualmente 27 membri, tra cui agricoltori, imprese di trasformazione, imprese commerciali, oltre a rappresentare gli interessi dei consumatori, degli ambientalisti e difensori del benessere animale. I produttori e le aziende certificati da KRAV versano un contributo a copertura delle spese.

21%

25% 31%

23%

Pesce fresco

Pesce in scatola

Pesce congelato P. essiccato, affum. e salato

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La quantità di prodotti ittici con marchio KRAV presenti sul mercato sta aumentando in maniera decisa. I primi prodotti a ottenere il marchio KRAV sono stati i gamberi, seguiti da aringhe, merluzzo surgelato, eglefino, merluzzo carbonaro, gambero di mare catturato in gabbie e da numerosi prodotti trasformati, in rapida successione. Approfondimento 3: Apposizione del marchio di qualità ecologica

Fonte: Asche and Smith, 2010 Il sistema KRAV prevede l'approvazione dell'attività di pesca in due fasi. Nella prima fase, viene approvata la richiesta di avviare un'attività di pesca. A tale scopo, una commissione KRAV composta da esperti (la commissione per la pesca), che valuta se la pesca riguarderà stock che rientrano in limiti biologicamente sicuri, se gli attrezzi sono sufficientemente selettivi e se le specie bersaglio contengono livelli anormali di tossine ambientali. Per garantire che tutti i dati a sostegno siano corretti e che il processo sia trasparente, la valutazione viene trasmessa per la consultazione, insieme a una proposta di accogliere o respingere la domanda. La consultazione è aperta all'apporto di chiunque voglia parteciparvi. Sulla base della valutazione della commissione per la pesca e della decisione proposta, nonché delle risposte ottenute durante il processo di consultazione, KRAV decide se approvare o meno l'attività di pesca. Tale decisione specifica, inoltre, gli attrezzi ammessi all'uso e altre condizioni relative all'attività di pesca approvata. Quando un'attività di pesca è stata approvata, i singoli pescherecci o una società di pesca possono richiedere la certificazione delle proprie operazioni secondo gli standard KRAV. Le attività di pesca approvate da KRAV riguardano:

l'eglefino (Vesterålen)

il gamberetto boreale (Skagerrak)

lo scampo (Kattegat e Skagerrak)

il merluzzo carbonaro (Mare del Nord, Mare di Barents)

il gamberetto boreale (Mare di Barents)

il merluzzo (Mare del Nord, Mare di Barents)

APPOSIZIONE DEL MARCHIO DI QUALITÀ ECOLOGICA

Pesce e frutti di mare ottenuti grazie a una pesca ben gestita

L'apposizione del marchio di qualità ecologica è uno strumento basato sul mercato, che consente ai consumatori di scegliere esclusivamente pesce e frutti di mare ottenuti grazie a una pesca ben gestita. Per rafforzare la credibilità del marchio di qualità ecologica, spesso viene richiesta una certificazione da parte di terzi. Il più importante organo di certificazione è il Marine Stewardship Council (MSC), che ha certificato che numerose organizzazioni di pesca soddisfano i requisiti di sostenibilità. L'utilizzo del marchio di qualità ecologica richiede, nella maggior parte dei casi, qualche forma di rintracciabilità per garantire che il pesce avente diritto al marchio di qualità ecologica non sia mescolato ad altro pesce della catena di approvvigionamento.

La certificazione, il marchio di qualità o il soddisfacimento di specifici standard suddividono il mercato tra i prodotti che soddisfano tale standard e quelli che invece non lo soddisfano. Ai fini del soddisfacimento degli standard occorre che i produttori forniscano informazioni che altrimenti non sarebbero fornite e inseriscano costose aggiunte ai processi di produzione che altrimenti non adotterebbero. Tali oneri fanno sì che alcuni produttori non siano in grado di (o non siano disposti a) soddisfare tali standard e pertanto segmentino ulteriormente il mercato.

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l'eglefino (Mare del Nord, Mare di Barents)

l'aringa (Mare del Nord, Mare di Barents)

Varie altre richieste sono in fase di esame: il merluzzo (intorno alla Groenlandia - NAFO 1 e ICES XIV2b)

il mitilo (lungo la costa di Bohuslän)

il merluzzo (Mar Baltico)

la trota salmonata, il salmerino e il lavarello (Fyresdalsvattnet, Norvegia)

la sandra, il lavarello e il coregone (lago Vänern)

il krill (Oceano antartico)

I prodotti con l'etichetta del Marine Stewardship Council (MSC) sono venduti anche ai consumatori svedesi (cfr anche l'approfondimento 3). Nel gennaio 2010, la pesca svedese di merluzzo nel Baltico orientale e occidentale ha iniziato la fase di valutazione sulla base dello standard MSC per la pesca sostenibile e ben gestita. La pesca svedese è la terza attività di pesca di merluzzo nel Baltico a essere oggetto di valutazione quest'anno, dopo il merluzzo del Baltico orientale della Danimarca ad agosto e il merluzzo del Baltico orientale della Germania, che ha iniziato il processo di valutazione a novembre. Qualora la valutazione si concluda con successo, il merluzzo del Baltico svedese sarà idoneo a ricevere il marchio di qualità ambientale del MSC, una volta accertata la rintracciabilità della catena di custodia. Nell'aprile 2010, l'organizzazione svedese dei produttori pelagici (Sveriges Pelagiska Producent Organisation) ha richiesto la completa valutazione della sua pesca allo sgombro nell'Atlantico nordorientale, ai sensi del programma di certificazione MSC. La pesca sarà valutata sulla base dello standard MSC per la pesca sostenibile e ben gestita e, laddove risultasse conforme, i suoi prodotti potranno recare il marchio di qualità ambientale MSC.

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La pesca in Svezia

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8. RICERCA MARINA In qualità di autorità centrale per la pesca in Svezia, l'SBF è coinvolto anche nella ricerca relativa allo sviluppo sostenibile dell'ambiente marino e della conservazione della biodiversità, attraverso il suo dipartimento di ricerca e sviluppo. La ricerca sulla pesca compiuta sotto la sua egida intende fornire le basi biologiche per un utilizzo migliore e sostenibile delle risorse ittiche, per preservare gli habitat marini, gli habitat delle acque salmastre e gli habitat d'acqua dolce importanti per la pesca e per mantenere un ambiente sano. Pertanto, la maggior parte della sua ricerca si concentra sulle tendenze e le previsioni di lungo periodo. Il dipartimento di ricerca e sviluppo dell'SBF dispone di tre unità:

L'Institute of Marine Research di Lysekil , sulla costa occidentale della Svezia e il suo laboratorio di ricerca, Baltic Research Laboratory, con sede a Karlskrona, sulla costa baltica,

L'Institute of Coastal Research a Öregrund, sulla costa baltica,

L'Institute of Freshwater Research a Drottningholm, vicino a Stoccolma.

Dispone inoltre di tre uffici di ricerca a Luleå, Härnösand e Jönköping, che effettuano ricerche su aspetti potenzialmente pericolosi per la pesca, come gli scarichi contaminanti delle industrie e le opere edilizie realizzate nell'acqua. L'SBF dispone di due navi per la ricerca, l'Argos (64 m) e l'Ancylus (19 m), quest'ultima utilizzata per le indagini costiere, e del ROV (veicolo telecomandato) Sjöugglan (insieme alle stazioni di ricerca marina di Kristineberg e ad altre stazioni). L'SBF finanzia la maggior parte della ricerca in corso da parte dell'Istituto di ricerca marina e dell'Istituto di ricerca costiera. Copre inoltre i costi operativi delle due navi utilizzate per la ricerca. Inoltre, l'SBF finanzia progetti speciali nel settore dello sviluppo della pesca e nella ricerca applicata, in particolare presso istituti universitari. La ricerca dell'SBF ha l'obiettivo primario di migliorare le conoscenze relative agli stock ittici, alle tecnologia per la pesca e agli effetti sull'ambiente provocati dalla pesca. I dati dell'SBF relativi agli stock ittici e all'ambiente consentono di calcolare le dimensioni degli stock ittici e come sono influenzati dalla pesca. Permettono inoltre di sviluppare attrezzi da pesca nuovi, più selettivi e rispettosi dell'ambiente. Altre attività hanno lo scopo di ripristinare l'ambiente naturale in cui vivono i pesci, in relazione al ripristino delle rotte migratorie. L'SBF sta anche sviluppando programmi d'azione per le varie e le specie di pesce minacciate e conduce attività di allevamento e di sviluppo delle tecniche di acquicoltura. I risultati delle ricerche assumono principalmente la forma di consulenze scientifiche relative al Mare del Nord, allo9 Skagerrak, al Kattegat, al Mar Baltico e a grandi laghi, e di consulenze generali per la gestione della pesca nelle acque svedesi. Ciò avviene attraverso un'attività internazionale nel quadro dell'ordinanza sulla raccolta de dati dell'UE e della commissione CIEM e Helsinki (HELCOM), oltre che a livello nazionale attraverso la relazione annuale dal titolo "Stock ittici e l'ambiente nel mare e in acqua dolce (Fish stocks and the environment in the sea and freshwater) e di altre relazioni elaborate per fornire dati per l'amministrazione. L'attività di consulenza intende, inoltre, fornire informazioni di supporto per le misure, affinché sia possibile conseguire gli obiettivi di qualità ambientali a livello nazionale.

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Institute of Marine Research (istituito nel 1929)

L'Istituto di ricerca marina (Havsfiskelaboratoriet) di Lycorone svedesiil, con la sua stazione baltica di ricerca a Karlskrona, è il centro di ricerca per la pesca marina. I risultati si basano in gran parte sui dati di crociera ottenuti dalle due navi di ricerca dell'SBF. Tra le principali attività di possono menzionare: l'analisi delle catture svedesi di pesci ossei e di molluschi, indagini idroacustiche sul pesce pelagico (aringa e spratto, crescita e riproduzione dei pesci pelagici e demersali (soprattutto aringa e merluzzo baltico)), marcatura del merluzzo baltico, modelli multispecie nel Baltico e nello Skagerrak e Kattegat, studi sugli scampi, malattie e parassiti dei pesci ossei e dei molluschi, effetti del ripopolamento della platessa nel Kattegat, catture accessorie da parte di reti da traino e altri attrezzi, effetti delle reti da traino sul fondo marino, capacità di selezione delle reti da traino, mappatura e caratterizzazione del fondo del mare, idrodinamica e produzione nello Skagerrak, modelli bioeconomici della pesca pelagica, il ponte di Öresund e i suoi effetti sull'ambiente.

Institute of Coastal Research (istituito nel 1970/1991)

L'Istituto di ricerca costiera (Kustlaboratoriet) di Öregrund è responsabile delle indagini sulle popolazioni ittiche costiere, comprese le stime relative alla loro abbondanza, in risposta ai cambiamenti "naturali" dell'ambiente. Il monitoraggio degli effetti delle industrie sulla pesca costiera costituisce una parte importante dell'attività dell'istituto. Tra le principali attività rientrano: Ripopolamento ittico: modelli di riproduzione dei pesci, prognosi, problemi di gestione della pesca costiera. Risorse ittiche: valutazione degli stock, pesca professionale e semiprofessionale, sviluppo della pesca e gestione dei pesci, pesca sportiva. Disturbi di natura ambientale: zone di riferimento (per esempio orientamenti per il monitoraggio costiero), indagini sui beneficiari, segnalazioni ambientali e descrizioni delle conseguenze dei cambiamenti ambientali (ad esempio effetti delle centrali nucleari, delle acque di raffreddamento, delle sostanze tossiche e del ponte di Öresund).

Institute of Freshwater Research (istituito nel 1933)

L'Institute of Freshwater Research (Sötvattenslaboratoriet) di Drottningholm è il centro per gli studi sull'ambiente dell'acqua dolce, come le misure per contrastare l'acidificazione dei laghi, la protezione delle popolazioni alieutiche e la preservazione delle risorse alieutiche nei diversi sistemi acquatici. Sono inoltre presenti due stazioni di ricerca per la pesca, ad Älvkarleby e a Kälarne, per la ricerca sul campo relativa all'acqua dolce e all'allevamento del salmone e della trota. Vi sono inoltre numerosi istituti e stazioni marine universitarie che si occupano di ricerca nell'ambito dell'ambiente marino e/o nella pesca.

Centro Sven Lovén per le scienze marine (creato nel 2008)

Il Centro Sven Lovén per le scienze marine (Sven Lovén Centrum för Marina Vetenskaper) si è unito alla stazione di ricerca marina di Kristineberg (creata nel 1877) e al laboratorio di biologia marina di Tjärnö (creato nel 1963), entrambi situati sulla costa occidentale della Svezia: Kristineberg nei pressi del Gullmarsfjord e Tjärnö vicino al Kosterfjord. Il Centro Sven Lovén per le scienze marine è un'organizzazione che appartiene all'infrastruttura per gli studi marini dell'Università di Goteborg. Il Centro Lovén ha a disposizione varie navi (Skagerak, Oscar von Sydow e Nereus e Lophelia) e altre imbarcazioni più piccole. Il Centro è stato istituito per rafforzare e razionalizzare l'infrastruttura delle scienze marine e per creare, pertanto, una risorsa nazionale e internazionale per la ricerca nell'ambito delle scienze marine. Il Centro Sven Lovén per le scienze marine riunisce una serie di ambiti di ricerca e di

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gruppi di ricercatori sia dell'Università di Goteborg che dell'Accademia reale svedese delle scienze. Il Centro Lovén è inoltre aperto a ricercatori ospiti e a corsi durante tutto l'anno.

Laboratorio Askö (istituito nel 1961)

Il laboratorio Askö del Centro di ricerca marina di Stoccolma (Stockholms Marina Forskningscentrum) appartiene all'Università di Stoccolma ed è situato nell'arcipelago di Trosa. È specializzato in ricerca marina nel Baltico e nell'istruzione superiore a vari livelli, il monitoraggio dei cambiamenti a lungo termine dell'ambiente marino, la ricerca sulla rete alimentare nel Baltico e le sue variazioni per effetto di cambiamenti ambientali su vasta scala. Dispone, quali strutture in mare, di varie navi di ricerca più piccole.

Stazione biologica di Klubban (istituita nel 1915)

La stazione biologica di Klubban, situata vicino al Gullmarsfjorden sulla costa occidentale della Svezia, fa parte dell'Università di Uppsala. La stazione è stata fondata grazie a una donazione dell'Università di Uppsala per promuovere la ricerca e l'istruzione nell'ambito della biologia marina. L'edificio originario è stato ampliato in varie occasioni e oggi la stazione è un moderno istituto di servizio con un'enfasi particolare sulla biologia.

Istituto per l'ambiente marino (istituito nel 2008)

Per rafforzare la capacità della ricerca sull'ambiente marino svedese e rafforzare il lavoro internazionale sugli oceani, il governo svedese ha deciso di istituire il nuovo Istituto per l'ambiente marino (Havsmiljöinstitutet). La sede dell'istituto è a Goteborg, ma la sua attività si svolge in collaborazione tra l'Università di Umeå, l'Università di Stoccolma, l'Università Linnaeus e l'Università di Goteborg.

Altre stazioni universitarie

Il Centro delle scienze marine di Umeå (Umeå Marina Forskningscentrum) si occupa della ricerca nel Golfo di Botnia. Il centro fa parte dell'Università di Umeå ed è responsabile del monitoraggio ambientale oltre che della diffusione di informazioni che riguardano le sue ricerche. Università agricola svedese - L'Università agricola svedese di Ultuna ha una cattedra di acquicoltura presso l'Università di Umeå. Università di Stoccolma - Il laboratorio di ecotossicologia acquatica e l'Istituto di ricerca ambientale applicata di Nyköping stanno svolgendo ricerche sulla pesca e i problemi ambientali.

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ALLEGATO 1: LA PESCA IN SVEZIA – UN QUADRO STORICO11

Nelle zone marine svedesi, nel tempo si sono verificati cambiamenti significativi degli ecosistemi, sia per effetto delle attività umane che delle variazioni climatiche e idrografiche (Schinke e Matthäus, 1998; MacKenzie e Schiedek, 2007). Numerose specie marine hanno evidenziato ampie fluttuazioni di popolazione dalla fine del Diciannovesimo secolo e inizio del Ventesimo secolo. È noto che a partire dal Dodicesimo secolo fino alla fine del Diciassettesimo secolo, l'aringa fu oggetto di pesca intensiva nel Baltico occidentale e nell'Öresund. Il merluzzo, d'altro canto, sembra essere stato pescato su vasta scala soltanto in alcuni periodi, tra il Sedicesimo secolo e la metà del Diciannovesimo secolo (MacKenzie et al., 2002). L'espansione della pesca professionale del merluzzo nel Baltico è iniziata negli anni Trenta, ma non ha registrato alcuna impennata fino agli anni Cinquanta (MacKenzie et al., 2002; Eero et al. 2007). Gli stock baltici di merluzzo, aringa e spratto erano più piccoli all'inizio del Ventesimo secolo, probabilmente a causa di un alto livello di predazione da parte di foche e focene, unitamente a bassi livelli di nutrienti e, quindi, con una produttività inferiore rispetto a oggi. Con l'intensificazione dell'agricoltura in Svezia alla fine del Diciannovesimo secolo e l'inizio del Ventesimo secolo, il carico di nutrienti nel mare è aumentato. Ciò ha stimolato la produzione primaria e probabilmente anche la produzione di pesce (Thurow, 1997). Gli stock di merluzzo, aringa e spratto sono aumentati sostanzialmente tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta. Diversi anni di condizioni favorevoli alla riproduzione hanno portato a classi annuali insolitamente grandi di merluzzo tra il 1976 e il 1982. Ciò ha gettato le basi per la notevole crescita della pesca del merluzzo tra il 1980 e il 1985, quando è stato pescato più del doppio del merluzzo catturato negli anni Settanta (Sjöstrand, 2007). Dopo tale picco, sia gli sbarchi che l'abbondanza di merluzzo nel Mar Baltico hanno subito una flessione costante. Nel 2005, gli stock orientali sono stati inferiori rispetto a quelli precedentemente registrati nelle serie di dati del CIEM (1966–2005; CIEM 2006). Nel periodo 1967–1992, gli stock di merluzzo nel Baltico hanno subito un andamento notevolmente altanenante, in parte a causa dell'afflusso variabile di acqua salata. La pressione delle pesca è anch'essa aumentata notevolmente nell'arco di tale periodo. La combinazione di questi due fattori ha portato agli stock di merluzzo più piccoli attualmente presenti. Rispetto al merluzzo, l'abbondanza dello spratto ha avuto uno sviluppo diametralmente opposto, con un raddoppiamento degli esemplari tra la metà degli anni Ottanta e il periodo attuale (Sjöstrand, 2007). Tale aumento può essere spiegato in parte con la diminuzione degli stock di merluzzo, in quanto il merluzzo è il principale predatore dello spratto. Alcuni anni di condizioni climatiche favorevoli alla riproduzione dello spratto hanno anch'essi contribuito all'aumento della popolazione. Nel Bohuslän, sulla costa occidentale della Svezia, la pesca su vasta scala dell'aringa risale quanto meno al Dodicesimo secolo (Alheit e Hagen, 1997). Alcuni documenti descrivono i grossi banchi di aringhe che comparivano in determinati periodi (noti come gli anni delle aringhe) e che avevano un grande valore socioeconomico. Durante gli anni delle aringhe, grandi quantità di aringhe nate dalle uova deposte trascorrevano l'inverno nei fiordi di Bohuslän e sostenevano il settore della pesca su vasta scala. I periodi delle aringhe confermati, che variano da 20 a 100 anni, sono nove. In tali periodi si è avuto principalmente un clima insolitamente favorevole per le aringhe (Alheit and Hagen, 1997). Fino all'inizio del 1900, nei fiordi di Bohuslän si pescava con reti permanenti o sciabiche ritirate dalla spiaggia. 11 Fonte: Almesjö e Limén, 2009

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Pertanto, si potevano effettuare catture di grandi dimensioni solo quando le aringhe restavano vicino alla riva. Gli stock ittici dello Skagerrak e delle zone nordorientali del Mare del Nord (note anche come Jäderen) sono stati pescati principalmente da pescatori svedesi durante il 1800, benché anche i pescatori norvegesi e danesi partecipassero in qualche misura. Le specie catturate erano la molva, il merluzzo, il brosmio e altre specie demersali, principalmente in zone poco profonde, comprese tra gli 80 e i 300 metri. La stagione della pesca iniziava a febbraio/marzo e proseguiva fino ad agosto settembre con l'ausilio di palangari dotati di ami (Poulsen et al., 2007). I progressi, soprattutto nella tecnologia dei motori e degli attrezzi da pesca, sono stati indispensabili nello sviluppo di una pesca maggiormente intensiva. Sulla base dei giornali di bordo e di altri documenti risalenti, i ricercatori hanno stimato che nel 1900 si pescava nell'intero Mare del Nord e che a eccezione dei periodi intorno alle due Guerre mondiali, gli sforzi di pesca si sono andati costantemente intensificando da allora (Rijnsdorp et al., 1996; Jennings et al., 1999). Molte specie del Mare del Nord hanno mostrato una tendenza alla diminuzione per effetto di tale pesca intensiva. Si tratta principalmente di grandi specie che si nutrono di pesce come il merluzzo, la molva e l'eglefino (Svedäng e Bardon, 2003). Altre specie longeve, non pescate commercialmente, tra cui per esempio il pesce diavolo, la chimera, lo scorfano, il granatiere e la razza blu sono diventate anch'esse sempre più rare (Svedäng et al., 2004). Nel corso del Ventesimo secolo, le popolazioni di foca grigia e foca dagli anelli nel Mar Baltico si sono ridotte di quasi il 95% (Harding and Härkönen, 1999) sia per effetto della caccia intensiva (soprattutto tra il 1900 e il 1940) e successivamente per effetto dei contaminanti che rendevano più difficile la riproduzione delle foche (soprattutto tra il 1965 e il 1975). In alcune zone della costa orientale e della costa occidentale della Svezia, la foca grigia è completamente scomparsa. Dopo l'adozione dei divieto di cacciare le foche, nel 1988, la foca grigia è aumentata di circa l'8% e secondo le stime attualmente vi sono circa 25 000 foche grigie nel Baltico. Tale cifra può essere raffrontata alle 100 000 foche grigie che vivevano nel Baltico nel 1900 (Karlsson et al., 2007). Le foche dagli anelli, che vivono principalmente nel Golfo di Botnia, sono aumentate di circa il 4% all'anno dal 1988, raggiungendo i 5000 esemplari nel 2006. Questo aumento relativamente modesto è probabilmente la conseguenza del fatto che le foche dagli anelli subiscono ancora gli effetti dei contaminanti, con una riduzione della capacità riproduttiva nelle foche femmine (Karlsson et al., 2007).

La pesca in Svezia

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ALLEGATO 2 Mappa 8: Zone di pesca svedesi e corrispondenti divisioni e sottodivisioni

CIEM. Nordsjön=Mare del Nord, Östersjön=Mar Baltico

Fonte: SBF, www.fiskeriverket.se

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La pesca in Svezia

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ALLEGATO 3 Tabella 13: Sbarchi della pesca marittima in Svezia in base alla regione costiera

(peso sbarcato), 2008

SPECIE COSTA OCC.

COSTA MERID.

COSTA ORIENT.

ESTERO TOTALE

(t) TOTALE

(%) Anguilla 156 110 116 5 387 0,18 Salmone - 15 79 0 95 0,04 Trota - 1 1 0 2 0,00 Coregone bianco 0 - 23 - 23 0,01 Lavarello 3 6 31 - 40 0,02 Altri pesci d'acqua dolce 9 20 35 0 63 0,03 Ippoglosso 3 - - 5 8 0,00 Platessa 284 124 - 74 481 0,22 Passera lingua di cane 228 - 0 18 246 0,11 Limanda 1 3 - 4 7 0,00 Passera pianuzza 5 - - 12 17 0,01 Passera 12 113 13 7 145 0,07 Sogliola 18 0 - 7 26 0,01 Rombo liscio 19 0 0 2 21 0,01 Rombo chiodato 6 19 16 3 44 0,02 Altri pesci piatti - - - 0 0 0,00 Merluzzo 366 9315 109 709 10498 4,79 Eglefino 170 0 0 114 285 0,13 Merluzzo carbonaro 247 0 10 685 942 0,43 Merluzzo giallo 21 - - 36 58 0,03 Molva 17 - 0 23 40 0,02 Brosmio 1 - - 2 4 0,00 Merlano 42 29 - 6 77 0,04 Nasello 72 0 0 64 137 0,06 Altri gadidi - 0 0 2 2 0,00 Tracina drago 8 - - 0 8 0,00 Lupo di mare 10 - - 24 34 0,02 Capone 3 0 - 1 4 0,00 Ciclottero 1 5 - 16 22 0,01 Rana pescatrice 22 - - 56 78 0,04 Aguglia 0 1 - 0 1 0,00 Aringa 15687 8080 9724 16417 49869 22,78 Spratto 1181 1490 19956 639 23266 10,63 Sgombro 114 3 - 3141 3258 1,49 Smeriglio - - - - 0 0,00 Spinarolo 75 0 - 1 76 0,03 Altri pesci marini 110 1 5 2 119 0,05 Granchio 84 0 0 0 85 0,04 Aragosta 16 0 - 0 16 0,01 Scampo 1314 0 1 114 1429 0,65 Gamberetto boreale crudo 1114 - - 11 1125 0,51 Gamberetto boreale trasformato 1200 - - 3 1203 0,55 Altri crostacei e molluschi 4 - - 1 5 0,00 Pesce per trasformazione 287 7075 10611 106546 124520 56,87 Fegato 1 27 - 3 31 0,01 Uova 5 106 22 24 158 0,07 Totale 2008 22879 26544 40754 128779 218956 100,00

Fonte: SBF, www.fiskeriverket.se

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Tabella 14: Sbarchi della pesca marittima in Svezia in base alla regione costiera (valore), 2008

SPECIE COSTA OCC.

COST MERID.

COSTA ORIENT.

ESTERO TOTALE (migliaia

di corone svedesi)

TOTALE (%)

Anguilla 7833 5684 6429 307 20252 2,09

Salmone - 765 2482 11 3257 0,34

Trota - 34 31 2 67 0,01

Coregone bianco 0 - 471 - 472 0,05

Lavarello 123 118 895 - 1136 0,12

Altri pesci d'acqua dolce 286 289 481 0 1056 0,11

Ippoglosso 341 - - 391 732 0,08

Platessa 6807 1748 - 1292 9846 1,02

Passera lingua di cane 9938 - 12 569 10518 1,09

Limanda 4 10 - 29 43 0,00

Passera pianuzza 267 - - 528 796 0,08

Passera 73 525 150 29 777 0,08

Sogliola 1961 32 - 961 2955 0,31

Rombo liscio 1031 7 2 87 1123 0,12

Rombo chiodato 522 672 519 312 2026 0,21

Altri pesci piatti - - - 10 10 0,00

Merluzzo 9862 151568 1560 19664 182654 18,86

Eglefino 3536 1 5 1638 5179 0,53

Merluzzo carbonaro 2374 0 87 6040 8502 0,88

Merluzzo giallo 576 - - 888 1464 0,15

Molva 467 - 0 385 852 0,09

Brosmio 81 - - 29 111 0,01

Merlano 795 385 - 55 1235 0,13

Nasello 1769 0 1 1276 3047 0,31

Altri gadidi 0 0 0 0 1 0,00

Tracina drago 188 - - 0 188 0,02

Lupo di mare 537 - - 878 1415 0,15

Capone 34 0 - 3 38 0,00

Ciclottero 24 53 - 365 442 0,05

Rana pescatrice 2255 - - 2766 5021 0,52

Aguglia 1 9 - 8 17 0,00

Aringa 57568 29283 19975 79857 186682 19,28

Spratto 8619 3717 30633 921 43913 4,53

Sgombro 3292 70 - 44599 47961 4,95

Smeriglio - - - - -

Spinarolo 991 0 - 21 1013 0,10

Altri pesci marini 3345 88 14 31 3478 0,36

Granchio 2298 5 12 2 2316 0,24

Aragosta 5530 7 - 1 5538 0,57

Scampo 111207 15 52 8749 120022 12,39 Gamberetto boreale crudo 14948 - - 220 15168 1,57 Gamberetto boreale trasformato 93225 - - 228 93453 9,65 Altri crostacei e molluschi 172 - - 42 214 0,02 Pesce per trasformazione 254 6969 10439 151869 169531 17,51

Fegato 33 191 - 30 254 0,03

Uova 326 2150 9576 1610 13662 1,41

Totale 2008 353494 204394 83850 326704 968442 100,00

Fonte: SBF, www.fiskeriverket.se

La pesca in Svezia

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SPECIE DI PESCI - DIZIONARIO (ITALIANO-SVEDESE)

Aguglia Horngädda

Altri crostacei e molluschi Övriga kräft- och blötdjur

Altri gadidi Övrig torskfisk

Altri pesci d'acqua dolce Övrig sötvattenfisk

Altri pesci marini Övrig saltvattenfisk

Altri pesci piatti Övrig flundrefisk

Anguilla Ål

Aragosta Hummer

Aringa Sill/Strömming

Brosmio Lubb

Capone Knot

Cicerello Tobis

Ciclottero Sjurygg/Stenbit

Coregone bianco Siklöja

Eglefino Kolja

Gamberetto boreale Nordhavsräka

Granchio Krabba

Ippoglosso Hälleflundra

Lavarello Sik

Limanda Sandskädda

Lupo di mare Havskatt

Merlano Vitling

Merluzzo Torsk

Merluzzo carbonaro Gråsej

Merluzzo giallo Lyrtorsk

Mitili Blåmussla

Molva Långa

Nasello Kummel

Ostrica Ostron

Passera Skrubbskädda

Passera lingua di cane Rödtunga

Passera pianuzza Bergtunga

Platessa Rödspotta

Rana pescatrice Marulk

Rombo chiodato Piggvar

Rombo liscio Slätvar

Salmone Lax

Sardina Sardin

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Scampo Havskräfta

Sgombro Makrill

Sogliola Äkta tunga

Spinarolo Pigghaj

Spratto Skarpsill

Tracina drago Fjärsing

Trota Öring

Abborre Perca

Ål Anguilla

Gädda Luccio

Gös Sandra

Kräfta Gambero d'acqua dolce

Lax Salmone

Löjrom Uova di coregone bianco

Öring Trota

Sik Lavarello

Siklöja Coregone bianco

Pesce per trasformazione Foderfisk

Fegato Lever

Uova Rom

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NOTE

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