Peronospora del pomodoro: quale strategia è più …...Produttori di pomodoro da Industria...

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Nicola Antonino (Agrolab - Centro sperimentale e di diagnosi fitosanitarie); Vilmer Balboni (Cooperativa San Rocco soc. coop. agricola Ravarino - Modena); Claudio Cristiani (Cae - Centro di saggio - Consorzio agrario dell’Emilia); Marco Dreni (Cio - Consorzio interregionale ortofrutticoli); Giovanni Fontaniello (Sagea SR - Centro di saggio Sede di Francolise - Caserta); Giovanni Lacertosa (Alsia - Centro ricerche Metapontum Agrobios); Gianfranco Pradolesi (Terremerse - Centro di saggio - Cooperativa Terremerse); Marcello Vecchiettini (Innovaricerca srl) Peronospora del pomodoro: quale strategia è più efficace Estratto da: «L’Informatore Agrario» - Verona, XVIII (18), 2017 Francesca Boari, Vito Cantore (Istituto di scienze delle produzioni alimentari Cnr, Bari); Mladen Todorovic (Istituto agronomico mediterraneo di Bari – CIHEAM-IAMB – Valenzano - Bari); Rossella Albrizio, Mohamed Houssemeddine Sellami (Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo, Cnr, Ercolano - Napoli); Maria Immacolata Schiattone (Scuola Safe, Università degli studi della Basilicata, Potenza) Le strobilurine su pomodoro migliorano le rese e l’uso dell’acqua Estratto da: «L’Informatore Agrario» - Verona, V (5), 2017

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Nicola Antonino (Agrolab - Centro sperimentale e di diagnosi fitosanitarie); Vilmer Balboni (Cooperativa San Rocco soc. coop. agricola Ravarino - Modena);

Claudio Cristiani (Cae - Centro di saggio - Consorzio agrario dell’Emilia); Marco Dreni (Cio - Consorzio interregionale ortofrutticoli);

Giovanni Fontaniello (Sagea SR - Centro di saggio Sede di Francolise - Caserta); Giovanni Lacertosa (Alsia - Centro ricerche Metapontum Agrobios);

Gianfranco Pradolesi (Terremerse - Centro di saggio - Cooperativa Terremerse); Marcello Vecchiettini (Innovaricerca srl)

Peronospora del pomodoro: quale strategia è più efficace

Estratto da: «L’Informatore Agrario» - Verona, XVIII (18), 2017

Francesca Boari, Vito Cantore (Istituto di scienze delle produzioni alimentari Cnr, Bari); Mladen Todorovic (Istituto agronomico mediterraneo di Bari – CIHEAM-IAMB – Valenzano - Bari);

Rossella Albrizio, Mohamed Houssemeddine Sellami (Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo, Cnr, Ercolano - Napoli); Maria Immacolata Schiattone (Scuola Safe, Università degli studi della Basilicata, Potenza)

Le strobilurine su pomodoro migliorano le rese e l’uso dell’acqua

Estratto da: «L’Informatore Agrario» - Verona, V (5), 2017

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Fonte: Istituti di Ricerca, Centri di Saggio e Prove BASF

L’Ettaro Rosso,Molto più di 10.000 m2

LA STRATEGIA ANTIPERONOSPORICACHE MASSIMIZZA I RISULTATI PRODUTTIVI.

Grazie all’impiego di Enervin Duo, Cabrio Duo e Cabio Top, sempre più Produttori di pomodoro da Industria coniugano una completa protezione da peronospora ed alternaria a risultati di produzione superiori.

Le numerose prove condotte testimoniano l’affidabilità di questa strategia.

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ETTARO ROSSO STRATEGIA AZIENDALE

4,83 4,704,52 4,50

2,54 2,42

QualitàQualità significa sempre più profitto

Grazie alla migliore condizione di salute della pianta, la strategia Ettaro Rosso produce effetti positivi non solo sul grado Brix e sull’acidità del conferito ma anche sulla durezza dei pomodori, sinonimo di maggior resa industriale e minori perdite di acqua durante il trasporto.

Brix pH Durezza (Kg/cm2)

Rilievo del peso dei diversi frutti su 20 piante (kg)

TESTIMONE

STRATEGIAAZIENDALE

ETTARO ROSSO

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ProduzioneProdurre di più è uno dei principali obiettivi di chi coltiva pomodoro da industria

La strategia Ettaro Rosso permette di ottenere produzioni sensibilmente superiori grazie agli effetti fisiologici di F500 (Cabrio Due e Cabrio Top) ed alla minore incidenza della Peronospora dovuta alla sinergia tra Initium e le altre sostanze attive della strategia.

Frutti maturi Frutti NON maturi Frutti marci

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TESTIMONE STRATEGIAAZIENDALE

ETTARO ROSSO

La protezione dalla Peronospora è il primo passo per garantire la salute e la produttività delle piante

La media di tutte le prove condotte in diversi areali italiani dimostra che frequenza ed intensità della malattia nei campi trattati con Ettaro Rosso sono mediamente inferiori a quelle della strategia adottata abitualmente dall’azienda agricola.

Peronospora

Frequenza % Intensità %

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migliorando l’efficienza d’uso dell’ac-qua, soprattutto in condizioni di caren-za idrica (Venancio et al., 2003).

Scopo della prova

In considerazione delle evidenze spe-rimentali descritte e della carenza di lavori sugli effetti complementari delle strobilurine sulla coltura di pomodoro, è stata realizzata una ricerca per valu-tare gli effetti del pyraclostrobin sulle produzioni, la qualità e la WUE del po-modoro sottoposto a tre regimi irrigui.

Come varia lo stato idrico della pianta

La variazione della disponibilità idri-ca nella zona radicale (grafico 1) ha pro-vocato il cambiamento dello stato idri-

co della pianta durante il ciclo coltu-rale per i diversi trattamenti irrigui, mostrando una generale riduzione del-la conduttanza stomatica e del poten-ziale idrico della pianta al crescere del deficit idrico del suolo.

Questo studio ha messo in evidenza la capacità del pomodoro di sopravvi-vere a lunghi periodi di stress idrico. Infatti, le piante del trattamento I0, anche se hanno subìto un forte deficit idrico già dalla fase di fioritura, pre-sentavano valori di conduttanza sto-matica intorno a 0,09 mol/m²/s (media dei due anni), che dimostra una cer-ta attività fisiologica fino alla fase di maturazione. Questi risultati sono in accordo con Patanè e Cosentino (2010) e Topcu et al. (2007), che hanno osser-vato scambi gassosi soddisfacenti in presenza di un contenuto idrico del

Le strobilurine su pomodoro migliorano le rese e l’uso dell’acqua

di F. Boari, M. Todorovic, R. Albrizio, M.H. Sellami,

M.I. Schiattone, V. Cantore

L e strobilurine sono una classe di fungicidi (ad esempio pyraclo-strobin e azoxystrobin) ad am-pio spettro (Bartlett et al., 2002).

Azione complementare delle strobilurine

Oltre all’azione primaria di fungi-cida, le strobilurine determinano an-che effetti positivi sulla fisiologia del-la pianta, tra cui l’aumento della bio-sintesi di acido abscissico (ABA) e di alcuni enzimi (superossido-dismuta-si, catalasi, perossidasi) coinvolti nel-lo stress ossidativo (ROS), che posso-no tradursi in un miglioramento degli scambi gassosi e dell’efficienza d’uso dell’acqua (WUE), soprattutto in con-dizioni di stress idrico (Giuliani et al., 2011; Cantore et al., 2016).

I ROS sono composti altamente reat-tivi che, in assenza di meccanismi di protezione, possono danneggiare lipi-di, proteine e acidi nucleici (Meloni et al., 2003). Infatti, diversi studi hanno dimostrato che le specie tolleranti al-lo stress incrementano l’attività degli enzimi e dei composti antiossidanti in risposta agli stress (Sergio et al., 2012).

Studi su specie diverse riportano gli effetti fisiologici del pyraclostro-bin, tra cui l’aumento dell’attività ni-trato-reduttasica con conseguente mi-glioramento del metabolismo dell’a-zoto, variazioni della produzione di diversi fitormoni, risparmio idrico e ritardo della senescenza (Fagan et al., 2010; Joshi et al., 2014), a cui si collega un significativo aumento della produ-zione (Köehle et al., 2003; Venancio et al., 2003). Köehle et al. (2003) riportano che il pyraclostrobin inibisce la biosin-tesi dell’etilene, mentre stimola quella dell’ABA, a cui vengono associati una maggiore resistenza al freddo e l’adat-tamento della pianta a condizioni di carenza idrica. Infatti, l’ABA interviene nel controllo dell’apertura stomatica,

$ PROVE SVOLTE A VALENZANO (BARI) NEL 2011-2012 E 2015

LE PROVE svolte in pien’aria e in vasi in serra su pomodoro hanno permesso di evidenziare come l’impiego di fungicidi a base di strobilurine, oltre alla loro principale funzione, possa migliorare lo

stato idrico della pianta, in particolare in condizioni di stress idri-co. Inoltre il loro utilizzo ha determinato un aumento dell’efficien-za d’uso dell’acqua e della produzione totale e commerciabile.

DIFESA DELLE COLTURE

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suolo vicino al punto di appassimento per un periodo prolungato.

In pien’aria, in tutti i trattamenti irrigui l’applicazione di Cabrio® Duo (F2) ha determinato una leggera ridu-zione della conduttanza stomatica e un corrispondente miglioramento del potenziale idrico fogliare, rispetto alle piante su cui non era stato applicato alcun fungicida (F0) e a quelle a cui erano stati applicati fungicidi privi di strobilurine (F1).

Risultati simili sono stati osservati sulle piante allevate in vaso dove, oltre

agli effetti sulla conduttanza stomati-ca, è stata registrata la tendenza a una riduzione dell’assimilazione netta e, in maggior misura, della traspirazio-ne, come conseguenza dell’applica-zione del Cabrio® Duo.

Questo risultato conferma studi pre-cedenti (Grossmann et al., 1999; Nason et al., 2007), secondo cui il pyraclostro-bin, promuovendo la formazione di ABA, è in grado di migliorare lo stato idrico della pianta soprattutto in condizioni di stress idrico. Analogamente, Giuliani et al. (2011) hanno riportato un migliora-

mento dello stato idrico della pianta di pomodoro anche in termini di potenzia-le osmotico, contenuto idrico relativo e indice di stress idrico, come conseguen-za dell’applicazione di azoxystrobin.

Aumento di produzioneL’applicazione di strobilurina (Ca-

brio® Duo) (F2) ha determinato l’au-mento della produzione totale (19 e 9,8%) e commerciabile (22,5 e 15,9%) rispetto alla coltura trattata con fungi-cidi privi di strobilurine (F1) e al con-

Come è stata impostata la ricercaSono state condotte due prove spe-

rimentali: � la prova A è stata realizzata in

pien’aria presso i campi sperimentali dell’Istituto agronomico mediterra-neo di Bari (CIHEAM-IAMB) a Valen-zano (Bari) durante il periodo estivo del 2011 e 2012, su suolo sabbioso-ar-gilloso-limoso, profondo 50-60 cm; � la prova B è stata realizzata nel

2015, in vasi di 50 L posti in serra, con-tenenti lo stesso terreno della prova A.

Prova A

Le condizioni climatiche durante il ciclo colturale della prova di pien’a-ria hanno rispecchiato la tipicità del clima mediterraneo. In particolare, il primo anno è stato più fresco e pio-voso rispetto al secondo: nel 2011 la temperatura media dell’aria relativa all’intero ciclo colturale è risultata di 0,9 °C più bassa, mentre le precipita-zioni (145,6 mm) sono state del 34% più elevate rispetto al 2012 (95,8 mm). Inoltre, l’evapotraspirazione di rife-rimento (ETo) è stata di 96 mm più bassa nel 2011 rispetto al 2012.

Su pomodoro cv Tomito sono stati confrontati tre regimi irrigui, corri-spondenti alla restituzione del 100%, 50% e 0% dell’evapotraspirazione (in-dicati rispettivamente con I100, I50 e I0), in combinazione con tre modalità di applicazione di fungicidi:

� il controllo senza fungicidi (F0); � applicazione di fungicidi privi di stro-

bilurine (Forum R, Score, Topas) (F1); � applicazione di un fungicida a base

di pyraclostrobin (40 g/L) e dimetho-morph (72 g/L) (Cabrio® Duo) (F2).

I fungicidi sono stati applicati dall’i-

nizio della fioritura, tre volte con fre-quenza di 10-11 giorni, alle dosi ripor-tate in etichetta.

È stato adottato il disegno sperimen-tale a split plot con 3 ripetizioni, posizio-nando i regimi irrigui nelle parcelle e i trattamenti fungicidi nelle sub-parcelle.

La programmazione irrigua è sta-ta effettuata con il metodo del bilan-cio idrico giornaliero, con l’aiuto di un foglio di calcolo Excel (Todorovic, 2006). L’ETc è stata stimata attraverso il prodotto tra l’ETo (metodo di Pen-man-Monteith) e i coefficienti colturali (Kc) della letteratura (Allen et al., 1998).

L’irrigazione è stata eseguita con il metodo a goccia, quando dallo strato di terreno maggiormente esplorato dalle radici del trattamento I100 si perdeva il 40% dell’acqua disponibile.

Subito dopo il trapianto e dopo una settimana sono state eseguite due adacquate di 20 mm ciascuna in tut-ti i trattamenti, per garantire l’attec-chimento uniforme delle piantine.

Successivamente, in I100 e I50 (cor-rispondenti alla restituzione del 100% e del 50% dell’evapotraspirazione) sono stati somministrati, rispetti-vamente, 295 e 147,5 mm nel 2011 e 441,5 e 220,7 mm nel 2012 attraverso 15 (2011) e 20 (2012) adacquate.

Durante il ciclo colturale, oltre al ri-lievo dei principali parametri clima-tici necessari per la stima dell’ETo e il calcolo del bilancio idrico, è stata misurata la conduttanza stomatica per mezzo di un porometro.

Alla raccolta, eseguita il 14 luglio 2011 e il 23 luglio 2012, sono stati de-terminati la biomassa epigea, la pro-duzione totale e commerciabile, il pe-so medio, il contenuto di sostanza

secca, solidi solubili, acidità titolabi-le, pH, la consistenza e le caratteristi-che cromatiche delle bacche. Inoltre, è stata determinata l’efficienza d’uso dell’acqua (WUE) riferita sia alla pro-duzione commerciabile sia alla bio-massa secca epigea, rispettivamente come rapporto tra la produzione com-merciabile e l’evapotraspirazione del-la coltura (ETc) (Y_WUE), e tra la bio-massa secca epigea e l’ETc (B_WUE).

Prova B

In questa prova, realizzata nel pe-riodo agosto-novembre, è stata im-piegata la stessa cultivar. Il piano sperimentale ha previsto il confronto di due regimi irrigui, indicati rispet-tivamente con I100 e I50, in combi-nazione con tre modalità di applica-zione di fungicidi (le medesime della prova A). L’unità elementare (sub-par-cella) era composta da due vasi, cia-scuno contenente una pianta.

A differenza dell’altra prova, il bi-lancio idrico necessario per la pro-grammazione irrigua è stato eseguito con il metodo delle pesate successi-ve. Le adacquate sono state eseguite manualmente.

Durante il ciclo colturale sono state eseguite le misure degli scambi gas-sosi su scala di singola foglia.

Analisi statistica

I dati sperimentali sono stati sotto-posti all’analisi della varianza con il pacchetto statistico SAS/STAT e, co-me test di separazione delle medie, è stata utilizzata la minima differenza significativa (DMS). •

DIFESA DELLE COLTURE

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trollo non trattato (F0), rispettivamen-te (grafico 2). Inoltre, l’applicazione di strobilurina non ha influenzato i para-metri qualitativi delle bacche.

Questi risultati sono coerenti con i precedenti risultati ottenuti sul po-modoro utilizzando altre strobilurine (Giuliani et al., 2011). Tuttavia, contra-riamente alle osservazioni di questi ultimi autori, questo studio ha eviden-ziato un’interazione positiva tra regimi irrigui e l’applicazione di strobilurina, oltre che un moderato miglioramento dello stato idrico delle piante, sia in termini di conduttanza stomatica, sia di potenziale idrico fogliare.

Diversi studi precedenti hanno ri-portato gli effetti fisiologici del pyra-clostrobin sulle piante, come l’aumen-

to dell’attività della nitrato-riduttasi, il cambiamento dell’equilibrio ormonico, la conservazione dell’acqua e un ritardo della senescenza (Fagan et al., 2010; Jo-shi et al., 2014). Questi effetti sono stati messi anche in relazione al migliora-mento produttivo (Venancio et al., 2003).

Tuttavia, gli effetti fisiologici positivi della strobilurina sulla risposta delle piante non sempre sono stati eviden-ziati (Swoboda e Pedersen, 2009).

Efficienza d’uso dell’acqua

L’efficienza d’uso dell’acqua rife-rita alla produzione commerciabile (Y_WUE) e alla biomassa epigea (B_WUE) è diminuita con l’aumentare della ca-

renza d’acqua nella zona radicale. Ciò indica che la riduzione di biomassa e di produzione commerciabile è stata pro-porzionalmente maggiore rispetto alla quantità di acqua utilizzata dalla coltu-ra. La risposta alla carenza idrica in ter-mini di WUE dipende dal livello e dalla durata dello stress idrico a cui è stata sottoposta la coltura. In condizioni di lieve stress idrico, quando si verifica una leggera chiusura degli stomi, la traspi-razione diminuisce più della fotosinte-si e, di conseguenza, aumenta la WUE (Patanè et al., 2011; Chen et al., 2013). Al contrario, un forte stress idrico può por-tare alla completa chiusura degli stomi e alla diminuzione della produzione e del-la WUE (Nuruddin et al., 2003). Tuttavia, risultati contrastanti con quelli appena descritti sono stati ottenuti da autori di-versi (Wang et al., 2011; Liu et al., 2013).

Il pomodoro è in grado di sviluppare un apparato radicale molto profondo, compatibilmente con la profondità del terreno (Rubino, 1987), che aumenta po-tenzialmente la disponibilità di acqua per le piante e attenua gli effetti negati-vi del deficit idrico. Questo può rendere la coltura più tollerante lo stress idrico e può favorire una maggiore efficienza d’uso dell’acqua. In suoli poco profon-di, come nel nostro caso, lo sviluppo radicale era molto limitato. Ciò si è tra-dotto in un grave stress idrico, con un impatto molto negativo sulla produzio-ne e sull’efficienza dell’uso dell’acqua.

Nel nostro studio l’applicazione del Cabrio® Duo ha migliorato del 25 e del 17% l’efficienza d’uso dell’acqua riferi-

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GRAFICO 1 - Deficit idrico del suolo per i 3 regimi irrigui durante il ciclo colturale del pomodoro in pien’aria (2011- 2012)

Le linee rappresentano i dati stimati dal modello di bilancio idrico. I punti, i quadrati e i triangoli rappresentano i dati misurati.

GRAFICO 2 - Produzione totale e commerciabile del pomodoro in pien’aria in relazione ai trattamenti fungicidi (media dei due anni)

La strobilurina (tesi F2) ha determinato sia un aumento della produzione totale che commerciabile.

Lettere diverse indicano valori significativamente differenti secondo la MDS (P = 0,05). Per confrontare le tesi vedi riquadro a pag. 43.

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DIFESA DELLE COLTURE

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ta, rispettivamente, all’assimilazione netta (p_WUE, rapporto tra assimilazio-ne netta e traspirazione) (grafico 3) e al-la produzione commerciabile (Y_WUE, rapporto tra produzione ed evapotra-spirazione) (grafico 4), come osservato sulla medesima specie da Giuliani et al. (2011) utilizzando altre strobilurine.

Strobilurine utili anche per migliorare resa ed efficienza dell’acqua

Questo studio ha analizzato l’effet-to combinato dell’applicazione di un fungicida a base di strobilurina (Ca-

brio® Duo) e di regimi irrigui diversi su coltura di pomodoro con l’obietti-vo di fornire indicazioni per il miglio-ramento delle pratiche di gestione in condizioni di limitata disponibilità di acqua. Quindi, è utile per definire nuo-ve e più efficienti strategie di gestio-ne per migliorare la resa e l’efficienza dell’uso dell’acqua nelle regioni aride e semiaride.

I risultati hanno confermato che una grave restrizione idrica ha un effetto negativo sulla produzione e sull’effi-cienza d’uso dell’acqua del pomodoro, mentre produce effetti benefici sulla qualità dei frutti.

L’applicazione di fungicidi a base di stobilurine può attenuare gli effetti negativi dello stress idrico sullo stato idrico della pianta, sulla produzione e sull’efficienza d’uso dell’acqua. Per-tanto, per la gestione fitosanitaria del pomodoro questo studio suggerisce l’uso di agrochimici a base di strobilu-rine, in particolare per le colture esti-ve in condizioni di rifornimento idrico limitato e in assenza di precipitazioni durante la stagione di crescita.

Francesca BoariVito Cantore

Istituto di scienze delle produzioni alimentari Cnr, Bari

Mladen Todorovic Istituto agronomico mediterraneo di Bari

(CIHEAM-IAMB) Valenzano (Bari)Rossella Albrizio

Mohamed Houssemeddine Sellami Istituto per i sistemi agricoli e forestali

del Mediterraneo, Cnr, Ercolano (Napoli)Maria Immacolata SchiattoneScuola Safe, Università degli studi

della Basilicata, Potenza

Si ringraziano S. Tarlazzi, G. Ronga, G. Rosa di Basf per la collaborazione nelle prove.

Per commenti all’articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivi a:[email protected]

Per consultare gli approfondimenti e/o la bibliografia: www.informatoreagrario.it/rdLia/17ia05_8760_web

Misura dell’umidità del suolo con tensiometro.

GRAFICO 3 - Efficienza d’uso dell’acqua riferita all’assimilazione netta (p_WUE) del pomodoro allevato in vaso in relazione ai trattamenti fungicidi

GRAFICO 4 - Efficienza d’uso dell’acqua riferita alla produzione commerciabile (Y_WUE) del pomodoro in pien’aria in relazione ai trattamenti fungicidi (media di due anni)

Con la strobilurina aumenta del 25% e del 17% l’efficienza d’uso dell’acqua riferita, rispet-tivamente, all’assimilazione netta (p_WUE) e alla produzione commerciabile (Y_WUE).

Lettere diverse indicano valori significativamente differenti secondo la MDS (P = 0,05). Per confrontare le tesi vedi riquadro a pag. 43.

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DIFESA DELLE COLTURE

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Peronospora del pomodoro: quale strategia è più efficacedi N. Antonino, V. Balboni,

C. Cristiani, M. Dreni, G. Fontaniello, G. Lacertosa, G. Pradolesi, M. Vecchiettini

C on quasi 100.000 ha media-mente coltivati in Italia − da-ti degli ultimi cinque anni − fra pieno campo e serra, il

pomodoro rappresenta la prima colti-vazione nel panorama dell’orticoltura italiana. Si tratta di numeri importanti nell’economia generale e di produzioni che vanno difese in maniera sostenibi-le. È per questo che, in un’ottica di di-fesa integrata, vanno sottolineati tutti i principali aspetti della coltivazione che determineranno il risultato pro-duttivo globale: scelta varietale, scel-ta del terreno, rotazioni, lavorazioni, fertilizzazione e irrigazione devono essere i primi aspetti da considerare. La difesa da infestanti, batteri, funghi e insetti saranno poi complementari per il raggiungimento del migliore ri-sultato produttivo ottenibile.

Un valido supporto, in tal senso, po-tranno anche fornircelo le innovazioni che si stanno testando in questi an-ni, come i droni, che per esempio ci aiutano a conoscere il territorio e le sue prerogative per un corretto uso dei mezzi tecnici.

Quindi, se da un lato dobbiamo so-stenere e auspicare la corretta appli-cazione delle tecniche agronomiche, è abbastanza evidente, dall’altro, che è necessaria e desiderabile una corretta strategia di difesa integrata delle av-versità fungine che colpiscono le col-tivazioni del pomodoro per garantirsi produzioni sostenibili. Tra le più im-portanti malattie fungine, senza dub-bio riconosciamo la peronospora. Ma poi non sono da trascurare oidio e al-ternaria, oltre a septoria, antracnosi e cladosporiosi con differenti gradi di incidenza in funzione dei diversi areali e, ovviamente, delle particolari condi-zioni pedoclimatiche che si verificano negli anni e nelle località vocate dove si coltiva il pomodoro.

$ PROVE SVOLTE NEL TRIENNIO 2014-2016

DALLE prove realizzate in pieno campo su pomo-doro su tutto il territorio nazionale per valutare l’ef-ficacia di diverse strategie di protezione dalle prin-cipali malattie, e in particolare dalla peronospora, si

desume che l’uso combinato e alternato di prodotti con ampio spettro d’azione ha consentito di raggiungere i migliori risultati quanti-qualitativi. In particolare, l’effetto positivo delle molecole utilizzate (pyraclostrobin e ametoctradin) garantisce maggiori be-nefici sulla fisiologia della pianta e quindi sulla produzione.

Su cosa si basano le strategie di protezione

del pomodoroSu una coltura di tale importanza è

indispensabile programmare e coordi-nare le attività fitosanitarie partendo dalla collocazione in campo dei semi o delle piantine di pomodoro per rag-giungere l’obiettivo finale di una pro-duzione idonea alla trasformazione.

Le problematiche fungine sono quel-le su cui maggiormente concentra l’at-tenzione l’agricoltore. La peronospora e l’alternaria al Nord Italia, a cui spes-

so al Sud si associa anche l’oidio, so-no da tenere in grande considerazio-ne perché la protezione del pomodoro si basa essenzialmente su strategie di controllo chimico di queste patologie. Infatti, le pratiche agronomiche, che sicuramente aiutano, non consento-no di garantire l’ottimale rendimento produttivo e, soprattutto, la completa sanità del pomodoro, quindi bisogna ricorrere ai mezzi tecnici che la far-macopea ci offre.

Gli aspetti principali su cui bisogna fondare le scelte sono la conoscenza del patogeno e della sua epidemiolo-

DIFESA DELLE COLTURE

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L’attività condotta nel triennio 2014-2016 aveva, da un lato, l’obiettivo di va-lidare strategie di protezione idonee alla corretta difesa delle produzioni e, dall’al-tro, valutare la corrispondenza delle stesse con le esigenze dell’industria di trasformazione. Sono state, pertanto, impostate delle prove presso aziende agricole dell’intero territorio nazionale vocato alla coltivazione del pomodoro, condotte dai tecnici delle strutture tec-niche e dei centri di saggio (tabella A).

Le attività sperimentali sono state allestite utilizzando metodologie dif-ferenti:

• campi parcellari su superfici am-pie di circa 500-1.000 m2 in cui i tratta-

menti sono stati effettuati con pompe a spalla motorizzate;

• campi di maggiori dimensioni (di cir-ca 1 ha) utilizzando per i trattamenti le normali attrezzature aziendali sotto la supervisione dei tecnici delle strutture tecniche e dei centri di saggio.

STRATEGIE DI DIFESA. Sono state predisposte due strategie di difesa da confrontare, oltre a un testimone non trattato (tesi 1). Abbiamo prova-to a semplificare e mediare i prodot-ti utilizzati nelle diverse aziende nei tre anni e riportiamo la sintesi nel-la tabella 1. Nella fase iniziale e finale dei trattamenti sono stati utilizzati,

nella maggior parte dei casi, le stes-se sostanze attive in entrambe le te-si a confronto: quelle più adoperate, a completamento delle strategie, sono state metiram e cymoxanil + ossiclo-ruro di rame, metalaxyl + ossicloruro di rame e prodotti a base di rame, in varie formulazioni.

Invece, nelle due tesi a confronto le sostanze attive complementari utiliz-zate nel corso delle prove sono state:

• nella tabella A, pyraclostrobin + di-metomorf e ametoctradin + dimetomorf nella tesi 2, ma in alcune prove si è fatto ricorso anche al metiram, in combina-zione con pyraclostrobin e ametoctra-din, e al metrafenone;

• nella tesi di confronto, invece, sem-plificando, le aziende agricole hanno più frequentemente utilizzato pro-dotti con sostanze attive dalle ca-ratteristiche simili a quelle impiega-te nell’altra tesi, come cyazofamide e azoxystrobin + difenoconazolo ma, in alcune prove, sono state utilizzate anche mandipropamide, zoxamide, fosetyl e penconazolo.

Gli intervalli tra i trattamenti so-no stati coordinati in funzione della pressione dei patogeni e dell’anda-mento climatico.

RILIEVI E ANALISI. I rilievi delle ma-lattie sono stati eseguiti stimando la percentuale di apparato fogliare infet-to. I parametri quantitativi e qualita-tivi sono stati effettuati campionando 4 repliche all’interno dei campi prova, da cui sono state prelevate 20 piante per le analisi di rito.Per l’analisi quantitativa delle produ-zioni si è tenuto conto anche del dato fornito dalle aziende agricole. •

Come sono state impostate le prove

TABELLA A - I campi prova svolti nel triennio 2014-2016

Anno Azienda agricola Località Prov. Varietà Centri di saggio e strutture tecniche

2014 Buldo Angelo Gaudiano di Lavello PZ Docet Alsia

2014 Fava Maria Grazia Tuscania VT 12 - 96 Sagea

2015 Cancellara Cosimo Palazzo San Gervasio PZ Creso Alsia

2015 Tenuta Sciuptina Leonelli Filo FE Heinz 1015 Terremerse

2015 Boccia Luigi Battipaglia SA Heinz 5508 Sagea2015 Ringoli Michele Apricena FG Docet Agrolab2015 Zerillo Giovanni Borgo Tavernola FG Docet FPT - Foggia2015 Ronconi Lerri Caprile di Italba FE Power F1 Innovaricerca2015 Il Canaletto Sorbara MO Heinz 3406 Cooperativa San Rocco2015 Corazza Fabio Bondeno FE Punto Rosso CAE Emilia2015 Buldo Angelo Lavello PZ Docet Alsia2016 Il Vignale Orta Nova FG Docet Agrolab

2016 Azienda Tadini Gariga di Podenzano PC Heinz 3402 CIO

2016 Attianese Pasquale Battipaglia SA Impact Sagea2016 Buldo Angelo Lavello PZ Impact Alsia

gia, punto di partenza per avviare scel-te corrette. Le condizioni climatiche, d’altra parte, sono quelle che condizio-nano fortemente emergenza, svilup-po e pressione del patogeno: su questo fronte, in questi ultimi anni, si stanno concentrando anche l’innovazione e la tecnologia, con la validazione di stru-menti che possano supportare le scelte degli agricoltori (Dss, Sistemi di suppor-to alle decisioni). È necessario però co-noscere le molecole chimiche e le loro caratteristiche per poterle adoperare al meglio in un corretto posizionamento:

modalità d’azione, comportamento nei confronti del fungo e nella pianta sono i principali fattori che devono aiutarci nella scelta definitiva delle sostanze da utilizzare nei vari periodi di colti-vazione.

Nel corso degli anni le attività condot-te hanno evidenziato, ad esempio, che l’uso di molecole singole, magari anche ripetuto, non ha mai consentito ottime performance.

Il pomodoro ha bisogno, nei diversi momenti, di prodotti differenti: prodot-ti di superficie (o di contatto) nelle fasi

iniziali di coltivazione devono essere affiancati successivamente, quando la pianta è in forte crescita, da prodotti con attività sistemica e citotropica transla-minare, senza trascurare i benefici che determinano le molecole che si legano alle cere (e perciò non si dilavano) e si redistribuiscono nel corso del periodo della loro attività. Amisulbrom, ame-toctradin e famoxadone sono quelle con i valori più alti di lipofilia: la loro carat-teristica peculiare è il forte legame che hanno con le cere prodotte in tutti gli organi vegetativi delle piante. Le cere,

DIFESA DELLE COLTURE

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infatti, sono presenti non solo nei frut-ti, ma anche nelle foglie e nei fusti del-le piante e queste sostanze vi si legano fortemente, penetrando nella cuticola degli organi vegetali e quindi si redi-stribuiscono durante la loro azione di protezione.

Talvolta, in un’ottica di difesa inte-grata, e di riduzione del numero di in-terventi, ci aiuta anche l’uso di pro-dotti commerciali basati su sostanze attive con azioni su più patogeni. E se da un lato l’obiettivo della difesa re-sta primario, dall’altro oggi si tende a utilizzare molecole che associno a essa un miglioramento dello stato fi-siologico globale della pianta che, in ultima analisi, determinerà una pro-duzione superiore e una sanità della stessa. Gli ultimi studi effettuati rico-noscono ormai alle strobilurine queste peculiarità e, in particolare, il pyraclo-strobin (una delle ultime nate e regi-strate sul pomodoro) ha la proprietà di agire su più patogeni e di contrastare stress biotici e abiotici che interessano la produzione del pomodoro.

Risultati delle proveProtezione, produzione e qualità sono

stati i tre aspetti principali che ci hanno guidato e a cui abbiamo guardato, con grande interesse, nelle attività svolte.

Nel corso dei tre anni la peronospora ha determinato le maggiori problema-tiche nel 2014 e nel 2016, mentre, in li-nea di massima, il 2015 è stato un anno meno piovoso e in cui la malattia non

1009080706050403020100

Frequenza (%) Intensità (%)

Tesi 1 (1) Tesi 3Tesi 2

GRAFICO 1 - Frequenza e intensità della peronospora rilevata nel triennio delle prove (2014-2016)

(1) Testimone non trattato. Per le altre tesi vedi tabella 1 a sinistra.

TABELLA 1 - Protocollo mediamente adottato nelle due strategie a confronto (1)

Tesi 2 Tesi 3Data tratt.

Sostanza attiva

Prodotto comm.

Dose (kg o L/ha)

Data tratt.

Sostanza attiva

Prodotto comm.

Dose (kg o L/ha)

24-4 Metiram Polyram 2,0 24-4 Metiram Polyram 2,0

2-6 Ossicloruro di rame Ossiclor 50 4,0 2-6 Ossicloruro

di rame Ossiclor 50 4,0

12-6Metalaxyl + ossicloruro

di rame

Ridomil Gold R WG 5,0 12-6

Metalaxyl + ossicloruro

di rame

Ridomil Gold R WG 4,0

22-6Metalaxyl + ossicloruro

di rame

Ridomil Gold R WG 5,0 22-6

Metalaxyl + ossicloruro

di rame

Ridomil Gold R WG 5,0

2-6 Ametoctradin + dimetomorf Enervin Duo 0,8 2-6

Cyazofamide + ossicloruro

di rame

Ranman Top + Ossiclor 50 0,5 +4,0

10-7 Pyraclostrobin + dimetomorf Cabrio Duo 2,5 10-7 Azoxystrobin +

difenoconazolo Ortiva Top 1,0

19-7 Ametoctradin + dimetomorf Enervin Duo 0,8 19-7 Cyazofamide Ranman Top 0,5

27-7 Pyraclostrobin + dimetomorf Cabrio Duo 2,5 27-7 Azoxystrobin +

difenoconazolo Ortiva Top 1,0

5-8Cymoxanil + ossicloruro

di rameCurzate R 3,0 5-8

Cymoxanil + ossicloruro

di rameCurzate R 3,0

14-8Rame metallo (da poltiglia bordolese)

Poltiglia Disperss 5,0 14-8

Rame metallo (da poltiglia bordolese)

Poltiglia Disperss 5,0

(1) La tesi 1 è il testimone.

Foto 1 Veduta del campo sperimentale della tesi 2: in evidenza l’effetto della strategia sullo sviluppo vegetativo del campo. Foto 2 Veduta del campo sperimentale della tesi 3

DIFESA DELLE COLTURE

1

2

Page 10: Peronospora del pomodoro: quale strategia è più …...Produttori di pomodoro da Industria coniugano una completa protezione da peronospora ed alternaria a risultati di produzione

è risultata molto aggressiva. Entram-be le strategie hanno garantito, in tut-ti gli anni, un’ottimale controllo della peronospora (grafico 1) differenziandosi statisticamente con valori molto diver-si rispetto al testimone.

Pur non registrando differenze sta-tisticamente significative tra le tesi trattate vanno evidenziate, in ogni ca-so, una maggiore produttività media (produzione/ettaro e peso delle bacche) (grafici 2 e 3) e una migliore qualità (gradi Brix, durezza e pH) (grafico 4) delle tesi in cui sono state applicate le strategie della tesi 2 rispetto alla tesi 3. Questo confer-ma che le molecole utilizzate (pyraclo-strobin e ametoctradin in particolare) garantiscono maggiori benefici sulla fi-siologia della pianta e, di conseguenza, massimizzano la produzione.

Infine, analizzando un po’ più nel det-taglio i risultati riportati nei grafici 2, 3 e 4 è possibile constatare mediamente nella tesi 2: � una maggiore produzione di 10 t/ha

(pari quasi al 10%) rispetto alla tesi 3 aziendale e di 31 t/ha (+37%) rispetto al testimone;

� un incremento del peso dei frutti maturi del quasi 12% rispetto alla te-si 3 e del 33% rispetto al testimone;

� un miglioramento qualitativo come compattezza e durezza (+4% rispetto alla tesi 3 e +8% rispetto al testimone); � un aumento in valore assoluto, ma

non significativo statisticamente, di gra-do Brix (+0,6% rispetto alla tesi 3 e +3% rispetto al testimone) e pH (+0,6% rispet-to alla tesi 3 e +2% rispetto al testimone).

Il futuro è la qualitàIl controllo delle malattie è la chiave

per i benefici della sanità delle piante che, in ogni caso, possono essere «de-rubate di energia» anche in assenza di malattia perché sono meno capaci di gestire gli stress.

L’applicazione di idonee strategie di difesa validate ha un duplice obiettivo: da un lato garantire ai tecnici serenità e tranquillità per determinare il suc-cesso della coltivazione; dall’altro for-

nire all’agricoltore uno strumento con-creto per raggiungere ottimali risultati produttivi e assicurare produzioni di eccellenza all’industria di trasforma-zione, sempre più esigente e affamata di qualità e sanità (grado Brix, colore, consistenza delle bacche e assenza di marciumi sono sicuramente i bisogni primari degli industriali).

E la qualità sarà sempre più l’arma di difesa primaria per difendere le no-stre produzioni attraverso il marchio di origine, quel made in Italy che ci con-traddistingue e che dovremo garanti-re e offrire ai consumatori per guada-gnarci i mercati.

Nicola AntoninoAgrolab - Centro sperimentale e di diagnosi

fitosanitarieVilmer Balboni

Cooperativa San Rocco soc. coop. agricola Ravarino (Modena) Claudio Cristiani

Cae - Centro di saggio Consorzio agrario dell’Emilia

Marco DreniCio - Consorzio interregionale ortofrutticoli

Giovanni FontanielloSagea SR - Centro di saggio Sede di Francolise (Caserta)

Giovanni LacertosaAlsia - Centro ricerche Metapontum Agrobios

Gianfranco PradolesiTerremerse - Centro di saggio

Cooperativa Terremerse Marcello Vecchiettini

Innovaricerca srl

Si ringraziano le aziende agricole che hanno ospitato le prove per la loro disponibilità e fattiva collaborazione nella realizzazione delle stesse.

5

4

3

2

1

0Durezza

(kg)Gradi Brix pH

Tesi 1 (1) Tesi 2 Tesi 3

GRAFICO 4 - Valori medi di alcuni parametri qualitativi rilevati sui campioni analizzati nel triennio delle prove (2014-16)

Tutti i parametri indagati risultano con valori più alti nella tesi 2, a conferma dell’effetto positivo di pyraclostrobin e ametoctradin nella fisiologia della pianta.

Tesi 1 (1)

Tesi 2

Tesi 3

40 60 80 100 120Produzione (t/ha)

Tesi 1 (1)

Tesi 2

Tesi 3

MaturiFrutti: Non maturi Marci

0 20 40 60 80 100

49,65

71,69

64,17

7,56

8,48

8,32

7,38

5,66

5,71

Peso dei frutti (kg)

GRAFICO 2 - Produzione media rilevata nel triennio delle prove (2014-2016)

GRAFICO 3 - Peso medio dei frutti rilevato su un campione di 20 piante nel triennio delle prove (2014-2016)

La tesi 2 e la tesi 3 non si differenziano statisticamente tra di loro, ma garantiscono comunque una buona produttività media.

Per commenti all’articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivi a:[email protected]

(1) Testimone non trattato. Per le altre tesi vedi tabella 1 a pag. 54.

(1) Testimone non trattato. Per le altre tesi vedi tabella 1 a pag. 54.

(1) Testimone non trattato. Per le altre tesi vedi tabella 1 a pag. 54.

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DIFESA DELLE COLTURE

Fonte: Istituti di Ricerca, Centri di Saggio e Prove BASF

L’Ettaro Rosso,

Molto più di 10.000 m2

LA STRATEGIA ANTIPERONOSPORICA

CHE MASSIMIZZA I RISULTATI PRODUTTIVI.

Grazie all’impiego di Enervin Duo, Cabrio Duo e Cabio Top, sempre più

Produttori di pomodoro da Industria coniugano una completa protezione da

peronospora ed alternaria a risultati di produzione superiori.

Le numerose prove condotte testimoniano

l’affidabilità di questa strategia.

0

3

6

ETTARO ROSSOSTRATEGIA AZIENDALE

4,83

4,70

4,52

4,50

2,54

2,42

Qualità

Qualità significa sempre più profitto

Grazie alla migliore condizione di salute della pianta,

la strategia Ettaro Rosso produce effetti positivi non

solo sul grado Brix e sull’acidità del conferito ma anche

sulla durezza dei pomodori, sinonimo di maggior resa

industriale e minori perdite di acqua durante il trasporto.

Brix

pH

Durezza (Kg/cm2)

Rilievo del peso dei diversi frutti su 20 piante (kg)

TESTIMONE

STRATEGIA

AZIENDALE

ETTARO ROSSO

01 02 03 04 05 06 07 08 09 0

65,1

8,5 4,8

57,79,4 4,4

51,89,4 6,0

ProduzioneProdurre di più è uno dei principali obiettivi di chi

coltiva pomodoro da industria

La strategia Ettaro Rosso permette di ottenere produzioni

sensibilmente superiori grazie agli effetti fisiologici di F500

(Cabrio Due e Cabrio Top) ed alla minore incidenza della

Peronospora dovuta alla sinergia tra Initium e le altre

sostanze attive della strategia.

Frutti maturiFrutti NON maturi

Frutti marci

0

20

40

60

8082,1%

45,3%

10,2% 2,6%7,4% 1,8%

TESTIMONESTRATEGIA

AZIENDALE

ETTARO ROSSO

La protezione dalla Peronospora è il primo passo

per garantire la salute e la produttività delle piante

La media di tutte le prove condotte in diversi areali

italiani dimostra che frequenza ed intensità della malattia

nei campi trattati con Ettaro Rosso sono mediamente

inferiori a quelle della strategia adottata abitualmente

dall’azienda agricola.

Peronospora

Frequenza %Intensità %

Page 11: Peronospora del pomodoro: quale strategia è più …...Produttori di pomodoro da Industria coniugano una completa protezione da peronospora ed alternaria a risultati di produzione

Fonte: Istituti di Ricerca, Centri di Saggio e Prove BASF

L’Ettaro Rosso,

Molto più di 10.000 m2

LA STRATEGIA ANTIPERONOSPORICA

CHE MASSIMIZZA I RISULTATI PRODUTTIVI.

Grazie all’impiego di Enervin Duo, Cabrio Duo e Cabio Top, sempre più

Produttori di pomodoro da Industria coniugano una completa protezione da

peronospora ed alternaria a risultati di produzione superiori.

Le numerose prove condotte testimoniano

l’affidabilità di questa strategia.

0

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ETTARO ROSSOSTRATEGIA AZIENDALE

4,83

4,70

4,52

4,50

2,54

2,42

Qualità

Qualità significa sempre più profitto

Grazie alla migliore condizione di salute della pianta,

la strategia Ettaro Rosso produce effetti positivi non

solo sul grado Brix e sull’acidità del conferito ma anche

sulla durezza dei pomodori, sinonimo di maggior resa

industriale e minori perdite di acqua durante il trasporto.

Brix

pH

Durezza (Kg/cm2)

Rilievo del peso dei diversi frutti su 20 piante (kg)

TESTIMONE

STRATEGIA

AZIENDALE

ETTARO ROSSO

01 02 03 04 05 06 07 08 09 0

65,1

8,5 4,8

57,79,4 4,4

51,89,4 6,0

ProduzioneProdurre di più è uno dei principali obiettivi di chi

coltiva pomodoro da industria

La strategia Ettaro Rosso permette di ottenere produzioni

sensibilmente superiori grazie agli effetti fisiologici di F500

(Cabrio Due e Cabrio Top) ed alla minore incidenza della

Peronospora dovuta alla sinergia tra Initium e le altre

sostanze attive della strategia.

Frutti maturiFrutti NON maturi

Frutti marci

0

20

40

60

8082,1%

45,3%

10,2% 2,6%7,4% 1,8%

TESTIMONESTRATEGIA

AZIENDALE

ETTARO ROSSO

La protezione dalla Peronospora è il primo passo

per garantire la salute e la produttività delle piante

La media di tutte le prove condotte in diversi areali

italiani dimostra che frequenza ed intensità della malattia

nei campi trattati con Ettaro Rosso sono mediamente

inferiori a quelle della strategia adottata abitualmente

dall’azienda agricola.

Peronospora

Frequenza %Intensità %

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Molto più di 10.000 m2

L’Ettaro Rosso.

www.agro.basf.it

Enervin® Duo è un agrofarmaco autorizzato dal Ministero della Salute, a base di Ametoctradina e Dimetomorf, n. registrazione 14697. Cabrio® Duo è un agrofarmaco autorizzato dal Ministero della Salute, a base di Dimetomorf e Pyraclostrobin, n. di registrazione 13126. Cabrio® Top è un agrofarmaco autorizzato dal Ministero della Salute, a base di Metiram e Pyraclostrobin, n. registrazione 12528. Seguire attentamente le istruzioni riportate in etichetta. Usare i prodotti con precauzione . Prima dell'uso leggere l'etichetta e le informazioni sul prodotto. Si prega di osservare le avvertenze ed i simboli di pericolo nelle istruzioni d'uso.

Enervin® Duo + Cabrio® Duo + Cabrio® TopL’effetto AgCelence® di Cabrio e l’innovativo meccanismo d’azione di Enervin permettono di ottenere il massimo in termini di protezione, qualità e produzione.

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