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Primo piano CENT’ANNI DI POESIA PER VITTORIO BODINI: DAL 14 FEBBRAIO IN MOSTRA A LECCE Valentina Zammarano pag. 7 Anno XIII n. 528 Periodico d’informazione del Salento Primo piano ANDREA CAROPPO: “IL NUOVO CENTRODESTRA PUNTO DI RIFERIMENTO IN PUGLIA” Alessandro Chizzini pag. 8 Fabio Antonio Grasso pag. 10 LECCE Una città sempre più smart con i progetti dell’Assessorato all’Innovazione 11.01.2014 `êÉëÅÉ=áä=åìãÉêç=Çá=éêáî~íá=Åáíí~Çáåá=É=éáÅÅçäá=áãéêÉåÇáíçêá=ÅÜÉI=Ççéç=~îÉê=êáÅÜáÉëíç=ìå=ãìíìç=ç=ìå=éêÉëíáíç=éêÉëëç=ìå~ Ä~åÅ~=ç=ìå~=Ñáå~åòá~êá~I=ÇÉåìåÅá~åç=äÛ~ééäáÅ~òáçåÉ=Çá=í~ëëá=ìëìê~êáI=ÅÜÉ=ëÅ~íí~åç=åÉä=ãçãÉåíç=áå=Åìá=ëá=çãÉííÉ=Çá=é~Ö~êÉ ~åÅÜÉ=ìå~=ëçä~=ê~í~=ãÉåëáäÉK=b=Öê~òáÉ=~Ç=ìå~=ëÉåíÉåò~=ÇÉää~=`çêíÉ=Çá=`~ëë~òáçåÉ=ÇÉä=V=ÖÉåå~áç=OMNPI=ëí~ååç=êáÅÜáÉÇÉåÇç ä~=êÉëíáíìòáçåÉ=ÇÉÖäá=áåíÉêÉëëá=Öá¶=îÉêë~íáI=Åçå=ä~=éçëëáÄáäáí¶=Çá=åçå=é~Ö~êäá=éáª=Ñáåç=~ääÛÉëíáåòáçåÉ=ÇÉä=éêÉëíáíç=ç=ÇÉä=ãìíìç== Alessandro Chizzini pag. 16 POGGIARDO Querelati gli autori del Dizionario dei soprannomi di Poggiardo e Vaste Claudia Mangione pag. 20 SPETTACOLO L’inverno salentino si riscalda al ritmo del Fòcara Festival di Novoli Interesse illegittimo

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1 11 gennaio 2014 113 febbraio 2010Primo pianoCENT’ANNI DI POESIA PERVITTORIO BODINI: DAL 14FEBBRAIO IN MOSTRA A LECCEValentina Zammarano pag. 7

Anno XIII n. 528

Periodico d’informazione del Salento

Primo pianoANDREA CAROPPO: “IL NUOVOCENTRODESTRA PUNTO DIRIFERIMENTO IN PUGLIA” Alessandro Chizzini pag. 8

Fabio Antonio Grasso pag. 10

LECCE

Una città sempre più smart con i progetti dell’Assessorato all’Innovazione

11.01.2014

`êÉëÅÉ=áä=åìãÉêç=Çá=éêáî~íá=Åáíí~Çáåá=É=éáÅÅçäá=áãéêÉåÇáíçêá=ÅÜÉI=Ççéç=~îÉê=êáÅÜáÉëíç=ìå=ãìíìç=ç=ìå=éêÉëíáíç=éêÉëëç=ìå~Ä~åÅ~=ç=ìå~=Ñáå~åòá~êá~I=ÇÉåìåÅá~åç=äÛ~ééäáÅ~òáçåÉ=Çá=í~ëëá=ìëìê~êáI=ÅÜÉ=ëÅ~íí~åç=åÉä=ãçãÉåíç=áå=Åìá=ëá=çãÉííÉ=Çá=é~Ö~êÉ~åÅÜÉ=ìå~=ëçä~=ê~í~=ãÉåëáäÉK=b=Öê~òáÉ=~Ç=ìå~=ëÉåíÉåò~=ÇÉää~=̀ çêíÉ=Çá=̀ ~ëë~òáçåÉ=ÇÉä=V=ÖÉåå~áç=OMNPI=ëí~ååç=êáÅÜáÉÇÉåÇçä~=êÉëíáíìòáçåÉ=ÇÉÖäá=áåíÉêÉëëá=Öá¶=îÉêë~íáI=Åçå=ä~=éçëëáÄáäáí¶=Çá=åçå=é~Ö~êäá=éáª=Ñáåç=~ääÛÉëíáåòáçåÉ=ÇÉä=éêÉëíáíç=ç=ÇÉä=ãìíìç==

Alessandro Chizzini pag. 16

POGGIARDO

Querelati gli autori del Dizionario deisoprannomi di Poggiardo e Vaste

Claudia Mangione pag. 20

SPETTACOLO

L’inverno salentino si riscalda alritmo del Fòcara Festival di Novoli

Interesse illegittimo

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OPINIONI3 11 gennaio 2014

Appena battezzato, Gesùuscì dall’acqua e, ecco, siaprirono i cieli. GiovanniBattista vide lo Spirito di Dio discendere su di luicome una colomba. Una voce dal cielo diceva:“Questi è il Figlio mio, l’amato, in lui ho posto il miocompiacimento”. Amici di Belpaese, innanzitutto auguri per il nuo-vo anno. Ci incontriamo per la prima volta nellafesta del Battesimo di Gesù con la quale con-cludiamo il tempo di Natale. I nostri fratelli orto-dossi lo celebrano il 7 gennaio, quindici giorni doponoi cattolici, ricordando la triplice manifestazionedi Gesù: il Natale, il Battesimo e le Nozze di Cana.Noi cattolici, invece, abbiamo celebrato l’Epifaniacon l’arrivo dei Re Magi al seguito della stella. Essirappresentano tutti i “cercatori di Dio”, quanti cioènon si sentono arrivati al punto da non dover ap-prendere più nulla dalla vita e dagli altri, ma sonoin continua ricerca di verità e di giustizia. Il Battesimo da noi ricevuto nella prima infanzia,sulla fede dei nostri genitori, rappresenta proprioquesta volontà di ricominciare sempre da capo,certi come Gesù di non esser soli in questo per-corso, perché la voce rappresenta il Padre, la co-lomba rappresenta lo Spirito Santo e l’afferma-zione detta su Gesù vale per ciascuno di noi: “Que-sti è il Figlio mio, l’amato, in lui ho posto il mio com-piacimento”. Il Padre ci ama e ci aspetta (come nella parabo-la del figliol prodigo) se per caso ci fossimo al-lontanati da lui e dalla casa paterna. Papa Fran-cesco ci direbbe di non essere cristiani chestanno al balcone ma di scendere per strada ecamminare con gli altri. Francesco d’Assisi ci di-rebbe: “Il Signore è mia pace, non perdiamola lun-go il cammino”. Auguri a quanti dopo la lunga vacanza di Natalehanno ripreso la scuola e soprattutto auguri aquanti sperano in un anno nuovo migliore del pre-cedente, per i problemi del lavoro. Il Signore vi be-nedica, vi custodisca e vi protegga per tutto l’an-no 2014.

Assumere l’incarico di direttore di un qualsiasimezzo di comunicazione equivale oggi per un ma-rinaio ad assumere l’incarico di capitano di una naveche dovrà, con matematica certezza, viaggiare in ac-que tempestose, proteggendo il proprio prezioso ca-rico affinché arrivi intatto a destinazione, contandosolo sulla propria passione ed esperienza nonchésulla fedeltà e il coraggio del proprio equipaggio. Ecco, è così che di fatto mi sono sentito quando miè stato chiesto di diventare il nuovo direttore re-sponsabile di Belpaese, proprio in un momento sto-rico in cui l’editoria è uno dei settori maggiormen-te colpiti da una crisi economica che non fa scontia nessuno. Ma ho accettato di buon grado, certo chesarà dura essere all’altezza del mio predecessoreGiovanni Nuzzo, al quale sarò eternamente grato peravermi insegnato, in quasi otto anni di lavoro fian-co a fianco, tanti trucchi di un mestiere per il qua-le sono sempre stato pronto a rimettermi in gioco,come in questo momento. Ho accettato, dicevo, sa-pendo anche che avrei potuto contare su un’ottimaredazione e su un reparto grafico perfettamente al-l’altezza delle sfide che ci attendono nell’immedia-to futuro. Senza dimenticare il reparto contabile equello commerciale, troppo spesso sottovalutati daigiornalisti ma di fatto vitali per la sopravvivenza eco-nomica di un periodico che vive (o, meglio dire, so-pravvive) solo attraverso la raccolta della pubblici-tà, senza finanziamenti pubblici.Ho posto al mio editore solo una condicio sine quanon: la continuità con la linea editoriale già prece-dentemente tracciata che da caporedattore ho sem-pre difeso e che continuerò a difendere con tutte lemie forze in qualità di direttore responsabile.

a cura di fra Roberto Francavilla

La lucernaEditorialeNuovo anno

e nuovo direttore. Ma stessa linea editoriale

di Andrea Colella

Veleni nell’aria, veleni nellaterra, veleni nell’acqua. Noinon siamo un’altra cosa ri-spetto all’ambiente che vivia-mo. Noi, anzi, siamo quel-l’ambiente. I veleni sono anchenella società, quindi? Sì. Noncredo si possa dubitare di que-sto. Noi esseri umani, a diffe-renza del resto degli animali edei vegetali che popolano que-sto nostro pianeta, abbiamouno strumento unico: la cultura(il sistema delle conoscenze) ela conseguente possibilità di tra-smetterla a chi verrà dopo dinoi. Prima di raggiungere que-sto livello, gli uomini e le don-ne erano poco più che scimmie.

È necessario tornare a questesemplificazioni per avereun’idea chiara di quale potràessere il nostro futuro. Perchél’umanità si è smarrita e, quan-do ci si perde, la cosa miglio-re da fare è tornare da dove siè partiti. Le società umane, quindi, daqualche migliaio di anni si reg-gono su degli accordi, su delleconvenzioni che chiamiamoleggi. Va da sé che, se fossimo“maturi” al punto giusto, ac-cetteremmo di rispettare que-sti accordi senza necessità al-cuna di applicare sanzioni.Oggi questo non accade. Lecarceri, infatti, sono strari-

panti di individui colpevoli diaver violato le leggi. Da questopunto di vista non si rileva al-cuna evoluzione sociale e po-litica. Al contrario, siamo tor-nati ad un tale punto di im-moralità che sospettiamo chetanti dirigenti amministrativi etanti politici infrangano co-stantemente le leggi. In realtànon si tratta di un sospetto.Ecco: questi sono i veleni chesono stati sparsi nella nostra so-cietà! Legislatori che violano leleggi; legislatori che rendono leleggi incomprensibili ai citta-dini, per nascondere i proprimovimenti affaristici.

Alfredo Ronzino

Veleni

In prossimità dell’anfiteatrodi piazza Sant’Oronzo a Lec-ce c’è un lampione al qua-le le coppie di ragazzi sonosolite appendere lucchettisui quali scrivono i loronomi, come promessa diamore eterno (Tre metri so-pra il cielo docet). Bè, traquesti c’è ne sta uno sulquale qualcuno ha “sovra-scritto” la frase “Tantu bulassati” (“Tanto vi lasciate”,ndr), decisamente malau-gurante. Gli esercenti delleattività commerciali nei pa-raggi affermano che è da di-verso tempo che quellascritta è lì, segno che i tito-lari del lucchetto non si sonoancora recati a cancellarla…

L’amore è eterno… finché dura

Belpaesetornerà in distribuzione

il 25 gennaio 2014

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Il gioco è perverso e funziona più o menocosì: una giovane coppia in cerca di un mu-tuo per acquistare casa, un piccolo im-prenditore o un privato cittadino in cercadi un prestito si recano presso una bancao una finanziaria. Lì li viene proposto il con-tratto per il mutuo o il prestito, che prevedeinteressi del 3%-4% ma, leggendo tra le ri-ghe dello stesso contratto, si scopre che sesi omette il pagamento anche di una solarata vengono addebitati gli interessi mo-ratori che possono arrivare al 10%-15% esi aggiungono a quelli di base. Così chi hacontratto un mutuo o un prestito si accor-ge del tasso spropositato solo quando va inmora, non prima. In questo periodo di cri-si economica è facile immaginare che puòcapitare a chiunque di non riuscire a ot-temperare il pagamento di una o più men-silità, ma scoprire che dalla propria bancadi fiducia vengono applicati tassi di interesseusurari è una faccenda seria, molto seria. La questione è stata sollevata recentemen-te dall’associazione Codici, presieduta daFrancesco Del Prete, alla quale molti si sonorivolti per denunciare questa pratica, pur-troppo sempre più diffusa tra banche e so-cietà finanziarie, anche alla luce della sen-tenza della Corte di Cassazione del 9 gen-

naio 2013, la quale ha stabilito che, qua-lora venga accertata l’applicazione di un tas-so usurario, si ha diritto alla restituzione de-gli interessi già versati e si ha diritto a nonpagarne più fino all’estinzione del prestitoo del mutuo. La radice del problema, a detta degli esper-ti, risiede soprattutto nello potere contrat-tuale estremamente sbilanciato a favore de-gli istituti di credito, fatto che spiega per-ché le vittime di queste prassi ai limiti del-la legalità sono sempre artigiani, piccoli im-prenditori, giovani coppie e privati cittadini,ovvero soggetti maggiormente inesperti econ un basso potere contrattuale. A vigilaredovrebbe pensarci la Banca d’Italia, laquale può effettivamente agire ma solo susegnalazione dell’utente che ritiene di esserestato vittima di tassi usurari. Secondol’Osservatorio economico di Confartigia-nato Imprese Lecce, nell’ultimo anno c’è sta-to un calo del 6,7% nell’erogazione dei pre-stiti alle imprese e dell’1% per i crediti alconsumo, ma la domanda rimane alta e l’ar-ma migliore in questo caso rimane la pre-venzione: prima di stipulare un mutuo o unfinanziamento, avvalersi della consulenzadi legali o esperti che possano consigliarecome evitare certe “fregature”.

in copertina

Giovani coppie, piccoli imprenditori e famiglie monoreddito: questo èl’identikit di chi si rivolge a banche e finanziarie per avere un prestitoed è costretto a pagare interessi esosi

Il fenomeno è esteso in tut-ta Italia e, complice la crisieconomica, tende ad acuir-si giorno dopo giorno. An-che la nostra regione e laprovincia di Lecce pullula-no di episodi simili. Le pri-me vittime di prestiti ad al-tissimi tassi di interesse sonoprincipalmente i soggettipiù, diciamo così, ‘econo-micamente vulnerabili’: gio-vani coppie, che magaricontraggono un mutuo peracquistare la prima abita-zione, famiglie monoreddi-to e, soprattutto, piccole emedie imprese. La rete è piena di testimo-nianze in tal senso. “Nel2001 -racconta Francesco,ex imprenditore di originisalentine- ho aperto una

piccola attività artigianale,chiedendo 48 milioni dellevecchie lire, usufruendoquindi del prestito d’onoredi Sviluppo Italia. Dopoqualche anno mi sono ri-trovato indebitato fino alcollo e costretto a chiuderela mia attività, alla qualeavevo dedicato tutte le mieforze, fino ad avere proble-mi di salute (sindrome fi-bromialgica). Nel 2011 misono ritrovato un debitolievitato a 30mila euro.Oggi ho un lavoro e gua-dagno mille euro circa. Pagoai signori di Equitalia circa600 euro al mese: i restanti400 euro mi servono per so-pravvivere”. “Sono una mamma di tre fi-gli -scrive invece Alessandra-

, mio marito purtroppo haperso il lavoro per questatormentata crisi. Io ho un la-voro fisso che mi permettedi portare a casa 1.170 euroal mese, ma tra bollette del-la luce, gas e spesa, sfama-re cinque persone è durissi-ma. Per questa difficile si-tuazione, abbiamo decisodi ricorrere ad un prestitodella società Findomestic.Purtroppo, negli ultimi duemesi le spese sono aumen-tate, ho dovuto pagare lemense scolastiche e com-prare dei nuovi vestiti aibambini. Per questi motiviho dovuto ritardare tutti ipagamenti per saldare ilmio debito. Adesso nonvivo più a causa delle agen-zie di recupero crediti. Mi

tormentano con telefonateal lavoro, contattano i mieivicini, la mia famiglia e tut-te le persone che conosco”. Ma forse, in questo tortuo-so e pericoloso meccani-smo di mutui e prestiti elar-giti da banche e finanziarie,una speranza per i consu-

matori c’è ancora. Risale in-fatti ad un anno fa (era il 9gennaio 2013) la sentenzacon cui la Suprema Corte diCassazione ha evidenziatoche i mutui possono diven-tare usurari e per questo es-sere annullati. Infatti, quan-do i tassi o le penali supe-

rano la soglia prevista dal-la legge, ci si potrà avvale-re dell’annullamento delmutuo ipotecario. I consu-matori avranno così la pos-sibilità di recuperare inte-gralmente gli interessi pa-gati.

Stefano Manca

Vittime (in)consapevoli

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Interesse illegittimo 4 11 gennaio 2014

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5 11 gennaio 2014

La Banca d’Italia stabilisce il co-siddetto tasso effettivo globalemedio che prevede un limite agliinteressi praticati dalle banche e da-gli intermediari finanziari per ope-razioni della stessa natura. Oltrequesta soglia i tassi vengono defi-

niti usurari. Questa situazione èstata riscontrata da oltre cento pri-vati, tra famiglie e imprenditori sa-lentini che, chiedendo per un pre-stito o un mutuo ad una banca, sisono ritrovati nelle morse di un pa-gamento molto al di sopra del tas-

so-soglia. Negli ultimi sei mesi l’as-sociazione Codici ha raccolto i casidi richiesta d’aiuto e sostegno le-gale, l’80% dei quali ritenutomolto sospetto. Quelle che si ri-volgono a Codici sono coppieche chiedono un mutuo per la casae imprenditori che devono am-pliare l’azienda o, in molti casi, pa-gare i dipendenti, c’è chi si trovapoi a pagare quasi il doppio del-la somma senza sapere primal’ammontare effettivo della rata. Si viene a creare una spirale peri-colosa in cui i pochi prestiti con-cessi hanno dei tassi usurari e l’av-vicinamento al credito dei cittadini,che dovrebbe avvenire dopo tut-ti gli aiuti statali negli ultimi annialle banche, risulta difficile se nonimpossibile. Secondo l’Osserva-torio economico di Confartigia-nato Imprese Lecce, che ha ana-lizzato gli ultimi dati della Bancad’Italia, in un solo anno, i presti-ti alle imprese nella provincia sa-lentina sono crollati di ben 262,7milioni di euro, pari ad un tassonegativo del 6,7%. A settembre2012 ammontavano a tre miliar-di e 920 milioni, mentre un anno

dopo si sono fermati a tre miliar-di e 657 milioni. Guardando ai sin-goli settori, il comparto dei servi-zi è quello più penalizzato con untasso negativo dell’8,1%. Vicinoall’8% anche il settore delle co-struzioni. Calano i finanziamential manifatturiero con il 2% inmeno. Le imprese che riescono adavere un finanziamento sono perlo più le grandi aziende, con più di20 dipendenti.Per quanto riguarda il credito alconsumo, ovvero i finanziamentiche hanno lo scopo di sostenere iconsumi o di rimandare o rateiz-zare i pagamenti, in Puglia e nel Sa-lento c’è una diminuzione negli ul-timi tre anni. Sebbene Lecce si tro-vi al secondo posto dei dati re-gionali con il 19,9% di credito alconsumo, con giro d’affari che in-cide per un miliardo e 418 milio-ni di euro, la provincia registra unaperdita dell’1%. A livello regio-nale, da giugno 2010 a giungo2013, i prestiti sono diminuitidel 4,2% con la flessione maggioreche si registra a Bari con l’11,1%in meno.

Oriana Rausa

“Il problema dei prestiti concessi da-gli istituti di credito ad interessi par-ticolarmente elevati (al limite del-l’usura) esiste”. Lo afferma senzafraintendimenti Marco Luceri, gio-vane avvocato salentino che in que-sto periodo si sta occupando di con-tratti riguardanti proprio il tasso diinteresse elevato applicato da alcu-ni istituti bancari. “In tutti i casi chesto seguendo -racconta- il tasso ef-fettivamente applicato dal-le banche (Taeg) sulle som-me concesse in prestito è digran lunga superiore altasso nominale annuo,contrattualmente previsto(Tan). A titolo esemplifi-cativo, nel caso di con-tratto di apertura di cre-dito, le commissioni dimassimo scoperto, la ca-pitalizzazione periodicadegli interessi e la diffe-renza di valuta rispettoalla data effettiva delleoperazioni, fanno lievitarenotevolmente la percen-tuale del tasso applicato”. A livello locale emerge undato abbastanza signifi-cativo: Lecce, dopo Bari, èla provincia pugliese dovesi eroga più credito. NelSalento il credito al con-sumo ‘pesa» per un mi-liardo 418 milioni, pari al19,9% del totale. “Nelnostro Paese -spiega Lu-ceri- è sempre invalsa lapratica di ricorrere al cre-dito. In questi ultimi anni

però è diventato più difficile adem-piere agli obblighi contrattuali as-sunti. È lecito pertanto parlare divera e propria emergenza, soprat-tutto se si aggiunge la situazione dipalese iniquità tra istituto bancarioe utente in materia di contrattuali-stica bancaria”. Quali potrebbero essere quindi i ten-tativi per arginare il fenomeno?“Limitando il discorso sul piano

prettamente locale -propone- è au-spicabile un maggiore impegno del-le istituzioni nella predisposizione disportelli informativi, a cui i cittadi-ni possono rivolgersi al fine di ve-rificare la validità dei contratti ban-cari, sottoscritti o da sottoscrivere”.E nel frattempo, quante chancehanno i consumatori di vedersi re-stituito il ‘maltolto’? “Sono ormainumerose -prosegue Luceri- le pro-

nunce di legittimità e di merito chehanno accolto le ragioni degli uten-ti bancari. Nello specifico, in materia di ana-tocismo bancario, è consolidato ilprincipio sancito dalla SupremaCorte, in ordine alla invalidità del-le clausole che prevedono la capi-talizzazione composta degli interessi,con ogni conseguenza, relativa-mente alla possibilità di ottenere la

ripetizione di quanto in-debitamente corrisposto”. L’ultima considerazione ilprofessionista salentino lariserva agli utenti, ai qua-li si rivolge direttamente:“Tutti i contratti dovreb-bero essere espressionedella volontà delle partiche lo sottoscrivono. Mal-grado ciò, nella prassi ban-caria il più delle volte suc-cede che il contenuto con-trattuale venga predispostounilateralmente dall’isti-tuto creditizio. Questo ren-de elevato il rischio, per gliutenti, della presenza diclausole negoziali invalide.Alla luce di tanto -conclu-de Luceri- il consiglio chesento di dare a chiunque sirivolga ad una banca o aduna finanziaria è quello diverificare attentamente,prima della sottoscrizione,il contratto e le relativeclausole, avvalendosi even-tualmente anche dell’ausi-lio di esperti in materia”.

Stefano Manca

in copertinaL’avvocato Marco Luceri spiega perché spesso i tassi di interesse siano superiori a quelli previsti dalla legge e suggerisce maggiore attenzionenella sottoscrizione dei prestiti

“Le banche? Hanno un potere contrattuale troppo elevato”

Alti tassi e bassi prestiti Credito in calo in provincia di Lecce secondo i datidell’Osservatorio economico di Confartigianato ImpreseLecce relativi al 2013

Il 9 gennaio 2013 la Corte di Cassazione ha stabi-lito che, qualora sia accertato che una banca applichiun tasso usurario ai prestiti, i beneficiari del presti-to possono sia non pagare più gli interessi per tut-ta la durata del prestito, sia avere indietro gli inte-ressi già pagati.Alla sede della Banca d’Italia di Lecce in sei mesisono arrivate, molte segnalazioni da parte di fami-glie e soggetti privati che si sono ritrovati a dover pa-gare delle rate molte più onerose rispetto alle aspet-tative. Per chi non si intende di finanza è facile ca-dere nelle pieghe di un contratto che alla fine si ri-vela pieno di insidie, soprattutto nei casi in cui l’uten-te va in mora, cosa abbastanza frequente in questoperiodo, e il tasso d’interesse cambia. Una tecnicausata da molte banche e finanziarie per i prestiti.Controlli a tappeto sono stati realizzati dalla Bancad’Italia nella provincia di Lecce, ma nel caso in cuiun utente si accorga di anomalie nell’applicazionedel tasso d’interesse la procedura da seguire è quel-la di rivolgersi alla sede della Banca d’Italia di Bari,che ha poteri di vigilanza. Oltre all’esposto si può ri-correre all’arbitro bancario finanziario della Banca d’Ita-lia che decide sulle controversie anche in tempi ra-pidi. Per la banca questa decisione è vincolante el’utente può, se non soddisfatto dalla risoluzione delcosto di 20 euro rimborsabili, anche procedere pervia giudiziaria.

Oriana Rausa

Tassi usurari: ecco come procedere per le segnalazioni

Sede della Banca d’Italia a Lecce

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6 11 gennaio 2014

Grandi novità da Grs per il 2014.Oltre alle collezioni d’abbiglia-mento Alviero Martini PrimaClasse, già presenti tra i marchiofferti da diverse stagioni, arri-vano anche le borse di uno de-gli stilisti più amati: le sue map-pe, tributo ai tempi passati, aigrandi viaggi e ai moderni viag-giatori, richiamano emozioni ememorie, evocano i sogni delmondo mitico e romantico deiviaggi e le sfide ispirate dalle nuo-ve avventure. Le borse di Alviero Martini sonoun must che va bene su tutto: che

si voglia vestire eleganti, sporti-vi o casual, le fantasie delle map-pe non sono solo facilmente ri-conoscibili e indicative di un de-terminato status, ma sono anchee soprattutto delle belle borse chesi oppongono al cambiamentodelle mode e dei modi. Belle, re-sistenti, che durano nel tempo, lebag di Alviero Martini si adatta-no al carattere di ogni donna eogni donna lo sa: è per questo chenon può mancarne una nell’ar-madio di nessuna. Ma chi già si è recato da Grs lo sa,non c’è soltanto un abito o un ac-

cessorio da provare, amare, ac-quistare, ma i prodotti di marchicome Nenette, Daniele Alessan-drini, Marina Yachting, Twin SetSimona Barbieri, PennyBlack,Peuterey, Elena Mirò, CalvinKlein, Alviero Martini 1a Classeappunto, Just For You, Kocca, Eli-sabetta Franchi, Liu Jo, Fred Per-ry, Guess Jeans, Siviglia, Har-mont & Blaine, Trussardi, Patri-zia Pepe, Museum e tante altrecollezioni per cerimonia. Grs èuno spazio di cinquecento metriquadri che vi accoglierà su quat-tro piani di esposizione per mo-

strare, in differenti reparti, cosa faal caso vostro, secondo le miglioriproposte per uomo e donna, e na-turalmente gli accessori. Presso isuoi punti vendita, si potrà tro-vare tutto per la cerimonia, che siauna laurea o un matrimonio,l’importante è essere invitati eaver voglia di festeggiare in ma-niera elegante. Da Grs, infatti,ogni invitato potrà scegliere il pro-prio completo preferito, nei re-parti uomo e donna: duranteuna cerimonia, anche se si èsemplicemente degli invitati,l’abito che si indossa e come lo siindossa sono fondamentali e quientra in gioco lo staff di Grs chevi guiderà verso la scelta chesarà quella ottimale in base ai vo-stri desideri. E il bello è che Grs si presta a tut-ti i gusti, a tutte le tendenze, an-che quelle del portafogli. All’in-terno è inoltre disponibile unservizio di sartoria per qualsiasimodifica sui capi acquistati e perla realizzazione di vestiti su mi-sura.Grs nasce nel 1992 con un solopunto vendita in provincia diLecce. “Il primo marchio -spie-

gano dallo staff- e i primi passivengono mossi all’interno dellamoda uomo-donna di queglianni. Si va dal classico al ca-sual. Nell’arco di questi quasi 20anni, migliaia di clienti hannoscelto la moda di Grs e la stra-grande maggioranza continua avestirsi da noi. L’attività si è na-turalmente evoluta con il passa-re del tempo, ha seguito le modee soprattutto ha tenuto conto del-le esigenze della clientela”. La politica aziendale di Grs è vol-ta al massimo rispetto per ilcliente, attraverso i tantissimiservizi forniti e alla professiona-lità e disponibilità di tutto il per-sonale addetto alla vendita. Unsuccesso che non nasce dall’og-gi al domani, perché l’aziendaproviene da un’esperienza ven-tennale nel settore dell’abbiglia-mento e degli accessori moda.Un’esperienza che ha portato igestori di Grs ad aprire tre puntivendita in provincia di Lecce,quello di Tricase, e gli altri due aGagliano del Capo e Santa Mariadi Leuca. Gli showroom sarannoaperti il giovedì pomeriggio etutte le domeniche di gennaio.

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primo piano7 11 gennaio 2014

“Un uomo destinato al corag-gio”, come suggerisce il nomedella mostra inaugurata lo scor-so 6 gennaio a Roma, presso lesale della Rocca Colonna di Ca-stelnuovo di Porto. Testimo-nianze, fotografie, documenti eomaggi in poesia, per celebrarela ricorrenza dei 100 anni dallanascita del poeta, saggista e tra-duttore che ha legato indissolu-bilmente la sua opera all’identità della ter-ra salentina. La mostra raggiungerà Lecce nel mese di feb-braio, e come annunciato dal sindaco Pao-lo Perrone, presente all’inaugurazione del-la mostra romana, sarà temporaneamenteospite delle sale del Museo Storico, per poidiventare, arricchita dal contributo dei ma-teriali custoditi dal Fondo Bodini dell’uni-versità del Salento, una mostra permanen-te. In concerto anche all’attività del CentroStudi “Vittorio Bodini” di Cocumola (Mi-nervino di Lecce), fondato circa un anno fadall’unica figlia ed erede del poeta, Valenti-na Bodini (nella foto).Innanzitutto, presidentessa, potrebbe con-dividere con noi le sue impressioni della mo-stra romana da poco inaugurata? Si tratta di qualcosa che ho voluto forte-mente. Sono stata molto felice di vederla rea-lizzata e sono stata anche molto emoziona-ta perché una cosa è volerla e una cosa è ve-derla in pratica. Probabilmente attraverso

questa mostra è stato percepitoda molti un aspetto di lui che for-se non era conosciuto, un mododi diffondere per immagini eper emozioni secondo me moltoefficace. La giornata nel com-plesso mi sembra che sia anda-ta benissimo. Anche i propositidell’Amministrazione di Leccesono i migliori possibili. Si riferisce alle intenzioni di Pao-

lo Perrone di dar una sede permanente a Lec-ce alla mostra?Sì, come è stato annunciato la mostra saràal Must dal 14 febbraio, ma la cosa impor-tante è che si è parlato di trovare una loca-tion per mantenere in modo permanente lamostra. Mi sono anche offerta di donare allacittà di Lecce tutto ciò che possa essere le-gato a mio padre. Credo sia qualcosa di im-portante, quello che rimane, indipendente-mente da me e dall’Amministrazione. Di ritorno dall’appuntamento a Roma,come pensate di celebrare questo importanteanniversario? Quali attività avete pianificatocome Centro Studi?Le attività sono sempre legate ai rapporti conil Comune, con la Regione o comunque conle istituzioni. Oltre agli appuntamenti or-ganizzati con il Comune stiamo lavorandoad una nuova versione del Premio Bodini, perfarlo diventare un premio di importanza na-zionale. E in più ci saranno attività che ri-guardano convegni e situazioni fuori dal Sa-

lento. Il centenario in questo senso dà spun-to a molte occasioni. Cosa rappresenta Vittorio Bodini e di qua-li valori culturali si è fatto portavoce?Mio padre è morto da 44 anni. Il fatto checomunque tutto quello che ha fatto, detto,scritto, possa ancora viversi come attualepenso sia qualcosa di molto importante.Quello che io vedo in mio padre è che ha unagrande capacità di ispirare altri artisti. Ba-sta vedere i vari omaggi che sono stati fattinei confronti di Vittorio Bodini e del livel-lo, della qualità delle performance che sonouscite fuori. Parlo di artisti di varia natura,da chi ha musicato le poesie a chi ha sem-plicemente composto della musica. E par-lando di pianoforte penso agli Ecovanavo-ce e ad Andrea Padova. Riesce a ispirare mol-

to nuove forme di arte. Ed è la cosa più bel-la perché credo che l’arte debba chiamarearte. La figura suo padre è strettamente connes-sa all’identità del Sud, al punto che addirit-tura ha affermato “l’ho inventato io”. Malui che visione aveva del ‘suo’ Sud?Lui con il Sud aveva un rapporto molto con-flittuale. E in parte devo dire conoscendo ilSud e scoprendo il Sud lo capisco ogni gior-no di più. Noi parliamo del paese più belloche esista, una terra meravigliosa, ma che hapoi delle dinamiche, delle difficoltà nel por-tare delle innovazioni. Non è un territoriofacile, non è una mentalità facile. Io credoche lui si sia spesso tormentato e abbia com-battuto per questa ragione. Lo stesso Bodini ha imparato ad apprezza-re il Salento guardandolo attraverso il filtrodella sua esperienza andalusa. Questa visionecosì europea può contribuire a scriverel’identità della città che oggi affronta la sfi-da di divenire la Capitale Europea della Cul-tura per il 2019? Sicuramente, quello che abbiamo cercato difare con questa mostra era proprio questo.Perché poi non è solo l’Andalusia, non è solola Spagna. Ci sono collegamenti e ci sono te-stimonianze importanti. Lui quello che hafatto è un collegamento fra la Spagna e il no-stro sud. L’apertura, i contatti. Addiritturaha scritto dei saggi in lingua spagnola editiin Spagna, per cui il respiro europeo è sicu-ramente forte.

Valentina Zammarano

“Qui non vorrei vivere dove vive-re mi tocca, mio paese, così sgraditoda doverti amare; lento piano dovela luce pare di carne cruda e il ne-spolo va e viene fra noi e l’inverno”.Splendidi versi, questi, firmati daVittorio Bodini, il nostro poeta, ilpoeta del nostro Sud, di un Sud flo-rido e ricco, ma di una natura cheè insieme madre e matrigna, crocee delizia. Bodini, figlio di un Sud cheegli stesso canta e maledice perchéportatore di una bellezza archeti-pica, dirompente, che non rassere-na, ma innamora. La poetica di Bodini è fra le più ap-prezzate del Novecento. Il ritrattoche il poeta ci ha offerto delle no-stre terre è fra i più nudi e dunquefra i più veri di tutti i tempi. Guar-dare Lecce, Cocumola e altri scor-ci del nostro Salento con gli occhidel poeta vuol dire veramente get-tare sul paesaggio, sulla gente, sui

muri, sulle biciclette abbandonateuno sguardo metafisico ed estre-mamente sofferto. Bodini nasce a Bari il 6 gennaio1914 da genitori salentini. A soli treanni perde il padre e dunque si tra-sferisce con la madre proprio a Lec-ce, dove a 18 anni fonda un grup-po d’avanguardia futurista, il “Fu-turblocco”. Si laurea in Filosofia aFirenze, nel 1940, e una volta ri-tornato nel suo amato-odiato Sudcura con Oreste Macrì la terza pa-gina di Vedetta mediterranea. Inquesti anni, grazie all’interessa-mento di Eugenio Montale, colla-bora pure con Letteratura, unadelle prime riviste letterarie del‘900. Nel 1946 parte alla volta della Spa-gna come lettore d’italiano. Qui re-sterà, affascinato e incuriosito da-gli ambienti spagnoli, fino al 1950quando, tornato in Italia, coprirà la

cattedra di Let-teratura Spa-gnola pressol’Università diBari. Di questianni la sua in-tensa attivitàcome traduttoree saggista. Si oc-cupò della traduzione delle operedei poeti surrealisti spagnoli, oltrealle eccellenti e conosciute tradu-zioni di Don Chisciotte di Cervan-tes, del teatro di García Lorca(pubblicate da Einaudi, di cui a par-tire dal 1957 diventerà l’ispanistaufficiale) oltre che di straordinariepagine di Francisco de Queve-do, Rafael Alberti e Pedro Salinas.Di questi anni anche le sue primeraccolte di poesia, La Luna dei Bor-boni (1952), finalista al Premio Via-reggio, e Dopo la luna (1956) concui vince il Premio Carducci.

Instancabile la sua attività come let-terato, traduttore, uomo di politi-ca e di arte, intellettuale a tutto ton-do che, nel 1954, fonda la rivistaL’esperienza poetica, nella quale siimpegna a fondare l’esistenza di unapossibile via tra ermetismo e neo-realismo. Alla rivista, che va avan-ti fino al 1956, collaborano nu-merosi poeti e critici di grande ri-lievo con i quali entra in contatto,com’è dimostrato dai carteggi pre-senti nell’Archivio Bodini, conser-vato presso la Biblioteca Interfa-coltà dell’Università del Salento.

Bodini muore a Roma, a soli 56anni, stroncato da un tumore. I suoiresti, dapprima conservati nel ci-mitero del Verano di Roma, ripo-sano dal 2010 presso il cimiteromonumentale di Lecce. La sua la-pide riporta i versi “Tu non cono-sci il Sud, le case di calce da cui usci-vamo al sole come numeri dalla fac-cia d’un dado”, testimonianza diuna passione mai sopita per questaterra, la nostra, che ci presenta ognigiorno e dietro ad ogni angolo im-magini di una bellezza feroce.

Patrizia Miggiano

È questa l'eredità lasciata al ‘suo’ Sud dal poeta, saggista e traduttore VittorioBodini, di cui lo scorso 6 gennaio si è celebrato il centenario dalla nascita conuna mostra che giungerà al Must di Lecce il 14 febbraio. Curatrice della mostrala figlia Valentina, che ci ha parlato di suo padre e dell’influenza che ha avuto sutanti artisti contemporanei

Breve viaggio tra la vita e le opere di Vittorio Bodini, a cavallo tra il Salento e la Spagna, tra la poesia e l’editoria

“Tu non conosci il Sud…”

Cent'anni di poesia

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Dopo la secessione all’internodel Pdl, anche in Puglia co-mincia a prendere vita il Nuo-vo Centrodestra, il movi-mento politico creato dal-l’attuale vicepresidente delConsiglio dei Ministri Ange-lino Alfano e che raccoglie co-loro che hanno scelto di nonseguire più la linea politica diSilvio Berlusconi e Forza Ita-lia, ritornata in auge propriodopo la spaccatura del cen-trodestra. In provincia di Lec-ce, il principale referente del-la nuova forza politica è il sin-daco di Carmiano GiancarloMazzotta, che ne sta seguen-do in prima persona la diffu-sione. Sono oltre cinquanta gliamministratori che hannoaderito finora al Ncd, mentrela nostra provincia ha visto lanascita dei gruppi consiliari aLecce, Matino e Nardò. Eprossimamente l’esempio po-trebbe essere seguito in altricomuni salentini. In questi giorni si sta lavo-rando per la costituzione delcoordinamento regionale diparlamentari e di quelli pro-vinciali, e riguardo la Pro-vincia di Lecce un ruolo di pri-mo piano potrebbe essere ri-coperto da Andrea Caroppo(nella foto). Il più giovane

consigliere regionale puglieseci spiega la sua scelta di ade-rire al Ncd e illustra i princi-pi del nuovo partito. Consigliere Caroppo, perchéha scelto di appoggiare ilNuovo Centrodestra?Il Pdl era stato pensato comeil partito unico in grado didare voce a tutti i moderati edi rappresentare l’unica al-ternativa al centrosinistra; inrealtà, a livello locale e na-zionale, si sono create delle si-tuazioni in cui gli esponentihanno perso la propria iden-tità con la quale avevanoaderito. Dopo la decadenza diBerlusconi, che abbiamo di-feso con ogni mezzo, abbia-mo così deciso di appoggiareil governo Letta, in un mo-mento in cui l’Italia ha biso-gno di una rappresentanzaistituzionale. Il Ncd si impe-gnerà a ridare identità e rap-presentanza al popolo di cen-trodestra, che ha bisogno dipiù anime e più voci.Quale è stato l’errore mag-giore di Forza Italia?Quello di aver abbandonatol’ascolto che aveva sempreavuto con le rappresentanzepolitiche, le associazioni di ca-tegoria, il mondo produttivoe la società civile. Queste re-

altà ci stanno dicendo che ser-ve un deciso cambiamento dirotta, ma Forza Italia conti-nua a mettere al centro dellapropria azione politica solo laquestione relativa alla deca-denza di Berlusconi. Per ilNuovo Centrodestra è giun-to quindi il momento di guar-

dare al futuro e dare nuovesperanze agli italiani, seppu-re convinti di aver svolto unottimo lavoro negli ultimivent’anni.Ncd è disposta a alleggerire latensione con Forza Italia? Ecome saranno i rapporti conRaffaele Fitto?

Da parte nostra c’è la volon-tà di correre insieme. È nor-male che ci sia ancora un po’di astio tra i due schieramen-ti, ma conto sul buon senso ditutti gli esponenti, soprattut-to quando esiste un obiettivocomune come quello di esse-re una valida alternativa al go-verno di centrosinistra, nonsolo in Italia, ma anche in Pu-glia, che a mio parere è statofallimentare. Quando lo ca-pirà anche Forza Italia, allo-ra potremmo camminare in-sieme e, anzi, qualche suoesponente lo ha già capito. Equesto stesso messaggio valeanche per Raffaele Fitto.Quale sarà la vostra lineapolitica?Il Nuovo Centrodestra vuolerinnovare la politica messa inatto nell’ultimo quinquen-nio. Il nostro partito contienenel nome la sua collocazionee quindi seguiremo i valoritradizionali del nostro schie-ramento, come gli elementifondanti dell’unità e la Patriae la centralità della persona edella famiglia così come pre-vista dalla Costituzione, conuomo, donna e figli. Voglia-mo dare una carica innovati-va anche all’interno del mon-do e del diritto del lavoro, at-

tuando una decisa semplifi-cazione.Quale sarà il ruolo di Ncd inPuglia e quale quello di An-drea Caroppo nel partito,anche in vista delle prossimecostituzioni dei coordina-menti provinciali?Vogliamo diventare una com-ponente importante, compe-titiva e vittoriosa a livelloterritoriale, anche nella nostraregione, che raramente havisto il centrodestra protago-nista negli ultimi anni. Per es-sere più presenti, chiederel’espletamento delle primariea tutti i livelli. Riguardo al mioruolo, so di aver avuto deibuoni riscontri per l’attivitàsvolta in consiglio, sia a favoredella nostra provincia e cheper tutto il territorio regionale;tutto questo, unito alla miagiovane età, simbolo di quelrinnovamento che tutta l’Ita-lia chiede, rappresenta un in-sieme di idonei requisiti per ri-coprire un ruolo importantenel coordinamento provin-ciale del partito, ma tutti gliaderenti lavoreranno insie-me per fare del Nuovo Cen-trodestra un punto di riferi-mento importante per tutta laPuglia.

Alessandro Chizzini

primo piano

Andrea Caroppo: “Il Nuovo Centrodestra punto di riferimento per tutta la Puglia” Il giovane consigliere regionale ha scelto di aderire al partito di Alfano e si prepara a ricoprire un ruolo importante all’interno del coordinamento provinciale

8 11 gennaio 2014

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9 11 gennaio 2014

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lecce10 11 gennaio 2014

La storia della città in questi ul-timi anni si è arricchita di unnuovo aggettivo: digitale. Aipiù questo termine forse anco-ra poco dice e nella migliore del-le ipotesi lo si associa alla tele-visione. La rivoluzione digitalearriva a Lecce: si potrebbe rias-sumere in questo modo il pen-siero che furoreggia nel capo-luogo salentino voluto sia dalsindaco Paolo Perrone che dalsuo assessore all’InnovazioneTecnologica, Alessandro DelliNoci. Dopo Lecce messapica,romana, rinascimentale e ba-rocca adesso è il tempo di quel-la digitale. Con una grande dif-ferenza, però, rispetto alle pre-cedenti: quella digitale nonesclude nessuna delle altre, sonotutte incluse, partecipi, com-presenti in una relazione per-manente e continuativa. Cosa significa questo per il cit-tadino comune, per chi vogliavivere la città in tutti i suoiaspetti? È molto semplice: si tra-duce in una maggiore accessi-bilità ai servizi e partecipazioneai miglioramenti degli stessi,alla comunicazione del cittadi-no con le istituzioni, alla mi-gliore gestione delle risorse. Iltempo di uno è il tempo di tut-ti. Lecce si proporrà al visitatorevirtuale senza confini geografi-ci (la rete non ha confini) si po-

trà visitare virtualmente la cit-tà e i suoi monumenti prima an-cora di venirci realmente. Servizial cittadino, uno sportello vir-tuale, smart, intelligente cheaiuterà a capire cosa e dove cer-care; iscrizioni alle scuole online, internet ad alta velocità nel-le così dette “zone franche”, ser-vizi diretti agli immigrati. Vale la pena soffermarsi però suun aspetto in particolare e que-sto per un motivo di una sem-plicità estrema. L’ultimo agget-tivo che qualifica questa rivo-luzione è proprio quello delsuo aspetto umano, anzi uma-nitario. È facile associare il

mondo digitale alle trasparenzee alla lucentezza di certe fibreoppure di certi spazi “da com-puter” algidi e distaccati maquando questa connessione con-sente di mettere in contatto iproprietari di bar, ristoranti,attività di catering con una cen-trale unica a cui possano attin-gere informazioni strutturecome la Caritas diocesana o ilBanco alimentare, ebbene, la ri-voluzione digitale a un tratto ac-quisisce un volto tutto umano.Grazie ad un’app per smar-tphone gli esercenti potrannocomunicare la quantità di ali-menti in eccesso (e per questo

motivo avranno uno scontosulla Tares), gli enti assistenzialisapranno in tempo reale di que-sta disponibilità alimentare eprovvederanno alla raccolta ealla distribuzione a chi ne ha bi-sogno. Al sindaco Paolo Perrone, al-l’assessore Delli Noci una soladomanda: chi sarà dietro que-ste reti, questi sportelli digitalie dovrà dare risposte sarà al-l’altezza della situazione? Ilproblema continua ad essereumano perché in una città di-gitale, smart, intelligente anchegli uomini devono essere smart.

Fabio Antonio Grasso

Quando si pensa alla scuola vienein mente l’adolescenza, l’infanzia,i primi amori, i primi baci, le pri-me delusioni. Mai a nessuno ver-rebbe dinanzi agli occhi l’imma-gine della parola morte, tantomeno quella di un giovane. La vitadi Lecce è stata scossa nei giorniscorsi da una tragedia immane ac-caduta alla succursale di via Poz-zuolo del Liceo Scientifico “DeGiorgi”, dove un’altra vita, quel-la di un diciassettenne, Andrea DeGabriele, originario di Campi Sa-lentina, è stata stroncata da un fol-le volo di circa 10 metri. A raccontarla non sembra vera:durante l’ora di educazione fisicail ragazzo cerca di recuperare il suogiubbotto caduto oltre una recin-

zione, salta su quella che era unarete di copertura di un grande vuo-to, la rete che non tiene, il metal-lo che si spacca, il vuoto, le urla,a cominciare da quelle dei com-pagni di classe e poi il suono del-le sirene. In momenti come questic’è solo da tacere e lasciare spazioalle voci degli amici, pensare alvuoto fragoroso che si è aperto inuna famiglia. I ricordi, i suoni diuna giornata si amplificano, simoltiplicano in un rincorrersi lan-cinante e cadenzato nel quale sicerca di esorcizzare la morte cheha già preso quello che non avrem-mo voluto. Gli appelli, le considerazioni sonotanti, sono molteplici, le indaginidella polizia sono doverosamentecominciate, tutti, chi in un modo,chi in un altro proveranno a cer-care un senso in questa storia, a

cercare il momento in cui quella vi-cenda si poteva evitare. Ecco,proprio così, si poteva evitarequel folle volo? Le scuole a cui siaffidano i figli sono luoghi sicuri?Tutte queste domande sono legit-time e legittimate dalla compo-nente razionale dell’essere umano,esse sono il primo necessario pas-so verso l’allontanamento del-l’idea della morte, chiamatelapure se volete elaborazione del lut-to collettivo. Ora sarà la Procura di Lecce achiarire le responsabilità dell’ac-caduto e a valutare se esistono gliestremi per confermare l’ipotesi diomicidio colposo. Intanto l’asso-ciazione Cittadinanzattiva è in-tervenuta sulla vicenda chiedendodi incentivare la destinazione dell’8per mille all’edilizia scolastica.

Fabio Antonio Grasso

Dall’Assessoratoall’Innovazione Tecnologicanuove proposte per unamaggiore diffusione delle tecnologie digitali nei servizi ai cittadini e ai commercianti

Controllori e controllati, è proprio nella partita dop-pia di queste parole che dovrebbe infrangersi il suo-no stridente dei furbastri della strada e del mez-zo pubblico. “Tremate che le streghe son tornate”,direbbe qualcuno, ma stiamo parlando solo di set-te nuovi controllori dell’Sgm che da martedì scor-so si aggirano per le strade del capoluogo salen-tino e sugli autobus pubblici a caccia di chi si muo-ve sulle corsie preferenziali, di chi non obliteri il bi-glietto, di chi sosti là dove non dovrebbe. Non sono tanti ma non sono neanche pochi, il pro-blema è che dovranno confrontarsi con una real-tà complessa e non facile da gestire. Per quantoriguarda gli autobus, bene si fa, certo è però chel’utente tipo appartengono a quella categoria di “for-zati del mezzo pubblico” che lo usano più per ne-cessità che non per cultura. Utile la nomina di que-sti sette controllori sicuramente alle casse dell’Sgmqualora emettessero un numero sufficiente di mul-te, utili a qualche coscienza perché si potrà direche il controllo sul territorio è aumentato ma al cit-tadino, quell’ultimo della strada a cui interessa piùla qualità del servizio pubblico che non se il pro-prio vicino abbia pagato o meno il biglietto del-l’autobus, a questo virtuale utente come cambieràla vita? I servizi pubblici funzioneranno meglio? Sa-ranno più veloci? Collegheranno più luoghi e conmaggior frequenza? Non rimane che parafrasare la nota canzone “Die-ci ragazze per me” e canticchiare , magari su unodegli autobus, “Sette controllori per me non pos-son bastare”. (F.A.G.)

Ispettori Sgm in prima linea

La Procura della Repubblica di Lecce ha aperto un’inchiestasulla morte di Andrea De Gabriele, avvenuta mercoledì scorsopresso il Liceo “De Giorgi”

Tragedia a scuola, ipotesi di omicidio colposo

Una città sempre più smart

Foto: Leccesette.it

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maglie11 11 gennaio 2014

Tra le tante questioni irrisolteche affliggono i Comuni del Sa-lento, il randagismo occupa sicu-ramente uno dei primi posti. Equesto per diversi motivi: una le-gislazione nazionale e regionaleancora da perfezionare, pochifondi a disposizione, un’insuffi-ciente percezione del tema daparte dei cittadini ma, soprattut-to, la scarsa attenzione che vienespesso rivolta dagli amministratori

locali che, sottovalutando l’enti-tà del problema, finiscono spessoper non impiegare o impiegaremale le poche risorse a disposi-zione, nonostante sul territorio sia-no spesso attive numerose asso-ciazioni animaliste. Come nel caso di Maglie in cui dadiversi anni operano i volontari diZampalibera che si occupanodell’assistenza ai randagi, della ste-rilizzazione delle femmine e di far

adottare cuccioli e adulti in tuttaItalia. “Nel 2012 sono stati fattiadottare 23 cani, con un risparmiodi 17mila euro per le casse co-munali - afferma Adele Maruccio,referente di Zampalibera- e nel2013 abbiamo raggiunto 30 ado-zioni, equivalenti a 18.250 euro ri-sparmiati. Ma, nonostante questiottimi risultati, sembra che il no-stro lavoro non sia adeguata-mente riconosciuto dall’Ammi-nistrazione comunale, dalla qua-le siamo ancora in attesa di una ri-sposta ad una nostra lettera in-viata in data 13 novembre scor-so, nella quale si chiede conto diaccalappiamenti a nostro avviso

inutili, avvenuti lo scorso anno sulterritorio magliese, e si richiedeinoltre un contributo di 2milaeuro annui per la sterilizzazionedelle femmine”. I volontari dell’associazione ani-malista ricordano infatti come ilmantenimento di un cane in uncanile costa mediamente 730 euroall’anno, che vanno moltiplicatiper tutti gli anni di vita dell’ani-male. Sarebbe dunque opportunoper l’Amministrazione comunaleinvestire in prevenzione e sostegnoalle attività di volontariato fina-lizzate alle sterilizzazioni e alleadozioni, piuttosto che mantene-re i cani in un canile.

I volontari dell’associazione animalista tracciano un bilancio dell’attività svolta nell’ultimo anno e denunciano ilsilenzio dell’Amministrazione comunale in merito alle loro richieste

Randagismo, da Zampalibera un appello agli amministratori

Il 2014 si apre con alcune novità per la Scuo-la Harmonium/Damus. Oltre ai corsi curricularidi pianoforte, chitarra, batteria, sax, violino, cla-rinetto, canto, musicoterapia, propedeutica mu-sicale e tromba, per il quale già a novembrescorso è entrato a far parte del corpo docentiil maestro Martino Pezzola, titolare della cat-tedra di tromba presso il Conservatorio “Um-berto Giordano” di Foggia, la scuola, che ha

in attivo anche il corso di danza classica te-nuto dalla maestra Caterina Caprioglio, sta av-viando nuove attività. Dal 15 gennaio parti-rà infatti il corso di danza per adulti, il cui pri-mo incontro, a partecipazione libera per tut-ti gli interessati, si terrà proprio mercoledì 15alle 20 presso la sala sita in piazza Bache-let n. 21. Domenica 12 alle 17.30, invece, ladocente e le sue allieve dei corsi propedeu-

tico e avanzato, terranno una lezione dimo-strativa aperta al pubblico. Altra novità sarà il corso di musica per bam-bini da 0 a 6 anni secondo il metodo Gordon,nel quale si stanno specializzando sia la ti-tolare del corso Adele Maruccio sia la dirigentescolastica Francesca Rinaldi. Lo stesso mer-coledì 15 alle 17 presso la sede principaledella scuola il primo incontro conoscitivo.

Nuove attività per la Scuola Superiore di Musica Harmonium

L’appuntamentoè fissato per gio-vedì 16 gennaioin via F.lli Pic-cinno (zona arti-gianale), quandoalle 19 sarà ac-cesa la fòcara inonore di Sant’Antonio Abate. L’evento, giunto allaterza edizione, è realizzato grazie al lavoro instan-cabile dei “Simpatizzanti della Fòcara”, un gruppodi volontari che lavorano con passione per man-tenere viva una tradizione molto antica nel territo-rio. E per gli amanti della buona musica spazioall’allegria e al ritmo tutto salentino dell’orchestra“Sapore d’estate”, che allieterà la serata con lecanzoni della nostra musica popolare.

La fòcara accende la festa di Sant’Antonio Abate

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12 11 gennaio 2014

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13 11 gennaio 2014

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tricase14 11 gennaio 2014

“La ludopatia non è solo un fe-nomeno sociale, ma è una verae propria malattia, che rende in-capaci di resistere all’impulso digiocare d’azzardo o fare scom-messe”, così si legge sul sito delMinistero della Salute, che al-lerta: “È una condizione moltoseria che può arrivare a di-struggere la vita”. Affermazio-ni gravi che danno l’idea delladimensione e del peso di un pro-blema che piuttosto che dimi-nuire, si acuisce con l’acuirsi del-la crisi e colpisce le fasce debo-li. Ed è proprio come risposta aquesta malattia sociale che du-rante l’ultimo Consiglio comu-nale, anche Tricase predisponemisure di contrasto “all’osses-sione da gioco”, contenute inuna delibera approvato al-l’unanimità il 3 gennaio scorso. I dati portati all’attenzione del-la comunità sono allarmanti: loStato ha un grosso introito dalgioco lecito che rappresenta il4% del Pil nazionale con 100miliardi di fatturato; 15 milio-ni di giocatori abituali (tra cuiadolescenti e bambini); 3 milionia rischio patologico; circa

800mila i giocatori già patolo-gici; 5/6 miliardi di euro l’annonecessari per curare i dipen-denti dal gioco patologico. Ecome se non bastasse, si leggeche il malato di gioco è croni-

camente e progressivamente in-capace di resistere all’impulso digiocare, giungendo spesso a do-ver chiedere prestiti a usurai o afonti illegali, a commettere rea-ti e a perdere il lavoro per as-

senteismo. Tutto questo pro-duce sofferenza, difficoltà direlazione anche all’interno del-la famiglia, litigi e vulnerabilità,fino al suicidio. Oggi grazie alla nuova delibe-razione il Comune di Tricase siè impegnato a sottoscrivere il“Manifesto dei sindaci a con-trasto del gioco d’azzardo” ela-borato all’interno delle iniziati-ve della Scuola delle Buone Pra-tiche e promosso da Terre diMezzo e Legautonomie Lom-bardia, al fine di attuare inter-venti sia sul piano normativoche sul piano educativo, cultu-rale, d’informazione e forma-zione. È bene puntualizzare chel’adesione al manifesto, da par-te dell’Amministrazione del Co-mune di Tricase, non vuole de-monizzare il gioco in sé ma la di-pendenza patologica. Con que-sto nuovo strumento, l’Ammi-nistrazione sosterrà tutte le ini-ziative e le attività finalizzate allapromozione di interventi edu-cativi, informativi e formativi,per la prevenzione della dipen-denza del gioco d’azzardo.

M. Maddalena Bitonti

A fronte del dilagare della febbre da gioco crescono le iniziative per arginare il fenomeno

Lotta alla ludopatia: il Comune sottoscrive il Manifesto dei sindaci

Nel settembre scorso, la biblioteca comunale siè finalmente trasferita nella nuova sede di via Mi-cetti. Al sopraggiungere dei primi freddi, si è ri-scontrata l’assenza di un sistema di riscalda-mento funzionante, con conseguente notevole di-sagio per l’utenza costretta ad indossare giub-botti, sciarpe e cappelli durante l’utilizzo dei ser-vizi offerti dalla biblioteca, se non proprio a de-sistere dal rimanervi. Forti sono state le lamen-tele degli utenti e del personale dipendente, acui si è cercato di porre rimedio con delle stu-fette assolutamente insufficienti, consideratianche gli ambienti spaziosi e dotati di volte alteche disperdono il poco calore sprigionato. Ci si chiede come mai, prima dell’apertura al pub-blico della nuova sede della biblioteca, non siè provveduto a fruire l’immobile di un impiantofunzionante di riscaldamento ed anche di raf-freddamento per il periodo estivo, e come mainon si sono sfruttati, attraverso dei condiziona-tori caldo/freddo, i pannelli solari di recente po-sizionati sul tetto dello stabile.Come gruppo di minoranza, abbiamo rivoltoun’apposita interrogazione all’esecutivo cittadi-no affinché venga trovata un’immediata soluzione.

Pasquale Scarascia Consigliere comunale di minoranza

La biblioteca al freddo…e al gelo!

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

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15 11 gennaio 2014

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Nelle loro intenzioni, il Dizionario dei so-prannomi di Poggiardo e Vaste doveva rap-presentare uno strumento per riscoprire una fet-ta della cultura del territorio e rafforzare il sen-so di identità e appartenenza delle comunità deidue centri salentini. Una raccolta di 600 so-prannomi e nomignoli che ricostruivano le ori-gini di alcuni personaggi locali, dalla profes-sione, da alcune caratteristiche fisiche, a qual-siasi altro elemento di distinzione. L’idea non è però piaciuta ad alcuni cittadinidi Poggiardo, che hanno deciso di querelareAnacleto Vilei e Gabriele Barone, i due auto-ri del libro presentato lo scorso 30 novembrepresso il Palazzo della Cultura. Alcuni conte-nuti del volume raccontano infatti di alcune vi-cende intime, come ad esempio la nascita di fi-gli fuori dal matrimonio, e secondo i legali deiquerelanti si potrebbe prefigurare il reato di dif-famazione nei confronti di defunti e dei di-scendenti, oltre a quello di violazione della pri-vacy. Si tratterebbe in sostanza della pubblicadiffusione di aspetti delicati di vita privata chele famiglie coinvolte hanno magari cercato ditenere celati il più possibile e che ora si sento-

no lesi nella loro dignità, oltre a vedere mac-chiata l’immagine dei propri avi. Nel mirino dei querelanti ci sarebbe anche lapubblicazione di alcuni soprannomi coniati solodi recente e noti solo a ristretti gruppi di cit-tadini; epiteti quindi non “storicizzati” e cheadesso sono stati resi pubblici. La violazionedella privacy si contesterebbe anche in meritoad alcune fotografie contenute nel volume, dicui mancherebbe l’autorizzazione alla pubbli-cazione e alcune delle quali considerate delleriproduzioni delle immagini presenti sulle la-pidi. Le indagini sono state affidate al sostituto pro-curatore Elsa Valeria Mignone la quale, insie-me agli altri magistrati, dovrà valutare se il com-portamento dei due autori abbia oltrepassatoi limiti previsti dal diritto di cronaca e se quin-di effettivamente possono sussistere i reati didiffamazione e di violazione della privacy. I giu-dici dovranno quindi valutare l’esistenza di uninteresse pubblico dell’opera di Vilei e Baronee che il suo contenuto risponda al principio del-la continenza, cioè correttezza e serenità.

Alessandro Chizzini

Per Anacleto Vilei e Gabriele Barone potrebbero prefigurarsi i reati di diffamazione e violazione della privacy

Querelati gli autori del Dizionario dei soprannomi di Poggiardo e Vaste

poggiardo

“Una scelta che ci inorgoglisce e che puòrappresentare una ulteriore utile occa-sione di promozione della Città e del suopatrimonio culturale”. Ha di-chiarato così il sindaco di Otran-to Luciano Cariddi alla notiziadell’ufficializzazione della scel-ta fatta dal Comitato Expo 2015di Milano di voler utilizzare,quale simbolo del Padiglione Ita-lia, una riproduzione dell’Albe-ro della Vita ispirato a quello delMosaico della Cattedrale diOtranto. La struttura, alta 35 me-tri e sempre illuminata, porteràimpressa un elemento fonda-mentale della storia del territo-rio salentino. “È evidente che

sarà una vetrina internazionale da cuipasseranno moltissimi visitatori -ha ag-giunto Cariddi- e dove ci sarà gran par-

te delle nazioni. Pertanto, avere l’op-portunità di essere in qualche modo pre-senti con il monumento simbolo del no-

stro territorio, ci consentirà diraccontare la nostra storia du-rante il periodo di apertura del-l’Expo”. È stato il Corriere della Sera del6 gennaio scorso a riportare perprimo la notizia dell’ufficialitàdella scelta, descrivendo la scel-ta dell’Albero della Vita comesimbolo di nutrimento e acco-glienza, che collega le radici aifrutti. Insieme all’Albero della Vitavi sarà una copia del David diDonatello che verrà esposto alcentro di Palazzo Italia.

L’Albero della Vita simbolo del padiglione Italia di Expo 2015Il mosaico dal monaco Pantaleone rappresenterà l’Italia durante l’esposizione mondiale

otranto

16 11 gennaio 2014

Il maltempo delle scorse settimane,concentratosi proprio in prossimità deigiorni di festa, non ha mai scoraggiatol’associazione “Castro Medievale”nella riproposizione di “Natale inContea”, tradizionale evento invernaleche rievoca la vita e la storia dellaContea di Castro nel XVI secolo. No-nostante i due slittamenti, a causadelle perturbazioni, salentini e turistinon hanno cambiato il proprio pro-gramma e hanno così raggiunto il bor-go antico della città in tutti e quat-tro giorni di manifestazione (25-29dicembre e 1-6 gennaio). I visitatori hanno potuto ammirare laricostruzione del Palazzo del conte, delconvento, dell’accampamento deiTurchi e della rappresentazione del-le battaglie che hanno portato la Con-tea sotto il controllo dell’esercito tur-co. Tra le stradine del borgo è statopossibile ammirare poi la Natività, gliantichi mestieri e gli espositori delmercatino organizzato dall’associa-zione “Mercatini nel Salento”. Una tradizione che si riconferma,pronta a migliorarsi per il Natale2014.

(A.C.)

Ottimo bilancio per“Natale in Contea”,nonostante la pioggia

castro

Le Associazioni “Il gabbiere” e “Salen-toinvela” con il patrocinio Comune diOtranto organizzano per domenica 12 gen-naio la regata “Più vela per tutti”, quintocampionato invernale 2013/’14, dedicataquest’anno a Vittorio Bodini, di cui si ce-lebra il centenario della nascita. Dome-nica dunque le barche avela partecipanti alla ma-nifestazione imbarche-ranno le parole di Bodini,perché le accompagninonel giro della boa, ai pie-di della terra che il poe-ta ha amato e odiato altempo stesso: “Quando ri-prenderai, mare, il domi-nio su quest’amara con-

tea, i tuoi leggeri coltelli scrosteranno con-chiglie di millenni dai nostri tufi, tuoi per-duti sigilli, e il delfino che ha in bocca lamezzaluna ci chiamerà per nome, comeora le prefiche piangono fra quattro cerivite senza cavalli e senza amore.”Per informazioni: www.piùvelapertutti.org.

La prima regata del 2014 dedicata a Vittorio Bodini

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17 11 gennaio 2014

galatina

Importanti novità a Casarano perciò che riguarda l’istruzione e laformazione. Un suggerimento aigiovani che intendono proseguireil proprio percorso di formazionee qualificazione e una segnala-zione per tutti coloro che voglio-no approfondire e ampliare il pro-prio percorso di crescita personalee realizzazione. La professionali-tà e la preparazione che oggi sirendono necessarie per l’ingres-so nel mondo del lavoro (e per unabuona gestione delle problemati-che e delle relazioni che questocomporta) le offre Ascla, l’Asso-ciazione Scuole e Lavoro, un entesenza fini di lucro, che opera nelcampo della formazione profes-sionale dal 2002, prevalentementeattraverso iniziative regionali, na-zionali e comunitarie. Accreditata dalla Regione Puglia

dal 2005 per tutti i quattro ambi-ti previsti (obbligo formativo, for-mazione superiore, formazionecontinua, formazione nell’areadello svantaggio), Ascla ha matu-rato esperienze in diverse tipolo-gie di intervento, in particolare perciò che riguarda la formazione diprimo livello indirizzata ai mino-ri che hanno abbandonato il tra-dizionale percorso dell’istruzionescolastica, la formazione rivoltaalle fasce deboli del tessuto so-ciale, i corsi post-diploma e post-laurea e la formazione continuatramite interventi di aggiorna-mento progettati e realizzati infunzione delle esigenze del siste-ma economico e produttivo. Dall’inizio della sua attività adoggi, Ascla ha potenziato e allar-gato le sue reti di collaborazionecoinvolgendo il sistema scolasti-

co ed universitario, quello istitu-zionale e dei servizi sociali, il si-stema delle imprese. L’attività diAscla è centrata sulla valorizza-zione e lo sviluppo del capitaleumano attraverso il trasferimen-to di competenze e conoscenze.L’Associazione realizza progetti fi-nanziati da Fondo Sociale Euro-peo, Regione Puglia, Provincia diLecce, Ministero del Lavoro edelle Politiche Sociali o fondi in-terprofessionali. Tali attività, progettate in rispostaad avvisi pubblici, hanno comeobiettivo la crescita delle compe-tenze professionali e di cittadi-nanza di particolari fasce di po-polazione, accompagnandole nel-la ricerca attiva di lavoro, nell’au-toimprenditorialità e nell’empo-werment, attraverso metodologiedidattiche innovative. Ascla, inol-

tre, si avvale didocenti espertiprovenienti dalmondo del lavoro che, collabora-no, nello svolgimento dei piani di-dattici, con professionisti dellaformazione. Tramite la forma-zione si opera infine affinché ogniallievo giunga a possedere i re-quisiti per intervenire nella real-tà in cui vive assumendo un ruo-lo lavorativo attivo dotato di com-petenze operative di processo,sapendo utilizzare in autonomia letecniche e le metodologie previ-ste.“A nostro avviso il valore della for-mazione professionale è una va-lore che va recuperato -afferma ilpresidente di Ascla, GiuseppeNegro-. In un momento di diffi-coltà com’è questo, infatti, oltreche a risolvere la crisi economi-

ca bisogna pensare a risolvere an-che la crisi presente sia nellecompetenze professionali chenelle relazioni con la realtà. Perquesto la nostra è una vocazioneeducativa, che riguarda sia i gio-vani che gli adulti. Anch’essi infattihanno bisogno di supporto e diorientamento, proprio perché de-vono maturare la capacità di ri-mettersi in gioco per fronteggia-re le innumerevoli difficoltà delmondo del lavoro, ma anche perimparare a sfruttare le occasioniche questo offre”. Per essere aggiornati sulle ini-ziative di Ascla o per ricevere in-formazioni è possibile consultareil sito web www.ascla.it o contat-tare il numero 0833.512690.

L’Associazione Scuole e Lavoro con sede a Casarano, accreditata dalla Regione Puglia dal 2005,propone specifici percorsi formativi finalizzati alla crescita delle competenze professionali

Da Ascla nuove opportunità per la formazione dei giovani

Molti i sindaci, i rappresentantidelle istituzioni, dell’imprendito-ria delle associazioni, del mondodella sanità e dell’università perl’inaugurazione della sede di Ga-latina dell’Istituto Scientifico Bio-medico Euro Mediterraneo(ISBEM) guidato dal professorAlessandro Distante. In tanti an-che i neobiologi, biotecnologi e

neolaureati . Da questa sede par-tiranno gli incontri dei gruppi diricerca ISBEM a Galatina e leMini Medical School 2014. Ma come funziona l’ISBEM? Aspiegarcelo è il dottor Prisco Pi-scitelli: “Il nostro obiettivo è quel-lo di sostenere i giovani neo lau-reati o laureandi in modo che cia-scuno di essi possa scoprire il

proprio talento. I ragazzi vengo-no inseriti molto precocemente ingruppi di ricerca con un leaderforte in un settore specifico. Im-parano così a sviluppare e segui-re un’idea guida e ad affinare imezzi perché si realizzi attraversodei finanziamenti. Quindi, si co-struisce un progetto e attraversol’ISBEM si intercettano i bandi

idonei”. La nuova presenza dell’Istitutovuole replicare, anche in provin-cia di Lecce i modelli di successogià sperimentati a Brindisi, dovegiovani di 22-24 anni, guidati daaltrettanto giovani docenti, han-no portato a casa nel solo 2013quasi 3 milioni di Euro in progettifinanziati da Regione Puglia, Mi-nistero dell’Università e Com-missione Europea. Non solo me-dicina e salute tra gli interessi del-l’ISBEM, ma gruppi di ricercaaperti anche a laureati e studenti

universitari di discipline umani-stiche, giuridiche economiche etecnico-scientifiche in genere. Il 20 e 27 gennaio, dalle 17 alle20, sono in programma gli ap-puntamenti per gli aspiranti ri-cercatori. Per tutti l’invito a nontradire i propri sogni, rassegnan-dosi all’infelicità o alla via del-l’emigrazione: l’ISBEM potrà es-sere un luogo dove dare forma adidee innovative che troveranno an-che una dimensione di sostenibi-lità economica.

M. Maddalena Bitonti

Istituzioni, associazionismo, imprenditoria e università assieme per creare nuoveopportunità di lavoro per i giovani laureandi e laureati

Due anni di cassa integrazione per gli operai delle aziende “Tec-nosuole”, “Labor” e “Zodiaco”. Queste imprese, tutte riconducibilial gruppo “Filanto”, hanno infatti ottenuto la cassa integrazionestraordinaria per ben 450 dei loro operai. Si tratta di una verae propria boccata d’ossigeno per i lavoratori del distretto ca-saranese e, di conseguenza, per le loro famiglie (in molti casimonoreddito). Già nel recente passato altre aziende del polocalzaturiero, come ad esempio il gruppo “Italiana Pellami” ela stessa “Filanto” hanno ottenuto il medesimo risultato. Esprime soddisfazione anche il consigliere regionale di Sel An-tonio Galati: “Ai lavoratori -ha dichiarato- questa notizia arri-va come un augurio di buon anno e come una risposta allaprima domanda che ponemmo nel settembre scorso, ovvero

cosa sarebbe successo il primo gennaio 2014. Rimane sul ta-volo la seconda domanda, ancora più importante, ovvero cosasuccederà il primo gennaio 2020”. La parola d’ordine, a questo punto, è quindi una sola: rein-dustrializzazione. Se infatti la cassa integrazione è indispen-sabile per aiutare i lavoratori nell’immediato, non può di cer-to essere la soluzione definitiva dei problemi. È lo stesso Ga-lati a confermarlo: “Le istituzioni dovranno ricominciare -am-mette l’esponente di Sel- a riconnettere il tessuto produttivodi quel territorio, sapendo che in questo modo si misurerà ilsuccesso o il fallimento di un’intera politica industriale nel bas-so Salento”.

Stefano Manca

Inaugurato l’Istituto ScientificoBiomedico Euro Mediterraneo

Cassa integrazione, altri 24 mesi per 450 operai del distretto calzaturiero casarano

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18 11 gennaio 2014

cultura

La passione per l’antica arte dram-matica è sempre stata nel cuore deileccesi, tant’è che ancor primadella nascita di un vero e proprioteatro stabile cominciarono a te-nersi in città le prime rappresen-tazioni teatrali. Queste si svolge-vano abitualmente in casa di pri-vati esponenti dell’aristocrazia lo-cale o, talvolta, nelle chiese, rea-lizzando delle impalcature di for-tuna in legno per sostenere scena-ri a fiori e sipari con decorazioni adarabeschi. Già agli inizi del XVIIsecolo si ha notizia delle primissi-me esibizioni portate in scena, perlo più spettacoli farseschi, ma nonmancavano i melodrammi, comel’Artaserse di Metastasio, rappre-sentato nel 1758 all’interno del co-siddetto Magazzino delle Bom-barde, allestito per l’occasione conpalchetti, platea e palcoscenico. Fu così che nacque a Lecce quelloche può considerarsi il primo tea-tro moderno della città, ospitato al-l’interno di un fabbricato addos-sato all’Arco di Trionfo che era sta-

to fino ad allora adibito a deposi-to di armi, in particolare di bom-barde, da cui ne derivò il nome, poiestesosi all’attuale denominazionedel vicolo. Lo spazio disponibileera, tuttavia, assai ristretto, e dopoun breve periodo fu allestita unanuova sala teatrale presso i localidel Castello Carlo V, e davvero ileccesi amarono a tal punto l’artedel dramma che ne sostennero in-teramente le spese di costruzione,versando ben quaranta ducati cia-scuno, diventandone a tutti gli ef-fetti proprietari. Tuttavia ben presto il Re vietò alpubblico l’accesso al teatro, forsea causa di gelosie venutesi a crea-re in seno alla nobiltà leccese perl’attribuzione dei palchi. Non ar-rendendosi la cittadinanza per cosìpoco, ancora un nuovo teatro fuprogettato ed edificato per manodei nobiluomini G. Mancarella e F.A. Bernardini, alle cui famiglie laproprietà si tramandò da genera-zione in generazione per oltre unsecolo. Il teatro, cui fu dato l’ap-

pellativo di Nuovo per distin-guerlo da quello antecedente inVico delle Bombarde, sorse semprenei pressi di Porta Napoli, lungo lavia Palmieri, e fu inaugurato il 4novembre 1759 con l’opera buffaLe gelosie, musicata dal grande ar-tista Niccolò Piccinni. Nonostante i tempi brevi di rea-lizzazione (40 giorni) il teatrospiccava tra i primi esempi nelleprovince meridionali, con il suoprospetto barocco basso e lanter-nato e i tre ordini di palchi irradiatidall’enorme lampadario a prismiche pendeva dal soffitto fatto in le-gno ingessato, decorato con ungrande rosone al centro. Il nuovoteatro incontrò a Lecce anni digrande fervore, vedendo rappre-sentate numerose opere di vario ge-nere, regalando agli spettatori in-dimenticabili momenti di svago esollievo dalla routine quotidiana,e durante il carnevale il cortileesterno retrostante era un tripudiodi suoni allegri e variopinti colorinelle notti dedicate ai veglioni.All’inizio dell’800, però, l’attivitàteatrale a Lecce subì un forte de-clino, e lo stabile fu sede per lo piùdi cerimonie ufficiali di circostan-za che ben poco avevano dell’an-

tico sapore della vita teatrale, e talefu la situazione a Lecce almeno peril primo ventennio del XIX seco-lo, finché la costituzione del 1820non gettò nuovamente un raggio disole. Tutti i teatri nelle città del sudItalia ripresero vita sotto l’impul-so del diffuso spirito patriottico eil Teatro Nuovo non fece eccezio-ne, ospitando importanti operecome la Otranto Liberata di Ta-glioni, che cantava le glorie militarisalentine. I cittadini leccesi ripresero a po-polare assiduamente le platee e innumero sempre più crescente, tan-to che si rese necessario un am-pliamento. Il progetto fu ideato daun erede della famiglia Bernardini,l’ingegner Bernardino, e i lavoro fu-rono portati a termine nel 1811,quando inizia una rinnovata fasedi vita dell’edificio culturale, que-sta volta denominato Teatro di SanGiusto, sorgendo a ridosso dellacasa del santo. Tornano in scena,allora, le opere liriche, si eseguonocantate di inni risorgimentali enel frattempo un’originale formad’arte teatrale si diffonde rapida-mente, quella degli improvvisato-ri, ovvero attori girovaghi che si esi-bivano diffondendo i nuovi idealidi libertà, unità e indipendenza. In questi anni, però, la manuten-zione dello stabile fu decisamentetrascurata, e quando nel 1860 ilsindaco di Lecce M. Lupinacci loacquisì come bene comunale dai

Mancarella, il teatro versava in pes-sime condizioni. Seguì, dunque,una terza fase di ricostruzione, que-sta volta affidata all’ingegnere O.Bernardini, in cui il vecchio teatrofu completamente ricostruito esostituito da un impianto tutto inpietra, che si mostrò agli sguardidegli intrepidi cittadini nel 1870.In questa occasione vi fu la rap-presentazione de Il ballo in ma-schera di Verdi, con cui si celebròufficialmente l’inaugurazione delteatro e la sua dedica al noto mu-sicista tarantino Giovanni Paisiel-lo, raffigurato nel busto marmoreodel peristilio. Ancora una volta si assistette a Lec-ce ad un grande impulso artisticoe culturale che investì anche la sfe-ra teatrale, ma le due guerre mon-diali che duramente colpirono lanazione segnarono un duro mo-mento per il Teatro Paisiello, checessò pian piano la sua attività,tranne un breve periodo negli annitrenta in cui fu adibito a sala con-certi del vicino Liceo Musicale“Tito Schipa”. Nel dopoguerralo stabile fu declassato a cinema diperiferia e fu questo il periodo incui subì i più gravi danni in segui-to ad atti vandalici, fino al suc-cessivo recupero degli anni ‘90, chegli ha reso l’antico sfarzo, ren-dendolo attualmente uno dei tea-tri più attivi e importanti della pro-vincia di Lecce.

Rosy Paticchio

Dal Magazzino delle Bombarde al Paisiello, la lungastoria di Lecce per la conquista di un teatro vero

Un amore di teatro

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19 11 gennaio 2014

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spettacolo

Per segnalazioni:

[email protected]

20 11 gennaio 2014

a cura di Claudia Mangione

È uscito lo scorso 20dicembre senza al-cuna forma di pub-blicità il nuovo albumdi Beyoncé. Si trattadi una lavoro com-pletamente diversodai precedenti, conun cd di 14 inediti eun dvd di 17 video,che sarebbe bene vedere tutti di se-guito come fossero un film. L’obiet-tivo della “Regina” è infatti quello diridare valore all’album musicale inse stesso, nel quale i singoli branivanno a comporre un unicum in-

scindibile. E anche ilgenere si pone su unpiano diverso, un in-die caratterizzato danumerose collabora-zioni, alcune dellequali non udibili a pri-mo impatto, e con ilquale Beyoncé af-fronta tematiche im-

portanti, come l’assurda ricercadella perfezione nel corpo femmi-nile o la distorsione del sognoamericano. Un album rischioso maaudace, che le conferisce un forseagognato spessore.

Lo scrittore cileno Luis Se-púlveda da tempo sta riu-scendo a coinvolgere lettoripiccoli e adulti in tematicheimportanti, attraverso storieche, partendo dal mondo ani-male, riflettono in realtà modidi vivere vita e relazioni pro-pri degli umani. Con Storia diuna lumaca che scoprì l’im-portanza della lentezza, pub-blicato lo scorso novembre,Sepúlveda mette tutti di fron-te all’importanza di fermarsi

e di rallentare il ritmo in unmondo che ci vuole costante-mente di corsa e in ansia perle miriadi di situazioni, anchepiccole, da affrontare giornodopo giorno. Con un linguag-gio semplice e allo stessotempo coinvolgente, grazieai personaggi altamente ca-ratterizzati, lo scrittore riescea parlare di grandi temi atutte le generazioni, indiffe-rentemente, sottolineandol’importanza della riflessione.

Storia di una lumaca che scoprì l’importanzadella lentezza - Luis Sepúlveda

Beyoncé - BeyoncéLe recensioni di Libri&Musica

LIBRO

CD

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MAGLIE Via Indipendenza Tel. 0836.485642

[email protected]

A cura di Francesca Rinaldi

Dal 16 al 18 gennaio torna il Fòcara Festi-val, la rassegna musicale a cura di Loris Ro-mano, in collaborazione con la CooperativaCoolclub, che si svolge nell’ambito de “La“Fòcara”, il falò più grande del bacino delMediterraneo (25 metri di altezza e 20 me-tri di diametro), costruito ed acceso a Novoliin occasione delle celebrazioni della festa diSant’Antonio Abate, patrono della città. Eproprio il Mediterrano e le sue contamina-zioni artistiche saranno il fil rouge della tregiorni di musica. Nove diverse esperienze mul-ticulturali, infatti, entusiasmeranno il pubblicocon uno spettacolo unico, pensato solo perquesta occasione speciale: Omar Souley-man, Alpha Blondy, Omar Souleyman, Ti-nariwen, Muchachito Bombo Infierno, Ban-dadriatica, Bombino, BoomDaBash, Dubio-za kolektiv, Motel Connection si alternerannosul palco allestito nella grande piazza T. Schi-pa dove arde la pira realizzata con 80mila fa-scine di tralci di vite secchi provenienti dai feu-di del Parco del Negroamaro. Giovedì 16 gennaio, subito dopo l’accensio-

ne della Fòcara, il programmasi aprirà con i Tinariwen , al-fieri del rock sahariano diTessalit, in Mali. La loro mu-sica, il “tishoumaren”, mi-schia tra loro elementi blues,rock, world e di musica tra-dizionale tuareg. A seguireOmar Souleyman, artista si-riano che canta in arabo, cur-do e turco cercando di uniretutte le influenze della sua ter-ra e della sua musica. In chiu-sura Alpha Blondy, superstardel reggae della Costa D’Avo-rio, attivo sulla scena fin da-gli anni ‘80, molti dei suoi brani sono diventatidei classici per gli amanti del genere, da “Bri-gadier Sabary” a “Jérusalem”, senza di-menticare “Afriki” e “Apartheid Is Na-zism”. Venerdì 17 gennaio la seconda serata del fe-stival sarà aperta dalla musica figlia del maredi Bandadriatica. L’ensemble guidato da

Claudio Prima, ecletticoorganettista salentino,è un incontro di cultu-re e provenienze sotto ilsegno del Mar Adriati-co. Subito dopo spazioa Bombino, nato e cre-sciuto in Niger, nellatribù berbera dei Tua-reg, è ormai diventatouna rock star ricono-sciuta a livello mondia-le, e i Muchacito Bom-bo Infierno, che proiet-

teranno il pubblico verso un concerto omag-gio alle chitarre di strada, alla base del rockspagnolo, con una selezione di brani degli ul-timi tre album, il tutto decorato dai fantasticiquadri pitturati dal vivo dallo straordinarioe poliedrico Santos de Veracruz. La serata conclusiva di sabato 18 gennaioospiterà i Dubioza Kolektiv, band di originebosniaca fondata nel 2003 da Adis Zveki� eAlmir Hasanbegovi� (ex membri dei Gluhodoba against Def Age) e Brano Jakubovi� eVedran Mujagi� (ex membri di Ornamenti).Subito dopo appuntamento con il reggae deiBoomdaBash, band nata nel 2002 e giunta alsuo terzo lavoro discografico, “Superheroes”,un disco eterogeneo che riesce a dosare sa-pientemente le radici reggae con il soul, la dru-m’n’bass e l’hip hop su un tappeto di sinte-tizzatori, di suoni elettronici, chitarre in levaree ritmi one-drop. Infine si ballerà con i Mo-tel Connection, progetto nato a Torino nelgennaio 2000 dall’incontro di tre artisti to-

rinesi noti nel panorama musicale italiano: Sa-muel, già celebre voce dei Subsonica, Pisti,dance oriented dj e produttore di forte pre-senza scenica, e Pierfunk, primo bassista deiSubsonica dallo spirito funk. Inizio concerti alle 21. Ingresso gratuito.

A Novoli tre giorni di musica internazionale in occasione delle celebrazioni della festa di Sant’Antonio Abate

Domenica 12 gennaio a San Cassiano, pres-so il Frantoio di Santa Caterina, appuntamentocon Enza Pagliara e il “Circolo delle donne” peruna serata all’insegna delle memorie della no-stra terra. La bella e brava cantante, voce sim-bolo del Salento nel mondo, è da tempo im-pegnata con le socie del Circolo in un progettodi ricerca sul campo, teso a riportare in lucegli antichi canti popolari della zona del Parcodei Paduli. Quegli stessi canti che le donne delCircolo di San Cassiano intonavano, dall’albaal tramonto, durante il faticoso lavoro di rac-colta delle olive e del tabacco. In collaborazione con il “LUA”, il concerto saràpreceduto da un workshop durante il quale il“Circolo delle donne” insegnerà al pubblico uncanto, che sarà poi integrato nel corso del-l’esibizione. Spiega Enza: “Apprendere i can-ti direttamente da chi li ha vissuti significa an-che ricevere in dono il racconto delle emozionie il pubblico porterà così a casa un pezzo distoria, che continuerà a vivere attraverso lacondivisione”.

Riallacciare i fili della memoriaA San Cassiano Enza Pagliaraprotagonista con il “Circolo delledonne” di una serata dedicata aicanti di lavoro del Salento

L’inverno salentino si riscaldaal ritmo del Fòcara Festival

Tinariwen

Boomdabash

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21 11 gennaio 2014

SABATO 11

LECCE, Officine Cantelmo - ore 22Va in scena “Cuore meridiano”, un progetto speciale con cui iRadiodervish si immergono nei labirinti della memoria perso-nale e collettiva, inseguendo il contrappunto musicale di alcu-ni grandi cantautori italiani e internazionali come De André, Mo-dugno, Battiato, i Beatles ed altri artisti che hanno ispirato il lororepertorio musicale. Info: 0832.304896.

SABATO 11radiodervish in concerto

MUSICA

TEATRO

UGENTO, Sinatra Hole ore 22I Seattle Ensemble ripercor-rono i Nirvana con un live im-perdibile che attinge da tuttala discografia della band diKurt Cobain (nella foto) non ri-nunciando comunque, ac-canto ad una scaletta in elet-trico, all’inserimento di alcunesplendide ed imprescindibilitracce acustiche. La band ècomposta da Daniele Rini(voce), Giuseppe Ferilli (chi-tarra elettrica/acustica e voce),Frank Bursomanno (basso) eCarlo Ferilli (batteria). Info eprenotazioni: 338.2732095.

SABATO 11 Nirvana tribute

MUSICA

NARDÒ, Teatro Comunale ore 21La commedia “Tres”, scrittadall’autore spagnolo Juan Car-los Rubio, porta in scena a Nar-dò un cast da tappeto rossocon Anna Galiena (nella foto),Marina Massironi, AmandaSandrelli e Sergio Muniz, chesotto la regia di Chiara No-schese toccheranno con leg-gerezza argomenti come lasolitudine, l’infedeltà e la ma-ternità attraverso le vicende ditre amiche che si ritrovanodopo più di 20 anni. Un in-treccio di situazioni esilaranticon un finale a sorpresa.

MErCOLEDÌ 15Tres

TEATRO

LECCE, Coffe&Cigarettes ore 22Serata all’insegna dell’incon-fondibile pop-rock della coverband per eccellenza dei grandiDepeche Mode capitanati daDave Gahan (nella foto), i DeltaMachine. Il trio è composto daRaffaele Simone (voce), ex AramQuartet, Alessandro Puzzovio(chitarra), e Gianluigi “JJazz”Oliva alle tastiere ed Ableton. Laformazione ripresenta in musi-ca l’excursus storico dei Depe-che, dalle prime hit fino ai più re-centi singoli. Ingresso libero.Info: 320.9676727.

VENErDÌ 17Delta Machinein concerto

MUSICA

GALATINA, Quartiere Fieristico - ore 18La sfilata di moda dello stilista salentino Pino Cordella e della co-stumista cinematografica Carol Cordella vedrà in passerella mo-delle e modelli che indosseranno abiti in tema con “Creatures Stu-dios - Emozioni dal Cinema”, la mostra inaugurata il 14 dicembrescorso che ripercorre la storia del cinema tra scene, costumi e per-sonaggi di Hollywood e di Cinecittà.

DOMENICA 12Cordella in passerella

EVENTI

LECCE, Koreja - ore 20.45I noti giornalisti musicali Ernesto Assante e Gino Castaldo, fir-me storiche del quotidiano la Repubblica, ripercorrono la stra-ordinaria storia dei Pink Floyd, che hanno segnato l’evoluzionedel mondo della musica: le liti, i contrasti e le riappacificazionidi un gruppo che ha sempre dovuto fare i conti con personali-tà prorompenti. Info: 0832.242000.

GIOVEDÌ 16 Lezioni rock

EVENTI

a cura di Claudia Mangione

Conferenza con figure LECCE, Koreja - ore 20.45Il professor Nicola Savarese presenta la Conferenzacon figure “Shakespeare e lo spazio del suomare”, che partendo dal testo di Stephen Green-blatt passa attraverso immagini d’epoca, film e let-ture dal vivo. Info: 0832.242000.

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Anno XI - n. 528Reg. Trib. Lecce 778 del 18.01.2002

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Tessera n. 14594

Il tratto principale del tuo carattere. La testardaggine.Il tuo principale difetto. Lo stesso, la testardaggine.La qualità che preferisci in una don-na? Sincerità.E in un uomo? Fermezza. Cosa ci vuole per esserti amico? Avere grandi sogni e puntare al-l’impossibile.Cos’è la felicità? Un istante.L’ultima volta che hai pianto? Oggi.Di cosa hai paura? Del male che possono fare gli uo-mini.Canzone che canti sotto la doccia? La canzone Time4Life, che è usci-ta il 6 gennaio. Musicisti o cantanti preferiti?Morricone.

Poeti preferiti? Ungaretti e Alda Merini.Autori preferiti in prosa? Kafka, Dostoevskij.Libri preferiti. Le vie dei canti di Chatwin, Pap-pagalli verdi: cronache di un chirur-go di guerra di Gino Strada, TheDubliners di Joyce.Attori e attrici preferiti. Sally Field e Tom Hanks.Chi potrebbe interpretarti sul gran-de schermo? Winona Rider.Film preferiti. Braveheart e Le onde del destino.I tuoi pittori preferiti. Modigliani.Il colore che preferisci. Blu.Se fossi un animale, saresti?Scorpione.Cosa sognavi di fare da grande? Operatore umanitario, giuro.

L’incontro che ti ha cambiato lavita? Mio marito, che mi sopporta.La persona a cui chiederesti consi-glio in un momento difficile? Il mio avvocato.Quel che detesti più di tutto. I tradimenti.Quanto tempo dedichi alla cura deltuo corpo?Zero, escluso il tempo per lo sham-poo antipidocchi.Piatto preferito. Latte e biscotti.Il profumo preferito. Quello della neve.Il fiore che ami. Narciso.La tua stagione preferita? Autunno.Il paese dove vorresti vivere? L’Italia.In quale epoca ti sarebbe piaciutovivere?

Quando bruciavano le streghe.Personaggi storici che ammiri di più. Madre Teresa e Nelson Mandela.Personaggi storici detestati. Papa Alessandro Borgia.Cosa faresti per sostenere ciò in cuicredi? Tutto.Chi è il tuo eroe vivente? Il dottor Alì.Il tuo sogno ad occhi aperti? Vedere le mie figlie felici e realizzate.Il tuo rimpianto più grande? Fare solo tutto quello che potevo enon di più.Cos’è l’amore?L’amore è vita.Stato attuale del tuo animo. Propositivo.Il tuo motto. “Chi salva una vita, salva il mon-do intero”.Come vorresti morire?Amata.

Fondatrice e presidente di “Time4life”, avvocato, operatrice umanitaria e mam-ma, nonostante la giovane età (classe 1980) ha già tante esperienze alle spal-le. Modenese, dopo la maturità classica si laurea in Giurisprudenza e nel 2008inizia a esercitare come avvocato penalista, ma nel 2011, dopo tre anni di av-vocatura e tre figlie, la sua vita improvvisamente cambia: decide di lasciare illavoro sicuro che ha per aiutare i bambini siriani costretti nel dramma dellaguerra civile. E così da oltre due anni fa la spola tra Italia e Siria, dove va duevolte al mese per portare medicinali, cibo, abiti, sacchi a pelo e tutto quantopuò servire alla popolazione del campo profughi di Bab Al Salam. Nel settem-bre 2012 fonda l’Associazione di volontariato “Time4Life International”, chesu Facebook conta oggi più di 40mila iscritti, e forte delle donazioni e degli aiu-ti raccolti apre in Siria un ambulatorio pediatrico, una clinica ostetrica, sei scuo-le e una farmacia, spingendosi fino alle zone più interne e pericolose (come Alep-po e Huraitan) e mettendo a repentaglio la sua stessa vita. Vincitrice del pre-stigioso “Premio internazionale della Bontà 2013”, prosegue oggi la sua atti-vità umanitaria in terra siriana, dove ha appena fatto partire il progetto“Time4Food”, con cui il 20% del fabbisogno alimentare dei campi di Bab Al Sa-lam e di Shammareen sarà garantito da “Time4Life”.

io PROPRIO ioElisa Fangareggi

di Claudia Mangione - intervista liberamente ispirata al famoso gioco di società di Marcel Proust

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23 11 gennaio 2014

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24 11 gennaio 2014