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Periodico di idee, informazioni e cultura dell’OPI di Roma ISSN 2037-4364 Anno XXIX - N. 2 - aprile/giugno 2019 - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro. Poste italiane SpA Spedizione in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in. L. 27/02/2004 n°46) art.1. comma2. DCB Roma ISSN 2037-4364

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Periodico di idee, informazioni e cultura dell’OPI di Roma

ISSN 2037-4364Anno XXIX - N. 2 - aprile/giugno 2019 - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro. Poste italiane SpA Spedizione in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in. L. 27/02/2004 n°46) art.1. comma2. DCB Roma

ISSN 2037-4364

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SOMMARIOEDITORIALE

1 Nuovo Codice Deontologico. Ecco il nostro DNA di Ausilia M.L. Pulimeno

FOCUS3 GAZEBO DELLA SALUTE PER LA GIORNATA

INTERNAZIONALE DELL’INFERMIERE

DICONO DI NOI16 Il successo della Giornata dell’Infermiere non placa le polemiche

per le mancate assunzioni e i conti sanitari sempre “in rosso”

NOTIZIE DALL’ESTERO21 Studio finanziato dal CECRI conquista la Società Italiana

per la Prevenzione Cardiovascolare 21 Congresso ICN a Singapore22 Anche l’OPI di Roma aderisce a Nursing Now

NOTIZIE DALL’ITALIA25 Approvato il nuovo Codice Deontologico della Professione 27 La FNOPI firma il Manifesto interreligioso28 #RispettaChiTiAiuta Campagna social contro la violenza sugli infermieri29 Infermieristica militare e forze di polizia

Identità della professione e responsabilità31 Cives, Maurizio Fiorda confermato presidente

NOTIZIE DALLA REGIONE32 Infermiere di famiglia. Asl Roma 4, 5 e 6 premiate al Forum PA 201034 Botti e D’Amato presentano “Azienda Lazio.Zero”

NOTIZIE DALL’ORDINE36 Presentato il documento per “Conoscere meglio la legge n. 219/2017” 38 Nuovo Codice Deontologico

OPI Roma ne distribuirà copie in tutta la provincia40 La Biblioteca e la Commissione dedicata dell’OPI di Roma

Attività, accessi e numeri dell’anno appena trascorso

CONTRIBUTI46 Efficacia e sicurezza della soluzione a basso volume di solfato

per la preparazione alla colonscopia nella popolazione anzianadi Silvia Sferrazza, Stefano Casciato, Natascia Mazzitelli, Cinzia Puleio, Angela Peghetti, Maria Matarese

49 Chiusura OPG. Indagine conoscitiva in un Dipartimento di Salute Mentale di Roma. Esiti della Legge 81/2014di Ione Moriconi; Simona Capozza

55 La medicina rigenerativa con impianto di cellule autologhe mesenchimali da tessuto adiposo in campo ortopedico. Ruolo e competenze infermieristiche di Massimo Menchella

58 "Sono fiera di essere infermiera"di Ilaria Messina

LETTO PER VOI59 Due testi per la classificazione NIC e NOC dei risultati infermieristici61 Un testo per acquisire e perfezionare le competenze necessarie

ai bisogni dell’assistito e della famiglia

L’AVVOCATO DICE62 La libera professione intramuraria è possibile anche per l’infermiere?

Il quadro normativo di riferimento e la sentenza della corte costituzionale n. 54/2015

64 LA VIGNETTA DEL MESE

Organo Ufficiale di Stampadell'Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di RomaAnno XXIX - N. 2 - APRILE-GIUGNO 2019Rivista Trimestrale registrata al Tribunale di Roman. 90 del 09/02/1990

Direzione - Redazione - AmministrazioneViale Giulio Cesare, 78 - 00192 ROMATel. 06.37511597 - Fax 06.45437034

Direttore responsabileAusilia Pulimeno

Segreteria di redazioneStefano Casciato, Claudia Lorenzetti, Matilde Napolano,Alessandro Stievano, Carlo Turci

Comitato di redazioneSimonetta Bartolucci, Marinella Carnevale, Girolamo De Andreis,Maurizio Fiorda, Emanuele Lisanti, Roberta Marchini, Natascia Mazzitelli,Mariagrazia Montalbano, Maria Grazia Proietti, Cinzia Puleio,Francesco Scerbo, Marco Tosini, Maurizio Zega

Coordinamento giornalisticoTiziana Mercurio

StampaArtigrafiche Boccia SpAVia Tiberio Claudio Felice, 7 - 84131 Salernoe-mail: [email protected] grafico: EDS RomaImpaginazione: Madì Studio di D. Cirillo - SalernoCopertina: Ars Media Group srl

Finito di stampare: giugno 2019

In copertina: „Inno alla Vita‰ (part.) di Marino Ronchi (Milano, 1921-2014), 1997,grande composizione murale in acrilico presente allÊIstituto Palazzolo di Milano. Si ringraziano i familiari del Maestro Ronchi (in primis, il figlio, Francesco) e lÊIsti-tuto Palazzolo-Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus per la gentile concessionedell'utilizzo dell'immagine.

Tiratura: 34.242 copie

Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A.Spedizione in abb. post. - D.L. 353/2003(conv. in. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Roma

„Infermiere Oggi‰ pubblica articoli inediti di interesse infermieristico, previa ap-provazione del Comitato di Redazione. LÊarticolo è sotto la responsabilità dellÊAu-tore o degli Autori, che devono dichiarare: nome, cognome, qualifica professionale,ente di appartenenza, recapito postale e telefonico. Il contenuto non riflette ne-cessariamente le opinioni del Comitato di Redazione e dei Consigli Direttivi.Quando il contenuto esprime o può coinvolgere la responsabilità di un Ente, oquando gli Autori parlano a suo nome, dovrà essere fornita anche lÊautorizzazionedei rispettivi responsabili. Il testo deve essere il più conciso possibile, compatibil-mente con la chiarezza di esposizione. Le bozze verranno corrette in redazione. Ilavori non richiesti e non pubblicati non verranno restituiti. Le citazioni bibliografi-che devono essere strettamente pertinenti e riferirsi a tutti gli Autori citati neltesto. Le citazioni da periodici devono comprendere: il cognome e lÊiniziale delnome dellÊAutore o dei primi due Autori, nel caso di più di due Autori, verrà indicatoil nome del primo, seguito da „et al‰; il titolo originale dellÊarticolo, il titolo del pe-riodico; lÊanno di pubblicazione, il numero del volume, il numero della pagina ini-ziale. Le citazioni di libri comprendono: il cognome e lÊiniziale del nome degli Autori,il titolo del libro (eventualmente il numero del volume e della pagina, se la citazionesi riferisce ad un passo particolare), lÊeditore, il luogo e lÊanno di pubblicazione. GliAutori che desiderano la riserva di un certo numero di copie del numero contenenteil loro articolo, devono farne richiesta esplicita al momento dellÊinvio del testo.Tutto il materiale deve essere spedito o recapitato allÊOpi di Roma, Viale GiulioCesare, 78 - 00192 Roma.

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Q1

Nuovo CodiceDeontologicoEcco il nostro DNA di Ausilia M.L. Pulimeno

Quanto siamo cambiati nell'ultimo decennio? E come si è tra-sformato il mondo nel frattempo? Gli infermieri se lo sono chie-sto. Si sono dati la risposta: un mutamento profondo della pro-fessione ha segnato questi anni.

Un percorso in rapida ascesa che ha accresciuto anche le aspet-tative dei cittadini, affidandoci un ruolo sempre più strategico ecentrale, con il conseguente aumento delle responsabilità.

La nostra è una professione complessa.Proprio per questo si evolve rapidamente. Oggi, l'infermiere è chiamato a prendersi cura della persona as-sistita nella sua interezza, cogliendone i bisogni clinici, psicolo-gici, relazionali, affettivi.

Un approccio di tipo olistico che impone competenze elevate egrande professionalità. Ma anche uno spessore umano impor-tante, lo stesso che ispira la nostra stessa mission.

Non sono aspetti diversi della professione, sono semmai com-plementari, inscindibili. Competenze e qualità morali si fondononella figura dell'infermiere moderno, capace di prendersi curadel singolo cittadino e dell'intera comunità in modo completo esolidale.

Come?Ecco la domanda che ci siamo posti e alla quale abbiamo risposto. Lo abbiamo fatto attraverso un lungo e approfondito lavoro pre-liminare, condiviso dalla nostra grande famiglia professionale. Ilfrutto di tanto impegno è prezioso e ci consente di guardare alfuturo con ottimismo: è il nuovo Codice Deontologico degli In-fermieri Italiani.

Un lavoro durato più di due anni con cui, attraverso una fitta retedi consultazioni, la Federazione Nazionale degli Ordini delle Pro-fessioni Infermieristiche ha voluto coinvolgere tutti gli infermieri

e la stessa società civile con i suoi rappresentanti istituzionali.

L'apposita Commissione Nazionale ha messo a punto la primabozza del testo sottoposta poi alla valutazione pubblica on-lineda parte dei colleghi, delle associazioni e delle società infermie-ristiche, dei singoli Ordini Provinciali. La nuova versione, inte-grata dalle osservazioni raccolte, è stata poi sottoposta al vagliodi giuristi, eticisti, bioeticisti, associazioni dei malati e rappre-sentanti delle più diffuse professioni religiose. Un lavoro digrande complessità e massimo rigore, certificato dal Ministerodella Salute come garante istituzionale, che ha prodotto unostrumento indispensabile per poter esprimere a pieno la nostracompetenza e la nostra umanità, quella di professionisti chesanno curare e sanno prendersi cura.

Così, dieci anni dopo la promulgazione del precedente Codice,disponiamo oggi di un riferimento formidabile per orientarcinella gestione di percorsi assistenziali più efficaci, nel correttoutilizzo di strumenti innovativi e nellÊapplicazione concreta e at-tuale dei principi deontologici che ispirano la professione. ˚ lanostra „Carta‰, che riflette il nuovo ruolo degli infermieri nellasocietà di oggi, globalizzata e in continuo cambiamento, checompleta e valorizza le nostre competenze e ci consente di tro-vare senso e soddisfazione in quello che facciamo.

Nei cinquantatré articoli che compongono gli otto capi del nuovoCodice cÊè il ritratto di un professionista che si misura a testaalta e senza timori con le nuove sfide poste dai progressi dellascienza e dai mutamenti della società. Un testo chiaro e snelloche ribadisce e attualizza valori fondamentali come la dignità deinostri assistiti e di noi infermieri. Competenze tecniche e moralistringono un connubio indivisibile, formano un professionistacompleto, protagonista del percorso di cura, proattivo nella col-laborazione con le altre professioni.

E D I T O R I A L E

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Regole di comportamento chiare a cui tutti dobbiamo attenerciper poter progredire ancora e accrescere la considerazione delnostro ruolo fra i cittadini.

Proprio su questi ultimi è concentrato lo sforzo di tutela e prote-zione contenuto nel nuovo Codice, in difesa dei singoli assistitima anche delle comunità in cui lÊinfermiere agisce in prima per-sona per promuovere la prevenzione e lÊeducazione sanitaria.

Il documento fotografa lÊevoluzione dellÊinfermieristica in tutti isuoi aspetti profilandone ambiti, competenze, confini e com-portamenti. Una guida preziosa a cui ispirarsi ogni giorno, a tu-tela dei nostri assistiti e della nostra dignità. Specifica chelÊinfermiere agisce in base al livello delle sue competenze e, ri-conoscendone il ruolo centrale nel processo di assistenza, ricor-re se necessario allÊintervento di infermieri esperti o specialisti.

Sotto il profilo organizzativo il Codice attribuisce allÊinfermiereun ruolo primario nel governo clinico e per la sicurezza dei pa-zienti, nella gestione del rischio e delle informazioni.

Punti fermi che ci assegnano anche nuove responsabilità eti-che. Il Codice fornisce a ciascuno di noi la forza dellÊintera no-stra famiglia professionale. Nel suo nome possiamo e dobbia-mo opporci ad eventuali attività di tipo assistenziale, gestionaleo formativo che contrastino con i valori e le norme che regolanola professione. Casi in cui lÊinfermiere ha il diritto e la facoltà dibattersi per lÊadozione di soluzioni alternative fino ad avvalersidella clausola di coscienza. Come pure si attiva per denunciaresituazioni di abusivismo professionale o di cure prive di riscontrie validazioni scientifiche.

Il nuovo Codice ci consegna, inoltre, lÊobbligo di valutare e in-tervenire nel conteso organizzativo e logistico che riguarda gliassistiti formalizzando e comunicando i risultati delle nostre va-lutazioni. ˚ un aspetto importante che rafforza il nostro ruolo disupervisori dellÊintero processo di cura e riabilitazione socialedei pazienti. E che consolida ulteriormente il legame fra lÊinfer-miere e il cittadino, rinsaldando quel patto di ferro stipulatonellÊormai lontano 1996.

Molti articoli riguardano il rapporto diretto con la persona assi-stita. Il nuovo Codice penetra nel profondo di questa specialerelazione decriptando i comportamenti etici da osservare in am-biti diversi, dalla privacy al dolore, dallÊassistenza nel fine vitafino al segreto professionale. Al fianco del cittadino e semprein sua difesa.

LÊobbligo dellÊaggiornamento professionale continuo non è

lÊunico strumento che abbiamo per tutelare i nostri assistiti. Ilnuovo Codice Deontologico degli Infermieri Italiani ci fa caricodi una responsabilità a tutto tondo riguardo le condizioni di de-genza e assistenza dei pazienti. Siamo noi i garanti della sua in-columità, i difensori dei suoi diritti.

Dobbiamo assicurarci che la persona assistita non sia lasciatain abbandono o sottoposta a privazioni, maltrattamenti fisici opsicologici. ˚ nostro dovere operare affinché ciò non accada e,nel caso, attivarci per favorire un rapido intervento delle autorità.

Tuteliamo i cittadini affermando prima di tutto la nostra dignitàprofessionale. Saremo artefici di questo ruolo quanto più os-serveremo comportamenti corretti al lavoro ma anche nella no-stra vita privata. ˚ questa unÊesigenza stringente nel mondodella comunicazione globale. Il peso sempre maggiore dellaweb society e la diffusione di nuovi dispositivi informatici rendo-no questo aspetto particolarmente delicato e cruciale. Per que-sto, il nuovo Codice se ne occupa diffusamente fissando criterie valori di riferimento essenziali.

Anche nellÊutilizzo degli strumenti informatici e dei social medialÊinfermiere non deve mai derogare da comportamenti decorosie corretti. Il rispetto, la trasparenza e la veridicità sono sanciticome principi cardine a cui ispirarsi nella pratica lavorativa enella vita privata. Un professionista lo è sempre, anche se nonindossa la divisa da lavoro. Deve dimostrarlo anche con il lin-guaggio, la riservatezza, il decoro e la cura dellÊimmagine pub-blica della professione.

Una responsabilità singola e collettiva allo stesso tempo; dob-biamo saperci muovere insieme, in linea con le regole che insie-me ci siamo dati. E ciò anche nei confronti delle altre profes-sioni sanitarie con le quali condividiamo il nostro impegno quo-tidiano nei confronti della collettività. Il Codice traccia un solcosicuro in cui muoversi per consentire al paziente una scelta con-sapevole del percorso di cura e per condividere le informazioninecessarie con gli altri professionisti coinvolti attraverso com-portamenti collaborativi e trasparenti.

Questo documento entra trionfalmente nel nostro patrimonioculturale per arricchirlo.Ci conferisce una nuova forza, convince della centralità dellanostra figura professionale anche chi finora ha stentato a rico-noscerla, ci spinge tutti a completare un cammino partito dalontano e che non vuole arrestarsi. Sta a noi ora „metaboliz-zarlo‰ affinché ispiri ogni momento del nostro difficile e splen-dido mestiere. Guardando con rinnovata fiducia al futuro.

EDITORIALE

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GAZEBO DELLA SALUTE PER LA GIORNATAINTERNAZIONALE DELL’INFERMIERE

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I l 12 maggio, lÊOrdinedelle Professioni Infer-mieristiche di Roma è

sceso in piazza, nella Capi-tale e in tutta la provincia,per festeggiare la Giornatainternazionale dellÊInfermie-re 2019.Ed è tornato, per il quartoanno consecutivo, il „Gaze-bo della salute‰, iniziativadell'OPI Roma dedicata allaprevenzione, allÊinformazio-ne sanitaria, alla salute. Perun contatto diretto tra citta-dini e professionisti dell'as-sistenza, e oggi, in conco-mitanza con le celebrazioniche si tengono in tutto ilmondo per ricordare Floren-ce Nightingale, fondatricedella Scienza Infermieristicamoderna.Domenica 12 maggio, inLargo Giovanni XXIII, dalle10 alle 18, tutti gli avventori hanno ac-quisito informazioni sui corretti stili divita, sulla prevenzione sanitaria, sullecompetenze che l'infermiere può met-tere a disposizione della comunità permigliorare le condizioni di vita della po-polazione.Gli infermieri presenti hanno effettuato,gratuitamente, la misurazione della pres-sione arteriosa e fornito informazionipreziose sulla prevenzione delle patolo-gie più diffuse. La pioggia, dunque, ha bagnato ma nonscoraggiato i tanti accorsi allÊiniziativa, ri-cevendo, in cambio, anche diversi opu-scoli informativi realizzati appositamente

dall'OPI di Roma.Tutto, allÊinsegna della collaborazione,lÊinformazione e la prevenzione.La Giornata internazionale dellÊInfermie-re non poteva essere celebrata meglio,se non con le iniziative promosse dal-lÊOpi per favorire lÊincontro (e il confron-to) con le persone. All'iniziativa hanno aderito anche nume-rose Aziende Sanitarie e Ospedaliere diRoma e della provincia con eventi esportelli informativi aperti nelle seguentisedi: Policlinico Umberto I, PoliclinicoGemelli, Ospedale San Camillo, Ospe-dale San Giovanni, Ospedale SandroPertini, Ospedale Sant'Eugenio, Ospe-dale CTO, Ospedale di Tivoli, Ospedale

di Monterotondo, Ospedale di Subiaco,Ospedale di Colleferro, Ospedale dei Ca-stelli, Casa della salute Santa Caterina,Casa della salute Tenuta di Torrenova,Casa della salute Viale Camillo SabatiniD9, Casa della salute Poliambulatorio Di-stretto 8, Hospice di Civitavecchia. Altripunti d'incontro sono stati allestiti nellepiazze di Tivoli, Civitavecchia, Ladispoli,Bracciano, Castelnuovo di Porto e Cam-pagnano.In particolare, la partecipazione all'even-to organizzato dall'OPI a pochi metri daCastel SantÊAngelo è stata davvero ca-lorosa.In migliaia hanno risposto all'invito degliinfermieri romani, con tante famiglie,

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Infermieri e cittadiniInsieme per stare bene

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molti giovani e anche turisti che hanno preso parte attivamentealla campagna di promozione sanitaria.Consigli e raccomandazioni forniti a tutti e un confronto aperto suiproblemi della sanità e sulle possibili soluzioni: per costruire in-sieme una sanità più efficace, più equa e accessibile. „QuestÊanno, la Giornata internazionale dellÊInfermiere è coincisacon lÊemanazione del Nuovo Codice Deontologico degli Infermieriitaliani - ha sottolineato la presidente OPI Roma, Ausilia Pulime-no -. Due eventi che ribadiscono la stretta alleanza tra infermieri ecittadini, nel curare e nel prendersi cura. Stando dalla stessa parte,ovviamente!‰.

Ospedale CTO, Roma Ospedale San Giovanni, Roma

Ospedale Sant'Eugenio, Roma

IDI, Roma

In piazza a Castel Sant'Angelo, Roma

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In piazza a Castelnuovo di PortoIn piazza a Campagnano

In piazza a CivitavecchiaOspedale dei Castelli

In piazza a BraccianoHospice Carlo Chenis, Civitavecchia

In piazza Santa Croce, TivoliCasa della Salute, Tenuta di Torrenova

Ospedale Angelucci, SubiacoIn piazza a Cerveteri In piazza a Ladispoli

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Polo ospedaliero ColleferroStudenti dell'UniCamillus University, Roma

Policlinico Gemelli, RomaPoliclinico Umberto I, Roma

Polo ospedaliero MonterotondoPolo ospedaliero Tivoli

Ospedale San Camillo, RomaPoliambulatorio San Felice

Casa della Salute, viale C. SabatiniOspedale Pertini, Roma Casa della Salute,Santa Caterina

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Anche il Ministro della Salute, Giu-lia Grillo, ha fatto arrivare il suomessaggio di saluto ai professio-

nisti infermieri, nel giorno della loro „ce-lebrazione‰, con questo postsulla sua pagina facebook:„Oggi, in occasione dellaÂGiornata Internazionale del-lÊInfermiereÊ voglio personal-mente ringraziare le donne egli uomini che con grandeprofessionalità ogni giornorendono possibile l'assisten-za, la cura, il funzionamentodei servizi ai pazienti. Grazie,per il vostro indispensabile la-voro, per la vostra grandeumanità, per l'impegno cherende unico il nostro Serviziosanitario nazionale. Per me-rito di una formazione profes-

sionale che, negli anni, è diventata sem-pre più avanzata siete sempre di più unpilastro indispensabile della sanità. A voi,al vostro lavoro, al vostro amore per le

persone è dedicata questa Giornata chemi auguro possiate celebrare con i vostricari e i vostri pazienti di cui siete unpunto di riferimento irrinunciabile‰.

IL MINISTRO

I ringraziamenti di Giulia Grilloper la Giornata dell’Infermiere

SISIRinnovati gli organi

istituzionali 2019-2021La SISI (Società Italiana di Scienze Infermieristiche) è stata fondata nel di-cembre 2006 dai professori associati e ricercatori del Settore Scientifico Disciplinare delle Scienze Infermieristiche (MED-45) e si proponedi favorire il progresso scientifico e culturale dellÊInfermieristica, operando, in particolare, in ambito accademico e delle istituzioni con ilproprio Collegio dei Docenti delle Scienze Infermieristiche Generali, Cliniche e Pediatriche (MED-45).Di recente, lÊassemblea ordinaria della SISI ha rinnovato i propri organi istituzionali per il triennio 2019-2021. Il nuovo Consiglio Direttivo è composto da: Maria Grazia De Marinis, Presidente, professore ordinario Scienze Infermieristiche, Campus Biomedico Roma; Rosaria Alvaro, vicepresidente, professore ordinario Scienze Infermieristiche, Tor Vergata Roma; Daniela Mecugni, tesoriere, professore associato Scienze Infermieristiche, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia; Alberto Dal Molin, segretario, ricercatore Scienze Infermieristiche, Università del Piemonte Orientale Novara; Anna Maria Bagnasco, professore associato Scienze Infermieristiche, Università degli Studi di Genova; Stefania Di Mauro, professore associato Scienze Infermieristiche, Milano Bicocca;Loreto Lancia, professore associato Scienze Infermieristiche, Università degli Studi dellÊAquila.

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In occasione dellaGiornata internazio-nale dellÊInfermiere,

lÊOPI Roma ha diffuso sututti i suoi canali socialun video con gli auguri didiversi volti noti del ci-nema e della fiction ita-liana.Contributi raccolti da OPIGiovani, organismo for-matosi in seno allÊOr-dine, nato per avvicinaree facilitare i colleghi piùgiovani verso il mondoprofessionale.Anzitutto, Greta Scara-no, figlia e nipote di in-fermiere (nel cast inter-nazionale della fortunataserie „Il nome della ro-sa‰ e protagonista, conAlessandro Preziosi, di„Non mentire‰), che si èauspicata „se ne parli dipiù, degli infermieri, per-ché meritate più consi-derazione!‰.Ma pure: Salvatore Esposito (Genny Sa-vastano di „Gomorra‰): „Un grazie anome mio, ma credo di tutti i cittadinidÊItalia, dÊEuropa e del mondo!‰. E Fran-cesco Montanari e la moglie, Andrea De-logu; Chiara Martegiani; Serena Rossi(„Grazie per il lavoro faticosissimo e pre-

zioso che fate ogni santo giorno!‰);Marco Bocci („Grazie per il lavoro diffi-cile, duro, ma coraggioso, che va fattoanzitutto con il cuore!‰); Giulia Michelini(„Per il lavoro importantissimo e delica-tissimo‰); la comica Paola Minaccioniche parla del „sacro lavoro‰ degli infer-

mieri fatto „nonostante le tante diffi-coltà‰. Davvero commoventi le paroledel simpaticissimo Stefano Fresi (visto,tra lÊaltro in „Smetto quando voglio‰)che, accennando la canzone „Angeli‰ hadetto: „˚ vero che esistono gli angeli esi chiamano: infermieri!‰.

GLI AUGURI VIP

Tanti volti noti del cinemarendono omaggio agli infermieri

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I l 24 maggio, la sede del ministerodella Salute di viale Giorgio Ribottaha ospitato lÊXI Workshop internazio-

nale del Centro di Eccellenza per la Cul-tura e la Ricerca Infermieristica, patroci-nato da: Ministero della Salute; FNOPI(Federazione Nazionale Ordini Profes-sioni Infermieristiche), CGFNS (Commis-sion on Graduates of Foreign NursingSchools) e Boston College.Un appuntamento intitolato: „Infermieri-stica ed evidenze cliniche: quale svilup-po futuro‰ e dedicato allÊimpegno per lÊin-dividuazione e lo sviluppo dellÊEvidencebased practice nella pratica clinica infer-mieristica, cioè in come tradurre, nel quo-tidiano lavoro infermieristico, le evidenzescientifiche dei numerosi studi e ricer-che condotte dal Centro di Eccellenza, econtenuti nell'annual report disponibilesul sito www.centrodieccellenza.euIl Workshop internazionale del CECRI,creatura nata in seno allÊOrdine delle

Professioni Infermieristiche (OPI) di Ro-ma, è stato, come sempre, un momen-to di confronto sulle competenze neces-sarie per esperire lÊEvidence based prac-tice in una società in perenne mutamen-

to, visto che la ricerca, oggi più che mai,è chiamata a dar risposte di maggioreadeguatezza alle necessità di cittadini.LÊItalia si colloca tra i Paesi più longevi almondo e, se da un lato, è una notizia po-sitiva, dallÊaltro, si tratta di un fenomenoaccompagnato da unÊalta prevalenza dimalattie croniche che impattano sullaqualità di vita dei pazienti e delle loro fa-miglie, oltre che sui costi dellÊassistenzasanitaria. Quella del 24 maggio è stata,però, anche lÊoccasione per presentareufficialmente il CECRI quale primo Cen-tro italiano affiliato Joanna Briggs sul-lÊevidenze nella pratica clinica. Il programma della giornata (articolata,come di consueto, in due sessioni) ha il-lustrato lo sviluppo della ricerca tramitele migliori evidence; condiviso alcuni stu-di italiani che mettono in risalto lÊevi-dence based practice e descritto la na-scita del CECRI quale „a Joanna BriggsInstitute Affiliated Group‰.

Al Ministero della Salute l’XI Workshop internazionale

Presidente e vice presidente OPI Roma, Pulimeno e Casciato

Speciale CECRIIl CECRI dell’OPI Roma è il primo Centro italiano affiliato Joanna Briggs Institute

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La prima parte, moderata da presidentee vicepresidente OPI Roma, Ausilia Pu-limeno e Stefano Casciato, ha registratogli interventi di diverse personalità: Ma-ximo Gonzales Jurado, presidente eme-rito Consejo Internacional de Enfermeria(Spagna); Dyanne Affonso, presidenteonorario CECRI; Susan Gennaro, rettoredel Boston College University, e FranklinShaffer, direttore generale Commissio-ne per le lauree infermieristiche nelmondo verso gli USA (CGFNS).Senza dimenticare, in apertura, i salutidella presidente FNOPI, Barbara Man-giacavalli, che ha inviato un articolatocontributo, letto ai presenti dalla presi-dente OPI Roma e vicepresidente nazio-nale, Pulimeno. „Anche grazie a incontricome questo - ha scritto - si fa un passoavanti verso un modello di certificazionedelle competenze dei nostri professioni-sti, per migliorare le loro performance equelle dei gruppi assistenziali a livellogenerale. Una necessità dettata dalla co-stante e profonda evoluzione dei settoriin essere, con conseguente rimodula-zione dei processi assistenziali e dei mo-delli organizzativi in ambito sanitario esocio-sanitario. Le competenze speciali-stiche degli infermieri, se ufficialmentee normativamente riconosciute, posso-no favorire lo sviluppo delle funzioni pro-fessionali in correlazione con gli obiettividi educazione, prevenzione, cura, assi-

stenza riabilitazione e ricerca previsti dal-la programmazione sanitaria nazionale eregionale. Le specializzazioni degli infer-mieri, inoltre, consentono un maggioreraccordo tra ospedale e territorio, abbat-tendo le liste di attesa, permettendo divenire incontro ai bisogni dei cittadini‰.Riconoscere allÊinfermiere specialista ilsuo ruolo, le sue capacità e le sue fun-zioni allÊinterno dei meccanismi dellÊas-sistenza. „Quasi dieci anni fa - ha spie-gato Pulimeno - quando in un gruppo dinoi, si fece largo lÊidea di un Centro diEccellenza italiano per la Ricerca Infer-mieristica, non avremmo mai creduto airisultati poi ottenuti. Oggi, il Cecri del-lÊOPI Roma, perseguendo lÊeccellenzanella formazione, nella ricerca e nellapratica clinica, rende Âvisibile e misura-bileÊ la propria azione in termini di risul-tati prodotti sul benessere e sulla salutedelle persone; valuta lÊefficacia dei me-todi assistenziali; favorisce il migliora-mento qualitativo dellÊassistenza indivi-duale o di comunità. Bisogna capire chenon cÊè più spazio per prestazioni im-provvisate e rischiose a danno dei pa-zienti e della professione! Un enormegrazie alla professoressa Affonso, che ciha pungolato sin dagli esordi per perse-guire la nostra visione, accettare le sfideche, via via, si sono poste e si porrannosul nostro cammino‰. Proprio DyanneAffonso, nel suo intervento („Evidenze

cliniche nella pratica infermieristica: qua-le ricadute sullÊassistenza?‰), ha esor-tato il board CECRI a continuare nel suolavoro, specie quello sulle evidence ba-sed practice, che: „Saggiamente - hadetto - decideste quale timone di tutto!Oggi, celebriamo la vostra ÂeccellenzaÊ,ma vi invito a guardare oltre. Dovete es-sere dei ÂvisionariÊ; credere in unÊInfer-mieristica basata anche sulla fattibilità.Le nuove generazioni, quelle che anchevoi formate e che aiutate con i progettifinanziati dal CECRI, devono contribuirea far progredire lÊintera Scienza Infermie-ristica. Credete nellÊimportanza delle pa-role e usate parole vostre, italiane, senzamutuarle da altri vocabolari. Il CECRIdeve portare avanti la condivisione deirisultati anche con lÊausilio dei new me-dia, vista lÊavanzata fase della sanità di-gitale. La vostra biblioteca digitale, ILISI,ne è un esempio, ed è utilissima. IlCECRI non è una vostra vittoria perso-nale, ma una vittoria per lÊItalia e per lacomunità infermieristica mondiale!‰. Un grazie che tutti i presenti hanno con-diviso con il direttore scientifico del CE-CRI, Gennaro Rocco, fra i primi a crede-re nellÊimportanza del CECRI, che, purassente, ha affidato al ricercatore italia-no Alessandro Stievano il difficile com-pito di tracciare, a grosse linee, i passida gigante compiuti dal Centro in questiprimi anni; dai quattro Poli (o „pilastri‰)

La professoressa Affonso e il ricercatore Stievano

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su cui si fonda e sullÊimpel-lente necessità di inserirneun quinto: quello dedicatoallÊetica e alla Storia dellÊIn-fermieristica; dal crescenteaccreditamento internazio-nale che sta ottenendo, mal-grado lÊatavica questionedella mancanza di fondi perla ricerca nelle Scienze Sani-tarie, quella infermieristicain particolare. „LÊOPI di Ro-ma - ha spiegato - finanziaalcuni progetti di giovani lau-reati. Progetti a medio e lun-go termine. Crede nel coin-volgimento delle universitàe di personalità internazio-nali. Il CECRI si pone comeCentro di aggregazione e di-vulgazione dei risultati otte-nuti: per cambiare lÊInfer-mieristica mondiale, biso-gna incrementare le eviden-ze scientifiche, al contem-po, intervenendo sulla pra-tica clinica‰.Maximo Gonzales Jurado, con: „Lo svi-luppo della ricerca infermieristica in Spa-gna e in Europa‰ pone lÊaccento su duequestioni già diramate nel suo Paese,ma ancora al centro del dibattito nel no-

stro: la prescrizione dei farmaci (che, inSpagna, oggi è fatta anche dagli infer-mieri) e lÊapprodo al dottorato per i lau-reati: in Spagna, ogni anno, ci arrivano in300. Non possiamo vantare certo le

stesse cifre: „La ricerca, da noi, è inter-disciplinare - ha detto -: infermieri, far-macisti e medici studiano assieme le mi-gliori soluzioni possibili per migliorare lapratica clinica. Ma, per fare davvero unÂsalto storicoÊ, sarebbero necessari piùfondi per attuare il progetto di una reteeuropea di ricerca infermieristica in cuiscambiarsi dati e risultati. E che si apri-rebbe, poi, al mondo‰.Susan Gennaro, con: „Evidenze clinichenella pratica infermieristica: gli studipresso gli atenei statunitensi‰ prima eFranklin Shaffer con: „Quale impattoeconomico hanno le evidenze clinichenei sistemi di salute: il caso Walmart‰,poi, hanno condiviso alcuni dati sulla pro-fessione negli Stati Uniti; di quanto, lì, isocial media e la maggiore disponibilitàdi risorse economiche contribuiscano almiglioramento e allo sviluppo dei pro-getti infermieristici, perché: „Tutti i me-todi usati - ha precisato Gennaro - devo-no avere come fine il miglioramento del-

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la vita dei pazienti‰ e perché:„Portare la ricerca fuori dalmero ambiente accademicosignifica mettere il pazienteal centro dellÊassistenza‰, hachiosato Shaffer. Un pazien-te che non è più mero frui-tore e che non frequenta piùsolo i consueti luoghi di cura.Si tratta di una sanità che vasempre più incontro allÊuten-za e non viceversa per affer-mare una visione olistica delbenessere sociale. Per far in-tendere meglio il fenomeno, Shaffer haparlato di una grande catena di super-mercati („Walmart‰) che ha inserito gliambulatori infermieristici nei suoi puntivendita. „Negli Stati Uniti - ha spiegato- fra le professioni sanitarie, quella in-fermieristica è quella con più creditopresso le persone: ci sarà un perché,no? Oggi, il CECRI ha tutti i numeri perfarsi capofila di un nuovo approccio sa-nitario, fondato su solide evidenze scien-tifiche‰.Alla tavola rotonda, moderata dal giorna-lista Paolo Romano e dal ricercatoreStievano, hanno preso parte, oltre ai re-latori: il presidente dell'OPI Milano, Pa-squalino D'Aloja, e il professor ErcoleVellone.Assieme si è cercato di rispondere allÊin-terrogativo su come tradurre le acquisi-zioni delle ricerche in esperienze di pra-tica clinica; visto che è vero, come ha ri-cordato Casciato, direttore del Polo perlÊEvidence Based Practice CECRI, che:„La ricerca è la base della nostra profes-sione‰, ma è pure vero che le prestazio-ni sono „giudicabili‰ solo sul campo, lìdove si ha bisogno di cure. Nel pomeriggio, la seconda parte, dedi-cata alle: „Linee di ricerca del Centro diEccellenza per la Cultura e la Ricerca In-fermieristica‰, moderata dal vicepresi-dente OPI Roma, Casciato, e dalla se-gretaria OPI Roma, Maria Grazia Proietti.„Gli infermieri mettono il loro sapere adisposizione di tutti, anche delle altreprofessioni‰, hanno precisato entrambi.

„Nel cammino del CECRI abbiamo rice-vuto il sostegno di tanti colleghi, madobbiamo continuare a sentirci una co-munità. Per crescere, bisogna restareuniti!‰. Sul palco: la professoressa MariaMatarese, dellÊuniversità Campus Bio-medico di Roma, con: „La nascita delCECRI Evidence-based practice groupfor Nursing Scholarship: a Joanna BriggsInstitute Affiliated Group‰. E, a seguire:Angela Peghetti, nurse research fellowCECRI con un intervento dal titolo: „Te-rapia a pressione negativa nelle incisionichirurgiche: una revisione sistematica‰;Roberto Accettone, infermiere del grup-po di Evidence based practice CECRI,con: „Le esperienze degli uomini chedevono prendere una decisione riguardo

al trattamento per un can-cro prostatico localizzato:una meta-sintesi‰; RosarioCaruso, ricercatore infer-mieristico del Gruppo SanDonato di Milano, con:„RNAO Best Practice Spo-tlight Organitation (BPSO)Italian Host: lÊesperienzadellÊOPI di Milano, Lodi,Monza e Brianza‰; il ricerca-tore Gianluca Pucciarellicon: „Interventi educativiper migliorare gli outcome

nella diade paziente-caregiver dopo lÊic-tus cerebrale: revisione sistematica emeta-analisi‰; Maddalena De Maria e Er-cole Vellone (rispettivamente, profes-sore associato e ricercatore presso lÊuni-versità di Tor Vergata, Roma) con lÊinter-vento dedicato allÊ: „Influenza del sup-porto sociale sulla qualità di vita nellemalattie croniche: analisi diadica‰; Ippo-lito Notarnicola, nurse research fellowCECRI, con: „Competenze cliniche infer-mieristiche valutate con la Nurse Com-petence Scale e il ragionamento clinicovalutato tramite la Nurses Clinical Rea-soning Scale‰ e, infine, Paolo Iovino, dot-torando di ricerca allÊuniversità Tor Ver-gata Roma, con: „Self-care nelle perso-ne affette da malattie croniche multiple‰.

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Iconti della sanità sempre al centro dellÊattenzione dei media.Specie quando la partita si sposta sul piano istituzionale.Così, il botta e risposta tra Governo e Regione Lazio sul com-

missariamento rimbalza sui titoli dei quotidiani più diffusi.Il Corriere della Sera(2/2/19) titola „Brac-

cio di ferro Grillo-Zingaretti. La ministra attacca: ÿIl commissa-riamento non è finitoŸ. La replica: falso‰. NellÊarticolo si legge:„La querelle politica tra M5S e Pd ieri si è concentrata su unaquestione sanitaria. Complice la visita della ministra della Salute,Giulia Grillo, che senza nessun preavviso ha fatto un blitz nelpronto soccorso del Policlinico Umberto I, il più grande della Ca-pitale, per verificare di persona le condizioni della struttura edell'assistenza offerta ai malati. Fatto sta che tra un apprezza-mento per i medici e infermieri (ÿHo trovato grande qualità delpersonaleŸ, commenta Grillo dopo la visita) e una critica alla ge-stione e all'igiene (ÿGrave sovraffollamento con pazienti messiovunque, seduti sulle barelle, quasi uno sopra l'altro e in condi-zioni di pulizia molto scadenteŸ), parte l'attacco alla Regione:ÿAl momento, non ci sono i presupposti affinché il Lazio escadal commissariamentoŸ. (⁄) Immediata la replica del governa-tore: ÿCredo sia, lo dico senza vena polemica, opportuno sot-tolineare che questa affermazione è, nei fatti, priva di fonda-mento. Non esiste infatti un orientamento del governo Conteverso il prosieguo di questa misuraŸ. Così lÊincertezza resta so-vrana.LÊimpasse sul commissariamento genera nuovi allarmi, a co-

minciare dalle assunzioni pro-messe. Il Messaggero (3/2/19)

titola „Sanità laziale commissariata: ÿA rischio mille assunzioniŸ.Si legge: „Secondo la Regione la mancata uscita dal commis-sariamento vale 1.000 assunzioni possibili, tenendo conto delblocco del turnover (ormai parziale) che si prolunga da anni eche ha causato anche un innalzamento dell'età media dei quasi50mila dipendenti della sanità laziale: 54 anni. Nella doppia par-tita sul commissariamento e sul piano di rientro si gioca anchela possibilità di dare più respiro a grandi strutture accreditate dieccellenza‰.

Intanto, Il Giornale (2/2/19) rilanciail problema dellÊesodo dei profes-

sionisti sanitari italiani verso lÊestero. „Medici e infermieri infuga dallÊItalia: in dieci anni via dal Paese in 18mila‰ titola il quo-tidiano milanese. Che spiega: „La meta preferita è la Gran Bre-tagna, seguita da Svizzera e Germania. Un trend in crescita che

sta creando un'emergenza nella sanità italiana. Tra il 2005 e il2015 diecimila medici e ottomila infermieri hanno lasciato il no-stro Paese per andare a lavorare all'estero. Europa soprattutto,ma anche Asia‰.CÊè anche la cronaca a funestare una sanità romana già piutto-sto malconcia: al San Filippo Neri si sfiora la tragedia.

Il Messaggero (3/2/19) titola „In-cendio al San Filippo Neri: ÿNon

si può escludere il doloŸ‰. „Ancora fuoco in un ospedale ro-mano - riferisce il servizio - Dopo il rogo allÊospedale Villa SanPietro sulla Cassia del 3 novembre, lÊallarme nella notte tra ve-nerdì e sabato è scattato al San Filippo Neri (è la struttura doveil 25 gennaio un paziente, che stava fumando a letto, è mortoper un principio dÊincendio provocato dalla sigaretta). LÊaltranotte i danni sono stati limitati, non è stato necessario evacuareil padiglione e non ci sono state conseguenze né per i pazientiné per il personale. CÊè però un elemento da sottolineare: il rogosi è sviluppato in una stanza usata come magazzino al livellomeno 3, dove non cÊerano materiale o cavi elettrici che potes-sero provocare lÊincendio. ÿSulle cause non si esclude quelladolosa, si sta procedendo alle opportune verifiche ed eventual-mente a sporgere denuncia contro ignotiŸ ha spiegato l'asses-sore regionale alla Salute, Alessio DÊAmato‰.Consoliamoci col fatto che, lÊanno prossimo, il mondo (e sispera anche i media) guarderà con più attenzione la nostra pro-fessione.

Il sito Rcssalute.it (3/2/19) annuncia: „OMS: Il2020 sarà l'anno di infermieri e ostetriche. Lo

dichiara il Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale dellaSanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. La proposta sarà presain esame a maggio da parte dellÊAssemblea mondiale per la Sa-lute. Il Consiglio Internazionale degli Infermieri ha accolto e dif-fuso lÊannuncio sostenendo, come ha detto il presidente Annet-te Kennedy, che la proposta „contribuirà notevolmente ad ele-vare il profilo dellÊassistenza infermieristica e ad evidenziarelÊimportanza della necessità di avere infermieri più istruiti, di in-vestire nelle strategie di reclutamento e fidelizzazione e di ri-muovere gli ostacoli allo sviluppo di ruoli infermieristici avanzatiche si stanno rivelando estremamente efficaci nellÊespansionedella copertura sanitaria‰.LÊesordio del nuovo portale regionale con i dati sanitari richiamalÊattenzione degli organi dÊinformazione.

Il Corriere della Sera(15/2/19) scrive:

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Il successo della Giornata dell’Infermierenon placa le polemiche per le mancate assunzioni

e i conti sanitari sempre “in rosso”

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„Semplici curiosità per un cittadino, strumento di lavoro fonda-mentale per chi da amministratore di quei quartieri volesse cor-reggere i numeri con qualche intervento di politica sanitaria.L'open data da ieri online (www.statodisalutelazio.it) è uno stru-mento che si spera non venga utilizzato come enciclopedia daesporre sulla libreria di casa e non aprire mai. Unico nel suo ge-nere in Italia, è stato a buon ragione definito da Zingaretti e dal-lÊassessore alla Sanità, Alessio DÊAmato, come un formidabileportale per orientare le scelte di chi decide. I dati sono i più re-centi tra quelli disponibili, lÊimpegno è di aggiornarli tempesti-vamente. Si possono spulciare informazioni sulla salute di 6milioni di persone, elaborati dal dipartimento di epidemiologia‰.Insomma, ci sono anche buone notizie.

Come quella rilanciata da La Re-pubblica (17/2/19): „LÊOspedale

San Pietro riparte da duecento letti‰. Si legge: „Riapre domanidopo tre mesi di chiusura, lÊospedale San Pietro Fatebenefratellidi via Cassia. O almeno riapre in parte: ÿDopo lÊincendio cheaveva interessato la struttura a novembre scorsoŸ, ha infatti co-municato lÊassessorato alla Sanità della Regione Lazio, ÿsarannoriattivati circa 200 posti letto del Dipartimento materno-infantile,Dipartimento di Chirurgia e Dipartimento Medico. Si potrannoeseguire ricoveri e interventi chirurgici di media complessità.Rimangono in attesa di attivazione il Pronto Soccorso generale,il Pronto Soccorso ostetrico e tutte le terapie intensive (Utic-Utir-Utin). (⁄) L'ospedale sarà riaperto completamente damarzo‰.E, ancora novità positive.

Il Messaggero (20/2/19) titola„Campus Bio-Medico, prima pie-

tra per il Dea‰. Il quotidiano romano riferisce: „˚ stato il presi-dente della Regione Nicola Zingaretti ad aprire simbolicamenteil cantiere dando per primo una picconata a una simbolica pa-rete. Il nuovo Dipartimento di Emergenza e Accettazione (Dea)di I livello amplierà la rete dellÊemergenza nel quadrante sudovest di Roma. Situato in via Alvaro del Portillo, si estenderà suunÊarea di 2100 mq e si stima potrà avere 45mila accessi annui.I lavori si concluderanno nel 2019 e lÊattivazione del pronto soc-corso è prevista per i primi mesi del 2020. La struttura sarà rea-lizzata con un investimento di 10 milioni di euro, derivantiprevalentemente da indebitamento e attività di found raising delCampus‰. La prima grande adunata delle professioni sanitarie a Roma gua-dagna gli onori delle cronache. LÊevento è epocale e i mezzi dÊin-formazione se ne accorgono.

Italia Oggi (23/2/19) titola „Profes-sioni sanitarie riunite‰. „In scena

oggi la prima assemblea nazionale di tutte le professioni sani-tarie e sociali - scrive - Si tratta della prima reunion organizzatadai vari ordini dopo la riforma che li ha coinvolti, frutto dellalegge 3/2018 (la cosiddetta legge Lorenzin). LÊobiettivo dellamanifestazione è quello di ÿavviare un dibattito costruttivo con

governo e regioni per garantire universalità e uguaglianza al ser-vizio sanitario nazionaleŸ, come si legge nella nota congiuntadiffusa dalle categorie interessate. AllÊevento parteciperanno,come detto, tutte le professioni interessate dalla legge Loren-zin, ovvero medici (Fnomceo), infermieri (Fnopi), farmacisti(Fofi), professioni di ostetrica (Fnopo),veterinari (Fnovi), tecnicisanitari di radiologia medica (Federazione Tsrm-Pstrp), psicologi(Cnop), biologi (Onb), chimici e fisici (Fncf) e assistenti sociali(Cnoas)‰.Finalmente, anche i media nazionali scoprono lÊimportanza degliinfermieri. Specie se mancano.

Il Messaggero (23/2/2019) rilan-cia lÊallarme: „Gli infermieri sono

il futuro delle cure, ma in Italia ne mancano 60mila‰. E dà vocealla nostra Federazione: „Il futuro dellÊassistenza sanitaria, ca-ratterizzato da una popolazione sempre più anziana e dallÊau-mento delle malattie croniche, ÿè nella figura dellÊinfermiereŸ.Ma in Italia ne mancano, secondo le stime, tra i 50 e i 60 mila.A dirlo, allÊassemblea di tutte le professioni sanitarie e socialiche si è svolta Roma, Barbara Mangiacavalli, presidente dellaFederazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieri-stiche (Fnopi), il maggior Ordine italiano con oltre 450milaiscritti. ÿQuella dellÊinfermiere è la professione più vicina al pa-ziente che segue 24 ore su 24 sia in ricovero che a domicilio.Ma non allo stesso modo in tutte le RegioniŸ, precisa Mangia-cavalli‰.Gli infermieri italiani crescono anche sotto il profilo dellÊetica. Eadottano regole stringenti contro i comportamenti da „hater‰che possano ledere lÊimmagine della professione.

Nella mission di un infermiere cÊè ancheil buon esempio. Il Sole 24 Ore (25/2/19‰riporta la notizia: „Agli infermieri sanzioni

contro i comportamenti aggressivi sui social‰. E spiega: „Gli in-fermieri sono in prima linea contro lÊuso scorretto dei social net-work. ˚ quanto emerge dal position paper approvato dal Con-siglio della Federazione nazionale degli Ordini delle professioniinfermieristiche (Fnopi): una sorta di vademecum sul compor-tamento che i professionisti sono tenuti a rispettare riguardo aopinioni e contenuti postati sui diversi canali social. Con lÊimpe-gno a comminare sanzioni disciplinari nei confronti di chi sgarra.(⁄) ÿPurtroppo la comunità professionale infermieristica - silegge nella presa di posizione - non è esente da alcune condottedeplorevoliŸ sulle diverse piattaforme, citando Facebook, Twit-ter, Instagram, Youtube. Ogni volta ÿche un infermiere si pre-senta come tale - continua il documento - e agisce sui social esul web mancando di decoro, di rispetto, usando turpiloquio, ri-nunciando ad ogni possibilità di confronto costruttivo e sereno,parlando senza cognizione di causa sia in merito ad evidenzescientifiche sia in merito ad una consapevolezza ragionata deifenomeni di cui discute mina lÊimmagine di tutta la comunitàprofessionaleŸ sul piano etico, deontologico, culturale, frenandoÿla credibilità professionale e istituzionale nei confronti della so-

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cietà civile, politica e del sistema sanitarioŸ entro cui opera. LÊin-fermiere che si presenta come tale in un ambiente virtuale, o lacui professionalità sia comunque identificabile, deve dunquemantenere il decoro personale e salvaguardare il prestigio dellacategoria, ma anche cercare il dialogo e rispettare i valori - etici,religiosi, culturali, sociali e di genere - dei suoi interlocutori‰.Fa notizia anche la ressa di candidati per il „concorsone‰ del-lÊospedale SantÊAndrea.

Il Tempo (25/2/19) titola „Sos infer-mieri. Assalto al concorso‰.

Nel servizio si legge: „Nel Lazio mancano 3 mila infermieri elÊultimo concorso bandito, quello del SantÊAndrea per 258 posti,ha toccato il nuovo record di domande: 26 mila, pari a 100 aspi-ranti per ogni divisa in palio. ÿChiederemo al Governo di am-pliare la platea delle 258 assunzioni per andare incontro a unaesigenza e a una domanda di forza lavoro che io credo - ha an-nunciato il governatore, Nicola Zingaretti - che questa Regioneora possa sostenereŸ. In 7 anni, infatti, il Lazio ha perduto1Ê11% dellÊorganico, che equivale a 2.497 infermieri in meno,e assomma il 12% delle carenze nazionali. Nelle strutture pub-bliche della Regione ogni infermiere è chiamato a far fronte aduna media di 16 pazienti contro gli 11 del resto dÊItalia‰. Numeriche parlano da soli.Dopo qualche giorno, Il Tempo (9/3/19) torna sulla vicenda ag-giornandola: „Infermieri al SantÊAndrea, aperte altre 225 posi-zioni‰. LÊarticolo spiega: „Lo scorso anno il Lazio ha perduto piùdi due infermieri al giorno. (⁄) Per cercare di tamponare questaemorragia un decreto incrementa ora di 225 i posti in palio nelconcorso bandito dallÊospedale SantÊAndrea. Oltre ai 258 previ-sti, infatti, quelli che verranno assegnati mediante mobilità pas-sano dagli originari 58 a 283‰.Intanto, i professionisti che lavorano nellÊambito della sanità pri-

vata vivono momenti drammatici. Il sitoRassegna.it (13/3/19) pubblica un ser-

vizio sulla manifestazione di Roma: „Sanità privata, riparte lamobilitazione‰. Si legge: „Riparte in grande stile la mobilitazionedei 25mila lavoratori delle strutture accreditate del Lazio, ospe-dali, Irccs, case di cura, centri di riabilitazione, Rsa e centri ter-ritoriali e ambulatoriali. Con il flash-mob di oggi, che ha vistocampeggiare sul ponte dellÊIsola Tiberina di Roma la gigantescascritta „Contratto subito‰, Cgil Cisl e Uil rilanciano la protestadei dipendenti della sanità privata accreditata per un rinnovo dicontratto atteso da oltre 12 anni. I segretari generali regionalidi categoria promettono battaglia‰.Della vertenza torna a occuparsi nei giorni seguenti anche Con-

quiste del Lavoro (26/3/19)che titola „Lazio, sanità pri-

vata: prime aperture sul rinnovo contrattuale‰. LÊarticolo riferi-sce: „Primi passi per il rinnovo contrattuale della sanità privata,fermo da 12 anni. L'Aiop (Associazione italiana ospedalità pri-vata) lo ha riconosciuto necessario e ne ha discusso ieri durantelÊesecutivo. ÿMa la mobilitazione dei lavoratori nel Lazio andrà

avanti fino al raggiungimento dei giusti riconoscimenti contrat-tuali, retributivi e professionaliŸ. Così Natale Di Cola, RobertoChierchia e Sandro Bernardini - segretari generali di Fp CgilRoma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio - dopo l'in-contro con i vertici dell'associazione regionale dei datori di la-voro‰.

Il quotidiano cattolico Avvenire (24/4/19) titola „Mo-bilitazione degli infermieri: ÿSiamo pochiŸ‰.Si legge: „Gli infermieri italiani si mobilitano contro

il fenomeno del demansionamento. Dal 6 al 10 maggio NursingUp (il sindacato più rappresentativo della categoria) darà vita aflash-mob e presìdi di protesta. ÿRicordiamo che il personale ègià ridotto ai minimi termini per il blocco del turnover e ulterioriemorragie ci saranno con i prepensionamenti di Âquota 100ÊŸafferma presidente dellÊorganizzazione, Antonio De Palma. Gliinfermieri si trovano infatti spesso a dover coprire nelle corsiedegli ospedali e nei servizi sul territorio mansioni che apparten-gono agli Oss (operatori socio-sanitari)‰.

Speranze di una svolta arrivano da un ti-tolo de Il Sole 24 Ore (22/3/19): „Medici

e infermieri: assunzioni sbloccate‰.La notizia è questa: „In vista lo sblocco delle assunzioni nellasanità: accordo Governo-Regioni per superare lÊattuale vincolodi spesa (il budget del 2004 diminuito dellÊ1,4%). Lo ha annun-ciato il ministro della Salute Grillo in un post su Facebook. Per inuovi ingressi nel Sistema sanitario si farà riferimento alla spesadel 2018: tutte le Regioni potranno aumentare ogni anno le ri-sorse - per il 2019 avranno a disposizione circa 50 milioni in più- da destinare ai nuovi contratti per medici e infermieri, neces-sità stringente alla luce anche delle denunce della categoria sulgap di specialisti nei prossimi anni‰.Buone nuove pure dalla Regione Lazio per la provincia romana.

Il Messaggero (20/4/19) annun-cia: „Castelli, in arrivo 4 milioni

per tac e nuove assunzioni‰. „Tac a Velletri e ampliamento delpronto soccorso a Frascati - spiega lÊarticolo - La Asl Rm6 an-nuncia investimenti per gli ospedali dei Castelli. ˚ quantoemerso nel corso della Conferenza dei sindaci sulla Sanità chesi è svolta nella sala consiliare del Comune di Pomezia. Un pianocon risorse per quattro milioni di euro per potenziare gli ospedalidi tutto il territorio. ˚ stata votata favorevolmente allÊunanimitàla proposta di revisione dellÊAtto aziendale, hanno partecipato ildirettore generale Narciso Mostarda, il direttore sanitario e il di-rettore amministrativo della Asl Roma 6, il sindaco di Pomeziae presidente della Conferenza Adriano Zuccaia, i sindaci e i de-legati dei comuni di Ariccia, Albano, Lariano, Ardea, Velletri, Net-tuno, Anzio, Frascati, Castelgandolfo, Nemi‰.Anche il grave problema delle aggressioni al personale sanitariostuzzica lÊattenzione dei media.

Se ne occupa il quotidiano econo-mico Italia Oggi (7/3/19) titolando

„Medici e infermieri insieme contro la violenza‰. „In Italia

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1Ê89% degli operatori sanitari è stato coinvolto, nel corso dellasua attività professionale, in episodi di violenza fisica, verbale opsicologica - si legge - Il 43% di questi ha subito sputi o lanci dioggetti. Per porre lÊattenzione su questo fenomeno, infermierie medici hanno lanciato una campagna social con lo slogan ri-spettachitiaiuta. La campagna è partita dallÊordine delle profes-sioni infermieristiche di Arezzo ma, in poche settimane, haassunto una rilevanza nazionale, tanto da essere ripresa ancheal ministro della salute Giulia Grillo. ÿQuesto problema non deveessere sottovalutato e il mio impegno contro ogni forma di ag-gressione nelle strutture sanitarie è massimoŸ, è il commentodella ministra. La campagna è stata rilanciata anche dal presi-dente della Fnomceo Filippo Anelli e dalla presidente del FnopiBarbara Mangiacavalli. Dalle rilevazioni effettuate dallÊUniversitàdi Tor Vergata, emerge che il 39,1% degli operatori ha subitodelle aggressioni con graffi, il 37,2 con calci e pugni, il 35,4 conspintoni, il 43,1 con sputi e lancio di oggetti. Molti dei profes-sionisti intervistati ha dichiarato di aver subito più di un tipo diaggressione‰.Nel frattempo, si chiudono i termini per partecipare al maxi con-

corso del SantÊAndrea e la stampatira le somme. La Repubblica

(1/5/19) titola „Roulette infermieri: in palio 258 posti, trentamilaalle prove‰. Il servizio spiega: „La fame di lavoro non risparmia,è più che ovvio, neanche la categoria degli infermieri. A dicem-bre la Regione Lazio aveva bandito il concorso pubblico: il 25aprile si sono chiusi i termini per la presentazione delle do-mande e ieri sono state pubblicate le date delle prove scritte epratiche per la copertura di 258 posti da infermiere a tempo in-determinato. La prova scritta si terrà nei giorni 3, 4 e 5 giugno(a partire dalle ore 8.30) presso la Fiera di Roma. Che sarà let-teralmente presa dÊassalto da un esercito di aspiranti infermieri.Quindici giorni prima delle date verrà resa pubblica la suddivi-sione dei candidati ammessi alle tre giornate di prove scritte sulportale dellÊAzienda Ospedaliera SantÊAndrea (il giorno in cuipresentarsi). I candidati che avranno raggiunto la sufficienza sa-ranno quindi ammessi alla prova pratica che si terrà il giorno 18luglio (a partire dalle ore 8.30) sempre alla Fiera di Roma. Dadieci anni la Regione non bandiva un concorso pubblico di que-ste dimensioni‰.Infermieri protagonisti di una giornata di festa e di sensibilizza-zione verso i temi della salute.

Arriva il 12 maggio, la Giornata Internazio-nale dellÊInfermiere. Libero (12/5/19) titola

„˚ il giorno degli infermieri, ma ne mancano 30mila‰. „Non solomedici: in Italia cÊè una grande carenza di infermieri e oggi chesi celebra la Giornata Internazionale dellÊInfermiere, i numeri delproblema saltano allÊocchio ancora di più - si legge nellÊarticolo- ÿLa sanità non funziona senza infermieriŸ è lo slogan sceltodalla Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infer-mieristiche (Fnopi), che conta oltre 450mila iscritti. ÿ˚ dimo-strato che la presenza di un infermiere ogni 6 pazienti allunga

la vita di questi ultimiŸ, spiega Tonino Aceti, portavoce Fnopi,ÿma in Italia il rapporto infermieri-pazienti era nel 2017 di 1 a 9nelle Regioni con lÊassistenza migliore e arrivava fino a 1 a 17in CampaniaŸ. Senza contare chi uscirà con Quota 100. ÿCisono circa 30mila infermieri in meno rispetto alle necessità. Ediventeranno 58mila in meno nel 2023; circa 71mila in menonel 2028 e quasi 90mila in meno nel 2033Ÿ‰.LÊOrdine di Roma si mobilita con lÊormai tradizionale iniziativadei „Gazebo della salute‰. Ed è un successo.„Tra infermieri e cittadini un patto sempre più forte‰, è il titolo

del comunicato diramato alla stampa dallÊOpi Roma(14/5/19) sul bilancio della giornata. „Sono stati in molti,

nonostante il maltempo, a visitare domenica scorsa il Gazebodella Salute allestito nella capitale, in Largo Giovanni XXIII, dal-lÊOrdine Provinciale delle Professioni Infermieristiche di Roma- recita la nota - Un contatto diretto e fruttuoso che si è rinno-vato per il quarto anno consecutivo per celebrare insieme laGiornata Internazionale dellÊInfermiere. (⁄) Migliaia di cittadinidi ogni età hanno risposto con entusiasmo allÊinvito degli infer-mieri romani, con tante famiglie, molti giovani e anche numerosituristi che hanno preso parte attivamente alla campagna di pro-mozione sanitaria, ricevendo nel Gazebo della Salute prezioseinformazioni e depliant illustrativi sui corretti stili di vita e sullaprevenzione delle malattie più diffuse. (⁄) AllÊiniziativa hannoaderito anche numerose Aziende Sanitarie e Ospedaliere diRoma e della provincia con eventi e sportelli informativi apertinelle rispettive sedi. (⁄) ÿQuestÊanno la Giornata InternazionaledellÊInfermiere ha coinciso con lÊemanazione del nuovo CodiceDeontologico degli Infermieri Italiani - ha sottolineato la presi-dente dell'Ordine Provinciale delle Professioni Infermieristichedi Roma, la dottoressa Ausilia Pulimeno - Due eventi che riba-discono e affinano ulteriormente la stretta alleanza tra infermierie cittadini nel curare e nel prendersi cura. Stando sempre dallastessa parteŸ.A proposito della capacità di immedesimarsi in chi ha bisogno

di assistenza, da Palestrina arrivauna bella storia che Il Messag-

gero (1/6/19) fotografa col titolo „ÿIo, il commissario Asl disabileper un giornoŸ‰. Il racconto: „˚ stato un sopralluogo insolito,quello effettuato ieri allÊospedale di Palestrina dal commissariodella Asl Roma 5 Giuseppe Quintavalle. Accettando lÊinvito diFranco Cerquetani, consigliere comunale di Gallicano con disa-bilità, il direttore dellÊazienda sanitaria più estesa del Lazio si èmesso su una sedia a rotelle e ha vissuto, dal loro punto di vista,i disagi che sono costretti ad affrontare i portatori di handicapper accedere ad alcuni servizi del Coniugi Bernardini. Accom-pagnato dallÊingegner Sante Amici e da uno staff tecnico, Quin-tavalle ha spinto la carrozzina superando gradini, incontrandoporte difficili da aprire e bagni inadeguati, verificando lÊassenzadi lettini ambulatoriali regolabili in altezza, fondamentali per lÊuti-lizzo da parte di utenti obesi, di bassa statura o con difficoltà dideambulazione. Cerquetani ha mostrato al direttore anche al-

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cune eccellenze, in termini di accessibilità, presenti allÊospedale,come pure le grandi difficoltà che occorre superare per andareal Pronto soccorso, sia in termini di percorsi di collegamentoche di ac cesso al triage. La visita su sedia a rotelle del direttoreè stata accolta con curiosità dai pazienti presenti in ospedalementre tanti sono stati i medici e gli operatori che, incontran-dolo nei corridoi, gli hanno rivolto la stessa domanda: ÿDirettorema che le è successo?Ÿ. ÿNiente - è stata la risposta di Quinta-

vallle - sto guardando lÊospedale da una prospettiva diversaŸ‰.(⁄) ˚ La prima volta in Italia che la massima autorità della Aslfa un esperimento del genere avviando, da Palestrina, un tourche riguarderà tutti gli ospedali, distretti e strutture sanitariepresenti nella Asl Rm5‰. Questo è il messaggio che da tempo gli infermieri lanciano achi amministra la sanità: cambiando la prospettiva si può miglio-rare a vantaggio di tutti.

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DICONO NOI

SANITÀ DIGITALE

Il Politecnico di Milano premia il SITRA del Policlinico Gemelli

Con il progetto „Centrale Unica Trasporti 2.0‰, ilSITRA della Fondazione Policlinico GemelliIRCCS ha vinto il premio Innovazione Digitale inSanità 2019 nella categoria: „Supporto ai Pro-cessi di Gestione del Paziente‰, indetto dallÊOs-servatorio Innovazione Digitale in Sanità delPolitecnico di Milano.Un concorso per dare visibilità alle aziende sani-tarie italiane più innovative.Selezionato fra quelli di altri 56 concorrenti, il pro-getto presentato dal Policlinico romano, realiz-zato dal Servizio Infermieristico tecnico Riabi-litativo Aziendale, assieme allÊICT, consiste nellare-ingegnerizzazione delle tecnologie e dei pro-cessi relativi al trasporto dei pazienti e dei mate-riali, gestito dalla Centrale Unica Trasporti (CUT).Il riconoscimento è stato ritirato in occasione del convegno „Connected Care: il cittadino al centro dellÊesperienza digitale‰.Avviata nel 2015, la „Centrale Unica Trasporti 2.0‰ ha previsto un cambiamento sostanziale nel modello organizzativo dei trasporti che,grazie a una gestione informatizzata e centralizzata del personale ausiliario da parte della CUT, consente al personale di reparto di aprirerichieste di trasporto in modo più rapido e permette alla CUT di dare spazio a più richieste contemporaneamente, producendo reportdettagliati sullÊandamento del servizio, dei carichi di lavoro e dei tempi di attesa. Il Sistema è stato reso ancora più efficiente grazie alla compilazione semiautomatica dei dati di trasporto tramite la lettura del Barcode(posto sulla cartella clinica/braccialetto del paziente) e l'integrazione con il Sistema Informatico Ospedaliero e il Sistema Amministrativo.Le richieste di trasporto effettuate dal personale di reparto sono gestite tramite la piattaforma informatica dal personale della CUT, cheassegna i trasporti ai singoli ausiliari, che ricevono gli incarichi su smartphone tramite lÊApp dedicata e gestiscono, in tempo reale, siala presa in carico del trasporto che la chiusura. Il reparto richiedente e la CUT possono verificare costantemente l'andamento delservizio. Al momento, la CUT conta 82 trasportatori su 3 turni e gestisce una media di 1.300 trasporti al giorno (oltre 350.000 annui) relativi a49 camere operatorie, 42 Unità operative di degenza ordinaria (1.156 posti letto), oltre alla diagnostica per immagini del Policlinico. Il78% dei trasporti è relativo ai pazienti.In fase di studio due sviluppi: lÊassegnazione del ticket per prossimità, grazie alla geolocalizzazione degli ausiliari, e lÊimplementazionedi una funzione di calcolo automatico dei percorsi tramite applicazione di algoritmi di Intelligenza Artificiale che tengano conto delle ca-ratteristiche del trasporto e dei vincoli logistici. LÊidea è di passare da un sistema „web based‰, supportato da APP, ad un ecosistema„connection based‰, in cui ausiliari, operatori CUT, reparti, laboratori, ecc. lavorino in sinergia mettendo al centro il paziente.

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NOTIZIE ESTERO

I l gruppo di esperti dellÊUniversità di Roma Tor Vergata edellÊUniversità di Milano Bicocca (costituito dai professori in-fermieri: Alvaro e Vellone, dagli assegnisti di ricerca: infer-

mieri Pucciarelli e Simeone, dal ricercatore infermiere Ausili edai ricercatori statistici Rebora e Arisido) ha ricevuto il premiodella Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare grazieallo studio dal titolo: „Formal and Informal care after stroke: amulticentric longitudinal study‰.A loro è andato il riconoscimento per il „Miglior contributoscientifico‰, per una ricerca che è stata definita „uno dei migliorilavori in ambito cardiovascolare‰. Finanziata dal Centro di Eccellenza per la Cultura e la RicercaInfermieristica (CECRI) dellÊOrdine delle Professioni Infermieri-stiche (OPI) di Roma, lÊesperienza è frutto di una collaborazionetra la cattedra di Scienze Infermieristiche dellÊUniversità diRoma Tor Vergata e lÊomologa di Milano Bicocca. Ha visto lÊarruolamento di una coorte di 415 pazienti affetti daictus dimessi da strutture riabilitative, con i rispettivi caregiver,e li ha seguiti per un anno, con follow-up ogni tre mesi.

LÊanalisi dei dati, tra lÊaltro, ha fatto emergere il fatto che le ne-cessità assistenziali dei pazienti con ictus sono più numerosetra quelli più istruiti, con una minore funzionalità fisica e che coa-bitano con un caregiver informale.

Studio finanziato dal CECRI conquista la Società Italiana

per la Prevenzione Cardiovascolare

ASingapore, dal 27 giugno al1 luglio, lÊICN (InternationalCouncil of Nurses) ha te-

nuto il suo Congresso biennale, daltitolo: „Beyond healthcare to he-alth‰.Ospite della Singapore Nurses As-sociation, lÊevento ha messo assie-me una platea internazionale di migliaia di infermieri che hannodiscusso dei tanti modi in cui questi professionisti possono la-vorare per garantire a tutte le persone lÊaccesso alle cure, af-frontando anche i determinanti sociali della salute, come l'istru-zione, l'uguaglianza di genere, la povertà. Andando, dunque, ben oltre il mero concetto di fornire assi-stenza sanitaria.Il Congresso è stata anche lÊoccasione per far incontrare gli in-fermieri di tutto il mondo, per „costruire‰ ponti e relazioni fra

loro, oltre che per diffondere le conoscenze infermieristiche equelle relative alla salute più allÊavanguardia. Il Consiglio dei rappresentanti dell'Associazione nazionale infer-mieristica, l'organo di governo globale dell'ICN, si è riunito qual-che giorno prima, dal 25 al 27 giugno 2019.Tutti i partecipanti al Congresso (e i membri dellÊICN stessa)hanno potuto osservare al lavoro i leader infermieristici globali,identificare le priorità della professione e dettare le direzioni delfuture.

Congresso ICNa Singapore

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NOTIZIE ESTERO

Anche lÊOrdine delle Professioni Infermieristiche (OPI) diRoma ha aderito e partecipato alle iniziative di NursingNow, campagna volta a migliorare il profilo e lo status

della Professione in tutto il mondo (che proseguirà fino alla finedel 2020, bicentenario della nascita di Florence Nightingale,quando gli infermieri saranno celebrati in tutto il mondo), in-fluenzando chi definisce le politiche sanitarie e sostenendo gliinfermieri come guida nella costruzione di un movimento glo-bale capace di far fronte alle sfide di salute contemporanee.Per lÊItalia, fra le associazioni infermieristiche, quella sceltaquale „Leading Association‰ è la CNAI (Consociazione nazio-nale delle associazioni infermiere/i) affiliata dal 1949 allÊICN (In-ternational Council of Nurses).Nursing Now è la campagna Oms e ICN per dare più leadershipagli infermieri, puntando a migliorarne lo status e il profilo del-l'assistenza infermieristica globale. Tutto è nato il 27 febbraio 2018, quando lÊICN, con la World He-alth Organization (WHO), riuniti in un programma finanziato dalBurdett Trust for Nursing (società indipendente di beneficenzacon sede in Inghilterra, guidato da Lord Crisp, co-presidente delgruppo parlamentare britannico All-Party on Global Health, e daSheila Tlou, co-presidente della Global HIV Prevention Coalition,assieme al direttore del Dipartimento Health Workforce delWHO, Jim Campbell, per il miglioramento dellÊimmagine e dellavalorizzazione della Professione) hanno lanciato lÊiniziativa glo-bale di Nursing Now. La campagna si basa sul report „The Triple impact of Nursing‰e, oltre a sostenere lo sviluppo della professione, migliorerà la salute, promuoverà l'uguaglianza di genere e sosterrà la crescita

economica. Il report indica come la crescita della professione,ergo il miglioramento dellÊassistenza infermieristica, potrà con-tribuire al raggiungimento di tre obiettivi di sviluppo sostenibile(SDGs): migliorare la salute, promuovere l'uguaglianza di generee rafforzare le economie.Infermieri e ostetriche costituiscono la metà della forza lavorosanitaria; hanno un ruolo fondamentale da svolgere nel contri-buire a raggiungere una copertura sanitaria universale. Fra gliobiettivi della campagna, non va dimenticato quello di migliorarela percezione stessa degli infermieri, la loro influenza, massi-mizzando il contributo per garantire che tutti abbiano accessoall'assistenza sanitaria.Ci sono molte organizzazioni in tutto il mondo che svolgono unruolo importante nello sviluppo dell'assistenza infermieristica eostetrica: Nursing Now li sostiene, portando l'Infermieristica inprima linea sul fronte della salute.

Anche l’OPI di RomaAderisce a Nursing Now

La presidente Pulimeno con il presidente FNOMCeO,Anelli, e il presidente CNAI, De Caro

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NOTIZIE ESTERO

Entro la fine del 2020, si prevede di raggiungere ben cinqueobiettivi:1. maggiori investimenti per migliorare l'istruzione, lo sviluppo

professionale, gli standard, la regolamentazione e le condi-zioni di lavoro per gli infermieri;

2. maggiore e migliore diffusione di pratiche efficaci e innova-tive nell'Infermieristica;

3. maggiore influenza per infermieri e ostetriche sulla politicasanitaria globale e nazionale, come parte di un più ampiosforzo per garantire che la forza lavoro della salute sia mag-giormente coinvolta nel processo decisionale;

4. più infermieri in posizioni di comando e maggiori opportunitàdi sviluppo a tutti i livelli;

5. Fornire ai responsabili politici e decisionali riferimenti percomprendere dove l'Infermieristica può avere il maggiore im-patto.

In questo modo, gli infermieri potranno di essere in prima lineanei cambiamenti, apportando un contributo essenziale al miglio-ramento della salute in futuro.A Roma, il 3 maggio scorso, si è tenuto il primo dei due eventiprogrammati in Italia (il secondo si è svolto lunedì 6 maggio aMilano) da Nursing Now.Gli appuntamenti contribuiscono al lancio ufficiale della campa-gna, con la partecipazione di illustri autorità politiche, accade-miche e professionali. A tirare le fila, la CNAI, con il patrocinio, tra gli altri, della Fede-

razione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche(FNOPI), presente all'evento inaugurale di Roma con la vicepre-sidente nazionale e presidente OPI Roma, Ausilia Pulimeno. Il suo saluto, che ha introdotto i lavori della giornata, ha svilup-pato i temi della valorizzazione delle competenze del „nuovo in-fermiere‰ per favorire innovazione, cambiamento e sostenibilitàdel sistema sanitario in cui opera, con una particolare attenzionesulle nuove policy da mettere in campo per favorire un realecambiamento di approccio delle modalità di organizzazione deiservizi sanitari. „Appare ormai indispensabile disporre di nuovimodelli di assistenza che richiedono più infermieri, sempre piùcruciali per garantire salute e assistenza ai cittadini‰, ha dettoPulimeno. Una sfida raccolta dall'assessore alla Sanità della Re-gione Lazio, Alessio D'Amato, che ha parlato di „tempi maturi‰per innestare un cambio di marcia. Oltre, si è spinto il presidente della commissione Igiene e Sanitàdel Senato, Pierpaolo Sileri: „˚ assolutamente necessario valo-rizzare la figura dell'infermiere, sicuramente attraverso un per-

corso di specializzazione, puntando alla me-dicina del territorio, ma anche lavorando sul-l'intramoenia. Non ho mai capito perché peri medici c'è un percorso preciso e per gli in-fermieri no. In questo senso, sto lavorandoa un ddl per cambiare l'intramoenia per imedici in cui voglio inserire anche gli infer-mieri‰. Parole pronunciate di fronte ad un'ampiaplatea, fra cui sedeva il presidente dell'Or-dine dei Medici (FNOMCeO), Filippo Anelli,concorde nel dichiarare che „senza infer-mieri è impossibile garantire i livelli di assi-stenza. Con lÊaumento globale delle malat-tie croniche non trasmissibili e delle comor-bilità negli anziani - ha spiegato -, gli infer-mieri sono davvero imprescindibili. Cometutti sappiamo, queste malattie richiedono

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NOTIZIE ESTERO

unÊassistenza olistica e centrata sul paziente: le nostre profes-sioni, oggi, devono mettere in atto strategie assistenziali che,in sinergia, riescano a rispondere ai bisogni del cittadino‰. Il lancio ufficiale di Nursing Now Italy arriva in un momento incui la domanda di assistenza sanitaria e dei servizi sanitari au-menta ogni giorno. Appare sempre più cogente intervenire sugliassetti del servizio sanitario italiano, sulla carenza del personaleinfermieristico, in modo da garantire una sanità universalisticae sostenibile, quanto più inclusiva e propositiva al fine di rispon-dere al meglio ai bisogni emergenti di salute della popolazione,in linea con il dettato costituzionale. Gli infermieri sono in prima

linea per la salute sempre, e sono il più numeroso gruppo diprofessionisti sanitari dellÊItalia (oltre 450 mila) e del mondo(oltre 23 milioni). „Al momento del lancio della campagna lo scorso anno – hacommentato al termine della giornata Barbara Mangiacavalli,presidente della FNOPI – lÊindicazione è stata che, entro il 2020,si dovrebbero raggiungere cinque obiettivi per unÊassistenza alivelli elevati. Per noi, si tratta solo di consentire agli infermieridi dare un contributo ancora maggiore al miglioramento dellasalute nel XXI secolo, a essere in prima linea nei cambiamenti,accanto alle persone‰.

L'assessore regionale alla Sanità�,Alessio D'Amato

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NOTIZIE ITALIA

I l 13 aprile 2019, a dieci anni dalla sua precedente stesura,la Federazione nazionale degli Ordini delle Professioni Infer-mieristiche ha approvato il nuovo Codice Deontologico.

Dalla versione del 2009, questo integra tutto ciò che riguardaleggi, regolamenti e situazioni che si sono succedute negli annie, soprattutto, nuove responsabilità nel passaggio da Collegi aOrdini, ora enti sussidiari dello Stato con la modifica di ruoli, re-sponsabilità e capacità di intervento. Il Codice Deontologico degli infermieri è il vero e proprio vade-mecum della professione, come questa deve svolgersi, comedeve affrontare e risolvere i problemi, come deve rapportarsicon i pazienti, i colleghi, le istituzioni, le altre professioni. Comela professione sia a fianco di chi soffre e ha bisogno di assi-stenza e sia divisa dalla politica.„Il nuovo Codice – ha detto la presidente Fnopi, Barbara Man-giacavalli -, approvato dai 102 presidenti nel Consiglio nazionale,per lÊinfermiere rappresenta uno strumento per esprimere lapropria competenza e la propria umanità. ˚ una guida e una re-gola per garantire la dignità della professione e per questo varispettato e seguito da tutti. Il Codice è degli infermieri: li rap-

presenta e li tutela e mette nero su bianco la loro promessa diprendersi cura fatta da sempre ai cittadini‰. Tra le maggiori novità dei 53 articoli (prima erano 51) ci sonoquelle che rispecchiano il nuovo ruolo dei professionisti, sia alivello di management che clinico, allÊinterno delle strutture sa-nitarie, sul territorio e anche nella libera professione.LÊinfermiere „partecipa al governo clinico, promuove le miglioricondizioni di sicurezza della persona assistita, fa propri i percorsidi prevenzione e gestione del rischio e aderisce alle procedureoperative, alle metodologie di analisi degli eventi accaduti e allemodalità di informazione alle persone coinvolte‰.Inoltre, se l'organizzazione chiedesse o pianificasse attività as-sistenziali, gestionali o formative in contrasto con i propri princi-pi e valori e/o con le norme della professione, lÊinfermiere pro-porrà soluzioni alternative e se necessario si avvarrà della clau-sola di coscienza.Il nuovo Codice inquadra la crescita professionale e prevedeche lÊinfermiere agisca sulla base del proprio livello di compe-tenza e ricorra, se necessario, all'intervento e/o alla consulenzadi infermieri esperti o specialisti, presti consulenza ponendo le

Approvato il nuovo Codice Deontologico della Professione

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NOTIZIE ITALIA

sue conoscenze e abilità a disposizione della propria, delle altrecomunità professionali e delle istituzioni. Ma riconosce ancheche l'interazione e l'integrazione intra e interprofessionale sonofondamentali per rispondere alle richieste della persona. LÊin-fermiere, inoltre, ha anche lÊobbligo di concorrere alla valuta-zione del contesto organizzativo, gestionale e logistico in cui sitrova la persona assistita e formalizza e comunica il risultatodelle sue valutazioni. Novità rispetto a tutti i Codici Deontologici precedenti (e anchea quelli di molte altre professioni) è che la FNOPI, in oltre unanno di consultazioni, ha voluto seguire un iter complesso e tra-sparente: una commissione ha messo a punto un testo che poiè andato alla consultazione pubblica on line degli infermieri e ditutte le associazioni e società infermieristiche per tornare dinuovo alla Commissione e agli Ordini che lÊhanno riassemblato. Poi, sono cominciate le consultazioni con giuristi, eticisti, bioe-ticisti, associazioni di pazienti e cittadini, rappresentanti ufficialidelle religioni e, in un altro passaggio di messa a punto con laCommissione incaricata della stesura del Codice e la presenta-zione al ministro della Salute (in quanto vigilante e organo di tu-tela della professione, ma anche dei pazienti). In chiusura, il votofinale dei presidenti dei 102 Ordini provinciali.Diviso in otto Capi, ognuno su un argomento che riguarda pro-fessione e/o assistenza, il nuovo Codice chiarisce il dovere del-lÊinfermiere di curare e prendersi cura della persona assistita,nel rispetto della dignità, della libertà, dellÊeguaglianza, delle suescelte di vita e concezione di salute e benessere, senza alcunadistinzione sociale, di genere, di orientamento di sessualità, et-

nica, religiosa e culturale. E, in questo, di astenersi da ogni di-scriminazione e colpevolizzazione nei confronti di chi incontranel suo operare. Il Codice mette in chiaro anche che lÊinfermierepartecipa al percorso di cura e si adopera perché la persona as-sistita disponga delle informazioni condivise con lÊequipe, ne-cessarie ai suoi bisogni di vita e alla scelta consapevole deipercorsi di cura proposti e si impegna a sostenere la coopera-zione con i professionisti coinvolti nel percorso di cura, adot-tando comportamenti leali e collaborativi con i colleghi e gli altrioperatori. Riconosce e valorizza il loro specifico apporto nel pro-cesso assistenziale. Ben 11 articoli su 53 riguardano il rapportodiretto con gli assistiti, dal dolore alla privacy, dallÊassistenza aiminori alle cure nel fine vita, fino al segreto professionale.Tra i compiti, il Codice prevede lÊeducazione sanitaria per i citta-dini e la promozione per loro di stili di vita sani, la ricerca e lasperimentazione, ma anche, per gli infermieri, gli obblighi di for-mazione e di educazione continua, argomento questo che perla prima volta entra a pieno titolo in un Codice Deontologico.LÊinfermiere è garante che la persona assistita non sia mai la-sciata in abbandono. Infine, lÊinfermiere che ricopra incarichi politico-istituzionali per-seguendo interessi pubblici generali, della collettività tutta e nondi parte, che siano individuali associativi o corporativi; quindi,non è sanzionabile se non per ragioni strettamente e realmenteprofessionali.

Copia del Nuovo Codice è disponibile in Federazione (in formatocartaceo) o (in formato elettronico) allÊindirizzo: www.fnopi.it

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NOTIZIE ITALIA

Nove diritti per garantire, oltre alle cure, il rispetto delladignità e il supporto religioso e spirituale per chi si trovanella fase finale della vita in strutture sanitarie.

˚ questo il Manifesto Interreligioso dei Diritti nei Percorsi di FineVita che la Federazione nazionale degli Ordini delle ProfessioniInfermieristiche (FNOPI, di cui fanno parte gli oltre 450mila in-fermieri che operano in Italia; il maggior Ordine professionaledel Paese), il 12 aprile 2019, ha ufficialmente sottoscritto, primoOrdine delle professioni sanitarie, alla presenza dei presidentidi tutti gli Ordini Provinciali.Definire i diritti e garantire, oltre alle cure, il rispetto della dignitàe il supporto religioso e spirituale per chi si trova nella fase finaledella vita in strutture sanitarie è il fulcro del Manifesto. Diritti dagarantire non solo nei centri di cure palliative, ma anche negliospedali, nei pronto soccorso.Un lavoro delicato quanto importante, un traguardo frutto di unaparticolare sensibilità nei confronti del dialogo interreligioso inambito sanitario. Creare un percorso che porti a impegni concreti è lÊobiettivo deldocumento, importante punto di arrivo di un percorso, piena-mente condiviso con le confessioni religiose, che rende possi-bile la trasformazione dei nove diritti sottoscritti in procedure

operative. „La nostra professione si realizza nellÊincontro conlÊassistito, indipendentemente dal credo religioso, politico edalle questioni di genere - ha spiegato Barbara Mangiacavalli,presidente FNOPI - e nel momento del fine vita, gli infermierisono i più presenti accanto alle persone, assolutamente senzaalcuna distinzione e, anzi, sempre con maggiore qualificazione,formazione e appropriatezza. Per dare applicazione a questo im-portante Manifesto, bisogna dotarsi di concreti strumenti di la-voro e noi infermieri stiamo già facendo la nostra parte, adesempio, sul fronte delle cure palliative, il cui accesso deve es-sere un diritto imprescindibile‰. „La morte non è un atto cheaccade e finisce lì. ˚ un percorso‰ commenta Maria AngelaFalà, presidente Tavolo Interreligioso di Roma, tra gli esperti chehanno partecipato alla revisione del nuovo Codice degli infer-mieri. „Questo Manifesto è il risultato di un lavoro condiviso -ha spiegato il direttore generale dell'ASL Roma 1, Angelo Ta-nese, tra i promotori dellÊiniziativa insieme allÊUniversità Catto-lica del Sacro Cuore e al Tavolo interreligioso di Roma - che poneal centro il rispetto della persona e che si pone come punto diriferimento per realizzare e sostenere nuove iniziative volte apromuovere un percorso che sia modello di accoglienza, soste-gno e rispetto del credo religioso di ciascuno, replicabile in altrerealtà sanitarie‰. Il Manifesto è composto di nove punti: diritto di disporre deltempo residuo; diritto al rispetto della propria religione; diritto aservizi orientati al rispetto della sfera religiosa, spirituale e cul-turale; diritto alla presenza del Referente religioso o Assistentespirituale; diritto allÊassistenza di un mediatore interculturale; di-ritto a ricevere assistenza spirituale anche da parte di Referentidi altre fedi; diritto al sostegno spirituale e al supporto relazio-nale per sé e per i propri familiari; diritto al rispetto delle pratichepre e post-mortem; diritto al rispetto reciproco.

Il manifesto è stato sottoscritto anche dal Centro Islamico Cul-turale dÊItalia, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia,la Diocesi Ortodossa Romena dÊItalia, lÊHospice Villa Speranza– Università Cattolica del Sacro Cuore, lÊIstituto Buddista ItalianoSoka Gakkai, lÊUnione Buddhista Italiana, lÊUnione ComunitàEbraiche Italiane, lÊUnione Induista Italiana, lÊUnione ItalianaChiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno, il Vicariato diRoma, lÊAVO (Associazione Volontari Ospedalieri), il CSV Lazio(Centro Servizio per il Volontariato), Cittadinanzattiva – Tribunaleper i Diritti del Malato, un Operatore Socio Sanitario in rappre-sentanza della categoria.

La FNOPI firma il Manifesto interreligioso

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NOTIZIE ITALIA

Infermieri e medici - i più coinvolti perché in prima linea - etutti gli operatori sanitari non ce la fanno più.Per questo, l'Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI)

di Arezzo ha lanciato una campagna social con lo slogan #Ri-spettaChiTiAiuta, che, in poche settimane, è diventata virale edè stata condivisa in tutta Italia.Anche dal ministro della Salute, Giulia Grillo, che, oltre a esseretestimonial della campagna, ha commentato sui suoi social:„Questo problema non deve essere sottovalutato e il mio im-pegno contro ogni forma di aggressione nelle strutture sanitarieè massimo. Gli odiosi episodi di aggressioni e minacce in corsia,nei pronto soccorso, e negli ambulatori, devono finire. Presto,il Parlamento approverà la legge contro la violenza sugli opera-tori sanitari, ma è solo un primo passo per dare un forte segnaledi sostegno a tutti i lavoratori della sanità, impegnati giorno enotte nellÊassistenza ai cittadini‰.La presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle pro-fessioni infermieristiche (FNOPI), Barbara Mangiacavalli e quelli

degli Ordini provinciali (OPI Roma, con la presidente Pulimeno);il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medicie degli Odontoiatri Filippo Anelli, hanno partecipato al progetto. Con loro, attori, personaggi dello spettacolo e dello sport (Pupo,Ciccio Graziani, Paolo Rossi, Fabio Canino, Giovanni Malagò,Ronn Moss, Fabio Basile, Paolo Conticini, Nicolas Vaporidis, Ro-berto Burioni) e molti altri.„La nostra professione - ha commentato la presidente Fnopi,Mangiacavalli - è la più numerosa dÊItalia e vede coinvolti negliatti di violenza circa il 50% di infermieri. ˚ essenziale che i cit-tadini, anche se spesso sopraffatti dalla tensione e dalle paureche generano i problemi di salute, comprendano che i nostriprofessionisti lavorano per loro e per il loro bene e non li aggre-discano, ma li mettano nelle condizioni di dare il meglio di séper poterli aiutare‰. La campagna social di Arezzo va in questo senso e a realizzarlasono stati proprio gli infermieri. Un argomento difficile da trattare e l'autore della ricerca che haprodotto il dato allarmante (che la quasi totalità degli operatoriha avuto esperienze negative di questo tipo) è Gianluca Puccia-relli, assegnista di ricerca dell'Università Tor Vergata di Roma.

#RispettaChiTiAiutaCampagna social contro laviolenza sugli infermieri

Il Ministro della Salute, Giulia Grillo,per la campagna contro la violenza sugli infermieri

La presidente OPI Roma, Ausilia Pulimeno,per la campagna contro la violenza sugli infermieri

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NOTIZIE ITALIA

I l primo aprile, si è svolto il Terzo incontrosullÊInfermieristica militare organizzatodalla Federazione nazionale degli Ordini

delle Professioni sanitarie (FNOPI) e dallÊOPIRoma (presente il revisore dei conti, Giu-seppe Esposito). Rivolto agli infermieri delleForze Armate, della Polizia di Stato e civili, siè discusso dellÊattuale organizzazione dellediverse realtà degli specifici comparti. LÊevento (che ha registrato una notevole af-fluenza di infermieri militari e civili e di ufficialidei rispettivi corpi di sanità militare e della po-lizia di Stato) ha rappresentato un momentodi confronto per identificare e valutare le at-tività infermieristiche militari e delle Forze diPolizia in campo normativo, organizzativo eformativo, in linea con lÊevoluzione comples-siva dei comparti.Durante i lavori, e grazie alle relazioni degli esperti nazionali einternazionali, sono state esaminate e approfondite le compe-tenze istituzionali con riguardo alle innovazioni legislative intema di rischio professionale e le valutazioni orientative perlÊesercizio delle professioni sanitarie. In particolare, sono statiaffrontati due temi di grande rilevanza per la Sanità Militare. Il primo: lÊorganizzazione, la formazione e le prospettive dellacomponente infermieristica militare e di come questa possacontribuire al processo di rinnovamento necessario per un sup-

porto sanitario sempre più aderente alle esigenze operative ead una realtà di riferimento in costante evoluzione. In tal senso,grazie alla disponibilità di rappresentanti infermieri dei PaesiNATO, sono stati presentati gli elementi essenziali dellÊorganiz-zazione e della formazione infermieristica dei loro servizi sani-tari, offrendo utili elementi alla discussione sul processo disviluppo della Sanità Militare Italiana. Il secondo: la gestione dei rischi e della responsabilità nellÊam-bito dellÊesercizio professionale in Sanità Militare, con la pre-

senza di studiosi militari e civili. Gli infermieri sono prevalentemente collo-cati nel Ruolo Marescialli (non direttivi). LaLegge 94/2017 ha modificato leggermentelÊassetto prevedendo, però, rispetto al pas-sato che la carriera del ruolo dei marescialli,preposti a funzioni di comando, coordina-mento e controllo, sia „caratterizzata da unosviluppo direttivo‰ (art. 627 codice ordina-mento militare). Al personale nei gradi apicali (Primi Mare-scialli/Luogotenenti) del ruolo possono es-sere attribuite: funzioni di indirizzo o di coor-dinamento; assolvere in autonomia incarichidi comando; possono svolgere attività di stu-dio ricerca e sviluppo tecnico; possono es-sere nominati membri di commissioni di

Infermieristica militare e forze di poliziaIdentità della professione e responsabilità

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NOTIZIE ITALIA

Forza armata relative all'avanzamento, al reclutamento di per-sonale militare; possono assolvere funzioni di rappresentanzaistituzionale in consessi interni ed esterni alla Difesa; possonosvolgere attività di insegnamento teorico-pratico presso istituti,scuole, enti di formazione e addestramento; consente un pas-saggio per i Luogotenenti al ruolo Ufficiali. Nel ruolo Ufficiali, aproiezioni dirigenziale (dal grado di Maggiore) sono presenti:medici, farmacisti, odontoiatri, psicologi e Ufficiali di diversa for-mazione (anche infermieri) con concorso interno.Tra il ruolo ufficiali sono presenti anche le appartenenti al corpoausiliario delle infermiere volontarie di Croce Rossa che, per lamaggioranza, non sono in possesso del titolo di infermiere.Nella maggioranza dei Paesi NATO, ma anche nei Paesi in sta-bilizzazione, gli infermieri sono nel rango ufficiali. Dai lavori è emersa la necessità di collegare meglio la forma-zione post-base (Master/Laurea Magistrale/Dottorato) per lÊas-solvimento di funzioni infermieristiche di livello crescente e i re-lativi gradi e definire, ove possibile, una filiera organizzativa egerarchica differenziata tra personale medico e personale delleprofessioni sanitarie per garantire lÊautonomia nellÊassolvimento

delle funzioni assistenziali, anche nellÊesercizio delle compe-tenze avanzate. Al contempo, è necessario che lÊassistenza infermieristica siacentrata sulla persona/soldato e sulle funzioni dellÊorganizza-zione militare; servono linee-guida, protocolli e il lavoro di tutti.˚ sicuramente ipotizzabile: „rafforzare la posizione e le funzionidegli infermieri nelle attività sanitarie di primo contatto‰, anchecon possibilità di somministrazione autonoma di farmaci sullabase di linee guida e protocolli multi-professionali e/o con ausiliotelemedicina ed avere personale focalizzato sulla tutela della sa-lute a livelli crescenti, con attenzione anche al contesto opera-tivo di riferimento e alla medicina occupazionale-medicina dellavoro. Il mix dei mutamenti tra norme militari e norme civili,quindi, individua i tratti salienti di una professione profonda-mente rinnovata, oltre che nella sostanza anche nella „forma‰,ergo, in questa fase storica di complessivo riordino in senso in-terforze, appare configurabile agire non solo nel campo di rior-dino delle carriere ma di riordino complessivo dellÊorganizza-zione sanitarie militare e del ruolo del personale delle profes-sioni nellÊerogazione delle prestazioni sanitarie.

LA NOMINARosaria Alvaro

Fellow dell’American Academy of NursingLÊAmerican Academy of Nursing, prestigiosa organizzazione professionale che genera,sintetizza e dissemina il sapere infermieristico e che contribuisce alle politiche sanitarieprodigandosi per il benessere della categoria, ha conferito la nomina di Fellow a RosariaAlvaro, Ordinario MED/45, presidente del CdL in Infermieristica e del CdL Magistrale inScienze Infermieristiche e Ostetriche allÊuniversità di Tor Vergata.UnÊonorificenza prestigiosa conseguita quale riconoscimento per lÊimportante contributoapportato alla professione e per i risultati raggiunti dalla professoressa Alvaro.La cerimonia per lÊassegnazione del titolo accademico di F.A.A.N. si svolgerà tra il 24 edil 26 ottobre 2019, al Marriott Marquris (Washington D.C.), in occasione della Driving Po-licy Conference, presieduta dalla professoressa Karen Cox. Da quel momento, Rosaria Alvaro potrà fregiarsi del nuovo titolo, unendosi agli altri ri-cercatori italiani che lÊhanno preceduta: Loredana Sasso, Gennaro Rocco e AlessandroStievano.

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I l 13 aprile, lÊassemblea diCives odv ha confermatoMaurizio Fiorda, consigliere

OPI Roma, presidente ancheper il quadriennio 2019-2022.AllÊordine del giorno, anche ilrinnovo delle cariche del diret-tivo nazionale dei revisori deiconti e del comitato di garanziae lÊapprovazione dei bilanci.Per lÊoccasione, si sono tiratele somme sulle attività svoltenel periodo in cui Fiorda è sta-to in carica, assieme a tutto ildirettivo uscente. La riorganiz-zazione della colonna mobilecon lo spostamento e lÊaccen-tramento dei mezzi e materialia Chieti, anzitutto, ma pure: il riassetto amministrativo, lÊappro-vazione dello statuto odv come chiedeva la neo riforma delTerzo settore (statuto che ancora oggi risulta essere uno deipochi rinnovati nellÊambito delle associazioni iscritti nellÊelencodel volontariato della Protezione Civile). Questo, senza dimenti-care che, nei tre anni di gestione, sono stati organizzati molticorsi Ecm e le iniziative in collaborazione con gli Opi provincialie con il Dipartimento di Protezione civile.Approvati, allÊunanimità, il bilancio consuntivo 2018 e quello pre-ventivo 2019.

„La rinnovata fiducia degli iscritti Cives verso di me – ha com-mentato Fiorda – mi rende molto felice. Ringrazio tutti i consi-glieri uscenti che hanno permesso allÊassociazione di guardareavanti. Cives ha un ruolo rilevante allÊinterno della Protezione ci-vile, ma per affermarci sempre più, come volontari e come pro-fessionisti sanitari, dobbiamo farci conoscere – ha continuato ilneo eletto presidente –. In programma, infatti, ci sono già di-verse iniziative: iniziative che serviranno anche per porre le basidi un futuro da spendere in aiuto alla gente, accanto alle istitu-zioni‰.

Questo, il nuovo direttivo nazio-nale Cives odv: Maurizio Fiorda(Roma, presidente); Fabio Cellini(Chieti, vicepresidente); FrancescaMarfella (Livorno, direttore opera-tivo); Marco Ricci (Campobasso,segretario); Francesco Ciani (Fi-renze, tesoriere); Filippo Guarnieri(Benevento, consigliere); LorenzoStagnaro (Genova, consigliere). I revisori dei conti: Cristina Magno-cavallo (Campobasso, presidente);Emanuela Palma (Lecce); CorradoGiunta (Varese); e, per il comitatodei garanti: Guido Amato (Napoli)e Donatella Nieddu (Sassari).

Cives, Maurizio Fiorda confermato presidente

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Infermiere di famigliaAsl Roma 4, 5 e 6 premiate al Forum PA 2019

La sanità sta cambiando, da ospedale-centrica ad una me-dicina che si svolge sempre più sul territorio, avvicinan-dosi ai cittadini negli ambienti di vita quotidiana attraverso

un modello educativo ed assistenziale a sostegno delle famigliee della comunità nella gestione delle fragilità e cronicità.Per adempiere al concetto di „medicina di iniziativa‰ è neces-sario un restyling dei modelli assistenziali. Le ASL Roma 4, 5, 6 e lÊOrdine delle Professioni Sanitarie diRoma si sono uniti per raggiungere questo grande e fondamen-tale obiettivo, proponendo un progetto sperimentale che vedecome protagonista lÊinfermiere di famiglia e di comunità che,insieme ai medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta,i servizi territoriali e le famiglie dei pazienti cronici intercettatinellÊarea delle cure primarie, facendo riferimento al ChronicCare Model, ha lÊobiettivo di ridurre la disabilità, il ricorso inap-propriato allÊospedalizzazione, migliorare la qualità di vita delle

famiglie coinvolte nella cura e soprattutto prevenire o procrasti-nare la manifestazione di tutte le patologie croniche. Le ASL Roma 4, 5 e 6, dopo un attento studio del territorio,

dellÊepidemiologia e delle strutture territoriali hanno ela-borato un modello assistenziale che mette in comunele risorse delle Aziende, dei Comuni e delle associazionidi volontariato del territorio.LÊinfermiere di famiglia e di comunità ha lo scopo di:1. identificare e valutare lo stato di salute;2. pianificare ed erogare assistenza; 3. effettuare interventi informativi ed educativi; 4. essere lÊattivatore di rete per il problema segnalatodal paziente, famiglia, comunità;5. sostenere ed incoraggiare, educare ad una autoge-stione consapevole delle malattie e del percorso di cura;6. identificare situazioni di rischio di squilibrio dello statodi salute al fine di allertare precocemente il MMG/PLS.LÊOPI di Roma, al fine di garantire competenze specifi-che ed elevate, ha strutturato un percorso di formazioneper fornire le competenze sui concetti di presa in carico,prevenzione, tutela della cronicità, percorsi diagnosticiterapeutici e fragilità tramite un Master universitario diI livello in „Infermiere di famiglia e di comunità‰.Il progetto è stato presentato al Forum PA 2019, nellasezione „Premio PA sostenibile. 100 progetti per rag-giungere gli obiettivi dellÊAgenda 2030‰, unÊiniziativapromossa allÊinterno della Manifestazione finalizzata araccogliere i migliori progetti/prodotti concreti che pos-sono aiutare i singoli territori ad affrontare le tante de-bolezze dellÊattuale modello, rientrando nei 100 progettipremiati.

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LÊAzienda ASL Roma 4 ha partecipato alla seconda edizione del„Premio PA sostenibile. 100 progetti per raggiungere gli obiettividellÊAgenda 2030‰, iniziativa promossa da FPA con ASviS, allÊin-terno di FORUM PA 2019, per raccogliere i migliori progetti/pro-dotti concreti che sposino lÊutopia sostenibile, aiutando lÊItalia, edin particolare i singoli territori, ad affrontare le tante debolezze del-lÊattuale modello di sviluppo, scegliendo un sentiero di crescitasostenibile da percorrere fino e oltre il 2030. La convinzione che sta alla base dellÊiniziativa vede la costante ri-cerca di innovazione da parte delle amministrazioni centrali e lo-cali, ma anche da parte di associazioni e start up, come la stradairrinunciabile per assicurare benessere e sviluppo alle comunità.LÊAzienda ASL Roma 4 ha partecipato nella sezione „Alimenta-zione, salute e welfare‰ con il progetto „Riscoprire insieme la sa-lute‰, proposto dal Dipartimento delle Professioni Sanitarie eSociali, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Preven-zione e la CONAD, le associazioni di volontariato come CRI e ADI-CIV. Ideatori: Giuseppe Quintavalle; Carmela Matera; FrancescoQuagliariello; Carlo Turci (tesoriere OPI Roma); Roberta Marchini,Simona Ursino e Tiziana Di Giovanni.LÊobiettivo principale è di colmare le lacune della popolazionesullÊautocura per ridurre lÊincidenza di patologie legate a cattivistili di vita e proponendo uno sportello di ascolto e screening sa-nitario negli ambienti dove il cittadino si reca maggiormente. Nello specifico, si cerca di fornire alla cittadinanza un punto di

ascolto sanitario che fa-cilita lÊorientamento elÊaccessibilità ai servizisanitari, che analizza ladomanda della popolazione traducendola in azioni di monitoraggio, per intervenire in modo spe-cifico sulle esigenze formative ed informative della popolazione residente a Civitavecchia. Questo progetto, adottato in via sperimentale, ha permesso di valorizzare il ruolo dei profes-sionisti sanitari sul territorio, orientare la popolazione in ambito sanitario, promuovere i processidi self care e realizzare una partecipazione attiva e consapevole alle scelte di natura assistenziale(empowerment del cittadino).Le attività sopra indicate hanno cadenza mensile ed hanno avuto inizio nel mese di febbraio2019. Sino ad ora, sono stati effettuati 5 eventi che hanno visto la partecipazione di 300 per-sone (di cui il 46,8% con età superiore a 61 anni; il 69,8% donne; il 47% aveva valori pressorialterati e il 12% valori alterati di glicemia a due ore dal pasto).Nella prevenzione al tabagismo, promozione attività fisica e lotta al doping, 30 interventi dicounselling motivazionale ciascuno.Gli eventi sono strutturati con argomenti a tema sui principali determinanti della salute e sicu-rezza in famiglia, quali: „Alimentazione e benessere‰; „Prevenzione è salute‰; „L'ipercoleste-role- mia: un problema che si può risolvere‰; „Impariamo a leggere le etichette‰; „Teniamo afreno l'ipertensione‰; „Combattere a tavola l'iperglicemia‰; „Restare in salute anche se diabe-tici‰; „Sport e salute‰; „Proteggiamoci dai raggi solari‰ DAPSS; „Gli animali vanno in vacanza‰;„Allattamento al seno: un'alleanza speciale fra mamma e bambino‰; „Ridurre lo stress facilitale relazioni e il benessere psico-fisico‰; „Come, perché e quando utilizzare il Punto Unico diAccesso (PUA)‰; „A scuola in sicurezza‰; „Prevenire l'ostruzione delle vie aeree nei neonati ebambini: tecniche pratiche di disostruzione delle vie aeree‰; „Prevenzione degli incidenti do-mestici‰; „Rianimazione cardiopolmonare: tecniche pratiche‰; „Non lasciatevi influenzare‰;„Lotta al tabagismo‰; „La prevenzione per mamma e bambino‰.

IL RICONOSCIMENTORiscoprire insieme la salute con l’ASL Roma 4

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P resentata dallÊassessore alla sanità della Regione Lazio,Alessio DÊAmato, e dal direttore generale della sanità,Renato Botti, „Azienda Lazio. Zero‰, prevista con deli-

bera di giunta 87 del 19 febbraio 2019. La nuova azienda regionale sanitaria è finalizzata allÊintegrazionefunzionale dei servizi sanitari e operativi di supporto a valenzaregionale, con lÊobiettivo di limitarne i costi gestionali, già rea-lizzata in altre regioni italiane, come Veneto (in forma di holding),Liguria, Friuli Venezia Giulia e Toscana. „Se alcune funzioni necessitano di essere decentrate – ha spie-gato il direttore generale, Botti – per garantirne lo sviluppo e laqualità del servizio, come la presa in carico della cronicità, esi-stono funzioni tecnico specialistiche amministrative per cui lÊac-centramento costituisce valore aggiuntivo nellÊerogazione eottimizzazione del servizio‰. LÊAzienda Zerodella sanità laziale è stata pensata dalla Giunta,nel rispetto della normativa nazionale in materia,per definire i piani di acquisto annuali e plurien-nali per lÊapprovvigionamento di beni e servizi eper la valorizzazione del patrimonio mobiliare eimmobiliare, per centralizzare il sistema dei pa-gamenti dei fornitori, per la gestione del si-stema documentale del personale del serviziosanitario. „Per avviare Azienda Zero – ha precisato Botti– sÊintende favorire lÊinterscambio di risorseumane tra il personale della Regione e il perso-nale delle aziende ed enti del Servizio sanitarioregionale. Sarà una struttura leggera e avrà lafunzione di svolgere in modo centralizzato leprocedure assunzionali per figure professionalicomuni, fermo restando in capo alle aziende delSSR la rilevazione dei fabbisogni e la gestionedelle risorse umane‰. Azienda Zero prevede il rafforzamento del ruoloe delle funzioni della governance regionale; con-sentirà alle Aziende la piena focalizzazione suiservizi alla persona; semplificherà e renderà piùefficiente la catena di comando; genererà unacooperazione tra enti intermedi che supportanole aziende con servizi caratterizzati da compe-tenze gestionali e organizzative. Insomma, si tenterà di dare il via a un percorsovirtuoso finalizzato al conseguimento di livelli di

alta professionalizzazione nel sistema di governo della salutepubblica, potenziando la qualità dei servizi offerti dalle singoleAziende Sanitarie e dalla Regione Lazio. Il progetto emula il modello di una sovra Asl già sperimentato,seppur con diverse sfaccettature, in alcune Regioni (Veneto, Li-guria, Sardegna ad esempio) Tra gli obiettivi della nuova Mega Azienda.0:1) consentire alle aziende sanitarie la piena focalizzazione sulle

attività ed i servizi alla persona;2) rafforzare il ruolo, le funzioni e le competenze della gover-

nance regionale;3) generare livelli intermedi di cooperazione obbligatoria tra le

aziende al fine di perseguire standard di processo e di risul-tato e le conseguenti economie di scopo e di scala;

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Botti e D’Amato presentano“Azienda Lazio.Zero”

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NOTIZIE REGIONE

4) semplificare e rendere efficiente la catena di„comando‰;

5) riorientare i propri servizi rispetto alle ormaiconsolidate tendenze della domanda.

LÊAzienda, per cui è previsto un finanziamentodi 500 mila euro allÊanno per il 2019 e il 2020,sarà dotata di autonoma soggettività e persona-lità giuridica di diritto pubblico e autonomia or-ganizzativa, amministrativa, patrimoniale, ge-stionale e tecnica, ed avrà sede presso immobilinella disponibilità regionale o degli altri enti delSSR. Gli organi istituzionali dellÊAzienda sono di-rettore generale e collegio sindacale e si appli-cano, in quanto compatibili le disposizioni relati-ve a direttore generale, collegio sindacale, di-rettore amministrativo e sanitario.Invece, le funzioni specificamente attribuiteallÊAzienda Lazio.0 saranno le seguenti: a) definizione di piani di acquisto annuali e plu-

riennali per lÊapprovvigionamento di beni eservizi e per la manutenzione e la valorizza-zione del patrimonio mobiliare e immobiliaredegli enti del servizio sanitario regionale;

b) gestione di procedure di gara, ferme restan-do le funzioni di centrale di committenza re-gionale attribuite al soggetto aggregatore;

c) centralizzazione del sistema dei pagamentidei fornitori del servizio sanitario;

d) governo di procedure concorsuali centraliz-zate e gestione del sistema documentale delpersonale del servizio sanitario, eccettuatolÊesercizio di funzioni proprie del datore di la-voro appartenente a ciascun ente del serviziosanitario regionale;

e) supporto alla realizzazione di attività di altaformazione;

f) coordinamento e sviluppo del sistema infor-mativo sanitario e delle tecnologie di informa-zione e comunicazione;

g) organizzazione e sviluppo della rete logisticadistributiva;

h) supporto tecnico allÊattuazione di investi-menti programmati in sanità.

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˚stato presentato a Roma, il 4 aprilescorso, il documento „Conoscere lalegge n. 219/2017: norme in materia

di consenso informato e di disposizioni anti-cipate di trattamento‰. Uno strumento, cor-redato da Glossario (con delucidazioni su 49termini), pensato per cittadini, pazienti, care-giver, operatori sanitari, frutto di un intensolavoro iniziato un anno fa, con incontri perio-dici, contributi e revisioni provenienti da pro-fessionisti con diverse competenze e diver-se posizioni, politiche ed etiche.Il documento, infatti, è stato prodotto daicomponenti del Tavolo di lavoro sulla leggen. 219/2017, promosso dallÊOrdine degli Psi-cologi del Lazio e coordinato da Monia Bel-letti, a cui hanno preso parte lÊOrdine delleProfessioni Infermieristiche di Roma e quelloprovinciale dei Medici Chirurghi e degliOdontoiatri, assieme a rappresentanti delmondo sanitario, della ricerca e dell'associa-zionismo. „L'Ordine Psicologi del Lazio havoluto avviare una riflessione comune dellevarie professioni sanitarie, soprattutto diquelle prese in considerazione dalla legge n.219/2017 - ha spiegato il vicepresidente, Pietro Stampa - per ar-rivare a redigere uno strumento condiviso per la lettura dellalegge, dei suoi concetti fondamentali e delle problematiche chepresenta la sua attuazione nel contesto concreto della clinica edel percorso di cura‰. Ausilia Pulimeno, presidente OPI Roma, ha sottolineato la co-munione d'intenti che ha guidato il percorso che ha portato allastesura del documento: „Questo è un giorno importante, perdiversi motivi. LÊOrdine che rappresento è felicissimo di colla-borare con tutti i soggetti coinvolti nel contesto di salute del cit-tadino, mettere insieme le forze per raggiungere un risultatocondiviso e soddisfare i bisogni di cura della persona. Mi piacepensare a ognuno di noi come a una ÂtesseraÊ di un grande mo-saico, dove, pur mantenendo le proprie specificità, si è cercatodi guardare oltre. Quello di oggi è un grande traguardo, ma èsolo una ÂpartenzaÊ da cui muovere i prossimi passi. Gli infer-mieri sono accanto alla persona malata e alla sua famiglia permolte ore al giorno, specie nei contesti in cui non è più auto-nomo. La relazione di cura che gli infermieri instaurano è un

mezzo che accresce la conoscenza dellÊéquipe stessa, affinchéle scelte assistenziali possano essere appropriate e semprecondivise‰. Il presidente dell'Omceo Roma, Antonio Magi, ha rivendicato ilruolo fondamentale degli Ordini professionali, in quanto entisussidiari dello Stato: „Ci confrontiamo sempre più spesso connorme che poi difettano di decreti attuativi e di linee-guida, conil paradosso che poi è la Magistratura a fornire, con le sentenze,la corretta applicazione di quanto disposto dal Parlamento. Que-sto non può più essere, pertanto, ben vengano lavori di squadracome questo, in cui ogni professione pone il solo interesse delcittadino al centro della discussione„. Indubbiamente, lÊevento è servito per intendere meglio lÊacce-zione di una legge che si presta a una lettura multidisciplinare,affinchè il concetto di „dignità‰ nella salute sia sempre al centrodel dibattito in sanità.Un lavoro che, a detta di tutti i protagonisti, si può definire „mul-tivaloriale‰, data la diversa origine e il differente orientamentopolitico-religioso dei soggetti coinvolti. Insomma, questo docu-

Presentato il documento per“Conoscere meglio la legge n. 219/2017”

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NOTIZIE ORDINE

mento dimostra che, benchè con idee contrastanti, si possa tro-vare una mediazione, un „pensiero comune‰ che cerca di spie-gare, con un linguaggio più semplice, una legge difficile. Unlavoro che non contempla le Conclusioni. Perché? Perché sitratta di un work in progress. „In questa prima fase - ha conti-nuato Pulimeno - tutti animati dalla stessa volontà, non si è di-scussa la legge in sé, ma ci si è confrontati per far emergereragionamenti necessari. Le definizioni trovate di ciascun ter-mine, infatti, tengono conto delle peculiarità di tutti ma ci hannomesso tutti dÊaccordo. La convinzione è che, col coinvolgimentodi stampa ed educatori, bisogna veicolare messaggi legati al-lÊargomento del fine vita prima che il cittadino si trovi in quellacondizione. Cercare di cambiarne lÊapproccio, facendogli acqui-

sire maggiore consapevolezza al riguardo‰.Durante la tavola rotonda della seconda parte della mattinata siè proceduto alla firma del documento degli autori presenti.„UnÊopportunità - ha concluso la presidente OPI Roma -. EccocosÊè questo Glossario. LÊopportunità di sedersi accanto a pro-fessionisti del settore e associazioni di cittadini che affrontanocerte problematiche; discuterne insieme, convogliare le forzeper difendere sempre lÊautonomia della persona la sua libertàdi scelta. Il fine vita è il tempo della cura e dellÊascolto‰.Documento e Glossario „Conoscere la legge n. 219/2017:norme in materia di consenso informato e di disposizioni antici-pate di trattamento‰ sono scaricabili gratuitamente allÊindirizzo:www.ordinepsicologilazio.it/risorse/

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NOTIZIE ORDINE

In occasione dellÊapprovazione del nuovo Codice Deontolo-gico della professione, lÊOPI di Roma ha inteso farne stam-pare numerose copie, che verranno distribuite capillarmente

su tutto il territorio provinciale.Ecco la prefazione scritta dalla presidente Pulimeno:„Il nuovo Codice Deontologico degli Infermieri italiani, appro-vato il 13 aprile 2019 dai Presidenti degli Ordini Provinciali com-ponenti il Consiglio Nazionale della Federazione Nazionale degliOrdini della Professioni Infermieristiche (FNOPI), rappresentaper lÊinfermiere uno strumento per esprimere la propria com-petenza e la propria umanità, il saper curare e il prendersi curadellÊaltro nella sua interezza.In oltre un anno di consultazioni, la FNOPI ha seguito un iter dipartecipazione di tutti gli infermieri e della società civile nel suoinsieme nella costruzione del nuovo Codice. Una Commissionecostituita ad hoc ha messo a punto un testo che poi è stato sot-toposto alla consultazione pubblica on-line degli infermieri e ditutte le associazioni e società infermieristiche per tornare dinuovo alla Commissione e agli Ordini che lÊhanno riconfigurato.Successivamente sono cominciate le consultazioni con espertigiuristi, eticisti, bioeticisti, associazioni dei malati e rappresen-tanti ufficiali delle più importanti religioni. Infine, in un altro pas-saggio, la Commissione incaricata della stesura del Codice, loha presentato al Ministro della Salute che ne ha sancito la con-gruenza come garante istituzionale. Ha chiuso il ciclo lÊanalisi eil voto finale dei presidenti dei 102 Ordini Provinciali.Il nuovo Codice, composto da 53 articoli, rappresenta per lÊin-fermiere uno strumento per esprimere la propria competenzae la propria umanità, il saper curare e il saper prendersi cura.LÊinfermiere deve dimostrare di saper utilizzare strumenti inno-vativi per una gestione efficace dei percorsi assistenziali e lÊap-plicazione dei principi deontologici che completano le compe-tenze e permettono di soddisfare non solo il bisogno di ogni sin-golo paziente, ma anche quello del professionista di trovaresenso e soddisfazione nella propria attività.Il nuovo Codice rispecchia l'attuale ruolo attuale dei professio-nisti infermieri in una società globalizzata e sempre più dinamicae complessa dove il cambiamento incessante è senza soluzionedi continuità. LÊemergere della web society, infatti, ha radicalmente cambiatole pratiche quotidiane, tanto nella vita privata quanto in quellaprofessionale, attraverso la diffusione di nuovi strumenti me-diatici, piattaforme, linguaggi e modus operandi. Oggi, lÊinfer-miere, anche attraverso lÊutilizzo dei mezzi informatici e dei

social media, si deve comportare con decoro, correttezza, ri-spetto, trasparenza e veridicità; deve tutelare la riservatezzadelle persone e degli assistiti ponendo particolare attenzionenel pubblicare dati e immagini che possano ledere i singoli, leistituzioni, il decoro e lÊimmagine della professione.E proprio in tale quadro di incessante cambiamento e di iper-comunicazione interattiva, tale Codice mira a ribadire valori im-portanti come la dignità dei pazienti e della professione. Diviso in otto Capi, ognuno su un argomento che riguarda laprofessione e/o lÊassistenza, il nuovo Codice chiarisce che lecompetenze morali dellÊinfermiere sono precipue per avere unapratica professionale di qualità che permette di curare e pren-dersi cura della persona assistita, nel rispetto della dignità, dellalibertà, dellÊeguaglianza, delle scelte di vita e delle concezioni disalute e benessere, senza alcuna distinzione sociale, di genere,di orientamento di sessualità, di appartenenza etnica, religiosa

Nuovo Codice DeontologicoOPI Roma ne distribuirà copie in tutta la provincia

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e/o culturale. E proprio in questo qua-dro, lÊinfermiere si astiene da ogniforma di discriminazione e colpevolizza-zione nei confronti di chi incontra nelsuo operare.LÊinfermiere partecipa al percorso dicura e si adopera affinché la persona as-sistita disponga delle informazioni ne-cessarie ai suoi bisogni di vita e allascelta consapevole dei percorsi di curaproposti e si impegna a sostenere lacooperazione con i professionisti coin-volti nel percorso di cura, adottandocomportamenti leali e collaborativi con i colleghi e gli altri ope-ratori. Il Codice mette anche in chiaro che lÊInfermiere agisce in baseal proprio livello di competenza e ricorre, se necessario, alla con-sulenza e allÊintervento di infermieri esperti o specialisti. Rico-nosce e valorizza il loro specifico apporto nel processo assi-stenziale. Rispetto al quadro organizzativo, lÊinfermiere Âparte-cipa al governo clinico e promuove le migliori condizioni di sicu-rezza della persona assistita, conosce i percorsi di prevenzionee gestione del rischio e aderisce alle procedure operative, allemetodologie di analisi degli eventi accaduti e alle modalità di in-formazione alle persone coinvolteÊ. Inoltre, se l'organizzazione chiedesse o pianificasse attività as-sistenziali, gestionali o formative in contrasto con i propri prin-cipi e valori e/o con le norme della professione, lÊinfermiereproporrà soluzioni alternative e se necessario si avvarrà dellaclausola di coscienza.LÊinfermiere ha anche lÊobbligo di concorrere alla valutazionedel contesto organizzativo, gestionale e logistico in cui si trovala persona assistita e formalizza e comunica il risultato delle suevalutazioni. Oltre dieci articoli, su 53, riguardano il rapporto di-retto con gli assistiti, dal dolore alla privacy, dallÊassistenza aiminori alle cure nel fine vita, fino al segreto professionale. LÊin-fermiere, inoltre, si aggiorna costantemente e denuncia e se-gnala, assieme allÊOrdine, lÊabusivismo e le attività di cura eassistenza prive di basi e riscontri scientifici e/o di risultati vali-dati scientificamente.

Il nuovo Codice precisa come lÊinfermiere è garante che la per-sona assistita non sia mai lasciata in abbandono; se rileva pri-vazioni o maltrattamenti li segnala allÊautorità competente e siattiva perché ci sia un rapido intervento. Chiaro anche il riferimento alle regole deontologiche della liberaprofessione facendo riferimento al Âcontratto di curaÊ in cui siprevede che lÊinfermiere, con trasparenza, correttezza e nel ri-spetto delle norme vigenti, stipula con la persona assistita unapposito contratto di cura che evidenzi lÊadeguata e appropriatapresa in carico dei bisogni assistenziali, quanto espresso dallapersona in termini di assenso/dissenso informato rispetto aquanto proposto, gli elementi espliciti di tutela dei dati personalie gli elementi economici.Nelle disposizioni finali, poi, il nuovo Codice raggruppa una seriedi regole per il decoro della professione e il rispetto delle normedeontologiche stesse da parte di tutti gli infermieri. ̊ una guidae una regola per garantire la dignità della professione e per que-sto va rispettata e seguita da tutti gli infermieri.Tale Codice avrà ancor maggior valore se verrà profondamenteinteriorizzato da tutti nella pratica quotidiana e se verrà messoin pratica con ulteriori documenti valoriali che si basino su diesso e che siano congruenti con le geografie assistenziali deidiversi luoghi di cura sia in ambito ospedaliero che territoriale.Il nuovo Codice Deontologico sarà corredato da un glossario nelquale verrà esplicitato il significato che alcuni termini hanno nelcontesto deontologico in cui sono inseriti al fine di renderne lÊin-terpretazione univoca‰.

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NOTIZIE ORDINE

Dal 2011, la Biblioteca Digitale è disponibile in accessoremoto per tutti gli iscritti sul sito dellÊOrdine: questÊam-pia aggregazione di risorse elettroniche (banche dati isti-

tuzionali, pacchetti di abbonamenti sottoscritti, collezioni dijournal concesse in convenzione, journals open access di di-verse fonti) è concepita per essere un incentivo per la ricercadegli infermieri che possono accedervi in tempo reale e con lamassima facilità. ˚, evidentemente, anche estensione e coredella biblioteca di sede, così integrata del patrimonio bibliogra-fico digitale, è rinomata nellÊambiente accademico e apprezzatadallÊutenza generale come importante Centro di Documenta-zione scientifica infermieristica: è frequentata dagli studenti deiCdL in Infermieristica, delle Lauree Magistrali e dei Master dellediverse università romane, del Lazio e di altre regioni. Importanti anche le visite istituzionali richieste dai docenti dellediverse scuole che conducono intere classi per prepararle, sem-pre più precocemente, allÊuso degli strumenti della ricerca in-fermieristica: lÊesperienza conferma che queste visite guidate,assieme alle risorse disponibili, producono accessi continui edisinvolti da parte degli studenti. Nonostante gli infermieri iscritti possano accedere a gran partedelle risorse nella modalità remota non mancano di frequentarela struttura per assistenze personalizzate, per il cartaceo italiano,o perché coinvolti in progetti di ricerca.Per dare massima fruizione allÊutenza remota che, come mo-strano i numeri, è sempre numerosa e capace, la strategiadellÊOrdine, nellÊacquisizione delle risorse, privilegia il patrimoniobibliografico elettronico al cartaceo, pur rimanendo, tra i due,un necessario rapporto di complementarietà ai fini dellÊotteni-mento dei documenti, dettato dai minor costi del cartaceo e dalfatto che talvolta è il solo supporto di pubblicazione (p.e. dellaproduzione italiana). Le statistiche dÊuso in remoto sono sempre consistenti e con-vincenti, ancor più se si ricorda che, negli anni passati, lÊutenzainfermieristica opponeva una discreta resistenza alle risorse in-ternazionali per le difficoltà con la lingua inglese: funzionali aquesto successo i continui corsi di inglese che si tengono insede. Significativi, per la fruizione delle risorse, anche i dati delleconsultazioni in sede.

LA BILIOTECA DIGITALEIl portale è fruibile da remoto e in sede, attraverso FULL TEXTFINDER di EBSCO che aggrega risorse EBSCO ed OVID Te-chnologies, periodici elettronici fulltext, catalogo del posseduto

cartaceo della biblioteca, le più importanti banche dati biomedi-che di interesse infermieristico; attraverso il sistema „lin-ksource‰ aggrega tutti i fulltext disponibili nellÊambiente digitaleai record delle banche dati Cinahl e Pubmed.

PERIODICI DIGITALI DISPONIBILILe testate elettroniche sono in parte sottoscritte (26 attive, 41con gli archivi pregressi delle testate sottoscritte, cessate percambio titolo), in parte concesse in convenzione da EBSCO In-formation Services e Ovid Technologies in parte gratuitamenteaggregate (open access/free journals) per la comodità del ricer-catore, le collezioni disponibili sono:- Collezione Full text del Cinahl „PLUS with Full Text (EBSCO)‰,

700 testate - EBSCO Open Access Medical and Health Collection - Free Medical Journals - Geneva Foundation Free Medical Journals - Lippincott Williams and Wilkins Journals; Ovid Nursing Collec-

tion II: Lippincott Premier- Nursing Journals e singoli (26 titoli sottoscritti, per un totale di

41)- Open Access PubMed Central- Ovid open access journal (1353 titoli)Le collezioni sono in continuo divenire per il periodico mutaredegli accordi tra aggregatori ed editori, ma, indicativamente, sipuò parlare della disponibilità di complessive 7.653 testate diarea biomedica.

LE BANCHE DATI - CINAHL, prodotto EBSCO. Dal 2018, si è scelto di tornare alla

La Biblioteca e la Commissione dedicatadell’OPI di Roma

Attività, accessi e numeri dell’anno appena trascorso

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NOTIZIE ORDINE

versione „Plus with full text‰ per la significativa cancellazioneoccorsa nella versione Complete di importanti testate full textdi infermieristica. Questa, oltre ad una copertura bibliograficaretrospettiva dal 1937, offre circa 750 periodici full text e indi-cizza 5.467 Journals per circa 6 milioni di record, così da essereil meglio per la ricerca della letteratura mondiale di Nursing a di-sposizione degli infermieri iscritti allÊOPI di Roma.- NURSING REFERENCE CENTER, prodotto EBSCO, di partico-lare interesse per gli infermieri ospedalieri per la ricchezza distrumenti della clinica: evidence-based care sheets, quick les-sons, informazioni farmacologiche, linee guida, documenti dieducazione del paziente alla dimissione, documenti di compe-tenze e procedure infermieristiche- COCHRANE COLLECTION PLUS, distribuita da EBSCO, sot-toscritta dal 2013, la collezione di database è nota per lÊeccel-lenza dei suoi documenti e revisioni, è però consultabile solopresso la biblioteca della sede - PUBMED (NLM), liberamente disponibile on line,aggregato nella biblioteca digitale consente al ri-cercatore di verificare a livello di abstract, attra-verso il linksource (LS), la potenziale disponibilitàdi fulltext o del cartaceo nella biblioteca della sede- OVID/SP, prodotto Ovid Tecnologies, è la piatta-forma di ricerca che, oltre ad aggregare i periodicisottoscritti dallÊOrdine in formato elettronico ed in-dividuabili nel pacchetto „YourJournals@Ovid‰, ag-grega la collezione OPEN ACCESS Lippincott,gentilmente concessa dalla Società proprietaria, laricca collezione di Journal Ovid@Fulltext, non ul-tima, consente la consultazione di Medline (NLM) - ILISI, la banca dati bibliografica dellÊOPI di Roma,liberamente disponibile nel web, è aggregata nel-lÊarea autenticata per la comodità del ricercatoreche voglia svolgere ricerche sulla letteratura ita-liana.

LE STATISTICHECome consueto, per le risorse EBSCO InformationSystem i dati sono stati rilevati attraverso il sitoAdmin di Ebscohost, per OvidSp le statistichesono state fornite da Ovid Technologies. Negli ultimi anni, entrambe le società hanno mo-dificato i livelli di analisi, sostituito alcuni dei datimetrici di utilizzo: pertanto, le statistiche specifiche

ne risulteranno in parte modificate, non essendo alcuni dati piùdisponibili. Le attività dei device mobili, dopo lÊautenticazione,sono tracciate solo nei dati delle interfacce.Legenda:- In giallo i valori crescenti- „Richieste‰ (Requests) è un nuovo dato metrico che contalÊutilizzo dei link presenti nei record, corrisponde allÊattività dianalisi e valutazione dei risultati ottenuti da parte dellÊutente- Il valore delle ricerche federate di Ovid è evidenziato in verde- ** Valori complessivi del pluridatabase Cochrane CollectionPLUS consultabile solo in sede;- ***specifico database di Collection PLUS.-° specifico database di OvidSP-*Ovid Sessioni/Ricerche Federate, indicano il valore relativoalle sessioni e ricerche generate automaticamente dagli „Alert‰attivati dagli utenti per ricerche di proprio interesse.

LE STATISTICHE 2018!"#"$"%&' ())*' +&%%,*),' -,./,&%#&' -,.&0./&' !"##$%&$' ()*$+,-$'

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Autenticazioni all’area del Sistema digitale EBSCO

Attività di ricerca sulle diverse interfacce EBSCO*

-*I valori delle interfacce comprendono lÊattività dei device mo-bili, non tracciata nei report delle singole banche dati, e si evi-denzia lÊattività del portale Full Text Finder per la ricerca delleriviste.

I dati annuali, per singole banche dati e nel complesso della bi-blioteca digitale, sono consolidati,indicativi di unÊattività di ricerca co-stante e dinamica, particolarmenteapprezzabili se contestualizzati allareale condizione lavorativa dellacategoria, è noto che il compartosanitario ha subito, negli anni dicrisi economica, forti cambia-menti, ponendo la professione in-fermieristica sotto particolarepressione. Ciò nonostante, le ricer-che svolte nella biblioteca digitaletestimoniano dati significativa-mente consistenti ed unÊattività diricerca elevata e dinamica. Si evidenzia, poi, che il Cinahl, ri-sorsa centrale per lÊInfermieristica,è accessibile in remoto per ricer-catori strutturati, studenti di Ma-

ster e CdL anche attraverso i sistemi bibliotecari di ateneo delleuniversità romane.Le sessioni complessive di accesso alle banche dati, come dailoro specifici report, sono 5.147, le ricerche sono 23.171,53.261 gli abstract visionati, il download di documenti in linguainglese scaricati dal sistema è pari a 8.867.La banca dati Cinahl, strumento indispensabile per la ricerca in-fermieristica, mantiene un consistente numero di full text sca-ricati 6.151 ed unÊattività di ricerca dinamica e consistente,21.709 gli abstract visionati, 30.148 le richieste relative allÊanalisiapprofondita dei risultati.La Cochrane Collection PLUS registra significativi incrementi disessione +70,35%, di ricerche +188,34%, di full text scaricati+137,33%.La piattaforma OvidSp mostra un incremento rispetto allÊannoprecedente nelle sessioni di accesso +13,49% e nei full textscaricati +22,15%. Imponenti i dati delle „Sessioni e RicercheFederate‰ di OvidSP, quelle generate dagli „Alert‰ attivati dagliutenti dopo aver fatto una ricerca sul proprio argomento di in-teresse per ottenere aggiornamenti senza dover più accederealla piattaforma di ricerca: 1.664 automatici e 9.526 ricercheche, assieme agli altri dati della piattaforma e la visione/utilizzodi complessiva di 30.894 abstract, indicano unÊestesa attività direvisione sistematica, scientifica e un capace utilizzo delle fun-zioni di information retrieval.

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NOTIZIE ORDINE

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I dati testimoniano che il sistema è fruito con costanza; la piat-taforma della Biblioteca Digitale è frequentata da unÊutenza re-mota stabile, capace di utilizzare con sempre migliore compe-tenza le diverse risorse disponibili per rispondere ai propri biso-gni informativi.

UTENZA ALLA CONSULTAZIONEDELLA BIBLIOTECA IN SEDELa biblioteca della sede ha visto mutare le esigenze dellÊutenza.Per gli infermieri iscritti è il luogo in cui possono richiedere ser-vizi complementari alla consultazione in remoto: assistenza per-sonalizzata alla ricerca bibliografica; accesso al cartaceo italianoe internazionale; richiesta presso altre biblioteche di articoli nondisponibili. Per chi non è iscritto allÊOrdine è il luogo di accesso allÊarea di-gitale: frequentatori, gli infermieri iscritti ad altri Ordini che lavo-rano a Roma e gli studenti delle Scuole infermieristiche. Questisi rivolgono, inizialmente, alla manualistica e alla Letteratura ita-liana, per convergere poi sulle risorse internazionali nella fasedi apprendimento degli strumenti di metodologia della ricercae di elaborazione della tesi; richiedono, quindi, ricerche autono-me o assistite alle banche dati, o di corredare, con il reperimen-to di full text e articoli cartacei, le ricerche svolte su PubMed osul Cinahl con gli insegnanti. I dati mostrano che le postazioni informatiche sono utilizzate soloper la consultazione delle banche dati della Biblioteca digitale.Nel 2018, la biblioteca della sede è stata aperta per la consulta-zione: lunedì, mercoledì e giovedì pomeriggio; e il martedì mat-tina per la consultazione assistita di Cinahl e di eventuali altrenecessarie allÊutente. Questi i numeri relativi ai diversi tipi di consultazione offerti agliutenti:- consultazione cartaceo (monografie, periodici italiani e stra-

nieri) 509 utenti- consultazione autonoma delle banche dati: 138 - consultazione assistita delle banche dati: 232Per un totale di 879 utenti che hanno trovato risposte ai propribisogni informativi presso la biblioteca dellÊOrdine. I dati statistici sono segnati dalla possibilità, per gli studenti, diaccedere alle risorse bibliografiche attraverso i servizi bibliote-cari da remoto delle Università romane (dovÊè disponibile anchela banca dati Cinahl): per loro, la biblioteca dellÊOPI è necessariaper essere supportati in ricerche di particolare difficoltà o perreperire documentazione non disponibile nel loro sistema. Per

altri è lÊunico servizio bibliotecario di riferimento.La biblioteca di sede, oltre ad essere il back office della bibliote-ca digitale, presta assistenza telefonica o via mail agli infermieriche, in accesso remoto, abbiano difficoltà alla consultazione oa registrarsi o a recuperare le proprie credenziali di accesso, perindirizzarli poi al supporto tecnico OPI, quando necessario. Richiedendo, nel modulo di consultazione, quanti abbiano uti-lizzato la banca dati ILISI per ottenere i riferimenti bibliografici,si è espresso positivamente il 21,80% di quanti hanno consul-tato il cartaceo: in particolare, tra quanti hanno consultato i pe-riodici italiani (194): il 57,21% (111) si è espresso positivamente;il 3,6% (7) negativamente; il 39,17% (76) non si è espresso. La valutazione, da parte dellÊutenza, del patrimonio bibliograficodisponibile e del servizio offerto è di generale apprezzamento. Rispetto alla consultazione totale del cartaceo, approssimativa-mente*, si possono calcolare le seguenti percentuali:- Manualistica 60,12%- Letteratura infermieristica internazionale 18,07%- Letteratura infermieristica italiana 38,11%*Alcuni moduli indicano una consultazione mista e quindi sonoassegnati alla categoria prevalenteLÊutenza è eterogenea nella capacità di accesso alle risorse elet-troniche, talvolta deve essere introdotta allÊambiente informa-tico, alle diverse funzioni dellÊinterfaccia della Biblioteca digitalee/o delle banche dati, alle modalità di recupero dei documenti.I cataloghi della biblioteca sono disponibili in sede in formatocartaceo e elettronico, e presenti anche sul sito del Collegionella pagina dedicata alla Biblioteca di sede.

LE POSTAZIONI INFORMATICHELe postazioni informatiche sono 3 ed utilizzate esclusivamenteper lÊaccesso alla Biblioteca digitale. Il modulo per la consulta-zione delle banche dati consente di tracciare al meglio gli ac-cessi degli utenti alle singole banche dati, ne è esclusa laCochrane Collection PLUS, consultabile solo in sede, le cui sta-tistiche di uso sono generate dal sito Admin di EBSCO.Consultazione in sededelle banche datiRelativamente ai tipi di consultazione, la „ricerca assistita‰ èquella svolta con il responsabile di biblioteca (il martedì mattinaper appuntamento ma anche nei pomeriggi di consultazione,ove possibile); per „autonoma‰ si intende la ricerca dellÊutente,talvolta svolta effettivamente in piena autonomia o, più spesso,introdotto ed assistito in alcuni passaggi della ricerca e dellÊuso

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dellÊinterfaccia. I moduli registrano: 232 consultazioni assistitee 138 consultazioni autonome, per un totale di 370 utenti.

Dinanzi allÊofferta variegata di banche dati, complessivamente,la banca dati Cinahl in sede è stata consultata da 291 utenti: lafruizione in sede rappresenta il 18,98% del totale. Gli accessi attestati nelle varie banche dati testimoniano un so-lido utilizzo delle risorse. Per la Cochrane PLUS Collection ed accessibile solo in sede, laconsultazione è complementare alle ricerche svolte sul Cinahl,con il recupero di revisioni Cochrane indicizzate nella banca dati,o richiesta in modo specifico dallÊutente. I dati del 2018 sono segnati da forti incrementi

PATRIMONIO CARTACEOI PERIODICIMalgrado si punti a convertire il cartaceo in formato elettronico(per ampliare lÊaccesso allÊutenza remota e per contingentare iproblemi di spazio), rimane comunque significativa la presenzadel cartaceo. Con il 2019, le più autorevoli riviste per la ricerca (come Journalof Clinical Nursing e di Journal of Advanced Nursing dellaWILEY), saranno disponibili in formato elettronico nella biblio-teca digitale.

Oltre a ciò, sono presenti in biblioteca numerosi periodici cheafferiscono in sede perché offerti in regime di scambio (rivistedei Collegi), o, gratuitamente, perché di interesse sanitario.MONOGRAFIEPer le monografie, nel corso dellÊanno, la biblioteca ha acquisito40 nuovi libri di Management sanitario, Legislazione sanitaria,Competenze infermieristiche, Ricerca Infermieristica, Assi-stenze specialistiche, Diagnosi NIC e NOC, NANDA, Proceduree Piani di assistenza ed altro.DOCUMENT DELIVERYNel corso dellÊanno, la biblioteca ha fornito, su espressa richie-sta di utenti interni, privati esterni e Biblioteche, il servizio diDocument Delivery che richiede ad altre Biblioteche e, in re-gime di scambio gratuito, articoli per uso strettamente perso-nale, di ricerca e di studio in conformità alla legge n. 633 del22/041941 e successive modificazioni ed integrazioni.Richieste evase per gli utenti della biblioteca: 23 Richiesteevase per altre biblioteche: 4

ATTIVITÀ DELLA COMMISSIONE BIBLIOTECA,DOCUMENTAZIONE, RICERCANel 2018, la commissione ha continuato il suo lavoro con leprofessionalità già presenti.Il gruppo è formato da: Carlo Turci (Tesoriere); Eleonora Bruno;Barbara Di Donato; Edvige Fanfera; Giovanna Finocchi; SaraMartelli; Rita Ester Monaco; Patrizia Nappini; Claudia Onofri; Cin-zia Antonella Punziano (subentrata ad Alessandro Pizzalla cheha lasciato per sopravvenuti impegni lavorativi. Si coglie lÊocca-sione per ringraziarlo della preziosa collaborazione in questi anni). Per lÊaspetto informatico, il supporto è del webmaster dellÊOr-dine, Vladislav Popov.La commissione ha focalizzato la sua attività sulla tenuta dieventi formativi inerenti la ricerca bibliografica ed il rinnovo dellaBanca dati bibliografica ILISI. Su richiesta delle Aziende Ospe-daliere, ha somministrato il corso itinerante intitolato: „La Ri-cerca delle Evidenze Scientifiche nellÊInfermieristica attraversolÊutilizzo delle Banche dati on line‰, per promuovere lÊinteressealla ricerca infermieristica, fornendo contenuti di base sulle ri-sorse bibliografiche oggi disponibili per gli iscritti dellÊOrdine diRoma. Per il Progetto ILISI ha tenuto il corso residenziale: „LÊindiciz-zazione della letterature scientifica nelle Scienze Infermieristi-che: corso propedeutico per la realizzazione di una banca datibibliografica‰.

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Per lÊattività formativa la commissione ha tenuto 4 corsi (3 iti-neranti sul territorio e uno in sede).

PROGETTO ILISI Nel progetto sono coinvolti tutti i membri della commissione bi-blioteca e gli indicizzatori formati che collaborano ad oggi:- Referenti dellÊOrdine: la Presidente, Pulimeno e il Tesoriere,

Turci- Gruppo di progetto: Bruno, Di Donato, Fanfera, Finocchi, Mar-

telli, Monaco, Nappini, Onofri, Punziano, Stievano e Turci.- Gruppo indicizzatori (appartenenti al progetto nel 2018): Bia-

gioli, Cortesini, Di Donato, Diottasi, Gentili, Iossa, Martelli,Monaco, Onofri, Pizzalla, Punziano, Sferrazza. Neo-indicizza-tori: Ciucciarelli, Filardi, Forte, Ingrassia, Mattaioli, Mosetti,Musto, Scozzo.

Escono, per sopraggiunti impegni personali: Di Giovanni, Guar-diani, Lattanzi, Pizzalla, Trinca. LÊoccasione è utile per ringraziarlidel lavoro puntuale e sistematico che hanno svolto negli anniper ILISI.Macro obiettivi per la funzionalità del progetto1. Revisione periodica del Thesaurus

italiano di Scienze Infermieristiche(ThiSi) redatto;

2. formazione di personale volontarioche sviluppi la capacità di indicizzaregli articoli infermieristici, attraversoil corso dedicato: „LÊindicizzazionedella letteratura scientifica nelleScienze Infermieristiche: corso pro-pedeutico per la realizzazione di unabanca dati bibliografica‰ e succes-siva fase di training con sessioni diindicizzazione in sede;

3. aggiornamento continuo del soft-ware che supporta la collezione deidati e la ricerca online, con interfac-cia in lingua italiana, adattamentodelle funzioni alle necessità del pro-getto, miglioramenti per una facilefruibilità da parte dellÊutente;

4. indicizzazione in modalità remota diarticoli relativi a riviste di annata cor-rente e annate pregresse;

5. revisioni costanti del database per

valutare lÊadeguata applicazione del criterio stilistico-redazio-nale e di indicizzazione;

6. presentazione del Progetto e della banca dati in eventi signi-ficativi della comunità infermieristica;

7. continua fruizione pubblica del database sul sito dellÊOrdine; 8. gestione materiale organizzativo;9. applicazioni eventuali del regolamento per la gestione formale

e pratica dei rapporti allÊinterno dellÊesteso gruppo del Pro-getto ILISI.

Il gruppo di progetto ha curato tutti gli aspetti funzionali alla curadella banca dati e, con il supporto del webmaster, ha definitiva-mente posto on line la nuova versione di ILISI sulla quale gli in-dicizzatori stanno nuovamente incrementando le immissioni direcord. Il gruppo di indicizzazione è stato incrementato da 8 neo indi-cizzatori che collaborano con costanza e motivazione: bisogneràsvolgere presto un nuovo corso per assicurare il turnover fisio-logico.

Raccolta dati, elaborazione e redazione della relazione a cura diCarlo Turci e Edvige Fanfera.

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NOTIZIE ORDINE

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L

Efficacia e sicurezzadella soluzione a bassovolume di solfato per lapreparazione alla colonscopia nellapopolazione anziana

INTRODUZIONELa colonscopia è il principale esame discreening per il cancro del colon-retto. Poiché lÊincidenza delle patologie tumo-rali intestinali aumenta proporzionalmen-te allÊaumentare dellÊetà, le persone an-ziane sono maggiormente sottoposte aquesto tipo di esame. La colonscopia pre-vede che lÊintestino sia pulito e sgombroda materiale fecale per avere una visionecompleta delle mucose. Per questo motivo, nei giorni precedentilÊesame, è necessario effettuare unapreparazione che prevede una dieta spe-cifica e lÊassunzione di una soluzione las-sativa di 4 litri (alto volume) o di 2 litri(basso volume), in una somministrazioneunica o frazionata. Il lassativo più frequentemente utilizzatoè il glicole polietilenico (Peg), a cui pos-sono essere aggiunte altre sostanze perpotenziare lÊeffetto lassativo, come adesempio elettroliti (Peg-Els), acido ascor-bico (Peg-Asc) o citrati e simeticone(PegCs). Altre soluzioni lassative utilizza-bili sono a base di sodio fosfato (NaP) o

picosolfato e magnesio citrato, che perla loro ipersomolarità richiamano liquidied elettroliti extracellulari nel lume inte-stinale, riducendo il volume di liquidi ne-cessario per la pulizia intestinale.La preparazione intestinale spesso ri-sulta gravosa per i pazienti anziani acausa del sapore della soluzione, dellatollerabilità allÊassunzione di grandi quan-tità di liquidi e degli effetti collaterali.UnÊinadeguata preparazione intestinaleè riportata nel 57% delle procedure ef-fettuate sulle persone anziane (Kwak etal., 2019) ed è responsabile di oltre il20% degli esami incompleti (Lee et al.,2012). Il fallimento nel completare la pre-parazione è maggiore per le preparazioniad alto volume, perché lÊingestione di 4litri di liquidi risulta particolarmente diffi-cile per la maggior parte delle personeanziane. LÊutilizzo di lassativi iperosmolari a bassovolume rappresenta pertanto unÊalterna-tiva per migliorare la compliance del pa-ziente. Per questo motivo, Kwak e colleghi han-

no effettuato un trial clinico randomiz-zato in 9 centri di endoscopia della Coreadel Sud per valutare lÊefficacia, la sicu-rezza e il grado di tollerabilità di una so-luzione orale in dose frazionata a base disolfato rispetto a quella standard di 4 litridi glicole polietilenico nella popolazioneanziana. Lo studio, su 193 pazienti an-ziani studiati, ha messo in evidenza chenon erano presenti differenze significa-tive tra i gruppi che erano stati sottopostialle due diverse preparazioni riguardo lapulizia intestinale, la sintomatologia (nau-sea, vomito, dolori addominali, disten-sione addominale e incontinenza fecale)e la frequenza di danni renali e modifica-zioni elettrolitiche. Tuttavia, lo score me-dio del Boston Bowel Preparation Scale(BBPS), che è lo strumento utilizzato pervalutare lÊefficacia della preparazione in-testinale nei tre segmenti del colon (co-lon ascendente, discendente e trasver-so), è stato significativamente più altonella preparazione dellÊintero tratto delcolon (p=0.010) e dellÊascendente (p=0.001) nel gruppo trattato con solfato ri-

di Silvia Sferrazza, Stefano Casciato, Natascia Mazzitelli, Cinzia Puleio, Angela Peghetti, Maria Matarese

Revisione critica dellÊarticolo: Kwak, M.S, Cha J. M, Yang H.J, Park D.I, Kim K.O, Lee J, Kim H. G, Safetyand efficacy of low-volume preparation in the elderly: oral sulfate solution on the day before and split-doseregimens (SEE SAFE) study. Gut and liver, 13(2), 176–182. doi:10.5009/gnl18214. 2019.

EBP CORNER

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spetto al gruppo trattato con 4 litri diPEG. La tollerabilità e lÊaccettabilità della pre-parazione è risultata più alta nel gruppotrattato con solfato rispetto al gruppotrattato con PEG, perché il volume dellasoluzione da assumere era minore (p<0.001) e di maggior gradimento (p=0.007). Inoltre, un maggior numero dipersone anziane ha dichiarato che sa-rebbe stato disposto ad ingerire quellastessa preparazione in caso di colonsco-pia futura e, in generale, la soddisfazioneè stata significativamente più alta nelgruppo che ha assunto il solfato rispettoal gruppo che ha assunto il PEG.

VALUTAZIONE CRITICAPer la valutazione critica dellÊarticolo, èstata usata la check-list elaborata dal Jo-anna Briggs Institute (JBI) per gli studisperimentali, che prevede 13 criteri diqualità metodologica (JBI appraisal che-cklist for randomized control trial [RCT]),elencati di seguito.1. ˚ stata utilizzata la randomizzazionenellÊassegnare i partecipanti ai gruppi ditrattamento? SìGli autori riportano che lÊassegnazione algruppo di controllo e sperimentale è av-venuta attraverso lÊutilizzo di numeri dirandomizzazione generati al computercon un rapporto di 1:1. I partecipanti selezionati sono stati 198:99 assegnati al gruppo trattato con so-

luzione di solfato e 99 assegnati al grup-po trattato con soluzione di 4 litri di po-lietilenglicole, sulla base del calcolo delpotere dellÊ80% con un livello di signifi-catività dello 0,025 per rilevare un 15%di differenza nellÊefficacia della pulizia. I partecipanti avevano unÊetà compresatra i 65 e i 75 anni (media 69 anni).2. LÊallocazione ai gruppi di trattamentoè nascosta? Non chiaroNellÊarticolo non vengono riportati parti-colari riguardo a come si è procedutoper lÊallocazione ai gruppi di controllo osperimentale.3. I gruppi in trattamento sono simili? SìEntrambi i gruppi trattati avevano carat-teristiche simili in termini di età, sesso,indice di massa corporea, indicazioni allacolonscopia, patologie (cardiopatie ische-miche, ipertensione, diabete, dislipide-mia, altro, nessuna patologia). 4. I partecipanti sanno a quale gruppovengono assegnati? Non chiaroTale informazione non è riportata nellÊar-ticolo.5. Coloro che forniscono il trattamentoconoscono i gruppi da trattare? NonchiaroGli autori non forniscono alcuna descri-zione.6. I valutatori sanno quale gruppo di trat-tamento stanno analizzando? SìSi riferisce alla cecità dei ricercatori chevalutano i risultati. Nello studio, gli autorinon forniscono particolari su questo

aspetto, ma dichiarano che lo studio haprevisto la cecità dei ricercatori.7. I gruppi sono trattati in maniera iden-tica tranne che per lÊintervento di inte-resse? SìI gruppi vengono trattati in modo iden-tico. Tutti i partecipanti hanno seguitouna dieta a basso contenuto calorico 48ore prima della colonscopia e una dietaliquida 24 ore prima. Entrambe le solu-zioni sono state assunte attraverso unadoppia dose: la prima ingerita il giornoprima dellÊesame e la seconda 4 oreprima.8. I follow-up sono completi? Se incom-pleti viene fornita dagli autori una descri-zione e unÊanalisi adeguata delle diffe-renze tra i due gruppi? NoGli autori dello studio riportano che nelgruppo che ha assunto la soluzione disolfato al follow-up è stato preso un sog-getto senza specificarne il motivo e nelgruppo che ha assunto il glicole polieti-lenico due soggetti. Inoltre, non hannoterminato lo studio altre 2 persone. Nonvengono specificate le caratteristichedei pazienti che non hanno terminato lostudio.9. I partecipanti vengono valutati neigruppi nei quali sono stati randomizzati?NoSolo i partecipanti che hanno conclusolo studio sono stati valutati nei gruppi incui sono stati assegnati. 10. Gli outcome sono valutati nello stes-so modo in entrambi i gruppi? SìViene valutato come outcome primariolÊefficacia della pulizia intestinale e comeoutcome secondario la frequenza e lagravità degli eventi avversi e il grado diaccettabilità nellÊassunzione della prepa-razione in entrambi i gruppi. Gli outcomesono valutati nello stesso modo.11. Gli outcome vengono valutati in mo-do affidabile? SìPer la valutazione dellÊefficacia della pre-parazione intestinale nei tre segmentidel colon è stata utilizzata la Boston Bo-wel Preparation Scale (BBPS), che è lostrumento più utilizzato per valutare tale.In aggiunta, anomalie elettrolitiche e ne-frotossicità sono state valutate attra-verso il livello ematico di creatinina, azo-to ureico, elettroliti quali sodio, potassio,calcio, magnesio, fosforo. La tollerabilità

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e lÊaccettabilità della preparazione sonostate valutate chiedendo tale informa-zione ai partecipanti in termini di soddi-sfazione nel gusto della soluzione daassumere, quantità e sensazione, dispo-nibilità a ripetere lÊesame ingerendo lastessa preparazione, quantità di solu-zione assunta in maniera completa o in-completa. 12. LÊanalisi statistica utilizzata è appro-priata? SìLe differenze tra i gruppi sono state va-lutate attraverso il t-test di Student perle variabili continue, il test chi-quadratoo di Fisher per le variabili categoriche. 13. Il disegno dello studio è appropriatoe vengono rappresentate deviazioni daldisegno di studio RCT? SìIl disegno di studio scelto è un trial cli-

nico randomizzato, cieco che è adeguatoallo studio del fenomeno. Non vengonoriportate deviazioni al disegno di studio. Il trial è stato registrato sul Clinical-trials.gov.

CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONIGli autori dichiarano che lo studio pre-senta dei limiti per quanto riguarda la va-lutazione della qualità della preparazioneintestinale effettuata da differenti endo-scopisti, la possibilità di generalizzare irisultati a popolazioni differenti da quellacoreana e ad anziani di età superiore a75 anni in quanto lÊetà dei partecipantiallo studio era compresa tra i 65 e i 75anni.Alla valutazione critica, lo studio ha otte-

nuto un punteggio di 7 su 13. Nello studio sono presenti alcuni bias,come ad esempio la mancata descrizio-ne dei vari livelli di cecità (pazienti, en-doscopisti) e lÊanalisi del trattamento ef-fettuata solo sui pazienti che hannocompletato lo studio (intention per pro-tocol) e non su tutti i pazienti reclutati(intention to treat). A causa di questi bias,la qualità metodologica dello studio è li-mitata e i risultati vanno presi con cau-tela.

AUTORI:Silvia Sferrazza, infermiera AziendaOspedaliera San Giovanni Addolorata,componente Polo Pratica Clinica delCECRI;Stefano Casciato, coordinatore infermie-ristico, Direttore Polo Pratica Clinica delCECRI;Natascia Mazzitelli, Direttore didatticoCdL in infermieristica, componente PoloPratica Clinica del CECRI;Cinzia Puleio, coordinatrice infermieri-stica, componente Polo Pratica Clinicadel CECRI;Angela Peghetti, AOU di BolognaSantÊOrsola Malpighi, componente Fa-culty GIMBE, componente Esperta PoloPratica Clinica del CECRI;Maria Matarese, professore associatoScienze Infermieristiche, UniversitàCampus Biomedico di Roma, compo-nente esperta Polo Pratica Clinica delCECRI.

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BIBLIOGRAFIALee, T. J, Rutter, M. D., Blanks, R. G., Moss, S. M., Goddard, A. F., Chilton, A., ... & Rees, C. J. (2012). Colonoscopy quality measures: experiencefrom the NHS Bowel Cancer Screening Programme. Gut, 61(7), 1050-1057.

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C49

Chiusura OPGIndagine conoscitiva in un Dipartimento di Salute Mentale di Roma

di Ione Moriconi; Simona Capozza

INTRODUZIONECon la legge 81 del 2014 si conclude lastagione degli Ospedali Psichiatrici Giu-diziari (OPG), ovvero quelle strutture do-ve venivano ricoverate le persone che, almomento del reato, erano state giudica-te non in grado di intendere e di volere.I pazienti sottoposti a misure di sicu-rezza sono stati mandati nelle nuove re-sidenze per lÊesecuzione delle misure disicurezza (REMS), gli altri sono stati in-seriti in strutture riabilitative o presso illoro domicilio con la clausola della libertàvigilata e incontri periodici con il Diparti-mento di Salute Mentale (DSM). I professionisti sanitari, tra cui lÊinfermie-re, si troveranno ad operare in un conte-sto innovativo e volto al percorso riabili-

tativo piuttosto che a quello detentivo. In Italia ci sono circa un milione di pa-zienti psichiatrici gravi: di questi, 200 mi-la sono cronici (fonte, www.adnkronos.com, 2010). Tra questi meritano un di-scorso a parte i pazienti psichiatrici au-tori di reato, ovvero quelle persone chehanno commesso un reato, ma che so-no state giudicate non in grado di inten-dere e di volere e, quindi, ricoverate pres-so strutture apposite, ovvero gli OPG.Per comprendere il contesto in cui sonoinquadrati gli OPG, è necessario partiredalla legge Basaglia 180/78, poi inglo-bata nella legge 833 del Sistema Sanita-rio Nazionale.La legge Basaglia sancì la chiusura deimanicomi, regolamentò il trattamento

sanitario obbligatorio ed istituì i servizi diigiene mentale pubblici (Fioritti & Me-lega, 2000). Dopo tale legge, gli infermieri, nelcampo della salute mentale, si sono len-tamente trasformati da custodi materialia promotori della salute, con lo scopo diaccompagnare il malato verso la sua au-tonomia. Le strutture in cui operano sono DSM,cui fanno riferimento Centri di SaluteMentale (CSM), Centri Diurni (CD), Co-munità Terapeutiche (ora chiamateSRTRe e SRTRi) e Servizi Psichiatrici diDiagnosi e Cura (SPDC). L'infermiere, inserito in queste nuovestrutture e servizi, è un professionistache collabora in équipe per la realizza-zione di un progetto che riguarda la vitafutura del paziente. La Legge 180 abolì, inoltre, il giudizio dipericolosità del folle, che, fino al '78, erainsito nella malattia mentale. Ma fu cri-ticata perché non venne estesa al pa-ziente autore di reato, che continuò avedersi applicata la misura di sicurezzae a non avere diritto di accedere ai ser-vizi sanitari pubblici (Birmingham, Gray,Mason & Grubin, 2000). Dietro il nomedi OPG, quindi, si celavano degli ex ma-nicomi dove venivano favoriti lÊisola-mento e lÊaspetto detentivo, piuttostoche il reinserimento sociale e il tratta-mento della malattia psichiatrica. La legge 81 del 2014 apportò un cam-biamento radicale in tema di Sanità

Esiti della Legge 81/2014

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Mentale. Infatti aveva stabilito il termineper la chiusura degli OPG fissato per il31 marzo 2015. Al momento della legge, in Italia, i pa-zienti internati nei sei OPG erano circa700 (Martini, 2015). Attualmente, sono stati chiusi tutti gliOPG e alcuni pazienti della regione Lazio,con misura di sicurezza detentiva ancorain corso, non dimissibili dagli OPG, sonostati accolti presso le REMS Queste ul-time sono delle piccole strutture, dimassimo 20 posti letto, che garanti-scono lÊesecuzione della misura di sicu-rezza e al tempo stesso lÊattivazione dipercorsi terapeutico riabilitativi. LeREMS accolgono sia i pazienti prove-nienti dagli OPG che i nuovi che entranoper ordine della Magistratura. Dal momento che i pazienti presentanocondizioni cliniche tali da rendere ancoraattuale la pericolosità sociale, nelle sud-dette strutture è prevista una forma divigilanza (esclusivamente perimetrale).Ne consegue che, internamente alleREMS, le misure di sicurezza siano to-talmente a carico del personale sanitario. La gestione delle REMS spetta alla Re-gione, sia per quanto riguarda lÊassun-zione di personale, sia per il loro fun-zionamento. La Regione agisce attra-verso i DSM che fanno riferimento alleAziende Sanitarie Locali; al Ministerodella Salute spetta la programmazione eil monitoraggio. LÊobiettivo finale del percorso è il rein-serimento sociale dei soggetti, che siattua tramite progetti terapeutico riabili-tativi elaborati dalle ASL che hanno incarico il paziente (Rapporti ISTISAN14/10). Sicuramente, nonostante il supera-mento degli OPG, restano, ancora ad oggi, problemi aperti.La domanda, infatti, è: i bisogni di salutedi questa tipologia di pazienti sarannosoddisfatti dai criteri delle nuove strut-ture atte ad ospitarli? Ci si chiede in par-ticolar modo se, da oggi in poi, sarà datapiù importanza alla diagnosi piuttostoche al reato commesso. Questo studio si propone di realizzareuna fotografia dello stato attuale, a dueanni circa dalla chiusura degli OPG, ed èincentrato sui pazienti in carico al Dipar-

timento di Salute Mentale dellÊex RomaA, dimessi dai suddetti ospedali giudi-ziari ed inseriti in altre strutture. Lo scopo di tale indagine è stato, quindi,quello di raccogliere dati in merito, perverificare il monitoraggio di tali pazienti,compresa lÊesistenza di un progetto te-rapeutico individuale. Nonché, rilevare leopinioni dei responsabili del trattamentoin merito ai recenti cambiamenti.

MATERIALI E METODILÊindagine è stata condotta nei 4 Di-stretti appartenenti al DSM dellÊexRoma A, nel periodo da ottobre 2016 agennaio 2017, previa autorizzazione deldirettore sanitario del suddetto DSM. Il campione è composto da 31 pazientiautori di reato dimessi dagli OPG/REMSal 2016, ed inseriti in altre strutture.Lo strumento utilizzato per condurre lÊin-dagine è stato un questionario formulatoappositamente e consegnato ai respon-sabili del trattamento (ogni psichiatra hafornito i dati del proprio paziente). Il que-stionario, dopo una breve presentazionedove viene esplicitato lo scopo dello stu-dio, è diviso in tre parti. Û I parte: due domande che mirano a rac-

cogliere il grado di accordo dei respon-sabili del trattamento con la chiusuradegli OPG e con il trasferimento alSSN della sanità penitenziaria, quindirispettivamente con la legge 81/2014e il DPCM 2008;

Û II parte: relativa allÊanagrafica del pa-ziente che ha in carico lo psichiatra;

Û III parte: tutti i dati del ricovero: dalladiagnosi medica/infermieristica, al rea-to commesso, fino alla diagnosi attua-le (se diversa da quella dellÊOPG/REMS).

I dati raccolti ed estrapolati dai questio-nari sono stati poi trascritti sul pro-gramma Excel e da lì sono stati analizzatii risultati.

RISULTATILÊanalisi dei dati è stata divisa in rela-zione alla suddivisione allÊinterno delquestionario. Partendo dalla parte relativa ai pareri deiresponsabili del trattamento, in meritoalla legge 81/2014 (chiusura OPG) è

emerso che il 67% dei responsabili si èdichiarato „dÊaccordo‰ con il decreto, il19% „indeciso‰ e il restante 14% „in di-saccordo‰. (Figura 1)Inoltre, nello spazio dedicato ad ulterioriconsiderazioni, uno dei responsabili hadichiarato di essere: „dÊaccordo con ilprincipio della legge, ma che questo nontrova un riscontro nella realtà pratica‰.Un altro responsabile ha scritto che: „lachiusura degli OPG è stata necessaria etardiva‰; e un altro che: „il problema an-cora esistente è la riforma del codice pe-nale; è importante una maggiore re-sponsabilizzazione individuale, andrebberielaborato il vizio totale e parziale dimente‰.

In merito al DPCM 2008 che sancisce ilpassaggio, per gli autori di reato psichia-trici, della sanità dal sistema penitenzia-rio al Ssn, il 59% dei responsabili si èdichiarato „dÊaccordo‰; il 23% „in disac-cordo‰. (Figura 2)Per quanto riguarda le considerazionipersonali, un responsabile ha scritto: „diritenere necessario un coinvolgimento

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Figura 1. Grado di accordo dei responsa-bili dell'assistenza con il DPCM 2008

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Figura 2. Grado di accordo dei responsa-bili dell'assistenza con la Legge 81/2014

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da parte dellÊamministrazione peniten-ziaria nella gestione dei pazienti detenuticon problemi psicopatologici‰; un altroche: „la cura anche per i pazienti psichia-trici gravi andrebbe realizzata all'internodella struttura penitenziaria in reparti ap-positi‰. La seconda parte del questionario ana-lizza i dati anagrafici dei pazienti: età, pro-venienza, residenza, sesso e stato civile. Di seguito, una panoramica dei pazientiin base al Distretto di provenienza. I Di-stretti sono così suddivisi:Û I Distretto;Û II Distretto; Û III Distretto.Û IV Distretto.

Da unÊanalisi più approfondita, è emersoche esclusivamente nel I e nel III Di-stretto vi è la presenza di pazienti stra-nieri: nello specifico, 71% nel I e 29%nel III. (Grafico 1)Il luogo di nascita che prevale è lÊItalia,con 24 pazienti. I restanti sono nati neiPaesi riportati in tabella 1. Il totale deipazienti risiede a Roma, esclusi due cherisiedono a Perugia e a Frosinone. Poi,ve ne sono alcuni che hanno in corso unprogetto di rimpatrio, per cui è stato dif-ficile stabilire se avessero o meno acqui-

sito la residenza nel nostro Paese.Per quanto riguarda lÊetà, viene rilevatauna media di 44,3 anni, con valore piùbasso e più elevato corrispondenti, ri-spettivamente, a 25 e 65 anni. Relativa-mente allo stato civile, la maggior partedei pazienti si presenta nubile o celibe,ad esclusione di 3 separati ed un coniu-gato.

LÊultimo dato dellÊanagrafica, ovvero ilsesso, rivela una netta prevalenza ma-schile, ad eccezione di sole 3 pazienti disesso femminile. (Grafico 2) Nella terza parte del questionario sonostati analizzati i dati relativi allÊanamnesidel paziente, per tentare di dare una pa-noramica della storia della malattia, delreato commesso e dei suoi ricoveri inOPG o in REMS. Il primo dato analizzato è stato quello

della diagnosi clinica.Le diagnosi rilevate sono riportate nellaFigura 3. ˚ importante ricordare che alcuni pa-zienti (7 per lÊesattezza) riportavano piùdi una diagnosi. Si osserva che le dia-gnosi più ricorrenti sono la psicosi nas (8pazienti) e la schizofrenia paranoidea (6pazienti). La psicosi nas (non altrimentispecificata) indica la presenza di un deli-rio, quindi di una perdita di contatto conla realtà, senza però dare delle indica-zioni precise sulla malattia. Evidente-mente, questi pazienti possono avercommesso il reato in uno stato di crisi,quindi assumendo un comportamentoagitato e pericoloso.DÊaltro canto, la schizofrenia paranoideè una patologia che porta anchÊessaunÊanomala interpretazione della realtà,ma con un pensiero delirante specifico,che porta il paziente a credere che glialtri vogliano fargli del male. Il paziente potrebbe „sentire delle voci‰che gli riferiscono che il cibo che stamangiando è avvelenato, oppure che al-cune persone (anche familiari o genteconosciuta) gli stiano tendendo una trap-pola, ecc. E, in preda a questi pensierideliranti, se non supportato da unÊade-guata terapia farmacologica, non è diffi-cile immaginare che possa verificarsi ungesto estremo ed impulsivo.

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Grafico 1. Pazienti stranieri suddivisi neiDistretti

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Tabella 1. Luogo di nascita dei pazienti

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Grafico 2. Grafico inerente il sesso deipazienti

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Figura 3. Grafico delle diagnosi cliniche

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Un altro dato rilevante è lÊabuso di so-stanze (alcool e stupefacenti), che è sta-to analizzato a parte. (Grafico 3)Su un campione totale di 31 pazienti au-tori di reato, 10 hanno una storia di abu-so di sostanze. Si parla della cosiddetta

„doppia diagnosi‰, molto frequente inPsichiatria. La comorbilità di una diagnosi psichia-trica con quella di abuso di sostanze èun fenomeno molto diffuso, che colpi-sce circa il 50% dei soggetti psichiatrici(Regier et al., 1990). Spesso, questa tipologia di diagnosi in-clude un comportamento perlopiù ag-gressivo, quindi porta a numerosi ricove-ri in ospedale, TSO, arresti fino alla re-clusione. Dopo le diagnosi cliniche, sono stateraccolte le diagnosi infermieristiche. (Ta-bella 2)Purtroppo solo 8 dei 31 pazienti riporta-vano in cartella la diagnosi infermieri-stica. Sono risultate cinque diagnosi di

„non adesione‰, una di „compromissionedelle interazioni sociali‰, una di „copingdifensivo‰ e una di „rischio di violenzarivolto ad altri‰.

LÊetà di insorgenza della patologia psi-chiatrica non è stata sempre facilmenterilevabile, in quanto non sempre venivariportata in cartella. Nel caso di 15 pa-zienti, viene specificata lÊetà esatta in cuisono insorti i primi problemi psichiatrici,in quattro casi, lÊetà di insorgenza risultaignota e nei restanti 12 pazienti viene in-dicata genericamente la dicitura „gio-vane età‰ oppure „adolescenza‰. Comunque, osservando la figura 4, ap-pare evidente che lÊesordio della patolo-gia psichiatrica si manifesta intorno aiventÊanni, specificatamente 21 anni inmedia. LÊetà più elevata è di 37 anni equella minore coincide con i 6. LÊetàmedia in cui è stato commesso il reato

corrisponde a 37 anni circa, con unÊetàminima di 19 anni e la massima di 52. I reati commessi, in alcuni casi più diuno, sono: lesioni, reato contro il patri-monio, omicidio/tentato omicidio, ricet-tazione, resistenza a pubblico ufficiale,minaccia, estorsione, abuso sessuale,incendio, atti osceni in luogo pubblico,corruzione di minorenne, clandestinità,traffico di stupefacenti, sequestro di per-sona, porto abusivo di armi e stalking.(Figura 5)I reati che ricorrono maggiormente sonorispettivamente quello di „lesioni‰ (ri-scontrato in 13 pazienti) e quello di

„reato contro il patrimonio‰ (riscontratoin 6 pazienti).

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Grafico 3. Abuso di sostanze e altre dia-gnosi

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Tabella 2. Diagnosi infermieristiche

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Figura 4. Grafico relativo all'età di insorgenza della malattia psichiatrica

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Figura 5. Tipologia di reato commesso

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I reati di cui si è parlato finora, sono staticommessi in buona parte, circa la metà,verso persone che facevano parte delnucleo di vita quotidiana del paziente,ovvero familiari (45%) e colleghi (7%). Ilrestante 48% dei reati è stato com-messo verso estranei. (Grafico 4)

La parte relativa ai ricoveri (Grafico 5) ri-vela che il 28% dei pazienti ha subito unricovero in REMS e il 72% in OPG. Ad oggi, tutti i pazienti sono stati di-messi, tranne un paziente deceduto inOPG e 3 pazienti che non sono stati va-lutati „dimissibili‰ (uno dalla REMS e 2dallÊOPG). I pazienti provenienti dalla REMS inmedia sono stati ricoverati per circa unanno, o poco meno; quelli provenientidallÊOPG hanno in media un ricovero dicirca 4 anni e mezzo.

LÊattuale situazione vede il 69% dei pa-zienti ricoverati presso le Strutture Resi-denziali Terapeutico-Riabilitative (SRTR),il 21% in REMS, il 7% in carcere e il 3%presso il proprio domicilio. (Grafico 6)In media, il ricovero attuale è iniziato apartire dal 2014. Nelle SRTR sono statiinseriti quei pazienti giudicati „dimissibili‰dagli OPG, ma con una pericolosità so-ciale ancora in via di valutazione. Questipazienti vengono sottoposti ad udienzeperiodiche per il riesame della condi-zione di pericolosità. Il 21% dei pazientinon è stato considerato „dimissibile‰ equindi dovrà ancora proseguire il rico-vero nella REMS. Di questo 21% fannoparte anche quei pazienti che hannoavuto delle recidive penali, e che quindidalla comunità dove erano ricoverati perun periodo di prova, sono stati poi rin-viati in REMS. Il 7%, attualmente, si tro-va in carcere, in quanto probabilmentenon ha i requisiti per risiedere in unaREMS (per esempio, il decadimento del-lÊinfermità mentale). Solo il 3% dei pa-zienti presi in esame attualmente sitrova presso il proprio domicilio, seguitoin ogni caso dal CSM di riferimento. Tutti i pazienti presi in esame presen-tano un Progetto Terapeutico Individuale(PTI). In alcuni casi non viene specificatoil tipo di progetto in corso, ma, per lamaggior parte dei pazienti, si rileva unPTI dettagliato e specifico. I concetti che ricorrono maggiormentenei progetti terapeutici sono: Û reinserimento nellÊottica sia sociale

che familiare, perlopiù nella strutturadi appartenenza o dove il paziente èdestinato ad un prossimo inserimento;

Û recupero dellÊautonomia per quanto ri-guarda sia le basi quindi igiene perso-nale, cura del sé, alimentazione, siaper quegli aspetti che richiedono unÊat-tenzione maggiore, come ad esempiola gestione del denaro;

Û stabilizzazione del quadro psichico,mediante unÊassunzione della terapiafarmacologica in modo controllato ecolloqui non i responsabili dellÊassi-stenza (psichiatri, psicologi, educatori,assistenti sociali e infermieri). Il tuttosempre in collaborazione con il CSM diriferimento;

Û il SERT, ovvero il servizio pubblico per

le tossicodipendenze, un presidio delSsn, che collabora con i CSM per i casidi abuso di sostanze.

La terapia riscontrata allÊinterno dellecartelle si presenta in maniera omoge-nea per la maggior parte dei pazienti. Le due categorie che ricorrono maggior-mente sono: Û antipsicotici (olanzapina, Haldol): sono

farmaci utilizzati nel trattamento dellepsicosi. Le psicosi sono malattie psi-chiatriche gravi che provocano unÊalte-razione del comportamento, dellacapacità di pensare e del modo di ve-dere la realtà;

Û stabilizzatori dellÊumore (Depakin): so-no dei farmaci che si utilizzano soprat-tutto nelle depressioni maggiori ricor-renti e nel disturbo bipolare. I pazienticon queste patologie si presentanospesso emotivamente instabili, irrita-bili e aggressivi. LÊassunzione di questifarmaci dovrebbe portare ad un equili-brio del tono dÊumore, prevenendo laricomparsa di sintomi depressivi o dieuforia.

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Grafico 4. Contro chi sono indirizzati ireati commessi

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Grafico 5. Percentuale dei ricoveri inOPG e in REMS

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Grafico 7. La percentuale della conten-zione al momento della valutazione

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Grafico 8. La percentuale della conten-zione in atto

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BIBLIOGRAFIALega I, Del Re D, Picardi A, Cascavilla I, Gigantesco A, Di Cesare A, Ditta G&Di Fiandra T, Rapporti ISTISAN 14/10. 2014.Birmingham L, Gray J, Mason D&Grubin D, Mental illness at reception into prison. Criminal Behavioral and Mental Health,10(1), 77–87. 2000.Martini E, Giustizia: dalla pena alla cura, il tramonto degli Opg. Intervista a Roberto Piscitello (Dap). Il Manifesto2015. Regier D.A, Farmer M.E, Rae D.S et al, Comorbidity of mental disorders with alcohol and other drug abuse. Journal of the American Medical Asso-ciation, 264, 2511-2518. 1990.Fioritti A&Melega V, Il Progetto Mo.Di.OPG.: valutazione e follow-up di una popolazione internata in ospedale psichiatrico giudiziario. Progetto nazionaleSalute Mentale, Rapporti Istisan, 00/12. Roma: Istituto Superiore di Sanità. (pp 115-20). 2000.Lazzari R, Ferracuti S, Le debolezze mentali. Vol. XVI, Cap. 4, pp. 59-95, in „Trattato di Criminologia, Medicina Criminologica e Psichiatria Forense‰a cura di Ferracuti F, Giuffré, Milano, 1990.Angelini Rota M, Ferracuti S, Ferracuti F, Esami collaterali in Psichiatria Forense. Vol. XIII, Cap. 10.5, pp. 465-501, in „Trattato di Criminologia, MedicinaCriminologica e Psichiatria Forense‰ a cura di Ferracuti F, Giuffré, Milano, 1990.Ferracuti S, Proposta per una Valutazione Psicometrica nel reato di Circonvenzione di Incapace. Relazione del Gruppo di Studio per la Valutazione delReato di Circonvenzione di Incapace nell'Anziano al CNR, Responsabile: Prof. Mastronardi V, 1990.Abbate L, Ferracuti S, Strumenti e Tecniche per la Valutazione del Danno alla Persona in Psichiatria Forense. Vol. XVI, Cap. IX, pp. 209-243, in „Trattatodi Criminologia, Medicina Criminologica e Psichiatria Forense‰ a cura di Ferracuti F, Giuffré, Milano, 1990.

La contenzione utilizzata,da quanto emerge daidati, era stata di tipo far-macologico, sia al mo-mento della valutazioneiniziale sia per quanto ri-guarda la contenzioneutilizzata. In rari casi, furiscontrata una conten-zione di tipo meccanico. Più che di contenzione,in realtà, si parla di unaterapia di mantenimento,per evitare che il pa-ziente possa avere degliatteggiamenti impulsivie commettere delle reci-dive. LÊultima domanda, pre-sente nel questionario, richiedeva qualefosse la diagnosi attuale, da inserire solose differente da quella della valutazioneiniziale. In nessun caso è stata specifi-cata una diagnosi differente da quella ini-ziale.

CONCLUSIONIA distanza di circa due anni dallÊindagineeffettuata, è evidente che le REMS nonsono più sufficienti a contenere gli utentiautori di reato. Le dimissioni dei pazienti sono lente edifficoltose per vari motivi (mancata cit-tadinanza, mancanza di documenti, pe-ricolosità sociale prolungata, mancanza

di risorse), creando così lunghe listedÊattesa per i nuovi inserimenti. Si do-vrebbe dare maggior peso allÊappropria-tezza dei ricoveri. Molti pazienti si trovano ricoverati inqueste strutture per reati minori, quandopotrebbero essere inseriti in un contestoterritoriale in libertà vigilata.La territorialità, e i professionisti sanitariche operano in questo contesto, assu-mono un ruolo primario in questo senso,in quanto non si può individuare la REMScome una realtà definitiva, bensì comeun passaggio che porterà ad un reinse-rimento sociale.Nella Regione Lazio si stanno promuo-

vendo riunioni e gruppidi lavoro in cui far emer-gere le problematichedei dipartimenti, affin-ché sia possibile moni-torare gli utenti (con Mi-sura di Sicurezza e non)che sono temporanea-mente appoggiati in so-luzioni diverse quali car-cere, SRTRe, domicilio,prima dellÊingresso inREMS. Il monitoraggio di questipazienti risulta essereunÊimpresa difficile dalmomento che le risorseumane dei dipartimentisono si sono negli ultimi

dieci anni depauperate. ˚ paradossale notare come, ad un au-mento di competenze addossate al Ssn,non corrisponda alcun aumento di per-sonale che possa farsene carico.

AUTORI:Ione Moriconi, resp.le assistenza inf.caUOC S.M. 2,3,13 e TSMREE, ASL Ro-ma 1, professore associato UniversitàLa Sapienza, Roma;Simona Capozza, infermiera laureata ma-gistrale, Università La Sapienza, Roma.

Ph credit, Tiziana Mercurio

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La medicina rigenerativa con impianto dicellule autologhe mesenchimali da tessutoadiposo in campo ortopedico

di Massimo Menchella

INTRODUZIONELÊartrosi è una patologia di tipo degene-rativo che colpisce primariamente la car-tilagine articolare.La malattia aumenta progressivamente,di frequenza con lÊetà ed è una malattiamolto comune: si calcola che in Italia visiano più di quattro milioni di casi regi-strati. Negli ultimi dieci anni, la ricerca interna-zionale ha proposto unÊabbondanza dievidenze di laboratorio e precliniche a ri-guardo del potenziale differenziativo e ri-generativo delle cellule stromali mesen-chimali presenti nella frazione adiposaper la lotta contro la patologia artrosica. Questo articolo intende descrivere lecompetenze infermieristiche nellÊusodel sistema Lipogems, un dispositivoper la raccolta, la processazione e lÊinie-zione di lipoaspirato autologo conte-nente cellule staminali mesenchimali datessuto adiposo. Intende descrivere il ruolo dellÊinfermie-re in sala operatoria nella raccolta, pro-cessazione e infiltrazione articolare di tes-suto adiposo, con il sistema Lipogems.

BACKGROUNDIl dizionario Treccani descrive la medici-na rigenerativa come: „Una branca dellamedicina che ha come fine la riparazionedi cellule, tessuti e organi danneggiati,effettuata attraverso la rigenerazionedelle strutture malate piuttosto che laloro sostituzione‰.

Nella medicina rigenerativa hanno unruolo fondamentale le cellule staminali.Queste sono cellule indifferenziate, chedevono subire un processo differenzia-tivo che ha come risultato la formazionedi tipi diversi di cellule. Sono: „celluleche hanno forme differenti e contengo-no materiali particolari, come ad esem-

pio le cellule del muscolo scheletricoche contengono una rete di filamenti al-lineate con precisione e composte daproteine contrattili; le cellule cartilagineeche vengono circondate da una matricedi polissaccaridi e di collagene, che for-nisce loro un sostegno meccanico‰. Il processo di differenziazione dipende

Ruolo e competenze infermieristiche

LÊimpianto di cellule staminali

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dai segnali che la cellule staminali rice-vono dallÊambiente circostante in funzio-ne della posizione della stessa nellÊem-brione. Le cellule staminali possono essereclassificate in:totipotenti: capaci di diventare parte diqualunque tessuto ed organo;pluripotenti: capaci di trasformarsi in cel-lule di molti organi o tessuti (ma nontutti);unipotenti: capaci di diventare cellule diun solo tipo.Le cellule staminali mesenchimali sonocellule che hanno origine dal mesoder-ma, il foglietto embrionale della blasto-cisti che, mediante il processo di diffe-renziazione cellulare, si trasformerannosuccessivamente in condroblasti (cellulepresenti nella cartilagine articolare). Lecellule staminali mesenchimali sono cel-lule totipotenti che possono essere pre-levate dal tessuto lipidico e processatee infiltrate in Ortopedia „rigenerativa‰mediante il sistema Lipogems. Si è di-mostrato scientificamente che le cellulestaminali derivate dal tessuto lipidicopossiedono fattori di crescita angiogene-tici (Murphy MB et al., Experimental emolecular Medicine 2013) e la proprietàdi produrre molecole antinfiammatorie.

La procedura Le cellule staminali mesenchimali datessuto adiposo vengono infiltrate in sa-la operatoria.LÊequipe è costituita da un medico orto-pedico e da un infermiere che conoscele metodiche di raccolta, di processazio-ne ed impianto del tessuto adiposo li-

poaspirato mediante sistema Lopogems.Il sistema Lipogems è un dispositivo me-dico sterile che riduce progressivamen-te di dimensione i cluster di tessuto adi-poso, eliminando le sostanze oleose e iresidui di sangue a contenuto pro-in-fiammatorio e permettendo lÊinfiltrazio-ne del prodotto finale costituito da fattoridi crescita, dallo scaffold (il tessuto adi-poso e stromale) e cellule (come i peri-citi) e cellule staminali mesenchimali.LÊintera procedura avviene in un sistemacompletamente ad immersione in solu-zione fisiologica, per rendere possibile lariduzione volumetrica e minimizzarequalsiasi azione traumatica sui prodotticellulari. La prima fase della procedura consiste

nel prelievo di tessuto adiposo dallÊaddo-me del paziente che avviene dopo lÊane-stesia loco-regionale. Il chirurgo ortope-dico, previa infiltrazione a livello addomi-nale di una soluzione anestetica (compo-sta da: soluzione fisiologica, lidocaina eadrenalina) procede al prelievo del tes-suto adiposo mediante una siringa va-clock da 10 cc sotto-aspirazione, collega-ta ad una cannula smussa, che presentaallÊestremità 5 fori. LÊinfermiere, dopo la preparazione delcampo sterile (dove ha posizionato il si-stema Lipogems e dove ha preparato ilnecessario per lÊinfiltrazione dellÊaneste-tico ed il prelievo del lipoaspirato), alle-stisce un tavolino servitore. Il tavolinosarà composto dai seguenti strumenti

La differenziazione cellulare

Sistema Lipogems

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chirurgici: un portaaghi; un bisturi lama11; una forbice: una pinza anatomica; 2fissateli atraumatici e 2 ciotole. Nella seconda fase della procedura, lÊin-fermiere prepara il sistema Lipogems al-la ricezione del lipoaspirato. Prelevatodal paziente, questÊultimo viene passatodal chirurgo allÊinfermiere, che lo fa de-cantare nella siringa (la decantazione ènecessaria per eliminare la parte liquidadel lipoaspirato). Eliminata la parte liqui-da del lipoaspirato, lÊinfermiere procedead inserire lo stesso allÊinterno del devi-ce Lipogems, dotato di due filtri e di 5sfere di acciaio. Il passaggio mediante ilprimo filtro determina la prima riduzionevolumetrica con lÊeliminazione dei fru-stoli fibrosi eventualmente presenti. Il lipoaspirato viene poi lavato allÊinternodel device con soluzione fisiologica finoad avere una fase acquosa limpida (as-senza di tracce di sangue) e una parte dicolore giallastra (tessuto adiposo). In unterzo momento, il lipoaspirato viene agi-tato nel device, dallÊinfermiere, per per-mettere lÊemulsione della componenteoleosa, e, successivamente, viene nuo-vamente lavato, mediante lÊapertura delsistema collegato alla soluzione fisiolo-gica. In ultimo, mediante una siringa èaspirato dal secondo filtro del device epronto per essere infiltrato dal chirurgonella zona interessata. Sarà cura dellÊinfermiere, al termine del-lÊinfiltrazione, porre sullÊaddome del pa-ziente una medicazione compressivanella zona del prelievo del lipoaspirato.

DISCUSSIONECome si evince dalla procedura, lÊinfer-miere ha un ruolo di primo piano nel pro-cedimento di infiltrazione di cellule sta-

minali. Il suo ruolo si manifesta eviden-temente in diverse fasi:a) nella preparazione del sistema per lÊin-

filtrazione addominale del liquido ane-stetico e in quella del set per lipoaspi-razione;

b) nellÊallestimento del carrello servitore;c) nellÊutilizzo del sistema di processa-

zione del lipoaspiratoLÊinfermiere deve conoscere la procedu-ra per approntare un campo sterile, unospazio di lavoro chirurgicamente aset-tico; deve conoscere il funzionamentodel set Lipogems e lÊazione dei filtri nellamicronizzazione dei cluster lipidici ed, inultimo, deve essere in grado di stabilirequando il lipoaspirato è pronto per esse-re infiltrato. LÊinfermiere ha lÊobbligo diconoscere il razionale scientifico „cheguida‰ le diverse fasi della processazio-ne del lipoaspirato e deve essere a co-noscenza delle numerose ricerche scien-tifiche che avallano lÊuso del tessuto adi-poso nei processi di guarigione dei tes-suti cartilaginei danneggiati.

CONCLUSIONILa medicina rigenerativa da cellule sta-minali mesenchimali è una nuova brancadella medicina, una branca sicuramente

„promettente‰. Le numerose ricerche fatte fino ad oggihanno dato risultati positivi. Tra i tanti studi internazionali che avvalo-rano questa tesi, vogliamo citare quellodi Konrad Slynarski (un chirurgo ortope-dico di Varsavia) che ha documentato gliesiti clinici dopo infiltrazioni di cellulemesenchimali:1) riduzione dal dolore osteoartrosico;2) miglioramento delle attività di vita

quotidiana;

3) le Rmn portate in visione nella sua ri-cerca hanno dimostrato che le infiltra-zione nella cavità articolare del ginoc-chio hanno comportato la formazionedi un neo tessuto simil-cartilagineo esimil-meniscale.

In passato, si era già discusso delle pro-prietà rigenerative del tessuto adiposo.In letteratura, infatti, esistono esempi dicome esso sia stato impiegato nella cu-ra delle ferite dei soldati della PrimaGuerra Mondiale.LÊimpianto di cellule staminali mesenchi-mali è sicuramente uno strumento inno-vativo, una valida alternativa naturale alleclassiche cure (dalle infiltrazioni con aci-do ialuronico alla protesizzazione del pa-ziente). Evitare la protesizzazione di un pazientesignifica evitare di fargli affrontare un in-tervento assai demolitivo, evitargli sof-ferenza e un lungo percorso riabilitativo. La collaborazione infermieristica, fonda-mentale nellÊimpianto delle cellule sta-minali, dimostra che la professione infer-mieristica è sempre pronta ad adope-rarsi nellÊattuazione delle procedure in-novative volte al benessere del pazientee alla ricerca, come previsto pure dalnuovo Codice Deontologico, che allÊart.2 così spiega: „lÊinfermiere riconosce ilvalore della ricerca scientifica e dellasperimentazione. Elabora, svolge e par-tecipa a percorsi di ricerca in ambito cli-nico assistenziale, organizzativo e forma-tivo, rendendone disponibili i risultati‰.

AUTORE: Massimo Menchella, laureato magistra-le in Scienze Infermieristiche, infermiereAsl Caserta.

BIBLIOGRAFIALynn P, Manuale tecniche e procedure infermieristiche. Piccin editoreEsposito M, Gestione del team infermieristico strumenti e metodologie. Hoepli editore Karp G, Biologia cellulare e molecolare. EdiSESConsiglio Nazionale FNOPI, Codice Deontologico 2019.

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L’ESPERIENZA

I„In che cosa ti laurei, allora?‰. „In Infer-mieristica‰. „Ah, ok!⁄‰.Questo è quello che, per diverso tempo,mi sono sentita rispondere, con toni nonsempre simpatici, da chi mi poneva la fa-tidica domanda su cosa avrei fatto „dagrande‰.

„Beh, dÊaltronde, sarò solo unÊinfermiera‰. In questi tre anni (ma pure qualcosa dipiù!...) però, ho lavorato duramente perraggiungere il mio obiettivo. Ho sentito da vicino gli odori della malat-tia, quelli sgradevoli che si infilano nellenarici e che ti porti dietro per giorni; maanche quelli dolci della rinascita. Hoasciugato lacrime piante a mia volta, hostretto tante volte le mani ad altre per-sone per confortarle, per stargli vicino oanche solo per paura. Ho preso per mano persone che ho vistefare progressi enormi: da sdraiate a lettoa sedute sulla poltrona, e poi, da sedute,finalmente in piedi; passo dopo passo,giorno dopo giorno. In questi tre anni, i pazienti mi hannofatta sentire un punto di riferimento perloro, una guida, una persona importante.Ho comunicato lutti, offrendo un abbrac-cio, ma anche guarigioni, regalando sor-risi di condivisione. Ho visto da vicinocuori battere, ma ho anche sentito battiticessare. Ho toccato un tumore con lemani, sentendone tutta la sua malignità

e ho visto il terrore negli occhidi chi, per la prima volta, venivainformato di una diagnosi. Ho capito che la disabilità nondeve essere mai un limite, cer-cando di inventare strategie perabbattere gli ostacoli. Ho visto persone ormai anzianecon tante storie da raccontare econ molta voglia di vivere, e hoconosciuto ragazzi che, invece,hanno giocato con la vita e nonne hanno colto le meraviglie!Mi sono presa cura di anzianiabbandonati e tristi nei letti di ospedale,spogliati delle loro nudità più intime eormai rassegnati, trattenendomi con loromolto più dellÊorario di tirocinio. Li pas-savo a salutare ogni volta che finivo ilturno, per farli sentire amati anche soloper pochi secondi. Ho ascoltato racconti segreti, che custo-dirò con discrezionalità, e parole che mihanno scaldato lÊanima. Sono stata spet-tatrice di dichiarazioni dÊamore e di litiga-te, di urla e risate incontrollate. Ho petti-nato capelli e capito che basta veramen-te poco affinché una persona possa sen-tirsi meglio. Ho imparato tantissimi nomi di farmaci,impegnandomi nei calcoli come mai hofatto con la matematica a scuola.Mi sono presa cura di tante ferite: da

quelle del cuore, profonde e talvolta ina-spettate, mascherate da finte allegrie, aquelle del corpo, cercando di far atten-zione a ogni minimo dettaglio per farlerimarginare e apparire meno visibili. Hovisto ferite di guerra, frastagliate e irre-golari, capendo che certi traumi difficil-mente vengono superati. Ho sofferto ilfreddo della sala operatoria e appresoche, per amarla, devi avere un cuore cal-do e una mente sempre attenta. Ho pu-re accusato il caldo di un pronto soc-corso affollato, mentre tutti i miei amicierano al mare a divertirsi, e capito chelÊadrenalina „tiene veramente in piedi ilmondo‰. Ho scherzato con bambini e con adulti,parlato con persone di ogni nazionalità eogni religione, inventandomi sempremodi diversi per comunicare con loro, ri-spettando ogni loro scelta e pensiero.Sono stata a mia volta paziente e ho ca-pito cosa vuol dire veramente stare dal-lÊaltra parte. Sono stata dapprima come una bimbaspaesata in un mondo di grandi, poiunÊadolescente in cerca di risposte e, in-fine, mi sono scoperta una donna decisa.Oggi finalmente ce lÊho fatta.Sono solo unÊinfermiera? Beh: fiera diesserlo!

Ilaria Messina

Abbiamo ricevuto e pubblichiamo la riflessione scritta da una giovaneinfermiera a proposito della sua nuova professione e di quanto abbia vis-suto negli anni precedenti il conseguimento del titolo accademico accantoalle persone di cui si è presa cura.

"Sono fiera di essere infermiera"

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I l primo testo è la traduzione in lingua italiana del volume uf-ficiale che presenta la quinta edizione, del 2013, della classi-ficazione NOC dei risultati infermieristici (Nursing Outcomes

Classification), punto di arrivo di oltre 20 anni di lavoro del grup-po Iowa Outcomes, che opera nellÊambito Center for NursingClassification and Clinical Effectiveness presso il College of Nur-sing della University of Iowa.La classificazione NOC 2013 comprende 490 risultati di salutesensibili allÊassistenza infermieristica, cioè direttamente corre-lati alle azioni poste in essere dallÊinfermiere, professionistadella salute. I risultati NOC sono suddivisi in una tassonomia di sette domini,che sono stati scelti per assistere gli infermieri nel valutare lecondizioni della persona assistita, del caregiver, della famiglia,

del gruppo o della comunità. Ciascun risultato è corredato da un gruppo di indicatori che per-mettono di misurare i risultati di salute dellÊassistito attraversoscale di misurazione a cinque valori di tipo Likert.Il volume consta anche di due capitoli introduttivi, completa-mente riscritti per questa edizione, dedicati alla presentazionedella classificazione NOC e al suo utilizzo nella clinica, nellÊor-ganizzazione, nella formazione e nella ricerca, da una serie dicapitoli dedicati al collegamento dei risultati NOC con gli 11 mo-delli funzionali della salute di Gordon e con le diagnosi infermie-ristiche NANDA International 2012-14, e allÊindicazione deirisultati NOC specifici per le aree cliniche infermieristiche.Completano il volume una serie di appendici dedicate allo svi-luppo della classificazione NOC nel corso degli anni e alle mo-

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Due testi per la classificazione NIC e NOC dei risultati infermieristici

LETTO VOI

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LETTO VOI

dalità per partecipare al processo di evoluzione della classifica-zione NOC attraverso lÊinvio di proposte per nuovi risultati o perla modifica di quelli esistenti.Anche questa edizione italiana del testo dedicato alla classifica-zione NOC si è avvalsa della collaborazione di un gruppo di pro-fessionisti infermieri, che hanno affiancato la curatrice e i tradut-tori per mettere a punto e concordare una terminologia condi-visa per i titoli e le definizioni dei risultati NOC. Pertanto, la clas-sificazione NOC si propone a studenti, professionisti e ricerca-tori con un linguaggio coerente e condiviso, in armonia con gliobiettivi che il Center for Nursing Classification and Clinical Ef-fectiveness si pone a livello internazionale.Anche il secondo testo è la traduzione in lingua italiana del vo-lume ufficiale che presenta la sesta edizione, del 2013, dellaclassificazione NIC degli interventi infermieristici (Nursing Inter-ventions Classification), punto di arrivo di quasi 25 anni di lavorodel gruppo Iowa Interventions che opera nellÊambito Center forNursing Classification and Clinical Effectiveness presso il Col-lege of Nursing della University of Iowa.La classificazione NIC 2013 comprende 554 interventi infermie-ristici di assistenza diretta e indiretta, iniziati dallÊinfermiere, ini-ziati da altri professionisti della salute, iniziati dallÊinfermiere ele cui attività sono affidate/attribuite ad altre figure. Gli interventi NIC sono suddivisi in una tassonomia di sette do-mini, che sono stati scelti per assistere gli infermieri nella sceltadegli interventi più opportuni per andare incontro alle necessitàdella persona assistita. Ciascun intervento è costituito da unaserie di attività (oltre 13 mila totali) che consentono di persona-lizzare lÊassistenza attraverso la selezione di quelle appropriateper meglio gestire le particolari condizioni cliniche di ogni assi-stito.Il volume ha anche due capitoli introduttivi, completamente ri-

scritti per questa edizione, dedicati alla presentazione della clas-sificazione NIC e al suo utilizzo nella clinica, nella formazione enella ricerca. Inoltre, alcuni capitoli sono dedicati allÊindicazione del tempo sti-mato e del livello di formazione infermieristica richiesta per ero-gare ciascun intervento NIC con le diagnosi infermieristicheNANDA International 2012-2014 e allÊindicazione degli interventiNIC specifici per le diverse aree cliniche infermieristiche.Tutto, con una serie di appendici dedicate allo sviluppo dellaclassificazione NIC nel corso degli anni e alle modalità per par-tecipare al processo di evoluzione della classificazione NIC at-traverso lÊinvio di proposte per nuovi interventi o per la modificadi quelli esistenti. Anche questo testo si propone a studenti,professionisti e ricercatori con un linguaggio coerente e condi-viso, in armonia con gli obiettivi che il Center for Nurses Classi-fication and Clinical Effectiveness si pone a livello internazio-nale, e si è avvalso della collaborazione di un gruppo di profes-sionisti infermieri, che hanno affiancato la curatrice e i traduttoriper mettere a punto e concordare una terminologia condivisaper i titoli e le definizioni degli interventi NIC.

Moorhead S, Johnson M, Maas M, Classificazione NOC dei risultati infermieristici.

Misurazione dei risultati di salutea cura di Luisa Anna Rigon

Casa Editrice Ambrosiana. (67 euro)

Bulechek G, Butcher H, Mccloskey D.J, Wagner C,Classificazione NIC degli interventi infermieristici

a cura di Luisa Anna RigonCasa Editrice Ambrosiana. (72 euro)

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I l Sistema Sanitario Nazio-nale si sta gradualmentespostando da un modello di

organizzazione centrato sui ser-vizi per il paziente acuto ad unopiù funzionale alla gestione del-la cronicità. In questo nuovo scenario, unaspetto fondamentale è rappre-sentato dalle cure domiciliari,sinonimo di assistenza com-plessa e multiprofessionaleche mette al centro lÊunicitàdellÊesperienza vissuta dal pa-ziente. Questo volume che si presta aessere utilizzato da studenti deicorsi di laurea in Infermieristica,consultato per approfondimentie aggiornamento da neolaure-ati che si stiano avvicinandoalle cure domiciliari o da profes-sionisti interessati al futuro del-la propria professione, proponeun percorso di formazione, nonteorico ma sostenuto da evi-denze, per renderli in grado distabilire unÊeffettiva relazionedi cura superando il paradigma paziente-malattia.Il contesto della professione infermieristica è radicalmente cam-biato: accanto agli sviluppi epidemiologici e allÊaumento delle

malattie croniche, lÊassistenzasi è spostata - anche in condi-zioni di estrema complessità -dallÊospedale al domicilio, doveci si trova a operare accanto aifamiliari dellÊassistito.Questo testo consente di ac-quisire e perfezionare le com-petenze necessarie a com-prendere i bisogni dellÊassistitoe del suo nucleo familiare,agendo in maniera sicura e ap-propriata agli standard di qua-lità. In un processo continuo, lÊin-fermiere deve sapere integrarsial meglio con gli altri professio-nisti della salute, attivare tuttele risorse disponibili sul territo-rio, e coinvolgere assistito e fa-miliari nellÊautocura.Presentazione affidata alla pro-fessoressa Maria Grazia DeMarinis.

S. Marcadelli,P. Obbia, C. Prandi,

Assistenza domiciliaree cure primarie.

Il nuovo orizzonte della professione infermieristica Edra-edizioni (34,00 euro)

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LETTO VOI

Un testo per acquisire e perfezionarele competenze necessarie ai bisogni

dell’assistito e della famiglia

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La libera professione intramuraria è possibile anche per l’infermiere?

Il quadro normativo di riferimento e la sentenza della corte costituzionale n. 54/2015

L’AVVOCATO

La libera professione intramuraria riguarda le prestazionierogate al di fuori del normale orario di lavoro dai medicidi un ospedale, i quali utilizzano le strutture ambulatoriali

e diagnostiche dellÊospedale stesso per lÊerogazione della pre-stazione sanitaria, a fronte del pagamento, da parte del pa-ziente, di una determinata tariffa.LÊattività libero-professionale intramoenia costituisce, pertanto,una deroga al principio di esclusività del rapporto di lavoro conil Servizio sanitario nazionale.LÊattuale quadro normativo prevede che solto i medici dipen-denti delle Strutture Sanitarie pubbliche possono esercitare lÊat-tività libero professionale intramuraria.Viceversa, il personale sanitario non medico non vanta alcun di-ritto allÊesercizio dellÊattività libero – professionale intramoenia,potendo, ai sensi dellÊart. 1, comma 4, lettera c), della legge n.120 del 2007, solamente essere compensato per aver svoltoattività sanitaria dÊequipe e a supporto del medico che ha ope-rato in regime libero professionale allÊinterno della struttura sa-nitaria.Insomma, il personale infermieristico e tecnico che partecipa,

fuori dellÊorario di lavoro, allÊattività libero professionale intra-muraria dei Dirigenti Sanitari dellÊAzienda si considera costituitoin equipe. Per attività libero professionale dÊequipe sÊintende lÊattivitàespletata allÊinterno delle strutture aziendali, dai professionistiriuniti in equipe, per lÊesecuzione di particolari prestazioni me-dico-chirurgiche o di prestazioni diagnostico-strumentali.Per tale attività di supporto, il personale non medico, ivi com-preso quello infermieristico, ha diritto ad ottenere un com-penso.In altri termini, allo stato attuale, il personale infermieristico nonvanta alcun diritto allÊesercizio, in autonomia, della propria atti-vità in regime intramurario, potendo semplicemente far partedi una equipe, senza poter essere titolare di un rapporto diesclusiva autonomo con la propria azienda di appartenenza. Sul punto chiarissima la Corte Costituzionale la quale, nel 2015,con la sentenza n. 54, ha confermato il principio secondo cui lalibera attività intramuraria spetta solo ai medici, dichiarando l'in-costituzionalità della legge della Regione Liguria 6/2014 la quale,per la prima volta in Italia, aveva aperto a infermieri, tecnici della

riabilitazione e ostetrici la possibilitàdi svolgere: „attività libero-professio-nale intramuraria in strutture sanitarieregionali, sia singolarmente, sia an-che in forma allargata in strutture sa-nitarie diverse da quella di affe-renza‰. Pertanto, alla luce della normativa inmateria (su tutte la legge 120/2007,che ha istituito l'intramoenia per imedici e che tuttora ne regola il fun-zionamento, alla luce anche di recentiaggiornamenti), nonché dellÊorienta-mento giurisprudenza, emerge chel'attività libero-professionale per i di-pendenti del SSN ha, da sempre, ri-guardato solo il personale medico,nonché, ai sensi dellÊart. 4 comma11-bis e 15 del d.lgs. n. 502/1992, ilpersonale della dirigenza del ruolo sa-nitario, costituito da farmacisti, bio-logi, chimici, fisici e psicologici.

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L’AVVOCATO

Nulla, invece, è stato previsto per il personale sanitario non me-dico.Sennonché, allo stato attuale, bisogna chiedersi se non sianomaturi i tempi per un intervento legislativo in materia che vadaa regolamentare, anche per gli infermieri, la possibilità di optareper il regime di esclusività e di poter svolgere, in autonomia,lÊattività libero professionale in regime intramurario.Ciò, a maggior ragione, a seguito della entrata in vigore dellalegge n. 3 dellÊ11 gennaio 2018 con la quale sono stati istituti

gli Ordini professionali delle professioni sanitarie e, quindi, conspecifico riferimento agli Infermieri, i Collegi sono stati trasfor-mati in Ordini.Oggi, pertanto, gli infermieri, al pari dei medici, sono professio-nisti che, per poter esercitare la propria attività (sia se voglionosvolgerla in regime libero professionale, sia se dipendenti distrutture pubbliche o private) devono conseguire il titolo dellaLaurea ed essere iscritti allÊAlbo territoriale di appartenenza.Insomma, in una epoca in cui la figura dellÊinfermiere va, ormai,assumendo sempre più importanza, divenendo punto di riferi-mento nella presa in carico del paziente e titolare esclusivo deldelicato compito di somministrazione delle terapie, ci si aspettaun intervento normativo in materia che possa regolamentarelÊattività intramoenia anche per gli infermieri. Attività che, chia-ramente, deve affiancarsi e aggiungersi alle prestazioni rese dalservizio sanitario pubblico.Soltanto in tal modo, infatti, vi sarebbe un giusto riconosci-mento, anche in termini economici, al lavoro e allÊimpegnosvolto dal personale infermieristico.

Avv. Barbara Pisa

AVVISO

Attivare la PEC è un obbligo di leggeL’Ordine la offre gratis ai suoi iscritti

La Posta Elettronica Certificata (Pec) è uno strumento che permette di dare ad un messaggio di posta elettronica eguale valore di unaraccomandata con avviso di ricevimento.La legge n. 2/2009 ha introdotto lÊobbligo di dotarsi di una casella Pec: certificata, pertanto, i professionisti iscritti in Albi ed elenchiistituiti con legge dello Stato devono comunicare ai rispettivi Ordini, il proprio indirizzo di Pec. LÊOPI Roma offre la casella Pec gratis ai propri iscritti. La certificazione dei crediti formativi di tutti gli eventi accreditati OPI Roma sarà spedita esclusivamente tramite Pec. Pertanto, si invitano gli iscritti a comunicare esclusivamente alla segreteria Ecm dellÊOrdine ([email protected]) il proprio indi-rizzo di Pec e/o di attivare una casella Pec, utilizzando il servizio dedicato, accedendo dal portale istituzionale http://www.opi.roma.it

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LA VIGNETTA MESE

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NORME EDITORIALIQuali regole seguire per pubblicare un articolo su „Infermiere Oggi‰

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CITAZIONI DA INTERNETPer citare un articolo su una rivista on line, è bene riportare: cognome, nome. „Titolo Articolo.‰ Titolo Rivista. Volume: fascicolo (anno).Indirizzo internet completo (con ultima data di accesso).Per un documento unico disponibile in rete: Titolo Principale del Documento. Eventuale versione. Data pubblicazione/copyright o dataultima revisione. Indirizzo internet completo (data di accesso).

FIGURE E TABELLELe figure e le tabelle devono essere scelte secondo criteri di chiarezza e semplicità; saranno numerate progressivamente in cifre arabee saranno accompagnante da brevi ma esaurienti didascalie. Nel testo deve essere chiaramente indicata la posizione dÊinserimento.Diagrammi e illustrazioni dovranno essere sottoposti alla redazione in veste grafica accurata, tale da permetterne la riproduzionesenza modificazioni.

ABBREVIAZIONI, ACRONIMI E MAIUSCOLELimitarsi alle abbreviazioni più note:ad es. per „ad esempio‰n. per „numero‰p./pp. per „pagina/pagine‰vol./voll. per „volume/volumi‰et al. per indicare altri autori dopo il sesto nelle bibliografie.

LÊacronimo è un genere particolare di abbreviazione. La prima volta che si incontra un acronimo in un testo è sempre necessario citareper esteso tutti i termini della locuzione, facendoli seguire dallÊacronimo tra parentesi – ad es. Associazione Raffredati dÊItalia (Ari).Evidentemente, ciò non vale per sigle oramai entrate nellÊuso comune, come tv, Usa, Aids, Fiat, Cgil, Ecm. Gli acronimi non conter-ranno mai punti – ad es. Usa e non U.S.A.

DATE E NUMERILe date vanno sempre scritte per esteso, per evitare incomprensioni nella lettura. Ad es. lunedì 28 luglio 2006 e 1° gennaio (non Igennaio o 1 gennaio). I giorni e i mesi hanno sempre la prima lettera minuscola.I numeri da uno a dieci vanno scritti in lettere (tranne che nelle date!). Per tutti gli altri, lÊimportante è separare sempre con un puntoi gruppi di tre cifre. Per le grosse cifre „tonde‰, usare „mila‰, „milioni‰ e „miliardi‰ invece di „000‰, „000.000‰, „000.000.000‰.

PAROLE STRANIERELe parole straniere vanno sempre indicate in corsivo, soprattutto se non sono ancora entrate nellÊuso comune italiano. Se si decidedi usare un termine straniero, è bene ricordare che non si declina mai (ad es. i computer e non i computers).

MODALIT¤ E TERMINI PER LÊINVIO DEI LAVORIGli autori che desiderano la riserva di un certo numero di copie del numero contenente il loro articolo, devono farne richiesta esplici-ta al momento dellÊinvio del testo.Tutto il materiale deve essere recapitato (una copia in formato elettronico all'indirizzo: [email protected], una copia in formato cartaceo)all'Ordine delle Professioni Infermieristiche, viale Giulio Cesare, 78 - 00192 Roma.

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