Periodico della Comunità Parrocchiale di Coccaglio ... 2010.pdf · “settembre, andiamo: è tempo...

60
Periodico della Comunità Parrocchiale di Coccaglio - Settembre 2010 - n° 5/47

Transcript of Periodico della Comunità Parrocchiale di Coccaglio ... 2010.pdf · “settembre, andiamo: è tempo...

Per

iodi

co d

ella

Com

unità

Par

rocc

hial

e di

Coc

cagl

io -

Set

tem

bre

2010

- n

°5/

47

2

La vecchia Pieveperiodico della Comunità parrocchiale

di CoccaglioAutorizzazione del Tribunale di Brescia

n° 26/2007 dell’8 settembre 2004

Sommario”Tutti siano una cosa sola”. In prossimità dellaFesta dei Nonni, cogliamo l’occasione per porge-re attenzione a persone particolarmente biso-gnose del nostro servizio fraterno. Impieghiamolo spazio del sommario a queste riflessioni che ciindicano atteggiamenti concreti per costruirecon loro comunione nel servizio.

AMA L’ANZIANO Lascialo parlare, perché nel suo passato ci sono tante cose vere. Lascialo andare tra i suoi vecchi amici, perché è lì che si sente rivivere. Lascialo vivere tra le cose che ha amato, perché soffre di sentirsi spiantato dalla propria vita. Lascialo salire nell’auto di famiglia quando vai in vacanza perché l’anno prossimo avrai rimorso se lui non ci sarà più. Lascialo pregare come vuole, perché l’anziano è uno che avverte l’ombra di Dio sulla strada che gli resta da compiere. Lascialo vincere nelle discussioni, perché ha bisogno di sentirsi sicuro di sé. Lascialo raccontare storie già ripetute, perché lui vuole vedere se stai alla sua compagnia. Lascialo gridare quando ha torto, perché lui, come te, ha diritto alla comprensione. Lascialo invecchiare con lo stesso paziente amore con cui lasci crescere i tuoi bambini, perché tutto fa parte della natura. Lascialo morire tra le braccia pietose ed amiche, perché l’amore dei familiari sulla terra fa meglio presentire quello del Padre in Cielo.

A tutti, buona lettura

ABBONAMENTO 2010

ordinario € 14,00sostenitore € 30,00benemerito, quanto si desidera oltrela somma indicata per il “sostenito-re”una copia € 2,80

Per spedizione postale aggiungereper l’Italia € 10,00per l’estero € 12,00

In caso di mancato recapito postale,si prega di telefonare (v. numeri apag. 51), oppure scrivere:

Alla Redazione de “La vecchia Pieve”p.za L. Marenzio, 22f25030 Coccaglio BS

oppure inviare messaggio di postaelettronica [email protected]

Non possiamo dare conto di respon-sabilità che competono al serviziopostale.

Per i residenti, qualora a causa diqualche disguido il bollettino nonvenisse recapitato, rimane opportu-no effettuare la segnalazione comesopra indicato, ma è anche possibi-le recuperare il numero mancanteritirandolo in sacrestia o in fondo allachiesa.

Per i collaboratori de “La vecchia Pieve”

- Il prossimo numero uscirà il 20 novembre. Gli articoli, in corpo 12 e formato .doc, su dischetto o, preferibilmente, all’in-dirizzo di posta elettronica (v. sotto), devono pervenire entro il I dello stesso mese. Non rispondiamo della mancata pub-blicazione degli articoli che perverranno oltre tale data. Gli scritti, comprese lo spazio per le immagini, non devono sopra-vanzare le due pagine.La Redazione non è tenuta a dare giustificazione degli articoli che ritiene opportuno non pubblicare o, all’occorrenza,modificare. Vengono pubblicati scritti che siano almeno frutto di una rielaborazione personale da parte di chi li presenta.- Le immagini vanno presentate nel formato informatico loro proprio, non incorporate nei documenti di testo.- Il materiale informatico, fotografico o di altro tipo consegnato per la pubblicazione va ritirato nell’ufficio parrocchia-le entro 10 giorni dalla pubblicazione; il mancato ritiro verrà inteso come autorizzazione alla cestinatura.

Recapito degli articoli: p.za Marenzio 22f (canonica o sacrestia-ufficio parrocchiale) - [email protected]

Direttore responsabilesac. Giuseppe MensiDirettore sac. Giovanni GrittiLogo Ugo CaprettiCorrezione delle bozzeRosa CucchiAnna BertassiSi ringrazia il gruppo di persone cheprovvedono alla distribuzione

n. 5/47 - 19 settembre 2010

Un’idea sana di comunità

Nella sua Lettera pastorale il Vescovo offre alla società bresciana un’idea di comunità da spendere per ilbene della città. La offre per una lettura cristiana, ma anche “laica” del vivere insieme.

Un ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti presenti a Siena racconta con una serie di allegorie il Buon governoe il Cattivo governo e i loro effetti. Sono la prima raffigurazione di un governo borghese e laico nella storiaoccidentale con tanto di programma. Un dipinto che non contiene elementi o simboli religiosi, una rappresentazione“laica”, come si direbbe ai giorni nostri, ma ispirato dalla tradizione cristiana dominante di quei tempi.Quando Lorenzetti li realizzò, fra il 1337 e il 1339, all’interno del Palazzo Pubblico di Siena, la città eraretta dai “Nove”, scelti soprattutto fra i banchieri e i grossi mercanti. Le frequenti sommosse, dovute a unaprecaria situazione politica, a carestie ed epidemie, tendevano al rovesciamento di quel regime. In una situazionecosì instabile la commissione dell’affresco volle essere un manifesto politico, di propaganda dei governanti, dirassicurazione perché i cittadini si convincessero di essere ottimamente guidati e, insieme, di minaccia versochi avesse provato a manifestare il suo dissenso.

Aldilà della sua bellezza, il dipinto si presenta come lingua comune fra chi ammaestra e chi ascolta, dipanandoin uno spazio geografico le diverse parti della dimostrazione. A noi oggi fornisce una miniera di informazioni

esattamente come fosse un testo scritto, ma soprattutto una fonte da leggere e meditare davanti a una situazionesociale che, con le dovute differenze, vive tensioni, conflitti e soprattutto la fatica a riconoscersi in “comunità”,in “una lingua comune per vivere”. Sarà, infatti, per via della frammentazione dei rapporti e l’individualismodominante, sarà per la fine del concetto di prossimità e di vicinanza, sarà per l’incapacità di costruire relazionistabili, sarà che non ci sentiamo impegnati e affascinati a perseguire progetti comuni, sarà che è in crisi il nostrorapporto di fiducia con chi ci guida... L’esito è di una certa insicurezza e solitudine nel cammino presente efuturo. Cosa fare? A chi guardare per ritrovare ragioni di vita e speranza? Dove ritrovare un’anima per lacittà?

Il vescovo Monari offre ai bresciani in questi giorni la sua Lettera pastorale sul tema della Comunità cristiana.Il titolo “Tutti siano una cosa sola” trae spunto dal Vangelo di Giovanni (Gv 17,21). Un testo in continuità

con quelli precedenti dedicati alla Parola di Dio e all’Eucaristia: una trilogia sugli aspetti fondamentali dellavita cristiana. Ma che c’entra questo testo con la vita della città? Forse la Lettera tradirà le attese di chi siaspetta prese di posizione circa la situazione sociale e politica. Magari qualcuno cercherà un’analisi dei malie dei beni odierni come nel dipinto di Lorenzetti. Il Vescovo, invece, parla della Comunità cristiana, cioè dellaChiesa, della sua origine, del suo senso e della sua immagine nel mondo. Una Chiesa, comunità dei credentiin Gesù, chiamata a “dare forma” all’amore di Dio nella logica del servizio. Monari ne indica le dinamichedecisionali, lo stile delle relazioni, il primato della comunione e degli ultimi, la forza della testimonianza deisuoi santi. Una Lettera che è anche tanto concreta per la vita di parrocchie, preti, laici e consacrati e che aprele strade del futuro della Chiesa bresciana. Ma potrebbe non essere solo questo. Lo stile del vescovo Lucianoancora una volta ci cattura e sorprende. In un tempo in cui il volto bello della Chiesa fatica a venire alla luce,parlando di comunità e comunione, il nostro Pastore offre a tutta la società bresciana un’idea sana di comunitàda spendere per il bene comune della città degli uomini. La offre con mitezza, con chiarezza e convinzione.La offre per una lettura cristiana, ma anche “laica” del vivere insieme.

don Adriano Bianchi

Editoriale

3

“settembre, andiamo: è tempo di migrare”, cantava Gabriele d’Annunzio nella sua composizione “I Pastori”, riferendosialla transumanza delle greggi “pel tratturo antico al piano”. Sebbene la vita di fede nelle sue varie espressioni anche religiosenon debba conoscere vacanza, anche per noi settembre rappresenta la ripresa del cammino.

La Lettera pastorale per il 2010-2011Il nuovo Anno pastorale è caratterizzato dal tema indicato dal Vescovo nella sua Lettera pastorale. Rimando alla copertinaper il logo e il titolo, agli articoli alle pagg. 3 e 22 per una sintetica presentazione; per l’introduzione lascio la parola alVescovo stesso, riportandone i primi due paragrafi.

1.Prologo ------------ ----- ----- ---------- ------------ -----A Gerusalemme, nel Cenacolo, l’ultima cena. La sera, dopo il tramonto del sole, Gesù si mette a tavola insieme

ai suoi discepoli. Lo hanno fatto tante volte, ma questo è un momento particolare, nel quale si uniscono attesa etrepidazione. Gesù spiega: “Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perchéio vi dico: non la mangerò più finché essa non si compia nel regno di Dio” (Lc 22,15-16). [...] Non è difficileimmaginare l’atmosfera di desiderio e timore, di sospensione e di mistero che deve aver riempito il cenacolo.

2.La regola del servizio ----------- ----- ----- ---------- ------------Durante la cena Gesù si alza da tavola, si cinge un asciugatoio attorno alla vita, versa acqua in un catino e

passa a lavare i piedi ai suoi discepoli, uno dopo l’altro [...]. La perplessità di tutti diventa rifiuto esplicito in Pietroche si ribella al gesto di Gesù (Gv 13,6.8) [...]. La risposta di Gesù è secca: “Se non ti laverò, non avrai parte conme”: se non vuoi che io ti serva, scòrdati della mia amicizia. Perché parlare così? e perché compiere un gesto daservo mentre lui è, e sa bene di essere, il maestro e il Signore? È ancora lui che spiega (Gv 13,13-15) [...]. Gesù sabene di fare un gesto strano e ne svela il significato: è un esempio, un modello di comportamento che dovràregolare i rapporti tra i discepoli.I discepoli [...] se vogliono rimanere fedeli a quello che sono, debbono imparare a lavarsi i piedi gli uni gli altri.[...] Nel ‘mondo’ vige la regola del potere: chi ha autorità si fa servire e chi non ha potere deve servire; nel gruppodei discepoli vige la regola del servizio: chi ha autorità si piega a lavare i piedi degli altri e chi è senza potere vieneservito da chi ha autorità in modo che appaia chiaramente la sua dignità e il suo valore.

Apartire da queste suggestive premesse, il Vescovo sviluppa un’articolata serie di profonde e avvincenti riflessioni su ciòche, in quanto comunità dei discepoli di Colui che, Signore e Maestro, si è fatto servo per amore, siamo chiamati a

diventare: una cosa sola. Se davvero viviamo ciò che celebriamo quando ci raccogliamo per l’Eucaristia (v. la Lettera delloscorso anno), non possiamo che diventare “una cosa sola” (Gv.17,2). È l’imperativo della comunione, fondata nel Dio che in sestesso è Comunione trinitaria e celebrata nell’Eucaristia, illuminatadalla Parola di Dio (v. la Lettera di due anni or sono). Tale comunione non è anzitutto un buon sentimento, ma è realtàconcreta: non a caso essa è vissuta nella capacità di essere a serviziogli uni degli altri.

Èl’ennesima bordata di belle parole che rimangono irraggiungibileutopia, potrebbe pensare qualcuno. Certo, la meta è alta, ma

né più né meno è ciò che qualifica una comunità come cristiana

Editoriale

4

Ai fratelli e alle sorelle di CoccaglioCarissimi,

Gerusalemme: il Cenacolo

Editoriale

5

(=formata da discepoli di Cristo), poiché “da questo riconosceranno che siete miei discepoli: se avrete amore gli uni per glialtri” (Gv. 13, 35).Siamo invitati a muoverci per davvero. Non raggiungeremo certamente la perfezione della comunione, ma potremo almenotentare di compiere qualche piccolo passo.Mi sembrano in tema ed utili lte riflessioni, se non ricordo male del card. Montini, poi PaoloVI, che riporto al termine diquesti brevi pensieri.Lo Spirito del Signore ci renda capaci di disponibilità a metterci in cammino, personalmente e insieme al tempo stesso,disponibili agli appuntamenti ordinari e a quelli particolari che ci attendono e a cui, in diversi modi e tempi secondo le età,saremo chiamati. Cominciamo dalla fedeltà all’Eucaristia domenicale, nella quale per mezzo dello Spirito Santo il Padreci raccoglie attorno a Cristo: la capacità di diventare una cosa sola ha qui il suo fondamento, l’attitudine al servizio trovaqui il suo alimento.La B. V. Maria, Regina del rosario, interceda la grazia dello Spirito per noi, per la Chiesa intera e per tutti gli esseri umani,perché Egli ci apra mente, occhi e cuore.Il Signore vi dia pace. don Giovanni

Ama la tua Parrocchia Collabora, prega e soffri per la tua Parrocchia, perché devi considerarla come una madre a cui la Provvidenza ti ha affidato: chiedi a Dio che sia casa di famiglia, fraterna ed accogliente, casa aperta a tutti e al servizio di tutti. Dà il tuo contributo di azione perché questo si realizzi in pienezza.

Collabora, prega e soffri perché la tua Parrocchia sia una vera comunità di fede: rispetta i parroci, anche se avessero mille difetti, sono i delegati di Cristo per te. Prega ogni giorno per loro.

Collabora, prega, soffri perché la tua Parrocchia sia una vera Comunità eucaristica: che l’Eucaristia sia «radice viva del suo edificarsi», non una radice secca, senza vita. Partecipa alle Eucaristie con tutte le tue forze. Godi e sottolinea con tutti, tutte le cose belle della tua Parrocchia. Non macchiarti mai la lingua accanendoti contro l’inerzia della tua Parrocchia; invece rimboccati le maniche per fare tutto quello che ti viene richiesto. Ricordati: i pettegolezzi, le ambizioni, la voglia di primeggiare, le rivalità sono parassiti della vita parrocchiale; detestali, combattili, non tollerarli mai! La legge fondamentale del servizio è l’umiltà:

non imporre le tue idee, non avere ambizioni, servi nell’umiltà. E accetta anche di essere messo da parte, se il bene di tutti, ad un certo momento, lo richiede. Solo, non incrociare le braccia, buttati invece nel lavoro più antipatico e più schivato da tutti, e non ti salti in mente di fondare un partito di opposizione. Ci sono sempre settori dove qualche vecchio parroco ti lascia piena libertà di azione: la preghiera, i poveri, i malati, le persone sole ed emarginate, basterebbe fossero vivi questi settori e la Parrocchia diventerebbe viva. La preghiera, poi, nessuno te la condiziona e te la può togliere.Ricordati bene che, con l’umiltà e la carità, si può dire qualunque verità in Parrocchia. Spesso è l’arroganza e la presunzione che ferma ogni passo ed alza i muri. La mancanza di pazienza, qualche volta, crea il rigetto delle migliori iniziative. Hai le tue responsabilità, hai i tuoi precisi doveri: se hai il coraggio di un’autocritica, severa e schietta, forse avrai una luce maggiore sui limiti degli altri. Se la tua Parrocchia fa pietà, la colpa è anche tua: basta una pugno di gente volenterosa per fare una rivoluzione, basta un gruppo di gente decisa a tutto a dare un volto nuovo ad una Parrocchia. E prega incessantemente per la santità dei tuoi sacerdoti:questa santità è la più grande ricchezza per una Parrocchia.

Comunità in ascolto

6

Il mese di ottobre, con la celebrazio-ne della Giornata Missionaria

Mondiale, offre alle Comunità dioce-sane e parrocchiali, agli Istituti diVita Consacrata, ai MovimentiEcclesiali, all’intero Popolo di Diol’occasione per rinnovare l’impegnodi annunciare il Vangelo e dare alleattività pastorali un più ampio respi-ro missionario. Tale annuale appun-tamento ci invita a vivere intensa-mente i percorsi liturgici e catecheti-ci, caritativi e culturali, mediante iquali Gesù Cristo ci convoca allamensa della sua Parola edell’Eucaristia, per gustare il donodella sua Presenza, formarci alla suascuola e vivere sempre più consape-volmente uniti a Lui, Maestro eSignore. Egli stesso ci dice: “Chi ama me saràamato dal Padre mio e anch’io loamerò e mi manifesterò a lui” (Gv14,21). Solo a partire da questoincontro con l’Amore di Dio, checambia l’esistenza, possiamo viverein comunione con Lui e tra noi, eoffrire ai fratelli una testimonianzacredibile, rendendo ragione della spe-ranza che è in noi (cfr 1Pt 3,15). Unafede adulta, capace di affidarsi total-mente a Dio con atteggiamento filia-le, nutrita dalla preghiera, dallameditazione della Parola di Dio edallo studio delle verità della fede, ècondizione per poter promuovere unumanesimo nuovo, fondato sulVangelo di Gesù.

Aottobre, inoltre, in molti Paesiriprendono le varie attività eccle-

siali dopo la pausa estiva, e la Chiesaci invita ad imparare da Maria,mediante la preghiera del SantoRosario, a contemplare il progettod’amore del Padre sull’umanità, peramarla come Lui la ama. Non è forsequesto anche il senso della missione?Il Padre, infatti, ci chiama ad esserefigli amati nel suo Figlio, l’Amato, e ariconoscerci tutti fratelli in Lui,Dono di Salvezza per l’umanità divi-sa dalla discordia e dal peccato, eRivelatore del vero volto di quel Dioche “ha tanto amato il mondo dadare il Figlio unigenito, perchéchiunque crede in Lui non vada per-duto, ma abbia la vita eterna” (Gv3,16).

“Vogliamo vedere Gesù” (Gv12,21), è la richiesta che, nel

Vangelo di Giovanni, alcuni Greci,giunti a Gerusalemme per il pellegri-naggio pasquale, presentano all’apo-stolo Filippo. Essa risuona anche nelnostro cuore in questo mese di otto-bre, che ci ricorda come l’impegno eil compito dell’annuncio evangelicospetti all’intera Chiesa, “missionariaper sua natura” (Ad gentes, 2), e ci invi-ta a farci promotori della novità divita, fatta di relazioni autentiche, incomunità fondate sul Vangelo. Inuna società multietnica che semprepiù sperimenta forme di solitudine edi indifferenza preoccupanti, i cri-stiani devono imparare ad offriresegni di speranza e a divenire fratelliuniversali, coltivando i grandi idealiche trasformano la storia e, senzafalse illusioni o inutili paure, impe-

gnarsi a rendere il pianeta la casa ditutti i popoli.Come i pellegrini greci di duemilaanni fa, anche gli uomini del nostrotempo, magari non sempre consape-volmente, chiedono ai credenti nonsolo di “parlare” di Gesù, ma di “farvedere” Gesù, far risplendere il Voltodel Redentore in ogni angolo dellaterra davanti alle generazioni delnuovo millennio e specialmentedavanti ai giovani di ogni continente,destinatari privilegiati e soggetti del-l’annuncio evangelico. Essi devonopercepire che i cristiani portano laparola di Cristo perché Lui è laVerità, perché hanno trovato in Lui ilsenso, la verità per la loro vita.

Queste considerazioni rimanda-no al mandato missionario che

hanno ricevuto tutti i battezzati el’intera Chiesa, ma che non può rea-lizzarsi in maniera credibile senzauna profonda conversione personale,comunitaria e pastorale. Infatti, laconsapevolezza della chiamata adannunciare il Vangelo stimola nonsolo ogni singolo fedele, ma tutte leComunità diocesane e parrocchialiad un rinnovamento integrale e adaprirsi sempre più alla cooperazionemissionaria tra le Chiese, per pro-muovere l’annuncio del Vangelo nelcuore di ogni persona, di ogni popo-lo, cultura, razza, nazionalità, adogni latitudine. Questa consapevo-lezza si alimenta attraverso l’opera diSacerdoti Fidei Donum, diConsacrati, di Catechisti, di Laicimissionari, in una ricerca costante di

MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI

PER LA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 2010La costruzione della comunione ecclesiale è la chiave della missione

Cari fratelli e sorelle!

Comunità in ascolto

7

promuovere la comunione ecclesiale,in modo che anche il fenomenodell’“interculturalità” possa integrar-si in un modello di unità, nel quale ilVangelo sia fermento di libertà e diprogresso, fonte di fraternità, diumiltà e di pace (cfr Ad gentes, 8). LaChiesa, infatti, “è in Cristo comesacramento, cioè segno e strumentodell’intima unione con Dio e dell’u-nità di tutto il genere umano”(Lumen gentium, 1).

La comunione ecclesiale nasce dal-l’incontro con il Figlio di Dio,

Gesù Cristo, che, nell’annuncio dellaChiesa, raggiunge gli uomini e creacomunione con Lui stesso e quindicon il Padre e lo Spirito Santo (cfr1Gv 1,3). Il Cristo stabilisce lanuova relazione tra l’uomo e Dio.“Egli ci rivela «che Dio è carità» (1Gv 4,8) e insieme ci insegna che lalegge fondamentale della umanaperfezione, e perciò anche della tra-sformazione del mondo, è il nuovocomandamento dell’amore.Coloro, pertanto, che credono allacarità divina, sono da Lui resi certiche la strada della carità è aperta atutti gli uomini e che gli sforzi inte-si a realizzare la fraternità universa-le non sono vani” (Gaudium et spes,38).

La Chiesa diventa “comunione”a partire dall’Eucaristia, in cui

Cristo, presente nel pane e nel vino,con il suo sacrificio di amore edificala Chiesa come suo corpo, unendocial Dio uno e trino e fra di noi (cfr1Cor 10,16ss). Nell’Esortazioneapostolica Sacramentum caritatis hoscritto: “Non possiamo tenere pernoi l’amore che celebriamo nelSacramento. Esso chiede per suanatura di essere comunicato a tutti.Ciò di cui il mondo ha bisogno è l’a-more di Dio, è incontrare Cristo e

credere in Lui” (n. 84). Per tale ragio-ne l’Eucaristia non è solo fonte e cul-mine della vita della Chiesa, maanche della sua missione: “UnaChiesa autenticamente eucaristica èuna Chiesa missionaria” (Ibid.), capa-ce di portare tutti alla comunionecon Dio, annunciando con convin-zione: “quello che abbiamo veduto eudito, noi lo annunciamo anche avoi, perché anche voi siate in comu-nione con noi” (1Gv 1,3).

Carissimi, in questa GiornataMissionaria Mondiale in cui lo

sguardo del cuore si dilata sugliimmensi spazi della missione, sentia-moci tutti protagonisti dell’impegnodella Chiesa di annunciare ilVangelo. La spinta missionaria è

sempre stata segno di vitalità per lenostre Chiese (cfr Lett. enc.Redemptoris missio, 2) e la loro coope-razione è testimonianza singolare diunità, di fraternità e di solidarietà,che rende credibili annunciatoridell’Amore che salva! Rinnovo, pertanto, a tutti l’invitoalla preghiera e, nonostante le diffi-coltà economiche, all’impegno del-l’aiuto fraterno e concreto a sostegnodelle giovani Chiese. Tale gesto di

amore e di condivisione, che il servi-zio prezioso delle Pontificie OpereMissionarie, cui va la mia gratitudi-ne, provvederà a distribuire, sosterràla formazione di sacerdoti, seminari-sti e catechisti nelle più lontane terredi missione e incoraggerà le giovanicomunità ecclesiali.

Aconclusione dell’annuale mes-saggio per la Giornata Missio-

naria Mondiale, desidero esprimere,con particolare affetto, la mia ricono-scenza ai missionari e alle missiona-rie, che testimoniano nei luoghi piùlontani e difficili, spesso anche con lavita, l’avvento del Regno di Dio. Aloro, che rappresentano le avanguar-die dell’annuncio del Vangelo, va l’a-

micizia, la vicinanza e il sostegno diogni credente. “Dio, (che) ama chidona con gioia” (2Cor 9,7) li ricolmidi fervore spirituale e di profondaletizia.

Come il “sì” di Maria, ogni generosarisposta della Comunità ecclesialeall’invito divino all’amore dei fratel-li susciterà una nuova maternitàapostolica ed ecclesiale (cfr Gal4,4.19.26), che lasciandosi sorpren-dere dal mistero di Dio amore, ilquale “quando venne la pienezza deltempo… mandò il suo Figlio, natoda donna” (Gal 4,4), donerà fiduciae audacia a nuovi apostoli. Talerisposta renderà tutti i credenti

capaci di essere “lieti nella speranza”(Rm 12,12) nel realizzare il progettodi Dio, che vuole “la costituzione ditutto il genere umano nell’unicopopolo di Dio, la sua riunione nell’u-nico corpo di Cristo, la sua edifica-zione nell’unico tempio dello SpiritoSanto” (Ad gentes, 7).

Dal Vaticano, 6 Febbraio 2010

BENEDICTUS PP. XVI

Comunità in ascolto

8

Mentre scrivo queste semplicinote è il mese di luglio, mese

del “ sol leone” anche se per improv-visi scherzi atmosferici a giorni di afasi alternano piovaschi in pianura enevicate in montagna! Ma luglio, pernoi credenti in Cristo, è il mese dedi-cato al ricordo del PreziosissimoSangue di Cristo. È stato l’indimenti-cabile papa Giovanni Paolo II a porrefra le varie benedizioni anche questa,dopo quella rivolta al Sacro Cuore…benedetto ilSuo preziosis-simo Sangue. Èbene riflettereche tutti noiabbiamo un’a-nima creata adimmagine diDio, ma essacosta IL SAN-GUE DI CRI-STO nostroliberatore! Cipare si sentirePaolo, esce gio-vane rabbinopersecutore…poi AFFERRA-TO amante del Crocifisso e risortoesclamare con viva commozione: <<Tumi hai amato Signore! Tu col tuo sangue cihai tutti redenti, riscattati, resi liberi>>.

Già… anche all’uomo del 2000così frastornato e reso schiavo

da cose effimere se ci affidiamo ingioioso ritorno a Lui ridona la veralibertà e meravigliosa dignità che cifa chiamare Dio come PADRENOSTRO ed i nostri simili FRATEL-LI in Cristo!!! Ecco, cari amici, ilnostro grazie oltre a Nostro Signoreva diretto pure a Maria sua e nostra

madre amatissima. Ella ha reso DioUOMO con il suo SÌ generoso edincondizionato, come ben scrisse ilsanto diacono Efrem. Ma il SÌ diMaria mestoso in quel del Figlio chea 33 anni nel Getsemani, sudandosangue, ebbe volontà e coraggio dipregare così il Padre: <<Padre, non lamia, ma la tua volontà sia fatta>> e quelprezioso sangue ricevuto dallamadre, divenuto SANGUE DIVINOlo verserà tutto nella passione sulla

croce. Molti di noi, andando in TerraSanta e visitando Nazareth, hannosentito nel cuore il valore salvificodelle parole dell’apostolo Giovanni:<<Il Verbo si fece carne ed abitò fra noi>>.

Ma anche chi ha pellegrinato aLoreto e visto la Casa di Maria avràcerto vissuto questa esperienzadell’Incarnazione del Verbo.

Che gioia… il Figlio di Dio, grazieal Sì di Maria, è fra noi! Quindi il

Verbo si fece carne – sangue di Cristo,sangue di Maria!

Cari amici, se nelle ferie estive –così tanto attese - capiterà di

passare nella verdissima ValleVigezzo in zona veronese puntate suRe, paese montano a pochi km dalconfine svizzero, vi troverete di fron-te ad un santuario eretto con le pietredel posto, alto più di 100 metri. È ilsantuario della Madonna del Sangue,patrona degli avisini! Ecco, il 29 apri-le del 1494 ci fu una miracolosa effu-sione del sangue sopra l’affresco raf-

figurante la Ver-gine con Bambi-no. In quel gior-no alcuni uoministavano giocan-do a piodella -gioco con pietrepiatte – ad uncerto puntoGiovanni Zuc-cone perdendo lapartita si adirò escagliò la suapiodella colpen-do la Madonna.Subito uscì delsangue. Questomiracolo si per-

petuò per 20 giorni. Vari documenti,fra i quali uno firmato dall’avv.toDaniel Crespi testimoniano questifatti miracolosi fino ad oggi. È danotare che quel SANGUE MIRACO-LOSO è ben conservato in un reli-quiario sul retro dell’altare dellaMadonna e viene spesso baciato daifedeli.

Cari amici le parole che ho scrittoqui sono Messa. Salta fuori il vivo

nel grande mistero di fede e di amore per ilsacrificio di Gesù uomo - Dio consumatoalle ore 15 del Venerdì santo sulla colli-

Sangue… più sanguedi don Titta

Comunità in ascolto

99

na del Golgota. Tutti noi, da ragazzi-ni, abbiamo appreso i due misteriprincipali della nostra fede cristiana.Li ricordiamo bene?1) UNITÀ E TRINITÀ DI DIO2) INCARNAZIONE – PASSIONE,MORTE E RISURREZIONE DINOSTO SIGNORE GESU’ CRISTO

Che verità sublime, cari amici, inogni Messa Gesù rinasce. In ogni

Messa pane e vino nelle mani delsacerdote, per virtù dello SpiritoSanto, DIVENTANO CORPO ESANGUE DI GESU’ OFFERTO ALPADRE PER NOI!Amici, è veramente un mistero difede e di amore e quando Gesù euca-ristico entra nel nostro cuore Eglinon ci abbandona e noi viviamo diLui. Che gioia!!!Sangue di Cristo Uomo – Dio, san-gue di redenzione e di santificazione.Sangue che cancella l’odio e trasfor-ma tutto in AMORE vero! Quantosangue è stato versato per Cristo daigiovani: Abele ucciso per gelosia dalfratello Caino; i molti martiri che,nel Colosseo, versarono il loro san-gue per la fede; la vergine Agnese opadre Kolbe che per amore offrironole loro vite in martirio per Cristo.O Sangue di Cristo purificaci e libe-raci dal male!

I Sacramenti: l’Ordine sacro,Sacramento di servizio ( 1a parte)

a cura di don Francesco

In questi ultimi anni si sono regi-strati forti cambiamenti nella

forma assunta dal ministro ordinatoin molte comunità della ChiesaCattolica. I laici hanno assunto piùresponsabilità e si sono sviluppatinuove funzioni ed incarichi ministe-riali. Alcuni di questi ministeri sonoderivati dalla rapida diminuzionedel numero dei sacerdoti, ma altridipendono dagli insegnamenti delConcilio Vaticano II che ha messo inrilievo la dignità battesimale e laresponsabilità dei laici all’internodella Chiesa invitando, nello stessotempo, a rinnovare la concezione delministero ordinato dei vescovi, deisacerdoti e dei diaconi. I Padri conci-liari domandarono che fosse ancheripristinato il diaconato come unordine permanente che esprimessela missione della carità e del servizioaffidati alla Chiesa.

Tutti questi sviluppi hanno por-tato a riesaminare il significato

dal Sacramento dell’Ordine ed aconsiderare una più vasta serie diministeri ecclesiali al servizio deglialtri. Nel sacramento dell’Ordine laChiesa celebra tre misteri principaliche sono: EPISCOPATO, PRESBI-TERATO, DIACONATO. questaguida deve essere esercitata alla lucedell’insegnamento e dell’esempiotestimoniato da Cristo. Una delle Letture che si possono sce-gliere per l’Ordine sacro è Matteo 20,25–28 dove Gesù dice ai discepoli:<<Colui che vorrà diventare grandetra voi, si farà vostro servitore>>.Essere di guida agli altri mediante ilservizio: questa è vocazione primaper chi viene ordinato.

Il catechismo della Chiesa cattoli-ca, chiama il matrimonio e l’ordi-

ne sacro <<sacramenti del servizio edella comunione>> ed afferma chesono finalizzati alla salvezza perso-nale e questa avviene attraverso ilservizio agli altri. Essi conferisconouna missione particolare nellaChiesa e servono all’edificazione delpopolo di Dio (cfr CCC 1534).Questa breve dichiarazione potrebbeservire come pietra di paragone percomprendere il significato dell’Or-dine Sacro. Come il matrimonioanche l’Ordine consacra alcunimembri della Chiesa in una forma divita nella quale sono chiamati a vive-re totalmente il loro impegno batte-simale; le persone sposate vivono laloro fede nella Chiesa domestica eforniscono nuovi membri alla piùvasta comunità di fede. L’ordine fon-damentalmente della Chiesa è l’ordi-ne dei fedeli, quello formato da tuttii battezzati. I chiamati a ricevere gliOrdini sacri sono posti al servizio ditale ordine più vasto e fondamenta-le.

Comunità in ascolto

10

a cura di don Giovanni

(36)

Un nuovo anno pastorale prende avvio, caratterizzato daltema della comunità. Riflettiamo su un atteggiamento chesta alla base della capacità di dialogare, essenziale nel costruirecomunione: la capacità di ascoltare.

Ascoltare Ascoltareè aprire le orecchiead una Parola colma d'amore che scende dal cielo,e alle parole piene di inquietudine che salgono dalla terra.Ascoltareè aprire gli occhidavanti alle meraviglie del creato, ma anche davanti alle miserie e alle sofferenze del mondo.Ascoltareè aprire il cuorealle infinite storie di gioia e di dolore che l'uomo vive ogni giorno.Ascoltareè aprire le maninel gesto smisurato dell'amicizia e della caritàperché tutti si sentano accolti.Ascoltareè aprire la vita alla incessante semina del bene perché nascano frutti di pace.

La comunione nasce, oltre che dall’ascolto, dalla capaità diattenzione - che a sua volta la esprime - soprattutto verso lepersone che vivono l’esperienza del dolore

Per chi soffre Signore, la sofferenza è una delle grandi prove della vita. Noi non siamo nati per soffrire:siamo stati creati per vivere nella pienezza e nella gioia.E invece tante esistenze conoscono fin dagli iniziuna sofferenza che non finisce mai.Non è solo il corpo a penare,è tutto l'essere, fin nelle sue fibre più profonde,che si sente lacerato, che non ne può più,che è percorso da un dolore sordo e lancinante.

Signore, non permettereche soccombiamo nel tempo della sofferenza.Non permettere che cediamo alla disperazione,che gettiamo la spugna, che rinunciamo a lottare.Signore, resta accanto a noi:tu hai sofferto e quindi sai quanto sia importante avere accanto qualcuno che accetta di condividere un peso così schiacciante.

Presentiamo la preghiera a Maria per il mese del rosario, comeaiuto ai genitori, padrini, madrine e parenti ad esprimere gioiaper il dono di una nuova creatura e affidarla alla intercessionedi Lei.

O Maria, ti presentiamo questa nuova vitaO Maria,tu hai presentato il tuo Figlio al Tempio,noi ti presentiamo questo/a bambino/ache Dio ci ha donato.Per la grazia del Battesimo sei diventata sua Madre,e per questo lo/la affidiamo alla tua tenerezzae alla tua vigilanza:custodiscilo/a con cuore di Madree, con la tua preghiera presso lo Spirito,proteggilo/a dal peccato; intercedi il Padre per la sua buona salute.E se dovesse, un giorno, smarrirsisostienilo/a con il tuo amore,affinché sappia chiedere e ottenga il perdonoe ritrovi la vita alla quale, nel Battesimo, è rinato/a.E aiuta noi nel nostro impegno accanto a lui/lei.Dacci la tua luce e il tuo amore.Insegnaci ad aprirei suoi occhi a tutto quello che è bello,il suo spirito a tutto quello che è vero,il suo cuore a tutto quello che è bene.Insegnaci ad ascoltarlo/a ed aiutarlo/a,per far sì che impari ad assumersi le proprie responsabilità.Come tu sapesti stare accanto con discrezione al tuo Figlio,insegnaci a restare da partequando per lui/lei verrà l’oradi prendere in mano la sua vita.

Comunità in ascolto

1111

E quando noi non saremo più quiper circondarlo/a del nostro affettostai accanto a lui/lei,per coprirlo/a col tuo sguardo maternoper proteggerlo/a durante la vita,finché un giorno saremo tutti riunitinella casa del Padre. Amen

Karol Wojtyla, poi Giovanni Paolo II

Per il mese dei Santi e dei Morti

Io non so né il giorno, né l'ora, né il modoIo non so né il giorno,né l'ora, né il modo,ma ho la fede nella tua promessa.Morti al peccatograzie al dono della tua vita,noi risusciteremo dai morti,rivedremo coloro che abbiamo amato,con loro vivremo della tua vita divina.Oggi siamo già riunitinella comunione dei Santi.Signore, ti preghiamo per i morti:accoglili nel tuo amore.Ti preghiamo per i viventi:fa' che camminino verso la tua luce.

Philippe Warnier

In occasione del mese missionario, per maturare un atteggiamentomissionario, ancora nella capacità di attenzione agli altri

Sulla strada dell’indifferenzaSignore cammino sul marciapiede in fretta, ho appena parcheggiato la moto e ora cammino in fretta.

La strada è gremita di altri piedi che camminano infretta e tutti corriamo verso le nostre piccole mete:sembriamo quasi condannati da una neurosi collettivache ci costringe a chiuderci nel nostro proprio guscio personale e poi correre, correre…E non ci guardiamo più negli occhi,e non ci rivolgiamo il saluto,e ci scansiamo reciprocamente per non urtare la nostra vulnerabilità.In mezzo a questa pozzanghera di indifferenza,a te Signore elevo l’anima mia.Anche a nome dei miei compagni di strada.Elevo il mio spirito, il mio cuore a te, non perché Tu non l’abbia già stretto a te, dal momento del mio concepimento,ma perché io e i miei compagni di strada molte volte,nel cieco girovagare la vita, ci scordiamo di sollevare lo sguardo verso Te e verso gli altri.E restiamo confusi, sperduti, nauseati, e soli…,disperatamente soli…“A te Signore elevo l’anima mia,Dio mio, in te confido: non sia confuso”.Cammina con noi Signore, fatti trovare nel sorriso spensierato dei bambini, nei volti assenti della gente,nella mano tesa del mendicante,nello sguardo cupo dei molti,nel passo stanco degli anziani,nel correre confuso di tutti noi…Perché Tu un giorno hai camminato la vita umanae sulla Croce del dolore hai portato gli uomini e le donne di tutti tempi, con le loro speranze e sofferenze:non hai scansato nulla!Con te oggi, mentre percorro le solite strade dell’indifferenza,prego con speranza:

“A te Signore elevo l’anima mia,Dio mio, in te confido: non sia confuso”.E sento che una luce si squarcia dentro di me!

Suore Missionarie della Consolata

Di notte, questoragazzo cerca riparodal gelo nel sistemadi riscaldamentocomunale. I ragazzidi strada in Ucrainasono 120.000

Comunità in ascolto

12

NESSUNO PUÒ SERVIRE A DUE PADRONI (Mt. 6, 24)

Ma la malizia umana ha trovato il compromesso. Con que-sto riesce a contentare due e anche più padroni insieme.

«Il doppio giuoco è saper vivere». Esso è possibile perché l'oc-chio di questi padroni è un occhio umano, cioè miope pernatura: non può seguirti da lontano; sicché una volta varcatauna frontiera, tu puoi cambiare divisa e colore impunemente.Ma c'è un padrone, il vero Padrone, col quale il doppio giuoconon attacca.Tu vorresti accontentare Lui e le tue passioni. Non lo puoi.Come allontanarsi da Lui? Come celarsi? Dov'è la sua frontie-ra? Quando da Lui ti congedi, da Lui non ti separi: è dentro dite. Conosce tutto di te, tutti i tuoi segreti, tutti i tuoi nascon-digli, tutti gli angoli della tua casa: coabita con te da sempre!L'occhio suo vigila quando il tuo riposa. Quando ti levi il mat-tino, Egli è già in piedi. Quando esci di casa, ti segue. Sa dovevai e da chi vai, e se pur chiudi la porta, Egli è già dentro: è pas-sato prima di te.Egli ascolta tutte le tue parole, e i tuoi bisbigli son chiari al suoorecchio come squilli di tromba. Egli comprende i tuoi cenni eti legge negli occhi; misura i tuoi piani e conta i tuoi passi. Inquesto difficile giuoco se tenti di barare, Egli ti scopre. Seallunghi la mano sotto il tavolo per passare la carta al compa-gno, Egli ti sorprende; se ne fai sparire qualcuna, te la ritrova; ese frughi nelle tue tasche, la sua mano ti ha già preceduto.No, con Dio non c’è doppio giuoco, non c'è diplomazia, nonc’è compromesso. C'è un sol giuoco: a carte scoperte; una solapartita, non d'interesse, ma d'amore; con una sola posta: testesso; in una sola misura: senza misura!

CONFIDA FIGLIO, TI SONO PERDONATI I TUOI PECCATI (Mt. 9, 2)

Hai sentito? Ti sono perdonati i tuoi peccati. Tutto ciò chetenevi celato allo sguardo di tutti e ti sforzavi di celare

anche ai tuoi occhi, perché rivelava la tua meschinità, la tuabassezza perché ti ripugnava come una piaga aperta; quella fac-cia della tua anima che cercavi di nascondere perché aveva qual-cosa di animalesco; quel segreto che ti faceva vile perché senti-vi che almeno Uno lo conosceva; quel peso angoscioso, insop-portabile non c'è più. Tutto sparito. Cancellato. Sei libero. Nonti senti più lieve? Non senti la nettezza penetrare nel tuo inti-mo?Il sole è rientrato nella tua casa. L'inverno è passato, ritorna laprimavera. La tua pianta già secca e solcata da rughe profonderimette miracolosamente le gemme. Le spine sono tutte cadu-te. Hai ritrovato la giovinezza, l'infanzia. Ritorni innocente, manon più inesperto. Ritorni figlio, ma non più ignaro, tu sai orafino a che punto è grande la misericordia.Lévati dal tuo giaciglio e resta in ascolto: la tua anima canta.

«Lodato sii, mioSignore, per avermitratto dal carceredella mia colpa e peravermi riaccesa incuore la fiamma dellaFede. Non ti arrestòla mia tenebra, non tiimpedì la mia mota,non ti respinse il mioodore di morte, nonti atterrì il mio visospettrale.Lodato sii, mio Signore, per l'amorevole tuo sguardo col qualemi hai guardato anche nella notte del mio peccato, e sii lodatoper questo pianto che ora mi dai per lavare le mie colpe. Siilodato per la potenza del tuo braccio che fermò la mia animanella prevaricazione, e sii lodato per l'amarezza di cui riempistila mia vita senza di Te.Lodato sii, mio Signore, per avermi rivestito d'innocenza, cintodi letizia e coronato di virtù; per avermi richiamato col dolcenome di figlio e guidato passo passo fino alla tua casa di pace.Qui io narrerò alle genti la mia divina avventura e dirò ai dispe-rati le tue misericordie.Mio Dio, quando io non ero, Tu pensavi a me; quando nacqui,mi circondasti di cure; neppure ti pensavo, e Tu mi preparavitutta una vita; quando ti voltai le spalle, Tu mi corresti dietro;quando ti offesi, Tu mi porgesti l'altra guancia; quando iocaddi, Tu mi sollevasti, e quando alfine ho incominciato adamarti, Tu ti sei donato in pasto alla mia fame.Perciò, mio Dio, più che la tua giustizia ora mi spaventa il tuoamore!».

NON PIANGERE (Lc. 7, 13)

Non piangere... soltanto credi. Lascia il pianto a chi non hala Fede, perché ha rifiutato la Verità e vive nel dubbio; per-

ché cerca il piacere e trova l'amarezza; perché cerca la pace etrova la lotta; perché insegue il suo sogno e non lo raggiungemai; perché è avido di ricchezze e non è mai pago, o più ne pos-siede e più teme di perderle. Lascia il pianto a chi non sa perchéè nato, né perché soffre, né perché vive; a chi cammina verso lamorte senza ritorno, senza speranza nell'aldilà. Se non vuoipiangere più, credi.La Fede ti asciugherà le lacrime, solo la Fede. E perciò è vero chesolo la Fede può consolare chi soffre. Solo la Fede è rimedio aldolore. Quando tutti tacciono, quando ogni conforto è vanoper te che piangi, solo la Fede può levarsi in piedi e venirtiaccanto per dirti la sua parola, l'unica che ti salva dalla dispe-razione.

IN CAMMINO CON ...A. Albanese - 5

13

Comunità in ascolto

13

Il dolore ti fa conoscere l’impotenza umana, la Fede ti rivela laonnipotenza divina; il dolore ti fa toccare la limitatezza umana,la Fede ti fa vedere l'immensità divina; il dolore ti fa sentire lamiseria umana, la Fede ti fa scoprire la ricchezza divina.Senza una fede non si può agire. Il contadino non seminerebbese non avesse fede che il seme germinerà; tu non partiresti maise non avessi fede di arrivare; nessuno cercherebbe mai se nonavesse fede di trovare.Senza fede non si può agire, senza fede non si può vivere. Etutti ce l'hanno una fede, anche chi si dice ateo. L'uomo vive diassoluto, e se rifiuta l'Assoluto, assolutizza il relativo; serespinge il Creatore, divinizza la creatura.

Non esistono dunque credenti e atei, ma fedeli e idolatri. Oadoratori di Dio o adoratori di uomini e di cose; o aman-

ti della grandezza divina o amanti delle meschinità umane; oservi del Creatore o cortigiani di un fantoccio; o seguaci dellaVerità o schiavi delle ombre.Ma assolutamente senza fede non si può vivere. Perché ognigiorno di vita è una spinta verso l'ignoto. Per cui, o ti fidi diqualcuno, che assumi come guida, e ti lasci condurre da lui permano, o non ti fidi di nessuno, e allora avanzare è assurdo. Nonpotrai fare un solo passo. Senza un minimo di speranza non siparte. Senza guida non si va avanti. O crederai in Cristo o cre-derai in un uomo. Ma ogni uomo, anche se t'ama, anche se èun genio, t'abbandona perché muore; Cristo invece è risorto evive per non più morire.Chiunque altro che non sia Dio è sempre relativo e limitato,perciò la delusione, l'amarezza, il pianto.Se non vuoi piangere dunque, credi. Se hai la Fede, di che pian-gerai? Della povertà? C'è la Provvidenza. Delle avversità? Diocombatte con te. Delle ingratitudini? Dio ti ripagherà. Dellasolitudine? Dio è accanto a te. Delle umiliazioni? Dio ti esal-terà. Delle persecuzioni? Dio ti salverà. Dei tuoi scomparsi?Dio te li ridonerà. Del tuo passato? Dio lo cancellerà. Del tuoavvenire? Dio lo preparerà. Della tua morte? Dio ti risusciterà.

MOLTO LE È PERDONATO PERCHÉ MOLTO HA AMATO(Lc. 7, 47)

Forse un amore ti dannò, certo l'amore ti redimerà. Fu l'a-more verso una piccola cosa o un misero essere a farti smar-

rire? Sarà l'amore di Dio a farti ritrovare. Un amore perde e unamore salva: vile il primo, immenso il secondo; seduttore l'uno,puro e sincero l'altro.Fu la cupidigia del denaro che ti allontanò da Dio? Ti attrassenelle spire dell'interesse e negli ingranaggi degli affari. E non tifermasti più. Neppure la coscienza del delitto ti arrestò.Andasti deciso fino in fondo.O fu la sete del piacere che ti sedusse? Trascurasti Dio, l'unicovero e supremo amore; l'amore che non fa arrossire e non insu-dicia; l'amore che non inganna né abbandona. Ti lasciasti tra-volgere dalla corrente di fango senza opporre più resistenza; ti

lasciasti andare in vortici di voluttà innominabili. Nulla più titrattenne, nulla ti sembrò troppo.O fu il cieco attaccamento a te stesso, al tuo giudizio, al tuomodo di pensare, o l'ambizione del potere, della fama, deglionori che ti afferrò? Ti infastidisti di Dio, dubitasti di Lui e locacciasti in soffitta come un mobile inutile e antiquato. Tilasciasti prendere la mano dalla tua invidia contro tutti e con-tro tutto e facesti di tutti e di tutto sgabello per innalzare testesso. Così hai accumulato colpe su colpe, intrighi su intrighi,menzogne su menzogne, diffondendo corruzioni, scandali erovine: hai profanato e calpestato quanto di più puro e di piùsacro ti accadde d'incontrare. Ora, giunto alla fine della tuainfelice avventura, toccato il fondo del tuo abisso, ti senti unuomo finito, liquidato. Ti senti indegno di levare gli occhi alcielo; ti accusi immeritevole d'un solo sguardo di compassione;ti chiami un verme.

La pietà ti sembra una beffa, sperare ti sembra un'ultimacolpa, e la preghiera un vero sacrilegio, una profanazione.

Eppure un solo atto può cancellare tutto il passato, un sologesto può salvare tutta una vita, una sola lacrima può far rifio-rire tutto il deserto, un solo palpito può far rivivere tutto ciòche era morto: un gesto, un pianto, un atto d'amore. Perchédove penetra l'amore non c’è più posto per l'odio; dove vincel'amore è sconfitta l'avarizia; dove penetra l'amore è soffocatoil vizio; dove regna l'amore è incatenato l'egoismo; e dove l'a-more canta l'egoismo tace.L'amore accende la fede e illumina la speranza L'amore è larinascita del cuore: non hai più il cuore di prima, ma è unnuovo cuore che vive in te. Sei una nuova creatura. Perché tu seiquello che ami.

Grande fu il tuo peccato, ma se ti penti, l'amore sarà gran-de. Violento fu in te l'odio, ma se ti penti, più forte sarà

l'amore. Abominevole fu la tua corruzione, ma incantevolesarà la tua purificazione. Satanica fu la tua malizia, ma angeli-ca sarà la tua bontà.Il peccato è peccato perché segno di un amore perduto, il pen-timento è riscatto perché segno di un amore ritrovato.

altare nella cripta della basilica di Teresa a Lisieux

Lago di Galilea, dal monte delle Beatitudini

Durante il soggiorno ad Efeso (54-57) oltrealle difficoltà con la Chiesa di Corinto, Paolo

deve affrontare anche le problematiche cheprovengono dalla Galazia.La Galazia, ai tempi era una vasta provinciaromana che corrispondeva a tutta l’AnatoliaCentrale, regione interna dell’attuale Turchia;era una regione che l’Apostolo attraversavadurante i suoi viaggi tra Siria e Grecia.

Siamo attorno all’anno 56 quando anche nelleComunità della Galazia scoppia la crisi e lacontestazione nei confronti di Paolo. Il tutto ècausato, ancora una volta, da predicatori provenientidai Giudeo-cristiani che predicano un vangelodiverso da quello presentato dall’Apostolo, necontestano l’autorità, turbando profondamentei fedeli, sostengono la necessità per chi vuol esserecristiano deve sottostare alla Legge di Mosè efarsi circoncidere. Questi Giudeo-cristiani diconodi dipendere dalla Chiesa madre di Gerusalemmee vogliono imporre un vangelo secondo loro, checomporta tra l’altro la circoncisione e l’adozionedel calendario ebraico. I Galati chiedono perchétutto questo non è stato loro detto prima eprobabilmente questi rispondono che Paolo èun missionario accomodante, che addomesticail suo insegnamento per ottenere il favore dicoloro che lo ascoltano. Insegnano che il Cristorisuscitato, il dono dello Spirito Santo sonoimportanti, ma non sono tutto. L’osservanzadella legge di Mosè, invece, permette di andarepiù lontano. Si presentano non come nemici,antagonisti di Paolo, ma come inviati a migliorare,completare l’istruzione dei fedeli della Galazia.Non vogliono lo scontro con l’Apostolo, se lui

si arrabbia, è lui che cerca lo scontro.

Questo e altri fatti simili che abbiamo giàanche incontrato, dimostrano come da

subito e sempre la predicazione del Vangelo diCristo è stata accompagnata dalla contro-predicazione di “missionari” della menzogna checome in questo caso sono capaci di mimetizzarsi,presentarsi come inviati della Chiesa per correggereed edificare, pur di traviare e disgregare le ComunitàCristiane. Di fronte a queste provocazioni Paolo è costrettoa difendersi e, in una lettera inviata ai Galatinell’anno a cavallo tra il 56 e 57 da Efeso, scriveun resoconto accorato del suo operato e dellasua teologia. Si tratta di un documento, moltoimportante per il cristianesimo perché in questaLettera Paolo ci offre il maggior numero di notizieautobiografiche e una bella sintesi di quella cheè la sua predicazione, il Vangelo che ha ricevutonon da mani di uomini, ma da Cristo stesso.

Le argomentazioni sono strutturate in treblocchi, il primo (1,11-2,21) è di carattere

autobiografico; il secondo (3,1-5,12) dedicatoalla discussione sul problema dottrinale e il terzo(5, 16-6, 10) contiene le esortazioni finalidell’Apostolo. I tre blocchi sono intervallati dairimproveri che l’Apostolo rivolge ai Galati.

Paolo inizia in modo deciso e polemico, si presentainfatti come “apostolo non da parte di uomini, né permezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di DioPadre che lo ha risuscitato dai morti” (1, 1), mettendosubito in chiaro che l’autorità di cui disponenell’annunciare il Vangelo non deriva da bravura,

raccomandazioni umane, desiderio diautoaffermazione o altro, ma viene direttamenteda Dio. Dopo i saluti iniziali (1, 1-5), passa alprimo dei rimproveri (1, 6-10) : “Mi meraviglio che,così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la graziadi Cristo voi passiate a un altro vangelo. Però non cen’è un altro, se non che vi sono alcuni che vi turbano evogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Ma se anche noistessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse unvangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato,sia anatema! L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: sequalcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello cheavete ricevuto, sia anatema! Infatti, è forse il consensodegli uomini che cerco, oppure quello di Dio?” (1, 6-10). Paolo si scalda non per difendere il proprioonore, ma per salvaguardare l’unico vangelo diGesù Cristo

Aquesto segue il primo blocco (1, 11-2, 21)con argomenti di carattere autobiografico;

probabilmente i predicatori giudaizzanti hannomesso in dubbio l’autorità di Paolo sostenendotra l’altro che egli non era in comunione con laComunità di Gerusalemme e i suoi capi,probabilmente lo hanno accusato di essere un“libero battitore”, estraneo all’autentica vita dellaChiesa. Con argomenti storici e autobiograficil’Apostolo dimostra l’origine del suo ministero,l’accordo con la Chiesa di Gerusalemme e lacoerenza della sua predicazione e conclude questaparte con quello che può essere considerata unasintesi della dottrina della salvezza che egli hasempre predicato sottolineando come la salvezzanon può prescindere dall’incontro con Cristo; èquesto incontro che rende autentica la fede eporta alla realizzazione di opere di vita eterna:“Noi, che per nascita siamo Giudei e non pagani peccatori,sapendo tuttavia che l’uomo non è giustificato per leopere della Legge ma soltanto per mezzo della fede inGesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesùper essere giustificati per la fede in Cristo e non per leopere della Legge; poiché per le opere della Legge nonverrà mai giustificato nessuno. In realtà mediante laLegge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio.Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, maCristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo,la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato eha consegnato se stesso per me. Dunque non rendo vanala grazia di Dio; infatti, se la giustificazione viene dallaLegge, Cristo è morto invano”.

di A. Corsini

Comunità in ascolto

14

San Paolo - 14

IV- LE LETTERE DI SAN PAOLO5) La Lettera ai Galati

di A. Corsini

Segue un secondo, duro rimprovero (3, 1-5)che così inizia: “O stolti Galati, chi vi ha incantati?”

La durezza del rimprovero è motivata dalla postain palio, saper distinguere la vera dottrina dellafede in Dio da quelle false proposte dagli uomini.Ma l’Apostolo non si ferma ai rimproveri e conriflessioni bibbliche e teologiche (secondo blocco3, 1-5,12) dimostra l’errore dei Galati e la correttezzadel Vangelo da lui predicato. In particolarepartendo da Abramo evidenzia come sia statala fede e non la Legge a rendere lui e i Patriarchiamici di Dio, come la Legge sia stata per loro unaiuto, un pedagogo, ma come la pienezza dellagrazia derivi dalla fede in Cristo Figlio di Dio, equesto indipendentemente dalla razza e dallostato sociale in quanto tutti siamo discendentidi Abramo nella fede. Questa fede in Dio portataalla maturità da Cristo ci ha riscattato dallaschiavitù della legge e ci rende figli eredi dellepromesse di Cristo. “Così anche noi, quando eravamofanciulli, eravamo schiavi degli elementi del mondo.Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandòil suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, perriscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimol’adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fattoche Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio,il quale grida: «Abbà! Padre!». Quindi non sei piùschiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per graziadi Dio” (4, 3-7) .

L’esortazione che l’Apostolo rivolge ai Galati ea noi è quella di vivere nella libertà dei figli diDio e di non lasciarci imporre il giogo dellaschiavitù derivante dall’ubbidienza a regole oinsegnamenti superati dal vangelo di Cristo (vedicirconcisione) o proposti da modelli solo umani,ma di vivere nella libertà di figli come ci insegnaCristo. Ma l’Apostolo, conoscendo bene l’indoledell’uomo, mette in guardia dall’usare di questalibertà per interessi propri: “Voi infatti, fratelli, sietestati chiamati a libertà. Che questa libertà non divengaperò un pretesto per la carne; mediante l’amore siateinvece a servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infattitrova la sua pienezza in un solo precetto: Amerai il tuoprossimo come te stesso”.

Nel terzo e ultimo blocco letterario (5, 13-6, 10) Paolo dopo aver rimproverato

aspramente coloro che turbano la Comunità:“Chi vi turba, subirà la sua condanna, chiunque egli

sia… Dovrebbero farsi mutilare coloro che vi turbano”,esorta i Galati a lasciarsi guidare dallo SpiritoSanto nelle scelte della loro vita come sicuraguida per incontrare Cristo e contrappone alleopere della carne i frutti dello Spirito: “Ma se vilasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge.Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione,impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie,discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie,ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a questecose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie nonerediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece èamore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà,fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose nonc’è Legge”. Quindi esorta loro e noi a correggercie sorreggerci vicendevolmente, con amore, senzastancarsi di fare il bene. La Lettera si concludecon una serie finale di brevi raccomandazioni edall’epilogo scritto di pugno dall’Apostolo checonclude con il saluto: “La grazia del Signore nostroGesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen”(6,18).

Per la vita

Si potrebbe obbiettare che ai tempi nostri conla velocità e l’immediatezza dell’informazione

sia difficile un inganno simile a quello portatoda quei predicatori ai Galati, ma la cronaca ditutti i giorni dimostra come la fantasia di chivuole distruggere e la facilità con cui l’uomo èdisposto a credere a “verità” che gli sembranopiù belle, adatte, moderne o comode, crea ancoramolte disgregazioni e allontanamenti dal Vangelodi Cristo annunciato dalla Chiesa. Risultaimportante e fondamentale, per non seguirefalse dottrine, fare lo sforzo di confrontare semprequanto ci viene proposto, per quanto buono egiusto ci sembri essere, con gli insegnamentidella Chiesa, non con una ricerca self service, maconfrontandosi con coloro che hanno l’autoritàper annunciare, studiare e spiegare il Vangelo:Papa, Vescovi, Presbiteri, Consacrati, Catechistimandati dalla Chiesa.

Quanto successo ai Galati e le esortazioni diPaolo ci mettono in guardia dal seguire

personaggi che, falsi profeti travestiti da profeti,ci presentano un vangelo diverso da quello diCristo, un vangelo addomesticato, personalizzato,modernizzato, che viene incontro alle esigenze

moderne della vita, delle differenze sociali onazionali o più semplicemente è più conformealle nostre aspettative, in quanto tutto questoci porta ad allontanarci da Cristo ci porta adessere schiavi di false convinzioni che non cidonano la vita eterna. Dalle cronache si evidenziacome queste “dottrine” tra le altre cose non sianocosì facili da seguire in quanto intrappolano chivi aderisce in una serie di “leggi”, regole,comportamenti che finiscono per minarne lalibertà personale, quando Cristo invece è venutoa portarci la vera libertà che, come dice s. Paolo,non corrisponde al libertinaggio ma alla liberaaccettazione dell’amore di Dio che si conosceattraverso l’incontro con Cristo e si vive mediantela libera accettazione dell’azione dello SpiritoSanto nella nostra vita di tutti i giorni.Non accada, ci esorta l’Apostolo, che per cercareuna diversa libertà si diventi schiavi di tante leggie regole tutte umane.

Più grave ancora sarebbe appartenere a coloroche fomentano turbamenti, discordie o

predicano falsi vangeli, le loro opere li condannanosenza bisogno del giudizio Divino.Per quanto riguarda l’interpretazione della Paroladi Dio e della verifica sulla veridicità dellapredicazione del Vangelo questo spetta allaChiesa attraverso i suoi ministri, non perché essisono più bravi, intelligenti, santi o belli, maperché Cristo ha dato questo Carisma, questocompito ai suoi Apostoli che lo portano avantigrazie all’aiuto dello Spirito Santo. Pertantoquando si sentono cose strane su argomenti cheriguardano la Parola di Dio, Cristo e i Vangeli,di come realizzarli e viverli, prima di sbilanciarsiè fondamentale confrontare quanto sentito conil Magistero della Chiesa. Ne può andare delbene della nostra vita terrena e eterna.

Comunità in ascolto

15

Comunità in cammino

16

Vita della Comunità28 giugno - 12 settembre 2010

32 Savoldini Edoardoda Helenio e Belloli Linda b. 04 luglio 2010

33 Duni Ginevrada Massimiliano e Ferrari Barbara b. 04 luglio

34 Bergomi Giorgia Mariada Alain Giuseppe e Rossetti Sabrina b. 18 luglio

35 Belotti Filippo Carloda Marco e Festa Francesca b. 18 luglio

36 Baruffi Asiada Riccardo Battista e Macé Delfina b. I agosto

37 Missaglia Claudioda Luca e Libassi Giuseppina b. 15 agosto

38 Marinoni Pietroda Silvio e Carnevali Susanna b. 15 agosto

39 Zanotti Giulia Teresada Giordano e Alessandrini Marìa b. 5 settembre

40 Guercio Albertoda Alessandro e Ferrandi Tiziana b. 11 settembre

41 Puggiani Marcoda Mauro Ambrogio e Moioli Michela b. 12 settembre

42 Barbieri Josefda Mauro e Ferrari Francesca b. 12 settembre

43 Romano Andreada Oscar e Mondini Loredana b. 12 settembre

44 Falcone Robertoda Francesco Antonio e DiBello Barbara b. 12 settembre

45 Mercandelli Giorgioda Marco e Messali Romina b. 12 settembre

46 Polonini Cristianda Fabrizio e Zoccarato Alessia b. 12 settembre

Sono figli di Dio, con il Battesimo:

11 Marchetti Giorgio e Vezzoli Francesca il 3 luglio 2010

12 Arcaini Marco e Zani Elisa il 17 luglio13 Milini Diego e Festa Claudia il 24 luglio14 Bonisoli Mattia e Bonfiglio Camilla il 25 luglio15 Maestrelli Massimiliano e Lorini Silvia il 28 agosto16 Zanotti Giordano e Alessandrini Maria il 5 settembre16 Guercio Alessandro e Ferrandi Tiziana l’11 settembre

Hanno consacrato il loro amoredavanti all’altare del Signore:

NB: nei mesi di ottobre, novembre, dicembre e gennaio ilBattesimo sarà celebrato Domenica 3 ottobre alle 11.45,Domenica 17 ottobre alle 15.45, Lunedì I novembre - solennitàdi tutti i Santi - durante la Messa delle 11.00, Domenica 21novembre alle 15.45, mercoledì 8 dicembre - solennitàdell’Immacolata Concezione - durante la Messa delle 10.00,Domenica 19 dicembre alle 15.45, Domenica 9 gennaio - festadel Battesimo del Signore - durante la Messa delle 11.00,Domenica 16 gennaio - solennità della dedicazione della nostraChiesa - nel corso della Messa delle 18.00.

Ci hanno preceduto nell’eternità:36 Bettoni Angela, di anni 97 29 giugno 201037 Brianza Giuseppina, di anni 99 14 luglio 38 Milini Giuseppe, di anni 72 15 luglio 39 Uberti Angela, di anni 71 16 luglio 40 Guarneri Francesca, di anni 49 16 luglio 41 Lussana Giovanni Battista, di anni 84 21 luglio 42 Gozzini Albino, di anni 86 22 luglio 43 Cancelli Annunciata, di anni 87 24 luglio 44 Peneoasu Zaharia, di anni 54 27 luglio rito romeno ortodosso45 Bellini Silvano, di anni 65 30 luglio 46 Pedrini Michele, di anni 87 7 agosto 47 Vertua Simone, di anni 30 7 agosto 48 Sega Eugenia, di anni 89 9 agosto 49 Bono Maria, di anni 98 13 agosto 50 Manenti Isacco, di anni 82 21 agosto 51 Pedrinelli Francesca, di anni 90 23 agosto 52 Monga Giovanni, di anni 88 23 agosto 53 Ferrandi Alberto, di anni 63 8 settembre

Ricordo di SimoneHai consumato la tua definitivaPasqua in maniera inaspettata,lasciando un vuoto incolmabile e undolore straziante nel cuore dellamamma, delle sorelle, di Alessandro,delle altre persone care e degli amici.Ci mancherà la tua presenza, assiduaserena e discreta in Oratorio, eall’Eucaristia domenicale della nostraComunità.Per Alessandro, gemello ed amico, giàeducatore degli adolescenti e collabo-ratore dell’Oratorio, per la mamma,per gli altri congiunti, per gli amici eper l’Oratorio, la tua e nostra preghie-ra nella fede del Signore risorto, il cuivolto puoi ora contemplare nella luce.

A Giorgio Marchetti e Francesca Vezzoli, collaboratori a piùtitoli dell’Oratorio e della Parrocchia, le nostre felicitazioniper il loro Matrimonio e l’augurio per una gioiosa e lungavita insieme. Sia le felicitazioni che l’augurio già si sonoespressi e ancora si esprimeranno come preghiera, insiemeal grazie per il molto impegno nel servizio alla Comunità.

- A Luisa Monga, già membro e segretaria del Consiglio Pastorale, alla sorella Silvia, membro della Commissione Parrocchiale per la Famiglia, alla figlia diquesta, Giulia, educatrice degli adolescenti, membro e segretaria del Consiglio dell’Oratorio, alla sposa e agli altri familiari la partecipazione, attraverso lapreghiera, al dolore per la perdita del caro Giovanni. - I medesimi sentimenti esprimiamo a Agnese Bono, collaboratrice della Parrocchia, dell’Oratorio e della Caritas, e alla sorella, per la morte del cognatoSilvano.- Allo stesso modo ci associamo agli altri collaboratori colpiti recentemente da lutto: Lorenzo Marini (prima il papà, poi la mamma), Daniela Belloli (lamamma), Patrizia Murgo e la figlia Claudia insieme allo sposo e rispettivamente papà (il suocero e nonno).

Calendario liturgico - pastoraleSETTEMBRE

Orario delle celebrazioni feriali nei mesi di settembre e ottobre:la celebrazione della Messa pomeridiana, a titolo di esperimento viene effettuata secondoil seguente orario e calendario settimanale1) il lunedì e il martedì alle 16.30 in Pieve2) il mercoledì alle 18.30: nelle chiese sussidiarie (v. il calendario che segue) in settembre;nella chiesetta dell’Oratorio femminile, dedicata a Maria, nel mese mariano di ottobre3) il giovedì alle 18.30 in S. Pietro (fino al 21 ottobre)4) il venerdì alle 18.30 in S. Rita-S.Floriano

19 - Domenica XXV del tempo ordinario (Sett. III)

Gesù disse: “Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezioneràall’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire a Dio e a mammona (al denaro)” (Lc. 16, 13)ore 15.45 celebrazione comunitaria del Battesimo

21 - martedì S. MATTEO, apostolo ed evangelista - festa

22 - mercoledì ore 18.30 s. Messa presso la santella della Madonna del Buscarino, in via Mazzocchi23 - giovedì ore 18.30 s. Messa in S. Pietro 24 - venerdì ore 18.30 s. Messa in S. Rita-S. Floriano

26 - Domenica XXVI del tempo ordinario (Sett. I)

Gesù disse ai farisei: “C’era un uomo ricco che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettavalautamente. Un mendicante di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta coperto di piaghe, bramoso disfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco” (Lc. 16, 19-21)ore 14.15 avvio dell’anno catechisticoore 15.30 nel Focolare, incontro per i genitori del 2° anno di Iniziazione Cristiana (gruppo “Nazareth”)

28 - martedì beato Innocenzo da Berzo, sac. cappuccino bresciano - memoria facoltativa29 - mercoledì ss. Michele, Gabriele e Raffaele, arcangeli - festa

ore 18.30 viene anticipata la celebrazione della memoria di s. Girolamo, nella chiesetta a lui intitolata,in Ingussano. Si concludono le celebrazioni dei mercoledì di settembre

30 - giovedì s. Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa. È uno dei quattro grandi Padri della Chiesad’Occidente o Latina - memoria

ore 15.00 sacramento della Riconciliazione per i ragazzi dei gruppi “Antiochia”, “Efeso” e 3a mediaore 16.10 sacramento della Riconciliazione per i fanciulli dei gruppi “Gerusalemme” ed “Emmaus” (elem.)ore 18.30 s. Messa in S. Pietro

OTTOBRE mese missionario, mese della devozione alla B.V. del s. rosario

1 - venerdì santa Teresa di Gesù Bambino, patrona delle Missioni - memoriaprimo venerdì del mese, dedicato alla devozione al S. Cuore di Gesù

ore 18.30 s. Messa in S. Rita-S. Floriano

Comunità in cammino

17

Comunità in cammino

18

2 - sabato santi Angeli Custodi - memoriaprimo sabato del mese, dedicato alla devozione alla B.V. Maria

3 - Domenica XXVII del tempo ordinario (Sett. II)

B.V. MARIA DEL SANTO ROSARIO - solennità devozionaleIn quel tempo gli apostoli dissero al Signore: "Aumenta la nostra fede!" Il Signore rispose: "Se avreste fede quanto un gra-nellino di senapa, potreste dire a questo gelso: sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe" (Lc. 17, 6)

ore 9.00 santa Messa solenne. Segue la processione in onore della B.Vergine del s. rosario:p.za Marenzio, largo Garibaldi, via Cavour, via Tonelli, via Benefattori, p.za Marenzio

ore 11.45 Celebrazione comunitaria del Battesimoore 15.30 nel Focolare, incontro per i genitori del 6° anno del Cammino di Iniziazione Cristiana (gruppo

“Antiochia”)ore 17.00 s. rosarioore 17.30 celebrazione del Vespro e benedizione Eucaristica. Segue la Messa vespertina

Con la celebrazione della Madonna del rosario in questa prima Domenica di ottobre,si apre la SETTIMANA MARIANA. Nei giorni feriali, ogni s. Messa è preceduta dallacelebrazione del s. rosario, della Liturgia delle Ore e caratterizzata da una breve rifles-sione

4 - lunedì S. FRANCESCO D’ASSISI, patrono d’Italia - festa6 - mercoledì s. Bruno, monaco - memoria fac. onomastico del Vescovo emerito di Brescia, mons.

Bruno Foresti: lo ricordiamo nella preghiera7 - giovedì beata Maria, vergine del rosario - memoria

primo giovedì del mese, giornata mensile parrocchiale di preghiera per le vocazioni:dopo la Messa delle 9.00, esposizione del ss. Sacramento e adorazione fino alle ore12.00

8 - venerdì a Ospitaletto il Vescovo incontra i Consigli pastorali e i fedeli della macrozona “Bassa Occidentale” per presentare la Lettera pastorale 2009-2010

10 - Domenica XXVIII del tempo ordinario (Sett. III)

Gesù disse al lebbroso guarito: "Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tor-nasse a rendere gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?" E gli disse: "Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!" (Lc.17, 17-18)

(s. Daniele Comboni, vescovo bresciano, evangelizzatore dell'Africa)ore 15.30 nel Focolare, incontro per i Genitori dei fanciulli del 4° anno del Cammino di Iniziazione

Cristiana (gruppo “Gerusalemme”)

11 - lunedì ore 20.30 nel Focolare, incontro per gli animatori dei Centri d’Ascolto

17 - Domenica XXIX del tempo ordinario (Sett. I)

Il Signore disse: "Dio non farà giustizia ai suoi eletti se gridano a lui? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Mail Figlio dell'Uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?" (Lc. 11, 7-8 )

ore 10.00 Avvio dell’ “Anno della Mistagogia” per i ragazzi e i genitori del gruppo “Antiochia”:Rendimento di grazie per la Confermazione e la Piena Partecipazione alla MensaEucaristica

ore 14.20 nel Focolare, incontro per i Genitori dei ragazzi del gruppo “Efeso” e 3a mediaore 15.30 nel Focolare, incontro per i genitori del 1° anno del Cammino di Iniziazione Cristiana (Gruppo

“Betlemme”)ore 15.45 celebrazione comunitaria del Battesimo

Comunità in cammino

19

18 - lunedì S. LUCA, EVANGELISTA - festaore 20.30 nelle rispettive sedi, Centri d’Ascolto della Parola di Dio

20 - mercoledì ore 14.30 pellegrinaggio mariano di ottobre presso la pieve di S. Maria, in Esine

24 - Domenica XXX del tempo ordinario (sett. II) (Lc. 18, 9.10)

Gesù disse questa parabola: "Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo, l’altro un pubblicano...."

84A GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE

ore 15.30 nel Focolare, incontro per i Genitori del 3° anno del Cammino di Iniziazione Cristiana (gruppo“Cafarnao”)

25 - lunedì SS. FILASTRO E GAUDENZIO, VESCOVI, padri della Chiesa bresciana - festa27 - mercoledì s. Teresa Eustochio Verzeri, vergine, vissuta anche a Brescia - memoria

28 - giovedì SS. SIMONE E GIUDA (TADDEO), APOSTOLI - festaore 15.00 sacramento della Riconciliazione per i ragazzi dei gruppi “Antiochia”, “Efeso” e 3a mediaore 16.10 sacramento della Riconciliazione per i fanciulli dei gruppi “Gerusalemme” ed “Emmaus” (elem.)

31 - Domenica XXXI del Tempo ordinario (sett. III)Gesù disse: "Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”. Zacchèo lo accolse pieno di gioia... e disse:“Do la metà dei miei beni ai poveri e se ho frodato qualcuno restituisco quattro volte tanto”... “Oggi la salvezza è entra-ta in questa casa (Lc. 20, 37-38)ore 18.00 si apre l’ottavario di celebrazioni per i Defunti: Messa per tutti i Defunti della

Parrocchia, in particolare per i Benefattori della Comunità religiosa, di quella civile equelli personali di ognuno

NOVEMBRE mese dei Santi e dei Morti

1 - lunedì TUTTI I SANTI - solennitàGesù disse: "Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia, beati i portatori di pace perché saranno chiamatifigli di Dio" (Mt. 5, 7.9)

ore 9.00 s. Messa solenneore 11.00 s. Messa con la celebrazione comunitaria del Battesimo, inizio del cammino di santi-

ficazione di ognunoore 15.00 s. Messa (di Tutti i Santi) al cimitero, per i Defunti della Parrocchiaore 17.30 celebrazione del Vespro e benedizione eucaristicaore 18.00 s. Messa per i Sacerdoti e i Consacrati che hanno servito la Parrocchia e per i loro col-

laboratori laici

2 - martedì COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTIore 8.00 Ufficio per tutti i Defunti: Lodi (7.50) e s. Messaore 9.00 Ufficio per tutti i Defunti: Terza (8.55) e s. Messaore 15.00 s. Messa al cimiteroore 20.30 Ufficio per tutti i Defunti (Vespro e s. Messa)

L’indulgenza per i DefuntiNei giorni dal I all’8 Novembre, i fedeli che visitano il cimitero e pregano per i defunti alle solite condi-zioni (Confessione e Comunione, preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice) possono otte-nere l'indulgenza plenaria applicabile a un defunto. Da mezzogiorno del I Novembre alla sera del 2 l'in-dulgenza può essere ottenuta anche visitando devotamente una chiesa. Per qualche accenno alla dottri-na dell'indulgenza, vedi il bollettino di luglio, a pag. 23 o il sito internet della Parrocchia (“pulsante” Variedella pagina principale)Nei giorni feriali (2-6 novembre), durante l'Ottavario dei Defunti (2-7 novembre) viene celebrata laMessa nel cimitero alle ore 15.00, compreso il pomeriggio di sabatoNB 1: tale celebrazione viene sospesa in caso di funerale pomeridiano NB 2: la Messa feriale delle 16.30 è sospesa; riprende lunedì 8, nella chiesa parrocchiale

3 - mercoledì ore 20.30 incontro per gli animatori dei Centri d’Ascolto

4 - giovedì S. CARLO BORROMEO, titolare della nostra Zona Pastorale - festaprimo del mese: giornata mensile parrocchiale di preghiera per le vocazioni. Dopo laMessa delle 8.30, esposizione del Ss. Sacramento e adorazione fino alle ore 12.00

5- venerdì primo del mese, dedicato alla devozione al S. Cuore di Gesù6 - sabato beato Sebastiano Maggi, sacerdote bresciano - memoria fac.

primo sabato del mese, dedicato alla devozione verso la B. V. Mariaore 18.00 ufficio per i Defunti della Parrocchia, specialmente quelli morti in giovane età e per

le vittime di incidenti sul lavoro o sulla strada

7 - Domenica XXXII del tempo ordinario (Sett. I) (Lc. 20, 37-38)

Gesù disse ai Sadducei: "I morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè, a proposito del roveto, quando chiama il Signore:Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non è Dio dei morti ma dei vivi; perché tutti vivono per lui”in giornata ritiro I per fanciulli del gruppo “Cafarnao”ore 11.00 anticipiamo ad oggi la celebrazione della Giornata del Ringraziamento per i frutti della

terra e del lavoro dell’uomo, per consentire la presenza Domenica prossima alla cele-brazione provinciale con il Vescovo

ore 15.30 nel Focolare, incontro per i Genitori dei fanciulli del 5° anno del Cammino di IniziazioneCristiana (gruppo “Emmaus”)

ore 18.00 s. Messa per le persone consacrate e i sacerdoti defunti originari di Coccaglio

Orario delle celebrazioni feriali a partire dall’8 novembre:la celebrazione della Messa pomeridiana feriale viene celebrata ogni giorno alle ore 16.30- nei giorni di lunedì, martedì, giovedì, venerdì, nella parrocchiale- il mercoledì nella chiesetta dell’Oratorio femminile, in via Cavour

14 - Domenica XXXIII del tempo ordinario (Sett. II) Gesù disse: "Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate (il tempio), non resterà pietra su pietra che nonvenga distrutta" (Lc. 21, 6)in giornata ritiro I per i fanciulli del gruppo “Gerusalemme”ore 15.30 nel Focolare, incontro per i genitori del 1° anno del Cammino di Iniziazione Cristiana (gruppo

“Betlemme”)ore 15.30 nel Focolare o in altra sede da definire, incontro per i genitori del 2° anno del Cammino di

Iniziazione Cristiana (gruppo “Nazareth”)

15 - lunedì ore 20.30 nelle rispettive sedi, Centri d’Ascolto della Parola di Dio

Comunità in cammino

20

21

18 - giovedì ore 15.30 sacramento della Riconciliazione per i ragazzi dei gruppi “Antiochia”, “Efeso” e 3a mediaore 16.10 sacramento della Riconciliazione per i fanciulli dei gruppi “Gerusalemme” ed “Emmaus” (elem.)

21 - Domenica XXXIV ed ultima del tempo ordinario (Sett. III)

NOSNOSTRTRO SIGNORE GESÙ CRISO SIGNORE GESÙ CRISTTOO, , RE DELL'UNIVERSORE DELL'UNIVERSO - solennità

sIn quel tempo, il popolo stava a vedere, i capi invece schernivano Gesù dicendo: "Ha salvato gli altri, salvi se stesso, seè il Cristo di Dio, il suo eletto"... C'era anche una scritta sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei" (Lc. 23, 35-38)ore 9.00 s. Messa solenneore 15.45 celebrazione comunitaria del Battesimoore 17.30 canto del Vespro, atto di consacrazione a Cristo Re e benedizione eucaristica. Segue la

Messa vespertina

22 - lunedì SS. MASS. MAURIZIO E GIAURIZIO E GIACINTCINTO O patrpatroni di Coccagliooni di Coccaglio

Ss. Messe alle 7.30 - 9.00 - 10.30 - 20.30ore 10.30 s. Messa solenneore 16.30 canto del Vespro e benedizione eucaristica

Oggi ricorre anche la memoria di s. Cecilia,vergine e martire, patrona dei cantori e deimusici. Auguri ai tre cori e alla banda del paese

27 - sabato Termina l'anno liturgico

Comunità in cammino - Docesi

Ripresentiamo i turni di servizio dei sacerdoti e del diacono, nei giorni feriali. Sul calendario liturgicoriportato in ciascun numero del bollettino il turno in vigore in una data settimana viene indicato con l’ab-breviazione “Sett.” seguita dal rispettivo numero romano. Cause di forza maggiore o opportunità, possonodeterminare variazioni.

Messa settimana I settimana II settimana III

8.00 don Giovanni don Titta don Fabrizio

9.00 don Fabrizio don Giovanni don Titta

pom.-sera don Titta don Fabrizio don Giovanni

catechesiprebatt. don Giovanni don Giovanni don Giovanni

veglia funebre diaconoFrancesco

don Fabrizio/diacono Franc. don Fabrizio

accompagnam.Defunti cimit. don Fabrizio diacono

Francesco don Giovanni

22

“Tutti siano una cosa sola”, lanuova lettera pastorale si com-

pone di una introduzione, di tre capi-toli e di una conclusione.

Nell’ampia introduzione il Vescovoavvia la riflessione a partire dallanascita della comunità cristiana, “aGerusalemme, nel cenacolo dell’ultimacena”. Da lì, come da una sorgente, sca-turisce la comunità cristiana. È lì che èstata stabilita la regola che deve legarei membri di quel primo nucleo diChiesa: la regola del servizio, dellospendere la propria vita, la regola dellavita donata per amore, perché questo èin sostanza il testamento di Gesù. Inquesto amore reciproco Gesù conti-nuerà nella storia a fare quello che hasempre fatto: amare e dare la vita. Ilsuo amore, in questo modo, raggiun-gerà i discepoli per trasmettere lorol’amore infinito del Padre. Questoamore li renderà creature nuove,uomini e donne capaci di fare dellapropria vita un dono d’amore per glialtri.

Viene, poi, la prima parte dellaLettera che propone una riflessio-

ne approfondita sul dono dell’amore. Èmolto interessante ciò che il Vescovo affer-ma in proposito. Egli ricorda che l’umanitàtutta è attraversata da una corrente inesau-ribile d’amore che proviene da Dio e chesostiene il mondo. Tutti gli uomini sonoamati da Dio, ma, come sottolinea ancora ilVescovo, solo i credenti ne sono consapevo-li e tentano di corrispondere a questoamore. Il loro amore si fa storia, prendeconcretezza nelle pieghe della vita e dellaquotidianità.

Da qui discendono alcune conseguenzepratiche che costituiscono la seconda

parte della Lettera, intitolata “Noi siamo ilcorpo di Cristo”. Nella logica dell’essere corpodi Cristo, Gesù sceglie e manda alcuni per-ché operino in obbedienza al suo mandato.Sono i sacerdoti che, come presbiterio,costituiscono quello che il Vescovo defini-

sce “un unico sacramento”. Attraverso i sacer-doti chiamati a vivere al meglio la comunio-ne, Cristo, oggi, si rende presente anche aBrescia. La nuova Lettera tocca poi la legge dei rap-porti nella Chiesa: molte membra, unite aformare un solo corpo. I ministri ordinati,le persone consacrate e i laici esprimonodoni e vocazioni diverse che trovano sintesinello stesso e unico amore. La meta comu-ne è quella di portare il mondo a Cristo,dandogli la sua forma. E ciò avviene attra-verso l’ascolto della Parola, la celebrazionedei sacramenti, la testimonianza dellacarità. L’edificazione della comunità è dun-que compito di tutta la Chiesa.

La terza parte della lettera (“Diventare unacosa sola”) pone in evidenza il mistero di

Dio Trinità, pienezza e perfezione dellacomunione. Proprio perché i cristiani cre-dono nel Dio uno e trino, l’ideale della loro

vita deve essere quello della “pluralitàunita nell’amore”: un solo corpo emolte membra, una sola famigliaumana e molte culture, lingue, espe-rienze, persone. La comunione è lalegge fondamentale della Chiesa e,secondo questa legge, devono pren-dere forma e crescere tutte le realiz-zazioni di Chiesa: la famiglia, la par-rocchia, famiglia di famiglie, che rac-coglie tutti intorno alla medesimaeucaristia. Il Vescovo mette l’accento,poi, su una terza realizzazione diChiesa molto interessante e per certiversi originale: quella della “piccolacomunità territoriale” che consente,dentro la parrocchia, di intesserelegami concreti tra gruppi di fami-glie a partire dalla fede condivisa. IlVescovo mette particolarmente inevidenza il tema delle unità pastora-li, che uniscono più parrocchie attra-verso un progetto pastorale condivi-so che si traduce in un programmaattuato nella collaborazione e nellacorresponsabilità. Egli ricorda poi laDiocesi, Chiesa locale in senso pro-prio, vive in comunione con le altrediocesi e, in particolare, con quella diRoma e con il suo Vescovo, che costi-

tuiscono, insieme, la Chiesa cattolica uni-versale. Lo stile della comunione è datodalla sinodalità, dal camminare insieme,che si traduce nella valorizzazione degliorganismi di partecipazione e nella disponi-bilità a lasciarsi illuminare e condurre dallaParola di Dio.

Nella conclusione il Vescovo sollecita iconsigli pastorali parrocchiali ad avva-

lersi della sua Lettera come di uno strumen-to di riflessione, di approfondimento e diverifica per giungere a una forma di pasto-rale integrata, frutto di discernimentocomunitario alla quale partecipino respon-sabilmente tutte le componenti della vitaecclesiale. Mons. Monari chiude la Letteraindicando nella pratica della comunione unitinerario educativo capace di ricaduteimportanti e preziose anche per la società,oltre che per la Chiesa.

Comunità in cammino - Docesi

la Lettera pastorale del Vescovo per l’anno 2010-2011 “Tutti siano una cosa sola”

La comunità cristiana nata a Gerusalemme, vive a Bresciamons. Gianfranco Mascher, vicario generale del Vescovo di Brescia

immagini dell’incontro del Vescovo con i ragazzi in piazza Loggia,il 2 settembre

Comunità in cammino - Zona pastorale

Diocesi di Brescia Zona pastorale VIS. Carlo - Franciacorta

CAMMINI DI DISCERNIMENTO PER I FIDANZATIIN PREPARAZIONE AL MATRIMONIO CRISTIANO

anno 2010-20111 - la Domenica, ore 20.30

nell’Oratorio “S. Giovanni Bosco”, via S. Orsola, 7 ROVATOdal 03 ottobre al 05 dicembre 2010

iscrizioni: presso il parroco, don Gian Mario (030 7721130 - 3333798958)

2 - il lunedì e il giovedì, ore 20.30nell’Oratorio “S. Domenico Savio”, p.za Vittorio Veneto ERBUSCO

dal 25 ottobre al 2 dicembre 2010

iscrizioni: presso il parroco, don Luigi (030 7760291)

3 - il lunedì e il giovedì, ore 20.30nell’Oratorio “Il Focolare”, via Tonelli, 20 COCCAGLIO

dal 10 gennaio 2011, con ritiro conclusivo Domenica 6 febbraio alle 16.00

iscrizioni: presso l’ufficio parrocchiale (sacrestia), negli orari di apertura della Chiesa (030 7243028) o presso il parroco, don Giovanni (030 7721248)

4 - la Domenica, ore 20.30nell’Oratorio femminile, via Castello, 8 COLOGNE

dal 16 gennaio al 20 marzo 2011iscrizioni: presso il parroco, don Agostino (030 715009)

5 - il sabato, ore 20.30nell’Oratorio “S. Giovanni Bosco”, via Vittorio Emauele II, 12 BORNATO

19 e 26 marzo; 2,9,16 e 30 aprile; 7 e 14 maggio, con ritiro conclusivo Domenica 22 maggioiscrizioni: presso il parroco, don Andrea (030 725227 - orario ufficio parr. 9.00/10.30)

6 - il sabato, ore 20.30 20 incontri a cadenza quindicinale

nel Convento dell’Annunciata sul monte Orfano, ROVATOdal 02 ottobre 2010, fino a giugno 2011 (schede di iscriz. presso la portineria del convento)iscrizioni: presso i frati Servi di Maria (chiedere di fra’ Sebastiano 030 7721377)

23

24

Comunità in cammino

A - RITI DI INTRODUZIONE

I - IL RACCOGLIERSI DELL’ASSEMBLEAil popolo di Dio siraccoglie e, anchevisibilmente, espri-me il suo essereChiesa (= assembleaconvocata dal Si-gnore)

In piedi

II - INTROITOa- canto o antifona d'ingressob- inchino all’altare e/o genufl. (ministri e ministranti)c- bacio dell’altare (celebrante e diacono)

III - SALUTOa - segno di croceb - saluto liturgico: La grazia del Signore nostro Gesù

Cristo… sia con tutti voi - E con il tuo spirito (vi sonoanche altre formule, a scelta)

IV - ATTO PENITENZIALEa - invito del celebrante al pentimentob - Confesso a Dio onnipotente… o altra formulac - assoluzione (Dio onnipotente abbia misericordia…)d - Invocazione a Cristo (Signore, pietà)

V - PREGHIERA DI LODE E DI SUPPLICAa - Inno di lode (Gloria)b - preghiera di colletta

1- invito del celebrante (“Preghiamo”)2- breve silenzio3- preghiera, che si conclude con la formula trinita-

ria (Per il nostro Signore Gesù Cristo. tuo Figlio...)NB: le altre orazioni – conclusione della preghie-ra dei fedeli, sulle offerte, alla comunione – siconcludono con la più semplice formula cristolo-gica: Per Cristo, nostro Signore)

B - LITURGIA DELLA PAROLAI - LETTURE BIBLICHE: LA PAROLA ASCOLTATASeduti

a - prima Lettura, con il relativo Salmo responsorialeb - seconda Lettura (la Domenica e nelle solennità)

In piedic - canto al Vangelod - Vangelo

II - LA PAROLA MEDITATA

Sedutia - omeliab - silenzio

III - LA RISPOSTA DELL’ASSEMBLEA ALLA PAROLA ASCOLTATA E MEDITATA

In piedia - Professione di fedeb - preghiera universale o dei fedeli

1- monizione introduttiva del celebrante2- intenzioni proclamate da uno o più componenti

dell’assemblea3- orazione conclusiva del celebrante

C - LITURGIA EUCARISTICAI - PRESENTAZIONE E PREPARAZIONE DEI DONI (offertorio)

Sedutia - preparazione dell’altareb - presentazione dei doni da parte dei fedelic - benedizione al Donatore dei doni (Benedetto sei tu,

Signore Dio dell’universo…)d- lavabo del celebrantee- dialogo offertoriale (Pregate, fratelli e sorelle… conti-

nuando con varie formule a scelta del celebrante;risposta dell’assemblea sempre identica: Il Signorericeva dalle tue mani…

In piedif - orazione sulle offerte

La struttura dellaLa struttura della

Celebrazione eucaristicaCelebrazione eucaristicaa

curadi don

Giovanni

La prolungata riflessione sulla celebrazione dell’Eucaristia a cui ci ha sollecitato la Lettera pastorale per l’anno2009-2010 rende opportuno uno sguardo d’insieme alla struttura della celebrazione stessa. Di essa presentiamoperciò lo schema, fiduciosi che la migliore consapevolezza riguardo ai vari momenti che la compongono possameglio aiutarci a viverla. È ipotizzabile in futuro la ripresentazione di questo stesso schema, arricchito conalcune sintetiche spiegazioni.

Comunità in cammino

25

II- IL CUORE DELLA MESSA: LA PREGHIERA EUCARISTICA

Vi sono diverse Preghiere eucaristiche.Gli elementi principali di cui ciascuna è costituita si possonodistinguere come segue:

a - azione di grazie (prefazio)1- dialogo tra celebrante e assemblea: reciproco

incitamento a rendere grazie al Signore (IlSignore sia con voi … - In alto i nostri cuori … - È cosabuona e giusta)

2- corpo centrale del prefazio (È veramente cosabuona e giusta... Per questo mistero di salvezza... )

3- acclamazione (Sanctus-Benedictus)

b - Consacrazione1- Acclamazione al Padre(Padre veramente santo...)

In ginocchio

1- epiclesi: invocazione delloSpirito Santo per la consa-crazione

2- racconto della Cena

In piedi

3- acclamazione di anamnesi(Mistero della fede, tre diver-se formule di acclamazione dell’assemblea)

c - preghiera sacerdotale dell’assemblea, espressa dalcelebrante1- memoriale ed offerta in rendimento di grazie

(Celebrando il memoriale… ti offriamo o Padre il panedella vita e il calice della salvezza e ti rendiamograzie…)

2- seconda epiclesi: invocazione dello Spirito Santoper la comunione (... lo Spirito Santo ci riunisca inun solo corpo)

3- intercessioni per i vivi (la Chiesa in cammino:Papa, vescovi, fedeli) e i defunti (la Chiesa chegià ha varcato le soglie dell’eternità), in comu-nione con la Chiesa del cielo (ricordo di Maria edei Santi)

4- supplica per aver parte alla vita eterna5- dossologia trinitaria finale (Per Cristo, con

Cristo e in Cristo), ratificata e conclusa con l'ac-clamazione del popolo: Amen.

III- RITI DI COMUNIONE

a - Preghiera del Signore

1- invito del celebrante (varie formule, a scelta)2- “Padre nostro”3- embolismo (=amplificazione dell’ultima suppli-

ca del Padre nostro): Liberaci Signore da tutti imali...

4- acclamazione dell’assemblea (Tuo è il regno…)

b - rito della pace1- invocazione del celebrante (Signore Gesù Cristo, che

hai detto ai tuoi apostoli…)2- dialogo della pace tra celebrante e assemblea (La

pace del Signore… - E con il tuo spirito)3- invito allo scambio del gesto di pace da parte del

celebrante o del diacono (varie formule, a scelta)4- scambio del segno di pace

c - frazione del Pane1- canto dell’Agnus Dei, mentre il celebrante spezza

il Pane 2- immixtio (il celebrante lascia cadere un pezzetto

di pane consacrato nel calice, accompagnando ilgesto con una breve preghiera)

d - Comunione1- preghiera silenziosa del celebrante2- invito alla Cena (Beati gli invitati… - O Signore, non

sono degno…)3- Comunione

Sedutie - astersione dei vasi sacri, accompagnata dalla pre-

ghiera silenziosa del celebrantef- silenzio

In piedig- orazione dopo la Comunione

D - RITI DI CONCLUSIONE

Dopo alcuni brevi avvisi, senecessari,

a - saluto liturgico ebenedizione delsacerdote,

b - congedo del popoloda parte del diaco-no o del celebrante

c - il bacio dell'altareda parte del cele-brante e inchinoprofondo all'altareda parte del sacer-dote, del diacono edegli altri ministri.

Comunità in cammino vita parrocchiale

26

L’appuntamento estivo di S.Rocco di quest’anno è stato

funestato da un grave lutto che hacolpito la nostra Comunità. Per undoveroso rispetto verso coloro chesono stati colpiti dal grave fatto, ilComitato di S. Rocco ha preso ladecisione, in comune accordo con ilparroco, di posticipare di una setti-mana le manifestazioni esteriori checaratterizzano la festa. Abbiamo mantenuto invariate ledate delle funzioni religiose perchéabbiamo ritenuto che fosse impor-tante pregare tutti insieme in un

momento così delicato per la nostraComunità.

Le serate di festa sono state caratte-rizzate dal gioco della tombola edalla serata col complesso IRAMAJA che ci ha allietato conmusica dal vivo e ballo liscio. Il ritrovarci a metà agosto sta diven-tando un piacevole appuntamentoper tanti di noi, che in questo perio-do dell’estate vogliono passare alcu-ne serate in modo diverso, all’aper-to, in compagnia e in allegria. Tante sono le persone che hanno

collaborato affinchéquesta festa si potesserealizzare e il clima diserenità e di gioiositàche si è venuto a creare tracoloro che lavorano è il risultato diun ottimo affiatamento. Un ringraziamento va a tutti coloroche hanno contribuito perché tuttoquesto si potesse realizzare.

Un sincero ringraziamento a tutti coloroche hanno collaborato alla buona riuscitadella festa e a quanti vi sono intervenuti.dG

FESTA DI SAN ROCCO 2010

APPUNTAMENTO DI FERRAGOSTO

Ci viene segnalato che CANALE 11 (da ricercarsi sui canali del digitale terrestre tra cui in genere sul canale 31, oppure152, oppure 847, oppure 1018 ecc. – dipende dalla tipologia del decoder -) è una televisione che replica le trasmissioni diTV Sat2000 e che tutte le sere alle 18.00, da Lourdes, trasmette il Rosario in diretta. A settimane alterne, il rosario vieneguidato anche da padre Palmiro degli Oblati di Maria Immacolata, che molti ricordiamo per averlo conosciuto in occa-sione della Missione e dei vari Ritorni.

In alcune occasioni lo abbiamo detto durante gli avvisi a fine Messa, ora torniamo a ricordarlo per iscritto:

nessuno ha chiesto e ottenuto autorizzazione, men che meno ha ricevuto incarico ad effettua-re, in qualsiasi forma, raccolta di elemosine a nome o per conto della Parrocchia

Comunità in cammino - dall’Oratorio

27

Una canzone. Un video promo-zionale. Siamo a Berlino nel2039. Darsi un bacio in pub-

blico, fra giovani, è un reato. Dueragazzi stanno chiacchierando in unparco pubblico. Sono due fidanzati.Soltanto osservandoli, si capisce chesono innamorati. Arrivano altri treamici, che salutano calorosamente idue già presenti nel parco. Uno deitre nuovi arrivati informa che duedei loro amici sono stati arrestati:sono stati sorpresi a baciarsi in unlocale pubblico. I due fidanzati,allora, ricordano quando anche lorohanno fatto questo gesto in unluogo frequentato da altra gente.Sono un po’ sconcertati da questanotizia. All’improvviso, irrompe lapolizia, che disperde quel gruppo digiovani e vuole arrestare proprio idue fidanzati. Dopo un po’ di corsa, ipoliziotti riescono a fermare laragazza, che urla il nome del ragaz-zo. Sentendosi chiamato, lui siferma. Si arrende.

Idue vengono portati in un“ospedale”. In realtà è unaprigione, dove i ricoveratisono ospitati in celle veree proprie. Obiettivo di

questo luogo: cancellare dallamente ogni traccia di quei gesti cherimandano al campo affettivo.Niente baci, carezze o altro, quindi.Prima viene sottoposto al tratta-mento il ragazzo, che viene fattosdraiare su un lettino. Lui si ribella,anche se il trattamento viene inqualche modo effettuato. Tocca poialla ragazza. Stessa sorte. Macerte cose che toccano la profon-

dità della persona non pos-sono venire cancellate.Resistono a ogni interventoesterno. Approfittando diun momento in cui i sorve-glianti si sono appisolati, idue si ritrovano nel giardi-no dell’ospedale, dove siabbracciano e fuggono da

quel luogo, felici di essere ritornatiliberi. Il loro amore vince la malva-gità umana.Questo è il racconto del video dellacanzone Un fatto ovvio di LauraPausini, che ci offre l’opportunità difare qualche considerazione.

Caro o cara giovane, ringraziamoil Signore perché abbiamo

bisogno, come esseri umani, di rela-zioni intense. Tante sono le personeche incontriamo nelle nostre giorna-te: dal lavoro alla scuola, dalla fami-glia a chi frequentiamo nel tempolibero. Fra tutte, però, ce n’è unache supera per importanza ed inten-sità qualsiasi altro legame: la rela-zione d’amore. Un uomo e una donnacostruiscono un progetto sul propriofuturo. Insieme. Questarelazione, se ben fonda-ta, non si cancella più.Per l’amato, l’amatadiventa quella personache Dio ha messo sullapropria strada perchéquesta vita assuma il suosenso più pieno. E lostesso è, per l’amata, l’a-mato.

Insieme si possono superare diffi-coltà legate alla vita di tutti i giorni,ma anche quelle che sembranoinsormontabili. San Tommasod’Aquino diceva: “Amare è volere ilbene dell’altro”. Così, anche se lapropria vita è in pericolo, ci si mettein gioco per salvare chi si ama (comesuccede nel video della canzone pre-cedentemente raccontato, quando ilragazzo decide di arrendersi alrichiamo della ragazza che è statafermata). Il bene dell’altro può pas-sare anche attraverso il dare la vita.Perché l’altro diventa parte inte-grante della propria esistenza e

danneggiare l’altro vuol dire fardel male a se stessi.Nell’amore si possono coglierequattro momenti che lo possonorafforzare: prima ci si riconosce(l’uno accoglie l’altro come esse-re unico; non si trova nessunaltro di simile); poi ci si confessa(ci si dice che l’uno diventa lafonte della gioia dell’altro); quin-di si fa una promessa (l’impegnoad accogliersi ogni giorno); infine

amare vuol dire anche perdonare echiedere perdono (è rinnovare lafiducia nell’altra persona).

Eccomi a concludere questoarticolo, caro lettore ocara lettrice. Nel ritornellodella canzone da cui siamo

partiti, si dice: “Di questi anni avaril’oro nelle mani tu sarai”. In questotempo così avido e così in crisi,continua a p. 33

ANGOLO GIOVANI

UN FATTO… OVVIO

28

Comunità in cammino - dall’Oratorio

L’L’ESTATEESTATE DELLDELL’O’ORATORIORATORIO

“Come un dolce ben riuscito”.

Anche quest’anno i pomeriggi di scuoladi lavoro hanno avuto come sottofon-do il profumo di crostata appena

sfornata. E’ venuto così spontaneo parago-nare questa esperienza estiva ad un dolcefatto con una ricetta semplice. L’ingrediente principale è la voglia di fare di103 bambine e ragazze; aggiungere l’espe-rienza, la gratuità e la pazienza di numerose nonne e mamme, mescolare delicatamente unendo la disponibi-lità di volenterose adolescenti e giovani. Abbondare con i colori di pittura, di fili da ricamo e frutta fresca,grattugiare sull’impasto allegria, voglia di giocare e tante chiacchiere; miscelare q. b. (quanto basta) di rego-le per un buon comportamento. Al tutto amalgamare “il lievito”: la supervisione di Rosanna e la presenza didon Fabrizio. E quando l’impasto ha bisogno di riposo ecco una scampagnata fino alla villa Gnecchi di Cologneper far fermentare vecchie e nuove amicizie. Riprendere l’impasto con nuova energia infornare e portare afine cottura con tanto entusiasmo; farcire il tutto con le decorazioni e i ricami realizzati da mettere in bellamostra l’ultimo giorno e far gustare a genitori e nonni. Questa è stata la ricetta semplice per la buona riuscita di questa edizione di scuola di lavoro.

Ora alcune riflessioni nate da chi ha reso possibile questa esperienza:_ “ Condividere il tempo e il lavoro con le bimbe, le mamme, e le nonne è ogni volta un arricchimento menta-le e spirituale”._ “Abbiamo condiviso il lavoro e il tempo insieme conoscendo meglio i nostri caratteri e le nostre capacità,abbiamo stretto nuove amicizie e rafforzato vecchi legami e abbiamo imparato a lavorare insieme”._ “ Scuola di lavoro è … un’esperienza sempre nuova che ci permette di stare con la gente e di avvicinarci al

mondo dei bambini”._ “ Scuola di lavoro è stata un’occasione perimparare a cucinare e per socializzare conpersone sia più piccole che più grandi di noi”._ “ scuola di lavoro è un’esperienza da viverein comunità, un momento per stare insieme econdividere diverse idee”.Un ringraziamento a tutti coloro che hannocollaborato e un arrivederci all’anno prossi-mo. -----

L'esperienza della scuola di lavoro di que-st'anno si è basata sulla convivenza dianimatori e bambini di diversa età che

insieme giocano, imparano e lavorano diver-tendosi con lo stile dell'Oratorio.La ricchezza di questa esperienza sta nel coi-

11 - - LLAA SSCUOLACUOLA DIDI LLAVOROAVORO

RAGAZZE

Comunità in cammino - dall’Oratorio

29

volgimento di tutti i bambini che sidevono sentire protagonisti di una sto-ria che loro stessi costruiscono giornoper giorno con la collaborazione deglianimatori. Cosa dire: per noi gruppo di animatoriquesta esperienza si è rilevata positivada riproporre tra gioia, amicizia e purodivertimento.Allora per fare questo non si può certorestare fermi.

Le nuove animatrici

RAGAZZI

Un pensiero sulla scuola lavoro, che da anni viene fatta al focolare per i maschi, circa 90 ragazzini daisei ai dieci anni, divisi in cinque squadre che sono le cinque attività svolte, con il supporto di 15 istrut-tori, che si sono messi a disposizione per dare l’esperienza accumulata in anni di lavoro.

Naturalmente chiamarlo lavoro, sembrerebbe per bambini una penitenza estiva, ma se tutto è fatto in modoche questo diventi un gioco, con delle regole da rispettare, adattabili al momento e alla singola personalità diognuno, i bambini lo prendono con entusiasmo e orgoglio di essere stati artefici dei lavori fatti.

Da parte degli istruttori ormai tutti pensio-nati, la consapevolezza di trovarsi con bam-bini che potrebbero essere loro nipotini ecome tali pronti a insegnare loro tutto quel-lo possibile, ma nel medesimo tempo disponi-bili anche a coccolarli.Alla fine delle due settimane, nella chiusurapresentando ai genitori, nonni e amici, i lavo-retti fatti, i ragazzi si sentono importanti enoi nonni istruttori soddisfatti di avere con-tribuito a farli sentire importanti e sicuriche tutto questo, sarà un altro piccolo mat-toncino nella loro vita da costruire.

Livio Raineri

29

30

Comunità in cammino- dall’Oratorio

2/3 - 2/3 - GRESTGREST e

FFREEDOMREEDOM DDAYSAYS

Nelle settimane dal 28 giugno al 16 luglio, graziealla collaborazione tra Parrocchia, Ammi-nistrazione comunale e cooperativa “Comunità

Il Nucleo”, l’oratorio “Il Focolare” di Coccaglio haospitato le iniziative estive rivolte ai bambini e ragaz-zi del paese.

In questo periodo gli animatori del GREST hanno con-dotto giornate di gioco e laboratori all’insegna delgrande tema “SottoSopra”, filo conduttore dell’esta-te diocesana.Durante l’accoglienza mattutina i bambini e i ragazzierano spinti dagli animatori a partecipare a danze eballi, allo scopo di risvegliare le energie latenti e giàprovate dalla calura quasi insostenibile della mattinata.

31

Tormentone di questi momen-ti, la contorta coreografia di“REPLUG & PLAY” (meglionota come “plammemplei”),versione moderna dell’ormaiattempato “Gioca-Jouer”. Dopo aver risvegliato mente ecorpo, i ragazzi erano condot-ti dai nostri fantastici einstancabili animatori in atti-vità di laboratori espressivi emomenti di gioco tra le squa-dre, rimandando al pomeriggiotornei, competizioni agonisti-che e grandi giochi.Non sono mancate le uscite,che ci hanno condotto in lieteore in piscina e in tormentatiattimi di camminata montana.

A concludere le tre settimane di attività, una cena rivolta ai ragazzi del GREST e ai loro famiglia-ri dopo la quale tutti, ma proprio tutti, sono stati coinvolti in una serata di giochi musicali e balli digruppo.

Programma parallelo per gli adolescenti del FREEDOM che durante le attività si sono sperimen-tati writers, ballerini, giocolieri… insomma, adolescenti! ------------------- --------- -Mille e mille sarebbero gli aneddoti da raccontare, come quando i ragazzi del FREEDOM, giun-

ti in bicicletta al parco dell’Oglio di Rudiano, si sono ingegnati e sono riusciti a costruirsi una vascaidromassaggio naturale nel bel mezzo del fiume; o quando gli animatori hanno offerto una doccia atutto il GREST, lanciando secchid’acqua sulle note di “tira un belsospiro… ed un GAVETTONE!”.

I quasi 300 ragazzi che hanno parte-cipato alle attività possono testimo-niare l’impegno degli oltre 40 mira-bolanti, splendidi, infaticabili, sim-patici e bellissimi animatori, che sisono prodigati per creare attività egiochi divertenti e dinamici e permantenere durante tutte le giornateun clima sereno e festoso; per chinon ha preso parte al GREST, l’ap-puntamento è per l’estate prossima.

I Coordinatori

Comunità in cammino - dall’Oratorio

32

Comunità in cammino - dall’Oratorio

Eccoci qua, pronti a tirar lesomme!!! È proprio vero, di campine puoi fare mille, ma nessuno mai

sarà uguale a quello precedente!!!Sono stati 10 giorni memorabili, passatitra attività, giochi, serate e soprattut-to faticosissime gite, per le quali dob-biamo ringraziare i gentilissimi signoridel CAI che hanno saputo pazientaremolto con i nostri ragazzi. Inoltre pos-siamo dire con certezza che le attivitàhanno avuto un ottimo successo: ognunoha saputo esprimere le sue idee, dandoun prezioso aiuto ai propri compagni diviaggio, senza paura di un giudizio nega-tivo; ogni gruppo ha realizzato cartello-ni e slogan, riguardanti i vari temiaffrontati (es. droga, razzismo, solida-rietà, sport, spettacolo, amore,…). Anche nei giochi hanno partecipato con molto entusiasmo (incen-tivati dal desiderio di vincere il Campo), infatti abbiamo potuto notare come i ragazzi di quarta equinta elementare si siano inseriti molto, molto bene all’interno del gruppo nonostante la differen-za di età.

Purtroppo questa esperienza è passata troppo in fretta, anche se non ci mancheranno le nottiinsonni, perché TALUNI ragazzi (e chi ha orecchie per intendere, intenda!) non erano abbastanzastanchi per dormire, che hanno voluto cimentarsi in una magnifica camminata notturna guidati dal

nostro don Fabrizio, mentre gli altrisuonavano padelle e cantavano asquarciagola… Per non parlare deicori che si innalzavano durante ipasti all’arrivo del mitico Tony!!!Un ringraziamento va al nostromagnifico “uomo di casa”: Pierino, checon i suoi tormentoni (es.“Tanganel!”) ha saputo rallegrarci legiornate; ma anche alle cuoche: Giusi,Mariangela e Palmira, che hannosaputo accontentare tutti i ragazzicon menù deliziosi, ma soprattuttoche ci hanno viziati con i loro buonis-simi dolci, non una volta al giorno, ma

4 -4 - I CI CAMPIAMPI Passo del Tonale (Tn)

RR AA GAZZIGAZZI 31-07/10-08-2010

33

Comunità in cammino - dall’Oratorio

bensì tre: colazione, pranzo e cena, eche oggi rimpiangiamo.Un ringraziamento speciale va anchea don Fabrizio, che nonostante siastata la sua prima esperienza qui aCoccaglio, ha contribuito a renderequesto campo speciale, anche perchétra di noi si è instaurata una bellaatmosfera, ottima per lavorare oggie nel futuro.Ora a voi: un grazie anche ai ragazziper aver reso questo campo eccezio-nale; speriamo di avervi trasmesso lagioia del vivere insieme. Non pensateche voi non ci abbiate trasmessonulla, perchè non è così!Quindi vi salutiamo e speriamo di rivedervi ancora l’anno prossimo!

Un saluto a tutti e un consiglio: cercate divivere sempre come se fossimo al campo!!!

Gli animatori: Valentina, Francesca, Giulia,Sara, Giovanna, Andrea (Bounty), Mattia eAlessandro

l’amato diventa oro nelle mani, pre-zioso. Anzi, preziosissimo. E delica-tissimo. Perché le mani possonofare anche il male a quell’oro.Quindi, l’amato diventa preziosissi-mo e si instaura un clima di fiduciamolto intenso. Continua la canzone:“E sarò lo stesso anch’io per te”.Quanto detto diventa reciproco.Entrambi, nella fiducia, si pongononelle mani dell’altro, diventando

preziosi, unici e indivisibili. Questoè l’amore, cari giovani. Difficile? Sì,perché l’amore va sempre coltivato.Altrimenti corre il rischio di svani-re nel nulla. Impossibile da realiz-zare? No. L’amore può superaredifficoltà che sembrano insormon-tabili. Occorre crederci. Sempre.

don Fabrizio

(P.S.: il video della canzone Unfatto ovvio può essere rintracciatonel cofanetto Laura Live WorldTour 2009 di Laura Pausini oppuresul sito www.youtube.com).

continua da pag 27

34

Comunità in cammino - dall’Oratorio

CAMPO 2010

Questo campo sa di …LEGGENDA. Una leg-genda che narra di un

gruppo di 41 persone chehanno condiviso le loro giorna-te, alternando giochi ad atti-vità di gruppo, attività a gite,momenti di gioiosa ilarità amomenti di raccoglimento elavoro di gruppo.Una leggenda che nasce aquota 1884 m attorniati daverdi cime, oggi pascoli, mache sanno già di bianco cando-re invernale.

Al Passo del Tonale si è svoltala nostra avventura in cui, pro-prio come trattato nel tema del nostro campo, ognuno ha giocato un ruolo fondamentale all’internodel gruppo.

Sono stati fondamentali i ragazzi, senza cui non si sarebbe potuto vivere questa esperienza, chehanno sperimentato il vivere lontano da casa per dieci giorni insieme ad amici vecchi e nuovi.Un grazie per la vostra simpatia, la vostra voglia di mettervi in gioco anche quando le giornateuggiose ci costringevano in casa e soprattutto grazie per il senso di maturità e responsabilità dimo-strata nei vari momenti.

Sono stati fondamentali Alessandro, Luciana e Agnese che con le loro premure e il loro lavoro silen-zioso hanno saputo mandare avanti una casa di 41 persone per dieci giorni, con il sorriso sulle lab-bra… che bella realtà.

Fondamentale la figura di donFabrizio, guida spirituale semprepronto ad ascoltare e a dare unaparola.

Non possiamo poi dimenticare gliamici del C.A.I. nelle persone delsig. Cominardi e del sig.Paganotti, che ci hanno accompa-gnato ancora più su, oltre lenuvole, per raggiungere il rifugioBozzi e ci hanno fatto assapora-re, in quelle ore passate assieme,cosa vuol dire amare la monta-gna.

AA DOLESCENTIDOLESCENTI 08/15-08-09

35

Comunità in cammino - dall’Oratorio

Infine ci siamo stati noi ani-matori, che abbiamo vissutoqueste giornate intensamentedando tutto il nostro impegnoaffinché i ragazzi potesserovivere un’esperienza completain tutti i sensi, dal gioco ailaboratori (cucina – tg campo -manualità) alle attività.Possiamo garantirvi che por-tiamo a casa molto da questaesperienza e dalla vitalità diquesti ragazzi e di questo liringraziamo, come ringrazia-mo il Padre per averci offertoquesta opportunità di crescitae di vita.Ciao a tutti.Vivete bene !!!

Gli animatori

Da parte di noi ragazzi va unringraziamento agli anima-

tori per aver reso questocampo piacevole e divertente,per aver preparato con cura eattenzione le attività e i labo-ratori che sono poi stati svoltie per essere riusciti a renderequesti dieci giorni un’esperien-za importante e indimenticabi-le nella nostra vita.

Vogliamo ringraziare donFabrizio perché, nonostante

questo fosse il suo primocampo a Coccaglio, ha svolto ilsuo ruolo perfettamente; loringraziamo per la sua attivapresenza in tutti i momentidella giornata e per essere riu-scito a portare allegria edivertimento a questo campo. Un ringraziamento va anchealle cuoche per averci prepara-to pranzi e cene veramentebuoni e ben curati. Vogliamo, infine, ringraziareanche il C.A.I. per averci

accompagnati in gita e per avertrascorso qualche giorno insie-me a noi.

Adesso ci aspetta un altroanno da passare tra i banchi discuola, arriverà il freddo e laneve, ma noi avremo la certez-za che anche la prossima esta-te si potranno passare diecigiorni al campo estivo!

Grazie a tutti e ci rivediamol’anno prossimo.

A tutti coloro che, con don Fabrizio, hanno collaborato alle attività estive dell’Oratorio, rendendole possibili eoffrendo a fanciulli, ragazzi e adolescenti la possibilità di vivere esperienze piacevoli ed educative al tempostesso, e alle famiglie un prezioso servizio, l’espressione sentita della riconoscenza da parte mia e dellaComunità. dG

In questa calda estate,non poteva mancare in

Oratorio il Torneo nottur-no di beach volley 4 x 4, giun-to ormai alla sua quartaedizione.L’iniziativa che si è svoltanelle serate del mese diluglio, ha suscitato unaforte partecipazione. Le squadre si sono fronteg-giate tutte le sere, dandovita a partite davvero entu-siasmanti.Lo spirito del torneo ha fatto emergere ungioco all’insegna dell’amicizia e della sanacompetizione.L’esperienza è stata davvero positiva: nonsolo i ragazzi si sono divertiti, ma hannoanche avuto la possibilità di conoscere per-sone provenienti da altri paesi, digiocare e di confrontarsi.

La vittoria finale è andata allasquadra “Gli amici di Mara”(squadra formata da Irene, Mara,Marco e Paolo) che dopo tre setdavvero combattuti hanno preval-so sui Vuvuzéla (squadra formata

da Ferdi, Francesca,Marco, Michela, Nicola eNicolas).Non dobbiamo dimentica-re la disponibilità di alcuniragazzi dell’Oratorio che sisono impegnati ad aiutarel’organizzazione nellosvolgimento dei mestieri“pesanti” del caso: pulire,sistemare e bagnare ilcampo; per questo livogliamo ringraziare in

prima persona, sperando che un giornoorganizzino proprio loro questa manife-stazione.Un ringraziamento particolare va a donFabrizio, a tutti coloro che hanno collabo-rato per la buona riuscita del torneo e aglisponsor che ci hanno sostenuto (Impresa

Edile Ghidini Snc, C.r.p. Srl,Ferrari asfalti Srl e a tutti coloroche ci hanno aiutato nel montag-gio dell’impianto).Non ci rimane che dirvi: “Viaspettiamo sempre più numerosiper l’anno prossimo”.

Laura & Marco

36

Comunità in cammino - dall’Oratorio

TORNEO NOTTURNO DI BEACH VOLLEY

Come puoi contribuire alle spese per la ristrutturazione del Focolare1 - Anzitutto, frequentandolo: ciò dà senso all’impegno che si sta affrontando.2 - Offerta libera che può essere consegnata ai sacerdoti, al diacono o nel corso della raccolta “pro opere parrocchia-

li” e “pro Oratorio”, normalmente la prima e la seconda Domenica di ogni mese e in altre particolari occasioni, divolta in volta indicate

3 - Offerta libera tramite versamento o bonifico, detraibile ai fini dell’Irpef, sul CC n. 2085X87, presso la BancaPopolare di Sondrio - ag. di Coccaglio; ABI 05696 - CAB 54360 - CIN X, intestato a “Il Focolare A.P.S. ONLUS”.Per il bonifico è necessario il codice IBAN: IT87 X056 9654 3600 0000 2085 X87

4 - Impegno morale o scritto a versare una quota fissa periodica, in occasione della giornata mensile “pro Oratorio”o direttamente ai sacerdoti o al diacono

5 - Prestiti gratuiti (senza interesse)6 - Contribuire alla ristrutturazione dell’Oratorio può essere un modo alternativo per partecipare alle gioie o ai lutti

di parenti o amici8 - Oltre all’8 per mille secondo le possibilità indicate sul modulo per la dichiarazione dei redditi, è possibile destina-

re a enti specifici il 5 per mille. È possibile attuare questa opzione indicando nell’apposito spazio delladichiarazione dei redditi il CF n. 91018070176 dell’associazione “Il Focolare A.P.S. onlus”

Comunità in cammino - dall’Oratorio

anno introduttivoDurante questo primo anno il cammino prevede e richie-de la PARTECIPAZIONE DEI GENITORI. I fanciulli,comunque, vivranno un cammino parallelo di pre-evan-gelizzazione e socializzazione.

Occorre fare il possibile affinché partecipino entrambi igenitori. La loro presenza è richiesta a TUTTI gli incontri del per-corso.

anni successivi: premesse

Dopo l’esperienza vissuta nell’anno di “Betlemme”,caratterizzata principalmente dal coinvolgimento

dei genitori, i fanciulli avviano o continuano il loro cam-mino di Iniziazione alla fede cristiana. Gli incontri dei diversi gruppi si svolgeranno laDomenica dalle 14.15 alle 15.15 (gruppo “Antiochia”dalle 11.00 alle 12.00), presso l’Oratorio di via Cavour onel Focolare (i quattro incontri che hanno luogo in con-temporanea con i genitori, si tengono dalle 15.30 alle17.30). L’orario dei ritiri verrà indicato di volta in volta.

I genitori sono chiamati ad accompagnarsi al cammino

dei figli. Sono stimolati a questo dai quattro incontriloro destinati, la Domenica dalle 15.30 alle 17.30, nelFocolare o in altra sede all’occorrenza indicata; in talioccasioni, gli incontri dei fanciulli hanno luogo in con-temporanea a quelli dei genitori (è l’esperienza del“pomeriggio educativo”).

Gli incontri destinati ai genitori sono essenziali per ilcammino di fede dei figli e, quindi, è richiesta la parteci-pazione, alla quale sono tenuti tutti.

Per eventuali - e reali - difficoltà è necessario un confron-to diretto con i sacerdoti e/o i catechisti, allo scopo di evi-tare le spiacevoli incomprensioni che nascono da scelteassunte unilateralmente, dando per scontato che gli altrisoggetti interessati debbano essere d’accordo.

Le Domeniche in cui non ha luogo l’incontro di cateche-si non sono giornate “vuote”, prive di significato educati-vo: hanno lo scopo di favorire ai fanciulli l’esperienzadella giornata vissuta interamente con la famiglia, picco-la Chiesa, comunità domestica di credenti. E’ essenziale,perciò, che anche al centro di queste Domeniche vi sia lapartecipazione all’Eucaristia, qui o nei luoghi in cui ci sireca.

ICFR: calendario degli appuntamenti

GRUPPO “BETLEMME” - I anno del Cammino

di Iniziazione Cristiana

Calendario degli incontri deigenitori (e fanciulli)

la Domenicadalle ore 15.30 alle 17.30 nel Focolare:

- 17 OTTOBRE

- 14 NOVEMBRE

- 19 DICEMBRE

- 23 GENNAIO

- 20 FEBBRAIO

- 2O MARZO

- 17 APRILE: ore 15.30

Consegna del “mandato” ai genitori

GRUPPO “NAZARETH” - II anno del Cammino

di Iniziazione Cristiana

Incontri dei fanciulliSETTEMBRE: Domenica 26 (15.30 -17.30)OTTOBRE: Domenica 3 - 17 - 24NOVEMBRE: Domenica 7 - 14 (15.30 -17.30) - 28DICEMBRE: Domenica 5 - 12 - 19 GENNAIO: Domenica 9 (15.30 -17.30) - 16 - 23 FEBBRAIO: Domenica 6 - 13 - 20MARZO: Domenica 13 - 20 - 27 APRILE: Domenica 3 - 10 (15.30 -17.30) - 17MAGGIO: Domenica I - 8 - 22 - 29

Incontri dei genitori (ore 15.30 – 17.30)Domenica 26 settembreDomenica 14 novembreDomenica 9 gennaioDomenica 10 aprile

Tappa del Cammino di ICMemoria del Battesimo: Domenica I maggio, ore 10.00

37

38

GRUPPO “CAFARNAO” - III anno del Cammino di

Iniziazione Cristiana

Incontri dei fanciulliOTTOBRE: Domenica 10 - 17 - 24 (15.30 - 17.30)NOVEMBRE: Domenica 7 - 14 - 28 DICEMBRE: Domenica 5 - 12 - 19 (15.30 - 17.30)GENNAIO: Domenica 9 - 16 - 23 FEBBRAIO: Domenica 6 (15.30 - 17.30) - 13 - 20 MARZO: Domenica 13 (15.30 - 17.30) - 20 - 27APRILE: Domenica 3 - 10 - 17 MAGGIO: Domenica I - 8 - 22 - 29

Incontri dei genitori (ore 15.30 – 17.30)Domenica 24 ottobreDomenica 19 dicembreDomenica 6 febbraioDomenica 20 marzo

Tappe del Cammino di ICTraditio del Padre nostro: Domenica 14 nov., ore 11.00Prima Confessione: Domenica 3 aprile, ore 15.00

Comunità in cammino - dall’Oratorio

GRUPPO “GERUSALEMME”- IV anno del Cammino di

Iniziazione CristianaIncontri dei fanciulliOTTOBRE: Domenica 3 - 10 (15.30 - 17.30) - 17NOVEMBRE: Domenica 7 - 14 - 28 (15.30 - 17.30)DICEMBRE: Domenica 5 - 12 - 19GENNAIO: Domenica 9 - 16 - 23FEBBRAIO: Domenica 6 (15.30 - 17.30) - 13 - 20MARZO: Domenica 13 - 20 - 27 APRILE: Domenica 3 - 10 (15.30 - 17.30) - 17 MAGGIO: Domenica I (15.30 - 17.30) - 8 - 22 - 29

Incontri dei genitori (ore 15.30 – 17.30)Domenica 10 ottobreDomenica 28 novembreDomenica 6 febbraioDomenica I maggio

Tappa del Cammino di ICAmmissione tra i candidati alla Cresima eall’Eucaristia: Domenica 29 maggio, ore 10.00

GRUPPO “EMMAUS”- V anno del Cammino di Iniziazione Cr.

Incontri dei fanciulliOTTOBRE: Domenica 10 - 17 - 24NOVEMBRE: Domenica 7 (15.30 - 17.30) - 14 - 28DICEMBRE: Domenica 5 - 12 - 19GENNAIO: Domenica 9 - 16 (15.30 - 17.30) - 23FEBBRAIO: Domenica 6 - 13 - 20MARZO: Domenica 13 (15.30 - 17.30) - 20 - 27APRILE: Domenica 3 - 10 - 17MAGGIO: Domenica I - 8 (15.30 - 17.30) - 22 - 29

Incontri dei genitoriDomenica 7 novembre Domenica 16 gennaioDomenica 13 marzoDomenica 8 maggio

Tappe del Cammino di ICRedditio del Padre nostro: Domenica 23 genn. ore 11.00Cresima e piena partecipazione alla Mensa eucari-stica: Domenica 15 maggio, ore 10.30

GRUPPO “ANTIOCHIA” - VI annodel Cammino di Iniz. Cristiana

Anno della mistagogia

Incontri dei ragazziOTTOBRE: Domenica 3 (15.30 - 17.30) - 10 - 24NOVEMBRE: Domenica 7 - 14 - 28DICEMBRE: Domenica 5 - 12 (15.30 - 17.30) - 19 GENNAIO: Domenica 9 - 16 - 23FEBBRAIO: Domenica 6 - 13 (15.30 - 17.30) - 20MARZO: Domenica 13 - 20 - 27APRILE: Domenica 3 - 10 (15.30 - 17.30) - 17MAGGIO: Domenica I - 8 - 22 - 29

Incontri dei genitoriDomenica 3 ottobre Domenica 12 dicembreDomenica 13 febbraioDomenica 10 aprile

Celebrazione del Cammino di ICRendimento di grazie per il dono della Cresima edella Piena Partecipazione alla Mensa Eucaristica:Domenica 17 ottobre, ore 10.00

39

Comunità in cammino - dall’Oratorio

Calendario dei ritiri Per tutti i gruppi dei fanciulli e dei ragazzi, questiappuntamenti coincidono con una delle Domenichegià indicate per l’incontro di catechesi. Gli orari saran-no indicati di volta in volta.I ritiri degli adulti hanno luogo di mercoledì o giovedì,scegliendo tra le 14.30 e le 20.00

Ritiro I - in prossimità a Natale / EpifaniaGruppo “Nazareth”: Domenica 5 dicembreGruppo “Cafarnao”: Domenica 8 novembreGruppo “Gerusalemme”: Domenica 14 novembreGruppo “Emmaus”: Domenica 16 gennaioGruppo “Antiochia”: Domenica 28 novembreGruppo “Efeso”: Domenica 12 dicembre3a media: Domenica 19 dicembreadolescenti e giovani da concordareadulti mercoledì 15 dicembre

Ritiro II - in vista della PasquaGruppo “Nazareth”: Domenica 13 marzoGruppo “Cafarnao”: Domenica 27 marzoGruppo “Gerusalemme”: Domenica 20 marzoGruppo “Emmaus”: Domenica 3 aprileGruppo “Antiochia” Domenica 10 aprileGruppo “Efeso”: Domenica 20 marzo3a media: Domenica 20 febbraioadolescenti e giovani da concordareadulti mercoledì 14 aprile

Ritiro III - in vista della PentecosteGruppo “Nazareth”: Domenica 22 maggioGruppo “Cafarnao”: Domenica 29 maggioGruppo “Gerusalemme”: Domenica 22 maggioGruppo “Emmaus”: Domenica 8 maggio (fine sett.)

Gruppo “Antiochia” Domenica 29 maggioGruppo “Efeso”: Domenica I maggio3a media: Domenica I maggioadolescenti e giovani da concordareadulti giovedì 26 maggio

Gruppi dei Preadolescenti

GRUPPO “EFESO”Incontri dei ragazzi dalle 14.15 alle 15.15, nel Focolare, la DomenicaOTTOBRE: Domenica 10 - 17 (14.15 - 16.00) - 24NOVEMBRE: Domenica 7 - 14 - 28 (14.15 - 16.00)DICEMBRE: Domenica 5 - 12 - 19GENNAIO: Domenica 9 - 16 - 23 (14.15 - 16.00)FEBBRAIO: Domenica 6 - 13 - 20MARZO: Domenica 13 (14.15 - 16.00) - 20 - 27APRILE: Domenica 3 - 10 - 17MAGGIO: Domenica I - 8 - 22 - 29

Incontri per i genitorila Domenica, alle 14.20 (in concomitanza con l’incon-tro dei ragazzi), nel Focolare.

Domenica 17 ottobreDomenica 28 novembreDomenica 23 gennaio Domenica 13 marzo

3A MEDIAIncontri dei ragazzi dalle 11.00 alle 12.00, nel Focolare, la Domenica, dal 26settembre al 5 giugno (eccetto le Domeniche in cui lacatechesi non ha luogo)

Incontri per i genitorila Domenica, alle 14.20, nel Focolare.

Domenica 17 ottobreDomenica 5 dicembreDomenica 20 febbraio Domenica 17 aprile

Sacramento della Cresima (per 3a media):Domenica 27 febbraio, ore 11.00

Adolescenti e GiovaniGli incontri hanno luogo normalmente nel Focolare, inuna sera della settimana che ciascun animatore concor-da con il proprio gruppo.

Comunità aperta

40

Nato con il nome di Raimondo in unapovera famiglia in una zona polacca

sotto il controllo della Russia, il 4 settembre1910 vestì l’abito francescano. Nel 1912cominciò a studiare filosofia a Cracovia.Favorito da un carattere molto socievole,Raimondo Kolbe riusciva molto facilmentea creare rapporti di amicizia con lamaggioranza dei suoi compagni diseminario, in particolare si potrebbesegnalare quella con Bronislao Strycznye con Ladislao Dubaniowski. Stryczny fuinternato come lui nei campi di sterminionazista ma sopravvisse miracolosamenteal campo di concentramento nazista diDachau e finì i suoi giorni il 14 agosto1941. Durante tutta la sua vita di religiosoMassimiliano si spese principalmente perpromuovere la venerazione di Maria, madre di Gesù ed a farvivere nei fratelli che incontrava il senso vero della CARITÀcristiana fino all’effusione del sangue. Nei primi anni dellaguerra offrì riparo a numerosi rifugiati polacchi, compresi moltiebrei.

Nel mese di maggio 1941 fu arrestato dalle SS e portato nelcampo di prigionia di Auschwitz immatricolato con il

numero 16670. Alla fine del mese di luglio dello stesso announ uomo del block di Kolbe era riuscito a fuggire dal campo:per rappresaglia i tedeschi selezionarono dieci persone dellastessa baracca per farle morire nelbunker della fame. Quando uno deidieci condannati, FrancescoGajowniczek, scoppiò in lacrime dicendodi avere una famiglia a casa che loaspettava, Kolbe, spinto da un forteardore di CARITÀ, uscì dalle file deiprigionieri e si offrì di morire al suo

posto. In modo del tutto inaspettato, loscambio venne concesso. I campi diconcentramento erano infatti concepiti perspezzare ogni legame affettivo e le azioni"generose" non erano accolte volentieri.Dopo due settimane senza acqua né cibonel bunker, visto che quattro dei diecicondannati, tra cui Kolbe, erano ancora vivi,furono uccisi il 14 agosto 1941 con unainiezione di acido fenico e il loro corpovenne poi cremato.

Francesco Gajowniczek, scampato alcampo di sterminio, disse che padre

Kolbe soleva dire a loro internati: <<L'odionon è forza creativa; solo la Carità è forza creativa.La Carità cristiana non vuole l’odio, ma vuolel’amore. Anche se ci torturano, ci distruggono, cicrocifiggono… ringraziamo il Signore per questodono che è sorgente di carità e ci apre il cielo>>.

Padre Kolbe, in una lettera trovata dopo la sua morte scrisse:<<La causa di una caduta è la fiducia nelle proprie forze, mentre laverità è che noi, da noi stessi, siamo nulla e nulla siamo in grado di fare;senza di Lei, Mediatrice delle grazie, non ci si preserva dal cadere. Noicadiamo quando abbandoniamo Dio. Noi cadiamo quando non chiediamoa Maria di esserci di guida nella via della Carità, la sola che porta aDio>>.In una sua predica, conservata nel convento di Leopoli scrisse:<<Signore, eterno sacerdote, accogli la mia vita come sacrificio inespiazione degli errori degli uomini e del loro odio. Arda in me la fiamma

viva della carità che bruci il male. Se questochiederà la mia vita, accoglila e rendimipartecipe della tua Passione a servizio delfratello…>>.

Per approfondire meglio e capire il valore dellacarità in padre Kolbe, vi invito a leggere il libroscritto da Giorgio Grazioli: Nel segno diMassimiliano, edito da La Voce del Popolo –Brescia

Esempi di fulgida Carità:

padre Massimiliano Maria Kolbe a cura di G. Pedrali

p gforma

des- beati voi poveri- beati voi che ora avete fame- beati voi che ora piangete

- beati voi quando gli uomini vi odieranno - vvi metteranno al bando

- vii insulteranno - respingeranno i l vostro nome

--

Caritas Informa:- sono stati dati ai nostri Missionari € 400da una famiglia di Coccaglio: € 300cassetta in chiesa : € 50

- chiediamo alle Associazioni, Enti pub-blici e singoli, che desiderano AIUTARE laCaritas di far pervenire le offerte per aiuta-re i poveri tramite bonifico bancario con

codice IBAN IT 18 H 02008 54360 000100194598,intestato alla Caritas parrocchiale

Comunità aperta

41

1.Il dono della pace -------------- -------- ---- ------------ ---La Sacra Scrittura ha uno dei punti focali nell’an-

nuncio della pace, evocata dal termine shalom nella suarealtà articolata: essa interessa tanto l’esistenza persona-le quanto quella sociale e giunge a coinvolgere lo stessorapporto col creato. L’assenza di guerre costituisce, infat-ti, solo un elemento di una dinamica che investe la vitaumana in tutte le sue dimensioni e che, secondo l’AnticoTestamento, si realizzerà in pienezza nel tempo messiani-co (cfr Is 11,1-9). Anche il Nuovo Testamento evidenziatale ricchezza di significato, collegando strettamente lapace alla Croce del Signore, da cui sgorga come dono pre-zioso di riconciliazione: Cristo stesso, secondo le paroledell’apostolo Paolo, “è la nostra pace” (Ef 2,14).

L’uno e l’altro Testamento convergono, poi, nel sotto-lineare lo stretto legame che esiste tra la pace e la giu-

stizia, messo in forte rilievo dal profeta Isaia: “praticare lagiustizia darà pace, onorare la giustizia darà tranquillitàe sicurezza per sempre” (Is 32,17). Nella prospettiva bibli-ca, l’abbondanza dei doni della terra offerti dal Creatorefonda la possibilità di una vita sociale caratterizzata daun’equa distribuzione dei beni. È la logica della manna:“colui che ne aveva preso di più, non ne aveva di troppo;colui che ne aveva preso di meno, non ne mancava” (Es16,18).

2.La pace minacciata ------------ --------- -----------Benedetto XVI ha segnalato più volte quanti ostaco-

li incontrino oggi i poveri per accedere alle risorseambientali, comprese quelle fondamentali come l’acqua,il cibo e le fonti energetiche. Spesso, infatti, l’ambienteviene sottoposto a uno sfruttamento così intenso dadeterminare situazioni di forte degrado, che minaccianol’abitabilità della terra per la generazione presente eancor più per quelle future. Questioni di apparente por-tata locale si rivelano connesse con dinamiche più ampie,quali per esempio il mutamento climatico, capaci di inci-

dere sulla qualità della vita e sulla salute anche nei conte-sti più lontani. Bisogna anche rimarcare il fatto che in anni recenti è cre-sciuto il flusso di risorse naturali ed energetiche che daiPaesi più poveri vanno a sostenere le economie delleNazioni maggiormente industrializzate.

La recente Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescoviper l’Africa ha denunciato con forza la grave sottra-

zione di beni necessari alla vita di molte popolazioni loca-li operata da imprese multinazionali, spesso col suppor-to di élites locali, al di fuori delle regole democratiche.Come osserva il Papa nell’Enciclica Caritas in veritate, “l’in-cetta delle risorse naturali, che in molti casi si trovanoproprio nei Paesi poveri, genera sfruttamento e frequenticonflitti tra le Nazioni e al loro interno” (n. 49). Anche leguerre – come del resto la stessa produzione e diffusionedi armamenti, con il costo economico e ambientale checomportano – contribuiscono pesantemente al degradodella Terra, determinando altre vittime, che si aggiungo-no a quelle che causano in maniera diretta.

Pace, giustizia e cura della terra possono crescere soloinsieme e la minaccia a una di esse si riflette anche

sulle altre: “Il libro della natura è uno e indivisibile, sulversante dell’ambiente come sul versante della vita, dellasessualità, del matrimonio, della famiglia, delle relazionisociali, in una parola dello sviluppo umano integrale” (n.51).

3.Un dovere gravissimo --- ------- ------ ------ --------- -- -È in questo contesto che va letto il richiamo del Papa

a una responsabilità ad ampio raggio, al “dovere gravissi-mo (…) di consegnare la Terra alle nuove generazioni inuno stato tale che anch’esse possano degnamente abitar-la e ulteriormente coltivarla” (n. 50). Tale dovere esigeuna profonda revisione del modello di sviluppo, una verae propria “conversione ecologica”. La famiglia umana èchiamata a esercitare un responsabile governo dell’am-

Custodire il creato, per coltivare la pace messaggio dei Vescovi italiani

AMBIENTEpromossa dai Vescovi italiani,

è stata celebrata il I settembre la 5a Giornata per la salvaguardia del Creato

La celebrazione della 5ª Giornata per la salvaguardia del creato costituisce per la Chiesa in Italia un’occasione preziosa per accogliere eapprofondire, inserendolo nel suo agire pastorale, il profondo legame che intercorre fra la convivenza umana e la custodia della terra,magistralmente trattato dal Santo Padre Benedetto XVI nel Messaggio per la 43ª Giornata Mondiale della Pace (1° gennaio 2010), inti-tolato Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato.

Comunità aperta

42

biente, nel segno di “una solida-rietà che si proietti nello spazio enel tempo” (Messaggio per la43ª Giornata Mondiale dellaPace, n. 8), guardando alla gene-razione presente e a quelle futu-re. È impossibile, infatti, parlareoggi di bene comune senza con-siderarne la dimensione ambien-tale, come pure garantire ilrispetto dei diritti fondamentalidella persona trascurando quellodi vivere in un ambiente sano. Si tratta di un impegno di vastaportata, che tocca le grandi scel-te politiche e gli orientamentimacro-economici, ma che com-porta anche una radicale dimen-sione morale: costruire la pacenella giustizia significa infattiorientarsi serenamente a stili divita personali e comunitari piùsobri, evitando i consumi super-flui e privilegiando le energie rinnovabili. È un’indicazio-ne da realizzare a tutti i livelli, secondo una logica di sus-sidiarietà: ogni soggetto è invitato a farsi operatore dipace nella responsabilità per il creato, operando con coe-renza negli ambiti che gli sono propri.

4.Contemplare la creazione di Dio -------- ---------- ----Tale impegno personale e comunitario per la giusti-

zia ambientale potrà trovare consistenza – lo sottolineaancora Benedetto XVI – contemplando la bellezza dellacreazione, spazio in cui possiamo cogliere Dio stesso chesi prende cura delle sue creature. Siamo, dunque, invitatia guardare con amore alla varietà delle creature, di cui laterra è tanto ricca, scoprendovi il dono del Creatore, chein esse manifesta qualcosa di sé. Questa spiritualità della

creazione potrà trarre ali-mento da tanti elementidella tradizione cristiana, apartire dalla Celebrazioneeucaristica, nella quale ren-diamo grazie per quei fruttidella terra che in essa diven-gono per noi pane di vita ebevanda di salvezza. Già nel 1983 l’Assemblea diVancouver del ConsiglioEcumenico delle Chiese invi-tava i cristiani a una “visioneeucaristica”, capace diabbracciare la vita personalee sociale, che si realizza nelcreato. Oggi la stessa pacecon il creato è parte di quel-l’impegno contro la violenzache costituirà il punto focaledella grande Convocazioneecumenica prevista nel 2011a Kingston, in Giamaica.

Celebriamo, dunque, la 5ª Giornata per la salvaguardiadel creato in spirito di fraternità ecumenica, nel dialogo

e nella preghiera comune con i fratelli delle altre confessionicristiane, uniti nella custodia della creazione di Dio. Siamocerti, infatti, che Dio, “tramite il creato, si prende cura dinoi” (Ib., n. 13).

Roma, 1° maggio 2010

COMMISSIONE EPISCOPALE PER I PROBLEMI SOCIALIE IL LAVORO, LA GIUSTIZIA E LA PACECOMMISSIONE EPISCOPALE PER L’ECUMENISMO E ILDIALOGO INTERRELIGIOSO

Comunità aperta

43

VITA MISSIONARIA

Carissimi amici e parrocchiani di Coccaglio, il 2010 èun anno importante, è un anno di grazia per noi

Missionarie della Consolata.Infatti dopo tre anni di preparazione e rinnovamento spi-rituale celebriamo quest'anno il centenario di fondazio-ne dell'Istituto.Sono riconoscente al Signore che nella sua bontà e deli-catezza mi ha concesso di vivere parte di quest'annobenedetto tra i miei familiari e tra voi.Lasciandovi vi affido alla Madonna, la Ss. VergineConsolata, ed il mio saluto si tramuta in augurio e pre-ghiera.

"... ed il discepolo la prese nella sua casa" (Gv. 19, 27)

Prego perchè Maria sia accolta in ogni famiglia.Prego perchè sia ricevuta in ogni ambiente di lavoro,soprattutto là dove esso è piú precario, dove si vive l'an-sia ed il disagio della cassa integrazione, la paura ed ilpeso della disoccupazione.

Prego perché Maria entri nei luoghi di svago e diverti-mento dei nostri giovani, e con amore e tenerezza dimadre, li preservi da ogni pericolo e male e li guidi nelleloro scelte di vita.Prego soprattutto perché Maria sia accolta da ciascunoed in ogni cuore.

Lasciandovi voglio assicurarvi che in questi tre mesi divacanza trascorsi a Coccaglio ho cercato di vivere in

pienezza il mio carisma di consolazione.Vi sono passata accanto tante volte, in silenzio, porgendoun discreto saluto e sorriso.Mai però vi sono passata oltre senza raccomandarvi allaSs. Vergine Consolata, senza offrire al suo Figlio Gesù lavostra vita, la vostra giornata, la vostra famiglia, le vostregioie ed i vostri dolori.La Consolata vi tenga sempre stretti al suo cuore e doni aciascuno le grazie, benedizioni, conforto e consolazionedi cui ha bisogno.In Lei vi lascio e con Lei vi saluto.

sr. Emilia Paris

La permanenza di sr. Emilia si è prolungata oltre i consueti tremesi, corrispondenti ai tre anni di permanenza ininterrotta inKenya, a motivo dell’aggravarsi delle condizione di salute dellamamma, Maria Bono, spentasi piamente lo scorso agosto. A sr.Emilia e ai familiari rinnoviamo la nostra partecipazione allapreghiera della fede per la cara mamma.Un saluto anche a sr. Clara, missionaria in Rwanda, la cui pre-senza ha in parte coinciso con quella di sr. Emilia.

100 anni di missione - 100 anni di consolazione

Dal Gruppo Missionario

Martedì 27 luglio presso la sede del Gruppo Missionarioabbiamo incontrato suor Emilia Paris in partenza per

il Kenya dopo tre mesi di riposo qui a Coccaglio (partenzarinviata ai primi di settembre per la morte della mammasig.ra Maria Bono). Suor Emilia ci ha illustrato il lavoro chesvolge a Nairobi presso le Sorelle della Consolata, che consi-ste nello svolgere tutte le pratiche presso gli uffici predispo-sti, per permettere alle consorelle di viaggiare o raggiungerei propri Paesi di origine. Un altro suo impegno è quello diaiutare una suora sempre della Consolata che nella discaricapiù grande di Nairobi ha promosso alcuni progetti di aiutoe di sviluppo per alcune donne che sono diventate protago-

niste di una nuova dignità e possono sostenere loro e le lorofamiglie.

Particolarmente commovente è stato il saluto e la preghie-ra che suor Emilia ha condiviso con noi. Nella sera esti-

va e chiara, il suo invito è stato quello di continuare a lavo-rare per le persone lontane, ma anche per quei volti nuoviche incontriamo tutti i giorni nei nostri paesi e nelle nostrecittà, perché quei volti parlano di Incontro, di Fede, diCristo. E ci ha invitato con forza di continuare a “dare vocea quelli che non hanno voce” perché l’invito del Vangelo èproprio questo.

Incontro con suor Emilia

Missionario della Consolata, ramo maschile della congregazione di sr. Emilia

Comunità aperta

44

La piccola somma che abbiamo consegnato a suor Emiliaservirà per il Progetto “Villaggio del Sorriso” che ella sta cer-cando di costruire insieme a suor Luisa Elvira nella città diMeru destinato ai bambini di strada, abbandonati e maltrat-tati. Il Centro costruito nel 1993 da alcuni laici missionari, èstato offerto alla Consolata nel 2008, per la presenza digrossi problemi che ne impedivano il proseguimento dell’e-sperienza. In questi due anni i bambini sono aumentatiinsieme alla salute e al rendimento scolastico. I maschietti ele femminucce però sono divisi, e i locali usati sono diven-tati piccoli e non si possono accettare altri bambini: non c’èposto per giocare o allevare animali. Attualmente ci sono109 ospiti dai 5 ai 20 anni!

L’invito di suor Emilia e suor Luisa Elvira è questo:“Occuparsi e vivere con questi bambini è una grande sfida, non

è facile aiutarli a superare le sofferenze e le umiliazioni che hannovissuto. Hanno bisogno di tanto amore, di tanta comprensione e

anche dall’assistenza di bravi psicologi. Hanno bisogno dell’aiuto diDio, dell’aiuto della preghiera, dell’aiuto anche della vostra preghie-ra. Hanno bisogno di uno spazio più grande per poter giocare, perpoter coltivare il loro cibo e allevare le mucche per il latte, le gallineper le uova ecc… Insieme ai bambini abbiamo iniziato a sognare unaterra più grande… Abbiamo comperato un terreno di nove acri emezzo. È situato ai piedi del Monte Kenya e uno dei confini è segna-to da un fiumicello con acqua pulita e fresca ... ma poca. Qui voglia-mo costruire il nuovo ‘Villaggio del Sorriso’!Ma abbiamo bisogno del vostro aiuto, per trivellare il pozzo, per larecinzione tutt’intorno, per la costruzione dei vari edifici…Speriamo di trovare Amici che vogliano ‘sognare’ con noi e che pos-sono darci una mano. Assicuriamo la preghiera dei bambini, di tuttenoi Suore e tante benedizioni di Dio”.

Estendiamo l’appello e l’invito a tutti voi. Ogni piccoloaiuto crediamo sarà importante per dare futuro e sorriso aquesti bambini e alla loro nazione!

Legazpi, 19 giugno 2010

Carissimi [...] ---------- ------------ - ---------- ----------- ------ -é un po' che non ci sentiamo. Domani celebriamo il

secondo anniversario del nostro salone. Già due anni. Erimane bello e di molta utilità. Avremo la Messa comeogni domenica e proietterò un po'di foto dei due anni passati. Ancoraun grazie a te e a tutti. Sono stato un mese in Sudamerica,tra Cile e Paraguay. Ho fatto ancheuna scappata in Argentina [...]. E' stato un mese bellissimo conmolti ricordi ed emozioni. Eranododici anni che non vi andavo. Sonoandato per l'ordinazione sacerdota-le di uno dei bambini che avevoavuto a Coyhaique. Lui mi ha invita-to. "Io non ho papà. Lei é come miopadre". E' stata un soddisfazioneimmensa vedere come il Signoresemina dappertutto. Ho ritrovato catechisti giovaniormai su di età, i miei alunni delParaguay. Insomma un ricordo che

mi ha fatto tanto bene. Quante gioie e anche dolori con-divisi in questa visita!Quest'anno non verrò a casa. Questo viaggio è statocome la mia vacanza di quest'anno. Ma non fa niente.Sono contento del regalo di essere potuto andare ancoraa vedere la mia gente.

A fine settimana andrò in India peril raduno di Provincia religiosa. Mi fermerò tre settimane. Andrò avisitare anche le famiglie di qualchesacerdote che è qui con me nelleFilippine. In settembre andrò negli USA.Celebreremo i 50 anni della nostrapresenza, ma visiteremo anche ilgiovane miracolato da donGuanella. Il prossimo anno sarà dichiaratosanto [...]. Continuate a lavorare con gioia peril Signore e i suoi missionari. Grazieancora e un abbraccio grande, gran-de.

don Battista

p. Battista Omodei ci scrive

Comunità aperta

45

Nel periodo febbraio-marzo2010 è stata svolta un’indagi-

ne sulla varietà e ricchezza lingui-stica presente nelle due scuoledell’Istituto Comprensivo diCoccaglio. Oltre agli alunni stranieri, nell’in-dagine sono stati consideratianche gli alunni figli di coppiamista o adottati. Gli alunni bilingue nell’ ISTITU-TO sono 181, con una notevolepluralità linguistica, gli alunnistranieri parlano italiano e altre17 lingue. Dai dati raccolti emergeche la lingua araba e quella albane-se sono le più diffuse, è stato notevole negli ultimi dueanni anche l’incremento di bambini che provengonodall’area indiana e parlano l’hindi.

Per rendere gli alunni consapevoli della ricchezza evarietà linguistica della nostra scuola, il giorno

venerdì 21 maggio 2010 è stata celebrata la GiornataMondiale della Diversità Culturale per il Dialogo e loSviluppo UNESCO.Tale momento, anche a livello internazionale, si propo-ne di favorire l’esperienza della diversità” fra le culture”in “uno spirito di curiosità, dialogo e ascolto reciproco”,costituisce “un tempo forte per misurare la nostra capa-cità di promuovere una visione integrata della culturanegli ambiti dello sviluppo, dell’innovazione, del dialo-go e della coesione sociale”.Le classi della scuola Primaria sono state impegnate inpercorsi interculturali, visione di video e giochi di cono-scenza delle lingue parlate dai compagni di classe, sonostati proposti momenti di riflessione interculturale peril Consiglio Comunale Ragazzi e classi II della scuolaSecondaria di I grado.

Tutti i lavori prodotti sono stati raccolti in una mostraallestita con la collaborazione della Biblioteca comuna-le “UNA SCUOLA, TANTE LINGUE”, arricchitaanche da suggerimenti di libri e film di autori delle areedi provenienza linguistica.

QUALI LINGUE SI PARLANO NELLA NOSTRA SCUOLA?

DAL MONDO DELLA SCUOLA

lingue Alunni secondaria

Alunni primaria

Totalealunni

arabo 18 38 56

albanese 15 24 39

kosovaro 18 18

panjabi / hindi 7 10 17

ghanese 5 7 12

rumeno 1 6 7

moldavo 1 1 2

spagnolo 1 4 5

francese 4 4

senegalese wolof 3 1 4

bosniaco 1 2 3

croato 1 1 2

portoghese 2 2

sloveno 1 1

cingalese 1 1

tedesco 1 1

ucraino 1 1

inglese 1 1

cinese 1 1

Totale 63 118 181

Comunità aperta

46

La giornata ha visto anche la scuola aperta nella serata per la proiezione di un film per adulti e per bambini. La mostra èstata inoltre presentata in piazza alla comunità di Coccaglio in occasione delle giornata delle Associazioni il 30 maggio2010.

Ogni bambino, senza alcuna distinzione, ha diritto ad essere aiutato a crescere nel migliore dei modi. La nostra comunitàdi Coccaglio, di cui la scuola è solo un’espressione accanto a tante altre realtà diverse e ricche, lavora in questa direzioneper conoscere, capire, faticare e camminare insieme nel rispetto e nell’interesse di ciascuno.

“Parlare una lingua diversa significa guardare il mondo con occhi diversi. Ma gli occhi parlano ovunque la stessa lingua”.

dott. Roberto Orlandi, Dirigente Scolastico Maria Zambelli, Referente intercultura

DENOMINAZIONE: TAVOLO DELLA PACE COC-CAGLIO.

FINALITA’ E AMBITI DI INTERVENTO

Il TAVOLO DELLA PACE non ha fini di lucro, ed avrà lafinalità di coordinare e sostenere tutte le attività relati-

ve ai seguenti ambiti di intervento:- educare alla Pace e ai Diritti Umani, alla mondialità, alledifferenze, alla solidarietà, alla tolleranza, alla non-vio-lenza, alla cooperazione, all’integrazione, all’accoglienza ,alla condivisione, alla convivenza pacifica;- avvio e sostegno di rapporti di cooperazione decentratae solidarietà nazionale e internazionale;- avvio e potenziamento delle relazioni di gemellaggio.

OBIETTIVI

Gli obiettivi del TAVOLO DELLA PACE sono: --- ----- facilitare la comunicazioni tra diverse esperienze

culturali e sociali della comunità, informando e divul-gando iniziative locali, nazionali e internazionali;- organizzare momenti di progettazione e verifica comu-ni sugli ambiti di intervento del TAVOLO stesso;- studiare forme di finanziamento per le attività, nonché- aggiornare sulle disposizioni legislative in materia;- promuovere l’adesione ad organismi nazionali ed inter-nazionali che lavorano per la pace;- promuovere occasioni d’incontro con gli enti locali delterritorio per la condivisione di iniziative comuni sui

temi della pace;- organizzare eventi di approfondimento, formazione ediffusione sui temi previsti dagli ambiti di intervento.

ADESIONE E COMPOSIZIONE

Il TAVOLO DELLA PACE è composto dalle realtà istitu-zionali, dai rappresentanti delle Associazioni e dei

gruppi presenti nella comunità e dai singoli cittadini chene condividono le finalità e gli obiettivi.

ASSEMBLEA E COORDINAMENTO

L’assemblea del TAVOLO DELLA PACE è composta datutti gli aderenti, si riunisce almeno tre volte all’anno

ed ogni qualvolta gli aderenti lo ritengano opportuno.Ogni anno l’Assemblea nomina un Gruppo di coordina-mento che avrà il compito di convocare le riunioni ecoordinare le iniziative proposte dall’Assemblea stessa.

COMPITI E DECISIONI DALL’ASSEMBLEA

L’Assemblea ha l’impegno di predisporre un pianoannuale di iniziative in linea con le finalità del TAVOLO.

Le decisioni dell’assemblea avverranno principalmenteattraverso la ricerca del consenso, attraverso l’ascoltoattento e reciproco di idee, motivazioni, valutazioni eapprofondimenti presentati da ogni aderente. Qualoranon si raggiunga il consenso unanime si procederà allavotazione per maggioranza.

ATTO COSTITUTIVO DEL “TAVOLO DELLA PACE” COCCAGLIO

Comunità aperta

47

IMMIGRATI E RIFUGIATI

In occasione della vicenda in cui il nostro paese tra autunno e inverno si è trovato immerso, all’indirizzo dellaParrocchia sono giunti numerosi messaggi di posta elettronica; alcune delle riflessioni in essi contenute possonorivelarsi come utili inviti, spunti o provocazioni a riflettere; vengono perciò - siamo alla penultima “puntata” -pubblicati, senza che ciò significhi piena adesione a tutto quanto viene riportato; semplicemente si coglie un’occasio-ne di confronto con punti di vista che possono differire dai nostri, ma dei quali dobbiamo accogliere quelle ragioni che, con onestà intel-lettuale, riconoscessimo come valide. Ringrazio i mittenti di quei messaggi, inconsapevoli articolisti del nostro bollettino.Uno dei messaggi allegava l’articolo - la firma non ha bisogno di presentazioni - che, stralciato, qui riportiamo.

PERCHE’ NON DOBBIAMO PIU’ DIRCICRISTIANI (A MENO DI NON ESSERLO)

L’osceno termine “cristianista” è stato conia-to in analogia rispetto all’assolutamente

corretto aggettivo francese islamiste, che indicala degenerazione “ideologica” dell’Islam – laquale tratta appunto l’Islam come un “-ismo”,un’ideologia – e che rende l’idea di quel chesiano gli estremisti radicali del mondo musul-mano molto meglio di quanto non faccia ilgoffo e usurato aggettivo “fondamentalista”,preso a prestito dal protestantesimo statuni-tense.I “cristianisti” che denominano in tal modo sestessi, e che a quel che pare sono fieri e felici diesserlo, sono coloro che hanno scelto di difen-dere, anzi di rivendicare tutto quel che sembraloro l’esito della civiltà cristiana (e, almeno neiPaesi prevalentemente, storicamente e formal-mente cattolici, appunto “cattolica”) indipen-dentemente dall’adesione o meno alla fede cat-tolica. Sono quindi in pari o quanto meno ana-loga misura “cristianisti”, e quindi dalla stessaparte della barricata in quello ch’è attualmente(o quanto meno in quello ch’essi sostengonoessere in atto, e che io credo essi auspichinodivenga realtà e facciano quanto è in loro affin-ché realtà divenga) lo “scontro di civiltà”, per-sonaggi dalla storia personale e dalle originireligiose, storiche, politiche e culturali bendiverse: tradizionalisti cattolici di varia origine[…], “tradizionalisti” di altra matrice (massoni-ca, neopagana, eclettica…), cantori […] incentra-ti sul “primato dell’Occidente”, agnostici eanticlericali storici che adesso riscoprono ladifferenza tra “laici” e “laicisti” e se ne fannostrumentale bandiera politica, […] conquistatirepentinamente all’ondeggiar di vessilli e all’a-roma d’incenso del cattolicesimo duro-e-puro[…].

Credo non inutile sottolineare due semplicicose.

Primo: contrariamente a quel che sostenevaBenedetto Croce, non solo è possibile, ma alcontrario è necessario e doveroso non dirsi cri-stiani se non si aderisce almeno a quanto stabi-lito dai concili di Nicea, Efeso e Calcedonia(secc.IV-V): il che automaticamente escludedalla comunità cristiana gli agnostici e i laicisti

che oggi pretendono di ergersi a difensori della“civiltà cristiana”.Secondo: il cristianesimo è – in sé e soprattuttoin una sua particolar forma, quella della con-fessione cattolica – qualcosa di molto più com-plesso della semplice difesa non dico di unatradizione storica, che sarebbe già qualcosa, maanche di questa o di quella posizione in ordinealla morale sessuale, o alla teologia della fami-glia, o all’etica biologica: tutte cose di assolutae primaria importanza, che tuttavia vannocomposte nel contesto ben più ampio eprofondo della fede cristiana e della sua praticastoricamente vissuta.[…] Alla fine dei tempi, il Signore non ci chie-derà quanta teologia conosciamo, bensì – sem-plicemente – se abbiamo o no provveduto avisitarlo quand’era infermo o carcerato, a soc-correrlo quand’era nudo e affamato, a soste-nerlo quand’era povero e solo […].

Idisgraziati che, in passato, alcuni eroici euro-pei andavano a soccorrere, magari a costo

delle loro stesse vite, non avevano neppur lon-tanamente idea di quanto di solito la vita delnostro Occidente fosse distante dalla loro; nésapevano che i nostri immensi vantaggi riposa-vano e riposano, in gran parte, sul fatto che persecoli noi li abbiamo sfruttati; che abbiamorubato loro (o acquistato sottocosto) materieprime e forza-lavoro per poi rivender loro pro-dotti finiti ai prezzi che volevamo noi; cheabbiamo seminato guerre e carestie nei loroPaesi perché questo ci avvantaggiava. Ora losanno: ed è per questo che ci amano meno.

Badate, questo non è il solito piagnisteo delsolito pacifista di sinistra. Io sono di destra,

e fiero di essere occidentale. Ma le responsabi-lità del colonialismo, i frutti dei quali sonoancor oggi la base della nostra superioritàsocioeconomica (e della loro miseria, della loroarretratezza, sovente anche della loro schiavitùperché noi [=potenze occidentali – NdR] soste-niamo i regimi tirannici dell’ex terzo e quartomondo quando ci fanno comodo), quelleresponsabilità sono ormai dinanzi non solo ainostri occhi, ma anche ai loro […]. Ora sappia-mo tutto, compreso i miserabili chedall’America latina all’Asia all’Africa e perfinoall’interno dell’Australia muoiono di fame, di

mancanza di cure, di AIDS e d’altro, ma chepossiedono le paraboliche e vedono come vivia-mo e come sprechiamo.

Eallora, ormai non ci sono più scuse. È lacampagna dell’ONU No Excuse 2015, già

avviata fin dal 2002 è molto arretrata nei suoiscopi. Che comunque sono otto: eliminare lapovertà esterna, la fame e la sete; raggiungerel’istruzione elementare universale; promuoverela parità della donna; diminuire la mortalitàinfantile; migliorare la salute materna; combat-tere AIDS, malaria e tutte le malattie ad altapericolosità infettiva; assicurare la sostenibilitàambientale; sviluppare la collaborazione globa-le per la difesa della vivibilità del mondo e delladignità umana.Perché questi non sono traguardi di libertà e diuguaglianza, ma qualcosa di molto più profon-do ed essenziale: sono traguardi di dignità. È ladignità che costituisce la base di un’autentica enon retorica libertà […]. I quattro quinti delmondo, cioè quasi cinque miliardi di persone,non dispongono di questa piena “libertà da” enon hanno più voglia di aspettare, hanno persola pazienza. È la dignità che costituisce la basedi un’autentica e non astratta uguaglianza:un’uguaglianza possibile e concreta […]:appunto, e semplicemente, uguaglianza oalmeno equità nelle opportunità, nelle condi-zioni di base.

Questa sarà la vera, unica e sacrosanta bat-taglia del XXI secolo. Se la vinceremo, l’a-

vremo vinta tutti: noi occidentali riducendosenza dubbio (di ciò bisogna esser coscienti) ilnostro benessere e i nostri privilegi, ma in cam-bio guadagnando in sicurezza; gli altri accet-tando una crescita e un miglioramento solograduali, e in cambio rinunziando al risenti-mento e all’aggressività. Perche il terrorismonasce da questa profonda ingiustizia: e chi lonega sta soltanto facendo (lo sappia o no) ilgioco dei privilegiati. E sta lavorando alle trage-die future, che cadranno senza dubbio sull’u-manità intera se un minimo di giustizia nonsarà ristabilita. Ormai, non abbiamo più scuse.Non possiamo più dire né che non sapevamo, néche non credevamo che gli altri sapessero […].

Franco Cardini

CROCE LIGNEA con fasci di luce

La croce è il simbolo cristiano più diffuso, riconosciuto in tutto il mondo. È unarappresentazione stilizzata dello strumento usato dai romani per la tortura e

l'esecuzione capitale tramite crocifissione, il supplizio che secondo i Vangeli e latradizione cristiana è stato inflitto a Gesù Cristo. La tradizionale forma della crocenel cristianesimo occidentale è la Croce latina.• un ricordo della passione, morte e risurrezionedi Gesù; • un monito dell'invito evangelico ad imitareGesù in tutto e per tutto, accettando paziente-mente anche la sofferenza.In questo affresco notiamo come il m°Rubagotti abbia ripreso il cristogramma costan-tiniano con la celebre frase: “In hoc signo vinces”ma sostituendo la croce gemmata con una sem-plice croce di legno. Nell’araldica questa scelta

viene spiegata ponendo al centro della Redenzione compiuta dal Cristo, il valore mas-simo della Carità a servizio dell’evangelizzazione. Dal semplice legno è venuta la salvez-za dell’umanità. Dal semplice legno scaturisce una sorgente viva di Carità e di amore.

MARIOGRAMMA ( M + A + V)

Questo simbolo è l’intreccio di due consonanti ( M – V ) e di una vocale ( A) che stan-no ad indicare il santo Nome della Vergine; più precisamente: Maria Vergine Aiuto,

sottinteso, nostro. La scritta posta a contorno del mariogramma dice: “In capite eius corona stellarum”. Nell’araldica cristiana le dodici stelle hanno molti significati:- indicano l’aiuto e la mediazione di Maria sugli apostoli;- indicano la Madre Chiesa posta sotto la protezione di Maria;- le 12 virtù cristiane: Fede, Speranza, Carità, Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza,Purezza, Preghiera, Umiltà , Obbedienza, Grazia;- la protezione di Maria sulla vita dell’uomo e sul suo tempo, rappresentato dalle stelledei 12 mesi.

CAPO DI SAN GIOVANNI

Passeggiando sul marciapiede che costeggia la pieve verso piazza Luca Marenzio, questa pregevole opera d’arte in terra-cotta risalente al XV secolo, forse passa un po’ in secondo piano e non viene notata.

Questa nicchia rotondeggiante che contiene la testa di san Giovanni venne ricavatadopo la demolizione, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, dal caseggiato che eraposto a lato dell’ingresso secondario della pieve. In precedenza la medesima opera d’ar-te era conservata nel portico d’ingresso della pieve (v. immagine in alto), con altre sta-tue (Ecce Homo, Madonna col Bimbo) che purtroppo venne demolito in conseguenza delcrollo dell’antica torre campanaria quattrocentesca. Purtroppo non è giunto a noi l’au-tore di quest’opera, però dovrebbe essere anche lo stesso che realizzò l’Ecce Homo, sem-pre in terracotta, conservato nell’altra nicchia che volge verso la piazza centrale.

48

Cultura e notizie - Curiosando nello scrigno

Uno sguardo alla nostra pieve (12a parte )( di G. Pedrali )

Cultur e notizie - Note di storia

49

Riprendo un mio precedente artico-lo su Pio XII per approfondire

meglio la figura di questo Papa, orariconosciuto “venerabile” e quindiavviato alla canonizzazione. Nel mag-gio 2007 il decreto sulla santità spiri-tuale di Pio XII venne approvato all’u-nanimità dai cardinali e dai vescovimembri della Congregazione delleCause dei Santi. Ma motivi di pruden-za avevano suggerito al Papa di atten-dere tempi più opportuni per promul-gare il decreto. Il momento è arrivato il19 dicembre scorso quando BenedettoXVI ha attestato ufficialmente l’eroi-cità delle virtù - e quindi la venerabilità- di Giovanni Paolo II (riconosciuta atempo di record: meno di cinque annidalla morte) e di Pio XII (decisione chesuscita polemiche per i presunti silenzisullo sterminio degli Ebrei).

Due anni fa, al termine della solen-ne concelebrazione per i 50 anni

della morte di Eugenio Pacelli,Benedetto XVI aveva invitato a prega-re perché potesse concludersi felice-mente la causa di beatificazione.Nell'omelia papa Ratzinger avevarisposto con grande fermezza alle obie-zioni del mondo ebraico che a Pacellirimprovera di non aver denunciatoapertamente la Shoah: "Pio XII - erano

state le parole del Pontefice - agì spessoin modo segreto e silenzioso proprio perché,alla luce delle concrete situazioni di quelcomplesso momento storico, egli intuiva chesolo in questo modo si poteva evitare il peg-gio e salvare il più gran numero possibile diebrei". Secondo il Pontefice tedesco,inoltre, papa Pacelli aveva “colto fin dalsuo sorgere il pericolo costituito dallamostruosa ideologia nazionalsocialista conla sua perniciosa radice antisemita e anticat-tolica".

Infatti il futuro Pio XII, tra il 1910 e il1920 nunzio prima a Monaco di

Baviera e poi a Berlino, lasciò in quellecittà grata memoria di sé soprattuttoper aver collaborato con Benedetto XVal tentativo di fermare «l'inutile stragedella Grande Guerra».E tutto questo con un eroismo che, siera spinto ad affermare Ratzinger,“meriterebbe il riconoscimento ufficialedella Chiesa".

Eugenio Pacelli, eletto papa colnome di Pio XII, ebbe un lungo

pontificato, ben 19 anni dal 1939 al1958, sicuramente uno dei più difficilie drammatici che la Chiesa ricordi. Allafine della guerra nessuno dubitò che ilPontefice avesse fatto tutto il possibileper evitare o almeno limitare i terribili

massacri. Fin dal giugno 1945 leadersreligiosi ebraici, a partire dal rabbinocapo di Roma Israel Zolli e politiciisraeliani come Ben Gurion e GoldaMeir lo avevano elogiato. Ma nel 1963arriva la prima pietra di una calunnialanciata da un drammaturgo tedesco,Rolf Hochhuth (una spia al soldo delKgb sovietico) che pubblicò “IlVicario”, dando inizio alla leggendanera di Pio XII, accusato di silenzi col-pevoli riguardo alle atrocità che siandavano compiendo, di aver fattopoco o nulla per aiutare gli ebrei e per-fino di aver collaborato col regimenazista. Subito si accodarono alcuneassociazioni del mondo ebraico e alcu-ni storici pronti a intorbidare l’acqua ea falsare la verità. In quale misura,ammesso che ce ne sia una, questeaccuse sono sostenute da prove? Sonopresentate come prove alcuni testiinterpretati in maniera distorta e stru-mentale o sintesi che stravolgono l’in-tenzione originaria o documenti presida “archivi britannici”, i quali peròobbligano a delle riflessioni: perché laGran Bretagna e i suoi alleati, che benconoscevano l’esistenza dei lager disterminio, non denunciarono la cosané la ostacolarono? Perché non bom-bardarono le linee ferroviarie che por-tavano milioni di vittime alle camere a

PIO XII oltre i dubbi (1)

di Graziella Lorini

L’articolo della prof. Lorini evidenzia il fatto che fino agli inizi degli anni Sessanta, a partire da esponenti di primo piano del mondo ebraico,erano state molte le voci che si erano levate a riconoscere l’opera di Pio XII in favore degli Ebrei. La nostra Autrice ricostruisce poi il sorgere della“leggenda nera” di un Papa tacitamente complice delle atrocità nazifasciste.Benedetto XVI ha mostrato capacità di ascolto (atteggiamento di cui spesso non riceve il contraccambio) nell’attendere, prima di avviare ufficial-mente la causa di beatificazione del suo Predecessore; disattesa l’amena proposta spuntata qua e là di sottoporre a una sorta di “tutela laica” taleprocesso, egli qualche mese fa ha dato libero corso al procedimento.Non tutti nel mondo ebraico si sono schierati dietro all’onda suscitata dal romanzo dello scrittore tedesco ricordato dall’Articolista; tuttavia nelMemoriale dell’Olocausto a Gerusalemme una scritta asseconda quella leggenda nera. Benedetto XVI nel corso del recente pellegrinaggio in TerraSanta ha visitato quel Memoriale; anche in questo ha mostrato grande disponibilità al dialogo: al suo posto altri non si sarebbe recato in quel luogo- pur degno di tutto il nostro rispetto - fino a quando quella scritta, ingiuriosa perché falsa, non venga tolta. Sarebbe interessante riflettere sul per-ché buona parte dell’Ebraismo italiano sia orientato ad un giudizio non positivo verso Pio XII e veda con sfavore la sua prossima beatificazione.Può darsi che, in futuro, si esprima da queste pagine qualche riflessione e ipotesi al riguardo. dG

50

Cultura e notizie - Note di storia

50

gas o alla morte per freddo e stenti?Non va dimenticato inoltre chel’Inghilterra respinse in quegli anni gliEbrei in fuga dalla Germania e bloccòl’esodo verso la Palestina, per difendereil petrolio e la benevolenza del mondoarabo. Capiamo allora da che pulpitoviene la predica. Era stato profeta ilrabbino capo di Roma, Eugenio (Israel)Zolli, che disse alla figlia Myriam:“Vedrai, faranno di Pio XII il caproespiatorio del silenzio che tutto ilmondo ha mantenuto dinanzi ai crimi-ni nazisti”.

“L’Osservatore Romano” ha elogia-to in queste ultime settimane l’i-

niziativa della Fondazione americana“Pave the way”di mettere in rete le otto-mila pagine dei 12 volumi degli Attidella Santa Sede sulla Seconda GuerraMondiale. Per l’Osservatore “è evidentela volontà di sgombrare il campo dalle infon-date e strumentali polemiche su Pio XII, cheperiodicamente rischiano di turbare i rap-porti tra ebrei e cattolici”. Diversi espo-nenti ebraici avevano chiesto che lacausa di beatificazione di Pio XII,avviata da Paolo VI nel 1967, nonandasse oltre finchè non fossero pub-blicati i documenti degli archivi vatica-ni relativi al suo pontificato (sono con-sultabili per ora fino all’anno 1939).Benedetto XVI, da sempre grandeammiratore di Pio XII, da lui ritenutoun precursore del Concilio Vaticano II,ha deciso invece di non aspettare e hasbloccato la causa firmando il decretoper le virtù eroiche, cioè il riconosci-mento della santità spirituale di papaPacelli.

Commento di padre Gumpel

Dal suo studio a Roma padre PeterGumpel - il relatore della causa di

beatificazione di Pio XII - è raggiante:non è solo legittima soddisfazione, maè un segnale importante verso il rag-

giungimento della verità storica. “Sonosempre più convinto della santità di questogrande Papa e certamente se avessi scopertonell’Archivio segreto vaticano qualsiasidocumento che potesse minare la sua causadi beatificazione, sarei stato il primo adenunciare la cosa”. Padre Gumpel havissuto con amarezza la reazione dialcune frange del mondo ebraico e pre-cisa: “Non tutto il mondo giudaico è contro,ma solo una parte. Gli Ebrei americani sonoin larga maggioranza grati per quanto PioXII si prodigò per salvare il maggior numerodi vite umane. Basta accedere agli archivivaticani per conoscere un Pacelli nunzio inBaviera e poi Segretario di Stato sotto Pio XImolto diverso da quello raffigurato da RolfHochhuth nel suo dramma Il Vicario. E poici sono tanti documenti inediti in difesa diPio XII nelle cancellerie di molti Paesi.Perché questi testi non vengono studiati?”.

Gumpel ricorda i tanti discorsi pub-blici di Pacelli contro il nazismo e

il razzismo, come l’allocuzione natali-zia del 1942 e ribadisce che il cosiddet-to silenzio permise di salvare molti piùEbrei di una esplicita condanna. Mai siricorda quanto fece prima della depor-tazione degli ebrei di Roma il 16 otto-bre1943. Pio XII si dichiarò disposto arecuperare dell’oro da consegnare al

rabbino capo di Roma Israel Zolli (itedeschi pretendevano 50Kg d’oro pernon evacuare il ghetto e Zolli ne aveva35. Comunque la trattativa non servì aniente). Padre Gumpel si dice certo cheun giorno papa Pacelli potrà esserevenerato prima come beato e poi comesanto.

Commento di padre Eszer

Il padre domenicano tedescoAmbrosius Eszer, insigne studioso e

già relatore generale allaCongregazione per le Cause dei Santi,ha effettuato un supplemento d’inda-gine (richiesto dalla Santa Sede e daBenedetto XVI prima di dare il via libe-ra al decreto sull’eroicità delle virtù diPio XII) studiando le carte relative a let-tere e messaggi arrivati in Vaticano trail 1939 e il 1945. “Sono contento - commenta - perché pro-prio la recente indagine mi ha permesso divedere quanto la Santa Sede e di riflessopapa Pacelli si siano prodigati per gli ebrei.Quando si apriranno gli archivi penso si sco-prirà ancor di più quanto la luce del PastorAngelicus meriti di brillare per tutto quelloche, molto spesso nel silenzio e fuori dairiflettori, si è prodigato per arginare il dram-ma della Shoah”. E aggiunge: “Mi ha sor-preso la diplomazia nascosta e parallela,soprattutto in Paesi come Cecoslovacchia oUngheria, messa in atto dalla Santa Sede persalvare tante vite. Penso alla vigorosa letteradi protesta dell’arcivescovo di BreslaviaAdolf Bertram indirizzata ad Hitler, in cui ilcardinale si oppose a separare nei matrimo-ni misti i cattolici dagli ebrei, scongiurandocosì la deportazione di questi ultimi”.

Intervista al cardinal Kasper

Il cardinale Walter Kasper tesse daundici anni il dialogo della Santa

Sede con gli altri Cristiani e con gliEbrei. Gli è stato chiesto se non temeche la causa di beatificazione di PioXII, che sembra alle battute finali,

Cultura e notizie - Note di storia

51

possa avere un impatto negativo suldialogo. Risponde: “Mi preme sottolinea-re quattro punti. Primo: la Shoah è certa-mente una ferita profonda, che va studiata afondo anche nella Chiesa e le richieste diaprire l’archivio vaticano sono comprensibi-li. Ma una cosa è rendere accessibili i docu-menti e tutt’altra è conoscerli e interpretarli.E’ un dibattito infinito. Secondo: ho l’im-pressione che molti ebrei, soprattutto inIsraele, non conoscano gli sviluppi recentidella ricostruzione storiografica sullaShoah. Si dimentica ad esempio la cono-scenza che Golda Meir ha dimostrato diavere sul ruolo di Pio XII nel salvataggiodegli ebrei o la scoperta che l’autore de IlVicario, Hochhuth era in realtà una spia delKgb. Terzo: non si può giudicare l’operato diPio XII alla luce del Concilio Vaticano II. LaNostra Aetate è venuta dopo e poi dobbia-mo dirlo con franchezza: Pacelli non eracerto antisemita ma è un fatto che la sua for-mazione fosse permeata dell’antigiudaismoche è stato per secoli insegnato nella Chiesa.Si deve riflettere sulla totale diversità di per-cezione: sono passati più di sessant’anni, nonpossiamo applicare a quei tempi i parametridi oggi. Quarto: un’eventuale beatificazionenon corrisponde in alcun modo ad un giudi-zio storico sull’operato di Pacelli. La beatifi-cazione rappresenta un discernimento spiri-tuale sul fatto che il Papa ha agito obbedendoin coscienza alla volontà di Dio in quella cheè stata una delle epoche più difficili della sto-ria contemporanea, secondo quelle che inquel momento, e non alla luce di quello chesi è scoperto molti anni dopo, gli sembravanole decisioni migliori da prendere per salvareil maggior numero possibile di vite umane.Secondo la tradizione ebraica un uomo è giu-dicato secondo quello che ha fatto e non solosecondo le sue parole, e Pio XII ha fatto mol-tissimo per gli ebrei”.

Ma… quei treni si potevano fermare?

Facile giudicare col senno di poi,distribuire premi o punizioni, dare

giudizi di assenteismo e di atteggia-

menti ignobili. Il fenomeno del totali-tarismo nazista fu qualcosa di ineditoda tutti i punti di vista nella storiadell’Occidente e ci fu un’impressionan-te incapacità di capire quello che avve-niva sotto gli occhi dell’opinione pub-blica, anche ebraica, in tutta Europa enegli Stati Uniti.

Idirigenti delle organizzazioni ebrai-che, laiche e religiose, tardarono

enormemente a comprendere che nonsi trattava delle classiche persecuzioni edi terribili pogrom. Non si “volle” accet-tare la verità straziante che era in attoun progetto di annientamento genera-le delle minoranze ebraiche. Fin dall’a-prile 1936 Winston Churchill, a propo-sito di Hitler, aveva detto: “Bisogna, iocredo, fermare ora la valanga”. Ma lepotenze democratiche fecero orecchieda mercante. Continuarono inutilitrattative col tiranno tedesco e pochianni dopo scoppiò la tremendaSeconda Guerra Mondiale. Le demo-crazie furono “bloccate” dall’insidiosatattica hitleriana, accettarono la lineadelle continue mediazioni, sicure che ilgruppo dirigente nazionalsocialistafosse, come si diceva nelle Cancellerieeuropee, sotto controllo. E invece…Come mai si previde così poco? Le

maggiori potenze d’Europa,Inghilterra e Francia, che avevano tenu-to un contegno inerte e perfino acquie-scente di fronte all’Anschluss (l’annes-sione dell’Austria del marzo 1938) eall’invasione della Cecoslovacchia –prima la conquista dei Sudeti poi, nelmarzo 1939, fu la volta della Boemia edella Moravia – non si discostaronodalla loro condotta passiva. Il 24 ago-sto 1939 vi fu solo un’unica autoritàmondiale a levare alta la voce e a incita-re gli uomini di buona volontà allariconciliazione e al dialogo: “Nulla èperduto con la pace, tutto può esserlocon la guerra!”. Ma più che parlare allecoscienze e a spendersi in una articola-ta e intensissima azione diplomatica,protrattasi fino all’ultimo, il papa PioXII e i suoi più stretti collaboratori nonpotevano fare e rimasero inascoltati. “IlVaticano – come Stalin avrebbe ungiorno sarcasticamente osservato –non ha divisioni da mettere in campo!”E così si scivolò nell’abisso.

Ora è indubbio che gli Alleati cono-scevano da tempo la mostruosa

realtà della Shoah come pure la suaentità, ma si preoccupavano di più dipolitica che di carità umana e il proble-ma degli Ebrei non era prioritario neiloro piani. Parlando di Pio XII, il mag-gior esperto ebreo sull’Olocausto inUngheria, Jeno Levai, ha dichiarato: “Èparticolarmente deplorevole il fatto che l’u-nica persona in tutta l’Europa occupata cheagì più di tutti gli altri per frenare il terribilecrimine e mitigarne le conseguenze siadiventata oggi il capro espiatorio degli insuc-cessi altrui”. E un altro aggiunge: “Forsesolo in un mondo al contrario come il nostro,l’unico uomo che, nel periodo bellico, hafatto più di qualunque altro leader per aiu-tare gli ebrei e altre vittime del nazismo,riceve la condanna più dura”.

- continua

Cultura e notizie

52

PROERBE Servitur e cà dè cassa, quant jè ècc, ja scassa.Servitori e cani da caccia quando sono vecchi liscacciano.Pa dèi zèner, pa de sèner.Pane dei generi, pane di cenere.

Lo dice il suocero che mangia a casa del genero.Si è propensi, infatti, a pensare che: Quant sè gha ‘na certa età piö de béer e mangia no se pölfa.Quando si è vecchi, più che bere e mangiare non sipuò fare.

Gli anziani sono, dunque, considerati un peso piùche un aiuto. I vecchi sono ritenuti brontoloni.Bù de zùen, catìf de ecc.Buono da giovane, cattivo da vecchio.

Sono capricciosi come bambini.I vècc, i turna scècc.I vecchi ritornano bambini.A set agn iè potei, a setanta iè amò chèi.A sette anni sono bambini, a settanta sono ancoratali.

Sono cagionevoli di salute.Al bò ecc fa mal èl cald e èl frèt.Gli acciacchi dei vecchi soffrono del caldo e del freddo.

Sono cattivi come il diavolo.EI diàol l’è malègn perché l’è ecc.Il diavolo è maligno perché è vecchio.

Sono schiavi dei propri difetti. Deèntando ecc, vé fora i caröi.Diventando vecchi si mostrano i tarli.

E pure: Quant se deènta ecc, càla le àrie e crès i difècc.Quando si invecchia, calano le arie e crescono i difetti.

Dunque:Vecièssa e poertà jè du maj che no jà guarés né dutur, néospedai.Vecchiaia e povertà sono due mali che non guariscononé dottori, né ospedali.

Tuttavia, si consideri fortunato chi arriva allavecchiaia.Mia töc i pél dè scec i deènta ecc.Non tutta la peluria dei giovani diviene barbone deivecchi.

StórieUN GRADEVOLE INCONTROSegue ricettario di don Angelo Veraldi di Fantecolo diProvaglio d'Iseo a base di cinnamomo (cannella) e mieledescritto in calce a questa rubrica del bimestre precedente.

Prevenzione dell’attacco cardiaco: una pasta di miele e cinnamomo in polvere stesa sulpane a colazione riduce il colesterolo nelle arterie epreviene dall’attacco cardiaco. Possono farne usoanche coloro che hanno già avuto un attacco. Chine fa uso regolarmente solleva dalla perdita di fiatoe fortifica il battito del cuore. Miele e cinnamomorivitalizza le arterie e le vene.

Punture di insetti:miele ed acqua leggermente calda, un cucchiaino dicinnamomo in polvere, fare una pasta e massaggiareleggermente la parte che prude.

Artrite:prendere per un mese, al mattino e alla sera, unatazza di acqua calda con due cucchiaini di miele eun cucchiaino di cinnamomo in polvere.

Proèrbe e poesie cüntade só nel nost dialet. Stórie e tradisiù dela nostra provincia.

Cultura e notizie

53

In breve tempo si può camminare speditamente senzadolore.

Perdita di capelli: Preparare della pasta di olio d’oliva caldo, un cucchiaiodi miele e un cucchiaino in polvere di cinnamomoprima del bagno. Con il composto massaggiare lacute per 15 minuti prima del bagno poi lavare i capelli(anche per cinque minuti).

Infezione alla vescica: due cucchiaini di cinnamomo in polvere ed uncucchiaino di miele in un bicchiere di acqua calda ebere il tutto. Il composto distrugge i germi nellavescica.

Continua nel prossimo numero…

LA MADONNA DI RIOSECCOUna luce nella notte

Capovalle - Era buio pesto quella notte. Nemmenouno spicchio di luna illuminava il poggio di Riosecco.Alcuni montanari, carbonari e custodi di mandriestavano vicino al fuoco quando insieme videro unaluce scendere dal cielo e illuminare il volto di unaMadonna rozzamente dipinta sopra un cadentemuricciolo, unico resto di una vecchia costruzione.Erano i primi anni del XVII secolo. L’apparizionefece capire a quella brava gente che dovevano promuoverein quel luogo deserto la fabbrica di una chiesa, nellaquale potesse essere messa in maniera degna l'immaginedella Madonna.Sopra un altopiano a mille metri, all'estremità dellaValle Sabbia si trova il paese che un tempo si chiamavaHano.

Anche il paese ha il suo santuario chiamato di Rioseccoperché si trova proprio sotto le rocce di una localitàpercorsa da un torrente quasi sempre asciutto. Perraggiungerlo bisogna scarpinare una buona oradirigendosi verso il Passo della Fobbia verso laValvestino. La cappella primitiva, eretta ai tempidell’apparizione di una luce dal cielo che illuminò ilvolto di una Madonna dipinta su un muro sgretolato,

oggi forma il presbiterio e il coro della più ampiachiesa eretta nel 1905, per volontà di don GaudenzioSquaratti.

Poesie SPETÓMdel bresciano Ascolti dr. Claudio

Spetóm carèsse, spetóm notàde'ntréghe 'ntrigàde co le strìe,spetóm lüne,cüne che nìna 'na stèla a la ólta,'na stória a la óltade cönta per scampa,de viàs che fenés pö,de amùr che va sèmper en söpö 'n so de le sarlóde,spetóm che le fontàne –’ngrümide sw zél – Le mòles ‘na gósa, le cantèsEn fónt al sedèlChe gh’è riat amò primaéra.

Cultura, sport, notizie

54

Ricomincia a settembre la nuova stagione dell’UNITAS COCCAGLIO e noi vogliamo inviarle un augurio sinceroper questo nuovo anno di attività, raccontando gli ultimi 10/15 minuti della scorsa stagione

Carissimo Fausto, ------ ------------------------------------da due, treminuti sono passate le 17 di

questa Domenica di maggio 2010 che,per una particolare serie di favorevolicircostanze e concomitanze, fa vibrarei cuori di un po’ tutti i tuoi concittadini.L’Unitas, la TUA Unitas, sta vincendocontro la Cazzaghese la sua ultimapartita di questo campionato, 1 a 0 e lasquadra avversaria è ridotta in dieci;nonostante ciò i giocatori in campo nonriescono a sviluppare un buon giocoanzi, qualche contropiede della squa-dra avversaria ci mette pure qualchebrivido. Se la partita terminasse ora,con la nostra vittoria, significherebbepromozione in Prima Categoria… Si!Quella promozione che ormai da 10anni si sta inseguendo e che è sempresfuggita per un nonnulla. La cosiddetta“paura di vincere” attanaglia le gambedei nostri giocatori che sprecano occa-sioni a dismisura. Oggi è la seconda Domenica di mag-gio e quindi è anche la Festa dellaMamma, la più bella festa, non religio-sa, mai “immaginata” ; “Mamma” primaed ultima parola per la stragrandemaggioranza delle persone ; “Mamma”fulcro centrale di ogni famiglia;“Mamma”, sì, quella che ti ha precedu-to lassù per abbracciarti, in un abbrac-cio eterno, lo scorso 28 gennaio.

Un vento gelido attanaglia le spal-le e gli arti degli spettatori. Unbel gruppo di giovani, dei Tuoi

giovani e ragazzi, cerca di sopraffare latensione agitandosi ed agitando ban-diere, accendendo qualche fumogenoverde e soprattutto urlando con lagaiezza di chi sta per assaporare unagioia grande … ma il goal della “sicu-rezza” ancora non arriva. Il cielo, peralcuni tratti, si incupisce ed, al calardel vento, scioglie anche qualche goc-cia d’acqua. In tribuna, tra qualcheimproperio, si vive di battute di spirito“coniate al momento” quasi ad esor-cizzare quei minuti che non passanomai… quei minuti che ci dividono daquel traguardo così vicino ma, al

momento, non ancora certo.Oggi anche la Comunità religiosa diCoccaglio è in festa… un buon nume-ro di bimbi ha ricevuto, contempora-neamente, i Sacramenti dell’Eucaristiae della santa Cresima. Orgogliosi edimpettiti, hanno sfilato per le vie chedal Focolare portano alla nostra mera-vigliosa Parrocchiale , erano ricolmi digioia come è giusto che lo siano i gio-vinetti che vanno a ricevere ed acco-gliere un Sacramento. Molti di queibimbi sono passati dall’Unitas… dallatua UNITAS!

Alcuni ne fanno ancora parte e sispera continuino per chissàquanto tempo ancora. Su di loro,

su quelli che sono passati dall’Unitas,vi era disegnato anche il tuo sguardopaterno, sempre vigile, alcune voltepieno di gioia ed altre volte austeroma, come sempre, solo per nasconde-re il grande amore che hai sempre cer-cato di donare loro, per “loro” e per illoro futuro. Tu hai sempre insegnato, atutti, che attraverso le regole del giocodel calcio si può fare un grandissimoallenamento per il rispetto delle regoledella vita e che solo attraverso questorispetto si possono raggiungere tra-guardi davvero importanti, il cui primoperò non può essere che quello didiventare Uomini, con la U maiuscola,Uomini veri prima che scalcinati calcia-tori o campioni della pedata.

Ormai sono le 17.09. Il cielo sem-bra incupirsi ancor di più, l’ariasi fa quasi gelida, questa prima-

vera che dovrebbe aprire le porte all’e-state tarda ad arrivare, quasi come ilgoal della sicurezza che ancora nonci fa esult... gooooooooooaaaaaal!!!Eccolooooooooo!!! Non importa chi hasegnato! Ha segnato l’UNITAS… 2 a 0!Qualche lacrima comincia a scorrere… sono lacrime di gioia … Sì! Anche il cielo piange lacrime di gioia!Pare che la pioggia ora voglia romperegli indugi e cominciare a cadere copio-sa.Ormai mancano davvero pochi minuti

e il portiere avversario si è fatto pureespellere … La certezza della vittoria èora pari al 99,99%, ma esperienzeultradecennali ci invitano a mantenerela calma … a non pensare al minutosuccessivo!Ora, in questo preciso istante in cui ilgioco riprende, tutte le persone chehanno avuto l’immensa fortuna diconoscerti non possono non pensarti!Infatti sei lì, con tutti noi! Qualche gradone della tribuna piùsotto, ci sono alcuni tuoi familiari. Nonoccorre chiedersi cosa passi nella loromente… sappiamo solo che tristezza efelicità si presentano, istante dopoistante, rincorrendosi quasi fosserodue binari che vanno nella medesimadirezione senza però incontrarsi mai.

Ora, sul 2 a 0 nessuno urla aripetizione, come domenicascorsa, a Castrezzato:

“Arbitrooooo… è finitaaaa!!!”… No!Tutti attendono il fischio finale, sannoche ormai è solo una questione dipochi istanti, ma, quasi quasi, vorreb-bero che non trascorressero mai, perprolungare quel languore che abbrac-cia il cuore di chi oggi è qui o di chi, for-zatamente assente, è in attesa di unatelefonata! Un po’ come leggere quelmeraviglioso libro, dedicato a questaSocietà UNITAS, che è l’ultimo regaloche hai voluto fare alla intera comunità;non si può leggere “d’un fiato” ma vagustato lentamente, passo per passo,frase per frase… aspettando che la“fine” … non giunga mai… Goooooooaaaaaaaal!!! 3 a 0…Incredibile!Il giovane calciatore che ha realizzatoil goal corre felice verso la tribuna bat-tendosi, sotto la maglia neroverde, lamano sul cuore… Ecco cosa è l’Unitas:una vera faccenda di “cuore”! Ora èdavvero finita! Ora, si vorrebbe che gliorologi si fermassero… o, almeno,allentassero la loro fuga verso il futu-ro… ma l’arbitro, con la giusta coe-renza, alle 17.20, fischia la fine dell’in-contro!!! Grida di gioia, abbracci, emo-zioni traboccanti, tutti fratelli, tutti uniti

PROMOZIONE CON I BAFFI… GRAZIE FAUSTO!

Cultura, sport, notizie

55

Associazione Sportiva Dilettantistica “Arte e Danza Coccaglio”corsi di DANZA presso la sede di Via Campo Sportivo, 4 (palazzina tribune)

- DANZA CLASSICAMetodo Rad, (Royal Academy of Dance) dai 4 anni in poi.

- DANZA MODERN JAZZ - DANZA FUNKY HIP HOPdagli 11 anni in poi. dagli 8 anni in poi.

- LATINO AMERICANO - GINNASTICA DOLCEdai 15 anni in poi e adulti, orario serale. per adulti, il mattino.

L'associazione offre ai nuovi allievi 2 LEZIONI DI PROVA GRATUITE Per maggiori informazioni telefonare dal 6 settembre al 339/7349539.

Danza Classica: lunedì 13 settembre e mercoledì 15 settembre ore 16.15-17.15Danza Funky - Hip hop: lunedì 13 settembre ore 17.30-18.30

e mercoledì 15 settembre ore 15.00-16.00

N.B: questi orari sono validi solo per le lezioni di prova. Gli orari dei corsi verranno comunicati in seguito.

da sensazioni indescrivibili e inenarra-bili! Ancora una volta lo sport, quellovero, “unisce”!

Accidenti! Quanto vorremmoaverti qui, ancora per una volta,ancora per un minuto, per poter-

ti fraternamente abbracciare … Suivolti stravolti di tutti i giocatori, tecnici,dirigenti e collaboratori si legge infattitanta gioia ma anche una significativavenatura di tristezza! Ma .. che acca-de? Compare una maglia bianca…con una scritta, verde! Qualcuno, men-tre la indossa, tra coloro che hanno lafortuna e “ il merito” di stare sul rettan-golo verde del campo, scoppia in lacri-me … sulla maglia campeggia la frase:“PROMOZIONE CON I BAFFI …GRAZIE FAUSTO!!! … ed un nodo allagola assale tutti i presenti che lenta-mente cominciano a scendere dallatribuna, passando davanti a tuamoglie, a tua figlia ed a tua sorella, in

rispettoso silenzio. In pochi istanti i tuoifamiliari si ritrovano in un ristrettocapannello “privato” … forse è giustocosì, forse è giusto rispettare propriocon il silenzio questo momento …Infondo, oggi, basta uno sguardo! Quello“sguardo” che ci permette di scoprireche sei sul volto di tutti … dei giocato-ri, degli allenatori, dei dirigenti, del pre-sidente, del “mitico” Cichino, di tuttiquelli che, in questo momento, sonoammucchiati sul verde prato del vec-chio Cesare Guzzi, in un groviglio dasquadra di football americano, maanche di quelli fuori dal campo, deituoi amici, dei tuoi familiari e sei sulvolto dell’amico Vincenzo che staandando a prendere una bottigliaMagnum di Champenoise per festeg-giare degnamente!Lentamente ci si avvia verso l’uscita… tendenzialmente in silenzio… quasideferente! Il prato verde, bagnato da questa piog-

gerellina, ci saluta … a metà strada tragli spogliatoi e l’uscita volgiamo losguardo e notiamo che quel grovigliodi giovani ed attempati, steso sull’erbaormai resa fradicia dalla pioggia, nonaccenna a rialzarsi e, con le loromagliette bianche, dal nostro punto diosservazione, pare proprio un baffobianco …

Ci dispiace lasciarti … ma siamoconsci che questa è la tua veraCasa e che oggi abbiamo

festeggiato il “Padrone di Casa” nongià perché ci ha insegnato a dare uncalcio ad un pallone ma perché è statosempre un vero amico, un vero compa-gno, un vero “tesoro” per una Vita vera!Grazie, Baffo!

Un amico

Cultura e notizie

56

Vivicoccaglio immagini di angoli caratteristici o curiosi del nostro paese

sul numero precedente, la campanella incastonata nel muro del cortile del Centro Diurno, nella sede della Fondazione Mazzocchi, in via Carera

Cultura e notizie

In occasione del s. Battesimo € 100,00In occasione del s. Battesimo € 150,00NN € 20,00In memoria del caro Papà € 100,00NN € 65,00NN € 20,00NN € 20,00NN € 10,00NN € 50,00NN € 5,00NN € 50,00NN € 50,00NN € 15,00Offerte per le op. parr. (tavolino) Dom. 4/7 € 777,80Eccedenza sulla colletta di Domenica 4/7 € 101,90NN € 6,00NN € 10,00NN € 10,00NN € 50,00NN € 10,00In occasione del s. Battesimo (pregresso) € 50,00NN € 50,00In occ. della benedizione della casa € 30,00In occasione del s. Battesimo € 100,00NN € 50,00NN € 100,00NN € 40,00NN € 10,00NN € 10,00In occ. della visita alla famiglia e ben.d.casa € 20,00In occ. della visita alla famiglia e ben.d.casa € 15,00Buste pro Oratorio Domenica 11 luglio € 1.095,00NN € 300,00NN € 50,00NN € 20,00NN € 15,00NN € 50,00In memoria dei cari Defunti € 5.000,00In memoria del caro Sposo € 500,00

NN € 50,00NN € 20,00NN € 10,00NN € 10,00NN € 20,00NN € 10,00In memoria della cara Mamma € 100,00In occasione del s. Battesimo € 50,00In occasione del s. Battesimo € 100,00NN € 20,00NN € 10,00NN € 50,00In occasione del 35° di Matrimonio € 30,00In occ. della visita alla famiglia e ben.d.casa € 50,00In occ. della visita alla famiglia e ben.d.casa € 20,00NN € 10,00NN € 10,00NN € 10,00NN € 10,00NN € 20,00NN € 50,00NN € 10,00In memoria del caro Defunto € 100,00NN € 50,00NN € 15,00NN € 15,00In occ. della visita alla famiglia e ben.d.casa € 35,00I figli in memoria della cara Mamma € 300,00Offerte per le op. parr. (tavolino) Dom. I/8 € 790,00Eccedenza sulla colletta di Domenica I/8 € 246,00In occasione del s. Battesimo € 100,00NN € 50,00NN €15.000,00NN € 3.000,00In occ. della visita alla famiglia e ben.d.casa € 100,00NN € 500,00NN € 20,00NN € 50,00NN € 20,00

In occasione del Matrimonio € 500,00 In onore dei Santi € 20,00Per il bollettino parrocchiale € 10,00In memoria del caro Sposo € 200,00In onore della Madonna del Carmelo € 20,00In occ. d.bened. nuova filiale di banca € 200,00Un ringraz. particolare da tutti i Figli € 100,00In memoria del Papà del collega di lavoro € 140,00In occasione del Matrimonio € 100,00In occasione del Matrimonio € 2.500,00 Assoc. “Don Tarcisio Festa” € 50,00 In memoria del caro Defunto € 150,00In occasione del Matrimonio € 200,00 In memoria del caro Papà € 200,00Dalla chiesetta di s. Rita € 50,00In memoria del caro Papà € 100,00In memoria del caro Congiunto € 500,00Per il bollettino parrocchiale € 10,00

NN € 300,00In memoria della cara Mamma € 300,00In onore della Madonna Assunta e s.Rocco € 100,00In memoria del caro Papà € 50,00In memoria del caro Sposo e Papà € 50,00In memoria del caro Figlio e Fratello € 150,00In occasione del Matrimonio € 200,00In occasione del 50° di Matrimonio € 100,00In memoria del caro Congiunto € 200,00In memoria del caro Congiunto € 50,00NN € 50,00NN € 50,00In memoria del caro Vicino defunto € 80,00In occasione del Matrimonio € 100,00In occasione del Matrimonio € 100,00In onore di Maria Nascente € 20,00In occasione del Matrimonio € 200,00In memoria dei cari Defunti € 50,00

Offerte per la ristrutturazione dell’Oratorio 28 giugno - 12 settembre 2010

Offerte per le opere parrocchiali 28 giugno - 12 settembre 2010

57

Cultura e notizieNN € 20,00Buste pro Oratorio Domenica 8 agosto € 1.355,00NN € 10,00In occ. della visita alla famiglia e ben.d.casa € 20,00NN € 50,00NN € 10,00NN € 5,00NN € 50,00NN € 15,00NN € 250,00NN € 10,00NN € 20,00NN € 5,00In occasione della celebrazione a Coccaglio € 30,00In occasione del s. Battesimo € 100,00In occasione del s. Battesimo € 100,00In occasione del 60° di Matrimonio € 200,00In occasione dell’ospitalità alla salma del caro Sposo e Papà nella chiesetta dell’Orat. femm. € 50,00NN € 200,00NN € 50,00Tre ragazzi, dalla bancarella dei libri sulla

storia di Coccaglio € 25,00In occasione della bened. del ristorante € 150,00NN € 50,00In occ. della visita alla famiglia e ben.d.casa € 10,00NN € 50,00NN € 10,00In occ.del Matrimonio celebrato per amici € 100,00In occ. della visita alla famiglia e ben.d.casa € 30,00In occ. della visita alla famiglia e ben.d.casa € 35,00NN € 50,00NN € 50,00Offerte per le op. parr. (tavolino) Dom. 5/9 € 425,00Eccedenza sulla colletta di Domenica 5/9 € 289,90In occasione della benedizione della casa € 100,00

In occasione del festa di compleanno € 50,00In occasione del 40° di Matrimonio € 200,00In occasione del s. Battesimo € 150,00In occasione del s. Battesimo € 50,00In occasione del s. Battesimo € 50,00In occasione del s. Battesimo € 40,00In occasione del s. Battesimo € 70,00In occasione del s. Battesimo € 50,00

Versamenti su “Il Focolare onlus” fino al x-09-106-07-10 € 150,0005-08-10 € 100,0009-08-10 € 150,0020-08-10 in memoria e secondo il desiderio

della cara Mamma € 5.000,0003-09-10 € 150,00

Totale offerte € 40.321,60Utile pranzi o cene al Focolare2a media € 400,00Unitas € 464,19Rustico Belfiore € 378,483a media € 619,98Totale entrate € 42.184,25Debito precedente (1) € 643.952,58interessi passivi 2° trim. 2010 € 3.615,95Debito residuo € 605.684,28

Prestito gratuito € 7.000,00

Altre offertePer gli alluvionati del Pakistan e dell’India € 816,30(1) sul numero precedente, erroneamente calcolato in € 650.872,58NB 1 - per le offerte della giornata “pro Oratorio” di Domenica 12 settembre, sirimanda al prossimo numero

2 - per le offerte lasciate direttamente al Focolare, si rimanda al prossimo nu-mero, per mancanza di spazio

Cultura e notizie

59

PARROCCHIA “S. MARIA NASCENTE” Coccaglio

per altre informazioni, v. il sito internet

Orario delle celebrazioni

FESTIVOore 16.30 s. Messa (Casa Alb. - sabato *)ore 17.30 s. rosarioore 18.00 s. Messa festiva del sabato Rore 7.30 s. Messaore 8.15 c.a Lodiore 8.30 s. rosarioore 9.00 s. Messa Rore 10.00 s. Messa Rore 11.00 s. Messa Rore 15.00 preghiera pomeridiana, sospesa nelle solennitàore 17.30 s. rosario ore 18.00 s. Messa R

nelle solennitàore 17.00 s. rosarioore 17.30 Vespro solenne

e benedizione eucaristica

FERIALEore 7.15/20 s. rosario Rore 7.50 Lodi Rore 8.00 s. Messa Rore 8.30 s. rosario o altra devozione Rore 8.55 Ora di Terza, quando prevista Rore 9.00** s. Messa Rore 16.00 s. rosario o altra devozioneore 16.30*** s. Messa, con il Vespro (v. le variazioni indica-te nel calendario liturgico per i mesi di settembre e ottobre, equelle relative all’ottavario dei Defunti e alla festa dei Patroni)NB: Lodi, Ora media e Vespro sono in canto in caso di Ufficio funebre

R = viene trasmesso/a via radio

Legenda dei simboli:* salvo variazioni

** posticipata ad altra ora in caso di funerale*** anticipata o posticipata ad altra ora

in caso di funerale o di celebrazione serale sostitutiva

Numeri telefonici (premettere sempre 030)Casa canonica (abit. don Giovanni) 7721248Sacrestia - Ufficio parrocchiale ° # 7243028fax Parrocchia ° 7248203Segreteria Oratorio “Il Focolare” 723575Oratorio femminile 7721625Abitazione don Roberto 7721039Abitazione don Titta 7700340Abitazione don Lino ° 7243194Diacono Francesco 723392Del Barba Pierino/Orat. femm. 7721102

# durante gli orari di sacrestia° variato rispetto al nov. 2008

91.85 MHZFASCE ORARIE PER LE TRASMISSIONI DALLA NOSTRA CHIESA: FERIALI: dalle 7.00 alle 7.30; dalle 8.00 alle 9.30; dalle 18.00 alle 19.30, dalle 20.00 alle 21.30FESTIVI: dalle 8.30 alle 12.00; dalle 18.00 alle 19.30Al di fuori di questi orari (per un totale di 5 ore giornaliere)non ci è possibile trasmettere le nostre celebrazioni

La Parrocchia in rete:http://www.coccaglio.comParrocchia: orario delle celebrazioni, calen-dari, appuntamenti, ecc.:

http://www.coccaglio.com/Parrocchia.aspservizio per il Battesimo, il Matrimonio e ilFuneralehttp://www.coccaglio.com/mbf.htm

Oratorio (in allestimento): http://www.coccaglio.com/oratorio

Centro Zonale di Ascolto Famiglia: http://www.coccaglio.com/CAF.asp

Archivio del Bollettino parrocchialehttp://www.coccaglio.com/archiviobollettino.asp

Guida al sito internethttp://www.coccaglio.com/sito.asp

Radio parrocchiale (ECZ-InBlu)http://www.coccaglio.com/radioparrocchiale.asp

Indirizzi di posta elettronicaParrocchia: [email protected]

Oratorio: [email protected]@focolarecoccaglio.191.it

redazione del bollettino parrocchiale: [email protected]

redazione del sito internet: [email protected]

Charitas parrocchiale: [email protected]

Gruppo Missionario:[email protected]

Scout: [email protected]