tempo di migrare ovvero quel giorno in cui non successe nulla ... apparentemente

download tempo di migrare ovvero quel giorno in cui non successe nulla ... apparentemente

of 13

Transcript of tempo di migrare ovvero quel giorno in cui non successe nulla ... apparentemente

  • 7/30/2019 tempo di migrare ovvero quel giorno in cui non successe nulla ... apparentemente

    1/13

    Tempo di migrare

    114

  • 7/30/2019 tempo di migrare ovvero quel giorno in cui non successe nulla ... apparentemente

    2/13

    tempo di migrare

    Sormontata da una cupola di piombo quel giorno Milano inoculava dosi dimalinconia nelle vene dei suoi abitanti e Primo Zanotti non ne fu immune. I

    suoi occhi si stavano sempre pi inumidendo e, quando le palpebre non

    furono pi in grado di contenere tutto il liquido secreto, le lacrime

    cominciarono a tracimare disegnando sulle sue gote sentieri luccicanti

    come scie di lumaca. Inarrestabili correvano a fiotti lungo il viso di Primo

    come inarrestabile sembrava la lama di acciaio temperato che ritmicamente

    colpiva, ferendole a morte, alcune malcapitate cipolle disposte sul tagliere

    di legno. Sul fuoco, in una padella ed una casseruola, l'olio si stavascaldando. Primo aveva deciso di lavorare in parallelo pose il baccal,

    tagliato a listelle ed infarinato dopo un giorno abbondante a bagno in acqua,

    nella padella e le cipolle nella casseruola. Si occup di girare il primo e

    mescolare le seconde affinch entrambi potessero dorarsi senza bruciare.

    Quando Primo decise che le cipolle furono sufficientemente fritte le affog

    nel pomodoro quindi abbass la fiamma e chiuse la casseruola con un

    coperchio. Una volta raggiunta la sua croccante doratura estrasse il merluzzo

    e lo pose su di uno strato di carta da cucina affinch l'olio in eccesso ne

    venisse assorbito. Tempo una decina di minuti e lo avrebbe mandato a

    raggiungere il sugo ormai pronto nella casseruola. A questo punto grazie ad

    una sua scelta al limite del truffaldino aveva almeno un ora di tempo libero

    in cui potersi rilassare. Il giorno prima infatti al supermercato aveva lasciato

    che la sua mano sfiorasse soltanto i normali pacchetti di farina di mais

    e afferrasse invece un pacco di farina gialla pretrattata che prometteva una

    polenta istantanea pronta in soli otto minuti. Decise quindi di godersi i

    frutti della sua malefatta sulla sua poltrona in compagnia del quotidiano e di

    un sigarettone accuratamente aromatizzato. Lesse di una nuova legge che,

    nella miglior tradizione della peggior politica andava incontro alle necessit

    dei disonesti danarosi ma che, forse, avrebbe anche potuto aiutarlo. Difatti

    il sistema di gestione occulta del denaro implementato tempo addietro dalla

    buonanima del Boscolo aveva dei costinon indifferenti ed il suo capitale

    andava sempre pi assottigliandosi, doveva proprio informarsi su questo

    scudo fiscale . Comunque scudo o non scudo i soldi non erano certo pi

    115

  • 7/30/2019 tempo di migrare ovvero quel giorno in cui non successe nulla ... apparentemente

    3/13

    quelli di una volta e presto o tardi avrebbe dovuto mettere in conto la

    possibilit di tornare a lavorare per vivere, come un tempo. Chiss se dopo

    tanti anni ne sarebbe stato ancora capace. Comunque non era ancora urgentee Primo confidava che qualcosa sarebbe prima o poi successo. Fu interrotto

    nel suo cogitare dalla pazzia, madness in inglese e per la precisione dal loro

    pezzo pi famoso one step beyond Si alz dalla poltrona alla ricerca della

    sorgente della musica, la trov nella tasca del giubbotto e premette il tasto

    verde di risposta alla chiamata. Era Marta. Ciao! Allora stai arrivando? Ti

    vengo a prendere in stazione?- - no Pri, sono a casa, non sono partita,

    successo un casino, mio padre all'ospedale- - oh cazzo!- - ha avuto un

    malore adesso si ripreso comunque lo tengono dentro sai com'- eccome selo sapeva, Primo riviveva sentendo quelle parole i ricordi di anni prima

    quando accompagnava il proprio padre lungo i tornanti del suo Golgota fino

    a che il cancro non lo ebbe inchiodato definitivamente alla sua croce. - Mi

    dispiace di non poter essere l ma...- - non ti preoccupare, ci saranno altre

    occasioni, ora occupati delle cose importanti... fammi sapere mi raccomando -

    - s s ti richiamo pi avanti, ora ti saluto ciao un bacio- ciao a presto..- Fu cos

    che Primo si trov a breve di fronte ad un piatto di polenta e baccal con la

    sola compagnia della radio accesa e di una bottiglia di bonarda aperta. Ladigestione fu alquanto impegnativa e il corpo di Primo scivolava in uno stato

    di inebetito torpore quando si decise a reagire. Aveva bisogno di movimento,

    raccolse le sue energie, si vest adeguatamente al freddo imperante e part per

    una passeggiata senza meta dettata dal solo scopo di riattivare l' organismo. I

    suoi respiri venivano sottolineati da una nuvola di vapore di condensa ci lo

    port a domandarsi se altri aliti che il suo corpo aveva cominciato ad espirare

    attraverso una feritoia agli antipodi della bocca stessero ricevendo lo stesso

    trattamento da quel freddo pomeriggio. Impossibilitato alla verifica empiricadai limiti di torsione del proprio tronco decise di evitare possibili imbarazzi

    dirigendosi verso il parco Nord che in una giornata di tal guisa immaginava

    deserto. Non propriamente di deserto si trattava in quanto possessori di cani

    appassionati di jogging e fanatici della partitella ne costituivano una discreta

    popolazione. Primo punt verso la collinetta e la sal fino al culmine laddove

    sta il monumento ai caduti per poi ridiscenderla dall'altro lato, prosegu in

    direzione di Bruzzano utilizzando il sovrappasso pedonale e, molti passi

    dopo, per la prima volta, prov anche quello nuovo che permetteva il valico

    116

  • 7/30/2019 tempo di migrare ovvero quel giorno in cui non successe nulla ... apparentemente

    4/13

    della superstrada Milano Meda. Sentiva il freddo sul volto e sulle mani

    quando la voglia di un joint lo costringeva ad estrarle dalle tasche, ma sentiva

    anche che il movimento stava inumidendo le sue ascelle. Sentiva pi di ognialtra cosa che il tempo era ormai maturo per migrare e che Luned avrebbe

    cominciato la sua ricerca di un buon biglietto per qualche buon posto . Per

    l'intanto decise di raggiungere Villa Litta, il suo parco e la sua biblioteca

    laddove sost ad approfittare dell'emeroteca. Diede un veloce scorso al

    Manifesto e a Repubblica tralasci Il Fatto visto che gi l'aveva letto a casa e

    si dedic a Internazionale. Arrivato alla pagina delle strisce a fumetti prese

    coscienza della sua necessit di bere un caff, ripose la rivista e usc alla

    ricerca di un bar. Cambi idea dopo pochi passi quando la vista dell'auto diun suo amico parcheggiata lo indusse a chiamarlo e ad offrirsi quale ospite

    per l'appunto per un caff. Poco dopo Luciano gentile come sempre nel

    mentre serrava la moka inform Primo di una sua recente sebbene non del

    tutto verificata scoperta cio che molti anni addietro quella stessa casa ebbe

    ospitato nientemeno che Michele Sindona - della correzione cianuro ne faccio

    a meno per stavolta- comment Primo sgranellando un pezzetto di una resina

    marrone. Ignaro che il suo essere in quel luogo in quel momento era

    conseguenza di altri fatti all'apparenza insignificanti accaduti pochi giorniprima molti chilometri pi a Nord.

    117

  • 7/30/2019 tempo di migrare ovvero quel giorno in cui non successe nulla ... apparentemente

    5/13

    Terra di mulini a vento

    Sotto un alito di fumo piegato dal vento che spirava lungo i declivi della valledella Mosa stava il comignolo di una graziosa casetta di campagna di quelle

    che possiamo immaginare in una fiaba. Era la casa dove Jap aveva deciso di

    abitare dopo il divorzio. La fine del suo matrimonio si era trasformata in una

    catarsi positiva che gli aveva permesso di chiudere definitivamente con una

    vita che ormai lo annoiava e lo imbruttiva. In breve aveva lasciato il suo lavoro

    di legale presso una multinazionale alimentare e la sua citt Rotterdam e si era

    ritirato in campagna laddove sopravviveva crescendo erba che rivendeva

    presso i coffe shop di Maastricht. Sebbene la moderna tecnologia dellecoltivazioni indoor permetta ormai tre diversi raccolti in un anno Jap se ne

    concedeva al massimo due ritagliandosi cos il tempo per viaggiare,

    soprattutto attraverso l'oriente India, Indocina, Indonesia, ma concedendosi

    anche qualche visita al Sud America e all'Africa. In onore della sua

    metamorfosi Jap appese alla parete del suo tinello una grande stampa

    raffigurante il dio Shiva che nella trimurti induista si occupa della distruzione

    necessaria al cambiamento. Quel giorno era seduto davanti al caminetto,

    guardava fuori dalla finestra, le pale eoliche da cui traeva la sua energia

    stavano girando quasi a tutta ma i suoi coglioni giravano ancor di pi. Si era

    appena sentito con Anna la sua ex moglie che era riuscita nell'ardua impresa di

    farlo uscire dalla grazia di qualsivoglia dio. Si mise a frugare tra i cassetti

    cercando un ricordo della sua vita ormai passata di cui aveva deciso di

    disfarsi, lo trov. Si trattava dell'anello che anni prima sul ponte dei sospiri a

    Venezia aveva donato ad Anna chiedendole di sposarlo. Fu li per l per

    buttarlo tra le fiamme quando decise che il destino di quell'oggetto sarebbe

    stato un altro con un significato simbolico decisamente superiore. Tempo

    poche ore ed era in sella della sua fidata Moto Guzzi pronto ad attraversare

    mezza Europa ed il suo gelo per andare a gettare quell'ingombrante ricordo

    nelle puzzolenti acque della pi romantica citt del mondo laddove il misfatto

    era stato compiuto. L'avvocato Jap Blind con la sua insulsa esistenza stipata di

    effimere certezze segu quel piccolo cerchio di metallo nobile sul fondo del

    canale per non riemergere mai pi. Almeno questo pensava l'essere umano Jap

    Blind rimasto affacciato al parapetto del ponte. Espletato il rito si concesse una

    118

  • 7/30/2019 tempo di migrare ovvero quel giorno in cui non successe nulla ... apparentemente

    6/13

    giornata da stupid turist al termine della quale decise di far visita ad una sua

    amica conosciuta un paio d'anni prima anche in senso biblico in un' amena

    localit di mare nel sud dello stato indiano di Goa. L'improvvisata sort il suoeffetto e i due divisero volentieri nell'ordine un mare di ricordi la cena il letto

    ed il piacere che si concedettero . Lei sarebbe dovuta andare a Milano il giorno

    appresso ma durante la notte cambi idea. Jap la sent parlare tra se e se in

    italiano non capendo quindi il significato delle parole che risuonarono nelle

    sue orecchie come puro suono mi inventer qualche scusa , del resto pap

    in ospedale..-.

    119

  • 7/30/2019 tempo di migrare ovvero quel giorno in cui non successe nulla ... apparentemente

    7/13

    Il Figa

    Luciano avvert Primo che si sarebbe trovato con alcuni amici al Tamburo dilatta in ora aperitivo e che se voleva poteva aggregarsi alla compagnia. Cos

    fece dopo essere ripassato a casa dove venne impegnato in una defecazione

    straordinaria sia per l'orario che per la massa e l'odore. Quando si present al

    pub in questione Luciano non era ancora arrivato e Primo ritrov alcuni volti

    conosciuti per lo pi superficialmente. Spiccava sia per il suo fisico imponente

    che per la sua voce stentorea Paolo Giffoni detto Il Figa probabilmente a causa

    della sua abitudine ad intercalare qualsivoglia frase con quella parola. Primo,

    come la maggior parte degli astanti lo conosceva solo con il suo soprannome econ quello lo salut. - Hola Figa come butta?- Il Figa che stava gi decisamente

    addentro alla Gallina rispose con un sonoro rutto a cui segu un coro di risate

    degli astanti. - Figa! e che cazzo!- si lament un sodale che Primo conosceva

    solo di vista - Eh, Figa, cazzo volete, fatti fummo per viver come bruti - - Fatti

    non foste per viver come bruti Figa stavolta hai toppato- - no , figa!,non ho

    toppato era una parodia ! Poi se qualcuno ha toppato stato Dante, non io,

    indubitabilmente siamo fatti per viver come bruti lo dice anche la Bibbia,

    Adamo ed Eva furono cacciati dal paradiso terrestre non per aver assaggiato il

    frutto del peccato come i preti raccontano ai bambini ma bens l'albero della

    conoscenza... Anche in un sacco di altre religioni c' questo culto di un' et

    dell'oro ormai svanita quando gli uomini vivevano in armonia con la natura

    per l'appunto come bruti ma anche Rousseau e Voltaire se ne erano accorti eh

    che figa! Che cosa ve lo dico a fare a voialtri...- - Figa, ma non ti sembra di

    essere un po' in contraddizione se per dimostrare che siamo tutti dei bruti mi

    citi la bibbia Rousseau Voltaire e Dante?- lo interruppe Primo - Eh figa! La

    coerenza la virt dei poveri di spirito - - Era buono il pollo Figa? - Lo

    interruppe una voce scocciata dal fatto che la canna pareva aver esaurito la sua

    spinta propulsiva incollata alle dita del buon Figa che incass l'epiteto aspir

    un ultimo tiro e pass a chi lo seguiva. Le geometrie variabili secondo cui si

    dispongono i frequentatori di bar non si smentirono ed in breve i cerchi si

    ruppero per ricomporsi in altri cerchi in triangoli ed in quadrati. Pi avanti

    nella serata Primo si ritrov nello stesso poligono col Figa Luciano e Paola.

    Paola stava asciugando Luciano con delle sue paranoie di coppia o meglio di

    120

  • 7/30/2019 tempo di migrare ovvero quel giorno in cui non successe nulla ... apparentemente

    8/13

    coppia scoppiata con un componente che non se ne capacitava e continuava a

    romperle i coglioni in modalit meritevoli di una denuncia per stalking. Primo

    stava tagliando la cartina e impastando il tutto, Luciano stava arrotolando ilfiltro e sperando in cuor suo che qualcuno lo liberasse dalla stressante

    incombenza di stare a sentire le recriminazioni dell'amica. Ci pens il Figa nel

    momento che la sent pronunciare un - certo che voi uomini sapete essere dei

    begli stronzi quando volete..- - S, figa! Adesso gli uomini sono tutti stronzi....

    Io con Alberto ci ho fatto anche le medie assieme si vedeva fin da allora che era

    uno stronzo .. e te te lo sei andato a cercare col lanternino il pi stronzo del

    paese e adesso vieni qui a lamentarti che gli uomini sono tutti stronzi ... ma vai

    a dar via il culo vai!- Primo non conosceva questo stronzo di Alberto quindinon avrebbe potuto dare un parere a ragion veduta ma, se fosse stato suo il

    compito di giudicare il match, avrebbe indubbiamente appuntato sul suo

    personalissimo cartellino un Il Figa 1 , la Figa 0.

    121

  • 7/30/2019 tempo di migrare ovvero quel giorno in cui non successe nulla ... apparentemente

    9/13

    Il Frullino

    Qualcosa di inaspettato fece la sua comparsa al limite del campo visivo diPrimo Zanotti, un ombra, un ombra dal suo passato. Quell'ombra aveva

    varcato la soglia del locale , aveva salutato sia Luciano che Il Figa ed anche un

    altro paio di altri avventori prima di accorgersi della sua presenza. - Primo!-

    pronunci stupita - cazzo ce fai da queste parti!- gli disse a mo' di convenevole.

    Primo aveva conosciuto Simona alcuni anni prima quando lavorava con Silvia

    all'ospedale San Carlo. La ricordava come una bella persona. Si trattava di un

    esemplare pi unico che raro di romana trasferitasi a Milano senza essersene

    pentita. La sapeva usa a concedersi periodi di aspettativa durante i qualimetteva le sue credenziali di infermiera specializzata a disposizione di

    benemerite organizzazioni di volontariato, al tempo in cui si conobbero era

    appena tornata da sei mesi presso un ospedale di Emergency in Cambogia. Ai

    tempi Silvia gli aveva mostrato la sua pagina di facebook colma di adesioni

    alle pi disparate giuste cause dalla lotta contro la privatizzazione dell'acqua

    al no al razzismo, al nucleare, alla TAV o al Dal Molin fino al sostegno dei

    diritti dei popoli oppressi che via via potevano essere tibetani, saraui, curdi,

    Kareen o palestinesi. Insomma la classica persona a cui sarebbe piaciutosalvare il mondo Primo nutriva sempre un senso di ammirazione per le

    persone che volevano salvare il mondo le riteneva migliori di lui, pur essendo

    intimamente convinto che il mondo non abbia nessuna voglia di essere salvato.

    Le ultime sue notizie le aveva avute da Silvia, un poco preoccupata per la

    giovane amica gli aveva detto ,alcuni mesi prima della sua tragica fine, che

    Simona per via della sua mala abitudine di voler vedere solo il lato buono

    delle persone si stava impegolando con uno stronzo di prima categoria e,

    quando se ne sarebbe accorta sarebbe stato troppo tardi. Quella sera Simona

    era entrata in quel pub a poche centinaia di metri da casa sua nella speranza di

    incontrare qualche volto amico che la potesse distrarre dai funerei eventi del

    pomeriggio. Tornata a casa dopo un primo turno particolarmente duro in cui

    le era toccato alzare il lenzuolo sul volto di ben tre pazienti si era lasciata

    andare sul divano, la televisione accesa trasmetteva una puntata dei Simpsons,

    lei stava sbucciando un invitante Tarocco siciliano DOP nell'intenzione di

    mangiarselo a spicchi. Suon il telefono era di nuovo Giorgio, non aveva

    122

  • 7/30/2019 tempo di migrare ovvero quel giorno in cui non successe nulla ... apparentemente

    10/13

    nessuna voglia di sorbirsi le solite rotture di coglioni di quell'ex che ancora non

    si rassegnava di esserlo, spense l'apparecchio e, poco dopo si addorment. In

    sogno rivide l'operazione a cuore aperto a cui aveva assistito neanche duesettimane prima e finita male, riud il suono della voce del professor Ribocchi

    pronunciare un l'abbiamo perso! a differenza del ricordo reale in sogno lei

    guardava quella libbra di carne e ne percepiva un movimento, cercava quindi

    di richiamare gli altri membri dello staff chirurgico urlando - ancora vivo,

    ancora vivo!- ma nessuno la sentiva e continuavano a lasciare la sala

    operatoria solo lei era rimasta e guardava quel cuore ferito pulsare e ne sentiva

    il rumore sempre pi forte nella sua testa fino a che... si svegli. - Ma chi cazzo

    bussa a 'sto modo come un ossesso - pens ad alta voce non appena desta.Alzandosi e avvicinandosi alla porta realizz che non poteva essere che lui e si

    predispose a stampargli in faccia il pi deciso vaffanculo che avesse mai

    ricevuto nella sua vita. Apr pi incazzata che mai e, prima ancora che potesse

    aprir bocca venne raggiunta da un pugno in pieno volto che le tolse per

    qualche attimo la coscienza della realt oggettiva. Si ritrov supina sol divano,

    un puzzolente cencio le era stato infilato nella bocca e le impediva di urlare, il

    peso di un corpo pi grande del suo le impediva di alzarsi, le sue mani erano

    trattenute dietro la sua schiena da un unica altra mano, un' altra mano estraneale aveva cavato di dosso i pantaloni della tuta e le mutande e stava aiutando

    un altra parte di quel corpo nemico a trovare la strada per le sue intimit .

    Riusc a liberare il braccio sinistro con uno strattone e sent il tatto di qualcosa

    di freddo, metallico, umido di succo di arancia. Riusc ad afferrare il coltello

    per il manico e, con tutte le sue forze, sferr un colpo alla ceca. Fortuna volle

    che il colpo raggiungesse il bersaglio e che la lama scivolasse tra le costole fino

    a trafiggere il cuore. Con fatica si lev il cadavere di Giorgio dalla schiena e si

    alz pronunciando quindi ad alta voce quella verit che da anni tentava dinascondere a se stessa Che vita di merda!-. Le sue decisioni successive

    furono probabilmente influenzate dallo shock subito infatti decise di chiuderla

    l, far sparire il cadavere e non pensarci pi. Decise che l'avrebbe fatto a pezzi

    col frullino o flessibile come dicono qua al nord per poi farlo sparire pezzetto

    per pezzetto nei normali sacchi della monnezza. Il congelatore in cantina le

    avrebbe dato una grossa mano, congelando il corpo pensava avrebbe potuto

    farlo a pezzi senza spargere brandelli di quella merda d'uomo ai quattro venti.

    Scese ad accenderlo quindi trascin il cadavere per i piedi lungo il pavimento

    123

  • 7/30/2019 tempo di migrare ovvero quel giorno in cui non successe nulla ... apparentemente

    11/13

    del soggiorno e lungo la rampa di scale. Usando come fulcro un tassello

    infilato nel soffitto probabilmente dal precedente inquilino, us una fune per

    sollevare il corpo fino all'altezza dello sportello e lo fece rotolare all'interno.Pass poi due ore a pulire quindi usc di casa visto che la consapevolezza di un

    cadavere in cantina non la lasciava serena sotto il suo tetto. Fu quella stessa

    consapevolezza che la convinse pi tardi ad aggregarsi a quel piccolo

    drappello che aveva accettato l'invito a recarsi a casa di Primo per gustare

    qualche fetta di polenta abbrustolita condita con gorgonzola o con una fetta di

    speck oppure con il sugo di merluzzo.

    124

  • 7/30/2019 tempo di migrare ovvero quel giorno in cui non successe nulla ... apparentemente

    12/13

    La colazione dei campioni

    La serata si andava esaurendo nella notte e con lei la polenta e la bonarda. Lelibagioni furono intervallate da degustazioni dell'erbetta di Luciano, del nero

    del Figa, del polline di Simona e della charas di Primo. L'ultima fetta di

    polenta fu appannaggio di Simona che, non avendo trovato per tutto il giorno

    il tempo di mangiare null'altro che un succoso tarocco, era anche la pi

    affamata. La copr col sugo e fece a Primo un complimento sulle sue capacit

    culinarie, si sent rispondere che la sua specialit erano le colazioni e che gliene

    avrebbe preparata una eccezionale se solo si fosse trattenuta fino all'ora

    propizia. L'ottimismo dell'ebrezza aveva ormai soppiantato il pessimismodella ragione e Primo pensava che ci fosse una reale possibilit che le distanze

    tra lui e Simona potessero quella sera ridursi. Possibilit s reale ma

    sicuramente non altamente probabile, Un serio allibratore avrebbe pagato non

    meno di dieci a uno il concretizzarsi dell'evento. Rimase spiazzato quando lei

    accett il suo invito. Non poteva sapere che la scelta operata era tra la sua

    compagnia e quella di un cadavere in procinto di congelarsi ed anche se lo

    avesse saputo probabilmente non ci avrebbe dato un gran peso. Aveva fame,

    non certo di polenta, ma di carne, di carne viva, vibrante. Carne che assaggi

    poco dopo che gli altri due ebbero mollato il colpo. Carne che lasci sulle sue

    papille gustative l'inebriante per quanto leggermente acidulo sapore del

    piacere. Dopo che la lingua riusc nell'impresa di stanare il piacere che Simona

    estern nel grido dell'orgasmo si sent schienato e cavalcato dal voluttuoso

    corpo della donna intersecato al suo. La malinconia del mattino era ormai

    svanita, annichilita dalla cerveza, dalla ganja e sopratutto dalla concia e gli

    occhi di Primo si chiusero sereni. Ragionamento analogo poteva valere per

    Simona che, sostituendo concia con pinga nella trimurti del saggio Jos era

    riuscita a lasciarsi per un frangente alle spalle il piccolo problema che

    l'attendeva tra le mura di casa e serenamente addormentarsi per le poche ore

    che la notte le poteva ancora concedere. Si svegli in ritardo per il lavoro, non

    ebbe il tempo di gustare la colazione promessa eccezzion fatta per un modesto

    rivolo di sperma che ingoi dopo averlo risucchiato dall'erezione mattutina del

    suo amante e se ne and. No, disse che aveva un impegno e che per qualche

    giorno non si sarebbero potuti vedere. L'impegno su cui Primo non si sent in

    125

  • 7/30/2019 tempo di migrare ovvero quel giorno in cui non successe nulla ... apparentemente

    13/13

    diritto di indagare era il lungo armeggiare di frullino che l' attendeva a casa

    sua dopo il lavoro. Il lavoro... Uno spettro che rischiava di doversi

    rimaterializzare nella vita di Primo sempre che non fosse successo qualcosa prima o poi. Rimase qualche tempo a rifletterci su nel mentre si godeva il

    tepore delle lenzuola poi si decise, si alz, accese il computer e cominci a

    cercare il biglietto aereo pi economico per lasciarsi alle spalle il freddo

    inverno di Milano.

    126