PERCORSI SCOLASTICI E CONDIZIONI FAMILIARI. A CHE … · Linee guida per l'accoglienza e...

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PERCORSI SCOLASTICI E CONDIZIONI FAMILIARI. A CHE PUNTO SIAMO CON L’INTEGRAZIONE? Relazione di Marco Campione Bologna, 6 novembre 2018

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PERCORSI SCOLASTICI E CONDIZIONI FAMILIARI. A CHE PUNTO SIAMO CON

L’INTEGRAZIONE?Relazione di Marco Campione

Bologna, 6 novembre 2018

Marco Campione - per info: marcocampione.wordpress.com

QUADRO DI RIFERIMENTO FINO AL 2014

d.lgs. 286/1998 • I minori stranieri presenti sul territorio nazionale sono soggetti all’obbligo scolastico e ad essi si applicano tutte le disposizioni

vigenti in materia di diritto all’istruzione, di accesso ai servizi educativi, di partecipazione alla vita della comunità scolastica.

DPR 394/1999 • I minori stranieri hanno diritto all’istruzione indipendentemente dalla regolarità della propria posizione, nelle forme e nei modi

previsti per i cittadini italiani. • L’iscrizione può essere richiesta in qualunque periodo dell’anno scolastico. • I minori sono iscritti alla classe corrispondente all'età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l'iscrizione ad una

classe diversa, tenendo conto dell'ordinamento degli studi del Paese di provenienza, del corso di studi seguito, del livello di preparazione raggiunto.

• Il collegio dei docenti definisce il necessario adattamento dei programmi di insegnamento. Allo scopo, possono essere adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni per facilitare l'apprendimento della lingua italiana.

• Il consolidamento della conoscenza della lingua italiana può essere realizzato anche mediante l'attivazione di corsi intensivi sulla base di specifici progetti.

Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri (del 2014, aggiornamento di quelle del 2006). • Indicazioni operative e modelli di integrazione e sostegno didattico che alcune scuole avevano già sperimentato. • Si auspica una equilibrata distribuzione delle iscrizioni attraverso un'intesa tra scuole, organizzate in reti di scuole, e una

collaborazione mirata con gli enti locali. • Nell'ambito delle singole scuole, l'orientamento più diffuso è quello di favorire l'eterogeneità delle cittadinanze nella

composizione delle classi • Viene richiamato il limite massimo di presenza di studenti stranieri nelle singole classi, fissato, di norma, nel 30% del totale

degli iscritti (Circolare ministeriale n. 2 dell'8 gennaio 2010). Detto limite può essere innalzato o ridotto, con determinazione del Direttore generale dell'Ufficio Scolastico Regionale, qualora gli alunni stranieri siano già in possesso di adeguate competenze linguistiche o, al contrario, a fronte della presenza di alunni stranieri con una padronanza della lingua italiana ancora inadeguata o comunque in tutti i casi in cui si riscontrino particolari complessità.

• Viene auspicata la previsione di percorsi di formazione specifici per il personale scolastico neoassunto, nonché per quello in servizio che desideri accrescere le proprie competenze.

• Ulteriori argomenti affrontati hanno riguardato il coinvolgimento e la partecipazione delle famiglie, la valutazione, l'orientamento (soprattutto per quanto riguarda il passaggio alla scuola secondaria di secondo grado), e l'insegnamento dell'italiano come lingua seconda (L2).

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L’OSSERVATORIO NAZIONALE PER L'INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI

DM 714/2014 • Ricostituito l’Osservatorio Nazionale, con compiti consultivi e propositivi. • Obiettivi:

- promuovere politiche scolastiche per l'integrazione degli alunni con cittadinanza non italiana e verificarne la loro attuazione (anche tramite monitoraggi)

- incoraggiare accordi interistituzionali - favorire la sperimentazione e l'innovazione metodologica, didattica e disciplinare

• Presieduto dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca o dal sottosegretario con delega alle tematiche dell’integrazione. Composto da rappresentanti degli istituti di ricerca, delle associazioni e degli enti di rilievo nazionale impegnati nel settore dell'integrazione degli alunni stranieri e dell'intercultura, da esperti del mondo accademico, culturale e sociale e da dirigenti scolastici.

• Ha elaborato raccomandazioni e proposte operative, che integrano e in parte superano (non solo nella tipologia di strumento individuato) le linee guida del 2014. Un documento snello, non burocratico e molto orientato al fare.

• Resta in carica tre anni

DM 643/2017 e 685/2017 • Nuovo osservatorio con obiettivi analoghi • Novità nella composizione, visto che vede anche la partecipazione delle associazioni dei giovani di cittadinanza non

italiana • Istituiti cinque gruppi di lavoro

- Scuola nelle periferie urbane multiculturali - Revisione dei curricoli in prospettiva interculturale - Insegnamento dell'italiano come lingua seconda (L2) e plurilinguismo - Formazione del personale scolastico e istruzione degli adulti - Cittadinanza e nuove generazioni italiane

• Resta in carica tre anni

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LA LEGGE 107/2015 SISTEMATIZZA E CONSOLIDA IL QUADRO DI RIFERIMENTO

Comma 7, lettera r • Fra gli obiettivi dell'offerta formativa sono inseriti l'alfabetizzazione e il perfezionamento dell'italiano come

lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali.

Comma 32 • Le attività e i progetti di orientamento scolastico sono sviluppati con modalità idonee a sostenere anche le

eventuali difficoltà e problematiche proprie degli studenti di origine straniera.

Commi 124 e 125 (attuazione con DM 197/2016) • Piano nazionale 2016/2019 per la formazione in servizio dei docenti (che riguarda anche dirigenti

scolastici e personale ATA), ha individuato tra le priorità nazionali "l'integrazione, le competenze di cittadinanza e di cittadinanza globale".

• Nel quadro degli obiettivi formativi individuati da tale Piano, il Ministero dell’Interno ha finanziato con 4 Milioni (dal Fondo FAMI) un progetto pluriennale finalizzato alla formazione del personale della scuola che opera in contesti ad elevata complessità multiculturale. Il progetto ha quale obiettivo generale quello di implementare e rafforzare le competenze dei dirigenti e del personale scolastico in relazione alla multiculturalità, con l'obiettivo di migliorare la qualità dell'inclusione scolastica e coinvolge 1000 dirigenti scolastici, 10.000 docenti e 2000 unità di personale ATA.

Comma 114 e DPR 19/2016 • Nell’ambito della razionalizzazione e accorpamento delle classi di concorso viene istituita la nuova classe di

concorso A-23, Lingua italiana per discenti di lingua straniera. • Conseguentemente, nell'ambito del concorso bandito con D.D.G. 106/2016, sono stati previsti 506 posti

relativi alla nuova classe di concorso.

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FOCUS MIUR: ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA ANNO SCOLASTICO 2016/17

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FOCUS MIUR: ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA• In dieci anni il numero assoluto

aumenta del 44% • Infanzia 48% • Primaria 39% • Medie 33% • Superiori 61%

• Le stesse scuole superiori che sono state investite da un altro cambiamento s ign i f i ca t ivo : l’accesso di massa alle superiori

• Cittadini tra i 14 e i 18 anni a scuola:

• 1949 10% • 1961 20% • 1971 48% • 1985 60% • 1990 68% • 2005 93% • 2015 93%

• Ovviamente non si può dire lo stesso del successo scolastico:

• cittadini tra i 18 e i 24 anni con la sola licenza media:

• Italia 14% • Emilia Romagna: dal 6%

di Ravenna al 13% di Reggio E. e Modena

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FOCUS MIUR: ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANALa diffusione sul territorio nazionale non è omogenea

• Valori assoluti. Più del 50% degli studenti CNI è concentrato in 5 regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Lazio e Toscana)

• Valori relativi. L’Emilia Romagna è l’unica regione “sul podio” in tutti gli indicatori evidenziati (quasi sempre sul gradino più alto); la Lombardia in tutti tranne uno

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FOCUS MIUR: ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA

La distribuzione non è omogenea nemmeno all’interno dello stesso territorio. In Emilia Romagna il 60% degli alunni con cittadinanza non italiana è concentrato in 15 comuni

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SCUOLE CON OLTRE IL 30%

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CLASSI CON OLTRE 30%

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ACQUISTA SEMPRE PIÙ CENTRALITÀ LA SECONDARIAGià oggi il 60% degli alunni con cittadinanza non italiana sono nati in Italia Il tema della minore conoscenza della lingua è secondario per tutto il primo ciclo e ha un impatto importante solo nel secondo ciclo Diventerà sempre più importante il tema delle seconde generazioni. In particolare nella secondaria (di primo e di secondo grado) Il tema della conoscenza della lingua perde di valore e il focus andrà spostato sulla costruzione di una scuola inclusiva. Inclusiva per tutti, non solo per gli studenti CNI La buona notizia è che abbiamo un po’ di tempo

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RITARDI E DROP OUT

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UN’ULTIMA SLIDE SULLE SCUOLE MEDIE: ORIENTAMENTO!

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PROPOSTE? PROVOCAZIONI

La prima cosa da fare al MIUR è non “fare” nulla al MIUR: le scuole autonome hanno le risorse per fare bene. Sono pochi (e sempre meno) i problemi “specifici” per gli studenti CNI.

Esiste piuttosto il problema di creare una scuola realmente inclusiva per tutti. MA…

• Meno burocrazia • Più strumenti: carriere, chiamata per competenze, formazione obbligatoria • Tutte cose, non a caso, che servono alla scuola a prescindere

Iniziare riflessione sulle seconde generazioni e sulle problematiche per molti versi ignoti ad esse connesse Rafforzare ed estendere anche alle altre scuole lo “spirito” della riforma dei professionali Continuare a pubblicare il FOCUS: conoscere per deliberare E INFINE… il cosiddetto “ius culturae”: non c’entra, ma c’entra

• Aiuterebbe a ripensare l’inclusione come processo e non come prodotto (il progettino)

• Fondamentale per dare un segnale alle seconde generazioni

GRAZIE PER L’ATTENZIONE!

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