Perchè ci ammaliamo? Chi e che cosa ci guarisce? · le tradizioni mediche del mondo occidentale e...

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Chi e che cosa ci guarisce? Perchè ci ammaliamo? www.affarnostro.it GREAT MEMORIES

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Chi e che cosaci guarisce?

Perchè ci ammaliamo?

www.affarnostro.it

GREAT MEMORIES

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Ci sono domande che inevitabilmente (e nostro malgrado)

prima o poi ci poniamo nella vita. “Perché ci ammaliamo?” è una

di queste: l’esperienza della malattia è universale; interessa tutti,

a qualsiasi latitudine viviamo. Spiegare l’essenza della malattia

è fondamentale per poi poter affrontare la domanda

che viene subito dopo, quella relativa al “Chi e che cosa

ci guarisce?”. Liquidare questi interrogativi con la risposta

che la malattia è il solo risultato di un agente patogeno esterno

e che la remissione del sintomo è guarigione ci è parso troppo

poco esaustivo. Abbiamo allora deciso di mettere a confronto

le tradizioni mediche del mondo occidentale e orientale

(la medicina scientifico-allopatica, l’omeopatica, l’antroposofica,

l’ayurvedica e la tradizionale cinese) e alcune discipline come la

fitoterapia o la naturopatia, al fine di avere una visione più ampia

sul tema dello “star bene”. Un tema che crediamo debba essere

sempre più un “affar nostro”, non fosse altro che i primi

beneficiari di una sua maggior comprensione siamo proprio noi

stessi. Alle due domande verranno date risposte nel corso di

due incontri organizzati al primo festival dell’Olismo di Milano

e alla fiera Fa’ la cosa giusta! Si tratta dei primi di una serie

di incontri che – mettendo a confronto più visioni mediche

e discipline – tratteranno i grandi temi del nostro benessere.

AFFARNOSTRO

Tutte le informazioni di questa pubblicazione hanno carattere puramentedivulgativo e non intendono sostituire i consigli di medici e personale sanitario

qualificato, i soli soggetti abilitati legalmente alla professione medica.

Organizzazione e relizzazione testi: Ornella GiolaProgetto grafico e comunicazione: Mina Florio

Collaboratori: Davide Monguzzi, Alessandra Rabuini e Giusi Raimo

Stampa pubblicazione: Mediaprint - Milano

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Un sistema di medicina preventiva e di cura della salute con quasi 5 milaanni di storia alle spalle. Questo è l’Ayurveda, termine di derivazionesanscrita* che significa “scienza (o conoscenza) della vita” (ayus ovvero

vita e veda cioè scienza o conoscenza). E’ nata in India ed è tuttora diffusa-mente praticata in questo Paese; negli anni 80 l’Organizzazione Mondialedella Sanità (OMS) l’ha dichiarata tra le terapie mediche più semplici e dut-tili esistenti. Nel suo libro “Benessere totale” il celebre medico e scrittore in-diano-americano Deepak Chopra, fondatore dell’American Association ofAyurvedic Medicine, afferma: “Scopo dell’Ayurveda è spiegarci come determi-nare, modellare, estendere e in definitiva controllare la nostra vita senza l’interfe-renza della malattia o della vecchiaia. Il principio guida dell’Ayurveda è che la menteesercita un’influenza fondamentale sul corpo e la libertà dalla malattia dipende dalrapporto con la nostra autocoscienza”. L’Ayurveda non è dunque solo un sistemamedico, ma anche una via per il risveglio interiore, per trovare il senso piùprofondo del “perché viviamo”.Gli antichi ayurvedici si sono chiesti: “Dobbiamo proprio ammalarci e invec-chiare?”. La risposta che si sono dati è stato un sonoro “No!”. Se teniamo inarmonia ed equilibrio le forze dentro di noi e con l’ambiente circostante, pos-

nessere fisico, psichico e sociale". Per contrastarela malattia l’Ayurveda interviene con un’ampia far-macopea e vari strumenti, ma la parte più impor-tante del lavoro viene svolta in sede preventiva. Laprima domanda che un medico ayurvedico sipone non è “di cosa soffre il mio paziente?”, bensì:“chi è il mio paziente?” ovvero a quale “tipo” cor-poreo o pakriti (natura) corrisponde.

“L'individuo sano è colui che ha umori, il fuocodigestivo, i componenti tissutali e le funzioniescretorie ognuno in buon equilibrio e che ha lospirito, i sensi e la mente sempre compiaciuti",così il medico ayurvedico Sushruta definiva, secolifa, lo stato di salute. Una definizione che l’Orga-nizzazione Mondiale della Sanità ha fatto propria,affermando che la salute è “uno stato di pieno be-

IL PAZIENTE, QUESTO CONOSCIUTO

3medicina ayurvedica

SeCOndO qUeStA MiLLenAriA trAdiziOne MediCA

indiAnA Si PUò Prevenire Ogni PrObLeMA di SALUte,

A PAttO di MAntenere in eqUiLibriO COrPO, Mente

e SPiritO. UnA vitA SenzA MALAttiA e veCChiAiA

è dUnqUe POSSibiLe.

“La menteesercitaun’influenzafondamentale sul corpo e la libertà dallamalattia dipendedal rapporto con la nostraautocoscienza”

MEDICINA AYURVEDICA

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siti, asma, bronchiti e dolori alle articolazioni). E’un dosha lento, il cui tema dominante è la rilassa-tezza. I kapha sono affettuosi e tolleranti (in unaparola materni), ma la loro tipica emozione nega-tiva è l’attaccamento. Se in squilibrio diventanotestardi, indolenti e pigri. Spesso solo uno o due dosha predominano nellanostra personalità e costituzione fisiologica o pa-kriti. Quest’ultima è responsabile anche delle pre-disposizioni individuali verso squilibri e malattie.E così la conoscenza della nostra prakriti diventamolto importante per una gestione consapevoledella nostra vita e della nostra salute. La preva-lenza di questo o quel dosha fornisce infatti indi-cazioni molto chiare non solamente sul tipo didieta da seguire, ma anche sullo stile di vita piùadatto alla propria costituzione. I dosha consen-tono il dialogo della mente col corpo: gli eventimentali (paure, speranze, dubbi, desideri, ecc.) la-sciano un marchio sulla nostra componente fisio-logica. Lo squilibrio dei dosha è l’indicatore primoche la mente e il corpo non sono coordinati traloro. “Ecco perché – scrive Chopra – un grande poetacome Keats morì a 26 anni di tubercolosi e un geniodella musica come Mozart a soli 35 anni per una pa-tologia renale: mancava la coordinazione tra genialitàdella mente e corpo”. I dosha sono in stretta rela-zione fra loro e sono bilanciati quando sono in una specie di equilibrio dina-mico. Se si mangia del cibo piccante si innalza pitta (il dosha più caldo),mentre vata e kapha, che sono freddi, si abbassano. Ingerire acqua moltofredda abbassa pitta, ma alza gli altri due dosha, per riabbassare i quali baste-rebbe mangiare dei semi di finocchio, che però tendono ad alzare pitta. E ilprocesso ricomincia. Uno dei modi con cui i medici ayurvedici stabilisconola condizione dei dosha è la diagnosi mediante il polso.

5medicina ayurvedica

* Lingua dell'India dalla quale derivano molte moderne lingue del Paese (primo tra tutti l'hindi, la più diffusa).Il suo ruolo nella cultura indiana è simile a quello del latino e del greco antico in Europa.

Per indirizzi e informazioni utili su associazioni, scuole e operatori ayurvedici in italia si visiti www.olisticmap.itCorsi e master per medici e terapisti sono reperibili su www.ayurvedicpoint.itdove si trovano notizie sulla medicina ayurvedica,nonché l’indirizzo di un centro presso il quale ricevere cure e trattamenti ayuvedici.

tra i testisull’argomento,

da non perdere BenessereTotale di d. Chopra, ed. SperlingPaperback; oltre a nozioni sull’anticatradizione medica indiana contieneindicazioni di pratica utilità, dalla dieta alla meditazione, dalle tecniche antistress agli esercizi per compensare gli squilibri. Per chi non si accontenta dei solitesti scritti, segnaliamo Ayurveda,arte di vivere arte di guarire, dvd + libro edito da Feltrinelli real Cinema.

Info

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4 StAr bene É AFFAr nOStrO

La malattia

è causata

da un’alterazione

dei “dosha”,

forze fondamentali

che definiscono

la costituzione

di ciascuna

persona

AYURVEDAsiamo non conoscere la malattia: questo sostiene l’antica medicina indiana.Ogni forma di stress ed eccesso è quindi da bandire. E così uno dei concettibasilari dell’Ayurveda è il seguente: si può prevenire ogni malattia e problema disalute, se si mantiene l’equilibrio non solo nel corpo, ma anche nella mente e nellospirito. Altro concetto base: in ognuno di noi c’è un impulso a crescere e progre-dire. L'uomo è un “microcosmo” perfettamente inserito nel “macrocosmo”che è la natura, i cui principi sono identici a quelli presenti nell’uomo. Diqui la deduzione che i cinque elementi base dell'universo (etere/spazio, aria,fuoco, acqua e terra) si esprimono anche nella formazione dell’uomo e dellasua costituzione. Questo è il presupposto per comprendere un altro principiodell’Ayurveda, ovvero è possibile utilizzare, se lo si conosce, tutto quanto è pre-sente nell'universo (erbe, radici, minerali, cortecce di alberi, ecc.) al fine di curarele malattie. Nell’uomo i cinque elementi, combinandosi fra loro, creano treforze fondamentali o dosha (distinti in vata, pitta e kapha), che – intera-gendo fra loro - danno vita alla costituzione (o pakriti) di ogni individuo sulpiano fisico, emotivo, intellettuale e spirituale. Secondo l’Ayurveda la malattiaè causata da un'alterazione della combinazione dei tre dosha che, come già detto,definiscono la nostra pakriti o costituzione individuale. Lo stato di salute viene re-cuperato attraverso il riequilibrio dei dosha. Anche se vi sono appena tre dosha,l’Aurveda li combina in dieci possibili modi o dieci tipi corporei. Ma vediamo in sintesi le caratteristiche dei tre dosha di base. Vata, combinazione di etere e aria, controlla il movimento; le persone vatasono imprevedibili, perché in loro l’energia mentale e fisica non ha stabilità,ma arriva in modo discontinuo. La più importante funzione vata è quella dicontrollare il sistema nervoso centrale (quando il dosha è in squilibrio si ma-nifestano ansia, depressione e disordini mentali). I tipi vata sono vivaci, ec-citabili, imprevedibili, immaginativi, loquaci e tendono a strafare.Pitta, nato dall’unione di fuoco e acqua, è il principio del calore e della tra-sformazione; governa i processi digestivi e di trasformazione. L’eccesso di pittaè associato a bruciori di stomaco, tendenza all’ulcera e sensazioni di bruciorenell’intestino. Se il tema del vata è il movimento, quello del tipo pitta è l’in-tensità; se equilibrato il tipo pitta è entusiastico nelle sue emozioni, contentoe affettuoso, vivace, metodico, ma se stressato diviene facilmente collerico.Kapha combina acqua e terra; è il principio della coesione e della stabilità,presiede alle funzioni del sistema immunitario, è responsabile della strutturadel corpo e governa i tessuti umidi del corpo (i kapha lamentano spesso sinu-

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La medicina ufficiale è una disciplina scientifica che si basa sulla coniuga-zione di evidenze oggettive (sempre verificabili) delle cause e dei sintomidelle malattie, che vengono inquadrate con esami diagnostici sempre più

sofisticati. Il tutto con la capacità di dedurre da reperti obiettivi e strumentaliquegli elementi che assumono importanza cruciale per decidere in un casodifficile se "trattare" od "osservare"; determinare quando un dato elementoclinico è meritevole o meno di approfondimento; stimare in ogni paziente seun particolare trattamento possa essere indicato. La combinazione di cono-scenza scientifica, intuizione e giudizio è noto come "arte della medicina".Per millenni la medicina ha avuto come missione quella di fornire la migliore curapossibile al singolo malato. Ha ora allargato la sua influenza al benessere dellasocietà in generale ed esteso il suo interesse alle fasi che precedono la com-parsa della malattia vera e propria, ovvero la prevenzione.L'uomo ha sempre cercato di combattere le malattie, di gestirle o razionaliz-zarle. Esse sono state spesso personificate, sentite come una condanna e in-vestite di un significato morale. Così si è potuto parlare di malattie "cattive"- la sifilide o la lebbra - e di malattie "buone" - la tubercolosi, di frequente as-sociata al genio romantico - arrivando perfino a vedere in esse una punizione

loro cura (clinica medica e chirurgica, farmaco-logia). in questo modo la medicina, un temposcienza unitaria, è andata suddividendosi, a volteframmentandosi eccessivamente e artificiosa-mente. i possibili danni derivanti da una tale si-tuazione sono oggi in fase di correzione, conl'organizzazione di équipe di medici specializzatiche integrano le rispettive conoscenze.

La medicina moderna si fonda sullo studio dellastruttura dell'organismo umano (anatomia, isto-logia e citologia), sui processi organici (fisiolo-gia), sulle norme per la difesa dello stato dibenessere fisico-psichico (igiene), sulle cause,manifestazioni cliniche e anatomiche, decorso eprognosi delle forme morbose (patologia, ana-tomia patologica e semeiotica), nonché sulla

vERSO UN’INEvITABILE CORREZIONE DI ROTTA

7medicina scientifica

dA Arte qUASi MAgiCA A diSCiPLinA bASAtA SU eSAMi

diAgnOStiCi SeMPre Più SOFiStiCAti, LA MediCinA

OCCidentALe ne hA FAttA di StrAdA. OrA deve

Però reCUPerAre qUeLLO SPiritO OLiStiCO

Che gUidO’ iPPOCrAte, SUO PAdre e FOndAtOre.

Per millennila medicinasi è prefissata difornire la migliorecura possibile al malato. Ora ha allargato la sua influenza al benessere della societàe alla prevenzione

MEDICINA SCIENTIFICA

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6 StAr bene É AFFAr nOStrO

Quando ci ammaliamo, secondo l’Ayurveda? Quando i dosha che costituisconola nostra costituzione o pakriti non sono in equilibrio. Questo squilibrio creadisordine: dunque la salute è equilibrio e ordine, la malattia è invece squilibrioe disordine. Stili di vita e abitudini sbagliate, alimentazione scorretta, stress fisicoed emotivo, cattiva gestione delle emozioni sono alla base dello squilibrio deidosha. Quando lo squilibrio persiste e si aggrava finisce per alterare metaboli-smo e fisiologia dei tessuti, producendo e accumulando tossine (Ama). Tre sono le principali cause delle malattie, secondo l’Ayurveda. Si inizia con l’er-rore dell’intelletto, il cui più grave sbaglio è l’identificazione con i nostri limiti in-vece che con l’illimitatezza della nostra vera condizione. A causa anche di modelliculturali indotti, spesso ci identifichiamo col nostro corpo, col nostro ruolo nelmondo del lavoro o in famiglia, con quello che possediamo, finendo per scordareche la nostra vera natura è di essere esseri illimitati. E così commettimo errorinell’atteggiamento mentale, psicologico e spirituale. Uno dei modi per ovviarea tali errori è la meditazione, con la quale riacquistiamo la memoria della nostracondizione più autentica. Il secondo errore consiste nell’utilizzo improprio deisensi. Quando la mente, a causa dell’errore dell’intelletto, diventa incapace diprendere decisioni a sostegno della vita, i sensi vengono utilizzati in modo scor-retto, ovvero eccessivo (troppe ore davanti alla TV o al computer, ascolto dimusica a volume troppo alto, ecc.), insufficiente (solitudine, poca esposizione airaggi solari, ecc.) e dannoso (vedere o sentire cose negative o che creano an-goscia). L’uso scorretto dei sensi indebolisce e squilibria i dosha, facendo accu-mulare tossine. La perdita del naturale adattamento fisiologico ai cambiamentistagionali e climatici è infine la terza causa di malattia. Regole nutrizionali, impiego di piante medicinali, massaggi (abyangam) con oli etecniche particolari, terapie disintossicanti (panchakarma), tecniche di purifica-zione ed esercizi yoga sono alcuni degli strumenti con cui la medicina ayurvedicacontrasta la malattia. In particolare, per ovviare agli squilibri dei sensi si utilizzanoaromi, musica, consapevolezza dei sapori dei cibi, di spazi-forme e colori, stimo-lazioni tattili e di contatto. Le sostanze utilizzate nei trattamenti sono differenti,ma essenzialmente a base di oli erbalizzati e polveri medicate che variano se-condo lo squilibrio e la costituzione individuale. Anche la quantità dei tratta-menti, le sostanze utilizzate e la loro frequenza nell’assunzione tengono contodelle necessità individuali. Per un elenco dei principali trattamenti, con anche una loro breve descrizionesi cerchi la voce “trattamenti ayurvedici” nel sito www.ayurvedicpoint.it Infor-mazioni pratiche ampie e ben dettagliate su tecniche e terapie ayurvediche sipossono trovare pure nel libro I segreti della guarigione ayurvedica di MayaTiwari dell’edizione Il punto d’Incontro.

AYURVEDA - Le tecniche

Ogni malattia

è l’espressione

di un accumulo

di Ama o tossine

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solo quando vi fossero le bolle papali. La primaUniversità con bolla papale fu quella di Bolo-gna. La medicina entrò tra le discipline univer-sitarie solamente circa 150 anni dopo, quandoil medico Taddeo degli Alderotti (1215-95) di-mostrò che la medicina riusciva ad argomentarecontro i retori, riuscendo così a portarla alla paridelle altre discipline universitarie (matematica,geometria, astronomia e musica).L'introduzione del microscopio acromaticonella prima metà del XIX secolo permise lo svi-luppo della teoria cellulare, che Rudolf Vir-chow applicò alla patologia: l'essenza dellamalattia veniva quindi individuata nell'alterazionedelle cellule costitutive dell'organismo.Il medico e giurista Edwin Chadwick, in un rap-porto del 1842, rilevò che a Liverpool la vitamedia era di 35 anni per un “borghese” e di 15per un operaio. La lotta a favore del migliora-mento di vita della classe operaia e dell'igienenelle città doveva dimostrarsi la via giusta percombattere molte malattie di fronte alle qualil'umanità era stata sempre impotente. La con-ferma venne dalle ricerche di microbiologia cheportarono alla più grande rivoluzione teorico-pratica della medicina moderna. L'idea che germiinvisibili a occhio nudo fossero causa di malattia, giàsostenuta da alcuni studiosi del XVII secolo,dopo l'introduzione del microscopio, fu ripresanel XIX secolo da Agostino Bassi, il quale di-mostrò che una malattia del baco da seta avevauna simile origine. Nel 1860 la dimostrazionedata da Louis Pasteur che i germi erano causadelle fermentazioni e di alcune infezioni e nonil contrario aprì la strada alla ricerca degli agentipatogeni di tutte le infezioni. Nel 1882 Robert

9medicina scientifica

La medicina interna è laspecializzazione che ha come oggetto la visione globale del malato.L'internista valuta il malato comeentità unica e complessa e nonframmentato nei suoi singoli organi e apparati. questa competenza,basata su una vasta cultura medica,consente all'internista di affrontarecasi con patologie complesse e con pluripatologia che altrimentirichiederebbero l'intervento di piùspecialisti (cardiologo, pneumologo,gastroenterologo, ecc.); costituiscequindi un punto di riferimento nellanostra epoca in cui l’innalzamentodella vita media si accompagna a un notevole aumento dellepatologie croniche come diabetemellito, ipertensione arteriosa,scompenso cardiaco, ecc. La complessità della gestione di pazienti polipatologici rappresentauna vera emergenza. gli internistisono esperti della salute degli adultie spesso di pazienti anziani con polipatologie croniche ad altorischio di complicanze; devonoriunire esperienza e competenze a largo raggio ed essere anche ingrado di concentrarsi, con relativaindipendenza dagli altri specialisti, su monopatologie e su problemiselezionati, di intervenire in situazioniacute, di gestire la fase cronica direcupero, di garantire il passaggiodall’ospedale alle cure ambulatoriali edomiciliari, di sviluppare competenzenell’area delle procedure.

L’INTERNISTA, IL PIU’ ‘OLISTICO’ TRA I MEDICI SCIENTIFICI

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8 StAr bene É AFFAr nOStrO

La scuola medica

di Ippocrate

ha avuto

il sopravvento

sulle altre, perché

si occupava

principalmente

dell’uomo,

spiegando

olisticamente

la malattia

MEDICINA SCIENTIFICAdivina: un'idea arcaica di recente riaffiorata con l'Aids. Nelle prime fasi lamedicina occidentale era teurgica, considerando la malattia un castigo divino.Con il passare del tempo ha preso sempre di più le distanze dalla religionesino ad arrivare alla medicina razionale di Ippocrate, che segnò il limite trarazionalità e magia. Le prime scuole di medicina si svilupparono in Grecia enella Magna Grecia, ma la vera medicina razionale è da attribuire a Ippocrate(V sec a.C.); la base della medicina razionale è la negazione dell’intervento divinonelle malattie. Ippocrate sosteneva che la malattia derivasse dallo squilibriotra gli umori; le cure consistevano nel rimuovere l’umore in eccesso. Al centrodella concezione di Ippocrate non c’era la malattia, che si spiegava in modo olistico,ma l’elemento più importante era l’uomo. La scuola ippocratica prevalse sullealtre scuole proprio perché si occupava principalmente dell’uomo. I principifondamentali erano di lasciar fare alla natura, cioè alla forza guaritrice della na-tura, di osservare attentamente il malato e intervenire il meno possibile, fareattenzione all’alimentazione e alla salubrità dell’aria. I testi di Ippocratefurono commentati nelle università sino al 1700. Ippocrate quindi creò unamedicina olistica; egli è anche ricordato perché espresse i primi concetti dietica medica. Galeno (129-216 d.C.) visse invece a Roma, dove fece il me-dico dei gladiatori e intuì l’importanza fondamentale degli organi e di moltianche il loro effettivo ruolo. Dopo Galeno ci fu una moltitudine di mediciche operò nell’impero d’Occidente, ma soprattutto in quello d’Oriente, conconseguente passaggio del sapere dall’una all’altra area del pianeta. Sulla sciadell’importanza sempre maggiore data all’igiene, in epoca romana sorsero iprimi veri e propri ospedali. Con il trasferimento del potere a Bisanzio ci fu-rono anche il trasferimento della cultura medica, la fondazione di numerosiospedali e il sorgere della medicina sociale.Mentre nell’Oriente arabo si sviluppò una società avanzatissima, in Occidentevi fu un periodo di oscurantismo coincidente con il Medioevo e si tornò allamedicina teurgica (vi erano santi protettori per ogni organo e contro ognimalattia). Dopo la caduta dei califfati arabi gli scienziati della Spagna mu-sulmana si rifugiarono in Francia e in Italia, soprattutto a Salerno dove fiorìla Scuola Salernitana, con ritorno alla medicina ippocratica. Grande impor-tanza veniva data a ciò che si mangiava, soprattutto in relazione al temperamento.In questo periodo sorsero le Università. Federico Barbarossa fu il primo chefinanziò gli studenti e diede loro il beneficio fiscale se si fermavano nella suacittà. In seguito la Chiesa impose che le Università potessero divenire tali

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“Il qi, l’energia, è la causa di tutte le produzioni e manifestazioni”. E’ questo ilpresupposto filosofico (derivato dal taoismo) che ispira la medicina tra-dizionale cinese (MTC) e che si trova espresso nell’Huangdi neijing at-

tribuito a Huangdi, il celebre e leggendario imperatore giallo, che in questotesto del IV-III secolo a.C. descrive l’antica arte medica cinese sotto formadi dialogo con il medico di corte Qi Bo. Il concetto in base al quale c’è equi-valenza tra materia ed energia (cui noi ora siamo avvezzi dopo le enuncia-zioni della fisica quantistica) era per i cinesi antichi una verità: tutto nell’universo(uomo incluso) è dunque energia e tutto dipende dalle sue modificazioni. Il simboloche riassume questo principio è l’ologramma del qi, o simbolo del tao, ov-vero un cerchio con due modalità contrapposte, ma complementari, lo yin elo yang (si veda il riquadro). Lo yin è energia potenziale, quiete, materia, con-centrazione e conservazione; lo yang è energia che si esprime, movimento,spirito, esteriorità ed espansione. Ognuno dei due aspetti nasce, raggiunge unmassimo energetico, decresce e mentre sta morendo nasce l’aspetto opposto,in una perenne reciproca alternanza. Yin e yang, corpo e spirito, materia efunzione hanno bisogno l’uno dell’altro per crescere, nutrendosi l’uno dell’al-tro. Tutto può rientrare in una classificazione yin e yang: così nel nostro corpo

(raffigurata dal puntino nero) che a partire diqui si svolge. Anche la spirale nera raggiungeun massimo, finché si manifesta la tendenzaopposta (puntino bianco), che si avvolge e cosìvia, in un continuo ciclico. questo ciclo finisceper unificare tutte le energie del cosmo neiloro aspetti opposti, facendoli divenire com-plementari.

il simbolo del tao si compone di due spirali,una si avvolge e l'altra si svolge a partire da ununico centro. Le due spirali simboleggiano di-scesa e salita dei lati opposti di ogni energiadel cosmo. La spirale bianca (o dello yang) hal'inizio dove termina quella nera (yin). Si av-volge e cresce fino a un massimo dove mani-festa in se stessa la tendenza opposta

QUEL SIMBOLO CHE UNIFICA GLI OPPOSTI

L’energiA e i SUOi eqUiLibri/SqUiLibri SOnO AL CentrO

di qUeStA diSCiPLinA, COnOSCiUtA in OCCidente

SPeCie Per L’AgOPUntUrA, MA Che nOn Si eSAUriSCe

in qUeStA PrAtiCA, PreSentAndO vArie teCniChe

e PrinCiPi PrOvAti dALLA FiSiCA qUAntiStiCA

Per i cinesi antichitutto nell’universo(e quindi anchel’uomo) è energiae tutto dipendedalle modificazionidi tale energia.L’ologramma del qi sintetizzaquesto concetto

MEDICINA CINESE

11medicina cinese

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* Insieme delle operazioni da effettuare (soprattutto in campo chirurgico) per impedire o rallentare losviluppo di microrganismi patogeni che possono produrre infezione nell’organismo umano.

10 StAr bene É AFFAr nOStrO

Koch scoprì il bacillo responsabile della tubercolosi, la più grave malattia al-lora diffusa e nei decenni successivi analoghe scoperte avvennero per moltemalattie come colera, difterite, febbre tifoide, tetano, peste e sifilide. Vantaggiimmediati vennero con la sistematica applicazione dell'antisepsi*, introdottada Joseph Lister, che diminuì fortemente la mortalità ospedaliera e quellaconseguente a interventi chirurgici. La chirurgia riuscì così a compiere passidecisivi anche grazie alla successiva introduzione della sterilizzazione (asepsi).Gli sviluppi della fisiologia e della chimica biologica nel XX secolo hannopermesso l'estensione delle vaccinazioni e della cura mediante sieri, nonchéla ricerca di sostanze capaci di colpire i germi dentro l'organismo stesso. I ri-sultati terapeutici furono enormi e innalzarono notevolmente l'età media innumerosi Paesi. Dall'inizio del XX secolo l'analisi radiologica e quella chimicadivennero strumenti fondamentali della medicina. Con la scoperta degli or-moni e delle vitamine si rilevò la causa di altre importanti malattie come ildiabete, la pellagra e lo scorbuto. I progressi sorprendenti compiuti dalla me-dicina nel XX secolo in tutti i campi di indagine e di intervento terapeuticosi sono accompagnati però all'insorgere di gravi ostacoli alla tutela della sa-lute, derivanti dall'aver trascurato gli aspetti organizzativi, sociali e politici,che sono essenziali nella medicina odierna.

Mcristina Bertoncelli

Gli importanti

progressi ottenuti

dalla medicina

nel XX secolo

sono stati

accompagnati

da gravi ostacoli

dovuti all’aver

trascurato

certi aspetti

organizzativi,

sociali e politici

MEDICINA SCIENTIFICA

utilizzare per il resto degli uomini”. Come tuttii grandi vecchi Montalcini ha coniugato in vita lafrase di Seneca (Lettere a Lucilio, Libro 6, Let-tera 61): “Ante senectutem curavi ut bene viverem,in senectute ut bene moriar; bene autem mori estlibenter mori…ut satis vixerimus, nec anni nec diesfaciunt sed animus (Prima di diventare vecchio hocercato di vivere bene, ora che sono vecchio cercodi morire bene; ma morire bene significa morire vo-lentieri… non gli anni e nemmeno i giorni, ma lospirito ci dice se abbiamo vissuto abbastanza”) .

in omaggio alla grande scienziata rita Levi Mon-talcini deceduta nella sua casa di roma il 30 di-cembre scorso ricorderei le sue parole (daun’intervista 1981): “i sistemi didattici attuali(basati su mass media) fanno soprattutto ap-pello al cervello di sinistra, mentre sarà neces-sario che si valorizzi maggiormente, come giàsuccede nella cultura orientale, il cervello de-stro con le sue capacità olistiche” e ancora “e’immorale prolungare la vita di un vecchio al dilà del giusto, investendo energie che si possano

UN MESSAGGIO DA NON DIMENTICARE

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13medicina cinese

a uno specifico sapore, a ciascuno dei quali corri-sponde un organo. Ogni eccesso o abuso di saporefinisce per danneggiare l’energia del corpo e deisingoli organi. Tra i fattori umani scatenanti la ma-lattia vi sono le patologie psichiche, che in MTCnon sono tanto connesse al sistema nervoso cen-trale, quanto a ogni singolo organo: e così l’organodeputato agli stati di paura è il rene, mentre la rab-bia ha la sua collocazione nel fegato, la tristezza neipolmoni, la gioia nel cuore, ecc. Eccessi o difetti diqueste emozioni possono essere sia causa che conse-guenza di uno squilibrio: la paura a lungo andareporta squilibrio al rene, ma anche un rene indebo-lito può generare paura.Una teoria base della MTC è quella del wu xing,termine tradotto in vari modi, ovvero cinque mo-vimenti, o cinque elementi o ancora cinque fasi. Icinque movimenti indicano cinque modalità concui la realtà si esprime e che sono collegate alegno, fuoco, terra, metallo e acqua. Impiegando ilpensiero analogico (e non quello logico causale)la MTC abbina a ciascuno di questi elementieventi, manifestazioni, organi, sapori, stagioni chehanno affinità e similitudini con ciascuno di essi.E così, ad esempio, l’elemento fuoco è connesso alsud, al mezzogiorno, all’estate, al calore, allo yang,al crescere e al cuore. Ognuno dei cinque elementiè legato all'altro da una serie di leggi (controllo,produzione, sopraffazione e contrattacco) che serispettate armonicamente generano salute. Altri-menti causano squilibrio e malattia. Per una descrizione analitica di tali leggi si visiti:www.demetra.org/index.php?option=com_con-tent&view=article&id=81:i-cinque-elementi-nella-mtc&catid= 40:medicinaradizionalecinese&Itemid=57

indirizzi di centri, scuole e professionisti di MtCsono reperibili all’indirizzowww.olisticmap.it i medici che volessero approfondire le loroconoscenze possono cliccarewww.sowen.it, il sito del centrostudi So Wen, la più antica scuola di agopuntura in italia. All’indirizzowww.tatamido.it/mtc.htmlsi trovano le tavole raffiguranti i principali meridiani.

Per chi volesseconoscere in modo

più approfondito la medicina cinese,senza troppi tecnicismi, segnaliamodue testi. il primo è opera di duemedici italiani, Franco bottalo e rosabrotzu e si intitola Fondamenti dimedicina tradizionale cinese,Xenia edizioni. il secondo, Tra cieloe terra. Una guida allamedicina cinese, è edito da il Castello e scritto da harrietbeinfield ed efrem Krongold, pionierinella pratica dell'agopuntura e dellamedicina erboristica negli Stati Uniti.Per sapere come e perché funzional’agopuntura e quando ricorrervi,segnaliamo di emilio Minelli e nicola vozzella Introduzioneall'Agopuntura, ed. red. infine per chi volesse abbinare i principidell’MtC all’arte culinaria c’è Il ricettario dei 5 elementidi isabel Ockert, Fontana edizioni.

Info

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12 StAr bene É AFFAr nOStrO

La causa

delle malattie

è da ricercarsi

in uno squilibrio

tra le due energie

yin e yang.

La salute dipende

invece da un

corretto equilibrio

tra queste due

polarità

MEDICINA CINESEla zona alta (a esempio gli arti superiori) è yang, quella bassa (arti inferiori)è yin; gli organi cavi (stomaco, cistifellea, intestino tenue, colon e vescica)sono yang e incaricati di assimilare, assorbire ed eliminare; gli organi pieni(fegato, cuore, polmoni, milza e rene) sono yin, immagazzinano e trasformano.I nostri organi funzionano in associazione gli uni agli altri, dando vita a unequilibrio dinamico di energie yin e yang circolanti nel nostro corpo. Tali cir-colazione dell’energia e connessione fra organi avvengono attraverso particolari ca-nali energetici chiamati meridiani, sorta di fiumi con tracciati sia profondi checutanei sui quali è possibile intervenire mediante la tecnica dell’agopunturao del massaggio tradizionale cinese (tuinà). I meridiani principali sono dodicie sono in relazione con sei organi (polmone, rene, fegato, cuore, pericardio emilza) e sei visceri (intestino crasso, vescica urinaria, vescicola biliare, inte-stino tenue, triplice riscaldatore e stomaco). Per la MTC lo squilibrio tra yin e yang è la causa prima di tutte le malat-tie, che si sviluppano quando una delle due energie è o troppo abbondante otroppo scarsa, esponendo il corpo alla facile aggressione di agenti morbosi.Per contro la salute deriva da un corretto equilibrio fra queste due polarità.Nella MTC la prevenzione svolge un ruolo fondamentale e mantenersi in buonasalute è una virtù fondamentale. La malattia non è un accadimento accidentaleo casuale, ma ha a che fare col rapporto che ciascuno di noi ha col proprio sée con l’ambiente: la salute è dunque una nostra responsabilità. In MTC tre sono i fattori scatenanti le malattie: il fattore cielo (clima), ilfattore terra (alimentazione) e il fattore umano (ereditarietà, costituzione ecomponenti psichiche). Tra i fattori climatici fonte di malattia vi sono ilfreddo (yin e legato all’acqua, con rene e vescica particolarmente sensibili asintomi da esso causati), calore (yang e legato al fuoco; emorragie cerebrali,paralisi, dermatiti e foruncoli sono sintomi classici da eccesso di calore), sec-chezza (yang, connesso all’autunno e con sintomi quali gola secca, labbra epelle screpolata), umidità (yin, in connessione con l’elemento terra e pato-geno per stomaco e milza) e vento (yang, legato alla primavera e alle patologieche compaiono in modo improvviso e instabili, tra cui vertigini, contratturemuscolari, certi tipi di cefalee, ecc.). Per quanto riguarda l’alimentazione in Cina da sempre si studiano gli effetti delcibo sul corpo e gli stessi alimenti sono stati divisi in yin (mais, pomodoro, pa-tata, miele, caffè, cioccolato, acqua minerale, pollo, ecc.) e yang (riso, carote,tonno, mandorle, olive, nocciole, latte, basilico, ecc.). Ogni cibo è collegato

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15medicina antroposofica

Nata intorno agli anni Venti del secolo scorso, la medicina antroposoficarappresenta uno dei numerosi campi di applicazione del pensiero di Ru-dolf Steiner (1861-1925), scienziato e filosofo austriaco padre dell’an-

troposofia (letteralmente “conoscenza dell’uomo”). La spinta al movimentomedico antroposofico si deve a Ita Wegman, una dottoressa vicina a Steinerche fondò nel 1921 la prima clinica di medicina antroposofica nei pressi diBasilea, in Svizzera. La medicina antroposofica non si contrappone a quellascientifica (i cui metodi e tecniche in parte utilizza), ma la amplia, perchénel suo intervento diagnostico e terapeutico non considera unicamente laparte fisica del paziente, ma anche quella immateriale. Essa persegue salute eguarigione curando l’uomo nella sua globalità, partendo dal presupposto che l’or-ganismo umano si articola in corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale (o anima) espirito (o autocoscienza). Il corpo fisico è accessibile alla percezione sensorialeo a quella effettuata con gli strumenti diagnostici della medicina. L’insiemedelle forze vitali costituisce invece il corpo eterico ed è una realtà sovra-sen-sibile e quindi difficilmente analizzabile con metodi scientifici. L’uomo pos-siede inoltre una sfera animica (corpo astrale) nella quale sono contenutipulsioni istintive, emozioni, pensieri e coscienza del mondo esteriore, nonché

diche antroposofiche e funziona anche comecentro di cure termali (www.casaraphael.com).All’indirizzo internet della Società italiana di me-dicina antroposofica (SiMA) www.medicinaan-troposofica.it/page-indirizzi/elenco-medici.htmlsono pubblicati gli indirizzi dei medici che pra-ticano la medicina antroposofica in libera pro-fessione. Sempre la SiMA organizza un corso diformazione triennale in medicina antroposoficaper medici, farmacisti, odontoiatri e veterinari.

Attualmente la medicina antroposofica vienepraticata in una settantina di Paesi in tutto ilmondo. in italia, a differenza di quanto avvieneper esempio in Svizzera o in germania, nonsono operativi ospedali antroposofici, ma c’èuna struttura di soggiorno, la Casa di Salute ra-phael di roncegno (in valsugana, a una trentinadi chilometri da trento) che propone le meto-

COSì IN ITALIA

iSPirAtA dAL PenSierO FiLOSOFiCO di rUdOLF Steiner,

qUeStA diSCiPLinA nOn Si COntrAPPOne

A qUeLLA SCientiFiCO-ALLOPAtiCA, MA LA AMPLiA

COnSiderAndO nOn SOLO LA PArte FiSiCA, MA

AnChe qUeLLA iMMAteriALe e SPiritUALe deLL’UOMO.

La persona si cura nella sua globalità,partendo dalpresupposto che il suo organismo si articola in corpofisico, corpo eterico,corpo astrale (o anima) e spirito(o autocoscienza)

MEDICINA ANTROPOSOFICA

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14 StAr bene è AFFAr nOStrO

Il carattere antico yi, che in cinese identifica la parola medicina, esprime già alcuniconcetti, ovvero che la medicina cinese ha un’origine sciamanica e che le suedue principali specializzazioni sono l’agopuntura e la fitoterapia. L’agopuntura è dunque solo una delle terapie della MTC e impiega aghi di me-tallo che vengono infissi in particolari punti dei meridiani energetici (più di millesono quelli conosciuti): eliminando la congestione del qi e attivandone la circo-lazione, questa tecnica interrompe e disorganizza gli schemi della malattia.Quanto alla fitoterapia va detto che le erbe (somministrate come decotti, pillole,estratti secchi, unguenti e sciroppi) in MTC sono considerate veri e propri far-maci che, ingeriti o applicati sul corpo, curano le malattia dal punto di vista siadei sintomi che delle cause. Altre terapie sono rappresentate dalla dietetica ci-nese, dalla moxibustione e dal massaggio. Nella dietetica cinese i cibi possonoessere fonte di malattia (se consumati in eccesso o abusandone) o di benessere:l’MTC abbina i cibi a cinque sapori fondamentali, collegabili ai 5 elementi e dun-que agli organi corrispondenti. E così il sapore agro-acido è collegato a legno,fegato e cistifellea; quello amaro a fuoco, cuore e intestino tenue; il dolce a terra,stomaco e milza; il piccante a metallo, polmoni e colon; il salato ad acqua, renie vescica. Nell’alimentazione la moderazione, anche dei sapori, è fondamentaleper la salute; ad esempio un eccesso di agro-acido impoverisce fegato e milza,mentre troppo amaro debilita cuore e polmoni e troppo dolce blocca la milza.La tecnica della moxa consiste in un bastoncino di artemisia che acceso bruciasenza fare fiamma a una temperatura di circa 550 gradi. La moxa viene tenutaper alcuni minuti su punti energetici da trattare (gli stessi dell’agopuntura) a unadistanza di circa 2/3 centimetri dalla pelle fino a quando non si avverte una pia-cevole sensazione di calore; quanto più una malattia è fredda (yin), cronica, conpallore, brividi, stanchezza e tanto più questa tecnica è efficace. Infine il massaggiopuò essere localizzato o auto massaggio (con digitopressione di alcuni puntienergetici, quegli stessi sui quali viene applicata l’agopuntura) oppure generale,eseguito in questo caso da un esperto seguendo varie tecniche e con lo scopodi riequilibrare globalmente l’organismo.Il medico esperto di MTC dispone di quattro elementi con cui formulare unadiagnosi e conseguentemente stabilire una terapia. Si tratta di ispezione (ovverol’osservazione della persona sia nel suo insieme che relativamente al coloritodella pelle, al viso, allo stato di salute della lingua), auscultazione (ponendo at-tenzione al suono della voce e della respirazione), interrogatorio (è più di unaanamnesi, in quanto il medico può chiedere per esempio se si dorme in unacerta posizione, se si avvertono strani sapori in bocca, quale consistenza o co-lore hanno le feci, ecc.) e palpazione (dall’esame dei polsi il medico è in gradoin particolare di stabilire lo stato dello yin e dello yang di un paziente).

MEDICINA CINESE - Le tecniche

L’agopuntura

è solo una delle

tecniche impiegate

nella medicina

cinese, che può

ricorrere anche

alla fitoterapia,

alla dietetica,

alla moxibustione

e al massaggio

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17medicina antroposofica

M. ANTROPOSOFICA - Le tecnicheLa medicina antroposofica impiega metodi e strumenti della medicina conven-zionale nella misura in cui consentono una corretta analisi della corporeità fisicadell’uomo e soprattutto quando sono necessari, in primis nelle condizioni diemergenza. Accanto ad essi propone però anche metodi che le sono propri econ cui risveglia nel paziente il processo di auto guarigione e facoltà spirituali,quali immaginazione, ispirazione e intuizione. Scopo principale della terapia an-troposofica è rivitalizzare le forze di risanamento insite in ogni paziente. Oltre aimedicinali che agiscono sulla parte fisica e vitale, adotta varie discipline artistiche(pittura terapeutica, musicoterapia, modellatura, arte della formazione della pa-rola, euritmia*) che influenzano la parte animica (psichica) del paziente. Medianteil colloquio e il lavoro sulla biografia del paziente, il medico antroposofo fornisceinediti punti di vista sulla vita del paziente stesso e sul significato (a volte anchekarmico**) della sua malattia, aiutandolo a modificare comportamenti scorrettie agendo pure sulla sua parte spirituale. Un ruolo importante viene attribuito all’alimentazione, prestando attenzione allaqualità dei cibi, specialmente nell’infanzia. Secondo Steiner l’eccessivo uso diproteine nella prima infanzia predispone alla contrazione della sclerosi, fattorescatenante delle malattie degenerative. Come già detto, in medicina antropo-sofica i farmaci tradizionali vengono utilizzati, ma con limitazioni, come nel casodi antibiotici o certi vaccini impiegati solo in situazioni eccezionali. I medicamentiantroposofici utilizzano sostanze naturali (di origine minerale, vegetale e animale)e sono preparati in speciali laboratori secondo i principi omeopatici, anche se,a differenza di questi ultimi, hanno in genere forma liquida e non solida. Oltrealla tecnica omeopatica delle diluizioni successive, vengono usate nuove tecnichedi dinamizzazione, come quella del tutto peculiare relativa ad alcuni sali metallici,facendo effettuare le diluizioni da cicli biologici di piante impiegate come ecci-pienti viventi che danno vita a metalli vegetabilizzati. I medicinali sono prescrittial fine di influenzare quei processi alterati che si manifestano nella malattia. Vene sono per uso esterno (colliri, emulsioni, gel, spray nasali, essenze, oli, unguenti,polveri, tinture, pomate), interno (gocce, diluizioni omeopatiche, polveri triturate,compresse, globuli, capsule, infusi, supposte), inalazione o iniezione (fiale e solu-zioni sterili). L’uso esterno di unguenti, essenze e pomate da spalmare sulla cuteha la funzione di stimolare il sistema nervoso e le funzioni strutturanti. I processirigenerativi e di movimento sono invece stimolati dall’assunzione di gocce, glo-buli, sciroppi per via orale. Le sostante inalate o iniettate entrano a diretto con-tatto col sangue e il loro effetto principe è quello di equilibrare.

Finalità

della terapia

è rivitalizzare

le innate forze

di risanamento

con tecniche

quali la pittura

terapeutica e

la musicoterapia

* L’euritmia è arte del movimento: attraverso la gestualità si manifestano visibilmente le leggi archetipiche disuono e linguaggio, nonché il legame che esiste fra queste leggi e lo spazio interiore ed esteriore dell'uomo.** Il karma è il frutto delle azioni compiute nel corso delle precedenti vite, che determina il destino della vitasuccessiva.

16 StAr bene É AFFAr nOStrO

una sfera spirituale, che ci fa consapevoli di averecoscienza. Tra questi quattro componenti vi è un fineequilibrio e proprio nella rottura di tale equilibrio è da ricercare la causa della malattia. Risalire alla causaprima che ha indotto lo squilibrio è il compito delmedico antroposofo, il quale sa che non sempre ilsintomo ha origine nel punto in cui si manifesta eche intervenire con terapie che agiscono sulla parteanimica del paziente o sullo squilibrio tra le parti per-mette di andare alla radice del male. Inoltre il corpo eterico dà forma al corpo fisico elo mantiene sano, quello astrale ha invece effettodistruttivo (o catabolico) su di esso, essendo quindipotenzialmente causa di malattia. Se fra questi dueprocessi vi è un forte squilibrio, si genera malattia,la quale pertanto non è un evento anomalo checolpisce l’uomo dall’esterno, ma è sempre presenteal suo interno. Senza una certa tendenza alla malattial’uomo non potrebbe essere sano in senso davveroumano. Questo è il motivo per cui la guarigione nonpuò essere indotta solo dall’esterno, ma è una poten-zialità intrinseca all’uomo. E ancora la medicina an-troposofica parla di tre sistemi principali, i qualisono connessi al modo con cui i tre elementi im-materiali dell’uomo (corpo eterico, astrale e spi-rito) agiscono sul corpo fisico. Sono il sistema deinervi e dei sensi (neuro-sensoriale), del ricambio

e degli arti (metabolico-motorio) e il sistema ritmico (cardio-respiratorio) re-lativo a respirazione e polso. Se tra i sistemi neuro-sensoriale e metabolico viè equilibrio la salute è preservata, mentre il sistema cardio-respiratorio è in-vece di per sé interessato a conservare tale equilibrio. Se però questo equili-brio viene meno, si hanno due tipi di malattia: un eccesso di attività del polometabolico causa stati febbrili e infiammatori, mentre un eccesso del poloneurosensoriale produce perdita di fluidi, di mobilità e flessibilità, induri-mento e formazione di depositi minerali. La cura dovrà allora ricreare l’equi-librio tra i vari rapporti di forze, facendo appello al sistema ritmico.

notizie sull’antroposofia (anche di pratica utilità,) si trovano nel sito www.rudolfsteiner.itAll’indirizzo web della Società di Medicina Antroposoficaww.medicinaantroposofica.itsono – fra l’altro – scaricabili duebrochure dedicate alla medicina e ai medicinali antroposofici.

Per una conoscenza di prima manodelle idee di rudolf Steiner sulla pratica medica ci sono i testi dellesue conferenze, tra iquali Scienza dello spirito e medicina, ed. Antroposofica.Medicina antroposofica delmedico Michael evans (tra i fondatoridel primo ospedale antroposofico nelregno Unito) e del giornalista iainrodger è un testo di relativamentefacile lettura che introduce al pensiero medico antroposofico. Chiaro e di pratica utilità è inveceMedicina antroposoficafamiliare di Sergio MariaFrancardo, edilibri, dove si trovanoanche indicazioni su rimedi utilizzati nella cura di disturbi comuni.

Info

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19omeopatia

“Le stesse cose che hanno provocato la malattia la guariscono” diceva Ippo-crate, il padre della medicina occidentale, già qualche secolo prima diCristo. Proprio questo principio è uno dei pilastri dell’omeopatia (dal

greco “òmoios” ovvero simile e “pàthos”, malattia), medicina in base allaquale “il simile cura il simile”, come spieghiamo nel riquadro. L’omeopatiaha una storia relativamente recente: è nata dal lavoro svolto agli inizi del XIXsecolo dal medico tedesco Samuel Hahnemann (1755-1843), autore del testofondamentale dell’omeopatia, ovvero l’ “Organon, dell’arte di guarire”. Lamedicina omeopatica ha un approccio olistico al paziente, prestando più at-tenzione al malato che alla malattia in sé. Ecco perché il medico omeopaticosottopone il paziente a un approfondito ‘interrogatorio’, chiedendogli di de-scrivere ciò di cui soffre in tutte le sue sfumature e nei dettagli (se, per esem-pio, soffre di asma, occorre che spieghi se gli attacchi sono più frequenti dimattina, nel corso della giornata o di sera, o se la situazione migliora standodistesi a letto oppure seduti, ecc.). Dal colloquio devono poi emergere le ca-ratteristiche psicologiche e fisiche del paziente, compresi particolari insigni-ficanti o bizzarri, che invece in omeopatia possono fornire indicazioniimportanti.

o a una goccia della sostanza madre si aggiun-gono in progressione determinate quantità disolvente); più le sostanze sono diluite e maggiori epiù duraturi sono i loro effetti benefici. Concettoquesto che cozza col sentire comune, secondocui più massiccia è la dose di una sostanza e piùè efficace. nella preparazione dei rimedi omeo-patici è previsto il processo di succussione o dina-mizzazione: si sottopongono i rimedi a scossevigorose, aumentandone efficacia e potenza.

Secondo l’omeopatia il nostro corpo possiede unacapacità innata di curare se stesso, capacità chequesta medicina favorisce somministrando ri-medi composti da sostanze che in un individuosano provocherebbero i sintomi da eliminare (ilsimile cura il simile). queste sostanze non sonoimpiegate in dosi normali o concentrate, bensìdiluite un certo numero di volte (a un grammo

I PRINCIPI BASE

CUrAre iL “SiMiLe COL SiMiLe”, OvverO SOMMiniStrAre

riMedi COMPOSti dA SOStAnze Che in Un individUO

SAnO PrOvOCherebberO i SintOMi dA eLiMinAre,

e’ qUeStO UnO dei PrinCiPi gUidA deLLA MediCinA

FOndAtA dAL MediCO tedeSCO SAMUeL hAhneMAnn.

La malattia è il tentativodell’energia vitale di riportareil corpo in unostato di equilibrio.In ognuno di noiesiste inoltre unapredisposizione a contrarre certemalattie invece di altre

OMEOPATIA

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21omeopatia

OMEOPATIA - Le tecnicheLa medicina omeopatica comprende due indirizzi metodologici: la medicinaomeopatica unicista (prescrizione di un unico medicinale unitario, monocom-ponente) e la medicina omeopatica pluralista/costituzionalista (prescrizione dipiù medicinali unitari). Il cardine dell’omeopatia è l’individualizzazione, che puòessere di individuo, ma anche di organo o di funzione. Da qui la possibilità di in-tervenire con l’unicismo o il pluralismo; vi è una terza via, il complessismo, cheè in realtà l’uso di medicinali omeopatici secondo la visone della medicina con-venzionale, utilizzando rimedi esclusivamente complessi, composti da più unitariin formulazione standard e registrati come “specialità” dalle varie ditte produt-trici. Dopo l’interrogatorio o anamnesi e dopo la visita, il medico prescrive i ri-medi. Il colloquio iniziale è un momento fondamentale della pratica omeopaticae le domande del medico puntano a scoprire come i sintomi si manifestano (cosali migliora e cosa li peggiora, cosa succede in presenza di caldo o freddo o invarie posizioni corporee, ecc.), dove si presentano (indicando con esattezza ilpunto in cui sorgono e le eventuali diramazioni), perché si manifestano (la causaprecisa o ricorrente) e quando lo fanno (in quale momento del giorno, in qualestagione dell’anno, ecc.). Il tutto va poi inquadrato nel contesto generale dellapersona, tenendo conto delle sue caratteristiche fisiche, psicologiche e della suapredisposizione a contrarre certe malattie. In commercio si trovano rimedi omeopatici sottoforma di granuli (piccole sferedi lattosio imbevute della sostanza curativa da sciogliere sotto la lingua e con-tenute in un tubetto; si prendono nel numero di 3 o 5 una o più volte al giorno),globuli (sono simili ai granuli, ma di dimensioni più piccole e il contenuto di untubo viene assunto una sola volta, a esempio un tubo da 200 globuli una voltaalla settimana), gocce (da dinamizzare prima dell’uso e da diluire in acqua) efiale (iniettabili o da assumere per via orale). La diluizione (o potenza) è un con-cetto fondamentale per la pratica omeopatica. Più una sostanza è diluita e mag-giori sono i suoi effetti curativi. Le potenze sono in genere diluizioni 1 a 100(potenze centesimali o potenze CH – centesimali secondo il metodo Hahne-mann) o diluizioni 1 a 10 (potenze decimali o potenze DH – decimale secondoil metodo Hahnemann). In una diluizione CH una parte di sostanza viene diluitain 99 parti di diluente e successivamente dinamizzata, ovvero agitata con forzasecondo un procedimento chiamato succussione; in una diluizione D, invece,una parte di sostanza viene diluita in 9 parti di diluente e sottoposta poi allastessa dinamizzazione. Sulle etichette dei rimedi omeopatici si trova scritto, ac-canto al nome del rimedio, un numero seguito dalla scritta CH o DH. Ad esem-pio la scritta Belladonna 7CH significa che la tintura madre originale diBelladonna è stata sottoposta a 7 diluizioni centesimali. Di regola 4 o 5 CHsono considerate diluizioni basse, 7-9 CH medie e 15-30 alte.

L’anamnesi

iniziale o

interrogatorio

è prassi

fondamentale

nell’omeopatia,

i cui rimedi

più presentano

alte diluizioni

più sono efficaci

20 StAr bene É AFFAr nOStrO

Ma cos’è la malattia per l’omeopatia? E’ una pertur-bazione che non consente all’energia vitale (forza cheaiuta il corpo a mantenersi in salute) di effettuare il suonormale percorso fisiologico. La malattia compare sel’energia nel suo fluire è disturbata o ostacolata dastress, cattive abitudini di vita (alimentari, ma nonsolo), scarso o nullo esercizio fisico, problemi legatiall’ambiente o a fattori ereditari. La malattia non èaltro che il tentativo dell’energia vitale di riportare il corpoin uno stato di equilibrio. I sintomi della malattia sonoinoltre connessi alla costituzione individuale (ognipersona ha determinate caratteristiche psico-fisiche)e alla predisposizione a sviluppare determinante malattie.In omeopatia si distinguono quattro costituzionibase: fluorica (con fisico magro e asimmetrico; hapredisposizione a mal di testa, depressione e ansia),carbonica (brachitipo; si ammala di diabete, calco-losi, artrosi, osteoporosi e tende all’obesità), fosforica(longitipo; soffre di scoliosi, ipertiroidismo, tachicar-die e infezioni alle vie respiratorie) e sulfurica (nor-motipo; ha problemi cardiovascolari e soffre diallergie cutanee). Il processo di guarigione viene in-nescato dalla somministrazione del rimedio omeo-patico, il quale fa convergere su di sé l’attenzionedella forza vitale, costringendo quest’ultima a orga-nizzarsi in modo da attaccare la stimolazione artifi-

ciale e non dannosa introdotta dal rimedio, lasciando così il malato libero disconfiggere la stimolazione reale e pericolosa, quella provocata dalla malattiavera e propria. Se la scelta del rimedio è corretta, dopo la prima assunzione i sin-tomi si aggravano per un breve periodo, dopo di che si avvia il miglioramentodelle condizioni e si ha la guarigione. In omeopatia è molto importante la leggedella guarigione di Hering (medico tedesco considerato il padre dell’omeopatianegli Stati Uniti), secondo la quale la guarigione deve 1) procedere dall’alto albasso, 2) iniziare dagli organi più importanti e proseguire in quelli che lo sonodi meno, 4) avvenire in ordine inverso alla comparsa dei sintomi, 4) poter ma-nifestare vecchi sintomi in ordine cronologico, dai più recenti ai più antichi.

Cliccando www.fiamo.it si accedeall’indirizzo web della Federazioneitaliana delle Associazioni e deiMedici Omeopati, associazione senzafini di lucro che conta circa 400 soci(tutti medici omeopati italiani) il cuiscopo è di diffondere l’omeopatia; nel sito si trovano ancheinformazioni base su questa praticamedica. All’indirizzo web dellaSocietà italiana di MedicinaOmeopatica www.omeomed.netè reperibile l’elenco completo delregistro italiano dei medici eveterinari omeopati accreditati, con indirizzi, recapititelefonici e mail.

Un testo che illustra lecaratteristiche di base di questamedicina in modo semplice, ma completo è Omeopatia,conoscersi, curarsi, guariredel dottor Salvo Coco, edizioniAnima. da non perdere Il respirodi Gorgona, sottotitolato “storie di uomini, animali e omeopatianell’ultima isola carcere italiana” di Marco verdone, edito da Libreriaeditrice Fiorentina.

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le proprie esigenze fisiche e/o psicologiche e/orelazionali: eliminare il sintomo, senza interpre-tarlo, significa continuare a ignorare e a non ri-spettare tali esigenze, esponendosi al rischio diulteriori e più gravi avvertimenti. La malattia nonè dunque una nemica, ma un’alleata che ci segnalala necessità di cambiare qualcosa nella nostra vita.

gliorare il nostro stato complessivo di benessere.Combattere e debellare la malattia senza avernecompreso il messaggio evolutivo non è dunqueun comportamento saggio, poiché riduce le no-stre possibilità di progredire verso la piena salute.Molti disturbi e malattie insorgono infatti perchénon si rispettano (spesso perché inconsapevoli)

SIONE PER IL NOSTRO BENESSERE COMPLESSIvO

23psicosomatica

nel somatico di un conflitto nevrotico" e quelli che erano l’equivalente dell'at-tacco d'angoscia. I sintomi propriamente psicosomatici erano a suo avviso solo iprimi, la cui funzione era di permettere all'Io di liberarsi da un conflitto inconscioirrisolto. Vari suoi allievi estesero poi tale concezione. Tra questi G. Groddeck, F.Deutsch, F. Alexander. Quest’ultimo (considerato da molti il fondatore della mo-derna medicina psicosomatica) dette molto risalto al ruolo delle emozioni, evi-denziando come molti disturbi e malattie derivassero dalla ‘reazione fisiologicadegli organi vegetativi a stati emotivi che si ripresentano periodicamente’. Im-portanti contributi sono stati inoltre quelli di W. Reich e A. Lowen, che hannomostrato come conflitti psichici protratti possano dar luogo a tensioni muscolaricroniche e ad alterazioni degli schemi respiratori che poi, a loro volta, si riper-cuotono sulla psiche in una sorta di loop. Negli ultimi tre/quattro decenni l’ipotesiche la psiche possa influenzare il soma, fino a produrre disturbi fisici e vere e pro-prie malattie, ha ricevuto importanti conferme sperimentali grazie a varie ricerchescientifiche, tra le quali quelle di due biologi e psicofarmacologi di fama interna-zionale: il francese Henry Laborit e la statunitense Candace Pert. Laborit realizzòtra gli anni 1960 e ‘70 una serie di esperimenti con cavie per verificare se lo stresspotesse produrre effetti patologici a livello somatico. L’esperimento prevedevache le cavie fossero poste in una gabbia elettrificata a ritmi periodici. Nel primoesperimento la cavia aveva la possibilità di rispondere allo scossa elettrica fug-gendo nella metà non elettrificata della gabbia. Nel secondo la fuga era impossi-bile, ma le cavie erano due e reagivano alla scossa combattendo tra loro. Nel terzoesperimento la fuga era impossibile e così pure il combattimento, essendociun’unica cavia. Dopo alcuni giorni un check-up medico mostrò che le cavie deiprimi due esperimenti erano completamente sane, mentre quelle del terzo espe-rimento mostravano chiari segni di deperimento. Laborit dimostrò così che non

Negli ultimitre/quattrodecenni l’ipotesiche la psichepossa influenzareil soma ha avutoconferme nelle ricerchescientifiche di H.Laborit e C. Pert

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spersonale invece che psicodinamica. Secondotale approccio, in cui rientra gran parte della miaattività clinica e di ricerca (www.holiversity.it), lamalattia non è solo un sintomo da combattere,ma anche e soprattutto un messaggio del super-conscio che, se correttamente compreso, puòpermetterci non solo di guarire, ma anche di mi-

Parallelamente alla Pnei, che si incentra soprat-tutto su fattori e processi bio-fisiologici a valledegli eventi psichici, è emersa un’altra brancadella psicosomatica che si focalizza soprattuttosul significato psichico delle malattie e dei sintomifisici, recuperando l’originaria ipotesi psicoanali-tica, ma declinandola in chiave umanistico tran-

LA MALATTIA? UN MESSAGGIO CHE CHIEDE COMPREN

22 StAr bene É AFFAr nOStrO

Sebbene la psicosomatica sia una disciplina abbastanza recente, l’idea di fondoche malattie e disturbi fisici possano essere generati o aggravati da malesseripsichici era già presente in varie tradizioni mediche dell’antichità e del me-

dioevo. Ippocrate sosteneva, ad esempio, che vi fosse un nesso tra temperamentoe malattia; nel tempio greco di Epidauro i pellegrini dormivano sul posto rite-nendo che durante la notte il dio Asclepio li avrebbe guariti o comunicato loroin sogno la cura da fare, sogno che i sacerdoti, come gli attuali psicoanalisti, aiu-tavano a interpretare. Nel medioevo lo scienziato arabo Avicenna – i cui libri dimedicina ebbero grande influenza in Europa - dedicò molta attenzione ai disturbipsichici e ai rapporti tra psiche e corpo, elaborando un’accurata teoria degli umorie dei temperamenti. Verso la fine del ‘700 W. M. Falconer pubblicò un libro daltitolo emblematico “Dissertazione sull’influenza della passione sopra i disordini delcorpo” e pochi anni dopo S. Hahnemann, padre dell’omeopatia, basò la sua me-dicina su un’accurata anamnesi non solo fisica, ma anche psicologica del paziente.Nonostante questi e altri illustri antesignani, la psicosomatica vera e propriaemerse solo all’inizio del XX secolo, grazie soprattutto alla psicoanalisi, nata pro-prio come tentativo d’interpretazione in chiave psicologica di sintomatologie or-ganiche, in particolare quelle dell'isteria e della nevrosi d'angoscia. Freud distinsei sintomi psicosomatici in due categorie: quelli che costituivano una “conversione

L’ideA di FOndO Che diStUrbi FiSiCi POSSAnO eSSere

generAti O AggrAvAti dA MALeSSeri PSiChiCi erA già

PreSente neLL’AntiChità. L’iMPULSO ALLO SviLUPPO

di qUeStA diSCiPLinA è Però ArrivAtO AgLi inizi

deL XX SeCOLO COn LA PSiCOAnALiSi FreUdiAnA.

Per Sigmund Freudi sintomi

psicosomatici veri e propri

sono quelli che consentonoall’Io di liberarsi

da un conflittoinconscio

non risolto

PSICOSOMATICA

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25fitoterapia

Lumanità da sempre utilizza erbe e piante per curarsi. Pare che già l’uomodi Neanderthal facesse un uso curativo delle piante: in alcuni siti archeo-logici iracheni risalenti a 60 mila anni fa si è scoperto che i neandertha-

liani utilizzavano erbe medicinali quali l’achillea millefoglie e l’altea. E, provealla mano, tutte le più grandi civiltà del passato (sumeri, arabi, ebrei, fenici,greci, romani, ecc.) si rivolgevano alle piante per guarire i loro mali. Oggi, dopo che il 19° secolo l’aveva mandata in soffitta giudicandola troppoapprossimativa, si assiste a una significativa riscossa della fitoterapia, scienzache studia il corretto utilizzo delle piante medicinali per fini salutistici. L'Or-ganizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce fitomedicine "i prodottimedicinali finiti, provvisti di etichetta, che contengono come principi attivi esclusi-vamente delle piante o delle associazioni di piante allo stato grezzo, sottoforma dipreparati”. Sempre secondo l’OMS quasi il 25% dei farmaci utilizzati negliUsa deriverebbe da piante, mentre oltre l’80% della popolazione mondialeancora oggi utilizza la tradizionale medicina erboristica in chiave terapeutica(circa 6,4 miliardi contro 600 milioni di persone che usano i farmaci di sin-tesi). Anche la scienza medica ufficiale è spesso ricorsa a madre natura; nu-merosi sono infatti i principi attivi isolati dalle piante che poi ha impiegato,

girico ha varie tappe che consentono di estratteoli essenziali, sostanze minerali e oligoelementipropri di una pianta, i quali vengono poi riuniti inun unicum privo di impurità. rispetto ai rimedierboristici, gli spagirici non solo conservano tuttii principi attivi contenuti nella pianta, ma anche lasua valenza energetica, ovvero il principio intelli-gente che può agire a livello inconscio sull’uomo.

il termine spagiria deriva dal greco spao e agheiro(separo e riunisco). il processo di ottenimento deirimedi di questa disciplina è basato sull’opera delmedico elvetico Paracelso (1493-1541), ritenutoil padre della spagiria, tra i cui obiettivi vi è quellodi estrarre dalla materia la sua quintessenza,quell’energia sottile che può attivare il processodi guarigione. La preparazione di un rimedio spa-

I RIMEDI AD “ALTA CARICA ENERGETICA” DELLA SPAGIRIA

dA SeMPre L’UOMO riCOrre ALLe erbe A Fini CUrAtivi,

MA qUeStA diSCiPLinA Si diStingUe nettAMente

dALLA FArMACOLOgiA (COn MediCine FOrMAte dA

ingredienti ChiMiCi iSOLAti), in virtù deL COnCettO

di FitOCOMPLeSSO. SCOPriAMO in COSA COnSiSte.

Secondol’OrganizzazioneMondiale dellaSanità oltre l’80% della popolazionedel pianeta (cioè 6,4 miliardi di persone)si cura utilizzando piante ed erbe

FITOTERAPIA

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è tanto lo stress in sé a danneggiare la salute, quanto l'impossibilità di rispon-dere efficacemente ad esso – fattore quest’ultimo chiaramente psichico. Nellaprima situazione lo stress viene evitato con la fuga, nella seconda viene sfogatosu qualcun altro attraverso il combattimento, mentre nel terzo tutte le possibilitàdi reazione vengono inibite. È tale inibizione, qualora ripetuta, a generare effettipatogeni. Il rischio per la salute subentra insomma quando ci si trova in una si-tuazione dolorosa che non si può né sfuggire né modificare. Candace Pert ha poichiarito come gli stati psichici influenzino quelli fisici, scoprendo che in corri-spondenza di ogni evento emotivo vengono secrete particolari molecole, i neu-ropeptidi, che operano come trasmettitori chimici, facendo circolarel’informazione dell’emozione in tutto il corpo (o per lo meno ovunque vi sianorecettori idonei a rilevarle) innescando reazioni fisiologiche e ormonali locali eglobali di varia natura ed entità. Ad esempio, alcune emozioni, come la gioia,aumentano la secrezione di determinati ormoni (endorfine) e risultano rafforzareil sistema immunitario, mentre altre, come la rabbia o la tristezza, sono associatead altri ormoni (adrenalina, cortisolo, ecc.) e hanno un effetto inibitorio. Questericerche hanno dato origine a una nuova branca della psicosomatica, la psico-neuroendocrinoimmunologia (Pnei), che studia le interconnessioni tra fattoripsichici, processi neurologici, secrezioni ormonali e sistema immunitario.

Enrico Cheli

La psiconeuro-endocrinoimmuno-logia (Pnei) studia le interconnessionitra fattori psichici,

processi neurologici,secrezioni ormonali

e sistemaimmunitario

PSICOSOMATICA

www.affarnostro.it

STAR BENE É AFFAR NOSTROSTAR BENE É AFFAR NOSTROAlcuni argomenti ci toccano da

vicino e nel profondo, ma talvolta li affrontiamo con superficialità.

Un caso emblematico è quello della salute

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riore al livello minimo fissato dalle Autorità sani-tarie, diversamente il rimedio può non svolgereun’adeguata attività terapeutica. La titolazioneevita pure l'insorgere del cosiddetto effetto para-dosso, ovvero una manifestazione contraria aquella prevista per una determinata pianta (la va-leriana, per esempio, può eccitare, se l'estrattosomministrato non ha titolazione conforme aquella dei codici farmaceutici). Proprio come i farmaci di sintesi, i rimedi fitote-rapici vanno assunti in quantità ponderali, in fun-zione cioè del peso corporeo, del sesso e dell’età,ma la fitoterapia - se impiegata come automedi-camento - non va intesa come una vera “medicinache cura il male”, bensì come un rimedio per alle-viare il disturbo o per mantenere il benessere. Dun-que, in chiave di automedicazione, la differenzatra erbe e medicinali sta nel fatto che le erbe sonoimpiegate in chiave preventiva, oltre che (come giàdetto) di mantenimento del benessere. Spesso la fi-toterapia viene associata all'utilizzo dei farmaciconvenzionali: specialmente in questo caso oc-corre seguire attentamente i consigli del medicoe del farmacista, al fine di evitare conseguenzespiacevoli di interferenza tra farmaco e prodottoerboristico. E ancora, l’utilizzo di rimedi fitotera-pici può risultare controindicato, ad esempio, ingravidanza o durante l’allattamento; può presen-tare controindicazioni pure per chi soffre di certidisturbi (per esempio il meliloto, oltre che seda-tivo, è anche anticoagulante e non va usato inpersone con problemi di coagulazione). Questa èla ragione per cui la fitoterapia, intesa in chiave terapeutica (e non di auto-medicamento) è di competenza del medico per l’aspetto diagnostico e delfarmacista per la preparazione della ricetta stessa. In erboristeria si possonoacquistare prodotti fitoterapici, la cui valenza è legata al benessere.

L’impiego degli oli essenziali, mix disostanze volatili e odorose presentinelle piante (specie nelle aromatiche)a fini preventivi o terapeutici ha datovita all’aromaterapia. gli oli essenzialisono ricchi di componenti chimici (si può arrivare fino a 200 per olio), che ne determinano le proprietà(monoterpeni con funzionimucolitiche; fenoli e aldeidi potentiantimicrobici, ecc.). Attraverso la percezione degli odori di talisostanze l'aromaterapia coinvolge più sfere (emotività, memoria,sensibilità, sistema endocrino e immunitario), mettendo a frutto le proprietà antisettiche, antitossiche,cicatrizzanti, antiparassitarie,antireumatiche, tonificanti,eudermiche, endocrino regolatrici e stimolanti degli oli. questi ultimisono rimedi potenti, perché hannoun’altissima concentrazione: un grammo di olio essenziale puro (circa una ventina di gocce)corrisponde al contenuto di 100 o più grammi della pianta originaria,della quale amplifica le potenzialitàcurative, ma anche i rischi dovuti a un utilizzo improprio. di qui il consiglio di ricorrervi conparsimonia e avvalendosi dell’ausiliodi un consulente specializzato.

27fitoterapia

AROMATERAPIA, RAMO “PROFUMATO” DELLA FITOTERAPIA

26 StAr bene É AFFAr nOStrO

in forma pura o modificata, per la produzione di farmaci. E’ il caso, ad esem-pio, della morfina, che è derivata dall’oppio contenuto nel papavero, o del-l'acido acetilsalicilico, derivato dell’acido salicilico della corteccia del saliceo ancora del chinino, che è ottenuto dalla corteccia dell’omonima pianta. L’aspetto distintivo della fitoterapia riguarda un concetto basilare, quello difitocomplesso: indica l'insieme delle sostanze presenti nel rimedio ottenutodalla pianta indispensabili, nella loro totalità, per l’azione curativa. E’ in-fatti l’effetto sinergico di assumere contemporaneamente tutti i principi attivicontenuti nella pianta a permettere un’azione più profonda ed efficace, conscarsi effetti collaterali e maggiore tollerabilità da parte dell’organismo. Inogni pianta sono presenti differenti principi attivi, ovvero sostanze che hannodimostrato una specifica attività chimica o biologica, svolgendo una o piùfunzioni terapeutiche, come i tannini (astringenti, emostatici, antibiotici,anti-infiammatori), i flavonoidi (riducono la fragilità dei capillari e sono diu-retici), i glucosidi cardiotonici e antrachinonici (per la cura dell’apparato di-gerente), le resine (con azione purgativa) e così via. Le tecniche usate perrendere disponibili le proprietà benefiche di una pianta dipendono dal tipodi pianta, dalla sede anatomica in cui i principi attivi si concentrano e dallanatura chimica di questi ultimi. Di solito le moderne preparazioni fitoterapiche sono ottenute dal vegetalefresco o essiccato. Dalla pianta fresca si ottengono la tintura madre (macera-zione della pianta con alcol) e il macerato glicerinato o gemmoderivato (estrattoricavato da gemme o giovani getti di pianta, macerati in soluzione di acqua,alcol e glicerina). Da quella secca si traggono tisane, polveri ed estratti fluidi esecchi (in quest’ultimo caso si fa macerare la droga per uso terapeutico in sol-venti che poi si fanno parzialmente o totalmente evaporare). Per distillazioneo spremitura della pianta fresca o essiccata si ottengono gli oli essenziali. Al-cune preparazioni sono costituite da estratti di singole piante, altre da com-binazioni di estratti da piante diverse. Possono essere preparate dal farmacista(medicinali galenici magistrali) o sono in vendita come prodotti preconfe-zionati che devono però sottostare standard qualitativi (la standardizzazioneè quel processo che assicura che il contenuto di principio attivo è costantein ogni lotto di produzione e corrisponde esattamente al valore dichiarato).La titolazione, ovvero la misura della quantità di uno o più dei principi attivipresenti nel fitocomplesso indicata in etichetta, è garanzia di qualità ed effi-cacia di un determinato fitoterapico. Questa quantità non deve essere infe-

FITOTERAPIA

E’ l’effetto sinergico di assumere

tutti i principi attivi contenuti nella pianta a

rendere efficace il rimedio

fitoterapico, con pure maggiore

tollerabilità da parte

dell’organismo

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tale o una rigidità nei giudizi). Un approccio oli-stico alla malattia considera sì importanti lecause organiche che l’hanno prodotta, ma tienepure in alta considerazione quelle di tipo psico-logico, ambientale e spirituale. Di qui il passo adattribuire al sintomo un significato anche simbo-lico (simbolo dal greco significa “unire assieme”)il passo è breve: e così una stipsi può essere lettaanche come un’incapacità di lasciare andarecerte situazioni o una paura delle novità, mentrel’ipertensione può nascondere la tendenza a te-nere a bada emozioni profonde difficilmente ac-cettabili. Per il naturopata ogni malattia haradici profonde, da ricercare nelle caratteristichecostituzionali della persona che non sta bene,nell’ambiente in cui vive, nell’alimentazione cheassume, nelle abitudini di vita che conduce. Pertornare a star bene è quindi necessario scoprireil fattore che ha permesso lo sviluppo della ma-lattia e agire su di esso.La naturopatia agisce sul terreno individuale enon tanto sui sintomi, favorendo e sostenendole forze di auto-guarigione dell’organismo.Come già detto, fa tutto questo intervenendosulle cause profonde (quasi sempre energetichee immateriali) di squilibrio invece che sugli ef-fetti che tali cause generano. Il naturopata hadunque un approccio globale alla salute, in baseal quale ogni individuo viene considerato nellasua totalità (indipendentemente dal singolo di-sturbo) e unicità (data da determinate caratteri-stiche costituzionali e stili di vita). Il principio di fondo cui si ispira lanaturopatia, come la quasi totalità delle discipline olistiche, è che l’uomoè dotato fin dalla nascita di un certo bagaglio di energia vitale, che governaogni processo biologico e chimico del corpo ed è appunto la quantità dienergia vitale di ogni persona – che varia nel tempo - a essere responsabile

Per chi cercasse informazioni su centri e scuole di formazione o su naturopati segnaliamowww.olistcmap.it

Per avere una visione a 360 gradi sulle medicine non convenzionali si legga Medicina vibrazionale,con sottotitolo Nuove scelte di cura e guarigione, pubblicato da edizioni Lampis e redatto dal medico americano richardgerber. L’opera è considerata untesto di riferimento su temi qualifiori di bach, agopuntura, omeopatia,tocco terapeutico, chakra...; specie nella parte introduttiva l’autorespiega con rigore i numerosi test ed esprimenti eseguiti su talidiscipline. Un testo utile e unmanuale ricco di informazionipratiche sull’utilizzo dei rimedinaturali per alleviare alcuni deisintomi più diffusi è Il nuovoguarire con la natura, ed.gribaudo, dei medici milanesi Attilio e Luca Speciani, che dedicano anche ampio spazio ai temi delleintolleranze alimentari e della terapiadietetica per numerose patologie.

Info

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29naturopatia28 StAr bene É AFFAr nOStrO

Utilizzare il potere riequilibrante della natura, ricorrendo a interventinaturali non invasivi, a regole di vita sane e a una seria e attiva par-tecipazione del cliente al suo benessere mentale, fisico ed emotivo.

Sono questi i principali fondamenti della naturopatia, disciplina (o megliomulti-disciplina) i cui strumenti consistono in tecniche e rimedi di varianatura, compreso il favorire l'adozione di stili di vita sani e in rapporto ar-monico coi ritmi naturali. Regole queste ultime che trovano anche nellamedicina cosiddetta scientifica degli esordi una conferma: il padre dellamedicina occidentale, Ippocrate, sottolineava infatti la necessità assolutadi lasciar fare la natura e il suo motto “primus non nocere”(ovvero agirearrecando il minor danno possibile al malato) è una sorta di implicito ri-conoscimento di come la natura sia sovrana medicatrice dei mali. Una pre-messa va tuttavia fatta a scanso di equivoci: la funzione della naturopatianon è di tipo medico-terapeutico, ma unicamente preventivo e di sup-porto al mantenimento del benessere. Il naturopata si potrebbe definireuna sorta di educatore allo star bene e al vivere in buona salute. Il termine naturopatia è stato coniato nel 1895 dal medico americano JohnScheel e una delle sue possibili spiegazioni etimologiche si rifà proprio almondo anglosassone: naturopatia (naturopathy) deriverebbe da “nature'spath”, ovvero sentiero della natura, indicando nel ricorso alla natura e allesue capacità rigenerative la soluzione per il benessere psicologico, fisico edemotivo della persona. Naturopatia racchiude anche un’altra possibile in-terpretazione etimologica, ovvero quella del “vivere in armonia con la na-tura”, dalla fusione della parola latina “natura” con quella tratta dal greco“pathos”. Alla base della naturopatia vi è la visione olistica secondo laquale l’uomo è un’unità inscindibile di corpo, mente e spirito; quel cheaccade nel corpo avviene anche nella mente e viceversa (per esempio degliarti rigidi possono indicare anche una certa mancanza di flessibilità men-

qUeStA diSCiPLinA OLiStiCA COnFidA PienAMente

neL POtere CUrAtivO e rieqUiLibrAnte

deLLA nAtUrA, CUi Si AFFidA iMPiegAndO vArie

teCniChe e riMedi COn LO SCOPO di gArAntire

LO StAr bene, nOn SOLO FiSiCO.

Il naturopata ha una visione

olistica dell’uomo,che considera

un’unitàinscindibile

di corpo, mente e spirito

NATUROPATIA

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31fiori di Bach

Dottor Bach, sono passati ormai ottant’anni da quando Lei ci ha lasciato.Vorremmo sapere cosa pensa di temi quali la salute, la guarigione, lo starbene con se stessi, la felicità…

Potrebbe dirci qual è il suo concetto di salute? Come la ghianda trasportata a centinaia di miglia dal suo albero sa come diven-tare una quercia perfetta così in noi c’è già tutta la verità e la malattia è il risultatodella resistenza del nostro Ego alla guida del nostro Sé Superiore. Dietro a ognimalattia ci sono le nostre paure, le nostre ansie, i nostri desideri, le nostre pre-ferenze e le nostre antipatie. La salute è il nostro patrimonio, un nostro diritto.E' la completa e armonica unione di anima, mente e corpo; non è un ideale cosìdifficile da raggiungere, ma qualcosa di facile e naturale che molti di noi hannotrascurato. Possiamo valutare il nostro stato di salute dalla nostra felicità e daquello possiamo capire se stiamo seguendo la nostra anima. Pensate alla radiositànello sguardo di una sposa, o di una mamma con il suo neonato, o all’estasi del-l’artista mentre lavora: momenti in cui c’è unione tra mente, corpo e spirito!Dottor Bach, che cos’è la guarigione?Per prima cosa devono essere curati i nostri atteggiamenti mentali, poi il corposeguirà. Curare il corpo e non la mente potrebbe essere molto grave in quantoil corpo progredisce a spese dell’anima: al massimo si ottiene di rinviare la le-zione, ma sarebbe meglio perdere un corpo che lasciarsi sfuggire la lezione. Come fare?Bisogna mantenere il nostro buon umore, rifiutare di lasciarci abbattere dal dub-bio e dalla depressione, i quali, ricordiamolo sempre, non fanno parte di noi, inquanto l’Anima conosce solo gioia e felicità. Forse una delle più grandi tragediedel materialismo è la noia e la perdita della vera felicità interiore; porta la gentea cercare nei piaceri del mondo la soluzione per i propri affanni ma è solo unoblio temporaneo alle difficoltà. La rassegnazione ci rende passeggeri inattivi

AFFidAndOSi AL SeMPLiCe POtere deLLA ‘vibrAziOne’

di FiOri e PiAnte, iL dr. edWArd bACh hA APertO

LA StrAdA ALLA FLOriterAPiA. SentiAMO COSA

hA dA dirCi in qUeStA interviStA iMPOSSibiLe

SUL SigniFiCAtO di MALAttiA e gUArigiOne.

“Possiamovalutare lo statodi salute dallanostra felicità e da quellopossiamo capire se stiamoseguendo la nostra anima”

FIORI DI BACH

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della salute o della malattia. La naturopatia tiene in grande considera-zione questa forza o energia vitale, aiuta a conservarla o a ripristinarlase in squilibrio. Il naturopata dovrebbe disporre di conoscenze di biologia,chimica, anatomia e fisiologia, nonché di un’ampia gamma di metodologie,di derivazione tanto dalla cultura occidentale quanto da quella orientale,quali tecniche di rilassamento e respirazione, massaggi (shiatsu, riflessolo-gico plantare, ayurvedico, antistress, kinesiologico, ecc.), impiego di rimedierboristici, floriterapia (in primis quella del dottor Bach, ma non solo),cromoterapia, cristalloterapia, aromaterapia, ecc. Sebbene non sia abilitatoprofessionalmente a elaborare e quindi a proporre diete (compito chespetta ad altre figure professionali, quali il dietologo o il biologo nutrizio-nista), il naturopata può fornire consigli utili in merito a come alimentarsiin modo sano e naturale, scegliendo alimenti vivi e poco raffinati, evitandoil cibo spazzatura, principale fonte di molti dei mali della civiltà consumi-stica. Tutto questo perché per il naturopata è fondamentale favorire la sa-lute, piuttosto che contrastare la malattia. E tale atteggiamento lo fa esserein perfetta sintonia con quanto già nel lontano 1948 l'OrganizzazioneMondiale della Sanità ha dichiarato a riguardo della salute, considerandolaqualcosa di più della semplice assenza di malattia e definendola uno statodi completo benessere fisico, mentale, ambientale e sociale.

Per la naturopatiaè fondamentale

favorire la salute,piuttosto

che contrastare la malattia

NATUROPATIA

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33alimentazione

Una delle risposte alla domanda “Perché ci ammaliamo?” può essere perchéconduciamo uno stile di vita scorretto, a causa di vari fattori, primo fra tuttiun’alimentazione inadeguata. Tutte le discipline mediche insistono sul

ruolo fondamentale dell’alimentazione per il benessere e la salute. Nella societàdei consumi, a tavola, si commettono gravi errori: mangiamo troppo (due - quat-tro volte più del necessario), male (con eccesso di proteine, grassi e carenza diprincipi vitali quali vitamine, oligoelementi, sali minerali), privilegiando cibitroppo raffinati e privi del loro potere nutrizionale. Su questi argomenti si sonoscritti tantissimi libri e articoli. Noi qui ci limiteremo a focalizzare due concettiutili a comprendere come il cibo possa essere un potente alleato per il nostrobenessere e un’arma contro certe malattie (diabete, infarto, obesità, allergie...). Per un programma alimentare corretto è, ad esempio, di fondamentale impor-tanza il tema della resistenza all’insulina. Quest’ultima è un ormone secreto daparticolari cellule del pancreas, la cui funzione è di regolare gli zuccheri nel san-gue e l’assorbimento e l’utilizzo del glucosio (uno dei carboidrati più importanti)nelle cellule. Il pancreas emette insulina in risposta alla nostra assunzione di zuc-cheri e la giusta quantità di questo ormone consente al nostro metabolismo dilavorare in modo equilibrato. Se il livello di zuccheri nel sangue è troppo alto,il pancreas, come fosse un pompiere, produce tanta insulina in modo da ripor-tarlo in equilibrio; se il livello è troppo basso il nostro corpo fa partire, tramiteil cervello (esattamente l’ipotalamo) lo stimolo della fame (ingerendo cibo, glizuccheri tornano a salire). Ogni cellula ha sulla sua superficie i ricettori (vere eproprie “chiavi di accesso”) insulinici che aprono la porta all’insulina perchéentri. Se lo zucchero nel sangue è costantemente alto (per via di un’alimenta-zione squilibrata, fatta di merendine, biscotti, cioccolatini, bevande zuccherine,ecc.) i ricettori diventano incapaci di reagire e si fanno insensibili, resistendoall’insulina e di conseguenza viene rilasciata una quantità ancora più elevata diquesto ormone per ottenere gli stessi effetti. Tale meccanismo alterato è alla basedel diabete di tipo 2 e a lungo andare può causare l’insorgere di gravi malattie. Ilivelli glicemici e insulinici possono essere mantenuti normali con una dieta a

iL CibO PUò eSSere Un vALidO ALLeAtO Per iL nOStrO

beneSSere e UnA verA ArMA COntrO L’inSOrgere

di MALAttie Che tAntO AMMOrbAnO i POPOLi riCChi

deL PiAnetA. SCOPriAMO COMe.

Troppi zuccherirendono insensibilii ricettori insulinicidelle cellule, che così resistonoall’insulina, costringendo il pancreas a secernere unamaggior quantitàdi questo ormone

ALIMENTAZIONE

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lungo il viaggio della vita e apre la porta a innumerevoli influenze negative chenon potrebbero mai infiltrarsi se in ogni giorno della nostra vita ci fossero gioiae spirito di avventura.Quali gli ostacoli alla felicità?Un altro aiuto fondamentale è liberarci da ogni paura. In realtà la paura nonesiste nell’uomo, perché la Divinità che è in noi, ovvero noi stessi, è invincibilee immortale e se ne prendessimo coscienza non avremmo nulla da temere. Nelleepoche materialiste la paura cresce proporzionalmente con i beni materiali (siadel corpo stesso, che delle ricchezze esteriori) perché se facciamo diventare que-ste cose il nostro universo, dal momento che sono transitorie, difficili da tenereed impossibili da conservare se non per breve periodo, destano in noi una note-vole ansia e la paura di non potercene impadronire quando ci passano davanti.Così viviamo in un costante stato di paura, conscia o inconscia, perché nel no-stro intimo sappiamo che questi beni potrebbero esserci tolti in qualsiasi mo-mento e che possiamo serbarli solo per il breve arco della nostra esistenza.Un consiglio per chi opera nel campo della medicina e della cura?Trattare il paziente e non la malattia.

A cura di Agnese Cattoretti BFRPliberamente tratto dai testi: “Heal Thyself”, “Free Thyself”

e “The Original Writings” del dr. Bach

FIORI DI BACH

Ciascuno dei 38rimedi floreali

del dr. Bach ha la proprietà

di portare in positivo

emozioni negative

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Corsi online

Formazione professionale per Operatori Olistici e Counselor Olistici

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35farmacisti

SILvIO DAMIOLI, farmacia Diana di Milano

“Il ruolo del farmacista è sostanzialmente quello di fungere da‘filtro’ e fornire consigli per consentire un uso corretto e appro-priato delle sostanze contenute nei rimedi e nei farmaci propostiin farmacia. Un ‘filtro’ che presuppone una formazione co-stante, anche per i prodotti delle medicine cosiddette non con-

venzionali. Per proporre certi rimedi occorre conoscerli, sapere quali sono i loropossibili effetti collaterali, le interazioni con altri farmaci, le eventuali controin-dicazioni. Non solo a livello associativo, ma anche da parte delle stesse case pro-duttrici di rimedi omeopatici o fitoterapici si tengono corsi seri e utili a unacorretta conoscenza di tali rimedi. La formazione e l’aggiornamento costantesono importantissimi per una professione come la nostra. Spesso le persone en-trano in farmacia a chiedere di prodotti dei quali hanno letto su internet o sonostate consigliate da amici o conoscenti. Ecco, queste sono le situazioni più dan-nose e pericolose, perché il cliente non è a conoscenza di tutto quanto riguardaquel determinato prodotto e le possibili sinergie che può avere magari con altrifarmaci che già assume. Pochi, ad esempio, sanno che per gli integratori spessoil freddo ha un’azione peggiore del caldo. Diverso è – ovviamente – il caso di uncliente che si presenta con la ricetta prescritta da un medico specializzato inomeopatia, in antroposofia, in medicina cinese o ancora indicato da un naturo-pata professionista. In questo caso il ruolo del farmacista è quello di garantire lacorretta conservazione del prodotto che viene dispensato”.

FRANCESCO ANTONIOLI, farmacia Monte Rosa di Milano

“Apparentemente la domanda sembra contenere già la rispostae non si tratta di un ruolo nuovo: il farmacista viene da sempreinterpellato per informazioni, consigli e rassicurazioni. Quelloche in realtà ci domandiamo noi farmacisti è come manteneree dare valore a questo nostro ruolo nell’attuale società nella

ALLA LUCe deLLe nUOve tendenze dA PArte

di COnSUMAtOri e MerCAtO, COn LA diFFUSiOne

di riMedi ALternAtivi ALLA MediCinA ALLOPAtiCA,

qUALe rUOLO deve SvOLgere iL FArMACiStA?

LO AbbiAMO ChieStO AgLi ‘Addetti Ai LAvOri’.

”Spesso le personeci chiedono rimedidi cui hanno letto in internet o perché consigliate da amici, senzanulla sapere circale possibili sinergieche possono avere con farmaci che magari già assumono”

FARMACISTI

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base di alimenti non raffinati, carboidrati con indice glicemico (velocità concui viene aumentata la glicemia nel sangue) basso o moderato, frutta, verdura ecereali integrali. E’ inoltre importante abbinare proteine a carboidrati nello stessopasto: l’abbinamento consente infatti una forte riduzione del fabbisogno di in-sulina, grazie all’azione antagonista del glucagone, altro ormone pancreatico lacui emissione viene stimolata dalle proteine. Un secondo tema riguarda la pro-duzione dei radicali liberi, principali responsabili della maggior parte delle pa-tologie croniche degenerative. Un radicale libero è un frammento di molecolache contiene almeno un elettrone spaiato nel suo involucro più esterno; è perciòaltamente instabile e cerca di tornare all'equilibrio rubando all'atomo vicinol'elettrone che gli manca per pareggiare la sua carica elettromagnetica. Tale mec-canismo crea nuove molecole instabili, innescando una reazione a catena che,se non stoppata in tempo, danneggia cellule e tessuti alterandoli. I radicali liberisono un sottoprodotto del normale metabolismo e per questo è impossibile li-mitarli completamente; sono però provocati pure da cause esterne (inquina-mento atmosferico, consumo di tabacco, radiazioni, ecc.). Il nostro organismoli combatte esattamente come fa coi virus o i batteri, sia cercando di neutralizzarliin partenza sia riparando i danni da essi provocati mediante gli anti-ossidanti(vitamine, selenio, carotenoidi, licopene, il coenzima Q-10 e acido lipoico) pre-senti in grandi quantità nella frutta, nella verdura e negli integratori.

ALIMENTAZIONE

Il nostroorganismocombatte

i danni prodottidai radicali liberi

mediante gli anti-ossidanti presenti

in frutta e verdura

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rimedi naturali funzionano molto bene. Metto la mia preparazione pluridecen-nale e la mia professionalità al servizio dei clienti, i quali pure sono soddisfatti:toccano infatti con mano i risultati positivi che possono raggiungere con i rimedinaturali, con scarsi effetti collaterali. Del resto è risaputo che gli effetti iatrogenidi certe medicine sono tra le ragioni che spingono sempre più le persone versole soluzioni naturali, pur restando fermo il fatto che medicinali quali statine einibitori di pompa protonica hanno prodotto importanti risultati per la guari-gione. E’ poi la prescrizione - senza una reale valutazione complessiva di questifarmaci di sintesi - che può creare problemi. In ogni caso, grazie anche al lavorodei media, va detto che recentemente la cultura dei clienti si è innalzata parec-chio rispetto a questi temi”.

MARIO GIACONE,farmacia Braccio di Torino

“Uno dei compiti del farmacista è il ‘dispensare’ farmaci, attivitàda intendersi non solo come semplice cessione di un bene, masoprattutto come prestazione professionale che ha la sua ragiond’essere nella volontà del legislatore di porre un ‘filtro’ tra pa-

ziente e farmaco. Proprio questa funzione di filtro e collegamento tra la propostadi salute (che genericamente arriva dall’industria tramite la pubblicità o via in-ternet) e il cittadino rappresenta il ruolo cruciale per il farmacista nei prossimianni. In futuro il compito di chi svolge la nostra professione sarà sempre piùquello di vagliare in base alle proprie competenze professionali le proposte e -una volta selezionate - tradurle al consumatore finale. La funzione di filtro trapaziente e medicinale e tra paziente e informazione esterna, prevista dalla leggestessa, ci impone di dare il corretto inquadramento al cittadino su ogni prodotto,indipendentemente dalla nostra opinione e proponendo risposte accurate e cri-tiche a ogni richiesta. Nel quadro generale della nostra professione va detto chequeste forme di cura naturali o legate alle medicine non convenzionali rappre-sentano un obbligo per quanto riguarda la formazione e una grossa opportunitàin merito al rapporto con il cliente. Tramite tali rimedi si possono ottenere ri-sultati salutari, senza incorrere negli effetti collaterali e nelle assuefazioni a voltecorrelate al farmaco tradizionale. Non sono pertanto accettabili né atteggiamentidi chiusura aprioristica, né di favore eccessivo e acritico. Entrambi gli atteggia-menti sono dannosi non solo per i farmacisti, ma soprattutto per i cittadini, lacui salute deve rimanere il nostro prioritario obiettivo”.

37farmacisti

quale le informazioni vanno alla velocità della luce. Credo che il nostro ruolo,se la farmacia continuerà a essere considerata un presidio del sistema sanitario,dovrà essere sempre quello di garantire un'interpretazione corretta di queste in-formazioni, basandoci su una visione più ampia dovuta a un continuo aggiorna-mento personale, ma anche basandoci su sistemi informativi preparati dalleorganizzazioni di categoria. In particolare riguardo ai rimedi alternativi, comevengono definiti nella domanda, è fondamentale dare risposte equilibrate e cor-rette sia agli entusiasti che agli scettici”.

ANTONIO SCHIAvO,farmacia Schiavo di Brescia

“E da oltre trent’anni che studio e propongono la medicina na-turale. Per me è una passione che porto avanti da sempre e,quando un cliente entra nella mia farmacia e chiede la mia con-sulenza, gli parlo e gli propongo rimedi naturali. In città sono

un punto di riferimento importante da questo punto di vista. Ho addirittura fon-dato tempo fa, assieme ad altri colleghi, l’Associazione omeopatica brescianacon l’obiettivo di favorire una medicina “armonica”. Mi piacciono tutte le me-dicine non convenzionali, dall’omeopatica all’antroposofica e alla cinese e pro-pongo le loro soluzioni. Questa scelta mi dà tanta soddisfazione, anche perché i

FARMACISTI

Le forme

di cura naturali

rappresentano

un obbligo per

quanto riguarda

la formazione

del farmacista

e un’opportunità

nel rapporto

col cliente

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pre per lui, e non soltanto durante la malattia...Come si curano le malattie? “Le malattie o i malati?Le malattie non si curano, si evolvono soltanto. Imalati si curano con la separazione”. Da cosa? “Cisono molti tipi di separazione...Può anche essere laseparazione di un pensiero da un altro, di una con-vinzione da un’altra. Può essere la separazione dauna persona, da un ambiente, da un luogo geogra-fico. O dal proprio passato. O dal proprio presente.Da un’infinità di cose... Immagina la guarigionecome un’operazione chirurgica: un medico deve se-parare da te l’oggetto della tua passione, deve reci-dere quella passione con un bisturi... E per guariretu devi essere il bisturi che taglia, e la mano chetiene il bisturi, e il medico che muove la mano, etutto quel seguito di circostanze che ti ha fatto in-contrare quel medico in quel momento. Per guariredevi essere tutto questo. Se ci riesci, guarisci. Senon riesci a esserlo, qualunque cosa ti facciano imedici, tu non guarisci, o guarisci per ammalartisubito dopo”. Cioè le cure mediche non contano econta soltanto questo essere? “... Qualunque cura puòfar guarire, medica o non medica... Tutte le vostre dottrine mediche sono inrealtà forme rituali per suscitare in voi questa facoltà dell’essere”...Uno che si è ammalato è sempre, sempre, sempre uno che avrebbe potuto faregrandi imprese... Per lo più, quelli che stanno per ammalarsi girano con volu-minosi fardelli di energia che non usano, e quando si ammalano stanno fa-cendo piccole cose, imprese più piccole di quelle che potrebbero fare. Seinvece in quel momento stessero facendo cose più grandi, non si ammalereb-bero”... Dunque vediamo se ho ben capito: se uno ha una passione grande e segreta,di cui magari non è consapevole lui stesso, prima o poi qualche malattia viene attrattada quella sua passione, e si china verso di lui; e se in quel momento lui ha moltaenergia inutilizzata, la malattia gli si attacca... E se lui rimane com’è non guarisce.Se invece riesce a essere, a estendere il suo essere a una qualsiasi cosa che possa ope-rare la separazione tra lui e quella sua passione, allora guarisce, indipendentementedalla qualità della cura.

nel sito www.nonsoloanima.tv sono presentate le principali opere(cartacee e in dvd) dello scrittore e saggista igor Sibaldi; l’autoredispone anche di pagina Facebook.

il libro da cuiabbiamo liberamentetratto il testo

di questo articolo si intitola I maestri invisibili (edizioni Oscar Mondandori).e’ in parte una sorta di dialogo su grandi temi (l’aldilà, la felicità, la nascita, la malattia, la guarigione...)con queste creature simili a noi, che ci accompagnano da sempre,sanno usare il nostro linguaggio, ma conoscono molte più cose, perché più prossime al mistero della creazione. Pagina dopo paginal’autore ci conduce verso quel luogo,dentro di noi, dove comincia l’aldilà.

Info

39metafisica38 StAr bene É AFFAr nOStrO

Equali sono gli esseri più evoluti di tutti? “Tra gli esseri viventi? Le malattie,senza dubbio.” Le malattie? “Tra gli esseri viventi, sì. Le malattie sono ilpiù alto livello evolutivo raggiunto da esseri del vostro mondo; la più

complessa forma di adattamento e la più grande”... Ma non sono una moltitu-dine di germi, batteri? “No, i germi e i batteri sono ciò che riuscite a vedernevoi con i microscopi. Ma credere di vedere le malattie con i microscopi ècome voler vedere la forma di un uomo studiando al microscopio una sua cel-lula”. Ogni malattia è un essere intero, una specie di immenso corpo? “Certo. Unsistema, come il vostro corpo, ma infinitamente superiore. E infatti l’unicacosa che la malattia può fare ancora è insegnare: dato che è talmente supe-riore a tutti gli altri esseri, qualunque cosa fa è per forza un insegnare agli or-ganismi, alle anime... Da voi, le malattie uniscono popoli e culture diversefra loro, insegnando a tutti i corpi e a tutte le menti una quantità di cose, chevoi per lo più non vi accorgete mai né di aver capito né tanto meno da chi leavete capite. Il che alle malattie non importa affatto. Sono davvero esseritroppo evoluti, e non si curano del vostro io individuale, che è molto più in-dietro rispetto a loro. Che le vostre menti si accorgano di imparare da loro, aloro non interessa. Alle malattie importa soltanto che le cose che insegnanocomincino a esistere negli esseri, nelle loro fibre. Perciò entrano nei corpi: liabitano, li diventano per un po’, e quando i corpi muoiono o guariscono, lemalattie proseguono, lasciandosi indietro esseri con fibre più sapienti”. Ma uc-cidono, oltre a insegnare. “Non è che uccidano. E’ che un essere, o impara omuore. Le malattie hanno imparato”. E cosa insegnano? “... Insegnano sistemi:modi di pensare e di risolvere, circuiti del pensiero e dell’energia... rimangononelle vostre fibre e solo molto tempo dopo la malattia cominciate pian pianoa usarli, e a volte soltanto millenni dopo cominciate a capirli... Sono tutte im-portanti le cose che vi insegnano, e sai qual è la più importante di tutte? E’che la malattia dà alla vita di un uomo il senso che la vita dovrebbe avere sem-

LA dOMAndA SUL SenSO ULtiMO deLLA MALAttiA

e’ di qUeLLe eSiStenziALi e nOn S’ACCOntentA deLLe

SOLe SPiegAziOni SCientiFiChe. SentiAMO COSA hA dA

dirCi in MeritO LO SCrittOre di COSe deLLO SPiritO,

igOr SibALdi, neL SUO LibrO ‘i MAeStri inviSibiLi’.

In qualità di esseri evoluti

e di maestri, le malattie

hanno molto da insegnarci.

Il loro è uninsegnamento

universale, unendo popoli

e culture diversefra di loro

ME TAFISICA

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41olismo

La caratteristica più importante della concezione del mondo orientale - si potrebbedire quasi la sua essenza - è la consapevolezza dell’unità e della mutua interre-lazione di tutte le cose e di tutti gli eventi, la constatazione che tutti i fenomeni

nel mondo sono manifestazioni di una fondamentale unicità”. Ecco cosa scrivene “Il Tao della fisica” il saggista e fisico austriaco Fritjof Capra, che in questotesto (imperdibile) mette in luce le analogie tra le teorie relativistiche e quan-tistiche della fisica moderna e le filosofie religiose orientali, uno dei cui prin-cipali punti d’incontro è appunto la “visione olistica” della realtà. Una visioneche - a onor del vero - ha sempre caratterizzato il modo di pensare dell’umanità,compresa quella che viveva nella parte occidentale del pianeta. Un’imposta-zione prettamente olistica l’hanno le medicine antiche, come ad esempiol’ayurvedica, secondo le quali l’uomo è un’unità inscindibile di corpo, mentee spirito. L’approccio olistico di queste medicine fa sì che esse, oltre a prenderein considerazioni le cause organiche di un sintomo o di una malattia, valutinoanche le cause psicologiche, ambientali e spirituali. Dopo secoli di oblio e disilenzio, in Occidente l’olismo (dal greco holon, cioè totalità) è tornato a farparlare di sé ai primi del Novecento, quando nei laboratori dei fisici quantisticisi cominciò a vedere che nel mondo subatomico si rilevavano comportamentiassai differenti da quelli analizzati e studiati dalla fisica meccanica, a comin-ciare dal fatto, sconvolgente, che all’osservatore (ovvero lo scienziato) era pos-sibile influenzare l’osservato (cioè le particelle subatomiche), facendo cosìtraballare il credo della neutralità dell’osservazione scientifica. I fisici quanti-stici hanno in particolare dimostrato che la materia esistente può comportarsisia come onda elettromagnetica che come corpuscolo fisico e che quindi ma-teria ed energia sono la stessa cosa, due aspetti delle stessa sostanza universale.Se dunque materia è uguale ad energia, ecco dimostrato scientificamentequanto le antiche tradizioni filosofiche e mediche (specie orientali) asserisconoa riguardo del fatto che corpo e mente siano tutt’uno.

LA COnCeziOne, in bASe ALLA qUALe vi è Unità

e SOStAnziALe interreLAziOne FrA tUtte Le COSe,

hA dA SeMPre CArAtterizzAtO iL MOdO

di PenSAre deLL’UMAnità. A diMOStrAre LA SUA

SCientiFiCità Ci hA PenSAtO LA FiSiCA MOdernA.

L’impostazioneolistica è propria di alcune delle più antichetradizionimediche orientaliper le quali l’uomo è unitàinscindibile di mente, corpo e spirito

OLISMO

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Enrico CheliPsicologo epsicoterapeuta

E’ docenteall’Università di Siena, dove dal 2001 dirigemaster e corsi post-laurea aimpostazione olisticasu counseling,psicosomatica,intelligenza emotiva,relazioniinterpersonali.Presiede la FondazioneHoliversity per lo sviluppo dellescienze e disciplineolistiche e si occupada anni di inter-connessioni trasalute, coscienza e crescita personale.È autore di numerosi libri.

Maria MontaniMedico di medicina

cinese, agopuntore

Medico di medicinagenerale, diplomatain agopuntura e medicina cinesepresso il centro studiSo Wen di Milano,dove dal 1999 è docente di ago-puntura e medicinatradizionale cinese.Ha svolto attività di medicoagopuntore presso il poliambulatoriomedico dell’ Ospedale Sacco di Milano.

Paolo VintaniFarmacista

Titolare dellafarmacia AllaMadonna diBarlassina (MB).Vice-presidenteFederfarmaprovinciale; direttorescientifico di TemaFarmacia e CosmesiFarmacia; vicepresi-dente AyurvedicPoint; segretariodell’Associazionefarmacoterapiacinese.

Roberto SolimèErborista efitocosmetologo

Dopo gli studi in erboristeria e fitocosmetologia,nel 1975 ha fattodella sua passione la sua professione,creando l’omonimaazienda Solimè S.r.l.Ha investito inricerca e risorseumane, collaborandocon le Università e impiegandotecnologieall’avanguardia maiinvasive sul vegetale,col fine di realizzareprodotti innovativiche racchiudesserol’intero fitocomplessodelle piante,mantenendoinalterata tutta la loro energia.

I REL ATORI

AntonioMorandiMedico ayurvedico

Ayurveda Vaidya.Specialista in terapiadel Panchakarma emaestro in Ayurveda.Fondatore e direttoredella Scuola dimedicina ayurvedica‘Ayurvedic Point’ di Milano e delrelativo centromedico. Presidentedella Societàscientifica italiana di medicinaayurvedica; membro delComitato direttivodel Comitatopermanente di consenso per le medicine non convenzionali in Italia.

Maria CristinaBertoncelliMedico internista

Direttore S.C.Medicina InternaASL Vercelli (sedeospedale di Vercellie Borgosesia). E’ relatore in gruppidi studio peril trattamento di linfomi, leucemie,malattie mielopro-liferative, ecc. Haottenuto il 2° postodel “Premio QualitàASLVC” per il proget-to“Percorso integratoospedale/territorio: le trasfusioni al domicilio”.

AntonellaRonchiMedico omeopata

Da più di 20 anniutilizza l’omeopatiacome strumentodella sua praticaclinica. E’ presidentedella Federazioneitaliana delle asso-ciazioni e dei mediciomeopatici, nonchécoordinatrice delComitato perma-nente di consensoper le medicine non convenzionali in Italia.

Igor SibaldiScrittore

Studioso di teologiae storia dellereligioni. Col saggio "I maestri invisibili"ha cominciato a raccontare la sua personaleesplorazione dei miti e deiterritori dell'aldilà.Ha pubblicatonumerosi romanzi e saggi susciamanismo, testi sacri, strutturesuperiori dellacoscienza e inparticolare sulfenomeno degli"Spiriti Guida".

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Emilio MinelliMedico (variespecializzazioni)

Professore acontratto dellaScuola di specia-lizzazione inmedicina termale; coordinatoredidattico dei corsi di perfezionamentoin agopuntura efondamenti perl’utilizzo terapeuticodelle piante medi-cinali e degli integra-tori alimentari. Vicedirettore del Centrocollaborante OMSper la medicinatradizionale, Centrodi ricerche inbioclimatologiamedica, medicinatermale e scienzedel benesseredell’Università degli Studi di Milano.

Laura Borghi Medicoantroposofo

Laureata in medicinae chirurgia e specia-lizzata in biochimicae chimica clinica. E’presidente di SIMA,Società italiana di medicina antro-posofica e membrodel Consigliodirettivo dell’IVAA(InternationaleVereinigungAnthroposophischerÄrztegesellschaften),l’associazioneinternazionale dellesocietà medicheantroposofiche.

MassimoSaruggiaMedico omeopata

Esperto in omeo-patia, psicoanalista.Membro delConsiglio direttivodella Società di medicina biotera-pica. Direttore dellarivista Cahiers diBioterapia. Docentedi omeopatia SMBTorino - Bolognae direttore areaformativa di omeo-patia e psicoterapiadi Metis Milano.

Sergio MariaFrancardoMedicoantroposofo

Esperto dialimentazionebiodinamica e oncologiaantroposofica.Docente di fisiologiae antropologiamedica da oltre dieci anni nel corsotriennale diformazione alla pedagogiasteineriana per insegnanti. Membro delComitato ristrettotecnico-scientificoper la medicinacomplementare dellaRegione Lombardia.

I REL ATORI

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