PER TUTELARE LA BIODIVERSITÀ NATURA 2000: IL PROGETTO … · 2016-12-05 · seminaturali e facies...

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Progetto di Con il contributo di Sostenuto da Partner Questa iniziativa è realizzata nell'ambito dell'azione E4 del Progetto LIFE NAT 000044 "GESTIRE", finanziato dalla Commissione Europea. www.naturachevale.it NATURA 2000 IN LOMBARDIA Ogni sito di Natura 2000 appartiene a una delle 9 regioni biogeografiche in cui è stato suddiviso il territorio dell’Unione Europea sulla base delle caratteristiche climatiche, vegetazionali e geologiche: Alpina, Atlantica, del Mar Nero, Boreale, Continentale, Macaronesica, Mediterranea, Pannonica e Steppica. I 242 Siti Natura 2000 individuati in Lombardia ricadono nelle regioni biogeografiche Alpina e Continentale. Quelli compresi nella regione Alpina sono caratterizzati da altitudini anche elevate e da un clima freddo e rigido durante l’inverno. Alle quote più basse si trovano foreste e formazioni erbacee seminaturali; salendo lungo i rilievi gli alberi si diradano sempre più fino a cedere il passo a prati e pascoli alpini, mentre sulla cima delle montagne la vegetazione si riduce a rare piante adattate a condizioni estreme di temperatura e al substrato roccioso. È in questa regione biogeografica che si trovano alcuni tra gli habitat più vulnerabili presenti in Lombardia, quali le zone umide montane e le torbiere. La regione biogeografica Continentale coincide, invece, per lo più con la vasta Pianura Padana, dove gli habitat maggiormente rappresentati all’interno dei Siti Natura 2000 sono i boschi misti ripari lungo i grandi fiumi e i boschi con ontani e salici, che rappresentano vere e proprie “isole” di naturalità in un contesto fortemente antropizzato. FLORA E VEGETAZIONE Tra le specie floristiche di interesse comunitario, si rileva la presenza di tre specie di Angiosperme Monocotiledoni, due preziose orchidee, la scarpetta di Venere (Cypripedium calceolus) e la liparide (Lipars loeselii), e l'iridacea gladiolo reticolato (Gladiolus palustris). A queste si affiancano due briofite a distribuzione limitata, Dicranum viride e Mannia triandra, che si concentrano nei due siti delle Grigne. Nel SIC Monte Barro, i versanti collocati a Nord offrono condizioni ecologiche favorevoli all'insediamento di boschi mesofili con acero di monte (Acer pseudoplatanus), frassino comune (Fraxinus excelsior), tiglio nostrano (Tilia platyphyllos) e tiglio selvatico (Tilia cordata). Non manca infine il castagno (Castanea sativa), la cui distribuzione attuale è stata favorita dall’uomo in quanto pianta utilizzata, soprattutto nel passato, per ottenere frutti e legno da costruzione. Nel SIC Lago di Olginate si sottolinea la presenza di una vegetazione palustre di assoluto rilievo con alcune orchidee protette legate alla presenza di prati umidi e paludosi: l’orchidea palmata (Dactylorhiza incarnata), l’elleborina palustre (Epipactis palustris) e l’orchidea acquatica o galletto di palude (Anacamptis laxiflora). SORGENTI PIETRIFICANTI (CRATONEURION) L’habitat delle sorgenti pietrificanti si sviluppa in prossimità di sorgenti alcaline ed è rappresentato da sorgenti e pareti stillicidiose, in cui è presente un lento e costante gocciolamento, con sviluppo di fenomeni di travertinizzazione, cioè di formazione di travertini. Il travertino è una roccia porosa, formata dalla precipitazione del carbonato di calcio (calcare) di cui sono spesso ricche le acque sorgive, che lo acquisiscono durante la permanenza nel sottosuolo. Una volta venute alla luce, le acque tendono a depositare parte del calcare su tutte le strutture con cui vengono a contatto, rivestendo così con patine via via più spesse le rocce, i sassolini, le foglie, i pezzi di legno e i muschi. All'habitat è stato dato il nome di una comunità di muschi (Cratoneurion) particolarmente importante per il fenomeno di travertinizzazione; tale fenomeno diminuisce progressivamente allontanandosi dalla sorgente, fino a scomparire del tutto dopo alcune centinaia di metri. Nella provincia di Lecco questo habitat è rintracciabile all’interno del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone e nei SIC Monte Barro e Grigne. GAMBERO DI FIUME Il gambero di fiume (Austropotamobius pallipes) è un crostaceo d’acqua dolce che ha come habitat ideale i torrenti e i ruscelli con fondali a ciottoli e con buona vegetazione acquatica. Essendo molto sensibile all’inquinamento, la specie viene considerata un eccellente bio-indicatore della qualità delle acque che frequenta. Il gambero di fiume possiede 5 paia di arti per muoversi, 2 grandi chele e 2 lunghe antenne. Il suo corpo è rivestito dal carapace, che presenta una colorazione che va dal bruno rossiccio fino al verde scuro, anche se a volte può avere tinte più chiare che si avvicinano al giallastro. Può raggiungere 11-12 centimetri di lunghezza e 90 grammi di peso. Questa specie mangia un po’ di tutto, dai piccoli detriti vegetali ai vermi, larve d’insetti o piccoli pesci. Nonostante sia protetto a livello nazionale e a livello europeo, il gambero di fiume è ormai diventato particolarmente raro soprattutto a causa dell’inquinamento dei corsi d’acqua e della diffusione di gamberi alloctoni. Nel territorio di Lecco sono presenti popolazioni di gambero di fiume nel Parco del Monte Barro e nel Parco di Montevecchia e della Valle del Curone. FAUNA Uno dei vanti della fauna lecchese è senza dubbio la maestosa aquila reale che trova condizioni ideali per il suo insediamento sulle pareti rocciose, lontano dal disturbo antropico, nei due SIC delle Grigne. La Grigna settentrionale inoltre ospita la civetta capogrosso, il francolino di monte e il picchio nero, mentre quella meridionale, con le sue pareti strapiombanti sul bacino lacustre del Lario, offre rifugio al gufo reale. I SIC lecchesi presentano inoltre condizioni idonee per l'insediamento di 4 specie importanti di chirotteri: il ferro di cavallo minore, il vespertilio di Capaccini, il vespertilio di Bechstein e il raro barbastello, il cui regime alimentare a base di microlepidotteri lo porta a selezionare habitat ricchi di vegetazione arborea. Tra i rettili, si ricorda la presenza dei più comuni lucertola muraiola e ramarro occidentale insieme al saettone, una specie minacciata nell'Europa Centrale, ma che in Italia si osserva ancora con una certa frequenza nelle regioni centrali e settentrionali. Tra gli anfibi figurano il tritone crestato italiano e la rana di Lataste, quest’ultima specie sub-endemica della Pianura Padana (la specie è presente anche in Slovenia, Croazia, Pianura veneta e Canton Ticino), mentre tra gli invertebrati si annoverano il cerambice della quercia e il gambero di fiume. NATURA 2000 IN PROVINCIA DI LECCO PROVINCIA DI LECCO www.provincia.lecco.it COMUNITÀ MONTANA VALSASSINA, VALVARRONE, VAL D’ESINO E RIVIERA www.valsassina.it PARCO DEL MONTE BARRO www.parcobarro.lombardia.it PARCO DI MONTEVECCHIA E DELLA VALLE DEL CURONE www.parcocurone.it PARCO DELL’ADDA NORD www.parcoaddanord.it RISERVA NATURALE LAGO DI SARTIRANA www.lagodisartirana.it ENTE REGIONALE PER I SERVIZI ALL’AGRICOLTURA E ALLE FORESTE www.ersaf.lombardia.it REGIONE LOMBARDIA www.ambiente.regione.lombardia.it PROVINCIA DI LECCO www.provincia.lecco.it COMUNITÀ MONTANA VALSASSINA, VALVARRONE, VAL D’ESINO E RIVIERA www.valsassina.it PARCO DEL MONTE BARRO www.parcobarro.lombardia.it PARCO DI MONTEVECCHIA E DELLA VALLE DEL CURONE www.parcocurone.it PARCO DELL’ADDA NORD www.parcoaddanord.it RISERVA NATURALE LAGO DI SARTIRANA www.lagodisartirana.it ENTE REGIONALE PER I SERVIZI ALL’AGRICOLTURA E ALLE FORESTE www.ersaf.lombardia.it REGIONE LOMBARDIA www.ambiente.regione.lombardia.it PER SAPERNE DI PIÙ La fauna è ben rappresentata con un buon numero di specie prioritarie per l’Unione Europea, considerate di notevole interesse conservazionistico. NELLA PROVINCIA DI LECCO Il territorio lecchese presenta una notevole varietà ambientale e paesaggistica che va dai bacini lacustri ai grandi rilievi, con le zone montuose che si distribuiscono sul 70% della superficie provinciale e culminano, a settentrione, con il Monte Legnone, la cima più alta, che tocca i 2.600 metri. Nel settore alpino si trovano i Siti Natura 2000 più estesi, quali quelli presenti sulla Grigna settentrionale e meridionale, che complessivamente ricoprono una superficie di oltre 4.300 ha e raggiungono la quota di 2.407 metri, esercitando, insieme al Monte Serada dal caratteristico profilo noto come Resegone (1.875 metri), un forte richiamo per tutti gli appassionati della montagna. Raggiunge un’altitudine più modesta, pari a 922 metri, il Monte Barro, che presenta una fitta rete di sentieri e strutture per la fruizione e ospita il Centro Flora Autoctona, una stazione sperimentale di Regione Lombardia che ha l’obiettivo di conservare e propagare le piante autoctone lombarde. Il Fiume Adda rappresenta l'elemento idrografico di maggior interesse della provincia: in corrispondenza di una sua ansa si trova il Sito Natura 2000 Palude di Brivio, caratterizzato dalla presenza di terrazzi fluvio-glaciali. GESTIRE. UNA SFIDA PER LA LOMBARDIA. Il progetto Life GESTIRE - Sviluppo di una strategia per gestire la rete Natura 2000 in Lombardia, intende promuovere l’elaborazione di una strategia regionale integrata che possa conciliare le esigenze di conservazione della biodiversità e dei servizi ecosistemici con quelle economiche di mantenimento e sviluppo di attività produttive legate, ad esempio, all’agricoltura e al turismo. Una sfida che si concretizzerà con la redazione di un piano a lungo termine per il ripristino e la gestione di siti, habitat e specie di importanza comunitaria e con la definizione di un elenco di azioni prioritarie da realizzarsi nei prossimi anni. Un obiettivo arduo e ambizioso in una realtà, come quella lombarda, particolarmente soggetta a forti pressioni di tipo insediativo e produttivo. Un’opportunità per far conoscere i Siti Natura 2000 e i benefici che possono fornire per il benessere e la qualità della vita di tutti i cittadini, oltre che le possibilità di sviluppo di nuove professioni legate all’ambiente e alla sua tutela. www.naturachevale.it COS’È LA BIODIVERSITÀ? La biodiversità è la straordinaria varietà di forme di vita e di ecosistemi di cui tutti facciamo parte. I cambiamenti ambientali e l’estinzione delle specie che continuamente si verificano sono processi naturali, ma negli ultimi decenni le attività umane hanno influenzato negativamente queste dinamiche e la perdita di biodiversità è diventata un problema molto serio. NATURA 2000: IL PROGETTO EUROPEO PER TUTELARE LA BIODIVERSITÀ Natura 2000 costituisce l’ambizioso programma dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità, nato con l’obiettivo di garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie animali e vegetali minacciati o rari a livello comunitario. È costituita da una vera e propria rete di siti protetti, istituiti ai sensi delle due Direttive europee “Habitat” (92/43/EC) e “Uccelli” (2009/147/CE): i SIC - Siti di Importanza Comunitaria, alcuni dei quali sono stati designati quali ZSC o Zone Speciali di Conservazione - e le ZPS - Zone di Protezione Speciale. Rete Natura 2000 è oggi composta da oltre 26.000 siti (2.299 dei quali in Italia), pari al 18% circa del territorio dell’Unione Europea.

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Questa iniziativa è realizzata nell'ambitodell'azione E4 del Progetto LIFE NAT 000044 "GESTIRE",

finanziato dalla Commissione Europea.

www.naturachevale.it

NATURA 2000 IN LOMBARDIA Ogni sito di Natura 2000 appartiene a una delle 9 regioni biogeografiche in cui è stato suddiviso il territorio dell’Unione Europea sulla base delle caratteristiche climatiche, vegetazionali e geologiche: Alpina, Atlantica, del Mar Nero, Boreale, Continentale, Macaronesica, Mediterranea, Pannonica e Steppica. I 242 Siti Natura 2000 individuati in Lombardia ricadono nelle regioni biogeografiche Alpina e Continentale. Quelli compresi nella regione Alpina sono caratterizzati da altitudini anche elevate e da un clima freddo e rigido durante l’inverno. Alle quote più basse si trovano foreste e formazioni erbacee seminaturali; salendo lungo i rilievi gli alberi si diradano sempre più fino a cedere il passo a prati e pascoli alpini, mentre sulla cima delle montagne la vegetazione si riduce a rare piante adattate a condizioni estreme di temperatura e al substrato roccioso. È in questa regione biogeografica che si trovano alcuni tra gli habitat più vulnerabili presenti in Lombardia, quali le zone umide montane e le torbiere.La regione biogeografica Continentale coincide, invece, per lo più con la vasta Pianura Padana, dove gli habitat maggiormente rappresentati all’interno dei Siti Natura 2000 sono i boschi misti ripari lungo i grandi fiumi e i boschi con ontani e salici, che rappresentano vere e proprie “isole” di naturalità in un contesto fortemente antropizzato.

FLORA E VEGETAZIONE

Tra le specie floristiche di interesse comunitario, si rileva la presenza di tre specie di Angiosperme Monocotiledoni, due preziose orchidee, la scarpetta di Venere (Cypripedium calceolus) e la liparide (Lipars loeselii), e l'iridacea gladiolo reticolato (Gladiolus palustris). A queste si affiancano due briofite a distribuzione limitata, Dicranum viride e Mannia triandra, che si concentrano nei due siti delle Grigne. Nel SIC Monte Barro, i versanti collocati a Nord offrono condizioni ecologiche favorevoli all'insediamento di boschi mesofili con acero di monte (Acer pseudoplatanus), frassino comune (Fraxinus excelsior), tiglio nostrano (Tilia platyphyllos) e tiglio selvatico (Tilia cordata). Non manca infine il castagno (Castanea sativa), la cui distribuzione attuale è stata favorita dall’uomo in quanto pianta utilizzata, soprattutto nel passato, per ottenere frutti e legno da costruzione. Nel SIC Lago di Olginate si sottolinea la presenza di una vegetazione palustre di assoluto rilievo con alcune orchidee protette legate alla presenza di prati umidi e paludosi: l’orchidea palmata (Dactylorhiza incarnata), l’elleborina palustre (Epipactis palustris) e l’orchidea acquatica o galletto di palude (Anacamptis laxiflora).

SORGENTI PIETRIFICANTI (CRATONEURION)

L’habitat delle sorgenti pietrificanti si sviluppa in prossimità di sorgenti alcaline ed è rappresentato da sorgenti e pareti stillicidiose, in cui è presente un lento e costante gocciolamento, con sviluppo di fenomeni di travertinizzazione, cioè di formazione di travertini. Il travertino è una roccia porosa, formata dalla precipitazione del carbonato di calcio (calcare) di cui sono spesso ricche le acque sorgive, che lo acquisiscono durante la permanenza nel sottosuolo. Una volta venute alla luce, le acque tendono a depositare parte del calcare su tutte le strutture con cui vengono a contatto, rivestendo così con patine via via più spesse le rocce, i sassolini, le foglie, i pezzi di legno e i muschi. All'habitat è stato dato il nome di una comunità di muschi (Cratoneurion) particolarmente importante per il fenomeno di travertinizzazione; tale fenomeno diminuisce progressivamente allontanandosi dalla sorgente, fino a scomparire del tutto dopo alcune centinaia di metri. Nella provincia di Lecco questo habitat è rintracciabile all’interno del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone e nei SIC Monte Barro e Grigne.

GAMBERO DI FIUME

Il gambero di fiume (Austropotamobius pallipes) è un crostaceo d’acqua dolce che ha come habitat ideale i torrenti e i ruscelli con fondali a ciottoli e con buona vegetazione acquatica. Essendo molto sensibile all’inquinamento, la specie viene considerata un eccellente bio-indicatore della qualità delle acque che frequenta. Il gambero di fiume possiede 5 paia di arti per muoversi, 2 grandi chele e 2 lunghe antenne. Il suo corpo è rivestito dal carapace, che presenta una colorazione che va dal bruno rossiccio fino al verde scuro, anche se a volte può avere tinte più chiare che si avvicinano al giallastro. Può raggiungere 11-12 centimetri di lunghezza e 90 grammi di peso. Questa specie mangia un po’ di tutto, dai piccoli detriti vegetali ai vermi, larve d’insetti o piccoli pesci. Nonostante sia protetto a livello nazionale e a livello europeo, il gambero di fiume è ormai diventato particolarmente raro soprattutto a causa dell’inquinamento dei corsi d’acqua e della diffusione di gamberi alloctoni. Nel territorio di Lecco sono presenti popolazioni di gambero di fiume nel Parco del Monte Barro e nel Parco di Montevecchia e della Valle del Curone.

FAUNA

Uno dei vanti della fauna lecchese è senza dubbio la maestosa aquila reale che trova condizioni ideali per il suo insediamento sulle pareti rocciose, lontano dal disturbo antropico, nei due SIC delle Grigne. La Grigna settentrionale inoltre ospita la civetta capogrosso, il francolino di monte e il picchio nero, mentre quella meridionale, con le sue pareti strapiombanti sul bacino lacustre del Lario, offre rifugio al gufo reale. I SIC lecchesi presentano inoltre condizioni idonee per l'insediamento di 4 specie importanti di chirotteri: il ferro di cavallo minore, il vespertilio di Capaccini, il vespertilio di Bechstein e il raro barbastello, il cui regime alimentare a base di microlepidotteri lo porta a selezionare habitat ricchi di vegetazione arborea. Tra i rettili, si ricorda la presenza dei più comuni lucertola muraiola e ramarro occidentale insieme al saettone, una specie minacciata nell'Europa Centrale, ma che in Italia si osserva ancora con una certa frequenza nelle regioni centrali e settentrionali. Tra gli anfibi figurano il tritone crestato italiano e la rana di Lataste, quest’ultima specie sub-endemica della Pianura Padana (la specie è presente anche in Slovenia, Croazia, Pianura veneta e Canton Ticino), mentre tra gli invertebrati si annoverano il cerambice della quercia e il gambero di fiume.

NATURA 2000IN PROVINCIA DI LECCO

PROVINCIA DI LECCOwww.provincia.lecco.it COMUNITÀ MONTANA VALSASSINA, VALVARRONE, VAL D’ESINO E RIVIERAwww.valsassina.it PARCO DEL MONTE BARROwww.parcobarro.lombardia.it

PARCO DI MONTEVECCHIA E DELLA VALLE DEL CURONEwww.parcocurone.it

PARCO DELL’ADDA NORDwww.parcoaddanord.it

RISERVA NATURALE LAGO DI SARTIRANAwww.lagodisartirana.it

ENTE REGIONALE PER I SERVIZI ALL’AGRICOLTURA E ALLE FORESTEwww.ersaf.lombardia.it

REGIONE LOMBARDIAwww.ambiente.regione.lombardia.it

PROVINCIA DI LECCOwww.provincia.lecco.it COMUNITÀ MONTANA VALSASSINA, VALVARRONE, VAL D’ESINO E RIVIERAwww.valsassina.it PARCO DEL MONTE BARROwww.parcobarro.lombardia.it

PARCO DI MONTEVECCHIA E DELLA VALLE DEL CURONEwww.parcocurone.it

PARCO DELL’ADDA NORDwww.parcoaddanord.it

RISERVA NATURALE LAGO DI SARTIRANAwww.lagodisartirana.it

ENTE REGIONALE PER I SERVIZI ALL’AGRICOLTURA E ALLE FORESTEwww.ersaf.lombardia.it

REGIONE LOMBARDIAwww.ambiente.regione.lombardia.it

PER SAPERNE DI PIÙ

La fauna è ben rappresentata con un buon numero di specie prioritarie per l’Unione Europea, considerate di notevole interesse conservazionistico.

NELLA PROVINCIA DI LECCOIl territorio lecchese presenta una notevole varietà ambientale e paesaggistica che va dai bacini lacustri ai grandi rilievi, con le zone montuose che si distribuiscono sul 70% della superficie provinciale e culminano, a settentrione, con il Monte Legnone, la cima più alta, che tocca i 2.600 metri. Nel settore alpino si trovano i Siti Natura 2000 più estesi, quali quelli presenti sulla Grigna settentrionale e meridionale, che complessivamente ricoprono una superficie di oltre 4.300 ha e raggiungono la quota di 2.407 metri, esercitando, insieme al Monte Serada dal caratteristico profilo noto come Resegone (1.875 metri), un forte richiamo per tutti gli appassionati della montagna. Raggiunge un’altitudine più modesta, pari a 922 metri, il Monte Barro, che presenta una fitta rete di sentieri e strutture per la fruizione e ospita il Centro Flora Autoctona, una stazione sperimentale di Regione Lombardia che ha l’obiettivo di conservare e propagare le piante autoctone lombarde. Il Fiume Adda rappresenta l'elemento idrografico di maggior interesse della provincia: in corrispondenza di una sua ansa si trova il Sito Natura 2000 Palude di Brivio, caratterizzato dalla presenza di terrazzi fluvio-glaciali.

GESTIRE. UNA SFIDA PER LA LOMBARDIA.

Il progetto Life GESTIRE - Sviluppo di una strategia per gestire la rete Natura 2000 in Lombardia, intende promuovere l’elaborazione di una strategia regionale integrata che possa conciliare le esigenze di conservazione della biodiversità e dei servizi ecosistemici con quelle economiche di mantenimento e sviluppo di attività produttive legate, ad esempio, all’agricoltura e al turismo. Una sfida che si concretizzerà con la redazione di un piano a lungo termine per il ripristino e la gestione di siti, habitat e specie di importanza comunitaria e con la definizione di un elenco di azioni prioritarie da realizzarsi nei prossimi anni. Un obiettivo arduo e ambizioso in una realtà, come quella lombarda, particolarmente soggetta a forti pressioni di tipo insediativo e produttivo.Un’opportunità per far conoscere i Siti Natura 2000 e i benefici che possono fornire per il benessere e la qualità della vita di tutti i cittadini, oltre che le possibilità di sviluppo di nuove professioni legate all’ambiente e alla sua tutela.www.naturachevale.it

COS’È LA BIODIVERSITÀ?La biodiversità è la straordinaria varietà di forme di vita e di ecosistemi di cui tutti facciamo parte. I cambiamenti ambientali e l’estinzione delle specie che continuamente si verificano sono processi naturali, ma negli ultimi decenni le attività umane hanno influenzato negativamente queste dinamiche e la perdita di biodiversità è diventata un problema molto serio.

NATURA 2000: IL PROGETTO EUROPEO PER TUTELARE LA BIODIVERSITÀNatura 2000 costituisce l’ambizioso programma dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità, nato con l’obiettivo di garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie animali e vegetali minacciati o rari a livello comunitario. È costituita da una vera e propria rete di siti protetti, istituiti ai sensi delle due Direttive europee “Habitat” (92/43/EC) e “Uccelli” (2009/147/CE): i SIC - Siti di Importanza Comunitaria, alcuni dei quali sono stati designati quali ZSC o Zone Speciali di Conservazione - e le ZPS - Zone di Protezione Speciale. Rete Natura 2000 è oggi composta da oltre 26.000 siti (2.299 dei quali in Italia), pari al 18% circa del territorio dell’Unione Europea.

ZPS - ZONE A PROTEZIONE SPECIALE

SIC - SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA

PROVINCIA DI LECCO

1 - IL TOFFOENTE GESTORE: PARCO REGIONALE ADDA NORDREGIONE BIOGEOGRAFICA: CONTINENTALEAVERLA PICCOLA, PETTAZZURRO, MARTIN PESCATORE, SCHIRIBILLA, VOLTOLINO, TARABUSO, TARABUSINO, NITTICORA, GARZETTA, AIRONE BIANCO MAGGIORE, AIRONE ROSSO, MORETTA TABACCATA, FALCO PECCHIAIOLO, FALCO DI PALUDE, ALBANELLA REALE, FALCO PESCATORE, FALCO PELLEGRINO.

2 - MONTE BARROENTE GESTORE: PARCO REGIONALE MONTE BARROREGIONE BIOGEOGRAFICA: ALPINAFORAPAGLIE CASTAGNOLO, MARTIN PESCATORE, COTURNICE, CALANDRO, SUCCIACAPRE, FALCO DI PALUDE, ALBANELLA REALE, ORTOLANO, SMERIGLIO, FALCO PELLEGRINO, BALIA DAL COLLARE, AVERLA PICCOLA, TOTTAVILLA, PETTAZZURRO, NIBBIO BRUNO, NIBBIO REALE, FALCO PECCHIAIOLO .

3 - GRIGNEENTE GESTORE: PROVINCIA DI LECCOREGIONE BIOGEOGRAFICA: ALPINACIVETTA CAPOGROSSO, COTURNICE, CALANDRO, AQUILA REALE, FRANCOLINO DI MONTE, GUFO REALE, SUCCIACAPRE, ALBANELLA REALE, RE DI QUAGLIE, PICCHIO NERO, ORTOLANO, FALCO PELLEGRINO, AVERLA PICCOLA, PETTAZZURRO, NIBBIO BRUNO, FALCO PECCHIAIOLO, FAGIANO DI MONTE.

4 - COSTA DEL PALIOENTE GESTORE: ENTE REGIONALE PER I SERVIZI ALL’AGRICOLTURA E ALLE FORESTE - ERSAFREGIONE BIOGEOGRAFICA: ALPINASUCCIACAPRE, AVERLA PICCOLA, PICCHIO NERO, FALCO PECCHIAIOLO.

5 - MONTE RESEGONEENTE GESTORE: ENTE REGIONALE PER I SERVIZI ALL’AGRICOLTURA E ALLE FORESTE - ERSAFREGIONE BIOGEOGRAFICA: ALPINAAQUILA REALE, SUCCIACAPRE, AVERLA PICCOLA, FALCO PECCHIAIOLO, FAGIANO DI MONTE, COTURNICE, PICCHIO NERO, CIVETTA CAPOGROSSO.

6 - TRIANGOLO LARIANOENTE GESTORE: ENTE REGIONALE PER I SERVIZI ALL’AGRICOLTURA E ALLE FORESTE - ERSAFREGIONE BIOGEOGRAFICA: ALPINACOTURNICE, CALANDRO, GUFO REALE, SUCCIACAPRE, ALBANELLA REALE, PICCHIO NERO, ORTOLANO, FALCO PELLEGRINO, AVERLA PICCOLA, NIBBIO BRUNO, FALCO PECCHIAIOLO.

1 - GRIGNA SETTENTRIONALEENTE GESTORE: COMUNITÀ MONTANA VALSASSINA, VALVARRONE, VAL D’ESINO E RIVIERAREGIONE BIOGEOGRAFICA: ALPINA� BOSCAGLIE DI PINUS MUGO E RHODODENDRON HIRSUTUM (MUGO-RHODODENDRETUM HIRSUTI) - FORMAZIONI ERBOSE SECCHE SEMINATURALI E FACIES COPERTE DA CESPUGLI SU SUBSTRATO CALCAREO (FESTUCO-BROMETALIA) CON FIORITURA DI ORCHIDEE - SORGENTI PIETRIFICANTI CON FORMAZIONE DI TRAVERTINO (CRATONEURION).� DICRANUM VIRIDE, SCARPETTA DI VENERE, GLADIOLO RETICOLATO, CERAMBICE DELLA QUERCIA, GAMBERO DI FIUME, TRITONE CRESTATO ITALIANO, FERRO DI CAVALLO MINORE, FERRO DI CAVALLO MAGGIORE, BARBASTELLO.

2 - GRIGNA MERIDIONALEENTE GESTORE: PROVINCIA DI LECCOREGIONE BIOGEOGRAFICA: ALPINA� BOSCAGLIE DI PINUS MUGO E RHODODENDRON HIRSUTUM (MUGO-RHODODENDRETUM HIRSUTI) - FORMAZIONI ERBOSE SECCHE SEMINATURALI E FACIES COPERTE DA CESPUGLI SU SUBSTRATO CALCAREO (FESTUCO-BROMETALIA) CON FIORITURA DI ORCHIDEE - SORGENTI PETRIFICANTI CON FORMAZIONE DI TRAVERTINO (CRATONEURION) - FORESTE DI VERSANTI, GHIAIONI E VALLONI DEL TILIO-ACERION.� DICRANUM VIRIDE, MANNIA TRIANDRA, SCARPETTA DI VENERE, GLADIOLO RETICOLATO, CERAMBICE DELLA QUERCIA, GAMBERO DI FIUME, SCAZZONE, TRITONE CRESTATO ITALIANO, FERRO DI CAVALLO MINORE, FERRO DI CAVALLO MAGGIORE, VESPERTILIO DI CAPACCINI.

3 - MONTE BARROENTE GESTORE: PARCO REGIONALE MONTE BARROREGIONE BIOGEOGRAFICA: ALPINA� FORMAZIONI ERBOSE SECCHE SEMINATURALI E FACIES COPERTE DA CESPUGLI SU SUBSTRATO CALCAREO (FESTUCO-BROMETALIA) CON FIORITURA DI ORCHIDEE - SORGENTI PETRIFICANTI CON FORMAZIONE DI TRAVERTINO (CRATONEURION) - FORESTE DI VERSANTI, GHIAIONI E VALLONI DEL TILIO-ACERION.� CERAMBICE DELLA QUERCIA, GAMBERO DI FIUME, RANA DI LATASTE, FERRO DI CAVALLO MAGGIORE, BARBASTELLO, VESPERTILIO DEL BLYTH, VESPERTILIO DI CAPACCINI, VESPERTILIO MAGGIORE.

4 - LAGO DI OLGINATEENTE GESTORE: PARCO REGIONALE ADDA NORDREGIONE BIOGEOGRAFICA: CONTINENTALE� FORESTE ALLUVIONALI DI ALNUS GLUTINOSA E FRAXINUS EXCELSIOR (ALNO-PADION, ALNION INCANAE, SALICION ALBAE).� LAMPREDA PADANA, LAMPREDA DI FIUME, STORIONE COBICE, AGONE, TROTA MARMORATA, PIGO, LASCA, VAIRONE, BARBO, ROVELLA, SAVETTA, COBITE, SCAZZONE, BARBO CANINO, RANA DI LATASTE, VESPERTILIO DI BECHSTEIN.

5 - PALUDE DI BRIVIOENTE GESTORE: PARCO REGIONALE ADDA NORDREGIONE BIOGEOGRAFICA: CONTINENTALE� FORESTE ALLUVIONALI DI ALNUS GLUTINOSA E FRAXINUS EXCELSIOR (ALNO-PADION, ALNION INCANAE, SALICION ALBAE).� LIPARIDE, LAMPREDA PADANA, LAMPREDA DI FIUME, STORIONE COBICE, AGONE, TROTA MARMORATA, PIGO, LASCA, VAIRONE, BARBO, ROVELLA, SAVETTA, COBITE, SCAZZONE, BARBO CANINO, TRITONE CRESTATO ITALIANO, RANA DI LATASTE, VESPERTILIO DI BECHSTEIN .

6 - VALLE SANTA CROCE E VALLE DEL CURONEENTE GESTORE: PARCO REGIONALE DI MONTEVECCHIA E DELLA VALLE DEL CURONEREGIONE BIOGEOGRAFICA: CONTINENTALE� FORESTE ALLUVIONALI DI ALNUS GLUTINOSA E FRAXINUS EXCELSIOR (ALNO-PADION, ALNION INCANAE, SALICION ALBAE) - BOSCHI PANNONICI DI QUERCUS PUBESCENS - SORGENTI PIETRIFICANTI CON FORMAZIONE DI TRAVERTINO (CRATONEURION).� VAIRONE, SCAZZONE, TRITONE CRESTATO ITALIANO, RANA DI LATASTE, BARBASTELLO.

7 - LAGO DI SARTIRANAENTE GESTORE: COMUNE DI MERATEREGIONE BIOGEOGRAFICA: CONTINENTALE� FORESTE ALLUVIONALI DI ALNUS GLUTINOSA E FRAXINUS EXCELSIOR (ALNO-PADION, ALNION INCANAE, SALICION ALBAE).� RANA DI LATASTE, TRITONE CRESTATO ITALIANO, TESTUGGINE PALUSTRE EUROPEA, ROSPO SMERALDINO, LUCERTOLA MURAIOLA, RANA DALMATINA, GAMBERO DI FIUME, OSMODERMA EREMITA, PIPISTRELLO ALBOLIMBATO.

8 - SASSO MALASCARPAENTE GESTORE: ENTE REGIONALE PER I SERVIZI ALL’AGRICOLTURA E ALLE FORESTE - ERSAF REGIONE BIOGEOGRAFICA: CONTINENTALE� FORMAZIONI ERBOSE SECCHE SEMINATURALI E FACIES COPERTE DA CESPUGLI SU SUBSTRATO CALCAREO (FESTUCO-BROMETALIA) - SORGENTI PIETRIFICANTI CON FORMAZIONE DI TRAVERTINO (CRATONEURION) - PAVIMENTI CALCAREI.� GLADIOLO PALUSTRE, GAMBERO DI FIUME, SAETTONE, COLUBRO LISCIO, LUCERTOLA MURAIOLA, RINOLOFO MAGGIORE, PIPISTRELLO ALBOLIMBATO, PIPISTRELLO DI NATHUSIUS, PIPISTRELLO NANO, MOLOSSO DI CESTONI.

SPECIE ORNITOLOGICHE DI INTERESSE COMUNITARIO

� HABITAT PRIORITARI / � SPECIE PRIORITARIE E DI INTERESSE COMUNITARIOZSC - ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE

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