IODIVERSITA’ AMIENTALE FIUMI-TORRENTI DEI Mt. NEBRODI · 92/43/CEE (conservazione degli Habitat...

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Konrad Lorenz BIODIVERSITA’ AMBIENTALE FIUMI-TORRENTI DEI Mt. NEBRODI Francesco Corsaro soggetto aderente alla rete del parco “Nebrodi-Outdoor” CF

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Konrad Lorenz

BIODIVERSITA’ AMBIENTALE

FIUMI-TORRENTI DEI Mt. NEBRODI

Francesco Corsaro soggetto aderente

alla rete del parco “Nebrodi-Outdoor”

CF

Francesco Corsaro

Guida Naturalistica

Turismo Eco-Sostenibile e Responsabile

Didattica Ambientale, Birdwatching, Escursioni & Trekking

La guida naturalistica Francesco Corsaro ha stipulato un

protocollo d’intesa con l’Ente Parco dei Nebrodi per

promuovere un turismo ecosostenibile e responsabile sul

territorio legato al progetto Nebrodi-Outdoor che aggrega e

segnala tutti i soggetti che svolgono ed offrono servizi di

fruizione nel territorio dei Nebrodi (n. 28-2009 registro contratti

e convenzioni). La foto mostra un uccello di taglia piccola il Piro-

piro piccolo (Actitis hypoleucos)

Gli ambienti naturali frequentati (laghi di montagna, zone

costiere ecc.), consentono di raccogliere indizi utili per una

corretta didattica ambientale da proporre a gruppi di

studenti e adulti in visita in Sicilia. I luoghi da visitare si

trovano generalmente nella Sicilia Orientale: all’interno del

Parco naturale dell'Etna, in quello dei monti Nebrodi o

Caronie, sui Monti Peloritani, sui monti Iblei e nelle varie

riserve naturali (tipo la foce di un fiume), dove è possibile

l'osservazione attenta di avifauna con l'ausilio di binocoli e

cannocchiale per il Birdwatching.

La foto di copertina mostra il ritratto di Konrad Lorenz (1903-1989) che fu scrittore, filosofo e

premio Nobel per l'etologia, materia scientifica che studia il comportamento degli animali. Egli,

osservando le Oche selvatiche (Anser anser), scoprì “l'imprinting” dimostrando che i piccoli sono

sensibili agli stimoli prodotti dai genitori; osservando, inoltre, che essi rispondono

inconsapevolmente anche alle sollecitazioni provocate dal genere umano.

pag. 1

PAESAGGI - TERRITORI - HABITAT - CORRIDOI ECOLOGICI - BACINI IDROGRAFICI

FIUMI E TORRENTI PRESENTI NEI VERSANTI SUD E NORD DEI MONTI NEBRODI

CF

INDICE

Indice pag. 2

Introduzione pag. 3

Primi Siti Naturali rilevati sui Nebrodi pag. 4

Riserve Naturali e Parco istituiti sul territorio dei Mt. Nebrodi pag. 5

Territorio del parco naturale dell’Etna pag. 6

Territorio del parco naturale dei Nebrodi pag. 7

Siti I.B.A. ed E.U.A.P. presenti sui Nebrodi ed Etna pag. 8

Siti Europei Natura 2000 della fascia Mediterranea

presenti sui Nebrodi pag. 9

Rete Natura 2000 Sicilia pag. 10

Corsi fluviali versante Sud Nebrodi (*)

Alta valle del fiume Alcantara pag. 13

Fiume Flascio pag. 15

Torrente Trearie Saracena pag. 18

Torrente Spandente Barilla Martello pag. 19

Torrenti Tre Valloni Schicciomiro Cutò pag. 20

Piano della regione Sicilia sul risparmio delle Acque pag. 21

Canale di gronda Ancipa pag. 22

Corsi fluviali versante Nord Nebrodi (°)

Torrente S. Stefano pag. 23

Torrente Cannella Caronia pag. 25

Torrente S. Barbaro Nicoletta Furiano pag. 27

Torrente Caprino S. Fratello Furiano pag. 29

Acquedolci pag. 31

Torrente Inganno pag. 33

Torrente Fiumetto Rosmarino pag. 35

Torrente Cuderì Scavioli Rosmarino pag. 37

Torrente Scavioli Rosmarino pag. 38

Fiumara S. Basilio Stretta di Longi e Fitalia Fiume Zappulla pag. 39

Fiume di Tortorici Zappulla pag. 41

Vincoli paesaggistici sui corsi fluviali pag. 42

Riferimento Bibliografico pag. 46

(*) Analisi che va da Est verso Ovest

(°) Analisi che va da Ovest verso Est

pag. 2

Introduzione

Per l’anno 2017 è stato analizzato un progetto sulla “Biodiversità Ambientale” nei complessi

montuosi dei Nebrodi ed Etna dove sono presenti fiumi e torrenti sia nel versante Sud che in

quello Nord. Per questi corsi d’acqua verranno presi in considerazione gli “Habitat” ma anche i

“Corridoi Ecologici” di questi due Siti. I corsi fluviali verranno analizzati nel loro tratto superiore

che rientra nel confine di queste due aree protette (intesi come Parchi Naturali Regionali), si

scoprirà in questo progetto che molti di fiumi/torrenti hanno diversi nomi di riferimento, anche se

sono presenti nello stesso corso fluviale (vedi cartografia dell’I.G.M.I. Istituto Geografico Militale

italiano). Inoltre verranno analizzati i seguenti argomenti : primi Siti naturali scoperti in questi

luoghi, istituzione di riserve e parchi naturali, conoscenza del sistema “Rete Natura 2000 Sicilia”,

che comprende anche la fascia Biogeografica Mediterranea formata da Siti Europei. Infine

verranno presi in considerazione i “vincoli territoriali” che interessano i beni “paesaggistici” di tutti

i corsi d’acqua (fiumi e torrenti) che derivano dai Bacini Idrografici; i torrenti esaminati sono

protetti dal decreto legge del 22 Gennaio 2004.

pag. 3

Primi Siti Naturali rilevati sui Nebrodi

Le località elencate di seguito sono tutte quelle rilevate nel 1979 dopo un’inchiesta eseguita dal

Gruppo Conservazione Natura della Società Botanica Italiana, pubblicata con il finanziamento

dell’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali (volume 19 Sicilia); alcuni di questi siti naturali

comprendevano già una protezione con vincoli (paesaggistici e idrogeologici) e controlli vari.

Queste aree in quegli anni sono state riconosciute con elevato valore della “Biodiversità” che

riguarda Ecosistemi ed Ambienti Naturali.

n. località ettari

7 faggeta Nebrodensi CT-ME qt. 1100-1753 s.l.m. 1.250

10 vallone Calagna ME qt. 600-700 s.l.m. 5

12 torrente Rosmarino ME qt. 50-200 s.l.m. 200

33 lago Biviere monte Soro ME qt. 1000-1847 s.l.m. 1.600

37 lago Trearie ME qt. 1500 s.l.m. 25 38 Bosco del Flascio qt. 1000-1507 s.l.m. 1200

39 lecceta di S. Fratello ME qt. 850-1200 s.l.m. 1.300

42 bosco di Malabotta ME qt. 950-1200 s.l.m. 400

pag. 4

Riserve Naturali e Parco istituiti sul territorio dei Mt. Nebrodi

tipo di parco e riserva

località anno istituzione ettari

P.N.R. Parco Naturale dei Nebrodi 1993 112.318

R.N. Lago di Trearie 25

R.N. Mt. Soro 4.395,7

R.N. Rocche di Alcara Li Fusi 1.461,25

R.N. Serra del Re Grappidà Foresta Vecchia 1.298,125

R.N.O. Bosco di Malabotta 1997 3.221,95

R.N.I. Vallone Calagna sopra Tortorici 2000 38,50

R.N.O. Mt. Sambughetti Campanito 2000 2.358,33

P.N.R. area naturale istituita come Parco Naturale Regionale

R.N. area naturale inserita nel comprensorio di un Parco Naturale Regionale

R.N.O. Riserva Naturale Orientata (*)

R.N.I. Riserva Naturale Integrale (°)

(*) permette la restaurazione naturale sia nel campo vegetale che animali con interventi limitati

(°) permette una conservazione più ristretta del territorio

pag. 5

TERRITORIO DEL PARCO NATURALE DELL’ETNA

La foto mostra il confine del parco Etna che venne istituito il 17 Marzo del 1987 (con una

estensione territoriale complessiva di 58.000 ettari circa), dove sono evidenti i comuni di Randazzo

(versante Nord), Bronte (versante Ovest), Belpasso (versante Sud) e Giarre (versante Est). La

legenda mostra le varie zone che vanno da quella esterna (D) a quella interna (A) descritte nel

seguente modo:

zona D – definita di controllo : costituita da fascia esterna, con una larghezza differenziata,

estremamente antropizzata con il compito turistico informativo sul territorio Etneo.

Zone – C definite di protezione (pedemontane) : presenti nella zona B per le quali è necessario

garantire una evoluzione che non comprometta il valore paesaggistico delle 18 aree individuate

zone – C definite di protezione (alto montane) : costituite da tre aree che comprendono gli

impianti turistici-sportivi sia del versante Sud (Nicolosi) che del versante Nord (Linguaglossa), la

terza area è il villaggio “mareneve” all’interno della Pineta di Linguaglossa.

Zona – B definita di riserva generale : dove sono presenti, alle quote più basse, aree prettamente

agricole, mentre alle quote più elevate sono presenti estese aree con condizioni di naturalità

elevata gestita in prevalenza dall’azienda foreste demaniali.

Zona – A definita di riserva integrale : nella quale sono presenti solamente aree di rilevanza

culturale e scientifica, che custodiscono la Biodiversità di un Ecosistema particolare composto da

un edificio vulcanico e da un complesso montuoso.

pag. 6

Territorio del parco naturale dei Mt. Nebrodi

La foto mostra il confine del parco dei Nebrodi o Caronie, che venne istituito il 4 Agosto del 1993.

La legenda mostra le varie zone che vanno da quella esterna (D) a quella interna (A) descritte nel

seguente modo:

zona - D definita di controllo : (colore viola) costituita da fascia esterna con una larghezza non

perfettamente conforme, differenziata ed estremamente antropizzata, con il compito turistico

informativo sul territorio dei monti Nebrodi (estesa 13.646 ha).

Zone – C definite di protezione : (colore rosso) ubicate a stretto contatto della zona D, per le quali

è necessario garantire una evoluzione che non comprometta il valore paesaggistico delle 8 aree

individuate (estesa 603 ha).

Zona – B definita di riserva generale : (colore giallo) dove sono presenti, alle quote più basse, aree

prettamente agricole e pastorali, mentre alle quote più elevate sono presenti estese aree con

condizioni di naturalità elevata (e presenza del pascolo), gestite in prevalenza dall’azienda foreste

demaniali (estesa 47.065 ha).

Zona – A definita di riserva integrale : (colore verde) nella quale sono presenti solamente aree di

rilevanza culturale e scientifica, che custodiscono la Biodiversità di un Ecosistema particolare

composto in prevalenza da un complesso montuoso (estesa 24.546 ha), con un totale di 85.860 ha

circa.

pag. 7

Siti I.B.A. ed E.U.A.P. presenti sui Nebrodi ed Etna

In questo progetto verranno esaminati altri ambienti naturali identificati come “Siti”, che rientrano

nelle Direttive Europee e che hanno lo specifico compito di preservare (dal degrado) gli eco-

sistemi presenti nel territorio in esame. Come I.B.A. (Important Bird Areas) si intende un’area

importante per la conservazione degli uccelli comprese le aree dove sostano, svernano e

nidificano.

Con la definizione di E.U.A.P. si intende un elenco ufficiale delle aree naturali protette (istituite

precedentemente) stilato, e periodicamente aggiornato, dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela

del Territorio e del Mare - Direzione per la Protezione della Natura, che raccoglie tutte le aree

naturali protette, marine e terrestri.

I Siti IBA ed EUAP presenti in questo territorio sono :

IBA154 monti Nebrodi EUAP226 Parco Naturale regionale monti Nebrodi istituito nel 1993 EUAP0227 Parco Naturale Etna Istituito nel 1987 Sito UNESCO Parco Naturale Etna Istituito nel 2013

pag. 8

Siti Europei Natura 2000 della fascia Mediterranea presenti sui Nebrodi

Le località interessate a questa ricerca (*) elencate in questa pagina rientrano nella fascia

Biogeografica Mediterranea della rete Europea Natura 2000 (vedi cartina) e sono :

ITA030001 Stretta di Longi Sito S.I.C. e Z.S.C. Ha 936,14

ITA030002 Torrente Fiumetto Pizzo D’Ucina Sito S.I.C. e Z.S.C. Ha 1.513,81

ITA030015 Vallone del fiume Caronia lago Zilio Sito S.I.C. e Z.S.C. Ha 876,04

ITA030017 Vallone Laccaretta Urio Quattrocchi Sito S.I.C. e Z.S.C. Ha 3.534,62

ITA030035 Alta Valle del Fiume Alcantara Sito S.I.C. e Z.S.C. Ha 3.601.19

ITA070007 Bosco del Flascio Sito S.I.C. e Z.S.C. Ha 2.926,68

R.N.I. Vallone Calagna Tortorici Sito E.U.A.P. Ha 38,50

R.N.I. Riserva Naturale Integrale

Sito S.I.C. Sito d’Interesse Comunitario secondo la “Direttive Habitat” 92/43/CEE

Sito Z.S.C. Zona Speciale di Conservazione secondo la “Direttive Habitat” 92/43/CEE

E.U.A.P. Elenco Ufficiale di Aree Naturali Protette

(*) torrenti/fiumi/fiumare dei versanti Sud e Nord dei Mt. Nebrodi

pag. 9

Nell’anno 2000 la Comunità Europea, al fine della conservazione degli Habitat naturali del

territorio Europeo, ha avviato l’istituzione della rete Ecologica Natura 2000; nell’anno 2002 tutti gli

Stati membri hanno preso l’impegno per la conservazione di tutti gli ambienti naturali Europei,

quindi sono state approvate due Disposizioni Legislative, la prima denominata “Direttiva Uccelli”

79/409/CEE (conservazione degli uccelli selvatici compresi gli ambienti dove sostano, svernano e

nidificano) è stata adottata il 2 Aprile 1979; la seconda è denominata “Direttive Habitat”

92/43/CEE (conservazione degli Habitat naturali e seminaturali della Flora e della Fauna) adottata

il 21 Maggio 1992. Con la direttiva Habitat i siti naturali candidabili vengono identificati con la sigla

S.I.C. (Sito d’Interesse Comunitario), se vengono validati passano, di seguito, con la sigla Z.S.C.

(Zona Speciale di Conservazione), sistema adottato già dal 2015. Con la direttiva uccelli i siti

vengono individuati con la sigla Z.P.S. (Zona di Protezione Speciale) presenti nella regione

Biogeografica Mediterranea. In questo progetto verranno esaminati alcuni siti Natura 2000 della

Sicilia Orientale presenti sui monti Nebrodi ed Etna. Essi, come ambienti naturali, rappresentano la

biodiversità formata da comunità vegetali (flora) e animali (fauna) e sono indicatori ecologici; se

un indicatore ecologico scompare sarà difficilissima la sua reintroduzione.

pag. 10

Questo progetto permette di analizzare i seguenti argomenti: i “paesaggi”, i “territori” che

comprendono gli “habitat” ed, infine, i “corridoi ecologici” e i “bacini idrografici”.

Paesaggi : la definizione di paesaggio ci consente di individuare un’area caratterizzata da

specifici elementi fisici, biologici e antropici (vedi un paesaggio alpino o vulcanico ecc.)

Territori : Il territorio rappresenta, invece, l’estensione di un terreno, che può essere

costiero, collinare oppure montuoso

Habitat : L’habitat rappresenta invece il complesso dei fattori fisici e chimici che

caratterizzano l’area ed il tipo di ecosistema in cui vive una determinata specie animale

oppure vegetale (*)

Corridoi Ecologici : Essi sono essenzialmente spazi di territorio naturale che esistono di per

sé, come ad esempio le aree costiere a Macchia Mediterranea, i boschi di Querce, i Faggi

ecc., oppure essi vengono creati in un determinato territorio in cui viene iniziata una

“rinaturalizzazione” con la diffusione di specie autoctone vegetali e animali

Bacini Idrografici : Definiti anche bacini imbriferi montani, i quali sono rappresentati da

un’area topografica di una valle dove le acque dei vari valloni convogliano in un unico corso

detto torrente che, più a valle, diventa “fiumara” (°).

(*) definite Zoocenosi (del sistema animale), Fitocenosi (del sistema vegetale) ed i microrganismi

presenti nel sottosuolo formano la componente “Biotica” di un Ecosistema.

(°) Fiumi a regime torrentizio, dal letto larghissimo in particolare alla foce, ciottolosi e per gran

parte dell'anno asciutti, solo nelle stagioni Inverno Primavera potrebbero essere in piena.

pag. 11

La Rete Natura 2000 della Sicilia permette, tramite un sito internet, di consultare tutta

l’argomentazione che interessa gli ambienti naturali rilevati in questo progetto, tramite gli

“elaborati dei piani di gestione” si può accedere alla “cartografia” di ogni singolo Sito della Sicilia.

Per questa ricerca sono state consultate le carte topografiche alla scala 1:10000 (nel sito esistono

solo queste) scelte quelle con l’argomentazione “Corridoi Ecologici ed Habitat”

Per le località elencate verranno adottati due sistemi di riconoscimento, il primo fa riferimento

all’habitat (con relative sigle di riferimento) mentre il secondo si riferisce ai Corridoi Ecologici. Di

seguito viene analizzato il grado di “naturalità” dei vari corridoi ecologici.

Sistema Vegetazionale naturale (A) : non influenzata dal genere umano

(boschi a Querceti, Faggete ecc.)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B) : influenzata dal genere umano però conservando

la formazione vegetale originaria (boschi a Pinete, Castagneti ecc.)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C) : rappresentata sempre da specie spontanee però

alterate oppure modificate

Sistemi umani tradizionali (D) : questi sistemi sono rappresentati in questo territorio

montuoso da “pascoli” più o meno intensivi

Sistemi umani intensivi (E) : questi sistemi sono rappresentati da aree altamente

urbanizzate ed antropizzate

pag. 12

CORSI FLUVIALI VERSANTE SUD NEBRODI

CF

foto del sig. Claudio Scaletta

ALTA VALLE DEL FIUME ALCANTARA

Per questa parte di fiume, indicato come “ALTA VALLE DEL FIUME ALCANTARA”, sono state

consultate le cartografie dell’I.G.M.I. Istituto Geografico Militare Italiano (scala 1:25000) che

comprendono i fogli 261 I NE Floresta e 261 I SE Randazzo, su questi fogli si sono valutate due

quote altimetriche da dove approssimativamente ha inizio l’Alcantara qt. 1100 s.l.m. fino alla

quota 729 s.l.m., Il dislivello valutato è di m. 619, mentre la distanza planimetrica approssimativa

(*) è di m. 10.000 (km. 10), la pendenza percentuale è 6,19% con angolo d’inclinazione di 3,4°.

Inserito in zona “B e D” del parco naturale dei Mt. Nebrodi.

(*) non si è usato il sistema di misurazione alla scala 1:25000 (1 cm. 250 m.)

Consultando la cartografia (scala 1:10000) degli “Habitat” dei Nebrodi si scopre che questo tratto

alto montano del fiume è suddiviso nei seguenti sistemi:

Si presuppone che il fiume inizi dalla località Piano Grande (qt. 1100 s.l.m.) dove

sono presenti boschi definiti “Ripari” (oppure ripesilve) che appartengono ad

ambienti umidi (°) con una formazione boschiva (sia arborea che arbustiva)

composta a Salici e Pioppi (sigla 92DO).

Aree con piante arbustive molto aperte (sigla 31.81)

Aree boscate a Cerrete presenti nell’Italia meridionale compresa la Sicilia (sigla

91MO)

Aree boscate a Querceti e Roverelle presenti nell’Italia meridionale compresa la

Sicilia (sigla 91AA)

Foreste a Castagneti (sigla 9260)

L’Alcantara in questo tratto diventa un fiume indicato come Mediterraneo con un

flusso intermittente (sigla 3290)

Residui di Boscaglie definite “Ripari” (oppure ripesilve) di ambienti umidi a Salice

(sigla 44.122)

Macchia Mediterranea alta (sigla 32.215)

Macchia Mediterranea bassa (sigla 32.34)

Con questo tipo di Macchia Mediterranea questo sistema “Habitat” finisce sotto il Mt. San Marco

nei pressi di Randazzo (CT)

(°) presenti in vallate aperte definite alluvionali umide, la foto mostra un lago naturale formato a

causa di piene fluviali e di dissesto idrogeologico dal termine igrofilo a clima umido

(*) non si è usato il sistema di misurazione alla scala 1:25000 che 1 cm. equivale a 250 m.

NB : Queste aree boscate definite primarie (Cerrete Querceti e Roverelle) rientrano nella fascia

Bioclimatica “Supra Mediterranea” da qt. 1000/1100 s.l.m. a qt. 1900/2000 s.l.m. per questo Sito

si fa riferimento come “Fitocenosi” alla vegetazione “Zonale”

pag. 13

Consultando la cartografia (scala 1:10000) dei “Corridoi Ecologici” dei Nebrodi e seguendo il corso

del fiume dall’alto verso il basso, tramite lo schema indicato a pag. 12 si ha una valutazione esatta

delle condizioni in cui si trova il corridoio ecologico preso in esame.

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistemi umani tradizionali (D)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistemi umani intensivi (E)

L’Alta Valle del Fiume Alcantara è un Sito Natura 2000 (sigla ITA030035) definito Sito d’Interesse

Comunitaro (S.I.C.) “Direttive Habitat” 92/43/CEE (conservazione degli habitat naturali e

seminaturali della Flora e della Fauna) e, contemporaneamente, è una Zona Speciale di

Conservazione (Z.S.C.), questo Sito è esteso complessivamente Ha 3.601.19

pag. 14

foto della sig.ra Patrizia Ferlito

FIUME FLASCIO

CF

foto della sig.ra Patrizia Ferlito

Per questo corso fluviale indicato come “FIUME FLASCIO” sono state consultate le cartografie

dell’I.G.M.I. Istituto Geografico Militare Italiano (scala 1:25000); il fiume in esame rientra nei fogli

261 I NE Floresta e 261 I SE Randazzo. Su questa cartografia si sono valutate due quote

altimetriche approssimative, la prima è quella dove ha inizio il Flascio qt. 1232 s.l.m. presso lago

Pisciotto, la seconda è la qt. 852 s.l.m. dove termina il suo corso presso il lago della Gurrida (°). con

un dislivello di m. 380, la distanza planimetrica approssimativa (*) è di m. 15000 (km. 15), la

pendenza percentuale raggiunge i 2,53%, con un angolo d’inclinazione di 1,1°.

Consultando la cartografia (scala 1:10000) degli “Habitat” dei Nebrodi si scopre che questo corso

fluviale è suddiviso nei seguenti settori che vanno dall’alto verso il basso:

L’inizio del fiume Flascio prende il nome di torrente Grassetta, dove in alcuni

periodi dell’anno non scorre l’acqua nonostante la presenza di alcune sorgenti; esso

nella parte alta è definito Mediterraneo con un flusso “permanente” (sigla 3280)

Area sia con vegetazione arbustiva che con pascolo intenso (sigla 3181)

Area boscata molto ristretta a boschi di Castagneti (sigla 9210)

Seminativi con colture erbacee estese (sigla 823)

Bosco del Flascio con vegetazione a Cerrete (presenti sia nell’Italia meridionale che

in Sicilia) che si presenta con una vegetazione piuttosto diradata; si segnala anche

che in questo Sito, nei due valloni Roncillo e Sollazzo Verde, è presente un tipo di

vegetazione definita “relitto” dei Mt. Nebrodi (sigla 91M0).

Si evidenzia, inoltre, la presenza di una sorgente naturale (chiamata acqua santa delle tre

vergini) dalla quale viene emessa acqua naturale sulfurea.

pag. 15

Bosco del Flascio con vegetazione a Querceti a Roverelle presenti nell’Italia

meridionale compresa la Sicilia (sigla 91AA).

Fiume Flascio, definito in questo tratto corso fluviale Mediterraneo a flusso

“intermittente”, canalizzato con una lunghezza di 3000 m. (km. 3) ed argini larghi in

genere 250 m. il fiume, in questo tratto, è composto da diversi invasi artificiali (vedi

foto) che trattengono il materiale trasportato durante le piene fluviali composti da

massi, ciottoli, tronchi, limo ecc. (sigla 3290)

Vivaio forestale uno dei pochi rimasti in Sicilia, un tempo (anni sessanta) erano

presenti specie vegetali che servivano per il “rimboschimento” di buona parte dei

Nebrodi ed Etna (sigla 852)

All’interno di questo tratto canalizzato del fiume definito “corridoio” è presente

della vegetazione arbustiva (sigla 92A0).

Vigneti (sigla 8321)

Area a pascolo (sigla 3811)

Il Fiume Flascio rientra nel Sito Natura 2000 Bosco del Flascio (sigla ITA070007) definito Sito

d’Interesse Comunitaro (S.I.C.) “Direttive Habitat” 92/43/CEE (conservazione degli habitat naturali

e seminaturali della Flora e della Fauna) e contemporaneamente è una Zona Speciale di

Conservazione (Z.S.C.), questo Sito è esteso complessivamente Ha 2.926,68

(°) tipica pianura alluvionale formatasi nei secoli ai piedi del vulcano Etna la quale ha la funzione di

una foce

(*) non si è usato il sistema di misurazione alla scala 1:25000 che 1 cm. equivale a 250 m.

pag. 16

Il fiume Flascio teoricamente termina presso la strada SS120 (km178 -179) dell’Etna e delle

Madonie, ma praticamente continua la sua corsa verso la località Gurrida.

Consultando la cartografia (scala 1:10000) dei “Corridoi Ecologici” dei Nebrodi che interessano il

fiume Flascio si ottengono i seguenti dati che vanno dall’alto verso il basso (riferimento pag. 12):

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistemi umani tradizionali (D)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistemi umani tradizionali (D)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistemi umani tradizionali (D)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistemi umani tradizionali (D)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistemi umani intensivi (E)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistemi umani tradizionali (D)

NB : per questo Sito si fa riferimento come “Fitocenosi” alla vegetazione “Zonale” con formazione

primaria a Querceti e Cerrete che rientrano nella fascia Bioclimatica “Supra Mediterranea” da qt.

1000/1100 s.l.m. a qt. 1900/2000 s.l.m. (pag. 5)

pag. 17

TORRENTE TREARIE E SARACENA

CF

Per questo corso fluviale denominato “TORRENTE TREARIE E DELLA SARACENA” sono state

consultate le cartografie dell’I.G.M.I. Istituto Geografico Militare Italiano (scala 1:25000), in cui

questo Sito è inserito nei fogli 261 I NO Serra del Re, 261 I NE Floresta, 261 I SE Randazzo, 261 I SO

Cesarò. Esso ha inizio sotto Serra Pignataro (Faggeta Cartolari I) alla quota di 1446 s.l.m.

concludendo la sua corsa alla quota di 632 s.l.m. in località Serra (inizio fiume Simeto) con un

dislivello di 814 m., una distanza planimetrica approssimativa (*) di 18000 m., una pendenza

percentuale di 4,52% con un angolo d’inclinazione di 2,3°.

(*) non si è usato il sistema di misurazione alla scala 1:25000 (1 cm. 250 m.)

Consultando la cartografia (scala 1:10000) degli “Habitat” dei Nebrodi si scopre che questo Sito è

suddiviso nei seguenti settori :

E’ rappresentato da un fiume Mediterraneo a flusso “intermittente” quasi privo d’acqua

nelle quattro stagioni (sigla 3290)

La parte centrale del corso fluviale è occupato da boscaglie “Ripali” (sigla 44.122)

E’ circondato nella parte superiore da Faggete, Tassite e Leccete (sigla 9210)

Boschi a Cerrete dell’Italia Meridionale compresa la Sicilia (sigla 91MO)

La parte finale di questo torrente della Saracena (^) è occupato da “Sistemi umanitari

intensivi” privi di vegetazione naturale

(^) si presuppone che nel passato il flusso d’acqua di questo torrente fosse più consistente

Consultando la cartografia (scala 1:10000) dei “Corridoi Ecologici” dei Nebrodi, per il Sito in esame

si fa riferimento alla pag. 12 :

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistemi umani tradizionali - parte bassa (D)

Sistemi umani intensivi - parte bassa (E)

NB : per questo Sito si fa riferimento come “Fitocenosi” alla vegetazione “Zonale” presente nella

fascia “Bioclimatica” identificata come “Supra Mediterranea” da qt. 1000/1100 s.l.m. a 1900/2000

s.l.m. (pag. 5)

Il termine “Forre” riferito alla parte alta del fiume Simeto (descritto più avanti) è caratterizzata da

un fossato ripido è scosceso prodotto, in questo caso, da masse laviche le quali hanno avuto nei

secoli una continua fase di erosione causata dalle acque spesso a carattere torrentizio del Simeto

pag. 18

TORRENTE SPANDENTE BARILLA MARTELLO

CF

Per questo torrente identificato come “SPANDENTE BARILLA MARTELLO” sono state consultate le

cartografie dell’I.G.M.I. Istituto Geografico Militare Italiano (scala 1:25000), dove questo Sito è

inserito nei fogli 261 I NO Serra del Re e 261 I SO Cesarò. Esso ha inizio dal lago Biviere qt. 1278

s.l.m. giungendo alla località Boschetto qt. 658 s.l.m. (prima di arrivare al fiume Simeto) con un

dislivello di m. 620 ed una distanza planimetrica approssimativa (*) di m. 12000, mentre la

pendenza percentuale è del 5,16% con un angolo d’inclinazione di 2,85°, inserito in zona “A e B”

del parco naturale dei Nebrodi.

Consultando la cartografia (scala 1:10000) degli “Habitat” dei Nebrodi si scopre che questo Sito è

suddiviso nei seguenti settori :

Aree boscate a Faggete, Tassite e Leccete (sigla 9210)

Foresta di Tassita poco estesa (sigla 9580)

Boschi ripari o ripariali presenti in aree definite alluvionali umide e igrofile (sigla 91AO)

Torrente o Fiume Mediterraneo definito a flusso “intermittente” (sigla 3290)

Cerrete dell’Italia meridionale compresa la Sicilia (sigla 91MO)

Vegetazione arbustiva (sigla3181)

Sistema agricolo e a pascolo (sigla 823A)

Consultando la cartografia (scala 1:10000) dei “Corridoi Ecologici” dei Nebrodi, per il Sito in esame

si fa riferimento alla pag. 12 :

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistemi umani tradizionali (D)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistemi umani tradizionali (D)

(*) non si è usato il sistema di misurazione alla scala 1:25000 (1 cm. 250 m.)

Per questo Sito si fa riferimento, come “Fitocenosi”, alla vegetazione “zonale” presente nella fascia

“bioclimatica” identificata come “Supra Mediterranea” da qt. 1000/1100 s.l.m. a 1900/2000 s.l.m.

(pag. 5). Contemporaneamente il Sito si può associare alla vegetazione “Extrazonale” tipica di

ambienti umidi fluviali (pag. 4).

I corsi d’acqua di questi tre Torrenti, Saracena, Martello e Cutò si convogliano nel fiume Simeto

dove la sua parte alta viene identificata come “Forre” laviche del Simeto. Esso è un Sito Natura

2000 (ITA070026), esterno al parco dell’Etna identificato come S.I.C. (Sito d’Interesse

Comunitario), secondo le “Direttive Habitat” 92/43/CEE (conservazione degli Habitat naturali e

seminaturali della Flora e della Fauna) adottata il 21 Maggio 1992. Con la direttiva Habitat i siti

naturali, se vengono validati, assumono la sigla Z.S.C. (Zona Speciale di Conservazione), sistema

adottato già dal 2015.

pag. 19

TORRENTE TRE VALLONI SCHICCIOMIRO CUTO’

CF

Per questo territorio identificato come “TORRENTE TRE VALLONI SCHICCIOMIRO CUTO’ ” sono

state consultate le cartografie dell’I.G.M.I. Istituto Geografico Militare Italiano (scala 1:25000),

dove questo Sito è inserito nei fogli 261 IV SE S. Teodoro e 261 I SO Cesarò. Esso ha inizio dalla

quota altimetrica di 1390 s.l.m. giungendo alla qt. 658 s.l.m. (incrocio T. Martello prima di arrivare

al fiume Simeto), con un dislivello di m. 732 ed una distanza planimetrica approssimativa (*) di m.

12500, mentre la pendenza percentuale è del 5,85% con un angolo d’inclinazione di 2,85°, inserito

in zona “A e B” del parco naturale dei Nebrodi.

Consultando la cartografia (scala 1:10000) degli “Habitat” dei Nebrodi si scopre che questo Sito è

suddiviso nei seguenti settori :

Corso fluviale a torrente Mediterraneo a flusso “intermittente” (sigla 3290)

Foresta poco estesa ad Agrifogli (sigla 9380)

Boschi a Faggeta, Tassita e Lecceta (sigla 9210)

Boschi a Cerrete dell’Itala meridionale compresa la Sicilia (sigla 91MO)

Oliveti (sigla 8311)

Sistema Agricolo (sigla 823A)

Arbusteto (sigla 3181)

Frutteti (sigla 8315)

Consultando la cartografia (scala 1:10000) dei “Corridoi Ecologici” dei Nebrodi, per il Sito in esame

si fa riferimento alla pag. 12 :

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistemi umani tradizionali (D)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

posizionato in un’area altamente antropizzata

(*) non si è usato il sistema di misurazione alla scala 1:25000 (1 cm. 250 m.)

NB : il Sito, nonostante l’alta antropizzazione, si può associare alla vegetazione “Extrazonale” tipica

di ambienti umidi fluviali (pag. 4)

pag. 20

Piano della regione Sicilia sul risparmio delle Acque

Era stata prospettata con esito negativo la realizzazione di due bacini artificiali in cemento (con

diga) che dovevano essere costruiti nel 1987. Il primo denominato “Li Fusi”, se fosse stato

costruito, avrebbe dovuto raccogliere un deflusso di 80,6 km2 d’acqua in un bacino con una

capacità utile annua di 19,1 Mm3 (*), con un volume medio utilizzabile di 17,8 Mm

3. Il secondo

denominato “Martello” doveva raccogliere un deflusso d’acqua di 39 km2 con una capacita utile di

19 Mm3 (*) ed un volume medio utile annuo di 14,5 Mm

3 (*) invaso artificiale con relativa diga di

contenimento. Invece Il Torrente Furiano (versante Nord dei Nebrodi), data la sua portata

“intermittente”, non è stato interessato a questo tipo di progetto della realizzazione di bacini con

relative dighe.

(*) definizione del volume d’acqua racchiuso in un cubo con gli spigoli lunghi un metro

pag. 21

Canale di gronda Ancipa

La diga Ancipa venne costruita nel 1950 e serviva a contenere le acque del lago Sartori; il sistema

di alimentazione in “entrata” avveniva con due metodi, il primo aveva luogo in modo naturale

tramite i vari valloni che, carichi di acqua (nella stagione invernale), davano un contributo al lago.

Il secondo era un acquedotto interrato che prelevava l’acqua dai torrenti Schicciomiro e Cicogna.

L’acquedotto, ancora oggi funzionante, è lungo km. 13 circa, mentre le “uscite” dell’acqua sono

due, la prima è d’emergenza infatti, in caso eccessiva presenza d’acqua, esiste uno scarico

controllato che porta l’acqua direttamente al fiume di Troina. L’altra uscita è stata scavata nella

roccia (*) e ancora oggi alimenta un acquedotto cittadino e una centrale idroelettrica. La foto

mostra la costruzione di un acquedotto negli anni ottanta che prevedeva una nuova alimentazione

per il lago Ancipa, ma il cantiere non era fornito di autorizzazione sui vincoli paesaggistici ed

idrogeologici e quindi la costruzione in contemporanea dal primo fino al terzo “lotto” venne

bloccata dalla magistratura ed ancora oggi è abbandonato. La foto mostra le traverse che

sorreggono due condotte gemelle in cemento lunghe ciascuna 20 m., con una sezione esterna di

7,5 m2, l’acquedotto doveva essere lungo km. 12 circa dal punto del prelievo fino a quello

d’immissione nel vecchio acquedotto. Il prelievo principale doveva avvenire tramite una galleria

costruita sull’asse del torrente Martello, affluente del Simeto, mentre gli altri prelievi dovevano

avvenire tramite l’acqua che confluiva dai valloni (Sprazzuso, dell’Abbeveratoio, Carcara,

Caramuscia, Baraccata e Pavarone) presenti lungo il corso del torrente Cutò. E’ stato accertato che

se l’acquedotto fosse entrato in funzione avrebbe prelevato dall’80% al 96% di risorse idriche ogni

anno.

(*) la galleria ricavata in quell’anno di costruzione portò purtroppo alla morte di diversi minatori

che perirono a causa di una fuoriuscita di gas che attraversa le rocce

pag. 22

CORSI FLUVIALI VERSANTE NORD NEBRODI

CF

TORRENTE S. STEFANO

CF

la foto mostra l’esempio della Ripa - Silva fluviale

Per questo Sito indicato come “TORRENTE S. STEFANO” sono state consultate le cartografie

dell’I.G.M.I. Istituto Geografico Militare Italiano (scala 1:25000) che comprendono i fogli 260 I NE

Mistretta e 251 II SE S. Stefano di Camastra; su questi fogli si sono valutate due quote altimetriche

approssimative, una da dove ha inizio questo torrente qt. 555 s.l.m. l’altra dove c’è il confine del

piano di gestione Nebrodi qt. 274 s.l.m. (dove si completa l’habitat) con un dislivello di m. 281,

distanza planimetrica approssimativa (^) m. 3500, pendenza percentuale 8,02% con un angolo

d’inclinazione di 4,6°, inserito in zona “B” del parco naturale dei Mt. Nebrodi.

Al torrente S. Stefano è associato il Sito (Natura 2000) Vallone Laccaretta Urio Quattrocchi (sigla

ITA030017) che è un Sito d’Interesse Comunitaro (S.I.C.), “Direttive Habitat” 92/43/CEE

(conservazione degli habitat naturali e seminaturali della Flora e della Fauna) e,

contemporaneamente, è una Zona Speciale di Conservazione (Z.S.C.); questo Sito è esteso

complessivamente Ha 3.534,62

Consultando la cartografia (scala 1:10000) degli “Habitat” dei Nebrodi si scopre che questo tratto

alto montano del torrente è suddiviso nei seguenti sistemi:

Fiume/Torrente Mediterraneo a flusso “intermittente” [*] (sigla 3290)

Foresta a galleria formata da boschi ripariali definite anche “ripe silve” (92A0)

Area con Arbusti (sigla 3181)

Foreste a Querceti (sigla 9330)

Foreste a Querceti con Roverelle dell’Italia meridionale compresa la Sicilia (sigla 91AA)

[*] Area Biogeografica Mediterranea

(^) non si è usato il sistema di misurazione alla scala 1:25000 che 1 cm. equivale a 250 m.

pag. 23

la foto Indica dei fiori rossi in primo piano, sono i fiori della Valeriana rossa (Centranthus ruber)

indicata, in dialetto Siciliano, come “Giummu de Carabbineri. Consultando la cartografia (scala

1:10000) dei “Corridoi Ecologici” dei Nebrodi e seguendo il corso del fiume dall’alto verso il basso,

tramite lo schema indicato a pag. 12 si da una valutazione esatta delle condizioni in cui si trova il

corridoio ecologico preso in esame.

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistemi umani tradizionali (D)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

NB: Il Sito con la sigla ITA030017 descritto in questa pagina, comprende in particolare i valloni

Laccaretta, Paratore e Medda che confinano (lato Est) con il bosco Scorciavacca. Inoltre in questo

Habitat è inserita la zona umida denominata Urio Quattrocchi (*) che verrà descritta in seguito nel

progetto “Ecosistemi Naturali Presenti sui Territori dei Mt. Etna e Nebrodi”.

(*) dove era presente nel passato una sorgente denominata “fontana dell’Olio” ed altre zone

umide come il Tartarughe, il Canneto ed il Bianco.

pag. 24

TORRENTE CANNELLA CARONIA

CF

Per questo Sito, indicato come “TORRENTE CANNELLA CARONIA”, sono state consultate le

cartografie dell’I.G.M.I. Istituto Geografico Militare Italiano (scala 1:25000), che comprendono i

fogli 260 I NE Mistretta e 251 II SE S. Stefano di Camastra, dove questo corso d’acqua viene

indicato anche come “TORRENTE CANNELLA”. Sui predetti fogli si sono valutate due quote

altimetriche approssimative, una da dove ha inizio questo torrente, qt. 885 s.l.m., l’altra dove c’è il

confine del piano di gestione Nebrodi, qt. 101 s.l.m., il dislivello è di m. 784, la distanza

planimetrica approssimativa (^) è di m. 10800, la pendenza percentuale è di 7,25%, con un angolo

d’inclinazione di 4°. Inserito in zona “B e A” del parco naturale dei Mt. Nebrodi.

Consultando la cartografia (scala 1:10000) degli “Habitat” dei Nebrodi si scopre che questo tratto

alto montano del fiume è suddiviso nei seguenti sistemi:

Fiume/Torrente Mediterraneo a flusso “intermittente” [*] (sigla 3290)

Cerrete dell’Italia Meridionale compresa la Sicilia (sigla 91MO)

Foresta a galleria di boschi formate da ripesilve o ripariali (sigla 92AO)

Foreste a Querceti (sigla 9330)

Aree con Arbusti (sigla 3181)

Consultando la cartografia (scala 1:10000) dei “Corridoi Ecologici” dei Nebrodi e seguendo il corso

del fiume dall’alto verso il basso, tramite lo schema indicato a pag. 12, si dà una valutazione esatta

delle condizioni in cui si trova il corridoio ecologico preso in esame.

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

(^) non si è usato il sistema di misurazione alla scala 1:25000 che 1 cm. equivale a 250 m.

[*] Area Biogeografica Mediterranea

pag. 25

Al torrente “Cannella Caronia” è associato il Sito (Natura 2000) Vallone del fiume Caronia lago Zilio

(sigla ITA030015), che è un Sito d’Interesse Comunitaro (S.I.C.) “Direttive Habitat” 92/43/CEE

(conservazione degli habitat naturali e seminaturali della Flora e della Fauna) e,

contemporaneamente, è una Zona Speciale di Conservazione (Z.S.C.); questo Sito è esteso

complessivamente Ha 876,04. L’area in esame fa parte del bosco Scorciavacca dove prevalgono le

cime dei Mt. Trefinaidi (qt. 1166 s.l.m.) e Madonna della Neve (qt. 1162 s.l.m.); nel versante Est di

queste due cime è presente sia la zona umida denominata “lago Zilio” che il corso fluviale

“Cannella Caronia”. Questa conca lacustre (lago Zilio) verrà descritta in seguito nel progetto

“Ecosistemi Naturali Presenti sui Territori dei Mt. Etna e Nebrodi”

pag. 26

TORRENTE S. BARBARO NICOLETTA FURIANO

CF

Per questo Sito, indicato come “TORRENTE S. BARBARO NICOLETTA FURIANO”, sono state

consultate le cartografie dell’I.G.M.I. Istituto Geografico Militare Italiano (scala 1:25000) che

comprendono i fogli 261 IV NO Pizzo Luminaria e 252 III SO Pizzo Michele dove questo corso

d’acqua viene indicato anche come “TORRENTE S. BARBARO NICOLETTA”. Su questi fogli si sono

valutate due quote altimetriche approssimative, una da dove ha inizio questo torrente - qt. 802

s.l.m. - l’altra dove c’è il confine del piano di gestione Nebrodi- qt. 131 s.l.m.- con un dislivello di m.

671, una distanza planimetrica approssimativa (^) di m. 10500, una pendenza percentuale di

6,39% ed, infine, con un angolo d’inclinazione di 1°; inserito in zona “B” del parco naturale dei Mt.

Nebrodi.

Consultando la cartografia (scala 1:10000) degli “Habitat” dei Nebrodi si scopre che questo tratto

alto montano del fiume è suddiviso nei seguenti sistemi:

Fiume/Torrente Mediterraneo a flusso “intermittente” [*] (sigla 3290)

Boschi a Cerrete dell’Italia meridionale compresa la Sicilia (sigla 91MO)

Area con Arbusti (sigla 3181)

Area a Pascolo (sigla 3436)

Area a Pascolo (sigla 3811)

Boschi a Querceti a Roverelle dell’Italia meridionale compresa la Sicilia (sigla 91AA)

Boschi Macchia Mediterranea (sigla 32215)

Boschi a Querceti (sigla 9330)

Area a Pascolo (sigla 3436)

Oliveti (sigla 8311)

Frutteti (sigla 8315)

(^) non si è usato il sistema di misurazione alla scala 1:25000 che 1 cm. equivale a 250 m.

[*] Area Biogeografica Mediterranea

pag. 27

Consultando la cartografia (scala 1:10000) dei “Corridoi Ecologici” dei Nebrodi e seguendo il corso

del fiume dall’alto verso il basso, tramite lo schema indicato a pag. 12, si da una valutazione esatta

delle condizioni in cui si trova il corridoio ecologico preso in esame.

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistemi umani tradizionali (D)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistemi umani tradizionali (D)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistemi umani intensivi (E)

pag. 28

TORRENTE CAPRINO S. FRATELLO FURIUNO

CF

Per questo Sito, indicato ancora come “TORRENTE CAPRINO S. FRATELLO FURIUNO”, sono state

consultate le cartografie dell’I.G.M.I. Istituto Geografico Militare Italiano (scala 1:25000) che

comprendono i fogli 261 IV SE S. Teodoro 261 IV NE Mt. Soro 261 IV NO Pizzo Luminaria 252 III SO

Pizzo Michele, nelle quali questo corso d’acqua viene indicato anche come “TORRENTE CAPRINO S.

FRATELLO”. Su questi fogli si sono valutate due quote altimetriche approssimative, una da dove ha

inizio questo torrente - qt. 822 s.l.m. - l’altra dove c’è il confine del piano di gestione Nebrodi qt.

131 s.l.m. con un dislivello di m. 691, la distanza planimetrica approssimativa (^) è di m. 14500 la

pendenza percentuale rilevata è di 4,76%, infine l’angolo d’inclinazione è di 2,3°. Inserito in zona

“D e B” del parco naturale dei Mt. Nebrodi.

Consultando la cartografia (scala 1:10000) degli “Habitat” dei Nebrodi si scopre che questo tratto

alto montano del fiume è suddiviso nei seguenti sistemi:

Boschi a Cerrete dell’Italia meridionale compresa la Sicilia che include una zona umida

naturale completamente interrata in località Pantano (sigla 91MO)

Fiume/Torrente Mediterraneo a flusso “intermittente” [*] (sigla 3290)

Foresta a galleria di boschi formata da ripesilve o ripariali (sigla 92AO)

Area con piante annuali (sigla 6220)

Area a pascolo (sigla 3811)

Boschi a Querceti con Roverelle dell’Italia meridionale compresa la Sicilia (sigla 91AA)

Area con Arbusti (sigla 3181)

Foresta a Querceti (sigla 9330)

Foresta a Macchia Mediterranea (sigla 32215)

Acque ferme di invasi poveri di vegetazione (sigla 221)

Area ad Oliveti (sigla 8311)

Area a Boscaglia formata da alberi ed arbusti (sigla 44122)

(^) non si è usato il sistema di misurazione alla scala 1:25000 che 1 cm. equivale a 250 m.

[*] Area Biogeografica Mediterranea

pag. 29

Consultando la cartografia (scala 1:10000) dei “Corridoi Ecologici” dei Nebrodi e seguendo il corso

del fiume dall’alto verso il basso, tramite lo schema indicato a pag. 12, si da una valutazione esatta

delle condizioni in cui si trova il corridoio ecologico preso in esame.

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistemi umani tradizionali (D)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistemi umani tradizionali (D)

Sistema Vegetazionale sub-naturale [*] (B)

Sistemi umani intensivi (E)

[*] questo tratto del torrente nei pressi della foce è circondato da

Sistemi umani intensivi (E)

pag. 30

ACQUEDOLCI

CF

Per questo Sito, indicato come “ACQUEDOLCI”, sono state consultate le cartografie dell’I.G.M.I.

Istituto Geografico Militare Italiano (scala 1:25000) che comprendono i fogli 251 II SE S. Stefano di

Camastra e 252 III SE S. Agata di Militello. Inserito in zona “B, D” del parco naturale dei Mt.

Nebrodi.

Consultando la cartografia (scala 1:10000) degli “Habitat” dei Nebrodi, si scopre che questo tratto

costiero è un centro urbano, quindi non è un Sito naturale, neanche il Mt. Castellaro che sovrasta

l’area di Acque dolci è un “Habitat”.

Consultando invece la cartografia (scala 1:10000) dei “Corridoi Ecologici” dei Nebrodi e seguendo il

territorio dall’alto verso il basso, tramite lo schema indicato a pag. 10, si da una valutazione esatta

delle condizioni in cui si trova il corridoio ecologico preso in esame.

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistemi umani tradizionali (D)

Sistemi umani intensivi (E)

In questo progetto la scelta di “Acquedolci” è stata fatta per il suo alto valore “Paleontologico”; il

sito fa parte dei beni Archeologici della Sovraintendenza (ME), la quale dovrebbe fare rientrare di

diritto questo luogo come Sito nell’area Biogeografica Mediterranea (Natura 2000). La

Paleontologia ha permesso, in questo caso, il ritrovamento di fossili che sono appartenuti ad

animali e vegetali presenti in Sicilia nell’era Geologica del Quaternario, periodo Pleistocenico

Medio Superiore 2.588 Ma (milioni di anni con un’approssimazione +- 5000 anni).

la foto mostra gli animali presenti in Sicilia nel Pleistocene con un numero maggiore di Ippopotami

rispetto agli Elefanti

pag. 31

L’area in esame, “ACQUEDOLCI”, è stata scelta perchè era una vastissima zona lacustre/costiera

/marina (12 km.2 circa), alimentata continuamente sia dalle mareggiate che da corsi fluviali come il

Furiano è l’Inganno. I fossili rinvenuti sono per la maggior parte quelli degli Ippopotami, seguiti con

un numero minore da Elefanti, Cervi, Orsi, Lupi, Tartarughe terrestri ed Uccelli. Come sono arrivati

questi animali in Sicilia? La risposta è semplice, hanno varcato l’Arco Calabro Peloritanico tramite

lo stretto di Messina definito “ponte continentale”, oppure hanno attraversato una serie di isolotti

presenti sullo stretto. Spesso la Sicilia rimaneva isolata dal continente a causa di condizioni

geologiche particolari (movimenti tettonici), oppure climatiche avverse (abbassamento della

temperatura mareggiate ecc.). Questi lunghi isolamenti hanno portato molte specie di animali vedi

l’Elefante, nel rinnovamento generazionale della specie, ad assumere taglie ridotte sia negli arti

che nel cranio, rispetto agli Elefanti che vivevano negli altri continenti.

La foto mostra la grotta di San Teodoro (m. 60 lunga, m. 20 sia larga che alta) presente nei pressi

di Mt. Castellaro (di formazione Carsica) che sovrastava la vastissima area lacustre di “Acquedolci”;

oggi con il passare del tempo i resti ciottolosi e limosi di quell’area lacustre essa si è sollevata di

circa 130 m. (località Favara), permettendo il ritrovamento di tantissime ossa fossili di animali.

E’ stato accertato con scavi e rilievi che la grotta di San Teodoro ha ospitato nel periodo

Pleistocenico Medio Superiore animali come le Iene che dopo la cattura delle prede sotterravano i

resti.

Infine, per concludere l’argomento, negli anni ottanta nella grotta di San Teodoro è stato

rinvenuto lo scheletro della prima donna Siciliana, chiamata madre Thea che quando venne

sepolta aveva 30 anni circa ed un’altezza di m. 1,65, essa visse nel Paleolitico fra i 14000 e gli

11000 anni fa.

pag. 32

TORRENTE INGANNO

CF

Per questo Sito, indicato come “TORRENTE INGANNO”, sono state consultate le cartografie

dell’I.G.M.I. Istituto Geografico Militare Italiano (scala 1:25000), che comprendono i fogli 261 IV NE

Mt. Soro e 252 III SE S. Agata di Militello; su di essi si sono valutate due quote altimetriche

approssimative, la prima da dove ha inizio questo torrente (qt. 1382 s.l.m.), l’altra dove c’è il

confine del piano di gestione Nebrodi (qt. 284 s.l.m.) con un dislivello di m. 1098, una distanza

planimetrica approssimativa (^) di m. 9500 una pendenza percentuale di 11,55% ed un angolo

d’inclinazione di 6,5°. Inserito in zona “D, B, A” del parco naturale dei Mt. Nebrodi.

Consultando la cartografia (scala 1:10000) degli “Habitat” dei Nebrodi si scopre che questo tratto

alto montano del fiume è suddiviso nei seguenti sistemi:

Fiume/Torrente Mediterraneo a flusso “intermittente” [*] (sigla 3290)

Faggete, Tassite Leccete (sigla 9210)

Aree Arbustive (sigla 3181)

Aree a pascolo (sigla 3811)

Cerrete dell’Italia meridionale compresa anche la Sicilia (sigla 91MO)

Boschi a Querceti e Roverelle dell’Italia meridionale compresa anche la Sicilia (sigla 91AA)

Macchia Mediterranea (sigla 32215)

Foresta a Querceti (sigla 9330)

Oliveti (sigla 8311)

(^) non si è usato il sistema di misurazione alla scala 1:25000 che 1 cm. equivale a 250 m.

[*] Area Biogeografica Mediterranea

pag. 33

Consultando la cartografia (scala 1:10000) dei “Corridoi Ecologici” dei Nebrodi e seguendo il corso

del fiume dall’alto verso il basso, tramite lo schema indicato a pag. 12, si da una valutazione esatta

delle condizioni in cui si trova il corridoio ecologico preso in esame.

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistemi umani tradizionali (D)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistemi umani intensivi (E) [*]

[*] questo tratto del torrente nei pressi della foce è circondato da

Sistemi umani intensivi (E)

pag. 34

TORRENTE FIUMETTO ROSMARINO

CF

Per questo Sito, indicato come “TORRENTE FIUMETTO ROSMARINO”, sono state consultate le

cartografie dell’I.G.M.I. Istituto Geografico Militare Italiano (scala 1:25000) che comprendono i

fogli 261 IV NE Mt. Soro 252 III SE S. Agata di Militello nelle quali questo corso d’acqua viene

indicato anche come “TORRENTE FIUMETTO”. Su questi fogli si sono valutate due quote

altimetriche approssimative, una da dove ha inizio questo torrente (qt. 1127 s.l.m.), l’altra dove c’è

il confine del piano di gestione Nebrodi (qt. 166 s.l.m.), con un dislivello di m. 961, una distanza

planimetrica di m. 8000 (^), una pendenza percentuale di 12,01% ed, infine, con un angolo

d’inclinazione di 6,8°. Inserito in zona “D e B” del parco naturale dei Mt. Nebrodi.

Consultando la cartografia (scala 1:10000) degli “Habitat” dei Nebrodi si scopre che questo tratto

alto montano del fiume è suddiviso nei seguenti sistemi:

Fiume/Torrente Mediterraneo a flusso “intermittente” [*] (sigla 3290)

Area a pascolo (sigla 3811)

Aree arbustive (sigla 3181)

Foreste ad Agrifoglio (sigla 9380)

Boschi a Cerrete (sigla 91MO)

Area a pascolo (sigla 3436)

Boschi a Querceti e Roverelle dell’Italia meridionale compresa anche la Sicilia (sigla 91AA)

pag. 35

Consultando la cartografia (scala 1:10000) dei “Corridoi Ecologici” dei Nebrodi e seguendo il corso

del fiume dall’alto verso il basso, tramite lo schema indicato a pag. 12, si da una valutazione esatta

delle condizioni in cui si trova il corridoio ecologico preso in esame.

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistemi umani intensivi (E) [°]

(^) non si è usato il sistema di misurazione alla scala 1:25000 che 1 cm. equivale a 250 m.

[*] Area Biogeografica Mediterranea

[°] questo tratto del torrente nei pressi della foce è circondato da

Sistemi umani intensivi con delle cave (E)

Al torrente “Fiumetto Rosmarino” è associato al Sito (Natura 2000) il torrente Fiumetto Pizzo

D’Ucina (sigla ITA030002) che è un Sito d’Interesse Comunitaro (S.I.C.) “Direttive Habitat”

92/43/CEE (conservazione degli habitat naturali e seminaturali della Flora e della Fauna) e

contemporaneamente è una Zona Speciale di Conservazione (Z.S.C.), questo Sito è esteso

complessivamente Ha 1.513,81

pag. 36

TORRENTE CUDERI SCAVIOLI ROSMARINO

CF

Per questa parte del progetto indicata come “TORRENTE CUDERI SCAVIOLI ROSMARINO”, che

racchiude nello stesso corso fluviale anche due valloni Brunassano e Rutta, sono state consultate

le cartografie dell’I.G.M.I. Istituto Geografico Militare Italiano (scala 1:25000), che comprendono i

fogli 261 IV NE Mt. Soro 261 I NO Serra del Re 252 II SO Galati Mamertino, che danno l’esatta

ubicazione di questi due Siti. Inseriti in zona “A” del parco naturale dei Mt. Nebrodi.

Consultando la cartografia (scala 1:10000) degli “Habitat” dei Nebrodi si scopre che questo Sito è

suddiviso nei seguenti sistemi:

Fiume/Torrente Mediterraneo a flusso “intermittente” [*] (sigla 3290)

Area con piante annuali (sigla 6220)

Area a Felceti (sigla 31863)

Aree Arbustive (sigla 3181)

Aree a pascolo (sigla 3811)

Macchia Mediterranea (sigla 32215)

Consultando la cartografia (scala 1:10000) dei “Corridoi Ecologici” dei Nebrodi, seguendo lo

schema indicato a pag. 12, si da una valutazione esatta delle condizioni in cui si trova il corridoio

ecologico preso in esame.

Sistemi umani tradizionali (D)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistemi umani tradizionali (D)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

[*] indica che il sito contiene abbondanti sostanze nutritive come i Nitrati (NO3) e Fosfati (PO4)

[°] Area Biogeografica Mediterranea

pag. 37

TORRENTE SCAVIOLI ROSMARINO

CF

Per questo Sito, indicato come “TORRENTE SCAVIOLI ROSMARINO”, sono state consultate le

cartografie dell’I.G.M.I. (scala 1:25000), che comprendono i fogli 261 I NW Serra del Re 252 II SW

Galati Mamertino 252 III SE S. Agata di Militello Istituto Geografico Militare Italiano; su questi fogli

si sono valutate due quote altimetriche approssimative, la prima da dove ha inizio questo torrente

(qt. 1031 s.l.m.), l’altra dove c’è il confine del piano di gestione Nebrodi (qt. 166 s.l.m.), con un

dislivello di m. 865, una distanza planimetrica approssimativa di m. 9000 (^), una pendenza

percentuale di 9,61% ed, infine, con un angolo d’inclinazione di 5,15°. Inserito in zona “D e B” del

parco naturale dei Mt. Nebrodi.

Consultando la cartografia (scala 1:10000) degli “Habitat” dei Nebrodi si scopre che questo tratto

alto montano del fiume è suddiviso nei seguenti sistemi:

Fiume/Torrente Mediterraneo a flusso “intermittente” [*] (sigla 3290)

Area con piante annuali (sigla 6220)

Area a Felceti (sigla 31863)

Aree Arbustive (sigla 3181)

Aree a pascolo (sigla 3811)

Macchia Mediterranea (sigla 32215)

Consultando la cartografia (scala 1:10000) dei “Corridoi Ecologici” dei Nebrodi e seguendo il corso

del fiume dall’alto verso il basso, tramite lo schema indicato a pag. 12, si da una valutazione esatta

delle condizioni in cui si trova il corridoio ecologico preso in esame.

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistemi umani intensivi (E) [°]

(^) non si è usato il sistema di misurazione alla scala 1:25000 che 1 cm. equivale a 250 m.

[*] Area Biogeografica Mediterranea

[°] questo tratto del torrente nei pressi della foce è circondato da

Sistemi umani intensivi con delle cave (E)

pag. 38

TORRENTE SAN BASILIO STRETTA DELLA FIUMARA DI LONGI

E FITALIA FIUME ZAPPULLA

CF

Per questo Sito, denominato “TORRENTE SAN BASILIO STRETTA DELLA FIUMARA DI LONGI E

FITALIA FIUME ZAPPULLA”, sono state consultate le cartografie dell’I.G.M.I. Istituto Geografico

Militare Italiano (scala 1:25000) che comprendono il foglio 252 II SW Galati Mamertino, dove si

sono valutate due quote altimetriche approssimative, una da dove ha inizio questo torrente (qt.

716 s.l.m.), l’altra dove c’è il confine del piano di gestione Nebrodi (qt. 120 s.l.m.), con un dislivello

di m. 596, una distanza planimetrica approssimativa di m. 9000 (^), una pendenza percentuale di

6,62% ed un angolo d’inclinazione di 3,4°. Inserito in zona “D e B” del parco naturale dei Mt.

Nebrodi.

Consultando la cartografia (scala 1:10000) degli “Habitat” dei Nebrodi si scopre che questo tratto

alto montano del fiume è suddiviso nei seguenti sistemi:

E’ importante notare che per l’Habitat che interessa questo corso fluviale non viene preso in

esame il suo tratto iniziale che è quello che prende il nome di torrente San Basilio

Fiume/Torrente Mediterraneo a flusso “intermittente” [*] (sigla 3290)

Cerrete dell’Italia meridionale compresa anche la Sicilia (sigla 91MO)

Boschi a Querceti e Roverelle (sigla 91AA)

Area a Graminacee (sigla 6220)

Foreste a Salici e Pioppeti (sigla 92AO)

Foreste di Querceti (sigla 9340)

Aree ad Euforbie (sigla 5331)

Foresta definita “Riparie” composta da una galleria Termo-Mediterranea (sigla 92DO)(^)

non si è usato il sistema di misurazione alla scala 1:25000 che 1 cm. equivale a 250 m.

[*] Area Biogeografica Mediterranea

pag. 39

Consultando la cartografia (scala 1:10000) dei “Corridoi Ecologici” dei Nebrodi e seguendo il corso

del fiume dall’alto verso il basso, tramite lo schema indicato a pag. 12, si da una valutazione esatta

delle condizioni in cui si trova il corridoio ecologico preso in esame.

Sistemi umani tradizionali (D)

Sistema Vegetazionale semi naturale (C)

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistemi umani intensivi (E) [*]

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

Sistemi umani intensivi (E) [*]

[*] in questo tratto del torrente i Sistemi umani intensivi formano delle isole

Al torrente “S. Basilio stretta della fiumara di Longi e Fitalia fiume Zappulla” è associato il Sito

(Natura 2000) stretta di Longi (sigla ITA030001), che è un Sito d’Interesse Comunitaro (S.I.C.)

“Direttive Habitat” 92/43/CEE (conservazione degli habitat naturali e seminaturali della Flora e

della Fauna) e contemporaneamente è una Zona Speciale di Conservazione (Z.S.C.), esso è esteso

complessivamente Ha 936,14

pag. 40

FIUME DI TORTORICI ZAPPULLA

CF

Per questo Sito, indicato come “FIUME DI TORTORICI ZAPPULLA”, sono state consultate le

cartografie dell’I.G.M.I. Istituto Geografico Militare Italiano (scala 1:25000) che comprendono il

foglio 252 II SW Galati Mamertino, il Sito in esame è fuori dal parco naturale dei Mt. Nebrodi.

Consultando la cartografia (scala 1:10000) degli “Habitat” dei Nebrodi si scopre che questo tratto

di vallone montano (esterno al torrente) è suddiviso nei seguenti sistemi:

Noccioleti (sigla 8313N)

Castagneti (sigla 9260) [*]

Pascoli Mediterranei e Sub-Mediterranei (sigla 3436)

Oliveti (sigla 8311)

Centri abitati di grande dimensione (sigla 861)

Consultando la cartografia (scala 1:10000) dei “Corridoi Ecologici” dei Nebrodi e seguendo il corso

del vallone dall’alto verso il basso, tramite lo schema indicato a pag. 12, si da una valutazione

esatta delle condizioni in cui si trova il corridoio ecologico preso in esame.

Sistema Vegetazionale sub-naturale (B)

[*] VALLONE CALAGNA SOPRA TORTORICI

Questo vallone è racchiuso in una Riserva Naturale Integrale (R.N.I.) istituita dalla Regione Siciliana

nell’anno 2000, ospita una specie vegetale ritenuta un “relitto” botanico raro chiamato

“falsasanicola” (nome scientifico di “Petagna saniculaefolia”) identificata, con la nuova

nomenclatura botanica, “Petagna gussonei”. Questa specie vegetale, nel tratto iniziale del

vallone, si presenta con aspetto integro a partire dalla sorgente Patira, mentre a metà vallone e

verso la sua fine è presente in nuclei frammentati. Al vallone “Calagna” è associato al Sito (Natura

2000) il torrente Fiumetto Pizzo D’Ucina (sigla ITA030002) che è un Sito d’Interesse Comunitaro

(S.I.C.) “Direttive Habitat” 92/43/CEE (conservazione degli habitat naturali e seminaturali della

Flora e della Fauna) e, contemporaneamente, è una Zona Speciale di Conservazione (Z.S.C.), esso è

esteso complessivamente Ha 1.513,81

pag. 41

VINCOLI PAESAGGISTICI SUI CORSI FLUVIALI

CF

Secondo i Vincoli Territoriali che interessano i beni Paesaggistici dei Mt. Nebrodi, tutti i corsi

d’acqua (fiumi e torrenti) esaminati in questo progetto sono protetti dal decreto legge n. 42 del 22

Gennaio 2004. I torrenti vengono protetti dall’art. 142 lett. c); I torrenti esaminati in questo

progetto rientrano nel confine di gestione dei Nebrodi e sono in totale n. 15, di cui n. 5 ubicati nel

versante Sud, mentre n. 10 si trovano nel versante Nord. Nella tabella che segue troviamo un

elenco dove viene descritto il flusso d’acqua durante le quattro stagioni, suddiviso secondo il

sistema Habitat in “permanente” (sigla 3280), oppure “intermittente” (sigla 3290)

n. torrente 3280 Ripe Silve

3290 forma erbacea

versante

1 alta valle fiume Alcantara si si si si Sud

2 fiume Flascio si si si si Sud

3 T. Trearie Saracena --- --- si si Sud

4 T. Spandente Barilla Martello --- --- si si Sud

5 T. Tre Valloni Schicciomiro Cutò --- --- si si Sud 92AO Ripe

Silve 3290 forma

erbacea versante

6 T. Santo Stefano si si si --- Nord

7 T. Cannella Caronia si si si si Nord

8 T. Sanbarbaro Nicoletta Furiano --- --- si si Nord

9 T. Caprino S. Fratello Furiano si si si si Nord

10 T. Inganno --- --- si si Nord

11 T. Cuderì Scavioli --- --- si si Nord

12 T. Scavioli Rosmarino --- --- si si Nord

13 T. Fiumetto Rosmarino --- --- si si Nord

14 T. S. Basilio stretta di Longi Fiume di Zappulla si si si si Nord

15 Fiume di Tortorici o Grande Fiume di Zappulla --- --- si si Nord

Fiume Mediterraneo a flusso “permanente” (sigla 3280) : permette la presenza dell’acqua nelle

quattro stagioni; lungo il corso fluviale è presente una vegetazione di riferimento a “Ripe Silve” o

Ripari (Pioppi e Salici) composta da specie vegetali che vivono esclusivamente in ambienti sempre

umidi. (sigla 92AO)

Fiume Mediterraneo a flusso “intermittente” (sigla 3290) : non permette la presenza dell’acqua

nelle quattro stagioni avendo la fisionomia tipica delle “fiumare” (composte da una foce molto

ampia). In questo tipo di fiume spariscono le “Ripe Silve” (Salici e Pioppi), mentre nel letto del

torrente si formano ampi terrazzamenti alluvionali asciutti. Le specie vegetali presenti in questi

ambienti si mostrano in piccoli arbusti oppure in forma erbacea perenne a livello del suolo.

Sono presenti in questo sistema a flusso “intermittente” delle Foreste a galleria di boschi formate

da “Ripe Silve” (sigla 92AO)

pag. 42

Secondo il Piano di Gestione dei Mt. Nebrodi, evidenziato nelle varie cartografie (1:10.000) che

interessano i “Vincoli Paesaggistici dei beni Culturali del Paesaggio, decreto legge 42/2004” (codice

Por 1999.IT.16.1.PO.011/1.11/11.2.9/0298), questi 15 corsi d’acqua comprendono, in alcuni casi

anche delle zone umide o conche lacustri e sono protetti, in base ad una legge, nel seguente

modo:

Torrenti : art. 142 lett. c) legge 42/2004

zone umide : art. 142 lett. i) legge 42/2004

Inoltre, per completare questo progetto del 2017, sono state consultate anche le carte territoriali

della Regione Sicilia del Sistema Informativo Forestale (SIF) che interessano i “Bacini Idrografici

Montani”, aree di raccolta delle acque di scorrimento che, tramite i valloni, confluiscono nel corpo

idrico principale definito, nel caso dei Nebrodi, “torrente”.

I Bacini Montani interessati a questo progetto sono : il S. Stefano (fra S. Stefano e Tusa), il Furiano

(fra Furiano e Baronia), il Rosmarino, lo Zappulla (fra Zappulla e Rosmarino) ed infine le parti alte

dei fiumi Simeto (Saracena, Martello e Cutò) ed Alcantara (alta valle del fiume Alcantara).

I torrenti esaminati, sia del versante Nord che in quello Sud, hanno un carattere torrentizio con

piene eccezionali nelle stagioni Autunno/Inverno, mentre in Primavera/Estate il deflusso è limitato

oppure assente; quelli del versante Nord, in particolare, scorrono in vallate rettilinee e parallele

definite “Fiumare”: rappresentano un sistema a regime torrentizio, dal letto larghissimo

specialmente alla foce, ciottoloso e per gran parte dell'anno asciutto.

pag. 43

I Torrenti esaminati per il versante Sud, che sono il Saracena, il Martello ed il Cutò, immettono le

proprie acque nel fiume Simeto che ha una lunghezza di Km. 113 complessivi e sfocia nel mare

Jonio (versante Sud). In esso sono presenti i seguenti siti Natura 2000

ITA070026 S.I.C. - Z.S.C. Forre laviche fiume Simeto

ITA070011 S.I.C. - Z.S.C. Poggio Santa Maria

ITA070025 S.I.C. - Z.S.C. Tratto Pietralunga fiume Simeto

ITA070029 S.I.C. - Z.P.S. Medio corso fiume Simeto

ITA060015 S.I.C. - Z.S.C. Contrada Valanghe

ITA070029 Z.P.S. Biviere di Lentini

ITA090025 S.I.C. - Z.P.S. Invaso di Lentini

ITA070001 S.I.C. - Z.S.C. Foce del Simeto e lago Gornalunga

ITA070029 Z.P.S. Foce e fondali del fiume Simeto

Mentre per l’Alta valle del fiume Alcantara si fa riferimento al Sito ITA030036 S.I.C. Il fiume

Alcantara raggiunge la lunghezza di km. 52 complessivi, sfociando nel mare Jonio (versante Nord).

Sito S.I.C. Sito d’Interesse Comunitario secondo la “Direttive Habitat” 92/43/CEE

Sito Z.S.C. Zona Speciale di Conservazione dal 2015 secondo la “Direttive Habitat” 92/43/CEE

Sito Z.P.S. Zona di Protezione Speciale “Direttiva Uccelli” 79/409/CEE

pag. 44

In uno di questi corsi d’acqua del versante Nord è avvenuta un’emergenza idrogeologica,

precisamente nel “bacino” (*) idrografico del torrente Rosmarino nell’inverno fra il 2002 e il 2003.

In questo periodo sono state rilevate delle precipitazioni eccezionali avvenute nel IV trimestre del

2002 quando sono caduti fra i 600 ed gli 850 mm d’acqua. Il punto critico del fenomeno si trova

precisamente fra i torrenti Cuderì e Scavioli (dove si forma un triangolo fluviale) seguiti dopo dal

Rosmarino; il dissesto idrogeologico ha interessato due pianori, in particolare lo Steseni e l’Arzano

nei pressi del Biviere di Cesarò. Questo è sicuramente uno dei fenomeni che ha scatenato il

dissesto (vedi foto) collegato sicuramente ad un altro fenomeno che è quello “Tettonico” che

interessa in particolare i Mt. Nebrodi.

(*) interessa 100 km2 di territorio fra la quota altimetrica del Mt. Soro qt. 1847 s.l.m. ed il mare nei

pressi di S. Agata di Militello

pag. 45

Riferimento Bibliografico

Carta della Dissestabilità (scala 1:50.000) foglio 611 Mistretta R. Coltro V. Ferrara istituto di

Geologia dell’Università di Catania

Piano della Regione Sicilia sul risparmio delle Acque 1987

L’Italia da conoscere natura Sicilia F. Pratesi F. Tassi 1974

Società Botanica Italiana volume 19 Sicilia 1979

Natura 2000 Sicilia - Rete Natura 2000 Sicilia Assessorato Territorio e Ambiente - Elaborati dei

Piani di Gestione - Piano di Gestione

Cartografia (1:10.000) Mt. Etna

Cartografia (1:10.000) Mt. Nebrodi

Cartografia Rete Natura 2000

Carte territoriali Regione Sicilia del Sistema Informatico Forestale (SIF)

Carta delle categorie Forestali regione Sicilia Assessorato del Territorio e del’Ambiente comando

corpo Forestale

Manuale Italiano d’Interpretazione degli Habitat della Direttiva 92/43/CEE

Riserve Naturali gestite dall’Azienda Regionale Foreste Demaniali 2002

Studio Geomorfologico del Bacino del torrente Rosmarino G. Basile M. Panebianco fine 2002 inizio

2003

Distribuzione Ecologica e status conservativo di Petagnaea Gussonei (Sprengel) Rauscert

(Apiaceae) L. Gianguzzi, A. La Mantia, R. M. Lo Presti Naturalista Sicil. S IV XXVIII 2004

pag. 46

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