LA SVASTICA SUL SOLE -...

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LA SVASTICA SUL SOLE Una Produzione World Entertainment & Cadillac Ranch Productions __________________________________________________________ (The Man in the high castle) Schermo nero: LA CADILLAC RANCH E LA WORLD ENTERTAINMENT PRESENTANO UN FILM DI TERRY GILLIAM Stati Uniti D’America, 1962: La Schiavitù dei neri é di nuovo legale, i pochi ebrei sopravvissuti si nascondono sotto falso nome. Vent’anni prima le potenze dell’asse hanno vinto la Seconda Guerra Mondiale e si sono spartite l’America. Sul mondo intero incombe una terribile realtà: il credo della superiorità della razza ariana ha soffocato ogni volontà di riscatto. L’Africa è ridotta a un deserto, vittima di una soluzione radicale di sterminio mentre l’Europa e’ tutta sotto il dominio nazista. Ma ecco comparire un libro misterioso che minaccia di sovvertire l’ordine mondiale basato sul dominio assoluto dei vincitori. Si tratta di La Cavalletta non si Alzerà più, un best-seller vietato in tutti i paesi del Reich, che racconta, come se fosse fantascienza, una realtà in cui l’Asse non ha vinto la guerra ma è stato sconfitto dagli Alleati...

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LA SVASTICA SUL SOLEUna Produzione World Entertainment & Cadillac Ranch

Productions __________________________________________________________

(The Man in the high castle)

Schermo nero:

LA CADILLAC RANCH E LA

WORLD ENTERTAINMENTPRESENTANO

UN FILM DI TERRY GILLIAM

Stati Uniti D’America, 1962:

La Schiavitù dei neri é di nuovo legale, i pochi ebrei sopravvissuti si nascondono sotto falso nome.

Vent’anni prima le potenze dell’asse hanno vinto la Seconda Guerra Mondiale e si sono spartite l’America.

Sul mondo intero incombe una terribile realtà: il credo della superiorità della razza ariana ha soffocato ogni volontà di riscatto.L’Africa è ridotta a un deserto, vittima di una soluzione radicale di

sterminio mentre l’Europa e’ tutta sotto il dominio nazista.

Ma ecco comparire un libro misterioso che minaccia di sovvertire l’ordine mondiale basato sul dominio assoluto dei vincitori.

Si tratta di La Cavalletta non si Alzerà più, un best-seller vietato in tutti i paesi del Reich, che racconta, come se fosse fantascienza, una realtà in cui l’Asse non ha vinto la guerra ma è stato sconfitto dagli

Alleati...

LA SVASTICA SUL SOLECominciano a scorrere i titoli di testa con in sottofondo “The Man in the High Castle Theme” di Philip Glass. I titoli compaiono e scompaiono con, sullo sfondo, un’ enorme bandiera del Reich.

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John Malkovich

Jeremy Irons

Emma Thompson

Liam Neeson

Stellan Skarsgard

Takeshi Kitano

Harvey Keitel

Giovanni Ribisi

Philip Seymour Hoffman

Jurgen Prochnow

Ken Takakura

tratto da“L’Uomo nell’Alto Castello” di Philip K. Dick

edito in Italia dalla Fanucci Editore

SceneggiaturaTerry Gilliam

Gaetano Perrotta

Direttore della FotografiaRoger Deakins a.s.c.

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MontaggioThelma Schoonmaker

Musiche diPhilip Glass

A questo punto, cambia lo sfondo su cui scorrono i titoli di testa. Vediamo infatti una grande mappa che ci mostra il mondo dopo la vittoria dell’Asse.I nomi dei luoghi e delle regioni sono scritti in lingua tedesca e in caratteri gotici.Sull’Ovest degli Stati Uniti i nomi di molte località sono scritti in giapponese.

Scenografie e Costumi diDante Ferretti

Produttore EsecutivoGerald Kennedy per laWorld Entertainment

CoproduttoreCesare Carugi per la

CADILLAC RANCH

Regia diTerry Gilliam

Nel momento in cui terminano i titoli di testa la Mdp si avvicina ad un punto preciso della mappa, su cui c’è scritto, in grossi caratteri gotici: BERLIN.

SCENA 1- Int. Giorno

Scritta in sovraimpressione: SAN FRANCISCOLa Mdp ci mostra una strada piuttosto trafficata: uomini d’affari percorrono velocemente i marciapiedi, diretti verso i loro uffici.La Camera poi si ferma proprio davanti ad uno dei tanti negozi che affacciano su questa strada. L’Insegna è in giapponese e in inglese e dice: Manufatti Artistici Americani.

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La porta d’ingresso é aperta. La Mdp entra dentro il negozio. Dal soffitto pendono una decina di rosse lanterne cinesi ma le pareti e gli scaffali sono piene di manufatti americani risalenti al periodo antecedente la guerra.

Primissimo piano di una tazza di té. La tazza viene poi presa e portata alle labbra da qualcuno.L’inquadratura si allarga e vediamo che a tenere la tazza in mano é un uomo sulla cinquantina coi capelli grigi e il viso stanco. Il suo nome é Robert Childan e vende manufatti americani di cui vanno matti i ricchi collezionisti giapponesi (è interpretato da JEREMY IRONS).

Sorseggia lentamente il suo té e con sguardo assorto guarda la gente che passa fuori al negozio. Molte sono le donne che indossano i caratteristici vestiti di seta lunga di foggia orientale (kimoni).Squilla il telefono: Childan posa la tazza accanto alla cassa e alza la cornetta del telefono.

ChildanPronto?

Riusciamo a sentire chiaramente la voce dell’uomo all’altro capo del telefono: trattasi del Signor Tagomi, ricco uomo d’affari giapponese, fanatico collezionista di prodotti americani anteguerra.( E’ interpretato da TAKESHI KITANO).Childan é un po’ teso.

Tagomi(con tono di comando, senza cortesia)

Sono il Signor Tagomi. Non ancora é arrivato quel bando di reclutamento della Guerra Civile Americana che le avevo ordinato?

Non le ho dato forse un anticipo, signor Childan? Questo deve essere un regalo, capisce?

Un regalo per un cliente.. Importante!

CHILDAN(parlando con estrema calma e ragionevolezza)

Sto effettuando delle ricerche accurate su questo oggetto, Signor Tagomi..Ma.. vede.. ci vuole tempo..infatti, come lei ben sa, l’oggetto in questione non é

originario di questa regione. Attualmente si trova nell’America dell’Est...

Tagomi(brusco)

Quindi non é arrivato.

ChildanNo, Signor Tagomi, Signore.

C’è una lunga pausa. Childan riesce a sentire il respiro di Tagomi.

TagomiNon posso aspettare ulteriormente.

ChildanCerto.. Lei..lei ha tutte le ragioni..

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TagomiAllora trovi qualcosa che lo sostituisca!

Ha qualcosa da suggerirmi signor Childàan..(Tagomi storpia volutamente il nome di Childan)

Childan(rimane per un po’ senza rispondere, stringendo forte la cornetta del telefono)

Ecco.. una gelatiera degli inizi del ‘900 oppure...Potrei portarle io in ufficio qualche esemplare interessante..

Se non le dispiace..

TagomiVa bene. Venga oggi alle 2 nel mio ufficio e mi porti solo roba di prima qualità.

ChildanSenza dubbio. Arrivederci.

Childan mette giù la cornetta poi chiude gli occhi e si appoggia alla cassa. Sentiamo il vento che entra nel negozio,fa suonare i campanelli appesi alla porta e fa muovere le lanterne cinesi.

Una Giovane coppia, un ragazzo e una ragazza, entrano nel negozio. Indossano delle eleganti vesti di seta. Sono anch’essi giapponesi.Childan non si é accorto ancora di loro: i due ragazzi nel frattempo stanno osservando la mercanzia con interesse.

Childan apre gli occhi e, vedendoli, va loro incontro, sorridendo con aria molto professionale.

ChildanSalve.

I due ragazzi contraccambiano il saluto, sorridendo cortesemente.

RagazzoDegli esemplari davvero... Bellissimi, signore.

Childan, a mo’ di ringraziamento, fa un profondo inchino, com’é nella tradizione giapponese.

La ragazza soprattutto si guarda attorno affascinata. La sua attenzione é brevemente attirata da una vecchia reclàme della coca cola d’inizio secolo. Poi lo sguardo di lei e quello di Childan si incontrano e lei fa un largo sorriso.

ChildanCercate oggetti d’arte etnica della tradizione americana per fare.. un regalo?

RagazzaOh.. no.. Stiamo arredando il nostro appartamento qui a San Francisco..

Ma non abbiamo ancora le idee molto chiare..

Ragazzo(interrompendo la ragazza)

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Mia moglie ed io ci siamo trasferiti da pochissimo qui. Lavoro alla Commissione d’Indagine per la ricostruzione delle zone sinistrate..

ChildanAh, capisco. Posso darvi qualche consiglio e mostrarvi vari esemplari.

L’arredamento degli appartamenti é la nostra specialità.

Ragazzo(sorridendo)

Bene.

ChildanSto per ricevere un bellissimo tavolo in acero del New England.. e uno specchio che

risale al 1812.. un oggetto di straordinaria bellezza..

RagazzoBeh.. veramente preferiremmo l’arte delle città..

ChildanOhh... Ma abbiamo molti ed ottimi esemplari di arte cittadina...Una radio Victrola del 1920 con sotto un mobiletto per i liquori..

Ragazzo(interessato)

Ah.

ChildanE ascolti: una fotografia incorniciata di Jean Harlow con dedica..

E una copia introvabile di “Nascita di una nazione” di David Wark Griffith...

Il ragazzo sgrana gli occhi, affascinato.Childan, con estrema professionalità, rientra dietro il bancone della cassa.

Childan(estraendo dalla tasca interna della giacca un taccuino e una penna)

Prenderò il vostro nome e indirizzo, ditemi voi quando volete che venga a casa vostra.(adesso Childan sembra guardare dritto nella telecamera)

Accomodatevi... vi preparo una bella tazza di té.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 2- Int. Giorno

Primo piano di un vecchio lampadario che pende dal soffitto di una normale e modesta stanza da letto. L’inquadratura si allarga e la Mdp scende pian piano.Ci sono dei vestiti buttati a terra: un paio di pantaloni e una camicia a maniche lunghe. Vediamo che c’é qualcuno nel letto.Questo qualcuno é Frank Frink. Ha un’aria esausta e guarda fissamente il vecchio lampadario. (Frink é interpretato da John Malkovich).La Mdp si avvicina al suo viso, ai suoi occhi lontani e quasi vitrei.

In sottofondo sentiamo Studio op. 10 n. 12 in do minore di Fryderyk Chopin.Tutt’a un tratto l’immagine diventa sfocata. Vediamo varie immagini del passato di quest’uomo.Frink é, con la divisa dell’esercito statunitense addosso, in un campo di prigionia giapponese.

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E’ a terra quando all’improvviso sente la voce di una radio a tutto volume e vede dei soldati giapponesi che corrono per il campo, cantando ed esultando, con la bandiera nipponica.

Voce alla radio(la voce sembra rimbombare nella mente e nei ricordi di Frink)

Oggi, 13 Gennaio 1947... le truppe americane hanno capitolato. Il generale Dwight Eisenhower ha firmato la resa incondizionata degli Stati Uniti alla presenza del Capo

delle Forze Armate giapponesi e del generale tedesco Jodl.E’ la fine della Guerra, la sconfitta definitiva delle forze Alleate.

Il Fuhrer Adolf Hitler, parlando alla Radio tedesca, ha dichiarato: “Questo giorno sarà ricordato dai posteri come il giorno della Capitolazione e come l’inizio di una nuova

era. Oggi nasce definitivamente il Reich millenario”...

Frink é a terra e non ha la forza di alzarsi. Nei suoi ricordi, allo stesso tempo sfocati ed eccezionalmente vividi, riesce a rivedere un suo compagno di prigionia che si accovaccia accanto a lui e gli sussurra in un orecchio..:

Fink...[Fink é infatti il suo vero nome..prima che lo cambiasse con Frink].. da adessofarai bene a nasconderti. Gli ebrei non avranno più vita facile nemmeno qui

da noi...

Frink ricorda che allora annuì, in silenzio, senza dir nulla.

Voce fuori campo di Frink(nel frattempo i ricordi di Frink sono finiti e la Mdp inquadra, con uno strettissimo

primo piano, solo i suoi occhi vitrei)Feci di sì con la testa senza dir nulla.. D’altra parte parlare non aveva più

nessun senso. Da quel momento in poi nessuno di noi ha più parlato..Adesso sono stato licenziato: sono stato così pazzo da aver risposto nella

maniera sbagliata al Signor Wyndham.. un potente....Uno che ha stretti rapporti con le autorità. Non troverò mai più un lavoro

qui..

Adesso la Mdp ci mostra Frink che si mette a sedere in mezzo al letto.

Frink(sempre fuori campo, continuando a pensare)Dove potrebbe mai andare uno come me?

Al Sud no di sicuro.Al Sud ci sono schiavi neri: il Sud intrattiene strettissimi legami economici,

ideologici e Dio sa che altro con il Reich ed io sono....un Ebreo.

Stacco.

Frink adesso é in piedi accanto al lavandino in bagno e si sta radendo.La Mdp inquadra lo specchio in cui vediamo il viso di Frink cosparso di schiuma da barba.La radio accesa sta trasmettendo il notiziario.

Voce alla RadioLe più alte sfere del Reich hanno fatto sapere che la missione spaziale tedesca su

Marte sarà imminente. Il Governo giapponese ha però espresso forti riserve sulla riuscita di questa missione...

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Frink sorride lievemente.Spegne la radio.

Stacco.

La Mdp ci mostra un paio di mani lunghe e affusolate (sono le mani di Frink).Queste mani si muovono velocemente, disponendo su di un tavolino, i 49 steli di millefoglie del suo I-CHING.

Frink(sussurrando, fuori campo)

Come devo rivolgermi a Wyndham per raggiungere con lui un buon accordo?

A questo punto, Frink scribacchia velocemente questa sua domanda su un blocchetto di carta. Poi, muovendo abilmente le mani, comincia a dividere gli steli fino a che non ottiene sei linee.Consulta velocemente il responso dell’esagramma.

Frink(sussurra, fuori campo)

Esagramma quindici..uhm.. CH’IEN: La Modestia.....Coloro che sono in basso verranno elevati, coloro che sono in alto abbassati..

Adesso la Mdp lo inquadra in viso mentre chiude gli occhi.E’ seduto sul letto ed è vestito in giacca e cravatta.

Frink(riaprendo gli occhi)

Rivedrò Juliana?

Anche stavolta la Mdp si abbassa per seguire il veloce movimento delle sue mani esperte.Dopo un po’ si ritrova il nuovo esagramma.

Frink(sussurra, fuori campo)

...Esagramma 44... Kou: il Farsi incontro.....La ragazza é potente... Non bisogna sposare una ragazza del genere..

Frink sospira profondamente. Sta pensando a Juliana, la sua ex-moglie. Poi La Mdp lo segue mentre rimette a posto velocemente il suo I-CHING. Lo ripone in un cassetto poi apre la porta ed esce.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 3- Int. Giorno

Siamo nell’elegante ufficio del Signor Tagomi (Takeshi Kitano). E’ seduto dietro una costosissima scrivania in radica di noce e sta aspettando Childan.Sembra nervoso. Ecco che si alza e si ferma a guardarsi allo specchio. Indossa un lungo vestito di seta molto pregiato. Guardandosi allo specchio, atteggia il viso in un largo sorriso di cortesia.Poi simula una stretta di mano.

Tagomi

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(parlando da solo, guardandosi sempre allo specchio)Buonasera signor Baynes..ha fatto un buon viaggio?

Ehm.. ho sentito dire che il Fuhrer é molto ammalato e che il prossimoautunno il Partito sceglierà il Nuovo Cancelliere del Reich.

Come? Sono solo voci? Oh..Bene.

Tagomi resta per un po’ in silenzio a guardarsi allo specchio poi storce la bocca.Si rimette allora a sedere dietro la scrivania.Preme un pulsante.

TagomiSignorina Ephreikian...faccia venire un momento il Signor Ramsey per favore..

Passa qualche istante ed ecco entrare nello studio il signor Ramsey, un giovane sorridente, con camicia a scacchi, cravatta e blue Jeans.

Ramsey(salutando)

Come va signor Tagomi?

Tagomi(ricambiando il saluto con un inchino)

Qualche minuto fa signor Ramsey...ho consultato l’I-CHING. Lei sa che oggi avrò come ospite

il Signor Baynes..e mi piacerebbe molto impressionarlo con un bel regalo che sia degno di un ospite così autorevole..

Ramsey annuisce.

Tagomi(continuando)

Il Responso dell’oracolo ha indicato chiaramente che alle due il Signor Childan non avrà nulla di degno da offrirci...

..Non so molto sugli oggetti dell’arte americana.. per questo..vorrei che lei, signor Ramsey, mi desse un consiglio o un suggerimento..

A questo punto Ramsey annuisce di nuovo.

RamseySarà un piacere signor Tagomi..

..Siamo qui per questo.

Detto questo, Ramsey finalmente si siede sulla sedia davanti alla scrivania di Tagomi.

Tagomi(sempre in piedi, dietro la scrivania)

Alle carte ho chiesto anche se la visita del signor Baynes avrà gli effetti sperati...e, dunque, se riusciremo a stringere un accordo coi tedeschi in base al quale poter finalmente sostituire con la loro plastica molti vecchi metalli di cui attualmente c’è

scarsità..Ma...

(a questo punto Tagomi fa un grosso sospiro)Anche stavolta il responso é stato negativo.

Stacco.

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-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 4- EST. GIORNO

Robert Childan (interpretato da JEREMY IRONS) sta chiudendo a chiave la porta esterna del suo negozio.Trasporta con fatica sul marciapiedi alcune borse pesanti.Quasi nello stesso istante ecco fermarsi un risciò, trasportato da un maturo e magro chink.L’uomo carica sul veicolo le borse di Childan poi lo aiuta a salire.La Mdp lo segue mentre si accovaccia e con una tensione dei muscoli delle spalle e delle braccia solleva il risciò.Pochi momenti dopo il veicolo é già per le strade trafficate. Il frastuono dei clacson e la musica assordante si mescolano.Childan, seduto sul risciò, si dà un’ultima aggiustatina alla giacca mentre consulta nervosamente il suo orologio.

Stacco.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 5- Est. Giorno

Primo piano dei tre bagagli di Childan posati a terra: il risciò se ne é andato.Childan é in piedi accanto alla sue borse.Davanti a lui c’è l’imponente palazzo a vetri del Nippon Times Building.La Mdp ci mostra un uomo di colore che, con un completo rosso scuro indosso, va incontro a Childan.

Childan(mostrando i bagagli)

Facchino! Portali al Ventesimo Piano, Appartamento B.

Detto questo, Childan entra nel Palazzo, oltrepassando le porte di vetro automatiche all’entrata.Dietro di lui vediamo l’uomo di colore che, con fatica, porta i tre bagagli.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 6- Est. Giorno

Il sole sta tramontando. Scritta in sovraimpressione: Canon City, Colorado.

Alcune persone escono da una palestra. La Mdp segue una donna che, con un borsone a tracolla, sta attraversando la strada, diretta al Pub di fronte.La donna si chiama Juliana Frink, é alta e ha bei capelli castani (é interpretata da EMMA THOMPSON).Entra nel Pub. La Mdp si sofferma sull’insegna luminosa del locale: TASTY CHARLEY’S BROILED HAMBURGHERS.

Il juke box suona della vecchia musica folk. Primissimo piano di un hamburgher che cuoce sulla piastra.Juliana si siede al bancone. Non molto distante da lei ci sono due uomini, probabilmente camionisti, seduti a mangiare qualcosa. Non hanno potuto fare a meno di notarla.Il cuoco gira l’hamburgher sulla piastra poi si avvicina al bancone.

CuocoCiao Juliana. Cosa prendi?

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JulianaLo sai già: caffé.

E...Un Sandwich caldo con salsa..

Cuoco(sorridendo)

Niente zuppa di nidi di topo o cervella di capra fritte nell’olio?

I due camionisti sorridono.Juliana si volta a guardarli.

Juliana(al più giovane dei due camionisti)

Da dove viene?

Missouri, America dell’Est.Rispondono entrambi i camionisti

JulianaAh..e così venite dagli Stati Uniti...Ditemi..é..é facile trovare un buon lavoro

da quelle parti?

Adesso il Cuoco é di spalle, sta badando alla piastra e agli hamburgher ma sta sentendo tutto.

Camionista più giovane(interpretato da Giovanni Ribisi)

Sì...se il colore della pelle é quello giusto.

Camionista 2(indicando il ragazzo)

Lui é italiano.

Juliana(curiosa)

E con questo? Voi italiani non avete vinto la guerra?

Il ragazzo non risponde, si gira dall’altra parte con amarezza.

JulianaSe lei non é felice negli Stati Uniti perché non emigra definitivamente?E’ molto tempo che vivo qui nel Colorado e ci si sta abbastanza bene...

Giovane camionistaVivere qui? No, è già abbastanza brutto dover passare un giorno solo o una notte in

una città come questa...

Per un po’ c’è silenzio poi il Cuoco, che aveva ascoltato tutto, si volta, un po’ risentito.

CuocoSenti, figliolo.. pensa quello che cazzo vuoi tu di questo paese ma almeno noi non

siamo degli sporchi criminali come loro. Ti dico solo questo: io non amo gli Ebrei ma ne ho visti alcuni che sono scappati nel ’49 dai tuoi fottuti Stati Uniti. Se laggiù hanno

costruito un sacco di edifici e se c’è un sacco di denaro in circolazione è perchè

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l’hanno rubato agli Ebrei quando li hanno cacciati a calci da New York, per quella maledetta legge nazista di Norimberga!!

Da bambino vivevo a Boston e non avevo particolari simpatie per gli Ebrei, ma non credevo che negli Stati Uniti sarebbe mai passata una legge schifosa come quella,

neanche se avessimo perso la guerra...

La Mdp si sofferma sul viso rosso del cuoco che adesso é rimasto in silenzio con il forchettone in mano a fissare il giovane italiano.

Camionista 2Vabbè..é ora che ce ne andiamo.

Avevo dimenticato che qua siamo nel territorio dei Giap..

Cuoco(mentre il camionista anziano mette i soldi sul bancone)

Beh.., almeno loro non hanno mai ucciso Ebrei nè prima della guerra nè dopo. E non hanno mai costruito forni.

La Mdp inquadra Juliana mentre i due camionisti se ne vanno.Il più giovane dei due saluta Juliana con un cenno del capo: lei contraccambia.Il Cuoco segue con lo sguardo i due uomini finchè non escono fuori dal locale.

Juliana(al Cuoco)

Charley.. é pronta la mia ordinazione?-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 7- INT. Sera

Achtung, meine Damen und Herren

Primo piano d’un uomo alto coi capelli chiari che improvvisamente apre gli occhi, sobbalzando sul sedile. E’ Baynes (interpretato da STELLAN SKARSGARD).Ci troviamo all’interno di un aereo e a parlare é stato l’altoparlante.Baynes si affaccia al finestrino sulla sua destra e noi vediamo le macchie verdi e marroni della terraferma e più in là l’intenso azzurro dell’Atlantico.Un giovane coi capelli biondi e gli occhi azzurri seduto accanto a lui gli sorride.

GiovaneSie furchten dasz...

BaynesMi dispiace... Non parlo tedesco.

Giovane(con pesante accento tedesco)

Non è tedesco?

Baynes(sorridendo)

Sono svedese. Mi sono imbarcato a Tempelhof, in Germania, ma non sono tedesco.Il mio lavoro mi porta in molti paesi.

GiovaneDi quale settore si occupa mein Herr?

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BaynesPlastica. Poliesteri. Resine. Ehm.. Ersatz..

Giovane(mostrando d’aver compreso)

Ah..La Svezia possiede un’industria della plastica?

Baynes(sorridendo)

Oh sì...E molto avanzata.

L’aereo sta cominciando ad atterrare.

GiovaneDev’essere interessante anche se io non mi interesso di queste cose.

Vede.. io sono un artista.Il mio nome é Alex Lotze.. Forse ha visto qualcuno dei miei lavori mentre si trovava nel

continente.

Baynes(scuotendo garbatamente il capo)

Mi dispiace ma di arte me ne intendo poco o nulla. Mi piacciono solo i cubisti e l’arte anteguerra in genere..

LotzeOh.. mi permetta di dire, Mein Herr, che quell’arte é ormai finita. Non aveva senso!

Erano i miliardari ebrei e i capitalisti che sostenevano quella forma d’arte decadente per mortificare lo spirito e la creativa libertà dei sensi..

Baynes annuisce con accondiscendenza guardando fuori dal finestrino.

LotzeVola spesso sull’Atlantico?

BaynesOh sì..

LotzeA me è la prima volta: c’è una mostra delle mie opere a San Francisco, organizzata

dall’ufficio del Dottor Goebbels insieme alle autorità giapponesi..Uno scambio culturale per promuovere la reciproca comprensione.

Dobbiamo alleggerire le tensioni fra Est e Ovest non crede?Dobbiamo comunicare di più e l’arte può essere un ottimo strumento.

Baynes annuisce nuovamente, stavolta con maggior convinzione.Nel frattempo l’aereo è definitivamente atterrato.

Lotze(vedendo dal finestrino una grossa struttura circolare)

Cos’è quell’enorme struttura laggiù?

Baynes(guardando anch’egli dal finestrino)

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Quale? Ah sì...Quello é il Golden Poppy.. lo stadio da baseball.

Lotze(sorridendo)

Ah già...il Baseball..Hanno messo mano ad una struttura così grande solo per un gioco, per uno stupido

sport..

BAYNES(interrompendolo)

L’hanno finita da poco. Un nuovo disegno architettonico: é aperta ai lati.Loro ne vanno molto orgogliosi.

LOTZE(guardandola)

Mah..Sembra progettata da un Ebreo..

Baynes fissa a lungo Lotze. Il suo sguardo é indecifrabile.

LOTZE(alzandosi)

Spero che ci incontreremo di nuovo qui a San Francisco.Fa sempre piacere parlare con un connazionale.

BAYNES(alzandosi anche lui)

Io non sono un suo connazionale.

Nel frattempo anche tutti gli altri passeggeri stanno pian piano scendendo dall’aereo.

LOTZE(camminando verso l’uscita)

Questo é vero.Ma dal punto di vista razziale siamo molto vicini.

E anche sotto il profilo delle intenzioni e degli obiettivi.

La Mdp segue Baynes che, senza rispondere nulla, si sta avviando anche lui verso l’uscita.Lotze e Baynes scendono rapidamente la scaletta investiti dalle ultime luci del giorno.

BAYNES(afferrando improvvisamente LOTZE per un braccio)

Signor Lotze..

LOTZECosa c’è amico?

BAYNESVoglio dirle una cosa che non ho mai detto a nessuno: Io sono un Ebreo.

Capisce?

Lotze lo guarda sorpreso e inebetito.

BAYNES

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(continuando)Non avrebbe mai potuto accorgersene lei.

Perché in fondo.. questo grande abisso tra noi e voi in realtà non esiste.Voi dite di essere in grado di riconoscerci dal nostro aspetto esteriore

ma io da una vita riesco a muovermi all’interno dei circoli più importanti della società nazista.

Nessuno mi scoprirà mai e...(fa una pausa, si avvicina a Lotze, poi, sussurrando)

E ce ne sono altri come me. Ha sentito?Noi non siamo morti. Continuiamo a esistere senza essere visti.

Lotze é rimasto senza parole.

LOTZE(farfugliando)

E.. E la Polizia?

BAYNESIl Dipartimento di Polizia può tranquillamente controllare il mio dossier senza trovare

assolutamente nulla. Lei può anche denunciarmi ma io ho amicizie molto in alto.Alcuni sono ariani, altri Ebrei che occupano posti di rilievo a Berlino.

La sua denuncia verrà archiviata e subito dopo sarò io a denunciare lei.Arrivederci Herr Lotze.

Baynes sorride. Poi si allontana, seguito con lo sguardo da Lotze, ancora lì, fermo impalato.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 8- Est. Sera

Siamo all’esterno dell’aeroporto. Ci sono vari taxi ad aspettare.Vediamo le persone uscire dall’aeroporto. Tra questi c’è Baynes.Quasi di fronte a lui, vicino ai taxi c’è un giapponese di mezza età vestito secondo la moda occidentale, con un elegante cappotto inglese indosso. E’ il Signor Tagomi.

Tagomi(avvicinandosi a Baynes)

Herr.. Baynes..Buonasera.

BAYNES(porgendo la mano)

Buonasera, Signor Tagomi.

I due si stringono la mano poi fanno l’inchino.

TagomiBene..Signor Baynes, useremo l’elicottero per tornare in città. Le va bene?

Ha bisogno di darsi una rinfrescata o cose del genere?

BaynesNo, possiamo partire subito. Voglio raggiungere il mio albergo.

Quanto al mio bagaglio...

Tagomi

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Se ne occuperà il Signor Kotomichi.(solo adesso ci accorgiamo che Tagomi é accompagnato da un giapponese più

giovane)Ci seguirà dopo. Vede.. a questo terminal ci vuole quasi un’ora di coda per avere il

bagaglio..

Kotomichi sorride.

BaynesVa bene.

TagomiSignore, ho un regalo per lei..

BaynesScusi?

Tagomi(infilando una mano nella tasca del cappotto ed estraendone una scatoletta)

...Scelto tra i più raffinati oggetti d’arte disponibili in America.

Baynes(prendendo la scatola)

Oh..Grazie.

TagomiCi é voluto molto tempo per sceglierlo ma le assicuro che questo è un esemplare

autenticodella vecchia civiltà americana e un esemplare molto raro..

Baynes apre la scatola. Dentro c’è un vecchio orologio da polso di Topolino, sopra un’imbottitura di velluto nero.Baynes, un po’ contrariato, alza gli occhi e fissa il volto teso e preoccupato di Tagomi.

BaynesLa ringrazio.

E’ Davvero molto..Molto Bello.

TagomiIn tutto il mondo sono rimasti pochissimi orologi autentici di Topolino del 1938..

Forse una decina..

Nel frattempo cominciano a camminare.

Kotomichi(alle loro spalle)

Harusame ni nuretsutsu yane no temari kana..

Baynes(a Tagomi)

Cosa significa, signor Tagomi?

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Kotomichi é andato a ritirare i bagagli.

Tagomi(continuando a camminare)

E’ una vecchia poesia.Del Medio Periodo Tokugawa.

Dice: “ Mentre cade la pioggia di primavera, se ne imbeve, sopra il tetto, la palla di stracci di un bambino”.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 9- Int. Giorno

Lo schermo é completamente nero, poi viene aperta una grossa porta a due battenti.E’ stato Frink ad aprirla. La Mdp lo segue mentre percorre a passo svelto un’affollata officina. Si sente il fragore dei macchinari mentre l’aria é piena di lampi luminosi.Sono parecchi gli uomini al lavoro.Con una soggettiva, vediamo che Frink sta osservando con insistenza un uomo: trattasi di un uomo dall’aria perennemente insoddisfatta, il Signor Wyndham (interpretato da HARVEY KEITEL).Accanto a lui c’è un uomo alto e corpulento: é Ed McCarthy, collega e amico di Frink (interpretato da Philip Seymour HOFFMAN).

FRINK(avvicinandosi al vecchio Wyndham)

Ehi, signor Wyndham..

WYNDHAM(umettandosi nervosamente le labbra)

Ascolta Frink..non ho la minima voglia di riassumerti dopo tutto quello che hai detto ieri..

E poi già ho trovato un sostituto..

FRINK(ostentando sicurezza)Oh.. non si preoccupi.

Sono solo venuto a riprendere i miei attrezzi. E nient’altro.

WYNDHAM(guardando l’orologio)Ed..se ne occupi lei.

Gli dia i suoi attrezzi... io devo scappare..

Detto questo; Wyndham si allontana. Frink lo segue con lo sguardo finchè non esce dall’officina.

ED(sporgendosi in avanti, a Frink)

Dì la verità..sei venuto per farti riassumere eh?

FRINKL’intenzione era quella ma non credo che quell’arpia di Wyndham torni facilmente

sulle sue decisioni..

EDComunque sia Frank, sappi che.. sono molto orgoglioso di quello che hai detto ieri.

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FRINKGià, anch’io. Ma adesso non potrò lavorare più da nessuna parte, lo sai..

EDNon saprei Frank..con quella macchina che produce cavi flessibili te la cavi

maledettamente bene..Hai mai pensato di metterti in affari per conto tuo?

FRINK(sorridendo, scettico)E per fare cosa Ed?

EDGioielli.

FRINKOh, per l’amor del cielo..sei matto Ed..

EDNo, no..ascoltami..Potresti fare pezzi originali..non in serie.

Con un paio di migliaia di dollari puoi mettere su un piccolo laboratorio in un garage o in uno scantinato..

FRINKAh..si? E dimmi: dove li venderei?

EDLi potresti portare nei negozi che vendono prodotti artigianali americani come quello..

quello che si trova a Montgomery Street..come diavolo si chiama..

FRINK(annuendo lentamente)

Manufatti Artistici Americani.

EDGià, proprio quello.

Lo sai cosa fanno quei negozianti no?Vendono quella robaccia che fabbrichiamo pure qui a prezzi esorbitanti,perchè tanto quei fessi dei giapponesi non se ne accorgono neanche..

Basta che gli dicano “é autentico” e loro si bevono tutto....e te ed io siamo degli specialisti in queste cose..

Frink ascolta in silenzio.

EDHo visto quella imitazione della Colt 44 che stavi facendo l’altro giorno..

E’..é..fantastica.Solo un grande esperto può vederla e rendersi conto che é un falso!

Frink osserva il viso allegro ed entusiasta di Ed.

EDAllora Frank?

Tu dimmelo. Dì soltanto sì..ed io sono pronto a mollare tutto e a mettermi

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“in società” con te..

FRINKNon saprei Ed..devo pensarci..

Però ti posso già dire che l’idea non mi sembra male..

ED(abbassando la voce)

Potremmo fare un sacco di soldi.E tu lo sai.

FRINK(allontanandosi)

Ok..Ed..adesso devo andare..se mi dici dove stanno i miei attrezzi vado a prenderli.

EDStanno sotto il tuo tavolo di lavoro. Dove li avevi lasciati.

Frink si avvicina ad un grosso tavolo di alluminio e prende un borsone riposto sotto.Sta per uscire dall’officina quand’ecco che Ed lo chiama.

EDFrank? Non dirmi che adesso vai a chiederlo al tuo I-CHING..

FRINK(sorridendo)

Ci vediamo Ed.

Frink allora apre la grossa porta a due battenti ed esce dall’officina.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 10- Int. Giorno

Primissimo piano di un vecchio orologio del 1920 circa. Segna le ore cinque e quarantacinque pomeridiane.Childan é seduto dietro il bancone della cassa. Sembra che sia intento a leggere qualcosa.Quand’ecco che sentiamo suonare il campanello sulla porta.Childan alza lentamente il capo dal foglio che ha in mano.E’ entrato un cliente: un uomo vestito in giacca e cravatta. L’uomo (é Frank Frink), dopo essersi guardato per un po’ attorno, si dirige speditamente verso il bancone della cassa.

Childan(cortesemente)

Buongiorno signore.

FrinkBuongiorno.

A questo punto l’uomo estrae un biglietto da visita su cui c’è l’emblema imperiale.

FrinkMi manda l’Ammiraglio Harusha. In questo momento la sua nave, la portaerei

Shyokaku, si trova nella baia di San Francisco..

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Childan(colpito)

Ah..capisco.

FrinkE’ la prima volta che l’Ammiraglio viene qui sulla costa occidentale e..

...ha sentito molto parlare del suo bel negozio..

ChildanL’ammiraglio é un..un collezionista?

FrinkNo, non lo è..ma é un uomo che ama molto l’arte.

Ha mandato me, che sono il suo attendente, perchè..sarebbe sua intenzione regalare a ciascuno dei suoi 12 ufficiali un raro esemplare di pistola della Guerra Civile

Americana...

Primo piano del viso un po’ emozionato di Childan.

FrinkE’ risaputo che il suo negozio vende questi inestimabili oggetti d’arte della storia

americana...

ChildanSì, é vero. Fra tutti i negozi della costa occidentale, io possiedo il miglior assortimento immaginabile di armi della Guerra Civile. Sarò felice di servire l’ammiraglio Harusha.

Se vuole, posso raccogliere il meglio delle armi che ho a disposizione e portarle a bordo della Syokaku...

Frink(tagliando a corto, un po’ brusco)

No, grazie.Le esaminerò qui.

Childan(titubante)Va bene.

Detto questo, Childan si allontana dal bancone per recarsi verso la cassaforte. Mentre Childan armeggia con la combinazione, la Mdp inquadra fissamente Frink che nel frattempo sta compilando un assegno.Dopo un po’ vediamo tornare Childan con alcune scatole di cuoio in mano.

Frink(guardando Childan)

L’ammiraglio desidera pagare in anticipo. Un deposito di quindicimila dollari.

Childan(posando sul bancone le scatole e aprendone una lentamente)

Ecco un’eccezionale Colt 44 del 1860, con tanto di polvere nera e pallottola. In dotazione all’esercito degli Stati Uniti. Le giubbe blu le usarono nella seconda battaglia

di Bull Run, nel 1862.

Frink prende in mano la pistola e la contempla a lungo, rigirandosela tra le mani.Dopodiché la avvicina agli occhi esaminandola con più attenzione ancora.

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Frink(tenendo la pistola in mano)

Signore, questa é un’ imitazione.

Childan(senza capire)

Cosa?

Frink(primo piano)

Quest’esemplare non ha più di sei mesi, mi creda.E’ un falso.

Sono immensamente desolato.Guardi il legno...qui. E’ invecchiato artificialmente con un prodotto chimico.

Che peccato.

Detto questo, Frink rimette la pistola al suo posto.Childan prende l’arma.

Childan(non sapendo cosa dire)

No... non é possibile.

Frink(sicuro di sè)

Un’ imitazione della pistola autentica. Niente di più.Temo, signore, che lei sia stato imbrogliato.

Fossi in lei, sporgerei subito denuncia alla polizia di San Francisco.(poi, guardandosi attorno con fare sospettoso)

E’ probabile che lei abbia nel suo negozio anche qualche altra imitazione...

Childan, quasi inebetito, non risponde.

FrinkDavvero un peccato, signore.

Ma capirà che, a questo punto, io non posso più concludere l’affare con voi.L’Ammiraglio ne sarà molto deluso.

Childan fissa la pistola.

Frink(congedandosi)

Buon giorno, signore.La prego di accettare il mio umilissimo consiglio: assuma un esperto che controlli i

suoi acquisti.Con incidenti come questo, il suo bel negozio rischia di perdere la sua buona

reputazione.

Frink sta quasi per andarsene.

Childan(farfugliando)

Signore, la prego, se lei potesse evitare di...

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Frink(interrompendolo)

Stia tranquillo, signore. Non farò cenno di questo con nessuno.Riferirò all’ammiraglio che sfortunatamente oggi il suo negozio era chiuso.

Dopotutto...(si ferma sulla soglia)

Dopotutto siamo entrambi...degli americani.

Frink saluta Childan con un cenno del capo dopodiché se ne va.

Childan, rimasto da solo con la finta Colt in mano, sospira.Dopodiché alza la cornetta del telefono e compone velocemente un numero.

Childan(parlando al telefono)

Pronto? E’ il dipartimento di Criminologia dell’Università della California?Mi può passare il dottor Spencer, signorina...

(dopo poco)Pronto Steve... sono Robert.

Tra poco ti manderò un fattorino con una Colt.Dovresti farmi il piacere di esaminarla. Dovresti farlo tu stesso, per favore.

Dissolvenza in nero sulla scatola di cuoio aperta con la finta Colt in bella mostra.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 11- Int. sera

In una grande stanza semibuia, illuminata qua e là da alcune lampade da tavolo di stile un po’ retrò, c’è un uomo maturo, coi capelli lunghi e brizzolati. Indossa un camice bianco e spiegazzato.E’ il dottor Spencer, del dipartimento di Criminologia dell’Università della California.La Mdp si avvicina lentamente al suo tavolo di lavoro. C’é una Colt in mezzo al tavolo.Il dottore sospira, si accende una sigaretta, dopodiché alza la cornetta del telefono e compone un numero.

Dottor SpencerEhi Robert... ho esaminato la tua pistola.

Sono riuscito a trovare il tempo per farlo, approfittando della pausa pranzo: non ho mangiato e adesso ho dei terribili crampi allo stomaco grazie a te.

Ascolta, Bob: la tua dannata pistola é veramente un falso. Si tratta di una riproduzione ricavata da stampi in plastica, fatta eccezione per le parti in legno di noce. Il telaio non

é stato temprato con il procedimento al cianuro. L’intera pistola é stata invecchiata artificialmente ed é stata sottoposta a un trattamento speciale per farla sembrare

antica e consumata.(dopo una breve pausa, durante la quale supponiamo che Childan abbia detto

qualcosa)Si tratta di una truffa coi fiocchi.

Davvero un ottimo lavoro. Questo piccolo capolavoro dev’essere stato fatto in un’officina molto ben attrezzata.

La Mdp ruota lentamente intorno al dottore, impegnato a parlare al telefono.Stacco.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 12- Int. Sera

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Robert Childan rimette giù la cornetta del suo telefono.Si guarda attorno, piuttosto giù di morale.Dopodiché dà uno sguardo all’orologio e va a chiudere la serranda del suo negozio.

Dopo un po’, con la serranda abbassata, Childan rialza nuovamente la cornetta del telefono e compone un numero.

Dall’altro capo del telefono risponde una ragazza giapponese dal tono molto educato e professionale.

Ragazza giapponese(al telefono)

Redazione di San Francisco del Tokyo Herald...

ChildanBuonasera, desidererei avere un’informazione: potete dirmi se la portaerei Syokaku é

in porto, e in tal caso, per quanto tempo vi rimarrà?Sarei molto grato di ricevere questa informazione dal vostro stimato giornale.

Ragazza giapponeseAttenda un attimo. Sarò subito di ritorno.

Childan attende, con impazienza.Dopo un po’...

Ragazza giapponese(sorridendo)

Secondo quanto ci risulta, la portaerei Syokaku si trova in fondo al mare delle Filippine. E’ stata affondata nel 1945 da un sommergibile americano. Ha bisogno di

altre informazioni, signore?

Childan ha un’espressione meravigliata in volto.

ChildanNo, la ringrazio.

Grazie Mille. Buonasera.

Detto questo, Childan interrompe la comunicazione e compone un nuovo numero.

ChildanPronto?

Sì, devo parlare col Signor Calvin.Sono Robert Childan, della Manufatti Artistici Americani...

...devo parlargli riguardo a delle pistole della Guerra Civile Americana che Voi mi avete fornito...

Stacco.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 13- Int. Sera

Stammi a sentire amico mio, vi rispediamo indietro l’ultima fornitura che ci avete fatto, ho ricevuto meno di un’ora fa una lamentela da un mio grosso cliente, uno dei

miei clienti più affezionati se vuoi saperlo...

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A parlare é Ray Calvin, fornitore di Robert Childan della MANUFATTI ARTISTICI AMERICANI. E’ seduto su di una poltrona e parla con voce calma e forte con un certo Wyndham Matson, che é, a sua volta, il suo fornitore.

Calvin(tendendo oltremodo il filo del telefono)

Sono delle brutte imitazioni Peter... tant’é vero che questo mio cliente, chissà come, se n’é accorto.

Stacco.

Adesso la scena passa, momentaneamente, in una elegante suite del Muromachi Hotel. Seduto sul letto, avvolto nella sua costosa vestaglia di seta rossa e nera, c’è Peter Wyndham Matson (HARVEY KEITEL), impegnato a parlare al telefono con Ray Calvin.

Wyndham(irritato)

Ma... ma tu lo sapevi benissimo Ray.Voglio dire... tu sei sempre stato al corrente della situazione.

Calvin(seduto comodamente sulla sua poltrona, passandosi una mano sulla testa

completamente priva di capelli)Sì, lo sapevo che erano imitazioni. Questo non lo metto in dubbio.

Dico solo che queste ultime io te le rimando indietro perché, evidentemente, non sono delle imitazioni ben fatte.

Insomma, a me non me ne importa un cazzo se le pistole che mi mandi sono veramente state sul culo del generale Ulysses Grant o no; quello che mi interessa é

che siano Colt 44 fatte come si deve.E poi...senti... lo sai chi é Robert Childan?

WyndhamSì, sì, lo conosco. L’ho sentito nominare.

CalvinEbbene, era letteralmente fuori di sè quando mi ha chiamato oggi. Mi ha detto addirittura che non voleva acquistare più nulla da me. Io, fortunatamente, sono

riuscito a fargli cambiare idea. Childan é un cliente troppo grosso, non posso permettermi di perderlo, la stessa cosa vale per te: o mi cambi queste cazzo di pistole

o altrimenti non comprerò più nulla da te, nemmeno un vaso da notte degli Anni Trenta...

WyndhamBeh... non so cosa dirti Ray.

Secondo me sei troppo nervoso stasera. Dovresti farti un bell’ infuso con quelle erbe calmanti cinesi che usano tanto i giap.

Se le cose stanno così, ok, te le cambio quelle pistole, anche se non riesco a spiegarmi come cazzo abbia fatto questo Childan ad accorgersene.

Mandami tutto indietro Ray. Intesi?Provvederò subito a sostituirtele...

Ciao...ciao.

Wyndham mette giù la cornetta, sbuffando.

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E’ ancora seduto sul letto quand’ecco avvicinarglisi una ragazza molto più giovane di lui. Una finta bionda, abbastanza carina, con indosso solo un paio di mutandine nere. Si chiama Rita ed é la sua giovane amante.

RitaChi era al telefono?

Wyndham(con un gesto della mano)

Niente.Affari.

Rita(sbuffando)

Uff... pensi solo agli affari.Soldi e affari. Affari e soldi.

Wyndham(alzandosi)I soldi... già.

Per questo noi viviamo.Cosa saremmo mai senza soldi NOI?

Soprattutto in questo mondo di merda?Da quando é finita la guerra niente é più lo stesso.

Stacco.

Rita esce dal bagno. Ha da poco finito di truccarsi e adesso é completamente vestita (indossa un tailleur scuro).Passa accanto a Wyndham che, seduto sul letto, é chino ad allacciarsi le scarpe.Poi, dopo un po’, si alza, indossa un cappotto e segue Rita, accompagnandola verso l’uscita della suite.

RitaAvrei potuto chiamare un taxi.

WyndhamNo. Preferisco accompagnarti io a casa.

I due, nel dirigersi verso la porta, passano velocemente accanto ad un tavolino di legno scuro.Sul tavolino c’é un libro.Il suo titolo é La Cavalletta non si alzerà più.

Rita(prendendo il libro e mettendoselo nella borsa)

Lo hai letto, Peter?

Wyndham(socchiude gli occhi per poterne leggere il titolo)

No. Tu lo sai che odio leggere.

RitaOh... questo invece dovresti leggerlo.

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Wyndham(con lo sguardo sospettoso)

Perchè cos’ha di speciale rispetto agli altri libri?(poi)

Non sarà per caso uno di quei libri proibiti?

Rita(dirigendosi verso la porta)

Sì. Proibito in tutti gli Stati Uniti. Soprattutto negli stati dell’Est, controllati dai nazisti.E in Europa, naturalmente.

WyndhamComunque sia... dev’essere una di quelle storie d’amore stupide e melense che vanno

tanto per la maggiore.

Detto questo, Wyndham apre la porta ed entrambi escono dalla suite.

RitaNo. Affatto.

E’ una storia di guerra o, meglio ancora, é fantapolitica.

WyndhamFanta-che???

I due entrano nell’ascensore. Le porte si richiudono, nascondendoli alla nostra vista.

Stacco.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 14- Int. Sera

Una Mercedes Benz nuova é ferma in mezzo al traffico. Dentro la vettura ci sono Rita e Wyndham seduti comodamente sul sedile posteriore.

RitaLo scrittore del libro, un certo Abendsen, racconta la Guerra in un modo totalmente diverso. Fino al 1941 i tedeschi sembrano averla vinta su tutti i fronti, sia contro i

Sovietici che contro gli inglesi...

Wyndham adesso sembra meno infastidito e comincia ad interessarsi all’argomento.

WyndhamNon “sembrano averla”: i nazisti veramente l’hanno avuta vinta fino al 1941.

E, a dire il vero, l’hanno avuta vinta anche dopo.

Rita(entusiasta)

Ed é qui che il libro é diverso.... Che la storia... cambia!I tedeschi vengono fermati nella loro espansione su tutto il continente europeo nel

1942 con due eventi fondamentali: l’entrata in guerra del nostro paese e la vittoria dei Sovietici a Stalingrado!

WyndhamSull’entrata in guerra del nostro paese ci siamo... ma, quanto a questa vittoria dei

Russi a Stalingrado...io non l’ho mai sentita...

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RitaE’ tutta una finzione narrativa, Peter.

Comunque é il 1942 l’anno della svolta, secondo Abendsen.Dopodiché ci sono state le vittorie degli Alleati nell’Africa Settentrionale, le grandi

battaglie nel Pacifico coi giapponesi, fino allo sbarco in Italia, a quello in Normandia e all’avanzata dei Sovietici fino alle porte di Berlino.

WyndhamEhi...ehi...aspetta un attimo. Non ti seguo più.

Hai detto “le vittorie degli Alleati”... perché, nel libro, i nazisti non invadono l’Inghilterra?

RitaNo. Vengono sconfitti nella Battaglia d’Inghilterra dall’aviazione britannica.

Wyndham(ha un’espressione trasognata)

E perché ha questo titolo così strano?“La Cavalletta...”

Rita“La Cavalletta non si alzerà più”. E’ una citazione della Bibbia.

Per un po’ scende il silenzio, nell’auto.

Wyndham, pensieroso, guarda un po’ dal finestrino la strada interamente congestionata dal traffico; dopodiché sospira.

WyndhamStronzate.

I nazisti avrebbero vinto comunque, anche senza invadere la Gran Bretagna.

RitaInvece sì.

Se, come dice questo libro, la Gran Bretagna non fosse stata occupata dai tedeschi, gli inglesi avrebbero potuto continuare a combattere contro Rommel nell’Africa

Settentrionale...

WyndhamTsè. Nessuna strategia al mondo avrebbe potuto sconfiggere Erwin Rommel. E

nessuno dei grandi avvenimenti sognati da questo tizio avrebbero potuto cambiare gli eventi.

Purtroppo é andata come é andata, Rita.E libracci come questo non ci aiuteranno certo a star meglio.

Dissolvenza in nero sul primo piano del viso affranto di Wyndham.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 15- Int. Sera

Nella sua elegante casa, il Signor Tagomi (TAKESHI KITANO) é seduto sul pavimento a gambe incrociate.Ha in mano una tazzina di tè nella quale soffia ogni tanto.Di fronte a lui c’è il suo ospite, il Signor Baynes (STELLAN SKARSGARD), anch’egli seduto a terra.

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Baynes(guardandosi attorno)

Lei ha un appartamento delizioso, signor Tagomi. C’é una grande tranquillità, qui sulla costa occidentale. E’ completamente diverso dai territori occupati dai tedeschi.

Tagomi(con espressione trasognata)

Dio parla all’Uomo nel segno del Risveglio.

BaynesPrego?

Tagomi(sorridendo)

L’oracolo. Mi scusi.Vede... noi siamo assurdi poiché tutta la nostra vita si basa su un libro di cinquemila

anni fa. L’ I-CHING. Noi gli rivolgiamo delle domande come se fosse vivo.

Ma esso E’ vivo. E’ come la Bibbia di voi cristiani; molti libri sono veramente vivi.E non in senso metaforico. Lo spirito LI anima. Capisce?

BaynesIo... in realtà... non me ne intendo molto di religione.Tuttavia credo... che le sue parole siano molto sagge.

Tagomi sorride, soddisfatto.Primissimo piano della testa di un grosso bufalo, posta sulla parete proprio di fronte a Baynes.

BaynesChe animale é quello?

TagomiAh...quella! Quella é la testa di un bufalo, una grande creatura che sostentava gli

aborigeni americani.

Silenzio.Baynes ha il viso tirato e stanco.

TagomiMi dica, Herr Baynes, si sente bene?

Dev’essere ancora stanco per il viaggio...

BaynesSì, ho paura di sì. Sono un po’ frastornato... Molte preoccupazioni di lavoro.

TagomiA che serve preoccuparsi?

Non possiamo fare nulla perché tutto vada come noi vogliamo.

Baynes annuisce.

Baynes

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(alzandosi in piedi)Adesso devo proprio salutarla. Un bel riposo mi rimetterà in sesto.

Ma prima di andarmene c’é una cosa che vorrei sapere. Possiamo discutere domani se per lei va bene. Lei é stato informato che una terza persona dovrà partecipare alla

nostra discussione?

Tagomi(anche lui in piedi adesso)

No... non mi risulta nulla in proposito...

Tagomi sembra molto sorpreso e quasi...spiazzato da questa notizia.

BaynesUn anziano uomo d’affari in pensione. Sta viaggiando per nave. E’ partito da due

settimane, ormai.Detesta viaggiare in aereo.

TagomiGli anziani sono eccentrici.

BaynesQuesto anziano signore probabilmente si metterà in contatto diretto con la Missione commerciale. Le scriverò il nome in modo che il suo personale sappia che non deve respingerlo. Io non l’ho mai incontrato ma so che é un po’ debole d’udito e un po’

bizzarro.Noi vogliamo essere sicuri che non si offenda.

Baynes prende un cartoncino dalla sua tasca poi tira fuori una penna e scrive.

Tagomi(prendendo il foglio di carta e leggendo)

Il Signor Shinjiro Yatabe.

Tagomi annuisce, dopodiché conserva il cartoncino nel suo portafoglio.

BaynesAh! Un’altra cosa, signor Tagomi...

Questo vecchio gentiluomo é in pensione...

Tagomi(ascoltando con attenzione)

Si?

BaynesLa sua pensione é davvero misera. Perciò cerca di arrotondarla con qualche lavoretto

qua e là.

Tagomi(annuendo)

Ho capito. Mi rendo conto della situazione.Questo anziano signore riceve un compenso per la consulenza che ci fornisce e non lo denuncia all’ufficio pensioni. Perciò noi non

dobbiamo rendere nota la sua visita.

BaynesEsatto.

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Lei é un uomo intelligente.

TagomiOh! Situazioni del genere ci sono già capitate in precedenza.

Nella nostra società non siamo riusciti a risolvere il problema degli anziani che sono ormai la maggioranza della nostra popolazione. La nostra cultura ci insegna a onorare

i vecchi e di questo io ne sono contento. Mi risulta che i tedeschi li eliminino...

Baynes segue con attenzione.

TagomiLei é scandinavo quindi ha certamente avuto frequenti contatti con i tedeschi. Ecco, mi dica... come si fa ad assumere un atteggiamento simile? Lei é neutrale... mi dica

qual é la sua opinione, se non le dispiace.

Baynes(che sembra piuttosto restìo a parlare di queste cose)

Non capisco a cosa si riferisce...

TagomiLa sua opinione circa l’atteggiamento dei tedeschi verso i vecchi, gli ammalati, i pazzi,

i deboli in genere...Io sono dell’opinione che nessun uomo dovrebbe essere lo strumento dei bisogni di un

altro.Un pazzo non deve “essere utile”... Chi lo dice che, per meritare di essere vivi,

dobbiamo essere per forza utili a qualcuno o a qualcosa?Lei non é tedesco: gradirei molto sentire cosa ne pensa lei... e cosa ne pensate voi

svedesi in proposito.

BaynesMah... non lo so...

TagomiDurante la Guerra io ero di stanza a Shangai, in Cina. Là, nella vicina Hongkew, erano stati internati dal Governo imperiale alcuni ebrei. L’ambasciatore tedesco a Tokyo ci

chiese di eliminare fisicamente i prigionieri ebrei, ma il Comandante del nostro campo respinse la richiesta dell’ambasciatore, consigliandogli di rivolgersi alle autorità

governative.Ebbene, anche le autorità respinsero quella richiesta definendola un atto di barbarie.

Ricordo che questo mi fece molto riflettere.

Baynes(tagliando a corto)

Capisco.Guardi...questa discussione mi interessa non poco, ciononostante sono davvero

stanchissimo.La riprenderemo domani.

La prego di scusarmi. Sono così stanco che non riesco nemmeno più a pensare!

TagomiHa ragione, ha ragione.

Mi scusi.

A questo punto Tagomi pronuncia delle parole in giapponese.

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Dopo un po’ la porta dello studio si apre e appare un giovane nipponico che, dopo un breve inchino, guarda il signor Baynes.

Baynes(sorridendo e stringendo la mano a Tagomi)

Le telefono domani mattina.Buonanotte.

Tagomi sorride, dopodiché si inchina.Mentre Baynes indossa il suo soprabito, il giovane giapponese dice qualcosa a Baynes in una lingua che non é né tedesco né giapponese.

Baynes(senza capire)Come, scusi?

TagomiLe sta parlando in svedese. Akira ha seguito un corso di lingua svedese all’Università

di Tokyo.Ma... evidentemente i suoi tentativi di padroneggiare una lingua così diversa non sono

andati a buon fine.

Baynes(un po’ imbarazzato)

Capisco.D’altronde, lo svedese non é affatto facile.

Baynes si inchina dopodiché esce, seguito dal giovane.Il signor Tagomi richiude lentamente la porta di casa.

Stacco.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 16- Int. Giorno

Lo schermo é completamente buio.Dopodiché sentiamo un rumore, un cigolìo sommesso, infine vediamo una porta che si spalanca.Aperta la porta, Juliana Frink (Emma Thompson), con le buste della spesa in mano, entra nel suo piccolo appartamento.

La Mdp la segue mentre, in fretta, si reca in cucina. Durante il cammino, la Mdp ci mostra un po’ la casa: piuttosto modesta e disordinata.Juliana posa le buste sul tavolo, in cucina, dopodiché va in camera da letto.Qui,sul letto, avvolto tra le coperte, é disteso un uomo, a pancia in giù.

La Mdp inquadra brevemente una vecchia sveglia che indica le 10 e 30 del mattino.

JulianaEhi, svegliati.

Sentiamo un grugnito, dopodiché l’uomo, stiracchiandosi, si volta.Trattasi del giovane camionista incontrato da Juliana il giorno precedente.E’ un italiano. Si chiama Joe Cinnadella (Giovanni Ribisi).

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Juliana lascia la camera da letto per tornare in cucina.Qui, comincia a mettere a posto la spesa.

Juliana(gridando dalla cucina)

Hai sentito lo spettacolo di Bob Hope alla radio, ieri sera?Ha raccontato, tra le altre cose, una storiella molto divertente.

Un maggiore tedesco, arrivato su Marte, interroga alcuni marziani.I marziani non possono fornire una documentazione da cui risulti che i loro nonni sono

ariani. E così, l’integerrimo maggiore tedesco riferisce a Berlino che Marte é interamente popolato da ebrei. Che sono alti appena trenta centimetri e che hanno un

solo occhio.Al che, da Berlino, Goering subito commenta: “Un fisico davvero poco ariano. Saranno

sicuramente ebrei. Che noia... adesso ci tocca costruire lager anche su Marte!”.

Nel frattempo, Joe si alza dal letto.Indossa solo un paio di pantaloni.

Juliana(continuando)

Beh... detta così non é un granché.Ma raccontata da Bob é tutta un’altra cosa...

Con un brontolio, l’uomo si reca in bagno.Qui Joe comincia a far scorrere l’acqua calda nel lavandino per farsi la barba. Con un piano americano, la Mdp inquadra Joe, a torso nudo con solo un paio di jeans addosso.Sul braccio destro ha tatuata una C di colore azzurro.

Joe comincia a insaponarsi il viso con la schiuma da barba quand’ecco comparire sulla soglia del bagno Juliana.

Juliana(dopo aver fissato a lungo Joe e quello strano tatuaggio)

Che significa?E’ l’iniziale del nome di tua moglie? Corinne o... Clara...

Joe(voltandosi a guardarla)

Cairo.

Juliana(imbarazzata)

Che stupida che sono.

Joe(continuando)

Cairo.Vi ho combattuto durante l’ultima guerra. Noi italiani eravamo sotto il comando di

Rommel.

Juliana(annuendo)

Vado a prepararti qualcosa da mangiare.

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Detto questo, Johanna se ne va in cucina.Primo piano del viso serio di Joe riflesso nello specchio appeso sopra il lavandino.Stacco.

Primissimo piano di un bricco pieno di caffè nero. Questo bricco viene afferrato da una mano femminile che versa del caffè in una tazza già piena di latte caldo.L’inquadratura si allarga e vediamo Juliana con due tazze di caffellatte in mano.Una la poggia sul tavolo, l’altra comincia a sorseggiarla lentamente.

Guarda qui.

Joe, adesso completamente sbarbato e con una camicia nera addosso, entra nella cucina con qualcosa in mano.

JoeGuarda un po’ quanto é buffo questo libro.

In effetti Joe ha proprio un libro in mano. Un libro dalla copertina completamente di colore rosso.Joe l’ha appoggiato sul tavolo a riusciamo a vederne il titolo: La Cavalletta non si alzerà più.

JoeQuest’uomo, l’autore di questo libro, ha immaginato come sarebbe adesso il mondo se

avessero vinto Loro: gli Alleati. Voglio che tu lo legga.

Juliana, sempre sorseggiando il suo caffellatte, si avvicina al tavolo e guarda con curiosità la copertina del libro.

Joe(cominciando a sfogliare lentamente il libro)

La Germania divisa in due. L’Europa intera sotto il dominio degli americani e dei comunisti.

Roba da matti...

Juliana(con un filo di voce)Sarebbe così brutto?

Joe non le risponde ma le lancia un’occhiataccia.

JoeLo sai come riescono gli Alleati a vincere, in questo libro?

Juliana fa di no con la testa.

Joe(passandosi una mano tra i capelli)

Nel libro l’Italia tradisce l’Asse.

JulianaOh.

Joe

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L’Italia passa dalla parte degli Alleati. Si unisce a loro spalancando quello che l’autore definisce “il ventre morbido” dell’Europa.

Ma certo! Ti pareva! Questo tizio... questo Abendsen.. Non lo biasimo,no.

Quando ci si mette a fare giochetti con la Storia se ne scrivono di fesserie...

Juliana si allontana per un po’, mettendosi a lavare i piatti sporchi della sera precedente.

Joe, nel frattempo, richiude il libro e comincia a bere il suo caffellatte.Dopodiché si alza e accende la radio lì accanto.

Dopo un po’ sentiamo, ad alta voce, un notiziario. La voce dello speaker é forte e stentorea.

La notizia della morte di Adolf Hitler ha colpito l’intera Germania, che solo fino a ieri era stata rassicurata sulle condizioni del suo Fuhrer.

Juliana la smette di lavare i piatti e ascolta la radio, in silenzio.

Tutte le emittenti del Reich hanno annullato la programmazione prevista e gli ascoltatori hanno udito le noti solenni del coro della divisione SS, Das

Reich e l’Horst Wessel.Sono state dichiarate due settimane di lutto nazionale e già molti negozi e

imprese hanno calato le serrande, a quanto si riferisce.Finora non si sa niente sull’attesa riunione del Reichstag, il parlamento

formale del Terzo Reich...

Juliana spegne la radio.

JoeSarà Heydrich il successore.Perché hai spento la radio?

Juliana(molto infastidita)

Perché non ne potevo più.Sono tutte chiacchiere. Alla radio parlano di quegli orribili assassini come parlerebbero

di qualcuno di noi.

Joe(primo piano)

Ma loro SONO come noi.

Juliana riprende a lavare i piatti e sembra non poter sopportare nemmeno le parole di Joe.

Joe(primo piano)

Non hanno fatto niente che non avremmo fatto anche noi se fossimo stati al posto loro. Hanno salvato il mondo dal Comunismo. Adesso vivremmo sotto i rossi, se non

fosse stato per la Germania. Staremmo ancora peggio!

JulianaAnche tu parli a vanvera. Come la radio.

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Joe(cominciando a scaldarsi)

Io ho vissuto sotto i nazisti. Ho avuto a che fare con loro per più di 14 anni e mi vieni a dire che parlo a vanvera?

Le loro non sono semplici parole al vento. Loro credono nella dignità del Lavoro. Il Lavoro rende liberi!

Prima di loro, prima dei Nazisti, tutti guardavano dall’alto in basso il lavoro manuale e lo sforzo fisico. Tutti aristocratici. Il Fronte del Lavoro ha però posto fine a tutto

questo.(dopo una breve pausa)

Per la prima volta ho visto le mie mani.

Per un po’ scende il silenzio nella stanza.Juliana finisce di lavare i piatti, dopodiché si avvicina al tavolo, dove é ancora seduto Joe.

Juliana(guardando con interesse il libro sul tavolo)

Joe...Questo libro... non é proibito sulla costa occidentale?

Joe(annuendo)

Sì. Lo è.Lo leggo nei bagni. Lo tengo nascosto sotto un cuscino.

Lo leggo proprio perché é proibito, pensandoci bene.

Juliana(guardando fisso Joe)Sei molto coraggioso.

Joe(dubbioso)

Che c’é, mi prendi in giro?

JulianaNo.

Joe, con un grosso sorso, finisce di bere il suo caffellatte.

Joe(indicando il libro)

Quest’Abendsen vive da queste parti. A Cheyenne, pare.E’ un ex militare. Ha combattuto nella Marina degli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale, è stato ferito in Inghilterra da un carro armato Tigre dei nazisti.

Pare anche che abiti e scriva i suoi libri in una vera e propria fortezza impenetrabile.

Juliana ascolta attentamente senza dire nulla.

Joe(continuando)

Qui non é scritto ma ho anche sentito dire che é una specie di paranoico. Uno con le manie di persecuzione.C’è filo spinato elettrificato tutt’intorno alla sua residenza ed é

molto molto difficile arrivare fino a lui.

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JulianaForse non ha torto.

I pezzi grossi tedeschi avranno fatto salti alti così, leggendo questo libro.

JoeViveva così anche prima di scrivere questo libro.

E’ un furbo. Sarà difficile prenderlo.

Juliana(primo piano)

Credo che abbia avuto molto coraggio a scrivere questo libro. Se l’Asse avesse perso la Guerra, noi potremmo dire e scrivere quello che ci pare, come facevamo prima;

saremmo un paese unito e forse avremmo un sistema legale equo, uguale per tutti.

Silenzio.

Joe(dopo un po’)

Anche queste sono solo chiacchiere.Conosci il vecchio termine delle camicie brune per quelli che fanno filosofia?

Eierkopf.Teste d’uovo.

Juliana(dura)

Se provi questo nei miei confronti perché non te ne vai?Che senso ha restare qui?

In tutta risposta, Joe fa un sorriso enigmatico.

Joe(allungando una mano, sfiorandola sotto il mento e accarezzandole il collo)

Che hai?Sei di cattivo umore...

Tu hai paura degli uomini. Non é così?

Juliana(sincera)Non lo so.

JoeLo si capiva, ieri sera.

Rilassati Juliana. Fidati di me.Io non ti farò mai del male.

Dissolvenza in nero sul primo piano del viso di Juliana.

SCENA 17- Int. Giorno

Vede...signor Tagomi. Sono quasi sicuro che il Signor Baynes non é di nazionalità svedese, ma tedesco. Ieri sera, in macchina, non é stato in grado di rispondere a nessuna delle mie domande in svedese. Il tedesco, invece, é una lingua che lui capisce e parla correntemente.

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Siamo nello studio di Tagomi. Seduto dinanzi a lui, dall’altra parte della

scrivania, c’é Akira Ito: il giovane dipendente di Tagomi, studioso di lingue

scandinave.

Tagomi sembra interessato da questa rivelazione ma non lo dà a vedere.

TAGOMIIeri il Signor Baynes stava poco bene.

Era molto stanco.Perché avrebbe dovuto mentirci sulla sua nazionalità?

D’altronde... sia tedesco o svedese... questo, a noi, importa ben poco.

Ito si alza e, un po’ contrariato, saluta Tagomi con un profondo inchino.

ITOMi scusi per il disturbo, signor Tagomi.

Credevo fosse una cosa importante...

TAGOMI(primo piano)

Lo è.Ma di una...importanza relativa.

La ringrazio.

Tagomi ricambia il saluto e il giovane dipendente esce dallo studio.

Stacco.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 18- Int. Giorno

Ci troviamo in un’affollatissima Aula Magna. Molti importanti esponenti dell’alta

finanza giapponese sono comodamente seduti sulle poltrone di velluto rosso ad

ascoltare una dettagliata analisi del Viceministro degli Esteri Giapponesi sulla

situazione politica nel Reich, all’indomani della morte del Fuhrer.

Viceministro(con voce squillante e autoritaria)

...Questo breve incontro ha lo scopo di informarvi della valutazione del Governo in merito alle numerose fazioni in lotta fra loro nella vita politica tedesca, che adesso usciranno probabilmente allo scoperto, scatenando una lotta senza esclusione di colpi per il posto lasciato vacante da Hitler.

La Mdp adesso inquadra Tagomi, vestito molto elegante, intento ad ascoltare.

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ViceministroEsamineremo i profili dei candidati più significativi.

Cominceremo dunque con Hermann Goering.

A questo punto, sullo schermo dietro le spalle del viceministro giapponese

compare un’enorme foto del gerarca nazista.

Viceministro(continuando)

Uno dei primi nazisti, fondatore della Gestapo.Fra i più spietati, ma, in seguito, alcuni eccessi sibaritici hanno dato origine

all’immagine ingannevole di un personaggio rubicondo, amabile e dedito al vino. Un’immagine che il nostro governo consiglia di non prendere affatto in considerazione.Quest’uomo ricorda più gli antichi Cesari romani, sempre pronti a indulgere sui propri

difetti, il cui potere cresceva invece di diminuire, con il progredire dell’età.Treni merci carichi di oggetti preziosi rubati arrivavano direttamente alla sua

residenza privata, a dispetto delle esigenze militari.

Adesso, sul grande schermo, si alternano foto in bianco e nero che ritraggono

Goering a cavallo in abiti civili, o, in divisa, mentre passa in rassegna uomini e

velivoli.

Viceministro(mentre vengono inquadrate le foto)

Quest’uomo brama il potere assoluto ed é in grado di ottenerlo.E’ il simbolo di una mentalità di rapina, che si serve del potere principalmente come

strumento per ottenere la ricchezza personale.Una mentalità primitiva, anche volgare, ma, forse, il più intelligente e scaltro fra tutti i

capi nazisti.Poi, Herr Goebbels...

La Mdp fa un breve primo piano del Viceministro per poi tornare ad inquadrare

il maxi schermo su cui adesso campeggia un’enorme foto di Goebbels, intento

in uno dei suoi discorsi alla HitlerJugend.

Viceministro

(fuori campo)

Brillante oratore e scrittore. Mente agile e fanatica. Elegante e colto.

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Lavora moltissimo: la sua é un’attività dirigenziale quasi frenetica. Possiede

una vena di fanatismo senza paragone rispetto a quella di altri nazisti. Le sue

tendenze ideologiche ricordano il punto di vista gesuitico e medioevale,

esacerbato da un nichilismo postromantico tedesco.

Viene considerato il solo, vero intellettuale della Partei.

Sullo schermo adesso c’é una foto che ritrae un’enorme rogo di libri. I ragazzi

della gioventù hitleriana che gettano i libri nel fuoco.

Dopodiché c’é un primo piano del viso di Tagomi. Ascolta con grande interesse

e preoccupazione.

Ogni tanto prende qualche appunto.

Stacco.

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SCENA 19- Int. Sera

Tagomi e il suo dipendente Ito sono in un’auto molto lussuosa. Stanno

tornando al Nippon Buiding.

Tagomi

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Purtroppo tutto lascia supporre che verrà fatta la scelta peggiore anziché la

migliore.

Temo che gli elementi più equilibrati e responsabili usciranno sconfitti dalla

contesa.

Ito

Mmm... avrei voluto esserci.

Mi dica lei qualcosa, signore....

Secondo il nostro Governo chi sono i peggiori?

Tagomi

Heydrich, Goering e il dottor Seyss Inquart.

Ito

Chi é questo dottore?

Non l’ho mai sentito nominare.

Tagomi

(facendo una smorfia)

Un astro nascente della Partei.

Stando a quello che ha detto il viceministro, é il peggiore di tutti.

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E’ austriaco e ha lavorato con Rosenberg ai progetti ideologici più allarmanti.

Fu lui che propose di sterilizzare tutti gli uomini russi alla fine della guerra.

Quanto a carattere e a follia é di sicuro quello più rassomiglia al defunto Hitler.

Ito, annuisce, in silenzio.

Ito

E i migliori?

Tagomi

Probabilmente Goebbels.

Anche se a me non fa meno senso degli altri.

Ma... dimmi un po’... come ci si può fidare di un pazzo che brucia i libri?

Bruciare i libri equivale a bruciare gli uomini, con le loro idee, le loro speranze e

il loro stesso raziocinio!

Ito non risponde. Si limita a guardare fisso il suo capo e ad annuire.

Tagomi

(calmandosi)

Comunque sia...

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il Viceministro ha detto che adesso più che mai dobbiamo avere fede

nell’Imperatore e nel Governo.

Andremo incontro a momenti difficili.

Stacco.

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SCENA 20- Int. Sera

La Mdp inquadra un tavolino. Su di esso sono posati i due volumi dell’I-CHING.

Dopodiché vediamo un paio di mani maschili che, veloci ed esperte, aprono un

cofanetto da cui prendono alcune monete.

Le monete, lanciate sul tavolino, danno subito il loro responso.

Primissimo piano del viso di Frank Frink.

Il responso dell’oracolo lo preoccupa non poco.

Frink

(voce fuori campo. Stiamo udendo i suoi pensieri)

Esagramma Quarantasette.

“Naso e piedi gli vengono tagliati. Si é assillati per mano dell’uomo con le

giarrettiere purpuree.

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Pian piano viene la gioia.

E’ propizio recare offerte e libagioni”.

Non é buono.

Non so di preciso cosa vuol dire ma non é positivo.

Dissolvenza in nero sul volto teso e preoccupato di Frink.

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SCENA 21- Int. Sera

La Mdp inquadra il Signor Ramsey. L’uomo é seduto su di una sedia, nello

studio del signor Tagomi.

Tagomi é seduto dietro la sua scrivania. Ha appena finito di consultare il suo I-

CHING.

Tagomi

(alzando la testa dal libro dell’I-CHING. E’ preoccupato)

Esagramma Quarantasette, signor Ramsey.

Ramsey si alza. Guarda un po’ il risultato dell’oracolo coi suoi occhi dopodiché

storce la bocca.

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Ramsey

Il 47. L’Assillo...l’Esaurimento.

Mmm... Di solito, un cattivo augurio.

Qual era la sua domanda, signore? Se la mia richiesta non la offende.

Tagomi

(primo piano)

Ho chiesto lumi sul Momento.

Il Momento per tutti noi. Cosa sta accadendo e, soprattutto, COSA ACCADRA’.

...Non ci sono linee mobili. E’ un esagramma statico.

Profondo sospiro di Tagomi.

Stacco.

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SCENA 22- Int. Sera

Inquadratura stretta di uno sgargiante tappeto rosso. Poi la Mdp si alza

lentamente e inquadra di spalle un uomo che é fermo davanti ad una porta

chiusa.

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L’uomo suona il campanello.

La porta si apre quasi subito. Ad aprirlo é stata una ragazza giapponese, con

indosso un kimono di seta color turchese. Dietro di lei, con un bicchiere in

mano, c’é il suo giovane marito, vestito “all’occidentale”. Trattasi di quella

giovane coppia che si é precedentemente rivolta a Childan per arredare il loro

nuovo appartamento con “manufatti americani”.

Ragazza (Signora Kasoura)

Si accomodi, signor Childan.

Solo a questo punto la Mdp inquadra il viso di Robert Childan.

L’uomo fa un profondo inchino poi entra.

La porta viene richiusa dietro le spalle di Childan.

Stacco.

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SCENA 23- Int. Sera

Childan é seduto su di un divano. Di fronte a lui, anch’essi seduti, ci sono i

giovani coniugi Kasoura.

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Il commerciante estrae un pacchetto dalla tasca della sua giacca. Sembra un

regalo. Lo ripone sul tavolino.

Childan

Un pensiero per voi.

Per dimostrare almeno in piccola parte la serenità e la gioia che provo nel

trovarmi qui.

I due giovani esitano ad aprire il pacchetto allora é Childan stesso a prenderlo e

a scartocciarlo.

Dopo un po’, mostra loro il dono: un frammento di avorio finemente lavorato

risalente ad un secolo prima e opera dei balenieri del New England.

Per un po’ c’é silenzio, dopodiché il signor Kasoura prende il regalo e lo guarda

con espressione rapita in volto.

Sig. Kasoura

(sinceramente grato)

Grazie davvero... signor Childan... é bellissimo.

Childan ha un’espressione soddisfatta.

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Sig. Kasoura

(emozionato)

Che effetto strano...

Tenere questo piccolo frammento di avorio del secolo scorso in mano... mi ha

fatto ricordare lo splendido “Moby Dick” di Melville. Sento quasi... l’odore del

mare!

Childan

(sorride, quasi commosso)

Già. Il Capitano Achab e la sua infernale Balena di nome Moby Dick.

Fa... fa piacere vedere che anche voi giapponesi conoscete e amate la

letteratura americana.

Sig.Kasoura

La Letteratura é patrimonio di tutta l’umanità e nessun uomo ne può essere

privato.

Childan annuisce, in silenzio.

Si guarda un poco attorno dopodiché scorge un libro dalla copertina rossa

sopra uno stipetto di tek nero.

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Childan

(indicando il libro)

Vedo che state leggendo “La Cavalletta non si alzerà più”. Ne ho sentito

parlare molto ma non l’ho ancora comprato.

(prende il libro e lo osserva, incuriosito)

Cos’é? Un romanzo giallo? Scusate la mia ignoranza ma di letteratura moderna

me ne intendo poco o nulla...

Sig. Kasoura

No, non é un giallo. Al contrario... direi che rientra più nella fantascienza.

Sig.ra Kasoura

(intervenendo)

Non é nemmeno fantascienza ad essere precisi.

Non c’é scienza e non é ambientato nel futuro.

Sig. Kasoura

(a Childan)

Sì, questo é vero.

Parla di un presente alternativo.

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Childan

Capisco...

Sig. Kasoura

Le piacerebbe averlo in prestito?

Noi l’abbiamo quasi finito di leggere. Il mio ufficio é in centro, non lontano dal

suo negozio.

Se vuole, sarei lieto di fare un salto da lei a ora di pranzo e portarle così il libro.

Childan

(un po’ titubante)

Grazie...

(poi, sfogliando un po’ il volume)

Sì... sembra interessante. Mi piacerebbe molto leggerlo.

(poi, curioso)

Che tipo di presente alternativo viene descritto in questo libro?

Sig.ra Kasoura

Un presente in cui la Germania e il Giappone hanno perso la guerra.

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Silenzio.

Sig.ra Kasoura

E’ ora di mangiare.

Prego, accomodatevi, signori uomini affamati.

Stacco.

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SCENA 24- Int. Sera

I coniugi Kasoura e Robert Childan sono seduti a tavola e stanno cenando.

La Mdp fa un’inquadratura stretta su una grossa fetta di carne piuttosto “al

sangue”.

Poi vediamo il viso di Childan, intento a tagliare la sua bistecca.

Childan

Mi piacerebbe sapere come l’autore immagina questo mondo in cui la

Germania e il Giappone hanno perso la guerra.

Sig. Kasoura

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Non é facile spiegarglielo. Forse é meglio che lei legga da sè.

E poi... non vorrei rovinarle il piacere della lettura.

Childan

Io ho delle opinioni molto chiare in proposito. Ci ho pensato spesso sa?

Il mondo sarebbe decisamente peggiore.

Decisamente peggiore.

I Kasoura lo guardano meravigliati.

Childan

Il Comunismo regnerebbe ovunque.

Sig. Kasoura

Beh... l’autore, il signor Abendsen considera anche questo aspetto.

Ma, nel libro, dopo la guerra vinta al fianco degli Alleati, prevede un lento ma

inesorabile declino dell’Unione Sovietica.

Childan

Mah...

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Sig. Kasoura

(sembra avere un’improvvisa folgorazione)

Robert... visto che lei é nato e cresciuto qui e che parla l’idioma degli Stati

Uniti... forse potrebbe aiutarmi con un libro che mi ha creato qualche problema.

E’ un romanzo degli Anni Trenta, di un autore americano.

E’ di Nathanael West. Si intitola “Signorina cuorinfranti”. L’ho letto con grande

piacere ma non sono riuscito ad afferrare tutto ciò che West vuole dirci.

Childan

Spiacente... ma io... io temo di non avere mai letto quel libro.

Sig. Kasoura

(un po’ deluso)

Oh... peccato. E’ un piccolo libro. Parla di un uomo che ha una rubrica su un

quotidiano; deve interessarsi ogni giorno di gravi problemi umani e alla fine

impazzisce per il dolore e crede di essere Gesù Cristo.

E’ bello. Oltretutto offre una strana visione della sofferenza. Un’immagine

molto originale del significato del dolore senza ragione, un problema affrontato

da tutte le religioni.

La religione cristiana afferma che deve esserci il peccato perché la sofferenza

abbia un significato.

Il punto di vista di West sembra più convincente e si fonda su concetti più

antichi.

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Forse, per il fatto di essere ebreo, si é reso conto che poteva esistere una

sofferenza senza causa.

Childan

(sbotta)

Se la Germania e il Giappone avessero perso la guerra, oggi gli ebrei sarebbero

i padroni del mondo. Attraverso Mosca e Wall Street.

Cala il silenzio.

I due giovani guardano Childan senza capire. Sembrano chiedersi il perché di

quella battuta.

La stanza sembra improvvisamente fredda e non allegra e piena di calore

umano come prima.

Childan

(rompendo il silenzio)

Forse un giorno darò un’occhiata a questo libro... “Signorina cuorinfranti”. E

allora ne potremo parlare.

Il Signor Kasoura annuisce ma senza entusiasmo.

Childan

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(aggiunge)

Però, al momento, sono troppo preso dal mio lavoro.

Più avanti, forse... sono sicuro che non mi ci vorrà molto.

Sig. Kasoura

(mormora, con un filo di voce)

No.

E’ un libro molto breve.

Entrambi i giovani non hanno l’aria allegra e gioviale di poco prima.

Childan riprende a mangiare.

Stacco.

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SCENA 25- Int. Notte

Un taxi si ferma davanti all’entrata di un condominio, in una strada

completamente buia.

Dal taxi scende Robert Childan. Paga il tassista ed entra nel condominio,

passando attraverso una porta girevole. Nell’atrio del condominio, seduto su di

una panca, c’é un uomo occidentale che legge il giornale. Ha indosso un

impermeabile di colore nero e un cappello dello stesso colore.

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L’uomo in nero vede Childan e si alza.

Si fa avanti con aria spavalda mostrando un distintivo della POLIZIA.

Uomo in nero

Sono della Kempeitai.

Lei é Robert Childan?

Childan

(impaurito)

Sì, signore, sono io.

Uomo in nero

(consultando un block notes)

Recentemente lei ha ricevuto la visita di un uomo, un bianco, che si é

presentato come il rappresentante di un ufficiale della Marina Imperiale

Giapponese.

Le successive indagini hanno rivelato che si trattava di una falsa identità.

Non esiste nessun ufficiale e nessuna nave.

Childan

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(annuendo)

Sì. Esatto.

Uomo in nero

Può descrivere quest’uomo?

Childan

Beh..Alto sul metro e ottanta, carnagione chiara, età tra i 40 e i 50, capelli

brizzolati tagliati corti.

Uomo in nero

Ho qui una foto.

Dia uno sguardo: é lui?

L’uomo della Kempeitai porge la foto a Childan.

La Mdp ce la mostra.

L’uomo nella foto é Frank Frink.

Childan

(senza alcun dubbio)

E’ lui.

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Uomo in nero

(facendo scomparire la foto tra le pieghe del suo impearmeabile nero)

Bene.

Frank Frink. Nato Frank Fink.

Ebreo.

Childan

(un po’ sconvolto)

Come avete fatto a trovarlo?

Io non l’ho denunciato...io...

Uomo in nero

(senza dare a Childan il tempo di profferire parola ed estraendo un documento

dalla tasca dell’impermeabile)

Firmi questo documento.

Se lo firma, non dovrà comparire in tribunale: questa é una formalità legale che

la libera da ogni coinvolgimento futuro.

Il poliziotto porge una penna a Childan il quale, però, non firma subito ma si

attarda a leggere con attenzione il documento.

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Uomo in nero

(brusco)

Qui lei afferma che é stato avvicinato da quest’uomo, il quale ha tentato di

ingannarla spacciandosi per un’altra persona e via dicendo.

Allora, lo vuole firmare?

Come in un flash, Childan rivede la foto di Frank Fink.

Primo piano della mano di Childan che impugna la penna e firma il documento.

Uomo in nero

(facendo un sorriso sghembo e facendo scomparire anche quest’altro

documento)

Grazie.

E Buonanotte.

L’uomo in nero si rimette il giornale sottobraccio ed esce.

Childan si gira indietro e vede l’uomo oltre la strada e la porta girevole che

continua a girare, a girare, a girare...

Dopodiché, il proprietario di Manufatti Artistici Americani comincia lentamente

a salire le scale.

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Childan

(v.f.c. Quelli che sentiamo sono i suoi pensieri)

Un Ebreo. Mah...

Non capisco come ho fatto a non riconoscere le sue caratteristiche razziali,

quando l’ho visto.

Childan si ferma, vicino ad una porta chiusa.

E’ la porta di casa sua.

Childan

(mentre apre la porta di ingresso- v.f.c.)

Domani andrò a comprarmi quel libro: La Cavalletta.

Sarà interessante vedere come l’autore descrive un mondo dominato dagli

ebrei e dai comunisti.

Chissà se lui descrive anche una guerra fra la Russia e gli Stati Uniti?

Un libro interessante.

Dovrebbe servire a farci capire quanto siamo fortunati.

Childan entra nel suo appartamento, richiudendo lentamente la porta dietro di

sè.

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Schermo nero.

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SCENA 26- Est. Giorno

Una Mercedes Benz nera si ferma davanti al Consolato del Reich a San

Francisco. Una portiera si apre e vediamo scendere il console del Reich Hugo

Reiss (é interpretato da JURGEN PROCHNOW). E’ vestito in abiti civili, al di

sopra dei quali porta un pesante cappotto scuro. Dietro di lui ci sono due

giovani impiegati del Ministero degli Esteri.

Gli viene aperta la porta. Il Console entra, passando sotto la porta su cui

campeggia un’enorme aquila con croce uncinata.

Si dirige speditamente nel suo ufficio, stavolta non più seguito dai due

impiegati.

Arrivato dinanzi al suo ufficio, é fermato dal suo segretario Hans Pferdehuf.

Pferdehuf

(dopo aver fatto il saluto nazista)

Freiherr, c’é un radiogramma in codice appena pervenuto da Berlino. Priorità

Uno.

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Reiss

(sfilandosi il cappotto e porgendolo a Pferdehuf perché lo appendesse)

Grazie.

Pferdehuf

Ha chiamato anche Herr Kreuz von Meere.

La prega di richiamarlo.

Reiss si siede al tavolo accanto alla finestra dell’ufficio.

Qui, toglie il coperchio dal vassoio della colazione. Sul piatto ci sono un panino,

delle uova strapazzate e una salsiccia.

Il Console si versa del caffè nero dalla caffettiera d’argento poi apre il giornale

del mattino.

Il giornale é il Frankfurter Zeitung. E la Mdp inquadra, da vicino, il titolo in

prima pagina. Sottotitolato in italiano: Lotta per il potere. Goering si é

insediato in una base di addestramento della Luftwaffe, circondato dai

suoi fedelissimi.

Reiss é immerso nella lettura quand’ecco che il suo segretario bussa alla porta.

Reiss

Avanti.

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Pferdehuf

Kreuz von Meere é qui fuori. Vuole parlarle: dice che é molto importante.

Reiss

(posando subito il giornale e rimettendo il coperchio sul vassoio contenente la

sua colazione)

E cosa aspetta?

Avanti Pferdehuf, lo faccia entrare.

Dopo un po’, vediamo entrare nello studio Kreuz von Meere. Un uomo alto,

severo e coi capelli completamente grigi.

Reiss scatta in piedi e gli fa il saluto nazista.

Von Meere

(ricambiando il saluto e mettendosi a sedere)

Bene Reiss, mi dica: ha notizie su quel tipo dell’Abwehr?

Reiss

(perplesso)

Non so a chi dell’Abwehr lei si riferisca...

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Von Meere

Quello che é arrivato la settimana scorsa da Tempelhof con un volo dela

Lufthansa.

Reiss

Oh.

Non é mai arrivato qui.

Von Meere

(con disappunto)

Dannazione...

Mi ascolti bene Freiherr Reiss: vorrei che lei chiamasse il Ministero degli Esteri

e lo pregasse di mettersi in contatto con la Cancelleria e di chiedere al primo

che capita di mettere alle strette quelli dell’Ammiragliato: o l’Abwehr si

riprende indietro i suoi uomini o ci informa del motivo per cui si trovano qui.

Reiss

Se capita da queste parti gli metterò qualcuno alle calcagna. Ci può contare.

Von Meere

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Senza dubbio si serve di un nome falso. Naturalmente non lo conosciamo.

Abbiamo ragione di pensare che sia una personalità eminente... forse vecchia

aristocrazia prussiana...

Reiss annota qualcosa su un foglio di carta.

Von Meere

(alzandosi)

A rivederla Reiss.

Faccia quanto le ho detto.

Heil Hitler.

Reiss

(alzandosi in piedi e sollevando la mano in segno di saluto)

Heil Hitler!

Von Meere esce dalla stanza.

Reiss si rimette seduto, sbuffando.

Dopodiché apre lentamente un cassetto della scrivania e ne tira fuori un libro

dalla copertina rossa: La Cavalletta non si alzerà più.

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Reiss apre il libro ad un certo punto e si mette a leggere.

Ma ecco che il suo segretario bussa nuovamente alla porta.

Pferdehuf

(aprendo la porta ed entrando nell’ufficio)

Freiherr...

Reiss

(spazientito, ficcando una penna nel libro a mò di segnalibro)

Cosa c’é adesso?

Ho da fare. Sto cercando di leggere questo libro, maledizione!

Pferdehuf

Mi scusi ma é appena arrivato un altro radiogramma in codice da Berlino.

L’ho intravisto mentre iniziavano a decodificarlo. Parla della situazione politica.

Reiss

Cosa dice?

Pferdehuf

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Il dottor Goebbels ha parlato alla radio. Un discorso importante. Dobbiamo

trascrivere il testo e accertarci che venga pubblicato dalla stampa locale.

Reiss

Sì, sì.

Il segretario esce dallo studio.

Reiss riapre il libro.

Reiss

(v.f.c. sta leggendo)

...Era stata scritta la parola fine su quella incredibile carriera,

quell’itinerario dall’isolato villaggio di contadini dell’Austria, dalla

desolante povertà di Vienna, dall’incubo minaccioso delle trincee,

attraverso gli intrighi politici, la fondazione del partito, fino al

cancellierato, fino a quella che per un istante era sembrata la

dominazione del mondo?

UN BLUFF.

ADOLF HITLER AVEVA MENTITO, E LI AVEVA GUIDATI CON PAROLE

VUOTE.

Non é troppo tardi. Abbiamo scoperto il tuo bluff, Adolf Hitler.

E ti conosciamo per ciò che sei finalmente.

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E il Partito Nazista, quell’epoca spaventosa di omicidi e di megalomani

fantasie, anche quello lo vediamo perciò che é.

PER CIO’ CHE E’ STATO.

Reiss richiude il libro, un po’ sconvolto.

Reiss

(ad alta voce)

Questo libro é pericoloso.

Qualcuno bussa alla porta e la porta dell’ufficio si apre.

Entra il segretario con un grosso fascicolo di carte.

Pferdehuf

(deponendo i fogli sul tavolo)

Il discorso del dottor Goebbels. Integrale.

Deve leggerlo. E’ un ottimo discorso, uno dei suoi migliori.

Reiss si accende una sigaretta e comincia a leggere il discorso di Goebbels.

Stacco.

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SCENA 27- INT. GIORNO

La Mdp inquadra alcuni biglietti da visita di colore grigio e rosso sparsi su un

tavolo di lavoro.

Sopra c’é scritto: EDFRANK- Gioielli lavorati a mano.

Primo piano di un orecchino d’argento dalla forma piuttosto particolare.

Ed

(fuori campo)

Il primo negozio sul nostro elenco é quello di Robert Childan.

Ci andrò io... se Childan ti vede, ti riconosce...

Adesso é inquadrata una vetrinetta con gioielli di vario genere: braccialetti di

rame, di bronzo e d’argento; orecchini d’argento e molte spille.

Ed

(fuori campo. Continuando)

Poi sarai tu ad occuparti delle altre vendite.

Tra noi due, tu sei quello che se la cava meglio nel convincere la gente...

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Hai più savoir fare...

Frink

(primo piano, storcendo la bocca)

Mah... se avessi savoir fare, come tu dici, non sarei qui in questa bottega ma

sarei ancora alle dipendenze di Whyndam.

Ed

(con un largo sorriso)

Il tuo... anzi, il nostro, é stato un colpo di fortuna, bello mio!

Non voglio dire che diventeremo ricchi, questo no, ma se entriamo nel giro

andiamo forte!

Ehi... io ne capisco di questa roba e, credimi, questi gioielli sono davvero belli.

Non possono non piacere!

Frink

(camminando su e giù per la bottega)

Cominciamo con Childan allora?

Ed

Sì.

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Proverò con lui.

Sono un po’ teso ma... vedrai: andrà tutto a meraviglia.

Frink

Perché quella cravatta?

Tu non le metti mai.

In effetti Ed ha una cravatta grigia sopra la camicia bianca a maniche lunghe.

Ed

(un po’ imbarazzato)

Beh... bisogna far colpo sul cliente...

L’immagine che dai di te é fondamentale, lo sai.

Ebbene, io stasera, da questo Childan, rappresenterò la nostra ditta: la

EDFRANK.

Voglio che, guardandomi, capisca subito che ha a che fare con una ditta seria

che produce gioielli fatti rigorosamente a mano...

Frink guarda fisso Ed e sorride.

Ed non é affatto a suo agio. Con la cravatta e la giacca indosso sembra quasi

che indossi una camicia di forza.

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Frink

(sorridente)

Lei ha pienamente ragione signor McCarthy, presidente nonché socio fondatore

della EdFrank...

Solo che al suo posto direi “lavorati a mano”...

Dissolvenza in nero sui bigliettini da visita sparsi sul tavolo.

Stacco.

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SCENA 28- Int. Giorno

Juliana é distesa sotto le lenzuola, stretta accanto a Joe Cinnadella.

La stanza é parzialmente illuminata dal sole di metà pomeriggio.

Joe si alza dal letto. Indossa solo un paio di boxer scuri.

Attraversa la stanza e va nel bagno.

Juliana segue con lo sguardo Joe, dopodiché rotola tra le lenzuola,

stiracchiandosi leggermente.

Dopodiché emette un sospiro.

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Joe

(dal bagno. Mentre sentiamo scorrere l’acqua nel lavandino)

Ti ho sentita.

Sempre giù di corda eh?

(poi, affacciandosi nella camera dal letto, col viso insaponato)

Che ne diresti di partire?

Juliana

Per dove?

Joe

In qualsiasi luogo. L’importante é che ci allontaniamo un po’ da questo posto.

Magari verso nord, a Denver.

Che te ne pare?

Juliana

Dici sul serio?

Joe

(scomparendo di nuovo nel bagno)

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Certo. Perché, c’é qualcosa di strano?

Juliana non risponde.

Joe

Dimmi un po’: ce la fa quella tua vecchia Ford?

Juliana

(prontamente)

Certo.

Joe

Ci divertiremo. Vedrai.

Ci procureremo tutti e due un bel vestito nuovo dopodiché andremo al teatro.

C’é un teatro a Denver?

Juliana

Dove troveremo i soldi?

Joe

Li ho io. Non preoccuparti.

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(poi, tornando nella camera da letto e fissando Juliana con aria divertita)

Davvero mi hai preso per un camionista mangiaspaghetti senza arte né parte?

Tu non sai chi sono io...

Juliana

(divertita e ammiccante)

Ah... e cosa saresti allora?

Una spia nazista?

Joe

(scherzando)

Ja, Freulen.

Si vesta!

Schnell! Schnell!

Stacco.

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SCENA 29- Int. Giorno

BaynesNon é ancora arrivato?

Lo so, signor Tagomi, lei é impaziente... ma un giorno comprenderà i motivi che mi costringono a rimandare la nostra riunione fino all’arrivo del signor Yatabe...

Baynes é in una suite e sta parlando al telefono col signor Tagomi.

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BaynesSolo quando sarà arrivato Yatabe potremo discutere del motivo per cui sono venuto qui a San Francisco.

Va bene, la terrò informato.Buongiorno.

Baynes riattacca.

La Mdp si sofferma sui titoli di un giornale in lingua tedesca, poggiato sul letto di Baynes.La traduzione in sovraimpressione dice: IL DOTTOR GOEBBELS E’ IL NUOVO CANCELLIERE DEL REICH.

Baynes dà uno sguardo alla prima pagina del giornale, distrattamente.

Poi, si passa una mano tra i capelli.

Stacco.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 30- Est. Sera

La Mdp segue Baynes mentre cammina a passo svelto nel centro di San

Francisco, completamente congestionato dal traffico.

Lo segue fino a che Baynes non imbocca un’altra strada, scomparendo temporaneamente alla nostra vista e a quella della Mdp.

Lo rivediamo qualche attimo dopo, mentre entra nei GRANDI MAGAZZINI.------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 31- Int. Sera

Siamo all’interno dei Grandi Magazzini.

Il negozio é pieno di gente. Numerose sono le commesse che servono e consigliano i clienti. Queste sono quasi tutte bianche e pagate al minimo sindacale. Solo i caporeparti sono giapponesi.

Baynes si fa largo tra la gente dopodiché si dirige speditamente verso il reparto dell’abbigliamento maschile.

Qui, si dirige verso le rastrelliere dei pantaloni e comincia a esaminarli.Nel frattempo, si guarda attorno con circospezione, come in cerca di qualcuno.

Ben presto ecco avvicinarglisi un commesso.

Baynes(al commesso)

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Sono tornato per quel paio di pantaloni di lana color marrone scuro che stavo guardando ieri.

Il commesso ha un’espressione dubbiosa.

CommessoNoi... non abbiamo pantaloni di lana...

Sono tutti finiti...

BaynesLei non é la persona con cui ho parlato.

Era più alto. Capelli rossi. Magro.Sulla giacca c’era scritto il nome Larry.

CommessoAl momento é fuori.

Tornerà presto.

Baynes(prendendo due pantaloni dalla rastrelliera)

Vado a provare questi nel camerino.

CommessoCerto... signore.

Il commesso ha ancora la stessa espressione dubbiosa.

Mentre Baynes entra nel camerino, vediamo il commesso parlare con un uomo di mezza età: il suo caporeparto giapponese.

Baynes é nel camerino. Chiude la porta, dopodiché si siede su di una sedia ad aspettare.Dopo pochi minuti qualcuno bussa. La porta del camerino si apre ed ecco entrarvi il caporeparto giapponese.

Caporeparto(serio, a Baynes)

A Berlino piove ancora?

Trattasi di una parola d’ordine.

BaynesI falchi hanno smesso di volare ma a Berlino piove ancora.

Detto questo, Baynes porge il suo portafogli al giapponese.

Giapponese(ispezionandone il contenuto e fermandosi ad osservare la foto di una ragazza)

Molto graziosa.

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BaynesE’ mia figlia Martha.

Giapponese(sorridendo)

Bene.E’ proprio lei herr Wegener allora...

Mi dica, cosa vuole?

BaynesSono qui da due settimane e il signor Yatabe non si é visto ancora.

Voglio sapere se verrà.E quando.

GiapponeseHo ricevuto notizie di lui proprio stamattina.

Ha finito di attendere.Entro domani si farà vivo.

Buonasera.

Detto questo, il giapponese saluta Baynes con un gesto del capo ed esce dal

camerino.

Dissolvenza sul viso di Baynes, adesso molto più sereno.

Stacco.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 32- Int. Giorno

Juliana é comodamente appoggiata allo sportello dell’auto ed é intenta a leggere.Accanto a lei, con il gomito fuori dal finestrino, Joe guida, con una mano appena apposata sul volante.La Mdp zooma sul libro che Juliana ha tra le mani.

Joe(fuori campo)

Te lo leggi tutto?O leggi un po’ qua e un po’ là?

Juliana(fuori campo)

Lo sto leggendo tutto.E’... bellissimo.

Joe(inquadrato)

In un certo senso non é un brutto libro.L’autore descrive con realismo tutti i particolari: le battaglie, la caduta di Hitler,

l’Europa sotto l’influenza americana e sovietica...

La Mdp inquadra la strada, percorsa con velocità sostenuta dalla vecchia Ford di Juliana.

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JulianaPerò...

non ti piace.

Joe(fuori campo, mentre la Mdp inquadra Juliana)

No.Non mi convince.

La divisione netta che l’autore fa tra americani buoni e nazisti cattivi non mi convince affatto.

(adesso in primo piano)Ok... i crimini nazisti sono una tragedia.

Ma il cambiamento é sempre duro per chi perde.

Juliana riprende a leggere, per niente convinta dalle parole di Joe.

Joe(dopo un po’)

Vedo che hai preso molto sul serio questo libro...

Juliana alza gli occhi dal libro per fissare Joe.

Il viso di Joe ha un’espressione strana, indecifrabile.

Joe(continua)

Secondo me questo Abendsen é pieno di fan...Dicono che sia anche un bell’uomo. Magari queste fan gli scrivono o vanno persino a

trovarlo!

Juliana lo guarda per un po’ fisso, senza capire.

Juliana(illuminandosi in viso)

Cheyenne é a poche miglia da qui, Joe!

Primo piano del viso di Joe: adesso sorride.

JulianaPotremmo farlo Joe! Cheyenne dista davvero poco da Denver!

JoeMah... dubito che un uomo così famoso riceva tutti quelli che vanno a trovarlo...

Juliana(primo piano)

Perché non tentare?Il peggio che può fare é mandarci via...

Joe(dopo un po’)

Ok.Si può fare.Però dovremo prima comprarci dei vestiti nuovi.

Bisogna fare una buona impressione...

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Juliana(entusiasta)

Già.Io non ho nessuna paura di andare lassù e suonare il campanello.

Dopotutto é uno come noi...Anzi, credo che gli farà piacere ascoltare le nostre riflessioni sul suo libro...

Joe annuisce, divertito.

JulianaCosì tu potrai anche parlargli di quei particolari del libro che non ti piacciono...

Come l’alleanza dell’Italia con gli Stati Uniti...

Joe(primo piano)Proprio così.

Potremo parlare di tutto.

Dissolvenza in nero sul viso sorridente di Joe Cinnadella.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 33- Int. Giorno

Siamo nell’elegante studio del signor Tagomi.

Sentiamo squillare il telefono.

Vediamo una mano alzare la cornetta del telefono.

Tagomi(fuori campo, mentre é inquadrata la sua mano accanto al telefono)

Pronto?Oh! Signor Yatabe!Benvenuto a nome della Missione Commerciale.

Non immagina quanto sia felice...

Adesso Tagomi é inquadrato con un primo piano.

Tagomi(dopo un po’, sorridente)

Stasera dice?Va bene, signore. Avvertirò io il signor Baynes.

Sayonara.

Tagomi chiude la comunicazione dopodiché compone velocemente un numero.

TagomiSignor Baynes?

Ho una buona notizia: la nostra attesa é finita...

La Mdp inquadra per un attimo lo specchio di fronte alla scrivania, nel quale é

riflesso il signor Tagomi, che indossa un kimono di seta azzurra.

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Stacco.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 34- Int. Giorno

Mi ascolti, Freiherr...Abbiamo localizzato quell’uomo dell’Abwehr.

Siamo nell’ufficio di Hugo Reiss, console del Reich a San Francisco.

A parlare, poco fa, é stato Kreuz von Meere, in piedi di fronte al console Reiss.

ReissBene...

Von Meere(con le mani infilate nelle tasche del cappotto nero)

Il suo vero nome é Rudolf Wegener...Si é fatto vivo con un vecchio agente di collegamento giapponese che tenevamo d’occhio e lo abbiamo seguito fino al suo albergo.

Reiss(annuendo)Ottimo...

Von Meere(serio)Si fa chiamare Baynes e si spaccia per un industriale o un rappresentante svedese.Questa mattina ha ricevuto una telefonata da un funzionario giapponese che gli ha dato un appuntamento alle 9 e 20 di stasera nel suo ufficio..(detto questo, si siede e prende dalla tasca del cappotto un foglio di carta arrotolato che subito posa sulla scrivania di Reiss)Priorità assoluta, mein Herr.A tal proposito dovrà ricevere un comunicato da Berlino da un momento all’altro.

ReissCome dovremo agire?

Von MeereNon dobbiamo insospettire i giapponesi.

Dobbiamo prenderlo prima che parli con loro.Prelevarlo con le buone maniere e sbatterlo sul primo volo della Lufthansa diretto nel

Reich.

Reiss annuisce, pensieroso.

Quand’ecco suonare il telefono.Reiss risponde, schiacciando il pulsante del “viva-voce”.

Voce al telefonoSignor Console, c’é una telefonata transatlantica per lei da Berlino...

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ReissVa bene. Me la passi.

Voce al telefonoAttenda in linea, mein Herr.

La Mdp inquadra per un attimo, con un primo piano, il viso furbo di Kreuz von

Meere.

Una lunga pausa interrotta solo da scariche e crepitii.

Voce al telefonoHerr Konsul... mi perdoni se rubo un po’ del suo tempo...

Una voce maschile. Forte e stentorea.

Voce al telefonoSono il Doktor Goebbels...

Stacco.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 35- Int. Giorno

La Mdp inquadra un dipinto su tela del pittore romantico tedesco Caspar David Friedrich dal titolo “Viandante sul mare di nebbia”.In sottofondo sentiamo la Morte di Sigfrido e Marcia Funebre (da IL CREPUSCOLO DEGLI DEI) di Richard Wagner.

GOEBBELS(fuori campo)

Il generale Heydrich mi ha appena pregato di chiamarla.

L’uomo parla con tono imperioso.

La Mdp si allontana dal quadro e inquadra da dietro un uomo magro in alta uniforme seduto ad una scrivania.

GOEBBELSC’é un agente dell’Abwehr lì a San Francisco.

Il suo nome é Rudolf Wegener.Lei dovrà collaborare pienamente con la polizia, per quanto riguarda quest’uomo.

Non c’é tempo per scendere nei dettagli.Si limiti a mettere a loro disposizione il suo ufficio.

A questo punto la Mdp, sempre inquadrando l’uomo di spalle, si avvicina.

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GOEBBELSIch danke Ihnen sehr dabei.

Arrivederla, Herr Konsul.

La Mdp stacca sulla spilla che Goebbels porta sulla sua giacca: il simbolo

dell’aquila che stringe, tra i suoi artigli, una svastica.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------

SCENA 36- Int. Sera

Sono lieto di fare la sua conoscenza, signore.

Il Signor Tagomi parla con deferenza e rispetto.Fa un profondo inchino.

Dinanzi a lui c’é un vecchio signore, alto e magro. L’uomo si inchina a sua volte: é il signor Yatabe.

Tagomi rialza il capo e guarda fissamente il suo ospite. Ramsey é presente nello studio e osserva la scena incuriosito.

YatabeIl piacere é mio.

Tagomi ha una strana espressione in volto. Gli sembra di avere già visto l’uomo

che adesso ha dinanzi a sè.

TagomiForse sto diventando matto... ma lei...lei..

é il Generale Tedeki!

Yatabe(accennando un sorriso)

Vedo con piacere che non é uno stupido e che fortunatamente c’é ancora qualcuno che si ricorda di me. Sì, sono Tedeki, ex Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Imperiale.

Tagomi fa un altro profondo inchino.Ramsey é allo stesso tempo meravigliato e divertito.

Gen. Tedeki(senza dare a Tagomi il tempo per porgli domande)Dov’é il terzo interlocutore?

Tagomi(emozionato e confuso)Arriverà fra pochissimo.Si accomodi, generale.

Il generale Tedeki si accomoda su una comoda poltrona di pelle nera.

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Tagomi, a disagio, si siede proprio di fronte al generale.

Tagomi(con ospitalità)Un po’ di té, generale?

Gen. TedekiNo, grazie.

Tagomi(sincero)Signore... io sono completamente all’oscuro del motivo della sua visita.....vede...io aspettavo un anziano pensionato e invece...

Gen. Tedeki(sorride)Perché? Non sono forse un vecchio in pensione, io??

TagomiConfesso di avere paura. Se lei é qui e tutto questo incontro é stato organizzato così segretamente...deve per forza trattarsi di qualcosa di molto, molto importante...

Il generale annuisce.

TagomiMi dica, generale: la mia presenza in questa riunione é una semplice formalità per ingannare le spie naziste?L’ho capito bene che Baynes, in realtà, non é uno svedese ma un tedesco in missione...

Gen. Tedeki(primo piano)Lei ha capito bene, Tagomi.Noi vogliamo che questo incontro rimanga totalmente SEGRETO...Pertanto il Signor Baynes é il rappresentante delle industrie Tor-Am di Stoccolma e io sono un modesto pensionato di nome Shinjir Yatabe.

Tagomi(serio)Non tema, generale: so mantenere un segreto.

Ramsey, a questo punto, tossisce vistosamente.

Tagomi(indicando Ramsey)Quanto al Signor Ramsey... é un uomo di grande onestà.

Gen. Tedeki(continuando)Certamente i nazisti hanno tenuto d’occhio i movimenti del signor Baynes.Tuttavia confido nel loro...equilibrio.Per mantenere una parvenza di amicizia col nostro paese non potranno ad esempio venire qui e sparare a Baynes... non so se mi spiego.

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Tagomi(primo piano)Credo... credo d’aver capito, signore.

A questo punto sentiamo ronzare l’interfono sulla scrivania.

Voce della segretariaIl signor Baynes é arrivato.

Tedeki sorride.Tagomi si passa una mano fra i capelli.

Ramsey(alzandosi e lasciando la stanza)Se permettete, esco.Se i tedeschi non possono permettersi di toccare cittadini giapponesi, sono sicuro che essi non avranno scrupoli nei confronti di un americano.

Tagomi(con comprensione)Va bene, Ramsey, esca.La ringrazio.

Ramsey esce dalla stanza.

Gen. Tedeki(annuendo)Forse é meglio così.E’ vergognoso come i nazisti trattino gli Alleati sconfitti. Per non parlare poi dei crimini che hanno compiuto contro il popolo slavo...

La porta si apre e appare il signor Baynes.E’ vestito in modo impeccabile e ha il viso teso e preoccupato.

Il generale Tedeki e Tagomi si alzano per salutarlo.I tre uomini si inchinano.

Baynes(al generale)Signore... io sono il capitano Rudolf Wegener del Controspionaggio del Reich.Non rappresento nessun dipartimento o ufficio del Reich: in questo momento rappresento solo me stesso.

Gen. TedekiLo stesso vale per me, capitano.Anche se il mio Governo sarà sicuramente interessato a ciò che lei adesso dovrà dirmi.

I tre si siedono.

WegenerBene...Sono qui per informarla che nel Reich é in fase avanzata un programma chiamato Lowenzahn. Dente di Leone.

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Tedeki annuisce.

Wegener(primo piano, continuando)L’Operazione Dente di Leone consiste in un... incidente di frontiera fra gli Stati Uniti dell’EST e il Protettorato Giapponese.

Tedeki continua ad annuire, ascoltando con interesse e grande attenzione.Primo piano del viso attonito di Tagomi: é sconvolto da questa dichiarazione.

Wegener(continuando, fuori campo)In seguito a questo incidente di frontiera, la Germania entrerà nel conflitto, inviando rinforzi militari alle truppe di occupazione già presenti negli Stati Uniti dell’EST.Ma questa é solo un’azione di copertura, generale...

Tedeki é silenzioso.

Wegener(primo piano, parlando con gravità)Lo scopo fondamentale dell’Operazione Dente di Leone é......un massiccio attacco nucleare contro le Isole del Giappone senza nessun preavviso.

Wegener fa una pausa.C’é un silenzio irreale nella stanza.Tagomi, attonito, cerca lo sguardo di Tedeki.

Tedeki(molto serio)Vogliono piegarci definitivamente e annettere al Reich anche i nostri possedimenti...Che altro, capitano?

WegenerLa situazione é questa: alcuni gruppi del Reich sono a favore dell’Operazione Dente di Leone, altri no.Hitler ne era entusiasta...

TedekiMa...mentre lei era qui Hitler é morto..Adesso é Goebbels il nuovo cancelliere del Reich!Quale posizione ha la fazione di Goebbels in merito all’Operazione Dente di Leone?

Wegener(lapidario)Il dottor Goebbels ne é anche lui un accanito sostenitore.

Silenzio.Tedeki sospira.Tagomi socchiude gli occhi.

TedekiChi gli oppone?

WegenerIl generale delle SS Heydrich.

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TedekiUhm... la cosa mi sorprende: credevo che Heydrich fosse uno dei nostri nemici più accaniti.Ne é sicuro?

Wegener(annuendo)Sicurissimo.Ne ho le prove. E’ contrario a questa operazione perché pianificata dallo stesso Goebbels, con cui Heydrich non é mai andato d’accordo.

Dicendo questo, Wegener allunga a Tedeki una valigetta nera con le prove.

Wegener(indicando la valigetta)Vi troverà i verbali delle Assemblee del Partito nonché una dichiarazione firmata dallo stesso Heydrich.

TedekiBene.E cosa dovremmo fare noi?

Wegener(primo piano)E’ ancora possibile intervenire; la situazione é fluida.Goebbels ha molti nemici e non é ancora riuscito a eliminarli.

Tedeki(pensieroso)L’Imperatore detesta allo stesso modo anche Heydrich e le sue dannate SS...(poi, a Wegener)E cosa propone lei, in concreto?Prendiamo contatto con l’SD qui a San Francisco?

WegenerNo. Il Capo dell’SD, von Meere, non é adatto.O non sa nulla di tutto questo o, peggio ancora, potrebbe essere dalla parte di Goebbels.

Tedeki(sembra adirato)E allora chi?Il console Reiss? O l’ambasciatore del Reich a Tokio?

Wegener(facendo di no con la testa)La situazione non é affatto facile.L’ideale sarebbe contattare qualcuno “al di fuori” del Reich e, attraverso questi,comunicare con Heydrich.Potreste contattare gli italiani o i potentati economici come i Krupp...

Di nuovo silenzio.Tedeki guarda prima la valigetta poi Wegener.La Mdp fa altrettanto.

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Ma ecco che sentiamo ronzare l’interfono.

Voce della segretaria(allarmata)Signor Tagomi! Signore!... Nell’atrio al piano terra c’é un gruppo di uomini dell’SD. Vogliono occupare l’edificio! Abbiamo chiamato la Kempeitai...

Tagomi(parlando con calma e autorevolezza)Ha fatto bene, signorina. Brava.(poi, a Tadeki e a Wegener)Li aspetteremo.

Tagomi interrompe la comunicazione dopodiché estrae, da un cassetto della scrivania, una vecchia Colt 44.

Stacco.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 37- Int. Sera

Seduto al banco da lavoro del laboratorio nello scantinato, Frank Frink é impegnato all’albero rotante.Preme un orecchino d’argento incompleto contro la spazzola di cotone che gira rumorosamente; schizzi gli macchiano gli occhiali e gli anneriscono le unghie e le mani.

Accanto a lui c’é Ed.

Ed(guardando il lavoro di Frink)Sembra stia venendo bene...

Ed non ha nemmeno finito di parlare quand’ecco che l’orecchino scappa dalle mani di Frink e cade a terra.

FrinkDannazione...

EdCosa succede, Frank?Perché stai così?

Frink(guardando fisso Ed)Perché stiamo solo buttando soldi Ed, perché non abbiamo venduto nemmeno un dannato orecchino,perché sto invecchiando e non ci vedo più come una volta.

EdOh... andiamo Frank, non fare così...Non andiamo poi così male!Quel tizio... Childan... ha preso un bel po’ della nostra roba: quando li venderà ce li pagherà.

Frink

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Sono passate tre settimane e non ha ancora venduto nulla!

EdDannazione Frank... parla chiaro: cosa vuoi dire? Dobbiamo mollare tutto secondo te?

Frink(alzandosi dal tavolo di lavoro e passandosi una mano tra i capelli)Dico che forse dobbiamo trovare qualcuno che sia intenzionato ad acquistare il nostro materiale.Tutto l’argento, il rame e le pietre che abbiamo comprato.

Ed(guardando Frink negli occhi)Hai ragione Frank. Le cose vanno maledettamente male. Ma io non mi arrendo! Teniamo duro: vedrai che le cose miglioreranno.

Frink(annuendo)Vado fuori a fumare una sigaretta, Ed.

Frank Frink sta uscendo dal laboratorio quand’ecco che Ed lo chiama per dirgli qualcosa.

EdNon voglio costringerti, Frink. Voglio solo dirti che non devi gettare la spugna.Che NOI non DOBBIAMO gettare la spugna.Finché remiamo insieme sarà difficile affondarci...

La Mdp continua a inquadrare Ed, il quale scoppia a ridere.Anche Frink comincia a ridere.

FrinkOk Ed ok...“Finché remiamo insieme sarà difficile affondarci...” ma da dove le prendi queste cazzate?

Frink e Ed sorridono amichevolmente quand’ecco entrare nel laboratorio un uomo bianco di mezza età, dall’aspetto comune.

Ed(smettendola di ridere e accigliandosi)Buongiorno, mister.La mamma non le ha insegnato a chiedere “permesso” prima di entrare?

Uomo(senza badare minimamente a Ed)Il signor Frink? Frank Frink?

Frink(serio)Sì, sono io.

Uomo(mostrando un distintivo)Sono del Dipartimento di Polizia di San Francisco.

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Ho un mandato di arresto per lei.

Ed adesso é serissimo.

FrinkCon quale accusa?

PoliziottoTruffa. Ai danni del signor Childan della “Manufatti Artistici Americani”.

Detto questo, subito il poliziotto afferra Frink per un braccio.

Ed(intervenendo)Ehi..Fate vedere prima il mandato di arresto...

Il poliziotto sventola un foglio sotto il naso di Ed, dopodiché comincia a spingere Frink verso l’uscita del laboratorio.

EdDove cazzo lo portate?

PoliziottoAlla stazione di polizia.E non usi quel tono con me.

Stacco.

Appena fuori il laboratorio, a Frink e al poliziotto si avvicina un altro agente.Ed segue tutta la scena.

I due lo trascinano verso una Toyota scura parcheggiata e priva di contrassegni.Fanno entrare Frink nella vettura dopodiché richiudono rumorosamente lo sportello.

Ed(grida, mentre si chiude lo sportello dell’auto)Non preoccuparti, Frank.Vengo anch’io alla centrale!(poi, tra sè e sè)Dannati figli di puttana, dannati figli di puttana...

Stacco.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 38- Int. Sera

La Toyota é nel traffico.Un poliziotto é alla guida, mentre l’altro é seduto sul sedile posteriore insieme a Frink.

Poliziotto 1Hai un avvocato?

Frink(ammanettato)No.

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Poliziotto 1Alla stazione ti daranno un elenco di nomi.

Poliziotto 2(con fare inquisitorio)Il tuo vero nome é Fink?

Primo piano del viso di Frink: é pieno di terrore.

Poliziotto 2(ripetendo)Fink.Sei un ebreo.Un profugo dall’Europa.

FrinkMa... é assurdo.Io sono americano. Sono nato a New York.

Poliziotto 2(duro)Sei fuggito dai nazisti.Lo sai cosa significa?

Silenzio.

Primo piano del viso di Frink, madido di sudore.

Poliziotto 2(continuando)Ti spediranno in Germania.

Stacco.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 39-Int. Sera

Primissimo piano della Colt 44 di Tagomi.

L’inquadratura si allarga e vediamo Tagomi, estremamente teso in viso, con la sua pistola in pugno.Il generale Tedeki cammina su e giù per la stanza, nervosissimo.Wegener é seduto dietro Tagomi e fissa con ansia la porta di ingresso.

Da dietro quella porta sentiamo provenire un terribile frastuono. Rumore di passi e grida in tedesco.

Schnell!!! Achtung!!!...

Ad un tratto, la porta si spalanca.Sulla soglia appaiono due uomini bianchi, alti e robusti, entrambi armati di pistole.I due subito riconoscono Wegener.

Uomo SDDa ist er! (E’ lui!)

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Da dietro la sua scrivania, il signor Tagomi punta la sua Colt e preme il grilletto.Uno dei due uomini dell’SD cade a terra morto.

L’altro tedesco subito risponde al fuoco ma Tagomi, urlando, fa fuoco più volte.

L’uomo dell’SD, colpito in volto, crolla a terra.Silenzio.

Non appaiono altri uomini dell’SD.

TedekiForse é finita.

Baynes si china e raccoglie le pistole dei due uomini. Ne passa una al generale, tenendo l’altra per sè.

Sentiamo altri passi e rumori.

Tagomi, Tedeki e Wegener puntano le proprie armi.

Ma ecco entrare nell’ufficio molti uomini armati della Kempeitai.

Poliziotto KempeitaiDove sono i tedeschi?

Tagomi(tirando un sospiro)Sono a terra. Sono morti.

Wegener(guardando nel portafogli di uno dei due uomini dell’SD)Non sono neanche tedeschi.Sono americani della costa orientale.

Nel frattempo i poliziotti della Kempeitai esaminano anche loro i corpi senza vita dei due uomini.

TedekiMaledetti nazisti. L’hanno fatto apposta, ci verranno a dire che loro non c’entrano.

Tagomi(intervenendo)Sì, è vero. Ma noi sappiamo come stanno veramente le cose e il nostro Governo dovrà agire di conseguenza.

Dissolvenza in nero sui corpi dei due uomini dell’SD e sul pavimento sporco di sangue.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 40- Int. Giorno

JulianaQuanto ci tratterremo a Denver? Prima di andare a Cheyenne?

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Juliana, vestita molto elegantemente, é seduta sul letto di un albergo di Denver e sta aprendo dei pacchetti. La Mdp si avvicina e vediamo che in uno di questi pacchetti c’é una bella borsa italiana.

Joe é intento a rovistare nella sua valigia e non dà risposta a Juliana.

JulianaJoe... per quanto tempo rimarremo qui? Credi che possiamo fermarci per un paio di giorni?

Joe(serio)Andremo via stasera.Dopo aver cenato.

Juliana, un po’ delusa, guarda Joe senza dir nulla.

JoeStasera mettiti quel vestito azzurro che ti ho comprato stamattina.Costa un occhio della testa.

JulianaPerché dobbiamo andarci stasera e non domani?

Joe(sbuffando)Perché così ho deciso e perché stasera va benissimo.Dopo cena andremo a Cheyenne a trovare il tuo Abendsen.

Juliana(infastidita dai modi di Joe)Io non voglio andare stasera. Mi avevi promesso che avremmo prima visto la città, che saremmo andati a teatro...

JoeFaremo prima un salto a Cheyenne poi vedremo tutto quello che ci pare.Ok?(poi)Adesso vado a farmi una doccia...

Joe va in bagno, chiudendo la porta dietro le sue spalle.

La Mdp inquadra prima il viso deluso di Juliana poi la valigia di Joe. La valigia é semiaperta.

Juliana si avvicina al bagaglio e lo apre del tutto. Incuriosita o, meglio, insospettita, comincia a rovistare nella roba di Joe.Vestiti, calzoni, boxer, qualche libro e....

La Mdp fa un primo piano di un piccolo fascicolo....Sulla prima pagina campeggia il simbolo del Reich.

Juliana comincia a sfogliare e vede che si tratta di un vero e proprio dossier pieno di informazioni su un certo....Hawthorne Abendsen.

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Primo piano del volto atterrito di Juliana.

Ma ecco che la Mdp si avvicina pian piano a Juliana come se fosse uscita dal bagno.Juliana si gira, di scatto, e si trova davanti Joe.

Joe é a torso nudo e ha un’espressione cattiva in viso. Il suo é un sorriso ambiguo.

JoeTrovato qualcosa di interessante?

Juliana(piena di paura, allontanandosi da lui)Devi essere un agente segreto dell’SD... non sei italiano..Sei venuto fin qui per uccidere Abendsen!

Joe(sorridendo con cattiveria)Sì.Non sono italiano ma svizzero.

JulianaMio marito é ebreo.

JoeNon me ne importa niente cos’é tuo marito.A me importa solo che tu ti metti quel cazzo di vestito azzurro e che venga con me da Abendsen.Non rifiuterà mai la visita di una donna come te.

JulianaPer questo vuoi che io venga con te?Ed é sempre per questo motivo che mi hai fatto leggere quel libro!

Joe(primo piano)Stà calma, Juliana. Non perdere la ragione.Vestiti, ceniamo e dopo usciamo.Fà come se nulla fosse ed io non ti torcerò un capello...

Juliana é senza parole. Non sa cosa pensare. Si sente tradita, ingannata.

Adesso ascolta le parole di Joe, che sembrano rimbombargli nelle orecchie e nella mente.

JoeCalma, stà calma. E’ tutto normale.Andremo da questo Abendsen e poi dopo ci divertiremo.Visiteremo la città, andremo a teatro, ti porterò a vedere l’Opera.Ti piace Verdi?

Juliana(le sue parole sono a stento comprensibili)Vado in bagno.Non mi sento bene.

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Juliana corre in bagno, chiudendo a chiave la porta dietro di sè.

La Mdp segue Juliana mentre corre verso il lavandino e apre il rubinetto dell’acqua calda.

Joe(accanto alla porta)Juliana! Juliana, apri! Non fare la stronza!

Joe comincia a innervosirsi e a diventare violento.Mentre Joe prende a pugni e a calci la porta, Juliana apre l’armadietto vicino al lavello.

JoeJuliana! Apri questa cazzo di porta o giuro che la butto giù a calci!

Joe continua a prendere a calci e a pugni la porta che comincia cedere.Juliana cerca qualcosa nell’armadietto.Fa cadere una bottiglietta di profumo e due confezioni di aspirine nel lavello.

La porta é scardinata e Joe, furioso, entra nel bagno e afferra Juliana per i capelli.

JoeAdesso, tesoro, farai quello che dico io, capito?Verrai con me da quel porco di Abendsen!

La Mdp inquadra la mano sinistra di Juliana che afferra una lametta.La donna si gira di scatto e ferisce Joe alla gola.

L’uomo subito si porta alle mani alla gola, mentre il sangue comincia ad uscire a fiotti.

Joe(con le mani alla gola. Incredulo e rabbioso)Che cosa...hai fatto??

L’uomo cade in ginocchio, scivolando sul proprio sangue.Juliana da uno sguardo alla lama insanguinata e poi a Joe, a terra, con le mani premute sulla gola.

La donna esce di corsa dal bagno, indossa in fretta e furia una giacca ed esce dalla stanza d’albergo.

La Mdp si sofferma su Joe, il quale é seduto a terra, con la camicia piena di sangue. Il suo grido che si spegne pian piano, fino ad essere un lamento e, poi, un gorgoglio sommesso.

Stacco.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 41-Int. Giorno

Tagomi apre la porta del suo ufficio ed entra.

Ad attenderlo, in piedi in mezzo all’ufficio, c’è il signor Ramsey.

Ramsey(primo piano)

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Buongiorno, signore.Mi fa piacere vedere che sta bene…

Tagomi(chiudendo la porta dietro di sé)E’ stato rimesso tutto in ordine?

RamseyNon é rimasta la minima traccia.

Tagomi sospira.La Mdp lo segue mentre attraversa l’ufficio posando la sua valigetta sulla scrivania.

Sulla scrivania c’é una copia del Times.

RamseyIl Times parla di lei, signore.Ha avuto molto coraggio...

Tagomi(serio)Non mi sento tanto coraggioso sa?Anzi... (poi, cambiando argomento)Mi dica piuttosto...Il generale Tedeki?

RamseyE’ ripartito in aereo per Tokio nella massima segretezza.

TagomiE il signor Baynes?

Ramsey(aprendo le braccia)Non so proprio che fine abbia fatto.Forse é tornato in Germania.

Tagomi(facendo una smorfia e sedendosi dietro la scrivania)Al suo posto andrei in Giappone. Non in Germania.

RamseyUhm...Io vado di là, signore.Se ha bisogno di me mi chiami pure...

Ramsey esce dallo studio.Tagomi rimane da solo. Rimane per un po’ in silenzio, a fissare la prima pagina del Times, dopodiché si passa una mano tra i capelli.

All’improvviso sentiamo ronzare l’interfono.

Segretaria(un po’ allarmata)

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Signore...

TagomiSi calmi, signorina...

Segretaria... il Console tedesco é qui. Vuole parlarle...

Tagomi(dopo avere un po’ esitato)Lo faccia entrare.

Stacco.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 42- Int. Giorno

Una Ford si ferma accanto ad un marciapiedi, a breve distanza dalla cabina di un telefono.Juliana scende in fretta dall’auto ed entra nella cabina telefonica.Afferra la cornetta e compone un numero...

JulianaPronto... parlo con la signora Abendsen?Mi scusi signora.. il mio nome é Juliana Frink.Ho letto il libro di suo marito e sono di Canon City, Colorado.Adesso sono a Greeley.Devo parlargli... é importante, dannatamente importante.

Dissolvenza in nero sul primo piano del viso di Juliana.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 43- Int. Giorno

Primo piano del viso magro e serio del console tedesco Hugo Reiss.E’ seduto di fronte a Tagomi.

ReissQuello che é accaduto é terribile signor Tagomi, terribile...Non appena ho saputo, io...

Tagomi(interrompendolo)Prima di dare inizio alla sua litanìa, mi lasci parlare.

Il tono di Tagomi é estremamente duro.

TagomiSono stato io a sparare a quei due uomini e mi sento terribilmente in colpa...Ma non sono affatto disposto ad ascoltare le sue stupidaggini...

ReissFaccia come crede.Comunque... l’ipotesi che quei delinquenti fossero collegati con il Reich é a dir poco ridicola...L’intera faccenda é pura follia e lei ha agito nel migliore dei modi, signor Tagori.

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TagomiTagomi.(poi)No, non ho agito nel migliore dei modi.Herr Reiss...Non si può cancellare il sangue come se fosse inchiostro.

Tagomi si alza.

Tagomi(primo piano)Il suo paese sta per commettere una vigliaccheria senza precedenti.Sono profondamente indignato.Adesso, per favore, esca fuori dal mio ufficio.

Stacco.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 44- Int. Sera

Siamo in un aereoporto molto affollato.Scritta in sovraimpressione: Tempelhof, Germania.

In mezzo alla folla riusciamo a scorgere la figura di Wegener, con delle valigie in mano.Una camicia nera gli va incontro. Un biondo impassibile, con indosso una divisa delle SS, sbatte i tacchi degli stivali e lo saluta.

SoldatoIch bitte mich zu entschuldigen.Sind sie nacht Kapitan Rudolf Wegener, von der Abwehr?

WegenerMi dispiace.Il mio nome é Konrad Goltz. Sono rappresentante della A.G. Chemikalien, produttrice di prodotti farmaceutici.

Wegener non ha nemmeno finito di parlare, quand’ecco farglisi incontro altre due SS.Uno dei due soldati appena sopraggiunti afferra Wegener per un braccio.

Soldato 2Lei é Wegener.

A questo punto Wegener non nega.

Soldato 2Abbiamo una macchina che ci aspetta qua fuori.Ci manda il Generale Heydrich. Non abbia timore, venga con noi.

Stacco.

Wegener, accompagnato dai tre uomini delle SS, esce dall’aereoporto.Vicino é parcheggiata una berlina Daimler in attesa.

I quattro entrano nell’auto.

Seduto al volante c’é, ad attenderli, un uomo in borghese.

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L’uomo mette in moto l’auto.

WegenerSiete uomini di Heydrich, allora.Bene...Ditemi: com’é attualmente la situazione in Germania?

Uomo al volante(vediamo solo le sue mani sul volante)Heydrich e Goebbels si sono riconciliati.Adesso Heydrich é vice cancelliere.

Wegener(allarmato)Cosa... cosa vuol dire?E l’Operazione Dente di Leone?

Uomo al volanteHeydrich ha rivisto la sua posizione.Adesso appoggia anche lui questa Operazione.

Wegener é confuso.Non riesce a capire.

Uomo al volanteNoi delle SS abbiamo avuto l’ordine di eliminare tutte le spie dell’Abwehr.Il Giappone, adesso, ha davvero i giorni contati.

Il viso di Wegener é pieno di terrore.

Non riesce a dire nulla.Il soldato delle SS seduto davanti, si gira indietro, punta la sua Luger contro il viso di Wegener e fa fuoco.

L’auto, inquadrata da fuori, ha il lunotto posteriore tutto sporco di sangue e di materiale cerebrale.

Dissolvenza in nero.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 45- Est. Sera

La Mdp inquadra l’imponente edificio che ospita la stazione di Polizia di San Francisco.

Ed é in attesa fuori la centrale.Ad un tratto la porta d’ingresso della centrale si apre e vediamo uscire Frank Frink, ammanettato e scortato da due agenti della polizia.

Ed(andando incontro a Frank)Frank... Frank..Che diavolo vogliono questi?

I due agenti di polizia spingono Ed, evitandogli di avvicinarsi troppo a Frank.

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Ed(scaldandosi)Toglietemi le mani di dosso!Non posso nemmeno parlargli?(poi, a Frank)Non preoccuparti, Frank.Ti aiuterò io.

I due agenti buttano Ed a terra, dopodiché fanno entrare Frank in un’auto appena arrivata.

Sull’auto c’é una croce uncinata. Al volante c’é un uomo delle SS.

Ed(alzandosi e correndo verso l’auto)No, non potete darlo ai nazi!Bastardi!!

L’auto con Frink a bordo si mette in moto.Accelera, mentre Ed cerca invano di raggiungerla correndo.

La Mdp inquadra Frank che, dal lunotto posteriore dell’auto, saluta Ed con la mano aperta.L’auto arriva ad un incrocio dopodiché svolta a destra, scomparendo dalla nostra vista e da quella di Ed.

Primo piano del viso di Ed che ha gli occhi pieni di lacrime.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 46- Est. Sera

La Mdp inquadra dall’esterno la casa degli Abendsen.E’ una villa piuttosto lussuosa, completamente illuminata. E’ a un solo piano, decorata a stucco, con molti cespugli tutto intorno e un bel giardino composto da rose rampicanti.

Una vecchia Ford si ferma all’esterno della villa.Juliana scende dall’auto e si avvia verso la casa.

Juliana risale i gradini fino al portico, con le ringhiere di ferro battuto e suona il campanello.-------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCENA 47- Int. Sera

La porta viene aperta da una donna dai capelli bruno rossicci, con un bel sorriso.

JulianaSalve.Sono Juliana Frink. Lei dev’essere la signora Abendsen...

Sig.ra AbendsenSì, sono Caroline Abendsen.Si accomodi.

Juliana entra in casa, guardandosi attorno.

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C’é una specia di ricevimento: la casa é piena di persone eleganti che, in piedi, discutono o sorseggiano champagne.

JulianaHo fatto molta strada per venire qui.

Sig.ra Abendsen(sorridendo)Sì.Lo immagino.Ah! Ecco mio marito...

La signora Abendsen si dirige allora verso un gruppetto di uomini.

Sig.ra AbendsenCaro...C’é quella tua lettrice che ha chiamato stamattina...

Dal gruppetto si stacca un uomo, che si avvicina a sua moglie e a Juliana. E’ alto, con capelli castani. (E’ interpretato da LIAM NEESON). Indossa un abito di lana inglese, molto costoso.

Sig.ra AbendsenLa signora Frink ha fatto tutta la strada da Canon City nel Colorado solo per parlare con te della Cavalletta.

Juliana(affascinata dall’uomo)Credevo che lei vivesse in una fortezza.O almeno così dicono...

Abendsen(sorridendo)Oh..Dicono molte cose Loro...(poi)Venga nel mio studio.. lì potremo parlare con più calma.

Abendsen apre una porta ed entra nello studio, seguito da Juliana e da sua moglie Caroline.

Lo studio é molto accogliente. C’é un’elegante scrivania poi un divano e una poltrona mentre un’intera parete é adibita a libreria, con tanti scaffali pieni di libri antichi e moderni.Sullo scaffale più basso della libreria sta camminando un gatto a pelo lungo, completamente bianco.

AbendsenPosso offrirle qualcosa da bere?

JulianaOh no...grazie.Non si preoccupi.(poi)Lei conosce il libro dell’oracolo? L’I-Ching?

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Abendsen é di spalle e si sta versando del whisky.

AbendsenNo, non lo conosco.

Sig.ra Abendsen(nel frattempo si é seduta sul divano)Non prenderla in giro.Sì, signora. Mio marito conosce bene l’oracolo.

JulianaHo letto il suo libro.Mi é piaciuto molto ma...mi dica...come faceva a sapere tutte quelle cose sull’altro mondo di cui ha parlato?

Abendsen si volta a guardare Juliana ma non dice nulla.

In sottofondo sentiamo il coro del “Va pensiero” dal Nabucco di Giuseppe Verdi.

JulianaHa usato l’oracolo?Non voglio scherzi o battute.Mi risponda sinceramente.

Abendsen(primo piano)E’ una domanda alla quale é difficile rispondere.

Juliana(decisa)No, non lo é.

Dalla stanza accanto provengono delle risate.

JulianaPerché ha scritto quel libro?

Abendsen(camminando su e giù col bicchiere in mano)A che serve quella spilla sul vestito di mia moglie? A scacciare gli spiriti maligni o é lì semplicemente perché quella spilla piace a mia moglie??

JulianaPerché cambia argomento?Vuole evitare di rispondere alla mia domanda?

La Mdp inquadra per un attimo la signora Abendsen per poi tornare su Hawthorne Abendsen.

AbendsenOgnuno ha i suoi...segreti tecnici.Lei ha i suoi, io i miei.Lei deve leggere il mio libro e accettarlo per quello che é, per quello che vale.

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Senza chiedersi cosa ci sia dietro...

La Mdp inquadra fissamente Abendsen.Adesso é irritato, meno educato di prima.

JulianaNel suo libro...lei sembra indicare una via d’uscita.Non é questo che intendeva dire?

Abendsen(sarcastico)Una via d’uscita...

JulianaQuesto libro ha fatto molto per me.Mi ha fatto capire che non c’é niente di cui aver paura, niente da desiderare, da odiare o da evitare.Ci sono molte cose che non dipendono dalla nostra volontà.

Abendsen(serio)Secondo me, c’é molto in questo mondo per cui il gioco valga la candela.

Juliana(annuendo e sedendosi)C’é un’altra cosa che devo dirle.Ho viaggiato fino a Denver insieme ad una spia nazista. Quell’uomo voleva venire qua e ucciderla.

La signora Abendsen si porta una mano alla bocca.Suo marito Hawthorne, invece, non sembra poi tanto meravigliato.

Juliana(continuando)Lei dovrebbe andare in un posto più sicuro, dove non possano rintracciarlo.A quanto pare, c’é chi, a Berlino, la detesta.

Abendsen(primo piano)Che ne é stato di quello che é venuto fino a Denver con lei?Perché non é qui?

JulianaL’ho ucciso.

Abendsen(un po’ imbarazzato)L’ha ucciso.A causa mia.Non so cosa dirle... Grazie.

Sig.ra AbendsenSe qui non siamo al sicuro possiamo trasferirci...Potresti almeno acquistare una pistola...

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Abendsen(facendo di no col capo)Se davvero vogliono possono sempre arrivare fino a me.Anche se vivo su un eremo, anche se possiedo un arsenale di armi.

JulianaE’ stato l’oracolo a scrivere il suo libro, non é vero?

Abendsen posa il bicchiere dopodiché si siede sulla poltrona, proprio di fronte a Juliana.

AbendsenVuole sapere la verità?

Juliana fa di sì con la testa.

Sig.ra AbendsenDiglielo Hawthorne.Ha il diritto di saperlo, visto quello che ha fatto per te.

Abendsen non risponde ancora.

Sig.ra AbendsenGlielo dirò io allora.Mio marito ha usato l’I-CHING. Lo ha interrogato su tutto. Sui personaggi, sulle singole battaglie. Tutto.Gli ci sono voluti dieci anni per scriverlo.

JulianaMi chiedo perché mai l’oracolo abbia voluto scrivere un romanzo...E poi... perché proprio un romanzo in cui tedeschi e giapponesi hanno perso la guerra?Perché proprio quella storia e non un’altra?

AbendsenL’oracolo mi ha ispirato. Ma il libro l’ho scritto IO, sia chiaro...

JulianaSì.Ma perché le ha ispirato proprio QUESTO?

AbendsenNon glielo chiederò io.Se vuole, lo chieda lei all’oracolo.

Juliana(primo piano, con un filo di voce)Sì.

Primo piano del viso di Caroline Abendsen.Suo marito si alza, apre un cassetto della scrivania, dopodiché torna a sedersi col libro dell’I-CHING in mano.

Abendsen(porgendo il libro a Juliana)Può pronunciare la domanda a voce alta.

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Qui non abbiamo segreti.

Juliana annuisce, emozionata.La Mdp inquadra prima la signora Abendsen poi suo marito.

Juliana(pronunciando lentamente le parole)Oracolo...Perché hai scritto La Cavalletta non si alzerà più?Che cosa dovrebbe insegnarci?

Juliana lancia le monete che gli ha porto Abendsen.

Abendsen(abbassando lo sguardo per vedere il responso)Sun in cima.Tui in fondo...

Juliana(interrompendolo)E’ Chung Fu. La verità interiore.Ho capito cosa vuol dire,cosa significa...

Abendsen(ha un’aria sconvolta)Significa che il mio libro é vero, non é così?

JulianaSì.

AbendsenLa Germania e il Giapponese davvero hanno perso la guerra?

JulianaSì.

Abendsen si alza in piedi e richiude il volume dell’I-CHING.

JulianaNemmeno lei é in grado di accettarlo, vero?

AbendsenNon sono sicuro di niente.

Juliana(primo piano,deciso)Ci creda.

Juliana si alza in piedi.

JulianaPenso che andrò via.Vi ringrazio molto.

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Anche Abendsen e sua moglie si alzano.

Juliana esce dallo studio e attraversa il salone pieno di invitati.Ma si accorge che Abendsen é dietro di lei e la sta guardando.

AbendsenSono... contento che lei sia venuta qui...a condividere con noi questa rivelazione.E ancora grazie per quello che lei ha fatto a Denver.

Abendsen tende una mano.Lei gliela stringe.

JulianaBuonanotte.E faccia come dice sua moglie. Si procuri un’arma.

Abendsen(con noncuranza)No, non voglio lasciarmi sopraffare da questa cosa...

Sig.ra AbendsenDove andrà adesso, signora Frink?

Juliana(scrollando le spalle)Non lo so proprio.Forse tornerò da mio marito Frank.Comunque... andrò da qualche parte.

La Signora sorride.Juliana apre la porta ed esce dall’abitazione degli Abendsen.

La porta alle sue spalle si richiude lentamente.

Dinanzi a lei la strada é buia e completamente deserta.Juliana comincia a camminare, dirigendosi verso la sua Auto.

Il cielo é molto nuvoloso, ma,tra le nuvole, fa capolino qualche stella.

Dissolvenza in nero.

Cominciano a scorrere i titoli di coda con, in sottofondo, Aria sulla IV Corda di Johann Sebastian Bach.

UN FILM DITERRY GILLIAM

Personaggi e interpreti

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Frank FrinkJOHN MALKOVICH

Robert ChildanJEREMY IRONS

Juliana FrinkEMMA THOMPSON

Baynes/Rudolf WegenerSTELLAN SKARSGARD

TagomiTAKESHI KITANO

Hawthorne AbendsenLIAM NEESON

Peter Wyndham MatsonHARVEY KEITEL

Joe CinnadellaGIOVANNI RIBISI

Ed McCarthyPHILIP SEYMOUR HOFFMAN

Hugo ReissJURGEN PROCHNOW

Shinjiro Yatabe/Generale TedekiKEN TAKAKURA

Tratto daL’Uomo nell’alto castello di Philip K. Dick

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SceneggiaturaTerry GilliamGaetano Perrotta

Direttore della FotografiaRoger Deakins a.s.c.

MontaggioThelma Schoonmaker

Musiche di Philip Glass

Scenografie e CostumiDante Ferretti

ProduttoriCesare Carugi (Cadillac Ranch)Gerald Kennedy (World Entertainment)

CoProduttoreTerry Gilliam

Film girato in Inghilterra e negli Stati Uniti

LA SVASTICA SUL SOLETM

®2002 World Entertainment

® 2002 Cadillac Ranch Productions

Fine