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PER SAPERNE DI PIU’ Su queste tematiche esiste una notevole pubblicistica, di seguito si segnalano alcuni siti web di valenza istitu- zionale, che si occupano di salute e di ambiente e quindi anche dell’argomento campi elettromagnetici. Organizzazione Mondiale della Sanità http://www.who.int CNR - Istituto Fisica Applicata http://www.ifac.cnr.it APAT (Agenzia Prevenzione dell’Ambiente e per i servizi Tecnici) http://www.sinanet.apat.it ARPA ER (Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente Emilia–Romagna) http://www.arpa.emr.it stampato del Centro Stampa del Comune di Ravenna su carta ecologica al 100% Viaggio tra le “ONDE“ A cura dell’Assessorato Ambiente Comune di Ravenna Cosa sono i campi e le onde elettromagnetiche, quali sono le sorgenti che li producono, quali gli effetti che possono causare sulla salute

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PER SAPERNE DI PIU’

Su queste tematiche esiste una notevole pubblicistica, di seguito si segnalano alcuni siti web di valenza istitu-zionale, che si occupano di salute e di ambiente e quindi anche dell’argomento campi elettromagnetici.

Organizzazione Mondiale della Sanità http://www.who.int

CNR - Istituto Fisica Applicata http://www.ifac.cnr.it

APAT (Agenzia Prevenzione dell’Ambiente e per i servizi Tecnici)

http://www.sinanet.apat.it

ARPA ER (Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente Emilia–Romagna)

http://www.arpa.emr.it

stampato del Centro Stampa del Comune di Ravenna su carta ecologica al 100%

Viaggio tra le “ONDE“

A cura dell’Assessorato Ambiente Comune di Ravenna

Cosa sono i campi e le onde elettromagnetiche, quali sono le sorgenti che li producono,

quali gli effetti che possono causare sulla salute

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ONDE ELETTROMAGNETICHE E SPETTRO ELETTROMAGNETICO

Generalità

La presenza di cariche elettriche ed il loro movimento (corrente elettrica) dà origine a campi elettrici e campi magnetici. La variazione nel tempo della corrente elettrica, che percorre un filo o un’antenna, produce dei campi elettrici e magnetici che si diffondono nello spazio sotto forma di onde: siamo quindi in presenza di campi elettromagnetici (cem) ed onde elettromagnetiche che si propagano trasportando energia.

La caratteristica più importante delle onde elettromagneti-che è la lunghezza d’onda (da questa si ricava la sua frequenza). Di seguito (fig. 1) si riporta lo Spettro Elettromagnetico in scala logaritimi-ca, in cui si evidenziano le onde radio (hanno le frequenze più basse e le lunghezze d’onda più lunghe), fino ai raggi gamma (frequenze più elevate), passando per la luce visibile.

Fig.1 – Spettro elettromagnetico

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PRECAUZIONI PER L’USO DEL TELEFONINO CELLULARE

1) Non usare il cellulare in auto

L’uso del cellulare in auto determina un aumento della possibilità di incidenti stradali; non a caso il codice stradale si è di recente adeguato regolamentando il suo uso durante la guida.

2) Minimizzare l’esposizione ai CEM Non potendo escludere in assoluto un rapporto causa - effetto tra campi elettromagnetici e salute, tenendo conto del principio di precauzione, che fra l’altro prevede che il livello di esposizione sia il più basso possibile, è opportuno adottare una serie di comportamenti adeguati:

⇒ Utilizzare un auricolare, per allontanare l'antenna del cellulare dalla testa.

⇒ Limitare l’uso alle chiamate essenziali. Un utilizzo prolungato del cellulare aumenta il calore prodotto nell'area cerebrale. E’ consigliabile non eccedere nell'utilizzo o cercare di ridurre la durata della telefonata.

⇒ Se possibile, evitare di fare una chiamata quando l’intensità del segnale di campo è al minimo. Il cellulare impiega una maggiore quantità d'energia per comunicare con il ripetitore più vicino e quindi una maggiore potenza di emissione. Meglio quindi telefonare all’aperto.

⇒ Far utilizzare il cellulare ai bambini soltanto in situazioni d'emergenza.

⇒ Orientarsi nelle scelte individuali sul telefonino selezionando le nuove tecnologie a minor impatto elettromagnetico. I telefonini più recenti hanno un tasso SAR più basso che nel passato. Quindi se avete un vecchio cellulare di 5-6 anni è forse il caso di sostituirlo con uno più recente, anche a basso costo, per avere un minore carico di emissioni elettromagnetiche.

⇒ Non mettere il telefonino in tasca o a contatto con il corpo. Possibilmente riporlo sul tavolo dell'ufficio o negli indumenti appesi.

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Fig. 3 – Stima del campo elettrico prodotto dagli impianti per la telefonia mobile ad 1 metro dal suolo

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Maggiore è la lunghezza d’onda (distanza fra le due creste dell’onda), minore è la frequenza (numero di onde nell’unità di tempo) e l’energia che ad essa è associata.

Dall’analisi della fig. 1, partendo da sinistra, si individuano le cosiddette radiazioni ionizzanti: raggi gamma; raggi x; raggi ultravioletti. L’energia associata a tali radiazioni è in grado di rompere i legami delle molecole (ionizzazione) e quindi è in grado di danneggiare anche il materiale biologico. Non essendovi dubbi circa i rischi connessi per la salute dei soggetti ad esse esposti, è stata da tempo regolamentata dal legislatore, sia comunitario che nazionale. Le restanti porzioni dello spettro hanno le caratteristiche di radiazioni radiazioni non ionizzanti, ossia incapaci di effetti di ionizzazione, anche ad elevate potenze.

A scendere nell’intervallo delle frequenze e quindi delle energie ad esse associate, il visibile è il campo di radiazioni elettromagnetiche percettibili dall'occhio umano, mentre i raggi infrarossi (IR) sono emessi da tutti i corpi a qualunque temperatura. Scendendo ulteriormente nelle frequenze, troviamo le microonde, che sono invece alla base delle trasmissioni per la telefonia mobile, del funzionamento dei radar e che sono usate anche per costruire forni (forni a microonde appunto) etc ...

Infine troviamo le onde radio su cui si basano le trasmissioni televisive e radiofoniche.

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CAMPI ELETTROMAGNETICI E SALUTE

Dal 1996 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) coordina un programma di ricerca con l’obiettivo di stabilire gli effetti sulla salute e sull’ambiente dell’esposi-zione ai campi elettromagnetici da 0 a 300 Giga Hertz (300 Miliardi di Hertz), che esplicitamente prevede tra le sue attività la revisione critica della letteratura scientifica sugli effetti biologi-ci dell’esposizione a campi elettromagnetici.

Gli studi sono tesi a valutare eventuali effetti a breve e/o a lungo termine, distinguendo anche tra effetti biologici ed effetti sanitari. Il fatto che vi sia-no effetti biologici rilevabili (ad esempio cessione di calore), non compor-ta necessariamente dei danni alla salute, i quali si verificano quando l’effetto biologico è al di fuori dell’intervallo in cui l’organismo umano può normalmente compensare. Per assicurare che i cittadini ed i lavoratori vivano in ambienti in cui non siano presenti rischi per la salute dovuti ai campi elettromagnetici nell’intervallo di frequenza delle radiazioni NON ionizzanti e che i vari dispositivi che emettono radioonde siano sicuri, la Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ioniz-zanti (ICNIRP), che è un'organizzazione non governativa formalmente riconosciuta dall'OMS, ha emesso delle linee guida in cui si fissano dei limiti cautelativi per il campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico. Le indicazioni dell’ICNIRP sono state fatte proprie dalla normativa europea e, nel caso dell’Italia, sono state recepite adottando limiti, valori di attenzione ed obiettivi di qualità cautelativamente ancora più bassi.

Visto che i limiti per i campi elettromagnetici sono molto superiori ai livelli che si incontrano di solito negli ambienti di vita, in base alle conclusioni dell’OMS si può sostenere che, ai livelli di esposizione a cui normalmente sono sottoposti i cittadini nella loro vita quotidiana gli studi scientifici effet-tuati indicano che i campi elettromagnetici ad alta frequenza (microonde) non sono in grado di causare o favorire la comparsa di tumori né di ridurre la durata della vita.

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Oltre alle misure puntuali si sono effettuate anche delle misure del campo elettrico in continuo, grazie all’uso di centraline che sono in grado di registrare una rilevazione media di campo elettrico o magnetico. Le centraline presenti in ambito provinciale possono operare sulle ventiquattro ore, per periodi anche di alcune settimane. Si segnala che alla pagina: http://www.arpa.emr.it/ravenna/radiazioni/campagne.htm si possono consultare i risultati delle campagne di monitoraggio in continuo dei c.e.m. effettuate dalla Sezione Provinciale ARPA di Ravenna. Per completare il quadro della situazione del territorio dal punto di vista del fondo elettromagnetico è bene rilevare anche che, in base alle caratteristiche delle S.R.B. installate sul territorio, ARPA procede periodi-camente ad effettuare delle stime del fondo elettromagnetico originato da tali fonti. Come si può vedere nella figura 3, relativa all’area urbana di Ravenna, nelle ipotesi molto cautelative di massimo carico di tutti gli impianti e di assenza di ostacoli (edifici, alberi, ecc...), la stima del fondo elettromagnetico ad un metro dal suolo fornisce dei valori del campo elettrico sempre inferiori a 3 Volt/metro. I valori reali misurati risultano naturalmente molto inferiori poiché, la stima è molto cautelativa.

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CONTROLLI

Su tutto il territorio comunale, dal 1999 al marzo 2008, sono state effettuate da Arpa complessiva-mente 2.046 misure puntuali di campo elettrico alla frequenza delle radioonde – microonde, rappresentate nella figura. Dalla rappresentazione grafica a torta dei valori delle misure, si nota che oltre il 96% delle misure eseguite risultano inferiori ai 6 Volt/m che rappresentano il valore di esposizione e di attenzione da rispettare, ove la permanenza delle persone si prolunga ogni giorno per almeno 4 ore al giorno. Gran parte delle altre misure, inoltre, sono riferite ad aree ove non si realizza tale condizione e dove pertanto il limite è di 20 V/metro. Nello 0,44% dei casi sono stati rilevati invece valori oltre i 20 Volt /metro ed in tali casi, come in ogni caso i limiti siano superati l’Amministrazione è intervenuta per imporre il risanamento dell’impianto. Non solo, ma oltre il 70 % degli stessi é risultato essere pari o inferiore ad 1 V/m e, considerato che tali misure si sono effettuate nelle aree ritenute più esposte ai cem, tale risultato evidenzia una possibile esposizione della popolazione ai cem molto più bassa.

Fig. 2 - Valori misurati da Arpa dal 1999 a Marzo 2008 nell’ambito delle attività di controllo

Misure di Campo Elettrico - Comune di Ravenna1999 - Aprile 2008

46,38%

0,44%1,47%1,71%1,81%

3,86%

19,89%

24,44%

<0,5 V/m

0,5 - 1,0 V/m

1,1 - 3,0 V/m

3,1 - 4,5 V/m

4,6 - 6,0 V/m

6,1 - 9,0 V/m

9,1 - 20 V/m

>20 V/m

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LE STAZIONI RADIO BASE (SRB) – Antenne per la telefonia mobile

Le stazioni radio base per la telefonia mobile sono gli impianti di telecomunicazione che, per la loro capillare diffusione sul territorio, generano maggiore preoccupazione tra i cittadini. La potenza media emessa da una singola antenna di una SRB, varia da pochi Watt a qualche decina di Watt. Questi impianti operano nella banda di frequenza delle microonde. L’emissione di energia da parte di una SRB è variabile nel tempo e dipende dal traffico telefonico nell’area e dalle condizioni radioelettriche con le quali vengono effettuate le comunicazioni fra SRB e telefonini. In generale, a parità di numero di telefonate attive contemporaneamente, la SRB emette una maggiore energia se, per esempio, gli utenti telefonano dall’interno degli edifici, rispetto al caso che le telefonate si effettuino in esterno; tali considerazioni si possono fare anche per i telefoni cellulari.

Relativamente ai campi elettromagnetici a bassa frequenza (quali quelli emessi, per esempio, da elettrodomestici ed elettrodotti), lo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) li ha classificati come “possibili cancerogeni per l’uomo”, in quanto é stato riscontrato, in determinati studi, un incremento, seppur limitato, del rischio di leucemia in-fantile associato all’esposizione a questo tipo di radiazioni. Il giudizio si basava su analisi ottenute aggregando i dati di diversi studi epidemiologici. L’evidenza epidemiologica era però indebolita da proble-mi metodologici, come potenziali distorsioni di selezione ed inoltre gli studi su animali sono risultati per la maggior parte negativi; nessuna confer-ma sicura viene da studi in vitro. I dati su effetti di questo tipo a lungo termine devono quindi trovare ulteriori conferme non essendo pervenute ancora risposte definitive. Viste le premesse, i paesi Europei ed in genera-le i principali paesi avanzati, si sono dotati di normative atte ad applicare il principio di cautela: é questo il caso della Legislazione nazionale (fra le più cautelative nel mondo) ed in particolare della Legge n. 30/2000 e s.m.i. della Regione Emilia Romagna (molto cautelativa soprattutto nel campo dei campi magnetici generati da elettrodotti).

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I CELLULARI

Il telefono cellulare è un dispositivo a bassa potenza (emissione media inferiore a 1 Watt), ma poiché l’antenna si trova normalmente molto vicino alla testa, può compor-tare un assorbimento di energia “elevato” (esposizione attiva), significativamente superiore rispetto all’energia assorbita a causa della presenza di una SRB ubicata in prossimità della propria abitazione (esposizione passiva). L’esposizione passiva è variabile nel tempo e dipende dal traffico telefonico presente nell’area, mentre l’esposizione attiva dipende dal tempo che si trascorre al telefono e dal livello di segnale della SRB che fornisce il servizio nell’area. Quando il livello di segnale generato dalla SRB é basso, il telefonino emette una quantità di energia più alta per garantire la qualità della comunicazione. Per diminuire l’esposizione attiva é necessario che vi sia una distribuzione ottimizzata delle SRB e quindi del segnale (buona copertura radio).

Attentamente studiati sono inoltre i fenomeni di interferenza, osservati in portatori di alcuni tipi di pacemaker e di altri dispositivi impiantati, come pompe per l’infusione di farmaci o defibrillatori cardiaci. Ai portatori di pacemaker si consiglia di tenere il telefonino ad una distanza di sicurezza di 30 cm dal pacemaker stesso. Infatti, fenomeni di interferenza (reversibili e non associati a sintomi clinici) sono stati osservati solo con il pacemaker a diretto contatto col telefonino e nei 3 - 5 secondi che precedono lo squillo. Non c’é invece alcuna prova che le stazioni radio base per la telefonia mobile influiscano sul funzionamento del pacema-ker, naturalmente se si rispettano i limiti di esposizione indicati dalle normative vigenti.

In Italia é in aumento il numero delle persone che riferiscono la comparsa di sintomi aspecifici, prevalentemente soggettivi (quali debolezza muscolare, dolori o bruciori diffusi, perdita della memoria, nausea, tachicardia o palpitazioni, disturbi del sonno o del ritmo sonno-veglia ...), messi in relazione con la vicinanza a stazioni radio base per la telefonia mobile, a cellulari ed a linee elettriche. I dati scientifici finora disponibili però non dimostrano un rapporto causa-effetto tra campi elettromagneti-ci e comparsa di “ipersensibilità”.

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NORME RELATIVE ALLE “ALTE FREQUENZE”

Per le radioonde - microonde, la normativa italiana vigente (D.P.C.M. 08/07/03), fissa i limiti di esposizione, valori di attenzione, obiettivi di qualità. I limiti di esposizione devono essere rispettati in tutti i luoghi ove possa accedere una persona. Per le sorgenti presenti nel territorio di Ravenna il limite da considerarsi per il campo elettrico é pari a 20 V/m. Nei luoghi ove é prevista la permanenza di persone per oltre quattro ore bisogna invece rispettare i valori di attenzione (interno edifici) e l’obietti-vo di qualità (luoghi all’aperto). In questo caso il valore di campo elettri-co da considerarsi é pari a 6 V/m. Da rilevare che i valori di campo elettrico non hanno un andamento lineare, ossia se il valore è 3 Volt/metro, la densità di potenza del campo elettrico non è la metà rispetto a 6 Volt /metro, ma è pari ad 1/4 in termini di valore energetico.

Ecco il quadro di confronto fra limiti e valori di riferimento della normativa italiana, fra le più cautelative nel mondo e quella di alcuni paesi industrializzati:

Frequenza (MHz)

Italia (V/m)

Germania (V/m)

USA (V/m)

Giappone (V/m)

900 20 ÷ 6 41 47 47

1800 20 ÷ 6 58 61 61

2100 20 ÷ 6 61 61 61

Con la L.R. 30/2000, la Regione Emilia-Romagna ha emanato le norme per la tutela della salute e la salvaguardia dell’ambiente dall’inquinamento elet-tromagnetico che regolano l’inserimento di linee elettriche, delle emittenti radio-televisive e degli impianti per la telefonia mobile con la valutazione complessiva dei programmi dei gestori. Tale norma, fra l’altro, prevede il risanamento degli impianti che non rispettano i limiti.