per saldo Imu e Tasi in piazza San Pietro SETTE · Essendo anche medico, padre Camillo Ripamonti...

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esibizionistica) che vanno rintrac- ciati in un compiacimento esagera- to per i propri tratti di benessere e in un’invidia sociale per cui si tende a soffrire dei successi degli altri». Una situazione che porta – non usa mez- zi termini la sociologa – a un «“in- carognimento” dell’atteggiamento personale nei confronti degli altri. Una mancanza di empatia che ha immiserito la temperie culturale in cui viviamo facendoci ammalare di rassegnazione». Oltre agli anticorpi spirituali di cui ha parlato il Papa, Elisa Manna ne propone uno civico: «Gli insegnan- ti devono tornare a essere i protago- nisti dello sviluppo culturale e so- ciale della nostra città». Un «eserci- to di maestri» – prendendo in pre- stito l’espressione di Gesualdo Bufa- lino, conclude Manna – «motivati, non deprezzati e stressati da una po- litica che non ne premia il valore». Nelle parole del Papa, per il socio- logo Maurizio Fiasco, «c’è l’indica- zione di un principio di responsabi- lità; un richiamo alla classe dirigen- te a una motivazione che dall’alto verso il basso de- ve coinvolgere tutti colo- ro che, con ruoli grandi o piccoli, incidono nella vi- ta quotidiana della co- munità». La missione del- le classi dirigenti «non è solo quella di far funzio- nare le tecnostrutture de- gli apparati amministra- tivi, ma è soprattutto por- si come modello di com- portamento collettivo». Ritornare al bene comu- ne, come indica il Papa, «vuol dire essere capaci di tornare a coltivare un’idea di futuro». A Roma «la co- sa pubblica, molto spes- so, diventa un prolunga- mento dell’interesse pri- vato». Questa è «la gran- de ipocrisia delle classi di- rigenti» che questa città, «centro della ricerca uni- versitaria e polo culturale tra i più grandi del Paese, non può più tollerare». Madre, aiuta questa città a svi- luppare gli “anticorpi” contro alcuni virus dei nostri tempi». È l’invo- cazione della preghiera mariana pro- nunciata l’8 dicembre dal Papa, nel tra- dizionale atto di venerazione alla sta- tua dell’Immacolata in piazza di Spa- gna. Nella preghiera, Francesco li elen- ca tutti questi virus, che corrompono la città: «l’indifferenza, che dice: “Non mi riguarda”; la maleducazione civica che disprezza il bene comune; la paura del diverso e dello straniero; il conformi- smo travestito da trasgressione; l’ipo- crisia di accusare gli altri, mentre si fan- no le stesse cose; la rassegnazione al degrado ambientale ed etico; lo sfrut- tamento di tanti uomini e donne». «Aiu- taci a respingere questi e altri virus con gli anticorpi che vengono del Vangelo», l’invito di Francesco: «Fa’ che prendia- mo la buona abitudine di leggere ogni giorno un passo del Vangelo e, sul tuo esempio, di custodire nel cuore la Pa- rola, perché, come un buon seme, por- ti frutto nella nostra vita». Infine l’in- vocazione alla Vergine: «Concedici, spe- cialmente nella prova e nella tentazio- ne, di fissare lo sguardo sulle tue mani aperte, che lasciano scendere sulla ter- ra le grazie del Signore, e di spogliarci di ogni orgogliosa arroganza, per rico- noscerci come veramente siamo: pic- coli e poveri peccatori, ma sempre tuoi figli. E così di mettere la mano nella tua per lasciarci ricondurre a Gesù, nostro fratello e salvatore, e al Padre celeste, che non si stanca mai di aspettarci e di perdonarci quando ritorniamo a Lui. Grazie, o Madre, perché sempre ci a- scolti». Christian Giorgio O « Coltivare un’idea di futuro contro i «virus» di Roma Fiasco, Manna e padre Ripamonti riflettono sul monito di papa Francesco DI CHRISTIAN GIORGIO stata la preghiera di un vesco- vo che custodisce nel cuore u- na grande speranza per la pro- pria diocesi. Una preghiera «circo- stanziata», rivolta alla Vergine e uti- le alla città, perché descrive «il con- testo sociale e culturale vissuto da tutti coloro che qui vivono o sem- plicemente passano per lavoro». Nel- le parole rivolte dal Papa all’Imma- colata lo scorso 8 dicembre, «i ro- mani possono imparare a preveni- re i rischi di quei virus pronti ad in- fettare le loro vite». È l’analisi del direttore del Centro A- stalli, il Servizio per i rifugiati dei Ge- suiti al centro di Roma visitato dal Pa- pa nel 2013. Essendo anche medico, padre Camillo Ripamonti dei virus conosce la struttura e la carica pato- gena: «Certe malattie le contrai in- consapevolmente, i microrganismi sono presenti nell’ambiente in cui vi- vi. La diagnosi, certe volte, arriva mol- to tempo dopo l’insorgenza dei pri- mi sintomi». Francesco ha parlato di indifferenza, maleducazione civica, conformismo travestito da trasgres- sione, ipocrisia, paura del diverso e dello straniero. «Accompagnando il percorso uma- no di tanti richiedenti asilo e rifu- giati, ci si imbatte spesso nello sguar- do di chi, da cristiano, non è in gra- do di assumersi la responsabilità per quella parte di Regno che gli è stata affidata». È lo sguardo dell’indiffe- renza che diventa paura, «costruia- mo muri per tenere fuori il “diver- so”. Al Centro Astalli cerchiamo di scavalcarli con la cultura dell’incon- tro. Quando guardi una persona ne- gli occhi e conosci la sua storia, ti ac- corgi che i desideri e le speranze che risiedono nel suo cuore sono tanto simili alle tue. In questo “ricono- scersi” cadono le barriere». Per la sociologa Elisa Manna, re- sponsabile del Centro studi della Ca- ritas diocesana, parlando di confor- mismo «il Papa ha centrato il tratto più caratterizzante la nostra epoca». Un “virus” che porta con sé «una se- rie di effetti secondari (narcisismo, uso spasmodico dei social in chiave È la preghiera. Gli «anticorpi» del Vangelo www.romasette.it facebook.com/romasette twitter.com/romasette ROMA SETTE E DITORIALE LEGGE SULLE DAT LA DIREZIONE SBAGLIATA DI ANGELO ZEMA sostenitori esultano. Parlano di «pagina di civiltà» o di «passo in avanti per la dignità della persona», lanciano gli “yes, we can” (“sì, possiamo”… sottinteso “morire”) evocando Obama. Fino a Marco Cappato che, con chiarezza, annuncia: «Prossima tappa: #eutanasialegale per essere #liberifinoallafine». Ma, dopo l’approvazione definitiva della legge sulle Dat (“Disposizioni anticipate di trattamento”) o sul biotestamento che dir si voglia, c’è poco da esultare. Prevalgono invece amarezza e preoccupazione per quel diritto alla morte che la nuova normativa sembra introdurre nel nostro ordinamento. Diritto a morire e lasciarsi morire, a farsi lasciar morire, anche se il medico non fosse d’accordo, anche se potrebbe e vorrebbe intervenire garantendo fino all’ultimo la sua professionalità e competenza in nome di un codice deontologico che questa legge calpesta. Perché è questo che di fatto sancisce il provvedimento varato dal Senato in via definitiva a fine legislatura e a fini elettorali, senza nessuna modifica rispetto al testo licenziato dalla Camera, nonostante le decine di pareri forniti nei mesi scorsi da esperti e associazioni per sciogliere alcuni nodi irrisolti. Sancisce ad esempio che idratazione e nutrizione sono considerate “trattamenti sanitari” e quindi possono essere sospesi grazie a quel principio di autodeterminazione del paziente che è il vero elemento cardine della legge. Segno dell’ossequio del Parlamento alla deriva individualista che dilaga nel Paese e che questo provvedimento non potrà che alimentare. La negazione dell’alleanza medico–paziente apre le porte all’eutanasia omissiva e del resto, come abbiamo visto, i sostenitori della legge – che hanno avuto un grande sostegno a livello mediatico – non fanno mistero dei prossimi passi che vorrebbero mettere in atto. Facilitare sempre più il “diritto a morire”, in contrasto con la Costituzione. Mentre ciò che davvero conta, come ha ricordato il Papa qualche settimana fa, è l’«imperativo categorico di non abbandonare mai il malato». Nel sostegno soprattutto alle fragilità estreme, dove la soluzione non è nello “staccare la spina”, nel banalizzare la vita e la morte, ma nella vicinanza autentica e nella cura adeguata – pur senza sconfinare nell’accanimento terapeutico –, nell’umanizzare la condizione del malato e del morente. C’è molto da fare in questo ambito, sul terreno sanitario, sociale, culturale, educativo. Ma la legge sulle Dat va nella direzione sbagliata. I Nelle tende ai Santi Apostoli il sapore della famiglia DI MICHELA ALTOVITI n’unica grande famiglia: questo si considerano i 76 nuclei familiari sfrattati lo scorso agosto dall’edificio di via Quintavalle, a Cinecittà, che hanno trovato rifugio nell’atrio della basilica minore dei Santi Apostoli, a due passi da piazza Venezia. «Per noi non esiste nazionalità: italiani, africani, immigrati dalle terre dell’Est, insieme lottiamo per i nostri diritti – spiega Katia – cercando di aiutarci come possiamo». E lunedì pomeriggio, una forma di aiuto e vicinanza è stata offerta anche da un’équipe di medici volontari che si sono resi disponibili per visite specialistiche gratuite. «Proprio in concomitanza con l’irrigidirsi delle temperature – ha detto il responsabile organizzativo – e sapendo che tra gli sfollati ci sono anche tanti bambini e anziani, abbiamo voluto dare il nostro contributo». E così un pediatra, un cardiologo, un otorinolaringoiatra, un oculista e un ortopedico hanno offerto la loro consulenza insieme anche ad un infermiere che ha misurato la pressione a tante persone. «Molti di noi, specie i bambini – riferisce Angela – hanno raffreddori e bronchiti ma c’è anche chi soffre di malattie croniche, come mio figlio che è diabetico, o chi ha subito da poco un intervento, ad esempio all’ernia del disco». Fino a qualche settimana fa, tra le tende canadesi che fanno da casa alle famiglie c’era anche una mamma che ha dato alla luce due gemelli: «A quattro giorni dal parto era qui con noi», racconta ancora Angela. «Di sicuro la consulenza medica di eccellenza – chiosa padre Agnello Stoia, parroco dei Santi Apostoli – è qualcosa di importante, così come il servizio della Croce Rossa i cui volontari passano regolarmente fornendo qualche cura e medicinale». Tuttavia, considerato anche il freddo di queste ultime giornate, il francescano auspica che «questa pagina della città di Roma si chiuda presto, e non certo perché sia scomodo per me o per i confratelli offrire riparo» ma a motivo della «preoccupazione per queste persone che vivono in tenda da mesi in condizioni precarie». Padre Agnello evidenzia come questa situazione di povertà strida in un luogo così centrale della Capitale ma anche come sia «sale evangelico che ha sensibilizzato tante persone, non solo della parrocchia», e quanto l’accoglienza offerta dai frati «non debba apparire qualcosa di straordinario ma il minimo che si possa fare nell’emergenza, quasi come offrire un tetto a Giuseppe e Maria». Preservare l’unità di questi nuclei familiari è infatti la principale preoccupazione del parroco, in linea con quanto chiedono tutte le persone sfrattate: «Una casa non riusciamo proprio a pagarla – dice Katia – e l’unica certezza per noi è la famiglia, ma il Comune ci chiede la registrazione non all’anagrafe ma secondo le famose linee di fragilità e questo noi lo rifiutiamo» perché vorrebbe dire portare le mamme con i figli minorenni in case famiglia mentre i padri e i figli più grandi altrove e gli anziani in ospizi. «Ma all’unità della famiglia, almeno a questo – conclude con forza –, non rinunciamo». U Un pomeriggio tra i 76 nuclei sgomberati in agosto dall’edificio di via Quintavalle che hanno trovato riparo nell’atrio della basilica Scade domani il termine per il pagamento del saldo Imu e Ta- si 2017. Nelle pagine web del Dipartimento risorse economi- che di Roma Capitale le infor- mazioni utili e il programma di calcolo (www.comune.roma.it). Esenzione prima casa. Sconto per appartamenti affittati a ca- none concordato. Scuola dell’infanzia Dal 16 gennaio le iscrizioni online Dal 16 gennaio le iscrizioni al- le scuole dell’infanzia di Roma Capitale per l’anno 2018-2019. La notizia arriva dal Diparti- mento Scuola, che annuncia a breve la pubblicazione del bando. Iscrizioni fino al 6 feb- braio. L’indicazione è di iden- tificarsi quanto prima sul por- tale di Roma Capitale. oratori Oggi la benedizione dei bambinelli in piazza San Pietro Stamani migliaia di bambini degli oratori romani in piazza San Pietro per la tradizionale benedizione dei bambinelli. Messa in basilica alle 10 pre- sieduta dal cardinale Comastri. Animazione in piazza alla pre- senza del vescovo Gianrico Ruz- za, che rivolgerà un saluto. An- gelus del Papa alle 12. celebrazioni Dal 24 i riti natalizi con il Santo Padre Il 25 il messaggio È la celebrazione della Messa nella notte di Natale ad apri- re le celebrazioni del Papa per il tempo natalizio: inizio do- menica 24 alle 21.30 nella ba- silica di San Pietro. Il 25, alle 12, il messaggio al mondo con la benedizione “Urbi et orbi” dalla loggia centrale. Il 31, al- le 17, celebrazione dei vespri. in città Domani scadenza per saldo Imu e Tasi Esenzione prima casa fisco Anno XLIV – Numero 44 Domenica 17 dicembre 2017 Il Papa e il vicario De Donatis Inserto redazionale di Avvenire Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 [email protected] Tel. 06.6988.6150/6478 Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) 62 Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected]

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esibizionistica) che vanno rintrac-ciati in un compiacimento esagera-to per i propri tratti di benessere e inun’invidia sociale per cui si tende asoffrire dei successi degli altri». Unasituazione che porta – non usa mez-zi termini la sociologa – a un «“in-carognimento” dell’atteggiamentopersonale nei confronti degli altri.Una mancanza di empatia che haimmiserito la temperie culturale incui viviamo facendoci ammalare dirassegnazione».Oltre agli anticorpi spirituali di cuiha parlato il Papa, Elisa Manna nepropone uno civico: «Gli insegnan-ti devono tornare a essere i protago-nisti dello sviluppo culturale e so-ciale della nostra città». Un «eserci-to di maestri» – prendendo in pre-stito l’espressione di Gesualdo Bufa-lino, conclude Manna – «motivati,non deprezzati e stressati da una po-litica che non ne premia il valore».Nelle parole del Papa, per il socio-logo Maurizio Fiasco, «c’è l’indica-zione di un principio di responsabi-lità; un richiamo alla classe dirigen-te a una motivazione chedall’alto verso il basso de-ve coinvolgere tutti colo-ro che, con ruoli grandi opiccoli, incidono nella vi-ta quotidiana della co-munità». La missione del-le classi dirigenti «non èsolo quella di far funzio-nare le tecnostrutture de-gli apparati amministra-tivi, ma è soprattutto por-si come modello di com-portamento collettivo».Ritornare al bene comu-ne, come indica il Papa,«vuol dire essere capaci ditornare a coltivare un’ideadi futuro». A Roma «la co-sa pubblica, molto spes-so, diventa un prolunga-mento dell’interesse pri-vato». Questa è «la gran-de ipocrisia delle classi di-rigenti» che questa città,«centro della ricerca uni-versitaria e polo culturaletra i più grandi del Paese,non può più tollerare».

Madre, aiuta questa città a svi-luppare gli “anticorpi” contro

alcuni virus dei nostri tempi». È l’invo-cazione della preghiera mariana pro-nunciata l’8 dicembre dal Papa, nel tra-dizionale atto di venerazione alla sta-tua dell’Immacolata in piazza di Spa-gna. Nella preghiera, Francesco li elen-ca tutti questi virus, che corrompono lacittà: «l’indifferenza, che dice: “Non miriguarda”; la maleducazione civica chedisprezza il bene comune; la paura deldiverso e dello straniero; il conformi-smo travestito da trasgressione; l’ipo-crisia di accusare gli altri, mentre si fan-no le stesse cose; la rassegnazione aldegrado ambientale ed etico; lo sfrut-tamento di tanti uomini e donne». «Aiu-taci a respingere questi e altri virus congli anticorpi che vengono del Vangelo»,l’invito di Francesco: «Fa’ che prendia-

mo la buona abitudine di leggere ognigiorno un passo del Vangelo e, sul tuoesempio, di custodire nel cuore la Pa-rola, perché, come un buon seme, por-ti frutto nella nostra vita». Infine l’in-vocazione alla Vergine: «Concedici, spe-cialmente nella prova e nella tentazio-ne, di fissare lo sguardo sulle tue maniaperte, che lasciano scendere sulla ter-ra le grazie del Signore, e di spogliarcidi ogni orgogliosa arroganza, per rico-noscerci come veramente siamo: pic-coli e poveri peccatori, ma sempre tuoifigli. E così di mettere la mano nella tuaper lasciarci ricondurre a Gesù, nostrofratello e salvatore, e al Padre celeste,che non si stanca mai di aspettarci e diperdonarci quando ritorniamo a Lui.Grazie, o Madre, perché sempre ci a-scolti».

Christian Giorgio

Coltivare un’idea di futurocontro i «virus» di Roma

Fiasco, Manna e padre Ripamonti riflettono sul monito di papa Francesco

DI CHRISTIAN GIORGIO

stata la preghiera di un vesco-vo che custodisce nel cuore u-na grande speranza per la pro-

pria diocesi. Una preghiera «circo-stanziata», rivolta alla Vergine e uti-le alla città, perché descrive «il con-testo sociale e culturale vissuto datutti coloro che qui vivono o sem-plicemente passano per lavoro». Nel-le parole rivolte dal Papa all’Imma-colata lo scorso 8 dicembre, «i ro-mani possono imparare a preveni-re i rischi di quei virus pronti ad in-fettare le loro vite».È l’analisi del direttore del Centro A-stalli, il Servizio per i rifugiati dei Ge-suiti al centro di Roma visitato dal Pa-pa nel 2013. Essendo anche medico,padre Camillo Ripamonti dei virusconosce la struttura e la carica pato-gena: «Certe malattie le contrai in-consapevolmente, i microrganismisono presenti nell’ambiente in cui vi-vi. La diagnosi, certe volte, arriva mol-to tempo dopo l’insorgenza dei pri-mi sintomi». Francesco ha parlato diindifferenza, maleducazione civica,conformismo travestito da trasgres-sione, ipocrisia, paura del diverso edello straniero.«Accompagnando il percorso uma-no di tanti richiedenti asilo e rifu-giati, ci si imbatte spesso nello sguar-do di chi, da cristiano, non è in gra-do di assumersi la responsabilità perquella parte di Regno che gli è stataaffidata». È lo sguardo dell’indiffe-renza che diventa paura, «costruia-mo muri per tenere fuori il “diver-so”. Al Centro Astalli cerchiamo discavalcarli con la cultura dell’incon-tro. Quando guardi una persona ne-gli occhi e conosci la sua storia, ti ac-corgi che i desideri e le speranze cherisiedono nel suo cuore sono tantosimili alle tue. In questo “ricono-scersi” cadono le barriere».Per la sociologa Elisa Manna, re-sponsabile del Centro studi della Ca-ritas diocesana, parlando di confor-mismo «il Papa ha centrato il trattopiù caratterizzante la nostra epoca».Un “virus” che porta con sé «una se-rie di effetti secondari (narcisismo,uso spasmodico dei social in chiave

È

la preghiera.Gli «anticorpi» del Vangelo

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ROMA SETTE

E D I T O R I A L E

LEGGE SULLE DATLA DIREZIONE

SBAGLIATA

DI ANGELO ZEMA

sostenitori esultano. Parlano di«pagina di civiltà» o di «passo inavanti per la dignità della

persona», lanciano gli “yes, we can”(“sì, possiamo”… sottinteso “morire”)evocando Obama. Fino a MarcoCappato che, con chiarezza,annuncia: «Prossima tappa:#eutanasialegale per essere#liberifinoallafine». Ma, dopol’approvazione definitiva della leggesulle Dat (“Disposizioni anticipate ditrattamento”) o sul biotestamento chedir si voglia, c’è poco da esultare.Prevalgono invece amarezza epreoccupazione per quel diritto allamorte che la nuova normativa sembraintrodurre nel nostro ordinamento.Diritto a morire e lasciarsi morire, afarsi lasciar morire, anche se il mediconon fosse d’accordo, anche se potrebbee vorrebbe intervenire garantendo finoall’ultimo la sua professionalità ecompetenza in nome di un codicedeontologico che questa legge calpesta.Perché è questo che di fatto sancisce ilprovvedimento varato dal Senato invia definitiva a fine legislatura e a finielettorali, senza nessuna modificarispetto al testo licenziato dallaCamera, nonostante le decine dipareri forniti nei mesi scorsi da espertie associazioni per sciogliere alcuninodi irrisolti. Sancisce ad esempio cheidratazione e nutrizione sonoconsiderate “trattamenti sanitari” equindi possono essere sospesi grazie aquel principio di autodeterminazionedel paziente che è il vero elementocardine della legge. Segnodell’ossequio del Parlamento alladeriva individualista che dilaga nelPaese e che questo provvedimento nonpotrà che alimentare. La negazionedell’alleanza medico–paziente apre leporte all’eutanasia omissiva e delresto, come abbiamo visto, i sostenitoridella legge – che hanno avuto ungrande sostegno a livello mediatico –non fanno mistero dei prossimi passiche vorrebbero mettere in atto.Facilitare sempre più il “diritto amorire”, in contrasto con laCostituzione. Mentre ciò che davveroconta, come ha ricordato il Papaqualche settimana fa, è l’«imperativocategorico di non abbandonare mai ilmalato». Nel sostegno soprattutto allefragilità estreme, dove la soluzionenon è nello “staccare la spina”, nelbanalizzare la vita e la morte, manella vicinanza autentica e nella curaadeguata – pur senza sconfinarenell’accanimento terapeutico –,nell’umanizzare la condizione delmalato e del morente. C’è molto dafare in questo ambito, sul terrenosanitario, sociale, culturale, educativo.Ma la legge sulle Dat va nelladirezione sbagliata.

I

Nelle tende ai Santi Apostoli il sapore della famigliaDI MICHELA ALTOVITI

n’unica grande famiglia:questo si considerano i 76nuclei familiari sfrattati lo

scorso agosto dall’edificio di viaQuintavalle, a Cinecittà, chehanno trovato rifugio nell’atriodella basilica minore dei SantiApostoli, a due passi da piazzaVenezia. «Per noi non esistenazionalità: italiani, africani,immigrati dalle terre dell’Est,insieme lottiamo per i nostri diritti– spiega Katia – cercando diaiutarci come possiamo». E lunedìpomeriggio, una forma di aiuto evicinanza è stata offerta anche daun’équipe di medici volontari chesi sono resi disponibili per visitespecialistiche gratuite. «Proprio inconcomitanza con l’irrigidirsi delletemperature – ha detto ilresponsabile organizzativo – e

sapendo che tra gli sfollati ci sonoanche tanti bambini e anziani,abbiamo voluto dare il nostrocontributo». E così un pediatra, uncardiologo, un otorinolaringoiatra,un oculista e un ortopedico hannoofferto la loro consulenza insiemeanche ad un infermiere che hamisurato la pressione a tantepersone. «Molti di noi, specie ibambini – riferisce Angela –hanno raffreddori e bronchiti mac’è anche chi soffre di malattiecroniche, come mio figlio che èdiabetico, o chi ha subito da pocoun intervento, ad esempio all’erniadel disco». Fino a qualchesettimana fa, tra le tende canadesiche fanno da casa alle famigliec’era anche una mamma che hadato alla luce due gemelli: «Aquattro giorni dal parto era quicon noi», racconta ancora Angela.«Di sicuro la consulenza medica di

eccellenza – chiosa padre AgnelloStoia, parroco dei Santi Apostoli –è qualcosa di importante, cosìcome il servizio della Croce Rossai cui volontari passanoregolarmente fornendo qualchecura e medicinale». Tuttavia,considerato anche il freddo diqueste ultime giornate, ilfrancescano auspica che «questapagina della città di Roma sichiuda presto, e non certo perchésia scomodo per me o per iconfratelli offrire riparo» ma amotivo della «preoccupazione perqueste persone che vivono intenda da mesi in condizioniprecarie». Padre Agnello evidenziacome questa situazione di povertàstrida in un luogo così centraledella Capitale ma anche come sia«sale evangelico che hasensibilizzato tante persone, nonsolo della parrocchia», e quanto

l’accoglienza offerta dai frati «nondebba apparire qualcosa distraordinario ma il minimo che sipossa fare nell’emergenza, quasicome offrire un tetto a Giuseppe eMaria». Preservare l’unità di questinuclei familiari è infatti laprincipale preoccupazione delparroco, in linea con quantochiedono tutte le persone sfrattate:«Una casa non riusciamo proprio apagarla – dice Katia – e l’unicacertezza per noi è la famiglia, ma ilComune ci chiede la registrazionenon all’anagrafe ma secondo lefamose linee di fragilità e questonoi lo rifiutiamo» perché vorrebbedire portare le mamme con i figliminorenni in case famiglia mentrei padri e i figli più grandi altrove egli anziani in ospizi. «Ma all’unitàdella famiglia, almeno a questo –conclude con forza –, nonrinunciamo».

U

Un pomeriggio tra i 76 nuclei sgomberatiin agosto dall’edificio di via Quintavalle chehanno trovato riparo nell’atrio della basilica

Scade domani il termine per ilpagamento del saldo Imu e Ta-si 2017. Nelle pagine web delDipartimento risorse economi-che di Roma Capitale le infor-mazioni utili e il programma dicalcolo (www.comune.roma.it).Esenzione prima casa. Scontoper appartamenti affittati a ca-none concordato.

Scuola dell’infanziaDal 16 gennaiole iscrizioni online

Dal 16 gennaio le iscrizioni al-le scuole dell’infanzia di RomaCapitale per l’anno 2018-2019.La notizia arriva dal Diparti-mento Scuola, che annuncia abreve la pubblicazione delbando. Iscrizioni fino al 6 feb-braio. L’indicazione è di iden-tificarsi quanto prima sul por-tale di Roma Capitale.

oratori

Oggi la benedizionedei bambinelliin piazza San Pietro

Stamani migliaia di bambinidegli oratori romani in piazzaSan Pietro per la tradizionalebenedizione dei bambinelli.Messa in basilica alle 10 pre-sieduta dal cardinale Comastri.Animazione in piazza alla pre-senza del vescovo Gianrico Ruz-za, che rivolgerà un saluto. An-gelus del Papa alle 12.

celebrazioni

Dal 24 i riti natalizicon il Santo PadreIl 25 il messaggio

È la celebrazione della Messanella notte di Natale ad apri-re le celebrazioni del Papa peril tempo natalizio: inizio do-menica 24 alle 21.30 nella ba-silica di San Pietro. Il 25, alle12, il messaggio al mondo conla benedizione “Urbi et orbi”dalla loggia centrale. Il 31, al-le 17, celebrazione dei vespri.

in città

Domani scadenzaper saldo Imu e TasiEsenzione prima casa

fisco

Anno XLIV – Numero 44 Domenica 17 dicembre 2017

Il Papa e il vicario De Donatis

Inserto redazionale di AvvenirePagine a cura della Diocesi di RomaCoordinamento editoriale: Angelo ZemaCoordinamento redazionale: Giulia RocchiPiazza San Giovanni in Laterano 6

[email protected]. 06.6988.6150/6478 Abbonamento annuale Avveniredomenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) € 62Per abbonarsi: N. Verde 800 820084

Direzione vendite sede di [email protected]. 06.68823250Fax 06.68823209Pubblicità: tel. [email protected]

on l’auspicio che Santa Lucia, pertradizione patrona della vista, doni

occhi nuovi capaci di cogliere la bellezzadel sacro, è stato presentato mercoledì,memoria liturgica della giovane martire,il progetto Roma Cristiana, curato dallaFondazione culturale “Paolo di Tarso”.Alla presenza del vicario Angelo DeDonatis, nella chiesa di San Marco alCampidoglio, accanto a Palazzo Venezia,Fabio Gallo, ideatore e direttore delprogetto, ha illustrato le potenzialitàdella campagna di digitalizzazionepensata per i luoghi sacri della Capitalecon l’obiettivo «di diffondere evalorizzare la bellezza dell’arte sacra inRete, finalizzata a promuovere la storiacristiana». La chiesa di San Marco è statala prima, tra tutte le chiese di Roma, adessere sottoposta a questo particolarecensimento fatto di immagini di tutti idipinti e le opere d’arte che contiene,«immagini in altissima risoluzione

ottenute mediante l’uso delle piùinnovative tecnologie e stumentazioni,tra cui l’uso dei droni» – ha spiegatoGallo – e che costituiscono «un vero eproprio museo digitale da renderedisponibile per tutti». L’idea è quella direalizzare in ciascun sito romano cheentrerà nel programma didigitalizzazione, aule digitali dotate divisori che, una volta indossati,permettono una fruizione immersivadel luogo sacro e un’esperienza diconoscenza e scoperta all’avanguardia,capace di restituire con precisione edovizia di particolari la bellezza delleopere d’arte. Uno dei visori è stato fattoprovare allo stesso De Donatis che si èmostrato positivamente colpitodall’iniziativa, specie pensandoall’impatto che può avere sui piùgiovani. «Penso a quanto questi nuovistrumenti – ha detto – possano favorirela fruizione dell’arte sacra da parte dei

giovani, parlando il loro linguaggio». Ilprogetto ha sicuramente comedestinatari primari «i più giovani – hachiosato Gallo – affinché scoprano inmodo nuovo il nostro patrimonioartistico, sentendo smuovere dentro diloro l’emozione che il bello sasuscitare». Ma la digitalizzazione e lamessa in rete dei contenuti mira adiffondere «bellezza e sapere perfavorire il diritto di ciascuno allo studioe alla conoscenza: penso a chi non puòmuoversi da casa, magariimpossibilitato da problemi di salute».Entusiasta dell’iniziativa è il neo–parroco di San Marco, monsignor RenzoGiuliano, che ha sottolineatol’importanza della trasmissione di valorie tradizioni anche mediante l’arte: «Lenostre chiese sono il segno della nostrastoria, un dono che ci è stato dato e chedobbiamo tutelare e tramandare».

Michela Altoviti

C

Piano freddo«Il Comuneè in ritardo»La denuncia di Sant’Egidio. La guidaper i poveri. Raccolta fondi per i pranzinatalizi in oltre cento città italianeImpagliazzo presenta la guida “Dove” (foto Gennari)

DI ROBERTA PUMPO

mergenza abitativa, emergenza freddo,anziani soli e reinserimento sociale.Questi i quattro nodi da sciogliere a

Roma per Marco Impagliazzo, presidentedella Comunità di Sant’Egidio che lunedì hapresentato i dati sulla povertà nella Capitale.L’emergenza abitativa affligge 7.500persone, 3mila delle quali dormonoall’aperto, 2mila trovano riparo in edificiabbandonati, 1.500 dormono in parrocchie,associazioni di volontariato e religiose ecirca mille nei centri convenzionati conRoma Capitale. Non bisogna poi tralasciarele 40mila persone che sono in lista d’attesaall’Ater, i 25mila che occupano luoghipubblici, i 7mila che vivonoimpropriamente in alloggi popolari e 5.500rom. Per andare incontro a questo esercitodi persone che rappresentano «una cittànella città», e per le quali si potrebberomettere a disposizione le 25mila abitazionisfitte di privati o di costruttori o ilpatrimonio pubblico abbandonato,Impagliazzo ha proposto al Campidoglio dicreare un’agenzia pubblica dell’abitare «chemetta insieme costruttori, privati,istituzioni, volontari per creare una sinergiapositiva finalizzata a trovare un alloggio perchi è senza casa con il sostegno delleistituzioni». Il presidente di Sant’Egidio hachiesto un’attiva collaborazione delComune anche per l’emergenza freddo. «IlCampidoglio è in ritardo – ha affermato –;ha indetto una prima gara per 230 posti, laprocedura non è ancora terminata e almomento ne sono stati coperti solo 40.Non c’è stato un avviso pubblico comeavremmo desiderato, magari ad agosto, per

Edare tempo alle associazioni, che nonhanno locali a disposizione ma solo il lorocapitale umano, di organizzarsi». Altro temacaro alla Comunità di Sant’Egidio è quellodel reinserimento sociale dei senza fissadimora e per Impagliazzo «è indispensabileuna collaborazione più stretta tra istituzionie società civile». Un appello è stato lanciatoaffinché «si crei una rete di protezioneattorno alle 600mila persone che vivonosole». Durante l’incontro è stata presentatala 28esima edizione della guida “Dovemangiare, dormire, lavarsi” dedicata aModesta Valentini, la clochard che il 31gennaio 1983 si sentì male alla StazioneTermini e morì poco dopo perchél’ambulanza intervenuta per soccorrerla sirifiutò di prenderla a bordo. La guida di 253pagine è suddivisa in 14 sezioni e riporta564 indirizzi tra i quali quelli di 41 mense,29 servizi docce, 39 centri dove curarsi, dove

trovare assistenza sanitaria per chi si trova instato di necessità a Roma e provincia, oltread informazioni utili per accedere peresempio a pratiche giuridiche o aprestazioni assistenziali e pensionistiche. Trai nuovi servizi presenti nella guida, laLavanderia del Papa in via di San Gallicano.Impagliazzo ha infine lanciato la campagnadi raccolta fondi “A Natale, aggiungi unposto a tavola” alla quale si può contribuireattraverso una donazione di 2 euro tramitesms o di 5 euro con chiamata da rete fissa al45568. Obiettivo è quello di offrire ilpranzo di Natale ad oltre 60 mila persone inpiù di cento città italiane e 200mila nelmondo. Solo a Trastevere il prossimo 25dicembre gli ospiti saranno 3 mila. Tavoleimbandite anche in istituti per anziani enelle carceri. Il 24 dicembre è prevista unacena itinerante nei luoghi di raduno abitualidei senza fissa dimora.

Le storie di Antonino, Diego e Lorenzontonino, Diego e Lorenzo sono tre partecipanti aipranzi di Natale. Antonino, palermitano di origine, ha

60 anni e si è trasferito a Roma quando era giovane pertrovare lavoro. Per anni si è adattato a fare piccoli lavorettima a causa di problemi di salute è stato costretto a vivereper un periodo in automobile. Qui lo hanno incontrato eaiutato i volontari della Comunità di Sant’Egidio. OraAntonino è anche lui un volontario impegnato nellamensa di via Dandolo e nelle cene itineranti «per restituireun po’ del calore ricevuto quando mi trovavo al freddo»,spiega. Diego è napoletano e ha conosciuto gli universitaridi Sant’Egidio al pronto soccorso del Policlinico Umberto Idove trascorreva la notte. L’amicizia con i ragazzi lo haletteralmente strappato dalla vita di strada. «Ho capito cheper loro contavo – racconta – e quando scopri di essereimportante per qualcuno ti ritorna la voglia di vivere».Grazie a un benefattore ha trascorso lo scorso inverno in

un appartamento con un altro senza fissa dimora.Oggi vive in una città del nord Italia, ha unacompagna e lavora in una mensa scolastica.Lorenzo è uno studente universitario che quasi percaso ha scoperto Sant’Egidio. In lui è nata subito lavoglia di aiutare gli altri e con altri universitariogni settimana prepara la cena itinerante nelquartiere Nomentano. «Ho scoperto una cittàsommersa», afferma. Non manca mai al pranzo diNatale e lo scorso anno ha coinvolto anche la suafamiglia. «È il pranzo più bello dell’anno –conclude –, nessuno è escluso e posso sedere atavola con i miei amici poveri che fanno ormaiparte della mia famiglia». «La caratteristica diquesti pranzi di Natale è che gli ospiti sono tutticonosciuti dai nostri volontari – aggiungeImpagliazzo –. È una vera festa di famiglia dove siconfonde chi serve e chi è servito».

Roberta Pumpo

APalermitanodi origine,il primoha 60 anni,ha vissutoin automobile,ora è volontario«per restituireun po’ di caloreavuto quandoero al gelo»

Guido, pensionato «aggiustagiocattoli» per i bimbiDI ANTONELLA GAETANI

ili, batterie, viti. La stanza di Guidol’aggiustagiocattoli in questi giorniè un vero laboratorio. Il lavoro è

frenetico. Martedì 12 c’è stato l’openday, dove l’associazione Salvamammeha distribuito giocattoli ai piccoli malatio in difficoltà, e ieri la festa per ibambini. Infatti dalle 15 l’associazioneera al Camping Village Fabulous a via diMalafede per distribuire giochi. «Diamonuova vita ai giocattoli usati o a quellidifettosi che ci arrivano dai negozi»,racconta Guido, un pensionato di 66anni che ogni giorno, da Ostia, va inassociazione per fare il suo lavoro. Daoltre quindici anni Salvamme offreaiuto e sostegno concreto alle mamme ealle famiglie che si trovano in difficoltà.E così abiti e giocattoli usati trovano

una seconda vita. «Questo luogo è comeun passino in cui si incagliano le storiepiù difficili», spiega Grazia Passeri,presidente dell’associazione. «Bisognaavere la massima attenzione per daregiochi sicuri», dice Guido mentre èchino a sistemare una bambola. Le suemani sanno fare miracoli. «Ricordo unpapà che ci ha contattato su Facebookper far aggiustare i tre carillons dellafiglia che aveva perso. Di solito non lofacciamo, ma abbiamo fatto unostrappo», racconta Guido. «Qui c’è tantoda fare. Io lavoro otto ore al giorno esono felice quando torno a casa». Pocolontano dal laboratorio una stanzapiena di peluche, bambole antiche eabiti per bimbi. «Ricordo un bambinocon una grave situazione di salute, ci hachiesto un aeroplano che potesse volareintorno al suo letto. Salvamamme ha

risposto al suo sogno», racconta lapresidente Passeri. Ma non è posto soloper madri. «Arrivano pensionati con laminima che ci chiedono un pigiama epantofole dignitose per ricoverarsi»,dice la presidente Passeri. È un luogodove oggetti smarriti si ritrovano. «Ungiorno è venuto un anziano a cercarel’enciclopedia del figlio morto in unincidente – racconta –. Quando era inospedale l’avevano buttata. Si èdisperato e qui l’ha trovata».Principalmente in associazione arrivanodonne sole o sfuggite a un partnerviolento. «Ricordo una donna scappatadi casa. Da una parte il figlio, dall’altrauna valigia. Il bambino voleva comegiocattolo un escavatore. Ma la mammanon aveva spazio per portalo e cosìchiamava ogni giorno per chiedere ditenerlo da parte». «Qui è un miracolo di

Natale continuo», conclude lapresidente. Intanto arriva Teresa con isuoi tre bambini: «Il grande sta a casa»,ci dice. È arrivata in Italia dal Perùquando aveva 19 anni. Nel nostro Paeseconosce un uomo. «Ma è aggressivo,beve e mi picchia», racconta. Dopo lanascita del bambino è violento anchecol piccolo. E così Teresa scappa con ilbimbo di sei mesi. «Esco di casa senzasapere dove andare. Poi, metto unannuncio per trovare lavoro. Mi chiamaun uomo e mi dà appuntamento. Ilviaggio per andare da lui è un’agonia.Piango continuamente. Temo la suaproposta, ma non ho alternative. Nonho un soldo. Quando arrivo al luogodell’appuntamento mi chiede la miastoria. Mi offre un lavoro e una casa. Lemie paure si sciolgono. Per me è l’iniziodi una nuova vita».

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Leuzzi a Teramo–Atri:l’ingresso il 20 gennaio

nizierà con un atto di devozione e unaffidamento filiale, il prossimo 20 gennaioalle 15, nel santuario della Madonna delle

Grazie, la presa di possesso del vescovo LorenzoLeuzzi della sua nuova diocesi di Teramo–Atri.Successivamente, alle 16.30, la celebrazionesolenne nel Duomo di Santa Maria Assunta. Enella mattinata il presule incontrerà, per unmomento di preghiera e di riflessione, gliuniversitari romani e abruzzesi nel vicinosantuario di San Gabriele dell’Addolorata, aIsola del Gran Sasso d’Italia. Nei giorni scorsi,monsignor Leuzzi ha voluto salutare i tantiamici romani con una Messa presieduta nellachiesa dei Santi Martino e Silvestro ai Monti.«Da quando sono diventato sacerdote – haspiegato nell’omelia – la mia consapevolezza èstata quella di dovermi recare ovunque ilSignore mi chiamasse a seguirlo. E la diocesi diTeramo–Atri rappresenta per me una risposta aquesto pensiero. Vado via con gioia perché soche Dio non mi abbandonerà mai». (Ma. To.)

IDigitalizzazione dei luoghi sacri, serata a San Marco

Senza fissa dimora

Emergenza casa: 3mila dormonoall’aperto, 2mila in edificiabbandonati, 1.500 sono accolti

da parrocchie, associazioni, istitutireligiosi. Altri mille sono in centriconvenzionati con Roma Capitale

La chiesa di San Marco

Natale a Santa Maria in Trastevere

2 Domenica17 dicembre 2017

DI MICHELA ALTOVITI

acendo proprio l’invito che toccò ilcuore di san Francesco, “Va’ e riparala mia chiesa”, i parrocchiani di San

Giulio, nel quartiere Monteverde, hannodato vita al presepe vivente “Veniteadoremus” che sarà allestito a PortaAsinaria, a due passi da piazza di PortaSan Giovanni, fino al 6 gennaio,. Ilpresepe sarà inaugurato domani alle 9.30dal sindaco Virginia Raggi con il vescovoGiuseppe Marciante, ausiliare per ilsettore Est della diocesi. L’iniziativa èfinalizzata alla raccolta di offerte per

ricostruire il tetto della chiesa parrocchialea via Francesco Maidalchini: «Da due annisono in corso i lavori – racconta il parrocopadre Dario Frattini –: attualmente leMesse si tengono nella tensostrutturamontata in oratorio e acquistata grazie alcontributo di tanti fedeli». E proprio alfrate di Assisi, che per primo realizzò ilpresepe vivente a Greccio, la comunità diSan Giulio affida il proprio operato: «SanFrancesco benedica gli uomini e le donnedi buona volontà che da quasi un annolavorano e si impegnano insieme inquesto progetto che vuole essere un donoalla città di Roma», spiega ancora padreFrattini. Stamattina, alle 11, la comunitàdi San Giulio celebrerà la Messa presso ilsito archeologico del 270 d.C. scelto per larappresentazione del Natale di Gesù: «Ilpercorso si snoderà per 130 metri – spiegaRoberto, uno dei coordinatoridell’iniziativa – e intende valorizzarePorta Asinaria, poco visitata dai turisti e

poco nota anche agli stessi romani».Prima di accedere alla Betlemme di 2000anni fa, divisa in due zone, quella ricca diErode e quella più povera, «ci si imbatterànel palco che ospiterà ogni giorno ungruppo corale differente che intratterràall’ingresso i visitatori con canti natalizi»– continua Roberto –, «mentre su uno deidue lati della porta, per mezzo dellatecnologia multimediale di videomapping, verranno proiettati giochi diluci e video a tema». Notevole la cura deidettagli: dalla realizzazione degli abitidell’epoca, alla produzione degli arnesiper la rappresentazione dei vari mestieri,fino alla scelta degli animali provenientida allevamenti certificati e abituati ad unadocile interazione con l’uomo. Per larealizzazione delle infrastrutture,importante è stata la manodopera offertadai parrocchiani di Piubega, nelMantovano: la comunità ha esperienzatrentennale nella realizzazione di presepi

viventi e già lo scorso anno aveva offertola propria consulenza alla comunità diSan Giulio per il presepe realizzato neilocali della parrocchia. Estremaattenzione anche alla questione sicurezza:«Oltre a 15 persone dello staff dellaparrocchia – spiega Claudio, un altrodegli organizzatori –, ogni giorno sarannopresenti due guardie giurate e quattroaddetti all’antincendio». Sarà possibilevisitare “Presepe vivente di Roma VeniteAdoremus”, patrocinato da Vicariato diRoma, Opera romana pellegrinaggi,Roma Capitale (assessorato alla Crescitaculturale), ogni pomeriggio dalle 16 alle20, dal 25 dicembre al 6 gennaio, esclusoil 31 dicembre. Da domani a venerdì 22sarà aperto la mattina dalle 9 alle 13, conprecedenza alle scolaresche: sono già3.000 gli alunni e gli insegnanti chehanno aderito alla proposta. L’ingresso èlibero ma si conta sulla generosità deivisitatori.

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«La Franciacontinuia operareper la pace»

Preghiera per il Paese transalpino nella Messa«pro natione gallica» presieduta mercoledìda De Donatis a San Giovanni. La tradizionerisale a Enrico IV. Attesa per Macron canonico

a comunità accademica della Lumsa si èriunita giovedì mattina per la celebrazione

della Messa, in preparazione delle festivitànatalizie, presieduta dal vicario del Papa,monsignor Angelo De Donatis, che ha compiutola sua prima visita all’ateneo. Occasione per ildebutto del complesso “Lumsa in Musica”, cheha animato la liturgia. Commentando la primalettura tratta dal capitolo 41 del libro di Isaia, ilvicario ha invitato i partecipanti ad affidarsicompletamente al Signore. «Ai suoi servitori hasempre detto di “Non temere”, ha rassicuratodella sua presenza costante. Essere conqualcuno è il desiderio profondo dell’amore.Essere insieme a colui che amiamo e che ciama è fondamentale, tutto il resto èsecondario». Nelquotidiano, ha ricordato ilvicario, ognuno vorrebbeapportare deicambiamenti,specialmente quandobisogna affrontare variefatiche e difficoltà, ma«quando Dio ci fa sentirela sua presenzainteriormente cambiatutto, viviamo una intimacertezza di fede,soprattutto quando lanostra vita diventa similealla sua croce». Con ilvicario hanno concelebratoil cappellano e i vice

L cappellani dell’università, rispettivamente donOdoardo Valentini, padre Alessandro Allegra epadre Simone Bellomo. La Lumsa ha 79 anni distoria e vanta 8 aree formative, 17 corsi dilaurea, oltre 40 corsi post–laurea, 165 accordicon le università straniere, 2 scuole dispecializzazione. Gli studenti iscritti sono oltre7.200 seguiti da 326 docenti, vale a dire 18studenti per docente. «La Lumsa è unauniversità pubblica e cattolica e ha quindi unruolo di servizio non solo agli studenti maanche alla comunità ecclesiale e a quella civile– ha affermato il rettore, Francesco Bonini –.Fare l’università oggi è una cosa complicataperché è in una fase di rapidissimocambiamento in una prospettiva non solo

italiana ma ancheeuropea edinternazionale.Cerchiamo di offrire ilmeglio ai nostristudenti apportandocontinui miglioramentiai nostri corsi di laureae stando attenti allanostra identità. A talproposito – ha ricordato– abbiamorecentemente promossoun dottoratointernazionale inUmanesimocontemporaneo».

Roberta Pumpo

Raggi e Marciante all’iniziativalanciata dalla parrocchia diSan Giulio e rivolta a sostenerei lavori per il tetto della chiesa

Domani a San Giovanni si inaugura il presepe vivente

La vicinanza agli ammalatie il sostegno ai più poveri nellaparrocchia della GiustinianaIl parroco: «Vere conversioni»

DI ROBERTA PUMPO

onversione e solidarietà: due parolechiave per la parrocchia dedicata aSant’Alfonso Maria de’ Liguori, in

via della Giustiniana, dove questamattina, alle 10.30, il vicario, monsignorAngelo De Donatis, celebrerà la Messadurante la quale benedirà i Bambinelli.Inaugurata il 31 ottobre 2000 la chiesa èl’unico luogo di aggregazione delquartiere – 15mila abitanti – insieme adun grande parco prospiciente. «Stiamo

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constatando vere e proprie conversioni –afferma il parroco don Dario Criscuoli –.Non solo da parte di giovani, nei qualiriscontro un totale cambiamento nellostile di vita, ma anche di adulti. Tanticoniugi in crisi, grazie alla partecipazionealla Messa, si sono riappacificati. Coppieche si erano separate per un periodo sonotornate insieme e hanno concepito deibambini». La parrocchia, ubicatanell’estrema periferia a nord di Roma, èuna fucina di attività grazie all’apporto dinumerosi volontari. Solo per il periodonatalizio sono stati organizzati unacatechesi su un’icona bizantinarappresentante la Sacra Famiglia (il 20dicembre alle 20.30), un musicalrealizzato dai bambini del catechismointitolato “Dirottate su Betlemme” (il 23dicembre alle 19), il pranzo di Natale peri poveri (sempre il 23 dicembre con un

centinaio di invitati), la benedizione dellefamiglie (il 30 dicembre), una catechesisui vizi capitali (il 7 gennaio). «Sonogiornate di festa che le famiglietrascorrono in casa – aggiunge il parroco–. Abbiamo voluto offrire loro nuoveattività». Don Dario parla con orgogliodei suoi parrocchiani e della solidarietàmanifestata in molte occasioni e inparticolare a fine gennaio 2014, quandoun’alluvione colpì la zona e la parrocchiafu in prima fila nell’assistenza agli sfollatiospitando nel salone, per tre giorni e trenotti, una trentina di persone evacuate.Anche Papa Francesco, che pochi giorniprima aveva visitato il presepe viventerealizzato dalla comunità, espressepreoccupazione per il nubifragio etelefonò a don Dario per avereinformazioni. Ma il sostegno dellaparrocchia si rivela anche nel quotidiano,

con la vicinanza agliammalati. «Pochi giorni faabbiamo celebrato ilfunerale di una ragazza di25 anni – spiega ilsacerdote –. La famiglianon è mai stata lasciatasola né con la preghiera nécon la presenzaquotidiana». E lasolidarietà si rafforza nellefestività. «Molti volontarilo scorso anno entrarono in relazione congli ospiti invitati al pranzo organizzatopochi giorni prima di Natale – raccontadon Dario – e, una volta scoperto cheavrebbero trascorso la festa da soli, lihanno invitati a casa. Magari quest’annoavverrà la stessa cosa». La chiesa offreanche un servizio Caritas, con unaventina di volontari, che ogni martedì

Sant’Alfonso de’ Liguori, solidarietà nel quotidiano

consegna alimentari e vestiario ad unasessantina di famiglie italiane e straniere eogni settimana organizza corsi di italianoed inglese per stranieri, coinvolgendo unadecina di persone. Frequentano laparrocchia anche una comunità ortodossae le congregazioni delle Piccole figlie deiSacri Cuori di Gesù e Maria, delleFrancescane di Susa e dell’Ordo Virginum.

on secchiello ed aspersorio,l’archivista del Capitolo lateranenseLouis Duval Arnould ha accolto

mercoledì l’ambasciatore di Francia pressola Santa Sede nel portico del transetto diSan Giovanni in Laterano. Philippe Zeller,a Roma dal giugno 2016, si è segnato conl’acqua benedetta per poi accedere allabasilica lateranense dove ha partecipatoalla tradizionale “Missa pro nationeGallica”. La celebrazione, che si tiene ognianno nel giorno del compleanno del reEnrico IV – la cui statua di bronzo si trovaproprio nel transetto laterale dellacattedrale – «ricorda l’antico legame tra laSanta Sede e i sovrani francesi – sottolineamonsignor Arnould –. Un appuntamentoche dal 1604 si è sempre mantenutomalgrado le vicissitudini della storia e unabreve interruzione dal 1794 al 1814». Nelleprime file i posti d’onore riservatiall’ambasciatore e alla moglie, con unnutrito gruppo di rappresentanti del corpo

diplomatico presso la Santa Sede, tra cuiSenegal, Costa d’Avorio, Romania,Repubblica di Corea e Canada. Il mottetto“In tua patientia”, dedicato a santa Luciaed eseguito dalla Cappella Ludovicea, haaccompagnato la processione d’ingressodel Capitolo lateranense con l’arcivescovoAngelo De Donatis. «Sono molto felice diaccogliervi, per la prima volta, in questabasilica che è la cattedrale del sovranoPontefice». Il saluto del vicario è statoaffidato a un messaggio in francese letto daun diacono poco prima dell’attopenitenziale: «Le connessioni che unisconoquesta chiesa al vostro Paese e al suopopolo sono molto antiche». «Da quandoil re Enrico IV ha istituito questa Messa,essa non ha mai cessato di essere quicelebrata, richiamando la comunitàfrancese a Roma che viene alla sede delsuccessore di Pietro a pregare per laprosperità del proprio Paese», haproseguito il messaggio. «Sì, al cuore di

questa Eucaristia noipreghiamo con fervoreper la nazione francese eper coloro che hanno ilcompito di guidarla.Preghiamo affinché laFrancia continui,malgrado glistravolgimenti delmondo, a operare per lapace e la fraternità di tuttigli uomini». Poi, durantel’omelia, l’augurio di DeDonatis affinché il tempod’Avvento sia fecondo per«cambiare ottica» sui pesiche opprimono la nostravita: «Chiedo per noi il

dono di scrivere nel nostro cuore le paroledi Gesù: “Venite a me voi tutti che sieteaffaticati e oppressi, io vi ristorerò,imparate da me che sono mite e umile dicuore”». Mentre camminiamo «versoBetlemme, ancora una volta, siamo invitatidalla Parola a compiere un passo decisoverso noi stessi per riconoscere che siamostanchi e oppressi». Ma «se cambiamoottica – ha concluso De Donatis –, il pesosi fa leggero. Quanti sperano nel Signorecorrono senza affannarsi, camminanosenza stancarsi». L’ambasciatore Zeller havoluto ringraziare il vicario ricordando gliantichi legami che risalgono al 1482,quando Luigi XI fece dono a San Giovanniin Laterano dell’abbazia di Clairac. Nel1604, Enrico IV rese pienamente effettivaquesta decisione guadagnandosi il titolo di“primo e unico canonico onorario” chenella storia è poi appartenuto ai regnantiprima e ai presidenti della Repubblicafrancese poi. «Emmanuel Macron – haconfermato Zeller a margine dellacelebrazione – ha accettato il suo titolo dicanonico d’onore. Quanto prima, ormainel 2018, verrà a Roma per incontrare PapaFrancesco, con cui i rapporti diplomatici epersonali sono ottimi, e per prenderepossesso simbolico dello stallo a luiriservato qui in cattedrale». Sotto la quintaRepubblica – la Costituzione in vigore inFrancia dal 1958 – tre dei settepredecessori di Macron non hannocompiuto questo gesto: GeorgesPompidou, François Mitterand e FrançoisHolland. L’ultimo presidente ad esserevenuto a San Giovanni per prenderepossesso dello stallo è stato è stato NicolasSarkozy nel 2007.

Christian Giorgio

C Celebrazione del vicario alla LumsaBonini: «Servizio alla comunità»

Uno dei figuranti del presepe vivente

La Messa pro natione Gallica (foto Gennari)

Il vicario De Donatis (foto Gennari)

La parrocchia di Sant’Alfonso de’ Liguori

3Domenica17 dicembre 2017

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venireil quotidiano dei cattolici

Il Pantheon da maggio a 2 euro

A ritirarla, padre FedericoLombardi. Riconoscimentia numerosi giornalistida parte dell’associazioneintitolata al compiantovaticanista. Al centrodella cerimonia anchela comunicazione del Papacon la testimonianzadi un detenuto riferitada un religioso. Brunelli(Tv2000): un Ponteficeda «guardar parlare»

In un volume di Migrantesil lavoro degli adolescenti«Insegnano l’integrazione»

operatore sistema il microfono, il camera-man sceglie l’inquadratura. Da una parte

Giuseppe De Carli, dall’altra il cardinale Ratzin-ger. Prove prima di registrare un’intervista. Que-sto il video proiettato nella cerimonia di conse-gna del Premio De Carli. Infatti, ad aprire la seriedi riconoscimenti, una medaglia fatta coniare dal-l’associazione “De Carli” per il Papa emerito Be-nedetto XVI come segno dell’amicizia e della sti-ma che legava Ratzinger e il giornalista. A riti-rarla, padre Federico Lombardi. «Oggi la velocitàdell’informazione danneggia profondità e ascol-to, doti che De Carli aveva», sottolinea.Il terzo premio è andato alla giornalista dell’An-sa Manuela Tulli per un reportage sul viaggio dipapa Francesco a Lesbo nell’aprile del 2016. Aconsegnarlo proprio una delle famiglie sirianeportate in Italia da Bergoglio di ritorno dall’isolagreca. Premiati Annamaria Salvemini di PadrePio Tv, Mimmo Muolo di Avvenire, AlessandraBuzzetti del Tg5. Primo premio a Stefania Fala-

’L sca di Avvenire, per l’intervista a Bergoglio, e adAntonello Carvigiani di Tv2000 per un documen-tario sulla strage di Debre Libanos. Riconosci-mento ex aequo a due giovani giornaliste: IlariaBeretta, di Mondo e Missione, ed Elisa Bertoli, diCredere. Premio alla carriera per lo spagnolo An-tonio Pelayo di Antena3 Tv.L’evento è stato anche l’occasione per parlare del-l’informazione religiosa e della comunicazionedi papa Francesco. Toccante la testimonianza difrate Giuseppe Giunti. «Circa dieci giorni fa ho fat-to gli esercizi in un carcere dove sono reclusi col-laboratori di giustizia. È arrivato un nuovo dete-nuto e sono andato da lui. Mi ha aperto la cami-cia: aveva un rosario bianco. Mi ha detto: me loha dato il Papa, mi ha lavato i piedi e mi ha guar-dato, da quel giorno, dopo trent’anni, ho ripresoa pregare». Bergoglio è un Pontefice da «guardarparlare», sottolinea Lucio Brunelli, direttore diTv2000. «Lo sguardo comunica la sua umanità».

Antonella Gaetani

DI CHRISTIAN GIORGIO

fedeli che vorranno partecipare alleMesse non avranno di che temere.Potranno e dovranno continuare ad

entrare gratuitamente senza alcunalimitazione. Il biglietto si dovrà pagare – egli introiti derivanti andranno tutti nellecasse del ministero dei Beni e delleAttività culturali –, solo nel caso si vogliavisitare il monumento che è tra i piùantichi e ben conservati di Roma. Apuntualizzarlo, a qualche giorno dalla

firma dell’accordo con il Ministero, èmonsignor Daniele Micheletti, arcipretedella chiesa annessa di Santa Maria adMartyres, meglio conosciuta comePantheon. L’accordo che modifica laprecedente convenzione, conl’introduzione a partire dal 2 maggio 2018di un biglietto d’ingresso di 2 euro, è statofirmato per garantire la «valorizzazione ela tutela della basilica». Il ticket serviràinfatti al ministero «per far fronte allespese di manutenzione, un tempo a caricodella Camera Apostolica (Bolla delfebbraio 1757 di Benedetto XVI) e ora incapo al Demanio dello Stato – ricordamonsignor Micheletti –, e a garantire unamaggiore sicurezza durante le visite». Labasilica collegiata di SantaMaria ad Martyres è l’unicachiesa di Roma, a parte lequattro basiliche papali,ancora retta da unCapitolo di canonici,istituito per culto solennee composto da dodicisacerdoti effettivi e seionorari. I proventi delbiglietto «saranno acquisitiunicamente dal Ministeroe nessuna parte di essiverrà reclamata né dalCapitolo – ribadisceMicheletti – né dalVicariato di Roma.Spetterà certamente alMinistero informare ivisitatori in merito allasospensione delle visiteturistiche durante leattività di culto». Il 2

Imaggio è ancora lontano, certo, ma moltopresto «ci aspettiamo di ricevere dagliuffici pubblici indicazioni pratiche sucome organizzare (tornelli d’ingresso oquant’altro) i flussi all’interno dellanostra chiesa che – conclude Micheletti –è un esempio artistico e architettonicounico nel suo genere». La consacrazionedi quello che fino al 609 era un tempiopagano avvenne con Papa Bonifacio IV.Essa ha risparmiato «il Pantheon non solodalla completa spoliazione a cui sonostati sottoposti tutti gli altri monumentiantichi, ma ha anche garantito un utilizzoininterrotto dell’edificio che non haeguali nella storia millenaria di Roma».Nel 1870 divenne sacrario dei re d’Italiaaccogliendo le spoglie di VittorioEmanuele II, Umberto I e Margherita diSavoia; vi è sepolto anche il grande artistarinascimentale Raffaello. Per quantoriguarda i numeri, da gennaio a settembre2017 il ministero fa sapere che i visitatorisono stati 7 milioni e 400mila. Quasi ottomilioni nell’intero 2016, nel 2010 eranostati 4milioni 721mila. L’interno dellachiesa si collega con la piazza antistanteattraverso un maestoso pronao compostoda sedici colonne corinzie di granito. Dinotte, i due ambienti vengono separatidal portale bronzeo più grande e integrofra tutte le porte antiche tuttora in uso aRoma. Perfette le misure geometriche cheinscrivono una sfera all’interno di uncubo: l’aula è costituita da uno spaziocircolare con una cupola emisferica il cuidiametro, pari all’altezza, misura 43 metrie 30 centimetri. Tuttora si tratta dellacupola in calcestruzzo più grande almondo, superando sia quella di SanPietro che quella del Brunelleschi aFrenze.

DI ROBERTA PUMPO

e nuove generazioni si confrontanoquotidianamente con il fenomenodella migrazione in Italia e in Europa.

Nelle nostre città sono sorte comunitàcomposte da rumeni, pakistani, nigeriani,marocchini, albanesi, cinesi e sempre piùspesso la preoccupazione di quella che tantidefiniscono “una invasione” porta atensioni. I giovani poco o nulla conosconodel flusso migratorio che per secoli hacondotto gli italiani all’estero e che non hamai smesso di esistere e anche se i numerisono diminuiti oggi sono 4.811.163 gli

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italiani residenti all’estero. “Il raccontodegli italiani nel mondo. RIM Junior 2017.Le migrazioni italiane nel mondoraccontate ai ragazzi” di DanielaManiscalco è un volume promosso dallaFondazione Migrantes che in 192 pagineillustra agli adolescenti la storia e l’attualitàdell’emigrazione italiana. Il libro, concepitocome iper testo utilizzando il QR code cherimanda a contenuti aggiuntivi online, èstato presentato mercoledì nell’Istitutocomprensivo Antonio Gramsci, allapresenza di monsignor Guerino Di Tora,presidente della Fondazione Migrantes, dimonsignor Pierpaolo Felicolo, direttoreregionale Migrantes Lazio e del dirigentescolastico Bruno Aletta. Si è trattato di una“presentazione al contrario” in quantosono stati gli alunni a presentare “IlRacconto” attraverso lavori realizzati inclasse (spettacolo musicale, ricerche e

disegni) a partire dalla lettura e dallo studiodel testo il quale, con linguaggio semplice eimpreziosito di numerose illustrazioni, haguidato gli studenti nel viaggio dellamobilità italiana attraverso la storia delcibo e dei mestieri all’estero. “Il Racconto”,si legge nella presentazione del volumecurata da monsignor Gian Carlo Perego,direttore generale della FondazioneMigrantes, nasce con la certezza che lamobilità sia una caratteristica dell’umanità.«Muoversi oggi – scrive Perego – equivale avivere ed arricchirsi». La Fondazioneauspica che il testo venga inseritoall’interno dei percorsi scolastici anche pervalorizzare la memoria del Paese. «Laglobalità di movimento è un fenomenonuovo e non momentaneo – ha detto DiTora –. Chi viene in Italia fugge dalla guerrae dalla fame. Le nuove generazioni ciinsegnano cosa sia l’integrazione, non

hanno difficoltà a studiare, giocare,trascorrere del tempo con coetanei originaridi altri Paesi. La migrazione è una grandeopportunità e i dati lo dimostrano a partiredalla crescita della natalità». Per monsignorFelicolo «quando si parla di integrazionenon bisogna mai intendere ancheassimilazione perché ognuno ha il diritto dimantenere i valori che ha dentro».

L’emigrazione raccontata dai ragazziPer saperne di più

Leggendo “Il Racconto”,promosso dallaFondazione Migrantes, siscoprono tante curiositàcome le origininordafricane della nostraitalianissima pasta, leavventure della pizza ingiro per il mondo, lalunga storia d’amore tragli italiani e il caffè. E,inoltre, si viene aconoscenza del perchénobili e benestantieuropei amavanoricorrere a vetrai,marmisti e riquadratoridel nostro Paese.

Il libro di Maniscalco illustra airagazzi la storia e l’attualitàdell’emigrazione italiana

Monsignor Micheletti, arcipretedi Santa Maria ad Martyres:la consacrazione ha preservatol’edificio per secoli. Monumento,sacrario dei re: nel 2016 ha attiratoquasi 8 milioni di visitatori

L’incasso andrà esclusivamente al Ministerodei beni culturali. Finalità: la manutenzionee la sicurezza. Firmato l’accordo. Ingressolibero per le celebrazioni e le attività di culto

Al Premio De Carli una medaglia per Benedetto XVI

Sopra e in basso a destra due immagini del Pantheon, chiesa di Santa Maria ad Martyres

Negozi italiani a New York

Egitto, la novità dell’Opera romana pellegrinaggi

DI FILIPPO PASSANTINO

assano le mani sulle colonne sfregiatedall’esplosione come su delle ferite. I fe-deli della chiesa ortodossa copta ricor-

dano così le 29 vittime, 28 donne e il custo-de, uccise un anno fa in un attacco terrori-stico nella cappella di San Pietro, nel com-plesso della cattedrale di San Marco, al Cai-ro. A poche centinaia di metri, la residenzadel patriarca, Tawadros II, che, incontrandouna delegazione dell’Opera Romana Pelle-grinaggi giunta in Egitto, nei giorni scorsi, pervisitare i luoghi in cui si è rifugiata la SacraFamiglia in fuga da Erode, ha parlato dellapropria patria come di un luogo di martiri,

ma «noi cerchiamo di risolvere questi pro-blemi con lo spirito dell’unica famiglia. C’èchi usa il nome di Dio per giustificare la vio-lenza, ma il dialogo tra noi deve diventareun messaggio di pace». Il papa della Chiesaortodossa copta guarda avanti e ha sottoli-neato l’impegno del governo egiziano sulfronte della sicurezza e della promozionedell’itinerario della Sacra Famiglia che, at-traversando il Sinai, sarebbe giunta al Cairo.Un percorso al quale l’Orp guarda con at-tenzione. Dal 2018 nel suo catalogo tornerà,infatti, l’Egitto. La novità arriva dopo unostop ai viaggi nel Paese, legato alle rivoltedella Primavera araba. Adesso le garanzie disicurezza dal governo e due itinerari in pro-gramma. Il primo si sviluppa sulle mete del-l’Egitto classico, toccando Assuan e la zonadelle piramidi. Il secondo, invece, guarda ailuoghi che hanno accolto la Sacra Famigliae a quelli del monachesimo, passando da A-lessandria e dal Cairo. «Consideriamo Gesùil primo visitatore in Egitto. Celebriamo, in-

fatti, il suo arrivo il primo giugno», ha ag-giunto Tawadros II, al quale la delegazioneha donato un quadro della Sacra Famigliacon alcune piramidi sullo sfondo, benedet-to da Papa Francesco.Un percorso, quello del gruppo, guidato dal-l’amministratore delegato dell’Orp, monsi-gnor Remo Chiavarini, che ha seguito le or-me della famiglia di Nazareth anche nel Cai-ro vecchio, luogo storico abitato dai coptiortodossi. Una delle tre chiese della zona, de-dicata a san Sergio, nasce sulla grotta in cuisi sarebbero rifugiati Giuseppe e Maria conGesù. Poco lontano il monastero femmini-le e le chiese di san Giorgio e della VergineMaria, controllate da metal detector e vi-deocamere. «L’Egitto può entrare nella nostraprogrammazione, perché è esempio di quelgrande mondo mediorientale dal quale na-sce il Cristianesimo e permette di capire losfondo biblico – ha spiegato monsignorChiavarini –. Gesù che, da bambino, arrivaqui riassume la storia di Israele, legata all’E-

gitto. Non si potrebbe capire la Bibbia sen-za il sostrato babilonese ed egiziano. La co-sa più importante è che quest’iniziativa siastrumento di legami».Tappe anche in altri luoghi in cui avrebbe so-stato la Sacra Famiglia: il quartiere di Maa-di, al Cairo, e Wadi El Natrun, dove sonosorti dal IV secolo alcuni monasteri. Altromomento centrale della visita, l’incontro colGrande Imam di al–Azhar, Ahmad al–Tayyib.«La vostra delegazione rappresenta una pre-senza significativa di dialogo e un’opera dipace», ha detto, ricordando anche l’impe-gno di Papa Francesco. La massima autoritàsunnita ha considerato poi l’Egitto come u-na «terra benedetta dall’arrivo della Sacra Fa-miglia, ma anche meta per tanti profeti». Pre-sente il ministro del Turismo egiziano, YehiaRashed, ricevuto a ottobre dal Papa. «Il ter-rorismo non deve cambiare il nostro mododi vivere, i pellegrinaggi possono essere unmodo per ritornare alla normalità. La sicu-rezza, però, è la priorità e verrà garantita».

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L’annuncio in un viaggio suiluoghi dove si rifugiò la SacraFamiglia. Previsti due itineraricon le garanzie di sicurezza

La cappella di San Pietro, luogo del recente attentato

5Domenica17 dicembre 2017

6 Domenica17 dicembre 2017

Giornata per organisti e direttori di cori - Presepi: vivente a Santa Dorotea, artistico a Nostra Signora di Valme Marciante a Santa Maria Madre del Redentore per i trent’anni dalla dedicazione - Lojudice a San Romualdo

celebrazioniUFFICIO LITURGICO: IL CANTO DELLA“CALENDA” NELLA NOTTE DI NATALE.Nella notte di Natale, informa l’Ufficioliturgico del Vicariato, la Messa puòessere introdotta dal canto della“calenda”, l’antico annuncio solennedel Natale che si trova nelMartirologio. Tutte le indicazioni perla celebrazione sono reperibili sul sitowww.ufficioliturgicoroma.it.

BENEDIZIONE DEI BAMBINELLI A SANTAMARIA REGINA DEGLI APOSTOLI. Oggialle 10, a Santa Maria Regina degliApostoli (via Antonino Pio, 75), nelcorso della Messa verranno benedetti iBambinelli da mettere nel presepio.Nello stesso giorno apertura delleiscrizioni al concorso «Il presepio incasa 2017». Alle 19.30 l’oratoriopresenta «Canto di Natale» di CharlesDickens. Nella mattinata, la Caritasallestirà il mercatino di Natale persostenere le famiglie più bisognose.

IL VESCOVO MARCIANTE A SANTA MARIAMADRE DEL REDENTORE. In occasionedei trent’anni della consacrazionedella chiesa di Santa Maria Madre delRedentore (via Duilio Cambellotti,18), mercoledì 20 alle 19, il vescovoausiliare Giuseppe Marciantepresiederà la Messa in parrocchia.

IL VESCOVO LOJUDICE A SAN ROMUALDO.Grande festa, ieri, nella cappellasussidiaria di San Giuseppe Artigiano,nella parrocchia di San RomualdoAbate, sulla Via Laurentina. Il vescovoausiliare Augusto Paolo Lojudice hapresieduto la celebrazione eucaristica;a seguire gare, canti e divertimentipopolari.

incontriGIORNATA SU SAN FRANCESCO A RIPA.Una giornata per comprendere ipossibili interventi e i progetti divalorizzazione per il complesso di SanFrancesco a Ripa si terrà martedì 19,alle 17, nell’omonima chiesa (piazzaS. Francesco d’Assisi, 88). Conmonsignor Andrea Celli, direttoredell’Ufficio giuridico del Vicariato;Leonardo Nardella, segretario MiBactLazio; Antonio Lampis, direttoreMusei del MiBact; Pier GiorgioAllegroni, direttore Agenzia delDemanio di Roma Capitale; FabrizioParrulli, Tutela patrimonio culturaledei Carabinieri, e Stefano De Caro,direttore generale Iccrom.

LECTIO BIBLICA A SAN GIOVANNI INLATERANO. Nella basilica di SanGiovanni in Laterano, martedì 19 alle18, si terrà nella Cappelladell’Adorazione l’incontro di Lectiocurato dal vescovo Brandolini su «Iosono la Via. Nessuno viene al Padre senon per mezzo di me» (Gv 14,6).

IL SOLSTIZIO D’INVERNO A SANTA MARIADEGLI ANGELI. Il fisico CostantinoSigismondi (del Centro internazionaledi Astrofisica Relativistica e membrodell’Observatório Nacional di Rio deJaneiro), il prossimo 21 dicembre alleore 12, terrà la consueta conferenzaper il solstizio d’inverno nella basilicadi Santa Maria degli Angeli conl’osservazione pubblica del fenomeno.Il tema di quest’anno è «La misura delsolstizio con la declinazione solare».

formazioneGIORNATA DI FORMAZIONE PERORGANISTI E DIRETTORI DI CORI.L’Ufficio liturgico diocesano apre unnuovo campo di formazione destinatoai responsabili della msuica liturgica.Ogni anno verranno proposte una opiù giornate formative su tematichespecifiche. Ogni giornata prevede unaparte teorica (per conoscere il rito e lateologia che esprime) e una pratica.Già aperte le iscrizioni alla giornataformativa per organisti e direttori dicori parrocchiali fissata per il 27gennaio 2018. La giornata avrà cometema «I canti della Messa». Non sirichiedono titoli accademici o diconservatorio. Per iscriversi ènecessario scaricare e compilare ilmodulo sul sito ufficioliturgicoroma.itnella sezione «Formazione». Ilprogramma della giornata, che si terràal Pontificio ateneo Sant’Anselmo,vede una parte teorica nel corso dellamattinata e una pratica nelpomeriggio. Alle 10 si farà il punto su«La partecipazione dell’assemblea alcanto secondo SacrosanctumConciulium e Lumen Gentium»,mentre alle 11.15 la lezione su «Ilcanto e la musica nell’Ordinamentogenerale del Messale romano». Alle 14si parlerà del «Rapporto testo–melodia. Analisi e approccio», per poiproseguire con «Canti antichi emoderni in dialogo. Strategiepastorali» e infine, alle 18.15, «Cantiper la liturgia. La situazione attuale».Le lezioni sono tenute da liturgisti emusicisti del Vicariato e del PontificioIstituto Liturgico. Per info e contatti:06.69886214, e–mail:[email protected].

MASTER DI SCIENZE DEL MATRIMONIO EDELLA FAMIGLIA. Iscrizioni aperte alMaster offerto dal Pontificio IstitutoTeologico Giovanni Paolo II per leScienze del matrimonio e dellafamiglia, in collaborazione conl’Ufficio nazionale Cei per la pastoraledella famiglia. Il corso si rivolge agliagenti di pastorale familiare delleChiese locali garantendo un percorsoche propone un’unità di fondo frapreparazione teologica, attenzionepastorale e periodi di vita fraterna. Lastruttura del master è ciclica conlezioni frontali distribuite in tresettimane di frequenza per ogni anno(una in primavera, due in estate), corsiintegrativi on–line e percorsi dispecializzazione per aree tematicheattraverso tutoring. Si prevedonoanche stages formativi. Le settimane difrequenza per l’Anno accademico2017–2018 sono: 5–9 marzo 2018 alPontificio istituto Giovanni Paolo II(piazza di San Giovanni in Laterano),9–21 luglio all’Hotel Greif di Corvara(Bolzano). Il master ha una duratatriennale. Quanto ai reqiisiti diammissione, è necessario un titolo distudio rilasciato da Istituti universitari,almeno triennale. Per chi ne fossesprovvisto, è prevista la possibilità difrequenza come studentestraordinario. Iscrizioni aperte fino al28 febbraio. Per ulterioriinformazioni: 06.69895698.

culturaINAUGURATA LA MOSTRA «MISERICORDIAIN RUSSIA». È stata inaugurata alPalazzo della Cancelleria la mostrafotografica «Misericordia in Russia». Leopere di noti fotografi contemporaneirussi mostrano il contributo dellaChiesa ortodossa russa e delleFondazioni di beneficienza nelle operedi misericordia spirituale e corporale.La mostra resterà aperta fino al 28dicembre tutti i giorni, dal 15 al 23dicembre dalle 10–13/15–19, dal 29–27 dalle 10–13/15–17. Il 28 dicembre10–13/15–19. L’ingresso è gratuito.

MOSTRA FOTOGRAFICA REALIZZATA NEICENTRI DI PRIMO INTERVENTO CARITASPER MINORI. «(in)visibili» è il titolodella mostra fotografica realizzata daigiovani del servizio civile dell’Unicefdi Roma presso i centri di accoglienzaper minori migranti nonaccompagnati della Caritas di Roma edi altre realtà impegnate nella tuteladei diritti umani. La mostra è statainaugurata venerdì nella sede romanadell’Unicef (via Palestro 68).

CONCERTO DI NATALE A SANTA CROCE INGERUSALEMME. I cori «Voci di talenti.Entropie Armoniche» diretto daClaudia Gili e «Officina Corale»diretto da Stefano Puri animeranno laundiesima rassegna corale «No(t)e diNatale» che si terrà oggi alle 20 a SantaCroce in Gerusalemme. Sarannoeseguite musiche di Tavener, Mealor,Lauridsen, Withacare e Puri. L’ingressoè libero.

PRESENTAZIONE DEL VOLUME«CASSIODORO E IL COMMENTO AI SALMI».Cassiodoro, membro di una nobilefamiglia che governava l’Italiameridionale, anticipò e preparòl’intuizione monastica di Benedetto daNorcia e fu l’unico scrittoreecclesiastico latino a commentarel’intero Salterio. Il libro a lui dedicatoda Giuseppe De Simone (Edizioni SanPaolo) sarà presentato mercoledì 20alle 19 a Sant’Andrea delle Fratte(omonima via al civico 1). Porterannoun saluto il parroco FrancescoTrebisonda e il professor VincenzoLopasso, direttore dell’Istitutoteologico calabro San Pio X. PadreEnrico Cattaneo, de La CiviltàCattolica, presenterà il libro conl’autore. Alle 18 sarà celebrata laMessa, presieduta dal monsignorAntonio Lucibello, nell’ambito dellecelebrazioni del 175mo anniversariodell’apparizione della Madonna.

presepiPRESEPE ARTISTICO ARTIGIANALE ANOSTRA SIGNORA DI VALME. Come datradizione, la parrocchia NostraSignora di Valme a Villa Bonelli (via diVigna due Torri) propone un presepeartigianale in stile palestinese con unanarrazione audiovisiva ed effettispeciali. Sarà esposto dal 22 dicembreal 14 gennaio 2018.

PRESEPE VIVENTE A SANTA DOROTEA.Venerdì 22 alle 19 si terrà sulla via diSanta Dorotea e nella chiesa la sestaedizione del Presepe vivente incostumi medievali organizzato dallaparrocchia di Santa Dorotea.

solidarietàDONARE IL SANGUE CONL’AVIS.Domenica 24 dicembre saràpossibile donare il sangue con l’Aviscomunale nella parrocchia di SantaFaustina in via Indro Montanelli, 9.Per informazioni e contatti: 06–44230134.

Gli adolescentisempre più insonni

epoca delle passioni tristi: così è stato defini-to questo tempo attuale dominato dall’incer-tezza. Ma secondo gli psichiatri le vittime prin-

cipali sono gli adolescenti. Claudio Mencacci, diret-tore del Dipartimento di Neuroscienze del Fatebene-fratelli–Sacco di Milano ricorre a una metafora per sin-tetizzare la situazione drammatica che è sotto gli oc-chi di tutti: «I nostri adolescenti vivono un passaggiodifficile: hanno poco passato, un presente incerto eun futuro di cui non posseggono tracce, in sostanzanavigano in un nuovo universo senza mappe».Oggi più che mai gli adolescenti hanno bisogno diaiuto per trovare punti di riferimento indispensabilialla loro crescita. Eppure, come abbiamo scopertodall’ultimo rapporto del Censis, la risposta alle an-gosce esistenziali tipiche di questa età di trasforma-zione non vengono quasi più dalle figure genitorialio da adulti significativi, ma dalla rete, dai social e daivari “you–tubers” e “fashion blogger”. Da qui la ne-cessità di una sorta di connessione perpetua che to-glie al cervello dei ragazzi i ritmi circadiani, tra i qua-li quello del sonno–veglia.E su questo vorrei riflettere un po’: questa è la gene-razione dei ragazzi e degli adolescenti insonni. Dor-mono poco, sempre meno, stimolano nelle ore not-turne il cervello in modo massivo con smartphone,tablet e computer, videogiocano troppo, frammentanocontinuamente l’esperienza attraverso l’interruzionee i richiami di messaggi, chat, social e notifiche di o-gni tipo. Insomma, al normale e ritmico fluire deltempo si sostituiscono nuovi ritmi caratterizzati dal-la frenesia, dall’interruzione, dal sovrapporsi e dallestimolazioni continue. E questo avviene anche nelleore notturne.Perciò uno degli aspetti maggiormente influenzatidallo sviluppo delle tecnologie è il ritmo sonno–ve-glia. «I dati epidemiologici – continua Mencacci – so-no estremamente significativi. Gli adolescenti di og-gi tendono a dormire meno di 6 ore almeno il 10%delle notti. A 18 anni il 75% dei ragazzi dorme me-no di 8 ore». Ma quali le conseguenze di questa re-strizione del sonno? Sono note quelle sui processi co-gnitivi, sull’attenzione e sulla memorizzazione, com-promessi dalla mancanza di riposo notturno. Altret-tanto noti i problemi correlati alla sonnolenza diur-na, con incremento di errori, distrazioni e incidenti.Ma in agguato c’è un problema peggiore. L’insonniaincrementa la vulnerabilità individuale alle patolo-gie psichiche, in modo particolare alle patologie de-pressive, alle alterazioni dell’impulsività e all’utilizzodi sostanze. Come ha dichiarato Stefano Vicari, il di-rettore del Dipartimento di Neuroscienze del Bam-bin Gesù di Roma, l’incremento del disagio psichiconell’infanzia e nell’adolescenza è impressionante. Undato su tutti: al pronto soccorso del Bambin Gesù o-gni anno giungono in media 120 bambini (ripeto,bambini!!) che hanno tentato il suicidio: 1 ogni 3 gior-ni!

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Pianeta giovania cura di Tonino Cantelmi

L’Arca di Joel Sartoremostra all’Auditorium

i sono anche ritratti dianimali del Bio Parco

di Roma nella mostra diJoel Sartore, celebre foto-grafo del National Geo-graphic, ospitata all’Audi-torium Parco della Musicafino al 22 aprile 2018. Sichiama “Photo Ark”, per-ché è come l’arca di Noè:a bordo 7.400 specie di-verse in cattività, in diver-si continenti, fotografatenel corso di dodici anni.

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cultura

l sistema dei media vaticaniadotta un nuovo modello pro-

duttivo fondato sull’integrazione ela gestione unitaria, in piena sinto-nia con la riforma voluta da PapaFrancesco». L’annuncio arriva dallaSegreteria per la Comunicazionedella Santa Sede, all’indomani del-l’illustrazione del progetto nel cor-so della ventiduesima riunione delConsiglio dei cardinali (conclusamercoledì), da parte del prefettomonsignor Dario Edoardo Viganò.Un ripensamento, spiega una notadiffusa dalla Sala stampa, che «sfo-cia in un’organizzazione del lavoroex novo resa possibile anche grazieal vasto programma di formazionedel personale attuato fin dall’istitu-zione del dicastero». Tutto in nomedi «un maggiore “gioco di squadra”per rispondere alle esigenze dellamissione della Chiesa a fronte del-

le sfide dell’ambiente digitale con-temporaneo». Valorizzando le pro-fessionalità interne.Il fulcro del sistema, frutto di un pro-cesso di consolidamento sul pianoeconomico e tecnico, è rappresen-tato dal Centro editoriale multime-diale: «Una struttura unificata per laproduzione quotidiana di qualsiasitipologia di contenuto (audio, testi,video, grafica) in modalità multilin-gua e multicanale. A partire dal 1°gennaio, ha riferito il portavoce va-ticano Greg Burke, il percorso sicompleterà con l’accorpamento del-l’Osservatore Romano, del ServizioFotografico e della Tipografia Vati-cana. Il nuovo portale web sarà online a partire dai prossimi giorni al-l’indirizzo www.vaticannews.va nel-la sua versione beta in sostituzionedei siti internet a carattere infor-mativo utilizzati in precedenza.

Riforma dei media vaticaniNuovo portale informativo

DOMANI. Alle 9.30 celebra laMessa nella sede delladirezione generale della Rai.Alle 11 inaugura i locali dellamensa per poveri al CentroAstalli.

MARTEDÌ 19. Dalle 8.30 riceve isacerdoti.Alle 18 celebra la Messa per glisportivi nella parrocchia diSanta Croce a Via Flaminia.

MERCOLEDÌ 20. Alle 18.30celebra la Messa al Collegiodiocesano missionarioRedemptoris Mater.Alle 20 partecipa a Villa Glorialla cena con gli operatori dellaCaritas diocesana.

GIOVEDÌ 21. Alle 8.30 celebra la

Messa all’Istituto Pontificio S.Apollinare.Alle 10.30 partecipa agli auguridi Natale alla Curia Romana.

VENERDÌ 22. Alle 12 nelPalazzo Lateranense partecipaallo scambio degli augurinatalizi con il personale delVicariato.

SABATO 23. Alle 8.30 celebra laMessa alla Casa Serena deiMissionari della Carità.

DOMENICA 24. Alle 17 celebrala Messa all’Ostello della Caritasdi Via Marsala.Alle 24 nella basilica di SanGiovanni in Laterano presiedela Messa della notte del Nataledel Signore.

L’AGENDADEL VICARIO

cinema «Star Wars VIII. Gli ultimi Jedi», la saga continua a coinvolgerePiazza San Pietrol’albero di Nataleè «certificato»

piazza San Pietro il Na-tale si festeggia in ma-

niera sostenibile e certifica-ta: l’albero di Natale donatoal Vaticano dall’arcidiocesipolacca di Elk, un abete ros-so di 28 metri di altezza, è in-fatti certificato per la gestio-ne sostenibile della forestad’origine. Collocato accantoall’obelisco, rimarrà acceso fi-no a domenica 7 gennaio edè stato decorato grazie ad al-cuni bambini in cura presso ireparti oncologici di alcuni o-spedali italiani, che hannopartecipato ad un program-ma di ceramico–terapia, e adaltri delle zone terremotatedel Centro Italia.

Aepisodioprecedente èuscito nel 2015.

Molte situazioni eranorimaste in sospeso,proprio per creare unaspecie di attesa caricadi incertezze su quelloche poteva accadere“dopo”. Il periodo diattesa è durato dueanni. Dal 13 dicembre

è uscito in Italia e nel resto del mondo StarWars VIII. Gli ultimi Jedi, nuovo capitolo diuna saga che, a partire dal suo esordio nel1977, ha cambiato i destini del fantasycinematografico. Bisogna infatti pensareche il film vola diretto in oltre 850 copie: ilche vuol dire che circa la metà deglischermi italiani lo programma. Con unaofferta così ampia e capillare da lasciareben poco spazio agli altri “concorrenti”

della cosiddetta “battaglia di Natale”, ossiaquel momento bello da un lato (perché ilpubblico è in festa e va di più al cinema) einsieme illusorio (perché sembra di poterscegliere ma poi in realtà tutti si dirigonosu pochi, selezionati titoli). Andare avedere il nuovo episodio di Guerre stellarisignifica oggi assolvere a una piacevoleincombenza. Si partecipa a un rito, nelquale la serietà dei contenuti èproporzionalmente rapportata allaleggerezza delle richieste. Lo spettacoloinizia, in realtà, già da prima, all’esternodella sala, quando la memoria si mette allaprova sugli episodi precedenti: si citanopersonaggi, si ricordano dettagli, sielencano momenti di passaggio e raccordo.Non tutti, evidentemente fondamentali eindispensabili, ma talvolta certe frasi, certesfumature favoriscono il confronto eacuiscono il ricordo. Poi, lo spettacoloprosegue all’interno del cinema, quando

arriva il momento a lungo attesodell’incontro con le immagini. Qui puòsuccedere qualcosa che necessita di piùpiste di elaborazione e si snoda lungoreazioni diversificate. Nell’episodio VIII,prosegue la saga degli Skywalker, conpersonaggi che si portano una lunga storiadagli episodi precedenti, Luke Skywalker inprimo piano, e poi il generale LeiaOrgana, che guida le forze ormaiindebolite della Resistenza. Nei panni diquest’ultima c’è Carrie Fisher, morta ariprese concluse il 23 dicembre 2016.Perdita dolorosa e triste, omaggiata nelfilm con alcune sequenze ripresedirettamente dai film precedenti. Tra i ruoliportanti della storia, figura ora Rey, cheviaggia verso il pianeta nascosto di Anch–To per trovare appunto Luke Skywalker,ultimo maestro Jedi della Galassia esperanza per la Resistenza. Ray vuoleincontrare l’eroe di cui ha sentito parlare,

ma trova invece un uomo che mette a duraprova le sue aspettative. Nel confronto traLuke e Ray ricopre un ruolo preminenteKylo Ren, che aveva già subito unabruciante sconfitta da parte della mercantedi rottami Ray. Mettendo in atto unsubdolo doppio gioco, Kylo Ren staconcentrando i suoi sforzi sulla distruzionedella Resistenza. In lui, sta diventandosempre più potente la crescita del latooscuro della forza. Protagonisti vecchi enuovi si incontrano, si scontrano in una“ronde” frenetica e incalzante. Una chimicadinamica li sorregge e li spinge in avanti.Più lento e un po’ involuto all’inizio, piùavanti sciolto, evocativo e coinvolgente, ilfilm (durata 152 minuti) è simile a unlibrone affascinante e pieno diaccadimenti. Una lettura avvincente, dasfogliare pagina dopo pagina. Anziimmagine dopo immagine.

Massimo Giraldi

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