per la vertenza sulle entrate fiscali - Sardegna Digital...

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Mensile della Regione Sardegna per gli emigrati ANNO XXXVII / DICEMBRE 2005 N. 12 Spedizione in abbonamento postale - 45% - Art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Cagliari (tassa riscossa - taxe perçue) Poste italiane tariffa pagata DCO/D.E./3139/02 del 25.03.2002 Il Cagliari di Sonetti ritorna alla vittoria pag. 13 pag. 30 EMIGRAZIONE SPORT pagine 6-7 POLITICA REGIONALE SERVITÙ MILITARI pagina 5 SPECIALE EMIGRAZIONE pagine 15 -16-17 - 18 I sardi nel Borinage Corteo a Roma per la vertenza sulle entrate fiscali Clamoroso annuncio del Pentagono - I sommergibili a propulsione nucleare lasceranno la Sardegna entro il 2006 - Soddisfazione del presidente Soru: "gli americani saranno i benvenuti come turisti" - Piano per lo sviluppo turistico dell'isola A Berlino riflessioni su nuova e vecchia emigrazione Gli USA lasciano la base de La Maddalena Una vetrina per la Sardegna in Germania Manifestazione unitaria con i presidenti della Regione e del Consiglio Regionale

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Corteo a Romaper la vertenza

sulle entrate fiscali

Clamoroso annuncio del Pentagono - I sommergibili a propulsione nuclearelasceranno la Sardegna entro il 2006 - Soddisfazione del presidente Soru: "gli

americani saranno i benvenuti come turisti" - Piano per lo sviluppo turistico dell'isola

A Berlino riflessionisu nuova e vecchia emigrazione

Gli USA lascianola base de La Maddalena

Una vetrinaper la Sardegna

in Germania

Manifestazione unitaria con i presidenti della Regione edel Consiglio Regionale

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Lettere al Giornale2 � DICEMBRE 2005

Una bella famiglia sardain Francia

Caro Messaggero,da tanti anni ricevo il tuo pre-

zioso giornale che leggo e rileg-go. Il 18 novembre compirò 86anni. Sono emigrato in Francianel 1948. Con mia moglie abbia-mo avuto una famiglia numerosadi dieci figli. Una bella famigliairata su con tanti sacrifici. Deimiei figli uno è medico, cinquesono infermieri professionali condiploma di Stato, una insegnante(laureata in letteratura italiana),un altro è nella Polizia Naziona-le, uno direttore di lavori pubbli-ci e una segretaria di direzione.Siamo fieri della nostra famiglia.

Quasi tutti gli anni veniamo inSardegna per le ferie e per con-servare le radici della nostra bel-la e amata Sardegna. Miei figlimi chiedono se puoi fare il favo-re di informarci sulle origini delnostro cognome, Tedde. Ti sarògrato se invierai il giornale anchea mio figlio Patrik.

Pietro Tedde4 Rue General Etienne Rivet

Saint Etienne � Francia

Caro Tedde,complimenti per la sua bella

famiglia. E auguri, anche se inritardo, per il suo compleanno.Abbiamo attivato l�abbonamentoper suo figlio Patrik. Per quantoriguarda l�origine del cognomedovrà pazientare. Abbiamo tra-smesso la richiesta al collega checura la apposita rubrica.

Aiuto al lettoreche cerca un amico

Caro Messaggero sardo,innanzitutto vi ringrazio per il

vostro servizio. Siete di grandeaiuto per tutti gli emigrati al-l�Estero. Vi scrivo per aiutare ilsig. Antonio Anibaldi che vi ave-va scritto per cercare un amicotrasferitosi a Londra, che si chia-ma Luciano Lai, che ha aperto unristorante (il Mirto). Io conoscoil ristorante ma non so se il pro-prietario sia il sig. Lai. Comun-que se può essere utile all�amicoAntonio vi comunico l�indirizzodel ristorante è: 839 FulhamRoad SW6 5HQ London - Tel.02077363217. Ancora grazie peril vostro aiuto, vi mando i mieipiù sinceri saluti.

Francesco Sanna7 Pakington House Stockwell Garden

- London

Caro Sanna,grazie per la collaborazione e

per gli apprezzamenti.

La �scoperta�del giornale

Caro Messaggero Sardo,per pura combinazione mi è ca-

pitato tra le mani il vostro mensi-le. Nel leggerlo ho rivissuto ilperiodo della mia gioventù conluoghi a me tanto cari. Il saporedella terra di Sardegna non si di-mentica mai, anche se sono pas-sati ben 45 anni è rimasto in mequalcosa che ha di fiabesco.

Nella pagina �Speciale Emigra-zione� dedicata a Omero Marras,ho riconosciuto la persona che perun periodo ha lavorato come com-pagno di mio padre nella minieradi Carbonia. Quella Carbonia chemi ha visto nascere, crescere, cheperò, in età molto giovane ho do-vuto lasciare per cercare lavoro inContinente.

Ormai anziano non rimangonoche cari ricordi e perché questi

non passino mai, sarei grato rice-vere il Vs mensile affinché quel-lo che è stato resti scolpito nelmio cuore e nella mia mente.

Un cordiale ringraziamento.Giuseppe Lanci

Via Togliatti, 5 - 58022 Follonica

Caro Lanci,abbiamo attivato il suo abbo-

namento e presto potrà ricevereil giornale e rinverdire i suoi ri-cordi della Sardegna.

Le case degli emigratie il caro acqua

Caro Messaggero,sono appena rientrato dalle va-

canze trascorse in Sardegna. Nel-la posta ho trovato il Messaggeroe nello sfogliarlo sono stato attrat-to dall�articolo relativo alle nuovetariffe sui consumi dell�acqua.

Le tariffe in esso riportate (sal-vo errori di stampa) appaiono ve-ramente punitive (e 1,10 a m3contro e 0,30 per i residenti) neiconfronti dei non residenti, inbuona parte emigrati che ritorna-no nella propria Terra per un bre-ve periodo nell�anno.

Inoltre appare incongruente afronte della riduzione del 30% cheinvece viene praticata nell�impostasui RSU ai non residenti e di quan-to praticato dall�Enel nelle sue bol-lette (aumento della quota fissa +componente euro Kw).

Ho fatto un confronto fra le ta-riffe riportate sul Messaggero equelle applicate dall�Azienda delComune in cui vivo (La Spezia)ed ho immediatamente rilevatoche l�unico aumento previsto peri non residenti è quello della quo-ta fissa, differenziata a sua voltaper fasce territoriali, pur essendopresi in considerazione gli stessicriteri della legge Galli e l�ATO.

Detto ciò mi viene da fare unaconsiderazione: chi affitta le case(in nero!!) ai vacanzieri, e quindinon vivendoci direttamente, pagal�acqua a tariffa residenti?.

A mio parere, per evitare chegli emigrati vengano equiparatiai possessori di seconde case(veri non residenti), i primi po-trebbero presentare all�Autoritàd�Ambito o all�Ente un�autocerti-ficazione di nascita che comprovilo status di emigrato e, quindi, si-ano sottoposti, al massimo, all�au-mento della quota fissa.

Senza di ciò credo che verrebbedata una �picconata� alla già tra-ballante continuità territoriale!

Auspico che il Messaggero e laFASI si facciano promotori diquesta o di analoga iniziativa perevitare agli emigrati questa ulte-riore ingiustizia.

Con molti cordiali saluti. Marco Locci

via Luigi Aragone, 49/a - La Spezia

Caro Locci,ci scusiamo per il ritardo con

cui pubblichiamo la sua lettera,ma l�argomento da lei sollevato èdi piena attualità. Per tranquil-lizzarla possiamo dirle che quelprovvedimento annunciato sulnumero di Agosto del Messagge-ro non è diventato esecutivo per-ché bloccato dai nuovi responsa-bili della Autorità d�Ambito inquanto la decisione non era sta-ta adottata rispettando le proce-dure. Bene farebbero la FASI e lealtre Federazioni a sollevare laquestione delle case degli emi-grati che non possono essereconsiderate (a meno che ne ab-biano i requisiti) alle streguadelle ville e delle residenze esti-ve dei Vip.

Figlio di emigratonato all�Estero

Caro Messaggero,sono figlio di padre sardo emi-

grato in Svizzera (dove sononato). Ho 38 anni vivo e lavoronel Nord Est d�Italia ma sento ilrichiamo delle mie origini tantoda aver acquistato una secondacasa in un piccolo paese dellameravigliosa isola. Sarei conten-to di ricevere la vostra pubblica-zione e di conoscere le eventualipossibilità di godere deglisconti nei trasporti (traghetti) vi-sta la mia condizione di figlio disardo emigrato.

Roberto Rassu via San Giovanni 22 - Veggiano (PD)

Caro Rassu,abbiamo già spiegato molte

volte che grazie a un accordo trala FASI e le più importanti com-pagnie di navigazione è possibi-le anche per i figli degli emigratiche non sono nati in Sardegna ot-tenere gli stessi benefici dei resi-denti nell�Isola (la tariffa ridottadel 30%). Per sapere come farele consigliamo di rivolgersi alcircolo sardo più vicino. Nellasua zona c�è il circolo �Eleono-ra d�Arborea� di Padova che èmolto attivo. Ma in Veneto cisono anche altri circoli a cui puòrivolgersi.

In memoria di un piccologrande uomo

Carissimo Messaggero,grato a un servizio ed a un la-

voro che umilmente portate dasempre nelle nostre case e che cipermette, pur essendo lontani, disentirci parte di quel progettonon utopistico ma certamentemolto complesso che è la famosacontinuità territoriale che do-vrebbe tessere e non distruggerel�unità dei Sardi e della Sarde-gna, chiedo umilmente che venga

pubblicata questa lettera post-mortem scritta da me in memoriadi un piccolo grande uomo, miozio Francesco Zizi, orunese tra-piantato a Viterbo, simbolo diun�epoca e di una generazione dimigranti del nostro paese.

Con la speranza che la mia ri-chiesta venga accolta, vi rimandoa un successivo appuntamento.Sempre in gamba e sempre indi-pendenti come fino ad adesso.

Serra Giampietrovia Carlo Cattaneo 50

Viterbo

Caro Serra,eccola accontentata.

Parenti in Ecuador

Caro Messaggero,sono un sardo che vive a Roma

da tanti anni. Purtroppo anni faho perso un fratello che viveva inEcuador. Essendo sposato conuna ecuadoregna i suoi figli vivo-no in Ecuador.

Avrei bisogno di un contattocon una associazione di Sardi inEcuador, o paesi limitrofi per po-ter inviare ogni tanto e con tran-quillità di arrivo prodotti tipicisardi o altro. Ora vorrei inviareanche una bandiera sarda con iQuattro mori, che mio nipotevorrebbe esporre nel ristoranteche ha ad Esmeralda.

Vi sarei grato di una vostra cor-tese risposta. Cordiali saluti.

Franco PoloRoma

[email protected]@kataweb.com

Caro Polo,non abbiamo capito bene la

sua richiesta. Non esistono, checi risulti, associazioni di Sardi inEcuador. Ttra i nostri abbonatic�è un Polo Antonio che abita aEsmeralda. Riteniamo che possaessere suo parente. Pubblichia-mo la sua lettera perché se ci fos-se qualcuno interessato possaprendere contatti con lei.

Aumento tariffe

Caro Messaggero, è da tanto tempo che ricevo il

Messaggero Sardo e leggendo ilnumero di agosto ho appreso cheda settembre aumenteranno le ta-riffe dell�acqua. I miei genitorisono deceduti tanti anni fa mihanno lasciato una piccola vec-chia casetta dove trascorriamo leferie. Mi sento discriminata per-ché io risiedo all�Estero e non hola residenza in Sardegna alloraper quelli non residenti l�acquaviene a costare di più. Inoltre iovado per due mesi e pago per tut-to. Così anche per la nave i sardi

sposati con donne straniere han-nio lo sconto io ho essendo don-na e nata in Sardegna, sposatacon un uomo straniero non hoagevolazioni; questa secondo meè pura discriminazione.

Che differenza c'è tra residentee non residente?

Vorrei che per favore mi diateuna risposta e non buttiate questalettera.

Angela von Esch UcchedduVlaardingen Olanda

Cara Uccheddu,per quanto riguarda l�annun-

ciato aumento delle tariffe del-l�acqua possiamo tranquillizzar-la: la decisione è stata sospesa.Per quanto riguarda gli altriquesiti che lei pone ribadiamoquello che abbiamo già detto adaltri lettori. Ovunque in Italia(ma riteniamo anche all�estero)si pagano tariffe differenziate trala prima casa e la casa delle va-canze. La sua abitazione, non ri-siedendo lei in Sardegna, è con-siderata seconda casa e assog-gettata a quel tipo di tariffe. Ri-teniamo che gli amministratoricomunali dovrebbero saper di-stinguere tra la casa di un emi-grato che rientra per le vacanzee la villetta o la villa del turista.Infine per quanto riguarda le ta-riffe per la traversata in nave leconsigliamo di rivolgersi al cir-colo sardo più vicino perché trale Federazioni dei circoli sardi ele principali compagnie di navi-gazione è stato raggiunto un ac-cordo per applicare agli emigratie ai loro familiari le stesse tarif-fe praticate per i residenti.

Un bagaglio pienodi ma...!

Caro Messaggero,abbiamo passato delle piacevo-

li vacanze, come ogni agosto, inSardegna. Parenti, amici, feste,pranzi, sole... e valigie pronte peril rientro. Il 29 agosto alle ore 21,la nave Janas, della compagniaTirrenia, è pronta per salpare,ma... sembra che vi siano proble-mi, a quanto pare non indifferen-ti, per cui nella notte, scendiamonuovamente tutti a terra. Invanoaspettiamo, l�arrivo delle dueunità, promesse a breve terminema... Si riparte, dopo svariateore, con la Bithia, che era giuntada Genova alle 6. Non vi elen-chiamo i disagi, ma... ve li lascia-mo immaginare. Ma... è mai pos-sibile che quasi ogni traversata,si trasformi in angoscia? E pernoi non è la prima volta.

Ringraziamo per lo spettacolo:un bel tramonto ed una stupendaalba, visti a Porto Torres, maquesta non è opera della Tirrenia!

Cordiali salutiMaria Tiziano Cotza

Frazione Mazod 11020 Nus - ValleD�Aosta

Cara Maria,abbiamo pubblicato il suo sfo-

go e la sua denuncia.

Disguidi postali

Caro Messaggero Sardo,da molti anni sono un tuo ap-

passionato lettore, però risultache il mensile del mese di settem-bre non l�ho ricevuto; il mio indi-rizzo è sempre lo stesso; non hocambiato casa; non mi spiegocome questo è accaduto. Graziead un amico e socio del Circolo�Sardegna� di Villa Bosch cheme lo prestò, così mi sono infor-mato delle notizie della nostraamata piccola Patria: Spero che

Ricerca di un partigiano sardo in FranciaCaro Messaggero,

sono laureanda in Lettere presso l�Università di Sassari e sto preparando una tesi su alcuni partigia-ni sardi. La persona che cerco è mio concittadino di nome Leonardo Boninu nato ad Illorai il 15/05/1892. Era residente in Francia e precisamente a Maison-sous-l�Estaque frazione di Prioux (Marsiglia).Sua moglie si chiamava Maria Antonia Cappai e i suoi figli Giuseppe e Mario, e una figlia femmina dicui non conosco il nome. Aveva, inoltre, un fratello di nome Vittorio.

Nel 1943 circa venne internato per attività antifascista nel campo di concentramento di Buchenwald,dove conobbe la principessa Mafalda di Savoia.

Se qualcuno avesse informazioni su di lui, sulla sua famiglia o sui suoi discendenti mi può contatta-re tramite e-mail ([email protected]) o per lettera (Antonietta Lai, via Eleonora,10 - 07010 Illorai- SS).

Fatemi sapere se è possibile pubblicare questo annuncio nel Vostro giornale oppure se esistono del-le regole a cui attenersi.

Vi ringrazio anticipatamente e ringrazio chiunque mi darà una mano nella mia ricerca.Antonietta Lai

via Eleonora,10 - 07010 Illorai (SS)

Cara Lai,eccoti accontentata e buona fortuna per la tua ricerca. Facci sapere se va a buon fine.

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Lettere al GiornaleDICEMBRE 2005 � 3

MAMELI

Caro Messaggero Sardo,Vi sarei grata conoscere l�ori-

gine del mio cognome (che io as-serisco essere di origine sarda).Ringraziandovi anticipatamente,colgo l�occasione per salutaretutti gli emigrati sardi nel mondo.

Dilva MameliVia Martiri della Liberta� 9

Castelnovo di Sotto (RE)

***

Caro Messaggero,approfitto per chiedervi il si-

gnificato del mio cognome indi-cato come �il piu� illustre tra icognomi sardi grazie a GoffredoMameli�.

Andrea Mamelivia Goldoni 3809131 Cagliari

Cari Mameli,il vostro cognome, riuniamo in

una sola risposta i Vostri quesiti,è oggi sicuramente il più illustrecognome sardo (il nostro Innonazionale è notoriamente operadi Goffredo Mameli).

La storia dei Mameli è ancoratutta da scoprire. Sembra corri-spondere al gentilizio latino Ma-melius . Testi sardi del XII seco-lo riportano questo cognomepresente nel Campidano di Ori-stano e Tramatza. Poi, intorno al1800, si ebbe il passaggio in Li-guria con Giorgio (cagliaritano)che sposò una nobile ligure dacui nacque il famoso Goffredo.

PINNA

Caro Messaggero,dopo circa 20 anni che ti ricevo

e ti leggo, mi sono deciso a scri-vere per ringraziare tutti voi perquello che fate per gli emigrati, eper sapere le origini del mio co-gnome.

Pinna GiampaoloHaupstr. 26

78187 Geisingen (Baden)Germania

Caro Pinna,abbiamo provveduto ad ag-

giornare il suo indirizzo.Per quanto riguarda il suo co-

gnome, è uno dei più antichi ediffusi cognomi sardi.

Citato in numerosi testi sindall�XI secolo specie nel Sassa-rese, più avanti nel tempo nel-l�oristanese e nel nuorese. Uncasato con questo nome appar-tenne alla nobilta� isolana. Si re-gistra anche in Spagna. Originada penna, piuma.

SAILIS

Caro Messaggero,vorrei conoscere l�origine del

mio cognome.Sailis Giorgio

Waitzstrasse 25D-22607 Hamburg

Caro Sailis,L�origine del suo cognome è da

collegare all�idioma sardo s�aili, il serraglio per capretti.

UDA

Caro Messaggero,apprezzerei, contagiata nella cu-

riosità da mio marito, conoscerel�origine ed il significato del co-gnome del mio consorte Addari.

Uda MariaritaVia Goffredo Ciaralli 75 sc.C/int.6

00156 Roma

Cara Uda,il cognome Addari deriverebbe

come variante da Caddari e/oGaddari e significa anch�essocavaliere.

BRISCAS

Caro Messaggero,sono uno dei fondatori della

associazione culturale SocialeSarda di Sydney in Australia.Mio padre, nativo di Orotelli,credo ci abbia tramandato un co-gnome unico in Sardegna, Bri-scas. Vorrei sapere se ciò è veroe quale è l�origine.

Briscas Michelino,Caterina e Roberto

4 Sheoak Place, Bossley Park 2176Sydney, N.S.W. Australia

Caro Briscas,Briscas deriva dal catalano e

tradotto recita come birba, cana-glia o anche briscola, il gioco dicarte. Non possiamo però con-fermare la unicità in Sardegnadel suo cognome.

LOBINA - CUBONI - SULIS

Caro Messaggero,vorrei conoscere il significato

dei cognomi Lobina, Cuboni eSulis.

Lobina AngeloVia Cagliari 1

08030 Sadali (NU)

Caro Lobina,Per cio che riguarda i cognomi

Cuboni, origine campidanese, si-gnifica grosso tino da mosto; Lo-bina deriva dal vocabolo spa-gnolo lobina, traduzione di spi-

gola o branzino; Sulis, invece,non è univoca la derivazione: oabitante di Desulo oppure deri-verebbe dal latino subula checorrisponde al sostantivo suc-chiello.

PIU

Caro Messaggero,vorrei conoscere l�origine del

mio cognome.Piu Antonio

Quartiere Biancona20170 Levie Corsica (Francia)

Caro Piu, l�origine del suo cognome è

dalla lingua latina �Pius� e cioèpio.

Un casato di tale cognome ap-partenne alla nobilta� isolana.

MUGGIOLU

Caro Messaggero,grazie per tutto quello che

fate per noi emigrati, rendendo-ci un tantino meno lontana lanostra terra con le notizie che cifate leggere nelle pagine delgiornale.

Colgo l�occasione per averenotizie circa il mio cognome che,a quanto so, potrebbe essere ori-ginario di Ploaghe.

Giovanni Muggiolu - Bayoch. de Biondes 44

1020 Renens VD (Svizzera)

Caro Muggiolu,la ringraziamo per gli apprez-

zamenti riguardo il nostro lavoro.È molto probabile che lei abbia

ragione per quanto riguarda ilsuo cognome.

Infatti Muggiolu deriva da so-stantivo logudorese che indiche-

rebbe una parte della macina ru-stica appunto il muggiolu o tra-moggia.

MULAS

Caro Messaggero,Approfitto per avere notizie

sulle origini del mio cognome.Mulas Felice

7 Place de la Liberte�45300 Dadonville (France)

Caro Mulas,Il suo cognome. Mulas o Mula

ha origine dal sostantivo latinomula.

Da notare che si hanno traccedel cognome Mulas anche in ter-ritorio spagnolo.

USAI

Caro Messaggero,Avrei piacere avere notizie cir-

ca l�origine del mio cognome, edinoltre se non chiedo troppo an-che quello di mia moglie Casu.

Usai AndreaHoch Str. 46

51688 Wipperfurth (Germania)

Caro Usai,il suo è un cognome che si ri-

trova in numerosi scritti sardidell�XII e XII secolo; presentenel 1100 nella zona di Solarussae casato Usai tra Sassari ed Igle-sias, apparteneva alla nobiltàisolana.

Compare anche tra quelli del-le famiglie che tra il 1250 ed il1500 erano autorizzate a svolge-re traffici nel territorio della Re-pubblica di Genova. Certamentepiù antico Casu, corrispondentea formaggio, verosimilmente diorigine nuragica.

Le origini dei cognomiPer poter rispondere alle domande degli emigrati sull�origine dei loro cognomi, tra le altre fonti, attingiamo anche dal prezioso volume del prof. Massimo Pittau �I Cognomi della Sardegna - significato e origine di 5.000 cognomi�(Carlo Delfino Editore, Sassari 1990). Per chi fosse interessato questo è l�indirizzo della casa editrice: Carlo Delfino editore, Via Caniga 29/b, 07100 Sassari - Tel. 079262621.

nel futuro non succeda più; puòdarsi che il postino si è sbagliatoe lo porti altrove. Ti desidero,buona fortuna e ti ringrazio per lenotizie che ci mandi attraverso ilMessaggero Sardo�. Ti saluto ca-ramente.

Giovanni PirasCalle Agustin de La Vega 764Villa Bosch 1682 - Argentina

Caro Piras,abbiamo controllato il nostro

indirizzario e il suo abbonamen-to è in regola. Il disguido potreb-be essere responsabilità di PosteItaliane o delle Poste Argentine.Speriamo non si ripeta. Ci tengainformati.

L'origine di Mogorella

Caro Messaggero sardo,il mio nome è Secci Pier Ange-

lo, sono residente a Genova daquarant�anni e mensilmente rice-vo il tuo giornale e lo leggo conenorme piacere perché mi tieneinformato di tutto quello che suc-cede in Sardegna.

Quest�anno come tutti gli annifaccio le ferie in Sardegna e pre-cisamente a Mogorella (OR)dove mio padre ha una casetta. Tiscrivo perché avrei bisogno didue favori: 1) mi piacerebbe co-noscere le origini del mio paese eperché ha un nome al femminileche sembra un diminutivo; 2)come secondo favore vorrei cheinviaste il vostro illustrissimo

giornale a mio cugino che vive inSardegna ad Assemini.

Vi ringrazio anticipatamente evi mando i più sinceri saluti.

Secci Pier AngeloVia Valverde 16/5

16014 Campomorone - Genova

Caro Secci,per quanto riguarda Mogorel-

la nei prossimi mesi dedicheremoun servizio al suo paese. Abbia-mo attivato l�abbonamento a suocugino.

Nostalgia da Abbasanta

Caro Messaggero,mi chiamo Marco e ho 16 anni.

Ho vissuto per circa quattordicianni in Sardegna, precisamentead Abbasanta (OR) dove mi sonotrovato veramente bene. Ora,sempre per motivi di lavoro, vivonel Veneto dove (mi dispiace dir-lo) non mi piace per niente.

Sono 3 mesi che ricevo a casa ilvostro giornale, che mi fa sentirepiù vicino alla mia amata Sarde-gna. Io per questo vi ringrazioinfinitamente.

Dico sempre a tutti che quandoavrò i miei 18 anni tornerò in Sar-degna, ma tutti mi dicono che lànon c�è lavoro, e che mi troveròmale. Spero che le cose fran dueanni saranno cambiate e che iopossa avere una vita normaledove piace a me.

La Sardegna è e rimarrà semprenel mio cuore... mi manca da

morire! Grazie ancora per avermiinviato il vostro meravigliosogiornale.

Chi volesse inviarmi delle let-tere (mi riferisco ai lettori) ne sa-rei molto contento, così possoconfidarmi con qualcuno che micapisce veramente.

Marco VenturaVia Gramsci, 16a

45045 Castelmassa - (RO)

Caro Marco, pubblichiamo la tua lettera

sperando che molti lettori ti scri-vano. Ti incoraggiamo a supera-re questo momento di crisi e inattesa del tuo rientro in Sarde-gna ti auguriamo che possa tro-varti bene e fare amicizia anchenel Veneto.

Abbonato in erba

Caro Messaggero Sardo,sono un quattordicenne resi-

dente in Piemonte ma di originisarde, più precisamente la miafamiglia nacque a Busachi. Ana-graficamente piemontese non homai amato questa terra, ma graziesoprattutto a mio padre, che nonho mai avuto molto vicino causaseparazioni dei miei genitori, hocominciato a conoscere la miavera terra: la Sardegna. Comin-ciando dalle canzoni a fisarmoni-ca di mio papà che mi facevanoaddormentare da piccolo e pas-sando per il nostro pecorino e lesalsicce sarde che immancabil-

mente sono presenti nel mio fri-go, e che mi procuro esclusiva-mente al circolo sardo �Su Nura-ghe� di Alessandria, mi sonosempre più attaccato alle mie ori-gini che sono per me da tempomotivo di orgoglio e fierezza.

Gioco a calcio da 7 anni e pri-ma di ogni partita ascolto musicasarda per caricarmi, nella qualeprediligo i Janas, i Tazenda, e lameravigliosa Maria Carta. Scen-do in campo ogni domenica conun cappellino, sempre presentenella mia porta, raffigurante iquattro mori e la scritta Sardegnae mi ritengo ormai a pieno titoloun vero sardo.

Anche se sono così lontanodalla nostra terra approfitto ditutto ciò che mi può avvicinaread essa ed ai miei avi: cibo, cana-li satellitari soprattutto Videolinae il suo programma �SardegnaCanta�, musica, e ora mi farebbepiacere ricevere il Vostro giorna-le, del quale ho ricevuto una co-pia da un genitore di una mia caraamica, anch�essi sardi. Spero dipoter essere accontentato e porgodistinti saluti.

Gallisai AndreaCorso Divisione 227

15011 Aqui Terme (AL)

Caro Andrea,ti abbiamo inserito tra i nostri

abbonati perché tu possa alimen-tare il tuo amore per la Sardegnaconoscendone meglio tutti gliaspetti storici, culturali, ma an-

che quelli economici e socialiche sono all�origine del fenome-no migratorio.

Il giornale per vincerela solitudine

Caro Messaggero,sono Foricu Paba, le mie poe-

sie in lingua sarda sono pubblica-te nel Messaggero Sardo dal1979. Alcuni giorni orsono perpuro caso ho conosciuto un no-stro conterraneo, di anni 70 circa,di nome Mario Z. di Isili Nuoro,ma abita da tanti anni nell�entro-terra Ligure, in un casolare in de-grado, non possiede televisione,né radio, né una famiglia da so-stenerlo, la sua vita la trascorrenella solitudine. Apprezza moltola lettura e desidera enormemen-te di ricevere Il Messaggero Sar-do, essendo privo di conoscenzadi quanto succede nel Mondo enella nostra Sardegna, che maipuò dimenticare e ammirare. Viringrazio anticipatamente perquanto farete.

Foricu PabaVia Natale Gallino

Genova Pontedecimo

Caro Paba,grazie per la segnalazione. Ab-

biamo attivato l�abbonamento alnostro corregionale (del quale,per motivi di privacy, abbiamoomesso il cognome) sperandoche la lettura del Messaggero loaiuti a sentirsi meno solo.

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Editoriale4 � DICEMBRE 2005

SOMMARIO

IL MESSAGGERO SARDO. Mensile della Regione Sardegna per gli emigrati e le loro famiglieEdito dalla Cooperativa «Messaggero Sardo» s.r.l.Presidente Gianni De CandiaComitato di Direzione Gianni Massa (responsabile), Marco Aresu, Gianni De Candia, Ezio Pirastu, Luigi CoppolaRedazione e Amministrazione Via Barcellona, 2 - 09124 CagliariTel. 070/664214 - Fax 070/664742Registrazione del Tribunale di Cagliari n. 4212 dell'11-4-1969 - Iscritto al Registro Stampa n. 217Fotocomposizione, impaginazione, fotolitoPRESTAMPA - Via Nenni 133, tel. 070/883223 - 09045 Quartu S. Elena (CA)StampaOfficine Grafiche SOCIETÀ POLIGRAFICA SARDA di Ettore Gasperini Editore - Cagliari - Via della Pineta, 24/36 - Tel. 070/303777-78

EDITORIALE

Successo a Roma dellamanifestazione a sostegnodella vertenza sul recupero4 delle entrate fiscali

PRIMO PIANO

Clamoroso annuncio:gli americani lasciano la base5 di Santo Stefanodi Andrea Frailis

Soru a La Maddalena presentaun piano di sviluppo

Il Consiglio regionale non troval'unità nella vertenza6 sulle entratedi Michele Mascia

La Sardegna prima Regionea chiedere il referendumcontro la devolution

In migliaia a Roma per farsentire forte la rivendicazione7 dei sardi

Aziende in ginocchio, riesplode9 �la guerra� del prezzo del lattedi Gherardo Gherardini

ATTUALITA'

Salta la sperimentazionedel digitale terrestre8 per le trasmissioni TVdi Fabrizio Serra

Anche nelle piazze dell'isolasuccesso dell'iniziativa�pane e olio di frantoio�

Graziano Milia eletto presidentedel Consiglio delle11 Autonomie locali

Accordo Regione-Anci perun'anagrafe degliedifici scolastici

LAVORO

La pensione di anzianitàtraguardo quasi irragiungibile10 per lavoratori pubblici e privatidi Giuseppe Foti

SPECIALE EMIGRAZIONE

Dal convegno �Nos Elionora�proposte e progetti sul12 ruolo delle donne

I sardi nel Borinage dal ricordodelle miniere all'integrazione13 dei figlidi Gianni De Candia

Festeggiato a Zurigo14 il 35º anniversario del circolo�Efisio Racis�

Presentata a Cagliariuna vetrina della Sardegna15 sul mercato tedescodi Roberto Puddu

In un convegno a Berlinoesperienze e riflessioni16 su nuova e vecchia emigrazioedi Gianni De Candia

Kentus dies un progettoper presentare le mille facce18 della cultura della Sardegna

Al Circolo �Domo Nostra�convegno sui giovani delle19 servitù militari

CULTURA

20 Artisti sardi emigrati

La Commissione boccia il sardonel film di Columbu

Ricordo di Antonio Manca Serrabaritono cagliaritano32 a cinquant'anni dalla scomparsadi Adriano Vargiu

MUSEI

21 L'Iglesiente e il Cixerridi Giampiero Leccis

PAESI DI SARDEGNA

Le controverse impresedi donna Lucia Tedde Delitala22 �banditesca e patriotta�di Franco Fresi

PARLIAMO DELLA SARDEGNA

La consegna del premio23 �Maria Carta� avvenimentointernazionaledi Giacomo Serreli

Giovanni Spano uno studiosodai molti interessidi Giovanni Mameli

PARLANDO IN POESIA

24 Ivo e le stellea cura di Salvatore Tola

SPORT

Il Cagliari di Sonetti riassapora30 il gusto della vittoriadi Andrea Frigo

Cellino cede una quotadella società rossoblua tre nuovi soci

La matricola nuorese grande31 sorpresa del calcio dilettantisticodi Andrea Porcu

Immutate le ambizionidelle squadre sardedi tennistavolodi Sergio Casano

RUBRICHE

25 SARDEGNA NOTIZIE

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IL MESSAGGERO SARDO viene inviato gratuitamente dalla Regione Sardegnaa tutti gli emigrati, in Italia e all'Estero e alle loro famiglie in Sardegna.

Richiedetelo a questo indirizzo: MESSAGGERO SARDOVia Barcellona, 2 - 09124 CAGLIARI - tel. 070.664214 - fax 070.664742e-mail: [email protected] - [email protected] web: www.ilmessaggerosardo.com

Successo a Roma della manifestazionea sostegno della vertenzasul recupero delle entrate fiscali

La vignetta di Franco Putzolu chepubblichiamo qui a lato riassume meglio diqualsiasi scritto lo stato d�animo dei sardi di

fronte a una questione di vitale importanza come la�vertenza� con lo Stato sulle entrate fiscali.La straordinaria mobilitazione di popolo che haportato a Roma oltre cinquemila sardi (tra i qualimolti emigrati) a manifestare davanti al Governoper il riconoscimento di un diritto disatteso eviolato, rappresenta un avvenimento unico. Alfianco del presidente della Regione, che haformalmente aperto il contenzioso con lo Stato,c�era tutta l�Isola con le sue istituzioni (dalConsiglio regionale alle Amministrazioniprovinciali ai Comuni), le sue forze economiche eproduttive, i sindacati, ma anche tanta gentecomune. E� stata una manifestazione civile epacifica per richiamare l�attenzione dell�opinionepubblica nazionale su una questione vitale per ilfuturo dell�Isola. Nonostante la pioggia e il freddoil corteo con i vessilli dei Quattro Mori, haconquistato l�attenzione e la solidarietà dei romani.Il Governo � ricevendo una delegazione � si èimpegnato a cominciare ad accogliere le richiestedella Sardegna già dalla legge finanziaria all�esamedel Parlamento. Ma nonostante questo impegnonella stragrande maggioranza dei sardi permanequella punta di scetticismo ben rappresentata daPutzolu.Troppe promesse non mantenute, troppiimpegni non rispettati hanno finito per fiaccare lafiducia di molti.Questa sorta di rassegnazione è una delle causeprincipali della condizione di sottosviluppo e disubalternità della Sardegna. La �vertenza� sulleentrate fiscali è emblematica di questoatteggiamento. Esiste un patto solenne, previstodallo Statuto Speciale, che è legge costituzionale,in base al quale lo Stato si impegna a restituire allaRegione Sardegna una percentuale di 7/10 delleentrare fiscali raccolte nell�Isola. Ebbene negliultimi dieci anni la quota trasferita è stata di pocosuperiore ai 4/10. Che in euro vogliono dire minorientrate per 4-500 milioni in meno ogni anno. Maancora più scandaloso è il dato relativo all�IVA. Inquesto caso la quota si deve contrattare ogni anno.Ma lo Stato (governi di centrosinistra e dicentrodestra si sono comportati sostanzialmenteallo steso modo, e così pure giunte di centrodestra edi centrosinistra) nonostante il gettito fosse semprein crescita, ha fatto pagare le sue difficoltà allaSardegna. Con la motivazione che non c�eranorisorse ogni volta gli amministratori regionali eranocostretti ad accettare la quota dell�anno precedente.E così di anno in anno si è determinato un divariocrescente tra quello che sarebbe dovuto arrivarenelle casse della Regione e la somma che inveceveniva versata. In questo caso si calcola che imancati introiti ammontino a 500 milioni di euroannui. Queste mancate entrate hanno indotto leamministrazioni che si sono succedute adindebitarsi per poter far fronte alle spese correnti eadottare misure di sostegno all�economia e allavoro. Il Presidente Soruha più volte spiegato chela situazione delle casse regionali era drammatica eche occorreva riparare le falle prima di poterrimettere la barca in mare. Con una politica dirigore si è così riusciti a ridurre l�indebitamento.È stato proprio esaminando la situazione disperatadella finanza regionale che ci si è accorti che il

deficit dipendeva in gran parte dalle mancateentrate dello Stato. Se la Sardegna riavesse indietrogli arretrati potrebbe cancellare l�enorme debitoche la schiaccia. Il presidente Soru e l�assessore alBilancio Pigliaru hanno studiato il problema e datialla mano hanno chiesto al Governo di rimediarealla grave ingiustizia compiuta a danno dei sardi.La questione sarda ha assunto anche rilevanzanazionale. La Sardegna � e Soru lo ha ripetuto intutte le occasioni � non chiede niente di più diquanto già previsto dallo Statuto Speciale. Lafondatezza della rivendicazione stava e sta proprionel fatto che non si chiede niente di più di quanto èdovuto.Purtroppo non sempre i sardi e la loro classedirigente hanno saputo avere questa capacità didifendere con fermezza e determinazione i propridiritti. Quando è stato smantellato il sistemaindustriale, che in precedenza era stato fatto calaredall�alto sull�Isola, a Porto Torres, Ottana,Assemini e nelle altre zone industriali sono staticancellati decine di migliaia di posti di lavorosenza che un�adeguata mobilitazione riuscisse a farottenere all�Isola un intervento compensativo.Mentre nel ricco Nord la chiusura di una fabbricaveniva compensato con nuovi investimenti. E cosìmentre le ciminiere venivano spente molti sardihanno dovuto prendere la via dell�emigrazione,come aveva o fatto negli anni 60 i loro padri.La rassegnazione si è manifestata in tanti altricampi. Anche nell�accettare lo smantellamentodella rete ferroviaria (ci sono meno chilometri distrada ferrata oggi di quanti ce ne fossero centoanni fa, e i treni hanno una velocità di percorrenzainferiore a quella di fine 800). Nessuno se nericorda più ma una ventina di anni fa le Ferrovieavevano deciso di usare la Sardegna come terrenodi sperimentazione di un sistema di locomozione davendere poi ai Paesi del Terzo Mondo. Anche inquel caso fu la orgogliosa e forte presa di posizionedel Presidente della Regione a far saltare ilprogetto. Quel presidente si chiamava Mario Melis.Con la sua fermezza ottenne l�impegno delGoverno a far modernizzare la linea ferroviariasarda. Presentandosi agli elettori Renato Soru hadetto di volersi ispirare a Mario Melis. Le prese diposizione sulle entrate fiscali e sulle servitùmilitari vanno in questa direzione. I risultaticominciano a vedersi. Il Governo, nonostante leresistenze del ministro Tremonti, si è impegnato adefinire un piano per restituire il �maltolto� allecasse della Regione. Ma notizia dell� ultima ora,ancora più clamorosa, è l�annuncio dato dalMinistero della Difesa degli Staiti Uniti dellosmantellamento della base appoggio persommergibili a propulsione nucleare di santiStefano. Entro un anno - ha comunicato DonaldRumsfeld al ministro Martino - gli americaniandranno via dalla Maddalena. Anche quello delleservitù militari era uno dei cavalli di battaglia diMario Melis.Non c�è che dire, il 2005 non poteva finire meglio.Con la speranza che il 2006 sia ricco di nuovisignificavi successi per tutti i sardi e che laRegione riesca a mobilitare risorse e intelligenzeper avviare quel processo di sviluppo che laSardegna attende da troppo tempo, auguriamo atutti i lettori del Messaggero Sardo un Buon Natalee un Felice Anno Nuovo

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Primo Piano��������������

Clamoroso annuncio:gli americani lasciano

la base di Santo StefanoLo ha comunicato il responsabile del Pentagono al ministro della Difesa Martino

I sommergibili a propulsione nucleare lasceranno l'isola entro il 2006La soddisfazione del presidente della Regione che aveva sollevato con forza

la richiesta di allontanamento della base Usa

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SERVITÙ MILITARI

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Soru a La Maddalenapresenta un piano

di sviluppo turisticoNon l’hanno fatto né Mario Melis, né Franco

Rais, né Ferderico Palomba, presidenti“storici” di giunte regionali di sinistra. A

recarsi alla Maddalena con l’intero esecutivo, ci hapensato Renato Soru, dopo aver affermato pubbli-camente: «Gli americani li vogliamo, ma soltantocome turisti». Il Pentagono, preoccupato per l’ec-cesso di spese e per un’immagine degli States chesi va deteriorando nel mondo, ha raccolto, checchése ne dica, il suo invito (mentre il ministro Marti-no continuava a ripetere che gli Yankees non sa-rebbero andati via), e ha annunciato che nave ap-poggio e sommergibili nucleari lasceranno SantoStefano.

All’esultanza dei più ha fatto riscontro la prote-sta per la perdita dei posti di lavoro creati, in 33anni, dall’insediamento a stelle e strisce, che incambio ha offerto l’altissimo rischio di inquina-mento nucleare come conseguenza di un possibileincidente. Le occupazioni, si sapeva fin dall’ini-zio, non potevano che essere aleatorie e riguarda-no circa 180 lavoratori, tra i quali, numerosissimi,quelli arrivati al seguito della base, addetti alle pu-lizie e ex dipendenti, oggi pensionati, del nostroministero della Difesa. In un’economia che lan-gue, il cantiere militare che chiude, le scuole perallievi sottufficiali che vengono smantellate, lascelta erronea di puntare tutto sulle Forze armatee non sul turismo, il quadro si presenta desolante.Per questo, in molti, hanno contestato Soru, rite-nendolo ingiustificato responsabile del futuro,possibile disastro.

Il governatore, però, è andato diritto per la suastrada, trasformando i fischi in applausi. Ha butta-to sul piatto delle rivendicazioni un pacchetto che

potrebbe portare una valanga di euro a condizioneche l’isola punti le sue carte, che sono di grandis-simo valore, sull’industria “pulita” del passeggero.

La Maddalena ha un bene il cui valore è superio-re, forse, a quello del Colosseo: è l’Arsenale mili-tare, una vasta area situata in una zona d’incompa-rabile bellezza naturale, a due passi da Caprera. Untempo vantava un migliaio di dipendenti, oggi neospita appena un centinaio, assieme a relitti di scafiarrugginiti e inutilizzabili. Imprenditori di grossospessore, quali l’Aga Khan, Tom Barrack e unagrande impresa italo-francese, vorrebbero, unavolta definitivamente dimesso, trasformarlo in of-ficina e rifugio per quei maxi yacht che oggi fannol’invernaggio a Maiorca: garantirebbe, previa ri-qualificazione degli addetti, posti di lavoro noneffimeri e un indotto che potrebbe risollevare inmaniera definitiva l’asfittica economia dell’isola.Per questo Soru l’ha messo al primo posto dell’in-tesa istituzionale tra Regione, Provincia e Comunesottoscritta nel suo viaggio maddalenino: «L’areadell’arsenale, che ha perso le sue originarie funzio-ni, è parte integrante – è detto nel primo dei dieciarticoli dell’accordo – del sistema urbano e cometale deve essere utilizzato».

«Una trentina di anni fa – ha detto il governatorealla folla di cittadini che gremiva l’aula consiglia-re del municipio - quando tutti i sardi chiamavanola vostra isola “la piccola Parigi”, Palau era solo unpunto d’approdo e Olbia un paesotto. Poi tutta laGallura ha puntato sul turismo e si è trasformata inpositivo, La Maddalena ha scelto gli armamenti edè rimasta ferma». Ora, con l’addio degli statuniten-si – se poi ci sarà veramente – non è tardi per rico-minciare. (G.Z.)

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Primo Piano��������������

Il Consiglio regionalenon trova l'unità

nella vertenza sulle entrateCaduto nel vuoto l'appello di Soru: "se dovessimo dividerci nessuno

capirebbe il perché" – Falliti tutti i tentativi di trovare una linea comunesullo scontro con il Governo per il recupero delle entrate fiscali

La mozione della minoranza bocciata dall'aula – Garantito il sostegnoalla protesta nei confronti dello Stato per riportare a casa circa quattro

miliardi di euro arretrati delle quote, riconosciute dallo Statuto Speciale,delle imposte pagate dai sardi

La Sardegna prima Regionea chiedere il referendum

contro la "devolution"

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POLITICA

Approvato il programmadi recupero delle areeminerarie dismesse

ECONOMIA

La Giunta regionale ha approvato in via definitiva il programmadei lavori presentato dalla società Igea per il risanamento dellearee dismesse del Sulcis-Iglesiente-Guspinese.

Gli interventi consentiranno la stabilizzazione di 486 lavoratori so-cialmente utili e riguarderanno le opere di bonifica, risanamento am-bientale, valorizzazione archeologica e museale nelle aree ex mine-rarie.In particolare, le aree interessate dalle azioni di recupero sarannoCampo Pisano, Monteponi, Monte Agruxiau e San Giovanni, afferential Rio San Giorgio e quelle del compendio minerario di Masua.

Secondo quanto previsto dalla Finanziaria regionale del 2004, allasocietà Igea sono stati assegnati 12.394.965,57 euro, equivalenti al50% delle spese da sostenere per l’attività da svolgere, come stabilitodal decreto del Ministero dell’Ambiente del 2001. “Il programma diinterventi, concordato con l’apposito Servizio di bonifica dei siti in-quinati dell’assessorato, dovrà vedere come prioritarie – ha detto l’as-sessore dell’Ambiente Tonino Dessi’ - le azioni di caratterizzazionee messa in sicurezza d’emergenza”.

La Giunta ha poi dato mandato all’assessorato dell’Industria di re-perire, in qualità di azionista unico della Società Igea Spa, quota par-te corrispondente al rimanente 50% dell’intervento complessivo pro-posto, pari a ulteriori 12.394.965,57 euro.

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Primo PianoDICEMBRE 2005 � 7

In migliaia a Romaper far sentire forte

la rivendicazione dei sardi

di Luigi Coppola

ENTRATE FISCALI

Corteo di protesta con il presidente della Regione, Renato Soru e del ConsiglioRegionale, Giacomo Spissu - Hanno sfilato esponenti della maggioranza e

dell’opposizione, le organizzazioni sindacali, imprenditoriali, di categoria -Il sostegno dei sardi residenti nella capitale – La solidarietà dai romani -

I crediti della Sardegna ammontano ad oltre 4 miliardi di euro

La manifestazione unitaria aRoma, il primo dicembre,con il presidente della Re-

gione, Renato Soru, del ConsiglioRegionale, Giacomo Spissu, espo-nenti della maggioranza e dell�op-posizione, le organizzazioni sin-dacali, imprenditoriali, di catego-ria e migliaia di sardi, circa seimi-la, ha non solo riscosso il sostegnodi molti sardi residenti nella capi-tale, ma ha portato ad un primoconcreto risultato: l�apertura di untavolo tecnico, con i ministri Tre-monti e La Loggia e il Ragionieregenerale dello Stato, per definire,accertati i crediti della Sardegna,che ammontano ad oltre 4 miliardidi euro, i tempi dei rimborsi allaRegione.

La richiesta della Regione Sar-degna, in merito alle quote di Irpefed Iva non versate dallo Stato apartire dal 1991, è risultata cosìchiara, inoppugnabile, da riscuo-tere anche il sostegno delle altreRegioni, che, in documento dellaConferenza delle Regioni e delleProvince Autonome, hanno ribadi-to la giustezza delle posizioni sar-de. Ma anche il sostegno di sempli-ci cittadini, non sardi, che a Romasi sono aggregati al corteo che haattraversato la città, da Piazza del-l�Esedra a Piazza Venezia, da dovepoi una delegazione si è portata aPalazzo Chigi per essere ricevutadal sottosegretario Letta.

Una manifestazione, quella diRoma, che ha messo insieme gio-vani e anziani di tutta l�Isola, giun-ti nella capitale con le navi, daOlbia e Cagliari, e in aereo. Unarappresentanza quanto mai effica-ce della Sardegna di oggi, dellospirito che anima la Sardegna, gra-zie all�impegno delle organizza-zioni sindacali, degli imprendito-ri, delle diverse categorie econo-miche e sociali, delle forze politi-che, tutte, che pure divise su moltitemi, si sono trovate concordi nelrivendicare i diritti della Sardegnae nel tutelare lo Statuto. A parte irisultati ottenuti con la manifesta-zione, risultati sui quali i sindaca-ti sono apparsi meno ottimisti esoddisfatti degli esponenti dellaRegione, ciò che più ha colpito èstata l�unità tangibile delle diver-se componenti del popolo sardo, edelle diverse generazioni che sitrovano a combattere, quotidiana-mente, con gli irrisolti problemidel lavoro, dello sviluppo.

Ora Regione, Sindacati, Orga-nizzazioni imprenditoriali e di ca-tegoria, forze politiche, attendonoche il governo già nella finanziariain approvazione stanzi una primacospicua somma, come rata delrimborso dovuto. C�è da dire chementre il presidente Soru ha sotto-lineato il significato politico del-

l�apertura di un tavolo tecnico chedi fatto costituisce, da parte delGoverno, il riconoscimento dellalegittimità delle richieste dellaSardegna, le organizzazioni sinda-cali, a conclusione della giornataromana, sono apparse più caute.

Giampaolo Diana, segretariodella Cgil, ha detto:�Gianni Letta,sottosegretario alla presidenza delConsigliodei ministri, non ci hadato risposte convincenti. Rispet-

to all�8 novembre, quando noi ab-biamo marciato su Roma, è statofatto un passo indietro. Quella vol-ta il governo aveva messo nero subianco l�impegno a dare alla Sar-degna un congruo acconto, chepoi si è rivelato un atto dovuto, e adefinire la vertenza entro quattromesi. Oggi non c�è stato nulla discritto: non credo si possa parlaredi successo della nostra missione�.Sollecitato ad esprimere un giudi-zio sulla manifestazione , sul cor-teo di sardi che ha attraversatoRoma, Diana ha detto: �Al corteodo senz�altro dieci e lode. Al restoun tre, al massimo�.

Giudizio meno severo quelloespresso da Mario Medde, segreta-rio della Cisl, un po� deluso dal-l�incontro, definito interlocutorio� dal quale però potrebbero scatu-rire risultati importanti. Con Lettaci siamo soffermati sul principio esul diritto della Sardegna a vederericonosciuto ciò che le spetta�.Anche Medde ha voluto sottoline-are il significato dell�imponentemanifestazione per le vie di Romache dimostra � quanto la vertenzasulle entrate fiscali sia condivisadai lavoratori e dai sardi più ingenerale. Da questo si deve partireanche in previsione di futuri con-fronti con il governo�.

� Si è mosso il popolo sardo, si èmossa la nostra gente � ha dettoGino Mereu, segretario della Uil -Non si è trattato di qualcosa di fo-cloristico, ma di un corteo civile ecompatto. Non eravamo e non sia-mo un�armata Brancaleone, rap-presentiamo una forza della qualenon si può non tenere conto. Lanostra mobilitazione costituisceun atto di fiducia nei confrontidella Giunta regionale e un pun-golo nei confronti del Governo na-zionale�.

Per capire la portata della verten-za tra Regione e Stato, il presiden-te Soru ha ricordato: �In questi ul-

timi anni la Regione Sardegna si èindebitata in modo assurdo essen-do mancato il rimborso del gettitofiscale da parte dello Stato. Solonel 2004 il debito è stato pari aquasi un miliardo e 200 milioni dieuro che significa � ha spiegato ilpresidente � indebitare ogni sardo300 volte più di quanto sia indebi-tato ogni lombardo�.

�Nell�ultimo anno � ha aggiuntoSoru � abbiamo fatto una politicadi rigore estrema, che consiglioanche al nostro governo, ma soloperché non ci vengono trasferiti isoldi che ci appartengono e abbia-mo dovuto rivolgerci alle bancheche hanno affossato la nostra Re-gione. Questa è una protesta per lasopravvivenza della Sardegna eper la sopravvivenza dell�istitutostesso dell�autonomia regionale,che è una conquista del popolosardo�.

Per Linetta Serri, presidente re-gionale dell�Anci, l�associazionedei comuni, le centinaia di fascetricolori presenti alla manifesta-zione, portate da altrettanti sinda-ci, è un segno che la vertenza è trauna Regione e lo Stato e non trauna giunta regionale e lo Stato.

Come detto, a conclusione dellamanifestazione, una delegazioneguidata dal presidente Soru è stataricevuta a Palazzo Chigi, dal sotto-segretario Letta. Oltre al tavolotecnico il governo si è impegnatoa trovare una prima soluzione par-ziale nel maxiemendamento allalegge finanziaria, da approvareentro l�anno.

In occasione della manifestazio-ne unitaria di Roma, le organizza-zioni sindacali, quelle imprendi-toriali, quelle di categoria, aveva-no puntualizzato, in un documen-to i punti della vertenza, che vaanche oltre gli aspetti finanziari.

�Una delle questioni fondamen-tali per il presente e il futuro dellaSardegna � si dice nel documento� è l�autonomia finanziaria dellaRegione e la politica delle entrate,aspetto ricorrente nelle richieste enelle proposte del sindacato con-federale sardo e delle rappresen-tanze imprenditoriali e di catego-ria. La necessità di assicurare unacorretta copertura alle politichedel lavoro, agli investimenti per losviluppo, ai livelli di tutela, assi-stenza e integrazione socio sanita-ria assistenziale, il futuro dellapolitica di coesione europea, im-pongono scelte tempestive sul ver-sante dell�attuazione dell�art. 8dello Statuto sardo, per assicurareun equilibrato rapporto tra entratee uscite attraverso un costante mo-nitoraggio della crescita dei getti-ti tributari compartecipati�.

Dopo avere richiamato l�esigen-za di interventi che siano in grado

di far superare alla Sardegna glisquilibri endemici del sistema pro-duttivo, il documento unitario sisofferma sullo stato della crisi.

�Senza voler entrare nel detta-glio dei numeri indicatori che atte-stano lo stato di salute della nostraeconomia � si afferma � non si puònon richiamare il forte squilibrioancora presente nel mercato del la-voro sardo, che, a fronte di un tas-so di attività pari al 59 per centovede attestarsi il tasso di disoccu-pazione annuale al 13,9 per cento(con un divario di circa 6 puntipercentuali con la media naziona-le), con punte molto elevate nellacomponente femminile e nel tassogiovanile. Il malessere sociale èaggravato dall�aumento dei feno-meni delle vecchie e nuove pover-tà, che coinvolgono il 17 per cen-to della popolazione sarda�.

Il documento si occupa anchedelle diseconomie strutturali chefrenano i processi di sviluppo delsistema delle imprese sarde, e deirapporti tra Sardegna, le politicheeuropee e i rapporti euro � mediter-ranei, insieme con il rafforzamentodegli enti locali che rappresentanell�Isola un aspetto prioritario efondamentale delle politiche disviluppo e di promozione del lavo-ro.

�Questi obiettivi la Sardegnanon può raggiungerli da sola, conle proprie forze: è necessario perse-guire con decisione il confrontoStato � Regione, chiedere, comenoi stiamo facendo, tutte le risorsefinanziarie dovute, in attesa di ri-vedere anche i livelli di comparte-cipazione, la nuova riscrittura del-lo Statuto e la completa e totale at-tuazione dell�Intesa Stato � Regio-ne�.

L�iniziativa della manifestazio-ne a Roma, dopo la manifestazio-ne dei sindacati, sempre nella capi-tale, l�8 novembre, dopo l�assem-blea unitaria indetta dai sindacatie dalle organizzazioni imprendito-riali e di categoria, ha � solide basie precedenti di grande rilevanzaistituzionale, atti non semplice-mente formali da segnalare nel ri-proporre una rivendicazione dellaregione in merito ai trasferimenti,dallo Stato, delle compartecipa-zioni erariali�. Si fa riferimento al-l�Intesa Istituzionale di Program-ma, sottoscritta il 2 aprile del 1999tra Regione e Governo nazionale,all�impegno, assunto con Cgil,Cisl e Uil e con le rappresentanzeeconomiche e istituzionali sardedal sottosegretario Letta, a nomedel Governo, il 25 giugno del2003, che prevedeva un tavolodi monitoraggio e di verifica del-la stessa Intesa Istituzionale,proprio per avviarne la completaattuazione.

La FASI con i suoi 67 circo-li condivide e sostiene conforza la vertenza che la GiuntaRegionale e il suo Presidente,insieme al Consiglio e a tuttele forze politiche e sociali, haaperto col governo centraleper una più giusta ripartizionedelle entrate fiscali e per il re-cupero delle risorse pregressedovute dallo Stato e da essotrattenute indebitamente.

Da quelle risorse � è detto inun documento del Presidentedella Fasi Tonino Mulas � di-pende una parte delle politi-che di sviluppo della Sarde-gna e la possibilità di far re-gredire decisamente la disoc-cupazione, che alimenta unanuova emigrazione.

Non vogliamo che altre mi-gliaia di giovani partano dallanostra isola perché costretti,depauperando in tal modo leenergie lavorative e intellet-tuali. È interesse di tutto il po-polo sardo, compresi i 350mila sardi e le loro famiglieche vivono nel continente so-stenere questa battaglia di le-galità e riaffermazione del-l�autonomia.

La solidarietàdegli emigrati

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ECONOMIA

ECONOMIA

Sarebbe dovuta cominciare il 31 gennaio 2006 - La Sardegna regione pilotaContrasti con il Governo per una serie di inadempienze

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Anche nelle piazze dell'Isolasuccesso dell'iniziativa"Pane e olio in frantoio"

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Aziende in ginocchioriesplode la "guerra"del prezzo del latte

Il Consiglio regionale unito a sostegno delle aziende agro-pastorali in crisiUn ordine del giorno approvato praticamente all'unanimità ha concluso ildibattito sulla difficile situazione del comparto agro-pastorale isolanoRicordata l'importanza che il settore riveste nella vita economica esociale della Sardegna - L'aggravamento della situazione provocato dalsuccedersi di numerose calamità naturali ed epidemie del bestiame edal ritardo con cui vengono liquidati gli aiuti e gli indennizzi previstidalla normativa nazionale e regionale

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Ricerca su casidi "sindrome di Crisponi"

MEDICINA

L’associazione “Sindrome di Crisponi” – costituita allo scopodi sostenere la ricerca nel campo delle malattie rare, dato che lasindrome (scoperta nel 1996 da un medico cagliaritano) colpisceal 90% in famiglie sarde – sta cercando casi nell’Isola e in fami-glie residenti nel resto d’Italia o all’estero per completare la rac-colta di DNA da destinare alla ricerca condotta dal gruppo ca-gliaritano del CNR.

I contatti con l’associazione possono avvenire per posta scri-vendo a: Associazione Sindrome di Crisponi, Via G. D’Annun-zio, 1 - 09170 Oristano o via Internet: tutte le informazioni sul-la malattia sono contenute nel sito: www.sindromedicrisponi.it.

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Lavoro10 � DICEMBRE 2005

La pensione di anzianitàtraguardo quasi irraggiungibileper lavoratori pubblici e privati

PREVIDENZA

di Giuseppe Foti

In una circolare l'INPS spiega come saranno le nuovepensioni dal 2008 - L'età minima aumenta di tre anni

e dalle quattro �finestre� si passerà a due

Oramai per tutti i lavoratorisia pubblici che privati lapensione di anzianità di-

venta un traguardo pressoché ir-raggiungibile. Dal 2008, infatti,l�età minima aumenta di tre annie dalle quattro cosiddette finestresi passerà a due. Queste le princi-pali novità che scatteranno dal2008 e riportate nella legge dele-ga 243/2004 che non richiede de-creti attuativi. Su questa normati-va recentemente l�Inps ha ema-nato una circolare inviata a tuttigli uffici periferici in modo chetutte le richieste degli assicuratipossano essere correttamente de-finite.

Attuale sistema retributivoFino al 31 dicembre 2007 ai lavo-ratori dipendenti la pensione puòessere liquidata o con 35 anni dicontribuzione e un�età minima di57 anni, ridotta di un anno fino atutto il 31 dicembre di quest�an-no, per gli operai e i cosiddettiprecoci, o con almeno 38 anni dicontributi a prescindere dall�età.Sempre fino al 31 dicembre2007, fatta salva una possibileproroga governativa, chi opta peril mantenimento in servizio puravendo maturato i requisiti pen-sionistici può avere diritto ad unaumento esentasse del 32,70%della retribuzione.

Cosa succede dal 2008 La nor-mativa cambia radicalmente.L�età minima per la pensione dianzianità da abbinare con almeno35 anni di versamenti, passa da-gli attuali 57 a 60 anni, che salgo-no ulteriormente di un anno dal2010 al 2013. Dal 2014, inoltre, èprevisto un ulteriore aumento diun anno se con la riforma non siraggiungeranno i risparmi spera-ti. In pratica la nuova normativascatta inderogabilmente dal 1°gennaio del 2008 mentre quantimaturano gli attuali requisiti en-tro il 31 dicembre del 2007 po-tranno comunque andare in pen-sione nel corso del 2008 avvalen-dosi della vecchia normativa.

I lavoratori autonomi

Così come per i lavoratori dipen-denti anche per artigiani, com-mercianti e coltivatori diretti, adecorrere dal 1° gennaio 2008,l�età pensionabile aumenterà,passando dagli attuali 58 anni a61 per slittare ulteriormente a 62dal 2010. Invariato invece il re-quisito dei 35 anni di contribu-zione richiesta. Un escamotagesia per i lavoratori autonomi cheper i lavoratori dipendenti è pre-visto da una norma della nuovalegge che permette comunque ilpensionamento a qualsiasi annodi età a condizione che si possa-no far valere almeno 40 anni dicontribuzione.

Danneggiate le donne

Dal 1° gennaio del 2008 in prati-ca le donne non avranno più dirit-to alla pensione di anzianità inquanto l�età minima dei 60 annisarà parificata a quella della vec-chiaia. Esiste ancora una alterna-tiva: la possibilità di lasciare illavoro a 57 anni se dipendenti o a58 se autonomi con una pensionecalcolata con il metodo contribu-tivo. La differenza fra i due si-stemi di calcolo della pensioneperò è decisamente scoraggiante:la pensione calcolata col sistemacontributivo è mediamente piùbassa del 20-25% di quella colsistema retributivo.

Diminuiscono le finestre

Dal 1° gennaio 2008 le finestrepasseranno da quattro a due. In

pratica si potrà andare in pensio-ne solo con gli scaglioni di genna-io e giugno.Anche in questo caso i più dan-neggiati saranno i lavoratori auto-nomi che dal raggiungimento deirequisiti dovranno attendere dai13 ai 18 mesi.

Chi sfugge alle nuove normeApparentemente la vecchia nor-mativa continuerà ad essere ap-plicata anche dopo il 2007. At-tenzione, però, potranno rientra-re fra i beneficiari solo quantisono stati autorizzati ai versa-menti volontari entro il 1° marzodel 2004, gli appartenenti alleforze armate ed alle forze dell�or-dine, i lavoratori in mobilità equanti rientrano negli esuberi nelsettore bancario entro il limitedelle 10 mila unità.

Il nuovo sistemacontributivonella Riforma Maroni

Rientrano nel sistema contributi-

vo quanti hanno iniziato a lavora-re dopo il 1995. Anche se sonopassati pochi anni dalla sua ap-plicazione, il governo Berlusconiha drasticamente modificato l�at-tuale normativa.

Fino al 2007 non c�è distinzionetra anzianità e vecchiaia in quantogli uomini e le donne possono an-dare in pensione dal compimentodel cinquantasettesimo anno di etàcon almeno 5 anni di contributisempre che l�importo della pensio-ne così calcolato sia pari almenoall�assegno sociale maggiorato del20% (450 euro nel 2005).

Le modifiche dal 2008

La riforma già attuata e che saràoperante dal 1° gennaio 2008 hadrasticamente cambiato i requisi-ti richiesti. Da questa data infattii limiti di età saranno innalzati a65 anni per gli uomini e a 60 anniper le donne equiparandoli così aquelli previsti per la pensione divecchiaia dei lavoratori dipen-denti e autonomi che sono aggan-ciati al sistema retributivo.

Il pensionamentoprima dell�età richiesta

Sempre a decorrere dal 2008 la ri-forma prevede una alternativa al-l�uscita dal lavoro. La pensione divecchiaia, infatti, potrà essere ri-chiesta da chi ha maturato almeno35 anni di contribuzione e a 60anni di età per il biennio 2008/2009 e a 61 anni di età dal 2010 al2013 e a 62 anni dal 2014. Questirequisiti ovviamente, sono riferiti

ai soli uomini; infatti, come nel si-stema retributivo le donne potran-no andare in pensione di vecchia-ia al 60° anno di età e quindi aduna età decisamente più favorevo-le rispetto all�anzianità. Altroescamotage per evitare l�ostacolodell�età pensionabile è dato dallapossibilità del pensionamento divecchiaia a qualsiasi età una vol-ta però raggiunto il tetto di 40 annidi contribuzione. Anche in questocaso attenti ai trabocchetti: Nelraggiungimento dell�anzianità in-fatti, non sono compresi né il ri-scatto del periodo di laurea né iversamenti volontari.

Le regole specialiper le pensionidelle donne nella Riforma

La riforma delle pensioni che en-trerà in vigore dal gennaio del2008 disegna un quadro partico-lare per le donne per le quali scat-teranno regole decisamente di-verse e peggiorative da quellevalide per gli uomini. La riformaDini del 1995, introducendo lapensione integrativa, aveva an-nullato le differenze di sesso nelsenso che i requisiti per avere lapensione di vecchiaia eranouguali per tutti, uomini e donne.Con la riforma Berlusconi, comegià accennato in questa stessa ru-brica, le differenze esistenti nel-l�ambito della pensione di vec-chiaia retributiva (per intenderciquella attuale) si presentano an-che in quella contributiva. In unasituazione che rischia di crearedubbi ed equivoci, si inserisceanche un altro fattore che com-plica ancor più la situazione: conil sistema contribuivo la pensio-ne di anzianità per le donne inpratica scompare. Queste sinteti-camente le nuove norme per lepensioni al femminile:

La pensione d�anzianità retri-butiva. Per la donna dal 2008 nonesisterà più questa forma di calco-lo della pensione in quanto il re-quisito dell�età sia per gli uominiche per le donne sale a 60 anni eaddirittura aumenterà ancora di 1e 2 anni tra il 2010 e il 2013.

È chiaro perciò che essendo lapensione di vecchiaia per la don-na fissata al 60° anno di età,l�equivalente prestazione di an-zianità non ha più nessuna ragio-ne di essere.

Pensione d�anzianità contribu-tiva. Fino al 31 dicembre 2007 ladonna potrà andare in pensionecol sistema retributivo con 5 annidi contributi e 57 anni di età. Dal2008 invece il requisito dell�etàviene elevato a 60 anni. Sarà pos-sibile in precisi casi anticipare ilpensionamento ma la situazionepeggiorerà in quanto si dovrà te-ner conto dell�apertura delle fi-nestre che dal 2008 diventeranno2 anziché 4.

Gli argomentiche ancora la Riformadovrà definire

La circolare dell�INPS sulle nuo-ve pensioni dal 2008 non chiari-sce ne poteva farlo alcuni impor-tanti argomenti che ancora nonsono stati definiti ed approvati dalGoverno. Questi i principali pun-ti ancora in sospeso. Cumulo pen-sioni. Dovrebbe essere miglioratoil regime di cumulo tra pensioni eredditi di lavoro soprattutto per ipensionati di anzianità. Potrebbeessere al riguardo riproposto il ti-cket sperimentato con successonel 2003 e ancora in vigore per chiriprenda a lavorare.

Supplementi di pensione. At-tualmente il supplemento può es-sere concesso dopo 5 anni dallaliquidazione della pensione.L�orientamento è quello di dimi-nuire il termine a due.

Super bonus ai dipendenti pub-blici. Oggi il super incentivo èammesso solo a favore dei pen-sionati di anzianità del settoreprivato. Esiste un accordo perl�estensione al pubblico impiegopresumibilmente nei primi mesidel 2006. si è in attesa di un ac-cordo tra Governo e Sindacati.

Lavori usuranti. Si è ancora inattesa di conoscere le condizionispeciali per le categorie che svol-gono attività usuranti per l�acces-so al pensionamento.

Riforma degli enti di previden-za. È un vecchio discorso. Il Go-verno ha 12 mesi di tempo perriordinare, accorpare e se neces-sario eliminare alcuni enti previ-denziali col chiaro scopo di ri-durre i costi di gestione.

Vecchie nuove “finestre” con la Riforma

Lavoratori dipendenti fino al 2007Requisiti maturatiDecorrenza della pensioneEntro il 31 marzo 1 luglio *Entro il 30 giugno 1 ottobre *Entro il 30 settembre 1 gennaio dell�anno successivoEntro il 31 dicembre 1 aprile dell�anno successivo

Dal 2008 in poiRequisiti maturatiDecorrenza della pensioneEntro il 30 giugno 1 gennaio dell�anno successivo **Entro il 31 dicembre 1 luglio dell�anno successivo ***

Lavoratori dipendenti fino al 2007Requisiti maturatiDecorrenza della pensioneEntro il 31 marzo 1 ottobre *Entro il 30 giugno 1 gennaio dell�anno successivoEntro il 30 settembre 1 aprile dell�anno successivoEntro il 31 dicembre 1 luglio dell�anno successivo

Dal 2008 in poiRequisiti maturatiDecorrenza della pensioneEntro il 30 giugno 1 luglio dell�anno successivoEntro il 31 dicembre 1 gennaio del secondo anno successivo

* riservate a quanti hanno almeno 57 anni di età;** riguarda coloro che hanno almeno 57 anni di età

al 30 settembre dell�anno precedente;*** con qualsiasi età

Caro Messaggero, mi chiamo Piras Giovanni Maria ed abito inOlanda. Percepisco dall�Inps una piccola pensione che mi viene perl�appunto pagata in Olanda. Ho a carico mia moglie e mi hanno det-to che dovrei avere diritto agli assegni familiari. Non so però comeprocedere per la richiesta.

Gli assegni familiari sulle pensioni vengono corrisposti dall�Inpsa condizione che l�intero nucleo familiare (nel suo caso formato daLei e da sua moglie) non superi determinati limiti di reddito. Nonconoscendo questo ultimo dato non posso quindi farle sapere esat-tamente se lei rientra o meno fra quanti ne hanno diritto. Si rivol-ga comunque o a un ente di patronato italiano che opera in Olan-da o allo stesso Consolato italiano che sicuramente sapranno risol-vere il suo quesito. Per quanto riguarda la procedura da seguire,questa è veramente semplice: compili il modulo di richiesta per as-segni familiari sulla pensione (il modulo potrà fornirglielo lo stes-so ente di patronato) alleghi uno stato di famiglia e comunichi iredditi percepiti. La sede Inps che tratta le domande degli emigra-ti sardi in Olanda è quella di Cagliari, che, una volta ricevuta larichiesta le comunicherà l�esito.

L�angolo della posta

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AttualitàDICEMBRE 2005 � 11

INTERNETla Sardegna nel Web

Una nuova rubrica dedicata alle informazioni sull'Isolareperibili in Internet

a cura di Andrea Mameli

Nuvole sarde crescono

Graziano Miliaeletto presidente del Consiglio

delle Autonomie LocaliIl Presidente della Provincia di Cagliari scelto a larga

maggioranza dai rappresentanti

POLITICA

Nuvole sardecresconoI disegnatori e gli sce-neggiatori sardi di fu-metti si distinguonoda anni per la loroqualità. Ultimamenteil loro numero è in au-mento, dato che al na-turale talento si ag-giunge negli ultimianni la scuola di crea-tività condotta dal

Centro Internazionale del Fumetto nato nei locali dell’Ex-Mà pervolontà dell’assessorato alla cultura del Comune di Cagliari. Ilcentro eroga dal 1993, primo in Sardegna, corsi di narrazione perimmagini. I corsi, diretti da Bepi Vigna e con la partecipazione deimaggiori professionisti sardi del fumetto (Mario Atzori, Gigi Ca-medda, Stefania Costa, Otto Gabos, Marco Meloni e Ilio Leoni)forma i giovani autori che si affermano in campo nazionale. Ulti-mo successo: il primo posto al Fullcomics di Pavia per FabrizioPani, venticiquenne di Iglesias.http://web.tiscali.it/centrodelfumetto

A Flavio Sorigail premio Deledda

In perenne oscillazione tra Uta e Londra, fra la terra natale e la cit-tà immensa. Appena ventenne, Flavio Soriga, è riuscito a conqui-stare importanti riconoscimenti: il Premio Calvino 2000, con il ro-manzo “Diavoli di Nuraiò”, e il Premio Letterario Nazionale Gra-zia Deledda (Narrativa Giovani) con “Neropioggia”. Il sito delgiovane scrittore sardo, che ha studiato Scienze Politiche a Ca-gliari, giornalismo e tecniche audiovisive a Roma e Madrid, rac-coglie le informazioni sui libri, gli interventi di critici letterari ele lettere dei lettori.www.nuraio.it

Sardi tra i muliniLa Comunità sarda residente in Olanda può ora servirsi di un sitoInternet per la ricerca e per la condivisione di informazioni utili.Sono sei le città olandesi con circoli attivi che fanno parte dellafederazione, il cui presidente, Mario Agus, ha fortemente volutola presenza nel Web. Nel sito sono presenti dati sulle leggi e lamodulistica per richiedere rimborsi o finanziamenti, informazio-ni turistiche sulla Sardegna, ristoranti e prodotti sardi disponibiliin Olanda, un forum per discussioni telematiche su qualsiasi ar-gomento.www.fcsardiinolanda.nl

Nuraghi in BulgariaDal 2001, con lo scopo di aiutare gli emigrati sardi presenti in Bul-garia e nell’Est europeo e di far conoscere la cultura e le tradizio-ni sarde, a Sofia è attiva l’Associazione Sociale e Culturale “Sar-dica”, presieduta da Gianfranco Vacca. Tra le attività promossedell’associazione vi è la raccolta di studi inerenti il possibile le-game storico fra la Sardegna e la Bulgaria. Notevole la somiglian-za tra le maschere carnevalesche dei mamuthones e quelle deikukeri bulgari, come le affinità riscontrate tra strutture megaliti-che sarde e ruderi locali. Il sito pubblica anche un dizionario Sar-do-Bulgaro, realizzato dall’associazione con l’aiuto di docentiuniversitari bulgari e sardi e di Massimo Rassu, giovane ingegne-re sardo.www.dummys.it

Accordo Regione-Anciper un'anagrafe

degli edifici scolastici

SCUOLA

Graziano Milia è il pri-mo presidente delConsiglio delle Auto-

nomie Locali della Sarde-gna. Il presidente della Pro-vincia di Cagliari è statoeletto con 32 voti a favore,dai 39 componenti sui 44,tra presidenti di provincia esindaci, eletti lo scorso set-tembre in rappresentanzadelle istituzioni locali.

La candidatura del presi-dente della Provincia di Ca-gliari è stata proposta, inAula, dal sindaco di Villasi-mius, Salvatore Sanna, ilquale ha anche “auspicato “una elezione unitaria, come“unitaria” era stata la vota-zione con la quale il Consi-glio regionale aveva appro-vato l’istituzione del Consi-glio delle autonomie locali,un “vero punto di raccordo”tra la Regione, le province, iComuni isolani, “una praticaattuazione del federalismointerno” sollecitato da quasitutte le forze politiche sarde.L’invito di Salvatore Sanna èstato, immediatamente, “ac-colto” dal sindaco di Caglia-ri, Emilio Floris, il quale hacondiviso l’indicazione diMilia e si è augurato che ilnuovo organismo svolga, con in-cisività, il ruolo di raccordo, dicoordinamento tra le esigenze de-gli enti locali e la Regione, avvi-cinando i cittadini alle istituzionie rendendoli partecipi delle sceltee delle decisioni politiche.

Insieme – ha detto GrazianoMilia subito dopo la votazione –dobbiamo raggiungere l’obietti-vo comune di garantire un futuro

migliore alla nostra terra e al no-stro popolo. Siamo chiamati aduna sfida importante e non ci sot-trarremo ai nostri compiti e al no-stro dovere. Il nostro lavoro saràimpostato sulla moderazione deirapporti tra Regione ed enti loca-li, alla ricerca del dialogo e dellacomprensione delle reciprocheragioni.

Alla cerimonia d’insediamento

in Consiglio regionale han-no partecipato anche il pre-sidente della Giunta RenatoSoru e il presidente delConsiglio regionale Giaco-mo Spissu, cui spettava perstatuto di convocare la pri-ma seduta. È una fase im-portante di avvio e pienaoperatività di un organismofortemente voluto dal Con-siglio regionale – ha sotto-lineato il massimo rappre-sentante dell’Assemblea –e l’insediamento giungeproprio in un momento difermento istituzionale dovele rappresentanze delle isti-tuzioni locali si devonosentire protagoniste dellanuova fase costitutiva del-l’autonomia sarda. Sono si-curo che questo Consigliodelle Autonomie Locali,pur inoltrandosi in un terre-no nuovo - ha aggiunto ilpresidente Spissu – sarà al-l’altezza del compito asse-gnato in virtù del lavoroquotidiano fatto dai tantiamministratori locali.

Un richiamo all’unità digoverno è stato lanciato an-che dal Presidente della Re-gione.

Dobbiamo passare – hadetto – da una visione gerarchicadi governo ad una a rete per sfrut-tare a pieno e non disperdere nes-suna risorsa.

Il governo sarà di tutti, e di tut-ti assieme oppure non sarà all’al-tezza dei tempi, delle richiestedei cittadini, delle necessità dipieno sfruttamento delle oppor-tunità che la nostra regione cichiede di cogliere”.

Un protocollo d�intesa percondividere risorse tecni-che, conoscitive e umane

che servono alle rilevazioni sugliedifici scolastici della Sardegna èstato sottoscritto dall�assessoratoregionale della Pubblica Istruzio-ne e dall�Anci. L�iniziativa, sigla-ta dall�assessore Elisabetta Pilia edal presidente dell�Anci LinettaSerri, rientra nel progetto per larealizzazione dell�anagrafe regio-nale dell�edilizia scolastica.

L�accordo prevede che l�asses-sorato predisponga un piano ge-nerale per 21 corsi di formazioneper i tecnici comunali, che do-vranno fare la rilevazione nellescuole dell�isola. I corsi verranno

organizzati in località distribuitenell�intero territorio regionale ela composizione dei gruppi terràconto del numero degli edificiscolastici presenti negli ambititerritoriali di provenienza. L�as-sessorato della Pubblica Istruzio-ne ripartirà 195 mila euro tra iComuni, in proporzione al nume-ro di scuole e alle relative classidell�infanzia, primarie e medieinferiori presenti nelle diversezone. L�Anci dovrà informareper iscritto i Comuni sugli obiet-tivi del progetto e garantire coninterventi diretti la partecipazio-ne dei tecnici comunali ai corsi diformazione. Dovrà assicurarsiche, entro due mesi dalla fine

delle attività formative, i Comu-ni con i loro tecnici abbiano con-cluso le rilevazioni sugli edificiscolastici di competenza e tra-smettano i dati raccolti per viatelematica al server regionaledell�anagrafe dell�edilizia scola-stica, installato negli uffici del-l�assessorato Pubblica Istruzio-ne.

L�Anci fornirà anche supportotecnico e logistico ai formatoridell�assessorato regionale Pub-blica Istruzione e svolgerà attivi-tà di tutoraggio per i partecipantiai corsi. Sarà inoltre di sua com-petenza la rilevazione delle pre-senze e la stesura di report sul-l�attività svolta.

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Speciale Emigrazione12 � DICEMBRE 2005

Dal convegno “Nos Elionora”proposte e progetti

sul ruolo delle donne

La Federazione delle Asso-ciazioni Sarde in Italia(F.A.S.I.), il Coordinamento

Donne con il Circolo di Padovahanno organizzato il Convegnointernazionale su Eleonora d�Ar-borea nell�università di Padova enello stesso giorno il convegno su�Donne Sarde nel Mondo suitemi: Identità, Cultura e Solida-rietà - L�Autorità femminile nel-l�emigrazione�. Questo il docu-mento approvato al termine delconvegno.

L�incontro che ha visto la parte-cipazione delle rappresentantifemminile delle Federazioni Sar-de nel Mondo, dall�Australia, alCanada, all�Argentina e all�Euro-pa tutta con larga partecipazionedei circoli italiani, si è svolto nelpomeriggio presso la Sala Confe-renze del Chiostro della Magnolianella Basilica di Sant�Antonio e ladomenica per tutta la mattinata.

Hanno partecipato anche rap-presentanti delle Istituzioni delComune di Padova, della RegioneVeneto e della Regione Sardegna,le Commissioni delle pari oppor-tunità, istituti di ricerca, associa-zioni e organizzazioni culturalifemminili, il Messaggero di S.Antonio e altri.

Lo scopo principale del Conve-gno è stato quello di far incontra-re un numero significativo di don-ne emigrate sarde nel mondo perparlare del loro fondamentale ruo-lo nell�emigrazione dalle originidel fenomeno ad oggi, per riper-correrne l�evoluzione, per parlaredel valore dell�identità, affrontarela complessa questione del rap-porto tra le culture d�origine equelle dei paesi d�accoglienza, e mettere a confronto e dibattere leesperienze  di lavoro, di associa-zionismo,  con proposte e  pro-getti,  sia all�interno dei circoli efederazioni delle delegate conve-nute, sia in altri contesti istituzio-nali.

Ispirato alla figura di Eleonorad�Arborea, legislatrice sovranaoltre che condottiera che con i va-lori tutelati dalla Carta de Logu haproiettato una luce di grande mo-dernità   sul suo giudicato,  si èaperto il convegno internazionaledelle donne sarde emigrate nelmondo.

Sui temi del convegno la rela-zione introduttiva della coordina-trice nazionale Donne Fasi  e gliinterventi e testimonianze svilup-pate dalle donne protagoniste rap-presentanti delle Federazioni d�oltreoceano e dell�Europa han-no prodotto riflessioni e propostesull�emigrazione in generale e suquella femminile in particolare,sulla loro presenza nel mondo del-l�associazionismo  e negli organidi rappresentanza.

Temi emersi dall�incontro

Identità: Su questo tema l�incon-tro è stato serrato, approfondito elungamente discusso.

È stata messa in evidenza l�im-portanza e la diversità di vissutiche stanno alla base della defini-zione del termine stesso di Identi-tà, con accezioni diverse e diffe-renziate in rapporto all�uso politi-co e legislativo dell�identità etnica.

È stata precisata e condivisa lanecessità di:

� RECONIUGARE la difesadell�identità come valore e collo-carlo nel multiculturalismo, nel-l�intercultura: identità e integra-

zione, quale rispetto delle leggi,scambio, confronto dialettico;

� STORICIZZARE l�identità dimemoria: partendo dalle identitàtradizionali e moderne individua-li e collettive delle donne sardenella cultura del lavoro nel rap-porto tra esperienza e identità, nelrapporto tra produzione di identi-tà e politiche del riconoscimento;

� COSTRUIRE E VALORIZ-ZARE le nostre nuove identità in-dividuali  comprendenti sicura-mente le radici culturali nella mo-derna contemporaneità congiun-tamente alla produzione diun�identità di progetto;

� CONDIVIDERE  un obietti-vo di cambiamento positivo del-l�identità e della cultura delledonne nel mondo migratorio enell�isola;

� COMBATTERE stereotipi epregiudizi e difendere il nostromodello di emigrazione e i nostrivalori per esimerci da facili gene-ralizzazioni.

Cultura

Le donne emigrate sono esperte dimulticulturalismo non solo per gliintrecci e le parentele familiari re-alizzate in tanti paesi e per il con-tatto continuo con lingue, culture,usanze e modelli di vita diversi,ma anche per la mediazione chehanno dovuto svolgere quotidia-namente in famiglia e nelle asso-ciazioni fra caratteri e generazio-ni, fra figli e ambiente esterno, fradifferenti mentalità.

Esigenze emerse dallegiovani di secondagenerazione

Contatto con la cultura attuale inSardegna: cinema-arte-musica etc.

Possibilità di interscambi cultu-rali : gemellaggi-stages-

Fiducia, autonomia e responsa-bilità, quindi ruoli nelle politichegestionali dei direttivi circoli.

Esigenze emerse dalle giovaniemigrate:

Possibilità di contatti e informa-zioni sul mondo del lavoro, sui

servizi. Preoccupazione sull�evo-luzione del mondo del lavoro, sul-le incertezze etc.

L�impegno delle Donne emigra-te  è anche quello di diffondere eprodurre  cultura e tradizione alfemminile, quindi di ripercorrere eriscoprire il ruolo della donna nelcorso degli anni e della storia, nel-la letteratura, nell�arte, nella poe-sia, nella musica e nella politica.

Tra gli obiettivi figura anchequello di conoscere meglio il fe-nomeno dell�emigrazione attra-verso la storia delle donne che lohanno vissuto, partendo dal-l�esperienza delle diverse tappestoriche delle diverse realtà moti-vazioni o spinte.

Creare strumenti di confrontotra le donne emigrate e confron-tarsi con quelle rimaste in Sarde-gna attraverso

Istituzioni regionali,  Associa-zioni etc.

Su queste esperienze le donnecontinuerebbero così a favorire epromuovere attività progettate dacomitati, commissioni di lavoro,promuovendo la circolazione e loscambio di programmi tra la Sar-degna e tutto  il mondo dove ledonne sarde vivono, lavorano,creando quindi un network orga-nizzato.

SolidarietàLa solidarietà è stata sempre allabase degli obiettivi dei circoli ed ècaratteristica dell�operare delledonne.

L�emigrazione è stata ed è an-cora un fenomeno di grosse di-mensioni e deve essere inseritonello studio della nostra storia.

Le donne della prima genera-zione in certi Paesi hanno dovutoaffrontare le sfide dell�integrazio-ne in società culturalmente e so-cialmente diverse, sono state ca-paci di superare momenti difficilie molti drammi e sono state prota-goniste di un processo di umaniz-zazione

Oggi la nostra solidarietà di-venta:

Piena adesione e disponibilità agarantire la continuità nel cambia-

mento e miglioramento del nostroassociazionismo dove l�otticafemminile è praticamente indi-spensabile.

Partecipazione e collaborazioneai grandi temi della Sardegna daquelli dell�ambiente a quelli dellacultura di pace riferiti in partico-lare alla liberazione delle servitùmilitari dalla nostra terra, a quelliper la salvaguardia del nostro pa-trimonio culturale, ai temi di svi-luppo economico in particolaresull�occupazione. 

Partecipazione e fenomeno po-sitivo nel percorso di integrazionedelle donne di altri continenti

Le donne nell�attualesituazione dei circoli

Nell�attuale contesto culturale diorientamento e promozione, i cir-coli sono una risorsa e la  donnaha ancora oggi una forza comeportatrice dei valori e trasmettitri-ce di cultura identitaria e portavo-ce di istanze di mutamento.

Il ruolo della donna è infattifondamentale per favorire l�inse-rimento dei giovani e garantirecosì continuità alle nostre orga-nizzazioni, portando avanti ancheuna battaglia culturale, perché cisia il passaggio di questa eredità.

In questo contesto generalel�emigrazione femminile è indicedi chi sta più avanti, di chi nonvuole impoverirsi, di chi vuolecambiare la propria storia.

È quindi il momento per le don-ne di impegnarsi ad assumere ruo-li istituzionali nei consigli diretti-vi e nelle presidenze dei circoli edelle federazioni. Dalle attuali di-rigenze devono essere favorite lecandidature femminili, destinaterisorse ad attività e progetti delledonne e dei giovani ,ad esempioriprendendo i corsi di formazioneper la gestione dei circoli .

Le donne si sentono parteattiva del processodi rinnovamentodella SardegnaLe nostre associazioni hanno ca-pito l�importanza di difendere tut-to il nostro patrimonio culturale edi esperienze e competenze che cirendono autorevoli nel chiedere diessere partecipi  quale risorsa ca-pace di dare un significativo con-tributo.

Da qui la necessità di alimenta-re questo patrimonio perché nonsia stereotipato o imbalsamato e laRegione Sardegna deve capire e�sfruttare meglio� la forza chederiva da questi �terminali sardi,dagli avamposti di Sardegna nelmondo in grado di diffondere cul-tura-progettualità creatività-tradi-zione ed economia.

La prima esigenza è quella diriesaminare la legislazione che ciriguarda la legge 7/91 e inserirciin  eventuali gruppi di lavoro ocomitati delle Commissioni al-

l�Emigrazione perché si deve la-vorare su questo per cambiare inqualche modo le nostre sorti. 

Partecipare e dare il nostroconcreto contributo al nuovo Sta-tuto regionale come emigratecome donne emigrate.

Essere presenti in altre com-missioni di lavoro istituzionali,nella commissione regionale del-le Pari Opportunità e stringererapporti più collaborativi con tut-te le commissioni delle Pari Op-portunità.

Avere rappresentanza nellaConsulta dell�emigrazione

Attuare con gli enti regionalicompetenti Politiche di riconosci-mento:

Entrare a far parte di un Centrodi documentazione regionale nonsoltanto in termini anagrafici, main termini di  esperienze socioprofessionali in modo che venga-no valorizzate le competenze, ilcapitale culturale, le capacità discelta e di strategia

Attivare uno scambio di capaci-tà e conoscenze attraverso siti oreti network per  un possibile re-cupero di un patrimonio cogniti-vo  e professionale e la sua tra-sformazione in patrimonio econo-mico da diffondere e utilizzare

Partecipare ai progetti e concor-rere ai POR della Formazione del-l�Assessorato al Lavoro.

Auspichiamo che il Museo del-l�emigrazione di Asuni sia solol�inizio di un impegno da partedelle Istituzioni e che sia di esem-pio per  tante altre iniziative chepotranno essere attuate in Sarde-gna per rendere giustizia all�emi-grazione soprattutto dall� Istitu-zione più importante che è la no-stra Regione Autonoma.

Progetti

Nel 2006 ricorre il 70.mo anni-versario della morte di GraziaDeledda e l�80.mo del premio no-bel.

La proposta è quella di celebra-re questo valore e monumentodella cultura al femminile,  con lapresentazione di libri, o proiezio-ne di film (quello con la Duse peres.) con incontri e relatori studio-si della scrittrice.

Dopo Elionora, Grazia Deleddae la valorizziamo di altre donnesarde, le tante figure femminilenella letteratura, nell�arte, nella musica,e in tutti i settori culturali.

Altro importante progetto ri-guarda: Donne e Imprenditoria inSardegna e in emigrazione - Si-tuazione attuale e prospettive.

I processi in atto nella parteci-pazione delle donne alle Impresein Sardegna.

Prospettive di Sviluppo dellapresenza femminile in questo set-tore.

Sviluppo della partecipazionefemminile attraverso il sistemapartenariale previsto dai principidella Unione Europea.

Un Convegno ed eventuali gior-nate Workshop tra gli operatorieconomici con finalità di incre-mento del Know how di compe-tenze imprenditoriali.

Presentazione dell�universo im-prenditoriale femminile in Sarde-gna attraverso dati a disposizione.

Testimonianze di imprenditricisarde nell�isola e fuori dall�isola,prospettive di sviluppo alla lucedelle normative Regionale/Nazio-nali ed Europee e delle esperienzein atto.

www.ilmessaggerosardo.com ... finalmente in rete

IL DOCUMENTO APPROVATO DAL COORDINAMENTO DELLE DONNE DELLA FASI

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Speciale EmigrazioneDICEMBRE 2005 � 13

I sardi nel Borinagedal ricordo delle miniereall'integrazione dei figli

BELGIO

II superstiti della prima ondata migratoria alla fine degli anni �40 ricordano lesofferenze patite ma anche la miseria da cui fuggivano - La comunità di

Chiaramonti - La Sardegna ricorre nei sogni ma ormai non c'è più la voglia o lapossibilità di ritornare - La lingua sarda a difesa dell'identità

dell'inviato Gianni De Candia

Mons è la capitale del Bori-nage, la provincia dellaRegione Vallona nella

quale a cominciare dalla fine deglianni Quaranta sono emigrati mi-gliaia di Italiani e di Sardi. In que-sta zona c�erano decine e decine diminiere di carbone come testimo-niano ancora oggi le piccole collineche caratterizzano il paesaggio eche altro non sono se non cumuli dimateriale di scarto degli scavi ingalleria. In quelle gallerie sono ve-nuti a lavorare, a soffrire e spesso amorire, tantissimi sardi. Le condi-zioni di miseria in cui si trovava laSardegna nell�immediato Dopo-guerra erano tali da costringere unamoltitudine di giovani, uomini edonne che non volevano rassegnar-si a una esistenza di stenti, a prende-re la via dell�emigrazione, in cercadi una vita migliore.

Il primo accordo tra Italia e Bel-gio per scambiare braccia con car-bone, è del 1946. L�Italia, per otte-nere l�energia indispensabile a riav-viare il suo precario sistema indu-striale, concesse al Belgio 50.000uomini destinati a lavorare nelleminiere di carbone. Dopo quell�ac-cordo ne fu firmato uno ancor piùimportante e di Italiani e di Sardi inBelgio ne arrivarono decine e deci-ne di migliaia. Accolti con diffiden-za e anche con disprezzo, furonosistemati in baracche che primaerano state utilizzate come campidi concentramento dai tedeschi.Superando difficoltà indicibili,con la forza delle loro braccia e conla dignità del loro comportamentoquei sardi e quegli italiani hannopermesso al Belgio di svilupparsi eall�Italia di realizzare il �miracoloeconomico� degli anni Sessanta.

La Comunità sarda nel Borinagein certi periodi ha assunto dimen-sioni rilevanti. Migliaia di sardi,molti dei quali espulsi dal mondoproduttivo dopo la chiusura delleminiere del Sulcis-Iglesiente, han-no trovato in questo angolo delBelgio in cui si parla la lingua fran-cese, una nuova opportunità di la-voro e di vita. E qui sono nati i pri-mi circoli di emigrati sardi. Anto-nio Marredda fu uno dei fondatoridell�Associazione sardi del Bori-nage, di Hornu. Oggi ha passato lamano a Carlo Murgia, ma nono-stante gli acciacchi continua a fre-quentare il circolo. Delle vecchiaguardia molti sono rientrati e altrinon ci sono più. Tra i fondatori delcircolo c�era anche il padre di Gio-vanna Corda, uno degli espertichiamati dal Consiglio regionale afar parte della Consulta dell�Emi-grazione. Giovanna Corda è anchevicesindaco di Hornu e prima deinon eletti al Parlamento europeo.Ricorda che il suo impegno socia-le, prima che politico, è comincia-to proprio nel circolo sardo dove èstata presidente dei giovani. Ben sicapisce la soddisfazione che deveaver provato il giorno in cui ha po-tuto mostrare alla madre le chiavidel Municipio.

Mons e la miriade di piccoli egrandi paesi che la circondano nonsono più avvolte in nubi di fumo edi smog. Le miniere sono tuttechiuse da più di 20 anni. Ora ven-gono riaperte solo per le visite deituristi. Le case in cui vivono gliemigrati sardi sono modeste madignitose.

Nel Borinage sono rimasti moltidei sardi, in gran parte di secondae terza generazione. Il �pioniere�dei Sardi arrivati in questa zona èCostantino Manchia, un arzillo ot-tantenne che partì da Chiaramontinel 1948 con un contratto per lavo-rare in miniera. �Avevo 23 anni �ricorda � e dal paese partimmo inotto. Prima a Sassari, poi da PortoTorres a Milano. Dei miei compa-gni di avventura non è rimasto nes-

suno�. Fu destinato auna miniera di Flenu(un luogo che prese ilnome dalla qualità dicarbone che si estra-eva dalle sue visce-re). La strada del-l�emigrazione in fa-miglia l�aveva presa,prima di lui, un fra-tello che era partitoin Francia nel 1947.�Ho lavorato per cin-que anni in miniera �racconta � e ho con-tratto una malattia re-nale per cui ho dovu-to subire un intervento chirurgico el�asportazione di un rene�. Dopo lamalattia è stato mandato a scuola diriqualificazione per lavorare in unafabbrica di frigoriferi e poi in una dicomponenti per auto. Nonostantenon abbia legami affettivi ha decisodi restare in Belgio. In Sardegnarientra per trovare una sorella cheabita ad Alghero, ma in paese ci vasolo di passaggio: �non conosco piùnessuno�.

Il �nonnino� della comunità sar-da è Giuseppe Piras, anch�egli diChiaramonti, che di anni ne ha 91.È arrivato in Belgio nel 1962 con lamoglie Maria Carboni. Nonostantei 43 anni trascorsi in Belgio parla unsardo perfetto. �Io con i Sardi �scandisce in limba � parlo il sardo.L�italiano lo uso con chi non sa ilsardo. Se uno è sardo deve parlarein sardo�. Determinata e grintosaMaria Carboni è un concentrato disardità. Ricorda che a chiamarli inBelgio era stato un nipote. �In Sar-degna c�era fame � ricorda senzavergogna � non c�era lavoro. Io an-davo in campagna a raccogliere le-gna e facevo qualche altro lavoret-to. Oggi dall�Italia ci arrivano cen-to euro di pensione!�. Quando arri-varono in Belgio non ci furono pro-blemi per trovare lavoro. �Ma i pri-mi tempi � ricorda Giuseppe Piras �furono molto duri. Trovai occupa-zione in edilizia. In miniera mi ri-fiutai d�andare�.

I coniugi Piras in Belgio ci arriva-rono con tutta la famiglia, composta

pecore � dice con or-goglio � che produco-no ottimo latte con cuifaccio il pecorino allavecchia maniera. Homolti clienti che ap-prezzano il mio pro-dotto�.

La caratteristicache accomuna i Sardidel Borinage (ma nonsolo loro) e la perfettaconservazione dellalingua. Tra loro parla-no preferibilmente insardo, nelle più diver-se parlate, senza pau-

ra di con capirsi. Solo nei più gio-vani sulla cadenza sarda prevalel�accento francese.

Non è il caso di Maria Todde, 88anni ben portati, originaria di De-sulo ma ormai stabilita a Cuesmes(Mons), dove vive da sola in unacasa linda e accogliente. È circon-data da figli e nipoti. Una delle fi-glie, Silvana Spanu, è anche vice-presidente del circolo di Flenu.Maria Todde era arrivata con ilmarito, originario di Lula, nel1952. �Erano tempi tristi � ricorda� per trovare lavoro con mio mari-to ci eravamo trasferiti a Montepo-ni. Poi con la guerra fu richiamatoe mandato in Sicilia. E io rientraidai miei a Desulo�. L�impatto conil Belgio fu terribile. �Ci accolserocon diffidenza � ricorda � aveva-mo problemi di lingua e eravamoemarginati. Poi, piano piano, gra-zie ai bambini che andavano ascuola anche noi abbiamo impara-to qualche parola. Sono stati i no-stri figli a insegnarci a parlare ilfrancese. Anche i Belgi hanno vi-sto che noi eravamo brava gente eci hanno accolti�. Maria Todde haquattro figli, l�ultima nata in Bel-gio.

Ricorda i tempi grami in Sarde-gna. �Ad Iglesias avevo una ziache gestiva una trattoria in cui siservivano solo fave con aglio. Nonc�era niente da mangiare�.

Anche Maria Todde mette l�ac-cento sull�assistenza sanitaria.�Qui è migliore che in Italia�. Da

una decina d�anni ormai non rien-tra in Sardegna. �Ma la Sardegna ènel cuore, la sogno tutte le notti enon la dimentico mai. Non ho maisognato il Belgio�, confida con losguardo lucido mentre la nipoteMaytie l�abbraccia. Lei che ha de-ciso di rientrare nella terra dei suoiavi e di stabilirsi a Tonara dove hatrovato l�amore.

Giuseppe Lai, di Ottana, è arri-vato in Belgio solo nel 1963 dopoessere emigrato prima in Germa-nia, per lavorare in una fonderia,poi in Francia. Sposato con Ange-la Truddaiu, di Chiaramonti, hatentato di rientrare in Sardegna madopo una esperienza di pochi mesinel 1981 ha rifatto le valige ed èripartito per il Belgio. �A Ottana �ricorda � mi ero anche costruito lacasa con i risparmi di anni di lavo-ro. Mi avevano promesso un lavo-ro ma poi mi hanno detto che perme non c�era posto�.

La comunità sarda del Borinageruota attorno a due circoli, quellodi Hornu, e quello di Flenu. In en-trambi è forte la presenza di abi-tanti di Chiaramonti. L�ultima arri-vata dal paese dell�Anglona è Ma-ria Nastasi. In Belgio da bambinaha vissuto gli anni della tragedia diMarcinelle, restandone choccata.Era rientrata a Chiaramonti ma daalcuni mesi è tornata definitiva-mente a Mons. �Ero venuta in Bel-gio � ricorda � avevo dieci anni.Dopo trent�anni vissuta a Chiara-monti sono tornata. Avevo scrittouna lettera al Messaggero sul ma-lessere provato per la tragedia diMarcinelle. Ora sono più serena�.Al circolo di Mons l�hanno accol-ta con grande calore.

Tra i più attivi collaboratori delcircolo �Su Nuraghe� di Flenu c�èGiancarlo Secchiero, figlio di unemigrato veneto in Sardegna. Suopadre, infatti, era nativo di Rovigo.Dovette seguire il nonno �spedito�in Sardegna perché antifascista.Andò a lavorare nelle miniere del-l�Iglesiente. �Mia madre che era fi-danzata � ricorda Giancarlo �quando vide mio padre, alto e congli occhi azzurri si innamorò subi-to�. Originaria di Gonnesa, quandole miniere sarde entrarono in crisi,seguì il marito in Belgio. �la nostrafamiglia è segnata dalla emigrazio-ne � sottolinea Secchiero � uno deimiei fratelli si trova in Inghilterra�.

I circoli di Hornu e Flenu hannouna caratteristica in comune: en-trambi hanno un presidente origi-nario di Chiaramonti. E se a Hornuc�è Carlo Murgia a Flenu la guidadel circolo da molti anni è nellesalde mani di Ottavio Soddu. Suozio Manchia, è stato tra i pionieridell�emigrazione sarda in Belgionel 1948. Sua sorella Vittoria è ar-rivata a Flenu nel 1955. E nono-stante i 50 anni trascorsi in Belgioè rimasta legata agli usi e alle tra-dizioni della sua terra, più ancoradi chi ci vive. Rimasta vedova dapochi mesi Vittoria Soddu, osservaun lutto stretto ci accoglie nella suacasa e ci fa incontrare con altriemigrati sardi ma non vuol farsi ri-trarre né vuole fare interviste.�Sono in lutto � spiega con squisi-ta gentilezza � non sta bene farsifotografare�.

Ottavino Soddu in Belgio c�è ar-rivato solo nel 1971. Prima facevaparte del circolo dei sardi del Bori-nage, poi è stato tra i fondatori delcircolo di Flenu (�nato � ammette� per ragioni di contrapposizionipolitiche che in quegli anni eranomolto forti�).

Col tempo ha prevalso l�impe-gno solidale per tutti i Sardi emi-grati e ora i due circoli sono legatida rapporti di amicizia tanto daavere organizzato insieme il Con-gresso della Federazione dei circo-li sardi in Belgio.

da quattro figli tutti nati in Italia.�Da poco � ricorda Maria Carboni �è venuta ad intervistarci una giorna-lista belga e ci ha chiesto se preferi-vamo restare qui o rientrare in Sar-degna. Abbiamo risposto che prefe-riamo vivere qui, dove si sono sta-biliti i nostri figli, e rientrare in Sar-degna in vacanza. Ma il nostro cuo-re è rimasto in Sardegna.

In Belgio possono contare suun�assistenza sanitaria di pri-m�ordine. Che nel caso della lorofamiglia si è dimostrata importan-tissima. Una delle figlie, Maria,sposata con Giovanni Ministru, èmorta per un�infezione renale dopoaver subito un trapianto. Un�altrafiglia, che ha presentato la stessapatologia, ha invece superato senzarigetto il trapianto. Giovanni Mini-stru, che dal matrimonio con MariaPiras ha avuto una figlia, si è rispo-sato con Rosangela Caddeo di Bo-rore, dalla quale ha avuto tre figli eora grazie a uno di loro la prima fi-glia, anch�essa affetta da problemirenali, potrà avere un rene nuovo.

Ministru è rimasto legatissimoalla famiglia della prima moglie enon passa giorno senza andare a tro-vare i vecchi suoceri. Originario diSuni ha fatto il pastore, poi a 19 anniè partito per la Svizzera dove ha la-vorato per due anni a Schaffahau-sen. Dopo il servizio militare è rien-trato in paese ma nel 1969 ha ven-duto le pecore per emigrare in Bel-gio. Ora che è in pensione continuaa fare il pastore. �Ho una decine di

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Speciale Emigrazione14 � DICEMBRE 2005

Festeggiato a Zurigoil 35º anniversario

del circolo “Efisio Racis”

SVIZZERA

Il messaggio dell'assessoreMaddalena Salerno

Il lungo e travagliatocammino

dell'emigrazione sarda inSvizzera - La relazione del

presidente Mario Usai,che ha ricostruito la storia

del circolo - Ricordata lafigura dell'on.le Paolo

Dettori - Gli interventi delpresidente della

Federazione DomenicoScala e del presidente del

Comites LucianoAlban

Nonostante l�assenza � hadetto l'assessore del LavoroMaddalena Salerno � ho il pia-cere di manifestare personal-mente, anche a nome di tutti iSardi, i più vivi apprezzamentiper l�attività sinora svolta e perla condivisione dei valori checi uniscono.

I 35 anni di attività dell�As-sociazione rappresentano al-trettanti anni di presenza diemigrati sardi nella città di Zu-rigo e in Svizzera. Per moltissi-mi di Voi e per le Vostre fami-glie sono stati sicuramente an-che anni molto difficili di lavo-ro e di sacrifici e, mi auspico,di speranze realizzate.

Sono consapevole che l�as-sociazionismo sardo nei luo-ghi dell�emigrazione ha rap-presentato, per quanti sonostati costretti ad emigrare, unlembo di terra di Sardegna e illuogo della solidarietà, del-l�incontro e della comunica-zione tra i Sardi, ma è anchevero che questa originaria vo-cazione si è arricchita di nuo-vi apporti e contributi ideali.

Molti sono � prosegue ilmessaggio � gli impegni cheancora ci attendono.

Innanzi tutto grandi riformepolitiche e istituzionali e traqueste non di secondaria im-portanza è la stessa riformadelle Legge sull�Emigrazioneche si rende assolutamente ne-cessaria se non si vuole disper-dere il grande patrimonio e lagrande e irrinunciabile risorsagenerosamente offerta dagliemigrati e che ormai costitui-sce un elemento essenziale del-la nostra stessa identità.

Da parte mia rinnovo l�im-pegno a prestare grande atten-zione ai contributi di proposteche mi giungeranno dai con-cittadini sardi emigrati, insie-me ai quali deve essere intra-presa I�azione di riforma legi-slativa sull�Emigrazione e, perla soluzione delle problemati-che di interesse specifico deiCircoli e degli organismi rap-presentativi dell�Emigrazone.

l�AssessoreMaddalena Salerno

Quando il 5 luglio 1970 gliemigrati sardi a Zurigo co-stituirono ufficialmente il

circolo intestato ad �Efisio Racis�fu un evento molto importante, per-ché di fatto si univano due gruppi as-sociativi già esistenti � l�Associazio-ne Emigrati Sardi, presieduta da Ma-rio Schintu di Tula e L�Unione Socia-le Sportiva Sardegna, presieduta daPiero Achena, � che operavano in au-tonomia fin dalla metà degli anni �60.

Erano anni duri, di lotte e di riven-dicazioni, c�erano ancora da contra-stare residui di odiose spinte xenofo-be, soprattutto nel Cantone di linguatedesca. Bisognava conquistarsi lastima e il rispetto delle popolazionidi accoglienza. Il rinsaldarsi di lega-mi fraterni e di solidarietà tra la Co-munità sarda di lavoratori emigratifu un segnale positivo per tutto ilmovimento associativo dell�emigra-zione sarda e per i circoli che si sta-vano costituendo in tutto il territoriodella Svizzera.

In quell�occasione, infatti, tutti icircoli sardi elvetici approvaronouna sorta di �Carta rivendicativà neiconfronti della Regione in cui eranoindicate le richieste fondamentalipiù sentite dagli emigrati.

A ricordare quei giorni e queglieventi è toccato all�attuale presiden-te del Circolo, Mario Usai, nel cor-so della manifestazione che si èsvolta all�Hotel Krone di Zurigo.

Nella sua lunga relazione MarioUsai ha ripercorso le tappe di questoimpegno sociale e dell�evolversi edella crescita dei Sardi emigrati.

�Il flusso più importante del-l�emigrazione sarda in Svizzera �ha ricordato � risale agli anni �60-70. Gli anni �60 caratterizzano ilmomento di crescita economica esociale che sfocia nel cosiddetto�boom economico�. Milioni di no-stri connazionali senza lavoro la-sciano l�Italia, alcune centinaia dimigliaia sono sardi.

Il ricordodi Paolo DettoriLa ricorrenza ufficiale del nostro Cir-colo � ha detto Usai � decorre dal 5luglio 1970, giorno in cui si è costitu-ita di fatto, L�Unione Emigrati Sardi� Efisio Racis� di Zurigo.

Mentre la prima convenzione trail Fondo Sociale della Regione Sar-da e Associazione dei Sardi �EfisioRacis� di Zurigo, è stata firmata peril Circolo, da Mario Schintu e daPaolo Persico e controfirmata dal-l�Assessore al Lavoro e PubblicaIstruzione Prof. Paolo Dettori indata 6 aprile 1972.

In questa occasione ritengo anchedoveroso ricordare l�importante fi-gura di Paolo Dettori, che ha rico-perto, prima della sua prematurascomparsa, tanti altri importanti in-carichi istituzionali. Paolo Dettori �ha detto Usai � è stato il primouomo politico sardo, che ha avviatoil dialogo e il confronto tra l�istitu-zione regionale e i Sardi emigratinel Mondo. Era un uomo di grandecultura, era un vero amico degliemigrati, era senza dubbio, tra i piùimportanti intellettuali cattolici sar-

di con una forte spinta popolare au-tonomista.

La storia del CircoloLa storia del nostro Circolo � hadetto Usai � ci porta a ricordare quellontano 1969. Dopo tre anni di vitaautonoma (1966-1968) i due gruppiassociativi sardi che operavano a Zu-rigo � l�Associazione Emigrati Sar-di di Mario Schintu di Tula, e l�Unio-ne Sociale Sportiva Sardegna, di Pie-ro Achena, hanno deciso di fondarsiin un solo organismo.

In quell�occasione � ha ricordatoUsai � tutti i Circoli sardi in Svizze-ra avevano approvato le proposteper una �Carta rivendicativa� in quierano tracciate le richieste fonda-mentali più sentite dagli emigrati.

La �Cartarivendicatività�Si chiedeva: uno sconto del 50% sulprezzo del biglietto per la traversa-ta marittima da e per la Sardegna; il

diritto di essere elettore ed eleggibi-le; l�inserimento nelle liste comuna-li degli aventi diritto al lavoro di tut-ti gli emigrati che ne facessero ri-chiesta, e la concessione di una ade-guata indennità di disoccupazioneda valere per tutto il periodo chel�emigrato fosse rimasto senza la-voro dopo un rientro definitivo;l�assistenza scolastica gratuita sinoall�età prevista dalle leggi in vigoresia in Sardegna che all�estero, per ifigli dell�emigrato.

Rivendicavano, infine, un �Bol-lettino informativo�, e tanti altridiritti ancora.

�Tante di queste rivendicazioni �ha detto Mario Usai �hanno incon-trato nel tempo il successo sperato;mentre altre e nuove rivendicazioniattendono risposte adeguate.

Il ricordo dei presidentiGli artefici di tutto ciò � ha prose-guito Usai � sono stati tanti, perso-ne di una forte carica sociale e uma-

na. Il nostro pensiero oggi va anchea loro, tanti per citarli tutti. Mi limi-terò a ricordare Mario Schintu pri-mo presidente del Circolo Sardo diZurigo, gli altri presidenti: Salvato-re Zedda di Sanluri, Antonio Sannadi Orune, Mario Succu di Orani,Giuseppe Persico di Macomer, Gio-vanni Pinna di Dorgali, Paolo Persi-co di Macomer, Cristina Persico,nata in Svizzera, Domenico Scala diAlghero.

Chi era Efisio RacisMario Usai ha dato anche una rispo-sta all�interrogativo che molti (so-prattutto i giovani) si pongono sulpersonaggio cui è intestato il piùimportante circolo della Svizzera:chi era Efisio Racis?

�Efisio Racis � ha detto � era unfiglio della Sardegna, era un ragazzosardo di appena 20 anni, che subitodopo l�armistizio della secondaGuerra mondiale, assieme a altri set-te soldati sardi, avevano deciso di ri-tornare con un aereo militare allaloro terra di Sardegna.

Quando l�aereo partito dalla To-scana ha iniziato ad avvistare lecoste della nostra Isola il Tenentepilota della aeronautica Gino Sot-gia (socio fondatore del nostroCircolo) decise di sorvolare lapiana di Chilivani. La malasortevolle che la contraerea tedesca(che stava ripiegando con le sueforze di occupazione) avvistassel�aereo e aprisse il fuoco, colpen-do a morte il giovane Efisio Racisancora prima che l�aereo toccassein un atterraggio d�emergenza ilsuolo. Ginetto Sotgia in ricordodel giovane Efisio Racis, proposedi dare al nostro Circolo il suonome che ancora oggi noi tutti ri-cordiamo.

Efisio Racis era il più giovanedi quel gruppo di Sardi, era il piùemozionato di ritornare a casa, eraquello che invocava la madre piùdi tutti gli altri Questo è quanto ri-corda e quanto non potrà mai di-menticare, uno dei sopravvissutidi quell�avventura, il Maresciallocapo dell�Aeronautica, oggi ottan-taseienne in pensione, MicheleLoria.

Il giovane Racis morì sulle sueginocchia, perché seduti uno vici-no all�altro. Il caso vuole � ha con-cluso Usai � che il MarescialloCapo Michele Loria, sia il fratellomaggiore della madre di Domeni-co Scala�.

Il Circolo di Zurigo è tra quelliche hanno prestato più uomini allapolitica dell�Emigrazione.

Al riguardo vanno ricordati:Ginetto Sotgia e Mario Schintu,già presidenti della Federazionenegli anni 1975-1977, Paolo Per-sico gia componente della Presi-denza della Federazione, AntonioCadau, a lungo e tutt�ora Tesorie-re della Federazione, GiovanniPinna e Francesco Salis, Probovi-ro e Revisore sempre della Fede-razione.

Per ultimo desidero citare Do-menico Scala, uno dei pilastri del-l�emigrazione sarda non solo inSvizzera ma nel mondo intero,presidente della Federazione deiCircoli sardi in Svizzera, VicePresidente della Consulta Regio-nale per l'Emigrazione Sarda nelMondo, un sardo, un amico umilema tenace, che nei suoi 30 anni dioperosità fa onore alla sua comu-nità e alla Sardegna tutta. È unesempio, è il nostro orgoglio.

Dopo la relazione del presiden-te Usai è intervenuto DomenicoScala, il quale ha parlato della sualunga militanza, fin da giovanissi-mo, a fianco ai pionieri del Circo-lo di Zurigo e dell�esperienza ma-turata a fianco di minatori, artigia-ni, pastori e braccianti che crede-vano ciecamente nei valori dellasolidarietà, della uguaglianza edella libertà e che nutrivano sem-pre un amore morboso per la loroterra, la Sardegna, le difficoltà neiricongiungimenti familiari, le re-strizioni sui permessi di dimora etante altre difficoltà oggi fortuna-tamente superate grazie all�impe-gno di allora, alle lotte per conqui-stare sempre più diritti sacrosanti.

Scala ha quindi consegnato unatarga ricordo per il 35° anniversa-rio al Presidente del Circolo.

E� seguito l�intervento del pre-sidente del Comites di Zurigo dot-tor Luciano Alban, il quale haportato il saluto del Console Ge-nerale d�Italia a Zurigo, GiovanniMaria Veltroni ed ha fornito dati erisposte tecniche su alcuni quesitid�attualità, e in particolare sulleprossime elezioni del 2006 (�inSvizzera si respira già un clima dacampagna elettorale�).

Nell�ambito della manifestazio-ne è stato presentato il libro �Il so-gno all�orizzonte� del giovane auto-re e socio del circolo Denis Garau.

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Speciale EmigrazioneDICEMBRE 2005 � 15

Presentata a Cagliariuna vetrina della Sardegna

sul mercato tedescoUn seminario per illustrare il progetto messo a punto tra

l'Assessorato del Lavoro e il Ministero degli Esteri - Le iniziativeper promuovere i prodotti sardi in Germania

Gli emigrati sardi nel mon-do sono una preziosa ri-sorsa per l�isola, una carta

importante da giocare per lo svi-luppo economico, per la più dif-fusa conoscenza della nostra cul-tura e per una puntuale presenzadei prodotti sardi sui mercati in-ternazionali. Perché questo pre-zioso potenziale possa avere svi-luppi concreti e positivi, occorremettere a disposizione strumentioperativi, dare vita ad iniziativein grado di trasformare questeopportunità in azioni efficaci econcrete.

Ebbene, è proprio in questoambito, per raggiungere questefinalità, che l�Assessorato regio-nale del Lavoro ha deciso di co-stituire una rete di �Vetrine per laSardegna�, per promuovere, ap-punto, �la cultura dell�isola e dif-fondere all�estero le risorse delterritorio sardo, attraverso le pro-prie comunità di emigrati nelmondo�. Ma anche questo stru-mento va verificato, innanzitut-to con gli emigrati, e messo apunto con il concorso di personee strutture che conoscano i mer-cati verso i quali rivolgere l�at-tenzione, e di organismi di speri-mentata e specifica competenza.Da qui l�incontro col programma�Iniziative specifiche di anima-zione e promozione di legamistabili con gli italiani all�esteroper lo sviluppo del territorio�predisposto dalla Direzione ge-nerale degli italiani all�estero delMinistero degli Affari esteri.Questo programma è finalizzatoproprio alla realizzazione diobiettivi regionali attraverso dueprogetti del Centro internaziona-le di formazione dell�Organizza-zione internazionale del lavorodi Torino. Il �PPTIE� (program-ma di partenariato territorialecon gli italiani all�estero) e il�ITENETs� (international trai-ning and employment network).Questo secondo progetto vedenell� �Osservatorio del lavoro edell�impresa dei sardi nel mon-do� il suo braccio operativo a li-vello regionale.

Proprio il progetto �PPTIE�contribuisce alla realizzazionedell�iniziativa �Una vetrina perla Sardegna� con la realizzazio-ne a Cagliari di un ciclo di Semi-nari tematico-geografici sui mer-cati esteri dei paesi di principaleemigrazione sarda. Il primo diquesti seminari, dedicato al mer-cato inglese, si è svolto nelloscorso mese di settembre (v. Mes-saggero di ottobre), mentre il 24novembre si è svolto quello de-dicato al mercato tedesco.

L�incontro si è aperto con l�in-tervento di Mario Cadinu, capodi Gabinetto dell�Assessore delLavoro, che ha portato i salutidell�assessore, Maddalena Saler-no, e osservato innanzitutto chela questione della valorizzazio-ne dei Circoli degli emigraticome canali attraverso i quali fa-vorire la presenza dei prodottisardi sui mercati esteri ha già tro-vato spazio nel Programma trien-nale per l�emigrazione, recente-mente approvato. In esso infattivengono privilegiate quelle atti-vità dei Circoli che garantiscanoun ritorno positivo non soltantoper gli emigrati ma anche perl�isola. È questa, ha concluso,un�importante scommessa davincere assolutamente, anche semolto ancora rimane da fare suquesta strada.

È quindi intervenuto MarioGhiani, direttore dell��Osser-vatorio del lavoro del dell�im-presa dei sardi nel mondo�, cheha sottolineato come con i semi-nari sui mercati inglese e tedescoabbia ormai preso il via un per-corso virtuale di collaborazionetra il Ministero degli Esteri, l�Os-servatorio e gli emigrati per age-volare al tempo stesso l�impren-ditoria sarda, gli investimenti

nell�isola e la localizzazione diimprese sarde all�estero. Anchela istituzione degli �Sportelli in-formativi� ha questa finalità. Re-alizzando punti d�incontro tra ilmondo sardo e i paesi esteri, for-nendo servizi anche attraversouna banca dati, mettendo a di-sposizione degli imprenditoridegli altri paesi informazioni enotizie sul sistema Sardegna, eaiutando gli imprenditori isolania conoscere meglio e affrontare imercati esteri. Sarà creato unCentro a Roma e sportelli al-l�estero che si appoggeranno allenostre rappresentanze consolari .

Sui contenuti dei progetti �PP-TIE� e �ITENETs�, ha quindi ri-ferito Luca Azioni, del Centro diformazione dell�Organizzazioneinternazionale del lavoro di Tori-no. Il progetto �una Vetrina perla Sardegna�, si colloca all�inter-no di questa strategia proponen-dosi di stimolare e indirizzarel�attività dei Circoli dei sardi al-l�estero verso un ruolo di primopiano. Nella promozione dellacultura e dell�economia sarda,nella diffusione del made in Sar-dinia (cultura, prodotti, risorseambientali, ecc.), nel sollecitaree supportare la creazione di part-nership con aziende estere.

Sulla presenza degli emigratisardi in Germania e, in particola-re, a Berlino si è soffermato Do-menico Canu, vicepresidentedella Federazione dei Circoli. InGermania, ha detto vivono circa70 mila sardi, e sono in attività16 Circoli. L�ultimo nato, quellodi Berlino, ha sei anni di vita.L�attività di questi circoli, haancora detto Canu, in questi ulti-mi anni ha avuto una significati-va evoluzione. Nati con scopi es-senzialmente associativi e ricre-ativi, oggi svolgono un ruoloimportante per la divulgazione ela promozione della Sardegna. IlCircolo di Berlino intesse im-portanti rapporti con le istituzio-ni tedesche, in un ambito, la Cir-coscrizione di Berlino, appunto,nella quale risiedono 400 milaabitanti, tremila dei quali sonosardi. Collocato nel centro citta-dino, il Circolo dispone di unasede funzionale alle sue attività:nei suoi locali espositivi ha ospi-tato negli ultimi tempi, ad esem-

pio, una versione �esportazione�di �Cortes apertas�, una confe-renza sulla lingua sarda una ras-segna congiunta di pittori sardi etedeschi.

Canu ha quindi citato la mani-festazione recentemente promos-sa con la collaborazione dellaRegione e della Provincia di Ca-gliari, che ha consentito l�incon-tro con 120 giornalisti tedeschi equindi una sorta di indagine percapire quanto la Sardegna sia co-nosciuta in Germania, e su ciò chedell�isola interessa i tedeschi: nonsoltanto il mare e la gastronomiama anche cultura e tradizioni, nonsoltanto sole e spiagge ma ancheturismo alternativo.

È quindi intervenuto GerhardStrunz, rappresentante della �Ita-lienische Weindepot�, un�aziendadi import-export di prodotti agro-alimentari, che ha tracciato le ca-ratteristiche principali dell�attualemercato tedesco. Peraltro i prodot-ti sardi godono di un�immaginepositiva presso i tedeschi: quasiun marchio registrato, basato sullagenuinità e il gusto particolare cheviene loro direttamente dall�isola-mento e dalla storia dell�isola. Manon ci si può fare illusioni: soltan-to il due per cento del mercato te-desco è disponibile e le stesseaziende tedesche che portano di-rettamente sul mercato i loro pro-dotti devono fare miracoli per so-pravvivere.

Occorre perciò, ha aggiuntoStrunz, muoversi secondo un�at-tenta strategia

Sul tema della espansione delleimprese sarde in Germania è inter-

venuto l�avvocato internazionali-sta Roberto Pera, che ha osservatocome non basti decidere di vende-re i propri prodotti in Germania perpoterlo fare in tutta tranquillità.Occorre affrontare problemi giuri-dici e fiscali tenendo presente chenon è possibile �fare da soli�.

È quindi intervenuta LoredanaCasula, imprenditrice sarda inGermania, è titolare della �Sardi-nien Point�, e presidente del Cir-colo dei sardi di Monaco di Bavie-ra. Casula ha ricostruito la sua vi-cenda di figlia di emigrati sardi aTorino, che, spinta dal suo amoreper la Sardegna, intraprende la car-riera di imprenditrice fondandouna società per promuoverne inmodo organizzato gli aspetti mi-gliori: la cultura, la gastronomia, ilturismo. La Germania, ha aggiun-to, nonostante la crisi del momen-to, occupa uno dei primi posti nelmondo per quanto riguarda ilcommercio internazionale, e pergli investitori rappresenta sempre,grazie anche alla sua rete di effi-cienti infrastrutture, una sede pri-vilegiata. Sono ben note, ha ag-giunto, le potenzialità della Sarde-gna su quel mercato, soprattutto neisettori turistico e alimentare, ma oc-corre una struttura capace di pro-muovere l�isola, anche utilizzandorazionalmente le attività in quelpaese dei Circoli degli emigrati sar-di. Il maggior numero di turisti te-deschi in Sardegna provengonodalle città sede di Circolo.

Le �Vetrine� che saranno realiz-zate , ha aggiunto Casula, avrannosenz�altro successo, ma è indi-spensabile che anche i produttori

sardi collaborino, dedicando adesse il tempo necessario, realiz-zando materiale pubblicitario intedesco, e soprattutto muovendosicon prontezza e celerità. Occorreanche creare in Sardegna una so-cietà che provveda alla raccolta ealla spedizione delle campionatu-re. Infine, ha concluso Casula, ènecessario che la Regionepredi-sponga un elenco dei commercia-listi che si occupano di commerciocon l�estero, che operino congiun-tamente in Sardegna e in Germa-nia.

È quindi intervenuto MaurizioLibbi, che ha illustrato i contenutidel progetto �Versus�, una rete diinterventi anche nelle scuole perinformare in Germania i giovani ele famiglie sulla Sardegna, sulleopportunità turistiche e sui suoiprodotti. Questa attività si affian-cherà alle �Vetrine� valorizzandole comunità di emigrati sardi inGermania.

Ha preso quindi la parolal�esperta in marketing e comunica-zione Claudia Wunsch, che ha sot-tolineato l�importanza del merca-to tedesco per l�Italia, e specifica-tamente per la Sardegna. Il 30 percento dei turisti che vengono inItalia provengono dalla Germania,a Berlino sono aperti 150 ristoran-ti italiani, la Germania è il paese incui l�Italia esporta di più.

I media tedeschi, ha aggiuntoWunsch, hanno prezzi altissimiper la pubblicità perciò apparecomplessivamente più economicoe produttivo ricorrere a Internet ecurare al massimo le pubbliche re-lazioni. Molti tedeschi infatti fan-no al spesa su Internet, occorre te-nerne conto, creando un sito maanche assicurando una logisticaefficace e adottando forme di pa-gamento gradite.

Sul tema �Come avere successosul mercato turistico tedesco� siquindi intrattenuto Roberto Mag-gioni, esperto in marketing turisti-co, illustrando innanzitutto le ca-ratteristiche fondamentali di que-sto mercato. I tedeschi, ha dettoMaggioni, viaggiano molto, leloro mete preferite, a parte le loca-lità turistiche interne, sono la Spa-gna e quindi l�Italia. Oggi il turistatedesco programma più viaggi al-l�anno, di durata breve e utilizzan-do prevalentemente le linee aereelow-cost. Ama la natura, le cittàd�arte, le crociere, ama l�Italia mada questa attendono sempre nuo-ve seduzioni.

Ma per conoscere a fondo il mer-cato turistico tedesco, fatto al tem-po stesso di stabilità e certezze mache evolve continuamente e pre-senta sempre nuove opportunità,(gli anziani, le nuove famiglie, isingle, le vacanze-salute ecc.), oc-corrono figure professionali di altaspecializzazione, che abbiano unapreparazione universitaria e ab-biano frequentato stages speciali-stici.

Dopo uno scambio di domandee informazioni sul mercato tede-sco e sulle possibilità di sviluppodegli scambi con l�isola, tra i rela-tori e i partecipanti al seminario(soprattutto giovani), l�incontro siè concluso con un altro interventodi Mario Cadinu, capo di Gabinet-to dell�Assessore del Lavoro. Ca-dinu ha ribadito come già nel Pia-no triennale per l�emigrazione laspesa prevista è indirizzata a farein modo che le associazioni degliemigrati possano svolgere unruolo di promozione dell�isola edei suoi prodotti. È nei progetti,ha aggiunto, creare una strutturastabile polivalente che divengaun punto di riferimento per ogniintrapresa in questo settore, spor-telli informativi in sedi di presti-gio, in modo di agevolare gli im-prenditori nel momento crucialedell�avvio: poi ciascuno dovràmuoversi con le sue gambe. Mol-to del successo di queste iniziati-ve dipenderà dall�attività delleassociazioni di sardi all�estero.

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Speciale Emigrazione16 � DICEMBRE 2005

In un convegno a Berlinoesperienze e riflessioni

su nuova e vecchia emigrazione

Servizi e foto dell'inviato Gianni De Candia

Il dibattito tra quattro rappresentanti della Consulta regionaledell'emigrazione organizzato per festeggiare il quinto anno di

attività del Centro Culturale sardo - L'esperienza di Maria Gioacobbe,scrittrice sarda di livello internazionale che da quasi 50 anni vive in

Danimarca - Enzo Favata e i Tenoes di Bitti al Festival del jazz - Tantefacce della Sardegna all'estero

GERMANIA

Per festeggiare il quinto annodi attività il Centro Culturale sardo di Berlino ha alle-

stito un ricco programma di sti-molanti appuntamenti che hannopresentato alla Comunità sarda eal pubblico della capitale tedescagli aspetti più significativi diquella che è stata definita la nuo-va “primavera” della cultura sar-da nel campo del cinema, dellaletteratura e della musica. A con-ferma dello spessore del pro-gramma il depliant dell’Istitutoitaliano di cultura, che presenta ilpanorama delle iniziative propo-ste dalle varie associazioni italia-ne a Berlino, dedica all’Associa-zione sarda un risalto e uno spa-zio di gran lunga il più ampio diquello di altre istituzioni più ra-dicate e di certificato prestigio.

A novembre il Centro cultura-le sardo ha proposto un convegnodal tema “L’altra metà del cielo –Esperienze e riflessioni dei Sardiresidenti all’Estero”. Negli stes-si giorni la Sardegna è stata ospi-te del festival del jazz di Berlinocon Enzo Favata e i Tenores diBitti. Una ribalta di assoluto li-vello internazionale per proporrea un pubblico esigente e compe-tente due delle più alte espressio-ni della musica sarda di oggi e disempre. Un ruolo non secondarionell’invito dei musicisti sardi loha avuto il Centro culturale sar-do. In occasione del convegno èstata inaugurata, in collaborazio-ne con l’Istituto Etnografico sar-do di Nuoro, la mostra fotografi-ca “Lollove” realizzata dal foto-grafo Donatello Tore. È la primavolta che questa mostra di imma-gini realizzate oltre dieci anni faper documentare un “paese” chescompare, viene proposta fuoridalla Sardegna. Il catalogo dellamostra contiene una presentazio-ne di Maria Giacobbe, la grandescrittrice sarda che dal 1958 vivein Danimarca.

A dare questa impronta al circo-lo di Berlino è stato DomenicoCanu, architetto di Nuoro che aBerlino vive e lavora da molti anni.Canu che è attualmente uno deirappresentanti della Germania nel-la Consulta, è stato tra i fondatoridell’Associazione ed è sempre im-pegnato a promuovere e sostenereiniziative che facciano conoscerela Sardegna e i suoi prodotti.

Il convegno si è svolto nel salo-ne del Centro sociale di Zille-strasse, poco lontano dal castellodi Charlottenburg. I lavori sonostati aperti dal presidente del cir-colo, Alberto Musa, un giovanebiologo, originario di Iglesias,che da una decina d’anni lavorain un centro di ricerca tedesco,che ha ringraziato l’assessorato

del Lavoro per aver inserito ilprogetto culturale dell’associa-zione tra quelli da finanziare, el’Ambasciata d’Italia per aversostenuto l’iniziativa.

Musa ha posto l’accento sul-l’esigenza che si studi il fenome-no dell’emigrazione sarda. Man-cano dati sulle dimensioni che haassunto. Non si conoscono né laconsistenza né la composizionedelle varie comunità sarde.L’emigrazione – ha soggiunto – èlo specchio di una realtà che co-stringe le persone ad andar via”.Quanto è vasto questo fenomeno?Dove sono i Sardi e chi si spostaoggi? Si è chiesto Musa, che haauspicato che venga realizzatauna ricerca in cui siano coinvoltioltre ai circoli sardi anche i Co-muni dell’Isola e le istituzioni sta-tali che si occupano del problema.

L�impegnodella Federazione

Il saluto della Federazione deicircoli sardi in Germania, è statoportato dalla vicepresidenteMaddalena Fadda Vitolo, presi-dente del circolo di Heilbronn,

che si è complimentata con i diri-genti del circolo di Berlino per laricchezza della programmazionedi mostre, convegni, tavole ro-tonde, tutte iniziative – ha ag-giunto – che sono sempre più al-l’attenzione della Federazione.

Prendendo lo spunto dal titolodel convegno Maddalena Faddaha ricordato il trauma provato dabambina quando andava a “SuRunaghe” e piangeva per i suoifamiliari emigrati e si chiedevadove fosse “l’altra metà del cie-lo”. “Oggi quel sentimento di do-lore – ha detto – è stato superato ene parlo senza rimpianti. Guardia-mo in avanti. Possiamo dire peresperienza che l’emigrazione puòessere un’opportunità di crescitae di arricchimento culturale”.

I nostri figli – ha ricordatoMaddalena Fadda – frequentanoclassi multietniche. Affrontanouna realtà completamente diver-sa da quella che abbiamo cono-sciuto noi. La nostra generazioneera ed è più chiusa mentre i gio-vani sono aperti, spontanei e pre-parati. Ai nostri figli – ha detto –abbiamo trasmesso usi e costumitradizionali ma hanno assimilato

anche fiducia nel futuro in questaterra che è diventata anche la no-stra terra e oggi questi ragazzinon sono più solo sardi o italianima sono cittadini d’Europa.

La vicepresidente della Fede-razione ha sottolineato il ruoloavuto dai circolo sardi che hannoofferto anche se solo indiretta-mente il senso di appartenenza.Ieri erano luoghi della malinco-nia e della nostalgia oggi, grazieall’impegno di tantissimi volon-tari, un impegno che in alcunicasi dura da 40 anni,sono un pun-to di riferimento per la comunitàsarda e un potenziale “che dovre-mo sfruttare meglio per dare an-cora a noi stessi la serenità e ,asicurezza di dire: sono di originesarda, vivo in Germania sotto uncielo senza confini”.

Prima degli interventi dei rela-tori c’ è stato un simpatico inter-mezzo musicale: l’esibizione del“Rosenchor”, un coro di donne,tutte tedesche, che cantano anti-che canzoni popolari italiane. Perl’occasione hanno eseguito an-che l’Ave Maria in sardo.

Le relazioni sono state affidatea tre componenti della Consulta,il prof. Gabriele Cappai, docentedi sociologia nell’università diBayreuth, in Germania, la prof.Paola Atzeni, antropologa docen-te nell’Università di Cagliari, eGianluca Espa, architetto e presi-dente del circolo sardo di Londra.La relazione conclusiva è stataaffidata a Maria Giacobbe, nuo-rese, scrittrice di fama e di spes-sore internazionale che a dispet-to della scelta di vita che l’haportata lontano , porta la Sarde-gna nel cuore.

Emigrazionee sociologia

Cappai – che ha scritto un libro incui ha raccolto i risultati di unostudio dell’emigrazione sarda al-

l’Estero – ha impostato la sua re-lazione da un punto di vista so-ciologico e ha esaminato quattroscenari: partire, adattarsi, sguar-di da lontano e ritornare. Perquanto riguarda il primo punto haosservato che il problema ha dueaspetti quello dell’espulsione equello dell’attrazione, precisan-do che gli studiosi formulano te-orie ma “le decisioni vengonoprese da persone in carne e ossa”.Tra i motivi per cui si parte ilprincipale è la ricerca di un lavo-ro, ma le motivazioni possonoessere molte altre. Oggi si emigraanche per cercare una migliorequalità di vita, o una più adegua-ta sicurezza sociale, o per istru-zione o formazione, ma anche percuriosità o – come ha suggeritoqualcuno dal pubblico – ancheper amore. “Non sto dicendo – haprecisato Cappai – che i paesidella Sardegna si stanno spopo-lando perché gli abitanti partonoper curiosità”.

Per quanto riguarda il secondoaspetto il sociologo ha prospetta-to tre scenari: l’adattamento allavoro (che è una necessità),l’adattamento sociale (un sognoche spesso non si realizza),l’adattamento culturale (spessoimpossibile perché le societàospitanti non sono preparate alledifferenze). “Uno per potersi in-tegrare – ha sottolineato Cappai –deve essere integrato. Se si faparte di un gruppo organizzato ilprocesso è più facile perché si ri-duce il pericolo di emarginazionee anche di segregazione. I circolisardi – ha proseguito – hannosvolto e continuano a svolgereuna funzione importante. Un luo-go in cui ci si scambiano infor-mazioni”.

Sul terzo punto Cappai ha evi-denziato che emigrare non signi-fica recidere le radici ma anzirafforzarle. “Il sardo emigrato –ha riferito il sociologo – vuolesapere di più della Sardegna diquanto facciano i Sardi residenti.Non c’è casa di emigrato in cuinon ci sia il nuraghe, mentre è piùdifficile trovare questo simbolodell’Isola in una casa in Sarde-gna”.

Cappai ha anche riferito del-l’ambiguità dei sentimenti e del-l’amore-odio che l’emigrati pro-va per la terra che ha lasciato.L’emigrato nei paesi dell’Europacentro-settentrionale – ha riferi-to – è molto critico con la Sarde-gna perché fa continuamente pa-ragoni e ritiene che la societàd’origine avrebbe da impararedalla sua esperienza.

Infine il mito del ritorno perchiudere una parentesi aperta 30-40 anni prima e anche per il ri-

Gabriele Cappai, Paola Atzeni, Alberto Musa, Maria Giacobbe, Gianluca Espa

Stefania Mulas Andrea Piredda

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Speciale EmigrazioneDICEMBRE 2005 � 17

chiamo della terra (è insostenibi-le l’idea di finire sotto terra in unpaese straniero).

Le scritture dell�identità

La relazione di Paola Atzeni èstata incentrata sul tema dellescritture dell’identità. La com-plessità del fenomeno dell’emi-grazione sarda è tale che per in-dagare e studiare questi processioccorrerebbero fondi enormi.Cosa si può fare? si è chiestal’antropologa. Raccogliere auto-biografie, favorire ricerche diimmagini, di scritture. Fare mo-stre. Perché senza memoria nonsi può fare progetto credibile.

Paola Atzeni ha quindi sugge-rito di partire dalle linee strategi-che indicate nel DPEF, approva-to dal Consiglio regionale per de-finire una serie di progetti ai qua-li la Consulta potrebbe dare unapriorità. Primo fra tutti la realiz-zazione di un Centro di Docu-mentazione sui Sardi nel Mondo,sostegno all’istruzione e alla va-lorizzazione delle risorse umanecon l’obiettivo di favorire un piùforte sistema delle conoscenze.

La professoressa Atzeni ha poiillustrato, con l’aiuto di diaposi-tive, alcuni studi fatti nel Sulcissulla solidarietà nel lavoro e sul-l’organizzazione sociale.

Al termine della sua articolatae stimolante relazione ha donatoa Maria Giacobbe alcuni docu-menti recuperati nel corso di ri-cerche negli archivi dell’OVRAsui controlli cui era sottoposto ilpadre l’ing. Dino Giacobbe, unodei fondatori del Partito Sardod’Azione, antifascista, e perse-guitato politico. Tra gli altri undocumento con i compensi chevenivano dati ai confidenti e unocon i nomi degli “informatori”.

In un breve intervento EnzoFavata, che la sera prima si eraesibito con il suo complesso econ i Tenores di Bitti nel DelphiFilmpalast, nell’ambito del “Jaz-zfest Berlin 2005”, ha sollevatoil problema dello spopolamentodei paesi dell’interno e ha parla-to delle “architetture morte” dicentri importanti come Cuglieri eSantulussurgiu.

L�esperienza inglese

Gianluca Espa, architetto, presi-dente del circolo dei Sardi diLondra, ha parlato della nuovaemigrazione, meno conosciuta estudiata di quella “storica”. Il no-stro – ha detto – è l’unico circolodella Grana Bretagna riconosciu-to dalla Regione. Anche se nelRegno Unito ci sono tra gli otto ei diecimila sardi – ha soggiunto –noi abbiamo fatto la scelta di co-stituire un solo circolo, evitandola frantumazione delle risorseumane e finanziarie. In Inghilter-ra ci sono molti giovani che han-no lasciato la Sardegna per scel-ta, tanti sono professionisti, sem-pre più quelli che arrivano hannouna laurea. Da un anno e mezzo –ha proseguito Espa – mi chiama-no con sempre maggior frequen-za per chiedermi aiuto a trovareuno sbocco occupativo. È un datopreoccupante per la Sardegna checontinua a impoverirsi di risorseumane qualificate.

Espa ha poi rilevato che l’im-magine dei Sardi all’Estero stacambiando e ha sostenuto che oc-corre individuare un ruolo nuovoper i circoli. Ha anche apprezzatol’iniziativa di concentrare le ini-ziative nei “progetti regionali” maha spiegato che per svolgere certeazioni non basta più il volontaria-to, per cui è necessario modifica-re la legislazione in materia.

Espa ha poi parlato dell’espe-rienza fatta con i Centri servizi delprogetto di partenariato che hacoinvolto oltre a Londra, Berlino,Toronto, Parigi, Bruxelles e Riode Janeiro. Quei Centri – ha detto– hanno lavorato per due anni inmaniera professionale, organizza-to manifestazioni e creato banchedati. Hanno dato risultati impor-tanti favorendo la stipula di im-portanti contratti per i produttorisardi. Quei Centri, che hanno ces-sato di esistere lo scorso dicembre– ha concluso Espa – sono una ri-sorsa della Sardegna. Un’e-sperienza che non va dispersa.

Maria Giacobbe

“Non rappresento nessun circolo– ha esordito Maria Giacobbe –ho un’esperienza di 45 anni diquella che non vorrei chiamare‘emigrazione’. Ognuno di noi èun caso diverso”.

La scrittrice ha ricordato che iSardi sono un popolo con una suastoria e una sua personalità, cheva arricchita con quella degli al-tri popoli con cui si viene a con-tatto e ha invitato a sfatare i luo-ghi comuni. “Sono allergica allaparola identità” ha detto e ha rac-contato quello che è avvenuto inDanimarca dove esistevaun’omogeneità culturale. C’erasviluppo e ha aperto le porte al-l’emigrazione. Poi è esplosa lacrisi petrolifera e anche nella flo-rida Danimarca hanno comincia-to a chiudere le fabbriche e a na-scere i problemi. Ha spiegato chespesso nel definire la nostra iden-tità tendiamo a distinguerci dal-l’altro, che consideriamo diver-so. Inizia così il processo di divi-sione che passo dopo passo portaall’individuazione nell’altro diun “nemico”. L’identità – ha sog-giunto – non deve diventare unacamicia di forza, una barriera”.

Ha ricordato che i Danesi,dopo la sconfitta subita dai Prus-siani e la perdita delle terre al-l’esterno, hanno puntato tutte leloro energie per riconquistare al-l’interno quello che avevano per-so all’esterno. Vararono un pro-getto di scolarizzazione, fonda-rono un movimento cooperativi-stico e un avanzato sistema so-ciale fondato sulla solidarietà chegarantiva a tutti alloggi e sussidi.“Quel sistema – ha detto – è oggiminacciato. Ma io spero che nonvenga intaccato”.

Ha poi parlato di integrazione eassimilazione. Spiegando che leisi è integrata in Danimarca e chegli scrittori danesi la consideranouna di loro (molte sue opere sonostate scritte in danese e poi alcu-ne, tra cui Radici, tradotte in ita-liano). Ma non sono assimilata aiDanesi – ha soggiunto – perchénon avrò mai le esperienze infan-tili che hanno avuto mia suocerao mia cognata.

Ha poi definito “sterile” il rim-pianto per il paesello che non esi-ste più. Gli emigrati non sonoemarginati, sono degli esplorato-ri. Vedono le cose da una pro-spettiva diversa da chi non si èmai mosso. “Abbiamo arricchitola nostra cultura, siamo un tesoroche la Regione dovrebbe utiliz-zare. Usateci ! Ascoltateci! Unacosa che non dobbiamo disperde-re ha proseguito Maria Giacobbe– sono i nostri figli e i nostri ni-poti trasmettendo loro la nostratradizione di cultura. La Regione– ha concluso – deve consideraresardi i discendenti fino alla terzagenerazione.

I motivi di una scelta

“Sentivamo l’esigenza di affron-tare questo tema”, ha detto Do-menico Canu, concludendo ilconvegno con un breve interven-

to. “Spero possa essere unpunto di partenza per ap-profondire il tema in Sar-degna”. Canu ha ricorda-to la sua esperienza per-sonale che dopo un perio-do in emigrazione è rien-trato in Sardegna con lamoglie francese Marie(ma lei ci tiene a dire bre-tone) conosciuta a Berli-no. A Nuoro è nata la lorofiglia Lucie. Ma dopoqualche tempo per man-canza di adeguati sbocchiprofessionali ha dovutoriprendere la via del-l’emigrazione. Dal suoosservatorio vede chenell’Isola c’è sempre uneccesso di individuali-smo. “Il malessere che haprovocato l’ondata mi-gratoria – ha osservatoCanu – non è cessato conl’emigrazione. Anzi per-siste. È quasi un parados-so che una regione così

piccola possa essere una terra diemigrazione”.

I Sardi di Berlino

Nel corso della conferenza cisono stati numerosi interventi delpubblico con osservazioni e testi-monianze. Tra gli altri Sandro DiTodaro, un sardo doc, che da di-versi anni è il cameraman dellaRAI e lavora nei servizi non soloche riguardano la Germania maanche l’Europa centrorientale. DiTodaro è anche autore di qualchecortometraggio. Ha un progettoanche per un documentario-filmsulla storia della miniera di In-gurtosu. Da parte tedesca ha tro-vato qualche finanziamento, maci vorrebbe anche una partecipa-zione della Sardegna. Andrea Pi-redda, originario di Nulvi, unodei soci della “vecchia guardia”ha difeso il ruolo dei circoli comepunto di incontro e di confrontodella comunità sarda. Andrea Pi-redda che ora è pensionato, cono-sce bene le vie dell’emigrazioneper aver lavorato in varie paesiprima di arrivare in Germania. Ilfratello Pietro, il proprietario delristorante “il Porto” uno dei piùnoti di Berlino, frequentato dapersonalità dello sport, dellospettacolo e della politica. PietroPiredda, non ha dimenticato lesofferenze patite fin da bambino.“Ho cominciato a lavorare quan-do avevo otto anni. Lavoravo dalfornaio otto ore a notte e mi pa-gavano con un chilo e mezzo dipane”. Quando ha compiuto 16anni è emigrato a Como. È entra-to nel mondo della ristorazione econ impegno e sacrificio ha sfon-dato. Ricorda i tempi in cui Ber-lino era divisa dal muro. Conamericani e soprattutto inglesi –dice – si facevano affari d’oro. Ilsuo ristorante, rinomato per il pe-sce (freschissimo), è frequentatoda una clientela raffinata. Ancheora che è affermato Pietro Pireddanon dimentica il passato e lo sfrut-tamento subito da bambino anco-ra gli brucia e l’offende.

Il convegno è stata l’occasioneper uno scambio di opinioni e diesperienze tra i tanti sardi pre-senti in sala. Da Francesco Pinna,pittore e titolare di una galleriad’arte in Bersarin Platz, che è sta-to il primo presidente del circolo,a Michele Falchetti, psicologo epsicoanalista di Nuoro, laureato aPadova e venuto a Berlino per uncorso di specializzazione. A Ber-lino c’è rimasto e ora ha un suostudio in cui cura pazienti italia-ni e tedeschi. Pino Monni, ungiovane veterinario di Orgosoloche dopo svariate esperienze in

Irlanda, e in altre parti d’Europa(è stato anche volontario in Ko-sovo) nel febbraio 2004 è arriva-to in Germania e si è riscritto al-l’ordine dei veterinari di Berlino.La sua specializzazione sono icavalli. Ma si sta per laureare inmaterie economiche. Anche Vin-cenzo Sanna, di Cagliari, di lau-ree ne ha due, una in medicina euna in farmacia. Ma fa il managerdi una delle più importanti casefarmaceutiche italiane con com-petenza per l’Europa Centroorientale e per l’Asia. Quella diVincenzo Sanna è un’esperienzaparticolare. Dopo aver fatto glistudi in un college di San Diegoin California, è rientrato in Sar-degna per poi partire per Parigi,“emigrato” per amore di una mo-della. E a Parigi anche VincenzoSanna ha fatto il modello mentrestudiava Medicina alla Sorbona.Conseguita la laurea invece di in-traprendere la professione medi-ca ha trovato lavoro alle GallerieLafayette. C’è rimasto nove annifacendo una brillante carriera damanager. Richiamato a Cagliaridalla famiglia si è laureato in far-macia ma – ricorda – il giornodopo la laurea sono partito perMilano per un colloquio di lavo-ro con la ditta Menarini. Così ècominciata la nuova attività e lavita da emigrato. Prima in Vene-to e poi in Germania. Nel frat-tempo si è sposato con una ragaz-za di Cagliari. Parla sei lingue egira il mondo. Anche le sue bam-bine parlano già alcune lingue.“In casa parliamo in italiano e perquesto le bambine parlano con lacadenza cagliaritana”.

Molte e sempre partecipi ledonne. Maria Teresa Camoglio,giovane regista che da undicianni vive a Berlino, lamenta lascarsa utilizzazione che la Sarde-gna fa delle sue risorse umanenel mondo e delle professionali-tà. La famiglia della madre (è ni-pote di Vittorio Vargiu) è emi-grata in Argentina.

Tiziana Grecu, di Siniscola, aBerlino c’è arrivata per studiarela lingua. Si è sposata con un te-desco, un manager specializzatonella elaborazione di politichedello sviluppo e dell’ambiente.Ha mantenuto un forte legamecon la Sardegna e le sue tradizio-ni più autentiche trasmettendoanche alle due figlie l’amore perl’Isola.

Per ragioni di studio è arrivataa Berlino anche Stefania Mulas,di Gairo Cardedu. Frequentaval’università a Cagliari e in Ger-mania c’è venuta chiamata dauno zio per perfezionarsi in tede-sco. insieme al suo compagno,Pasquale Sinaguglia, gestisce“Essenza”, uno dei ristoranti piùmoderni e chic di Postdamer Pla-tz. Pasquale è un cuoco di grandetalento, faceva parte con i sardiMario Vacca e Pietro Pireddadella delegazione di 12 cuochiitaliani all’Estero invitati dal mi-nistero degli Italiani nel Mondoper una manifestazione a Roma.Anche se la laurea in lingue nonè indispensabile per la sua attivi-tà Stefania ha promesso ai geni-tori che completerà gli studi: lemancano solo uno o due esami ela tesi.

Il convegno al circolo sardo siè concluso con una cena improv-visata e magistralmente prepara-ta da Lino Depalmas, originariodi Lodè che ha proposto alcunipiatti innovativi che hanno in-contrato l’approvazione dei pre-senti. Preziosa è stata la collabo-razione di Erika Moschner, figliadi una sarda, una dei giovani deldirettivo del circolo (è la respon-sabile della tesoreria).Domenico Canu e Vincenzo Sanna

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Speciale Emigrazione18 � DICEMBRE 2005

Kentus dies un progettoper presentare le mille faccedella cultura della Sardegna

GERMANIA

Il circolo di Berlino ha allestito in ricco programma di stimolanti appuntamentiche hanno presentato alla comunità sarda e al pubblico della capitale tedescagli aspetti più significativi di quella che è stata definita la nuova �primavera�

della cultura sarda nel campo del cinema, della letteratura e della musica

Si chiama �Kentus dies� ilprogetto regionale coordi-nato dal Circolo Sardo di

Berlino e finanziato dall�Asses-sorato Regionale del Lavoro chepunta alla promozione della Sar-degna nella città attraverso unapresenza �diluita� in diversegiornate e non concentrata in po-chi giorni durante il corso del-l�anno; e alla presentazione dellevariegate forme culturali sarde: ilcinema, la musica, la fotografia,l�eno-gastronomia, l�arte digita-le, il teatro e la letteratura. Delprogetto faceva parte anche laconferenza sull�emigrazione deiSardi in Europa.

Le �Kentus dies� hanno presol�avvio sabato 29 gennaio con unaconferenza sul romanzo �Il giornodel giudizio� di Salvatore Satta(relatori Lino Depalmas e Ales-sandra Porcu). Sabato 30 aprile siè tenuta la conferenza-proiezionesull�archeologia sarda (relatoreLino Depalmas). Nella stessagiornata é stata presentata unamostra sull�artigianato sardo.

Tra Febbraio e Luglio c�è statala Rassegna del cinema, nellasede del Circolo Sardo con la pro-iezione dei 24 film della collanaedita dall�Unione Sarda, precedu-ti da cortometraggi di autori sardi.

Martedì, 19 luglio all�internodella rassegna Arte digitale, Pao-lo Carta - web producer che haricevuto diversi riconoscimentiin concorsi nazionali - ha tenutouna conferenza nel corso dellaquale ha presentato i propri lavo-ri in rete, illustrandone le poten-zialità anche per una promozionedella Sardegna in rete.

Venerdì 16 settembre c�è statala recita �Sos Sinnos� dell�attoreGiovanni Carroni e la proiezionedel documentario �Gennargentu:una montagna per tre poeti�. Ilgiorno successivo la manifesta-zione è stata replicata nel circolosardo di Wolfsburg

Giovedì 3 novembre c�è stato ilconcerto di Enzo Favata, e nelcontempo, l�esibizione del coro diBitti al Festival jazz di Berlino.

Sabato 5 novembre c�è stata laConferenza sull�emigrazione (re-latori Maria Giacobbe, Paola At-zeni Gabriele Cappai e GianlucaEspa) e l�inaugurazione dellamostra �Lollove� del fotografoDonato Tore.

Venerdì 11 novembre, nellasede del circolo sardo, in colla-borazione con l�Università diPotsdam, c�è stata una manifesta-zione per la promozione del Pe-corino Sardo (relatrice Alessan-dra Porcu), dal titolo �Pecorinodalla a alla z: tutto quello cheavreste sempre dovuto sapere�.Una serata interamente dedicataalla produzione del formaggio inSardegna Ci sono state le relazio-ni del biologo Michael Dahlhause della linguista Sandra Sánchez-Münninghoff. C� è stata la presen-tazione di �Berlina�, la prima peco-ra sarda allevata a �distanza� fuoridall�Italia, a cura di Roberto Spanodell�associazione Jara Birdi(www.jarabirdi.it). Al termine del-la manifestazione, moderatriceAlessandra Porcu, traduzione diCécile Engelen, c�è stata un�e-sperienza diretta con la degusta-zione del pecorino.

Martedì 22 novembre, (in col-laborazione con l�Istituto italianodi cultura di Amburgo) il coropolifonico di Aritzo ha tenuto unconcerto nel ristorante Essenzadi Potsdamerplatz.

Dal 26 ottobre al 30 novembreal Hackesche Höfe Filmtheater,c�è stata la Rassegna del CinemaSardo curata da Pietro Mele (incollaborazione con l�Istituto Ita-liano di Cultura).

Sono stati presentati �Arcipe-laghi� di Giovanni Columbu,�La destinazione� di Piero San-na, �Ballo a tre passi� di Salvato-re Mereu, �Piccola pesca� di En-rico Pitzanti e �Sonos e memo-ria� di Gianfranco Cabiddu.

Venerdi 21 novembre c�è statoil Gala di promozione del Vino. Incollaborazione con l�agenzia dimarketing e comunicazione Clau-dia Wünsch, con il coordinamen-to del sommelier Jurgen Hammer.Si è partiti dalla domanda: il vinoé nato in Sardegna? Le recentiipotesi sono state illustrate allastampa specializzata.

�Dall�impostazione del pro-gramma � sottolinea DomenicoCanu, coordinatore con Alberto

Musa del progetto Kentus Dies �si possono dedurre i propositi e gliobbiettivi che ci siamo posti: rag-giungere un pubblico il più vastopossibile attraverso il coinvolgi-mento di vari settori di interesse;riflettere sul ruolo dei Sardi al-l�Estero attraverso le varie espe-rienze in vari campi e in diversiPaesi (conferenza emigrazione);mantenere viva nella comunità sar-da la nostra cultura tradizionale(teatro di Carroni, il coro di Arit-zo); attivare e stimolare anche al-l�estero un dibattito su temi attualidella Sardegna (proiezione delfilm �Piccola pesca� con successi-vo dibattito sul problema delle basimilitari); il tema della pastorizia,dei suoi prodotti e della sua evolu-zione; promuovere i nostri prodot-ti naturali con colture millenarietalvolta ignorate o sottovalutate (ilvino quale elemento di una sanaalimentazione)�.

�Il concetto fondamentale diKentus Dies � ha osservato il pre-sidente del Circolo Sardo di Berli-no Alberto Musa - è quello nonsolo di estendere temporalmente lapromozione della cultura e del-l�economia (i cosiddetti prodottispecifici sono soltanto una parte;inoltre dovremo iniziare a smetter-la di parlare e scrivere usando slo-gan, parole fatte e luoghi comuni!).Kentus Dies vuole anche mostrareuna Sardegna che si sforza di ag-giornarsi, moderna e consapevole.Essere presente nella scena cultu-rale di Berlino, la capitale tedescae una delle città importanti per lacultura in Europa. Essere presenti,mostrare presenza. Questo è il sen-so delle attività del Centro Cultura-le Sardo di Berlino. Grazie allemolteplici attività abbiamo l�op-portunità di comunicare alle perso-ne di questa nostra presenza, dellanostra iniziativa, della nostra aper-tura al mondo, della nostra ospita-lità. Così facendo comunichiamoallo stesso tempo anche che nonsiamo un ghetto, che non siamochiusi, che non abbiamo comples-si d�inferiorità, che non abbiamotimore di confrontarci con il mon-do, con le altre culture. Siamo con-sapevoli che chi è insicuro o rifiu-ta le proprie radici, teme il con-fronto e la conoscenza delle altre:noi no. Siamo in un mondo chebombarda le persone da flussi diinformazione e messaggi pubblici-tari. Noi dobbiamo adattarci, mol-tiplicando le opportunità, la co-stanza, mostrando presenza. Senon ci mostriamo, se non ci faccia-mo ascoltare, non saremo visti,non saremo ascoltati, bensì ignora-ti, e i nostri interlocutori andrannoin vacanza in Turchia�.

Nel circolo si svolgono ancheattività didattiche. C�è un Corso ditedesco per italiani, a cura di Céci-le Engelen. Grundstufe I (princi-pianti), Grundstufe II (livello ele-mentare), Mittelstufe (livello inter-medio). Si propongono per ogni li-vello un ciclo di 10 lezioni delladurata di 90 minuti per due volte lasettimana. Da 5 partecipanti in su ilcosto a persona è di 90 Euro. Perinformazioni dettagliate sui pro-grammi ed iscrizioni tel./fax 030-34356635, [email protected]. E unCorso di formazione all�uso delcomputer e di internet in italiano.Le iscrizioni per il corso di alfabe-tizzazione all�uso del computersono cominciate a novembre. Ilcorso include teoria e pratica per20 ore ed è finalizzato al prontoutilizzo del computer per la profes-sione e la vita quotidiana. Le lezio-ni si tengono in lingua italiana perun massimo di 10 partecipanti acorso, divisi a seconda dei livelli diconoscenza della materia. Calen-dario e orari saranno decisi in basealle esigenze dei partecipanti.

Enzo Favata e Dinato Tore

Sardegna� da Sebastiano Satta,già nel 1896. E la situazionenon è migliorata con il passaredegli anni.

Donato Tore a Lollove ci eracapitato proprio per documen-tare con immagini il servizioche stava predisponendo ungiornalista alla fine degli anni�80. La mostra è stata allestitanel Museo Deleddiani/ Casanatale di Grazia Deledda aNuoro.

La passione con cui DonatoTore ha raccontato gli incontricon gli abitanti di Lollove haaffascinato e conquistato ilpubblico che lo ha sottoposto aun vero interrogatorio.

Quella di Berlino è la primauscita della mostra dalla Sarde-gna. Ora è in progetto di farlagirare. La prima tappa potreb-be essere Londra.

Mostra fotografica“Lollove” di Donato Tore

Le immagini del �paese che non c'era� frutto di una ricercaper l'Istituto Etnografico esposte per la prima volta fuori dall'isola

La serata al circolo di Ber-lino si è conclusa conl�avvincente racconto di

Donato Tore su come è nata laricerca fotografica su Lolloveche ha dato origine alla mostra.Tore ha ricordato di aver cono-sciuto Lollove, un paese isola-to, quasi il simbolo dei paesidell�interno che stanno moren-do, e di esserne rimasto affasci-nato. Da allora � ha detto � homeditato di fare un lavoro foto-grafico su Lollove e sui suoiabitanti, ma per molti anni, as-sorbito da altri impegni e da al-tre esperienze (importantequella con la casa editrice Ilis-so), quel progetto è stato mes-so da parte. Fino a quando die-ci anni più tardi l�Istituto Etno-grafico ha reperito i fondi perrealizzare la ricerca che Dona-to Tore aveva proposto. Così ècominciato un lavoro paziente.Lollove, pur essendo una fra-zione di Nuoro dista dal capo-luogo 15 chilometri. La genteche vi abita � ha osservato Tore� è rimasta perché non aveva lapossibilità di andar via. Qual-cuno ha scelto di continuare avivere e morire in quel luogo.

Il fotografo, che è nato a To-nara ma vive a Nuoro, ha deci-so di fare un �ritratto condivi-so� agli abitanti di Lollove. Siè intrattenuto a lungo con cia-scuno di loro. Ha spiegato ilprogetto e ha conquistato laloro fiducia. In quasi due annidi lavoro ha prodotto un mate-riale di inestimabile valore an-tropologico. Un lavoro che è

rimasto chiuso ne-gli archivi del-l�Istituto Etnogra-fico per una decinad�anni. Poi nel2005 a Gavoi, inoccasione del festi-val letterario c�èstato l�incontro traDonato Tore e Ma-ria Giacobbe. Inque l l � occa s ionePaolo Piquereddu,presidente del-l�Istituto Etnogra-fico vedendo lascrittrice nuoresesi è ricordato delmateriale prodottoda Tore: �ecco � haesclamato � chi può scrivere lapresentazione del catalogo peruna mostra su Lollove, MariaGiacobbe�. La scrittrice hapreso tempo prima di accettarela proposta ma poi è rimasta af-fascinata dalle immagini e haaccettato. Ha ritrovato nellamemoria di bambina ricordilontani di Lollove �il paese chenon c�era�. �Lollove � ha scrit-to � non lo si vedeva da nessu-na parte, né di giorno né di not-te. Su nessuna costa o cresta dicollina o di montagna c�era unamacchiolina o una lucetta checertificasse l�esistenza di Lol-love, e nessuna delle strade cheuscivano da Nuoro portava a unpaese che avesse quel nome�.

Lo stato di abbandono e diisolamento di questo borgo erastato denunciato con un artico-lo pubblicato su �La Nuova

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Speciale Emigrazione������������� �

Al circolo "Domo Nostra"convegno sui gravamidelle servitù militari

La mappa delle aree sotto controllo militare - Al dibattito nel Teatro Pianahanno partecipato Salvatore Sanna, esperto di servitù militari in Sardegna, il

giornalista Marco Mostallino, e il medico radiologo Vincenzo Migaleddu

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Lutto a Douai per la scomparsadell’ex presidente del circolo

FRANCIA

Il circolo “Sardaigne” ètutta la Comunità sarda diDouai in Francia – ci segna-la il presiedente GiovanniCaria – sono in lutto per lascomparsa di Armando Usai,cofondatore e primo presi-dente dell’associazione cul-turale delle famiglie sarde diDouai, da cui è nato l’attua-le circolo. Armando Usai eranato il 30 giugno 1929 a Vil-lasalto. Era padre di 5 figli.Aveva occupato diversi po-sti di lavoro in Francia ed inItalia. Dopo aver fatto il manovale in un’impresa edile dal 1948al 1950 aveva fatto il minatore nella miniera di antimonio di Vil-lasalto.

Nel 1950 emigrò in Francia per lavorare nella miniera di car-bone Gayant di Waziers, nelle vicinanze di Douai. Rientrato inItalia nel 1952, per il servizio militare, era poi tornato a Villasal-to alla fine del 1954 come minatore. Dopo un’esperienza comecameriere in un ristorante di Domodossola, nel 1956 riprese de-finitivamente la via della Francia dove lavorò per 30 anni nelleminiere di carbone di Waziers e Roost-Warendin.

Dal 1986 al 1994, ha fatto la guida conferenziere al Centro Sto-rico delle Miniere di Lewarde (vicino a Douai).

Armando Usai – ricorda Caria – si è impegnato molto nelle at-tività sociali e culturali della zona di Douai. E’ stato presidentedel circolo A.MI.C.I. (Associazione dei Minatori Cattolici Italia-ni) di Sin-le-Noble, e Vice-Presidente della Direzione Generaledei Circoli A.MI.C.I. in Francia. Dal 1981 al 1986, Armando èstato presidente del circolo sardo di Douai.

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Cultura20 � DICEMBRE 2005

Artisti sardi emigratiDa Nivola a Sironi e Sassu, da Biasi a Ciusa e Dessy, da Figari a Floris hanno

rappresentato con talento l'immagine della Sardegna

Determinante e significati-vo e anche l�apporto eruolo �d�infaticata attività

artistica spesso abbinata al nor-male impegno lavorativo � svol-to dagli innumerevoli artisti sar-di emigrati che hanno operato edoperano tuttora fuori dall�Isola;figure che su disterru ha arricchi-to di contatti, di nuove esperien-ze creative e che considerano laSardegna come luogo d�ideale ri-torno in cui attingere, dal pro-fondo dei sentimenti, valori etracce-memorie identitarie.

Le segnalazioni, che breve-mente si propongono, sono trattedalle numerose pubblicazioni cu-rate dal critico e già direttore diun periodico d�arte e letteraturaGavino Colòmo Era, nativo di Il-lorai vive a Firenze fin dal 1964,e dalla conoscenza diretta di arti-sti sardi attivi in Lombardia.

Il nuorese Graziano Capra, dacirca un quarantennio in Austra-lia a Sydney, ha sempre lavoratonel settore edilizio, come artigia-no specializzato, coltivandol�istintiva passione per la pitturae scultura. Ora, raggiunta l�etàdella pensione, si dedica intensa-mente a una produzione artisticapiù ampia e a tutto campo chespazia dall�intaglio agli affre-schi, dai murales alle sculture incemento; e, ancora lavorazioni inceramica o maschere de �su car-rasegare de Mamujada�. Tuttal�opera del Capra ha un�esclusivafonte ispiratrice: la Sardegna nel-la tradizione artigianale.

Custodisce una mira e un so-gno: realizzare a Sydney un mu-seo etnografico della cultura po-polare sarda.

Altro corregionale operantesempre in Australia è il dorgale-se Francesco Loi, apprezzato ce-ramista, che nel segno di unacontinuità locale-familiare crea e

decora oggetti artistici con unatecnica e genuinità naif. Cono-sciuto a un vasto pubblico, per lefrequenti mostre e l�attenzionedella stampa locale, vive e lavo-ra a Brunswick di Melbournedove svolge anche una stimolan-te attività didattica in alcuni col-lege australiani. Emigrato inOceania dal 1969, dopo aver fre-quentato l�Istituto Professionaleper l�Industria e Artigianato.

A Spa, in Belgio, svolge attivi-ta di pittore, incisore e disegnato-re Fortunato Agus. Con origina-lissimo stile, difficile da inserirein una determinata corrente,s�ispira a soggetti sardi e alla suaUssana; piccolo centro agricolodel Campidano di Cagliari (terri-torio riccamente coltivato a vi-gneti e agrumeti) dove è vissutofino al 1970. Nel curriculum arti-stico di Agus numerose mostrepersonali e collettive in presti-giose sedi come Cagliari, Roma,Firenze, Liegi, Bruxelles, Namure naturalmente nella città terma-le di Spa.

Sempre in Belgio, a Quare-gnon, vive e opera l�artista RemoPintus. Originario dell�Iglesientecon diploma alla Scuola per mi-natori di Carbonia. Giovane ven-tenne � era il 1958 � segue il pa-dre già emigrato e da autodidattasi dedica al bassorilievo, la pittu-ra e scultura; significativi i lavo-ri in ceramica. Di pari passo, econ successo, s�impone nell�atti-

vità lavorativa: avvia un�aziendache conta venti dipendenti. Fre-quenti le mostre a Parigi e Bru-xelles con sue opere presenti inenti pubblici e al Museo delleBelle Arti di Mons. Recentemen-te ha convertito un�ex strutturamineraria in galleria d�arte e cen-tro culturale a disposizione degliartisti europei.

Altra storia artistica e di emi-grazione belga è quella del pitto-re Mario Piras, nato a Villacidro,e con studi all�Accademia di Bel-le Arti di Charleroi.

Creativamente attivo è assainoto in tutto il Belgio per le qua-lificate partecipazioni a colletti-ve; diversi e prestigiosi i ricono-scimenti ricevuti in Italia e inGermania Federale. La criticaufficiale evidenzia i suoi paesag-gi �con prospettive profonde� e�i colori luminosi, dolci, tran-quilli� dai quali �traspare la suanostalgia per il tempo passato�.

La Francia, terra di grandi fer-menti artistici e culla dell�artemoderna, è invece il luogod�emigrazione, dal 1961, di Albi-no Martis da Sarrock. Duri annidi lavoro iniziale in fonderia finoal passaggio naturale all�attivitàedile con la costituzione diun�impresa.

Pervenuto all�età della pensio-ne realizza il sogno di una vita:dedicarsi alla scultura. Martis,che scolpisce su marmo, pietra elegno, ha rappresentato con ar-

moniose opere personalità digrande attualità come Madre Te-resa da Calcutta e Giovanni Pao-lo II; un pregevole busto sculto-reo di Grazia Deledda è custodi-to al circolo culturale sardo �Cit-tà di Nora� di Sedan. Martis vivea Deville ed espone con risultatifavorevoli di critica e pubblico invarie località francesi.

Sempre nel Benelux, nella cit-tà olandese di Groningen, vive elavora il sassarese Antonio Giu-seppe Sassu che, con fervore ecalore naif, rappresenta pittorica-mente il suo reale e genuino lega-me con la Sardegna; i suoi dipin-ti sono largamente conosciuti econsiderati nell�Isola e in Olan-da. Sassu, dipendente delle ferro-vie olandesi dopo un�inizialeesperienza nell�industria tessile,oltre alla pittura coltiva la scrit-tura: è sensibile poeta in olande-se, italiano e in limba.

A Groningen, nota sede univer-sitaria, vive una vivace comunitàsarda e vi è attivo il sodalizio�Gennargentu�.

Tra gli artisti sardi in Italia se-gnaliamo Maria Aurora Pintore,domiciliata a Basiglio (MI) nelquartiere di Milano Tre, e nata adAsmara da padre originario diBonorva.

Dopo un�infanzia in Eritrea, havissuto la giovinezza in Campa-nia e dal 1963, a seguito del ma-rito ingegnere di una multinazio-nale, una trentennale permanenza

in Arabia Saudita.Autodidatta, opera principal-

mente all�interno della pittoricasurrealista.

Nel segno d�immagini fanta-stiche-contraddittorie, che spa-ziano in un mondo tra sogno erealtà, rappresenta e riesce adesprimere verità, valori e conte-nuti profondamente umani eduniversali. Caratteristica, e so-stenuta da tonalità equilibrate,l�armonia delle forme-figure, ildinamismo e l�energia pulsantedi istintiva originalità fanno del-le sue opere dei rari e singolari�capolavori�.

Numerosi i riconoscimenti eprimi premi conseguiti essenzial-mente, a partire dal 1969, nelmondo arabo (Arabia Saudita:Dhahran Art e Ras Tanura Art) ein Italia.

Mostre personali a DhahranTheater (Arabia Saudita), Parma,Ferrara, Milano e Basiglio. E an-cora collettive in Arabia Saudita,in Italia (Parma, Milano, Sanre-mo, Caserta, ecc.), in Spagna(Marbella e Cadiz) e Francia (Pa-rigi e Chantilly); manifestazionisempre supportate dal sostegnodi critica, pubblico e stampa spe-cializzata. Abbiamo indicatosolo alcuni artisti simbolo del-l�emigrazione sarda, ma tanti al-tri meritano l�attenzione e la co-noscenza di significative storiepersonali ed artistiche.

Avanziamo la proposta che laRegione Sardegna si faccia pro-motrice di una mostra collettiva,che veda riuniti e protagonisti inostri artisti emigrati nei cinqueContinenti; d�altronde è questo ildesiderio anche di Roberto Coc-co, figlio di genitori sardi in Perùad Arequipa, che sogna di espor-re le sue opere da scultore nel-l�amata madre Sardegna.

Cristoforo Puddu

CINEMA

In tv il cortometraggio“Il canto delle cicale”

di Peter Marcias

Il film cortometraggio �Ilcanto delle cicale� del gio-vane regista Peter Marcias è

stato trasmesso dalla emittenteLA7 il 19 settembre nel program-ma �La 25a ora - Il cinema espan-so�, trasmissione ideata e direttada Steve Della Casa.

Tra gli interpreti LucianoDella Scheggia e Maria Ales-sandra Mattana.

Il cortometraggio racconta diCarlo un cinquantenne chedopo un grave incidente sul la-voro, subirà due importantisentenze da parte del suo medi-co e del suo avvocato.

Il film breve, girato tra ilCampidano ad Uras e Quartu

S.Elena, delle durata diquindici minuti circa èstato presentato a più disessanta festival cine-matografici internazio-nali tra cui Los Angeles,Madrid e Roma ed  haottenuto il Premio Mar-zocco Fedic 2004 a SanGiovanni Valdarno ed èstato finalista al festivalNazionale CortoSicuropatrocinato dalla Rai eAMNIL.

Il dvd de �Il canto delle cica-le� è disponibile pressol�Agenzia Regionale del Lavo-ro che ha distribuito in parte ilfilm nella collana Cine-ma&lavoro in collaborazionecon la Cineteca Sarda-SocietàUmanitaria.

Il regista Peter Marcias ,che ha 28 anni è originario diOris tano ma ora vive aRoma, s ta lavorando al pro-getto di lungometraggio �Mala Spagna non era cattolica?�una docu-f ict ion musical gi-rato tra Madrid, Cagliari,Roma che tratta i l tema delleultime riforme di Zapatero inSpagna.

La Commissione bocciail sardo nel film di Columbu

CINEMA

Dopo �La Passione diCristo�, rappresenta-zione, con dialoghi in

aramaico, delle ultime dodiciore di vita terrena di Gesù, ilregista e attore australianoMel Gibson � seguendo uninteressante percorso antro-pologico � ha avviato la la-vorazione di �Apocalypto�:storia di un indio e della suafamiglia, tra mito e avventu-ra, nel contesto della fioren-te civiltà Maya.

Particolarità della pellicolain cantiere è l�uso dell�anticae discriminata lingua Maya,ormai in via di estinzione,per cui il regista auspica �cheil film contribuisca a risollevarnele sorti� e risvegliare l�orgogliolinguistico e identitario tra gli in-digeni della popolazione preco-lombiana dell�America Centrale,attualmente presenti in Guatema-la e Messico.

Anche al novello cinema di au-tori sardi bisogna riconoscere ilmeritorio impegno verso gli spe-cifici tratti culturali dell�Isolaidentificati in �sa limba�.

E appunto l�ultimo lavoro diGiovanni Columbu, titolato �SuRe�, è il frutto di una lettura si-nottica dei Vangeli proposti conuna sensibilità tutta sarda e insardo come il precedente film�Arcipelaghi� del 2001, tratto da

un romanzo di Maria Giacobbe.Ma la vera sorpresa sull�opera

cinematografica �Su Re� vienedalla motivazione-stroncaturapronunciata dalla Commissioneper la Cinematografia del Mini-stero per i Beni e le Attività Cul-turali, che pur riconoscendo �in-teressante l�idea ispiratrice� sot-tolinea l�inadeguatezza dei dialo-ghi �perché l�uso del dialetto sar-do appare piuttosto pretestuoso�.

Un appiglio poco elegante pernon concedere un minimo di so-stegno economico alla pellicolanon �italiana�!

Insomma la lingua dei Sardi ri-dimensionata e indegna a rappre-sentare un�identità religiosa e

spirituale che da duemilaanni plasma il nostro vivere,malgrado il continuo legife-rare a favore delle minoranzelinguistiche e il sostegno�verbale� per le attività mul-ticulturali di tanti politici il-luminati.

Pensiamo che dall�uso, an-che cinematografico, dellalingua sarda possa germo-gliare una riqualificazionecomplessiva dei valori cultu-rali, civili e politici dellaSardegna; dunque trainanteper promuovere la conoscen-za della società sarda con lesue problematiche.

Sosteniamo e proponiamoquanto scritto, in occasione di un�Premio Ozieri�, dal presidentedella giuria prof. Nicola Tanda:�Non può esserci democraziasenza rispetto della lingua, dellelingue, del linguaggio, che è co-stituito dalle lingue e che permet-te all�uomo di rappresentarsi lacoscienza, di avere coscienza disé, di essere coscienza. Ma pergiungere alle coscienze, non sipassa per una lingua sola. Si pas-sa per molte lingue, per tutte lelingue del mondo, per tutte le lin-gue che si impiegano nel piane-ta�. E allora aramaico, linguaMaya e limba sarda con tutte lelingue del pianeta.

C. P.

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MuseiDICEMBRE 2005 � 21

L'Iglesientee il Cixerri

VISITA AI MUSEI DELLA SARDEGNALa Regione di Sud Ovest - 5

I tanti tesori del capoluogo del più importante bacino minerariodella Sardegna - L'antica Argentiera diventata Villa di Chiesa nel XIII

secolo con i Pisani

di Gianfranco Leccis

Il Cixerri comprende il territo-rio da Gonnesa a Fluminimag-giore, tra cui Iglesias, e la pia-

nura che separa i gruppi montuo-si della regione e si congiunge alCampidano.

Iglesias, al nono posto in Sar-degna come numero di abitanti, èil capoluogo della regione mine-raria, abitata fin dall�antichità: ilpiccolo borgo di Argentiera di-venne la città di Villa di Chiesanel sec. XIII con i Pisani. Con lanascita della Nuova Provinciaspartirà con Carbonia il ruolo dicapoluogo. Dell�antica città for-tificata restano pochi tratti dellemura, delle torri e qualche rude-re del castello, ma attualmentesono in corso lavori per il ripristi-no dell�antica struttura. In cittàsono sorti diversi gruppi di ap-passionati del periodo medioeva-le che organizzano varie manife-stazioni, tra cui un grande corteodel 13 agosto con la partecipazio-ne di numerosi costumi e di rap-presentanze di altre città italianecon gruppi medievalisti.

Nella via Canelles al numero28 si trova un Museo Etnografi-co, privato: vi sono conservatireperti relativi alle attività pasto-rale, tessile con un antico telaio,della cucina rurale, della lavora-zione del pane, della produzionedel vino, delle attività artigiana-li. Sono esposti anche un carro abuoi di oltre 200 anni fà, partidell�abito iglesiente , strumentimusicali, vecchi giochi.

via Canelles, 28 tel. 0781/41662 328/8634113 328/4363129 aperto mercoledì e sa-bato 10-12, altri giorni su richie-sta; è gradita un�offerta - Inter-net www.arziadas.com

Come si può facilmente imma-ginare tenendo conto del nome,ad Iglesias vi sono molte bellechiese dove sono conservate pre-gevoli opere d�arte sacra tra cuinella chiesa della Purissima spic-ca una tavoletta raffigurante�l�Annunciazione� del Maestrodi Sanluri sec. XVI, poi vi sononella Cattedrale di Santa Chiara,in parte del sec. XII, un bell�alta-re in legno di ginepro dorato sti-le barocco, del 1656, dedicato aSant�Antioco, patrono delle dio-cesi, ed una statua estofado deoro di San Benedetto abate, dibottega napoletana della primametà del sec. XVII mentre nelcampanile si trova una campanafusa da Andrea Pisano nel 1337.Nella Chiesa di San Francesco,costruita dai Francescani nel�300 con successivi interventi neisecoli seguenti da vedere il bel-lissimo Retablo della Vergine,dipinto da Antioco Mainas attor-no alla metà del �500.

Non lontano sorge il Santuariodi Nostra Signora delle Grazie,

del sec. XIII, costruito nelle for-me di transizione tra il romanicoed il gotico, rimaneggiato nel�700. Nel vicino Convento staper sorgere il Museo Congolese,con reperti provenienti dal Con-go o Zaire, dove operano i Fraticappuccini dei conventi dellaSardegna.

Tel.0781/22504 orario 8,30-12/16-19 ingresso a pagamento

Nell�Archivio Storico comuna-le nei locali del settecentescocarcere mandamentale: vi sonoconservati reperti archeologici,documenti archivistici, libri sul-la Sardegna, sul Comune e sul-l�attività mineraria, e il �Breve diVilla di Chiesa di Sigerro�. È unvolume di 146 fogli in pergame-na di pelle di montone, scritto amano in volgare pisano in stilegotico, vi sono raccolte le leggiistitutive, quelle sull�organiz-zazione amministrativa, le normepenali e civili e sull�attività mi-neraria.

Archivio Storico comunale, viadelle Carceri, 28 - tel. 0781-24850/258004 orario 9-13/16-18,30 chiuso sabato pomeriggioe domenica

Nel vicino Istituto Tecnico Mi-nerario si trova la notevole rac-colta del Museo Mineralogico edel Fossile, purtroppo non sem-pre aperto ma visitabile su richie-sta al Preside. Contiene oltre8.000 esemplari di minerali e an-tichi strumenti di lavoro. Nel-l�ambito dello stesso Istituto, ini-ziò dal 1916, per l�istruzione de-gli allievi, la realizzazione di la-

boratori, officine, ecc. e, dal1934, anche di gallerie sotterra-nee. Questo ha costituito il Mu-seo dell�Arte Mineraria, esempiodi una struttura mineraria, impor-tante testimonianza scientifica,umana e culturale.

Museo Mineralogico, viaRoma 45, tel. 0781/22304 -22502 - 2240 - 32419 orario 8-14festività chiuso - Museo dell�Ar-te Mineraria, gestito dall�Asso-ciazione dei Periti IndustrialiMinerari e Minerari Geotecnicivia Roma 45, tel. 0781/3500370781/41422 347/8333257 333/4479980 orario visite: sabato edomenica 18-20; estate tutti igiorni 17-22

Nel centro storico vi sono altrechiese meritevoli di visita: SanDomenico, con portale del sec.XVI; la chiesa di San Michele odel Colle; la chiesa di San Giu-seppe, fuori dal centro vi sonoaltre chiese di un certo rilievo: lachiesa di Santa Maria di Valver-de, la Chiesa di Nostra Signoradel Buon Cammino, rifatta nel1968 nello stesso stile della pre-cedente del 1777. In periferia esi-ste anche la chiesetta di San Sal-vatore, di epoca tardo bizantina,probabilmente del sec. X, pur-troppo a lungo abbandonata ed inrovina, di cui è in programma ilricupero e la sistemazione del-l�area.

Iglesias offre l�opportunità diessere raggiunta, per chi viene daCagliari, col treno (le corse sonofrequenti, durata viaggio 1 oracirca) ed eliminare il problema

del parcheggio.Ad Iglesias opera il Centro

Escursioni Etnos della Geoturs.a.s. v. Carrara 3 tel/fax 0781/43137 (348/9158660) [email protected] Internetwww.etnostour.it che proponevisite guidate della città edescursioni a piedi, in mountainbike, in fuoristrada, alla scoper-ta dell�Iglesiente tra natura eminiere. Il Centro opera anchenel Sulcis, nel Fluminese e in al-tre zone, con visite ai siti archeo-logici, alle miniere, alle discari-che minerali, agli impianti indu-striali ed ai villaggi abbandona-ti.

In primavera si tiene la manife-stazione �Monumenti aperti� convisite guidate e accompagnategratuitamente

Per informazioni Comune Igle-sias e Consorzio Camù Centrid�arte e Musei, via Santa Croce18, 09124 Cagliari, tel/fax 070/655625 Internetwww.camuweb.it www.monu-mentiaperti.com

Nel territorio di Domusnovas,vi erano diverse miniere, colti-vate fin dal periodo nuragico epoi dai romani e nel medioevoma non più in tempi successivi.Erano rimaste delle discarichericche di scorie di piombo che,per la loro vastità e ricchezza,indussero parecchie persone atentare di sfruttarle. Tra i primifu il celebre scrittore franceseHonorè de Balzac che nel 1838tentò il ricupero ma non conclu-

se nulla. In paese, nel Monte-granatico è in programma unMuseo ma merita una visita, inun ben conservato furriadroxiu,l�Esposizione Etnografica Sot-giu, raccolta privata che docu-menta le tradizioni agro-pasto-rali del paese

tel. 0781/70356 visite su ri-chiesta - ingresso a pagamento

Un itinerario di un certo inte-resse si può fare con la visitadel Parco Scarzella, di un vec-chio mulino ad acqua, del nura-ghe �S�Omu de s�orcu�, del tipopolilobato (con più torri), e del-la grotta di San Giovanni. Lagrotta è uno dei fenomeni carsi-ci più vistosi dell�Iglesiente: èlunga m 750 e, per il momento èpercorribile in auto su stradaasfaltata ma in futuro sarà solopedonale. Vi scorre un fiumenelle cui acque vive l�euprottosardo, una specie anfibia esclu-siva dell�Isola. Nelle gallerielaterali abbondano i pipistrelli evicino agli ingressi nidificanomolti volatili. È stata abitata findall�epoca preistorica, vi sonotracce di mura ciclopiche e diabitati e sono stati trovati nu-merosi reperti, in parte conser-vati nella Biblioteca Comunale.

A Villamassargia vi sono duepregevoli chiese: la parrocchia-le di Nostra Signora della Nevecostruita in tre periodi tra l�ini-zio del XIII sec. e la fine delXVI sec. Del 1307, come risul-ta da un�iscrizione nella partealta del prospetto, è la Chiesadella Madonna del Pilar (in pas-sato San Ranieri). Si può nota-re come persistano in quest�edi-ficio ormai gotico, schemi emodelli romanici. All�interno sitrova la statua estofado de orodi San Ranieri a cavallo, di bot-tega sarda della fine del sec.XVI, di fattura ingenua e popo-laresca ma complessivamentedecorosa. Nella biblioteca co-munale è stato realizzata unamostra ricordo delle tradizionilocali. Notevole

Nelle vicinanze, notevole ilparco �S�Ortu Mannu� dove sitrovano, su una superficie di 12ettari, oltre 700 bellissimi olivisecolari, impiantanti nel 1300,tra cui uno chiamato Sa Rejnacon una circonferenza di 14 me-tri. Una originale caratteristicaera che pur essendo l�orto diproprietà privata i popolani era-no proprietari degli alberi e delraccolto.

Su una vicina altura si trova-no i resti del castello pisano di�Gioiosa Guardia�. Nelle vici-nanze c�è la miniera di Orbai,dove è in programma la realiz-zazione di un centro turisticoche fa parte del Parco Geomine-rario.

Turismo archeologicostand della Sardegnaalla Borsa di Paestum

La Regione ha partecipatoa Paestum all�ottava Borsa Mediterranea del Turi-

smo Archeologico.La presenza alla manifestazio-ne è avvenuta, per il quartoanno consecutivo, in uno spa-zio espositivo di 500 mq di su-perficie denominato �Museo acielo Aperto�.Hanno presentato la ricchezzae la varietà del turismo archeo-logico - oltre all�assessoratoregionale del Turismo, Artigia-nato e Commercio e alle So-printendenze per i Beni Ar-cheologici di Sassari e Nuoro e

di Cagliari e Oristano - le Pro-vince di Cagliari, Nuoro, Ori-stano e dell�Ogliastra, una ven-tina di Comuni e numerosi Entipubblici e privati.

Sono state organizzate unaserie di iniziative intese a fa-vorire l�incontro tra domandae offerta turistica, in particola-re l�approfondimento delle te-matiche legate alla conserva-zione, valorizzazione, gestio-ne e fruizione del patrimonioculturale, con la partecipazio-ne di rappresentanti delle or-ganizzazioni governative edelle istituzioni, di soprinten-

denti, di archeologi, di diretto-ri di musei, di docenti univer-sitari e di giornalisti; la proie-zione di documentari a temaarcheologico; la presentazionedi progetti, iniziative cultura-li, editoriali e multimediali;l�orientamento alla formazio-ne da parte delle Università ela presentazione di figure pro-fessionali e competenze emer-genti mediante la testimonian-za di personalità del mondodell�archeologia e dei beniculturali; laboratori di archeo-logia sperimentale; workshopcon i buyers esteri.

CULTURA

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Le controverse impresedi donna Lucia Tedde Delitala"banditesca" e patriotaNata nel 1705 nel paese dell'Anglona da una delle famiglie più importanti dellanobiltà sarda, può essere definita una "guerriera"

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Collocato proprio al centro del Barigadu, la regione che occupa il versante sinistro delcorso del fiume, proprio all’altezza del lago Omodeo.

Il borgo a guardiadella vallata del Tirso

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La consegna del premio"Maria Carta"avvenimento internazionaleIl riconoscimento a una delle più grandi voci della poesia contemporanea italiana,la milanese Alda Merini - La figura e l'opera della grande cantante scomparsa negliinterventi di Elena Ledda, della cantante greca Savina Yannatou e di Clara Murtasche ha ricordato la singolare collaborazione che entrambe hanno avuto con ilcompositore Ennio Morricone

Giovanni Spanouno studioso

dai molti interessiUn libro curato da Paolo Pulina e Salvatore Tola sulla figura di uno dei maggiori

studiosi sardi di tutti i tempi - I suoi campi di ricerca dall'archeologia alla linguisticasarda, dalle tradizioni popolari alla storia dell'arte e alla letteratura isolana

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Parlando in Poesia24 � DICEMBRE 2005

a cura di Salvatore Tola

Ivo e le stelle

Il 21 ottobre scorso si è spento a Samas-si, all�età di 91 anni, Giovanni Cuccu,un gentile signore di campagna, sem-

pre vestito di velluto, dallo sguardo mitee vivace: ancora vitale e vigoroso, è statostroncato dal dolore per la perdita dellamoglie Vitalia, avvenuta cinque giorniprima.

Una storia come tante, si potrebbe dire,ma la biografia di Cuccu non era certoquella di un uomo comune, era quella di uncombattente per la libertà istintivo, deciso,coraggioso. Aveva iniziato, ancora moltogiovane, a ribellarsi contro le prepotenzedei gerarchetti del fascismo locale e, chia-mato poi nell�esercito, aveva continuatocontro certe assurde imposizioni e ingiu-stizie della vita militare.

Assegnato ai raparti che occupavano laJugoslavia, aveva avuto contatti con i par-tigiani locali comandati da Tito e, resosiconto che combattevano per la causa per laquale si era sempre battuto, aveva lasciatoil suo reparto per schierarsi con loro; ave-va assunto il nome di battaglia di Ivo e siera distinto in una lunga serie di imprese,in varie parti del territorio, sino ad ottene-re il grado di maggiore e la considerazio-ne di eroe nazionale.

Era venuto poi il dopoguerra, difficileper lui come per tanti altri e, tornato al pa-ese, aveva ripreso il mestiere di pastore econtadino, preoccupato di assicurare ilnecessario alla famiglia che aveva creato.Ma poi, dopo tanti anni, aveva avvertito ilbisogno di raccontare le sue imprese in unlibro: sia per farle conoscere in Sardegna,sia per evitare che in Jugoslavia venisseroattribuite ad altri.

E così, aiutato da un�ottima memoria, neaveva dato tra il 1973 e il 2000 tre edizio-ni, via via più perfette e complete. La se-conda si intitola Ivo e le stelle, la terza Lestelle ci guidano: come spiega nelle pagi-ne interne, trovava consolazione alle diffi-coltà della vita contemplando il firmamen-to. Si era dato infatti, attraverso tante dureesperienze, una sua personale filosofia,che non era altro che rispetto per alcunigrandi valori: la libertà, la democrazia e lapace in primo luogo, quindi la famiglia, lacomunità; e, molto forte, il rispetto dellavita in ogni sua forma, sino ad evitare dicalpestare l�erba.

Il nostro saluto e la nostra gratitudine aIvo il combattente si esprimono attraversouna scelta di poesie intitolate a questi suoiideali.

CONTRA SA GHERRANo cherzo cun s�Istadu �enner a pattue fagher nde cherzo manc�atzinnu:si a binngh�annos s�omine est pitzinnuprit�a sos vinti ch�est soldadu fattu?

S�Istadu nostru semper ch�est in gherra,su soldadu mannat a macellu,custu fiore profumadu e bellucun su sambene sou tinghet sa terra.

A su babb�e a sa mama torran oea su post�e su fiz�una rughittacun sa dedica: «È morto da eroe».

A custos chi sa dedica an iscrittanat su babbu: «Lis fettat bonu proe»;e che a Deus los ponzan in rughitta.

Salvatore Corbinzolu

MACCHIE NEREMacchie nere si dilatavanocome olio consunto, il sangueirrorava la terra.Viscidi polipiallungavano tentacoliper fagocitare i corpifatti di ombre.E i calabronia ronzare minacciosioscurando le nubi,mentre il maregemeva dalle scogliere.Il verde ha ripreso a crescereanche sotto la polvere,ma la veritàriemerge crudelesulle memorieche vorrei tantosepolte.

Elio Veccia

MA NIUNU INTENDET SU LAMENTU!Oh! Deus de su chelu Soberanu,ammagade sas miseras minettas,torrade sas aeras pius nettas,sos mares, sos rios, sos trainos;sanade sas funtanas, sos terrinospro campare ancora senza dannu;faghide su regalu pius mannua tota s�affrigida umanidade,mancada �e rispettu e dignidadein sos intentos sos valores suos.

Non lassedas pius in cust�istadusu mundu rodulende senza frenos,pro s�omine chi frundit sos velenosin mannas cantidades, senza dolu,ponzende su criadu in oriolupro nos grusare sas dies serenas,e totucantas sas cosas terrenassun ruende in brazos de su entu.Ma niunu intendet su lamentude sa terra resente a s�agonia!

Foricu Paba

LIBERTÀNon si deve né comprare né vendere,la si deve offrire oppure avere.

La libertà non è fare la guerra,sopprimere i sentimenti altrui,colonizzare o bruciare la terra�

La libertà è tenersi per mano,darsi un bacio fuggevole, innocente,in attesa di seminar quel grano,di saziare d�amore tanta gente.

La libertà germogli nei cervelli,che d�ora innanzi non ci sia ritegno.Per l�oppressore non ci sia un regno.

Giuseppe Delogu

SU MERCENARIUGai est su crudele mercenariu,disumanu, crudele e prepotente.Andat a sa gherra volontariua serviziu de su menzus offerente,senza perunu sensu umanitariu,ca pro su �inari occhit sa pobera zente.Bestiale, crudele e disumanu,privu de ogni sentimentu cristianu.

Trattare s�argumentu mi dispiaghet,ca no toccat a mie de giudicare,ma senza gherra si podet campare,ma non si podet biver senza paghe.Pro misericordia, Cristos, faghesa grazia ch �enzo a ti dimandare:faghe chi sos fomentadores de gherrasian cancellados dae sa faccia de sa Terra.

Giovanni Palmas

UNA NUI GENEROSAUna nui generosaaccasazat su celu,tremendi s�arrimaraabellu abelluin su silentziu de su montiiscurtendi is sentimentus de su mundu,follas de mattas,ammanciàras de solicantendi dda funti a su bentu.

È sa nui portadorade paxi e amori;un�amori chi si perditin cunzaus e camineras,isfustas de sanguini e de lacrimas,de animas chi perdiu hanti sa vidacolpius de odiu o po vengantziade genti senz�e cuscientzia;atrus impresonaus in gruttase boscus che bestias de macelluinvochendi piedari a malfattorisin circa de sa facili ricchesa.

Giovanni Mocci

LA GIOIALa Gioia non èaccostare alle labbra dell�animaun calice d�inebrianti parole,il grido di un�onda di musicheche s�infrangesui bianchi arenili del silenzioe salva la disorientata speranzache vaga tra i rovi del quotidiano.

Né la Gioiaè la farfalla che danzasopra cespugli fioriti di rosee glicini pensilisugli archi di un mattino di sole,un affresco ingannevoledi cari ricordidipinti sulla parete della seraincatenata a una rupe di solitudine�

La Gioia è la coscienza di �essere�sulla faccia della medaglia della Vitache ha nel suo rovescio il �non essere�,è la coscienza di esistere,esistere in questo momento,soltanto esistere, null�altro di più.

Luigi Cabras

AMANTI DE S�AMICITZIACa seu amanti de s�amicitziacun rima e versu mi dilettu,cumponendi su sonettue mantengu cara s�amicitzia

Po cantu sa menti è clarami dilettu frequenti,cun manu, rima, versu e mentis�amicitzia mantengu cara.

E allontanu sa pigriziacoltivendu sa favella,appretzu sa bona amicitziae dda tengu che amorosa bella.

Giuseppe Tuveri

SA GHERRA CHI CHERIMUSSas armas diventen fiores,bombas e onzi frammentulas ispirent in altu su firmamentu,diventent istellas de colores,finant sas gherras ca sun patimentu.Sos odios si trasforment in amore,finant sos odios, luttos e gherras,solu paghe regnet in sa terra.

Sos potentes si fattan sa gherraa colpos de musas o poesia,cantet donzi puzone in alligria,musicantes cun cantos in sa terra.Onzi monte, collina e onzi serrasiet prena de piantas in fiore ebbiae si nde podimus bider pius bellas,sas bombas diventen caramellas.

Giovanni Urgu

SA RUNDINE MURINEDDAM�allegras sa �ezzesa ogni manzanu,ben�arrivada rundine Murinedda,cun su pettus biancu che nieacròbata mi pares tota die;però non ti nd�abizas, mischinedda,chi bortuladu nd�an su nidu a tie;già mi saludas bolende rundinedda,chi bortuladu nd�an su nidu tou,tocat chi lu fraighes dae nou.Ben�arrivada tue e su �eranu,mancu t�importat si t�esseren bocchiduc�as troppu amore a sos ch�as in su nidu.

Mario Loddo

SONETTE PO SU PIANETA TERRACantu sustenes tue, cara Terra,prus de ser miliardos de pessones,tra fanatismos e ribelliones,ti gheren ispaccare perra perra.

Feras e bestiamene cun masonest�invadin dogni valle e dogni serra,cun rettiles, insettos e puzonespo sa supravviventzia totu in gherra.

In passadu, presente e in futurusu mare puru mantenes in palas,sos pisches chi viven in s�iscuru.

Su nutrimentu a totus arregalas,rottas cun motu precisu e seguru,suspesa in altu senza giugher alas.

Totu su chi nos servit nos ser dandee ti semus sempre prus maltrattande.

Salvatore Demurtas

LUCCIOLE E FOLLETTIEra tardi, quasi l�una,quando terminò la festain quella notte senza lunamolto buia e pesta.

Un piccolo follettostava andando al paradiso:«Fai presto � gli fu detto �e digli con un sorriso

che in queste notti noi si deverintanarci in ogni caso,poiché fa un buio così greveda confonder bocca e naso».

Il Supremo, immantinente,visti i sani sentimenti,disse: «Accontentiamo prontamentetutti gli esseri viventi».

Tosto subito afferròuna manciata di stellineche sopra i prati posò,dicendo: «Ecco a voi le luccioline;

queste possono durarequanto dura l�Universo».Delegò il folletto a vigilareaffinché il dono non fosse perso.

Solo l�uomo ch�è ignorante,e che ha perso tanti affetti,ne distrugge tanti e tantedi lucciole e folletti.

Costantino Mele

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Sardegna NotizieDICEMBRE 2005 � 25

Dopo il bloccodella Riforma Morattisubito le modifiche

Raccolta di fondi per la ricercaper sconfiggere

la “Atassia di Friedreich”

A Luras l'olivastropiù longevo

SCUOLA

MEDICINA

AMBIENTE

All'aeroporto di Cagliariun ufficio per i passeggeri

TRASPORTI

Il decreto di riforma del secon-do ciclo della scuola è pericolosoe inadeguato a rispondere alleesigenze dei giovani, della socie-tà e del mercato del lavoro, ed èun bene che sia stato bloccatodopo il parere negativo dellaConferenza delle Regioni. L�as-sessore alla Pubblica istruzioneElisabetta Pilia esprime soddi-sfazione per il rinvio all�annoscolastico 2007-2008 dell�entra-ta in vigore della riforma Morat-ti, risultato che la Sardegna ave-va auspicato mesi fa.

È positivo � ha sottolineatol�assessore � che da parte delGoverno sia stata poi manifesta-ta la volontà di riaprire il con-fronto politico istituzionale e tec-

nico con le Regioni. Noi natural-mente continueremo a difenderele nostre posizioni e il futuro delsistema d�istruzione italiano. Cisono due questioni fondamentaliche ci preoccupano molto e per lequali abbiamo chiesto da subitocon forza la modifica del decreto.Vogliamo che ci sia l�intesa conle Regioni e non, com�è avvenu-to finora, che il Governo si limitiall�acquisizione del nostro pare-re. Deve poi essere fatta chiarez-za sul trasferimento di competen-ze per la formazione professiona-le e soprattutto sulla disponibili-tà di risorse finanziarie per at-tuarlo.

Secondo l�assessore regionale,il decreto non difende l�unitarie-

tà del sistema ma crea una frattu-ra, individuando due percorsi di-stinti per l�istruzione e la forma-zione, senza garantirne la pari di-gnità. Gli istituti tecnici rischia-no di scomparire quando invecec�è forte richiesta di figure spe-cializzate da parte del mondo dellavoro. Il risultato è sotto gli oc-chi di tutti: le famiglie degli stu-denti sono disorientate, spaven-tate da questa incertezza: allafine iscrivono i figli nei licei per-ché sembrano dare più garanzieper il futuro, mentre nei tecnicicrollano le iscrizioni. Non biso-gna dimenticare poi le difficoltàdegli insegnanti. Lavorano conimpegno in condizioni di emer-genza e continua incertezza.

Le ultime ricerche genetichehanno aperto nuove prospettiveper la cura della �Atassia di Frie-dreich� (AF), una rara malattiaereditaria recessiva caratterizza-ta da una progressiva degenera-zione delle funzioni neurologi-che, finora ritenuta incurabile.Per finanziare la ricerca scientifi-ca l� associazione �Rudi� che rac-coglie i familiari dei malati, po-chi in Italia e in Europa (si parladi 2-3 casi su 100mila nascite),ha lanciato una campagna per laraccolta di fondi via sms.

L� Af compare generalmente inetà scolare, e si manifesta conuna progressiva disabilità neuro-logica, che va dalla mancanza dicoordinazione dei movimentialla perdita della vista, dell� udi-to e della parola, spesso accom-pagnata da cardiopatie ipertrofi-che e da un rischio elevato di dia-bete mellito, oltre ad anomaliescheletriche quali la cifoscoliosie il piede cavo. Recenti studihanno messo in luce il ruolo chia-ve di una proteina, la fratassina,su cui stanno lavorando varilaboratori in diverse parti delmondo. A quasi dieci anni dallascoperta della mutazione geneti-ca che causa l�AF, secondo gliscienziati la ricerca sta entrandoin una fase nuova.

Da qui la decisione dellafondazione �Rudi� che, dopo averpromosso una campagna di sen-sibilizzazione, si è fatta promo-trice di una petizione per la crea-zione di un fondo denominato�Go far�, il cui ammontare ed uti-lizzo sarà costantemente aggior-nato via internet.

L�iniziativa GoFAR prevede

anche la possibilità di effettuaredonazioni tramite: bonifico banca-rio intestato a Comitato RUDIONLUS - Go Far Unicredit BancaVia D�Ovidio, 5 10129 TORINO -Conto corrente n. 0000 4028 7283ABI 02008 CAB 01160;

dall�estero: IBAN T/27/A/02008/01160/000040287283SWIFT UNCRITB1AG0 - versa-mento sul c\c postale numero63539662 intestato a ComitatoRUDI ONLUS per Go FAR

carta di credito collegandosi alsito www.fa-petition.org

La ricerca sull� Atassia di Frie-driech sia in fase avanzata inmolti centri di eccellenza e che la�messa in rete� delle informazio-ni possa portare a scoperte deci-sive, utili anche per la cura di al-tre malattie neurodegenerative,quali il Parkinson.

Per ulteriori informazioni si puòvedere il sito:  http://www.fa-pe-tition.org/petition_ita.html

La società di gestione dell�aeroporto di Cagliari (SOGAER) assiemeall�Unione nazionale Consumatori, viene incontro ad un esigenza sen-tita dai passeggeri in transito nello scalo. Reclami su disservizi vari,ritardi nei voli, overbooking ma anche scortesia degli operatori, trova-no ospitalità in punti d�ascolto sistemati all�interno dell�aerostazione.Nella sala arrivi, in quella partenze e nell�area degli imbarchi, sono di-sponibili i moduli da compilare e imbucare per affidare la risoluzionedel proprio problema all�associazione dei consumatori.

L�iniziativa, prima del genere in uno scalo italiano, non apre una pro-cedura di conciliazione, ma cerca una risoluzione consensuale dellecontroversie con la società di gestione dell�aeroporto di Cagliari-El-mas. I formulari verranno ritirati direttamente dai responsabili del-l�Unione Nazionale Consumatori. Segnalazioni, commenti e suggeri-menti � hanno precisato Romano Satolli e Luciano Ticca presidenti del-l�UNC e della SOGAER - saranno girati a chi gestisce lo scalo per ri-cercare, in un tavolo comune, le risposte piu� appropriate per elimina-re il problema. Il nuovo servizio si affianca ad un�analoga iniziativa av-viata sei mesi fa dalla Società di gestione.

Da giugno sono state raccolte 38 lamentele sulla gestione dell�aero-stazione, tra cui la limitata disponibilità di posti a sedere per i passeg-geri in attesa, la mancanza di una farmacia, le scarse condizioni igieni-co sanitarie delle toilettes, la qualità e l�assortimento del bar.

Lo straordinario e vario mantovegetale della Sardegna � com-posto principalmente da mac-chia mediterranea, sottobosco dilentisco, mirto, corbezzolo, gi-nepro, cisto e foreste di leccio,rovere, sughero con limitatezone di tasso e agrifoglio � havisto ora riconosciuto un suo al-bero, e precisamente un olea-stro, come il più longevo censi-to in Italia.

Il titolo di �più vecchio�, tragli alberi di grande interesseambientale e culturale, è statoassegnato all�oleastro di SanBaltolu di Luras (SS) che, se-condo i dati forniti dal CorpoForestale dello Stato impegnatodal 1982 nello studio-ricercadegli esemplari eccezionalipresenti su tutto il territorio na-zionale, avrebbe impiegato ol-tre 2 millenni per conquistarel�attuale circonferenza del tron-co di 11 metri e 80 ed un�altez-za di 15 metri.

Luras è situato in un pregiatoterritorio di vigneti, sughereti edi importanti tracce nuragiche.

Centro del-l�enclave gal-lurese, in cuicaratteristica-mente si parladiffusamenteil logudorese,ha dato i nata-li, nel 1884, aFilippo Addis;narratore �ef-ficace e riccodi immagina-zione� apprez-

zato dalla critica per le sue rac-colte di novelle e conosciuto dalgrande pubblico per i titoli �Il di-vorzio� e �Giagu Iscriccia�.

Assai noto nell�Isola è anche ilmonumentale antico oleastroadiacente alla Chiesa di SantaMaria Navarrese (XI sec.) diBaunei, meta d�intenso turismoestivo.

Nella Penisola sono state indi-viduate 150 piante di estremo va-lore storico-monumentale e cata-logati gli esemplari di particola-re interesse (le schede riguardano22.000 alberi) che un�appositalegge, nel segno della crescentecultura ambientale, tutelerà comedei veri e propri tesori monumen-tali.

Al �vecchio� oleastro sardofanno corona con il titolo di �piùalti�, oltre 50 metri, un lirioden-dro di un parco comasco e unasequoia del Biellese; mentre ilcastagno nel Comune di Sant�Al-fio (Catania), oltre venti metri dicirconferenza del tronco, si pro-pone come l�albero �più grande�d�Italia.

L'Inno sardonel repertorio

del coro danese

CULTURA

In occasione del Festival Etno-chorus, che si è tenuto al TeatroAlfieri, di Cagliari, è arrivato inSardegna il coro maschile �Stu-denter Sangforening�, conosciu-to come il coro della Casa Realedi Danimarca. Questo coro, cheper l�occasione ha portato nel-l�isola 30 cantanti al seguito deldirettore Jørgen Fuglebæk, é ilpiù antico coro maschile d�Euro-pa , essendo stato fondato nellontano 1839 a Copenaghen. Siera già esibito in Italia in due oc-casioni, in Piemonte nel 1997,riscuotendo grande successo.Uno dei cantanti di questo rino-mato coro, Loris Manca, è sardocon un passato al Conservatoriodi Cagliari. Loris Manca infatti ènato e cresciuto a Cagliari, e si ètrasferito a Copenaghen 18 annifa. Nel frattempo si è laureato,sposato e diventato padre di duebellissimi bambini.

Il suo tempo libero lo dedica alcoro Studenter Sangforening. Perla tournèe in Sardegna ha prepa-rato una piccola sorpresa per ilpubblico sardo, l�esecuzione delCunservet Deu su Re, apposita-mente riarrangiato dal direttore

per coro maschile.Loris Manca è orgoglioso di

essere riuscito a convincere il di-rettore (ma non é stato difficile)a inserire l�inno sardo nel pro-gramma per grande concerto adinizio dicembre. Sarà perciòl�Inno sardo ad aprire il concertodel coro Reale danese!

�Questo per me è un motivod�orgoglio non indifferente � ciha scritto Loris Manca � del qua-le volevo far partecipi tutti i mieiconterranei che vivono sparsi nelMondo.

Insomma, un angolino dellaSardegna anche a corte dellaCasa Reale di Danimarca�.

Lo �Studenter Sangforening�ha cantato il 21 ottobre a Sorra-dile, e il giorno seguente, in oc-casione dell�Etnochorus, al tea-tro Alfieri. Il pubblico ha partico-larmente apprezzato il canto a 4voci maschili. Il Coro ha esegui-to brani quasi esclusivamentecomposti da autori danesi.

Durante la loro permanenzanell�Isola il coro danese ha visi-tato alcuni posti caratteristici,come Barumini e le grotte di IsZuddas a Santadi.

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Emigrazione26 � DICEMBRE 2005

NICHELINO

Al circolo Gennargentuconvegno su trapianti

e cultura della solidarietà

La collezione di bamboledi Rosanna Pibiri

esposta a Domusnovas

BIELLA

Mostra fotografica“trasformare

le pietre in oro”

Etzi confermatopresidentedella Federazione

Sabato 29 ottobre nei salonidella biblioteca del Circolo Cul-turale Sardo �Su Nuraghe� diBiella è stata inaugurata la mostra�Trasformare le pietre in oro�. Larassegna è stata realizzata in col-laborazione con il Comune diGraglia, con il patrocinio dellaRegione Autonoma della Sarde-gna, della Provincia e della Cittàdi Biella.

Le immagini documentano lacostruzione di opere architetto-niche in Sardegna nei primi de-cenni del XX secolo.

Nel portare il saluto, il sindacodi Graglia  Marco Astrua ha sot-

tolineato gli intensi legami traPiemonte e Sardegna.

Le fotografie esposte proven-gono dagli �archivi sardi dellaValle dell�Elvo�, e lo stes-so titolo della mostra è mutuatoda un passo tratto dal romanzo�Il Giorno del Giudizio� di  Sal-vatore Satta, là dove parla di queiBiellesi originari di Graglia che,recatisi in Sardegna, con il lorolavoro sono riusciti a trasforma-re le pietre in oro.

La mostra è visitabile fino al 31dicembre 2005 nei giorni di mar-tedì, venerdì e sabato dalle 21alle 23, con ingresso libero.

Per fare il punto sullo stato dellaricerca per sconfiggere la talassemiail circolo �Gennargentu� di Nicheli-no, nell�entroterra torinese, ha orga-nizzato la seconda edizione del con-vegno sui trapianti

La manifestazione � come si hasegnalato il presidente del circolo,Salvatore Fois, ha richiamato un fol-to pubblico molto attento ai contenu-ti altamente scientifici. Al convegnohanno partecipato la dott.ssa France-sca Argiolu, responsabile centroT.M.O. pediatrico dell�ospedale Mi-crocitemico di Cagliari, che ha svol-to una relazione sul tema �Il trapian-to di midollo osseo pediatrico�, e ildott. Alessandro Busca, dirigentemedico del reparto di Ematologiadell�ospedale �San Giovanni Batti-sta� di Torino, che ha parlato del tra-pianto di midollo osseo nell�adulto.

I due luminari hanno dato una det-tagliata informazione per quanto ri-guarda il quadro degli interventi nel-la procedura e nella ricerca dei dona-tori del midollo osseo, e nella suc-cessiva cura dei trapiantati, metten-do in evidenza che i risultati ottenutisono, tutto sommato, altamente posi-tivi sia nel settore pediatrico che inquello dell�adulto.

Il pubblico ha dimostrato interes-se e attenzione, restando incollatoalle sedie per ben quattro ore a senti-re le informazioni e le procedure peressere ammessi alla donazione.

Molta commozione ha suscitatol�intervento di Nadia Tirante, volon-taria dell�ADMO del Piemonte, tra-piantata, che ha fatto una descrizio-ne del suo percorso clinico per arri-vare fino al trapianto nella strutturadove opera il dott. Busca, e ha lascia-to senza fiato le centinaia di personeche hanno assistito al 2° convegno.

L�importanza del �donare� è statamessa in risalto da Maretto Giuseppe,che ha raccontato di sentir-si gratificato dell�atto della donazio-ne che è il gesto maggiore di altrui-smo che può compiere una persona.

Altre relazioni sono state fatte daldott. Borsotti, direttore sanitario del-la A.s.l. 8, dal medico Angelino Rig-gio, di Nichelino, che ha parlato delruolo del medico di famiglia per unacorretta informazione del paziente,dalla dott.ssa Anna Mirone, già re-sponsabile del programma trapiantidella Regione Piemonte, che ha par-lato di donazioni e trapianti: situa-zione attuale e prospettive, dal dott.Stefano Ferrini, presidente dell�Ai-do/Avis di Nichelino.

I saluti istituzionali sono venuti daGiuseppe Catizone sindaco di Ni-chelino, e dall�assessore alla Solida-

rietà della Provincia  di Torinodott.ssa Artesio.

Il presidente della Fasi, ToninoMulas, ha portato il saluto della Fede-razione e ha rimarcato i momenti disolidarietà che contraddistinguonosempre il lavoro e l�interesse degliemigrati sardi in Italia e nel Mondo,verso questi importanti problemi.

Il pubblico ha partecipato con nu-merose domande poste ai sanitari,che hanno risposto in modo esausti-vo e chiaro, dissipando ancora queidubbi presenti in molti dei presenti e

che tengono lontane troppe personedalla problematica delle donazioni.

La mattinata si è poi conclusa conla degustazione di prodotti sardi ap-positamente arrivati dalla Sardegna,che sono stati molto apprezzati.

�Se dobbiamo trarre un bilancio �ha scritto Salvatore Fois � non puòche essere di segno positivo, grazieall�impegno e al lavoro di tutto ilConsiglio direttivo e di molti sociche hanno voluto prestare la loroopera per la buona riuscita del con-vegno�.

�Mi chiamoRosanna Pibiri,sono nata a Do-musnovas 62 annifa e nel 1973 permotivi di lavoro,con mio marito citrasferimmo a Ta-ranto dove risie-do.

Qui riprendouna vecchia pas-sione, quella dellapittura, ed espon-go i miei quadri invarie città�, cosìha scritto al Mes-saggero sardo unaemigrata che frai tanti suoi inte-ressi artistici siè dedicata ancheall�antiquariato.

�Durante questa attività hoscoperto � confessa � l a bam-bola antica, l�amore per questooggetto giocattolo tanto ago-gnato da bambina è stato ed ètuttora indescrivibile�.

La sua bella passione l�haportata a collezionare bambolee la sua prima vera mostra si èsvolta al Centro culturale delComune di Taranto in giugno.La seconda nel suo paese, Do-musnovas, dal 15 luglio al 3agosto.

Il risultato di entrambe è sta-to grande, con tanti visitatorientusiasti.

Dopo aver ricordato le tappestoriche della presenza dellabambola nel Mediterraneo, adesempio durante l�Impero Ro-mano viene costruita in avorio,mentre in Francia nel Settecen-to diventa parte integrante del-le famiglie nobili; si arriva poiall�Ottocento quando esplodenel resto d�Europa la bambolaindustriale. Ma la sua �storia�termina alla fine degli anniCinquanta con l�avvento dellaplastica.

�Personalmen-te, ricordo lamia mamma - hascritto RosannaPibiri - quando,con otto figli, ciinsegnava a rea-lizzare le bam-bole di pezza.Con i capelli ri-cavati dalla pa-glia di grantur-co, dalle varieespressioni datedall�ago e dalfilo, nasceva dal-le sue e dalle no-stre mani la ma-gia di una bam-bola semplice.Guardando lemie bambole o-

gni visitatore non puo� fare ameno di tornare bambino, dispecchiarsi con nostalgica ma-linconia in un contesto che ab-biamo perduto�.

Oggi la collezione Pibiricomprende circa 130 pezzi dalfine Ottocento agli anni Cin-quanta.

Ma la maggior parte sono co-struite interamente da lei, damateriali in cartapesta e altrisomiglianti alla porcellana.Rosanna Pibiri esegue ancherestauri sulle bambole, diven-tando l�artigiana delle bambo-le d�epoca: rispettando rigoro-samente il periodo, con stoffe,pizzi, merletti, pelletteria,bijotterie e parrucche.

BELGIO

Efisio Etzi è stato rielettopresidente della Federazionedei circoli sardi in Belgio, dalConsiglio direttivo riunito il 30ottobre a Flenu (Mons) .

Efisio Etzi, sarà affiancatoda Carlo Murgia, riconfermatoa alla carica di vice presidentevicario, da Ottavio Soddu, elet-to segretario, e da DomenicoUsai, eletto tesoriere. Respon-sabile dei giovani è stato elettoRaimondo Zedde. Il Consigliodirettivo è composto dai consi-glieri Tonino Zedde, Anna Ma-ria Sechi, Cosimo Tangianu,Gavino Mura, Maite Bossens,Giuseppe Moi, Tonino Selis,Cinzia Moi, Antonio Fogu,Luca Truddaiu, Silvana Serra,Giovanna Meloni, StefaniaSpiga, Maria Antonietta Can-nea e Marco Musio.

Giovanna Anedda è stataeletta presidente del Collegiodei revisori dei conti. Sarà af-fiancata da Luigi Nieddu e Vit-torio Mele.

I Probiviri non hanno potutoeleggere il presidente per l�as-senza di uno dei consiglierieletti dall�assemblea.

Vedere un sardo citato da For-bes, il prestigioso magazine ame-ricano di alta finanza, non è unfatto usuale. È accaduto di recen-te per Lucio Cadeddu, quantan-tenne docente alla facoltà di Inge-gneria dell�Università di Caglia-ri, che è stato segnalato come ar-tefice di un successo economicoplanetario. Cadeddu nel suo sito,nella rivista on line www.tnt-au-dio.com, aveva segnalato tempofa agli appassionati di Hi-Fi unamplificatore portatile, il T-Amp,capace di generare 15 watt per ca-nale pur costando solo 29 euro.

È diventato un prodotto ricer-cato, di culto, e grazie alla segna-lazione di Cadeddu la ditta che lovende, l�americana Sonic Impact,è passata - come ha raccontato lostesso Cadeddu - da poche centi-naia a oltre quattromila vendite almese.

Un docentecagliaritanosu �Forbes�

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EmigrazioneDICEMBRE 2005 � 27

PAVIA

Sebastiano Sattaricordato in un convegno

al circolo “Logudoro”

CANADA

Comunità sarda in luttoper la scomparsadi Antonio Uda

LA SPEZIA

Daniele Murgia presidentedel circolo Grazia DeleddaDaniele Murgia è stato eletto

presidente del circolo �GraziaDeledda� di La Spezia. Il Con-siglio direttivo scaturito dalleelezioni che si sono svolte il 30ottobre scorso è inoltre compo-sto da Antonina Meloni (vice-presidente), Mario Argiolas(segretario), Ferdinando Fiori(amministratore), e dai consi-glieri Giovanni Vacca, Giusep-pe Baule, Caterina Scanu, Anto-nio Floris e Roberta Porceddu.

Il nuovo direttivo si è subitoimpegnato per organizzare lemanifestazioni per le festivitànatalizie e per predisporre ilprogramma dei festeggiamentidel 20° anniversario della fon-dazione del circolo che cadrànel 2006.

È stata costituita una com-missione che sarò guidata daCaterina Scanu che dovrà coor-dinare tutti i contributi che ver-ranno dai soci.

A Pavia, nel pomeriggio disabato 5 novembre, per iniziati-va del circolo culturale sardo�Logudoro�, presieduto da Ge-suino Piga, nella sede sociale,il critico letterario GiovanniMameli (collaboratore anchedel �Messaggero Sardo�) hatenuto una conferenza su �Se-bastiano Satta nel quadro dellacultura sarda�.

Il nuorese Sebastiano Satta(1867-1914) è uno dei vati del-la Sardegna (Mameli lo ha defi-nito �il massimo poeta sardo inassoluto�).

Dopo la laurea esercitò laprofessione di avvocato penali-sta, dimostrando competenzain campo giuridico e una for-midabile eloquenza. Non na-scose mai la sua sensibilità so-ciale che lo portò a schierarsicon i deboli e con i diseredati.Le raccolte più importanti deisuoi versi sono i �Canti barbari-cini�, del 1910, e i �Canti delSalto e della Tanca�, pubblicatipostumi nel 1924.

Nella conferenza pavese Ma-meli ha ricordato che la raccol-ta completa dei �Canti�, uscitanella prestigiosa collana �Lospecchio� di Mondadori conuna lunga prefazione di MarioCiusa Romagna, è arrivata allaquinta edizione.

Nonostante questo e nono-stante il fatto che a SebastianoSatta tutte le maggiori enciclo-pedie dedichino un�ampia sche-da e che a lui siano intitolatestrade, piazze, scuole, bibliote-che, i suoi versi non sono pre-senti nelle antologie e la sua fi-gura non compare nelle storieletterarie: la ragione può essereche egli risulta isolato rispettoai movimenti letterari.

Mameli ha fatto riferimentoal convegno di studi di Nuorodel 1985 (in cui aveva presenta-to una relazione su �L�immagi-nario collettivo del popolo sar-do nella poesia di SebastianoSatta�): i numerosi studiosi par-tecipanti, sia pure offrendo di-verse valutazioni sul poetaSatta, hanno visto in questo ca-postipite della poesia socialesarda una sorta di nevrosi, unaforte contraddizione tra spintein avanti (fiducia nel progresso)e rimpianto del passato (conmantenimento e valorizzazionedelle tradizioni).

Satta, rimasto sempre legatoalla sua terra natale, la Barba-gia, famigerata ma allo stessotempo mitica patria di un certotipo di banditi, fu profondo co-noscitore dell�anima del popolobarbaricino (lo scrittore Mar-cello Fois, anche lui nuorese, hafatto rivivere l�avvocato Seba-stiano Satta come detective�seriale� in alcuni suoi roman-zi, a partire da �Sempre caro�,del 1998). I temi della sua poe-sia, facilmente enucleabili,sono: la natura, gli animali, lavita dei pastori, i banditi, ledonne, gli affetti familiari, l�in-teresse alle lotte per il progres-so sociale (rivolta contro l�ecci-dio dei minatori a Buggerru nel

1904) e in generale per le pro-blematiche sociali.

Mameli ha citato le frequen-tazioni nuoresi di Satta: Anto-nio Ballero, Francesco Ciusa eanche Grazia Deledda. Nume-rosi critici si sono occupati del-le poesie di Sebastiano Satta(che lo scrittore Salvatore Sat-ta, anche lui nuorese, recitava amemoria). Con accenti favore-voli si sono espressi GoffredoBellonci, Paolo Orano, CarloCalcaterra, Ettore Janni, PietroPancrazi; con riserve inveceAttilio Momigliano e GiuseppePetronio.

La conferenza pavese è stataquindi l�occasione giusta persottolineare il fatto che ancheFilippo Tommaso Marinetti (dipadre nativo di Voghera e luistesso abituato a frequentarePavia e l�Oltrepò pavese) si èoccupato di Sebastiano Satta,precisamente in uno scritto del1937 reperibile nel volume�Celebrazioni Sarde, 2-27 otto-bre 1937, XV� a cura della Con-federazione Fascista dei Profes-sionisti e degli Artisti e Sezionedi Cagliari dell�Istituto di Cul-tura Fascista, Urbino, RegioIstituto d�arte per la decorazio-ne e l�illustrazione del libro,1938, pp. 389-397.

Diamo qui di seguito unostralcio delle argomentazioni diMarinetti (che nelle righe con-clusive non manca di inneggia-re a Mussolini e al fascismo: ilfondatore del futurismo sembradimenticare che Sebastiano Sat-ta si era distinto per i suoiorientamenti socialisti!). Percomprensibili ragioni giornali-stiche nella prosa di Marinetti èstata introdotta una regolarepunteggiatura, inesistente nel-l�originale per scelta stilisticadell�autore: �Un grande Poetapuò diventare il ritratto canorodel suo Paese.

La Sardegna possiede nel-l�opera di Sebastiano Satta ilsuo ritratto canoro. Infatti que-st�Isola gloriosa mi appare ca-ratterizzata da una fierezza sel-vaggia, un fuoco d�amore chiu-so, una diffidenza aspra ed ar-mata, un individualismo poten-

te, un patriottismo ardente ami-co delle armi moderne e dellevelocità e una oscillazione con-tinua dalla nostalgia pessimistaall�eroismo spavaldo e fattivo.Se rianalizzo nel ricordo i mieiamici della Brigata Sassari litrovo tutti caratterizzabili e-gualmente.

Egualmente ma col prestigiodella grande poesia in più sonocaratterizzabili i versi di Seba-stiano Satta.

Nei �Canti barbaricini� s�al-largano le solitudini sarde cheavvolgono di soave malinconiae furibondi urli di vento la vitarurale primitiva. (...) Dai �Can-ti barbaricini� ai �Canti del Sal-to e della Tanca� SebastianoSatta, certo scosso dall�avventodel Futurismo col verso libero ele parole in libertà, dà un ma-gnifico balzo in avanti fuoridalle strettoie d�un verismo, delvoto all�antica pietra tombaledelle tradizioni, delle moraligrette, della lugubre calunnia divillaggio e della pettegola catti-veria che fiorisce nelle solitudi-ni.(...) L�avvento dell�automo-bilismo è salutato con gioia dalvillaggio, dallo stazzo, dallatanca, dalla bardana e dal Poetache cantano con bella indipen-denza di ritmi le ruote vit-toriose e le inebrianti velocitàseppelliscono nobilmente lavecchia Sardegna con questiversi solenni: �Udite, morituriarchimandriti,/Patriarchi custo-di/ Dell�antico costume, e voi,banditi, /Belli feroci prodi :/ Lapatria che nudrì l�anima amara/Di crucci, è moribonda./ Or voicon l�elce fatele una bara/Gran-de grave profonda,/ E, morta,ve la chiudete, nei manti/ Neridel secolare/Suo silenzio rav-volta, e senza pianti,/Sprofon-datela in mare�. (...) L�ampiez-za dell�immagine esalta il letto-re che, sentendo la gioia con cuila parola sardo si fa assorbiredalla parola italiano, si trasfi-gura anch�esso nella lettura enutre il suo cuore col succo pa-triottico e poetico della Sarde-gna e del suo grande Poeta Se-bastiano Satta�.

Paolo Pulina

La comunità sarda in Canada èn lutto per la scomparsa di Anto-nio Uda, combattivo presidentedel circolo di Vancouver. Origi-nario di Borore Antonio Uda eraun �cittadino del mondo� mamanteneva ben saldo il legamecon la Sardegna, come testimo-nia la sua attività letteraria. IlMessaggero sardo lo ricordacome un lettore attento e critico,impegnato a difendere e ad aiu-tare i più deboli, e si unisce aldolore della famiglia e dell�inte-ra comunità sarda in Canada.Per onorare la figura di AntonioUda pubblichiamo un ricordo diAnna M. Zampieri Pan e uno diCarlo Lai della Filef.

In ricordo di Antonio Uda

Era malato da tempo, l�avevo vi-sto deperire nel fisico minuto,fattosi sempre più essenziale.Mai tuttavia erano venuti meno,nel volto scavato dalla sofferen-za, lo sguardo indagatore, da cri-tico intelligente, e il sorriso gen-tile, da persona disponibile e ge-nerosa. Antonio Uda si è spentonella tarda sera del 29 ottobre. Haconcluso la sua esistenza terrenaa Vancouver, città dove aveva�buttato l�ancora� dopo lungoperegrinare in giro per il mondo.Nato a Borore in provincia diNuoro nel 1933, lasciò negli anniSessanta la Sardegna per opera-re come perito agronomo a Regi-na, nello Saskatchewan. Alle di-pendenze del ministero italianodegli Esteri lavorò successiva-mente a Vancouver, Sydney,Manila, Ottawa, Roma, Tokio,concludendo la sua carriera adEdmonton, in Alberta, comeCancelliere capo presso quelvice-consolato d�Italia.A Vancouver Uda aveva incon-trato Angeles Mercado, qui ènata la loro figlia Enza, a sua vol-ta sposata al sudamericano Ricar-do Gomez: la piccola Sofia eraarrivata a rallegrare la piccola fa-miglia dall�anima globale. Citta-dino del mondo per vocazione,canadese per scelta di vita, Anto-nio Uda era rimasto profonda-mente sardo nell�animo. Il con-tatto con altre culture ed altri sti-li di vita gli sono serviti per misu-rare l�autenticità della sua identi-tà d�origine, per approfondirnecontenuti e valori. Esemplare inquesto senso la sua scelta di dedi-carsi - tra le tante forme poeticheconosciute - alla più antica e ge-nuina poesia sarda, i �mutos�.Una sua raccolta di versi in lim-ba, �Mutos de Foressidu�, erastata pubblicata nel 1996 da unacasa editrice di Sassari. Nella si-gnificativa presentazione, lascrittrice Dolores Turchi affer-mava tra l�altro: �I versi di Anto-nio Uda ci ripropongono questaforma poetica con l�animo sensi-bile di chi vive lontano dalla pro-pria terra e la rivisita con la me-moria, rievocandone i ricordi piùbelli... Perciò dalla sua arpa sisprigiona un canto d�amore, ilcanto che solitamente componecolui che è lontano... Questi ver-si sono un omaggio che Antonio

Uda fa alla sua isola...� Da qualche anno presidente

del Circolo Sardegna (Associa-tion of Sardinians in WesternCanada) al quale ha dedicatoenergie ed idee, �Antoni� man-cherà sicuramente non solo aiconterranei ma a quanti avevanoimparato ad apprezzarne la pro-fonda umanità, da fiero ed auten-tico sardo gelosamente celatadietro la  modestia e la semplici-tà dei modi. Continuerà a viverenei cuori dei suoi cari, ai qualiesprimiamo sentite condoglian-ze. Lo ricorderemo come unuomo buono.

Anna M. Zampieri Pan

Dalla parte dei più deboli

�Al di la della �speciale� figurache era Antonio Uda, e di quantosignificasse per la nostra comuni-tà in tutta la provincia/stato dellaBritish Columbia � ha scritto Car-lo Lai, rappresentante della Filefnella Consulta � tutta la Sardegnaha perso un grande uomo di cultu-ra e di profonda umanità.

Antonio Uda ha trascorso granparte della sua vita operando nelsociale, tra la comunità sarda inCanada e, come responsabile con-tabile, in diversi Consolati italia-ni, prima, ed in alcune importanti Ambasciate (tra le altre, Filippi-ne Australia e Giappone). E� au-tore di diversi libri di poesie, rigo-rosamente in sardo, con sua ori-ginale traduzione in italia-no. Uomo �scomodo� (non hamai nascosto la sua appartenenzaagli ideali più forti della sinistrasociale per i quali si è sempre bat-tuto) in quell�ambiente diplomati-co dove, spesso, l�opportunismo èregola, ha sempre ricevuto � ri-corda Lai � attestati di stima e ri-spetto umano e professionale.Chi, come me, ha potuto testimo-niare della sua amicizia, può ave-re solo il rammarico di non aver-ne goduto per più tempo.

L�amicizia di Antonio � prose-gue Lai - non ha garantito l� impu-nità da critiche quando, la suavisione di assoluto non compro-messo per ogni fatto della vita, loha messo in �rotta di collisione�con il tuo fare. Una sua critica, su-perato l�iniziale sgomento, raffor-zava la stima e l�affetto verso unamico che mai dimenticherò e di-menticheranno i suoi tantissimiamici in tutti i continenti.Ciao carissimo Antonio�.

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GATTINARA

ARGENTINA

FRANCIA

Convegno sulla talassemiae raccolta di fondi

al circolo "Cuncordu"

SVIZZERA

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Presentato a Strasburgo“All’ombra dei nuraghi”

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Incontro culturale a Basileaal circolo "Eleonora d'Arborea"

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Una messa a Buenos Airesin memoria di Asuncion Mura

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CINISELLO BALSAMO

Emilio Lussu ricordatocon un convegno in occasione

del 30° anniversario della morte

Per ricordare la figura di Emi-lio Lussu in occasione del 30°anniversario della morte il cirolo“Amis” di Cinisello Balsamo haorganizzato un convegno che si ètenuto nella splendida corniceaffrescata della “Sala dei Paesag-gi” di Villa Ghirlanda.

L’avvenimento ha richiamatoun folto pubblico, per la maggio-ranza di emigrati sardi giunti daogni parte della Lombardia, percommemorare il leader sardistascomparso nel 1975. Dopo i salu-ti di di Carla Cividini Rocca, pre-sidente del Circolo AMIS, e lalettura di un messaggio del Presi-dente della Regione Sardegna,Renato Soru, il convegno è entra-to nel vivo.

Tanti gli aspetti della figura diEmilio Lussu, esaminati. Ognirelatore ha raccontato esperienzepersonali e vicissitudini che in uncerto qual modo lo hanno legatoalla personalità di Lussu. Il dibat-tito è stato coordinato da ClaudioCugusi, presidente del CentroStudi Emilio Lussu di Cagliari.Antonio Quartu, sindaco di Ar-mungia, paese di nascita di Lus-su, ha sottolineato che quest’an-no l’unico convegno per richia-mare alla memoria il pensatoresardista si sia tenuto nel paese dalui amministrato.

Giuseppe Marci, docente di Fi-lologia italiana all’Università diCagliari, ha sviscerato gli aspettidel Lussu scrittore. Le sue opere,“Un anno sull’altipiano”, “Mar-cia su Roma e dintorni” e “Il cin-ghiale del diavolo”, hanno datoal personaggio Lussu, una statu-ra di primo piano nello scenarioeuropeo. Lussu che non si è mairiconosciuto nell’appartenerealla “Repubblica delle Lettere”,ha tuttavia conseguito riscontririlevanti soprattutto in Europa.Apprezzabile la critica nei con-fronti del Lussu pensiero: quelloche avvicina la meditazione al-l’emigrato in generale, ossia nelvoler disegnare anche con la

fantasia, una Sardegna che nonesiste, visitandola e colorandolacome i propri desideri vorrebbero.

Luciano Fasano, docente diScienze Politiche all’Universitàdi Milano, ha tracciato una linea,nel suo studio d’approfondimentoda non sardo, per una figura chetanto rappresenta l’isola e nonsolo. Le componenti sostanziali

dell’esistenza lussiana, passata at-traverso i concetti dell’autono-mia, del federalismo, dell’idea diStato, delle lotte per la Resisten-za, del percorso storico del Movi-mento operaio, sino ad arrivare inconclusione all’idea di Stato fede-rale e di concetto delle Regione,in primis la Sardegna.

È toccato poi al Presidente del-

la Provincia di Cagliari, Grazia-no Milia, enunciare aneddoti del-la sua gioventù con simpaticaironia, di quando Lussu si ritro-vava in casa sua, in compagniadel padre, per riunioni politiche.E’ emersa una figura di Lussuche incuteva timore e rispetto.Un Lussu dal carattere forte, consenso del comando nel sangue,che si presentava spesso accom-pagnato da quella splendida figu-ra – ha raccontato Milia – che eraJoyce Salvatori, la sua compa-gna: bellissima, maestosa, dalcarattere volitivo e determinato.La coppia aveva i tratti del mitovivente. Milia ha sottolineatocome sia mancato Lussu alla Sar-degna. La sua uscita di scena dalmondo politico isolano, ha se-gnato la fine del Partito Sardod’Azione, e da allora le idee tan-to profuse e approfondite delLussu pensiero, non hanno maiavvicinato lo spessore del perso-naggio tanto amato e stimato,creandone davvero una sorta dileggenda.

Luigi Cogodi, consigliere dellaRegione Sardegna, ha posto unadomanda a se stesso e agli altrirelatori: che patrimonio umano,culturale e politico ha lasciato aiSardi, Emilio Lussu? È vivissimala sua memoria, ha detto Cogodi.Un grande uomo, un grande poli-tico, un grande intellettuale,spesso citato in una sorta di ma-nia nell’estrapolazione dei suoi

pensieri, delle sue esperienze.Ogni politico anche attuale, sem-bra rivalersi del Lussu pensiero,ereditandone idee e determina-zione. Ma è così? Una figuraquella di Lussu talmente sfrutta-ta e abusata, con caparbietà e ac-caloramento ha sottolineato Co-godi, che oggi abbiamo il doveredi difendere, perché il testamen-to morale politico che ci ha la-sciato, non può essere assoluta-mente accostato al mondo politi-co dei nostri giorni, talmente lon-tano per ideologie e temperamen-to dal quadro storico vissuto daLussu.

Antonello Cabras, parlamenta-re, responsabile degli Enti Loca-li, ha tracciato un quadro del pe-riodo relativo al passato trascor-so da Emilio Lussu. Gli episodidella prima Guerra Mondiale, lafondazione del partito, la lottaintensa al Fascismo. L’agguato aidanni di Lussu nel 1926, costatoal sardista il confino e il lungoperegrinare per l’Europa. Il tuttoper cercare di estrapolare il sen-so delle ideologie dell’epoca,sorte in base alle sperimentazio-ni tortuose di vita navigata. Ilpercorso politico che lo ha porta-to ad una maturazione socialista,tanto da dover giungere a dellerotture in Sardegna, con i suoiallievi che non lo riconoscevanopiù come figura di riferimento.Quello è stato il passo – ha dettoCabras – che ha fatto maturare ilLussu politico non più a livelloregionale, ma bensì a livello na-zionale.

Il convegno si è chiuso con sa-luti di Maria Antonietta Deroma,responsabile del Settore Culturadella Fasi, Roberto Anselmino,Assessore alla Cultura del Comu-ne di Cinisello Balsamo, che hapatrocinato l’evento insieme allaFASI e alla Regione Sardegna, edi Daniela Gasparini, ex sindacodella cittadina dell’hinterlandmilanese e attuale Assessore allaProvincia di Milano. M. P.

VERONA

Con il circolo Sebastiano Sattala Sardegna protagonista

al festival "Giochi in strada"

Il circolo “Sebastiano Satta” diVerona – ci segnala GiovannaCossu – ha svolto un ruolo disupporto importante nella mani-festazione “Giochi in strada”proponendo alcuni momenti cul-turali e ludici della Sardegna. Ilfestival Internazionale dei giochiin strada “Toca tì”, che ha tra-sformato il bellissimo e monu-mentale centro storico di Veronain un grande spazio pienamentefruibile per le attività ludiche checoinvolgevano piccoli e grandinella riscoperta dei giochi antichiriproposti da gruppi italiani estranieri, si è svolto dal 23 al 25settembre.

Durante i tre giorni di spensie-ratezza e di gare – ha scritto Gio-vanna Cossu – è stato applauditoil gruppo di ballo e di canto “Ma-ria Munserrara” di Tratalias cheha fatto riecheggiare tra vicoli epiazze medievali quei canti unpo’ tristi e un po’ severi cheesprimono quanto di più genuino,profondo ed autentico si sprigio-na dall’animo sardo. L’organettodiatonico ha accompagnato ledanze eseguite con rara maestriadal gruppo di ballo che ha soprat-tutto il merito di essere compostoda giovani.

La rassegna di giochi ha avutoil suo momento più significativo– prosegue Cossu – con il conve-gno “Ars et Ludus” tenutosi nel-la biblioteca Capitolare di Vero-na ed avente come moderatore ilprofessore Giovanni Bò, già Ma-gnifico Rettore dell’Università diSassari e socio onorario dell’As-sociazione Sardi “Sebastiano

Satta” di Verona e come relatorimons. Alberto Piazzi, canonicobibliotecario, mons. Carlo Maz-za, direttore dell’Ufficio Nazio-nale Tempo Libero Turismo eSport della CEI, la professoressaAlessandra Rizzi dell’UniversitàCa’ Foscari di Venezia e del Cen-tro Ludico della Fondazione Be-netton ed il saggista e storico delgioco Marco Fittà.

Nei vari interventi è stato trat-teggiato un excursus storico delgioco e delle varie forme in cuiesso si è esplicato nel tempo, masopratutto si è parlato dei signifi-cati molteplici che da esso pro-manano, sotto il profilo religioso,didattico, etico, consolatorio.

In questa occasione, la tradi-zionale ospitalità sarda ha avutomodo di manifestarsi con un rin-fresco allestito nel chiostro delDuomo. L’Associazione “Seba-stiano Satta” ha fatto conoscere iprodotti alimentari della Sarde-gna con l’assaggio di vari antipa-sti, di malloreddus annaffiati daottimi vini e infine, degli irrinun-

ciabili dolcetti sardi. Grande at-tenzione ed interesse ha suscita-to un gruppo di lottatori di prove-niente da Ollolai, formato da gio-vani ed adulti che ha dato dimo-strazione di“Istrumpa” nel corti-le del Tribunale. Questa forma dilotta nata probabilmente come ungioco poi sviluppatosi in sportpopolare è quasi sicuramented’origine nuragica, lo testimo-niano alcuni bronzetti votivi tro-vati in siti archeologici ad Uta ea Padria. Il termine secondo alcu-ni studiosi vuol dire buttare a ter-ra rumorosamente. Appartenenteal mondo agro pastorale venivapraticata in tutta la Sardegna conforme e regole abbastanza simili:“a manu a inthu”, “inthu po in-thu”, “inthu partiu”, tutti terminiche significavano “gherrare”(lottare).

Persino Arnold Schwarzeneg-ger, che alterna l’attività cinema-tografica con quella di governa-tore della California, è rimastoaffascinato – secondo quando ri-porta L’Unione Sarda - dall’anti-

ca lotta dei pastori sardi,s’istrumpa, un misto di forza,agilità e furbizia senza pari. Aproporgliene la visione è stato ilsuo amico e maestro Franco Co-lumbu, famoso Mister Olympia(nella sua palestra si allenano tut-ti i più noti attori di Holliwood),ma soprattutto, da buon ollalae-se, appassionato gherradore.Qualche mese fa Columbu ha ac-compagnato il presidente dellafederazione de S’Istrumpa PieroFrau nello studio da Governatoredi Schwarzenegger. All’attoresono stati donati una maglietta,una medaglia d’argento e un ga-gliardetto. Regali molto graditi,tanto che Schwarzenegger non haresistito alla tentazione di prova-re qualche mossa di istrumpa conFranco Columbu di fronte agliesterrefatti ospiti. I gherradoresdi Ollolai, lo scorso anno hannoconquistato il titolo di campionid’Europa in una finale tirata allospasimo con i coriacei spagnolidi Leon.

Nell’ambito di queste manife-

stazioni si è inserita la visita pa-storale di mons. Pietro Meloni,Vescovo di Nuoro, su invito del-la Diocesi di Verona e dell’Asso-ciazione dei Sardi “SebastianoSatta”. Visita particolarmente si-gnificativa come testimonianzadi attenzione della Chiesa Sardaalla numerosa comunità isolanalargamente inserita nel tessutosociale ed economico di Verona edella Provincia.

Punto di riferimento dei Sardi èl’Associazione “Sebastiano Sat-ta” che promuove, sotto la guidadel dinamico presidente Mauri-zio Solinas, una serie di attivitàche valorizzano l’immagine dell’Isola e stabiliscono importanticontatti tra la Sardegna ed il Ve-ronese. Non un circolo della no-stalgia, ma una vetrina dell’Isola,un ambasciata della sardità.

Le giornate di Monsignor Me-loni – segnala don GiovanninoPuggioni - sono state intensissi-me: con simpatia e naturalezzaegli ha condiviso i giochi rivelan-do un inalterabile spirito giovani-le, ha offerto un contributo di altariflessione culturale sul valoredel gioco, sia nel ricevimento of-ferto dal Comune sia al convegno“Ars et Ludus”.

Domenica 25 settembre la S.Messa nell’antica chiesa dei San-ti Apostoli, con l’accompagna-mento del coro “Maria Munser-ra” di Tratalias ha coronato legiornate veronesi di mons. Melo-ni. La parola del Vescovo ha of-ferto alcune chiavi di lettura cir-ca il valore ed il significato dellaemigrazione.

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Il Cagliari di Sonettiriassapora il gusto

della vittoriaIl nuovo tecnico ha ridato fiducia alla squadra - I rossoblù trascinati da un

ritrovato Suazo hanno battuto la Sampdoria e son tornati al successo incampionato dopo 22 turni

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CALCIO

Com’è il dolce sapore di unavittoria? Quasi non se loricordavano più i rossoblù,

da tanto tempo era passato. Ago-gnata, sospirata, più volte sfiora-ta, finalmente dopo otto mesi emezzo è arrivata la vittoria ancheper il Cagliari, l’unica squadradel torneo che non aveva ancorabrindato ai primi tre punti.

C’è voluto il quarto allenatorestagionale, quel Nedo Sonetti giàprotagonista di una miracolosasalvezza in B nel 2002, per otte-nere la tanto attesa scossa. Il Ca-gliari ha brindato al primo hurràdell’anno battendo in casa laSampdoria, avversario di tutto ri-spetto, interrompendo così un di-giuno che durava da ben 22 turnidi campionato (12 in questo e 10nello scorso): i rossoblu, infatti,non vincevano dal 13 marzoscorso, quando rifilarono un sec-co 3-0 all’ultima Roma di Del-neri.

E come se non bastasse, “Capi-tan Nedo”, dopo aver sbloccatola squadra portandola alla primavittoria, ha infranto subito un al-tro tabù, quello relativo alle garein trasferta: dopo sei sconfitteconsecutive, è arrivato finalmen-te il primo punto esterno, conqui-stato sul difficile campo del Pa-lermo, grazie ad un’emozionanterimonta, un 2-2 da brividi firma-to nella ripresa da Conti e Bega(quest’ultimo al suo primo gol inserie A).

Che il buon Nedo abbia già ri-solto tutti i mali del Cagliari incosì poco tempo? Troppo prestoper dirlo e guai ad essere già con-vinti che d’ora in poi tutto saràpiù facile, perché il campionato èlungo e pieno di ostacoli e salvar-si sarà difficilissimo. Più volte èstato ripetuto che la speranza delCagliari quest’anno era legata alfatto che la classifica è corta eche il torneo a 20 squadra è lun-ghissimo. Quindi c’è tempo pertutti per recuperare e rimettersi incorsa, anche per chi, come il Ca-gliari, ha atteso ben 13 giornateprima di brindare al primo suc-cesso. Ma adesso non bisognacredere che Sonetti abbia la bac-chetta magica ma continuare alottare con il coltello fra i dentidomenica dopo domenica. Ancheperché il mese di dicembre saràdecisivo, con ben tre trasferte suquattro incontri.

Dopo Palermo, infatti, il Ca-gliari sarà impegnato a Torino,sul campo della Juve ammazza-campionato (13 vittorie su 14partite, sconfitta solo dal Milan aSan Siro). Quindi due spareggisalvezza consecutivi: al San-

Cellino cede una quotadella società rossoblù

a tre nuovi soci

CALCIO

Sfuma la cessione dell'intero pacchetto azionario del sodalizio sardo

t’Elia contro l’Ascoli (domenica18 dicembre) e a Parma, tre gior-ni dopo, nel turno infrasettima-nale che precederà la lunga sostanatalizia (la serie A tornerà incampo domenica 8 gennaio).

Chiudere il 2005 in bellezza,dunque, sarà determinante, per-ché poi, dalla ripresa del campio-nato, il Cagliari dovrà affrontareil rush finale, sino a maggio (lastagione si chiuderà prima perpreparare i Mondiali di Germa-nia) tutto d’un fiato, giocando, avolte, anche tre partite in ottogiorni. Sonetti questo lo sa e statenendo tutti sulla corda. Ha det-

to e ripetuto che nessuno devesentirsi sicuro del posto da titola-re, che tutti sono i discussione.Per questo, durante la settimana,mischia spesso le carte, eslcu-dendo qualche titolare illustre(leggasi Esposito) dalle partitel-le, per stimolarlo a fare sempremeglio.

C’è da dire subito, ad onor delvero, che rispetto ai suoi prede-cessori, il tecnico di Piombinogià può contare su due nuove cer-tezze, in attesa di possibili rinfor-zi nel mercato di gennaio: il por-tiere Campagnolo, che ha oscura-to l’incerto Carini, protagonistadi un avvio di stagione negativo,e il difensore uruguaiano Bizera,che ha esordito proprio insiemecon Sonetti in quel di Reggio Ca-labria.

È lui il primo, vero rinforzo:centrale difensivo sicuro e atten-to in marcatura, il giocatore che ilCagliari cercava per affiancarlo aCanini o Bega. E lui, il 25 enneJoe Emerson Bizera, ha dimo-strato di essere in grado di inse-rirsi subito nella realtà italiana,dopo aver passato tre mesi ad al-lenarsi con i compagni in attesadel transfer, dopo che il suo vec-chio club di appartenenza, il Pe-narol di Montevideo, ne avevabloccato il passaggio al Cagliari.

Se la difesa migliora, il centro-campo ha dimostrato di potercontare anche su un volto nuovo,Conticchio, ottimo contro laSampdoria (mentre è sparito Fer-rarese, quasi mai neanche in pan-china) e su Budel, valida alterna-tiva al poco disciplinato Conti. Inattacco, sempre in attesa che sisblocchi Ciccio Esposito, lonta-no dal gol dalla prima giornata,Sonetti ha rilanciato Langella(protagonista anche lui nella pri-ma vittoria stagionale) e dato fi-ducia a Suazo nel ruolo di puntacentrale. E lui, l’honduregno, ap-pena diventato papà del piccoloEduardo, ha ripagato il mister si-glando la doppietta che è valsa ilsuccesso sulla Sampdoria di No-vellino.

Ha deluso, invece, ancora unavolta, Esposito, che dopo averperso la nazionale sembra smar-rito, privo di fiducia. Anche aPalermo il numero 7 rossoblu hadisputato una prova da dimenti-care e nella ripresa è stato sosti-tuito da Cossu.

Il fantasista cagliaritano, con lasua verve, ha contribuito alla ri-monta del Cagliari e nel finale habattuto alla perfezione il calcio dipunizione, dalla sinistra, che hapermesso a Bega di calciare alvolo in rete la palla del 2-2.

La tanto attesa cessione nonc’è stata, ma il Cagliari adessoha tre nuovi soci. Quel passag-gio di consegne più volte annun-ciato, preludio alla partenza delpresidente Massimo Cellino pergli Stati Uniti è stato più volterimandato, fino alla decisionefinale di non vendere più ma difar entrare nel Consiglio di Am-ministrazione quei tre imprendi-tori che avevano formato unacordata per rilevare le quote delCagliari. Cellino ha venduto, masolo il 25% del pacchetto azio-nario della sua Spa, restandodunque presidente e proprietariodi maggioranza del club.

A Sergio Porcedda (imprendi-tore cagliaritano nel settore im-mobiliare), Angelo Cerina (me-dico cagliaritano, ex arbitro, di-rettore del Centro fitness delForte Village) e Lorenzo Gian-nuzzi (manager alberghiero ca-labrese, direttore generale delForte Village) non è riuscito il“colpo” di acquistare il Cagliari,battendo la concorrenza – sidice – di un’altra cordata di im-prenditori lombardi e dell’edito-re sardo Sergio Zuncheddu, pro-

prietario del gruppo Unione Sar-da-Videolina, perché alla fine,quando tutto sembrava deciso,Cellino ha preferito restare alcomando della sua creatura, chedetiene da ben 13 anni (è il pre-sidente più longevo nella storiadel Cagliari) cedendo solo il25% della proprietà per una ci-fra pari a cinque milioni di euro,appunto un quarto di quantoPorcedda, Cerina e Giannuzziavevano offerto per comprare lasocietà (20 milioni di euro).

Come cambierà l’assetto so-cietario è ancora presto per dir-lo, anche se è chiaro che l’in-gresso di tre nuovi soci sosteni-

tori porterà Cellino ad esseremeno accentratore rispetto alpassato, cosa che – per la verità– non dispiacerebbe al vulcani-co presidente che potrebbe cosìdedicare più tempo alla famigliatrasferitasi, l’estate scorsa, aMiami in Florida.

Cerina, un passato di arbitroin serie C e poi presidente delsettore arbitrale regionale, do-vrebbe assumere l’incarico didirettore generale, un ruolo allaMoggi – per intenderci – rima-sto scoperto nel Cagliari daitempi di Sandro Mazzola, men-tre Porcedda potrebbe essere ilnuovo amministratore delegato.Di sicuro c’è che con le risorseintrodotte nelle casse rossobludai tre nuovi soci, a gennaio lasquadra verrà rinforzata. Arri-veranno un centravanti (si rifà ilnome del triestino Godeas, giàinseguito ai tempi di Tesser) eun centrocampista. Possibile an-che l’ingaggio di un difensoreesperto e di un portiere, nel casoin cui il panamense Jaime Pene-do, che si sta allenando ad Asse-mini da novembre, non venisseritenuto adatto alla categoria.

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SportDICEMBRE 2005 � 31

CALCIO

La matricola Nuoresegrande sorpresa

del calcio dilettantistico

di Andrea Porcu

La squadra barbaricina ai vertici della serie D � Esoneratodopo due sconfitte l�allenatore che l�aveva portata al successo �

Le altre formazioni dei tornei minori

Immutate le ambizionidelle squadre sarde

di Sergio Casano

TENNISTAVOLONonostante i tagli della Re-gione, le ambizioni dellesquadre sarde che militano

nel campionato di A 1 di tenni-stavolo non sono cambiate. So-prattutto nella Marcozzi, la so-cietà che da oltre trent�anni (èstata fondata da un gruppo diappassionati nel lontano 1972) sialterna nei tornei nazionali,l�unica che è riuscita a regalarealla Sardegna quattro storici scu-detti. La squadra cagliaritana,che ha appena iniziato la nuovaavventura nella massima serie,ha cambiato per metà la rosa manon gli obiettivi. Per questa nuo-va stagione ha allestito una squa-dra ambiziosa senza trascurareil settore giovanile, il più pro-mettente nel panorama isolano,come confermano i prestigiosi ri-sultati registrati negli anni scor-si da Stefano Curcio, MauroLocci e Mattia Contu. In panchi-na si è affidata al nigeriano Mi-chael Oyebode, che assume laduplice veste di allenatore gioca-tore. Il trentatreenne pongista diIbadan, città non lontano da La-gos, è un veterano dei campiona-ti nazionali e da dieci anni di-fende i calori delle squadre sar-de: ha infatti militato per diver-se stagioni prima nel Cus Caglia-ri poi nel Guspini.

Con Michael Oyebode, è ap-prodato alla Marcozzi ancheStefano Tomasi, n. 11 d�Italia,fresco di uno scudetto conquista-to con il Pieve Emanuele, che in

primavera ha eliminato nellasemifinale scudetto proprio laformazione cagliaritana. Confer-mati i due protagonisti della pas-sata stagione: il cinese Guo Yu eMattia Crotti: � Sono felice diessere tornato dopo alcuni annia Cagliari - dice Michael Oyebo-de - , una città splendida dovemi sono ambientato dal primogiorno e dove soprattutto il tenni-stavolo è stato sempre ai massi-mi livelli.

La Marcozzi ha perso dei gio-catori importanti, come GrigoriVlassov e Francesco Lucesoli,ma sono convinto che ci toglie-remo qualche soddisfazione inquesta nuova stagione. Il cam-pionato è diviso in tre tronconi,noi ci troviamo in quello di mez-zo, insieme con cinque squadreche si contendono due posti peri play off scudetto. Le nostreambizioni, insomma, non sono

cambiate: puntiamo anche que-st�anno a classificarci nei primiquattro posti della classifica, gliunici utili ai play off scudetto�.

Tra le squadre che potranno in-serirsi nella lotta per i play off cipotrebbe essere anche il Guspini,che si ripresenta ai nastri di par-tenza del torneo di A 1 con di-verse novità rispetto allo scorsoanno. Ha ingaggiato l�ex allena-tore bosniaco della MarcozziZoran Milicevic, che nella squa-dra mineraria ritrova suo figlioSrdan e il nuovo acquisto Fran-cesco Lucesoli ( al decimo postodelle classifiche italiane), i qualiaffiancano il riconfermato LucaRicci e il Wua Nan, provenientedal Torino. 24 anni, numero 3degli stranieri in Italia, il nuovopongista dagli occhi a mandorlaprende il posto di Shang Yu,che non è mai riuscito ad am-bientarsi nella formazione mine-

raria. Una compagine robusta, ilGuspini, che potrebbe rivelarsila vera sorpresa del campionato.Il test più importante per cono-scere le potenzialità della squa-dra potrebbe essere il primo der-by della stagione contro la Mar-cozzi, in programma alla secon-da giornata a Cagliari nel Pala-tennistavolo di Mulinu Becciu.

In campo femminile, tuttanuova la squadra del Muravera,da cinque anni nei play off scu-detto e da tre in finale con il Ca-stelgoffredo, considerata da tut-ti gli addetti ai lavori come la Ju-ventus del pongismo internazio-nale. Dopo aver sfiorato il titolotricolore, la compagine guidatadal presidente fac-totum Lucia-no Saiu ha dovuto fare i conticon il bilancio e si è vista sfuggi-re tutte le giocatrici protagonistedelle passate stagioni. Wang Yuè andata a San Donato Milanese,

Liu ha scelto altri lidi europei,Maria Rita Pilloni è rimasta inSardegna ma ha preferito ilQuartu. Così, la società del Sar-rabus ha allestito una rosa nuovadi zecca, composta soprattutto dagiocatrici sarde, come LuanaMoltalbano, Claudia Caredda,Francesca Matta e Maria Assun-ta Locci, alle quali si è aggiuntauna giovanissima cinese: WangDan Dan. I play off diventanopertanto solo un bel ricordo e ilmassimo obiettivo per il Mura-vera è soltanto la salvezza. Lostesso dello Zeus Quartu, che haingaggiato Maria Rita Pilloni, n.10 d�Italia, la 18enne cineseGuo Si Jey, alla quale farà dachioccia la sua connazionale WeiJian, l�unica superstite della for-mazione della passata stagione.Ma se il Muravera e lo ZeusQuartu, salvo sorprese, partonocon l�intento di raggiungere inanticipo la salvezza, non è riusci-to a decollare l�Iglesias che, dopola trionfale promozione in A 1,ha dovuto rinunciare al campio-nato per motivi economici.

Il nuovo campionato è partitoquest�anno con diverse novità:tutte le partite, sia nel torneomaschile che in quello femmini-le, per esigenze televisive, sigiocano il venerdì alle 20. Inol-tre, non ci sarà più il pareggioperché, nel caso che i singolari siconcludano in parità, ci sarà soloun doppio unico a sancire la vit-toria.

Non solo Cagliari e Torres,ma tanto calcio dilettantistico isolano in grande

evidenza. A cominciare dalla se-rie D dove la regina� tra le sarde�è la Nuorese.

Matricola del torneo, la forma-zione barbaricina occupa i primiposti della classifica e punta allapromozione in serie C-2.

Una sorpresa, ma non troppo,quella dell�undici verdazzurro,dato che a parte l�entusiasmo del-l�ambiente, che da anni attendevadi vedere la squadra a certi livel-li, ha alle spalle una società abba-stanza ambiziosa.

Il vulcanico presidente Rober-to Governi, dopo dodici giornatedi campionato (mentre scrivia-mo) ha deciso però di dare un ta-glio con il passato di gloria piùrecente, licenziando il tecnicoVirgilio Perra.

L�uomo che ha condotto laNuorese al successo nel torneo dieccellenza regionale, traghettan-dola nella serie superiore, con ri-sultati molto positivi, si è ritrova-to fuori dal gioco dopo due scon-fitte consecutive.

Alla base, si dice, nella Nuorosportiva, c�erano forti contrastitra l�allenatore di Elmas e l�expresidente del Torino.

Ma si sa nel calcio, quando lecose vanno male, giusto o sba-gliato che sia, a farne le spese èsempre l�allenatore.

La Nuorese ha cambiato la gui-da tecnica, Mario Petrone, manon le prospettive di chiudere intesta il campionato. La strada èancora lunga e i barbaricini de-vono vedersela con squadre ag-guerrite, tra le quali il Tritium, ilPalazzolo, Fanfulla e una grandedecaduta, il Como, che stanno ligomito a gomito nelle alte sferedella graduatoria.

Solo il campo ovviamente diràquanto la Nuorese, con il cambiotecnico, ci avrà guadagnato intermini di risultati e soprattuttodi spogliatoio.

Meno bella decisamente la si-tuazione di un�altra squadra iso-lana, che partiva con i favori del

pronostico: l�Alghero. Occupauna posizione di centro classifi-ca, lontana dalla vetta, ma nean-che troppo distante dalle zone piùcalde. Una squadra costruita pervincere, che invece patisce mol-te difficoltà.

Eppure più di qualcuno tra itecnici ha rimarcato come l�undi-ci algherese sia più forte dellapassata stagione. Misteri, talvol-ta, impossibili da valutare.

Resta il fatto che i dirigenti delsodalizio catalano, siano abba-stanza imbronciati per il cammi-

no finora percorso dalla squadra.I giocatori, sembra, dalle voci

che arrivano dalla città, non sa-rebbero troppo concentrati sul-l�impegno da mettere in campo.La società delusa minaccia piùcontrolli �notturni�e sanzioni.Come dire un�altra veste del cal-cio. Chi investe in una squadraper ottenere risultati e ambire aqualcosa di importante, si ritrovaa fare da� guardiano� dei gioca-tori che non rendono come ci siattendeva. Chissà quali sviluppiavrà la situazione nei prossimimesi. Anche a Villacidro, si regi-stra un cambio di guardia in pan-china. lira aria pesantina dalleparti del monte Linas.

Via il tecnico sindacalistaGiorgio Asuni, dentro GiancarloSibilia, vecchia conoscenza del-l�ambiente villacidrese. Comedire niente più orari sindacali, maimpegno costante e produttivoper uscire dalle sabbie mobili.

Altre realtà calcistiche isolanein cerca di gloria si trovano nelcampionato regionale di Eccel-lenza. Tra tutte spicca il Tempioche marcia a ritmo serrato e fa ilvuoto alle sue spalle.

I galletti vogliono ritornare su-

bito in serie D. la squadra di Mi-ster Gianni Addis sta vivendo unbel momento e le prospettive diraggiungere il traguardo dellapromozione sono sufficiente-mente praticabili.

Partita senza particolari pres-sioni societarie e ambientalicome nella passata stagione, ilTempio fa della tranquillità lasua grande forza.

Forse è questa la chiave dellaannata sportiva in corso.

Da Nativi, passando per Colet-ti, Borrotzu e Stocchino, l�orga-nico dei galluresi oltre che di tec-nica è formato anche dallo spiri-to di gruppo, dalla voglia di stareuniti, di giocare con la mentesgombra da assilli di qualsiasitipo. Su queste basi il futuro nonpuò che essere ottimistico.

Dietro i tempiesi, ci sono altresquadre che lottano con determi-nazione per gli stessi obiettivi.La sorpresa maggiore è rappre-sentata dal Tortolì.

Gli ogliastrini guidati da Seni-gagliesi non erano consideratialla vigilia tra i protagonisti deltorneo, ma nei fatti hanno finorasmentito tutti.

A Tortoli si respira aria da

�grande evento� calcistico, peruna promozione che sarebbe sto-rica. Ma lo stesso tecnico Seniga-gliesi, getta acqua sul fuoco delfacile entusiasmo.

Il campionato di eccellenza èancora lungo e duro e occorregiocare sempre con cuore e ani-ma. E poi ci sono gli avversari.

Tra questi il Budoni di Degor-tes. Altra realtà interessante delbacino orientale dell�isola. Conumiltà e sacrificio, la squadra hacostruito tassello dopo tassello,un piccolo castello di successi earmonia, andando, finora, oltre leaspettative iniziali. E� questo ilcalcio che vorremmo sempre ve-dere. Senza grilli e fronzoli, matenacia e piedi in terra.

E che dire del Tavolara, in queldi Olbia.

La formazione di GiuseppeLeggieri, è tra quelle in corsa perla vittoria finale.

Organico abbastanza competi-tivo, dai Rassu a Ferreli e Casu,ambiente sereno e un tecnico chesa il fatto suo in chiave tattica.

Non ci sarebbe da stupirsi se ilTavolara riuscisse nella volatafinale del torneo, a precedere tut-ti e staccare il biglietto per la se-rie D

E� un campionato bello da ve-dersi e abbastanza equilibrato.Per ora il Tempio è la degna regi-na, ma tutte le altre squadre nonsono affatto comprimarie.

Chi doveva fare stracci vecchidelle avversarie era il Castelsar-do, la cui società ha investito pa-recchio per vincere il campiona-to. Invece la formazione dappri-ma guidata da Luigi Alvardi e poidal subentrante Mario Silvetti, hadeluso le attese ed in questo mo-mento si trova lontano dal verti-ce della classifica.

E� sufficiente una dichiarazio-ne del Presidente Antonello Lo-renzoni ad inquadrare la situazio-ne.� Ad un terzo dall�inizio delcampionato si era prefissata unaverifica che non ha dato i risulta-ti sperati�. Si spera in Silvetti perinvertire la tendenza e riprenderea correre.

La Marcozzi punta alla conquista dello scudetto

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Cultura32 � DICEMBRE 2005

Via Barcellona 2 - 09124 Cagliarie-mail: [email protected] http:\\www.ilmessaggerosardo.regione.sardegna.it

VIDEOLINA SUL SATELLITE

satellite HOT BIRD 613 gradi est

frequenza 11137 Mhzpolarizzazione Orizzontalesymbol rate 27500 - fec 3/4

Morì a trentatrè anni, il 25 aprile del 1956, in una stanza d'albergodi Dublino dove si trovava in tournèe scritturato per il Festival of

Italian Opera al Gaiety Theatre - Le molte ipotesi sulle causedel decesso - Tormentato da un raffreddore temeva per la voce,

si fece visitare da un medico che gli prescrisse un'iniezionedi penicillina, farmaco al quale non sapeva di essere allergico

di Adriano Vargiu

Ricordo di Antonio Manca Serrabaritono cagliaritano

a cinquant'anni dalla scomparsa

Una morte improvvisa, re-pentina, unu corpu, fa pi-roettare la fantasia, fa

esplodere fantasiosi fuochi d�ar-tificio. Se poi arriva nel fioredegli anni, si fa fatica a com-prenderla. Era morto lontanodalla sua città, scritturato per ilFestival of Italian Opera alGaiety Theatre di Dublino. Al-l�improvviso, la falce della neramietitrice. Chi diceva infarto echi avvelenato per gelosia daqualche cantante che non sape-va neppure aprire bocca. Chi ic-tus, chi peritonite, chi mal distomaco e chi addirittura indi-gestione.

Ognuno aveva la sua verità: �Lo so io, te lo dico io. Du sciudeu, ti du nau deu. L�uomo cre-de a tutto quello che dicono glialtri.

La Nuova Sardegna riportò inprima pagina la notizia dellamorte, non una riga sui quoti-diani cagliaritani L�UnioneSarda e Il Quotidiano Sardo .Emilio �Ninni� Carta, giovanegiornalista dell�ANSA la comu-nicò al padre. Morti de fillu ndisciusciat su coru, Morte di fi-glio distrugge il cuore. Non èpossibile raccontare il doloreper la morte d�una propria cre-atura. Ci sono dolori che nonpassano mai. Così fu per il pa-dre, che per sopravvivere alvuoto creato dalla perdita delfiglio ne raccolse i costumi. Ilsuo primo costume di scena sel�era fatto confezionare dallesorelle Fontana, non per civet-teria o esibizionismo, ma per-ché era un perfezionista.

Raccolse gli spartiti � tutti ri-legati in marocchino, con scrit-te e fregi d�oro � i manifesti e lelocandine, le fotografie, i gior-nali che parlavano delle sue re-cite, la sua scatola del trucco epersino la cenere d�una sigaret-ta fumata per caso, poiché nonera un fumatore. Costruì il suo«nido di memorie» � per dirlacon Ruggiero Leoncavallo �dove però il dolore gli impedivadi entrare.

Il padre cercò anche e soprat-tutto di dare una risposta aimolti interrogativi estempora-nei. E la diede. Tormentato daun raffreddore, il giovane bari-tono temeva per la voce, avevapaura di non farcela a cantare.Si fece visitare da un medico, ilquale per tranquillizzarlo gliprescrisse un�iniezione di peni-cillina, allora largamente usata,toccasana per tutte le malattie.Non sapeva di essere allergicoalla penicillina. E proprio l�an-tibiotico gli sarebbe stato fata-le: shock anafilattico.

Diverse le conclusioni dellafidanzata del cantante. Per lei,nella morte del suo Toninoc�erano delle falle, a comincia-re dall�autopsia, che dicevapoco e nulla. Non se ne capaci-tava. Cercò di saperne tanto dapoter mettere fine alle troppeimprovvisate deduzioni. Co-s�era stato veramente a farlomorire? Cominciò a scavare,frugare, a spaccare il capello inquattro. Seppe così da alcuniartisti della stagione lirica chesi era trattato di un infarto ful-minante. Arrivato in albergo,Tonino depose le valigie nellastanza. Senza neppure aprirle,si diede una veloce rinfrescata,

quindi di corsa in teatro per leprove. E in teatro morì, durantele prove.

Per evitare la chiusura del te-atro, con la conseguente so-spensione o ritardo della stagio-ne lirica, fu deciso di traspor-tarlo in albergo, seduto sud�una sedia, in modo da farlosembrare vivo. Una messinsce-na senz�altro cinica per evitareperdite di denaro, mettendocosì un altro chiodo alla croce.Lo spettacolo non poteva esse-re interrotto.

Una simulazione simile aquella di Voltaire: appena mor-to, facendolo sembrare vivo, fuportato da religiosi disposti aseppellirlo in terra consacrata,fu vestito, imparruccato, inci-priato e messo a sedere in car-rozza, sorretto da un valletto.Al passaggio della carrozza,tutti lo acclamavano.

Due cantanti di quella tristestagione lirica, il tenore Anto-nio Galiè e il baritono PaoloSilveri � in dichiarazioni rila-sciate negli anni Sessanta (Ga-liè) e negli anni Ottanta (Silve-ri) � hanno sempre parlato dimorte improvvisa, avvenutanell�albergo dove alloggiavaquasi tutta la compagnia italia-na.

E i giornali di Dublino? Scris-sero quasi niente della mortedel baritono, senza azzardareipotesi sulla causa. Il quotidia-no The Irish Times del 26 apri-

le riportò la noti-zia della mortein prima pagina:«Italian singerdies in Dublin» ,Cantante italia-no muore a Du-blino. Il settima-nale cattoli-coThe Standarddel 4 maggio, ri-portò la cerimo-nia funebre, ce-lebrata nellachiesa di SanFrancesco inM e r c h a n t s �Quay: «Tributeto baritone» ,Tributo al bari-tono.

Antonio Man-ca aprì gli occhia Cagliari, il 16gennaio 1923,nel quartiere diVillanova, s �ap-pendiziu �e Bid-

danoa. Il padre lo registrò al-l�anagrafe con i nomi di Anto-nio Giuseppe Ricardo (con unac). Stessi nomi e grafia anche alfonte battesimale. In famiglia eper gli amici fu Tonino.

Crebbe in s�appendiziu degliorti e dei forni delle panettierepettegole e maliziose, panette-ras crastulas e trancheras. Nelquartiere degli inforna Cristi, isinforra Cristus: finita la legna,una panettiera, per poter conti-nuare la cottura del pane,avrebbe gettato nel forno uncrocifisso. Ahi, la leggenda!

Quando la madre morì, avevapoco più di dieci anni. Il ricor-do di lei, del suo sorriso che sistemperava in un arcobaleno,l�amore e l�affetto, la stima e lariconoscenza l�accompagnaro-no per tutta la sua breve esisten-za. Al cognome paterno aggiun-se quello materno, formando ilnome d�arte di Antonio MancaSerra.

S�iscrisse al ConservatorioStatale di Musica «Pierluigi daPalestrina», che aveva sede nel-l�ex Palazzo Civico, al n. 1 (n°6 nell�attuale numerazione civi-ca e non si capisce il perché)della piazza Palazzo, nel quar-tiere di Castello. Con grandedispiacere del padre, perchél�avrebbe voluto avvocato. Poiperò lo sostenne, seguendolonei sentieri delle emozioni, de-gli applausi, della celebrità.

«Voce di tenore», sentenziò

all�esame di ammissione, Rena-to Fasano, direttore del Conser-vatorio. Di diverso avviso glialtri insegnanti della commis-sione. Frequentò le scuole dicanto di Laura Pasini e MariaCapuana: due grandissime can-tanti e straordinarie insegnanti,che riuscirono a togliergli fuoriquello che neanche lui sapevadi avere.

Conseguì il diploma nel 1945,con il massimo dei voti. Prodro-mo di promesse, si perfezionò aRoma, frequentando i corsi dispecializzazione di canto liricodell�Accademia di Santa Ceci-lia, tenuti dai direttori d�orche-stra Giuseppe Morelli e UgoCatania.

Debuttò nel 1947, al TeatroMancinelli di Orvieto, nel-l�opera Il Trovatore, di Giusep-pe Verdi. Subito notato dal cri-tico del Messaggero di Roma:«Il baritono Antonio MancaSerra ha saputo in manieragrande conquistare il favore diun pubblico che per tradizione eper maturità lirica passa giusta-mente per esigente e severo.Francamente il Manca si è tro-vato a suoi agio a fianco deicolleghi, volevamo dire che nonè stato posto affatto in ombra eha potuto rivelare quelle chesono oggi le sue alte doti di can-tante, quelle che potranno esse-re le sue possibilità avvenire.

Ci ha dato infatti un Conte diLuna degno di figurare neimaggiori teatri, col canto impe-tuoso e sicuro, generosamenteofferto dalla sua evidente capa-cità, la quale, perfezionata dal-la professione, renderà il Man-ca un artista che farà certo par-lare di sé».

Forte di un laboratorio di can-to serissimo, capace di propor-re parti che spaziavano dal Set-tecento al Novecento, si avviòin un itinerario di successi, lun-go la strada del nomadismo ar-tistico, di teatro in teatro.

Nel suo desiderio di girare, hacantato dappertutto, anche neiteatri dell�estrema periferia.Quei teatri che per i cantanti co-stituivano una formidabile pa-lestra, dove s�imparava il me-stiere, si affinavano le tecniche,si sentiva e si ascoltava il respi-ro degli spettatori.

Per niente vanesio. Rassicu-rato, premiato, gratificato dalpubblico.

Una carriera affrontata conconcretezza e portata avanti in

maniera splendida. Una carrierabreve, ma da protagonista.Quando morì era solo agli inizi,chissà quanto avrebbe ancorapotuto dare.

In neppure dieci anni ha mo-strato una voce bellissima,chiara, incisiva, ricchezza diletture raffinate, di dettagliespressivi ed emozioni. Ha mo-strato gusto, musicalità, inten-sità d�interpretazione, talento.Ha dimostrato, nel suo «giova-nile ardore», di essere un bari-tono nato, un perfezionista in-stancabile, maniacale.

È passato cantando un reper-torio da gran voce. Compreso ilFidelio di Beethoven, che non èteatro e che per cantarlo biso-gna essere musicalissimi.

Nella sua voce che si estende-va per due ottave e nel suo can-to c�era se stesso.

Era qualcosa di nuovo nel pa-norama della lirica. Non imita-va nessuno, semmai gareggiavacon i mostri sacri di queglianni, ed erano tanti, italiani estranieri. Fatta la tara agli stere-otipi tanto cari al melodramma,si potrebbe anche dire che dicerto non aveva bisogno diaspirare all�eredità di altri bari-toni.

Ha cantato con tutti i grandidi allora: Beniamino Gigli, Gia-como Lauri Volpi, Gino Penno,Renzo Pigni, Gianni Poggi, Fer-ruccio Tagliavini, FrancescoAlbanese, Mario Del Monaco,Mario Filippeschi, Emilio Ma-rinescu, Vasco Campagnano,Ramon Vinay, Franco Corelli,Gino Sarri, Carlo Bergonzi,Gianni Raimondi, GiacintoPrandelli, Umberto Borsò,Achille Braschi, Maria Cani-glia, Magda Olivero, Ebe Sti-gnani, Maria Callas, Renata Te-baldi, Maria Pedrini, RosettaNoli, Adriana Guerrini, AldaNoni, Cesy Broggini, IolandaGardino, Rina Gigli, FiorellaCarmen Forti, Grazia Calaresu,Anna Di Stasio, Fernanda Ca-doni, Franca Sacchi, Stella Ro-man, Gabriella Tucci, MiriamPirazzini, Virginia Zeani, Anto-nietta Stella, Palmira VitaliMarini�

Ha inciso diverse opere, ri-proposte in questi ultimi anni �ad eccezione dell�Aida verdia-na (dischi Capitol) � in CD:Otello di Verdi (Paperback ope-ra, 2000), Il Trovatore di Verdi(Paperback opera, 2002), Fide-lio di Beethoven (Osteria,Olanda, 2002), Andrea Chénierdi Giordano (Paperback opera,2004), Famous Italian Barito-nes Of The Past (LebendigeVergangenheit, Austria, 2004),Samson et Dalila (Bongiovan-ni, 2005, peccato che il nomedel baritono non figuri nella co-pertina, assieme a quelli di Vi-nay e Stignani).

Qualche mese prima della suatragica fine, una casa discogra-fica di New York lo contattòper l�incisione di diverse opere.In partenza per Dublino, rice-vette il telegramma per cantareal Teatro alla Scala di Milano.Telegramma che il padre feceincorniciare, appendendolo nelsuo doloroso «nido di memo-rie».

Riposa a Cagliari, nel cimite-ro di Bonaria. Sulla sua tombanon mancano mai fiori freschi.