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Page 1: per la predisposizione del piano triennale 2019 / 2022 ex ... · Atto d’indirizzo per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione 1. INDICAZIONI GENERALI

IPSSA “NINO BERGESE” AttO d’INdIRIzzO dEl dIRIGENtE ScOlAStIcO PER lA PREdISPOSIzIONE dEl PIANO tRIENNAlE dEll’OffERtA fORmAtIvA

Segreteria e Presidenza: Via Giotto 10 – 16126 Genova – tel 010.6503862 E-mail: [email protected]

Genova, 20 settembre 2018

Al Collegio dei Docenti

e, p.c.

Alla Commissione POF

Al Consiglio d’Istituto

Ai Genitori degli studenti

Agli Studenti

Al personale ATA

Oggetto: Atto d’indirizzo del dirigente scolastico per la predisposizione del piano triennale

dell’offerta formativa 2019 / 2022 ex art.1, comma 14, legge n.107/2015.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

VISTA la legge n. 107 del 13.07.2015 (d’ora in poi: Legge), recante la “Riforma del sistema

nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”;

PRESO ATTO che l’art.1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che:

1) le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente

il triennio di riferimento, il piano triennale dell'offerta formativa (d’ora in poi: Piano);

2) il piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività

della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico;

3) il piano è approvato dal consiglio d’istituto;

4) esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i limiti

d’organico assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR;

5) una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale

unico dei dati della scuola;

CONSIDERATE le linee guida a suo tempo deliberate dal Consiglio di Istituto;

TENUTO CONTO delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà

istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle

associazioni dei genitori e degli studenti;

EMANA

ai sensi dell’art. 3 del DPR 275/99, così come novellato dall’art. 1 comma 14 della legge 13.7.2015, n.

107, il seguente

Atto d’indirizzo per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione

1. INDICAZIONI GENERALI

Le priorità, i traguardi e gli obiettivi individuati dal rapporto di autovalutazione (RAV) e il

conseguente piano di miglioramento di cui all’art.6, comma 1, del Decreto del Presidente della

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Repubblica 28.3.2013 n. 80 dovranno costituire parte integrante del Piano e punto di riferimento

costante per la sua elaborazione.

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è “il documento fondamentale costitutivo dell’identità

culturale e progettuale dell’Istituzione Scolastica” (art. 3 DPR 275/1999).

Esso raccoglie e rielabora, in un’articolazione progettuale condivisa, le finalità individuate dal

legislatore partendo dall’analisi di contesto, ricercando le opportunità di sviluppo, intercettando e

stimolando la domanda.

Nello specifico intende sostenere la crescita degli alunni favorendo l’acquisizione di conoscenze e la

costruzione di abilità concorrenti allo sviluppo di competenze professionali e di cittadinanza.

Le azioni progettuali, sempre coerenti col profilo educativo, culturale e professionale degli

ordinamenti, terranno in debita considerazione il rispetto di tempi e stili di apprendimento dei singoli

studenti al fine di eliminare le disuguaglianze socio-culturali e territoriali, prevenire e recuperare la

dispersione scolastica e il fenomeno dell’abbandono.

Ai sensi dell’art. 4 c. 1 DPR 275/99, il PTOF deve “concretizzare gli obiettivi nazionali in percorsi

funzionali alla realizzazione del diritto di apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni,

riconoscendo e valorizzando le diversità, promuovendo le potenzialità di ciascuno, adottando tutte le

iniziative utili al raggiungimento del successo formativo”, favorendo l’innovazione didattica e

l’autonomia di ricerca, l’accesso alla formazione permanente, la partecipazione attiva alla cittadinanza

e l’accesso al mondo del lavoro e a livelli più alti di istruzione e formazione. Risulta necessario

operare scelte pedagogiche e metodologiche, da inserire nel piano, adeguate al raggiungimento

dell’obiettivo principale del PTOF che rimane sempre il successo formativo degli studenti. Nel

concreto: partendo dall’analisi del P.E.Cu.P. e dai profili di uscita contenuti nelle linee guida si

dovranno individuare i percorsi formativi su cui impostare le attività didattiche delle varie classi in

un’ottica sempre più rivolta alla personalizzazione del curricolo e alla dimensione interdisciplinare

attribuendo particolare importanza alle nuove tecnologie e alle nuove metodologie di insegnamento /

apprendimento. L’innovazione didattica così definita risulta prioritaria nell’ambito della lotta alla

dispersione e all’insuccesso scolastico. Pare quindi opportuno avviare una riflessione approfondita

sulle discipline nell’ottica della costruzione del curricolo d’istituto, strutturato per competenze

declinate in abilità e conoscenze, e dell’individuazione di modalità condivise di verifica e valutazione.

Centrale sarà il ricorso alla progettazione per unità di apprendimento (UdA) interdisciplinari per la

certificazione delle competenze via via acquisite e la personalizzazione dei percorsi nonché il ricorso

alla didattica laboratoriale, all’uso del laboratori e degli ausili didattici. Auspicabile inoltre

l’introduzione di specifiche metodologia didattiche che facilitino la partecipazione degli studenti come

soggetti attivi del percorso di insegnamento / apprendimento e favoriscano nel contempo lo sviluppo

delle competenze di cittadinanza.

Al fine di realizzare una piena condivisione delle componenti dell’ISA sarà opportuno coinvolgere

maggiormente studenti e genitori nelle dinamiche degli organi collegiali, fatte salve le competenze

esclusive della componente docente, rendendoli parte attiva nei processi di miglioramento e ricercare

spazi e modalità di dialogo con le associazioni di genitori e studenti. Ultimo, ma non meno importante,

risulta il coinvolgimento attivo della componente ATA che è chiamata a condividere le finalità e a

collaborare per il pieno raggiungimento degli obiettivi fissati favorendo la realizzazione delle attività e

contribuendo al raggiungimento dei risultati in termini di efficienza ed efficacia dei servizi offerti.

Particolare cura dovrà essere dedicata al tema della comunicazione sia tra docenti e personale ATA, sia

con le famiglie e gli studenti.

L’ISA dovrà consolidare la sua presenza sul territorio, diventare soggetto attivo e sviluppare una

rete di relazioni con enti locali, mondo della cultura, della formazione e del lavoro. A tal proposito vale

la pena ricordare quanto contenuto nel profilo educativo, culturale e professionale (P.E.Cu.P.) dello

studente a conclusione dei percorsi di Istruzione Professionale del secondo ciclo del sistema educativo

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di istruzione e formazione (allegato A d.lgs. 61/2017): “L’integrazione con il territorio ed il mondo

produttivo non è solo un metodo di lavoro; è un fattore imprescindibile per l’elaborazione del Piano

triennale dell’offerta formativa. Gli strumenti per intrecciare la progettazione didattica con i piani di

sviluppo locali e le esigenze formative degli studenti sono quelli offerti dall’autonomia didattica e

organizzativa, arricchiti dalle opportunità e dagli strumenti previsti dalla legge 107 / 2015, per

superare gli stereotipi di un’interpretazione sequenziale del rapporto tra teoria e pratica e del primato

dei saperi teorici, promuovendo una chiave di lettura che valorizzi i diversi stili di apprendimento

degli studenti e offra risposte articolate alle domande del mondo del lavoro e delle professioni, tale da

far percepire i saperi appresi come utili, significativi e riconoscibili nel reale”. La scuola deve

diventare, così come già previsto nella direttiva 133/1996, “centro di vita culturale e sociale aperto al

territorio” mediante l’attivazione di iniziative formative, divulgative ed informative rivolte alla

municipalità di riferimento, la realizzazione di attività progettuali da svolgersi in sinergia con le realtà

culturali e produttive, la costituzione di “centri studio” su tematiche di interesse scocio-economico-

culturale di particolare rilevanza rispetto al territorio. Al fine di ampliare il raggio d’azione e di

moltiplicare le potenzialità operative, risulta essenziale perseguire la politica della costituzione di reti

di scuole per la realizzazione delle molte opportunità previste dall’art. 7 del DPR 275/99 tra le quali la

messa in comune delle risorse professionali, la realizzazione di corsi di formazione e aggiornamento,

l’approvvigionamento di beni e servizi. Fondamentale risulta il rapporto con il mondo aziendale e

professionale per la realizzazione dell’Alternanza Scuola Lavoro. Altrettanta importanza hanno le

convenzioni stipulate con enti pubblici e privati al fine di fornire alla nostra istituzione scolastica spazi

e strumenti idonei alla realizzazione delle attività previste in ordinamento e all’interno del PTOF. Tale

rapporto deve essere consolidato mediante la costituzione del Comitato Tecnico Scientifico, previsto

sia dal DPR 87 / 2010 sia dal d. lgs. 61/2017. Il CTS, al quale la norma attribuisce “funzioni consultive

e di proposta per l’organizzazione delle attività e degli insegnamenti di indirizzo e l’utilizzazione degli

spazi di autonomia e flessibilità”, costituisce l’anello di congiunzione tra il modo della scuola e quello

del lavoro facilitando la realizzazione di percorsi adeguati alla crescita culturale e professionale degli

studenti e favorendo il dialogo costruttivo ed un rapporto sinergico tra le due realtà.

Nel triennio di riferimento del PTOF sarà necessario considerare il processo di transizione causato

dalla progressiva attuazione del d.lgs 61/2017 che ridisegna l’istruzione professionale e prevede la

coesistenza di differenti fonti normative. Particolare attenzione dovrà essere riservata ai percorsi in

sussidiarietà tenendo in debito conto della mutata natura introdotta dal legislatori col d.lgs. 61/2017. Si

deve anche considerare che molte delle fonti secondarie devono ancora essere emanate e pertanto

saranno necessari continui adattamenti e perfezionamenti da inserire nelle revisioni annuali del

documento programmatico.

Nella realizzazione del PTOF è necessario individuare, alla luce del RAV, del conseguente piano di

miglioramento e delle indicazioni provenienti dal contesto territoriale, gli obiettivi formativi ritenuti

prioritari tra quelli elencati nel comma 7 dell’articolo unica della legge 107 / 2015 e svilupparli

esplicitamente e chiaramente utilizzando un linguaggio comprensibile all’utenza. Il ricorso ad un

linguaggio semplice e comprensibile è comunque auspicabile per l’intero documento attraverso il

quale l’ISA presenta all’utenza e al territorio il suo progetto culturale, i suoi obiettivi formativi, gli

ambiti di intervento, la sua organizzazione in un’ottica di successiva rendicontazione sociale. Si

dovranno rendere note le modalità attraverso le quali l’ISA intende garantire agli studenti la fruibilità

dei diritti e delle opportunità previste dalle diverse fonti normative

Per quanto riguarda le attività di recupero, i risultati dei test INVALSI hanno evidenziato una

eccessiva varianza all’interno delle classi. Si dovranno individuare modalità di intervento, auspicabile

il ricorso alle classi aperte, in modo da ridurre sensibilmente il dato. Oltre alle emergenze evidenziate

in Italiano e Matematica, i risultati degli scrutini finali hanno individuato criticità nella lingua Inglese e

in Matematica. Sarà opportuno quindi, sulla scorta dei dati disponibili, pianificare modalità e tempi di

attuazione degli interventi ricorrendo, se necessario, a quanto previsto dalla normativa vigente in tema

di flessibilità. Vale la pena, anche in questo caso, sondare la possibilità di sfruttare l’autonomia

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didattica per realizzare iniziative all’interno dell’orario scolastico anche alla luce di quanto contenuto

nel d.lgs. 62/2017.

2. AREE DI INTERVENTO

Nell’elaborazione del PTOF si dovranno trattare tutte le aree tematiche per le quali la normativa

vigente prevede specifici interventi nonché quelle ritenute qualificanti rispetto al progetto culturale

professionale dell’ISA al fine di favorire lo sviluppo progettuale anche in considerazione della

tipologia di utenza e del contesto territoriale.

Inculusione

Le politiche inclusive all’interno delle Istituzioni Scolastiche costituisco uno degli strumenti

privilegiati per la lotta alla dispersione scolastica e all’abbandono. Le azioni di quest’area sono rivolte

agli studenti con disabilità, con DSA e con BES.

Rispetto all’inclusione delle studentesse e degli studenti con disabilità risulta centrale il d.lgs. 66/2017

ed in particolare l’art. 8 che prevede l’inserimento nel PTOF del “Piano per l’inclusione” che

“definisce le modalità per l’utilizzo coordinato delle risorse, compresi il superamento delle barriere

architettoniche e l’individuazione di facilitatori del contesto di riferimento nonché per progettare e

programmare gli interventi di miglioramento dell’inclusione scolastica”. Ruolo strategico nella

definizione delle politiche inclusive deve avere il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione che deve avvalersi

a questo scopo della consulenza di studenti, genitori e delle associazioni di persone con disabilità

maggiormente rappresentative del territorio favorendo quel dialogo costruttivo e necessario tra tutte le

componenti aventi interesse nel campo dell’inclusione scolastica.

Analoga attenzione deve essere riservata alle studentesse ed agli studenti con DSA e BES prendendo a

riferimento la direttiva 27 dicembre 2012 (Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi

speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica) e la L 170 / 2010 (Norme in materia

di disturbi specifici dell’apprendimento in ambito scolastico)

Oltre alla definizione di attività specifiche rivolte alle studentesse e agli studenti, l’area della disabilità

dovrà prevedere adeguata descrizione degli strumenti dispensativi e compensativi adottati, delle risorse

strumentali necessarie per un reale godimento del diritto allo studio, l’individuazione degli spazi

necessari e la declinazione dei criteri di valutazione calibrati sui differenti bisogni speciali.

Integrazione degli studenti di origine straniera

La significativa presenza di studenti con origine straniera pone in primo piano il problema

dell’integrazione. Nel disegnare gli interventi strutturali e le opportunità progettuali in tale area, il

documento fondamentale di riferimento rimane la nota MIUR 19 febbraio 2014, n 4233 col la quale

sono state emanate le Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri. Potrebbe

essere utile definire anche procedure di accoglienza ed interventi specifici strutturati per facilitare

l’inserimento degli studenti di origine straniera e l’adeguato sostegno formativo.

Cittadinanza Democratica

Nell’ambito di quest’area si ritiene opportuno proseguire le attività progettuali finalizzate alla

partecipazione attiva alla cittadinanza con particolare riferimento alle istituzioni democratiche, ai diritti

universali dell’uomo e a tutte le questioni aperte nell’era della globalizzazione e delle migrazioni dalle

zone più depresse del pianeta. In quest’area trovano il loro naturale collocamento le iniziative di

educazione alle pari opportunità e di prevenzione alla violenza di genere.

Particolare attenzione dovrà essere rivolta ai fenomeni del bullismo e del cyber bullismo, sviluppando

azioni preventive ed individuando servizi di supporto. Le Linee di orientamento MIUR del 13 aprile

2015 suggeriscono alle istituzioni scolastiche di integrare l’offerta formativa con attività finalizzate al

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contrasto del fenomeno del bullismo e del cyber bullismo all’interno della programmazione delle

tematiche afferenti a cittadinanza e costituzione e di realizzare specifici moduli didattici sull’uso sicuro

della rete da parte degli studenti. Tali argomenti sono stati ripresi anche dalla legge 107/2015 e la

materia è oggetto della legge 71 / 2017. È previsto tra l’altro l’individuazione di un referente di istituto

per il bullismo e il cyber bullismo. Pare superfluo ricordare che ogni tipo di discriminazione deve

essere contrastato all’interno della nostra ISA.

Ai sensi dell’art.1 del D.L. 137 /2008 convertito dalla legge 169/2008, il PTOF dovrà contenere la

programmazione dell’insegnamento di cittadinanza e costituzione da realizzarsi prioritariamente

all’interno dell’are storico – sociale con il contributo essenziale di tutti i docenti. L’esplicitazione del

percorso quinquennale in termini di competenze acquisite declinate in abilità e conoscenze risulta

necessaria anche alla luce del c. 10 art. 16 del d.lgs. 62/2017 nell’ambito della nuova impostazione

dell’esame di stato: “il colloquio accerta altresì le conoscenze e le competenze maturate dal candidato

nell’ambito delle attività relative a <<cittadinanza e costituzione>>, fermo restando quanto previsto

all’art. 1 del decreto legge 137/2008, convertito con modificazioni dalla legge 169/2008 e recepiti nel

documento del consiglio di classe di cui al comma 1”.

Le attività di cittadinanza e costituzione devono essere finalizzate a sviluppare in tutti gli studenti

competenze e quindi comportamenti di “cittadinanza attiva” ispirati, tra gli altri, ai valori della

responsabilità, legalità, partecipazione e solidarietà. La conoscenza, la riflessione e il confronto attivo

con i principi costituzionali rappresentano un momento fondamentale per la crescita di queste

competenze negli studenti. Vale la pena ricordare che in tale ambito deve essere anche affrontato lo

studio dello statuto regionale ai sensi del c. 1 bis dell’art. 1 del citato decreto ed è auspicabile la

progettazione di iniziative finalizzate all’educazione alla cittadinanza europea.

Educazione alla salute e ad uno stile di vita sano

In quest’area sono inclusi tutti gli interventi curricolari ed extracurricolari finalizzati ai seguenti temi:

educazione alla salute, alla prevenzione delle tossicodipendenze, alla lotta all’abuso di farmaci e

sostanze per l’incremento artificiale delle prestazioni sportive (direttiva 292/1999);

riduzione dell’iniziazione al fumo, dell’abuso di alcol e promozione dell’uso di cibi e bevande

sane;

promozione di uno stile sano di vita con riferimento all’alimentazione e all’educazione fisica.

Di particolare interesse sono le seguenti fonti:

art. 1 comma 7 lettera g) legge 107/2015;

Linee guida per l’educazione alimentare 2015 emanate dal MIUR

Documento programmatico “Guadagnare Salute” D.P.C.M. 4 maggio 2007

Direttiva 292/1999

In quest’are trova il suo naturale inserimento la progettazione e programmazione del Centro Scolastico

Sportivo.

Orientamento

“Nelle politiche europee e nazionali per la realizzazione degli obiettivi e delle strategie di “Lisbona

2010” e di “Europa 2020”. l’orientamento lungo tutto il corso della vita è riconosciuto come diritto

permanente di ogni persona, che si esercita in forme e modalità diverse e specifiche a seconda dei

bisogni, dei contesti e delle situazioni”

L’orientamento non può più solo essere considerato come strumento per la gestione della transizione

tra ordini di scuola o tra scuola – istruzione superiore – lavoro ma deve essere considerato come un

percorso che faciliti lo sviluppo di quelle competenze necessarie per affrontare processi di scelta e di

decisione con l’obiettivo di promuovere l’occupabilità, la crescita economica e l’inclusione sociale.

Il D.L. 104/2013, convertito con modificazioni dalla L. 128/2013 agli articolo 8 e 8 bis prevede il

rafforzamento delle attività di orientamento per sostenere gli studenti nell’elaborazione di progetti

formativi e professionali rispondenti alle loro capacità ed aspettative anche attraverso collegamenti

stabili col territorio ed il rafforzamento delle attività di Alternanza Scuola Lavoro.

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L’orientamento, nella sua moderna accezione, costituisce una funzione centrale e strategica nella lotta

alla dispersione e all’insuccesso formativo degli studenti. Il sistema di Istruzione e Formazione risulta

essere centrale rispetto alle politiche orientative dei giovani. La scuola costituisce luogo privilegiato in

cui i giovani acquisiscono le competenze di base e trasversali per l’orientamento, necessarie a

sviluppare la propria identità, autonomia, decisione e progettualità. Senza queste competenze risulta

difficile impostare ulteriori processi di transizione, consulenza, di professionalizzazione, di

cambiamento, di successivi apprendimenti.

Alla luce di quanto esposto risulta necessario:

promuovere l’orientamento formativo che si realizza nel processo di insegnamento /

apprendimento delle singole discipline finalizzato oltre all’acquisizione delle specifiche

competenze anche allo sviluppo delle abilità trasversali meta cognitive e meta emozionali, delle

life – skill e delle competenze chiave di cittadinanza.

progettare attività di accompagnamento e consulenza orientativa, di sostegno alla progettualità

individuale, che si concretizzano in azioni rivolte all’accoglienza e ad abituare gli studenti a

monitorare il proprio percorso alla luce dei possibili sbocchi professionali e dei possibili percorsi

successivi e della situazione del mercato del lavoro e a individuare un progetto di vita concreto e

fattibile.

Nel concreto:

dovrà essere prestata particolare attenzione alle metodologie didattiche proposte;

dovrà essere ripensato l’orientamento in entrata in continuità col primo ciclo;

dovrà essere rafforzato l’orientamento alla scelta della curvatura per il triennio coinvolgendo anche

le famiglie che nel campo dell’orientamento svolgono un ruolo di rilievo e prima responsabilità;

dovranno essere messe in atto attività di accompagnamento, anche riferiti a gruppi di interesse, con

particolare riferimento al tutoraggio.

Nella fase di elaborazione del PTOF sarà utile fare costantemente riferimento alle linee guida nazionali

per l’orientamento permanente.

Internazionalizzazione

In quest’area, punto qualificante dell’offerta formativa come ormai tradizione pluriennale della nostra

ISA, si dovrà sostenere il rafforzamento curricolare della lingua inglese e la realizzazione di esperienze

CLIL in discipline non linguistiche in lingua inglese con particolare riferimento al quinto anno. Dovrà

essere sostenuta la progettazione in ambito Europeo (Erasmus+) ed internazionale favorendo le

mobilità di studenti e docenti e le esperienze di e-twinning. Stessa attenzione dovrà essere riservata

alle altre lingue straniere con particolare riferimento alle articolazioni e/o ambiti di carattere

specificatamente linguistico o nei quali le lingue svolgono una funzione qualificante e funzionale alla

professione.

Pare opportuno attivare iniziative per la preparazione degli studenti agli esami di certificazione

linguistica PET, DELF e DELE nonché il conseguimento delle stesse con priorità verso la

certificazione PET.

Alternanza Scuola Lavoro

L’alternanza Scuola Lavoro persegue la finalità di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità

di orientamento degli studenti. La programmazione dell’offerta dovrà essere rivolta indistintamente a

tutti gli studenti del secondo biennio e del quinto anno. Per le classi che svolgono percorsi triennali in

regime di sussidiarietà integrativa, la progettazione dovrà tenere conto di quanto previsto dalla

Formazione Professionale, Regione Liguria, in merito all’Alternanza Scuola Lavoro, con particolare

riferimento al coinvolgimento delle classi seconde. Nella progettazione del triennio si farà costante

riferimento al D. lgs. N 77 del 15 aprile 2005 e a quanto introdotto e novellato dalla L 107 / 2015.

Alla luce delle esperienze e delle buone pratiche emerse nel corso degli anni in differenti realtà

scolastiche, potrebbe essere interessante il ricorso a attività di impresa simulata o di impresa scolastica.

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Il progetto di alternanza deve poi comprendere iniziative di formazione in materia di tutele e sicurezza

nei luoghi di lavoro e fare riferimento alla partecipazione a convegni e congressi nonché a visite

aziendali.

Particolare rilievo dovrà essere data alla fase di individuazione dei soggetti coinvolti, a vario titolo,

nella realizzazione dell’Alternanza ed a quella della valutazione che dovrà consentire al Dirigente la

compilazione delle schede di valutazione delle strutture con le quali sono state stipulate convenzioni.

Si sottolinea che allo studente deve essere data la possibilità di esprimere una sua valutazione

sull’efficacia e la coerenza dei percorsi con il proprio indirizzo di studi.

Si raccomanda di tenere presente entrambe le finalità dei progetti di alternanza: se da un lato intendono

favorire l’inserimento nel mondo del lavoro, dall’altro devono avere funzione di orientamento anche in

vista della possibilità di proseguimento degli studi a livello superiore e dovrà avere le caratteristiche

già descritte per l’area orientamento.

Nella progettazione dell’impianto formativo dell’Alternanza, il gruppo di supporto terrà in debita

considerazione le linee guida emesse dal MIUR e non mancherà di porre adeguata cura nella stesura

dei singoli progetti formativi con particolare attenzione nei confronti degli studenti con Bisogni

Educativi Speciali. Saranno altresì individuate opportune strategie per gli studenti diversamente abili

individuando ambiti di applicazione che favoriscano il successivo inserimento nel mondo del lavoro.

Di fondamentale importanza, ai fini di una programmazione che risponda alle reali esigenze del

territorio e dell’utenza, è un efficiente raccordo tra scuola, territorio e mondo del lavoro. Non si può

prescindere da un’accurata ricognizione dei fabbisogni formativi locali per la quale sembra opportuno

fare riferimento ai poli tecnico professionali, agli Istituti Tecnici Superiori ed alle ricerche e rilevazioni

condotte da soggetti esterni alla scuola. Si dovranno sondare tutte le opportune forme di collaborazione

con altre ISA ed individuare le realtà con le quali sia opportuno siglare accordi o convenzioni.

Considerato il ruolo essenziale del CTS si potrà anche prevedere la realizzazione di CTS di rete o

filiera per meglio garantire il raccordo dell’ISA con il mondo del lavoro. Si raccomanda il ricorso alle

diverse tipologie proposte e si evidenzia, nell’ottica dell’Internazionalizzazione dell’Offerta Formativa,

di prevedere la possibilità di esperienze di stage all’estero. In fase di progettazione dei percorsi e al

fine dalla valutazione delle esperienze di stage è opportuno individuare le competenze sviluppate in

tali esperienze e le discipline di riferimento. Va da se che è necessario standardizzare le modulistiche

relative ed i criteri di valutazione affinché l’esperienza di ASL abbia un reale riscontro nel percorso

formativo di ciascuno studente.

Rientrano a pieno titolo in quest’area le attività, ormai consolidate, della nostra ISA di organizzazione

di banchetti e partecipazione a fiere e congressi che se da un lato permettono una reale esperienza di

attività lavorative nelle diverse articolazioni professionali, dall’altro consolidano il rapporto col

territorio e svolgono funzione orientativa sia in entrata sia in uscita. Altra esperienza da confermare

ulteriormente sviluppare e perfezionare è il “Bar Didattico” che nel fornire un utile servizio favorisce

le politiche di inclusione e permette esperienze protette di ASL per l’utenza con gravi problematiche.

Piano Nazionale Scuola Digitale

«Se l'obiettivo de nostro sistema educativo è sviluppare le competenze degli studenti, invece che

semplicemente trasmettere programmi di studio, allora il ruolo della didattica per competenze,

abilitata dalle competenze digitali, è fondamentale in quanto attiva processi cognitivi, promuove

dinamiche relazionali e induce consapevolezza. Il paradigma su cui lavorare è la didattica per

competenze intesa come progettazione che mette al centro trasversalità, condivisione e co-creazione, e

come azione didattica caratterizzata da esplorazione, esperienza, riflessione, autovalutazione,

monitoraggio e valutazione. Il primo passo è quindi fare tesoro delle opportunità offerte dalle

tecnologie digitali per affrontare una didattica per problemi e per progetti» (documento

programmatico MIUR)

L’uso delle nuove tecnologie nella didattica diventa centrale in una società sempre più permeata dalla

tecnologia e dalla nuove modalità di trasmissione delle informazioni. In quest’area devono essere

raccolte tutte le iniziative volte al rafforzamento della struttura, alla formazione dei docenti nonché alla

specializzazione degli studenti per un uso consapevole e responsabile della tecnologia informatica e

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delle sue svariate applicazioni. A puro titolo esemplificativo e non certo esaustivo, possono essere

considerati i corsi di preparazione alla certificazioni ECDL e la realizzazione di iniziative di

formazione a distanza necessarie per la piena realizzazione delle opportunità offerte dall’ISA nel

campo dell’Istruzione degli Adulti. Vale la pena approfondire la possibilità di istituire Un Test Center

per il rilascio di certificazioni ECDL.

Ruolo propulsivo e centrale dovrà essere riconosciuto all’Animatore Digitale che si affianca alle

strutture consolidate lavorando in particolare sui temi della formazione interna (stimolando la

formazione negli ambiti del PNSD anche attraverso momenti formativi aperti alle famiglie e ad altri

settori del territorio), del coinvolgimento della comunità scolastica (favorendo la partecipazione e il

protagonismo degli studenti nell'organizzazione di workshop e altre attività) e la creazione di soluzioni

innovative (individuando soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili, favorendo l'ingresso di

buone pratiche altrove sperimentate, promuovendo laboratori di coding per gli studenti).

Area della creatività

L’inserimento di quest’area nel PTOF è voluto dal d.lgs. 60 / 2017 recante norme sulla promozione

della cultura umanistica, sulla valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali e sul sostegno

della creatività. Tale scelta del legislatore si basa sulla filosofia pedagogica che per ottenere migliori

livelli di apprendimento bisogna far leva sull’emotività e che questa è attivata meglio coinvolgendo gli

studenti in attività creative e di fruizione artistica. Rientrano a pieno titolo in quest’are le esperienze di

laboratorio musicale e artistico già sperimentate dalla nostra ISA ma anche tutte le iniziative

curricolari che coniugano i contenuti professionali dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera

con le tradizioni culturali ed il patrimonio artistico e musicale del territorio.

Istruzione degli adulti

L’area si occupa di tutte le iniziative rivolte ad adulti e giovani adulti per consolidare la competenze di

base e professionali e per garantire un più alto livello di istruzione. In particolare armonizza

l’organizzazione alla necessaria flessibilità dell’impianto formativo e realizza reti tra scuole, centri di

formazione, enti locali e le organizzazioni del lavoro per sostenere la domanda, pianificare ed

ottimizzare gli interventi. Promuove, in collaborazione con le altre Istituzioni Scolastiche autonome

Percorsi in collaborazione con il CPIA relativi al raccordo tra il secondo periodo del primo livello ed il

primo periodo del secondo livello;

Attività di ricerca didattica finalizzata alla sperimentazione e messa a sistema di metodologie innovative che

prevedano tra l’altro l’utilizzo degli strumenti informatici e di comunicazione anche per la realizzazione

della formazione a distanza;

iniziative di istruzione per gli adulti e di formazione permanente rispondenti alle esigenze del territorio e

alla domanda del pubblico adulto con particolare riferimento alle fasce disagiate della popolazione.

Da non dimenticare l’esperienza di Villa Sauli Podestà che per la nostra ISA costituisce un’eccellenza

ed offre opportunità di realizzazione di significative attività in tutte le aree di intervento. Prima della

predisposizione del PTOF dovrà essere valutato il grado di interesse del territorio e sondate le reali

possibilità di gestione nel triennio di riferimento al fine di predisporre una progettazione di interventi,

anche impegnativi, ma di considerevole riscontro in termini di formazione culturale e professionale e

di relazione col territorio.

3. AMBIENTI DI APPRENDIMENTO

Al fine di raggiungere le priorità ed i traguardi individuati dal RAV, ci si è posti, tra gli obiettivi di

processo, di intervenire in modo significativo sull’ambiente di apprendimento. Si è deciso da una

parte di intervenire sulle strutture aggiornando ed implementando la dotazione di strumenti

multimediali e creando le condizioni per un uso diffuso e utile delle strutture laboratoriali, dall’altra

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di organizzare momenti di condivisione e relazione per migliorare il clima scolastico1. Sulla base degli

investimenti realizzati negli scorsi anni scolastici si ritiene utile implementare gradualmente le classi di

PC e videoproiettore o LIM, realizzare idonee strutture per lo sviluppo delle competenze in lingua

straniera, rafforzare le dotazioni hardware e software dei laboratori esistenti,.

L’implementazione delle attrezzature dei laboratori professionali cucina e sala-bar è requisito

fondamentale per il perseguimento dell’attività curricolare, infatti l’incremento del numero delle classi

necessita nuovi e adeguati spazi per le esercitazioni pratiche.

Per quanto riguarda l’aspetto relazionale, si auspica la presenza di attività progettuali che si sviluppino

favorendo, tra l’altro, la relazione, la collaborazione e la condivisione da parte degli studenti per

acquisire la consapevolezza di essere i principali artefici del percorso e corresponsabili del

raggiungimento dei risultati attesi.

Si ritiene opportuno considerare i suggerimenti raccolti negli incontri con le rappresentanze del mondo

della produzione. In particolare richiedono più attenzione nella scelta degli applicativi utilizzati nelle

materie di indirizzo nell’ottica di introdurre gli studenti alla conoscenza di quelli maggiormente

utilizzati nel mondo del lavoro e una maggiore cura nello sviluppo delle competenze trasversali al fine

di un proficuo inserimento in un ambiente professionale. A tal fine potrebbe essere di fondamentale

importanza il parere del Comitato Tecnico Scientifico.

4. VALUTAZIONE E SISTEMA QUALITÀ

La valutazione non può e non deve essere ridotta ad un esercizio moralistico, né ad un efficientismo

fine a sé stesso, con un significato quasi esclusivamente estetico, come se fosse un concorso di

bellezza: essa ha senso, è utile e necessaria come strumento di una strategia d’azione, che

presupponga risultati attesi da realizzare, e l’interesse a rendersi conto di fino a che punto, a seguito

delle azioni conseguentemente messe in atto, quei risultati sono stati raggiunti, per poterci ragionare

sopra2. L’autovalutazione risulta essere uno dei momenti più significativi della scuola in quanto

costituisce una riflessione corale sul raggiungimento o meno dei risultati attesi. È un atto dovuto nei

confronti dell’utenza in quanto, non dimentichiamolo, come istituzione eroghiamo dei servizi, rispetto

ai quali siamo tenuti alla rendicontazione. Si ritiene pertanto necessario che per tutti i progetti e le

attività previsti nel Piano, devono essere indicati i livelli di partenza sui quali si intende intervenire, i

risultati attesi al termine del triennio di riferimento, gli indicatori quantitativi e/o qualitativi utilizzati o

da utilizzare per rilevarli. Gli indicatori saranno di preferenza quantitativi, cioè espressi in grandezze

misurabili, ovvero qualitativi, cioè fondati su descrittori non ambigui di presenza / assenza di

fenomeni, qualità o comportamenti ed eventualmente della loro frequenza. Sarà poi opportuno

declinare i risultati attesi a breve periodo al fine di permettere un monitoraggio in itinere ed apportare

eventuali correzioni in corso di svolgimento.

Al fine di poter monitorare costantemente i risultati di apprendimento ed evidenziare le criticità è

opportuno sostenere tutte le iniziative di valutazione a partire dalle prove INVALSI che tra l’altro

permettono non solo di raccogliere dati significativi rispetto alle competenze disciplinari sviluppate in

Italiano, Matematica e Inglese ma forniscono anche informazioni preziose sul contesto in cui opera la

nostra ISA. Ultimo, ma non meno importante, risulta la strutturazione di test di ingresso, verifiche

intermedie e finali comuni con criteri di valutazione per competenze condivisi3.

5. RISORSE

Dotazione organica

1 RAV obiettivi di processo: ambiente di apprendimento.

2 Intervista al prof. Piero Romei a cura di Paola Tonna

3 RAV obiettivi di processo: Curricolo, progettazione e valutazione

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Per ciò che concerne i posti di organico, comuni e di sostegno, il fabbisogno per il triennio di

riferimento è definito sulla base di una previsione di mantenimento costante della dimensione attuale

della popolazione scolastica.

Il fabbisogno dell’organico di sostegno dovrà essere incrementato vista la numerosissima presenza di

alunni con certificazione 104, garantendo, almeno, 6 ore di sostegno ad alunno, fatti salve le necessità

aggiuntive per i casi in gravità.

E’ opportuno prevedere, ai sensi del d.lgs 61 / 2017 e tenuto conto di:

la complessità dell’ISA,

la presenza di numerosi laboratori,

La costante verifica delle procedure HCCP,

la necessità di provvedere ad acquisti e rifornimenti del magazzino,

l’indispensabilità del coordinamento del personale tecnico ed ITP,

l’attribuzione all’ISA di una dotazione organica B021, da assegnare all’Ufficio tecnico.

Per ciò che concerne i posti per il potenziamento dell’offerta formativa il fabbisogno sarà definito in

relazione ai progetti ed alle attività contenuti nel Piano, entro un limite massimo di 12 unità di cui una

di B021 da riservare al collaboratore con delega di sostituzione.

Per ciò che concerne i posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario il fabbisogno è definito

ai sensi del DPR 119 del 22 giugno 2009. Particolare attenzione dovrà essere riservata alla proiezione

del numero degli iscritti che terrà conto della progressione per scorrimento da una classe alla

successiva, dei dati storici relativi alle ripetenze e alle nuove iscrizioni. Sarà fatta un’attenta analisi

delle strutture di laboratorio, ivi comprese le aule speciali (aule LIM e laboratori di sala , cucina e

ricevimento, aule video, laboratorio linguistico, laboratori informatici), nonché delle esigenze

strutturali degli uffici di Dirigenza e di segreteria al fine di determinare la reale consistenza della

dotazione di Assistenti Tecnici necessari al funzionamento dell’ISA.

Da una attenta analisi delle strutture dovranno poi essere individuate le carenze strutturali con la chiara

indicazione delle priorità in termini di intervento.

6. ORGANIZZAZIONE

Per quel che concerne l’organizzazione didattica è opportuno esaminare le possibilità offerte dal DPR

275/99 e dal DPR 87 / 2010 e dal d. lgs. 61 / 2017 al fine di realizzare tutte le forme di flessibilità

necessarie al raggiungimento delle finalità del POF. Per la realizzazione del curriculum d’Istituto, in

relazione anche alle curvature individuate e alle necessarie integrazioni e rinforzi disciplinari, partendo

dalle esperienze pregresse, si può fare riferimento ad un’unità oraria inferiore ai 60’ ridistribuendo la

quota residuale su specifiche discipline e/o introducendone di nuove. Resta inteso che le variazioni

proposte devono essere in sintonia con le informazioni di contesto ed in stretto rapporto con le

competenze in uscita utili all’inserimento nel modo del lavoro o al proseguimento degli studi a livello

superiore.

Si richiama inoltre la possibilità di utilizzare:

l'articolazione modulare del monte orario annuale di ciascuna disciplina, ivi compresi attività e

insegnamenti interdisciplinari;

il potenziamento del tempo scolastico anche oltre i modelli e i quadri orari, nei limiti della

dotazione organica dell'autonomia di cui al comma 5, tenuto conto delle scelte degli studenti e

delle famiglie;

la programmazione plurisettimanale e flessibile dell'orario complessivo del curricolo e di

quello destinato alle singole discipline, anche mediante l'articolazione del gruppo della classe.

Il ricorso alla quota del “venti per cento” è auspicabile anche per la realizzazione di interventi di

recupero, consolidamento ed approfondimento in orario curricolare secondo il modello delle classi

aperte come anche suggerito dal d. lgs. 62 / 2017.

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Nell’ambito delle scelte organizzative risulta opportuno procedere in via preliminare ad un’analisi

funzionale al fine di identificare tutte le aree organizzative necessarie alle diverse attività previste,

specificandone le funzioni dopo avere eliminato eventuali ridondanze ed incoerenze. Il risultato di tale

processo sarà quindi formalizzato nella redazione del “funzionigramma” che individuale funzioni da

istituire e le relative competenze.

Dovranno essere previste, oltre alle figure dei collaboratori del dirigente previsti dal c. 5, art. 25 del

d.lgs. 165 / 2001 e dei coadiutori previsti dal c. 83 articolo unico legge 107 / 2015, le figure dei

coordinatori di dipartimento e di coordinatori di classe con funzioni di raccordo ai quali eventualmente

il dirigente, nell’esercizio delle sue prerogative, potrà delegare specifiche funzioni ; dovrà essere

prevista l’istituzione di dipartimenti per assi culturali, e la costituzione di apposite commissioni

finalizzate alla realizzazione di specifiche aree del POF. Sarà altresì prevista la funzione di referente di

commissione; dovrà essere prevista la costituzione del comitato tecnico-scientifico di cui ai DPR 87/10

e del d.lgs. 61 / 2017 ed indicata la struttura ritenuta più funzionale per lo stesso; dovrà essere previsto

il nucleo di autovalutazione e l’organo di supporto all’Alternanza Scuola Lavoro che coadiuvi il

Dirigente nella gestione diretta di questa sezione del curricolo. Particolare cura dovrà essere dedicata

alla individuazione delle aree di intervento ed alla tipologia delle funzioni strumentali previste dal

vigente CCNL

7. ULTERIORI SPECIFICHE

Nella convinzione che la qualità delle scuole si misuri con la qualità dell’insegnamento e considerato

che la formazione in servizio dei docenti di ruolo , nell’ambito della funzione docente, è obbligatoria,

permanente e strutturale, questa ISA provvederà a definire le attività di formazione coerenti con il

Piano dell’Offerta Formativa e con i risultati emersi dai piani di miglioramento sulle basi del piano

nazionale non appena questo sarà adottato con DM. Si auspica, nella sua definizione, la più ampia

partecipazione del Collegio.

Il Piano triennale dovrà contenere tutti gli accordi e le convenzioni stipulate con enti terzi al fine di

implementare l’Offerta Formativa dell’ISA. Sarà opportuno inoltre individuare preventivamente ambiti

e modalità di adesione a reti di scuole finalizzate a rispondere efficacemente a tutte le sollecitazioni

provenienti dal territorio o a realizzare esperienze progettuali significative e partecipare a bandi

dell’amministrazione o esterni.

Il Piano triennale dovrà altresì prevedere la possibilità di attivazione e/o partecipazione ad attività

progettuali coerenti col PTOF proposte dall’amministrazione o da altre realtà e che prevedono

finanziamenti o cofinanziamenti (esempio bandi PON etc)

Nel PTOF dovranno essere poi regolamentate tutte le procedure necessarie allo sviluppo dell’Offerta

Formativa. A titolo indicativo ma non esaustivo:

Criteri di valutazione condivisi

Modalità di attivazione dei passaggi tra IP e IeFP, modalità di riconoscimento dei crediti e di

certificazione

Regolamentazione degli Esami Integrativi e di Idoneità

Viaggi e visite di istruzione: procedura per definire le mete , la tipologia delle mete e la loro

connessione col curricolo, periodo di effettuazione, condizioni di svolgimento etc.

Il Collegio è tenuto ad analizzare con attenzione il presente atto di indirizzo in modo da assumere

deliberazioni rispondenti ai principi di efficacia, efficienza e trasparenza, necessari a garantire

la qualità del servizio scolastico e dell’azione formativa.

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Consapevole dell’impegno che i nuovi adempimenti comportano per il Collegio e della reale

professionalità con cui i Docenti assolvono da sempre ai propri doveri, e che fa la differenza, si

ringrazia per la competente e concreta collaborazione.

Il Dirigente Scolastico

Angelo Capizzi firmato digitalmente