PENSIERO FORTE Nell'epoca della censura militante il...

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LaVerìtà MKKCOI.KDI 29 GENNAIO 2020 21 PENSIERO FORTE Nell'epoca della censura militante il buonismo sta ammazzando l'arte L'infuocato pamphlet della filosofa Carole Talon-Hugon lancia l'allarme: «Nel mondo della creatività si è diffuso un virus chiamato politicamente corretto. E il valore delle opere passa in secondo piano» di FRANCESCO BORGONOVO Più che un pamphlet sul- l'arte, sembra un romanzo horror. I primi capitoli di L'arte sotto controllo. Nuova agenda sociale e censure mi- litanti (Johan & Levi edito- re) della filosofa francese Carole Talon-Hugon con- tengono un elenco di cen- sure che sembra non finire mai. La studiosa si concen- _tra su un arco di tempo piuttosto breve, diciamo gli ultimi due o tre anni, e gli episodi che riporta sono ag- ghiaccianti e numerosissi- mi. «Oggi i casi di censura, o di richiesta censura, sono in aumento», scrive. «La proposta di boicottare i film di Woody Allen, le con- testazioni contro una ras- segna di Roman Polanski, la richiesta di ritirare dalle sale cinematografiche I lo- veyou, daddy, di Louis C.K., quella di distruggere dipin- ti di Graham Ovenden e foto di Pierre Louys». Messi uno in fila all'altro, gli episodi risultano vera- mente spaventosi. C'è, ad esempio, quello riguardan- te Balthus: «Una petizione lanciata sotto l'hashtag #metoo reclama la rimozio- ne del dipinto di Balthus, Thérèse rèvant, sospetto di incitare alla pedofilia. E se il Metropolitan Museum di New York non cede», rac- conta la Talon-Hugon, «un'altra istituzione, il mu- seo Folkwang di Essen, ha Non si ricorre più alla mordacchia in nome del bene superiore dell 'umanità: ormai si stigmatizza tutto ciò che non è gradito alle minoranze rinunciato nel 2014 a espor- re le polaroid che Balthus aveva scattato alla fine della sua vita alla giovane model- la Anna». È andata anche peggio a un altro gigante della pittu- ra: «A Vienna, nel 2018, i poster di nudi di Egon Schiele (Uomo nudo seduto, 1910, e Ragazza con calze arancioni, 1914) che ne an- nunciavano la retrospettiva al Leopold Museum sono stati censurati con banner recanti la scritta: "Scusate, nonostante siano passati cent'anni il tema è sempre scandaloso"». A Manchester, invece, il Museum of Fine Arts ha deciso di togliere dalle pa- reti il quadro Hylas e le Ninfe (1896) di John Wil- liam Waterhouse, un capo- lavoro preraffaellita. Al suo posto è stata affissa una didascalia che recita: «Que- sto museo presenta il corpo delle donne in "forma pas- siva e decorativa" o come "femme fatale". Lasciamoci alle spalle questo vecchiu- me vittoriano! Il museo vi- ve in un mondo attraversa- to da problemi di gender, di etnia, di sessualità e di clas- se sociale che ci riguardano tutti. Come possono le ope- re d'arte parlarci in modo più contemporaneo e perti- nente?». Oggi si chiede la censura di film e di dipinti, di spet- tacoli teatrali, e ovviamente pure la letteratura non sfugge alla mannaia. Alla Columbia University di New York hanno tolto le Metamorfosi di Ovidio dal programma: contengono troppi stupri e rapimenti. La capanna dello Zio Tom di Harriet Beecher Stowe va messo al bando perché raz- zista. Ci sono persino casi allucinanti come quello del quadro Open Casket di Dana Schutz, risalente al 2016. Il dipinto raffigura il «volto tumefatto dell'adolescente afroamericano Emmett Till, vittima di un linciaggio nel 1955». Si tratta dunque di un'opera «socialmente impegnata» sul fronte del- l'antirazzismo, eppure al- cune associazioni di neri americani hanno chiesto al Whitney Museum di New York di rimuoverla. Moti- vo? La pittrice che l'ha rea- lizzata è bianca, dunque «non era legittimata a rap- presentare la sofferenza afroamericana». Potremmo continuare a lungo, ma il concetto è chia- ro. Mai come in questi ulti- mi anni la censura è tornata di moda. Assistiamo a un'ondata moralizzatrice che da un lato impone la mordacchia, dall'altro cau- sa un proliferare di mostre, eventi, rassegne e carrozzo- ni «socialmente impegna- ti». C'è la Carmen di Leo Muscato vista al Maggio fio- rentino del 2018, in cui il PERICOLOSI Asinistra, il dipinto di Egon Schiele Ragazza con calze arancioni, esposto al Leopold Museum di Vienna. Sopra, il capolavoro di Balthus Thérèse rèvant [Leopold Museum/The Metropolitan Museum of Art/Art Resource/ Scala, Florenz] finale è stato cambiato di modo che non fosse Don José a pugnalare Carmen ma lei a uccidere lui, così da prefigurare «la fine del do- minio sulle donne e la loro rivincita sugli uomini che le maltrattano». C'è l'edizione del festival teatrale d'Avi- gnone, sempre del 2018, de- dicata alla «trans-identità» e alla «costruzione sociale e culturale dei ruoli femmi- nili e maschili». Dalla Biennale di Venezia alla Frieze Art Fair di Lon- dra, dal riconoscimento ar- tistico Turner Prize a Mani- festa di Palermo, ovunque è un fiorire di spettacoli, esposizioni, romanzi e film dedicati ai migranti, al gen- der, alla «identità africa- na», ai trans, alle lotte fem- ministe contro il patriarca- to e via di questo passo. Censura da una parte, mo- ralismo dall'altra. Qualcuno potrebbe obiettare che, in realtà, l'i- dea di un'arte «etica» è sta- ta a lungo preponderante nella storia. Soltanto intor- no all'Ottocento si è comin- ciato a parlare di un'arte moderna indipendente dal- la morale. Stiamo tornando al passato, dunque? Non proprio, secondo Carole Talon-Hugon. Un tempo, spiega l'autrice, «l'arte fa- ceva parte di un program- ma morale generale». Si pensava, cioè, che dovesse promuovere la virtù e i valo- ri umani. Oggi, invece, «è meno forte la causa dell'u- manità in generale che non le cause particolari di grup- pi specifici che si incarica- no di difendere in maniera aggressiva un certo numero di opere, respingendo alcu- ne critiche». In buona sostanza, oggi la censura si esercita in nome della difesa delle mi- noranze, l'ondata moraliz- zatrice va di pari passo con le politiche dell'identità de- dicate proprio a questi gruppi specifici sempre in cerca di nuovi diritti e più visibilità. È un fenomeno che si verifica da qualche Pubblicità Legale laverita a rebathK it AZIENDA SANITARIA LOCALE LATINA Esito di gara - CIG 7868523E94 OGGETTO: Procedura aperta per l'affidamento del servizio antincendio e gestione dell'elisuperfi- cie ubicata presso il Presidio Ospedaliere S. Maria Goretti di Latina, per un periodo di anni quattro. Aggiudicatario: Elisicilia srl - PI/CF: 01189430885. Importo di aggiudicazione: 535.690,41 oltre iva. Informazioni su www.ausl.latina.it. Responsabile del Procedimento: Geom. Dante Ciotti. Ricorso: T.A.R. Lazio. Invio allaGUUE: 23/01/2020. IL DIRETTORE U.O.C, ing. Mauro Palmieri MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE CENTRO NAVALE FORMIA GUARDIA DI FINANZA ViaAppia Lato Napoli. 287/289 - 04023 Formia (LT) tei. 0771/1903623 - pec: [email protected] Bando di gara - CIG 8170064616 OGGETTO: Procedura ristretta per l'affidamento del ser- vizio di assistenza logistica in favore delle unità navali del Corpo e dei relativi equipaggi impiegati in attività operativa all'estero. Luogo di esecuzione. Bacino del Mediterraneo. Durata. 12 mesi. Valore, IVAesclusa. €. 2.000.000,00. Ter- mine ricezione offerte: 29/02/2020 ore 12,00. Atti di gara su http://www.gdf.gov.it. Invio alla GUUE 20/01/2020. IL CAPO UFFICIO AMMINISTRAZIONE ten. Col. Giovanni D'Onono De Meo decina d'anni, in realtà. Il grande critico letterario Harold Bloom, autore nel 1994 del Canone occidenta- le, parlava a questo proposi- to di «scuola del risenti- mento». Si riferiva agli ac- cademici secondo cui un'o- scura poetessa caraibica le- sbica ha lo stesso valore letterario di Shakespeare, in virtù della sua apparte- nenza a una minoranza o a una serie di minoranze. Bloom pensava ai critici secondo cui i canoni este- tici vanno demo- liti e sostituiti con criteri che hanno a che fare con l'appartenenza sociale. Il problema è che la tendenza che Bloom aveva notato a livello ac- cademico ormai ha tracimato e si è diffusa un po' ovunque nell'uni- verso artistico, producendo un significativo cam- bio di mentalità. Un tempo, infatti, a chi invocava la censura si rispon- deva solitamente rivendicando la libertà d'espres- sione dell'artista. Ora, invece, si op- pone «a un'accu- sa di immoralità un intento morale che non è stato compreso ma è ben presente». Tradotto, signifi- ca che gli artisti, per rispondere ai moraliz- zatori che vogliono castrar- li, si mettono sullo stesso piano dei censori. Non di- cono: «Lasciateci in pace, l'arte dev'essere libera». Di- cono piuttosto: «Non avete capito l'opera: se guardate bene, troverete che le istan- ze sociali sono presenti e e Oggi abbiamo dimenticato che dipinti, film e romanzi devono poggiare sulla loro potenza intrinseca prima di servire una causa rispondono alle vostre ri- chieste». Sempre più spesso, poi, censure e processi per im- "~ moralità si svolgono nell'a- rena mediatica: basta che un ignorante opinionista catodico a caso accusi un'o- pera di razzismo per scate- nare una bagarre senza fi- ne. "" II risultato è drammatico. Secondo la Talon-Hugon si sta avverando la profezia di Harold Bloom: «La preoc- cupazione artistica della forma, della messa in opera dei contenuti, dell'inven- ^ zione plastica, letteraria o teatrale passano in secondo piano». Si dimentica che «le opere devono poggiare sulla loro potenza intrinse- ca prima di servire una cau- sa». L'artista diviene una sorta di «ricercatore in scienze umane». Così l'arte muore, uccisa dal buoni- smo. <S RIPRODUZIONE RISERVATA

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LaVerìtà MKKCOI.KDI29 GENNAIO 2020 21

• PENSIERO FORTE

Nell'epoca della censura militanteil buonismo sta ammazzando l'arteL'infuocato pamphlet della filosofa Carole Talon-Hugon lancia l'allarme: «Nel mondo della creativitàsi è diffuso un virus chiamato politicamente corretto. E il valore delle opere passa in secondo piano»di FRANCESCO BORGONOVO

• Più che un pamphlet sul-l'arte, sembra un romanzohorror. I primi capitoli diL'arte sotto controllo. Nuovaagenda sociale e censure mi-litanti (Johan & Levi edito-re) della filosofa franceseCarole Talon-Hugon con-tengono un elenco di cen-sure che sembra non finiremai. La studiosa si concen-

_tra su un arco di tempopiuttosto breve, diciamo gliultimi due o tre anni, e gliepisodi che riporta sono ag-ghiaccianti e numerosissi-mi. «Oggi i casi di censura,o di richiesta censura, sonoin aumento», scrive. «Laproposta di boicottare ifilm di Woody Allen, le con-testazioni contro una ras-segna di Roman Polanski,la richiesta di ritirare dallesale cinematografiche I lo-veyou, daddy, di Louis C.K.,quella di distruggere dipin-ti di Graham Ovenden efoto di Pierre Louys».

Messi uno in fila all'altro,gli episodi risultano vera-mente spaventosi. C'è, adesempio, quello riguardan-te Balthus: «Una petizionelanciata sotto l'hashtag#metoo reclama la rimozio-ne del dipinto di Balthus,Thérèse rèvant, sospetto diincitare alla pedofilia. E seil Metropolitan Museum diNew York non cede», rac-conta la Talon-Hugon,«un'altra istituzione, il mu-seo Folkwang di Essen, ha

Non si ricorre piùalla mordacchiain nome del benesuperioredell 'umanità: ormaisi stigmatizza tuttociò che non è graditoalle minoranze

rinunciato nel 2014 a espor-re le polaroid che Balthusaveva scattato alla fine dellasua vita alla giovane model-la Anna».

È andata anche peggio aun altro gigante della pittu-ra: «A Vienna, nel 2018, iposter di nudi di EgonSchiele (Uomo nudo seduto,1910, e Ragazza con calzearancioni, 1914) che ne an-nunciavano la retrospettivaal Leopold Museum sonostati censurati con bannerrecanti la scritta: "Scusate,nonostante siano passaticent'anni il tema è semprescandaloso"».

A Manchester, invece, ilMuseum of Fine Arts hadeciso di togliere dalle pa-reti il quadro Hylas e leNinfe (1896) di John Wil-liam Waterhouse, un capo-lavoro preraffaellita. Al suoposto è stata affissa unadidascalia che recita: «Que-sto museo presenta il corpodelle donne in "forma pas-

siva e decorativa" o come"femme fatale". Lasciamocialle spalle questo vecchiu-me vittoriano! Il museo vi-ve in un mondo attraversa-to da problemi di gender, dietnia, di sessualità e di clas-se sociale che ci riguardanotutti. Come possono le ope-re d'arte parlarci in modopiù contemporaneo e perti-nente?».

Oggi si chiede la censuradi film e di dipinti, di spet-tacoli teatrali, e ovviamentepure la letteratura nonsfugge alla mannaia. AllaColumbia University diNew York hanno tolto leMetamorfosi di Ovidio dalprogramma: contengonotroppi stupri e rapimenti.La capanna dello Zio Tom diHarriet Beecher Stowe vamesso al bando perché raz-zista. Ci sono persino casiallucinanti come quello delquadro Open Casket di DanaSchutz, risalente al 2016. Ildipinto raffigura il «volto

tumefatto dell'adolescenteafroamericano EmmettTill, vittima di un linciaggionel 1955». Si tratta dunquedi un'opera «socialmenteimpegnata» sul fronte del-l'antirazzismo, eppure al-cune associazioni di neriamericani hanno chiesto alWhitney Museum di NewYork di rimuoverla. Moti-vo? La pittrice che l'ha rea-lizzata è bianca, dunque«non era legittimata a rap-presentare la sofferenzaafroamericana».

Potremmo continuare alungo, ma il concetto è chia-ro. Mai come in questi ulti-mi anni la censura è tornatadi moda. Assistiamo aun'ondata moralizzatriceche da un lato impone lamordacchia, dall'altro cau-sa un proliferare di mostre,eventi, rassegne e carrozzo-ni «socialmente impegna-ti». C'è la Carmen di LeoMuscato vista al Maggio fio-rentino del 2018, in cui il

PERICOLOSI A sinistra,il dipinto di Egon SchieleRagazza con calze arancioni,esposto al Leopold Museum diVienna. Sopra, il capolavoro diBalthus Thérèse rèvant[Leopold Museum/TheMetropolitan Museum of Art/ArtResource/ Scala, Florenz]

finale è stato cambiato dimodo che non fosse DonJosé a pugnalare Carmenma lei a uccidere lui, così daprefigurare «la fine del do-minio sulle donne e la lororivincita sugli uomini che lemaltrattano». C'è l'edizionedel festival teatrale d'Avi-gnone, sempre del 2018, de-dicata alla «trans-identità»e alla «costruzione sociale eculturale dei ruoli femmi-nili e maschili».

Dalla Biennale di Veneziaalla Frieze Art Fair di Lon-dra, dal riconoscimento ar-tistico Turner Prize a Mani-festa di Palermo, ovunque èun fiorire di spettacoli,esposizioni, romanzi e filmdedicati ai migranti, al gen-der, alla «identità africa-na», ai trans, alle lotte fem-ministe contro il patriarca-to e via di questo passo.Censura da una parte, mo-

ralismo dall'altra.Qualcuno po t rebbe

obiettare che, in realtà, l'i-dea di un'arte «etica» è sta-ta a lungo preponderantenella storia. Soltanto intor-no all'Ottocento si è comin-ciato a parlare di un'artemoderna indipendente dal-la morale. Stiamo tornandoal passato, dunque? Nonproprio, secondo CaroleTalon-Hugon. Un tempo,spiega l'autrice, «l'arte fa-ceva parte di un program-ma morale generale». Sipensava, cioè, che dovessepromuovere la virtù e i valo-ri umani. Oggi, invece, «èmeno forte la causa dell'u-manità in generale che nonle cause particolari di grup-pi specifici che si incarica-no di difendere in manieraaggressiva un certo numerodi opere, respingendo alcu-ne critiche».

In buona sostanza, oggila censura si esercita innome della difesa delle mi-noranze, l'ondata moraliz-zatrice va di pari passo conle politiche dell'identità de-dicate proprio a questigruppi specifici sempre incerca di nuovi diritti e piùvisibilità. È un fenomenoche si verifica da qualche

Pubblicità Legale

laverita a rebathK it

AZIENDA SANITARIALOCALE LATINA

Esito di gara - CIG 7868523E94OGGETTO: Procedura aperta per l'affidamentodel servizio antincendio e gestione dell'elisuperfi-cie ubicata presso il Presidio Ospedaliere S. MariaGoretti di Latina, per un periodo di anni quattro.Aggiudicatario: Elisicilia srl - PI/CF: 01189430885.Importo di aggiudicazione: € 535.690,41 oltre iva.Informazioni su www.ausl.latina.it. Responsabiledel Procedimento: Geom. Dante Ciotti. Ricorso:T.A.R. Lazio. Invio allaGUUE: 23/01/2020.

IL DIRETTORE U.O.C, ing. Mauro Palmieri

MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

CENTRO NAVALE FORMIAGUARDIA DI FINANZA

Via Appia Lato Napoli. 287/289 - 04023 Formia (LT)tei. 0771/1903623 - pec: [email protected]

Bando di gara - CIG 8170064616OGGETTO: Procedura ristretta per l'affidamento del ser-vizio di assistenza logistica in favore delle unità navali delCorpo e dei relativi equipaggi impiegati in attività operativaall'estero. Luogo di esecuzione. Bacino del Mediterraneo.Durata. 12 mesi. Valore, IVAesclusa. €. 2.000.000,00. Ter-mine ricezione offerte: 29/02/2020 ore 12,00. Atti di garasu http://www.gdf.gov.it. Invio alla GUUE 20/01/2020.

IL CAPO UFFICIO AMMINISTRAZIONE

ten. Col. Giovanni D'Onono De Meo

decina d'anni, in realtà. Ilgrande critico letterarioHarold Bloom, autore nel1994 del Canone occidenta-le, parlava a questo proposi-to di «scuola del risenti-mento». Si riferiva agli ac-cademici secondo cui un'o-scura poetessa caraibica le-sbica ha lo stesso valoreletterario di Shakespeare,in virtù della sua apparte-nenza a una minoranza o auna serie di minoranze.

Bloom pensava aicritici secondocui i canoni este-tici vanno demo-liti e sostituiti concriteri che hannoa che fare conl 'appartenenzasociale.

Il problema èche la tendenzache Bloom avevanotato a livello ac-cademico ormaiha tracimato e si èdiffusa un po'ovunque nell'uni-verso artistico,producendo unsignificativo cam-bio di mentalità.Un tempo, infatti,a chi invocava lacensura si rispon-deva solitamenterivendicando lalibertà d'espres-sione dell'artista.Ora, invece, si op-pone «a un'accu-sa di immoralitàun intento moraleche non è statocompreso ma èben presente».Tradotto, signifi-ca che gli artisti,

per rispondere ai moraliz-zatori che vogliono castrar-li, si mettono sullo stessopiano dei censori. Non di-cono: «Lasciateci in pace,l'arte dev'essere libera». Di-cono piuttosto: «Non avetecapito l'opera: se guardatebene, troverete che le istan-ze sociali sono presenti e e

Oggi abbiamodimenticatoche dipinti,

film e romanzidevono poggiaresulla loro potenzaintrinseca primadi servire una causa

rispondono alle vostre ri-chieste».

Sempre più spesso, poi,censure e processi per im- "~moralità si svolgono nell'a-rena mediatica: basta cheun ignorante opinionistacatodico a caso accusi un'o-pera di razzismo per scate-nare una bagarre senza fi-ne. • ""

II risultato è drammatico.Secondo la Talon-Hugon sista avverando la profezia diHarold Bloom: «La preoc-cupazione artistica dellaforma, della messa in operadei contenuti, dell'inven- ^zione plastica, letteraria oteatrale passano in secondopiano». Si dimentica che«le opere devono poggiaresulla loro potenza intrinse-ca prima di servire una cau-sa». L'artista diviene unasorta di «ricercatore inscienze umane». Così l'artemuore, uccisa dal buoni-smo.

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