Pensieri e Parole - Istituto di Istruzione Superiore ... · Visita guidata a Papa-sidero e Morano...

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In quest’ultimo periodo in Italia si sono succeduti scontri e cortei nelle prin- cipali città e capoluoghi. Quelli che hanno destato più scalpore si sono regi- strati nella Capitale. I mo- tivi di questi disordini sono vari, principalmente dovuti alla crisi politica e finan- ziaria. Gruppi di persone, i cosiddetti black block han- no dato il via ad azioni vio- lente, mentre altri cittadi- ni, gli indignati, si sono li- mitati a manifestazioni pacifiche. Queste proteste sono importanti perché rappresentano il punto di vista di una parte della popolazione italiana, ma le azioni violente non sono accettabili. I black block, responsabili di tali azioni, hanno esercitato violenza fisica su civili e forze dell’ordine, ma hanno anche puntato alla distruzione totale di ciò che incontra- vano sul loro cammino. Anche nel mondo della scuola sono sorte numero- se proteste contro le tanto AUTOGESTIONE ALL’I.I.S. DI CASTROLIBERO La contestazione un diritto dei cittadini Pensieri e Parole Redazione Responsabili Maria Pia Morrone Francesco Cirillo Giuseppina De Vico Angiolino Chiappetta Docenti Silvana Perri Ornella Siciliano Katia Mancino Pensieri e Parole Periodico di informa- zione e cultura Dirigente Scolastico Iolanda Maletta Istituto d’Istruzione Superiore Castrolibero Numero 1 Gennaio 2012 Da martedì 18 ottobre al 22 ottobre 2011 gli alunni dell' I.I.S. di Castrolibero sono stati impegnati nell' organizzazione e nella realizzazione dell' autogestione, decisa per protestare contro i tagli alla scuola e difendere il diritto allo studio. L’ autogestione consiste sostanzialmente nella formazione di corsi di didattica "alternativa" , infatti, gli alunni, come richiesto dalla Dirigente Scolastica Iolanda Maletta e dal Comitato Studentesco, hanno individuato degli argomenti di attualità su cui si sono documentati per sostenere in classe un dialogo costruttivo sull' argomento di volta in volta prescelto. Al termine dell’orario scolastico gli alunni hanno scritto una relazione nella quale sono stati riassunti brevemente gli argomen- ti trattati. Nel corso delle varie giornate gli alunni hanno potuto comprendere meglio e approfondire tematiche attuali che li riguardano da vicino. Alcuni argomenti trat- tati sono stati: la guerra e la pace, l' adolescenza, le riforme scolastiche e l' educa- zione ambientale. È stato inevitabile trattare queste tematiche poiché sono quelle che riempiono le pagine di cronaca giornalistica ma che spesso gli alunni non appro- fondiscono. Durante una giornata si è parlato dell’ambiente e delle sue trasformazio- ni, proponendo e discutendo sistemi e modalità per vivere in un mondo migliore, più pulito. Tutti gli alunni hanno discusso della (cont. p. 2) contestate riforme e con- tro i tagli inflitti all’istruzione. Spesso gli studenti sono scesi in piaz- za per difendere i loro di- ritti, ma molte volte non sono stati ascoltati dalle istituzioni. A mio parere le proteste possono risultare utili, ma non devono diven- tare azioni violente. Penso che si debba protestare in modo pacifico ma ben orga- nizzato, piuttosto che in modo violento, perché la violenza non rappresenta un mezzo accettabile per valorizzare i propri diritti. Ritengo infine ne- cessario che ognuno di noi abbia il diritto di difendere i propri ideali, ma senza ledere il diritto degli altri a pensarla in modo diverso. Pasquale Parrilla (IC Liceo) Disordini a Roma

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In quest’ultimo periodo in Italia si sono succeduti scontri e cortei nelle prin-cipali città e capoluoghi. Quelli che hanno destato più scalpore si sono regi-strati nella Capitale. I mo-tivi di questi disordini sono vari, principalmente dovuti alla crisi politica e finan-ziaria. Gruppi di persone, i cosiddetti black block han-no dato il via ad azioni vio-lente, mentre altri cittadi-ni, gli indignati, si sono li-mitati a manifestazioni pacifiche. Queste proteste

sono importanti perché rappresentano il punto di vista di una parte della popolazione italiana, ma le azioni violente non sono accettabili. I black block, responsabili di tali azioni, hanno esercitato violenza fisica su civili e forze dell’ordine, ma hanno anche puntato alla distruzione totale di ciò che incontra-vano sul loro cammino.

Anche nel mondo della scuola sono sorte numero-se proteste contro le tanto

AUTOGESTIONE ALL’I.I.S. DI CASTROLIBERO

La contestazione un diritto dei cittadini

Pensieri e Parole

Redazione Responsabili Maria Pia Morrone Francesco Cirillo Giuseppina De Vico Angiolino Chiappetta Docenti Silvana Perri Ornella Siciliano Katia Mancino

Pensieri e Parole Periodico di informa-

zione e cultura

Dirigente Scolastico

Iolanda Maletta

Istituto d’Istruzione Superiore Castrolibero

Numero 1 Gennaio 2012

Da martedì 18 ottobre al 22 ottobre 2011 gli alunni dell' I.I.S. di Castrolibero sono stati impegnati nell' organizzazione e nella realizzazione dell' autogestione, decisa per protestare contro i tagli alla scuola e difendere il diritto allo studio.

L’ autogestione consiste sostanzialmente nella formazione di corsi di didattica "alternativa" , infatti, gli alunni, come richiesto dalla Dirigente Scolastica Iolanda Maletta e dal Comitato Studentesco, hanno individuato degli argomenti di attualità su cui si sono documentati per sostenere in classe un dialogo costruttivo sull' argomento di volta in volta prescelto. Al termine dell’orario scolastico gli alunni hanno scritto una relazione nella quale sono stati riassunti brevemente gli argomen-ti trattati. Nel corso delle varie giornate gli alunni hanno potuto comprendere meglio e approfondire tematiche attuali che li riguardano da vicino. Alcuni argomenti trat-tati sono stati: la guerra e la pace, l' adolescenza, le riforme scolastiche e l' educa-zione ambientale. È stato inevitabile trattare queste tematiche poiché sono quelle che riempiono le pagine di cronaca giornalistica ma che spesso gli alunni non appro-fondiscono. Durante una giornata si è parlato dell’ambiente e delle sue trasformazio-ni, proponendo e discutendo sistemi e modalità per vivere in un mondo migliore, più pulito. Tutti gli alunni hanno discusso della (cont. p. 2)

contestate riforme e con-tro i tagli inflitti all’istruzione. Spesso gli studenti sono scesi in piaz-za per difendere i loro di-ritti, ma molte volte non sono stati ascoltati dalle istituzioni. A mio parere le proteste possono risultare utili, ma non devono diven-tare azioni violente. Penso che si debba protestare in modo pacifico ma ben orga-nizzato, piuttosto che in modo violento, perché la violenza non rappresenta un mezzo accettabile

per valorizzare i propri diritti. Ritengo infine ne-cessario che ognuno di noi abbia il diritto di difendere i propri ideali, ma senza ledere il diritto degli altri a pensarla in modo diverso.

Pasquale Parrilla (IC Liceo)

Disordini a Roma

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discarica sita in contrada Spizzirri, in prossimità della nostra scuola. L’ argomento ha suscitato molti dubbi e perplessità e la Dirigente Scolasti-ca ha invitato il sindaco di Castroli-bero, Orlando Greco. Il dibattito si è svolto nell’Aula Magna dell’Istituto; oltre al sindaco ha partecipato l’assessore ai Lavori pubblici, Fran-cesco Azzato. Numerosi i quesiti , anche pungenti, rivolti dagli studenti ai nostri amministratori i quali sono rimasti piacevolmente sorpresi dall’interesse e dall’attaccamento degli alunni al proprio territorio. Il sindaco ha infine invitato una rap-presentanza degli studenti a visitare la discarica. In un’altra mattinata il

dialogo si è incentrato principalmen-te su alcune domande che gli alunni stessi si sono posti : la guerra fa parte del patrimonio genetico dell'uomo? La pace può esistere se ci sono ancora disuguaglianze e dittatu-re? Ognuno ha sviluppato una sua risposta e dunque è stato possibile il confronto tra differenti opinioni. Inoltre si è parlato dei giovani, della nuova generazione e dell’adolescenza in generale. La mattinata si è conclu-sa con un “gioco”: disposti intorno a un tavolo costituito da banchi, ab-biamo raccontato esperienze perso-nali che ci hanno fatto maturare e in questo modo è stato possibile cono-scerci meglio e condividere emozioni

e scoperte. Un altro argomento trat-tato, che riguarda direttamente gli studenti, è stato quello relativo ai tagli del personale scolastico e al finanziamento delle scuole pubbliche, e private, previsti dalla riforma Gel-mini; effettivamente molti alunni , pur facendo parte della scuola, non conoscevano tali argomenti per cui è stato proficuo parlarne e capire co-me stia cambiando l' istituzione sco-lastica.

I cinque giorni di autogestione si sono conclusi nella palestra della scuola dove si è tenuto il torneo di pallavolo, organizzato dal Centro sportivo e dai docenti di Educazione

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ha suonato e cantato, seguito con piacere da giocatori, studenti tutor e spettatori, docenti accompagna-tori che non hanno perso l’occasione di partecipare allo spettacolo can-tando e ritmando la musica con le mani, soddisfatti per le attività svolte responsabilmente e seriamen-te e felici per il momento di gioia collettiva vissuto.

M. Teresa Panucci Carmela Perrotta (II C Liceo)

fisica: ogni classe aveva una sua squadra , composta da sei persone, che si è messa in gioco accompagna-ta dalle note di diverse canzoni e sostenuta dall’incitamento degli altri alunni. Il torneo si è diviso in due momenti: nelle prime ore scolastiche hanno partecipato tutte le classi prime e seconde dell’Istituto, suc-cessivamente le classi del triennio. Al termine di ambedue i tornei un gruppo di ragazzi ( la nostra band)

Giornata europea delle lingue IL 26 ottobre nella nostra scuola si è svolta la giornata europea delle lingue, finalizzata alla promozione di tutte le lingue europee e alla cono-scenza di nuove culture.

La prof.ssa Senatore e il prof. Chiappetta accoglievano gli alunni nell’auditorium della scuola spiegando loro il significato e l’importanza della giornata. Nella sala noi alunni aveva-mo allestito precedentemente degli stand dove si poteva trovare mate-riale specifico sulle lingue e informa-zioni sulle opportunità di studio e di lavoro offerte dall’Europa.

Sono stati svolti giochi di vario genere in diverse lingue, dall’italiano all’inglese, dal tedesco allo spagnolo e al francese, aventi come tema le olim-piadi che si terranno nel 2012 a Lon-dra.

La prima giornata si è svolta con la pre-senza delle scuole medie, la seconda e la terza giornata sono state dedicate agli alunni della nostra scuola.

Ai ragazzi veniva consegnata una sche-da , la quale veniva timbrata quando si riusciva a compiere un determinato gioco. Ogni alunno aveva trenta minuti per giocare e completare la propria scheda. Allo scadere del tempo, le schede venivano ritirate e raccolte in una scatola, infine si sorteggiava il vincitore al quale venivano consegnati premi graziosi e utili.

Sono stati giorni molto interessanti in cui noi ragazzi ci siamo divertiti tanto a far conoscere termini, espressioni e pensieri delle diverse culture.

Mario Francesco Fuoco—Chiara Gallo

Giulia Tenuta—Luigi Antonio Manna

Ilenia Cetraro (IV A Ragioneria)

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Visita guidata a Papa-sidero e Morano L’IIS di Castrolibero il giorno 20 ottobre ha organizzato per tutte le classi prime una visita guidata alla grotta del Romito di Papasidero e al vicino Museo dell’agricoltura e della pastorizia di Morano Calabro.

Papasidero Alle ore 8.14 eravamo tutti radunati davanti al cortile della scuola, curio-si e entusiasti di intraprendere il viaggio verso Papasidero. A 14 Km dal centro urbano sono state rinvenute testimonianze preistoriche di altissi-mo rilievo che permettono di docu-mentare la presenza dell’homo sa-piens in Calabria sin da 18.500 anni fa. Era il 1961 quando nella proprietà di Agostino Cersosimo venne intravi-sto qualcosa di interessante e la se-gnalazione giunse al responsabile del Museo di Castrovillari, Antonio Mi-glio. La grande scoperta fu affidata ad un archeologo di fama internazio-nale, Paolo Graziosi, e da allora gli scavi continuano ininterrottamente, sotto la direzione dell’esperto Fabio Martini. Il sito è ritenuto uno dei più importanti a livello europeo. Final-mente dopo un’ ora di attesa siamo partiti . Il viaggio è stato lungo e un po’ noioso, ma arrivati a destinazione abbiamo già capito che ne era valsa la pena, perché davanti a noi si è pre-sentato uno scenario davvero sugge-stivo, infatti abbiamo potuto ammira-re una grande vallata circondata da bellissime montagne verdeggianti. È il meraviglioso paesaggio del Parco del Pollino, in cui scorre il fiume Lao.

Una volta arrivati, siamo stati accolti da una guida con la quale siamo scesi lungo un sentiero che conduce alla grot-ta. Siamo giunti ai piedi del riparo che protegge la grotta. Il riparo si estende per 40 m, mentre la grotta è lunga cir-ca 20 m. Nel riparo siamo stati affasci-nati da un bellissimo scenario archeolo-gico: un graffito rappresentante un bovide (Bos Primigenius),

L’incisione, realizzata su un masso di due metri, è lunga 1, 20 cm e raffigura un toro preistorico. L’immagine è deci-samente realistica: si vedono nettamen-te le corna di profilo e i piedi fessura-ti , sono visibili anche delle pieghe all’altezza del collo. In base alla data-zione effettuata dagli esperti si può affermare che risale al Paleolitico su-periore. La guida ha precisato che il toro è stato riprodotto in movimento. Siamo rimasti meravigliati dalla preci-sione e dalla nettezza del tratto, rea-lizzato con un bulino. Il toro era una figura totemica, aveva cioè un forte valore simbolico per gli individui che frequentavano il sito. Tra il masso e la parte retrostante abbiamo osservato il calco della sepoltura di due individui interrati in coppia. Successivamente siamo entrati all’interno della grotta dove, grazie all’illuminazione artificiale, abbiamo osservato le trincee di scavo. La grotta è ricca di acqua e piena di stalattiti e stalagmiti: siamo rimasti a bocca aperta per la bellezza dell’ambiente, certo un po’ timorosi che qualcuna di quelle stalattiti ci ca-desse sulla testa. La guida ci ha detto che all’interno della grotta sono stati ritrovati frammenti di ceramica e ossi-diana risalenti a più di 4 mila anni fa e pertanto si può affermare che il sito fu abitato anche nel Neolitico.

La grotta del Romito, quindi, atte-sta la presenza dell’ homo sapiens in Calabria dal Paleolitico al Neolitico e fu intensamente abitata e fre-quentata. Usciti dalla grotta , ci siamo diretti al vicino Museo dove sono custoditi armi, attrezzi da lavoro, materiali d’uso litici e ossei e il calco dello scheletro di un ra-gazzo preistorico con il cranio fra-cassato da un macigno, rinvenuti nella grotta . Cinquant’anni di sco-perte incredibili hanno consentito di far luce su un passato antichissi-mo e altri studi e rinvenimenti po-trebbero svelare ulteriori, interes-santi storie.

Morano

Dopo la visita a Papasidero e alla Grotta del Romito ci siamo fermati a un punto ristoro per pranzare; finita la pausa pranzo ci siamo di-retti in pullman a Morano Calabro dove abbiamo visitato la chiesa dei Padri cappuccini, costruita tra il 1590 e il 1606. La guida ci ha spie-gata che al centro campeggia la tela raffigurante San Francesco d’Assisi che offre il cuore alla Madonna col Bambino, opera che fu realizzata da Ippolito Borghese, nato nel 1598 e morto nel 1627.

Più tardi siamo andati a visitare il Museo dell’agricoltura e della pa-storizia dove abbiamo visto stru-menti e attrezzi da lavoro usati nei secoli passati. Di particolare inte-resse ci è parsa la pigiatura dell’uva : essa avveniva calpestando l'uva a piedi nudi; tale operazione veniva eseguita o in tini di legno o in vasche in muratura, che normalmen-te erano alloggiate in piccole co-struzioni destinate a questo scopo,

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assai numerose nelle zone viticole del territorio. La pigiatura si svolgeva, solitamente, nell'ambito dei vigneti per evitare il costo del trasporto dell'uva ed anche, probabilmente, per sfuggire più facilmente al pagamento dell'imposta sui consumi. Come la coltivazione della vite, anche l'olivi-coltura non differiva nei suoi sistemi di lavorazione e conduzione da quanto veniva praticato altrove. La raccolta delle olive era, ed è tuttora, esegui-ta prevalentemente dalle donne. La molitura avveniva nei frantoi a tra-zione animale: erano l'asino o il mulo, bendati, a far girare la macina di pietra situata in una vasca in muratu-ra. A metà Ottocento i frantoi pre-senti a Morano Calabro erano dician-nove ed appartenevano alle famiglie che erano in possesso delle proprietà più estese. Abbiamo visto altri at-trezzi da lavoro, quali aratri di legno ed erpici metallici, oggetti di vita quotidiana del mondo contadino, come madie per impastare il pane , vasi per conservare gli alimenti, macchine da cucire con finalità differenti da quelle usuali: realizzare le scarpe per i componenti della famiglia. Possiamo dire che questo è stato un viaggio veramente istruttivo, ci ha insegnato molto, ci ha fatto apprezzare molte cose, tra cui i sacrifici che si faceva-no un tempo nel mondo contadino. Ci restano i ricordi di una bella giornata trascorsa insieme ai nostri professo-ri e la considerazione che un sem-plice panino ha tutto un altro sapore gustandolo seduti in una bella vallata dove la natura la fa da padrona.

Pierpaolo Campilongo

Matteo Rossetti (IA Geom.)

Calamità naturali o re-sponsabilità umana? Nel mese di novembre inizia la sta-gione delle piogge e del brutto tem-po. Anche stavolta la stagione delle piogge battenti è iniziata in modo eclatante. Le imponenti precipitazio-ni, le frane, le alluvioni e gli smotta-menti hanno causato numerose vitti-me e innumerevoli disastri. Or-

mai il mondo è cambiato e giorno per giorno ci accorgiamo di quanto la natu-ra sia diversa da un tempo. L’inquinamento e il conseguente surri-scaldamento atmosferico hanno modi-ficato l’andamento delle stagioni. Ol-tre all’ inquinamento, l’essere umano crea fattori di rischio idrogeologico. L ‘uomo ormai costruisce su terreni non edificabili e persino lungo il letto di fiumi e torrenti ignorando i danni che arreca alla natura e i disastri a cui potrebbe andare incontro. Sono infatti molti i casi di frane in zone argillose su cui si è costruito abusiva-mente. Nel mese di novembre, parte dell’Italia settentrionale prima e dell’Italia meridionale poi è stata de-vastata da fiumi di fango e detriti: case, chiese, aziende, coltivazioni, allevamenti sono stati travolti. L’ e-sondazione di fiumi e torrenti e gli smottamenti delle montagne hanno colpito la Liguria, la Toscana, la Sicilia e le province di Catanzaro e Crotone, provocando morti, feriti e tantissimi sfollati senza più un tetto. Quando non viene rispettata la natura può es-sere tremenda e può riprendersi i suoi spazi. L ’Italia è ormai un Paese in cui il dissesto idrogeologico avanza. Per fermarlo occorre mettere in sicurez-za i territori e prevenire i danni am-bientali rispettando la natura e, so-prattutto, la vita delle persone. Que-sti sono i valori importanti, non certo l’ingordigia, l’abusivismo, il disinteres-se, la corruzione.

Ilenia Cetraro (IV A Rag.)

Visita all’Expo dell’Energia Il giorno 13 ottobre 2011 la classe IC del Liceo Scientifico “S. Valentini” di Castrolibero è stata invitata dal Con-siglio Comunale di Rende a visitare la Fiera EXPO dell’Energia – 2011.

La Fiera è stata ubicata in C/da Lecco di Rende ed è stata allestita in tre grandi padiglioni che hanno ospitato più di 50 aziende che offrono prodot-ti relativi all’energia alternativa.

Partenza dall’Istituto alle ore 8,30 con servizio navetta ed arrivo in C/da Lecco alle ore 9,00.

Gli allievi del Liceo “Valentini” hanno partecipato attivamente allestendo un proprio stand, con il quale hanno avuto l’opportunità di presentare il loro “prototipo” di energia innovativa uni-tamente ai progetti studiati. Hanno anche fornito ai visitatori precise spiegazioni sugli obiettivi perseguiti. Noi alunni siamo stati entusiasti di essere protagonisti della fiera e il merito va alla didattica applicata dall’Istituto, particolarmente attenta a coinvolgere gli studenti in attività formative utili ed interessanti. Inol-tre, grazie anche alla presenza nell’Istituto di ampi e funzionali labo-ratori, ci è stato consentito di rea-lizzare nella pratica attività di studio affrontate teoricamente con i nostri insegnanti. Questo dimostra quanto l’offerta formativa del Liceo Scienti-fico “S. Valentini” affianca ad una programmazione tradizionale una vi-sione più moderna dell’insegnamento sensibilizzando, in tal senso, la men-talità dei suoi studenti e la loro attiva partecipazione.

La risposta degli allievi dell’Istituto ha chiaramente dimostrato la volontà di far emergere la Regione Calabria quale testimonial di aziende capaci di fronteggiare il confronto con le a-ziende produttrici del Nord Italia. La Fiera Calabria EXPO Energia 2011 ha destinato una prima giornata all’ inau-gurazione e tre giorni alla visita degli stand.

La cerimonia di inaugurazione, con tanto di taglio del nastro sulle note di Mameli, ha confermato l’unione del Sud con le prospettive del Nord.

Che non sia l’inizio di una nuova fron-tiera?

Maria Grazia Tedeschi (I C Liceo)

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Dentro la rete Internet sta conoscendo un’evoluzione, un salto di qualità. Nei decenni passati erano dei professionisti a produrre musica, giornali, video e articoli scien-tifici, oggi invece a produrre tutto ciò sono ragazzi e persone di qualsiasi età e spesso lo fanno senza alcun guadagno, solo per passione. Il web pullula di blog, una sorta di diari online a cui possono accedere tutti, anche chi non è molto bravo a smanettare su un computer. Sui blog si possono trovare articoli di ogni genere, idee, punti di vista che poi possono essere commentati dagli internauti.

Alcuni blog hanno avuto un successo tale da portare i loro curatori alla ri-balta delle cronache. Oltre ai blog vi sono anche i social network, mondi vir-tuali dove persone di tutte le età, ma per lo più giovani, pubblicano le loro foto e video. L’elemento che però ha decretato il successo dei social network è la possibilità di stringere nuove amicizie, di parlare con persone di paesi e culture differenti dalla pro-pria, di tenersi in contatto con ex com-pagni di scuola, ex colleghi di lavoro oppure amici di sempre. In Italia il social network preferito è facebook. È uno strumento molto utile che facilita le relazioni tra i giovani e che può na-scondere la timidezza.

Stiamo assistendo ad una evoluzione epocale che potrà generare numerosi cambiamenti nella società del futuro. Lo scambio di idee, la concorrenza, l’espressione facilitata contribuiranno a una società molto più ricca a livello culturale. Inoltre tanta gente ormai preferisce informarsi in Internet in quanto non ci sono censure e si rac-contano i fatti con maggior oggettività e maggior libertà. Purtroppo per ogni evoluzione ci sono anche aspetti nega-tivi. Internet infatti può presentare

delle insidie e dei pericoli per i più giovani che possono esser coinvolti in situazioni spiacevoli. D’altra parte esiste già una legislazione relativa a Internet forse servirebbero nuove disposizioni, ma senza esagerare ed evitando di censurare i siti con un diverso pensiero politico, come è accaduto per televisioni e giornali, sempre più controllati dai politici.

Luigi Antonio Manna (IV A Rag.)

Gli uomini che fecero il Risorgimento: i ritratti Il 17 marzo del 1861 si riunì a Torino il primo Parlamento dell’Italia unita. In quella data sorse il nostro Paese come Stato unitario. Prima di allora l’Italia era divisa in tanti Stati regio-nali. Ma tra il 1848 e il 1860 i pro-getti e le azioni per unire il Paese si diffusero e si moltiplicarono: sono infatti gli anni del Risorgimento. Mol-ti furono gli artefici dell’unità d’Italia. Tra essi vi era Giuseppe Mazzini che mostrò fiducia nei giova-ni e nelle capacità del popolo di crea-re uno Stato indipendente, libero, repubblicano e sovrano. All’ideale di Mazzini aderirono molti giovani di venti o trent’anni. Nelle città gli stu-denti, i commercianti, gli artigiani abbracciarono quelle idee. Anche un mito del Risorgimento come Garibaldi fu mazziniano. Alcuni seguaci di Maz-zini cercarono di far insorgere le popolazioni, come ad esempio i fra-telli Bandiera e Carlo Pisacane.

Ma a molti italiani sembrava difficile realizzare il programma mazziniano e così si volsero verso casa Savoia,

la dinastia regnante in Piemonte e Sardegna. Fu Camillo Benso conte di Cavour a dare una svolta al processo unitario: egli riuscì a porre

all’attenzione dell’Europa il problema italiano e ad avere il sostegno di Na-poleone III di Francia.

Disegni di Alessandro Sposato IV A-G

Nel 1859 scoppiò la seconda guerra d’indipendenza che vide i franco-piemontesi combattere contro gli au-striaci e sconfiggerli. Ma le popolazio-ni dell’Italia centrale impressero un’ulteriore svolta agli avvenimenti perché si ribellarono ai loro sovrani e chiesero l’annessione al Piemonte. Restava il regno meridionale. Allora il generale Garibaldi decise di liberare il Mezzogiorno con un’azione militare e popolare. Egli raccolse a Quarto, vicino a Genova, quasi mille volontari, il cui simbolo era la camicia rossa. I Mille giunsero a Marsala, in Sicilia, per liberare il Sud dal dominio borbo-nico. Tanta parte della popolazione accolse Garibaldi come un trionfato-re. Il generale risalì la Calabria e sconfisse i borbonici , mentre il re Vittorio Emanuele II attraversava le Marche. Il re e Garibaldi si incontra-rono a Teano, vicino a Caserta. Qui Garibaldi consegnò al re l’Italia meri-dionale. Di lì a poco si tenne un plebi-scito con cui il popolo approvava l’annessione al Piemonte. Il Parlamen-to di Torino proclamò il 17 marzo l’Italia unita. Nell’ anno appena tra-scorso abbiamo celebrato il 150^ an-niversario di quell’evento che creò la nostra nazione. Noi siamo un Paese libero e unito grazie al coraggio e agli ideali di tanti giovani che lottarono

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per lasciarci uno Stato unitario e so-vrano. In quei tempi fu composto il nostro inno, “ Fratelli d’Italia”, scritto da Goffredo Mameli e musicato da Mi-chele Novaro. Nell’inno essi celebraro-no l’amore verso la patria, nonché la storia e la cultura d’Italia. Noi oggi siamo chiamati a riscoprire la nostra storia comune, sentirci parte di una nazione, superare le difficoltà e guar-dare insieme al futuro.

Berlusconi ha dato le dimissioni Il giorno dell’incarico a Monti

Tutto il mondo ha commentato le di-missioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il Cavaliere è salito al Quirinale per rassegnare le dimissio-ni nelle mani del capo dello stato Gior-gio Napolitano.

A Berlusconi sono stati attribuiti i tanti mali che affliggono il nostro Pae-se e pertanto si spera che con il cam-bio della guardia la situazione economi-ca dell’Italia migliori. Il gesto del Ca-valiere ha aperto ufficialmente la crisi. Urla, cartelli e forse monetine contro il Premier dimissionario come fu per Craxi. È un capitolo di storia che si chiude, mentre un altro ne comincia: il professor Monti ha ricevuto da Napoli-tano l’incarico di formare il Governo. Certo è che alla riapertura dei mercati finanziari questa soluzione è stata ap-prezzata. E con sollecitudine è stato nominato un Premier con le caratteri-stiche del senatore a vita Mario Monti e il Governo è stato subito formato. Il Presidente del Consiglio ha avuto da subito ampia fiducia in Parlamento ot-tenendo il via libera di tutti i partiti politici ad eccezione della Lega. Alcu-ne incertezze hanno riguardato la lista dei ministri, ma non sono state giudi-cate tali da rappresentare un inciampo. Un ringraziamento particolare va rivol-to al nostro Presidente Napolitano che con saggezza e buon senso ha sostenu-

to e guidato il nostro Paese in un momento difficile, rappresentato dalla caduta del governo e dal conse-guente crollo della borsa.

Coesione e unità sono le parole ri-correnti nei discorsi tenuti dal Neopremier che sembrano di buon auspicio per il superamento dei pro-blemi attuali e per una evoluzione in positivo del nostro paese.

Secondo dati numerici, l’ormai ex Premier ha passato 3336 giorni da Presidente del Consiglio; solo Benito Mussolini , che restò alla guida del Paese 7572 giorni, e Giovanni Giolit-ti, al Governo per 3837 giorni, hanno retto le sorti dell’Italia più a lungo. È stata, invece, di 1283 giorni la dura-ta del Governo Berlusconi IV, prece-duto solo dal Governo Berlusconi II (1412 giorni). Al terzo posto si collo-ca il primo Governo Craxi (1093 gior-ni dal 1983 al 1986), seguito dal pri-mo Governo Prodi.

Auguri al Neopremier e buon lavoro!

Francesco Tenuta (I C Liceo)

Per non morire mai… A volte il destino gioca brutti scher-zi, agisce senza pietà, senza pudore; è come un antagonista difficile da sconfiggere. Travolge senza rispetto tutti coloro che si trovano ad intra-prendere questo strano e a volte crudele percorso chiamato vita, ine-vitabilmente deciso dalla sorte. Col-pisce uomini con una storia, con un nome, con dei sogni, con delle spe-ranze, con delle aspettative per il futuro che purtroppo rimangono rin-chiuse in una “gabbia” la cui chiave è ormai andata persa. Il destino modi-fica i progetti di una vita e modifica “vite costruite da progetti”, da dolo-ri che si rivelano essere ormai picco-le e fragili pedine di una scacchiera immensa, mossa da un’entità che le sovrasta e pone troppo presto la pa-rola FINE. Il nome di tutto ciò non può essere “tragedia” ma semplice-mente il raggiungimento di una meta prestabilita. Ed è proprio quel “pentagramma della vita” che ognuno di noi ha scritto, che bisogna

“pentagramma della vita” che ognu-no di noi ha scritto che bisogna “suonare” continuamente, perché tutto è vita, perché ognuno di noi deve “cogliere l’immensità e deve credere all’eternità”, deve vincere ogni avversità in nome di coloro che non ci sono più, perché la vita va avanti e non bisogna mai arrendersi, perché basta anche un semplice sorriso, un piccolo gesto, per torna-re a vedere i propri occhi brillare e osservare il mondo con gli occhi di un bambino; perché un vincitore è colui il quale non mollerà mai! Debora Aiello Giulia Aloia

Sara Chiarelli (III Bt Liceo)

Un omaggio a Sic

Non esistono mai parole adeguate quando una persona viene a manca-re. Marco è uno dei tanti che ci ha lasciato inseguendo e lottando per un sogno che portava dentro fin da bambino e che solo dopo tanti sacri-fici era riuscito a realizzare con successo. Nonostante ciò, nella sua carriera non sono mancate le docce fredde e i momenti difficili in cui sembrava impossibile trovare la via d’ uscita, ma proprio in quegli attimi il desiderio di diventare grande e di raggiungere l’ ambito trionfo nel mondo del moto GP gli dava la forza di uscirne vittorioso, di non mollare mai anche se le difficoltà erano grandi. Ad un giornalista che gli chiese se avesse paura di morire in un incidente Marco rispose di no perché riteneva che si vivesse più intensamente andando cinque minuti al massimo su una moto, di quanto non faccia certa gente in una vita intera. Capita a volte di morire per una propria passione. Il motociclismo ancora risente di questa grave per-dita non solo per il suo indescrivibi-le talento svanito, ma soprattutto per le sue qualità morali e umane. Marco era un ragazzo solare, diver-tente, un po’ burlone, la sua miglior qualità era senza dubbio la simpatia e la voglia di vivere che lo contrad-

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Feci subito il provino con lui e mi fece cantare Never Let You Go e Full Circle. Terminato il provino mi disse “Complimenti, sei nel cast di Io Canto”. Non potevo crederci! Mi misi a saltellare per tutti gli studi! Sem-bravo una matta! Così ritornammo felici a casa. Pensavo in continuazione a come sa-rebbe stata questa esperienza e mi chiedevo se sarei stata capace di “sopportarla.” Ad agosto arrivò una chiamata: la produzione aspetta tutti i ragazzi a Milano il 2 settembre, per due setti-mane di prove indimenticabili! Così è iniziata l'avventura ! Un'avventura nuova che ti stravolge la vita per tre mesi e ti fa vivere una vita sacrifi-cata, a metà, ma che viene ripagata dalle soddisfazioni! Nella seconda edizione di Io Canto (cioè la prima a cui ho partecipato) ho cantato in quasi tutte le puntate, sono entrata in finale e ho duettato con artisti fantastici! Il mio preferi-to in assoluto è stato James Blunt, un cantante inglese bravissimo e anche bellissimo. Cantare con lui è stata un'emozione indescrivibile. Poi Io Canto mi ha anche permesso di crescere in tutte le direzioni e di conoscere gente fantastica che non cancellerò mai dal mio cuore. Io Canto, inoltre, ha permesso solo a 13 ragazzi della trasmissione di fare un tour Nazionale di quattro tappe: Genova, Milano, Roma e Napo-li. È stata un'esperienza che mi ha consentito di crescere musicalmente e di conoscere meglio i miei compa-gni di viaggio, che ho ritrovato anche quest'anno nella terza edizione del programma. Anche per entrare in questa edi-zione noi “veterani” abbiamo dovuto superare dei provini a Milano. Ma noi ragazzi di Io Canto chi siamo? Noi siamo dei ragazzi semplici che si divertono e hanno a volte dei proble-mi, (come tutti gli adolescenti) che poi risolvono grazie all'aiuto di un amico/a. Devo ammettere che siamo una bella FAMIGLIA.

distingueva. Valentino Rossi, suo caro amico, lo ricorda come "quel piccolo Sic" che stava diventando grande, come il campione che è sempre stato e che rimarrà nel cuore di tutti. Il padre non voleva che lo si ricordasse con un minuto di silenzio bensì con un minuto di “casino”, voleva che tutte le moto si riunissero in pista a far romba-re i motori e far sentire il loro affetto verso Sic e verso tutte le persone che gli volevano bene. In che modo si può aiutare la madre, il padre e tutti i suoi parenti a superare questa tragedia che ha scosso milioni di persone appassionate di motociclismo e non solo? Per attenuare il dolore della famiglia e della ragazza di Sic uno dei tanti fan ha pubblicato su un sito che “morire non è niente "... Marco è solamente passato dall'altra parte come se fosse nascosto nella stanza accanto. “Lui è sempre lui e noi siamo sempre noi, chiamatelo con il nome che gli avete sempre dato, che vi è familiare, parlategli nello stesso modo affettuoso che avete sempre usa-to. Non cambiate tono di voce, non as-sumete un'aria solenne o triste, conti-nuate a ridere di quello che vi faceva ridere, quelle piccole cose che tanto vi piacevano. Pregate, sorridete, pensate! Il suo nome sia sempre la parola fami-liare di prima, pronunciatelo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza, la sua vita deve conservare tutto il si-gnificato che ha sempre avuto perché è una continuità che non si spezza e che va oltre la morte. Non è giusto che deb-ba svanire dai nostri pensieri e dalla nostra mente solo perché è fuori dalla nostra vista. Non è lontano, è dall'altra parte, proprio dietro l'angolo, un giorno ritroveremo il suo cuore, ritroveremo la sua tenerezza, la sua simpatia. Asciu-gate le lacrime e non piangete, se lo amate il suo sorriso sarà la vostra pa-ce.” Queste nobili e profonde parole ci hanno fatto comprendere che l’amore verso lo sport è ancora vivo e caloroso ed è bello sapere che la solidarietà tra le persone ancora esiste. Ora il paradiso ha un campione in più e non vi preoccupate se vedrete una nu-vola a forma di moto: è Sic che impen-na . ♥ . Benito Rocca Pietro Fiorita (3A Liceo)

—————————————— Io Canto un’esperienza fantastica È un'esperienza fantastica, che pochi hanno la fortuna di vivere. Io l'ho vissuta per caso, grazie ad un amico. Un giorno il mio “papino” Carmelo fece vedere un filmato in cui cantavo e suonavo il pianoforte al suo carissi-mo amico compositore Franco Fasa-no, che gli disse “perché non fai fare a tua figlia il provino per Io Canto?”. Papà dopo un po' di indecisione ac-cettò. Così ci mettemmo subito al lavoro! In studio registrammo la mia versione di The Climb (una delle mie canzoni pre-ferite) e due canzoni di Justin Bie-ber, chitarra e voce. Spedimmo im-mediatamente il provino! I giorni passavano ed io fantasticavo sulla bellissima esperienza che avrei potuto vivere a Milano con altri ra-gazzi che hanno la mia stessa passio-ne. Finalmente, dopo un mese arrivò la chiamata tanto attesa: il provino era stato fissato il 25 maggio a Roma, negli studi Mediaset di Via Tiburtina. Feci i salti di gioia e impaziente pre-parai solamente 10 canzoni. Quel giorno arrivò subito. Feci il pri-mo provino con uno degli autori del programma: Fabrizio Berlincioni che mi chiese di fargli sentire tre canzo-ni: Luce, The Climb e Never Let You Go. Avevo portato solo canzoni poco famose, così lui mi disse “ A Io Canto si cantano canzoni famose” ed io ri-masi un po' delusa. Ma poi aggiunse “Però voglio farti vedere da Roberto”. Il “Roberto” di cui lui parlava è Ro-berto Cenci, il regista e creatore del programma.

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Ma negli studi come avvengono i pre-parativi per la diretta? Innanzitutto, abbiamo tre giorni di prove, un po' con i nostri vocal coach Luca Pitteri e Moreno Ferrara, e un po' in studio con l'orchestra del Maestro Pica, composta dai più bravi musicisti in Italia, e con Roberto Cenci. In studio, mentre noi cantiamo, si organizzano anche la grafica e la coreografia delle luci, curata da “Lucifero”. Tra una can-zone e l'altra, Roberto ci fa sempre ridere con le sue battute, principal-mente rivolte al Maestro Pica, e con i suoi ricatti alla Regia. Il giorno della diretta è decisamente frenetico: truccatori, parrucchieri e costumisti lavorano per il look di noi ragazzi, degli ospiti e di Gerry, il con-duttore del programma! Anche la diretta è frenetica e impre-vedibile: la scaletta può cambiare da un momento all'altro e non sempre tutti riescono ad esibirsi. Dopo la diretta, però, ci si rilassa e si torna in albergo. E noi lì cosa faccia-mo? Dormiamo? Ma no! Stiamo a scher-zare fino alle quattro del mattino! Ma noi ragazzi come gestiamo que-sta “cosa” nei nostri rapporti con gli altri? Io, sinceramente, amo parlare di que-sta avventura musicale, non per vantar-mi, ma per raccontare alle persone com'è Io Canto dietro le quinte e di quanto sia fantastico il programma. Con gli amici sono sempre la stessa, anzi ho anche meno paura di mostrare la mia pazza personalità. Tutti gli altri ragazzi credo facciano lo stesso, tranne qualcuno (non faccio nomi) che crede di essere arrivato. Mi auguro, con il contributo di quanti mi conoscono, di poter raggiungere in finale buoni risultati, così da arrivare al traguardo tanto desiderato. Spero che i miei compagni di viaggio portino nel cuore questi mesi fantastici e non dimentichino mai tutti i sacrifici e tutto il divertimento di questa espe-rienza magica. Alessia Labate (I C Liceo)

Il film Per favore non mordermi sul collo

È un film di Roman Polanski con Jack MacGowran, Roman Polanski (nel triplo ruolo di attore principale, sce-neggiatore e regista), Alfie Bass e SharonTate (successivamente mo-glie di Polanski). È stato girato nel Regno Unito nel 1967.

Il film inizia con l’arrivo del profes-sor Abronsius (Jack MacGouwran) e del suo goffo assistente Alfred ( Roman Polanski) nella locanda di Shagal (Alfie Bass). La prima cosa che notano nella locanda è la presen-za dell’aglio, il particolare li inso-spettisce, ma tutto diventa chiaro quando Sarah, la figlia minore di Shagal di cui Alfred si è perduta-mente innamorato, viene rapita dal conte Von Krolock e Shagal si tra-sforma in un vampiro. Alfred e il professor Abronsius approfondisco-no gli studi sul vampirismo, il vero motivo del loro viaggio in Transilva-nia, e decidono di partire per rag-giungere il castello del conte Von Krolock (Ferdy Mayne) e salvare la bella Sarah. Polanski con gag esila-ranti ci ripropone la leggenda del vampirismo senza tralasciare niente! La trama è interessante, arricchita da personaggi fantasiosi, caratte-rizzati da personalità ben definite. Nel film la presenza dei dialoghi è ridotta al minimo, di rado infatti si sentirà parlare Alfred o Sarah. Da non perdere l’eccezionale colonna sonora diretta da Krysztof Komeda e le inquadrature dei paesaggi inne-vati.

Simone Senatore (II A Geom.)

VIDEOGIOGHI: UNA NUOVA PASSIONE PER GIOVANI E ADULTI I videogames rappresentano uno dei passatempi preferiti da molti giovani che spesso trascorrono i loro momenti di svago davanti alle console.

L’entusiasmo verso i videogames cattu-ra anche gli adulti che, nonostante la loro età e gli impegni lavorativi, si ap-passionano a questo genere di diverti-mento. Infatti non è raro veder perso-ne di qualunque fascia di età e sesso partecipare alla presentazione di nuovi videogiochi e acquistare i prodotti con l’intento dichiarato di fare un regalo ad un nipote o ad un figlio, nascondendo così la loro passione. Dopo l'annuncio ufficiale della pubblicazione del video-game Grand Theft Auto V si è creata una grande attesa tra gli amanti del videogioco. Presumibilmente i personag-gi di questo videogioco saranno tre; si dice che in questo capitolo ritorneran-no i militari con i loro fantastici fucili d’assalto e i loro bellissimi camion da trasporto truppe. Considerando quanto accaduto con i precedenti videogiochi, il nuovo prodotto farà registrare il re-cord degli incassi Ma a proposito di militari, sono usciti da poco tempo i due fantastici videogiochi di guerra BATTLEFIELD 3 e CALL OF DUTY MODERN WARFARE che utilizzano la tecnologia in 3D e altre tecniche mol-to innovative. I soldati infatti imitano alla perfezione i passi delle persone quando scivolano, quando corrono, quan-do scavalcano muretti o altro. E tutto questo grazie a delle tute speciali. Nel corso del 2012 usciranno molti videoga-

mes,(come mostrato allo stand dell’ E3 2011) e anche nuovi tipi di piattaforme.

Francesco Bruni (I C Liceo)

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