Pensieri e Parole · 2013-07-04 · È sbagliato pensare che tutto possa essere risolto con un...
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Lavoro e pensione Nel gran parlare di pensioni non si affronta con la necessaria profondità una
questione importante per la vita delle persone e per l'intera società. Il
prolungamento della vita lavorativa rischia di causare grandi difficoltà
individuali, oltre a generare organizzazioni del lavoro poco efficienti.
È sbagliato pensare che tutto possa essere risolto con un tratto di penna,
facendo slittare in avanti di qualche anno l'età della pensione. Infatti,
malgrado le scoperte della medicina e il miglioramento degli stili di vita, non
esiste l'elisir di giovinezza e con l'età le capacità fisiche e mentali
inesorabilmente declinano. Quindi, con l'aumentare del numero di lavoratori
maturi, dovrebbero anche moltiplicarsi le forme di lavoro flessibile,
garantendo un' uscita soft dal mondo produttivo. Oggi la grande maggioranza
dei neo-pensionati passa da un lavoro più o meno simile a quello che svolgeva
quando aveva quarant'anni alla totale assenza di lavoro.
Ciò è irragionevole e poco efficiente. Si potrebbero invece generalizzare forme
miste di lavoro-pensione. Ad esempio, un insegnante potrebbe trascorrere i suoi
ultimi anni di lavoro (fra i 65 e i 70 anni) percependo metà pensione e metà
stipendio, con un orario di insegnamento dimezzato, (continua a pag. 2)
Riflessioni di un adolescente sulla politica L’ adolescenza è l’età della spensieratezza, ma anche della responsabilità e
della presa di coscienza di nuove realtà, di nuovi interessi che prima si
pensava facessero parte solo del “ mondo dei grandi “. Tecnologia, ricerca
scientifica, economia e anche politica non sono più soltanto delle parole dal
significato incomprensibile e argomenti noiosi o poco interessanti, tutt’altro!
In modo particolare credo che nessuno di noi ragazzi possa rimanere
indifferente (soprattutto in questo momento) di fronte alla politica.
Si sente parlare di crisi finanziaria ed economica che trascina la politica e
che la fa fallire. Allora un ragazzo come me incomincia a chiedersi che vuol
dire tutto questo, come possa mai accadere che la nostra classe dirigente
non abbia più le risposte giuste ai nostri problemi, perché la politica fallisce?
Per far crescere economicamente un Paese, per offrire delle prospettive
lavorative ai giovani e a tutte le persone in cerca di occupazione, per
garantire equità e pari opportunità per tutti, sono necessarie risposte e
manovre politiche. Sono i politici a doversi far carico della risoluzione di
questi e molti altri problemi economici, sociali, culturali e formativi di una
nazione. Oggi , invece, tutte queste risposte la politica non sa più darle e non
sa farlo ormai da tanto tempo. Perché? Forse perché si è perso di vista il
bene comune, l’interesse collettivo e si guarda solo a quello privato e del
singolo. (continua a pag. 2)
Pensieri e Parole
Periodico di informazione e
cultura
dell’ I.I.S. Castrolibero
Dirigente Scolastico
Iolanda Maletta
Redaz i one
Responsab i l i
Mar ia P i a Morro ne
Francesco C i r i l l o
G i u sepp i na DeV i c o
Ang i o l i n o Ch i appet ta Docent i
S i l vana Per r i
Orne l l a S i c i l i a no
Kat i a Manc i no
Pao l o Cr i s t i a n i
F rancesca E l i a
Lu i g i D ’Ac r i
L u i g i na B l a s i
ATTUALITA’
Pensieri e Parole
Istituto d’Istruzione Superiore Castrolibero
Numero 2 Giugno 2012
Lavoro e pensione (continua da pag. 1)
Pensieri e Parole Pagina 2
magari concentrato su tre giornate lavo-
rative. Lo stesso meccanismo potrebbe essere
messo in atto per moltissimi altri lavori,
sia manuali che intellettuali, con il vantag-
gio, tutt'altro che trascurabile, di accu-
mulare altri contributi, aumentando l'en-
tità della pensione negli anni successivi.
Inoltre, andrebbero individuati al più presto i lavori più impegnativi sul piano fisico, favorendo non tanto il ritiro pre-
coce dal lavoro di chi li esercita, ma piuttosto lo spostamento, dopo una certa età, verso
attività fisicamente e psicologicamente più sostenibili. È su questo tipo di provvedimenti
che i sindacati dovrebbero concentrare i loro sforzi, facendo proposte circostanziate e
praticabili per ogni tipo di lavoro e di professione, abbandonando la difesa di un'età di usci-
ta dal lavoro fiscalmente poco sostenibile e, alla fin fine, poco conveniente per gli stessi
lavoratori. Lavorando bene e più a lungo, molti pensionati invecchieranno meglio, oltre a ga-
rantirsi pensioni più dignitose.
Gaia Iazzolino I C Liceo Scientifico.
GIOVANI A CONFRONTO
La “Silvia” di Leopardi e gli adolescenti di oggi La poesia “A Silvia” di Giacomo Leopardi ha significati molto profondi: la povera Silvia rappresenta l’ illusione di
poter realizzare i nostri sogni, mentre la sua morte ci dice che i sogni vengono troncati e che il destino dell’
uomo è l’ infelicità, come sostiene il poeta stesso. Vorrei però affrontare un tema a me molto caro: perché non
riesco a leggere negli occhi dei giovani, dei miei coetanei, la totale fiducia nel futuro e la spensieratezza che
spesso ci viene attribuita? Ci stiamo forse privando della nostra felicità perché siamo già consapevoli che ciò
che ci aspetta “fuori” non è affatto un futuro roseo? Non voglio essere pessimista o annoiare qualcuno ...vorrei
solo capire se è una mia impressione o un dato di fatto, poiché, parlando con i miei amici, ho riscontrato che
solo pochi di loro hanno le idee chiare sul futuro e sembrano tristi perché non possono scegliere di vivere la
loro vita solo seguendo le proprie inclinazioni: purtroppo sanno che saranno influenzati dalla disponibilità della
società e dalle poche opportunità che essa offre. Rileggendo quella splendida poesia e confrontandola con ciò che mi
Riflessioni di un adolescente sulla politica (continua da pag. 1) Si parla della politica come di una casta di persone privilegiate ed intoccabili. Diversi giornalisti e autori hanno scritto pagine e pagine su tutti i privilegi e le agevolazioni di cui godono i nostri parlamentari: assistenza sanitaria gratuita per sé e per i familiari, autoblu, vitalizi, pranzi a prezzi puramente simbolici ecc. .
Anche se sono solo un ragazzo, mi chiedo come si possano tollerare tutti questi privilegi in un periodo di crisi come quello che stanno vivendo le famiglie italiane. La gente comune fa fatica a vivere e si sente ancora parlare di favori alle caste, di tangenti e corruzione, che bruciano denaro pubblico, altrimenti destinato alle opere pubbliche, all’assistenza alle classi sociali più povere e alla risoluzione dei problemi collettivi.
Io sono un ottimista di natura e ritengo che la nostra collettività abbia vera-mente sofferto già tanto e che quindi, da qui in poi, non possano più essere chiesti sacrifici, rinunce solo alla gente comune che non può sfuggire e nascondere nulla alle autorità statali. Penso, invece, che si sia ca-pito che si debbano eliminare le caste, le ruberie, le frodi, le mafie e colpire i grandi patrimoni di cui si do-vrebbe sapere di più circa la provenienza. Giuseppe Filardi II B Liceo Scientifico
I giovani e il futuro
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circonda, non vedo emergere negli occhi dei ragazzi quei pensieri lieti che invadevano la mente di Silvia… sento di
vivere tra una generazione che guarda al futuro con sguardo curioso e illuminato, ma che ha una maggiore consapevo-
lezza di ciò che può succedere e che sa davvero che conoscere la “vera vita” sarà un colpo duro.
Federica Veltri, Ilaria Imbrogno Classe II B Liceo Scientifico
I giovani sono una delle forze fondamentali del nostro Paese, poiché essi sono il futuro. Ciò significa che i giovani do-
vrebbero capire che il futuro dipende da loro e non devono prendere ogni scelta o avvenimento superficialmente. Ne-
gli ultimi anni, l'Inchiesta Eurobarometro sulla gioventù europea ha svolto degli studi su come passano il tempo i gio-
vani d'oggi. E' emerso che i passatempi principali dei giovani sono: utilizzare il cellulare (80,3%), trascorrere la sera
con gli amici (75,1%), guardare la tv (68,7%) e praticare un'attività sportiva (50%). C'è da sottolineare un aspetto
rilevante: i giovani danno molta importanza all'amicizia e preferiscono passare lunghe serate insieme agli amici invece
di starsene soli a casa. Fondamentale però per i giovani è la fiducia nello Stato e nelle istituzioni perché senza fiducia
non si va avanti. A scoprire i livelli di apprezzamento e disapprovazione dei giovani nei confronti delle istituzioni ci ha
pensato il Quinto rapporto IARD sulla condizione giovanile. Dopo vari sondaggi, si è notato che le figure e le istitu-
zioni più amate dai giovani sono gli scienziati, l'ONU, la polizia, gli insegnanti e l'UE, mentre le istituzioni meno amate
sono i funzionari dello Stato e i governanti.
Proprio così, i giovani non hanno fiducia nel governo, nei funzionari e nei politici. In tal modo si demoralizzano e per-
dono i valori collettivi condivisi, piombando nell'incertezza. Per fortuna i giovani hanno ancora dei valori importanti
come la famiglia, l'amore verso il/la proprio/a ragazzo/a, l'amicizia, la fiducia nelle proprie scelte e la fede in Dio,
come mostra ancora il rapporto IARD. Però a volte essi si fanno trascinare da insidie quali il possesso di molto dena-
ro, la droga e l'alcool. Ebbene sì, tali insidie possono rendere debole ogni giovane e condizionarlo nelle scelte. I giova-
ni d'oggi dovrebbero capire il proprio potenziale e assumersi le proprie responsabilità e quindi progettare la propria
vita, innanzitutto scegliendo il percorso di studio migliore e poi sfruttando tutte le opportunità personali e lavorative
che capitano loro, senza perdere nessuna occasione importante per il proprio futuro. Nella società attuale sembra
difficile immaginare un futuro sereno e tranquillo soprattutto nell'ambito lavorativo, ma siamo noi con la giusta FOR-
ZA DI VOLONTA’ a crearci il nostro percorso di studio, di vita e di lavoro. Dunque, noi giovani siamo chiamati a piani-
ficare il nostro futuro, sapendo che ci saranno molti ostacoli da superare e combattendoli senza arrenderci mai!
Mario Francesco Fuoco IV A Ragioneria
AMBIENTE E SALUTE
Diabete: che cos’è? Parliamone Nel mese di febbraio nell’I.I.S. Castrolibero si è svolto un incontro tra gli alunni del triennio e alcuni esperti, una
diabetologa e una nutrizionista, al fine di far conoscere il diabete e prevenire l’insorgenza della malattia.
Il diabete, infatti, è sempre più diffuso tra i giovani, soprattutto nel Sud, in particolare in Calabria.
Attualmente quando si parla di diabete ci si riferisce al diabete mellito, un gruppo di malat-
tie metaboliche (diabete di tipo 1, diabete di tipo 2, diabete gestazionale) caratterizzate
dall’incapacità, a livello cellulare, di utilizzare il glucosio come fonte di energia. Esiste un
altro tipo di diabete, detto diabete insipido, accomunato al diabete mellito soltanto dalla
cospicua emissione di urina, accompagnata da un'insaziabile sete. È dovuto alla mancata atti-
vità a livello renale dell'ormone antidiuretico (ADH o vasopressina).A differenza del diabete
mellito (così chiamato per la presenza di glucosio nelle urine che risultano dolci), nel diabete insipido le concentra-
zioni di glucosio nelle urine e nel sangue sono del tutto normali. Il diabete mellito può derivare sia da una ridotta o
annullata produzione di insulina da parte del pancreas, sia da una ridotta sensibilità dell’organismo all’attività
dell’insulina stessa. Si distinguono: il diabete di tipo 1, definito anche insulino-dipendente o giovanile, caratterizza-
to da una mancanza pressoché totale di insulina e dalla necessità di ricorrere a iniezioni quotidiane e ripetute di
ormone; il diabete di tipo 2, di gran lunga la forma più frequente, che dipende da una resistenza all’azione
dell’insulina da parte delle cellule bersaglio e che si presenta tipicamente nelle persone in sovrappeso o di età più
avanzata; il diabete gestazionale, che può insorgere in occasione di una gravidanza.
Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune che provoca la distruzione delle cellule del pancreas che producono
insulina. La causa è sconosciuta, ma si ipotizza una componente familiare, ereditaria, su cui intervengono fattori
ambientali.
La comparsa di diabete di tipo 2 è legata, invece, a molteplici fattori di rischio. I principali sono obesità, livelli alti
di colesterolo e trigliceridi nel sangue (dislipidemia), dieta ricca di zuccheri e carboidrati, vita sedentaria.
Nel caso del diabete gestazionale la causa scatenante è l’instaurarsi di una gravidanza. Il rischio è maggiore se la
futura mamma è obesa, ha familiarità con il diabete, ha avuto parti precedenti di bambini di peso superiore ai 4,5
chilogrammi, ha più di quarant’anni.
L’effetto comune a tutti i tipi di diabete mellito è l’aumento della concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia) e
la presenza di zucchero nelle urine.
Il diabete di tipo 1 esordisce in maniera acuta e improvvisamente. I sintomi sono stanchezza, perdita di peso, au-
mento della quantità di urina giornaliera e necessità di urinare, accresciuto senso di sete, visione offuscata. Nei
casi estremi si manifesta una crisi di iperglicemia con svenimento e tremori.
Il diabete di tipo 2 non provoca manifestazioni evidenti, ma una progressiva intolleranza al glucosio. Si diagnostica
quando i livelli di glicemia risultano più alti della norma.
Il diabete gestazionale non dà sintomi specifici e viene diagnosticato soltanto dopo appositi esami ematici.
Le complicazioni immediate del diabete di tipo 1 possono dipendere da uno sbalzo dei livelli di glucosio nel sangue
verso l’alto o verso il basso, con conseguenti crisi di iperglicemia o di ipoglicemia. È fondamentale imparare a rico-
noscerne i sintomi premonitori – tremore, confusione mentale – per trattare le crisi tempestivamente.
Nel lungo periodo, le persone diabetiche possono soffrire di danni agli occhi fino alla cecità, disfunzioni renali, neu-
ropatie, lesioni cutanee agli arti inferiori (piede diabetico), malattie parodontali, ictus, ipertensione. Il diabete
gestazionale non sempre scompare al termine della gravidanza.
Per una corretta gestione del diabete è fondamentale affidarsi a un programma di educazione sanitaria, fornito dal
medico o dalle associazioni di malati, per acquisire tutte le informazioni necessarie sull’alimentazione e sullo stile di
vita necessari a mantenere livelli ottimali di glucosio nel sangue e ad affrontare le emergenze.
Il diabete di tipo 1 si può curare esclusivamente con uno scrupoloso controllo della glicemia nel sangue e la sommini-
strazione di insulina sottocute più volte al giorno, sotto stretto controllo medico.
Il diabete di tipo 2 e il diabete gestazionale possono essere gestiti con una modifica dello stile di vita (riduzione
del peso corporeo, aumento dell’attività fisica e riduzione di zuccheri e carboidrati nella dieta). In determinate
situazioni, sotto stretto controllo medico, è possibile impiegare farmaci ipoglicemizzanti orali o insulina.
Simone Cavaliere, Luigi Antonio Manna IV A Ragioneria
Lo sviluppo che non c’è Dal secolo scorso i problemi ecologici del mondo stanno diventando sempre più gravi e l’uomo si è trasformato da
membro attivo della catena naturale a membro estraneo ad essa e nella maggior parte dei casi svolge azioni contro
l’ambiente. L’uomo da persona che mangiava piante e cacciava animali è diventato colui che distrugge gli ecosistemi e
non consente alla natura di svilupparsi e fare il suo corso. Purtroppo di questo problema si è parlato molto solo negli
ultimi decenni, ma nonostante ciò ancora non si vedono cambiamenti radicali. Sentiamo parlare di sviluppo eco-
sostenibile, ma spesso non riflettiamo sul significato di questa parola. Sviluppo eco-sostenibile
vuol dire che il prelievo delle risorse deve essere pari alla loro capacità di rigenerazione e che le
generazioni future devono avere la possibilità di soddisfare i propri bisogni. Invece continua il
processo di alterazione dell’atmosfera, di inquinamento del suolo, dei fiumi e delle acque. Pur-
troppo non si pensa al danno che si sta verificando: se si continua a non rispettare l’ambiente, le
condizioni del pianeta peggioreranno, il benessere diminuirà e vivremo in una terra piena di persone malate. I tipi di
inquinamento diffusi nelle città sono diversi. Ad esempio lo smog è un accumulo di gas nocivi che, legandosi con
l’atmosfera, vengono respirati e causano gravi problemi all’apparato respiratorio e indirettamente ad altri organi del
nostro corpo. Ancora, se si coltiva su zone non bonificate dove le falde acquifere sono inquinate, i cibi che mangiamo
ci rovinano il fegato e potrebbero farci prendere infezioni, tumori o altre gravi malattie. Un altro grave tipo di inqui-
namento è causato dall’eccessivo uso di gasolio per impianti di riscaldamento oppure per le autovetture, mezzi di cui
l’uomo moderno non può fare a meno. Inoltre il prelevamento del petrolio viene spesso effettuato in mare e produce
inquinamento atmosferico a causa dei fumi erogati dalle imprese; viene poi trasportato con navi di dimensioni molto
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grandi, anch’ esse alimentate a gasolio che, in caso di incidenti, inquinano mari, fauna marina e non solo. In passato ci
sono stati gravi incidenti, causati dalle petroliere, che hanno provocato danni irreparabili. I cit-
tadini che abitavano sulle sponde di tali mari si sono ritrovati gravi malattie. Questi sono solo
pochi casi di inquinamento, ma non se ne parla abbastanza perché molti speculano sul petrolio,
sulle discariche e su tanti altri impianti. Bisognerebbe fare la raccolta differenziata nelle varie
città, potenziare le imprese incaricate dello smaltimento dei rifiuti e costruire impianti adeguati.
Lo Stato non attua ancora le opportune politiche ambientali, ad esempio non dà incentivi suffi-
cienti per installare impianti fotovoltaici i quali, grazie alla luce del sole, non inquinano e pro-
ducono energia pulita. Soprattutto dovrebbe incentivare la ricerca perché come disse Bill
Gates: “Se il campo dell’automobilismo fosse stato sviluppato come l’industria informatica,
oggi con 25 dollari compreremmo una macchina e con un litro di benzina faremmo 500 Km”.
In questo campo solo di recente si vedono veri e propri cambiamenti, come progetti di auto-
mobili che camminano senza usare derivati dal petrolio, ma che utilizzano energia elettrica
oppure che vengono alimentate ad idrogeno, sostanza facilmente smaltibile nell’atmosfera.
Insomma, se non si prendono seri e adeguati provvedimenti siamo tutti a rischio.
Luigi Antonio Manna IV A Ragioneria
CULTURA
Incontro con la Divina Commedia
In quest’anno scolastico, per iniziativa del nostro Dirigente scolastico Iolanda Maletta, si sono tenuti tre incontri
sulla Divina Commedia nei mesi di novembre, gennaio e marzo.
Nel primo incontro si è parlato del canto XIII dell’Inferno, nel secondo dell’XI del Purgatorio, nel terzo del XXXIII
del Paradiso. Le conversazioni sono state affidate al sottoscritto e rivolte ad alunni e docenti interessati o, comun-
que, a chiunque avesse avuto voglia di entrare a contatto col mondo dantesco. Lo scopo è stato quello di avvicinare i
ragazzi (ma anche gli adulti) al poema di Dante, dopo anni di “abbandono”, anche se oggi pare che le cose stiano cam-
biando nel tentativo di recupero del padre della lingua italiana per offrirlo alle nuove generazioni in tutta la sua uni-
versale portata.
Le conversazioni ( preferisco questo termine a quello più frequente e cattedratico di lezioni) sono state impostate
nel modo più semplice possibile per dare a tutti la possibilità di assimilare il contenuto di ciascun canto. Pertanto,
ogni canto è stato presentato, secondo una metodologia tradizionale, nella sua globalità, cercando di non trascurare
nulla, nei limiti di tempo concordati (ogni incontro è durato poco più di un’ora), soffermandomi certamente sui perso-
naggi, ma dedicando una particolare attenzione alla lingua nelle sue specificità lessicali e sintattiche. Alla fine è
sempre seguita una lettura integrale del canto. A dire il vero, più che una lettura è stata una recitazione a memoria,
ma non per fare il verso a Roberto Benigni, il cui revival dantesco è apprezzabile, ma penso che la cultura non abbia
bisogno di adunate oceaniche, piuttosto di raccoglimento, di silenzio, è come i gialli dei limoni di montaliana memoria
che ci appaiono improvvisamente da un “malchiuso portone” e ci inondano con il loro profumo; per cui, personalmente,
alla piazza preferisco la nostra Aula Magna “A. Cannata” dove sono stati tenuti gli incontri.
Il primo canto, dunque, ad essere esaminato è stato il XIII dell’Inferno, noto come il canto dei suicidi, ma è anche il
canto degli scialacquatori, che corrono inseguiti da nere cagne e fuggendo rompono i grovigli di rami dove sono rac-
chiuse le anime dei suicidi. Ampio spazio è stato dato, era ovvio, alla grande figura
di Pier delle Vigne, che per invidia dei cortigiani cadde in disgrazia dell’imperatore
Federico II ( l’accusa fu di tradimento), che lo fece incarcerare e accecare; e per
questo si uccise battendo il capo contro il muro della cella. Soprattutto è stato
analizzato il suo linguaggio cortese, poiché il personaggio mantiene (così come gran
parte dei personaggi danteschi, secondo l’interpretazione figurale inaugurata da
Auerbach) le stesse caratteristiche terrene nell’aldilà. Alla fine è stata esaminata
la figura dell’anonimo suicida fiorentino che chiude questo “grande e terribile can-
to”, come lo ha definito la celebre dantista Chiavacci-Leonardi. In particolare ci si è soffermati sull’ultimo verso: Io fei gibetto a me de le mie case, io feci forca ( gibetto) a me stesso della mia propria casa, intendendo “case” nel sen-
so più vasto di città, come se l’ultimo verso del suicida fiorentino volesse significare l’evocazione terribile
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dell’autodistruzione di una città, in questo caso Firenze.
Il secondo incontro, abbiamo detto, è stato dedicato all’ XI canto del Purgatorio,
ovvero il canto dei superbi. È stata esaminata l’apertura del canto: la celebre pre-
ghiera del Padrenostro recitata dai superbi. Poi è stato dato ampio spazio ai tre per-
sonaggi del canto: Omberto Aldobrandeschi, Oderisi da Gubbio e Provenzan Salvani,
che rappresentano rispettivamente la superbia gentilizia, la superbia artistica e la
superbia politica. Soprattutto ci si è soffermati su quest’ultimo, che fu capo dei ghi-
bellini a Siena e fu ucciso dai fiorentini nel 1269 nella battaglia di Colle Val d’Elsa.
Un personaggio ( è Oderisi a presentarlo) che nel culmine della sua potenza compie
uno straordinario gesto di umiltà: per liberare un suo amico prigioniero di Carlo
d’Angiò, per il quale il re aveva chiesto un riscatto di 10.000 fiorini d’oro, somma che
il Salvani non possedeva, egli stese un tappeto sulla piazza del Campo di Siena e chie-
se l’elemosina come un mendicante. Un personaggio molto caro e vicino a Dante, come
lui costretto a mendicare durante gli anni di esilio. Vale la pena rileggere questo
passo, sicuramente uno dei più toccanti di tutto il poema.
Il terzo incontro è stato dedicato all’ultimo canto del Paradiso, dove Dante dà il
massimo della sua potenza espressiva; un canto, forse, di non facile lettura, come
d’altronde è arduo e difficile a intendere e gustare tutto il Paradiso, perché si
tratta dell’infinito desiderio dell’uomo di immedesimarsi con la realtà divina.
Abbiamo iniziato con la celebre, grande preghiera di san Bernardo alla Vergine, a-
nalizzata anche con una certa dovizia di particolari. Siamo passati poi alla seconda
parte del canto, quando il Poeta comincia il cosiddetto topos dell’ineffabile, cioè il
combattimento della lingua umana con l’argomento indicibile, per passare alla visione
del Volume legato con amore, vale a dire come l’infinita varietà dell’universo possa
conciliarsi con la semplice unità del suo creatore. Della quarta parte (chiaramente
si tratta di una suddivisione convenzionale) abbiamo sottolineato soprattutto quan-
do il Poeta potè vedere, nella luminosa sostanza, la visione della Trinità di Dio, ovve-
ro tre cerchi di tre colori e di una medesima ampiezza: immagine che gli è stata
suggerita dal Liber figurarum di Gioacchino da Fiore. E così arrivammo all’ultima
parte del canto, quella riguardante il mistero dell’incarnazione del Verbo. Ma l’umana intelligenza del Poeta non fu
capace a comprenderlo.
Il poema si chiude con un “ ermetico fulgore”, come disse il Momigliano, in cui il desiderio della sua mente fu soddi-
sfatto. Ma a questo punto l’immaginativa di Dante viene meno e Dio, l’amor che move il sole e l’altre stelle, volgeva il
desiderio e la volontà del Poeta come una ruota che si muove con moto uniforme. Si chiude così con circolare perfe-
zione il più straordinario viaggio dello spirito umano. Prof. Paolo Cristiani
SENTIMENTI ED EMOZIONI
La ricerca della felicità Viviamo in un’epoca in cui la tecnologia, grazie alle sue innovazioni, ha portato
nella nostra società uno stile di vita il cui obiettivo principale è il benessere
assoluto.
Si lavora, si acquista, si vende, comodamente in casa propria, da un semplice
pc. Malgrado il pieno sviluppo della tecnologia, la maggior parte delle persone è
insoddisfatta delle proprie condizioni di vita, del proprio lavoro e delle scelte
politiche della nostra classe dirigente.
Nonostante ciò oggi siamo effettivamente più felici di cinquant’anni fa, ma non
ci riteniamo tali perché le nostre aspettative sono cambiate, migliorate e desi-
deriamo sempre di più. I risultati ottenuti da una ricerca americana sollevano
molti dubbi sulla felicità umana. I dati mostrano come la felicità percepita non
cresce significativamente nel tempo. Per di più a crescere è la percentuale di
persone affette da depressione e incapacità di star bene con gli altri.
Zygmut Bauman, in un suo saggio, “L’arte della vita”, sostiene che noi, come gli
artisti, dobbiamo porre a noi stessi degli obiettivi difficili da raggiungere, dimostrandoci così all’altezza delle sfide
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che la vita ci presenta, cercando di avvicinarci sempre più agli orizzonti della felicità.
Alcuni credono che per essere felici sia necessario creare rapporti interpersonali
vantaggiosi e utili; in realtà il senso di solidarietà e di amicizia dovrebbe prevalere
negli esseri umani. Chi è solo, isolato o emarginato, o anche senza un compagno di av-
ventura, è infelice.
La felicità è un sentimento da condividere con persone a cui si vuole bene, creando
fra di loro un legame forte e sincero. È proprio di questo che la gente ha bisogno: una
persona, un affetto, un amico con il quale scambiare forti emozioni di felicità.
La tristezza interiore che a volte ci assale è data dalla mancanza di persone a noi ca-
re, dall’impossibilità di raggiungere un nostro obiettivo, un nostro sogno che fin da
piccoli c’eravamo prefissi. La felicità è un sentimento difficile da afferrare, ma va goduta nel momento in cui si pre-
senta al nostro animo.
Simone Cavaliere IVA Ragioneria
Ragione o immaginazione? Quale mezzo è più adatto per affrontare la vita e cercare di
comprenderne il senso? Spesso, per non pensare ai problemi di tutti i giorni, si ricorre all’immaginazione che ti aiuta a “scappare dalla realtà”
e a rifugiarti nel tuo “posto” sicuro. Per questo, la fantasia è un mezzo che ti permette di affrontare la vita con più
facilità ed è proprio con la creatività che si risolvono le problematiche. Alcune volte non si deve seguire la ragione ma
l’istinto; e bisogna imparare a fidarsi delle proprie sensazioni. Secondo me “volare” con l’immaginazione è un ottimo
metodo per scacciare via i pensieri che ci opprimono e per allontanarci, anche se solo un attimo, dalla realtà. Un e-
sempio sono i bambini, che vivono il periodo dell’infanzia fantasticando poiché sono ricchi di creatività e di immagina-
zione e riescono ad essere spensierati. Crescendo, la fantasia passa in secondo piano e subentrano la ragione e la ri-
flessione perché è anche vero che non si può vivere di illusioni. Vagare con l’immaginazione e avere una visione diversa
è un bene, solo se però si resta con i piedi ben saldi a terra, perché volando troppo in alto si rischia di cadere.
L’immaginazione è come una corazza, un involucro che ti protegge dalle difficoltà e dagli ostacoli che fanno parte del-
la vita. Giacomo Leopardi, per esempio, privilegia l’immaginazione e la speranza nei componimenti poetici come
l’Infinito. Quindi, bisogna sempre avere un po’ di fantasia, senza mai perdere la ragione, perché rende la vita più colo-
rata ed è meglio non dimenticare mai l’animo del fanciullo. Infatti, come dice Giovanni Pascoli, il fanciullino non si per-
de con l’età, ma rimane sempre in ognuno di noi; basta solo saperlo ascoltare!
Maria Lucia Berlingieri IIB Liceo Scientifico
NOTIZIE DELLA SCUOLA
La scuola informatizzata Con l'avvento della tecnologia ogni settore si è informatizzato ed anche il volto della scuola è cambiato o sta per
cambiare. Le aule sono molto diverse da quelle di alcuni anni fa: le tradizionali lavagne sono state sostituite o affian-
cate da quelle digitali e interattive, gli insegnanti spiegano con l'ausilio del proiettore, gli studenti studiano sul com-
puter e naturalmente sul web. La classica lezione frontale che ha come prota-
gonista l'insegnante in cattedra che spiega e gli alunni quasi costretti all'ascol-
to ormai sta perdendo il suo valore. Esistono anche dei vantaggi in quanto gli
alunni partecipano attivamente alle lezioni, il dialogo con l'insegnante è più a-
perto e gli studenti svolgono volentieri i compiti assegnati. Al contrario con la
professoressa alla cattedra che spiega, la lezione risulta monotona, il dialogo è
raro, se non assente, e gli alunni tendono facilmente a distrarsi. Nelle aule
ormai si trovano sempre meno banchi sui quali sono riposti quaderni, penne o
astucci e aumentano i pc portatili: ritengo che il nuovo metodo di insegnamen-
to on line sia efficace e valido, consente infatti di migliorare il profitto ed il
rendimento scolastico. Tuttavia con il tempo l'alunno rimpiangerà il contatto con il tradizionale libro cartaceo e avrà
nostalgia del classico libro "pieno di vita" sul quale venivano apportate sottolineature e note.
Matteo Greco, Ida Lazzinnaro I C Liceo Scientifico
Pensieri e parole Pagina 7
Progetto PON "Scrivere per immagini"
Per migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani presso l'I.I.S di Castrolibero, nel mese di marzo, è ini-
ziato un progetto PON dal titolo "Scrivere per immagini". Tale attività si è svolta in
orario pomeridiano con l'aiuto di due tutor ed un esperto esterno. La maggior parte
degli alunni aveva scelto di frequentare il corso Pon sia per approfondire la propria
preparazione scolastica e sia per l’ interesse suscitato dall'argomento proposto. In-
fatti le nostre aspettative non sono state deluse poiché per ciascuno di noi il progetto
è stato un'occasione di arricchimento ed un'opportunità
unica che ci ha consentito di esprimere le nostre poten-
zialità e personalità. Attraverso una didattica labora-
toriale innovativa ed accattivante è stato realizzato un
video incentrato sulla parodia della Divina Commedia di
Dante Alighieri. Il progetto si è snodato attraverso
alcune fasi: dall'analisi dei canti più significativi dell'In-
ferno alla scrittura creativa degli stessi in chiave parodica, dalla scelta dei personaggi
da contestualizzare alla scrittura in rima di dialoghi e battute da recitare, dalle ripre-
se audiovisive al montaggio e alla realizzazione del video, completo anche di testi musicali cantati da noi alunni. È
stata un'esperienza impegnativa ed al tempo stesso divertente e piacevole che ha favorito i rapporti interpersonali
ed ha sviluppato un maggior grado di sicurezza ed autostima personale. I corsisti della I C Liceo Scientifico
Diario di una giornata speciale Il 3 febbraio 2012 si è svolta presso la Caserma Settino di Cosenza, che ospita il I Reggimento dei Bersaglieri,
un’adunata militare per salutare gli uomini e le donne in partenza per una lunga missione di pace in Afghanistan.
La caserma era gremita di autorità civili e militari, famiglie, ospiti, insegnanti, alunni. L’I.I.S. Castrolibero è stato,
infatti, invitato dalle autorità in quanto diversi militari frequentano i corsi serali Sirio.
Osservando i nostri militari schierati in fila mentre mostravano le armi in dotazione, ho compreso come possa essere
affascinante il loro mondo. È stato sorprendente vedere tante soldatesse forti e coraggiose, perché la vita in caser-
ma, a differenza di come si possa immaginare, è ricca di figure femminili: dalle soldatesse alle infermiere, dal per-
sonale amministrativo al personale addetto al vettovagliamento.
Al termine dell’incontro, noi ragazzi, i nostri insegnanti, le famiglie dei soldati e gli ospiti ci siamo riuniti presso una
enorme sala partecipando a un ricco buffet. Tra i tavoli colmi di dolci e rustici, mi sono accorta che stavo vivendo il
momento più emozionante poiché ho notato il grande attaccamento dei militari verso le famiglie, raccontato dai loro
occhi carichi di affetto. L’atmosfera, a quel punto, è diventata davvero piacevole e conviviale, quasi fossimo una
grande famiglia.
Commovente è stato, invece, il pensiero che di lì a pochi giorni i nostri militari sarebbero partiti per una lunga missio-
ne di pace e solidarietà in un Paese lontano e avrebbero rischiato la vita.
Spero, anzi ne sono certa, che il Signore rimarrà loro accanto confortando il loro cuore e la loro anima, proprio come
loro fanno con gli altri contribuendo a diffondere e mantenere la pace, che rappresenta il valore più prezioso per tut-
ti noi. Chiara Pingitore III A Geometri
Impariamo a rispettare l’ambiente L'attività didattica relativa alle Scienze integrate ha privilegiato, tra gli altri argomenti, l'importanza del riciclaggio,
nel rispetto della natura. Nel mese di novembre le classi del biennio sono state accompagnate, dalle professoresse
Belmonte e Blasi, per una visita guidata, presso il "RIMUSEUM" di Rende al fine di acquisire ulteriori informazioni
sulla problematica. Successivamente, è stata realizzata, a scuola, come esperienza di laboratorio la "saponificazione",
utilizzando, come ingrediente di base, l'olio esausto adoperato per le fritture. L'attività ha avuto come obiettivo
principale quello di sensibilizzare i ragazzi ad assumere atteggiamenti mirati allo sviluppo e al futuro sostenibili. Gli
stessi obiettivi sono stati inseriti nel progetto "LA SCUOLA NEL VERDE", gestito dai docenti Blasi, De Seta e Ca-
sciaro che ha visto la realizzazione di aree verdi negli spazi antistanti all'edificio scolastico che hanno arricchito
l'estetica della scuola e hanno offerto agli alunni a rischio di dispersione di impegnarsi concretamente in un lavoro
gratificante. Prof.ssa L. Blasi
Pagina 8 Pensieri e parole
Progetto “La scuola al cinema”: il film “Scialla!”
Nell’ambito del progetto “La scuola al cinema” noi ragazzi dell’IIS di Castrolibero abbiamo assistito alla proiezione di
diversi film presso il cinema Citrigno di Cosenza. Quello che più mi ha coinvolto e divertito è stato il film “Scialla!”; il
titolo richiama il linguaggio gergale dei giovani romani e significa “Stai sereno!” Il
film tratta argomenti difficili come l’eccessiva leggerezza di molti adolescenti che li
porta a mettersi seriamente nei guai.
I protagonisti sono: Luca ( Filippo Scicchitano), un quindicenne romano, e Bruno ( Fa-
brizio Bentivoglio), ex professore di liceo, solitario e riservato, che vive dando lezioni
private e scrivendo biografie di attori, veline, pornostar. La mamma di Luca è in par-
tenza per l’Africa e decide di affidare il figlio a Bruno, suo professore di ripetizioni.
Però prima di partire la donna decide di rivelare a Bruno che Luca è suo figlio, ma si
raccomanda di non dirlo al ragazzo. Durante i primi giorni di convivenza Bruno è svo-
gliato e disinteressato, finché non avviene il colloquio con una professoressa che lo
avverte della possibile bocciatura di Luca. Da quel momento Bruno obbliga Luca a stu-
diare almeno tre ore al giorno. Però a causa dei litigi tra i due, Luca si mette nei guai
con il Poeta, un criminale romano che lo ricerca in tutta la città fino a quando, grazie
alla professione di Bruno, che gli ha ormai confessato di essere suo padre, il ragazzo
evita guai peggiori.
Il film mostra che Luca, apparentemente restìo a ogni stimolo, è alla ricerca, seppure inconsapevole, di una guida,
mentre Bruno prende via via coscienza delle proprie responsabilità. I personaggi costruiscono gradualmente un rap-
porto e un modo di relazionarsi che gioverà a entrambi.
“Scialla!” ha vinto il premio della sezione Controcampo italiano alla Mostra internazionale del cinema di Venezia del
2011. Chiara Gallo IV A Ragioneria
West Side Story: una favola moderna! Recentemente alcune classi del Liceo “S. Valentini” di Castrolibero hanno vissuto la fantastica esperienza di assiste-
re a un musical in inglese, intitolato“West Side Story”, presso il teatro Garden di Rende, promosso dall’associazione
Palchetto Stage di Busto Arsizio. Già diverse volte il nostro Liceo aveva assistito alla rappresentazione di splendide
commedie teatrali e quest’ultima, oltre a essere stata interessante e “spumeggiante” per le musiche e i vari costumi
indossati dagli attori madrelingua, è stata molto significativa per la trama e i
valori che ha proposto. Le vicende sono ambientate a Broadway, un’ampia
strada di New York, alla fine degli anni Cinquanta, e riguardano la trasposi-
zione metropolitana della tragedia di Shakespeare “Romeo e Giulietta”.
L’opera rappresenta l’appassionata storia d’amore fra una ragazza portorica-
na, Maria, e un ragazzo italo-americano, Tony, con la differenza che, mentre
nella classica storia shakespeariana i due innamorati crescono in due nobili
famiglie veronesi, qui crescono nei bassifondi della società newyorkese, lad-
dove la vita era caratterizzata da scontri fra bande rivali, appartenenti a
diverse etnie. Questa storia mostra lo scontro fra le bande dei bianchi, i
“Jets”, e quelle dei portoricani, gli “Shanks”. Il setting rappresentava il vero
e proprio sfondo newyorkese degli anni Cinquanta, dove si affrontavano le
gang giovanili. La storia, oltre ad essere stata coinvolgente per i suoi balli e per le sue canzoni (brani famosi come
America, Tonight, Maria), è stata facilmente comprensibile e alla fine dello spettacolo abbiamo avuto il piacere di
conoscere “face to face” gli attori ponendo loro alcune interessanti domande in inglese, sempre inerenti alla trama
dell’opera. Penso che questo interessante musical sia stato di notevole spessore, sia nell’ambito linguistico (trattato
quotidianamente a scuola) sia nell’approfondimento culturale.
Federico Caruso IV B Liceo Scientifico
Evento astronomico del secolo: il transito di Venere All'alba del 6 giugno 2012 , dall’osservatorio astronomico posizionato sul terrazzo del Liceo Scientifico “Valentini”
con la nostra sofisticata strumentazione, abbiamo assistito ad un evento astronomico particolarmente raro che si
ripeterà soltanto tra 105 anni: il passaggio del pianeta Venere sul disco del Sole. Il percorso orbitale di Venere è
Pensieri e parole Pagina 9
passato direttamente tra la Terra ed il Sole, nell’evento che gli astronomi definiscono
come transito. Durante questo evento cosmico così poco frequente, Venere ha attraver-
sato il disco solare ed è apparso come un puntino nero in movimento che copriva soltanto
lo 0,10% della superficie della nostra stella, offrendo un’opportunità unica, dal momento
che una parte del transito è stato visibile da quasi tutte le aree più popolate della Terra.
La nostra scuola ha effettuato, in via sperimentale, il calcolo della distanza Terra-Sole
dal transito di Venere in collaborazione con l’Osservatorio astronomico di Danzica
(Polonia). Prof.ssa R. DeSeta
SOLIDARIETA’
Donare il sangue è un gesto di solidarietà. Significa dire con i fatti che la vita di
chi sta soffrendo mi preoccupa. Nel mese di aprile gli alunni dell’I.I.S. Castrolibero hanno partecipato, tramite la redazione di elaborati,
ad una borsa di studio indetta dalla BCC di Cittanova e dall’Avis Calabria per sensibilizzare le nuove gene-
razioni su temi importanti quali la solidarietà e la donazione di sangue.
Nella società odierna è molta la gente che vive nell’egoismo senza aprirsi ai problemi delle persone che la
circondano e c’è ancora poca disponibilità per donare e rendersi utili agli altri. Si è quindi poco solidali. La
solidarietà è il valore fondamentale che si esprime nell’atto del donare. Essere solidali significa compren-
dere i problemi dei membri della comunità, essere partecipi alle difficoltà altrui ed essere altruisti, aiu-
tando quanto più è possibile, secondo le proprie capacità.
La solidarietà, purtroppo, è un valore che non tutti hanno. Per essere solida-
li bisognerebbe pensare oltre se stessi, sacrificandosi per aiutare chi ha
bisogno e battendosi per i propri ideali che devono avere un fine comune e
non solo personale; non tutti riuscirebbero a farlo proprio per quell’egoismo
cui ho accennato prima.
In realtà l’atto del donare non è importante solo per chi riceve. William
Shakespeare diceva che “sono le piccole e grandi opere di bene che ci rendono fieri di noi stessi, dando un
senso alla nostra esistenza”. Proprio così, un donatore, offrendo
gratuitamente e spontaneamente il proprio sangue, non solo aiu-
ta l’altro, ma è soggetto ad una crescita morale che rende mi-
gliore la sua vita.
Come ho detto prima la decisione deve essere spontanea e deve
dipendere unicamente dalle scelte di una persona. La gente deve
capire che non deve donare il sangue perché un giorno potrebbe
trovarsi ad averne bisogno, ma perché è un dovere che deve alla
comunità.
Chiunque ne abbia la possibilità dovrebbe compiere quest’azione
e non solo. La solidarietà, infatti, è il principio fondante di tutte quelle associazioni di volontariato che si met-
tono a disposizione della comunità e si adoperano per rendere migliore la vita di chi soffre. Tra queste, legata
al discorso della donazione del sangue, c’è l’Associazione Volontari Italiani di Sangue (Avis). Grazie alla pre-
senza delle varie sezioni dell’Avis sul territorio, fortunatamente, il numero di donatori sta lentamente cre-
scendo.
Personalmente mi sto già informando su tutte le procedure da seguire per diventare donatrice in quanto mi
sto avvicinando alla maggiore età e voglio compiere questo importante gesto che per me ha un basso prezzo,
ma che può rivelarsi cruciale per salvare la vita di molte persone. Federica Gigliotti IV B Liceo Scientifico
Pagina 10 Pensieri e parole
L'infanzia tra sfruttamento e abbandono
L'infanzia è il primo stadio della vita e in essa si forma la psiche stessa dell' individuo. Freud sosteneva che i traumi
e le violenze subite in questa fascia d'età sono la causa più frequente di patologie mentali nell'adulto, è dunque un'e-
tà delicata che andrebbe vissuta nella spensieratezza del gioco e nell'a-
more dei propri cari. Tuttavia non sempre ciò corrisponde alla realtà.
Spesso molti bambini vengono costretti a lavori così duri e pericolosi da
mettere a repentaglio le loro vite o da negare loro la possibilità di con-
durre un’ esistenza normale. Ma con quale coscienza si può fare ciò? Come
può la sola smania di ricchezza e potere portare l'uomo a sacrificare delle
vite umane e a privare i bambini del sorriso? Secondo l'organizzazione
internazionale Unicef sono 250 mila i ragazzini coinvolti nelle guerre in
corso sul pianeta. Un numero impressionante che deve far riflettere ed
indurre la nostra società ad un reale impegno per liberare questi piccoli-
uomini dalla schiavitù. È un obiettivo difficile, ma doveroso prefiggersi
poiché la vita è un diritto di tutti, a maggior ragione dei tanti piccoli innocenti che, senza colpa, scontano una pena
che peserà su di loro per tutta la vita. Chiara Cerra V B Liceo Scientifico
HOBBY E INTERESSI
La televisione e i giovani Un aspetto fondamentale che caratterizza la vita dei giovani di oggi è sicuramente la tecnologia. In questo campo ciò
che attrae maggiormente i giovani è l'utilizzo permanente della tv. Tuttavia dovremmo porci la domanda se guardare
la televisione sia un bene o un male per la nostra mente. Ebbene io ritengo che la tv possa essere una risorsa fonda-
mentale per l'uomo. Innanzitutto essa è grande fonte di svago in quanto aiuta a
liberarsi dallo stress della vita quotidiana. Inoltre può essere considerata anche
un banco di lavoro. Infatti ogni giovane può approfondire argomenti di studio at-
traverso la visione di documentari, programmi di storia ed altro. La persona che
prende visione di tali programmi può constatare che facilmente riesce ad appro-
fondire le proprie conoscenze senza aver speso molte energie, come accade nello
studio “normale”. Pertanto ritengo che, per questi validi motivi, l'uso della televi-
sione debba essere incoraggiato, anche se deve essere limitato per non sottrarre
troppo tempo alla vita reale, con i suoi incontri e i suoi impegni.
Andrea Trecroci I C Liceo Scientifico
Vogliamo ancora collezionare francobolli Negli ultimi anni, con il sopravvento di internet, il 90 per cento delle persone utilizza le e-mail al posto delle lettere,
preferendo digitare sentimenti su uno schermo piuttosto che fissarli nero su
bianco. Chiaramente questo sistema permette di rimanere a casa, senza la
necessità di raggiungere una buca della posta o di comprare un francobollo.
Inoltre, come ormai la maggior parte di noi sa, la scrittura digitale è indub-
biamente più semplice di quella manuale e richiede minor tempo. Un'ultima
motivazione è rappresentata dalla correzione automatica dell'ortografia che
il computer effettua, poiché limita l'uso del vocabolario che causa perdita di
tempo. Tuttavia, nonostante tutte queste motivazioni che favoriscono la loro
tesi, io sostengo che la posta sia indispensabile, anche perché non si può spe-
dire un pacco via internet. Inoltre, c'è ancora gente legata alle tradizioni, che
ama collezionare francobolli ed infilare le lettere nella buca rossa. Pertanto
credo che il progresso sia importante, ma che si debba dare valore alle tradizioni, mantenendole vive e tramandando-
le. Francesca Filice I C Liceo Scientifico
Pensieri e parole Pagina 11
Pagina 12 Pensieri e parole
Musica
Musica qua, musica là...
musica giù, musica su...
musica a scuola, musica in auto...
un turbo di immaginazione rende
la giornata migliore!
Pensi e ripensi,
cavalcanti sentimenti,
t’innamori del ritmo...
poi della frase...
...e infine del cantante!
Riparte la musica,
musica a casa, musica al parco...
musica in disco, al mare, in montagna...
la fantasia esplode e dice
“vado in vacanza”!
Viaggi nel tempo, un tempo lontano, variabile...
colori intensi nella mente...
...riparte la musica, che sia pop o rock
che sia Nirvana, Soundgarden o Pearl Jam!
Pur sempre musica è!
Musica musica musica...
in Inglese music, in Francese musique...
...obladì obladà, e i Beatles
eccoli qua!
Non un genere, non una parola,
se ti emoziona
fa viaggiare il tuo cuore...!
Io "invisibile"
L'asfalto il mio letto,
il cielo il mio tetto,
mi sdraio assopito
coperto di stracci,
lo sguardo in alto, lontano,
la luna, le stelle
sorelle di sempre
di notti lunghe e solitarie,
ricordi di un bimbo felice...
...un nome, un cognome
di un tempo lontano.
Ricordi di un uomo brillante,
sogni negati e speranze soppresse...
...io qui da solo, invisibile al mondo,
invisibile agli uomini,
ma non al mio Dio
che nel sonno mi porta con sé.
Federico Caruso IV B Liceo Scientifico
Incancellabili memorie
Soffia leggero il vento nel campo,
leggero tanto da fermare il tempo
che non si ferma mai,
senza poter guarire ciò che è
stato.
Quei freddi campi…
desolati e scuri,
incubo di tanti,
sete di vivere
e sommesse preghiere,
di notte,
a un Dio lontano.
Un abbraccio, un pensiero, una muta poesia...
...a chi? Per dove? Se non c’è nessuno?
Scappare, gridare, saltare le reti di spine
...e sangue il solo pensiero..!
Ed esser lì, nella terra e nell’aria
quell’ultima culla…
di grandi e bambini.
Il vento continua a soffiare,
le foglie a cadere,
la neve a imbiancare,
un nero ricordo di fuoco e di grida
…ancor vive
che tagliano l’aria di un mondo assopito
…che vuole dormire.
No! Quelle anime grate al Signore
nessuno le deve negare!
Quei nomi scolpiti nel fango
di stelle si devon vestire!
POESIE
Con “Dammi la mano fratello”, Federico Caruso è risultato secondo classificato, per le scuole secondarie di secondo
grado, nel concorso Eugenio Miceli Albo realizzato dall’ Istituto Comprensivo di Grimaldi, con la motivazione: “È il
tema del tenersi per mano che fa da motivo portante, in questi versi dolci e musicali, in cui si dispiega il senso
dell’impegno con cui l’autore sente e vive la poesia. Il mondo è una drammatica sequenza di azioni di violenze e di
guerre, un pesante fardello per bambini che, privati della propria infanzia, sono condannati a portare le armi. A co-
storo si rivolge l’autore dei versi, invitandoli a dimenticare l’odio e la miseria della guerra e ad “imparare a sognare”.
A questi bambini e a tutti gli uomini, si rivolge il giovane cuore dell’autore e li chiama fratelli e li sollecita a porgergli
e a porgersi la mano.”
Il libro: la recensione.
G. Orwell: 1984.
Il romanzo è ambientato nella Londra del XIX secolo. Il mondo è diviso in tre immensi superstati:
Oceania, Eurasia ed Estasia. L’Oceania è governata dall’infallibile ed onnisciente Grande Fratello.
I suoi occhi sono le telecamere che spiano di continuo le case ed il suo braccio destro è la psicopo-
lizia che interviene al minimo sospetto. Solo Winston Smith e Julia lottano disperatamente per
salvare l’umanità.
La storia si apre con un monologo di Winston Smith, che descrive la società governata dal Grande
Fratello, la città di Londra, devastata dalle continue guerre, e le azioni che ha compiuto finora per
ribellarsi. Queste azioni non sono che dei capricci inutili, secondo il suo pensiero, infatti egli non
ha fatto altro che comprare un diario, cosa illegale ma di infima importanza, in cui ha iniziato a
scrivere il suo pensiero, tra cui la scritta pericolosa “ABBASSO IL GRANDE FRATELLO!”. Nel
Ministero della verità, dove egli lavora, ogni giorno lo obbligano ad un rituale, i Due Minuti d’Odio, in cui su uno scher-
mo appare il volto di Goldstein, famoso traditore del Grande Fratello, e tutti i dipendenti devono urlargli contro. Du-
rante questo rituale, un giorno, osserva l’arrivo di due persone, la prima è Julia, la seconda un uomo grassoccio,
Pensieri e parole Pagina 13
Dammi la mano fratello Dammi la mano fratello
e non aver paura,
dammi la mano fratello,
ti porterò con me lontano…
ti porterò dove il colore della pelle
non fa differenza e tutti
ti chiameranno fratello…
tu soldato bambino,
butta quel fucile,
siamo tutti fratelli!
Scaccia dalla tua mente quei
brutti ricordi,
impara a sognare,
impara a sognare un
mondo nuovo…
sogna e cerca la tua libertà,
come cittadino del mondo,
come un unico figlio di Dio!
A te che negata è stata l’infanzia,
bruciata la tua adolescenza,
calpestata la tua dignità…
…incatenato da invisibili catene
che hanno lacerato la tua pelle
lasciando mille segni indelebili,
nel profondo del tuo cuore.
Dammi la mano fratello
e non aver paura,
insieme costruiremo un
Terra mia
Profumo di mare denso di onde svanite
profumo di montagna denso di note fiorite.
Se penso a te questo mi sovviene, un bel paesaggio,
l’odore della natura come nel mese di Maggio.
La tua bellezza è da mozzare il fiato
come la tua gente che ti ha sempre amato.
I nostri nonni hanno dissodato le tue terre,
raccolto i tuoi frutti, facendoli conoscere a tutti.
Per me tu hai ancora tanti se-
greti e misteri
terra mia dai valori veri.
Peccato, però, che tu spesso sia
macchiata
da una cronaca nera anche troppo spietata.
Di quegli orrori, però, tu non hai colpa
non è il luogo a fare il male
ma chi nel cuore ha discordia e rancore.
Nonostante ciò sono sincero
di esser calabrese sono fiero.
Mario Carbone IIIA Geometri
mondo nuovo,
parleremo la stessa lingua
e saremo tutti uguali,
liberi di volare, sognare e amare!
Dammi la mano fratello…
Federico Caruso IV B Liceo Scientifico
NARRATIVA, MUSICA, CINEMA
O’Brien. L’impressione che gli dà O’Brien è molto buona, infatti arriva a fidarsi subito di lui, mentre Julia gli suggeri-
sce un odio profondo. Un giorno incontra Julia su un marciapiede, e lei gli passa, di nascosto, un biglietto con scritto
“Ti amo”. All’inizio Winston pensa ad un piano della psicopolizia, ma poi si decide a parlare con la ragazza e, approfit-
tando della confusione di una festa, si danno appuntamento in un bosco lontano da Londra. Incontratisi nel bosco,
hanno modo di parlare e Julia spiega la verità sul suo odio verso la società ed il Grande Fratello, dunque si danno ap-
puntamento più volte in una casa di Londra. Svariati mesi dopo, O’Brien inizia un colloquio con Winston, in cui gli fa
esplicitamente capire di volergli parlare a casa sua. Winston porta anche Julia al colloquio con O’Brien e qui O’Brien
spiega che anche lui è contro il Grande Fratello e che fa parte di un gruppo di
ribelli capeggiati da Goldstein. Dunque O’Brien consegna loro un libro stilato da
Goldstein stesso, in cui sono scritti tutti gli ideali “sballati” del Grande Fratello.
Winston e Julia iniziano a leggerlo in posto sicuro ma, durante la lettura, vengo-
no trovati e catturati dalla psicopolizia, che li porta in celle separate, dove ven-
gono torturati, fisicamente e psicologicamente, allo scopo di far cambiare loro
idea sul Grande Fratello e sulla società. La psicopolizia fa credere a Winston
che 2 + 2 = 5 e gli fa amare il Grande Fratello.
I temi caratterizzanti di questo romanzo sono l’annullamento dell’individualità
dell’uomo e di una realtà oggettiva. Da queste due cose deriva poi la lotta dei
due protagonisti, espressa attraverso la loro relazione sentimentale, la loro complicità, la paura di essere scoperti,
la ricerca di collaborazione all’esterno per sapere di non essere soli a lottare contro quell’enorme nemico che è il Par-
tito. Ritengo che 1984 sia una capolavoro, infatti con la sua opera Orwell ci fa capire come la società in cui viviamo
possa condizionare non solamente la nostra vita materiale, ma sconvolgerci nel profondo fino a farci dubitare della
realtà stessa. Con la sua opera Orwell estremizza i totalitarismi, i quali tipicamente tendono a divinizzare i propri
leader, ma in questo caso lo scopo della dittatura del Grande Fratello è il raggiungimento del potere come fine supre-
mo e non come mezzo per acquisire la "libertà" di dominare, diventando egli stesso schiavo del meccanismo che ha
creato, che non permette all'uomo di raggiungere il suo vero fine, ovvero coltivare la propria umanità.
Antonio Chiodo II A Liceo Scientifico
Musica! Molte sono le canzoni e le poesie dedicate all’arte della musica. È un’arte bella, dolce o sensuale, irruente o magneti-
ca, che ci conforta, ci fa divertire, ci accompagna in ogni momento della nostra giornata. La musica ha mille sfaccet-
tature: dal country al pop, dal jazz all’house. Ha accompagnato la storia fin dagli antichi greci e romani, che rallegra-
vano i loro banchetti con il suono soave dell’arpa e della cetra oppure con i cantastorie che, con i loro strumenti musi-
cali, narravano le eroiche avventure dei miti. Con il passare del tempo i cantastorie si sono trasformati in cantanti,
che raccontano le loro storie di vita in cui noi giovani ci riconosciamo.
Quando abbiamo una giornata triste o stressante torniamo a casa e ci isoliamo dal mondo accendendo uno stereo.
Quando siamo felici iniziamo a ballare con la musica e molte volte nella musica ci nascondiamo al mondo esterno. Con
la musica si può dire ciò che a parole non si ha il coraggio di confessare.
Ma non bisogna soltanto ascoltarla la musica, bisogna capirla, viverla. Ho iniziato a vivere la musica cinque anni fa,
grazie al violino. Dopo un evento che ha cambiato la mia vita profondamente e in modo irreversibile, ho sfogato il mio
dolore suonando. Mentre suono tutto va via, ogni problema, ogni ricordo, sento solo le corde sotto le mie dita che vi-
brano, ma in realtà non sono le corde a vibrare: è la mia anima. Perché il saper suonare non si limita a conoscere la
tecnica, ma fa emozionare il cuore delle persone; bisogna suonare con l’anima. Ho suonato per ore intere, potrei suo-
nare anche per giorni interi senza sentire la stanchezza, perché quando smetto di suonare sento solo un’enorme gioia
dentro e sembra che le “batterie” si siano ricaricate. È difficile descrivere la musica e le emozioni che ti dà, perché
non ha confini.
Come canta Bocelli “Vivo per lei da quando sai l’ho incontrata... è una musa che ci invita a sfiorarla con le dita… vivo
per lei al limite, vivo per lei al margine… perché la musica lo sai davvero non l’ho mai tradita, vivo per lei perché mi dà
pause, note e libertà, ci fosse un’altra vita la vivo per lei”. Con la musica si può dar voce anche all’infinito.
Chiara Gallo IV A Ragioneria
Pagina 14 Pensieri e parole
Pensieri e parole Pagina 15
A piedi nudi nel parco
Un film di Gene Saks con Robert Redford, Jane Fonda, Charles Boyer e Mildred Natwick,
1967
Corie (Jane Fonda) e Paul (Robert Redford) sono una coppia appena sposata che non ha difficoltà a mostrare a tutti il
proprio amore. Corie è vivace e divertente, mentre Paul è serio e diligente: è proprio il caso di dire che “gli opposti si
attraggono”. I problemi arrivano quando i due si trasferiscono nel loro appartamento, dopo una luna di miele passata
all’ hotel Plaza. Il primo problema è la posizione dell’ appartamento al quinto piano, “senza
contare la rampa”; Paul si ritrova così costretto a fare una vera e propria scalata dopo una
pesante giornata di lavoro. Il secondo problema è il buco nel lucernario. Il terzo problema è il
radiatore che non funziona, così la casa diventa gelida la notte. Ma il vero problema è l’ insta-
bilità della coppia nell’ affrontare tutte queste difficoltà. Nel film altre presenze importanti
sono la madre di Corie, brillantemente interpretata da Mildred Natwick, e Victor Velasco
(Charles Boyer), il vicino del sesto piano (la soffitta). Sono presenti molte scene comiche ma
non si perde mai di vista il tema principale del film ovvero “il bisogno dell’ uomo di amare e di
essere amato”. Più volte vedremo Corie ricordare alla madre cos’ è l’amore e comprenderemo
spesso il bisogno di Paul di essere amato da Corie. Ogni personaggio rappresenta qualcosa.
Victor Velasco può rappresentare la voglia di vivere la vita, lo spirito dell’ avventura e della
scoperta; Corie può rappresentare la capacità di capire i propri errori e di trovarvi rimedio;
la madre di Corie può rappresentare la tenacia, perché, senza badare ai suoi anni, continua a lottare per quello che
crede importante; Paul invece rappresenta il senso del dovere .“A piedi nudi nel parco”, nonostante sia un film datato,
riesce ad essere attuale e tratta un tema che non perderà mai la sua importanza: per questo lo considero un vero e
proprio capolavoro e consiglio a tutti di vederlo almeno una volta, se non di più.
Simone Senatore II A Costruzione AmbienteTerritorio
What kind of music do you like and why? Write an article and send it to us for the next number.
In English, please!!!
Pagina 16 Pensieri e parole
SPECIALE SPORT I.I.S. Castrolibero ai vertici provinciali e nazionali
Il significato letterale della parola “SPORT” è: “l’insieme degli esercizi fisici che si praticano, in gruppo o indi-
vidualmente, per mantenere in efficienza il proprio corpo, anche gareggiando con gli altri”.
Tutti noi alunni praticanti sport, sia nella scuola che all’esterno, sia individuali che in squadra, siamo coscienti di
vivere qualcosa che va ben oltre un mero significato letterale: diveniamo attori in un’importante scena educativa e
divertente, dove certamente cresce il nostro corpo e si eleva la nostra efficienza fisica ma nello stesso tempo si ve-
de uscire dal bozzolo l’individuo adulto che modella la sua personalità, che si sviluppa secondo principi di onestà, co-
raggio, lealtà, rispetto, umiltà, generosità, onore e gioco di squadra, che forma e tempra il suo carattere; insomma
grazie allo sport si costruisce il cittadino che, essendo animato da un profondo spirito di gruppo, sarà un’attiva e co-
struttiva cellula della società del domani.
È sufficiente organizzare una gara di corsa campestre tra scuole per osservare come, dopo pochi iniziali ten-
tennamenti sul campo, si instaurino, al di là di ogni appartenenza e sano agonismo, contatti e legami tra gli alunni delle
diverse scuole che spesso sfociano in amicizie durature.
La scuola è il vero primo tempio dello sport, ed è chiaro che non
parlo dello sport che porta profitto e popolarità, ma di quello praticato
per puro divertimento e gioco che determina nella persona uno stato di
equilibrato benessere psico-fisico.
La nostra scuola quest’ anno ha dato la possibilità a tutti noi di pra-
ticare la pallavolo, il badminton, lo squash, la corsa campestre ed il calcio
a 5.
La squadra di calcetto, capitanata dal professore Rosaspina, ha bat-
tuto l’I.T.C.G.T. di Acri e l’I.T.C. di Rossano nella finale disputatasi pres-
so il Circolo Libero Tennis di Cosenza, vincendo così il Campionato Provin-
ciale Scolastico, con ben 37 squadre partecipanti.
Azzinnaro, Costabile, De Santo, Falbo, Fiorita, Gentile, Lorè, Martina, Pizzino, Rocca, Tenuta hanno portato in
alto i colori dell’intera provincia di Cosenza nel calcio a 5 dei giochi sportivi studenteschi.
Nel frattempo, nel Centro Sportivo Scolastico di Castrolibero,
fervono i preparativi per la cerimonia di premiazione dei ragazzi, alle-
nati dalla professoressa Cocca e tornati vincitori dai Campionati Na-
zionali di Squash, che si sono svolti a Riccione: sarà il sindaco di Ca-
strolibero Orlandino Greco a premiare gli alunni Bruno Giordano, Cri-
stian Perri, Ernesto Sicilia che il 30 Aprile a Riccione hanno conquista-
to il prestigioso titolo nazionale juniores a squadre alle finali GSS, non-
ché gli allievi classificatisi nelle gare individuali: Bruno Giordano (II
categoria individuale juniores), Cristian Perri ( III categoria individua-
le juniores) e Simona De Bastiani
(III categoria individuale allieve).
Lo squash, essendo uno sport individuale dove è più forte la tensione perché si è
consapevoli di essere soli e di poter fare affidamento esclusivamente sulle proprie
forze e capacità, ha rappresentato per me un entusiasmante e divertente percor-
so di crescita, considerando anche l’elevato livello tecnico degli avversari incontra-
ti sul campo, che ha alimentato in me il desiderio di migliorare per poter, forse un
giorno, arrivare prima.
Purtroppo, oggi i giovani trascurano molto il movimento fisico, non capiscono che è, oltre ad un modo per relazionarsi
e conoscere nuove persone, anche una necessità per mantenere il corpo in salute; lo sport è l’equilibrio perfetto tra
divertimento e benessere. Simona De Bastiani I A Liceo Scientifico