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Quinto seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia, 16 dicembre 2005 Riassunti dei contributi A.N.M.S. ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI MUSEI SCIENTIFICI, ORTI BOTANICI, GIARDINI ZOOLOGICI ED ACQUARI Storia Naturale Uftverata jeg Studi MUSEO DI STORIA NATURALE UNIVERSITÀ FIRENZE museale di ateneo UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA SISTEMA MUSEALE D'ATENEO MUSEO DI STORIA NATURALE

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Quinto seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici

Pavia 16 dicembre 2005

Riassunti dei contributi

ANMS ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI

MUSEI SCIENTIFICI ORTI BOTANICI GIARDINI ZOOLOGICI ED ACQUARI

S t o r i a N a t u r a l e

Uftverata jeg Studi

MUSEO DI STORIA NATURALE UNIVERSITAgrave FIRENZE

museale di ateneo

UNIVERSITAgrave DEGLI STUDI DI PAVIA SISTEMA MUSEALE DATENEO MUSEO DI STORIA NATURALE

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici

Pavia - 16 dicembre 2005 (Palazzo Botta Aula Maffo Vialli)

PROGRAMMA

Ore 1000 Apertura dei lavori Saluto delle Autoritagrave

Ore 1030 Introduzione del Presidente dellANMS Giacomo Giacobini

Ore 1045 Da cose a Beni Culturali la conservazione dei reperti naturalistici alla luce delle recenti normative Fausto Barbagli

Ore 1125 Musealizzazione di mammiferi marini spiaggiati nei litorali della Toscana meridionale Andrea Benocci amp Fabrizio Cancelli

Ore 1205 Raccolta conservazione e gestione dei campioni negli erbari lichenologici Stefano Martellos

Ore 1245 Pranzo a buffet

Ore 1430 La conservazione delle collezioni geopaleontologiche considerazioni generali e il caso particolare dei fossili piritizzati

Letizia Del Favero Mariagabriella Fornasiero amp Michele Maritan

S E S S I O N E LIBERA

Ore 1510 Ricerca di uno standard di conservazione per le foglie fossili della Formazione di Piagravenico (Pleistocene Medio-Prealpi Lombarde) Barbara Leidi amp Franco Valoti

Ore 1530 Preparazione e conservazione di materiale paleontologico i reperti di Ursus spelaeus Federico Confortini Matteo Malzanni amp Anna Paganoni

Ore 1550 II trattamento conservativo delle pelli di uccelli tramite concia e fissaggio di Eulan Maurizio Gattabria

Ore 1610 Gestione delle collezioni microteriologiche

Stefano Mazzetti

Ore 1630 Discussione generale e dibattito

Ore 1800 Chiusura dei lavori

Enti organizzatori S i s t e m a M u s e a l e di A teneo d e l l U n i v e r s i t agrave di Pavia Sez ione M u s e o di Stor ia N a t u r a l e A s s o c i a z i o n e Naz iona l e dei Muse i sc ient i f ic i Or t i bo tan ic i Giard in i z o o l o g i c i ed A c q u a r i Museo di Storia Naturale del l Univers i tagrave di Firenze Comitato organizzatore F a u s t o Barbag l i G i a c o m o Giacob in i Stefano Mare t t i Edoa rdo Razze t t i C l e m e n t i n a Rova t i Coordinamento scientifico F a u s t o Barbag l i Hanno contribuito D i p a r t i m e n t o di Biologia A n ima le d e l l U n i v e r s i t agrave di Pavia C o m u n e di Pav ia A z i e n d a di P r o m o z i o n e Tur i s t i ca del Pavese Ringraziamenti S i a m o grat i per il p rez ioso loro a iu to a E l i sabe t t a Be rnuzz i Let iz ia B r u n o Cr i s t ina Ci l l i M o n i c a L u c c i n i G ianca r l a Male rba V i t t o r io M o n a s t e r o l o Giuseppe Sangu in i

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Riassunti delle comunicazioni

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Da cose a Beni Culturali la conservazione dei reperti naturalistici alla luce delle recenti normative

FAUSTO BARBAGLI

Museo di Storia Naturale dellUniversitagrave Se Zoologica La Specola Via Romana 17 50125mdash Firenze

fausto barbagliunijiit

Negli ultimi anni si egrave assistito allentrata in vigore di normative che nel settore naturalistico

hanno affermato il significato culturale dei reperti e piugrave in generale hanno portato al

riconoscimento del Museo quale Istituto

Questi importanti cambiamenti investono significativamente anche gli aspetti conservativi delle

collezioni naturalistiche

Il nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio con gli articoli 10 11 e Allegato A ha

riconosciuto il valore di Beni Culturali anche ai reperti naturalistici appartenenti a istituzioni

pubbliche

Lo stesso Codice stabilisce tra laltro particolari norme anche per la conservazione il restauro

e altre delle comuni operazioni di gestione delle collezioni Ciograve di conseguenza richiede un

aggiornamento di alcune delle procedure di chi opera nella gestione delle collezioni

naturalistiche

Importanti indicazioni sulla cura e sulla gestione del materiale naturalistico si trovano anche

nellambito VI dellAtto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di

funzionamento e sviluppo dei musei (art 150 comma 6 dL n 1121998)

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Musealizzazione di mammiferi marini spiaggiati nei litorali della Toscana meridionale

ANDREA BENOCCI amp FABRIZIO CANCELLI

Museo di Storia Naturale dellAccademia dei Fisiocritici di Siena Segone Zoologica - Fialetta Silvio Gigli 2-53100 Siena

fisiocriticiunisi it

La Sezione Zoologica del Museo di Storia Naturale dellAccademia dei Fisiocritici conduce da

oltre 30 anni attivitagrave legate al recupero e alla musealizzazione di cetacei spiaggiati nella Toscana

meridionale finalizzate ad incrementare le collezioni osteologiche del museo e a raccogliere

reperti da utilizzare a scopo didattico-scientifico

A partire dal 1970 con il contributo di Baccio Baccetti (tuttoggi Sovrintendente della Sezione

Zoologica) il museo riprese le attivitagrave di raccolta di reperti dopo un lungo periodo di stasi e nel

1974 fu recuperato il primo mammifero marino Nel 1985 con ladesione al programma

nazionale del Centro Studi Cetacei iniziograve una regolare attivitagrave di recupero di esemplari

spiaggiati ad opera di Fabrizio Cancelli e di alcuni collaboratori esterni (Nicola Baccetti

Tommaso Renieri e dal 2004 Andrea Benocci) Complessivamente dal 1974 ad oggi sono stati

recuperati 92 esemplari appartenenti a 9 specie diverse

Gli interventi comprendono varie fasi dalla segnalazione dello spiaggiamento allinclusione dei

campioni nelle collezioni Prima del recupero si raccolgono le informazioni necessarie dalle

autoritagrave locali durante il successivo sopralluogo in base alle dimensioni dellesemplare si

decide se trasportarlo subito in laboratorio o se operare la dissezione in loco il trasporto viene

poi di norma effettuato con macchine private

Con le informazioni raccolte si compilano le apposite schede fornite dal CSC si realizza anche

una documentazione fotografica Successivamente il corpo dellanimale viene suddiviso in vari

tronconi separando le singole componenti scheletriche Ogni troncone dopo una prima

operazione di scarnificazione viene inserito in buste di fibra artificiale Nel frattempo si

effettuano prelievi di organi e tessuti (per analisi genetiche ed ecotossicologiche) e si cercano

parassiti e elementi che possano indicare le cause del decesso Le singole parti anatomiche

vengono poi inserite in bidoni dacqua calda per accelerare la macerazione della carne dopo

circa 30 giorni le ossa sono giagrave completamente scarnificate I denti nel frattempo rimossi dalle

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperu naturalistici Pavia 16XII2005

arcate vengono puliti separatamente e incollati su fogli di carta mantenendone la disposizione

originaria

Le ossa a macerazione avvenuta vengono tolte dai bidoni e lasciate asciugare Quando tutte le

componenti sono asciutte vengono inserite in buste di plastica allinterno di scatoloni di cartone

insieme alle relative schede Questi preparati vengono poi conservati in deposito a scopi

didattici e di ricerca (non montati per mancanza di spazi espositivi) Solo in pochi casi i cetacei

recuperati sono andati ad arricchire le collezioni esposte

Fino al 01062005 gli esemplari raccolti venivano processati nel vecchio laboratorio o nel

cortile dellaccademia in spazi angusti e non attrezzati A partire da allora invece

linaugurazione di un nuovo laboratorio di tassidermia appositamente attrezzato ha agevolato la

loro preparazione Limportanza del lavoro svolto in questi anni ha infatti ottenuto un

riconoscimento il Presidente dellAccademia dei Fisiocritici Sara Ferri ha premiato limpegno

della Sezione Zoologica concedendo un nuovo spazio attrezzato idoneo alle attivitagrave da svolgere

nel corso di questi interventi oggi egrave quindi possibile lavorare in condizioni ottimali senza

interferire con le ordinarie attivitagrave dellAccademia

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Preparazione e conservazione di materiale paleontologico i reperti di Ursus spelaeus

FEDERICO CONFORTINI MATTEO MALZANNI amp ANNA PAGANONI

Museo Civico di Sciente Naturali E Caffi di Bergamo - Istituto di Geologia e Paleontologia Piatta Cittadella 10 - 24129 Bergamo mdash email museogeocomunebgit

Il contributo vuol evidenziare alcuni problemi che si sono incontrati durante la preparazione ed

il restauro per la conservazione di reperti ossei fossili recuperati nel corso di scavi in grotta

allinterno di sedimenti saturi dacqua

La grotta di Tri Fradegravei (Lo BG3748) situata a 1200 m di quota sul versante meridionale del

Pizzo di Menna in Comune di Oltre il Colle (BG) contiene un deposito costituito da livelli di

sabbie limose e brecce a clasti carbonatici da centimetrici a decimetrici con allinterno numerosi

resti scheletrici non in connessione anatomica

Il Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo su concessione ministeriale ha realizzato dal

1989 al 1997 una serie di campagne di scavo Le ricerche che hanno riguardato solo il 50 del

deposito lasciandone intatta la parte restante per approfondimenti futuri hanno coinvolto una

superficie di 24 metri quadri per una profonditagrave massima di 2 metri

Il giacimento paleontologico egrave costituito per il 98 da reperti appartenenti Ursus spelaeus

riferibili a oltre 150 individui rappresentati prevalentemente da femmine adulte e giovani in ogni

fascia di etagrave (dal feto a tre anni) mentre raramente si incontrano resti di marmotta volpe e

micromammiferi Sporadici ma significativi i rinvenimenti di alcuni strumenti litici e microlitici

in selce e manufatti in osso

Nel corso dello scavo stratigrafico durante le operazioni di recupero dei macroresti riconosciuti

in situ si egrave svolta contemporaneamente anche la raccolta del sedimento asportato che in sacchi

siglati e sigillati veniva successivamente lavato e setacciato parte in loco e parte in museo per il

recupero dei resti minuti come frammenti ossei denti semi etc

Il trasporto dei fossili fino al laboratorio egrave avvenuto previo opportuni rinforzi ed imballaggi con

involucri in polietilene cosigrave da mantenere le condizioni di idratazione originali ed evitare

traumi

Nei nostri laboratori la preparazione dei macroresti egrave avvenuta in piugrave fasi registrate su apposita

scheda di intervento seguendo le procedure di seguito elencate

bull pulizia dei reperti dalla matrice inglobante e relativa sua vagliatura

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

bull disidratazione controllata dei reperti effettuata contemporaneamente ad un loro

consolidamento tramite prodotti reversibili quali resine acriliche e soluzioni viniliche

bull eventuale unione delle parti mancanti rinvenute nel corso della vagliatura e nel materiale di

setaccia tura

bull periodico controllo del lavoro con verifica della stabilizzazione ed eventuale operazione di

interventi conservativi

In questa esposizione vengono presentati alcuni esempi esplicativi delle tipologie dintervento

bull S13771805 - Cranio di adulto (recupero disimballo pulizia disidratazione e

consolidamento)

bull S13771980 - Cranio di giovane (restauro ed assemblaggio)

bull S13772423 - Canino di adulto (restauro)

bull S 1377157 - Mandibola di adulto (restauro riproduzione e predisposizione per

lesposizione)

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

La conservazione delle collezioni geopaleontologiche considerazioni generali e il caso particolare dei fossili piritizzati

LETIZIA DEL FA VERO MARLGABRIELLA FORNASIERO amp MICHELE iexclLARITAN

Museo di Geologia e Paleontologia Universitagrave degli Studi di Padova - Via Giotto 1 mdash 35137 Padova

museopalgeol unipd it

Per conservazione preventiva intendiamo linsieme di procedureprotocolli che prevedono

perlopiugrave interventi indiretti sui reperti volti a prolungarne la durata mantenendone stabili nel

tempo le condizioni Ciograve si attua bloccando evitando o minimizzando i potenziali agenti di

deterioramento Fanno pertanto parte della conservazione preventiva il controllo del

microclima (temperatura e umiditagrave relativa) il controllo dellilluminazione e dellirradiazione in

genere quello degli agenti inquinanti degli shock meccanici e cosigrave via

Le linee guida della conservazione di rocce e di fossili dettate dal MIBAC (dm 2572000 e

1052001) non soddisfano appieno le esigenze delle collezioni geopaleontologiche in

particolare di quelle environmental sensitive Inoltre i documenti ministeriali non tengono

nella dovuta considerazione la sensibilitagrave alla luce di molti reperti In questi casi egrave opportuno

pertanto seguire le indicazioni fornite da altre autorevoli istituzioni che si occupano piugrave nello

specifico della conservazione del materiale geopaleontologico Tra esse si segnalano il

Geological Curation Group (UK) il Canadian Conservation Institut (Canada) e il National Park

Service (USA)

Rocce e fossili contenenti solfuri sono un tipico caso di reperti environmental sensitive Nei

fossili i solfuri piugrave comuni sono la pirite e la marcasite (Fe2S) la cui reazione di ossidazione che

si sviluppa in presenza di umiditagrave causa la produzione continua da parte del fossile di acido

solforico E un processo spesso repentino altamente distruttivo e autoalimentante che una

volta iniziato egrave irreversibile e puograve portare alla completa distruzione del reperto La principale

misura di prevenzione del degrado consiste nella conservazione dei reperti in ambiente a RH lt

30 (qualche autore suggerisce il piugrave bassa possibile altri lt 40) unita al controllo della

temperatura e delle radiazioni luminose

Nella seconda parte verranno descritti due possibili trattamenti ai quali sottoporre i fossili

piritizzati uno dei quali eseguito su mammiferi fossili del Museo di Geologia e Paleontologia

dellUniversitagrave di Padova che presentavano tracce evidenti dellossidazione di solfuri di ferro

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Si egrave proceduto a trattare i fossili con i vapori di idrossido di ammonio (ammoniaca in soluzione

acquosa al 30) allo scopo di preservarli da future alterazioni dei solfuri Questo metodo si

basa sullesposizione dei reperti a vapori di idrossido di ammonio questultimo base forte

neutralizza gli acidi prodotti dallossidazione della pirite e converte i prodotti di ossidazione in

composti piugrave stabili prevenendo il processo degradativo Una possibile e valida alternativa per

il trattamento dei fossili piritizzati egrave il metodo della chelazione del ferro mediante lutilizzo

delletanolammina tiogliocolato diluita al 5 in isopropanolo (oppure etanolo) Letanolammina

egrave una base forte che neutralizza gli acidi derivanti dallalterazione della pirite mentre il

tioglicolato agisce chelando i composti (solubili e insolubili) del ferro Questo metodo rispetto

al trattamento con i vapori di ammonio risulta piugrave facilmente controllabile e adatto anche al

trattamento di grandi fossili Per contro egrave senzaltro piugrave costoso e necessita di piugrave tempo e

perizia Inoltre poicheacute asporta i prodotti dellalterazione aumenta il rischio di cedimento dei

reperti

Dopo i trattamenti sopra descritti egrave doveroso applicare in maniera attenta le indicazioni relative

ai parametri ambientali Infatti tutti i trattamenti si rivelano inutili se in seguito non si attua un

rigido protocollo di conservazione dei reperti

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Quinto Seminano sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Il trattamento conservativo delle pelli di uccelli tramite concia e fissaggio di Eulan

MAURIZIO GATTABRIA

Museo civico di Zoologia Via UlisseAldrovandi 18-00197Roma

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Il processo piugrave antico e semplice per prevenire la decomposizione della pelle e quindi di

conservarla egrave la disidratazione

Lestrazione dellacqua attraverso lutilizzo di agenti disseccanti blocca la decomposizione ma

lascia la pelle secca dura sensibile alle variazioni dellumiditagrave ed estremamente appetibile agli

insetti

Lutilizzo di pomate a base di sapone arsenico o borace allo scopo di ammorbidire e di

avvelenare le pelli si egrave rivelato nel corso del tempo insoddisfacente

Per ovviare a questi inconvenienti dalla fine degli anni ottanta si procede anche per le pelli di

uccelli alla concia vera seguita dal trattamento con Eulan

Nel corso degli anni sono stati testate diverse sostanze e metodi fino ad arrivare a un protocollo

da considerarsi ottimale per la preparazione degli uccelli da ostensione

Nellintervento vengono esposte criticamente le tappe significative di questo percorso

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Ricerca di uno standard di conservazione per le foglie fossili della Formazione di Piagravenico (Pleistocene Medio- Prealpi Lombarde)

BARBARALEIDI amp FRANCO VALOTI

Collaboratori dellIstituto di Geologia e Paleontologia del Museo Civico di Sciente Naturali E Caffi di Bergamo Piazza Cittadella 10 - 24129 Bergamo

wwwmuseosdenebergamoit - e-mail museogeocomunebgit

Nel 2001 a Sovere (Bergamo) il Museo Civico di Scienze Naturali ECaffi ha intrapreso uno

scavo demergenza per lestrazione di un vertebrato fossile Il reperto egrave inglobato in sedimenti

lacustri attribuiti alla Formazione di Piagravenico costituiti da alternanze di silt argillosi finemente

laminati Lo scavo stratigrafico ha consentito il recupero di circa 1600 reperti fossili associati al

vertebrato semi porzioni di tronchi rami foglie insetti e denti Caratteristica comune a tutti

questi fossili egrave che la matrice rocciosa proveniente da questi depositi quaternari egrave in condizioni

di saturazione A contatto con laria labrusca disidratazione deteriora rapidamente matrice e

fossili favorendo anche lo sviluppo di muffe Gli interventi conservativi precedentemente

applicati avevano permesso solo la conservazione dei reperti piugrave resistenti in occasione di una

campagna di ricerca sistematica e vista la necessitagrave di conservare una gran mole di nuovi

reperti si egrave dovuto sviluppare una nuova modalitagrave di intervento efficace e rapida che blocchi i

veloci processi degenerativi Obiettivo principale e critico di questo processo conservativo

erano i reperti piugrave fragili le foglie La nuova tecnica conservativa sperimentata su 160 reperti di

latifoglie voleva inoltre conciliare le necessitagrave di integritagrave per lo studio dei reperti stessi

conservando il rapporto con la matrice inglobante Con procedimenti meccanici e chimici si egrave

proceduto alla pulitura delle superfici fogliari e allapplicazione di soluzioni consolidanti per la

preparazione a condizioni di umiditagrave controllata E stata eliminata meccanicamente la parte piugrave

grossolana di matrice che ricopre il reperto e per eliminare le particelle piugrave piccole ancora

attaccate al reperto senza danneggiarlo si egrave intervenuto con una blanda azione chimica

sfruttando una soluzione di acido acetico al 25 Grazie allesperienza maturata dal laboratorio

di geologia del museo e agli scambi con collaboratori e colleghi sono state messe a punto

diverse soluzioni La scelta conclusiva adottata dopo la sperimentazione egrave stata quella di

utilizzare soluzioni che consentissero una conservazione a lungo termine tramite controllo della

disidratazione I reperti sono stati collocati in casse in PVC munite di coperchio sotto il quale

viene posizionato un foglio di multiball Lo scopo di questo intervento egrave quello di limitare

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

ma non impedire il passaggio di aria fondamentale per permettere ai pezzi di asciugare molto

lentamente I reperti vengono poi adagiati allinterno delle casse con il lato sul quale cegrave il

reperto appoggiato sul fondo della cassa Questa postura permette cosigrave allacqua contenuta nel

reperto di evaporare senza che la foglia venga attraversata dallumiditagrave Unitamente il peso

stesso della matrice sul reperto agevola la presa tra lembo fogliare e matrice della sostanza

consolidante Anche se questa metodolpgia deve ancora essere testata su tempi piugrave lunghi ad

un anno dal trattamento i reperti sono risultati stabili ai controlli mensili

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Raccolta conservazione e gestione dei campioni negli erbari lichenologici

STEFANO MARTELLOS

Sistema Museale dAteneo dellUniversitagrave di Trieste Dipartimento di biologia - Via Giorgieri 10-34100 Trieste

martelstuniv trieste it

La lichenologia in Italia ha avuto il suo periodo doro tra la seconda metagrave dell800 ed i primi

anni del 900 e a questo periodo risale una parte importante di tutte le raccolte lichenologiche

oggi esistenti Lo studio di questa materia e la raccolta di campioni sono riprese con una certa

intensitagrave solo dalla fine degli anni 7 0 dello scorso secolo In alcuni dei principali erbari

lichenologici italiani vi egrave quindi la necessitagrave di gestire al contempo materiale storico e moderno

I campioni raccolti negli erbari possono essere conservati in buste contenute in scatole o fissate

su fogli derbario oppure incollati ai fogli stessi Di frequente viene conservata anche parte del

substrato per limpossibilitagrave di separarlo dal campione Luso di scatole in plastica o in cartone egrave

a volte richiesto in conseguenza della fragilitagrave del substrato come avviene per molti campioni

raccolti al suolo I campioni possono andare incontro ad analisi di tipo morfo-anatomico

chimico o genetico (questo solo nel caso di campioni recenti) Il materiale derivante da tali

analisi (vetrini provette) deve a sua volta venire conservato assieme al campione I dati relativi

alla raccolta allidentificazione ed a eventuali revisioni sono di estrema importanza la loro

accuratezza egrave fondamentale e devono sempre accompagnare il campione Una attenta

digitalizzazione puograve renderne molto piugrave agevole la consultazione La corretta gestione di un

erbario inoltre non puograve prescindere da adeguate strutture di conservazione e climatizzazione

per prevenire fenomeni come linfestazione da parte di insetti

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Gestione delle collezioni microteriologiche

STEFANO MAZZOTTI

Museo Civico di Storia Naturale Via De Pisis 24 -44100 Ferrara

Le raccolte di piccoli mammiferi sono fra le piugrave diffuse collezioni zoologiche Esse

costituiscono un notevole serbatoio di informazioni tassonomiche ecologiche ed ambientali

Viene trattato largomento sottolineando le problematiche di acquisizione e preparazione dei

materiali In particolare si identificano due categorie di reperti 1) Materiali ossei provenienti da

boli di Strigiformi 2) Animali catturati mediante trappolaggi che presentano la componente in

pelle le parti scheletriche ed il corpo Si esaminano successivamente le tecniche di collocazione

e conservazione dei reperti proponendo tipi di conservazioni differenziate dei campioni per

dare la possibilitagrave di fruizione anche per analisi molecolari Si evidenza anche limportanza della

scelta del metodo di catalogazione rilevando le necessitagrave di fruizione per studi di tassonomia e

ambientali

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Elenco degli iscritti Stefano Aguzzi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Fausto Barbagli Museo di Storia Naturale dellUniversitagrave Sez Zoologica La Specola Via Romana 17 50125 Firenze Giorgio Bardelli Museo civico di Storia Naturale di Milano Corso Venezia 55 20121 Milano

Andrea Benocci Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Elisabetta Bernuzzi Sistema Museale dAteneo Museo di Storia Naturale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Enrico Borgo Museo Civico di Storia Naturale GDoria Via Brigata Liguria 9 16121 Genova

Stefano Bovero Museo Regionale Scienze Naturali Viao Giolitti 36 10123 Torino

Athos Callegari Dipartimento di Scienze della Terra Universitagrave degli Studi di Pavia Via Ferrata 1 27100 Pavia

Fabrizio Cancelli Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Marta Coloberti

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Federico Confortini

Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo

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Riccardo Carini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Maria Chiara Deflorian Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina 14 38100 Trento

Letizia Del Favero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Anna Donazzan Comune di Valstagna

Via Cima Mandriollo 1 36016 Bassano del Grappa (VI)

Mina Farris

Museo Aquilegia di Assemini Via San Mauro 5 09127 Cagliari Mariagabriella Fornasiero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Bernardo Fratello Sezione Musei Anatomici Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Berengario 14 41100 Modena

Maurizio Gattabria Museo Civico di Zoologia Via Ulisse Aldrovandi 18 00197 Roma

Paolo Guaschi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Barbara Leidi Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo Monica Luccini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Luigi Maffettone Orto botanico universitario Viale Caduti in Guerra 127 41100 Modena

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Clementina Rovati Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Luigi Sala Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Campi 213D 41100 Modena

Roberta Salmaso Museo Civico di Storia Naturale Lungadige Porta Vittoria 9 37129 Verona

Giuseppe Sanguini Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Monica Scomazzon Museo civico di Bassano del Grappa Via Lughi 2A 36067 Cassola (VI)

Monica Siviero Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Carlo Violarli Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Vincenzo Vomero Musei Scientifici della Sovraintendenza Comunale di Roma

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici

Pavia - 16 dicembre 2005 (Palazzo Botta Aula Maffo Vialli)

PROGRAMMA

Ore 1000 Apertura dei lavori Saluto delle Autoritagrave

Ore 1030 Introduzione del Presidente dellANMS Giacomo Giacobini

Ore 1045 Da cose a Beni Culturali la conservazione dei reperti naturalistici alla luce delle recenti normative Fausto Barbagli

Ore 1125 Musealizzazione di mammiferi marini spiaggiati nei litorali della Toscana meridionale Andrea Benocci amp Fabrizio Cancelli

Ore 1205 Raccolta conservazione e gestione dei campioni negli erbari lichenologici Stefano Martellos

Ore 1245 Pranzo a buffet

Ore 1430 La conservazione delle collezioni geopaleontologiche considerazioni generali e il caso particolare dei fossili piritizzati

Letizia Del Favero Mariagabriella Fornasiero amp Michele Maritan

S E S S I O N E LIBERA

Ore 1510 Ricerca di uno standard di conservazione per le foglie fossili della Formazione di Piagravenico (Pleistocene Medio-Prealpi Lombarde) Barbara Leidi amp Franco Valoti

Ore 1530 Preparazione e conservazione di materiale paleontologico i reperti di Ursus spelaeus Federico Confortini Matteo Malzanni amp Anna Paganoni

Ore 1550 II trattamento conservativo delle pelli di uccelli tramite concia e fissaggio di Eulan Maurizio Gattabria

Ore 1610 Gestione delle collezioni microteriologiche

Stefano Mazzetti

Ore 1630 Discussione generale e dibattito

Ore 1800 Chiusura dei lavori

Enti organizzatori S i s t e m a M u s e a l e di A teneo d e l l U n i v e r s i t agrave di Pavia Sez ione M u s e o di Stor ia N a t u r a l e A s s o c i a z i o n e Naz iona l e dei Muse i sc ient i f ic i Or t i bo tan ic i Giard in i z o o l o g i c i ed A c q u a r i Museo di Storia Naturale del l Univers i tagrave di Firenze Comitato organizzatore F a u s t o Barbag l i G i a c o m o Giacob in i Stefano Mare t t i Edoa rdo Razze t t i C l e m e n t i n a Rova t i Coordinamento scientifico F a u s t o Barbag l i Hanno contribuito D i p a r t i m e n t o di Biologia A n ima le d e l l U n i v e r s i t agrave di Pavia C o m u n e di Pav ia A z i e n d a di P r o m o z i o n e Tur i s t i ca del Pavese Ringraziamenti S i a m o grat i per il p rez ioso loro a iu to a E l i sabe t t a Be rnuzz i Let iz ia B r u n o Cr i s t ina Ci l l i M o n i c a L u c c i n i G ianca r l a Male rba V i t t o r io M o n a s t e r o l o Giuseppe Sangu in i

1

Riassunti delle comunicazioni

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Da cose a Beni Culturali la conservazione dei reperti naturalistici alla luce delle recenti normative

FAUSTO BARBAGLI

Museo di Storia Naturale dellUniversitagrave Se Zoologica La Specola Via Romana 17 50125mdash Firenze

fausto barbagliunijiit

Negli ultimi anni si egrave assistito allentrata in vigore di normative che nel settore naturalistico

hanno affermato il significato culturale dei reperti e piugrave in generale hanno portato al

riconoscimento del Museo quale Istituto

Questi importanti cambiamenti investono significativamente anche gli aspetti conservativi delle

collezioni naturalistiche

Il nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio con gli articoli 10 11 e Allegato A ha

riconosciuto il valore di Beni Culturali anche ai reperti naturalistici appartenenti a istituzioni

pubbliche

Lo stesso Codice stabilisce tra laltro particolari norme anche per la conservazione il restauro

e altre delle comuni operazioni di gestione delle collezioni Ciograve di conseguenza richiede un

aggiornamento di alcune delle procedure di chi opera nella gestione delle collezioni

naturalistiche

Importanti indicazioni sulla cura e sulla gestione del materiale naturalistico si trovano anche

nellambito VI dellAtto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di

funzionamento e sviluppo dei musei (art 150 comma 6 dL n 1121998)

- 3 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Musealizzazione di mammiferi marini spiaggiati nei litorali della Toscana meridionale

ANDREA BENOCCI amp FABRIZIO CANCELLI

Museo di Storia Naturale dellAccademia dei Fisiocritici di Siena Segone Zoologica - Fialetta Silvio Gigli 2-53100 Siena

fisiocriticiunisi it

La Sezione Zoologica del Museo di Storia Naturale dellAccademia dei Fisiocritici conduce da

oltre 30 anni attivitagrave legate al recupero e alla musealizzazione di cetacei spiaggiati nella Toscana

meridionale finalizzate ad incrementare le collezioni osteologiche del museo e a raccogliere

reperti da utilizzare a scopo didattico-scientifico

A partire dal 1970 con il contributo di Baccio Baccetti (tuttoggi Sovrintendente della Sezione

Zoologica) il museo riprese le attivitagrave di raccolta di reperti dopo un lungo periodo di stasi e nel

1974 fu recuperato il primo mammifero marino Nel 1985 con ladesione al programma

nazionale del Centro Studi Cetacei iniziograve una regolare attivitagrave di recupero di esemplari

spiaggiati ad opera di Fabrizio Cancelli e di alcuni collaboratori esterni (Nicola Baccetti

Tommaso Renieri e dal 2004 Andrea Benocci) Complessivamente dal 1974 ad oggi sono stati

recuperati 92 esemplari appartenenti a 9 specie diverse

Gli interventi comprendono varie fasi dalla segnalazione dello spiaggiamento allinclusione dei

campioni nelle collezioni Prima del recupero si raccolgono le informazioni necessarie dalle

autoritagrave locali durante il successivo sopralluogo in base alle dimensioni dellesemplare si

decide se trasportarlo subito in laboratorio o se operare la dissezione in loco il trasporto viene

poi di norma effettuato con macchine private

Con le informazioni raccolte si compilano le apposite schede fornite dal CSC si realizza anche

una documentazione fotografica Successivamente il corpo dellanimale viene suddiviso in vari

tronconi separando le singole componenti scheletriche Ogni troncone dopo una prima

operazione di scarnificazione viene inserito in buste di fibra artificiale Nel frattempo si

effettuano prelievi di organi e tessuti (per analisi genetiche ed ecotossicologiche) e si cercano

parassiti e elementi che possano indicare le cause del decesso Le singole parti anatomiche

vengono poi inserite in bidoni dacqua calda per accelerare la macerazione della carne dopo

circa 30 giorni le ossa sono giagrave completamente scarnificate I denti nel frattempo rimossi dalle

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperu naturalistici Pavia 16XII2005

arcate vengono puliti separatamente e incollati su fogli di carta mantenendone la disposizione

originaria

Le ossa a macerazione avvenuta vengono tolte dai bidoni e lasciate asciugare Quando tutte le

componenti sono asciutte vengono inserite in buste di plastica allinterno di scatoloni di cartone

insieme alle relative schede Questi preparati vengono poi conservati in deposito a scopi

didattici e di ricerca (non montati per mancanza di spazi espositivi) Solo in pochi casi i cetacei

recuperati sono andati ad arricchire le collezioni esposte

Fino al 01062005 gli esemplari raccolti venivano processati nel vecchio laboratorio o nel

cortile dellaccademia in spazi angusti e non attrezzati A partire da allora invece

linaugurazione di un nuovo laboratorio di tassidermia appositamente attrezzato ha agevolato la

loro preparazione Limportanza del lavoro svolto in questi anni ha infatti ottenuto un

riconoscimento il Presidente dellAccademia dei Fisiocritici Sara Ferri ha premiato limpegno

della Sezione Zoologica concedendo un nuovo spazio attrezzato idoneo alle attivitagrave da svolgere

nel corso di questi interventi oggi egrave quindi possibile lavorare in condizioni ottimali senza

interferire con le ordinarie attivitagrave dellAccademia

(V bullW ltbullraquoraquo

- 5 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Preparazione e conservazione di materiale paleontologico i reperti di Ursus spelaeus

FEDERICO CONFORTINI MATTEO MALZANNI amp ANNA PAGANONI

Museo Civico di Sciente Naturali E Caffi di Bergamo - Istituto di Geologia e Paleontologia Piatta Cittadella 10 - 24129 Bergamo mdash email museogeocomunebgit

Il contributo vuol evidenziare alcuni problemi che si sono incontrati durante la preparazione ed

il restauro per la conservazione di reperti ossei fossili recuperati nel corso di scavi in grotta

allinterno di sedimenti saturi dacqua

La grotta di Tri Fradegravei (Lo BG3748) situata a 1200 m di quota sul versante meridionale del

Pizzo di Menna in Comune di Oltre il Colle (BG) contiene un deposito costituito da livelli di

sabbie limose e brecce a clasti carbonatici da centimetrici a decimetrici con allinterno numerosi

resti scheletrici non in connessione anatomica

Il Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo su concessione ministeriale ha realizzato dal

1989 al 1997 una serie di campagne di scavo Le ricerche che hanno riguardato solo il 50 del

deposito lasciandone intatta la parte restante per approfondimenti futuri hanno coinvolto una

superficie di 24 metri quadri per una profonditagrave massima di 2 metri

Il giacimento paleontologico egrave costituito per il 98 da reperti appartenenti Ursus spelaeus

riferibili a oltre 150 individui rappresentati prevalentemente da femmine adulte e giovani in ogni

fascia di etagrave (dal feto a tre anni) mentre raramente si incontrano resti di marmotta volpe e

micromammiferi Sporadici ma significativi i rinvenimenti di alcuni strumenti litici e microlitici

in selce e manufatti in osso

Nel corso dello scavo stratigrafico durante le operazioni di recupero dei macroresti riconosciuti

in situ si egrave svolta contemporaneamente anche la raccolta del sedimento asportato che in sacchi

siglati e sigillati veniva successivamente lavato e setacciato parte in loco e parte in museo per il

recupero dei resti minuti come frammenti ossei denti semi etc

Il trasporto dei fossili fino al laboratorio egrave avvenuto previo opportuni rinforzi ed imballaggi con

involucri in polietilene cosigrave da mantenere le condizioni di idratazione originali ed evitare

traumi

Nei nostri laboratori la preparazione dei macroresti egrave avvenuta in piugrave fasi registrate su apposita

scheda di intervento seguendo le procedure di seguito elencate

bull pulizia dei reperti dalla matrice inglobante e relativa sua vagliatura

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

bull disidratazione controllata dei reperti effettuata contemporaneamente ad un loro

consolidamento tramite prodotti reversibili quali resine acriliche e soluzioni viniliche

bull eventuale unione delle parti mancanti rinvenute nel corso della vagliatura e nel materiale di

setaccia tura

bull periodico controllo del lavoro con verifica della stabilizzazione ed eventuale operazione di

interventi conservativi

In questa esposizione vengono presentati alcuni esempi esplicativi delle tipologie dintervento

bull S13771805 - Cranio di adulto (recupero disimballo pulizia disidratazione e

consolidamento)

bull S13771980 - Cranio di giovane (restauro ed assemblaggio)

bull S13772423 - Canino di adulto (restauro)

bull S 1377157 - Mandibola di adulto (restauro riproduzione e predisposizione per

lesposizione)

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

La conservazione delle collezioni geopaleontologiche considerazioni generali e il caso particolare dei fossili piritizzati

LETIZIA DEL FA VERO MARLGABRIELLA FORNASIERO amp MICHELE iexclLARITAN

Museo di Geologia e Paleontologia Universitagrave degli Studi di Padova - Via Giotto 1 mdash 35137 Padova

museopalgeol unipd it

Per conservazione preventiva intendiamo linsieme di procedureprotocolli che prevedono

perlopiugrave interventi indiretti sui reperti volti a prolungarne la durata mantenendone stabili nel

tempo le condizioni Ciograve si attua bloccando evitando o minimizzando i potenziali agenti di

deterioramento Fanno pertanto parte della conservazione preventiva il controllo del

microclima (temperatura e umiditagrave relativa) il controllo dellilluminazione e dellirradiazione in

genere quello degli agenti inquinanti degli shock meccanici e cosigrave via

Le linee guida della conservazione di rocce e di fossili dettate dal MIBAC (dm 2572000 e

1052001) non soddisfano appieno le esigenze delle collezioni geopaleontologiche in

particolare di quelle environmental sensitive Inoltre i documenti ministeriali non tengono

nella dovuta considerazione la sensibilitagrave alla luce di molti reperti In questi casi egrave opportuno

pertanto seguire le indicazioni fornite da altre autorevoli istituzioni che si occupano piugrave nello

specifico della conservazione del materiale geopaleontologico Tra esse si segnalano il

Geological Curation Group (UK) il Canadian Conservation Institut (Canada) e il National Park

Service (USA)

Rocce e fossili contenenti solfuri sono un tipico caso di reperti environmental sensitive Nei

fossili i solfuri piugrave comuni sono la pirite e la marcasite (Fe2S) la cui reazione di ossidazione che

si sviluppa in presenza di umiditagrave causa la produzione continua da parte del fossile di acido

solforico E un processo spesso repentino altamente distruttivo e autoalimentante che una

volta iniziato egrave irreversibile e puograve portare alla completa distruzione del reperto La principale

misura di prevenzione del degrado consiste nella conservazione dei reperti in ambiente a RH lt

30 (qualche autore suggerisce il piugrave bassa possibile altri lt 40) unita al controllo della

temperatura e delle radiazioni luminose

Nella seconda parte verranno descritti due possibili trattamenti ai quali sottoporre i fossili

piritizzati uno dei quali eseguito su mammiferi fossili del Museo di Geologia e Paleontologia

dellUniversitagrave di Padova che presentavano tracce evidenti dellossidazione di solfuri di ferro

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Si egrave proceduto a trattare i fossili con i vapori di idrossido di ammonio (ammoniaca in soluzione

acquosa al 30) allo scopo di preservarli da future alterazioni dei solfuri Questo metodo si

basa sullesposizione dei reperti a vapori di idrossido di ammonio questultimo base forte

neutralizza gli acidi prodotti dallossidazione della pirite e converte i prodotti di ossidazione in

composti piugrave stabili prevenendo il processo degradativo Una possibile e valida alternativa per

il trattamento dei fossili piritizzati egrave il metodo della chelazione del ferro mediante lutilizzo

delletanolammina tiogliocolato diluita al 5 in isopropanolo (oppure etanolo) Letanolammina

egrave una base forte che neutralizza gli acidi derivanti dallalterazione della pirite mentre il

tioglicolato agisce chelando i composti (solubili e insolubili) del ferro Questo metodo rispetto

al trattamento con i vapori di ammonio risulta piugrave facilmente controllabile e adatto anche al

trattamento di grandi fossili Per contro egrave senzaltro piugrave costoso e necessita di piugrave tempo e

perizia Inoltre poicheacute asporta i prodotti dellalterazione aumenta il rischio di cedimento dei

reperti

Dopo i trattamenti sopra descritti egrave doveroso applicare in maniera attenta le indicazioni relative

ai parametri ambientali Infatti tutti i trattamenti si rivelano inutili se in seguito non si attua un

rigido protocollo di conservazione dei reperti

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Quinto Seminano sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Il trattamento conservativo delle pelli di uccelli tramite concia e fissaggio di Eulan

MAURIZIO GATTABRIA

Museo civico di Zoologia Via UlisseAldrovandi 18-00197Roma

mgattabriacomuneromait

Il processo piugrave antico e semplice per prevenire la decomposizione della pelle e quindi di

conservarla egrave la disidratazione

Lestrazione dellacqua attraverso lutilizzo di agenti disseccanti blocca la decomposizione ma

lascia la pelle secca dura sensibile alle variazioni dellumiditagrave ed estremamente appetibile agli

insetti

Lutilizzo di pomate a base di sapone arsenico o borace allo scopo di ammorbidire e di

avvelenare le pelli si egrave rivelato nel corso del tempo insoddisfacente

Per ovviare a questi inconvenienti dalla fine degli anni ottanta si procede anche per le pelli di

uccelli alla concia vera seguita dal trattamento con Eulan

Nel corso degli anni sono stati testate diverse sostanze e metodi fino ad arrivare a un protocollo

da considerarsi ottimale per la preparazione degli uccelli da ostensione

Nellintervento vengono esposte criticamente le tappe significative di questo percorso

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- 1 0 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Ricerca di uno standard di conservazione per le foglie fossili della Formazione di Piagravenico (Pleistocene Medio- Prealpi Lombarde)

BARBARALEIDI amp FRANCO VALOTI

Collaboratori dellIstituto di Geologia e Paleontologia del Museo Civico di Sciente Naturali E Caffi di Bergamo Piazza Cittadella 10 - 24129 Bergamo

wwwmuseosdenebergamoit - e-mail museogeocomunebgit

Nel 2001 a Sovere (Bergamo) il Museo Civico di Scienze Naturali ECaffi ha intrapreso uno

scavo demergenza per lestrazione di un vertebrato fossile Il reperto egrave inglobato in sedimenti

lacustri attribuiti alla Formazione di Piagravenico costituiti da alternanze di silt argillosi finemente

laminati Lo scavo stratigrafico ha consentito il recupero di circa 1600 reperti fossili associati al

vertebrato semi porzioni di tronchi rami foglie insetti e denti Caratteristica comune a tutti

questi fossili egrave che la matrice rocciosa proveniente da questi depositi quaternari egrave in condizioni

di saturazione A contatto con laria labrusca disidratazione deteriora rapidamente matrice e

fossili favorendo anche lo sviluppo di muffe Gli interventi conservativi precedentemente

applicati avevano permesso solo la conservazione dei reperti piugrave resistenti in occasione di una

campagna di ricerca sistematica e vista la necessitagrave di conservare una gran mole di nuovi

reperti si egrave dovuto sviluppare una nuova modalitagrave di intervento efficace e rapida che blocchi i

veloci processi degenerativi Obiettivo principale e critico di questo processo conservativo

erano i reperti piugrave fragili le foglie La nuova tecnica conservativa sperimentata su 160 reperti di

latifoglie voleva inoltre conciliare le necessitagrave di integritagrave per lo studio dei reperti stessi

conservando il rapporto con la matrice inglobante Con procedimenti meccanici e chimici si egrave

proceduto alla pulitura delle superfici fogliari e allapplicazione di soluzioni consolidanti per la

preparazione a condizioni di umiditagrave controllata E stata eliminata meccanicamente la parte piugrave

grossolana di matrice che ricopre il reperto e per eliminare le particelle piugrave piccole ancora

attaccate al reperto senza danneggiarlo si egrave intervenuto con una blanda azione chimica

sfruttando una soluzione di acido acetico al 25 Grazie allesperienza maturata dal laboratorio

di geologia del museo e agli scambi con collaboratori e colleghi sono state messe a punto

diverse soluzioni La scelta conclusiva adottata dopo la sperimentazione egrave stata quella di

utilizzare soluzioni che consentissero una conservazione a lungo termine tramite controllo della

disidratazione I reperti sono stati collocati in casse in PVC munite di coperchio sotto il quale

viene posizionato un foglio di multiball Lo scopo di questo intervento egrave quello di limitare

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

ma non impedire il passaggio di aria fondamentale per permettere ai pezzi di asciugare molto

lentamente I reperti vengono poi adagiati allinterno delle casse con il lato sul quale cegrave il

reperto appoggiato sul fondo della cassa Questa postura permette cosigrave allacqua contenuta nel

reperto di evaporare senza che la foglia venga attraversata dallumiditagrave Unitamente il peso

stesso della matrice sul reperto agevola la presa tra lembo fogliare e matrice della sostanza

consolidante Anche se questa metodolpgia deve ancora essere testata su tempi piugrave lunghi ad

un anno dal trattamento i reperti sono risultati stabili ai controlli mensili

n+j r+s r+raquos rgts laquo^ r^s

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Raccolta conservazione e gestione dei campioni negli erbari lichenologici

STEFANO MARTELLOS

Sistema Museale dAteneo dellUniversitagrave di Trieste Dipartimento di biologia - Via Giorgieri 10-34100 Trieste

martelstuniv trieste it

La lichenologia in Italia ha avuto il suo periodo doro tra la seconda metagrave dell800 ed i primi

anni del 900 e a questo periodo risale una parte importante di tutte le raccolte lichenologiche

oggi esistenti Lo studio di questa materia e la raccolta di campioni sono riprese con una certa

intensitagrave solo dalla fine degli anni 7 0 dello scorso secolo In alcuni dei principali erbari

lichenologici italiani vi egrave quindi la necessitagrave di gestire al contempo materiale storico e moderno

I campioni raccolti negli erbari possono essere conservati in buste contenute in scatole o fissate

su fogli derbario oppure incollati ai fogli stessi Di frequente viene conservata anche parte del

substrato per limpossibilitagrave di separarlo dal campione Luso di scatole in plastica o in cartone egrave

a volte richiesto in conseguenza della fragilitagrave del substrato come avviene per molti campioni

raccolti al suolo I campioni possono andare incontro ad analisi di tipo morfo-anatomico

chimico o genetico (questo solo nel caso di campioni recenti) Il materiale derivante da tali

analisi (vetrini provette) deve a sua volta venire conservato assieme al campione I dati relativi

alla raccolta allidentificazione ed a eventuali revisioni sono di estrema importanza la loro

accuratezza egrave fondamentale e devono sempre accompagnare il campione Una attenta

digitalizzazione puograve renderne molto piugrave agevole la consultazione La corretta gestione di un

erbario inoltre non puograve prescindere da adeguate strutture di conservazione e climatizzazione

per prevenire fenomeni come linfestazione da parte di insetti

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Gestione delle collezioni microteriologiche

STEFANO MAZZOTTI

Museo Civico di Storia Naturale Via De Pisis 24 -44100 Ferrara

Le raccolte di piccoli mammiferi sono fra le piugrave diffuse collezioni zoologiche Esse

costituiscono un notevole serbatoio di informazioni tassonomiche ecologiche ed ambientali

Viene trattato largomento sottolineando le problematiche di acquisizione e preparazione dei

materiali In particolare si identificano due categorie di reperti 1) Materiali ossei provenienti da

boli di Strigiformi 2) Animali catturati mediante trappolaggi che presentano la componente in

pelle le parti scheletriche ed il corpo Si esaminano successivamente le tecniche di collocazione

e conservazione dei reperti proponendo tipi di conservazioni differenziate dei campioni per

dare la possibilitagrave di fruizione anche per analisi molecolari Si evidenza anche limportanza della

scelta del metodo di catalogazione rilevando le necessitagrave di fruizione per studi di tassonomia e

ambientali

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Elenco degli iscritti Stefano Aguzzi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Fausto Barbagli Museo di Storia Naturale dellUniversitagrave Sez Zoologica La Specola Via Romana 17 50125 Firenze Giorgio Bardelli Museo civico di Storia Naturale di Milano Corso Venezia 55 20121 Milano

Andrea Benocci Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Elisabetta Bernuzzi Sistema Museale dAteneo Museo di Storia Naturale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Enrico Borgo Museo Civico di Storia Naturale GDoria Via Brigata Liguria 9 16121 Genova

Stefano Bovero Museo Regionale Scienze Naturali Viao Giolitti 36 10123 Torino

Athos Callegari Dipartimento di Scienze della Terra Universitagrave degli Studi di Pavia Via Ferrata 1 27100 Pavia

Fabrizio Cancelli Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Marta Coloberti

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Federico Confortini

Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Riccardo Carini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Maria Chiara Deflorian Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina 14 38100 Trento

Letizia Del Favero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Anna Donazzan Comune di Valstagna

Via Cima Mandriollo 1 36016 Bassano del Grappa (VI)

Mina Farris

Museo Aquilegia di Assemini Via San Mauro 5 09127 Cagliari Mariagabriella Fornasiero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Bernardo Fratello Sezione Musei Anatomici Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Berengario 14 41100 Modena

Maurizio Gattabria Museo Civico di Zoologia Via Ulisse Aldrovandi 18 00197 Roma

Paolo Guaschi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Barbara Leidi Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo Monica Luccini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Luigi Maffettone Orto botanico universitario Viale Caduti in Guerra 127 41100 Modena

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Clementina Rovati Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Luigi Sala Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Campi 213D 41100 Modena

Roberta Salmaso Museo Civico di Storia Naturale Lungadige Porta Vittoria 9 37129 Verona

Giuseppe Sanguini Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Monica Scomazzon Museo civico di Bassano del Grappa Via Lughi 2A 36067 Cassola (VI)

Monica Siviero Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Carlo Violarli Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Vincenzo Vomero Musei Scientifici della Sovraintendenza Comunale di Roma

Page 3: Pavia, 16 dicembre 2005musei.unipv.it/storianat/images/attivita/Quinto_seminar...Siamo grati per il prezioso loro aiuto a Elisabetta Bernuzzi, Letizia Bruno, Cristina Cilli, Monica

Riassunti delle comunicazioni

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Da cose a Beni Culturali la conservazione dei reperti naturalistici alla luce delle recenti normative

FAUSTO BARBAGLI

Museo di Storia Naturale dellUniversitagrave Se Zoologica La Specola Via Romana 17 50125mdash Firenze

fausto barbagliunijiit

Negli ultimi anni si egrave assistito allentrata in vigore di normative che nel settore naturalistico

hanno affermato il significato culturale dei reperti e piugrave in generale hanno portato al

riconoscimento del Museo quale Istituto

Questi importanti cambiamenti investono significativamente anche gli aspetti conservativi delle

collezioni naturalistiche

Il nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio con gli articoli 10 11 e Allegato A ha

riconosciuto il valore di Beni Culturali anche ai reperti naturalistici appartenenti a istituzioni

pubbliche

Lo stesso Codice stabilisce tra laltro particolari norme anche per la conservazione il restauro

e altre delle comuni operazioni di gestione delle collezioni Ciograve di conseguenza richiede un

aggiornamento di alcune delle procedure di chi opera nella gestione delle collezioni

naturalistiche

Importanti indicazioni sulla cura e sulla gestione del materiale naturalistico si trovano anche

nellambito VI dellAtto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di

funzionamento e sviluppo dei musei (art 150 comma 6 dL n 1121998)

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Musealizzazione di mammiferi marini spiaggiati nei litorali della Toscana meridionale

ANDREA BENOCCI amp FABRIZIO CANCELLI

Museo di Storia Naturale dellAccademia dei Fisiocritici di Siena Segone Zoologica - Fialetta Silvio Gigli 2-53100 Siena

fisiocriticiunisi it

La Sezione Zoologica del Museo di Storia Naturale dellAccademia dei Fisiocritici conduce da

oltre 30 anni attivitagrave legate al recupero e alla musealizzazione di cetacei spiaggiati nella Toscana

meridionale finalizzate ad incrementare le collezioni osteologiche del museo e a raccogliere

reperti da utilizzare a scopo didattico-scientifico

A partire dal 1970 con il contributo di Baccio Baccetti (tuttoggi Sovrintendente della Sezione

Zoologica) il museo riprese le attivitagrave di raccolta di reperti dopo un lungo periodo di stasi e nel

1974 fu recuperato il primo mammifero marino Nel 1985 con ladesione al programma

nazionale del Centro Studi Cetacei iniziograve una regolare attivitagrave di recupero di esemplari

spiaggiati ad opera di Fabrizio Cancelli e di alcuni collaboratori esterni (Nicola Baccetti

Tommaso Renieri e dal 2004 Andrea Benocci) Complessivamente dal 1974 ad oggi sono stati

recuperati 92 esemplari appartenenti a 9 specie diverse

Gli interventi comprendono varie fasi dalla segnalazione dello spiaggiamento allinclusione dei

campioni nelle collezioni Prima del recupero si raccolgono le informazioni necessarie dalle

autoritagrave locali durante il successivo sopralluogo in base alle dimensioni dellesemplare si

decide se trasportarlo subito in laboratorio o se operare la dissezione in loco il trasporto viene

poi di norma effettuato con macchine private

Con le informazioni raccolte si compilano le apposite schede fornite dal CSC si realizza anche

una documentazione fotografica Successivamente il corpo dellanimale viene suddiviso in vari

tronconi separando le singole componenti scheletriche Ogni troncone dopo una prima

operazione di scarnificazione viene inserito in buste di fibra artificiale Nel frattempo si

effettuano prelievi di organi e tessuti (per analisi genetiche ed ecotossicologiche) e si cercano

parassiti e elementi che possano indicare le cause del decesso Le singole parti anatomiche

vengono poi inserite in bidoni dacqua calda per accelerare la macerazione della carne dopo

circa 30 giorni le ossa sono giagrave completamente scarnificate I denti nel frattempo rimossi dalle

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperu naturalistici Pavia 16XII2005

arcate vengono puliti separatamente e incollati su fogli di carta mantenendone la disposizione

originaria

Le ossa a macerazione avvenuta vengono tolte dai bidoni e lasciate asciugare Quando tutte le

componenti sono asciutte vengono inserite in buste di plastica allinterno di scatoloni di cartone

insieme alle relative schede Questi preparati vengono poi conservati in deposito a scopi

didattici e di ricerca (non montati per mancanza di spazi espositivi) Solo in pochi casi i cetacei

recuperati sono andati ad arricchire le collezioni esposte

Fino al 01062005 gli esemplari raccolti venivano processati nel vecchio laboratorio o nel

cortile dellaccademia in spazi angusti e non attrezzati A partire da allora invece

linaugurazione di un nuovo laboratorio di tassidermia appositamente attrezzato ha agevolato la

loro preparazione Limportanza del lavoro svolto in questi anni ha infatti ottenuto un

riconoscimento il Presidente dellAccademia dei Fisiocritici Sara Ferri ha premiato limpegno

della Sezione Zoologica concedendo un nuovo spazio attrezzato idoneo alle attivitagrave da svolgere

nel corso di questi interventi oggi egrave quindi possibile lavorare in condizioni ottimali senza

interferire con le ordinarie attivitagrave dellAccademia

(V bullW ltbullraquoraquo

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Preparazione e conservazione di materiale paleontologico i reperti di Ursus spelaeus

FEDERICO CONFORTINI MATTEO MALZANNI amp ANNA PAGANONI

Museo Civico di Sciente Naturali E Caffi di Bergamo - Istituto di Geologia e Paleontologia Piatta Cittadella 10 - 24129 Bergamo mdash email museogeocomunebgit

Il contributo vuol evidenziare alcuni problemi che si sono incontrati durante la preparazione ed

il restauro per la conservazione di reperti ossei fossili recuperati nel corso di scavi in grotta

allinterno di sedimenti saturi dacqua

La grotta di Tri Fradegravei (Lo BG3748) situata a 1200 m di quota sul versante meridionale del

Pizzo di Menna in Comune di Oltre il Colle (BG) contiene un deposito costituito da livelli di

sabbie limose e brecce a clasti carbonatici da centimetrici a decimetrici con allinterno numerosi

resti scheletrici non in connessione anatomica

Il Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo su concessione ministeriale ha realizzato dal

1989 al 1997 una serie di campagne di scavo Le ricerche che hanno riguardato solo il 50 del

deposito lasciandone intatta la parte restante per approfondimenti futuri hanno coinvolto una

superficie di 24 metri quadri per una profonditagrave massima di 2 metri

Il giacimento paleontologico egrave costituito per il 98 da reperti appartenenti Ursus spelaeus

riferibili a oltre 150 individui rappresentati prevalentemente da femmine adulte e giovani in ogni

fascia di etagrave (dal feto a tre anni) mentre raramente si incontrano resti di marmotta volpe e

micromammiferi Sporadici ma significativi i rinvenimenti di alcuni strumenti litici e microlitici

in selce e manufatti in osso

Nel corso dello scavo stratigrafico durante le operazioni di recupero dei macroresti riconosciuti

in situ si egrave svolta contemporaneamente anche la raccolta del sedimento asportato che in sacchi

siglati e sigillati veniva successivamente lavato e setacciato parte in loco e parte in museo per il

recupero dei resti minuti come frammenti ossei denti semi etc

Il trasporto dei fossili fino al laboratorio egrave avvenuto previo opportuni rinforzi ed imballaggi con

involucri in polietilene cosigrave da mantenere le condizioni di idratazione originali ed evitare

traumi

Nei nostri laboratori la preparazione dei macroresti egrave avvenuta in piugrave fasi registrate su apposita

scheda di intervento seguendo le procedure di seguito elencate

bull pulizia dei reperti dalla matrice inglobante e relativa sua vagliatura

- 6 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

bull disidratazione controllata dei reperti effettuata contemporaneamente ad un loro

consolidamento tramite prodotti reversibili quali resine acriliche e soluzioni viniliche

bull eventuale unione delle parti mancanti rinvenute nel corso della vagliatura e nel materiale di

setaccia tura

bull periodico controllo del lavoro con verifica della stabilizzazione ed eventuale operazione di

interventi conservativi

In questa esposizione vengono presentati alcuni esempi esplicativi delle tipologie dintervento

bull S13771805 - Cranio di adulto (recupero disimballo pulizia disidratazione e

consolidamento)

bull S13771980 - Cranio di giovane (restauro ed assemblaggio)

bull S13772423 - Canino di adulto (restauro)

bull S 1377157 - Mandibola di adulto (restauro riproduzione e predisposizione per

lesposizione)

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- 7 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

La conservazione delle collezioni geopaleontologiche considerazioni generali e il caso particolare dei fossili piritizzati

LETIZIA DEL FA VERO MARLGABRIELLA FORNASIERO amp MICHELE iexclLARITAN

Museo di Geologia e Paleontologia Universitagrave degli Studi di Padova - Via Giotto 1 mdash 35137 Padova

museopalgeol unipd it

Per conservazione preventiva intendiamo linsieme di procedureprotocolli che prevedono

perlopiugrave interventi indiretti sui reperti volti a prolungarne la durata mantenendone stabili nel

tempo le condizioni Ciograve si attua bloccando evitando o minimizzando i potenziali agenti di

deterioramento Fanno pertanto parte della conservazione preventiva il controllo del

microclima (temperatura e umiditagrave relativa) il controllo dellilluminazione e dellirradiazione in

genere quello degli agenti inquinanti degli shock meccanici e cosigrave via

Le linee guida della conservazione di rocce e di fossili dettate dal MIBAC (dm 2572000 e

1052001) non soddisfano appieno le esigenze delle collezioni geopaleontologiche in

particolare di quelle environmental sensitive Inoltre i documenti ministeriali non tengono

nella dovuta considerazione la sensibilitagrave alla luce di molti reperti In questi casi egrave opportuno

pertanto seguire le indicazioni fornite da altre autorevoli istituzioni che si occupano piugrave nello

specifico della conservazione del materiale geopaleontologico Tra esse si segnalano il

Geological Curation Group (UK) il Canadian Conservation Institut (Canada) e il National Park

Service (USA)

Rocce e fossili contenenti solfuri sono un tipico caso di reperti environmental sensitive Nei

fossili i solfuri piugrave comuni sono la pirite e la marcasite (Fe2S) la cui reazione di ossidazione che

si sviluppa in presenza di umiditagrave causa la produzione continua da parte del fossile di acido

solforico E un processo spesso repentino altamente distruttivo e autoalimentante che una

volta iniziato egrave irreversibile e puograve portare alla completa distruzione del reperto La principale

misura di prevenzione del degrado consiste nella conservazione dei reperti in ambiente a RH lt

30 (qualche autore suggerisce il piugrave bassa possibile altri lt 40) unita al controllo della

temperatura e delle radiazioni luminose

Nella seconda parte verranno descritti due possibili trattamenti ai quali sottoporre i fossili

piritizzati uno dei quali eseguito su mammiferi fossili del Museo di Geologia e Paleontologia

dellUniversitagrave di Padova che presentavano tracce evidenti dellossidazione di solfuri di ferro

- 8 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Si egrave proceduto a trattare i fossili con i vapori di idrossido di ammonio (ammoniaca in soluzione

acquosa al 30) allo scopo di preservarli da future alterazioni dei solfuri Questo metodo si

basa sullesposizione dei reperti a vapori di idrossido di ammonio questultimo base forte

neutralizza gli acidi prodotti dallossidazione della pirite e converte i prodotti di ossidazione in

composti piugrave stabili prevenendo il processo degradativo Una possibile e valida alternativa per

il trattamento dei fossili piritizzati egrave il metodo della chelazione del ferro mediante lutilizzo

delletanolammina tiogliocolato diluita al 5 in isopropanolo (oppure etanolo) Letanolammina

egrave una base forte che neutralizza gli acidi derivanti dallalterazione della pirite mentre il

tioglicolato agisce chelando i composti (solubili e insolubili) del ferro Questo metodo rispetto

al trattamento con i vapori di ammonio risulta piugrave facilmente controllabile e adatto anche al

trattamento di grandi fossili Per contro egrave senzaltro piugrave costoso e necessita di piugrave tempo e

perizia Inoltre poicheacute asporta i prodotti dellalterazione aumenta il rischio di cedimento dei

reperti

Dopo i trattamenti sopra descritti egrave doveroso applicare in maniera attenta le indicazioni relative

ai parametri ambientali Infatti tutti i trattamenti si rivelano inutili se in seguito non si attua un

rigido protocollo di conservazione dei reperti

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- 9 -

Quinto Seminano sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Il trattamento conservativo delle pelli di uccelli tramite concia e fissaggio di Eulan

MAURIZIO GATTABRIA

Museo civico di Zoologia Via UlisseAldrovandi 18-00197Roma

mgattabriacomuneromait

Il processo piugrave antico e semplice per prevenire la decomposizione della pelle e quindi di

conservarla egrave la disidratazione

Lestrazione dellacqua attraverso lutilizzo di agenti disseccanti blocca la decomposizione ma

lascia la pelle secca dura sensibile alle variazioni dellumiditagrave ed estremamente appetibile agli

insetti

Lutilizzo di pomate a base di sapone arsenico o borace allo scopo di ammorbidire e di

avvelenare le pelli si egrave rivelato nel corso del tempo insoddisfacente

Per ovviare a questi inconvenienti dalla fine degli anni ottanta si procede anche per le pelli di

uccelli alla concia vera seguita dal trattamento con Eulan

Nel corso degli anni sono stati testate diverse sostanze e metodi fino ad arrivare a un protocollo

da considerarsi ottimale per la preparazione degli uccelli da ostensione

Nellintervento vengono esposte criticamente le tappe significative di questo percorso

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- 1 0 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Ricerca di uno standard di conservazione per le foglie fossili della Formazione di Piagravenico (Pleistocene Medio- Prealpi Lombarde)

BARBARALEIDI amp FRANCO VALOTI

Collaboratori dellIstituto di Geologia e Paleontologia del Museo Civico di Sciente Naturali E Caffi di Bergamo Piazza Cittadella 10 - 24129 Bergamo

wwwmuseosdenebergamoit - e-mail museogeocomunebgit

Nel 2001 a Sovere (Bergamo) il Museo Civico di Scienze Naturali ECaffi ha intrapreso uno

scavo demergenza per lestrazione di un vertebrato fossile Il reperto egrave inglobato in sedimenti

lacustri attribuiti alla Formazione di Piagravenico costituiti da alternanze di silt argillosi finemente

laminati Lo scavo stratigrafico ha consentito il recupero di circa 1600 reperti fossili associati al

vertebrato semi porzioni di tronchi rami foglie insetti e denti Caratteristica comune a tutti

questi fossili egrave che la matrice rocciosa proveniente da questi depositi quaternari egrave in condizioni

di saturazione A contatto con laria labrusca disidratazione deteriora rapidamente matrice e

fossili favorendo anche lo sviluppo di muffe Gli interventi conservativi precedentemente

applicati avevano permesso solo la conservazione dei reperti piugrave resistenti in occasione di una

campagna di ricerca sistematica e vista la necessitagrave di conservare una gran mole di nuovi

reperti si egrave dovuto sviluppare una nuova modalitagrave di intervento efficace e rapida che blocchi i

veloci processi degenerativi Obiettivo principale e critico di questo processo conservativo

erano i reperti piugrave fragili le foglie La nuova tecnica conservativa sperimentata su 160 reperti di

latifoglie voleva inoltre conciliare le necessitagrave di integritagrave per lo studio dei reperti stessi

conservando il rapporto con la matrice inglobante Con procedimenti meccanici e chimici si egrave

proceduto alla pulitura delle superfici fogliari e allapplicazione di soluzioni consolidanti per la

preparazione a condizioni di umiditagrave controllata E stata eliminata meccanicamente la parte piugrave

grossolana di matrice che ricopre il reperto e per eliminare le particelle piugrave piccole ancora

attaccate al reperto senza danneggiarlo si egrave intervenuto con una blanda azione chimica

sfruttando una soluzione di acido acetico al 25 Grazie allesperienza maturata dal laboratorio

di geologia del museo e agli scambi con collaboratori e colleghi sono state messe a punto

diverse soluzioni La scelta conclusiva adottata dopo la sperimentazione egrave stata quella di

utilizzare soluzioni che consentissero una conservazione a lungo termine tramite controllo della

disidratazione I reperti sono stati collocati in casse in PVC munite di coperchio sotto il quale

viene posizionato un foglio di multiball Lo scopo di questo intervento egrave quello di limitare

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

ma non impedire il passaggio di aria fondamentale per permettere ai pezzi di asciugare molto

lentamente I reperti vengono poi adagiati allinterno delle casse con il lato sul quale cegrave il

reperto appoggiato sul fondo della cassa Questa postura permette cosigrave allacqua contenuta nel

reperto di evaporare senza che la foglia venga attraversata dallumiditagrave Unitamente il peso

stesso della matrice sul reperto agevola la presa tra lembo fogliare e matrice della sostanza

consolidante Anche se questa metodolpgia deve ancora essere testata su tempi piugrave lunghi ad

un anno dal trattamento i reperti sono risultati stabili ai controlli mensili

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Raccolta conservazione e gestione dei campioni negli erbari lichenologici

STEFANO MARTELLOS

Sistema Museale dAteneo dellUniversitagrave di Trieste Dipartimento di biologia - Via Giorgieri 10-34100 Trieste

martelstuniv trieste it

La lichenologia in Italia ha avuto il suo periodo doro tra la seconda metagrave dell800 ed i primi

anni del 900 e a questo periodo risale una parte importante di tutte le raccolte lichenologiche

oggi esistenti Lo studio di questa materia e la raccolta di campioni sono riprese con una certa

intensitagrave solo dalla fine degli anni 7 0 dello scorso secolo In alcuni dei principali erbari

lichenologici italiani vi egrave quindi la necessitagrave di gestire al contempo materiale storico e moderno

I campioni raccolti negli erbari possono essere conservati in buste contenute in scatole o fissate

su fogli derbario oppure incollati ai fogli stessi Di frequente viene conservata anche parte del

substrato per limpossibilitagrave di separarlo dal campione Luso di scatole in plastica o in cartone egrave

a volte richiesto in conseguenza della fragilitagrave del substrato come avviene per molti campioni

raccolti al suolo I campioni possono andare incontro ad analisi di tipo morfo-anatomico

chimico o genetico (questo solo nel caso di campioni recenti) Il materiale derivante da tali

analisi (vetrini provette) deve a sua volta venire conservato assieme al campione I dati relativi

alla raccolta allidentificazione ed a eventuali revisioni sono di estrema importanza la loro

accuratezza egrave fondamentale e devono sempre accompagnare il campione Una attenta

digitalizzazione puograve renderne molto piugrave agevole la consultazione La corretta gestione di un

erbario inoltre non puograve prescindere da adeguate strutture di conservazione e climatizzazione

per prevenire fenomeni come linfestazione da parte di insetti

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Gestione delle collezioni microteriologiche

STEFANO MAZZOTTI

Museo Civico di Storia Naturale Via De Pisis 24 -44100 Ferrara

Le raccolte di piccoli mammiferi sono fra le piugrave diffuse collezioni zoologiche Esse

costituiscono un notevole serbatoio di informazioni tassonomiche ecologiche ed ambientali

Viene trattato largomento sottolineando le problematiche di acquisizione e preparazione dei

materiali In particolare si identificano due categorie di reperti 1) Materiali ossei provenienti da

boli di Strigiformi 2) Animali catturati mediante trappolaggi che presentano la componente in

pelle le parti scheletriche ed il corpo Si esaminano successivamente le tecniche di collocazione

e conservazione dei reperti proponendo tipi di conservazioni differenziate dei campioni per

dare la possibilitagrave di fruizione anche per analisi molecolari Si evidenza anche limportanza della

scelta del metodo di catalogazione rilevando le necessitagrave di fruizione per studi di tassonomia e

ambientali

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Elenco degli iscritti Stefano Aguzzi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Fausto Barbagli Museo di Storia Naturale dellUniversitagrave Sez Zoologica La Specola Via Romana 17 50125 Firenze Giorgio Bardelli Museo civico di Storia Naturale di Milano Corso Venezia 55 20121 Milano

Andrea Benocci Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Elisabetta Bernuzzi Sistema Museale dAteneo Museo di Storia Naturale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Enrico Borgo Museo Civico di Storia Naturale GDoria Via Brigata Liguria 9 16121 Genova

Stefano Bovero Museo Regionale Scienze Naturali Viao Giolitti 36 10123 Torino

Athos Callegari Dipartimento di Scienze della Terra Universitagrave degli Studi di Pavia Via Ferrata 1 27100 Pavia

Fabrizio Cancelli Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Marta Coloberti

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Federico Confortini

Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Riccardo Carini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Maria Chiara Deflorian Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina 14 38100 Trento

Letizia Del Favero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Anna Donazzan Comune di Valstagna

Via Cima Mandriollo 1 36016 Bassano del Grappa (VI)

Mina Farris

Museo Aquilegia di Assemini Via San Mauro 5 09127 Cagliari Mariagabriella Fornasiero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Bernardo Fratello Sezione Musei Anatomici Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Berengario 14 41100 Modena

Maurizio Gattabria Museo Civico di Zoologia Via Ulisse Aldrovandi 18 00197 Roma

Paolo Guaschi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Barbara Leidi Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo Monica Luccini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Luigi Maffettone Orto botanico universitario Viale Caduti in Guerra 127 41100 Modena

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Clementina Rovati Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Luigi Sala Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Campi 213D 41100 Modena

Roberta Salmaso Museo Civico di Storia Naturale Lungadige Porta Vittoria 9 37129 Verona

Giuseppe Sanguini Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Monica Scomazzon Museo civico di Bassano del Grappa Via Lughi 2A 36067 Cassola (VI)

Monica Siviero Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Carlo Violarli Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Vincenzo Vomero Musei Scientifici della Sovraintendenza Comunale di Roma

Page 4: Pavia, 16 dicembre 2005musei.unipv.it/storianat/images/attivita/Quinto_seminar...Siamo grati per il prezioso loro aiuto a Elisabetta Bernuzzi, Letizia Bruno, Cristina Cilli, Monica

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Da cose a Beni Culturali la conservazione dei reperti naturalistici alla luce delle recenti normative

FAUSTO BARBAGLI

Museo di Storia Naturale dellUniversitagrave Se Zoologica La Specola Via Romana 17 50125mdash Firenze

fausto barbagliunijiit

Negli ultimi anni si egrave assistito allentrata in vigore di normative che nel settore naturalistico

hanno affermato il significato culturale dei reperti e piugrave in generale hanno portato al

riconoscimento del Museo quale Istituto

Questi importanti cambiamenti investono significativamente anche gli aspetti conservativi delle

collezioni naturalistiche

Il nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio con gli articoli 10 11 e Allegato A ha

riconosciuto il valore di Beni Culturali anche ai reperti naturalistici appartenenti a istituzioni

pubbliche

Lo stesso Codice stabilisce tra laltro particolari norme anche per la conservazione il restauro

e altre delle comuni operazioni di gestione delle collezioni Ciograve di conseguenza richiede un

aggiornamento di alcune delle procedure di chi opera nella gestione delle collezioni

naturalistiche

Importanti indicazioni sulla cura e sulla gestione del materiale naturalistico si trovano anche

nellambito VI dellAtto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di

funzionamento e sviluppo dei musei (art 150 comma 6 dL n 1121998)

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Musealizzazione di mammiferi marini spiaggiati nei litorali della Toscana meridionale

ANDREA BENOCCI amp FABRIZIO CANCELLI

Museo di Storia Naturale dellAccademia dei Fisiocritici di Siena Segone Zoologica - Fialetta Silvio Gigli 2-53100 Siena

fisiocriticiunisi it

La Sezione Zoologica del Museo di Storia Naturale dellAccademia dei Fisiocritici conduce da

oltre 30 anni attivitagrave legate al recupero e alla musealizzazione di cetacei spiaggiati nella Toscana

meridionale finalizzate ad incrementare le collezioni osteologiche del museo e a raccogliere

reperti da utilizzare a scopo didattico-scientifico

A partire dal 1970 con il contributo di Baccio Baccetti (tuttoggi Sovrintendente della Sezione

Zoologica) il museo riprese le attivitagrave di raccolta di reperti dopo un lungo periodo di stasi e nel

1974 fu recuperato il primo mammifero marino Nel 1985 con ladesione al programma

nazionale del Centro Studi Cetacei iniziograve una regolare attivitagrave di recupero di esemplari

spiaggiati ad opera di Fabrizio Cancelli e di alcuni collaboratori esterni (Nicola Baccetti

Tommaso Renieri e dal 2004 Andrea Benocci) Complessivamente dal 1974 ad oggi sono stati

recuperati 92 esemplari appartenenti a 9 specie diverse

Gli interventi comprendono varie fasi dalla segnalazione dello spiaggiamento allinclusione dei

campioni nelle collezioni Prima del recupero si raccolgono le informazioni necessarie dalle

autoritagrave locali durante il successivo sopralluogo in base alle dimensioni dellesemplare si

decide se trasportarlo subito in laboratorio o se operare la dissezione in loco il trasporto viene

poi di norma effettuato con macchine private

Con le informazioni raccolte si compilano le apposite schede fornite dal CSC si realizza anche

una documentazione fotografica Successivamente il corpo dellanimale viene suddiviso in vari

tronconi separando le singole componenti scheletriche Ogni troncone dopo una prima

operazione di scarnificazione viene inserito in buste di fibra artificiale Nel frattempo si

effettuano prelievi di organi e tessuti (per analisi genetiche ed ecotossicologiche) e si cercano

parassiti e elementi che possano indicare le cause del decesso Le singole parti anatomiche

vengono poi inserite in bidoni dacqua calda per accelerare la macerazione della carne dopo

circa 30 giorni le ossa sono giagrave completamente scarnificate I denti nel frattempo rimossi dalle

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperu naturalistici Pavia 16XII2005

arcate vengono puliti separatamente e incollati su fogli di carta mantenendone la disposizione

originaria

Le ossa a macerazione avvenuta vengono tolte dai bidoni e lasciate asciugare Quando tutte le

componenti sono asciutte vengono inserite in buste di plastica allinterno di scatoloni di cartone

insieme alle relative schede Questi preparati vengono poi conservati in deposito a scopi

didattici e di ricerca (non montati per mancanza di spazi espositivi) Solo in pochi casi i cetacei

recuperati sono andati ad arricchire le collezioni esposte

Fino al 01062005 gli esemplari raccolti venivano processati nel vecchio laboratorio o nel

cortile dellaccademia in spazi angusti e non attrezzati A partire da allora invece

linaugurazione di un nuovo laboratorio di tassidermia appositamente attrezzato ha agevolato la

loro preparazione Limportanza del lavoro svolto in questi anni ha infatti ottenuto un

riconoscimento il Presidente dellAccademia dei Fisiocritici Sara Ferri ha premiato limpegno

della Sezione Zoologica concedendo un nuovo spazio attrezzato idoneo alle attivitagrave da svolgere

nel corso di questi interventi oggi egrave quindi possibile lavorare in condizioni ottimali senza

interferire con le ordinarie attivitagrave dellAccademia

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Preparazione e conservazione di materiale paleontologico i reperti di Ursus spelaeus

FEDERICO CONFORTINI MATTEO MALZANNI amp ANNA PAGANONI

Museo Civico di Sciente Naturali E Caffi di Bergamo - Istituto di Geologia e Paleontologia Piatta Cittadella 10 - 24129 Bergamo mdash email museogeocomunebgit

Il contributo vuol evidenziare alcuni problemi che si sono incontrati durante la preparazione ed

il restauro per la conservazione di reperti ossei fossili recuperati nel corso di scavi in grotta

allinterno di sedimenti saturi dacqua

La grotta di Tri Fradegravei (Lo BG3748) situata a 1200 m di quota sul versante meridionale del

Pizzo di Menna in Comune di Oltre il Colle (BG) contiene un deposito costituito da livelli di

sabbie limose e brecce a clasti carbonatici da centimetrici a decimetrici con allinterno numerosi

resti scheletrici non in connessione anatomica

Il Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo su concessione ministeriale ha realizzato dal

1989 al 1997 una serie di campagne di scavo Le ricerche che hanno riguardato solo il 50 del

deposito lasciandone intatta la parte restante per approfondimenti futuri hanno coinvolto una

superficie di 24 metri quadri per una profonditagrave massima di 2 metri

Il giacimento paleontologico egrave costituito per il 98 da reperti appartenenti Ursus spelaeus

riferibili a oltre 150 individui rappresentati prevalentemente da femmine adulte e giovani in ogni

fascia di etagrave (dal feto a tre anni) mentre raramente si incontrano resti di marmotta volpe e

micromammiferi Sporadici ma significativi i rinvenimenti di alcuni strumenti litici e microlitici

in selce e manufatti in osso

Nel corso dello scavo stratigrafico durante le operazioni di recupero dei macroresti riconosciuti

in situ si egrave svolta contemporaneamente anche la raccolta del sedimento asportato che in sacchi

siglati e sigillati veniva successivamente lavato e setacciato parte in loco e parte in museo per il

recupero dei resti minuti come frammenti ossei denti semi etc

Il trasporto dei fossili fino al laboratorio egrave avvenuto previo opportuni rinforzi ed imballaggi con

involucri in polietilene cosigrave da mantenere le condizioni di idratazione originali ed evitare

traumi

Nei nostri laboratori la preparazione dei macroresti egrave avvenuta in piugrave fasi registrate su apposita

scheda di intervento seguendo le procedure di seguito elencate

bull pulizia dei reperti dalla matrice inglobante e relativa sua vagliatura

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

bull disidratazione controllata dei reperti effettuata contemporaneamente ad un loro

consolidamento tramite prodotti reversibili quali resine acriliche e soluzioni viniliche

bull eventuale unione delle parti mancanti rinvenute nel corso della vagliatura e nel materiale di

setaccia tura

bull periodico controllo del lavoro con verifica della stabilizzazione ed eventuale operazione di

interventi conservativi

In questa esposizione vengono presentati alcuni esempi esplicativi delle tipologie dintervento

bull S13771805 - Cranio di adulto (recupero disimballo pulizia disidratazione e

consolidamento)

bull S13771980 - Cranio di giovane (restauro ed assemblaggio)

bull S13772423 - Canino di adulto (restauro)

bull S 1377157 - Mandibola di adulto (restauro riproduzione e predisposizione per

lesposizione)

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

La conservazione delle collezioni geopaleontologiche considerazioni generali e il caso particolare dei fossili piritizzati

LETIZIA DEL FA VERO MARLGABRIELLA FORNASIERO amp MICHELE iexclLARITAN

Museo di Geologia e Paleontologia Universitagrave degli Studi di Padova - Via Giotto 1 mdash 35137 Padova

museopalgeol unipd it

Per conservazione preventiva intendiamo linsieme di procedureprotocolli che prevedono

perlopiugrave interventi indiretti sui reperti volti a prolungarne la durata mantenendone stabili nel

tempo le condizioni Ciograve si attua bloccando evitando o minimizzando i potenziali agenti di

deterioramento Fanno pertanto parte della conservazione preventiva il controllo del

microclima (temperatura e umiditagrave relativa) il controllo dellilluminazione e dellirradiazione in

genere quello degli agenti inquinanti degli shock meccanici e cosigrave via

Le linee guida della conservazione di rocce e di fossili dettate dal MIBAC (dm 2572000 e

1052001) non soddisfano appieno le esigenze delle collezioni geopaleontologiche in

particolare di quelle environmental sensitive Inoltre i documenti ministeriali non tengono

nella dovuta considerazione la sensibilitagrave alla luce di molti reperti In questi casi egrave opportuno

pertanto seguire le indicazioni fornite da altre autorevoli istituzioni che si occupano piugrave nello

specifico della conservazione del materiale geopaleontologico Tra esse si segnalano il

Geological Curation Group (UK) il Canadian Conservation Institut (Canada) e il National Park

Service (USA)

Rocce e fossili contenenti solfuri sono un tipico caso di reperti environmental sensitive Nei

fossili i solfuri piugrave comuni sono la pirite e la marcasite (Fe2S) la cui reazione di ossidazione che

si sviluppa in presenza di umiditagrave causa la produzione continua da parte del fossile di acido

solforico E un processo spesso repentino altamente distruttivo e autoalimentante che una

volta iniziato egrave irreversibile e puograve portare alla completa distruzione del reperto La principale

misura di prevenzione del degrado consiste nella conservazione dei reperti in ambiente a RH lt

30 (qualche autore suggerisce il piugrave bassa possibile altri lt 40) unita al controllo della

temperatura e delle radiazioni luminose

Nella seconda parte verranno descritti due possibili trattamenti ai quali sottoporre i fossili

piritizzati uno dei quali eseguito su mammiferi fossili del Museo di Geologia e Paleontologia

dellUniversitagrave di Padova che presentavano tracce evidenti dellossidazione di solfuri di ferro

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Si egrave proceduto a trattare i fossili con i vapori di idrossido di ammonio (ammoniaca in soluzione

acquosa al 30) allo scopo di preservarli da future alterazioni dei solfuri Questo metodo si

basa sullesposizione dei reperti a vapori di idrossido di ammonio questultimo base forte

neutralizza gli acidi prodotti dallossidazione della pirite e converte i prodotti di ossidazione in

composti piugrave stabili prevenendo il processo degradativo Una possibile e valida alternativa per

il trattamento dei fossili piritizzati egrave il metodo della chelazione del ferro mediante lutilizzo

delletanolammina tiogliocolato diluita al 5 in isopropanolo (oppure etanolo) Letanolammina

egrave una base forte che neutralizza gli acidi derivanti dallalterazione della pirite mentre il

tioglicolato agisce chelando i composti (solubili e insolubili) del ferro Questo metodo rispetto

al trattamento con i vapori di ammonio risulta piugrave facilmente controllabile e adatto anche al

trattamento di grandi fossili Per contro egrave senzaltro piugrave costoso e necessita di piugrave tempo e

perizia Inoltre poicheacute asporta i prodotti dellalterazione aumenta il rischio di cedimento dei

reperti

Dopo i trattamenti sopra descritti egrave doveroso applicare in maniera attenta le indicazioni relative

ai parametri ambientali Infatti tutti i trattamenti si rivelano inutili se in seguito non si attua un

rigido protocollo di conservazione dei reperti

nj

W fJ

- 9 -

Quinto Seminano sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Il trattamento conservativo delle pelli di uccelli tramite concia e fissaggio di Eulan

MAURIZIO GATTABRIA

Museo civico di Zoologia Via UlisseAldrovandi 18-00197Roma

mgattabriacomuneromait

Il processo piugrave antico e semplice per prevenire la decomposizione della pelle e quindi di

conservarla egrave la disidratazione

Lestrazione dellacqua attraverso lutilizzo di agenti disseccanti blocca la decomposizione ma

lascia la pelle secca dura sensibile alle variazioni dellumiditagrave ed estremamente appetibile agli

insetti

Lutilizzo di pomate a base di sapone arsenico o borace allo scopo di ammorbidire e di

avvelenare le pelli si egrave rivelato nel corso del tempo insoddisfacente

Per ovviare a questi inconvenienti dalla fine degli anni ottanta si procede anche per le pelli di

uccelli alla concia vera seguita dal trattamento con Eulan

Nel corso degli anni sono stati testate diverse sostanze e metodi fino ad arrivare a un protocollo

da considerarsi ottimale per la preparazione degli uccelli da ostensione

Nellintervento vengono esposte criticamente le tappe significative di questo percorso

J r^J rm nj rj

- 1 0 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Ricerca di uno standard di conservazione per le foglie fossili della Formazione di Piagravenico (Pleistocene Medio- Prealpi Lombarde)

BARBARALEIDI amp FRANCO VALOTI

Collaboratori dellIstituto di Geologia e Paleontologia del Museo Civico di Sciente Naturali E Caffi di Bergamo Piazza Cittadella 10 - 24129 Bergamo

wwwmuseosdenebergamoit - e-mail museogeocomunebgit

Nel 2001 a Sovere (Bergamo) il Museo Civico di Scienze Naturali ECaffi ha intrapreso uno

scavo demergenza per lestrazione di un vertebrato fossile Il reperto egrave inglobato in sedimenti

lacustri attribuiti alla Formazione di Piagravenico costituiti da alternanze di silt argillosi finemente

laminati Lo scavo stratigrafico ha consentito il recupero di circa 1600 reperti fossili associati al

vertebrato semi porzioni di tronchi rami foglie insetti e denti Caratteristica comune a tutti

questi fossili egrave che la matrice rocciosa proveniente da questi depositi quaternari egrave in condizioni

di saturazione A contatto con laria labrusca disidratazione deteriora rapidamente matrice e

fossili favorendo anche lo sviluppo di muffe Gli interventi conservativi precedentemente

applicati avevano permesso solo la conservazione dei reperti piugrave resistenti in occasione di una

campagna di ricerca sistematica e vista la necessitagrave di conservare una gran mole di nuovi

reperti si egrave dovuto sviluppare una nuova modalitagrave di intervento efficace e rapida che blocchi i

veloci processi degenerativi Obiettivo principale e critico di questo processo conservativo

erano i reperti piugrave fragili le foglie La nuova tecnica conservativa sperimentata su 160 reperti di

latifoglie voleva inoltre conciliare le necessitagrave di integritagrave per lo studio dei reperti stessi

conservando il rapporto con la matrice inglobante Con procedimenti meccanici e chimici si egrave

proceduto alla pulitura delle superfici fogliari e allapplicazione di soluzioni consolidanti per la

preparazione a condizioni di umiditagrave controllata E stata eliminata meccanicamente la parte piugrave

grossolana di matrice che ricopre il reperto e per eliminare le particelle piugrave piccole ancora

attaccate al reperto senza danneggiarlo si egrave intervenuto con una blanda azione chimica

sfruttando una soluzione di acido acetico al 25 Grazie allesperienza maturata dal laboratorio

di geologia del museo e agli scambi con collaboratori e colleghi sono state messe a punto

diverse soluzioni La scelta conclusiva adottata dopo la sperimentazione egrave stata quella di

utilizzare soluzioni che consentissero una conservazione a lungo termine tramite controllo della

disidratazione I reperti sono stati collocati in casse in PVC munite di coperchio sotto il quale

viene posizionato un foglio di multiball Lo scopo di questo intervento egrave quello di limitare

- 11 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

ma non impedire il passaggio di aria fondamentale per permettere ai pezzi di asciugare molto

lentamente I reperti vengono poi adagiati allinterno delle casse con il lato sul quale cegrave il

reperto appoggiato sul fondo della cassa Questa postura permette cosigrave allacqua contenuta nel

reperto di evaporare senza che la foglia venga attraversata dallumiditagrave Unitamente il peso

stesso della matrice sul reperto agevola la presa tra lembo fogliare e matrice della sostanza

consolidante Anche se questa metodolpgia deve ancora essere testata su tempi piugrave lunghi ad

un anno dal trattamento i reperti sono risultati stabili ai controlli mensili

n+j r+s r+raquos rgts laquo^ r^s

- 1 2 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Raccolta conservazione e gestione dei campioni negli erbari lichenologici

STEFANO MARTELLOS

Sistema Museale dAteneo dellUniversitagrave di Trieste Dipartimento di biologia - Via Giorgieri 10-34100 Trieste

martelstuniv trieste it

La lichenologia in Italia ha avuto il suo periodo doro tra la seconda metagrave dell800 ed i primi

anni del 900 e a questo periodo risale una parte importante di tutte le raccolte lichenologiche

oggi esistenti Lo studio di questa materia e la raccolta di campioni sono riprese con una certa

intensitagrave solo dalla fine degli anni 7 0 dello scorso secolo In alcuni dei principali erbari

lichenologici italiani vi egrave quindi la necessitagrave di gestire al contempo materiale storico e moderno

I campioni raccolti negli erbari possono essere conservati in buste contenute in scatole o fissate

su fogli derbario oppure incollati ai fogli stessi Di frequente viene conservata anche parte del

substrato per limpossibilitagrave di separarlo dal campione Luso di scatole in plastica o in cartone egrave

a volte richiesto in conseguenza della fragilitagrave del substrato come avviene per molti campioni

raccolti al suolo I campioni possono andare incontro ad analisi di tipo morfo-anatomico

chimico o genetico (questo solo nel caso di campioni recenti) Il materiale derivante da tali

analisi (vetrini provette) deve a sua volta venire conservato assieme al campione I dati relativi

alla raccolta allidentificazione ed a eventuali revisioni sono di estrema importanza la loro

accuratezza egrave fondamentale e devono sempre accompagnare il campione Una attenta

digitalizzazione puograve renderne molto piugrave agevole la consultazione La corretta gestione di un

erbario inoltre non puograve prescindere da adeguate strutture di conservazione e climatizzazione

per prevenire fenomeni come linfestazione da parte di insetti

-w r^j nraquoj r^j rj nj

- 13 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Gestione delle collezioni microteriologiche

STEFANO MAZZOTTI

Museo Civico di Storia Naturale Via De Pisis 24 -44100 Ferrara

Le raccolte di piccoli mammiferi sono fra le piugrave diffuse collezioni zoologiche Esse

costituiscono un notevole serbatoio di informazioni tassonomiche ecologiche ed ambientali

Viene trattato largomento sottolineando le problematiche di acquisizione e preparazione dei

materiali In particolare si identificano due categorie di reperti 1) Materiali ossei provenienti da

boli di Strigiformi 2) Animali catturati mediante trappolaggi che presentano la componente in

pelle le parti scheletriche ed il corpo Si esaminano successivamente le tecniche di collocazione

e conservazione dei reperti proponendo tipi di conservazioni differenziate dei campioni per

dare la possibilitagrave di fruizione anche per analisi molecolari Si evidenza anche limportanza della

scelta del metodo di catalogazione rilevando le necessitagrave di fruizione per studi di tassonomia e

ambientali

ri nmdash ri

- 1 4 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Elenco degli iscritti Stefano Aguzzi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Fausto Barbagli Museo di Storia Naturale dellUniversitagrave Sez Zoologica La Specola Via Romana 17 50125 Firenze Giorgio Bardelli Museo civico di Storia Naturale di Milano Corso Venezia 55 20121 Milano

Andrea Benocci Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Elisabetta Bernuzzi Sistema Museale dAteneo Museo di Storia Naturale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Enrico Borgo Museo Civico di Storia Naturale GDoria Via Brigata Liguria 9 16121 Genova

Stefano Bovero Museo Regionale Scienze Naturali Viao Giolitti 36 10123 Torino

Athos Callegari Dipartimento di Scienze della Terra Universitagrave degli Studi di Pavia Via Ferrata 1 27100 Pavia

Fabrizio Cancelli Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Marta Coloberti

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Federico Confortini

Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Riccardo Carini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Maria Chiara Deflorian Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina 14 38100 Trento

Letizia Del Favero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Anna Donazzan Comune di Valstagna

Via Cima Mandriollo 1 36016 Bassano del Grappa (VI)

Mina Farris

Museo Aquilegia di Assemini Via San Mauro 5 09127 Cagliari Mariagabriella Fornasiero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Bernardo Fratello Sezione Musei Anatomici Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Berengario 14 41100 Modena

Maurizio Gattabria Museo Civico di Zoologia Via Ulisse Aldrovandi 18 00197 Roma

Paolo Guaschi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Barbara Leidi Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo Monica Luccini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Luigi Maffettone Orto botanico universitario Viale Caduti in Guerra 127 41100 Modena

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Clementina Rovati Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Luigi Sala Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Campi 213D 41100 Modena

Roberta Salmaso Museo Civico di Storia Naturale Lungadige Porta Vittoria 9 37129 Verona

Giuseppe Sanguini Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Monica Scomazzon Museo civico di Bassano del Grappa Via Lughi 2A 36067 Cassola (VI)

Monica Siviero Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Carlo Violarli Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Vincenzo Vomero Musei Scientifici della Sovraintendenza Comunale di Roma

Page 5: Pavia, 16 dicembre 2005musei.unipv.it/storianat/images/attivita/Quinto_seminar...Siamo grati per il prezioso loro aiuto a Elisabetta Bernuzzi, Letizia Bruno, Cristina Cilli, Monica

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Musealizzazione di mammiferi marini spiaggiati nei litorali della Toscana meridionale

ANDREA BENOCCI amp FABRIZIO CANCELLI

Museo di Storia Naturale dellAccademia dei Fisiocritici di Siena Segone Zoologica - Fialetta Silvio Gigli 2-53100 Siena

fisiocriticiunisi it

La Sezione Zoologica del Museo di Storia Naturale dellAccademia dei Fisiocritici conduce da

oltre 30 anni attivitagrave legate al recupero e alla musealizzazione di cetacei spiaggiati nella Toscana

meridionale finalizzate ad incrementare le collezioni osteologiche del museo e a raccogliere

reperti da utilizzare a scopo didattico-scientifico

A partire dal 1970 con il contributo di Baccio Baccetti (tuttoggi Sovrintendente della Sezione

Zoologica) il museo riprese le attivitagrave di raccolta di reperti dopo un lungo periodo di stasi e nel

1974 fu recuperato il primo mammifero marino Nel 1985 con ladesione al programma

nazionale del Centro Studi Cetacei iniziograve una regolare attivitagrave di recupero di esemplari

spiaggiati ad opera di Fabrizio Cancelli e di alcuni collaboratori esterni (Nicola Baccetti

Tommaso Renieri e dal 2004 Andrea Benocci) Complessivamente dal 1974 ad oggi sono stati

recuperati 92 esemplari appartenenti a 9 specie diverse

Gli interventi comprendono varie fasi dalla segnalazione dello spiaggiamento allinclusione dei

campioni nelle collezioni Prima del recupero si raccolgono le informazioni necessarie dalle

autoritagrave locali durante il successivo sopralluogo in base alle dimensioni dellesemplare si

decide se trasportarlo subito in laboratorio o se operare la dissezione in loco il trasporto viene

poi di norma effettuato con macchine private

Con le informazioni raccolte si compilano le apposite schede fornite dal CSC si realizza anche

una documentazione fotografica Successivamente il corpo dellanimale viene suddiviso in vari

tronconi separando le singole componenti scheletriche Ogni troncone dopo una prima

operazione di scarnificazione viene inserito in buste di fibra artificiale Nel frattempo si

effettuano prelievi di organi e tessuti (per analisi genetiche ed ecotossicologiche) e si cercano

parassiti e elementi che possano indicare le cause del decesso Le singole parti anatomiche

vengono poi inserite in bidoni dacqua calda per accelerare la macerazione della carne dopo

circa 30 giorni le ossa sono giagrave completamente scarnificate I denti nel frattempo rimossi dalle

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperu naturalistici Pavia 16XII2005

arcate vengono puliti separatamente e incollati su fogli di carta mantenendone la disposizione

originaria

Le ossa a macerazione avvenuta vengono tolte dai bidoni e lasciate asciugare Quando tutte le

componenti sono asciutte vengono inserite in buste di plastica allinterno di scatoloni di cartone

insieme alle relative schede Questi preparati vengono poi conservati in deposito a scopi

didattici e di ricerca (non montati per mancanza di spazi espositivi) Solo in pochi casi i cetacei

recuperati sono andati ad arricchire le collezioni esposte

Fino al 01062005 gli esemplari raccolti venivano processati nel vecchio laboratorio o nel

cortile dellaccademia in spazi angusti e non attrezzati A partire da allora invece

linaugurazione di un nuovo laboratorio di tassidermia appositamente attrezzato ha agevolato la

loro preparazione Limportanza del lavoro svolto in questi anni ha infatti ottenuto un

riconoscimento il Presidente dellAccademia dei Fisiocritici Sara Ferri ha premiato limpegno

della Sezione Zoologica concedendo un nuovo spazio attrezzato idoneo alle attivitagrave da svolgere

nel corso di questi interventi oggi egrave quindi possibile lavorare in condizioni ottimali senza

interferire con le ordinarie attivitagrave dellAccademia

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- 5 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Preparazione e conservazione di materiale paleontologico i reperti di Ursus spelaeus

FEDERICO CONFORTINI MATTEO MALZANNI amp ANNA PAGANONI

Museo Civico di Sciente Naturali E Caffi di Bergamo - Istituto di Geologia e Paleontologia Piatta Cittadella 10 - 24129 Bergamo mdash email museogeocomunebgit

Il contributo vuol evidenziare alcuni problemi che si sono incontrati durante la preparazione ed

il restauro per la conservazione di reperti ossei fossili recuperati nel corso di scavi in grotta

allinterno di sedimenti saturi dacqua

La grotta di Tri Fradegravei (Lo BG3748) situata a 1200 m di quota sul versante meridionale del

Pizzo di Menna in Comune di Oltre il Colle (BG) contiene un deposito costituito da livelli di

sabbie limose e brecce a clasti carbonatici da centimetrici a decimetrici con allinterno numerosi

resti scheletrici non in connessione anatomica

Il Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo su concessione ministeriale ha realizzato dal

1989 al 1997 una serie di campagne di scavo Le ricerche che hanno riguardato solo il 50 del

deposito lasciandone intatta la parte restante per approfondimenti futuri hanno coinvolto una

superficie di 24 metri quadri per una profonditagrave massima di 2 metri

Il giacimento paleontologico egrave costituito per il 98 da reperti appartenenti Ursus spelaeus

riferibili a oltre 150 individui rappresentati prevalentemente da femmine adulte e giovani in ogni

fascia di etagrave (dal feto a tre anni) mentre raramente si incontrano resti di marmotta volpe e

micromammiferi Sporadici ma significativi i rinvenimenti di alcuni strumenti litici e microlitici

in selce e manufatti in osso

Nel corso dello scavo stratigrafico durante le operazioni di recupero dei macroresti riconosciuti

in situ si egrave svolta contemporaneamente anche la raccolta del sedimento asportato che in sacchi

siglati e sigillati veniva successivamente lavato e setacciato parte in loco e parte in museo per il

recupero dei resti minuti come frammenti ossei denti semi etc

Il trasporto dei fossili fino al laboratorio egrave avvenuto previo opportuni rinforzi ed imballaggi con

involucri in polietilene cosigrave da mantenere le condizioni di idratazione originali ed evitare

traumi

Nei nostri laboratori la preparazione dei macroresti egrave avvenuta in piugrave fasi registrate su apposita

scheda di intervento seguendo le procedure di seguito elencate

bull pulizia dei reperti dalla matrice inglobante e relativa sua vagliatura

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

bull disidratazione controllata dei reperti effettuata contemporaneamente ad un loro

consolidamento tramite prodotti reversibili quali resine acriliche e soluzioni viniliche

bull eventuale unione delle parti mancanti rinvenute nel corso della vagliatura e nel materiale di

setaccia tura

bull periodico controllo del lavoro con verifica della stabilizzazione ed eventuale operazione di

interventi conservativi

In questa esposizione vengono presentati alcuni esempi esplicativi delle tipologie dintervento

bull S13771805 - Cranio di adulto (recupero disimballo pulizia disidratazione e

consolidamento)

bull S13771980 - Cranio di giovane (restauro ed assemblaggio)

bull S13772423 - Canino di adulto (restauro)

bull S 1377157 - Mandibola di adulto (restauro riproduzione e predisposizione per

lesposizione)

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

La conservazione delle collezioni geopaleontologiche considerazioni generali e il caso particolare dei fossili piritizzati

LETIZIA DEL FA VERO MARLGABRIELLA FORNASIERO amp MICHELE iexclLARITAN

Museo di Geologia e Paleontologia Universitagrave degli Studi di Padova - Via Giotto 1 mdash 35137 Padova

museopalgeol unipd it

Per conservazione preventiva intendiamo linsieme di procedureprotocolli che prevedono

perlopiugrave interventi indiretti sui reperti volti a prolungarne la durata mantenendone stabili nel

tempo le condizioni Ciograve si attua bloccando evitando o minimizzando i potenziali agenti di

deterioramento Fanno pertanto parte della conservazione preventiva il controllo del

microclima (temperatura e umiditagrave relativa) il controllo dellilluminazione e dellirradiazione in

genere quello degli agenti inquinanti degli shock meccanici e cosigrave via

Le linee guida della conservazione di rocce e di fossili dettate dal MIBAC (dm 2572000 e

1052001) non soddisfano appieno le esigenze delle collezioni geopaleontologiche in

particolare di quelle environmental sensitive Inoltre i documenti ministeriali non tengono

nella dovuta considerazione la sensibilitagrave alla luce di molti reperti In questi casi egrave opportuno

pertanto seguire le indicazioni fornite da altre autorevoli istituzioni che si occupano piugrave nello

specifico della conservazione del materiale geopaleontologico Tra esse si segnalano il

Geological Curation Group (UK) il Canadian Conservation Institut (Canada) e il National Park

Service (USA)

Rocce e fossili contenenti solfuri sono un tipico caso di reperti environmental sensitive Nei

fossili i solfuri piugrave comuni sono la pirite e la marcasite (Fe2S) la cui reazione di ossidazione che

si sviluppa in presenza di umiditagrave causa la produzione continua da parte del fossile di acido

solforico E un processo spesso repentino altamente distruttivo e autoalimentante che una

volta iniziato egrave irreversibile e puograve portare alla completa distruzione del reperto La principale

misura di prevenzione del degrado consiste nella conservazione dei reperti in ambiente a RH lt

30 (qualche autore suggerisce il piugrave bassa possibile altri lt 40) unita al controllo della

temperatura e delle radiazioni luminose

Nella seconda parte verranno descritti due possibili trattamenti ai quali sottoporre i fossili

piritizzati uno dei quali eseguito su mammiferi fossili del Museo di Geologia e Paleontologia

dellUniversitagrave di Padova che presentavano tracce evidenti dellossidazione di solfuri di ferro

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Si egrave proceduto a trattare i fossili con i vapori di idrossido di ammonio (ammoniaca in soluzione

acquosa al 30) allo scopo di preservarli da future alterazioni dei solfuri Questo metodo si

basa sullesposizione dei reperti a vapori di idrossido di ammonio questultimo base forte

neutralizza gli acidi prodotti dallossidazione della pirite e converte i prodotti di ossidazione in

composti piugrave stabili prevenendo il processo degradativo Una possibile e valida alternativa per

il trattamento dei fossili piritizzati egrave il metodo della chelazione del ferro mediante lutilizzo

delletanolammina tiogliocolato diluita al 5 in isopropanolo (oppure etanolo) Letanolammina

egrave una base forte che neutralizza gli acidi derivanti dallalterazione della pirite mentre il

tioglicolato agisce chelando i composti (solubili e insolubili) del ferro Questo metodo rispetto

al trattamento con i vapori di ammonio risulta piugrave facilmente controllabile e adatto anche al

trattamento di grandi fossili Per contro egrave senzaltro piugrave costoso e necessita di piugrave tempo e

perizia Inoltre poicheacute asporta i prodotti dellalterazione aumenta il rischio di cedimento dei

reperti

Dopo i trattamenti sopra descritti egrave doveroso applicare in maniera attenta le indicazioni relative

ai parametri ambientali Infatti tutti i trattamenti si rivelano inutili se in seguito non si attua un

rigido protocollo di conservazione dei reperti

nj

W fJ

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Quinto Seminano sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Il trattamento conservativo delle pelli di uccelli tramite concia e fissaggio di Eulan

MAURIZIO GATTABRIA

Museo civico di Zoologia Via UlisseAldrovandi 18-00197Roma

mgattabriacomuneromait

Il processo piugrave antico e semplice per prevenire la decomposizione della pelle e quindi di

conservarla egrave la disidratazione

Lestrazione dellacqua attraverso lutilizzo di agenti disseccanti blocca la decomposizione ma

lascia la pelle secca dura sensibile alle variazioni dellumiditagrave ed estremamente appetibile agli

insetti

Lutilizzo di pomate a base di sapone arsenico o borace allo scopo di ammorbidire e di

avvelenare le pelli si egrave rivelato nel corso del tempo insoddisfacente

Per ovviare a questi inconvenienti dalla fine degli anni ottanta si procede anche per le pelli di

uccelli alla concia vera seguita dal trattamento con Eulan

Nel corso degli anni sono stati testate diverse sostanze e metodi fino ad arrivare a un protocollo

da considerarsi ottimale per la preparazione degli uccelli da ostensione

Nellintervento vengono esposte criticamente le tappe significative di questo percorso

J r^J rm nj rj

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Ricerca di uno standard di conservazione per le foglie fossili della Formazione di Piagravenico (Pleistocene Medio- Prealpi Lombarde)

BARBARALEIDI amp FRANCO VALOTI

Collaboratori dellIstituto di Geologia e Paleontologia del Museo Civico di Sciente Naturali E Caffi di Bergamo Piazza Cittadella 10 - 24129 Bergamo

wwwmuseosdenebergamoit - e-mail museogeocomunebgit

Nel 2001 a Sovere (Bergamo) il Museo Civico di Scienze Naturali ECaffi ha intrapreso uno

scavo demergenza per lestrazione di un vertebrato fossile Il reperto egrave inglobato in sedimenti

lacustri attribuiti alla Formazione di Piagravenico costituiti da alternanze di silt argillosi finemente

laminati Lo scavo stratigrafico ha consentito il recupero di circa 1600 reperti fossili associati al

vertebrato semi porzioni di tronchi rami foglie insetti e denti Caratteristica comune a tutti

questi fossili egrave che la matrice rocciosa proveniente da questi depositi quaternari egrave in condizioni

di saturazione A contatto con laria labrusca disidratazione deteriora rapidamente matrice e

fossili favorendo anche lo sviluppo di muffe Gli interventi conservativi precedentemente

applicati avevano permesso solo la conservazione dei reperti piugrave resistenti in occasione di una

campagna di ricerca sistematica e vista la necessitagrave di conservare una gran mole di nuovi

reperti si egrave dovuto sviluppare una nuova modalitagrave di intervento efficace e rapida che blocchi i

veloci processi degenerativi Obiettivo principale e critico di questo processo conservativo

erano i reperti piugrave fragili le foglie La nuova tecnica conservativa sperimentata su 160 reperti di

latifoglie voleva inoltre conciliare le necessitagrave di integritagrave per lo studio dei reperti stessi

conservando il rapporto con la matrice inglobante Con procedimenti meccanici e chimici si egrave

proceduto alla pulitura delle superfici fogliari e allapplicazione di soluzioni consolidanti per la

preparazione a condizioni di umiditagrave controllata E stata eliminata meccanicamente la parte piugrave

grossolana di matrice che ricopre il reperto e per eliminare le particelle piugrave piccole ancora

attaccate al reperto senza danneggiarlo si egrave intervenuto con una blanda azione chimica

sfruttando una soluzione di acido acetico al 25 Grazie allesperienza maturata dal laboratorio

di geologia del museo e agli scambi con collaboratori e colleghi sono state messe a punto

diverse soluzioni La scelta conclusiva adottata dopo la sperimentazione egrave stata quella di

utilizzare soluzioni che consentissero una conservazione a lungo termine tramite controllo della

disidratazione I reperti sono stati collocati in casse in PVC munite di coperchio sotto il quale

viene posizionato un foglio di multiball Lo scopo di questo intervento egrave quello di limitare

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

ma non impedire il passaggio di aria fondamentale per permettere ai pezzi di asciugare molto

lentamente I reperti vengono poi adagiati allinterno delle casse con il lato sul quale cegrave il

reperto appoggiato sul fondo della cassa Questa postura permette cosigrave allacqua contenuta nel

reperto di evaporare senza che la foglia venga attraversata dallumiditagrave Unitamente il peso

stesso della matrice sul reperto agevola la presa tra lembo fogliare e matrice della sostanza

consolidante Anche se questa metodolpgia deve ancora essere testata su tempi piugrave lunghi ad

un anno dal trattamento i reperti sono risultati stabili ai controlli mensili

n+j r+s r+raquos rgts laquo^ r^s

- 1 2 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Raccolta conservazione e gestione dei campioni negli erbari lichenologici

STEFANO MARTELLOS

Sistema Museale dAteneo dellUniversitagrave di Trieste Dipartimento di biologia - Via Giorgieri 10-34100 Trieste

martelstuniv trieste it

La lichenologia in Italia ha avuto il suo periodo doro tra la seconda metagrave dell800 ed i primi

anni del 900 e a questo periodo risale una parte importante di tutte le raccolte lichenologiche

oggi esistenti Lo studio di questa materia e la raccolta di campioni sono riprese con una certa

intensitagrave solo dalla fine degli anni 7 0 dello scorso secolo In alcuni dei principali erbari

lichenologici italiani vi egrave quindi la necessitagrave di gestire al contempo materiale storico e moderno

I campioni raccolti negli erbari possono essere conservati in buste contenute in scatole o fissate

su fogli derbario oppure incollati ai fogli stessi Di frequente viene conservata anche parte del

substrato per limpossibilitagrave di separarlo dal campione Luso di scatole in plastica o in cartone egrave

a volte richiesto in conseguenza della fragilitagrave del substrato come avviene per molti campioni

raccolti al suolo I campioni possono andare incontro ad analisi di tipo morfo-anatomico

chimico o genetico (questo solo nel caso di campioni recenti) Il materiale derivante da tali

analisi (vetrini provette) deve a sua volta venire conservato assieme al campione I dati relativi

alla raccolta allidentificazione ed a eventuali revisioni sono di estrema importanza la loro

accuratezza egrave fondamentale e devono sempre accompagnare il campione Una attenta

digitalizzazione puograve renderne molto piugrave agevole la consultazione La corretta gestione di un

erbario inoltre non puograve prescindere da adeguate strutture di conservazione e climatizzazione

per prevenire fenomeni come linfestazione da parte di insetti

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Gestione delle collezioni microteriologiche

STEFANO MAZZOTTI

Museo Civico di Storia Naturale Via De Pisis 24 -44100 Ferrara

Le raccolte di piccoli mammiferi sono fra le piugrave diffuse collezioni zoologiche Esse

costituiscono un notevole serbatoio di informazioni tassonomiche ecologiche ed ambientali

Viene trattato largomento sottolineando le problematiche di acquisizione e preparazione dei

materiali In particolare si identificano due categorie di reperti 1) Materiali ossei provenienti da

boli di Strigiformi 2) Animali catturati mediante trappolaggi che presentano la componente in

pelle le parti scheletriche ed il corpo Si esaminano successivamente le tecniche di collocazione

e conservazione dei reperti proponendo tipi di conservazioni differenziate dei campioni per

dare la possibilitagrave di fruizione anche per analisi molecolari Si evidenza anche limportanza della

scelta del metodo di catalogazione rilevando le necessitagrave di fruizione per studi di tassonomia e

ambientali

ri nmdash ri

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Elenco degli iscritti Stefano Aguzzi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Fausto Barbagli Museo di Storia Naturale dellUniversitagrave Sez Zoologica La Specola Via Romana 17 50125 Firenze Giorgio Bardelli Museo civico di Storia Naturale di Milano Corso Venezia 55 20121 Milano

Andrea Benocci Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Elisabetta Bernuzzi Sistema Museale dAteneo Museo di Storia Naturale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Enrico Borgo Museo Civico di Storia Naturale GDoria Via Brigata Liguria 9 16121 Genova

Stefano Bovero Museo Regionale Scienze Naturali Viao Giolitti 36 10123 Torino

Athos Callegari Dipartimento di Scienze della Terra Universitagrave degli Studi di Pavia Via Ferrata 1 27100 Pavia

Fabrizio Cancelli Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Marta Coloberti

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Federico Confortini

Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo

- 15 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Riccardo Carini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Maria Chiara Deflorian Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina 14 38100 Trento

Letizia Del Favero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Anna Donazzan Comune di Valstagna

Via Cima Mandriollo 1 36016 Bassano del Grappa (VI)

Mina Farris

Museo Aquilegia di Assemini Via San Mauro 5 09127 Cagliari Mariagabriella Fornasiero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Bernardo Fratello Sezione Musei Anatomici Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Berengario 14 41100 Modena

Maurizio Gattabria Museo Civico di Zoologia Via Ulisse Aldrovandi 18 00197 Roma

Paolo Guaschi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Barbara Leidi Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo Monica Luccini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Luigi Maffettone Orto botanico universitario Viale Caduti in Guerra 127 41100 Modena

- 1 6 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Clementina Rovati Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Luigi Sala Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Campi 213D 41100 Modena

Roberta Salmaso Museo Civico di Storia Naturale Lungadige Porta Vittoria 9 37129 Verona

Giuseppe Sanguini Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Monica Scomazzon Museo civico di Bassano del Grappa Via Lughi 2A 36067 Cassola (VI)

Monica Siviero Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Carlo Violarli Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Vincenzo Vomero Musei Scientifici della Sovraintendenza Comunale di Roma

Page 6: Pavia, 16 dicembre 2005musei.unipv.it/storianat/images/attivita/Quinto_seminar...Siamo grati per il prezioso loro aiuto a Elisabetta Bernuzzi, Letizia Bruno, Cristina Cilli, Monica

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperu naturalistici Pavia 16XII2005

arcate vengono puliti separatamente e incollati su fogli di carta mantenendone la disposizione

originaria

Le ossa a macerazione avvenuta vengono tolte dai bidoni e lasciate asciugare Quando tutte le

componenti sono asciutte vengono inserite in buste di plastica allinterno di scatoloni di cartone

insieme alle relative schede Questi preparati vengono poi conservati in deposito a scopi

didattici e di ricerca (non montati per mancanza di spazi espositivi) Solo in pochi casi i cetacei

recuperati sono andati ad arricchire le collezioni esposte

Fino al 01062005 gli esemplari raccolti venivano processati nel vecchio laboratorio o nel

cortile dellaccademia in spazi angusti e non attrezzati A partire da allora invece

linaugurazione di un nuovo laboratorio di tassidermia appositamente attrezzato ha agevolato la

loro preparazione Limportanza del lavoro svolto in questi anni ha infatti ottenuto un

riconoscimento il Presidente dellAccademia dei Fisiocritici Sara Ferri ha premiato limpegno

della Sezione Zoologica concedendo un nuovo spazio attrezzato idoneo alle attivitagrave da svolgere

nel corso di questi interventi oggi egrave quindi possibile lavorare in condizioni ottimali senza

interferire con le ordinarie attivitagrave dellAccademia

(V bullW ltbullraquoraquo

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Preparazione e conservazione di materiale paleontologico i reperti di Ursus spelaeus

FEDERICO CONFORTINI MATTEO MALZANNI amp ANNA PAGANONI

Museo Civico di Sciente Naturali E Caffi di Bergamo - Istituto di Geologia e Paleontologia Piatta Cittadella 10 - 24129 Bergamo mdash email museogeocomunebgit

Il contributo vuol evidenziare alcuni problemi che si sono incontrati durante la preparazione ed

il restauro per la conservazione di reperti ossei fossili recuperati nel corso di scavi in grotta

allinterno di sedimenti saturi dacqua

La grotta di Tri Fradegravei (Lo BG3748) situata a 1200 m di quota sul versante meridionale del

Pizzo di Menna in Comune di Oltre il Colle (BG) contiene un deposito costituito da livelli di

sabbie limose e brecce a clasti carbonatici da centimetrici a decimetrici con allinterno numerosi

resti scheletrici non in connessione anatomica

Il Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo su concessione ministeriale ha realizzato dal

1989 al 1997 una serie di campagne di scavo Le ricerche che hanno riguardato solo il 50 del

deposito lasciandone intatta la parte restante per approfondimenti futuri hanno coinvolto una

superficie di 24 metri quadri per una profonditagrave massima di 2 metri

Il giacimento paleontologico egrave costituito per il 98 da reperti appartenenti Ursus spelaeus

riferibili a oltre 150 individui rappresentati prevalentemente da femmine adulte e giovani in ogni

fascia di etagrave (dal feto a tre anni) mentre raramente si incontrano resti di marmotta volpe e

micromammiferi Sporadici ma significativi i rinvenimenti di alcuni strumenti litici e microlitici

in selce e manufatti in osso

Nel corso dello scavo stratigrafico durante le operazioni di recupero dei macroresti riconosciuti

in situ si egrave svolta contemporaneamente anche la raccolta del sedimento asportato che in sacchi

siglati e sigillati veniva successivamente lavato e setacciato parte in loco e parte in museo per il

recupero dei resti minuti come frammenti ossei denti semi etc

Il trasporto dei fossili fino al laboratorio egrave avvenuto previo opportuni rinforzi ed imballaggi con

involucri in polietilene cosigrave da mantenere le condizioni di idratazione originali ed evitare

traumi

Nei nostri laboratori la preparazione dei macroresti egrave avvenuta in piugrave fasi registrate su apposita

scheda di intervento seguendo le procedure di seguito elencate

bull pulizia dei reperti dalla matrice inglobante e relativa sua vagliatura

- 6 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

bull disidratazione controllata dei reperti effettuata contemporaneamente ad un loro

consolidamento tramite prodotti reversibili quali resine acriliche e soluzioni viniliche

bull eventuale unione delle parti mancanti rinvenute nel corso della vagliatura e nel materiale di

setaccia tura

bull periodico controllo del lavoro con verifica della stabilizzazione ed eventuale operazione di

interventi conservativi

In questa esposizione vengono presentati alcuni esempi esplicativi delle tipologie dintervento

bull S13771805 - Cranio di adulto (recupero disimballo pulizia disidratazione e

consolidamento)

bull S13771980 - Cranio di giovane (restauro ed assemblaggio)

bull S13772423 - Canino di adulto (restauro)

bull S 1377157 - Mandibola di adulto (restauro riproduzione e predisposizione per

lesposizione)

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

La conservazione delle collezioni geopaleontologiche considerazioni generali e il caso particolare dei fossili piritizzati

LETIZIA DEL FA VERO MARLGABRIELLA FORNASIERO amp MICHELE iexclLARITAN

Museo di Geologia e Paleontologia Universitagrave degli Studi di Padova - Via Giotto 1 mdash 35137 Padova

museopalgeol unipd it

Per conservazione preventiva intendiamo linsieme di procedureprotocolli che prevedono

perlopiugrave interventi indiretti sui reperti volti a prolungarne la durata mantenendone stabili nel

tempo le condizioni Ciograve si attua bloccando evitando o minimizzando i potenziali agenti di

deterioramento Fanno pertanto parte della conservazione preventiva il controllo del

microclima (temperatura e umiditagrave relativa) il controllo dellilluminazione e dellirradiazione in

genere quello degli agenti inquinanti degli shock meccanici e cosigrave via

Le linee guida della conservazione di rocce e di fossili dettate dal MIBAC (dm 2572000 e

1052001) non soddisfano appieno le esigenze delle collezioni geopaleontologiche in

particolare di quelle environmental sensitive Inoltre i documenti ministeriali non tengono

nella dovuta considerazione la sensibilitagrave alla luce di molti reperti In questi casi egrave opportuno

pertanto seguire le indicazioni fornite da altre autorevoli istituzioni che si occupano piugrave nello

specifico della conservazione del materiale geopaleontologico Tra esse si segnalano il

Geological Curation Group (UK) il Canadian Conservation Institut (Canada) e il National Park

Service (USA)

Rocce e fossili contenenti solfuri sono un tipico caso di reperti environmental sensitive Nei

fossili i solfuri piugrave comuni sono la pirite e la marcasite (Fe2S) la cui reazione di ossidazione che

si sviluppa in presenza di umiditagrave causa la produzione continua da parte del fossile di acido

solforico E un processo spesso repentino altamente distruttivo e autoalimentante che una

volta iniziato egrave irreversibile e puograve portare alla completa distruzione del reperto La principale

misura di prevenzione del degrado consiste nella conservazione dei reperti in ambiente a RH lt

30 (qualche autore suggerisce il piugrave bassa possibile altri lt 40) unita al controllo della

temperatura e delle radiazioni luminose

Nella seconda parte verranno descritti due possibili trattamenti ai quali sottoporre i fossili

piritizzati uno dei quali eseguito su mammiferi fossili del Museo di Geologia e Paleontologia

dellUniversitagrave di Padova che presentavano tracce evidenti dellossidazione di solfuri di ferro

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Si egrave proceduto a trattare i fossili con i vapori di idrossido di ammonio (ammoniaca in soluzione

acquosa al 30) allo scopo di preservarli da future alterazioni dei solfuri Questo metodo si

basa sullesposizione dei reperti a vapori di idrossido di ammonio questultimo base forte

neutralizza gli acidi prodotti dallossidazione della pirite e converte i prodotti di ossidazione in

composti piugrave stabili prevenendo il processo degradativo Una possibile e valida alternativa per

il trattamento dei fossili piritizzati egrave il metodo della chelazione del ferro mediante lutilizzo

delletanolammina tiogliocolato diluita al 5 in isopropanolo (oppure etanolo) Letanolammina

egrave una base forte che neutralizza gli acidi derivanti dallalterazione della pirite mentre il

tioglicolato agisce chelando i composti (solubili e insolubili) del ferro Questo metodo rispetto

al trattamento con i vapori di ammonio risulta piugrave facilmente controllabile e adatto anche al

trattamento di grandi fossili Per contro egrave senzaltro piugrave costoso e necessita di piugrave tempo e

perizia Inoltre poicheacute asporta i prodotti dellalterazione aumenta il rischio di cedimento dei

reperti

Dopo i trattamenti sopra descritti egrave doveroso applicare in maniera attenta le indicazioni relative

ai parametri ambientali Infatti tutti i trattamenti si rivelano inutili se in seguito non si attua un

rigido protocollo di conservazione dei reperti

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Quinto Seminano sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Il trattamento conservativo delle pelli di uccelli tramite concia e fissaggio di Eulan

MAURIZIO GATTABRIA

Museo civico di Zoologia Via UlisseAldrovandi 18-00197Roma

mgattabriacomuneromait

Il processo piugrave antico e semplice per prevenire la decomposizione della pelle e quindi di

conservarla egrave la disidratazione

Lestrazione dellacqua attraverso lutilizzo di agenti disseccanti blocca la decomposizione ma

lascia la pelle secca dura sensibile alle variazioni dellumiditagrave ed estremamente appetibile agli

insetti

Lutilizzo di pomate a base di sapone arsenico o borace allo scopo di ammorbidire e di

avvelenare le pelli si egrave rivelato nel corso del tempo insoddisfacente

Per ovviare a questi inconvenienti dalla fine degli anni ottanta si procede anche per le pelli di

uccelli alla concia vera seguita dal trattamento con Eulan

Nel corso degli anni sono stati testate diverse sostanze e metodi fino ad arrivare a un protocollo

da considerarsi ottimale per la preparazione degli uccelli da ostensione

Nellintervento vengono esposte criticamente le tappe significative di questo percorso

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Ricerca di uno standard di conservazione per le foglie fossili della Formazione di Piagravenico (Pleistocene Medio- Prealpi Lombarde)

BARBARALEIDI amp FRANCO VALOTI

Collaboratori dellIstituto di Geologia e Paleontologia del Museo Civico di Sciente Naturali E Caffi di Bergamo Piazza Cittadella 10 - 24129 Bergamo

wwwmuseosdenebergamoit - e-mail museogeocomunebgit

Nel 2001 a Sovere (Bergamo) il Museo Civico di Scienze Naturali ECaffi ha intrapreso uno

scavo demergenza per lestrazione di un vertebrato fossile Il reperto egrave inglobato in sedimenti

lacustri attribuiti alla Formazione di Piagravenico costituiti da alternanze di silt argillosi finemente

laminati Lo scavo stratigrafico ha consentito il recupero di circa 1600 reperti fossili associati al

vertebrato semi porzioni di tronchi rami foglie insetti e denti Caratteristica comune a tutti

questi fossili egrave che la matrice rocciosa proveniente da questi depositi quaternari egrave in condizioni

di saturazione A contatto con laria labrusca disidratazione deteriora rapidamente matrice e

fossili favorendo anche lo sviluppo di muffe Gli interventi conservativi precedentemente

applicati avevano permesso solo la conservazione dei reperti piugrave resistenti in occasione di una

campagna di ricerca sistematica e vista la necessitagrave di conservare una gran mole di nuovi

reperti si egrave dovuto sviluppare una nuova modalitagrave di intervento efficace e rapida che blocchi i

veloci processi degenerativi Obiettivo principale e critico di questo processo conservativo

erano i reperti piugrave fragili le foglie La nuova tecnica conservativa sperimentata su 160 reperti di

latifoglie voleva inoltre conciliare le necessitagrave di integritagrave per lo studio dei reperti stessi

conservando il rapporto con la matrice inglobante Con procedimenti meccanici e chimici si egrave

proceduto alla pulitura delle superfici fogliari e allapplicazione di soluzioni consolidanti per la

preparazione a condizioni di umiditagrave controllata E stata eliminata meccanicamente la parte piugrave

grossolana di matrice che ricopre il reperto e per eliminare le particelle piugrave piccole ancora

attaccate al reperto senza danneggiarlo si egrave intervenuto con una blanda azione chimica

sfruttando una soluzione di acido acetico al 25 Grazie allesperienza maturata dal laboratorio

di geologia del museo e agli scambi con collaboratori e colleghi sono state messe a punto

diverse soluzioni La scelta conclusiva adottata dopo la sperimentazione egrave stata quella di

utilizzare soluzioni che consentissero una conservazione a lungo termine tramite controllo della

disidratazione I reperti sono stati collocati in casse in PVC munite di coperchio sotto il quale

viene posizionato un foglio di multiball Lo scopo di questo intervento egrave quello di limitare

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

ma non impedire il passaggio di aria fondamentale per permettere ai pezzi di asciugare molto

lentamente I reperti vengono poi adagiati allinterno delle casse con il lato sul quale cegrave il

reperto appoggiato sul fondo della cassa Questa postura permette cosigrave allacqua contenuta nel

reperto di evaporare senza che la foglia venga attraversata dallumiditagrave Unitamente il peso

stesso della matrice sul reperto agevola la presa tra lembo fogliare e matrice della sostanza

consolidante Anche se questa metodolpgia deve ancora essere testata su tempi piugrave lunghi ad

un anno dal trattamento i reperti sono risultati stabili ai controlli mensili

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Raccolta conservazione e gestione dei campioni negli erbari lichenologici

STEFANO MARTELLOS

Sistema Museale dAteneo dellUniversitagrave di Trieste Dipartimento di biologia - Via Giorgieri 10-34100 Trieste

martelstuniv trieste it

La lichenologia in Italia ha avuto il suo periodo doro tra la seconda metagrave dell800 ed i primi

anni del 900 e a questo periodo risale una parte importante di tutte le raccolte lichenologiche

oggi esistenti Lo studio di questa materia e la raccolta di campioni sono riprese con una certa

intensitagrave solo dalla fine degli anni 7 0 dello scorso secolo In alcuni dei principali erbari

lichenologici italiani vi egrave quindi la necessitagrave di gestire al contempo materiale storico e moderno

I campioni raccolti negli erbari possono essere conservati in buste contenute in scatole o fissate

su fogli derbario oppure incollati ai fogli stessi Di frequente viene conservata anche parte del

substrato per limpossibilitagrave di separarlo dal campione Luso di scatole in plastica o in cartone egrave

a volte richiesto in conseguenza della fragilitagrave del substrato come avviene per molti campioni

raccolti al suolo I campioni possono andare incontro ad analisi di tipo morfo-anatomico

chimico o genetico (questo solo nel caso di campioni recenti) Il materiale derivante da tali

analisi (vetrini provette) deve a sua volta venire conservato assieme al campione I dati relativi

alla raccolta allidentificazione ed a eventuali revisioni sono di estrema importanza la loro

accuratezza egrave fondamentale e devono sempre accompagnare il campione Una attenta

digitalizzazione puograve renderne molto piugrave agevole la consultazione La corretta gestione di un

erbario inoltre non puograve prescindere da adeguate strutture di conservazione e climatizzazione

per prevenire fenomeni come linfestazione da parte di insetti

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Gestione delle collezioni microteriologiche

STEFANO MAZZOTTI

Museo Civico di Storia Naturale Via De Pisis 24 -44100 Ferrara

Le raccolte di piccoli mammiferi sono fra le piugrave diffuse collezioni zoologiche Esse

costituiscono un notevole serbatoio di informazioni tassonomiche ecologiche ed ambientali

Viene trattato largomento sottolineando le problematiche di acquisizione e preparazione dei

materiali In particolare si identificano due categorie di reperti 1) Materiali ossei provenienti da

boli di Strigiformi 2) Animali catturati mediante trappolaggi che presentano la componente in

pelle le parti scheletriche ed il corpo Si esaminano successivamente le tecniche di collocazione

e conservazione dei reperti proponendo tipi di conservazioni differenziate dei campioni per

dare la possibilitagrave di fruizione anche per analisi molecolari Si evidenza anche limportanza della

scelta del metodo di catalogazione rilevando le necessitagrave di fruizione per studi di tassonomia e

ambientali

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Elenco degli iscritti Stefano Aguzzi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Fausto Barbagli Museo di Storia Naturale dellUniversitagrave Sez Zoologica La Specola Via Romana 17 50125 Firenze Giorgio Bardelli Museo civico di Storia Naturale di Milano Corso Venezia 55 20121 Milano

Andrea Benocci Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Elisabetta Bernuzzi Sistema Museale dAteneo Museo di Storia Naturale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Enrico Borgo Museo Civico di Storia Naturale GDoria Via Brigata Liguria 9 16121 Genova

Stefano Bovero Museo Regionale Scienze Naturali Viao Giolitti 36 10123 Torino

Athos Callegari Dipartimento di Scienze della Terra Universitagrave degli Studi di Pavia Via Ferrata 1 27100 Pavia

Fabrizio Cancelli Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Marta Coloberti

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Federico Confortini

Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Riccardo Carini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Maria Chiara Deflorian Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina 14 38100 Trento

Letizia Del Favero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Anna Donazzan Comune di Valstagna

Via Cima Mandriollo 1 36016 Bassano del Grappa (VI)

Mina Farris

Museo Aquilegia di Assemini Via San Mauro 5 09127 Cagliari Mariagabriella Fornasiero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Bernardo Fratello Sezione Musei Anatomici Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Berengario 14 41100 Modena

Maurizio Gattabria Museo Civico di Zoologia Via Ulisse Aldrovandi 18 00197 Roma

Paolo Guaschi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Barbara Leidi Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo Monica Luccini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Luigi Maffettone Orto botanico universitario Viale Caduti in Guerra 127 41100 Modena

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Clementina Rovati Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Luigi Sala Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Campi 213D 41100 Modena

Roberta Salmaso Museo Civico di Storia Naturale Lungadige Porta Vittoria 9 37129 Verona

Giuseppe Sanguini Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Monica Scomazzon Museo civico di Bassano del Grappa Via Lughi 2A 36067 Cassola (VI)

Monica Siviero Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Carlo Violarli Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Vincenzo Vomero Musei Scientifici della Sovraintendenza Comunale di Roma

Page 7: Pavia, 16 dicembre 2005musei.unipv.it/storianat/images/attivita/Quinto_seminar...Siamo grati per il prezioso loro aiuto a Elisabetta Bernuzzi, Letizia Bruno, Cristina Cilli, Monica

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Preparazione e conservazione di materiale paleontologico i reperti di Ursus spelaeus

FEDERICO CONFORTINI MATTEO MALZANNI amp ANNA PAGANONI

Museo Civico di Sciente Naturali E Caffi di Bergamo - Istituto di Geologia e Paleontologia Piatta Cittadella 10 - 24129 Bergamo mdash email museogeocomunebgit

Il contributo vuol evidenziare alcuni problemi che si sono incontrati durante la preparazione ed

il restauro per la conservazione di reperti ossei fossili recuperati nel corso di scavi in grotta

allinterno di sedimenti saturi dacqua

La grotta di Tri Fradegravei (Lo BG3748) situata a 1200 m di quota sul versante meridionale del

Pizzo di Menna in Comune di Oltre il Colle (BG) contiene un deposito costituito da livelli di

sabbie limose e brecce a clasti carbonatici da centimetrici a decimetrici con allinterno numerosi

resti scheletrici non in connessione anatomica

Il Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo su concessione ministeriale ha realizzato dal

1989 al 1997 una serie di campagne di scavo Le ricerche che hanno riguardato solo il 50 del

deposito lasciandone intatta la parte restante per approfondimenti futuri hanno coinvolto una

superficie di 24 metri quadri per una profonditagrave massima di 2 metri

Il giacimento paleontologico egrave costituito per il 98 da reperti appartenenti Ursus spelaeus

riferibili a oltre 150 individui rappresentati prevalentemente da femmine adulte e giovani in ogni

fascia di etagrave (dal feto a tre anni) mentre raramente si incontrano resti di marmotta volpe e

micromammiferi Sporadici ma significativi i rinvenimenti di alcuni strumenti litici e microlitici

in selce e manufatti in osso

Nel corso dello scavo stratigrafico durante le operazioni di recupero dei macroresti riconosciuti

in situ si egrave svolta contemporaneamente anche la raccolta del sedimento asportato che in sacchi

siglati e sigillati veniva successivamente lavato e setacciato parte in loco e parte in museo per il

recupero dei resti minuti come frammenti ossei denti semi etc

Il trasporto dei fossili fino al laboratorio egrave avvenuto previo opportuni rinforzi ed imballaggi con

involucri in polietilene cosigrave da mantenere le condizioni di idratazione originali ed evitare

traumi

Nei nostri laboratori la preparazione dei macroresti egrave avvenuta in piugrave fasi registrate su apposita

scheda di intervento seguendo le procedure di seguito elencate

bull pulizia dei reperti dalla matrice inglobante e relativa sua vagliatura

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

bull disidratazione controllata dei reperti effettuata contemporaneamente ad un loro

consolidamento tramite prodotti reversibili quali resine acriliche e soluzioni viniliche

bull eventuale unione delle parti mancanti rinvenute nel corso della vagliatura e nel materiale di

setaccia tura

bull periodico controllo del lavoro con verifica della stabilizzazione ed eventuale operazione di

interventi conservativi

In questa esposizione vengono presentati alcuni esempi esplicativi delle tipologie dintervento

bull S13771805 - Cranio di adulto (recupero disimballo pulizia disidratazione e

consolidamento)

bull S13771980 - Cranio di giovane (restauro ed assemblaggio)

bull S13772423 - Canino di adulto (restauro)

bull S 1377157 - Mandibola di adulto (restauro riproduzione e predisposizione per

lesposizione)

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

La conservazione delle collezioni geopaleontologiche considerazioni generali e il caso particolare dei fossili piritizzati

LETIZIA DEL FA VERO MARLGABRIELLA FORNASIERO amp MICHELE iexclLARITAN

Museo di Geologia e Paleontologia Universitagrave degli Studi di Padova - Via Giotto 1 mdash 35137 Padova

museopalgeol unipd it

Per conservazione preventiva intendiamo linsieme di procedureprotocolli che prevedono

perlopiugrave interventi indiretti sui reperti volti a prolungarne la durata mantenendone stabili nel

tempo le condizioni Ciograve si attua bloccando evitando o minimizzando i potenziali agenti di

deterioramento Fanno pertanto parte della conservazione preventiva il controllo del

microclima (temperatura e umiditagrave relativa) il controllo dellilluminazione e dellirradiazione in

genere quello degli agenti inquinanti degli shock meccanici e cosigrave via

Le linee guida della conservazione di rocce e di fossili dettate dal MIBAC (dm 2572000 e

1052001) non soddisfano appieno le esigenze delle collezioni geopaleontologiche in

particolare di quelle environmental sensitive Inoltre i documenti ministeriali non tengono

nella dovuta considerazione la sensibilitagrave alla luce di molti reperti In questi casi egrave opportuno

pertanto seguire le indicazioni fornite da altre autorevoli istituzioni che si occupano piugrave nello

specifico della conservazione del materiale geopaleontologico Tra esse si segnalano il

Geological Curation Group (UK) il Canadian Conservation Institut (Canada) e il National Park

Service (USA)

Rocce e fossili contenenti solfuri sono un tipico caso di reperti environmental sensitive Nei

fossili i solfuri piugrave comuni sono la pirite e la marcasite (Fe2S) la cui reazione di ossidazione che

si sviluppa in presenza di umiditagrave causa la produzione continua da parte del fossile di acido

solforico E un processo spesso repentino altamente distruttivo e autoalimentante che una

volta iniziato egrave irreversibile e puograve portare alla completa distruzione del reperto La principale

misura di prevenzione del degrado consiste nella conservazione dei reperti in ambiente a RH lt

30 (qualche autore suggerisce il piugrave bassa possibile altri lt 40) unita al controllo della

temperatura e delle radiazioni luminose

Nella seconda parte verranno descritti due possibili trattamenti ai quali sottoporre i fossili

piritizzati uno dei quali eseguito su mammiferi fossili del Museo di Geologia e Paleontologia

dellUniversitagrave di Padova che presentavano tracce evidenti dellossidazione di solfuri di ferro

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Si egrave proceduto a trattare i fossili con i vapori di idrossido di ammonio (ammoniaca in soluzione

acquosa al 30) allo scopo di preservarli da future alterazioni dei solfuri Questo metodo si

basa sullesposizione dei reperti a vapori di idrossido di ammonio questultimo base forte

neutralizza gli acidi prodotti dallossidazione della pirite e converte i prodotti di ossidazione in

composti piugrave stabili prevenendo il processo degradativo Una possibile e valida alternativa per

il trattamento dei fossili piritizzati egrave il metodo della chelazione del ferro mediante lutilizzo

delletanolammina tiogliocolato diluita al 5 in isopropanolo (oppure etanolo) Letanolammina

egrave una base forte che neutralizza gli acidi derivanti dallalterazione della pirite mentre il

tioglicolato agisce chelando i composti (solubili e insolubili) del ferro Questo metodo rispetto

al trattamento con i vapori di ammonio risulta piugrave facilmente controllabile e adatto anche al

trattamento di grandi fossili Per contro egrave senzaltro piugrave costoso e necessita di piugrave tempo e

perizia Inoltre poicheacute asporta i prodotti dellalterazione aumenta il rischio di cedimento dei

reperti

Dopo i trattamenti sopra descritti egrave doveroso applicare in maniera attenta le indicazioni relative

ai parametri ambientali Infatti tutti i trattamenti si rivelano inutili se in seguito non si attua un

rigido protocollo di conservazione dei reperti

nj

W fJ

- 9 -

Quinto Seminano sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Il trattamento conservativo delle pelli di uccelli tramite concia e fissaggio di Eulan

MAURIZIO GATTABRIA

Museo civico di Zoologia Via UlisseAldrovandi 18-00197Roma

mgattabriacomuneromait

Il processo piugrave antico e semplice per prevenire la decomposizione della pelle e quindi di

conservarla egrave la disidratazione

Lestrazione dellacqua attraverso lutilizzo di agenti disseccanti blocca la decomposizione ma

lascia la pelle secca dura sensibile alle variazioni dellumiditagrave ed estremamente appetibile agli

insetti

Lutilizzo di pomate a base di sapone arsenico o borace allo scopo di ammorbidire e di

avvelenare le pelli si egrave rivelato nel corso del tempo insoddisfacente

Per ovviare a questi inconvenienti dalla fine degli anni ottanta si procede anche per le pelli di

uccelli alla concia vera seguita dal trattamento con Eulan

Nel corso degli anni sono stati testate diverse sostanze e metodi fino ad arrivare a un protocollo

da considerarsi ottimale per la preparazione degli uccelli da ostensione

Nellintervento vengono esposte criticamente le tappe significative di questo percorso

J r^J rm nj rj

- 1 0 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Ricerca di uno standard di conservazione per le foglie fossili della Formazione di Piagravenico (Pleistocene Medio- Prealpi Lombarde)

BARBARALEIDI amp FRANCO VALOTI

Collaboratori dellIstituto di Geologia e Paleontologia del Museo Civico di Sciente Naturali E Caffi di Bergamo Piazza Cittadella 10 - 24129 Bergamo

wwwmuseosdenebergamoit - e-mail museogeocomunebgit

Nel 2001 a Sovere (Bergamo) il Museo Civico di Scienze Naturali ECaffi ha intrapreso uno

scavo demergenza per lestrazione di un vertebrato fossile Il reperto egrave inglobato in sedimenti

lacustri attribuiti alla Formazione di Piagravenico costituiti da alternanze di silt argillosi finemente

laminati Lo scavo stratigrafico ha consentito il recupero di circa 1600 reperti fossili associati al

vertebrato semi porzioni di tronchi rami foglie insetti e denti Caratteristica comune a tutti

questi fossili egrave che la matrice rocciosa proveniente da questi depositi quaternari egrave in condizioni

di saturazione A contatto con laria labrusca disidratazione deteriora rapidamente matrice e

fossili favorendo anche lo sviluppo di muffe Gli interventi conservativi precedentemente

applicati avevano permesso solo la conservazione dei reperti piugrave resistenti in occasione di una

campagna di ricerca sistematica e vista la necessitagrave di conservare una gran mole di nuovi

reperti si egrave dovuto sviluppare una nuova modalitagrave di intervento efficace e rapida che blocchi i

veloci processi degenerativi Obiettivo principale e critico di questo processo conservativo

erano i reperti piugrave fragili le foglie La nuova tecnica conservativa sperimentata su 160 reperti di

latifoglie voleva inoltre conciliare le necessitagrave di integritagrave per lo studio dei reperti stessi

conservando il rapporto con la matrice inglobante Con procedimenti meccanici e chimici si egrave

proceduto alla pulitura delle superfici fogliari e allapplicazione di soluzioni consolidanti per la

preparazione a condizioni di umiditagrave controllata E stata eliminata meccanicamente la parte piugrave

grossolana di matrice che ricopre il reperto e per eliminare le particelle piugrave piccole ancora

attaccate al reperto senza danneggiarlo si egrave intervenuto con una blanda azione chimica

sfruttando una soluzione di acido acetico al 25 Grazie allesperienza maturata dal laboratorio

di geologia del museo e agli scambi con collaboratori e colleghi sono state messe a punto

diverse soluzioni La scelta conclusiva adottata dopo la sperimentazione egrave stata quella di

utilizzare soluzioni che consentissero una conservazione a lungo termine tramite controllo della

disidratazione I reperti sono stati collocati in casse in PVC munite di coperchio sotto il quale

viene posizionato un foglio di multiball Lo scopo di questo intervento egrave quello di limitare

- 11 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

ma non impedire il passaggio di aria fondamentale per permettere ai pezzi di asciugare molto

lentamente I reperti vengono poi adagiati allinterno delle casse con il lato sul quale cegrave il

reperto appoggiato sul fondo della cassa Questa postura permette cosigrave allacqua contenuta nel

reperto di evaporare senza che la foglia venga attraversata dallumiditagrave Unitamente il peso

stesso della matrice sul reperto agevola la presa tra lembo fogliare e matrice della sostanza

consolidante Anche se questa metodolpgia deve ancora essere testata su tempi piugrave lunghi ad

un anno dal trattamento i reperti sono risultati stabili ai controlli mensili

n+j r+s r+raquos rgts laquo^ r^s

- 1 2 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Raccolta conservazione e gestione dei campioni negli erbari lichenologici

STEFANO MARTELLOS

Sistema Museale dAteneo dellUniversitagrave di Trieste Dipartimento di biologia - Via Giorgieri 10-34100 Trieste

martelstuniv trieste it

La lichenologia in Italia ha avuto il suo periodo doro tra la seconda metagrave dell800 ed i primi

anni del 900 e a questo periodo risale una parte importante di tutte le raccolte lichenologiche

oggi esistenti Lo studio di questa materia e la raccolta di campioni sono riprese con una certa

intensitagrave solo dalla fine degli anni 7 0 dello scorso secolo In alcuni dei principali erbari

lichenologici italiani vi egrave quindi la necessitagrave di gestire al contempo materiale storico e moderno

I campioni raccolti negli erbari possono essere conservati in buste contenute in scatole o fissate

su fogli derbario oppure incollati ai fogli stessi Di frequente viene conservata anche parte del

substrato per limpossibilitagrave di separarlo dal campione Luso di scatole in plastica o in cartone egrave

a volte richiesto in conseguenza della fragilitagrave del substrato come avviene per molti campioni

raccolti al suolo I campioni possono andare incontro ad analisi di tipo morfo-anatomico

chimico o genetico (questo solo nel caso di campioni recenti) Il materiale derivante da tali

analisi (vetrini provette) deve a sua volta venire conservato assieme al campione I dati relativi

alla raccolta allidentificazione ed a eventuali revisioni sono di estrema importanza la loro

accuratezza egrave fondamentale e devono sempre accompagnare il campione Una attenta

digitalizzazione puograve renderne molto piugrave agevole la consultazione La corretta gestione di un

erbario inoltre non puograve prescindere da adeguate strutture di conservazione e climatizzazione

per prevenire fenomeni come linfestazione da parte di insetti

-w r^j nraquoj r^j rj nj

- 13 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Gestione delle collezioni microteriologiche

STEFANO MAZZOTTI

Museo Civico di Storia Naturale Via De Pisis 24 -44100 Ferrara

Le raccolte di piccoli mammiferi sono fra le piugrave diffuse collezioni zoologiche Esse

costituiscono un notevole serbatoio di informazioni tassonomiche ecologiche ed ambientali

Viene trattato largomento sottolineando le problematiche di acquisizione e preparazione dei

materiali In particolare si identificano due categorie di reperti 1) Materiali ossei provenienti da

boli di Strigiformi 2) Animali catturati mediante trappolaggi che presentano la componente in

pelle le parti scheletriche ed il corpo Si esaminano successivamente le tecniche di collocazione

e conservazione dei reperti proponendo tipi di conservazioni differenziate dei campioni per

dare la possibilitagrave di fruizione anche per analisi molecolari Si evidenza anche limportanza della

scelta del metodo di catalogazione rilevando le necessitagrave di fruizione per studi di tassonomia e

ambientali

ri nmdash ri

- 1 4 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Elenco degli iscritti Stefano Aguzzi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Fausto Barbagli Museo di Storia Naturale dellUniversitagrave Sez Zoologica La Specola Via Romana 17 50125 Firenze Giorgio Bardelli Museo civico di Storia Naturale di Milano Corso Venezia 55 20121 Milano

Andrea Benocci Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Elisabetta Bernuzzi Sistema Museale dAteneo Museo di Storia Naturale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Enrico Borgo Museo Civico di Storia Naturale GDoria Via Brigata Liguria 9 16121 Genova

Stefano Bovero Museo Regionale Scienze Naturali Viao Giolitti 36 10123 Torino

Athos Callegari Dipartimento di Scienze della Terra Universitagrave degli Studi di Pavia Via Ferrata 1 27100 Pavia

Fabrizio Cancelli Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Marta Coloberti

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Federico Confortini

Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo

- 15 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Riccardo Carini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Maria Chiara Deflorian Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina 14 38100 Trento

Letizia Del Favero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Anna Donazzan Comune di Valstagna

Via Cima Mandriollo 1 36016 Bassano del Grappa (VI)

Mina Farris

Museo Aquilegia di Assemini Via San Mauro 5 09127 Cagliari Mariagabriella Fornasiero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Bernardo Fratello Sezione Musei Anatomici Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Berengario 14 41100 Modena

Maurizio Gattabria Museo Civico di Zoologia Via Ulisse Aldrovandi 18 00197 Roma

Paolo Guaschi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Barbara Leidi Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo Monica Luccini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Luigi Maffettone Orto botanico universitario Viale Caduti in Guerra 127 41100 Modena

- 1 6 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Clementina Rovati Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Luigi Sala Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Campi 213D 41100 Modena

Roberta Salmaso Museo Civico di Storia Naturale Lungadige Porta Vittoria 9 37129 Verona

Giuseppe Sanguini Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Monica Scomazzon Museo civico di Bassano del Grappa Via Lughi 2A 36067 Cassola (VI)

Monica Siviero Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Carlo Violarli Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Vincenzo Vomero Musei Scientifici della Sovraintendenza Comunale di Roma

Page 8: Pavia, 16 dicembre 2005musei.unipv.it/storianat/images/attivita/Quinto_seminar...Siamo grati per il prezioso loro aiuto a Elisabetta Bernuzzi, Letizia Bruno, Cristina Cilli, Monica

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

bull disidratazione controllata dei reperti effettuata contemporaneamente ad un loro

consolidamento tramite prodotti reversibili quali resine acriliche e soluzioni viniliche

bull eventuale unione delle parti mancanti rinvenute nel corso della vagliatura e nel materiale di

setaccia tura

bull periodico controllo del lavoro con verifica della stabilizzazione ed eventuale operazione di

interventi conservativi

In questa esposizione vengono presentati alcuni esempi esplicativi delle tipologie dintervento

bull S13771805 - Cranio di adulto (recupero disimballo pulizia disidratazione e

consolidamento)

bull S13771980 - Cranio di giovane (restauro ed assemblaggio)

bull S13772423 - Canino di adulto (restauro)

bull S 1377157 - Mandibola di adulto (restauro riproduzione e predisposizione per

lesposizione)

r+i

r r^m

- 7 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

La conservazione delle collezioni geopaleontologiche considerazioni generali e il caso particolare dei fossili piritizzati

LETIZIA DEL FA VERO MARLGABRIELLA FORNASIERO amp MICHELE iexclLARITAN

Museo di Geologia e Paleontologia Universitagrave degli Studi di Padova - Via Giotto 1 mdash 35137 Padova

museopalgeol unipd it

Per conservazione preventiva intendiamo linsieme di procedureprotocolli che prevedono

perlopiugrave interventi indiretti sui reperti volti a prolungarne la durata mantenendone stabili nel

tempo le condizioni Ciograve si attua bloccando evitando o minimizzando i potenziali agenti di

deterioramento Fanno pertanto parte della conservazione preventiva il controllo del

microclima (temperatura e umiditagrave relativa) il controllo dellilluminazione e dellirradiazione in

genere quello degli agenti inquinanti degli shock meccanici e cosigrave via

Le linee guida della conservazione di rocce e di fossili dettate dal MIBAC (dm 2572000 e

1052001) non soddisfano appieno le esigenze delle collezioni geopaleontologiche in

particolare di quelle environmental sensitive Inoltre i documenti ministeriali non tengono

nella dovuta considerazione la sensibilitagrave alla luce di molti reperti In questi casi egrave opportuno

pertanto seguire le indicazioni fornite da altre autorevoli istituzioni che si occupano piugrave nello

specifico della conservazione del materiale geopaleontologico Tra esse si segnalano il

Geological Curation Group (UK) il Canadian Conservation Institut (Canada) e il National Park

Service (USA)

Rocce e fossili contenenti solfuri sono un tipico caso di reperti environmental sensitive Nei

fossili i solfuri piugrave comuni sono la pirite e la marcasite (Fe2S) la cui reazione di ossidazione che

si sviluppa in presenza di umiditagrave causa la produzione continua da parte del fossile di acido

solforico E un processo spesso repentino altamente distruttivo e autoalimentante che una

volta iniziato egrave irreversibile e puograve portare alla completa distruzione del reperto La principale

misura di prevenzione del degrado consiste nella conservazione dei reperti in ambiente a RH lt

30 (qualche autore suggerisce il piugrave bassa possibile altri lt 40) unita al controllo della

temperatura e delle radiazioni luminose

Nella seconda parte verranno descritti due possibili trattamenti ai quali sottoporre i fossili

piritizzati uno dei quali eseguito su mammiferi fossili del Museo di Geologia e Paleontologia

dellUniversitagrave di Padova che presentavano tracce evidenti dellossidazione di solfuri di ferro

- 8 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Si egrave proceduto a trattare i fossili con i vapori di idrossido di ammonio (ammoniaca in soluzione

acquosa al 30) allo scopo di preservarli da future alterazioni dei solfuri Questo metodo si

basa sullesposizione dei reperti a vapori di idrossido di ammonio questultimo base forte

neutralizza gli acidi prodotti dallossidazione della pirite e converte i prodotti di ossidazione in

composti piugrave stabili prevenendo il processo degradativo Una possibile e valida alternativa per

il trattamento dei fossili piritizzati egrave il metodo della chelazione del ferro mediante lutilizzo

delletanolammina tiogliocolato diluita al 5 in isopropanolo (oppure etanolo) Letanolammina

egrave una base forte che neutralizza gli acidi derivanti dallalterazione della pirite mentre il

tioglicolato agisce chelando i composti (solubili e insolubili) del ferro Questo metodo rispetto

al trattamento con i vapori di ammonio risulta piugrave facilmente controllabile e adatto anche al

trattamento di grandi fossili Per contro egrave senzaltro piugrave costoso e necessita di piugrave tempo e

perizia Inoltre poicheacute asporta i prodotti dellalterazione aumenta il rischio di cedimento dei

reperti

Dopo i trattamenti sopra descritti egrave doveroso applicare in maniera attenta le indicazioni relative

ai parametri ambientali Infatti tutti i trattamenti si rivelano inutili se in seguito non si attua un

rigido protocollo di conservazione dei reperti

nj

W fJ

- 9 -

Quinto Seminano sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Il trattamento conservativo delle pelli di uccelli tramite concia e fissaggio di Eulan

MAURIZIO GATTABRIA

Museo civico di Zoologia Via UlisseAldrovandi 18-00197Roma

mgattabriacomuneromait

Il processo piugrave antico e semplice per prevenire la decomposizione della pelle e quindi di

conservarla egrave la disidratazione

Lestrazione dellacqua attraverso lutilizzo di agenti disseccanti blocca la decomposizione ma

lascia la pelle secca dura sensibile alle variazioni dellumiditagrave ed estremamente appetibile agli

insetti

Lutilizzo di pomate a base di sapone arsenico o borace allo scopo di ammorbidire e di

avvelenare le pelli si egrave rivelato nel corso del tempo insoddisfacente

Per ovviare a questi inconvenienti dalla fine degli anni ottanta si procede anche per le pelli di

uccelli alla concia vera seguita dal trattamento con Eulan

Nel corso degli anni sono stati testate diverse sostanze e metodi fino ad arrivare a un protocollo

da considerarsi ottimale per la preparazione degli uccelli da ostensione

Nellintervento vengono esposte criticamente le tappe significative di questo percorso

J r^J rm nj rj

- 1 0 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Ricerca di uno standard di conservazione per le foglie fossili della Formazione di Piagravenico (Pleistocene Medio- Prealpi Lombarde)

BARBARALEIDI amp FRANCO VALOTI

Collaboratori dellIstituto di Geologia e Paleontologia del Museo Civico di Sciente Naturali E Caffi di Bergamo Piazza Cittadella 10 - 24129 Bergamo

wwwmuseosdenebergamoit - e-mail museogeocomunebgit

Nel 2001 a Sovere (Bergamo) il Museo Civico di Scienze Naturali ECaffi ha intrapreso uno

scavo demergenza per lestrazione di un vertebrato fossile Il reperto egrave inglobato in sedimenti

lacustri attribuiti alla Formazione di Piagravenico costituiti da alternanze di silt argillosi finemente

laminati Lo scavo stratigrafico ha consentito il recupero di circa 1600 reperti fossili associati al

vertebrato semi porzioni di tronchi rami foglie insetti e denti Caratteristica comune a tutti

questi fossili egrave che la matrice rocciosa proveniente da questi depositi quaternari egrave in condizioni

di saturazione A contatto con laria labrusca disidratazione deteriora rapidamente matrice e

fossili favorendo anche lo sviluppo di muffe Gli interventi conservativi precedentemente

applicati avevano permesso solo la conservazione dei reperti piugrave resistenti in occasione di una

campagna di ricerca sistematica e vista la necessitagrave di conservare una gran mole di nuovi

reperti si egrave dovuto sviluppare una nuova modalitagrave di intervento efficace e rapida che blocchi i

veloci processi degenerativi Obiettivo principale e critico di questo processo conservativo

erano i reperti piugrave fragili le foglie La nuova tecnica conservativa sperimentata su 160 reperti di

latifoglie voleva inoltre conciliare le necessitagrave di integritagrave per lo studio dei reperti stessi

conservando il rapporto con la matrice inglobante Con procedimenti meccanici e chimici si egrave

proceduto alla pulitura delle superfici fogliari e allapplicazione di soluzioni consolidanti per la

preparazione a condizioni di umiditagrave controllata E stata eliminata meccanicamente la parte piugrave

grossolana di matrice che ricopre il reperto e per eliminare le particelle piugrave piccole ancora

attaccate al reperto senza danneggiarlo si egrave intervenuto con una blanda azione chimica

sfruttando una soluzione di acido acetico al 25 Grazie allesperienza maturata dal laboratorio

di geologia del museo e agli scambi con collaboratori e colleghi sono state messe a punto

diverse soluzioni La scelta conclusiva adottata dopo la sperimentazione egrave stata quella di

utilizzare soluzioni che consentissero una conservazione a lungo termine tramite controllo della

disidratazione I reperti sono stati collocati in casse in PVC munite di coperchio sotto il quale

viene posizionato un foglio di multiball Lo scopo di questo intervento egrave quello di limitare

- 11 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

ma non impedire il passaggio di aria fondamentale per permettere ai pezzi di asciugare molto

lentamente I reperti vengono poi adagiati allinterno delle casse con il lato sul quale cegrave il

reperto appoggiato sul fondo della cassa Questa postura permette cosigrave allacqua contenuta nel

reperto di evaporare senza che la foglia venga attraversata dallumiditagrave Unitamente il peso

stesso della matrice sul reperto agevola la presa tra lembo fogliare e matrice della sostanza

consolidante Anche se questa metodolpgia deve ancora essere testata su tempi piugrave lunghi ad

un anno dal trattamento i reperti sono risultati stabili ai controlli mensili

n+j r+s r+raquos rgts laquo^ r^s

- 1 2 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Raccolta conservazione e gestione dei campioni negli erbari lichenologici

STEFANO MARTELLOS

Sistema Museale dAteneo dellUniversitagrave di Trieste Dipartimento di biologia - Via Giorgieri 10-34100 Trieste

martelstuniv trieste it

La lichenologia in Italia ha avuto il suo periodo doro tra la seconda metagrave dell800 ed i primi

anni del 900 e a questo periodo risale una parte importante di tutte le raccolte lichenologiche

oggi esistenti Lo studio di questa materia e la raccolta di campioni sono riprese con una certa

intensitagrave solo dalla fine degli anni 7 0 dello scorso secolo In alcuni dei principali erbari

lichenologici italiani vi egrave quindi la necessitagrave di gestire al contempo materiale storico e moderno

I campioni raccolti negli erbari possono essere conservati in buste contenute in scatole o fissate

su fogli derbario oppure incollati ai fogli stessi Di frequente viene conservata anche parte del

substrato per limpossibilitagrave di separarlo dal campione Luso di scatole in plastica o in cartone egrave

a volte richiesto in conseguenza della fragilitagrave del substrato come avviene per molti campioni

raccolti al suolo I campioni possono andare incontro ad analisi di tipo morfo-anatomico

chimico o genetico (questo solo nel caso di campioni recenti) Il materiale derivante da tali

analisi (vetrini provette) deve a sua volta venire conservato assieme al campione I dati relativi

alla raccolta allidentificazione ed a eventuali revisioni sono di estrema importanza la loro

accuratezza egrave fondamentale e devono sempre accompagnare il campione Una attenta

digitalizzazione puograve renderne molto piugrave agevole la consultazione La corretta gestione di un

erbario inoltre non puograve prescindere da adeguate strutture di conservazione e climatizzazione

per prevenire fenomeni come linfestazione da parte di insetti

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Gestione delle collezioni microteriologiche

STEFANO MAZZOTTI

Museo Civico di Storia Naturale Via De Pisis 24 -44100 Ferrara

Le raccolte di piccoli mammiferi sono fra le piugrave diffuse collezioni zoologiche Esse

costituiscono un notevole serbatoio di informazioni tassonomiche ecologiche ed ambientali

Viene trattato largomento sottolineando le problematiche di acquisizione e preparazione dei

materiali In particolare si identificano due categorie di reperti 1) Materiali ossei provenienti da

boli di Strigiformi 2) Animali catturati mediante trappolaggi che presentano la componente in

pelle le parti scheletriche ed il corpo Si esaminano successivamente le tecniche di collocazione

e conservazione dei reperti proponendo tipi di conservazioni differenziate dei campioni per

dare la possibilitagrave di fruizione anche per analisi molecolari Si evidenza anche limportanza della

scelta del metodo di catalogazione rilevando le necessitagrave di fruizione per studi di tassonomia e

ambientali

ri nmdash ri

- 1 4 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Elenco degli iscritti Stefano Aguzzi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Fausto Barbagli Museo di Storia Naturale dellUniversitagrave Sez Zoologica La Specola Via Romana 17 50125 Firenze Giorgio Bardelli Museo civico di Storia Naturale di Milano Corso Venezia 55 20121 Milano

Andrea Benocci Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Elisabetta Bernuzzi Sistema Museale dAteneo Museo di Storia Naturale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Enrico Borgo Museo Civico di Storia Naturale GDoria Via Brigata Liguria 9 16121 Genova

Stefano Bovero Museo Regionale Scienze Naturali Viao Giolitti 36 10123 Torino

Athos Callegari Dipartimento di Scienze della Terra Universitagrave degli Studi di Pavia Via Ferrata 1 27100 Pavia

Fabrizio Cancelli Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Marta Coloberti

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Federico Confortini

Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo

- 15 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Riccardo Carini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Maria Chiara Deflorian Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina 14 38100 Trento

Letizia Del Favero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Anna Donazzan Comune di Valstagna

Via Cima Mandriollo 1 36016 Bassano del Grappa (VI)

Mina Farris

Museo Aquilegia di Assemini Via San Mauro 5 09127 Cagliari Mariagabriella Fornasiero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Bernardo Fratello Sezione Musei Anatomici Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Berengario 14 41100 Modena

Maurizio Gattabria Museo Civico di Zoologia Via Ulisse Aldrovandi 18 00197 Roma

Paolo Guaschi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Barbara Leidi Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo Monica Luccini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Luigi Maffettone Orto botanico universitario Viale Caduti in Guerra 127 41100 Modena

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Clementina Rovati Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Luigi Sala Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Campi 213D 41100 Modena

Roberta Salmaso Museo Civico di Storia Naturale Lungadige Porta Vittoria 9 37129 Verona

Giuseppe Sanguini Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Monica Scomazzon Museo civico di Bassano del Grappa Via Lughi 2A 36067 Cassola (VI)

Monica Siviero Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Carlo Violarli Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Vincenzo Vomero Musei Scientifici della Sovraintendenza Comunale di Roma

Page 9: Pavia, 16 dicembre 2005musei.unipv.it/storianat/images/attivita/Quinto_seminar...Siamo grati per il prezioso loro aiuto a Elisabetta Bernuzzi, Letizia Bruno, Cristina Cilli, Monica

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

La conservazione delle collezioni geopaleontologiche considerazioni generali e il caso particolare dei fossili piritizzati

LETIZIA DEL FA VERO MARLGABRIELLA FORNASIERO amp MICHELE iexclLARITAN

Museo di Geologia e Paleontologia Universitagrave degli Studi di Padova - Via Giotto 1 mdash 35137 Padova

museopalgeol unipd it

Per conservazione preventiva intendiamo linsieme di procedureprotocolli che prevedono

perlopiugrave interventi indiretti sui reperti volti a prolungarne la durata mantenendone stabili nel

tempo le condizioni Ciograve si attua bloccando evitando o minimizzando i potenziali agenti di

deterioramento Fanno pertanto parte della conservazione preventiva il controllo del

microclima (temperatura e umiditagrave relativa) il controllo dellilluminazione e dellirradiazione in

genere quello degli agenti inquinanti degli shock meccanici e cosigrave via

Le linee guida della conservazione di rocce e di fossili dettate dal MIBAC (dm 2572000 e

1052001) non soddisfano appieno le esigenze delle collezioni geopaleontologiche in

particolare di quelle environmental sensitive Inoltre i documenti ministeriali non tengono

nella dovuta considerazione la sensibilitagrave alla luce di molti reperti In questi casi egrave opportuno

pertanto seguire le indicazioni fornite da altre autorevoli istituzioni che si occupano piugrave nello

specifico della conservazione del materiale geopaleontologico Tra esse si segnalano il

Geological Curation Group (UK) il Canadian Conservation Institut (Canada) e il National Park

Service (USA)

Rocce e fossili contenenti solfuri sono un tipico caso di reperti environmental sensitive Nei

fossili i solfuri piugrave comuni sono la pirite e la marcasite (Fe2S) la cui reazione di ossidazione che

si sviluppa in presenza di umiditagrave causa la produzione continua da parte del fossile di acido

solforico E un processo spesso repentino altamente distruttivo e autoalimentante che una

volta iniziato egrave irreversibile e puograve portare alla completa distruzione del reperto La principale

misura di prevenzione del degrado consiste nella conservazione dei reperti in ambiente a RH lt

30 (qualche autore suggerisce il piugrave bassa possibile altri lt 40) unita al controllo della

temperatura e delle radiazioni luminose

Nella seconda parte verranno descritti due possibili trattamenti ai quali sottoporre i fossili

piritizzati uno dei quali eseguito su mammiferi fossili del Museo di Geologia e Paleontologia

dellUniversitagrave di Padova che presentavano tracce evidenti dellossidazione di solfuri di ferro

- 8 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Si egrave proceduto a trattare i fossili con i vapori di idrossido di ammonio (ammoniaca in soluzione

acquosa al 30) allo scopo di preservarli da future alterazioni dei solfuri Questo metodo si

basa sullesposizione dei reperti a vapori di idrossido di ammonio questultimo base forte

neutralizza gli acidi prodotti dallossidazione della pirite e converte i prodotti di ossidazione in

composti piugrave stabili prevenendo il processo degradativo Una possibile e valida alternativa per

il trattamento dei fossili piritizzati egrave il metodo della chelazione del ferro mediante lutilizzo

delletanolammina tiogliocolato diluita al 5 in isopropanolo (oppure etanolo) Letanolammina

egrave una base forte che neutralizza gli acidi derivanti dallalterazione della pirite mentre il

tioglicolato agisce chelando i composti (solubili e insolubili) del ferro Questo metodo rispetto

al trattamento con i vapori di ammonio risulta piugrave facilmente controllabile e adatto anche al

trattamento di grandi fossili Per contro egrave senzaltro piugrave costoso e necessita di piugrave tempo e

perizia Inoltre poicheacute asporta i prodotti dellalterazione aumenta il rischio di cedimento dei

reperti

Dopo i trattamenti sopra descritti egrave doveroso applicare in maniera attenta le indicazioni relative

ai parametri ambientali Infatti tutti i trattamenti si rivelano inutili se in seguito non si attua un

rigido protocollo di conservazione dei reperti

nj

W fJ

- 9 -

Quinto Seminano sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Il trattamento conservativo delle pelli di uccelli tramite concia e fissaggio di Eulan

MAURIZIO GATTABRIA

Museo civico di Zoologia Via UlisseAldrovandi 18-00197Roma

mgattabriacomuneromait

Il processo piugrave antico e semplice per prevenire la decomposizione della pelle e quindi di

conservarla egrave la disidratazione

Lestrazione dellacqua attraverso lutilizzo di agenti disseccanti blocca la decomposizione ma

lascia la pelle secca dura sensibile alle variazioni dellumiditagrave ed estremamente appetibile agli

insetti

Lutilizzo di pomate a base di sapone arsenico o borace allo scopo di ammorbidire e di

avvelenare le pelli si egrave rivelato nel corso del tempo insoddisfacente

Per ovviare a questi inconvenienti dalla fine degli anni ottanta si procede anche per le pelli di

uccelli alla concia vera seguita dal trattamento con Eulan

Nel corso degli anni sono stati testate diverse sostanze e metodi fino ad arrivare a un protocollo

da considerarsi ottimale per la preparazione degli uccelli da ostensione

Nellintervento vengono esposte criticamente le tappe significative di questo percorso

J r^J rm nj rj

- 1 0 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Ricerca di uno standard di conservazione per le foglie fossili della Formazione di Piagravenico (Pleistocene Medio- Prealpi Lombarde)

BARBARALEIDI amp FRANCO VALOTI

Collaboratori dellIstituto di Geologia e Paleontologia del Museo Civico di Sciente Naturali E Caffi di Bergamo Piazza Cittadella 10 - 24129 Bergamo

wwwmuseosdenebergamoit - e-mail museogeocomunebgit

Nel 2001 a Sovere (Bergamo) il Museo Civico di Scienze Naturali ECaffi ha intrapreso uno

scavo demergenza per lestrazione di un vertebrato fossile Il reperto egrave inglobato in sedimenti

lacustri attribuiti alla Formazione di Piagravenico costituiti da alternanze di silt argillosi finemente

laminati Lo scavo stratigrafico ha consentito il recupero di circa 1600 reperti fossili associati al

vertebrato semi porzioni di tronchi rami foglie insetti e denti Caratteristica comune a tutti

questi fossili egrave che la matrice rocciosa proveniente da questi depositi quaternari egrave in condizioni

di saturazione A contatto con laria labrusca disidratazione deteriora rapidamente matrice e

fossili favorendo anche lo sviluppo di muffe Gli interventi conservativi precedentemente

applicati avevano permesso solo la conservazione dei reperti piugrave resistenti in occasione di una

campagna di ricerca sistematica e vista la necessitagrave di conservare una gran mole di nuovi

reperti si egrave dovuto sviluppare una nuova modalitagrave di intervento efficace e rapida che blocchi i

veloci processi degenerativi Obiettivo principale e critico di questo processo conservativo

erano i reperti piugrave fragili le foglie La nuova tecnica conservativa sperimentata su 160 reperti di

latifoglie voleva inoltre conciliare le necessitagrave di integritagrave per lo studio dei reperti stessi

conservando il rapporto con la matrice inglobante Con procedimenti meccanici e chimici si egrave

proceduto alla pulitura delle superfici fogliari e allapplicazione di soluzioni consolidanti per la

preparazione a condizioni di umiditagrave controllata E stata eliminata meccanicamente la parte piugrave

grossolana di matrice che ricopre il reperto e per eliminare le particelle piugrave piccole ancora

attaccate al reperto senza danneggiarlo si egrave intervenuto con una blanda azione chimica

sfruttando una soluzione di acido acetico al 25 Grazie allesperienza maturata dal laboratorio

di geologia del museo e agli scambi con collaboratori e colleghi sono state messe a punto

diverse soluzioni La scelta conclusiva adottata dopo la sperimentazione egrave stata quella di

utilizzare soluzioni che consentissero una conservazione a lungo termine tramite controllo della

disidratazione I reperti sono stati collocati in casse in PVC munite di coperchio sotto il quale

viene posizionato un foglio di multiball Lo scopo di questo intervento egrave quello di limitare

- 11 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

ma non impedire il passaggio di aria fondamentale per permettere ai pezzi di asciugare molto

lentamente I reperti vengono poi adagiati allinterno delle casse con il lato sul quale cegrave il

reperto appoggiato sul fondo della cassa Questa postura permette cosigrave allacqua contenuta nel

reperto di evaporare senza che la foglia venga attraversata dallumiditagrave Unitamente il peso

stesso della matrice sul reperto agevola la presa tra lembo fogliare e matrice della sostanza

consolidante Anche se questa metodolpgia deve ancora essere testata su tempi piugrave lunghi ad

un anno dal trattamento i reperti sono risultati stabili ai controlli mensili

n+j r+s r+raquos rgts laquo^ r^s

- 1 2 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Raccolta conservazione e gestione dei campioni negli erbari lichenologici

STEFANO MARTELLOS

Sistema Museale dAteneo dellUniversitagrave di Trieste Dipartimento di biologia - Via Giorgieri 10-34100 Trieste

martelstuniv trieste it

La lichenologia in Italia ha avuto il suo periodo doro tra la seconda metagrave dell800 ed i primi

anni del 900 e a questo periodo risale una parte importante di tutte le raccolte lichenologiche

oggi esistenti Lo studio di questa materia e la raccolta di campioni sono riprese con una certa

intensitagrave solo dalla fine degli anni 7 0 dello scorso secolo In alcuni dei principali erbari

lichenologici italiani vi egrave quindi la necessitagrave di gestire al contempo materiale storico e moderno

I campioni raccolti negli erbari possono essere conservati in buste contenute in scatole o fissate

su fogli derbario oppure incollati ai fogli stessi Di frequente viene conservata anche parte del

substrato per limpossibilitagrave di separarlo dal campione Luso di scatole in plastica o in cartone egrave

a volte richiesto in conseguenza della fragilitagrave del substrato come avviene per molti campioni

raccolti al suolo I campioni possono andare incontro ad analisi di tipo morfo-anatomico

chimico o genetico (questo solo nel caso di campioni recenti) Il materiale derivante da tali

analisi (vetrini provette) deve a sua volta venire conservato assieme al campione I dati relativi

alla raccolta allidentificazione ed a eventuali revisioni sono di estrema importanza la loro

accuratezza egrave fondamentale e devono sempre accompagnare il campione Una attenta

digitalizzazione puograve renderne molto piugrave agevole la consultazione La corretta gestione di un

erbario inoltre non puograve prescindere da adeguate strutture di conservazione e climatizzazione

per prevenire fenomeni come linfestazione da parte di insetti

-w r^j nraquoj r^j rj nj

- 13 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Gestione delle collezioni microteriologiche

STEFANO MAZZOTTI

Museo Civico di Storia Naturale Via De Pisis 24 -44100 Ferrara

Le raccolte di piccoli mammiferi sono fra le piugrave diffuse collezioni zoologiche Esse

costituiscono un notevole serbatoio di informazioni tassonomiche ecologiche ed ambientali

Viene trattato largomento sottolineando le problematiche di acquisizione e preparazione dei

materiali In particolare si identificano due categorie di reperti 1) Materiali ossei provenienti da

boli di Strigiformi 2) Animali catturati mediante trappolaggi che presentano la componente in

pelle le parti scheletriche ed il corpo Si esaminano successivamente le tecniche di collocazione

e conservazione dei reperti proponendo tipi di conservazioni differenziate dei campioni per

dare la possibilitagrave di fruizione anche per analisi molecolari Si evidenza anche limportanza della

scelta del metodo di catalogazione rilevando le necessitagrave di fruizione per studi di tassonomia e

ambientali

ri nmdash ri

- 1 4 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Elenco degli iscritti Stefano Aguzzi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Fausto Barbagli Museo di Storia Naturale dellUniversitagrave Sez Zoologica La Specola Via Romana 17 50125 Firenze Giorgio Bardelli Museo civico di Storia Naturale di Milano Corso Venezia 55 20121 Milano

Andrea Benocci Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Elisabetta Bernuzzi Sistema Museale dAteneo Museo di Storia Naturale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Enrico Borgo Museo Civico di Storia Naturale GDoria Via Brigata Liguria 9 16121 Genova

Stefano Bovero Museo Regionale Scienze Naturali Viao Giolitti 36 10123 Torino

Athos Callegari Dipartimento di Scienze della Terra Universitagrave degli Studi di Pavia Via Ferrata 1 27100 Pavia

Fabrizio Cancelli Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Marta Coloberti

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Federico Confortini

Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo

- 15 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Riccardo Carini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Maria Chiara Deflorian Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina 14 38100 Trento

Letizia Del Favero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Anna Donazzan Comune di Valstagna

Via Cima Mandriollo 1 36016 Bassano del Grappa (VI)

Mina Farris

Museo Aquilegia di Assemini Via San Mauro 5 09127 Cagliari Mariagabriella Fornasiero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Bernardo Fratello Sezione Musei Anatomici Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Berengario 14 41100 Modena

Maurizio Gattabria Museo Civico di Zoologia Via Ulisse Aldrovandi 18 00197 Roma

Paolo Guaschi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Barbara Leidi Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo Monica Luccini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Luigi Maffettone Orto botanico universitario Viale Caduti in Guerra 127 41100 Modena

- 1 6 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Clementina Rovati Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Luigi Sala Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Campi 213D 41100 Modena

Roberta Salmaso Museo Civico di Storia Naturale Lungadige Porta Vittoria 9 37129 Verona

Giuseppe Sanguini Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Monica Scomazzon Museo civico di Bassano del Grappa Via Lughi 2A 36067 Cassola (VI)

Monica Siviero Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Carlo Violarli Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Vincenzo Vomero Musei Scientifici della Sovraintendenza Comunale di Roma

Page 10: Pavia, 16 dicembre 2005musei.unipv.it/storianat/images/attivita/Quinto_seminar...Siamo grati per il prezioso loro aiuto a Elisabetta Bernuzzi, Letizia Bruno, Cristina Cilli, Monica

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Si egrave proceduto a trattare i fossili con i vapori di idrossido di ammonio (ammoniaca in soluzione

acquosa al 30) allo scopo di preservarli da future alterazioni dei solfuri Questo metodo si

basa sullesposizione dei reperti a vapori di idrossido di ammonio questultimo base forte

neutralizza gli acidi prodotti dallossidazione della pirite e converte i prodotti di ossidazione in

composti piugrave stabili prevenendo il processo degradativo Una possibile e valida alternativa per

il trattamento dei fossili piritizzati egrave il metodo della chelazione del ferro mediante lutilizzo

delletanolammina tiogliocolato diluita al 5 in isopropanolo (oppure etanolo) Letanolammina

egrave una base forte che neutralizza gli acidi derivanti dallalterazione della pirite mentre il

tioglicolato agisce chelando i composti (solubili e insolubili) del ferro Questo metodo rispetto

al trattamento con i vapori di ammonio risulta piugrave facilmente controllabile e adatto anche al

trattamento di grandi fossili Per contro egrave senzaltro piugrave costoso e necessita di piugrave tempo e

perizia Inoltre poicheacute asporta i prodotti dellalterazione aumenta il rischio di cedimento dei

reperti

Dopo i trattamenti sopra descritti egrave doveroso applicare in maniera attenta le indicazioni relative

ai parametri ambientali Infatti tutti i trattamenti si rivelano inutili se in seguito non si attua un

rigido protocollo di conservazione dei reperti

nj

W fJ

- 9 -

Quinto Seminano sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Il trattamento conservativo delle pelli di uccelli tramite concia e fissaggio di Eulan

MAURIZIO GATTABRIA

Museo civico di Zoologia Via UlisseAldrovandi 18-00197Roma

mgattabriacomuneromait

Il processo piugrave antico e semplice per prevenire la decomposizione della pelle e quindi di

conservarla egrave la disidratazione

Lestrazione dellacqua attraverso lutilizzo di agenti disseccanti blocca la decomposizione ma

lascia la pelle secca dura sensibile alle variazioni dellumiditagrave ed estremamente appetibile agli

insetti

Lutilizzo di pomate a base di sapone arsenico o borace allo scopo di ammorbidire e di

avvelenare le pelli si egrave rivelato nel corso del tempo insoddisfacente

Per ovviare a questi inconvenienti dalla fine degli anni ottanta si procede anche per le pelli di

uccelli alla concia vera seguita dal trattamento con Eulan

Nel corso degli anni sono stati testate diverse sostanze e metodi fino ad arrivare a un protocollo

da considerarsi ottimale per la preparazione degli uccelli da ostensione

Nellintervento vengono esposte criticamente le tappe significative di questo percorso

J r^J rm nj rj

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Ricerca di uno standard di conservazione per le foglie fossili della Formazione di Piagravenico (Pleistocene Medio- Prealpi Lombarde)

BARBARALEIDI amp FRANCO VALOTI

Collaboratori dellIstituto di Geologia e Paleontologia del Museo Civico di Sciente Naturali E Caffi di Bergamo Piazza Cittadella 10 - 24129 Bergamo

wwwmuseosdenebergamoit - e-mail museogeocomunebgit

Nel 2001 a Sovere (Bergamo) il Museo Civico di Scienze Naturali ECaffi ha intrapreso uno

scavo demergenza per lestrazione di un vertebrato fossile Il reperto egrave inglobato in sedimenti

lacustri attribuiti alla Formazione di Piagravenico costituiti da alternanze di silt argillosi finemente

laminati Lo scavo stratigrafico ha consentito il recupero di circa 1600 reperti fossili associati al

vertebrato semi porzioni di tronchi rami foglie insetti e denti Caratteristica comune a tutti

questi fossili egrave che la matrice rocciosa proveniente da questi depositi quaternari egrave in condizioni

di saturazione A contatto con laria labrusca disidratazione deteriora rapidamente matrice e

fossili favorendo anche lo sviluppo di muffe Gli interventi conservativi precedentemente

applicati avevano permesso solo la conservazione dei reperti piugrave resistenti in occasione di una

campagna di ricerca sistematica e vista la necessitagrave di conservare una gran mole di nuovi

reperti si egrave dovuto sviluppare una nuova modalitagrave di intervento efficace e rapida che blocchi i

veloci processi degenerativi Obiettivo principale e critico di questo processo conservativo

erano i reperti piugrave fragili le foglie La nuova tecnica conservativa sperimentata su 160 reperti di

latifoglie voleva inoltre conciliare le necessitagrave di integritagrave per lo studio dei reperti stessi

conservando il rapporto con la matrice inglobante Con procedimenti meccanici e chimici si egrave

proceduto alla pulitura delle superfici fogliari e allapplicazione di soluzioni consolidanti per la

preparazione a condizioni di umiditagrave controllata E stata eliminata meccanicamente la parte piugrave

grossolana di matrice che ricopre il reperto e per eliminare le particelle piugrave piccole ancora

attaccate al reperto senza danneggiarlo si egrave intervenuto con una blanda azione chimica

sfruttando una soluzione di acido acetico al 25 Grazie allesperienza maturata dal laboratorio

di geologia del museo e agli scambi con collaboratori e colleghi sono state messe a punto

diverse soluzioni La scelta conclusiva adottata dopo la sperimentazione egrave stata quella di

utilizzare soluzioni che consentissero una conservazione a lungo termine tramite controllo della

disidratazione I reperti sono stati collocati in casse in PVC munite di coperchio sotto il quale

viene posizionato un foglio di multiball Lo scopo di questo intervento egrave quello di limitare

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

ma non impedire il passaggio di aria fondamentale per permettere ai pezzi di asciugare molto

lentamente I reperti vengono poi adagiati allinterno delle casse con il lato sul quale cegrave il

reperto appoggiato sul fondo della cassa Questa postura permette cosigrave allacqua contenuta nel

reperto di evaporare senza che la foglia venga attraversata dallumiditagrave Unitamente il peso

stesso della matrice sul reperto agevola la presa tra lembo fogliare e matrice della sostanza

consolidante Anche se questa metodolpgia deve ancora essere testata su tempi piugrave lunghi ad

un anno dal trattamento i reperti sono risultati stabili ai controlli mensili

n+j r+s r+raquos rgts laquo^ r^s

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Raccolta conservazione e gestione dei campioni negli erbari lichenologici

STEFANO MARTELLOS

Sistema Museale dAteneo dellUniversitagrave di Trieste Dipartimento di biologia - Via Giorgieri 10-34100 Trieste

martelstuniv trieste it

La lichenologia in Italia ha avuto il suo periodo doro tra la seconda metagrave dell800 ed i primi

anni del 900 e a questo periodo risale una parte importante di tutte le raccolte lichenologiche

oggi esistenti Lo studio di questa materia e la raccolta di campioni sono riprese con una certa

intensitagrave solo dalla fine degli anni 7 0 dello scorso secolo In alcuni dei principali erbari

lichenologici italiani vi egrave quindi la necessitagrave di gestire al contempo materiale storico e moderno

I campioni raccolti negli erbari possono essere conservati in buste contenute in scatole o fissate

su fogli derbario oppure incollati ai fogli stessi Di frequente viene conservata anche parte del

substrato per limpossibilitagrave di separarlo dal campione Luso di scatole in plastica o in cartone egrave

a volte richiesto in conseguenza della fragilitagrave del substrato come avviene per molti campioni

raccolti al suolo I campioni possono andare incontro ad analisi di tipo morfo-anatomico

chimico o genetico (questo solo nel caso di campioni recenti) Il materiale derivante da tali

analisi (vetrini provette) deve a sua volta venire conservato assieme al campione I dati relativi

alla raccolta allidentificazione ed a eventuali revisioni sono di estrema importanza la loro

accuratezza egrave fondamentale e devono sempre accompagnare il campione Una attenta

digitalizzazione puograve renderne molto piugrave agevole la consultazione La corretta gestione di un

erbario inoltre non puograve prescindere da adeguate strutture di conservazione e climatizzazione

per prevenire fenomeni come linfestazione da parte di insetti

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Gestione delle collezioni microteriologiche

STEFANO MAZZOTTI

Museo Civico di Storia Naturale Via De Pisis 24 -44100 Ferrara

Le raccolte di piccoli mammiferi sono fra le piugrave diffuse collezioni zoologiche Esse

costituiscono un notevole serbatoio di informazioni tassonomiche ecologiche ed ambientali

Viene trattato largomento sottolineando le problematiche di acquisizione e preparazione dei

materiali In particolare si identificano due categorie di reperti 1) Materiali ossei provenienti da

boli di Strigiformi 2) Animali catturati mediante trappolaggi che presentano la componente in

pelle le parti scheletriche ed il corpo Si esaminano successivamente le tecniche di collocazione

e conservazione dei reperti proponendo tipi di conservazioni differenziate dei campioni per

dare la possibilitagrave di fruizione anche per analisi molecolari Si evidenza anche limportanza della

scelta del metodo di catalogazione rilevando le necessitagrave di fruizione per studi di tassonomia e

ambientali

ri nmdash ri

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Elenco degli iscritti Stefano Aguzzi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Fausto Barbagli Museo di Storia Naturale dellUniversitagrave Sez Zoologica La Specola Via Romana 17 50125 Firenze Giorgio Bardelli Museo civico di Storia Naturale di Milano Corso Venezia 55 20121 Milano

Andrea Benocci Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Elisabetta Bernuzzi Sistema Museale dAteneo Museo di Storia Naturale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Enrico Borgo Museo Civico di Storia Naturale GDoria Via Brigata Liguria 9 16121 Genova

Stefano Bovero Museo Regionale Scienze Naturali Viao Giolitti 36 10123 Torino

Athos Callegari Dipartimento di Scienze della Terra Universitagrave degli Studi di Pavia Via Ferrata 1 27100 Pavia

Fabrizio Cancelli Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Marta Coloberti

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Federico Confortini

Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Riccardo Carini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Maria Chiara Deflorian Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina 14 38100 Trento

Letizia Del Favero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Anna Donazzan Comune di Valstagna

Via Cima Mandriollo 1 36016 Bassano del Grappa (VI)

Mina Farris

Museo Aquilegia di Assemini Via San Mauro 5 09127 Cagliari Mariagabriella Fornasiero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Bernardo Fratello Sezione Musei Anatomici Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Berengario 14 41100 Modena

Maurizio Gattabria Museo Civico di Zoologia Via Ulisse Aldrovandi 18 00197 Roma

Paolo Guaschi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Barbara Leidi Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo Monica Luccini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Luigi Maffettone Orto botanico universitario Viale Caduti in Guerra 127 41100 Modena

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Clementina Rovati Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Luigi Sala Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Campi 213D 41100 Modena

Roberta Salmaso Museo Civico di Storia Naturale Lungadige Porta Vittoria 9 37129 Verona

Giuseppe Sanguini Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Monica Scomazzon Museo civico di Bassano del Grappa Via Lughi 2A 36067 Cassola (VI)

Monica Siviero Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Carlo Violarli Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Vincenzo Vomero Musei Scientifici della Sovraintendenza Comunale di Roma

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Quinto Seminano sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Il trattamento conservativo delle pelli di uccelli tramite concia e fissaggio di Eulan

MAURIZIO GATTABRIA

Museo civico di Zoologia Via UlisseAldrovandi 18-00197Roma

mgattabriacomuneromait

Il processo piugrave antico e semplice per prevenire la decomposizione della pelle e quindi di

conservarla egrave la disidratazione

Lestrazione dellacqua attraverso lutilizzo di agenti disseccanti blocca la decomposizione ma

lascia la pelle secca dura sensibile alle variazioni dellumiditagrave ed estremamente appetibile agli

insetti

Lutilizzo di pomate a base di sapone arsenico o borace allo scopo di ammorbidire e di

avvelenare le pelli si egrave rivelato nel corso del tempo insoddisfacente

Per ovviare a questi inconvenienti dalla fine degli anni ottanta si procede anche per le pelli di

uccelli alla concia vera seguita dal trattamento con Eulan

Nel corso degli anni sono stati testate diverse sostanze e metodi fino ad arrivare a un protocollo

da considerarsi ottimale per la preparazione degli uccelli da ostensione

Nellintervento vengono esposte criticamente le tappe significative di questo percorso

J r^J rm nj rj

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Ricerca di uno standard di conservazione per le foglie fossili della Formazione di Piagravenico (Pleistocene Medio- Prealpi Lombarde)

BARBARALEIDI amp FRANCO VALOTI

Collaboratori dellIstituto di Geologia e Paleontologia del Museo Civico di Sciente Naturali E Caffi di Bergamo Piazza Cittadella 10 - 24129 Bergamo

wwwmuseosdenebergamoit - e-mail museogeocomunebgit

Nel 2001 a Sovere (Bergamo) il Museo Civico di Scienze Naturali ECaffi ha intrapreso uno

scavo demergenza per lestrazione di un vertebrato fossile Il reperto egrave inglobato in sedimenti

lacustri attribuiti alla Formazione di Piagravenico costituiti da alternanze di silt argillosi finemente

laminati Lo scavo stratigrafico ha consentito il recupero di circa 1600 reperti fossili associati al

vertebrato semi porzioni di tronchi rami foglie insetti e denti Caratteristica comune a tutti

questi fossili egrave che la matrice rocciosa proveniente da questi depositi quaternari egrave in condizioni

di saturazione A contatto con laria labrusca disidratazione deteriora rapidamente matrice e

fossili favorendo anche lo sviluppo di muffe Gli interventi conservativi precedentemente

applicati avevano permesso solo la conservazione dei reperti piugrave resistenti in occasione di una

campagna di ricerca sistematica e vista la necessitagrave di conservare una gran mole di nuovi

reperti si egrave dovuto sviluppare una nuova modalitagrave di intervento efficace e rapida che blocchi i

veloci processi degenerativi Obiettivo principale e critico di questo processo conservativo

erano i reperti piugrave fragili le foglie La nuova tecnica conservativa sperimentata su 160 reperti di

latifoglie voleva inoltre conciliare le necessitagrave di integritagrave per lo studio dei reperti stessi

conservando il rapporto con la matrice inglobante Con procedimenti meccanici e chimici si egrave

proceduto alla pulitura delle superfici fogliari e allapplicazione di soluzioni consolidanti per la

preparazione a condizioni di umiditagrave controllata E stata eliminata meccanicamente la parte piugrave

grossolana di matrice che ricopre il reperto e per eliminare le particelle piugrave piccole ancora

attaccate al reperto senza danneggiarlo si egrave intervenuto con una blanda azione chimica

sfruttando una soluzione di acido acetico al 25 Grazie allesperienza maturata dal laboratorio

di geologia del museo e agli scambi con collaboratori e colleghi sono state messe a punto

diverse soluzioni La scelta conclusiva adottata dopo la sperimentazione egrave stata quella di

utilizzare soluzioni che consentissero una conservazione a lungo termine tramite controllo della

disidratazione I reperti sono stati collocati in casse in PVC munite di coperchio sotto il quale

viene posizionato un foglio di multiball Lo scopo di questo intervento egrave quello di limitare

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

ma non impedire il passaggio di aria fondamentale per permettere ai pezzi di asciugare molto

lentamente I reperti vengono poi adagiati allinterno delle casse con il lato sul quale cegrave il

reperto appoggiato sul fondo della cassa Questa postura permette cosigrave allacqua contenuta nel

reperto di evaporare senza che la foglia venga attraversata dallumiditagrave Unitamente il peso

stesso della matrice sul reperto agevola la presa tra lembo fogliare e matrice della sostanza

consolidante Anche se questa metodolpgia deve ancora essere testata su tempi piugrave lunghi ad

un anno dal trattamento i reperti sono risultati stabili ai controlli mensili

n+j r+s r+raquos rgts laquo^ r^s

- 1 2 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Raccolta conservazione e gestione dei campioni negli erbari lichenologici

STEFANO MARTELLOS

Sistema Museale dAteneo dellUniversitagrave di Trieste Dipartimento di biologia - Via Giorgieri 10-34100 Trieste

martelstuniv trieste it

La lichenologia in Italia ha avuto il suo periodo doro tra la seconda metagrave dell800 ed i primi

anni del 900 e a questo periodo risale una parte importante di tutte le raccolte lichenologiche

oggi esistenti Lo studio di questa materia e la raccolta di campioni sono riprese con una certa

intensitagrave solo dalla fine degli anni 7 0 dello scorso secolo In alcuni dei principali erbari

lichenologici italiani vi egrave quindi la necessitagrave di gestire al contempo materiale storico e moderno

I campioni raccolti negli erbari possono essere conservati in buste contenute in scatole o fissate

su fogli derbario oppure incollati ai fogli stessi Di frequente viene conservata anche parte del

substrato per limpossibilitagrave di separarlo dal campione Luso di scatole in plastica o in cartone egrave

a volte richiesto in conseguenza della fragilitagrave del substrato come avviene per molti campioni

raccolti al suolo I campioni possono andare incontro ad analisi di tipo morfo-anatomico

chimico o genetico (questo solo nel caso di campioni recenti) Il materiale derivante da tali

analisi (vetrini provette) deve a sua volta venire conservato assieme al campione I dati relativi

alla raccolta allidentificazione ed a eventuali revisioni sono di estrema importanza la loro

accuratezza egrave fondamentale e devono sempre accompagnare il campione Una attenta

digitalizzazione puograve renderne molto piugrave agevole la consultazione La corretta gestione di un

erbario inoltre non puograve prescindere da adeguate strutture di conservazione e climatizzazione

per prevenire fenomeni come linfestazione da parte di insetti

-w r^j nraquoj r^j rj nj

- 13 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Gestione delle collezioni microteriologiche

STEFANO MAZZOTTI

Museo Civico di Storia Naturale Via De Pisis 24 -44100 Ferrara

Le raccolte di piccoli mammiferi sono fra le piugrave diffuse collezioni zoologiche Esse

costituiscono un notevole serbatoio di informazioni tassonomiche ecologiche ed ambientali

Viene trattato largomento sottolineando le problematiche di acquisizione e preparazione dei

materiali In particolare si identificano due categorie di reperti 1) Materiali ossei provenienti da

boli di Strigiformi 2) Animali catturati mediante trappolaggi che presentano la componente in

pelle le parti scheletriche ed il corpo Si esaminano successivamente le tecniche di collocazione

e conservazione dei reperti proponendo tipi di conservazioni differenziate dei campioni per

dare la possibilitagrave di fruizione anche per analisi molecolari Si evidenza anche limportanza della

scelta del metodo di catalogazione rilevando le necessitagrave di fruizione per studi di tassonomia e

ambientali

ri nmdash ri

- 1 4 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Elenco degli iscritti Stefano Aguzzi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Fausto Barbagli Museo di Storia Naturale dellUniversitagrave Sez Zoologica La Specola Via Romana 17 50125 Firenze Giorgio Bardelli Museo civico di Storia Naturale di Milano Corso Venezia 55 20121 Milano

Andrea Benocci Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Elisabetta Bernuzzi Sistema Museale dAteneo Museo di Storia Naturale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Enrico Borgo Museo Civico di Storia Naturale GDoria Via Brigata Liguria 9 16121 Genova

Stefano Bovero Museo Regionale Scienze Naturali Viao Giolitti 36 10123 Torino

Athos Callegari Dipartimento di Scienze della Terra Universitagrave degli Studi di Pavia Via Ferrata 1 27100 Pavia

Fabrizio Cancelli Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Marta Coloberti

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Federico Confortini

Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo

- 15 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Riccardo Carini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Maria Chiara Deflorian Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina 14 38100 Trento

Letizia Del Favero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Anna Donazzan Comune di Valstagna

Via Cima Mandriollo 1 36016 Bassano del Grappa (VI)

Mina Farris

Museo Aquilegia di Assemini Via San Mauro 5 09127 Cagliari Mariagabriella Fornasiero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Bernardo Fratello Sezione Musei Anatomici Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Berengario 14 41100 Modena

Maurizio Gattabria Museo Civico di Zoologia Via Ulisse Aldrovandi 18 00197 Roma

Paolo Guaschi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Barbara Leidi Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo Monica Luccini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Luigi Maffettone Orto botanico universitario Viale Caduti in Guerra 127 41100 Modena

- 1 6 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Clementina Rovati Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Luigi Sala Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Campi 213D 41100 Modena

Roberta Salmaso Museo Civico di Storia Naturale Lungadige Porta Vittoria 9 37129 Verona

Giuseppe Sanguini Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Monica Scomazzon Museo civico di Bassano del Grappa Via Lughi 2A 36067 Cassola (VI)

Monica Siviero Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Carlo Violarli Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Vincenzo Vomero Musei Scientifici della Sovraintendenza Comunale di Roma

Page 12: Pavia, 16 dicembre 2005musei.unipv.it/storianat/images/attivita/Quinto_seminar...Siamo grati per il prezioso loro aiuto a Elisabetta Bernuzzi, Letizia Bruno, Cristina Cilli, Monica

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Ricerca di uno standard di conservazione per le foglie fossili della Formazione di Piagravenico (Pleistocene Medio- Prealpi Lombarde)

BARBARALEIDI amp FRANCO VALOTI

Collaboratori dellIstituto di Geologia e Paleontologia del Museo Civico di Sciente Naturali E Caffi di Bergamo Piazza Cittadella 10 - 24129 Bergamo

wwwmuseosdenebergamoit - e-mail museogeocomunebgit

Nel 2001 a Sovere (Bergamo) il Museo Civico di Scienze Naturali ECaffi ha intrapreso uno

scavo demergenza per lestrazione di un vertebrato fossile Il reperto egrave inglobato in sedimenti

lacustri attribuiti alla Formazione di Piagravenico costituiti da alternanze di silt argillosi finemente

laminati Lo scavo stratigrafico ha consentito il recupero di circa 1600 reperti fossili associati al

vertebrato semi porzioni di tronchi rami foglie insetti e denti Caratteristica comune a tutti

questi fossili egrave che la matrice rocciosa proveniente da questi depositi quaternari egrave in condizioni

di saturazione A contatto con laria labrusca disidratazione deteriora rapidamente matrice e

fossili favorendo anche lo sviluppo di muffe Gli interventi conservativi precedentemente

applicati avevano permesso solo la conservazione dei reperti piugrave resistenti in occasione di una

campagna di ricerca sistematica e vista la necessitagrave di conservare una gran mole di nuovi

reperti si egrave dovuto sviluppare una nuova modalitagrave di intervento efficace e rapida che blocchi i

veloci processi degenerativi Obiettivo principale e critico di questo processo conservativo

erano i reperti piugrave fragili le foglie La nuova tecnica conservativa sperimentata su 160 reperti di

latifoglie voleva inoltre conciliare le necessitagrave di integritagrave per lo studio dei reperti stessi

conservando il rapporto con la matrice inglobante Con procedimenti meccanici e chimici si egrave

proceduto alla pulitura delle superfici fogliari e allapplicazione di soluzioni consolidanti per la

preparazione a condizioni di umiditagrave controllata E stata eliminata meccanicamente la parte piugrave

grossolana di matrice che ricopre il reperto e per eliminare le particelle piugrave piccole ancora

attaccate al reperto senza danneggiarlo si egrave intervenuto con una blanda azione chimica

sfruttando una soluzione di acido acetico al 25 Grazie allesperienza maturata dal laboratorio

di geologia del museo e agli scambi con collaboratori e colleghi sono state messe a punto

diverse soluzioni La scelta conclusiva adottata dopo la sperimentazione egrave stata quella di

utilizzare soluzioni che consentissero una conservazione a lungo termine tramite controllo della

disidratazione I reperti sono stati collocati in casse in PVC munite di coperchio sotto il quale

viene posizionato un foglio di multiball Lo scopo di questo intervento egrave quello di limitare

- 11 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

ma non impedire il passaggio di aria fondamentale per permettere ai pezzi di asciugare molto

lentamente I reperti vengono poi adagiati allinterno delle casse con il lato sul quale cegrave il

reperto appoggiato sul fondo della cassa Questa postura permette cosigrave allacqua contenuta nel

reperto di evaporare senza che la foglia venga attraversata dallumiditagrave Unitamente il peso

stesso della matrice sul reperto agevola la presa tra lembo fogliare e matrice della sostanza

consolidante Anche se questa metodolpgia deve ancora essere testata su tempi piugrave lunghi ad

un anno dal trattamento i reperti sono risultati stabili ai controlli mensili

n+j r+s r+raquos rgts laquo^ r^s

- 1 2 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Raccolta conservazione e gestione dei campioni negli erbari lichenologici

STEFANO MARTELLOS

Sistema Museale dAteneo dellUniversitagrave di Trieste Dipartimento di biologia - Via Giorgieri 10-34100 Trieste

martelstuniv trieste it

La lichenologia in Italia ha avuto il suo periodo doro tra la seconda metagrave dell800 ed i primi

anni del 900 e a questo periodo risale una parte importante di tutte le raccolte lichenologiche

oggi esistenti Lo studio di questa materia e la raccolta di campioni sono riprese con una certa

intensitagrave solo dalla fine degli anni 7 0 dello scorso secolo In alcuni dei principali erbari

lichenologici italiani vi egrave quindi la necessitagrave di gestire al contempo materiale storico e moderno

I campioni raccolti negli erbari possono essere conservati in buste contenute in scatole o fissate

su fogli derbario oppure incollati ai fogli stessi Di frequente viene conservata anche parte del

substrato per limpossibilitagrave di separarlo dal campione Luso di scatole in plastica o in cartone egrave

a volte richiesto in conseguenza della fragilitagrave del substrato come avviene per molti campioni

raccolti al suolo I campioni possono andare incontro ad analisi di tipo morfo-anatomico

chimico o genetico (questo solo nel caso di campioni recenti) Il materiale derivante da tali

analisi (vetrini provette) deve a sua volta venire conservato assieme al campione I dati relativi

alla raccolta allidentificazione ed a eventuali revisioni sono di estrema importanza la loro

accuratezza egrave fondamentale e devono sempre accompagnare il campione Una attenta

digitalizzazione puograve renderne molto piugrave agevole la consultazione La corretta gestione di un

erbario inoltre non puograve prescindere da adeguate strutture di conservazione e climatizzazione

per prevenire fenomeni come linfestazione da parte di insetti

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- 13 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Gestione delle collezioni microteriologiche

STEFANO MAZZOTTI

Museo Civico di Storia Naturale Via De Pisis 24 -44100 Ferrara

Le raccolte di piccoli mammiferi sono fra le piugrave diffuse collezioni zoologiche Esse

costituiscono un notevole serbatoio di informazioni tassonomiche ecologiche ed ambientali

Viene trattato largomento sottolineando le problematiche di acquisizione e preparazione dei

materiali In particolare si identificano due categorie di reperti 1) Materiali ossei provenienti da

boli di Strigiformi 2) Animali catturati mediante trappolaggi che presentano la componente in

pelle le parti scheletriche ed il corpo Si esaminano successivamente le tecniche di collocazione

e conservazione dei reperti proponendo tipi di conservazioni differenziate dei campioni per

dare la possibilitagrave di fruizione anche per analisi molecolari Si evidenza anche limportanza della

scelta del metodo di catalogazione rilevando le necessitagrave di fruizione per studi di tassonomia e

ambientali

ri nmdash ri

- 1 4 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Elenco degli iscritti Stefano Aguzzi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Fausto Barbagli Museo di Storia Naturale dellUniversitagrave Sez Zoologica La Specola Via Romana 17 50125 Firenze Giorgio Bardelli Museo civico di Storia Naturale di Milano Corso Venezia 55 20121 Milano

Andrea Benocci Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Elisabetta Bernuzzi Sistema Museale dAteneo Museo di Storia Naturale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Enrico Borgo Museo Civico di Storia Naturale GDoria Via Brigata Liguria 9 16121 Genova

Stefano Bovero Museo Regionale Scienze Naturali Viao Giolitti 36 10123 Torino

Athos Callegari Dipartimento di Scienze della Terra Universitagrave degli Studi di Pavia Via Ferrata 1 27100 Pavia

Fabrizio Cancelli Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Marta Coloberti

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Federico Confortini

Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo

- 15 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Riccardo Carini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Maria Chiara Deflorian Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina 14 38100 Trento

Letizia Del Favero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Anna Donazzan Comune di Valstagna

Via Cima Mandriollo 1 36016 Bassano del Grappa (VI)

Mina Farris

Museo Aquilegia di Assemini Via San Mauro 5 09127 Cagliari Mariagabriella Fornasiero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Bernardo Fratello Sezione Musei Anatomici Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Berengario 14 41100 Modena

Maurizio Gattabria Museo Civico di Zoologia Via Ulisse Aldrovandi 18 00197 Roma

Paolo Guaschi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Barbara Leidi Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo Monica Luccini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Luigi Maffettone Orto botanico universitario Viale Caduti in Guerra 127 41100 Modena

- 1 6 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Clementina Rovati Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Luigi Sala Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Campi 213D 41100 Modena

Roberta Salmaso Museo Civico di Storia Naturale Lungadige Porta Vittoria 9 37129 Verona

Giuseppe Sanguini Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Monica Scomazzon Museo civico di Bassano del Grappa Via Lughi 2A 36067 Cassola (VI)

Monica Siviero Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Carlo Violarli Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Vincenzo Vomero Musei Scientifici della Sovraintendenza Comunale di Roma

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

ma non impedire il passaggio di aria fondamentale per permettere ai pezzi di asciugare molto

lentamente I reperti vengono poi adagiati allinterno delle casse con il lato sul quale cegrave il

reperto appoggiato sul fondo della cassa Questa postura permette cosigrave allacqua contenuta nel

reperto di evaporare senza che la foglia venga attraversata dallumiditagrave Unitamente il peso

stesso della matrice sul reperto agevola la presa tra lembo fogliare e matrice della sostanza

consolidante Anche se questa metodolpgia deve ancora essere testata su tempi piugrave lunghi ad

un anno dal trattamento i reperti sono risultati stabili ai controlli mensili

n+j r+s r+raquos rgts laquo^ r^s

- 1 2 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Raccolta conservazione e gestione dei campioni negli erbari lichenologici

STEFANO MARTELLOS

Sistema Museale dAteneo dellUniversitagrave di Trieste Dipartimento di biologia - Via Giorgieri 10-34100 Trieste

martelstuniv trieste it

La lichenologia in Italia ha avuto il suo periodo doro tra la seconda metagrave dell800 ed i primi

anni del 900 e a questo periodo risale una parte importante di tutte le raccolte lichenologiche

oggi esistenti Lo studio di questa materia e la raccolta di campioni sono riprese con una certa

intensitagrave solo dalla fine degli anni 7 0 dello scorso secolo In alcuni dei principali erbari

lichenologici italiani vi egrave quindi la necessitagrave di gestire al contempo materiale storico e moderno

I campioni raccolti negli erbari possono essere conservati in buste contenute in scatole o fissate

su fogli derbario oppure incollati ai fogli stessi Di frequente viene conservata anche parte del

substrato per limpossibilitagrave di separarlo dal campione Luso di scatole in plastica o in cartone egrave

a volte richiesto in conseguenza della fragilitagrave del substrato come avviene per molti campioni

raccolti al suolo I campioni possono andare incontro ad analisi di tipo morfo-anatomico

chimico o genetico (questo solo nel caso di campioni recenti) Il materiale derivante da tali

analisi (vetrini provette) deve a sua volta venire conservato assieme al campione I dati relativi

alla raccolta allidentificazione ed a eventuali revisioni sono di estrema importanza la loro

accuratezza egrave fondamentale e devono sempre accompagnare il campione Una attenta

digitalizzazione puograve renderne molto piugrave agevole la consultazione La corretta gestione di un

erbario inoltre non puograve prescindere da adeguate strutture di conservazione e climatizzazione

per prevenire fenomeni come linfestazione da parte di insetti

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- 13 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Gestione delle collezioni microteriologiche

STEFANO MAZZOTTI

Museo Civico di Storia Naturale Via De Pisis 24 -44100 Ferrara

Le raccolte di piccoli mammiferi sono fra le piugrave diffuse collezioni zoologiche Esse

costituiscono un notevole serbatoio di informazioni tassonomiche ecologiche ed ambientali

Viene trattato largomento sottolineando le problematiche di acquisizione e preparazione dei

materiali In particolare si identificano due categorie di reperti 1) Materiali ossei provenienti da

boli di Strigiformi 2) Animali catturati mediante trappolaggi che presentano la componente in

pelle le parti scheletriche ed il corpo Si esaminano successivamente le tecniche di collocazione

e conservazione dei reperti proponendo tipi di conservazioni differenziate dei campioni per

dare la possibilitagrave di fruizione anche per analisi molecolari Si evidenza anche limportanza della

scelta del metodo di catalogazione rilevando le necessitagrave di fruizione per studi di tassonomia e

ambientali

ri nmdash ri

- 1 4 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Elenco degli iscritti Stefano Aguzzi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Fausto Barbagli Museo di Storia Naturale dellUniversitagrave Sez Zoologica La Specola Via Romana 17 50125 Firenze Giorgio Bardelli Museo civico di Storia Naturale di Milano Corso Venezia 55 20121 Milano

Andrea Benocci Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Elisabetta Bernuzzi Sistema Museale dAteneo Museo di Storia Naturale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Enrico Borgo Museo Civico di Storia Naturale GDoria Via Brigata Liguria 9 16121 Genova

Stefano Bovero Museo Regionale Scienze Naturali Viao Giolitti 36 10123 Torino

Athos Callegari Dipartimento di Scienze della Terra Universitagrave degli Studi di Pavia Via Ferrata 1 27100 Pavia

Fabrizio Cancelli Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Marta Coloberti

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Federico Confortini

Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo

- 15 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Riccardo Carini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Maria Chiara Deflorian Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina 14 38100 Trento

Letizia Del Favero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Anna Donazzan Comune di Valstagna

Via Cima Mandriollo 1 36016 Bassano del Grappa (VI)

Mina Farris

Museo Aquilegia di Assemini Via San Mauro 5 09127 Cagliari Mariagabriella Fornasiero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Bernardo Fratello Sezione Musei Anatomici Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Berengario 14 41100 Modena

Maurizio Gattabria Museo Civico di Zoologia Via Ulisse Aldrovandi 18 00197 Roma

Paolo Guaschi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Barbara Leidi Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo Monica Luccini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Luigi Maffettone Orto botanico universitario Viale Caduti in Guerra 127 41100 Modena

- 1 6 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Clementina Rovati Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Luigi Sala Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Campi 213D 41100 Modena

Roberta Salmaso Museo Civico di Storia Naturale Lungadige Porta Vittoria 9 37129 Verona

Giuseppe Sanguini Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Monica Scomazzon Museo civico di Bassano del Grappa Via Lughi 2A 36067 Cassola (VI)

Monica Siviero Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Carlo Violarli Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Vincenzo Vomero Musei Scientifici della Sovraintendenza Comunale di Roma

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Raccolta conservazione e gestione dei campioni negli erbari lichenologici

STEFANO MARTELLOS

Sistema Museale dAteneo dellUniversitagrave di Trieste Dipartimento di biologia - Via Giorgieri 10-34100 Trieste

martelstuniv trieste it

La lichenologia in Italia ha avuto il suo periodo doro tra la seconda metagrave dell800 ed i primi

anni del 900 e a questo periodo risale una parte importante di tutte le raccolte lichenologiche

oggi esistenti Lo studio di questa materia e la raccolta di campioni sono riprese con una certa

intensitagrave solo dalla fine degli anni 7 0 dello scorso secolo In alcuni dei principali erbari

lichenologici italiani vi egrave quindi la necessitagrave di gestire al contempo materiale storico e moderno

I campioni raccolti negli erbari possono essere conservati in buste contenute in scatole o fissate

su fogli derbario oppure incollati ai fogli stessi Di frequente viene conservata anche parte del

substrato per limpossibilitagrave di separarlo dal campione Luso di scatole in plastica o in cartone egrave

a volte richiesto in conseguenza della fragilitagrave del substrato come avviene per molti campioni

raccolti al suolo I campioni possono andare incontro ad analisi di tipo morfo-anatomico

chimico o genetico (questo solo nel caso di campioni recenti) Il materiale derivante da tali

analisi (vetrini provette) deve a sua volta venire conservato assieme al campione I dati relativi

alla raccolta allidentificazione ed a eventuali revisioni sono di estrema importanza la loro

accuratezza egrave fondamentale e devono sempre accompagnare il campione Una attenta

digitalizzazione puograve renderne molto piugrave agevole la consultazione La corretta gestione di un

erbario inoltre non puograve prescindere da adeguate strutture di conservazione e climatizzazione

per prevenire fenomeni come linfestazione da parte di insetti

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Gestione delle collezioni microteriologiche

STEFANO MAZZOTTI

Museo Civico di Storia Naturale Via De Pisis 24 -44100 Ferrara

Le raccolte di piccoli mammiferi sono fra le piugrave diffuse collezioni zoologiche Esse

costituiscono un notevole serbatoio di informazioni tassonomiche ecologiche ed ambientali

Viene trattato largomento sottolineando le problematiche di acquisizione e preparazione dei

materiali In particolare si identificano due categorie di reperti 1) Materiali ossei provenienti da

boli di Strigiformi 2) Animali catturati mediante trappolaggi che presentano la componente in

pelle le parti scheletriche ed il corpo Si esaminano successivamente le tecniche di collocazione

e conservazione dei reperti proponendo tipi di conservazioni differenziate dei campioni per

dare la possibilitagrave di fruizione anche per analisi molecolari Si evidenza anche limportanza della

scelta del metodo di catalogazione rilevando le necessitagrave di fruizione per studi di tassonomia e

ambientali

ri nmdash ri

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Elenco degli iscritti Stefano Aguzzi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Fausto Barbagli Museo di Storia Naturale dellUniversitagrave Sez Zoologica La Specola Via Romana 17 50125 Firenze Giorgio Bardelli Museo civico di Storia Naturale di Milano Corso Venezia 55 20121 Milano

Andrea Benocci Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Elisabetta Bernuzzi Sistema Museale dAteneo Museo di Storia Naturale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Enrico Borgo Museo Civico di Storia Naturale GDoria Via Brigata Liguria 9 16121 Genova

Stefano Bovero Museo Regionale Scienze Naturali Viao Giolitti 36 10123 Torino

Athos Callegari Dipartimento di Scienze della Terra Universitagrave degli Studi di Pavia Via Ferrata 1 27100 Pavia

Fabrizio Cancelli Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Marta Coloberti

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Federico Confortini

Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo

- 15 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Riccardo Carini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Maria Chiara Deflorian Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina 14 38100 Trento

Letizia Del Favero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Anna Donazzan Comune di Valstagna

Via Cima Mandriollo 1 36016 Bassano del Grappa (VI)

Mina Farris

Museo Aquilegia di Assemini Via San Mauro 5 09127 Cagliari Mariagabriella Fornasiero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Bernardo Fratello Sezione Musei Anatomici Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Berengario 14 41100 Modena

Maurizio Gattabria Museo Civico di Zoologia Via Ulisse Aldrovandi 18 00197 Roma

Paolo Guaschi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Barbara Leidi Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo Monica Luccini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Luigi Maffettone Orto botanico universitario Viale Caduti in Guerra 127 41100 Modena

- 1 6 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Clementina Rovati Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Luigi Sala Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Campi 213D 41100 Modena

Roberta Salmaso Museo Civico di Storia Naturale Lungadige Porta Vittoria 9 37129 Verona

Giuseppe Sanguini Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Monica Scomazzon Museo civico di Bassano del Grappa Via Lughi 2A 36067 Cassola (VI)

Monica Siviero Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Carlo Violarli Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Vincenzo Vomero Musei Scientifici della Sovraintendenza Comunale di Roma

Page 15: Pavia, 16 dicembre 2005musei.unipv.it/storianat/images/attivita/Quinto_seminar...Siamo grati per il prezioso loro aiuto a Elisabetta Bernuzzi, Letizia Bruno, Cristina Cilli, Monica

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Gestione delle collezioni microteriologiche

STEFANO MAZZOTTI

Museo Civico di Storia Naturale Via De Pisis 24 -44100 Ferrara

Le raccolte di piccoli mammiferi sono fra le piugrave diffuse collezioni zoologiche Esse

costituiscono un notevole serbatoio di informazioni tassonomiche ecologiche ed ambientali

Viene trattato largomento sottolineando le problematiche di acquisizione e preparazione dei

materiali In particolare si identificano due categorie di reperti 1) Materiali ossei provenienti da

boli di Strigiformi 2) Animali catturati mediante trappolaggi che presentano la componente in

pelle le parti scheletriche ed il corpo Si esaminano successivamente le tecniche di collocazione

e conservazione dei reperti proponendo tipi di conservazioni differenziate dei campioni per

dare la possibilitagrave di fruizione anche per analisi molecolari Si evidenza anche limportanza della

scelta del metodo di catalogazione rilevando le necessitagrave di fruizione per studi di tassonomia e

ambientali

ri nmdash ri

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Elenco degli iscritti Stefano Aguzzi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Fausto Barbagli Museo di Storia Naturale dellUniversitagrave Sez Zoologica La Specola Via Romana 17 50125 Firenze Giorgio Bardelli Museo civico di Storia Naturale di Milano Corso Venezia 55 20121 Milano

Andrea Benocci Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Elisabetta Bernuzzi Sistema Museale dAteneo Museo di Storia Naturale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Enrico Borgo Museo Civico di Storia Naturale GDoria Via Brigata Liguria 9 16121 Genova

Stefano Bovero Museo Regionale Scienze Naturali Viao Giolitti 36 10123 Torino

Athos Callegari Dipartimento di Scienze della Terra Universitagrave degli Studi di Pavia Via Ferrata 1 27100 Pavia

Fabrizio Cancelli Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Marta Coloberti

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Federico Confortini

Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo

- 15 -

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Riccardo Carini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Maria Chiara Deflorian Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina 14 38100 Trento

Letizia Del Favero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Anna Donazzan Comune di Valstagna

Via Cima Mandriollo 1 36016 Bassano del Grappa (VI)

Mina Farris

Museo Aquilegia di Assemini Via San Mauro 5 09127 Cagliari Mariagabriella Fornasiero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Bernardo Fratello Sezione Musei Anatomici Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Berengario 14 41100 Modena

Maurizio Gattabria Museo Civico di Zoologia Via Ulisse Aldrovandi 18 00197 Roma

Paolo Guaschi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Barbara Leidi Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo Monica Luccini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Luigi Maffettone Orto botanico universitario Viale Caduti in Guerra 127 41100 Modena

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Clementina Rovati Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Luigi Sala Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Campi 213D 41100 Modena

Roberta Salmaso Museo Civico di Storia Naturale Lungadige Porta Vittoria 9 37129 Verona

Giuseppe Sanguini Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Monica Scomazzon Museo civico di Bassano del Grappa Via Lughi 2A 36067 Cassola (VI)

Monica Siviero Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Carlo Violarli Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Vincenzo Vomero Musei Scientifici della Sovraintendenza Comunale di Roma

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Elenco degli iscritti Stefano Aguzzi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Fausto Barbagli Museo di Storia Naturale dellUniversitagrave Sez Zoologica La Specola Via Romana 17 50125 Firenze Giorgio Bardelli Museo civico di Storia Naturale di Milano Corso Venezia 55 20121 Milano

Andrea Benocci Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Elisabetta Bernuzzi Sistema Museale dAteneo Museo di Storia Naturale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Enrico Borgo Museo Civico di Storia Naturale GDoria Via Brigata Liguria 9 16121 Genova

Stefano Bovero Museo Regionale Scienze Naturali Viao Giolitti 36 10123 Torino

Athos Callegari Dipartimento di Scienze della Terra Universitagrave degli Studi di Pavia Via Ferrata 1 27100 Pavia

Fabrizio Cancelli Accademia dei Fisiocritici Onlus Prato SantAgostino 5 53100 Siena

Marta Coloberti

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Federico Confortini

Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Riccardo Carini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Maria Chiara Deflorian Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina 14 38100 Trento

Letizia Del Favero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Anna Donazzan Comune di Valstagna

Via Cima Mandriollo 1 36016 Bassano del Grappa (VI)

Mina Farris

Museo Aquilegia di Assemini Via San Mauro 5 09127 Cagliari Mariagabriella Fornasiero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Bernardo Fratello Sezione Musei Anatomici Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Berengario 14 41100 Modena

Maurizio Gattabria Museo Civico di Zoologia Via Ulisse Aldrovandi 18 00197 Roma

Paolo Guaschi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Barbara Leidi Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo Monica Luccini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Luigi Maffettone Orto botanico universitario Viale Caduti in Guerra 127 41100 Modena

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Clementina Rovati Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Luigi Sala Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Campi 213D 41100 Modena

Roberta Salmaso Museo Civico di Storia Naturale Lungadige Porta Vittoria 9 37129 Verona

Giuseppe Sanguini Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Monica Scomazzon Museo civico di Bassano del Grappa Via Lughi 2A 36067 Cassola (VI)

Monica Siviero Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Carlo Violarli Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Vincenzo Vomero Musei Scientifici della Sovraintendenza Comunale di Roma

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Riccardo Carini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Maria Chiara Deflorian Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina 14 38100 Trento

Letizia Del Favero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Anna Donazzan Comune di Valstagna

Via Cima Mandriollo 1 36016 Bassano del Grappa (VI)

Mina Farris

Museo Aquilegia di Assemini Via San Mauro 5 09127 Cagliari Mariagabriella Fornasiero Museo di Geologia e Paleontologia - Univ Studi di Padova Via Giotto 1 35137 Padova

Bernardo Fratello Sezione Musei Anatomici Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Berengario 14 41100 Modena

Maurizio Gattabria Museo Civico di Zoologia Via Ulisse Aldrovandi 18 00197 Roma

Paolo Guaschi

Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Barbara Leidi Museo civico di Scienze Naturali E Caffi Sezione di Geologia e Paleontologia Piazza Cittadella 10 24129 Bergamo Monica Luccini Studente presso lUniversitagrave degli Studi di Pavia

Luigi Maffettone Orto botanico universitario Viale Caduti in Guerra 127 41100 Modena

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Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Clementina Rovati Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Luigi Sala Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Campi 213D 41100 Modena

Roberta Salmaso Museo Civico di Storia Naturale Lungadige Porta Vittoria 9 37129 Verona

Giuseppe Sanguini Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Monica Scomazzon Museo civico di Bassano del Grappa Via Lughi 2A 36067 Cassola (VI)

Monica Siviero Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Carlo Violarli Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Vincenzo Vomero Musei Scientifici della Sovraintendenza Comunale di Roma

Page 18: Pavia, 16 dicembre 2005musei.unipv.it/storianat/images/attivita/Quinto_seminar...Siamo grati per il prezioso loro aiuto a Elisabetta Bernuzzi, Letizia Bruno, Cristina Cilli, Monica

Quinto Seminario sulla conservazione dei reperti naturalistici Pavia 16XII2005

Clementina Rovati Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Luigi Sala Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave di Modena e Reggio Emilia Via Campi 213D 41100 Modena

Roberta Salmaso Museo Civico di Storia Naturale Lungadige Porta Vittoria 9 37129 Verona

Giuseppe Sanguini Sistema Museale dAteneo - Museo di Storia Naturale -Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Monica Scomazzon Museo civico di Bassano del Grappa Via Lughi 2A 36067 Cassola (VI)

Monica Siviero Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Carlo Violarli Dipartimento di Biologia Animale Universitagrave degli Studi di Pavia Piazza Botta 9 27100 Pavia

Vincenzo Vomero Musei Scientifici della Sovraintendenza Comunale di Roma